Pre-Annual General Meeting Information • Mar 8, 2019
Pre-Annual General Meeting Information
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Signori Azionisti,
l'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2018 ha nominato il nuovo Collegio Sindacale, ora composto dai Sindaci Effettivi Roberto Capone (Presidente), già in carica nel precedente Collegio Sindacale e dai nuovi membri Anna Doro, Giulia De Martino, Marco Fazzini, Francesco Schiavone Panni, in sostituzione del precedente Collegio composto da Roberto Capone (Presidente), Vincenzo Cariello, Gabriella Chersicla, Gianluca Ponzellini, Ugo Rock.
Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 il Collegio Sindacale ha svolto le attività di vigilanza previste dalla legge, secondo i principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dalle disposizioni Consob in materia di controlli societari e dalle indicazioni contenute nel Codice di Autodisciplina.
Il Collegio Sindacale ha acquisito le informazioni strumentali allo svolgimento dei compiti di vigilanza ad esso attribuiti mediante la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati consiliari, le audizioni del Management della Società e del Gruppo, gli incontri con il revisore legale e con i corrispondenti organi di controllo di società del Gruppo, l'analisi dei flussi informativi acquisiti dalle competenti strutture aziendali, nonché le ulteriori attività di controllo.
I compiti di vigilanza del Collegio Sindacale sono disciplinati dall'art. 2403 del codice civile, dal D.Lgs. 58/1998 e dal D.Lgs. 39/2010. Il Collegio ha preso in esame le modifiche occorse al D.Lgs. 39/2010 con il D.Lgs 135/2016 in attuazione della Direttiva 2014/56/UE che modifica la Direttiva 2006/43/CE concernente la revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati e dal Regolamento Europeo 537/2014.
La presente Relazione dà conto delle attività di vigilanza svolte nel corso dell'esercizio 2018 e sino alla data odierna, secondo quanto richiesto dalla Comunicazione Consob n. DEM/1025564 del 6 aprile 2001 e successive integrazioni e modifiche.
Sulla base delle informazioni ricevute e in esito alle analisi condotte dal Collegio Sindacale, è emerso che le operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale compiute dalla Società nell'esercizio 2018, anche per il tramite di società direttamente o indirettamente partecipate, sono essenzialmente costituite da:
Le operazioni sopra indicate sono riportate nelle note di commento al bilancio consolidato del Gruppo TIM e al bilancio separato di TIM, nonché nella relazione sulla gestione dell'anno 2018.
Il Collegio Sindacale ha accertato la conformità alla legge, allo statuto sociale e ai principi di corretta amministrazione delle suddette operazioni, assicurandosi che le medesime non fossero manifestamente imprudenti o azzardate, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea degli azionisti o tale da compromettere l'integrità del patrimonio aziendale; le operazioni con interessi degli Amministratori o con altre parti correlate sono state sottoposte alle procedure di trasparenza previste dalle disposizioni in materia.
$2$ INDICAZIONE DELL'EVENTUALE ESISTENZA DI OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI, COMPRESE QUELLE INFRAGRUPPO O CON PARTI CORRELATE
Il Collegio Sindacale non ha riscontrato, nel corso dell'esercizio 2018, operazioni atipiche e/o inusuali effettuate con terzi o con parti correlate (ivi comprese le società del Gruppo). Le informazioni relative alle principali operazioni infragruppo e con le altre parti correlate, realizzate nell'esercizio 2018, nonché la descrizione delle loro caratteristiche e dei relativi effetti economici, sono contenute nelle note di commento al bilancio separato di TIM e al bilancio consolidato del Gruppo TIM.
Il Collegio Sindacale reputa che l'informativa concernente le operazioni della Società con parti correlate e infragruppo, riportata nelle note di commento al bilancio separato di TIM e al bilancio consolidato del Gruppo TIM, sia da considerarsi adeguata.
La società di revisione PricewaterhouseCoopers (di seguito anche "PwC") ha rilasciato, in data 8 marzo 2019, le relazioni ai sensi degli art. 14 e 16 del d.lgs. n. 39/2010 e dell'art. 10 del Regolamento UE n. 537/2014 nelle quali si attesta che il bilancio separato di TIM e il bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018 sono conformi agli International Financial Reporting Standards (IFRS), adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del d.lgs. n. 38 del 2005, sono redatti con chiarezza e rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico e i flussi di cassa della Società e del Gruppo.
PwC ha rilasciato inoltre la "Relazione aggiuntiva per il comitato per il controllo interno e la revisione contabile" che illustra i risultati della revisione legale dei conti effettuata ed include la dichiarazione relativa all'indipendenza di cui all'art. 6, paragrafo 2 lettera a) del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014, oltre che le informative richieste dall'art. 11 del medesimo Regolamento, che individua tre carenze significative.
Il Collegio Sindacale provvederà ad informare l'organo di amministrazione della Società in merito agli esiti della revisione legale, trasmettendo a tal fine la relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento Europeo 537/2014, corredata da eventuali osservazioni, ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010, come aggiornato dal D.Lgs 135/2016 in attuazione della Direttiva 2014/56/UE che modifica la Direttiva 2006/43/CE e dal Regolamento Europeo 537/2014.
La società di revisione ritiene, altresì, che la relazione sulla gestione e le informazioni della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del TUF siano coerenti con il bilancio d'esercizio di TIM e con il bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018.
Dalla data della precedente Relazione (30 marzo 2018) e sino alla data della presente Relazione sono pervenute n. 6 denunce ai sensi dell'art. 2408, comma 3, del codice civile da parte di alcuni azionisti.
Di queste denunce, tre sono pervenute al Collegio Sindacale nella sua precedente composizione e hanno avuto ad oggetto essenzialmente l'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2018. All'esito dell'attività di verifica sul contento di tali denunce, il Collegio Sindacale le ha ritenute non fondate e ha deciso di non darvi ulteriore seguito.
Il Collegio Sindacale nella sua attuale composizione ha invece ricevuto tre denunce. All'esito dell'attività di verifica sul contenuto oggetto delle prime due denunce, il Collegio Sindacale ha ritenuto che i fatti segnalati riguardino fatti generici e presunti disservizi tecnici e di natura commerciale e che, pertanto, non vi fossero i presupposti per darvi seguito, non potendosi gli atti qualificare propriamente come denunce e non essendo pertinenti all'attività di vigilanza propria dell'organo di controllo. Quanto alla terza denuncia, cui è seguito un addendum, questa è stata presentata dal socio Vivendi SA e attiene a fatti censurabili ivi specificatamente indicati, ritenuti di rilevante gravità, asseritamente posti in essere da taluni amministratori di TIM.
Il Collegio ha altresì ricevuto un esposto dal Consigliere di Amministrazione Arnaud Roy De Puyfontaine, nel quale sono state portate all'attenzione del Collegio medesimo una serie di tematiche afferenti alla governance della Società e a diversi fatti censurabili, sostanzialmente analoghi a quelli oggetto della denuncia del socio Vivendi SA.
Il Collegio Sindacale ha esaminato le denunce ricevute, anche con il supporto dei competenti uffici della Società e, ad esito degli approfondimenti svolti, non ha riscontrato elementi per ritenere fondate le irregolarità prospettate, ad eccezione di quanto esposto infra con riferimento alla denuncia presentata dal socio Vivendi SA (di seguito "Vivendi" o il "socio") e all'esposto del Consigliere Arnaud Roy De Puyfountaine.
In data 23 gennaio 2019 il Collegio Sindacale di TIM riceveva da Vivendi, azionista di TIM, formale denuncia (in seguito anche "Denuncia"), ai sensi degli artt. 2406 e 2408 c.c., di fatti censurabili ivi specificatamente indicati, ritenuti di rilevante gravità, asseritamente posti in essere da taluni degli amministratori di TIM ed idonei "nella loro oggettiva materialità e rilevanza, a determinare l'obbligo dei Sindaci di TIM di attivare immediatamente i poteri di indagine e di convocazione di cui sono investiti dalla legge a tutela della correttezza e della legalità dell'azione sociale.".
Con la Denuncia sopra menzionata Vivendi, in sintesi, ferma in ogni caso la valutazione di ogni altra azione a tutela della propria posizione in ogni sede competente, chiedeva al Collegio Sindacale:
di attivare senza indugio, e nell'esercizio dei doveri di imparzialità e indipendenza, tutti i poteri ispettivi di indagine e di controllo al fine di: (i) accertare violazioni delle norme attinenti il funzionamento del Consiglio di Amministrazione (di seguito anche "CdA"), la completa, corretta e non selettiva informazione di tutti i suoi componenti, nonché l'osservanza della disciplina in materia di conflitto di interessi e, più in generale, dei principi di corretta amministrazione societaria, anche avendo riguardo al ruolo svolto dall'advisor legale Elliott (e segnatamente lo studio BonelliErede) nella preparazione ed assunzione delle decisioni della maggioranza consiliare, (ii) accertare che tutti i documenti interni di TIM concernenti le irregolarità segnalate, e anzitutto i verbali delle riunioni consiliari menzionati nella denuncia, riflettano puntualmente e fedelmente la realtà dei fatti, (iii) assicurarsi che il procedimento di redazione del bilancio di esercizio 2018 risulti trasparente, ricostruibile nei suoi assunti ed esiti valutativi e altresì assistito da un adeguato e costante flusso informativo nei confronti dell'intero Consiglio di Amministrazione;
di valutare se la procedura seguita nell'attività di impairment dell'avviamento, che ha portato a una svalutazione di Euro 2 miliardi, si sia svolta correttamente tenendo in considerazione tutte le informazioni note alla società e il recovery plan predisposto dall'Amministratore Delegato Amos Genish;
di valutare se la revoca delle deleghe gestorie ad Amos Genish e la successiva individuazione di un nuovo Amministratore Delegato (di seguito anche "AD") siano avvenute nel rispetto delle procedure approvate dalla Società, sulla base di una decisione pienamente informata da parte di tutti gli amministratori e in assenza di conflitto di interessi da parte di alcuni Consiglieri:
di valutare se (i) la deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 21 dicembre 2018, di rinviare al 14 gennaio 2019 la decisione sulla richiesta di convocazione dell'assemblea formulata da Vivendi integri un illegittimo ritardo ai sensi dell'art 2367 c.c., (ii) se la deliberazione del CdA del 14 gennaio 2019 di collocare la trattazione delle materie richieste da Vivendi in un'assemblea fissata per il 29 marzo 2019 sia stata assunta in conformità al dovere degli amministratori di agire senza conflitti di interesse, anche tenuto conto del ruolo svolto nella preparazione di tale riunione consiliare dallo Studio legale BonelliErede e (iii) se la deliberazione assunta in data 14 gennaio 2019, limitandosi a far coincidere la data di discussione sui punti indicati da Vivendi con quella dell'assemblea di bilancio, sia pure anticipata rispetto al calendario iniziale ma che in ogni caso sarebbe stata convocata, integri un'arbitraria e ingiustificata lesione del diritto soggettivo riconosciuto a Vivendi dall'art. 2367 c.c., traducendosi di fatto in una sua negazione e in una omissione del Consiglio di Amministrazione, con conseguente obbligo dei Sindaci di provvedere ai sensi del medesimo articolo;
di deliberare comunque la convocazione di un'apposita assemblea per fine febbraio ai sensi dell'art. 2406, comma 2, e dell'art. 151, comma 2, TUF, considerata l'urgente necessità di provvedere;
di segnalare all'Autorità le predette irregolarità ex art. 149 TUF, comma 3;
di dare, infine, in sede di relazione al bilancio dell'esercizio 2018, ampio e puntuale riscontro degli accertamenti svolti e delle iniziative intraprese per ripristinare condizioni di legalità dell'azione sociale a protezione dell'interesse di TIM e di tutti i suoi azionisti.
In data 30 gennaio 2019 il Collegio Sindacale di TIM riceveva poi, sempre a mezzo pec, un addendum alla Denuncia precedentemente presentata dal socio Vivendi ai sensi degli artt. 2406 e 2408 del codice civile e degli artt. 149 ss. TUF contenente la presunta ricostruzione, riportata da articoli di stampa citati, di recenti attività svolte dal Collegio medesimo in relazione alle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione il 21 dicembre 2018 e il 14 gennaio 2019, che avevano portato da ultimo a collocare la trattazione delle materie oggetto della richiesta di Vivendi di convocazione dell'assemblea ex art. 2367 c.c. (in data 14 dicembre 2018) nell'ordine del giorno dell'assemblea di bilancio fissata per il 29 marzo 2019 ed alle modalità con cui il Collegio si sarebbe dotato di un proprio supporto legale.
