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Telecom Italia Rsp

Annual Report Mar 8, 2019

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Annual Report

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2018 Relazione Finanziaria Annuale

SOMMARIO

RELAZIONE SULLA GESTIONE

Gruppo TIM _________ 4
Principali dati economico - finanziari del Gruppo TIM __________ 9
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM _____ 23
Principali sviluppi commerciali ___________ 34
Principali variazioni del contesto normativo ___________ 37
Il contesto competitivo ___________ 42
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato ___________ 46
Tabelle di dettaglio – Dati consolidati __________ 53
Impatti sociali e ambientali delle operazioni e loro aspetti economici _______ 61
Ricerca e sviluppo _______________ 66
Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ________ 71
Eventi successivi al 31 dicembre 2018 __________ 72
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2019 ______ 72
Principali rischi e incertezze _____________ 74
Informazioni per gli investitori ___________ 78
Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento_______ 81
Indicatori alternativi di performance ___________ 82
TIM S.p.A.__________ 84
Commento ai principali dati economico-finanziari di TIM S.p.A._______ 85

BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM ____ 108
Indice _____________ 111
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ____________ 112
Conto economico separato consolidato _____________ 114
Conto economico complessivo consolidato __________ 115
Movimenti del patrimonio netto consolidato _________ 116
Rendiconto finanziario consolidato ___________ 117
Note al Bilancio consolidato ___________ 119
Attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n.
11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni __________ 272
Relazione della società di revisione ___________ 273

Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A. ________________________________________________________________ 97 Riconciliazione del Patrimonio Netto consolidato _______________________________________________ 103 Organi sociali al 31 dicembre 2018 ____________________________________________________________ 104 Macrostruttura organizzativa ________________________________________________________________ 106

BILANCIO SEPARATO DI TIM S.p.A. _______________________________ 274

Indice _____________ 277
Situazione patrimoniale-finanziaria ___________ 278
Conto economico separato ____________ 280
Conto economico complessivo _________ 281
Movimenti del patrimonio netto ______________ 282
Rendiconto finanziario __________ 283
Note al Bilancio di TIM S.p.A. ___________ 285
Attestazione del Bilancio d'esercizio ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n.
11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni __________ 424
Relazione della società di revisione ___________ 425

ALTRE INFORMAZIONI _________________________________________ 42- Proposte deliberative _______________________________________________________________________ 429 Glossario __________________________________________________________________________________ 433 Notizie utili ________________________________________________________________________________ 452

IL GRUPPO TIM

LE BUSINESS UNIT

DOMESTIC

RELAZIONE SULLA GESTIONE GRUPPO TIM

La Business Unit Domestic opera con consolidata leadership di mercato nell'ambito dei servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale).

Olivetti, parte del segmento Business di Core Domestic, opera nell'ambito dei prodotti e servizi per l'Information Technology, coprendo gli ambiti di offerta "tradizionale" del mondo office e retail così come il mondo innovativo di IoT, M2M e Big Data.

INWIT S.p.A. opera nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori.

Il gruppo Telecom Italia Sparkle opera in campo internazionale nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America).

CORE DOMESTIC

  • -Consumer
  • -Business
  • -Wholesale

-

  • Other (INWIT S.p.A. e Strutture di supporto)

INTERNATIONAL WHOLESALE

Gruppo Telecom Italia Sparkle

  • Telecom Italia Sparkle S.p.A.
  • controllate sudamericane
  • controllate nordamericane
  • controllate europee

BRASILE

La Business Unit Brasile (gruppo Tim Brasil) offre servizi di telefonia mobile con tecnologia UMTS, GSM e LTE. Inoltre, il gruppo Tim Brasil offre trasmissione dati tramite reti in fibre ottiche con tecnologia full IP, come DWDM e MPLS e servizi di banda larga residenziale.

Tim Brasil Serviços e Participações S.A.

    • Tim Participações S.A.
    • TIM S.A.
Presidente Fulvio Conti (indipendente)
Amministratore Delegato e
Direttore Generale
Luigi Gubitosi
Consiglieri Alfredo Altavilla (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Giuseppina Capaldo (indipendente)
Maria Elena Cappello (indipendente)
Massimo Ferrari (indipendente)
Amos Genish
Paola Giannotti de Ponti (indipendente)
Marella Moretti (indipendente)
Lucia Morselli (indipendente)
Dante Roscini (Lead Independent Director)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Rocco Sabelli (indipendente)
Michele Valensise (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Roberto Capone
Sindaci Effettivi Giulia De Martino
Anna Doro
Marco Fazzini
Francesco Schiavone Panni
Sindaci Supplenti Andrea Balelli
Antonia Coppola
Franco Dalla Sega
Laura Fiordelisi

Società di revisione PwC S.p.A.

Relazione sulla gestione

Principali dati Economici-Finanziari (dati confrontabili)

PRINCIPALI DATI ECONOMICO - FINANZIARI DEL GRUPPO TIM

Dati economici e finanziari consolidati (*)

(milioni di euro) 2018 2017 2016 2015 2014
Ricavi 18.940 19.828 19.025 19.719 21.574
EBITDA (1)
7.403
7.790 8.002 7.006 8.785
EBIT Ante Svalutazioni dell'Avviamento 3.151 3.291 3.722 3.203 4.529
Svalutazioni dell'Avviamento (2.590) (240)
EBIT (1)
561
3.291 3.722 2.963 4.529
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(777) 1.777 2.799 453 2.350
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (1.152) 1.287 1.919 50 1.420
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
47 611 541
Utile (perdita) dell'esercizio (1.152) 1.287 1.966 661 1.961
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della
Controllante
(1.411) 1.121 1.808 (70) 1.351
Investimenti industriali & spectrum 6.408 5.701 4.876 5.197 4.984

Dati patrimoniali consolidati (*)

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014
Totale Attività 65.619 68.783 70.446 71.268 71.596
Totale Patrimonio Netto 21.747 23.783 23.553 21.249 21.584
- attribuibile ai Soci della Controllante 19.528 21.557 21.207 17.554 18.068
- attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.219 2.226 2.346 3.695 3.516
Totale Passività 43.872 45.000 46.893 50.019 50.012
Totale Patrimonio Netto e Passività 65.619 68.783 70.446 71.268 71.596
Capitale 11.587 11.587 11.587 10.650 10.634
Indebitamento finanziario netto contabile
(1)
25.995 26.091 25.955 28.475 28.021
(1)
Indebitamento finanziario netto rettificato
25.270 25.308 25.119 27.278 26.651
Capitale investito netto rettificato
(2)
47.017 49.091 48.672 48.527 48.235
Debt Ratio (Indebitamento finanziario netto
rettificato/Capitale investito netto rettificato)
53,7% 51,6% 51,6% 56,2% 55,3%

Indici reddituali consolidati (*)

2018 2017 2016 2015 2014
EBITDA / Ricavi (1)
39,1%
39,3% 42,1% 35,5% 40,7%
EBIT / Ricavi (ROS) (1)
3,0%
16,6% 19,6% 15,0% 21,0%
Indebitamento finanziario netto rettificato/EBITDA (1)
3,4
3,2 3,1 3,9 3,0

(*) A partire dal 1° gennaio 2018 il Gruppo TIM ha adottato: il principio contabile IFRS 9 (Strumenti Finanziari) retrospettivamente - avvalendosi delle specifiche esenzioni previste dal medesimo principio e senza la rideterminazione dei precedenti periodi posti a confronto - e il principio contabile IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti), utilizzando il metodo retrospettico semplificato. Conseguentemente, i dati economici e finanziari degli esercizi precedenti non sono stati rideterminati. Inoltre, così come consentito dall'IFRS 9, il Gruppo TIM ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9. Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Principi contabili" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

(2) Capitale investito netto rettificato = Patrimonio netto totale + Indebitamento finanziario netto rettificato.

Personale, consistenza di Gruppo a fine esercizio (1)

(unità) 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014
Personale (esclude l'organico relativo alle Attività
cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute)
57.901 59.429 61.229 65.867 66.025
Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti
destinate a essere cedute
16.228 16.420

Personale, consistenza media di Gruppo (1)

(unità equivalenti) 2018 2017 2016 2015 2014
Personale (esclude l'organico relativo alle Attività
cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute)
54.423 54.946 57.855 61.553 59.285
Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti
destinate a essere cedute
2.581 15.465 15.652

Indicatori finanziari

TIM S.p.A.

(euro) 2018 2017 2016
Quotazioni (media dicembre)
- Ordinaria 0,55 0,73 0,79
- Risparmio 0,47 0,60 0,64
Dividendo per azione
(2)
- Ordinaria
- Risparmio 0,0275 0,0275 0,0275
Pay Out Ratio
(2) (*)
13% 9% 10%
Capitalizzazione di Borsa (in milioni di euro) 11.153 14.779 15.901
Market to Book Value
(**)
0,61 0,74 0,84
Dividend Yield (su quotazioni medie dicembre)
(2) (***)
- Ordinaria -
- Risparmio 5,86% 4,55% 4,27%

Gruppo TIM

(euro) 2018 2017 2016
Risultato per azione (base) – azioni ordinarie (0,07) 0,05 0,08
Risultato per azione (base) – azioni di risparmio (0,07) 0,06 0,09
Risultato per azione (diluito) – azioni ordinarie (0,06) 0,05 0,08
Risultato per azione (diluito) – azioni di risparmio (0,06) 0,06 0,09

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato.

(2) Per l'esercizio 2018 l'indicatore è stato calcolato sulla base delle proposte deliberative sottoposte all'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019. Per tutti i periodi si è assunto quale indice di riferimento l'Utile della Capogruppo, calcolato escludendo le partite di natura non ricorrente (così come dettagliate nella Nota "Eventi e operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2018).

(*) Dividendi pagati nell'esercizio successivo/utile dell'esercizio. (**) Capitalizzazione/Patrimonio Netto di TIM S.p.A..

(***) Dividendo per azione/Quotazioni.

ADOZIONE DEI NUOVI PRINCIPI IFRS 9 E IFRS 15

In data 22 novembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/2067 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) che riguarda la classificazione, misurazione, cancellazione e riduzione di valore di attività e passività finanziarie nonché la contabilizzazione delle operazioni di copertura. Così come consentito dal principio contabile, il Gruppo TIM:

  • non ha riformulato i periodi comparativi nell'esercizio di prima applicazione, anche in considerazione della complessità nel rideterminare i valori all'inizio del primo esercizio presentato senza l'uso di elementi noti successivamente; pertanto gli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9 sono stati rilevati nel patrimonio netto al 1° gennaio 2018;
  • ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9.

Per il Gruppo TIM la diversa classificazione delle attività finanziarie non ha sostanzialmente comportato degli impatti sulla misurazione di dette attività, mentre il passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss, ha comportato una riduzione di 107 milioni di euro del patrimonio netto consolidato al 1° gennaio 2018 (data di transizione).

In data 22 settembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/1905 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e le relative modifiche. Inoltre, in data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1987 che ha recepito i chiarimenti all'IFRS 15.

L'IFRS 15 sostituisce i principi che disciplinavano la rilevazione dei ricavi, ovvero, lo IAS 18 (Ricavi), lo IAS 11 (Lavori in corso su Ordinazione) e le relative interpretazioni sulla rilevazione dei ricavi (IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria).

Il Gruppo TIM applica il metodo retrospettico semplificato con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura e lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.

L'impatto complessivo netto (effetti fiscali inclusi) derivante dall'adozione dell'IFRS 15 sul patrimonio netto consolidato al 1° gennaio 2018 (data di transizione) è positivo per 19 milioni di euro e deriva principalmente dall'effetto combinato di:

  • ridefinizione del perimetro delle tipologie di costi contrattuali oggetto di risconto;
  • nuovo modello di rilevazione dei ricavi di attivazione e installazione e iscrizione del contract asset connesso al riconoscimento anticipato dei ricavi nelle offerte bundle.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Principi contabili" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

Per permettere la comparabilità delle risultanze economico-patrimoniali dell'esercizio 2018 con l'esercizio precedente, nella presente Relazione sulla gestione sono esposti anche i dati economici e i saldi patrimoniali "confrontabili", predisposti secondo i precedenti principi contabili (IAS 39, IAS 18, IAS 11 e relative Interpretazioni).

HIGHLIGHTS FINANZIARI E NON FINANZIARI

Sotto il profilo economico – finanziario, per il 2018, si evidenzia quanto segue:

  • Il Fatturato consolidato si attesta a 18.940 milioni di euro; il fatturato consolidato confrontabile ammonta a 19.109 milioni di euro, in riduzione del 3,6% rispetto all'esercizio 2017 principalmente per effetto della significativa svalutazione registrata dal Real brasiliano che ha ridotto il contributo della Business Unit Brasile al fatturato consolidato valorizzato in euro; in termini organici i ricavi consolidati del Gruppo registrano un incremento dello 0,1%.

Il Fatturato consolidato del quarto trimestre 2018 si attesta a 4.863 milioni di euro; il dato confrontabile (4.892 milioni di euro) evidenzia una riduzione del 5,0% (-2,5% in termini organici).

  • L'EBITDA è pari a 7.403 milioni di euro; l'EBITDA confrontabile si attesta a 7.713 milioni di euro, in calo dell' 1,0% rispetto all'esercizio 2017 (+2,6% in termini organici) con un'incidenza sui ricavi del 40,4%, +1,1 punti percentuali rispetto all'esercizio 2017 (40,4% in termini organici, +1,0 punti percentuali).

L'EBITDA dell'esercizio 2018 sconta un impatto negativo complessivo di 408 milioni di euro relativo ad oneri netti non ricorrenti.

L'EBITDA dell'esercizio 2017 scontava oneri non ricorrenti per complessivi 883 milioni di euro.

In assenza di tali impatti, l'EBITDA organico risulterebbe pari a 8.121 milioni di euro, in riduzione del 3,4% rispetto all'esercizio 2017, con un'incidenza sui ricavi del 42,4% (-1,6 punti percentuali).

L'EBITDA del quarto trimestre 2018 è pari a 1.625 milioni di euro. L'EBITDA confrontabile si attesta a 1.683 milioni di euro, in miglioramento del 6,7% rispetto al quarto trimestre 2017 (+10,9% in termini organici).

  • L'EBIT ammonta a 561 milioni di euro; l'EBIT confrontabile si attesta a 727 milioni di euro, -77,9% rispetto all'esercizio 2017 (-77,3% in termini organici).

L'EBIT sconta 2.590 milioni di euro relativi alla svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e a International Wholesale: in dettaglio al 30 settembre 2018 era stata rilevata una svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic per un importo di 2,0 miliardi di euro; in sede di Bilancio annuale è stato ripetuto l'esercizio di impairment test ed è stata rilevata una svalutazione addizionale di 450 milioni di euro su Core Domestic – portando la svalutazione complessiva dell'esercizio 2018 a 2.450 milioni di euro – nonché una svalutazione di 140 milioni di euro sull'avviamento attribuito ad International Wholesale.

Escludendo tale svalutazione nonché l'impatto negativo di altri oneri netti non ricorrenti per complessivi 408 milioni di euro (912 milioni di euro nell'esercizio 2017, a parità di tasso di cambio), la variazione dell'EBIT sarebbe risultata pari al -9,5%.

L'EBIT consolidato del quarto trimestre 2018 è pari a -56 milioni di euro; l'EBIT confrontabile ammonta a -35 milioni di euro (457 milioni di euro nel quarto trimestre 2017).

    • Il Risultato netto consolidato dell'esercizio attribuibile ai soci della Controllante è negativo per 1.411 milioni di euro (positivo per 1.121 milioni di euro nell'esercizio 2017). Al positivo contributo derivante dalla gestione operativa e dall'iscrizione di imposte differite attive in Brasile, si sono contrapposte le citate svalutazioni dell'avviamento di Core Domestic e International Wholesale, nonché gli altri oneri netti non ricorrenti e gli effetti dell'applicazione degli IFRS 9 e 15. Escludendo tali impatti, il Risultato netto consolidato attribuibile ai Soci della Controllante dell'esercizio 2018 risulterebbe positivo e superiore a 1,4 miliardi di euro.
    • Gli Investimenti industriali dell'esercizio 2018 sono pari a 6.408 milioni di euro. In termini confrontabili ammontano a 6.558 milioni di euro (5.701 milioni di euro nell'esercizio 2017), con un incremento di 857 milioni di euro. In particolare all'incremento derivante dai maggiori investimenti in licenze di telefonia mobile – ed in particolare all'acquisto nell'ultimo trimestre 2018, da parte della Business Unit Domestic, dei diritti d'uso relativi alle frequenze 5G (2.399 milioni di euro) – si sono contrapposti i minori investimenti industriali nelle reti fisse e mobili domestiche in considerazione anche dei livelli di coverage già raggiunti sull'attuale tecnologia, nonché la dinamica dei tassi di cambio del Brasile.
    • L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 25.270 milioni di euro al 31 dicembre 2018, con una variazione in diminuzione di 38 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (25.308 milioni di euro): la generazione di cassa della gestione operativa-finanziaria dell'esercizio 2018 è stata assorbita oltre che dal pagamento di imposte sul reddito per 739 milioni di euro, dal versamento di 477 milioni di euro relativo alla quota dell'importo di aggiudicazione dovuta per l'anno 2018 dei diritti d'uso delle frequenze 3700-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz in Italia oltre che dal pagamento di dividendi per complessivi 256 milioni di euro.
(milioni di euro) 2018
2018
2017 Variazione %
confrontabile Organica
(a) (b) (a-b)
Ricavi 18.940 19.109 19.828 (3,6) 0,1
EBITDA
(1)
7.403 7.713 7.790 (1,0) 2,6
EBITDA Margin 39,1% 40,4% 39,3% 1,1pp
EBITDA Margin Organico 39,1% 40,4% 39,4% 1,0pp
EBIT ante svalutazione dell'Avviamento 3.151 3.317 3.291 0,8
Svalutazione dell'Avviamento (2.590) (2.590)
EBIT
(1)
561 727 3.291 (77,9) (77,3)
EBIT Margin 3,0% 3,8% 16,6% (12,8)pp
EBIT Margin Organico 3,0% 3,8% 16,8% (13,0)pp
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai
Soci della Controllante
(1.411) (1.298) 1.121 -
Investimenti industriali & spectrum 6.408 6.558 5.701 15,0
31.12.2018 31.12.2017 Variazione assoluta
(1)
Indebitamento finanziario netto
rettificato
25.270 25.308 (38)

Highlights finanziari dell'esercizio

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

Highlights finanziari del quarto trimestre

(milioni di euro) 4° Trimestre 4° Trimestre 4° Trimestre Variazioni %
2018 2018 2017 Organica
confrontabile
(a) (b) (a-b)
Ricavi 4.863 4.892 5.149 (5,0) (2,5)
EBITDA 1.625
(1)
1.683 1.577 6,7 10,9
EBITDA Margin 33,4% 34,4% 30,6% 3,8pp
EBITDA Margin organico 33,4% 34,4% 30,3% 4,1pp
EBIT Ante Svalutazioni dell'Avviamento 534 555 457 21,4
Svalutazioni dell'Avviamento (590) (590) -
EBIT (56)
(1)
(35) 457 - -
EBIT Margin (1,2)% (0,7)% 8,9% (9,6)pp
EBIT Margin organico (1,2)% (0,7)% 8,6% (9,3)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai
Soci della Controllante
(543) (528) 88

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

* * *

Gli obblighi previsti dal D.Lgs. 254/2016, riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e sulla diversità, sono oggetto di rendicontazione da parte del Gruppo TIM sin dal 1997, anno nel quale il Gruppo ha pubblicato il primo bilancio sociale, poi ampliato ai temi ambientali.

L'attuale Bilancio di Sostenibilità segue un approccio multi-stakeholder, attraverso l'analisi congiunta delle azioni realizzate nei confronti dei principali portatori di interesse con i quali l'Azienda interagisce. Si basa sul principale standard di riferimento globale per il sustainability reporting e sui principi (inclusività, materialità e rispondenza) dell'AA1000 AccountAbility Principles Standard (APS 2008), adottato dal Gruppo a partire dal Bilancio 2009.

La matrice di materialità del 2018, che sintetizza il punto di vista dell'Azienda e degli stakeholder, ha anche indentificato gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile su cui il Gruppo ritiene di poter contribuire sensibilmente tramite le proprie attività.

La rendicontazione non finanziaria si affianca al posizionamento nei principali indici di sostenibilità che, nel 2018, ha visto la conferma del Gruppo TIM, per il quindicesimo anno consecutivo, nei Dow Jones Sustainability Indices World (DJSI World) e Europe (DJSI Europe) oltre alla conferma negli indici Euronext Vigeo World 120, Eurozona 120 e Europa 120.

Per una lettura estensiva dell'approccio alla Sostenibilità di TIM e dei risultati conseguiti si rimanda al Bilancio di Sostenibilità – Dichiarazione consolidata non Finanziaria 2018.

Eventi non ricorrenti – Altri "one-off"

Nel 2018 e nel 2017 il Gruppo TIM ha registrato oneri operativi netti non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Comprendono, fra gli altri, la svalutazione dell'Avviamento, oneri derivanti da processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori, partite connesse a rettifiche relative ad esercizi precedenti. In dettaglio:

(milioni di euro) 2018 2017
Oneri (Proventi) non ricorrenti
Ricavi
Rettifiche ricavi esercizi precedenti 62 -
Altri proventi
Effetto recupero fiscale BU Brasile (37) -
Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze
Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti 15 10
Costo del personale
Oneri connessi a processi di ristrutturazione e razionalizzazione e altri 233 697
Altri oneri e accantonamenti
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a
passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale
ex dipendente e passività con clienti e fornitori 135 176
Impatto su EBITDA 408 883
Svalutazione Avviamento Core Domestic e International Wholesale 2.590 -
Svalutazioni di immobilizzazioni immateriali - 30
Impatto su EBIT 2.998 913

Gli oneri netti non ricorrenti dell'esercizio 2018 comprendono:

  • la svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e International Wholesale (2.590 milioni di euro);
  • gli oneri connessi ai processi di ristrutturazione aziendale (233 milioni di euro);
  • gli altri oneri per 135 milioni di euro comprensivi dell'accantonamento a fronte della sanzione di 74,3 milioni di euro, irrogata per l'asserita violazione dell'articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 cosiddetto "Golden Power" con provvedimento dell'8 maggio 2018. TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio, con richiesta di sospensione in via cautelare. Con ordinanza del luglio 2018, il TAR ha accolto l'istanza e sospeso il pagamento della sanzione fissando la data per l'udienza di merito;
  • la rettifica di alcune passività contrattuali al fine di allinearle al presumibile valore di fine periodo. In dettaglio, le passività relative ai contratti c.d. "prepagati" sono state rettificate per un importo complessivo di 62 milioni di euro, interamente riferibili a esercizi precedenti;
  • l'effetto positivo del recupero fiscale della Business Unit Brasile, pari a 37 milioni di euro, a seguito dell'esito favorevole del contenzioso fiscale relativo all'incostituzionalità della norma che comportava l'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo delle imposte sui ricavi PIS e COFINS.

Gli oneri non ricorrenti dell'esercizio 2017 comprendevano principalmente accantonamenti connessi all'avvio del piano di ristrutturazione aziendale di TIM S.p.A..

Inoltre, ai soli fini comparativi e per fornire una migliore comprensione dell'andamento del business nel periodo corrente, oltre alle partite non ricorrenti, sono evidenziate anche quelle partite organiche che per loro natura si manifestano in maniera non lineare o non ripetitiva, nel periodo corrente o in quello posto a confronto ("oneoff"). Tali partite attengono esclusivamente al mercato Domestico, non sono soggette a revisione contabile e sono prodotte a soli fini esplicativi.

Nell'esercizio 2017 erano stati evidenziati "one-off" positivi per un importo complessivo di 112 milioni di euro, relativi agli impatti differenziali conseguenti alla revisione di stima del presumibile valore di regolazione di alcune passività contrattuali verso clienti e fornitori.

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Ricavi

Ammontano, nell'esercizio 2018, a 18.940 milioni di euro.

I ricavi confrontabili a parità di principi contabili ammontano a 19.109 milioni di euro, in calo del 3,6% (pari a - 719 milioni di euro) rispetto all'esercizio 2017 (19.828 milioni di euro); la riduzione è principalmente attribuibile alla Business Unit Brasile (-543 milioni di euro), per effetto della svalutazione del real brasiliano di circa il 20% rispetto all'esercizio 2017, e alla Business Unit Domestic (-169 milioni di euro). In assenza dell'effetto cambio(1) negativo, l'andamento dei ricavi della Business Unit Brasile è positivo e pari a +189 milioni di euro (+5,0%) e la variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo registra un incremento dello 0,1% (+27 milioni di euro). I Ricavi del 2018 comprendono una rettifica non ricorrente di -62 milioni di euro relativa a esercizi precedenti.

L'analisi dei ricavi dell'esercizio 2018, a parità di principi contabili, ripartiti per settore operativo in confronto all'esercizio 2017 è la seguente:

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
Domestic 15.185 79,5 15.354 77,4 (169) (1,1) (1,0)
Core Domestic 14.161 74,1 14.249 71,9 (88) (0,6) (0,6)
International Wholesale 1.272 6,7 1.349 6,8 (77) (5,7) (4,7)
Brasile 3.959 20,7 4.502 22,7 (543) (12,1) 5,0
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni (35) (0,2) (28) (0,1) (7)
Totale consolidato 19.109 100,0 19.828 100,0 (719) (3,6) 0,1

EBITDA

L'EBITDA dell'esercizio 2018 è pari a 7.403 milioni di euro.

L'EBITDA confrontabile dell'esercizio 2018 ammonta a 7.713 milioni di euro (7.790 milioni di euro nell'esercizio 2017) e si riduce di 77 milioni di euro (-1,0%) con un'incidenza sui ricavi del 40,4% (39,3% nell'esercizio 2017; +1,1 punti percentuali).

L'EBITDA organico evidenzia una variazione positiva per 192 milioni di euro (+2,6%) rispetto all'esercizio 2017, con un'incidenza sui ricavi in aumento di 1,0 punti percentuali, passando dal 39,4% dell'esercizio 2017 al 40,4% dell'esercizio 2018.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 8.121 milioni di euro (8.404 milioni di euro nell'esercizio 2017). In dettaglio l'EBITDA dell'esercizio 2018 sconta un impatto negativo complessivo di 408 milioni di euro riferito ad oneri non ricorrenti come precedentemente dettagliati.

Per maggiori dettagli inerenti le componenti non ricorrenti si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

(1) I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il dollaro americano pari a 1,18121 nell'esercizio 2018 e a 1,12946 nell'esercizio 2017; per il real brasiliano sono pari a 4,30628 nell'esercizio 2018 e a 3,60584 nell'esercizio 2017. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

L'EBITDA organico è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
assolute %
EBITDA REPORTED 7.403
Effetto adozione nuovi principi contabili 310
EBITDA CONFRONTABILE - a parità di principi contabili 7.713 7.790 (77) (1,0)
Effetto conversione bilanci in valuta (269) 269
Effetto variazione perimetro di consolidamento
EBITDA ORGANICO 7.713 7.521 192 2,6
di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti (408) (883) 475
Effetto conversione Proventi/(Oneri) non ricorrenti in valuta
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 8.121 8.404 (283) (3,4)

L'effetto della variazione dei cambi si riferisce prevalentemente alla Business Unit Brasile.

Nell'esercizio 2017 l'EBITDA beneficiava inoltre di alcuni "one-off" positivi per un importo complessivo di 112 milioni di euro, relativi agli impatti differenziali conseguenti alla revisione di stima del presumibile valore di regolazione di alcune passività contrattuali verso clienti e fornitori.

Il dettaglio dell'EBITDA confrontabile, a parità di principi contabili, ripartito per settore operativo dell'esercizio 2018 in confronto con l'esercizio 2017 e l'incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
Domestic 6.221 80,6 6.171 79,2 50 0,8 0,9
% sui Ricavi 41,0 40,2 0,8 pp 0,8 pp
Brasile 1.511 19,6 1.635 21,0 (124) (7,6) 10,4
% sui Ricavi 38,2 36,3 1,9 pp 1,9 pp
Altre Attività (19) (0,2) (16) (0,2) (3)
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 7.713 100,0 7.790 100,0 (77) (1,0) 2,6
% sui Ricavi 40,4 39,3 1,1 pp 1,0 pp

Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

  • Acquisti di materie e servizi (8.186 milioni di euro; 8.089 milioni di euro in termini confrontabili; 8.388 milioni di euro nell'esercizio 2017):
(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
confrontabile
Acquisti di beni 1.957 1.863 94
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
1.913 2.073 (160)
Costi commerciali e di pubblicità 1.306 1.386 (80)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 1.101 1.220 (119)
Affitti e locazioni 607 645 (38)
Altre spese per servizi 1.205 1.201 4
Totale acquisti di materie e servizi 8.089 8.388 (299)
% sui Ricavi 42,3 42,3 0,0 pp

Il decremento è riferibile essenzialmente alla Business Unit Brasile per -347 milioni di euro ed è principalmente riconducibile all'effetto cambio negativo per 353 milioni di euro in assenza del quale la variazione sarebbe stata positiva e pari a circa 6 milioni di euro.

  • Costi del personale (3.105 milioni di euro; 3.084 milioni di euro in termini confrontabili; 3.626 milioni di euro nell'esercizio 2017):
(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
confrontabile
Costi del personale Italia 2.744 3.248 (504)
Costi e oneri del personale ordinari 2.520 2.551 (31)
Oneri di ristrutturazione e altro 224 697 (473)
Costi del personale Estero 340 378 (38)
Costi e oneri del personale ordinari 331 378 (47)
Oneri di ristrutturazione e altro 9 - 9
Totale costi del personale 3.084 3.626 (542)
% sui Ricavi 16,1 18,3 (2,2) pp

Il decremento netto di 542 milioni di euro è principalmente attribuibile:

  • alla diminuzione di 473 milioni di euro per oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il personale e altri della componente italiana. In particolare a fine 2017 era stato varato un Piano che prevedeva per lavoratori dirigenti e non dirigenti il ricorso, fra gli altri, all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento). Nel corso del 2018 si è verificato un livello di adesioni a tale Piano superiore rispetto alle stime iniziali, mentre il D.L. 28 gennaio 2019 n.4, che ha introdotto importanti modifiche in materia previdenziale, consente più ampie agibilità in tema di ricorso ai pensionamenti agevolati. In conseguenza di ciò sono state riviste le previsioni di uscita per gli esercizi 2019-2020, effettuando un ulteriore accantonamento di natura non ricorrente per complessivi 204 milioni di euro; nel 2017 erano già stati accantonati oneri di natura non ricorrente per complessivi 697 milioni di euro;
  • alla contrazione di 31 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale principalmente a seguito dei benefici correlati alla riduzione della consistenza media retribuita pari a - 1.447 unità medie (esclusa la componente relativa all'accordo di "solidarietà") solo in parte ridotti dal termine, a inizio 2018, dei contratti di "solidarietà difensiva" applicati da TIM S.p.A.. L'accordo sulla solidarietà è stato rinnovato a giugno 2018 per ulteriori 12 mesi;
  • al decremento di 47 milioni di euro della componente estera dei costi ordinari del personale correlato principalmente al saldo tra l'impatto della variazione dei tassi di cambio e alle dinamiche retributive locali della Business Unit Brasile.

- Altri proventi operativi (341 milioni di euro; 341 milioni di euro in termini confrontabili; 523 milioni di euro nell'esercizio 2017):

(milioni di euro) 2018 2017 Variazione confrontabile Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 60 59 1 Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 27 22 5 Contributi in conto impianti e in conto esercizio 39 51 (12) Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 29 40 (11) Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22 129 (107) Revisioni di stima e altre rettifiche 73 188 (115) Altri 91 34 57 Totale 341 523 (182)

Gli Altri proventi operativi comprendono, fra gli altri:

  • i contributi derivanti da alcuni Contratti di partnership e altri accordi con fornitori, volti a sviluppare la collaborazione, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo i rapporti industriali, commerciali e immobiliari;
  • la componente non ricorrente per 37 milioni di euro rilevata nel corso del 2018 da parte della Business Unit Brasile e inerente l'effetto positivo del recupero fiscale a seguito dell'esito favorevole del contenzioso fiscale relativo all'incostituzionalità della norma che comportava l'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo delle imposte sui ricavi PIS e COFINS;
  • nell'esercizio 2017, "one-off" positivi per un importo complessivo di 112 milioni di euro, relativi agli impatti differenziali conseguenti alla revisione di stima del presumibile valore di regolazione di alcune passività contrattuali verso clienti e fornitori.

  • Altri costi operativi (1.259 milioni di euro; 1.236 milioni di euro in termini confrontabili; 1.208 milioni di euro nell'esercizio 2017):

(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
confrontabile
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 495 400 95
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 189 228 (39)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni 286 356 (70)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 125 111 14
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 73 33 40
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages 12 15 (3)
Altri 56 65 (9)
Totale 1.236 1.208 28

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 135 milioni di euro (176 milioni di euro nell'esercizio 2017), riferibile per 108 milioni di euro alla Business Unit Domestic - prevalentemente connessa alla sanzione irrogata l'8 maggio 2018 a fronte dell'applicazione del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto "Golden Power") - e per 27 milioni di euro alla Business Unit Brasile, a fronte di oneri per contenziosi.

Ammortamenti

Ammontano a 4.255 milioni di euro.

In termini confrontabili con l'esercizio precedente, sono pari a 4.399 milioni di euro e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 1.743 1.793 (50)
Ammortamento delle attività materiali di proprietà e in leasing 2.656 2.680 (24)
Totale 4.399 4.473 (74)

Svalutazioni nette di attività non correnti

Sono pari a 2.586 milioni di euro nell'esercizio 2018 e si riferiscono sostanzialmente alle svalutazioni dell'avviamento, complessivamente pari a 2.590 milioni di euro, rilevate nel corso dell'esercizio e relative alla Business Unit Domestic.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale, in occasione della redazione del bilancio consolidato della società. Con riferimento alla CGU Core Domestic, al 30 settembre 2018 si erano verificati eventi e circostanze di natura esogena ed endogena, che avevano indotto la società ad effettuare l'impairment test su tale CGU ed avevano portato alla rilevazione di un Impairment loss (svalutazione) per un importo di 2.000 milioni di euro. L'impairment test condotto in sede di predisposizione del Bilancio 2018 ha comportato una svalutazione addizionale di 450 milioni di euro dell'avviamento attribuito alla CGU Core Domestic - portando la svalutazione complessiva dell'esercizio 2018 a 2.450 milioni di euro - nonché una svalutazione di 140 milioni di euro dell'avviamento attribuito alla CGU International Wholesale.

Con riferimento alle Cash Generating Unit Brasile, l'esercizio di Impairment test non ha evidenziato riduzioni di valore dell'Avviamento allocato su tale CGU.

Nell'esercizio 2017 le svalutazioni nette di attività non correnti ammontavano a 37 milioni di euro e si riferivano prevalentemente a svalutazioni di attività immateriali.

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

EBIT

L'EBIT dell'esercizio 2018 è pari a 561 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile dell'esercizio 2018 ammonta a 727 milioni di euro (3.291 milioni di euro nell'esercizio 2017) in riduzione di 2.564 milioni di euro (-77,9%) rispetto all'esercizio 2017 con un'incidenza sui ricavi del 3,8% (16,6% nell'esercizio 2017).

L'EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 2.476 milioni di euro (-77,3%) con un'incidenza sui ricavi pari al 3,8% (16,8% nell'esercizio 2017).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 3.725 milioni di euro (4.115 milioni di euro nell'esercizio 2017) con un'incidenza sui ricavi del 19,4% (21,6% nell'esercizio 2017).

L'EBIT dell'esercizio 2018 sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti, comprensivi della citata svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e a International Wholesale, per 2.998 milioni di euro (912 milioni di euro nel 2017, a parità di tassi di cambio).

L'EBIT organico è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
assolute %
EBIT REPORTED 561
Effetto adozione nuovi principi contabili 166
EBIT CONFRONTABILE - a parità di principi contabili 727 3.291 (2.564) (77,9)
Effetto conversione bilanci in valuta (88) 88
Effetto variazione perimetro di consolidamento
EBIT ORGANICO 727 3.203 (2.476) (77,3)
di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti (2.998) (913) (2.085)
Effetto conversione Proventi/(Oneri) non ricorrenti in valuta 1 (1)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 3.725 4.115 (390) (9,5)

L'effetto della variazione dei cambi è principalmente relativo alla Business Unit Brasile.

Saldo dei proventi/(oneri) da partecipazioni

Nell'esercizio 2018 è positivo per 10 milioni di euro e si riferisce principalmente a dividendi distribuiti dalla società Emittenti Titoli a TIM S.p.A..

Nell'esercizio 2017 era negativo per 18 milioni di euro e accoglieva essenzialmente l'imputazione a conto economico della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere relativa alla partecipata Tierra Argentea S.A., di cui si era conclusa la liquidazione.

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 1.348 milioni di euro (negativo per 1.495 milioni di euro nell'esercizio 2017): il miglioramento del saldo deriva principalmente dai minori oneri finanziari connessi alla riduzione dell'esposizione debitoria media del Gruppo e dal positivo effetto del livello dei tassi di interesse delle operazioni di rifinanziamento effettuate negli ultimi 12/18 mesi.

Imposte sul reddito

Ammontano a 375 milioni di euro, in riduzione di 115 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017 (490 milioni di euro). In particolare l'esercizio 2018 include il beneficio derivante dall'iscrizione nella Business Unit Brasile di imposte differite attive per circa 200 milioni di euro, connesse alla recuperabilità fiscale di perdite pregresse registrate negli anni precedenti e divenute recuperabili sulla base della prospettiva di utili. A tale impatto si sono contrapposte le maggiori imposte della Capogruppo TIM S.p.A., in relazione all'impatto di alcune partite dell'esercizio 2018 che non hanno rilevanza fiscale (principalmente Svalutazione dell'avviamento e altri oneri non deducibili e minori agevolazioni).

Utile (perdita) dell'esercizio

E' così dettagliato:

(milioni di euro) 2018 2018
confrontabile
2017
Utile (perdita) dell'esercizio (1.152) (1.038) 1.287
Attribuibile a:
Soci della controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
(1.411) (1.298) 1.121
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci
della Controllante
(1.411) (1.298) 1.121
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
259 260 166
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle
Partecipazioni di minoranza
259 260 166

Il Risultato netto attribuibile ai Soci della Controllante dell'esercizio 2018 è negativo per 1.411 milioni di euro (positivo per 1.121 milioni di euro nell'esercizio 2017). Al positivo contributo derivante dalla gestione operativa e dall'iscrizione di imposte differite attive in Brasile, si sono contrapposte le citate svalutazioni dell'avviamento di Core Domestic e International Wholesale, nonché gli altri oneri netti non ricorrenti e gli effetti dell'applicazione degli IFRS 9 e 15. Escludendo tali impatti, il Risultato netto consolidato attribuibile ai Soci della Controllante dell'esercizio 2018 risulterebbe positivo e superiore a 1,4 miliardi di euro.

Business Unit Principali dati Economici-Finanziari (dati confrontabili)

2018

BRASILE RICAVI

milioni 3.959 di euro

55.923 migliaia CONSISTENZA LINEE

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

DOMESTIC

(milioni di euro) 2018 2018
confrontabile
2017 Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
Ricavi 15.031 15.185 15.354 (169) (1,1) (1,0)
EBITDA 5.955 6.221 6.171 50 0,8 0,9
% sui Ricavi 39,6 41,0 40,2 0,8 pp 0,8 pp
EBIT 16 177 2.772 (2.595) (93,6) (93,6)
% sui Ricavi 0,1 1,2 18,1 (16,9) pp (16,9) pp
Personale a fine esercizio (unità) 48.200 49.851 (1.651) (3,3)
(milioni di euro) 4° Trimestre
2018
4° Trimestre
2018
4° Trimestre
2017
Variazioni
(a-b)
confrontabile
(a) (b) assolute % % organica
Ricavi 3.849 3.874 4.042 (168) (4,2) (4,2)
EBITDA 1.216 1.263 1.116 147 13,2 13,1
% sui Ricavi 31,6 32,6 27,6 5,0 pp 5,0 pp
EBIT (235) (216) 265 (481)
% sui Ricavi (6,1) (5,6) 6,6 (12,2) pp (12,2) pp

Fisso

31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016
Accessi fisici a fine periodo (migliaia) (1) 18.212 18.995 18.963
di cui Accessi fisici retail a fine periodo (migliaia) 10.149 11.044 11.285
Accessi BroadBand a fine periodo (migliaia) (2) 11.184 10.154 9.206
di cui Accessi BroadBand retail a fine periodo (migliaia) 7.575 7.641 7.191
Infrastruttura di rete in Italia:
rete di accesso in rame (milioni di km coppia,
distribuzione e giunzione)
114,4 114,6 114,4
rete di accesso e trasporto in fibra ottica (milioni di km
fibra)
16,4 14,3 12,6
Totale traffico:
Minuti di traffico su rete fissa (miliardi): 58,3 64,0 69,1
Traffico nazionale 46,2 50,7 55,6
Traffico internazionale 12,1 13,3 13,5
Volumi Broadband (Pbyte) (3) 9.394 7.848 5.774

(1) Non include OLO full infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access.

(2) Non include OLO ULL e NAKED, satellite, full infrastructured e FWA.

(3) Volumi traffico DownStream e UpStream.

Mobile

31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (1) 31.818 30.755 29.617
Variazione delle linee (%) 3,5 3,8 (1,3)
Churn rate (%) (2) 26,3 26,2 22,8
Totale traffico:
Traffico Retail uscente (miliardi di minuti) 57,0 51,4 44,9
Traffico Retail uscente e entrante (miliardi di minuti) 85,4 78,1 69,6
Traffico Browsing (PByte) (3) 686,8 417,5 258,5
Ricavo medio mensile per linea (euro) - ARPU (4) 11,5 12,5 12,4

(1) il dato include le SIM utilizzate su piattaforme per erogazione di servizi Machine to Machine.

(2) I dati si riferiscono al totale linee. Il churn rate rappresenta il numero di clienti mobili cessati durante il periodo espresso in percentuale della consistenza media dei clienti.

(3) Traffico nazionale escluso Roaming.

(4) I valori sono calcolati sulla base dei ricavi da servizi (inclusi i ricavi da carte prepagate) rapportati alla consistenza media delle linee.

Ricavi

I ricavi dell'esercizio 2018 sono pari a 15.031 milioni di euro. A parità di principi contabili, i ricavi confrontabili dell'esercizio 2018 ammontano a 15.185 milioni di euro, in diminuzione di 169 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (-1,1%). I ricavi del 2018 comprendono una rettifica non ricorrente di -62 milioni di euro relativa a esercizi precedenti.

Nel quarto trimestre i ricavi registrano un decremento di 168 milioni di euro (-4,2% rispetto al quarto trimestre dell'esercizio 2017).

I ricavi da servizi ammontano a 13.834 milioni di euro (-166 milioni di euro rispetto al 2017, pari a -1,2%), e risentono degli effetti del mutato scenario regolatorio e competitivo (ripristino della tariffazione a 30 giorni, ingresso del quarto operatore mobile, riduzione dei prezzi di alcuni servizi wholesale). In dettaglio:

  • i ricavi da servizi del mercato Fisso sono pari a 9.951 milioni di euro, stabili rispetto all'esercizio 2017 nonostante il contesto competitivo più acceso. Contribuiscono a tale stabilizzazione l'incremento dell'ARPU retail, l'andamento positivo dei ricavi da soluzioni ICT (+99 milioni di euro rispetto al 2017, +14,8%) e dei ricavi da servizi innovativi per connettività dati (+306 milioni di euro, +14,4%), determinato anche dalla crescita dei clienti Ultra BroadBand (+1,0 milioni rispetto al 2017), che raggiungono a fine 2018 i 3,2 milioni (5,4 milioni includendo le linee wholesale). La dinamica evidenziata compensa la fisiologica contrazione dei ricavi da servizi tradizionali voce (-334 milioni di euro), conseguente alla diminuzione degli accessi tradizionali e alla riduzione dei prezzi regolamentati su alcuni servizi wholesale (-65 milioni di euro);
  • i ricavi da servizi del mercato Mobile sono pari a 4.513 milioni di euro (-142 milioni di euro, pari a -3,1% rispetto al 2017) e scontano in misura maggiore l'impatto del mutato contesto regolatorio e competitivo, con una flessione dell'ARPU calling e broadband.

I ricavi da vendita prodotti, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.351 milioni di euro nell'esercizio 2018 (-3 milioni di euro rispetto al 2017).

EBITDA

L'EBITDA della Business Unit Domestic nell'esercizio 2018 è pari a 5.955 milioni di euro.

L'EBITDA confrontabile dell'esercizio 2018 ammonta a 6.221 milioni di euro, in aumento di 50 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017 (+0,8%), con un'incidenza sui ricavi pari al 41,0% (+0,8 punti percentuali rispetto all'esercizio precedente).

L'EBITDA organico evidenzia una variazione positiva per 53 milioni di euro (+0,9%) rispetto all'esercizio 2017, con un'incidenza sui ricavi in aumento di 0,8 punti percentuali, passando dal 40,2% dell'esercizio 2017 al 41,0% dell'esercizio 2018.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 6.629 milioni di euro (7.050 milioni di euro nell'esercizio 2017). In dettaglio l'EBITDA dell'esercizio 2018 sconta un impatto negativo complessivo di 408 milioni di euro riferito ad oneri non ricorrenti come precedentemente dettagliato.

Nel quarto trimestre 2018 l'EBITDA organico è pari a 1.263 milioni di euro e registra un incremento di 146 milioni di euro (+13,1%) rispetto al quarto trimestre 2017, con un'incidenza sui ricavi in crescita di 5,0 punti percentuali, passando dal 27,6% del quarto trimestre 2017 al 32,6% del 2018.

L'EBITDA organico è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
assolute %
EBITDA REPORTED 5.955
Effetto adozione nuovi principi contabili 266
EBITDA CONFRONTABILE - a parità di principi contabili 6.221 6.171 50 0,8
Effetto conversione bilanci in valuta (3) 3
Effetto variazione perimetro di consolidamento
EBITDA ORGANICO 6.221 6.168 53 0,9
di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti (408) (882) 474
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 6.629 7.050 (421) (6,0)

Nell'esercizio 2017 l'EBITDA beneficiava inoltre di alcuni "one-off" positivi per un importo complessivo di 112 milioni di euro, relativi agli impatti differenziali conseguenti alla revisione di stima del presumibile valore di fine periodo di alcune passività contrattuali verso clienti e fornitori.

In relazione alle dinamiche delle principali voci di costo, a parità di principi contabili, si evidenzia quanto segue:

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Acquisti di materie e servizi 6.289 6.235 54
Costi del personale 2.761 3.266 (505)
Altri costi operativi 742 704 38

In particolare:

- Acquisti di materie e servizi (6.360 milioni di euro; 6.289 milioni di euro in termini confrontabili; 6.235 milioni di euro nell'esercizio 2017):

(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
confrontabile
Acquisti di beni 1.733 1.628 105
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
1.562 1.614 (52)
Costi commerciali e di pubblicità 792 751 41
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 876 949 (73)
Affitti e locazioni 397 414 (17)
Altre spese per servizi 929 879 50
Totale acquisti di materie e servizi 6.289 6.235 54
% sui Ricavi 41,4 40,6 0,8

Aumentano di 54 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017. Si rileva principalmente un incremento dei costi di acquisto di beni connesso ai maggiori volumi di acquisto di beni e apparati correlati all'incremento delle vendite di prodotti, nonché un aumento dei costi commerciali e di pubblicità, compensato da una riduzione dei costi per energia e servizi in outsourcing a seguito degli interventi di efficienza realizzati nell'esercizio.

  • Costi del personale (2.781 milioni di euro; 2.761 milioni di euro in termini confrontabili; 3.266 milioni di euro nell'esercizio 2017): diminuiscono di 505 milioni di euro, principalmente a seguito degli stessi fenomeni che hanno inciso sulla componente italiana dei costi del personale a livello di Gruppo, alla cui analisi si rimanda.

  • Altri proventi operativi (273 milioni di euro; 273 milioni di euro in termini confrontabili; 471 milioni di euro nell'esercizio 2017):

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 49 48 1
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 27 22 5
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 33 44 (11)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 28 39 (11)
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22 97 (75)
Revisioni di stima e altre rettifiche 75 192 (117)
Altri proventi 39 29 10
Totale 273 471 (198)

Gli Altri proventi operativi comprendono – tra gli altri - i contributi derivanti da alcuni Contratti di partnership e altri accordi con fornitori, volti a sviluppare la collaborazione, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo i rapporti industriali, commerciali e immobiliari. Nell'esercizio 2017 gli Altri proventi comprendevano i citati "oneoff" per un importo complessivo di 112 milioni di euro.

- Altri costi operativi (763 milioni di euro; 742 milioni di euro in termini confrontabili; 704 milioni di euro nell'esercizio 2017):

(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
confrontabile
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 372 313 59
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 109 155 (46)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
48 55 (7)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 94 91 3
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 73 33 40
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
11 13 (2)
Altri oneri 35 44 (9)
Totale 742 704 38

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 108 milioni di euro (176 milioni di euro nell'esercizio 2017), prevalentemente riferita alla sanzione irrogata l'8 maggio 2018 a fronte dell'applicazione del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto "Golden Power"), la voce accoglie inoltre i maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti (+10 milioni di euro) rispetto all'esercizio 2017 ascrivibili, principalmente, a difficoltà e ritardi sugli incassi di alcuni operatori sudamericani e del bacino del Mediterraneo.

EBIT

L'EBIT dell'esercizio 2018 della Business Unit Domestic è pari a 16 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile dell'esercizio 2018 ammonta a 177 milioni di euro (2.772 milioni di euro nell'esercizio 2017), con una diminuzione di 2.595 milioni di euro e un'incidenza sui ricavi dell'1,2% (18,1% nell'esercizio 2017).

L'EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 2.594 milioni di euro.

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 3.175 milioni di euro (3.683 milioni di euro nell'esercizio 2017) con un'incidenza sui ricavi del 20,8% (24,0% nell'esercizio 2017).

L'EBIT dell'esercizio 2018 sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti, comprensivi della citata svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e a International Wholesale, per 2.998 milioni di euro (912 milioni di euro nel 2017, a parità di tassi di cambio).

L'EBIT del quarto trimestre 2018 è pari a -235 milioni di euro; l'EBIT confrontabile ammonta a -216 milioni di euro (265 milioni di euro nel quarto trimestre 2017).

L'EBIT organico è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
assolute %
EBIT REPORTED 16
Effetto adozione nuovi principi contabili 161
EBIT CONFRONTABILE - a parità di principi contabili 177 2.772 (2.595) (93,6)
Effetto conversione bilanci in valuta (1) 1
Effetto variazione perimetro di consolidamento
EBIT ORGANICO 177 2.771 (2.594) (93,6)
di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti (2.998) (912) (2.086)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 3.175 3.683 (508) (13,8)

Principali dati economici delle Cash Generating Unit di Domestic

I principali dati economico-operativi della Business Unit sono riportati distinguendo due Cash Generating Unit (CGU), come definite dallo IAS 36:

    • Core Domestic: in tale ambito vengono ricomprese tutte le attività di telecomunicazioni inerenti il mercato italiano. I ricavi sono articolati in base alla contribuzione netta di ciascun segmento di mercato ai risultati della CGU, al netto cioè dei rapporti infrasegmento. I segmenti di mercato commerciali definiti in base al modello organizzativo "customer – centric" sono indicati di seguito:
    • Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica; attività di caring, supporto al credito operativo, loyalty e retention, attività di vendita di competenza e gestione amministrativa dei clienti; sono incluse le società 4G Retail, Persidera e Noverca.
    • Business: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies e Olivetti Scuola Digitale (ex Alfabook) e Telsy.
    • Wholesale: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile e alle attività svolte dalla componente Open Access per i processi di delivery e assurance dei servizi alla clientela. Sono incluse le società: TN Fiber, Flash Fiber, TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese.
    • Other (INWIT S.p.A. e Strutture di supporto): il perimetro di riferimento è costituito da:
      • – INWIT S.p.A.: dal mese di aprile 2015 opera in ambito Operations nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori;
      • Altre strutture Operations: presidio dell'innovazione tecnologica e dei processi di sviluppo, ingegneria, realizzazione ed esercizio delle infrastrutture di rete, IT, impiantistiche e immobiliari di competenza;
      • Staff & Other: servizi e prestazioni svolte dalle funzioni di Staff e altre attività di supporto effettuate da società minori del Gruppo anche verso il mercato e le altre Business Unit.
    • International Wholesale - gruppo Telecom Italia Sparkle: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e Internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America.

Nelle tabelle seguenti sono riportati i principali risultati conseguiti nell'esercizio 2018 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con il 2017 a parità di principi contabili.

Core Domestic

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
confrontabile assolute %
Ricavi 14.161 14.249 (88) (0,6)
Consumer 7.573 7.737 (164) (2,1)
Business 4.721 4.656 65 1,4
Wholesale 1.787 1.690 97 5,8
Other 80 166 (86) (51,8)
EBITDA 6.127 6.029 98 1,6
% sui Ricavi 43,3 42,3 1,0 pp
EBIT 335 2.736 (2.401) (87,8)
% sui Ricavi 2,4 19,2 (16,8) pp
Personale a fine esercizio (unità) 47.455 49.095 (1.640) (3,3)

In dettaglio:

    • Consumer: i ricavi dell'esercizio 2018 del segmento Consumer sono pari a 7.573 milioni di euro e risultano in calo rispetto all'esercizio precedente (-164 milioni di euro, -2,1%), registrando un andamento in controtendenza rispetto alla crescita osservata nel corso del 2017, per effetto del mutato contesto competitivo e regolatorio (ingresso quarto operatore mobile, ripristino della tariffazione a 30 giorni). La stessa dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi, che sono pari a 6.834 milioni di euro, con una diminuzione dell'1,6% rispetto all'esercizio precedente (pari a -114 milioni di euro). In particolare:
    • i ricavi del Mobile sono pari a 3.835 milioni di euro (-1,5% rispetto all'esercizio precedente); i ricavi da servizi registrano un decremento di 122 milioni di euro (-3,7% rispetto all'esercizio 2017) con un rallentamento più accentuato nel quarto trimestre rispetto a quanto osservato nell'esercizio precedente, imputabile alla mutata dinamica competitiva e regolatoria;
    • i ricavi del Fisso sono pari a 3.696 milioni di euro, in diminuzione rispetto all'esercizio precedente (-3,0%), ma con ricavi da servizi in linea con il 2017; tale dinamica è caratterizzata da una diminuzione degli accessi compensata da un incremento dei livelli di ARPU.
    • Business: i ricavi del segmento Business sono pari a 4.721 milioni di euro con un incremento di 65 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017 (+1,4%) attribuibile ai ricavi da servizi (+1,4%). In particolare:
    • i ricavi del Mobile evidenziano una performance positiva rispetto all'esercizio 2017 (+1,8%), principalmente dovuta alla crescita dei ricavi da servizi (+1,2%) e, in particolare, alla crescita dei nuovi servizi digitali (+2,7% rispetto all'esercizio 2017);
    • i ricavi del Fisso crescono di 41 milioni di euro (+1,1% rispetto all'esercizio 2017), grazie alla componente dei servizi (+1,4%); la contrazione dei prezzi e dei ricavi relativi ai servizi tradizionali (derivante dalla sostituzione tecnologica verso sistemi e soluzioni VoIP) è stata più che compensata dal costante incremento dei ricavi da servizi ICT (+14,7%).
    • Wholesale: il segmento Wholesale presenta nell'esercizio 2018 ricavi pari a 1.787 milioni di euro, in crescita rispetto all'esercizio 2017 di 97 milioni di euro (+5,8%). La riduzione dei prezzi regolamentati, pari a 65 milioni di euro, è compensata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.

International Wholesale

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
confrontabile assolute % % Organica
Ricavi 1.272 1.349 (77) (5,7) (4,7)
di cui verso terzi 1.084 1.152 (68) (5,9) (4,7)
EBITDA 111 154 (43) (27,9) (26,5)
% sui Ricavi 8,7 11,4 (2,7) pp (2,6) pp
EBIT (144) 37 (181)
% sui Ricavi (11,3) 2,7 (14,0) pp (14,0) pp
Personale a fine esercizio (unità) 745 756 (11) (1,5)

I ricavi dell'esercizio 2018 della Cash Generating Unit International Wholesale sono pari a 1.272 milioni di euro, in riduzione di 77 milioni di euro (-5,7%) rispetto all'esercizio 2017. Tale andamento è principalmente connesso alla diminuzione dei ricavi fonia tradizionali e alla scadenza di contratti pluriennali relativi al Bacino del Mediterraneo (servizi IP/Data).

La Cash Generating Unit International Wholesale è costituita dalle società del gruppo Telecom Italia Sparkle; sulla CGU è stata allocata quota parte dell'avviamento del gruppo TIM. Nel Bilancio 2018 a seguito dell'impairment test, il valore dell'avviamento attribuito è stato svalutato per un importo di 140 milioni di euro. Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018.

BRASILE

(milioni di euro) (milioni di reais)
2018 2018
confrontabile
2017 2018 2018
confrontabile
2017 Variazioni
assolute %
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 3.943 3.959 4.502 16.981 17.050 16.234 816 5,0
EBITDA 1.467 1.511 1.635 6.316 6.508 5.894 614 10,4
% sui Ricavi 37,2 38,2 36,3 37,2 38,2 36,3 1,9 pp
EBIT 564 569 535 2.428 2.449 1.931 518 26,8
% sui Ricavi 14,3 14,4 11,9 14,3 14,4 11,9 2,5 pp
Personale a fine esercizio (unità) 9.658 9.508 150 1,6

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 4,30628 nell'esercizio 2018 e a 3,60584 nell'esercizio 2017.

(milioni di euro) (milioni di reais)
4° Trimestre
2018
4° Trimestre
2018
confrontabile
4° Trimestre
2017
4° Trimestre
2018
4° Trimestre
2018
confrontabile
4° Trimestre
2017
Variazioni
assolute %
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 1.025 1.030 1.113 4.457 4.479 4.257 222 5,2
EBITDA 417 427 465 1.807 1.856 1.758 98 5,6
% sui Ricavi 40,5 41,4 41,3 40,5 41,4 41,3 0,1 pp
EBIT 186 188 195 807 813 729 84 11,5
% sui Ricavi 18,1 18,2 17,1 18,1 18,2 17,1 1,1 pp
2018 2017
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) 55.923 58.634
MOU (minuti/mese) (**) 123,4 109,7
ARPU (reais) 22,4 20,2

(*) Include le linee sociali. (**) Al netto dei visitors.

Ricavi

I ricavi dell'esercizio 2018 sono pari a 16.981 milioni di reais. I ricavi confrontabili dell'esercizio 2018 ammontano a 17.050 milioni di reais e risultano in aumento di 816 milioni di reais (+5,0%) rispetto all'esercizio precedente.

I ricavi da servizi, a parità di principi contabili, si attestano a 16.205 milioni di reais, con un incremento di 731 milioni di reais rispetto ai 15.474 milioni di reais dell'esercizio 2017 (+4,7%).

I ricavi da vendita di prodotti, a parità di principi contabili, si attestano a 845 milioni di reais (760 milioni di reais nell'esercizio 2017, +11,2%). L'aumento riflette il cambiamento della politica commerciale, più focalizzata sul valore che sull'incremento dei volumi venduti, i cui principali obiettivi sono lo sviluppo dell'acquisto dei nuovi terminali abilitanti alla fruizione dei servizi BroadBand sulle reti 3G/4G da parte dei clienti TIM e il supporto alle nuove offerte di fidelizzazione sulla clientela post-pagato a più alto valore.

L'ARPU mobile (Average Revenue Per User) dell'esercizio 2018, a parità di principi contabili, è pari a 22,4 reais e risulta in crescita del +11% rispetto al valore registrato nell'esercizio 2017 (20,2 reais), per effetto di un generale riposizionamento sul segmento post-paid e di nuove iniziative commerciali volte a incrementare l'utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee complessive al 31 dicembre 2018 sono pari a 55,9 milioni e presentano un decremento di 2,7 milioni rispetto al 31 dicembre 2017 (58,6 milioni). Tale riduzione è riconducibile interamente al segmento prepagato (-5,1 milioni) ed è solo in parte compensata dalla crescita sul segmento post-pagato (+2,4 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. I clienti post-paid rappresentano il 36,2% della base clienti al 31 dicembre 2018, con un incremento di 5,8 punti percentuali rispetto a dicembre 2017 (30,4%).

I ricavi del quarto trimestre 2018 ammontano a 4.457 milioni di reais. I ricavi confrontabili sono pari a 4.479 milioni di reais in aumento del 5,2% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (4.257 milioni di reais).

EBITDA

L'EBITDA dell'esercizio 2018 è pari a 6.316 milioni di reais.

L'EBITDA confrontabile dell'esercizio 2018 ammonta a 6.508 milioni di reais e risulta in crescita di 614 milioni di reais rispetto all'esercizio precedente (+10,4%). La crescita dell'EBITDA è attribuibile sia al positivo andamento dei ricavi, sia ai benefici derivanti dai progetti di efficienza sulla struttura dei costi operativi.

L'EBITDA margin, a parità di principi contabili, è pari al 38,2%, con un incremento di 1,9 punti percentuali rispetto all'esercizio 2017.

La Business Unit Brasile ha registrato nel 2018 proventi netti non ricorrenti per 2 milioni di reais, principalmente riferibili all'effetto positivo conseguente all'esito favorevole del contenzioso fiscale relativo all'incostituzionalità della norma che comportava l'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo delle imposte sui ricavi PIS e COFINS (159 milioni di reais a livello di EBITDA), sostanzialmente compensato dalla rilevazione di oneri connessi alla revisione pronostica di contenziosi giuslavoristici sorti in esercizi precedenti. L'EBITDA, al netto della componente non ricorrente, è pari a 6.506 milioni di reais.

L'EBITDA del quarto trimestre 2018 è pari a 1.807 milioni di reais. A parità di principi contabili, si attesta a 1.856 milioni di reais, in miglioramento di 98 milioni di reais rispetto al quarto trimestre 2017. L'EBITDA margin del quarto trimestre 2018 è pari al 41,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto all'esercizio precedente (41,3%).

(milioni di euro) (milioni di reais)
2018
confrontabile
2017 2018
confrontabile
2017 Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 1.821 2.168 7.842 7.816 26
Costi del personale 317 353 1.364 1.274 90
Altri costi operativi 488 500 2.102 1.805 297
Variazione delle rimanenze (14) 6 (59) 20 (79)

Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

EBIT

L'EBIT dell'esercizio 2018 ammonta a 2.428 milioni di reais. L'EBIT confrontabile dell'esercizio 2018 ammonta a 2.449 milioni di reais con un miglioramento di 518 milioni di reais (+26,8%) rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (1.931 milioni di reais). Tale risultato beneficia principalmente della maggiore contribuzione dell'EBITDA (+614 milioni di reais) a fronte di una lieve crescita degli ammortamenti (96 milioni di reais).

L'EBIT, al netto della componente non ricorrente, è pari a 2.447 milioni di reais.

L'EBIT del quarto trimestre 2018 ammonta a 807 milioni di reais. A parità di principi contabili, si attesta a 813 milioni di reais, in crescita di 84 milioni di reais rispetto al quarto trimestre 2017 (+11,5%). L'EBIT margin del quarto trimestre 2018 è pari al 18,2%, in miglioramento di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (17,1%).

PRINCIPALI SVILUPPI COMMERCIALI

DOMESTIC

Consumer

TIM guida la rivoluzione digitale nel Paese, continuando ad investire in innovazione attraverso lo sviluppo di reti UltraBroadBand fissa e mobile, piattaforme, servizi di qualità fortemente personalizzati in base alle esigenze dei clienti. TIM è inoltre impegnata nel percorso di diffusione della cultura digitale anche nel tempo libero, proponendo offerte innovative, flessibili e sempre più convergenti che includono i migliori contenuti multimediali, film, serie TV, musica, videogame, notizie sportive e grandi eventi attraverso decoder, smart TV, web e App mobile.

Nel corso del 2018 TIM ha continuato a sostenere lo sviluppo del mercato fisso Consumer con la nuova offerta TIM Connect, l'offerta convergente e quadruple play rivolta alle famiglie e lanciata ad aprile a partire da 26,90 euro al mese. L'offerta prevede una connessione in Fibra con velocità fino a 1000 Mega in download e fino a 100 Mega in upload, modem incluso in comodato d'uso gratuito e servizio Timvision. Nella versione Gold, da 29,90 euro al mese, sono state incluse anche le chiamate illimitate da casa verso i numeri fissi e mobili nazionali; nella versione Black, da 39,90 euro al mese il mobile con 1000 minuti e 5 Giga di traffico dati e chiamate internazionali verso tutti i telefoni fissi zona 1.

Per tutte le nuove attivazioni di TIM Connect è stato previsto in abbinamento a pagamento il servizio TIM Expert che prevede l'intervento specializzato di un tecnico TIM presso l'abitazione del cliente al momento dell'attivazione per verificare e ottimizzare le prestazioni della nuova connessione Internet. Per sostenere l'attivazione della nuova TIM Connect, sono state inoltre previste ulteriori formule promozionali che si sono rinnovate nel corso del 2018 quali la promo Limited Edition o Winter Edition (che prevedono un ulteriore sconto sul canone di 2 euro al mese dell'offerta base per i nuovi clienti) o promozioni specifiche per le acquisizioni da canale Web.

Per sostenere la convergenza fisso-mobile a marzo TIM ha lanciato la promozione TIM 100%, finalizzata a premiare i clienti più fedeli che scelgono TIM come operatore sia per la propria connessione domestica sia mobile, con l'erogazione di 5 GB di traffico dati in regalo al mese. A luglio la promozione è stata estesa fino a 3 SIM dell'operatore, anche non intestate al titolare della SIM principale e dell'offerta per il fisso, rendendola ulteriormente vantaggiosa.

Per tutto il 2018 TIM ha continuato a sostenere l'adozione delle nuove tecnologie in fibra con offerte dedicate ai clienti già ADSL raggiunti dal servizio FTTCab proponendo anche la migrazione verso la nuova tecnologia senza costi.

Sul fronte contenimento delle cessazioni derivanti dalla sostituzione fisso-mobile, a novembre è partita la nuova offerta TIM Flexy, rivolta in particolare al target seconde case. TIM Flexy è la prima offerta per navigare da rete fissa fino a 200 Mega anche per un solo weekend. Questa soluzione, ideale per le seconde case o per quelle di vacanza abitate saltuariamente nei weekend o per brevi periodi viene proposta in formato ricaricabile a partire da 5,90 euro. TIM Flexy è la soluzione per connettersi da casa quando si desidera per due, sette o trenta giorni. L'offerta Internet è senza limiti di traffico e senza il servizio voce.

Ulteriori sviluppi sono stati previsti nel corso del 2018 per adeguare le offerte Consumer fisso agli obblighi imposti dalle delibere AGCom, quali la delibera 292/18/CONS (che prevede un nuovo sistema per identificare le varie tipologie di accesso alla rete Internet in funzione del tipo di collegamento tra la centrale e la sede dell'utenza) e la delibera 348/18/CONS (che stabilisce misure riguardanti l'accesso a un internet aperto, con specifico riferimento alla libertà di scelta delle apparecchiature terminali).

Sul fronte del mobile nel corso del 2018 TIM ha continuato a sostenere lo sviluppo dell'UltraBroadBand 4G e 4.5G raggiungendo importanti traguardi, primo fra tutti il primato in termini di velocità in download nei test Ookla. Passi in avanti importanti anche in termini di copertura: a livello nazionale la tecnologia 4G ha ormai raggiunto oltre 7.300 comuni, con una copertura superiore al 98% della popolazione. È proseguita poi a ritmo sostenuto la diffusione, nelle principali città italiane, dei servizi 4.5G (tecnologia LTE Advanced), che consentono di raggiungere una velocità di connessione dati fino a 700 Megabit al secondo.

Inoltre la leadership tecnologica di TIM si è confermata con l'acquisizione delle frequenze 5G che rappresentano un asset fondamentale per lo sviluppo futuro dei servizi mobili in grado di rivoluzionare la vita di cittadini, consumatori e imprese, proiettando il Paese in un ambiente in cui tutto sarà più smart e connesso: dalla pubblica sicurezza ai trasporti, dal monitoraggio ambientale alla sanità, al turismo e alla cultura, fino alle applicazioni nel campo dei media, dell'education e della realtà virtuale. Sul 5G TIM ha inoltre già dato il via a numerose sperimentazioni live a Torino, Bari e Matera e nella Repubblica di San Marino, dove TIM ha già avviato l'implementazione di servizi in ambito Smart City, sanità, turismo e cultura.

Il posizionamento di leadership tecnologica costituisce per TIM un vantaggio competitivo fondamentale per differenziarsi in un mercato altamente competitivo. Sfruttando l'elemento distintivo della qualità della rete 4G e 4.5G TIM ha potuto proseguire una strategia di "valore" e un focus sulla qualità della propria proposta, mantenendo un posizionamento premium sul mercato.

Altro elemento fondamentale della strategia commerciale 2018 è la fidelizzazione della clientela, con l'obiettivo di diminuzione del churn e di stabilizzazione della spesa dei clienti. In questa ottica sono stati lanciati sul mercato portafogli d'offerta (TIM Special, TIM Young, TIM 60+, TIM International) che offrono vantaggi sui contenuti e sconti sui canoni per i clienti che addebitano l'offerta su conto corrente o carta di credito. Un'ulteriore misura per aumentarne conoscenza e livello di soddisfazione è stato il lancio di TIM Party, programma di fidelizzazione accessibile solo on line e rivolto a tutti i clienti TIM. Il programma è strutturato su tre livelli:

  • vantaggi trasversali per tutti i clienti che accedono;
  • vantaggi specifici dedicati a cluster selezionati in base all'anzianità e alla presenza di più servizi TIM (3Play, 4Play);
  • concorsi a premi.

TIM Party, con il suo posizionamento innovativo e differenziante, si pone gli obiettivi di incremento della fidelizzazione clientela, della penetrazione dei servizi 3-4Play, della customer base digitale, nonché della base consensi.

Parallelamente, è proseguito il focus sulla diffusione di nuovi smartphone attraverso offerte con contenuti premium e formule estremamente distintive, come l'offerta di rinnovo smartphone denominata "NEXT". Tale soluzione, che TIM ha lanciato per prima sul mercato, consente la sostituzione dello smartphone ogni anno senza costi ed offre servizi plus come la protezione dello smartphone da danni e furto.

Infine, nel corso dell'anno è proseguito anche l'approccio per segmenti, con value proposition dedicate in base alle diverse esigenze dei target. In particolare sul target Young sono state realizzate iniziative speciali incentrate sul mondo della musica e offerte dedicate con vantaggi sui contenuti per i clienti che scelgono di domiciliare l'addebito su conto corrente o carta di credito. Per i più giovani (target Young Junior) si è puntato ad arricchire l'offerta con contenuti di appeal sia per i più piccoli (TIM Games) sia per i genitori (TIM Protect per salvaguardare la sicurezza della navigazione internet, device e servizi di tracking). Infine, sul target Senior l'offerta si è arricchita con features ad hoc come l'assistenza telefonica dedicata 24 ore su 24 e smartphone semplificati.

Business

L'azione di TIM sul mondo delle aziende si è focalizzata nel 2018 principalmente su quattro direttrici:

  • sostenere con continuità la dinamica virtuosa sulla Customer Base Fissa e Mobile in linea con gli andamenti dei vari mercati (fisso, mobile, IT) con graduale aumento dei ricavi;
  • consolidare ulteriormente il processo di fidelizzazione della Customer Base con interventi strutturali sia sul versante della proposizione d'offerta che della Customer Experience, attraverso una politica di "more for more" che valorizza le caratteristiche di operatore integrato di TIM;
  • rafforzare ulteriormente il presidio commerciale del mercato di riferimento, soprattutto attraverso l'incremento della prossimità dei canali commerciali, sia diretti sia indiretti;
  • ampliare il footprint sul mercato ICT attraverso l'incremento dell'offerta orientata a servizi/data "over-thenetwork" sul segmento dei grandi clienti e attraverso servizi "a scaffale" Cloud based per le PMI, anche attraverso un approccio multicloud.

Obiettivi primari del 2018 sono stati la tutela della Customer Base e il rafforzamento del posizionamento di TIM come player nazionale di riferimento per le esigenze IT delle aziende piccole, medie e grandi e della Pubblica Amministrazione. Tali obiettivi sono stati perseguiti attraverso il mantenimento della distintività dell'offerta e il potenziamento del front end commerciale, che è stato funzionale anche ad accompagnare la progressiva migrazione del mix dei servizi utilizzati dai clienti verso modelli più aggiornati che fanno leva sull'adozione estensiva della connettività in Fibra/VoIP su rete fissa, del LTE su rete mobile e del Cloud. Significativo effort è stato posto sullo sviluppo dell'ARPU, attraverso proposizioni bundle e la valorizzazione di servizi professionali distintivi e riconoscibili.

Nel Fisso, in particolare verso il segmento SOHO-SME, TIM ha ulteriormente semplificato il portafoglio di offerta, imperniato sulle soluzioni in Fibra e VoIP. La crescita dell'ARPU e della loyalty è stata sostenuta da bundle con servizi di Unified Communication (offerta TIM Comunicazione Integrata Smart), in convergenza con servizi di rete mobile e servizi IT, finalizzati a trasferire al cliente finale importanti benefici in termini di recupero di efficienza e di sviluppo di nuovi filoni di business.

In ottica di miglioramento della gestione di caring è stata sviluppata una nuova segmentazione della clientela che incrocia il valore del cliente con la dotazione tecnologica e sono state rinforzate le azioni di pre-retention che fanno leva su modelli predittivi.

Per la Clientela di fascia alta la principale novità è stata rappresentata dal lancio della prima offerta di SD-WAN, che consente ai clienti di gestire con più flessibilità le proprie esigenze di banda. È stata ulteriormente rafforzata la strategia di proposizione di servizi in Cloud, che affianca a consolidati servizi VoIP e di Collaboration evoluta, la proposizione "cloud-on premise" dell'offerta di Trunking SIP nell'ambito di TIM Comunicazione Integrata, in piena sinergia allo sviluppo dei servizi IT.

L'aggiudicazione della convenzione Consip LAN 6 ha favorito lo sviluppo nell'ultima parte dell'anno di progetti di aggiornamento della connettività locale presso le Pubbliche Amministrazioni.

Lo sviluppo dell'offerta di Information Technology si è focalizzato sulla valorizzazione dei propri asset di Data Center e, negli ambiti della Security, della "Communication as a Service" e delle Business Solution.

È proseguita, accelerandola rispetto al 2017, la spinta all'adozione delle soluzioni della Convenzione SPC Cloud Lotto 1 per la fornitura alla Pubblica Amministrazione di soluzioni IaaS, PaaS, SaaS cloud based, che nel 2018 ha visto avviarsi importanti progetti da parte di numerose grandi Pubbliche Amministrazioni Locali.

L'integrazione dell'offerta di connettività con i servizi in public cloud gestiti da TIM ha trovato la sua massima espressione nel lancio dell'offerta di DNS sicuro TIM Safe Web, integrata in tutti i pacchetti di offerta di connettività internet di base per il segmento SOHO-SME, che ha protetto oltre 500.000 accessi dei clienti da oltre 450 milioni di eventi fraudolenti o di minaccia informatica. E' stato avviato un progetto per far evolvere i servizi IT erogati da TIM in logica Multicloud, attraverso partnership strategiche con i maggiori provider di servizi IT Cloud over the top. È inoltre proseguito lo sviluppo dell'offerta IT per SME: il Market Place Digital Store ha raggiunto circa 160 soluzioni indirizzate alla PMI, sviluppate anche dai partner dell'ecosistema TIM Open, sia in logica orizzontale che verticale: e-commerce, e-payment, security, videocontrollo ne sono solo alcuni esempi.

Relativamente all'offerta Mobile, nel 2018 è proseguito lo sviluppo del servizio Ultra BroadBand Mobile basato sulla rete LTE e VoLTE, allargando contestualmente il portafoglio di offerta con soluzioni bundle VAS e IT, in una logica di "more money for more value". Nel corso dell'anno si è registrata una forte crescita nell'acquisizione lorda delle linee, pur in un mercato competitivo in cui la presenza di un new comer è stata più che compensata dalle performance acquisitive, sul MNP e su M2M.

Sulla fascia di clientela più alta, oltre che al governo dei ricavi sottesi alle ricontrattualizzazioni dei grandi Clienti, è continuata la proposizione dell'offerta Tutto Smart, che prevede un Bundle di servizi pensato per la gestione di Smartphone e Tablet con Assistenza All Risk.

Infine Olivetti ha proseguito nel 2018 il suo percorso di ottimizzazione dell'offerta più "tradizionale" del mondo office e retail, fondendo le sue componenti di offerta in un'unica linea di business, con l'obiettivo di trasformare il prodotto, in particolare cash register e multifunction printer, da semplice componente hardware a vero e proprio hub per l'erogazione di soluzioni digitali integrate. Il percorso di ottimizzazione ha riguardato anche le aree più "innovative" del mondo IoT, M2M e Big Data. Sono stati conseguiti ottimi risultati in ambito smart metering e tracking.

BRASILE

Nel corso del 2018, TIM Brasil ha implementato un ampio rinnovamento del portafoglio di offerta con un generale riposizionamento del brand verso i clienti a più alto valore, facendo leva sulla sua leadership nella rete 4G.

Tale cambiamento ha avuto come effetto una forte trasformazione del mix della base clienti principalmente nel segmento pre-paid, dove si è registrata una progressiva e accentuata migrazione da piani tariffari giornalieri mono servizi (voce e/o dati) a piani ricorrenti settimanali/mensili che raggruppano pacchetti voce e dati, oltre a servizi a valore aggiunto digitali (musica, e-reading, streaming video), con l'obiettivo di garantire una maggiore stabilizzazione del flusso dei ricavi prospettici e di gestire proattivamente il consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM.

In particolare le principali azioni commerciali sono state:

  • il lancio, nel segmento pre-paid, di una nuova gamma di offerte bundle ricorrenti (TIM Pre TOP) in grado di offrire soluzioni complete e differenziate nell'utilizzo dei servizi voce e dati, e pacchetti di social network illimitati per un periodo specifico (due settimane);
    • Nuovo TIM Controle: lanciato nel terzo trimestre TIM Controle con social network. L'offerta comprende attualmente social network illimitati per tre mesi, un pacchetto dati 5 GB e chiamate illimitate verso tutti, al costo di 49,99 reais al mese. L'offerta è stata lanciata con un'importante campagna mediatica con artisti di spicco di grande appeal per il gruppo target;
    • Fisso: il focus sugli investimenti nell'espansione di FTTH (Fiber To The Home) continua, con offerte a velocità più alta e stabilità ottimale della connessione. TIM ha iniziato ad investire in questo tipo di tecnologia nel quarto trimestre 2017, concludendo nel quarto trimestre 2018 con un numero di abitazioni che dispongono di FTTH rappresentanti il 24% della copertura totale;
    • TIM Casa Internet, che utilizza la tecnologia WTTX per offrire banda larga residenziale attraverso la rete mobile, disponibile in 123 città.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

DOMESTIC

Si riportano di seguito le principali variazioni del contesto normativo in ambito domestico intervenute nel 2018. In merito ai procedimenti Antitrust (A514, I799 e I820), nonché a quello relativo alla Fatturazione a 28 giorni, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018.

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

Il 20 febbraio 2017 AGCom ha lanciato il quarto ciclo di analisi dei mercati dell'accesso (delibera 43/17/CONS) per rivedere gli obblighi e le condizioni economiche dei servizi di accesso wholesale per il periodo 2018-2021. Le analisi di mercato tengono conto anche del progetto volontario di separazione legale di TIM relativo alla rete di accesso fissa, notificato ad AGCom il 27 marzo 2018.

Il 18 gennaio 2019 AGCom ha posto a consultazione pubblica (delibera 613/18/CONS) il risultato delle analisi coordinate dei mercati dell'accesso in cui propone quanto segue:

  • conferma di TIM quale operatore con significativo potere di mercato (SPM) nel mercato dell'accesso su tutto il territorio nazionale con esclusione della città di Milano dove è abrogata la regolamentazione exante;
  • valutazione positiva del progetto di separazione della rete di accesso di TIM, ma con limitato impatto sulla evoluzione degli obblighi, in quanto AGCom ritiene che permangono elementi di integrazione verticale (nel progetto notificato ad AGCom la società di rete NetCo è controllata al 100% da TIM);
  • rimozione dell'obbligo di orientamento al costo dei prezzi wholesale nei comuni considerati "contendibili" (fino a 45 nel 1° anno con possibilità di aggiornamento annuale sulla base dell'evoluzione delle infrastrutture alternative e del mercato); tali prezzi sono sottoposti a test di replicabilità ex-ante;
  • canoni dell'accesso wholesale su rame e fibra per il 2018 pari a quelli del 2017;
  • aumento graduale del prezzo del full unbundling (ULL) e del bitstream su rame nel triennio 2019-2021;
  • stabilità del prezzo del sub loop unbundling (SLU) nel triennio 2019-2021;
  • graduale diminuzione dei prezzi di accesso in fibra (VULA FTTC e FTTH) e differenziazione del prezzo della banda nel triennio 2019-2021 a seconda se la linea di accesso sia su rete in rame o NGA;
  • abrogazione degli attuali obblighi di replicabilità nelle gare pubbliche;
  • riduzione dei tempi di preavviso per la chiusura delle centrali la cui durata è in funzione della copertura delle reti NGA (tecnologia FWA inclusa) nell'area dove è presente la centrale;
  • possibilità di utilizzo del vectoring nei cabinet FTTC dove il sub loop unbundling (SLU) non è utilizzato dagli operatori alternativi;
  • eliminazione delle attuali asimmetrie nelle procedure di cambio operatore tra processi di rientro in TIM e di passaggio da TIM ad operatori alternativi.

Si stima che la decisione finale di AGCom sia adottata tra giugno e luglio 2019, dopo il termine della consultazione nazionale ed i successivi pareri della Commissione Europea e dell'AGCM.

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

Il 4 aprile 2018, Infratel ha lanciato una consultazione sul piano di investimenti pubblici nelle "aree grigie". Secondo il documento posto in consultazione, lo scopo dell'intervento pubblico nelle aree grigie è sostenere i progetti di investimento in reti atte a fornire la velocità di 1 Gbps simmetrico (download e upload), conseguendo così uno "step change" rispetto alle reti attuali. La consultazione è un passaggio richiesto dalle norme europee in materia di Aiuti di Stato prima della notifica formale del Piano alla Commissione Europea. Le misure di aiuto possono essere implementate solo previa approvazione della Commissione.

Il 19 aprile 2018, Infratel ha lanciato una terza gara di appalto per un totale di 103 milioni di euro per coprire le restanti "aree bianche" a banda ultralarga non coperte dai piani degli operatori privati, identificate in Calabria, Puglia e Sardegna. TIM non ha presentato alcuna offerta tecnico-economica. In data 19 dicembre 2018 la gara è stata assegnata a Open Fiber.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2018 AGCom ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera 599/18/CONS). AGCom ha stabilito di:

  • identificare i dodici operatori, incluso Iliad, che forniscono o stanno per fornire servizi di terminazione delle chiamate vocali su rete mobile (MNO e Full MVNO) come operatori con significativo potere di mercato (SPM);
  • confermare l'utilizzo del modello di costo indicato nella Decisione 60/11/CONS per la fissazione dei prezzi di terminazione per il periodo 2018-2021, stabilendo inoltre tariffe simmetriche per tutti gli operatori SPM (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) sulla base di un WACC posto pari a 8,55%;
  • imporre l'obbligo di controllo dei prezzi per la fornitura di kit di interconnessione a tutti gli operatori SPM con effetto retroattivo dal 2018;
  • revocare l'obbligo di contabilità dei costi imposto a TIM, Vodafone e WindTre;
  • confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale

A maggio 2018 TIM ha impugnato innanzi al Consiglio di Stato la decisione del TAR Lazio che ha rigettato il ricorso di TIM contro la delibera 456/16/CONS. In tale decisione AGCom ha rigettato la proposta di TIM di un adeguamento dei prezzi dell'offerta "Voce" (l'offerta base di telefonia vocale) e ha introdotto una rigida procedura per le future variazioni dei prezzi del Servizio Universale.

Il 15 giugno 2018 con la delibera 88/18/CIR AGCom ha riconosciuto che tutti gli operatori devono contribuire al costo netto del servizio universale del 2009 per un valore totale di 11,61 milioni di euro, di cui 5,6 a carico degli Altri Operatori. Relativamente al 2008, AGCom ha riconosciuto la sussistenza di un costo la cui entità, però, non giustifica l'attivazione del meccanismo di contribuzione.

A valle delle attività di verifica della revisione del costo netto del Servizio Universale per gli anni 2006 e 2007 di cui alla delibera 145/17/CONS, AGCom il 3 luglio 2018 con la delibera 89/18/CIR ha avviato una consultazione pubblica scaduta il 15 novembre inerente all'applicabilità del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto del servizio universale per gli anni suddetti.

Contributi Autorità

Contributo AGCom

A marzo 2018 TIM ha corrisposto con riserva 18,5 milioni di euro per il contributo AGCom 2018. Il valore è stato calcolato applicando il tasso dell'1,35 per mille ai ricavi iscritti nel Bilancio 2016 della Società come previsto dalle linee guida definite nella delibera AGCom 426/17/CONS.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)

Il 25 maggio 2018 è diventato efficace il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Regolamento UE n. 2016/679 - General Data Protection Regulation – GDPR). Il Regolamento è direttamente applicabile in tutti gli Stati dell'Unione Europea e in Italia sostituisce le disposizioni del codice privacy incompatibili.

Al fine di garantire - nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR, TIM ha realizzato gli interventi previsti dal piano di adeguamento entro il termine del 25 maggio 2018, il quale ha visto impegnate quasi tutte le Funzioni di TIM e le Società del Gruppo per circa 18 mesi. In particolare, le attività svolte hanno comportato:

  • la nomina del Data Protection Officer e l'attivazione dei relativi punti di contatto a disposizione delle persone interessate per questioni relative al trattamento dei loro dati personali;
  • la nomina dei Delegati interni privacy, dipendenti a cui con apposita delega sono stato attribuiti gli specifici compiti ed istruzioni al fine di coadiuvare il Vertice aziendale nell'attuazione degli adempimenti;
  • l'aggiornamento o emissione di numerose policy e procedure, tra cui quelle che definiscono gli adempimenti in materia di data breach (estesi a tutte le tipologie di dati personali), privacy impact

assessment (per i trattamenti dei dati personali ad elevato rischio privacy), profilazione della clientela, gestione delle richieste degli interessati relative all'esercizio dei loro diritti;

  • l'adeguamento del catalogo di compliance TIM per renderlo conforme ai requisiti del registro delle attività del trattamento;
  • l'aggiornamento dei testi delle numerose informative sul trattamento dei dati personali, fornite da TIM e dalle altre Società del Gruppo alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori);
  • la revisione delle modalità per garantire la conformità alla normativa nel caso di affidamento di attività a terzi (es. fornitori e partner commerciali).

È stato quindi definito uno specifico progetto formativo finalizzato a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione del GDPR. Sono stati realizzati otto interventi formativi che hanno visto la partecipazione di circa 600 dipendenti di TIM e delle Società del Gruppo. Ulteriori interventi di formazione, in materia di privacy, hanno riguardato soprattutto il personale interno ricollocato in funzioni commerciali, ai fini della corretta comprensione ed applicazione degli adempimenti privacy da porre in essere nell'attività di vendita e telemarketing, nonché il personale preposto all'esecuzione

BRASILE

delle prestazioni obbligatorie per la Magistratura.

Revisione del modello di prestazione del servizio di Telecomunicazioni

Nel mese di aprile 2016, il gruppo di lavoro composto dal Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e Anatel aveva pubblicato la sua relazione finale contenente la diagnosi del settore delle telecomunicazioni, così come le linee guida per la revisione del modello normativo brasiliano. Successivamente è stato presentato un disegno di legge (79/2016) al Congresso brasiliano che propone modifiche alla legge generale delle telecomunicazioni (LGT); sebbene tale disegno fosse stato approvato da entrambe le camere, l'opposizione ha contestato la procedura seguita nel suo iter legislativo, bloccandone il percorso approvativo per mesi avanti alla Corte Suprema. A inizio ottobre 2017, il PLC 79/2016 è stato rimandato al Senato in attesa di essere votato. La sua approvazione è prevista nel corso del 2019.

Nei mesi di ottobre e novembre 2017, il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) ha effettuato una consultazione pubblica per rivedere le politiche generali delle telecomunicazioni, proponendo la definizione di direttive e obiettivi per la fornitura di servizi di telecomunicazione, per gli sviluppi tecnologici sui servizi digitali e sulle infrastrutture a banda larga e per la diffusione delle "smart cities". La Consultazione Pubblica è stata sancita nel Decreto 9.612/2018 ("Connectivity Plan") e ha stabilito una serie di linee guida per l'attuazione della regolazione dei termini di condotta, la concessione onerosa di autorizzazione per lo spettro e atti normativi in generale, tra cui: (i) espansione di reti di trasporto delle telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) maggiore copertura delle reti di accesso mobili a banda larga; e (iii) ampliamento della copertura della rete di accesso della banda larga fissa in aree prive di offerta per l'accesso internet attraverso questo tipo di infrastruttura. Tale decreto stabilisce inoltre che la rete implementata sarà soggetta a condivisione dalla sua entrata in servizio, salvo quando è presente un'adeguata concorrenza nel relativo mercato di riferimento.

In relazione all'esecuzione dei termini di adeguamento delle condotte non in linea con la regolamentazione vigente, al rilascio di autorizzazioni per la concessione dell'uso di radiofrequenze e all'emissione di altri atti normativi in generale, gli impegni di investimento (definiti da Anatel e approvati da MCTIC) saranno incentrati prioritariamente sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e in specifiche zone del paese. A tal fine le reti di telecomunicazioni realizzate sulla base di tali impegni sono soggette ad accessi condivisi.

Revisione del Regolamento sulla Competizione

Il regolatore brasiliano Anatel introdusse nel mese di novembre 2012 gli strumenti per l'analisi di mercato, per l'identificazione degli operatori con significativo potere di mercato e per la conseguente imposizione di obblighi ex ante (Plano Geral de Metas de Competição – PGMC).

In ogni mercato l'Anatel ha imposto una serie di obbligazioni asimmetriche per gli operatori che hanno un Significant Market Power (SMP).

Nel mese di luglio 2018, l'Anatel ha pubblicato il nuovo PGMC rivedendo alcuni punti e definendo due nuovi mercati: (i) interconnessione per servizi mobili; e (ii) trasmissione dati ad alta capacità.

TIM Brasil è stata identificata come operatore SMP per: (i) terminali di rete mobile; (ii) roaming nazionale; e (iii) trasporto di dati ad alta capacità (in cinque municipalità).

Le misure applicate all'operatore SMP in questi mercati includono:

  • un percorso di riduzione delle tariffe di terminazione mobile sulla base di un sistema di price cap e manutenzione parziale Bill & Keep fino alla prossima revisione del PGMC;
  • un'obbligazione di offerte di servizi di roaming nazionale per operatori non SMP.

È stata mantenuta l'obbligazione di accesso alla rete in rame (es: leased lines, bitstream e full unbundling) per gli operatori fissi integrati verticalmente aventi un SMP.

Con il nuovo PGMC gli operatori alternativi non potranno applicare tariffe di interconnessione asimmetriche superiori al 20% della tariffa applicata dagli operatori incumbent. Dal 2016 le tariffe d'interconnessione fissa seguono l'approccio cost oriented.

700 MHz e switch off TV analogica

Nel mese di settembre 2014, TIM ha vinto la gara per l'aggiudicazione delle frequenze di banda 700MHz (4G/LTE), con un prezzo di 1,7 miliardi di reais e impegni aggiuntivi per 1,2 miliardi di reais (in quattro rate annuali, adeguate al tasso di inflazione) come contributo al consorzio previsto dal bando ("EAD") tra tutti gli operatori aggiudicatari (TIM, Algar, Claro e Vivo) per la gestione della liberazione della banda 700MHz attraverso lo switch off della TV analogica, la ridistribuzione dei canali e l'attenuazione delle interferenze (c.d. clean up). A tal fine, il primo pagamento (370 milioni di reais) è stato eseguito nel mese di aprile 2015, altri due versamenti (per un totale di 860 milioni di reais) sono stati concentrati nel mese di gennaio 2017 e nel mese di gennaio 2018 è avvenuto il pagamento dell'ultima rata (142 milioni di reais).

Dal 2016 la disponibilità dello spettro per le operazioni mobili è stata allargata a 4.467 comuni e tutte le grandi città brasiliane hanno già il servizio mobile con tecnologia 4G. Questi comuni rappresentano circa l'85% della popolazione brasiliana. Attualmente sono circa 2.620 le città operative e 1.379 quelle in cui lo switch off è in corso di esecuzione. Entro il 2019 è previsto il completamento delle restanti 1.103 città.

"Marco Civil da Internet" e Neutralità della Rete

Il "Marco Civil da Internet" (MCI), approvato nel mese di aprile 2014 con legge n°12.965/2014, ha stabilito la neutralità della rete come il "dovere di trattare in forma identica i diversi pacchetti di dati senza distinzione in base al contenuto, l'origine e la destinazione, il servizio, il terminale o l'applicazione". L'11 maggio 2016 è stato pubblicato il DPR n. 8.771/2016, che regola le eccezioni al principio della neutralità della rete, disposto nell'articolo 9 della legge suddetta.

Nell'agosto 2017 la Soprintendenza Generale ("GS") del CADE (Consiglio Amministrativo di Difesa Economica) ha emesso una decisione favorevole ai fornitori di telecomunicazioni mobili, non prevedendo oneri sanzionatori in relazione ad un'indagine preliminare condotta per presunte pratiche anticoncorrenziali associate a offerte "zero rating" e ad offerte promozionali sul consumo di dati in internet. Diverse parti interessate sono state ascoltate dalla GS, tra cui il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e l'Anatel, e hanno concluso che i modelli di business su Internet non dovrebbero essere vietati ex ante, ma piuttosto monitorati organicamente per evitare potenziali effetti anticoncorrenziali.

Trasformazione Digitale Strategica e Internet delle Cose

Dal 15 dicembre 2016 al 5 febbraio 2017 il MCTIC ha fatto una Consultazione Pubblica per la discussione della procedura pubblica riguardante soluzioni per il Mercato Brasiliano dei servizi Machine to Machine (M2M) ed Internet delle Cose (IoT). Il rapporto finale è stato pubblicato a novembre con l'obiettivo di affrontare gli aspetti regolatori, tributari oltre alle procedure pubbliche, agli investimenti ed alle tematiche relative all'educazione. Si prevede la pubblicazione di un decreto con il piano nazionale IoT nel corso del 2019.

Inoltre nei mesi di agosto e settembre 2017 il MCTIC ha eseguito una Consultazione Pubblica sulla Strategia di Trasformazione Digitale (E-Digital), con l'obiettivo di ampliare la discussione e creare strategie per la digitalizzazione dell'economia in Brasile. Il decreto E-Digital 9319/2018 è stato pubblicato stabilendo circa 100 azioni strategiche rivolte ad aumentare la concorrenza e il livello della produttività online nel paese, così come l'aumento dei livelli della connettività e di inclusione digitale. Queste azioni sono rivolte a coprire i principali temi strategici dell'economia digitale, tra cui l'infrastruttura di connettività, l'uso e la protezione dei dati, la IoT e la cybersecurity.

Nel mese di luglio 2018 l'Anatel ha anche formulato una richiesta di sussidi per una Consultazione Pubblica circa il futuro regolamento IoT e la riduzione delle barriere di entrata per l'espansione dell'IoT. I principali argomenti affrontati dall'agenzia sono stati: (i) necessità di licenza; (ii) utilizzo dello spettro; (iii) qualità e protezioni ai consumatori; (iv) imposte. La Consultazione Pubblica è prevista per il 2019.

Protezione dei dati

Il 14 agosto 2018, il Presidente brasiliano ha promulgato la General Data Protection Law (Legge 13.709/2018). Le nuove disposizioni di legge, come promulgate dal Presidente, sono più vicine al GDPR, inclusa una significativa applicazione extraterritoriale e sanzioni sino al 2% del fatturato globale della Società relativo all'esercizio precedente.

Nel dicembre 2018, il Provvedimento Provvisorio 869/2018 approvato dal precedente Presidente modificava la Norma 13.709 per creare l'Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati, all'interno della struttura della Presidenza della Repubblica, che implica un controllo maggiore da parte dello Stato e, tra gli altri temi, l'estensione a 24 mesi dell'entrata in vigore della norma. Entro tale data sarà richiesto a tutte le persone di adeguare le proprie attività di elaborazione dati a queste nuove regole.

IL CONTESTO COMPETITIVO

DOMESTIC

Il mercato

Nel corso del 2018 il mercato italiano delle TLC ha mostrato una contrazione di valore dovuta all'inasprimento della competizione nel settore mobile.

Lo sviluppo del BroadBand e dell'UltraBroadBand si è confermato come il principale elemento di evoluzione del mercato e concorre ad uno scenario sempre più caratterizzato dalla possibilità, per gli operatori di telecomunicazioni, di sviluppare offerte convergenti che associano ai servizi TLC anche servizi Media & Entertainment, servizi IT, servizi Digitali.

Il mercato delle telecomunicazioni italiano si dimostra sempre fortemente competitivo; in particolare la core competition tra gli operatori del settore continua a rappresentare il fenomeno di maggior impatto quantitativo sulle dinamiche di mercato. Peraltro gli operatori di telecomunicazioni devono confrontarsi con le sfide portate dagli Over The Top - OTT e produttori di device, che operano nel nuovo mondo digitale sfruttando assets e logiche competitive completamente diverse da quelle dei player TLC.

Nel tempo, quindi, i modelli di business tradizionali dei diversi player mutano per sfruttare le nuove opportunità e contenere le minacce dei nuovi entranti:

  • nel settore Media & Entertainment, in funzione della crescente importanza del Web come piattaforma di distribuzione complementare, OTT, Operatori di Telecomunicazioni e produttori di Consumer Electronics acquisiscono un ruolo sempre più rilevante;
  • nel mercato dell'Information Technology la contrazione dei ricavi tradizionali spinge i diversi player verso il Cloud computing, con l'obiettivo di proteggere il proprio core business. In tale settore si assiste ad un rafforzamento degli operatori di telecomunicazioni, anche attraverso partnership;
  • i produttori di Consumer Electronics possono sviluppare piattaforme di servizi fruibili tramite Internet, facendo leva sul possesso del terminale e sulla gestione della user experience, disintermediando il rapporto del cliente con l'operatore di TLC;
  • gli Operatori OTT guidano, già da tempo, la trasformazione delle modalità di fruizione dei servizi TLC (anche sulla voce), integrandoli sempre più con Media & Entertainment, IT e nuovi servizi Digitali.

Per quanto riguarda invece il posizionamento attuale degli operatori di telecomunicazioni nei mercati convergenti si evidenziano, come in parte sopra anticipato, con livelli differenziati di evoluzione:

  • lo sviluppo di nuovi servizi in ambito Media & Entertainment (TV, Music, Gaming) e di nuovi servizi Digitali (Smart Home, Digital Advertising, Mobile Payment-Digital Identity);
  • lo sviluppo di Servizi Innovativi nel mercato IT, in particolare in ambito Cloud.

Nel corso del 2018 si è tenuta l'asta per l'aggiudicazione delle frequenze per i servizi 5G, che, a seguito delle diverse tornate di rilanci, ha portato ad un esborso complessivo per le società di telecomunicazioni di oltre 6,5 miliardi di euro, ben al di sopra del prezzo minimo d'asta:

    • TIM e Vodafone si sono aggiudicate la parte più ampia dello spettro, rispettivamente 10+10 MHz a 700MHz, 80 MHz nella banda 3,6-3,8 GHz (la più richiesta per lanciare servizi 5G di buona qualità) e 200 MHz nella banda a 27 GHz, rafforzando il proprio posizionamento competitivo in termini di ampiezza di banda posseduta e qualità del servizio offerto;
    • WindTre si è limitata ad acquisire un blocco da 20MHz a 3,6-3,8 GHz e un blocco da 200 MHz nella banda a 27GHz;
    • Iliad si è aggiudicata il blocco da 10+10 MHz a 700 MHz riservato per un nuovo entrante, un blocco da 20 MHz a 3,6-3,8 GHz ed un blocco da 200 MHz a 27 GHz;
  • -Fastweb ha ottenuto un blocca da 200 MHz a 27 GHz.

In funzione delle prestazioni consentite in termini di velocità, latenza e numero di device collegati, il 5G rappresenta per le società di telecomunicazioni in possesso dell'ampiezza di banda necessaria una grande opportunità per aprire nuovi mercati verticali (automotive, smart agricolture, logistics, cloud robotics), fornire nuovi servizi, abilitare nuovi processi produttivi ed incrementare l'efficienza nella gestione ottimizzata dei prodotti.

Contesto competitivo nelle Telecomunicazioni Fisse

Il mercato delle telecomunicazioni fisse continua ad essere caratterizzato da un lato dal declino dei ricavi da accesso e voce e dall'altro dalla crescita continuativa dei ricavi da BroadBand ed UltraBroadBand. Negli ultimi

anni gli operatori si sono concentrati principalmente sullo sviluppo della penetrazione del BroadBand e dell'UltraBroadBand e sulla difesa della voce tramite l'introduzione di pacchetti "bundled" voce, banda larga e servizi, in un contesto di elevata competizione con conseguente pressione sui prezzi.

All'evoluzione dell'offerta in chiave competitiva ha contribuito il consolidamento, da parte dei concorrenti, di un approccio basato sul controllo delle infrastrutture (Unbundling del Local Loop - "ULL" in primis, ma anche sviluppo di reti Fiber To The Cabinet - FTTC). Inoltre i principali operatori del Fisso offrono anche servizi Mobili, anche in modalità MVO (Mobile Virtual Operators).

Relativamente alla competizione infrastrutturale, due soggetti, Open Fiber (società controllata da ENEL) e Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico) hanno presentato piani di sviluppo di proprie reti di telecomunicazioni in fibra ottica alternative a quella di TIM, che riguardano rispettivamente le maggiori città italiane e le aree a fallimento di mercato.

Per quanto riguarda le grandi città, Open Fiber ha comunicato un piano che prevede entro il 2022 lo sviluppo di connessioni Fiber To The Home - FTTH in 271 principali città italiane, raggiungendo circa 9,6 milioni di unità immobiliari attraverso l'investimento di 3,8 miliardi di euro.

Dopo aver ottenuto nel luglio 2018 un finanziamento di 3,5 miliardi di euro, lo sviluppo della rete di Open Fiber ha subito una forte accelerazione aprendo alla commercializzazione 71 città italiane (dato aggiornato a gennaio 2019), tra cui molte delle principali città italiane, come per esempio le tre città di Milano, Torino e Bologna, in cui si era precedentemente espansa "Metroweb" (acquisita a dicembre 2016), oltre ad altre città quali Bari, Cagliari, Catania, Napoli, Padova, Perugia, Venezia, Genova, Palermo, Firenze, ed a altre città di piccole dimensioni, prevalentemente satelliti di Milano, Torino e Bologna.

Nel frattempo i principali concorrenti sul mercato retail delle telecomunicazioni hanno - secondo notizie di stampa - siglato un accordo con Open Fiber per attivare su questa rete, ovunque disponibile, i loro nuovi clienti UltraBroadBand (UBB).

Per quanto riguarda le aree a fallimento di mercato, cosiddette aree bianche dei cluster C e D del piano Banda Ultralarga del Governo, Infratel negli ultimi tre anni ha aperto tre bandi pubblici relativi allo sviluppo di una rete per servizi a UBB in circa 7.500 comuni in 19 regioni:

  • nel primo Bando Open Fiber ha vinto tutti e 5 i lotti nelle 6 regioni coinvolte (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Abruzzo e Molise) su circa 3.000 comuni;
  • nel secondo Bando Open Fiber ha vinto tutti e 6 i lotti nelle 10 regioni coinvolte (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia) su circa 3.700 comuni;
  • nel terzo Bando Open Fiber ha vinto tutti e 3 i lotti nelle 3 regioni coinvolte (Puglia, Calabria e Sardegna) su circa 880 comuni.

A gennaio 2019 sono quasi 1.174 i cantieri aperti nell'ambito delle prime due gare Infratel/Open Fiber di cui 977 in fibra ottica e 197 di tipo wireless (FWA).

Quindi lo sviluppo dei Piani di Open Fiber, sia per quanto riguarda le grandi città italiane sia per quanto riguarda le aree a fallimento di mercato, porta ad un'importante evoluzione della concorrenza infrastrutturale, con lo sviluppo di dinamiche competitive diverse in funzione della diversa sovrapposizione ed articolazione delle infrastrutture ultrabroadband disponibili:

  • zone con presenza di due reti FTTH sovrapposte a reti FTTC;
  • zone con presenza di una sola rete FTTH sovrapposta a reti FTTC;
  • zone con presenza di reti FTTH sovrapposte a reti ADSL;
  • zone con presenza di reti FTTC sovrapposte a reti ADSL.

Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni fisse è inoltre caratterizzato dalla presenza, oltre che di TIM, di operatori quali Wind-Infostrada, Fastweb, Vodafone, Tiscali, che evidenziano modelli di business focalizzati su differenti segmenti di mercato.

A dicembre 2018, gli accessi fissi in Italia sono stimati in circa 20,3 milioni (inclusi gli accessi OLO Infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access) in lieve diminuzione rispetto all'anno precedente. La competizione nel mercato dell'accesso ha prodotto una graduale riduzione della quota di mercato di TIM.

Per quanto riguarda il mercato BroadBand, al 31 dicembre 2018 i clienti BroadBand fisso in Italia (intesi come utilizzatori di soluzioni BroadBand ed UltraBroadBand) si stima abbiano raggiunto un tasso di penetrazione sugli accessi fissi pari a circa l'86%. La diffusione del BroadBand continua ad essere spinta non solo dalla penetrazione dei PC e di altri device abilitanti (es. Smart TV) ma anche dalla domanda crescente di velocità e di abilitazione ai nuovi servizi over IP che stanno raggiungendo ampissima diffusione (Media & Entertainment, IT, Servizi Digitali).

Contesto competitivo nelle Telecomunicazioni Mobili

Il mercato mobile vede proseguire, da un lato, il trend di razionalizzazione delle seconde e terze carte SIM Human e dall'altro la crescita delle SIM Not Human guidata dall'incremento delle SIM Machine To Machine (M2M).

E' proseguita inoltre la crescita dei clienti mobile BroadBand grazie allo sviluppo dell'LTE, con un tasso di penetrazione elevato sulle linee mobili soprattutto per effetto della crescente diffusione degli smartphones. Accanto a servizi innovativi già decollati e in piena fase di sviluppo, come nel caso delle Mobile Apps, vi sono diversi altri ambiti di mercato, associati allo sviluppo del BroadBand Mobile, con un significativo potenziale di crescita nel medio termine, quali ad esempio l'Internet of Things ed il Mobile Payment.

Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni mobili nel 2018 è stato caratterizzato dall'ingresso dell'operatore francese Iliad, che alla fine di maggio ha lanciato il proprio servizio, diventando così il quarto operatore infrastrutturato del Paese in aggiunta a TIM, Vodafone e WindTre.

Iliad, in ragione di un'offerta particolarmente aggressiva in termini di prezzo e di volume di dati offerto, ha rapidamente guadagnato clienti e conseguentemente quota di mercato a discapito degli altri operatori infrastrutturati, principalmente WindTre e Vodafone, mentre TIM ha evidenziato una maggiore capacità di tenuta anche grazie all'apporto dell'operatore virtuale second brand Kena Mobile, lanciato nel corso del 2017. Anche Vodafone per cercare di rispondere meglio alla minaccia competitiva di Iliad ha lanciato a giugno 2018 il proprio operatore low cost con il marchio ho.mobile.

In parallelo anche gli MVO (operatori virtuali), tra cui Poste Mobile rappresenta il player di maggior rilievo, hanno mostrato una crescita a discapito degli operatori infrastrutturati.

L'inasprirsi della competizione a seguito dell'ingresso sul mercato di Iliad ha determinato un nuovo calo della spesa in servizi, dopo alcuni anni di relativa stabilità.

BRASILE

La dinamica dello scenario macroeconomico registrata nell'ultimo trimestre del 2018 conferma l'aspettativa di un trend di ripresa per il 2019, benché le previsioni per il 2018 siano state progressivamente ridimensionate nel corso dell'anno, soprattutto a causa dell'incertezza politica per quanto riguarda il processo elettorale. Quindi, lo scenario principale è ancora quello di una ripresa economica lenta, dopo una grave recessione nel periodo 2015-16. La disoccupazione è calata leggermente e l'inflazione è tornata a livelli più contenuti (sotto il 4% per il 2018).

Nonostante sussista qualche incertezza politica, soprattutto rispetto alla capacità del nuovo governo di attuare il programma economico liberale promesso durante le elezioni, il mercato ha riconosciuto le linee guida liberali presentate finora come un programma pro-business, con il recente rialzo nel mercato azionario brasiliano (Bovespa +18% dal 30 settembre 2018 al 15 gennaio 2019) e un apprezzamento valutario (BRL +8,4% nello stesso periodo).

Nonostante il miglioramento degli indicatori finanziari (quali il mercato azionario e il rapporto valutario), le condizioni economiche restano difficili, poiché il deficit di bilancio e il debito crescente (per il governo centrale, gli Stati Federali e i Comuni) rappresentano un rischio che può essere affrontato solo con riforme strutturali che richiedono l'approvazione del congresso. L'attuale governo riconosce tale necessità e colloca le riforme tra le massime priorità per i primi mesi di governo per fare in modo che l'economia possa crescere costantemente nei prossimi anni.

Il settore delle telecomunicazioni mobili ha visto prevalere una certa razionalità nel mercato e nella concorrenza, con gli operatori focalizzati a sviluppare le loro offerte commerciali più sulle caratteristiche e sulla quantità dei servizi che su politiche aggressive di prezzo, in particolare per la prima metà del 2018.

Nel segmento Pre-Paid, il principale obiettivo degli operatori è quello di aumentare il tasso di ricorrenza di utilizzo dei servizi, facendo leva sul consolidamento in atto nel mercato delle SIM, incentivando il passaggio a piani tariffari settimanali e mensili o ibridi (post-paid Controle) con pacchetti di servizi offerti in bundle differenziati in relazione alle diverse esigenze dei clienti (voce illimitata verso consumo di dati). Tale strategia ha come finalità il miglioramento del mix della propria base clienti garantendo una maggiore stabilità (e una riduzione del churn) e una dinamica di crescita dell'ARPU. La base Pre-paid ha registrato un calo del 12,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (fino a novembre 2018, ultimi dati disponibili).

Nel segmento mobile Post-Paid si registra un aumento della base clienti, supportato principalmente dal segmento hybrid Controle (in particolare dalla migrazione di clienti Pre-paid), benché anche le linee Post-paid "pure" abbiano registrato una certa crescita basata su strategie di segmentazione dell'offerta attraverso l'introduzione di caratteristiche distintive nell'utilizzo dei servizi sui dati (ad esempio l'utilizzo illimitato di dati su app specifiche come WhatsApp, Facebook, Twitter, Netflix, ecc.), in una logica di politica commerciale "More for More" che sta garantendo una stabilità di prezzi e un'efficace azione di riposizionamento della base clienti su offerte a maggiore valore (voce + dati + contenuti). La base Post-paid ha registrato una crescita del +13,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (fino a novembre 2018, ultimi dati disponibili).

La qualità del servizio è ancora un elemento distintivo di differenziazione. Gli operatori che hanno investito di più nello sviluppo delle reti 4G (copertura e capacità) e nel miglioramento dei processi che impattano sulla customer experience avranno maggiore capacità di praticare una politica dei prezzi "premium" rispetto ai concorrenti, in relazione all'evoluzione delle aspettative dei clienti che daranno sempre più importanza alla qualità di fruizione dei servizi dati e dei contenuti a più alto valore.

Il mercato fisso del BroadBand ha registrato una crescita di circa l' 8,5% nel 2018 (fino a novembre 2018, ultimi dati disponibili), trainato principalmente dagli operatori di minori dimensioni, che tendono ad offrire migliore velocità di download e/o una presenza nelle aree in cui gli operatori incumbent hanno limitazioni infrastrutturali. Il tasso di penetrazione sulla popolazione rimane ancora su livelli bassi (circa il 43% delle abitazioni) se paragonati ai valori raggiunti in numerosi altri paesi, e rappresenta una buona opportunità di sviluppo nel medio termine supportata da uno scenario macro economico in miglioramento.

In tale ambito, dal 2017, TIM Brasil ha ridefinito la propria strategia commerciale per permettere a TIM Live di far leva sulla propria l'infrastruttura di rete in fibra, offrendo servizi internet UltraBroadBand, attraverso FTTC e in particolare FTTH, non solo in alcune delle maggiori città brasiliane ma anche in città dove emergono opportunità per questi servizi ad alta qualità. TIM Live ha quindi aumentato la propria copertura raggiungendo 12 città entro la fine del 2018; per tale copertura è prevista una crescita ancora maggiore nei prossimi anni. Il servizio TIM Live offre non solo connessioni internet molto veloci ma è anche riconosciuta come il miglior servizio internet fisso in Brasile da Netflix, e l'indice di soddisfazione del cliente si posiziona ai primi posti nel paese. Per le città più piccole, TIM ha lanciato il proprio servizio WTTx service che offre servizi a banda larga attraverso la rete mobile LTE, facendo leva sulla primaria copertura 4G di TIM per soddisfare la domanda crescente di banda larga residenziale, in particolare nelle aree con scarse infrastrutture fisse degli operatori incumbent locali.

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

ATTIVO NON CORRENTE

  • Avviamento : si riduce di 2.693 milioni di euro, da 29.462 milioni di euro di fine 2017 a 26.769 milioni di euro al 31 dicembre 2018 per effetto della svalutazione dell'Avviamento delle Cash Generating Unit Core Domestic e International Wholesale, pari a 2.590 milioni di euro, dovuta all'esito dell'impairment test realizzato al 31 dicembre 2018, effettuato in continuità di metodo rispetto agli impairment test precedenti e in particolare confrontando il valore d'uso delle Cash Generating Unit (CGU) Core Domestic e International Wholesale con il loro valore di carico alla stessa data; si riduce inoltre per la differenza cambio relativa all'Avviamento della Business Unit Brasile(1).

Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

    • Altre attività immateriali: aumentano di 1.697 milioni di euro, da 7.192 milioni di euro di fine 2017 a 8.889 milioni di euro al 31 dicembre 2018, quale saldo fra le seguenti partite:
    • impatto adozione all'1.1.2018 del nuovo principio IFRS 15 (-110 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+3.647 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-1.599 milioni di euro);
    • dismissioni, differenze cambio, riclassifiche e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 241 milioni di euro).
    • Attività materiali: si riducono di 401 milioni di euro, da 16.547 milioni di euro di fine 2017 a 16.146 milioni di euro al 31 dicembre 2018, quale saldo fra le seguenti partite:
    • investimenti industriali (+2.761 milioni di euro);
    • variazione dei contratti di leasing finanziari (+70 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-2.656 milioni di euro);
    • dismissioni, differenze cambio, riclassifiche e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 576 milioni di euro).

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

E' pari a 21.747 milioni di euro (23.783 milioni di euro al 31 dicembre 2017), di cui 19.528 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (21.557 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e 2.219 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (2.226 milioni di euro al 31 dicembre 2017). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono le seguenti:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
A inizio esercizio 23.783 23.553
Effetto adozione IFRS 15 e IFRS 9 (88)
A inizio esercizio rettificato 23.695 23.553
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (1.694) 457
Dividendi deliberati da: (281) (230)
TIM S.p.A. (166) (166)
Altre società del Gruppo (115) (64)
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto 2 (6)
Altri movimenti 25 9
A fine esercizio 21.747 23.783

(1) Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 4,43664 al 31 dicembre 2018 ed era pari a 3,96728 al 31 dicembre 2017.

FLUSSI FINANZIARI

L'Indebitamento finanziario netto rettificato si è attestato a 25.270 milioni di euro, in riduzione di 38 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (25.308 milioni di euro).

Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2018 sono di seguito esposte:

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
EBITDA 7.403 7.790 (387)
Investimenti industriali di competenza (4.009) (5.071) 1.062
Investimenti per licenze di telefonia mobile / spectrum (2.399) (630) (1.769)
Variazione del capitale circolante netto operativo: 1.194 (126) 1.320
Variazione delle rimanenze (99) (30) (69)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per
lavori su commessa
(49) 379 (428)
Variazione dei debiti commerciali (*) (150) 40 (190)
Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile /
spectrum
1.886 (257) 2.143
Altre variazioni di crediti/debiti operativi (394) (258) (136)
Variazione dei fondi relativi al personale (208) 437 (645)
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni 96 96
Operating free cash flow netto 2.077 2.496 (419)
Di cui Operating Free Cash Flow connesso all'acquisizione di
licenze di telefonia mobile / spectrum
(513) (887) 374
% sui Ricavi 11,0 12,6 (1,6) pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 18 33 (15)
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori 22 16 6
Investimenti finanziari (6) (12) 6
Pagamento dividendi (256) (235) (21)
Incrementi di contratti di leasing finanziari (70) (68) (2)
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non
operativi
(1.747) (2.419) 672
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
38 (189) 227
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere
cedute
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
38 (189) 227

(*) Comprende la variazione dei debiti commerciali per attività d'investimento.

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2018 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile / spectrum

Gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile / spectrum sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 2018 2018
confrontabile
2017 Variazione
peso % (a) peso % (b) peso % (a-b)
Domestic 5.518 86,1 5.634 85,9 4.551 79,8 1.083
Brasile 890 13,9 924 14,1 1.150 20,2 (226)
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 6.408 100,0 6.558 100,0 5.701 100,0 857
% sui Ricavi 33,8 34,3 28,8 5,5 pp

Con l'introduzione dell'IFRS 15 i costi di acquisizione della clientela del mobile, relativi a contratti con clausola di durata minima, non sono più oggetto di capitalizzazione e ammortamento ma vengono riclassificati nell'ambito dei Costi contrattuali differiti e sono pertanto oggetto di risconto e successiva imputazione a conto economico lungo la durata contrattuale.

A parità di principi contabili applicati, nell'esercizio 2018 gli investimenti industriali sono pari a 6.558 milioni di euro (5.701 milioni di euro nell'esercizio 2017).

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 5.634 milioni di euro (4.551 milioni di euro nel 2017). Escludendo l'acquisizione dei diritti d'uso per le frequenze 5G (2.399 milioni di euro) effettuata a fine 2018 e il rinnovo della licenza GSM del 2017 (630 milioni di euro), gli investimenti industriali sono in diminuzione di 686 milioni di euro, per lo più in considerazione dei livelli di coverage già raggiunti dalle reti fisse e mobili;
  • la Business Unit Brasile registra investimenti nell'esercizio 2018 pari a 924 milioni di euro, in riduzione di 226 milioni di euro rispetto all'analogo periodo del 2017. Escludendo l'impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (-187 milioni di euro) la riduzione è di 39 milioni di euro. Gli investimenti della Business Unit sono stati indirizzati principalmente al rafforzamento dell'infrastruttura della rete Ultra BroadBand mobile e allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.

Variazione del Capitale circolante netto operativo

La variazione del Capitale circolante netto operativo, positiva per 1.194 milioni di euro (negativa per 126 milioni di euro nell'esercizio 2017), è principalmente connessa ai maggiori debiti operativi (1.922 milioni di euro) conseguenti alle acquisizioni dei diritti d'uso per frequenze di telefonia mobile in Italia (5G): nel 2018 è stato effettuato il pagamento da parte di TIM della prima tranche, per un importo di circa 480 milioni di euro, le restanti tranche, come stabilito dal Governo Italiano nella legge di bilancio del 2017, saranno oggetto di pagamento sulla base di quote prestabilite fra il 2019 e il 2022.

Variazione dei fondi relativi al personale

Nell'esercizio 2018 la variazione ammonta a -208 milioni di euro e si riferisce principalmente agli utilizzi per le uscite correlate ai piani di esodazione già accantonati nei precedenti esercizi e all'adeguamento dei fondi per il personale non dirigente interessato all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero", a seguito delle maggiori uscite effettuate nel corso del 2018 e della conseguente rivisitazione delle stime di uscita per gli esercizi 2019-2020 tenuto anche conto delle modifiche in materia previdenziale introdotte dal D.L. 28 gennaio 2019 n. 4.

Nell'esercizio 2017 la variazione dei fondi del personale risentiva degli accantonamenti non ricorrenti per 689 milioni di euro a cui si erano contrapposti utilizzi relativi ai precedenti piani di ristrutturazione per complessivi 177 milioni di euro.

Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni

E' positivo per 18 milioni di euro e si riferisce principalmente a dismissioni di immobilizzazioni avvenute nell'ambito del normale ciclo operativo.

Nell'esercizio 2017 era positivo per 33 milioni di euro e si riferiva sostanzialmente a dismissioni di immobilizzazioni per 17 milioni di euro e all'incasso della componente differita del prezzo di una partecipazione di minoranza ceduta in esercizi precedenti per ulteriori 13 milioni di euro.

Aumenti/Rimborsi di capitale, comprensivi di oneri accessori

Nell'esercizio 2018 ammontano a 22 milioni di euro e sono essenzialmente rappresentati dalla contribuzione del socio esterno al Gruppo all'aumento di capitale di una società controllata (16 milioni di euro nell'esercizio 2017).

Incrementi di contratti di leasing finanziari

Nell'esercizio 2018 la voce è pari a 70 milioni di euro (68 milioni di euro nell'esercizio 2017) e si riferisce principalmente al maggior valore delle Attività materiali in locazione finanziaria e dei connessi maggiori debiti finanziari iscritti nella Business Unit Domestic, principalmente a seguito del riconoscimento come locazioni finanziarie di contratti di leasing di autoveicoli, in coerenza con le previsioni dello IAS17.

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi

La voce presenta un fabbisogno netto per complessivi 1.747 milioni di euro, comprende principalmente il flusso di pagamento, effettuato nel corso del 2018, degli esborsi connessi alle componenti della gestione finanziaria, la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa e il minor debito finanziario per leasing immobiliari, conseguente alla revisione della stima delle durate sui contratti rinegoziati a seguito dell'avvio di un piano di ristrutturazione e razionalizzazione immobiliare (215 milioni di euro).

Cessioni di crediti a società di factoring

Con riferimento alla riduzione dell'indebitamento finanziario netto rettificato di 38 milioni di euro si segnala inoltre che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2018 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2018 pari a 2.004 milioni di euro (2.000 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 18.579 19.981 (1.402)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 4.740 5.878 (1.138)
Passività per locazioni finanziarie 1.740 2.249 (509)
25.059 28.108 (3.049)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 2.918 2.221 697
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 2.787 2.354 433
Passività per locazioni finanziarie 208 181 27
5.913 4.756 1.157
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo 30.972 32.864 (1.892)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (1.594) (1.768) 174
(1.594) (1.768) 174
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.126) (993) (133)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (340) (437) 97
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (1.917) (3.575) 1.658
(3.383) (5.005) 1.622
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie (4.977) (6.773) 1.796
Indebitamento finanziario netto contabile 25.995 26.091 (96)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(725) (783) 58
Indebitamento finanziario netto rettificato 25.270 25.308 (38)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 29.432 31.149 (1.717)
Totale attività finanziarie rettificate (4.162) (5.841) 1.679
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 2.918 2.221 697
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.477 1.371 106
Passività per locazioni finanziarie 208 181 27

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti

per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell' IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 31 dicembre 2018 sono iscritte per un importo pari a 21.497 milioni di euro (22.202 milioni di euro al 31 dicembre 2017). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 21.021 milioni di euro (21.775 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari dell'esercizio 2018 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 2,875% scadenza 28/1/2026 Euro 750 28/6/2018
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 593 milioni di euro 4,750% (1) Euro 593 25/5/2018
Telecom Italia Capital S.A. 677 milioni di USD 6,999% (2) USD 677 4/6/2018
Telecom Italia S.p.A. 582 milioni di euro 6,125% (3)
(1)
Al netto dei riacquisti per 157 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
Euro 582 14/12/2018

(2) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. (323 milioni di USD) in data 20 luglio 2015.

(3) Al netto dei riacquisti per 168 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2018 è pari a 203 milioni di euro (valore nominale), in riduzione di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (204 milioni di euro).

In data 11 gennaio 2019 TIM S.p.A. ha emesso un prestito obbligazionario per 1.250 milioni di euro, scadenza 11 aprile 2024, cedola pari a 4,000%, prezzo di emissione 99,436%, prezzo di rimborso 100%. L'emissione si inserisce nel processo di ottimizzazione e rifinanziamento del debito in scadenza.

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2018:

(miliardi di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 - - 4,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 - - 3,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - - -
Totale 5,0 - 7,0 -

In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla chiusura anticipata delle due Revolving Credit Facility sindacate esistenti al 31 dicembre 2017 e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility sindacata per un importo pari a 5 miliardi di euro con scadenza 16 gennaio 2023, attualmente non utilizzata.

Al 31 dicembre 2018 TIM dispone di Term Loan bilaterali per 1.475 milioni di euro e linee Hot Money per 250 milioni di euro, completamente utilizzati.

Scadenze delle passività finanziarie e costo medio del debito

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 7,62 anni.

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 4,4%.

Per quanto riguarda il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto riportato nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 8.043 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 3.043 milioni di euro (4.568 milioni di euro al 31 dicembre 2017), comprensivi anche di 545 milioni di euro di pronti contro termine (repurchase agreements), scadenti a gennaio 2019 per 450 milioni di euro e a marzo 2019 per la quota restante;
  • l'ammontare della nuova Revolving Credit Facility stipulata a gennaio 2018, pari a 5.000 milioni di euro.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza per i prossimi 24-36 mesi.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 1.917 milioni di euro (3.575 milioni di euro al 31 dicembre 2017). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • -Scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
    • Rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • -Rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.126 milioni di euro (993 milioni di euro al 31 dicembre 2017): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 558 milioni di euro di Titoli di Stato italiani acquistati, rispettivamente, da TIM S.p.A. (252 milioni di euro), Telecom Italia Finance S.A. (296 milioni di euro) e Inwit S.p.A. (10 milioni di euro), nonchè 387 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 181 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012.

Nel quarto trimestre 2018 l'indebitamento finanziario netto rettificato è aumentato di 80 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2018 (25.190 milioni di euro): i versamenti relativi alle imposte sul reddito e il pagamento di 477 milioni di euro, relativo alla quota dovuta per l'anno 2018 dell'importo di aggiudicazione dei diritti d'uso delle frequenze 3700-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz (5G) hanno sostanzialmente assorbito la positiva generazione di cassa della dinamica operativa-finanziaria.

(milioni di euro) 31.12.2018 30.9.2018 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile 25.995 26.127 (132)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(725) (937) 212
Indebitamento finanziario netto rettificato 25.270 25.190 80
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 29.432 30.001 (569)
Totale attività finanziarie rettificate (4.162) (4.811) 649

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

I risultati economico–finanziari del Gruppo TIM dell'esercizio 2018 e dell'esercizio precedente posti a confronto sono stati predisposti secondo i Principi Contabili Internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS").

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi principi contabili adottati a partire dal 1° gennaio 2018, i cui effetti sono illustrati nella Nota "Principi Contabili-Adozione dei nuovi principi IFRS 9 e IFRS 15" a cui si fa rimando per ulteriori dettagli.

Il Gruppo TIM, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, utilizza alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica dei ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato.

Si segnala inoltre che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2019" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione Finanziaria Annuale non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO

Nel 2018 e nel 2017 non si sono verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento.

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 2018 2018
confrontabile
2017 Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 18.940 19.109 19.828 (719) (3,6)
Altri proventi operativi 341 341 523 (182) (34,8)
Totale ricavi e proventi operativi 19.281 19.450 20.351 (901) (4,4)
Acquisti di materie e servizi (8.186) (8.089) (8.388) 299 3,6
Costi del personale (3.105) (3.084) (3.626) 542 14,9
Altri costi operativi (1.259) (1.236) (1.208) (28) (2,3)
Variazione delle rimanenze 102 102 35 67
Attività realizzate internamente 570 570 626 (56) (8,9)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
7.403 7.713 7.790 (77) (1,0)
Ammortamenti (4.255) (4.399) (4.473) 74 1,7
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(1) (1) 11 (12)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (2.586) (2.586) (37) (2.549)
Risultato operativo (EBIT) 561 727 3.291 (2.564) (77,9)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate
e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio
netto
(1) (1) (1)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 11 10 (18) 28
Proventi finanziari 1.056 1.047 1.808 (761) (42,1)
Oneri finanziari (2.404) (2.388) (3.303) 915 27,7
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
(777) (605) 1.777 (2.382)
Imposte sul reddito (375) (433) (490) 57 11,6
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (1.152) (1.038) 1.287 (2.325)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio (1.152) (1.038) 1.287 (2.325)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (1.411) (1.298) 1.121 (2.419)
Partecipazioni di minoranza 259 260 166 94 56,6

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 2018 2017
Utile (perdita) dell'esercizio
(a)
(1.152) 1.287
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (5)
Effetto fiscale
(b) (5)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 19 10
Effetto fiscale (5) (1)
(c) 14 9
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
9 9
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo (*):
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (14) 63
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (4) (62)
Effetto fiscale 2 2
(f) (16) 3
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 362 (854)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (336) 826
Effetto fiscale (7) (3)
(g) 19 (31)
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (554) (830)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico
separato consolidato
19
Effetto fiscale
(h) (554) (811)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
(551) (839)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
(542) (830)
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(a+m)
(1.694) 457
Attribuibile a:
Soci della Controllante (1.784) 527
Partecipazioni di minoranza 90 (70)

(*) Includono nell'esercizio 2017 le "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata

(milioni di euro) 31.12.2018
(a)
31.12.2017
(b)
Variazioni
(a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 26.769 29.462 (2.693)
Attività immateriali a vita utile definita 8.889 7.192 1.697
35.658 36.654 (996)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.251 14.216 35
Beni in locazione finanziaria 1.895 2.331 (436)
16.146 16.547 (401)
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
16 17 (1)
Altre partecipazioni 49 51 (2)
Attività finanziarie non correnti 1.594 1.768 (174)
Crediti vari e altre attività non correnti 2.291 2.422 (131)
Attività per imposte anticipate 1.136 993 143
5.086 5.251 (165)
Totale Attività non correnti (a) 56.890 58.452 (1.562)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 389 290 99
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.706 4.959 (253)
Crediti per imposte sul reddito 251 77 174
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti 1.466 1.430 36
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.917 3.575 (1.658)
3.383 5.005 (1.622)
Sub-totale Attività correnti 8.729 10.331 (1.602)
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Totale Attività correnti (b) 8.729 10.331 (1.602)
Totale Attività (a+b) 65.619 68.783 (3.164)
(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 19.528 21.557 (2.029)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
2.219 2.226 (7)
Totale Patrimonio netto (c) 21.747 23.783 (2.036)
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti 25.059 28.108 (3.049)
Fondi relativi al personale 1.567 1.736 (169)
Fondo imposte differite 192 265 (73)
Fondi per rischi e oneri 876 825 51
Debiti vari e altre passività non correnti 3.297 1.678 1.619
Totale Passività non correnti (d) 30.991 32.612 (1.621)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti 5.913 4.756 1.157
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 6.901 7.520 (619)
Debiti per imposte sul reddito 67 112 (45)
Sub-totale Passività correnti 12.881 12.388 493
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale Passività correnti (e) 12.881 12.388 493
Totale Passività (f=d+e) 43.872 45.000 (1.128)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 65.619 68.783 (3.164)

Rendiconto finanziario consolidato

Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (1.152) 1.287
Rettifiche per:
Ammortamenti 4.255 4.473
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni) 2.589 50
Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) (195) (147)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
1 (11)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
1 1
Variazione dei fondi relativi al personale (208) 437
Variazione delle rimanenze (99) (30)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa (49) 379
Variazione dei debiti commerciali (163) (605)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (210) (515)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (178) 80
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 4.592 5.399
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali (3.647) (2.292)
Acquisti di attività materiali (2.831) (3.477)
Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza (6.478) (5.769)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali 1.947 455
Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa (4.531) (5.314)
Contributi in conto capitale incassati 108 82
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (3) (4)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
96 466
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e
di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
16 30
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (4.314) (4.740)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 394 (1.188)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 2.546 2.630
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (4.426) (3.426)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (110) 997
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 22 16
Dividendi pagati (256) (235)
Variazioni di possesso in imprese controllate (4)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (1.830) (1.210)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (1.552) (551)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: (f) 3.246 3.952
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) (63) (155)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: (h=e+f+g) 1.631 3.246

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 2018 2017
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (739) (1.100)
Interessi pagati (1.978) (2.899)
Interessi incassati 871 1.636
Dividendi incassati 2 1

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 2018 2017
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 3.575 3.964
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (329) (12)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
3.246 3.952
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 3.575
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (329)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
1.631 3.246

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018.

ALTRE INFORMAZIONI

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 2018 2017 Variazione
Consistenza media retribuita–Italia 45.058 45.648 (590)
Consistenza media retribuita–Estero 9.365 9.298 67
Totale consistenza media retribuita (1) 54.423 54.946 (523)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 0 unità medie nell' esercizio 2018, 2 unità medie nell'esercizio 2017 (1 in Italia e 1 all'estero).

Organico a fine esercizio

(unità) 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
Organico – Italia 48.005 49.689 (1.684)
Organico – Estero 9.896 9.740 156
Totale organico a fine esercizio (1) 57.901 59.429 (1.528)

(1) Nessuna presenza di personale con contratto di lavoro somministrato al 31.12.2018 ed al 31.12.2017.

Organico a fine esercizio – dettaglio per Business Unit

(unità) 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
Domestic 48.200 49.851 (1.651)
Brasile 9.658 9.508 150
Altre attività 43 70 (27)
Totale 57.901 59.429 (1.528)

IMPATTI SOCIALI E AMBIENTALI DELLE OPERAZIONI E LORO ASPETTI ECONOMICI

I cambiamenti in atto a livello ambientale e sociale pongono rischi economici ma anche opportunità commerciali per TIM, che ha un ruolo di primo piano nell'economia dei principali Paesi in cui opera; in un mondo sempre più digitale diventa strategica la capacità di trovare una dimensione sostenibile fra nuovi modelli di business, nuove classi di servizi, nuove modalità lavorative e nuove professionalità che stanno trasformando il modo di vivere e lavorare e ridisegnano i sistemi e le relazioni economiche.

Il processo di analisi condotto anche nel 2018, con lo scopo di individuare i temi materiali per quanto attiene agli impatti socio-ambientali ed economici che le attività di business generano all'interno e all'esterno dell'Azienda, ha confermato le opportunità legate alla trasformazione digitale di imprese, Pubblica Amministrazione e servizi al cittadino, quali temi materiali per il Gruppo. Inoltre, l'analisi ha evidenziato come fondamentale la necessità che TIM giochi un ruolo di primo piano nello sviluppo delle competenze e delle conoscenze digitali, sia al proprio interno, sia in qualità di abilitatore per la nuova società digitale. Dall'analisi è emersa inoltre una rinnovata attenzione al rispetto dei Diritti Umani, in ogni loro manifestazione, così come agli aspetti ambientali, quali la riduzione di emissioni di gas serra, cui il Gruppo può contribuire con prodotti che consentano alle imprese e alle famiglie di ridurre i propri consumi energetici, e con servizi con i quali le città possano abbassare le proprie emissioni.

Di seguito sono esposti alcuni casi in cui elementi di carattere sociale e ambientale hanno impatti economici diretti su TIM e, in ultimo, viene descritta l'analisi di materialità, i cui dettagli sono esposti nel Bilancio di sostenibilità /dichiarazione non finanziaria del Gruppo.

EFFICIENTAMENTO DEI COSTI AMBIENTALI – CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI

TIM è uno dei maggiori consumatori di energia elettrica a livello nazionale con circa 1,87(1) TWh annui di energia consumata.

Gli sviluppi tecnologici proseguiti nel corso del 2018, legati prevalentemente al piano di implementazione della Rete di Accesso di Nuova Generazione (NGAN) e della tecnologia LTE, stanno generando una crescita dei consumi energetici. Il 2018 è stato un anno caratterizzato da un notevole impulso degli sviluppi tecnologici nell'ambito della rete mobile e fissa e da una significativa crescita delle nuove installazioni sul mercato interno ed esterno in ambito Information Technology, con conseguente incremento del fabbisogno energetico.

TIM è proattivamente riuscita ad annullare gli incrementi di prelievi di energia legati agli sviluppi tecnologici attraverso una continua ricerca di efficienza e ottimizzazione delle soluzioni adottate:

  • la riduzione netta totale dei consumi energetici 2018 della BU Domestic è di circa 28 GWh rispetto al 2017;
  • l'autoproduzione di energia elettrica tramite i sistemi di cogenerazione e trigenerazione della BU Domestic è cresciuta nel 2018 di circa 25 GWh rispetto all'anno precedente, attestandosi intorno ai 132 GWh, grazie ad una ottimizzazione del funzionamento degli impianti.

In termini economici il risparmio complessivo della BU Domestic derivante dalla riduzione dei consumi e dall'autoproduzione è stimabile nell'anno in circa 7,3 milioni di euro.

TIM ha conseguito anche quest'anno la certificazione ISO 50001 per le sedi inserite nel Sistema di Gestione dell'Energia. Nel 2018 il perimetro di certificazione è stato esteso in maniera significativa: oltre alla sede "storica" di Bologna via Stendhal e al Data Center di Rozzano 1 e 2, sono, infatti, entrati nel perimetro di certificazione Rozzano 3 - completando così il Data Center Rozzano - e la centrale di Piacenza Centro, nonché i CED di Padova e di Bologna Roveri. TIM ha raggiunto quindi l'obiettivo che si era data lo scorso anno, ovvero inserire nel perimetro di certificazione anche una centrale, in aggiunta agli edifici già certificati. L'efficienza energetica di TIM è stata anche riconosciuta tramite l'assegnazione di Titoli di Efficienza Energetica (TEE, detti anche Certificati Bianchi): nel corso del 2018 sono stati assegnati 18.000 TEE, venduti con ricavi pari a circa 6 milioni di euro. A testimonianza dell'impegno sul fronte energetico, TIM si è aggiudicata il premio Energy Manager 2018 per il settore terziario, riconoscimento assegnato dal FIRE (Federazione Italiana per l'uso razionale dell'Energia) in collaborazione con ENEA e Key Energy.

(1) Tale dato non considera l'energia elettrica consumata dagli OLO.

PROCESSO DI EFFICIENTAMENTO, OTTIMIZZAZIONE DEI COSTI SOCIALI – ENGAGEMENT CON LE RAPPRESENTANZE DEI LAVORATORI

TIM pone molta attenzione all'ascolto e al coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori in molti ambiti lavorativi, tra cui i processi di riorganizzazione.

La ricerca del dialogo costante e del confronto con le rappresentanze sindacali ha favorito la condivisione di importanti intese, volte a contemperare sia le esigenze di business sia quelle delle persone che lavorano in Azienda. Ciò ha consentito di raggiungere accordi per la realizzazione di piani di efficientamento che riescano a mediare tra le esigenze dei lavoratori e quelle aziendali. Sin da fine 2015, si era ad esempio concluso un articolato percorso negoziale con le principali organizzazioni sindacali, che ha portato alla sottoscrizione di un accordo quadro per la gestione delle eccedenze di personale.

L'Accordo, come i precedenti, ha previsto il ricorso a un mix di strumenti e misure tra loro integrati, non traumatici socialmente ed economicamente sostenibili:

  • applicazione per il periodo 2016-2017, esteso fino a giugno 2019, dei Contratti di Solidarietà di tipo "difensivo" come previsto dal Jobs Act abbinati al ruolo strategico della leva formativa, quale elemento cardine per favorire i processi di riconversione e riqualificazione professionale per contrastare le eccedenze. Il Contratto di Solidarietà di tipo "difensivo" è un accordo che prevede una diminuzione dell'orario di lavoro al fine di evitare la riduzione del personale. Per i lavoratori interessati dall'applicazione del Contratto, è prevista una parziale integrazione, da parte dell'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), della retribuzione non percepita per effetto della relativa riduzione dell'orario di lavoro. Nel 2018 il beneficio sul costo del lavoro ottenuto dai contratti di solidarietà è stato pari a 81 milioni di euro per il Gruppo (117 milioni di euro nel 2017) tutto afferente alla Capogruppo.
  • mobilità ex lege 223/91 e l'art. 4 della c.d. "Legge Fornero"1 , caratterizzati dalla adesione su base volontaria al piano di uscita.

OPPORTUNITÀ DI CRESCITA

I servizi ICT per la tutela dell'ambiente e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini godono di tassi di crescita positivi. E' disponibile per i clienti TIM una gamma di soluzioni volte a contenere i consumi energetici, facilitare le prestazioni burocratiche, aumentare la sicurezza dei cittadini.

Tra i servizi proposti da TIM (descritti su timbusiness.it) sul fronte ambientale si segnala:

    • TIM ENERGREEN, la piattaforma di servizi per la gestione dei temi energetici che permette alle aziende e realtà pubbliche di rilevare i propri profili di consumo e gestirli in modo efficiente ed efficace, attraverso sensori disposti localmente. Il risparmio energetico è stimabile in circa il 10% in relazione alla sola implementazione di funzionalità di metering & reporting, Per la sola TIM ENERGREEN, le vendite nel 2018 si sono attestate intorno al milione di euro, con un incremento di oltre il 30% rispetto al 2017;
  • soluzioni di videoconferencing il cui mercato sempre molto vitale registra nel 2018 un fatturato di circa 11 milioni. Sono disponibili in differenti formulazioni commerciali, adatte alle esigenze delle piccole, medie e grandi aziende, con livelli di servizio e qualità che arrivano all'High Definition e alla telepresence, i servizi di videoconferencing riducono drasticamente il numero degli spostamenti fisici, e quindi di CO2. In particolare le soluzioni web-based stanno aumentando sia la disponibilità dei servizi di videoconferencing tra le PMI, sia la penetrazione all'interno delle aziende più grandi, contribuendo alla riduzione delle emissioni;
  • soluzioni verticali - dalla telemedicina alla smart agriculture - proposte sul mercato e che, direttamente o indirettamente, contribuiscono a ridurre consumi ed emissioni attraverso l'ottimizzazione e l'efficientamento delle attività.

L'ANALISI DI MATERIALITÀ

Come anticipato, anche nel 2018, in conformità col D.Lgs. 254/2016 e coi requisiti degli Standard della Global Reporting Iniziative, TIM ha condotto il processo di analisi di materialità con lo scopo di individuare i topic per quanto attiene agli impatti socio-ambientali ed economici che le attività di business generano all'interno e all'esterno dell'Azienda.

1 Legge 92/2012 www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/07/03/012G0115/sg

Processo di identificazione dei topic materiali

In continuità con la metodologia avviata nel 2017, TIM ha verificato la validità dei temi materiali individuati lo scorso anno, adottando tecniche evolute di semantic analysis, per analizzare un numero più ampio di fonti informative al fine di intercettare e mappare i topic del settore, si è inoltre proseguita l'analisi dei big data, per la raccolta del punto di vista esterno.

È stata aggiornata la tassonomia2 da utilizzare nel motore semantico attingendo agli stessi riferimenti in ambito "sostenibilità" e "digital" utilizzati nel 2017, nelle versioni più recenti e ampliandone la numerosità. In particolare:

    • Standard della Global Reporting Iniziative, ISO 26000, Sustainable Development Goals e assessment specialistici 3;
    • Agenda Digitale Italiana, Obiettivi del Digital Single Market Europeo e indici dedicati 4 oltre a riferimenti normativi di rilevanza per TIM e per i propri stakeholder.

Il motore semantico ha analizzato tutte le fonti informative nazionali ed internazionali, pubbliche e non pubbliche, interne ed esterne a TIM5 con diverse iterazioni portando a definire l'elenco dei topic sulla base delle occorrenze6 presenti nei vari documenti e stabilendo gerarchie tra i topic. Attraverso le occorrenze, sono stati individuati i topic materiali del settore che sono stati confrontati con i topic emersi dall'alberatura 2017.

Al fine di ottenere la rilevanza dei topic per l'Azienda è stato coinvolto, tramite un questionario interno, un campione significativo di referenti rappresentativi di tutte le funzioni aziendali.

Come anticipato, la raccolta del punto di vista esterno è stata agevolata grazie a strumenti innovativi quali la semantic e la big data analysis7 , e all'uso di strumenti di "digital collaboration8".

Al termine di questa prima analisi, l'Azienda è stata in grado di stilare una lista di topic, rappresentativi delle seguenti macro aree:

  • correttezza della corporate conduct;
  • coinvolgimento degli stakeholder;
  • integrazione degli aspetti economici, sociali e ambientali nella governance e nel piano strategico;
  • sostenere lo sviluppo delle competenze digitali della comunità (nelle scuole, nella P.A., nelle imprese);
  • sviluppare la resilienza dei territori ai disastri e alle calamità;
  • consolidamento degli aspetti sociali e ambientali all'interno della supply chain;
  • gestione dei rapporti di lavoro e sviluppo dell'occupazione;
  • tutela della salute e sicurezza dei lavoratori;
  • sviluppo delle competenze del personale;
  • qualità del servizio;
  • protezione on line dei minori (cyberbullismo, pedopornografia, gambling);
  • tutela della privacy, protezione e sicurezza dei dati personali;
  • contributo e iniziative alla lotta dei cambiamenti climatici nelle politiche, strategie, e processi aziendali;
  • riduzione degli impatti ambientali delle attività di TIM;
  • incrementare l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili nei processi aziendali;
  • elettromagnetismo;

  • digital inclusion sociale;

  • sviluppo delle infrastrutture digitali con reti di nuova generazione;

  • documenti emessi dagli stakeholder (in particolare bilanci di sostenibilità);

  • dichiarazioni espresse nei siti aziendali;
  • discussioni sui social network inerenti i temi individuati grazie all'attività di TIM Data Room. 8 Il coinvolgimento è stato realizzato attraverso diversi strumenti digitali. In particolare:
  • sulla piattaforma collaborativa, attraverso un questionario si sono ascoltati stakeholder afferenti alle categorie dei clienti, fornitori, concorrenti, istituzioni, ambiente, comunità, persone, raccogliendo anche suggerimenti e feedback;
  • tramite la piattaforma di vendor assessment di TIM si è provveduto a una focalizzazione specifica sulla categoria dei fornitori; -
  • utilizzando il sito TIM.com si è raccolta la posizione dei clienti TIM rispetto ai temi proposti.

2 Ogni tassonomia è costituita da concetti e parole chiave fra loro interrelate, con diversi livelli di correlazione e significatività. Ciascuna tassonomia è stata costruita utilizzando sia lemmi italiani che inglesi.

3 Ad esempio i questionari di RobecoSam (Dow Jones Sustainability Index), FTSE4good e Sustainalytics.

4 Ad esempio il Digital Economy Society Index che monitora differenti aspetti del livello di digitalizzazione dei singoli Paesi Europei.

5 Ad esempio: "Piano Nazionale italiano per l'Agenda 2030" del Governo italiano, "Ernest Young megatrends report 2015", il rapporto "Benessere equo e sostenibile in Italia 2016" promosso dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro e dall'Istat.

6 Le occorrenze identificano il numero di volte che un concetto (o un termine specifico) viene rilevato dal motore semantico all'interno del documento e sono una indicazione della significatività del topic rilevato nel contesto del documento.

7 In coerenza con le attività dello scorso anno, sono stati osservati gli stakeholder coinvolti nelle attività di engagement, a cui sono stati aggiunti numerosi altri soggetti, per un totale di circa 500, afferenti alle 8 categorie di stakeholder TIM. Per realizzare l'analisi si sono individuate tre tipi di fonti:

  • promozione e tutela dei Diritti Umani;
  • ridurre le disuguaglianze e favorire le pari opportunità in Azienda.

Tale approccio ha permesso a TIM di allargare l'ascolto a più stakeholder e di rendere dinamica l'osservazione dei topic al fine di misurarne l'evoluzione nel tempo.

I risultati in sintesi

Al termine dell'analisi, TIM ha attribuito un punteggio di rilevanza in funzione delle occorrenze dei temi 9 . Il risultato dell'attività è la seguente matrice di materialità:

I temi prioritari per il Gruppo e per i propri stakeholder rispecchiano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al cui raggiungimento TIM ritiene di poter contribuire in misura maggiore attraverso le proprie persone, tecnologie e servizi, adottando pratiche d'impresa (policy) che promuovano e tutelino i diritti umani e dell'ambiente. Nello specifico i Goals rilevanti sono:

  • n. 4: Istruzione di qualità;
  • n. 5: Parità di genere;

  • n. 7: Energia pulita e accessibile;

  • n. 8: Lavoro dignitoso e crescita economica;
  • n. 9: Imprese, innovazione e infrastrutture;
  • n. 10: Ridurre le disuguaglianze;
  • n. 11: Città e comunità sostenibili;
  • n. 12: Consumo e produzione responsabili;
  • n. 16: Pace, Giustizia e Istituzioni solidi.

9Punteggio da 1 a 5, dove 1 è la frequenza minima, 5 la frequenza massima, 3 la frequenza media (calcolata sulla media delle occorrenze dei temi presi in considerazione). 2 e 4 sono attribuiti in proporzione ai punteggi minimi, medi e massimi. Infine si è proceduto a calcolare il punteggio finale, ponderato per i pesi attribuiti a ciascuna fonte in funzione della differente ampiezza temporale dell'analisi.

"Qualità del servizio" è il topic che, complessivamente, registra il maggior incremento rispetto al 2017. "Correttezza della corporate conduct" invece, risulta essere quello più rilevante per gli stakeholder esterni; "Tutela della privacy, protezione e sicurezza dei dati personali", "Sviluppo delle infrastrutture digitali con reti di nuova generazione" e "Sostenere lo sviluppo delle competenze digitali della comunità (nelle scuole, nella P.A., nelle imprese)" emergono con punteggi maggiori rispetto al 2017.

La "Riduzione degli impatti ambientali delle attività di TIM" si conferma tra i topic per l'importante contributo che TIM può fornire sia con le proprie soluzioni, in qualità di azienda leader nell'ICT, sia adottando strategie e politiche per contenere i propri consumi energetici e le emissioni clima-alteranti.

Validazione e Review

La validazione dei topic e dell'intero processo di analisi di materialità è stata effettuata dalla funzione Sustainability Reporting, Monitoring e Relationship (SRMR) che si è avvalsa del supporto di RE2N, società che sviluppa strumenti innovativi per la sostenibilità e il Valore Condiviso e di TIM Data Room. È previsto che la fase di review venga svolta come attività preparatoria al prossimo ciclo di rendicontazione, con l'obiettivo anche di sottoporre i risultati delle analisi condotte, aggiornate nell'anno successivo, a specifiche attività di stakeholder engagement.

RICERCA E SVILUPPO

Approccio all'innovazione, scelta dei temi, processo di governance dell'innovazione

L'innovazione, intesa come attività di ricerca e sviluppo di tecnologie e servizi innovativi, di processi e modelli di business, rappresenta un fattore fondamentale per la capacità dell'Azienda di tenere il passo con le profonde trasformazioni che l'ICT sta imprimendo, oltre a essere un asset necessario e trainante dell'evoluzione verso i propri clienti e verso il sistema Paese, contribuendo al superamento delle barriere socio-culturali, che limitano la possibilità di partecipazione alla società dell'informazione e al godimento dei relativi benefici.

TIM considera da sempre l'innovazione un asset strategico e presta estrema cura nel governarne i singoli aspetti in termini di ruolo strategico, responsabilità, obiettivi, policy.

Sotto il profilo del ruolo, anche nel 2018 l'innovazione, sia tecnologica che di business, si conferma l'elemento centrale per rispondere al cambiamento del contesto tecnologico, di mercato e competitivo. Coerentemente con ciò, il Gruppo ha agito su più direzioni:

  • continuando l'azione, in corso da diversi anni, di rinforzo delle linee di innovazione interna, focalizzando l'attività dei laboratori e dei gruppi di ricerca sui filoni fondamentali dell'evoluzione della rete fissa e mobile verso gli standard 5G e la banda ultra larga, sui temi delle piattaforme di servizio e dei nuovi sistemi di operations;
  • confermando l'orientamento ai principi della "Open Innovation", con l'obiettivo di massimizzare i benefici derivanti dall'integrazione dei contributi di innovazione che si generano all'interno con sorgenti esterne di idee innovative;
  • relazionandosi con il mondo delle start-up, al fine di catalizzare la capacità di innovazione di quest'ultime attraverso il programma di accelerazione di TIM #Wcap;
  • realizzando iniziative abilitanti la crescita di ecosistemi di co-creation come l'IoT Open Lab, un laboratorio dedicato allo sviluppo di soluzioni in ambito IoT basate sulle tecnologie chiave per il Telco Operator in un'ottica di open innovation.

Più in dettaglio, la gestione dell'innovazione è presidiata, con mission diverse, dalla funzione Technology Architectures & Innovation e dalle ingegnerie, ma coinvolge diversi stakeholder interni ed esterni all'Azienda:

  • le altre aree aziendali che di volta in volta sono coinvolte sui temi, sia come clienti interni, rispetto alla soluzione output di innovazione, sia come centri di competenza, rispetto alla tematica;
  • i partner, sia tradizionali sia digital, per il go2market congiunto dei digital services;
  • i centri di ricerca e le università, per collaborazioni e progetti congiunti. Nel 2018 sono stati attivati 18 contratti di ricerca per un valore complessivo di 840.000 euro;
  • enti e associazioni di standardizzazione: sempre molto attiva la presenza di TIM presso i principali enti e associazioni di standardizzazione con 27 iscrizioni per il 2018 per un impegno di 900.000 euro. A livello nazionale, ma soprattutto internazionale, esiste un vasto insieme composto da enti di standardizzazione (ETSI, ITU, CENELEC e 3GPP tra gli altri), associazioni (GSMA e NGMN per nominare le maggiori), alleanze (come il oneM2m ed il BBF), telco open communities (come ONF e CORD) che hanno un ruolo fondamentale nell'evoluzione dell'industry delle tlc per le reti, le piattaforme e i servizi;
    • Ministeri (Ministero dello Sviluppo Economico-MISE e Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), l'Unione Europea - EU e gli Enti Pubblici (ad esempio CNR e Amministrazioni locali) per la realizzazione di progetti finanziati, tramite la partecipazione a bandi di gara e di iniziative in partnership. In particolare il 2018 ha visto la nascita di due specifici Consorzi, quali il KIC U-MOVE: Comunità della Conoscenza e dell'Innovazione (CCI) nella mobilità urbana promosso dall'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT) sotto l'egida della EU, con lo scopo di promuovere il tema della mobilità urbana; oltre al Competence Industry Manufacturing 4.0 (CIM 4.0). Il Consorzio, costituito a dicembre 2018 dopo l'aggiudicazione del bando Mise per Industria 4.0, ha lo scopo di contribuire, a livello locale e nazionale, all'accelerazione del processo di trasformazione di una porzione rilevante del sistema produttivo, proponendosi come polo integrato di riferimento per ciò che riguarda la diffusione di competenze e buone pratiche, anche con azioni di formazione ed esperienze sul campo, in settori tecnologici ed ambiti industriali propri del territorio piemontese e di altre regioni italiane. Il MISE finanzierà progetti del consorzio nei prossimi tre anni.

L'evoluzione tecnologica di TIM si basa sulla CTO Technology Strategy, che identifica la strategia tecnologica in termini di linee guida, tecnologie specifiche, roadmap di adozione su un arco pluriennale. Il Piano tecnologico triennale costituisce il documento di riferimento per il Gruppo ed include i piani di evoluzione tecnologica delle consociate. Il Piano individua i principali fattori esogeni che possono influenzare le strategie aziendali (regolamentazione, standard, fornitori, altri operatori di mercato) e definisce, insieme alle strutture aziendali coinvolte, l'architettura tecnologica di riferimento e l'evoluzione delle specifiche tecnologie, insieme alle relative roadmap di dispiegamento o valutazione. Gli obiettivi qualitativi e/o quantitativi afferiscono a un arco di tempo pluriennale e sono declinati su base annuale e vengono definiti in modo da essere oggettivamente

misurabili nel rispetto degli standard delle norme sulla qualità (ISO 9001) e sull'ambiente (ISO 14001) e i processi operativi dell'innovazione, così come in generale i processi TIM sono basati sullo standard di riferimento E-Tom del TMF.

Complessivamente, nel 2018 TIM ha impegnato circa 1.300 persone in attività di innovazione tecnologica e di engineering in Italia, con un ammontare complessivo di investimenti, per la S.p.A., di 1.165 milioni di euro pari a circa l'8% dei ricavi.

Attività verso il futuro della mobilità e le reti: iniziative per il 5G

Ad ottobre 2018 si è completata la gara del Ministero dello Sviluppo Economico per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G, con un impegno complessivo per TIM di 2.399 milioni di euro. I diritti delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz sono stati resi disponibili in via definitiva a gennaio 2019, mentre quelli nelle bande 694-790 MHz saranno resi disponibili a luglio 2022.

Il 5G consente non solo l'erogazione di velocità superiori a quelle possibili con le tecnologie precedenti, ma anche l'abilitazione di una molteplicità di servizi con requisiti molto diversi, in particolare in ambito mMTC10 e URLLC11 .

TIM segue lo sviluppo del 5G fin dal 2012, partecipando attivamente alla definizione degli standard internazionali e a consorzi e progetti europei che hanno posto le fondamenta del sistema e ha contribuito all'introduzione di casi di utilizzo e di applicazioni innovative. In particolare, TIM ha partecipato ai progetti Europei Horizon2020 METIS e METIS II inclusi nell'iniziativa europea 5GPPP e in altri 12 progetti che riguardano tutti i principali snodi tecnologici del 5G, collaborando con i principali fornitori di tecnologie di rete e terminali tramite MoU dedicati.

Le attività operative di sviluppo della tecnologia e dei trial 5G sono accompagnate da un'articolata attività di comunicazione tecnica che spazia dal piano editoriale a quello promozionale con eventi di divulgazione scientifica. In particolare, nel 2018 molte le iniziative dedicate al 5G, come l'inaugurazione a Roma del primo Innovation Hub che è il fulcro dell'accordo siglato. Altro evento importante si è svolto a Torino, presso Palazzo Madama, una due giorni dove TIM ha aperto le porte al pubblico con la demo live dei servizi 5G, presto disponibili sulla rete quali automotive, turismo digitale, industria 4.0, smartcity. Proprio a Torino, grazie a un accordo con il Comune, TIM realizzerà la prima rete 5G in Italia, a valle delle tre importanti iniziative avviate nel 2017 - Torino 5G, San Marino 5G e Bari-Matera 5G - per la copertura radiomobile in tecnologia 5G di questi comuni e il coinvolgimento di oltre 55 partner.

Nel 2018 tali progetti sono proseguiti intensificando le attività di copertura che hanno portato San Marino ad essere il primo paese europeo coperto da 5G, attivando ricerche e collaborazioni con gli Enti e gli Atenei coinvolti per Bari-Matera, attività che proseguiranno anche nel 2019.

Nei prossimi anni il 5G costituirà una rivoluzione che tutti potranno sperimentare nella vita quotidiana.

Le principali applicazioni riguarderanno:

  • il settore automobilistico e trasporti con la connettività tra veicoli e tra veicoli e infrastrutture, orientata ad incrementare la sicurezza ed il risparmio energetico; la connettività per l'infotainment; i veicoli a guida autonoma e connessa;
  • l'industria 4.0, ovvero la trasformazione digitale nel mondo dell'industria; la trasformazione dei prodotti a cui saranno associati i sensori, in modo sistematico, dai cui dati si lavorerà per migliorare la produzione e i processi; l'evoluzione della filiera per gestire, in tempo reale, le relazioni con i fornitori da un lato ed il cliente finale dall'altro;
  • il mondo dei nuovi media, con il cambio di abitudine d'uso ed i nuovi formati, tra cui le soluzioni di realtà virtuale ed aumentata;
  • l'assistenza sanitaria che, grazie all'intervento e prevenzione a distanza, permetterà agli specialisti di seguire i pazienti con malattie e disturbi cronici da remoto;
  • la sicurezza pubblica, con soluzioni di videosorveglianza in mobilità che potranno integrare i dati e le immagini con una visione d'insieme molto più ampia e garantendo i livelli di pubblica sicurezza più elevati rispetto al passato;
  • l'assistenza ai turisti che, grazie ai sensori presenti negli smartphone potranno arricchire con informazioni e contenuti multimediali le loro visite;
  • il settore dell'informazione in generale che, grazie alla maggior disponibilità di banda di comunicazione unita alla inferiore latenza, potrà realizzare i collegamenti "live" con una migliore qualità video senza complesse strumentazioni.

10massive Machine Type Communication

11 Ultra Reliable and Low Latency Communications

IoT Open Lab

Sin dal novembre 2016 TIM ha attivato, presso la sede di Torino, l'IoT Open Lab, entrato nella piena operatività nel 2017, il cui scopo, secondo le modalità proprie dell'Open Innovation, è supportare lo sviluppo di soluzioni in ambito IoT basate su tecnologie chiave per il Telco Operator. In particolare, l'IoT Open Lab si pone come acceleratore di business per supportare le aziende a entrare nell'ecosistema delle tecnologie standardizzate dal 3GPP e, per quanto riguarda il periodo attuale, le tecnologie Narrow Band IoT. Nel 2018 più di 180 aziende e clienti hanno visitato il Lab, e di loro, una cinquantina di aziende costruttrici hanno concordato con TIM una partnership per poter fruire di quanto offerto a titolo gratuito dal Lab.

Ricerca con le Università

Le attività di Open Innovation (intese come comportamento partecipativo di R&S) per il 2018 si sono fortemente concentrate nel nuovo modello di Innovation perseguito in TIM e orientato dal top management. Le attività di Ricerca e Sviluppo per l'anno 2018 si sono focalizzate su temi infrastrutturali e sulle soluzioni applicative con particolare enfasi alle opportunità derivanti dal 5G.

Come anticipato, l'impegno economico è stato di 840.000 euro, oltre a 70 tecnici referenti TIM e 60 ricercatori universitari su specifiche attività di ricerca, in particolare:

  • in collaborazione con il Politecnico di Torino con progetti di ricerca sul tema del cognitive computing, veicolo di soluzioni artificial intelligence, e il 5G;
  • la convenzione di partnership accademica di ricerca definita nell'ambito del progetto MISE Bari-Matera 5G, ha coinvolto TIM insieme ad enti accademici sul fronte della copertura 5G integrale delle città, promessa entro il 2019 con 10 ambiti applicativi avviati e oltre 70 scenari d'uso. Nel 2021 si prevede la copertura dell'intero perimetro metropolitano delle 2 città;
  • progetti di ricerca avviati anche con l'Università di Catania inserite nel piano technology/innovation per l'accelerazione, verso una finalizzazione di mercato, di tutto l'ecosistema IoT e delle attività di sviluppo del 5G.

Attività di ricerca finanziata

TIM è da sempre attiva nella partecipazione a iniziative di innovazione e ricerca finanziate dalla Commissione Europea e da pubbliche amministrazioni nazionali. Ciò ha consentito non solo di ottenere finanziamenti di quasi 14 milioni di euro nel triennio 2016-2018, ma anche di prendere parte a progetti di elevato contenuto innovativo grazie ai quali è stato possibile sviluppare e consolidare il proprio know-how in settori caratterizzati da una veloce evoluzione tecnologica, collaborando con i più importanti centri di ricerca europei, nordamericani, coreani e giapponesi. In questo ambito sono da evidenziare le attività svolte nei progetti finanziati sulle tematiche del 5G, della virtualizzazione e dei servizi di mobilità intelligente, che hanno consentito di arricchire il bagaglio di competenze acquisendo un ruolo riconosciuto a livello internazionale.

Brevetti e Intellectual Property Rights

Nel corso del 2018 il portafoglio brevetti del Gruppo ha visto, da un lato, un incremento di nuovi depositi (TIM risulta essere la sesta azienda italiana per quantità di brevetti europei depositati) e, dall'altro, una attività di razionalizzazione del portafoglio stesso che ha portato all'abbandono di alcuni brevetti che, con l'evoluzione tecnologica avvenuta, non hanno più possibilità di valorizzazione.

Le aree di riferimento riguardano l'intero comparto ICT con punte di eccellenza nel comparto mobile dove TIM è fra le prime sei telco al mondo.

In dettaglio il portafoglio brevetti di TIM comprende 3.256 brevetti posseduti da TIM nel 2018, di cui 2.754 concessi in 41 paesi del mondo e 502 pubblicati in 15 patent office, relativi a circa 600 invenzioni.

L'11% delle invenzioni brevettate sono nate dalla collaborazione con Università e Istituti di ricerca, dall'avvio delle collaborazioni nel 1997 a oggi.

Si segnala inoltre la partecipazione a un patent pool sul tema LTE con un brevetto essenziale a tale standard. Il patent pool ha acquisito nuovi partecipanti nel corso dell'anno (per un totale attuale di 19 licenziatari) e ha concesso numerose licenze a 42 compagnie.

RICERCA E SVILUPPO IN BRASILE

La funzione Innovation & Technology, che fa capo alla struttura del CTO di TIM Brasil, è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo (R&S). Le sue principali aree di attività sono: la definizione dell'innovazione tecnologica della Rete, le esigenze evolutive per nuove tecnologie e dispositivi e le linee guida architetturali unitamente allo sviluppo di partnership strategiche, al fine di sfruttare i nuovi modelli di business e garantire l'evoluzione delle infrastrutture di rete in linea con la strategia aziendale. La struttura organizzativa di Innovation & Technology attualmente è composta da 25 persone in ambito Reti, tra cui ingegneri in telecomunicazioni, elettrici ed elettronici, esperti informatici e altri tecnici di diversa estrazione, competenze ed esperienze, che rispondono a tutte le esigenze innovative e forniscono supporto alle attività di Ricerca e Sviluppo.

In termini di infrastrutture, un risultato importante è stata la costituzione di TIM Lab, un ambiente di prova multifunzionale con focus sull'innovazione, in grado di garantire la valutazione di tecnologie, prodotti e servizi innovativi, attestandone l'efficienza funzionale e le prestazioni, così come lo sviluppo di nuovi modelli e configurazioni, consolidando il flusso di innovazione. TIM Lab svolge un ruolo strategico nel fornire supporto per la conduzione di Credibility Test, Trials e Proof of Concept (POC) per la validazione dei servizi in collaborazione con i principali fornitori di tecnologia e partner, attraverso la condivisione delle conoscenze e dell'infrastruttura tecnologica per i test di interoperabilità, la valutazione delle capacità e la definizione di requisiti tecnici; in sinergia con la funzione R&S, favorisce l'innovazione e la promozione di collaborazioni con Università e Istituti di ricerca.

Sin dal gennaio 2017 è stato aperto un nuovo Centro di Innovazione TIM Lab, presso il complesso Corporate Executive Offices, in Barra da Tijuca nello stato di Rio de Janeiro: un edificio con una superficie di 650 mq in grado di ospitare più di 60 persone. Questa nuova sede ospita tecnici e ricercatori e si configura come spazio di innovazione aperto alle nuove opportunità e allo sviluppo dell'innovazione a favore del mercato brasiliano delle telecomunicazioni, operando anche come punto di riferimento nazionale per le attività di R&S.

Nel corso del 2018 sono stati conclusi più di 180 progetti di validazione e innovazione. Inoltre, sono stati inclusi nella gamma di iniziative relative all'innovazione e alla R&S nuovi ambiti tecnologici, come soluzioni per il trasporto e l'accesso fisso. A questo proposito sono stati investiti più di 22 milioni di reais nel periodo 2016/17, compresi i nuovi locali del lab, a cui si devono aggiungere i 4 milioni di reais del 2018; secondo il piano 2019- 2021, sono previsti ulteriori investimenti pari a 12 milioni di reais.

La funzione Innovation & Technology ha continuato a lavorare su progetti e iniziative mirati all'evoluzione del business di TIM Brasil attraverso la raccomandazione di piattaforme di rete sostenibili ed efficienti e di modelli "disruptive", anche anticipando la disponibilità di nuovi servizi. Questi progetti possono essere suddivisi nei seguenti gruppi:

  • reti di nuova generazione;
  • impatti ambientali e sociali positivi;
  • iniziative Open Lab.

Progetti di rete di nuova generazione

La riassegnazione delle bande 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz dal 2G/3G al 4G, porta a TIM Brasil tre vantaggi competitivi importanti:

  • riduzione dei costi per il deployment LTE;
  • ampliamento dell'area di copertura LTE e attivazione della strategia di Carrier Aggregation, con un miglioramento dell'esperienza del cliente attraverso "throughput" più elevati;
  • miglioramento della copertura indoor. Oltre all'espansione della copertura, l'uso delle bande 850/1.800/2.100 MHz può aumentare la capacità nelle città già coperte dalla banda LTE a 2,6 GHz con un costo aggiuntivo contenuto.

Un'altra considerazione importante in questo scenario è che più del 94% dei terminali LTE attuali è già compatibile con le bande 1.800 MHz e 2.600 MHz, e con altre bande disponibili, pertanto l'implementazione dell'LTE multilayer si sta rivelando un'eccellente strategia che beneficia della diffusione dei dispositivi.

Il deployment del layer LTE a 700 MHz porterà un'espansione significativa della copertura e della penetrazione indoor, promuovendo la presenza dell'LTE sul territorio nazionale e consolidando la leadership di TIM Brasil nell'LTE. Il roll-out effettivo seguirà le regole dettate dalla EAD12 al fine di gestire la pulizia dello spettro ed evitare problemi di interferenze con il servizio di trasmissione della TV analogica. L'82% dei dispositivi LTE utilizzati dagli attuali utilizzatori dei servizi di TIM Brasil è abilitato alla banda 700 MHz. A fine 2018 più di 1.400 città potevano sperimentare la copertura LTE a 700 MHz.

12 Entidade Administradora de Processo de Redistribuição e Digitalização de Canais de TV e RTV

Nell'ambito dell'IP Multimedia Network Evolution, nel 2015 sono stati condotti tre test presso l'Innovation Lab per la valutazione dell'IMS13; nel 2016 i test sono stati estesi a reti live, permettendo a TIM Brasil di predisporre l'infrastruttura funzionale per fornire servizi come Voice over LTE, Video over LTE (ViLTE) e Wi-Fi Calling, completamente posati su IP e attivati da una piattaforma IMS; nel 2017 TIM ha lanciato sul mercato i servizi di chiamate vocali ad alta definizione VoLTE, consentendo servizi di chiamata senza la necessità di passare attraverso linee commutate. A fine 2018 più di 2.500 città potevano usufruire di questo servizio.

Progetti con impatti ambientali e sociali positivi

L'espansione del "RAN sharing 4G", in partnership con altri operatori mobili brasiliani, mira a definire requisiti architetturali, assunzioni tecniche e specifiche per la soluzione di "LTE RAN sharing", ottimizzando le risorse di rete e i costi. A questo proposito TIM ha perseguito e valutato soluzioni di RAN sharing fin dal 2007. Un'altra motivazione forte è rappresentata dalle problematiche di copertura e di tempistiche nel rispetto degli obblighi regolatori L'accordo di RAN Sharing consente a TIM di promuovere l'evoluzione dello sviluppo LTE nelle regioni rurali brasiliane, condividendo l'accesso e il backhaul in modo efficace. Attualmente il RAN Sharing 4G conta su due partner nazionali, migliorando i possibili benefici e le efficienze di questo modello tecnico.

A seguito di attività di test continuo, sono introdotte soluzioni di risparmio ed efficienza energetica, che riguardano soprattutto i periodi di basso traffico, per i layer di accesso 2G, 3G e 4G. Il consumo energetico registrato per sito, a seconda della tecnologia di accesso e delle condizioni di copertura, ha evidenziato una riduzione fino al 10%. TIM Brasil ritiene che la massiccia introduzione di IoT potrà cambiare drasticamente il mercato mobile, in quanto sfrutta la creazione di servizi e rappresenta un potenziale strumento per applicazioni agricole, auto connesse, soluzioni di tracking, assistenza sociale e sanitaria. Nel 2017 TIM ha investito in TIM Lab e nell'ambiente E2E, migliorando le applicazioni di smart parking esistenti e attivando la connessione di nuove applicazioni, preparando il terreno per la futura rete commerciale NB-IoT e LTE-M che è stata lanciata nel 2018 nella città di Santa Rita do Sapucai.

Da 2018, insieme a Nokia e BR Digital, TIM Brasil offre connettività nelle aree rurali non solo abilitando le applicazioni commerciali nell'agrobusiness, ma consentendo anche l'inclusione digitale degli impiegati del settore e dei residenti delle piccole città.

Iniziative Open Lab

Nel 2017 TIM Brasil ha aderito al Telecom Infra Project (TIP), un'iniziativa fondata da Facebook, SK Telecom, Deutsche Telekom, Nokia, Intel e altre aziende che si prefigge di individuare nuovi approcci alla creazione e al deployment delle infrastrutture di reti di telecomunicazione. TIM Brasil ha trasformato TIM Lab nel primo TIP Community Lab in America Latina, che verrà utilizzato dai membri TIP per creare standard universali relativi alle soluzioni, inizialmente per le reti di trasporto, al fine di superare le sfide legate all'interoperabilità dei diversi provider. Questa iniziativa rappresenta un approccio aperto e collaborativo per lo sviluppo e la sperimentazione di nuove tecnologie e soluzioni.

Inoltre, in ottobre 2018, TIM si è unita a un nuovo gruppo di lavoro all'interno del progetto Telecom Infra (TIP) insieme a Vodafone e ad altri operatori mobili, denominato DCSG (Disaggregated Cell Site Gateway). Questo progetto rappresenta un'opportunità per definire un insieme comune di requisiti per produrre dispositivi più aperti, più flessibili ed economici.

13 IMS: IP Multimedia Subsystem, soluzioni focalizzate su prove funzionali, analisi delle specifiche e interoperabilità con i cosiddetti "legacy system"

DICHIARAZIONE CONSOLIDATA DI CARATTERE NON FINANZIARIO

TIM in quanto Ente di Interesse Pubblico Rilevante (EIPR) redige e presenta la "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario", sotto forma di "relazione distinta", così come previsto dall'art. 5 Collocazione della dichiarazione e regime di pubblicità del D.Lgs. 254/2016, riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni. Inoltre, in allegato alla "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario", viene presentata la relazione (attestazione) emessa dal revisore designato ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016; l'incarico è stato conferito a PwC S.p.A..

La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario è disponibile nella sezione di sostenibilità del sito www.telecomitalia.com.

EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2018

Si rimanda all'apposita Nota "Eventi successivi al 31 dicembre 2018" del Bilancio consolidato e separato al 31 dicembre 2018 rispettivamente del Gruppo TIM e di TIM S.p.A..

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2019

Il Piano 2019-2021 di TIM prevede una strategia in forte discontinuità con il passato che si concentra sull'execution come elemento chiave della trasformazione organica di TIM, contestualmente ad iniziative su opzioni strategiche in grado di liberare valore. Obiettivi del Piano sono il rilancio del business Domestico, con focus sulla qualità, sulle dimensioni e sulle competenze tecniche di TIM, ed il rafforzamento del business in Brasile, sfruttando le opportunità di crescita (es. BroadBand residenziale e connettività UltraBroadBand) e proseguendo il percorso di riposizionamento della clientela verso offerte postpagato facendo leva sulla leadership nel 4G.

Sul mercato Domestico il segmento Consumer ripartirà dai vantaggi competitivi consolidati (qualità, dimensioni e competenze tecniche), per portare razionalità sia sul mercato Fisso sia sul Mobile, facendo leva sulla qualità della rete e sull'affidabilità delle soluzioni proposte al fine di ottimizzare la profittabilità ed ampliando la gamma di servizi offerti. Entro il 2021 la penetrazione dell'UltraBroadBand si attesterà all'80% della base clienti BroadBand (dal 45% del 2018).

Il segmento Business si proporrà come fornitore di riferimento e top partner di qualità ICT per le PMI e come primario fornitore di soluzioni ICT per i grandi clienti. I ricavi da servizi ICT cresceranno in misura significativa, raggiungendo il 48% dei ricavi totali del segmento Large Business entro il 2021 (dal 39% del 2018).

Il comparto Wholesale difenderà la quota di mercato dell'accesso e confermerà la leadership nella copertura UltraBroadBand. Gli accessi in fibra raddoppieranno rispetto al 2018.

Il gruppo Telecom Italia Sparkle amplierà la propria infrastruttura e crescerà nell'enterprise networking e nel cloud; verranno inoltre valutate partnership al fine di accelerare la crescita ed ampliare le opzioni strategiche.

In Brasile continuerà la migrazione della base clienti mobile verso offerte postpagato che passeranno dal 36% del 2018 a circa il 50% del 2021. Continuerà inoltre il programma di sviluppo della fibra (backbone, backhauling e FTTH) ed i clienti UltraBroadBand fissi residenziali si attesteranno a 1,2 milioni nel 2021. La razionalizzazione dei costi e la trasformazione digitale saranno leve per sostenere il miglioramento dei margini, con un EBITDA margin pari almeno al 40% al 2020.

La strategia di TIM punta a ridurre il debito attraverso l'incremento della generazione di cassa nel mercato domestico, ottenuto tramite la stabilizzazione dei ricavi, una struttura dei costi più snella, l'ottimizzazione del capitale circolante e del capitale investito. Una funzione dedicata assicurerà la realizzazione delle efficienze sui costi e, attraverso azioni già identificate, consentirà di ridurre la base costi aggredibile dell'8% nel 2021 rispetto al 2018; l'ottimizzazione del capitale investito passerà invece anche attraverso la condivisione delle reti. Con questa finalità TIM e Vodafone Italia hanno firmato, nel mese di febbraio 2019, un memorandum d'intesa e hanno concordato di avviare una trattativa in esclusiva su un progetto di partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, per valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G ed ampliare l'attuale accordo di condivisione passiva.

L'approccio sul fronte tecnologico delineato nel nuovo piano di TIM pone modernizzazione, semplificazione e intelligenza artificiale al centro dei futuri investimenti. TIM realizzerà una rete 5G completamente nuova e automatizzata, proseguendo contestualmente con la dismissione e il consolidamento degli asset ridondanti (ad esempio datacenter e centrali).

I principali target finanziari del piano 2019-2021 sono di seguito esposti, occorre per altro richiamare come le previsioni per l'anno 2019 ipotizzano un andamento della performance operativa che sconta le dinamiche competitive che già hanno impattato – in misura crescente - l'intero anno 2018. Tali dinamiche dispiegheranno i loro effetti in modo compiuto sul 2019, influenzando la confrontabilità "Year on Year" delle prossime Relazioni finanziarie periodiche e determinando un andamento che evidenzierà un trend di recupero solo nel corso della seconda parte dell'esercizio.

Gruppo TIM:

  • Equity Free Cash Flow cumulato (2019/2021) previsto attorno a 3,5 miliardi di euro con possibilità di ulteriore incremento attraverso azioni non organiche attualmente non incluse;
  • Indebitamento di Gruppo attorno a 22 miliardi di euro nel 2021 prima delle operazioni non organiche (a parità di principi contabili con l'esercizio 2018).

Domestic:

  • Ricavi da servizi in leggera riduzione (low single-digit) nel periodo con l'obiettivo di stabilizzarli dal 2020;
  • EBITDA Organico in riduzione low single-digit/mid single digit nel 2019 ed in crescita low single-digit sia per il 2020 sia per il 2021;
  • Capex pari a circa 3 miliardi di euro all'anno.

Brasile:

  • Ricavi da servizi in crescita del 3-5% nel 2019 e in crescita mid single-digit nel 2020 e nel 2021;
  • EBITDA in crescita (mid/high single digit) nel 2019 con la conferma di un target di EBITDA margin almeno pari al 40% nel 2020;
  • Capex a circa 12,5 miliardi di reais cumulati nel 2019/2021.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore. Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management ispirato alla metodologia del Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (ERM CoSO Report), che consente di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo ERM è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2019 potrebbe per altro essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

A titolo non esaustivo si richiamano, il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, con effetti - al momento non prevedibili - in termini di scelte strategiche ed in termini di sviluppo temporale degli obiettivi triennali già annunciati che possono comportare, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.

Sono di seguito riportati in maniera analitica i principali rischi afferenti l'attività di business del Gruppo TIM, i quali possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

RISCHI STRATEGICI

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la stabilità politica, la fiducia dei consumatori, la variazione dei tassi di interesse e dei tassi di cambio nei mercati in cui è presente. Nel 2018 l'economia dell'Area Euro ha fatto registrare un rallentamento inatteso, che fa prevedere una crescita a ritmi più contenuti rispetto al 2017. Il rallentamento dell'economia italiana è stato più marcato di quello degli altri paesi europei: il PIL ha fatto registrare due variazioni congiunturali negative consecutive nella seconda parte dell'anno. Il 2018 ha chiuso con una crescita media dello 0,9% in termini reali, a fronte di una crescita dell'1,6% registrata nel 2017, e per il 2019 è attesa una crescita ancora più contenuta rispetto al 2018.

Il rallentamento della crescita italiana riflette la decelerazione delle esportazioni (in particolare verso il principale partner commerciale, la Germania, che ha fatto a sua volta registrare una brusca frenata nel terzo trimestre) e l'attesa normalizzazione delle politiche monetarie. Sul fronte interno, pesa in modo significativo l'incertezza connessa agli interventi della politica di bilancio e alle possibili ripercussioni della stessa sui mercati finanziari e sulla fiducia di famiglie e imprese.

In Brasile i risultati attesi potranno essere influenzati significativamente dal contesto macroeconomico e politico. Dopo due anni di calo del PIL, che hanno segnato una delle crisi più profonde della sua storia, il Paese nel 2017 è tornato a crescere (+1%). Per il 2018 a dicembre la Banca Centrale ha ridotto lievemente le sue previsioni di crescita del PIL, passando dall'1,4 % della stima di settembre all'1,3%, revisione dovuta in buona parte all'andamento dei conti pubblici. La tornata elettorale conclusasi con l'elezione a netta maggioranza popolare del nuovo presidente dovrebbe contribuire a diradare l'incertezza politica ed a dare slancio al clima di fiducia di famiglie ed imprese, creando un clima decisamente più favorevole alla ripresa economica. Le prospettive di crescita di breve e medio periodo rimangono legate alla realizzazione delle riforme del sistema pensionistico ed all'introduzione di un sistema di spesa pubblica più efficiente, compito tutt'altro che facile cui è chiamato il nuovo presidente.

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da una forte competizione che potrebbe comportare una riduzione della quota di mercato negli ambiti geografici in cui opera il Gruppo TIM e una riduzione dei prezzi e dei margini. La natura della competizione è sui prodotti e servizi innovativi nonché sulla capacità di evolvere verso una offerta sempre più convergente che si ampli anche al mondo dei contenuti, così come sul prezzo dei servizi tradizionali e non. L'impiego di nuove tecnologie (IoT) e dei nuovi strumenti di conoscenza e gestione del cliente (Big Data) costituiscono elementi abilitanti per la mitigazione dei suddetti rischi, così come potrebbero rappresentare un ulteriore fattore di rischio in caso di mancato sfruttamento delle opportunità che derivano dal loro utilizzo.

Sul fronte della competizione infrastrutturale lo sviluppo di operatori alternativi potrebbe rappresentare una minaccia per TIM anche oltre l'orizzonte di Piano.

Iliad ha lanciato i propri servizi di telefonia mobile alla fine di maggio, con l'obiettivo di acquisire il 10 – 15% del mercato, applicando le medesime strategie già utilizzate per il mercato francese. In aggiunta Open Fiber e Infratel hanno avviato i loro piani per lo sviluppo di una rete di telecomunicazioni UBB alternativa a quella di TIM, rispettivamente nelle maggiori città italiane e nelle aree a c.d. fallimento di mercato, aprendo una possibile nuova stagione competitiva in queste aree, con impatti sia sul segmento wholesale sia su quello retail.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model legato ai servizi tradizionali e dal potenziale consolidamento del settore. I cambiamenti nel profilo di consumo (migrazione da voice a data) dei consumatori richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo Tim Brasil potrebbe essere impattato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture, così come dall'incremento della competizione sia attraverso strategie commerciali che attraverso possibili aggregazioni nel settore. Allo stesso tempo la profonda crisi economica e l'incertezza politica del paese hanno direttamente influito sui consumi e in particolare sul segmento del prepagato.

RISCHI OPERATIVI

I rischi operativi inerenti al nostro business fanno riferimento da un lato a guasti nei sistemi e/o nelle piattaforme di rete, perdite di dati critici o commercialmente sensibili, possibili inadeguatezze dei processi interni, fattori esterni, frodi, errori dei dipendenti, errori nel documentare correttamente le transazioni, dall'altro alla possibilità di implementare le strategie di creazione del valore, attraverso azioni di ottimizzazione di costi e investimenti, che potrebbero in parte dipendere da elementi non nel controllo della Società quali la disponibilità di controparti esterne (fornitori, parti sindacali, associazioni di categoria) e normative o regolamenti.

Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse e mobili

Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti.

Rischi connessi alla continuità di business

Il successo del Gruppo TIM dipende fortemente dalla capacità di offrire in modo continuativo e ininterrotto i servizi/prodotti che eroghiamo attraverso la disponibilità dei processi e dei relativi asset a supporto, che sono sensibili a diverse minacce sia esogene sia endogene. TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Model System", in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.

Rischi associati a controversie e contenziosi

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

Rischi di frode interna/esterna

Il progresso tecnologico mette a disposizione dell'attività fraudolenta strumenti e tecniche di abuso sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di perpetrazione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" acquisteranno progressivamente maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre alcune specifiche tipologie di servizi resi (eg. servizi wholesale di interconnessione, voce o dati) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale. A titolo esemplificativo e non esaustivo, rientrano nel perimetro di Fraud Management:

  • frodi da traffico o commercializzazione;
  • frodi connesse ai processi di approvvigionamento e fornitura di beni e servizi;
  • frodi informatiche;
  • frodi legate all'utilizzo ed alla divulgazione di segreti d'ufficio;
  • frodi di natura fiscale e/o finanziaria;

siano esse:

  • rilevate tramite specifici controlli, identificate nel corso dell'ordinaria attività lavorativa, o segnalate da fonti interne/esterne all'azienda;
  • perpetrate da soggetti esterni all'azienda, ovvero da o con la collaborazione di dipendenti (frodi interne).

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti ed un distinto presidio operativo di gestione e contrasto.

La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti dal D.Lgs 231/01, definisce specifici schemi di controllo interni (SCI) comprensivi di indicazioni comportamentali a cui i dipendenti ed i collaboratori dell'Azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere (Prevention). Nella fase di Detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla fondatezza dell'illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo endto-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell'azione svolta e individuate le eventuali azioni di miglioramento dell'efficacia del processo di fraud management.

Analogamente il contrasto alle frodi interne viene attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa del personale, attraverso forme di monitoraggio e verifica sulla rispondenza degli accessi ai sistemi aziendali per finalità esclusivamente operative, e collegamento dell'accesso al dato matricolare solo nei in caso di rilevata anomalia.

RISCHI FINANZIARI

Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e – più specificamente - rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM. Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il monitoraggio dei risultati conseguiti. In particolare per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

Il potenziale impatto della c.d. Brexit dipenderà dal risultato delle negoziazioni sull'accordo di "divorzio" con la UE, ora più che mai incerto, dopo che nel gennaio 2019 la Camera dei Comuni ha bocciato il piano di separazione dalla UE del Primo Ministro inglese.

La Brexit ed i possibili scenari di equilibri futuri legati all'esito delle negoziazioni per l'uscita potrebbero causare ulteriore instabilità nei mercati finanziari globali in un quadro internazionale già reso delicato dalla disputa commerciale tra USA e Cina.

I potenziali effetti della Brexit potrebbero influenzare negativamente le nostre condizioni finanziarie, il nostro business, nonché i correlati risultati economici e i flussi di cassa.

RISCHI DI COMPLIANCE E REGOLATORIO

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la posizione detenuta da TIM nei mercati di rete fissa e la struttura dei mercati mobili comportano un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.

I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

  • mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCom che di AGCM;
  • eventuali decisioni AGCom circa politiche tariffarie, anche con effetto retroattivo (ad esempio: revisione dei prezzi relativi ad anni precedenti, efficacia ed effettiva attuazione di politiche di repricing, anche a seguito di sentenze del Giudice amministrativo);
  • eventuali decisioni AGCom che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la replicabilità);
  • eventuale inadeguatezza, riscontrata da AGCom o AGCM, nell'implementazione di processi e sistemi volti alla gestione dei servizi regolamentati.

Rischi di Compliance

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità, derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

Particolare rilevanza assume la conformità al Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.lgs. N°101/2018, in quanto, rispetto al pre-vigente Codice Privacy tra le altre disposizioni prevede anche un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore. Partendo dal modello operativo già in essere con la previgente normativa Privacy, il Gruppo TIM ha attivato quanto necessario per la conformità a GDPR.

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI

CAPITALE SOCIALE TIM S.p.A. AL 31 DICEMBRE 2018

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.203.122.583
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 37.672.014
Numero azioni ordinarie TIM possedute da Telecom Italia Finance S.A. 126.082.374
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,77%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di dicembre 2018) 11.153 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di INWIT S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono quotate in Brasile (indice BOVESPA).

TIM-Telecom Italia Tim Participações
codici ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 IT0005090300 BRTIMPACNOR1
Bloomberg TIT IM TITR IM INW IM TIMP3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI INWT.MI TIMP3.SA

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi rispettivamente di 10 azioni ordinarie e 10 azioni di risparmio di TIM S.p.A. e 5 azioni ordinarie di Tim Participações S.A..

AZIONISTI

Composizione dell'azionariato al 31 dicembre 2018 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

(1) Evidenza assunta dalla comunicazione di partecipazione all'Assemblea degli Azionisti di TIM del 4 maggio 2018.

(2) Paul E. Singer è General Partner di Elliott Capital Advisors LP. Trattasi di partecipazione indiretta detenuta attraverso le società controllate Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership.

PARTECIPAZIONI RILEVANTI NEL CAPITALE

Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:

Risultanze da comunicazioni ex art.120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A. Diretto 23,94%
Paul E. Singer Indiretto 8,85%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (*) Diretto 4,26%

(*) Partecipazione riferita al 10 aprile 2018.

Oltre alle suddette evidenze comunicate entro il 31 dicembre 2018, si segnala che:

    • Canada Pension Plan Investment Board ha comunicato la disponibilità diretta e indiretta, in data 21 gennaio 2019, di una quantità di azioni ordinarie pari al 3,13% del totale delle azioni ordinarie di TIM S.p.A.;
    • Paul E. Singer ha comunicato la disponibilità indiretta, in data 31 gennaio 2019 attraverso le società controllate Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership, di una quantità di azioni ordinarie pari al 9,55% del totale delle azioni ordinarie di TIM S.p.A.;
    • Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. ha comunicato la disponibilità diretta, in data 18 febbraio 2019, di una quantità di azioni ordinarie pari al 5,03% del totale delle azioni ordinarie di TIM S.p.A..

RAPPRESENTANTI COMUNI

    • L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 16 giugno 2016 ha confermato Dario Trevisan rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018.
    • Con decreto del 9 giugno 2017, il Tribunale di Milano ha confermato Enrico Cotta Ramusino (già nominato con decreti dell'11 aprile 2014 e del 7 marzo 2011) rappresentante comune degli obbligazionisti per il prestito "Telecom Italia S.p.A. 2002-2022 a Tasso Variabile, Serie Speciale Aperta, Riservato in Sottoscrizione al Personale del Gruppo TIM, in servizio e in quiescenza", con mandato per il triennio 2017- 2019.
    • Con provvedimento del 14 giugno 2018, il Tribunale di Milano ha confermato Monica Iacoviello rappresentante comune degli obbligazionisti per il prestito "Telecom Italia S.p.A. Euro 1,250,000,000 5.375 per cent. Notes due 2019" fino alla data di scadenza e rimborso dello stesso (29 gennaio 2019).

RATING AL 31 DICEMBRE 2018

Al 31 dicembre 2018, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Stabile
MOODY'S Ba1 Stabile
FITCH RATINGS BBB- Negativo

DEROGA ALL'OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATIVI PER OPERAZIONI STRAORDINARIE

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE E ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO

In data 16 maggio 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha preso atto che sono venute meno le ragioni per considerare Vivendi S.A. soggetto esercente attività di direzione e coordinamento su TIM. Inoltre, in data 25 giugno 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM oltre a modificare la Procedura interna sul trattamento delle operazioni con parti correlate ha aggiornato il relativo perimetro per effetto del superamento delle condizioni per qualificare il rapporto tra Vivendi e TIM in termini di controllo di fatto. La Procedura è stata infine aggiornata con alcuni affinamenti da parte del Consiglio di Amministrazione in data 24 luglio 2018.

Ai sensi dell'art. 5, comma 8, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e della successiva Delibera Consob n. 17389 del 23 giugno 2010, nell'esercizio 2018 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. nell'esercizio 2018.

Inoltre, non sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2017 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. nell'esercizio 2018.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alle Note di Bilancio Consolidato e di Bilancio Separato "Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento".

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Nella presente Relazione sulla gestione, nel Bilancio consolidato del Gruppo TIM e nel Bilancio separato della Capogruppo TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori, che sono presentati anche nelle altre relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.

Gli indicatori alternativi di performance utilizzati sono nel seguito illustrati:

  • EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) e della Capogruppo TIM S.p.A. in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

+ Oneri finanziari
- Proventi finanziari
+/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni (1)
+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio
netto (2)
EBIT- Risultato Operativo
+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+ Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
Attività non correnti

(1) "Oneri/(Proventi) da partecipazioni" per TIM S.p.A.. (2) Voce presente solo a livello di Gruppo.

  • Variazione organica dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento e delle differenze cambio.

TIM ritiene che la presentazione della variazione organica dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT permetta di interpretare in maniera più completa ed efficace le performance operative del Gruppo (nel suo complesso e con riferimento alle Business Unit) e della Capogruppo; tale modalità di presentazione delle informazioni viene anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito della presente Relazione sulla gestione è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico".

    • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit, e della Capogruppo di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT. Questi indicatori sono utilizzati da TIM nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) per illustrare l'andamento della gestione economica anche attraverso il confronto della redditività operativa dell'esercizio di riferimento con quella degli esercizi precedenti.
    • Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Nell'ambito della presente Relazione sulla gestione sono inserite due tabelle che evidenziano i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto rispettivamente del Gruppo e della Capogruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'Indebitamento Finanziario Netto, in aggiunta al consueto indicatore (definito "Indebitamento finanziario netto contabile"), è presentato anche l'"Indebitamento finanziario netto rettificato", che esclude gli effetti meramente contabili derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

+ Passività finanziarie non correnti
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A) Debito Finanziario lordo
+ Attività finanziarie non correnti
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B) Attività Finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato

Principali dati Economici-Finanziari (dati confrontabili)

COMMENTO AI PRINCIPALI DATI ECONOMICO-FINANZIARI DI TIM S.p.A.

Eventi non ricorrenti – Altri "one-off"

Negli esercizi 2018 e 2017 TIM S.p.A. ha registrato oneri operativi non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Comprendono, fra gli altri, la svalutazione dell'Avviamento, oneri derivanti da processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori, partite connesse a rettifiche relative a esercizi precedenti.

In dettaglio:

(milioni di euro) 2018 2017
Oneri non ricorrenti netti
Ricavi
Rettifiche ricavi esercizi precedenti 62 -
Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze
Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti 13 8
Costo del personale
Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione e altri 221 692
Altri oneri ed accantonamenti
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a
passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con
personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori
108 176
Impatto su EBITDA 404 876
Svalutazione Avviamento 2.686 -
Svalutazione di immobilizzazioni immateriali - 30
Impatto su EBIT 3.090 906

Gli oneri non ricorrenti netti dell'esercizio 2018 comprendono:

  • la svalutazione dell'avviamento attribuito alle attività domestiche (2.686 milioni di euro);
  • gli oneri connessi ai processi di ristrutturazione aziendali (221 milioni di euro);
  • la rettifica di alcune passività contrattuali al fine di allinearle al presumibile valore di fine periodo. In dettaglio, le passività relative ai contratti c.d. "prepagati" sono state rettificate per un importo complessivo di 62 milioni di euro, interamente riferibile a esercizi precedenti;
  • gli altri oneri per 121 milioni di euro comprensivi dell'accantonamento a fronte della sanzione di 74,3 milioni di euro, irrogata per l'asserita violazione dell'articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 cosiddetto "Golden Power" con provvedimento dell'8 maggio 2018. La Società ha presentato ricorso al TAR Lazio, con richiesta di sospensione in via cautelare. Con ordinanza del luglio 2018, il TAR ha accolto l'istanza e sospeso il pagamento della sanzione fissando la data per l'udienza di merito.

Gli oneri non ricorrenti dell'esercizio 2017 comprendevano principalmente accantonamenti connessi all'avvio del piano di ristrutturazione aziendale di TIM S.p.A..

Inoltre, ai soli fini comparativi e per fornire una migliore comprensione dell'andamento del business nel periodo corrente, oltre alle partite non ricorrenti, sono evidenziate anche quelle partite organiche che per loro natura si manifestano in maniera non lineare o non ripetitiva, nel periodo corrente o in quello posto a confronto ("one-off"). Tali partite attengono esclusivamente al mercato Domestico, non sono soggette a revisione contabile e sono prodotte a soli fini esplicativi.

Nell'esercizio 2017 erano stati evidenziati "one-off" positivi per un importo complessivo di 112 milioni di euro, relativi agli impatti differenziali conseguenti alla revisione di stima del presumibile valore di regolazione di alcune passività contrattuali verso clienti e fornitori.

ANDAMENTO ECONOMICO

(milioni di euro) 2018 2018 2017 Variazioni
(a-b)
confrontabile
(a) (b) assolute %
Ricavi 13.902 14.055 14.099 (44) (0,3)
EBITDA 5.608 5.876 5.801 75 1,3
Margine sui ricavi 40,3% 41,8% 41,1% 0,7 pp
EBIT (241) (77) 2.567 (2.644)
Margine sui ricavi (1,7)% (0,5)% 18,2% (18,7) pp
Utile/(perdita) prima delle imposte (1.420) (1.258) 1.398 (2.656)
Utile (perdita) dell'esercizio (1.854) (1.749) 1.087 (2.836)
Investimenti industriali & licenze 5.043 5.159 4.095 1.064 26,0
Indebitamento finanziario netto 29.360 29.210 150 0,5
Personale a fine esercizio (unità) 42.656 44.281 (1.625) (3,7)

Ricavi

I ricavi sono pari a 13.902 milioni di euro.

L'adozione dell'IFRS 15 ha comportato la registrazione di minori ricavi per 153 milioni di euro.

Escludendo tale effetto i ricavi dell'esercizio 2018 ammontano a 14.055 milioni di euro, in diminuzione di 44 milioni di euro (-0,3%) rispetto all'esercizio 2017.

Tale risultato risente degli effetti del mutato scenario regolatorio e competitivo (ripristino tariffazione a 30 giorni, ingresso del quarto operatore mobile), in particolar modo sul segmento Consumer.

I ricavi del 2018 comprendono una rettifica non ricorrente di -62 milioni di euro relativa a esercizi precedenti.

Nell'ambito dei segmenti commerciali, si rilevano le seguenti dinamiche rispetto all'esercizio 2017:

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Ricavi 14.055 14.099 (44)
Consumer 7.480 7.659 (179)
Business 4.577 4.492 85
Wholesale 1.959 1.826 133
Altri 39 122 (83)

In particolare:

    • Consumer: i ricavi del 2018 del segmento Consumer sono pari a 7.480 milioni di euro, con un decremento di 179 milioni di euro (-2,3%) rispetto al 2017. In particolare:
    • i ricavi del Mobile sono pari a 3.815 milioni di euro e registrano una diminuzione di 71 milioni di euro rispetto al 2017 (pari a -1,8%), accentuata in particolare nel quarto trimestre, a seguito del maggior impatto della mutata dinamica competitiva e regolatoria;
    • i ricavi del Fisso sono pari a 3.696 milioni di euro, in diminuzione di 113 milioni di euro rispetto al 2017 (-3,0%), ma con una tenuta dei ricavi da servizi grazie all'incremento dei livelli di ARPU che compensa gli effetti della diminuzione degli accessi.
    • Business: i ricavi del segmento Business sono pari a 4.577 milioni di euro con una crescita di 85 milioni di euro rispetto al 2017 (+1,9%). In particolare:
    • i ricavi del Mobile nell'esercizio 2018 sono pari a 1.196 milioni di euro (+1,6%), in crescita rispetto all'esercizio precedente grazie, in particolare, allo sviluppo dei nuovi servizi digitali;
    • I ricavi del Fisso sono pari a 3.448 milioni di euro e registrano un incremento rispetto al 2017 di 64 milioni di euro (pari a +1,9% rispetto all'esercizio 2017) per effetto della costante crescita dei servizi innovativi, che compensa ampiamente la fisiologica contrazione dei ricavi da servizi tradizionali.
    • Wholesale: il segmento Wholesale presenta nel 2018 ricavi pari a 1.959 milioni di euro, in crescita rispetto all'esercizio 2017 (+133 milioni di euro, pari a +7,3%).

EBITDA

L'EBITDA dell'esercizio 2018 è pari a 5.608 milioni di euro.

L'adozione dell'IFRS 15 ha comportato un impatto negativo in termini di EBITDA per 268 milioni di euro. Escludendo tale effetto, l'EBITDA confrontabile dell'esercizio 2018 ammonta a 5.876 milioni di euro (5.801 milioni nell'esercizio 2017) e si incrementa di 75 milioni di euro (pari a +1,3%), con un'incidenza sui ricavi del 41,8% (41,1% nel 2017, con un incremento di 0,7 punti percentuali).

L'EBITDA dell'esercizio 2018, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 6.280 milioni di euro (6.677 milioni di euro nel 2017). In dettaglio l'EBITDA del 2018 sconta un impatto negativo complessivo di 404 milioni di euro riferito a oneri non ricorrenti (876 milioni di euro nel 2017), come precedentemente dettagliato.

Per maggiori dettagli in merito a componenti non ricorrenti, si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2018.

L'EBITDA organico è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
assolute %
EBITDA REPORTED 5.608
Effetto adozione nuovi principi contabili 268
EBITDA CONTRONTABILE - a parità di principi contabili 5.876 5.801 75 1,3
di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti (404) (876) 472
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 6.280 6.677 (397) (5,9)

Nell'esercizio 2017 l'EBITDA beneficiava inoltre di alcuni "one-off" positivi per un importo complessivo di 112 milioni di euro, relativi agli impatti differenziali conseguenti alla revisione di stima del presumibile valore di regolazione di alcune passività contrattuali verso clienti e fornitori.

A livello di EBITDA si registra inoltre quanto segue:

- Altri proventi operativi (252 milioni di euro; 252 milioni di euro in termini confrontabili; 459 milioni di euro nell'esercizio 2017)

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 49 48 1
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 27 20 7
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 33 44 (11)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 23 35 (12)
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22 97 (75)
Revisioni di stima e altre rettifiche 73 188 (115)
Altri 25 27 (2)
Totale 252 459 (207)

La voce Altri proventi operativi comprende tra gli altri i contributi derivanti da alcuni Contratti di partnership e altri accordi con fornitori, volti a sviluppare la collaborazione, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo i rapporti industriali, commerciali e immobiliari. Nell'esercizio 2017 gli Altri proventi comprendevano i citati "one-off" per un importo complessivo di 112 milioni di euro.

- Acquisti di materie e servizi (5.801 milioni di euro; 5.715 milioni di euro in termini confrontabili; 5.567 milioni di euro nell'esercizio 2017)

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Acquisti di beni 1.643 1.566 77
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
762 766 (4)
Costi commerciali e di pubblicità 777 743 34
Consulenze e prestazioni professionali 115 86 29
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 1.106 1.123 (17)
Costi per godimento di beni di terzi 803 767 36
Altri 509 516 (7)
Totale acquisti di materie e servizi 5.715 5.567 148
% sui Ricavi 40,7 39,5 1,2 pp

Aumentano di 148 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017. Si rileva principalmente un incremento dei costi di acquisto di beni connesso ai maggiori volumi di beni e apparati acquistati in relazione all'incremento delle vendite di prodotti, nonché un aumento dei costi dell'area commerciale e delle prestazioni professionali; la riduzione dei costi per energia e servizi in outsourcing è riconducibile agli interventi di efficienza realizzati nell'esercizio.

- Costi del personale (2.541 milioni di euro; 2.531 milioni di euro in termini confrontabili; 3.034 milioni di euro nell'esercizio 2017)

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Costi e oneri del personale ordinari 2.310 2.342 (32)
Oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il
personale e altri
221 692 (471)
Totale costi del personale 2.531 3.034 (503)

I costi del personale diminuiscono di 503 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017; si evidenziano di seguito i principali elementi che hanno influito su tale variazione:

  • un decremento di 32 milioni di euro dei costi ordinari del personale, principalmente a seguito dei benefici correlati alla contrazione della consistenza media retribuita pari a 1.433 unità medie (esclusa la componente relativa all'accordo di "solidarietà"), solo in parte ridotti dal termine, a inizio 2018, dei contratti di "solidarietà difensiva" applicati da TIM S.p.A.. L'accordo sulla solidarietà è stato rinnovato a giugno 2018 per ulteriori 12 mesi;
  • la diminuzione di 471 milioni di euro per oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il personale e altri. In particolare a fine 2017 era stato varato un Piano che prevedeva per lavoratori dirigenti e non dirigenti il ricorso, fra gli altri, all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento). Nel corso del 2018 si è verificato un livello di adesioni a tale Piano superiore rispetto alle stime iniziali, mentre il D.L. 28 gennaio 2019 n.4, che ha introdotto importanti modifiche in materia previdenziale, consente più ampie agibilità in tema di ricorso ai pensionamenti agevolati. In conseguenza di ciò sono state riviste le previsioni di uscita per gli esercizi 2019-2020, effettuando un ulteriore accantonamento di natura non ricorrente per complessivi 203 milioni di euro. Nel 2017 erano stati già accantonati oneri di natura non ricorrente per complessivi 692 milioni di euro.

L'organico al 31 dicembre 2018 ammonta a 42.656 unità (44.281 unità al 31 dicembre 2017), con un decremento di 1.625 unità.

  • Altri costi operativi (722 milioni di euro; 703 milioni di euro in termini confrontabili; 658 milioni di euro nell'esercizio 2017)
(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
confrontabile
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 350 303 47
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 112 153 (41)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni 41 48 (7)
Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse 67 63 4
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 73 35 38
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages 10 12 (2)
Altri 50 44 6
Totale 703 658 45

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 108 milioni di euro (176 milioni di euro nel 2017), prevalentemente riferita alla citata sanzione irrogata l'8 maggio 2018 a fronte dell'applicazione del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto "Golden Power").

Ammortamenti

Per effetto dell'introduzione dell'IFRS 15, che prevede che i costi di acquisizione della clientela siano differiti con la tecnica dei risconti anziché oggetto di capitalizzazione, gli ammortamenti dell'esercizio 2018 risultano pari a 3.155 milioni di euro.

A parità di principi contabili applicati sono pari a 3.259 milioni di euro, con un incremento di 56 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (3.203 milioni di euro). In particolare si segnala quanto segue:

  • gli ammortamenti materiali registrano un aumento di 40 milioni di euro, principalmente imputabile alla riduzione delle durate su alcuni contratti immobiliari di locazione finanziaria - rinegoziati nell'ambito di un Progetto immobiliare di razionalizzazione e ristrutturazione degli spazi - che ha determinato maggiori ammortamenti, comprese le migliorie, pari a circa 28 milioni di euro;
  • gli ammortamenti immateriali si incrementano di 16 milioni di euro principalmente a seguito della capitalizzazione di costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs-SAC) per 23 milioni di euro, dell'investimento conseguente alla proroga della licenza GSM per 10 milioni di euro e di contratti IRU per 5 milioni di euro. L'incremento è parzialmente compensato da decrementi per 22 milioni di euro, conseguenti alla riduzione delle consistenze ammortizzabili del software.

Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti

La voce è negativa per 11 milioni di euro (negativa per un milione di euro nel 2017). Tra le minusvalenze, che ammontano complessivamente a 13 milioni di euro, si segnalano 6 milioni di euro per rilasci anticipati di contratti di leasing immobiliari.

Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti

La voce Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti è negativa per 2.683 milioni di euro (negativa per 30 milioni di euro nel 2017), principalmente a seguito della svalutazione dell'avviamento di TIM S.p.A. effettuato nell'esercizio.

Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del Bilancio separato al 31 dicembre 2018 di TIM S.p.A..

EBIT

È negativo per 241 milioni di euro.

L'adozione dell'IFRS 15 ha comportato un impatto negativo in termini di EBIT per 164 milioni di euro. Escludendo tale effetto l'EBIT dell'esercizio 2018 è negativo per 77 milioni di euro (2.567 milioni di euro nel 2017) in diminuzione di 2.644 milioni di euro. L'incidenza sui ricavi passa dal 18,2% del 2017 al -0,5 % del 2018.

L'EBIT dell'esercizio 2018 sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti, comprensivi della citata svalutazione dell'avviamento, per 3.090 milioni di euro (906 milioni di euro nel 2017).

In particolare:

(milioni di euro) 2018 2017 Variazioni
assolute %
EBIT REPORTED (241)
Effetto adozione nuovi principi contabili 164
EBIT CONFRONTABILE - a parità di principi contabili (77) 2.567 (2.644)
di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti (3.090) (906) (2.184)
EBIT ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 3.013 3.473 (460) (13,2)

Saldo dei proventi (oneri) da partecipazioni

La voce, pari a 71 milioni di euro (71 milioni di euro in termini confrontabili), è così composta:

(milioni di euro) 2018
confrontabile
2017 Variazione
Dividendi 125 255 (130)
Riduzioni di valore di attività finanziarie (54) (30) (24)
Totale 71 225 (154)

Si segnala in particolare quanto segue:

  • i dividendi si riferiscono principalmente alle società controllate Inwit S.p.A. (68 milioni di euro), TI Finance (38 milioni di euro) e Persidera (8 milioni di euro) nonché alla società Emittenti Titoli (10 milioni di euro). Nell'esercizio 2017 i dividendi si riferivano principalmente alle società controllate TI Finance (190 milioni di euro), Inwit S.p.A. (53 milioni di euro), Persidera (9 milioni di euro) e Telecontact (2 milioni di euro);
  • le riduzioni di valore si riferiscono principalmente alla svalutazione delle partecipazioni nelle società controllate Noverca (42 milioni di euro), Persidera (4 milioni di euro) e Olivetti (5 milioni di euro), nonché nella società collegata Tiglio 1 (2 milioni di euro); nell'esercizio 2017 le riduzioni di valore si riferivano alle società controllate TN Fiber (16 milioni di euro), Olivetti (6 milioni di euro) e alla società collegata Alfiere (7 milioni di euro) .

Saldo dei Proventi/(Oneri) finanziari

Il saldo dei Proventi/(Oneri) finanziari è negativo per 1.250 milioni di euro (negativo per 1.394 milioni di euro nel 2017). Il miglioramento è connesso alla riduzione dell'esposizione debitoria media e al positivo effetto del livello dei tassi di interesse delle operazioni di rifinanziamento, effettuate negli ultimi 12/18 mesi, nonché agli effetti della variazione di alcune partite non monetarie, di natura valutativa e contabile, relative alla valutazione al fair value di strumenti derivati, secondo quanto definito dall'IFRS 13.

Imposte sul reddito

Sono pari a 434 milioni di euro e si incrementano di 123 milioni di euro rispetto al 2017 (311 milioni di euro). L'andamento delle imposte risente dell'impatto di alcune partite dell'esercizio 2018 che non hanno rilevanza ai fini fiscali (principalmente la svalutazione dell'Avviamento e altri oneri non deducibili e minori detassazioni per dividendi). Per maggiori dettagli, si rinvia alla Nota "Imposte sul reddito (Correnti e Differite)" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2018.

Risultato dell'esercizio

Il risultato dell'esercizio è negativo per 1.854 milioni di euro (positivo per 1.087 milioni di euro nel 2017) e sconta l'effetto negativo dell'adozione dei nuovi principi IFRS 9 e 15 per 105 milioni di euro, oltre che di oneri netti non ricorrenti (inclusa la citata svalutazione dell'avviamento) per 3.024 milioni di euro. In termini comparabili, il risultato dell'esercizio sarebbe positivo per circa 1,3 miliardi di euro, in diminuzione di circa 0,4 miliardi di euro rispetto al 2017.

Andamento patrimoniale e finanziario

Struttura patrimoniale

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
(a) (b) (a-b)
Attivo
Attivo non corrente 55.205 56.231 (1.026)
Avviamento 24.341 27.027 (2.686)
Altre attività immateriali 6.339 4.249 2.090
Attività materiali 12.476 12.943 (467)
Altre attività non correnti 11.167 11.110 57
Attività per imposte anticipate 882 902 (20)
Attivo corrente 5.956 5.956
Rimanenze di magazzino, Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti 4.112 4.113 (1)
Crediti per imposte sul reddito 166 166
Attività finanziarie correnti 1.678 1.843 (165)
61.161 62.187 (1.026)
Passivo
Patrimonio netto 18.138 20.069 (1.931)
Passivo non corrente 29.868 32.016 (2.148)
Passivo corrente 13.155 10.102 3.053
61.161 62.187 (1.026)

Attivo non corrente

    • Avviamento: diminuisce rispetto al 31 dicembre 2017 di 2.686 milioni di euro, a seguito della citata svalutazione dell'Avviamento attribuito alle attività domestiche;
    • Altre attività immateriali: si incrementano di 2.090 milioni di euro per effetto quale saldo fra le seguenti partite:
    • impatto conseguente all'adozione all'1.1.2018 del nuovo principio IFRS 15 (-78 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+3.310 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-1.146 milioni di euro);
    • ripristini, riclassifiche e altri movimenti ( +4 milioni di euro).
    • Attività materiali: diminuiscono di 467 milioni di euro per effetto delle seguenti partite:
    • investimenti industriali (+1.733 milioni di euro);
    • variazioni dei contratti di leasing finanziari (+58 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-2.009 milioni di euro);
    • dismissioni, riclassifiche ed altri movimenti (-249 milioni di euro).

