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Telecom Italia Rsp

Annual Report Mar 26, 2020

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RELAZIONE FINANZIARIA ANNUALE 2019

SOMMARIO

RELAZIONE SULLA GESTIONE\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\_ 4

Gruppo TIM_________ 4
Principali dati economico - finanziari del Gruppo TIM __________ 4
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM _____ 19
Principali sviluppi commerciali___________ 28
Principali variazioni del contesto normativo ___________ 32
Il contesto competitivo___________ 39
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato___________ 43
Tabelle di dettaglio – Dati consolidati __________ 52
Indicatori After Lease ____________ 59
Impatti sociali e ambientali delle operazioni e loro aspetti economici _______ 60
Ricerca e sviluppo _______________ 65
Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ________ 70
Eventi successivi al 31 dicembre 2019 __________ 71
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2020______ 71
Principali rischi e incertezze _____________ 72
Informazioni per gli investitori ___________ 77
Operazioni con parti correlate ___________ 80
Indicatori alternativi di performance ___________ 81
TIM S.p.A.
__________
83
Commento ai principali dati economico-finanziari di TIM S.p.A._______ 83
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.__________ 99
Indicatori After Lease ___________ 105
Riconciliazione del Patrimonio Netto consolidato ___________ 106
Organi sociali al 31 dicembre 2019 ____________ 107
Macrostruttura organizzativa __________ 109

BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM ______________________ 110

Indice_____________ 111
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ____________ 112
Conto economico separato consolidato _____________ 114
Conto economico complessivo consolidato __________ 115
Movimenti del patrimonio netto consolidato _________ 116
Rendiconto finanziario consolidato ___________ 117
Note al Bilancio consolidato ___________ 119
Attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n.
11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni__________ 267
Relazione della società di revisione ___________ 268

BILANCIO SEPARATO DI TIM S.p.A._______________________________ 269

Indice_____________ 270
Situazione patrimoniale-finanziaria ___________ 271
Conto economico separato ____________ 273
Conto economico complessivo _________ 274
Movimenti del patrimonio netto ______________ 275
Rendiconto finanziario __________ 276
Note al Bilancio di TIM S.p.A. ___________ 278
Attestazione del Bilancio d'esercizio ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n.
11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni__________ 415
Relazione della società di revisione ___________ 416

ALTRE INFORMAZIONI _________________________________________ 417 Proposte deliberative _______________________________________________________________________ 420

Glossario________________ 433
Notizie utili ______________ 454
Presidente Salvatore Rossi (indipendente)
Amministratore Delegato e
Direttore Generale
Luigi Gubitosi
Consiglieri Alfredo Altavilla (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Giuseppina Capaldo (indipendente)
Maria Elena Cappello (indipendente)
Massimo Ferrari (indipendente)
Paola Giannotti de Ponti (indipendente)
Marella Moretti (indipendente)
Lucia Morselli (indipendente)
Dante Roscini (Lead Independent Director)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Rocco Sabelli (indipendente)
Michele Valensise (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Roberto Capone
Sindaci Effettivi Giulia De Martino
Anna Doro
Marco Fazzini
Francesco Schiavone Panni
Sindaci Supplenti Andrea Balelli
Antonia Coppola
Franco Dalla Sega
Laura Fiordelisi

Società di revisione EY S.p.A.

PRINCIPALI DATI ECONOMICO - FINANZIARI DEL GRUPPO TIM

Dati economici e finanziari consolidati (*)

RELAZIONE SULLA GESTIONE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 2019 2018 2017 2016 2015
Ricavi 17.974 18.940 19.828 19.025 19.719
EBITDA (1)
8.151
7.403 7.790 8.002 7.006
EBIT Ante Svalutazioni dell'Avviamento 3.175 3.151 3.291 3.722 3.203
Svalutazioni dell'Avviamento (2.590) (240)
EBIT (1)
3.175
561 3.291 3.722 2.963
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
1.739 (777) 1.777 2.799 453
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 1.226 (1.152) 1.287 1.919 50
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
16 47 611
Utile (perdita) dell'esercizio 1.242 (1.152) 1.287 1.966 661
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della
Controllante
916 (1.411) 1.121 1.808 (70)
Investimenti industriali & spectrum 3.784 6.408 5.701 4.876 5.197

Dati patrimoniali consolidati (*)

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Totale Attività 70.104 65.619 68.783 70.446 71.268
Totale Patrimonio Netto 22.626 21.747 23.783 23.553 21.249
- attribuibile ai Soci della Controllante 20.280 19.528 21.557 21.207 17.554
- attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.346 2.219 2.226 2.346 3.695
Totale Passività 47.478 43.872 45.000 46.893 50.019
Totale Patrimonio Netto e Passività 70.104 65.619 68.783 70.446 71.268
Capitale 11.587 11.587 11.587 11.587 10.650
Indebitamento finanziario netto contabile
(1)
28.246 25.995 26.091 25.955 28.475
Indebitamento finanziario netto rettificato
(1)
27.668 25.270 25.308 25.119 27.278
Capitale investito netto rettificato
(2)
50.294 47.017 49.091 48.672 48.527
Debt Ratio (Indebitamento finanziario netto
rettificato/Capitale investito netto rettificato)
55,0% 53,7% 51,6% 51,6% 56,2%

Indici reddituali consolidati (*)

2019 2018 2017 2016 2015
EBITDA / Ricavi (1) 45,3% 39,1% 39,3% 42,1% 35,5%
EBIT / Ricavi (ROS) (1) 17,7% 3,0% 16,6% 19,6% 15,0%
Indebitamento finanziario netto rettificato/EBITDA (1) 3,4 3,4 3,2 3,1 3,9

(*) A partire dal 1° gennaio 2019, il Gruppo TIM ha adottato il principio contabile IFRS 16 (Leasing) con il metodo retrospettivo semplificato (ovvero senza la rideterminazione dei dati comparativi degli esercizi precedenti). Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2018, il Gruppo TIM ha adottato: il principio contabile IFRS 9 (Strumenti Finanziari) retrospettivamente - avvalendosi delle specifiche esenzioni previste dal medesimo principio e senza la rideterminazione dei precedenti periodi posti a confronto - e il principio contabile IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti), utilizzando il metodo retrospettivo semplificato. Conseguentemente, i dati economici e finanziari degli esercizi precedenti non sono stati rideterminati. Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Principi contabili" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

(2) Capitale investito netto rettificato = Patrimonio netto totale + Indebitamento finanziario netto rettificato.

Personale, consistenza di Gruppo a fine esercizio (1)

(unità) 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Personale (esclude l'organico relativo alle Attività
cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute)
55.198 57.901 59.429 61.229 65.867
Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti
destinate a essere cedute
16.228

Personale, consistenza media di Gruppo (1)

(unità equivalenti) 2019 2018 2017 2016 2015
Personale (esclude l'organico relativo alle Attività
cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute)
51.917 54.423 54.946 57.855 61.553
Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti
destinate a essere cedute
2.581 15.465

Indicatori finanziari

TIM S.p.A.

(euro) 2019 2018 2017
Quotazioni (media dicembre)
- Ordinaria 0,56 0,55 0,73
- Risparmio 0,55 0,47 0,60
Dividendo per azione
(2)
- Ordinaria 0,0100
- Risparmio 0,0275 0,0275 0,0275
Pay Out Ratio
(2) (*)
35% 13% 9%
Capitalizzazione di Borsa (in milioni di euro) 11.762 11.153 14.779
Market to Book Value
(**)
0,65 0,61 0,74
Dividend Yield (su quotazioni medie dicembre)
(2) (***)
- Ordinaria 1,80% -
- Risparmio 5,04% 5,86% 4,55%

Gruppo TIM

(euro) 2019 2018 2017
Risultato per azione (base) – azioni ordinarie 0,04 (0,07) 0,05
Risultato per azione (base) – azioni di risparmio 0,05 (0,07) 0,06
Risultato per azione (diluito) – azioni ordinarie 0,04 (0,06) 0,05
Risultato per azione (diluito) – azioni di risparmio 0,05 (0,06) 0,06

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato.

(2) Per l'esercizio 2019 l'indicatore è stato calcolato sulla base delle proposte deliberative sottoposte all'Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020. Per tutti i periodi si è assunto quale indice di riferimento l'Utile della Capogruppo, calcolato escludendo le partite di natura non ricorrente (così come dettagliate nella Nota "Eventi e operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019).

(*) Dividendi pagati nell'esercizio successivo/utile dell'esercizio.

(**) Capitalizzazione/Patrimonio Netto di TIM S.p.A.. (***) Dividendo per azione/Quotazioni.

HIGHLIGHTS DEL 2019

È stata confermata anche nell'ultimo trimestre dell'anno l'accelerazione impressa dal management al raggiungimento degli obiettivi di piano, in particolare quello relativo all'indebitamento, con un anticipo di circa 6 mesi rispetto al piano presentato alla comunità finanziaria lo scorso anno.

L'operating free cash flow ha raggiunto i 3,1 miliardi di euro, registrando un miglioramento di 1 miliardo di euro rispetto al 2018, grazie alla continua riduzione dei costi e all'ottimizzazione della gestione del capitale circolante. L'equity free cash flow si è attestato a 1,7 miliardi di euro, con un incremento di oltre 1,1 miliardi di euro YoY.

Conseguentemente l'indebitamento finanziario netto confrontabile al 31 dicembre si è ridotto di 1,4 miliardi di euro da fine 2018 e di 473 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2019, attestandosi a 23,8 miliardi di euro.

Con riferimento allo sviluppo delle iniziative strategiche:

  • Network-sharing partnership con INWIT e Vodafone Italia: a seguito del via libera dell'autorità antitrust europea, sarà dato seguito alla creazione della nuova INWIT e alla realizzazione dei programmi previsti per la condivisione con Vodafone delle infrastrutture passive di rete mobile, con benefici in termini di minore capitale investito e minori tempi di sviluppo delle reti 5G.
  • Rete in fibra: è stato garantito un periodo di esclusiva al fondo KKR Infrastructure in qualità di partner finanziario per lo sviluppo della rete in fibra in Italia a seguito della presentazione di una un'offerta non vincolante per l'acquisto di circa il 40% della rete secondaria fibra/rame di TIM ed in vista dell'auspicata integrazione con Open Fiber.
  • Partnership per i servizi Cloud: firmati gli accordi definitivi con Google Cloud, che danno il via ad una collaborazione tecnologica per realizzare servizi cloud e arricchire l'offerta di servizi tecnologici di TIM, che porteranno allo sviluppo di un business da circa un miliardo di euro di ricavi e 400 milioni di EBITDA al 2024.
  • Accordo in esclusiva con Disney: il grande player mondiale nell'industria dei contenuti ha scelto TIM Vision per la distribuzione in esclusiva di Disney+ in Italia, confermando TIM Vision come operatore di riferimento nell'aggregazione di contenuti premium in Italia, posizione raggiunta in un solo anno.

Nel 2019 i ricavi da servizi di Gruppo, al netto del contributo di Telecom Italia Sparkle (International Wholesale), sono stati pari a 15,6 miliardi di euro (-2,6% YoY in termini organici), mentre i ricavi totali hanno raggiunto i 18,0 miliardi di euro (-4,9% YoY in termini organici).

L'EBITDA confrontabile di Gruppo è stato di 7,5 miliardi di euro, con un incremento del 1,2% YoY, grazie alla continua ottimizzazione dei costi e ad un saldo positivo delle partite non ricorrenti che hanno beneficiato per 685 milioni di euro dell'esito favorevole per TIM Brasil dei contenziosi relativi a una doppia imposizione fiscale, in parte controbilanciati da 756 milioni di euro di accantonamenti relativi all'esodo del personale oltre ai rischi relativi a sanzioni.

L'indicatore EBITDA reported – CAPEX ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro, beneficiando delle azioni di continuo miglioramento nelle condizioni e nei termini di spesa e dei livelli di coverage già raggiunti dalle reti fissa e mobile.

Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 1 miliardo di euro (negativo per 1,4 miliardi di euro nel 2018).

Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto deliberato, per la prima volta dall'esercizio 2013, una proposta di pagamento del dividendo pari ad 1 centesimo di euro per azione ordinaria. Il dividendo proposto per le azioni risparmio rimane invariato a 2.75 euro cent.

ANDAMENTO QUARTO TRIMESTRE 2019

I ricavi da servizi sono stati pari a 4 miliardi di euro, in diminuzione di 261 milioni di euro in termini organici rispetto al quarto trimestre 2018 (-6,1% YoY) influenzata dalla riduzione dei contratti relativi a servizi di Wholesale Internazionale a marginalità bassa o nulla avviata a inizio anno. Al netto di quest'ultimo effetto, l'andamento dei ricavi da servizi, rispetto all'anno precedente, si è attestato a -3,8% YoY a livello di Gruppo e - 5,9% per il Domestic.

I ricavi totali di Gruppo nel quarto trimestre sono stati pari a 4,6 miliardi di euro (-6,6% YoY su base organica).

In Italia, il mobile ha confermato anche in questo trimestre il trend di attenuazione delle dinamiche di Mobile Number Portability di mercato, a testimonianza di una maggiore razionalità nella parte alta del mercato mentre il segmento di mercato più sensibile al prezzo è rimasto molto competitivo. Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 31 milioni a fine dicembre, in leggera flessione rispetto al trimestre precedente e con un tasso di disconnessione (churn) in riduzione rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (5,5% rispetto a 6,2% del quarto trimestre 2018). La politica di riduzione dei volumi di device mobili venduti (94 milioni di euro nel quarto trimestre, -30% YoY) con marginalità nulla o negativa ha portato gli attesi, significativi, benefici a livello di EBITDA.

Nel fisso, le linee broadband si confermano in crescita (+60.000) così come la continua migrazione della base clienti verso la banda ultralarga (93.000 incrementi netti nel quarto trimestre, rispetto ai 68.000 del terzo trimestre).

Anche nel quarto trimestre non sono stati aumentati i prezzi della telefonia fissa. Le linee fibra, Retail e Wholesale, hanno raggiunto i 7,0 milioni di unità, in crescita del 27% YoY e del 5% rispetto al trimestre precedente. Nel segmento business è proseguita la crescita dei ricavi ICT (+13,7% YoY), confermando e consolidando ulteriormente la leadership di TIM nel segmento ICT in termini sia di offerta sia di presenza nel mercato.

Nel Wholesale Domestico, i ricavi da servizi hanno beneficiato della continua migrazione dei clienti da rame a fibra, bilanciando il churn dei clienti solo rame.

In Brasile TIM ha incrementato i ricavi da servizi del 3,2% YoY (+3,0% YoY nel terzo trimestre), grazie alle politiche commerciali attuate nel segmento mobile e nonostante le avverse dinamiche macroeconomiche e di mercato, confermando la guidance.

L'EBITDA After Lease di Gruppo è stato pari a 1,8 miliardi di euro (-1,0% YoY su base organica).

L'EBITDA organico di Gruppo (IFRS 9/15) è stato pari a 1,9 miliardi di euro (-1,6%), con un margine sui ricavi del 40,7% (+2,1 pp YoY) grazie alle azioni di contenimento dei costi. L'EBITDA della Business Unit Domestic è stato pari a 1,4 miliardi di euro (-4,7% YoY) mentre l'EBITDA di TIM Brasil è cresciuto dell'8,3% YoY (+6,8% YoY nel terzo trimestre).

A livello di Gruppo gli investimenti del quarto trimestre ammontano a 1,5 miliardi di euro (-1,8% YoY) di cui 1,2 miliardi di euro in Italia (-1,5% YoY).

Highlights finanziari dell'esercizio

(milioni di euro) 2019 2019 2018 Variazioni %
confrontabile organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (a-b)
Ricavi 17.974 17.977 18.940 (5,1) (4,9)
EBITDA
(1)
8.151 7.489 7.403 1,2 (2,8)
EBITDA Margin 45,3% 41,7% 39,1% 2,6pp
EBITDA Margin Organico esclusi
non ricorrenti
45,7% 42,0% 41,1% 0,9pp
EBIT ante svalutazione dell'Avviamento 3.175 3.058 3.151 (3,0)
Svalutazione dell'Avviamento (2.590)
EBIT
(1)
3.175 3.058 561 (11,2)
EBIT Margin 17,7% 17,0% 3,0% 14,0pp
EBIT Margin Organico esclusi non
ricorrenti
18,1% 17,5% 18,7% (1,2)pp
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile
ai Soci della Controllante
916 962 (1.411)
Investimenti industriali & spectrum 3.784 3.784 6.408 (40,9)
31.12.2019 31.12.2019 31.12.2018 Variazione assoluta
confrontabile
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto
rettificato
(1)
27.668 23.839 25.270 (1.431)

Highlights finanziari del quarto trimestre

(milioni di euro) 4° Trimestre 4° Trimestre 4° Trimestre Variazioni %
2019 2019 2018 organica
esclusi non
ricorrenti
confrontabile
(a) (b) (a-b)
Ricavi 4.551 4.554 4.863 (6,4) (6,6)
EBITDA
(1)
1.652 1.481 1.625 (8,9) (1,6)
EBITDA Margin 36,3% 32,5% 33,4% (0,9)pp
EBITDA Margin Organico esclusi non
ricorrenti
44,5% 40,7% 38,6% 2,1pp
EBIT ante svalutazione dell'Avviamento 463 341 534 (36,1)
Svalutazione dell'Avviamento (590)
EBIT
(1)
463 341 (56) (9,4)
EBIT Margin 10,2% 7,5% (1,2)% 8,7pp
EBIT Margin Organico esclusi non
ricorrenti
18,7% 16,0% 16,5% (0,5)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai
Soci della Controllante
64 31 (543)

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

PERFORMANCE NON FINANZIARIA

Gli obblighi previsti dal D.Lgs. 254/2016, riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e sulla diversità, sono oggetto di rendicontazione da parte del Gruppo TIM sin dal 1997, anno nel quale il Gruppo ha pubblicato il primo bilancio sociale, poi ampliato ai temi ambientali.

L'attuale Bilancio di Sostenibilità segue un approccio multi-stakeholder, attraverso l'analisi congiunta delle azioni realizzate nei confronti dei principali portatori di interesse con i quali l'Azienda interagisce. Si basa sul principale standard di riferimento globale per il sustainability reporting e sui principi (inclusività, materialità e rispondenza) dell'AA1000 AccountAbility Principles Standard (APS 2008), adottato dal Gruppo a partire dal Bilancio 2009.

La matrice di materialità del 2019, che sintetizza il punto di vista dell'Azienda e degli stakeholder, ha anche indentificato gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile su cui il Gruppo ritiene di poter contribuire sensibilmente tramite le proprie attività.

L'impegno del Gruppo nell'integrazione della sostenibilità all'interno della strategia aziendale trova conferma nell'inserimento, per il sedicesimo anno consecutivo, nel Dow Jones Sustainability Index Europe (DJSI Europe).

La presenza di TIM nel Dow Jones si affianca ad altri importanti indici mondiali, tra cui il FTSE4Good e Euronext Vigeo Eiris.

Per una lettura estensiva dell'approccio alla Sostenibilità di TIM e dei risultati conseguiti si rimanda al Bilancio di Sostenibilità – Dichiarazione consolidata non Finanziaria 2019.

PREMESSA

I risultati economico-finanziari del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. dell'esercizio 2019 e dell'esercizio precedente posto a confronto sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS").

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato del Gruppo TIM e di Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2018, fatta eccezione per l'adozione dell'IFRS 16 (Leasing) applicato a partire dal 1° gennaio 2019 con il metodo retrospettivo semplificato (ovvero senza la rideterminazione dei dati comparativi degli esercizi precedenti), i cui effetti sono illustrati nella Nota "Principi Contabili - Adozione del nuovo principio IFRS 16 (Leasing)" a cui si fa rimando per ulteriori dettagli. Si rammenta che, a partire dal 1° gennaio 2018, il Gruppo TIM ha adottato l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e l'IFRS 9 (Strumenti finanziari).

Per permettere la comparabilità delle risultanze economico-patrimoniali dell'esercizio 2019 con l'esercizio precedente, nella presente Relazione sulla gestione sono anche esposti i dati economici e i principali saldi patrimoniali del 2019 predisposti in termini "confrontabili", utilizzando il precedente principio contabile IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27), ai fini della distinzione fra leasing operativi e leasing finanziari e della conseguente contabilizzazione dei contratti di leasing passivi.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • (1) EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019);
  • (2) Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019).

Il significato e il contenuto degli indicatori alternativi di performance sono illustrati nel capitolo "Indicatori alternativi di performance"; viene, inoltre, fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Si segnala infine che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2020" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione Finanziaria Annuale non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti l'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

EVENTI NON RICORRENTI

Nel 2019 e nel 2018 il Gruppo TIM ha registrato oneri operativi netti non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Gli oneri non ricorrenti comprendono, fra gli altri, eventuali svalutazioni dell'avviamento, accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati, passività con clienti e/o fornitori, oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e rettifiche relative ad esercizi precedenti. Nell'esercizio 2019 si segnala altresì l'effetto positivo derivante dall'iscrizione, nelle Business Unit Brasile e Domestic, di crediti conseguenti all'esito favorevole di contenziosi.

In dettaglio:

(milioni di euro) 2019 2018
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
Ricavi
Rettifiche ricavi esercizi precedenti 15 62
Altri proventi
Effetto recupero fiscale BU Brasile e recupero costi operativi BU Domestic (706) (37)
Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze
Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti 21 15
Costo del personale
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e
altri
282 233
Altri oneri e accantonamenti
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a
potenziali passività ad essi correlati, oneri connessi a vertenze con personale
ex dipendente e passività con clienti e/o fornitori 459 135
Impatto su EBITDA 71 408
Cessione Persidera S.p.A. (BU Domestic) 18
Svalutazione Avviamento Core Domestic e International Wholesale 2.590
Impatto su EBIT 89 2.998

In particolare, gli eventi non ricorrenti dell'esercizio 2019 comprendono:

  • la rettifica di alcune passività contrattuali della BU Domestic al fine di allinearle al presumibile valore di fine periodo. In dettaglio, le passività relative ai contratti c.d. "prepagati" sono state rettificate per un importo complessivo di 15 milioni di euro, interamente riferibile a esercizi precedenti;
  • altri proventi per 706 milioni di euro di cui:
    • 685 milioni di euro connessi all'iscrizione, nella Business Unit Brasile, dei crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole di contenziosi relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS, di cui 407 milioni di euro relativi al recupero di imposta e 278 milioni di euro a titolo di rivalutazione di legge;
    • 21 milioni di euro connessi all'iscrizione, nella Business Unit Domestic, del credito per il rimborso della sanzione relativa al procedimento Antitrust I761, a seguito della relativa sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2019;
  • oneri connessi ai processi di ristrutturazione aziendale (282 milioni di euro);
  • altri oneri per 459 milioni di euro relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati nonché a passività con clienti e/o fornitori;
  • a seguito della cessione di Persidera, che ha generato un incasso pari a 142 milioni di euro, così come richiesto dallo IAS 36 par. 86 è stata effettuata la derecognition del goodwill ad essa associato pari a 68 milioni di euro, con il risultato esposto in tabella. Si segnala che nel Bilancio Separato tale operazione di cessione ha generato una plusvalenza complessiva pari a circa 8 milioni di euro.

Gli oneri non ricorrenti dell'esercizio 2018 comprendevano principalmente la svalutazione dell'Avviamento attribuito a Core Domestic e International Wholesale (2.590 milioni di euro), gli oneri connessi ai processi di ristrutturazione aziendale (233 milioni di euro) ed altri oneri (135 milioni di euro) tra cui l'accantonamento a fronte della sanzione pecuniaria irrogata per l'asserita violazione dell'articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto "Golden Power").

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO

Le principali variazioni del perimetro di consolidamento verificatesi nel corso dell'esercizio 2019 sono state le seguenti:

▪ Persidera S.p.A. (Business Unit Domestic): ceduta, previa scissione in due distinte entità, in data 2 dicembre 2019.

Si segnala inoltre:

  • Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (Inwit) (Business Unit Domestic): il 19 dicembre 2019 l'Assemblea degli azionisti ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in Inwit. Tale operazione, propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano, comporta la cessione, da parte del Gruppo TIM, della quota di controllo in Inwit. Pertanto al 31 dicembre 2019, ritenendo altamente probabile il completamento dell'operazione entro l'esercizio 2020, Inwit viene presentata come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)". Per ulteriori dettagli si veda la Nota "Eventi successivi al 31 dicembre 2019" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM. Di conseguenza le relative attività e passività sono state riclassificate nelle voci della Situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2019 "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" e "Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute". I dati economici e i flussi finanziari consolidati dell'esercizio 2019 comprendono i dati dell'intero anno di Inwit S.p.A..
  • Noverca S.r.l. (Business Unit Domestic): è stata fusa in TIM S.p.A. in data 1° novembre 2019 con effetti contabili e fiscali retroattivi al 1° gennaio 2019.

Nell'esercizio 2018 non si erano verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento.

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Ricavi

I ricavi totali del Gruppo TIM dell'esercizio 2019 ammontano a 17.974 milioni di euro.

I ricavi confrontabili – rilevati sulla base di principi contabili omogenei con quelli adottati nell'esercizio 2018 ammontano a 17.977 milioni di euro, in calo del 5,1% rispetto all'esercizio 2018 (18.940 milioni di euro); la variazione organica dei ricavi totali è pari a -4,9%.

I ricavi da servizi del Gruppo TIM, escludendo il contributo derivante dal gruppo Telecom Italia Sparkle che sta operando un riposizionamento commerciale con l'uscita da contratti voce a ridotta marginalità, ammontano a 15.608 milioni di euro, in termini organici, in calo del 2,6%, rispetto all'esercizio 2018 (16.021 milioni di euro).

Si segnala che, nel corso del 2019 il gruppo Telecom Italia Sparkle è stato oggetto di un riposizionamento di mercato che a fine anno ha consentito di traguardare una progressiva e significativa integrazione del business del gruppo Sparkle con quello di Core Domestic. Tale integrazione è connessa al percorso di trasformazione del gruppo Sparkle volto ad innovare il business tradizionale concentrandosi su quello più innovativo, capace di cogliere le sfide della nuova Gigabit Society. Pertanto a partire dalla fine del 2019 viene superata la distinzione tra Core Domestic e International Wholesale, fornendo la sola informazione relativa alla Business Unit Domestic.

I ricavi totali del Gruppo TIM del quarto trimestre 2019 sono pari a 4.551 milioni di euro; i ricavi confrontabili ammontano a 4.554 milioni di euro in riduzione di 320 milioni di euro in termini organici (-6,6%); i ricavi da servizi del Gruppo TIM, escludendo il contributo derivante dal gruppo Telecom Italia Sparkle ammontano a 3.834 milioni di euro in termini organici, in calo del 3,8% rispetto al quarto trimestre 2018.

L'analisi dei ricavi totali dell'esercizio 2019 ripartiti per settore operativo in confronto all'esercizio 2018 è la seguente:

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 14.081 78,3 15.031 79,4 (950) (6,3) (6,7)
Brasile 3.937 21,9 3.943 20,8 (6) (0,2) 2,3
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni (41) (0,2) (34) (0,2) (7)
Totale consolidato 17.977 100,0 18.940 100,0 (963) (5,1) (4,9)

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo dell'esercizio 2019 è calcolata escludendo l'effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambio (1) pari a -81 milioni di euro, oneri non ricorrenti per 15 milioni di euro (oneri non ricorrenti per 62 milioni di euro nel 2018) riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti e l'effetto della variazione del perimetro di consolidamento connesso alla cessione di Persidera S.p.A. per -6 milioni di euro.

EBITDA

L'EBITDA reported dell'esercizio 2019 è pari a 8.151 milioni di euro, beneficiando per un importo di 662 milioni di euro dell'applicazione dell'IFRS 16 a seguito del quale, con riferimento ai contratti di locazione passiva che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, non si rilevano i relativi canoni fra i costi per acquisti di beni e servizi ma devono essere rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri e, nell'attivo il diritto d'uso dell'attività presa in locazione, ammortizzato lungo la probabile durata contrattuale e iscrivendo a conto economico la relativa componente di oneri finanziari.

(1) I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 4,41422 nell'esercizio 2019 e a 4,30628 nell'esercizio 2018; per il dollaro americano sono pari a 1,11954 nell'esercizio 2019 e a 1,18121 nell'esercizio 2018. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

L'EBITDA confrontabile dell'esercizio 2019 – predisposto sulla base di principi contabili omogenei con quelli adottati nell'esercizio 2018 – ammonta a 7.489 milioni di euro (7.403 milioni di euro nell'esercizio 2018; +1,2%), con un'incidenza sui ricavi del 41,7% (39,1% nell'esercizio 2018; +2,6 punti percentuali).

Il dettaglio dell'EBITDA confrontabile, a parità di principi contabili, ripartito per settore operativo dell'esercizio 2019 in confronto con l'esercizio 2018 e l'incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 5.345 71,4 5.955 80,4 (610) (10,2) (5,0)
% sui Ricavi 38,0 39,6 (1,6) pp 0,8 pp
Brasile 2.153 28,7 1.467 19,8 686 46,8 6,8
% sui Ricavi 54,7 37,2 17,5 pp 1,6 pp
Altre Attività (10) (0,1) (19) (0,2) 9
Rettifiche ed elisioni 1 1
Totale consolidato 7.489 100,0 7.403 100,0 86 1,2 (2,8)
% sui Ricavi 41,7 39,1 2,6 pp 0,9 pp

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 7.560 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 42,0% (7.774 milioni di euro nell'esercizio 2018, con un'incidenza sui ricavi del 41,1%). In dettaglio l'EBITDA dell'esercizio 2019 sconta un impatto negativo complessivo di 71 milioni di euro (negativo per 408 milioni di euro nell'esercizio 2018) riferito a oneri netti non ricorrenti come precedentemente dettagliati.

Per maggiori dettagli inerenti le componenti non ricorrenti si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBITDA 7.489 7.403 86 1,2
Effetto conversione bilanci in valuta (34) 34
Effetto variazione perimetro di consolidamento (3) 3
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 71 408 (337)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 7.560 7.774 (214) (2,8)

L'effetto della variazione dei cambi si riferisce prevalentemente alla Business Unit Brasile mentre l'effetto della variazione del perimetro di consolidamento è connesso alla cessione di Persidera S.p.A..

Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

▪ Acquisti di materie e servizi (6.463 milioni di euro; 7.128 milioni di euro in termini confrontabili; 8.186 milioni di euro nell'esercizio 2018):

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Acquisti di beni 1.396 1.957 (561)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
1.324 1.787 (463)
Costi commerciali e di pubblicità 1.351 1.370 (19)
Consulenze e prestazioni professionali 220 242 (22)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 1.119 1.103 16
Costi per godimento beni di terzi 1.093 985 108
Altri 625 742 (117)
Totale acquisti di materie e servizi 7.128 8.186 (1.058)
% sui Ricavi 39,7 43,2 (3,5) pp

Il decremento è riferibile principalmente alla Business Unit Domestic per circa -952 milioni di euro e alla Business Unit Brasile per circa -98 milioni di euro.

Relativamente alla Business Unit Domestic, l'andamento è riconducibile principalmente sia al decremento rilevato nei costi di acquisto di beni per la rivendita, collegata alla diminuzione dei volumi venduti di terminali del mobile, in coerenza con il riposizionamento delle strategie commerciali in corso, che alla riduzione delle quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni.

▪ Costi del personale (3.077 milioni di euro; 3.077 milioni di euro in termini confrontabili; 3.105 milioni di euro nell'esercizio 2018):

(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Costi del personale Italia 2.730 2.765 (35)
Costi e oneri del personale ordinari 2.463 2.541 (78)
Oneri di ristrutturazione e altro 267 224 43
Costi del personale Estero 347 340 7
Costi e oneri del personale ordinari 332 331 1
Oneri di ristrutturazione e altro 15 9 6
Totale costi del personale 3.077 3.105 (28)
% sui Ricavi 17,1 16,4 0,7

Il decremento netto di 28 milioni di euro è principalmente attribuibile:

  • alla contrazione di 78 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale, principalmente a seguito dei benefici correlati alla riduzione della consistenza media retribuita pari a complessive –2.428 unità medie, di cui -319 unità medie relative al c.d. "Accordo di solidarietà" scaduto a giugno 2019 ed al successivo contratto di espansione applicato a far data da agosto 2019;
  • all'aumento di 43 milioni di euro principalmente per gli oneri di ristrutturazione della componente italiana. Gli accantonamenti del 2019, pari a 267 milioni di euro, sono correlati sia alla rivisitazione di stima e decorrenza delle uscite della Capogruppo previste per l'esercizio 2020 (anche attraverso l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definito da ultimo nell'Accordo sindacale del 26 febbraio 2019), sia agli oneri iscritti a valle degli accordi siglati con le OO.SS. rispettivamente il 12 luglio 2019 dalla società Olivetti, il 29 novembre 2019 dalla società H.R. Services e il 18 dicembre 2019 dalla società Telecom Italia Sparkle, in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92. Nel 2018 erano stati accantonati oneri per complessivi 224 milioni di euro a seguito dell'aggiornamento delle valutazioni dei fondi connessi all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012 n. 92;
  • all'incremento di 7 milioni di euro della componente estera, principalmente per maggiori oneri di ristrutturazione e altri costi.

▪ Altri proventi operativi (933 milioni di euro; 933 milioni di euro in termini confrontabili; 341 milioni di euro nell'esercizio 2018):

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 59 60 (1)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 50 27 23
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 33 39 (6)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 20 29 (9)
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22 (22)
Revisioni di stima e altre rettifiche 36 73 (37)
Provento fiscale Business Unit Brasile 685 37 648
Altri 50 54 (4)
Totale 933 341 592

Gli altri proventi operativi dell'esercizio 2019 beneficiano di 685 milioni di euro nella Business Unit Brasile (classificati come non ricorrenti) connessi all'iscrizione dei crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole di contenziosi relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS, per i quali la società ha agito in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001. L'importo comprende 407 milioni di euro relativi al recupero di imposta e 278 milioni di euro a titolo di rivalutazione di legge.

L'utilizzo dei crediti d'imposta iscritti ha avuto inizio già a partire dalla fine del 2019, in conformità alle procedure di certificazione formale previste dalle autorità fiscali brasiliane con un orizzonte ipotizzato di tre anni, e sarà assoggettato a imposizione fiscale; sono pertanto state iscritte le imposte dirette differite con un analogo orizzonte temporale per un importo di 233 milioni di euro.

Gli altri proventi operativi includono altresì una componente non ricorrente pari a 21 milioni di euro relativa all'iscrizione, da parte della Capogruppo, del credito per il rimborso della sanzione relativa al procedimento Antitrust I761, a seguito della relativa sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2019.

▪ Altri costi operativi (1.625 milioni di euro; 1.625 milioni di euro in termini confrontabili; 1.259 milioni di euro nell'esercizio 2018):

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 577 518 59
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 497 189 308
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
268 286 (18)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 124 125 (1)
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 58 73 (15)
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
12 12
Altri 89 56 33
Totale 1.625 1.259 366

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 459 milioni di euro (135 milioni di euro nell'esercizio 2018) relativi principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati e a passività con clienti e/o fornitori.

L'incremento complessivo è riferibile principalmente alla Business Unit Domestic (circa 336 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (circa 32 milioni di euro).

Ammortamenti

Ammontano a 4.927 milioni di euro, comprensivi di maggiori ammortamenti per 536 milioni di euro connessi all'applicazione dell'IFRS 16.

In termini confrontabili con l'esercizio 2018, sono pari a 4.391 milioni di euro e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 1.675 1.599 76
Ammortamento delle attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi
2.716 2.656 60
Totale 4.391 4.255 136

Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti

La voce è negativa per 49 milioni di euro e include gli effetti derivanti dalla risoluzione di contratti di leasing finanziari.

In termini confrontabili è negativa per 40 milioni di euro (negativa per 1 milione di euro nell'esercizio 2018) e comprende principalmente:

  • la minusvalenza, comprensiva degli oneri accessori, pari a 18 milioni di euro realizzata a seguito della cessione, previa scissione in due distinte entità, di Persidera S.p.A. (Business Unit Domestic). La prima entità (denominata Persidera S.p.A.), titolare delle cinque frequenze del digitale terrestre e dei relativi contratti attivi e personale, è stata ceduta interamente a F2I TLC 2 S.p.A.; la seconda entità (NetCo S.p.A.), in cui è confluita l'intera infrastruttura di rete ed il relativo personale, è stata ceduta interamente ad EI Towers S.p.A.. A seguito della cessione di Persidera, che ha generato un incasso pari a 142 milioni di euro, così come richiesto dallo IAS 36 par. 86 è stata effettuata la derecognition del goodwill ad essa associato pari a 68 milioni di euro;
  • le minusvalenze nette connesse alle dismissioni di apparati e altri assets della Business Unit Domestic.

Svalutazioni nette di attività non correnti

Nell'esercizio 2019 sono nulle.

In sede di Bilancio 2019 il Gruppo TIM ha effettuato il processo di impairment test sull'Avviamento. Le risultanze di tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato i valori dell'Avviamento attribuito alle singole Cash Generating Unit del Gruppo.

Nell'esercizio 2018 le svalutazioni nette di attività non correnti ammontavano a 2.586 milioni di euro (2.590 milioni di euro al netto di 4 milioni di euro di ripristini di valore). Le svalutazioni dell'esercizio 2018 (2.590 milioni di euro) si riferivano alla svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e a International Wholesale. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo TIM.

EBIT

L'EBIT reported dell'esercizio 2019 è pari a 3.175 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile dell'esercizio 2019, al netto dell'impatto dell'IFRS 16 pari a 117 milioni di euro, ammonta a 3.058 milioni di euro (561 milioni di euro nell'esercizio 2018) in aumento di 2.497 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018, con un'incidenza sui ricavi del 17,0% (3,0% nell'esercizio 2018).

In dettaglio, il Gruppo TIM ha registrato nell'esercizio 2019 oneri netti non ricorrenti per complessivi 89 milioni di euro relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché alla minusvalenza realizzata a seguito della cessione di Persidera S.p.A. e alle rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

Nell'esercizio 2018 gli oneri operativi netti non ricorrenti riferibili all'EBIT ammontavano a 2.998 milioni di euro comprensivi della citata svalutazione dell'avviamento.

Per maggiori dettagli inerenti le componenti non ricorrenti si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2019.

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 3.147 milioni di euro (3.544 milioni di euro nell'esercizio 2018) con un'incidenza sui ricavi del 17,5% (18,7% nell'esercizio 2018).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBIT 3.058 561 2.497 -
Effetto conversione bilanci in valuta (14) 14
Effetto variazione perimetro di consolidamento (1) 1
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 89 2.998 (2.909)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 3.147 3.544 (397) (11,2)

L'effetto della variazione dei cambi è principalmente relativo alla Business Unit Brasile.

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 1.436 milioni di euro.

In termini confrontabili, senza considerare gli effetti dell'applicazione del nuovo principio IFRS 16, il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 1.237 milioni di euro (negativo per 1.348 milioni di euro nell'esercizio 2018): la positiva variazione deriva principalmente dai minori oneri finanziari connessi alla riduzione dell'esposizione debitoria del Gruppo e del livello dei tassi di interesse.

Imposte sul reddito

Ammontano a 513 milioni di euro, in aumento di 138 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (375 milioni di euro). In dettaglio, le imposte del 2018 comprendevano imposte differite attive della Business Unit Brasile per circa 200 milioni di euro, connesse alla recuperabilità fiscale di perdite pregresse. Nell'esercizio 2019, alla riduzione delle imposte della Capogruppo (-244 milioni di euro) attribuibile alla riduzione della base imponibile si sono principalmente contrapposte le maggiori imposte differite passive iscritte dalla Business Unit Brasile,

principalmente a fronte dei citati proventi non ricorrenti relativi ai crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole di contenziosi relativi all'inclusione dell'imposta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS.

Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute

L'Utile da Attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute ammonta a 16 milioni di euro ed è relativo ad un parziale rimborso di imposte, per il quale nel corso del 2019 si è avuta certezza dell'incasso, connesso alla cessione del gruppo Sofora-Telecom Argentina, avvenuta nell'anno 2016.

Utile (perdita) dell'esercizio

E' così dettagliato:

(milioni di euro) 2019 2019
confrontabile
2018
Utile (perdita) dell'esercizio 1.242 1.304 (1.152)
Attribuibile a:
Soci della controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
900 946 (1.411)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
16 16
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci
della Controllante
916 962 (1.411)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
326 342 259
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle
Partecipazioni di minoranza
326 342 259

Il Risultato netto reported dell'esercizio 2019 attribuibile ai Soci della Controllante è positivo e si attesta a 916 milioni di euro (negativo per 1.411 milioni di euro nell'esercizio 2018).

In termini comparabili, escludendo gli impatti derivanti dagli eventi non ricorrenti nonché degli effetti dell'applicazione dell'IFRS 16 il Risultato netto attribuibile ai Soci della Controllante dell'esercizio 2019 risulterebbe pari a circa 1,2 miliardi di euro (circa 1,4 miliardi di euro nel 2018).

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

DOMESTIC

(milioni di euro) 2019 2019 2018 Variazioni
(a-b)
confrontabile
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 14.078 14.081 15.031 (950) (6,3) (6,7)
EBITDA 5.708 5.345 5.955 (610) (10,2) (5,0)
% sui Ricavi 40,5 38,0 39,6 (1,6) pp 0,8 pp
EBIT 1.887 1.852 16 1.836 - (14,8)
% sui Ricavi 13,4 13,2 0,1 13,1 pp (1,8) pp
Personale a fine esercizio (unità) (°) 45.496 48.200 (2.704) (5,6)

(°) Comprende il personale con contrato di lavoro somministrato: 5 unità al 31 dicembre 2019 (0 unità al 31 dicembre 2018)

(milioni di euro) 4° Trimestre
2019
4° Trimestre
2019

Trimestre
2018
Variazioni
(a-b)
confrontabile
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 3.555 3.558 3.849 (291) (7,6) (8,9)
EBITDA 1.154 1.060 1.216 (156) (12,8) (4,7)
% sui Ricavi 32,5 29,8 31,6 (1,8) pp 1,8 pp
EBIT 193 162 (235) 397 - (14,3)
% sui Ricavi 5,4 4,6 (6,1) 10,7 pp (1,0) pp

Fisso

31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017
Accessi fisici TIM Retail (migliaia) 9.085 10.149 11.044
di cui NGN (1) 3.588 3.166 2.150
Accessi fisici TIM Wholesale (migliaia) 8.051 8.063 7.951
di cui NGN 3.309 2.262 986
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) 7.592 7.483 7.510
ARPU Consumer (€/mese) (2) (4) 34,9 34,0 33,1
ARPU Broadband (€/mese) (3) (4) 27,7 26,3 24,3

(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA

(2) Ricavi da servizi retail Consumer rapportati alla media degli accessi fisici Consumer

(3) Ricavi da servizi broadband rapportati alla media degli accessi broadband TIM Retail attivi

(4) I dati relativi al 2017 sono determinati sulla base dei principi contabili e della metodologia adottati alla data

Mobile

31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) 30.895 31.818 30.755
di cui Human 21.003 22.448 23.331
Churn rate (%) (5) 20,4 26,3 26,2
Users broadband (migliaia) (6) 12.823 13.015 13.176
ARPU Reported (€/mese) (7) (9) 8,7 9,8 12,5
ARPU Human (€/mese) (8) (9) 12,6 13,4 16,1

(5) I dati si riferiscono al totale linee. Il churn rate rappresenta il numero di clienti mobili cessati durante il periodo espresso in percentuale della consistenza media dei clienti

(6) Linee mobili che utilizzano servizi dati

(7) Ricavi da servizi retail (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee

(8) Ricavi da servizi retail (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee human

(9) I dati relativi al 2017 sono determinati sulla base dei principi contabili e della metodologia adottati alla data

Si segnala che, nel corso del 2019 il gruppo Telecom Italia Sparkle è stato oggetto di un riposizionamento di mercato che a fine anno ha consentito di traguardare una progressiva e significativa integrazione del business del gruppo Sparkle con quello di Core Domestic. Tale integrazione è connessa al percorso di trasformazione del gruppo Sparkle volto ad innovare il business tradizionale concentrandosi su quello più innovativo, capace di cogliere le sfide della nuova Gigabit Society. Pertanto a partire dalla fine del 2019 viene superata la distinzione tra Core Domestic e International Wholesale, fornendo la sola informazione relativa alla Business Unit Domestic. Conseguentemente sono stati rideterminati i dati dell'esercizio a confronto al fine di fornire una rappresentazione omogenea.

Ricavi

A partire dal 2019, per tener conto del mutato contesto di mercato e delle tipologie di offerta, la ripartizione dei ricavi e il dettaglio di alcuni indicatori commerciali sono stati rivisti; di conseguenza anche i dati 2018 posti a confronto sono stati aggiornati al fine di fornire una rappresentazione omogenea. In dettaglio i Ricavi sono rappresentati distinguendo fra quelli derivanti da offerte di soli Servizi/pacchetti di Servizi (Ricavi da Servizi stand alone) e quelli derivanti da offerte così dette "bundle", che prevedono la sottoscrizione da parte del cliente di un contratto con l'acquisto di apparati/prodotti congiuntamente alla prestazione di un servizio lungo un determinato arco temporale (Ricavi Handset e Bundle & handset).

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 14.081 milioni di euro, in diminuzione di 950 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (-6,3%).

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 12.575 milioni di euro (-777 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018, pari a –5,8%) e risentono degli effetti del mutato scenario regolatorio e competitivo. Escludendo i ricavi della componente wholesale internazionale - in contrazione rispetto all'esercizio 2018 a seguito della citata revisione del business voce nel gruppo Sparkle, più focalizzato sulle relazioni a maggiore marginalità - i ricavi da servizi ammontano a 11.866 milioni di euro in termini organici (-506 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018, pari a -4,1%).

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 9.364 milioni di euro, in diminuzione di 511 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (-5,2%). Escludendo i ricavi da servizi della componente wholesale internazionale, in contrazione rispetto al 2018 a seguito della revisione del Business Voce nel Gruppo Sparkle, i ricavi da servizi fisso si riducono del 2,0%, in un contesto competitivo e di mercato sfidante. L'incremento dell'ARPU retail, la crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+107 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, +14,1%) e da servizi broadband (+89 milioni di euro, +3,8%) compensano solo in parte la fisiologica contrazione dei ricavi da servizi voce conseguente alla diminuzione degli accessi;
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 3.775 milioni di euro (-332 milioni di euro, 8,1% rispetto all'esercizio 2018) e scontano l'impatto del mutato contesto regolatorio e competitivo, con una flessione dell'ARPU ma con un trend di progressiva ripresa nel corso dei trimestri del 2019 (-11,4% nel primo trimestre, -9,6% nel secondo, -7,2% nel terzo, -3,8% nel quarto).

I Ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.493 milioni di euro nell'esercizio 2019 (-186 milioni di euro rispetto al 2018).

I ricavi del quarto trimestre 2019 della Business unit Domestic ammontano a 3.558 milioni di euro, in diminuzione di 291 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (-7,6%).

Nella tabella seguente sono riportati i principali risultati conseguiti nell'esercizio 2019 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con l'esercizio 2018.

(milioni di euro) 2019 2019 2018 Variazioni
(a-b)
confrontabile
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 14.078 14.081 15.031 (950) (6,3) (6,7)
Consumer 6.594 6.594 7.380 (786) (10,7) (10,7)
Business 4.624 4.627 4.678 (51) (1,1) (1,1)
Wholesale National Market 1.843 1.843 1.775 68 3,8 3,8
Wholesale International Market 947 947 1.272 (325) (25,6) (26,4)
Other 70 70 (74) 144

Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto all'esercizio 2018:

  • Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica; attività di caring, supporto al credito operativo, loyalty e retention, attività di vendita di competenza e gestione amministrativa dei clienti; è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi Flagship. I ricavi dell'esercizio 2019 del segmento Consumer sono pari a 6.594 milioni di euro e presentano una diminuzione, rispetto al 2018, di 786 milioni di euro (-10,7%), anche per effetto del mutato contesto competitivo e regolatorio. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 5.800 milioni di euro, con una diminuzione del 7,7% rispetto all'esercizio precedente (pari a -481 milioni di euro). In particolare:
    • i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari a 2.569 milioni di euro e registrano una riduzione di 246 milioni di euro (-8,7%) rispetto al 2018, imputabile alla mutata dinamica regolatoria e competitiva che ha innalzato il tasso di churn e messo pressione sui livelli di ARPU; da evidenziare peraltro che il quarto trimestre registra un miglioramento del trend rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente;
    • i ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari a 3.253 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2018 (-244 milioni di euro, pari a –7,0%); tale dinamica è caratterizzata da una diminuzione degli accessi solo in parte compensata da un incremento dei livelli di ARPU. Si evidenzia la crescita dei clienti Broadband, in particolare gli Ultra Broadband.

I Ricavi Handset e Bundle & handset del segmento Consumer sono pari a 794 milioni di euro, con una diminuzione di 305 milioni di euro rispetto al 2018 (-27,8%), concentrata sul comparto mobile per la mutata strategia commerciale sui prodotti, focalizzata sulla difesa della marginalità.

  • Business: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies e Telsy. I ricavi del segmento Business sono pari a 4.627 milioni di euro con una riduzione di 51 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (-1,1%, di cui -2,9% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:
    • i ricavi del Mobile evidenziano una performance negativa rispetto all'esercizio precedente (-9,9%), principalmente dovuta alla contrazione dei ricavi da servizi stand alone (-9,8%) per la riduzione dei livelli di ARPU;
    • i ricavi del Fisso crescono di 62 milioni di euro rispetto al 2018 (+1,7%) mentre i ricavi da servizi si mantengono sostanzialmente in linea: la contrazione dei prezzi e dei ricavi relativi ai servizi tradizionali (anche derivante dalla sostituzione tecnologica verso sistemi e soluzioni VoIP) è stata quasi completamente compensata dal costante incremento dei ricavi da servizi ICT.
  • Wholesale National Market: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile. Sono incluse le società: TN Fiber, TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese. Il segmento Wholesale National Market presenta nel 2019 ricavi pari a 1.843 milioni di euro, in aumento rispetto al 2018 di 68 milioni di euro (+3,8%) con una performance positiva, guidata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.
  • Wholesale International Market: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e Internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America. I ricavi dell'esercizio 2019 del segmento Wholesale International Market sono pari a 947 milioni di euro, in riduzione di 325 milioni di euro (-25,6%) rispetto al 2018. Tale andamento è principalmente connesso al nuovo posizionamento di Telecom Italia Sparkle nel business Voce, più focalizzato sulle relazioni a maggiore marginalità, anche in un'ottica di semplificazione ed efficienza dei processi operativi.
  • Other: il perimetro di riferimento è costituito da:
    • INWIT S.p.A.: dal mese di aprile 2015 opera in ambito Operations nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori. Come precedentemente indicato, al 31 dicembre 2019, Inwit viene presentata come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)" e i dati economici e i flussi finanziari della Business Unit Domestic dell'esercizio 2019 comprendono i dati dell'intero anno di Inwit S.p.A.;
    • Altre strutture Operations: presidio dell'innovazione tecnologica e dei processi di sviluppo, ingegneria, realizzazione ed esercizio delle infrastrutture di rete, IT, impiantistiche e immobiliari di competenza; sono inoltre incluse la società Flash Fiber e le attività svolte dalla componente Open Access per i processi di delivery e assurance dei servizi alla clientela, fino a settembre 2019 ricomprese nel segmento Wholesale e ora riclassificate a seguito del mutato assetto organizzativo;
    • Staff & Other: servizi e prestazioni svolte dalle funzioni di Staff e altre attività di supporto effettuate da società minori, tra cui anche la società Persidera, inclusa nei dati economici e nei flussi finanziari sino alla data di cessione, avvenuta in data 2 dicembre 2019.

EBITDA

L'EBITDA reported dell'esercizio 2019 della Business Unit Domestic è pari a 5.708 milioni di euro, beneficiando per un importo di 363 milioni di euro dell'applicazione dell'IFRS 16.

L'EBITDA confrontabile dell'esercizio 2019 ammonta a 5.345 milioni di euro, in diminuzione di 610 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (-10,2%).