In data 19 febbraio 2019, infine, il Collegio riceveva un esposto dal Consigliere di Amministrazione Arnaud Roy De Puyfountaine (di seguito anche "Esposto"), indirizzato per conoscenza anche alla CONSOB, nel quale il Consigliere portava all'attenzione del Collegio Sindacale una serie di tematiche afferenti alla governance della Società e a diversi fatti a suo avviso censurabili, sostanzialmente analoghi a quelli oggetti della Denuncia, a cui si aggiungevano i seguenti:
$\overline{1}$ la circostanza che il Presidente del CdA non possa essere più qualificato come indipendente avendo, medio tempore, rispetto al quadro definito nell'Assemblea di maggio 2018, "trasformato" il proprio ruolo in esecutivo e che ciò sia testimoniato dal fatto che il CdA abbia provveduto nel frattempo a deliberare in suo favore un pacchetto retributivo contenente una componente variabile correlata al raggiungimento di obiettivi fissati dal CdA stesso:
$2)$ la circostanza che non sia stata seguita dal nuovo AD la procedura secondo la quale le figure della prima linea di gestione debbano essere preventivamente discusse in CdA;
la circostanza che, in merito alla convocazione del CdA del 13 novembre 2018, non 3) sia stata azionata nessuna procedura di ritardo ai sensi del Regolamento EU n. 596/2014 in relazione alle attività preparatorie di detto CdA, e segnatamente con riferimento alle interlocuzioni tenutesi tra alcuni membri del CdA di nomina del Fondo Elliott (di seguito anche "Elliott") e avvocati dello Studio Legale BonelliErede;
$4)$ la circostanza che, con riferimento alla nomina del nuovo amministratore delegato, non sia stata aperta alcuna procedura di ritardo ai sensi del Regolamento EU n. 596/2014 sebbene l'accordo sulla sua designazione fosse stato sostanzialmente raggiunto prima della decisione assunta dal CdA del 18 novembre 2018 e, precisamente, nel corso di una conference call riservata ai membri del CdA di nomina Elliott tenutasi alla vigilia della predetta riunione;
la circostanza che siano stati comunicati al mercato, a valle della riunione consiliare $5)$ del 17 gennaio 2019, i risultati preliminari gestionali relativi all'esercizio 2018, pur avendo essi costituito mero oggetto di esame e non di approvazione in quanto non aventi carattere di definitività, e dunque asseritamente ancora provvisori e generici, mediante un comunicato stampa non oggetto di specifica approvazione da parte del CdA;
la circostanza che TIM abbia nominato quali propri advisor nella tematica attinente 6) alla rete fissa proprio i consulenti strategici di Elliott, e in particolare Vitale & Co. che dall'inizio aveva affiancato Elliott nella sua campagna su TIM.
Circa i "fatti censurabili di rilevante gravità" inclusi nella Denuncia e nell'Esposto, il Collegio Sindacale ha avviato prontamente le attività istruttorie di sua competenza, finalizzate al riscontro delle richieste del socio, individuando una serie di approfondimenti ritenuti necessari al fine di verificare la sussistenza o meno delle irregolarità lamentate, anche attivando la funzione di Internal Audit a cui sono stati formulati specifici quesiti e, all'esito degli accertamenti effettuati, intende nel seguito riscontrare punto per punto quanto contenuto nella sopra menzionata Denuncia e nell'Esposto, dando conto degli esiti delle molteplici attività di indagine svolte.
Con riferimento invece al contenuto dell'addendum alla Denuncia il Collegio Sindacale ha provveduto a fornire i chiarimenti richiesti con propria comunicazione del 4 febbraio 2019 indirizzata al socio e per conoscenza alla CONSOB.
Nello specifico il Collegio ha rappresentato di:
aver valutato il complessivo processo che ha condotto il Consiglio di Amministrazione della Società a convocare l'Assemblea degli Azionisti per il 29 marzo 2019, di aver partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione del 21 dicembre 2018 e del 14 gennaio u.s. e di aver esaminato il complesso della documentazione sul tema messa a disposizione di Consiglieri e Sindaci, tra cui i diversi pareri legali rilasciati dai consulenti della Società e del Socio Vivendi:
aver ritenuto opportuno richiedere un proprio parere ad hoc ad un consulente terzo indipendente;
aver espresso, con intervento del suo Presidente, le proprie considerazioni, ovvero che in esito alle proprie valutazioni e sulla base delle informazioni disponibili, non ha rilevato, nella decisione del Consiglio di Amministrazione di convocare l'Assemblea degli Azionisti per il 29 marzo 2019, recante all'ordine del giorno (anche) le tematiche richieste dal socio Vivendi, profili di irregolarità e di non aver ritenuto sussistessero i presupposti per esercitare i poteri vicari di convocazione di una specifica assemblea ex art. 2367 c.c.;
riservarsi comunque, se del caso, di rivedere le proprie considerazioni qualora dall'esito delle attività istruttorie sui fatti denunciati dal socio Vivendi, fossero emersi nuovi elementi o situazioni finora non conosciute:
In tale comunicazione il Collegio ha altresì chiarito che, pertanto, non corrispondeva al vero che, come indicato nell'agenzia di stampa del 25 gennaio 2019 citata da Vivendi, il Collegio Sindacale si sarebbe formato un orientamento in soli due giorni (dal 23 al 25 gennaio 2019) e sulla base di un parere commissionato dal suo Presidente "motu proprio". È vero invece che:
il Collegio intero (e non il suo Presidente), nella propria riunione del 9 gennaio 2019. allo scopo (prudenzialmente) di poter fornire adeguato e tempestivo riscontro a quella che avrebbe potuto essere la delibera assunta dal CdA il 14 gennaio 2019, aveva deciso già allora di avvalersi di un esperto legale, inizialmente concordemente individuato nel Prof. Montalenti, contattato senza indugio nel corso della riunione sopra richiamata, il quale tuttavia a motivo dell'urgenza dei tempi concessi per esprimere il proprio parere, nell'accettare in via preliminare l'incarico aveva da subito rappresentato che avrebbe steso detto parere a quattro mani con il Prof. Notari:
il 10 gennaio 2019 lo stesso Prof. Montalenti segnalava al Collegio che, a seguito di un'approfondita verifica circa altri impegni professionali assunti, non avrebbe potuto portare a compimento l'incarico in tempo utile prima del CdA del 14 gennaio 2019;
di conseguenza, stante la necessità di procedere con urgenza, l'incarico veniva assunto in via esclusiva dal Prof. Notari, in quanto già coinvolto sui temi oggetto del parere richiesto dal Collegio;
il parere pro veritate del Prof. Notari è stato rilasciato al Collegio Sindacale domenica 13 gennaio 2019 alle 18.08 con l'invio alle caselle di posta dei singoli componenti del Collegio Sindacale.
In relazione poi alla contestazione di cui all'addendum alla Denuncia di non aver "svolto" accertamenti preliminari volti a verificare l'indipendenza dell'esperto o comunque a escludere l'esistenza di rapporti professionali o incarichi fiduciari, attuali o pregressi, tra il Prof. Notari, o lo Studio del quale è associato e l'azionista Elliott o il suo advisor legale", il Collegio ha altresì osservato come la richiesta fosse pretestuosa in quanto (i) nel sottoscrivere la lettera di conferimento d'incarico, formalizzata in data 11 gennaio, il Prof. Notari aveva espressamente dichiarato di "non avere alcun conflitto di interesse nello svolgimento delle attività professionali oggetto dell'incarico" e (ii) in ogni caso, per evitare il minimo dubbio, sono stati chiesti senza indugio chiarimenti al Prof. Notari in merito ai fatti citati da Vivendi, ricevendo pronto riscontro scritto con cui veniva ribadito dal medesimo che, inter alia, egli non aveva alcun motivo per non considerarsi assolutamente indipendente anche rispetto al fondo Elliott o a società dallo stesso controllate.
Chiarito preliminarmente quanto sopra, di seguito sono riportate le risposte ai singoli punti e richieste sollevati dal socio nellaDenuncia e dal Consigliere De Puyfountaine nell'Esposto, accorpandone, se del caso, in ragione di criteri di attinenza tematica, la trattazione nell'ambito di una specifica area marco argomentativa.
* * *
$a)$ Sulla violazione delle norme attinenti al funzionamento del Consiglio di amministrazione, ivi compreso il ruolo svolto dallo studio BonelliErede, sull'osservanza della disciplina in tema di conflitto di interessi, sulla verbalizzazione delle riunioni consiliari e sul procedimento di redazione del bilancio
In relazione alla lamentata violazione delle norme attinenti il funzionamento del CdA con specifico riguardo alla completa, corretta e non selettiva informazione di tutti i suoi componenti, nonché all'osservanza della disciplina in materia di conflitto di interessi e, più in generale, dei principi di corretta amministrazione societaria, anche avendo riguardo al ruolo svolto dall'advisor legale di Elliott (e segnatamente lo studio BonelliErede) nella preparazione ed assunzione delle decisioni della maggioranza consiliare, il Collegio, ferme restando tutte le specifiche considerazioni indicate nel paragrafo c) che segue, relativo specificatamente al processo di revoca dell'AD, intende qui, con riferimento a quanto sopra indicato nella Denuncia, rappresentare di:
aver inviato in data 16 novembre 2018 un'apposita comunicazione al Presidente del CdA, e per conoscenza al General Counsel, con la richiesta di avere maggiori ragguagli rispetto alle motivazioni che hanno condotto alla convocazione di urgenza, ai sensi dell'art 11.2 dello Statuto sociale, della riunione di CdA del 13 novembre 2018 e di avere ricevuto risposta in data 28 novembre con la quale il Presidente ha motivato la decisione di convocare in via di urgenza alla luce dell'esigenza, a seguito delle criticità emerse nel corso dell'adunanza consigliare dell'8 novembre 2018, di valutare immediatamente il complessivo
operato dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale Amos Genish al fine di adottare gli opportuni provvedimenti, e che fosse nel migliore interesse della Società, tenuto conto che la sola notizia della convocazione di tale riunione avrebbe comportato il rischio di impatti negativi sul titolo, ricorrere alla convocazione in via di urgenza, a mercati chiusi, al fine di evitare di creare incertezza sulle sorti della figura di gestione apicale;
aver inviato in data 21 novembre 2018, con riferimento al processo che aveva condotto alla revoca delle deleghe al precedente AD e alla nomina del nuovo AD, ed alla luce delle considerazioni espresse da alcuni Consiglieri in occasione delle riunioni del Comitato per le Nomine e la Remunerazione (di seguito anche "CNR") e del CdA che si erano occupati del tema, apposita comunicazione al Presidente del CdA, e per conoscenza al General Counsel. con la richiesta di conoscere se nell'istruttoria sull'argomento fossero stati prodotti documenti, anche provenienti da consulenti esterni, che non siano stati portati a conoscenza di tutti i Consiglieri e del Collegio Sindacale e di avere ricevuto risposta in data 27 novembre 2018 dal Presidente, con la quale veniva rappresentato di aver avuto interlocuzioni con alcuni membri del Consiglio, senza tuttavia scambiare informazioni che non fossero state portate a conoscenza di tutti i Consiglieri e Sindaci, e di essersi avvalso di un supporto legale esterno dati i profili di delicatezza della vicenda;
aver richiesto alla Funzione di Internal Audit di verificare il ruolo dello Studio BonelliErede, nel processo di delibera dell'impairment 2018, della revoca delle deleghe del precedente AD e della nomina del nuovo e della delibera ex art. 2367.
All'esito delle verifiche effettuate il Collegio rappresenta di aver accertato che:
l'11 novembre 2018 si è tenuta un'audioconferenza, prenotata dalla segreteria del Presidente del CdA per un numero massimo di 10 accessi, registrata nel sistema di audio conferenza di TIM cui hanno partecipato alcuni legali dello Studio BonelliErede, oltre a diversi membri del CdA, nel corso della quale è stato fornito supporto dallo Studio BonelliErede per rispondere ai quesiti posti dai partecipanti in tema di rischi collegati alla procedura di revoca dell'AD e per fornire una valutazione sul merito della revoca, senza che siano stati rilasciati pareri scritti;
il 12 novembre 2018 sono intercorsi dei contatti tra il Presidente del CdA ed esponenti della Cassa Depositi e Prestiti SpA (in seguito anche "CDP") a seguito dei quali il responsabile della funzione Corportate Affairs ha chiesto al responsabile della funzione Corporate Governance and Privileged Information Management di iscrivere nel Registro delle Informazioni privilegiate del Progetto "Consiglio di Amministrazione Straordinario" l'AD e il Chief Legal Officer di CDP;
sempre il 12 novembre 2018 lo studio BonelliErede ha inviato una mail a 10 Consiglieri del CdA TIM, vale a dire tutti quelli di nomina Elliott, contenente il Menabò dell'adunanza del CdA da tenersi nel giorno successivo e, segnatamente, (i) il documento dal titolo "Verbale del Consiglio di Amministrazione del 13 novembre 2018" che, tra l'altro, riportava nella sezione "Delibera" la revoca con effetto immediato di "tutte le attribuzioni delegate dal Consiglio di Amministrazione al Consigliere Amos Genish", e (ii) due bozze di comunicati stampa che la Società avrebbe potuto diffondere all'esito dell'adunanza, e più specificatamente il comunicato stampa relativo alle "delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione di TIM in data odierna" e quello relativo a "Precisazioni su dichiarazioni del socio Vivendi e su alcune successive notizie di stampa". Tale mail è stata inviata nella sera
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del 12 novembre dal Presidente del CdA al General Counsel il quale, a sua volta, l'ha inoltrata al responsabile della funzione Corporare Affairs;
tutti i legali dello Studio BonelliErede sono stati iscritti nel Registro delle Informazioni privilegiate del Progetto "Consiglio di Amministrazione Straordinario", ad eccezione dell'avvocato Stefano Calabria, che pure era tra i destinatari in copia della mail sopra indicata del 12 novembre 2018;
ä, il giorno 13 novembre 2018, mentre il CdA era in corso, il General Counsel ha poi inviato una mail alla funzione Corporate Affairs, chiedendo di preparare una mail ai Consiglieri per l'invio dei comunicati. Sono state quindi inviate due mail dal responsabile Corporate Affairs a tutti i Consiglieri (ad eccezione del Presidente) e a tutti i membri del Collegio Sindacale, con allegati (i) il file "Ipotesi di comunicato" contenente il comunicato stampa sulle delibere assunte dal CdA di TIM, identico a quello ricevuto il 12 novembre 2018 solo dai 10 Consiglieri di nomina Elliott, e (ii) il file "Ipotesi di comunicato precisazioni", contenente il comunicato stampa sulle delibere assunte dal CdA di TIM, anch'esso identico a quello ricevuto il 12 novembre 2018 solo dai 10 Consiglieri di nomina Elliott;
il responsabile Corporate Affairs ha utilizzato degli indirizzi di posta elettronica esterni alla rete aziendale Tim, durante il CdA del 13 novembre 2018. Ad eccezione del Consigliere Dante Roscini, tutti gli altri indirizzi di posta elettronica indicati non risultano tra quelli inclusi nei dati anagrafici del Registro delle Informazioni Privilegiate; siffatto comportamento, peraltro, non risulterebbe aver comportato disallineamenti informativi tra i consiglieri e neppure fatto trapelare informazioni riservate al di fuori dei consiglieri stessi.