Patrimonio netto

Il Patrimonio netto, pari a 18.138 milioni di euro, si decrementa di 1.931 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (20.069 milioni di euro). Nella tabella che segue sono riportate le variazioni del patrimonio netto nell'esercizio 2018 e nell'esercizio 2017:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
A inizio esercizio 20.069 18.973
Effetto adozione IFRS 9 E 15 6
A inizio esercizio rettificato 20.075 18.973
Utile (perdita) dell'esercizio (1.854) 1.087
Dividendi deliberati (166) (166)
Fusione di TIM Real Estate S.r.l. e Olivetti Multiservices S.p.A. in TIM S.p.A. 44
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto e altre variazioni 3 (6)
Movimentazione della riserva per attività finanziarie rilevate al far value nelle altre
componenti del conto economico complessivo e degli strumenti derivati di copertura
65 130
Movimentazione della riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti
(IAS 19)
15 7
A fine esercizio 18.138 20.069

Flussi finanziari

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto

(milioni di euro) 2018 2017 Variazione
EBITDA 5.608 5.801 (193)
Investimenti industriali di competenza (2.644) (3.465) 821
Investimenti per licenze di telefonia mobile (2.399) (630) (1.769)
Variazione del Capitale circolante netto operativo: 1.154 (10) 1.164
Variazione delle rimanenze di magazzino (84) (45) (39)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per
lavori su commessa
(65) (16) (49)
Variazione dei debiti commerciali (*) (196) 83 (279)
Variazioni di debiti per licenze di telefonia mobile 1.922 1.922
Altre variazioni di crediti/debiti operativi (423) (32) (391)
Variazione dei fondi relativi al personale (194) 439 (633)
Variazione dei fondi operativi e Altre variazioni 49 103 (54)
Operating free cash flow netto 1.574 2.238 (664)
di cui Operating free cash flow connesso all'acquisizione di
licenze di telefonia mobile
(477) (630) 153
% sui Ricavi 11,3 15,9 (4,6) pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 24 47 (23)
Investimenti finanziari (130) (76) (54)
Flusso dividendi (51) 89 (140)
Incrementi di contratti di leasing finanziario (58) (54) (4)
Aumenti/rimborsi di capitale
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non
operativi
(1.509) (2.257) 748
Riduzione (incremento) dell'Indebitamento finanziario netto (150) (13) (137)

(*) Comprende la variazione dei debiti commerciali per attività di investimento.

Il decremento dell'operating free cash flow netto dell'esercizio 2018 rispetto all'esercizio 2017 è principalmente determinato dal decremento dell'EBITDA (193 milioni di euro), dal maggior fabbisogno derivante dagli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile (948 milioni di euro) e dai fondi relativi al personale, parzialmente compensato dalla variazione del Capitale circolante operativo netto.

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2018 le seguenti voci:

Flusso investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile

Gli investimenti industriali sono complessivamente pari 5.043 milioni di euro (al netto dell'effetto dell'introduzione dell'IFRS 15, sono pari a 5.159 milioni di euro; erano pari a 4.095 milioni di euro nell'esercizio 2017), con un incremento di 948 milioni di euro, determinato da maggiori investimenti sulle attività immateriali per 1.683 milioni di euro, parzialmente compensati da minori investimenti per 735 milioni di euro sulle attività materiali.

Si segnala in particolare quanto segue:

  • gli investimenti in attività immateriali aumentano a seguito dell'investimento connesso all'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G, per un importo complessivo di 2.399 milioni di euro, per effetto della partecipazione alla gara per l'assegnazione degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. L'aggiudicazione dei diritti è avvenuta formalmente in data 9 ottobre 2018; i diritti delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz sono stati resi disponibili in via definitiva a gennaio 2019, mentre quelli nelle bande 694-790 MHz saranno resi disponibili a luglio 2022;
  • gli investimenti in attività materiali diminuiscono di 735 milioni di euro principalmente per effetto della riduzione degli investimenti per infrastrutture di Rete, riconducibile tra l'altro al progressivo raggiungimento degli obiettivi di copertura UltraBroadBand e al completamento dei progetti finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni

E' positivo per 24 milioni di euro e si riferisce principalmente alla vendita di immobilizzazioni materiali. Nell'esercizio 2017 era positivo per 47 milioni di euro e si riferiva alla vendita di immobilizzazioni materiali e per 3 milioni di euro all'incasso della componente differita del prezzo di una partecipazione di minoranza ceduta in esercizi precedenti.

Flusso investimenti finanziari

Ammonta a 130 milioni di euro e si riferisce principalmente al versamento in conto partecipazione per sottoscrizione di aumento di capitale a favore delle società controllate Noverca (40 milioni di euro), Flash Fiber (86 milioni di euro) e Timvision (2 milioni di euro). Nel 2017 ammontava a 76 milioni di euro e si riferiva principalmente al versamento in conto partecipazione per sottoscrizione di aumento di capitale a favore delle società controllate Flash Fiber (62 milioni di euro) e Noverca (10 milioni di euro).

Incrementi di contratti di leasing finanziario

La voce, pari a 58 milioni di euro, è rappresentata dal maggior valore delle Attività in locazione finanziaria, espressione anche dei connessi maggiori debiti finanziari iscritti principalmente a seguito del riconoscimento dei contratti di leasing di autoveicoli come locazioni finanziarie in base alle previsioni dello IAS17. Nel 2017 la voce ammontava a 54 milioni di euro. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)" del Bilancio separato al 31 dicembre 2018 di TIM S.p.A..

Aumenti/Rimborsi di capitale, comprensivi di oneri accessori

Nell'esercizio 2018 e 2017 non si sono rilevati aumenti/rimborsi di capitale.

Flusso oneri finanziari, imposte ed altri fabbisogni netti, non operativi

Comprende principalmente il pagamento di imposte, gli oneri finanziari netti e la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Indebitamento finanziario netto

È pari a 29.360 milioni di euro, in aumento di 150 milioni di euro rispetto a fine 2017 (29.210 milioni di euro).

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto si è ritenuto di presentare, a partire dal 2009, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'"Indebitamento finanziario netto rettificato" esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti indotti dall'introduzione dal 1° gennaio 2013 del principio IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie. La composizione è la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 Variazione Passività finanziarie non correnti Obbligazioni 13.984 14.902 (918) Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 9.348 11.709 (2.361) Passività per locazioni finanziarie 1.445 1.856 (411) 24.777 28.467 (3.690) Passività finanziarie correnti (1) Obbligazioni 2.126 1.528 598 Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 5.618 2.522 3.096 Passività per locazioni finanziarie 159 147 12 7.903 4.197 3.706 Totale debito finanziario lordo 32.680 32.664 16 Attività finanziarie non correnti Crediti finanziari e altre attività finanziarie (1.642) (1.611) (31) (1.642) (1.611) (31) Attività finanziarie correnti Titoli diversi dalle partecipazioni (466) (746) 280 Crediti finanziari e altre attività finanziarie (327) (326) (1) Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (885) (771) (114) (1.678) (1.843) 165 Totale attività finanziarie (3.320) (3.454) 134 Indebitamento finanziario netto contabile 29.360 29.210 150 Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie (1.307) (1.414) 107 Indebitamento finanziario netto rettificato 28.053 27.796 257 Così dettagliato: Totale debito finanziario lordo rettificato 30.712 30.298 414 Totale attività finanziarie rettificate (2.659) (2.502) (157) (1) di cui quota corrente del debito a M/L termine: Obbligazioni 2.126 1.528 598 Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 3.372 1.428 1.944 Passività per locazioni finanziarie 159 147 12

La quota non corrente del debito finanziario lordo pari a 24.777 milioni di euro (28.467 milioni di euro a fine 2017) rappresenta il 76% del debito finanziario lordo totale.

Al fine del perseguimento a livello di Gruppo degli obiettivi in termini di composizione del debito e nell'ambito delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" adottate, TIM S.p.A., ricorrendo sia a finanziamenti da terzi che intercompany, utilizza gli strumenti derivati IRS e CCIRS a copertura delle proprie passività.

Gli strumenti finanziari derivati vengono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio sugli strumenti finanziari denominati in valute diverse dall'euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari sono, invece, designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio e di interesse dei flussi contrattuali variabili futuri.

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 31 dicembre 2018 sono iscritte per un importo pari a 16.110 milioni di euro (16.430 milioni di euro al 31 dicembre 2017). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 15.849 milioni di euro, con una riduzione di 378 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (16.227 milioni di euro). Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nell'esercizio 2018 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 2,875% scadenza 28/1/2026 Euro 750 28/6/2018
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 593 milioni di euro 4,750% (1) Euro 593 25/5/2018
Telecom Italia S.p.A. 582 milioni di euro 6,125% (2) Euro 582 14/12/2018
(1)
Al netto dei riacquisti per 157 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

(2) Al netto dei riacquisti per 168 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2018 è pari a 203 milioni di euro (valore nominale), in riduzione di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (204 milioni di euro).

In data 11 gennaio 2019 TIM S.p.A. ha emesso un prestito obbligazionario per 1.250 milioni di euro, scadenza 11 aprile 2024, cedola pari a 4,000%, prezzo di emissione 99,436%, prezzo di rimborso 100%. L'emissione si inserisce nel processo di ottimizzazione e rifinanziamento del debito in scadenza.

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2018:

(miliardi di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 - - 4,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 - - 3,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - - -
Totale 5,0 - 7,0 -

In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla chiusura anticipata delle due Revolving Credit Facility sindacate esistenti al 31 dicembre 2017 e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility sindacata per un importo pari a 5 miliardi di euro con scadenza 16 gennaio 2023, attualmente inutilizzata.

Al 31 dicembre 2018 TIM dispone di Term Loan bilaterali per 1.475 milioni di euro e linee Hot Money per 250 milioni di euro, completamente utilizzati.

Scadenze delle passività finanziarie

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 7,07 anni.

Per quanto concerne il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto descritto nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio separato al 31 dicembre 2018 di TIM S.p.A..

Attività finanziarie e margine di liquidità

Le attività finanziarie ammontano a 3.320 milioni di euro (3.454 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si riferiscono per 708 milioni di euro a crediti finanziari verso società del Gruppo.

Si precisa, inoltre, che 1.678 milioni di euro (1.843 milioni di euro al 31 dicembre 2017) sono classificati come attività finanziarie correnti.

Il margine di liquidità disponibile per TIM S.p.A. è pari a 6.351 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per 1.351 milioni di euro (1.517 milioni di euro al 31 dicembre 2017);
  • l'ammontare della nuova Revolving Credit Facility stipulata a gennaio 2018, pari a 5.000 milioni di euro.

Tale margine consente un'ampia copertura delle passività finanziarie in scadenza.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 885 milioni di euro (771 milioni di euro al 31 dicembre 2017). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • -Scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
    • Rischio controparte: gli impieghi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito;
  • -Rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli diversi dalle partecipazioni per 466 milioni di euro (746 milioni di euro al 31 dicembre 2017): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Si riferiscono a:

    • Buoni del Tesoro italiani (252 milioni di euro). Detti titoli, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011 rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati acquistati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012, sostituendo le precedenti policy;
  • titoli detenuti in portafoglio da TIM S.p.A. per un ammontare nominale complessivo di 240 milioni di dollari a seguito dell'offerta pubblica di riacquisto sulle obbligazioni di Telecom Italia Capital S.A. avvenuta in data 20 luglio 2015.

TABELLE DI DETTAGLIO - TIM S.p.A.

Conto economico separato

(milioni di euro) 2018 2018
confrontabile
2017 Variazioni
(a/b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 13.902 14.055 14.099 (44) (0,3)
Altri proventi operativi 252 252 459 (207) (45,1)
Totale ricavi e proventi operativi 14.154 14.307 14.558 (251) (1,7)
Acquisti di materie e servizi (5.801) (5.715) (5.567) (148) (2,7)
Costi del personale (2.541) (2.531) (3.034) 503 16,6
Altri costi operativi (722) (703) (658) (45) (6,8)
Variazione delle rimanenze 84 84 45 39 86,7
Attività realizzate internamente 434 434 457 (23) (5,0)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
5.608 5.876 5.801 75 1,3
Ammortamenti (3.155) (3.259) (3.203) (56) (1,7)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(11) (11) (1) (10) -
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (2.683) (2.683) (30) (2.653) -
Risultato operativo (EBIT) (241) (77) 2.567 (2.644) -
Proventi (oneri) da partecipazioni 71 71 225 (154) (68,4)
Proventi finanziari 1.177 1.172 1.571 (399) (25,4)
Oneri finanziari (2.427) (2.424) (2.965) 541 18,2
Utile (perdita) prima delle imposte (1.420) (1.258) 1.398 (2.656) -
Imposte sul reddito (434) (491) (311) (180) (57,9)
Utile (perdita) dell'esercizio (1.854) (1.749) 1.087 (2.836) -

Conto economico complessivo

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio), viene di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo, comprensivo, oltre che dell'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato, delle altre variazioni dei movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti.

(milioni di euro) 2018 2017
Utile (perdita) dell'esercizio
Altre componenti del conto economico complessivo
(a) (1.854) 1.087
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (4)
Effetto fiscale
(b) (4)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 20 9
Effetto fiscale (5) (2)
(c) 15 7
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato
(e=b+c+d) 11 7
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo (*):
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 11 (33)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale (3) 9
(f) 8 (24)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 70 (190)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato 10 393
Effetto fiscale (19) (49)
(g) 61 154
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(h)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato
(i= f+g+h) 69 130
Totale altre componenti del conto economico complessivo (k= e+i) 80 137
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+k) (1.774) 1.224

(*) Includono, per l'esercizio 2017, le "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Situazione patrimoniale-finanziaria

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 24.341 27.027 (2.686)
Attività immateriali a vita utile definita 6.339 4.249 2.090
30.680 31.276 (596)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 10.782 10.871 (89)
Beni in locazione finanziaria 1.694 2.072 (378)
12.476 12.943 (467)
Altre attività non correnti
Partecipazioni 7.821 7.747 74
Attività finanziarie non correnti 1.642 1.611 31
Crediti vari e altre attività non correnti 1.704 1.752 (48)
Attività per imposte anticipate 882 902 (20)
12.049 12.012 37
Totale Attività non correnti (a) 55.205 56.231 (1.026)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 262 178 84
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 3.850 3.935 (85)
Crediti per imposte sul reddito 166 166
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti 793 1.072 (279)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 885 771 114
1.678 1.843 (165)
Totale Attività correnti (b) 5.956 5.956
Totale Attività (a+b) 61.161 62.187 (1.026)
(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e passività
Patrimonio netto
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (21) (21)
Capitale 11.656 11.656
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio 4.388 6.319 (1.931)
Totale Patrimonio netto (c) 18.138 20.069 (1.931)
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti 24.777 28.467 (3.690)
Fondi relativi al personale 1.503 1.661 (158)
Fondo imposte differite 3 2 1
Fondi per rischi e oneri 579 595 (16)
Debiti vari e altre passività non correnti 3.006 1.291 1.715
Totale Passività non correnti (d) 29.868 32.016 (2.148)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti 7.903 4.197 3.706
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 5.238 5.850 (612)
Debiti per imposte sul reddito 14 55 (41)
Totale Passività correnti (e) 13.155 10.102 3.053
Totale Passività (f=d+e) 43.023 42.118 905
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 61.161 62.187 (1.026)

Rendiconto finanziario

(milioni di euro) 2018 2017
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) dell'esercizio (1.854) 1.087
Rettifiche per :
Ammortamenti 3.155 3.203
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
2.739 73
Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate
(differite)
(14) (168)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
(incluse partecipazioni)
11 1
Variazione dei fondi relativi al personale (194) 439
Variazione delle rimanenze (84) (45)
Variazione dei crediti commerciali, dei crediti netti per lavori su
commessa
(65) (16)
Variazione dei debiti commerciali (174) (538)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (205) (485)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (434) 99
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
2.881 3.650
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali (3.310) (1.627)
Acquisti di attività materiali (1.791) (2.522)
Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza (5.101) (4.149)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali 1.957 676
Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa (3.144) (3.473)
Contributi in conto impianti incassati 108 82
Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie (243)
Acquisizione/cessione di altre partecipazioni (130) (76)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
265 (114)
Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese
controllate
Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività
immateriali, materiali e di altre attività non correnti
24 47
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(2.877) (3.777)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 682 (317)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota
corrente)
2.723 3.243
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota
corrente)
(3.534) (3.595)
Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non (224) 199
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale
Dividendi pagati (166) (166)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(519) (636)
Flusso monetario complessivo
(d=a+b+c)
(515) (763)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio
(e)
299 1.062
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio
(f=d+e)
(216) 299

Informazioni aggiuntive del Rendiconto finanziario

(milioni di euro) 2018 2017
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (632) (949)
Interessi pagati (2.034) (2.838)
Interessi incassati 953 1.658
Dividendi incassati 115 255

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti

(milioni di euro) 2018 2017
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 771 1.230
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (472) (168)
299 1.062
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 885 771
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (1.101) (472)
(216) 299

Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2018.

RICONCILIAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

(milioni di euro) Risultato dell'esercizio Patrimonio netto al 31.12
2018 2017 2018 2017
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio di
TIM S.p.A.
(1.854) 1.087 18.138 20.069
Patrimonio netto e risultato d'esercizio delle
società consolidate al netto della quota di
pertinenza di Azionisti Terzi
707 378 14.782 14.999
Rettifiche di consolidamento sul Patrimonio
Netto e Risultato dell'esercizio attribuibile ai Soci
della Controllante:
eliminazione del valore di carico delle
partecipazioni consolidate
(28.051) (28.287)
svalutazioni di partecipazioni in imprese
controllate incluse nei risultati delle imprese
consolidate
59 32 12.659 12.675
eliminazione dell'avviamento iscritto nel
bilancio della Capogruppo
2.686 (24.341) (27.027)
iscrizione delle differenze positive derivanti
dall'acquisto di partecipazioni, di cui:
- avviamenti (2.590) 26.057 28.732
- allocazione del prezzo d'acquisto a poste
dell'attivo e del passivo a seguito di operazioni
di aggregazione aziendale
(2) (3) 27 29
valutazione degli strumenti derivati di
copertura in ottica di Gruppo
2 27 488 553
effetto dell'eliminazione del valore di carico
delle azioni della Capogruppo di proprietà di
Telecom Italia Finance
(61) (91)
dividendi infragruppo (379) (370)
altre rettifiche (40) (30) (170) (95)
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio
attribuibile ai Soci della Controllante
(1.411) 1.121 19.528 21.557
Patrimonio netto e Risultato dell'esercizio
attribuibile alle partecipazioni di minoranza
259 166 2.219 2.226
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio del
Bilancio Consolidato
(1.152) 1.287 21.747 23.783

ORGANI SOCIALI AL 31 DICEMBRE 2018

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM del 4 maggio 2018 ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, stabilendo in 15 il numero degli Amministratori, in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 7 maggio 2018 ha nominato Fulvio Conti Presidente e Amos Genish Amministratore Delegato della Società.

Nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, il Consigliere Dante Roscini è stato nominato Lead Independent Director, a supporto del Presidente (indipendente) nel coordinamento delle attività consiliari, con le attribuzioni e le responsabilità di cui al Codice di Borsa Italiana.

Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 13 novembre 2018 ha revocato con decisione assunta a maggioranza e con effetto immediato tutte le deleghe conferite al consigliere Amos Genish; in conformità al piano di successione degli amministratori esecutivi adottato da TIM, le deleghe revocate al consigliere Amos Genish sono state provvisoriamente assegnate al Presidente del Consiglio di Amministrazione.

Successivamente, in data 18 novembre 2018, il Consiglio di Amministrazione di TIM condivisa la raccomandazione del Comitato Nomine e Remunerazione – ha proceduto a nominare Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Direttore Generale, conferendogli deleghe esecutive.

Con decisione assunta a maggioranza è stato confermato l'assetto delle deleghe in essere:

  • al Presidente le attribuzioni da legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione dei poteri riservati per legge e Statuto al Consiglio di Amministrazione;
  • al Responsabile di Security Stefano Grassi, la delega temporanea in qualità di Delegato alla Sicurezza.

Il Consiglio di Amministrazione della Società alla data del 31 dicembre 2018 risulta quindi così composto:

Presidente Fulvio Conti (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore
Generale
Luigi Gubitosi
Consiglieri Alfredo Altavilla (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Giuseppina Capaldo (indipendente)
Maria Elena Cappello (indipendente)
Massimo Ferrari (indipendente)
Amos Genish
Paola Giannotti de Ponti (indipendente)
Marella Moretti (indipendente)
Lucia Morselli (indipendente)
Dante Roscini (Lead Independent Director)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Rocco Sabelli (indipendente)
Michele Valensise (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

Al 31 dicembre 2018 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

    • Comitato per il Controllo e i Rischi: composto dai Consiglieri: Paola Giannotti de Ponti (Presidente), Massimo Ferrari, Marella Moretti, Lucia Morselli e Michele Valensise;
    • Comitato per le Nomine e la Remunerazione: composto dai Consiglieri: Alfredo Altavilla (Presidente), Paola Bonomo, Giuseppina Capaldo, Rocco Sabelli e Michele Valensise;
    • Comitato Parti Correlate: composto dai Consiglieri: Lucia Morselli (Presidente), Giuseppina Capaldo, Maria Elena Cappello, Marella Moretti e Dante Roscini;
    • Comitato Strategico: composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Fulvio Conti (Presidente), dall'Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, e dai Consiglieri Arnaud Roy de Puyfontaine, Massimo Ferrari e Rocco Sabelli.

COLLEGIO SINDACALE

L'Assemblea ordinaria del 24 aprile 2018 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020. Il Collegio Sindacale della Società risulta a oggi così composto:

Presidente Roberto Capone
Sindaci Effettivi Giulia De Martino
Anna Doro
Marco Fazzini
Francesco Schiavone Panni
Sindaci Supplenti Andrea Balelli
Antonia Coppola
Franco Dalla Sega
Laura Fiordelisi

SOCIETÀ DI REVISIONE

L'Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2010 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2010-2018 a PwC S.p.A..

DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 7 maggio 2018 ha confermato Piergiorgio Peluso (Responsabile della Funzione di Gruppo Administration, Finance and Control) quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA

Macrostruttura organizzativa al 31 dicembre 2018

(1) Relativamente alle attività di business e agli asset rilevanti per la sicurezza e difesa nazionale

(2) Relativamente alle attività di business e agli asset non rilevanti per la sicurezza e difesa nazionale

Macrostruttura organizzativa aggiornata al 21 febbraio 2019

(1) Relativamente alle attività di business e agli asset rilevanti per la sicurezza e difesa nazionale

(2) Relativamente alle attività di business e agli asset non rilevanti per la sicurezza e difesa nazionale

Bilancio consolidato del Gruppo TIM

INDICE

BILANCIO CONSOLIDATO 2018 DEL GRUPPO TIM

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ______ 112
Conto economico separato consolidato ______ 114
Conto economico complessivo consolidato _________ 115
Movimenti del patrimonio netto consolidato ________ 116
Rendiconto finanziario consolidato __________ 117
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale ______ 119
Nota 2 Principi contabili ___________ 121
Nota 3 Area di consolidamento ___________ 145
Nota 4 Avviamento ______________ 147
Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita ___________ 151
Nota 6 Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria) _________ 154
Nota 7 Partecipazioni _____________ 158
Nota 8 Attività finanziarie (non correnti e correnti) ________ 160
Nota 9 Crediti vari e altre attività non correnti ___________ 162
Nota 10 Imposte sul reddito (correnti e differite) _________ 164
Nota 11 Rimanenze di magazzino _________ 168
Nota 12 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti _________ 168
Nota 13 Patrimonio netto _______________ 172
Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) ____________ 176
Nota 15 Indebitamento finanziario netto _________ 183
Nota 16 Gestione dei rischi finanziari ____________ 186
Nota 17 Strumenti derivati ______________ 191
Nota 18 Informazioni integrative su strumenti finanziari__________ 195
Nota 19 Fondi relativi al personale ______________ 203
Nota 20 Fondi per rischi e oneri ___________ 206
Nota 21 Debiti vari e altre passività non correnti __________ 207
Nota 22 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti ________ 209
Nota 23 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie ________ 212
Nota 24 Ricavi ____________ 228
Nota 25 Altri proventi operativi ___________ 228
Nota 26 Acquisti di materie e servizi _____________ 229
Nota 27 Costi del personale ______________ 230
Nota 28 Altri costi operativi ______________ 231
Nota 29 Attività realizzate internamente __________ 231
Nota 30 Ammortamenti ___________ 232
Nota 31 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti __________ 233
Nota 32 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti _________ 234
Nota 33 Altri proventi/(oneri) da partecipazioni __________ 234
Nota 34 Proventi finanziari e Oneri finanziari ____________ 235
Nota 35 Utile (perdita) dell'esercizio _____________ 237
Nota 36 Risultato per azione _____________ 238
Nota 37 Informativa per settore operativo ________ 241
Nota 38 Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento ____ 244
Nota 39 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale ________ 254
Nota 40 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti __________ 259
Nota 41 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali ______ 261
Nota 42 Altre informazioni _______________ 261
Nota 43 Eventi successivi al 31 dicembre 2018 ___________ 265
Nota 44 Le imprese del Gruppo TIM _____________ 267

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 31.12.2018 di cui con parti
correlate
31.12.2017 di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 4) 26.769 29.462
Attività immateriali a vita utile definita 5) 8.889
35.658 36.654
Attività materiali 6)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.251 14.216
Beni in locazione finanziaria 1.895 2.331
16.146 16.547
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
7) 16 17
Altre partecipazioni 7) 49 51
Attività finanziarie non correnti 8) 1.594 1.768
Crediti vari e altre attività non correnti 9) 2.291 2.422
Attività per imposte anticipate 10) 1.136
5.086 5.251
Totale Attività non correnti (a) 56.890 58.452
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 11) 389 290
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 12) 4.706 22 4.959 36
Crediti per imposte sul reddito 10) 251 77
Attività finanziarie correnti 8)
Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
1.466 1.430 53
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.917 3.575
3.383 5.005 53
Sub-totale Attività correnti 8.729 10.331
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Totale Attività correnti (b) 8.729 10.331
Totale Attività (a+b) 65.619 68.783

Patrimonio netto e Passività

(milioni di euro) note 31.12.2018 di cui con parti
correlate
31.12.2017 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 13)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (90) (90)
Capitale 11.587 11.587
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) dell'esercizio
5.847 7.876
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
19.528 21.557
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
2.219 2.226
Totale Patrimonio netto (c) 21.747 23.783
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti 14) 25.059 28.108 100
Fondi relativi al personale 19) 1.567 1.736
Fondo imposte differite 10) 192 265
Fondi per rischi e oneri 20) 876 825
Debiti vari e altre passività non correnti 21) 3.297 1 1.678
Totale Passività non correnti (d) 30.991 32.612
Passività correnti
Passività finanziarie correnti 14) 5.913 4.756 163
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 22) 6.901 73 7.520 60
Debiti per imposte sul reddito 10) 67 112
Sub-totale Passività correnti 12.881 12.388
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
Totale Passività correnti (e) 12.881 12.388
Totale Passività (f=d+e) 43.872 45.000
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 65.619 68.783

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

note Esercizio di cui Esercizio di cui
(milioni di euro) 2018 con parti 2017 con parti
correlate correlate
Ricavi 24) 18.940 5 19.828 118
Altri proventi operativi 25) 341 523 8
Totale ricavi e proventi operativi 19.281 20.351
Acquisti di materie e servizi 26) (8.186) (162) (8.388) (192)
Costi del personale 27) (3.105) (92) (3.626) (112)
Altri costi operativi 28) (1.259) (1.208)
Variazione delle rimanenze 102 35
Attività realizzate internamente 29) 570 626
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
7.403 7.790
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 40) (408) (883)
Ammortamenti 30) (4.255) (4.473)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti 31) (1) 11
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti 32) (2.586) (37)
Risultato operativo (EBIT) 561 3.291
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 40) (2.998) (913)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto 7) (1) (1)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 33) 11 (18)
Proventi finanziari 34) 1.056 8 1.808 45
Oneri finanziari 34) (2.404) (9) (3.303) (49)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
(777) 1.777
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 40) (2.991) (939)
Imposte sul reddito 10) (375) (490)
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
(1.152) 1.287
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio 35) (1.152) 1.287
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 40) (2.920) (714)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (1.411) 1.121
Partecipazioni di minoranza 259 166
(euro) Esercizio
2018
Esercizio
2017
Risultato per azione:
36)
Risultato per azione (Base)
Azione ordinaria (0,07) 0,05
Azione di risparmio (0,07) 0,06
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,07) 0,05
azione di risparmio (0,07) 0,06
Risultato per azione (Diluito)
Azione ordinaria (0,06) 0,05
Azione di risparmio (0,06) 0,06
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,06) 0,05
azione di risparmio (0,06) 0,06

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 13

(milioni di euro) Esercizio
2018
Esercizio
2017
Utile (perdita) dell'esercizio (a)
(1.152)
1.287
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (5)
Effetto fiscale
(b)
(5)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 19 10
Effetto fiscale (5) (1)
(c)
14
9
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
9 9
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo (*):
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
(14) 63
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (4) (62)
Effetto fiscale 2 2
(f)
(16)
3
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 362 (854)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (336) 826
Effetto fiscale (7) (3)
(g)
19
(31)
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (554) (830)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico
separato consolidato
19
Effetto fiscale
(h)
(554)
(811)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
(551) (839)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (m=e+k)
(542)
(830)
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+m)
(1.694)
457
Attribuibile a:
Soci della Controllante (1.784) 527
Partecipazioni di minoranza 90 (70)

(*) Includono, per l'esercizio 2017, le "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
adeguamento
al fair value
delle attività
finanziarie
disponibili per
la vendita
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve e
utili (perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre 2016 11.587 2.094 39 (551) (366) (113) 8.517 21.207 2.346 23.553
Movimenti di patrimonio
netto dell'esercizio:
Dividendi deliberati (166) (166) (64) (230)
Utile (perdita) complessivo
dell'esercizio
3 (31) (575) 9 1.121 527 (70) 457
Emissione di strumenti
rappresentativi di patrimonio
netto
(6) (6) (6)
Altri movimenti (14) 9 (5) 14 9
Saldo al 31 dicembre 2017 11.587 2.094 42 (582) (955) (104) 9.475 21.557 2.226 23.783

Movimenti dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 Nota 13

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al fair
value rilevato
nelle altre
componenti di
conto
economico
complessivo
(*)
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve e
utili (perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
attribuibile
alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre 2017 11.587 2.094 42 (582) (955) (104) 9.475 21.557 2.226 23.783
Adozione IFRS 15 e IFRS 9 9 (92) (83) (5) (88)
Saldo rettificato al 31
dicembre 2017
11.587 2.094 51 (582) (955) (104) 9.383 21.474 2.221 23.695
Movimenti di patrimonio
netto dell'esercizio:
Dividendi deliberati (166) (166) (115) (281)
Utile (perdita) complessivo
dell'esercizio
(21) 19 (385) 14 (1.411) (1.784) 90 (1.694)
Emissione di strumenti
rappresentativi di patrimonio
netto
2 2 2
Altri movimenti 2 2 23 25
Saldo al 31 dicembre 2018 11.587 2.094 30 (563) (1.340) (90) 7.810 19.528 2.219 21.747

(*) il saldo al 31 dicembre 2017 comprende la "Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita".

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note Esercizio
2018
Esercizio
2017
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (1.152) 1.287
Rettifiche per:
Ammortamenti 4.255 4.473
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 2.589 50
Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) (195) (147)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) 1 (11)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
1 1
Variazione dei fondi relativi al personale (208) 437
Variazione delle rimanenze (99) (30)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa (49) 379
Variazione dei debiti commerciali (163) (605)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (210) (515)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (178) 80
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
4.592 5.399
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali 5) (3.647) (2.292)
Acquisti di attività materiali 6) (2.831) (3.477)
Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza (*) (6.478) (5.769)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali 1.947 455
Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa (4.531) (5.314)
Contributi in conto capitale incassati 108 82
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità
acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (3) (4)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di
copertura e non)
96 466
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami
d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di
altre attività non correnti
16 30
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(4.314) (4.740)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 394 (1.188)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 2.546 2.630
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (4.426) (3.426)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (110) 997
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 22 16
Dividendi pagati (256) (235)
Variazioni di possesso in imprese controllate (4)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(1.830) (1.210)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
(1.552) (551)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
(f)
3.246 3.952
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
nette
(g)
(63) (155)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
(h=e+f+g)
1.631 3.246
(*) di cui verso parti correlate:
Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza 3 135

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) Esercizio
2018
Esercizio
2017
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (739) (1.100)
Interessi pagati (1.978) (2.899)
Interessi incassati 871 1.636
Dividendi incassati 2 1

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) Esercizio
2018
Esercizio
2017
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 3.575 3.964
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (329) (12)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
3.246 3.952
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 1.917 3.575
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (286) (329)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
1.631 3.246

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio consolidato.

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

FORMA E CONTENUTO

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

In data 16 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha preso atto che sono venute meno le ragioni per considerare Vivendi S.A. soggetto esercente attività di direzione e coordinamento su TIM. Inoltre, in data 25 giugno 2018 il Consiglio di Amministrazione oltre a modificare la disciplina interna sul trattamento delle operazioni con parti correlate ha aggiornato il relativo perimetro per effetto del superamento delle condizioni per qualificare il rapporto tra Vivendi e TIM in termini di controllo di fatto.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Si precisa, inoltre, che nel 2018, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi principi contabili applicati a partire dal 1° gennaio 2018 i cui effetti sono illustrati nel paragrafo "Adozione dei nuovi principi IFRS 9 e IFRS 15" della Nota "Principi contabili" a cui si fa rimando per ulteriori dettagli.

Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

La pubblicazione del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 febbraio 2019.

SCHEMI DI BILANCIO

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit). L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
  • +/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

  • +/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; partite connesse a rettifiche relative ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

In particolare, i settori operativi del Gruppo TIM sono stati organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile).

Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

    • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle (International wholesale) che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) nonché INWIT S.p.A. (società operante nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori) e le strutture di supporto al settore Domestic. Per ulteriori dettagli si fa rimando al capitolo "Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Domestic" della Relazione sulla gestione;
  • -Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
    • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

CONTINUITÀ AZIENDALE

Il bilancio consolidato dell'esercizio 2018 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi). In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
    • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano nonché la volatilità dei mercati finanziari della "zona Euro" anche all'esito del referendum su "Brexit" nel Regno Unito;
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i mutamenti delle norme legislative e regolatorie (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
    • gli esiti di controversie e contenziosi con autorità regolatorie, concorrenti ed altri soggetti;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità) così come descritti nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

PRINCIPI DI CONSOLIDAMENTO

Nel bilancio consolidato sono inclusi i bilanci di tutte le imprese controllate a partire dalla data in cui se ne assume il controllo e fino al momento in cui tale controllo cessa di esistere.

I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della Capogruppo TIM. Il controllo esiste quando la Capogruppo TIM S.p.A. ha contemporaneamente:

  • il potere decisionale, ossia la capacità di dirigere le attività rilevanti della partecipata, cioè quelle attività che hanno un'influenza significativa sui risultati della partecipata stessa;
  • il diritto a risultati (positivi o negativi) variabili rivenienti dalla sua partecipazione nell'entità;
  • la capacità di utilizzare il proprio potere decisionale per determinare l'ammontare dei risultati rivenienti dalla sua partecipazione nell'entità.

L'esistenza del controllo è verificata ogni volta che fatti e circostanze indicano una variazione in uno o più dei tre elementi qualificanti il controllo.

Nella preparazione del bilancio consolidato vengono assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni di minoranza in apposite voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, del conto economico separato consolidato e del conto economico complessivo consolidato la quota del patrimonio netto e del risultato dell'esercizio di loro spettanza.

Ai sensi dell'IFRS 10 (Bilancio consolidato), la perdita complessiva (comprensiva dell'utile/perdita dell'esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.

Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi patrimoniali, economici e finanziari tra le imprese del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.

Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data, l'avviamento (o "goodwill"), determinato come illustrato nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato consolidato.

Tutte le attività e le passività di imprese estere in moneta diversa dall'Euro che rientrano nell'area di consolidamento sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio (metodo dei cambi correnti), mentre i relativi ricavi e costi sono convertiti ai tassi di cambio medi dell'esercizio. Le differenze cambio di conversione risultanti dall'applicazione di questo metodo sono classificate come voce di patrimonio netto fino alla cessione integrale della partecipazione ovvero quando la partecipata cessa di essere qualificata come impresa controllata. All'atto della cessione parziale, senza perdita del controllo, la quota delle differenze cambio relativa alla frazione di partecipazione dismessa è attribuita al patrimonio netto delle partecipazioni di minoranza. Nella preparazione del rendiconto finanziario consolidato i flussi di cassa di imprese estere consolidate espressi in valuta diversa dall'Euro vengono convertiti utilizzando i tassi di cambio medi dell'esercizio.

L'avviamento e gli adeguamenti al fair value generati in sede di attribuzione del costo di acquisto di un'impresa estera sono rilevati nella relativa valuta e sono convertiti utilizzando il tasso di cambio di fine esercizio.

Ai sensi dell'IFRS 10, le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano la perdita o l'acquisizione del controllo, sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore di cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto ed attribuita ai soci della controllante.

Ai sensi dell'IFRS 10, la controllante, nel caso di perdita del controllo su una controllata: elimina contabilmente:

  • le attività (incluso l'avviamento) e le passività;
  • i valori contabili di qualsiasi partecipazione di minoranza;

rileva contabilmente:

  • il fair value del corrispettivo eventualmente ricevuto;
  • il fair value dell'eventuale partecipazione residua detenuta nella ex controllata;
  • qualsiasi utile o perdita derivante dall'operazione nel conto economico separato consolidato;
  • la riclassifica a conto economico separato consolidato degli importi relativi alla controllata precedentemente rilevati tra le altre componenti del conto economico complessivo.

Le partecipazioni in imprese collegate e in joint venture sono incluse nel bilancio consolidato con il metodo del patrimonio netto, come previsto, rispettivamente, dallo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture) e dall'IFRS 11 (Accordi a controllo congiunto).

Un'impresa collegata è quella nella quale il Gruppo detiene almeno il 20% dei diritti di voto ovvero esercita un'influenza notevole, ma non il controllo o il controllo congiunto, sulle politiche finanziarie e gestionali.

Una joint venture è un accordo a controllo congiunto su un'entità in base al quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano dei diritti sulle attività nette dell'entità stessa.

Il controllo congiunto è la condivisione, stabilita tramite accordo, del controllo di un'attività economica, che esiste unicamente quando per le decisioni relative a tale attività è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Le imprese collegate e le joint venture sono incluse nel bilancio consolidato dalla data in cui inizia l'influenza notevole o il controllo congiunto e fino al momento in cui tale situazione cessa di esistere.

In applicazione del metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata ovvero in una joint venture è inizialmente rilevata al costo e il valore contabile è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante negli utili o nelle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. La quota dell'utile (perdita) d'esercizio della partecipata di pertinenza della partecipante è rilevata nel conto economico separato consolidato. I dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della partecipazione.

Le rettifiche al valore contabile della partecipazione sono dovute anche a variazioni nelle voci del prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo della partecipata (ad es. le variazioni derivanti dalle differenze di conversione di partite in valuta estera). La quota di tali variazioni, di pertinenza della partecipante, è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo.

Se la quota parte delle perdite di una entità in una società collegata o in una joint venture è uguale o superiore alla propria interessenza nella società collegata o nella joint venture, l'entità interrompe la rilevazione della propria quota delle ulteriori perdite. Dopo aver azzerato la partecipazione, le ulteriori perdite sono accantonate e rilevate come passività, soltanto nella misura in cui l'entità abbia contratto obbligazioni legali o implicite oppure abbia effettuato dei pagamenti per conto della società collegata o della joint venture. Se la collegata o la joint venture in seguito realizza utili, l'entità riprende a rilevare la quota di utili di sua pertinenza solo dopo che la stessa ha eguagliato la sua quota di perdite non rilevate.

Gli utili e le perdite derivanti da operazioni "verso l'alto" e "verso il basso" tra un'entità (incluse le proprie controllate consolidate) e un'impresa collegata o joint venture sono rilevati nel bilancio dell'entità soltanto limitatamente alla quota d'interessenza di terzi nella collegata o nella joint venture.

La quota di pertinenza della partecipante agli utili e alle perdite della collegata o della joint venture risultante da tali operazioni è eliminata.

ATTIVITÀ IMMATERIALI

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato nel bilancio separato alla data di acquisizione del controllo di un business ed è determinato come eccedenza di (a) rispetto a (b), nel seguente modo:

  • a) la sommatoria di:
  • corrispettivo pagato (misurato secondo l'IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del fair value alla data di acquisizione);
  • l'importo di qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita valutata in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita espresse al relativo fair value;
  • nel caso di un'aggregazione aziendale realizzata in più fasi, il fair value alla data di acquisizione del controllo della partecipazione già posseduta nell'impresa acquisita;
  • b) il fair value delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte, misurate alla data di acquisizione del controllo.

L'IFRS 3 prevede, tra l'altro:

  • l'imputazione a conto economico separato dei costi accessori connessi all'operazione di aggregazione aziendale;
  • nel caso di un'aggregazione aziendale realizzata in più fasi, l'acquirente deve rimisurare il valore della partecipazione che deteneva in precedenza nell'acquisita al fair value alla data di acquisizione del controllo rilevando la differenza nel conto economico separato.

L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale finanziaria come un'attività immateriale a vita utile indefinita.

L'avviamento inizialmente rilevato, è successivamente ridotto solo per le riduzioni di valore cumulate (per maggiori dettagli si veda nel seguito la sezione Riduzione di valore delle attività immateriali e materiali - Avviamento). In caso di cessione del controllo di un'impresa precedentemente acquisita, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore dell'avviamento.

Costi di sviluppo

I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.

I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.

Altre attività immateriali a vita utile definita

Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.

Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica.

ATTIVITÀ MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari di proprietà

Gli immobili, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato consolidato quando sostenuti.

Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato consolidato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.

La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato consolidato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.

L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività.

Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica.

I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.

Beni in locazione finanziaria

Le attività possedute mediante contratti di locazione finanziaria, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti al Gruppo tutti i rischi e i benefici legati alla proprietà del bene, sono inizialmente iscritte al fair value o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa l'eventuale somma da pagare per l'esercizio dell'opzione di acquisto. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra le passività finanziarie.

I canoni di leasing sono scomposti nella componente interessi (rilevata a conto economico separato consolidato) e capitale (contabilizzata a riduzione della passività). Tale ripartizione viene determinata in modo tale da conseguire un tasso di interesse costante sul saldo residuo della passività.

Inoltre, per le operazioni di cessione e retro locazione finanziaria di beni le plusvalenze realizzate vengono differite lungo la durata dei contratti di locazione.

Il criterio di ammortamento usato per i beni ammortizzabili in locazione finanziaria deve essere coerente con quello adottato per i beni ammortizzabili di proprietà. Se invece non esiste una ragionevole certezza circa l'acquisizione della proprietà del bene al termine del leasing, i beni in locazione finanziaria sono ammortizzati su un periodo pari al minore fra la durata del contratto di locazione e la vita utile del bene stesso.

Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificate come leasing operativi. I canoni riferiti a leasing operativi sono rilevati a conto economico separato consolidato in quote costanti negli esercizi di durata del contratto di leasing.

Nel caso in cui il leasing includa elementi relativi a terreni e fabbricati, l'entità valuta separatamente la classificazione di ciascun elemento come leasing finanziario od operativo.

ONERI FINANZIARI CAPITALIZZATI

Ai sensi dello IAS 23 (Oneri finanziari) il Gruppo capitalizza gli oneri finanziari solo se direttamente imputabili all'acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un rilevante periodo di tempo (in via convenzionale superiore ai 12 mesi) per essere pronto per l'uso previsto o per la vendita.

Gli oneri finanziari capitalizzati sono iscritti nel conto economico separato consolidato a diretta riduzione degli "oneri finanziari" cui afferiscono.

RIDUZIONE DI VALORE DELLE ATTIVITÀ IMMATERIALI E MATERIALI

Avviamento

L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.

La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.

Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa (Cash Generating Unit – CGU) che beneficiano dell'acquisizione.

Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato consolidato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.

Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore, del Paese o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.

Il valore d'uso di unità generatrici di flussi di cassa in valuta estera è stimato nella valuta locale attualizzando tali flussi sulla base di un tasso appropriato per quella valuta. Il valore attuale così ottenuto è tradotto in Euro sulla base del cambio a pronti alla data di riferimento della verifica della riduzione di valore (per le società del Gruppo alla data di chiusura del bilancio).

I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.

Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute) e includendo la quota di avviamento attribuibile agli azionisti di minoranza.

Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.

Attività (immateriali e materiali) a vita utile definita

Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette del Gruppo dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.

Se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di una singola attività, il Gruppo stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato consolidato.

Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato consolidato.

STRUMENTI FINANZIARI

Modelli di business nella gestione delle attività finanziarie

I modelli di business nella gestione per le attività finanziarie (diverse dai crediti commerciali verso i clienti) sono stati definiti in base alle logiche di impiego della liquidità ed alle tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità attraverso le tesorerie delle società del Gruppo e secondo l'indirizzo strategico della Capogruppo TIM.

Così come previsto dall'IFRS 9, i Modelli di Business adottati dal Gruppo TIM sono i seguenti:

    • Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione avviene al costo ammortizzato;
    • Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di cassa di breve / medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo consolidato;
    • Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value attraverso il conto economico separato consolidato.

Altre partecipazioni

Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.

Le altre partecipazioni sono classificate tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato consolidato" (FVTPL), nell'ambito delle attività correnti. Al momento dell'acquisto di ciascuna partecipazione, l'IFRS 9 prevede l'opzione irrevocabile di iscrivere tali partecipazioni tra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo consolidato" (FVTOCI), nell'ambito delle attività non correnti o correnti.

Le altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo), senza riclassificazione a conto economico separato, in sede di derecognition (cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva. I dividendi sono invece rilevati a conto economico separato consolidato.

Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" sono iscritte direttamente a conto economico separato consolidato.

Titoli diversi dalle partecipazioni

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti o fra quelle correnti, a seconda del modello di business adottato e dei flussi contrattuali previsti rientrano fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, oppure valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo oppure al fair value attraverso il conto economico separato.

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati:

  • tra le "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (AC) quando sono detenuti in portafoglio sino alla scadenza (originariamente superiore a 3 mesi ma inferiore a 12 mesi, oppure, pur avendo una scadenza originaria superiore a 12 mesi, sono stati acquistati in un periodo nel quale la scadenza era compresa tra 3 e 12 mesi);
  • tra le "attività finanziarie valutare al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" consolidato (FVTOCI) quando è detenuta nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è quello di vendere l'attività finanziaria e/o incassare i flussi contrattuali. La "Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" consolidato è riversata a conto economico separato consolidato al momento della cessione ovvero in presenza di una riduzione di valore;
  • tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" consolidato (FVTPL) negli altri casi.

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti

La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.

Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.

Riduzione di valore di attività finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. La riduzione di valore di attività finanziarie si basa sul modello delle perdite attese (expected credit loss). In particolare:

  • la riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storicostatistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole posizioni creditorie;
  • la riduzione di valore sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuata seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito.

Strumenti finanziari derivati

Così come consentito dall'IFRS 9, il Gruppo TIM ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9.

Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dal Gruppo TIM sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:

  • all'inizio della copertura, esistono la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura stessa;
  • si prevede che la copertura sarà altamente efficace;
  • l'efficacia può essere attendibilmente misurata;
  • la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.

Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39. Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:

  • Fair value hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alle variazioni del fair value di un'attività o di una passività attribuibili ad un particolare rischio, l'utile o la perdita derivante dalle successive variazioni del fair value dello strumento di copertura è rilevato a conto economico separato consolidato. L'utile o la perdita derivante dall'adeguamento al fair value della posta coperta, per la parte attribuibile al rischio coperto, modifica il valore contabile di tale posta e viene rilevato a conto economico separato consolidato.

  • Cash flow hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi finanziari di un'attività o di una passività iscritta in bilancio o di un'operazione prevista altamente probabile, la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall'adeguamento al fair value dello strumento derivato è rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura). L'utile o la perdita cumulato è stornato dalla riserva di patrimonio netto e contabilizzato a conto economico separato consolidato negli stessi esercizi in cui gli effetti dell'operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico separato consolidato. L'utile o la perdita associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico separato consolidato immediatamente. Se l'operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico separato consolidato.

Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, gli utili o le perdite derivanti dalla loro valutazione al fair value sono iscritti direttamente a conto economico separato consolidato.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria.

Ai sensi del IFRS 9, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.

Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato consolidato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.

CESSIONI DI CREDITI

Il Gruppo TIM effettua cessioni di crediti sulla base di contratti di factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dell'IFRS 9 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servicing, in virtù dei quali gli acquirenti hanno conferito mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, lasciano intatta l'attuale relazione tra la Società e la propria clientela.

CREDITI PER LAVORI IN CORSO SU COMMESSA

I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti.

RIMANENZE DI MAGAZZINO

Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.

ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE A ESSERE CEDUTE/ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.

Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa o classificata come posseduta per la vendita, e:

  • rappresenta un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è parte di un piano coordinato di dismissione di un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è una controllata acquisita esclusivamente allo scopo di essere rivenduta.

I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.

Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato consolidato.

Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.

In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.

Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.

FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio per le imprese italiane ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.

In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.

La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo consolidato. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro per le società italiane del Gruppo con meno di 50 dipendenti, nonché gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali (questi ultimi classificati tra gli oneri finanziari) sono iscritti a conto economico separato consolidato.

A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".

Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale

Le imprese del Gruppo riconoscono benefici addizionali a taluni dirigenti del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).

Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato a conto economico separato consolidato tra i "Costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita "Costi del personale".

La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.

FONDI PER RISCHI E ONERI

Le imprese del Gruppo rilevano i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse del Gruppo per adempiere all'obbligazione, e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.

Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato consolidato alla voce "Oneri finanziari".

CONTRIBUTI PUBBLICI

I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che il Gruppo rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.

I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui il Gruppo rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.

I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.

AZIONI PROPRIE

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".

OPERAZIONI IN VALUTA ESTERA

Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato consolidato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.

RICAVI

I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dal Gruppo e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.

Il processo sottostante la rilevazione dei ricavi segue le fasi previste dall'IFRS 15:

  • identificazione del contratto: avviene quando le parti approvano il contratto (con sostanza commerciale) e individuano i rispettivi diritti ed obbligazioni: in altri termini il contratto deve essere legalmente vincolante, possono essere chiaramente identificati i diritti a ricevere beni e/o servizi ed i termini di pagamento e il Gruppo ritiene probabile il percepimento del corrispettivo;
  • identificazione delle performance obligation: le principali performance obligation identificate, vale a dire promesse di trasferimento di beni e servizi che sono distinti, sono prestazioni di servizi (tra cui traffico voce e dati e soluzioni ICT) alla clientela retail, prestazioni di servizi alla clientela wholesale e vendita di prodotti;
  • determinazione del transaction price: è l'importo complessivamente contrattualizzato con la controparte, avuto riguardo all'intera durata contrattuale; il Gruppo ha definito che la durata contrattuale è quella derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, oppure, in assenza di tali vincoli, è convenzionalmente pari ad un mese;

allocazione del transaction price alle performance obligation: l'allocazione avviene proporzionalmente ai rispettivi stand alone selling price, determinati in base ai prezzi di listino (laddove presenti) oppure stimati applicando un margine appropriato al costo di acquisto/produzione del bene/servizio.

I ricavi da attivazione del servizio di connettività non costituiscono una performance obligation; vengono, pertanto, allocati alle performance obligation contrattuali (tipicamente ai servizi). Per le offerte che comprendono sia la vendita degli apparati sia la prestazione di servizi (offerte bundle), il Gruppo alloca il transaction price contrattuale alle performance obligation del contratto proporzionalmente agli stand alone selling price delle singole perfomance obligation;

rilevazione dei ricavi: i ricavi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi e rilevati in relazione alle caratteristiche della tipologia di ricavo:

-Ricavi per prestazioni di servizi

I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di completamento del servizio, ovvero in base all'effettivo consumo.

I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.

I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dal Gruppo. Nel caso in cui il Gruppo operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.

I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell'effettivo consumo. I ricavi differiti corrispondenti al traffico già incassato ma non ancora consumato sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria Consolidata alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".

I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).

Generalmente i ricavi per prestazioni di servizi sono fatturati e riscossi su base mensile (per clientela retail) o in 40/60 giorni (per la clientela wholesale).

-Ricavi per vendite

I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati alla consegna quando il controllo dei beni è trasferito ai clienti.

Gli apparati venduti separatamente dai servizi sono fatturati al momento della consegna; la riscossione avviene a vista o in base a piani rateizzati (fino a 48 rate mensili). Gli apparati venduti nell'ambito di offerte bundle sono fatturati al momento della consegna e riscossi, di regola, in 24 rate mensili.

Alcuni contratti (tipicamente la vendita rateizzata di apparati) comprendono una componente finanziaria implicita, che è oggetto di rilevazione tramite l'iscrizione di proventi finanziari con contestuale riduzione dei ricavi da vendita; la determinazione di tale componente avviene attraverso l'utilizzo di un tasso di sconto che rispecchia un'ipotetica operazione di finanziamento al cliente alla data del contratto, riflettendo il merito di credito per tipologia di cliente. Il Gruppo si avvale dell'espediente pratico di non procedere alla rilevazione di tale componente qualora non sia significativa oppure la dilazione sia inferiore ai 12 mesi.

La rilevazione dei ricavi può generare l'iscrizione di una attività o passività derivante da contratti. In particolare:

  • leAttività derivanti da contratto rappresentano il diritto ad un corrispettivo in cambio di beni o servizi che sono stati trasferiti al cliente, quando il diritto è subordinato a qualcosa di diverso dal passare del tempo.
  • lePassività derivanti da contratto rappresentano l'obbligazione di trasferire al cliente beni o servizi per i quali il Gruppo ha ricevuto (o per i quali è dovuto) un corrispettivo dal cliente.

I costi contrattuali (costi di adempimento e di ottenimento di un contratto; ad esempio, i costi di attivazione e i costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico consolidato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media pari 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso). Il Gruppo TIM si avvale dell'espediente pratico previsto dall'IFRS 15, che consente di rilevare interamente a conto economico consolidato i costi incrementali per l'ottenimento del contratto se il periodo di differimento non supera i 12 mesi.

COSTI DI RICERCA E COSTI DI PUBBLICITÀ

I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato consolidato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.

PROVENTI E ONERI FINANZIARI

I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).

DIVIDENDI

I dividendi ricevuti dalle società diverse da quelle controllate, collegate e joint venture sono contabilizzati a conto economico separato consolidato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate. I dividendi distribuibili a terzi sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.

IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile delle imprese del Gruppo. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato consolidato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo consolidato, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo consolidato".

Gli accantonamenti per imposte che potrebbero generarsi dal trasferimento di utili non distribuiti delle imprese controllate sono effettuati solo quando vi è la reale intenzione di trasferire tali utili.

Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio consolidato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in imprese controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili, nei rispettivi ordinamenti dei paesi in cui le imprese del Gruppo operano, negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.

Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".

RISULTATO PER AZIONE

Il risultato base per azione ordinaria è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni ordinarie per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l'esercizio, ed escludendo le azioni proprie. Analogamente, il risultato base per azione di risparmio è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni di risparmio per la media ponderata delle azioni di risparmio in circolazione durante l'esercizio.

Ai fini del calcolo del risultato diluito per azione ordinaria, la media ponderata delle azioni in circolazione durante l'esercizio è modificata assumendo la sottoscrizione di tutte le azioni potenziali derivanti, ad esempio, dall'esercizio di diritti sulle azioni aventi effetto diluitivo. Anche il risultato netto del Gruppo è rettificato per tener conto degli effetti, al netto delle imposte, di tali operazioni.

USO DI STIME CONTABILI

La redazione del bilancio consolidato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi.

Area di bilancio Stime contabili
Riduzione
di
valore
dell'avviamento
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il
confronto tra il valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro
valore recuperabile; quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value,
dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità. Tale complesso
processo di valutazione implica, tra l'altro, l'utilizzo di metodi quali il
discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il
valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel
modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in
futuro e dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi
chiave utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità
generatrici di flussi di cassa, inclusa un'analisi di sensitività, sono
dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento".
Riduzione
di
valore
delle
attività immateriali e materiali
a vita utile definita
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono
indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita
possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti
interne che esterne di informazione.
L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa
futuri e la determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla
Direzione aziendale di effettuare stime e assunzioni significative circa la
determinazione del tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore
residuo delle attività. Queste stime possono avere un impatto significativo sul
fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni.
Aggregazioni aziendali La rilevazione delle aggregazioni aziendali comporta l'iscrizione delle attività e
passività dell'impresa acquisita al relativo fair value alla data di acquisizione
del controllo nonché l'eventuale iscrizione dell'avviamento. La determinazione
di tali valori è effettuata attraverso un complesso processo di stima.
Capitalizzazione / differimento
costi
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è
caratterizzato da alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si
segnala la valutazione di: i) probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati
venga recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento
dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono.
Fondo svalutazione crediti La riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene
effettuata attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della
perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale
e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è
effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media
attesa, basata su indicatori storico-statistici, eventualmente adeguata
utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate
da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni
specifiche sulle singole posizioni creditorie.
Ammortamenti I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e
nello scenario competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita
utile delle attività materiali e immateriali non correnti e potrebbero
comportare una differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e
quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento.
Accantonamenti,
passività
potenziali e fondi relativi al
personale
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al "Fondo oneri di ripristino",
la stima dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è
un processo complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da
obblighi di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti
da leggi, regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che
generalmente si dovranno adempiere a distanza di parecchi anni.
Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali nonché a
procedimenti di natura regolatoria sono frutto di un processo di stima
complesso che si basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli
accantonamenti connessi ai fondi relativi al personale, ed in particolare al
Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono determinati sulla base di ipotesi
attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere effetti significativi su tali
fondi.
Ricavi Il riconoscimento dei ricavi è influenzato dalle stime dell'ammontare di sconti,
abbuoni e resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi, oltre che dalle modalità
di definizione degli stand alone selling price dei singoli prodotti o servizi e di
determinazione della durata contrattuale in presenza di opzioni di rinnovo.
Costi contrattuali (IFRS 15) Il riconoscimento dei costi di ottenimento e adempimento dei contratti è
influenzato dalla stima della durata attesa del rapporto con il cliente, calcolata
sulla base degli indici di rotazione storica. Questa stima è comunque soggetta
a fluttuazioni e potrebbe rappresentare in maniera limitata il comportamento
futuro della clientela, specialmente in presenza di nuove offerte commerciali o
cambiamenti del contesto competitivo.
Imposte sul reddito (correnti e
differite)
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate in ciascun paese
in cui il Gruppo opera secondo una prudente interpretazione delle normative
fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella
determinazione del reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili
ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività per imposte
anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile
un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La
valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in
relazione sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle
differenze temporanee deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili
futuri e si basa su una prudente pianificazione fiscale.
Strumenti derivati e strumenti
rappresentativi di capitale
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale
è determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di
valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità
attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati
o quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la
nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio consolidato che rappresenti fedelmente la situazione patrimonialefinanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari del Gruppo, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI RECEPITI DALLA UE E IN VIGORE A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2018

Ai sensi dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2018.

Gli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2018, dell'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e dell'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) sono invece riportati nel successivo paragrafo "Adozione dei nuovi principi IFRS 9 e IFRS 15".

IFRIC 22 – Operazioni in valuta estera e anticipi

In data 28 marzo 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/519 che ha recepito a livello comunitario l'Interpretazione IFRIC 22 "Operazioni in valuta estera e anticipi".

L'interpretazione chiarisce il tasso di cambio da utilizzare nelle transazioni e negli anticipi pagati o ricevuti in valuta estera. L'adozione di detta interpretazione non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Modifiche all'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni)

In data 26 febbraio 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/289 che ha recepito alcune modifiche all'IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni. Tali modifiche riguardano:

  • le modalità di calcolo del fair value di operazioni con pagamento basato su azioni regolate per cassa alla data di valutazione (i.e. alla data di assegnazione, alla data di chiusura di ogni periodo contabile e alla data di regolazione) che devono essere effettuate tenendo in considerazione le condizioni di mercato (ad es. un target di prezzo delle azioni) e le condizioni diverse da quelle di maturazione;
  • il trattamento contabile delle operazioni con pagamento basato su azioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale nelle quali l'entità opera da sostituto d'imposta per le passività fiscali del dipendente (ritenuta d'acconto);
  • la contabilizzazione delle modifiche ai termini e alle condizioni che determinano il cambiamento di classificazione da pagamenti basati su azioni "regolati per cassa" a pagamenti basati su azioni "regolati con strumenti rappresentativi di capitale".

L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2014–2016)

In data 7 febbraio 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/182 che ha recepito alcune modifiche allo IAS 28 – Partecipazioni in società collegate e joint venture. In particolare, le modifiche chiariscono che l'opzione per un'entità di investimento (come ad esempio un fondo comune d'investimento o un'entità simile) di valutare le proprie partecipazioni in società collegate e joint venture al fair value attraverso il conto economico (piuttosto che mediante l'applicazione del metodo del patrimonio netto), va effettuata per ogni singolo investimento al momento della rilevazione iniziale. Una precisazione simile è prevista anche per un'entità che non è un investment entity ma che a sua volta detiene partecipazioni in società collegate o joint venture che sono delle investment entity. In questo caso, ai fini dell'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'entità può mantenere la valutazione a fair value attraverso il conto economico effettuata dalle proprie partecipazioni in società collegate o joint venture.

L'adozione di detti miglioramenti non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Modifiche allo IAS 40 – Cambiamenti di destinazione di investimenti immobiliari

In data 14 marzo 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/400 che ha recepito alcune modifiche allo IAS 40 fornendo dei chiarimenti sui cambiamenti di destinazione che portano a qualificare un bene che non è investimento immobiliare come tale o viceversa.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

ADOZIONE DEI NUOVI PRINCIPI IFRS 9 E IFRS 15

Si riportano qui di seguito i principali elementi informativi nonché la sintesi degli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2018, dell'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) e dell'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti).

IFRS 9 (Strumenti Finanziari)

In data 22 novembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/2067 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) che riguarda la classificazione, misurazione, cancellazione e riduzione di valore di attività e passività finanziarie nonché la contabilizzazione delle operazioni di copertura. Così come consentito dal principio contabile, il Gruppo TIM:

  • non ha riformulato i periodi comparativi nell'esercizio di prima applicazione, anche in considerazione della complessità nel rideterminare i valori all'inizio del primo esercizio presentato senza l'uso di elementi noti successivamente; pertanto gli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9 sono stati rilevati nel patrimonio netto al 1° gennaio 2018;
  • ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9.

A partire dal 1° gennaio 2018, il Gruppo TIM ha modificato il modello di impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura commerciale verso clienti inclusi), passando dal modello delle perdite sostenute (incurred loss) ai sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss) secondo l'IFRS 9, ed ha inoltre rivisto la classificazione (e di conseguenza la valutazione) delle proprie attività finanziarie che, ai sensi dell'IFRS 9, va effettuata sulla base del modello di business prescelto dall'entità per la loro gestione nonché delle caratteristiche dei flussi finanziari contrattuali delle attività finanziarie stesse. Ai sensi dello IAS 39, le attività finanziarie erano invece classificate (e di conseguenza valutate) in base alla loro destinazione.

Il Management del Gruppo TIM ha definito per le attività finanziarie di Gruppo (diverse dai crediti commerciali verso i clienti) i propri modelli di business in base alle logiche di impiego della liquidità e alle tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità per il Gruppo attraverso le tesorerie delle società del Gruppo e secondo l'indirizzo strategico della Capogruppo TIM.

Così come previsto dall'IFRS 9, i Modelli di Business adottati dal Gruppo TIM sono i seguenti:

    • Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione avviene al costo ammortizzato;
    • Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di cassa di breve / medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo;
    • Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value attraverso il conto economico separato.

L'impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito.

L'expected credit loss ("ECL") è dato dal prodotto tra: (i) valore attuale alla data di reporting dell'attività finanziaria, (ii) la probabilità che la controparte non ottemperi alla propria obbligazione di pagamento (c.d. probability of default, "PD"), (iii) la stima, in termini percentuali, della quantità di credito che non si riuscirà a recuperare in caso di default (c.d. loss given default, "LGD").

Per la determinazione della PD e della LGD si fa riferimento al Bloomberg credit risk model.

Nell'ambito della gestione del credito commerciale, il Management del Gruppo TIM ha definito i propri modelli di business in base alla specificità della natura del credito, del tipo di controparte, della dilazione d'incasso; ciò, al fine di ottimizzare la gestione del capitale circolante attraverso il continuo monitoraggio delle performance d'incasso dalla clientela, l'indirizzo delle credit collection policies, la gestione di programmi di smobilizzo crediti, l'attivazione di cessioni del credito (factoring) coerenti con le esigenze di programmazione finanziaria.

I Modelli di Business adottati dal Gruppo TIM per la gestione del credito commerciale sono i seguenti:

    • Hold to Collect: trattasi dei crediti generalmente detenuti fino a scadenza quali, ad esempio, i crediti verso i grandi clienti e gli OLO per la Business Unit Domestic, nonché la totalità dei crediti per la Business Unit Brasile; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività valutate al costo ammortizzato";
    • Hold to Collect and Sell: trattasi dei crediti generalmente oggetto di cessione in modalità massiva e ricorrente quali, ad esempio per la Business Unit Domestic, i crediti verso la clientela attiva consumer, small e medium business in attesa di essere ceduti; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo". Così come previsto dall'IFRS 9, la relativa riserva viene riversata a conto economico separato consolidato al momento della cessione, ovvero in presenza di una riduzione di valore.

L'impairment sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuato attraverso l'approccio semplificato consentito dal principio. Tale approccio prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole posizioni creditorie.

In linea generale la metodologia di rilevazione dell'inesigibilità attesa (Expected Loss) presenta differenziazioni in base al contenuto dell'offerta, al cluster di clientela, alle modalità di pagamento.

Più in particolare per i crediti derivanti dai tradizionali servizi offerti ai clienti consumer e business la perdita attesa è stimata sulla base dell'andamento tendenziale del credito insoluto rispetto al fatturato, prendendo a riferimento i valori rilevati per generazioni di fatturato che hanno completato il ciclo gestionale e parametri di misurazione delle performance più recenti idonei a rilevare deviazioni di tendenza rispetto al trend storico.

Con riferimento ai crediti derivanti da offerte che prevedono il pagamento rateale di prodotti o contributi, la valutazione del rischio inesigibilità del credito su piani rateali attivi prende in considerazione l'andamento tendenziale del tasso di cessazione della clientela e la performance d'incasso media nei confronti dei clienti cessati.

Per i cluster caratterizzati da una gestione del credito su base relazionale (ad esempio i grandi clienti del segmento TOP, la Pubblica Amministrazione, i clienti Wholesale, i Dealer della rete di vendita) concorrono alla valutazione elementi informativi idonei a rilevare rischi specifici nei confronti di singole controparti.

Alla data di transizione (1° gennaio 2018) il Gruppo TIM ha scelto di continuare ad iscrivere gli utili e le perdite da "altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint ventures)", classificate secondo lo IAS 39 come "attività finanziarie disponibili per la vendita" e valutate al fair value, nelle altre componenti del conto economico complessivo anche in base all'IFRS 9. A partire dal 1° gennaio 2018, pertanto, le summenzionate "altre partecipazioni" sono valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo (FVTOCI). Solo i dividendi da "altre partecipazioni" sono rilevati a conto economico mentre tutti gli altri utili e perdite sono rilevati nelle altre componenti del conto economico complessivo senza riclassificazione a conto economico separato, come invece era previsto dallo IAS 39 in sede di derecognition (cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva.

La diversa classificazione delle attività finanziarie non ha comportato per il Gruppo TIM degli impatti di rilievo sulla misurazione di dette attività.

L'impatto complessivo netto (effetti fiscali inclusi) derivante dall'adozione dell'IFRS 9 sul patrimonio netto consolidato al 1° gennaio 2018 (data di transizione) è principalmente ascrivibile alle maggiori svalutazioni per perdite attese sui crediti di natura commerciale conseguenti al passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss.

IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti)

In data 22 settembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/1905 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e le relative modifiche. Inoltre, in data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1987 che ha recepito i chiarimenti all'IFRS 15.

L'IFRS 15 sostituisce i principi che disciplinavano la rilevazione dei ricavi, ovvero, lo IAS 18 (Ricavi), lo IAS 11 (Lavori in corso su Ordinazione) e le relative interpretazioni sulla rilevazione dei ricavi (IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria).

Il Gruppo TIM applica il metodo retrospettico semplificato con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura e lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.

L'adozione dell'IFRS 15 incide sulla rilevazione dei ricavi delle offerte fisso e mobile nonché sulla rilevazione dei costi contrattuali. Seguono le principali differenze, per il Gruppo TIM, rispetto ai precedenti principi contabili (IFRS 15 vs IAS 18, IAS 11 e relative Interpretazioni):

  • offerte bundle (pacchetti di beni e servizi): l'allocazione dello sconto, contrattualmente previsto, a diverse performance obligation comporta con l'IFRS 15 un'anticipazione del riconoscimento dei ricavi con la conseguente iscrizione di un contract asset e, in alcuni casi, un differimento dei ricavi con l'iscrizione di una contract liability;
  • ricavi di attivazione/installazione: con i precedenti principi contabili erano differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela; con l'IFRS 15 tali tipologie di ricavo, non essendo relative a performance obligation separate, sono allocate alle diverse performance obligation (tipicamente ai servizi) contenute nel contratto;
  • costi contrattuali (costi di ottenimento e costi di adempimento di un contratto): con i precedenti principi contabili erano già oggetto di differimento (capitalizzazione o risconto) e rilevati a conto economico in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale e della tipologia di cliente. Con l'applicazione dell'IFRS 15, tale impostazione, fatte salve alcune riclassifiche dei costi contrattuali e la ridefinizione - in taluni casi - del perimetro di detti costi, è rimasta sostanzialmente confermata.

L'impatto complessivo netto (effetti fiscali inclusi) derivante dall'adozione dell'IFRS 15 sul patrimonio netto consolidato al 1° gennaio 2018 (data di transizione) è di entità non significativa e deriva principalmente dall'effetto combinato di:

  • ridefinizione del perimetro delle tipologie di costi contrattuali oggetto di risconto;
  • nuovo modello di rilevazione dei ricavi di attivazione / installazione e iscrizione del contract asset connesso al riconoscimento anticipato dei ricavi nelle offerte bundle.

IMPATTI DERIVANTI DALL'ADOZIONE DELL'IFRS 9 E DELL'IFRS 15

Impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria consolidata all'1/1/2018 (data di transizione)

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti in sede di transizione sulle principali voci della situazione patrimoniale e finanziaria consolidata.

(milioni di euro) 31.12.2017
Storico
impatti
IFRS 9 (*)
impatti
IFRS 15 (*)
1.1.2018
Ridefinito
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Attività immateriali a vita utile definita 7.192 (110) 7.082
Altre attività non correnti
Attività finanziarie non correnti 1.768 1.768
Crediti vari e altre attività non correnti 2.422 (269) 2.153
Attività per imposte anticipate 993 27 1.020
Attività correnti
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.959 (147) 42 4.854
Attività finanziarie correnti 5.005 5.005
Totale Attività 68.783 (120) (337) 68.326
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 21.557 (100) 17 21.474
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.226 (7) 2 2.221
Totale Patrimonio netto 23.783 (107) 19 23.695
Passività non correnti
Debiti vari e altre passività non correnti 1.678 (251) 1.427
Fondo imposte differite 265 (11) 8 262
Passività correnti
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 7.520 (113) 7.407
Debiti per imposte sul reddito 112 (2) 110
Totale Patrimonio netto e passività 68.783 (120) (337) 68.326

(*) Per ulteriori dettagli si fa rimando alle specifiche note di bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Per il Gruppo TIM la diversa classificazione delle attività finanziarie, a seguito dell'adozione dell'IFRS 9, non ha sostanzialmente comportato degli impatti sulla misurazione di dette attività, mentre il passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss, ha comportato una riduzione di 107 milioni di euro del patrimonio netto consolidato al 1° gennaio 2018 (data di transizione).

L'impatto complessivo netto (effetti fiscali inclusi) derivante dall'adozione dell'IFRS 15 sul patrimonio netto consolidato al 1° gennaio 2018 (data di transizione) è positivo per 19 milioni di euro e deriva principalmente dall'effetto combinato di:

  • ridefinizione del perimetro delle tipologie di costi contrattuali oggetto di risconto;
  • nuovo modello di rilevazione dei ricavi di attivazione e installazione e iscrizione del contract asset connesso al riconoscimento anticipato dei ricavi nelle offerte bundle.

Impatto nuovi principi contabili (IFRS 9 e IFRS 15) su principali voci di conto economico separato consolidato e situazione patrimoniale e finanziaria consolidata dell'esercizio 2018

Per permettere la comparabilità delle risultanze economico-patrimoniali dell'esercizio 2018 con l'esercizio precedente, sono qui di seguito esposti i dati economici "confrontabili" e i saldi patrimoniali "confrontabili", predisposti secondo i precedenti principi contabili (IAS 39, IAS 18, IAS 11 e relative Interpretazioni).

Qui di seguito viene riportato il dettaglio dell'impatto dei nuovi principi contabili sui principali dati economici consolidati dell'esercizio 2018.

(milioni di euro) Esercizio Esercizio Impatto
2018 2018 nuovi
confrontabile principi
(a) (b) (c=a-b)
Ricavi
(1)
18.940 19.109 (169)
Costi operativi
(2)
(11.878) (11.737) (141)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
7.403 7.713 (310)
Ammortamenti
(3)
(4.255) (4.399) 144
Risultato operativo (EBIT) 561 727 (166)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
(4)
11 10 1
Proventi/(Oneri) finanziari
(5)
(1.348) (1.341) (7)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento (777) (605) (172)
Imposte sul reddito
(6)
(375) (433) 58
Utile (perdita) dell'esercizio (1.152) (1.038) (114)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (1.411) (1.298) (113)
Partecipazioni di minoranza 259 260 (1)
  • (1) La variazione dei Ricavi è riconducibile alla diversa contabilizzazione delle offerte bundle e dei ricavi di attivazione/installazione nonché all'attualizzazione dei ricavi per vendite con modalità di pagamento dilazionato utilizzando un tasso di sconto che rifletta il merito di credito della specifica clientela.
  • (2) La variazione dei Costi operativi è dovuta principalmente agli effetti derivanti dal risconto di alcune tipologie di costi di acquisizione della clientela e adempimento del contratto (costi contrattuali) precedentemente spesati e dalla riclassifica di alcuni costi contrattuali da Attività immateriali ad Altre attività non correnti e correnti (risconto di costi) nonché alle maggiori svalutazioni per perdite attese su crediti di natura commerciale (passaggio dal modello dell'incurred loss a quello dell'expected credit loss).
  • (3) La variazione degli Ammortamenti consegue alla citata riclassifica di alcuni costi contrattuali da Attività immateriali ad Altre attività non correnti e correnti (risconto di costi).
  • (4) La variazione degli Altri proventi/(oneri) da partecipazioni consegue alla diversa contabilizzazione delle svalutazioni delle Altre partecipazioni che con il nuovo principio sono imputate nelle altre componenti di conto economico complessivo.
  • (5) La variazione del saldo Proventi (Oneri) finanziari è dovuta alle maggiori svalutazioni per perdite attese su altre attività finanziarie (passaggio dal modello dell'incurred loss a quello dell'expected credit loss).
  • (6) La variazione delle Imposte sul reddito rappresenta l'effetto fiscale delle variazioni precedentemente illustrate.

L'Impatto dei nuovi principi contabili (IFRS 9 e IFRS 15) sul Risultato base per azione ordinaria e di risparmio dell'esercizio 2018 è pari a –0,01 euro; l'impatto, invece, è nullo sul Risultato diluito per azione ordinaria e di risparmio.

E' di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dei nuovi principi contabili sui principali dati della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata al 31 dicembre 2018.

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2018
confrontabile
Impatto nuovi
principi (*)
(a) (b) (c=a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 35.658 35.771 (113)
Attività materiali 16.146 16.146
Altre attività non correnti 5.086 5.368 (282)
Totale Attività non correnti 56.890 57.285 (395)
Attività correnti 8.729 8.794 (65)
Totale Attività 65.619 66.079 (460)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 19.528 19.716 (188)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.219 2.225 (6)
Totale Patrimonio netto 21.747 21.941 (194)
Passività non correnti 30.991 31.276 (285)
Passività correnti 12.881 12.862 19
Totale Passività 43.872 44.138 (266)
Totale Patrimonio netto e passività 65.619 66.079 (460)

(*) Per ulteriori dettagli si fa rimando a quanto già illustrato per gli impatti alla data di transizione.

Gli affinamenti in essere, anche sui sistemi IT a supporto, relativi al processo di implementazione dei nuovi principi contabili, unitamente all'elevato numero di nuove offerte commerciali degli ultimi mesi, hanno comportato, per alcune specifiche fattispecie contrattuali dell'ambito fisso e mobile, la rideterminazione della distribuzione temporale dei ricavi nel corso del primo e del secondo trimestre dell'esercizio 2018.

In relazione a quanto sopra, si è provveduto alla rideterminazione dei dati economici del primo e del secondo trimestre dell'esercizio 2018.

Gli impatti netti cumulati sui saldi patrimoniali sono stati i seguenti:

(milioni di euro) al al
31.3.2018 30.6.2018
Attività correnti e non correnti
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti (12) (3)
Totale Attività (12) (3)
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante (17) (22)
Totale Patrimonio netto (17) (22)
Passività non correnti e correnti
Fondo imposte differite (7) (8)
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 12 27
Totale Passività 5 19
Totale Patrimonio netto e passività (12) (3)

La rideterminazione della distribuzione temporale dei ricavi nel corso del primo e del secondo trimestre dell'esercizio 2018 non ha comportato effetti sul "Flusso monetario complessivo" del rendiconto finanziario del Gruppo TIM e in particolare sul "Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative".

La serie storica aggiornata dei trimestri 2018, non sottoposti a revisione contabile, dei principali dati economici consolidati del Gruppo TIM è pertanto la seguente:

(milioni di euro) 2018
Trimestre Trimestre Trimestre Trimestre
Ricavi 4.685 4.726 4.666 4.863
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e
ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) 1.793 1.940 2.045 1.625
Risultato operativo (EBIT) 740 874 (997) (56)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento 391 513 (1.326) (355)
Imposte sul reddito (156) (141) 43 (121)
Utile (perdita) del periodo 235 372 (1.283) (476)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 199 333 (1.400) (543)
Partecipazioni di minoranza 36 39 117 67

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI EMESSI DALLO IASB MA NON ANCORA APPLICABILI

Alla data di redazione del presente bilancio, sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi/Interpretazioni, non ancora entrati in vigore:

Applicazione
obbligatoria
a partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE
IFRS 16 (Leasing) 1/1/2019
Modifiche all'IFRS 9: Elementi di pagamento anticipato con compensazione negativa 1/1/2019
IFRIC 23 – Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito 1/1/2019
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 28: Interessenze a lungo termine nelle Partecipazioni in società collegate e joint
venture 1/1/2019
Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2015–2017) 1/1/2019
Modifiche allo IAS 19: modifica, riduzione o estinzione di un Piano 1/1/2019
Modifiche ai riferimenti al "Conceptual Framework" negli IFRS 1/1/2020
IFRS 17: Contratti di assicurazione 1/1/2021
Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1/1/2020
Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8: definizione di materialità 1/1/2020

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

IFRS 16 (Leasing)

In data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1986 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 16 (Leasing). L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing). L'IFRS 16 si applica retrospetticamente a partire dal 1°gennaio 2019.

In base a quanto previsto dall'IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva (che non costituiscono prestazione di servizi) avviene attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del «diritto d'uso dell'attività presa in locazione».

I leasing passivi, già precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing finanziari, non subiranno nessuna modifica rispetto all'attuale rappresentazione contabile, andando in piena continuità con il passato.

In sede di prima applicazione, per i leasing precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing operativi, il Gruppo TIM intende applicare il metodo retrospettico semplificato con la rilevazione della passività finanziaria per contratti di leasing e del corrispondente valore del diritto d'uso misurati sui residui canoni contrattuali alla data di transizione.

Nel Gruppo TIM i contratti che ricadono nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16 si riferiscono principalmente a:

  • terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale,
  • siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e
  • infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi).

Con riferimento alle opzioni ed esenzioni previste dall'IFRS 16, il Gruppo TIM adotterà le seguenti scelte:

  • l'IFRS 16 non viene generalmente applicato alle attività immateriali, ai contratti di breve durata (ovvero inferiori a 12 mesi) e di basso valore unitario;
  • i diritti d'uso e le passività finanziarie relative ai contratti di leasing vengono classificati su specifiche voci nella situazione patrimoniale-finanziaria;
  • l'eventuale componente relativa a prestazioni di servizi inclusa nei canoni di leasing è generalmente esclusa dall'ambito IFRS 16;
  • i contratti con caratteristiche simili vengono valutati utilizzando un unico tasso di attualizzazione;
  • i contratti di leasing precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17 mantengono i valori precedentemente iscritti.

I principali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo, tuttora in corso di valutazione e affinamento, sono così riassumibili:

    • Situazione patrimoniale - finanziaria: maggiori attività non correnti per l'iscrizione del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione" in contropartita di maggiori passività di natura finanziaria; conseguentemente si prevede l'iscrizione di un Debito per leasing compreso tra 3,4 e 3,9 miliardi di euro in sede di transition.
    • Conto economico separato: diversa natura, qualificazione e classificazione delle spese, con l'iscrizione dell'"Ammortamento del diritto d'uso dell'attività" e di "Oneri finanziari per interessi", in luogo dei "Costi per godimento di beni di terzi - canoni per leasing operativo", come da IAS 17, con conseguente impatto positivo sull'EBITDA compreso tra 0,6 e 0,8 miliardi di euro in ragione d'anno a parità di perimetro. Inoltre, la combinazione tra l'ammortamento per quote costanti del "diritto d'uso dell'attività" e il metodo del tasso di interesse effettivo applicato ai debiti per leasing comportano, rispetto allo IAS 17, maggiori oneri complessivi a conto economico nei primi anni del contratto di leasing e oneri complessivi decrescenti negli ultimi anni.
    • Rendiconto finanziario: i pagamenti dei canoni di leasing, per la quota capitale del rimborso del debito, saranno riclassificati da «flusso monetario da attività operative» a «flusso monetario da attività di finanziamento».

Il processo di implementazione del nuovo principio contabile comporta aggiornamenti e modifiche significative sui sistemi IT, la modifica e l'aggiornamento dei modelli di controllo e di compliance e dei relativi processi. Gli impatti sono basati sulle risultanze delle analisi alla data di redazione del presente bilancio e potrebbero cambiare in quanto il processo di implementazione è ancora in corso.

Gli impatti in sede di transizione non sono indicativi degli sviluppi futuri, in quanto le scelte di allocazione del capitale potrebbero cambiare con conseguenti riflessi economico-patrimoniali sulla rilevazione in bilancio.

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ CONTROLLATE CONSOLIDATE

Composizione del Gruppo

TIM detiene la maggioranza dei diritti di voto in tutte le controllate incluse nell'area di consolidamento. L'elenco completo delle società controllate consolidate, è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 31 dicembre 2018, rispetto al 31 dicembre 2017, sono di seguito elencate.

Tali variazioni non hanno avuto impatti significativi sul presente Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018.

Società controllate uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Uscite:
OLIVETTI ESPANA S.A. (in liquidazione) Liquidata Altre Attività Dicembre 2018
Fusione:
TI SPARKLE MED S.p.A. Fusa in TI Sparkle S.p.A. Domestic Aprile 2018
TIM CELULAR S.A. Fusa in TIM S.A. Brasile Ottobre 2018

Il numero delle imprese controllate e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

31.12.2018
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 42 63
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 1 - 1
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 16 - 16
Totale imprese 38 42 80
31.12.2017
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 22 44 66
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 1 - 1
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 19 - 19
Totale imprese 42 44 86

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

SOCIETÀ CONTROLLATE CON INTERESSENZE SIGNIFICATIVE DI MINORANZA

Al 31 dicembre 2018 il Gruppo TIM detiene partecipazioni in società controllate, con interessenze significative di minoranza, con riferimento al gruppo Tim Brasil.

Si precisa che i dati di seguito presentati, al lordo delle elisioni dei rapporti con le altre società del Gruppo, sono redatti secondo gli IFRS e tengono conto delle rettifiche apportate al momento dell'acquisizione (allineamento al fair value delle attività e passività acquisite).

Gruppo Tim Brasil - Business Unit Brasile

La quota delle interessenze partecipative, detenuta dalle partecipazioni di minoranza, al 31 dicembre 2018 è pari al 33,4% del capitale di Tim Participações, che a sua volta detiene il 100% del capitale della società operativa Tim S.A., coincidente con i corrispondenti diritti di voto.

Dati patrimoniali gruppo Tim Brasil

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Attività non correnti 6.257 6.819
Attività correnti 1.387 1.929
Totale Attività 7.644 8.748
Passività non correnti 959 1.703
Passività correnti 1.678 1.852
Totale Passività 2.637 3.555
Patrimonio Netto 5.007 5.193
di cui Partecipazioni di minoranza 1.518 1.556

Dati economici gruppo Tim Brasil

(milioni di euro) 2018 2017
Ricavi 3.943 4.502
Utile (perdita) dell'esercizio 586 340
di cui Partecipazioni di minoranza 200 114

Dati finanziari gruppo Tim Brasil

Il flusso monetario complessivo generato nell'esercizio 2018 risulta negativo per 512 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio negativa di 67 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato negativo per 445 milioni di euro.

Nell'esercizio 2017 risultava negativo per 744 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio negativa di 146 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato negativo per 598 milioni di euro.

Si segnalano infine, sempre con riferimento al gruppo Tim Brasil e coerentemente con quanto evidenziato nella Relazione sulla gestione – Sezione Principali rischi e incertezze, i principali fattori di rischio che potrebbero comportare restrizioni, anche significative, sulle attività del gruppo Tim Brasil:

  • rischi strategici (rischi connessi a fattori macroeconomici e politici, nonché rischi connessi alle restrizioni valutarie e alle dinamiche competitive);
  • rischi operativi (rischi connessi alla continuità di business e allo sviluppo delle reti fisse e mobili, nonché rischi associati a controversie e contenziosi);
  • rischi finanziari;
  • rischi di Compliance e Regolatorio.

NOTA 4 AVVIAMENTO

Tale voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione negli anni 2017 e 2018:

(milioni di euro) 31.12.2016 Riclassifiche Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
31.12.2017
Domestic 28.489 28.489
Core Domestic 28.077 28.077
International Wholesale 412 412
Brasile 1.123 (150) 973
Altre attività
Totale 29.612 (150) 29.462
(milioni di euro) 31.12.2017 Riclassifiche Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
31.12.2018
Domestic 28.489 (2.590) 25.899
Core Domestic 28.077 (2.450) 25.627
International Wholesale 412 (140) 272
Brasile 973 (103) 870
Altre attività
Totale 29.462 (2.590) (103) 26.769

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato della società.

Nel corso del 2018 l'avviamento si riduce di 2.693 milioni di euro, da 29.462 milioni di euro di fine 2017 a 26.769 milioni di euro al 31 dicembre 2018 per effetto delle svalutazioni, complessivamente pari a 2.590 milioni di euro, rilevate nel corso dell'esercizio e relative alla Business Unit Domestic, nonchè per la differenza cambio dell'avviamento della Cash Generating Unit (CGU) Brasile.

La Business unit Domestic è costituita dalla CGU Core Domestic e dalla CGU International Wholesale. Con riferimento alla CGU Core Domestic, al 30 settembre 2018 si erano verificati eventi e circostanze di natura esogena ed endogena, che avevano indotto la società ad effettuare l'impairment test su tale CGU ed avevano portato alla rilevazione di un Impairment loss (svalutazione) per un importo di 2.000 milioni di euro.

L'impairment test condotto in sede di predisposizione del Bilancio 2018 ha comportato una svalutazione addizionale di 450 milioni di euro dell'avviamento attribuito alla CGU Core Domestic - portando la svalutazione complessiva dell'esercizio 2018 a 2.450 milioni di euro - nonché una svalutazione di 140 milioni di euro dell'avviamento attribuito alla CGU International Wholesale.

Con riferimento alla CGU Brasile, l'esercizio di Impairment test non ha evidenziato riduzioni di valore.

I valori contabili lordi dell'avviamento e delle relative svalutazioni per riduzione di valore accumulate dal 1° gennaio 2004 (data di allocazione alle Unità Generatrici di Flussi Finanziari (CGU)) sino al 31 dicembre 2018 e 2017 sono così riepilogati:

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Valore
netto
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Valore
netto
Domestic 42.457 (16.558) 25.899 42.457 (13.968) 28.489
Core Domestic 42.045 (16.418) 25.627 42.045 (13.968) 28.077
International Wholesale 412 (140) 272 412 412
Brasile 1.077 (207) 870 1.204 (231) 973
Altre attività
Totale 43.534 (16.765) 26.769 43.661 (14.199) 29.462

I dati relativi alla CGU Brasile sono esposti in euro convertiti al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio; il valore dell'avviamento relativo alla CGU corrisponde a 3.854 milioni di reais.

L'impairment test è stata svolto su due livelli; al primo livello è stato stimato il valore recuperabile delle attività attribuite alle singole CGU alle quali è allocato l'avviamento, al secondo livello si sono considerate le attività del Gruppo nel loro complesso.

Per quanto riguarda le verifiche al primo livello, le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:

Settore Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari
Domestic Core Domestic
International Wholesale
Brasile Brasile

Al 31 dicembre 2018 il "valore recuperabile" delle CGU è pari al maggiore tra il "fair value (valore equo) al netto dei costi di dismissione" e il "valore d'uso".

Le configurazioni di valore utilizzate per determinare il valore recuperabile sono state per Core Domestic il valore d'uso, per International Wholesale e Brasile il fair value. In particolare, per il Brasile il fair value è stato determinato sulla base della capitalizzazione di borsa a fine periodo; per International Wholesale il fair value è stato determinato sulla base di multipli diretti di mercato relativi ad un campione di società comparabili, avendo a riferimento i valori medi del rapporto Enterprise Value/EBITDA, applicato all'EBITDA previsionale 2019 della CGU (fair value di livello 3 nella scala gerarchica prevista dai principi di riferimento, corrispondente a "prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili").

Le valutazioni sono espresse in valuta locale, e pertanto in valuta Euro per le CGU Core Domestic e International Wholesale e in valuta Reais per la CGU Brasile. Per quest'ultima unità il valore recuperabile delle attività è determinato con la denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.

Per la CGU Core Domestic la stima di valore d'uso è determinata, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori e industriali (gli Esperti), partendo dal Piano Industriale 2019-2021 approvato dal Consiglio di Amministrazione. I flussi medio attesi sono determinati avendo a riferimento i tre anni del Piano Industriale 2019-2021 ai quali si aggiungono dati estrapolati per ulteriori due anni, portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2019-2023). L'estrapolazione al 2022-2023 ha consentito in particolare di intercettare fenomeni di mercato e concorrenziali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale.

Per la stima del valore terminale, si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2023, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti a lungo termine. Inoltre, con specifico riferimento al valore incrementale derivante dall'utilizzo della licenza 5G, e quindi dallo sviluppo di nuove e innovative aree di business, si è adottato un modello di valutazione che tiene conto dei flussi incrementali netti per un arco di tempo definito basato sulla sola durata temporale della licenza. Tale approccio è coerente con la necessità di intercettare nella configurazione di valore, da un lato i flussi negativi derivanti dal pagamento della licenza (2019 – 2022) e degli investimenti industriali a supporto del suo sviluppo (inclusi nel Piano Industriale), dall'altro i flussi netti positivi derivanti dalla componente incrementale di business che l'acquisizione della licenza consentirà di sviluppare in un arco temporale ampio e oltre i 5 anni di previsione esplicita.

Il Piano Industriale 2019-2021 recepisce alcune valutazioni sui potenziali elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Al fine di definire il flusso medio normale per l'impairment test, il management con l'ausilio degli Esperti ha identificato ulteriori fattori di rischio, apportando variazioni negli ammontari e/o nella distribuzione temporale dei flussi di cassa futuri, attribuendo maggior peso alle evidenze esterne disponibili.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso per la CGU Core Domestic:

  • è stato stimato con il modello denominato CAPM - Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio paese e il rischio associato al deprezzamento della valuta di denominazione dei flussi finanziari;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito.

Si riportano nel seguito per la CGU Core Domestic:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale;
  • il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tasso g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risulta dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.

PARAMETRI RILEVANTI AI FINI DELLE STIME DI VALORE D'USO

Core Domestic
WACC 6,60%
WACC prima delle imposte 8,91%
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,5%
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 6,10%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 8,41%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 20,15%

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" della CGU Core Domestic è stato stimato tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si colloca all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.

Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.

In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso della CGU Core Domestic, sono state effettuate anche analisi di sensitività sui fattori di rischio individuati con gli Esperti per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato.

Le differenze fra il valore recuperabile e i valori netti contabili per le CGU considerate ammontano a:

(milioni di euro) Core Domestic International
Wholesale
Brasile
Differenza tra i valori recuperabili e i valori netti
contabili
-2.450 -140 +1.246

Pertanto, alla luce di tutti gli elementi di cui sopra, nell'esercizio 2018 la svalutazione dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Core Domestic ammonta a 2.450 milioni di euro e la svalutazione dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit International Wholesale è pari a 140 milioni di euro.

La Cash Generating Unit Brasile evidenzia per contro una differenza positiva di 1,2 miliardi di euro. Essendo il valore recuperabile, determinato sulla base del fair value, superiore ai valori contabili, per la CGU Brasile non è stato calcolato il valore d'uso.

Con riguardo alla CGU Brasile, le analisi di sensitività evidenziano come la variazione necessaria a rendere il valore recuperabile uguale al valore contabile sia pari al -25% del valore dell'azione.

Per quanto riguarda i controlli di valore a livello complessivo di Gruppo, si è proceduto al confronto tra la sommatoria dei valori recuperabili di tutte le CGU e il valore contabile delle attività operative nette del bilancio consolidato. A questo ulteriore livello di impairment test non si sono registrate riduzioni per perdite di valore.

NOTA 5 ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2017, di 1.697 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2016 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
31.12.2017
Diritti di brevetto industriale e
diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
2.458 771 (1.263) (147) 374 2.193
Concessioni, licenze, marchi e
diritti simili
2.854 140 (396) (96) 248 2.750
Altre attività immateriali 109 157 (134) (5) 7 134
Attività immateriali in corso e
acconti
1.530 1.224 (30) (143) 73 (539) 2.115
Totale 6.951 2.292 (1.793) (30) (391) 73 90 7.192
(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione
IFRS 15
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) / Ripristini Dismissioni Differenze cambio Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
31.12.2018
Diritti di brevetto industriale
e diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno 2.193 703 (1.171) (98) 468 2.095
Concessioni, licenze, marchi
e diritti simili
2.750 103 (422) (64) 894 3.261
Altre attività immateriali 134 (110) 11 (6) (1) 5 33
Attività immateriali in corso e
acconti
2.115 2.830 4 (1) (88) 37 (1.397) 3.500
Totale 7.192 (110) 3.647 (1.599) 4 (1) (251) 37 (30) 8.889

Gli investimenti dell'esercizio 2018 sono pari a 3.647 milioni di euro (superiori di 1.355 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017) e risentono in particolare degli impatti derivanti dalle acquisizioni dei diritti d'uso per frequenze di telefonia mobile in Italia (2.399 milioni di euro), iscritti fra le Attività immateriali in corso. Gli investimenti dell'esercizio 2018 comprendono inoltre 248 milioni di euro di attività realizzate internamente (272 milioni di euro nell'esercizio 2017); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Attività realizzate internamente".

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 31 dicembre 2018 sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo acquisito a titolo di proprietà e in licenza d'uso, ammortizzati in un periodo compreso da 2 e 5 anni, si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.256 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (794 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 31 dicembre 2018 si riferiscono principalmente:

  • al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.040 milioni di euro per TIM S.p.A., 615 milioni di euro per la Business Unit Brasile); si incrementano di 502 milioni di euro principalmente a seguito della riclassifica della Capogruppo a licenze in uso della proroga dei diritti d'uso sulla banda 900 e 1800 MHz (licenza GSM), acquisita nel 2017 con decorrenza dal 1° luglio 2018 e della riclassifica effettuata dalla Business Unit Brasile del diritto d'uso delle frequenze a 700 MHz entrate in esercizio;
  • agli Indefeasible Rights of Use IRU (412 milioni di euro) che si riferiscono alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle - International Wholesale (270 milioni di euro), alla Capogruppo (110 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (32 milioni di euro);
  • alle frequenze televisive della società Persidera (Core Domestic) per 104 milioni di euro. I diritti d'uso delle frequenze utilizzate per la trasmissione in tecnica Digitale Terrestre scadranno nel 2032.

Il valore residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili in esercizio al 31 dicembre 2018 (2.655 milioni di euro) e le relative vite utili sono così dettagliati:

Tipologia Valore residuo al
31.12.2018
(milioni di euro)
Vita utile
(anni)
Scadenza Quota di Amm.to
dell'esercizio 2018
(milioni di euro)
TIM S.p.A.:
UMTS 403 18 31/12/2021 134
UMTS 2100 MHz 22 12 31/12/2021 7
WiMax 4 15 31/05/2023 1
LTE 1800 MHz 94 18 31/12/2029 9
LTE 800 MHz 661 17 31/12/2029 60
LTE 2600 MHz 73 17 31/12/2029 7
Banda 1452-1492 MHz 181 14 31/12/2029 16
GSM (proroga) 3 30/06/2018 17
Banda 900 e 1800 MHz 602 12 31/12/2029 27
gruppo Tim Brasil:
GSM e 3G (UMTS) 129 15 Da 2023 a 2031 41
4G (LTE - 700 Mhz) 486 15 2030 36

Le altre attività immateriali si riducono principalmente per effetto dell'adozione dell'IFRS 15 secondo cui i costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs - SAC) relativi a contratti con clausola di durata minima, non sono più oggetto di capitalizzazione e ammortamento ma sono riclassificati nell'ambito dei costi contrattuali differiti e successivamente imputati a conto economico lungo la durata contrattuale alla voce "Acquisti di materie e servizi", al 31 dicembre 2017 i SAC ammontavano a 110 milioni di euro. Il saldo delle altre attività immateriali al 31 dicembre 2018 comprende principalmente diritti d'uso di superficie acquisiti da INWIT.

Le attività immateriali in corso e acconti accolgono principalmente:

  • l'investimento della Capogruppo connesso all'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G, per un importo complessivo di 2.399 milioni di euro (al netto dello sconto di 8 milioni di euro applicato all'atto della aggiudicazione proporzionale alla popolazione relativa alle zone interessate dalla sperimentazione), per effetto della partecipazione di TIM S.p.A. alla gara per l'assegnazione degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, avvenuta nel corso del 2018. L'aggiudicazione dei diritti è avvenuta in data 9 ottobre 2018; i diritti delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz sono stati resi disponibili in via definitiva a gennaio 2019, mentre quelli nelle bande 694-790 MHz saranno resi disponibili a luglio 2022. Il pagamento dei diritti aggiudicati avverrà in sei rate annuali, la prima delle quali è già stata corrisposta a fine ottobre 2018, per un importo di 477 milioni di euro.
  • l'ammontare non ancora in esercizio del diritto d'uso delle frequenze a 700 MHz, pari a 461 milioni di euro, acquisito nel 2014 dal gruppo Tim Brasil per complessivi 2,9 miliardi di reais (pari a circa 1 miliardo di euro). Nell'esercizio 2018 una componente dello stesso, pari a 261 milioni di euro, è entrata in esercizio ed è stata conseguentemente riclassificata alla voce "Concessioni, licenze, marchi e diritti simili". Dal 2014 sono stati capitalizzati gli oneri finanziari direttamente imputabili all'acquisto del citato diritto, che nel 2018 sono risultati pari a circa 37 milioni di euro in presenza di un tasso d'interesse annuo pari all'8,37%; la capitalizzazione è stata portata a diretta riduzione della voce di conto economico "Oneri finanziari".

Nell'esercizio 2018 la Capogruppo ha inoltre effettuato un adeguamento di valore per 4 milioni di euro su lavori in corso precedentemente oggetto di svalutazione.

Le attività immateriali in corso e acconti al 31 dicembre 2017 comprendevano il pagamento di 630 milioni di euro, a fronte della proroga dei diritti d'uso sulla banda 900 e 1800 MHz dal 1° luglio 2018 sino a tutto il 31 dicembre 2029. Pertanto, nel corso dell'esercizio 2018 il valore della proroga della licenza è stato riclassificato alla voce "Concessioni, licenze, marchi e diritti simili".

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 e 2017 sono così riepilogati:

31.12.2017
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 12.266 (7) (10.066) 2.193
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 7.044 (273) (4.021) 2.750
Altre attività immateriali 522 (388) 134
Attività immateriali in corso e acconti 2.145 (30) 2.115
Totale attività immateriali a vita utile definita 21.977 (310) (14.475) 7.192
31.12.2018
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 10.832 (8.737) 2.095
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 7.839 (277) (4.301) 3.261
Altre attività immateriali 241 (208) 33
Attività immateriali in corso e acconti 3.526 (26) 3.500
Totale attività immateriali a vita utile definita 22.438 (303) (13.246) 8.889

Le svalutazioni di "Concessioni, licenze, marchi e diritti simili", principalmente relative a esercizi precedenti al 2004, sono relative agli Indefeasible Rights of Use (IRU) di capacità trasmissiva e di cavi per collegamenti internazionali acquisiti dal gruppo Telecom Italia Sparkle.

Con riferimento ai valori lordi delle attività immateriali a vita utile definita, nel 2018 sono state effettuate dalla Capogruppo dismissioni per 2.195 milioni di euro, che hanno riguardato principalmente release obsolete di sistemi software della Capogruppo; conseguentemente sono state anche annullate, ove presenti, le svalutazioni cumulate e il Fondo ammortamento alle stesse connesse.

NOTA 6 ATTIVITÀ MATERIALI (DI PROPRIETÀ E IN LOCAZIONE FINANZIARIA)

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI DI PROPRIETÀ

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2017, di 35 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2016 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2017
Terreni 203 6 (2) 6 213
Fabbricati civili e industriali 509 10 (39) (3) 11 488
Impianti e macchinari 11.709 2.601 (2.286) (8) (8) (332) 373 12.049
Attrezzature industriali e
commerciali
38 12 (16) 2 36
Altri beni 391 88 (159) (2) (18) 76 376
Attività materiali in corso e
acconti
1.097 541 1 (1) (41) (543) 1.054
Totale 13.947 3.258 (2.500) (7) (11) (396) (75) 14.216
(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni 213 6 (1) 32 250
Fabbricati civili e industriali 488 79 (36) (2) 59 588
Impianti e macchinari 12.049 2.013 (2.229) (7) (217) 487 12.096
Attrezzature industriali e
commerciali
36 8 (14) 1 31
Altri beni 376 94 (162) (2) (13) 65 358
Attività materiali in corso e acconti 1.054 488 (4) (21) (589) 928
Totale 14.216 2.688 (2.441) (13) (254) 55 14.251

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 31 dicembre 2018 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (209 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche, o ad uso ufficio e le costruzioni leggere. Il saldo al 31 dicembre 2018 si riferisce principalmente a TIM S.p.A. (555 milioni di euro). Si segnala che nel corso del 2018, nell'ambito del progetto di razionalizzazione degli spazi industriali e uso ufficio in corso, la Capogruppo ha sottoscritto un accordo con una primaria società immobiliare, che ha comportato l'acquisizione in proprietà di immobili precedentemente detenuti in leasing e il rilascio di altri immobili non considerati più strategici; l'operazione ha comportato, a fronte di un esborso finanziario pari a 158 milioni di euro, un investimento netto pari a 69 milioni di euro e la riclassifica fra i beni in proprietà del valore residuo degli immobili in leasing e delle migliorie a fabbricati di proprietà.

La voce Impianti e macchinari comprende l'infrastruttura tecnologica adibita al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. Il saldo al 31 dicembre 2018 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (9.162 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (1.947 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

Gli investimenti dell'esercizio 2018 diminuiscono di 570 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, principalmente per effetto della maggiore selettività negli investimenti per infrastrutture di rete e comprendono 322 milioni di euro di attività realizzate internamente (354 milioni di euro nell'esercizio 2017); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Attività realizzate internamente".

Gli ammortamenti, le svalutazioni e i ripristini di valore sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

L'ammortamento 2018 e 2017 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività, rappresentata, in prevalenza, dalle seguenti aliquote minime e massime:

Fabbricati civili e industriali 2% - 5,55%
Impianti e macchinari 3% - 50%
Attrezzature industriali e commerciali 20%
Altri beni 10% - 50%

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 e 2017 sono di seguito riepilogati:

31.12.2017
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni 218 (5) 213
Fabbricati civili e industriali 1.717 (1.229) 488
Impianti e macchinari 68.964 (62) (56.853) 12.049
Attrezzature industriali e commerciali 310 (1) (273) 36
Altri beni 3.988 (2) (3.610) 376
Attività materiali in corso e acconti 1.054 1.054
Totale 76.251 (70) (61.965) 14.216
31.12.2018
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni 253 (3) 250
Fabbricati civili e industriali 1.862 (1.274) 588
Impianti e macchinari 70.525 (62) (58.367) 12.096
Attrezzature industriali e commerciali 318 (1) (286) 31
Altri beni 3.885 (2) (3.525) 358
Attività materiali in corso e acconti 928 928
Totale 77.771 (68) (63.452) 14.251

Le svalutazioni di "Impianti e macchinari", principalmente relative a esercizi precedenti al 2004, sono relative al gruppo Telecom Italia Sparkle.

Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, si segnala che nel 2018 TIM S.p.A. ha effettuato dismissioni per un valore lordo pari a 431 milioni di euro che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati; la voce maggiormente interessata è stata quella relativa a Impianti e macchinari per 288 milioni di euro, conseguentemente sono state anche annullate, ove presenti, le svalutazioni cumulate e il Fondo ammortamento agli stessi connessi.