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 6.041 milioni di euro in diminuzione di 321 milioni di euro rispetto al 2018 (-5,0%). In particolare, l'EBITDA dell'esercizio 2019 sconta un impatto negativo complessivo di 696 milioni di euro, riferito a oneri non ricorrenti relativi principalmente a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e passività a essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché alle citate rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBITDA 5.345 5.955 (610) (10,2)
Effetto conversione bilanci in valuta 2 (2)
Effetto variazione perimetro di consolidamento (3) 3
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 696 408 288
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 6.041 6.362 (321) (5,0)

L'EBITDA del quarto trimestre 2019 è pari a 1.154 milioni di euro.

L'EBITDA confrontabile del quarto trimestre 2019 è pari a 1.060 milioni di euro, in diminuzione di 156 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2018 (-12,8%).

In relazione alle dinamiche delle principali voci, a parità di principi contabili, si evidenzia quanto segue:

(milioni di euro) 2019
comparable
2018 Variazione
Acquisti di materie e servizi 5.408 6.360 (952)
Costi del personale 2.753 2.781 (28)
Altri costi operativi 1.099 763 336

In particolare:

▪ Altri proventi operativi (225 milioni di euro; 225 milioni di euro in termini confrontabili; 273 milioni di euro nell'esercizio 2018):

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 48 49 (1)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 50 27 23
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 29 33 (4)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 20 28 (8)
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22 (22)
Revisioni di stima e altre rettifiche 36 75 (39)
Altri proventi 42 39 3
Totale 225 273 (48)

▪ Acquisti di materie e servizi (5.042 milioni di euro; 5.408 milioni di euro in termini confrontabili; 6.360 milioni di euro nel 2018):

(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Acquisti di beni 1.175 1.732 (557)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi
d'interconnessione
1.192 1.561 (369)
Costi commerciali e di pubblicità 878 838 40
Consulenze e prestazioni professionali 114 140 (26)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 884 877 7
Costi per godimento di beni di terzi 631 647 (16)
Altri 534 565 (31)
Totale acquisti di materie e servizi 5.408 6.360 (952)
% sui Ricavi 38,4 42,3 (3,9)

Si riducono di 952 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018. Si rileva in particolare una riduzione degli acquisti per la rivendita, collegata alla diminuzione dei volumi venduti di terminali del mobile, in coerenza con il riposizionamento delle strategie commerciali in corso, una riduzione delle quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni, parzialmente compensato da un aumento dei costi commerciali e di pubblicità.

  • Costi del personale 2.753 milioni di euro; 2.753 milioni di euro in termini confrontabili; 2.781 milioni di euro 2018): diminuiscono di 28 milioni di euro, principalmente a seguito degli stessi fenomeni che hanno inciso sulla componente italiana dei costi del personale a livello di Gruppo, alla cui analisi si rimanda.
  • Altri costi operativi (1.099 milioni di euro; 1.099 milioni di euro in termini confrontabili; 763 milioni di euro nell'esercizio 2018):
(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 407 392 15
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 418 109 309
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
49 49
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 89 94 (5)
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 58 73 (15)
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
11 11
Altri oneri 67 35 32
Totale 1.099 763 336

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 416 milioni di euro (108 milioni di euro nel 2018) relativi principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate, nonché a oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori.

EBIT

L'EBIT reported dell'esercizio 2019 della Business Unit Domestic è pari a 1.887 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile dell'esercizio 2019 ammonta a 1.852 milioni di euro (16 milioni di euro nel 2018), con un incremento di 1.836 milioni di euro e un'incidenza sui ricavi del 13,2% (0,1% nell'esercizio 2018). Nel 2019 gli ammortamenti e le minusvalenze da cessione di attività non correnti ammontano a 3.391 milioni di euro (3.327 milioni di euro nel 2018) con un incremento legato principalmente all'ammortamento dello spettro 5G. Si ricorda che l'EBIT dell'esercizio 2018 scontava la svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e a

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.566 milioni di euro (3.013 milioni di euro nel 2018) con un'incidenza sui ricavi del 18,2% (20,0% nel 2018).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

Internationl Wholesale per un importo complessivo di 2.590 milioni di euro.

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazioni
assolute
%
EBIT 1.852 16 1.836 -
Effetto variazione perimetro di consolidamento (1) 1
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 714 2.998 (2.284)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.566 3.013 (447) (14,8)

L'EBIT del quarto trimestre 2019 è pari a 193 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile del quarto trimestre 2019 è pari a 162 milioni di euro e si incrementa di 397 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2018.

BRASILE

(milioni di euro) (milioni di reais)
2019 2019 2018 2019 2019 2018 Variazioni
confrontabile confrontabile assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 3.937 3.937 3.943 17.377 17.377 16.981 396 2,3 2,3
EBITDA 2.451 2.153 1.467 10.820 9.505 6.316 3.189 50,5 6,8
% sui Ricavi 62,3 54,7 37,2 62,3 54,7 37,2 17,5 pp 1,6 pp
EBIT 1.297 1.215 564 5.726 5.365 2.428 2.937 7,4
% sui Ricavi 33,0 30,9 14,3 33,0 30,9 14,3 16,6 pp 0,7 pp
Personale a fine esercizio (unità) 9.689 9.658 31 0,3

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 4,41422 nell'esercizio 2019 e a 4,30628 nell'esercizio 2018.

(milioni di euro) (milioni di reais)
4°Trimestre 4°Trimestre 4°Trimestre 4°Trimestre 4°Trimestre 4°Trimestre Variazioni
2019 2019 2018 2019 2019 2018
confrontabile confrontabile assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 1.007 1.007 1.025 4.586 4.586 4.457 129 2,9 2,9
EBITDA 499 423 417 2.298 1.955 1.807 148 8,2 8,3
% sui Ricavi 50,1 42,6 40,5 50,1 42,6 40,5 2,1 pp 2,1 pp
EBIT 272 181 186 1.250 850 807 43 5,3 5,6
% sui Ricavi 27,3 18,5 18,1 27,3 18,5 18,1 0,4 pp 0,4 pp
2019 2018
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) 54.447 55.923
MOU (minuti/mese) (**) 123,6 123,4
ARPU (reais) 23,7 22,5

(*) Include le linee sociali.

(**) Al netto dei visitors.

Ricavi

I ricavi del 2019 del gruppo Tim Brasil ammontano a 17.377 milioni di reais, in crescita di 396 milioni di reais rispetto al 2018 (+2,3%).

I ricavi da servizi sono pari a 16.597 milioni di reais, con un incremento di 391 milioni di reais rispetto ai 16.206 milioni di reais del 2018 (+2,4%).

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 780 milioni di reais (775 milioni di reais nel 2018). L'aumento riflette il cambiamento della politica commerciale, più focalizzata sul valore che sull'incremento dei volumi di vendita, i cui principali obiettivi sono lo sviluppo delle vendite di nuovi terminali che abilitano alla fruizione dei servizi BroadBand sulle reti 3G/4G da parte dei clienti TIM e il supporto alle nuove offerte di fidelizzazione per la clientela post-paid a più alto valore.

I ricavi del quarto trimestre 2019 ammontano a 4.586 milioni di reais, con un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (4.457 milioni di reais).

L'ARPU mobile (Average Revenue Per User) del 2019 è di 23,7 reais in crescita rispetto ai 22,5 reais registrati nel 2018 grazie al riposizionamento globale sul segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'uso dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee complessive al 31 dicembre 2019 sono pari a 54,4 milioni e presentano una variazione negativa di 1,5 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (55,9 milioni). Questa riduzione è riconducibile interamente al segmento pre-paid (-2,7 milioni) ed è solo in parte compensata dalla crescita nel segmento post-paid (+1,2 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 31 dicembre 2019 la clientela con formula post-paid rappresenta il 39,4% della base clienti, con un incremento di 3,2 punti percentuali rispetto a dicembre 2018 (36,2%).

EBITDA

L'EBITDA reported dell'esercizio 2019 è pari a 10.820 milioni di reais.

L'EBITDA comparabile del 2019 ammonta a 9.505 milioni di reais, in aumento di 3.189 milioni di reais (+50,5%). L'EBITDA del 2019 include 2.760 milioni di reais di proventi non ricorrenti netti (2 milioni di reais nel 2018) riconducibili alla contabilizzazione di crediti d'imposta per un importo pari a 3.024 milioni di reais (in seguito al riconoscimento da parte della Corte Suprema Federale Brasiliana ("STF") dell'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo dei contributi PIS/COFINS), compensati da oneri per spese non ricorrenti per un importo pari a 264 milioni di reais, rappresentati perlopiù da fondi per contenziosi normativi e potenziali passività correlate, da passività verso clienti e/o fornitori e da oneri per riorganizzazioni/ristrutturazioni aziendali.

L'EBITDA, al netto della componente non ricorrente, è pari a 6.745 milioni di reais e viene calcolato come segue:

(milioni di reais) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBITDA 9.505 6.316 3.189 50,5
Oneri/(Proventi) non ricorrenti (2.760) (2) (2.758) -
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 6.745 6.314 431 6,8

Escludendo le suddette componenti non ricorrenti, l'EBITDA è cresciuto del 6,8%, grazie sia al positivo andamento dei ricavi sia ai benefici di progetti di miglioramento dell'efficienza della struttura dei costi operativi.

L'EBITDA del quarto trimestre 2019 è pari a 2.298 milioni di reais. A parità di principi contabili, si attesta a 1.955 milioni di reais, in crescita di 148 milioni di reais rispetto al quarto trimestre 2018 (1.807 milioni di reais). L'EBITDA margin del quarto trimestre 2019 è pari al 42,6%, in aumento di 2,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (40,5%).

Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

(milioni di euro) (milioni di reais)
2019
confrontabile
2018 2019
confrontabile
2018 Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 1.748 1.846 7.721 7.950 (229)
Costi del personale 323 317 1.425 1.364 61
Altri costi operativi 523 491 2.301 2.117 184
Variazione delle rimanenze (5) (14) (20) (59) 39

EBIT

L'EBIT reported del 2019 ammonta a 5.726 milioni di reais.

L'EBIT comparabile del 2019 ammonta a 5.365 milioni di reais, in aumento di 2.937 milioni di reais rispetto al 2018 (2.428 milioni di reais).

Al netto della componente non ricorrente, l'EBIT organico è pari a 2.605 milioni di reais, in crescita del 7,4%, e viene calcolato come segue:

(milioni di reais) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBIT 5.365 2.428 2.937
Oneri/(Proventi) non ricorrenti (2.760) (2) (2.758) -
EBIT ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 2.605 2.426 179 7,4

L'EBIT del quarto trimestre 2019 ammonta a 1.250 milioni di reais. A parità di principi contabili, si attesta a 850 milioni di reais, in crescita di 43 milioni di reais (+5,3%) rispetto al quarto trimestre 2018 (807 milioni di reais). l'EBIT margin del quarto trimestre 2019 è pari al 18,5%, in miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (18,1%).

PRINCIPALI SVILUPPI COMMERCIALI

DOMESTIC

Consumer

TIM guida la rivoluzione digitale nel Paese, continuando ad investire in innovazione attraverso lo sviluppo di reti UltraBroadBand fissa e mobile, piattaforme, servizi di qualità fortemente personalizzati in base alle esigenze dei clienti. TIM è inoltre impegnata nel percorso di diffusione della cultura digitale anche nel tempo libero, proponendo offerte innovative, flessibili e sempre più convergenti che includono i migliori contenuti multimediali, film, serie TV, sport, musica, videogame, e grandi eventi fruibili attraverso decoder, smart TV, web e App mobile.

Nel corso del 2019 TIM ha continuato a sostenere lo sviluppo del mercato fisso Consumer con la nuova offerta TIM Super, l'offerta rivolta alle famiglie con una soluzione completa per tutti i bisogni: connettività, sicurezza, intrattenimento, smart home. TIM Super, lanciata a giugno a partire da 35 euro al mese, offre una connessione in Fibra fino ad 1GB in logica Best Tecnology Available, il modem TIM, TIM Vision e una soluzione a scelta tra sicurezza, smart home, voce illimitata e assistenza.

Per sostenere le attivazioni di nuovi clienti BroadBand e UltraBroadBand, l'offerta è stata ulteriormente arricchita nel corso del 2019, rendendone più semplice la selling proposition, introducendo punti prezzo più aggressivi e promo mirate per spingere la domiciliazione della fattura e sostenere la riduzione del churn.

Per tutto il 2019 TIM ha continuato a sostenere l'adozione delle nuove tecnologie in fibra con offerte dedicate ai clienti già ADSL raggiunti dal servizio FTTCab e FFTH, proponendo la migrazione verso la nuova tecnologia senza costi aggiuntivi e facendo leva su nuovi contenuti dell'offerta distintivi rispetto al mercato. I servizi di Smart Home e di sicurezza per la navigazione Safe Web nel portafoglio TIM Super ne sono un esempio, oltre alla convergenza con le SIM della famiglia con profilo mobile ad hoc legato all'offerta Fibra o vantaggi in Giga legati alla domiciliazione delle ricariche sul fisso.

Per sostenere il saldo netto delle linee fisse sul mercato l'offerta TIM Super si è ulteriormente arricchita con l'offerta per le seconde abitazioni, la TIM Flexy, un nuovo concetto di connessione in tecnologia FTTC ricaricabile per l'utilizzo non continuativo della navigazione da casa.

Un ruolo determinante a sostegno del Fisso è la spinta importante sui contenuti con partnership strategiche strette con i maggiori player e il lancio di offerte in bundle per la fruizione da casa con l'utilizzo del decoder TIM box e la qualità della Fibra. Nel mese di agosto è stata lanciata l'offerta Kit Sport inizialmente con i contenuti di NOW TV di SKY e successivamente con l'offerta completa di campionato di calcio di serie A e B e dei maggiori eventi sportivi grazie al bundle anche con Dazn. L'offerta ha un costo di 29,99 euro al mese con utilizzo di leve promozionali di sconto o gratuità per spingere le acquisizioni nelle stagionalità tipiche dello sport. Altre offerte di contenuti del panorama dei film e serie TV, quali ad esempio Chili, insieme con l'offerta TIM Vision sono le leve prioritarie e distintive a sostegno del fisso, anche grazie alle formule di addebito in bolletta.

Sempre nella logica di una maggiore diffusione del fisso si colloca il lancio nel mese di ottobre dell'offerta TIM Internet FWA per la famiglia ad un prezzo mensile molto competitivo di 24,90 euro al mese che grazie alla tecnologia FWA e ai modem dedicati, indoor o outdoor, dà la possibilità di navigare in internet con performance di 30Mega in download e 3Mega in upload anche il quelle zone (es. Aree Bianche) senza copertura in Fibra.

Sul fronte del Mobile nel corso del 2019 TIM ha continuato a sostenere lo sviluppo dell'UltraBroadBand 4G e 4.5G raggiungendo importanti traguardi, primo fra tutti il primato in termini di velocità in download nei test Ookla.

A livello nazionale la tecnologia 4G ha ormai raggiunto oltre 7.600 comuni, con una copertura superiore al 99% della popolazione. È proseguita poi a ritmo sostenuto la diffusione, nelle principali città italiane, dei servizi 4.5G (tecnologia LTE Advanced), che consentono di raggiungere una velocità di connessione dati fino a 700 Megabit al secondo.

Inoltre la leadership tecnologica di TIM si è confermata con il lancio del 5G che rappresenta un asset fondamentale per lo sviluppo futuro dei servizi mobili in grado di rivoluzionare la vita di cittadini, consumatori e imprese, proiettando il Paese in un ambiente in cui tutto sarà più smart e connesso: dalla pubblica sicurezza ai trasporti, dal monitoraggio ambientale alla sanità, al turismo e alla cultura, fino alle applicazioni nel campo dei media, dell'education e della realtà virtuale.

Il 5G di TIM è già disponibile con servizi per cittadini e imprese nelle principali città italiane con velocità fino a 2 Gigabit al secondo: Roma, Torino, Firenze e Napoli sono state le prime città coperte e recentemente si sono aggiunte Bologna, Genova, Brescia e Monza con il primo autodromo d'Europa connesso in 5G. Entro il 2021 saranno 120 le città coperte, 200 le destinazioni turistiche, 245 i distretti industriali e 200 i progetti specifici per le grandi imprese.

Sul 5G TIM sta inoltre continuando il percorso di sviluppo con numerose sperimentazioni live di servizi in ambito Smart City, sanità, turismo e cultura. L'ultimo evento in ordine temporale è stato nel corso del Monza Rally Show 2019, in cui tutti gli spettatori hanno potuto vivere e testare i nuovi servizi abilitati dal 5G: auto a guida remota, Smart City e Pubblica Sicurezza, Cloud Gaming, Virtual Reality e Video 360° 4K per vivere gli eventi live in modo innovativo e coinvolgente.

Il posizionamento di leadership tecnologica costituisce per TIM un vantaggio competitivo fondamentale per differenziarsi in un mercato altamente competitivo. Sfruttando l'elemento distintivo della qualità della rete TIM ha potuto proseguire una strategia di "valore" e un focus sulla qualità della propria proposta, mantenendo un posizionamento premium sul mercato.

Altro elemento fondamentale della strategia commerciale è la fidelizzazione della clientela, con l'obiettivo di diminuzione del churn e di stabilizzazione della spesa dei clienti. In questa ottica sono stati lanciati sul mercato portafogli d'offerta che offrono vantaggi sui contenuti e sconti sui canoni per i clienti che scelgono come metodo di pagamento la domiciliazione bancaria o l'addebito su carta di credito.

Un'ulteriore misura per aumentare la conoscenza del cliente ed il suo livello di soddisfazione è TIM Party, programma di fidelizzazione accessibile solo on line e rivolto a tutti i clienti TIM.

Il programma è strutturato su tre livelli:

  • vantaggi trasversali per tutti i clienti che accedono;
  • vantaggi specifici dedicati a cluster selezionati in base all'anzianità e alla presenza di più servizi TIM (3Play, 4Play);
  • concorsi a premi.

TIM Party, con il suo posizionamento innovativo e differenziante, si pone gli obiettivi di incremento della fidelizzazione della clientela, della penetrazione dei servizi, della customer base digitale.

Infine, sempre in ottica di fidelizzazione del cliente, così come annunciato a novembre 2019, nel corso del mese di febbraio 2020, stati siglati oggi gli accordi tra TIM S.p.A. e Santander Consumer Bank S.p.A. per l'avvio di una partnership per offrire una piattaforma di erogazione del credito al consumo dedicata ai clienti di TIM. Grazie a questa partnership verranno offerti, progressivamente presso tutti i punti vendita TIM, finanziamenti per l'acquisto di prodotti con piani rateali. In una fase successiva verranno proposti anche prestiti personali, carte di credito e prodotti assicurativi, pensati per soddisfare le esigenze dei clienti e caratterizzati da una forte propensione all'innovazione ed alla digitalizzazione, due elementi da sempre distintivi delle due società. L'avvio dell'offerta di servizi di credito al consumo rappresenta il primo passo cui seguirà lo sviluppo di nuova Joint Venture societaria, che opererà a valle dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni, e che consentirà a TIM di ottenere una ulteriore riduzione del debito e l'ottimizzazione del costo del credito. Inoltre i clienti TIM potranno utilizzare, in maniera agevole e semplice, soluzioni finanziarie ed assicurative, personalizzate e trasparenti, rafforzando la continuità e la solidità del rapporto.

Business

L'azione di TIM sul mondo delle aziende si è focalizzata nel 2019 sulle seguenti direttrici:

  • rafforzare la fidelizzazione della Customer Base con interventi strutturali sull'offerta e sul miglioramento della Customer Experience, attraverso azioni di caring e politiche commerciali di "more for more" che valorizzano gli asset TIM di operatore integrato;
  • migliorare il presidio commerciale del mercato di riferimento, soprattutto attraverso l'incremento della prossimità dei canali commerciali, sia diretti sia indiretti;
  • ampliare il footprint sul mercato ICT attraverso l'incremento dell'offerta orientata a servizi/data "over-thenetwork" sul segmento dei grandi clienti e attraverso servizi "a scaffale" Cloud based per le PMI.

Obiettivi primari del 2019 sono stati la tutela della Customer Base e il rafforzamento del posizionamento di TIM come player nazionale di riferimento per le esigenze IT delle aziende piccole, medie e grandi e della Pubblica Amministrazione. Tali obiettivi sono stati perseguiti attraverso il mantenimento della distintività dell'offerta e il potenziamento del front end commerciale, che è stato funzionale anche ad accompagnare la progressiva migrazione del mix dei servizi utilizzati dai clienti verso modelli più aggiornati che fanno leva sull'adozione estensiva della connettività in Fibra/VoIP su rete fissa, del LTE su rete mobile e del Cloud. Significativo effort è stato posto sullo sviluppo dell'ARPU, attraverso proposizioni di bundle e la valorizzazione di servizi professionali distintivi e riconoscibili.

Nel Fisso, in particolare verso il segmento SOHO-SME, TIM ha da un lato semplificato il portafoglio di offerta, imperniato sulle soluzioni in Fibra e VoIP, e dall'altro ampliato il mercato indirizzabile Business con il lancio di soluzioni Fixed Wireless Access.

Le azioni di loyalty e a sostegno della crescita dell'ARPU sono state realizzate tramite bundle convergenti con il Mobile, con la proposizione dell'offerta TIM 100%, e tramite la creazione di offerte "More 4 More" di Tripla Protezione.

Nei servizi di Unified Communication (offerta TIM Comunicazione Integrata Smart), in convergenza con servizi di rete mobile e servizi IT, è proseguito il focus volto a migliorare il Time 2 Market.

La gestione di caring ha beneficiato di una nuova segmentazione della clientela che incrocia il valore del cliente con la dotazione tecnologica e sono state rinforzate le azioni di pre-retention che fanno leva su modelli predittivi.

È stata ulteriormente rafforzata la strategia di proposizione di servizi in Cloud, che affianca a consolidati servizi VoIP e di Collaboration evoluta, la proposizione "cloud-on premise" dell'offerta di Trunking SIP nell'ambito di TIM Comunicazione Integrata, in piena sinergia allo sviluppo dei servizi IT.

Lo sviluppo dell'offerta di Information Technology si è focalizzato sulla valorizzazione delle soluzioni hybrid e public cloud, attraverso la definizione di partnership strategiche con i principali OTT e sul consolidamento di offerte IT erogate in bundle con la connettività fissa e mobile. Inoltre si è lavorato al consolidamento della offerta "Vertical" IoT grazie sia alla collaborazione con partner e società partecipate su specifici ambiti (es. fleet management) sia grazie alle soluzioni M2M Narrowband IoT. In parallelo si è sviluppato ulteriormente il bouquet di servizi basati su Analytics integrando le soluzioni di piattaforma di TIM e Olivetti con applicativi di terze parti al fine di arricchire il valore informativo e strategico delle soluzioni di Big data.

L'integrazione dell'offerta di connettività con i servizi in public cloud gestiti da TIM ha trovato la sua massima espressione nell'estensione dell'offerta di DNS sicuro TIM Safe Web alle offerte di connettività per tutti i segmenti di mercato Business. La clientela protetta dal servizio di sicurezza ha superato il livello di 600.000 accessi, consolidando un livello di blocchi da minacce informatiche superiore al miliardo.

E' stato avviato il progetto TIM Multicloud, per l'erogazione di servizi ibridi che comprendono soluzioni TIM Cloud Business, componenti On Premise dei Clienti e il Public Cloud dei principali OTT (Amazon, Microsoft, Google). Il punto di forza della soluzione MultiCloud è la Cloud Management Platform (CMP) che consente al Cliente di monitorare in modalità l'intera architettura sotto il profilo gestionale, sistemistico ed economico (cost control). È inoltre proseguito lo sviluppo dell'offerta IT per SME (Small and Medium Enterprise): il Market Place Digital Store ha raggiunto circa 170 soluzioni indirizzate alla PMI, sviluppate anche dai partner dell'ecosistema TIM Open, sia in logica orizzontale che verticale: e-commerce, e-payment, security, videocontrollo ne sono solo alcuni esempi. Inoltre si è avviato l'ampliamento del portafoglio con una nuova gamma di offerte per le PMI con un approccio alla trasformazione digitale di tipo consulenziale, accompagnando il cliente nella scelta dei servizi più adatti alle sue esigenze.

TIM ha annunciato la firma di un Memorandum of Understanding con Google Cloud per la definizione di una partnership strategica.

Relativamente all'offerta Mobile, nel 2019:

  • è proseguito lo sviluppo del servizio Ultra BroadBand Mobile basato sulla diffusione del VoLTE con il boost derivato dal lancio dell'offerta 5G su tutta la customer base business anche abilitando applicativi Verticali (es. industry 4.0, smart city);
  • si è rafforzata la proposition della convergenza fisso-mobile-ICT, con un'offerta dedicata "TIM 100%" e l'introduzione della fattura e dell'assistente unico per trasferire al cliente i benefici del posizionamento di TIM come unico operatore convergente;
  • è proseguita la strategia acquisitiva basata sul valore con una logica d'offerta a prezzi flessibili che massimizza l'efficacia commerciale e la redditività;
  • è proseguita la logica di "more money for more value" attraverso l'arricchimento del portafoglio di offerta con soluzioni bundle VAS e IT; ad esempio tramite il TIM Safe WEB che sfrutta la rete di TIM garantendo la sicurezza sia sul mobile che sul fisso.

Olivetti nel corso del 2019 si è focalizzata sulla crescita del fatturato generato dall'offerta di soluzioni digitali (IoT e Data Monetization) e sul recupero di efficienza nell'ambito prodotti (office e retail); in particolare la commercializzazione di prodotti ha saputo intercettare la forte domanda dovuta alla necessità di adeguamento alla nuova normativa sull'invio telematico dei corrispettivi (cosiddetto "scontrino elettronico"). Le tradizionali competenze di mercato e sulle tecnologie innovative hanno consentito ad Olivetti di sviluppare – prevalentemente nell'ambito dei pagamenti elettronici, smart metering, tracking – nuove piattaforme e soluzioni, basate su sensori che utilizzano la tecnologia Narrowband IoT.

BRASILE

Nel corso del 2019, TIM Brasil ha completamente rinnovato il portafoglio di offerta con un generale riposizionamento del brand verso clienti ad alto valore, facendo leva sulla sua posizione dominante nella rete 4G (copertura e disponibilità).

Questo nuovo approccio ha influito profondamente sulla composizione della base clienti, principalmente nel segmento pre-paid, portando a un'intensa e progressiva migrazione da piani tariffari giornalieri mono servizio (voce e/o dati) a piani ricorrenti settimanali/mensili che abbinano pacchetti voce e dati ad altri servizi digitali a valore aggiunto (musica, e-reading, streaming video), con l'obiettivo di stabilizzare il flusso dei futuri ricavi e gestire proattivamente l'attuale consolidamento del mercato delle seconde SIM.

In particolare, le principali azioni commerciali sono state:

  • maggior semplificazione grazie a un nuovo concept del segmento pre-paid, che abbina la ricarica a un pacchetto di servizi (TIM Pre TOP) in grado di offrire soluzioni complete e distinte per servizi voce e dati e pacchetti di social network illimitati per un periodo specifico (due settimane);
  • consolidamento della presenza nel segmento di fascia alta con concept basato su hub di intrattenimento. L'offerta TIM Controle include social network illimitati (WhatsApp, Facebook messenger, Telegram e Waze) e altri social network senza limiti per tre mesi (Instagram, Facebook e Twitter), un pacchetto dati di 5 GB e chiamate illimitate verso tutti, al costo di 49,99 reais al mese;
  • a giugno 2019 TIM si è rinnovata ancora con TIM Black Família. Il nuovo portafoglio introduce il concept di hub di intrattenimento grazie al lancio della prima offerta in Brasile che include un abbonamento a Netflix. I clienti avranno vantaggi condivisi, in aggiunta a TIM Music di Deezer, roaming internazionale, rollover dei dati, social network illimitati e più autonomia nella gestione dei limiti dei dati. Il dispositivo viene inoltre introdotto come strumento importante per vendere l'offerta ed evitare la guerra prezzo/GB;
  • il 5G è già un target a livello mondiale. In Brasile non è ancora sicuro quando e come lo spettro sarà messo all'asta. Ciononostante, TIM ipotizza un ruolo da protagonista, con lo studio di applicazioni e la creazione del giusto contesto per il lancio della tecnologia, con prove su rete reale che interesseranno tutti i fornitori (Huawei, Ericsson, Nokia) e prove nei negozi che coinvolgano i clienti con la tecnologia 5G;
  • Fisso: il focus sugli investimenti nell'espansione di FTTH (Fiber To The Home) continua, con offerte a velocità più alta e stabilità ottimale della connessione. TIM ha iniziato a investire in questo tipo di tecnologia nel quarto trimestre del 2017, chiudendo il quarto trimestre del 2019 con un numero di famiglie con servizio FTTH pari al il 28% della base clienti TIM a banda larga fissa;
  • negli ultimi 12 mesi TIM Live Internet, l'offerta residenziale a banda larga attraverso la rete mobile (WTTX), è stata lanciata in 43 nuove città.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

DOMESTIC

Si riportano di seguito le principali variazioni del contesto normativo in ambito domestico intervenute nel 2019. In merito ai procedimenti Antitrust (A514, I799, I820, PS11379, IP312, PS11532 e IP327), nonché a quello relativo alla Fatturazione a 28 giorni, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

Nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche UE

La Direttiva (UE) 2018/1972, che istituisce il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo (Codice), sarà applicabile negli Stati membri a valle del suo recepimento negli ordinamenti legislativi nazionali, che dovrà avvenire entro il 21 dicembre 2020.

Il Codice rivede e sostituisce il precedente quadro regolamentare europeo costituito dalla Direttiva Accesso, Direttiva Quadro, Direttiva Autorizzazioni e Direttiva Servizio Universale.

Le principali novità riguardano la regolamentazione dell'accesso/interconnessione, la gestione dello spettro e gli obblighi di Servizio Universale.

Regolamentazione accesso e interconnessione

Le nuove norme mirano a stimolare gli investimenti nelle reti ad altissima capacità continuando a tutelare la concorrenza e gli interessi degli utenti finali.

Il Codice individua due modelli regolamentari, finalizzati a promuovere gli investimenti efficienti nelle reti di accesso:

  • il modello "wholesale-only", in base al quale l'Autorità Nazionale di Regolamentazione (ANR) potrà esentare da alcuni obblighi, tra cui quello di orientamento al costo, gli operatori con Significativo Potere di Mercato (SPM) che offrono servizi di comunicazione elettronica esclusivamente nei mercati all'ingrosso, imponendo loro solo gli obblighi di non discriminazione, accesso e di praticare prezzi equi e ragionevoli;
  • il modello di co-investimento, in base al quale l'Autorità Nazionale di Regolamentazione (ANR) potrà esentare da qualsiasi obbligo le reti ad altissima capacità (Very High Capacity Networks – VHCN) degli operatori con significativo potere di mercato, a condizione che siano realizzate sulla base di un'offerta di co-investimento aperta a qualsiasi soggetto e che sia garantito l'accesso alla rete a condizioni trasparenti e non discriminatorie.

Il Codice privilegia inoltre l'obbligo di accesso alle infrastrutture rispetto agli altri obblighi ex ante ed estende la possibilità di imporre obblighi simmetrici di accesso alle infrastrutture essenziali di rete oltre il primo punto di distribuzione/concentrazione. Sono introdotti periodi più lunghi (cinque anni anziché tre) di market review per offrire maggiori certezze agli operatori ed è prevista la fissazione da parte della Commissione europea di cap di prezzo UE rispettivamente per la tariffa di terminazione mobile e per quella di terminazione fissa applicabile a tutti gli operatori attivi sui mercati della terminazione.

Gestione dello spettro

Il Codice introduce nuove regole per lo sviluppo delle reti mobili e del 5G, tra cui la durata minima dei diritti d'uso delle frequenze, pari a 15 anni con proroga di ulteriori 5, e il diritto per gli operatori di installare le small cell sulle infrastrutture pubbliche, quali pali elettrici e semafori.

Obblighi Servizio Universale

Il Codice prevede che sia imposto, in capo a tutti i fornitori del servizio di accesso a internet a banda larga e dei servizi di comunicazione vocale in postazione fissa, un obbligo di "accessibilità economica" per gli utenti residenziali (in particolare a basso reddito o con esigenze sociali particolari). Gli Stati membri hanno comunque la facoltà di imporre gli obblighi di servizio universale (inclusi obblighi di copertura ove necessario) in capo ad imprese designate (come avviene attualmente).

Ciascuno Stato membro deve decidere quale sia l'accesso adeguato a internet a banda larga; la velocità di accesso deve come minimo consentire agli utenti finali di fruire dei servizi elencati all'allegato V del Codice.

Uno Stato membro ha la possibilità di continuare a prevedere obblighi legati alla telefonia pubblica, purché la necessità che tale servizio debba rientrare ancora all'interno del servizio universale venga dimostrata sulla base delle circostanze nazionali e sia limitata a dove vi sia questa necessità (ad es. aeroporti, stazioni, ospedali).

Non sono più previsti obblighi specifici di QoS-Qualità del Servizio legati alla fornitura del servizio universale. Gli Stati membri possono inoltre scegliere la modalità di finanziamento dei costi legati al servizio universale: pubblico e/o settoriale.

Regolamento BEREC

Il Regolamento 2018/1971, rivede le regole di funzionamento dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) ed i compiti ad esso assegnati. In particolare, questi includono:

  • assistere e consigliare la Commissione, su sua richiesta, in relazione all'elaborazione di proposte legislative nel campo delle comunicazioni elettroniche, inclusa qualunque proposta di modifica del Regolamento o del Codice;
  • formulare orientamenti sull'attuazione del Codice (es. mappatura geografica delle reti di accesso, delle reti ad altissima capacità – VHCN e co-investimento, obblighi simmetrici);
  • double-lock veto del BEREC e della Commissione sulle decisioni relative all'imposizione di obblighi simmetrici oltre il primo punto di distribuzione o concentrazione e non imposizione di obblighi in presenza di impegni vincolanti al co-investimento in VHCN (introdotto nel Codice).

Il Regolamento non modifica la Governance del BEREC: continuano ad essere previsti il BEREC ed il BEREC Office, quest'ultima in qualità di agenzia UE con personalità giuridica.

Regolamentazione comunicazioni internazionali intra-UE

Il Regolamento BEREC introduce anche dei cap (prezzi massimi) per le chiamate e per gli SMS internazionali intra-UE per la sola clientela consumer sia fissa che mobile.

I cap per chiamate e SMS internazionali intra-UE sono applicati dal 15 maggio 2019, per una durata di 5 anni, quindi fino al 14 maggio 2024:

  • 19 eurocent/min (+IVA) per le chiamate internazionali intra-UE;
  • 6 eurocent/SMS (+IVA) per gli SMS internazionali intra-UE.

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

Il provvedimento finale pubblicato in data 8 agosto 2019 definisce gli obblighi e le condizioni economiche dei servizi di accesso wholesale per il periodo 2018-2021.

Le principali decisioni riguardano:

  • abrogazione della qualifica di TIM come operatore con Significativo Potere di Mercato (SPM) nel mercato dell'accesso – e, di conseguenza, abrogazione di tutti gli obblighi di regolamentazione ex ante - nel comune di Milano e conferma della qualifica di operatore SPM nel resto del territorio nazionale;
  • abrogazione dell'obbligo di orientamento al costo dei prezzi dei servizi bitstream rame e fibra in 26 comuni considerati "contendibili" (lista da aggiornare con frequenza annuale); possibilità di applicare, nei medesimi comuni, prezzi VULA diversi dal valore medio nazionale fissato dall'Autorità a partire dal 2021, qualora siano verificate determinate condizioni che saranno definite dall'Autorità con apposito procedimento avviato con delibera n. 481/19/CONS pubblicata in data 4 febbraio 2020;
  • canoni di accesso wholesale su rame e fibra per il 2018 pari a quelli del 2017, a meno di una contenuta riduzione del canone VULA FTTC;
  • aumento graduale del prezzo del full unbundling (ULL) e del bitstream su rame nel triennio 2019-2021;
  • stabilità del prezzo del sub loop unbundling (SLU) nel triennio 2019-2021;
  • graduale diminuzione dei prezzi di accesso in fibra (VULA FTTC e FTTH) e differenziazione, a partire dal 2021, del prezzo della banda a seconda se la linea di accesso sia su rete in rame o NGA;
  • abrogazione degli attuali obblighi di comunicazione preventiva ad AGCom e verifica di "replicabilità" ex ante per le offerte di punta (cosiddette "offerte flagship") con velocità maggiore o uguale a 100 Mbit/s e riduzione, negli altri casi, del periodo di comunicazione preventiva da 30 a 20 giorni;
  • definizione del processo e delle tempistiche per la chiusura delle centrali di TIM (decommissioning);
  • possibilità di utilizzo del vectoring nei cabinet FTTC nei quali gli operatori alternativi non hanno richiesto linee di sub loop unbundling (SLU);
  • eliminazione delle attuali asimmetrie nelle procedure di cambio operatore su rete TIM tra processi di rientro in TIM e quelli di passaggio da TIM ad operatori alternativi.

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

A fine dicembre 2018 è stato assegnato a Open Fiber anche il terzo e ultimo bando per la copertura delle "aree bianche" ultra-broadband non coperte dai piani degli operatori privati. La relativa Concessione per le regioni Calabria, Puglia e Sardegna è stata firmata il 2 aprile 2019.

Al fine di avere un quadro aggiornato della copertura delle aree grigie e nere, il 18 gennaio 2019, Infratel ha avviato una nuova consultazione sui piani di copertura UltraBroadBand delle aree dichiarate come "nere" e "grigie" a seguito delle precedenti consultazioni.

Gli esiti della consultazione sono stati pubblicati il 15 maggio 2019. Infratel ritiene necessari ulteriori approfondimenti tecnici e avvierà un tavolo tecnico con gli operatori al fine di approfondire le evoluzioni tecnologiche delle soluzioni FWA e VDSL in grado di raggiungere velocità superiori a 100 Mbit/s.

Questa attività di monitoraggio dovrebbe essere utilizzata per consentire al Governo italiano di valutare l'avvio di interventi pubblici finalizzati a ottenere un salto di qualità (step change) nelle coperture UltraBroadBand delle aree "grigie" non coperte a 100 Mbit/s.

Al fine di evitare ogni sovrapposizione con gli interventi privati in corso e, al contempo, garantire la più ampia copertura del territorio, prima di ogni notifica di interventi pubblici, Infratel chiederà agli operatori di stipulare un contratto sugli impegni di copertura dichiarati.

Nella riunione del Comitato per Banda Ultra-larga (COBUL) del 17 luglio 2019 il Governo ha approvato il lancio della seconda fase del Piano Banda Ultra Larga (BUL) per intervenire nelle aree grigie del Paese e sostenere la domanda di servizi ultraveloci attraverso appositi voucher per la connettività di clienti consumer, business e della Pubblica Amministrazione. Le modalità operative degli interventi previsti saranno definite dal COBUL di concerto con MiSE/Infratel e sottoposte alla Commissione Europea. In data 19 dicembre 2019, il COBUL ha deciso per rilanciare l'azione del Governo sul piano UBB e di convocarsi una volta al mese per monitorare i progressi dell'iter di definizione dei provvedimenti sul versante infrastrutturale e degli incentivi alla domanda.

Nella riunione del COBUL del 23 gennaio 2020 è stato approvato un documento programmatico che prevede entro fine estate 2020 l'emanazione dei provvedimenti per l'indizione di una nuova gara per le aree grigie e l'adozione di voucher per la domanda.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2019 AGCom ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCom ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale

Costo netto

A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCom sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004 -2007, l'Autorità ha avviato con la delibera 89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007. In data 11 settembre 2019, l'Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/CIR) con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005 approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a oggi ancora "in fieri", a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l'Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l'analisi di sostituibilità fisso-mobile, in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n. 6881 dell'8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato su-indicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23 maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/CIR, l'Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR. In data 4 dicembre 2019, AGCom ha avviato le attività di certificazione del Costo Netto 2010, da svolgersi a

cura della società BDO S.p.A.. Le attività si concluderanno alla fine del mese di marzo del corrente anno. A seguire saranno avviate le attività di revisione delle annualità di costo netto 2011, 2012 e 2013.

Per quanto riguarda gli obiettivi di qualità del servizio universale, nel corso del 2019 AGCom ha sanzionato due volte TIM, ciascuna volta per un importo pari a 58.000 euro. Entrambe le sanzioni derivano del mancato raggiungimento, in anni differenti, dell'obiettivo relativo al "Tempo medio di risposta dell'operatore alle chiamate entranti". La prima delle due sanzioni si riferisce al 2017 e la mancata conformità è stata di 17" (rilevata da AGCom con la delibera 103/19/CONS: consuntivo 87" vs. obiettivo di 70"). La seconda sanzione si riferisce all'anno successivo (2018) e in questo caso la non conformità è stata di 24" (rilevata da AGCom con la delibera 438/19/CONS: consuntivo 94" vs. obiettivo di 70").

Per la sola delibera 103/19/CONS, a causa del mancato rispetto di alcuni requisiti formali, il 18 giugno 2019 TIM ha presentato ricorso per l'annullamento innanzi al TAR del Lazio.

Linee guida del recesso volontario

Con la delibera n. 487/18/CONS l'Autorità ha disciplinato le modalità con cui gli operatori devono gestire le modalità di dismissione e trasferimento dell'utenza nei contratti per adesione.

TIM ha impugnato la delibera relativamente alle disposizioni che limitano il diritto di recuperare in maniera piena i costi in caso di recesso (sconti da promozioni, rate prodotti). A febbraio 2020, il giudizio risulta ancora pendente.

Libertà di scelta del Modem

Con la delibera n. 348/18/CONS l'Autorità ha sancito il principio di libertà di scelta del modem da parte dell'utente per l'accesso ad Internet.

TIM ha impugnato la delibera per le disposizioni transitorie in merito ai clienti che abbiano un'offerta internet con un modem in abbinata obbligatoria a titolo oneroso (vendita e noleggio) nei mesi precedenti all'entrata in vigore della delibera n. 348/18/CONS (1° dicembre 2018). A seguito dell'ordinanza del Consiglio di Stato di fine 2018 che ha sospeso le disposizioni transitorie in attesa della fissazione dell'udienza al TAR Lazio, e che ha chiesto di anticipare l'udienza fissata per ottobre, il TAR del Lazio in data 29 gennaio 2019 ha confermato l'udienza pubblica, già fissata per il 23 ottobre 2019. In data 28 gennaio 2020, il TAR ha rigettato il ricorso di TIM. Sono in corso le valutazioni degli effetti della sentenza e di un'eventuale impugnativa.

Contributi Autorità

Contributo AGCom

A marzo 2019 TIM ha corrisposto con riserva 18,3 milioni di euro per il contributo AGCom 2019. Il valore è stato calcolato applicando il tasso dell'1,3 per mille ai ricavi iscritti nel Bilancio 2017 della Società come previsto dalle linee guida definite nella delibera AGCom n. 527/18/CONS.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e D.Lgs. 101/2018

Il 25 maggio 2018 è diventato efficace il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Regolamento UE n. 2016/679 - General Data Protection Regulation – GDPR).

Inoltre, il 19 settembre 2018 è entrato in vigore il D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101, che ha adeguato il Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196) alle disposizioni del GDPR - Regolamento UE 2016/679.

Al fine di garantire - nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR, TIM ha realizzato gli interventi previsti dal piano di adeguamento.

Tra i principali adeguamenti si segnala:

  • la nomina del Data Protection Officer e l'attivazione dei relativi punti di contatto a disposizione delle persone interessate per questioni relative al trattamento dei loro dati personali;
  • si è completata nel corso del 2018 la revisione della policy "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo Telecom Italia" al fine di adeguarla alle disposizioni del GDPR in TIM e nelle società del Gruppo ed è stata completata a settembre 2019 la revisione della stessa policy, in conseguenza dell'entrata in vigore del D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101;
  • l'aggiornamento dei testi delle numerose informative sul trattamento dei dati personali, fornite da TIM e dalle altre Società del Gruppo alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori).

È stato quindi definito uno specifico progetto formativo finalizzato a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali. Tale formazione è stata erogata nel corso del 2019.

Estensione della Golden Power ai servizi in tecnologia 5G

Decreto-Legge 25 marzo 2019, n. 22 e Decreto legge 11 luglio 2019, n. 64

Il decreto legge 25 marzo 2019, n. 22 emenda il decreto legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56 e classifica lo sviluppo del 5G come attività strategica inerente la difesa e la sicurezza nazionale, tale da richiedere controlli più severi.

Sono assoggettati a poteri speciali in particolare:

  • a) la stipula di contratti o accordi aventi ad oggetto l'acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi 5G;
  • b) l'acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla realizzazione o gestione;
  • c) gli elementi indicanti la presenza di fattori di vulnerabilità che potrebbero compromettere l'integrità e la sicurezza delle reti e dei dati che vi transitano.

In particolare, la stipula di contratti e l'acquisizione di componenti ad alta intensità da soggetti esterni all'Unione Europea, comportano l'obbligo di notifica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in modo da consentire il tempestivo esercizio del potere di veto.

La mancata osservanza dell'obbligo di notifica comporta una sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiore all'1 per cento del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio.

Il decreto legge, inoltre, prevede l'adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) per individuare misure di semplificazione delle modalità di notifica.

Al riguardo, in data 27 giugno 2019, il Governo ha avviato una consultazione pubblica, funzionale all'adozione del DPCM, al fine di raccogliere dai soggetti interessati contributi relativi ai seguenti temi:

a) individuazione delle modalità semplificate di notifica, eventualmente differenziate (ad esempio, in base all'attività svolta, ai servizi offerti o alla tipologia di infrastruttura interessata);

b) definizione di procedure e termini semplificati per l'istruttoria, in relazione a specifiche circostanze.

I contributi sono stati inviati a luglio 2019.

In data 11 luglio 2019 è stato pubblicato il decreto legge n. 64 che introduce ulteriori modifiche delle disposizioni del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56.

In particolare in tema di 5G, il nuovo decreto introduce l'obbligo di notificare alla Presidenza del Consiglio dei ministri entro dieci giorni dalla conclusione di un contratto o accordo aventi ad oggetto l'acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti 5G ovvero l'acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla predetta realizzazione o gestione, quando posti in essere con soggetti esterni all'Unione Europea, un'informativa completa, in modo da consentire l'eventuale esercizio del potere di veto o l'imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni.

Entro quarantacinque giorni dalla notifica, il Presidente del Consiglio dei Ministri comunica l'eventuale veto ovvero l'imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni.

In considerazione della mancata conversione in legge del citato decreto legge n. 64, la disciplina della Golden Power (sia quella generale sia quella specifica del 5G) è stata ulteriormente integrata dalle disposizioni del decreto legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito con la legge 18 novembre 2019, n. 133, recante "Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica". In particolare, si dispone che gli obblighi volti ad assicurare la sicurezza cibernetica trovano applicazione anche nei confronti delle imprese già assoggettate agli obblighi di notifica specifici per il 5G. Sono stati, inoltre, allungati i termini entro i quali devono essere concluse le valutazioni ai fini dell'eventuale esercizio dei poteri speciali da parte del Governo.

BRASILE

Revisione del modello di prestazione del servizio di Telecomunicazioni

Nel mese di aprile 2016, il gruppo di lavoro composto dal Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e Anatel ha pubblicato la sua relazione finale contenente la diagnosi del settore delle telecomunicazioni e ha proposto le linee guida per la revisione del modello normativo brasiliano. Successivamente è stato presentato un disegno di legge (79/2016) al Congresso brasiliano, che suggerisce modifiche alla legge generale delle telecomunicazioni (LGT).

La Legge 13.879 è stata approvata nel 2019 ed è entrata in vigore il 4 ottobre, stabilendo un nuovo contesto normativo per la regolamentazione delle telecomunicazioni in Brasile. Si tratta del più grande cambiamento da 20 anni.

Il nuovo quadro di riferimento per le telecomunicazioni consente ai concessionari di telefonia fissa di adattare i loro contratti passando da un regime di concessione a un regime di autorizzazione. Questo passaggio dalla concessione all'autorizzazione deve essere richiesto dal concessionario e necessita dell'approvazione dell'Agenzia Nazionale Brasiliana per le Telecomunicazioni (Anatel). In cambio i concessionari devono, tra le altre condizioni, assumere impegni d'investimento per ampliare i servizi di telefonia fissa a banda larga in aree in cui non vi sono dinamiche competitive adeguate per questi servizi, al fine di ridurre al minimo le carenze e le disuguaglianze tra le aree brasiliane.

Il cambiamento riguarda inoltre i ruoli per l'autorizzazione all'uso delle radiofrequenze, stabilendo i successivi rinnovi (oggi limitati a uno soltanto) e consente lo scambio di radiofrequenze tra operatori (mercato secondario dello spettro). Nei mesi seguenti le procedure di adeguamento della concessione al regime di autorizzazione e la definizione dei criteri per il calcolo degli impegni di investimento continueranno a essere regolamentate dal Governo federale e da Anatel.

Un'altra serie di importanti regole è stata sancita nel decreto 9612/2018 ("Connectivity Plan"), stabilendo una serie di linee guida per l'adeguamento dei termini di condotta, l'onerosa concessione di autorizzazione dello spettro e atti normativi in generale, tra cui: (i) espansione di reti di trasporto delle telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) maggiore copertura delle reti di accesso mobili a banda larga; e (iii) ampliamento della copertura della rete di accesso della banda larga fissa in aree prive di accesso a internet attraverso questo tipo di infrastruttura. Tale decreto stabilisce inoltre che la rete nata dagli impegni sarà soggetta a condivisione dal momento dell'entrata in servizio, salvo in presenza di dinamiche competitive adeguate nel relativo mercato di riferimento.

Con riferimento alle scadenze per il potenziamento delle pipeline non in linea con la regolamentazione vigente, al rilascio di autorizzazioni per la concessione dell'uso di radiofrequenze e all'emissione di altri atti normativi in generale, gli impegni di investimento (definiti da Anatel e approvati da MCTIC) saranno perlopiù incentrati sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e in specifiche zone del paese. A tal fine le reti di TLC realizzate sulla base di tali impegni sono soggette ad accessi condivisi.

Revisione del Regolamento sulla Competizione

Nel novembre 2012, l'autorità di regolamentazione brasiliana Anatel ha introdotto gli strumenti per l'analisi di mercato, per l'identificazione degli operatori con significativo potere di mercato e per la conseguente imposizione di obblighi ex ante (Plano Geral de Metas de Competição – PGMC).

In ogni mercato, Anatel ha imposto una serie di obbligazioni asimmetriche per gli operatori che hanno un Significant Market Power (SMP).

Nel mese di luglio 2018, Anatel ha pubblicato il nuovo PGMC rivedendo alcuni punti e definendo due nuovi mercati: (i) interconnessione per servizi mobili; e (ii) trasmissione dati ad alta capacità.

TIM Brasil è stata identificata come operatore SMP per: (i) terminazioni di rete mobile; (ii) roaming nazionale; e (iii) trasporto di dati ad alta capacità (in cinque municipalità).

Le misure applicate all'operatore SMP in questi mercati includono l'obbligo per gli operatori non SMP di offrire servizi di roaming nazionali. È stato mantenuto l'obbligo di accesso alla rete in rame (es: leased lines, bitstream e full unbundling) per gli operatori fissi integrati verticalmente aventi un SMP.

Dal 2016, le tariffe di interconnessione fissa seguono l'approccio cost oriented. A dicembre 2018, Anatel ha pubblicato le leggi che stabiliscono le MTR che saranno valide dal 2020 al 2023.

Revisione del Regolamento sulla Qualità del Servizio

A dicembre 2019, Anatel ha approvato il nuovo Regolamento sulla Qualità dei Servizi di Telecomunicazione (RQUAL), basato su un approccio reattivo delle norme. Secondo questo nuovo modello, la qualità è misurata in base a tre indicatori - Indice di Qualità del Servizio, Indice della Qualità Percepita e Indice dei Reclami degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). In base all'approccio reattivo delle norme, Anatel sarà in grado di adottare misure in base al caso specifico, inclusi l'indennizzo del consumatore, l'adozione di un piano d'azione o l'applicazione di misure precauzionali volte a garantire il miglioramento degli standard di qualità.