All'esito delle attività di verifica svolte il Collegio Sindacale ha ritenuto che:
il quadro informativo complessivo acquisito evidenzia che, diversamente da quanto indicato nella sua comunicazione dal Presidente del CdA, non siano state fornite le medesime informazioni a tutti i Consiglieri nello stesso momento e che talune informazioni siano state fornite solo ad alcuni consiglieri e segnatamente solo a quelli eletti nella lista presentata da Elliott;
u, i predetti fatti, accertati in via ispettiva, possono costituire una violazione dell'obbligo previsto per il Presidente del CdA di garantire che "adeguate informazioni sulle materie iscritte all'ordine del giorno vengano fornite a tutti i consiglieri" e del principio di collegialità, ai sensi di quanto prevedono l'art. 2381, 1 comma, c.c., lo Statuto (art.11.1), il Regolamento del CdA di TIM, (articoli 2.3 e 4) ed il commento all'art. 1 del Codice di Autodisciplina:
la mancata iscrizione dell'avvocato Stefano Calabria nel Registro delle Informazioni privilegiate del Progetto "Consiglio di Amministrazione Straordinario" configura il mancato rispetto della procedura Informazioni Privilegiate e Insider Dealing di TIM.
Le irregolarità riscontrate sono state pertanto fatte oggetto di comunicazione da parte del Collegio Sindacale all'Autorità di Vigilanza ai sensi dell'art. 149, comma 3, del D.Lgs. n.58/1998.
Per quanto attiene infine ai verbali delle riunioni consiliari, il Collegio ritiene che questi riflettano fedelmente il relativo dibattito consiliare e che il processo di redazione del bilancio 2018 si sia svolto in applicazione delle norme che attengono alla sua finalizzazione.
Il Collegio non ha ravvisato, infine, allo stato, alcuna violazione della disciplina in materia di conflitto di interessi.
Per quanto attiene invece a quanto indicato nella Denuncia dal socio Vivendi con riferimento al processo di impairment che ha portato alla svalutazione di Euro 2 miliardi nella novestrale 2019, il Collegio Sindacale ha ricostruito e verificato tutti i passaggi societari che hanno condotto a tale impairment, alla luce tanto delle informazioni allora disponibili, quanto sulla base di quelle acquisite a valle delle specifiche attività di verifica richieste alla Funzione di internal audit, tenuto conto dei principi e delle regole che disciplinano l'esercizio del test di impairment in ottemperanza allo IAS 36, ai documenti normativi aziendali TIM in materia che individuano in modo analitico i diversi step del processo di impairment e segnatamente le modalità e i tempi con cui TIM deve procedere alla sua esecuzione, indicando anche le funzioni e gli organi sociali coinvolti e i rispettivi ruoli.
TIM infatti si è dotata di un'apposita procedura all'interno del corpo normativo interno aziendale denominata "Impairment test Avviamento (Goodwill) e Attività a vita utile indefinita", redatta in coerenza con il Codice Etico e di Condotta ed il Modello Organizzativo 231 del Gruppo TIM. Detta procedura, nella sua versione in vigore alla data di predisposizione della situazione novestrale 2018, è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di TIM del 10 novembre 2017 e descrive in modo analitico il processo di impairment in termini, tra l'altro di (i) ruoli e responsabilità degli Enti/Funzioni coinvolti/e, (ii) descrizione e scadenze del processo e (iii) principi e criteri di valutazione e di stima delle poste di Bilancio e relativi trattamenti contabili. La procedura viene aggiornata con cadenza annuale, come richiesto dal Documento Consob, ISVAP e Banca d'Italia n. 4 del 3 marzo 2010, e nell'aggiornamento sono coinvolte tutte le funzioni che partecipano al processo. La procedura è altresì oggetto di valutazione da parte del Comitato Controllo e Rischi (di seguito anche "CCR") e di specifica approvazione da parte del CdA. Nella procedura sono coinvolti (i) il CCR, che assiste gli Amministratori nel processo di approvazione dei documenti contabili, valutando, unitamente al Dirigente Preposto alla loro redazione, e sentiti la società di revisione ed il Collegio Sindacale, la corretta applicazione dei principi contabili di riferimento e (ii) la funzione Administration, Finance and Control (di seguito anche "AFC") che raccoglie le informazioni necessarie all'esecuzione del test di impairment e lo esegue con il supporto di consulenti esterni. La procedura prevede inoltre che, con cadenza periodica, la funzione AFC individui una o più figure di consulenti esterni che abbiano caratteristiche professionali, di know how e di conoscenza specifica del settore delle telecomunicazioni tali da poter supportare la funzione medesima nell'effettuazione del test di impairment. La nomina dei consulenti è condivisa con il CCR e i consulenti, ciascuno per gli ambiti di competenza, contribuiscono criticamente al processo di determinazione degli elementi di scenario e di valutazione ed esprimono la propria opinione con riguardo all'esecuzione del processo di impairment test, all'applicazione della disciplina dello IAS 36 e della procedura di impairment di TIM ed ai principali riferimenti di dottrina e prassi.
Ai sensi del punto 3.1.6 della procedura in vigore alla data della novestrale 2018 era previsto che il Gruppo TIM verificasse, ad ogni data di reporting l'esistenza di elementi segnalanti ("triggering events") che indicassero che un'attività (o una CGU) potessero aver subito una riduzione di valore, tenendo conto di una serie di elementi tanto di fonte interna che di fonte esterna, tra cui sono inclusi anche scostamenti rilevanti tra i dati consuntivi e i dati previsionali, in termini di indicatori della gestione industriale ed operativa, nonché l'evoluzione dei principali parametri individuati dallo scenario downside (ex art. 4.2.4.) e presentati al CCR. Come previsto poi dal punto 4.2.2. della procedura di cui sopra, nel rispetto dello IAS 36, dei principi di valutazione e delle best practices, il valore recuperabile è determinato prendendo a riferimento i flussi di cassa attesi in diversi scenari che sono sintetizzati in un flusso medio normale, partendo dal piano industriale individuato dal management e approvato dal CdA. Nello specifico, nell'utilizzo di proiezioni, la procedura stabilisce inoltre che occorre verificare la ragionevolezza delle previsioni nell'intero periodo alla luce:
ä. degli scostamenti fra dati di actual e dati di budget;
dello scenario macroeconomico, concorrenziale, regolamentare e tecnologico degli investimenti:
delle previsioni degli analisti e delle analisi di settore.
Come indicato inoltre al punto 4.2.4 della procedura "nella determinazione del Valore" Recuperabile si applicano dati economici e finanziari previsionali. Questi dati previsionali sono derivati dal più recente piano industriale del Gruppo Tim approvato dal Consiglio di Amministrazione, ovvero dalla previsione più aggiornata possibile.
Nell'analisi di questi dati previsionali si considerano le variazioni derivanti da scenari di risultato più o meno favorevoli rispetto a quelli del piano industriale approvato (analisi di sensitività su scenari upside o downside) che la Direzione del Gruppo – supportato dal consulente esterno indipendente- identifica sulla base di analisi critiche delle ipotesi industriali alla base dei piani economico-finanziari approvati dal Consiglio di amministrazione della Società.".
In tale sede la procedura prevede poi, in ottemperanza allo IAS 36, che i dati del piano vengano rettificati, secondo il c.d. approccio dei flussi finanziari attesi, sulla base delle informazioni ragionevolmente disponibili, al fine di attribuire maggior peso a parametri osservabili e ad evidenze provenienti dall'esterno che si ritengono rilevanti nella prospettiva dell'operatore di mercato. Pertanto, i dati utilizzati ai fini della determinazione del valore recuperabile tengono conto di altri scenari ritenuti possibili e non solo dello scenario del piano industriale.