BENI IN LOCAZIONE FINANZIARIA

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 436 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2016 Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
finanziari
Ammortamenti Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2017
Terreni in leasing 16 16
Fabbricati civili e industriali 1.835 47 2 (130) 14 1.768
Impianti e macchinari 365 72 14 (21) (43) (34) 353
Altri beni 125 52 (29) (1) (9) 138
Attività materiali in corso e acconti 72 32 (48) 56
Totale 2.413 151 68 (180) (44) (77) 2.331
(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Incrementi di contratti di
leasing
finanziari
Ammortamenti Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni in leasing 16 16
Fabbricati civili e industriali 1.768 32 12 (159) (288) 1.365
Impianti e macchinari 353 9 6 (18) (26) (22) 302
Altri beni 138 52 (38) (1) (3) 148

Gli investimenti del 2018 si riferiscono a TIM S.p.A. e sono rappresentati principalmente dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU in considerazione dell'avvenuto pagamento a inizio contratto, e da migliorie e spese incrementative sostenute con riferimento a beni mobili o immobili di terzi utilizzati sulla base di contratti di locazione finanziaria.

Attività materiali in corso e acconti 56 32 (24) 64 Totale 2.331 73 70 (215) (27) (337) 1.895

Gli incrementi di contratti di leasing finanziari si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (58 milioni di euro) e solo in via residuale alla Business Unit Brasile.

Nella voce Fabbricati civili e industriali sono ricompresi gli immobili oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi adattamenti edili riferibili integralmente a TIM S.p.A.. La diminuzione netta di 288 milioni di euro (colonna "Altre variazioni") si riferisce per 215 milioni di euro al piano di ristrutturazione e razionalizzazione immobiliare, che prevede il progressivo rilascio di spazi ad uso ufficio ed industriale con il conseguente aggiornamento della stima delle durate sui contratti rinegoziati, non considerando più probabile l'opzione di rinnovo di alcuni contratti di più lunga durata. Inoltre, a seguito del citato accordo di razionalizzazione degli spazi immobiliari, sono stati acquisiti in proprietà alcuni immobili precedentemente detenuti in leasing, con conseguente riclassifica a fabbricati di proprietà per complessivi 82 milioni di euro (71 milioni di euro di fabbricati e 11 milioni di euro di migliorie)

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo Tim Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario. Gli investimenti del 2018 si riferiscono all'avanzamento del contratto di acquisizione di capacità trasmissiva in IRU da parte della Capogruppo.

La voce Altri beni si incrementa rispetto al 31 dicembre 2017 di 10 milioni di euro e accoglie gli effetti conseguenti al riconoscimento, da parte della Business Unit Domestic, di vari contratti di locazione di autoveicoli come locazioni finanziarie in base alle previsioni dello IAS 17. Ciò ha comportato un impatto complessivo sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2018 di 49 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 e 2017 sono così riepilogati:

31.12.2017
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni in leasing 16 16
Fabbricati civili e industriali 3.391 (27) (1.596) 1.768
Impianti e macchinari 397 (44) 353
Altri beni 200 (62) 138
Attività materiali in corso e acconti 56 56
Totale 4.060 (27) (1.702) 2.331
31.12.2018
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni in leasing 16 16
Fabbricati civili e industriali 2.792 (13) (1.414) 1.365
Impianti e macchinari 370 (68) 302
Altri beni 243 (95) 148
Attività materiali in corso e acconti 64 64
Totale 3.485 (13) (1.577) 1.895

Al 31 dicembre 2018 e 2017 i canoni di leasing da corrispondere negli anni successivi e il loro valore attuale, sono i seguenti:

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Pagamenti minimi
dovuti per canoni
di leasing
Valore attuale
pagamenti
minimi dovuti
Pagamenti minimi
dovuti per canoni di
leasing
Valore attuale
pagamenti
minimi dovuti
Entro l'esercizio successivo 227 210 271 234
Dal 2° al 5° esercizio successivo 993 782 1.031 691
Oltre il 5° esercizio successivo 1.745 831 2.878 1.391
Totale 2.965 1.823 4.180 2.316
(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Valore canoni futuri netti (pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing) 2.965 4.180
Quota interessi (1.142) (1.864)
Valore attuale canoni di leasing 1.823 2.316
Passività per locazioni finanziarie 1.948 2.430
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (124) (114)
Totale passività nette per locazioni finanziarie 1.823 2.316

Al 31 dicembre 2018 la rivalutazione ISTAT dei canoni di leasing è stata pari a 13 milioni di euro (13 milioni di euro al 31 dicembre 2017) ed è riferita a TIM S.p.A..

NOTA 7 PARTECIPAZIONI

PARTECIPAZIONI IN IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Tiglio I 5 7
NordCom 5 5
W.A.Y. 3 3
Altre 3 2
Totale Imprese collegate 16 17
Alfiere
Totale Joint Ventures
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 16 17

La movimentazione della voce è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2016 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del
patrimonio
netto
31.12.2017
Tiglio I 8 (1) 7
Nordcom 5 5
W.A.Y. 3 3
Altre 2 2
Totale Imprese collegate 18 (1) 17
Alfiere
Totale Joint Ventures
Totale partecipazioni valutate con il metodo
del patrimonio netto
18 (1) 17
(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del
patrimonio
netto
31.12.2018
Tiglio I 7 (2) 5
Nordcom 5 5
W.A.Y. 3 3
Altre 2 1 3
Totale Imprese collegate 17 (1) 16
Alfiere
Totale Joint Ventures
Totale partecipazioni valutate con il metodo
del patrimonio netto
17 (1) 16

La voce relativa alle joint ventures si riferisce alla partecipazione in Alfiere S.p.A., società che possiede alcuni fabbricati nella zona EUR di Roma, il cui valore è stato sostanzialmente azzerato nel 2016.

Il bilancio al 31 dicembre 2018 di Alfiere S.p.A. non è ancora disponibile; per quanto concerne i principali dati aggregati predisposti relativamente alla quota di competenza del Gruppo TIM sono pertanto esposte le grandezze relative all'esercizio 2017.

2017
(milioni di euro) Alfiere S.p.A. Quota Gruppo
TIM (50%)
Attività non correnti 156,6 78,3
Attività correnti 3,5 1,8
Totale Attività 160,1 80,1
Passività non correnti 142,9 71,5
Passività correnti 13,6 6,8
Totale Passività 156,5 78,3
Patrimonio netto 3,6 1,8
Totale Passività e Patrimonio Netto 160,1 80,1
Utile (perdita) dell'esercizio (5,7) (2,9)

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

Le partecipazioni in imprese collegate valutate con il metodo del patrimonio netto del Gruppo TIM sono non rilevanti sia singolarmente che in forma aggregata.

PARTECIPAZIONI IN ENTITÀ STRUTTURATE

Il Gruppo TIM non detiene partecipazioni in entità strutturate.

ALTRE PARTECIPAZIONI

La voce relativa alle Altre partecipazioni è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2016 Investimenti Cessioni e rimborsi
di capitale
Valutazione
con il
metodo del fair
value
Altre variazioni 31.12.2017
Assicurazioni Generali 2 1 3
Fin.Priv. 17 3 20
Northgate Comms Tech Innovations
Partners L.P.
14 3 17
Altre 13 (2) 11
Totale 46 3 4 (2) 51
(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione
IFRS 9
Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il
metodo del
fair value
Altre
variazioni
31.12.2018
Assicurazioni Generali 3 3
Fin.Priv. 20 (4) 16
Northgate Comms Tech Innovations
Partners L.P.
17 (3) 2 16
Altre 11 3 1 (1) 14
Totale 51 3 (1) (4) 49

TIM, così come consentito dall'IFRS 9, valuta tutte le Altre partecipazioni al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

NOTA 8 ATTIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Attività finanziarie non correnti
Titoli, crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 43 47
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 54 69
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
1.490 1.495
Derivati non di copertura 7 7
Altri crediti finanziari 150
Totale attività finanziarie non correnti (a) 1.594 1.768
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Posseduti per la negoziazione
Posseduti fino alla scadenza
Disponibili per la vendita 993
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 945
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 181
1.126 993
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
100
Crediti verso il personale 14 16
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 70 45
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
242 260
Derivati non di copertura 12 15
Altri crediti finanziari a breve 2 1
340 437
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.917 3.575
Totale attività finanziarie correnti (b) 3.383 5.005
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(c)
Totale attività finanziarie non correnti e correnti (a+b+c) 4.977 6.773

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono:

  • ai contratti di leasing stipulati negli anni passati da Teleleasing direttamente con la clientela e di cui TIM è garante;
  • alla quota dei contratti di noleggio con prestazioni di servizi accessori;
  • ai contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura, mentre i derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria includono sia la componente di valutazione spot mark to market che i ratei attivi su tali contratti derivati.

I derivati non di copertura comprendono la componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile. Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti derivati".

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 945 milioni di euro a titoli quotati, di cui 558 milioni di euro di Titoli di Stato italiani, acquistati rispettivamente da TIM S.p.A. (252 milioni di euro), Telecom Italia Finance S.A. (296 milioni di euro) e INWIT S.p.A. (10 milioni di euro), nonchè 387 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012, sostituendo le precedenti policy;
  • per 181 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti diminuiscono di 1.658 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 e sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 1.694 2.828
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa 1 2
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 222 745
Totale 1.917 3.575

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2018 hanno le seguenti caratteristiche:

  • scadenze: tutti i depositi scadranno entro tre mesi;
  • rischio controparte: i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito con una classe di rating almeno pari a BBB- per l'agenzia di rating Standard & Poor's per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono stati effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 221 milioni di euro (744 milioni di euro al 31 dicembre 2017) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

NOTA 9 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITÀ NON CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 131 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2017 di cui
Strumenti
Finanziari
Crediti vari non correnti (a) 697 326 704 371
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.531
Altri costi differiti 63
Risconti attivi a medio/lungo termine 1.718
(b) 1.594 1.718
Totale (a+b) 2.291 326 2.422 371

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 15
Crediti vari non correnti (a) 704 704
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.714 (319) 1.395
Altri costi differiti 54 54
Risconti attivi a medio/lungo termine 1.718 (1.718)
(b) 1.718 50 (319) 1.449
Totale (a+b) 2.422 50 (319) 2.153

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell' IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

I crediti vari non correnti ammontano a 697 milioni di euro (704 milioni di euro al 31 dicembre 2017), sono prevalentemente afferibili alla Business Unit Brasile (646 milioni di euro; 651 milioni di euro al 31 dicembre 2017). Sono relativi a crediti per depositi giudiziali per 307 milioni di euro (349 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e a crediti per imposte sul reddito per 88 milioni di euro (96 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Le altre attività non correnti ammontano a 1.594 milioni di euro (1.718 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e comprendono principalmente:

  • Costi contrattuali differiti per 1.531 milioni di euro, relativi al differimento di costi connessi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela, classificati al 31 dicembre 2017 tra i Risconti attivi a medio/lungo termine.

Si evidenzia che i costi contrattuali (costi di ottenimento e costi di adempimento di un contratto), in base ai precedenti principi contabili, erano già oggetto di differimento (capitalizzazione o risconto) e rilevati a conto economico in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale e della tipologia di cliente.

Con l'applicazione dell'IFRS 15, tale impostazione è rimasta sostanzialmente confermata, fatta salva la riclassifica dalle Attività immateriali dei costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs – SAC) correlati a contratti con clausola di durata minima, pari al 1° gennaio 2018 a 110 milioni di euro (di cui 50 milioni di euro a medio/lungo termine).

I costi di attivazione del servizio telefonico vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela, tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi oggetto di attivazione. La durata attesa stimata al 31 dicembre 2018 è mediamente pari a 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso.

    • Altri costi differiti pari a 63 milioni di euro, attribuibili principalmente alle società della Business Unit Domestic.
    • Risconti attivi a medio/lungo termine: non più presenti al 31 dicembre 2018 in quanto compresi nelle precedenti voci; al 31 dicembre 2017 erano principalmente relativi alla Business Unit Domestic e attinenti al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela.

Si riportano di seguito l'evidenza al 31 dicembre 2018 dei costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) con il dettaglio dei costi per acquisizione e per esecuzione dei contratti, nonché la relativa movimentazione nell'esercizio:

(milioni di euro) 31.12.2018
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.132
Costi di esecuzione del contratto 1.033
Totale 2.165
(milioni di euro) 1.1.2018 Incremento Rilascio a conto
economico
Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2018
Costi di acquisizione del
contratto
1.031 473 (367) (5) 1.132
Costi di esecuzione del
contratto
905 348 (220) 1.033
Totale 1.936 821 (587) (5) 2.165

NOTA 10 IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

CREDITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

I Crediti per imposte sul reddito non correnti e correnti ammontano al 31 dicembre 2018 a 339 milioni di euro (173 milioni di euro al 31 dicembre 2017). In particolare comprendono:

  • crediti non correnti per 88 milioni di euro (96 milioni di euro al 31 dicembre 2017);
  • crediti correnti per 251 milioni di euro (77 milioni di euro al 31 dicembre 2017), principalmente riferibili alle società della Business Unit Brasile (78 milioni di euro) e della Business Unit Domestic (171 milioni di euro).

ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE E FONDO IMPOSTE DIFFERITE

Il saldo netto è pari a 944 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (728 milioni di euro al 31 dicembre 2017) ed è così composto:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Attività per imposte anticipate 1.136 993
Fondo imposte differite (192) (265)
Totale 944 728

Le attività per imposte anticipate si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic per 917 milioni di euro (939 milioni di euro al 31 dicembre 2017) ed alla Business Unit Brasile per 177 milioni di euro. Si incrementano rispetto al 31 dicembre 2017 essenzialmente a seguito dell'iscrizione di circa 200 milioni di euro di imposte differite attive, connesse alla recuperabilità fiscale di perdite pregresse, registrate negli anni precedenti e divenute recuperabili sulla base della prospettiva di utili, delle società della Business Unit Brasile. Il fondo per imposte differite si riferisce principalmente a Telecom Italia Capital per 155 milioni di euro (174 milioni di euro al 31 dicembre 2017) ed alla Business Unit Domestic per 25 milioni di euro (54 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Poiché la contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata, ove ne esistano i presupposti, tenendo conto delle compensazioni per entità giuridica, la composizione delle stesse al lordo delle compensazioni effettuate, è la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Attività per imposte anticipate 1.592 1.429
Fondo imposte differite (648) (701)
Totale 944 728

Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2018 e 2017, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2018, sono analizzate nel seguente prospetto:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione
IFRS 9
Adozione
IFRS 15
Iscritte a
conto
economico
Riconosciute
a patrimonio
netto
Variazione area
di
consolidamento
e altre
variazioni
31.12.2018
Attività per imposte anticipate:
Perdite fiscali a nuovo 32 181 (8) 205
Strumenti derivati 589 (7) (9) 573
Fondo svalutazione crediti 142 27 11 6 186
Fondi per rischi e oneri 452 (12) (8) 432
Ammortamenti tassati 106 8 114
Altre imposte anticipate 108 (23) (5) 2 82
Totale 1.429 27 158 (14) (8) 1.592
Fondo imposte differite:
Strumenti derivati (422) (1) 2 (421)
Aggregazioni aziendali - per la parte
relativa ai plusvalori residui
(131) 4 13 (114)
Plusvalenze differite (2) 2
Ammortamenti anticipati (14) (14)
Altre imposte differite (132) 11 (8) 35 (5) (99)
Totale (701) 11 (8) 38 4 8 (648)
Totale Attività per imposte anticipate al
netto del Fondo imposte differite
728 38 (8) 196 (10) 944

Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e del Fondo imposte differite al 31 dicembre 2018 sono le seguenti:

(milioni di euro) Entro
l'esercizio
successivo
Oltre l'esercizio
successivo
Totale al
31.12.2018
Attività per imposte anticipate 383 1.209 1.592
Fondo imposte differite (18) (630) (648)
Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte
differite
365 579 944

Al 31 dicembre 2018 il Gruppo TIM ha perdite fiscali riportabili a nuovo per 2.163 milioni di euro relative, principalmente, alla Business Unit Brasile e alla società Telecom Italia Finance, con le seguenti scadenze:

Anno di scadenza (milioni di euro)
2019
2020
2021
2022 1
2023
Scadenza successiva al 2023 39
Senza scadenza 2.123
Totale perdite fiscali riportabili a nuovo 2.163

Le perdite fiscali riportabili a nuovo, delle quali si è tenuto conto per la determinazione delle imposte anticipate, ammontano a 609 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (91 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile. Le imposte anticipate sono state iscritte in quanto è stato

ritenuto probabile che in futuro sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate le perdite fiscali.

Non sono invece state rilevate attività per imposte anticipate per un importo massimo di 406 milioni di euro (647 milioni di euro al 31 dicembre 2017), corrispondenti a 1.554 milioni di euro di perdite fiscali portate a nuovo in quanto, allo stato, non se ne ritiene probabile la recuperabilità.

Al 31 dicembre 2018, non sono state stanziate imposte differite passive su un importo pari a circa 1 miliardo di euro di riserve in sospensione di imposta e utili non distribuiti delle società controllate, poiché il Gruppo TIM è in grado di controllare il momento in cui tali riserve saranno distribuite ed è probabile che tali utili cumulati non saranno distribuiti nel prossimo futuro. Le passività potenziali relative alle imposte che dovrebbero essere stanziate, in caso di distribuzione di tali riserve, non sono comunque significative.

DEBITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

Ammontano complessivamente a 109 milioni di euro (157 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Debiti per imposte sul reddito:
non correnti 42 45

orrenti
67 112
Totale 109 157

La quota non corrente, pari a 42 milioni di euro, si riferisce interamente alla Business Unit Brasile e la quota corrente, pari a 67 milioni di euro, si riferisce principalmente alla Business Unit Brasile (42 milioni di euro) ed alla Business Unit Domestic (18 milioni di euro).

IMPOSTE SUL REDDITO

Sono pari a 375 milioni di euro e si decrementano di 115 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017 (490 milioni di euro) principalmente per l'iscrizione di imposte differite attive della Business Unit Brasile (circa 200 milioni di euro), connesse alla recuperabilità fiscale di perdite pregresse registrate negli anni precedenti e divenute recuperabili sulla base della prospettiva di utili delle società della Business Unit. Le imposte sul reddito presentano il seguente dettaglio:

(milioni di euro) 2018 2017
Imposte correnti dell'esercizio 547 646
Maggiori (minori) imposte correnti di esercizi precedenti 24 (6)
Totale imposte correnti 571 640
Imposte differite (196) (150)
Totale imposte sul reddito da Attività in funzionamento
(a)
375 490
Imposte sul reddito da Attività cessate/Attività non correnti destinate
ad essere cedute
(b)
Totale imposte sul reddito
(a+b)
375 490

La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES vigente in Italia (24%) e l'onere fiscale effettivo per gli esercizi chiusi il 31 dicembre 2018 e 2017 è la seguente:

(milioni di euro) 2018 2017
Risultato prima delle imposte da Attività in funzionamento (777) 1.777
Imposte sul reddito teoriche da Attività in funzionamento (186) 426
Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione)
Perdite fiscali dell'esercizio non considerate recuperabili 9 3
Perdite fiscali di esercizi precedenti non recuperabili (recuperabili) in
esercizi futuri
(225) (2)
Svalutazione non deducibile degli avviamenti 621
IRES esercizi precedenti 25 (26)
Brasile: diversa aliquota rispetto all'aliquota teorica in vigore in Italia 44 34
Brasile: incentivo sugli investimenti nel Nord Est del Paese (34) (31)
Altre differenze nette (19) (55)
Imposte effettive a conto economico da Attività in funzionamento,
esclusa IRAP
235 349
IRAP 140 141
Totale imposte effettive a conto economico da Attività in
funzionamento
(a)
375
490
Imposte effettive a conto economico da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(b)
Totale imposte effettive a conto economico
(a)+(b)
375 490

Ai fini dell'analisi del carico fiscale relativo all'Utile/(perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento, l'impatto dell'IRAP non è stato tenuto in considerazione per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta valida per le sole società italiane e commisurata a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.

NOTA 11 RIMANENZE DI MAGAZZINO

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2017, di 99 milioni di euro, e sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Materie prime, sussidiarie e di consumo 1 1
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 1 3
Prodotti finiti 387 286
Totale 389 290

Le rimanenze sono costituite essenzialmente da apparati e terminali di telecomunicazioni fisse e mobili e relativi accessori, nonché da prodotti per ufficio, stampanti speciali e terminali per il gioco.

Le rimanenze di magazzino si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic per 348 milioni di euro (259 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e alla Business Unit Brasile per 41 milioni di euro (31 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Le rimanenze sono esposte al netto di un fondo svalutazione pari a 11 milioni di euro (13 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

NOTA 12 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITÀ CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 253 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2017 di cui
Strumenti
Finanziari
Crediti per lavori su commessa
(a)
55 34
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 2.290 2.290 2.528 2.528
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni 1.037 1.037 972 972
(b) 3.327 3.327 3.500 3.500
Crediti vari correnti
Crediti verso altri
(c)
424 125 645 154
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela
(Contract Assets)
46 46
Costi contrattuali differiti 634
Altri costi differiti 220
Risconti attivi di natura commerciale e varia 780
(d) 900 46 780
Totale
(a+b+c+d)
4.706 3.498 4.959 3.654

Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Sono di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 e IFRS 15:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 9
Rettifiche
IFRS 15
Crediti per lavori su commessa (a) 34 34
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 2.528 (141) 2.387
Crediti verso altri gestori di
telecomunicazioni
972 (6) 966
(b) 3.500 (147) 3.353
Crediti vari correnti
Crediti verso altri (c) 645 645
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con
la clientela (Contract Assets)
35 35
Costi contrattuali differiti 594 (53) 541
Altri costi differiti 246 246
Risconti attivi di natura
commerciale e varia
780 (780)
(d) 780 60 (18) 822
Totale (a+b+c+d) 4.959 60 (147) (18) 4.854

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 e IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017, dell'anzianità degli Strumenti Finanziari inclusi nei Crediti commerciali, vari e altre attività correnti:

di cui scaduti da:
(milioni di euro) 31.12.2018 di cui non scaduti di cui
scaduti
0-90 gg. 91-180
gg.
181-365
gg.
Oltre 365
gg.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
3.498 2.715 783 175 134 158 316
di cui scaduti da:
(milioni di euro) 31.12.2017 di cui non di cui 0-90 gg. 91-180 181-365 Oltre 365
scaduti scaduti gg. gg. gg.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
3.654 2.781 873 300 178 188 207

I crediti non scaduti si riducono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 66 milioni di euro. Contribuiscono principalmente a tale decremento TIM S.p.A. (73 milioni di euro) e Olivetti S.p.A. (14 milioni di euro), mentre nell'ambito della Business Unit Brasile si rileva un incremento di 25 milioni di euro, al netto di effetto cambio negativo di circa 54 milioni di euro.

I crediti scaduti si riducono per 90 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 di cui 62 milioni di euro riconducibili a TIM S.p.A.. La Business Unit Brasile evidenzia anch' essa un decremento, pari ai 3 milioni di euro al netto di un effetto cambi negativo di circa 15 milioni di euro.

L'incremento dei crediti scaduti da oltre 365 gg è principalmente attribuibile ai maggiori crediti della Capogruppo verso altri operatori di telecomunicazioni.

I Crediti commerciali ammontano a 3.327 milioni di euro (3.500 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e sono al netto di 769 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (597 milioni di euro al 31 dicembre 2017); comprendono 39 milioni di euro (43 milioni di euro al 31 dicembre 2017) di quota a medio/lungo termine, essenzialmente per contratti di cessione di Indefeasible Rights of Use – IRU.

I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (2.268 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (669 milioni di euro).

La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Al 1° gennaio 597 648
Effetti adozione IFRS 9 147
Accantonamenti a conto economico 320 242
Utilizzi e decrementi (281) (278)
Differenze cambio ed altre variazioni (14) (15)
Al 31 dicembre 769 597

L'applicazione del nuovo principio IFRS 9 (Strumenti Finanziari) ha comportato l'iscrizione al 1° gennaio 2018 di 147 milioni di euro di maggiori svalutazioni per perdite attese su crediti di natura commerciale conseguenti al passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss previsto dall'IFRS 9.

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 424 milioni di euro (645 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 52 milioni di euro (54 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Anticipi a fornitori 24 69
Crediti verso il personale 11 12
Crediti tributari 87 135
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 91 207
Partite diverse 211 222
Totale 424 645

I crediti tributari comprendono, fra gli altri, 70 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile principalmente connessi a imposte indirette locali e 3 milioni di euro relativi alla Business Unit Domestic in parte rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesta a rimborso ai sensi del DL n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla L. n. 278/2006.

I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (91 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare:

  • i crediti per cessioni pro solvendo verso società di factoring di TIM S.p.A. (60 milioni di euro);
  • i crediti verso enti previdenziali e assistenziali di TIM S.p.A. (23 milioni di euro);
  • i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC (42 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets): la voce è sorta al 1° gennaio 2018 - per un importo di 35 milioni di euro - a seguito dell'adozione dell'IFRS 15 per effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti comprensivi di Performance Obligation con differente tempistica di riconoscimento (quali i pacchetti di beni e servizi), nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che prevedono uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale. I Contract Assets al 31 dicembre 2018 ammontano a 46 milioni di euro e sono al netto del relativo fondo svalutazione di 3 milioni di euro. L'incremento nell'esercizio, derivante da un'anticipazione del riconoscimento dei ricavi con conseguente iscrizione del Contract Asset, è connesso alla rilevazione di offerte bundle di beni e servizi, che prevedono il riconoscimento al cliente di uno sconto per un periodo inferiore alla durata minima contrattuale (generalmente 6 o 12 mesi nei contratti a 24 mesi), nonché alle modifiche contrattuali intervenute a seguito di variazioni di pricing, per nuovi servizi sottoscritti e sconti concessi ai clienti;

  • Costi contrattuali differiti ammontano a 634 milioni di euro e sono principalmente relativi al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela (al 31 dicembre 2017 erano classificati alla voce Risconti attivi di natura commerciale e varia).

Si evidenzia che i costi contrattuali (costi di ottenimento e costi di adempimento di un contratto), in base ai precedenti principi contabili, erano già oggetto di differimento (capitalizzazione o risconto) e rilevati a conto economico in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale e della tipologia di cliente. Con l'applicazione dell'IFRS 15, tale impostazione è rimasta sostanzialmente confermata, fatta salva la riclassifica dalle Attività immateriali dei costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs – SAC) correlati a contratti con clausola di durata minima, pari al 1° gennaio 2018 a 110 milioni di euro (di cui 60 milioni di euro a breve termine). I costi di attivazione del servizio telefonico vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela, tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi di attivazione. La durata attesa stimata al 31 dicembre 2018 è mediamente pari a 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso.

Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti e sulla loro movimentazione nell'esercizio si rinvia alla Nota "Crediti vari e altre attività non correnti".

-Altri costi differiti relativi:

  • alla Capogruppo essenzialmente per il differimento di costi connessi a canoni di noleggio (59 milioni di euro), a canoni per affitto immobili (17 milioni di euro), a premi assicurativi (5 milioni di euro) e a canoni di manutenzione (2 milioni di euro);
  • alla società INWIT S.p.A. per canoni anticipati di locazione passiva per 24 milioni di euro;
  • alla Business Unit Brasile principalmente per partite afferenti attività di marketing e premi assicurativi per circa 17 milioni di euro.
    • Risconti attivi di natura commerciale e varia, non più presenti al 31 dicembre 2018 in quanto compresi nelle precedenti voci; al 31 dicembre 2017 erano pari a 780 milioni di euro relativi principalmente alla Capogruppo ed attinenti al differimento di costi relativi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela, a canoni di affitto di immobili, ai canoni di noleggio e manutenzione e a premi assicurativi.

NOTA 13 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante 19.528 21.557
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.219 2.226
Totale 21.747 23.783

Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante si evidenzia di seguito la composizione:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Capitale 11.587 11.587
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
5.847 7.876
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo (*)
30 42
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
(563) (582)
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (1.340) (955)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS
19)
(90) (104)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
7.810 9.475
Totale 19.528 21.557

(*) Al 31 dicembre 2017 include la "Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita".

Nell'esercizio 2018 il Capitale, pari a 11.587 milioni di euro al netto di azioni proprie di 90 milioni di euro, non ha avuto movimentazioni, come riportato nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2017 e il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2018

(numero azioni) al 31.12.2017 Emissione azioni al 31.12.2018 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.203.122.583 15.203.122.583 71,61%
meno: azioni proprie (b) (163.754.388) (163.754.388)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.039.368.195 15.039.368.195
Azioni di risparmio emesse e in
circolazione
(d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,39%
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.230.914.282 21.230.914.282 100,00%
Totale azioni in circolazione di TIM
S.p.A.
(c+d) 21.067.159.894 21.067.159.894

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2017 e il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2018

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2017
Variazioni di
capitale
Capitale al
31.12.2018
Azioni ordinarie emesse (a) 8.362 8.362
meno: azioni proprie (b) (90) (90)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.272 8.272
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.315 3.315
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.587 11.587

Il valore complessivo delle azioni ordinarie proprie al 31 dicembre 2018, pari a 510 milioni di euro, è stato contabilizzato per la quota parte relativa alla parità contabile (90 milioni di euro) a riduzione del valore del capitale emesso e per la restante parte a riduzione delle Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio.

INFORMATIVA SUL CAPITALE

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate rispettivamente in Italia (indice FTSE) e presso il NYSE nella forma di American Depositary Shares, ciascuna corrispondente a n.10 azioni, rispettivamente ordinarie o di risparmio, rappresentati da American Depositary Receipts (ADRs) emessi da JPMorgan Chase Bank.

Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.

Il Gruppo si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".

Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.

La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, il Gruppo monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.

Privilegi delle azioni di risparmio

Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:

  • gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale, devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 5% di 0,55 euro per azione;
  • gli utili che residuano dopo l'assegnazione alle azioni di risparmio del dividendo privilegiato sopra indicato, di cui l'Assemblea deliberi la distribuzione, sono ripartiti tra tutte le azioni in modo che alle azioni di risparmio spetti un dividendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie, in misura pari al 2% di 0,55 euro per azione;
  • quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5% di 0,55 euro per azione, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
  • in caso di distribuzione di riserve le azioni di risparmio hanno gli stessi diritti delle altre azioni. Peraltro è facoltà dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio d'esercizio, in caso di assenza o insufficienza degli utili netti risultanti dal bilancio stesso per soddisfare i diritti patrimoniali sopra indicati, deliberare di

soddisfare mediante distribuzione di riserve disponibili il privilegio e/o il diritto di maggiorazione. Il pagamento mediante riserve esclude l'applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui al punto che precede;

  • la riduzione del capitale sociale per perdite non ha effetto sulle azioni di risparmio se non per la parte della perdita che non trova capienza nella frazione di capitale rappresentata dalle altre azioni;
  • allo scioglimento di TIM S.p.A. le azioni di risparmio hanno prelazione nel rimborso del capitale fino a concorrenza di 0,55 euro per azione;
  • nel caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, l'Azionista di risparmio potrà richiedere a TIM S.p.A. la conversione delle proprie azioni in azioni ordinarie, secondo le modalità deliberate dall'Assemblea straordinaria all'uopo convocata entro due mesi dall'esclusione dalle negoziazioni.

La Riserva da sovrapprezzo azioni, pari a 2.094 milioni di euro, è invariata rispetto al 31 dicembre 2017.

Le Altre Riserve movimentate per il tramite del Conto economico complessivo comprendono:

    • La Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, positiva per 30 milioni di euro al 31 dicembre 2018, si decrementa di 12 milioni di euro rispetto al saldo al 31 dicembre 2017 che comprende anche la Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita. L'adozione, a partire dal 1° gennaio 2018, del nuovo principio IFRS 9, ha comportato un incremento di 9 milioni di euro, compensato dal decremento relativo alle perdite non realizzate del portafoglio titoli di Telecom Italia Finance (7 milioni di euro), all'adeguamento negativo al fair value di altre attività finanziarie detenute dalla Capogruppo TIM (10 milioni di euro) ed alle perdite non realizzate relative alle partecipazioni Assicurazioni Generali e Fin.Priv. della Capogruppo TIM (4 milioni di euro). Tale riserva è espressa al netto di imposte differite passive per 9 milioni di euro (al 31 dicembre 2017 era espressa al netto di imposte differite passive per 11 milioni di euro).
    • La Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura, è negativa per 563 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (negativa per 582 milioni di euro al 31 dicembre 2017). Tale riserva è espressa al netto di imposte differite attive per 157 milioni di euro (al 31 dicembre 2017 era espressa al netto di imposte differite attive per 164 milioni di euro). In particolare, questa riserva accoglie la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall'adeguamento al fair value degli strumenti derivati designati di copertura dell'esposizione della variabilità dei flussi finanziari di attività o passività iscritte in bilancio ("cash flow hedge").
    • La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere, è negativa per 1.340 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (negativa per 955 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si riferisce principalmente alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile, negative per 1.360 milioni di euro (negative per 969 milioni di euro al 31 dicembre 2017).
    • La Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti, negativa per 90 milioni di euro, aumenta di 14 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. Tale riserva è espressa al netto di imposte differite attive per 21 milioni di euro (al 31 dicembre 2017 era espressa al netto di imposte differite attive per 26 milioni di euro). In particolare, la riserva accoglie la rilevazione delle variazioni di utili (perdite) attuariali.
    • Gli Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto, risultano azzerati sia al 31 dicembre 2018 sia al 31 dicembre 2017.

Le Altre riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio ammontano a 7.810 milioni di euro e si decrementano di 1.665 milioni di euro come dettagliato di seguito:

(milioni di euro) 2018 2017
Adozione IFRS 9 e IFRS 15 (92)
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante (1.411) 1.121
Dividendi deliberati - TIM S.p.A. (166) (166)
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto 2 (6)
Altri movimenti 2 9
Variazione nell'esercizio delle Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso
l'utile dell'esercizio
(1.665) 958

I dividendi deliberati di TIM S.p.A., pari a 166 milioni di euro nel 2018 e nel 2017, sono relativi alle azioni di risparmio cui spetta un dividendo per azione pari a 0,0275 euro.

Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza, pari a 2.219 milioni di euro e riferito principalmente alle società della Business Unit Brasile (1.518 milioni di euro) e alla società Inwit (620 milioni di euro), si decrementa di 7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 come di seguito dettagliato:

(milioni di euro) 2018 2017
Adozione IFRS 9 e IFRS 15 (5)
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 259 166
Dividendi di Società del Gruppo agli azionisti di minoranza (115) (64)
Movimentazione della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (169) (236)
Altri movimenti 23 14
Variazione nell'esercizio del Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza (7) (120)

I dividendi di società del Gruppo agli azionisti di minoranza si riferiscono principalmente a INWIT per 46 milioni di euro (35 milioni di euro nel 2017) ed alla Business Unit Brasile per 66 milioni di euro (25 milioni di euro nel 2017).

La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere attribuibile alle partecipazioni di minoranza è negativa per 640 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (negativa per 471 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si riferisce interamente alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile.

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Risultato per azione".

NOTA 14 PASSIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 16.686 18.119
Obbligazioni convertibili 1.893 1.862
Debiti verso banche 3.160 3.798
Altri debiti finanziari 155 161
21.894 23.940
Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine 1.740 2.249
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
1.423 1.914
Derivati non di copertura 2 5
Altre passività
1.425 1.919
Totale passività finanziarie non correnti (a)
25.059
28.108
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 2.912 2.215
Obbligazioni convertibili 6 6
Debiti verso banche 2.385 2.183
Altri debiti finanziari 64 96
5.367 4.500
Passività per locazioni finanziarie a breve termine 208 181
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
338 71
Derivati non di copertura 4
Altre passività
338 75
Totale passività finanziarie correnti (b)
5.913
4.756
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
(c)
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo)
(a+b+c)
30.972 32.864

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 6.450 5.633 7.168 5.977
GBP 1.267 1.416 1.266 1.427
BRL 2.609 588 5.863 1.478
JPY 20.033 159 20.031 148
EURO 23.176 23.834
Totale 30.972 32.864

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Fino a 2,5% 5.173 5.005
Da 2,5% a 5% 10.534 10.571
Da 5% a 7,5% 10.130 11.265
Da 7,5% a 10% 2.209 2.690
Oltre 10% 443 589
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.483 2.744
Totale 30.972 32.864

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Fino a 2,5% 12.667 13.071
Da 2,5% a 5% 7.881 6.631
Da 5% a 7,5% 6.155 7.366
Da 7,5% a 10% 1.343 1.849
Oltre 10% 443 1.203
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.483 2.744
Totale 30.972 32.864

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2019 2020 2021 2022 2023 Oltre
2023
Totale
Prestiti obbligazionari 2.446 1.267 564 3.087 2.419 11.238 21.021
Loans ed altre passività finanziarie 1.293 384 1.343 819 331 221 4.391
Passività per locazioni finanziarie 190 181 172 132 130 1.124 1.929
Totale 3.929 1.832 2.079 4.038 2.880 12.583 27.341
Passività finanziarie correnti 1.308 1.308
Totale 5.237 1.832 2.079 4.038 2.880 12.583 28.649

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Quota non corrente 16.686 18.119
Quota corrente 2.912 2.215
Totale valore contabile 19.598 20.334
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni
al costo ammortizzato (577) (559)
Totale valore nominale di rimborso 19.021 19.775

Le obbligazioni convertibili sono rappresentate dal prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022. Sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Quota non corrente 1.893 1.862
Quota corrente 6 6
Totale valore contabile 1.899 1.868
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni
al costo ammortizzato
101 132
Totale valore nominale di rimborso 2.000 2.000

In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 21.021 milioni di euro e diminuiscono di 754 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (21.775 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni, rimborsi e impatto cambi intervenuta nel corso dell'anno 2018.

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per
società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione (%)
Prezzo di
mercato al
31.12.18
(%)
Valore di
mercato al
31.12.18
(milioni di euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 832,4 832,4 5,375% 29/1/04 29/1/19 99,070 100,486 836
GBP 850 950,2 6,375% 24/6/04 24/6/19 98,850 101,761 967
Euro 719,4 719,4 4,000% 21/12/12 21/1/20 99,184 103,331 743
Euro 547,5 547,5 4,875% 25/9/13 25/9/20 98,966 106,290 582
Euro 563,6 563,6 4,500% 23/1/14 25/1/21 99,447 105,849 597
Euro (b) 202,7 202,7 Euribor 6 mesi (base 365) 1/1/02 1/1/22 100 100 203
Euro 883,9 883,9 5,250% 10/2/10 10/2/22 99,295 108,430 958
Euro (c) 2.000 2.000 1,125% 26/3/15 26/3/22 100 93,934 1.879
Euro 1.000 1.000 3,250% 16/1/15 16/1/23 99,446 102,010 1.020
GBP 375 419,2 5,875% 19/5/06 19/5/23 99,622 104,518 438
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 98,417 984
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 103,328 775
USD 1.500 1.310 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 95,530 1.251
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 97,468 975
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 95,218 714
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 99,952 1.000
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 89,357 1.117
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 97,104 651
Sub – Totale 15.849 15.690
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 1.015 1.015 7,750% 24/1/03 24/1/33 (a) 109,646 125,429 1.273
Sub – Totale 1.015 1.273
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD (d) 759,7 663,4 7,175% 18/6/09 18/6/19 100 101,358 672
USD 1.000 873,4 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 90,113 787
USD 1.000 873,4 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 87,489 764
USD 1.000 873,4 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 96,061 839
USD 1.000 873,4 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 99,471 869
Sub – Totale 4.157 3.931
Totale 21.021 20.894

(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

(b) Riservato ai dipendenti.

(c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..

(d) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. in data 20 luglio 2015.

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito www.telecomitalia.com.

Nelle tabelle che seguono sono elencate le movimentazioni dei prestiti obbligazionari nel corso del 2018:

Nuove emissioni
(milioni di valuta originaria) valuta importo data di emissione
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 2,875% scadenza 28/1/2026 Euro 750 28/6/2018

Rimborsi

(milioni di valuta originaria) valuta importo data di rimborso
Telecom Italia S.p.A. 593 milioni di euro 4,750% (1) Euro 593 25/5/2018
Telecom Italia Capital S.A. 677 milioni di USD 6,999% (2) USD 677 4/6/2018
Telecom Italia S.p.A. 582 milioni di euro 6,125% (3) Euro 582 14/12/2018

(1) Al netto dei riacquisti per 157 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

(2) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. (323 milioni di USD) in data 20 luglio 2015.

(3) Al netto dei riacquisti per 168 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

I debiti verso banche a medio/lungo termine di 3.160 milioni di euro (3.798 milioni di euro al 31 dicembre 2017) diminuiscono di 638 milioni di euro, a seguito dell'esercizio della facoltà di rimborso anticipato di alcuni Term Loan bilaterali in essere a fine 2017. I debiti verso banche a breve termine ammontano a 2.385 milioni di euro (2.183 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e comprendono 1.137 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine. Inoltre, si evidenzia che Telecom Italia Finance S.A. ha in essere pronti contro termine (repurchase agreements) su titoli governativi e corporate per 545 milioni di euro scadenti nel primo trimestre 2019.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine di 155 milioni di euro (161 milioni di euro al 31 dicembre 2017) si riferiscono al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 64 milioni di euro (96 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e comprendono 2 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine.

Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine di 1.740 milioni di euro (2.249 milioni di euro al 31 dicembre 2017) si riferiscono essenzialmente a locazioni di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17. Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 208 milioni di euro (181 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si riferiscono alla quota corrente delle passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine. A seguito dell'avvio da parte di TIM S.p.A. del piano di razionalizzazione immobiliare e alla conseguente riconsiderazione circa la probabilità di esercizio dell'opzione di rinnovo alla scadenza dei contratti di locazione immobiliare, si è provveduto alla riduzione della passività e del valore dei beni detenuti in locazione finanziaria per circa 215 milioni di euro. Inoltre, nel corso del 2018 sono stati rilevati complessivamente 46 milioni di euro di maggiori debiti per locazioni finanziarie e maggiori attività materiali, a seguito del riconoscimento di ulteriori contratti di locazione di autoveicoli come locazioni finanziarie in base alle previsioni dello IAS 17.

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.423 milioni di euro (1.914 milioni di euro al 31 dicembre 2017). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 338 milioni di euro (71 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 2 milioni di euro (5 milioni di euro al 31 dicembre 2017), mentre non si registrano derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti (4 milioni di euro al 31 dicembre 2017). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"COVENANTS" E "NEGATIVE PLEDGES" IN ESSERE AL 31.12.2018

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1) ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

(1) Il caso di change of controlpuò comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2018 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 1.350 milioni di euro, di cui 800 milioni di euro a rischio diretto e 550 milioni di euro garantiti.

Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 800 milioni di euro si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • nel finanziamento di 500 milioni di euro firmato in data 14 dicembre 2015, TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo.

Nei finanziamenti BEI, sia assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI il cui importo nominale complessivo è pari a 550 milioni di euro sia nei finanziamenti a rischio diretto, sono previsti alcuni covenant:

    • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e per i finanziamenti a rischio diretto del 2014 e 2015, anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
    • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere. Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2018, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

REVOLVING CREDIT FACILITY

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2018:

(miliardi di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 - - 4,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 - - 3,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - - -
Totale 5,0 - 7,0 -

In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla chiusura anticipata delle due Revolving Credit Facility sindacate esistenti al 31 dicembre 2017 e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility sindacata per un importo pari a 5 miliardi di euro con scadenza 16 gennaio 2023, attualmente non utilizzata.

Al 31 dicembre 2018 TIM dispone di Term Loan bilaterali per 1.475 milioni di euro e linee Hot Money per 250 milioni di euro, completamente utilizzati.

RATING DI TIM AL 31 DICEMBRE 2018

Al 31 dicembre 2018, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Stabile
MOODY'S Ba1 Stabile
FITCH RATINGS BBB- Negativo

NOTA 15 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

Nella tabella di seguito riportata è rappresentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.

Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.

Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Passività finanziarie non correnti 25.059 28.108
Passività finanziarie correnti 5.913 4.756
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo
(a)
30.972 32.864
Attività finanziarie non correnti (°)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (54) (69)
Derivati attivi di copertura - non correnti (1.490) (1.495)
(b) (1.544) (1.564)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.126) (993)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (340) (437)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (1.917) (3.575)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(c) (3.383) (5.005)
Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob
n.DEM/6064293/2006 (ESMA)
(d=a+b+c)
26.045 26.295
Attività finanziarie non correnti (°)
Titoli diversi dalle partecipazioni
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie (50) (204)
(e) (50) (204)
Indebitamento finanziario netto(*)
(f=d+e)
25.995 26.091
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(g)
(725) (783)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(f+g)
25.270 25.308

(°) Al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 la voce "Attività finanziarie non correnti" (b+e) ammonta rispettivamente a 1.594

milioni di euro e a 1.768 milioni di euro. (*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento".

Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(milioni di euro) 31.12.2017 Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni di
Fair Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
31.12.2018
Debiti finanziari a medio/lungo
termine:
Obbligazioni 20.334 750 (1.751) 249 15 1 19.598
Obbligazioni convertibili 1.868 31 1.899
Debiti verso banche 5.080 1.705 (2.425) (86) 23 4.297
Altri debiti finanziari 175 (4) 9 (23) 157
(a) 27.457 2.455 (4.180) 172 15 32 25.951
di cui quota a breve termine 3.517 4.057
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine:
2.430 91 (246) (42) (285) 1.948
(b) 2.430 91 (246) (42) (285) 1.948
di cui quota a breve termine 181 208
Altre passività finanziarie a
medio/lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di
natura finanziaria 1.985 (28) (190) (6) 1.761
Derivati passivi non di copertura
Altre passività
9 (4) (3) 2
(c)
1.994
(32) (190) (9)
1.763
di cui quota a breve termine 75 262 9 (8) 338
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 901 347 1.248
Altri debiti finanziari 82 (20) 62
(d) 983 327 1.310
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(e=a+b+c+d) 32.864 2.546 (4.426) 98 (175) 65 30.972
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti e
correnti di natura finanziaria (f) 1.755 89 (115) 3 1.732
Derivati attivi non di copertura (g) 22 (1) (2) 19
Totale (h=e-f-g) 31.087 2.546 (4.426) 10 (58) 62 29.221

Informazioni aggiuntive del Rendiconto Finanziario Consolidato

Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nella Relazione sulla gestione considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 2018 2017
Interessi pagati (1.978) (2.899)
Interessi incassati 871 1.636
Totale netto (1.107) (1.263)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita vengono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 2018 2017
Interessi pagati (1.485) (2.304)
Interessi incassati 378 1.041
Totale netto (1.107) (1.263)

NOTA 16 GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

OBIETTIVI E POLITICA DI GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI DEL GRUPPO TIM

Il Gruppo TIM, nell'ordinario svolgimento delle proprie attività operative, risulta esposto ai seguenti rischi finanziari:

  • rischio di mercato: derivante dalle variazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, connessi alle attività finanziarie originate e alle passività finanziarie assunte;
  • rischio di credito: rappresentato dal rischio di inadempimento di obbligazioni assunte dalla controparte in relazione agli impieghi di liquidità del Gruppo;
  • rischio di liquidità: connesso alla esigenza di far fronte agli impegni finanziari nel breve termine.

Tali rischi finanziari vengono fronteggiati mediante:

  • la definizione, a livello centralizzato, di linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa;
  • l'attività di un comitato interno che monitora il livello di esposizione ai rischi di mercato in coerenza con i predefiniti obiettivi generali;
  • l'individuazione di strumenti finanziari, anche di tipo derivato, più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati;
  • il monitoraggio dei risultati conseguiti;
  • l'esclusione di ogni operatività con strumenti finanziari derivati di tipo speculativo.

Sono di seguito descritte le politiche di gestione e l'analisi di sensitività circa i suddetti rischi finanziari da parte del Gruppo TIM.

IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI ED ANALISI

Il Gruppo TIM è esposto ai rischi di mercato derivanti da variazioni nei tassi d'interesse e nei tassi di cambio, nei mercati in cui esso opera o è presente con emissioni obbligazionarie, principalmente Europa, Stati Uniti, Gran Bretagna e America Latina.

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla diversificazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e alla minimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati.

Il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile ed utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea di medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato, il Gruppo si è dotato di Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente i seguenti strumenti finanziari derivati:

    • Interest Rate Swaps (IRS), per modificare il profilo dell'esposizione originaria al rischio di tasso d'interesse dei prestiti e delle obbligazioni, sia a tasso fisso che a tasso variabile;
    • Cross Currency and Interest Rate Swaps (CCIRS) e Currency Forwards, per convertire i prestiti e le obbligazioni emessi in valute diverse dall'Euro – principalmente in dollari statunitensi e in sterline inglesi – nelle divise funzionali delle società operative.

Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse. Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con controparti bancarie e finanziarie aventi al minimo la classe di rating "BBB-" dell'agenzia Standard & Poor's o equivalenti e outlook non negativo. La misura dell'esposizione ai diversi rischi di mercato è apprezzabile mediante l'analisi di sensitività, così come previsto dall'applicazione dell'IFRS 7; attraverso tale analisi vengono illustrati gli effetti indotti da una data ed ipotizzata variazione nei livelli delle variabili rilevanti nei diversi mercati di riferimento (cambio, tassi, prezzi) sugli oneri e proventi della gestione finanziaria e, talvolta, direttamente sul patrimonio netto. L'analisi di sensitività è stata condotta sulla base delle ipotesi ed assunzioni di seguito riportate:

  • le analisi di sensitività sono state effettuate applicando variazioni ragionevolmente possibili delle variabili rilevanti di rischio ai valori di Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018;
  • le variazioni di valore degli strumenti finanziari a tasso fisso, diversi dagli strumenti derivati, indotte da variazioni nei tassi di interesse di riferimento, generano un impatto reddituale solo allorché sono, coerentemente con lo IAS 39 e IFRS 9, contabilizzati al loro fair value through profit and loss. Tutti gli strumenti a tasso fisso che sono contabilizzati al costo ammortizzato, non sono soggetti a rischio di tasso di interesse, così come definito nell'IFRS 7;
  • nel caso di relazioni di copertura del fair value, le variazioni di fair value del sottostante coperto e dello strumento derivato, dovute a variazioni dei tassi di interesse di riferimento, si compensano pressoché integralmente nel conto economico dell'esercizio. Pertanto, questi strumenti finanziari non sono esposti al rischio di tasso di interesse;
  • le variazioni di valore degli strumenti finanziari designati in una relazione di copertura di flussi di cassa, indotte da variazioni di tassi di interesse, generano un impatto sul livello del debito e sul patrimonio netto e sono pertanto presi in considerazione nella presente analisi;
  • le variazioni di valore, indotte da variazioni nei tassi di interesse di riferimento, degli strumenti finanziari a tasso variabile, diversi dagli strumenti derivati, che non sono parte di una relazione di copertura di flussi di cassa, generano un impatto sui proventi e oneri finanziari dell'esercizio; essi, pertanto, sono presi in considerazione nella presente analisi.

Rischio di cambio – Analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2018 (così come al 31 dicembre 2017), il rischio di cambio derivante dai finanziamenti accesi dal Gruppo e denominati in valute diverse dalla valuta funzionale di Bilancio delle singole società era integralmente coperto. Per tale ragione il rischio di cambio non è oggetto di analisi di sensitività.

Rischio di tasso d'interesse – Analisi di sensitività

La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati del Gruppo. In particolare:

  • relativamente ai derivati che trasformano in tasso fisso euro le passività contratte dal Gruppo (cash flow hedging), in applicazione dei principi contabili internazionali che regolano l'hedge accounting, la valorizzazione al fair value (mark to market) di tali strumenti viene accantonata in apposita riserva indisponibile del Patrimonio Netto. La variazione congiunta delle numerose variabili di mercato cui il calcolo del mark to market è soggetto tra la data di stipula delle operazioni e quella della valutazione, rende poco significativa qualsiasi ipotesi circa l'andamento delle variabili stesse. Con l'approssimarsi della scadenza dei contratti, gli effetti contabili descritti saranno gradualmente assorbiti fino al loro completo esaurimento;
  • se al 31 dicembre 2018 i tassi di interesse nei diversi mercati nei quali il Gruppo TIM opera fossero stati 100 punti base più alti/più bassi rispetto a quanto effettivamente realizzatosi, si sarebbero registrati a livello di conto economico, maggiori/minori oneri finanziari, al lordo del relativo effetto fiscale, per 63 milioni di euro (50 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Ripartizione della struttura finanziaria tra tasso fisso e tasso variabile

Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle seguenti. Nella loro predisposizione, si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego (in quanto tale grandezza esprime l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo) e, per quanto concerne le attività finanziarie, della natura intrinseca (caratteristiche finanziarie e durata) delle operazioni considerate, piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo e frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing del tasso di interesse stesso (come nel caso di depositi bancari), è stata considerata a tasso variabile.

Totale Passività finanziarie (al valore nominale di rimborso)

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale
Obbligazioni 16.484 4.537 21.021 17.237 4.538 21.775
Loans ed altre passività finanziarie 2.820 3.500 6.320 3.689 3.881 7.570
Totale passività finanziarie non correnti
(compresa quota corrente del M/L termine)
19.304 8.037 27.341 20.926 8.419 29.345
Totale passività finanziarie correnti (*) 857 451 1.308 282 700 982
Totale 20.161 8.488 28.649 21.208 9.119 30.327

(*) Al 31.12.2017 nelle passività correnti a tasso variabile erano compresi 38 milioni di euro relativi a debiti verso altri finanziatori per canoni anticipati convenzionalmente classificati in questa fattispecie benché non correlati a un definito parametro di tasso.

Totale Attività finanziarie (al valore nominale di impiego)

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale
Depositi e cassa 1.695 1.695 2.930 2.930
Titoli 950 401 1.351 623 1.100 1.723
Altri crediti 879 71 950 927 79 1.006
Totale 1.829 2.167 3.996 1.550 4.109 5.659

Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.

Tasso di interesse effettivo

Il tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali è determinabile, è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura.

L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando, come peso ai fini della ponderazione, il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto dei ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.

Totale Passività finanziarie

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Obbligazioni 20.808 4,83 21.521 4,96
Loans ed altre passività finanziarie 7.681 3,02 8.599 3,59
Totale 28.489 4,34 30.120 4,57

Totale Attività finanziarie

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Depositi e cassa 1.695 0,12 2.930 0,05
Titoli 1.351 3,13 1.723 4,07
Altri crediti 182 2,96 326 2,03
Totale 3.228 1,54 4.979 1,57

Relativamente alle attività finanziarie si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.

Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo di strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".

RISCHIO DI CREDITO

L'esposizione del Gruppo TIM al rischio di credito è costituita dalle perdite potenziali che potrebbero derivare dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Al fine di misurare tale rischio nel tempo, nell'ambito dell'impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura commerciale verso clienti inclusi), l'introduzione dell'IFRS 9 ha imposto il passaggio dal modello delle perdite sostenute (incurred loss) ai sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss).

Tale esposizione discende principalmente da fattori economico-finanziari generali, dalla possibilità che si verifichino specifiche situazioni di insolvenza di alcune controparti debitrici e da elementi più strettamente tecnico-commerciali o amministrativi.

La massima esposizione teorica al rischio di credito per il Gruppo TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio.

Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola "pro soluto".

Gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti".

L'impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito. L'expected credit loss è calcolata tramite la default probability (probabilità che si verifichi l'evento di default) e la percentuale di credito che non si riuscirà a recuperare in caso di default (loss given default).

Inoltre, sempre per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che la gestione della liquidità del Gruppo si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nelle seguenti attività:

  • gestione di mercato monetario, alla quale è affidato l'investimento degli eccessi temporanei di cassa;
  • gestione di portafoglio obbligazionario, alla quale è affidato l'investimento di un livello di liquidità a medio termine, nonché il miglioramento del rendimento medio dell'attivo.

Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore ad investment grade e gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali. Inoltre, i depositi sono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi. Relativamente agli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenzia una gestione di un portafoglio obbligazionario i cui investimenti sono caratterizzati da un contenuto livello di rischio. Tutti gli impieghi sono stati effettuati nel rispetto delle Linee Guida del Gruppo "Gestione e controllo dei rischi finanziari".

Il Gruppo, nell'ottica di minimizzazione del rischio di credito, persegue, inoltre, una politica di diversificazione dei propri impieghi di liquidità e di assegnazione delle posizioni creditizie tra le differenti controparti bancarie: non si evidenziano, pertanto, posizioni significative verso singole controparti.

RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Il Gruppo persegue un obiettivo di "adeguato livello di flessibilità finanziaria" espresso dal mantenimento di un margine di tesoreria corrente che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi dodici mesi attraverso la disponibilità di linee bancarie irrevocabili e di liquidità.

Il 18% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2018 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi.

Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2018, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.

Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2018. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi che gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura. In particolare, le quote interessi della voce "Loans e altre passività finanziarie" comprendono anche quelle relative agli strumenti derivati a copertura sia di loans che di prestiti obbligazionari.

Passività finanziarie - Analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
2019 2020 2021 2022 2023 Oltre
2023
Totale
Quota capitale 2.446 1.267 564 3.087 2.419 11.238 21.021
Quota interessi 927 799 743 706 649 5.255 9.079
Quota capitale 1.293 384 1.343 819 331 221 4.391
Quota interessi (52) (55) (71) (85) (96) (808) (1.167)
Quota capitale 190 181 172 132 130 1.124 1.929
Quota interessi 135 126 116 108 100 561 1.146
Quota capitale 3.929 1.832 2.079 4.038 2.880 12.583 27.341
Quota interessi 1.010 870 788 729 653 5.008 9.058
Quota capitale 1.308 1.308
Quota interessi 3 3
Quota capitale 5.237 1.832 2.079 4.038 2.880 12.583 28.649
Quota interessi 1.013 870 788 729 653 5.008 9.061

(*) Comprendono gli strumenti derivati (di copertura e non di copertura).

Strumenti derivati su passività finanziarie - Tabella dei flussi di interesse contrattualmente previsti

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2019 2020 2021 2022 2023 Oltre
2023
Totale
Esborsi 350 298 297 297 289 2.343 3.874
Incassi (499) (424) (424) (424) (414) (3.313) (5.498)
Derivati di copertura - esborsi (incassi)
netti
(149) (126) (127) (127) (125) (970) (1.624)
Esborsi 39 27 18 16 9 23 132
Incassi (12) (7) (4) (4) (2) (6) (35)
Derivati non di copertura - esborsi (incassi)
netti
27 20 14 12 7 17 97
Totale esborsi (incassi) netti (122) (106) (113) (115) (118) (953) (1.527)

VALORE DI MERCATO DEGLI STRUMENTI DERIVATI

Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione.

Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e del nozionale.

Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e, pertanto, non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere.

Il valore di mercato dei CCIRS dipende, invece, anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.

Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, e il prezzo di esercizio.

NOTA 17 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.

Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2018 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

COPERTURE: RELAZIONE ECONOMICA TRA SOTTOSTANTE E DERIVATI

Le relazioni di copertura documentate in hedge accounting al 31/12/2018 appartengono a due categorie: i) coperture del fair value di emissioni obbligazionarie denominate in Euro e ii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso cedolare di emissioni obbligazionarie denominate in valute diverse dall'Euro.

Nel primo caso, il rischio coperto è rappresentato dal fair value dell'obbligazione riconducibile ai tassi di interesse Euro ed è fronteggiato mediante IRS. Il valore attuale di entrambi gli strumenti, sottostante e derivati, dipende dalla struttura dei tassi di interesse di mercato Euro, alla base del calcolo dei discount factor e dei flussi di interesse variabili del derivato. In particolare, le oscillazioni dei tassi si traducono in variazioni dei discount factor del flusso passivo di interesse fisso sul sottostante; sul derivato, si osservano variazioni dei discount factor del flusso attivo di interesse fisso e variazioni del flusso nominale di interesse variabile (solo parzialmente corrette dall'effetto discounting). Gli effetti indotti sul derivato hanno segno contabile contrario a quelli sul sottostante.

Nel secondo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow (e del rimborso del nominale) generata dai tassi di cambio; la copertura è costituita da combinazioni di IRS e CCIRS che sinteticamente trasformano il flusso cedolare in valuta a tasso fisso in flusso Euro a tasso fisso. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso di cambio producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest'ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di cambio.

COPERTURE: DETERMINAZIONE DELL'HEDGE RATIO

Le tipologie di copertura implementate dal Gruppo richiedono l'adozione di un hedge ratio pari a 1:1 in quanto le tipologie di rischio coperto (tasso di interesse e tasso di cambio) sono tali da generare effetti economici negli strumenti sottostanti compensabili solo tramite altrettante quantità nozionali di strumenti derivati.

COPERTURE: FONTI POTENZIALI DI INEFFICACIA

La contrattualizzazione degli strumenti derivati a copertura dei rischi finanziari avviene a condizioni di mercato ed ha l'obiettivo di neutralizzare completamente gli effetti da essi prodotti.

Nella pratica tuttavia, può succedere che sia le coperture in fair value hedge che quelle in cash flow hedge, benché finanziariamente perfette, non riescano a garantire anche un'efficacia contabile assoluta a causa della molteplicità di controparti bancarie coinvolte, delle peculiarità di alcuni derivati riconducibili ad esempio a fixing e/o indicizzazione dei parametri variabili, della possibile imperfetta coincidenza tra critical terms.

Nella seguente tabella sono riportate le consistenze complessive degli strumenti finanziari derivati del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018 e 2017; in ottemperanza alle richieste IFRS 7, si è passati da una rappresentazione degli importi nozionali sintetici di copertura all'attuale rappresentazione in cui gli importi nozionali sono esposti con riferimento a tutti gli strumenti derivati coinvolti nelle coperture.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore Euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'Euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al
31.12.2018
Nozionale al
31.12.2017
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2018
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2017
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.334 4.334 52 2
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
- - - -
Totale derivati in Fair Value Hedge 4.334 4.334 52 2
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.992 5.178 182 346
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
6.804 7.239 (365) (672)
Totale derivati in Cash Flow Hedge 11.796 12.417 (183) (325)
Totale derivati Non in Hedge Accounting 223 213 17 15
Totale derivati Gruppo TIM 16.353 16.964 (114) (308)

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

Coperture in Fair Value Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
a) 4.334 52 50
Attività 52
Passività -
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
b) - - -
Attività -
Passività -
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 4.334 52 50
Ratei 21
Strumenti derivati (gross value) 73
Strumenti sottostanti (1) Obbligazioni - Passività correnti / non correnti 4.334 (4.368)
di cui adeguamento al fair value Adeguamento al fair value per effetto delle
operazioni in fair value hedge e valutazioni al costo
ammortizzato
c) (58) (53)
Inefficacia a)+b)+c) (3)
Adeguamento al fair value per
coperture chiuse anticipatamente (2)
(157)

(1) Comprende il valore di costo ammortizzato delle obbligazioni attualmente coperte maggiorato dell'adeguamento al fair value (2) Riferito ad obbligazioni non più coperte, quindi non rappresentate in Tabella.

Coperture in Cash Flow Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazion
e fair
value
anno
Variazion
e fair
value
cumulata
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
ssificati fra le attività/passività correnti (non
renti) di natura finanziaria - Attività correnti / non
renti.
a) 4.992 182 (165)
Attività 923 (180)
Passività (741) 15
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
b) 6.804 (365) 307
Attività 590 122
Passività (955) 185
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 11.796 (183) 142
Ratei 81
Strumenti derivati (gross value) (102)
di cui utili e perdite a riserva di
patrimonio netto
20
Determinazione inefficacia
Variazione strumenti derivati c) 28
Variazione strumenti sottostanti (3) d) (18)
Inefficacia (4) Adeguamento positivo al Fair Value di
strumenti finanziari derivati - non di copertura
c)+d) 10
Riserva Patrimonio Netto
Saldo riserva di patrimonio netto (720)
di cui dovuto a fair value di
coperture concluse
anticipatamente
(6)
Riclassifica a P&L Reversal negativo della riserva per
adeguamento al fair value di derivati di
copertura (cash flow hedge)
(2)

(3) Derivati ipotetici impiegati nelle misurazioni di efficacia delle coperture in cash flow hedge. (4 Il dato di inefficacia, per sua natura e calcolo, non necessariamente coincide con la differenza delle variazioni cumulate di fair value derivati e sottostante; non considera l'effetto dovuto all'applicazione del CVA/DVA

La variazione della riserva di patrimonio netto riconducibile alla componente efficace di copertura è pari a 26 milioni ed è così composta:

Movimentazione riserva di cash
flow hedge di patrimonio netto
(milioni di euro)
Saldo
31/12/2017
Saldo
31/12/2018
Utili / perdite
strumenti di
copertura
Reversal da
riclassificazione
Reversal
adeguamento fair
value coperture
chiuse
anticipatamente
Altro
(746) (720)
Variazione fair value derivati
efficace
20
Variazione CVA/DVA 8
Storno inefficacia 2017 (5)
Ammortamento a P&L fair value
coperture chiuse
anticipatamente
2
Altro 1
Variazione complessiva 26

Tutte le grandezze rappresentate non comprendono alcun effetto fiscale.

Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:

Valuta di
denominazione
Nozionale in
valuta di
denominazione
(milioni)
Inizio
periodo
Fine
periodo
Tasso applicato Periodo di
interesse
Nozionale
in Euro
copertura
(milioni)
Tasso Euro
copertura
GBP 850 gen-19 giu-19 6,375% Annuale 1.214 5,311%
GBP 375 gen-19 mag-23 5,875% Annuale 552 5,535%
JPY* 20.000 gen-19 ott-29 5,000% Semestrale 174 5,940%
JPY** 20.000 gen-19 ott-29 0,750% Semestrale 138 0,696%
USD 1.000 gen-19 nov-33 6,375% Semestrale 849 5,994%
USD 1.500 gen-19 mag-24 5,303% Semestrale 1.099 4,226%
USD 760 gen-19 giu-19 7,175% Semestrale 549 6,689%
USD 1.000 gen-19 set-34 6,000% Semestrale 794 4,332%
USD 1.000 gen-19 lug-36 7,200% Semestrale 791 5,884%
USD 1.000 gen-19 giu-38 7,721% Semestrale 645 7,470%

* I flussi cedolari sono denominati in USD e calcolati su un nozionale di 187,6 milioni di USD.

** Copertura del solo flusso cedolare conseguente a step-up sul loan.

La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge e per tutti quelli in Fair Value Hedge è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.

NOTA 18 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

VALUTAZIONE AL FAIR VALUE

Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti del Gruppo TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:

  • per i finanziamenti a tasso variabile è stato assunto il valore nominale di rimborso;
  • per i finanziamenti a tasso fisso è stato assunto il valore attuale dei flussi futuri ai tassi di mercato del 31 dicembre 2018;
  • per alcune tipologie di finanziamenti concessi da istituzioni governative con finalità di sviluppo sociale, per i quali non è determinabile in modo attendibile il fair value, è stato assunto il valore contabile.

Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei tre livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • -Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • -Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • -Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate le informazioni integrative su strumenti finanziari richieste dall'IFRS 7 e i prospetti degli utili e delle perdite. In particolare:

  • le attività e le passività al 31 dicembre 2018 sono presentate in base alle categorie previste dall'IFRS 9 (adottato a partire dal 1° gennaio 2018);
  • la classificazione delle attività e delle passività finanziarie è presentata alla data di prima applicazione dell'IFRS 9 (1° gennaio 2018);
  • le attività e le passività al 31 dicembre 2017 sono presentate in base alle categorie previste dallo IAS 39.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Legenda Categorie IAS 39

Acronimo

Finanziamenti e crediti Loans and Receivables LaR
Attività possedute fino a scadenza Financial assets Held-to-Maturity HtM
Attività finanziarie disponibili per la vendita Financial assets Available-for-Sale AfS
Attività e passività al fair value rilevato a conto
economico possedute per la negoziazione
Financial Assets/Liabilities Held for Trading FAHfT e FLHfT
Passività al costo ammortizzato Financial Liabilities at Amortised Cost FLAC
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2018

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o di fair
value
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2018
ATTIVITÀ
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC 5.800 5.800 5.800
Attività non correnti
Crediti verso il personale
·
8) 43 43
Altri crediti finanziari
·
8)
Crediti vari (non correnti)
·
9) 326 326
Attività correnti
Crediti verso il personale
·
8) 14 14
Altri crediti finanziari a breve
·
8) 2 2
Cassa e altre disponibilità
·
liquide equivalenti
8) 1.917 1.917
Crediti commerciali
·
12) 3.327 3.327
Crediti verso altri (correnti)
·
12) 125 125
Contract assets
·
12) 46 46
Attività finanziarie valutate al fair value
rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
FVTOCI 994 994 994
Attività non correnti
Altre partecipazioni
·
7) 49 49 3 16 30
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
8)
Attività correnti
Crediti commerciali
·
12)
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
8) 945 945 945
Attività finanziarie valutate al fair value
attraverso il conto economico separato
FVTPL 200 200 200
Attività non correnti
Derivati non di copertura
·
8) 7 7 7
Attività correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
8) 181 181 181
Derivati non di copertura
·
8) 12 12 12
Derivati di copertura HD 1.732 1.659 73 1.732
Attività non correnti
Derivati di copertura
·
8) 1.490 1.438 52 1.490
Attività correnti
Derivati di copertura
·
8) 242 221 21 242
Crediti finanziari per contratti di
locazione attiva n.a. 124 124 124
Attività non correnti
Attività correnti
8)
8)
54
70
54
70
Totale 8.850 5.800 2.653 273 1.129 1.767 30 124 8.850

Gli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value sono rappresentati dalle seguenti Altre partecipazioni iscritte tra le Attività non correnti per le quali non sono disponibili prezzi osservabili direttamente o indirettamente sul mercato:

  • -Northgate CommsTech Innovations Partners L.P.
  • -Banca UBAE
  • -Istituto Europeo di Oncologia
  • -Altre minori.

La valutazione di Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. è stata effettuata in base all'ultimo Net Asset Value disponibile comunicato dal gestore del fondo.

La valutazione di Banca UBAE, Istituto Europeo di Oncologia e delle altre società è stata effettuata sulla base di un'analisi, ritenuta attendibile, degli elementi patrimoniali rilevanti.

Gli utili/(perdite) riconosciuti nelle Altre componenti del Conto Economico Complessivo Consolidato sono stati iscritti nell'ambito della Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo.

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o
di fair value
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2018
PASSIVITÀ
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC/HD 32.064 32.064 32.123
Passività non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
·
termine
14) 21.894 21.894
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine
·
14) 5.367 5.367
Debiti commerciali, vari e altre
·
passività correnti
22) 4.610 4.610
Contract liabilities
·
22) 193 193
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto economico
separato
FVTPL 2 2 2
Passività non correnti
Derivati non di copertura
·
14) 2 2 2
Passività correnti
Derivati non di copertura
·
14)
Derivati di copertura HD 1.761 1.761 1.761
Passività non correnti
Derivati di copertura
·
14) 1.423 1.423 1.423
Passività correnti
Derivati di copertura
·
14) 338 338 338
Passività per locazioni finanziarie n.a. 1.948 1.948 3.359
Passività non correnti 14) 1.740 1.740
Passività correnti 14) 208 208
Totale 35.775 32.064 1.761 2
1.763
1.948 37.245

Classificazione delle attività finanziarie e delle passività finanziarie alla data di prima applicazione dell'IFRS 9 (1.1.2018) (*)

Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività finanziarie e le passività finanziarie al 1° gennaio 2018 suddivise per:

  • nuova categoria determinata conformemente all'IFRS 9;
  • categoria originaria determinata conformemente allo IAS 39.
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
1.1.2018
secondo la
nuova categoria
IFRS 9 (*)
Categorie
originarie IAS 39
Valore di
bilancio al
31.12.2017
secondo la
categoria
originaria IAS 39
ATTIVITÀ
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato AC 7.802 LaR 7.914
Attività non correnti
·
·
Crediti verso il personale
Altri crediti finanziari
8) 47
150
47
150
8)
· Crediti vari (non correnti) 9) 371 371
Attività correnti
· Crediti verso il personale 8) 16 16
·
·
Altri crediti finanziari a breve
Cassa e altre disponibilità
8) 101 101
liquide equivalenti 8) 3.575 3.575
· Crediti commerciali 12) 3.353 3.500
· Crediti verso altri (correnti) 12) 154 154
· Contract assets 12) 35
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle
altre componenti di conto economico complessivo
FVTOCI 1.044 AfS 1.044
Attività non correnti
· Altre partecipazioni 7) 51 51
· Titoli diversi dalle partecipazioni 8)
Attività correnti
· Crediti commerciali 12)
· Titoli diversi dalle partecipazioni 8) 993 993
Attività finanziarie valutate al fair value attraverso il
conto economico separato
FVTPL 22 FAHfT 22
Attività non correnti
· Derivati non di copertura 8) 7 7
Attività correnti
· Titoli diversi dalle partecipazioni 8)
· Derivati non di copertura 8) 15 15
Derivati di copertura HD 1.755 HD 1.755
Attività non correnti
· Derivati di copertura 8) 1.495 1.495
Attività correnti
· Derivati di copertura 8) 260 260
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva n.a. 114 n.a. 114
Attività non correnti 8) 69 69
Attività correnti 8) 45 45
Totale 10.737 10.849

(*) Per ulteriori dettagli si fa rimando a quanto già illustrato nella Nota "Principi contabili" e nelle rispettive note .

(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
1.1.2018
secondo la
nuova categoria
IFRS 9 (*)
Categorie
originarie IAS 39
Valore di
bilancio al
31.12.2017
secondo la
categoria
originaria IAS 39
PASSIVITÀ
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato AC/HD 33.389 FLAC/HD 33.355
Passività non correnti
·
Debiti finanziari a medio lungo
termine
14) 23.940 23.940
Passività correnti
·
Debiti finanziari a breve termine
14) 4.500 4.500
·
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
22) 4.915 4.915
·
Contract liabilities
22) 34
Passività finanziarie valutate al fair value attraverso il
conto economico separato
FVTPL 9 FLHfT 9
Passività non correnti
·
Derivati non di copertura
14) 5 5
Passività correnti
·
Derivati non di copertura
14) 4 4
Derivati di copertura HD 1.985 HD 1.985
Passività non correnti
·
Derivati di copertura
14) 1.914 1.914
Passività correnti
·
Derivati di copertura
14) 71 71
Passività per locazioni finanziarie n.a. 2.430 n.a. 2.430
Passività non correnti 2.249 2.249
Passività correnti 181 181
Totale 37.813 37.779

(*) Per ulteriori dettagli si fa rimando a quanto già illustrato nella Nota "Principi contabili" e nelle rispettive note .

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2017

Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 Livelli di gerarchia
o
di fair value
(milioni di euro) Categorie
IAS 39
Note Valore di
bilancio al
31.12.2017
Costo
ammortizzato
Costo Fair value
rilevato a
patrimonio
netto
Fair Value
rilevato a
conto
economico
Livello 1 Livello 2 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2017
ATTIVITÀ
Finanziamenti e crediti LaR 7.914 7.913 1 7.914
Attività non correnti
· Crediti verso il personale 8) 47 47
· Altri crediti finanziari 8) 150 150
· Crediti vari (non correnti) 9) 371 370 1
Attività correnti
· Crediti verso il personale 8) 16 16
· Altri crediti finanziari a breve 8) 101 101
· Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
8) 3.575 3.575
· Crediti commerciali 12) 3.500 3.500
· Crediti verso altri (correnti) 12) 154 154
Attività finanziarie disponibili per la
vendita AfS 1.044 28 1.016 1.044
Attività non correnti
· Altre partecipazioni 7) 51 28 23 3 20
· Titoli diversi dalle partecipazioni 8)
Attività correnti
· Titoli diversi dalle partecipazioni
disponibili per la vendita
8) 993 993 993
Attività al fair value rilevato a conto
economico possedute per la
negoziazione FAHfT 22 22 22
Attività non correnti
· Derivati non di copertura 8) 7 7 7
Attività correnti
·
·
Derivati non di copertura
Titoli diversi dalle partecipazioni
8) 15 15 15
posseduti per la negoziazione 8)
Derivati di copertura
Attività non correnti
HD 1.755 1.713 42 1.755
· Derivati di copertura
Attività correnti
8) 1.495 1.474 21 1.495
· Derivati di copertura
Crediti finanziari per contratti di
8) 260 239 21 260
locazione attiva n.a. 114 114 114
Attività non correnti 8) 69 69
Attività correnti 8) 45 45
Totale 10.849 7.913 29 2.729 64 996 1.797 114 10.849
Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 Livelli di gerarchia
o
di fair value
(milioni di euro) Categorie
IAS 39
Note Valore di
bilancio al
31.12.2017
Costo
ammortizzato
Costo Fair value
rilevato a
patrimonio
netto
Fair Value
rilevato a
conto
economico
Livello 1 Livello 2 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2017
PASSIVITÀ
Passività al costo ammortizzato FLAC/HD 33.355 33.355 36.023
Passività non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
·
termine
14) 23.940 23.940
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine
·
14) 4.500 4.500
Debiti commerciali, vari e altre
·
passività correnti
22) 4.915 4.915
Passività al fair value rilevato a conto
economico possedute per la
negoziazione FLHfT 9 9 9
Passività non correnti
Derivati non di copertura
·
14) 5 5 5
Passività correnti
Derivati non di copertura
·
14) 4 4 4
Derivati di copertura HD 1.985 1.966 19 1.985
Passività non correnti
Derivati di copertura
·
14) 1.914 1.895 19 1.914
Passività correnti
Derivati di copertura
·
14) 71 71 71
Passività per locazioni finanziarie n.a. 2.430 2.430 3.604
Passività non correnti 14) 2.249 2.249
Passività correnti 14) 181 181
Totale 37.779 33.355 1.966 28 1.994 2.430 41.621

Utili e perdite per categoria IFRS 9 – esercizio 2018

(milioni di euro) Categorie IFRS9 Utili/(perdite)
nette 2018 (1)
di cui da interessi
Attività valutate al costo ammortizzato AC (540) 40
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL 25
Attività valutate al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI 7
Passività valutate al costo ammortizzato AC (1.160) 1.178
Totale (1.668) 1.218

(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

Utili e perdite per categoria IAS 39 – esercizio 2017

(milioni di euro) Categorie IAS 39 Utili/(perdite)
nette 2017 (1)
di cui da interessi
Finanziamenti e crediti LaR (356) 118
Attività finanziarie disponibili per la vendita AfS 8
Attività e passività al fair value rilevato a conto economico
possedute per la negoziazione
FAHfT e FLHfT (19)
Passività al costo ammortizzato FLAC (1.338) 1.376
Totale (1.705) 1.494

(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

NOTA 19 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 214 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2016 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2017
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 1.009 - (51) - 958
Fondi per piani pensionistici e altri 28 (2) (1) (3) 22
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
348 689 (177) (7) 853
Totale altri fondi relativi al personale (b) 376 687 (178) (10) 875
Totale (a+b) 1.385 687 (229) (10) 1.833
di cui:
quota non corrente 1.355 1.736
quota corrente (*) 30 97

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

31.12.2017 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
31.12.2018
(milioni di euro) variazioni
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 958 (8) (63) - 887
Fondi per piani pensionistici e altri 22 3 (3) 22
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
853 205 (348) 710
Totale altri fondi relativi al personale (b) 875 208 (351) - 732
Totale (a+b) 1.833 1.619
di cui:
quota non corrente 1.736 1.567
quota corrente (*) 97 52

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e diminuisce complessivamente di 71 milioni di euro. La diminuzione di 63 milioni di euro registrata nei "Decrementi" si riferisce alle anticipazioni ordinarie e agli utilizzi nell'esercizio per liquidazioni al personale cessato. Il minor costo nell'ambito della voce "incrementi/attualizzazioni" include principalmente quanto segue:

(milioni di euro) 2018 2017
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment - (6)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*) - -
Oneri finanziari 13 14
(Utili) perdite attuariali nette dell'esercizio (23) (8)
Totale (10) -
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

Gli utili attuariali netti registrati al 31 dicembre 2018 sono pari a 23 milioni di euro (utili attuariali netti per 8 milioni di euro nell'esercizio 2017), sono essenzialmente connessi al saldo tra la variazione del tasso di attualizzazione che si attesta all'1,57% dall'1,30% utilizzato al 31 dicembre 2017 ed all'effetto del turn over correlato ai piani di ristrutturazione aziendale già avviati nel precedente esercizio. Il tasso di inflazione è pari all'1,50%, rimasto invariato rispetto all'esercizio 2017.

Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale l'importo di T.F.R. spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata e alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti.

La disciplina è stata integrata dal D.Lgs. n. 252/2005 e dalla Legge n. 296/2006 che, per le aziende con almeno 50 dipendenti, ha stabilito che le quote maturate dal 2007 sono destinate, su opzione dei dipendenti, o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare, assumendo la natura di "Piano a contribuzione definita".

Restano comunque contabilizzate a T.F.R., per tutte le società, le rivalutazioni degli importi in essere alle date di opzione, così come, per le aziende con meno di 50 dipendenti, anche le quote maturate e non destinate a previdenza complementare. Ai sensi dello IAS 19, il fondo è contabilizzato come "Piano a benefici definiti".

In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata "Projected Unit Credit Method" come segue:

  • sono state proiettate, in base a una serie di ipotesi finanziarie (incremento del costo della vita, tasso d'interesse, incremento retributivo, ecc.), le possibili future prestazioni che potrebbero essere erogate a favore di ciascun dipendente iscritto al programma nel caso di pensionamento, decesso, invalidità, dimissioni, ecc.. La stima delle future prestazioni tiene conto degli eventuali prevedibili incrementi corrispondenti all'ulteriore anzianità di servizio nonché alla presumibile crescita del livello retributivo percepito alla data di valutazione – ciò, solo per i dipendenti delle aziende con meno di 50 dipendenti nel corso dell'anno 2006;
  • è stato calcolato il valore attuale medio delle future prestazioni alla data della valutazione, sulla base del tasso annuo di interesse adottato e della probabilità che ciascuna prestazione ha di essere effettivamente erogata;
  • è stata definita la passività per ciascuna società interessata, in misura pari al valore attuale medio delle future prestazioni che sarà generato dal fondo esistente alla data della valutazione, senza considerare alcun futuro accantonamento (per aziende con almeno 50 dipendenti nel corso dell'anno 2006) o individuando la quota del valore attuale medio delle future prestazioni che si riferisce al servizio già maturato dal dipendente in azienda alla data della valutazione (per le altre), ossia adottando il "service pro rate".

Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:

IPOTESI ECONOMICHE Dirigenti Non Dirigenti
Tasso di inflazione 1,50% annuo 1,50% annuo
Tasso di attualizzazione 1,57% annuo 1,57% annuo
Tasso annuo di incremento TFR 2,625% annuo 2,625% annuo
Tasso annuo di incremento salariale reale:
età pari o inferiore a 40 anni 1,0% annuo 1,0% annuo
età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni 0,5% annuo 0,5% annuo
età superiore a 55 anni 0,0% annuo 0,0% annuo
IPOTESI DEMOGRAFICHE Dirigenti Non Dirigenti
Probabilità di decesso Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Probabilità di invalidità Tavole INPS distinte per
età e sesso
Tavole INPS distinte per
età e sesso
Probabilità di dimissioni:
sino al raggiungimento dei 40 anni di età 6,50% 1,00%
Dai 41 ai 50 anni di età 2,00% 0,50%
Dai 51 ai 59 anni di età 2,00% 0,50%
Dai 60 ai 64 anni di età 20,00% 6,50%
Dai 65 in poi nulla nulla
Probabilità di pensionamento Raggiungimento dei requisiti minimi previsti
dall'Assicurazione Generale Obbligatoria aggiornati in
base alla legge 214 del 22 dicembre 2011
Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno un'anticipazione della
riserva di T.F.R. accantonata pari al 70%
1,5%
in ciascun anno
1,5%
in ciascun anno

L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2018 di 887 milioni di euro (958 milioni di euro a fine 2017).

E' di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti. La durata finanziaria media dell'obbligazione è pari a 11,9 anni.

VARIAZIONE DELLE IPOTESI Importi

(milioni di euro)

Tasso di turnover:
+0,25 p.p. (2)
- 0,25 p.p. 2
Tasso annuo di inflazione:
+0,25 p.p. 19
- 0,25 p.p. (18)
Tasso annuo di attualizzazione:
+0,25 p.p. (25)
- 0,25 p.p. 26

I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 22 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (22 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale diminuiscono di 143 milioni di euro principalmente come saldo tra i prelievi (348 milioni di euro) relativi agli utilizzi per le uscite correlate ai piani di esodazione già accantonati nei precedenti esercizi e l'adeguamento del fondo (204 milioni di euro); in particolare a fine 2017 era stato varato un Piano che prevedeva per lavoratori dirigenti e non dirigenti il ricorso, fra gli altri, all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento). Nel corso del 2018 si è verificato un livello di adesioni a tale Piano superiore rispetto alle stime iniziali, pertanto sono state di conseguenza riviste le previsioni di uscita per gli esercizi 2019-2020 tenuto anche conto delle modifiche in materia previdenziale introdotte dal D.L. 28 gennaio 2019 n. 4.

NOTA 20 FONDI PER RISCHI E ONERI

Si incrementano rispetto al 31 dicembre 2017 di 103 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2017 Incremento Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo diretto Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2018
Fondo imposte e rischi fiscali 93 30 (21) 2 104
Fondo per oneri di ripristino 350 10 (13) 1 348
Fondo vertenze legali 605 244 (134) (6) 709
Fondo rischi commerciali 28 18 (12) (1) 33
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
32 (5) (6) 21
Altri fondi rischi e oneri 9 3 (4) (8) 5 5
Totale 1.117 305 (9) (194) 1 1.220
di cui:
quota non corrente 825 876
quota corrente 292 344

La quota non corrente dei fondi per rischi e oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino e a una parte del fondo vertenze legali. In particolare, conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo oneri di ripristino è definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati per le singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.

Il fondo imposte e rischi fiscali si incrementa di 11 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. Il saldo di fine esercizio riflette accantonamenti e utilizzi effettuati principalmente dalla Business Unit Brasile e dalla Business Unit Domestic.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di cespiti (in particolare: batterie e palificazioni in legno) dalle società della Business Unit Domestic (341 milioni di euro) e della Business Unit Brasile (7 milioni di euro).

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale, con gli Enti previdenziali, autorità regolatorie e altre controparti.

Il saldo del fondo al 31 dicembre 2018 è attribuibile per 578 milioni di euro alla Business Unit Domestic, comprensivo dell'accantonamento legato alla sanzione connessa al procedimento Golden Power, e alla Business Unit Brasile (131 milioni di euro). Gli utilizzi sono prevalentemente relativi alla Business Unit Brasile (86 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (48 milioni di euro) e derivano essenzialmente dalla definizione di accordi transattivi.

Il fondo per rischi commerciali, sostanzialmente invariato rispetto all'esercizio precedente, è relativo alla Business Unit Domestic.

Il fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie, si decrementa di 11 milioni di euro a seguito degli utilizzi effettuati dalla Capogruppo TIM S.p.A..

Gli altri fondi rischi e oneri non presentano variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2017 e sono principalmente riconducibili alle società della Business Unit Domestic.

NOTA 21 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2017, di 1.619 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 275 238
Debiti per imposte sul reddito(*) 42 45
Altri debiti 1.919 16
(a) 2.236 299
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 109
Altri ricavi e proventi differiti 595
Contributi in conto capitale 357 391
Risconti passivi 988
(b) 1.061 1.379
Totale
(a+b)
3.297 1.678

(*) Analizzati nella nota "Imposte sul reddito"

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 15
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di
previdenza
238 238
Debiti per imposte sul reddito 45 45
Altri debiti 16 16
(a) 299 299
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con
clienti (Contract liabilities)
350 (251) 99
Altri ricavi e proventi differiti 638 638
Contributi in conto capitale 391 391
Risconti passivi 988 (988)
(b) 1.379 (251) 1.128
Totale (a+b) 1.678 (251) 1.427

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

I debiti vari non correnti comprendono:

debiti verso istituti di previdenza pari a 275 milioni di euro e principalmente relativi alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero" (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale").

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Debiti non correnti:
Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo 259 226
Scadenti oltre il 5°esercizio successivo 16 12
275 238
Debiti correnti 173 58
Totale 448 296
  • altri debiti pari a 1.919 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Si incrementano di 1.903 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 principalmente a seguito dell'investimento connesso all'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia, per un importo complessivo di 1.922 milioni di euro (al netto del pagamento della prima rata per 477 milioni di euro, avvenuta a fine ottobre 2018), per effetto della partecipazione di TIM S.p.A. alla gara per l'assegnazione degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, avvenuta nel corso del 2018. Il debito residuo è stato iscritto al valore nominale per 1.903 milioni di euro tra i debiti vari non correnti e 19 milioni di euro tra i debiti vari correnti; in particolare, la ripartizione temporale dei pagamenti è la seguente:
    • -19 milioni di euro entro settembre 2019;
    • -110 milioni di euro entro settembre 2020;
    • -55 milioni di euro entro settembre 2021;
    • -1.738 milioni di euro entro settembre 2022.

Le altre passività non correnti includono:

    • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) pari a 109 milioni di euro al 31 dicembre 2018 e che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2018 si riverserà a conto economico generalmente entro il 31 dicembre 2020. La voce comprende in particolare:
    • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti di TIM S.p.A. (20 milioni di euro al 31 dicembre 2018): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione/ installazione, in base ai precedenti principi contabili, erano differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela. Con l'IFRS 15 tali tipologie di ricavo, non essendo relative a performance obligation separate, sono allocate alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzate lungo il periodo di esecuzione del contratto;
    • i ricavi differiti relativi a canoni di accesso alla rete di TIM S.p.A. (32 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
    • i ricavi differiti relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione di TIM S.p.A. (49 milioni di euro al 31 dicembre 2018).
    • Altri ricavi e proventi differiti pari a 595 milioni di euro che comprendono principalmente la quota non corrente (circa 190 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i risconti passivi connessi al differimento dei ricavi derivanti da contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi operativi).
    • Contributi in conto capitale pari a 357 milioni di euro al 31 dicembre 2018: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL;
    • Risconti passivi: non più presenti al 31 dicembre 2018 in quanto compresi nelle voci sopra citate. Al 31 dicembre 2017, pari a 988 milioni di euro, comprendevano principalmente:
    • l'effetto del differimento dei ricavi relativi ai contributi di attivazione del servizio telefonico di TIM S.p.A.;
    • la quota non corrente della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile;
    • i ricavi differiti derivanti dalla vendita di capacità trasmissiva.

NOTA 22 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITÀ CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 619 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2017 di cui
Strumenti
Finanziari
Debiti per lavori su commessa (a) 18 19
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 4.090 4.090 4.262 4.262
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 380 380 383 383
(b) 4.470 4.470 4.645 4.645
Debiti tributari (c) 262 584
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 151 245
Debiti verso istituti di previdenza 338 202
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività
di TLC"
15 15
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad
azionisti
35 35 19 19
Altri 164 105 223 174
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.)
per le quote che si prevede verranno liquidate entro
12 mesi
52 97
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede
verranno liquidate entro 12 mesi
344 292
(d) 1.099 140 1.093 193
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract
liabilities)
931 193
Poste connesse alla clientela 602 77
Acconti 69
Altri ricavi e proventi differiti 121
Risconti passivi di natura commerciale e varia 508
(e) 1.052 193 1.179 77
Totale (a+b+c+d+e) 6.901 4.803 7.520 4.915

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 15
Debiti per lavori su commessa (a) 19 19
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 4.262 4.262
Debiti verso altri gestori di
telecomunicazioni
383 383
(b) 4.645 4.645
Debiti tributari (c) 584 584
Debiti vari
Debiti per compensi al
personale
245 245
Debiti verso istituti di
previdenza
202 202
Debiti relativi al "Contributo per
l'esercizio di attività di TLC"
15 15
Dividendi deliberati, ma ancora
da corrispondere ad azionisti
19 19
Altri 223 223
Fondi relativi al personale (ad
eccezione del T.F.R.) per le
quote che si prevede verranno
liquidate entro 12 mesi
97 97
Fondi per rischi e oneri, per le
quote che si prevede verranno
liquidate entro 12 mesi
292 292
(d) 1.093 1.093
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti
con clienti (Contract liabilities)
1.033 (113) 920
Poste connesse alla clientela 602 (602)
Acconti 69 (69)
Altri ricavi e proventi differiti 146 146
Risconti passivi di natura
commerciale e varia
508 (508)
(e) 1.179 (113) 1.066
Totale (a+b+c+d+e) 7.520 (113) 7.407

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

I debiti commerciali, pari a 4.470 milioni di euro (4.645 milioni di euro al 31 dicembre 2017), si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (2.925 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (1.044 milioni di euro); per quanto riguarda TIM S.p.A. la riduzione dei debiti commerciali riflette la dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo.

I debiti tributari sono pari a 262 milioni di euro e si riferiscono sia ai debiti tributari della Business Unit Brasile (139 milioni di euro) che ai debiti di TIM S.p.A. relativi: al debito verso Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (69 milioni di euro), al debito per la tassa di concessione governativa (21 milioni di euro) e al debito IVA (12 milioni di euro).

I debiti vari comprendono, tra gli altri, la posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero", come indicato nella nota "Debiti vari e altre passività non correnti".

Le altre passività correnti ammontano a 1.052 milioni di euro (1.179 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e comprendono:

    • Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 931 milioni di euro. La voce è sorta a seguito dell'applicazione dell'IFRS 15 per evidenziare le passività verso clienti connesse alle obbligazioni della Società di trasferire beni e servizi per i quali ha ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2017 si è riversato sostanzialmente entro il 31 dicembre 2018 mentre quello al 31 dicembre 2018 si attende che si riversi a conto economico mediamente entro l'esercizio successivo. In particolare:
    • contract liabilities, pari a 119 milioni di euro ed iscritte a seguito dell'adozione dell'IFRS 15 per effetto di contratti aventi performace obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi (quali pacchetti di beni e servizi) dove i servizi (rilevati sulla base dell'effettivo consumo) sono offerti al cliente ad un prezzo scontato. L'incremento dell'esercizio (84 milioni di euro) è principalmente connesso all'avvio di offerte commerciali che prevedono alcuni servizi aggiuntivi erogati nella fase iniziale del contratto; poiché il relative fair value di tali servizi risulta inferiore rispetto al valore fatturato, l'applicazione dell'IFRS 15 determina la riallocazione di tale maggior valore alle altre performance obligations contrattuali le cui prestazioni verranno eseguite lungo la durata contrattuale pari mediamente a 24 mesi;
    • poste connesse alla clientela, pari a 391 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente; l'andamento in diminuzione nel corso dell'esercizio è principalmente riconducibile alle modifiche delle offerte commerciali, che prevedono un minor ricorso all'anticipazione di canoni e contributi, anche per effetto di variazioni delle modalità di fatturazione;
    • acconti e anticipi pari a 121 milioni di euro sono relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
    • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 300 milioni di euro comprendenti essenzialmente:
      • i ricavi differiti da canoni di interconnessione della Capogruppo (121 milioni di euro);
      • i ricavi differiti per canoni di noleggio e manutenzione della Capogruppo (97 milioni di euro);
      • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti della Capogruppo (59 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione e installazione, in base ai precedenti principi contabili, erano differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela. Con l'IFRS 15 tali tipologie di ricavo, non essendo relative a performance obligation separate, sono allocate alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e riconosciute sulla base dell'esecuzione delle stesse.
    • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 121 milioni di euro. Al 31 dicembre 2017 erano ricompresi nei Risconti passivi di natura commerciale e varia e si riferiscono principalmente a ricavi differiti su contratti di cessione di capacità trasmissiva e a ricavi differiti dai contratti di locazione immobiliare (leasing attivi operativi).

Risconti passivi di natura commerciale e varia: non più presenti al 31 dicembre 2018 in quanto compresi nelle precedenti voci. Al 31 dicembre 2017 si riferivano principalmente alla Capogruppo e comprendevano il differimento di canoni di interconnessione, di ricavi da attivazione del servizio telefonico, di canoni di noleggio e manutenzione, di traffico e di canoni di outsourcing.

NOTA 23 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 31 dicembre 2018, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 508 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della presente Relazione Finanziaria Annuale e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

A) PRINCIPALI CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 31 dicembre 2018 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 16,5 miliardi di reais (14,5 miliardi di reais al 31 dicembre 2017). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In data 22 marzo 2011 TIM Celular S.A. (società incorporata in TIM S.A. a far data dal 31 ottobre 2018) ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.

L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:

  • disconoscimento degli effetti fiscali della fusione tra TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e Maxitel S.A.;
  • disconoscimento della deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento relativo all'acquisizione di Tele Nordeste Celular Participações S.A. ("TNC");
  • disconoscimento di talune compensazioni fiscali;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso.

Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento contro tale decisione; TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.

La società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che ci si possa attendere esborsi significativi.

Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:

  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito, e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4 miliardi di reais (3,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2017).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del Gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi.

Nel mese di febbraio 2018, lo Stato di San Paolo ha notificato nei confronti di TIM Celular due avvisi di accertamento in materia di ICMS, per un importo complessivo pari a 679 milioni di reais (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi). Il primo accertamento (344 milioni di reais) reca una contestazione sui crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi. Il secondo avviso di accertamento (335 milioni di reais) contesta i crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-paid, quale anticipazione delle successive ricariche.

Nel mese di giugno 2018, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti di TIM Celular, sempre in materia di ICMS, per un importo complessivo di 369 milioni di reais (alla data della contestazione, comprese sanzioni e interessi). Anche questa contestazione è relativa – oltre che all'irrogazione di sanzioni per violazioni nel comparto dell'ICMS - a crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione delle successive ricariche. La società ha deciso – per una parte minoritaria della contestazione complessiva – di dare corso al pagamento di quanto richiesto, in alternativa all'instaurazione del contenzioso, beneficiando di un abbattimento delle sanzioni. La controversia procede quindi per l'importo residuo, pari a 296 milioni di reais.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 8,9 miliardi di reais (7,4 miliardi di reais al 31 dicembre 2017).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 0,7 miliardi di reais.

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 2,9 miliardi di reais (2,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2017).

***

Esclusione dell'ICMS dalla base imponibile PIS/COFINS

A marzo del 2017 la Suprema Corte Federale del Brasile ha riconosciuto l'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS. TIM Participações, attraverso la propria società controllata TIM S.A. (precedentemente denominata "Intelig Telecomunicações Ltda"), in quanto società incorporante di TIM Celular S.A., così come di altre società facenti parte – in passato – del Gruppo TIM Brasil, che avevano presentato istanze della medesima natura, sta agendo in giudizio sin dal 2007 e dal 2006, rispettivamente, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2002 e dal 2001, rispettivamente.

Tenuto conto del pronunciamento della suddetta Corte Suprema, favorevole ai contribuenti, la Società – con l'avallo dei suoi consulenti legali – ha deciso di non ricomprendere più l'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS, a partire dal mese di aprile del 2017.

Per alcuni di questi procedimenti è già intervenuta una decisione favorevole da parte della Corte d'Appello, in linea con la decisione della Corte Suprema, e gli appelli presentati dall'Amministrazione finanziaria sono stati respinti, sulla base delle medesime argomentazioni. Nonostante la richiesta di limitare la retroattività delle decisioni, presentata dal rappresentante dell'Amministrazione finanziaria, la Società – sempre con l'avallo dei suoi consulenti legali, ritiene che le decisioni non pregiudicheranno i diritti reclamati con le iniziative giudiziarie.

La Società ha provveduto ad effettuare una stima degli importi a cui avrebbe diritto al termine dei procedimenti, e ritiene che – dopo i pronunciamenti definitivi e l'espletamento delle attività consequenziali – i crediti possano ammontare a circa 3,3 miliardi di reais, di cui 1,9 miliardi di reais a titolo di imposta, e 1,4 miliardi di reais a titolo di rivalutazione di legge. Inoltre, rispetto a tale potenziale credito fiscale, nel corso del 2018, a seguito di una decisione definitiva ed inappellabile, la Società ha iscritto un credito pari a 353 milioni di reais.

Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM

Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica. Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto, in capo ad alcune parti civili, l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello, promosso dagli imputati condannati, la sentenza di primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due ex investigatori privati nei confronti dei quali è stata confermata la condanna, per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di tre Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzate negli appelli da alcune parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile. All'esito del giudizio d'appello, quindi, sono risultate confermate le statuizioni civili liquidate in primo grado che TIM, in qualità di responsabile civile, ha già corrisposto alle parti civili richiedenti. Avverso la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte d'Assise d'appello di Milano è stato proposto da parte di tre imputati ricorso per Cassazione. Ad aprile 2018 la Suprema Corte, ha confermato le condanne degli imputati, ha annullato le statuizioni civili, rinviando al giudice civile per una più attenta valutazione delle pretese avanzate, soprattutto in ordine alla prova del "quantum", e ha annullato con rinvio la parte relativa alla confisca a favore dello Stato, che dovrà essere rivalutata da diversa sezione della Corte d'Assise d'Appello di Milano.

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'accertamento dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari 74,3 milioni di euro.

La Società è convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava; ha quindi presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e ha presentato ricorso al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Con ordinanza del luglio 2018, il TAR ha accolto l'istanza cautelare e sospeso il pagamento della sanzione fissando la data per l'udienza di merito.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni.

Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è anche titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.

L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.

Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.

La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017.

Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento dei provvedimenti in questione.

Come detto, il presupposto dell'esercizio dei poteri speciali era (erroneamente, secondo la Società) racchiuso nel controllo di fatto risultante dall'esito della assemblea del 4 maggio 2017 e nella direzione e coordinamento di Vivendi su TIM. Entrambe queste circostanze sono venute meno, in quanto:

  • nell'assemblea del 4 maggio 2018 ha prevalso la lista presentata dai soci Elliott lnternational LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership;
  • il Consiglio di amministrazione rinnovato è composto da 13 amministratori indipendenti su 15 e solo 5 provengono dalla lista di Vivendi;

• sono venuti meno la direzione e coordinamento di Vivendi, così come il controllo di fatto.

Conseguentemente, la Società ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dei due Decreti manifestando, comunque, in via subordinata, la propria disponibilità a concorrere a una rielaborazione delle prescrizioni in capo a TIM che tenesse conto della mutata realtà.

La Presidenza del Consiglio, con decreto del 6 luglio 2018, ha ritenuto di non disporre un ulteriore esercizio dei poteri speciali, ribadendo la validità dei due Decreti già emessi, e ne ha respinto l'istanza di revoca.

La motivazione di tale diniego risiede nell'asserita circostanza che i nuovi assetti di governance della Società sarebbero allo stato caratterizzati da una estrema variabilità; il che non consentirebbe, ferme le esigenze di tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza ed al funzionamento delle reti, di superare i provvedimenti con i quali sono stati esercitati i poteri speciali.

Conseguentemente la Società ha presentato ricorso per motivi aggiunti, nell'ambito dei già pendenti ricorsi avverso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre e del 2 novembre 2017, avverso la delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018, con cui è stata respinta l'istanza di revoca presentata dalla Società, all'esito della mutata situazione della corporate governance.

Procedimento Antitrust A428

A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.

TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.

Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.

Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.

Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.

Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'AGCM, che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.

AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto di tempestivo adempimento valutato positivamente dall'Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.

Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo 2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQWest Italia e Digitel.

Vodafone (A428)

Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.

Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).

TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.

Con atto di citazione del 28 maggio 2015 innanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.

L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.

Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il Giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata, al giorno 11 luglio 2017, l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta in complessivi 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.

COLT TECHNOLOGY SERVICES

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.

KPNQ West Italia S.p.A.

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, KPNQ West Italia ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

TELEUNIT

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. In particolare la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – KO) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi perché non replicabili dai concorrenti). TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Con atto di citazione dell'ottobre 2009 innanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.

A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.

Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha notificato alla ricorrente controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).

SIPORTAL

E' pendente, innanzi al Tribunale di Roma, il giudizio risarcitorio promosso da Siportal nei confronti di TIM, con pretese complessivamente indicate in circa 48,4 milioni di euro per asseriti danni derivanti dalla condotta di boicottaggio tecnico attuata nel periodo dal 2009-2011 e dagli effetti inerziali dell'abuso sino al 2015 con la perdita di partner commerciali e di ulteriori acquisizioni di clienti (tale ultima voce di danno è stata quantificata in 25 milioni di euro). L'azione è fondata sul provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio rigettando integralmente le pretese di controparte.

MC-Link

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, MC-Link ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 51 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2012, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Procedimento Antitrust I-761

Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.

A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust. In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.

Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato.

WIND (I-761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva). A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti, inizialmente indicati come protratti sino al dicembre 2015, sono poi stati indicati da Wind come ancora in corso. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.

VODAFONE (I-761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Vodafone ha convenuto in giudizio TIM e alcune imprese di rete, avanzando pretese risarcitorie nei confronti della Società per circa 193 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del noto procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale dal 2011 al 2017.

Vodafone contesta un'asserita violazione della normativa antitrust attuata da TIM, nei mercati all'ingrosso dell'accesso alla propria rete fissa (linee ULL; Bitstream; WLR), mediante abuso di posizione dominante e intesa illecita con le imprese di manutenzione per il mantenimento del monopolio sull'offerta dei servizi di manutenzione correttiva sulla propria rete. In particolare tale intesa restrittiva avrebbe riguardato il coordinamento, da parte della Società, delle condizioni economiche contenute nelle offerte formulate dalle suddette imprese nei confronti degli OAO, per il servizio di manutenzione, a prezzi artificiosamente elevati rispetto al costo della manutenzione ricompresa nel canone di accesso regolamentato, allo scopo di far ritenere come non conveniente la disaggregazione del servizio stesso. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate. Il termine per la chiusura del procedimento è attualmente fissato al 31 maggio 2019.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinnanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I-799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali. Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento.

Con ordinanza del 19 luglio, il TAR ha respinto la richiesta cautelare di Open Fiber per assenza di periculum; l'udienza di merito è stata successivamente fissata a febbraio 2020 . Per la discussione del ricorso di Wind Tre , il TAR ha fissato l'udienza di merito a maggio 2019.

Vodafone

Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e incrementate in un range compreso tra i 30 e i 48,9 milioni di euro.

La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela e anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.

La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte nonché, successivamente, la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.

EUTELIA e VOICEPLUS

Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.

L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte di Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.

Con sentenza del mese di febbraio 2018 il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado. TIM si è costituita in appello chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado.

SKY

Nel 2016 TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.

La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione a equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.

SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta. A maggio 2018 la causa è stata trattenuta in decisione ed il giudizio prosegue, con udienza di discussione fissata per il 4 aprile 2019.

Fatturazione a 28 giorni

La delibera 121/17/CONS di marzo 2017 con la quale l'AGCom ha integrato la n. 252/16/CONS costituisce l'esito conclusivo di un percorso regolamentare che ha sempre avuto in via esclusiva la finalità di tutela della trasparenza delle tariffe e della comparazione delle condizioni economiche.

Detta delibera 121/17/CONS ha tra l'altro introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo in particolare per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS per difetto assoluto di attribuzione. In data 12 febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso, le cui motivazioni sono state pubblicate in data 4 maggio 2018. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato in data 18 giugno 2018.

Nel corso del mese di dicembre 2017 AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione da parte di TIM di quanto disposto nella delibera 121/17/CONS per non aver adottato una cadenza di rinnovo delle offerte di telefonia fissa e di fatturazione su base mensile o suoi multipli, ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso.

Inoltre la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese.

TIM si è adeguata a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).

In data 7 marzo 2018, è stata notificata a TIM un'ulteriore delibera (la n. 112/2018/CONS) con cui AGCom ha (i) diffidato la Società a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.