L'entrata in vigore del nuovo regolamento è prevista per il 2021; fino alla formazione di un Gruppo di Lavoro da parte di Anatel, gli operatori e l'organo di supporto per la garanzia della qualità (ESAQ) definiranno gli obiettivi, i criteri e i valori di riferimento e Anatel monitorerà gli indicatori che garantiscono l'analogia con quelli nuovi introdotti nel nuovo RQUAL. I criteri e i valori di riferimento saranno stabiliti nei prossimi 12 mesi dal Gruppo di Lavoro.

700 MHz e switch off TV analogica

Nel mese di settembre 2014, TIM ha vinto la gara per l'aggiudicazione delle frequenze di banda 700MHz (4G/LTE), con un prezzo di 1,7 miliardi di reais e impegni aggiuntivi per 1,2 miliardi di reais (in quattro rate annuali, corrette di inflazione) come contributo al consorzio previsto dal bando ("EAD") tra tutti gli operatori aggiudicatari (TIM, Algar, Claro e Vivo) per la gestione della liberazione della banda 700MHz attraverso lo switch off della TV analogica, la ridistribuzione dei canali e l'attenuazione delle interferenze (c.d. clean up). A tal fine, il primo pagamento (370 milioni di reais) è stato eseguito nel mese di aprile 2015, altri due versamenti (per un totale di 860 milioni di reais) sono stati concentrati nel mese di gennaio 2017 e nel mese di gennaio 2018 è avvenuto il pagamento dell'ultima rata (142 milioni di reais).

Dal 2016 lo spettro è stato liberato per il traffico mobile e a giugno 2019 è stata garantita la disponibilità di tutti i comuni, il che significa che l'intera popolazione brasiliana può essere coperta da LTE a 700 MHz.

"Marco Civil da Internet" e Neutralità della Rete

Il "Marco Civil da Internet" (MCI), approvato nel mese di aprile 2014 con legge n. 12.965/2014, ha stabilito la neutralità della rete come il "dovere di trattare in forma identica i diversi pacchetti di dati senza distinzione in base al contenuto, all'origine e alla destinazione, al servizio, al terminale o all'applicazione". L'11 maggio 2016 è stato pubblicato il DPR n. 8.771/2016, che disciplina le eccezioni al principio della neutralità della rete, disposto nell'articolo 9 della legge suddetta.

Nell'agosto 2017 la Soprintendenza Generale ("GS") del CADE (Consiglio Amministrativo di Difesa Economica) ha emesso una decisione favorevole ai fornitori di telecomunicazioni mobili, non prevedendo oneri sanzionatori in relazione a un'indagine preliminare condotta per presunte pratiche anticoncorrenziali associate a offerte "zero rating" e a offerte promozionali sul consumo di dati in internet. Diverse parti interessate sono state ascoltate dalla GS, tra cui il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e Anatel, e si è giunti alla conclusione che i modelli di business su Internet non dovrebbero essere vietati ex ante, ma piuttosto monitorati organicamente per evitare potenziali casi di concorrenza sleale.

Trasformazione Digitale Strategica e Internet delle Cose

A marzo 2018 è stato pubblicato il decreto E-Digital 9319/2018, al fine di individuare circa 100 azioni strategiche volte a incentivare le dinamiche competitive e il livello della produttività online nel paese, nonché l'aumento dei livelli di connettività e inclusione digitale. Queste azioni mirano ad affrontare i principali temi strategici

dell'economia digitale, tra cui l'infrastruttura di connettività, l'uso e la protezione dei dati, l'Internet delle Cose e la cybersecurity.

A giugno 2019 è stato pubblicato il decreto sul Piano Nazionale per l'Internet delle Cose (decreto 9854/2019), allo scopo di regolamentare e incoraggiare questa tecnologia in Brasile. Nel decreto si fa riferimento all'Internet delle Cose (IoT) come all'"infrastruttura che integra l'offerta di servizi a valore aggiunto a capacità di connessione fisica o virtuale delle cose grazie a dispositivi basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione esistenti e la loro evoluzione, attraverso l'interoperabilità". Il decreto elenca i temi seguenti, definendoli necessari a sostenere ulteriormente il Piano Nazionale per l'Internet delle Cose: (i) scienza, tecnologia e innovazione; (ii) integrazione internazionale; (iii) istruzione e formazione professionale; (iv) infrastruttura di connettività e interoperabilità; (v) regolamentazione, sicurezza e privacy; (iv) fattibilità economica.

Protezione dei dati

Il 14 agosto 2018, il Presidente brasiliano ha promulgato la Legge Generale sulla Protezione dei Dati (Legge 13.709/2018). Le nuove disposizioni di legge, come promulgate dal Presidente, sono più vicine al GDPR, inclusa una significativa applicazione extraterritoriale e sanzioni sino al 2% del fatturato globale della Società relativo all'esercizio precedente.

A dicembre 2018, il Provvedimento Provvisorio 869/2018 approvato dal precedente Presidente modificava la Legge 13.709 per creare l'Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati (ANPD), in seno alla struttura della Presidenza della Repubblica, che implica un controllo maggiore da parte dello Stato e, tra gli altri temi, l'estensione a 24 mesi dell'entrata in vigore della Legge (agosto 2020). Entro tale data (agosto 2020) sarà richiesto a tutte le persone giuridiche di adeguare le proprie attività di trattamento dei dati alle nuove norme. A luglio 2019 il Provvedimento Provvisorio 869/2018 è stato convertito nella Legge 13.853, che prevede il mantenimento dell'ANPD quale organo dell'amministrazione pubblica federale, in quanto parte del ramo esecutivo.

IL CONTESTO COMPETITIVO

DOMESTIC

Il mercato

Nel corso del 2019 il mercato italiano delle TLC ha continuato a mostrare una contrazione di valore dovuta alla forte competizione.

Lo sviluppo del Broadband e dell'UltraBroadBand è stato il principale elemento di evoluzione del mercato. La maggiore disponibilità dell'UltraBroadBand consentirà sempre più agli operatori di sviluppare offerte convergenti che associano ai servizi TLC anche servizi Media & Entertainment, servizi IT, servizi Digitali. L'offerta di tali servizi darà ulteriore spinta all'adozione da parte dei clienti della banda larga.

Il mercato delle telecomunicazioni italiano rimane fortemente competitivo, con il maggiore impatto delle dinamiche di mercato sui servizi di connettività voce e dati. Inoltre nel nuovo mondo digitale gli operatori di telecomunicazioni devono confrontarsi con Over The Top – OTT e produttori di device con asset e logiche competitive completamente diverse.

I modelli di business tradizionali dei diversi player sono quindi mutati nel tempo per sfruttare le nuove opportunità e contenere le minacce dei nuovi entranti:

  • nel settore Media & Entertainment, in funzione della crescente importanza del Web come piattaforma di distribuzione complementare. Il mercato televisivo in Italia nel 2019 ha visto l'ulteriore sviluppo di servizi video OTT on demand (VOD e SVOD), unito alla crescente diffusione di servizi OTT che includono contenuti video lineari. La centralità della rete a banda larga in queste nuove modalità di fruizione vede players OTT, operatori di Telecomunicazioni e produttori di Consumer Electronics acquisire un ruolo sempre più rilevante;
  • nel mercato dell'Information and Communication Technology, dove, sebbene complessivamente in crescita nel 2019, la componente TLC tradizionale fissa e mobile tende a contrarsi, in favore delle componenti IT relative alla trasformazione digitale, soprattutto delle grandi aziende, ad esempio con l'adozione di soluzioni Cloud per le loro infrastrutture tecnologiche. Questa evoluzione e trasformazione è destinata a proseguire anche con l'estensione della copertura del Paese delle reti 5G. In tale settore si assiste quindi ad un rafforzamento degli operatori di telecomunicazioni, anche attraverso partnership, per andare a intercettare la crescita che nei prossimi anni dovrebbe essere guidata dalla digitalizzazione delle PMI e dagli adeguamenti di regolamentazione, come quelli sempre più stringenti relativi alla sicurezza informatica;
  • i produttori di Consumer Electronics possono sviluppare piattaforme di servizi fruibili tramite Internet facendo leva sul possesso del terminale e sulla gestione dell'user experience, disintermediando il rapporto del cliente con l'operatore di TLC.

Per quanto riguarda invece il posizionamento attuale degli operatori di telecomunicazioni nei mercati convergenti si evidenziano, come in parte sopra anticipato, con livelli differenziati di evoluzione:

  • lo sviluppo di nuovi servizi in ambito Media & Entertainment (TV, Music, Gaming) e di nuovi servizi Digitali (Smart Home, Digital Advertising, Mobile Payment-Digital Identity);
  • lo sviluppo di Servizi Innovativi nel mercato IT, in particolare in ambito Cloud.

Dopo l'aggiudicazione nel 2018 delle frequenze, il 2019 è stato caratterizzato dal progressivo deployment della rete 5G e dall'attivazione del servizio da parte di TIM e Vodafone nelle principali città con il lancio commerciale di piani tariffari specifici.

Dopo l'iniziale lancio gli operatori si stanno muovendo per cogliere le diverse opportunità nell'ambito di nuovi mercati verticali (es. energy & utilities, smart city, smart manufacturing, automotive, eHealth) e così fornire nuovi servizi, abilitare nuovi processi produttivi ed incrementare l'efficienza nella gestione ottimizzata dei prodotti.

Contesto competitivo nelle Telecomunicazioni Fisse

Il mercato delle telecomunicazioni fisse continua ad essere caratterizzato da un lato dal declino dei ricavi da accesso e voce e dall'altro dalla crescita dei ricavi da BroadBand ed UltraBroadBand. Negli ultimi anni gli operatori si sono concentrati principalmente sullo sviluppo della penetrazione del BroadBand e dell'UltraBroadBand e sulla difesa della voce tramite l'introduzione di pacchetti "bundled" voce, banda larga e servizi, in un contesto di elevata competizione con conseguente pressione sui prezzi.

Lo scenario di mercato evidenzia rilevanti interventi infrastrutturali, oltre che da parte di TIM, anche da parte di altri soggetti, in primo luogo da parte di Open Fiber (società controllata da ENEL e CDP), Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico) e Fastweb che hanno presentato e stanno conducendo estesi piani di sviluppo di proprie reti di telecomunicazioni in fibra ottica in molte aree del Paese.

Per quanto riguarda le grandi città, Open Fiber ha comunicato un piano autonomo che prevede lo sviluppo di connessioni Fiber To The Home (FTTH) in 271 principali città italiane, raggiungendo circa 9,6 milioni di unità immobiliari per l'inizio del 2023, grazie a investimenti per 3,8 miliardi di euro.

Dopo aver ottenuto nel luglio 2018 un finanziamento di 3,5 miliardi di euro, lo sviluppo della rete di Open Fiber ha subito una forte accelerazione aprendo alla commercializzazione 129 città (dato aggiornato a gennaio 2020), tra cui molte delle principali città italiane, come Milano, Torino e Bologna, cablate precedentemente da "Metroweb" (acquisita a dicembre 2016), oltre ad altre città quali Bari, Cagliari, Catania, Napoli, Padova, Perugia, Venezia, Genova, Palermo, Firenze, e ad altre di minori dimensioni, prevalentemente satelliti di Milano, Torino e Bologna. Ha, inoltre, annunciato ad agosto 2019 l'apertura della commercializzazione dei propri servizi su un quartiere di Roma.

Open Fiber - secondo notizie di stampa – ha siglato accordi coi principali concorrenti di TIM sul mercato retail delle telecomunicazioni per fornire i propri servizi UltraBroadBand (UBB), ove disponibili.

Per quanto riguarda le aree a fallimento di mercato, le cosiddette aree bianche dei cluster C e D del piano Banda Ultralarga del Governo, Infratel è intervenuta direttamente nello sviluppo della rete UBB in una serie di comuni italiani ("Aree ad intervento diretto Infratel") e, negli ultimi tre anni, ha aperto tre bandi pubblici relativi allo sviluppo di una rete per servizi UBB in circa 7.500 comuni appartenenti a 19 regioni:

  • nel primo Bando Open Fiber ha vinto tutti e 5 i lotti nelle 6 regioni coinvolte (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Abruzzo e Molise) su circa 3.000 comuni;
  • nel secondo Bando Open Fiber ha vinto tutti e 6 i lotti nelle 10 regioni coinvolte (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia) più la Provincia Autonoma di Trento, per un totale di circa 3.700 comuni;
  • nel terzo Bando Open Fiber ha vinto tutti e 3 i lotti nelle 3 regioni coinvolte (Puglia, Calabria e Sardegna) su circa 880 comuni.

A dicembre 2019 sono 2.811 i cantieri aperti nell'ambito delle prime due gare Infratel/Open Fiber di cui 1.934 in fibra ottica FTTH e 877 di tipo wireless (FWA), tuttavia registrando forti ritardi nell'apertura alla commercializzazione dei servizi nelle aree oggetto dell'intervento.

Fastweb sta perseguendo un suo rilevante piano di sviluppo UBB secondo due principali direttrici: partnership con TIM in Flash Fiber e nella copertura FTTH delle 29 principali città italiane e sviluppo di una propria rete FTTC anche acquisendo infrastrutture e servizi, quali il Sub Loop, da TIM. A maggio 2019 ha annunciato di aver siglato un accordo con Open Fiber per poter utilizzare le connessioni FTTH realizzate da OF nelle aree non coperte da infrastrutture proprietarie oltre che nelle aree bianche.

Quindi lo sviluppo dei Piani dei soggetti alternativi, sia per quanto riguarda le grandi città italiane sia per quanto riguarda le aree a fallimento di mercato, porta ad un'importante evoluzione della concorrenza infrastrutturale, con lo sviluppo di dinamiche competitive diverse in funzione della presenza ed articolazione delle infrastrutture UltraBroadBand disponibili:

  • zone con presenza di reti FTTH eventualmente sovrapposte a reti FTTC di TIM o anche degli OLO con utilizzo di servizi infrastrutturali di TIM (Sub Loop, etc.);
  • zone con presenza di una sola rete FTTH sovrapposta a reti FTTC di TIM o anche degli OLO con utilizzo di servizi infrastrutturali di TIM (Sub Loop, etc.);
  • zone con presenza di reti FTTH sovrapposte a reti ADSL di TIM e degli OLO con utilizzo di servizi di TIM;
  • zone con presenza di reti FTTC sovrapposte a reti ADSL di TIM e degli OLO con utilizzo di servizi di TIM.

Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni fisse è inoltre caratterizzato dalla presenza, oltre che di TIM, di operatori quali Wind-Tre, Fastweb, Vodafone, Tiscali, che evidenziano modelli di business focalizzati su differenti segmenti di mercato.

A fine 2019 gli accessi fissi in Italia sono stimati in circa 19,5 milioni (inclusi gli accessi OLO Infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access) in diminuzione rispetto all'anno precedente. La competizione nel mercato dell'accesso ha prodotto una graduale riduzione della quota di mercato di TIM.

Per quanto riguarda il mercato della banda larga, al 31 dicembre 2019 i clienti BroadBand fisso in Italia (intesi come utilizzatori di soluzioni BroadBand ed UltraBroadBand) si stima abbiano raggiunto un tasso di penetrazione sugli accessi fissi pari a circa il 90%. La diffusione del BroadBand continua ad essere spinta non solo dai device abilitanti (es. Smart TV, Smart Speaker, dispositivi connessi) ma anche dalla domanda crescente di velocità e di abilitazione ai nuovi servizi over IP che stanno raggiungendo ampissima diffusione (Media & Entertainment, IT, Servizi Digitali).

Contesto competitivo nelle Telecomunicazioni Mobili

Prosegue per il mercato mobile il trend di razionalizzazione delle seconde e terze carte SIM Human così come la crescita delle SIM Machine To Machine (M2M).

Accanto a servizi innovativi già decollati e in piena fase di sviluppo, come nel caso delle Mobile Apps, vi sono diversi altri ambiti di mercato, associati allo sviluppo del BroadBand Mobile, con un significativo potenziale di crescita nel medio termine, quali ad esempio l'Internet of Things ed il Mobile Payment.

Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni mobili nel 2019 continua ad essere caratterizzato dall'offerta particolarmente aggressiva dell'operatore Iliad in termini di prezzo e di volume di dati offerto, operatore che continua a guadagnare clienti e conseguentemente quota di mercato a discapito degli altri operatori infrastrutturati, principalmente WindTre, mentre TIM ha evidenziato una maggiore capacità di tenuta anche grazie all'apporto del second brand Kena Mobile. Anche gli MVO (operatori virtuali) hanno mostrato una crescita a discapito degli operatori infrastrutturati; tra questi Poste Mobile rappresenta il player di maggior rilievo.

Quanto sopra ha continuato a determinare un calo della spesa in servizi, anche se si sta evidenziando un alleggerimento della pressione competitiva sulle tariffe con i principali operatori mobili che mostrano un trend di incremento dei prezzi delle offerte bundle a fronte di una crescente qualità sia dei servizi offerti che delle performance di rete.

BRASILE

Le tendenze macroeconomiche dell'ultimo trimestre del 2019 confermano lo scenario di ripresa atteso per il 2020, sebbene le previsioni per il 2019 siano state progressivamente ridimensionate nel corso dell'anno fino al terzo trimestre, soprattutto a causa delle incertezze politiche generate dalla riforma delle pensioni. Pertanto, lo scenario prevalente rimane quello di una ripresa economica lenta, dopo una grave recessione in particolare nel periodo 2015-16. La disoccupazione è diminuita leggermente e l'inflazione è tornata a livelli più contenuti (sotto il 4,5% nel 2019).

Sebbene regni ancora una certa incertezza politica, soprattutto rispetto alla capacità del nuovo governo di portare a termine alcuni programmi economici liberali come la riforma amministrativa e fiscale, il mercato ha preso atto dei primi risultati presentati finora reputandoli favorevoli alle imprese, sulla scia del recente aumento registrato sul mercato azionario brasiliano (Ibovespa +32% nel 2019).

Nonostante il miglioramento degli indicatori finanziari, le condizioni economiche sono ancora difficili, poiché il deficit di bilancio e i debiti in aumento (per i governi centrali, gli Stati federali e i comuni) comportano un rischio che può essere gestito solo con un maggior numero di riforme strutturali, per le quali occorre l'approvazione del Congresso. L'attuale governo riconosce la necessità di introdurre e considerare le riforme come priorità assoluta per il 2020, oltre alla privatizzazione di alcune aziende (come Eletrobras, Telebras, Poste, DataPrev) per consentire la crescita costante dell'economia nei prossimi anni e migliorare gli investimenti nelle infrastrutture.

Il settore delle telecomunicazioni mobili ha visto prevalere una certa razionalità nel mercato e nella concorrenza, con operatori che basano le loro offerte commerciali puntando più sulle caratteristiche e sulla quantità dei servizi che su politiche aggressive di prezzo, in particolare per la prima metà del 2018.

Nel segmento pre-paid, il principale obiettivo degli operatori è quello di aumentare la percentuale della frequenza di utilizzo dei servizi, facendo leva sul consolidamento in atto nel mercato delle SIM, incentivando il passaggio a piani tariffari settimanali e mensili o ibridi (post-paid Controle) con pacchetti di servizi offerti in bundle differenziati in base alle diverse esigenze dei clienti (chiamate vocali illimitate o consumo di dati). Questa strategia punta a migliorare il mix della base clienti garantendo maggiore stabilità (e una riduzione del tasso di abbandono) e una dinamica di crescita dell'ARPU. La base pre-paid ha registrato un calo del 7,6% rispetto all'anno precedente.

Nel segmento mobile post-paid si registra un aumento della base clienti, supportato principalmente dal segmento hybrid Controle (in particolare dalla migrazione di clienti pre-paid), benché anche le linee post-paid "pure" abbiano registrato una certa crescita basata su strategie di segmentazione dell'offerta attraverso l'introduzione di caratteristiche distintive nell'utilizzo dei servizi sui dati (ad esempio l'utilizzo illimitato di dati su app specifiche come WhatsApp, Facebook, Twitter, Netflix, ecc.), in una logica di politica commerciale "More for More" che sta garantendo una stabilità di prezzi e un'efficace azione di riposizionamento della base clienti su offerte a maggiore valore (voce + dati + contenuti). La base post-paid ha registrato una crescita del 6,1% rispetto all'anno precedente.

La qualità del servizio è ancora un elemento distintivo di differenziazione. Gli operatori che hanno investito di più nello sviluppo delle reti 4G (copertura e capacità) e nel miglioramento dei processi che impattano sulla customer experience avranno maggiore capacità di praticare una politica dei prezzi "premium" rispetto ai concorrenti, in relazione all'evoluzione delle aspettative dei clienti che daranno sempre più importanza alla qualità di fruizione dei servizi dati e dei contenuti a più alto valore. I tre principali operatori hanno già coperto oltre il 90% della popolazione urbana brasiliana con il 4G (fino a dicembre 2019, ultimi dati disponibili) e garantiscono una percentuale superiore al 77% del tempo con disponibilità di 4G (secondo il rapporto di Opensignal, gennaio 2020).

Il mercato del broadband fisso ha registrato una crescita del 4,3% su base annua, trainato principalmente da operatori di mercato più piccoli (+25,7% su base annua), che tendono a offrire maggiore velocità di download e/o una presenza nelle aree in cui gli operatori incumbent hanno limitazioni infrastrutturali. Di conseguenza, gli operatori incumbent tradizionali stanno subendo forti perdite nella loro base clienti. Il tasso di penetrazione tra la popolazione rimane ancora a livelli bassi (circa il 47% delle case) se paragonati ai valori raggiunti in numerosi altri paesi, e rappresenta una buona opportunità di sviluppo nel medio termine supportata da uno scenario macro-economico in miglioramento.

In questo contesto, dal 2017 TIM ha ridefinito la propria strategia commerciale per permettere a TIM Live di fare leva sulla propria infrastruttura di rete in fibra, offrendo servizi internet UltraBroadBand attraverso FTTC e in particolare FTTH, non solo in alcune delle maggiori città brasiliane ma anche in città dove emergono opportunità per questi servizi ad alta qualità. TIM Live ha quindi aumentato la propria copertura raggiungendo 23 città prima della fine del 2019, e prevede di estenderla ulteriormente nei prossimi anni. Alla fine del 2019, TIM Live aveva una base clienti di 566.000 utenti (con una crescita del 21,1% su base annua). Per le città più piccole, TIM ha lanciato il servizio WTTx service, che offre servizi a banda larga attraverso la rete mobile LTE, facendo leva sulla primaria copertura 4G di TIM per soddisfare la crescente domanda di banda larga residenziale, in particolare nelle aree con scarse infrastrutture fisse degli operatori incumbent locali.

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

ATTIVO NON CORRENTE

  • Avviamento: si riduce di 3.686 milioni di euro, da 26.769 milioni di euro di fine 2018 a 23.083 milioni di euro al 31 dicembre 2019 per effetto di:
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" dell'avviamento attribuito alla società INWIT S.p.A. (-3.600 milioni di euro);
    • cessione della società Persidera S.p.A.. Così come richiesto dallo IAS 36 par. 86 è stata effettuata la derecognition del goodwill ad essa associato pari a 68 milioni di euro;
    • differenza cambio negativa relativa all'avviamento della Business Unit Brasile(1) (-18 milioni di euro).

Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

  • Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 1.222 milioni di euro, da 8.889 milioni di euro di fine 2018 a 7.667 milioni di euro al 31 dicembre 2019, quale saldo fra le seguenti partite:
    • investimenti industriali (+1.064 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-1.675 milioni di euro);
    • riclassifiche, a seguito all'adozione dell'IFRS 16 dall'1.1.2019, degli Indefeasible Right of Use IRU nonché dei diritti d'uso di infrastrutture in Brasile, da Attività immateriali alla specifica voce Diritti d'uso su beni di terzi (per un importo di 445 milioni di euro);
    • cessione di Persidera S.p.A., con conseguente uscita dal perimetro di consolidamento di Attività immateriali per un import di 98 milioni di euro;
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" delle attività immateriali relative alla società INWIT S.p.A. (-11 milioni di euro);
    • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 57 milioni di euro).
  • Attività materiali: si riducono di 2.135 milioni di euro, da 16.146 milioni di euro di fine 2018 a 14.011 milioni di euro al 31 dicembre 2019, quale saldo fra le seguenti partite:
    • investimenti industriali (+2.644 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-2.469 milioni di euro);
    • riclassifiche, in seguito all'adozione dell'IFRS 16 dall'1.1.2019, dei beni in locazione finanziaria e di migliorie da Attività materiali alla specifica voce Diritti d'uso su beni di terzi (per un importo di 1.923 milioni di euro);
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" delle attività materiali relative alla società INWIT S.p.A. (-285 milioni di euro);
    • cessione di Persidera S.p.A., con conseguente uscita dal perimetro di consolidamento di Attività materiali per un importo di 44 milioni di euro;
    • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 58 milioni di euro).
  • Diritti d'uso su beni di terzi: a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 (Leasing) il Gruppo TIM ha scelto di classificare i diritti d'uso su beni di terzi in una specifica voce della situazione patrimoniale-finanziaria. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Nota "Diritti d'uso su beni di terzi" del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM. Ciò ha comportato l'iscrizione al 1° gennaio 2019 di diritti d'uso per 3.503 milioni di euro oltre alle citate riclassifiche di attività immateriali e materiali per complessivi 2.368 milioni di euro. Al 1° gennaio 2019 i Diritti d'uso su beni di terzi sono pari a complessivi 5.871 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2019 i Diritti d'uso su beni di terzi sono pari a complessivi 5.494 milioni di euro, con una riduzione di 377 milioni di euro quale saldo tra le seguenti partite:

  • investimenti (76 milioni di euro) e incrementi di contratti di leasing (+1.140 milioni di euro);
  • ammortamenti dell'esercizio (-783 milioni di euro);
  • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" dei diritti d'uso su beni di terzi relativi alla società INWIT S.p.A. (-636 milioni di euro);
  • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 174 milioni di euro).

(1) Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 4,52808 al 31 dicembre 2019 ed era pari a 4,43664 al 31 dicembre 2018.

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

E' pari a 22.626 milioni di euro (21.747 milioni di euro al 31 dicembre 2018), di cui 20.280 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (19.528 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e 2.346 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (2.219 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono le seguenti:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
A inizio esercizio 21.747 23.695
Effetto adozione IFRS 16
A inizio esercizio rettificato 21.747 23.695
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio 1.206 (1.694)
Dividendi deliberati da: (296) (281)
TIM S.p.A. (166) (166)
Altre società del Gruppo (130) (115)
Variazione perimetro di consolidamento (44)
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto 4 2
Altri movimenti 9 25
A fine esercizio 22.626 21.747

FLUSSI FINANZIARI

L'indebitamento finanziario netto rettificato reported è pari a 27.668 milioni di euro.

In termini confrontabili, l'Indebitamento finanziario netto rettificato si è attestato a 23.839 milioni di euro, in riduzione di 1.431 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (25.270 milioni di euro).

Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2019 sono di seguito esposte:

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 2019 2019 2018 Variazione
confrontabile
(a) (b) (a-b)
EBITDA 8.151 7.489 7.403 86
Investimenti industriali di competenza (3.784) (3.784) (4.009) 225
Investimenti per licenze di telefonia mobile /
spectrum
(2.399) 2.399
Variazione del capitale circolante netto operativo: (549) (598) 1.194 (1.792)
Variazione delle rimanenze 129 129 (99) 228
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti
netti per lavori su commessa
(49) 49
Variazione dei debiti commerciali (28) (45) (150) 105
Variazione di debiti per licenze di telefonia
mobile / spectrum
(18) (18) 1.886 (1.904)
Altre variazioni di crediti/debiti operativi (632) (664) (394) (270)
Variazione dei fondi relativi al personale (246) (246) (208) (38)
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni 235 235 96 139
Operating free cash flow netto 3.807 3.096 2.077 1.019
Di cui Operating Free Cash Flow connesso
all'acquisizione di licenze di telefonia mobile /
spectrum (18) (18) (513) 495
% sui Ricavi 21,2 17,2 11,0 6,2 pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre
dismissioni
160 160 18 142
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di
oneri accessori
10 10 22 (12)
Investimenti finanziari (5) (5) (6) 1
Pagamento dividendi (279) (279) (256) (23)
Incrementi di contratti di leasing finanziari (1.140) (168) (70) (98)
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni
netti, non operativi
(1.414) (1.399) (1.747) 348
Impatto applicazione IFRS 16 al 1.1.2019 (3.553)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento
finanziario netto rettificato delle attività in
funzionamento (2.414) 1.415 38 1.377
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento
finanziario netto delle attività cessate/attività
non correnti destinate ad essere cedute
16 16 16
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento
finanziario netto rettificato
(2.398) 1.431 38 1.393

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2019 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile / spectrum

Nell'esercizio 2019 gli investimenti industriali sono pari a 3.784 milioni di euro (6.408 milioni di euro nell'esercizio 2018).

Gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile / spectrum sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 2019
confrontabile
peso % 2018 peso % Variazione
Domestic 2.912 77,0 5.518 86,1 (2.606)
Brasile 872 23,0 890 13,9 (18)
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 3.784 100,0 6.408 100,0 (2.624)
% sui Ricavi 21,1 33,8 (12,7) pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 2.912 milioni di euro (5.518 milioni di euro nell'esercizio 2018). In termini organici e al netto dell'acquisizione nel 2018 dei diritti d'uso per le frequenze 5G in Italia (2.399 milioni di euro) la riduzione è pari a -206 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente grazie alle azioni di continuo miglioramento delle condizioni e dei termini di spesa nonché per effetto, sulle componenti di accesso fisso e mobile, dei livelli di coverage già raggiunti;
  • nel 2019 la Business Unit Brasile ha registrato investimenti industriali per 872 milioni di euro, in calo di 18 milioni di euro rispetto al 2018 (890 milioni di euro). Escludendo l'impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (-22 milioni di euro), gli investimenti industriali sono aumentati di 4 milioni di euro e sono principalmente finalizzati al rafforzamento dell'infrastruttura della rete Ultra BroadBand mobile e allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.

Variazione del Capitale circolante netto operativo

In termini confrontabili, la variazione del Capitale circolante netto operativo dell'esercizio 2019, riflette un assorbimento di 598 milioni di euro (variazione positiva per 1.194 milioni di euro nell'esercizio 2018). In particolare, le "altre variazioni di crediti/debiti operativi" (-664 milioni di euro) sono principalmente connesse ai maggiori crediti operativi della Business Unit Brasile a seguito dell'esito favorevole di contenziosi fiscali. La variazione del 2018 era principalmente connessa ai maggiori debiti operativi (+1.922 milioni di euro) conseguenti all'acquisizione dei diritti d'uso per frequenze di telefonia mobile (5G) in Italia.

Variazione dei fondi relativi al personale

Nell'esercizio 2019 la variazione ammonta a -246 milioni di euro (-208 milioni di euro nell'esercizio 2018) e si riferisce principalmente agli utilizzi per le uscite correlate ai piani di esodazione, già accantonati nei precedenti esercizi, nonché alla rivisitazione di stima e decorrenza delle uscite della Capogruppo, previste per l'esercizio 2020 (anche in coerenza all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definito da ultimo nell'Accordo sindacale del 26 febbraio 2019), nonchè agli oneri iscritti a valle degli accordi siglati con le OO.SS. dalle società Olivetti, H.R. Services e Telecom Italia Sparkle, in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92.

Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni

E' positivo per 160 milioni di euro e si riferisce principalmente alla cessione di Persidera S.p.A., avvenuta in data 2 dicembre 2019, con un incasso di 142 milioni di euro, nonché ad altre cessioni di partecipazioni (7 milioni di euro) e a dismissioni di attività non correnti avvenute nell'ambito del normale ciclo operativo (7 milioni di euro). Nell'esercizio 2018 il flusso complessivo era stato positivo per 18 milioni di euro.

Aumenti/Rimborsi di capitale, comprensivi di oneri accessori

Nell'esercizio 2019 ammontano a 10 milioni di euro e sono essenzialmente rappresentati dalla contribuzione del socio esterno al Gruppo all'aumento di capitale di una società controllata (nell'esercizio 2018 la voce ammontava a 22 milioni di euro).

Incrementi di contratti di leasing finanziari

Nell'esercizio 2019 la voce è pari a 1.140 milioni di euro.

In termini confrontabili sono pari a 168 milioni di euro (70 milioni di euro nell'esercizio 2018) principalmente afferibili a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile e sono relativi a rinegoziazioni ed adeguamenti di contratti di locazione finanziaria già esistenti al 31 dicembre 2018 valutati secondo lo IAS 17.

Gli incrementi di contratti di leasing finanziari comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti.

Per ulteriori dettagli si veda la Nota "Diritti d'uso su beni di terzi" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi

La voce, in termini confrontabili, presenta un fabbisogno netto per complessivi 1.399 milioni di euro e comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione finanziaria nonché il pagamento delle imposte sul reddito e la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2019 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2019 pari a 1.958 milioni di euro (2.004 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 19.773 18.579 1.194
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 5.832 4.740 1.092
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva 4.576 1.740 2.836
30.181 25.059 5.122
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 1.958 2.918 (960)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.224 2.787 (1.563)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 639 208 431
3.821 5.913 (2.092)
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
655 655
Totale debito finanziario lordo 34.657 30.972 3.685
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (51) (54) 3
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (2.100) (1.540) (560)
(2.151) (1.594) (557)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (877) (1.126) 249
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (58) (70) 12
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (122) (270) 148
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (3.138) (1.917) (1.221)
(4.195) (3.383) (812)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute (65) (65)
Totale attività finanziarie (6.411) (4.977) (1.434)
Indebitamento finanziario netto contabile 28.246 25.995 2.251
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(578) (725) 147
Indebitamento finanziario netto rettificato 27.668 25.270 2.398
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 32.782 29.432 3.350
Totale attività finanziarie rettificate (5.114) (4.162) (952)
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 1.958 2.918 (960)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 446 1.477 (1.031)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 639 208 431

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell' IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie. Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo "Indicatori alternativi di performance".

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato confrontabile ha registrato una riduzione di 1.431 milioni di euro rispetto alla fine 2018, attestandosi a 23.839 milioni di euro (25.270 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e di 892 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2019 (24.731 milioni di euro). La solida generazione di cassa operativa, ottenuta attraverso la continua riduzione dei costi e l'ottimizzazione del capitale circolante, ha consentito una forte riduzione dell'indebitamento.

Per una migliore comprensione dell'informativa, conseguentemente anche all'applicazione del nuovo principio IFRS 16, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto (relativamente ai dati al 1.1.2019 si è provveduto a recepire sui dati contabili al 31.12.2018 i valori dell'adozione dell'IFRS 16):

(milioni di euro) 31.12.2019 1.1.2019 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 28.246 29.548 (1.302)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(578) (725) 147
Indebitamento Finanziario Netto rettificato reported 27.668 28.823 (1.155)
Impatto netto applicazione IFRS16 - Lease (3.258) (3.553) 295
Impatto netto applicazione IFRS16 - Lease attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
(571) (571)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato confrontabile 23.839 25.270 (1.431)
Passività per lease finanziario ex IAS17 (1.946) (1.948) 2
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 21.893 23.322 (1.429)

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 dicembre 2019 è pari a 28.246 milioni di euro e recepisce l'impatto derivante dall'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Leasing).

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato reported (incluso IFRS 16) ammonta a 27.668 milioni di euro al 31 dicembre 2019 e recepisce in particolare l'incremento di 3.553 milioni di euro derivante dall'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Leasing) dal 1° gennaio 2019, a seguito del quale non si rilevano più i canoni di locazione fra i costi per Acquisti di beni e servizi ma deve essere rilevata nella situazione patrimoniale – finanziaria una passività di natura finanziaria rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell'impatto di tutti i lease, come dettagliato nel capitolo "Indicatori After Lease"), metrica adottata dai principali peers europei, al 31 dicembre 2019 è pari a 21.893 milioni di euro.

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 31 dicembre 2019 sono iscritte per un importo pari a 21.731 milioni di euro (21.497 milioni di euro al 31 dicembre 2018). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 21.162 milioni di euro (21.021 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nell'esercizio 2019 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4,000% scadenza 11/4/2024 Euro 1.250 11/1/2019
TIM S.A. 1.000 milioni di reais 104,10% CDI scadenza 15/7/2020 BRL 1.000 25/1/2019
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% scadenza 15/4/2025 Euro 1.000 15/4/2019
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 832 milioni di euro 5,375% (1) Euro 832 29/1/2019
Telecom Italia Capital S.A. 760 milioni di USD 7,175% (2) USD 760 18/6/2019
Telecom Italia S.p.A 850 milioni di GBP 6,375% GBP 850 24/6/2019

(1) Al netto dei riacquisti per 418 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

(2) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. (240 milioni di USD) in data 20 luglio 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2019 è pari a 205 milioni di euro (valore nominale), in aumento di 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (203 milioni di euro).

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2019:

(miliardi di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - 5,0 -
Totale 5,0 - 5,0 -

Al 31 dicembre 2019 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.750 milioni di euro e di linee Hot Money per 390 milioni di euro interamente utilizzate.

In data 29 ottobre 2019 TIM ha stipulato un Promissory Loan Agreement ("Schuldschein") dell'importo complessivo di 250 milioni di euro di cui 229 milioni di euro con scadenza il 29 ottobre 2023 e 21 milioni di euro con scadenza 29 ottobre 2025.

In data 19 dicembre 2019, INWIT ha siglato un contratto di finanziamento con un pool di banche per un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro, suddiviso in tre linee di credito (bridge loan, term loan e revolving credit facility). Tale finanziamento sarà destinato a finanziare l'acquisizione da parte di INWIT della partecipazione di minoranza in VOD Towers, la distribuzione di un dividendo straordinario, oltre che a rifinanziare parte del debito esistente di INWIT e sopperire alle esigenze di cassa della stessa.

Scadenze delle passività finanziarie e costo medio del debito

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 8,26 anni.

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 3,9%, mentre risulta pari a circa il 4,1% considerando l'applicazione del principio IFRS 16.

Per quanto riguarda il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto riportato nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 9.015 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 4.015 milioni di euro (3.043 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • l'ammontare della Revolving Credit Facility pari a 5.000 milioni di euro.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza per i prossimi 30 mesi.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 3.138 milioni di euro (1.917 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

▪ scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;

  • rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 877 milioni di euro (1.126 milioni di euro al 31 dicembre 2018): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 333 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed europei detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 395 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 149 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato.

Nel quarto trimestre 2019 l'indebitamento finanziario netto rettificato reported è diminuito di 223 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2019 (27.891 milioni di euro).

(milioni di euro) 31.12.2019 30.9.2019 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile 28.246 28.447 (201)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(578) (556) (22)
Indebitamento finanziario netto rettificato 27.668 27.891 (223)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 32.782 32.338 444
Totale attività finanziarie rettificate (5.114) (4.447) (667)

Nel quarto trimestre 2019 l'indebitamento finanziario netto rettificato confrontabile ammonta a 23.839 milioni di euro in diminuzione di 473 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2019 (24.312 milioni di euro) per effetto della positiva generazione di cassa e dell'operazione di cessione della partecipazione in Persidera.

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM.

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 2019 2019
confrontabile
2018 Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 17.974 17.977 18.940 (963) (5,1)
Altri proventi operativi 933 933 341 592
Totale ricavi e proventi operativi 18.907 18.910 19.281 (371)
Acquisti di materie e servizi (6.463) (7.128) (8.186) 1.058 12,9
Costi del personale (3.077) (3.077) (3.105) 28 0,9
Altri costi operativi (1.625) (1.625) (1.259) (366) (29,1)
Variazione delle rimanenze (128) (128) 102 (230)
Attività realizzate internamente 537 537 570 (33) (5,8)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
8.151 7.489 7.403 86 1,2
Ammortamenti (4.927) (4.391) (4.255) (136) (3,2)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(49) (40) (1) (39)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (2.586) 2.586
Risultato operativo (EBIT) 3.175 3.058 561 2.497
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate
e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio
netto (3) (3) (1) (2)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 3 3 11 (8) (72,7)
Proventi finanziari 946 946 1.056 (110) (10,4)
Oneri finanziari (2.382) (2.183) (2.404) 221 9,2
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
1.739 1.821 (777) 2.598
Imposte sul reddito (513) (533) (375) (158)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 1.226 1.288 (1.152) 2.440
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
16 16 16
Utile (perdita) dell'esercizio 1.242 1.304 (1.152) 2.456
Attribuibile a:
Soci della Controllante 916 962 (1.411) 2.373
Partecipazioni di minoranza 326 342 259 83 32,0

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 2019 2018
Utile (perdita) dell'esercizio
(a)
1.242 (1.152)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 4 (5)
Effetto fiscale
(b) 4 (5)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali (44) 19
Effetto fiscale 10 (5)
(c) (34) 14
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
(30) 9
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (19) (14)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (5) (4)
Effetto fiscale 8 2
(f) (16) (16)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 367 362
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (227) (336)
Effetto fiscale (17) (7)
(g) 123 19
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (113) (554)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico
separato consolidato
Effetto fiscale
(h) (113) (554)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
(6) (551)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
(36) (542)
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(a+m)
1.206 (1.694)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 916 (1.784)
Partecipazioni di minoranza 290 90

Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 23.083 26.769 (3.686)
Attività immateriali a vita utile definita 7.667 8.889 (1.222)
30.750 35.658 (4.908)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.011 14.251 (240)
Beni in locazione finanziaria 1.895 (1.895)
14.011 16.146 (2.135)
Diritti d'uso su beni di terzi 5.494 5.494
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
11 16 (5)
Altre partecipazioni 52 49 3
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
51 54 (3)
Altre attività finanziarie non correnti 2.100 1.540 560
Crediti vari e altre attività non correnti 2.585 2.291 294
Attività per imposte anticipate 942 1.136 (194)
5.741 5.086 655
Totale Attività non correnti (a) 55.996 56.890 (894)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 260 389 (129)
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.857 4.706 151
Crediti per imposte sul reddito 149 251 (102)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva 58 70 (12)
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e
altre attività finanziarie correnti
999 1.396 (397)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 3.138 1.917 1.221
4.195 3.383 812
Sub-totale Attività correnti 9.461 8.729 732
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria 65 65
di natura non finanziaria 4.582 4.582
4.647 4.647
Totale Attività correnti (b) 14.108 8.729 5.379
Totale Attività (a+b) 70.104 65.619 4.485
(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 20.280 19.528 752
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
2.346 2.219 127
Totale Patrimonio netto (c) 22.626 21.747 879
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
25.605 23.319 2.286
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva
4.576 1.740 2.836
Fondi relativi al personale 1.182 1.567 (385)
Passività per imposte differite 248 192 56
Fondi per rischi e oneri 725 876 (151)
Debiti vari e altre passività non correnti 3.214 3.297 (83)
Totale Passività non correnti (d) 35.550 30.991 4.559
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento
e altri
3.182 5.705 (2.523)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
639 208 431
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 7.218 6.901 317
Debiti per imposte sul reddito 84 67 17
Sub-totale Passività correnti 11.123 12.881 (1.758)
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
di natura finanziaria 655 655
di natura non finanziaria 150 150
805 805
Totale Passività correnti (e) 11.928 12.881 (953)
Totale Passività (f=d+e) 47.478 43.872 3.606
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 70.104 65.619 4.485

Rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 2019 2018
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 1.226 (1.152)
Rettifiche per:
Ammortamenti 4.927 4.255
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
31 2.589
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) 271 (195)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
47 1
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
3 1
Variazione dei fondi relativi al personale (246) (208)
Variazione delle rimanenze 129 (99)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa (49)
Variazione dei debiti commerciali (181) (163)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 114 (210)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (387) (178)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 5.934 4.592
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
cassa
(3.649) (4.531)
Contributi in conto capitale incassati 28 108
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (4) (3)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
231 96
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e
di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
125
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
14 16
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (3.255) (4.314)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (545) 394
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 4.527 2.546
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (4.412) (4.426)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (415) (110)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 10 22
Dividendi pagati (279) (256)
Variazioni di possesso in imprese controllate
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (1.114) (1.830)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d) 16
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) 1.581 (1.552)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: (f) 1.631 3.246
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) (10) (63)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: (h=e+f+g) 3.202 1.631

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 2019 2018
Acquisti di attività immateriali (1.064) (3.647)
Acquisti di attività materiali (1) (2.644) (2.831)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (1.216)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(4.924) (6.478)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
1.275 1.947
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(3.649) (4.531)

(1) Includono, per l'esercizio 2018, gli acquisti di beni in locazione finanziaria.

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 2019 2018
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (118) (739)
Interessi pagati (1.750) (1.978)
Interessi incassati 589 871
Dividendi incassati 1 2

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 2019 2018
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 1.917 3.575
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (286) (329)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
1.631 3.246
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 3.138 1.917
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (286)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 65
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
3.202 1.631

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

ALTRE INFORMAZIONI

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 2019 2018 Variazione
Consistenza media retribuita–Italia 42.630 45.058 (2.428)
Consistenza media retribuita–Estero 9.287 9.365 (78)
Totale consistenza media retribuita (1) 51.917 54.423 (2.506)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 5 unità medie in Italia nell'esercizio 2019; zero unità medie nell'esercizio 2018.

Organico a fine esercizio

(unità) 31.12.2019 31.12.2018 Variazione
Organico – Italia 45.266 48.005 (2.739)
Organico – Estero 9.932 9.896 36
Totale organico a fine esercizio (1) 55.198 57.901 (2.703)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 5 unità in Italia al 31.12.2019; zero unità al 31.12.2018.

Organico a fine esercizio – dettaglio per Business Unit

(unità) 31.12.2019 31.12.2018 Variazione
Domestic 45.496 48.200 (2.704)
Brasile 9.689 9.658 31
Altre attività 13 43 (30)
Totale 55.198 57.901 (2.703)

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 7.560 7.774 (214) (2,8)
Ammortamenti asset in leasing finanziario (187) (215) 28 13,0
Oneri finanziari su passività per leasing finanziario (157) (184) 27 14,7
Effetto cambio su ammortamenti e oneri finanziari su
passività per leasing finanziario
2 (2) -
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 7.216 7.377 (161) (2,2)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazioni
assolute
%
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 6.041 6.362 (321) (5,0)
Ammortamenti asset in leasing finanziario (169) (200) 31 15,5
Oneri finanziari su passività per leasing finanziario (105) (129) 24 18,6
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 5.767 6.033 (266) (4,4)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE BRASILE

(milioni di reais) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 6.745 6.314 431 6,8
Ammortamenti asset in leasing finanziario (79) (68) (11) (16,2)
Oneri finanziari su passività per leasing finanziario (229) (228) (1) (0,4)
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 6.437 6.018 419 7,0

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato Confrontabile 23.839 25.270 (1.431)
Passività per leasing finanziario (IAS 17) (1.946) (1.948) 2
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 21.893 23.322 (1.429)

IMPATTI SOCIALI E AMBIENTALI DELLE OPERAZIONI E LORO ASPETTI ECONOMICI

I cambiamenti in atto a livello ambientale e sociale pongono rischi economici ma anche opportunità commerciali per TIM, che ha un ruolo di primo piano nell'economia dei principali Paesi in cui opera; in un mondo digitale diventa strategica la capacità di trovare una dimensione sostenibile fra nuovi modelli di business, nuove classi di servizi, nuove modalità lavorative e nuove professionalità che stanno contribuendo al raggiungimento dei 17 Sustainable Development Goals dell'Agenda 2030 ONU.

Il processo di analisi condotto nel 2019, con lo scopo di individuare i temi di interesse degli stakeholder per quanto attiene agli impatti socio-ambientali ed economici che le attività di business generano all'interno e all'esterno dell'Azienda, ha confermato le opportunità legate alla trasformazione digitale di imprese e servizi al cittadino quali temi materiali per il Gruppo.

L'analisi ha evidenziato come fondamentale la necessità che TIM giochi un ruolo di primo piano nello sviluppo delle competenze e delle conoscenze digitali, sia al proprio interno, sia in qualità di abilitatore per la nuova società digitale. Dall'analisi è emersa infatti la spiccata attenzione degli stakeholder rispetto al ruolo dell'Azienda come facilitatore dello sviluppo di una società digitale inclusiva.

Viene rilevato anche grande interesse rispetto all'approccio verso l'ambiente e le misure adottate per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze. A tal fine TIM contribuisce con prodotti e servizi che consentono alle imprese e alle famiglie di ridurre i propri consumi energetici e le città possono abbassare le proprie emissioni; l'elettromagnetismo è ugualmente risultato un argomento di attenzione.

Di seguito sono esposti alcuni casi in cui elementi di carattere sociale e ambientale hanno impatti economici diretti su TIM e, in ultimo, viene descritta l'analisi di materialità, i cui dettagli sono esposti nel Bilancio di sostenibilità /dichiarazione non finanziaria del Gruppo.

GESTIONE RAZIONALE DEI CONSUMI ENERGETICI

TIM è uno dei maggiori consumatori di energia elettrica a livello nazionale con circa 1,871 TWh annui di energia consumata.

Negli ultimi anni TIM sta intensificando le attività nel campo dell'efficienza energetica, implementando misure significative di efficientamento che nell'ultimo triennio hanno portato a circa 123 GWh di efficienza energetica (valore cumulato del triennio).

Nel corso del 2019 sono state inoltre valutate e individuate ulteriori possibili leve per sfruttare il potenziale energetico di TIM finalizzate a:

  • incremento dell'efficienza su siti industriali/promiscui;
  • incremento della generazione distribuita per autoconsumo anche tramite la realizzazione di 6 nuovi impianti di trigenerazione (collaudo previsto inizio 2021) con una potenza installata totale di 9,4 MWh e un saving elettrico stimato a regime di circa 85 GWh/anno (circa 13 milioni di euro di saving annuo);
  • incremento della quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili sia tramite l'acquisto di garanzie di origine (a fine 2019 sono state acquistate garanzie di origine per coprire circa il 23% del totale prelievi) che tramite la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici (Potenza Installata prevista circa 10 MWp2 - con una produzione attesa di 3 GWh nel 2020 e circa 13 GWh/anno a regime).

I saving legati a tali iniziative andranno a regime nel periodo di piano 2020-2022.

Durante il 2019 sono inoltre proseguiti gli interventi di compattamento network e consuntivati i saving legati al piano di razionalizzazione spazi e dismissione sedi già avviato, data center inclusi. Tali interventi hanno portato ad una riduzione netta totale dei consumi energetici 2019 della BU Domestic di circa 75 GWh rispetto al 2018.

In termini economici nonostante la significativa riduzione dei consumi abbiamo avuto un incremento della spesa legata all'aumento dei prezzi dell'energia nell'anno 2018, anno in cui sono stati effettuati acquisti a termine per l'energia in consegna sul 2019. Nel corso del 2018, il valore dei certificati di emissione è passato da 7 euro/ton a più di 25 euro/ton, incrementando pertanto sensibilmente il costo variabile della tecnologia marginale sul mercato spot, che ha determinato un forte movimento a rialzo dei prezzi di riferimento per le transazioni sul mercato forward. Il mercato spot, che è poi risultato ribassista nel 2019 per effetto dell'enorme disponibilità di gas in Europa e per l'alta idraulicità, ha solo parzialmente compensato l'esborso, che si è quindi attestato su livelli più alti dell'anno precedente.

Nel corso del 2019 sono state inoltre avviate campagne di comunicazione a supporto dei progetti di efficienza, finalizzate a informare e sensibilizzare tutto il personale TIM e a promuovere comportamenti virtuosi e consapevoli per efficientare il sistema. L'attività proseguirà nel corso del 2020, ma è stata già riconosciuta

1 Tale dato non considera l'energia elettrica consumata dagli OLO.

2 Mega Watt peak unità nominale di potenza relativa all'energia solare.

nell'ambito delle iniziative relative al mese dell'efficienza energetica, promosse dal MiSE e dall'ENEA, a seguito delle quali TIM ha ricevuto il bollino di "Italia in Classe A".

Per gestire in modo sostenibile i propri processi operativi, le aree di TIM con impatto ambientale potenzialmente significativo si sono dotate di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) certificato in conformità alla norma ISO 14001. In alcune realtà il SGA è integrato con il Sistema per la Gestione della Qualità basato sulla norma ISO 9001, per il quale è stata ottenuta la relativa certificazione.

Presso alcuni siti particolarmente rappresentativi è stato sviluppato un Sistema per la Gestione dell'Energia. In continuità con gli anni passati, TIM, attraverso la funzione Energy & Utilities Management, ha conseguito anche quest'anno la certificazione ISO 50001 per le sedi presso cui è stato reso operativo questo Sistema. Il perimetro di certificazione comprende la sede "storica" di Bologna via Stendhal, la centrale di Piacenza Centro, il Data Center di Rozzano 1, 2 e3, e i Data center di Padova e di Bologna Roveri.