Ciò posto con riferimento alla procedura seguita nell'attività di impairment dell'avviamento a valere sulla novestrale 2018 il Collegio Sindacale, all'esito delle verifiche svolte da atto che:
tutte le informazioni utilizzate al fine dell'esercizio del test di impairment sono state acquisite dagli amministratori nelle diverse e numerose riunioni di CCR e di CdA, cui il Collegio ha sempre partecipato;
la metodologia utilizzata per l'effettuazione del test risulta dal documento denominato "Impairment test – Aggiornamento del processo in corso ai fini del Consuntivo al 30.9.2018" che è stato finalizzato nella riunione del CCR del 7 novembre 2018, tenendo conto dei trigger events interni ed esterni, del piano medio rappresentativo, degli scostamenti evidenziatisi a valle della riunione del 24 settembre 2018 tra budget e forecast 2018, di ulteriori elementi negativi addizionali e a valle dell'esame delle azioni di recovery illustrate dall'Amministratore Delegato nella riunione del giorno precedente, avuta indicazione di quali fossero già incluse nel Piano DigiTIM e di quante, viceversa, fossero addizionali e anche di quante fossero state effettivamente già avviate;
il forecast 2018 sulla cui base si è operato l'esercizio del test di impairment è stato fatto oggetto di presentazione da parte dell'allora AD agli amministratori solo nel corso della riunione del CdA del 24 settembre 2018, e ciò nonostante fossero state avanzate ripetute richieste in tal senso da diversi consiglieri sia in sede di CCR (e segnatamente nelle riunioni del 18 luglio 2018 e del 23 luglio 2018) che in sede di CdA del 24 luglio 2018, e in tale sede è stato altresì effettuato un raffronto, a cura del CFO, tra risultati reported e organici, procedendo altresì all'analisi (i) dei diversi indicatori economico-finanziari (ricavi, EBITDA, capex, net financial position) nella loro evoluzione trimestrale e (ii) dei principali fattori di rischio rispetto al conseguimento dei target di piano (rischi regolatori, ma soprattutto rischi di mercato). Agli amministratori è stato così rappresentato che le azioni volte al conseguimento di savings avrebbero potuto non conseguire in toto gli obiettivi, indicando che dinamiche di cash flow risultavano effettivamente inferiori alle aspettative;
l'esperto valutatore Prof. Enrico Laghi, chiamato ad assistere la Società nell'esercizio del test di impairment a valere sulla novestrale 2018, è stato individuato dal management all'esito di specifico beauty contest condiviso col CCR;
sulla base dei dati disponibili al 30 settembre 2018, raffrontati con il forecast presentato in CdA il 24 settembre 2018, sono stati specificatamente analizzati, prima dal CCR, e quindi dal CdA, (i) i trigger events (scostamento fra capitalizzazione di borsa e patrimonio netto e fra risultati actual e target di piano; volatilità dei tassi di interesse), (ii) le analisi di sensitivity svolte a giugno, in assenza di un piano aggiornato, e (ii) l'aggiornamento della valutazione a settembre 2018, quando il dato di borsa era peggiorato e si disponeva di un forecast strutturato che evidenziava uno scostamento tra budget e stime a fine anno (forecast 2018) di Euro 381 milioni in termini di EBITDA, a fronte anche di ulteriori rischi;
il calcolo del tasso è avvenuto in coerenza e continuità con quanto già fatto al 31 dicembre 2017 e al 30 giugno 2018, sulla scorta di dati "Damodaran" aggiornati;
non si è tenuto conto dei macro-indicatori e delle linee guida per il triennio a venire, ed in particolare delle 15 principali azioni correttive individuate dall'allora AD, e ciò al fine di ottemperare a quanto richiesto dallo IAS 36 che, in caso di disallineamento tra previsioni di budget e risultati a consuntivo, prescrive di dare particolare peso alle evidenze di mercato rispetto alle previsioni interne, e comunque di non considerare: (i) la proiezione dei benefici risultanti da processi di ristrutturazione, in assenza di approvazione e specifico impegno alla loro implementazione da parte del CdA e (ii) i benefici risultanti da miglioramenti della performance del cespite, a meno che l'investimento funzionale a detti miglioramenti sia stato approvato dal CdA e il suo deployment abbia già avuto inizio;
ai sensi dello IAS 36 ogni azione di mitigazione prevista dal management avrebbe dovuto essere approvata dal Board, prima di potere essere inclusa nel piano a uso del processo di impairment test e avrebbe altresì dovuto essere preventivamente verificato se dette azioni fossero o meno correlate a iniziative già presenti nel piano originario, e ciò al fine di evitare rischi di double counting del presunto miglioramento. Avrebbe dovuto comunque essere valutata con attenzione l'inclusione, ai fini dell'impairment test, di nuove iniziative, pur approvate dal Board, ma il cui deployment non risultava ancora essere stato avviato dal management;
quale base per l'esercizio del test di impairment è stato assunto lo scostamento fra budget e forecast 2018 in termini di EBITDA, quantificabile in circa Euro 380 milioni, cui sono stati aggiunti Euro 145 milioni di ulteriori rischi, di cui il CFO ha ritenuto verosimile il manifestarsi, con conseguente definizione del full risk EBITDA a fini di impairment test in Euro 6,870 miliardi a fine anno. Il valore è stato confrontato con un consensus di Euro 6,883 miliardi (75° percentile e media) discendendone, sulla scorta delle assumptions di tasso wacc (6,53%) e di rapporto capex/revenues (19,4%), l'accertamento di un impairment loss di Euro 2,0 miliardi, di cui sono stati forniti tutti i dettagli al CCR;
rispetto a quanto effettuato anche in termini di esercizio di sensitivity sulla semestrale 2018, si disponeva in sede di novestrale di un forecast 2018 ufficiale (presentato al Board il 24 settembre 2018), mentre al 30 giugno 2018 esisteva, allo stato delle conoscenze del momento di Consiglieri e Sindaci, e, fermo quanto emerso dalle verifiche di internal audit di cui si darà conto nel prosieguo, unicamente un'indicazione preliminare e, pertanto, era stata condotta meramente un'analisi di sensitivity per riflettere le potenziali evoluzioni negli anni successivi;
in tema di 5G, al 31 dicembre 2017 il relativo investimento era considerato esclusivamente in termini di rischio, con indicazione del costo stimato per la partecipazione all'asta e, pertanto, non era stato considerato nel piano, essendo stata svolta con riferimento a questa posta solo un'analisi di sensitivity considerando i rischi ad essa associati per una lump sum di Euro 1,2 miliardi, non essendo il livello d'analisi ritenuto al tempo sufficiente a valutare esattamente l'impatto complessivo della partecipazione alla gara. A valle della conclusione della gara, benché al CCR fosse stato illustrato un documento da cui risultava chiaramente il vantaggio derivante dall'investimento 5G, accompagnato da una fairness opinion del consulente esterno Arthur D. Little, si è ritenuto, anche sulla base delle indicazioni ricevute dal consulente esterno Prof. Laghi, di non considerare tanto gli impatti positivi che quelli negativi dell'investimento 5G ai fini valutativi in quanto detto investimento si era realizzato soltanto nel quarto quarter dell'anno (ottobre 2018);
per quanto attiene gli investimenti, trattandosi di definire un valore ricorrente e normalizzato della generazione di cassa da proiettare nel terminal value (che pesa per l'80% della valutazione complessiva), seppure la procedura non obbligava ad assumere il capex on revenues di consensus, si è ritenuto, anche sulla base delle indicazioni ricevute dal consulente esterno Prof. Laghi, che questo dato restasse un riferimento da considerare con attenzione, soprattutto in assenza ancora alla data di un nuovo piano industriale o di un piano rettificato per effetto di quanto allo stato noto;
quanto poi al cap rate di lungo periodo, sulla scorta dei dati disponibili, si è reputato di considerare, anche sulla base delle indicazioni ricevute dal consulente esterno Prof. Laghi, un valore leggermente più basso di quello stimato dal mercato essendosi tenuto conto in toto dell'impatto negativo derivante dallo scostamento di EBITDA registrato nel forecast e delle stime prudenziali più aggiornate (full risk EBITDA), con esclusione dell'impatto negativo del 5G:
il CCR ha comunque potuto avere, solo nella riunione del 6 novembre 2018, visibilità delle informazioni anche riferite alle azioni di mitigazione ipotizzate dall'allora AD, condizioni queste che hanno reso molto difficile per i componenti del CCR riconoscere se i numeri presentati fossero nuovi e incrementali, oppure sviluppassero invece dati già inclusi nella pianificazione strategica originaria;
anche PwC, revisore del bilancio di TIM, intervenuta nella riunione del CCR del 6 novembre 2018, ha confermato la correttezza tecnica delle metodologia sopra rappresentata e ha altresì indicato che la pratica di TIM in caso di impairment test in assenza di un piano, in corso d'anno, non era stata mai quella di procedere ad aggiustamenti dei risultati del piano, se non per considerare effetti negativi, in sede di proiezione dei risultati negativi conseguiti, e che l'eventuale decisione di includere elementi addizionali migliorativi sotto un "piano" ombrello" sarebbe stata, ad avviso di PwC, difficilmente riconciliabile con i principi IFRS, e dunque avrebbe dovuto essere attentamente valutata dal CdA.
Per tutto quanto sopra rappresentato il Collegio Sindacale, nel dare atto di avere seguito analiticamente il processo che ha portato il Consiglio di Amministrazione di TIM nella seduta consiliare dell'8 novembre 2018 ad effettuare una svalutazione di Euro 2,0 miliardi a titolo di impairment loss a valere sulla novestrale 2018, e ferme restando le possibili implicazioni, anche ai fini del processo di impairment, di quanto verrà esposto nel prosieguo con riguardo alle risultanze delle attività di internal audit eseguite su sua specifica richiesta, evidenzia che: la procedura seguita dalla Società nell'attività di impairment dell'avviamento è stata a) svolta in ottemperanza al corpus normativo in materia, anche di fonte interna, in quanto, tra l'altro:
sono stati rispettati i principi e le regole che disciplinano l'esercizio del test di $\overline{a}$ impairment in ottemperanza allo IAS 36;
è stata rispettata la procedura aziendale denominata "Impairment test Avviamento (Goodwill) e Attività a vita utile indefinita", redatta dalla Società in coerenza con il Codice Etico e di Condotta ed il Modello Organizzativo 231 del Gruppo TIM in termini di: (i) ruoli e responsabilità degli Enti/Funzioni coinvolti/e, (ii) descrizione e scadenze del processo e (iii) principi e criteri di valutazione e di stima delle poste di Bilancio e relativi trattamenti contabili:
si è proceduto a dare maggiore evidenza alle fonti esterne, come previsto dallo IAS 36, in ipotesi di scostamento tra dati budget e di forecast, utilizzando come parametro di verifica il consensus di mercato. Più specificatamente nel piano medio rappresentativo sono stati incorporati, come previsto dallo IAS 36 che in presenza di una significativa incertezza valutativa stabilisce che l'orientamento manageriale deve essere quello di appoggiarsi alle analisi degli operatori di mercato, gli effetti a consuntivo (ragionevolmente previsti, e comunque esaminati dal CCR) dei rischi individuati, applicandoli in modo modellistico, i.e. sostanzialmente automatico, al dato a suo tempo oggetto d'approvazione, di modo che la striscia dei flussi incorporasse il piano originariamente approvato dall'azienda e i rischi consuntivati, proiettati con una modalità tale da allineare la proiezione aziendale al consensus di mercato: e
si è utilizzato un consulente esterno al fine di ottenere l'assurance richiesta dalla procedura interna sulla metodologia di esecuzione del test di impairment;
è stata svolta un'articolata istruttoria da parte del CCR volta a prendere in $b)$ considerazione tutte le informazioni note alla Società, ivi compreso il recovery plan predisposto dall'allora AD, non includendo nel calcolo dei flussi di cassa i valori associati alle azioni di recupero e mitigation in quanto, come indicato dal principio IAS 36, ai fini dell'esercizio del test di impairment devono necessariamente essere escluse (i) le proiezioni dei benefici risultanti da processi di ristrutturazione, in assenza di approvazione e specifico impegno alla loro implementazione da parte del CdA e (ii) i benefici risultanti da miglioramenti della performance del cespite, a meno che l'investimento funzionale a detti miglioramenti sia stato approvato dal CdA e il suo deployment abbia già avuto inizio; e
tutti i consiglieri sono stati messi nella condizione di prendere una decisione informata $c)$ ai fini dell'approvazione del resoconto novestrale 2018.
Come precedentemente anticipato il Collegio Sindacale ha ritenuto opportuno richiedere l'ausilio dell'Internal Audit anche ai fini della ricostruzione del processo seguito per la predisposizione del primo Forecast 2018 del gruppo TIM presentato dall'allora AD nel CdA del 24 settembre 2018. Nello specifico alla Funzione di Internal Audit è stato chiesto di verificare se: (i) a luglio 2018 le compenti funzioni interne avessero o meno predisposto un primo Forecast, (ii) se detto Forecast evidenziasse uno scostamento negativo rispetto alle previsioni di budget contenute nel piano industriale varato nel mese di marzo 2018, (iii) se detto Forecast fosse stato discusso internamente nel corso di apposite riunioni tra AD e strutture competenti e infine (iv) quali fossero le ragioni per cui detto Forecast fosse stato trasmesso al CdA, Collegio Sindacale e CCR solo in occasione del CdA del 24 settembre 2018.
All'esito delle verifiche svolte dalla Funzione di Internal Audit è emerso che:
a luglio 2018, sulla base dei dati consuntivi del primo semestre 2018 è stato predisposto a) il documento "Preliminary Forecast 2018 del Domestico, basato sulle prime evidenze di Giugno" 2018 che presentava uno scostamento in termini di EBITDA rispetto al budget 2018 sostanzialmente analogo a quello poi oggetto di comunicazione da parte dell'AD ai Consiglieri nella riunione del 24 settembre 2018;
detto Preliminary Forecast, i cui risultati erano già stati illustrati dal management allo $b)$ stesso AD nel corso di diverse sessioni a luglio 2018, è stato presentato nella sua versione definitiva (che non si discostava da quella precedente) a settembre 2018, dal CFO e dalla responsabile della funzione Consolidation, Reporting and Cash Cost Management all'allora AD nel corso di uno specifico meeting;
$c)$ detto Preliminary Forecast non è stato presentato al CCR, né tantomeno al consulente esterno chiamato ad esprimere il proprio parere sul test di impairment di cui alla semestrale 2018, in quanto l'allora AD riteneva che esso non rappresentasse debitamente le azioni di
recovery che, a suo avviso, avrebbero dovuto essere poste in atto dalle funzioni deputate. Gli eventi successivi hanno poi confermato che le ipotizzate azioni di recovery non hanno portato a risultati diversi di quelli di cui al Preliminary Forecast;
in risposta alle rimostranze da parte di alcuni Consiglieri relativamente alla mancanza $\mathbf{d}$ di dati di forecast in occasione della riunione del CdA del 24 luglio 2018, l'allora AD (A. Genish) ha rappresentato in CdA che "l'indisponibilità di un forecast dettagliato è mera conseguenza del ritardo con cui è stato chiuso il consuntivo semestrale";
detto Preliminary Forecast presentato a metà luglio all'AD era molto distante dagli $e)$ obiettivi di ricavi, EBITDA e posizione finanziaria netta previsti a Budget.
A tale riguardo il Collegio Sindacale ha ritenuto:
confermata l'esistenza e la disponibilità, già ai primi di luglio 2018, di un set sostanzialmente completo di dati di forecast 2018 e che gli stessi dati fossero contenuti in un documento denominato "Preliminary Forecast";
che detto Preliminary Forecast evidenziasse un significativo scostamento rispetto al budget 2018 sostanzialmente analogo a quello poi oggetto di comunicazione da parte dell'AD ai Consiglieri nella riunione del 24 settembre 2018;
che, come dichiarato dall'allora AD, detto Preliminary Forecast non sia stato presentato al CCR e al CdA dall'allora AD con la motivazione che esso non rappresentasse debitamente le azioni di recovery poste in atto dalle funzioni tecniche;
che la sopradetta motivazione addotta dall'AD per non condividere il Preliminary Forecast non appare del tutto convincente, dal momento che dette azioni di recovery non erano state concretamente identificate né avviate alla data di predisposizione della relazione semestrale, come indica la circostanza che, in sede di novestrale 2018, sono stati confermati gli scostamenti indicati nel Forecast di luglio:
che, inoltre, la detta motivazione risulti sostanzialmente contraddittoria rispetto alla rappresentazione fornita dall'allora AD a fronte delle richieste avanzate da diversi Consiglieri, tanto in sede di CCR che di CdA, quanto alla indisponibilità di dati forecast 2018; - che anche la precisazione effettuata ai membri del CCR ed all'esperto, Dottor Lorenzo Pozza, che la previsione a fine anno era, per la business unit Domestic, di un EBITDA organico inferiore di Euro 300 milioni rispetto alle previsioni di budget, non pare esaustiva in quanto non riferiva l'intero discostamento contenuto nel Preliminary Forecast, che riportava un ammontare di Euro 385 milioni;
che detto Preliminary Forecast, indipendentemente dalle possibili implicazioni che la conoscenza della sua esistenza e il suo utilizzo avrebbero o meno potuto avere sui risultati del test di impairment effettuato a valere sulla semestrale 2018, non sia stato condiviso - sulla base di argomentazioni parzialmente contraddittorie e che non appaiono completamente convincenti - con le strutture deputate alla loro valutazione (CCR, esperto incaricato di verificare le operazioni di impairment test e CdA) per le deliberazioni conseguenti.