La predetta delibera è stata impugnata il 16 marzo 2018 da TIM con atto di motivi aggiunti innestato nell'ambito del ricorso contro la delibera 499/17/CONS con richiesta di misure cautelari monocratiche, accolte in via provvisoria fino alla camera di consiglio dell'11 aprile 2018 con decreto presidenziale pubblicato il 26 marzo 2017.

A seguito della notifica il 9 aprile 2018 da parte di AGCom del decreto presidenziale n. 9/18/PRES – che ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori – TIM e gli altri operatori interessati dal decreto presidenziale hanno rinunciato all'istanza cautelare.

Il 7 maggio 2018 TIM ha impugnato altresì il decreto presidenziale AGCom n. 9/18/PRES e la delibera n. 187/18/CONS che ha ratificato tale decreto. Il 3 luglio 2018 AGCom ha pubblicato la nuova delibera 269/18/CONS con cui ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori debbono restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM, in continuità con le azioni intraprese e le argomentazioni già spese, ha impugnato anche tale delibera.

A settembre 2018 TIM ha impugnato anche la delibera 297/18/CONS con cui AGCom le ha comminato la sanzione di euro 696.000 per aver continuato ad applicare – in violazione della delibera AGCom 121/17/CONS – una fatturazione e rinnovo settimanale delle offerte a decorrere dal 16 febbraio 2018.

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di euro 1,16 milioni comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e con ordinanza del 20 dicembre 2018 il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno, fino al 31 marzo 2019.

Il 30 novembre 2018 AGCom ha pubblicato la delibera 521/18/CONS con cui ha comminato a TIM una sanzione di 1.044.000 euro. La sanzione è stata imposta per violazione delle regole di trasparenza e dei diritti di recesso nella modifica delle condizioni contrattuali delle offerte mobili applicate ai clienti dal 8 aprile 2018 a seguito del ripristino della fatturazione mensile. TIM a gennaio 2019 ha impugnato dinnanzi al TAR anche tale delibera.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind-Tre e dell'Associazione di categoria ASSTEL per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. In data 13 aprile 2018 è stato pubblicato il provvedimento con cui AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento del provvedimento cautelare AGCM n. 27112 dell'11 aprile 2018.

L'Autorità nell'adunanza del 27 giugno 2018 ha preso atto della relazione presentata da TIM in merito all'ottemperanza alla misura cautelare.

Il termine per la chiusura del procedimento è fissato per il 31 marzo 2019.

Contenzioso Vodafone - Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione degli importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state appellate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato.

Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998

In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello.

Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.

Con esclusivo a parte del conguaglio del canone '98 (pari a circa 41 milioni), il Tar Lazio con ordinanza del dicembre 2018 Tar ha sospeso il giudizio, sollevando questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone '98 attualmente pendente ed illustrato in un successivo paragrafo). Le questioni pregiudiziali si basano, fra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione.

Olivetti – Esposizione amianto

Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A.", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A." e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate).

Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni.

Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione nei confronti di TIM.

All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione: 4 imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. La Società ha impugnato le motivazioni della sentenza di primo grado e, prima del giudizio di secondo grado ha sottoscritto accordi transattivi anche con gli ultimi 6 eredi costituiti parte civile. Nel giudizio d'appello, quindi, le uniche parti civili costituite erano enti e associazioni.

Ad aprile 2018 la Corte d'Appello di Torino, in riforma della sentenza di condanna di primo grado, ha assolto tutti gli imputati per tutti i capi di imputazione con la formula più ampia: "perché il fatto non sussiste".

Nelle motivazioni, depositate ad ottobre 2018, la Corte ha riconosciuto l'insussistenza del nesso causale tra le singole condotte ascritte agli imputati e il decesso degli ex lavoratori.

La Procura Generale presso la Corte d'Appello di Torino ha proposto ricorso per Cassazione avverso tale sentenza per molteplici motivi di ricorso, chiedendo altresì l'intervento chiarificatore delle Sezioni Unite in ordine ai principi da applicare in punto di accertamento del nesso causale.

POSTE

Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni '90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.

A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, un'altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.

A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma. Con recente sentenza, la Corte d'Appello di Roma in sede di rinvio, ribaltando la precedente pronuncia d'appello sfavorevole alla Società, ha confermato la validità del contratto e, con esso, la legittimità della percezione da parte di TIM del corrispettivo già incassato e di cui Poste pretendeva la restituzione.

Fallimento Elinet S.p.A.

La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A. (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.

Brasile - arbitrato Opportunity

Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.

Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.

Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.

Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.

Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.

Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il lodo arbitrale avanti alla Corte d'Appello di Parigi.

Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso lodo arbitrale depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.

Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso lodo arbitrale.

A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.

Brasile – Arbitrato CAM JVCO

Nel mese di settembre 2015, JVCO Participações Ltda ha depositato una richiesta di arbitrato innanzi alla Camara de Arbitragem do Mercado (CAM) con sede a Rio de Janeiro nei confronti di TIM, Telecom Italia International, (oggi fusa in Telecom Italia Finance -TIF), Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. chiedendo il risarcimento di danni derivanti da un asserito abuso di potere di controllo su Tim Participações. Nel seguente mese di ottobre, tutte le società convenute si sono costituite mediante deposito di comparsa di risposta e Tim Participações ha richiesto in via riconvenzionale la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario.

Successivamente è stato costituito il collegio arbitrale e nel mese di maggio 2016 si è svolta l'udienza preliminare, in cui sono stati sottoscritti i Terms of Reference. A valle dell'udienza, il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, accogliendo l'istanza del Gruppo sull'esame preliminare della questione di legittimazione attiva di JVCO e fissando il calendario provvisorio dell'arbitrato. Nel mese di giugno le parti si sono scambiate le proprie memorie e nelle loro difese TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. hanno eccepito la legittimazione attiva di controparte, la legittimazione passiva di Tim Participações, e contestato la sussistenza dell'abuso di potere. Nel mese di luglio 2016 le parti hanno depositato le memorie di replica. Il 19 ottobre 2016 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale sul tema preliminare della legittimazione processuale delle parti, ritenendo sussistere la legittimazione attiva di JVCO e la legittimazione passiva di Tim Participações, fissando il calendario per successive repliche delle parti. Il 21 novembre e il 19 dicembre 2016 le parti hanno depositato ulteriori repliche. Il 31 gennaio 2017 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, esprimendosi su questioni processuali, riassumendo le principali questioni controverse del procedimento e disponendo in merito alla fase di istruzione probatoria. Le parti hanno quindi indicato i mezzi di prova che intendono produrre in giudizio; successivamente, il Tribunale Arbitrale ha fissato le date delle udienze.

Nel mese di giugno 2017 si sono tenute a Rio De Janeiro le udienze dibattimentali con successivo deposito di ulteriore documentazione e scambi di memorie. Nel marzo 2018 sono state depositate le memorie conclusionali di tutte le parti del procedimento.

Il 23 luglio 2018, il Tribunale Arbitrale ha emanato il lodo finale con cui ha respinto tutte le richieste di JVCO, nonché la domanda riconvenzionale di Tim Participações, per la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario. Ha altresì condannato JVCO a pagare il 90% dei costi dell'arbitrato (rimanendo a carico di TIM, TIF, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A il rimanente 10%), nonché le parti a pagare alcuni costi legali direttamente ai legali delle controparti.

Alfiere S.p.A. - Arbitrati TIM-CDP Immobiliare

Alfiere S.p.A. (Alfiere) è una società pariteticamente posseduta da TIM e CDP Immobiliare S.r.l. (CDPI) ed è proprietaria del complesso immobiliare denominato "Torri dell'Eur". Le Torri, a seguito dei lavori di ristrutturazione e all'atto della conclusione del contratto di locazione, avrebbero dovuto ospitare gli uffici di Direzione Generale di TIM. A seguito di vicende connesse alla revoca del permesso di costruire, è sorta tra Alfiere e Roma Capitale una lunga vicenda contenziosa innanzi al giudice amministrativo che in sede di appello ha recentemente confermato la non debenza da parte di Alfiere della somma di 24 milioni di euro a titolo di contributo concessorio in favore di Roma Capitale ed ha rigettato la richiesta risarcitoria avanzata dalla Società nei confronti di Roma Capitale, a seguito della revoca del permesso di costruire, per circa 300 milioni di euro. Al riguardo è altresì scaturito un contenzioso arbitrale con l'attivazione da parte di TIM, nei confronti di CDPI, di due domande arbitrali innanzi alla Camera di Commercio di Roma - Arbitra Camera, aventi ad oggetto: (i) l'accertamento della sussistenza a carico di CDPI dell'obbligo di indennizzo a proprio favore relativamente al contributo straordinario richiesto da Roma Capitale ad Alfiere per 24 milioni di euro; (ii) l'accertamento dell'assenza di qualsivoglia obbligo locativo a carico di TIM a causa della mancata consegna dell'immobile entro il 31 dicembre 2017. Nell'ambito di questo secondo procedimento arbitrale CDPI ha richiesto, in via riconvenzionale, la risoluzione di tutti i contratti stipulati con TIM in relazione ad Alfiere e la condanna di TIM al risarcimento dei relativi danni quantificati in oltre 88 milioni di euro. Nel mese di maggio 2018 il Collegio Arbitrale ha riunito i suddetti procedimenti.

Con lodo emesso in data 18 dicembre 2018 il Collegio Arbitrale, in accoglimento delle richieste di TIM e rigettando integralmente quelle di CDPI, ha accertato l'obbligo di indennizzo in favore di TIM a carico di CDPI rispetto alle pretese avanzate dal Comune di Roma a titolo di contributo straordinario, nonché affermato l'insussistenza dell'obbligo locativo di TIM rispetto al suddetto complesso immobiliare.

B) ALTRE INFORMAZIONI

Telefonia mobile - procedimenti penali

Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.

La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società. Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.

All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.

La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. "per saltum". A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Milano.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.

Vodafone (già TELETU)

E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore TELETU (oggi incorporato in Vodafone) per gli illegittimi rifiuti riguardanti la riattivazione presso TIM di clienti del concorrente. La pretesa è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.

Altre passività connesse alle cessioni di asset e partecipazioni

Nell'ambito dei contratti di cessione di asset e società il Gruppo TIM ha garantito agli acquirenti, a fronte di passività derivanti principalmente da problematiche in materia legale, fiscale, previdenziale e giuslavoristica, indennizzi normalmente commisurati a una percentuale del prezzo di acquisto.

A fronte delle suddette passività potenziali, complessivamente ammontanti a circa 500 milioni di euro, per i soli casi in cui si è ritenuto probabile un esborso di risorse, risultano accantonati a fondi rischi circa 9 milioni di euro.

Si precisa inoltre che il Gruppo TIM si è impegnato a concedere a fronte della cessione di asset e di partecipazioni ulteriori indennizzi relativi ad alcune specifiche previsioni contrattuali la cui passività potenziale non è attualmente determinabile.

C) IMPEGNI E GARANZIE

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 33 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 6.979 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie sia a fronte di finanziamenti (1.255 milioni di euro), sia a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (5.724 milioni di euro). In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • il Gruppo TIM ha rilasciato sei fideiussioni a favore del Ministero dello Sviluppo Economico per complessivi 1.922 milioni di euro a fronte del differimento del pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G;
  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 739 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati.

Si ricorda la già citata fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Principali fideiussioni relative ai finanziamenti al 31 dicembre 2018

Emittente

Importo
(milioni di euro) (1)
SACE 368
BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria 210
Cassa Depositi e Prestiti 158
Intesa Sanpaolo 115
Ing 105
Unicredit 105
Commerzbank 57
Banco Santander 52
Sumitomo Mitsui Banking 52

(1) Gli importi in tabella sono relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Broadband Digital Divide, TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TIM Rete Mobile a Banda Larga, TIM RDI for Broadband Services.

Si precisa che:

  • la garanzia pari a 105 milioni di euro di ING relativa al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga rimborsato a scadenza per 100 milioni di euro resta valida per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 30 marzo 2019;
  • le garanzie pari a 52 milioni di euro di Santander, a 52 milioni di euro di Sumitomo, a 105 milioni di SACE relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga /B-C-D, rimborsato a scadenza per 200 milioni di euro restano valide per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 12 aprile 2019;
  • le garanzie pari a 210 milioni di euro di BBVA-Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, a 105 milioni di euro di Unicredit relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Broadband Digital Divide/C-D, rimborsato a scadenza per 300 milioni di euro, restano valide per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 20 giugno 2019.

Sono inoltre presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 244 milioni di euro.

D) ATTIVITÀ DATE A GARANZIA DI PASSIVITÀ FINANZIARIE

A fronte di contratti di finanziamento agevolati concessi dalla Banca di Sviluppo Brasiliana BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social) a Tim Celular, ora fusa in TIM S.A., per un controvalore totale di 267 milioni di euro, sono stati rilasciati specifici covenant. Nel caso di mancato rispetto di tali covenant, BNDES avrà facoltà di rivalersi sugli incassi che transitano sui conti correnti della società.

NOTA 24 RICAVI

Diminuiscono, rispetto al 2017, di 888 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Vendite prodotti 1.538 1.560
Prestazioni e servizi 17.379 18.264
Lavori in corso su ordinazione 23 4
Totale 18.940 19.828

I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 1.616 milioni di euro (1.737 milioni di euro nel 2017), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

I ricavi da servizi del 2018 comprendono ricavi da servizi di fonia e dati su reti fissa e mobile per clientela Retail per 10.920 milioni di euro e per altri operatori Wholesale per 3.063 milioni di euro.

Si precisa che nel 2018, in applicazione dell'IFRS 15, la Capogruppo ha rilevato una componente finanziaria significativa nelle offerte che prevedono un differimento temporale tra l'adempimento della performance obligation e l'incasso da parte del cliente (cd. "vendite rateizzate"); conseguentemente ha ridotto i relativi ricavi per un importo complessivo di circa 60 milioni di euro.

Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 25 ALTRI PROVENTI OPERATIVI

Diminuiscono, rispetto al 2017, di 182 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 60 59
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 27 22
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 39 51
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 29 40
Contratti di Partnership e altri acconti con fornitori 22 129
Revisioni di stima e altre rettifiche 73 188
Altri 91 34
Totale 341 523

Comprendono, fra gli altri:

  • i contributi derivanti da alcuni Contratti di partnership e altri accordi con fornitori, stipulati con primarie controparti e volti a sviluppare la collaborazione, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo i rapporti industriali, commerciali e immobiliari;
  • 37 milioni di euro connessi al recupero fiscale della Business Unit Brasile a seguito dell'esito favorevole del contenzioso fiscale relativo all'incostituzionalità della norma che comportava l'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo delle imposte sui ricavi PIS e COFINS.

NOTA 26 ACQUISTI DI MATERIE E SERVIZI

Diminuiscono, rispetto al 2017, di 202 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Acquisti di materie prime e merci
(a)
1.957 1.863
Costi per prestazioni di servizi:
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori 1.616 1.737
Costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni 171 217
Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali 1.158 1.109
Spese di pubblicità e promozione 236 277
Consulenze e prestazioni professionali 242 223
Consumi energetici 417 467
Spese di manutenzione 221 240
Costi per altri servizi in outsourcing 465 513
Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela 84 96
Altre spese per servizi 634 664
(b) 5.244 5.543
Costi per godimento di beni di terzi:
Affitti e locazioni 607 645
Canoni per locazioni di circuiti 126 119
Altri costi per godimento beni di terzi 252 218
(c) 985 982
Totale
(a+b+c)
8.186 8.388

Nel corso del 2018, in relazione alle analisi e agli approfondimenti propedeutici all'applicazione del nuovo principio IFRS16, si è proceduto a riclassificare i canoni per affitto circuiti, i canoni per utilizzo di sistemi satellitari - quando configurabili come costi per servizi - e la componente servizi dei canoni per la locazione di beni immobili e Stazioni Radio Base dai "Costi per godimento di beni di terzi" ai "Costi per prestazioni di servizi" per una migliore rappresentazione della natura dei costi stessi.

Per consentire l'agevole confronto, la riclassifica è stata effettuata anche sui dati dell'esercizio 2017 (per un importo complessivo di 279 milioni di euro).

NOTA 27 COSTI DEL PERSONALE

I costi del personale sono pari a 3.105 milioni di euro, con un decremento di 521 milioni di euro rispetto al 2017 e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Costi del personale
Salari e stipendi 1.994 2.056
Oneri sociali 738 745
Altri costi connessi al personale dipendente 144 110
(a) 2.876 2.911
Costi e accantonamenti per lavoro somministrato
(b)
- -
Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative
Oneri per esodi agevolati 8 28
Oneri di ristrutturazione aziendale 216 680
Altri 5 7
(c) 229 715
Totale
(a+b+c)
3.105 3.626

I costi del personale si riferiscono, in prevalenza, alla Business Unit Domestic per 2.781 milioni di euro (3.266 milioni di euro nel 2017) e alla Business Unit Brasile per 317 milioni di euro (353 milioni di euro nel 2017).

Gli "oneri di ristrutturazione aziendale" ammontano a 216 milioni di euro; in particolare a fine 2017 era stato varato un Piano che prevedeva per lavoratori dirigenti e non dirigenti il ricorso, fra gli altri, all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento). Nel corso del 2018 si è verificato un livello di adesioni a tale Piano superiore rispetto alle stime iniziali, pertanto sono state di conseguenza riviste le previsioni di uscita per gli esercizi 2019-2020 tenuto anche conto delle modifiche in materia previdenziale introdotte dal D.L. 28 gennaio 2019 n. 4.. Nel 2017 erano stati iscritti oneri per complessivi 680 milioni di euro.

La consistenza media retribuita dei dipendenti, comprensiva del personale con contratto di lavoro somministrato, è nel 2018 di 54.423 unità (54.946 unità nel 2017). La ripartizione per categorie è la seguente:

(numero unità) 2018 2017
Dirigenti 646 707
Quadri 4.271 4.269
Impiegati 49.505 49.967
Operai 1 1
Organico a payroll 54.423 54.944
Lavoratori con contratto di lavoro somministrato - 2
Consistenza media retribuita totale 54.423 54.946

Il personale in servizio al 31 dicembre 2018, comprensivo del personale con contratto di lavoro somministrato, è di 57.901 unità (59.429 unità al 31 dicembre 2017) con un decremento di 1.528 unità.

NOTA 28 ALTRI COSTI OPERATIVI

Aumentano, rispetto al 2017, di 51 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 518 400
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 189 228
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 286 356
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 125 111
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 73 33
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 12 15
Altri 56 65
Totale 1.259 1.208
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari 518 400

La voce accoglie, tra gli altri, i maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti (+10 milioni di euro) rispetto all'esercizio 2017 ascrivibili, principalmente, a difficoltà e ritardi sugli incassi di alcuni operatori sudamericani e del bacino del Mediterraneo.

Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

NOTA 29 ATTIVITÀ REALIZZATE INTERNAMENTE

Diminuiscono, rispetto al 2017, di 56 milioni di euro e sono così composte:

(milioni di euro) 2018 2017
Attività immateriali a vita utile definita 248 272
Attività materiali di proprietà 322 354
Totale 570 626

Si riferiscono principalmente a costi del lavoro per personale tecnico dedicato allo sviluppo software e sviluppo di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi nonché alle attività di progettazione, realizzazione e collaudo di infrastrutture ed impianti di rete.

NOTA 30 AMMORTAMENTI

Diminuiscono, rispetto al 2017, di 218 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita:
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
1.171 1.263
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 422 396
Altre attività immateriali 6 134
(a) 1.599 1.793
Ammortamento delle attività materiali di proprietà:
Fabbricati civili e industriali 36 39
Impianti e macchinari 2.229 2.286
Attrezzature industriali e commerciali 14 16
Altri beni 162 159
(b) 2.441 2.500
Ammortamento delle attività materiali in leasing:
Fabbricati civili e industriali 159 130
Impianti e macchinari 18 21
Altri beni 38 29
(c) 215 180
Totale
(a+b+c)
4.255 4.473

Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Attività immateriali a vita utile definita" e "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)".

Per quanto concerne l'analisi degli ammortamenti per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 31 PLUSVALENZE/(MINUSVALENZE) DA REALIZZO DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

Sono così dettagliate:

(milioni di euro) 2018 2017
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti:
Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali
e materiali
13 15
Plusvalenze da alienazioni di partecipazioni in imprese controllate
(a) 13 15
Minusvalenze da realizzo di attività non correnti:
Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività
immateriali e materiali
14 4
Minusvalenze da alienazioni di partecipazioni consolidate
(b) 14 4
Totale
(a-b)
(1) 11

Nell'esercizio 2018 la voce è negativa per 1 milione di euro, nell'esercizio 2017 la voce era positiva, pari a 11 milioni di euro e derivava dal normale processo di rinnovamento deli asset aziendali.

NOTA 32 RIPRISTINI DI VALORE/(SVALUTAZIONI) DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

Sono così composte:

(milioni di euro) 2018 2017
Ripristini di valore di attività non correnti:
delle attività immateriali 4
delle attività materiali
(a) 4
Svalutazioni di attività non correnti:
delle attività immateriali 2.590 30
delle attività materiali 7
(b) 2.590 37
Totale
(a-b)
(2.586) (37)

Le svalutazioni dell'esercizio 2018 sono pari a 2.590 milioni di euro e si riferiscono alla svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e a International Wholesale.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale, in occasione della redazione del bilancio consolidato della società. Al 30 settembre 2018 si erano verificati, con riferimento alla Cash Generating Unit Core Domestic, eventi e circostanze di natura esogena ed endogena, che avevano indotto la società ad effettuare l'impairment test su tale CGU, con l'iscrizione di un Impairment loss relativo a Core Domestic per un importo di 2.000 milioni di euro.

Nel Bilancio 2018 la verifica annuale per riduzione di valore ha comportato una svalutazione addizionale di 450 milioni di euro sull'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Core Domestic – pertanto la svalutazione complessiva dell'esercizio 2018 ammonta a 2.450 milioni di euro – nonché una svalutazione di 140 milioni di euro sull'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit International Wholesale.

Con riferimento alle Cash Generating Unit Brasile, l'esercizio di Impairment test non ha evidenziato riduzioni di valore dell'Avviamento allocato su tale CGU.

I ripristini di valore sono pari a 4 milioni di euro a seguito di un aggiornamento da parte della Capogruppo della valutazione di alcuni lavori in corso oggetto di precedente svalutazione.

Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento".

Le svalutazioni nell'esercizio 2017 erano pari a 37 milioni di euro ed erano rappresentate prevalentemente da svalutazioni di attività immateriali.

NOTA 33 ALTRI PROVENTI/(ONERI) DA PARTECIPAZIONI

Sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Dividendi da Altre partecipazioni 11 1
Plusvalenze nette su cessione di Altre partecipazioni
Minusvalenze e svalutazioni di Altre partecipazioni (19)
Totale 11 (18)
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari 11 1

Nell'esercizio 2018 la voce è positiva per 11 milioni di euro e si riferisce principalmente a dividendi distribuiti dalla società Emittenti Titoli a TIM S.p.A..

Nell'esercizio 2017 era negativa per 18 milioni di euro e accoglieva essenzialmente l'imputazione a conto economico della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere relativa alla partecipata Tierra Argentea S.A., di cui si era conclusa la liquidazione.

NOTA 34 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 1.348 milioni di euro (nel 2017 era negativo per 1.495 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 2018 2017
Proventi finanziari 1.056 1.808
Oneri finanziari (2.404) (3.303)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (1.348) (1.495)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 2018 2017
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (1.012) (1.100)
Interessi passivi a banche (72) (113)
Interessi passivi ad altri (204) (250)
(1.288) (1.463)
Commissioni (70) (91)
Altri oneri finanziari (*) (232) (256)
(302) (347)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 52 129
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti 11 14
Proventi finanziari diversi (*) 61 26
124 169
Totale interessi/Oneri finanziari netti
(a)
(1.466) (1.641)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi (1) 23
Risultato netto da strumenti finanziari derivati 114 132
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge
e relativi sottostanti
(3) 8
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura 8 (17)
Totale altre componenti gestione finanziaria
(b)
118 146
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(a+b)
(1.348) (1.495)
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari netti (1.161) (1.306)

(*) di cui impatto IFRS 9:

(milioni di euro) 2018 2017
Proventi da adeguamento negativo riserva impairment IFRS 9 su attività
finanziarie valutate al FVTOCI
2
Oneri da adeguamento positivo riserva da impairment IFRS 9 su attività
finanziarie valutate al FVTOCI
(12)
Reversal riserva impairment IFRS 9 su attività finanziarie valutate al
FVTOCI
4
Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 2018 2017
Utili su cambi 265 782
Perdite su cambi (266) (759)
Risultato netto sui cambi (1) 23
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 41 66
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 41 66
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
524 568
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(446) (489)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento
al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge
(componente tasso)
(b) 78 79
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 4 9
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (9) (22)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (5) (13)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) 114 132
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
50
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
(53)
Adeguamenti netti al fair value (d) (3)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
95
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
di copertura in fair value hedge
(87)
Adeguamenti netti al fair value (e) 8
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) (3) 8
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 48 119
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (40) (136)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) 8 (17)

NOTA 35 UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO

Il risultato dell'esercizio diminuisce, rispetto all'esercizio 2017, di 2.439 milioni di euro ed è così analizzabile:

(milioni di euro) 2018 2017
Utile (perdita) dell'esercizio (1.152) 1.287
Attribuibile a:
Soci della controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (1.411) 1.121
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante (1.411) 1.121
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 259 166
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 259 166

NOTA 36 RISULTATO PER AZIONE

2018 2017
Risultato per azione base
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante (1.411) 1.121
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio
(euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(66)
(milioni di euro) (1.411) 1.055
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.067 21.067
Risultato per azione base – Azione ordinaria (euro) (0,07) 0,05
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione base – Azione di risparmio (euro) (0,07) 0,06
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(1.411) 1.121
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66)
(milioni di euro) (1.411) 1.055
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.067 21.067
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) (0,07) 0,05
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) (0,07) 0,06
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.067 21.067
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
2018 2017
Numero medio di azioni ordinarie 15.039.368.195 15.039.368.195
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.067.159.894 21.067.159.894
2018 2017
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante (1.411) 1.121
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) 40 32
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(66)
(milioni di
euro)
(1.371) 1.087
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 22.167 22.167
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro) (0,06) 0,05
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro) (0,06) 0,06
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai
Soci della Controllante
(1.411) 1.121
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) 40 32
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66)
(milioni di
euro)
(1.371) 1.087
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 22.167 22.167
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) (0,06) 0,05
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) (0,06) 0,06
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di
euro)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 22.167 22.167
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
2018 2017
Numero medio di azioni ordinarie (*) 16.139.213.020 16.139.681.521
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 22.167.004.719 22.167.473.220

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" sono stati rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+40 milioni di euro nel 2018; +32 milioni di euro nel 2017).

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2018 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 31 dicembre 2018:

n. Azioni massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Stock Option 2014-2016
133.042 73 80 1,15
343.069 189 158 1,01
893.617 492 393 0,99
13.497.406 7.423 5.264 0,94
Stock Options 14.867.134 8.177 5.895
Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni
ordinarie) (*)
1.082.485.386 2.000.000 n.d. n.d.
Prestiti obbligazionari 2.000.000
Totale 2.008.177

(*) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 37 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

A) INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

L'informativa per settore è esposta sulla base dei seguenti settori operativi:

  • -Domestic
  • -Brasile

-Altre attività

Conto economico separato consolidato per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017
Ricavi da terzi 14.998 15.328 3.942 4.500 18.940 19.828
Ricavi infragruppo 33 26 1 2 (34) (28)
Ricavi di settore 15.031 15.354 3.943 4.502 (34) (28) 18.940 19.828
Altri proventi operativi 273 471 69 52 (1) 341 523
Totale ricavi e proventi operativi 15.304 15.825 4.012 4.554 (35) (28) 19.281 20.351
Acquisti di materie e servizi (6.360) (6.235) (1.846) (2.168) (7) (4) 27 19 (8.186) (8.388)
Costi del personale (2.781) (3.266) (317) (353) (6) (7) (1) (3.105) (3.626)
di cui: accantonamento TFR (1) (6) (1) (6)
Altri costi operativi (763) (704) (491) (500) (6) (5) 1 1 (1.259) (1.208)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(501) (468) (208) (160) 1 (708) (628)
Variazione delle rimanenze 88 41 14 (6) 102 35
Attività realizzate internamente 467 510 95 108 8 8 570 626
EBITDA 5.955 6.171 1.467 1.635 (19) (16) 7.403 7.790
Ammortamenti (3.340) (3.360) (915) (1.114) 1 (4.255) (4.473)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività
non correnti
(13) (2) 12 14 (1) (1) 11
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
(2.586) (37) (2.586) (37)
EBIT 16 2.772 564 535 (19) (16) 561 3.291
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo
del patrimonio netto
(1) (1) (1) (1)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 11 (18)
Proventi finanziari 1.056 1.808
Oneri finanziari (2.404) (3.303)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento (777) 1.777
Imposte sul reddito (375) (490)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (1.152) 1.287
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio (1.152) 1.287
Attribuibile a:
Soci della Controllante (1.411) 1.121
Partecipazioni di minoranza 259 166

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 1.358 1.350 180 210 1.538 1.560
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo 1 (1)
Totale ricavi da Vendite prodotti 1.358 1.350 180 211 (1) 1.538 1.560
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 13.617 13.974 3.762 4.290 17.379 18.264
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 33 26 1 1 (34) (27)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 13.650 14.000 3.763 4.291 (34) (27) 17.379 18.264
Ricavi da Lavori in corso su ordinazione-terzi 23 4 23 4
Ricavi da Lavori in corso su ordinazione
infragruppo
Totale ricavi da Lavori in corso su ordinazione 23 4 23 4
Totale Ricavi da terzi 14.998 15.328 3.942 4.500 18.940 19.828
Totale Ricavi infragruppo 33 26 1 2 (34) (28)
Totale ricavi di settore 15.031 15.354 3.943 4.502 (34) (28) 18.940 19.828

Acquisti di Attività immateriali e materiali per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017
Acquisti di attività immateriali 3.385 1.763 262 529 3.647 2.292
Acquisti di attività materiali 2.194 2.842 637 635 2.831 3.477
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali
5.579 4.605 899 1.164 6.478 5.769
di cui: investimenti industriali 5.518 4.551 890 1.150 6.408 5.701
di cui: incrementi di contratti di
leasing finanziari
61 54 9 14 70 68

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017
Organici 48.200 49.851 9.658 9.508 43 70 57.901 59.429

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic
Brasile
Altre attività
Rettifiche ed Elisioni
Totale consolidato
31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017
Attività operative non correnti 48.056 48.850 6.037 6.769 3 3 (1) 1 54.095 55.623
Attività operative correnti 4.233 4.363 874 898 5 (2) (17) (10) 5.095 5.249
Totale Attività operative 52.289 53.213 6.911 7.667 8 1 (18) (9) 59.190 60.872
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio
netto
16 17 16 17
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute
Attività non allocate 6.413 7.894
Totale Attività 65.619 68.783
Totale Passività operative 10.732 9.829 1.885 1.855 48 58 (69) (26) 12.596 11.716
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Passività non allocate 31.276 33.284
Patrimonio netto 21.747 23.783
Totale Patrimonio netto e passività 65.619 68.783

B) INFORMATIVA PER AREA GEOGRAFICA

Ricavi Attività operative non correnti
(milioni di euro) Ripartizione in base alla localizzazione
delle attività
Ripartizione in base alla localizzazione
dei clienti
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
2018 2017 2018 2017 31.12. 2018 31.12. 2017
Italia (a)
14.711
15.015 13.839 14.064 47.795 48.591
Estero (b)
4.229
4.813 5.101 5.764 6.300 7.032
Totale
(a+b)
18.940 19.828 18.940 19.828 54.095 55.623

C) INFORMAZIONI IN MERITO AI PRINCIPALI CLIENTI

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 38 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE E ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.

In data 16 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha preso atto che sono venute meno le ragioni per considerare Vivendi S.A. soggetto esercente attività di direzione e coordinamento su TIM. Inoltre, in data 25 giugno 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM oltre a modificare la Procedura interna sul trattamento delle operazioni con parti correlate ha aggiornato il relativo perimetro per effetto del superamento delle condizioni per qualificare il rapporto tra Vivendi e TIM in termini di controllo di fatto. La Procedura è stata infine aggiornata con alcuni affinamenti da parte del Consiglio di Amministrazione in data 24 luglio 2018.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo per l'esercizio 2018 e 2017 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO 2018

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti correlate
(*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza % sulla
voce di bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 18.940 2 3 5 0,0
Acquisti di materie e servizi 8.186 5 157 162 2,0
Costi del personale 3.105 78 14 92 3,0
Proventi finanziari 1.056 8 8 0,8
Oneri finanziari 2.404 3 6 9 0,4

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO 2017

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti correlate
(*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza % sulla
voce di bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 19.828 3 115 118 0,6
Altri proventi operativi 523 4 4 8 1,5
Acquisti di materie e servizi 8.388 22 170 192 2,3
Costi del personale 3.626 1 74 37 112 3,1
Proventi finanziari 1.808 45 45 2,5
Oneri finanziari 3.303 11 38 49 1,5

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art.22 del Testo Unico della Finanza..

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Attività finanziarie non
correnti (1.594)
Attività finanziarie correnti (3.383)
Passività finanziarie non
correnti
25.059
Passività finanziarie
correnti
5.913
Totale indebitamento
finanziario netto
25.995
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
4.706 3 19 22 0,5
Debiti vari e altre passività non
correnti
3.297 1 1 0,0
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
6.901 3 46 24 73 1,1

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2017

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Attività finanziarie non
correnti
(1.768)
Titoli diversi dalle partecipazioni
(attività correnti)
(993) (15) (15) 1,5
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
(437) (38) (38) 8,7
Cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti
(3.575)
Attività finanziarie correnti (5.005) (53) (53) 1,1
Passività finanziarie non
correnti
28.108 100 100 0,4
Passività finanziarie
correnti
4.756 163 163 3,4
Totale indebitamento
finanziario netto
26.091 210 210 0,8
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
4.959 3 33 36 0,7
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
7.520 3 33 24 60 0,8

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo per l'esercizio 2018 e 2017 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali e
materiali per competenza
6.478 3 3 0,0

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 2017

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali e
materiali per competenza
5.769 135 135 2,3

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

OPERAZIONI VERSO SOCIETÀ COLLEGATE, CONTROLLATE DI COLLEGATE E JOINT VENTURES

Nel corso del 2017 Italtel S.p.A. è stata oggetto di una operazione di ricapitalizzazione cui il Gruppo TIM non ha partecipato e che ha comportato la contestuale cessione degli strumenti finanziari partecipativi detenuti. L'operazione si è conclusa il 14 dicembre 2017, pertanto a partire da tale data il gruppo Italtel non è più parte correlata del Gruppo TIM.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro)
2018 2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Asscom S.r.l. 1 1 Intermediazione assicurativa.
Gruppo Italtel 1 Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e
mobile e connettività in outsourcing.
NordCom S.p.A. 1 1 Servizi di fonia fissa e mobile, apparati, collegamenti
rete dati ed outsourcing.
Totale ricavi 2 3
Altri proventi operativi 4 Contributi regolati da contratti di Partnership e penali
verso il gruppo Italtel.
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Italtel 17 Fornitura e manutenzione di apparati per
commutazione, sviluppo software e adeguamento
piattaforme, fornitura e servizi personalizzati
nell'ambito di offerte TIM per la clientela, estensione
servizi professionali per il nuovo Data Center Video
Multimediale per l'erogazione del servizio TIMvision.
W.A.Y. S.r.l. 4 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM e servizi di sviluppo e integrazione
nell'ambito della convenzione Consip.
Altre minori 1 1
Totale acquisti di materie e servizi 5 22
Oneri finanziari 3 11 Svalutazione del credito finanziario verso Alfiere.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE - FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Crediti commerciali e vari
Alfiere S.p.A. 1 1 Contratti di project management, di service
amministrativo-societario-compliance e riaddebiti vari.
W.A.Y. S.r.l. 1 1 Fornitura di fonia fissa e mobile.
Altre minori 1 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
3 3
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Movenda S.p.A. 1 1 Fornitura e certificazione SIM-card, sistemi software.
W.A.Y. S.r.l. 1 1 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM e servizi di sviluppo e integrazione
nell'ambito della convenzione Consip.
Altre minori 1 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
3 3

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 2018 2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali e
materiali per competenza
Gruppo Italtel 132 Acquisti di apparati di telecomunicazione.
Movenda S.p.A. 2 2 Servizi informatici, licenze per Cardlet Mobile Connect.
Altre minori 1 1
Totale acquisti di attività
immateriali e materiali per
competenza
3 135

Il finanziamento soci verso la joint venture Alfiere S.p.A., pari a 11 milioni di euro presente al 31 dicembre 2017, è stato utilizzato a copertura perdite per 3 milioni di euro e successivamente incrementato per 3 milioni di euro nel corso nell'esercizio 2018. Il valore residuo, pari a 11 milioni di euro, è integralmente svalutato.

Al 31 dicembre 2018 TIM S.p.A. ha prestato garanzie nell'interesse di Alfiere S.p.A. per 1 milione di euro.

OPERAZIONI VERSO ALTRE PARTI CORRELATE (SIA PER IL TRAMITE DI AMMINISTRATORI, SINDACI E DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA, SIA IN QUANTO PARTECIPANTI AI PATTI PARASOCIALI AI SENSI DELL'ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

    • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene (per effetto delle delibere del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 3 maggio e del 1 giugno 2017);
  • -Società correlate per il tramite di Amministratori nominati il 4 maggio 2018;
  • -Società ex Telco e Società correlate per il tramite di Amministratori cessati al 4 maggio 2018.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro)
2018 2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Altri Amministratori o per il tramite di 1 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati.
Gruppo Mediobanca 1 4 Servizi di fonia, commercializzazione apparati servizi di
rete dati e accessi internet.
Altre minori 1 1
Società ex Telco 110 Si veda la Nota "Operazioni con parti correlate" del
Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31.12.2017.
Totale ricavi 3 115
Altri proventi operativi 4 Si veda la Nota "Operazioni con parti correlate" del
Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31.12.2017.
Acquisti di materie e servizi
Altri Amministratori o per il tramite di 2 Riconoscimento quote da riversare relative a servizi
telefonici.
Gruppo Havas 146 91 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Mediobanca 1 Attività di recupero crediti.
Gruppo Vivendi 9 9 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Società ex Telco 69 Si veda la Nota "Operazioni con parti correlate" del
Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31.12.2017.
Totale acquisti di materie e servizi 157 170
Costi del personale 1 Si veda la Nota "Operazioni con parti correlate" del
Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31.12.2017.
Proventi finanziari
Gruppo Mediobanca 8 15 Conti correnti, depositi bancari e derivati di copertura.
Società ex Telco 30 Si veda la Nota "Operazioni con parti correlate" del
Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31.12.2017.
Totale proventi finanziari 8 45
Oneri finanziari
Gruppo Mediobanca 6 15 Term Loan Facility, Revolving Credit Facility e derivati
di copertura.
Società ex Telco 23 Si veda la Nota "Operazioni con parti correlate" del
Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31.12.2017.
Totale oneri finanziari 6 38

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Titoli diversi dalle partecipazioni
(attività correnti)
15 Titoli obbligazionari emessi da Mediobanca.
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
38 Derivati di copertura, loans, finanziamenti e leasing
finanziario sottoscritti con Mediobanca.
Passività finanziarie non correnti 100 Derivati di copertura, loans, finanziamenti e leasing
finanziario sottoscritti con Mediobanca.
Passività finanziarie correnti 163 Derivati di copertura e loans sottoscritti con
Mediobanca.
(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali e vari
Altri Amministratori o per il tramite di 1 3 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati.
Gruppo Havas 17 29 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 1 Servizio TIM Show 2018 e diritti serie TV.
Altre minori 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
19 33
Debiti vari e altre passività non
correnti
1 Risconti passivi per vendita IRU verso il gruppo Vivendi.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
Gruppo Havas 44 30 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Mediobanca 1 Attività di recupero crediti.
Gruppo Vivendi 2 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
46 33

OPERAZIONI VERSO FONDI PENSIONE

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 2018 2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 8 10
Telemaco 66 67
Altri fondi pensione 4 (3)
Totale costi del personale 78 74

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir 3 3
Telemaco 21 21
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
24 24

COMPENSI A DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA

Nell'esercizio 2018, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 14,0 milioni di euro (37,0 milioni di euro nell'esercizio 2017) suddivisi come segue:

(milioni di euro)

2018 2017
Compensi a breve termine 6,8 (1) 10,4 (4)
Compensi a lungo termine 0,6 0,1 (5)
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 5,6 (2) 25,5
Pagamenti in azioni (*) 1,0 (3) 1,0 (6)
14,0 37,0

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive 2018 e Piani delle società controllate).

  • (1) di cui 1,1 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (2) di cui 2,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (3) di cui 0,2 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (4) di cui 1,6 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (5) di cui 0,1 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (6) di cui 1,0 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate.

I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso e, nel 2018, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2017 pari a – 1,25 milioni di euro.

Le indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro dell'esercizio 2017 si riferivano all'ammontare riconosciuto a titolo di transazione a Flavio Cattaneo e non accoglievano gli effetti dello storno, pari a 10,7 milioni di euro, degli accertamenti effettuati nel 2016 a fronte dello Special Award.

Nell'esercizio 2018, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche, sono stati pari a 119.000 euro (97.000 euro nell'esercizio 2017).

Nell'esercizio 2018 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:

Arnaud Roy de Puyfontaine (1) Presidente Esecutivo di TIM S.p.A
Giuseppe Recchi (2) Vice Presidente Esecutivo di TIM S.p.A.
Fulvio Conti (3) Presidente Esecutivo TIM S.p.A.
Amos Genish (4) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
(5) Direttore Generale di TIM S.p.A.
Luigi Gubitosi (6) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
(6) Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Stefano De Angelis (7) Diretor Presidente Tim Participações S.A.
Sami Foguel (8)
Stefano Azzi (9) Responsabile Consumer & Small Enterprise
(18) Chief Consumer Office
Stefano Ciurli (9) Responsabile Wholesale
Giovanni Ferigo (9) Responsabile Technology
Lorenzo Forina (9) Responsabile Business & Top Clients
(18) Chief Business & Top Clients Office
Mario Di Mauro (10) Responsabile Strategy Innovation & Customer Esperience
Riccardo Meloni (11) Responsabile Human Resources & Organizational Development
Cristoforo Morandini (9) Responsabile Regulatory Affairs and Equivalence
Agostino Nuzzolo (12) Responsabile Legal, Regulatory and Tax
Piergiorgio Peluso Responsabile Administration, Finance and Control
Elisabetta Romano (13) Chief Technology Office
Pietro Scott Iovane (14) Chief Commercial Office
Michel Sibony (15)
Anna Spinelli (16) Responsabile Procurement Unit & Real Estate
Stefano Siragusa (17) Chief Wholesale Infrastructures Network and Systems Office

(1) fino al 24 aprile 2018;

(2) fino al 22 marzo 2018;

(3) dal 13 novembre 2018 al 17 novembre 2018;

(4) fino al 24 aprile 2018 e dal 7 maggio al 13 novembre 2018;

(5) fino al 14 novembre 2018;

(6) dal 18 novembre 2018;

(7) fino al 22 luglio 2018;

(8) dal 23 luglio 2018;

(9) fino al 5 marzo 2018;

(10) dal 6 marzo 2018; con comunicazione organizzativa del 7 gennaio 2019 la struttura è stata ridenominata : Innovation and Customer Esperience;

(11) dal 16 marzo 2018; (12) con comunicazione organizzativa del 7 gennaio 2019 la struttura è stata ridenominata in: Legal & Tax; (13) dal 1°luglio 2018; (14) dal 19 aprile 2018 all'11 settembre 2018; (15) fino al 16 maggio 2018; (16) dal 1° settembre 2018; (17) dal 12 marzo 2018; (18) dal 24 settembre 2018.

NOTA 39 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2018 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo. E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2018.

DESCRIZIONE DEI PIANI DI STOCK OPTION

Piano di Stock Option 2014-2016 di TIM S.p.A.

Il Piano di Stock Option 2014-2016 avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della Società del 26 giugno 2014 ha avuto l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine; era destinato all'allora Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo TIM.

Per la descrizione del Piano si rimanda al Bilancio al 31 dicembre 2017.

A valle dell'approvazione dei dati di Bilancio del 2016 a cura del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017, ha avuto inizio il periodo di esercizio triennale (24 marzo 2017- 24 marzo 2020).

Sulla base dei dati di consuntivo approvati il numero di opzioni esercitabili è risultato pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target.

Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo al 31 dicembre 2018:

  • n° 133.042 azioni al prezzo unitario di 1,15 euro;
  • n° 343.069 azioni al prezzo unitario di 1,01 euro;
  • n° 893.617 azioni al prezzo unitario di 0,99 euro;
  • n° 13.497.406 azioni al prezzo unitario di 0,94 euro.

Piani di Stock Option di Tim Participações S.A.

-Piano 2011-2013

Il 5 agosto 2011, è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. L'esercizio delle opzioni è subordinato al raggiungimento simultaneo di due obiettivi di performance:

  • performance assoluta: crescita del valore dell'azione Tim Participações S.A.;
  • performance relativa: performance del prezzo dell'azione Tim Participações S.A. rispetto a un indice di benchmark composto principalmente da aziende del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media.

Le performance si riferiscono al triennio 2011-2013, con rilevazione nel mese di luglio di ogni anno. Il periodo di vesting è di 3 anni (33% nel primo anno, 66% nel secondo anno e il saldo nel terzo anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti, o in qualsiasi altra forma.

• Anno 2011

Agli assegnatari delle opzioni era stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 2.833.596 azioni.

Nel mese di agosto 2017 sono scaduti i termini di esercizio; il piano è pertanto concluso.

• Anno 2012

Il 5 settembre 2012 sono state concesse opzioni corrispondenti al diritto di acquisto di 2.661.752 azioni. Nel mese di settembre 2018 sono scaduti i termini di esercizio; le 194.756 opzioni pendenti sono state annullate e il piano è pertanto concluso.

• Anno 2013

Il 30 luglio 2013, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.072.418 azioni.

Al 31 dicembre 2018 tutte le opzioni pendenti sono "vested", rimangono valide 543.583 opzioni.

-Piano 2014-2016

Il 10 aprile 2014 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate.

L'esercizio delle opzioni non è condizionato al raggiungimento di obiettivi specifici di performance, ma il prezzo di esercizio è rivisto al rialzo o al ribasso in relazione alla performance delle azioni Tim Participações S.A. in un ranking di Total Shareholder Return, dove sono comparate, durante ogni anno di vigenza del piano, le imprese del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media. Nel caso in cui, nei 30 giorni antecedenti il 29 settembre di ogni anno, la performance delle azioni Tim Participações S.A. si collochi all'ultimo posto di detto ranking il partecipante perde il diritto al 25% delle opzioni in corso di maturazione in quel momento.

Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma.

• Anno 2014

Il 29 settembre 2014, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 1.687.686 azioni.

A fine dicembre 2018 rimangono valide 531.972 opzioni.

• Anno 2015

Il 16 ottobre 2015, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.355.229 azioni.

Nel 2018 sono state esercitate 656.268 opzioni e ne sono scadute 291.949 a causa di alcune cessazioni. La prima ondata di esercizio è stata valutata a 8,7341 reais, con un aumento del 3,33% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

Nella seconda ondata, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 8,4625 reais, grazie al miglioramento della posizione nel suddetto ranking.

Nella ultima ondata, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 7,6074 reais, con uno sconto del 10% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

A fine dicembre 2018 rimangono valide 292.523 opzioni.

• Anno 2016

L'8 novembre 2016, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.922.204 azioni.

Nel mese di dicembre 2018 sono state esercitate 510.884 opzioni, con un prezzo di 7,6928 reais, grazie al riadeguamento del 5% del prezzo in virtù del primo posto ottenuto nella graduatoria delle Aziende oggetto di benchmarking. Al contempo sono scadute 1.277.878 opzioni a causa di alcune cessazioni.

La prima ondata di esercizio è stata valutata a 7,6928 reais, con uno sconto del 5% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

Nella seconda ondata, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 7,2879 reais, con uno sconto del 10% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

A fine dicembre 2018 rimangono valide 895.522 opzioni.

DESCRIZIONE DEGLI ALTRI PIANI RETRIBUTIVI

TIM S.p.A - Long Term Incentive Plan 2018-2020

In data 24 aprile 2018, l'Assemblea degli Azionisti di Telecom Italia S.p.A. ("TIM", la "Società" o l'"Emittente"), ha approvato il Long Term Incentive Plan 2018 (il "Piano").

Il Piano intende incentivare i Beneficiari al conseguimento degli obiettivi strategici del Gruppo, quali risultanti dal piano industriale, allineando gli interessi del management titolare di posizioni organizzative ritenute determinanti ai fini del business aziendale agli interessi dei soci TIM, in termini di crescita di valore dell'Azione nel medio-lungo termine.

Il Piano ha due tranche di assegnazione: la prima è riservata all'Amministratore Delegato ed ha un numero massimo di azioni al servizio pari a 30.000.000; la seconda è rivolta ad una parte selezionata del management del Gruppo (con un numero massimo di azioni al servizio pari a 55.000.000).

Prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie della Società Telecom Italia in funzione del raggiungimento delle sotto riportate condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020:

    • Stock performance (peso 70%): Performance relativa dell'azione ordinaria di Telecom Italia rispetto alla performance media di un basket di Peer composto dai seguenti peer: Deutsche Telekom AG, Vodafone Group PLC, Telefonica SA, Orange SA, BT Group PLC, Telenor ASA, Swisscom AG, Telia Co AB, Koninklijke KPN NV, Proximus SADP, Elisa OYJ;
    • Equity Free Cash Flow (peso 30%): Parametro legato alla generazione di cassa, cumulato nel triennio. Tale indicatore, inteso come flusso di cassa netto prima del dividendo e dell'investimento in frequenze, come da piano industriale 2018-2020, è misurato nel seguente modo:

(+) EBITDA adjusted, ovvero EBITDA reported rettificato delle eventuali partite non ricorrenti; (-) investimenti industriali (capex; escluso l'investimento in frequenze); (+/-) variazioni del capitale circolante netto adjusted (reported rettificato delle eventuali partite non ricorrenti), incluse le variazioni dei fondi operativi; (-) oneri finanziari totali; (-) tasse

Tale valore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, l'impatto dello IAS 17 (leasing finanziario) e l'investimento in frequenze e non include l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni (M&A).

A valle dell'assegnazione, la totalità delle azioni sarà soggetta per due anni alla clausola di lock up. Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, che ne ha deliberato l'avvio.

TIM S.p.A. - Special Award 2016 – 2019

Per quanto riguarda la descrizione dello Special Award 2016-2019, lanciato nel 2016, si rimanda al Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2017.

Al 31 dicembre 2018 i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, individuati nel 2017 quali beneficiari relativamente alla quota dell'1,5% dell'over-performance 2016, sono assegnatari di un valore complessivo pari a 1 milione di euro (rappresentato per 0,8 milioni di euro da n. 1.025.640 azioni ordinarie TIM S.p.A. e per la parte restante dalla quota in denaro). La liquidazione è prevista successivamente all'approvazione del Bilancio per l'esercizio 2019.

Tim Participações S.A. – Piano 2018-2020

Il 19 aprile 2018 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. Il piano si propone di remunerare i partecipanti con azioni emesse dalla società, soggette a determinate condizioni temporali e/o di performance (al raggiungimento di obiettivi specifici). Il Piano 2018- 2020 non contempla criteri di fissazione del prezzo di acquisto o di esercizio perché la concessione delle azioni è al valore di mercato.

Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno) e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. La quota delle azioni legate alla performance (70%) è concessa in misura di 1/3 per anno, se viene raggiunta la performance definita; la restante quota delle azioni (30%) è concessa dopo 3 anni dall'assegnazione.

Il piano - oltre a prevedere il trasferimento delle azioni - prevede anche la possibilità di realizzare il pogamento del valore equivalente in cash.

• Anno 2018

Il 20 aprile 2018, agli assegnatari è stato concesso il diritto di ottenere un totale complessivo di 849.932 azioni. Al 31 dicembre 2018, non è ancora terminato il primo periodo di vesting. Tuttavia, 383.418 azioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. A fine dicembre 2018 466.514 azioni rimangono valide.

INWIT S.p.A. - Long Term Incentive 2018-2020

In data 13 aprile 2018, l'Assemblea degli Azionisti di INWIT S.p.A., ha approvato il Long Term Incentive Plan 2018 – 2020 (il "Piano") e ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione a procedere all'acquisto e alla disposizione di azioni della Società, in una o più volte e per un periodo di diciotto mesi dalla data della delibera assembleare, al servizio della realizzazione del predetto piano di incentivazione azionaria. Gli acquisti avranno ad oggetto un massimo di n. 400.000 di azioni ordinarie della Società, rappresentative dello 0,07% circa del capitale sociale di INWIT.

Il Piano intende incentivare i Beneficiari al conseguimento degli obiettivi strategici dell'Azienda, quali risultanti dal piano industriale comunicato al mercato, allineando gli interessi del management titolare di posizioni organizzative ritenute determinanti ai fini del business aziendale agli interessi dei soci INWIT, in termini di crescita di valore dell'azione nel medio-lungo termine.

Il Piano prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni in funzione del raggiungimento di due condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del bilancio della Società al 31 dicembre 2020:

  • Total Shareholder Return relativo di INWIT (peso 60%). Il parametro misura il posizionamento del TSR di INWIT, nella graduatoria dei TSR delle TowerCo italiane ed estere ("peer group");
  • Recurring Free Cash Flow cumulato nel triennio 2018-2020 (peso 40%). Indica il flusso di cassa generato dalla gestione operativa al netto degli investimenti per la manutenzione delle infrastrutture ed al netto degli oneri finanziari. Non vengono inclusi invece gli investimenti di sviluppo.

Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 23 luglio 2018.

L'avvio del Piano è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2018.

In data 15 novembre 2018 si è concluso l'acquisto di 222.118 azioni proprie attraverso Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A. che rappresentano lo 0,037% del capitale sociale messa in atto da INWIT per provvista al servizio del Long Term Incentive Plan 2018-2020.

Le azioni sono depositate su un conto titoli intrattenuto da INWIT S.p.A. presso Intesa Sanpaolo S.p.A..

MODALITÀ DI VALUTAZIONE AL FAIR VALUE DELLE OPZIONI E DIRITTI ASSEGNATI

Parametri utilizzati per la determinazione del fair value – Piano LTI 2018-2020 TIM S.p.A.

Piani/Parametri Prezzo
esercizio
(euro)
Valore
Normale
(euro)
(1)
Volatilità
(2)
Durata Dividendi
attesi
(euro)
Tasso di interesse
senza rischio
(3)
Piano LTI 2018 – 2020 –
componente equity
- 0,63 n.a. 3 anni _ -0,552% a
3 anni
Piano LTI 2018 – 2020 –
componente equity
(New CEO)
- 0,51 n.a. 2 anni _ -0,594% a
2 anni

(1) Media aritmetica dei prezzi ufficiali delle Azioni rilevati a partire dal giorno di borsa aperta precedente quello di assegnazione sino al trentesimo giorno di calendario ordinario precedente (entrambi inclusi) sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., calcolata utilizzando come divisore soltanto i giorni cui si riferiscono le quotazioni prese a base del calcolo, con troncamento al secondo decimale.

(2) In funzione degli obiettivi di performance del piano sono stati considerati i valori di volatilità del titolo TIM e, ove del caso, dei titoli delle società delle principali società del settore delle telecomunicazioni "peer basket".

(3) Il tasso di interesse privo di rischio fa riferimento al tasso dei titoli governativi della Repubblica Federale di Germania (benchmark di mercato per le operazioni in euro) con scadenza coerente al periodo di riferimento alla data di valutazione.

Piani/Parametri Prezzo
esercizio
(reais)
Valore
normale
(reais)
Volatilità Durata Dividendi
attesi
(reais)
Tasso di interesse
senza rischio
Piano stock option 2011 8,84 51,73% 6 anni _ 11,94%
annuo
Piano stock option 2012 8,96 50,46% 6 anni _ 8,89%
annuo
Piano stock option 2013 8,13 48,45% 6 anni _ 10,66%
annuo
Piano stock option 2014 13,42 44,6% 6 anni _ 10,66%
annuo
Piano stock option 2015 8,45 35,5% 6 anni _ 16,10%
annuo
Piano stock option 2016 8,10 36,70% 6 anni _ 11,73%
annuo
Piano 2018-2020 - 14,41 - 3 anni - NA

Parametri utilizzati per le assegnazioni di Tim Participações S.A.

Parametri utilizzati per la determinazione del fair value – INWIT S.p.A.

Piani/Parametri Prezzo
esercizio
(euro)
Valore
normale(1)
(euro)
Volatilità Durata Dividendi attesi
(euro)
Tasso di interesse
LTI INWIT 2018-2020 - 6,208 n.a. 3 anni 0,19 -0,1% annuale

(1) Media aritmetica dei prezzi ufficiali delle azioni ordinarie INWIT S.p.A. rilevati sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. nei 30 giorni di calendario antecedenti la data del Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2018 (6 ottobre 2018 – 5 novembre 2018).

Effetti sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale - finanziaria

I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale sono rilevati al fair value (fatto salvo il Piano 2018 di Tim Participações) che rappresenta il costo di tali strumenti alla data di assegnazione ed è rilevato a conto economico separato tra i "costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione (vesting period) con contropartita una riserva di patrimonio netto ("Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto"). La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value (fatto salvo il Piano 2018 di TIM Participações).

I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale non hanno impatti significativi né sul risultato economico né sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

NOTA 40 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti dell'esercizio 2018. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) dell'esercizio sono espressi al netto degli impatti fiscali.

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
dell'esercizio
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
Valore di bilancio (a) 21.747 (1.152) 25.995 (1.552)
Ricavi - Rettifiche esercizi precedenti (62) (62)
Altri proventi - Effetto recupero fiscale BU Brasile 24 24
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e
allo sviluppo di progetti non ricorrenti
(11) (11) 14 (14)
Costo del personale - Oneri connessi ai processi di
ristrutturazione e razionalizzazione
(166) (166) 206 (206)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e
sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai
suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale ex
dipendente e passività con clienti e fornitori
(119) (119) 39 (39)
Svalutazione dell'Avviamento attribuito alla CGU Core
Domestic e alla CGU International Wholesale
(2.590) (2.590)
Altri proventi finanziari 30 30
Altri oneri finanziari (26) (26)
Totale effetti non ricorrenti (b) (2.920) (2.920) 259 (259)
Valore figurativo di bilancio (a-b) 24.667 1.768 25.736 (1.293)

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:

(milioni di euro)
2018 2017
Ricavi:
Rettifiche ricavi esercizi precedenti (62)
Altri proventi:
Effetto recupero fiscale BU Brasile 37
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (15) (10)
Costi del personale:
Oneri connessi ai processi di ristrutturazione, razionalizzazione e altri (233) (697)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (135) (176)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(408) (883)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti:
Svalutazione dell'Avviamento attribuito alla CGU Core Domestic e alla CGU International
Wholesale
(2.590)
Svalutazione di immobilizzazioni immateriali (30)
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (2.998) (913)
Proventi finanziari:
Altri proventi finanziari 45
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (38) (26)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(2.991) (939)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 71 262
Oneri fiscali vicenda Sparkle (37)
Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio (2.920) (714)

NOTA 41 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell'esercizio 2018 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 42 ALTRE INFORMAZIONI

A) TASSI DI CAMBIO UTILIZZATI PER LA CONVERSIONE DEI BILANCI DELLE IMPRESE ESTERE(*)

Cambi di fine esercizio Cambi medi dell'esercizio
(poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro) 31.12.2018 31.12.2017 2018 2017
Europa
BGN Lev Bulgaro 1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
CZK Corona ceca 25,72400 25,53500 25,64653 26,32656
CHF Franco svizzero 1,12690 1,17020 1,15517 1,11171
TRY Lira turca 6,05880 4,54640 5,69649 4,12109
GBP Lira sterlina 0,89453 0,88723 0,88474 0,87640
RON Leu Romania 4,66350 4,65850 4,65399 4,56884
RUB Rublo Russo 79,71500 69,39200 74,03808 65,90160
Nord America
USD Dollaro USA 1,14500 1,19930 1,18121 1,12946
America Latina
VEF Bolivar venezuelano- Fuerte n.a. 16,19055 n.a. 15,18018
VES Bolivar venezuelano - Soberano 729,80267 n.a. (**) 139,15438 n.a.
BOB Boliviano 7,91200 8,28720 8,16218 7,80453
PEN Nuevo sol peruviano 3,86300 3,88540 3,87979 3,68247
ARS Peso argentino 43,15930 22,93100 32,85850 18,73314
CLP Peso cileno 794,37000 737,29000 756,93992 732,28973
COP Peso colombiano 3.721,81000 3.580,19000 3.488,43046 3.334,88410
BRL Real brasiliano 4,43664 3,96728 4,30628 3,60584
Altri paesi
ILS Shekel israeliano 4,29720 4,16350 4,24360 4,06091

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.

(**) In data 20 agosto 2018, la Banca Centrale Venezuelana ha introdotto una nuova valuta (Bolivar Soberano, VES) in sostituzione della precedente (Bolivar Fuerte, VEF). Pertanto, il cambio medio del 2018 è relativo al periodo dal 20 agosto al 31 dicembre 2018.

B) RICERCA E SVILUPPO

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(milioni di euro)

2018 2017
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell'esercizio 44 43
Costi di sviluppo capitalizzati 1.168 1.949
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 1.212 1.992

La diminuzione rilevata nell'esercizio 2018 è da ricondurre principalmente al completamento delle attività di ingegneria e di diffusione e sviluppo condotte sulle reti di nuova generazione, quali LTE e NGAN, ormai giunte a maturazione da parte della Capogruppo.

Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato dell'esercizio 2018 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo di 820 milioni di euro. Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione sulla gestione (Sezione "Ricerca e Sviluppo").

C) LOCAZIONI OPERATIVE

In base a quanto previsto dallo IAS 17, il Gruppo considera come non annullabili anche i contratti di locazione operativa che possono essere annullati solo al verificarsi di alcune remote eventualità, con l'autorizzazione del locatore, ovvero a seguito del pagamento da parte del locatario di una penale contrattuale significativa tale da rendere non ragionevole la cessazione anticipata del contratto. In particolare:

Attive

Il Gruppo ha stipulato contratti non annullabili di affitto circuiti e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2018 l'ammontare dei canoni ancora da incassare è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Entro l'esercizio successivo 89 124
Dal 2° al 5° esercizio successivo 244 238
Oltre il 5° esercizio successivo 134 98
Totale 467 460

Passive

Il Gruppo TIM ha stipulato contratti non annullabili di locazione operativa di immobili, noleggio di prodotti di Information Technology e di attrezzature e apparati, nonché contratti di ospitalità su siti di proprietà di terzi. Si precisa che dal perimetro oggetto di valutazione sono esclusi - oltre ai contratti già classificati come locazioni finanziarie (principalmente locazioni immobiliari e di automezzi) il cui valore dell'Asset e del Debito è iscritto in bilancio - anche le componenti variabili e accessorie di tali contratti (ad esempio i terreni sottostanti gli immobili in locazione finanziaria), nonché i contratti considerati annullabili, come sopra definiti.

Al 31 dicembre 2018 l'ammontare dei canoni ancora dovuti è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Entro l'esercizio successivo 153 177
Dal 2° al 5° esercizio successivo 307 298
Oltre il 5° esercizio successivo 35 60
Totale 495 535

Si segnala inoltre che il principio contabile IFRS 16 – Leasing (applicato dal 1° gennaio 2019) comprende, oltre a quanto sopra esposto, anche i canoni relativi a locazioni operative in essere al 31 dicembre 2018 relativi a contratti di locazione passiva annullabili o a periodi contrattuali considerati annullabili (eg. rinnovi contrattuali successivi).

Per ulteriori dettagli sull'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 si rimanda alla Nota "Principi Contabili".

D) EROGAZIONI PUBBLICHE

La legge n.124/2017 prevede l'obbligo di fornire informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e a vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da pubbliche amministrazioni italiane. A tale proposito, si evidenziano nella tabella seguente le erogazioni incassate dal Gruppo TIM nel corso dell'esercizio:

Ente erogante settore di intervento Incasso 2018
(milioni di euro)
Fondimpresa formazione 5
Fondirigenti formazione 1
Infratel realizzazione infrastrutture per Banda Ultra
Larga
106
Ministero Sviluppo Economico realizzazione infrastrutture rete mobile 1
progetti di innovazione tecnologica 1
MIUR progetti di ricerca e efficienza energetica 1
Provincia Autonoma di Trento progetto di Eschooling 1
Totale 116

E) COMPENSI AMMINISTRATORI E SINDACI

I compensi complessivamente spettanti per l'esercizio 2018 agli Amministratori e ai Sindaci di TIM S.p.A., per lo svolgimento di tali funzioni nella Capogruppo e in altre imprese consolidate, ammontano a 3,2 milioni di euro per gli Amministratori e a 0,5 milioni di euro per i Sindaci. Con riferimento ai compensi spettanti agli Amministratori si segnala che l'importo è determinato conteggiando i soli compensi per incarichi societari (in primis quelli ex art. 2389 c.c. 1° e 3° comma) senza includere quindi le somme relative agli eventuali rapporti di lavoro dipendente con società del Gruppo e ai benefici non monetari; per una descrizione completa e dettagliata dei compensi corrisposti agli Amministratori si fa rinvio a quanto esposto nella Relazione sulla Remunerazione, disponibile presso la sede della Società e sul sito internet www.telecomitalia.com/assemblea.

F) PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI CORRISPETTIVI ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE E ALLE ALTRE ENTITÀ APPARTENENTI ALLA SUA RETE

Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a PwC S.p.A. e alle altre entità della rete PwC per la revisione dei bilanci 2018, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2018 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi alle società del Gruppo TIM da PwC S.p.A. e dalle altre entità appartenenti alla rete PwC. Vengono qui incluse anche le spese vive, sostenute nel 2018, relativamente a detti servizi.

PwC S.p.A. Altre entità della rete PwC
(euro) TIM
S.p.A.
Società
controllate
Gruppo
TIM
TIM
S.p.A.
Società
controllate
Gruppo
TIM
Totale
rete PwC
Servizi di revisione 2.843.447 1.419.268 4.262.715 15.500 1.760.762 1.776.262 6.038.977
Servizi di verifica con emissione di
attestazione
65.000 6.500 71.500 17.558 17.558 89.058
Attestazione di conformità su
dichiarazione consolidata di
carattere non finanziario
83.281 59.036 142.317 142.317
Altri servizi:
procedure concordate su aree
della contabilità regolatoria
30.000 30.000 30.188 30.188 60.188
procedure di due diligence
contabile su società oggetto di
vendita e di acquisizione
185.091 185.091 185.091
Altri 110.000 110.000 37.500 37.500 147.500
Totale corrispettivi 2018 per
servizi di revisione e diversi
verso la rete PwC
3.131.728 1.484.804 4.616.532 238.091 1.808.508 2.046.599 6.663.131
Spese vive 497.244
Totale 7.160.375

NOTA 43 EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2018

TIM: EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA A 5 ANNI E 3 MESI PER 1 MILIARDO E 250 MILIONI DI EURO

In data 8 gennaio TIM S.p.A. ha concluso con successo il lancio di un'emissione obbligazionaria a tasso fisso per 1 miliardo e 250 millioni di euro destinata ad investitori istituzionali finanziandosi al di sotto del proprio costo medio del debito.

Il rendimento dell'emissione, pari a 4,125%, è risultato inferiore al costo medio del debito del Gruppo, che a fine settembre 2018 si attestava a circa il 4,4%.

L'emissione si inserisce nel processo di ottimizzazione e rifinanziamento del debito in scadenza.

Emittente: Telecom Italia S.p.A. Importo: 1 miliardo e 250 millioni di euro Data di regolamento: 11 gennaio 2019 Scadenza: 11 aprile 2024 Cedola: 4,000% Prezzo di emissione: 99,436% Prezzo di rimborso: 100,000%

Il rendimento effettivo a scadenza pari a 4,125%, corrisponde ad un rendimento di 387,6 punti base sopra il tasso di riferimento (mid swap).

I titoli sono stati emessi nell'ambito del programma EMTN da 20 miliardi di euro del Gruppo e saranno quotati presso la Borsa del Lussemburgo.

VODAFONE ITALIA E TELECOM ITALIA INTENDONO AVVIARE UNA NUOVA PARTNERSHIP PER LA CONDIVISIONE DELLA RETE MOBILE

Vodafone Italia ("Vodafone") e il Gruppo Telecom Italia ("TIM") intendono avviare una partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G e ampliare l'attuale accordo di condivisione passiva; la partnership potrà consentire un più rapido sviluppo del 5G, su una più ampia area geografica e ad un costo inferiore.

Le due società:

  • intendono cooperare per adeguare le rispettive reti di trasmissione in fibra per il backhauling mobile;
  • intendono valutare l'aggregazione in un'unica entità delle rispettive infrastrutture passive, per un totale di 22.000 torri in Italia;
  • hanno sottoscritto un Memorandum d'Intesa e hanno concordato di avviare una trattativa in esclusiva sul progetto complessivo.

Vodafone e TIM hanno annunciato in data 21 febbraio 2019 di aver sottoscritto un Memorandum d'Intesa non vincolante in relazione ad una potenziale partnership per condividere la rete attiva ed ampliare l'attuale accordo di condivisione della infrastruttura passiva.

Le Parti stanno inoltre valutando fattibilità e contenuti di una possibile aggregazione in una sola entità delle rispettive torri di trasmissione in Italia.

Per consentire la valutazione di queste iniziative, Vodafone e TIM hanno concordato un periodo di esclusiva nella negoziazione.

In merito al progetto di condivisione della rete attiva, Vodafone e TIM intendono sottoscrivere un accordo che consentirebbe uno sviluppo congiunto della infrastruttura 5G. Questo progetto permetterebbe una più rapida implementazione della tecnologia 5G su un'area geografica più ampia e ad un costo inferiore. Vodafone e TIM valuteranno la fattibilità tecnica e commerciale di installare congiuntamente i propri apparati attivi 5G nel Paese, incluso in alcune grandi città dove ciascuna società potrebbe voler mantenere flessibilità strategica e assicurare la propria capacità di rispondere alle esigenze dei rispettivi clienti.

Vodafone e TIM intendono inoltre valutare la condivisione degli apparati attivi anche delle rispettive reti 4G esistenti, per supportare la condivisione attiva della rete 5G; questo potrebbe inoltre generare ulteriori efficienze. Inoltre, Vodafone e TIM intendono adeguare le rispettive reti di trasmissione mobile, attraverso l'utilizzo di cavi in fibra ottica a più alta capacità ("Fiber-to-the-Site" o "backhauling"). Questo consentirebbe ai clienti di trarre vantaggio dalle nuove caratteristiche del 5G, come la maggiore velocità e la bassa latenza, e genererebbe maggiori economie di scala per le società.

Vodafone e TIM intendono anche estendere l'attuale accordo di condivisione delle loro infrastrutture passive di rete, passando dagli attuali 10.000 siti (circa il 45% del totale delle torri delle due società) a una copertura su base nazionale, con l'obbiettivo di accelerare e rafforzare lo sviluppo della tecnologia 5G e utilizzare in modo più efficiente l'infrastruttura di rete, sia in zone urbane sia in aree rurali.

Per quanto riguarda la potenziale operazione di aggregazione, Vodafone e TIM hanno concordato di valutare una potenziale transazione che permetta di consolidare in una sola entità le loro circa 22.000 torri di telecomunicazione in Italia, aggregando le infrastrutture passive di rete di Vodafone con quelle di Infrastrutture Wireless Italiane ("Inwit"), società quotata in borsa e controllata al 60% da TIM. L'aggregazione sarebbe strutturata in modo da creare valore per tutte le parti coinvolte. Le società intendono valutare l'opportunità, ove possibile, di spostare nel tempo sull'infrastruttura della nuova società le apparecchiature di rete attive attualmente ospitate su torri di terzi. La ampliata infrastruttura delle torri continuerebbe a perseguire l'obbiettivo di incrementare l'ospitalità di altri operatori, per generare ulteriori efficienze.

La potenziale aggregazione sarebbe strutturata in modo tale da attribuire a Vodafone e TIM la stessa partecipazione nel capitale e pari diritti di governance in Inwit, oltre che consentire alle parti di non dover lanciare un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni di Inwit.

L'iniziativa nel suo complesso mira a promuovere la concorrenza nel settore e facilita un contesto aperto per lo sviluppo del 5G.

Tutti i progetti descritti sono contemplati, nei loro termini essenziali, in un Memorandum d'Intesa non vincolante e la loro attuazione è condizionata alla sottoscrizione di accordi vincolanti fra le parti, oltre che alle necessarie approvazioni antitrust.

Vodafone e TIM si prefiggono di perfezionare uno o più di tali progetti nel corso del 2019.

NOTA 44 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo. Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo. Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
4G RETAIL S.r.l.
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle telecomunicazioni
fisse e mobili e di tutti i mezzi di diffusione analogici e digitali)
MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A
ADVANCED CARING CENTER S.r.l.
(attività e sviluppo di telemarketing ricerche di mercato e sondaggi)
ROMA EUR 600.000 100,0000 TELECONTACT CENTER S.p.A
CD FIBER S.r.l.
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di
infrastrutture reti servizi e sistemi di comunicazione elettronica ad alta
velocità)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
FLASH FIBER S.r.l.
(progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura della rete in fibra sul
territorio italiano)
MILANO EUR 30.000 80,0000 TIM S.p.A.
H.R. SERVICES S.r.l.
(attività di formazione e servizi per il personale)
L'AQUILA EUR 500.000 100,0000 TIM S.p.A.
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
(installazione ed esercizio di impianti e infrastrutture per la gestione e la
commercializzazione dei servizi di telecomunicazione elettronica)
MILANO EUR 600.000.000 60,0333
0,0370
60,0556 TIM S.p.A.
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 55.886.866 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
NOVERCA S.r.l.
(sviluppo e svolgimento di attività nel settore delle TLC e della multimedialità
in Italia e all'estero)
ROMA EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
OLIVETTI S.p.A.
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per l'information
technology)
IVREA
(TORINO)
EUR 10.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
OLIVETTI SCUOLA DIGITALE S.r.l. (ex ALFABOOK S.r.l)
(commercializzazione on-line di testi digitali; vendita prodotti hardware)
TORINO EUR 100.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
PERSIDERA S.p.A.
(acquisto, vendita, gestione e manutenzione di impianti per la riparazione e
distribuzione di programmi radiotelevisivi)
ROMA EUR 21.428.572 70,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad uso pubblico e
privato)
ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie dell'informatica NCA)
POMEZIA
(ROMA)
EUR 7.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A. NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
(servizi di telemarketing)
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di telecomunicazioni mobili)
BORGO MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 78.000 51,0000 TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
TELENERGIA S.r.l.
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e scambio di
energia elettrica)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELSY ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI S.p.A.
TORINO
EUR
390.000
100,0000
TIM S.p.A.
(produzione e vendita di apparecchi e sistemi elettronici di
telecomunicazioni crypto)
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
MIAMI
USD
10.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(STATI UNITI
D'AMERICA)
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.
BUENOS AIRES
ARS
9.998.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(ARGENTINA)
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH
VIENNA
EUR
2.735.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(AUSTRIA)
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A
BRUXELLES
EUR
2.200.000
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(BELGIO)
0,0001
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BOLIVIA S.r.l.
LA PAZ
BOB
1.747.600
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(BOLIVIA)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
RIO DE JANEIRO
BRL
71.563.866
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(holding di partecipazioni)
(BRASILE)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda
RIO DE JANEIRO
BRL
69.337.363
99,9999
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
(BRASILE)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
SOFIA
BGN
100.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(attività di telecomunicazioni)
(BULGARIA)
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
SANTIAGO
CLP
5.852.430.960
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(CILE)
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda
BOGOTA'
COP
5.246.906.000
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(COLOMBIA)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE CZECH S.R.O.
PRAGA
CZK
6.720.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(REPUBBLICA CECA)
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.
PARIGI
EUR
18.295.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la rete fissa e le
(FRANCIA)
attività afferenti)
TI SPARKLE GERMANY GmbH
FRANCOFORTE
EUR
25.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(GERMANIA)
TI SPARKLE GREECE S.A.
ATENE
EUR
368.760
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(attività di telecomunicazioni)
(GRECIA)
TI SPARKLE ISRAEL Ltd
RAMAT GAN
ILS
1.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
(ISRAELE)
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.
AMSTERDAM
EUR
18.200
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(PAESI BASSI)
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
NEW YORK
USD
15.550.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
(STATI UNITI
D'AMERICA)
TI SPARKLE PANAMA S.A.
PANAMA
USD
10.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
TI SPARKLE PERU' S.A.
LIMA
PEN
57.101.788
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(PERÙ)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC
SAN JUAN
USD
50.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(PORTO RICO)
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.
BUCAREST
RON
3.021.560
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(ROMANIA)
TI SPARKLE RUSSIA LLC
MOSCA
RUB
8.520.000
99,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(RUSSIA)
1,0000
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd
SINGAPORE
USD
5.121.120
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
0,0001
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O.
BRATISLAVA
EUR
300.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(SLOVACCHIA)
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.
MADRID
EUR
1.687.124
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(SPAGNA)
TI SPARKLE ST. CROIX LLC
ISOLE VERGINI
USD
1.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(STATI UNITI
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
D'AMERICA)
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH ZURIGO CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (SVIZZERA)
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI YENISBONA TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) ISTANBUL
(TURCHIA)
TI SPARKLE UK Ltd LONDRA EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking) (REGNO UNITO)
TI SPARKLE VENEZUELA C.A. CARACAS VES 10 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (VENEZUELA)
TIMB2 S.r.l. ROMA EUR 10.000 99,0000 PERSIDERA S.p.A.
(gestione del diritto d'uso su frequenze televisive) 1,0000 TIM S.p.A.
TIMVISION S.r.l. ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
(produzione, coproduzione, ideazione e realizzazione di programmi, film e
contenuti audiovisivi, anche multimediali e interattivi)
TN FIBER S.r.l. TRENTO EUR 55.918.000 100,0000 TIM S.p.A.
(progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura di rete ottica di
accesso agli operatori sul territorio della provincia di Trento)
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. RIO DE JANEIRO BRL 7.169.029.859 99,9999 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(holding di partecipazioni) (BRASILE) 0,0001 TIM S.p.A.
TIM PARTICIPAÇÕES S.A. RIO DE JANEIRO BRL 9.913.414.422 66,5819 66,6035 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni) (BRASILE) 0,0324 TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A. RIO DE JANEIRO BRL 13.476.171.765 100,0000 TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
(servizi di telecomunicazioni) (BRASILE)
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH NURNBERG EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) (GERMANIA)
OLIVETTI UK Ltd. NORTHAMPTON GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) (REGNO UNITO)
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A. LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
(società finanziaria)
TELECOM ITALIA FINANCE S.A. LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
(società finanziaria)
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO ADMINISTRATIVA Ltda SAN PAOLO BRL 118.925.803 100,0000 TIM S.p.A.
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di rappresentanza) (BRASILE)
TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione) RIO DE JANEIRO BRL 1.500.000 69,9996 TIM S.p.A.
(servizi di revisione interna) (BRASILE) 30,0004 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIESSE S.c.p.A. IVREA EUR 103.292 61,0000 OLIVETTI S.p.A.
(installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche, informatiche,
telematiche e di telecomunicazioni)
(TORINO)
TIM TANK S.r.l. MILANO EUR 18.600.000 100,0000 TIM S.p.A.
(investimento in fondi e titoli mobiliari)
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
ALFIERE S.p.A. (*)
(gestione immobiliare)
ROMA EUR 9.250.000 50,0000 TIM S.p.A.
AREE URBANE S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
ASSCOM INSURANCE BROKERS S.r.l.
(mediazione assicurativa)
MILANO EUR 100.000 20,0000 TIM S.p.A.
CLOUDESIRE.COM S.r.l.
(progettazione, realizzazione e commercializzazione di piattaforma di
marketplace per la vendita di applicazioni di modalità as-a-service)
PISA EUR 11.671 (**) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
CONSORZIO ANTENNA COLBUCCARO Società Consortile a r.l.
(installazione, gestione e manutenzione di tralicci metallici completi di
postazioni di ricovero apparati)
ASCOLI PICENO EUR 121.000 20,0000 PERSIDERA S.p.A.
CONSORZIO ANTENNA MONTE CONERO Società Consortile a r.l.
(attività multimediale)
SIROLO
(ANCONA)
EUR 51.100 22,2211 PERSIDERA S.p.A.
CONSORZIO E O (in liquidazione)
(servizi per la formazione)
ROMA EUR 30.987 50,0000 TIM S.p.A.
ECO4CLOUD S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi
ad alto valore tecnologico)
RENDE
(COSENZA)
EUR 19.532 (**) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
KOPJRA S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi
ad alto valore tecnologico)
SCHIO
(VICENZA)
EUR 16.207 22,8491 TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
MOVENDA S.p.A.
(ideazione, realizzazione e diffusione di siti internet, prodotti e supporti
informatici)
ROMA EUR 133.333 24,9998 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
NORDCOM S.p.A.
(application service provider)
MILANO EUR 5.000.000 42,0000 TIM S.p.A.
OILPROJECT S.r.l.
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di tutte le opere
dell'ingegno legate alla tecnologia, all'informatica e alle TLC)
MILANO EUR 13.556 (**) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
PEDIUS S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni specializzate, di servizi di
telecomunicazione su connessioni telefoniche, di servizi voip)
ROMA EUR 181 (**) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
TIGLIO I S.r.l.
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 5.255.704 47,8019 TIM S.p.A.
TIGLIO II S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 10.000 49,4700 TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di geolocalizzazione
per la sicurezza e la logistica)
TORINO EUR 136.383 39,9999 OLIVETTI S.p.A.
WIMAN S.r.l.
(sviluppo, gestione ed implementazione di piattaforme per autenticazione
wi-fi su base social)
MATTINATA
(FOGGIA)
EUR 22.233 (**) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.

(*) Joint Venture.

(**) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
ALTRE PARTECIPAZIONI RILEVANTI AI SENSI DELLA DELIBERA CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE
CONSORZIO ANTENNA TOLENTINO S.c.a.r.l. RECANATI EUR 86.000 16,6674 PERSIDERA S.p.A.
(installazione, gestione e manutenzione di tralicci completi di postazioni di
ricovero apparati)
(MACERATA)
CONSORZIO EMITTENTI RADIOTELEVISIVE BOLOGNA EUR 119.309 18,6600 PERSIDERA S.p.A.
(attività radiotelevisive)
CONSORZIO HEALTH INNOVATION HUB (in liquidazione) TRENTO EUR 48.000 12,5000 TIM S.p.A.
(sviluppo del mercato dei sistemi e dei servizi per il settore socio-sanitario)
DAHLIA TV S.p.A. (in liquidazione) ROMA EUR 11.318.833 10,0786 TIM S.p.A.
(servizi di pay per view)
FIN.PRIV. S.r.l. MILANO EUR 20.000 14,2900 TIM S.p.A.
(società finanziaria)
IGOON S.r.l. NAPOLI EUR 16.498 14,2805 TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(sistema di car pooling per la condivisione di posti auto in tempo reale
tramite App mobile
INNAAS S.r.l. ROMA EUR 108.700 15,2539 TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(realizzazione, progettazione e commercializzazione di software e programmi
informatici ed elettronici ad alto contenuto tecnologico)
ITALBIZ.COM Inc. DELAWARE USD 4.721 19,5000 TIM S.p.A.
(servizi internet) (STATI UNITI
D'AMERICA)
MIX S.r.l. MILANO EUR 1.000.000 11,0937 TIM S.p.A.
(internet service provider)

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Luigi Gubitosi, in qualità di Amministratore Delegato, e Piergiorgio Peluso, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2018.

  • 2. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    3. 3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti. La relazione sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

21 febbraio 2019

redazione dei documenti
contabili societari
_____

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave

-

-

-

Bilancio separato di TIM S.p.A.

INDICE

BILANCIO SEPARATO DI TIM S.p.A.

Situazione patrimoniale-finanziaria _________ 278
Conto economico separato _________ 280
Conto economico complessivo ______ 281
Movimenti del patrimonio netto ______ 282
Rendiconto finanziario _______ 283
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale __________ 285
Nota 2 Principi contabili _______________ 287
Nota 3 Avviamento _____________ 306
Nota 4 Attività immateriali a vita utile definita _________ 308
Nota 5 Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria) _______ 311
Nota 6 Partecipazioni ___________ 316
Nota 7 Attività finanziarie (non correnti e correnti) ____________ 319
Nota 8 Crediti vari e altre attività non correnti _________ 321
Nota 9 Imposte sul reddito (correnti e differite) ________ 323
Nota 10 Rimanenze di magazzino _____________ 326
Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti _______ 327
Nota 12 Patrimonio netto ______________ 332
Nota 13 Passività finanziarie (non correnti e correnti)__________ 337
Nota 14 Indebitamento finanziario netto ________ 343
Nota 15 Gestione dei rischi finanziari ___________ 345
Nota 16 Strumenti derivati _____________ 350
Nota 17 Informazioni integrative su strumenti finanziari________ 354
Nota 18 Fondi relativi al personale _____________ 363
Nota 19 Fondi per rischi e oneri _________ 366
Nota 20 Debiti vari e altre passività non correnti ________ 367
Nota 21 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti ______ 369
Nota 22 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie _____ 372
Nota 23 Ricavi ___________ 385
Nota 24 Altri proventi operativi __________ 385
Nota 25 Acquisti di materie prime e servizi ____________ 386
Nota 26 Costi del personale ____________ 387
Nota 27 Altri costi operativi _____________ 388
Nota 28 Variazione delle rimanenze ____________ 388
Nota 29 Attività realizzate internamente ________ 388
Nota 30 Ammortamenti __________ 389
Nota 31 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti _______ 390
Nota 32 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti _______ 390
Nota 33 Proventi/(oneri) da partecipazione ____________ 391
Nota 34 Proventi finanziari e Oneri finanziari ___________ 392
Nota 35 Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento _______ 394
Nota 36 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale ______ 414
Nota 37 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ________ 416
Nota 38 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali _________ 417
Nota 39 Altre informazioni ______________ 417
Nota 40 Eventi successivi al 31 dicembre 2018 ________ 420
Nota 41 Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture ___ 422

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA

Attività

(euro) note 31.12.2018 di cui con parti
correlate
31.12.2017 di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 3) 24.340.444.756 27.026.739.756
Attività immateriali a vita utile
definita
4) 6.339.060.237 4.249.481.054
30.679.504.993 31.276.220.810
Attività materiali 5)
Immobili, impianti e macchinari
di proprietà
10.781.945.585 10.870.124.683
Beni in locazione finanziaria 1.693.641.336 2.072.071.136
12.475.586.921 12.942.195.819
Altre attività non correnti
Partecipazioni 6) 7.821.303.331 7.746.965.610
Attività finanziarie non correnti 7) 1.641.935.658 473.285.000 1.611.096.232 261.979.000
Crediti vari e altre attività non
correnti
8) 1.704.270.021 129.414.000 1.752.517.802 99.636.000
Attività per imposte anticipate 9) 882.254.309 901.533.582
12.049.763.319 12.012.113.226
Totale Attività non correnti (a) 55.204.855.233 56.230.529.855
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 10) 261.461.628 177.829.906
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
11) 3.850.731.081 441.891.000 3.933.867.466 366.681.000
Crediti per imposte sul reddito 9) 166.154.717 364.747
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle
partecipazioni, crediti
finanziari e altre attività
finanziarie correnti
792.809.245 231.348.000 1.072.460.071 545.160.000
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
885.426.755 3.552.000 771.486.384 49.452.000
7) 1.678.236.000 1.843.946.455
Totale Attività correnti (b) 5.956.583.426 5.956.008.574
Totale Attività (a+b) 61.161.438.659 62.186.538.429

Patrimonio netto e Passività

(euro) note 31.12.2018 di cui con parti
correlate
31.12.2017 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 12)
Capitale emesso 11.677.002.855 11.677.002.855
meno: Azioni proprie (20.719.608) (20.719.608)
Capitale 11.656.283.247 11.656.283.247
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094.207.410 2.094.207.410
Riserva legale 2.293.873.993 2.239.528.963
Altre riserve
Riserva di rivalutazione ex lege n.
413/91
Riserva per rimisurazione piani
per dipendenti a benefici definiti
(IAS 19)
(80.505.118) (95.785.325)
Altre 1.530.185.329 1.452.262.937
Totale Altre riserve 1.449.680.211 1.356.477.612
Utili (perdite) accumulati,
incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
644.160.192 2.722.924.592
Totale Patrimonio netto (c) 18.138.205.053 20.069.421.824
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti 13) 24.777.022.517 5.245.192.000 28.467.909.721 7.223.678.000
Fondi relativi al personale 18) 1.502.454.739 1.661.059.434
Fondo imposte differite 9) 2.856.579 1.912.538
Fondi per rischi e oneri 19) 579.249.461 594.846.716
Debiti vari e altre passività non
correnti
20) 3.006.870.953 135.487.000 1.289.913.754 81.924.000
Totale Passività non correnti (d) 29.868.454.249 32.015.642.163
Passività correnti
Passività finanziarie correnti 13) 7.903.058.768 3.767.299.000 4.197.065.021 859.813.000
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
21) 5.237.699.768 378.003.000 5.849.881.175 328.227.000
Debiti per imposte sul reddito 9) 14.020.821 54.528.246
Totale Passività correnti (e) 13.154.779.357 10.101.474.442
Totale Passività (f=d+e) 43.023.233.606 42.117.116.605
Totale Patrimonio netto e
passività
(c+f) 61.161.438.659 62.186.538.429

CONTO ECONOMICO SEPARATO

(euro) note Esercizio
2018
di cui con parti
correlate
Esercizio
2017
di cui con parti
correlate
Ricavi 23) 13.901.473.076 494.056.000 14.098.652.300 476.936.000
Altri proventi operativi 24) 252.176.098 17.311.000 459.288.177 25.702.000
Totale ricavi e proventi operativi 14.153.649.174 14.557.940.477
Acquisti di materie e servizi 25) (5.800.582.478) (1.154.585.000) (5.567.122.776) (1.120.371.000)
Costi del personale 26) (2.541.086.946) (79.419.000) (3.034.256.137) (106.344.000)
Altri costi operativi 27) (722.128.807) (15.656.000) (657.432.075) (4.745.000)
Variazione delle rimanenze 28) 83.631.721 44.916.750
Attività realizzate internamente 29) 434.317.757 456.992.782
Risultato operativo ante
ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e
ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA) 5.607.800.421 5.801.039.021
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
37) (404.121.000) (876.497.000)
Ammortamenti 30) (3.154.977.771) (3.202.764.191)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da
realizzo di attività non correnti
31) (10.719.554) 917.000 (1.007.430) 670.000
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
attività non correnti
32) (2.682.635.959) (29.587.678)
Risultato operativo (EBIT) (240.532.863) 2.567.679.722
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
37) (3.090.416.000) (906.497.000)
Proventi/(oneri) da partecipazioni 33) 71.346.959 114.018.000 224.227.542 253.825.000
Proventi finanziari 34) 1.177.089.965 371.388.000 1.571.360.532 847.505.000
Oneri finanziari 34) (2.427.443.856) (866.677.000) (2.964.584.706) (776.934.000)
Utile (perdita) prima delle imposte (1.419.539.795) 1.398.683.090
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
37) (3.099.025.000) (932.173.000)
Imposte sul reddito 9) (434.065.544) (311.782.484)
Utile (perdita) dell'esercizio (1.853.605.339) 1.086.900.606
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
37) (3.023.469.000) (671.172.000)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO

Nota 12

(euro) Esercizio
2018
Esercizio
2017
Utile (perdita) dell'esercizio (a) (1.853.605.339) 1.086.900.606
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (4.455.936)
Effetto fiscale 52.075
(b) (4.403.861)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 20.105.536 9.003.437
Effetto fiscale (4.825.329) (2.160.825)
(c) 15.280.207 6.842.612
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato
(e=b+c+d) 10.876.346 6.842.612
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo (*):
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 11.497.530 (33.360.969)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale (3.151.768) 8.833.754
(f) 8.345.762 (24.527.215)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 70.451.359 (189.884.186)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato 9.229.000 392.963.000
Effetto fiscale (19.123.286) (48.738.915)
(g) 60.557.073 154.339.899
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(h)
Totale altre componenti che saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato
(i= f+g+h) 68.902.835 129.812.684
Totale altre componenti del conto economico complessivo (k= e+i) 79.779.181 136.655.296
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+k) (1.773.826.158) 1.223.555.902

(*) Includono, per l'esercizio 2017, le "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO

Movimenti del patrimonio netto dal 1°gennaio al 31 dicembre 2017

(euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo azioni
Riserva per attività
finanziarie valutate
al fair value rilevato
nelle altre
componenti di
conto economico
complessivo
Riserva per
adeguamento al fair
value degli strumenti
derivati di copertura
Riserva per
rimisurazione piani
per dipendenti a
benefici definiti
(IAS 19)
Altre riserve e utili
(perdite) accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale
Patrimonio netto
Saldo al 31 dicembre
2016
11.656.283.247 2.094.207.410 26.893.911 (1.206.963.005) (102.627.937) 6.505.020.925 18.972.814.551
Movimenti di
patrimonio netto
dell'esercizio:
Dividendi deliberati (165.764.272) (165.764.272)
Totale utile (perdita)
complessivo dell'esercizio
(24.527.215) 154.339.899 6.842.612 1.086.900.606 1.223.555.902
Avanzo di fusione di TIM
REAL ESTATE S.r.l. e Olivetti
Multiservices S.p.A. in TIM
S.p.A.
43.756.079 43.756.079
Emissione di strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
(5.993.396) (5.993.396)
Altri movimenti 1.052.960 1.052.960
Saldo al 31 dicembre
2017
11.656.283.247 2.094.207.410 2.366.696 (1.052.623.106) (95.785.325) 7.464.972.902 20.069.421.824

Movimenti del patrimonio netto dal 1°gennaio al 31 dicembre 2018 – Nota 12

(euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo azioni
Riserva per attività
finanziarie valutate
al fair value rilevato
nelle altre
componenti di
conto economico
complessivo (*)
Riserva per
adeguamento al fair
value degli
strumenti derivati di
copertura
Riserva per
rimisurazione piani
per dipendenti a
benefici definiti
(IAS 19)
Altre riserve e utili
(perdite) accumulati,
incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre
2017
11.656.283.247 2.094.207.410 2.366.696 (1.052.623.106) (95.785.325) 7.464.972.902 20.069.421.824
Adozione IFRS 15 e IFRS 9 10.782.899 (5.049.758) 5.733.141
Saldo rettificato al
31 dicembre 2017
11.656.283.247 2.094.207.410 13.149.595 (1.052.623.106) (95.785.325) 7.459.923.144 20.075.154.965
Movimenti di
patrimonio netto
dell'esercizio:
Dividendi deliberati (165.764.272) (165.764.272)
Totale utile (perdita)
complessivo dell'esercizio
3.941.901 60.557.073 15.280.207 (1.853.605.339) (1.773.826.158)
Emissione di strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
2.130.017 2.130.017
Altri movimenti 510.501 510.501
Saldo al 31 dicembre
2018
11.656.283.247 2.094.207.410 17.091.496 (992.066.033) (80.505.118) 5.443.194.051 18.138.205.053

(*) Il saldo al 31 dicembre 2017, comprende la "Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita".

RENDICONTO FINANZIARIO

Esercizio Esercizio
(euro)
note
2018 2017
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) dell'esercizio (1.853.605.339) 1.086.900.606
Rettifiche per :
Ammortamenti 3.154.977.771 3.202.764.191
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
2.738.929.000 73.202.000
Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate
(differite)
(13.546.000) (167.588.000)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
(incluse partecipazioni)
10.739.000 1.008.000
Variazione dei fondi relativi al personale (193.634.000) 439.295.000
Variazione delle rimanenze (83.632.000) (44.917.000)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su
commessa (65.947.000) (16.194.000)
Variazione dei debiti commerciali (173.998.000) (538.254.000)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (205.353.000) (485.063.000)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (433.792.593) 98.761.000
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
2.881.137.839 3.649.914.797
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali 4) (3.310.520.000) (1.627.454.000)
Acquisti di attività materiali 5) (1.791.405.000) (2.521.744.000)
Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza (*) (5.101.925.000) (4.149.198.000)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali 1.958.374.000 675.717.000
Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa (3.143.551.000) (3.473.481.000)
Contributi in conto impianti incassati 108.285.000 82.306.000
Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie
6)
(243.479.000)
Acquisizione/cessione di altre partecipazioni (130.412.000) (75.704.000)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
264.820.000 (113.631.000)
Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese
controllate
Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività
immateriali, materiali e di altre attività non correnti
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di
23.987.000 46.747.000
investimento
(b)
(2.876.871.000) (3.777.242.000)
Flusso monetario da attività di finanziamento
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 681.485.000 (316.911.000)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota
corrente)
2.722.628.000 3.243.365.000
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (3.533.673.000) (3.595.578.000)
Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non (223.726.000) 198.769.000
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale
Dividendi pagati (*) (165.721.000) (165.722.000)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di
finanziamento
(c)
(519.007.000) (636.077.000)
Flusso monetario complessivo
(d=a+b+c)
(514.740.161) (763.404.203)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio
(e)
299.073.077 1.062.477.280
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio
(f=d+e)
(215.667.084) 299.073.077
(*) di cui verso parti correlate: Esercizio Esercizio
(euro) 2018 2017
Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza 17.806.000 144.937.000
Dividendi pagati

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario

Esercizio
2018
Esercizio
2017
(euro)
Imposte sul reddito (pagate)/ incassate (632.326.000) (948.858.000)
Interessi pagati (2.034.325.000) (2.838.135.000)
Interessi incassati 952.861.000 1.657.577.000
Dividendi incassati 115.199.000 254.890.000

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

Esercizio Esercizio
(euro) 2018 2017
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 771.483.135 1.230.225.788
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (472.410.058) (167.748.508)
299.073.077 1.062.477.280
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 885.426.755 771.483.135
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (1.101.093.839) (472.410.058)
(215.667.084) 299.073.077

Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio separato.

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

FORMA E CONTENUTO

Telecom Italia, denominata in forma sintetica anche TIM, è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale di TIM S.p.A. è in via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

In data 16 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha preso atto che sono venute meno le ragioni per considerare Vivendi S.A. soggetto esercente attività di direzione e coordinamento su TIM. Inoltre, in data 25 giugno 2018 il Consiglio di Amministrazione oltre a modificare la disciplina interna sul trattamento delle operazioni con parti correlate ha aggiornato il relativo perimetro per effetto del superamento delle condizioni per qualificare il rapporto tra Vivendi e TIM in termini di controllo di fatto.

TIM S.p.A. opera in Italia nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili.

Il bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2018 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Si precisa, inoltre, che nel 2018 TIM S.p.A. ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi principi contabili applicati a partire dal 1° gennaio 2018 i cui effetti sono illustrati nel paragrafo "Adozione dei nuovi principi IFRS 9 e IFRS 15" della Nota "Principi contabili" a cui si fa rimando per ulteriori dettagli.

Il bilancio separato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.

La situazione patrimoniale-finanziaria, il conto economico separato e complessivo, i movimenti del patrimonio netto nonché il rendiconto finanziario sono presentati in unità di euro (senza decimali) e le note di bilancio in milioni di euro, salvo diversa indicazione.

La pubblicazione del bilancio separato di TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 febbraio 2019.

Peraltro, all'Assemblea degli Azionisti compete l'approvazione finale del bilancio separato di TIM S.p.A..

SCHEMI DI BILANCIO

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business della Società, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento. Il Conto economico separato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative di TIM S.p.A.. L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+ Oneri finanziari
- Proventi finanziari
+/- Oneri (Proventi) da partecipazioni
EBIT- Risultato Operativo
+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+ Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo comprende, oltre all'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto economico separato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; partite connesse a correzioni e riallineamenti relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali..

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

CONTINUITÀ AZIENDALE

Il bilancio separato dell'esercizio 2018 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM S.p.A. continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi). In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui TIM è esposta:
    • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano nonché la volatilità dei mercati finanziari della "zona Euro" anche all'esito del referendum su "Brexit" nel Regno Unito;
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i mutamenti delle norme legislative e regolatorie (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
    • gli esiti di controversie e contenziosi con autorità regolatorie, concorrenti ed altri soggetti;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità), così come descritti nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che, allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per TIM S.p.A..

ATTIVITÀ IMMATERIALI

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato nel bilancio separato alla data di acquisizione (realizzata anche tramite fusione o conferimento) di aziende o di rami d'azienda ed è determinato come differenza tra il corrispettivo pagato (misurato secondo l'IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del fair value alla data di acquisizione) e il fair value alla data di acquisizione delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte.

L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale-finanziaria come attività immateriale a vita utile indefinita, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato.

Costi di sviluppo

I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.

I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.

Altre attività immateriali a vita utile definita

Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile. Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro

stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica.

ATTIVITÀ MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari di proprietà

Gli immobili, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato quando sostenuti.

Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.

La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.

L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività. Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica.

I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.

Beni in locazione finanziaria

Le attività possedute mediante contratti di locazione finanziaria, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti alla Società tutti i rischi e i benefici legati alla proprietà del bene, sono inizialmente iscritte al fair value o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa l'eventuale somma da pagare per l'esercizio dell'opzione di acquisto. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra le passività finanziarie.

I canoni di leasing sono scomposti nella componente interessi (rilevata a conto economico separato) e capitale (contabilizzata a riduzione della passività). Tale ripartizione viene determinata in modo tale da conseguire un tasso di interesse costante sul saldo residuo della passività.

Inoltre, per le operazioni di cessione e retro-locazione finanziaria di beni le plusvalenze realizzate vengono differite lungo la durata dei contratti di locazione.

Il criterio di ammortamento usato per i beni ammortizzabili in locazione finanziaria deve essere coerente con quello adottato per i beni ammortizzabili di proprietà. Se invece non esiste una ragionevole certezza circa l'acquisizione della proprietà del bene al termine del leasing, i beni in locazione finanziaria sono ammortizzati su un periodo pari al minore fra la durata del contratto di locazione e la vita utile del bene stesso.

Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificate come leasing operativi. I canoni riferiti a leasing operativi sono rilevati a conto economico separato in quote costanti negli esercizi di durata del contratto di leasing.

Nel caso in cui il leasing includa elementi relativi a terreni e fabbricati, l'entità valuta separatamente la classificazione di ciascun elemento come leasing finanziario od operativo.

RIDUZIONE DI VALORE DELLE ATTIVITÀ IMMATERIALI E MATERIALI

Avviamento

L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.

La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.

Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa (Cash generating Unit – CGU) che beneficiano dell'acquisizione.

Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.

Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.

I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.

Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute).

Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.

Attività (immateriali e materiali) a vita utile definita

Ad ogni data di riferimento del bilancio, la Società verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette della Società dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.

Se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di una singola attività, la Società stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato.

Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato.

STRUMENTI FINANZIARI

Modelli di business nella gestione delle attività finanziarie

I modelli di business per le attività finanziarie (diverse dai crediti commerciali verso i clienti) sono stati definiti in base alle logiche di impiego della liquidità ed alle tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità e secondo l'indirizzo strategico.

Così come previsto dall'IFRS 9, i Modelli di Business adottati sono i seguenti:

    • Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione avviene al costo ammortizzato;
    • Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di cassa di breve / medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo;
    • Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value attraverso il conto economico separato.

Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

Le partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore. In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore, la recuperabilità è verificata confrontando il valore di iscrizione della partecipazione con il relativo valore recuperabile rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d'uso.

Altre partecipazioni

Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio della Società per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.

Le altre partecipazioni sono classificate tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" (FVTPL), nell'ambito delle attività correnti.

Al momento dell'acquisto di ciascuna partecipazione, l'IFRS 9 prevede l'opzione irrevocabile di iscrivere tali partecipazioni tra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo" (FVTOCI), nell'ambito delle attività non correnti o correnti.

Le altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo), senza riclassificazione a conto economico separato, in sede di derecognition (cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva. I dividendi sono invece rilevati a conto economico separato.

Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" sono iscritte direttamente a conto economico separato.

Titoli diversi dalle partecipazioni

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti o fra quelle correnti, a seconda del modello di business adottato e dei flussi contrattuali previsti rientrano fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, oppure valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo oppure al fair value attraverso il conto economico separato.

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio di TIM S.p.A. per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati:

  • tra le "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (AC) quando sono detenuti in portafoglio sino alla scadenza (originariamente superiore a 3 mesi ma inferiore a 12 mesi, oppure, pur avendo una scadenza originaria superiore a 12 mesi, sono stati acquistati in un periodo nel quale la scadenza era compresa tra 3 e 12 mesi);
  • tra le "attività finanziarie valutare al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" (FVTOCI) quando è detenuta nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è quello di vendere l'attività finanziaria e/o incassare i flussi contrattuali. La "Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" è riversata a conto economico separato al momento della cessione ovvero in presenza di una riduzione di valore;
  • tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" (FVTPL) negli altri casi.

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti

La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.

Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.

Riduzione di valore di attività finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. La riduzione di valore di attività finanziarie si basa sul modello delle perdite attese (expected credit loss). In particolare:

  • la riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole posizioni creditorie;
  • la riduzione di valore sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuata seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito.

Strumenti finanziari derivati

Così come consentito dall'IFRS 9, la Società ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9. Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dalla Società sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:

  • all'inizio della copertura, esistono la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura stessa;
  • si prevede che la copertura sarà altamente efficace;
  • l'efficacia può essere attendibilmente misurata;
  • la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.

Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39. Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:

    • Fair value hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alle variazioni del fair value di un'attività o di una passività attribuibili ad un particolare rischio, l'utile o la perdita derivante dalle successive variazioni del fair value dello strumento di copertura è rilevato a conto economico separato. L'utile o la perdita derivante dall'adeguamento al fair value della posta coperta, per la parte attribuibile al rischio coperto, modifica il valore contabile di tale posta e viene rilevato a conto economico separato.
    • Cash flow hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi finanziari di un'attività o di una passività iscritta in bilancio o di un'operazione prevista altamente probabile, la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall'adeguamento al fair value dello strumento derivato è rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura). L'utile o la perdita cumulato è stornato dalla riserva di patrimonio netto e contabilizzato a conto economico separato negli stessi esercizi in cui gli effetti dell'operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico separato. L'utile o la perdita associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico separato immediatamente. Se l'operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico separato.

Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, gli utili o le perdite derivanti dalla loro valutazione al fair value sono iscritti direttamente a conto economico separato.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria.

Ai sensi del IFRS 9, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.

Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.

CESSIONI DI CREDITI

TIM S.p.A. effettua cessione di crediti sulla base di contratti di factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dell'IFRS 9 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servicing, in virtù dei quali gli acquirenti hanno conferito mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, lasciano intatta l'attuale relazione tra la Società e la propria clientela.