PIANI DI EFFICIENZA E SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO - ENGAGEMENT CON LE RAPPRESENTANZE DEI LAVORATORI

TIM pone molta attenzione all'ascolto e al coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori in molti ambiti lavorativi, tra cui i processi di riorganizzazione.

La ricerca del dialogo costante e del confronto con le rappresentanze sindacali ha favorito la condivisione di importanti intese, volte a contemperare sia le esigenze di business sia quelle delle persone che lavorano in Azienda. Ciò ha consentito di raggiungere accordi per la realizzazione di piani di efficientamento che riescano a mediare tra le esigenze dei lavoratori e quelle aziendali. In particolare, l'accelerazione della trasformazione tecnologica che sta attraversando il settore delle telecomunicazioni ha determinato l'esigenza di affrontare, a livello aziendale, interventi integrati di rivisitazione organizzativa, digitalizzazione dei processi e adeguamento delle competenze e delle capacità di tutto il personale.

In tale contesto, e dopo l'applicazione per il periodo 2016-2017, esteso fino a giugno 2019, dei Contratti di Solidarietà di tipo "difensivo", nel 2019 nell'ambito della trattativa per il rinnovo del contratto di secondo livello, è stato definito un complesso di accordi tra le Parti Sociali volto a coniugare il raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano Industriale con la salvaguardia delle esigenze dei lavoratori, tra i quali il Contratto di Espansione (di seguito Contratto), introdotto dalla legge n. 58/2019 con l'obiettivo di supportare i processi di sviluppo tecnologico delle imprese con più di 1.000 dipendenti.

Il Contratto (sottoscritto ad agosto 2019 in sede governativa) è uno strumento innovativo che coniuga le esigenze di efficienza con quelle di sviluppo, consentendo alle aziende di adeguare le competenze del proprio personale e acquisirne di nuove dal mercato esterno.

TIM e le rappresentanze sindacali hanno infatti riconosciuto la necessità e l'urgenza di affrontare congiuntamente, in un quadro di regole certe e condivise, gli effetti della rivoluzione digitale in corso, mettendo in atto tutte le azioni utili sia alla tutela dell'occupazione, sia all'evoluzione delle competenze professionali.

Il Contratto prevede l'ingresso in Azienda, nel corso del biennio 2019-2021, di 600 nuovi assunti a tempo indeterminato con profili inerenti al mondo dell'ICT e diversi livelli di seniority professionale.

Altro importante tema contenuto nel Contratto è quello legato alla riqualificazione professionale e conseguente formazione per le persone di TIM in coerenza con gli obiettivi aziendali, valorizzando le competenze esistenti, sostituendo quelle obsolete e sviluppando le nuove.

La riduzione degli orari di lavoro prevista è del 6% o dell'1,9%, a seconda dei diversi settori coinvolti. Si tratta di una riduzione di tipo verticale, cioè su intere giornate.

OPPORTUNITÀ DI CRESCITA

I servizi ICT per la tutela dell'ambiente e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini godono di tassi di crescita positivi. E' disponibile per i clienti TIM una gamma di soluzioni volte a contenere i consumi energetici, facilitare le prestazioni burocratiche, aumentare la sicurezza dei cittadini.

Tra i servizi proposti da TIM (descritti su timbusiness.it) sul fronte ambientale si segnala:

  • TIM ENERGREEN, la piattaforma di servizi per la gestione dei temi energetici che permette alle aziende e realtà pubbliche di rilevare i propri profili di consumo e gestirli in modo efficiente ed efficace, attraverso sensori disposti localmente. Il risparmio energetico è stimabile in circa il 10% in relazione alla sola implementazione di funzionalità di metering & reporting. Per la sola TIM ENERGREEN, le vendite nel 2018 si sono attestate a circa 1,5 milioni di euro, con un incremento del 50% rispetto al 2018;
  • soluzioni di videoconferencing il cui mercato registra nel 2019 un fatturato di circa 5 milioni di euro. Sono disponibili in differenti formulazioni commerciali, adatte alle esigenze delle piccole, medie e grandi aziende, con livelli di servizio e qualità che arrivano all'High Definition e alla telepresence, i servizi di videoconferencing riducono drasticamente il numero degli spostamenti fisici, e quindi di CO2. In particolare le soluzioni web-based stanno aumentando sia la disponibilità dei servizi di videoconferencing tra le PMI, sia la penetrazione all'interno delle aziende più grandi, contribuendo alla riduzione delle emissioni;

▪ soluzioni verticali - dalla telemedicina alla smart agriculture - proposte sul mercato e che, direttamente o indirettamente, contribuiscono a ridurre consumi ed emissioni attraverso l'ottimizzazione e l'efficientamento delle attività.

L'ANALISI DI MATERIALITÀ

Anche nel 2019, TIM ha condotto il processo di analisi di materialità con lo scopo di individuare i temi socioambientali e di governance prioritari rispetto ai quali rendicontare l'attività d'impresa, i suoi risultati e l'impatto dalla stessa prodotto all'interno e all'esterno dell'Azienda, come prevede il D.Lgs. 254/2016 e secondo i requisiti degli Standard del Global Reporting Iniziative.

Processo di identificazione dei topic materiali

In continuità con la metodologia avviata nel 2017, TIM ha verificato la validità dei temi materiali individuati lo scorso anno, validandone o revisionandone le denominazioni e le descrizioni, per renderle sempre più specifiche, adottando tecniche evolute di semantic analysis, per analizzare un numero più ampio di fonti informative e l'analisi dei big data, per la raccolta del punto di vista esterno.

È stata aggiornata la tassonomia3 da utilizzare nel motore semantico attingendo agli stessi riferimenti in ambito "sostenibilità" e "digital" utilizzati nel 2017, nelle versioni più recenti e ampliandone la numerosità. In particolare:

  • Standard della Global Reporting Iniziative, ISO 26000, Sustainable Development Goals e assessment specialistici4;
  • Agenda Digitale Italiana, Obiettivi del Digital Single Market Europeo e indici dedicati5 oltre a riferimenti normativi di rilevanza per TIM e per i propri stakeholder.

Il motore semantico ha analizzato tutte le fonti informative nazionali ed internazionali, pubbliche e non pubbliche, interne ed esterne a TIM6 con diverse iterazioni portando a definire l'elenco dei topic sulla base delle occorrenze7 presenti nei vari documenti e stabilendo gerarchie tra i topic. Attraverso le occorrenze, sono stati individuati i topic materiali del settore che sono stati confrontati con i topic emersi dall'alberatura 2018 e validato nell'ambito di incontri tra le principali funzioni di Gruppo e la funzione Sustainability Reporting, Monitoring e Relationship (SRMR).

Al fine di ottenere la rilevanza dei topic per l'Azienda è stato coinvolto, tramite un questionario interno, un campione significativo di referenti rappresentativi di tutte le funzioni aziendali.

Come anticipato, la raccolta del punto di vista esterno è stata agevolata grazie a strumenti innovativi quali la semantic e la big data analysis8 , e all'uso di una piattaforma collaborativa9 .

Al termine di questa prima analisi, l'Azienda è stata in grado di stilare una lista di topic, rappresentativi delle seguenti macro aree:

  • correttezza della corporate conduct;
  • coinvolgimento degli stakeholder;
  • integrazione degli aspetti sociali, ambientali e di governance nelle strategie aziendali;
  • gestione dei rapporti di lavoro;
  • sviluppo del capitale umano dell'Azienda;
  • tutela della salute e sicurezza dei lavoratori
  • gestione corretta della relazione coi clienti;
  • tutela della privacy, protezione e sicurezza dei dati personali;
  • investimenti nello sviluppo di infrastrutture 5G, UBB e in Ricerca e Sviluppo;

  • documenti emessi dagli stakeholder (in particolare bilanci di sostenibilità);

  • dichiarazioni espresse nei siti aziendali;
  • discussioni sui social network inerenti i temi individuati grazie all'attività di TIM Data Room.

3 Ogni tassonomia è costituita da concetti e parole chiave fra loro interrelate, con diversi livelli di correlazione e significatività. Ciascuna tassonomia è stata costruita utilizzando sia lemmi italiani che inglesi.

4 Ad esempio i questionari di RobecoSam (Dow Jones Sustainability Index), FTSE4good e Sustainalytics.

5 Ad esempio il Digital Economy Society Index che monitora differenti aspetti del livello di digitalizzazione dei singoli Paesi Europei.

6 Ad esempio: "Piano Nazionale italiano per l'Agenda 2030" del Governo italiano, "Ernest Young megatrends report 2018", il rapporto "Benessere equo e sostenibile in Italia 2018" promosso dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro e dall'Istat.

7 Le occorrenze identificano il numero di volte che un concetto (o un termine specifico) viene rilevato dal motore semantico all'interno del documento e sono una indicazione della significatività del topic rilevato nel contesto del documento.

8 In coerenza con le attività dello scorso anno, sono stati osservati gli stakeholder coinvolti nelle attività di engagement, a cui sono stati aggiunti numerosi altri soggetti, per un totale di circa 500, afferenti alle 8 categorie di stakeholder TIM. Per realizzare l'analisi si sono individuate tre tipi di fonti:

9 Sulla piattaforma collaborativa sono stati coinvolti e consultati, attraverso un questionario, stakeholder afferenti alle categorie dei clienti, fornitori, concorrenti, istituzioni, ambiente, comunità, persone, raccogliendo anche suggerimenti e feedback.

  • tutelare le diversità e favorire le pari opportunità in Azienda;
  • stimolare la diffusione delle tecnologie e delle competenze digitali;
  • integrazione degli aspetti sociali e ambientali all'interno della supply chain;
  • protezione delle categorie vulnerabili (cyberbullismo, pedopornografia, gambling);
  • promozione e tutela dei Diritti Umani;
  • riduzione dei consumi energetici e lotta ai cambiamenti climatici;
  • impatti delle emissioni elettromagnetiche;
  • favorire lo sviluppo di una società digitale inclusiva.

Tale approccio ha permesso a TIM di allargare l'ascolto a più stakeholder e di rendere dinamica l'osservazione dei topic al fine di misurarne l'evoluzione nel tempo.

I risultati in sintesi

Al termine dell'analisi, TIM ha attribuito un punteggio di rilevanza in funzione delle occorrenze dei temi10. Il risultato dell'attività è la seguente matrice di materialità:

I temi prioritari per il Gruppo e per i propri stakeholder rispecchiano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al cui raggiungimento TIM ritiene di poter contribuire in misura maggiore attraverso le proprie persone, tecnologie e servizi, adottando pratiche d'impresa (policy) che promuovano e tutelino i diritti umani e dell'ambiente. Nello specifico i Goals rilevanti sono:

  • n. 4: Istruzione di qualità;
  • n. 5: Parità di genere;

  • n. 7: Energia pulita e accessibile;

  • n. 8: Lavoro dignitoso e crescita economica;
  • n. 9: Imprese, innovazione e infrastrutture;
  • n. 10: Ridurre le disuguaglianze;
  • n. 11: Città e comunità sostenibili;
  • n. 12: Consumo e produzione responsabili;
  • n. 13: Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le sue conseguenze;
  • n. 16: Pace, Giustizia e Istituzioni solidi.

Due nuovi temi entrano in matrice nel 2019 come prioritari, gli "Impatti delle emissioni elettromagnetiche" e "Favorire lo sviluppo di una società digitale inclusiva".

10 Punteggio da 1 a 5, dove 1 è la frequenza minima, 5 la frequenza massima, 3 la frequenza media (calcolata sulla media delle occorrenze dei temi presi in considerazione). 2 e 4 sono attribuiti in proporzione ai punteggi minimi, medi e massimi. Infine si è proceduto a calcolare il punteggio finale, ponderato per i pesi attribuiti a ciascuna fonte in funzione della differente ampiezza temporale dell'analisi.

Crescono di rilevanza rispetto al 2018, sia per gli stakeholder sia per TIM, "Gestione dei rapporti di lavoro", "Tutela della privacy, sicurezza e protezione dei dati personali", "Stimolare la diffusione delle tecnologie e delle competenze digitali" (anche per il contributo che TIM può dare alla ricerca e sviluppo e alle start-up) e "Riduzione dei consumi energetici e lotta ai cambiamenti climatici" per l'importante contributo che TIM può fornire sia con le proprie soluzioni ICT, sia adottando strategie e politiche per contenere i propri consumi energetici e le emissioni clima-alteranti. Infine, sono ritenuti sempre più importanti - in particolare dagli stakeholder - i topic: "Integrazione degli aspetti sociali e ambientali e di governance nelle strategie aziendali" e la "Gestione corretta delle relazioni con i clienti" mentre la "Correttezza della corporate conduct" cresce di più per la visione interna.

Validazione e Review

La validazione dei topic e dell'intero processo di analisi di materialità è stata effettuata dalla funzione Sustainability Reporting, Monitoring e Relationship (SRMR) che si è avvalsa del supporto di RE2N, società che sviluppa strumenti innovativi per la sostenibilità e il Valore Condiviso e di TIM Data Room11. È previsto che la fase di review venga svolta come attività preparatoria al prossimo ciclo di rendicontazione, con l'obiettivo anche di sottoporre i risultati delle analisi condotte, aggiornate nell'anno successivo, a specifiche attività di stakeholder engagement.

11 Tim Data Room è la struttura del gruppo che analizza i dati digitali provenienti dalla rete attraverso attività di ascolto, reporting e benchmarking (https://www.linkedin.com/showcase/10989548/admin/).

RICERCA E SVILUPPO

Approccio all'innovazione, scelta dei temi, processo di governance dell'innovazione

L'innovazione, intesa come attività di ricerca e sviluppo di tecnologie, servizi, processi e modelli di business innovativi, rappresenta un fattore fondamentale per la capacità dell'Azienda di tenere il passo con le profonde trasformazioni dell'ICT ed è un asset necessario e trainante dell'evoluzione a vantaggio di clienti e sistema Paese, contribuendo al superamento delle barriere socio-culturali, che limitano la possibilità di partecipazione alla società dell'informazione e al godimento dei relativi benefici.

TIM considera da sempre l'innovazione un asset strategico e presta estrema cura nel governarne i singoli aspetti in termini di ruolo strategico, responsabilità, obiettivi, policy.

Sotto il profilo del ruolo, anche nel 2019 l'innovazione, sia tecnologica che di business, si è conferma l'elemento centrale per rispondere al cambiamento del contesto tecnologico, di mercato e competitivo. Coerentemente con ciò, il Gruppo ha agito su più direzioni:

  • continuando l'azione, in corso da diversi anni, di rinforzo delle linee di innovazione interna, focalizzando l'attività dei laboratori e dei gruppi di ricerca sui filoni fondamentali dell'evoluzione della rete fissa e mobile verso gli standard 5G e la banda ultra larga, sui temi delle piattaforme di servizio e dei nuovi sistemi di operations;
  • confermando l'orientamento ai principi della "Open Innovation", con l'obiettivo di massimizzare i benefici derivanti dall'integrazione dei contributi di innovazione che si generano all'interno con sorgenti esterne di idee innovative;
  • focalizzando la capacità di innovazione delle startup attraverso il programma di accelerazione di TIM Wcap e degli investimenti nel capitale di rischio (equity) realizzati da TIM Ventures, il corporate venture capital di TIM;
  • realizzando iniziative abilitanti la crescita di ecosistemi di co-creation come l'IoT Open Lab, un laboratorio dedicato allo sviluppo di soluzioni in ambito IoT basate sulle tecnologie chiave per il Telco Operator in un'ottica di open innovation.

Più in dettaglio, la gestione dell'innovazione è presidiata, con mission diverse, dalla funzione Technology Architectures & Innovation e dalle ingegnerie, ma coinvolge diversi stakeholder interni ed esterni all'Azienda:

  • le altre aree aziendali che di volta in volta sono coinvolte sui temi, sia come clienti interni, rispetto alla soluzione output di innovazione, sia come centri di competenza, rispetto alla tematica;
  • ipartner, sia tradizionali sia digital, per il go2market congiunto dei digital services;
  • icentri di ricerca e le università, per collaborazioni e progetti congiunti. Nel 2019 sono stati attivati 9 contratti di ricerca;
  • enti e associazioni di standardizzazione: nel 2019 TIM è entrata a far parte di due nuovi enti internazionali: il 5GAA (5G Automotive Association), che ha lo scopo di accelerare e promuovere l'industrializzazione di servizi di mobilità connessa, e l'O-RAN12 Alliance (Open RAN Alliance), iniziativa dei principali carrier (vettori) mondiali volta a favorire maggiori gradi di apertura e programmabilità dei sistemi di accesso radiomobile. Entrambi quindi fortemente connessi al processo di trasformazione digitale che l'Azienda sta intraprendendo nell'ambito del 5G. Con queste ultime due TIM raggiunge le 29 iscrizioni per un impegno di circa un milione di euro;
  • Ministeri (Ministero dello Sviluppo Economico-MiSE e Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), l'Unione Europea - EU e gli Enti Pubblici (ad esempio CNR e amministrazioni locali) per la realizzazione di progetti finanziati, tramite la partecipazione a bandi di gara e di iniziative in partnership. In particolare, il 2019 ha visto TIM contribuire, nell'ambito del Competence Industry Manufacturing 4.0 (CIM 4.0) costituito a fine 2018, alla proposta progettuale e creazione di linee produttive basate sulla nuova tecnologia Industry 4.0, per favorire il trasferimento di competenze tecnologiche e l'innovazione nei processi produttivi, nei prodotti e nei modelli di business;
  • TIM ha costruito un percorso di "joint innovation and shared success" con Huawei e Cisco, mentre con Microsoft ha firmato un accordo strategico per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, che si aggiunge alle numerose collaborazioni in essere tra le due aziende, sia in Italia sia in Brasile. L'intelligenza artificiale, con il corredo di Data Analytics e Big Data Advanced Analytics, è leva ormai imprescindibile della trasformazione digitale.

L'evoluzione tecnologica di TIM si basa sulla CTO Technology Strategy, che identifica la strategia tecnologica in termini di linee guida, tecnologie specifiche, roadmap (tabella di marcia) di adozione su un arco pluriennale. Il piano tecnologico triennale costituisce il documento di riferimento per il Gruppo ed include i piani di evoluzione tecnologica delle consociate. Il piano individua i principali fattori esogeni che possono influenzare le strategie

12 RAN – Ragio Access Network (Rete di Accesso Radio).

aziendali (regolamentazione, standard, fornitori, altri operatori di mercato) e definisce sia l'architettura tecnologica di riferimento sia l'evoluzione delle specifiche tecnologie, insieme alle strutture aziendali coinvolte ed alle relative roadmap di dispiegamento o valutazione. Gli obiettivi qualitativi e/o quantitativi afferiscono a un arco di tempo pluriennale, sono declinati su base annuale e definiti in modo da essere oggettivamente misurabili nel rispetto degli standard delle norme sulla qualità (ISO9001), l'ambiente (ISO14001) ed i processi operativi dell'innovazione; in generale, i processi di TIM sono basati sullo standard di riferimento E-Tom del Telemanagement Forum.

Complessivamente, nel 2019 TIM ha impegnato circa 1.300 persone in attività di innovazione tecnologica e di engineering in Italia, con un ammontare complessivo di investimenti, per la TIM S.p.A., di 1.113 milioni di euro pari a circa l'8% dei ricavi domestic.

Attività verso il futuro della mobilità e le reti: iniziative per il 5G

Nel febbraio 2019 TIM ha acceso la nuova rete 5G a Sanremo, in qualità di sponsor principale del 69° Festival della Canzone Italiana, ed ha portato la nuova rete mobile anche negli stadi di Roma ed Udine, raddoppiando le performance della rete mobile 4.5G e ponendo le basi per far vivere ai tifosi la nuova esperienza digitale delle partite di calcio in 5G.

Nello stesso mese TIM ha presentato dieci startup - cresciute all'interno di TIMWCAP (l'incubatore di open innovation del Gruppo) - al Mobile World Congress 2019 di Barcellona. I dieci progetti hanno abbracciato diversi ambiti di applicazione, come il divertimento ed i nuovi e-sport, la finanza personale, le soluzioni di commercio digitale e mobile payment, fino a soluzioni IoT basate sull'intelligenza artificiale.

Sempre nel febbraio 2019 TIM ha avviato con Vodafone la partnership per le infrastrutture 5G, al fine di ottimizzare gli investimenti sulle reti di quinta generazione.

A maggio, a Genova, sono stati avviati i primi test di servizi innovativi 5G per il controllo ed il monitoraggio del territorio attraverso l'uso di droni e veicoli di tipo rover, controllati da remoto attraverso la rete mobile. L'iniziativa si è inserita all'interno dell'accordo siglato tra Regione Liguria, il Comune di Genova, Liguria Digitale, Ericsson e TIM per il "Digital Lab 5G".

A Roma, a luglio, TIM ha lanciato ufficialmente il 5G ed ha comunicato le città già coperte (Napoli, Roma e Torino) ed i piani di sviluppo, insieme alle offerte commerciali ed ai primi servizi già disponibili per la clientela consumer e business.

A fine luglio TIM ha portato il 5G a Napoli e, ai primi di agosto, ha siglato un protocollo d'intesa con il Comune di Torino che ha rafforzato la collaborazione per rendere il capoluogo piemontese un modello all'avanguardia di "città digitale" grazie al 5G.

Nell'agosto 2019 TIM ha acceso il 5G al 40° Meeting di Rimini ed ha presentato i servizi digitali del futuro in un'area interamente dedicata alle soluzioni 5G e alle startup innovative: dalle panchine intelligenti per il modello di smart city alle visite turistiche con la realtà virtuale.

Nel novembre 2019, a Torino, TIM ed il Comune di Torino hanno presentato la prima rete live 5G Edge Cloud d'Europa con droni connessi. Abilitando l'elaborazione integrata di big data raccolti da piattaforme IoT e analizzati da sistemi di Intelligenza Artificiale, il 5G Edge Cloud è la chiave per lo sviluppo e la diffusione dei servizi digitali della Smart City: public safety (sicurezza pubblica) e automobili a guida autonoma, monitoraggio ambientale e Industria 4.0.

La rete 5G Edge Cloud garantisce la larghissima banda e la bassa latenza e permette di aggregare ed elaborare una quantità altissima di dati, assicurando servizi digitali con livelli di qualità estremamente elevati, sicuri, che rispettano la privacy del cliente, oltre a maggiore agilità e flessibilità di configurazione dei servizi e delle applicazioni secondo le tipiche logiche del cloud. A Torino il 5G è stato protagonista anche in occasione dell'evento mondiale della 5GAA, dove TIM ha presentato esclusive "demo live" di viabilità connessa. Le demo presentate su strada sono state realizzate in collaborazione con il Comune di Torino ed altri partner e fanno parte del progetto Smart Roads: telecamere e sensori su strisce pedonali (Road Site Unit) collegati alla rete 5G, per comunicare la presenza di un pedone in attraversamento ai veicoli circostanti; unità di bordo (OBU) poste su una bicicletta ed un veicolo, in grado di inviare messaggi sullo smartwatch del ciclista e sul display della vettura al fine di segnalare la reciproca posizione ed aumentare il livello di attenzione.

In condizioni di traffico reale, TIM ha poi presentato il servizio Urban Georeferenced Alert (avviso di georeferenziazione urbana), sviluppato in collaborazione con il Comune di Torino, FCA, Links Foundation, Politecnico di Torino, SWARCO, 5T, in grado di fornire le informazioni utili alla circolazione, come l'avviso di lavori in corso, eventuali code e cartelli di riduzione velocità; questi dati sono comunicati alla 5G Digital Business Platform di TIM che, attraverso la rete 5G, li invia alla vettura, permettendo al guidatore di prendere le necessarie decisioni.

L'anno 2019 si è chiuso con due grandi dimostrazioni delle potenzialità fondate sul 5G di TIM. La prima è stata un'operazione chirurgica in diretta con la realtà immersiva 5G, seguita da oltre 30mila specialisti e chirurghi di tutto il mondo in modalità live multistreaming; la seconda si è avuta nell'Autodromo di Monza, nel dicembre 2019, nel corso del Monza Rally Show 2019, dove sono state realizzate le demo live sui nuovi servizi abilitati dal 5G TIM: automotive, industria 4.0, turismo digitale, smart city e droni.

Ricerca con le Università

Nel 2019 le attività di Open Innovation (intese come comportamento partecipativo di R&S) si sono fortemente concentrate nel nuovo modello di Innovation perseguito in TIM. Le attività di Ricerca e Sviluppo si sono conseguentemente focalizzate su temi infrastrutturali e sulle soluzioni applicative con particolare enfasi alle opportunità derivanti dal 5G. In particolare:

  • collaborazione con il Politecnico di Torino su venti progetti di ricerca su tematiche sia d'innovazione tecnologica legata a 5G e all'UltraBroadBand (banda ultralarga) sia di cognitive computing che di intelligenza artificiale con scenari applicativi in numerosi contesti (ad esempio l'IoT e l'uso di droni). In uno dei progetti si è affrontato il tema delle problematiche etiche e di privacy che possono emergere nell'uso di soluzioni d'intelligenza artificiale;
  • progetti di ricerca definiti nell'ambito del progetto MiSE (Ministero per lo Sviluppo Economico) Bari Matera 5G, che vede la collaborazione di TIM con sei enti accademici: il Centro Nazionale delle Ricerche (CNR), la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (SSSA), il Politecnico di Bari, l'Università di Bari, l'Università della Basilicata e l'Università del Salento. Nel 2019 i progetti di ricerca si sono focalizzati sul tema 5G e lo sviluppo di nuovi scenari d'uso nei numerosi ambiti applicativi sviluppati della sperimentazione (quali ad esempio Sanità 5.0, Public Safety, Smart Agricolture, Monitoraggio Ambientale e Smart City). Uno dei progetti è stato dedicato alla valutazione degli impatti socioeconomici legati alla sperimentazione 5G;
  • collaborazione con l'Università Statale di Milano: finanziamento di due dottorati di ricerca (PhD), stipula di una convenzione triennale, all'interno della quale è stato avviato nel 2019 un progetto di ricerca per la realizzazione di un modulo per la "family activity recognition", a partire dai dati acquisiti da sensori, che fornisca suggerimenti di servizi e contenuti ai componenti della famiglia tramite il digital family assistant. La collaborazione è inserita all'interno delle iniziative del laboratorio di Open Innovation "Joint Open Lab" (JOL) di Milano dell'Innovation TIM;
  • convenzione con l'Università di Torino, all'interno della quale è stato avviato un progetto di studi e ricerche sui "sistemi conversazionali intelligenti" mirati ad una migliore e più efficace interazione uomo-macchina;
  • collaborazione con l'Università di Catania, nell'ambito del "Joint Open Lab (JoL)" di Catania, strumento con cui l'Innovation di TIM opera per l'accelerazione verso una finalizzazione di mercato di tutto l'ecosistema IoT e delle attività di sviluppo del 5G.

Attività di ricerca finanziata

TIM è da sempre attiva nella partecipazione a iniziative di innovazione e ricerca finanziate dalla Commissione Europea e da pubbliche amministrazioni nazionali. Questo ha consentito di prendere parte a progetti internazionali su tematiche che TIM avrebbe dovuto sviluppare, caratterizzati da un elevato contenuto innovativo in forza dei quali è stato possibile sia estendere e consolidare il proprio know-how in settori contraddistinti da una evoluzione tecnologica estremamente veloce sia collaborare con i più importanti centri di ricerca, enti accademici ed industrie sia dei principali Paesi europei sia di Taiwan e Giappone; la partecipazione ai progetti ha consentito di ottenere finanziamenti per circa 16 milioni di euro nel triennio 2017- 2019. In questo ambito sono da evidenziare le attività svolte nei progetti finanziati sulle tematiche del 5G, della virtualizzazione e dei servizi di mobilità intelligente, che hanno consentito da un lato di arricchire il proprio bagaglio di competenze e dall'altro di acquisire un ruolo riconosciuto a livello internazionale.

Brevetti e Intellectual Property Rights

Nel 2019 il portafoglio brevetti del Gruppo ha mantenuto una consistenza paragonabile a quella degli anni precedenti; infatti, si è avuto un lieve incremento delle invenzioni valutate per la brevettazione ed una leggera contrazione dei nuovi depositi. Inoltre, l'attività di razionalizzazione del portafoglio brevetti ha portato all'abbandono di alcuni brevetti che, con l'evoluzione tecnologica, non hanno mostrato possibilità di valorizzazione residue. Le aree di brevettazione del Gruppo riguardano l'intero comparto ICT, con punte di eccellenza nel comparto mobile, in particolare sull'accesso radio, dove TIM è fra i primi operatori di TLC al mondo.

Al 31 dicembre 2019 il portafoglio comprende oltre 3.300 tra domande di brevetto e brevetti, di cui l'88% costituito da brevetti (concessi da 38 uffici) relativi a circa 600 invenzioni brevettate.

Un aspetto significativo dell'attività brevettuale è rappresentato dall'elevato numero di brevetti – il 12% delle invenzioni - nati dalla collaborazione con le Università e gli istituti di ricerca.

Si segnala inoltre la partecipazione a un patent pool13 sul tema LTE (Long Term Evolution), con un'invenzione brevettata essenziale per lo standard. Il patent pool ha acquisito nuovi partecipanti nel corso dell'anno (per un totale attuale di 25 licenziatari) e ha concesso licenze a 48 aziende.

13 Si tratta di un consorzio di almeno due aziende che si accordano per scambiarsi le licenze di brevetti relative ad una data tecnologia.

RICERCA E SVILUPPO IN BRASILE

La funzione "Architecture & Innovation Technology"14 è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) di TIM Participações; le sue principali responsabilità sono la definizione dell'innovazione tecnologica della rete e delle tecnologie dell'informazione, la determinazione delle esigenze evolutive delle nuove tecnologie e dispositivi, delle linee guida architettoniche convergenti ed i partenariati strategici, al fine di utilizzare i nuovi modelli di business ed assicurare l'evoluzione dell'infrastruttura di rete in linea con la strategia aziendale.

A dicembre 2019, la funzione Architecture & Innovation Technology è composta da 52 persone, tra cui ingegneri di telecomunicazioni, elettrici ed elettronici, informatici e altre con profili professionali, abilità ed esperienze, che coprono tutte le aree della conoscenza della rete, soddisfacendo le esigenze innovative e supportando le attività di ricerca e sviluppo.

Un risultato importante è la creazione di TIM Lab, un ambiente multifunzionale focalizzato sull'innovazione, in grado di valutare le tecnologie, i prodotti ed i servizi innovativi, certificarne l'efficienza funzionale e le prestazioni, sviluppare i nuovi modelli e le configurazioni, consolidando il flusso d'innovazione. TIM Lab svolge un ruolo strategico nel supportare i Credibility Test (test di convalida del servizio), i collaudi e le prove, collaborando con i principali fornitori e partner di tecnologia attraverso la condivisione delle conoscenze, l'infrastruttura tecnologica per i test di interoperabilità, la valutazione delle risorse e la definizione di requisiti tecnici; in sinergia con la funzione R&S, favorisce le attività d'innovazione e la promozione di partenariati con le Università e gl'Istituti di ricerca.

Nel 2019 sono stati eseguiti oltre 140 processi di convalida riguardanti nuovi software, funzionalità, soluzioni, tecnologie, servizi e dispositivi. TIM Participações ha investito più di 2,7 milioni di reais in strumenti, infrastrutture e servizi e - nel periodo 2020-2022 - sono in programma ulteriori investimenti per oltre 10 milioni di reais.

La funzione "Architecture & Innovation Technology" ha continuato a lavorare su progetti e iniziative per far evolvere il business di TIM Participações attraverso la raccomandazione di piattaforme di rete sostenibili ed efficienti, nonché modelli dirompenti, anche anticipando la disponibilità di nuovi servizi. Questi progetti possono essere suddivisi nei seguenti macro gruppi:g

  • rete di nuova generazione;
  • con impatti positivi sull'ambiente e la società;
  • future applicazioni di internet;
  • Open Lab Initiatives.

Progetti di rete di nuova generazione

La riassegnazione delle bande 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz dal 2G/3G al 4G, con una configurazione di distribuzione multilayer (multistrato) produce tre importanti vantaggi competitivi per TIM Participações:

  • la riduzione dei costi per l'implementazione dell'LTE15;
  • l'aumento dell'area di copertura LTE e l'abilitazione della strategia Carrier Aggregation (aggregazione del vettore), migliorando l'esperienza del cliente;
  • la migliore copertura interna (indoor). Oltre all'espansione della copertura, l'utilizzo delle bande 850/1.800/2.100 MHz può aumentare la capacità nelle città già coperte dalla banda LTE 2,6 GHz con un costo aggiuntivo contenuto.

In questo scenario, oltre il 96% degli attuali terminali LTE è compatibile con le bande 1.800 MHz, 2.600 MHz ed altre bande disponibili. Pertanto, l'implementazione dell'LTE multilayer (multistrato) continua ad essere una strategia eccellente che beneficia della diffusione dei dispositivi.

L'implementazione del layer (strato) LTE a 700 MHz ha continuato a migliorare in modo significativo l'espansione della copertura e la penetrazione in ambienti chiusi. L'implementazione effettiva osserverà le regole dell'EAD16, al fine di gestire la pulizia dello spettro ed evitare problemi d'interferenza con i servizi di trasmissione TV. L'86% dell'attuale base di utilizzatori di dispositivi LTE di TIM Participações è abilitato alla banda 700 MHz (dicembre 2019).

A fine dicembre 2019, 2.313 città hanno avuto una copertura LTE a 700 MHz pari a oltre il 93% della popolazione urbana; la pulizia dello spettro è stata completata a giugno 2019 in tutte le città del Brasile; si prevede che entro il 2021 siano coperte da TIM Participações in banda da 700 MHz più di 3.300 città coperte.

Nel 2017, TIM, nell'ambito dell'IP Multimedia Network Evolution (evoluzione della rete multimediale degli internet provider), ha lanciato sul mercato i servizi di chiamata vocale ad alta definizione VoLTE (voice over LTE). Tali servizi di chiamata non hanno la necessità di passare attraverso la tecnologia di commutazione dei circuiti "legacy", e sono utilizzabili da 100 modelli di smartphone omologati. A dicembre 2019, questo servizio è stato abilitato in 3.401 città (dati al rapporto Geomarketing).

14 Architettura e Tecnologia dell'Innovazione, nell'ambito del Chief Technology and Information Office (CTIO).

15 Long Term Evolution.

16 Entidade Administradora do Processo de Redistribuição e Digitalização de Canais de TV e RTV, (Ente di gestione del processo di ridistribuzione e digitalizzazione dei canali TV e RTV).

Progetti con impatti ambientali e sociali positivi

L'espansione di "RAN Sharing 4G", in partnership con altri operatori mobili in Brasile, mira a definire i requisiti di architettura, i presupposti tecnici e le specifiche per la soluzione di "LTE RAN sharing17 ", ottimizzando le risorse ed i costi di rete. L'accordo di condivisione RAN permette a TIM di promuovere l'evoluzione della diffusione di LTE nella campagna brasiliana, condividendo in modo efficace l'accesso e il backhaul18 . Attualmente, il RAN Sharing 4G si basa su tre partner nazionali, ampliando i benefici e l'efficienza di questo modello tecnico. A seguito di attività di test ed alla conseguente attivazione di funzioni e soluzioni per il risparmio energetico, seconda della tecnologia di accesso (2G, 3G e 4G) e delle condizioni di copertura, ha evidenziato una riduzione fino al 10%.

IoT - Nel 2018 TIM Participações ha lanciato la prima rete commerciale NB-IoT19 in Sud America, nella città di Santa Rita do Sapucai, per sviluppare i servizi innovativi insieme all'Università INATEL (Telecommunication National Institut). Sempre nel 2018, TIM ha attivato la copertura NB-IoT nelle città di Itajubá, in collaborazione con UNIFEI (Università Federale di Itajuba), e Rio de Janeiro.

Nel 2019 sono stati raggiunti due importanti traguardi: l'attivazione di una piattaforma E-SIM (Embedded SIM ) e l'acquisizione di una piattaforma IoT/M2M. Queste due infrastrutture consentiranno a TIM Participações d'implementare un impianto E2E M2M /IoT, permettendo di promuovere importanti innovazioni e nuovi prodotti, volti ad utilizzare il potenziale di IoT in diversi settori verticali.

Agrobusiness - Dal 2018, insieme a Nokia e BR Digital, TIM Participações sta focalizzando l'attenzione sul potenziale agro-alimentare in Brasile, offrendo la connessione nelle aree rurali (non solo le applicazioni aziendali ma anche l'inclusione digitale dei dipendenti dell'agrobusiness e dei residenti nelle piccole città). Uno dei progetti consegnati nell'aprile 2018 a Jalles Machado, un gruppo energetico della città di Goianésia, ha sostituito i rapporti manuali con quelli mobili, migliorando la comunicazione tra l'ufficio ed il campo; inoltre, ha permesso ai computer a bordo delle macchine agricole di gestire le informazioni in tempo reale. In questo progetto sono integrati 812 smartphone e 1.006 linee aziendali, con 650 smartphone per gli appuntamenti sul campo. Nel 2019 TIM ha rafforzato il proprio posizionamento in relazione all'agricoltura verticale20 , con la creazione dell'ecosistema ConnectarAgro (https://conectaragro.com.br/) che raduna TIM, i fornitori di soluzioni per il segmento agro e i fornitori di soluzioni di telecomunicazione.

5G - Ad aprile 2018, la funzione "Architecture & Innovation Technology" ha concluso i propri studi ed i test di interferenza nella città di Guaratiba (Stato di Rio de Janeiro) nella banda da 3,5 GHz, considerata la banda all'avanguardia del 5G. L'obiettivo è stato dimostrare che la ricezione del servizio satellitare fisso possa coesistere, senza alcuna limitazione, con l'utilizzo della banda 3,5 GHz.

Nel giugno 2019 TIM Participações ha scelto tre città, Florianópolis, Santa Rita do Sapucaí e Campina Grande per testare la tecnologia 5G. A settembre, TIM ha allestito una propria sede in Casa TIM 5G, in particolare in occasione dell'HackTown 2019, il festival dell'innovazione sponsorizzato per la prima volta da TIM Participações. In maniera interattiva, con una specifica licenza di ANATEL, Casa TIM 5G ha dimostrato le soluzioni accessibili (con l'arrivo del 5G) per quanto riguarda la salute, l'istruzione, la sicurezza, l'intrattenimento ed i giochi, il contesto in cui si vive e lavora; alcune dimostrazioni sono state sviluppate in collaborazione con Ericsson, Qualcomm, Cisco e Inatel, nonché ABB, Intel e LG.

Iniziative Open Lab

TIM Participações aderisce dal 2017 al Progetto Telecom Infra (TIP), un'iniziativa fondata da Facebook, SK Telecom, Deutsche Telekom, Nokia, Intel e altre aziende, che ha come obiettivo creare un nuovo approccio alla costruzione ed implementazione dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni. TIM Participações ha trasformato TIM Lab nel primo TIP Community Lab in America Latina, a disposizione dei membri TIP per creare gli standard universali relativi alle soluzioni (inizialmente le reti di trasporto, gruppo di lavoro Open Optical Packet Transport), al fine di superare le sfide legate all'interoperabilità di diversi fornitori.

Nel 2018, TIM Participações ha anche aderito a un nuovo gruppo di lavoro all'interno del TIP, insieme a Vodafone e Telefonica, denominato DCSG (Disaggregated Cell Site Gateway, porta del sito cellulare disaggregato21 ). Questo progetto costituisce un'opportunità per definire un insieme comune di requisiti degli operatori e coordinarsi con le aziende che producono i dispositivi, che abbiano capacità più ampie e flessibili e siano più economici.

Nel giugno 2019, con il supporto Facebook, TIM Participações ha organizzato un Proof of Concepts della soluzione DCSG di IPInfusion ed i fornitori Core EDGE ed i membri TIP, al fine di dimostrare le principali funzionalità della soluzione.

17 Condivisione della "Ragio Access Network" (Rete di Accesso Radio).

18 Porzione di una rete gerarchica che include i collegamenti intermedi tra la rete centrale e sotto reti ai "margini" della stessa rete gerarchica.

19 Standard di tecnologia radio sviluppato per permettere la comunicazione ad una gamma ampia di dispositivi e servizi cellulari.

20 Sono coltivazioni fuori dal suolo, in serre, chiuse, che si sviluppano in altezza su più livelli, climatizzate e automatizzate, in riferimento a grandi impianti. Questi sistemi sono più produttivi del 75%, rispetto all'agricoltura tradizionale in campo, e consumano circa il 95% in meno di acqua. Inoltre, non hanno vincoli geografici, in quanto possono trovare posto anche nelle aree urbane ed offrire prodotti freschi e a km zero.

21 Basato su un'architettura aperta e disaggregata, è progettato per il backhaul economico del traffico del sito cellulare nelle reti mobili esistenti e nelle infrastrutture 5G emergenti.

DICHIARAZIONE CONSOLIDATA DI CARATTERE NON FINANZIARIO

TIM in quanto Ente di Interesse Pubblico Rilevante (EIPR) redige e presenta la "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario", sotto forma di "relazione distinta", così come previsto dall'art. 5 Collocazione della dichiarazione e regime di pubblicità del D.Lgs. 254/2016, riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni. Inoltre, in allegato alla "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario", viene presentata la relazione (attestazione) emessa dal revisore designato ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016; l'incarico è stato conferito a EY S.p.A..

La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario è disponibile nella sezione di sostenibilità del sito www.telecomitalia.com.

EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2019

Si rimanda all'apposita Nota "Eventi successivi al 31 dicembre 2019" del Bilancio consolidato e separato al 31 dicembre 2019 rispettivamente del Gruppo TIM e di TIM S.p.A..

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2020

Stiamo attraversando, a livello mondiale, un periodo di emergenza sanitaria straordinaria e senza precedenti. L'impatto sull'andamento del GDP mondiale e italiano non è al momento quantificabile e sarà funzione di durata, intensità ed efficacia del contenimento.

Per il 2020 TIM conferma la strategia di forte discontinuità con il passato, già avviata nel corso del 2019, concentrandosi sull'execution come elemento chiave della trasformazione organica di TIM.

Sul mercato Domestico il segmento Consumer mira a valorizzare la sua unicità di operatore convergente per mezzo di offerte mirate per la famiglia e ampliando la gamma dei servizi alla clientela, anche attraverso nuove partnership con players specializzati. In quest'ottica si pone anche la joint venture tra TIM e Santander Consumer Bank attraverso la quale verranno progressivamente offerti ai clienti TIM servizi di credito al consumo, prodotti finanziari e assicurativi. Il segmento Business continuerà a proporsi come fornitore di riferimento e top partner di qualità ICT per le PMI e come full ICT provider per i grandi clienti arricchendo il portafoglio con l'offerta di servizi in cloud. Il comparto National Wholesale difenderà la quota di mercato dell'accesso e confermerà la leadership nella copertura UltraBroadBand. Obiettivo comune di tutti i segmenti è il miglioramento della customer satisfaction attraverso l'efficientamento dei servizi di customer care, di provisioning e assistenza pre e post-vendita al cliente finale.

Il gruppo Telecom Italia Sparkle amplierà la propria infrastruttura e crescerà nell'enterprise networking e nel cloud; verranno inoltre valutate partnership al fine di accelerare la crescita ed ampliare le opzioni strategiche.

In Brasile, la crescita dell'ARPU e la gestione del Churn nel segmento postpagato e nel prepagato saranno le leve per la crescita dei Ricavi. Continuerà inoltre il programma di sviluppo dell'infrastruttura di Rete, con l'obiettivo di coprire la crescita del consumo di dati utilizzando nuove tecnologie di accesso e tecniche di efficienza di spettro, preparando la Rete per il 5G, anche con l'espansione della infrastruttura dedicata per i Servizi IOT e l'UltraBrodBand Fisso.

Continua anche nel 2020 la strategia di TIM volta a ridurre l'indebitamento attraverso l'incremento della generazione di cassa operativa soprattutto nel mercato domestico, ottenuto tramite la stabilizzazione dei ricavi, una struttura dei costi più snella, l'ottimizzazione del capitale circolante e del capitale investito.

L'approccio sul fronte tecnologico delineato nel nuovo piano di TIM pone modernizzazione, semplificazione e intelligenza artificiale al centro dei futuri investimenti. TIM ha iniziato lo sviluppo di una rete 5G su scala nazionale completamente nuova e automatizzata, a partire dalle principali aree metropolitane, distretti industriali e aree ad alta densità turistica, proseguendo contestualmente con la dismissione e il consolidamento degli asset ridondanti o con tecnologia obsoleta. TIM è il primo operatore di telecomunicazioni in Europa ad impiegare su rete live algoritmi di quantum computing nella pianificazione delle sue reti mobili di nuova generazione.

Per quanto riguarda i principali target finanziari si rimanda alla sezione Investitori del sito web www.telecomitalia.com.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore. Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management ispirato alla metodologia del Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (ERM CoSO Report), che consente di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo ERM è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2020 potrebbe peraltro essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

In tale ambito si evidenzia l'emergenza sanitaria dovuta alla recente diffusione del virus COVID-19 e qualificata come pandemia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Oltre al peggioramento del quadro macroeconomico globale e al rischio di deterioramento del profilo creditizio di alcuni segmenti di clientela, questa pandemia potrebbe determinare rallentamenti nell'attività d'impresa, derivanti da provvedimenti emanati da autorità nazionali ed estere, dal conseguente riassetto dell'organizzazione interna del lavoro con remotizzazione della maggior parte delle attività e limitazione di alcune tipologie di interventi tecnici e commerciali, da difficoltà incontrate dalla clientela e da discontinuità nella catena di fornitura, con impatti negativi sui risultati complessivi del Gruppo. La gestione di questo fenomeno emergenziale prevede, anche in considerazione del servizio pubblico erogato, la realizzazione di tutte le attività inerenti la continuità operativa dei processi aziendali con l'obiettivo di garantire la funzionalità dei servizi erogati e la tutela della salute dei dipendenti.

Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, gli eventuali vincoli connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti - al momento non prevedibili in termini di scelte strategiche ed in termini di sviluppo temporale degli obiettivi triennali già annunciati che possono comportare, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il relativo raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.

Sono di seguito riportati in maniera analitica i principali rischi afferenti l'attività di business del Gruppo TIM, i quali possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

RISCHI STRATEGICI

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente. Nel 2018 l'economia dell'Area Euro ha fatto registrare un rallentamento inatteso, che si è protratto per tutto il 2019. Il rallentamento dell'economia italiana è stato più marcato di quello degli altri paesi europei: dopo la crescita registrata nel quarto trimestre del 2017, l'economia italiana è rimasta praticamente ferma, con variazioni minime dell'ordine dello 0,1%.

Nel 2019 il PIL è cresciuto dello 0,3% a fronte di una crescita di +0,8% registrata nel 2018.

La frenata dell'economia italiana riflette la decelerazione del commercio mondiale (per effetto degli shock negativi dovuti alle perduranti politiche protezionistiche degli Stati Uniti ed alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina) e le incertezze relative al settore automobilistico in Europa. Sul fronte interno, da segnalare il rallentamento nel settore dei servizi rivolti alle famiglie, influenzate nelle loro decisioni di spesa dalla crisi di fiducia, determinata dal clima di incertezza che coinvolge anche le imprese. Nonostante la crescita del reddito disponibile, l'aumento della propensione al risparmio ha determinato un impatto negativo sui consumi. Sul fronte delle imprese, si sono ridotte le scorte, segno della tendenza a soddisfare la domanda interna, pur in aumento, senza aumentare la produzione.

In Brasile i risultati attesi potranno essere influenzati significativamente dal contesto macroeconomico e politico. Dopo due anni di calo del PIL, che hanno segnato una delle crisi più profonde della sua storia, il Paese nel 2017 è tornato a crescere (+1%) ed il 2018 ha chiuso con una crescita dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Secondo l'ultimo Focus Report 2019 del Banco Central do Brasil, la crescita attesa del PIL per il 2019 è leggermente inferiore all'1,2%, un risultato stazionario, se comparato con l'anno precedente. Nonostante il governo abbia approvato con successo la Riforma relativa alla Sicurezza Sociale, il mercato è ancora in attesa di alcuni cambiamenti strutturali al fine di migliorare la capacità di investimento del governo brasiliano per un recupero più significativo. In aggiunta, alcune turbolenze del mercato esterno quali ad esempio la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e la Brexit, avranno ulteriori riflessi sul recupero dell'economia brasiliana.

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da una forte competizione che potrebbe comportare una riduzione della quota di mercato negli ambiti geografici in cui opera il Gruppo TIM e una riduzione dei prezzi e dei margini. La natura della competizione è sui prodotti e servizi innovativi nonché sulla capacità di evolvere verso un'offerta sempre più convergente che si ampli anche al mondo dei contenuti, così come sul prezzo dei servizi tradizionali e non. L'impiego di nuove tecnologie (IoT) e dei nuovi strumenti di conoscenza e gestione del cliente (Big Data) costituiscono elementi abilitanti per la mitigazione dei suddetti rischi, così come potrebbero rappresentare un ulteriore fattore di rischio in caso di mancato sfruttamento delle opportunità che derivano dal loro utilizzo.

Sul fronte della competizione infrastrutturale lo sviluppo di operatori alternativi potrebbe rappresentare una minaccia per TIM anche oltre l'orizzonte di Piano.

Iliad ha lanciato i propri servizi di telefonia mobile alla fine di maggio 2018, con l'obiettivo di acquisire il 10–15% del mercato, applicando le medesime strategie già utilizzate per il mercato francese. In aggiunta Open Fiber e Infratel hanno avviato i loro piani per lo sviluppo di una rete di telecomunicazioni UltraBroadBand alternativa a quella di TIM, rispettivamente nelle maggiori città italiane e nelle aree a c.d. fallimento di mercato, aprendo una possibile nuova stagione competitiva in queste aree, con impatti sia sul segmento wholesale sia su quello retail.

Inoltre, SKY Italia ha recentemente confermato come priorità strategica chiave il lancio entro il primo semestre del 2020 di una sua offerta fissa in veste di operatore telefonico.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model legato ai servizi tradizionali e dal potenziale consolidamento del settore. I cambiamenti nel profilo di consumo (migrazione da voice a data) dei consumatori richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo Tim Brasil potrebbe essere impattato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture, così come dall'incremento della competizione sia attraverso strategie commerciali che attraverso possibili aggregazioni nel settore. Allo stesso tempo, il lento recupero dalla profonda crisi economica del paese e il ritardo delle riforme strutturali necessarie, hanno direttamente influito sui consumi e in particolare sul segmento del prepagato.

RISCHI OPERATIVI

I rischi operativi inerenti al nostro business fanno riferimento da un lato a guasti nei sistemi e/o nelle piattaforme di rete, perdite di dati critici o commercialmente sensibili, possibili inadeguatezze dei processi interni, fattori esterni, frodi, errori dei dipendenti, errori nel documentare correttamente le transazioni, dall'altro alla possibilità di implementare le strategie di creazione del valore, attraverso azioni di ottimizzazione di costi e investimenti, che potrebbero in parte dipendere da elementi non nel controllo della Società quali la disponibilità di controparti esterne (fornitori, parti sindacali, associazioni di categoria) e normative o regolamenti.

Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse e mobili

Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti.

Rischi connessi alla continuità di business

Il successo del Gruppo TIM dipende fortemente dalla capacità di offrire in modo continuativo e ininterrotto i servizi/prodotti che eroga attraverso la disponibilità dei processi e dei relativi asset a supporto, che sono sensibili a diverse minacce sia esogene sia endogene. TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Model System", in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate. TIM infatti considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del Valore e della Reputazione del Gruppo, nell'erogazione dei propri servizi e nel pieno rispetto di quanto definito nei contratti

con la Clientela, nella normativa di settore e, più in generale, in coerenza con le metodologie e le best practice di riferimento.

Nell'ambito del Gruppo TIM, la Business Continuity è definita come "la capacità dell'organizzazione di garantire la continuità nell'erogazione dei servizi in relazione a predefiniti ed accettabili livelli a seguito del verificarsi di un incidente dirompente".

Rientrano nel perimetro di applicazione della presente politica, la continuità operativa di qualsiasi processo tecnologico, organizzativo, logistico e commerciale collegato in modo diretto o indiretto alle infrastrutture portanti della rete di telecomunicazione nazionale e regionale e delle infrastrutture dei Data Center Nazionali di TIM, nonché le infrastrutture stesse.