Le irregolarità riscontrate sono state pertanto fatte oggetto di comunicazione da parte del Collegio Sindacale all'Autorità di Vigilanza ai sensi dell'art. 149 del TUF.
Sul rispetto delle procedure approvate dalla società nella revoca delle deleghe $c)$ gestorie ad Amos Genish e nella successiva individuazione di un nuovo ad sulla base di una decisione pienamente informata da parte di tutti gli amministratori e in assenza di conflitto di interessi da parte di alcuni consiglieri
Fermo restando quanto già rappresentato nel paragrafo a) sulla violazione delle norme attinenti al funzionamento del Consiglio di Amministrazione, e segnatamente alle asimmetrie informative ivi riscontrate, ed al ruolo svolto dallo Studio Bonelli Erede con riferimento al rispetto delle procedure seguite dalla Società nella revoca delle deleghe gestorie dell'AD Amos Genish, all'esito degli approfondimenti effettuati anche con l'ausilio della funzione di Internal Audit, il Collegio evidenza quanto segue:
a fronte dell'attività di assistenza richiamata nel paragrafo a) che precede, il relativo incarico è stato conferito allo Studio BonelliErede solo verbalmente, e quindi con modalità non conformi alla procedura organizzativa denominata "Pianificazione, approvazione, acquisizione e monitoraggio delle Consulenze e Prestazioni Professionali", la quale prevede che, per le attività richieste direttamente dal Vertice aziendale, e dunque senza il coinvolgimento di una Funzione Aziendale, il ciclo amministrativo/acquisitivo sia effettuato a cura dello staff del Vertice richiedente;
con riferimento a tale incarico, non risulta sottoscritta dallo Studio BonelliErede alcuna dichiarazione di assenza di conflitto di interesse, risultando tale condizione essere stata attestata solo verbalmente con l'indicazione che le prestazioni effettuate dallo Studio BonelliErede a favore del socio Elliot si erano concluse a fine Maggio 2018;
m. il costo delle prestazioni rese dallo Studio BonelliErede a fronte dell'assistenza resa nell'ambito del processo di revoca dell'allora AD, e ampiamente rappresentata nel paragrafo a) che precede, è risultato pari a Euro 191.000, oltre oneri di legge, come risulta dalla fattura recante la descrizione "Assistenza legale stragiudiziale resa in relazione ai consigli di amministrazione del 13 e 18 novembre 2018".
Quanto sopra riportato conferma ed integra i profili di irregolarità già evidenziati nel paragrafo a) che precede che sono stati fatti oggetto di comunicazione da parte del Collegio Sindacale all'Autorità di Vigilanza ai sensi dell'art. 149 del TUF.
Per quanto attiene poi più specificatamente alla procedura di nomina del nuovo AD a seguito della revoca delle deleghe all'AD Amos Genish, il 15 Novembre 2018 il CNR si è riunito per trasferire al Consiglio di Amministrazione una raccomandazione non vincolante per la nomina del possibile sostituto. In tale sede il Presidente del CNR, tenuto conto del "pochissimo tempo a disposizione", d'intesa con il Presidente del CdA, ha conferito specifico incarico in "via d'urgenza" al consulente Russel Reynolds, chiedendogli di predisporre un documento di assessment sui componenti del Board allora in carica "stante l'esigenza di identificare un candidato in via prioritaria all'interno della stessa compagine consiliare.".
Detto documento, non è stato inviato ai componenti del CNR prima della riunione sopra richiamata ed è stato consegnato ai membri del CNR solo nel corso di tale riunione nell'ambito della quale è stato analiticamente illustrato dal consulente ai membri del CNR.
Nella riunione del 18 Novembre 2018 il CNR si è espresso poi a maggioranza (i) sulla candidatura dell'attuale AD alla successione di Amos Genish nelle attribuzioni già al medesimo assegnate (AD e Direttore Generale) e sulla presentazione al Board di tale raccomandazione e (ii) sulla proposta di attribuzione al nominando AD e Direttore Generale di un trattamento economico corrispondente a quello già riconosciuto al suo predecessore, e dunque in linea con la politica di remunerazione della Società.
Ciò posto il Collegio rileva quanto segue:
il Regolamento del CNR di TIM all'Articolo 3 – compiti stabilisce che: "Il Comitato" svolge i compiti attribuiti dal Codice al comitato per la remunerazione e a quello per le nomine, nonché quelli ulteriori attribuiti dai Principi di Autodisciplina della Società e dal Consiglio di Amministrazione";
i Principi di autodisciplina adottati da TIM, al punto 6.2, lett. a) stabiliscono che il CNR "presidia il piano di successione degli amministratori esecutivi e monitora l'aggiornamento delle tavole di rimpiazzo del management aziendale a cura degli Amministratori esecutivi."
il ricorso a un consulente esterno in situazioni, quali quelle di specie, è da intendersi a garanzia della oggettività e tracciabilità del processo seguito;
l'incarico al consulente Russel Reynolds è stato negoziato, quanto a termini e condizioni, dalla Funzione Human Resources and Organization che ha confermato il sostanziale allineamento delle fees richieste alla remunerazione attribuita a suo tempo ad analogo consulente per un'attività corrispondente, in occasione della successione di un precedente AD della Società;
la funzione del CNR è di natura consultiva, a supporto del CdA, che rimane l'organo competente ad assumere ogni decisione in materia;
l'Assemblea ha stabilito un numero di componenti il CdA e, nonostante la revoca delle deleghe già conferite al Consigliere Genish, non vi erano posti disponibili nel Board, stante la permanenza in carico del medesimo. Pertanto, se il Consiglio intendeva nominare celermente un nuovo Amministratore Delegato, doveva individuarlo necessariamente all'interno dell'attuale compagine. Se poi avesse ritenuto che non fosse stata presente all'interno una figura idonea, avrebbe dovuto convocare un'Assemblea e proporre di modificare la composizione dell'organo per fare spazio a un nuovo entrante, sempre che nessuno degli attuali componenti il CdA avesse rassegnato le proprie dimissioni. Resta fermo che gli azionisti che dispongano della partecipazione qualificata richiesta dalla legge possono comunque richiedere la convocazione di un'Assemblea per aumentare il numero dei Consiglieri;
in questo contesto l'attività svolta dal consulente è stata essenzialmente di assessment dei componenti del CdA, senza individuare specificatamente figure esterne, stante la composizione numerica del Board, declinando i requirements del ruolo e le caratteristiche/competenze/esperienze del candidato ideale ai fini di esprimere una proposta non vincolante al Board che, pertanto, ha sempre avuto la facoltà di adottare le proprie delibere anche in senso non conforme al parere espresso dal CNR;
la mancata diffusione preventiva da parte del Presidente del CNR, su sua specifica decisione, agli altri membri del Comitato e al Collegio Sindacale del documento predisposto dal consulente esterno (così come la sua selezione le cui modalità non erano comunque specificatamente indicate dalla procedura), pur contrastando con quanto stabilito all'articolo 2.3 del Regolamento del CNR, va letta nel contesto del ristretto tempo a disposizione e in quello della limitazione della fuga di ulteriori indiscrezioni.
Per tutto quanto sopra esposto il Collegio, fermi restando i profili di irregolarità riscontrati ex art 149 del TUF che hanno costituito oggetto di specifica comunicazione all'Autorità, non ha ravvisato nel processo di nomina del nuovo AD, per quanto riguarda il punto specifico, elementi che lo potessero portare a ritenere detto processo nel suo complesso sostanzialmente non confacente al dato normativo (ivi inclusa la disciplina sui conflitti di interesse).
In data 14 dicembre 2018 il socio Vivendi ha presentato richiesta di convocazione di assemblea ai sensi dell'art. 2367 del cc. Nel corso del CdA del 21 dicembre 2018, avente al punto 1) all'ordine del giorno "1. Valutazioni preliminari e avvio dell'istruttoria sulla domanda di convocazione dell'Assemblea degli azionisti ex art. 2367 c.c. (informativa)", è stata verificata la correttezza della richiesta formulata dal socio ed è stata avviata l'istruttoria sulla domanda di convocazione dell'Assemblea proponendo di rimandare la delibera in merito al CdA convocato per il 14 gennaio 2019. In tale riunione, anche sulla scorta di specifici pareri richiesti dal CdA, è stato deliberato di accogliere la richiesta avanzata dal socio Vivendi, convocando l'Assemblea per il 29 marzo 2019, accorpandola pertanto con l'Assemblea da convocarsi per l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2018.
Il Collegio Sindacale, come già rappresentato, ha valutato il complessivo processo che ha condotto il Consiglio di Amministrazione della Società a convocare l'Assemblea degli Azionisti per il 29 marzo 2019 e ha esaminato il complesso della documentazione sul tema messa a disposizione di Consiglieri e Sindaci, tra cui i diversi pareri legali rilasciati dai consulenti della Società e del Socio Vivendi e ha ritenuto a sua volta opportuno richiedere un proprio parere ad hoc ad un consulente terzo indipendente.
In esito alle proprie valutazioni e sulla base delle informazioni disponibili, come già rappresentato nella risposta fornita all'Addendum alla Denuncia, il Collegio a) non ha ravvisato violazioni della disciplina sul conflitto di interessi degli amministratori; b) non ha ritenuto che sussistessero i presupposti per esercitare i poteri vicari di convocazione di una specifica Assemblea ex art. 2367 e ciò in quanto: (i) si deve negare per costante giurisprudenza e dottrina che il dovere di convocare l'Assemblea discenda in modo automatico e meccanicistico dalla sussistenza degli elementi della fattispecie, (ii) la convocazione dell'Assemblea da parte del CdA è avvenuta senza ritardo, vale a dire nel termine di trenta giorni dalla data della richiesta come previsto dal complesso della norme in materia anche in materia sanzionatoria (art. 2631) e, conseguentemente, il CdA non si è
dimostrato inerte, e (iii) quanto al tempo della convocazione dell'Assemblea di cui all'art. 2367 non trova invece applicazione il termine di trenta giorni previsto dall'art. 2631 e, pur se il tempo individuato dal CdA appariva connotato da profili di discrezionalità risultava, comunque, supportato da ragioni giustificatrici non manifestamente irragionevoli o incoerenti.
Con riferimento invece al ruolo svolto dallo Studio Legale BonelliErede nel processo sopra richiamato dalle verifiche svolte dal Collegio con l'ausilio della funzione di Internal Audit è emerso che il relativo incarico è stato conferito rispettando le procedure aziendali in essere e che:
$\blacksquare$ il Presidente del CdA ha sottoscritto, in data 8 gennaio 2019, la lettera di incarico predisposta dallo Studio BonelliErede in data 20 dicembre 2018 avente ad oggetto "Richiesta" di convocazione dell'assemblea formulata da Vivendi ex Art. 2367 del cc" che prevedeva, tra l'altro, la collaborazione con altri professionisti di fiducia della Società;
risulta sottoscritta dallo Studio BonelliErede la dichiarazione di assenza di conflitto di interessi (par. 4 della lettera di incarico); e
il costo della prestazione è stato quantificato in Euro 325.000, oltre oneri di legge, come risulta dal preavviso di parcella del 13 febbraio 2019 recante la seguente descrizione "Assistenza resa sino al 31 gennaio 2019 in relazione alla richiesta di convocazione dell'assemblea formulata da Vivendi ex Art. 2367 del cc".
Con riferimento alla circostanza che il Presidente del CdA non possa essere più qualificato come indipendente avendo, medio tempore, rispetto al quadro definito nell'Assemblea di maggio 2018, "trasformato" il proprio ruolo in esecutivo e essendo stato dal CdA nel frattempo deliberato in suo favore un pacchetto retributivo contenente una componente variabile correlata al raggiungimento di obiettivi fissati dal CdA stesso, occorre osservare che, come riportato anche nella Relazione sulla Remunerazione 2018, il pacchetto retributivo stabilito dal CdA, su proposta e parere conforme del CNR è stato definito in data 24 luglio 2018 e prevede una componente fissa, determinata in Euro 600.000 lordi e una componente variabile, quale retribuzione aggiuntiva di fine mandato in ragione di un'ulteriore annualità, condizionata al buon funzionamento del Board qualora per ciascuno dei tre esercizi 2018, 2019 e 2020 la Board review (che è effettuata da un advisor esterno) esprima una valutazione positiva di almeno 4 su 5. Tale remunerazione non è pertanto legata a risultati economici conseguiti dalla Società e non è soggetta a clawback. Inoltre, il Presidente del CdA non è destinatario di piani di incentivazione azionari.