CREDITI PER LAVORI IN CORSO SU COMMESSA

I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti.

RIMANENZE DI MAGAZZINO

Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.

ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE A ESSERE CEDUTE/ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale – finanziaria ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.

Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa o classificata come posseduta per la vendita, e:

  • rappresenta un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è parte di un piano coordinato di dismissione di un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è una controllata acquisita esclusivamente allo scopo di essere rivenduta.

I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.

Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato. Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.

In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.

Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.

FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.

In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.

La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo. Gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali sono invece iscritti a conto economico separato tra gli oneri finanziari.

A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".

Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale

TIM S.p.A. riconosce benefici addizionali a taluni dirigenti delle Società del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio: piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).

Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato tra i "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate, lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita rispettivamente "Costi del personale" o "Partecipazioni".

La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.

FONDI PER RISCHI E ONERI

La Società rileva i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse per adempiere all'obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.

Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato alla voce "Oneri finanziari".

CONTRIBUTI PUBBLICI

I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che la Società rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.

I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui la Società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.

I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.

AZIONI PROPRIE

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".

OPERAZIONI IN VALUTA ESTERA

Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.

RICAVI

I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dalla Società e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.

Il processo sottostante la rilevazione dei ricavi segue le fasi previste dall'IFRS 15:

  • identificazione del contratto: avviene quando le parti approvano il contratto (con sostanza commerciale) e individuano i rispettivi diritti ed obbligazioni: in altri termini il contratto deve essere legalmente vincolante, possono essere chiaramente identificati i diritti a ricevere beni e/o servizi ed i termini di pagamento e la Società ritiene probabile il percepimento del corrispettivo;
  • identificazione delle performance obligation: le principali performance obligation identificate, vale a dire promesse di trasferimento di beni e servizi che sono distinti, sono prestazioni di servizi (tra cui traffico voce e dati e soluzioni ICT) alla clientela retail, prestazioni di servizi alla clientela wholesale e vendita di prodotti;
  • determinazione del transaction price: è l'importo complessivamente contrattualizzato con la controparte, avuto riguardo all'intera durata contrattuale. La Società ha definito che la durata contrattuale è quella derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, oppure, in assenza di tali vincoli, è convenzionalmente pari ad un mese;
  • allocazione del transaction price alle performance obligation: l'allocazione avviene proporzionalmente ai rispettivi stand alone selling price, determinati in base ai prezzi di listino (laddove presenti) oppure stimati applicando un margine appropriato al costo di acquisto/produzione del bene/servizio.

I ricavi da attivazione del servizio di connettività non costituiscono una performance obligation; vengono, pertanto, allocati alle performance obligation contrattuali (tipicamente ai servizi).

Per le offerte che comprendono sia la vendita degli apparati sia la prestazione di servizi (offerte bundle), la Società alloca il transaction price contrattuale alle performance obligation del contratto proporzionalmente agli stand alone selling price delle singole perfomance obligation;

rilevazione dei ricavi: i ricavi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi e rilevati in relazione alle caratteristiche della tipologia di ricavo:

-Ricavi per prestazioni di servizi

I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di completamento del servizio, ovvero in base all'effettivo consumo.

I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.

I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dalla Società. Nel caso in cui la Società operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.

I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell'effettivo consumo. I ricavi differiti corrispondenti al traffico già incassato ma non ancora consumato sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".

I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).

Generalmente i ricavi per prestazioni di servizi sono fatturati e riscossi su base mensile (per clientela retail) o in 40/60 giorni (per la clientela wholesale).

-Ricavi per vendite

I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati alla consegna quando il controllo dei beni è trasferito ai clienti.

Gli apparati venduti separatamente dai servizi sono fatturati al momento della consegna; la riscossione avviene a vista o in base a piani rateizzati (fino a 48 rate mensili). Gli apparati venduti nell'ambito di offerte bundle sono fatturati al momento della consegna e riscossi, di regola, in 24 rate mensili.

Alcuni contratti (tipicamente la vendita rateizzata di apparati) comprendono una componente finanziaria implicita, che è oggetto di rilevazione tramite l'iscrizione di proventi finanziari con contestuale riduzione dei ricavi da vendita; la determinazione di tale componente avviene attraverso l'utilizzo di un tasso di sconto che rispecchia un'ipotetica operazione di finanziamento al cliente alla data del contratto, riflettendo il merito di credito per tipologia di cliente. La Società si avvale dell'espediente pratico di non procedere alla rilevazione di tale componente qualora non sia significativa oppure la dilazione sia inferiore ai 12 mesi.

La rilevazione dei ricavi può generare l'iscrizione di una attività o passività derivante da contratti. In particolare:

  • leAttività derivanti da contratto rappresentano il diritto ad un corrispettivo in cambio di beni o servizi che sono stati trasferiti al cliente, quando il diritto è subordinato a qualcosa di diverso dal passare del tempo.
  • lePassività derivanti da contratto rappresentano l'obbligazione di trasferire al cliente beni o servizi per i quali la Società ha ricevuto (o per i quali è dovuto) un corrispettivo dal cliente.

I costi contrattuali (costi di adempimento e di ottenimento di un contratto; ad esempio, i costi di attivazione e i costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media pari 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso). TIM si avvale dell'espediente pratico previsto dall'IFRS 15, che consente di rilevare interamente a conto economico i costi incrementali per l'ottenimento del contratto, se il periodo di differimento non supera i 12 mesi.

COSTI DI RICERCA E COSTI DI PUBBLICITÀ

I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.

PROVENTI E ONERI FINANZIARI

I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).

DIVIDENDI

I dividendi ricevuti sono contabilizzati a conto economico separato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate.

I dividendi distribuibili sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.

IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile della Società.

Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo".

Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio separato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.

Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".

USO DI STIME CONTABILI

La redazione del bilancio separato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi.

Area di Bilancio Stime contabili
Riduzione di valore
dell'avviamento
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il confronto tra il
valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro valore recuperabile;
quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il
valore d'uso della stessa unità. Tale complesso processo di valutazione implica, tra l'altro,
l'utilizzo di metodi quali il discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei
flussi di cassa. Il valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato
nel modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in futuro e
dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi chiave utilizzate per
determinare il valore recuperabile per le diverse unità generatrici di flussi di cassa, inclusa
un'analisi di sensitività, sono dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento".
Riduzione di valore delle attività
immateriali e materiali a vita
utile definita
Ad ogni data di riferimento del bilancio, la società verifica se esistono indicazioni che le
attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione
di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione.
L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri e la
determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione aziendale di
effettuare stime e assunzioni significative circa la determinazione del tasso di sconto da
applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. Queste stime possono avere un
impatto significativo sul fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni.
Capitalizzazione / differimento
costi
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è caratterizzato da
alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si segnala la valutazione di: i)
probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati venga recuperato attraverso i correlati
ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si
riferiscono.
Fondo svalutazione crediti La riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata
attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la
vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per
ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la
determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-statistici,
eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti
caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni
specifiche sulle singole posizioni creditorie.
Ammortamenti I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello scenario
competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle attività materiali e
immateriali non correnti e potrebbero comportare una differenza nelle tempistiche del
processo di ammortamento e quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento.
Accantonamenti, passività
potenziali e fondi relativi al
personale
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al "Fondo oneri di ripristino", la stima
dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un processo
complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da obblighi di
smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi, regolamenti
amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si dovranno adempiere a
distanza di parecchi anni.
Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali nonché a
procedimenti di natura regolatoria sono frutto di un processo di stima complesso che si
basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli accantonamenti connessi ai fondi
relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono
determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere
effetti significativi su tali fondi.
Ricavi Il riconoscimento dei ricavi è influenzato dalle stime dell'ammontare di sconti, abbuoni e
resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi, oltre che dalle modalità di definizione degli
stand alone selling price dei singoli prodotti o servizi e di determinazione della durata
contrattuale in presenza di opzioni di rinnovo.
Costi contrattuali (IFRS 15) Il riconoscimento dei costi di ottenimento e adempimento dei contratti è influenzato dalla
stima della durata attesa del rapporto con il cliente, calcolata sulla base degli indici di
rotazione storica. Questa stima è comunque soggetta a fluttuazioni è potrebbe
rappresentare in maniera limitata il comportamento futuro della clientela, specialmente in
presenza di nuove offerte commerciali o cambiamenti del contesto competitivo.
Imposte sul reddito (correnti e
differite)
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate secondo una prudente
interpretazione delle normative fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta
complesse stime nella determinazione del reddito imponibile e delle differenze
temporanee deducibili ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività
per imposte anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia
disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La
valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione
sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle differenze temporanee
deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri e si basa su una prudente
pianificazione fiscale.
Strumenti derivati e strumenti
rappresentativi di capitale
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è
determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di valutazioni
soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità attesa dei prezzi,
ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o quotazioni fornite da
controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la Nota "Informazioni integrative su
strumenti finanziari".

Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio che rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari della Società, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI RECEPITI DALLA UE E IN VIGORE A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2018

Ai sensi dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2018.

Gli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2018, dell'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e dell'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) sono invece riportati nel successivo paragrafo "Adozione dei nuovi principi IFRS 9 e IFRS 15".

IFRIC 22 – Operazioni in valuta estera e anticipi

In data 28 marzo 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/519 che ha recepito a livello comunitario l'Interpretazione IFRIC 22 "Operazioni in valuta estera e anticipi".

L'interpretazione chiarisce il tasso di cambio da utilizzare nelle transazioni e negli anticipi pagati o ricevuti in valuta estera. L'adozione di detta interpretazione non ha comportato alcun effetto sul bilancio al 31 dicembre 2018.

Modifiche all'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni)

In data 26 febbraio 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/289 che ha recepito alcune modifiche all'IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni. Tali modifiche riguardano:

  • le modalità di calcolo del fair value di operazioni con pagamento basato su azioni regolate per cassa alla data di valutazione (i.e. alla data di assegnazione, alla data di chiusura di ogni periodo contabile e alla data di regolazione) che devono essere effettuate tenendo in considerazione le condizioni di mercato (ad es. un target di prezzo delle azioni) e le condizioni diverse da quelle di maturazione;
  • il trattamento contabile delle operazioni con pagamento basato su azioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale nelle quali l'entità opera da sostituto d'imposta per le passività fiscali del dipendente (ritenuta d'acconto);
  • la contabilizzazione delle modifiche ai termini e alle condizioni che determinano il cambiamento di classificazione da pagamenti basati su azioni "regolati per cassa" a pagamenti basati su azioni "regolati con strumenti rappresentativi di capitale".

L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio al 31 dicembre 2018.

Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2014–2016)

In data 7 febbraio 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/182 che ha recepito alcune modifiche allo IAS 28 – Partecipazioni in società collegate e joint venture. In particolare, le modifiche chiariscono che l'opzione per un'entità di investimento (come ad esempio un fondo comune d'investimento o un'entità simile) di valutare le proprie partecipazioni in società collegate e joint venture al fair value attraverso il conto economico (piuttosto che mediante l'applicazione del metodo del patrimonio netto), va effettuata per ogni singolo investimento al momento della rilevazione iniziale. Una precisazione simile è prevista anche per un'entità che non è un investment entity ma che a sua volta detiene partecipazioni in società collegate o joint venture che sono delle investment entity. In questo caso, ai fini dell'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'entità può mantenere la valutazione a fair value attraverso il conto economico effettuata dalle proprie partecipazioni in società collegate o joint venture.

L'adozione di detti miglioramenti non ha comportato alcun effetto sul bilancio al 31 dicembre 2018.

Modifiche allo IAS 40 – Cambiamenti di destinazione di investimenti immobiliari

In data 14 marzo 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/400 che ha recepito alcune modifiche allo IAS 40 fornendo dei chiarimenti sui cambiamenti di destinazione che portano a qualificare un bene che non è investimento immobiliare come tale o viceversa.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio al 31 dicembre 2018.

ADOZIONE DEI NUOVI PRINCIPI IFRS 9 E IFRS 15

Si riportano qui di seguito i principali elementi informativi nonché la sintesi degli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2018, dell'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) e dell'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti).

IFRS 9 (Strumenti Finanziari)

In data 22 novembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/2067 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) che riguarda la classificazione, misurazione, cancellazione e riduzione di valore di attività e passività finanziarie nonché la contabilizzazione delle operazioni di copertura. Così come consentito dal principio contabile, la Società:

  • non ha riformulato i periodi comparativi nell'esercizio di prima applicazione, anche in considerazione della complessità nel rideterminare i valori all'inizio del primo esercizio presentato senza l'uso di elementi noti successivamente; pertanto gli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9 sono stati rilevati nel patrimonio netto al 1° gennaio 2018;
  • ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9.

A partire dal 1° gennaio 2018, TIM ha modificato il modello di impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura commerciale verso clienti inclusi), passando dal modello delle perdite sostenute (incurred loss) ai sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss) secondo l'IFRS 9, ed ha inoltre rivisto la classificazione (e di conseguenza la valutazione) delle proprie attività finanziarie che, ai sensi dell'IFRS 9, va effettuata sulla base del modello di business prescelto dall'entità per la loro gestione nonché delle caratteristiche dei flussi finanziari contrattuali delle attività finanziarie stesse. Ai sensi dello IAS 39, le attività finanziarie erano invece classificate (e di conseguenza valutate) in base alla loro destinazione.

Il Management di TIM ha definito per le attività finanziarie della Società (diverse dai crediti commerciali verso i clienti) i propri modelli di business in base alle logiche di impiego della liquidità e alle tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità secondo l'indirizzo strategico definito.

Così come previsto dall'IFRS 9, i Modelli di Business adottati dalla Società sono i seguenti:

    • Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione avviene al costo ammortizzato;
    • Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di cassa di breve/medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo;
  • Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value attraverso il conto economico separato.

L'impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito.

L'expected credit loss ("ECL") è dato dal prodotto tra: (i) valore attuale alla data di reporting dell'attività finanziaria, (ii) la probabilità che la controparte non ottemperi alla propria obbligazione di pagamento (c.d.probability of default, "PD"), (iii) la stima, in termini percentuali, della quantità di credito che non si riuscirà a recuperare in caso di default (c.d. loss given default, "LGD").

Per la determinazione della PD e della LGD si fa riferimento al Bloomberg credit risk model.

Nell'ambito della gestione del credito commerciale, il Management di TIM ha definito i propri modelli di business in base alla specificità della natura del credito, del tipo di controparte, della dilazione d'incasso; ciò, al fine di ottimizzare la gestione del capitale circolante attraverso il continuo monitoraggio delle performance d'incasso dalla clientela, l'indirizzo delle credit collection policies, la gestione di programmi di smobilizzo crediti, l'attivazione di cessioni del credito (factoring) coerenti con le esigenze di programmazione finanziaria.

I Modelli di Business adottati dalla Società per la gestione del credito commerciale sono i seguenti:

    • Hold to Collect: trattasi dei crediti generalmente detenuti fino a scadenza quali, ad esempio, i crediti verso i grandi clienti e gli OLO; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività valutate al costo ammortizzato";
    • Hold to Collect and Sell: trattasi dei crediti generalmente oggetto di cessione in modalità massiva e ricorrente quali, ad esempio, i crediti verso la clientela attiva consumer, small e medium business in attesa di essere ceduti; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo". Così come previsto dall'IFRS 9, la relativa riserva viene riversata a conto economico separato al momento della cessione, ovvero in presenza di una riduzione di valore.

L'impairment sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuato attraverso l'approccio semplificato consentito dal principio. Tale approccio prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole posizioni creditorie.

In linea generale la metodologia di rilevazione dell'inesigibilità attesa (Expected Loss) presenta differenziazioni in base al contenuto dell'offerta, al cluster di clientela, alle modalità di pagamento.

Più in particolare per i crediti derivanti dai tradizionali servizi offerti ai clienti consumer e business la perdita attesa è stimata sulla base dell'andamento tendenziale del credito insoluto rispetto al fatturato, prendendo a riferimento i valori rilevati per generazioni di fatturato che hanno completato il ciclo gestionale e parametri di misurazione delle performance più recenti idonei a rilevare deviazioni di tendenza rispetto al trend storico.

Con riferimento ai crediti derivanti da offerte che prevedono il pagamento rateale di prodotti o contributi, la valutazione del rischio inesigibilità del credito su piani rateali attivi prende in considerazione l'andamento tendenziale del tasso di cessazione della clientela e la performance d'incasso media nei confronti dei clienti cessati.

Per i cluster caratterizzati da una gestione del credito su base relazionale (ad esempio i grandi clienti del segmento TOP, la Pubblica Amministrazione, i clienti Wholesale, i Dealer della rete di vendita) concorrono alla valutazione elementi informativi idonei a rilevare rischi specifici nei confronti di singole controparti.

Alla data di transizione (1° gennaio 2018) TIM ha scelto di continuare ad iscrivere gli utili e le perdite da "altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint ventures)", classificate secondo lo IAS 39 come "attività finanziarie disponibili per la vendita" e valutate al fair value, nelle altre componenti del conto economico complessivo anche in base all'IFRS 9. A partire dal 1° gennaio 2018, pertanto, le summenzionate "altre partecipazioni" sono valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo (FVTOCI). Solo i dividendi da "altre partecipazioni" sono rilevati a conto economico mentre tutti gli altri utili e perdite sono rilevati nelle altre componenti del conto economico complessivo senza riclassificazione a conto economico separato, come invece era previsto dallo IAS 39 in sede di derecognition (cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva.

La diversa classificazione delle attività finanziarie non ha comportato per la Società degli impatti di rilievo sulla misurazione di dette attività.

L'impatto complessivo netto (effetti fiscali inclusi) derivante dall'adozione dell'IFRS 9 sul patrimonio netto al 1° gennaio 2018 (data di transizione) è principalmente ascrivibile alle maggiori svalutazioni per perdite attese sui crediti di natura commerciale conseguenti al passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss.

IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti)

In data 22 settembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/1905 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e le relative modifiche. Inoltre, in data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1987 che ha recepito i chiarimenti all'IFRS 15.

L'IFRS 15 sostituisce i principi che disciplinavano la rilevazione dei ricavi, ovvero, lo IAS 18 (Ricavi), lo IAS 11 (Lavori in corso su Ordinazione) e le relative interpretazioni sulla rilevazione dei ricavi (IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria).

TIM applica il metodo retrospettico semplificato con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura e lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.

L'adozione dell'IFRS 15 incide sulla rilevazione dei ricavi delle offerte fisso e mobile nonché sulla rilevazione dei costi contrattuali. Seguono le principali differenze per la Società, rispetto ai precedenti principi contabili (IFRS 15 vs IAS 18, IAS 11 e relative Interpretazioni):

  • offerte bundle (pacchetti di beni e servizi): l'allocazione dello sconto, contrattualmente previsto, a diverse performance obligation comporta con l'IFRS 15 un'anticipazione del riconoscimento dei ricavi con la conseguente iscrizione di un contract asset e, in alcuni casi, un differimento dei ricavi con l'iscrizione di una contract liability;
  • ricavi di attivazione/installazione: con i precedenti principi contabili erano differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela; con l'IFRS 15 tali tipologie di ricavo, non essendo relative a performance obligation separate, sono allocate alle diverse performance obligation (tipicamente servizi) contenute nel contratto;
  • costi contrattuali (costi di ottenimento e costi di adempimento di un contratto): con i precedenti principi contabili erano già oggetto di differimento (capitalizzazione o risconto) e rilevati a conto economico in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale e della tipologia di cliente. Con l'applicazione dell'IFRS 15, tale impostazione, fatte salve alcune riclassifiche dei costi contrattuali e la ridefinizione - in taluni casi - del perimetro di detti costi, è rimasta sostanzialmente confermata.

L'impatto complessivo netto (effetti fiscali inclusi) derivante dall'adozione dell'IFRS 15 sul patrimonio netto al 1° gennaio 2018 (data di transizione) è di entità non significativa e deriva principalmente dall'effetto combinato di:

  • ridefinizione del perimetro delle tipologie di costi contrattuali oggetto di risconto;
  • nuovo modello di rilevazione dei ricavi di attivazione / installazione e iscrizione del contract asset connesso al riconoscimento anticipato dei ricavi nelle offerte bundle.

IMPATTI DERIVANTI DALL'ADOZIONE DELL'IFRS 9 E DELL'IFRS 15

Impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria all'1/1/2018 (data di transizione)

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti in sede di transizione sulle principali voci della situazione patrimoniale e finanziaria di TIM S.p.A..

(milioni di euro) 31.12.2017
Storico
impatti
IFRS 9 (*)
impatti
IFRS 15 (*)
1.1.2018
Ridefinito
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Attività immateriali a vita utile definita 4.249 (78) 4.171
Altre attività non correnti
Partecipazioni 7.747 2 7.749
Crediti vari e altre attività non correnti 1.752 (192) 1.560
Attività per imposte anticipate 902 28 930
Attività correnti
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 3.935 (114) 19 3.840
Totale Attività 62.187 (84) (251) 61.852
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto 20.069 (82) 88 20.075
Passività non correnti
Debiti vari e altre passività non correnti 1.291 (252) 1.039
Fondo imposte differite 2 34 36
Passività correnti
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 5.850 (121) 5.729
Debiti per imposte sul reddito 55 (2) 53
Totale Patrimonio netto e passività 62.187 (84) (251) 61.852

(*) Per ulteriori dettagli si fa rimando alle specifiche note del presente documento.

Per TIM, la diversa classificazione delle attività finanziarie, a seguito dell'adozione dell'IFRS 9, non ha sostanzialmente comportato degli impatti sulla misurazione di dette attività, mentre il passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss, ha comportato una riduzione di 82 milioni di euro del patrimonio netto al 1° gennaio 2018 (data di transizione).

L'impatto complessivo netto (effetti fiscali inclusi) derivante dall'adozione dell'IFRS 15 sul patrimonio netto al 1° gennaio 2018 (data di transizione) è positivo per 88 milioni di euro e deriva principalmente dall'effetto combinato di:

  • ridefinizione del perimetro delle tipologie di costi contrattuali oggetto di risconto;
  • nuovo modello di rilevazione dei ricavi di attivazione e installazione e iscrizione del contract asset connesso al riconoscimento anticipato dei ricavi nelle offerte bundle.

Impatto dei nuovi principi contabili (IFRS 9 e IFRS 15) sulle principali voci di conto economico separato e situazione patrimoniale e finanziaria dell'esercizio 2018

Per permettere la comparabilità delle risultanze economico-patrimoniali dell'esercizio 2018 con l'esercizio precedente, sono qui di seguito esposti i dati economici "confrontabili" e i saldi patrimoniali "confrontabili", predisposti secondo i precedenti principi contabili (IAS 39, IAS 18, IAS 11 e relative Interpretazioni).

Qui di seguito viene riportato il dettaglio dell'impatto dei nuovi principi contabili sui principali dati economici dell'esercizio 2018.

(milioni di euro) Esercizio
2018
(a)
Esercizio
2018
confrontabile
(b)
Impatto
nuovi
principi
(c=a-b)
Ricavi
(1)
13.902 14.055 (153)
Costi operativi
(2)
(8.546) (8.431) (115)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) 5.608 5.876 (268)
Ammortamenti
(3)
(3.155) (3.259) 104
Risultato operativo (EBIT) (241) (77) (164)
Proventi/(Oneri) finanziari
(4)
(1.250) (1.252) 2
Utile (perdita) prima delle imposte (1.420) (1.258) (162)
Imposte sul reddito
(5)
(434) (491) 57
Utile (perdita) dell'esercizio (1.854) (1.749) (105)
  • (1) La variazione dei Ricavi è riconducibile alla diversa contabilizzazione delle offerte bundle e dei ricavi di attivazione/installazione nonché all'attualizzazione dei ricavi per vendite con modalità di pagamento dilazionato utilizzando un tasso di sconto che rifletta il merito di credito della specifica clientela.
  • (2) La variazione dei Costi operativi è dovuta principalmente agli effetti derivanti dal risconto di alcune tipologie di costi di acquisizione della clientela e adempimento del contratto (costi contrattuali) precedentemente spesati e dalla riclassifica di alcuni costi contrattuali da Attività immateriali ad Altre attività non correnti e correnti (risconto di costi) nonché alle maggiori svalutazioni per perdite attese su crediti di natura commerciale (passaggio dal modello dell'incurred loss a quello dell'expected credit loss).
  • (3) La variazione degli Ammortamenti consegue alla citata riclassifica di alcuni costi contrattuali da Attività immateriali ad Altre attività non correnti e correnti (risconto di costi).
  • (4) La variazione del saldo Proventi (Oneri) finanziari è dovuta alle maggiori svalutazioni per perdite attese su altre attività finanziarie (passaggio dal modello dell'incurred loss a quello dell'expected credit loss).
  • (5) La variazione delle Imposte sul reddito rappresenta l'effetto fiscale delle variazioni precedentemente illustrate.

È di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dei nuovi principi contabili sui principali dati della situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2018.

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2018
confrontabile
Impatto nuovi
principi (*)
(a) (b) (c=a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 30.680 30.770 (90)
Attività materiali 12.476 12.476
Altre attività non correnti 12.049 12.265 (216)
Totale Attività non correnti 55.205 55.511 (306)
Attività correnti 5.956 5.995 (39)
Totale Attività 61.161 61.506 (345)
Patrimonio netto e passività
Totale Patrimonio netto 18.138 18.238 (100)
Passività non correnti 29.868 30.125 (257)
Passività correnti 13.155 13.143 12
Totale Passività 43.023 43.268 (245)
Totale Patrimonio netto e passività 61.161 61.506 (345)

(*) Per ulteriori dettagli si fa rimando a quanto già illustrato per gli impatti alla data di transizione.

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI EMESSI DALLO IASB MA NON ANCORA APPLICABILI

Alla data di redazione del presente bilancio, sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi/Interpretazioni, non ancora entrati in vigore:

Applicazione
obbligatoria a
partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE
IFRS 16 (Leasing) 1/1/2019
Modifiche all'IFRS 9: Elementi di pagamento anticipato con compensazione negativa 1/1/2019
IFRIC 23 – Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito 1/1/2019
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 28: Interessenze a lungo termine nelle Partecipazioni in società collegate e joint venture 1/1/2019
Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2015–2017) 1/1/2019
Modifiche allo IAS 19: modifica, riduzione o estinzione di un Piano 1/1/2019
Modifiche ai riferimenti al "Conceptual Framework" negli IFRS 1/1/2020
IFRS 17: Contratti di assicurazione 1/1/2021
Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1/1/2020
Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8: definizione di materialità 1/1/2020

Gli eventuali impatti sul bilancio derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

IFRS 16 (Leasing)

In data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1986 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 16 (Leasing). L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing). L'IFRS 16 si applica retrospetticamente a partire dal 1°gennaio 2019.

In base a quanto previsto dall'IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva (che non costituiscono prestazione di servizi) avviene attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione".

I leasing passivi, già precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing finanziari, non subiranno nessuna modifica rispetto all'attuale rappresentazione contabile, andando in piena continuità con il passato.

In sede di prima applicazione, per i leasing precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing operativi, la società intende applicare il metodo retrospettico semplificato con la rilevazione della passività finanziaria per contratti di leasing e del corrispondente valore del diritto d'uso misurati sui residui canoni contrattuali alla data di transizione.

I contratti che ricadono nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16 si riferiscono principalmente a:

  • terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale,
  • siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e
  • infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi).

Con riferimento alle opzioni ed esenzioni previste dall'IFRS 16, la Società adotterà le seguenti scelte:

  • l'IFRS 16 non viene generalmente applicato alle attività immateriali, ai contratti di breve durata (ovvero inferiori a 12 mesi) e di basso valore unitario;
  • i diritti d'uso e le passività finanziarie relative ai contratti di leasing vengono classificati su specifiche voci nella situazione patrimoniale-finanziaria;
  • l'eventuale componente relativa a prestazioni di servizi inclusa nei canoni di leasing è generalmente esclusa dall'ambito IFRS 16;
  • i contratti con caratteristiche simili vengono valutati utilizzando un unico tasso di attualizzazione;
  • i contratti di leasing precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17 mantengono i valori precedentemente iscritti.

I principali impatti sul bilancio della Società, tuttora in corso di valutazione e affinamento, sono così riassumibili:

    • Situazione patrimoniale - finanziaria: maggiori attività non correnti per l'iscrizione del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione" in contropartita di maggiori passività di natura finanziaria; conseguentemente si prevede l'iscrizione di un Debito per leasing compreso tra 2,9 e 3,4 miliardi di euro in sede di transition.
    • Conto economico separato: diversa natura, qualificazione e classificazione delle spese, con l'iscrizione dell'"Ammortamento del diritto d'uso dell'attività" e di "Oneri finanziari per interessi" in luogo dei "Costi per godimento di beni di terzi - canoni per leasing operativo", come da IAS 17, con conseguente impatto positivo sull'EBITDA compreso tra 0,5 e 0,7 miliardi di euro in ragione d'anno a parità di perimetro. Inoltre, la combinazione tra l'ammortamento per quote costanti del "diritto d'uso dell'attività" e il metodo del tasso di interesse effettivo applicato ai debiti per leasing comportano, rispetto allo IAS 17, maggiori oneri complessivi a conto economico nei primi anni del contratto di leasing e oneri complessivi decrescenti negli ultimi anni.
    • Rendiconto finanziario: i pagamenti dei canoni di leasing, per la quota capitale del rimborso del debito, saranno riclassificati da «flusso monetario da attività operative» a «flusso monetario da attività di finanziamento».

Il processo di implementazione del nuovo principio contabile comporta aggiornamenti e modifiche significative sui sistemi IT, la modifica e l'aggiornamento dei modelli di controllo e di compliance e dei relativi processi. Gli impatti sono basati sulle risultanze delle analisi alla data di redazione del presente bilancio e potrebbero cambiare in quanto il processo di implementazione è ancora in corso.

Gli impatti in sede di transizione non sono indicativi degli sviluppi futuri, in quanto le scelte di allocazione del capitale potrebbero cambiare con conseguenti riflessi economico-patrimoniali sulla rilevazione in bilancio.

NOTA 3 AVVIAMENTO

La voce al 31 dicembre 2018 è pari a 24.341 milioni di euro (27.027 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e fa riferimento all'avviamento incluso nel segmento di attività domestica di TIM S.p.A., nel cui ambito sono identificate le unità generatrici di flussi di cassa (CGU) Core Domestic e International Wholesale, su cui è allocato l'avviamento.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio separato della società.

TIM S.p.A. nel corso del 2018 e in sede di Bilancio 2018 ha effettuato la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento (impairment test) in ottemperanza alla procedura di cui la Società si è dotata, rilevando una svalutazione complessiva di 2.686 milioni di euro.

Più in dettaglio, ai fini del processo di impairment test dell'avviamento del bilancio separato di TIM S.p.A.:

  • la CGU Core Domestic del bilancio di TIM S.p.A. si differenzia, rispetto alla medesima CGU nel bilancio consolidato, esclusivamente per le quote detenute dagli azionisti di minoranza nelle partecipazioni incluse nel perimetro della CGU (in particolare Inwit S.p.A., di cui TIM S.p.A. detiene il 60% del capitale). La configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile è il valore d'uso, calcolato sulla base dei flussi utilizzati per la determinazione del valore d'uso riferito alla CGU Core Domestic nel bilancio consolidato, al netto del valore attribuibile alle minoranze sopra indicate;
  • la CGU International Wholesale è composta dalla partecipazione in Telecom Italia Sparkle S.p.A. e dall'avviamento sulla stessa allocato, pari a 412 milioni di euro. La configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile è il fair value, mediante l'applicazione di multipli diretti di mercato, relativi ad un campione di società comparabili, avendo a riferimento i valori medi del rapporto Enterprise Value/EBITDA, applicato all'EBITDA previsionale 2019 della CGU (fair value di livello 3 nella scala gerarchica prevista dai principi di riferimento, corrispondente a "prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili").

Al 31 dicembre 2018 il "valore recuperabile" delle CGU è pari al maggiore tra il "fair value (valore equo) al netto dei costi di dismissione" e il "valore d'uso".

Il valore recuperabile al 31 dicembre 2018 è risultato inferiore al valore netto contabile per la CGU Core Domestic e ciò ha comportato la rilevazione di una perdita di valore dell'avviamento pari a 2.686 milioni di euro, mentre non sono emerse perdite per riduzione di valore con riferimento all'avviamento allocato alla CGU International Wholesale.

Per la CGU Core Domestic la stima di valore d'uso è determinata, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori e industriali (gli Esperti), partendo dal Piano Industriale 2019-2021 approvato dal Consiglio di Amministrazione. I flussi medio attesi sono determinati avendo a riferimento i tre anni del Piano Industriale 2019-2021 ai quali si aggiungono dati estrapolati per ulteriori due anni, portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2019-2023). L'estrapolazione al 2022-2023 ha consentito in particolare di intercettare fenomeni di mercato e concorrenziali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale.

Per la stima del valore terminale, si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2023, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti a lungo termine. Inoltre, con specifico riferimento al valore incrementale derivante dall'utilizzo della licenza 5G, e quindi dallo sviluppo di nuove e innovative aree di business, si è adottato un modello di valutazione che tiene conto dei flussi incrementali netti per un arco di tempo basato sulla sola durata temporale della licenza. Tale approccio è coerente con la necessità di intercettare nella configurazione di valore, da un lato i flussi negativi derivanti dal pagamento della licenza (2019 – 2022) e degli investimenti industriali a supporto del suo sviluppo (inclusi nel Piano Industriale), dall'altro i flussi netti positivi derivanti dalla componente incrementale di business che l'acquisizione della licenza consentirà di sviluppare in un arco temporale ampio e oltre i 5 anni di previsione esplicita.

Il Piano Industriale 2019-2021 recepisce alcune valutazioni sui potenziali elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Al fine di definire il flusso medio normale per l'impairment test, il management con l'ausilio degli Esperti ha identificato ulteriori fattori di rischio, apportando variazioni negli ammontari e/o nella distribuzione temporale dei flussi di cassa futuri, attribuendo maggior peso alle evidenze esterne disponibili.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso per la CGU Core Domestic è stato definito come segue:

  • è stimato con il modello denominato CAPM - Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività e include premi di rendimento appropriati per il rischio paese e il rischio associato al deprezzamento della valuta di denominazione dei flussi finanziari;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito.

Si riportano nel seguito per la CGU Core Domestic:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale;
  • i tassi di crescita utilizzati per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tassi g), che sono espressi in termini nominali;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale al netto delle imposte e il tasso di crescita g.

PARAMETRI RILEVANTI AI FINI DELLE STIME DI VALORE D'USO

CGU Core Domestic del bilancio di TIM S.p.A.

WACC 6,60%
WACC prima delle imposte 8,91%
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,5%
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 6,10%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 8,41%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 20,15%

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" della CGU Core Domestic è stato stimato tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si colloca all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.

Nella stima del livello di investimenti necessario a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si sono considerati la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e le infrastrutture tecnologiche gestite.

In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso della CGU Core Domestic, sono state effettuate anche analisi di sensitività sui fattori di rischio individuati con gli Esperti per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato.

NOTA 4 ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2017, di 2.090 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2016 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2017
Diritti di brevetto industriale e
diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
1.328 453 (870) 312 1.223
Concessioni, licenze, marchi e
diritti simili
2.065 13 (281) 3 1.800
Altre attività immateriali 65 98 (83) 80
Attività immateriali in corso e
acconti
428 1.063 (30) (315) 1.146
Totale 3.886 1.627 (1.234) (30) 4.249
(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione
IFRS 15
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/ Dismissioni
Ripristini
Altre
variazioni
31.12.2018
Diritti di brevetto industriale e
diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.223 498 (847) 382 1.256
Concessioni, licenze, marchi e
diritti simili
1.800 23 (297) 634 2.160
Altre attività immateriali 80 (78) (2)
Attività immateriali in corso e
acconti
1.146 2.789 4 − (1.016) 2.923
Totale 4.249 (78) 3.310 (1.146) 4 6.339

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno sono rappresentati prevalentemente dal software (che si suddivide principalmente tra software applicativo e software di funzionamento impianti), acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso. È ammortizzato in funzione della vita utile prevista su base biennale/triennale, mentre i brevetti sono ammortizzati in 5 anni.

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze per il servizio di telefonia mobile e fissa; rispetto al 31 dicembre 2017, si incrementano di 360 milioni di euro principalmente a seguito della riclassifica a licenze in uso della proroga dei diritti d'uso sulla banda 900 e 1800 MHz (licenza GSM), acquisita nel 2017 con decorrenza dal 1° luglio 2018.

Il valore delle licenze di telefonia e dei diritti assimilabili in esercizio al 31 dicembre 2018 (2.040 milioni di euro) e le relative vite utili sono così dettagliati:

Tipologia Valore residuo al
31.12.2018
(migliaia di euro)
Vita utile
(Anni)
Scadenza Quota di Amm.to
dell'esercizio 2018
(migliaia di euro)
UMTS 402.836 18 31/12/2021 134.279
UMTS 2100 MHz 22.085 12 31/12/2021 7.362
WiMax 4.066 15 31/05/2023 921
LTE 1800 MHz 94.261 18 31/12/2029 8.571
LTE 800 MHz 660.347 17 31/12/2029 60.032
LTE 2600 MHz 72.624 17 31/12/2029 6.602
Banda L (1452-1492 MHz) 181.177 14 31/12/2029 16.471
GSM (proroga) - 3 30/06/2018 17.098
Banda 900 e 1800 MHz 602.232 12 31/12/2029 27.374

Le altre attività immateriali si azzerano per effetto dell'adozione dell'IFRS 15 secondo cui i costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs - SAC) relativi a contratti con clausola di durata minima del contratto non sono più oggetto di capitalizzazione e ammortamento, ma sono riclassificati nell'ambito dei costi contrattuali differiti e successivamente imputati a conto economico lungo la durata contrattuale alla voce "Acquisti di materie e servizi", al 31 dicembre 2017 i SAC ammontavano a 78 milioni di euro.

Le attività immateriali in corso e acconti ammontano a 2.923 milioni di euro (1.146 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e registrano un incremento netto di 1.777 milioni di euro, a seguito dell'investimento connesso all'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G, per un importo complessivo di 2.399 milioni di euro (al netto dello sconto di 8 milioni di euro applicato all'atto dell'aggiudicazione, proporzionale alla popolazione relativa alle zone interessate dalla sperimentazione), per effetto della partecipazione alla gara per l'assegnazione degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, avvenuta nel corso del 2018. L'aggiudicazione dei diritti è avvenuta in data 9 ottobre 2018; i diritti delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz sono stati resi disponibili in via definitiva a gennaio 2019, mentre quelli nelle bande 694-790 MHz saranno resi disponibili a luglio 2022. Il pagamento dei diritti aggiudicati avverrà in sei rate annuali, la prima delle quali è già stata corrisposta a fine ottobre 2018, per un importo di 477 milioni di euro.

Nell'esercizio è stato inoltre effettuato un adeguamento di valore per 4 milioni di euro dei lavori in corso precedentemente oggetto di svalutazione.

Le attività immateriali in corso e acconti al 31 dicembre 2017 comprendevano il pagamento anticipato di 630 milioni di euro, a fronte della proroga dei diritti d'uso sulla banda 900 e 1800 MHz fino al 31 dicembre 2029, con decorrenza dal 1° luglio 2018. Pertanto, nel corso dell'esercizio 2018 il valore della proroga della licenza è stato riclassificato nelle Concessioni, licenze, marchi e diritti simili in uso.

Gli investimenti industriali dell'esercizio 2018, pari a 3.310 milioni di euro, si incrementano di 1.683 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017, principalmente a seguito della citata acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz (pari a 2.399 milioni di euro), parzialmente compensato dal venir meno degli effetti conseguenti all'investimento 2017 per la proroga dei diritti d'uso sulla banda 900 e 1800 MHz (licenza GSM) nonché dalla riclassifica dei costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs - SAC) in seguito all'introduzione dell'IFRS 15 (pari a 116 milioni di euro bel 2018).

Gli investimenti comprendono 197 milioni di euro di attività realizzate internamente (217 milioni di euro nel 2017), che riguardano:

  • attività di sviluppo e manutenzione evolutiva di programmi e piattaforme software;
  • engineering, progettazione di soluzioni, applicazioni e servizi innovativi di rete.

Gli ammortamenti relativi alle attività immateriali sono pari a 1.146 milioni di euro e si decrementano di 88 milioni di euro rispetto a quelli rilevati nell'esercizio 2017 (1.234 milioni di euro), principalmente a seguito dei minori ammortamenti conseguenti alla citata riclassifica dei costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs - SAC) in seguito all'introduzione dell'IFRS 15 e per la riduzione delle consistenze ammortizzabili del software (circa 23 milioni di euro), parzialmente compensati dall'incremento di circa 10 milioni di euro principalmente relativo alla componente Licenze a seguito dell'avvio dell'ammortamento della Proroga GSM acquisita nel corso del 2017.

Gli ammortamenti sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 sono così riepilogati:

31.12.2017
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
8.074 (7) (6.844) 1.223
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 4.352 (2.552) 1.800
Altre attività immateriali 238 (158) 80
Attività immateriali in corso e acconti 1.176 (30) 1.146
Totale 13.840 (37) (9.554) 4.249
31.12.2018
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
6.761 (5.505) 1.256
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5.006 (2.846) 2.160
Altre attività immateriali 55 (55)

Con riferimento ai valori lordi delle attività immateriali a vita utile definita, nel 2018 sono state effettuate dismissioni per un valore lordo pari a 2.195 milioni di euro, che hanno riguardato principalmente release obsolete di sistemi software; conseguentemente sono state anche annullate, ove presenti, le svalutazioni cumulate e il Fondo ammortamento alle stesse connesse.

Attività immateriali in corso e acconti 2.949 (26) 2.923 Totale 14.771 (26) (8.406) 6.339

NOTA 5 ATTIVITÀ MATERIALI (DI PROPRIETÀ E IN LOCAZIONE FINANZIARIA)

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI DI PROPRIETÀ

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 89 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2016 Fusioni
OMS e TIM
Real Estate
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2017
Terreni 118 73 1 1 193
Fabbricati civili e industriali 232 256 10 (36) 7 469
Impianti e macchinari 8.779 1 1.778 (1.670) (6) 301 9.183
Attrezzature industriali e
commerciali
38 11 (15) 1 35
Altri beni 238 55 (89) 31 235
Attività materiali in corso e
acconti
641 1 462 1 (22) (327) 756
Totale 10.046 331 2.317 (1.810) 1 (28) 14 10.871
(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni 193 31 224
Fabbricati civili e industriali 469 78 (33) 60 574
Impianti e macchinari 9.183 1.210 (1.669) (10) 448 9.162
Attrezzature industriali e
commerciali
35 7 (14) 2 30
Altri beni 235 45 (95) 34 219
Attività materiali in corso e
acconti
756 320 (7) (496) 573
Totale 10.871 1.660 (1.811) (17) 79 10.782

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati (con presenza di fabbricati o costruzioni leggere), che terreni disponibili (sui quali insistono opere edili varie non accatastate, quali tralicci, basamenti ecc.); in merito si evidenzia che i terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.

La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche, o ad uso ufficio e le costruzioni leggere (trattasi di realizzazioni edili effettuate con strutture e pareti di tipo leggero e di container accatastati). Nell'ambito del progetto di razionalizzazione degli spazi industriali e uso ufficio in corso, nell'esercizio la Società ha sottoscritto un accordo con una primaria società immobiliare, che ha comportato l'acquisizione in proprietà di immobili precedentemente detenuti in leasing e il rilascio di altri immobili non considerati più strategici; l'operazione ha comportato, a fronte di un esborso finanziario pari a 158 milioni di euro, un investimento pari a 69 milioni di euro, con conseguente riclassifica del valore residuo degli immobili in leasing e delle migliorie a fabbricati di proprietà.

La voce Impianti e macchinari comprende l'insieme di tutte quelle strutture adibite al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. A livello di rappresentazione, l'intera infrastruttura aziendale si suddivide in macro categorie tra le quali commutazione, alimentazione, portanti in rame e fibra per il trasporto e l'accesso, apparati trasmissivi fisso e mobile e sistemi telefonici di terminazione ad uso dei vari segmenti di clientela. La voce diminuisce di 21 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017, principalmente a seguito degli ammortamenti dell'esercizio, parzialmente compensati dagli investimenti e dalle esercibilità effettuati sulle Infrastrutture di Rete (principalmente su rete di accesso e trasporto in fibra ottica per 274 milioni di euro, rete in rame sotterranea e aerea per 222 milioni di euro, raccordi di abbonato per 180 milioni di euro, LTE/UMTS per 140 milioni di euro, apparati NGAN per 115 milioni di euro, apparati di trasmissione - tra cui SDH-Wdm – per 121 milioni di euro, rete dati per 96 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari; diminuisce di 5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio; diminuisce di 16 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.

La voce Attività materiali in corso ed acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica; diminuisce di 183 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. Nelle altre variazioni vengono ricompresi i passaggi in esercizio di capitalizzazioni di anni precedenti.

Le dismissioni sono pari a 17 milioni di euro e sono principalmente relative a cessione di infrastrutture alle società controllate Flash Fiber e Inwit.

Gli investimenti industriali dell'esercizio 2018, pari a 1.660 milioni di euro, comprendono 237 milioni di euro di attività realizzate internamente (240 milioni di euro nel 2017); diminuiscono di 657 milioni di euro rispetto al 2017 principalmente a seguito di una maggiore selettività negli investimenti per infrastrutture di Rete.

Gli ammortamenti relativi alle attività materiali di proprietà sono pari nel 2018 a 1.811 milioni di euro, sostanzialmente invariati rispetto all'esercizio precedente.

L'ammortamento è calcolato con il metodo della vita utile residua in base al Piano degli ammortamenti annualmente rivisto per tener conto delle vite utili per singola categoria di classe cespite. Gli effetti di eventuali variazioni della vita utile sono riconosciuti a conto economico su base prospettica.

L'ammortamento del 2018 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività che è rappresentata dalle seguenti aliquote minime e massime:

Fabbricati civili e industriali 3,33% – 5,55%
Impianti e macchinari 3% - 50%
Attrezzature industriali e commerciali 20%
Altri beni 11% - 33%

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 sono così riepilogati:

31.12.2017
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni 196 (3) 193
Fabbricati civili e industriali 1.618 (1.149) 469
Impianti e macchinari 60.565 (5) (51.377) 9.183
Attrezzature industriali e commerciali 276 (241) 35
Altri beni 2.791 (2) (2.554) 235
Attività materiali in corso e acconti 756 756
Totale 66.202 (10) (55.321) 10.871
31.12.2018
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni 224 224
Fabbricati civili e industriali 1.767 (1.193) 574
Impianti e macchinari 61.932 (5) (52.765) 9.162
Attrezzature industriali e commerciali 285 (255) 30
Altri beni 2.736 (3) (2.514) 219
Attività materiali in corso e acconti 573 573
Totale 67.517 (8) (56.727) 10.782

Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, nel 2018 sono state effettuate dismissioni per un valore lordo pari a 431 milioni di euro, che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati; conseguentemente sono state anche annullate, ove presenti, le svalutazioni cumulate e il Fondo ammortamento agli stessi connessi. La voce maggiormente interessata è quella relativa a Impianti e macchinari per 288 milioni di euro, tra cui si segnalano in particolare dismissioni di apparati FTTC e ADSL per 26 milioni di euro, impianti di alimentazione per 16 milioni di euro, Accesso e Core Mobile per 20 milioni di euro, raccordi di abbonato a seguito di rifacimento per 81 milioni di euro, rete sotterranea e aerea per 26 milioni di euro.

BENI IN LOCAZIONE FINANZIARIA

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2017, di 378 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2016 Fusioni
OMS e
TIM Real
Estate
Investimenti Incrementi
di contratti
di leasing
finanziari
Ammortamenti Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2017
Terreni 16 16
Fabbricati civili e industriali 1.899 (67) 47 2 (131) (1) 19 1.768
Impianti e macchinari 72 (1) 28 99
Altri beni 117 52 (27) (9) 133
Attività in corso e acconti 73 32 (49) 56
Totale 2.105 (67) 151 54 (159) (10) (2) 2.072
(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
finanziari
Ammortamenti (Svalutazioni) / Ripristini Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni 16 16
Fabbricati civili e
industriali
1.768 32 12 (159) (9) (279) 1.365
Impianti e macchinari 99 9 (4) 5 109
Altri beni 133 46 (35) (4) 140
Attività in corso e
acconti
56 32 (24) 64
Totale 2.072 73 58 (198) (13) (298) 1.694

Gli investimenti sono rappresentati principalmente dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU (pari complessivamente a 9 milioni di euro) in considerazione dell'avvenuto pagamento a inizio contratto, e da migliorie e spese incrementative sostenute con riferimento a beni mobili o immobili di terzi utilizzati sulla base di contratti di locazione finanziaria.

Nella voce Fabbricati civili ed industriali sono ricompresi gli immobili in locazione finanziaria e relativi adattamenti edili. La diminuzione di 403 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 si riferisce per 215 milioni di euro agli impatti conseguenti al piano di ristrutturazione e razionalizzazione immobiliare, che prevede il progressivo rilascio di spazi ad uso ufficio ed industriale, con il conseguente aggiornamento della stima delle durate sui contratti rinegoziati, non considerando più probabile l'opzione di rinnovo di alcuni contratti di più lunga durata. Inoltre, a seguito del citato accordo di razionalizzazione degli spazi immobiliari, sono stati acquisiti in proprietà alcuni immobili precedentemente detenuti in leasing (71 milioni di euro), con conseguente riclassifica a fabbricati di proprietà per complessivi 82 milioni di euro, inclusivi di 11 milioni di euro di migliorie su immobili di terzi.

La voce Impianti e macchinari si incrementa rispetto al 31 dicembre 2017 di 10 milioni di euro per effetto dell'avanzamento del contratto di acquisizione di capacità trasmissiva in IRU (6 milioni di euro a titolo di investimento nell'esercizio, 3 milioni di euro come pro-quota delle immobilizzazioni in corso rilevate nel 2016).

La voce Altri beni si incrementa rispetto al 31 dicembre 2017 di 7 milioni di euro e accoglie gli effetti conseguenti al riconoscimento di vari contratti di locazione di autoveicoli come locazioni finanziarie in base alle previsioni dello IAS17. Ciò ha comportato un impatto complessivo sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2018 di 47 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 sono così riepilogati:

(milioni di euro) Valore lordo 31.12.2017
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni 16 16
Fabbricati civili e industriali 3.391 (27) (1.596) 1.768
Impianti e macchinari 101 (2) 99
Altri beni 192 (59) 133
Attività in corso e acconti 56 56
Totale 3.756 (27) (1.657) 2.072
(milioni di euro) Valore lordo 31.12.2018
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni 16 16
Fabbricati civili e industriali 2.792 (13) (1.414) 1.365
Impianti e macchinari 114 (5) 109
Altri beni 230 (90) 140
Attività in corso e acconti 64 64
Totale 3.216 (13) (1.509) 1.694

Al 31 dicembre 2018 i canoni di leasing da corrispondere negli anni successivi ed il loro valore attuale, sono i seguenti:

(milioni di euro) 31.12.2018
Pagamenti minimi
Valore attuale
dovuti per canoni
pagamenti
di leasing
minimi dovuti
31.12.2017
Pagamenti minimi
Valore attuale
dovuti per canoni di
pagamenti
leasing
minimi dovuti
Entro l'esercizio successivo 180 165 221 212
Dal 2° al 5° esercizio successivo 804 663 842 689
Oltre il 5° esercizio successivo 1.245 697 2.306 1.052
Totale 2.229 1.525 3.369 1.953
(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Valore attuale futuri netti (pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing) 2.229 3.369
Quota interessi (704) (1.416)
Valore attuale canoni di leasing 1.525 1.953
Passività per locazioni finanziarie (1) 1.604 2.003
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (2) (79) (50)
Totale passività nette per locazioni finanziarie 1.525 1.953

(1) Comprendono i debiti finanziari verso Teleleasing per 8 milioni di euro (11 milioni di euro al 31 dicembre 2017), per operazioni di leasing diretto ed indiretto.

(2) Fanno riferimento al valore attuale delle rate da incassare a fronte dei rapporti contrattuali rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dallo IAS 17, come più dettagliato nella Nota "Attività finanziarie (non correnti e correnti" a cui si rimanda.

Al 31 dicembre 2018 la rivalutazione ISTAT dei canoni di leasing è stata pari a 13 milioni di euro (13 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

NOTA 6 PARTECIPAZIONI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2017, di 74 milioni di euro e si riferiscono a:

(milioni di euro) 31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2017 di cui Strumenti
Finanziari
Imprese controllate 7.781 7.705
Imprese collegate e joint venture 7 9
Altre partecipazioni 33 33 33 33
Totale 7.821 33 7.747 33

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Nel corso del 2018 non si sono verificate operazioni significative che hanno riguardato società controllate, collegate e joint venture di TIM S.p.A.

TIM S.p.A., così come consentito dall'IFRS 9, valuta tutte le Altre partecipazioni al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).

Sono di seguito riportati i movimenti avvenuti nell'esercizio 2018 per ciascuna partecipazione ed i corrispondenti valori ad inizio e fine esercizio. L'elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture al 31 dicembre 2018 ai sensi dell'art. 2427 del Cod. Civ. è riportato nella Nota "Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture".

Partecipazioni

(migliaia di euro) Valore a
bilancio
31.12.2017
Adozione
nuovi
principi
IFRS 9
Acq./
Sottoscr./
Vers.
Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni/
Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2018
Partecipazioni in imprese controllate
4G RETAIL 15.108 - 15.108
ADVANCED CARING
CENTER
(#)
4 - 4
CD FIBER 50 - 50
FLASH FIBER 76.824 86.400 86.400 163.224
HR SERVICES 570 - 570
INFRASTRUTTURE
WIRELESS ITALIANE
828.494 - 828.494
NOVERCA 20.202 40.000 (41.511) - (1.511) 18.691
OLIVETTI 16.530 (4.546) (4.546) 11.984
PERSIDERA 137.641 (4.455) (4.455) 133.186
TELECOM ITALIA CAPITAL 2.388 - 2.388
TELECOM ITALIA FINANCE 5.914.971 - 5.914.971
TELECOM ITALIA LATAM
PARTICIPACOES E
GESTAO ADMINISTRATIVA
- - -
TELECOM ITALIA SAN
MARINO
7.565 - 7.565
TELECOM ITALIA SPARKLE 586.651 17 17 586.668
TELECOM ITALIA TRUST
TECHNOLOGY
8.498 - 8.498
TELECOM ITALIA
VENTURES
2.541 - 2.541
TELECONTACT CENTER 12.523 - 12.523
TELENERGIA 50 - 50
TELSY 14.517 - 14.517
TI AUDIT COMPLIANCE
LATAM (in liquidazione)
313 - 313
TI SPARKLE MED
(#)
3 - 3
TIM BRASIL SERVICOS E
PARTICIPACOES
- - -
TIM TANK 18.375 800 800 19.175
TIMB 2 - - -
TIMVISION 1.050 1.500 1.500 2.550
TN FIBER 39.800 (1.302) (1.302) 38.498
7.704.668 - 128.700 - (51.814) 17 76.903 7.781.571

(#) Società controllata indirettamente da TIM S.p.A. in cui personale dipendente ha aderito al Piano di azionariato diffuso 2010 e/o 2014 (PAD).

(migliaia di euro) Valore a
bilancio
31.12.2017
Adozione
nuovi
principi
IFRS 9
Acquisizioni/
Sottoscrizioni/
Vers. Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni/
Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2018
Partecipazioni in imprese collegate e joint venture
ALFIERE - - -
AREE URBANE (in
liquidazione)
- - -
ASSCOM INSURANCE
BROKERS
20 - 20
DONO PER …( in
liquidazione)
3 (3) (3) -
NORDCOM 2.143 - 2.143
TIGLIO I 6.597 (1.762) (1.762) 4.835
TIGLIO II (in
liquidazione)
119 - 119
Consorzio EO (in
liquidazione)
- - -
8.882 - - (3) (1.762) - (1.765) 7.117
(migliaia di euro) Valore a
bilancio
31.12.2017
Adozione
nuovi
principi
IFRS 9
Acquisizioni/
Sottoscrizioni/
Vers. Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni/
Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2018
Partecipazioni in altre imprese
ASSICURAZIONI
GENERALI (**)
2.855 (116) (116) 2.739
BANCA UBAE 1.898 2.218 4.116
FIN. PRIV.(**) 19.933 (4.340) (4.340) 15.593
IST. ENCICLOPEDIA
ITALIANA G.
TRECCANI
3.832 - 3.832
ISTITUTO EUROPEO
DI ONCOLOGIA
2.116 269 269 2.385
Altre partecipazioni
minori
2.782 - 1.712 (544) - - 1.168 3.950
33.416 2.487 1.712 (544) (4.456) - (801) 32.615
Totale
Partecipazioni
7.746.966 2.487 130.412 (547) (58.032) 17 74.337 7.821.303

(**) Partecipazioni valutate al fair value.

NOTA 7 ATTIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari verso imprese controllate 306 75
Crediti finanziari verso imprese collegate e joint venture
Crediti finanziari verso altre parti correlate
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 15 17
Crediti verso il personale 39 43
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
385 310
Derivati non di copertura 897 1.016
Altri crediti finanziari 150
Totale attività finanziarie non correnti (a) 1.642 1.611
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Posseduti per la negoziazione
Posseduti fino alla scadenza
Disponibili per la vendita 746
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 466
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL)
466 746
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
100
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 64 33
Crediti verso il personale 13 14
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
79 79
Derivati non di copertura 165 98
Crediti finanziari verso imprese controllate 4 1
Crediti finanziari verso imprese collegate e joint venture
Altri crediti finanziari
Risconti attivi 2 1
327 326
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 885 771
Totale attività finanziarie correnti (b) 1.678 1.843
Totale attività finanziarie (c)=(a+b) 3.320 3.454

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva sono complessivamente pari a 79 milioni di euro (50 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si incrementano di 29 milioni di euro; comprendono i seguenti rapporti contrattuali rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dallo IAS 17:

nuove offerte commerciali per i clienti Consumer e Business che prevedono il noleggio di router ADSL (37 milioni di euro, 37 milioni di euro al 31 dicembre 2017);

  • contratti di leasing stipulati negli anni passati da Teleleasing e contratti di noleggio "full rent" (8 milioni di euro, 13 milioni di euro al 31 dicembre 2017);
  • contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU (pari a 34 milioni di euro) rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dallo IAS 17 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene.

I crediti verso il personale (correnti e non correnti) comprendono l'ammontare residuo dei prestiti concessi.

I derivati di copertura sono pari a 464 milioni di euro (389 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e sono relativi a:

  • elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria (385 milioni di euro), che afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market di contratti derivati di copertura in cash flow hedge (di cui 167 milioni di euro effettuati con Telecom Italia Finance S.A.) e in fair value hedge;
  • elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria (79 milioni di euro), relativi principalmente alla componente ratei attivi su contratti derivati di copertura in cash flow hedge e in fair value hedge.

I derivati non di copertura, pari a 1.062 milioni di euro (1.114 milioni di euro al 31 dicembre 2017), accolgono la valorizzazione attiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata. Tale voce trova compensazione nella corrispondente voce classificata tra le passività finanziarie. Al 31 dicembre 2018, i derivati non di copertura sono relativi a:

  • elementi classificati fra le attività finanziarie non correnti (897 milioni di euro), che afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market di contratti derivati non di copertura;
  • elementi classificati fra le attività finanziarie correnti (165 milioni di euro), relativi alle componenti di valutazione spot mark to market e ratei attivi su contratti derivati non di copertura.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".

I titoli diversi dalle partecipazioni disponibili per la vendita scadenti oltre tre mesi e iscritti a valore di mercato, pari a 466 milioni di euro (746 milioni di euro al 31 dicembre 2017), sono costituiti da:

    • Buoni del Tesoro italiani (252 milioni di euro). Secondo l'IFRS 9 tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Detti titoli, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011 rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati acquistati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012, sostituendo le precedenti policy;
  • titoli detenuti in portafoglio da TIM S.p.A. per un ammontare nominale complessivo di 240 milioni di dollari a seguito dell'offerta pubblica di riacquisto sulle obbligazioni di Telecom Italia Capital S.A. avvenuta in data 20 luglio 2015.

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti si incrementano di 114 milioni di euro, rispetto al 31 dicembre 2017 e sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 881 722
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa 1
Crediti verso imprese controllate 3 49
Totale 885 771

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito e classe di rating almeno pari a BBB per l'agenzia Standard & Poor's o equivalenti;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

NOTA 8 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITÀ NON CORRENTI

I crediti vari e altre attività non correnti al 31 dicembre 2018 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2017 di cui Strumenti
Finanziari
Crediti vari non correnti
Crediti vari verso imprese controllate 9 5 6 5
Crediti vari verso imprese collegate
Crediti verso altri 43 5 43 7
(a) 52 10 49 12
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.631
Altri costi differiti 21
Risconti attivi a medio/lungo termine 1.703
(b) 1.652 1.703
Totale
(a+b)
1.704 10 1.752 12

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 15
Crediti vari non correnti
Crediti vari verso imprese controllate 6 6
Crediti vari verso imprese collegate
Crediti verso altri 43 43
(a) 49 49
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.729 (234) 1.495
Altri costi differiti 16 16
Risconti attivi a medio/lungo termine 1.703 (1.703)
(b) 1.703 42 (234) 1.511
Totale (a+b) 1.752 42 (234) 1.560

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Crediti vari non correnti

La voce si incrementa di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 e comprende:

  • Crediti verso imprese controllate (9 milioni di euro al 31 dicembre 2018): si riferiscono principalmente all'opzione onerosa di acquisto nell'ambito dell'accordo di coinvestimento con il gruppo Editoriale L'Espresso, che ha portato all'acquisizione di Rete A, inerente la possibilità da parte di TIM (in qualità di incorporante) di acquisire – a fronte delle opportune autorizzazioni ministeriali – il Multiplex TIMB2 (5 milioni di euro) e a crediti verso Inwit (4 milioni di euro);

crediti verso altri (43 milioni di euro al 31 dicembre 2018): includono crediti verso Erario per imposte sul reddito pari a 38 milioni di euro ( sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2017).

Altre attività non correnti

La voce diminuisce di 51 milioni rispetto al 31 dicembre 2017 e comprende:

  • Costi contrattuali differiti (1.631 milioni di euro al 31 dicembre 2018): sono relativi al differimento di costi connessi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela, classificati al 31 dicembre 2017 tra i Risconti attivi a medio/lungo termine. Si evidenzia che i costi contrattuali (costi di ottenimento e costi di adempimento di un contratto), in base ai precedenti principi contabili, erano già oggetto di differimento (capitalizzazione o risconto) e rilevati a conto economico in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale e della tipologia di cliente. Con l'applicazione dell'IFRS 15, tale impostazione è rimasta sostanzialmente confermata, fatta salva la riclassifica dalle Attività immateriali dei costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs – SAC) correlati a contratti con clausola di durata minima del contratto, pari all'1/1/2018 a 78 milioni di euro (di cui 42 milioni di euro a medio/lungo termine). I costi di attivazione del servizio telefonico vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la

clientela e tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi di attivazione. La durata attesa stimata al 31 dicembre 2018 è mediamente pari a 7 anni per il fisso e 3 anni per il mobile;

    • Altri costi differiti (21 milioni di euro al 31 dicembre 2018): al 31 dicembre 2017 erano ricompresi nella voce Risconti attivi a medio lungo termine; si riferiscono principalmente a costi di noleggio beni di terzi;
    • Risconti attivi a medio lungo termine come sopra dettagliato, non più presenti al 31 dicembre 2018 in quanto compresi nelle precedenti voci; al 31 dicembre 2017 erano principalmente relativi al differimento di costi connessi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela.

Si riportano di seguito l'evidenza al 31 dicembre 2018 dei costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) con il dettaglio dei costi per acquisizione e per esecuzione dei contratti, nonché la relativa movimentazione nell'esercizio:

(milioni di euro) 31.12.2018
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.253
Costi di esecuzione del contratto 1.033
Totale 2.286
(milioni di euro) 1.1.2018 Incremento Rilascio a conto
economico
31.12.2018
Costi di acquisizione del contratto 1.129 476 (352) 1.253
Costi di esecuzione del contratto 904 348 (219) 1.033
Totale Costi contrattuali differiti 2.033 825 (571) 2.286

NOTA 9 IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

CREDITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

I crediti per imposte non correnti (classificati all'interno della voce Crediti vari e altre attività non correnti) ammontano al 31 dicembre 2018 a 38 milioni di euro e sono sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2017; si riferiscono ai crediti non oggetto di cessione, relativi a imposte e interessi derivanti dalla riconosciuta deducibilità ai fini IRES dell'IRAP sul costo del lavoro, relativamente a esercizi precedenti il 2012, in seguito all'entrata in vigore del D.L. 16/2012.

I crediti per imposte correnti ammontano a 166 milioni di euro e aumentano rispetto al 31 dicembre 2017 (0,5 milioni di euro) in quanto accolgono il credito Ires per eccedenze di acconti versati per l'esercizio 2018 pari a 140 milioni di euro e il credito IRAP di TIM per eccedenze di acconti versati per 26 milioni di euro.

ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE E FONDO IMPOSTE DIFFERITE

Il saldo netto è così composto:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Attività per imposte anticipate 882 902
Fondo imposte differite (3) (2)
Totale 879 900

La contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata tenendo conto delle compensazioni giuridicamente effettuabili; si fornisce evidenza del valore delle stesse prima dell'effettuazione delle compensazioni:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Attività per imposte anticipate 945 978
Fondo imposte differite (66) (78)
Totale 879 900

Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2018 e 2017, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2018, sono analizzate nel seguente prospetto:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione
nuovi
principi
Iscritte a
conto
economico
Riconosciute
a patrimonio
netto
Altre
variazioni
31.12.2018
Attività per imposte anticipate:
Fondo oneri previdenziali ex lege
58/92
5 5
Fondi per rischi e oneri 382 (37) 345
Fondo svalutazioni crediti 91 28 (1) 118
Strumenti finanziari 345 (25) 320
Contributi in conto capitale 1 (1) -
Ammortamenti tassati 105 7 112
Attualizzazione Fondo TFR 27 (2) (5) 20
Altre attività per imposte
anticipate
22 2 24
Totale 978 28 (31) (30) 945
Fondo imposte differite:
Ammortamenti anticipati (6) 1 (5)
Plusvalenze differite (3) 1 (2)
Strumenti finanziari (12) 1 (11)
Spese emissione obbligazioni (11) 2 (9)
Altre passività per imposte
differite
(46) (34) 41 (39)
Totale (78) (34) 45 1 (66)
Totale Attività per imposte
anticipate al netto del Fondo
imposte differite
900 (6) 14 (29) 879

Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e del Fondo imposte differite al 31 dicembre 2018 sono le seguenti:

(milioni di euro) Entro
l'esercizio
successivo
Oltre l'esercizio
successivo
Totale
al 31.12.2018
Attività per imposte anticipate 288 657 945
Fondo imposte differite (12) (54) (66)
Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo
imposte differite
276 603 879

DEBITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

I debiti per imposte correnti ammontano al 31 dicembre 2018 a 14 milioni di euro (55 milioni di euro al 31 dicembre 2017), con una riduzione di 41 milioni di euro.

IMPOSTE SUL REDDITO

Le imposte sul reddito per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2018 e 2017 sono di seguito dettagliate:

(milioni di euro) 2018 2017
IRAP corrente dell'esercizio 131 158
IRES corrente dell'esercizio 253 357
Oneri/(proventi) da consolidato fiscale 17 9
Imposte correnti di esercizi precedenti 47 (45)
Totale imposte correnti 448 479
Imposte differite dell'esercizio 12 (185)
Imposte differite di esercizi precedenti (26) 17
Totale imposte differite (14) (168)
Totale imposte sul reddito 434 311

L'aliquota IRES corrente è pari al 24%, mentre l'aliquota ordinaria dell'IRAP è fissata al 3,9%.

L'onere per imposte correnti di esercizi precedenti (47 milioni di euro) riflette gli effetti della dichiarazione dei redditi rispetto alla stima effettuata nel bilancio 2017 sulla base degli elementi allora disponibili e l'impatto dell'imposta per il riallineamento delle differenze fiscali iniziali derivanti dall'adozione dell'IFRS 15 (22 milioni di euro).

Peraltro il provento per imposte differite di esercizi precedenti accoglie il beneficio dello stralcio del fondo imposte differite iscritto in occasione della adozione dell'IFRS 15 (34 milioni di euro).

Il riallineamento delle differenze fiscali iniziali derivanti dall'adozione dell'IFRS 15 ha pertanto determinato un beneficio netto di 12 milioni di euro.

La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES al 31 dicembre 2018 (24%), e quello effettivo a bilancio è la seguente:

(milioni di euro) 2018 2017
Risultato prima delle imposte
Derivante dalle Attività in funzionamento (1.420) 1.399
Totale risultato prima delle imposte (1.420) 1.399
Imposte sul reddito teoriche (341) 336
Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione):
dividendi a conto economico (28) (58)
svalutazioni e minusvalenze su partecipazioni indeducibili 13 7
Ammortamenti e svalutazioni indeducibili 646 1
costi indeducibili 21 3
altre partite (super ammortamenti, ACE, ecc.) (31) (81)
IRES esercizi precedenti 25 (26)
Imposte effettive a conto economico, esclusa IRAP 305 182
IRAP 129 129
Totale imposte effettive a conto economico 434 311

Ai fini di una migliore comprensione della riconciliazione in esame, l'impatto dell'IRAP è stato tenuto distinto per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta commisurata a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.

NOTA 10 RIMANENZE DI MAGAZZINO

Al 31 dicembre 2018 sono pari a 262 milioni di euro e aumentano di 84 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (178 milioni di euro). Comprendono principalmente da apparati e terminali di telecomunicazioni fisse e mobili e relativi accessori.

Nel corso del 2018 le rimanenze di magazzino sono state oggetto di svalutazione per 2 milioni di euro. Non esistono rimanenze date a garanzia.

NOTA 11 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITÀ CORRENTI

I crediti commerciali, vari e altre attività correnti al 31 dicembre 2018 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2017 di cui Strumenti
Finanziari
Crediti per lavori su commessa (a) 51 34
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 1.364 1.364 1.586 1.586
Crediti verso altri gestori di
telecomunicazioni
888 888 791 791
Crediti verso imprese controllate 357 357 320 320
Crediti verso imprese collegate e joint
venture
2 2 2 2
Crediti verso altre imprese correlate 1 1 4 4
Incassi dall'utenza in corso di
accredito
13 13 42 42
(b) 2.625 2.625 2.745 2.745
Crediti vari correnti
Crediti verso imprese controllate 10 12
Crediti verso imprese collegate e joint
venture
Crediti verso altre parti correlate
Crediti verso altri 298 121 417 146
(c) 308 121 429 146
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la
clientela (Contract Assets)
46 46
Costi contrattuali differiti 655
Altri costi differiti 165
Risconti attivi di natura commerciale e
varia
727
(d) 866 46 727
Totale (a+b+c+d) 3.850 2.792 3.935 2.891
Sono qui di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 e IFRS 15:
(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 9
Rettifiche
IFRS 15
Crediti per lavori su commessa (a) 34 34
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 1.586 (114) 1.472
Crediti verso altri gestori di
telecomunicazioni
791 791
Crediti verso imprese controllate 320 320
Crediti verso imprese collegate e joint
venture
2 2
Crediti verso altre imprese correlate 4 4
Incassi dall'utenza in corso di accredito 42 42
(b) 2.745 (114) 2.631
Crediti vari correnti
Crediti verso imprese controllate 12 12
Crediti verso imprese collegate e joint
venture
Crediti verso altre parti correlate
Crediti verso altri 417 417
(c) 429 - 429
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la
clientela (Contract Assets)
- - - 33 33
Costi contrattuali differiti - 588 - (50) 538
Altri costi differiti 175 175
Risconti attivi di natura commerciale e
varia
727 (727)
(d) 727 36 - (17) 746
Totale (a+b+c+d) 3.935 36 (114) (17) 3.840

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 e IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2018 e 31 dicembre 2017, dell'anzianità degli Strumenti Finanziari inclusi nei crediti commerciali, vari e altre attività correnti:

Di cui scaduti da:
(milioni di euro) 31.12.2018 di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg. 91-180 gg. 181-365 gg. Oltre 365 gg.
Crediti commerciali,
vari e altre attività
correnti
2.792 2.281 511 40 94 121 256
(milioni di euro) 31.12.2017 di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg. 91-180 gg. Di cui scaduti da: 181-365 gg. Oltre 365 gg.
Crediti commerciali,
vari e altre attività
correnti
2.891 2.264 627 207 128 122 170

I crediti commerciali e vari netti comprendono Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) per 46 milioni di euro; diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2017 di 99 milioni di euro, principalmente a seguito degli impatti - pari complessivamente a 135 milioni di euro al 31 dicembre 2018 - derivanti dall'applicazione del nuovo principio IFRS 9 in merito all'adeguamento della copertura del rischio di credito in logica expected credit loss, con effetti su tutte le fasce di ageing e su tutti i segmenti. In particolare:

  • crediti netti non scaduti: registrano un incremento di 17 milioni di euro, per effetto dell'adozione dell'IFRS 15 e della conseguente rilevazione di Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) a seguito dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi, nonché dell'incremento del credito lordo Abbonati Consumer (conseguente alla rimodulazione tariffaria e alle nuove offerte commerciali). A tale andamento, si contrappongono gli impatti derivanti dalla citata applicazione dell'IFRS 9 e dalla rilevazione della componente finanziaria significativa per le cd. "vendite rateizzate";
  • crediti netti scaduti: diminuiscono di 116 milioni di euro, per effetto, oltre che dei citati impatti relativi all'adeguamento del rischio di credito, dell'andamento della fascia di crediti a breve scadenza (-167 milioni per i crediti scaduti da 0 a 90 giorni), conseguente alle maggiori cessioni, alla rimodulazione dei calendari di fatturazione e al miglioramento della performance di incasso nei confronti della clientela Top. Tale diminuzione è parzialmente compensata dall'incremento dei crediti wholesale verso altri operatori di telecomunicazioni con scadenza superiore ai 365 giorni (+97 milioni).

Crediti per lavori su commessa

Ammontano a 51 milioni di euro (34 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e comprendono 2 milioni di euro di crediti verso la società controllata Flash Fiber.

Crediti commerciali

Ammontano a 2.625 milioni di euro (2.745 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e sono al netto del relativo fondo svalutazione crediti di 541 milioni di euro (416 milioni di euro al 31 dicembre 2017). La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Al 1°gennaio 416 479
Effetto adozione IFRS 9 114
Accantonamenti a conto economico 172 145
Utilizzo e altre variazioni (161) (208)
Al 31 dicembre 541 416

Come già indicato in precedenza, l'adozione a partire dal 1° gennaio 2018 del nuovo principio IFRS 9 (Strumenti Finanziari) ha comportato l'iscrizione di 114 milioni di euro di maggiori svalutazioni per perdite attese su crediti di natura commerciale conseguenti al passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss previsto dall'IFRS 9.

I crediti commerciali diminuiscono di 120 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017, principalmente a seguito delle dinamiche delle posizioni creditorie verso clienti, parzialmente compensate da quella dei crediti verso altri gestori. Si evidenzia in particolare quanto segue:

  • crediti verso clienti: sono pari a 1.364 milioni di euro e diminuiscono di 222 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017;
  • crediti verso altri gestori: sono pari a 888 milioni di euro e si incrementano di 97 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017;
  • crediti verso imprese controllate: sono pari a 357 milioni di euro e si incrementano di 37 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017; sono relativi principalmente alla fornitura di prodotti e servizi di TLC a Flash Fiber (166 milioni di euro), INWIT (45 milioni di euro), 4G Retail (33 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle (30 milioni di euro) e Olivetti (26 milioni di euro);
  • crediti verso imprese collegate e joint venture: sono pari a 2 milioni di euro e si riferiscono principalmente alle società Alfiere e Tiglio 1.

Crediti vari correnti

Ammontano a 308 milioni di euro (al netto di un fondo svalutazione pari a 51 milioni di euro), diminuiscono di 121 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. In particolare comprendono:

  • crediti verso imprese controllate: ammontano a 10 milioni di euro (12 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si riferiscono per 3 milioni di euro a crediti verso società del Gruppo per consolidato fiscale (principalmente verso INWIT) e per 7 milioni di euro ad altri crediti (principalmente verso INWIT, Persidera e Telecom Italia Capital);
  • crediti verso altri: sono pari a 298 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Anticipi a fornitori 11 2
Crediti verso il personale 9 9
Crediti tributari 3 15
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 91 207
Partite diverse 184 184
Totale 298 417

I crediti tributari, pari a 3 milioni di euro, sono essenzialmente rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesto a rimborso ai sensi del DL n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla L. n. 278/2006.

I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici (91 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare:

  • crediti per cessioni pro solvendo verso società di factoring (60 milioni di euro);
  • crediti verso enti previdenziali ed assistenziali (23 milioni di euro);
  • crediti vari verso altri operatori di TLC (42 milioni di euro).

Altre attività correnti

La voce si incrementa di 139 milioni rispetto al 31 dicembre 2017 e comprende:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets): la voce è sorta al 1° gennaio 2018 - per un importo di 33 milioni di euro - a seguito dell'adozione dell'IFRS 15 per effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti comprensivi di Performance Obligation con differente tempistica di riconoscimento (quali pacchetti di beni e servizi), nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che prevedono uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale. I Contract Assets al 31 dicembre 2018 ammontano a 46 milioni di euro e sono al netto del relativo fondo svalutazione di 3 milioni di euro. L'incremento nell'esercizio, derivante da un'anticipazione del riconoscimento dei ricavi con conseguente iscrizione del Contract Asset, è connesso alla rilevazione di offerte bundle di beni e servizi, che prevedono il riconoscimento al cliente di uno sconto per un periodo inferiore alla durata minima contrattuale (generalmente 6 o 12 mesi nei contratti a 24 mesi), nonché alle modifiche contrattuali intervenute a seguito di variazioni di pricing, per nuovi servizi sottoscritti e sconti concessi ai clienti;

  • Costi contrattuali differiti: ammontano a 655 milioni di euro e sono principalmente relativi al differimento di costi connessi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela (al 31 dicembre 2017 erano classificati alla voce Risconti attivi di natura commerciale e varia).

Si evidenzia che i costi contrattuali (costi di ottenimento e costi di adempimento di un contratto), in base ai precedenti principi contabili, erano già oggetto di differimento (capitalizzazione o risconto) e rilevati a conto economico in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale e della tipologia di cliente. Con l'applicazione dell'IFRS 15, tale impostazione è rimasta sostanzialmente confermata, fatta salva la riclassifica dalle Attività immateriali dei costi di acquisizione della clientela del mobile (Subscribers Acquisition Costs – SAC) correlati a contratti con clausola di durata minima del contratto, pari al 1° gennaio 2018 a 78 milioni di euro (di cui 36 milioni di euro a breve termine). I costi di attivazione del servizio telefonico vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi di attivazione. La durata attesa stimata al 31 dicembre 2018 è mediamente pari a 7 anni per il fisso e 3 anni per il mobile.

Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti e sulla loro movimentazione nell'esercizio si rinvia alla Nota "Crediti vari e altre attività non correnti";

  • Altri costi differiti: ammontano a 165 milioni di euro, al 31 dicembre 2017 erano ricompresi nella voce Risconti attivi di natura commerciale e varia; si riferiscono per 17 milioni di euro al differimento di costi connessi a canoni per affitto immobili, per 59 milioni di euro a canoni di noleggio, per 2 milioni di euro a canoni di manutenzione e per 5 milioni di euro a premi assicurativi;

  • Risconti attivi di natura commerciale e varia: come sopra dettagliato, non più presenti al 31 dicembre 2018 in quanto compresi nelle precedenti voci; al 31 dicembre 2017 erano pari a 727 milioni di euro di cui 521 milioni di euro relativi al differimento di costi per attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela (oggetto della citata riclassifica nel 2018 nella voce Costi contrattuali differiti).

NOTA 12 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Capitale emesso 11.677 11.677
meno Azioni proprie (21) (21)
Capitale 11.656 11.656
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Riserva legale 2.294 2.240
Altre Riserve:
Riserva avanzo di fusione 1.721 1.721
Altre (271) (365)
Totale altre riserve 1.450 1.356
Utili accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio 644 2.723
Totale 18.138 20.069

Le movimentazioni del capitale nell'esercizio 2018 sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31.12.2017 ed il numero delle azioni in circolazione al 31.12.2018

(numero azioni) Al 31.12.2017 Emissione azioni Al 31.12.2018 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.203.122.583 15.203.122.583 71,61
meno: azioni proprie (b) (37.672.014) (37.672.014)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.165.450.569 15.165.450.569
Azioni di risparmio emesse
e in circolazione
(d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,39
Totale azioni emesse (a+d) 21.230.914.282 21.230.914.282 100,00
Totale azioni in circolazione (c+d) 21.193.242.268 21.193.242.268

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31.12.2017 ed il valore delle azioni in circolazione al 31.12.2018

(migliaia di euro) Capitale
al 31.12.2017
Variazione
di capitale
Capitale al
31.12.2018
Azioni ordinarie emesse (a) 8.361.718 8.361.718
meno: azioni proprie (b) (20.720) (20.720)
Azioni ordinarie in
circolazione
(c) 8.340.998 8.340.998
Azioni di risparmio emesse
e in circolazione
(d) 3.315.285 3.315.285
Totale Capitale emesso (a+d) 11.677.003 11.677.003
Totale Capitale in
circolazione
(c+d) 11.656.283 11.656.283

Il capitale sociale è invariato rispetto al 31 dicembre 2017.

Informativa sul capitale

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate rispettivamente in Italia (indice FTSE) e presso il NYSE nella forma di American Depositary Shares, ciascuna corrispondente a n.10 azioni, rispettivamente ordinarie o di risparmio, rappresentati da American Depositary Receipts (ADRs) emessi da JPMorgan Chase Bank.

Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.

La Società si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".

Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.

La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, la Società monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.

Privilegi delle azioni di risparmio

Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:

  • gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale, devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 5% di 0,55 euro per azione;
  • gli utili che residuano dopo l'assegnazione alle azioni di risparmio del dividendo privilegiato sopra indicato, di cui l'Assemblea deliberi la distribuzione, sono ripartiti tra tutte le azioni in modo che alle azioni di risparmio spetti un dividendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie, in misura pari al 2% di 0,55 euro per azione;
  • quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5% di 0,55 euro per azione, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
  • in caso di distribuzione di riserve le azioni di risparmio hanno gli stessi diritti delle altre azioni. Peraltro è facoltà dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio d'esercizio, in caso di assenza o insufficienza degli utili netti risultanti dal bilancio stesso per soddisfare i diritti patrimoniali sopra indicati, deliberare di soddisfare mediante distribuzione di riserve disponibili il privilegio e/o il diritto di maggiorazione. Il pagamento mediante riserve esclude l'applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui al punto che precede;
  • la riduzione del capitale sociale per perdite non ha effetto sulle azioni di risparmio se non per la parte della perdita che non trova capienza nella frazione di capitale rappresentata dalle altre azioni;
  • allo scioglimento di TIM S.p.A. le azioni di risparmio hanno prelazione nel rimborso del capitale fino a concorrenza di 0,55 euro per azione;
  • nel caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, l'Azionista di risparmio potrà richiedere a TIM S.p.A. la conversione delle proprie azioni in azioni ordinarie, secondo le modalità deliberate dall'Assemblea straordinaria all'uopo convocata entro due mesi dall'esclusione dalle negoziazioni.

Si precisa che nel capitale sociale è presente il vincolo di sospensione d'imposta per un importo pari a 1.191 milioni di euro.

─ ● ─

La Riserva da sovrapprezzo azioni è pari, al 31 dicembre 2018 a 2.094 milioni di euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2017.

La Riserva legale è pari, al 31 dicembre 2018, a 2.294 milioni di euro e si incrementa di 54 milioni di euro per effetto della destinazione dell'utile dell'esercizio 2017. Si segnala che la riserva, limitatamente all'ammontare di 1.835 milioni di euro, è soggetta al vincolo di sospensione d'imposta.

Le Altre riserve ammontano complessivamente, al 31 dicembre 2018, a 1.450 milioni di euro, con un incremento, rispetto al 31 dicembre 2017, di 94 milioni di euro.

Le Altre riserve, movimentate per il tramite del conto economico complessivo, sono le seguenti:

    • Riserva per rimisurazioni piani a benefici definiti (negativa per 81 milioni di euro): si incrementa rispetto al 31 dicembre 2017 di 15 milioni di euro a seguito della rilevazione degli utili attuariali TFR dell'esercizio 2018 al netto del relativo effetto fiscale (5 milioni di euro);
    • Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura (negativa per 992 milioni di euro; negativa per 1.053 milioni di euro al 31 dicembre 2017): tale riserva è correlata alla contabilizzazione delle operazioni di copertura dei flussi finanziari (cash flow hedge). In particolare, trattasi degli utili e delle perdite non realizzati, al netto dei relativi effetti fiscali, che derivano dall'adeguamento al fair value degli strumenti finanziari designati come strumenti a copertura dei flussi finanziari;
    • Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (17 milioni di euro): si incrementa, rispetto al 31 dicembre 2017, di 15 milioni di euro, a seguito dell'adozione, al 1° gennaio 2018, del nuovo principio IFRS 9 (11 milioni di euro), nonché della variazione positiva dei titoli diversi dalle partecipazioni (8 milioni di euro), parzialmente compensata dalla variazione negativa delle partecipazioni (4 milioni di euro).

Le Altre riserve comprendono inoltre:

  • -Riserva avanzo di fusione (1.721 milioni di euro) invariata rispetto al 31 dicembre 2017;
    • Riserva altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto: è pari a 196 milioni di euro (in incremento di 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017) e comprende:
    • il valore del prestito obbligazionario convertibile con scadenza 2015-2022 (186 milioni di euro);
    • il valore del Piano di incentivazione Special Award, approvato dall'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016 (2 milioni di euro);
    • il valore del Long Term Incentive Plan 2018-2020, approvato dall'Assemblea dei soci del 24 aprile 2018 (2 milioni di euro);
    • il valore delle "stock option", assegnate in base al Piano di Stock Option 2014-2016 (6 milioni di euro).

Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

    • Riserva indisponibile originata dall'applicazione dell'art. 7 comma 7 del D.Lgs n. 38/2005 (521 milioni di euro): rimane immutata rispetto al 31 dicembre 2017;
  • -Riserve diverse (68 milioni di euro).

Gli Utili (perdite) accumulati, incluso la perdita dell'esercizio, positivi per 664 milioni di euro al 31 dicembre 2018, si decrementano di 2.079 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. La movimentazione è connessa alle seguenti variazioni negative:

  • -1.854 milioni di euro riferiti alla perdita dell'esercizio 2018;
    • 166 milioni di euro a seguito della distribuzione di dividendi riferiti al Bilancio 2017, come deliberato dall'Assemblea dei soci del 24 aprile 2018;
    • 54 milioni di euro connessi all'accantonamento alla riserva legale del 5% dell'utile dell'esercizio 2017 come deliberato dall'Assemblea dei soci del 24 aprile 2018;
  • -5 milioni di euro relativi all'adozione al 1° gennaio 2018 dei nuovi principi IFRS 9 e IFRS 15.

A completamento dell'informativa sul patrimonio netto si fornisce di seguito il prospetto ex art. 2427, n. 7 - bis, riportante le voci di patrimonio netto distinte in base alla loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nel triennio 2015-2017.

Prospetto ex art. 2427, n. 7-bis

Natura/descrizione Importo al
31.12.2018
Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Riepilogo delle utilizzazioni effettuate
nel triennio 2016-2018
(milioni di euro) per copertura
perdite
per altre ragioni
Capitale 11.656
Riserve di capitale:
Riserva da soprapprezzo delle azioni 2.095 A,B,C 2.095
Riserva legale 1.953 B
Riserva altri strumenti
rappresentativi di patrimonio netto
196 B
Riserve diverse 59 A,B,C 59 25
Riserva per rimisurazione piani per
dipendenti a benefici definiti
57 A,B,C 57
Riserva ex D.Lgs. 38/2005 art.7
comma 7
521 B
Riserva avanzo di fusione 1.678 A,B,C 1.678 166
Riserve di utili:
Riserva da soprapprezzo delle azioni (1) A,B,C (1)
Riserva legale 341 B
Riserva ex art. 34, legge 576/1975 13 A,B,C 13
Riserve diverse 14 14 69
Riserva per adeguamento al fair
value degli strumenti derivati di
copertura e dei relativi sottostanti
(992) A,B,C (992)
Riserva per attività finanziarie
valutate al fair value rilevato nelle
altre componenti di conto economico
complessivo
17 B
Riserva per rimisurazione piani per
dipendenti a benefici definiti
(138) B (138)
Riserva avanzo di fusione 43 A,B,C 43
Utili portati a nuovo 2.498 A,B,C 2.498 363
Totale 20.010 5.326 457 166
Azioni proprie (40)
Quota non distribuibile (1) (42)
Residua quota distribuibile 5.244

Legenda:

A = per aumento di capitale;

B = per copertura perdite;

C = per distribuzione ai soci

(1) Rappresenta l'ammontare della quota non distribuibile relativa alla parte di riserva sovrapprezzo azioni necessaria a integrare la riserva legale per il raggiungimento del 1/5 del capitale sociale.

In particolare, gli importi indicati nella colonna "Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nel triennio 2016/2018 per altre ragioni" si riferiscono principalmente alla distribuzione dei dividendi, nonché agli oneri connessi alla distribuzione degli stessi.

La tabella sotto riportata evidenzia i vincoli, ai sensi dell'art. 109, comma 4, lettera b) del TUIR, relativi alle deduzioni effettuate in via extracontabile nei precedenti esercizi:

(milioni di euro)

Deduzioni extracontabili al 31.12.2017 25
Reversal per tassazioni nell'esercizio (2)
Deduzioni extracontabili al 31.12.2018 23
Imposte differite (IRES e IRAP) (6)
Vincolo sul patrimonio netto al 31.12.2018 17

Tale regime ha comportato l'apposizione di un vincolo indistintamente riferito alla massa delle riserve del patrimonio netto per un importo pari alle deduzioni extracontabili effettuate al netto delle relative imposte differite. Tale vincolo permane fino al riassorbimento contabile delle eccedenze fiscali dedotte e alla conseguente tassazione.

Più in particolare, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2017, le deduzioni diminuiscono di 2 milioni di euro per tassazioni effettuate nell'esercizio.

Pertanto, tenuto conto delle deduzioni residue effettuate nei precedenti esercizi e non oggetto del riallineamento fiscale effettuato ai sensi della L. 24 dicembre 2007 n. 244, il vincolo complessivo sul patrimonio netto a bilancio ammonta a 17 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2018 la Società ha riserve in sospensione d'imposta, soggette a tassazione in caso di distribuzione, per 1.848 milioni di euro sulle quali non sono state stanziate imposte differite in quanto non ne è prevista la distribuzione.

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2018 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 31 dicembre 2018:

n. Azioni massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Stock Option 2014-2016
133.042 73 80 1,15
343.069 189 158 1,01
893.617 492 393 0,99
13.497.406 7.423 5.264 0,94
Stock Options 14.867.134 8.177 5.895
Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni
ordinarie) (*)
1.082.485.386 2.000.000 n.d. n.d.
Prestiti obbligazionari 2.000.000
Totale 2.008.177

(*) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 13 PASSIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Passività finanziarie non correnti
Debiti finanziari a medio/lungo termine
Obbligazioni 12.091 13.040
Obbligazioni convertibili 1.893 1.862
Debiti verso banche 2.854 2.853
Debiti verso altri finanziatori
Debiti verso imprese controllate 4.174 5.970
21.012 23.725
Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine
Verso imprese controllate 1
Verso imprese collegate
Verso terzi 1.445 1.855
1.445 1.856
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
1.423 1.870
Derivati non di copertura 897 1.016
Risconti passivi
2.320 2.886
Totale passività finanziarie non correnti
(a)
24.777 28.467
Passività finanziarie correnti
Debiti finanziari a breve termine
Obbligazioni 2.120 1.522
Obbligazioni convertibili 6 6
Debiti verso banche 1.459 1.666
Debiti verso altri finanziatori 60 85
Debiti verso imprese controllate 3.572 531
Debiti verso imprese collegate
7.217 3.810
Passività per locazioni finanziarie a breve termine
Verso imprese controllate 1
Verso imprese collegate
Verso terzi 159 146
159 147
Altre passività finanziarie a breve termine
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
362 143
Derivati non di copertura 165 97
Risconti passivi
527 240
Totale Passività finanziarie correnti
(b)
7.903 4.197
Totale Passività finanziarie (Indebitamento Finanziario Lordo)
(a+b)
32.680 32.664

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

31.12.2018
(milioni di valuta estera)
31.12.2018
(milioni di euro)
31.12.2017
(milioni di valuta estera)
31.12.2017
(milioni di euro)
USD 2.506 2.189 2.512 2.094
GBP 1.267 1.416 1.266 1.426
JPY 20.034 159 20.033 148
EURO 28.916 - 28.996
32.680 32.664

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito all'operazione originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Fino a 2,5% 7.813 7.298
Da 2,5% a 5% 11.590 10.707
Da 5% a 7,5% 8.063 8.805
Da 7,5% a 10% 1.794 2.019
Oltre 10% 59 201
Ratei/risconti, MTM e derivati 3.361 3.634
32.680 32.664

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Fino a 2,5% 12.198 11.388
Da 2,5% a 5% 7.740 7.129
Da 5% a 7,5% 7.528 8.293
Da 7,5% a 10% 1.794 2.019
Oltre 10% 59 201
Ratei/risconti, MTM e derivati 3.361 3.634
32.680 32.664

Le scadenze delle passività finanziarie, in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2019 2020 2021 2022 2023 Oltre
2023
Totale
Prestiti obbligazionari 1.783 1.267 564 3.086 2.419 6.730 15.849
Loans ed altre passività finanziarie 3.213 728 1.275 873 437 4.141 10.667
Passività per locazioni finanziarie 141 141 140 115 117 932 1.586
Totale 5.137 2.136 1.979 4.074 2.973 11.803 28.102
Passività finanziarie correnti 2.247 - - - - - 2.247
Totale 7.384 2.136 1.979 4.074 2.973 11.803 30.349

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Quota non corrente 12.091 13.040
Quota corrente 2.120 1.522
Totale valore contabile 14.211 14.721
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazione
al costo ammortizzato
(362) (335)
Totale valore nominale di rimborso 13.849 14.227

Le obbligazioni convertibili comprendono il prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022. Sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Quota non corrente 1.893 1.862
Quota corrente 6 6
Totale valore contabile 1.899 1.868
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato
101 132
Totale valore nominale di rimborso 2.000 2.000

In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 15.849 milioni di euro e diminuiscono di 378 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (16.227 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni e rimborsi intervenuta nel corso dell'esercizio 2018.

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da TIM S.p.A., espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
31.12.18
(%)
Valore di
mercato al
31.12.18
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse
Euro 832,4 832,4 5,375% 29/1/04 29/1/19 99,070 100,486 836
GBP 850 950,2 6,375% 24/6/04 24/6/19 98,850 101,761 967
Euro 719,4 719,4 4,000% 21/12/12 21/1/20 99,184 103,331 743
Euro 547,5 547,5 4,875% 25/9/13 25/9/20 98,966 106,290 582
Euro 563,6 563,6 4,500% 23/1/14 25/1/21 99,447 105,849 597
Euro (a) 202,7 202,7 Euribor 6 mesi (base 365) 1/1/02 1/1/22 100 100 203
Euro 883,9 883,9 5,250% 10/2/10 10/2/22 99,295 108,430 958
Euro (b) 2.000 2.000 1,125% 26/3/15 26/3/22 100 93,934 1.879
Euro 1.000 1.000 3,250% 16/1/15 16/1/23 99,446 102,010 1.020
GBP 375 419,2 5,875% 19/5/06 19/5/23 99,622 104,518 438
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 98,417 984
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 103,328 775
USD 1.500 1.310 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 95,530 1.251
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 97,468 975
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 95,218 714
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 99,952 1.000
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 89,357 1.117
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 97,104 651
Totale 15.849 15.690

(a) Riservato ai dipendenti.

(b) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..

Si segnala che i regolamenti e/o i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari sopra esposti sono disponibili sul sito telecomitalia.com.

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del 2018, si segnala quanto segue:

Nuove emissioni

(milioni di valuta originale) valuta importo Data di emissione
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 2,875% scadenza 28/1/2026 Euro 750 28/6/2018
Rimborsi
(milioni di valuta originale) valuta importo Data di rimborso
Telecom Italia S.p.A. 593 milioni di euro 4,750% (1) Euro 593 25/5/2018
Telecom Italia S.p.A. 582 milioni di euro 6,125% (2)
(1) Al netto dei riacquisti per 157 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
Euro 582 14/12/2018

(2) Al netto dei riacquisti per 168 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 2.854 milioni di euro (2.853 milioni di euro al 31 dicembre 2017). I debiti verso banche a breve termine, pari a 1.459 milioni di euro, diminuiscono di 207 milioni di euro (1.666 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e comprendono 924 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.

I debiti verso altri finanziatori a breve termine ammontano a 60 milioni di euro (85 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

I debiti verso imprese controllate a medio/lungo termine, pari a 4.174 milioni di euro, diminuiscono di 1.796 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (5.970 milioni di euro). Si riferiscono ai finanziamenti ottenuti da Telecom Italia Capital S.A. (2.565 milioni di euro) e da Telecom Italia Finance S.A. (1.609 milioni di euro), conseguenti alle emissioni di prestiti obbligazionari effettuate dalle finanziarie del Gruppo sul mercato americano e lussemburghese.

I debiti verso imprese controllate a breve termine sono pari a 3.572 milioni di euro e aumentano di 3.041 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (531 milioni di euro). Si riferiscono a:

  • le quote correnti dei finanziamenti a medio/lungo termine nei confronti di Telecom Italia Capital S.A. (1.921 milioni di euro), Telecom Italia Finance S.A. (35 milioni di euro);
  • rapporti di finanziamento a breve termine contratti con Telecom Italia Finance S.A. (800 milioni di euro);
  • rapporti di conto corrente intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria regolati a tassi di mercato per complessivi 816 milioni di euro, intrattenuti in particolare nei confronti di Telecom Italia Finance S.A. (530 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle (156 milioni di euro), Telecontact (27 milioni di euro), TN Fiber (23 milioni di euro), Telenergia (20 milioni di euro), Noverca (14 milioni di euro), H.R. Services (13 milioni di euro), Telecom Italia Trust Technology (10 milioni di euro).

Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine, pari a 1.445 milioni di euro (1.856 milioni di euro al 31 dicembre 2017), si riferiscono essenzialmente a locazioni di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17. Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 159 milioni di euro (147 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e si riferiscono alla quota corrente delle passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine. In seguito al piano di razionalizzazione immobiliare in corso e alla conseguente riconsiderazione circa la probabilità di esercizio dell'opzione di rinnovo alla scadenza dei contratti di locazione immobiliare, si è provveduto alla riduzione della passività e del valore dei beni detenuti in locazione finanziaria per 215 milioni di euro. Inoltre, nel corso del 2018 sono stati rilevati complessivamente 47 milioni di euro di maggiori debiti per locazioni finanziarie e maggiori attività materiali, a seguito del riconoscimento di ulteriori contratti di locazione di autoveicoli come locazioni finanziarie in base alle previsioni dello IAS17.

I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.423 milioni di euro (1.870 milioni di euro al 31 dicembre 2017). I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 362 milioni di euro (143 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

I derivati non di copertura a medio/lungo termine ammontano a 897 milioni di euro (1.016 milioni di euro al 31 dicembre 2017). I derivati non di copertura a breve termine ammontano a 165 milioni di euro (97 milioni di euro al 31 dicembre 2017). Tali voci accolgono la valorizzazione passiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue con controparti bancarie a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata e trovano piena compensazione nelle corrispondenti voci classificate tra le attività finanziarie. Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".

"COVENANTS", "NEGATIVE PLEDGES" E ALTRE CONDIZIONI CONTRATTUALI IN ESSERE AL 31 DICEMBRE 2018

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1) ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2018 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 1.350 milioni di euro, di cui 800 milioni di euro a rischio diretto e 550 milioni di euro garantiti.

Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 800 milioni di euro si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • nel finanziamento di 500 milioni di euro firmato in data 14 dicembre 2015, TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo.

Nei finanziamenti BEI, sia assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI il cui importo nominale complessivo è pari a 550 milioni di euro che nei finanziamenti a rischio diretto, sono previsti alcuni covenant:

    • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e per i finanziamenti a rischio diretto del 2014 e 2015, anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
    • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere. Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il

(1) Il caso di change of controlpuò comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2018, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

REVOLVING CREDIT FACILITY

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2018:

(miliardi di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 - - 4,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 - - 3,0 -
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - - -
Totale 5,0 7,0 -

In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla chiusura anticipata delle due Revolving Credit Facility sindacate esistenti al 31 dicembre 2017 e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility sindacata per un importo pari a 5 miliardi di euro con scadenza 16 gennaio 2023, attualmente inutilizzata.

Al 31 dicembre 2018 TIM dispone di Term Loan bilaterali per 1.475 milioni di euro e linee Hot Money per 250 milioni di euro, completamente utilizzati.

RATING DI TIM

Al 31 dicembre 2018, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Stabile
MOODY'S Ba1 Stabile
FITCH RATINGS BBB- Negativo

NOTA 14 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

Come richiesto dalla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, nella tabella di seguito riportata è presentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) ex CESR (Committee of European Securities Regulators) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.

Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.

Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM e rappresentato nella Relazione sulla Gestione.

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Passività finanziarie non correnti 24.777 28.467
Passività finanziarie correnti 7.903 4.197
Totale debito finanziario lordo (a) 32.680 32.664
Attività finanziarie non correnti (°)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (15) (17)
Derivati attivi di copertura - non correnti (385) (310)
(b) (400) (327)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (466) (746)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (327) (326)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (885) (771)
(c) (1.678) (1.843)
Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob n.
Dem/6064293/2006 (ESMA)
(d=a+b+c) 30.602 30.494
Attività finanziarie non correnti (°)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie (e) (1.242) (1.284)
Indebitamento finanziario netto (*) (f=d+e) 29.360 29.210
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività
finanziarie
(g) (1.307) (1.414)
Indebitamento finanziario netto rettificato (f+g) 28.053 27.796

(*) Per quanto riguarda l'incidenza dei rapporti con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

(º) Al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 la voce Attività finanziarie non correnti (b + e) ammonta rispettivamente a 1.642 milioni di euro e a 1.611 milioni di euro.

Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(migliaia di euro) 31.12.2017 Incassi
e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o
Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni
di Fair
Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
31.12.2018
Debiti finanziari a medio/lungo
termine:
Obbligazioni 14.562 750 (1.175) 48 23 3 14.211
Obbligazioni convertibili 1.868 31 1.899
Debiti verso banche 3.739 1.627 (1.591) 3 3.778
Altri debiti finanziari 6.358 255 (534) 50 1 6.130
(a) 26.527 2.632 (3.300) 98 23 38 26.018
di cui quota a breve termine 2.802 5.006
Passività per locazioni
finanziarie a medio/lungo
termine:
2.003 91 (234) (256) 1.604
(b) 2.003 91 (234) (256) 1.604
di cui quota a breve termine 147 159
Altre passività finanziarie a
medio/lungo termine:
Derivati passivi di copertura
relativi a elementi coperti
classificati fra le attività/passività
non correnti di natura finanziaria: 1.927 (28) (146) (3) 1.750
Derivati non di copertura 1.113 228 (278) (1) 1.062
(c) 3.040 200 (424) (4) 2.812
di cui quota a breve termine 154 341 1 (4) 492
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 780 (245) 535
Altri debiti finanziari 228 1.448 1.676
Derivati passivi di copertura
relativi a elementi coperti
classificati fra le attività/passività
correnti di natura finanziaria 86 (52) 3 (2) 35
(d) 1.094 (52) 3 1.201 2.246
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(e=a+b+c+d) 32.664 2.723 (3.534) 246 (398) 979 32.680
Derivati attivi di copertura relativi
a elementi coperti classificati fra
le attività/passività non correnti e
correnti di natura finanziaria (f) 389 70 1 4 464
Derivati attivi non di copertura (g) 1.114 228 (278) (2) 1.062
Totale (h=e-f-g) 31.161 2.723 (3.534) (52) (121) 977 31.154

Si evidenzia che, relativamente alle "Differenze tassi di cambio", i "Derivati passivi di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria" si riferiscono a coperture di Titoli Obbligazionari in dollari emessi da Telecom Italia Capital S.A. acquistati sul mercato in data 20 luglio 2015 e detenuti in portafoglio da TIM S.p.A.. Tali titoli non sono stati evidenziati nella tabella sopra riportata in quanto fattispecie non prevista dai nuovi paragrafi 44 dello IAS7 (non si tratta, infatti, di attività che coprono passività derivanti da attività finanziarie).

NOTA 15 GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

OBIETTIVI E POLITICA DI GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI DI TIM S.p.A.

Come riportato nella Nota "Gestione dei Rischi finanziari" del Bilancio Consolidato del Gruppo TIM, TIM S.p.A. si attiene alle Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" definite a livello di Gruppo. Le politiche di gestione dei rischi di TIM S.p.A. rispettano le politiche di diversificazione definite a livello di Gruppo.

La definizione della composizione ottimale della struttura dell'indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello di Gruppo Consolidato e non a livello di singola società.

Per quanto concerne il rischio di cambio derivante dai debiti finanziari contratti da TIM S.p.A. denominati in valute diverse dall'Euro, tale rischio risulta integralmente coperto.

Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso di interesse sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti in Euro a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse.

Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con primarie controparti bancarie e finanziarie, il cui credit rating è oggetto di monitoraggio costante al fine di ridurre il rischio di credito.

Si evidenzia che TIM S.p.A. nei confronti delle società controllate mantiene rapporti di conto corrente, intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria e regolati a tassi di mercato, e stipula con le stesse finanziamenti con durata pluriennale sempre a condizioni di mercato.

RISCHIO DI TASSO D'INTERESSE: ANALISI DI SENSITIVITÀ

La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati di TIM S.p.A.. In particolare:

  • relativamente ai derivati che trasformano in tasso fisso euro le passività contratte da TIM S.p.A. (cash flow hedging), in applicazione dei principi contabili internazionali che regolano l'hedge accounting, la valorizzazione al fair value (mark to market) di tali strumenti viene accantonata in apposita riserva indisponibile del Patrimonio Netto. La variazione congiunta delle numerose variabili di mercato cui il calcolo del mark to market è soggetto tra la data di stipula delle operazioni e quella della valutazione, rende poco significativa qualsiasi ipotesi circa l'andamento delle variabili stesse. Con l'approssimarsi della scadenza dei contratti, gli effetti contabili descritti saranno gradualmente assorbiti fino al loro completo esaurimento;
  • se al 31 dicembre 2018 i tassi di interesse nei diversi mercati nei quali TIM S.p.A. opera fossero stati 100 punti base più alti/più bassi rispetto a quanto effettivamente realizzatosi, si sarebbero registrati a livello di conto economico, maggiori/minori oneri finanziari, al lordo del relativo effetto fiscale, per 83 milioni di euro (77 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

RIPARTIZIONE DELLA STRUTTURA FINANZIARIA TRA TASSO FISSO E TASSO VARIABILE

Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle di seguito riportate. Nella strutturazione delle tabelle seguenti si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego poiché tale grandezza risulta esprimere l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo e, per quanto concerne le attività finanziarie, si è tenuto conto della natura intrinseca delle operazioni considerate (caratteristiche finanziarie e durata) piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo, frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing di tasso di interesse stesso (come nel caso dei depositi bancari e dei crediti per cessione titoli), è stata considerata a tasso variabile.