TIM mette in atto un processo continuo di gestione e di governo che, supportato dalla Direzione Aziendale, garantisce che vengano intrapresi i passi necessari per identificare l'impatto di potenziali perdite, mantenere praticabili i piani e le strategie di ripristino e assicurare la continuità dei servizi mediante programmi di formazione, test, esercitazioni e periodiche attività di aggiornamento e revisione.

Il modello di prevenzione adottato per garantire la Continuità Operativa, anche in situazioni di crisi, è il Business Continuity Management System (BCMS), declinato in specifiche Procedure Organizzative in coerenza con lo standard internazionale ISO 22301. Il modello identifica specifici ruoli e responsabilità.

Nell'ambito della Direzione Security di TIM è operativa la Funzione Business Continuity con la responsabilità di assicurare il governo del processo di prevenzione dei rischi aziendali che possono comportare interruzioni o degrado non accettabile del business di TIM e di supportare le Funzioni aziendali nell'individuazione, nella quantificazione e nell'implementazione di iniziative di sicurezza finalizzate alla riduzione dei rischi identificati.

Per garantire un raccordo operativo tra la suddetta Funzione e le altre Direzioni aziendali sono individuati Referenti di Business Continuity nelle Direzioni e delineate specifiche relazioni operative.

Le Direzioni aziendali sono responsabili delle attività di Business Continuity sui processi e servizi di competenza mediante l'individuazione di quelli più rilevanti e delle modalità con cui garantirne il continuo funzionamento, anche in situazione di interruzione o forte degrado.

Gli aspetti più rilevanti in tema di Business Continuity vengono portati all'attenzione del Vertice Aziendale in appositi Steering Committee.

Rischi associati a controversie e contenziosi

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

Rischi di frode interna/esterna

Il progresso tecnologico mette a disposizione dell'attività fraudolenta strumenti e tecniche di abuso sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di perpetrazione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" acquisiranno progressivamente maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre alcune specifiche tipologie di servizi resi (es. servizi wholesale di interconnessione, voce o dati) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale. A titolo esemplificativo e non esaustivo, rientrano nel perimetro di Fraud Management:

  • frodi da traffico o commercializzazione;
  • frodi connesse ai processi di approvvigionamento e fornitura di beni e servizi;
  • frodi informatiche;
  • frodi legate all'utilizzo ed alla divulgazione di segreti d'ufficio;
  • frodi di natura fiscale e/o finanziaria;

siano esse:

  • rilevate tramite specifici controlli, identificate nel corso dell'ordinaria attività lavorativa, o segnalate da fonti interne/esterne all'azienda;
  • perpetrate da soggetti esterni all'azienda, ovvero da o con la collaborazione di dipendenti (frodi interne).

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti ed un distinto presidio operativo di gestione e contrasto.

La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti dal D.Lgs. n. 231/2001, definisce specifici schemi di controllo interni (SCI) comprensivi di indicazioni comportamentali a cui i dipendenti ed i collaboratori dell'Azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere

(Prevention). Nella fase di Detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla fondatezza dell'illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo end-to-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell'azione svolta e individuate le eventuali azioni di miglioramento dell'efficacia del processo di fraud management.

Il contrasto alle frodi interne, attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa del personale come recentemente aggiornati, viene effettuato attraverso la rilevazione di informazioni relative alla concentrazione di operazioni anomale che facciano ipotizzare gravi illeciti. Il controllo è automatizzato e prevede l'accesso a dati pseudonimizzati. Solo in caso di conferma del sospetto di comportamenti illeciti la funzione Fraud Management di Security chiede all'amministratore del sistema interessato di rendere intellegibili le informazioni sull'evento anomalo, per le conseguenti azioni a tutela dell'azienda. I dati non sono comunque utilizzati per verificare il corretto adempimento della prestazione lavorativa.

Golden Power

L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", finalizzati all'esercizio dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato, arricchendo, in aggiunta, il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power, con un contenuto derivato dalla finalità istituzionale perseguita.

In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del DL) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso DL).

L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.

Il dettato governativo, successivamente, è stato integrato con la Legge 20 maggio 2019, n. 41 che ha ricompreso in un più ampio quadro di misure urgenti, quelle relative ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G.

Con il sopra menzionato provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti su TIM e sulle società controllate Sparkle e Telsy. Si tratta di misure in ambito governance aziendale e di organizzazione; in particolare, la Presidenza del Consiglio dei Ministri impone la presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.

Tale unità organizzativa è preposta alle attività rilevanti per la sicurezza nazionale e le normative richiedono, altresì, sia coinvolta in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete ed affidata a un Funzionario alla Sicurezza scelto in una terna di nominativi proposti dal Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

TIM, Sparkle e Telsy devono, inoltre, fornire preventiva informazione in merito ad ogni decisione che possa, fra l'altro, ridurre o cedere capacità tecnologiche, operative, industriali nelle attività strategiche.

Dette misure, altresì, riguardano, l'obbligo di preventiva comunicazione rispetto a decisioni societarie (nomine, cessioni, ecc.) nonchè informative sui piani di sviluppo, investimento e manutenzione sulle reti e sugli impianti al fine di preservarne funzionalità e integrità, nonché l'obbligo di notificare ogni azione societaria che possa avere un impatto sulla loro sicurezza, disponibilità e funzionamento.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l'imposizione di ulteriori prescrizioni e condizioni.

Con il Provvedimento del 2019 il Legislatore ha imposto l'esercizio dei poteri speciali con riferimento alle forniture di tecnologia 5G con produzione extra-europea, affermando che tali servizi di comunicazione costituiscono attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza Nazionale.

RISCHI FINANZIARI

Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e – più specificamente - rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM. Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati ed il monitoraggio dei risultati conseguiti. In particolare per mitigare il rischio di

liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

Il potenziale impatto della c.d. Brexit dipenderà dal risultato delle negoziazioni con la UE sulle future relazioni, soprattutto di natura commerciale, che seguiranno alla separazione del 31 gennaio 2020.

La Brexit ed i possibili scenari di equilibri futuri legati all'esito delle negoziazioni per l'uscita potrebbero causare ulteriore instabilità nei mercati finanziari globali in un quadro internazionale già reso delicato dalla disputa commerciale tra USA e Cina.

I potenziali effetti della Brexit sui rischi finanziari (tasso, cambio e controparte) non sono ritenuti significativi per TIM ed il Gruppo, ma potrebbero esserlo per il business di alcune controllate.

In aggiunta, le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM prevedono l'integrale copertura del rischio di cambio e la minimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse e al rischio controparte e risultano efficaci anche nel contesto Brexit.

RISCHI DI COMPLIANCE E REGOLATORIO

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la posizione di significativo potere di mercato detenuta da TIM nei mercati dell'accesso di rete fissa e la struttura dei mercati mobili comportano un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore. I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

  • mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCom che di AGCM;
  • eventuali decisioni AGCom circa politiche tariffarie, anche con effetto retroattivo (ad esempio: revisione dei prezzi relativi ad anni precedenti, efficacia ed effettiva attuazione di politiche di repricing, anche a seguito di sentenze del Giudice amministrativo);
  • eventuali decisioni AGCom che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la replicabilità);
  • eventuale inadeguatezza, riscontrata da AGCom o AGCM, nell'implementazione di processi e sistemi volti alla gestione dei servizi regolamentati.
  • eventuali decisioni AGCom o AGCM che impongono vincoli sul pricing delle offerte fisse e mobili sulla base della normativa a tutela dei consumatori.

Rischi di Compliance

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità, derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

Particolare rilevanza assume la conformità al Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018, in quanto, rispetto al previgente Codice Privacy tra le altre disposizioni prevede anche un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore. Partendo dal modello operativo già in essere con la previgente normativa Privacy, il Gruppo TIM ha attivato quanto necessario per la conformità a GDPR.

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI

CAPITALE SOCIALE TIM S.p.A. AL 31 DICEMBRE 2019

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.203.122.583
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 37.672.014
Numero azioni ordinarie TIM possedute da Telecom Italia Finance S.A. 126.082.374
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,77%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di dicembre 2019) 11.762 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di INWIT S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono quotate in Brasile (indice BOVESPA).

TIM-Telecom Italia INWIT Tim Participações
codici ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 IT0005090300 BRTIMPACNOR1
Bloomberg TIT IM TITR IM INW IM TIMP3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI INWT.MI TIMP3.SA

Al 31 dicembre 2019, le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di Tim Participações S.A..

In data 14 giugno 2019, TIM S.p.A. ha comunicato l'intenzione di avviare la procedura finalizzata a cancellare la quotazione presso il NYSE delle proprie American Depositary Shares ordinarie e di risparmio.

Conseguentemente, in data 25 giugno 2019, TIM ha depositato presso la U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) la documentazione prevista (Form 25), con conseguente efficacia del delisting dopo 10 giorni; pertanto, a decorrere dal 6 luglio 2019, le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. non sono più quotate al NYSE.

In data 9 luglio 2019, TIM ha depositato il Form 15F per richiedere alla SEC la deregistration di tutte le classi di suoi strumenti finanziari ad oggi registrati, incluse le obbligazioni registrate negli USA emesse dalla controllata totalitaria Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM. Con la deregistration (che ha avuto effetto in data 8 ottobre 2019), sono cessati gli obblighi informativi in capo a TIM ai sensi del U.S. Securities Exchange Act del 1934.

L'operazione non ha avuto conseguenze sulla quotazione e sulla negoziazione delle azioni ordinarie e di risparmio TIM presso Borsa Italiana.

La decisione di procedere con il delisting presso il NYSE è stata funzionale a obiettivi di semplificazione e risparmio di costi, fermi restando gli elevati standard di corporate governance, un solido sistema di controllo interno e un'informativa economico-finanziaria trasparente (inclusa la pubblicazione sul sito www.telecomitalia.com della traduzione in inglese di bilanci, comunicati stampa e altro materiale informativo regolato).

AZIONISTI

Composizione dell'azionariato al 31 dicembre 2019 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

(1) Evidenza assunta dalla comunicazione di partecipazione all'Assemblea degli Azionisti di TIM del 29 marzo 2019.

(2) Paul E. Singer è General Partner di Elliott Capital Advisors LP. Trattasi di partecipazione indiretta detenuta attraverso le società controllate Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership. Dalla comunicazione effettuata ai sensi di legge, riferita al 7 gennaio 2020, la quota di partecipazione indiretta di Paul E. Singer risulta pari al 9,72%.

PARTECIPAZIONI RILEVANTI NEL CAPITALE

Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:

1) Risultanze al 31 dicembre 2019 da comunicazioni ex art.120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A. Diretto 23,94%
Paul E. Singer (*) Indiretto 9,55%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.(**) Diretto 5,03%
Canada Pension Plan Investment Board (***) Diretto/Indiretto 3,13%

(*) Paul E. Singer è General Partner di Elliott Capital Advisors LP. La sua partecipazione indiretta, riferita al 31 gennaio 2019, risulta detenuta attraverso le società controllate Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership. Dalla comunicazione effettuata ai sensi di legge, riferita al 7 gennaio 2020, la quota di partecipazione indiretta di Paul E. Singer risulta pari al 9,72%.

(**) Partecipazione riferita al 18 febbraio 2019.

(***) Dalla comunicazione effettuata ai sensi di legge, riferita al 21 gennaio 2019, la quota di partecipazione indiretta risulta dello 0,03%, detenuta attraverso la società controllata CPPIB Map Cayman SPC.

2) Altre informazioni a disposizione

  • A seguito di evidenza assunta dalla comunicazione di partecipazione all'Assemblea degli Azionisti di TIM del 29 marzo 2019, la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. risulta aumentata al 9,89% del capitale ordinario;
  • all'Assemblea degli Azionisti di TIM del 29 marzo 2019, Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership hanno partecipato con un numero di azioni complessivamente pari all'8,81% del capitale ordinario;
  • Canada Pension Plan Investment Board ha partecipato all'assemblea degli azionisti di TIM in data 29 marzo 2019 con una partecipazione diretta per un numero di azioni pari al 3,21% del capitale ordinario; unitamente alla partecipazione in linea indiretta comunicata ai sensi di legge, la partecipazione complessiva, diretta e indiretta, risulta pari al 3,24% del capitale ordinario.

RAPPRESENTANTI COMUNI

  • L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 24 maggio 2019 ha confermato Dario Trevisan rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021.
  • Con decreto del 9 giugno 2017, il Tribunale di Milano ha confermato Enrico Cotta Ramusino (già nominato con decreti dell'11 aprile 2014 e del 7 marzo 2011) rappresentante comune degli obbligazionisti per il prestito "Telecom Italia S.p.A. 2002-2022 a Tasso Variabile, Serie Speciale Aperta, Riservato in Sottoscrizione al Personale del Gruppo TIM, in servizio e in quiescenza", con mandato per il triennio 2017- 2019.

RATING AL 31 DICEMBRE 2019

Al 31 dicembre 2019, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Stabile
MOODY'S Ba1 Negativo
FITCH RATINGS BB+ Stabile

DEROGA ALL'OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATIVI PER OPERAZIONI STRAORDINARIE

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

CONDIZIONI PER LA QUOTAZIONE DI AZIONI DI SOCIETÀ CONTROLLANTI SOCIETÀ COSTITUITE E REGOLATE DALLA LEGGE DI STATI NON APPARTENENTI ALLA UNIONE EUROPEA

TIM S.p.A. conferma la sussistenza al 31 dicembre 2019 delle condizioni di cui all'articolo 15, comma 1, lettera a), b) e c), punto i) del Regolamento Consob n. 20249/2017 e s.m., per la quotazione delle proprie azioni in mercati regolamentati.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Ai sensi dell'art. 5, comma 8, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e della successiva Delibera Consob n. 19974 del 27 aprile 2017, nell'esercizio 2019 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. dell'esercizio 2019.

Inoltre, non sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2018 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. nell'esercizio 2019.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alle Note di Bilancio Consolidato e di Bilancio Separato "Operazioni con parti correlate".

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Nella presente Relazione sulla gestione, nel Bilancio consolidato del Gruppo TIM e nel Bilancio Separato della Capogruppo TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.

In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM utilizza i seguenti indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019). Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) e della Capogruppo TIM S.p.A. in aggiunta all'EBIT;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019). TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria.

Gli altri indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

▪ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) e della Capogruppo TIM S.p.A. in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+ Oneri finanziari
- Proventi finanziari
+/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni (1)
+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio

netto (2) EBIT- Risultato Operativo

+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti

+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti

  • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

(1)"Oneri/(Proventi) da partecipazioni" per TIM S.p.A.. (2) Voce presente solo a livello di Gruppo.

  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. TIM ritiene che tale modalità di presentazione permetta di interpretare in maniera più completa ed efficace le performance operative del Gruppo (nel suo complesso e con riferimento alle Business Unit) e della Capogruppo; essa viene pertanto anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito della presente Relazione sulla gestione è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit, e della Capogruppo di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT. Questi indicatori sono utilizzati da TIM nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) per illustrare l'andamento della gestione economica anche attraverso il confronto della redditività operativa dell'esercizio di riferimento con quella degli esercizi precedenti.

▪ Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Nell'ambito della presente Relazione sulla gestione sono inserite due tabelle che evidenziano i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo e della Capogruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

+ Passività finanziarie non correnti
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A) Debito Finanziario lordo
+ Attività finanziarie non correnti
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B) Attività Finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato

TIM S.P.A. COMMENTO AI PRINCIPALI DATI ECONOMICO-FINANZIARI DI TIM S.p.A.

Le principali variazioni del perimetro societario

Sono evidenziate le principali variazioni del perimetro societario nel corso dell'esercizio 2019.

Fusione per incorporazione della società Noverca S.r.l., avvenuta in data 1° novembre 2019, con effetti fiscali e contabili retroattivi al 1° gennaio 2019.

Gli effetti sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 1° gennaio 2019 conseguenti alla fusione sono riportati nella seguente tabella:

(milioni di euro) TIM S.p.A.
1.1.2019
(ante
Noverca
S.r.l.
1.1.2019
Rettifiche
di fusione
TIM S.p.A.
post
fusione
1.1.2019
ante
Impatti
applicazione
IFRS16
TIM S.p.A.
post
fusione
1.1.2019
post
applicazione
IFRS16)
applicazione
IFRS16
applicazione
IFRS16
Attività
Attività non correnti 55.205 27 (29) 55.203 2.914 58.117
Attività immateriali 30.680 6 - 30.686 (120) 30.566
Attività materiali 12.476 2 - 12.478 (1.719) (10.759)
Diritti d'uso su beni di terzi - - - - 4.748 4.748
Altre attività non correnti 12.049 19 (29) 12.039 5 12.044
Attività correnti 5.956 35 (45) 5.946 (11) 5.935
Totale attività 61.161 62 (74) 61.149 2.903 64.052
Passività
Patrimonio netto 18.138 19 (19) 18.138 - 18.138
Passività non correnti 29.868 1 (10) 29.859 2.434 32.293
Passività correnti 13.155 42 (45) 13.152 469 13.621
Totale Passività e Patrimonio
netto
61.161 62 (74) 61.149 2.903 64.052

Cessione della partecipazione in Persidera

In data 2 dicembre 2019, è stata perfezionata la cessione della partecipazione di TIM S.p.A. in Persidera S.p.A. (pari al 70%) a F2i TLC 2 S.p.A. e a EI Towers S.p.A., per un importo al netto degli oneri accessori pari a 141 milioni di euro. Come previsto dagli accordi, si è proceduto alla preventiva scissione di Persidera in due separate entità: la prima (Persidera), rimasta titolare delle 5 frequenze del digitale terrestre, relativi contratti attivi e personale, è stata ceduta interamente a F2i TLC 2 S.p.A., e la seconda (NetCo S.p.A.), nella quale è confluita l'intera infrastruttura di rete ed il relativo personale, è stata ceduta interamente ad EI Towers.

Operazione TIM-Vodafone-INWIT

Al 31 dicembre 2019, a seguito dell'esito dell'Assemblea che ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT, attività propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano con conseguente cessione, da parte del Gruppo TIM, della quota di controllo in INWIT, la partecipazione di TIM S.p.A. nella società è stata riclassificata tra le "Attività cessate/destinate a essere cedute", ritenendo altamente probabile il completamento dell'operazione entro l'esercizio 2020. Per ulteriori dettagli si veda la Nota "Eventi successivi al 31 dicembre 2019" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019.

Eventi non ricorrenti

Nel 2019 e nel 2018 TIM S.p.A. ha registrato oneri operativi netti non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Gli oneri non ricorrenti comprendono, fra gli altri, eventuali svalutazioni dell'avviamento, accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati, passività con clienti e/o fornitori, oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e rettifiche relative ad esercizi precedenti.

In dettaglio:

(milioni di euro) 2019 2018
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
Ricavi 15 62
Rettifiche ricavi esercizi precedenti 15 62
Altri proventi (21) -
Recupero costi operativi (21) -
Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze 14 13
Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti 14 13
Costo del personale 248 221
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e
altri
248 221
Altri oneri ed accantonamenti 412 108
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a
potenziali passività ad essi correlati, oneri connessi a vertenze con
personale ex dipendente e passività con clienti e/o fornitori 412 108
Impatto su EBITDA 668 404
Svalutazione Avviamento - 2.686
Impatto su EBIT 668 3.090

Gli eventi non ricorrenti dell'esercizio 2019 comprendono:

  • la rettifica di alcune passività contrattuali al fine di allinearle al presumibile valore di fine periodo. In dettaglio, le passività relative ai contratti c.d. "prepagati" sono state rettificate per un importo complessivo di 15 milioni di euro, interamente riferibile a esercizi precedenti;
  • altri proventi per 21 milioni di euro, connessi all'iscrizione del credito per il rimborso della sanzione relativa al procedimento Antitrust I761, a seguito della relativa sentenza del Consiglio di Stato di dicembre 2019;
  • gli oneri connessi ai processi di ristrutturazione aziendali (248 milioni di euro);
  • gli altri oneri per 412 milioni di euro comprensivi principalmente degli accantonamenti a fronte di vertenze e contenziosi.

Gli oneri non ricorrenti dell'esercizio 2018 comprendevano principalmente la svalutazione dell'avviamento di 2.686 milioni di euro, gli oneri connessi ai processi di ristrutturazione aziendale ed altri oneri tra cui l'accantonamento a fronte della sanzione pecuniaria irrogata per l'asserita violazione dell'articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto "Golden Power").

ANDAMENTO ECONOMICO

(milioni di euro) 2019 2019 2018 Variazioni %
confrontabile organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (a-b)
Ricavi 13.137 13.140 13.902 (5,5) (5,8)
EBITDA
(1)
5.482 4.929 5.608 (12,1) (6,9)
EBITDA Margin 41,7% 37,5% 40,3% (2,8) pp
EBITDA Margin Organico esclusi
non ricorrenti
46,8% 42,5% 43,1% (0,6) pp
EBIT ANTE SVALUTAZIONI
DELL'AVVIAMENTO
1.722 1.665 2.445 (31,9) (18,1)
Svalutazioni dell'Avviamento (2.686)
EBIT
(1)
1.722 1.665 (241) (18,1)
EBIT Margin 13,1% 12,7% (1,7)% 14,4 pp
EBIT Margin Organico esclusi
non ricorrenti
18,2% 17,7% 20,4% (2,7) pp
Utile (perdita) dell'esercizio 382 386 (1.854)
Investimenti industriali 2.537 2.537 5.043 (49,7)
31.12.2019 31.12.2019 31.12.2018 Variazione assoluta
confrontabile
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto 31.283 28.218 29.360 (1.142)
Personale a fine esercizio (unità) 40.237 42.656 (2.419)

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

Ricavi

I ricavi sono pari a 13.137 milioni di euro, in diminuzione di 765 milioni di euro (-5,5%) rispetto all'esercizio 2018. L'adozione del nuovo principio IFRS16 ha comportato la registrazione di minori ricavi per 3 milioni di euro.

Escludendo tali effetti i ricavi dell'esercizio 2019 ammontano a 13.140 milioni di euro, in diminuzione di 762 milioni di euro (-5,5%) rispetto all'esercizio 2018.

I ricavi dell'esercizio 2019 comprendono una rettifica non ricorrente di -15 milioni di euro relativa a esercizi precedenti.

Si evidenzia inoltre che la citata fusione per incorporazione di Noverca S.r.l. in TIM S.p.A. ha determinato un apporto netto sulla componente dei ricavi pari a 27 milioni di euro.

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 11.677 milioni di euro (-454 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018, pari a –3,7%) e risentono degli effetti del mutato scenario regolatorio e competitivo. In particolare sono in diminuzione i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso (-186 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, -2,1%) e i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile (-341 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, -8,4%).

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.463 milioni di euro nell'esercizio 2019 (-308 milioni di euro rispetto al 2018).

Nell'ambito dei segmenti commerciali, si rilevano le seguenti dinamiche rispetto all'esercizio 2018:

(milioni di euro) Variazione
2019 2018
confrontabile
Ricavi 13.140 13.902 (762)
Consumer 6.574 7.361 (787)
Business 4.458 4.534 (76)
Wholesale 1.836 1.775 61
Altri 272 232 40

In particolare:

  • Consumer: i ricavi dell'esercizio 2019 del segmento Consumer sono pari a 6.574 milioni di euro e presentano una diminuzione, rispetto al 2018, di 787 milioni di euro (-10,7%), anche per effetto del mutato contesto competitivo e regolatorio. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 5.800 milioni di euro, con una diminuzione di 475 milioni di euro (-7,6% rispetto all'esercizio precedente). In particolare:
    • i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari a 2.569 milioni di euro e registrano una riduzione di 240 milioni di euro (-8,5%) rispetto al 2018, imputabile principalmente al mutato scenario regolatorio e competitivo, che ha negativamente impattato sul tasso di churn e sugli standard di ARPU;
    • i ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari a 3.253 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2018 (-244 milioni di euro, –7,0%) e scontano gli effetti della dinamica negativa degli accessi solo in parte compensata da un miglioramento dei livelli di ARPU.

I Ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 774 milioni di euro, in diminuzione di 312 milioni di euro rispetto al 2018 (-28,7%), e risentono, in particolare sul comparto mobile, della mutata strategia commerciale sui prodotti a difesa della marginalità.

  • Business: i ricavi del segmento Business sono pari a 4.458 milioni di euro con una riduzione di 76 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (-1,7%, di cui -3,0% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:
    • i ricavi del Mobile nell'esercizio 2019 sono pari a 1.062 milioni di euro con un decremento (-121 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018, -10,2%) che riflette, in particolare, la contrazione dei ricavi da servizi stand alone conseguente a una riduzione dei livelli di ARPU;
    • i ricavi del Fisso nell'esercizio 2019 sono pari a 3.456 milioni di euro, in crescita rispetto all'esercizio precedente (+38 milioni di euro, +1,1%), grazie alla crescita dei servizi innovativi che compensa la fisiologica contrazione dei ricavi da servizi tradizionali.
  • Wholesale Market: il segmento Wholesale National Market presenta nel 2019 ricavi pari a 1.836 milioni di euro, in aumento rispetto al 2018 di 61 milioni di euro (+3,4%) principalmente per effetto della crescita degli accessi nel comparto Ultra BroadBand.

EBITDA

L'EBITDA reported dell'esercizio 2019 è pari a 5.482 milioni di euro, beneficiando per un importo di 553 milioni di euro dell'applicazione dell'IFRS 16 a seguito del quale, con riferimento ai contratti di locazione passiva che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, non si rilevano i relativi canoni fra i costi per acquisti di beni e servizi ma devono essere rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri e, nell'attivo il diritto d'uso dell'attività presa in locazione, ammortizzato lungo la probabile durata contrattuale e iscrivendo a conto economico la relativa componente di oneri finanziari.

L'EBITDA confrontabile dell'esercizio 2019 – predisposto sulla base di principi contabili omogenei con quelli adottati nell'esercizio 2018 – ammonta a 4.929 milioni di euro (5.608 milioni di euro nell'esercizio 2018, -12,1 %), con un'incidenza sui ricavi del 37,5% (40,3% nell'esercizio 2018, con un decremento di 2,8 punti percentuali).

L'EBITDA organico - al netto della componente non ricorrente - si attesta a 5.597 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 42,5% (6.012 milioni di euro nell'esercizio 2018, con un'incidenza sui ricavi del 43,1%). In dettaglio, TIM S.p.A. ha registrato nell'esercizio 2019 oneri netti non ricorrenti per complessivi 668

milioni di euro relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché alle citate rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

Nell'esercizio 2018 gli oneri operativi netti non ricorrenti riferibili all'EBITDA ammontavano a 404 milioni di euro comprensivi principalmente di oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e ad altri oneri tra cui l'accantonamento a fronte della sanzione pecuniaria irrogata per l'asserita violazione dell'articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto "Golden Power").

Per maggiori dettagli inerenti le componenti non ricorrenti si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBITDA 4.929 5.608 (679) (12,1)
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 668 404 264
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 5.597 6.012 (415) (6,9)

A livello di EBITDA si registra inoltre quanto segue:

▪ Altri proventi operativi (198 milioni di euro; 198 milioni di euro in termini confrontabili; 252 milioni di euro nell'esercizio 2018)

(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 48 49 (1)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 37 27 10
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 27 33 (6)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 17 23 (6)
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22 (22)
Revisioni di stima e altre rettifiche 36 73 (37)
Altri 33 25 8
Totale 198 252 (54)

Gli Altri proventi includono una componente non ricorrente pari a 21 milioni di euro relativa all'iscrizione del credito per il rimborso della sanzione relativa al procedimento Antitrust I761, a seguito della relativa sentenza del Consiglio di Stato di dicembre 2019.

▪ Acquisti di materie e servizi (4.596 milioni di euro; 5.152 milioni di euro in termini confrontabili; 5.801 milioni di euro nell'esercizio 2018)

(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Acquisti di beni 1.076 1.643 (567)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
693 762 (69)
Costi commerciali e di pubblicità 926 851 75
Consulenze e prestazioni professionali 86 115 (29)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 1.060 1.108 (48)
Costi per godimento di beni di terzi 814 803 11
Altri 497 519 (22)
Totale acquisti di materie e servizi 5.152 5.801 (649)
% sui Ricavi 39,2 41,7 (2,5) pp

In termini confrontabili, diminuiscono di 649 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018, principalmente a seguito del decremento rilevato nei costi di acquisto di beni per la rivendita, collegata alla diminuzione dei volumi venduti di terminali del mobile, in coerenza con il riposizionamento delle strategie commerciali in corso.

Per effetto dell'introduzione dell'IFRS16, che prevede l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, e nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione, in luogo della rilevazione di costi operativi per i canoni di locazione, la voce risulta pari a 4.596 milioni di euro e diminuisce di 1.205 milioni di euro.

▪ Costi del personale (2.492 milioni di euro; 2.492 milioni di euro in termini confrontabili; 2.541 milioni di euro nell'esercizio 2018)

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Costi e oneri del personale ordinari 2.244 2.320 (76)
Oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il
personale e altri
248 221 27
Totale costi del personale 2.492 2.541 (49)

I costi del personale diminuiscono di 49 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018; si evidenziano di seguito i principali elementi che hanno influito su tale variazione:

  • contrazione di 76 milioni di euro dei costi ordinari del personale principalmente a seguito dei benefici correlati alla riduzione della consistenza media retribuita pari a complessive –2.333 unità medie, di cui -319 unità medie relative al c.d. "Accordo di solidarietà" scaduto a giugno 2019 ed al successivo contratto di espansione applicato a far data da agosto 2019;
  • aumento di 27 milioni di euro degli oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il personale, principalmente a seguito di maggiori oneri di ristrutturazione aziendale, correlati alla rivisitazione di stima e decorrenza delle uscite della Società previste per l'esercizio 2020 (anche attraverso l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definito da ultimo nell'Accordo sindacale del 26 febbraio 2019). Nel 2018 erano stati accantonati oneri per complessivi 221 milioni di euro a seguito dell'aggiornamento delle valutazioni dei fondi connessi all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012 n. 92.

L'organico al 31 dicembre 2019 ammonta a 40.237 unità (42.656 unità al 31 dicembre 2018), con un decremento di 2.419 unità.

▪ Altri costi operativi (1.061 milioni di euro; 1.061 milioni di euro in termini confrontabili; 722 milioni di euro nell'esercizio 2018)

(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 402 370 32
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 414 112 302
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
43 41 2
Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse 63 66 (3)
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 64 73 (9)
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
10 10
Altri 65 50 15
Totale 1.061 722 339

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 412 milioni di euro (108 milioni di euro nell'esercizio 2018), relativi principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati e a passività con clienti e/o fornitori.

La voce si incrementa di 339 milioni, principalmente a seguito di maggiori accantonamenti a fondi per rischi e oneri nonché a svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti.

Ammortamenti e investimenti

Gli ammortamenti dell'esercizio 2019 risultano pari a 3.719 milioni di euro. L'applicazione dell'IFRS 16 ha comportato un impatto di 487 milioni di euro.

In termini confrontabili con l'esercizio 2018 sono pari a 3.232 milioni di euro e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 1.222 1.146 76
Ammortamento delle attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi
2.010 2.009 1
Totale 3.232 3.155 77

In particolare, l'ammortamento delle attività immateriali si incrementa per circa 76 milioni di euro principalmente a seguito dell'avvio del processo di ammortamento delle licenze 5G per effetto del passaggio in esercizio dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, parzialmente compensato da un decremento di 5 milioni di euro per minori quote stanziate sul software.

Gli investimenti industriali sono complessivamente pari 2.537 milioni di euro (pari a 5.043 milioni di euro nell'esercizio 2018), con un decremento di 2.506 milioni di euro. Sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Investimenti nelle attività immateriali a vita utile definita 819 3.310 (2.491)
Investimenti nelle attività materiali e nei diritti d'uso su beni di
terzi 1.718 1.733 (15)
Totale 2.537 5.043 (2.506)

In particolare, gli investimenti in attività immateriali diminuiscono di 2.491 milioni di euro principalmente a seguito dell'investimento effettuato nel 2018 per la citata acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G.

Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti

La voce è negativa per 41 milioni di euro e include gli effetti derivanti dalla risoluzione di contratti di leasing finanziari.

In termini confrontabili è negativa per 32 milioni di euro (negativa per 11 milioni di euro nell'esercizio 2018), principalmente a seguito di dismissioni di apparati del Mobile per 10 milioni di euro, vendita Cabinet per 3 milioni di euro, dismissioni per abbandono di siti per SRB-Stazioni Radio Base per 3 milioni di euro e rilasci anticipati di immobili in locazione finanziaria (con radiazione delle relative migliorie) per 16 milioni di euro.

Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti

La voce Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti è assente nel 2019 (negativa per 2.683 milioni di euro nell'esercizio 2018, a seguito della svalutazione dell'avviamento per 2.686 milioni di euro).

In sede di Bilancio 2019 TIM S.p.A. ha effettuato il processo di impairment test sull'Avviamento. Le risultanze di tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo TIM si è dotato, hanno confermato i valori dell'Avviamento. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019.

EBIT

L'EBIT reported dell'esercizio 2019 è pari a 1.722 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile dell'esercizio 2019, al netto dell'impatto dell'IFRS 16 pari a 57 milioni di euro, ammonta a 1.665 milioni di euro (-241 milioni di euro nell'esercizio 2018) in incremento di 1.906 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018, con un'incidenza sui ricavi del 12,7% (-1,7% nell'esercizio 2018). Si ricorda che l'EBIT dell'esercizio 2018 scontava, oltre alla citata svalutazione dell'avviamento anche l'impatto negativo degli oneri non ricorrenti riferibili all'EBITDA (404 milioni di euro).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.333 milioni di euro (2.849 milioni di euro nell'esercizio 2018) con un'incidenza sui ricavi del 17,7% (20,4% nell'esercizio 2018). In dettaglio, TIM S.p.A. ha registrato nell'esercizio 2019 oneri netti non ricorrenti per complessivi 668 milioni di euro relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché alle rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

Nell'esercizio 2018 gli oneri operativi netti non ricorrenti riferibili all'EBIT ammontavano a 3.090 milioni di euro comprensivi della citata svalutazione dell'avviamento. Per maggiori dettagli inerenti le componenti non ricorrenti si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019.

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBIT 1.665 (241) 1.906 -
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 668 3.090 (2.422)
EBIT ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 2.333 2.849 (516) (18,1)

Saldo dei proventi (oneri) da partecipazioni

La voce, pari a 117 milioni di euro (71 milioni di euro nell'esercizio 2018), è così composta:

(milioni di euro) 2019
confrontabile
2018 Variazione
Dividendi 141 125 16
Plusvalenze nette su cessione partecipazioni 35 35
Minusvalenze da cessioni di partecipazioni (26) (26)
Riduzioni di valore di attività finanziarie (28) (54) 26
Altri oneri da partecipazioni (5) (5)
Totale 117 71 46

Si segnala in particolare quanto segue:

  • i dividendi si riferiscono principalmente alle società controllate INWIT S.p.A. (76 milioni di euro), TI Finance (53 milioni di euro) e Persidera (10 milioni di euro). Nell'esercizio 2018 i dividendi si riferivano principalmente alle società controllate INWIT S.p.A. (68 milioni di euro), TI Finance (37 milioni di euro) e Persidera (8 milioni di euro), nonché alla società Emittenti Titoli (10 milioni di euro);
  • il citato incasso di 141 milioni di euro, al netto degli oneri accessori, derivante dalla cessione della partecipazione di TIM S.p.A. in Persidera S.p.A. (pari al 70%) a F2i TLC 2 S.p.A. e a EI Towers S.p.A., preceduta dalla scissione di Persidera in due entità (NetCo S.p.A. e Persidera), ha comportato una plusvalenza netta di 8 milioni di euro. Tale importo rappresenta il saldo tra la plusvalenza, al netto di oneri accessori, pari a 34 milioni di euro conseguente alla cessione di NetCo S.p.A. ad EI Towers, e la minusvalenza pari a 26 milioni di euro conseguente alla cessione di Persidera a F2i TLC 2 S.p.A.;
  • oltre alla citata plusvalenza relativa alla cessione di NetCo S.p.A., nel 2019 è stata rilevata una plusvalenza di 1 milione di euro conseguente alla cessione della partecipazione in Alfiere S.p.A. a CDP Immobiliare S.r.l.;
  • le riduzioni di valore si riferiscono principalmente alla svalutazione delle partecipazioni nelle società controllate Olivetti (18 milioni di euro), Tim Tank (3 milioni di euro), Timvision (2 milioni di euro), Tn Fiber (1 milione di euro), nonché nella società collegata Tiglio I (4 milioni di euro). Nell'esercizio 2018 le riduzioni di valore si riferivano principalmente alla svalutazione delle partecipazioni nelle società controllate Noverca (42 milioni di euro), Persidera (4 milioni di euro) e Olivetti (5 milioni di euro), nonché nella società collegata Tiglio I (2 milioni di euro).

Saldo dei Proventi/(Oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 1.267 milioni di euro. In termini confrontabili il saldo è negativo per 1.208 milioni di euro (negativo per 1.250 milioni di euro nell'esercizio 2018) ed è così composto:

(milioni di euro) 2019 2018 Variazione
confrontabile
Proventi finanziari 1.195 1.177 18
Oneri finanziari (2.403) (2.427) 24
Totale netto proventi (oneri) finanziari (1.208) (1.250) 42

La positiva variazione rispetto all'esercizio 2018 deriva principalmente dai minori oneri finanziari connessi alla riduzione del livello dei tassi di interesse, in parte compensati dagli effetti negativi della variazione di alcune partite non monetarie, di natura valutativa e contabile, relative alla valutazione al fair value di strumenti derivati.

Imposte sul reddito

Sono pari a 190 milioni di euro.

L'adozione dell'IFRS 16 ha comportato imposte per 2 milioni di euro. Escludendo tale effetto le imposte sul reddito dell'esercizio 2019 sono pari a 188 milioni di euro (434 milioni di euro nell'esercizio 2018). Tale variazione è attribuibile alla riduzione della base imponibile.

Risultato dell'esercizio

Il risultato dell'esercizio 2019 è positivo per 382 milioni di euro (negativo per 1.854 milioni di euro nell'esercizio 2018) e sconta l'effetto negativo dell'adozione dei nuovi principi IFRS 16 per 4 milioni di euro, oltre che di oneri netti non ricorrenti per 515 milioni di euro.

In termini comparabili, il risultato del 2019 sarebbe positivo per circa 900 milioni di euro, in diminuzione di circa 300 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018.

Andamento patrimoniale e finanziario

Struttura patrimoniale

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazione
(a) (b) (a-b)
Attivo
Attivo non corrente 57.494 55.205 2.289
Avviamento 24.341 24.341
Altre attività immateriali 5.818 6.339 (521)
Attività materiali 10.591 12.476 (1.885)
Diritti d'uso su beni di terzi 4.906 4.906
Altre attività non correnti 10.956 11.167 (211)
Attività per imposte anticipate 882 882
Attivo corrente 5.786 5.956 (170)
Rimanenze di magazzino, Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
3.886 4.112 (226)
Crediti per imposte sul reddito 67 166 (99)
Attività finanziarie correnti 1.005 1.678 (673)
63.280 61.161 2.119
Passivo
Patrimonio netto 18.174 18.138 36
Passivo non corrente 34.793 29.868 4.925
Passivo corrente 10.313 13.155 (2.842)
63.280 61.161 2.119

Attivo non corrente

  • Avviamento: invariato rispetto al 31 dicembre 2018;
  • Altre attività immateriali: si riducono di 521 milioni di euro, da 6.339 milioni di euro di fine 2018 a 5.818 milioni di euro al 31 dicembre 2019, quale saldo fra le seguenti partite:
    • riclassifiche, a seguito all'adozione dell'IFRS 16 dall'1.1.2019, degli Indefeasible Right of Use IRU, da Attività immateriali alla specifica voce Diritti d'uso su beni di terzi (per un importo di 120 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+819 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-1.222 milioni di euro);
    • dismissioni, riclassifiche e altri movimenti (2 milioni di euro).
  • Attività materiali: diminuiscono di 1.885 milioni di euro per effetto delle seguenti partite:
    • riclassifiche, in seguito all'adozione dell'IFRS 16 dall'1.1.2019, dei beni in locazione finanziaria e di migliorie da Attività materiali alla specifica voce Diritti d'uso su beni di terzi (per un importo di 1.719 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+1.658 milioni di euro);
    • ammortamenti dell'esercizio (-1.818 milioni di euro);
    • dismissioni, riclassifiche e altri movimenti (-6 milioni di euro).
  • Diritti d'uso su beni di terzi: a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 (Leasing) TIM S.p.A. ha scelto di classificare i diritti d'uso su beni di terzi in una specifica voce della situazione patrimoniale-finanziaria. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Nota "Diritti d'suo su beni di terzi" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019. Ciò ha comportato l'iscrizione al 1° gennaio 2019 di diritti d'uso per 2.909 milioni di euro oltre alle citate riclassifiche di attività immateriali e materiali per complessivi 1.839 milioni di euro. Al 1° gennaio 2019 i Diritti d'uso su beni di terzi sono pari a complessivi 4.748 milioni di euro. Al 31 dicembre 2019 i Diritti d'uso su beni di terzi sono pari a complessivi 4.906 milioni di euro, con un incremento di 158 milioni di euro quale saldo tra le seguenti partite:
    • investimenti e incrementi di contratti di leasing (+921 milioni di euro)
    • ammortamenti dell'esercizio (-679 milioni di euro);
    • dismissioni, riclassifiche e altre variazioni (-84 milioni di euro).

Patrimonio netto

Il Patrimonio netto, pari a 18.174 milioni di euro, si incrementa di 36 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (18.138 milioni di euro). Nella tabella che segue sono riportate le variazioni del patrimonio netto nell'esercizio 2019 e nell'esercizio 2018:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 A inizio esercizio 18.138 20.075 Utile (perdita) dell'esercizio 382 (1.854) Dividendi deliberati (166) (166) Fusione di Noverca S.r.l. in TIM S.p.A. 1 − Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto e altre variazioni 3 3 Movimentazione della riserva per attività finanziarie rilevate al far value nelle altre componenti del conto economico complessivo e degli strumenti derivati di copertura (154) 65 Movimentazione della riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti (IAS 19) (30) 15 A fine esercizio 18.174 18.138

Flussi finanziari

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto

(milioni di euro) Variazione
2019 2019 2018
confrontabile
(a) (b) (a-b)
EBITDA 5.482 4.929 5.608 (679)
Investimenti industriali di competenza (2.537) (2.537) (2.644) 107
Investimenti per licenze di telefonia mobile (2.399) 2.399
Variazione del Capitale circolante netto operativo: 337 303 1.154 (851)
Variazione delle rimanenze di magazzino 107 107 (84) 191
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti
netti per lavori su commessa
107 107 (65) 172
Variazione dei debiti commerciali 128 109 (196) 305
Variazioni di debiti per licenze di telefonia mobile (18) (18) 1.922 (1.940)
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 13 (2) (423) 421
Variazione dei fondi relativi al personale (260) (260) (194) (66)
Variazione dei fondi operativi e Altre variazioni 183 183 49 134
Operating free cash flow netto 3.205 2.618 1.574 1.044
di cui Operating free cash flow connesso
all'acquisizione di licenze di telefonia mobile
(18) (18) (477) 459
% sui Ricavi 24,4 19,9 11,3 8,6 pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre
dismissioni
154 154 24 130
Investimenti finanziari (43) (43) (130) 87
Flusso dividendi (26) (26) (51) 25
Incrementi di contratti di leasing finanziario (861) (153) (58) (95)
Aumenti/rimborsi di capitale
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni
netti, non operativi
(1.412) (1.408) (1.509) 101
Impatto netto applicazione IFRS 16 al 1.1.2019 (2.940)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento
finanziario netto
(1.923) 1.142 (150) 1.292

L'incremento dell'operating free cash flow netto dell'esercizio 2019 rispetto all'esercizio 2018 (+1.044 milioni di euro) è principalmente connesso ai minori pagamenti per l'acquisizione di licenze di telefonia mobile (+459 milioni di euro) e dall'andamento dei crediti/debiti operativi (+421 milioni di euro), determinato soprattutto dagli impatti nel 2018 dell'introduzione dello Split Payment avvenuta a luglio 2017.

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto nell'esercizio 2019 le seguenti voci:

Flusso investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile

Gli investimenti industriali sono complessivamente pari 2.537 milioni di euro (pari a 5.043 milioni di euro nell'esercizio 2018), con un decremento di 2.506 milioni di euro, principalmente determinato da minori investimenti in attività immateriali (-2.491 milioni di euro), a seguito dell'investimento del 2018 per la citata acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze 5G.

Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni

E' positivo per 154 milioni di euro e si riferisce per 142 milioni di euro all'incasso relativo alla vendita della partecipazione nella società controllata Persidera S.p.A..

Nell'esercizio 2018 era positivo per 24 milioni di euro e si riferiva alla vendita di immobilizzazioni materiali.

Flusso investimenti finanziari

Ammonta a 43 milioni di euro e si riferisce principalmente al versamento in conto partecipazione per sottoscrizione di aumento di capitale a favore delle società controllate Flash Fiber (39 milioni di euro) e Tim Tank (3 milioni di euro). Nell'esercizio 2018 ammontava a 130 milioni di euro e si riferiva principalmente al versamento in conto partecipazione per sottoscrizione di aumento di capitale a favore delle società controllata Noverca (40 milioni di euro), Flash Fiber (86 milioni di euro) e Timvision (2 milioni di euro).

Incrementi di contratti di leasing finanziario

La voce è pari a 861 milioni di euro.

In termini confrontabili è pari a 153 milioni di euro (58 milioni di euro nell'esercizio 2018) e comprende il maggior valore di diritti d'uso e dei connessi maggiori debiti finanziari, iscritto a seguito di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti relativi a fabbricati per uso ufficio e industriale e autoveicoli, riconosciuti come locazioni finanziarie in base alle previsioni dello IAS17.

Per ulteriori dettagli si veda la Nota "Diritti d'uso su beni di terzi" del Bilancio separato TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019.

Aumenti/Rimborsi di capitale, comprensivi di oneri accessori

Nel 2019 e 2018 non si sono rilevati aumenti/rimborsi di capitale.

Flusso oneri finanziari, imposte ed altri fabbisogni netti non operativi

Comprende principalmente il pagamento di imposte, gli oneri finanziari netti e la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2019 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2019 pari a 1.818 milioni di euro (1.960 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazione
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 15.118 13.984 1.134
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 11.064 9.348 1.716
Passività per locazioni finanziarie 4.002 1.445 2.557
30.184 24.777 5.407
Passività finanziarie correnti (1)
Obbligazioni 1.603 2.126 (523)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 2.184 5.618 (3.434)
Passività per locazioni finanziarie 666 159 507
4.453 7.903 (3.450)
Totale debito finanziario lordo 34.637 32.680 1.957
Attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (16) (15) (1)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (2.333) (1.627) (706)
(2.349) (1.642) (707)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (466) 466
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (54) (64) 10
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (122) (263) 141
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (829) (885) 56
(1.005) (1.678) 673
Totale attività finanziarie (3.354) (3.320) (34)
Indebitamento finanziario netto contabile 31.283 29.360 1.923
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(1.543) (1.307) (236)
Indebitamento finanziario netto rettificato 29.740 28.053 1.687
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 31.992 30.712 1.280
Totale attività finanziarie rettificate (2.252) (2.659) 407
(1) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 1.603 2.126 (523)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 905 3.372 (2.467)
Passività per locazioni finanziarie 666 159 507

La quota non corrente del debito finanziario lordo pari a 30.184 milioni di euro (24.777 milioni di euro a fine 2018) rappresenta il 87% del debito finanziario lordo totale.

Al fine del perseguimento a livello di Gruppo degli obiettivi in termini di composizione del debito e nell'ambito delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" adottate, TIM S.p.A., ricorrendo sia a finanziamenti da terzi che intercompany, utilizza gli strumenti derivati IRS e CCIRS a copertura delle proprie passività.

Gli strumenti finanziari derivati vengono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio sugli strumenti finanziari denominati in valute diverse dall'euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari sono, invece, designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio e di interesse dei flussi contrattuali variabili futuri.

Per una migliore comprensione dell'informativa, conseguentemente anche all'applicazione del nuovo principio IFRS 16, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto (relativamente ai dati al 1.1.2019 si è provveduto a recepire sui dati contabili al 31.12.2018 i valori dell'adozione dell'IFRS 16):

(milioni di euro) 31.12.2019 1.1.2019 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 31.283 32.300 (1.017)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(1.543) (1.307) (236)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato reported 29.740 30.993 (1.253)
Impatto netto applicazione IFRS16 - Lease (3.065) (2.940) (125)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato
Confrontabile
26.675 28.053 (1.378)
Passività per lease finanziario (IAS 17) (1.591) (1.604) 13
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 25.084 26.449 (1.365)

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 dicembre 2019 è pari a 31.283 milioni di euro e recepisce l'impatto derivante dall'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Leasing).

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato reported (incluso IFRS 16) ammonta a 29.740 milioni di euro al 31 dicembre 2019 e recepisce in particolare l'incremento di 2.940 milioni di euro derivante dall'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Leasing) dal 1° gennaio 2019, a seguito del quale non si rilevano più i canoni di locazione fra i costi per Acquisti di beni e servizi ma deve essere rilevata nella situazione patrimoniale – finanziaria una passività di natura finanziaria rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato reported è determinato sterilizzando gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari: considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato confrontabile ha registrato una riduzione di 1.378 milioni di euro rispetto alla fine del 2018, attestandosi a 26.675 milioni di euro (28.053 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell'impatto di tutti i lease, come dettagliato nel capitolo "Indicatori After Lease"), metrica adottata dai principali peers europei, al 31 dicembre 2019 è pari a 25.084 milioni di euro.

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 31 dicembre 2019 sono iscritte per un importo pari a 16.721 milioni di euro (16.110 milioni di euro al 31 dicembre 2018). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 16.365 milioni di euro, con un aumento di 516 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (15.849 milioni di euro).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nell'esercizio 2019 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4,000% scadenza 11/4/2024 Euro 1.250 11/1/2019
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% scadenza 15/4/2025 Euro 1.000 15/4/2019
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 832 milioni di euro 5,375% (1) Euro 832 29/1/2019
Telecom Italia S.p.A 850 milioni di GBP 6,375% GBP 850 24/6/2019

(1) Al netto dei riacquisti per 418 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2019 è pari a 205 milioni di euro (valore nominale), in aumento di 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (203 milioni di euro).

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2019:

(miliardi di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - 5,0 -
Totale 5,0 - 5,0 -

Al 31 dicembre 2019 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.750 milioni di euro e di linee Hot Money per 390 milioni di euro interamente utilizzate.

In data 29 ottobre 2019 TIM ha stipulato un Promissory Loan Agreement ("Schuldschein") dell'importo complessivo di 250 milioni di euro di cui 229 milioni di euro con scadenza il 29 ottobre 2023 e 21 milioni di euro con scadenza 29 ottobre 2025.

Scadenze delle passività finanziarie

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 6,81 anni.

Per quanto concerne il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto descritto nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio separato al 31 dicembre 2019 di TIM S.p.A..

Attività finanziarie e margine di liquidità

Le attività finanziarie ammontano a 3.354 milioni di euro (3.320 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferiscono per 659 milioni di euro a crediti finanziari verso società del Gruppo.

Si precisa, inoltre, che 1.005 milioni di euro (1.678 milioni di euro al 31 dicembre 2018) sono classificati come attività finanziarie correnti.

Il margine di liquidità disponibile per TIM S.p.A. è pari a 5.829 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i"Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per 829 milioni di euro (1.351 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • l'ammontare della nuova Revolving Credit Facility pari a 5.000 milioni di euro.

Tale margine consente un'ampia copertura delle passività finanziarie in scadenza.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 829 milioni di euro (885 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • Scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • Rischio controparte: gli impieghi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito;
  • Rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

TABELLE DI DETTAGLIO - TIM S.p.A.