Va inoltre ulteriormente evidenziato che il CNR tenutosi in data 18 febbraio 2019 ha esaminato, tra l'altro, la proposta avanzata dallo stesso Presidente del CdA di rinunciare a tale componente variabile della propria retribuzione al fine di allinearsi al mancato conseguimento dell'MBO da parte del management per effetto del mancato superamento del gate previsto per il 2018. Il CNR ha ritenuto, in tale sede, di valutare positivamente la proposta del Presidente del CdA con riferimento all'esercizio 2018 e ha invece stabilito di mantenere, pro quota, il pacchetto retributivo variabile con riferimento agli esercizi 2019 e 2020. Nel CdA del 20 febbraio 2019 è stata assunta la relativa delibera.
Per tali ragioni il Collegio Sindacale ritiene che non si possano ravvisare allo stato profili che possano mettere in discussione l'indipendenza del Presidente del CdA.
Nel Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, nell'ambito della presentazione dei Report dei Comitati interni, e segnatamente del CNR, il Presidente del CNR riferiva agli altri Consiglieri di avere acquisito il report dalla Funzione Human Resources and Organizational Development sul processo di successione che aveva condotto alla sostituzione dell'AD della controllata TIM Brazil e di avere discusso con l'AD e con il Presidente l'opportunità di introdurre, pro futuro, un principio di preventiva condivisione con il CNR, e di previa informativa verso il plenum consiliare delle nomine e della sostituzione dei manager di primo riporto aziendali, così come dei CEOs delle società più rilevanti del Gruppo, a completamento delle competenze già contemplate sul monitoraggio delle tavole di rimpiazzo e sull'adeguatezza degli assetti organizzativi, e che il CNR aveva concordato con questa soluzione rappresentandola per condivisione con il Board in vista della programmata revisione dei documenti di governance su cui stava lavorando il CCR. Il Consiglio ne prendeva atto.
Il principio sopra enunciato è stato recepito (i) nei Principi di autodisciplina (punto 6.2.b, secondo cui il CNR "condivide preventivamente con gli Amministratori Esecutivi le decisioni di competenza dei medesimi in ordine alla nomina dei managers a loro riporto diretto e alla designazione dei Chief Executive Officers delle controllate di maggiore rilievo") e (ii) nel Regolamento del CdA (punto 4.2, ove si prevede che il flusso informativo verso i Consiglieri non esecutivi riguardi, fra l'altro "in via preventiva, la nomina di managers a diretto riporto degli Amministratori Esecutivi e la designazione dei Chief Executive Officers delle controllate di maggiore rilievo").
Ne è conseguita l'attivazione di un flusso informativo specifico dall'AD verso il Presidente del CNR, con flessibilità nella definizione dei passaggi operativi successivi, in funzione di tempi e modalità del replacement, oltre che della rilevanza della specifica posizione organizzativa riguardata.
Con riguardo alla circostanza che in merito alla convocazione del CdA del 13 novembre 2018 non sia stata azionata nessuna procedura di ritardo ai sensi del Regolamento EU n. 596/2014 (in seguito anche "MAR") in relazione alle attività preparatorie di detto CdA, e segnatamente con riferimento alle interlocuzioni tenutesi tra alcuni membri del CdA di nomina Elliott e avvocati dello Studio Legale BonelliErede, dalle analisi svolte dalla Funzione di internal audit è emerso che l'apertura del registro è avvenuta in data 12 novembre 2018 alle ore 18.51,
e dunque alla stessa ora della convocazione del CdA del 13 novembre 2018, con l'indicazione del Progetto "Consiglio di Amministrazione straordinario".
Con riferimento alla contestazione in merito alla mancata attivazione della procedura di ritardo ai sensi della MAR, il Collegio ha ritenuto che il registro sia stato correttamente aperto al momento della convocazione del CdA del 13 novembre 2018 non potendo, prima di tale momento, l'informazione qualificarsi come privilegiata, trattandosi solo di attività di carattere interlocutorio e preparatorio che avrebbero potuto tradursi o meno in informazioni aventi carattere price sensitive in relazione alla decisione o meno di farne oggetto della convocazione di uno specifico CdA.
h) Sulla comunicazione al mercato dei risultati preliminari gestionali relativi all'esercizio 2018 oggetto di esame nella riunione del CdA del 17 gennaio 2019 e sulla mancata approvazione del comunicato stampa
Nel corso della riunione del 17 gennaio 2019 il CdA, all'esito di un'ampia illustrazione da parte dell'AD, prendeva atto delle prime risultanze gestionali consolidate 2018 e ne faceva oggetto di specifico comunicato stampa.
Il Collegio Sindacale, nella sua interezza, ha ritenuto che la comunicazione al mercato fosse non solo opportuna, ma necessaria, ed anzi si è fatto specificamente promotore in tal senso raccomandando al Consiglio la disclosure dei dati 2018 e ciò in quanto:
$1)$ il percorso proposto risultava analogo a quello adottato dalla Società nel corso del 2018:
esisteva uno scostamento tra i risultati 2018 presentati, per quanto preliminari, e il $(2)$ consensus di mercato e questo, tra l'altro, portava a dover qualificare l'informazione come privilegiata ai sensi della MAR, come confermato anche dalla iscrizione di Consiglieri e Sindaci nella insider list a partire dal momento di distribuzione del materiale di supporto;
si poneva un problema di potenziale contrasto con le aspettative di mercato con la $3)$ conseguente necessità di ristabilire la parità informativa;
$4)$ lo stesso AD chiariva che (i) i dati erano "ragionevolmente sicuri e sostanzialmente definitivi, fatti salvi minimi aggiustamenti: le vendite, l'ebitda organico e la posizione finanziaria netta", (ii) lo scostamento non potesse ritenersi negligible e (iii) rispetto a dicembre 2018, "i dati siano finali o comunque nell'intorno della loro quantificazione definitiva, che potrà mutare per importi non significativi, salvo l'intervento di fattori inorganici".
Quanto infine alla circostanza che il comunicato stampa non sia stato oggetto di approvazione da parte del CdA, il Collegio rappresenta che è stata resa disponibile, all'esito del dibattito consiliare intervenuto sulla disclosure o meno dei dati preliminari 2018, una bozza di comunicato che è stata successivamente letta pubblicamente dal Presidente del CdA in inglese e fatta oggetto di revisioni puntuali nel corso di un ampio dibattito sul tema. Si è così addivenuti alla stesura finale della press release di cui l'Amministratore Delegato ha curato la distribuzione, come da disciplina applicabile.
i) Sulla nomina da parte di TIM quali propri Advisor nella tematica attinente alla rete fissa proprio di consulenti strategici di Elliott, e in particolare di Vitale & Co.
A tale riguardo il Collegio ha verificato che:
il consulente Vitale & Co. è stato coinvolto nel progetto avente ad oggetto la possibile separazione della rete fissa e che, in tale contesto, ha sottoscritto uno specifico accordo di riservatezza, e
alla data della presente Relazione non risulta ancora finalizzato alcun contratto con il suddetto consulente che rechi l'indicazione dell'ambito delle attività da svolgere e degli altri termini contrattuali.
Il Collegio Sindacale di TIM, oltre a svolgere il ruolo di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ex art.19, D.Lgs.39/2010 e del D.Lgs 135/2016 emesso in attuazione della Direttiva 2014/56/UE che modifica la Direttiva 2006/43/CE e dal Regolamento Europeo 537/2014, svolge anche i compiti di Audit Committee, in quanto TIM è soggetta anche alla normativa statunitense in qualità di foreign issuer, registrato presso la US Securities and Exchange Commission e quotato presso il New York Stock Exchange.
Il Collegio Sindacale ha adottato una procedura che regola la gestione di segnalazioni all'organo di controllo. Sul sito internet della Società, nella sezione il Gruppo (Organi Sociali - Collegio Sindacale - Ruolo e attività), sono disponibili le istruzioni per l'inoltro di segnalazioni al Collegio Sindacale/Audit Committee della Società.
La Società si è dotata di una propria procedura "Whistleblowing" che prevede l'istituzione di canali informativi idonei a garantire la ricezione, l'analisi e il trattamento di segnalazioni relative a problematiche di controllo interno, informativa societaria, responsabilità amministrativa della Società, frodi o altre materie, inoltrate da dipendenti, membri degli organi sociali o terzi anche in forma confidenziale o anonima. A seguito dell'introduzione della legge 179/2017, il Consiglio di Amministrazione della Società in data 24 luglio 2018 ha adottato nuova versione del Modello Organizzativo 231, a recepimento della normativa, e una versione aggiornata della Procedura "Whistleblowing" (pubblicata in data 30 gennaio 2019). La Direzione Audit è responsabile di assicurare i previsti flussi di reporting.
A tal riguardo Il Collegio ha svolto una costante attività di monitoraggio. In particolare, dalla data della precedente Relazione (30 marzo 2018) e sino al 31 gennaio 2019, sono pervenute al Collegio Sindacale n. 13 segnalazioni, di cui n. 4 anonime, nelle quali si lamentano, per lo più, disservizi tecnici e carenze di natura commerciale, contabile e amministrativa.
Su tali segnalazioni il Collegio Sindacale ha svolto, con il supporto della Direzione Audit e dei competenti uffici della Società, gli opportuni approfondimenti, dai quali non sono emerse irregolarità da segnalare all'Assemblea degli azionisti; occorre evidenziare che, rispetto a n. 4 segnalazioni, sono in corso di svolgimento i relativi accertamenti.
Si segnala che il Collegio Sindacale ha altresì ricevuto l'Esposto da parte del Consigliere Arnaud Roy De Puyfountaine di cui si è dato specificatamente conto nel paragrafo che precede.
Nel corso dell'esercizio 2018 TIM ha conferito a PwC alcuni incarichi diversi dalla revisione dei bilanci, i cui corrispettivi, esclusa l'IVA, sono riepilogati nel seguito:
| PricewaterhouseCoopers S.p.A. | (in euro) |
|---|---|
| Revisione limitata della dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di TIM per gli esercizi 2017 (Euro 137.206) e 2018 (Euro 81.850) |
219.056,00 |
| Supporto specialistico in ambito GDPR (General Data Protection Regulation) |
110.000,00 |
| Procedure concordate connesse all'emissione di comfort letter in relazione all'aggiornamento dell'Euro Medium Term Note Programme di Euro |
|
| 20,000,000,000 (Euro 33.000) e all'emissione di notes (Euro 24.000) | 57.000,00 |
| Procedure di verifica concordate su aree della contabilità regolatoria | 30.000,00 |
| Servizi di verifica con emissione di attestazione | 8.000,00 |
| Attestazione della dichiarazione del consolidato fiscale Nazionale TIM al | |
| 31.12.2017, ai fini compensazione, credito IVA ceduto da Noverca | 500,00 |
| Totale | 424.556,0 |
Ai sensi delle vigenti "Linee guida conferimento incarichi a società di revisione", il conferimento dei soprariportati incarichi è stato preventivamente approvato dal Collegio Sindacale.
Nel corso dell'esercizio 2018 TIM ha conferito a soggetti legati da rapporti continuativi con PwC e/o a società appartenenti alla rete della medesima alcuni incarichi, i cui corrispettivi, esclusa l'IVA, sono riepilogati nel seguito:
| PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A. | (in euro) |
|---|---|
| Due diligence in relazione alla valutazione indipendente circa la | |
| correttezza dei termini e delle condizioni degli accordi definitivi di una J.V. | 180.000,00 |
| Analisi dei requisiti ISO26000 nell'approccio di gestione della Corporate | |
| Social Responsibility | 15.500,00 |
| Totale | 195.500,00 |
Ai sensi delle vigenti "Linee guida conferimento incarichi a società di revisione", il conferimento dei soprariportati incarichi è stato preventivamente approvato dal Collegio Sindacale.
Il Collegio Sindacale, nella sua precedente composizione, ha rilasciato, ai sensi dell'art. 2389, comma 3, del codice civile:
Lo stesso Collegio Sindacale ha espresso, ai sensi dei Principi di Autodisciplina, parere favorevole sulle schede degli obiettivi funzionali per l'incentivazione a breve termine (MBO 2018) dei Responsabili delle funzioni di controllo che dipendono dal Consiglio di Amministrazione (Direzione Audit, Direzione Compliance e Funzione IT & Security Compliance).
Il Collegio Sindacale, nella sua attuale composizione, ha espresso, ai sensi dell'art. 2389, terzo comma, cod. civ. pareri favorevoli sulle proposte formulate dal Comitato per le nomine e la remunerazione per la definizione dei trattamenti economici di Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratori Delegati pro tempore, nonché sulla scheda obiettivi relativa al compenso variabile (MBO 2019) dell'Amministratore Delegato attualmente in carica.
Il Collegio Sindacale, nella sua attuale composizione, ha espresso, ai sensi dei Principi di Autodisciplina:
Il Collegio Sindacale nella sua attuale composizione ha espresso, ai sensi dell'art. 13 dello Statuto Sociale e dell'art. 154-bis, comma 1, del d.lgs. n. 58/1998 TUF, parere favorevole alla deliberazione di nomina del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, confermando il precedente titolare dell'incarico.