Totale Passività finanziarie (al valore nominale di rimborso)

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Tasso fisso Tasso
variabile
Totale Tasso fisso Tasso
variabile
Totale
Obbligazioni 11.312 4.537 15.849 11.689 4.438 16.227
Loans e altre passività
finanziarie (*)
9.486 5.014 14.500 9.220 4.163 13.383
Totale 20.798 9.551 30.349 20.909 8.701 26.610

(*) Al 31.12.2018 le passività correnti sono pari a 2.247 milioni di euro, di cui 1.451 milioni di euro a tasso variabile (al 31.12.2017 erano pari a 1.097 milioni di euro, di cui 722 milioni di euro a tasso variabile).

Totale Attività finanziarie (al valore nominale di impiego)

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Tasso fisso Tasso
variabile
Totale Tasso fisso Tasso
variabile
Totale
Depositi e cassa - 885 885 - 871 871
Titoli 431 - 431 720 - 720
Altri crediti 779 361 1.140 602 135 737
Totale 1.210 1.246 2.456 1.322 1.006 2.328

Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.

Tasso di interesse effettivo

Con riferimento al tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali tale parametro è determinabile, si evidenzia che tale parametro è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura. L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando come peso ai fini della ponderazione il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto di ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.

Totale Passività finanziarie

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Obbligazioni 15.677 4,06 16.013 4,20
Loans e altre passività finanziarie 13.642 3,15 13.018 3,41
Totale 29.319 3,64 29.031 3,85

Totale Attività finanziarie

31.12.2018 31.12.2017
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Depositi e cassa 885 0,02 871 0,08
Titoli 431 3,36 720 4,82
Altri crediti 440 1,51 335 0,86
Totale 1.756 1,21 1.926 1,99

Relativamente alle attività finanziarie, si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.

Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo degli strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".

RISCHIO DI CREDITO

Il rischio credito rappresenta l'esposizione di TIM a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Al fine di misurare tale rischio nel tempo, nell'ambito dell'impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura commerciale verso clienti inclusi), l'introduzione dell'IFRS 9 ha imposto il passaggio dal modello delle perdite sostenute (incurred loss) ai sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss).

Tale rischio discende principalmente da fattori economico-finanziari, ovvero dalla possibilità che si verifichi una situazione di default di una controparte, ovvero da fattori più strettamente tecnico-commerciali o amministrativi.

La massima esposizione teorica al rischio di credito per TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio, escluse le garanzie attive ricevute, illustrate nella nota "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie".

Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola "pro soluto".

Rinviando per i dettagli a quanto indicato nella nota "Crediti commerciali, vari ed altre attività correnti", si precisa che gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici.

L'impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito. L'expected credit loss è calcolata tramite la default probability (probabilità che si verifichi l'evento di default) e la percentuale di credito che non si riuscirà a recuperare in caso di default (loss given default).

Inoltre, sempre per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che, come da politica di Gruppo, la gestione della liquidità di TIM S.p.A. si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nella gestione di mercato monetario. A tale gestione è affidato l'investimento degli eccessi temporanei di cassa in corso d'anno, il cui riassorbimento si prevede che avverrà entro i dodici mesi successivi.

Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore all'investment grade: inoltre, i depositi vengono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi. Riguardo gli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenziano impieghi per 250 milioni di euro (valore nominale) in Buoni del Tesoro italiani.

Per quanto attiene il rischio di credito afferente alle componenti attive del circolante e con particolare riferimento ai crediti commerciali, il rischio viene gestito su due piani:

  • la gestione operativa lungo tutta la filiera del processo, a cominciare dalle verifiche in fase di acquisizione per passare a quelle di gestione interna verso i clienti ancora attivi e alle successive fasi di sospensione del servizio, risoluzione contrattuale e affido ad appositi istituti specializzati nel recupero
  • la gestione di specifici programmi di cartolarizzazione piuttosto che di cessioni non ricorrenti, per la massima parte di natura pro soluto.

Ad ulteriore rafforzamento, a valle di uno specifico assessment, nel corso del 2018 sono state avviate alcune iniziative di miglioramento, che troveranno ulteriore sviluppo nei successivi esercizi. Tra queste, si segnalano la sostituzione della piattaforma di gestione del credito in sofferenza, l'introduzione di una nuova soluzione master legal per le posizioni retail a gestione massiva, la definizione di alcuni piani specifici (canvass) per il trattamento delle posizioni più critiche. Si evidenzia inoltre l'avvio di alcuni progetti per lo sviluppo di nuovi modelli evoluti di valutazione, prevenzione, gestione e controllo E2E del rischio in logica predittiva.

RISCHIO DI LIQUIDITÀ

TIM S.p.A. opera per perseguire l'obiettivo di Gruppo di un adeguato livello di flessibilità finanziaria.

Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2018, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle scadenze di rimborso del debito previste nei prossimi 18-24 mesi. Il 24% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2018 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi.

Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2018. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi sia gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura.

Passività finanziarie - Analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2019 2020 2021 2022 2023 Oltre
2023
Totale
Prestiti obbligazionari Quota capitale 1.783 1.267 564 3.086 2.419 6.730 15.849
Quota interessi 578 482 426 390 331 1.540 3.747
Loans e altre passività finanziarie (*) Quota capitale 3.213 728 1.275 873 437 4.141 10.667
Quota interessi 325 241 238 231 227 3.168 4.430
Passività per locazioni finanziarie Quota capitale 141 141 140 115 117 932 1.586
Quota interessi 89 82 74 66 60 286 657
Passività finanziarie non correnti(*) Quota capitale 5.137 2.136 1.979 4.074 2.973 11.803 28.102
Quota
interessi
992 805 738 687 618 4.994 8.834
Passività finanziarie correnti(**) Quota capitale 2.247 - - - - - 2.247
Quota
interessi
1 - - - - - 1
Totale passività finanziarie Quota capitale 7.384 2.136 1.979 4.074 2.973 11.803 30.349
Quota
interessi
993 805 738 687 618 4.994 8.835

(*) Comprendono gli strumenti derivati di copertura, ma escludono gli strumenti derivati non di copertura.

(**) Esclusi gli strumenti derivati non di copertura.

Strumenti derivati su passività finanziarie - Tabella dei flussi di interesse contrattualmente previsti

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2019 2020 2021 2022 2023 Oltre
2023
Totale
Esborsi 243 215 214 215 207 1.453 2.547
Incassi (227) (177) (177) (177) (167) (480) (1.405)
Derivati di copertura -
esborsi (incassi) netti
16 38 37 38 40 973 1.142
Esborsi 362 317 317 317 320 3.809 5.442
Incassi (362) (317) (317) (317) (320) (3.809) (5.442)
Derivati non di copertura -
esborsi (incassi) netti
- - - - - - -
Totale esborsi (incassi) netti 16 38 37 38 40 973 1.142

Al fine di individuare nella Capogruppo l'unica controparte del sistema bancario, tutte le operazioni in derivati del Gruppo, ad eccezione di quelle relative a due controparti bancarie, sono state accentrate in capo a TIM S.p.A.. Tale accentramento ha comportato per il Bilancio di TIM S.p.A. la presenza, per ogni operazione accentrata, di due derivati non di copertura (l'uno verso la banca e l'altro di importo uguale e contrario verso la società del Gruppo), mentre la relazione di copertura rimane in capo alla controllata ed al Gruppo.

I flussi relativi ai derivati non di copertura oggetto di gestione accentrata sono stati quindi esclusi sia dall'analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti per le passività finanziarie sia dall'analisi per scadenza dei flussi di interesse contrattualmente previsti per gli strumenti finanziari derivati, in quanto, essendo posizioni nettate tra loro, non sono significativi per l'analisi del rischio liquidità.

VALORE DI MERCATO DEGLI STRUMENTI DERIVATI

Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione. Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e nozionale.

Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e pertanto non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere.

Il valore di mercato dei CCIRS dipende invece anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.

Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, ed il prezzo di esercizio.

NOTA 16 STRUMENTI DERIVATI

Gli strumenti derivati perfezionati da TIM S.p.A. sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento, che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2018 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nella divisa di riferimento.

Le operazioni IRS prevedono, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

Nello svolgimento della funzione di Tesoreria del Gruppo e col fine di accentrare su un'unica entità (i.e. TIM S.p.A.) tutta l'esposizione verso le controparti bancarie, TIM detiene contratti derivati stipulati con banche e speculari contratti derivati intercompany con le società Telecom Italia Capital S.A., Telecom Italia Finance S.A., per un valore nozionale pari a 5.015 milioni di euro. Il saldo delle valorizzazioni attive e passive dei contratti in oggetto è pari a zero.

COPERTURE: RELAZIONE ECONOMICA TRA SOTTOSTANTE E DERIVATI

Le relazioni di copertura documentate in hedge accounting in TIM SpA appartengono a quattro categorie: i) coperture del fair value di emissioni obbligazionarie denominate in Euro e ii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso cedolare di emissioni obbligazionarie denominate in valute diverse dall'Euro, iii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso di interessi variabili su finanziamenti intercompany denominati in Euro, iv) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso di interessi variabili su finanziamenti intercompany denominati in valuta.

Nel primo caso, il rischio coperto è rappresentato dal fair value dell'obbligazione riconducibile ai tassi di interesse ed i derivati di copertura sono IRS che consentono di ricevere tutto o parte del flusso cedolare obbligazionario a fronte di un flusso di interesse variabile.

Il valore attuale di entrambi gli strumenti, sottostante e derivati, dipende dalla struttura dei tassi di interesse di mercato Euro, alla base del calcolo dei discount factor e dei flussi di interesse variabili del derivato. In particolare, le oscillazioni dei tassi si traducono in variazioni dei discount factor del flusso passivo di interesse fisso sul sottostante; sul derivato, si osservano variazioni dei discount factor del flusso attivo di interesse fisso e variazioni del flusso nominale di interesse variabile (solo parzialmente corrette dall'effetto discounting). Gli effetti indotti sul derivato hanno segno contabile contrario a quelli sul sottostante.

Nel secondo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow (e del rimborso del nominale) generata dai tassi di cambio; la copertura è costituita da combinazioni di IRS e CCIRS che sinteticamente trasformano il flusso cedolare in valuta a tasso fisso in flusso Euro a tasso fisso. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso di cambio producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest'ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di cambio.

Nel terzo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow a fronte dell'andamento dei tassi di interesse Euro di mercato. La copertura è effettuata mediante IRS che permettono di incassare un flusso variabile di interessi a fronte del pagamento di un flusso di interessi a tasso fisso. Il valore attuale di sottostante e derivati dipende dalla struttura dei tassi di interesse Euro di mercato. Le oscillazioni dei tassi generano un impatto sul valore nominale del flusso di interesse variabile del finanziamento (solo parzialmente corretto dall'effetto discounting); sul derivato si osservano variazioni dei discount factor del flusso passivo di interesse fisso e variazioni del flusso nominale di interesse variabile attivo (solo parzialmente corrette dall'effetto discounting). Gli effetti indotti sul derivato hanno segno contabile unico e contrario a quelli sul sottostante.

Nel quarto caso, il rischio coperto è la variabilità dei cash flow (compreso il nominale di rimborso) indotta dal tasso di cambio oltre che dai tassi di interesse di mercato in valuta; la copertura è costituita da derivati IRS e CCIRS che trasformano in tasso fisso Euro il tasso variabile in valuta. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso di cambio (oltre a quelle dei tassi di interesse in valuta) producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest'ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di cambio (ed ai tassi di interesse in valuta). Gli impatti provocati invece dai tassi di interesse Euro sulla leg passiva del derivato sono limitati al solo discounting.

COPERTURE: DETERMINAZIONE DELL'HEDGE RATIO

Le tipologie di copertura implementate dal Gruppo richiedono l'adozione di un hedge ratio pari a 1:1 in quanto le tipologie di rischio coperto (tasso di interesse e tasso di cambio) sono tali da generare effetti economici negli strumenti sottostanti compensabili solo tramite altrettante quantità nozionali di strumenti derivati.

COPERTURE: FONTI POTENZIALI DI INEFFICACIA

La contrattualizzazione degli strumenti derivati a copertura dei rischi finanziari avviene a condizioni di mercato ed ha l'obiettivo di neutralizzare completamente gli effetti da essi prodotti.

Nella pratica tuttavia, può succedere che sia le coperture in fair value hedge che quelle in cash flow hedge, benché finanziariamente perfette, non riescano a garantire anche una efficacia contabile assoluta a causa della molteplicità di controparti bancarie coinvolte, delle peculiarità di alcuni derivati riconducibili ad esempio a fixing e/o indicizzazione dei parametri variabili, della possibile imperfetta coincidenza tra critical terms.

Nella seguente tabella sono riportate le consistenze complessive degli strumenti finanziari derivati di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2018 e 2017; in ottemperanza alle richieste IFRS 7, si è passati da una rappresentazione degli importi nozionali sintetici di copertura all'attuale rappresentazione in cui gli importi nozionali sono esposti con riferimento a tutti gli strumenti derivati coinvolti nelle coperture.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore Euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'Euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia Rischio coperto Nozionale al
31.12.2018
(milioni di euro)
Nozionale al
31.12.2017
(milioni di euro)
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2018
(milioni di euro)
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2017
(milioni di euro)
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.334 4.334 52 2
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
- - - -
Totale derivati in Fair Value Hedge 4.334 4.334 52 2
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 2.213 2.401 (679) (675)
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
4.061 4.269 (754) (1.003)
Totale derivati in Cash Flow Hedge 6.274 6.970 (1.433) (1.678)
Totale derivati Non in Hedge Accounting - 3 - -
Totale derivati TIM 10.608 11.307 1.381 (1.676)

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

Coperture in Fair Value Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non correnti)
di natura finanziaria - Attività correnti / non correnti.
a) 4.334 52 50
Attività 52
Passività -
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non correnti)
di natura finanziaria - Attività correnti / non correnti.
b) - - -
Attività -
Passività -
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 4.334 52 50
Ratei 21
Strumenti derivati (gross value) 73
Strumenti sottostanti (1) Obbligazioni - Passività correnti / non correnti 4.334 (4.368)
di cui adeguamento al fair value Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in
fair value hedge e valutazioni al costo ammortizzato
c) (58) (53)
Inefficacia a) +b)+c) (3)
Adeguamento al fair value per
coperture chiuse anticipatamente (2)
(157)

(1) Comprende il valore di costo ammortizzato delle obbligazioni attualmente coperte maggiorato dell'adeguamento al fair value

(2) Riferito ad obbligazioni non più coperte, quindi non rappresentate in Tabella.

Coperture in Cash Flow Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
Variazione
fair value
cumulata
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
a) 2.213 (679) (4)
Attività 62 (21)
Passività (741) 17
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
b) 4.061 (754) 249
Attività 236 61
Passività (990) 188
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 6.274 (1.433) 245
Ratei 39
Strumenti derivati (gross value) (1.394)
di cui utili e perdite a riserva di
patrimonio netto
107
Determinazione inefficacia
Variazione strumenti derivati c) (688)
Strumenti sottostanti (3) d) 688
Inefficacia (4) Adeguamento positivo al Fair Value di strumenti
finanziari derivati - non di copertura
c)+d) (8)
Riserva Patrimonio Netto
Saldo riserva di patrimonio netto (1.304)
di cui dovuto a fair value di
coperture concluse
anticipatamente
25
Riclassifica a P&L Reversal negativo della riserva per adeguamento
al fair value di derivati di copertura (cash flow
hedge)
-

(3) Derivati ipotetici impiegati nelle misurazioni di efficacia delle coperture in cash flow hedge.

(4) Il dato di inefficacia, per sua natura e calcolo, non necessariamente coincide con la differenza delle variazioni cumulate di fair value derivati e sottostante; non considera l'effetto dovuto all'applicazione del CVA/DVA

Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:

Valuta di
denominazione
Nozionale in
valuta di
denominazione
(milioni)
Inizio
periodo
Fine
periodo
Tasso applicato Periodo di
interesse
Nozionale
in Euro
copertura
(milioni)
Tasso Euro
copertura
GBP 850 gen-19 giu-19 6,375% Annuale 1.214 5,311%
GBP 375 gen-19 mag-23 5,875% Annuale 552 5,535%
JPY 20.000 gen-19 ott-29 JPY Libor 6m + 0,94625% Semestrale 174 5,940%
USD 1.000 gen-19 nov-33 USD Libor 3m + 0.756% Trimestrale 849 5,994%
USD 1.500 gen-19 mag-24 5,303% Semestrale 1.099 4,226%
USD* 240 gen-19 giu-19 7,175% Semestrale 174 6,709%
EURO 794 gen-19 set-34 Euribor 6m + 0,8787% Semestrale 794 4,332%
EURO 791 gen-19 lug-36 Euribor 6m + 1,45969% Semestrale 791 5,884%

* Asset finanziario.

La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge, è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.

NOTA 17 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

VALUTAZIONE AL FAIR VALUE

Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti di TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:

  • per i finanziamenti a tasso variabile è stato assunto il valore nominale di rimborso;
  • per i finanziamenti a tasso fisso è stato assunto il valore attuale dei flussi futuri ai tassi di mercato del 31 dicembre 2018.

Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari di TIM, sono state classificate nei 3 livelli previsti da IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • -Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • -Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • -Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate:

  • le attività e le passività al 31 dicembre 2018 presentate in base alle categorie previste dall'IFRS 9 (adottato a partire dal 1/1/2018;
  • classificazione delle attività e passività finanziarie alla data di prima applicazione dell'IFRS 9 (1.1.2018);
  • le attività e le passività al 31 dicembre 2017 presentate in base alle categorie previste dallo IAS 39.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Legenda Categorie IAS 39

Acronimo

Finanziamenti e crediti Loans and Receivables LaR
Attività possedute fino a scadenza Financial assets Held-to-Maturity HtM
Attività finanziarie disponibili per la vendita Financial assets Available-for-Sale AfS
Attività e passività al fair value rilevato a conto Financial Assets/Liabilities Held for Trading FAHfT e FLHfT
Passività al costo ammortizzato Financial Liabilities at Amortised Cost FLAC
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2018

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o di
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair Value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2018
ATTIVITÀ'
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC 4.051 4.051 4.051
Attività non correnti
Crediti verso il personale 7) 39 39
Altri crediti finanziari 7) 306 306
Crediti vari verso altri (non correnti) 8) 10 10
Attività correnti
Crediti verso il personale 7) 13 13
Altri crediti finanziari a breve 7) 6 6
Cassa e altre disponibilitò liquide 7) 885 885
Crediti commerciali 11) 2.625 2.625
Crediti vari verso altri (correnti) 11) 121 121
Contract assets 11) 46 46
Attivita' finanziarie valutate al fair value
rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
FVTOCI 499 499 499
Attività non correnti
Altre partecipazioni 6) 33 33 3 16 14
7)
Titoli diversi dalle partecipazioni
Attività correnti
Crediti commerciali 11)
Titoli diversi dalle partecipazioni 7) 466 466 466
Attività finanziarie valutate al fair value
rilevato attraverso il conto economico
separato
FVTPL 1.062 1.062 1.062
Attività non correnti
Derivati non di copertura 7) 897 897 897
Attività correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni 7)
Derivati non di copertura 7) 165 165 165
Derivati di copertura HD 464 391 73 464
Attività non correnti
Derivati di copertura 7) 385 333 52 385
Attività correnti
Derivati di copertura 7) 79 58 21 79
Crediti finanziari per contratti di
locazione attiva n.a. 79 79 79
Attività non correnti
Attività correnti
7) 15
64
15
7) 64
Totale 6.155 4.051 890 1.135 469 1.542 14 79 6.155

Gli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value sono rappresentati dalle seguenti Altre partecipazioni iscritte tra le Attività non correnti per le quali non sono disponibili prezzi osservabili direttamente o indirettamente sul mercato:

  • -Banca UBAE
  • -Istituto Europeo di Oncologia
  • -Altre minori.

La valutazione di Banca UBAE, Istituto Europeo di Oncologia e delle altre società è stata effettuata sulla base di una analisi, ritenuta attendibile, degli elementi patrimoniali rilevanti.

Nel corso del 2018, non sono stati rilevati effetti economici a seguito della valutazione degli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value.

L'utile/(perdite) riconosciute nelle Altre componenti del Conto Economico Complessivo sono state iscritte nell'ambito della Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo.

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o
di fair value
(milioni di euro ) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value al
31.12.2018
PASSIVITA'
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
FLAC/HD 31.685 31.685 31.689
Passivita' non correnti
Debiti finanziari a medio lungo termine 13) 21.012 21.012
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine 13) 7.217 7.217
Debiti commerciali, vari e altre
à
21) 3.267 3.267
Contract liabilities 21) 189 189
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto economico
1.062 1.062 1.062
separato
Passività non correnti
FLHfT
Derivati non di copertura 13) 897 897 897
Passività correnti
Derivati non di copertura 13) 165 165 165
Derivati di copertura HD 1.785 1.785 1.785
Passività non correnti
Derivati di copertura 13) 1.423 1.423 1.423
Passività correnti
Derivati di copertura 13) 362 362 362
Passività per locazioni finanziarie
n.a.
1.604 1.604 3.015
Passività non correnti 13) 1.445 1.445
Passività correnti 13) 159 159
Totale 36.136 31.685 1.785 1.062 2.847 1.604 37.551

Classificazione delle attività e delle passività finanziaria alla data di prima applicazione dell' IFRS 9 (1.1.2018)

Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività finanziarie e le passività finanziarie al 1.1.2018 suddivise per:

nuova categoria determinata conformemente all'IFRS 9.

categoria originaria determinata conformemente allo IAS 39;

(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
1.1.2018
secondo la
nuova categoria
IFRS 9 (*)
Categorie
originarie IAS 39
Valore di
bilancio al
31.12.2017
secondo la
categoria
originaria IAS 39
ATTIVITÀ
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato AC 3.977 LaR 4.058
Attività non correnti
· Crediti verso il personale 7) 43 43
· Altri crediti finanziari 7) 225 225
· Crediti vari (non correnti) 8) 12 12
Attività correnti
· Crediti verso il personale 7) 14 14
· Altri crediti finanziari a breve 7) 102 102
· Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
7) 771 771
· Crediti commerciali 11) 2.631 2.745
· Crediti verso altri (correnti) 11) 146 146
· Contract assets 11) 33
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle
altre componenti di conto economico complessivo
FVTOCI 781 AfS 779
Attività non correnti
· Altre partecipazioni 6) 35 33
· Titoli diversi dalle partecipazioni 7)
Attività correnti
· Crediti commerciali (*) 11)
· Titoli diversi dalle partecipazioni 7) 746 746
Attività finanziarie valutate al fair value attraverso il
conto economico separato
FVTPL 1.114 FAHfT 1.114
Attività non correnti
· Derivati non di copertura 7) 1.016 1.016
Attività correnti
· Titoli diversi dalle partecipazioni 7)
· Derivati non di copertura 7) 98 98
Derivati di copertura HD 389 HD 389
Attività non correnti
· Derivati di copertura 7) 310 310
Attività correnti
· Derivati di copertura 7) 79 79
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva n.a. 50 n.a. 50
Attività non correnti 7) 17 17
Attività correnti 7) 33 33
Totale 6.311 6.390

(*)Per ulteriori dettagli si fa rimando a quanto già illustrato nella Nota "Principi contabili" e nelle rispettive note

(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
1.1.2018
secondo la
nuova categoria
IFRS 9 (*)
Categorie
originarie IAS 39
Valore di
bilancio al
31.12.2017
secondo la
categoria
originaria IAS 39
PASSIVITÀ
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato AC/HD 31.166 FLAC/HD 31.136
Passività non correnti
·
Debiti finanziari a medio lungo
termine
13) 23.725 23.725
Passività correnti
·
Debiti finanziari a breve termine
13) 3.810 3.810
·
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
21) 3.601 3.601
·
Contract liabilities
21) 30
Passività finanziarie valutate al fair value attraverso il
conto economico separato
FVTPL 1.113 FLHfT 1.113
Passività non correnti
·
Derivati non di copertura
13) 1.016 1.016
Passività correnti
·
Derivati non di copertura
13) 97 97
Derivati di copertura HD 2.013 HD 2.013
Passività non correnti
·
Derivati di copertura
13) 1.870 1.870
Passività correnti
·
Derivati di copertura
13) 143 143
Passività per locazioni finanziarie n.a. 2.003 n.a. 2.003
Passività non correnti 13) 1.856 1.856
Passività correnti 13) 147 147
Totale 36.295 36.265

(*)Per ulteriori dettagli si fa rimando a quanto già illustrato nella Nota "Principi contabili" e nelle rispettive note

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2017

Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 Livelli di
gerarchia o
di fair value
(milioni di euro ) Categorie
IAS 39
note Valore di
bilancio al
31.12.2017
Costo
ammortizzato
Costo Fair value
rilevato a
patrimonio
netto
Fair Value
rilevato a
conto
economico
Livello
1
Livello
2
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2017
ATTIVITÀ
Finanziamenti e Crediti LaR 4.058 4.058 4.058
Attività non correnti
Crediti verso il personale 7) 43 43
Altri crediti finanziari 7) 225 225
Crediti vari verso altri (non 8) 12 12
i)
Attività correnti
Crediti verso il personale 7) 14 14
Altri crediti finanziari a breve 7) 102 102
Cassa e altre disponibilitò
liquide equivalenti
7) 771 771
Crediti commerciali 11) 2.745 2.745
Crediti vari verso altri 11) 146 146
(
i)
Attivita' finanziarie disponibili per la
vendita
AfS 779 10 769 779
Attività non correnti
Altre partecipazioni 6) 33 10 23 3 20
Titoli diversi dalle 7)
Attività correnti
Titoli diversi dalle
partecipazioni disponibili per
7) 746 746 746
Attività al fair value rilevato a conto
economico possedute per la
negoziazione FAHft 1.114 1.114 1.114
Attività non correnti
Derivati non di copertura 7) 1.016 1.016 1.016
Attività correnti
Derivati non di copertura
Derivati di copertura
7) 98
389
347 98
42
98 389
Attività non correnti HD
7) 310 289 21 310
Derivati di copertura
Attività correnti
Derivati di copertura 7) 79 58 21 79
Crediti finanziari per contratti di
locazione attiva
n.a. 50 50 50
Attività non correnti 7) 17 17
Attività correnti 7) 33 33
Totale 6.390 4.058 10 1.116 1.156 749 1.523 50 6.390
Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 Livelli di
gerarchia o
di fair value
(milioni di euro ) Categorie
IAS 39
note Valore di
bilancio al
31.12.2017
Costo
ammortizzato
Costo Fair value
rilevato a
patrimonio
netto
Fair Value
rilevato a
conto
economico
Livello
1
Livello
2
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2017
PASSIVITA'
Passività al costo ammortizzato FLAC/HD 31.136 31.136 32.613
Passivita' non correnti
Debiti finanziari a medio 13) 23.725 23.725
l
i
Passività correnti
Debiti finanziari a breve 13) 3.810 3.810
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
21) 3.601 3.601
Passività al fair value rilevato a conto
economico possedute per la
negoziazione
1.113 1.113 1.113
Passività non correnti FLHfT
Derivati non di copertura 13) 1.016 1.016 1.016
Passività correnti 13) 97 97 97
Derivati non di copertura
Derivati di copertura
HD 2.013 1.995 18 2.013
Passività non correnti
Derivati di copertura a medio 13) 1.870 1.852 18 1.870
l
i
Passività correnti
Derivati di copertura a breve 13) 143 143 143
i
Passività per locazioni finanziarie
n.a. 2.003 2.003 3.177
Passività non correnti 13) 1.856 1.856
Passività correnti 13) 147 147
Totale 36.265 31.136 1.995 1.131 − 3.126 2.003 38.916

Utili e perdite per categorie IFRS 9 – esercizio 2018

(milioni di euro) Categorie IFRS 9 Utili/(perdite) nette
2018(1)
di cui da
interessi
Attività valutate al costo ammortizzato AC (405) 7
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL 24
Attività e passività al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI 37
Passività al costo ammortizzato AC (999) (929)
Totale (1.343) (922)

(1) Di cui 4 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

Utili e perdite per categoria IAS 39 - esercizio 2017

(milioni di euro) Categorie IAS 39 Utili/(perdite) nette
2017(1)
di cui da
interessi
Finanziamenti e crediti LaR (358) 4
Attività finanziarie disponibili per la vendita AfS 38
Attività e passività al fair valute rilevato a conto economico
possedute per la negoziazione
FAHfT e FLHfT (20)
Passività al costo ammortizzato FLAC (1.081) (1.006)
Totale (1.421) (1.002)

(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

NOTA 18 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2017 di 197 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2016 Incrementi/
Attualizz.
Decrementi 31.12.2017
Fondo Trattamento di Fine Rapporto 965 (1) (51) 913
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale 324 685 (172) 837
Fondi per piani pensionistici e altri 4 (4) -
Totale 1.293 684 (227) 1.750
di cui:
quota non corrente 1.274 1.661
quota corrente (*) 19 89

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Fondi per esodi agevolati.

(milioni di euro) 31.12.2017 Incrementi/
Attualizz.
Decrementi 31.12.2018
Fondo Trattamento di Fine Rapporto 913 (7) (59) 847
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale 837 203 (334) 706
Fondi per piani pensionistici e altri -
Totale 1.750 196 (393) 1.553
di cui:
quota non corrente 1.661 1.502
quota corrente (*) 89 51

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Fondi per esodi agevolati.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) diminuisce complessivamente di 66 milioni di euro. La diminuzione di 59 milioni di euro registrata nei "Decrementi" si riferisce alle anticipazioni ordinarie e agli utilizzi nell'esercizio per liquidazioni al personale cessato. Il minor costo nell'ambito della voce "incrementi/attualizzazioni" include principalmente quanto segue:

(milioni di euro) 2018 2017
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment - (6)
Oneri finanziari 12 13
(Utili) perdite attuariali nette rilevate nell'esercizio (21) (8)
Totale (proventi) oneri (9) (1)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

Gli utili attuariali netti registrati al 31 dicembre 2018 sono pari a 21 milioni di euro (utili attuariali netti per 8 milioni di euro nel 2017) e sono essenzialmente connessi alla variazione del tasso di attualizzazione, che si attesta all'1,57% rispetto all'1,30% utilizzato al 31 dicembre 2017, mentre per il tasso di inflazione è stata considerata la stessa percentuale del 31 dicembre 2017 (1,5% per tutto l'orizzonte temporale).

Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, l'importo spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la Società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata ed alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti.

Ai sensi dello IAS 19 il fondo è stato contabilizzato come "Piano a prestazione definita", per le quote maturate fino al 31 dicembre 2018.

In base alla disciplina introdotta dal D.Lgs. n.252/2005 e dalla Legge n.296/2006 (Finanziaria 2007), le quote maturate dal 2008 sono destinate o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare e assumono la natura di "Piano a contribuzioni definite". Restano comunque contabilizzate a T.F.R. le rivalutazioni del fondo al 31 dicembre 2006 effettuate in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge.

In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata Projected Unit Credit Method:

  • sono state proiettate, in base a una serie di ipotesi finanziarie (incremento del costo della vita, tasso d'interesse, incremento retributivo, ecc.), le possibili future prestazioni che potrebbero essere erogate a favore di ciascun dipendente iscritto al programma nel caso di pensionamento, decesso, invalidità, dimissioni, ecc.;
  • è stato calcolato il valore attuale medio delle future prestazioni alla data della valutazione, sulla base del tasso annuo di interesse adottato e della probabilità che ciascuna prestazione ha di essere effettivamente erogata;
  • è stata definita la passività, in misura pari al valore attuale medio delle future prestazioni che sarà generato dal fondo esistente alla data della valutazione, senza considerare alcun futuro accantonamento.

Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguentii:

IPOTESI ECONOMICHE Dirigenti Non Dirigenti
Tasso di inflazione 1,50% annuo 1,50% annuo
Tasso di attualizzazione 1,57% annuo 1,57% annuo
Tasso annuo di incremento TFR 2,625% annuo 2,625% annuo
Tasso annuo di incremento salariale reale:
età pari o inferiore a 40 anni 1,0% annuo 1,0% annuo
età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni 0,5% annuo 0,5% annuo
età superiore a 55 anni 0,0% annuo 0,0% annuo
IPOTESI DEMOGRAFICHE Dirigenti Non Dirigenti
Probabilità di decesso Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Probabilità di invalidità Tavole INPS distinte per
età e sesso
Tavole INPS distinte per
età e sesso
Probabilità di dimissioni:
sino al raggiungimento dei 40 anni di età 6,50% 1,00%
Dai 41 ai 50 anni di età 2,00% 0,50%
Dai 51 ai 59 anni di età 2,00% 0,50%
Dai 60 ai 64 anni di età 20,00% 6,50%
Dai 65 in poi nulla nulla
Probabilità di pensionamento Raggiungimento dei requisiti minimi previsti
dall'Assicurazione Generale Obbligatoria aggiornati in
base alla legge 214 del 22 dicembre 2011
Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno una anticipazione della
riserva di T.F.R. accantonata pari al 70%
1,5%
in ciascun anno
1,5%
in ciascun anno

L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2018 di 847 milioni di euro (913 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

È di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti.

La durata finanziaria media dell'obbligazione è pari a 11,9 anni.

VARIAZIONE DELLE IPOTESI Importi
(milioni di euro)
Tasso di turnover:
+ 0,25 p.p. (2)
- 0,25 p.p. 2
Tasso annuo di inflazione:
+ 0,25 p.p. 18
- 0,25 p.p. (18)
Tasso annuo di attualizzazione:
+ 0,25 p.p. (23)
- 0,25 p.p. 24

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale diminuiscono complessivamente di 131 milioni di euro come saldo tra i prelievi (334 milioni di euro) relativi agli utilizzi per le uscite relative ai piani di esodazione già accantonati nei precedenti esercizi e l'adeguamento (203 milioni di euro) del fondo per il personale non dirigente interessato all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" a seguito delle maggiori uscite effettuate nel corso del 2018 e della conseguente rivisitazione delle stime di uscita per gli esercizi 2019-2020 nonché delle modifiche in materia previdenziali introdotte dal D.L. 28 gennaio 2019 n.4.

NOTA 19 FONDI PER RISCHI E ONERI

Si incrementano, rispetto al 31 dicembre 2017, di 49 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Incrementi Utilizzo a conto
economico
Utilizzo diretto Riclassifiche/altri
movimenti
31.12.2018
Fondo imposte e rischi fiscali 35 3 (5) (4) 29
Fondo per oneri di ripristino 245 7 (11) 241
Fondo vertenze legali 515 104 (47) 4 576
Fondo rischi commerciali 23 22 (9) 36
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni societarie
39 (5) (6) 28
Altri fondi rischi e oneri 6 3 (4) (7) 4 2
Totale 863 139 (9) (85) 4 912
di cui:
quota non corrente 595 581
quota corrente 268 331

La quota non corrente dei fondi per rischi ed oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino e a una parte del fondo vertenze legali. In particolare, conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo per oneri di ripristino viene definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati nelle singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.

Il fondo imposte e rischi fiscali diminuisce di 6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento dei cespiti (batterie, palificazioni in legno). Diminuisce di 4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.

Il fondo vertenze legali si incrementa di 61 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017, principalmente a seguito dell'accantonamento legato alla sanzione connessa al procedimento Golden Power; comprende gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale (27 milioni di euro) e con i terzi (549 milioni di euro).

Il fondo rischi commerciali si incrementa di 13 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017, principalmente a seguito degli accantonamenti a fronte di rischi di natura commerciale.

Il fondo rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie diminuisce di 11 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.

Gli altri fondi rischi e oneri diminuiscono di 4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.

NOTA 20 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI

I debiti vari e altre passività non correnti al 31 dicembre 2018 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 2017
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 257 232
Debiti verso imprese controllate 21 12
Altri debiti verso terzi 1.905 1
(a) 2.183 245
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 107
Altri ricavi e proventi differiti 359
Contributi in conto capitale 357 391
Risconti passivi 655
(b) 823 1.046
Totale (a+b) 3.006 1.291

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 15
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 232 232
Debiti verso imprese controllate 12 12
Altri debiti verso terzi 1 1
(a) 245 245
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract
liabilities)
- 374 (252) 122
Altri ricavi e proventi differiti 281 281
Contributi in conto capitale 391 391
Risconti passivi 655 (655)
(b) 1.046 (252) 794
Totale (a+b) 1.291 (252) 1.039

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

Debiti vari non correnti

La voce si incrementa di 1.938 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 e comprende principalmente:

  • Debiti verso istituti di previdenza pari a 257 milioni di euro al 31 dicembre 2018: sono relativi alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero" (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale").

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Debiti non correnti
Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo 242 220
Scadenti oltre il 5°esercizio successivo 15 12
257 232
Debiti correnti 167 49
Totale 424 281
    • Debiti verso imprese controllate, pari a 21 milioni di euro al 31 dicembre 2018: si riferiscono alle posizioni debitorie per l'adozione del consolidato fiscale nazionale;
    • Altri debiti verso terzi, pari a 1.905 milioni di euro al 31 dicembre 2018: si incrementano di 1.904 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 principalmente a seguito dell'investimento connesso all'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G, per un importo complessivo di 1.922 milioni di euro (al netto del pagamento della prima rata per 477 milioni di euro, avvenuta a fine ottobre 2018), per effetto della partecipazione alla gara per l'assegnazione degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, avvenuta nel corso del 2018. Il debito residuo è stato iscritto al valore nominale per 1.903 milioni di euro tra i debiti non correnti e 19 milioni di euro tra i debiti correnti; in particolare, la ripartizione temporale dei pagamenti è la seguente:
    • -19 milioni di euro entro settembre 2019;
    • -110 milioni di euro entro settembre 2020;
    • -55 milioni di euro entro settembre 2021;
    • -1.738 milioni di euro entro settembre 2022.

Altre passività non correnti

La voce diminuisce per 223 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 e comprende:

    • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 107 milioni di euro al 31 dicembre 2018: la voce, che al 31 dicembre 2017 era classificata nei Risconti passivi, si riversa a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2018 si riverserà a conto economico generalmente entro il 31 dicembre 2020. In particolare, la voce comprende principalmente:
    • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (20 milioni di euro al 31 dicembre 2018): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione / installazione, in base ai precedenti principi contabili, erano differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela. Con l'IFRS 15 tali tipologie di ricavo, non essendo relative a performance obligation separate, sono allocate alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzate lungo il periodo di esecuzione del contratto;
    • i ricavi differiti relativi a canoni di accesso alla rete (32 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
    • i ricavi differiti relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione (49 milioni di euro al 31 dicembre 2018).
    • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 359 milioni di euro al 31 dicembre 2018: al 31 dicembre 2017 erano ricompresi nella voce Risconti passivi; si riferiscono ai ricavi differiti derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi operativi);
    • Contributi in conto capitale, pari a 357 milioni di euro al 31 dicembre 2018: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL;
    • Risconti passivi: al 31 dicembre 2017 erano pari a 655 milioni di euro, di cui 374 milioni di euro relativi al differimento dei ricavi da contratti con i clienti (oggetto della citata riclassifica nel 2018 nella voce Ricavi differiti da contratti con clienti) e 281 milioni di euro oggetto di riclassifica nella voce Altri ricavi e proventi differiti.

NOTA 21 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITÀ CORRENTI

I debiti commerciali, vari e altre passività correnti al 31 dicembre 2018 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2017 di cui Strumenti
Finanziari
Debiti per lavori su commessa (a) 18 19
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 2.610 2.610 2.862 2.862
Debiti verso altri gestori di
telecomunicazioni
284 284 240 240
Debiti verso imprese controllate 242 242 225 225
Debiti verso imprese collegate e joint
venture
3 3 3 3
Debiti verso altre imprese correlate 28 28 24 24
(b) 3.167 3.167 3.354 3.354
Debiti vari
Debiti verso imprese controllate 60 42
Debiti verso altre parti correlate 23
23
Debiti tributari 108 484
Debiti verso istituti di previdenza 277 145
Debiti per compensi al personale 96 167
Altri 169 100
228
170
Fondi relativi al personale (ad
eccezione del TFR) per le quote che si
prevede verranno liquidate entro 12
mesi
51 89
Fondi per rischi e oneri per le quote
che si prevede verranno liquidate
entro 12 mesi
331 268
(c) 1.115 100 1.446 170
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con
clienti (Contract liabilities)
862 189
Poste connesse alla clientela 503 77
Acconti 68
Altri ricavi e proventi differiti 76
Risconti passivi di natura
commerciale e varia
460
(d) 938 189 1.031 77
Totale (a+b+c+d) 5.238 3.456 5.850 3.601

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione nuovi principi 1.1.2018
Riclassifiche
IFRS 15
Rettifiche
IFRS 15
Debiti per lavori su commessa (a) 19 19
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 2.862 2.862
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 240 240
Debiti verso imprese controllate 225 225
Debiti verso imprese collegate e joint venture 3 3
Debiti verso altre imprese correlate 24 24
(b) 3.354 3.354
Debiti vari
Debiti verso imprese controllate 42 42
Debiti verso altre parti correlate 23 23
Debiti tributari 484 484
Debiti verso istituti di previdenza 145 145
Debiti per compensi al personale 167 167
Altri 228 228
Fondi relativi al personale (ad eccezione del TFR)
per le quote che si prevede verranno liquidate
entro 12 mesi
89 89
Fondi per rischi e oneri per le quote che si
prevede verranno liquidate entro 12 mesi
268 268
(c) 1.446 1.446
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti
(Contract liabilities)
927 (121) 806
Poste connesse alla clientela 503 (503)
Acconti 68 (68)
Altri ricavi e proventi differiti 104 104
Risconti passivi di natura commerciale e varia 460 (460)
(d) 1.031 (121) 910
Totale (a+b+c+d) 5.850 (121) 5.729

Sono qui di seguito riepilogati gli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15:

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dall'adozione dell'IFRS 15 si rinvia alla Nota "Principi contabili".

Debiti commerciali

La voce si decrementa di 187 milioni di euro. rispetto al 31 dicembre 2017, principalmente a seguito della dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo. Si segnala in particolare quanto segue:

  • debiti commerciali verso imprese controllate, pari a 242 milioni di euro: si riferiscono a posizioni debitorie verso Telecom Italia Sparkle (56 milioni di euro) per servizi di telecomunicazioni, Telenergia (36 milioni di euro), Olivetti (31 milioni di euro), 4G Retail (22 milioni di euro), INWIT (21 milioni di euro), HR Services (17 milioni di euro), Telecontact (14 milioni di euro) e Telecom Italia Trust Technologies (10 milioni di euro) per rapporti di fornitura.
  • debiti commerciali verso imprese collegate, pari a 3 milioni di euro: sono relativi a rapporti di fornitura principalmente verso Movenda e W.A.Y. S.r.l. e Movenda S.p.A;
  • debiti commerciali verso altre parti correlate, pari a 28 milioni di euro: si riferiscono principalmente a posizioni debitorie verso il gruppo Havas.

Debiti vari

La voce si decrementa di 331 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 e comprende principalmente:

  • i debiti tributari, pari a 108 milioni di euro: si riferiscono al debito per IVA (12 milioni di euro), al debito per la tassa di concessione governativa (21 milioni di euro) ed al debito verso l'Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (69 milioni di euro);
  • i debiti verso istituti di previdenza: comprendono la quota a breve del debito verso INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero", come indicato nella nota "Debiti vari e altre passività non correnti";
  • i debiti verso società controllate includono 12 milioni di euro per consolidato fiscale (principalmente verso Olivetti, Noverca e Flash Fiber);
  • gli altri debiti comprendono - tra le altre partite - i debiti per contributi da Stato e Unione Europea;
  • i fondi relativi al personale e i fondi per rischi ed oneri.

Altre passività correnti

La voce si decrementa di 93 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 e comprende:

    • Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 862 milioni di euro al 31 dicembre 2018: la voce è sorta a seguito dell'applicazione dell'IFRS 15 per evidenziare le passività verso clienti connesse alle obbligazioni della Società di trasferire beni e servizi per i quali ha ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2017 si è riversato sostanzialmente entro il 31 dicembre 2018 mentre quello al 31 dicembre 2018 si attende che si riversi a conto economico mediamente entro l'esercizio successivo. In particolare:
      • Contract Liabilities (114 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce è sorta a seguito dell'applicazione dell'IFRS15 per l'importo di 30 milioni di euro, per effetto di contratti aventi performace obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi (quali pacchetti di beni e servizi) dove i servizi (rilevati sulla base dell'effettivo consumo) sono offerti al cliente ad un prezzo scontato. L'incremento dell'esercizio (85 milioni di euro) è principalmente connesso all'avvio di offerte commerciali che prevedono alcuni servizi aggiuntivi erogati nella fase iniziale del contratto; poichè il relative fair value di tali servizi risulta inferiore rispetto al valore fatturato, l'applicazione dell'IFRS 15 determina la riallocazione di tale maggior valore alle altre performance obligations contrattuali le cui prestazioni verranno eseguite lungo la durata contrattuale pari mediamente a 24 mesi.;
      • Poste connesse alla clientela (330 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente; l'andamento in diminuzione nel corso dell'esercizio è principalmente riconducibile alle modifiche delle offerte commerciali, che prevedono un minor ricorso all'anticipazione di canoni e contributi, anche per effetto di variazioni delle modalità di fatturazione;
      • Acconti e anticipi pari a 121 milioni di euro al 31 dicembre 2018: la voce comprende debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
      • Ricavi differiti da contratti con clienti pari a 297 milioni di euro al 31 dicembre 2018: la voce, che al 31 dicembre 2017 era classificata nei Risconti passivi di natura commerciale e varia, è relativa al differimento dei ricavi da contratti con i clienti e comprende principalmente:
      • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (59 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione e installazione, in base ai precedenti principi contabili, erano differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela. Con l'IFRS 15 tali tipologie di ricavo, non essendo relative a performance obligation separate, sono allocate alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e riconosciute sulla base dell'esecuzione delle stesse;
      • i ricavi differiti da canoni di interconnessione (121 milioni di euro);
      • i ricavi differiti per canoni di noleggio e manutenzione (97 milioni di euro).
    • Altri ricavi e proventi differiti pari a 76 milioni di euro al 31 dicembre 2018: al 31 dicembre 2017 erano ricompresi nella voce Risconti passivi di natura commerciale e varia; si riferiscono per 45 milioni di euro ai ricavi differiti derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva e per 31 milioni di euro ai ricavi differiti dai contratti di locazione immobiliare (leasing attivi operativi);
    • Risconti passivi di natura commerciale e varia: al 31 dicembre 2017 erano pari a 460 milioni di euro, di cui 436 milioni di euro relativi a differimento dei ricavi da contratti con clienti (oggetto della citata riclassifica nella voce Ricavi differiti da contratti con clienti) e 24 milioni di euro oggetto di riclassifica nella voce Altri ricavi e proventi differiti.

NOTA 22 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui TIM S.p.A. è coinvolta al 31 dicembre 2018, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, TIM S.p.A. ha iscritto passività per complessivi 508 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura del presente documento e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnicoprocessuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potrebbe pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

A) PRINCIPALI CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM

Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica. Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto, in capo ad alcune parti civili, l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello, promosso dagli imputati condannati, la sentenza di primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due ex investigatori privati nei confronti dei quali è stata confermata la condanna, per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di tre Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzate negli appelli da alcune parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile. All'esito del giudizio d'appello, quindi, sono risultate confermate le statuizioni civili liquidate in primo grado che TIM, in qualità di responsabile civile, ha già corrisposto alle parti civili richiedenti. Avverso la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte d'Assise d'appello di Milano è stato proposto da parte di tre imputati ricorso per Cassazione. Ad aprile 2018 la Suprema Corte ha confermato le condanne degli imputati, ha annullato le statuizioni civili, rinviando al giudice civile per una più attenta valutazione delle pretese avanzate, soprattutto in ordine alla prova del "quantum" e ha annullato con rinvio la parte relativa alla confisca a favore dello Stato, che dovrà essere rivalutata da diversa sezione della Corte d'Assise d'Appello di Milano.

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'accertamento dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari 74,3 milioni di euro.

La Società è convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava; ha quindi presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e ha presentato ricorso al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Con ordinanza del luglio 2018, il TAR ha accolto l'istanza cautelare e sospeso il pagamento della sanzione fissando la data per l'udienza di merito.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del Gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni.

Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è anche titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.

L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.

Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.

La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017.

Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento dei provvedimenti in questione.

Come detto, Il presupposto dell'esercizio dei poteri speciali era (erroneamente, secondo la Società) racchiuso nel controllo di fatto risultante dall'esito della assemblea del 4 maggio 2017 e nella direzione e coordinamento di Vivendi su TIM. Entrambe queste circostanze sono venute meno, in quanto:

  • nell'assemblea del 4 maggio 2018 ha prevalso la lista presentata dai soci Elliott lnternational LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership;
  • il Consiglio di amministrazione rinnovato è composto da 13 amministratori indipendenti su 15 e solo 5 provengono dalla lista di Vivendi;
  • sono venuti meno la direzione e coordinamento di Vivendi, così come il controllo di fatto.

Conseguentemente, la Società ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dei due Decreti manifestando, comunque, in via subordinata, la propria disponibilità a concorrere a una rielaborazione delle prescrizioni in capo a TIM che tenesse conto della mutata realtà.

La Presidenza del Consiglio, con decreto del 6 luglio 2018, ha ritenuto di non disporre un ulteriore esercizio dei poteri speciali, ribadendo la validità dei due Decreti già emessi, e ne ha respinto l'istanza di revoca.

La motivazione di tale diniego risiede nell'asserita circostanza che i nuovi assetti di governance della Società sarebbero allo stato caratterizzati da una estrema variabilità; il che non consentirebbe, ferme le esigenze di tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza ed al funzionamento delle reti, di superare i provvedimenti con i quali sono stati esercitati i poteri speciali.

Conseguentemente la Società ha presentato ricorso per motivi aggiunti, nell'ambito dei già pendenti ricorsi avverso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre e del 2 novembre 2017, avverso la delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018, con cui è stata respinta l'istanza di revoca presentata dalla Società, all'esito della mutata situazione della corporate governance.

Procedimento Antitrust A428

A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.

TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.

Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.

Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.

Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.

Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'AGCM , che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.

AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto di tempestivo adempimento valutato positivamente dall'Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.

Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo 2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQWest Italia e Digitel.

Vodafone (A428)

Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.

Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).

TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.

Con atto di citazione del 28 maggio 2015 innanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.

L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.

Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il Giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata, al giorno 11 luglio 2017, l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta in complessivi 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.

COLT TECHNOLOGY SERVICES

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.

KPNQ West Italia S.p.A.

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, KPNQ West Italia ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

TELEUNIT

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. In particolare la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – KO) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi perché non replicabili dai concorrenti). TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Con atto di citazione dell'ottobre 2009 innanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.

A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.

Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha notificato alla ricorrente controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).

SIPORTAL

E' pendente, innanzi al Tribunale di Roma, il giudizio risarcitorio promosso da Siportal nei confronti di TIM, con pretese complessivamente indicate in circa 48,4 milioni di euro per asseriti danni derivanti dalla condotta di boicottaggio tecnico attuata nel periodo dal 2009-2011 e dagli effetti inerziali dell'abuso sino al 2015 con la perdita di partner commerciali e di ulteriori acquisizioni di clienti (tale ultima voce di danno è stata quantificata in 25 milioni di euro). L'azione è fondata sul provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio rigettando integralmente le pretese di controparte.

MC-Link

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, MC-Link ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 51 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2012, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Procedimento Antitrust I-761

Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.

A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.

Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato.

WIND (I-761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva). A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti, inizialmente indicati come protratti sino al dicembre 2015, sono poi stati indicati da Wind come ancora in corso. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.

VODAFONE (I-761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Vodafone ha convenuto in giudizio TIM e alcune imprese di rete, avanzando pretese risarcitorie nei confronti della Società per circa 193 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del noto procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale dal 2011 al 2017.

Vodafone contesta un'asserita violazione della normativa antitrust attuata da TIM, nei mercati all'ingrosso dell'accesso alla propria rete fissa (linee ULL; Bitstream; WLR), mediante abuso di posizione dominante e intesa illecita con le imprese di manutenzione per il mantenimento del monopolio sull'offerta dei servizi di manutenzione correttiva sulla propria rete. In particolare tale intesa restrittiva avrebbe riguardato il coordinamento, da parte della Società, delle condizioni economiche contenute nelle offerte formulate dalle suddette imprese nei confronti degli OAO, per il servizio di manutenzione, a prezzi artificiosamente elevati rispetto al costo della manutenzione ricompresa nel canone di accesso regolamentato, allo scopo di far ritenere come non conveniente la disaggregazione del servizio stesso. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alle rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi e ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate. Il termine per la chiusura del procedimento è attualmente fissato al 31 maggio 2019.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinnanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I-799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali. Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento. Con ordinanza del 19 luglio, il TAR ha respinto la richiesta cautelare di Open Fiber per assenza di periculum; l'udienza di merito è stata successivamente fissata a febbraio 2020. Per la discussione del ricorso di Wind Tre, il TAR ha fissato l'udienza di merito a maggio 2019.

Vodafone

Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e incrementate in un range compreso tra i 30 e i 48,9 milioni di euro.

La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela e anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.

La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte nonché, successivamente, la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.

EUTELIA e VOICEPLUS

Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.

L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte di Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.

Con sentenza del mese di febbraio 2018 il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado. TIM si è costituita in appello chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado.

SKY

Nel 2016 TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.

La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione a equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.

SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta. A maggio 2018 la causa è stata trattenuta in decisione ed il giudizio prosegue con udienza di discussione fissata per il 4 aprile 2019.

Fatturazione a 28 giorni

La delibera 121/17/CONS di marzo 2017 con la quale l'AGCom ha integrato la n. 252/16/CONS costituisce l'esito conclusivo di un percorso regolamentare che ha sempre avuto in via esclusiva la finalità di tutela della trasparenza delle tariffe e della comparazione delle condizioni economiche.

Detta delibera 121/17/CONS ha tra l'altro introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo in particolare per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS per difetto assoluto di attribuzione. In data 12 febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso, le cui motivazioni sono state pubblicate in data 4 maggio 2018. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato in data 18 giugno 2018.

Nel corso del mese di dicembre 2017 AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione da parte di TIM di quanto disposto nella delibera 121/17/CONS per non aver adottato una cadenza di rinnovo delle offerte di telefonia fissa e di fatturazione su base mensile o suoi multipli, ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso. Inoltre la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione

elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese.

TIM si è adeguata a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).

In data 7 marzo 2018, è stata notificata a TIM un'ulteriore delibera (la n. 112/2018/CONS) con cui AGCom ha (i) diffidato la Società a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.

La predetta delibera è stata impugnata il 16 marzo 2018 da TIM con atto di motivi aggiunti innestato nell'ambito del ricorso contro la delibera 499/17/CONS con richiesta di misure cautelari monocratiche, accolte in via provvisoria fino alla camera di consiglio dell'11 aprile 2018 con decreto presidenziale pubblicato il 26 marzo 2017.

A seguito della notifica il 9 aprile 2018 da parte di AGCom del decreto presidenziale n. 9/18/PRES – che ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori – TIM e gli altri operatori interessati dal decreto presidenziale hanno rinunciato all'istanza cautelare.

Il 7 maggio 2018 TIM ha impugnato altresì il decreto presidenziale AGCom n. 9/18/PRES e la delibera n. 187/18/CONS che ha ratificato tale decreto. Il 3 luglio 2018 AGCom ha pubblicato la nuova delibera 269/18/CONS con cui ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori debbono restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM, in continuità con le azioni intraprese e le argomentazioni già spese, ha impugnato anche tale delibera. A settembre 2018 TIM ha impugnato anche la delibera 297/18/CONS con cui AGCom le ha comminato la sanzione di euro 696.000 per aver continuato ad applicare – in violazione della delibera AGCom 121/17/CONS – una fatturazione e rinnovo settimanale delle offerte a decorrere dal 16 febbraio 2018.

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di euro 1,16 milioni comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e con ordinanza del 20 dicembre 2018 il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno, fino al 31 marzo 2019.

Il 30 novembre 2018 AGCom ha pubblicato la delibera 521/18/CONS con cui ha comminato a TIM una sanzione di 1.044.000 euro. La sanzione è stata imposta per violazione delle regole di trasparenza e dei diritti di recesso nella modifica delle condizioni contrattuali delle offerte mobili applicate ai clienti dal 8 aprile 2018 a seguito del ripristino della fatturazione mensile. TIM a gennaio 2019 ha impugnato dinnanzi al TAR anche tale delibera.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind-Tre e dell'Associazione di categoria ASSTEL per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. In data 13 aprile 2018 è stato pubblicato il provvedimento con cui AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento del provvedimento cautelare AGCM n. 27112 dell'11 aprile 2018.

L'Autorità nell'adunanza del 27 giugno 2018 ha preso atto della relazione presentata da TIM in merito all'ottemperanza alla misura cautelare.

Il termine per la chiusura del procedimento è fissato per il 31 marzo 2019.

Contenzioso Vodafone - Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione degli importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state appellate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato.

Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994- 1998

In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello.

Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.

Con esclusivo a parte del conguaglio del canone '98 (pari a circa 41 milioni), il Tar Lazio con ordinanza del dicembre 2018 Tar ha sospeso il giudizio, sollevando questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone '98 attualmente pendente ed illustrato in un successivo paragrafo). Le questioni pregiudiziali si basano, fra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione.

Olivetti – Esposizione amianto

Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A.", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A." e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate). Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei

confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni. Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione nei confronti di TIM.

All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione, 4 imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. La Società ha impugnato le motivazioni della sentenza di primo grado e, prima del giudizio di secondo grado ha sottoscritto accordi transattivi anche con gli ultimi 6 eredi costituiti parte civile. Nel giudizio d'appello, quindi, le uniche parti civili costituite erano enti e associazioni.

Ad aprile 2018 la Corte d'Appello di Torino, in riforma della sentenza di condanna di primo grado, ha assolto tutti gli imputati per tutti i capi di imputazione con la formula più ampia: "perché il fatto non sussiste".

Nelle motivazioni, depositate ad ottobre 2018, la Corte ha riconosciuto l'insussistenza del nesso causale tra le singole condotte ascritte agli imputati e il decesso degli ex lavoratori. La Procura Generale presso la Corte d'Appello di Torino ha proposto ricorso per Cassazione avverso tale sentenza per molteplici motivi di ricorso, chiedendo altresì l'intervento chiarificatore delle Sezioni Unite in ordine ai principi da applicare in punto di accertamento del nesso causale.

POSTE

Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni '90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.

A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, un'altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.

A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma. Con recente sentenza, la Corte d'Appello di Roma in sede di rinvio, ribaltando la precedente pronuncia d'appello sfavorevole alla Società, ha confermato la validità del contratto e, con esso, la legittimità della percezione da parte di TIM del corrispettivo già incassato e di cui Poste pretendeva la restituzione.

Fallimento Elinet S.p.A.

La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.

Brasile - arbitrato Opportunity

Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.

Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.

Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.

Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.

Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.

Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il lodo arbitrale avanti alla Corte d'Appello di Parigi.

Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso lodo arbitrale depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.

Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso lodo arbitrale. A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.

Brasile – Arbitrato CAM JVCO

Nel mese di settembre 2015, JVCO Participações Ltda ha depositato una richiesta di arbitrato innanzi alla Camara de Arbitragem do Mercado (CAM) con sede a Rio de Janeiro nei confronti di TIM, Telecom Italia International, (oggi fusa in Telecom Italia Finance -TIF), Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. chiedendo il risarcimento di danni derivanti da un asserito abuso di potere di controllo su Tim Participações. Nel seguente mese di ottobre, tutte le società convenute si sono costituite mediante deposito di comparsa di risposta e Tim Participações ha richiesto in via riconvenzionale la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario.

Successivamente è stato costituito il collegio arbitrale e nel mese di maggio 2016 si è svolta l'udienza preliminare, in cui sono stati sottoscritti i Terms of Reference. A valle dell'udienza, il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, accogliendo l'istanza del Gruppo sull'esame preliminare della questione di legittimazione attiva di JVCO e fissando il calendario provvisorio dell'arbitrato. Nel mese di giugno le parti si sono scambiate le proprie memorie e nelle loro difese TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. hanno eccepito la legittimazione attiva di controparte, la legittimazione passiva di Tim Participações, e contestato la sussistenza dell'abuso di potere. Nel mese di luglio 2016 le parti hanno depositato le memorie di replica. Il 19 ottobre 2016 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale sul tema preliminare della legittimazione processuale delle parti, ritenendo sussistere la legittimazione attiva di JVCO e la legittimazione passiva di Tim Participações, fissando il calendario per successive repliche delle parti. Il 21 novembre e il 19 dicembre 2016 le parti hanno depositato ulteriori repliche. Il 31 gennaio 2017 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, esprimendosi su questioni processuali, riassumendo le principali questioni controverse del procedimento e disponendo in merito alla fase di istruzione probatoria. Le parti hanno quindi indicato i mezzi di prova che intendono produrre in giudizio; successivamente, il Tribunale Arbitrale ha fissato le date delle udienze.

Nel mese di giugno 2017 si sono tenute a Rio De Janeiro le udienze dibattimentali con successivo deposito di ulteriore documentazione e scambi di memorie. Nel marzo 2018 sono state depositate le memorie conclusionali di tutte le parti del procedimento.

Il 23 luglio 2018, il Tribunale Arbitrale ha emanato il lodo finale con cui ha respinto tutte le richieste di JVCO, nonché la domanda riconvenzionale di Tim Participações, per la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario. Ha altresì condannato JVCO a pagare il 90% dei costi dell'arbitrato (rimanendo a carico di TIM, TIF, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A il rimanente 10%), nonché le parti a pagare alcuni costi legali direttamente ai legali delle controparti.

Alfiere S.p.A. - Arbitrati TIM-CDP Immobiliare

Alfiere S.p.A. (Alfiere) è una società pariteticamente posseduta da TIM e CDP Immobiliare S.r.l. (CDPI) ed è proprietaria del complesso immobiliare denominato "Torri dell'Eur". Le Torri, a seguito dei lavori di ristrutturazione e all'atto della conclusione del contratto di locazione, avrebbero dovuto ospitare gli uffici di Direzione Generale di TIM. A seguito di vicende connesse alla revoca del permesso di costruire, è sorta tra Alfiere e Roma Capitale una lunga vicenda contenziosa innanzi al giudice amministrativo che in sede di appello ha recentemente confermato la non debenza da parte di Alfiere della somma di 24 milioni di euro a titolo di contributo concessorio in favore di Roma Capitale ed ha rigettato la richiesta risarcitoria avanzata dalla Società nei confronti di Roma Capitale, a seguito della revoca del permesso di costruire, per circa 300 milioni di euro. Al riguardo è altresì scaturito un contenzioso arbitrale con l'attivazione da parte di TIM, nei confronti di CDPI, di due domande arbitrali innanzi alla Camera di Commercio di Roma - Arbitra Camera, aventi ad oggetto: (i) l'accertamento della sussistenza a carico di CDPI dell'obbligo di indennizzo a proprio favore relativamente al contributo straordinario richiesto da Roma Capitale ad Alfiere per 24 milioni di euro; (ii) l'accertamento dell'assenza di qualsivoglia obbligo locativo a carico di TIM a causa della mancata consegna dell'immobile entro il 31 dicembre 2017. Nell'ambito di questo secondo procedimento arbitrale CDPI ha richiesto, in via riconvenzionale, la risoluzione di tutti i contratti stipulati con TIM in relazione ad Alfiere e la condanna di TIM al risarcimento dei relativi danni quantificati in oltre 88 milioni di euro. Nel mese di maggio 2018 il Collegio Arbitrale ha riunito i suddetti procedimenti. Con lodo emesso in data 18 dicembre 2018 il Collegio Arbitrale, in accoglimento delle richieste di TIM e rigettando integralmente quelle di CDPI, ha accertato l'obbligo di indennizzo in favore di TIM a carico di CDPI rispetto alle pretese avanzate dal Comune di Roma a titolo di contributo straordinario, nonché affermato l'insussistenza dell'obbligo locativo di TIM rispetto al suddetto complesso immobiliare.

B) ALTRE INFORMAZIONI

Telefonia mobile - procedimenti penali

Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.

La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società. Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.

All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche. La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. "per saltum". A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Milano.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.

Vodafone (già TELETU)

E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore TELETU (oggi incorporato in Vodafone) per gli illegittimi rifiuti riguardanti la riattivazione presso TIM di clienti del concorrente. La pretesa è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.

C) IMPEGNI E GARANZIE

Le garanzie personali prestate, complessivamente pari a 5.921 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a fideiussioni prestate da TIM nell'interesse di imprese controllate (di cui 4.367 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital, 1.352 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance, 60 milioni di euro relativi a Telenergia, 38 milioni di euro relativi a Telecom Italia Sparkle, 32 milioni di euro relativi a Flash Fiber e 27 milioni di euro relativi a Olivetti).

Gli impegni di acquisto rilevanti in essere al 31 dicembre 2018 per contratti di durata pluriennale rientranti nell'attività operativa di TIM S.p.A., complessivamente pari a circa 2 miliardi di euro, si riferiscono principalmente a impegni assunti dalla Società per forniture connesse alla gestione della rete di telecomunicazioni.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 4.924 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie sia a fronte di finanziamenti (1.222 milioni di euro), sia a corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (3.702 milioni di euro). In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • la Società ha rilasciato sei fideiussioni a favore del Ministero dello Sviluppo Economico per complessivi 1.922 milioni di euro a fronte del differimento del pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G;
  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 699 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a fideiussioni prestate da TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati.

Si ricorda la già citata fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Si segnala infine l'emissione di garanzie durante l'anno 2018 a favore di INPS a sostegno dell'applicazione – da parte di alcune società del Gruppo – dell'art. 4, comma 1, della legge 28 giugno 2012, n. 92 (cd. "Legge Fornero"), per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse nell'interesse delle società Olivetti, HRS Services e Telecom Italia Sparkle è pari a 31 milioni di euro (di cui 14 milioni di euro per Olivetti, 11 milioni di euro Telecom Italia Sparkle e 6 milioni di euro per HRS Services).

Principali fideiussioni, relative ai finanziamenti al 31 dicembre 2018

Il dettaglio delle principali fideiussioni BEI ricevute al 31 dicembre 2018 è il seguente:

Emittente

Importo
(milioni di euro) (1)
SACE 368
BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria 210
Cassa Depositi e Prestiti 158
Intesa Sanpaolo 115
Ing 105
Unicredit 105
Commerzbank 57
Banco Santander 52
Sumitomo Mitsui Banking 52

(1) Relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Broadband Digital Divide, TI Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TIM Rete Mobile a Banda Larga, TIM RDI for Broadband Services.

Gli importi in tabella sono relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Broadband Digital Divide, TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TIM Rete Mobile a Banda Larga, TIM RDI for Broadband Services.

Si precisa che la garanzia pari a 105 milioni di euro di ING relativa al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga rimborsato a scadenza per 100 milioni di euro resta valida per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 30 marzo 2019.

Si precisa che le garanzie pari a 52 milioni di euro di Santander, a 52 milioni di euro di Sumitomo, a 105 milioni di SACE relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga /B-C-D, rimborsato a scadenza per 200 milioni di euro restano valide per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 12 aprile 2019.

Si precisa che le garanzie pari a 210 milioni di euro di BBVA-Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, a 105 milioni di euro di Unicredit relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Broadband Digital Divide/C-D, rimborsato a scadenza per 300 milioni di euro, restano valide per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 20 giugno 2019.

NOTA 23 RICAVI

Si decrementano rispetto all'esercizio 2017 di 197 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Vendite prodotti 1.455 1.409
Prestazioni e servizi 12.429 12.684
Lavori in corso su ordinazione 18 6
Totale 13.902 14.099

I ricavi da servizi sono principalmente rappresentati da servizi di fonia e dati su reti fissa e mobile per clientela Retail (10.004 milioni di euro) e per altri operatori Wholesale (1.989 milioni di euro).

Si precisa che nel 2018, in applicazione dell'IFRS15, la Società ha rilevato una componente finanziaria significativa nelle offerte che prevedono un differimento temporale tra l'adempimento della performance obligation e l'incasso da parte del cliente (cd. "vendite rateizzate"); conseguentemente ha ridotto i relativi ricavi per un importo complessivo di circa 60 milioni di euro.

I ricavi sono esposti al lordo delle quote da versare agli altri operatori (649 milioni di euro), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

NOTA 24 ALTRI PROVENTI OPERATIVI

Diminuiscono di 207 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 49 48
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 27 20
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 33 44
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 23 35
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22 97
Revisioni di stima e altre rettifiche 73 188
Altri 25 27
Totale 252 459

Gli Altri proventi operativi comprendono tra gli altri i contributi derivanti da alcuni Contratti di partnership e altri accordi con fornitori, volti a sviluppare la collaborazione, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo i rapporti industriali, commerciali e immobiliari.

NOTA 25 ACQUISTI DI MATERIE PRIME E SERVIZI

Si incrementano di 234 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017 e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Acquisti di materie prime e merci
(a)
1.643 1.566
Costi per prestazioni di servizi
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori 649 651
Costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni 113 115
Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali 720 583
Spese di pubblicità e promozione 131 160
Consulenze e prestazioni professionali 115 86
Consumi energetici 329 334
Spese di manutenzione 293 275
Costi per altri servizi in outsourcing 486 514
Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela 42 54
Spese di distribuzione e logistica 8 4
Spese di viaggio e soggiorno 14 15
Costi per assicurazioni 30 29
Prestazioni e servizi vari 425 414
(b) 3.355 3.234
Costi per godimento di beni di terzi
Affitti e locazioni 554 552
Altri costi per godimento beni di terzi 249 215
(c) 803 767
Totale
(a+b+c)
5.801 5.567

Nel corso del 2018, in relazione alle analisi e agli approfondimenti propedeutici all'applicazione del nuovo principio IFRS16, si è proceduto a riclassificare i canoni per affitto circuiti, i canoni per utilizzo di sistemi satellitari - quando configurabili come costi per servizi - e la componente servizi dei canoni per la locazione di beni immobili e Stazioni Radio Base dai "Costi per godimento di beni di terzi" ai "Costi per prestazioni di servizi" per una migliore rappresentazione della natura dei costi stessi.

Per consentire l'agevole confronto, la riclassifica è stata effettuata anche sui dati dell'esercizio 2017 (per un importo complessivo di 95 milioni di euro).

NOTA 26 COSTI DEL PERSONALE

Diminuiscono di 493 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017 e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Costi ordinari del personale
Salari e stipendi 1.621 1.643
Oneri sociali 614 622
Trattamento di Fine Rapporto 1 (6)
Altri costi connessi al personale dipendente 82 68
(a) 2.318 2.327
Costi e accantonamenti per lavoro somministrato
(b)
Oneri diversi del personale ed altre prestazioni lavorative
Oneri per esodi agevolati 8 27
Oneri di ristrutturazione aziendale 212 674
Altri 3 6
(c) 223 707
Totale
(a+b+c)
2.541 3.034

La voce "Costi ordinari del personale" si decrementa di 9 milioni di euro per effetto principalmente della contrazione della consistenza media retribuita, solo in parte compensata dalla minor incidenza nel 2018 dei contratti di "solidarietà difensiva" e da alcune partite incrementali, tra le quali il rinnovo del CCNL.

La voce "Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative" accoglie gli impatti netti conseguenti alla revisione delle previsioni di uscita dall'azienda per gli esercizi 2019-2020; in particolare a fine 2017 era stato varato un Piano che prevedeva per lavoratori dirigenti e non dirigenti il ricorso, fra gli altri, all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento). Nel corso del 2018 si è verificato un livello di adesioni a tale Piano superiore rispetto alle stime iniziali, mentre il D.L. 28 gennaio 2019 n.4, che ha introdotto importanti modifiche in materia previdenziale, consente più ampie agibilità in tema di ricorso ai pensionamenti agevolati. In conseguenza di ciò sono state riviste le previsioni di uscita per gli esercizi 2019-2020, effettuando un ulteriore accantonamento di natura non ricorrente per complessivi 203 milioni di euro.

Il numero medio equivalente retribuito dei dipendenti è pari al 31 dicembre 2018 a 40.806 unità (41.382 unità al 31 dicembre 2017). La ripartizione per categorie è la seguente:

(numero unità) 2018 2017
Dirigenti 496 557
Quadri 3.489 3.472
Impiegati 36.821 37.353
Operai - -
Organico a payroll 40.806 41.382
Lavoratori con contratto di lavoro somministrato - -
Organico totale 40.806 41.382

Il personale in servizio al 31 dicembre 2018 è di 42.656 unità (44.281 unità al 31 dicembre 2017), con un decremento di 1.625 unità.

NOTA 27 ALTRI COSTI OPERATIVI

Si incrementano 64 milioni di euro rispetto all'esercizio 2017 e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 370 303
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 112 153
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 41 48
Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse 66 63
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 73 35
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 10 12
Altri 50 44
Totale 722 658
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari 370 303

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

NOTA 28 VARIAZIONE DELLE RIMANENZE

Risulta positiva per 84 milioni di euro (45 milioni di euro al 31 dicembre 2017) ed è principalmente riconducibile ad un trend di acquisti verificatosi nell'esercizio, più sostenuto rispetto ai consumi. Il valore tiene conto delle svalutazioni effettuate per l'adeguamento al valore di presumibile realizzo dei prodotti fissi e mobili oggetto di commercializzazione per 2 milioni di euro.

NOTA 29 ATTIVITÀ REALIZZATE INTERNAMENTE

Ammontano a 434 milioni di euro e diminuiscono, rispetto al 2017, di 23 milioni di euro. L'andamento è principalmente riconducibile a minori capitalizzazioni di attività di sviluppo software e ad una riduzione delle capitalizzazioni relative alle attività tecniche sulla rete d'accesso. Le attività realizzate internamente nel 2018 sono complessivamente costituite da:

  • costo del lavoro per 416 milioni di euro;
  • ammortamenti per 3 milioni di euro;
  • altri costi esterni per 15 milioni di euro.

Si riferiscono per 237 milioni di euro alla voce "attività materiali di proprietà", relative a Progettazione, Realizzazione e Collaudo di infrastrutture ed impianti di rete, e per 197 milioni di euro alla voce "attività immateriali a vita definita", riguardanti principalmente attività di sviluppo software e sviluppo di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi.

NOTA 30 AMMORTAMENTI

Diminuiscono di 48 milioni di euro rispetto al 2017 e sono così composti:

(milioni di euro) 2018 2017
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
847 870
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 297 281
Altre attività immateriali 2 83
(a) 1.146 1.234
Ammortamento delle attività materiali di proprietà
Fabbricati civili e industriali 33 36
Impianti e macchinari 1.669 1.670
Attrezzature industriali e commerciali 14 15
Altri beni 95 89
(b) 1.811 1.810
Ammortamento delle attività materiali in leasing
Fabbricati civili e industriali 159 131
Impianti e macchinari 4 1
Altri beni 35 27
(c) 198 159
Totale
(a+b+c)
3.155 3.203

Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Altre attività immateriali a vita utile definita" e "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)".

NOTA 31 PLUSVALENZE/(MINUSVALENZE) DA REALIZZO DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

Sono così composte:

(milioni di euro) 2018 2017
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti
Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali
e materiali
2 2
(a) 2 2
Minusvalenze da realizzo di attività non correnti
Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività
immateriali e materiali 13 3
(b) 13 3
Totale
(a-b)
(11) (1)

NOTA 32 RIPRISTINI DI VALORE/(SVALUTAZIONI) DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

La voce Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti è negativa per 2.683 milioni di euro (negativa per 30 milioni di euro nel 2017).

Le svalutazioni dell'esercizio 2018 sono pari a 2.687 milioni di euro e si riferiscono per 2.686 milioni di euro alla svalutazione dell'avviamento attribuito alle attività domestiche.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale, in occasione della redazione del bilancio separato della Società. Nel Bilancio 2018 la verifica annuale per riduzione di valore ha comportato una svalutazione complessiva di 2.686 milioni di euro sull'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Core Domestic.

I ripristini di valore sono pari a 4 milioni di euro a seguito di un aggiornamento della valutazione di alcuni lavori in corso oggetto di precedente svalutazione.

Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento".

NOTA 33 PROVENTI/(ONERI) DA PARTECIPAZIONE

Sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2018 2017
Dividendi 125 255
Riduzioni di valore di attività finanziarie (54) (30)
Totale 71 225
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari 11 1

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Si segnala in particolare quanto segue:

  • i dividendi si riferiscono principalmente alle società controllate Inwit (68 milioni di euro), TI Finance (37 milioni di euro), Persidera (8 milioni di euro) e alla altra società Emittenti Titoli (10 milioni di euro); nell'esercizio 2017 si riferivano principalmente alle società controllate TI Finance (190 milioni di euro), Inwit (53 milioni di euro), Persidera (9 milioni di euro) e Telecontact (2 milioni di euro);
  • le riduzioni di valore si riferiscono principalmente alla svalutazione della partecipazione nella società controllata Noverca (42 milioni di euro), Persidera (4 milioni di euro) Olivetti (5 milioni di euro) e alla società collegata Tiglio 1 (2 milioni di euro); nell'esercizio 2017 le riduzioni di valore si riferivano alle società controllate TN Fiber (16 milioni di euro), Olivetti (6 milioni di euro), e alla società collegata Alfiere (7 milioni di euro).

NOTA 34 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 1.250 milioni di euro ed è così composto:

(milioni di euro) 2018 2017
Proventi finanziari 1.177 1.571
Oneri finanziari (2.427) (2.965)
Totale netto proventi (oneri) finanziari (1.250) (1.394)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 2018 2017
Interessi passivi e altri oneri finanziari
Interessi passivi e altri oneri su prestiti obbligazionari (642) (706)
Interessi passivi ad imprese controllate (271) (277)
Interessi passivi ad imprese collegate
Interessi passivi a banche (47) (54)
Interessi passivi ad altri (129) (155)
(1.089) (1.192)
Commissioni (58) (69)
Altri oneri finanziari (*) (124) (134)
(182) (203)
Interessi attivi e altri proventi finanziari:
Interessi attivi 6 5
Interessi attivi da imprese controllate 1 1
Interessi attivi da imprese collegate
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da crediti finanziari verso controllate iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da crediti finanziari verso collegate iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti 30 41
Proventi finanziari diversi (*) 18 6
55 53
Totale interessi/Oneri finanziari netti
(a)
(1.216) (1.342)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi 1 4
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (51) (40)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(3) 8
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura 19 (24)
Totale altre componenti gestione finanziaria
(b)
(34) (52)
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(c)=(a+b)
(1.250) (1.394)
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari (984) (1.119)

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

(*) di cui impatto IFRS9:

(milioni di euro) 2018 2017
Proventi da adeguamento negativo riserva impairment IFRS 9 su
attività finanziarie al FVTOCI
2
Oneri da adeguamento positivo riserva da impairment IFRS 9 su
attività finanziarie al FVTOCI
Reversal riserva impairment IFRS 9 su attività finanziarie al FVTOCI
Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 2018 2017
Utili su cambi 24 74
Perdite su cambi (23) (70)
Risultato netto sui cambi 1 4
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 41 66
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 41 66
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
213 246
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(305) (352)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento
al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge
(componente tasso)
(b) (92) (106)
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 416 421
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (416) (421)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) (51) (40)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
50
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
(53)
Adeguamenti netti al fair value (d) (3)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
95
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
di copertura in fair value hedge
(87)
Adeguamenti netti al fair value (e) 8
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) (3) 8
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 378 616
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (359) (640)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) 19 (24)

NOTA 35 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE E ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato, della situazione patrimoniale - finanziaria e di rendiconto finanziario di TIM S.p.A..

In data 16 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha preso atto che sono venute meno le ragioni per considerare Vivendi S.A. soggetto esercente attività di direzione e coordinamento su TIM. Inoltre, in data 25 giugno 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM oltre a modificare la Procedura interna sul trattamento delle operazioni con parti correlate ha aggiornato il relativo perimetro per effetto del superamento delle condizioni per qualificare il rapporto tra Vivendi e TIM in termini di controllo di fatto. La Procedura è stata infine aggiornata con alcuni affinamenti da parte del Consiglio di Amministrazione in data 24 luglio 2018.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Si rimanda alla Nota "Partecipazioni" per l'analisi delle operazioni che hanno riguardato società controllate e collegate da TIM S.p.A..

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato per l'esercizio 2018 e 2017 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO 2018

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
resp.
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 13.902 489 2 3 494 3,6
Altri proventi 252 17 17 6,7
Acquisti di materie e servizi 5.801 1.069 5 81 1.155 19,9
Costi del personale 2.541 69 10 79 3,1
Altri costi operativi 722 16 16 2,2
Plusvalenze/(minusvalenze)
da realizzo di attività non
correnti
(11) 1 1
Proventi (oneri) da
partecipazioni
71 113 1 114
Proventi finanziari 1.177 362 9 371 31,5
Oneri finanziari 2.427 857 3 7 867 35,7

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO 2017

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Controllante Società
controllate
Società
collegate,
controllate
di
collegate e
joint
ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
resp.
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 14.099 424 3 50 477 3,4
Altri proventi 459 18 3 4 25 5,4
Acquisti di materie e servizi 5.567 1.031 19 70 1.120 20,1
Costi del personale 3.034 1 71 34 106 3,5
Altri costi operativi 658 4 4 0,6
Plusvalenze/(minusvalenze)
da realizzo di attività non
correnti
(1) 1 1
Proventi
(oneri)
da
partecipazioni
225 254 254
Proventi finanziari 1.571 807 41 848 54,0
Oneri finanziari 2.965 655 11 111 777 26,2

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale finanziaria al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2018

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate
di collegate
e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Incidenza % sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
INDEBITAMENTO
FINANZIARIO NETTO
Attività finanziarie non
correnti
1.642 473 473 28,8
Titoli diversi dalle
partecipazioni (attività
correnti)
466 214 214 45,9
Crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti
327 17 17 5,2
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
885 4 4 0,5
Attività finanziarie
correnti
1.678 235 235 14,0
Passività finanziarie non
correnti
24.777 5.245 5.245 21,2
Passività finanziarie correnti 7.903 3.767 3.767 47,7
Totale indebitamento
finanziario netto
29.360 8.304 8.304 28,3
ALTRE PARTITE
PATRIMONIALI
Crediti vari e altre attività non
correnti
1.704 129 129 7,6
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
3.850 437 3 2 442 11,5
Debiti vari e altre passività
non correnti
3.006 135 135 4,5
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
5.238 324 3 28 23 378 7,2

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Controllante Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
INDEBITAMENTO
FINANZIARIO NETTO
Attività finanziarie non
correnti
1.611 262 262 16,3
Titoli
diversi
dalle
partecipazioni
(attività
correnti)
746 491 491 65,8
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
326 16 38 54 16,6
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
771 49 49 6,4
Attività
finanziarie
correnti
1.843 556 38 594 32,2
Passività
finanziarie
non
correnti
28.467 7.144 80 7.224 25,4
Passività finanziarie correnti 4.197 710 150 860 20,5
Totale
indebitamento
finanziario netto
29.210 7.036 192 7.228 24,7
ALTRE
PARTITE
PATRIMONIALI
Crediti vari e altre attività non
correnti
1.752 100 100 5,7
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
3.935 359 3 4 366 9,3
Debiti vari e altre passività non
correnti
1.291 82 82 6,4
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
5.850 279 3 24 23 329 5,6

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2017

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Ammin istratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario e per gli esercizi 2018 e 2017 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO 2018

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Incidenza % sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali e materiali
per competenza
5.101 15 3 18 0,4

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO 2017

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Controllante Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali e materiali
per competenza
4.149 29 116 145 3,5

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

OPERAZIONI VERSO SOCIETÀ CONTROLLATE

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

2018 2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Ricavi
4G Retail S.r.l. 102 96 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi
di fonia, trasmissione dati e servizi ICT ad uso sociale,
locazione di immobili
Flash Fiber S.r.l. 180 144 Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità
FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio
2016 intercorso tra TIM e Fastweb, servizi di fonia, apparati
e servizi di trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT,
evoluzione Sistemi IT, outsourcing amministrativo
Gruppo Tim Participações 22 11 Servizi di roaming, attività di assistenza e fornitura licenze
nell'ambito delle attività di Rete, information technology,
marketing & sales
H.R. Services S.p.A. 3 4 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale,
locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi
in outsourcing di fonia, fornitura di prodotti di rete fissa e
mobile, outsourcing amministrativo
INWIT S.p.A. 31 42 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT
e licenze, cessione in modalità IRU di Fibra Ottica Scura e
Infrastrutture Locali, servizio Easy IP ADSL, servizi di
progettazione e realizzazione small cell, locazioni
immobiliari, ricavi per lavori su ordinazione per
manutenzione SRB, outsourcing amministrativo
Noverca S.r.l. 46 6 Servizi di fonia ad uso sociale e per la rivendita, servizi di
logistica integrata, outsourcing amministrativo
Olivetti S.p.A. 25 47 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete
dati nazionale, servizi di outsourcing dati ed IT in Data
Center, locazioni immobiliari, sviluppo progetti, outsourcing
amministrativo
Persidera S.p.A. 3 5 Cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto dei
segnali televisivi, accesso ad internet tramite il servizio
IPG@TE, servizi di rete dati nazionale e internazionale con
assistenza in outsourcing, apparati e servizi di fonia,
outsourcing amministrativo
Telecom Italia S. Marino S.p.A. 2 3 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare
finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto
dark fiber, unbundling local loop
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 66 59 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti
l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom
Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi
ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber,
locazioni immobiliari, outsourcing amministrativo
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
3 1 Servizi di fonia, servizi ICT di Desktop Management e in
Data Center, outsourcing amministrativo
Telecontact S.p.A. 3 3 Locazioni immobiliari e servizi di facility management,
fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa
e mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo
2018 2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Telefonia Mobile Sammarinese
S.p.A.
1 1 Servizi di fonia mobile e vendita prodotti di
telecomunicazioni
Telenergia S.p.A. 1 1 Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale,
outsourcing amministrativo
Altre minori 1 1
Totale ricavi 489 424
Altri proventi 17 18 Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per
prestazioni di servizi, emolumenti per cariche sociali, canoni
di manutenzione ordinaria contratto MSA verso INWIT S.p.A.,
altri proventi
(milioni di euro) 2018 2017 Tipologia contratti
Acquisti di materie e servizi
4G Retail S.r.l. 129 110 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività
di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti
TIM, attività di promozione dell'immagine e dei segni
distintivi di TIM tramite le vetrine del punto vendita
A.C.C. S.r.l. 7 10 Servizi di call-center e back office, servizi di Customer Care
per la clientela
Olivetti Scuola Digitale S.r.l. - 1 Supporto al piano di sviluppo della Cloud Management
Platform all'interno del progetto Multicloud, evoluzione della
piattaforma Tim Digital, gestione operativa dello Store on
line TIM Reading, fornitura, installazione e assistenza di
soluzioni ICT per la scuola
Flash Fiber S.r.l. 2 - Utilizzo della rete in modalità GPON per le forniture del
servizio FTTH
H.R. Services S.p.A. 45 47 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM,
realizzazione della formazione del personale TIM, servizio di
welfare, ASSILT e CRALT
INWIT S.p.A. 323 303 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e
sicurezza, servizi di gestione e manutenzione
Noverca S.r.l. 7 1 Servizi di interconnessione
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
13 13 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di
offerte a clienti TIM, servizio di conservazione a norma della
PEC della casella istituzionale di TIM S.p.A., servizi per la
gestione della fatturazione elettronica, fornitura di servizi di
Identità Digitale
Olivetti S.p.A. 37 34 Fornitura servizio di Cloud Printing, fornitura di servizi
personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela
finale, acquisto di prestazioni di informatica, costi di
installazione prodotti ICT, assistenza post-vendita
nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, servizi di
elaborazione, supporto, dispatching di flussi informatici
connessi all'attività di recupero dei crediti e conservazione
sostitutiva di documentazione a norma di legge, servizi di
gestione dei contratti Prepagati ed Abbonati per i Clienti di
telefonia fissa e mobile consumer rispettivamente per
l'archiviazione elettronica e cartacea, servizi di gestione dei
contratti consumer a supporto della Linea TIM CDA, servizi
di back office nell'ambito del progetto denominato "Postino
Intelligente" volto alla commercializzazione dell'offerta
mobile a distanza, sviluppi evolutivi di progetti e piattaforme
Persidera S.p.A. 2 1 Fornitura dei "servizi di contribuzione" per i canali lineari
finalizzati all'erogazione ed alla vendita da parte di TIM ai
propri clienti del servizio TIMvision
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 174 181 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi
d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed
affitto circuiti internazionali
2018 2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Telecontact S.p.A. 66 59 Servizi di Customer Care per TIM e nell'ambito di offerte TIM
per la Pubblica Amministrazione
Telenergia S.p.A. 263 271 Servizi energetici
Altre minori 1 -
Totale acquisti di materie
e servizi
1.069 1.031
Costi del personale - -
Altri costi operativi 16 4 Contratto Pay per Use verso Flash Fiber S.r.l.
Plusvalenze/(minusvalenze) da
realizzo di attività non correnti
1 1
Proventi (oneri) da
partecipazioni
INWIT S.p.A. 68 53 Dividendi
Persidera S.p.A. 8 9 Dividendi
Telecom Italia Finance S.A. 37 190 Dividendi
Telecontact S.p.A. - 2 Dividendi
Totale proventi (oneri)
da partecipazioni
113 254
Proventi finanziari
Flash Fiber S.r.l. 5 1 Proventi da crediti, interessi attivi su crediti finanziari
Olivetti S.p.A. - 1 Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie
attive
Telecom Italia Capital S.A. 322 747 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni
finanziarie attive
Telecom Italia Finance S.A. 34 56 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni
finanziarie attive
Telenergia S.p.A. 1 1 Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie
attive
Altre minori - 1
Totale proventi finanziari 362 807
Oneri finanziari
Telecom Italia Capital S.A. 731 499 Interessi su debiti finanziari, oneri da derivati, altri oneri
finanziari
Telecom Italia Finance S.A. 126 156 Interessi su debiti finanziari, oneri da derivati, commissioni
finanziarie passive
Totale oneri finanziari 857 655

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Indebitamento finanziario
netto
Attività finanziarie non
correnti
Flash Fiber S.r.l. 306 75 Finanziamento
Telecom Italia Capital S.A. - 43 Derivati attivi
Telecom Italia Finance S.A. 167 144 Derivati attivi
Totale attività finanziarie non
correnti
473 262
Titoli diversi dalle
partecipazioni (attività
correnti)
214 491 Titoli detenuti in portafoglio da TIM a seguito dell'offerta
pubblica di riacquisto sulle obbligazioni di Telecom Italia
Capital
Crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti
Flash Fiber S.r.l. 1 - Crediti finanziari a breve termine
Telecom Italia Capital S.A. 10 11 Derivati attivi
Telecom Italia Finance S.A. 3 3 Derivati attivi
Tim Vision S.r.l. 3 - Crediti finanziari a breve termine
TI Sparkle Med S.p.A. - 2 Crediti finanziari a breve termine
Totale crediti finanziari e
altre attività finanziarie
correnti
17 16
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
Rapporti di conto corrente di tesoreria
Olivetti Scuola Digitale S.r.l. 1 1
Olivetti S.p.A. 3 16
Persidera S.p.A. - 3
Telenergia S.p.A. - 24
TI Sparkle Med S.p.A. - 5
Totale Cassa e altre
disponibilità liquide
equivalenti
4 49
Passività finanziarie non
correnti
Telecom Italia Capital S.A. 3.407 5.090 Debiti finanziari e derivati passivi
Telecom Italia Finance S.A. 1.838 2.054 Debiti finanziari e derivati passivi
Totale Passività finanziarie
non correnti
5.245 7.144
31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Passività finanziarie correnti
A.C.C. S.r.l. 2 - Debiti finanziari
H.R. Services S.p.A. 13 6 Debiti per rapporti di conto corrente
INWIT S.p.A. 3 9 Debiti per rapporti di conto corrente
Telecom Italia Trust Technologies
S.r.l.
10 7 Debiti per rapporti di conto corrente
Noverca S.r.l. 14 4 Debiti per rapporti di conto corrente
Olivetti S.p.A. - 1 Debiti per leasing finanziario di fotocopiatrici
Flash Fiber S.r.l. 5 1 Debiti per rapporti di conto corrente
Persidera S.p.A. 6 - Debiti per rapporti di conto corrente
Telecom Italia Capital S.A. 2.110 440 Debiti finanziari, derivati
Telecom Italia Finance S.A. 1.371 42 Debiti finanziari, derivati
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 156 154 Debiti per rapporti di conto corrente e debiti finanziari
Telecontact S.p.A. 27 22 Debiti per rapporti di conto corrente
Telenergia S.p.A. 20 - Debiti per rapporti di conto corrente
Telsy S.p.A. 5 4 Debiti per rapporti di conto corrente
TI Sparkle Med S.p.A. - 3 Debiti finanziari
TIM Tank S.r.l. - 1 Debiti per rapporti di conto corrente
Tim Vision S.r.l. 1 - Debiti per rapporti di conto corrente
TN Fiber S.r.l. 24 16 Debiti per rapporti di conto corrente
Totale Passività finanziarie
correnti
3.767 710
31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Altre partite patrimoniali
Crediti vari e altre attività non
correnti
129 100 Rapporti verso Telecontact (servizi di customer care) e 4G
Retail (nuove attivazioni), crediti per consolidato fiscale
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
4G Retail S.r.l. 61 47 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi
di fonia, trasmissione dati e servizi ICT ad uso sociale,
locazione di immobili, crediti per consolidato fiscale
Flash Fiber S.r.l. 168 139 Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità
FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio
2016 intercorso tra TIM e Fastweb, servizi di fonia, apparati
e servizi di trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT,
evoluzione Sistemi IT e outsourcing amministrativo
Gruppo Tim Participações 20 9 Servizi di roaming, attività di assistenza e fornitura licenze
nell'ambito delle attività di Rete, information technology,
marketing &sales
H.R. Services S.p.A. 2 3 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale,
locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi
in outsourcing di fonia, fornitura di prodotti di rete fissa e
mobile, outsourcing amministrativo
INWIT S.p.A. 54 44 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT
e licenze, cessione in modalità IRU di Fibra Ottica Scura e
Infrastrutture Locali, servizio Easy IP ADSL, servizi di
progettazione e realizzazione small cell, locazioni
immobiliari, ricavi per lavori su ordinazione per
manutenzione SRB, outsourcing amministrativo, crediti per
consolidato fiscale
Noverca S.r.l. 22 4 Servizi di fonia ad uso sociale e per la rivendita, servizi di
logistica integrata, outsourcing amministrativo
31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Olivetti S.p.A. 26 48 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete dati
nazionale, servizi di outsourcing dati ed IT in Data Center,
locazioni immobiliari, sviluppo progetti, outsourcing
amministrativo
Telecom Italia Trust Technologies
S.r.l.
3 2 Servizi di fonia, servizi ICT di Desktop Management e in Data
Center, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato
fiscale
Persidera S.p.A. 4 4 Cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto dei segnali
televisivi, accesso ad internet tramite il servizio IPG@TE,
servizi di rete dati nazionale e internazionale con assistenza
in outsourcing, apparati e servizi di fonia, outsourcing
amministrativo, crediti per consolidato fiscale
Telecom Italia S. Marino S.p.A. 1 2 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare
finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto
dark fiber, unbundling local loop
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 30 32 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti
l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom
Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi
ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber,
locazioni immobiliari, outsourcing amministrativo, crediti per
consolidato fiscale
Telecontact S.p.A. 30 17 Locazioni immobiliari e servizi di facility management,
fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa e
mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo,
crediti per consolidato fiscale
Telenergia S.p.A. 5 4 Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale,
outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale
Tim Vision S.r.l. 5 - Differimento costi a fronte dell'acquisto di contenuti televisivi
relativi alla visione di Serie TV nell'ambito di offerte per la
clientela finale
TN Fiber S.r.l. 1 1 Servizi di fonia, outsourcing amministrativo, locazioni
immobiliari e servizi di facility
Altre minori 5 3
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
437 359
Debiti vari e altre passività non
correnti
Flash Fiber S.r.l. 104 46 Debiti per consolidato fiscale, ricavi differiti derivanti da
contratti di cessione di capacità trasmissiva
INWIT S.p.A. 1 1 Ricavi da canoni differiti
Noverca S.r.l. 10 3 Debiti per consolidato fiscale
Olivetti S.p.A. 4 5 Debiti per consolidato fiscale
Telecom Italia S.Marino S.p.A. 1 1 Ricavi differiti da contratti per servizi di connessione e
telecomunicazione
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 13 24 Ricavi differiti da contratti per interconnessione, debiti per
consolidato fiscale
TN Fiber S.r.l. 1 1 Debiti per consolidato fiscale
Altre minori 1 1
Totale Debiti vari e altre
passività non correnti
135 82
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
4G Retail S.r.l. 22 22 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività
di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti TIM,
attività di promozione dell'immagine e dei segni distintivi di
TIM tramite le vetrine del punto vendita
A.C.C. S.r.l. 1 2 Servizi di call-center e back office, servizi di Customer Care
per la clientela, debiti per consolidato fiscale
H.R. Services S.p.A. 18 20 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM,
realizzazione della formazione del personale TIM, servizi di
welfare, ASSILT e CRALT
Flash Fiber S.r.l. 51 7 Utilizzo della rete in modalità GPON per le forniture del
servizio FTTH, debiti per consolidato fiscale
31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
INWIT S.p.A. 26 21 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e
sicurezza, servizi di gestione e manutenzione
Telecom Italia Trust Technologies
S.r.l.
11 10 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di
offerte a clienti TIM, servizio di conservazione a norma della
PEC della casella istituzionale di TIM S.p.A., servizi per la
gestione della fatturazione elettronica, fornitura di servizi di
Identità Digitale, debiti per consolidato fiscale
Noverca S.r.l. 9 - Servizi di interconnessione
Olivetti S.p.A. 43 52 Fornitura servizio di Cloud Printing, fornitura di servizi
personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela
finale, acquisto di prestazioni di informatica, costi di
installazione prodotti ICT, assistenza post-vendita nell'ambito
di offerte TIM per la clientela finale, servizi di elaborazione,
supporto, dispatching di flussi informatici connessi all'attività
di recupero dei crediti e conservazione sostitutiva di
documentazione a norma di legge, servizi di gestione dei
contratti Prepagati ed Abbonati per i Clienti di telefonia fissa
e mobile consumer rispettivamente per l'archiviazione
elettronica e cartacea, servizi di gestione dei contratti
consumer a supporto della Linea TIM CDA, servizi di back
office nell'ambito del progetto denominato "Postino
Intelligente" volto alla commercializzazione dell'offerta
mobile a distanza, sviluppi evolutivi di progetti e piattaforme,
debiti per consolidato fiscale
Persidera S.p.A. - 3 Fornitura dei "servizi di contribuzione" per i canali lineari
finalizzati all'erogazione ed alla vendita da parte di TIM ai
propri clienti del servizio TIMvision, debiti per consolidato
fiscale
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 73 59 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi
d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed
affitto circuiti internazionali, debiti per consolidato fiscale
Telecontact S.p.A. 16 18 Servizi di Customer Care per TIM e nell'ambito di offerte TIM
per la Pubblica Amministrazione, debiti per consolidato
fiscale
Telenergia S.p.A. 43 57 Servizi energetici, debiti per consolidato fiscale
Telsy S.p.A. 3 - Fornitura di apparati nell'ambito di offerte TIM a clienti finali,
fornitura di soluzioni e servizi di sicurezza ICT per TIM
Tim Vision S.r.l. 5 - Acquisto di contenuti televisivi relativi alla visione di Serie TV,
debiti per consolidato fiscale
TN Fiber S.r.l. 2 6 Cessione dei diritti IRU sulla rete in fibra ottica NGAN
realizzata nel Comune di Trento, debiti per consolidato
fiscale
Altre minori 1 2
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
324 279

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO

VOCI DI RENDICONTO
FINANZIARIO
(milioni di euro)
2018 2017 Tipologia contratti
Acquisti di attività immateriali
e materiali per competenza
Olivetti S.p.A. 6 5 Acquisizione di prodotti informatici destinati alla rivendita e
al noleggio nell'ambito di offerte per la clientela finale
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
4 4 Digital Identity e Certification Authority
Telenergia S.p.A. 1 13 Allacci per l'alimentazione in locale dei cabinet NGAN
TN Fiber S.r.l. 2 6 Acquisizione di infrastruttura per rete in fibra ottica
Altre minori 2 1
Totale Acquisti di attività
immateriali e materiali per
competenza
15 29

OPERAZIONI VERSO SOCIETÀ COLLEGATE, CONTROLLATE DI COLLEGATE E JOINT VENTURES

Nel corso del 2017 Italtel S.p.A. è stata oggetto di una operazione di ricapitalizzazione cui il Gruppo TIM non ha partecipato e che ha comportato la contestuale cessione degli strumenti finanziari partecipativi detenuti. L'operazione si è conclusa il 14 dicembre 2017, pertanto a partire da tale data il gruppo Italtel non è più parte correlata.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

2018 2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Ricavi
Asscom S.r.l. 1 1 Intermediazione assicurativa
Gruppo Italtel - 1 Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e
mobile e connettività in outsourcing
Nordcom S.p.A. 1 1 Servizi di fonia fissa e mobile, apparati, collegamenti rete
dati ed outsourcing
Totale ricavi 2 3
Altri proventi - 3 Contributi regolati da contratti di Partnership verso gruppo
Italtel
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Italtel - 15 Fornitura e manutenzione di apparati per commutazione,
sviluppo software e adeguamento piattaforme, fornitura e
servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la
clientela, estensione servizi professionali per il nuovo Data
Center Video Multimediale per l'erogazione del servizio TIM
Vision
W.A.Y. S.r.l. 4 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a
clienti TIM e servizi di sviluppo e integrazione nell'ambito
della convenzione Consip
Altre minori 1 -
Totale acquisti di materie e
servizi
5 19
Altri costi operativi - -
Proventi/(oneri) da
partecipazioni
1 - Dividendi
Proventi finanziari - -
Oneri finanziari 3 11 Svalutazione del credito finanziario verso Alfiere S.p.A.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Indebitamento finanziario netto
Attività finanziarie non correnti - -
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
- -
Totale Passività finanziarie non
correnti
- -
Totale Passività finanziarie
correnti
- -
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Alfiere S.p.A. 1 1 Contratti di project management, di service
amministrativo-societario-compliance e riaddebiti vari
W.A.Y. S.r.l. 1 1 Fornitura di fonia fissa e mobile
Altre minori 1 1
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
3 3
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Movenda S.p.A. 1 1 Fornitura e certificazione SIM CARD, sistemi software
W.A.Y. S.r.l. 1 1 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte
a clienti TIM e servizi di sviluppo e integrazione nell'ambito
della convenzione Consip
Altre minori 1 1
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
3 3

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO

(milioni di euro) 2018 2017 Tipologia contratti
Acquisti di attività immateriali
e materiali per competenza
Gruppo Italtel - 113 Acquisti di apparati di telecomunicazioni
Movenda S.p.A. 2 2 Servizi informatici, licenze per Cardlet Mobile Connect
Altre minori 1 1
Totale Acquisti di attività
immateriali e materiali per
competenza
3 116

Il finanziamento soci verso la joint venture Alfiere S.p.A., pari a 11 milioni di euro presente al 31 dicembre 2017, è stato utilizzato a copertura perdite per 3 milioni di euro e successivamente incrementato per 3 milioni di euro nel corso nell'esercizio 2018. Il valore residuo, pari a 11 milioni di euro, è integralmente svalutato.

TIM S.p.A. ha inoltre prestato garanzie nell'interesse di imprese controllate, collegate e joint venture per complessivi 5.914 milioni di euro al netto delle controgaranzie ricevute (6.440 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Si segnalano in particolare: 4.367 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital S.A.( 5.003 milioni di euro al 31 dicembre 2017); 1.352 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance S.A. (1.367 milioni di euro al 31 dicembre 2017); 38 milioni di euro verso il gruppo Sparkle (29 milioni di euro al 31 dicembre 2017); 62 milioni di euro relativi ad Olivetti S.p.A. (51 milioni di euro al 31 dicembre 2017); 60 milioni di euro a favore di Telenergia S.p.A. ( 18 milioni di euro al 31 dicembre 2017); 1 milione di euro relativo ad Alfiere S.p.A. (1 milione di euro al 31 dicembre 2017).

OPERAZIONI VERSO ALTRE PARTI CORRELATE (SIA PER IL TRAMITE DI AMMINISTRATORI, SINDACI E DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA, SIA IN QUANTO PARTECIPANTI AI PATTI PARASOCIALI AI SENSI DELL'ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

    • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene (per effetto delle delibere del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 3 maggio e del 1 giugno 2017);
  • -Società correlate per il tramite di Amministratori nominati il 4 maggio 2018;
  • -Società ex Telco e Società correlate per il tramite di Amministratori cessati al 4 maggio 2018.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

2018 2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Ricavi
Altri Amministratori o per il
tramite di
1 - Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati
Gruppo Mediobanca 1 4 Servizi di fonia, commercializzazione apparati, servizi di rete
dati, accessi internet
Società ex Telco - 45 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio
Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2017
Altre minori 1 1
Totale ricavi 3 50
Altri proventi - 4 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio
Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2017
Acquisti di materie e servizi
Altri Amministratori o per il
tramite di
2 - Riconoscimento quote da riversare relative a servizi
telefonici
Gruppo Havas 72 54 Acquisto di spazi media acquistati per conto di TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie
Gruppo Mediobanca - 1 Attività di recupero crediti
Gruppo Vivendi 7 4 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic,
TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P (TIMgames)
Società ex Telco - 11 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio
Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2017
Totale acquisti di materie e
servizi
81 70
Costi del personale - 1 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio
Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2017
Altri costi operativi - -
Proventi/(oneri) da
partecipazioni
- -
Proventi finanziari
Gruppo Mediobanca 9 14 Proventi da derivati
Società ex Telco - 27 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio
Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2017
Totale proventi finanziari 9 41
(milioni di euro) 2018 2017 Tipologia contratti
Oneri finanziari
Gruppo Mediobanca 7 76 Oneri da derivati, interessi passivi
Società ex Telco - 35 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio
Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2017
Totale oneri finanziari 7 111

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
Indebitamento finanziario netto
Attività finanziarie non correnti - -
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
- 38 Derivati stipulati con il gruppo Mediobanca
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
- -
Passività finanziarie non
correnti
Gruppo Mediobanca - 80 Si riferiscono a finanziamenti a m/l termine, derivati e a
debiti finanziari non correnti per leasing finanziario
Totale Passività finanziarie non
correnti
- 80
Passività finanziarie correnti
Gruppo Mediobanca - 150 Quota corrente di finanziamenti a m/l termine, derivati,
debiti finanziari correnti per leasing finanziario
Totale Passività finanziarie
correnti
- 150
31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
Altri Amministratori o per il
tramite di
1 3 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati
Gruppo Vivendi 1 - Servizio TIM Show 2018, diritti Serie TV
Altre minori - 1
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
2 4
Debiti vari e altre passività non
correnti
- -
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Havas 27 22 Acquisto di spazi media acquistati per conto di TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie
Gruppo Mediobanca - 1 Attività di recupero crediti
Gruppo Vivendi 1 1 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic, TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames)
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
28 24

OPERAZIONI VERSO FONDI PENSIONE

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

2018 2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Costo del personale Contribuzione ai Fondi Pensione
Fontedir 7 8
Telemaco 62 63
Totale Costo del personale 69 71

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

31.12.2018 31.12.2017 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai Fondi Pensione ancora
da versare
Fontedir 3 3
Telemaco 20 20
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
23 23

COMPENSI A DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA

Nell'esercizio 2018, i compensi contabilizzati per competenza da TIM S.p.A. per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 10 milioni di euro (34 milioni di euro al 31 dicembre 2017) suddivisi come segue:

(milioni di euro)
2018 2017
Compensi a breve termine 6 9
Compensi a lungo termine - -
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 3 25
Pagamenti in azioni (*) 1 -
Totale 10 34

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre 2018, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. basati su azioni (Long Term Incentive 2018).