Conto economico separato

2019 2019 2018 Variazioni
(a/b)
(milioni di euro) confrontabile
(a) (b) assolute %
Ricavi 13.137 13.140 13.902 (762) (5,5)
Altri proventi operativi 198 198 252 (54) (21,4)
Totale ricavi e proventi operativi 13.335 13.338 14.154 (816) (5,8)
Acquisti di materie e servizi (4.596) (5.152) (5.801) 649 11,2
Costi del personale (2.492) (2.492) (2.541) 49 1,9
Altri costi operativi (1.061) (1.061) (722) (339) (47,0)
Variazione delle rimanenze (107) (107) 84 (191) -
Attività realizzate internamente 403 403 434 (31) (7,1)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti
(EBITDA) 5.482 4.929 5.608 (679) (12,1)
Ammortamenti (3.719) (3.232) (3.155) (77) (2,4)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività
non correnti
(41) (32) (11) (21) -
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
(2.683) 2.683 -
Risultato operativo (EBIT) 1.722 1.665 (241) 1.906 -
Proventi (oneri) da partecipazioni 117 117 71 46 64,8
Proventi finanziari 1.195 1.195 1.177 18 1,5
Oneri finanziari (2.462) (2.403) (2.427) 24 1,0
Utile (perdita) prima delle imposte 572 574 (1.420) 1.994 -
Imposte sul reddito (190) (188) (434) 246 56,7
Utile (perdita) dell'esercizio 382 386 (1.854) 2.240 -

Conto economico complessivo

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio), viene di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo, comprensivo, oltre che dell'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato, delle altre variazioni dei movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti.

(milioni di euro) 2019 2018
Utile (perdita) dell'esercizio (a) 382 (1.854)
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3 (4)
Effetto fiscale
(b) 3 (4)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali (40) 20
Effetto fiscale 10 (5)
(c) (30) 15
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato
(e=b+c+d)
(27) 11
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (36) 11
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato 25
Effetto fiscale 1 (3)
(f) (10) 8
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (202) 70
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato 8 10
Effetto fiscale 47 (19)
(g) (147) 61
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(h)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato
(i= f+g+h)
(157) 69
Totale altre componenti del conto economico complessivo
(k= e+i)
(184) 80
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+k) 198 (1.774)

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Situazione patrimoniale-finanziaria

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 24.341 24.341
Attività immateriali a vita utile definita 5.818 6.339 (521)
30.159 30.680 (521)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 10.591 10.782 (191)
Beni in locazione finanziaria 1.694 (1.694)
10.591 12.476 (1.885)
Diritti d'uso su beni di terzi 4.906 4.906
Altre attività non correnti
Partecipazioni 6.861 7.821 (960)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
16 15 1
Altre attività finanziarie non correnti 2.333 1.627 706
Crediti vari e altre attività non correnti 1.746 1.704 42
Attività per imposte anticipate 882 882
11.838 12.049 (211)
Totale Attività non correnti (a)
57.494
55.205 2.289
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 155 262 (107)
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 3.731 3.850 (119)
Crediti per imposte sul reddito 67 166 (99)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
54 64 (10)
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e
altre attività finanziarie correnti
122 729 (607)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 829 885 (56)
1.005 1.678 (673)
Sub-totale Attività correnti 4.958 5.956 (998)
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
828 828
Totale Attività correnti (b)
5.786
5.956 (170)
Totale Attività
(a+b)
63.280 61.161 2.119
31.12.2019 31.12.2018 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e passività
Patrimonio netto
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (21) (21)
Capitale 11.656 11.656
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) dell'esercizio
4.424 4.388 36
Totale Patrimonio netto (c) 18.174 18.138 36
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
26.182 23.332 2.850
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva
4.002 1.445 2.557
Fondi relativi al personale 1.106 1.503 (397)
Passività per imposte differite 2 3 (1)
Fondi per rischi e oneri 528 579 (51)
Debiti vari e altre passività non correnti 2.973 3.006 (33)
Totale Passività non correnti (d) 34.793 29.868 4.925
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento
e altri
3.787 7.744 (3.957)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
666 159 507
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 5.843 5.238 605
Debiti per imposte sul reddito 17 14 3
Totale Passività correnti (e) 10.313 13.155 (2.842)
Totale Passività (f=d+e) 45.106 43.023 2.083
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 63.280 61.161 2.119

Rendiconto finanziario

(milioni di euro) 2019 2018
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) dell'esercizio 382 (1.854)
Rettifiche per:
Ammortamenti 3.719 3.155
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
57 2.739
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) 55 (14)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
32 11
Variazione dei fondi relativi al personale (260) (194)
Variazione delle rimanenze 107 (84)
Variazione dei crediti commerciali, dei crediti netti per lavori su commessa 107 (65)
Variazione dei debiti commerciali (121) (174)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 100 (205)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 217 (434)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 4.395 2.881
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
cassa
(2.307) (3.144)
Contributi in conto impianti incassati 28 108
Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie 14
Acquisizione/cessione di altre partecipazioni (43) (130)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
241 265
Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese controllate 142
Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali, diritti d'uso su beni di terzi e di altre attività non correnti
12 24
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (1.913) (2.877)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (886) 682
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 3.814 2.723
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (4.796) (3.534)
Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non (187) (224)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale
Dividendi pagati (166) (166)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (2.221) (519)
Flusso monetario complessivo (d=a+b+c) 261 (515)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio (e) (216) 299
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio (f=d+e) 45 (216)

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 2019 2018
Acquisti di attività immateriali (819) (3.310)
Acquisti di attività materiali (1) (1.658) (1.791)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (921)
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
(3.398) (5.101)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
1.091 1.957
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per cassa
(2.307) (3.144)

(1) Nell'esercizio 2018 includono gli acquisti di beni in locazione finanziaria.

Informazioni aggiuntive del Rendiconto finanziario

(milioni di euro) 2019 2018
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (28) (632)
Interessi pagati (1.689) (2.034)
Interessi incassati 654 953
Dividendi incassati 140 115

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti

(milioni di euro) 2019 2018
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 885 771
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (1.101) (472)
(216) 299
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 829 885
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (784) (1.101)
45 (216)

Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019.

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, la Società utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE

(milioni di euro) 2019 2018 Variazioni
confrontabile assolute %
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 5.597 6.012 (415) (6,9)
Ammortamenti assets in leasing finanziario (167) (199) 32 16,1
Oneri finanziari su passività in leasing finanziario (104) (129) 25 19,4
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 5.326 5.684 (358) (6,3)

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato
Confrontabile
26.675 28.053 (1.378)
Passività per leasing finanziario (IAS 17) (1.591) (1.604) 13
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 25.084 26.449 (1.365)

RICONCILIAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Risultato dell'esercizio
(milioni di euro) 2019 2018 Patrimonio netto al 31.12
2019 2018
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio di
TIM S.p.A.
382 (1.854) 18.174 18.138
Patrimonio netto e risultato d'esercizio delle
società consolidate al netto della quota di
pertinenza di Azionisti Terzi
946 707 14.634 14.782
Rettifiche di consolidamento sul Patrimonio
Netto e Risultato dell'esercizio attribuibile ai Soci
della Controllante:
eliminazione del valore di carico delle
partecipazioni consolidate
(27.257) (28.051)
svalutazioni di partecipazioni in imprese
controllate incluse nei risultati delle imprese
consolidate
27 59 12.628 12.659
eliminazione dell'avviamento iscritto nel
bilancio della Capogruppo
2.686 (24.341) (24.341)
iscrizione delle differenze positive derivanti
dall'acquisto di partecipazioni, di cui:
- avviamenti (2.590) 22.944 26.057
- avviamento attribuito a Inwit (Asset held for
sale)
3.036
- allocazione del prezzo d'acquisto a poste
dell'attivo e del passivo a seguito di operazioni
di aggregazione aziendale
(1) (2) (2) 27
valutazione degli strumenti derivati di
copertura in ottica di Gruppo
46 2 755 488
effetto dell'eliminazione del valore di carico
delle azioni della Capogruppo di proprietà di
Telecom Italia Finance
(70) (61)
dividendi infragruppo (426) (379)
variazioni di minusvalenze (plusvalenze) su
vendite di partecipazioni
(26)
altre rettifiche (32) (40) (221) (170)
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio
attribuibile ai Soci della Controllante
916 (1.411) 20.280 19.528
Patrimonio netto e Risultato dell'esercizio
attribuibile alle partecipazioni di minoranza
326 259 2.346 2.219
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio del
Bilancio Consolidato
1.242 (1.152) 22.626 21.747

ORGANI SOCIALI AL 31 DICEMBRE 2019

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM del 4 maggio 2018 ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, stabilendo in 15 il numero degli Amministratori, in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 7 maggio 2018 ha nominato Fulvio Conti Presidente e Amos Genish Amministratore Delegato della Società.

Nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, il Consigliere Dante Roscini è stato nominato Lead Independent Director, a supporto del Presidente (indipendente) nel coordinamento delle attività consiliari, con le attribuzioni e le responsabilità di cui al Codice di Borsa Italiana.

Nella riunione del 13 novembre 2018, il Consiglio di Amministrazione ha revocato tutte le deleghe conferite al consigliere Amos Genish, assegnandole provvisoriamente al Presidente del Consiglio di Amministrazione, Fulvio Conti; in data 18 novembre 2018, il Consiglio di Amministrazione ha nominato Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Direttore Generale, conferendogli deleghe esecutive.

In data 21 febbraio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il superamento dell'esclusione dal perimetro di delega dell'Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, dei poteri già attribuiti nel novembre 2018 al Responsabile di Security, in quanto Delegato alla Sicurezza ai sensi della disciplina Golden Power.

In data 27 giugno 2019, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni di Amos Genish da Consigliere, cooptando al suo posto all'unanimità il consigliere Franck Cadoret.

In data 26 settembre 2019, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni di Fulvio Conti da Presidente e Consigliere e nella riunione del 21 ottobre 2019 ha cooptato Salvatore Rossi, nominandolo Presidente.

L'attuale assetto di deleghe della Società prevede allo stato:

  • al Presidente le attribuzioni da legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione dei poteri riservati per legge e Statuto al Consiglio di Amministrazione.
Presidente Salvatore Rossi (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore
Generale
Luigi Gubitosi
Consiglieri Alfredo Altavilla (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Giuseppina Capaldo (indipendente)
Maria Elena Cappello (indipendente)
Massimo Ferrari (indipendente)
Paola Giannotti de Ponti (indipendente)
Marella Moretti (indipendente)
Lucia Morselli (indipendente)
Dante Roscini (Lead Independent Director)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Rocco Sabelli (indipendente)
Michele Valensise (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

La composizione del Consiglio di Amministrazione della Società al 31 dicembre 2019 risulta quindi:

Al 31 dicembre 2019 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

  • Comitato per il Controllo e i Rischi: composto dai Consiglieri: Paola Giannotti de Ponti (Presidente), Massimo Ferrari, Marella Moretti, Lucia Morselli e Michele Valensise;
  • Comitato per le Nomine e la Remunerazione: composto dai Consiglieri: Alfredo Altavilla (Presidente), Paola Bonomo, Giuseppina Capaldo, Rocco Sabelli e Michele Valensise;
  • Comitato Parti Correlate: composto dai Consiglieri: Lucia Morselli (Presidente), Giuseppina Capaldo, Maria Elena Cappello, Marella Moretti e Dante Roscini;
  • Comitato Strategico: composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Salvatore Rossi, dall'Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, e dai Consiglieri Franck Cadoret (dal 1° agosto 2019), Arnaud Roy de Puyfontaine, Massimo Ferrari e Rocco Sabelli.

COLLEGIO SINDACALE

L'Assemblea ordinaria del 24 aprile 2018 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020.

Il Collegio Sindacale della Società risulta a oggi così composto:

Presidente Roberto Capone
Sindaci Effettivi Giulia De Martino
Anna Doro
Marco Fazzini
Francesco Schiavone Panni
Sindaci Supplenti Andrea Balelli
Antonia Coppola
Franco Dalla Sega
Laura Fiordelisi

SOCIETÀ DI REVISIONE

L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..

DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 20 maggio 2019 ha nominato Giovanni Ronca (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA

Con decorrenza 4 febbraio 2020, la Funzione Chief Revenue Office è assegnata a Federico Rigoni e la Funzione Procurement è stata contestualmente affidata ad interim al C.E.O.

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2019 DEL GRUPPO TIM

INDICE

BILANCIO CONSOLIDATO 2019 DEL GRUPPO TIM

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata
____
112
Conto economico separato consolidato
_____
114
Conto economico complessivo consolidato
________
115
Movimenti del patrimonio netto consolidato
_______
116
Rendiconto finanziario consolidato
_________
117
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale _____ 119
Nota 2 Principi contabili __________ 122
Nota 3 Area di consolidamento __________ 143
Nota 4 Avviamento ______________ 145
Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita __________ 149
Nota 6 Attività materiali __________ 152
Nota 7 Diritti d'uso su beni di terzi______________ 155
Nota 8 Partecipazioni ____________ 157
Nota 9 Attività finanziarie (non correnti e correnti) _______ 159
Nota 10 Crediti vari e altre attività non correnti _________ 161
Nota 11 Imposte sul reddito (correnti e differite) ________ 163
Nota 12 Rimanenze di magazzino ______________ 167
Nota 13 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti________ 167
Nota 14 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute ______ 170
Nota 15 Patrimonio netto_______________ 172
Nota 16 Passività finanziarie (non correnti e correnti) __________ 176
Nota 17 Indebitamento finanziario netto_________ 183
Nota 18 Gestione dei rischi finanziari ___________ 186
Nota 19 Strumenti derivati______________ 192
Nota 20 Informazioni integrative su strumenti finanziari ________ 196
Nota 21 Fondi relativi al personale _____________ 201
Nota 22 Fondi per rischi e oneri__________ 204
Nota 23 Debiti vari e altre passività non correnti ________ 205
Nota 24 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti_______ 207
Nota 25 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie _____ 209
Nota 26 Ricavi____________ 227
Nota 27 Altri proventi operativi __________ 227
Nota 28 Acquisti di materie e servizi ____________ 228
Nota 29 Costi del personale_____________ 229
Nota 30 Altri costi operativi _____________ 230
Nota 31 Attività realizzate internamente_________ 230
Nota 32 Ammortamenti __________ 231
Nota 33 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti _______ 232
Nota 34 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti _______ 233
Nota 35 Altri proventi/(oneri) da partecipazioni _________ 233
Nota 36 Proventi finanziari e Oneri finanziari ___________ 234
Nota 37 Utile (perdita) dell'esercizio ____________ 236
Nota 38 Risultato per azione ____________ 237
Nota 39 Informativa per settore operativo _____________ 240
Nota 40 Operazioni con parti correlate __________ 243
Nota 41 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale ______ 252
Nota 42 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ________ 256
Nota 43 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali _________ 258
Nota 44 Altre informazioni ______________ 258
Nota 45 Eventi successivi al 31 dicembre 2019 ________ 261
Nota 46 Le imprese del Gruppo TIM ____________ 263

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 31.12.2019 di cui con 31.12.2018
parti
correlate
di cui con
parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 4) 23.083 26.769
Attività immateriali a vita utile definita 5) 7.667 8.889
30.750 35.658
Attività materiali 6)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.011 14.251
Beni in locazione finanziaria 2) 1.895
14.011 16.146
Diritti d'uso su beni di terzi 2) 7) 5.494
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
8) 11 16
Altre partecipazioni 8) 52 49
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
9) 51 54
Altre attività finanziarie non correnti 9) 2.100 1.540
Crediti vari e altre attività non correnti 10) 2.585 2.291
Attività per imposte anticipate 11) 942 1.136
5.741 5.086
Totale Attività non correnti (a) 55.996 56.890
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 12) 260 389
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 13) 4.857 8
4.706
22
Crediti per imposte sul reddito 11) 149 251
Attività finanziarie correnti 9)
Crediti finanziari correnti per contratti di
locazione attiva
58
70
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
999
1.396
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 3.138 1.917
4.195
3.383
Sub-totale Attività correnti 9.461 8.729
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
14)
di natura finanziaria 65
di natura non finanziaria 4.582
4.647
Totale Attività correnti (b) 14.108 8.729
Totale Attività (a+b) 70.104 65.619

Patrimonio netto e Passività

(milioni di euro) note 31.12.2019 di cui con parti
correlate
31.12.2018 di cui con
parti
correlate
Patrimonio netto 15)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (90) (90)
Capitale 11.587 11.587
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) dell'esercizio
6.599 5.847
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
20.280 19.528
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
2.346 2.219
Totale Patrimonio netto (c) 22.626 21.747
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
16) 25.605 23.319
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
16) 4.576 1 1.740
Fondi relativi al personale 21) 1.182 1.567
Passività per imposte differite 11) 248 192
Fondi per rischi e oneri 22) 725 876
Debiti vari e altre passività non correnti 23) 3.214 1 3.297 1
Totale Passività non correnti (d) 35.550 30.991
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
16) 3.182 5.705
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
16) 639 208
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 24) 7.218 61 6.901 73
Debiti per imposte sul reddito 11) 84 67
Sub-totale Passività correnti 11.123 12.881
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
14)
di natura finanziaria 655
di natura non finanziaria 150
805
Totale Passività correnti (e) 11.928 12.881
Totale Passività (f=d+e) 47.478 43.872
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 70.104 65.619

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

note Esercizio di cui Esercizio di cui
(milioni di euro) 2019 con parti 2018 con parti
correlate correlate
Ricavi 26) 17.974 4 18.940 5
Altri proventi operativi 27) 933 341
Totale ricavi e proventi operativi 18.907 19.281
Acquisti di materie e servizi 28) (6.463) (147) (8.186) (162)
Costi del personale 29) (3.077) (96) (3.105) (92)
Altri costi operativi 30) (1.625) (1.259)
Variazione delle rimanenze (128) 102
Attività realizzate internamente 31) 537 570
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) 8.151 7.403
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 42) (71) (408)
Ammortamenti 32) (4.927) (4.255)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
33) (49) (1)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti 34) (2.586)
Risultato operativo (EBIT) 3.175 561
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 42) (89) (2.998)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto 8) (3) (1)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 35) 3 11
Proventi finanziari 36) 946 1.056 8
Oneri finanziari 36) (2.382) (2.404) (9)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
1.739 (777)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 42) (122) (2.991)
Imposte sul reddito 11) (513) (375)
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
1.226 (1.152)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute 14) 16
Utile (perdita) dell'esercizio 37) 1.242 (1.152)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 42) (146) (2.920)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 916 (1.411)
Partecipazioni di minoranza 326 259
(euro) Esercizio Esercizio
2019 2018
Risultato per azione: 38)
Risultato per azione (Base=Diluito)
Azione ordinaria 0,04 (0,07)
Azione di risparmio 0,05 (0,07)
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria 0,04 (0,07)
azione di risparmio 0,05 (0,07)
Risultato per azione (Diluito)
Azione ordinaria 0,04 (0,06)
Azione di risparmio 0,05 (0,06)
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria 0,04 (0,06)
azione di risparmio 0,05 (0,06)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 15

(milioni di euro) Esercizio
2019
Esercizio
2018
Utile (perdita) dell'esercizio
(a)
1.242 (1.152)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 4 (5)
Effetto fiscale
(b) 4 (5)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali (44) 19
Effetto fiscale 10 (5)
(c) (34) 14
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
(30) 9
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (19) (14)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (5) (4)
Effetto fiscale 8 2
(f) (16) (16)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 367 362
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (227) (336)
Effetto fiscale (17) (7)
(g) 123 19
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (113) (554)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico
separato consolidato
Effetto fiscale
(h) (113) (554)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
(6) (551)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
(36) (542)
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(a+m)
1.206 (1.694)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 916 (1.784)
Partecipazioni di minoranza 290 90

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezz
o azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al fair
value rilevato
nelle altre
componenti di
conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversion
e di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve e
utili (perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre 2017 11.587 2.094 51 (582) (955) (104) 9.383 21.474 2.221 23.695
Movimenti di patrimonio
netto dell'esercizio:
Dividendi deliberati (166) (166) (115) (281)
Utile (perdita) complessivo
dell'esercizio
(21) 19 (385) 14 (1.411) (1.784) 90 (1.694)
Emissione di strumenti
rappresentativi di patrimonio
netto
2 2 2
Altri movimenti 2 2 23 25
Saldo al 31 dicembre 2018 11.587 2.094 30 (563) (1.340) (90) 7.810 19.528 2.219 21.747

Movimenti dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 Nota 15

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezz
o azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al fair
value rilevato
nelle altre
componenti di
conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversion
e di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19) (*)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve e
utili (perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre 2018 11.587 2.094 30 (563) (1.340) (90) 7.810 19.528 2.219 21.747
Adozione IFRS 16
Saldo rettificato al 31
dicembre 2018
11.587 2.094 30 (563) (1.340) (90) 7.810 19.528 2.219 21.747
Movimenti di patrimonio
netto dell'esercizio:
Dividendi deliberati (166) (166) (130) (296)
Utile (perdita) complessivo
dell'esercizio
(12) 123 (77) (34) 916 916 290 1.206
Emissione di strumenti
rappresentativi di patrimonio
netto
4 4 4
Variazione perimetro di
consolidamento
(44) (44)
Altri movimenti 1 (3) (2) 11 9
Saldo al 31 dicembre 2019 11.587 2.094 19 (440) (1.417) (124) 8.561 20.280 2.346 22.626

(*) La "Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19)" comprende -74 migliaia di euro di Inwit società presentata come "posseduta per la vendita (held for sale)".

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note Esercizio
2019
Esercizio
2018
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 1.226 (1.152)
Rettifiche per:
Ammortamenti 4.927 4.255
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 31 2.589
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) 271 (195)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) 47 1
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto 3 1
Variazione dei fondi relativi al personale (246) (208)
Variazione delle rimanenze 129 (99)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa (49)
Variazione dei debiti commerciali (181) (163)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 114 (210)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (387) (178)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 5.934 4.592
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa (3.649) (4.531)
Contributi in conto capitale incassati 28 108
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità
acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (4) (3)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di
copertura e non) 231 96
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami
d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
125
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di
altre attività non correnti 14 16
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (3.255) (4.314)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (545) 394
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 4.527 2.546
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (4.412) (4.426)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (415) (110)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 10 22
Dividendi pagati (279) (256)
Variazioni di possesso in imprese controllate
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (1.114) (1.830)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute (d) 16
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
1.581 (1.552)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: (f) 1.631 3.246
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
nette (g) (10) (63)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
(h=e+f+g)
3.202 1.631

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) Esercizio Esercizio
2019 2018
Acquisti di attività immateriali (1) 5)
(1.064)
(3.647)
Acquisti di attività materiali (1) (2) 6)
(2.644)
(2.831)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (1) 7)
(1.216)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza (4.924) (6.478)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni
di terzi 1.275 1.947
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
cassa (3.649) (4.531)
(1) di cui verso parti correlate:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza

(2) Includono, per l'esercizio 2018, gli acquisti di beni in locazione finanziaria.

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) Esercizio
2019
Esercizio
2018
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (118) (739)
Interessi pagati (1.750) (1.978)
Interessi incassati 589 871
Dividendi incassati 1 2

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) Esercizio
2019
Esercizio
2018
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 1.917 3.575
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (286) (329)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
1.631 3.246
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 3.138 1.917
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (286)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute 65
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
3.202 1.631

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio consolidato.

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

FORMA E CONTENUTO

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Si precisa, inoltre, che nel 2019, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per i nuovi principi / interpretazioni adottati a partire dall'1.1.2019 e più avanti descritti.

Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

La pubblicazione del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 marzo 2020.

SCHEMI DI BILANCIO

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
  • +/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

  • +/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; partite connesse a rettifiche relative ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

In particolare, i settori operativi del Gruppo TIM sono stati organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile).

Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

▪ Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) nonché INWIT S.p.A. (società operante nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori) e le strutture di supporto al settore Domestic.

Per ulteriori dettagli si fa rimando al capitolo "Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Domestic" della Relazione sulla gestione;

  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

CONTINUITÀ AZIENDALE

Il bilancio consolidato dell'esercizio 2019 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi). In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
    • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano nonché la volatilità dei mercati finanziari della "zona Euro" anche all'esito del referendum su "Brexit" nel Regno Unito;
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i mutamenti delle norme legislative e regolatorie (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
    • gli esiti di controversie e contenziosi con autorità regolatorie, concorrenti ed altri soggetti;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità), così come descritti nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

PRINCIPI DI CONSOLIDAMENTO

Nel bilancio consolidato sono inclusi i bilanci di tutte le imprese controllate a partire dalla data in cui se ne assume il controllo e fino al momento in cui tale controllo cessa di esistere. I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della Capogruppo TIM.

Il controllo esiste quando la Capogruppo TIM S.p.A. ha contemporaneamente:

  • il potere decisionale, ossia la capacità di dirigere le attività rilevanti della partecipata, cioè quelle attività che hanno un'influenza significativa sui risultati della partecipata stessa;
  • il diritto a risultati (positivi o negativi) variabili rivenienti dalla sua partecipazione nell'entità;
  • la capacità di utilizzare il proprio potere decisionale per determinare l'ammontare dei risultati rivenienti dalla sua partecipazione nell'entità.

L'esistenza del controllo è verificata ogni volta che fatti e circostanze indicano una variazione in uno o più dei tre elementi qualificanti il controllo.

Nella preparazione del bilancio consolidato vengono assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni di minoranza in apposite voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, del conto economico separato consolidato e del conto economico complessivo consolidato la quota del patrimonio netto e del risultato dell'esercizio di loro spettanza.

Ai sensi dell'IFRS 10 (Bilancio consolidato), la perdita complessiva (comprensiva dell'utile/perdita dell'esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.

Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi patrimoniali, economici e finanziari tra le imprese del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.

Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data, l'avviamento (o "goodwill"), determinato come illustrato nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato consolidato.

Tutte le attività e le passività di imprese estere in moneta diversa dall'Euro che rientrano nell'area di consolidamento sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio (metodo dei cambi correnti), mentre i relativi ricavi e costi sono convertiti ai tassi di cambio medi dell'esercizio. Le differenze cambio di conversione risultanti dall'applicazione di questo metodo sono classificate come voce di patrimonio netto fino alla cessione integrale della partecipazione ovvero quando la partecipata cessa di essere qualificata come impresa controllata. All'atto della cessione parziale, senza perdita del controllo, la quota delle differenze cambio relativa alla frazione di partecipazione dismessa è attribuita al patrimonio netto delle partecipazioni di minoranza. Nella preparazione del rendiconto finanziario consolidato i flussi di cassa di imprese estere consolidate espressi in valuta diversa dall'Euro vengono convertiti utilizzando i tassi di cambio medi dell'esercizio.

L'avviamento e gli adeguamenti al fair value generati in sede di attribuzione del costo di acquisto di un'impresa estera sono rilevati nella relativa valuta e sono convertiti utilizzando il tasso di cambio di fine esercizio.

Ai sensi dell'IFRS 10, le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano la perdita del controllo, sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore di cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto ed attribuita ai soci della controllante.

Ai sensi dell'IFRS 10, la controllante, nel caso di perdita del controllo su una controllata:

  • elimina contabilmente:
    • le attività (incluso l'avviamento) e le passività;
    • i valori contabili di qualsiasi partecipazione di minoranza;
  • rileva contabilmente:
    • il fair value del corrispettivo eventualmente ricevuto;
    • il fair value dell'eventuale partecipazione residua detenuta nella ex controllata;
    • qualsiasi utile o perdita derivante dall'operazione nel conto economico separato consolidato;
    • la riclassifica a conto economico separato consolidato degli importi relativi alla controllata precedentemente rilevati tra le altre componenti del conto economico complessivo.

Le partecipazioni in imprese collegate e in joint venture sono incluse nel bilancio consolidato con il metodo del patrimonio netto, come previsto, rispettivamente, dallo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture) e dall'IFRS 11 (Accordi a controllo congiunto).

Un'impresa collegata è quella nella quale il Gruppo detiene almeno il 20% dei diritti di voto ovvero esercita un'influenza notevole, ma non il controllo o il controllo congiunto, sulle politiche finanziarie e gestionali.

Una joint venture è un accordo a controllo congiunto su un'entità in base al quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano dei diritti sulle attività nette dell'entità stessa.

Il controllo congiunto è la condivisione, stabilita tramite accordo, del controllo di un'attività economica, che esiste unicamente quando per le decisioni relative a tale attività è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Le imprese collegate e le joint venture sono incluse nel bilancio consolidato dalla data in cui inizia l'influenza notevole o il controllo congiunto e fino al momento in cui tale situazione cessa di esistere.

In applicazione del metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata ovvero in una joint venture è inizialmente rilevata al costo e il valore contabile è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante negli utili o nelle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. La quota dell'utile (perdita) d'esercizio della partecipata di pertinenza della partecipante è rilevata nel conto economico separato consolidato. I dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della partecipazione.

Le rettifiche al valore contabile della partecipazione sono dovute anche a variazioni nelle voci del prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo della partecipata (ad es. le variazioni derivanti dalle differenze di conversione di partite in valuta estera). La quota di tali variazioni, di pertinenza della partecipante, è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo.

Se la quota parte delle perdite di una entità in una società collegata o in una joint venture è uguale o superiore alla propria interessenza nella società collegata o nella joint venture, l'entità interrompe la rilevazione della propria quota delle ulteriori perdite. Dopo aver azzerato la partecipazione, le ulteriori perdite sono accantonate e rilevate come passività, soltanto nella misura in cui l'entità abbia contratto obbligazioni legali o implicite oppure abbia effettuato dei pagamenti per conto della società collegata o della joint venture. Se la collegata o la joint venture in seguito realizza utili, l'entità riprende a rilevare la quota di utili di sua pertinenza solo dopo che la stessa ha eguagliato la sua quota di perdite non rilevate.

Eventuali ulteriori interessenze a lungo termine (alcune tipologie di azioni privilegiate e finanziamenti a lungo termine) nella società collegata o nella joint venture sono valutate applicando l'IFRS 9.

Gli utili e le perdite derivanti da operazioni "verso l'alto" e "verso il basso" tra un'entità (incluse le proprie controllate consolidate) e un'impresa collegata o joint venture sono rilevati nel bilancio dell'entità soltanto limitatamente alla quota d'interessenza di terzi nella collegata o nella joint venture.

La quota di pertinenza della partecipante agli utili e alle perdite della collegata o della joint venture risultante da tali operazioni è eliminata.

ATTIVITÀ IMMATERIALI

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato nel bilancio alla data di acquisizione del controllo di un business ed è determinato come eccedenza di (a) rispetto a (b), nel seguente modo:

  • a) la sommatoria di:
  • corrispettivo pagato (misurato secondo l'IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del fair value alla data di acquisizione);
  • l'importo di qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita valutata in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita espresse al relativo fair value;
  • nel caso di un'aggregazione aziendale realizzata in più fasi, il fair value alla data di acquisizione del controllo della partecipazione già posseduta nell'impresa acquisita;
  • b) il fair value delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte, misurate alla data di acquisizione del controllo.

L'IFRS 3 prevede, tra l'altro:

  • l'imputazione a conto economico separato dei costi accessori connessi all'operazione di aggregazione aziendale;
  • nel caso di un'aggregazione aziendale realizzata in più fasi, l'acquirente deve rimisurare il valore della partecipazione che deteneva in precedenza nell'acquisita al fair value alla data di acquisizione del controllo rilevando la differenza nel conto economico separato.

L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale finanziaria come un'attività immateriale a vita utile indefinita.

L'avviamento inizialmente rilevato, è successivamente ridotto solo per le riduzioni di valore cumulate (per maggiori dettagli si veda nel seguito la sezione Riduzione di valore delle attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi - Avviamento). In caso di cessione del controllo di un'impresa precedentemente acquisita, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore dell'avviamento.

Costi di sviluppo

I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.

I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.

Altre attività immateriali a vita utile definita

Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.

Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica.

ATTIVITÀ MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari

Gli immobili, impianti e macchinari sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato consolidato quando sostenuti.

Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato consolidato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.

La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato consolidato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.

L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività.

Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica.

I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.

DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

In base a quanto previsto dall'IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva avviene attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione.

Alla data di decorrenza del contratto, il diritto d'uso è iscritto al costo che comprende: l'importo della valutazione iniziale della passività del leasing, eventuali pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o prima della data di decorrenza, i costi diretti iniziali sostenuti per la sottoscrizione del contratto e il valore attuale della stima dei costi di ripristino e smantellamento previsti dal contratto, al netto di eventuali incentivi ricevuti.

Successivamente, il diritto d'uso è ammortizzato lungo la durata contrattuale (o la vita utile del bene se inferiore), soggetto a eventuali riduzioni di valore e rettificato per tener conto di eventuali rideterminazioni della passività del leasing.

ONERI FINANZIARI CAPITALIZZATI

Ai sensi dello IAS 23 (Oneri finanziari) il Gruppo capitalizza gli oneri finanziari solo se direttamente imputabili all'acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un rilevante periodo di tempo (in via convenzionale superiore ai 12 mesi) per essere pronto per l'uso previsto o per la vendita.

Gli oneri finanziari capitalizzati sono iscritti nel conto economico separato consolidato a diretta riduzione degli "oneri finanziari" cui afferiscono.

RIDUZIONE DI VALORE DELLE ATTIVITÀ IMMATERIALI, MATERIALI E DEI DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

Avviamento

L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.

La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.

Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa (Cash Generating Unit – CGU) che beneficiano dell'acquisizione.

Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato consolidato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.

Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore, del Paese o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.

Il valore d'uso di unità generatrici di flussi di cassa in valuta estera è stimato nella valuta locale attualizzando tali flussi sulla base di un tasso appropriato per quella valuta. Il valore attuale così ottenuto è tradotto in Euro sulla base del cambio a pronti alla data di riferimento della verifica della riduzione di valore (per le società del Gruppo alla data di chiusura del bilancio).

I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.

Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute) e includendo la quota di avviamento attribuibile agli azionisti di minoranza.

Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.

Attività (immateriali e materiali) a vita utile definita e diritti d'uso su beni di terzi

Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia immateriali che materiali a vita utile definita e i diritti d'uso su beni di terzi possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette del Gruppo dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.

Se esistono indicazioni che le attività sia immateriali che materiali a vita utile definita e i diritti d'uso su beni di terzi abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività o del diritto. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile, il Gruppo stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato consolidato.

Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività / diritto d'uso o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato consolidato.

STRUMENTI FINANZIARI

Modelli di business nella gestione delle attività finanziarie

Nell'ambito della gestione del credito commerciale, il Management del Gruppo TIM ha definito i propri modelli di business in base alla specificità della natura del credito, del tipo di controparte, della dilazione d'incasso; ciò, al fine di ottimizzare la gestione del capitale circolante attraverso il continuo monitoraggio delle performance d'incasso dalla clientela, l'indirizzo delle credit collection policies, la gestione di programmi di smobilizzo crediti, l'attivazione di cessioni del credito (factoring) coerenti con le esigenze di programmazione finanziaria.

I modelli di business adottati sono i seguenti:

  • Hold to Collect: trattasi dei crediti generalmente detenuti fino a scadenza quali, ad esempio, i crediti verso i grandi clienti e gli OLO per la Business Unit Domestic, nonché la totalità dei crediti per la Business Unit Brasile; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività valutate al costo ammortizzato";
  • Hold to Collect and Sell: trattasi dei crediti generalmente oggetto di cessione in modalità massiva e ricorrente quali, ad esempio per la Business Unit Domestic, i crediti verso la clientela attiva consumer, small e business in attesa di essere ceduti; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo". Così come previsto dall'IFRS 9, la relativa riserva viene riversata a conto economico separato consolidato al momento della cessione, ovvero in presenza di una riduzione di valore.

Nell'ambito della gestione delle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali verso i clienti, il Management del Gruppo TIM ha definito i propri modelli di business in base alle logiche di impiego della liquidità ed alle tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità attraverso le tesorerie delle società del Gruppo e secondo l'indirizzo strategico della Capogruppo TIM.

I modelli di business adottati sono i seguenti:

  • Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione avviene al costo ammortizzato;
  • Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di cassa di breve / medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo consolidato;
  • Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value attraverso il conto economico separato consolidato.

Altre partecipazioni

Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.

Le altre partecipazioni sono classificate tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato consolidato" (FVTPL), nell'ambito delle attività correnti.

Al momento dell'acquisto di ciascuna partecipazione, l'IFRS 9 prevede l'opzione irrevocabile di iscrivere tali partecipazioni tra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo consolidato" (FVTOCI), nell'ambito delle attività non correnti o correnti.

Le altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo), senza riclassificazione a conto economico separato, in sede di derecognition (cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva. I dividendi sono invece rilevati a conto economico separato consolidato.

Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" sono iscritte direttamente a conto economico separato consolidato.

Titoli diversi dalle partecipazioni

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti o fra quelle correnti, a seconda del modello di business adottato e dei flussi contrattuali previsti rientrano fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, oppure valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo oppure al fair value attraverso il conto economico separato.

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati:

  • tra le "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (AC) quando sono detenuti in portafoglio sino alla scadenza (originariamente superiore a 3 mesi ma inferiore a 12 mesi, oppure, pur avendo una scadenza originaria superiore a 12 mesi, sono stati acquistati in un periodo nel quale la scadenza era compresa tra 3 e 12 mesi);
  • tra le "attività finanziarie valutare al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" consolidato (FVTOCI) quando è detenuta nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è quello di vendere l'attività finanziaria e/o incassare i flussi contrattuali. La "Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" consolidato è riversata a conto economico separato consolidato al momento della cessione ovvero in presenza di una riduzione di valore;
  • tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" consolidato (FVTPL) negli altri casi.

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti

La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.

Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.

Riduzione di valore di attività finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. La riduzione di valore di attività finanziarie si basa sul modello delle perdite attese (expected credit loss). In particolare:

  • la riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storicostatistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole posizioni creditorie;
  • la riduzione di valore sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuata seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito.

Strumenti finanziari derivati

Così come consentito dall'IFRS 9, il Gruppo TIM ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9.

Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dal Gruppo TIM sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:

  • all'inizio della copertura, esistono la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura stessa;
  • si prevede che la copertura sarà altamente efficace;
  • l'efficacia può essere attendibilmente misurata;

▪ la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.

Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39. Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:

  • Fair value hedge Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alle variazioni del fair value di un'attività o di una passività attribuibili ad un particolare rischio, l'utile o la perdita derivante dalle successive variazioni del fair value dello strumento di copertura è rilevato a conto economico separato consolidato. L'utile o la perdita derivante dall'adeguamento al fair value della posta coperta, per la parte attribuibile al rischio coperto, modifica il valore contabile di tale posta e viene rilevato a conto economico separato consolidato.
  • Cash flow hedge Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi finanziari di un'attività o di una passività iscritta in bilancio o di un'operazione prevista altamente probabile, la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall'adeguamento al fair value dello strumento derivato è rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura). L'utile o la perdita cumulato è stornato dalla riserva di patrimonio netto e contabilizzato a conto economico separato consolidato negli stessi esercizi in cui gli effetti dell'operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico separato consolidato. L'utile o la perdita associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico separato consolidato immediatamente. Se l'operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico separato consolidato.

Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, le variazioni di valore rispetto alla rilevazione iniziale sono iscritte direttamente a conto economico separato consolidato.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti qualora la cessione non trasferisca sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria iscritti ai sensi dell'IFRS 16.

Ai sensi dell'IFRS 9, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.

Nell'ambito dei debiti commerciali sono anche classificate le operazioni di reverse factoring. Il Gruppo TIM ha posto in essere accordi di reverse factoring attraverso i quali TIM conferisce alle banche partner mandato di pagare i suoi fornitori a scadenza delle fatture. I fornitori che partecipano a tali programmi hanno la facoltà di cedere (senza alcun onere per il Gruppo TIM) i crediti vantati verso il Gruppo. Essi possono esercitare tale facoltà a loro totale discrezione e sostenendone tutti i costi per beneficiare dell'incasso prima della scadenza contrattuale.

Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato consolidato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.

CESSIONI DI CREDITI

Il Gruppo TIM effettua cessioni di crediti sulla base di contratti di factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dell'IFRS 9 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servizio, in virtù dei quali gli acquirenti conferiscono mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, sono stati stipulati per mantenere la relazione tra la Società e la propria clientela.

CREDITI PER LAVORI IN CORSO SU COMMESSA

I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti.

RIMANENZE DI MAGAZZINO

Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento, mentre il presumibile valore di realizzo viene rilevato dall'osservazione dei prezzi correnti alla chiusura dell'esercizio. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.

ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE A ESSERE CEDUTE/ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali. Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa

o classificata come posseduta per la vendita, e:

  • rappresenta un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è parte di un piano coordinato di dismissione di un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è una controllata acquisita esclusivamente allo scopo di essere rivenduta.

I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.

Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato consolidato.

Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.

In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.

Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.

FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio per le imprese italiane ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.

In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.

La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo consolidato. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro per le società italiane del Gruppo con meno di 50 dipendenti, nonché gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali (questi ultimi classificati tra gli oneri finanziari) sono iscritti a conto economico separato consolidato.

A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle

forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".

Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale

Le imprese del Gruppo riconoscono benefici addizionali a taluni dirigenti del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).

Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato a conto economico separato consolidato tra i "Costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita "Costi del personale".

La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.

FONDI PER RISCHI E ONERI

Le imprese del Gruppo rilevano i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse del Gruppo per adempiere all'obbligazione, e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.

Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato consolidato alla voce "Oneri finanziari".

CONTRIBUTI PUBBLICI

I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che il Gruppo rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.

I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui il Gruppo rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.

I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.

AZIONI PROPRIE

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".

OPERAZIONI IN VALUTA ESTERA

Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato consolidato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.

RICAVI

I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dal Gruppo e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.

Il processo sottostante la rilevazione dei ricavi segue le fasi previste dall'IFRS 15:

  • identificazione del contratto: avviene quando le parti approvano il contratto (con sostanza commerciale) e individuano i rispettivi diritti ed obbligazioni: in altri termini il contratto deve essere legalmente vincolante, possono essere chiaramente identificati i diritti a ricevere beni e/o servizi ed i termini di pagamento e il Gruppo ritiene probabile il percepimento del corrispettivo;
  • identificazione delle performance obligation: le principali performance obligation identificate, vale a dire promesse di trasferimento di beni e servizi che sono distinti, sono prestazioni di servizi (tra cui traffico voce e dati e soluzioni ICT) alla clientela retail, prestazioni di servizi alla clientela wholesale e vendita di prodotti;
  • determinazione del transaction price: è l'importo complessivamente contrattualizzato con la controparte, avuto riguardo all'intera durata contrattuale; il Gruppo ha definito che la durata contrattuale è quella derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, oppure, in assenza di tali vincoli, è convenzionalmente pari ad un mese;
  • allocazione del transaction price alle performance obligation: l'allocazione avviene proporzionalmente ai rispettivi stand alone selling price, determinati in base ai prezzi di listino (laddove presenti) oppure stimati applicando un margine appropriato al costo di acquisto/produzione del bene/servizio.

I ricavi da attivazione del servizio di connettività non costituiscono una performance obligation; vengono, pertanto, allocati alle performance obligation contrattuali (tipicamente ai servizi).

Per le offerte che comprendono sia la vendita degli apparati sia la prestazione di servizi (offerte bundle), il Gruppo alloca il transaction price contrattuale alle performance obligation del contratto proporzionalmente agli stand alone selling price delle singole perfomance obligation;

▪ rilevazione dei ricavi: i ricavi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi e rilevati in relazione alle caratteristiche della tipologia di ricavo:

▪ Ricavi per prestazioni di servizi

I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di completamento del servizio, ovvero in base all'effettivo consumo.

I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.

I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dal Gruppo. Nel caso in cui il Gruppo operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.

I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell'effettivo consumo. I ricavi differiti corrispondenti al traffico già incassato ma non ancora consumato sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria Consolidata alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".

I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).

Generalmente i ricavi per prestazioni di servizi sono fatturati e riscossi su base bimestrale/mensile (per clientela Retail) o in 40/60 giorni (per la clientela wholesale).

▪ Ricavi per vendite

I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati alla consegna quando il controllo dei beni è trasferito ai clienti.

Gli apparati venduti separatamente dai servizi sono fatturati al momento della consegna; la riscossione avviene a vista o in base a piani rateizzati (fino a 48 rate mensili). Gli apparati venduti nell'ambito di offerte bundle sono fatturati al momento della consegna e riscossi, di regola, in 24 rate mensili.

La rilevazione dei ricavi può generare l'iscrizione di una attività o passività derivante da contratti. In particolare:

  • le Attività derivanti da contratto rappresentano il diritto ad un corrispettivo in cambio di beni o servizi che sono stati trasferiti al cliente, quando il diritto è subordinato a qualcosa di diverso dal passare del tempo;
  • le Passività derivanti da contratto rappresentano l'obbligazione di trasferire al cliente beni o servizi per i quali il Gruppo ha ricevuto (o per i quali è dovuto) un corrispettivo dal cliente.

I costi contrattuali (costi di adempimento e di ottenimento di un contratto; principalmente, costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato consolidato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti. Il Gruppo TIM si avvale dell'espediente pratico, previsto dall'IFRS 15, di rilevare interamente a conto economico

consolidato i costi incrementali per l'ottenimento del contratto se il periodo di ammortamento non supera i 12 mesi.

Periodicamente viene valutata la recuperabilità delle attività derivanti da contratto e dei costi differiti.

COSTI DI RICERCA E COSTI DI PUBBLICITÀ

I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato consolidato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.

PROVENTI E ONERI FINANZIARI

I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).

DIVIDENDI

I dividendi ricevuti dalle società diverse da quelle controllate, collegate e joint venture sono contabilizzati a conto economico separato consolidato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate. I dividendi distribuibili a terzi sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.

IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile delle imprese del Gruppo. Il calcolo delle imposte sul reddito correnti e differite è effettuato utilizzando tutti gli elementi e le informazioni disponibili alla data del bilancio, tenendo conto delle leggi in vigore ed anche considerando ed includendo nelle valutazioni tutti gli elementi che possono determinare incertezze nella determinazione degli importi a debito verso l'erario, così come previsto dall'IFRIC 23.

Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato consolidato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo consolidato, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo consolidato".

Gli accantonamenti per imposte che potrebbero generarsi dal trasferimento di utili non distribuiti delle imprese controllate sono effettuati solo quando vi è la reale intenzione di trasferire tali utili.

Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio consolidato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in imprese controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili, nei rispettivi ordinamenti dei paesi in cui le imprese del Gruppo operano, negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.

Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".

RISULTATO PER AZIONE

Il risultato base per azione ordinaria è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni ordinarie per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l'esercizio, ed escludendo le azioni proprie. Analogamente, il risultato base per azione di risparmio è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni di risparmio per la media ponderata delle azioni di risparmio in circolazione durante l'esercizio.

Ai fini del calcolo del risultato diluito per azione ordinaria, la media ponderata delle azioni in circolazione durante l'esercizio è modificata assumendo la sottoscrizione di tutte le azioni potenziali derivanti, ad esempio, dall'esercizio di diritti sulle azioni aventi effetto diluitivo. Anche il risultato netto del Gruppo è rettificato per tener conto degli effetti, al netto delle imposte, di tali operazioni.

USO DI STIME CONTABILI

La redazione del bilancio consolidato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi da parte degli Amministratori

Area di bilancio Stime contabili
Riduzione
di
valore
dell'avviamento
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il
confronto tra il valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro
valore recuperabile; quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value,
dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità. Tale complesso
processo di valutazione implica, tra l'altro, l'utilizzo di metodi quali il
discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il
valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel
modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in
futuro e dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi
chiave utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità
generatrici di flussi di cassa, inclusa un'analisi di sensitività, sono
dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento".
Riduzione
di
valore
delle
attività immateriali e materiali
a vita utile definita e diritti
d'uso su beni di terzi
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono
indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita e sui
diritti d'uso su beni di terzi possano aver subito una riduzione di valore. A tal
fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione.
L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa
futuri e la determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla
Direzione aziendale di effettuare stime e assunzioni significative circa la
determinazione del tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore
residuo delle attività. Queste stime possono avere un impatto significativo sul
fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni.
Aggregazioni aziendali La rilevazione delle aggregazioni aziendali comporta l'iscrizione delle attività e
passività dell'impresa acquisita al relativo fair value alla data di acquisizione
del controllo nonché l'eventuale iscrizione dell'avviamento. La determinazione
di tali valori è effettuata attraverso un complesso processo di stima.
Passività per leasing e Diritti
d'uso su beni di terzi
La determinazione del valore della passività per leasing e del corrispondente
diritto d'uso è effettuata calcolando il valore attuale dei canoni di leasing,
anche considerando la stima sulla ragionevole certezza del rinnovo del
contratto.
Capitalizzazione / differimento
costi
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è
caratterizzato da alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si
segnala la valutazione di: i) probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati
venga recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento
dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono.
Fondo svalutazione crediti La riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene
effettuata attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della
perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale
e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è
effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media
attesa, basata su indicatori storico-statistici, eventualmente adeguata
utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate
da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni
specifiche sulle singole posizioni creditorie.
Ammortamenti I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e
nello scenario competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita
utile delle attività materiali e immateriali non correnti e potrebbero
comportare una differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e
quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento.
Accantonamenti,
passività
potenziali e fondi relativi al
personale
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al "Fondo oneri di ripristino",
la stima dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è
un processo complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da
obblighi di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti
da leggi, regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che
generalmente si dovranno adempiere a distanza di parecchi anni.
Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali nonché a
procedimenti di natura regolatoria sono frutto di un processo di stima
complesso che si basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli
accantonamenti connessi ai fondi relativi al personale, ed in particolare al
Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono determinati sulla base di ipotesi
attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere effetti significativi su tali
fondi.
Ricavi Il riconoscimento dei ricavi è influenzato dalle stime dell'ammontare di sconti,
abbuoni e resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi, oltre che dalle modalità
di definizione degli stand alone selling price dei singoli prodotti o servizi e di
determinazione della durata contrattuale in presenza di opzioni di rinnovo.
Costi contrattuali (IFRS 15) Il riconoscimento dei costi di ottenimento e adempimento dei contratti è
influenzato dalla stima della durata attesa del rapporto con il cliente, calcolata
sulla base degli indici di rotazione storica e delle previsioni future. Questa
stima è comunque soggetta a fluttuazioni e potrebbe rappresentare in
maniera limitata il comportamento futuro della clientela, specialmente in
presenza di nuove offerte commerciali o cambiamenti del contesto
competitivo.
Imposte sul reddito (correnti e
differite)
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate in ciascun paese
in cui il Gruppo opera secondo una prudente interpretazione delle normative
fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella
determinazione del reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili
ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività per imposte
anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile
un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La
valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in
relazione sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle
differenze temporanee deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili
futuri e si basa su una prudente pianificazione fiscale.
Strumenti derivati e strumenti
rappresentativi di capitale
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale
è determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di
valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità
attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati
o quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la
nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio consolidato che rappresenti fedelmente la situazione patrimonialefinanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari del Gruppo, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI RECEPITI DALLA UE E IN VIGORE A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2019

Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.

Gli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell'IFRS 16 (Leasing) sono invece riportati nel successivo paragrafo "Adozione del nuovo principio IFRS 16".

Modifiche all'IFRS 9 (Strumenti finanziari): elementi con pagamento anticipato e con indennizzo negativo

In data 22 marzo 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/498 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche all'IFRS 9 (Strumenti finanziari).

Le modifiche in oggetto consentono all'entità di valutare le attività finanziarie "prepagabili con compensazione negativa" (ad es. strumenti di debito dove al mutuatario è consentito il rimborso anticipato per un ammontare che può essere inferiore al debito residuo comprensivo degli interessi dovuti) al costo ammortizzato o al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo anziché al fair value rilevato nell'utile/perdita d'esercizio.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

IFRIC 23 – Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito

In data 23 ottobre 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/1595 che ha recepito a livello comunitario l'IFRIC 23 (Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito). Tale interpretazione disciplina come tenere conto dell'incertezza nella contabilizzazione delle imposte sul reddito. A tale proposito, lo IAS 12 – Imposte sul

reddito specifica come contabilizzare le imposte correnti e le imposte differite ma non come rappresentare gli effetti dell'incertezza.