Nel 2018 il Consiglio di Amministrazione della Società ha tenuto n. 21 riunioni alle quali il Collegio Sindacale ha sempre assistito.
Il Comitato per il controllo e i rischi si è riunito n. 22 volte (di cui 5 in forma congiunta con il Collegio Sindacale, in ragione delle tematiche affrontate), il Comitato per le nomine e la remunerazione si è riunito n. 14 volte, il Comitato parti correlate, costituito a maggio 2018, si è riunito n. 9 volte e il Comitato Strategico si è riunito n. 3 volte.
Il Collegio Sindacale ha assistito alle riunioni del Comitato per il controllo e i rischi (non tenute in forma congiunta), del Comitato per le nomine e la remunerazione, del Comitato per le parti correlate nonché del Comitato Strategico mediante la partecipazione almeno del Presidente o di altro Sindaco.
Le riunioni del Collegio Sindacale nel 2018 sono state n. 37 (n. 20 a valle del rinnovo). Nel corso del 2019 (e fino alla data della presente relazione), il Collegio Sindacale è tornato a riunirsi 15 volte. Nr. 6 riunioni nel 2018 e nr. 1 riunione nel corso del 2019 hanno visto il Collegio Sindacale riunirsi nel proprio ruolo di Organismo di Vigilanza ai sensi del d.lgs. 231/2001.
I Sindaci hanno partecipato all'Assemblea degli azionisti della Società del 24 aprile 2018 e del 4 maggio 2018.
Il Collegio Sindacale ha vigilato sul rispetto dei principi di corretta amministrazione mediante la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei comitati endoconsiliari, incontri con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della Direzione Audit, il Group Compliance Officer, il Responsabile della
funzione IT & Security Compliance, nonché audizioni del management della Società e acquisizione di informazioni.
Il Collegio Sindacale ritiene che gli strumenti e gli istituti di governance adottati dalla Società costituiscano nel complesso un presidio idoneo al rispetto dei principi di corretta amministrazione nella prassi operativa. Il Collegio Sindacale ha vigilato sui procedimenti deliberativi del Consiglio di Amministrazione e ha verificato che le scelte di gestione fossero conformi alla disciplina applicabile (legittimità sostanziale), adottate nell'interesse della Società, compatibili con le risorse e il patrimonio aziendale e adeguatamente supportate da processi di informazione, analisi e verifica, anche con il ricorso, quando ritenuto necessario, all'attività consultiva dei comitati e a professionisti esterni.
Il Collegio Sindacale ha monitorato il processo di revoca dei poteri al precedente Amministratore Delegato nonché il processo di nomina del nuovo Amministratore Delegato, verificando che la procedura seguita sia stata conforme a legge, regolamenti e Codice di Autodisciplina, fatto salvo quanto espressamente rappresentato nell'ambito del precedente punto 5 relativamente all'informativa preconsiliare del 13 novembre 2018.
Il Collegio Sindacale ha monitorato l'evoluzione della struttura organizzativa del Gruppo TIM (anche ai sensi della disciplina Golden Power, come da prescrizioni contenute nei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre 2017 e 2 novembre 2017), definita nel rispetto, da un lato, dell'autonomia organizzativa e gestionale della Capogruppo e delle società controllate e, dall'altro, dell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento da parte di TIM nei confronti delle società direttamente o indirettamente controllate.
In particolare, il Collegio Sindacale ha monitorato il processo di accertamento della cessazione dell'attività di direzione e coordinamento di Vivendi su TIM, con conseguente superamento della policy adottata a novembre 2017.
Il Collegio Sindacale ha inoltre monitorato le principali evoluzioni dell'assetto organizzativo di TIM e del Gruppo TIM mediante incontri con il Responsabile della Funzione Human Resources & Organizational Development, i Responsabili delle principali strutture aziendali e l'acquisizione delle comunicazioni organizzative che hanno avuto impatto sui primi e secondi riporti del vertice di TIM o sul macro assetto delle società del Gruppo.
Il Collegio Sindacale continuerà a monitorare l'assetto organizzativo della Società anche in considerazione della frequenza degli avvicendamenti intervenuti nel Vertice e nel top management della Società nel corso del 2018.
Si rinvia alla Relazione sul governo societario e sugli assetti proprietari dell'esercizio 2018 di TIM S.p.A. per disporre di elementi informativi sul sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
Il Collegio Sindacale ha preso atto della valutazione complessiva del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi da parte del Responsabile della Direzione Audit che viene di seguito integralmente riportata: "Con riferimento agli specifici contesti operativi analizzati, considerate le evidenze di analisi sul sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, valutato il percorso realizzativo delle azioni di miglioramento intrapreso dalle funzioni owner, tenuto conto delle valutazioni fornite dalle altre funzioni di controllo, considerata anche la valutazione espressa dalle funzioni Audit delle società del Gruppo quotate (TIMPart e INWIT), si evidenzia che nel corso del 2018 non sono emersi elementi significativi che possano incidere negativamente sulla complessiva adeguatezza ed operatività del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Gruppo".
Il Collegio Sindacale nel condividere la valutazione di complessiva adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi formulata dal Responsabile della Direzione Audit fa presente tuttavia che l'efficacia dell'attività di controllo della Direzione Audit, pur adeguatamente impostata e realizzata, può risultare negativamente condizionata dalla talvolta constatata tardiva esecuzione delle azioni correttive individuate, ed in tal senso auspica che il rispetto delle tempistiche previste per i piani di remediation possa trovare modalità di valorizzazione nei programmi di incentivazione del management.
Il Collegio Sindacale ha vigilato in via continuativa sulla tenuta del sistema di controllo interno e monitorato le attività svolte dai principali attori del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e, in particolare, sull'attuazione delle azioni di miglioramento e di mitigazione dei rischi individuate sollecitando, in alcuni casi, appositi e ulteriori interventi di rafforzamento dei presidi di controllo.
Il Collegio Sindacale ha scambiato informazioni con i corrispondenti organi di controllo delle principali società controllate nazionali, prendendo atto delle valutazioni di complessiva adeguatezza del relativo sistema di controllo interno e del fatto che non sono state evidenziate situazioni che meritassero di essere segnalate al Collegio Sindacale della capogruppo e ha incontrato altresì il Comitê de Auditoria Estatutário di TIM Participações, prendendo atto della valutazione di complessiva adeguatezza del sistema di controllo interno della società brasiliana.
Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi contempla anche il Modello Organizzativo, vale a dire il modello di organizzazione e gestione volto a prevenire la commissione dei reati che possono comportare una responsabilità della Società ai sensi del d.lgs. n. 231/2001. Il Modello Organizzativo 231 è adottato, oltre che da TIM, anche dalle società controllate nazionali del Gruppo.
Le funzioni di Organismo di Vigilanza sono attribuite (già dal 2012) al Collegio Sindacale che come tale vigila sul funzionamento e sull'osservanza del Modello Organizzativo 231 e riferisce al Consiglio di Amministrazione in ordine alle attività di presidio e di verifica compiute e ai relativi esiti. Il Collegio Sindacale si avvale di una struttura aziendale dedicata, nell'ambito della Direzione Compliance.
Il Collegio Sindacale nel ruolo di Organismo di Vigilanza si è riunito 6 volte nel corso del 2018. Nel corso delle riunioni l'Organismo di Vigilanza ha incontrato il Group Compliance Officer e il Responsabile della Funzione Compliance Governance della Società (cui è affidato il supporto operativo nello svolgimento di questa specifica attività), nonché il Responsabile della Direzione Audit ed i Responsabili delle funzioni, Health Security and Environment e Procurement Unit & Real Estate, al fine di effettuare verifiche e approfondimenti su specifiche tematiche 231 con riferimento alle attività di propria competenza.
L'Organismo di Vigilanza ha inoltre ricevuto note di aggiornamento e approfondimento di carattere normativo e giurisprudenziale su tematiche 231, utili ai fini dell'espletamento delle attività consultive e propositive di sua competenza. L'Organismo di Vigilanza ha valutato che nel corso dell'anno 2018 non sono emersi elementi di anomalia tali da poter pregiudicare l'efficacia del Modello Organizzativo.
Il Gruppo TIM ha adottato un modello di Enterprise Risk Management (ERM) che consente di individuare, valutare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Il processo è governato dallo Steering Committee ERM che assicura il governo della gestione dei rischi di Gruppo, finalizzato a contenere il livello di esposizione al rischio entro limiti di accettabilità e a garantire la continuità operativa del business aziendale monitorando l'efficacia delle contromisure adottate. Il Collegio Sindacale conferma che il Consiglio di Amministrazione del 21 febbraio 2019 ha definito il rischio accettabile per il Gruppo (Risk Appetite) e i livelli di scostamento accettabili sui principali obiettivi aziendali (Risk Tolerance).
Il Collegio Sindacale ha vigilato sulla conformità alle norme di legge e regolamentari della procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate, sulla sua effettiva attuazione e sul suo concreto funzionamento. La Funzione Compliance svolge attività di monitoraggio sull'applicazione di tale normativa.
Il Collegio Sindacale è stato costantemente tenuto informato in ordine alle operazioni con parti correlate e ha verificato il rispetto delle procedure applicabili da parte della Società e rimanda al paragrafo 18 per quanto concerne specificatamente un'operazione con la parte correlata Havas Milan Srl.
Si fa altresì riferimento a quanto indicato sempre al paragrafo 18 per quanto attiene alla qualificazione di Elliott Capital Advisors L.P. quale parte correlata della Società.
Il Collegio Sindacale ha vigilato sulla conformità alle previsioni del d.lgs. n. 254/2016 della Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario per l'esercizio 2018 (Bilancio di Sostenibilità) TIM e sull'adeguatezza delle procedure, dei processi e delle strutture che presiedono alla produzione, rendicontazione, misurazione e rappresentazione dei risultati e delle informazioni di tale natura. A tale proposito, l'Organo di controllo ha esaminato la relazione rilasciata da PwC l'8 marzo 2019, ai sensi dell'art. 3, comma 10, D.Lgs. n. 254/2016 e dell'art. 5 del Regolamento Consob n. 20267, la quale, sulla base del lavoro svolto, ha concluso che non sono pervenuti alla sua attenzione elementi che facciano ritenere che la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità a quanto richiesto dagli articoli 3 e 4 del citato decreto legislativo e ai "Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards e dal processo suggerito dai principi dell'AA1000APS".
TIM, anche al fine di garantire la compliance rispetto alla normativa italiana e statunitense, gestisce un modello di rilevazione e monitoraggio dei rischi connessi all'informativa finanziaria, strutturato e documentato, che fa riferimento al framework CoSO 2013. Tale modello, gestito con il supporto di uno specifico applicativo, accoglie i controlli interni associati ai rischi identificati sull'informativa finanziaria e le conseguenti attività di valutazione, con precise attribuzioni di responsabilità, nel rispetto del principio di accountability.
Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile della Società e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione, anche mediante la raccolta d'informazioni dal management della Società, l'esame di documentazione aziendale e l'analisi delle risultanze delle attività svolte dal revisore legale. Ha vigilato altresì sul processo di informativa finanziaria.
Il Collegio Sindacale ha preso atto delle attestazioni rilasciate dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM sull'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e sull'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2018.
In TIM l'impairment test dell'avviamento si realizza secondo un processo consolidato e strutturato, coordinato dalla Funzione Administration Finance and Control, con l'intervento di esperti esterni indipendenti di riconosciuta professionalità. L'attuazione del processo è oggetto di analisi preliminare e discussione in apposite riunioni in cui sono coinvolti il Comitato per il controllo e i rischi e il Collegio Sindacale, a precedere il Consiglio di Amministrazione di approvazione dei resoconti finanziari in cui l'impairment test è richiesto. Il Collegio Sindacale ha verificato che il processo di impairment test per il bilancio 2018 si sia svolto in termini coerenti con la procedura approvata da ultimo dal Consiglio di Amministrazione in data 6 dicembre 2018 e con i principi IFRS applicabili.
Si rimanda inoltre a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM e alle considerazioni svolte in merito al paragrafo 5 che precede.
In merito a quanto previsto dall'art. 15, comma 1, lett. c, punto ii), del Regolamento Mercati (condizioni per la quotazione di azioni di società controllanti società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea), il Collegio Sindacale non ha constatato fatti e circostanze comportanti l'inidoneità del sistema amministrativo-contabile delle società controllate a far pervenire regolarmente alla direzione e al revisore della società controllante i dati economici, patrimoniali e finanziari necessari per la redazione del bilancio consolidato.
Il Collegio Sindacale ritiene che le disposizioni impartite da TIM alle società controllate ai sensi dell'art. 114, comma 2, TUF siano adeguate per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla legge. Al riguardo, segnala che la Società regola, con apposite procedure, i flussi informativi a essa diretti dalle società controllate, relativi in particolare alle operazioni di maggior rilievo.