I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso e non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2017 pari a circa un milione di euro.

Le indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro dell'esercizio 2017 si riferivano all'ammontare riconosciuto a titolo di transazione a Flavio Cattaneo e non accoglievano gli effetti dello storno, pari a 10,7 milioni di euro, degli accertamenti effettuati nel 2016 a fronte dello Special Award.

Nell'esercizio 2018 i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 119.000 euro (97.000 euro nell'esercizio 2017).

Nell'esercizio 2018, i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:
Giuseppe Recchi (1) Vice Presidente Esecutivo di TIM S.p.A
Arnaud Roy de Puyfontaine (2) Presidente Esecutivo di TIM S.p.A.
Fulvio Conti (3) Presidente Esecutivo di TIM S.p.A.
Amos Genish (4) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
(5) Direttore Generale di TIM S.p.A.
Luigi Gubitosi (6) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
(6) Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Stefano De Angelis (7)
Sami Foguel (8) Diretor Presidente Tim Participações S.A.
Stefano Azzi (9) Responsabile Consumer & Small Enterprise
(18) Chief Consumer Office
Stefano Ciurli (9) Responsabile Wholesale
Giovanni Ferigo (9) Responsabile Technology
Lorenzo Forina (9) Responsabile Business & Top Clients
(18) Chief Business & Top Clients Office
Mario Di Mauro (10) Responsabile Strategy Innovation & Customer Esperience
Riccardo Meloni (11) Responsabile Human Resources & Organizational Development
Cristoforo Morandini (9) Responsabile Regulatory Affairs and Equivalence
Agostino Nuzzolo (12) Responsabile Legal, Regulatory and Tax
Piergiorgio Peluso Responsabile Administration, Finance and Control
Elisabetta Romano (13) Chief Technology Office
Pietro Scott Iovane (14) Chief Commercial Office
Michel Sibony (15) Responsabile Procurement Unit & Real Estate
Anna Spinelli (16)
Stefano Siragusa (17) Chief Wholesale Infrastructures Network and Systems Office

(1) Fino al 22 marzo 2018.

(2) Fino al 24 aprile 2018.

(3) Dal 13 novembre 2018 al 17 novembre 2018.

(4) Fino al 24 aprile 2018 e dal 7 maggio 2018 al 13 novembre 2018.

(5) Fino al 14 novembre 2018.

(6) Dal 18 novembre 2018.

(7) Fino al 22 luglio 2018.

(8) Dal 23 luglio 2018.

(9) Fino al 5 marzo 2018.

(10) Dal 6 marzo 2018; con comunicazione organizzativa del 7 gennaio 2019 la struttura è stata ridenominata "Innovation and Customer Experience".

(11) Dal 16 marzo 2018.

(12) Con comunicazione organizzativa del 7 gennaio 2019 la struttura è stata ridenominata "Legal & Tax".

(13) Dal 1° luglio 2018.

(14) Dal 19 aprile 2018 all'11 settembre 2018.

(15) Fino al 16 maggio 2018.

(16) Dal 1° settembre 2018.

(17) Dal 12 marzo 2018.

(18) Dal 24 settembre 2018.

NOTA 36 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2018 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo. E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2018; per maggiori dettagli relativi ai

piani già presenti al 31 dicembre 2017, si fa rimando al Bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A..

DESCRIZIONE DEI PIANI DI STOCK OPTION

Piano di Stock Option 2014-2016

Il Piano di Stock Option 2014-2016 avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della Società del 26 giugno 2014 ha avuto l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine; era destinato all'allora Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo TIM.

Per la descrizione del Piano si rimanda al Bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A..

A valle dell'approvazione dei dati di Bilancio del 2016 a cura del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017, ha avuto inizio il periodo di esercizio triennale (24 marzo 2017- 24 marzo 2020).

Sulla base dei dati di consuntivo approvati il numero di opzioni esercitabili è risultato pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target.

Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo al 31 dicembre 2018:

  • n° 133.042 azioni al prezzo unitario di 1,15 euro;
  • n° 343.069 azioni al prezzo unitario di 1,01 euro;
  • n° 893.617 azioni al prezzo unitario di 0,99 euro;
  • n° 13.497.406 azioni al prezzo unitario di 0,94 euro.

DESCRIZIONE DEGLI ALTRI PIANI RETRIBUTIVI

Long Term Incentive Plan 2018-2020

In data 24 aprile 2018, l'Assemblea degli Azionisti di TIM S.p.A. ha approvato il Long Term Incentive Plan 2018 (il "Piano"). Il Piano intende incentivare i Beneficiari al conseguimento degli obiettivi strategici del Gruppo, quali risultanti dal piano industriale, allineando gli interessi del management titolare di posizioni organizzative ritenute determinanti ai fini del business aziendale agli interessi dei soci TIM S.p.A., in termini di crescita di valore dell'Azione nel medio-lungo termine.

Il Piano ha due tranche di assegnazione: la prima è riservata all'Amministratore Delegato ed ha un numero massimo di azioni al servizio pari a 30.000.000; la seconda è rivolta ad una parte selezionata del management del Gruppo (con un numero massimo di azioni al servizio pari a 55.000.000).

Prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie della Società TIM S.p.A. in funzione del raggiungimento delle sotto riportate condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020:

    • Stock performance (peso 70%): performance relativa dell'azione ordinaria di TIM S.p.A. rispetto alla performance media di un basket di peer composto da: Deutsche Telekom AG, Vodafone Group PLC, Telefonica SA, Orange SA, BT Group PLC, Telenor ASA, Swisscom AG, Telia Co AB, Koninklijke KPN NV, Proximus SADP, Elisa OYJ;
    • Equity Free Cash Flow (peso 30%): parametro legato alla generazione di cassa, cumulato nel triennio. Tale indicatore, inteso come flusso di cassa netto prima del dividendo e dell'investimento in frequenze, come da piano industriale 2018-2020, è misurato nel seguente modo:

(+) EBITDA adjusted, ovvero EBITDA reported rettificato delle eventuali partite non ricorrenti; (-) investimenti industriali (capex; escluso l'investimento in frequenze); (+/-) variazioni del capitale circolante netto adjusted (reported rettificato delle eventuali partite non ricorrenti), incluse le variazioni dei fondi operativi; (-) oneri finanziari totali; (-) tasse

Tale valore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, l'impatto dello IAS 17 (leasing finanziario) e l'investimento in frequenze e non include l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni (M&A).

A valle dell'assegnazione, la totalità delle azioni sarà soggetta per due anni alla clausola di lock up. Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, che ne ha deliberato l'avvio.

Special Award 2016 – 2019

Per quanto riguarda la descrizione dello Special Award 2016-2019, lanciato nel 2016, si rimanda al Bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A..

Al 31 dicembre 2018 i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, individuati nel 2017 quali beneficiari relativamente alla quota dell'1,5% dell'over-performance 2016, sono assegnatari di un valore complessivo pari a 1 milione di euro (rappresentato per 0,8 milioni di euro da n. 1.025.640 azioni ordinarie TIM S.p.A. e per la parte restante dalla quota in denaro). La liquidazione è prevista successivamente all'approvazione del Bilancio per l'esercizio 2019.

NOTA 37 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, vengono qui di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato degli eventi e operazioni non ricorrenti:

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
dell'esercizio
Indebitamento
finanziario
netto
Flussi
finanziari (*)
Valore di bilancio (a) 18.138 (1.854) 29.360 (515)
Rettifiche ricavi esercizi precedenti (62) (62)
Consulenze e prestazioni professionali e altri costi (9) (9) 14 (14)
Oneri e accantonamenti per ristrutturazione e
altro
(158) (158) 198 (198)
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di
carattere regolatorio e passività correlate, oneri
connessi a vertenze con personale ex dipendente
e passività con clienti e fornitori
(85) (85) 17 (17)
Altri oneri (17) (17) 22 (22)
Svalutazione Avviamento (2.686) (2.686)
Oneri finanziari (7) (7)
Totale effetti non ricorrenti (b) (3.024) (3.024) 251 (251)
Valore figurativo (a-b) 21.162 1.170 29.109 (264)

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:

(milioni di euro) 2018 2017

Ricavi e altri proventi (62)
Rettifiche ricavi esercizi precedenti (62)
Acquisti di materie e servizi (13) (8)
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (13) (8)
Costi del personale (221) (692)
Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione e altri (221) (692)
Altri costi operativi (108) (176)
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e passività correlate,
oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori
(87) (148)
Altri oneri (21) (28)
Impatto su risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze (minusvalenze e
ripristini di valore (svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(404) (876)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (2.686) (30)
Svalutazione dell'avviamento (2.686)
Svalutazione di immobilizzazioni immateriali (30)
Impatto su risultato operativo (EBIT) (3.090) (906)
Altri proventi (oneri) finanziari (9) (26)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte (3.099) (932)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 75 261
Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio (3.024) (671)

NOTA 38 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del 2018 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 39 ALTRE INFORMAZIONI

RICERCA E SVILUPPO

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2018 2017
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell'esercizio 44 43
Costi di sviluppo capitalizzati 1.121 1.904
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 1.165 1.947

La diminuzione rilevata nell'esercizio 2018 è da ricondurre principalmente al completamento delle attività di ingegneria e di diffusione e sviluppo condotte sulle reti di nuova generazione, quali LTE e NGAN, ormai giunte a maturazione.

Si segnala che nel conto economico separato dell'esercizio 2018 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo complessivo di 780 milioni di euro. Le attività di ricerca e sviluppo effettuate da TIM S.p.A. sono dettagliate nella relazione sulla gestione (Sezione di Sostenibilità).

LOCAZIONI OPERATIVE

In base a quanto previsto dallo IAS 17, la Società considera come non annullabili anche i contratti di locazione operativa che possono essere annullati solo al verificarsi di alcune remote eventualità, con l'autorizzazione del locatore, ovvero a seguito del pagamento da parte del locatario di una penale contrattuale significativa tale da rendere non ragionevole la cessazione anticipata del contratto. In particolare:

Attive

TIM ha stipulato contratti non annullabili di affitto circuiti e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2018 l'ammontare dei canoni ancora da incassare è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Entro l'esercizio successivo 29 73
Dal 2° al 5° esercizio 75 97
Oltre - 5
Totale 104 176

Passive

TIM ha stipulato contratti non annullabili di locazione operativa di immobili, noleggio di prodotti di Information Technology e di attrezzature e apparati, nonché contratti di ospitalità su siti di proprietà di terzi. Si precisa che dal perimetro oggetto di valutazione sono esclusi - oltre ai contratti già classificati come locazioni finanziarie (principalmente locazioni immobiliari e di automezzi) il cui valore dell'Asset e del Debito è iscritto in bilancio - anche le componenti variabili e accessorie di tali contratti (ad esempio i terreni sottostanti gli immobili in locazione finanziaria), nonché i contratti considerati annullabili, come sopra definiti.

Al 31 dicembre 2018 l'ammontare dei canoni ancora dovuti è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Entro l'esercizio successivo 441 427
Dal 2° al 5° esercizio 1.267 1.334
Oltre 217 133
Totale 1.925 1.894

Si segnala inoltre che il principio contabile IFRS 16 – Leasing (applicato dall'1.1.2019) comprende, oltre a quanto sopra esposto, anche i canoni relativi a locazioni operative in essere al 31 dicembre 2018 relativi a contratti di locazione passiva annullabili o a periodi contrattuali considerati annullabili (eg. rinnovi contrattuali successivi).

Per ulteriori dettagli sull'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 si rimanda alla Nota "Principi Contabili".

EROGAZIONI PUBBLICHE

La legge n.124/2017, prevede l'obbligo di fornire informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e ai vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da pubbliche amministrazioni. A tale proposito, si evidenziano nella tabella seguente le erogazioni incassate nel corso dell'esercizio:

Ente erogante settore di intervento Incasso 2018
(milioni di euro)
Fondimpresa formazione 5
Fondirigenti formazione 1
Infratel realizzazione infrastrutture per Banda Ultra
Larga
106
Ministero Sviluppo Economico realizzazione infrastrutture rete mobile 1
progetti di innovazione tecnologica 1
MIUR progetti di ricerca e efficienza energetica 1
Provincia Autonoma di Trento progetto di Eschooling 1
Totale 116

PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI CORRISPETTIVI ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE E ALLE ALTRE ENTITÀ APPARTENENTI ALLA SUA RETE

Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a PwC S.p.A. e alle altre entità della rete PwC per la revisione dei bilanci 2018, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2018 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi a TIM da PwC e dalle altre entità appartenenti alla rete PwC. Vengono qui incluse anche le spese vive sostenute nel 2018 relativamente a detti servizi.

TIM S.p.A.
(in euro) PwC S.p.A. Altre entità
della rete PwC
Totale rete
PwC
Servizi di revisione:
revisione legale del bilancio separato 1.401.717 1.401.717
revisione legale del bilancio consolidato 194.400 194.400
revisione del Form 20-F e SOX Rule 404 1.002.700 1.002.700
revisione limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato 229.130 229.130
altri 15.500 15.500 31.000
Servizi di verifica con emissione di attestazione 65.000 65.000
Attestazione di conformità su dichiarazione consolidata di carattere non
finanziario
83.281 83.281
Altri servizi:
procedure concordate su aree della contabilità regolatoria 30.000 30.000
procedure di due diligence su vendita/acquisto di partecipazioni 185.091 185.091
altri 110.000 37.500 147.500
Totale corrispettivi 2018 per servizi di revisione e diversi verso la rete PwC 3.131.728 238.091 3.369.819
Spese vive 290.675
Totale 3.660.494

NOTA 40 EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2018

TIM: EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA A 5 ANNI E 3 MESI PER 1 MILIARDO E 250 MILIONI DI EURO

In data 8 gennaio TIM S.p.A. ha concluso con successo il lancio di un'emissione obbligazionaria a tasso fisso per 1 miliardo e 250 millioni destinata ad investitori istituzionali finanziandosi al di sotto del proprio costo medio del debito.

Il rendimento dell'emissione, pari a 4,125%, risulta inferiore al costo medio del debito del Gruppo, che a fine settembre 2018 si attestava a circa 4,4%. L'emissione si inserisce nel processo di ottimizzazione e rifinanziamento del debito in scadenza.

Emittente: Telecom Italia S.p.A. Importo: 1 miliardo e 250 millioni di Euro Data di regolamento: 11 gennaio 2019 Scadenza: 11 aprile 2024 Cedola: 4,000% Prezzo di emissione: 99,436% Prezzo di rimborso: 100,000%

Il rendimento effettivo a scadenza pari a 4,125%, corrisponde ad un rendimento di 387,6 punti base sopra il tasso di riferimento (mid swap).

I titoli saranno emessi nell'ambito del programma EMTN da Euro 20 miliardi del Gruppo e saranno quotati presso la Borsa del Lussemburgo.

VODAFONE ITALIA E TELECOM ITALIA INTENDONO AVVIARE UNA NUOVA PARTNERSHIP PER LA CONDIVISIONE DELLA RETE MOBILE

Vodafone Italia ("Vodafone") e il Gruppo Telecom Italia ("TIM") intendono avviare una partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G e ampliare l'attuale accordo di condivisione passiva; la partnership potrà consentire un più rapido sviluppo del 5G, su una più ampia area geografica e ad un costo inferiore. Le due società:

  • intendono cooperare per adeguare le rispettive reti di trasmissione in fibra per il backhauling mobile;
  • intendono valutare l'aggregazione in un'unica entità delle rispettive infrastrutture passive, per un totale di 22.000 torri in Italia;
  • hanno sottoscritto un Memorandum d'Intesa e hanno concordato di avviare una trattativa in esclusiva sul progetto complessivo.

Vodafone e TIM hanno annunciato in data 21 febbraio 2019 di aver sottoscritto un Memorandum d'Intesa non vincolante in relazione ad una potenziale partnership per condividere la rete attiva ed ampliare l'attuale accordo di condivisione della infrastruttura passiva.

Le Parti stanno inoltre valutando fattibilità e contenuti di una possibile aggregazione in una sola entità delle rispettive torri di trasmissione in Italia.

Per consentire la valutazione di queste iniziative, Vodafone e TIM hanno concordato un periodo di esclusiva nella negoziazione.

In merito al progetto di condivisione della rete attiva, Vodafone e TIM intendono sottoscrivere un accordo che consentirebbe uno sviluppo congiunto della infrastruttura 5G. Questo progetto permetterebbe una più rapida implementazione della tecnologia 5G su un'area geografica più ampia e ad un costo inferiore. Vodafone e TIM valuteranno la fattibilità tecnica e commerciale di installare congiuntamente i propri apparati attivi 5G nel Paese, incluso in alcune grandi città dove ciascuna società potrebbe voler mantenere flessibilità strategica e assicurare la propria capacità di rispondere alle esigenze dei rispettivi clienti.

Vodafone e TIM intendono inoltre valutare la condivisione degli apparati attivi anche delle rispettive reti 4G esistenti, per supportare la condivisione attiva della rete 5G; questo potrebbe inoltre generare ulteriori efficienze. Inoltre, Vodafone e TIM intendono adeguare le rispettive reti di trasmissione mobile, attraverso l'utilizzo di cavi in fibra ottica a più alta capacità ("Fiber-to-the-Site" o "backhauling"). Questo consentirebbe ai clienti di trarre vantaggio dalle nuove caratteristiche del 5G, come la maggiore velocità e la bassa latenza, e genererebbe maggiori economie di scala per le società.

Vodafone e TIM intendono anche estendere l'attuale accordo di condivisione delle loro infrastrutture passive di rete, passando dagli attuali 10.000 siti (circa il 45% del totale delle torri delle due società) a una copertura su base nazionale, con l'obbiettivo di accelerare e rafforzare lo sviluppo della tecnologia 5G e utilizzare in modo più efficiente l'infrastruttura di rete, sia in zone urbane sia in aree rurali.

Per quanto riguarda la potenziale operazione di aggregazione, Vodafone e TIM hanno concordato di valutare una potenziale transazione che permetta di consolidare in una sola entità le loro circa 22.000 torri di telecomunicazione in Italia, aggregando le infrastrutture passive di rete di Vodafone con quelle di Infrastrutture Wireless Italiane ("Inwit"), società quotata in borsa e controllata al 60% da TIM. L'aggregazione sarebbe strutturata in modo da creare valore per tutte le parti coinvolte. Le società intendono valutare l'opportunità, ove possibile, di spostare nel tempo sull'infrastruttura della nuova società le apparecchiature di rete attive attualmente ospitate su torri di terzi. La ampliata infrastruttura delle torri continuerebbe a perseguire l'obbiettivo di incrementare l'ospitalità di altri operatori, per generare ulteriori efficienze.

La potenziale aggregazione sarebbe strutturata in modo tale da attribuire a Vodafone e TIM la stessa partecipazione nel capitale e pari diritti di governance in Inwit, oltre che consentire alle parti di non dover lanciare un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni di Inwit.

L'iniziativa nel suo complesso mira a promuovere la concorrenza nel settore e facilita un contesto aperto per lo sviluppo del 5G.

Tutti i progetti descritti sono contemplati, nei loro termini essenziali, in un Memorandum d'Intesa non vincolante e la loro attuazione è condizionata alla sottoscrizione di accordi vincolanti fra le parti, oltre che alle necessarie approvazioni antitrust.

Vodafone e TIM si prefiggono di perfezionare uno o più di tali progetti nel corso del 2019.

NOTA 41 ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN IMPRESE CONTROLLATE, COLLEGATE E JOINT VENTURE

(migliaia di euro) Sede Capitale Patrimonio
Netto
Utile/
(perdita)
Quota
partecipa
zione (%)
Corrispon
dente P.N.
di bilancio
Valore di
carico
Differenza
(1) (1) (2) (1) (A) (3) (B) (4) (B-A)
Partecipazioni in imprese controllate
4G RETAIL Milano Euro 2.402 67.167 8.879 100,00% 67.167 15.108 (52.059)
CD FIBER Roma Euro 50 45 (1) 100,00% 45 (5) 50 5
FLASH FIBER Milano Euro
HR SERVICES L'Aquila Euro 30
500
188.149
12.696
(9.624)
3.834
80,00%
100,00%
150.519
12.696
163.224
570
12.705
(12.126)
INFRASTRUTTURE WIRELESS Milano Euro
ITALIANE 600.000 1.548.305 140.761 60,03% 853.497 828.494 (25.003)
NOVERCA Roma Euro 10 18.690 (25.891) 100,00% 18.691 18.691 -
OLIVETTI Ivrea(TO) Euro 10.000 12.047 (8.147) 100,00% 12.047 11.984 (63)
PERSIDERA Roma Euro 21.429 103.702 14.434 70,00% 62.488 133.186 70.699
TELECOM ITALIA CAPITAL Lussemburgo Euro 2.336 (82.450) 30.214 100,00% (82.450) 2.388 84.838
TELECOM ITALIA FINANCE Lussemburgo Euro 1.818.692 6.381.796 96.902 100,00% 6.328.696 5.914.971 (413.725)
TELECOM ITALIA LATAM PARTIC. E
GESTAO ADMIN.
SanPaolo
(Brasile)
R\$ 118.926 (25.257) (5.595)
Euro 26.805 (6.144) (1.261) 100,00% (6.144) (5) - 6.144
TELECOM ITALIA SAN MARINO San Marino Euro 1.808 5.625 935 100,00% 5.625 7.565 1.940
TELECOM ITALIA SPARKLE Roma Euro 200.000 675.846 (3.412) 100,00% 768.783 (6) 586.668 (182.115)
TELECOM ITALIA TRUST
TECHNOLOGY
Pomezia(RM) Euro 7.000 13.705 1.168 100,00% 13.705 8.498 (5.207)
TELECOM ITALIA VENTURES Milano Euro 10 2.442 (100) 100,00% 2.442 2.541 99
TELECONTACT CENTER Napoli Euro 3.000 25.490 5.378 100,00% 25.490 12.523 (12.967)
TELENERGIA Roma Euro 50 32.501 1.730 100,00% 32.501 50 (32.451)
TELSY Torino Euro 390 18.894 648 100,00% 18.894 14.517 (4.377)
TIAUDIT COMPLIANCE LATAM
(in
liquidazione)
Rio de Janeiro
(Brasile)
R\$ 1.500 1.938 (131)
Euro 338 437 (30) 69,9996% 306 313 7
TIMVISION Roma Euro 50 1.335 (728) 100,00% 1.335 (5) 2.550 1.215
TIM BRASIL SERVICOS E
PARTICIPACOES
Rio de Janeiro
(Brasile)
R\$ 7.169.030 11.082.378 511.706
Euro 1.615.869 2.497.921 115.336 0,00000001% - - -
TIM TANK Milano Euro 18.600 16.062 (80) 100,00% 16.062 (5) 19.175 3.113
TIMB 2 Roma Euro 10 7 (1) 1,00% - - -
TN FIBER Trento Euro 55.918 38.498 (1.312) 100,00% 38.498 38.498 -
(*) 7.781.564 (559.329)
(migliaia di euro) Sede Capitale Patrimonio
Netto
Utile/
(perdita)
Quota
partecipa
zione (%)
Corrispon
dente P.N.
di bilancio
Valore di
carico
Differenza
(1) (1) (2) (1) (A) (3) (B) (4) (B-A)
Partecipazioni in imprese collegate e joint venture
ALFIERE Roma Euro 9.250 3.571 (5.679) 50,00% 1.786 - (1.786)
AREE URBANE (in
liquidazione)
Milano Euro 100 (61.635) (21.165) 32,62% (20.105) - 20.105
ASSCOM INSURANCE
BROKERS
Milano Euro 100 1.481 652 20,00% 296 20 (276)
NORDCOM Milano Euro 5.000 13.031 1.029 42,00% 5.473 2.143 (3.330)
TIGLIO I Milano Euro 5.256 11.538 (2.882) 47,80% 5.515 4.835 (680)
TIGLIO II (in liquidazione) Milano Euro 10 209 (33) 49,47% 103 119 16
Consorzio EO (in
liquidazione)
Roma Euro 31 1 (1) 50,00% 1 - (1)
7.117 14.408

(*) L'importo non comprende 7 migliaia di euro relativi allo sconto e al fair value delle bonus share, sulle azioni ordinarie di Telecom Italia sottoscritte dai dipendenti di Società Controllate indirettamente del Gruppo Telecom, nell'ambito del "Piano di azionariato diffuso per i dipendenti del 2010 e del 2014

("PAD"). (1) Desunti dall'ultimo bilancio approvato. Per le Controllate sono stati utilizzati i dati a principi IFRS, predisposti per il consolidato.

(2) Comprensivo dell'utile (perdita)

(3) Al netto del dividendo da distribuire

(4) Comprensivo dei versamenti in conto partecipazioni

(5) Coperto dal fondo oneri su partecipate

(6) Dati desunti dal bilancio consolidato

Nota 41 Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture 423

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Luigi Gubitosi, in qualità di Amministratore Delegato, e Piergiorgio Peluso, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio d'esercizio nel corso dell'esercizio 2018.

  • 2. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 Il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia con particolare riferimento all'art. 154-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;
    3. 3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto. La relazione sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

21 febbraio 2019

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

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Altre informazioni

PROPOSTE DELIBERATIVE

ASSEMBLEA DI TIM S.p.A.

29 marzo 2019: assemblea ordinaria e straordinaria – unica convocazione

Ordine del giorno

Parte ordinaria:

    • Bilancio al 31 dicembre 2018 – approvazione della documentazione di bilancio – deliberazioni inerenti e conseguenti
    • Distribuzione del dividendo privilegiato alle azioni di risparmio mediante utilizzo di riserve – deliberazioni inerenti e conseguenti
  • -Relazione sulla remunerazione – deliberazione sulla prima sezione
    • Aggiornamento di una delle condizioni di performance del piano di incentivazione basato su strumenti finanziari approvato dall'Assemblea del 24 aprile 2018

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2018 – APPROVAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI BILANCIO – DELIBERAZIONI INERENTI E CONSEGUENTI

Signori Azionisti,

il progetto di bilancio d'esercizio presentato all'approvazione dell'Assemblea riporta una perdita netta di euro 1.853.605.339,28.

Detto importo trova integrale compensazione nell'ammontare del patrimonio netto aziendale, al 31 dicembre 2018 positivo per euro 18.138.205.052,56.

Si propone pertanto la copertura della perdita mediante utilizzo della Riserva ex art. 34, legge 576/1975 per euro 12.821.804 e mediante prelievo da Utili portati a nuovo per euro 1.840.783.535,28, utilizzando prioritariamente la quota di utili 2017 accantonata a tale riserva.

Per ulteriori approfondimenti si rinvia alla relazione sulla gestione a corredo del bilancio.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente

Proposta

l'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • esaminata la relazione finanziaria annuale di TIM S.p.A.;
  • preso atto delle relazioni del Collegio Sindacale e della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.,

delibera

  • di approvare il bilancio di esercizio 2018 di TIM S.p.A.;
  • di coprire la perdita d'esercizio di TIM S.p.A. (pari a 1.853.605.339,28 euro):
    • per 12.821.804 euro mediante utilizzo della Riserva ex art. 34, legge 576/1975
    • per 1.840.783.535,28 euro mediante prelievo da Utili portati a nuovo, utilizzando prioritariamente la quota di utili 2017 accantonata a tale riserva.

DISTRIBUZIONE DEL DIVIDENDO PRIVILEGIATO ALLE AZIONI DI RISPARMIO MEDIANTE UTILIZZO DI RISERVE – DELIBERAZIONI INERENTI E CONSEGUENTI

Signori Azionisti,

come segnalato nella relazione illustrativa della proposta di approvazione del progetto di bilancio d'esercizio, questo evidenzia una perdita netta d'esercizio di euro 1.853.605.339,28.

Ciò nondimeno, vista la capienza del patrimonio netto aziendale e al fine di evitare il trascinamento del debito nei prossimi due esercizi, come consentito dallo Statuto sociale si propone di distribuire il solo dividendo privilegiato alle azioni di risparmio, nella misura di 0,0275 euro (5% di euro 0,55) per azione, con prelievo da Utili portati a nuovo per 165.764.271,73 di euro.

Gli importi a titolo di dividendo saranno messi in pagamento a favore degli aventi diritto, sulla scorta delle evidenze dei conti di deposito titoli al termine della giornata contabile del 25 giugno 2019 (record date), a partire dal prossimo 26 giugno 2019, mentre la data di stacco cedola sarà il 24 giugno 2019.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente

Proposta

l'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • esaminata la relazione finanziaria annuale di TIM S.p.A.;
  • vista la facoltà dell'Assemblea, in caso di assenza o insufficienza di utili netti risultanti dal bilancio per soddisfare il privilegio attribuito alle azioni di risparmio, di soddisfarlo distribuendo riserve disponibili, con conseguente esclusione dell'applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui all'art. 6 dello Statuto sociale;

delibera

  • di riconoscere agli Azionisti di risparmio il dividendo privilegiato in ragione di 0,0275 euro per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge, che sarà applicato al numero delle azioni di risparmio di cui saranno titolari alla record date, con prelievo da Utili portati a nuovo per euro 165.764.271,73;
  • di mettere in pagamento il dividendo a partire dal 26 giugno 2019, con stacco cedola in data 24 giugno 2019 (record date il 25 giugno 2019).

RELAZIONE SULLA REMUNERAZIONE – DELIBERAZIONE SULLA PRIMA SEZIONE

Signori Azionisti,

come per legge, in vista dell'Assemblea del 29 marzo 2019 è stata predisposta la relazione sulla remunerazione, articolata in due sezioni:

  • la prima illustra la politica della Società in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, con riferimento all'esercizio 2019;
  • la seconda fornisce la rappresentazione delle voci che compongono la remunerazione dei soggetti citati sopra, con illustrazione analitica dei compensi loro corrisposti nell'esercizio 2018.

Siete chiamati a esprimervi sulla prima sezione della relazione, con deliberazione per legge non vincolante.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente deliberazione.

Proposta

l'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • vista la disciplina applicabile in materia di relazione sulla remunerazione; -
  • preso atto della natura non vincolante della deliberazione richiesta,

delibera

in senso favorevole sulla prima sezione della relazione sulla remunerazione della Società.

AGGIORNAMENTO DI UNA DELLE CONDIZIONI DI PERFORMANCE DEL PIANO DI INCENTIVAZIONE BASATO SU STRUMENTI FINANZIARI APPROVATO DALL'ASSEMBLEA DEL 24 APRILE 2018

Signori Azionisti,

siete stati convocati per discutere e deliberare in merito alla proposta di aggiornamento di una delle condizioni di performance previste dal piano di incentivazione azionaria di lungo termine denominato "Long Term Incentive Plan 2018", aggiornamento che si rende necessario a seguito dell'approvazione del nuovo piano industriale 2019- 2021.

Il Long Term Incentive Plan 2018 ha formato oggetto di approvazione dell'Assemblea del 24 aprile 2018, e ha trovato successivamente esecuzione ad opera del Consiglio di Amministrazione, come da disclosure risultante dalla relazione sulla remunerazione. Esso – si ricorda – si basa sullo strumento delle c.d. performance shares, prevedendo l'assegnazione gratuita, soggetta a lock-up biennale, di massime n. 85.000.000 azioni ordinarie, in numero variabile in funzione del livello di raggiungimento nel periodo 2018-2020 di predeterminati parametri di performance. Questi sono stati al tempo stabiliti: (i) nell'andamento borsistico dell'azione ordinaria nel periodo 1° gennaio 2018 – 31 dicembre 2020 (salvi i casi di early termination con mantenimento del diritto, ovvero di assegnazione successiva), raffrontato con un basket di titoli emessi da un panel di peers (peso: 70%) e (ii) nel free cash flow cumulato nel periodo incentivato (c.d. equity free cash flow; peso 30%).

Nella definizione del parametro dell'equity free cash flow erano stati naturalmente presi a riferimento gli obiettivi del piano industriale in allora esistente, vale a dire quelli del piano 2018-2020 approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2018. Il Consiglio di Amministrazione in data 21 febbraio 2019 ha tuttavia approvato il nuovo piano industriale 2019-2021, il quale, tra l'altro, contempla nuovi target in relazione al free cash flow del Gruppo. Di qui la necessità di aggiornare il piano di incentivazione, al fine di preservare la coerenza dei parametri di performance ivi previsti con il piano industriale oggi in essere.

A fronte dell'importante differenza tra i due documenti di programmazione, in termini di prospettive di generazione di equity free cash flow nel residuo periodo di vesting, condizione per la conservazione della capacità incentivante e di retention della misura premiale è dunque l'abbandono per gli ultimi due esercizi di parametri "interni" ormai obsoleti, rispetto ai quali è venuto meno il commitment aziendale, per collegare la maturazione (di una quota) delle performance shares agli attuali obiettivi strategici del Gruppo. Viceversa resta valido ed è confermato l'indicatore "esterno" di performance relativa azionaria rispetto alla mediana delle performance di mercato del peer basket: rispetto a esso l'esigenza di allineamento agli interessi dei soci degli interessi del management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business TIM, in termini di crescita di valore dell'azione nel medio-lungo termine, non può mutare.

La modifica (illustrata nell'apposito supplemento al documento informativo già a suo tempo pubblicato, a cui siete invitati a fare riferimento) è proposta a valere per entrambe le tranches in cui il Long Term Incentive Plan 2018 si articola, rispettivamente destinate all'Amministratore Delegato della Società (attualmente: Luigi Gubitosi) e a esponenti selezionati della dirigenza del Gruppo, a conferma del principio – che l'aggiornamento della condizione di performance ribadisce e rafforza – per cui il Long Term Incentive Plan 2018 è unico, e incentiva in maniera unitaria l'intero team chiamato a guidare l'Azienda nel conseguimento dei suoi obiettivi.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente deliberazione.

Proposta

L'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • viste le deliberazioni di approvazione del piano di incentivazione basato su strumenti finanziari (prima e seconda tranche e qui complessivamente il "Long Term Incentive Plan 2018"), assunte dall'Assemblea del 24 aprile 2018;
  • esaminato il supplemento al documento informativo sull'operazione;

delibera

  • di aggiornare uno dei due parametri di performance previsti per il Long Term Incentive Plan 2018, e precisamente l'obiettivo rappresentato dal flusso di cassa netto cumulato nel triennio incentivato, assumendo quale riferimento per i residui esercizi 2019 e 2020 i target di equity free cash flow del nuovo piano industriale 2019-2021, immodificati i restanti termini e condizioni;
  • di confermare in capo al Consiglio di Amministrazione tutti i poteri necessari od opportuni per dare attuazione all'iniziativa, apportandovi ogni eventuale modifica e/o integrazione necessaria per la realizzazione di quanto deliberato, anche ai fini dell'ottemperanza alle applicabili previsioni normative, ivi inclusa l'autorizzazione al compimento di atti di disposizione a titolo gratuito sulle azioni proprie ordinarie a tempo debito presenti nel portafoglio della Società.

GLOSSARIO

Le seguenti spiegazioni non vanno intese come definizioni tecniche, ma come un supporto per il lettore per comprendere alcuni termini usati nella presente Relazione Annuale.

2G (second-Generation Mobile System)

Sistemi radiomobili di seconda generazione che utilizzano la codifica digitale e comprendono GSM, D-AMPS (TDMA) e CDMA. Le reti 2G sono correntemente utilizzate in tutta Europa ed in altre parti del mondo. Questi protocolli supportano servizi voce, limitate comunicazioni di dati e servizi ausiliari quali fax e SMS.

3G (third-Generation Mobile System)

Il sistema radiomobile di terza generazione è progettato per fornire alte velocità ed accesso continuo per il servizio dati, e maggiore capacità per i servizi voce. La tecnologia 3G fornisce il trasferimento dei servizi di comunicazione personale tradizionali (telefonia, messaggistica) e dati (come lo scarico di informazioni internet, lo scambio di e-mail e la messaggistica istantanea). Le alte velocità dati, misurate in Mbps, sono significativamente superiori al 2G e permettono la visione di video in mobilità e l'accesso ad alta velocità ad internet. Gli standard della tecnologia 3G comprendono UMTS, basato su tecnologia WCDMA (i due termini sono spesso usati in modo intercambiabile) e CDMA2000.

4G (fourth-Generation Mobile System)

Sistemi radiomobili di quarta generazione, progettati per fornire, in aggiunta ai servizi precedenti, un accesso mobile internet a banda ultra-larga ad una molteplicità di device, come laptop con modem wireless, smarthphone, tablets e ad altri dispositivi mobili. Le applicazioni attuali e potenziali includono applicazioni per l'accesso al web, telefonia IP, giochi, TV in alta definizione, videoconferenze, Internet delle cose e cloud computing. Gli standard 4G includono i sistemi LTE e LTE-A (LTE-Advanced). LTE mette a disposizione una velocità di trasmissione in download fino a 150 Mbit/s per cella (su 20 MHz di banda) con valori fortemente migliorativi sul tempo di latenza; LTE abilita i servizi che richiedono elevata interattività (ad esempio gaming, videoconferenza). Lo sviluppo di LTE, denominato "LTE Advanced", già in corso di dispiegamento, consente di raggiungere velocità di trasmissione ancora superiori.

5G (fifth-Generation Mobile System)

Il termine 5G indica i sistemi wireless di quinta generazione che saranno introdotti sul mercato a breve. Gli enti di standard a livello mondiale, come il 3GPP (3rd Generation Partnership Project) e l'ITU (International Telecommunication Union) stanno definendo le caratteristiche e i primi standard relativi alla futura connettività 5G, e sono state svolte prime sperimentazioni sul campo. I principali elementi della rete 5G saranno:

  • bit-rate superiori su larghezze di banda maggiori rispetto ai sistemi precedenti (capacità fino a decine di Gbit/s su centinaia di MHz) per garantire una maggiore qualità delle prestazioni per servizi innovativi come la Virtual Reality, l'Industry 4.0 etc;
  • bassissima latenza, nell'ordine del millisecondo;
  • possibilità di collegare simultaneamente centinaia di migliaia di oggetti nell'ambito dell'Internet of Things: dalle tecnologie indossabili ai sistemi automatici di controllo del traffico, dalla guida assistita di veicoli alla domotica.
  • possibilità di connettersi su mezzi in movimento a velocità elevatissime.

Access charge

Importo addebitato dagli operatori nazionali per l'utilizzo della loro rete da parte degli operatori di altre reti conosciuto anche come un "canone di interconnessione".

ADS (American Depositary shares)/ ADR (American Depositary Receipt)

Strumenti utilizzati per la quotazione delle azioni Telecom Italia ordinarie e di risparmio sul NYSE (The New York Stock Exchange). Ciascun ADS ordinario corrisponde a 10 azioni ordinarie Telecom Italia; ciascun ADS di risparmio corrisponde a 10 azioni di risparmio Telecom Italia.

ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line)

Tecnologia che, attraverso un modem, trasforma la linea telefonica tradizionale su doppino in una linea di collegamento digitale ad alta velocità per il trasferimento di dati multimediali. L'ADSL è utilizzata per realizzare la trasmissione a banda larga in maniera asimmetrica.

Agile

Nell'ingegneria del software, l'espressione metodologia Agile (o sviluppo agile del software) si riferisce a un insieme di metodi di sviluppo del software che si contrappongono ai modelli tradizionali come quelli a cascata (es. waterfall model); i metodi Agile propongono un approccio meno strutturato e focalizzato sull'obiettivo di consegnare al cliente in tempi brevi e frequentemente software funzionante e di qualità. Fra le pratiche promosse dai metodi agili, oggi in generale riferiti al Project Management di prodotti non esclusivamente software, ci sono la formazione di team di sviluppo piccoli, poli-funzionali e auto-organizzati, lo sviluppo iterativo e incrementale, la pianificazione adattiva, e il coinvolgimento diretto e continuo del cliente nel processo di sviluppo del prodotto.

API (Application Programming Interface)

Le API (Application Programming Interface, in italiano Interfaccia di Programmazione di un'Applicazione) sono interfacce di programmazione, costituite da librerie Software disponibili per un determinato linguaggio di programmazione, utilizzate per interagire con altri programmi ed estendere le funzionalità delle piattaforme rendendole interoperabili e aperte a diverse implementazioni.

Aree bianche, grigie e nere

La distinzione tra aree bianche, grigie e nere è rilevante ai fini della valutazione degli aiuti di Stato a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultra larga, sotto il profilo della compatibilità degli aiuti medesimi rispetto alla normativa comunitaria. Questa classificazione è contenuta negli Orientamenti dell'Unione Europea:

  • le aree bianche sono aree prive di reti ultra broadband, dove gli investitori privati non intendono investire nei prossimi tre anni;
  • le aree grigie sono aree in cui è presente o verrà sviluppata nei prossimi tre anni una rete ultra broadband da parte di un solo operatore privato.
  • le aree nere sono aree in cui sono presenti o verranno sviluppate nei prossimi tre anni almeno due reti ultra broadband di operatori diversi.

ATM (Asynchronous Transfer Mode)

Protocollo di rete attraverso il quale il trasferimento dei dati avviene ricorrendo all'l'incapsulamento dei dati in unità, dette celle, di lunghezza fissa (53 byte) anziché in pacchetti a lunghezza variabile come avviene invece nelle reti a commutazione di pacchetto.

Automation

Il termine automazione identifica le tecnologie di gestione automatica di apparati, sistemi e processi, riducendo la necessità dell'intervento umano e facilitando le attività di setup ed esercizio di rete.

Banda Larga

Comprende le tecnologie di rete che consentono di raggiungere una velocità di trasmissione pari ad almeno 2 Mbit/s. Tali velocità vengono rese disponibili sia sulla rete fissa in rame, a partire dalla tecnologia ADSL, che sulla rete mobile a partire dai sistemi di terza generazione. I servizi a Banda Larga comprendono sia servizi dati che voce. I servizi dati comprendono l'accesso ad internet veloce, la possibilità di scaricare file audio e video, servizi video interattivi punto – punto e multi punto (video chiamata e video conferenza), video on demand e (download e streaming) programmi televisivi.

Banda Ultra Larga

Comprende tutte le tecnologie di rete che permettono di offrire connettività da 30MBit/s fino a oltre 1GBit/s. La definizione è legata alle caratteristiche della rete di accesso fissa e mobile. La Banda Ultra Larga aumentando la capacità e la velocità consente di accedere più rapidamente (e da più utenti contemporaneamente) ai contenuti disponibili in rete anche in mobilità e di poter usufruire di servizi video fino a qualità ultra HD e gaming interattivo.

    • Banda Ultralarga fissa: comprende le tecnologie di accesso che implicano l'utilizzo della fibra ottica, note come FTTx, per veicolare connettività a Banda Ultra Larga.
    • Banda Ultralarga mobile: si riferisce all'utilizzo della rete mobile HSPA (evoluzione della rete 3G), LTE e alle sue evoluzioni per veicolare connettività a Banda Ultra Larga.

Backbone

Il backbone è la parte della rete di telecomunicazioni che supporta i collegamenti a lunga distanza, che aggregano grandi quantità di traffico e da cui si estendono le diramazioni della rete necessarie a servire determinate aree locali.

Big Data

Big data è un termine adoperato per descrivere l'insieme delle tecnologie e delle metodologie di analisi di dati massivi. Il termine indica la capacità di estrapolare, analizzare e mettere in relazione un'enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, per scoprire i legami tra fenomeni diversi e prevedere quelli futuri.

Bitstream access

Servizio di interconnessione wholesale che consiste nella fornitura, da parte dell'operatore di telecomunicazioni dominante (incumbent), della capacità trasmissiva in accesso tra la postazione di un cliente finale ed un punto di interconnessione di un altro operatore OLO.

Blockchain

Per Blockchain si intende una tecnologia innovativa di strutturazione di dati e di informazioni con condivisione sulla rete; un sistema blockchain è assimilabile ad un database o registro virtuale distribuito, strutturato come una catena di blocchi (da qui il termine blockchain) contenenti le transazioni, e la cui validazione è affidata a un meccanismo di consenso distribuito su tutti i nodi della rete che partecipano alla chain. Le principali caratteristiche delle blockchain sono l'immutabilità del registro, la tracciabilità delle transazioni e la sicurezza basata su tecniche crittografiche avanzate e robuste agli attacchi informatici. Le tecnologie blockchain sono al momento utilizzate a supporto di catene di fornitura globali, alle transazioni finanziarie (es. BitCoin), ai beni contabili e ai social network distribuiti.

BRAS (Broadband Access Server)

Indicato anche come BNG, è un apparato che gestisce le sessioni di accesso degli utenti broadband fissi ovvero autentica gli utenti, funge da terminazione dei collegamenti logici originati dagli apparati utente, produce dati di tassazione, può applicare regole gestionali (policy) e tecniche per la QoS.

Broadcast

Trasmissione simultanea di informazioni e contenuti a tutti i nodi o dispositivi di una rete.

BSC (Base Station Controller)

Nodo di controllo della rete di accesso radio 2G e interfaccia con il sistema di commutazione MSC. Ha il compito di supervisionare e controllare le risorse radio, sia durante la fase di instaurazione della chiamata o connessione dati sia durante la fase di mantenimento delle stesse.

BSS (Business Support System)

È il sistema usato dagli operatori di rete per gestire processi aziendali quali la fatturazione, la gestione delle vendite, la gestione dei servizi al cliente e i data base dei clienti.

BTS (Base Transceiver Station)

Stazione radio base che trasmette e riceve i segnali radio GSM tramite opportune antenne, fornendo copertura in un'area organizzata in una o più "celle" attraverso uno o più radiotrasmettitori (TRX). Comunemente chiamato "ripetitore", in realtà, non "ripete" alcun segnale come nel caso dei ponti radio, ma lo genera e lo trasmette in etere. La BTS effettua, inoltre la cifratura delle comunicazioni GSM.

Bundle

Offerta commerciale caratterizzata dalla proposizione congiunta di più servizi di telecomunicazioni (es: fonia, accesso ad internet a larga banda, servizi televisivi su protocollo IP, altro) da parte di un operatore con un unico brand commerciale. Si parla di bundle Dual Play quando l'offerta bundle unisce il servizio di telefonia fissa e l'accesso ad internet a larga banda; bundle Triple Play quando l'offerta bundle Dual Play è integrata con contenuti televisivi su protocollo IP (IPTV); bundle Quadruple Play quando all'offerta commerciale bundle Triple Play si aggiungono i servizi integrati di telefonia mobile.

Caching

Il caching di contenuti web (video, pagine HTML, immagini, ecc.) è una tecnologia che permette di ridurre l'uso della banda e il tempo di accesso ai contenuti. Una cache memorizza copie di documenti richiesti dagli utenti in locazioni più vicine ad essi di quanto lo siano i siti originari, in modo che successive richieste possono essere soddisfatte dalla cache stessa, sotto opportune condizioni.

Canale (o Channel)

E' una via di comunicazione che connette una sorgente a una o più destinazioni grazie a mezzi trasmissivi e segnali elettrici, elettromagnetici, ottici o di altra natura

Carrier

Operatore di Telecomunicazioni che fornisce un servizio di trasporto di servizi di comunicazione attraverso una propria rete.

Carrier Aggregation

Tecnica per aggregare più portanti radio e di conseguenza incrementare la velocità di trasmissione su rete wireless.

CCA (Current Cost Accounting)

In un approccio contabilità a costi correnti (CCA), la base patrimoniale del gestore è stata annualizzata sulla base del costo di sostituzione lordo dei beni. CCA appartiene alla famiglia delle metodologie di annualizzazione costante dove la quota di ammortamento è stabile e il costo del capitale diminuisce nel tempo, con conseguente riduzione delle rendite. Tuttavia, a differenza della contabilità a costi storici, l'annualizzazione dell'ammortamento è regolata in base alle variazioni di prezzo delle attività in considerazione a causa del progresso tecnico e le variazioni generali dei prezzi (inflazione).

CDMA (Code Division Multiple Access)

Il CDMA è una tecnologia di accesso multiplo usato nelle comunicazioni radio. I primi sistemi radio basati sul CDMA sono stati sviluppata da Qualcomm, e introdotti commercialmente nel 1995. Abilita l'utilizzo simultaneo dello stesso canale per la trasmissione di molteplici segnali, ognuno dei quali è modulato attraverso un codice opportuno al fine di distinguere un messaggio dall'altro.

CDN (Content Delivery Network)

Le Content Delivery Network sono sistemi di distribuzione gestita di contenuti (specialmente contenuti multimediali di grandi dimensioni in termini di banda, come l'IPTV) da parte di un Service Provider per l'erogazione di servizi di streaming audio e video, con migliore qualità verso i clienti.

CDP (Carbon Disclosure Project)

Iniziativa internazionale che stimola le aziende a focalizzarsi sulla gestione dei rischi e delle opportunità emergenti dal cambiamento climatico.

Cella

Porzione geografica di territorio illuminata da una stazione radio.

C.E.M. (limiti di esposizione ai Campi ElettroMagnetici)

I campi elettromagnetici sono presenti ovunque e sono prodotti sia da origini naturali (temporali, magnetismo terrestre) che da origini antropiche come linee elettriche, stazioni TV, stazioni radiomobili, forni a microonde. Gli effetti che producono sul corpo umano dipendono dalla loro frequenza. Per campi a radiofrequenza quali quelli prodotti dalle stazioni radio base e dai dispositivi mobili il maggiore effetto biologico è il riscaldamento dei tessuti del corpo. La posizione corrente della comunità scientifica, come espressa dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, è che mentre l'esposizione a livelli elevati di C.E.M. sono dannosi alla salute, non è dimostrato che una esposizione prolungata a bassi livelli di C.E.M. possa essere dannosa.

La definizione di quali livelli siano sufficientemente bassi da non essere dannosi è lasciata ai singoli Paesi, pur essendo state definite delle linee guida da parte della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP).

Per quanto riguarda l'Italia, il limite di esposizione è 20 V/m e inoltre è definita una 'soglia di attenzione' a 6 V/m, mediata sulle 24 ore, per l'interno di abitazioni, scuole, parchi giochi e tutti i luoghi in cui vi sia una permanenza superiore alle 4 ore giornaliere.

Central Office

Un Central Office è un edificio da cui originano le linee in rame o in fibra che formano la rete di accesso e che raggiungono i clienti. Ospita apparati per i servizi telefonici (Stadio di Linea in terminologia TIM), per servizi dati a larga banda (DSLAM) e eventualmente per servizi ultrabroadband (OLT). Alcuni Central Office ospitano anche apparati di rango superiore (SGU per telefonia, router per servizi dati), e in tale caso raccolgono anche gli altri CO che ne sono privi.

Closed User Group

Un gruppo di utenti che può inviare o ricevere servizi di comunicazione solo all'interno dello stesso gruppo, a cui si possono applicare tariffe dedicate.

Cloud

Il termine Cloud si adopera come abbreviazione del concetto di "Cloud Computing", vale a dire un modello di consumo di risorse di elaborazione (ad esempio reti, server, memoria, applicazioni e servizi) attraverso la rete; con il Cloud si consente al cliente finale, altrimenti definito consumatore, l'accesso diffuso, agevole e a richiesta (on demand) ad un insieme condiviso e configurabile di risorse che possono essere acquisite e rilasciate rapidamente e con minimo sforzo di gestione o di interazione con il fornitore di servizi. Il modello Cloud è composto da cinque caratteristiche essenziali: 1) Self Service su richiesta del cliente, 2) ampio accesso in rete, 3) condivisione delle risorse, 4) elasticità/automazione nella richiesta delle risorse, 5) SLA certificati, tre modalità di servizio (vedasi le voci SaaS, PaaS e IaaS) e quattro modelli di distribuzione/deployment (Cloud privato, pubblico, ibrido e attraverso communities).

Cogenerazione

La cogenerazione è la produzione congiunta di energia elettrica (o meccanica) e calore utile a partire dalla stessa fonte primaria. La cogenerazione, utilizzando lo stesso combustibile per due utilizzi differenti, mira a un più efficiente utilizzo dell'energia primaria, con relativi risparmi economici soprattutto nei processi produttivi laddove esista una forte contemporaneità tra prelievi elettrici e prelievi termici.

Cognitive Computing

Sistema avanzato di intelligenza artificiale in cui le macchine hanno parte delle funzionalità tipiche di un cervello umano. Le tecnologie di cui si compone il cognitive computing sono in grado di elaborare enormi quantità di informazioni, imparare in modo autonomo, interagire nel linguaggio dell'uomo e riprodurne i modelli di pensiero.

Community

Un gruppo di persone che hanno in comune un interesse di qualsiasi natura e si scambiano messaggi su internet (es. tramite social network).

Connected Car

Una connected car (in italiano auto connessa) è definita come un veicolo che, oltre ad avere accesso a internet, dispone di sensori e può inviare e ricevere segnali per esplorare l'ambiente circostante ed entrare in contatto con altri veicoli e servizi.

Co-siting

Accordi di condivisione di siti tecnologici (per le Tlc in particolare siti di accesso alla rete e infrastrutture passive) da parte di più attori, per un più efficiente utilizzo delle infrastrutture di rete sia in aree cittadine sia in aree rurali.

CO2 – Biossido di carbonio

Anidride carbonica, uno dei più rilevanti gas ad effetto serra. Riconducibile ai processi industriali come prodotto della combustione in particolare dall'uso dei combustibili fossili.

CPE (Customer Premise Equipment)

Il Customer Premise Equipment è un dispositivo elettronico (terminale, telefono, modem) per le telecomunicazioni utilizzato lato utente che è in grado di connettersi direttamente alla rete di trasmissione geografica attraverso opportune interfacce. Il collegamento tra il CPE e la rete può essere realizzato su portante fisica (fibra ottica, doppino telefonico) o su portante radio (wireless).

CPS (Carrier Pre-selection)

Nel quadro della politica di Equal Access garantita a tutti gli operatori, la CPS (Carrier Pre-Selection) è una prestazione della rete telefonica che consente di specificare in maniera permanente l'instradamento delle chiamate verso l'operatore preferenziale con il quale vengono eseguite tutte le chiamate. Tale funzione deve essere implementata dall'operatore di accesso nelle proprie centrali.

Cybersecurity

La Cybersecurity, nota anche come sicurezza informatica, si occupa delle analisi delle minacce, delle vulnerabilità e del rischio associato all'utilizzo di strumenti informatici, hardware, software e dati, connessi a Internet, per proteggerli dal tentativo di attacchi quali: alterazione, disabilitazione, furto, distruzione, accesso non autorizzato.

DAS (Distributed Antenna System)

E' una rete di antenne distribuite connesse ad una sorgente di segnale in modo da fornire servizi wireless in una area geografica o un edificio. Il segnale in radiofrequenza viene combinato e distribuito attraverso il sistema di antenne.

Data Center

Il Data center è il reparto di un'azienda che ospita e gestisce sistemi informatici (IT) di back-end e archivi di dati: i suoi mainframe, i server, i database, etc. In passato questo tipo di gestione era localizzato in unico luogo fisico, da cui il nome di data center. Lo sviluppo di nuove tecnologiche di calcolo distribuito hanno inaugurato nuovi criteri di gestione che vedono esistere più data center dislocati sia a livello fisico che virtuale.

DCC (Digital Contact Center)

E' un insieme di piattaforme usate per mettere in contatto il cliente con l'agente umano o virtuale di Customer Care più adatto all'esigenza, tramite differenti canali (voce, web, apps, mail, chat, sms), e per supportare gli agenti nell'interazione con i clienti (es. Ordinativi Vocali, Back Office).

DDoS (Distributed Denial of Service)

E' un tentativo di rendere una risorsa informatica in rete (sistema/servizio) non più disponibile agli utilizzatori. Gli attacchi di questo tipo cercano di saturare le risorse di rete e informatiche disponibili al sistema obiettivo dell'attacco, ad esempio un sito web, fino a renderlo non più in grado di erogare il servizio.

Decommissioning

Con il termine decommissioning si intende la dismissione delle soluzioni tecnologiche meno recenti (legacy o obsolete) al fine di razionalizzare e semplificare le attuali reti di Telecomunicazioni con l'obiettivo di ottimizzare gli investimenti e migliorare la qualità ed il time-to-market dei servizi.

DevOps

In informatica, con DevOps (dalla contrazione inglese di development e operations) si indica un metodo agile di sviluppo del software che punta alla comunicazione, collaborazione e integrazione tra sviluppatori e addetti alle operations. DevOps è pertanto un approccio allo sviluppo e all'implementazione di applicazioni in azienda che ha quindi come obiettivo il rilascio del prodotto, il collaudo del software, l'evoluzione e il mantenimento (correzione di bug e release minori) in modo tale da aumentare affidabilità e sicurezza e rendere più veloci i cicli di sviluppo e rilascio.

Digital divide

Divario tecnologico dovuto a ragioni territoriali che si può avere in alcune aree geografiche in cui le persone non hanno accesso effettivo alla tecnologia digitale, come ad esempio i servizi fissi di larga banda. Con il termine Digital Divide si intendono anche le barriere di tipo economico o culturale che hanno alcune fasce di popolazione nell'accedere a servizi digitali.

DLA (Data Layered Architecture)

E' un'architettura per la gestione in tempo reale dei dati di utente in una rete di telecomunicazione (ad es. dei profili utente), che introduce una separazione tra un livello di memorizzazione dati logicamente centralizzato, il quale ha in carico la consistenza e disponibilità dei dati, e un livello di front-end che gestisce le richieste provenienti dagli apparati di rete.

DPI (Deep Packet Inspection)

E' una tecnologia di analisi in tempo reale di traffico a pacchetto che osserva 'a fondo' il contenuto dei pacchetti, ovvero fino al livello applicativo, piuttosto che solo fino al livello delle intestazioni IP/TCP/UDP. Abilita una gestione avanzata del traffico.

DSL Network (Digital Subscriber Line Network)

E' una famiglia di tecnologie di rete che fornisce trasmissione digitale, con larghezza di banda ampia a distanze limitate, attraverso il tradizionale doppino telefonico in rame dalla prima centrale di commutazione fino all'utente finale.

DSLAM (Digital Subscriber Line Access Multiplexer)

Apparato Multiplatore di Linee di Accesso Digitali: elabora segnali digitali di diversi clienti, le cui linee sono attrezzate di tecnologie xDSL, e ne multipla le comunicazioni su un collegamento ad alta velocità verso la dorsale internet.

DTT (TV Digitale Terrestre)

La TV Digitale Terrestre è un tipo di tecnologia di trasmissione che consente una maggiore efficacia nella trasmissione dei servizi televisivi (in termini di numero di canali e qualità delle immagini) mediante l'utilizzo di un sistema digitale.

DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld)

Il DVBH è stato lo standard di trasmissione video digitale in broadcast ottimizzato per reti mobili su dispositivi portatili, come telefoni cellulari e smartphone.

DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexing)

Tecnologia per multiplare e trasmettere contemporaneamente segnali ottici con differenti lunghezze d'onda lungo una singola fibra ottica al fine di aumentare la quantità di banda disponibile.

EDGE (Enhanced Data for GSM Evolution)

Tecnologia che aumenta la velocità di trasmissione dei dati dello standard GPRS dai 30-40 kbit/s fino a oltre 400 kbit/s in condizioni ottimali di radiotrasmissione.

Edge (Network Edge)

E' un segmento di rete collocato tra accesso e rete principale, in cui sono collocate funzioni dei servizi (come ad es. quelle svolte dal BRAS). A seconda del contesto, questo segmento può essere molto distribuito, ad es. fino a livello di Stazioni Base mobili, o meno distribuito, ad es. posto 'al bordo' della dorsale di rete.

EEB (Energy Efficiency in Buildings)

Iniziativa internazionale promossa dal WBCSD (World Business Council for Sustainable Development) perla ricerca dell'efficienza energetica negli edifici al fine di ridurre l'impatto ambientale e i costi di energia.

EFFC (Extraction Full Free Cooling)

Sistema di raffreddamento per la riduzione dei consumi senza l'utilizzo di gas a effetto serra. L'EFFC si basa sul principio del Free Cooling (ventilazione forzata senza l'utilizzo di condizionamento), associato a un sistema di estrazione dell'aria calda prodotta dagli apparati e ulteriore raffreddamento (adiabatico) dell'aria in ingresso ottenuto mediante lo sfruttamento di una zona a elevata concentrazione di acqua nebulizzata.

EMS (Environmental Management Systems)

Sistemi di Gestione Ambientale contribuiscono alla gestione, in modo sostenibile, dei processi produttivi e di supporto, e sono uno stimolo al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali in quanto sono strumenti per garantire la gestione efficace, la prevenzione e la continua riduzione degli impatti ambientali nel campo dei processi di lavoro.

eNB (Evolved Node B)

E' la Stazione Radio Base del 4G, che implementa l'interfaccia radio LTE e gestisce le proprie risorse radio.

EPC (Evolved Packet Core)

E' il segmento 'core' di una rete 4G. Svolge la gestione della mobilità utente, l'instradamento del traffico (che il 4G è solo traffico a pacchetto), l'applicazione di criteri, la produzione di dati di tassazione, l'interconnessione con reti IP.

EPS (External Power Supplies)

Alimentatori esterni di apparati.

eSIM (embedded SIM)

Rappresenta l'evoluzione delle SIM: si tratta di un circuito integrato incorporato direttamente all'interno di un dispositivo e di conseguenza non estraibile e non sostituibile, ma gestibile da remoto tramite le funzionalità del dispositivo stesso.

Ethernet

Famiglia di tecnologie di collegamento dati ad alta velocità per reti di area locale (LANs) e reti di area metropolitana (MANs).

EuP (Energy-using Products)

Nell'ambito della Direttiva per la progettazione ecocompatibile di prodotti che consumano energia (Eco-design Directive for Energy-using Products, 2005/32/EC), è stato definito il quadro normativo a cui i produttori di dispositivi che consumano energia (EuP) dovranno attenersi, già in fase di progettazione, per incrementare l'efficienza energetica e ridurre l'impatto ambientale negativo dei propri prodotti..

FFC – Full Free Cooling

Sistema di raffreddamento basato sull'utilizzo della ventilazione forzata per la riduzione dei consumi energetici.

Fibra Ottica

Filamenti di vetro o plastica che costituiscono la base di un'infrastruttura per la trasmissione di dati attraverso segnali luminosi. Un cavo in fibra contiene diverse fibre individuali, ciascuna capace di convogliare il segnale (impulsi di luce) a una larghezza di banda praticamente illimitata. La fibra è utilizzata per la realizzazione tanto delle dorsali di comunicazione (backbone ottico) quanto per le reti di accesso secondo molteplici architetture (FTTx).

FSC (Forest Stewardship Council)

Il Forest Stewardship Council è un'ONG internazionale senza scopo di lucro. Il FSC rappresenta un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale. La certificazione ha come scopo la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati. Il logo di FSC garantisce che il prodotto è stato realizzato con materie prime derivanti da foreste correttamente gestite secondo i principi dei due principali standard: gestione forestale e catena di custodia. Lo schema di certificazione FSC è indipendente e di parte terza.

FTTx (Fiber To The x)

È il termine utilizzato per indicare qualsiasi architettura di rete che usa collegamenti in fibra ottica in sostituzione parziale o totale del tradizionale collegamento in rame utilizzato nelle reti di telecomunicazioni. Le diverse soluzioni tecnologiche si differenziano per il punto della rete di distribuzione in cui arriva la connessione in fibra rispetto al cliente finale. Nel caso dell'FTTC (Fiber to the Cabinet) la fibra arriva fino all'apparato (armadio di distribuzione) posto sul marciapiede, da cui partono i collegamenti in rame verso il cliente; nel caso FTTB (Fiber to the Building) la fibra arriva al base dell'edificio ad un box di distribuzione da dove parte la salita verticale in rame; nel caso dell'FTTH (Fiber to the Home), la fibra arriva direttamente fino in casa del cliente.

FWA (Fixed Wireless Access)

Fixed Wireless Access indica un insieme di sistemi di trasmissione sviluppati per sfruttare determinate frequenze dello spettro radio allo scopo di fornire servizi di accesso fisso a banda larga (con velocità di connessione nominali pari a 1 Gbps).

Gateway

Nodo di interconnessione di reti diverse. Un nodo Gateway può svolgere una funzione di separazione di Dominio tra reti omogenee oppure può interconnettere reti funzionalmente diverse e pertanto svolgere funzioni di interlavoro protocollare.

G-FAST

G.FAST (Fast Access to Subscriber Terminal, gruppo "G" delle raccomandazioni dell'ITU-T) è uno standard DSL, quarta generazione su rame, adottato dall'ITU-T a partire dal 2014 che permette di raggiungere velocità aggregate Down Stream +Up Stream di circa 500 Mbit/s fino a 100m e di circa 800-900 Mbit/s fino a 50m.

Si tratta quindi di una tecnologia con velocità superiore a VDSL2 ed eVDSL ma, essendo ottimizzata per distanze molto brevi richiede che gli apparati di rete siano essere posizionati ancora più vicini al Cliente rispetto agli armadi ripartilinea, ovvero nei box di distribuzione presso o alla base degli edifici.

GPRS (General Packet Radio System)

Sistema a commutazione di pacchetto per la trasmissione dati su reti cellulari 2G.

GPON (Gigabit capable Passive Optical Network)

Una rete ottica passiva (PON) è un'architettura di rete che porta il cablaggio in fibra a casa cliente utilizzando uno schema point-to-multipoint, basato su splitter ottici passivi, per servire più locali con una singola fibra ottica.

GRX (GPRS Roaming eXchange for Mobile Operators)

Il servizio GRX permette agli operatori mobili di interconnettere reti GPRS in tutto il mondo e di offrire il servizio di Global Roaming per la copertura GPRS.

GRI (Global Reporting Initiative)

La Global Reporting Initiative (GRI) è un'organizzazione leader nel settore della sostenibilità. GRI promuove l'uso della rendicontazione di sostenibilità come un modo per le organizzazioni a contribuire allo sviluppo sostenibile.

GSM (Global System for Mobile Communication)

Sistema a standard per le comunicazioni cellulari digitali sviluppata a livello mondiale e operante su banda 900 MHz e 1800 MHz. Il GSM appartiene alla famiglia dei sistemi di seconda generazione (2G)

HCFC (Hydrochlorofluorocarbons)

Molecole chimiche composte utilizzate principalmente negli impianti di raffreddamento per sostituire i Cloro Fluorocarburi, proibiti dal protocollo di Montreal, per il loro più limitato effetto depressivo dell'Ozono (hanno circa il 10% del potere dannoso sull'Ozono dei CFC).

HFC (Hydrofluorocarbons)

Idrofluorocarburi: molecole composte in uso negli impianti di raffreddamento. Sono parte della famiglia dei gas a effetto serra. Non hanno effetto ozonolesivo.

HDSL (High-bit-rate Digital Subscriber Line)

Tecnologia della famiglia xDSL standardizzata nel 1994. Fornisce connessioni fino a 8 Mb/s simmetrici su doppino.

HLR (Home Location Register)

Database dove sono registrati i profili dei clienti 2G e 3G.

Home Access Gateway – Access Gateway – Home Gateway – Residential Gateway

Apparati di uso domestico per concentrare il traffico voce/dati/video dei clienti per reti di telecomunicazione private e per connettere dispositivi domestici alla rete Internet o altre reti geografiche (WAN).

Housing

Concessione in locazione di spazio fisico gestito all'interno di un Data Center per l'installazione di apparati o server.

HSPA (High Speed Packet Access)

Evoluzione dell'UMTS che consente connessioni dati mobili a banda larga sia in Downstream (HSDPA) sia in Uplink (HSUPA), fino a 42 Mb/s e 5.76 Mb/s, rispettivamente.

IaaS (Infrastructure as a Service)

Attraverso un'offerta Cloud IaaS (Infrastructure as a Service, vedi anche modelli Cloud), un consumatore acquisisce in modo flessibile e dinamico da un Cloud Provider risorse di elaborazione, memoria, rete e altre risorse fondamentali di calcolo, attraverso i quali il cliente può sviluppare e far girare software arbitrario, inclusi sistemi operativi e applicazioni. Il consumatore non gestisce né controlla l'infrastruttura Cloud sottostante, ma controlla sistemi operativi, memoria, applicazioni ed eventualmente, in modo limitato, alcuni componenti di rete (esempio firewalls).

ICT (Information and Communication(s) Technology)

Insieme dei metodi e delle tecnologie che realizzano i sistemi di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni.

IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers)

Associazione internazionale di scienziati professionisti con l'obiettivo della promozione delle scienze tecnologiche e di ricerca di nuove applicazioni e teorie nella scienza elettrotecnica, elettronica, informatica, biomedica e delle telecomunicazioni. Si occupa inoltre di definire e pubblicare standard in tali campi.

IMS (IP Multimedia Subystem)

E' l'architettura per la realizzazione di servizi IP Multimedia, ovvero comunicazioni voce/video/testo/ecc. su reti IP. Comprende tutti gli elementi di rete relativi al trattamento della segnalazione e dei flussi media.

IMSI (International Mobile Subscriber Identity)

L'International Mobile Subscriber Identity è un identificativo unico a livello globale associato ad una SIM card.

Intelligenza Artificiale

Abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi e svolgere compiti e attività tipici della mente e del comportamento umano. In ambito informatico, è la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e software) in grado di "agire" autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.)

Interconnessione

Con interconnessione si fa riferimento al collegamento fisico e logico delle reti pubbliche di comunicazione di operatori diversi, per consentire agli utenti di un operatore di comunicare con gli utenti del medesimo o di un altro operatore, o di accedere ai servizi offerti da un altro operatore.

Internet

Rete di interconnessione globale tra reti informatiche di natura e di estensione diversa, resa possibile da una suite di protocolli di rete comune (TCP/IP), che costituiscono la "lingua" comune con cui i computer connessi (gli host) sono interconnessi e comunicano tra loro.

Internet of Things

Per Internet of Things si intende l'estensione di Internet al mondo degli oggetti (dispositivi, apparecchiature, impianti e sistemi,…), che si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. I campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all'infomobilità, fino all'efficienza energetica, all'assistenza remota e alla tutela ambientale.

IP (Internet Protocol)

Protocollo di trasmissione dati a pacchetto, usato per la trasmissione di dati su reti sia private sia pubbliche, in particolare su Internet.

IPCC (IP Contact Center)

Si veda DCC.

IP/MPLS (Internet Protocol/Multi Protocol LabelSwitching)

Protocollo di commutazione pacchetto che ottimizza le prestazioni della rete mediante la mappatura del flusso di dati end-to-end (IP) sul traffico tra nodi di rete adiacenti (MPLS).

IPTV (Internet Protocol Television)

Tecnologia che utilizza l'infrastruttura di trasporto IP per veicolare contenuti televisivi in formato digitale attraverso connessione internet a banda larga.

ISDN (Integrated Services Digital Network)

Sistema digitale di telecomunicazioni che consente la trasmissione di differenti servizi (es. voce e dati) end to end in forma digitale. La prima definizione tecnica dell'ISDN, che investe diverse componenti delle reti, risale alle raccomandazioni ITU-T della serie I del 1984.

ISPs (Internet Service Provider)

Società che vende il servizio di accesso a internet e al World Wide Web.

ITU (International Telecommunication Union)

L'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni è un'organizzazione internazionale che si occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni e nell'uso delle onde radio. Fondata nel 1865 a Parigi, è una delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite e l'attuale sede è a Ginevra.

Jitter

Il termine jitter indica la variazione di una o più caratteristiche di un segnale come, ad esempio, l'ampiezza, la frequenza, la fase o il ritardo di trasmissione.

KVAR (kilovolt–amperes reactive)

Sistema di misura, espresso in kilovolt, della corrente elettrica persa in un sistema elettrico AC.

LAN (Local Area Network)

Rete informatica che copre un'area geografica limitata (ad es. una scuola o una azienda) e fornisce servizi di telecomunicazione e interconnessione tra terminali (ad es. personal computer).

Lambda

Rappresenta il singolo canale ottico sul quale viene trasmesso il segnale nelle reti in fibra ottica.

Latenza

La latenza di un sistema può essere definita come l'intervallo di tempo che intercorre fra il momento in cui arriva l'input al sistema e il momento in cui è disponibile il suo output. In altre parole, la latenza non è altro che una misura della velocità di risposta di un sistema.

LCA (Life Cycle Analysis)

Metodologia d'analisi per la valutazione e quantificazione degli impatti ambientali associati a un prodotto/processo/attività lungo l'intero ciclo di vita, dall'estrazione e acquisizione delle materie prime fino al riciclaggio.

LLU (Local Loop Unbundling)

E' il servizio che consente agli operatori telefonici diversi da Telecom Italia di affittare l'ultimo tratto del doppino telefonico, ossia il cavo di rame che collega la centrale Telecom Italia alla sede dell'utente.

Local Loop (Doppino Telefonico)

Coppia di conduttori di rame attraverso i quali un'abitazione o un ufficio si connette ad una rete di telecomunicazioni; è la tecnologia tradizionale di realizzazione delle linee di accesso telefoniche ed è spesso chiamato "ultimo miglio".

LTE (Long Term Evolution)

Si veda 4G.

Machine Learning

Noto anche come Apprendimento Automatico, è l'abilità dei computer di apprendere senza essere stati esplicitamente e preventivamente programmati.

MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems)

I MEMS sono dispositivi miniaturizzati, di dimensione compresa tra alcuni micrometri ad alcuni millimetri, che eseguono funzioni di rilevazione, elaborazione ed attuazione, impiegando componenti elettronici, meccanici, ottici, chimici o biologici integrati solitamente su un circuito ibrido di silicio.

MGCP (Media Gateway Control Protocol)

Protocollo di segnalazione che permette la gestione delle funzionalità multimediali e la conversione della telefonia tra le reti telefoniche tradizionali ed i servizi VoIP..

MGW (Media GateWay)

Apparato che tratta le diverse connessioni voce, dati e video adattandone le codifiche tra differenti tecnologie e protocolli (es. da circuito a pacchetto).

Microservices

Nello sviluppo delle moderne applicazioni software, quando si usa il termine micro-servizi, si indica un modello architetturale specifico per lo sviluppo di una singola applicazione come una suite di piccoli servizi, ognuno identificato come un processo di elaborazione specializzato (es. un web server, un'applicazione di storage, etc.) e in grado di comunicare con meccanismi veloci e snelli, spesso basati su interfacce API per la descrizione di risorse HTTP. Questi servizi forniscono capabilities per lo sviluppo del business di un'azienda e sono particolarmente adatti per la realizzazione di prodotti software secondo metodologie agile; ogni micro-servizio può essere realizzato e gestito in modo indipendente mediante algoritmi di implementazione completamente automatizzati, garantendo così la massima flessibilità nello sviluppo e mantenimento delle applicazioni.

MIMO (Multiple Input Multiple Output)

E' un insieme di tecniche mirate ad aumentare la banda complessiva dell'accesso radio mediante la trasmissione simultanea di due (o più) segnali dati su due (o più) antenne colocate, utilizzando le stesse risorse frequenziali. Il lato ricevente, anche esso dotato di due o più antenne, è in grado di discriminare i diversi segnali dati sfruttando le differenze di tempo e direzione di arrivo dei segnali simultanei che sono causate dalla propagazione su percorsi multipli. In effetti, la propagazione radio su percorsi multipli ovvero il fatto che un segnale da un punto A raggiunge un punto B tramite percorsi multipli a causa delle riflessioni e dispersioni dovute a oggetti (es edifici, alberi) è un fenomeno naturale nelle comunicazioni radio, che era visto come un disturbo. Per contro, le tecniche MIMO sfruttano questa molteplicità di percorsi (utilizzando opportune codifiche dei segnali) per aumentare la capacità.

MSC (MobIle Swiching Center)

Nodo della rete mobile che svolge funzioni di commutazione e controllo, quali gestione delle chiamate, commutazione del traffico, billing, registrazione e autenticazione e agisce come interfaccia con le altre reti.

Multimedialità

Servizio o prodotto che prevede l'uso simultaneo ed interattivo di due o più mezzi di comunicazione (es. voce, video, testo ecc) che si integrano in modo reciproco.

Multicast ABR (Multicast Adaptive Bit Rate)

Tecnologia che codifica il traffico multicast video in diversi flussi a bitrate differente, utilizzati in funzione delle condizioni di canale, consentendo di ottimizzare la fruizione da parte dell'utente e l'uso delle risorse di rete.

MVNO (Mobile Virtual Network Operator)

Fornitore di servizi di comunicazione mobili che non possiede lo spettro radio o l'infrastruttura di rete, ma le affitta da un operatore terzo.

NaaS (Network as a Service)

Con il termine NaaS (Network as a Service) si intende la fornitura di servizi di rete virtuali da parte di un Network Provider verso una terza parte, come ad esempio un Service Provider non dotato di risorse di rete infrastrutturate in ambito geografico, o un cliente di medie/grandi dimensioni che necessita di risorse di connettività di base o evoluta su una infrastruttura di rete pubblica o condivisa. Alcuni esempi di servizio che riferiscono al modello NaaS sono le VPN (Virtual Private Network, i servizi a banda dinamica (BoD, Bandwidth on Demand) e la Mobile Network Virtualization. La diffusione delle offerte NaaS oggi è sempre più sostenuta dai modelli flessibili di virtualizzazione della rete e dall'impiego di tecnologie di programmazione e automazione delle reti come l'SDN (Software Defined Networking).

Naked

Per "linea naked" si intende una linea di accesso in rame "priva" (da cui naked, nuda) di un servizio fonia. Si tratta di una linea dedicata esclusivamente al servizio dati.

NB IoT (NarrowBand Internet of Things)

E' una specifica del 3GPP abilitante l'Internet of things, basata sull'ottimizzazione dell'accesso radio a banda stretta finalizzata all'applicazione della tecnologia LTE a reti di sensori: pochi messaggi al giorno e di piccole dimensioni, raggio di copertura elevato per poter raggiungere i contatori negli scantinati, durata delle batterie molto elevata (target 10 anni), numero di connessioni per cella dell'ordine di decine di migliaia e costo del modulo molto basso.

Net Neutrality (Neutralità della rete)

La neutralità della rete è il principio secondo cui i fornitori di servizi Internet devono trattare tutti i dati allo stesso modo e non discriminare o addebitare diversamente in base a utente, contenuto, sito Web, piattaforma, applicazione, tipo di apparecchiatura o metodo di comunicazione.

Network (Rete)

Sistema di elementi interconnessi. In una rete di telecomunicazioni, i dispositivi dei clienti e gli apparati per la gestione dei servizi di fonia e dati sono connessi tramite un sistema di trasmissione basato su fibra ottica, cavi metallici o connessioni radio.

Network cap

Vedere Price cap.

NFV (Network Function Virtualization)

Il paradigma NFV consente alle funzionalità di rete, sia fissa che mobile, di diventare applicazioni software, denominate VNF (Virtual Network Function), che l'operatore può istanziare su server commerciali, sfruttando le tecnologie di virtualizzazione, separando il legame tra hardware e software presente negli apparati odierni.

NGAN (New Generation Access Network)

Rete di accesso fissa di nuova generazione realizzata con differenti soluzioni tecnologiche, che vanno dall'evoluzione dell'ADSL alla fibra ottica in casa dell'utente (vedi FTTx).

NGCN (Next Generation Core Network)

Il nome proprio del backbone IP di TIM.

NGDC (Next Generation Data Center).

Data center di nuova generazione basata su concentrazione fisica e virtualizzazione dei server per ridurre i costi di manutenzione e gestione e i consumi energetici e per migliorarne l'efficienza.

NGN (Next Generation Network).

Rete di nuova generazione realizzata da Telecom Italia per soddisfare le richieste dell'industria, della Pubblica Amministrazione e dei cittadini. La nuova architettura di rete garantisce un'infrastruttura al servizio di una pluralità di offerte che aumenta i livelli di personalizzazione e disponibilità di banda, insieme ad un'ampia varietà di sistemi di accesso.

NGNs (Non-Geographic Numbers)

Sono numeri telefonici non associati ad una particolare posizione geografica (ad esempio, servizi a tariffa maggiorata, numero verde, servizi di directory assistance).

Nodo

Indica genericamente un elemento di comunicazione ed elaborazione all'interno di una rete.

Node B (analogo di BTS in GSM)

Stazione radio base nella tecnologia UMTS che, via antenna, manda un segnale radio per la copertura di una cella (generalmente 3 celle ogni Node B). Svolge inoltre funzioni che sono strettamente associate con la gestione della connessione radio.

N-play offering

Offerte ai clienti che includono in una unica tariffa due o più servizi fissi e mobili: fonia, connettività e traffico dati, video e servizi TV, servizi a valore aggiunto (ad es. gaming).

NYSE (New York Stock Exchange)

Borsa valori di New York

OAO (Other Authorised Operator)

Operatori diversi da quello dominante che forniscono servizi ai loro clienti utilizzando la rete di accesso fissa dell'operatore dominante.

OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment Series)

Standard internazionale che fissa i requisiti che deve avere un sistema di gestione a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori.

OLOs (Other Licensed Operators)

Operatori diversi da quello dominante che operano nel mercato nazionale dei servizi di telecomunicazioni.

OLT (Optical Line Termination)

Elemento ottico della rete PON (Passive Optical Network) che svolge la funzione di interfaccia tra la PON stessa e la rete di Backbone. OLT è collocato in sede di centrale

ONU (Optical Network Unit)

Elemento ottico della rete PON (Passive Optical Network) che svolge la funzione di interfaccia con il dispositivo di accesso degli utenti o la rete di distribuzione verso gli utenti. ONU è collocato in armadio ripartilinea.

Open Source

Il termine inglese Open Source (che significa sorgente aperta) viene utilizzato per riferirsi ad un software di cui i detentori dei diritti rendono pubblico il codice sorgente, favorendone il libero studio e permettendo a programmatori indipendenti di apportarvi modifiche ed estensioni.

Operatori OTT (Over the Top)

Operatori che offrono contenuti e servizi su internet senza avere la proprietà dell'infrastruttura di rete di telecomunicazioni.

OSS (Operations Support System)

Modalità, procedure (automatizzate e non) e sistemi che supportano direttamente il funzionamento e l'operatività dell'infrastruttura delle telecomunicazioni.

OTN (Optical Transport Network)

E' una tecnologia sviluppata per abilitare la multiplazione di segnali digitali da trasportare su collegamenti WDM e per ottenere prestazioni di OAM di questi segnali simili a quelle disponibili in SDH.

Ciò permette una migliore utilizzazione dei collegamenti WDM, rendendo possibile inserire sulle lambda dei segnali ad alta velocità (es. 100 Gb/s) che possono contenere più segnali a velocità inferiore (es. 10 Gb/s) piuttosto che dedicare una lambda per ogni segnale a velocità inferiore.

Outsourcing

Affidare a soggetti esterni lo svolgimento di servizi e processi aziendali. Ad esempio possono essere svolti in outsourcing servizi di pianificazione, costruzione o hosting di una rete o di specifiche apparecchiature che appartengono ad una società e, in ultima istanza, la gestione dell'intero sistema di telecomunicazione.

PaaS (Platform as a Service)

La PaaS (Platform as a Service) rappresenta uno dei tre modelli di servizio di offerta Cloud; attraverso un'offerta PaaS di un Cloud Provider, viene fornita al consumatore la possibilità di distribuire sull'infrastruttura cloud applicazioni create in proprio oppure acquisite da terzi, utilizzando linguaggi di programmazione, librerie, servizi e strumenti supportati dal fornitore. Il consumatore non gestisce né controlla l'infrastruttura cloud sottostante, compresi rete, server, sistemi operativi, memoria, ma ha il controllo sulle applicazioni ed eventualmente sulle configurazioni dell'ambiente che le ospita.

Packet-Switched Services

Servizi dati basati sulla commutazione a pacchetto.

Pay-Per-View o PPV

Sistema per cui lo spettatore paga per vedere un singolo programma (quale un evento sportivo, un film o un concerto) nel momento nel quale è trasmesso o diffuso.

Pay TV

Canali televisivi a pagamento.

PCS (Personal Communications Services)

Insieme di funzionalità di comunicazione wireless voce e/o dati, che forniscono servizi simili ai servizi di telefonia mobile.

Peering

È l'interconnessione volontaria tra reti Internet, appartenenti a Internet Service Provider diversi e distinte amministrativamente, che permette agli utenti di scambiare traffico tra le rispettive reti.

Penetrazione di mercato

Rappresenta il numero di persone (o abbonati) che acquista un bene/servizio di un particolare brand o di una particolare categoria, rispetto alla popolazione per la quale il servizio è disponibile.

Piattaforma

È un ambiente di esecuzione che comprende hardware e software, applicazioni ed altri strumenti di supporto all'esecuzione di programmi.

POP (Point Of Presence)

Il POP è un punto di accesso alla rete (router), fornito da un Internet Service Provider (ISP), in grado di instradare il traffico per gli utenti finali connessi ad esso.

POTS (Plain Old Telephone Service)

È il servizio di telefonia tradizionale (linea telefonica per la voce, servizi di telefonia fissa e accesso alla rete di telefonia vocale pubblica)

Price-cap

Identifica il limite di prezzo massimo stabilito dal regolatorio, a cui un servizio/prodotto può essere venduto

PSTN (Public Switched Telephone Network) - vedi anche RTG

La PSTN, anche chiamata rete telefonica pubblica commutata, è la rete telefonica di prima generazione e fornisce il servizio telefonico di base.

PTN (Packet Transport Network)

E' una classe di apparati che implementa nativamente le tecnologie SDH e Ethernet, ovvero è in grado di trasportare e commutare separatemente entrambi questi due tipi di traffic. E' utilizzata per collegare sedi di Centrali minori, periferiche, a sedi maggiori, che è un caso di utilizzo dove accanto a traffico a pacchetto (es. backhauling di siti mobili e di accesso broadband) si può trovare anche traffico a circuito (es. telefonia, backhauling 2G).

RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettrice ed Elettroniche).

I RAEE, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono attrezzature elettriche/elettroniche di cui il possessore intenda disfarsi in quanto guaste, inutilizzate, o obsolete

RAN (Radio Access Network)

E' la parte della rete mobile che implementa le tecnologie radio, comprendendo sia funzioni di trasporto dati sull'interfaccia radio che funzioni di controllo.

Refarming

Riassegnazione di Banda di frequenze di un operatore di reti mobili da una tecnologia ad un'altra per ragioni di ottimizzazione (esempi: UMTS900 in luogo del GSM900 oppure LTE1800 in luogo di GSM1800).

RNC (Radio Network Controller)

Gli RNC sono degli apparati (o nodi) con la funzione di controllo delle risorse radio all'interno della rete 3G.

Roaming

Accordo tra due o più operatori telefonici mobili, operanti sullo stesso territorio o in paesi diversi, in base al quale gli utenti abbonati ad un operatore possono utilizzare la rete degli altri operatori.

Il servizio di roaming si attiva ad esempio quando il terminale è utilizzato all'estero e rende possibile ad un utente radiomobile di accedere ad una rete diversa da quella a cui è abbonato.

RoHS (Restriction of Hazardous Substances)

Direttiva europea n°95 del 2002 che istituisce norme riguardanti la restrizione all'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche al fine di contribuire alla tutela della salute umana e dell'ambiente.

RTG (Rete Telefonica Generale) - vedi anche PSTN

La RTG, anche chiamata rete telefonica pubblica commutata, è la rete telefonica di prima generazione e fornisce il servizio telefonico di base

SaaS (Software as a Service)

Nell'ambito dei modelli di servizio delle offerte Cloud (vedasi anche voce Cloud), il modello SaaS (Software as a Service) esprime la facoltà fornita al consumatore di utilizzare applicazioni e servizi di un fornitore, funzionanti su un'infrastruttura cloud. Le applicazioni sono accessibili da diversi dispositivi attraverso un'interfaccia leggera (thin client), come ad esempio un'applicazione email su browser, oppure da programmi dotati di apposita interfaccia. Il consumatore non gestisce o controlla l'infrastruttura cloud sottostante, compresi rete, server, sistemi operativi, memoria, e nemmeno le capacità delle singole applicazioni, con la possibile eccezione di limitate configurazioni a lui destinate (parametrizzazione).

SAR (Specific Absorption Rate)

Il tasso di assorbimento specifico o SAR esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF). Si veda anche CEM (limiti di esposizione ai Campi ElettroMagnetici).

SDH (Synchronous Digital Hierarchy)

E' un protocollo di livello fisico, ossia di trasporto, usato per la multiplazione a divisione di tempo e la successiva trasmissione digitale di telefonia e dati in reti di telecomunicazioni geografiche su fibra ottica, cavo elettrico o ponte radio. Le reti che utilizzano tale protocollo a livello fisico vengono dette reti SDH.

SDN (Software Defined Networking)

Il Software Defined Networking è un paradigma basato sulla virtualizzazione della rete che ha la finalità di trasformare i network tradizionali in piattaforme flessibili e intelligenti per rispondere in tempo reale alle esigenze di larghezza di banda e alla natura dinamica delle moderne applicazioni.

SD WAN (Software Defined WAN)

Nell'ambito del networking, le soluzioni SD-WAN (Software Defined WAN) rappresentano una innovazione delle tradizionali soluzioni Wide Area Network e dell'Edge IP Networking, sviluppata per offrire servizi di connettività evoluti indirizzati a clientela Business. Le soluzioni SD-WAN lavorano in moda agnostico rispetto alla tecnologia di accesso, della rete WAN di trasporto, usano instradamento dinamico dei dati su base applicazione e in forte integrazione con le soluzioni Multi-Cloud, per concatenare alla connettività alcuni servizi a valore aggiunto come l'ottimizzazione WAN, il monitoring delle applicazioni e la sicurezza avanzata.

Service Exposure

La Service Exposure è un'infrastruttura di esposizione di funzionalità, denominate API (Application Programming Interface), sia verso Terze Parti (es. Business Partner), sia per utilizzo interno.

Service Orchestration

Con Service Orchestration si intende un singolo processo di business centralizzato ed eseguibile tramite un orchestratore (es. una piattaforma software) che coordina l'interazione tra vari servizi ed è responsabile per la loro invocazione e composizione, nonché della gestione delle transazioni tra i singoli servizi. La Service Orchestration è spesso comparata con la Service Choreography, che invece realizza un approccio decentralizzato alla composizione di servizi, dove ciascuno dei servizi che partecipano alla coreografia implementa un processo/workflow auto-consistente.

Service Provider

Il Service provider è un soggetto, che offre agli utenti (residenziali o imprese) una gamma di contenuti o servizi, dietro la stipulazione di un contratto di fornitura.

Servizio Universale

Garanzia fornita a tutti gli utenti del territorio nazionale (indipendentemente dalla loro ubicazione geografica) di poter utilizzare determinati servizi di comunicazioni elettroniche ad un livello qualitativo prestabilito e ad un prezzo accessibile, come espressione ed applicazione pratica di un fondamentale diritto del cittadino.

SLA (Service Level Agreement)

I Service Level Agreement, sono strumenti contrattuali attraverso i quali si definiscono le metriche di servizio (es. qualità di servizio) che devono essere rispettate da un fornitore di servizi (provider) nei confronti dei propri clienti/utenti.

Small Cell

Le small cells sono nodi di accesso allo spettro radio a basso consumo energetico. Più piccole rispetto alle antenne solitamente utilizzate nella telefonia mobile, posso essere impiegate sia per la copertura di aree outdoor (piazze, strade pedonali, ecc.) sia per la copertura di hot spot indoor (aeroporti, stadi, centri commerciali, stazioni, ospedali, campus universitari, ecc)..

Stadio di Gruppo Urbano (SGU)

Centrale di commutazione locale per il trasporto del traffico telefonico, il routing e la trasmissione. Si veda anche Central Office.

Stadio di Linea (SL)

Si veda Central Office.

Shared Access

Consiste nella fornitura dell'accesso alla sola porzione superiore dello spettro disponibile sulla rete locale in rame dell'operatore di accesso, al fine di consentire la fornitura dei servizi a larga banda.

SLU (Sub Loop Unbundling)

Consiste nella fornitura dell'accesso alla sottorete locale in rame dell'Operatore, ossia al tratto di rete tra la sede dell'utente e l'armadio di distribuzione o un punto di concentrazione intermedio.

SME (Small Medium Enterprise)

Segmento di mercato delle piccole e medie imprese che hanno tra i 3 e 50 dipendenti.

Smart City

Il Termine Smart City ("città intelligente") si riferisce ad un'area urbana che impiega tecnologie ICT integrate per l'ottimizzazione di risorse in ambiti chiave: mobilità, comunicazione, economia, lavoro, ambiente, amministrazione ed edilizia. Dal punto di vista infrastrutturale, l'utilizzo in rete delle risorse disponibili migliora l'efficienza economica e politica e può consentire lo sviluppo sociale, culturale e urbano.

Smartphone

Apparecchio elettronico che combina le funzioni di un telefono cellulare e di un computer palmare dotato di un sistema operativo completo.

Smart TV

Il termine Smart TV identifica la nuova generazione di televisori, che permette di fruire di contenuti multimediali audio-video (film, serie TV, video musicali, gaming,..) attraverso una connessione ad internet.

SMS (Short Message Service)

Sono i brevi messaggi di testo che si possono inviare e ricevere sui telefoni cellulari collegati alle reti GSM. La lunghezza massima dei testi è di 160 caratteri alfanumerici.

SOHO (Small Office / Home Office)

Segmento di mercato consistente in piccole attività che usano le linee telefoniche per i collegamenti Internet, invece di utilizzare linee dedicate. Consistono in piccole imprese, generalmente con uno o due dipendenti, e nelle attività condotte da casa.

SON (Self-Organizing Network)

E' un insieme di tecnologie e architetture che permette agli Operatori di introdurre, nel contesto delle reti radiomobili, gli abilitatori tecnologici per l'automatizzazione dei processi di configurazione, ottimizzazione e assurance delle reti.

Switch

    • Switch telefonico: sinonimo di Centrale Telefonica, ovvero apparati utilizzati per stabilire e indirizzare chiamate telefoniche al numero chiamato eventualmente attraverso altre Centrali. Essi possono anche registrare informazioni per finalità di fatturazione e controllo.
    • Switch di rete: apparati di rete dati in grado di ricevere e inoltrare pacchetti utilizzando informazioni del livello 2 del modello OSI (ovvero indirizzi hardware di altri apparati)

Synchronous

Tipo di trasmissione dati in cui vi è la sincronizzazione permanente tra il trasmettitore e il ricevitore.

STB (Set-Top Box)

Dispositivo utente in grado di ricevere segnali TV da una rete di comunicazione (quali le reti di accesso broadband/ultrabroadband, la diffusione TV terrestre, la diffusione TV satellitare, ecc.) e di inviarli ad apparecchi TV o altri dispositivi di visualizzazione (monitor, proiettori, ecc.) Può includere funzioni di Accesso Condizionato per gestire contenuti a pagamento.

Tablet

Computer portatile di dimensioni ridotte, sul cui schermo è possibile scrivere o impartire comandi col tocco delle dita o mediante un apposito stilo.

TAL (Tele Alimentazione)

Tecnica per fornire energia elettrica ad apparati stradali (quali gli apparati ultra-broadband posti negli armadi ripartilinea dell'architettura Fiber to the Cabinet) dalla Centrale Telefonica

TCO (Total Cost of Ownership)

Il TCO rappresenta il costo globale di un bene (es. un'apparecchiatura informatica) durante il suo ciclo di vita. Il TCO tiene conto sia dei costi diretti (costi hardware, infrastrutture di rete, licenze); sia dei costi indiretti (gestione, manutenzione, consumi energetici)

TDMA (Time Division Multiple Access)

Tecnologia per la trasmissione digitale dei segnali radio, ad esempio tra un telefono mobile e una stazione radio base. La tecnologia TDMA divide i segnali in parti sequenziali di estensione definita, ponendo ogni parte in un canale di informazioni di intervallo specifico e quindi ricomponendo le parti alla fine del canale.

ToIP (Telephony over IP)

Termine spesso usato come sinonimo di VoIP, che ha tuttavia un significato più ampio in quanto include servizi avanzati di telefonia (come video, messaggistica, eventualmente prestazioni di trattamento chiamata, ecc.) oltre la chiamata voce di base

Trasmissione Analogica

La trasmissione analogica è un metodo di trasmissione di informazioni voce, dati, immagini, o video usando un segnale continuo che varia in ampiezza, fase o altra proprietà, in proporzione a quella di una variabile. Un esempio è il trasferimento di un segnale sorgente, utilizzando un metodo di modulazione analogica come la modulazione di frequenza (FM) o la modulazione di ampiezza (AM), o nessuna modulazione. Nelle reti Telco la trasmissione analogica è stata comunemente sostituita dalle tecnologie di trasmissione digitale.

TRX

Radiotrasmettitori localizzati in BTS.

UMTS (Universal Mobile Telecommunications System)

Si veda 3G.

Unbundling

E' il servizio che consente agli operatori telefonici diversi da Telecom Italia di affittare l'ultimo tratto del doppino telefonico, ossia il cavo di rame che collega la centrale Telecom Italia alla sede dell'utente, staccandolo dagli apparati Telecom e collegandolo ai propri.

UPS (Uninterruptible Power Supply)

Gruppo di continuità elettrica.

VAS (Value-Added Services)

I servizi a valore aggiunto forniscono ai Clienti funzionalità ulteriori rispetto ai servizi di base offerti da una rete di telecomunicazione. Nelle reti telefoniche (PSTN) e mobili di prima generazione si considerava come servizio di base la telefonia (comunicazioni voce commutate, prima analogiche poi digitali) mentre i VAS potevano comprendere sia servizi di trasmissione dati e fax, che prestazioni di trattamento delle chiamate (es chiamata in attesa, inoltro di chiamata, ecc.).

Successivamente, i VAS basati sul trattamento di chiamata si sono ampliati con ulteriori prestazioni come numeri verdi, reti private virtuali fonia, ecc. Una nuova classe di VAS si è sviluppata sulle reti mobili, comprendente servizi di messaggistica come SMS e MMS. In parallelo lo sviluppo delle reti dati ha portato i servizi di trasmissione dati (es. inizialmente X25, poi Frame Relay, ATM, Ethernet, IP) a essere considerati servizi di base di tali reti, rispetto ai quali si possono avere dei VAS quali address translation, linee virtuali e reti virtuali dati, prioritizzazione del traffico, cifratura, ecc.

Un ulteriore ambito di VAS è quello basato sui contenuti forniti da Service Provider attestati alla rete, a partire dai servizi forniti sulla rete di telefonia per proseguire con contenuti forniti via SMS (news, meteo, ecc) e poi contenuti fruibili via browsing da mobile e fisso, fino ad arrivare a contenuti video in streaming.

VDSL (Very - high – data – rate Digital Subscriber Line)

Tecnologia di accesso che permette di fornire al cliente, tramite un apposito apparato installato in casa (modem VDSL), servizi di voce e TV sul tradizionale doppino telefonico con velocità fino a 50 megabit al secondo in downstream.

VDSL2 (Very - high – data – rate Digital Subscriber Line 2)

VDSL "di 2a generazione" in grado di raggiungere velocità in downstream di picco dell'ordine di centinaia di Megabit al secondo. La velocità effettiva dipende dalla distanza tra apparato del cliente e apparato di rete, ad es ad una distanza di qualche centinaio di metri, la velocità raggiungibile è di circa 100 megabit al secondo. Per questa ragione gli apparati di rete sono tipicamente collocati negli armadi ripartilinea così da essere più vicini al cliente. Una evoluzione del VDSL2 denominata eVDSL (enhanced VDSL) permette di raggiungere velocità effettive di circa 200 megabit al secondo ed è stata recentemente dispiegata nella rete TIM.

Vectoring

Tecnologia di trasmissione che cancella le interferenze reciproche (diafonia) tra linee in rame affasciate in uno stesso cavo. Di particolare interesse l'utilizzo su linee VDSL/VDSL2/eVDSL in prospettiva di crescente penetrazione dei servizi ultrabroadband, che renderebbe più sensibili le interferenze. In questa prospettiva, l'utilizzo del vectoring permette di mantenere le prestazioni tipiche delle tecnologie suddette. La tecnologia si colloca negli apparati ONU dove per essere efficace va applicata su tutte le linee di un cavo; ciò comporta che in caso di SLU (Sub Loop Unbundling), ovvero presenza di ONU di più operatori che attestano le linee di uno stesso cavo, sia necessario una implementazione più complessa, il MOV (Multi-Operator Vectoring) che coordini il vectoring delle diverse ONU.

Virtualizzazione

Un approccio alla implementazione di funzionalità ricorrendo solo a software eseguibile su hardware commerciale e generalmente non dedicato, al contrario di approcci che ricorrono anche a hardware specializzato e/o dedicato

VOD (Video On Demand)

Fornitura di programmi televisivi su richiesta dell'utente dietro pagamento di un abbonamento o di una cifra per ogni programma (un film, una partita di calcio..) acquistato. Diffuso in special modo per la televisione satellitare e per la TV via cavo.

VoIP (Voice Over IP)

Tecnologia che rende possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione Internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP, anziché passare attraverso la normale linea di trasmissione telefonica.

VoLTE/ViLTE (Voice over LTE / Video over LTE)

Un servizio che fornisce chiamate voce e video su IP tramite l'accesso radio LTE e controllato dall'architettura standard ToIP detta IMS (IP Multimedia Subsystem). Si utilizza la definizione appaiata VoLTE/ViLTE in quanto il servizio è sostanzialmente lo stesso per voce e video, differendo solo per il tipo di flussi media che vengono instaurati. Essendo basato su standard, il servizio raggiunge l'interoperabilità tra terminali utente e tra questi e le reti.

VPN (Virtual Private Network)

E' una rete progettata per cliente business o un ente pubblico, utilizzando le infrastrutture di un carrier che fornisce servizi personalizzati, e che opera in modo da sembrare dedicata a quello specifico utilizzatore.

VRAN (Virtual Radio Access Network)

E' un architettura applicata nelle reti 4G/5G che presuppone la divisione della Base Station in due parti, una Unità Centralizzata e una Unità Remota o Distribuita. La prima viene tipicamente posta in un sito più centralizzato rispetto ai siti di antenna e svolge le elaborazioni dei segnali in banda base, per cui è detta anche BBU (BaseBand Unit) mentre la seconda, che rimane al sito di antenna per fornire la copertura radio, è anche detta RRU (Remote Radio Unit). Data questa suddivisione la Unità Centralizzata può essere implementata come una Virtual Network Function su una opportuna infrastruttura hardware, da cui l'intestazione 'virtuale'.

Un aspetto fondamentale per la praticabilità dell'architettura è la scelta della divisione delle funzioni della Base Station tra Unità Centralizzata e Distribuita, che impatta i requisiti sui collegamenti tra CU e DU (detti fronthaul). Negli sviluppi dei 5G questo aspetto è stato trattato individuando opzioni per la divisione che sono candidate alla standardizzazione.

VULA (Virtual Unbundling Local Access)

E' un servizio wholesale offerto dall'operatore dominante agli operatori alternativi, nel quale il primo fornisce ai secondi il trasporto sulla sua rete di accesso broadband di traffico dati ("flussi di bit") tra clienti finali e il punto di interconnessione dove l'operatore alternativo riceve il suddetto traffico. Nel caso specifico di Telecom Italia il punto di interconnessione è posto a livello di Centrale Locale, a fianco dell'OLT (Optical Line Termination) ovvero l'apparato di terminazione della rete di accesso ottica

WAN (Wide Area Network)

Una rete privata che copre una vasta area geografica attraverso l'utilizzo di servizi di telecomunicazione pubblica.

Wi-Fi

Tecnologia wireless per la realizzazione di collegamenti dati in un'area limitata, generalmente nell'ambito del centinaio di metri, e con velocità fino a decine di Megabit per secondo. Usi tipici sono l'utilizzo all'interno di un'abitazione o ufficio come alternativa ad una LAN cablata, oppure in ambito pubblico per fornire accesso ad Internet, o anche per collegare tra loro dispositivi (es un PC portatile con uno smartphone collegato a Internet).

WLL (Wireless Local Loop)

La fornitura di un equivalente di un accesso cliente (ovvero il collegamento tra sede cliente e Centrale Telefonica) senza l'uso di cavi, ricorrendo piuttosto a tecnologie wireless.

Wi – Max (Worldwide Interoperability for Microwave Access)

Tecnologia che consente l'accesso senza fili a reti di telecomunicazioni a banda larga, inizialmente specificata per operare su distanze fino a decine di chilometri e con velocità nell'ordine delle decine di Megabit per secondo. E' stata definita dal WiMAX Forum, un consorzio a livello mondiale formato nel 2001 dalle più importanti aziende del campo delle telecomunicazioni fisse e mobili con lo scopo di sviluppare, promuovere e testare la interoperabilità di sistemi basati sugli standard IEEE.

WLR (Wholesale Line Rental)

E' un servizio wholesale di sola telefonia offerto dall'operatore dominante agli operatori alternativi, nel quale l'operatore alternativo ottiene un servizio simile a ULL senza la necessità di installare propri apparati presso le Centrali Locali. E' tecnicamente simile alla Carrier Preselection (CPS) e ne differisce commercialmente in quanto il cliente finale non è abbonato al servizio di accesso dell'operatore dominante, né riceve fatture da questo ultimo; ciò permette agli operatori alternativi di fornire ai clienti entrambi i servizi di accesso e traffico e di produrre una singola fattura relativa ad entrambi i servizi.

xDSL (Digital Subscriber Line)

Tecnologia che sfrutta le normali linee telefoniche e racchiude diverse categorie come ADSL (Asymmetric DSL), HDSL (High-data-rate DSL) e VDSL (Very high bit rate DSL) ed eVDSL (enhanced Very high bit rate DSL). Con tale tecnologia il segnale digitale va ad occupare frequenze elevate per cui il tasso di trasferimento dei dati è maggiore.

NOTIZIE UTILI

Copie gratuite del presente fascicolo, della Relazione annuale sul Governo Societario e della Relazione sulla remunerazione possono essere richieste:

Chiamando il Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia)
oppure +39 011 2293603 (per chiamate dall'estero)
a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti
E-mail [email protected]
Internet Gli utenti possono consultare la Relazione Finanziaria semestrale 2018 accedendo al
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