Ad esempio, potrebbero esserci dei dubbi:

  • su come applicare la normativa fiscale a particolari transazioni o circostanze, o
  • se le autorità fiscali accetteranno il trattamento scelto/applicato dall'entità. Se l'entità ritiene che non sia probabile che il trattamento fiscale applicato sia accettato, allora l'entità deve fare ricorso a stime (valore più probabile o valore atteso) per la determinazione del trattamento fiscale (utili tassabili, base imponibile, perdite fiscali non utilizzate, crediti d'imposta non utilizzati, aliquote fiscali, ecc.). La decisione deve essere basata sul metodo che meglio consente di valutare l'esito dell'incertezza.

L'adozione di detta interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, fatta salva la riclassifica dei fondi relativi alle imposte sul reddito tra i debiti.

Modifiche allo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture): interessenze a lungo termine nelle partecipazioni in società collegate e joint venture

In data 8 febbraio 2019 è stato emesso il Regolamento UE n. 2019/237 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche allo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

L'IFRS 9 esclude le partecipazioni in società collegate e joint ventures che sono contabilizzate secondo lo IAS 28. Di conseguenza, l'entità applica l'IFRS 9 ad altri strumenti finanziari detenuti nei confronti di collegate e joint venture inclusi i long-term interests (ad es. crediti finanziari), a cui il metodo del patrimonio netto non è applicato, ma che, in sostanza fanno parte dell'investimento netto in quelle collegate e joint venture. L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Modifiche allo IAS 19 – Benefici per i dipendenti: modifica, riduzione o estinzione di un Piano

In data 13 marzo 2019 è stato emesso il Regolamento UE n. 2019/402 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche allo IAS 19 – Benefici per i dipendenti. Tali modifiche si riferiscono a variazioni, riduzioni o estinzioni di Piani a benefici definiti.

Le modifiche richiedono a un'entità, in caso di variazione del piano, riduzione o estinzione di usare le ipotesi aggiornate di questa ri-valutazione per determinare il costo relativo alle prestazioni di lavoro corrente e gli interessi netti per il restante periodo di reporting dopo la modifica del piano.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2015–2017)

In data 14 marzo 2019 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2019/412 che ha recepito a livello comunitario alcuni miglioramenti agli IFRS, per il ciclo 2015-2017. In particolare, si segnalano:

  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali e all'IFRS 11 Accordi a controllo congiunto: le modifiche all'IFRS 3 chiariscono che quando un'entità, che è già parte di un'attività a controllo congiunto, ottiene il controllo di detta attività che costituisce un business, l'entità deve rimisurare al fair value la partecipazione precedentemente detenuta nell'attività a controllo congiunto. Le modifiche all'IFRS 11 chiariscono che quando un'entità che partecipa ad un'attività a controllo congiunto ottiene il controllo congiunto della stessa che costituisce un business, l'entità non ridetermina le interessenze precedentemente detenute in tale attività a controllo congiunto.
  • Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: le modifiche chiariscono che un'entità deve riconoscere le imposte sui dividendi nel conto economico separato, o fra le altre componenti del conto economico complessivo o nel patrimonio netto in relazione alle modalità di contabilizzazione della transazione/evento che ha determinato gli utili distribuibili che hanno generato i dividendi.
  • Modifiche allo IAS 23 Oneri finanziari: le modifiche chiariscono che se un qualsiasi finanziamento specifico rimane in essere dopo che la relativa attività è pronta per l'uso previsto o per la vendita, tale finanziamento diventa parte dei fondi che un'entità utilizza quando calcola il tasso di capitalizzazione sui finanziamenti di carattere generale.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

ADOZIONE DEL NUOVO PRINCIPIO IFRS 16 (LEASING)

Si riportano qui di seguito i principali elementi informativi nonché la sintesi degli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell'IFRS 16 (Leasing).

In data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1986 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 16 (Leasing). L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing). Nel corso del 2019, l'IFRIC si è inoltre espresso sulla durata dei contratti di leasing, sulle migliorie apportate su beni di terzi, sul tasso incrementale di finanziamento e sui diritti di sfruttamento del sottosuolo; l'applicazione del principio ha tenuto anche conto di tali interpretazioni.

Così come consentito dal principio contabile, il Gruppo TIM ha applicato il metodo retrospettivo semplificato, con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura, lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.

In base a quanto previsto dall'IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva avviene attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione. Detta passività è successivamente rettificata lungo la durata del contratto di leasing per riflettere il pagamento degli interessi sul debito ed il rimborso della quota capitale; il diritto d'uso dell'attività presa in locazione è ammortizzato lungo la durata del contratto. Rispetto alla precedente modalità di contabilizzazione secondo lo IAS 17, che prevedeva l'iscrizione di costi operativi per i leasing non finanziari, l'adozione dell'IFRS 16 ha determinato minori costi operativi e maggiori ammortamenti ed oneri finanziari; inoltre, differentemente da quanto era richiesto dal precedente principio, i locatari non sono più tenuti ad operare la distinzione tra leasing finanziario e leasing operativo.

Alla data di transizione (1° gennaio 2019), per i leasing precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing operativi, il Gruppo TIM ha applicato il metodo retrospettivo semplificato con la rilevazione della passività finanziaria per contratti di leasing e del corrispondente valore del diritto d'uso misurati sui residui canoni contrattuali alla data di transizione.

Nel Gruppo TIM i contratti rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16 si riferiscono principalmente a:

  • terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale,
  • siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile, e
  • infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi).

Con riferimento alle opzioni ed esenzioni previste dall'IFRS 16, il Gruppo TIM ha effettuato le seguenti scelte:

  • l'IFRS 16 non è stato generalmente applicato alle attività immateriali, ai contratti di breve durata (ovvero inferiori a 12 mesi) e di basso valore unitario;
  • i diritti d'uso e le passività finanziarie relative ai contratti di leasing sono stati classificati su specifiche voci nella situazione patrimoniale-finanziaria;
  • l'eventuale componente relativa a prestazioni di servizi inclusa nei canoni di leasing è stata generalmente esclusa dall'ambito IFRS 16;
  • i contratti con caratteristiche simili sono stati valutati utilizzando un unico tasso di attualizzazione;
  • i contratti di leasing precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17 hanno mantenuto i valori precedentemente iscritti.

Gli impatti in sede di transizione non sono indicativi degli sviluppi futuri in quanto le scelte di allocazione del capitale potrebbero cambiare con conseguenti riflessi economici e patrimoniali sulla rilevazione in bilancio.

IMPATTI DERIVANTI DALL'ADOZIONE DELL'IFRS 16

Impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria consolidata all'1/1/2019 (data di transizione)

L'adozione dell'IFRS 16 ha comportato, per il Gruppo TIM, maggiori attività non correnti per l'iscrizione del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione" in contropartita di maggiori passività di natura finanziaria. In dettaglio, sono nel seguito riepilogati gli impatti in sede di transizione sulle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata.

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche
(*)
Impatti
IFRS 16 (**)
1.1.2019
Ridefinito
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 35.658 (445) 35.213
Attività materiali 16.146 (1.923) 14.223
Diritti d'uso su beni di terzi 2.368 3.503 5.871
Altre attività non correnti
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva 54 6 60
Crediti vari e altre attività non correnti 2.291 2.291
Attività per imposte anticipate 1.136 1.136
Attività correnti
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.706 (29) 4.677
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva 70 4 74
Totale Attività 65.619 3.484 69.103
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 19.528 19.528
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.219 2.219
Totale Patrimonio netto 21.747 21.747
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva 1.740 3.021 4.761
Passività per imposte differite 192 192
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 208 542 750
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 6.901 (79) 6.822
Totale Patrimonio netto e passività 65.619 3.484 69.103

(*) La colonna accoglie la riclassifica nei Diritti d'uso su beni di terzi (2.368 milioni di euro) di: a) Indefeasible Right of Use – IRU (412 milioni di euro) iscritti precedentemente nelle attività immateriali; b) diritti d'uso di infrastrutture in Brasile – "LT Amazonas" (33 milioni di euro) iscritti precedentemente nelle attività immateriali; c) beni in locazione finanziaria (1.895 milioni di euro), iscritti precedentemente nelle attività materiali; d) migliorie apportate su beni di terzi (28 milioni di euro) iscritte precedentemente nelle attività materiali.

(**) La colonna accoglie l'iscrizione dei diritti d'uso su beni di terzi, del relativo debito finanziario e delle connesse voci conseguenti all'adozione dell'IFRS 16.

Il valore delle Passività (Attività) finanziarie nette iscritte per Leasing all'1.1.2019 è il seguente:

Passività (Attività) finanziarie nette per Leasing all'1.1.2019 5.377
Totale attività finanziarie all' 1.1.2019 (134)
Ulteriori attività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 (10)
Attività finanziarie per contratti di locazione attiva, non correnti e correnti esistenti al 31.12.2018
(Bilancio 2018)
(124)
Totale passività finanziarie all'1.1.2019 5.511
Ulteriori passività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 3.563
Passività finanziarie per contratti di locazione passiva, non correnti e correnti esistenti al 31.12.2018
(Bilancio 2018)
1.948

(milioni di euro)

Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 31.12.2018 25.270
Ulteriori passività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 3.563
Ulteriori attività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 (10)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 1.1.2019 28.823

Nel seguito è presentata la riconciliazione delle differenze tra gli impegni esistenti al 31 dicembre 2018 derivanti da leasing operativi (in applicazione dello IAS 17) e le passività per leasing rilevate nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 1° gennaio 2019 (in applicazione dell'IFRS 16).

(milioni di euro)
Contratti non annullabili in leasing operativo al 31.12.2018 (valore
nominale)
(a) 495
Contratti non annullabili in leasing operativo non in ambito IFRS 16 (valore
nominale)
(b) 137
Contratti non annullabili in leasing operativo in ambito IFRS 16 (valore
nominale)
(c) = (a) - (b) 358
Contratti non annullabili - impatto attualizzazione (d) 19
Valore attuale contratti non annullabili in leasing operativo (e) = (c) - (d) 339
Componente terreni su leasing finanziari IAS 17 (valore attuale) (f) 667
Contratti immobiliari (inclusi effetti opzioni di rinnovo) (valore attuale) (g) 1.058
Contratti di cositing (inclusi effetti opzioni di rinnovo) (valore attuale) (h) 1.047
Altri contratti (valore attuale) (i) 452
Ulteriori passività iscritte per leasing al 1.1.2019 (l) = (e) + (f) + (g) + (h) + (i) 3.563

Il tasso di sconto medio applicato alle passività per leasing rilevate nel prospetto della situazione patrimonialefinanziaria alla data dell'applicazione iniziale (1° gennaio 2019) è stato pari al 5,6%.

Impatto sulle principali voci di conto economico separato consolidato e sulla situazione patrimoniale e finanziaria consolidata dell'esercizio 2019

Qui di seguito viene riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sui principali dati economici consolidati dell'esercizio 2019 messi a confronto con l'esercizio 2019 confrontabile.

(milioni di euro) Esercizio Impatto IFRS 16 Esercizio
2019 2019
confrontabile
(*) (a) (b) (a+b)
Ricavi (1) 17.977 (3) 17.974
Costi operativi (2) (11.421) 665 (10.756)
EBITDA 7.489 662 8.151
Ammortamenti asset in leasing finanziario (3) (187) (535) (722)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti (4) (40) (9) (49)
EBIT 3.058 117 3.175
Oneri finanziari su passività per leasing finanziario (5) (157) (199) (356)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
1.821 (82) 1.739
Imposte sul reddito (6) (533) 20 (513)
Utile (perdita) dell'esercizio 1.304 (62) 1.242
Attribuibile a:
Soci della Controllante 962 (46) 916
Partecipazioni di minoranza 342 (16) 326

(*) Nell'esercizio 2019 confrontabile i contratti di leasing sottoscritti a partire dall'1.1.2019 sono sempre classificati come leasing operativi ai fini dello IAS 17.

La diversa natura, qualificazione e classificazione delle spese, con l'iscrizione dell'"Ammortamento del diritto d'uso dell'attività" e di "Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso", in luogo dei "Costi per godimento di beni di terzi - canoni per leasing operativo", come da IAS 17, ha comportato un conseguente impatto positivo sull'EBITDA pari a 662 milioni di euro.

In particolare, l'applicazione dell'IFRS 16 ai contratti di leasing ha determinato:

  • (1) la riduzione dei Ricavi per il diverso trattamento contabile dei canoni relativi ai contratti di subleasing di prodotti commerciali;
  • (2) la riduzione dei Costi operativi per il diverso trattamento contabile dei canoni relativi ai contratti di leasing di terreni, fabbricati per uso ufficio ed industriale, siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi);
  • (3) l'aumento degli Ammortamenti dei diritti d'uso conseguente all'iscrizione di maggiori attività non correnti ("Diritto d'uso dell'attività presa in locazione") ammortizzate per la durata contrattuale;
  • (4) l'aumento delle Minusvalenze da realizzo di attività non correnti afferenti alla risoluzione anticipata di contratti già classificati come leasing finanziari;
  • (5) l'aumento degli Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso conseguente all'iscrizione di maggiori passività di natura finanziaria;
  • (6) la variazione delle Imposte sul reddito che rappresenta l'effetto fiscale delle variazioni precedentemente illustrate.

L'Impatto derivante dall'adozione del nuovo principio contabile (IFRS 16) sul Risultato base e diluito per azione ordinaria e di risparmio dell'esercizio 2019 è nullo.

L'impatto sui principali indicatori economici derivante dell'applicazione dell'IFRS 16 sui singoli settori operativi è stato il seguente:

(milioni di euro) Esercizio 2019
Domestic Brasile Altre
attività
Rettifiche
ed elisioni
Totale
consolidato
Ricavi (3) (3)
EBITDA 363 298 1 662
EBIT 35 82 117

E' di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sui principali dati della situazione patrimonialefinanziaria consolidata al 31 dicembre 2019.

(milioni di euro) 31.12.2019
confrontabile
Impatto IFRS 16 31.12.2019
(a) (b) (c=a+b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 30.750 30.750
Attività materiali 14.011 14.011
Diritti d'uso su beni di terzi 2.334 3.160 5.494
Altre attività non correnti 5.734 7 5.741
Totale Attività non correnti 52.829 3.167 55.996
Attività correnti 9.484 (23) 9.461
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere
cedute
4.084 563 4.647
Totale Attività 66.397 3.707 70.104
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 20.322 (42) 20.280
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.359 (13) 2.346
Totale Patrimonio netto 22.681 (55) 22.626
Passività non correnti 32.770 2.780 35.550
Passività correnti 10.710 413 11.123
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute 236 569 805
Totale Passività 43.716 3.762 47.478
Totale Patrimonio netto e passività 66.397 3.707 70.104

E' di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sull'Indebitamento finanziario netto consolidato.

Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 31.12.2019
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato confrontabile 23.839
Ulteriori passività finanziarie iscritte in applicazione IFRS 16 3.270
Ulteriori attività finanziarie iscritte in applicazione IFRS 16 (12)
Ulteriori passività finanziarie iscritte in applicazione IFRS 16 Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute 571
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 27.668

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI EMESSI DALLO IASB MA NON ANCORA APPLICABILI

Alla data di redazione del presente bilancio consolidato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora entrati in vigore:

Applicazione
obbligatoria a
partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche all'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali) 1/1/2020
Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8 (Definizione di Materialità) 1/1/2020
Modifiche ai riferimenti al "Conceptual Framework" negli IFRS 1/1/2020
Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse: Modifiche all'IFRS 9
(Strumenti finanziari), IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione) e IFRS 7 (Strumenti 1/1/2020
finanziari: informazioni integrative)

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

In particolare, in merito al processo di riforma dei tassi di interesse di riferimento, non si prevedono impatti sulle coperture documentate in Hedge Accounting nel corso del 2020, sia in virtù:

  • (i) del Regolamento 2020/34 pubblicato il 15 gennaio 2020 dalla UE, che introduce una serie di modifiche ai principi IAS 39, IFRS 9 e IFRS 7 in tema di parametri di riferimento per i tassi di interesse, volte a consentire una gestione finanziaria e contabile delle coperture in completa continuità con il passato, almeno fino al momento in cui la sostituzione dei parametri IBOR diverrà effettiva nel 2022;
  • (ii) della natura delle coperture del Gruppo; in prevalenza emissioni obbligazionarie a tasso fisso coperte da strumenti derivati non soggetti a meccanismi di clearing. Maggiori approfondimenti saranno invece dedicati alla fattispecie delle coperture di finanziamenti verso controparti bancarie e società del Gruppo.

In particolare, sarà monitorato con attenzione l'evolversi del processo di sostituzione dei parametri IBOR in tutti i mercati in cui il Gruppo opera, parallelamente alle verifiche sui contratti e fallback clause degli strumenti finanziari interessati dalla riforma - in coerenza con gli sviluppi forniti in tale ambito da ISDA e organismi similari - nonché sulle relative esposizioni al rischio in modo da garantire una adeguata e tempestiva risposta ai cambiamenti indotti dalla riforma, sia a livello gestionale, che contabile.

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ CONTROLLATE CONSOLIDATE

Composizione del Gruppo

TIM detiene la maggioranza dei diritti di voto in tutte le controllate incluse nell'area di consolidamento. L'elenco completo delle società controllate consolidate, è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 31 dicembre 2019, rispetto al 31 dicembre 2018, sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Entrate:
TIS LAGOS Limited Nuova acquisizione Domestic Luglio 2019
Uscite:
PERSIDERA S.p.A. Cessione Domestic Dicembre 2019
TIMB 2 S.r.l. Cessione Domestic Dicembre 2019
Fusioni:
A.C.C. S.r.l. Fusa in Telecontact Center
S.p.A.
Domestic Gennaio 2019
OLIVETTI SCUOLA DIGITALE S.r.l. Fusa in Olivetti S.p.A. Domestic Giugno 2019
NOVERCA S.r.l. Fusa in TIM S.p.A. Domestic Novembre 2019

Il numero delle imprese controllate e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

31.12.2019
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 16 43 59
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto - - -
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 12 - 12
Totale imprese 28 43 71
31.12.2018
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 42 63
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 1 - 1
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 16 - 16
Totale imprese 38 42 80

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

SOCIETÀ CONTROLLATE CON INTERESSENZE SIGNIFICATIVE DI MINORANZA

Al 31 dicembre 2019 il Gruppo TIM detiene partecipazioni in società controllate, con interessenze significative di minoranza, con riferimento al gruppo Tim Brasil.

Si precisa che i dati di seguito presentati, al lordo delle elisioni dei rapporti con le altre società del Gruppo, sono redatti secondo gli IFRS e tengono conto delle rettifiche apportate al momento dell'acquisizione (allineamento al fair value delle attività e passività acquisite).

Gruppo Tim Brasil - Business Unit Brasile

La quota delle interessenze partecipative, detenuta dalle partecipazioni di minoranza, al 31 dicembre 2019 è pari al 33,4% del capitale di Tim Participações, che a sua volta detiene il 100% del capitale della società operativa Tim S.A., coincidente con i corrispondenti diritti di voto.

Dati patrimoniali gruppo Tim Brasil

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Attività non correnti 7.538 6.257
Attività correnti 1.896 1.387
Totale Attività 9.434 7.644
Passività non correnti 2.104 959
Passività correnti 1.847 1.678
Totale Passività 3.951 2.637
Patrimonio Netto 5.483 5.007
di cui Partecipazioni di minoranza 1.681 1.518

Dati economici gruppo Tim Brasil

(milioni di euro) 2019 2018
Ricavi 3.937 3.943
Utile (perdita) dell'esercizio 799 586
di cui Partecipazioni di minoranza 272 200

Dati finanziari gruppo Tim Brasil

Il flusso monetario complessivo generato nell'esercizio 2019 risulta positivo per 262 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio negativa di 12 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato positivo per 274 milioni di euro.

Nell'esercizio 2018 risultava negativo per 512 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio negativa di 67 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato negativo per 445 milioni di euro.

Si segnalano infine, sempre con riferimento al gruppo Tim Brasil e coerentemente con quanto evidenziato nella Relazione sulla gestione – Sezione "Principali rischi e incertezze", i principali fattori di rischio che potrebbero comportare restrizioni, anche significative, sulle attività del gruppo Tim Brasil:

  • rischi strategici (rischi connessi a fattori macroeconomici e politici, nonché rischi connessi alle restrizioni valutarie e alle dinamiche competitive);
  • rischi operativi (rischi connessi alla continuità di business e allo sviluppo delle reti fisse e mobili, nonché rischi associati a controversie e contenziosi);
  • rischi finanziari;
  • rischi di Compliance e Regolatorio.

NOTA 4 AVVIAMENTO

Tale voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione negli anni 2018 e 2019:

(milioni di euro) 31.12.2017 Riclassifiche Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
31.12.2018
Domestic 28.489 (2.590) 25.899
Core Domestic 28.077 (2.450) 25.627
International Wholesale 412 (140) 272
Brasile 973 (103) 870
Altre attività
Totale 29.462 (2.590) (103) 26.769
(milioni di euro) 31.12.2018 Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
Held for sale
Inwit
31.12.2019
Domestic 25.899 (68) (3.600) 22.231
Brasile 870 (18) 852
Altre attività
Totale 26.769 (68) (18) (3.600) 23.083

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato della società.

Nel corso del 2019 l'Avviamento si riduce di 3.686 milioni di euro, da 26.769 milioni di euro di fine 2018 a 23.083 milioni di euro al 31 dicembre 2019 nel dettaglio:

  • si riduce di 3.600 milioni di euro, nell'ambito della Business Unit Domestic, per l'attribuzione dell'avviamento a Inwit presentata come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)"; l'attribuzione nel suo ammontare è stata determinata in osservanza ai dettami dello IAS 36 e secondo il metodo del relative fair value . Come noto, il 19 dicembre 2019 l'Assemblea degli azionisti di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (Inwit) (Business Unit Domestic) ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in Inwit. Tale operazione, propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano, comporta la cessione, da parte del Gruppo TIM, di una quota tale da determinare la perdita di controllo in Inwit. Pertanto al 31 dicembre 2019, Inwit viene presentata come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)";
  • sempre nell'ambito della Business Unit Domestic, si riduce di 68 milioni di euro a seguito della cessione di Persidera S.p.A., previa scissione in due distinte entità. La prima entità (denominata Persidera S.p.A.), titolare delle cinque frequenze del digitale terrestre e dei relativi contratti attivi e personale, è stata ceduta interamente a F2I TLC 2 S.p.A.; la seconda entità (NetCo S.p.A.), in cui è confluita l'intera infrastruttura di rete ed il relativo personale, è stata ceduta interamente ad EI Towers S.p.A.; l'attribuzione nel suo ammontare è stata determinata in osservanza ai dettami dello IAS 36 e secondo il metodo del relative fair value;
  • si riduce inoltre di 18 milioni di euro per la differenza cambio relativa all'Avviamento della Cash Generating Unit Brasile.

Si segnala inoltre che, nel corso del 2019 il gruppo Telecom Italia Sparkle è stato oggetto di un riposizionamento di mercato che a fine anno ha consentito di traguardare una progressiva e significativa integrazione del business del gruppo Sparkle con quello di Core Domestic. Tale integrazione è connessa al percorso di trasformazione del gruppo Sparkle volto ad innovare il business tradizionale concentrandosi su quello più innovativo, capace di cogliere le sfide della nuova Gigabit Society. Pertanto a partire dalla fine del 2019 nell'ambito della Business Unit Domestic viene superata la distinzione tra la Cash Generating Unit Core Domestic e la Cash Generating Unit International Wholesale.

I valori contabili lordi dell'avviamento e delle relative svalutazioni per riduzione di valore accumulate dal 1° gennaio 2004 (data di allocazione alle Unità Generatrici di Flussi Finanziari (CGU)) sino al 31 dicembre 2019 e 2018 sono così riepilogati:

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Valore
netto
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Valore
netto
Domestic 38.676 (16.445) 22.231 42.457 (16.558) 25.899
Brasile 1.055 (203) 852 1.077 (207) 870
Altre attività
Totale 39.731 (16.648) 23.083 43.534 (16.765) 26.769

I dati relativi alla CGU Brasile sono esposti in euro convertiti al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio; il valore dell'avviamento relativo alla CGU corrisponde a 3.854 milioni di reais.

L'impairment test è stato svolto su due fasi: nella prima fase è stato stimato il valore recuperabile delle attività attribuite alle singole CGU alle quali è allocato l'avviamento; nella seconda fase sono state svolte le analisi considerando le attività del Gruppo nel loro complesso, che non hanno evidenziato alcuna perdita di valore.

Per quanto riguarda le verifiche di cui alla prima fase, le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:

Settore Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari
Domestic Domestic
Brasile Brasile

Ai sensi della disciplina contabile applicabile il "valore recuperabile" delle CGU è pari al maggiore tra il "fair value (valore equo) al netto dei costi di dismissione" e il "valore d'uso".

Le configurazioni di valore utilizzate per determinare il valore recuperabile al 31 dicembre 2019 delle CGU in esame sono state per Domestic il valore d'uso, per Brasile il fair value. In particolare, per il Brasile il fair value è stato determinato sulla base della capitalizzazione di borsa a fine periodo.

Le valutazioni sono espresse in valuta locale, e pertanto in valuta Euro per la CGU Domestic e in valuta Reais per la CGU Brasile. Per quest'ultima unità il valore recuperabile delle attività è determinato con la denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.

Per la CGU Domestic la stima del valore d'uso è stata effettuata, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori e industriali (gli Esperti), partendo dai dati prospettici riportati nel Piano Industriale 2020-2022 approvato dal Consiglio di Amministrazione. In particolare i flussi medio attesi sono stati determinati avendo a riferimento i tre anni del Piano Industriale 2020-2022 ai quali si aggiungono dati estrapolati per ulteriori due anni, portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2020-2024). L'estrapolazione al 2023-2024 ha consentito in particolare di intercettare fenomeni di mercato e concorrenziali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale.

Per quanto concerne la stima del valore terminale, si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2024, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti di lungo termine. Inoltre, con specifico riferimento al valore incrementale derivante dall'utilizzo della licenza 5G, e quindi dallo sviluppo di nuove e innovative aree di business, si è adottato un modello di valutazione che tiene conto dei flussi incrementali netti per un arco di tempo definito basato sulla sola durata temporale della licenza. Tale approccio è coerente con la necessità di intercettare nella configurazione di valore, da un lato i flussi negativi derivanti dal pagamento della licenza (2019 – 2022) e degli investimenti industriali a supporto del suo sviluppo (inclusi nel Piano Industriale), e dall'altro lato i flussi netti positivi derivanti dalla componente incrementale di business che l'acquisizione della licenza consentirà di sviluppare in un arco temporale ampio e oltre i 5 anni di previsione esplicita.

Il Piano Industriale 2020-2022 recepisce alcune valutazioni sui potenziali elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Al fine di definire il flusso medio normale per l'impairment test, il management con l'ausilio degli Esperti ha identificato ulteriori fattori di rischio, apportando variazioni negli ammontari e/o nella distribuzione temporale dei flussi di cassa futuri, attribuendo maggior peso alle evidenze esterne disponibili.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso per la CGU Domestic:

▪ è stato stimato con il modello denominato CAPM - Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;

  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio paese e il rischio associato al deprezzamento della valuta di denominazione dei flussi finanziari;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito;
  • tiene conto degli impatti derivanti dall'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16.

Si riportano nel seguito per la CGU Domestic:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale;
  • il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tasso g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.

PARAMETRI RILEVANTI AI FINI DELLE STIME DI VALORE D'USO

Domestic
WACC 4,89%
WACC prima delle imposte 6,47%
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,5%
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 4,39%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 5,97%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 19,9%

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" della CGU Domestic è stato stimato tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si colloca all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.

Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.

In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso della CGU Domestic, sono state effettuate anche analisi di sensitività sui fattori di rischio individuati con gli Esperti per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato.

Le differenze fra il valore recuperabile e i valori netti contabili per le CGU considerate ammontano a:

(milioni di euro) Domestic Brasile
Differenza tra i valori recuperabili e i valori netti
contabili
+19.940 +2.676

Pertanto, alla luce di tutti gli elementi di cui sopra, nell'esercizio 2019 non si sono evidenziate perdite di valore; vengono pertanto confermati i valori dell'avviamento iscritti in bilancio.

In sede di stima dei valori recuperabili si sono svolte analisi di simulazione dei risultati al variare dei parametri rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri, rendono il valore recuperabile uguale al valore netto contabile.

PARAMETRI CHE RENDONO IL VALORE D'USO PARI AL VALORE CONTABILE

Domestic
WACC prima delle imposte 9,29%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 8,79%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 31,66%

Relativamente alla CGU Brasile la variazione del prezzo per azione, rispetto alla quotazione di riferimento considerata ai fini delle valutazioni di bilancio, che renderebbe il valore recuperabile pari al valore contabile risulta essere uguale a -32%.

In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso della CGU Domestic, sono state effettuate anche analisi di sensitivity sui principali fattori di rischio individuati con gli Esperti e per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato. A seguito di tali analisi il valore recuperabile risulta comunque superiore al valore netto contabile.

NOTA 5 ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 1.222 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione
IFRS 15
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Differenze cambio Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
31.12.2018
Diritti di brevetto industriale
e diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
2.193 703 (1.171) (98) 468 2.095
Concessioni, licenze, marchi
e diritti simili
2.750 103 (422) (64) 894 3.261
Altre attività immateriali 134 (110) 11 (6) (1) 5 33
Attività immateriali in corso e
acconti
2.115 2.830 4 (1) (88) 37 (1.397) 3.500
Totale 7.192 (110) 3.647 (1.599) 4 (1) (251) 37 (30) 8.889
(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche IFRS 16 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
Held
for sale
Inwit
31.12.2019
Diritti di brevetto industriale
e diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
2.095 726 (1.187) (14) 481 (1) 2.100
Concessioni, licenze, marchi
e diritti simili
3.261 (445) 15 (486) (23) 2.076 4.398
Altre attività immateriali 33 2 (2) (30) 3
Attività immateriali in corso
e acconti
3.500 346 (1) 2 9 (2.680) (10) 1.166
Totale 8.889 (445) 1.089 (1.675) (1) (35) 9 (153) (11) 7.667

Le "Riclassifiche IFRS 16" si riferiscono agli Indefeasible Right of Use – IRU relativi alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle - International Wholesale, a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile (412 milioni di euro) nonché ai diritti d'uso di infrastrutture in Brasile – "LT Amazonas" (33 milioni di euro).

Tali diritti d'uso, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, sono stati riclassificati nella voce "Diritti d'uso su beni di terzi".

Gli investimenti dell'esercizio 2019 sono pari a 1.089 milioni di euro (3.647 milioni di euro nell'esercizio 2018) e includono 238 milioni di euro di attività realizzate internamente (248 milioni di euro nell'esercizio 2018); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Attività realizzate internamente".

Gli investimenti dell'esercizio 2018 comprendevano in particolare gli impatti derivanti dalle acquisizioni dei diritti d'uso per frequenze di telefonia mobile in Italia (2.399 milioni di euro).

Le altre variazioni dell'esercizio 2019 comprendono, fra gli altri, gli effetti della variazione del perimetro di consolidamento derivante dalla cessione di Persidera avvenuta, previa scissione in due distinte entità, in data 2 dicembre 2019 (-98 milioni di euro).

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 31 dicembre 2019 sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso, ammortizzati in un periodo compreso tra 2 e 5 anni, si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.349 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (690 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 31 dicembre 2019 si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (3.379 milioni di euro per TIM S.p.A., 955 milioni di euro per la Business Unit Brasile). Le altre variazioni includono principalmente:

▪ il passaggio in esercizio di diritti d'uso delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, acquisiti nel 2018 da TIM S.p.A. (1.719 milioni di euro). Si ricorda che nel 2018, per effetto della partecipazione alla gara per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia, TIM ha acquisito i diritti per un importo complessivo di 2.399 milioni di euro (al netto dello sconto di 8 milioni di euro applicato all'atto dell'aggiudicazione proporzionale alla popolazione relativa alle zone interessate dalla sperimentazione). L'aggiudicazione dei diritti è avvenuta in data 9 ottobre 2018; i diritti delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz sono stati resi disponibili in via definitiva a gennaio 2019, mentre quelli nelle bande 694-790 MHz saranno resi disponibili a luglio 2022. Il pagamento dei diritti aggiudicati avverrà in sei rate annuali, le prime delle quali sono state già corrisposte, per un importo complessivo di 495 milioni di euro;

  • il passaggio in esercizio di diritti d'uso relativi alle frequenze 700 MHz in Brasile (472 milioni di euro) e la rimisurazione del valore di alcune licenze in Brasile a seguito della delibera 695/18 di Anatel (-25 milioni di euro);
  • la variazione del perimetro di consolidamento connessa alle frequenze televisive di Persidera (-97 milioni di euro).

Il valore residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili in esercizio al 31 dicembre 2019 (4.334 milioni di euro) e le relative vite utili sono così dettagliati:

Tipologia Valore residuo al
31.12.2019
Vita utile Scadenza Quota di
Amm.to
dell'esercizio
2019
(milioni di euro) (anni) (milioni di
euro)
TIM S.p.A.:
UMTS 269 18 31.12.2021 134
UMTS 2100 MHz 15 12 31.12.2021 7
WiMax 3 15 31.05.2023 1
LTE 1800 MHz 86 18 31.12.2029 9
LTE 800 MHz 600 17 31.12.2029 60
LTE 2600 MHz 66 17 31.12.2029 6
Banda 1452-1492 MHz 165 14 31.12.2029 16
Banda 900 e 1800 MHz 547 11 31.12.2029 55
Banda 3600-3800 MHz (5G) 1.597 19 31.12.2037 89
Banda 26.5-27.5 GHz (5G) 31 19 31.12.2037 2
gruppo Tim Brasil:
GSM e 3G (UMTS) 90 15 Da 2023 a 2031 19
4G (LTE - 700 Mhz) 865 15 2030 73

Le attività immateriali in corso e acconti ammontano a 1.166 milioni di euro (3.500 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e registrano una diminuzione di 2.334 milioni di euro, principalmente a seguito delle citate riclassifiche a licenze in uso dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz (5G) in Italia e dei diritti d'uso relativi alle frequenze 700 MHz in Brasile.

Il saldo al 31 dicembre 2019 è principalmente afferibile alla Capoguppo (1.089 milioni di euro comprensivi di 680 milioni di euro relativi ai diritti delle frequenze nelle bande 694-790 MHz non ancora in esercizio nonché attività in corso relative principalmente a sviluppi software).

Gli oneri finanziari capitalizzati sono direttamente imputabili all'acquisto, nel 2014, da parte del gruppo Tim Brasil del diritto d'uso delle frequenze a 700 MHz. Nel 2019 sono risultati pari a circa 9 milioni di euro in presenza di un tasso d'interesse annuo pari al 6,9%; la capitalizzazione è stata portata a diretta riduzione della voce di conto economico "Oneri finanziari".

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 sono così riepilogati:

31.12.2018
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 10.832 (8.737) 2.095
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 7.839 (277) (4.301) 3.261
Altre attività immateriali 241 (208) 33
Attività immateriali in corso e acconti 3.526 (26) 3.500
Totale attività immateriali a vita utile definita 22.438 (303) (13.246) 8.889
31.12.2019
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 11.312 (9.212) 2.100
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 8.726 (4.328) 4.398
Altre attività immateriali 612 (609) 3
Attività immateriali in corso e acconti 1.166 1.166
Totale attività immateriali a vita utile definita 21.816 (14.149) 7.667

Le svalutazioni di "Concessioni, licenze, marchi e diritti simili" al 31 dicembre 2018 sono principalmente relative a esercizi precedenti e riferibili agli Indefeasible Rights of Use - IRU di capacità trasmissiva e di cavi per collegamenti internazionali acquisiti dal gruppo Telecom Italia Sparkle ora riclassificati alla voce "Diritti d'uso su beni di terzi".

Con riferimento ai valori lordi delle attività immateriali a vita utile definita, nel 2019 sono state effettuate dalla Capogruppo dismissioni per 636 milioni di euro, totalmente ammortizzati, relative a diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno, che hanno riguardato principalmente release obsolete di sistemi software; è stata altresì dismessa la quota dei lavori in corso relativa al sistema DBSS già svalutata per 26 milioni di euro, con conseguente utilizzo del fondo svalutazione dedicato.

NOTA 6 ATTIVITÀ MATERIALI

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI DI PROPRIETÀ

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 240 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni 213 6 (1) 32 250
Fabbricati civili e industriali 488 79 (36) (2) 59 588
Impianti e macchinari 12.049 2.013 (2.229) (7) (217) 487 12.096
Attrezzature industriali e
commerciali
36 8 (14) 1 31
Altri beni 376 94 (162) (2) (13) 65 358
Attività materiali in corso e
acconti
1.054 488 (4) (21) (589) 928
Totale 14.216 2.688 (2.441) (13) (254) 55 14.251
(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche
IFRS 16
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
Held for
sale Inwit
31.12.2019
Terreni 250 3 3 (30) 226
Fabbricati civili e industriali 588 6 (38) 21 577
Impianti e macchinari 12.096 (1) 1.792 (2.272) (21) (43) 633 (210) 11.974
Attrezzature industriali e
commerciali
31 5 (12) 2 26
Altri beni 358 (27) 118 (147) (3) (3) 54 350
Attività materiali in corso e
acconti
928 720 (4) (2) (739) (45) 858
Totale 14.251 (28) 2.644 (2.469) (28) (48) (26) (285) 14.011

Le "Riclassifiche IFRS 16" sono relative alle migliorie su beni di terzi che, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, sono state riclassificate nella voce "Diritti d'uso su beni di terzi".

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 31 dicembre 2019 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (211 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche o ad uso ufficio e le costruzioni leggere. Il saldo al 31 dicembre 2019 si riferisce principalmente a TIM S.p.A. (546 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari comprende l'infrastruttura tecnologica adibita al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. Il saldo al 31 dicembre 2019 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (8.934 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (2.105 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

Le altre variazioni dell'esercizio 2019 comprendono, fra gli altri, gli effetti della variazione del perimetro di consolidamento derivante dalla cessione di Persidera avvenuta, previa scissione in due distinte entità, in data 2 dicembre 2019 (-44 milioni di euro).

Gli investimenti dell'esercizio 2019 diminuiscono di 44 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, principalmente per effetto della maggiore selettività negli investimenti per infrastrutture di rete e comprendono 299 milioni di euro di attività realizzate internamente (322 milioni di euro nell'esercizio 2018); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Attività realizzate internamente".

Gli ammortamenti, le svalutazioni e i ripristini di valore sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

L'ammortamento 2019 e 2018 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività, rappresentata, in prevalenza, dalle seguenti aliquote minime e massime:

Fabbricati civili e industriali 2% - 5,55%
Impianti e macchinari 3% - 50%
Attrezzature industriali e commerciali 20%
Altri beni 10% - 50%

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 sono di seguito riepilogati:

31.12.2018
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni 253 (3) 250
Fabbricati civili e industriali 1.862 (1.274) 588
Impianti e macchinari 70.525 (62) (58.367) 12.096
Attrezzature industriali e commerciali 318 (1) (286) 31
Altri beni 3.885 (2) (3.525) 358
Attività materiali in corso e acconti 928 928
Totale 77.771 (68) (63.452) 14.251
31.12.2019
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni 229 (3) 226
Fabbricati civili e industriali 1.890 (1.313) 577
Impianti e macchinari 70.293 (12) (58.307) 11.974
Attrezzature industriali e commerciali 317 (1) (290) 26
Altri beni 3.323 (2) (2.971) 350
Attività materiali in corso e acconti 858 858
Totale 76.910 (18) (62.881) 14.011

Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, si segnala che nel 2019 TIM S.p.A. ha effettuato dismissioni per un valore complessivo di 1.708 milioni di euro, che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati. I cespiti maggiormente interessati sono stati: apparecchiature hardware centralizzate e periferiche (488 milioni di euro), impianti di commutazione (498 milioni di euro), accesso e core Mobile (221 milioni di euro), apparecchiature a noleggio (142 milioni di euro), raccordi d'abbonato per rifacimenti (121 milioni di euro), palificazioni (116 milioni di euro), rete sotterranea e aerea (60 milioni di euro) e FTTC e ADSL (29 milioni di euro).

BENI IN LOCAZIONE FINANZIARIA

Al 31 dicembre 2018 ammontavano a 1.895 milioni di euro.

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, a partire dal 1° gennaio 2019, tale valore è stato riclassificato nella nuova voce "Diritti d'uso su beni di terzi".

Per ulteriori dettagli si rimanda alla relativa nota.

Al 31 dicembre 2018, i beni in locazione finanziaria presentavano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
finanziari
Ammortamenti Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni in leasing 16 16
Fabbricati civili e industriali 1.768 32 12 (159) (288) 1.365
Impianti e macchinari 353 9 6 (18) (26) (22) 302
Altri beni 138 52 (38) (1) (3) 148
Attività materiali in corso e acconti 56 32 (24) 64
Totale 2.331 73 70 (215) (27) (337) 1.895

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 erano così riepilogati:

31.12.2018
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni in leasing 16 16
Fabbricati civili e industriali 2.792 (13) (1.414) 1.365
Impianti e macchinari 370 (68) 302
Altri beni 243 (95) 148
Attività materiali in corso e acconti 64 64
Totale 3.485 (13) (1.577) 1.895

NOTA 7 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16 (Leasing), il Gruppo TIM ha scelto di classificare i diritti d'uso su beni di terzi in una specifica voce della situazione patrimoniale-finanziaria.

Al 31 dicembre 2019 ammontano a 5.494 milioni di euro. Di seguito è riportata la movimentazione dei diritti d'uso su beni di terzi nel corso dell'esercizio 2019:

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche IFRS 16 Adozione
IFRS 16
Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
finanziari
Ammortamenti Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
Held
for sale
Inwit
31.12.2019
Immobili 1.408 2.388 39 797 (475) (56) (9) (61) (633) 3.398
Impianti e macchinari 747 1.082 20 322 (264) (1) (23) 20 (2) 1.901
Altri beni 149 33 21 (44) (3) (4) (1) 151
Attività materiali in corso e
acconti
64 17 (37) 44
Totale 2.368 3.503 76 1.140 (783) (60) (32) (82) (636) 5.494

Le "Riclassifiche IFRS 16" si riferiscono a:

  • Indefeasible Right of Use IRU (412 milioni di euro) relativi alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle International Wholesale, a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile precedentemente iscritti nelle attività immateriali;
  • altri diritti d'uso di infrastrutture in Brasile "LT Amazonas" (33 milioni di euro) precedentemente iscritti nelle attività immateriali;
  • beni in locazione finanziaria (1.895 milioni di euro) precedentemente iscritti nelle attività materiali;
  • migliorie su beni di terzi (28 milioni di euro) precedentemente iscritte nelle attività materiali.

La colonna "Adozione IFRS 16" accoglie gli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 16.

Gli investimenti si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (58 milioni di euro), al gruppo Telecom Italia Sparkle (12 milioni di euro) e INWIT (6 milioni di euro) e sono essenzialmente relativi a migliorie e spese incrementative sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione, all'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU nonché a variazioni incrementali per stanziamenti al fondo oneri di ripristino.

Gli investimenti su attività in corso e acconti sono relativi principalmente a migliorie in via di realizzazione.

Gli incrementi di contratti di leasing finanziari comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti. In proposito si ricorda che l'adozione a partire dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio IFRS16 (Leasing) determina la rappresentazione dei contratti di locazione passiva attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione.

Tali incrementi, pari complessivamente a 1.140 milioni di euro e relativi in particolare alla Business Unit Domestic (723 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (417 milioni di euro), si riferiscono per circa 972 milioni di euro a maggiori diritti d'uso per i contratti di locazione passiva in ambito IFRS16 e per i restanti 168 milioni di euro a maggiori diritti d'uso per contratti già in essere al 31 dicembre 2018 e precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Le dismissioni, pari a 60 milioni di euro, sono rappresentative principalmente del valore contabile degli asset da contratti di lease immobiliare (e relative migliorie) rilasciati anticipatamente dalla Business Unit Domestic.

Le altre variazioni comprendono, tra gli altri, i passaggi in esercizio e le variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle variazioni contrattuali intervenute nell'esercizio principalmente per i contratti di locazione passiva in ambito IFRS16 della Business Unit Domestic.

Nella voce Immobili sono ricompresi gli immobili oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi adattamenti edili e sono riferibili essenzialmente alla Capogruppo (2.923 milioni di euro) e Business Unit Brasile (446 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile (1.118 milioni di euro), alla Capogruppo (531 milioni di euro) e al gruppo Telecom Italia Sparkle (253 milioni di euro). E' qui compresa, tra gli altri, l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo Tim Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario.

La voce Altri beni accoglie prevalentemente i contratti di locazione finanziaria su autoveicoli.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2019 sono così riepilogati:

31.12.2019
(milioni di euro) Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Immobili 5.332 (13) (1.921) 3.398
Impianti e macchinari 2.832 (278) (653) 1.901
Altri beni 276 (125) 151
Attività materiali in corso e acconti 44 44
Totale 8.484 (291) (2.699) 5.494

Le svalutazioni di "Impianti e macchinari" sono principalmente relative a esercizi precedenti e riferibili agli Indefeasible Rights of Use - IRU di capacità trasmissiva e di cavi per collegamenti internazionali acquisiti dal gruppo Telecom Italia Sparkle.

NOTA 8 PARTECIPAZIONI

PARTECIPAZIONI IN IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Tiglio I 1 5
NordCom 5 5
W.A.Y. 3 3
Altre 2 3
Totale Imprese collegate 11 16
Alfiere
Totale Joint Ventures
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 11 16

La movimentazione della voce è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del
patrimonio
netto
31.12.2018
Tiglio I 7 (2) 5
Nordcom 5 5
W.A.Y. 3 3
Altre 2 1 3
Totale Imprese collegate 17 (1) 16
Alfiere
Totale Joint Ventures
Totale partecipazioni valutate con il metodo
del patrimonio netto
17 (1) 16
(milioni di euro) 31.12.2018 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre
variazioni
31.12.2019
Tiglio I 5 (4) 1
Nordcom 5 5
W.A.Y. 3 3
Altre 3 (1) 1 (1) 2
Totale Imprese collegate 16 (1) (3) (1) 11
Alfiere 1 (1)
Totale Joint Ventures 1 (1)
Totale partecipazioni valutate con il
metodo del patrimonio netto
16 1 (2) (3) (1) 11

Si segnala che in data 24 giugno 2019 è stata perfezionata la cessione a CDP Immobiliare S.r.l. delle 4.625 azioni ordinarie di Alfiere S.p.A., pari al 50% del capitale sociale, possedute da TIM S.p.A..

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

Le partecipazioni in imprese collegate valutate con il metodo del patrimonio netto del Gruppo TIM sono non rilevanti sia singolarmente che in forma aggregata.

PARTECIPAZIONI IN ENTITÀ STRUTTURATE

Il Gruppo TIM non detiene partecipazioni in entità strutturate.

ALTRE PARTECIPAZIONI

La voce relativa alle Altre partecipazioni è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione IFRS 9 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione con
il metodo del
fair value
Altre
variazioni
31.12.2018
Assicurazioni Generali 3 3
Fin.Priv. 20 (4) 16
Northgate CommsTech Innovations
Partners L.P.
17 (3) 2 16
Altre 11 3 1 (1) 14
Totale 51 - 3 (1) (4) 49
(milioni di euro) 31.12.2018 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il
metodo del
fair value
Altre
variazioni
31.12.2019
Assicurazioni Generali 3 (3)
Fin.Priv. 16 5 21
Northgate CommsTech
Innovations Partners L.P.
16 3 19
Altre 14 (2) 12
Totale 49 3 (3) 3 52

Si segnala che la partecipazione in Assicurazioni Generali è stata ceduta in data 19 luglio 2019.

Si segnala altresì che al 31 dicembre 2019 il Gruppo TIM ha in essere l'impegno di sottoscrizione di quote del Fondo Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. per un importo pari a 16 milioni di USD, pari, al cambio del 31 dicembre 2019, a 14 milioni di euro. In seguito a due capital call, sono stati versati nei mesi di gennaio e marzo 2020 ulteriori 2,5 milioni di USD, di conseguenza l'impegno di sottoscrizione si riduce a 13,5 milioni di USD.

TIM, così come consentito dall'IFRS 9, valuta tutte le Altre partecipazioni al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

NOTA 9 ATTIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 43 43
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
2.051 1.490
Derivati non di copertura 6 7
Altri crediti finanziari
2.100 1.540
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 51 54
Totale attività finanziarie non correnti (a) 2.151 1.594
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo
(FVTOCI)
728 945
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 149 181
877 1.126
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
Crediti verso il personale 13 14
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
101 242
Derivati non di copertura 5 12
Altri crediti finanziari a breve 3 2
122 270
(b) 999 1.396
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (c) 58 70
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (d) 3.138 1.917
Totale attività finanziarie correnti e=(b+c+d) 4.195 3.383
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
(f) 65
Totale attività finanziarie non correnti e correnti g=(a+e+f) 6.411 4.977

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono a:

  • contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati;
  • nuove offerte commerciali per i clienti Consumer e Business di TIM che prevedono il noleggio di router ADSL;
  • contratti di noleggio di prodotti alla clientela di TIM con prestazione di servizi accessori (cd. "formula full rent") e contratti di leasing stipulati negli anni passati da Teleleasing con clienti TIM;

▪ contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS 16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene.

Al 31 dicembre 2019, si evidenzia che 12 milioni di euro relativi a contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela sono stati classificati in applicazione del principio contabile IFRS16.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura, mentre i derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria si riferiscono ai ratei attivi su tali contratti derivati.

I derivati non di copertura si riferiscono essenzialmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti derivati".

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 728 milioni di euro a titoli quotati, di cui 333 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed europei acquistati da Telecom Italia Finance S.A., nonchè 395 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato;
  • per 149 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

In data 27 novembre 2019, in ottemperanza a due accordi di prestito titoli siglati con Telecom Italia Finance S.A., TIM S.p.A. ha ricevuto in prestito fino al 30 aprile 2020 (termine rinnovabile) 100 milioni di euro (nominale) di BTP 01/03/2023 e 150 milioni di euro di BTP 15/04/2021.

Contestualmente, in data 1 dicembre 2019, TIM S.p.A. ha concesso in prestito alla controparte NatWest 98 milioni di euro (nominale) del BTP 01/03/2023 e 150 milioni di euro (nominale) del BTP 15/04/2021.

Dal punto di vista contabile, in ottemperanza ai principi IAS/IFRS, gli asset sono esposti esclusivamente nel bilancio della società Telecom Italia Finance S.A. che conserva rischi e benefici legati alla posizione.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti diminuiscono di 1.221 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 e sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 2.655 1.694
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa 1
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 483 222
Totale 3.138 1.917

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2019 hanno le seguenti caratteristiche:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito con una classe di rating almeno pari a BBB per l'agenzia di rating Standard & Poor's per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono stati effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 482 milioni di euro (221 milioni di euro al 31 dicembre 2018) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

NOTA 10 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITÀ NON CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2018, di 294 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2018 di cui
Strumenti
Finanziari
Crediti vari non correnti
(a)
987 245 697 326
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.554 1.531
Altri costi differiti 44 63
(b) 1.598 1.594
Totale
(a+b)
2.585 245 2.291 326

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I crediti vari non correnti ammontano a 987 milioni di euro (697 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 84 milioni di euro (88 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

La voce è prevalentemente afferibile alla Business Unit Brasile (944 milioni di euro; 646 milioni di euro al 31 dicembre 2018). In particolare, la Business Unit Brasile dispone al 31 dicembre 2019 di crediti non correnti per fiscalità indiretta per 650 milioni di euro, inclusi i crediti conseguenti all'esito favorevole dei contenziosi connessi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/ COFINS, e di crediti per depositi giudiziali per 225 milioni di euro (307 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie".

Le altre attività non correnti ammontano a 1.598 milioni di euro (1.594 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono principalmente:

▪ Costi contrattuali differiti pari a 1.554 milioni di euro (1.531 milioni di euro al 31 dicembre 2018), relativi principalmente al differimento di costi connessi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso).