A seguito dell'entrata in vigore, nel luglio 2016, del c.d. Regolamento sugli abusi di mercato, il Consiglio di Amministrazione in data 3 febbraio 2017 ha approvato la nuova Procedura informazioni privilegiate e insider dealing. Il documento, che vale anche come istruzione a tutte le società controllate, al fine di ottenere dalle stesse, senza indugio, le informazioni necessarie per il tempestivo e corretto adempimento degli obblighi di comunicazione al pubblico, è stato aggiornato in data 24 settembre 2018.
Nel corso dell'esercizio, il Collegio Sindacale ha tenuto riunioni con i responsabili della società di revisione, ai sensi dell'art. 150, comma 3, del D.Lgs. 58/1998, nel corso delle quali sono stati svolti opportuni scambi informativi e non sono emersi altri fatti o situazioni meritevoli di essere evidenziati. Il Collegio Sindacale: (i) ha analizzato l'attività svolta dalla società di revisione, ed in particolare, l'impianto metodologico, l'approccio di revisione utilizzato per le diverse aree significative di bilancio e la pianificazione del lavoro di revisione e (ii) ha condiviso con la società di revisione le problematiche relative ai rischi aziendali, potendo così apprezzare l'adeguatezza della risposta pianificata dal revisore con i profili, strutturali e di rischio, della Società e del Gruppo.
Il Collegio Sindacale ha accertato, tramite informazioni assunte presso la società di revisione PricewaterhouseCoopers e il management della Società, l'osservanza dei principi IAS/IFRS,
nonché delle altre disposizioni legislative e regolamentari inerenti alla formazione e all'impostazione del bilancio separato, del bilancio consolidato e della relazione sulla gestione a corredo degli stessi.
Il Collegio Sindacale ha preso atto dal revisore legale: (i) che risulta sostanzialmente risolta la carenza significativa identificata nel precedente esercizio afferente il monitoraggio dei rapporti di fornitura complessi e/o caratterizzati da orizzonti temporali di medio lungo periodo e altresì (ii) che sono emerse nel corso del 2018 tre carenze significative di seguito specificate:
Nel corso dell'esercizio 2018 è stato riscontrato un disallineamento tra dati gestionali e passività contabile relativa alla gestione del traffico prepagato. Tale disallineamento ha comportato una sottostima della passività contabile per circa Euro 62 milioni. La differenza si è generata su un orizzonte temporale di circa 10 anni, per l'effetto di diversi fenomeni.
E' in corso un piano di rimedio che riguarderà sia aspetti di processo che aspetti organizzativi.
Controlli relativi all'implementazione del nuovo principio contabile IFRS 15.
Nel corso del 2018 la Direzione Aziendale ha identificato alcune anomalie nel funzionamento del modulo SAP RAR che elabora le scritture relative alla rilevazione dei ricavi secondo gli IFRS 15 e alcune incoerenze nei dati elaborati dai sistemi gestionali. Tali anomalie sono state oggetto di analisi e hanno comportato il rilascio di una nuova release del software da parte del fornitore SAP e la predisposizione di alcune scritture manuali di rettifica. E' stato inoltre rilevato un non accurato e completo caricamento di alcune offerte commerciali nei sistemi gestionali, con una conseguente errata misurazione nel tempo degli sconti.
Il Collegio ha preso atto delle tre carenze significative riportate, unitamente alle rispettive azioni correttive ed alle rettifiche effettuate, oltreché della complessiva valutazione espressa dal revisore sul sistema del controllo interno e perciò ritiene che non sussistano elementi per non considerare nel complesso adeguato il sistema di controllo interno. Il Collegio continuerà in ogni caso a monitorare l'andamento dei piani di rimedio individuati ed avviati da parte della società.
Ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs n. 39/2010, così come modificato dal D.lgs n. 135/2016 il Collegio Sindacale ha proseguito anche nel 2018 la verifica e il monitoraggio dell'indipendenza della società di revisione legale a norma degli articoli 10, 10-bis, 10-ter, 10-quater e 17 del sopra citato Decreto e dell'articolo 6 del Regolamento europeo, in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della prestazione di servizi diversi dalla revisione, conformemente all'articolo 5 di tale regolamento.
Tenuto conto:
della dichiarazione relativa all'indipendenza di cui all'art.6, paragrafo 2 lettera a) del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014, contenuta nella Relazione aggiuntiva per il comitato per il controllo interno rilasciata da PwC, e della relazione di trasparenza prodotta dalla stessa ai sensi dell'art.18, comma 1, del D. Lgs. 39/2010 come pubblicata sul proprio sito internet:
degli incarichi conferiti alla stessa ed alle società appartenenti alla sua rete da TIM e i. dalle società del Gruppo;
il Collegio Sindacale ritiene che sussistano le condizioni per attestare l'indipendenza della società di revisione PwC.
La Società aderisce al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana e il Collegio Sindacale ha vigilato sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario in esso contenute.
TIM ha fatto propri i criteri stabiliti dal Codice di Autodisciplina per la qualificazione dell'indipendenza degli Amministratori. Alla loro stregua e sulla scorta degli elementi messi a disposizione dagli interessati ai sensi del Codice di Borsa e come da Regolamento Emittenti Consob, o comunque nella disponibilità della Società, è stata effettuata la valutazione dei requisiti nella prima riunione del Board successiva alla nomina (7 maggio 2018), poi rinnovata il 21 febbraio 2019.
Degli attuali 15 Consiglieri in carica, 12 risultano in possesso dei requisiti d'indipendenza: i Consiglieri Altavilla, Bonomo, Capaldo, Cappello, Ferrari, Giannotti, Moretti, Morselli, Roscini, Sabelli e Valensise e il Presidente del Consiglio di amministrazione, Consigliere Conti. Rispetto a quest'ultimo, il Consiglio di amministrazione ha espressamente escluso che il ruolo di "esponente di rilievo" dell'Emittente possa, nell'assetto di governance concretamente adottato, rappresentare un condizionamento alla sua autonomia di giudizio, idoneo a inficiarne l'indipendenza come amministratore. A tale conclusione il Consiglio di amministrazione è pervenuto:
in sede di nomina iniziale (stante la mancanza di deleghe di poteri);
al momento dell'attribuzione della componente variabile del suo compenso (in quanto non correlata ad obiettivi aziendali);
in occasione del processo di sostituzione dell'AD (stante il fatto che l'assunzione di un interim gestionale è stata limitata a pochi giorni).
Il Collegio Sindacale ha monitorato tale processo ritenendo di condividere le determinazioni assunte dal Consiglio di amministrazione.
Il Collegio ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri componenti una prima volta in data 14 maggio 2018 e quindi, in data 28 febbraio 2019, ne ha verificato la permanenza.
Ai sensi dell'art. 148, comma 3, del TUF e del Codice di Autodisciplina dei parametri di professionalità richiesti dall'art. 19, comma 3, del d.lgs. 2010/39 (come modificato dal d.lgs. 17 luglio 2016, n. 135) il Collegio Sindacale nella riunione del 4 maggio 2018 ha verificato la sussistenza in capo a ciascun Sindaco dei requisiti di indipendenza e, quindi, nella riunione del 19 febbraio 2019 ne ha accertato la permanenza.
All'interno del Consiglio di Amministrazione sono costituiti il Comitato per il controllo e i rischi, il Comitato per le nomine e la remunerazione, il Comitato parti correlate e il Comitato Strategico, le cui funzioni sono descritte nei Principi di autodisciplina e nei rispettivi regolamenti.
Si rinvia alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari dell'esercizio 2018 di TIM S.p.A. per disporre di elementi informativi sulle composizioni e funzioni dei comitati endoconsiliari, nonché sulla corporate governance della Società, rispetto alla quale il Collegio Sindacale esprime una valutazione nel complesso positiva.
Il punto di riferimento e coordinamento delle istanze e dei contributi degli Amministratori indipendenti e in genere degli Amministratori non esecutivi è il Lead Independent Director, il cui ruolo è ricoperto dal Consigliere Dante Roscini.
Al Lead Independent Director è riconosciuta la facoltà di avvalersi delle strutture aziendali per l'esercizio dei compiti affidati e di convocare apposite riunioni di soli Amministratori Indipendenti per la discussione di temi sul funzionamento del Consiglio di Amministrazione o sulla gestione dell'impresa.
Il Collegio Sindacale ha vigilato sulle attività svolte dal Comitato per il controllo e i rischi, dal Comitato per le nomine e la remunerazione, dal Comitato parti correlate e dal Comitato Strategico mediante la partecipazione alle riunioni almeno del suo Presidente o di un Sindaco da questi designato.
Con riferimento alla sanzione pecuniaria irrogata alla Società dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per mancata notifica ai sensi del Decreto Legge n. 21/2012 sul "Golden Power" (rispetto alla quale la Società ha proposto ricorso ed ottenuto la sospensiva del pagamento), il Collegio Sindacale, in esito ad una verifica condotta anche tramite la Direzione Audit della Società e con l'ausilio di un proprio consulente legale, degli eventi che hanno condotto all'irrogazione della stessa, considerata l'istruttoria giuridica compiuta dal Consiglio di Amministrazione, non ha ravvisato, in relazione alla decisione di non procedere alla notifica. alcun fatto univocamente interpretabile come violazione dei doveri propri dell'organo amministrativo.
In data 25 febbraio 2019 il Collegio Sindacale ha comunicato al Presidente del Consiglio di Amministrazione ed al Presidente del Comitato Parti Correlate della Società di ritenere che il socio Elliott Capital Advisors L.P. (tramite le sue controllate Elliott International L.P., Elliott Associated L.P. e The Liverpool Limited Partnership) eserciti un'influenza notevole sulla Società ed ha quindi invitato il Comitato Parti Correlate e il Consiglio di Amministrazione a tenerne conto ai sensi dell'art. 3 comma 1 lettera a del Regolamento Consob recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate.
In data 26 febbraio 2019 il Collegio Sindacale ha provveduto a comunicare alla CONSOB una irregolarità riscontrata ai sensi dell'art. 149, terzo comma, del TUF, relativamente ad un contratto con la parte correlata Havas Milan S.r.l. il cui importo a consuntivo è risultato superiore rispetto a quanto in precedenza autorizzato. Rispetto a detto scostamento, il Comitato Parti Correlate, cui l'operazione era stata sottoposta in via di ratifica, ha espresso parere negativo, informando di tale circostanza il Consiglio di Amministrazione che non ha ancora assunto una delibera al riguardo.
In pari data il Collegio Sindacale ha altresì formalmente invitato il Consiglio di Amministrazione ad assumere una propria determinazione in merito, nel rispetto del Regolamento Consob e della Procedura di TIM per l'effettuazione di operazioni con parti correlate.
In data 6 marzo 2019 il Collegio Sindacale ha provveduto a comunicare alla Consob le irregolarità riscontrate ai sensi dell'art. 149, terzo comma, del TUF di cui si è data ampia rappresentazione nel precedente paragrafo 5.
Preso atto del bilancio di esercizio 2018 di TIM, il Collegio Sindacale non ha obiezioni da formulare in merito alla proposta deliberativa del Consiglio di Amministrazione di riconoscere agli Azionisti di risparmio il dividendo privilegiato in ragione di 0,0275 euro per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge.
Si rammenta che l'Assemblea degli azionisti del 29 aprile 2010 ha conferito a PwC per il periodo 2010-2018 l'incarico di revisione legale del bilancio separato e del bilancio consolidato di TIM, nonché l'incarico di revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato e l'incarico per la revisione contabile dell'Annual Report ai sensi della disciplina statunitense.
A PwC è stato poi conferito per gli esercizi 2017 e 2018 l'incarico di revisione limitata per la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (bilancio di sostenibilità) di TIM e sue controllate.
In vista della scadenza del mandato novennale per la revisione legale (bilancio al 31 dicembre 2018), per agevolare l'avvicendamento tra PwC e il nuovo revisore, sin dal 2017 TIM aveva avviato il processo per la sua selezione e il Collegio Sindacale al tempo in carica aveva acquisito e condiviso gli esiti di tale processo, raccomandando il conferimento dell'incarico a EY SpA o KPMG SpA, con espressione della propria preferenza per la prima. L'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2018 era quindi stata convocata anche per deliberare il conferimento dell'incarico di revisione per il periodo 2019-2027. Tuttavia, in quella sede non si è formata la necessaria maggioranza né per la nomina di EY SpA, né per la nomina di KPMG SpA.
Il Collegio Sindacale attualmente in carica ha provveduto ad aggiornare l'istruttoria a suo tempo effettuata dal precedente Collegio, richiedendo tutte le integrazioni informative che ha ritenuto necessarie al fine di esprimere la propria raccomandazione che è stata rilasciata al Consiglio di Amministrazione in data 31 ottobre 2018, in tempo utile per assicurare un ordinato avvicendamento tra i revisori.
L'Assemblea del 29 marzo 2019 sarà quindi chiamata – tra l'altro - a procedere al conferimento dell'incarico per il novennio 2019-2027, sulla base della selezione effettuata dal Collegio Sindacale attualmente in carica, come riepilogata nella raccomandazione messa a disposizione del Consiglio di Amministrazione e degli Azionisti.
Milano, 8 Marzo 2019
Per il Collegio Sindacale ID Presidente Roberto Capone
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