I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 2.172 milioni di euro; si riporta di seguito l'evidenza al 31 dicembre 2019 dei costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) e la relativa movimentazione nell'esercizio 2019:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti 1.554 1.531
Costi contrattuali differiti correnti 618 634
Totale 2.172 2.165
(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.146 1.132
Costi di esecuzione del contratto 1.026 1.033
Totale 2.172 2.165
(milioni di euro) 31.12.2018 Incremento Rilascio a conto
economico
Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2019
Costi di acquisizione del
contratto
1.132 391 (375) (2) 1.146
Costi di esecuzione del
contratto
1.033 231 (238) 1.026
Totale 2.165 622 (613) (2) 2.172

I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa 620 milioni di euro nell'esercizio 2020, sulla base della consistenza al 31 dicembre 2019 senza tener conto delle nuove quote differite.

(milioni di euro) 31.12.2019 esercizio di rilevazione a conto economico
2020 2021 2022 2023 2024 Oltre il
2024
Costi di acquisizione del contratto 1.146 366 262 184 131 98 105
Costi di esecuzione del contratto 1.026 250 227 200 162 113 74
Totale 2.172 616 489 384 293 211 179

▪ Altri costi differiti pari a 44 milioni di euro, attribuibili principalmente alla Capogruppo ed alle società del gruppo Sparkle e della Business Unit Brasile.

NOTA 11 IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

CREDITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

I Crediti per imposte sul reddito non correnti e correnti ammontano al 31 dicembre 2019 a 233 milioni di euro (339 milioni di euro al 31 dicembre 2018). In particolare comprendono:

  • crediti non correnti per 84 milioni di euro (88 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • crediti correnti per 149 milioni di euro (251 milioni di euro al 31 dicembre 2018), riferibili alle società della Business Unit Brasile (72 milioni di euro) e della Business Unit Domestic (77 milioni di euro).

ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE E PASSIVITA' PER IMPOSTE DIFFERITE

Il saldo netto è pari a 694 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (944 milioni di euro al 31 dicembre 2018) ed è così composto:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Attività per imposte anticipate 942 1.136
Passività per imposte differite (248) (192)
Totale 694 944

Le attività per imposte anticipate al 31 dicembre 2019 si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic per 919 milioni di euro. Al 31 dicembre 2018 le attività per imposte anticipate si riferivano principalmente alla Business Unit Domestic per 917 milioni di euro ed alla Business Unit Brasile per 177 milioni di euro.

Le passività per imposte differite si riferiscono principalmente a Telecom Italia Capital per 213 milioni di euro (155 milioni di euro al 31 dicembre 2018) ed alla Business Unit Domestic per 12 milioni di euro (25 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Poiché la contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata, ove ne esistano i presupposti, tenendo conto delle compensazioni per entità giuridica, la composizione delle stesse al lordo delle compensazioni effettuate, è la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Attività per imposte anticipate 1.578 1.592
Passività per imposte differite (884) (648)
Totale 694 944

Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2019 e 2018, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2019, sono analizzate nel seguente prospetto:

(milioni di euro) 31.12.2018 Adozione
IFRS 16
Iscritte a
conto
economico
Riconosciute
a patrimonio
netto
Variazione area
di
consolidamento
e altre
variazioni (*)
31.12.2019
Attività per imposte anticipate:
Perdite fiscali a nuovo 205 (21) (4) 180
Strumenti derivati 573 (3) 28 598
Fondo svalutazione crediti 186 (11) (1) 174
Fondi per rischi e oneri 432 (33) (2) 397
Ammortamenti tassati 114 7 (17) 104
Altre imposte anticipate 82 1 4 10 28 125
Totale 1.592 1 (57) 38 4 1.578
Passività per imposte differite
Strumenti derivati (421) 2 (52) (1) (472)
Aggregazioni aziendali - per la parte
relativa ai plusvalori residui
(114) 4 14 (96)
Ammortamenti anticipati (14) 1 (13)
BU Brasile - esclusione ICMS dalla base di
calcolo PIS e Cofins
(226) (226)
Altre imposte differite (99) 16 5 1 (77)
Totale (648) 16 (215) (52) 15 (884)
Totale Attività per imposte anticipate al
netto delle Passività per imposte differite
944 17 (272) (14) 19 694
(*) La "Variazione area di consolidamento e altre variazioni" include anche la riclassifica alla voce "Attività cessate/ Attività non

correnti destinate ad essere cedute" di "Attività per imposte anticipate" di Inwit (2 milioni di euro).

Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e delle Passività per imposte differite al 31 dicembre 2019 sono le seguenti:

(milioni di euro) Entro
l'esercizio
successivo
Oltre l'esercizio
successivo
Totale al
31.12.2019
Attività per imposte anticipate 513 1.065 1.578
Passività per imposte differite (64) (820) (884)
Totale Attività per imposte anticipate al netto delle Passività per
imposte differite
449 245 694

Al 31 dicembre 2019 il Gruppo TIM ha perdite fiscali riportabili a nuovo per 2.079 milioni di euro relative, principalmente, alla Business Unit Brasile e alla società Telecom Italia Finance, con le seguenti scadenze:

Alliv ui Svauciika
Anno di scadenza (milioni di euro)
2020
2021
2022 2
2023
2024 3
Scadenza successiva al 2024 29
Senza scadenza 2.045
Totale perdite fiscali riportabili a nuovo 2.079

Le perdite fiscali riportabili a nuovo, delle quali si è tenuto conto per la determinazione delle imposte anticipate, ammontano a 536 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (609 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile. Le imposte anticipate sono state iscritte in quanto è stato ritenuto probabile che in futuro sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate le perdite fiscali.

Non sono invece state rilevate attività per imposte anticipate per un importo massimo di 393 milioni di euro (406 milioni di euro al 31 dicembre 2018), corrispondenti a 1.544 milioni di euro di perdite fiscali portate a nuovo in quanto, allo stato, non se ne ritiene probabile la recuperabilità.

Al 31 dicembre 2019, non sono state stanziate imposte differite passive su un importo pari a circa 1 miliardo di euro di riserve in sospensione di imposta e utili non distribuiti delle società controllate, poiché il Gruppo TIM è in grado di controllare il momento in cui tali riserve saranno distribuite ed è probabile che tali utili cumulati non saranno distribuiti nel prossimo futuro. Le passività potenziali relative alle imposte che dovrebbero essere stanziate, in caso di distribuzione di tali riserve, non sono comunque significative.

DEBITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

Ammontano complessivamente a 145 milioni di euro (109 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Debiti per imposte sul reddito:
non correnti 61 42
correnti 84 67
Totale 145 109

La quota non corrente, pari a 61 milioni di euro, si riferisce alla Business Unit Brasile (42 milioni di euro) ed alla Business Unit Domestic (19 milioni di euro) e la quota corrente, pari a 84 milioni di euro, si riferisce principalmente alla Business Unit Brasile (35 milioni di euro) ed alla Business Unit Domestic (28 milioni di euro). L'incremento dei Debiti per imposte sul reddito include anche la riclassifica dal Fondo imposte e rischi fiscali delle passività connesse alla fiscalità diretta.

IMPOSTE SUL REDDITO

Sono pari a 497 milioni di euro e si incrementano di 122 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 (375 milioni di euro), che beneficava dell'iscrizione nella Business Unit Brasile di imposte differite attive per circa 200 milioni di euro connesse alla recuperabilità fiscale di perdite pregresse. L'esercizio 2019, beneficia delle minori imposte della Capogruppo (-244 milioni di euro) parzialmente compensate dalle maggiori imposte differite passive iscritte dalla Business Unit Brasile principalmente a fronte dei proventi non ricorrenti relativi ai crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole dei contenziosi relativi all'inclusione dell'imposta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS.

Le imposte sul reddito presentano il seguente dettaglio:

(milioni di euro) 2019 2018
Imposte correnti dell'esercizio 274 547
Maggiori (minori) imposte correnti di esercizi precedenti (33) 24
Totale imposte correnti 241 571
Imposte differite 272 (196)
Totale imposte sul reddito da Attività in funzionamento
(a)
513 375
Imposte sul reddito da Attività cessate/Attività non correnti destinate
ad essere cedute
(b)
(16)
Totale imposte sul reddito
(a+b)
497 375

La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES vigente in Italia (24%) e l'onere fiscale effettivo per gli esercizi chiusi il 31 dicembre 2019 e 2018 è la seguente:

(milioni di euro) 2019 2018
Risultato prima delle imposte da Attività in funzionamento 1.739 (777)
Imposte sul reddito teoriche da Attività in funzionamento 417 (186)
Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione)
Perdite fiscali dell'esercizio non considerate recuperabili 2 9
Perdite fiscali di esercizi precedenti non recuperabili (recuperabili) in
esercizi futuri
(2) (225)
Svalutazione non deducibile degli avviamenti 621
IRES esercizi precedenti (19) 25
Brasile: diversa aliquota rispetto all'aliquota teorica in vigore in Italia 100 44
Brasile: incentivi agli investimenti (44) (34)
Altre differenze nette (51) (19)
Imposte effettive a conto economico da Attività in funzionamento,
esclusa IRAP
403 235
IRAP 110 140
Totale imposte effettive a conto economico da Attività in
funzionamento
(a) 513 375
Imposte effettive a conto economico da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(b) (16)
Totale imposte effettive a conto economico
(a)+(b)
497 375

Ai fini dell'analisi del carico fiscale relativo all'Utile/(perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento, l'impatto dell'IRAP non è stato tenuto in considerazione per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta valida per le sole società italiane e commisurata a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.

NOTA 12 RIMANENZE DI MAGAZZINO

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 129 milioni di euro, e sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Materie prime, sussidiarie e di consumo 1 1
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 2 1
Prodotti finiti 257 387
Totale 260 389

Le rimanenze sono costituite essenzialmente da apparati e terminali di telecomunicazioni fisse e mobili e relativi accessori, nonché da prodotti per ufficio, stampanti speciali e terminali per il gioco.

Le rimanenze di magazzino si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic per 215 milioni di euro (348 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e alla Business Unit Brasile per 45 milioni di euro (41 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

La riduzione dell'esercizio è principalmente connessa ad una più mirata politica commerciale e di approvvigionamento di apparati ed accessori di telefonia mobile da parte di TIM S.p.A. nonché alla revisione del processo di pianificazione degli acquisti, alla scontistica commerciale riservata alla rete di vendita e alla rottamazione di prodotti obsoleti in Olivetti.

Le rimanenze sono esposte al netto di un fondo svalutazione pari a 17 milioni di euro (11 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

NOTA 13 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITÀ CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2018, di 151 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2018 di cui
Strumenti
Finanziari
Crediti per lavori su commessa (a) 86 55
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 2.437 2.437 2.290 2.290
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni 815 815 1.037 1.037
(b) 3.252 3.252 3.327 3.327
Crediti vari correnti
Crediti verso altri (c) 691 119 424 125
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela
(Contract Assets)
34 34 46 46
Costi contrattuali differiti 618 634
Altri costi differiti 176 220
(d) 828 34 900 46
Totale (a+b+c+d) 4.857 3.405 4.706 3.498

Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018, dell'anzianità degli Strumenti Finanziari inclusi nei Crediti commerciali, vari e altre attività correnti:

di cui scaduti da:
(milioni di euro) 31.12.2019 di cui non di cui 0-90 gg. 91-180 181-365 Oltre 365
scaduti scaduti gg. gg. gg.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti 3.405 2.642 763 254 100 118 291
di cui scaduti da:
(milioni di euro) 31.12.2018 di cui non di cui 0-90 gg. 91-180 181-365 Oltre 365
scaduti scaduti gg. gg. gg.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
3.498 2.715 783 175 134 158 316

I crediti non scaduti si riducono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 73 milioni di euro.

Contribuiscono principalmente a tale andamento i decrementi dell'esercizio 2019 di TIM S.p.A. (50 milioni di euro), delle società del gruppo Telecom Italia Sparkle (21 milioni di euro) e di Olivetti (3 milioni di euro) nonché la riclassifica di INWIT nell'ambito delle "attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute" (20 milioni di euro) solo parzialmente compensati dall'incremento nell'ambito della Business Unit Brasile (+19 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio negativo di circa 11 milioni di euro).

I crediti scaduti si riducono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 20 milioni di euro.

Contribuiscono a tale andamento principalmente i decrementi dell'esercizio 2019 della Capogruppo (13 milioni di euro inclusivi dei crediti scaduti al 31 dicembre 2018 di Noverca, fusa in TIM S.p.A. nel 2019) , di Olivetti (12 milioni di euro) e delle società del gruppo Telecom Italia Sparkle (10 milioni di euro) nonchè la riclassifica di INWIT nell'ambito delle "attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute" (10 milioni di euro) parzialmente compensati dall'incremento nell'ambito della Business Unit Brasile (+37 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio negativo di circa 3 milioni di euro).

I Crediti commerciali ammontano a 3.252 milioni di euro (3.327 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono al netto di 757 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (769 milioni di euro al 31 dicembre 2018); comprendono 30 milioni di euro (39 milioni di euro al 31 dicembre 2018) di quota a medio/lungo termine, essenzialmente per contratti di cessione di capacità trasmissiva in Indefeasible Rights of Use – IRU. I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (2.239 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (722 milioni di euro).

La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Al 1° gennaio 769 744
Accantonamenti a conto economico 368 320
Utilizzi e decrementi (361) (281)
Variazione area (14)
Differenze cambio ed altre variazioni (5) (14)
Al 31 dicembre 757 769

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 691 milioni di euro (424 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 49 milioni di euro (52 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Anticipi a fornitori 10 24
Crediti verso il personale 11 11
Crediti tributari 376 87
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 44 91
Partite diverse 250 211
Totale 691 424

I crediti tributari si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (332 milioni di euro) e sono connessi a imposte indirette locali; in particolare comprendono l'iscrizione dei crediti fiscali correnti conseguente all'esito favorevole di contenziosi fiscali relativi all'inclusione della imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS il cui utilizzo ha avuto inizio già a partire dalla fine del 2019.

I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (44 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare:

  • i crediti per cessioni pro solvendo verso società di factoring di TIM S.p.A. (38 milioni di euro);
  • i crediti verso enti previdenziali ed assistenziali di TIM S.p.A. (34 milioni di euro);
  • i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC, inclusi i crediti per il contributo degli stessi al Servizio Universale (69 milioni di euro);
  • il credito di TIM S.p.A. per il rimborso della sanzione relativa al procedimento Antitrust I761, a seguito della relativa sentenza del Consiglio di Stato di dicembre 2019 (21 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets): la voce accoglie l'effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole Performance Obligation aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell'IFRS 15 di una riallocazione dello sconto lungo la durata minima contrattuale. I Contract Assets al 31 dicembre 2019 ammontano a 34 milioni di euro (46 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono al netto del relativo fondo svalutazione di 2 milioni di euro. Il decremento rilevato nell'esercizio 2019 è principalmente a seguito dell'avvio di offerte commerciali che non prevedono più vincoli di permanenza e al rilascio a conto economico del saldo precedentemente accumulato;
  • Costi contrattuali differiti ammontano a 618 milioni di euro (634 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso). Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti e sulla loro movimentazione nell'esercizio si rinvia alla Nota "Crediti vari e altre attività non correnti";
  • Altri costi differiti relativi principalmente:
    • alla Capogruppo essenzialmente per il differimento di costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi (87 milioni di euro), per differimento di costi per acquisti di prodotti e servizi (18 milioni di euro), per premi assicurativi (14 milioni di euro), per differimento di spese post vendita su offerte applicativi (10 milioni di euro), per differimento di costi connessi a diritti televisivi e diritti internet (5 milioni di euro), per canoni di manutenzione (4 milioni di euro);
    • al gruppo Telecom Italia Sparkle prevalentemente attinenti al differimento di costi connessi a canoni per affitto circuiti e a canoni di manutenzione (9 milioni di euro);
    • alla Business Unit Brasile essenzialmente relativi a premi assicurativi (circa 6 milioni di euro).

NOTA 14 ATTIVITÀ CESSATE/ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE AD ESSERE CEDUTE

Il 19 dicembre 2019 l'Assemblea degli azionisti di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (Inwit) (Business Unit Domestic) ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in Inwit. Tale operazione, propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano, comporta la cessione, da parte del Gruppo TIM, della quota di controllo in Inwit. Pertanto al 31 dicembre 2019, ritenendo altamente probabile il completamento dell'operazione entro l'esercizio 2020, Inwit viene presentata come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)". Di conseguenza le relative attività e passività sono state riclassificate nelle voci della Situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2019 "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" e "Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute".

ACCORDI PER LA CONDIVISIONE DELLA RETE MOBILE IN ITALIA

In data 26 luglio 2019, TIM e Vodafone hanno firmato gli accordi relativi all'estensione del vigente accordo di condivisione delle infrastrutture passive con INWIT e per la condivisione della componente attiva della rete mobile.

In merito al progetto di condivisione delle componenti attive della rete, TIM e Vodafone svilupperanno congiuntamente l'infrastruttura 5G per una più efficiente implementazione della nuova tecnologia su un'area geografica più ampia e ad un costo inferiore.

L'accordo prevede altresì un'operazione societaria articolata in più fasi, finalizzata al consolidamento delle infrastrutture passive di rete di Vodafone in INWIT che diventerà così la più grande Towerco italiana con un portafoglio di oltre 22.000 torri distribuite sull'intero territorio nazionale, e la seconda a livello europeo. Vodafone farà confluire la propria infrastruttura passiva di rete in una nuova società che successivamente sarà incorporata in INWIT.

Prima della fusione, INWIT acquisterà una quota della nuova società in modo che le azioni che Vodafone riceverà con la fusione portino Vodafone e TIM ad avere la stessa partecipazione del 37,5% nel capitale di INWIT e pari diritti di governance, controllando congiuntamente INWIT mediante la stipula di un patto parasociale. Le parti sottoscriveranno un accordo di lock-up triennale delle rispettive partecipazioni e valuteranno una riduzione della loro partecipazione sino al 25% ciascuna.

Attualmente INWIT è soggetta a direzione e coordinamento di TIM. Dopo la fusione, Vodafone e TIM non eserciteranno alcuna direzione e coordinamento su INWIT e controlleranno congiuntamente la società.

L'operazione è stata approvata in assemblea da parte degli azionisti di minoranza di INWIT (c.d. procedura di "white wash") e dunque non è prevista alcuna offerta pubblica di acquisto sulle azioni di INWIT.

Inoltre, l'operazione non comporta il recesso per gli azionisti della società.

In data 6 marzo 2020 la Commissione Europea ha dato l'autorizzazione all'integrazione delle infrastrutture passive di rete di INWIT e Vodafone Italia. Per ulteriori dettagli si veda la Nota "Eventi successivi al 31 dicembre 2019".

— • —

Di seguito, la composizione delle Attività e Passività relative alla società Inwit S.p.A.:

(milioni di euro) 31.12.2019
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
di natura finanziaria 65
di natura non finanziaria 4.582
Totale (a)
4.647
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
di natura finanziaria 655
di natura non finanziaria 150
Totale (b)
805
Valore netto delle attività relative alla società posseduta per la vendita
(a-b)
3.842

Le attività di natura finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019
Attività finanziarie non correnti
Attività finanziarie correnti 65
Totale 65

Le attività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019
Attività non correnti
Attività immateriali 3.611
Attività materiali 284
Diritti d'uso su beni di terzi 636
Altre attività non correnti 9
4.540
Attività correnti 42
Totale 4.582

Le passività di natura finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019
Passività finanziarie non correnti 552
Passività finanziarie correnti 103
Totale 655

Le passività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019
Passività non correnti 105
Passività correnti 45
Totale 150

— • —

L'Utile da Attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute ammonta a 16 milioni di euro ed è relativo ad un parziale rimborso di imposte, per il quale nel corso del 2019 si è avuta certezza dell'incasso, connesso alla cessione del gruppo Sofora-Telecom Argentina, avvenuta nell'anno 2016.

— • —

NOTA 15 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante 20.280 19.528
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.346 2.219
Totale 22.626 21.747

Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante si evidenzia di seguito la composizione:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Capitale 11.587 11.587
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
6.599 5.847
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
19 30
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
(440) (563)
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (1.417) (1.340)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS
19)
(124) (90)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
8.561 7.810
Totale 20.280 19.528

Nell'esercizio 2019 il Capitale, pari a 11.587 milioni di euro al netto di azioni proprie di 90 milioni di euro, non ha avuto movimentazioni, come riportato nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2018 e il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2019

(numero azioni) al 31.12.2018 Emissione azioni al 31.12.2019 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.203.122.583 15.203.122.583 71,61%
meno: azioni proprie (b) (163.754.388) (163.754.388)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.039.368.195 15.039.368.195
Azioni di risparmio emesse e in
circolazione
(d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,39%
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.230.914.282 21.230.914.282 100,00%
Totale azioni in circolazione di TIM
S.p.A.
(c+d) 21.067.159.894 21.067.159.894

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2018 e il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2019

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2018
Variazioni di
capitale
Capitale al
31.12.2019
Azioni ordinarie emesse (a) 8.362 8.362
meno: azioni proprie (b) (90) (90)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.272 8.272
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.315 3.315
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.587 11.587

Il valore complessivo delle azioni ordinarie proprie al 31 dicembre 2019, pari a 510 milioni di euro, è stato contabilizzato per la quota parte relativa alla parità contabile (90 milioni di euro) a riduzione del valore del capitale emesso e per la restante parte a riduzione delle Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio.

INFORMATIVA SUL CAPITALE

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE).

Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.

Il Gruppo si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".

Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.

La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, il Gruppo monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.

Privilegi delle azioni di risparmio

Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:

  • gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale, devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 5% di 0,55 euro per azione;
  • gli utili che residuano dopo l'assegnazione alle azioni di risparmio del dividendo privilegiato sopra indicato, di cui l'Assemblea deliberi la distribuzione, sono ripartiti tra tutte le azioni in modo che alle azioni di risparmio spetti un dividendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie, in misura pari al 2% di 0,55 euro per azione;
  • quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5% di 0,55 euro per azione, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
  • in caso di distribuzione di riserve le azioni di risparmio hanno gli stessi diritti delle altre azioni. Peraltro è facoltà dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio d'esercizio, in caso di assenza o insufficienza degli utili netti risultanti dal bilancio stesso per soddisfare i diritti patrimoniali sopra indicati, deliberare di soddisfare mediante distribuzione di riserve disponibili il privilegio e/o il diritto di maggiorazione. Il pagamento mediante riserve esclude l'applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi

successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui al punto che precede;

  • la riduzione del capitale sociale per perdite non ha effetto sulle azioni di risparmio se non per la parte della perdita che non trova capienza nella frazione di capitale rappresentata dalle altre azioni;
  • allo scioglimento di TIM S.p.A. le azioni di risparmio hanno prelazione nel rimborso del capitale fino a concorrenza di 0,55 euro per azione;
  • nel caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, l'Azionista di risparmio potrà richiedere a TIM S.p.A. la conversione delle proprie azioni in azioni ordinarie, secondo le modalità deliberate dall'Assemblea straordinaria all'uopo convocata entro due mesi dall'esclusione dalle negoziazioni.

La Riserva da sovrapprezzo azioni, pari a 2.094 milioni di euro, è invariata rispetto al 31 dicembre 2018.

Le Altre Riserve movimentate per il tramite del Conto economico complessivo comprendono:

  • La Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, positiva per 19 milioni di euro al 31 dicembre 2019, si decrementa di 11 milioni di euro rispetto al saldo al 31 dicembre 2018. In particolare, la movimentazione nell'esercizio 2019 comprende gli utili del portafoglio titoli di Telecom Italia Finance (15 milioni di euro, di cui realizzati 2 milioni di euro), gli oneri relativi alle altre attività finanziarie detenute dalla Capogruppo TIM (31 milioni di euro, di cui realizzati 7 milioni di euro) e gli utili relativi alle partecipazioni Assicurazioni Generali e Fin.Priv. della Capogruppo TIM (5 milioni di euro, di cui realizzati 1 milione di euro). Tale riserva è espressa al netto di imposte differite passive per 1 milione di euro (al 31 dicembre 2018 era espressa al netto di imposte differite passive per 9 milioni di euro).
  • La Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura, è negativa per 440 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (negativa per 563 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Tale riserva è espressa al netto di imposte differite attive per 140 milioni di euro (al 31 dicembre 2018 era espressa al netto di imposte differite attive per 157 milioni di euro). In particolare, questa riserva accoglie la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall'adeguamento al fair value degli strumenti derivati designati di copertura dell'esposizione della variabilità dei flussi finanziari di attività o passività iscritte in bilancio ("cash flow hedge").
  • La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere, è negativa per 1.417 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (negativa per 1.340 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferisce principalmente alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile, negative per 1.439 milioni di euro (negative per 1.360 milioni di euro al 31 dicembre 2018).
  • La Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti, negativa per 124 milioni di euro, diminuisce di 34 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018. Tale riserva è espressa al netto di imposte differite attive per 31 milioni di euro (al 31 dicembre 2018 era espressa al netto di imposte differite attive per 21 milioni di euro). In particolare, la riserva accoglie la rilevazione delle variazioni di utili (perdite) attuariali.
  • Gli Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto, risultano azzerati sia al 31 dicembre 2019 sia al 31 dicembre 2018.

Le Altre riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio ammontano a 8.561 milioni di euro e si incrementano di 751 milioni di euro come dettagliato di seguito:

(milioni di euro) 2019 2018
Adozione IFRS 16
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante 916 (1.411)
Dividendi deliberati - TIM S.p.A. (166) (166)
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto 4 2
Altri movimenti (3) 2
Variazione nell'esercizio delle Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso
l'utile dell'esercizio
751 (1.573)

I dividendi deliberati di TIM S.p.A., pari a 166 milioni di euro nel 2019 e nel 2018, sono relativi alle azioni di risparmio cui spetta un dividendo per azione pari a 0,0275 euro.

Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza, pari a 2.346 milioni di euro e riferito principalmente alle società della Business Unit Brasile (1.681 milioni di euro) e alla società INWIT

(622 milioni di euro), si incrementa di 127 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 come di seguito dettagliato:

(milioni di euro) 2019 2018
Adozione IFRS 16
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 326 259
Dividendi di Società del Gruppo agli azionisti di minoranza (130) (115)
Movimentazione della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (36) (169)
Variazione perimetro di consolidamento (44)
Altri movimenti 11 23
Variazione nell'esercizio del Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
127 (2)

I dividendi di società del Gruppo agli azionisti di minoranza si riferiscono principalmente a INWIT per 51 milioni di euro (46 milioni di euro nel 2018) ed alla Business Unit Brasile per 75 milioni di euro (66 milioni di euro nel 2018).

La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere attribuibile alle partecipazioni di minoranza è negativa per 676 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (negativa per 640 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferisce interamente alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile.

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Risultato per azione".

NOTA 16 PASSIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e
altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 17.848 16.686
Obbligazioni convertibili 1.925 1.893
Debiti verso banche 3.996 3.160
Altri debiti finanziari 176 155
23.945 21.894
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
1.659 1.423
Derivati non di copertura 1 2
Altre passività
1.660 1.425
(a) 25.605 23.319
Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine (b) 4.576 1.740
Totale passività finanziarie non correnti c=(a+b) 30.181 25.059
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 1.952 2.912
Obbligazioni convertibili 6 6
Debiti verso banche 1.048 2.385
Altri debiti finanziari 114 64
3.120 5.367
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
62 338
Derivati non di copertura
Altre passività
62 338
(d) 3.182 5.705
Passività per locazioni finanziarie a breve termine (e) 639 208
Totale passività finanziarie correnti f=(d+e) 3.821 5.913
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
(g) 655
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) h=(c+f+g) 34.657 30.972

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Nelle tabelle seguenti, i dati al 31 dicembre 2019 considerano l'introduzione del principio contabile IFRS16.

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 5.683 5.059 6.450 5.633
GBP 389 457 1.267 1.416
BRL 9.444 2.086 2.609 588
JPY 20.030 164 20.033 159
ILS 60 15
EURO 26.221 23.176
Totale escluse Held for Sale 34.002 30.972
Held for Sale 655
Totale 34.657 30.972

Per i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota "Altre informazioni".

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Fino a 2,5% 5.627 5.173
Da 2,5% a 5% 13.793 10.534
Da 5% a 7,5% 8.059 10.130
Da 7,5% a 10% 2.211 2.209
Oltre 10% 1.794 443
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.518 2.483
Totale escluse Held for Sale 34.002 30.972
Held for Sale 655
Totale 34.657 30.972

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Fino a 2,5% 13.224 12.667
Da 2,5% a 5% 11.474 7.881
Da 5% a 7,5% 3.747 6.155
Da 7,5% a 10% 1.245 1.343
Oltre 10% 1.794 443
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.518 2.483
Totale escluse Held for Sale 34.002 30.972
Held for Sale 655
Totale 34.657 30.972

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2020 2021 2022 2023 2024 Oltre
2024
Totale
Prestiti obbligazionari 1.488 564 3.089 2.441 3.335 10.245 21.162
Loans ed altre passività finanziarie 382 1.451 1.203 606 161 445 4.248
Passività per locazioni finanziarie 610 521 495 496 442 2.622 5.186
Totale 2.480 2.536 4.787 3.543 3.938 13.312 30.596
Passività finanziarie correnti 773 773
Totale escluse Held for Sale 3.253 2.536 4.787 3.543 3.938 13.312 31.369
Held for Sale 657 657
Totale 3.910 2.536 4.787 3.543 3.938 13.312 32.026

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Quota non corrente 17.848 16.686
Quota corrente 1.952 2.912
Totale valore contabile 19.800 19.598
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni
al costo ammortizzato (638) (577)
Totale valore nominale di rimborso 19.162 19.021

Le obbligazioni convertibili sono rappresentate dal prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022. Sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Quota non corrente 1.925 1.893
Quota corrente 6 6
Totale valore contabile 1.931 1.899
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni
al costo ammortizzato
69 101
Totale valore nominale di rimborso 2.000 2.000

In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 21.162 milioni di euro ed aumentano di 141 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (21.021 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni, rimborsi e impatto cambi intervenuta nel corso del 2019.

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione (%)
Prezzo di
mercato al
31.12.19
(%)
Valore di
mercato al
31.12.19
(milioni di euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 719,5 719,5 4,000% 21/12/12 21/1/20 99,184 100,476 723
Euro 547,5 547,5 4,875% 25/9/13 25/9/20 98,966 103,825 568
Euro 563,6 563,6 4,500% 23/1/14 25/1/21 99,447 105,047 592
Euro (b) 205 205 Euribor 6 mesi (base 365) 1/1/02 1/1/22 100 100 205
Euro 883,9 883,9 5,250% 10/2/10 10/2/22 99,295 110,992 981
Euro (c) 2.000 2.000 1,125% 26/3/15 26/3/22 100 100,431 2.009
Euro 1.000 1.000 3,250% 16/1/15 16/1/23 99,446 107,711 1.077
GBP 375 440,8 5,875% 19/5/06 19/5/23 99,622 111,419 491
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 105,930 1.059
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 110,325 827
Euro 1.250 1.250 4,000% 11/1/19 11/4/24 99,436 111,070 1.388
USD 1.500 1.335,2 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 108,099 1.443
Euro 1.000 1.000 2,750% 15/4/19 15/4/25 99,320 106,211 1.062
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 107,331 1.073
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 105,639 792
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 110,986 1.110
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 102,422 1.280
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 115,428 773
Sub – Totale 16.365,5 17.453
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 1.015 1.015 7,750% 24/1/03 24/1/33 (a) 109,646 150,613 1.529
Sub – Totale 1.015 1.529
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD 1.000 890,15 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 112,041 997
USD 1.000 890,15 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 107,509 957
USD 1.000 890,15 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 117,804 1.049
USD 1.000 890,15 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 123,139 1.096
Sub – Totale 3.560,6 4.099
Obbligazioni emesse da TIM S.A. e garantite da TIM Participaçoes S.A.
BRL 1.000 220,8 104,10% CDI 25/1/19 15/7/20 100 100 221
Sub – Totale 220,8 221
Totale 21.161,9 23.302

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

(b) Riservato ai dipendenti.

(c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito www.telecomitalia.com.

Nelle tabelle che seguono sono elencate le movimentazioni dei prestiti obbligazionari nel corso del 2019:

Nuove emissioni
(milioni di valuta originaria) valuta importo data di emissione
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4,000% scadenza 11/4/2024 Euro 1.250 11/1/2019
TIM S.A. 1.000 milioni di reais 104,10% CDI scadenza 15/7/2020 BRL 1.000 25/1/2019
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% scadenza 15/4/2025 Euro 1.000 15/4/2019

Rimborsi

(milioni di valuta originaria) valuta importo data di rimborso
Telecom Italia S.p.A. 832 milioni di euro 5,375% (1) Euro 832 29/1/2019
Telecom Italia Capital S.A. 760 milioni di USD 7,175% (2) USD 760 18/6/2019
Telecom Italia S.p.A 850 milioni di GBP 6,375% GBP 850 24/6/2019

(1) Al netto dei riacquisti per 418 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

(2) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. (240 milioni di USD) in data 20 luglio 2015.

I debiti verso banche a medio/lungo termine di 3.996 milioni di euro (3.160 milioni di euro al 31 dicembre 2018) aumentano di 836 milioni di euro. I debiti verso banche a breve termine ammontano a 1.048 milioni di euro (2.385 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono 377 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine di 176 milioni di euro (155 milioni di euro al 31 dicembre 2018) si riferiscono per 160 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 114 milioni di euro (64 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono 7 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine.

Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine ammontano a 4.576 milioni di euro (1.740 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 639 milioni di euro (208 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferiscono alla quota corrente delle passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine. A partire dal 1° gennaio 2019 è stato introdotto il nuovo principio contabile IFRS 16 (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Principi contabili"), la cui applicazione ha comportato al 31 dicembre 2019 l'iscrizione di un maggior debito per locazioni finanziarie per 3.270 milioni di euro. La quota restante si riferisce a locazioni di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17. Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie iscritte a seguito dell'adozione del principio contabile IFRS 16, nel 2019 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 31.12. 2019
Rimborsi quota capitale 610
Cash out quota interessi 192
Totale 802

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.659 milioni di euro (1.423 milioni di euro al 31 dicembre 2018). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 62 milioni di euro (338 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 1 milione di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2018), mentre non si registrano derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti (zero milioni di euro al 31 dicembre 2018). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"COVENANTS" E "NEGATIVE PLEDGES" IN ESSERE AL 31.12.2019

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di

eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1) ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2019 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 950 milioni di euro, di cui 850 milioni di euro a rischio diretto e 100 milioni di euro garantiti.

Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 850 milioni di euro firmati in data 14 dicembre 2015 e in data 25 novembre 2019 si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo.

In tutti i finanziamenti BEI, sia assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI sia a rischio diretto, sono previsti alcuni covenant, tra cui si segnala:

  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e per il finanziamento a rischio diretto del 2015, anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere. Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di

(1) Il caso di change of controlpuò comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2019, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

REVOLVING CREDIT FACILITY

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2019:

(miliardi di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - 5,0 -
Totale 5,0 - 5,0 -

Al 31 dicembre 2019 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.750 milioni di euro e di linee Hot Money per 350 milioni di euro interamente utilizzate.

In data 29 ottobre 2019 TIM ha stipulato un Promissory Loan Agreement ("Schuldschein") dell'importo complessivo di 250 milioni di euro di cui 229 milioni di euro con scadenza il 29 ottobre 2023 e 21 milioni di euro con scadenza 29 ottobre 2025.

In data 19 dicembre 2019, INWIT ha siglato un contratto di finanziamento con un pool di banche per un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro, suddiviso in tre linee di credito (bridge loan, term loan e revolving credit facility). Tale finanziamento sarà destinato a finanziare l'acquisizione da parte di INWIT della partecipazione di minoranza in VOD Towers, la distribuzione di un dividendo straordinario, oltre che a rifinanziare parte del debito esistente di INWIT e sopperire alle esigenze di cassa della stessa.

RATING DI TIM AL 31 DICEMBRE 2019

Al 31 dicembre 2019, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Stabile
MOODY'S Ba1 Negativo
FITCH RATINGS BB+ Stabile

NOTA 17 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

Nella tabella di seguito riportata è rappresentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.

Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.

Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Passività finanziarie non correnti 30.181 25.059
Passività finanziarie correnti 3.821 5.913
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
655
Totale debito finanziario lordo
(a)
34.657 30.972
Attività finanziarie non correnti (°)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (51) (54)
Derivati attivi di copertura - non correnti (2.051) (1.490)
(b) (2.102) (1.544)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (877) (1.126)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (58) (70)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (122) (270)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (3.138) (1.917)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(65)
(c) (4.260) (3.383)
Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob
n.DEM/6064293/2006 (ESMA)
(d=a+b+c)
28.295 26.045
Attività finanziarie non correnti (°)
Titoli diversi dalle partecipazioni
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie (49) (50)
(e) (49) (50)
Indebitamento finanziario netto(*)
(f=d+e)
28.246 25.995
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(g)
(578) (725)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(f+g)
27.668 25.270

(°) Al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 la voce "Attività finanziarie non correnti" (b+e) ammonta rispettivamente a 2.151 milioni di euro e a 1.594 milioni di euro.

(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(milioni di euro) 31.12.2018 Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni di
Fair Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
31.12.2019
Debiti finanziari a medio/lungo
termine:
Obbligazioni 19.598 2.476 (2.463) 124 68 (3) 19.800
Obbligazioni convertibili 1.899 32 1.931
Debiti verso banche 4.297 1.292 (1.118) (98) 4.373
Altri debiti finanziari 157 5 21 183
(a) 25.951 3.768 (3.581) 129 68 (48) 26.287
di cui quota a breve termine 4.057 2.342
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine:
1.948 648 (664) (39) 3.322 5.215
(b) 1.948 648 (664) (39) 3.322 5.215
di cui quota a breve termine 208 639
Altre passività finanziarie a
medio/lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di
natura finanziaria 1.761 (302) 265 (3) 1.721
Derivati passivi non di copertura 2 (1) 2 (2) 1
Altre passività
(c) 1.763 (303) 267 (5) 1.722
di cui quota a breve termine 338 62
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 1.248 (577) 671
Altri debiti finanziari 62 45 107
(d) 1.310 (532) 778
Passività finanziarie direttamente
correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute: 111 (167) 711 655
(e) 111 (167) 711 655
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(f=a+b+c+d+e) 30.972 4.527 (4.412) (213) 335 3.448 34.657
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti e
correnti di natura finanziaria
(g) 1.732 (34) 481 (27) 2.152
Derivati attivi non di copertura (h) 19 (9) 1 11
Totale (i=f-g-h) 29.221 4.527 (4.412) (170) (147) 3.475 32.494

Informazioni aggiuntive del Rendiconto Finanziario Consolidato

Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nella Relazione sulla gestione considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 2019 2018
Interessi pagati (1.750) (1.978)
Interessi incassati 589 871
Totale netto (1.161) (1.107)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita vengono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 2019 2018
Interessi pagati (1.341) (1.485)
Interessi incassati 180 378
Totale netto (1.161) (1.107)

NOTA 18 GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

OBIETTIVI E POLITICA DI GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI DEL GRUPPO TIM

Il Gruppo TIM, nell'ordinario svolgimento delle proprie attività operative, risulta esposto ai seguenti rischi finanziari:

  • rischio di mercato: derivante dalle variazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, connessi alle attività finanziarie originate e alle passività finanziarie assunte;
  • rischio di credito: rappresentato dal rischio di inadempimento di obbligazioni assunte dalla controparte in relazione agli impieghi di liquidità del Gruppo;
  • rischio di liquidità: connesso all'esigenza di far fronte agli impegni finanziari nel breve termine.

Tali rischi finanziari vengono fronteggiati mediante:

  • la definizione, a livello centralizzato, di linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa;
  • l'attività di un comitato interno che monitora il livello di esposizione ai rischi di mercato in coerenza con i predefiniti obiettivi generali;
  • l'individuazione di strumenti finanziari, anche di tipo derivato, più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati;
  • il monitoraggio dei risultati conseguiti;
  • l'esclusione di ogni operatività con strumenti finanziari derivati di tipo speculativo.

Sono di seguito descritte le politiche di gestione e l'analisi di sensitività circa i suddetti rischi finanziari da parte del Gruppo TIM.

IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI ED ANALISI

Il Gruppo TIM è esposto ai rischi di mercato derivanti da variazioni nei tassi d'interesse e nei tassi di cambio, nei mercati in cui esso opera o è presente con emissioni obbligazionarie, principalmente Europa, Stati Uniti, Gran Bretagna e America Latina.

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla diversificazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e alla minimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati.

Il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile ed utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea di medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato, il Gruppo si è dotato di Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente i seguenti strumenti finanziari derivati:

  • Interest Rate Swaps (IRS), per modificare il profilo dell'esposizione originaria al rischio di tasso d'interesse dei prestiti e delle obbligazioni, sia a tasso fisso che a tasso variabile;
  • Cross Currency and Interest Rate Swaps (CCIRS) e Currency Forwards, per convertire i prestiti e le obbligazioni emessi in valute diverse dall'Euro – principalmente in dollari statunitensi e in sterline inglesi – nelle divise funzionali delle società operative.

Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse. Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con controparti bancarie e finanziarie aventi al minimo la classe di rating "BBB-" dell'agenzia Standard & Poor's o equivalenti e outlook non negativo. La misura dell'esposizione ai diversi rischi di mercato è apprezzabile mediante l'analisi di sensitività, così come previsto

dall'applicazione dell'IFRS 7; attraverso tale analisi vengono illustrati gli effetti indotti da una data ed ipotizzata variazione nei livelli delle variabili rilevanti nei diversi mercati di riferimento (cambio, tassi, prezzi) sugli oneri e proventi della gestione finanziaria e, talvolta, direttamente sul patrimonio netto. L'analisi di sensitività è stata condotta sulla base delle ipotesi ed assunzioni di seguito riportate:

  • le analisi di sensitività sono state effettuate applicando variazioni ragionevolmente possibili delle variabili rilevanti di rischio ai valori di Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019;
  • le variazioni di valore degli strumenti finanziari a tasso fisso, diversi dagli strumenti derivati, indotte da variazioni nei tassi di interesse di riferimento, generano un impatto reddituale solo allorché sono, coerentemente con lo IAS 39 e IFRS 9, contabilizzati al loro fair value through profit and loss. Tutti gli strumenti a tasso fisso che sono contabilizzati al costo ammortizzato, non sono soggetti a rischio di tasso di interesse, così come definito nell'IFRS 7;
  • nel caso di relazioni di copertura del fair value, le variazioni di fair value del sottostante coperto e dello strumento derivato, dovute a variazioni dei tassi di interesse di riferimento, si compensano pressoché integralmente nel conto economico dell'esercizio. Pertanto, questi strumenti finanziari non sono esposti al rischio di tasso di interesse;
  • le variazioni di valore degli strumenti finanziari designati in una relazione di copertura di flussi di cassa, indotte da variazioni di tassi di interesse, generano un impatto sul livello del debito e sul patrimonio netto e sono pertanto presi in considerazione nella presente analisi;
  • le variazioni di valore, indotte da variazioni nei tassi di interesse di riferimento, degli strumenti finanziari a tasso variabile, diversi dagli strumenti derivati, che non sono parte di una relazione di copertura di flussi di cassa, generano un impatto sui proventi e oneri finanziari dell'esercizio; essi, pertanto, sono presi in considerazione nella presente analisi.

Rischio di cambio – Analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2019 (così come al 31 dicembre 2018), il rischio di cambio derivante dai finanziamenti accesi dal Gruppo e denominati in valute diverse dalla valuta funzionale di Bilancio delle singole società era integralmente coperto. Per tale ragione il rischio di cambio non è oggetto di analisi di sensitività.

Rischio di tasso d'interesse – Analisi di sensitività

La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati del Gruppo. In particolare:

  • relativamente ai derivati che trasformano in tasso fisso euro le passività contratte dal Gruppo (cash flow hedging), in applicazione dei principi contabili internazionali che regolano l'hedge accounting, la valorizzazione al fair value (mark to market) di tali strumenti viene accantonata in apposita riserva indisponibile del Patrimonio Netto. La variazione congiunta delle numerose variabili di mercato cui il calcolo del mark to market è soggetto tra la data di stipula delle operazioni e quella della valutazione, rende poco significativa qualsiasi ipotesi circa l'andamento delle variabili stesse. Con l'approssimarsi della scadenza dei contratti, gli effetti contabili descritti saranno gradualmente assorbiti fino al loro completo esaurimento;
  • se al 31 dicembre 2019 i tassi di interesse nei diversi mercati nei quali il Gruppo TIM opera fossero stati 100 punti base più alti/più bassi rispetto a quanto effettivamente realizzatosi, si sarebbero registrati a livello di conto economico, maggiori/minori oneri finanziari, al lordo del relativo effetto fiscale, per 54 milioni di euro (63 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Si rimanda alla Nota "Principi Contabili" per il rischio potenziale generato dalla riforma dei tassi di interesse di riferimento.

Ripartizione della struttura finanziaria tra tasso fisso e tasso variabile

Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle seguenti. Nella loro predisposizione, si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego (in quanto tale grandezza esprime l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo) e, per quanto concerne le attività finanziarie, della natura intrinseca (caratteristiche finanziarie e durata) delle operazioni considerate, piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo e frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing del tasso di interesse stesso (come nel caso di depositi bancari), è stata considerata a tasso variabile.

Totale Passività finanziarie (al valore nominale di rimborso)

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale
Obbligazioni 16.402 4.760 21.162 16.484 4.537 21.021
Loans ed altre passività finanziarie 5.550 3.884 9.434 2.820 3.500 6.320
Totale passività finanziarie non correnti
(compresa quota corrente del M/L termine)
21.952 8.644 30.596 19.304 8.037 27.341
Totale passività finanziarie correnti 495 278 773 857 451 1.308
Totale escluse Held for Sale 22.447 8.922 31.369 20.161 8.488 28.649
Held for Sale 627 30 657
Totale 23.074 8.952 32.026 20.161 8.488 28.649

Totale Attività finanziarie (al valore nominale di impiego)

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale Tasso
fisso
Tasso
variabile
Totale
Depositi e cassa 2.655 2.655 1.695 1.695
Titoli 604 749 1.353 950 401 1.351
Altri crediti 787 104 891 879 71 950
Totale escluse Held for Sale 1.391 3.508 4.899 1.829 2.167 3.996
Held for Sale 65 65
Totale 1.391 3.573 4.964 1.829 2.167 3.996

Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.

Tasso di interesse effettivo

Il tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali è determinabile, è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura.

L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando, come peso ai fini della ponderazione, il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto dei ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.

Totale Passività finanziarie

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Obbligazioni 20.978 4,53 20.808 4,83
Loans ed altre passività finanziarie 10.506 4,12 7.681 3,02
Totale escluse Held for Sale 31.484 4,39 28.489 4,34
Held for Sale 650 2,56
Totale 32.134 4,36 28.489 4,34

Totale Attività finanziarie

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Depositi e cassa 2.655 0,05 1.695 0,12
Titoli 1.353 0,33 1.351 3,13
Altri crediti 153 3,35 182 2,96
Totale escluse Held for Sale 4.161 0,26 3.228 1,54
Held for Sale 65
Totale 4.226 0,26 3.228 1,54

Relativamente alle attività finanziarie si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.

Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo di strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".

RISCHIO DI CREDITO

L'esposizione del Gruppo TIM al rischio di credito è costituita dalle perdite potenziali che potrebbero derivare dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Al fine di misurare tale rischio nel tempo, nell'ambito dell'impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura commerciale verso clienti inclusi), l'introduzione dell'IFRS 9 ha imposto il passaggio dal modello delle perdite sostenute (incurred loss) ai sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss).

Tale esposizione discende principalmente da fattori economico-finanziari generali, dalla possibilità che si verifichino specifiche situazioni di insolvenza di alcune controparti debitrici e da elementi più strettamente tecnico-commerciali o amministrativi.

La massima esposizione teorica al rischio di credito per il Gruppo TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio.

Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola "pro soluto".

Gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti".

L'impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito. L'expected credit loss è calcolata tramite la default probability (probabilità che si verifichi l'evento di default) e la percentuale di credito che non si riuscirà a recuperare in caso di default (loss given default). Il modello adottato per il calcolo della expected credit loss si basa sul Bloomberg Credit Risk Model, un modello sviluppato da Bloomberg che, partendo dal concetto di distance-to-default ("DD") di Merton, stima la probabilità di default unitamente al recovery rate. Contestualmente la loss given default viene definita come la componente non recuperabile dell'attività finanziaria post default.

In particolare, la DD - basata su dati di bilancio - viene arricchita con una serie di informazioni aggiuntive per Paese (macroeconomiche, di rischio), settore di attività e per singola società, nonché da aggiustamenti contabili finalizzati a garantire omogeneità degli output del modello; infine, tramite una funzione non lineare della DD, si ottiene la default probability.

Inoltre, sempre per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che la gestione della liquidità del Gruppo si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nelle seguenti attività:

  • gestione di mercato monetario, alla quale è affidato l'investimento degli eccessi temporanei di cassa;
  • gestione di portafoglio obbligazionario, alla quale è affidato l'investimento di un livello di liquidità a medio termine, nonché il miglioramento del rendimento medio dell'attivo.

Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore ad investment grade ed outlook non negativo e gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con

primarie controparti locali. Inoltre, i depositi sono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi. Relativamente agli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenzia una gestione di un portafoglio obbligazionario i cui investimenti sono caratterizzati da un contenuto livello di rischio. Tutti gli impieghi sono stati effettuati nel rispetto delle Linee Guida del Gruppo "Gestione e controllo dei rischi finanziari".

Il Gruppo, nell'ottica di minimizzazione del rischio di credito, persegue, inoltre, una politica di diversificazione dei propri impieghi di liquidità e di assegnazione delle posizioni creditizie tra le differenti controparti bancarie: non si evidenziano, pertanto, posizioni significative verso singole controparti.

RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Il Gruppo persegue un obiettivo di "adeguato livello di flessibilità finanziaria" espresso dal mantenimento di un margine di tesoreria corrente che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi dodici mesi attraverso la disponibilità di linee bancarie irrevocabili e di liquidità.

Il 10% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2019 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi, non considerando le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute ("Held for Sale").

Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2019, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.

Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2019. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi che gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura. In particolare, le quote interessi della voce "Loans e altre passività finanziarie" comprendono anche quelle relative agli strumenti derivati a copertura sia di loans che di prestiti obbligazionari.

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2020 2021 2022 2023 2024 Oltre
2024
Totale
Prestiti obbligazionari Quota capitale 1.488 564 3.089 2.441 3.335 10.245 21.162
Quota interessi 889 828 791 733 614 4.802 8.657
Loans ed altre passività finanziarie(*) Quota capitale 382 1.451 1.203 606 161 445 4.248
Quota interessi (68) (77) (91) (97) (81) (696) (1.110)
Passività per locazioni finanziarie Quota capitale 610 521 495 496 442 2.622 5.186
Quota interessi 288 257 228 202 177 672 1.824
Passività finanziarie non correnti Quota capitale 2.480 2.536 4.787 3.543 3.938 13.312 30.596
Quota interessi 1.109 1.008 928 838 710 4.778 9.371
Passività finanziarie correnti Quota capitale 773 773
Quota interessi 4 4
Totale escluse Held for Sale Quota capitale 3.253 2.536 4.787 3.543 3.938 13.312 31.369
Quota interessi 1.113 1.008 928 838 710 4.778 9.375
Held for Sale Quota capitale 657 657
Quota interessi 82 82
Totale Quota capitale 3.910 2.536 4.787 3.543 3.938 13.312 32.026
Quota interessi 1.195 1.008 928 838 710 4.778 9.457

Passività finanziarie - Analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti

(*) Comprendono gli strumenti derivati (di copertura e non di copertura).

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2020 2021 2022 2023 2024 Oltre
2024
Totale
Esborsi 302 297 297 289 240 2.123 3.548
Incassi (427) (426) (425) (415) (346) (2.948) (4.987)
Derivati di copertura - esborsi (incassi)
netti
(125) (129) (128) (126) (106) (825) (1.439)
Esborsi 25 16 15 8 17 5 86
Incassi (26) (17) (16) (8) (18) (5) (90)
Derivati non di copertura - esborsi (incassi)
netti
(1) (1) (1) (1) (4)
Totale esborsi (incassi) netti (126) (130) (129) (126) (107) (825) (1.443)

Strumenti derivati su passività finanziarie - Tabella dei flussi di interesse contrattualmente previsti

VALORE DI MERCATO DEGLI STRUMENTI DERIVATI

Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione.

Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e del nozionale.

Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e, pertanto, non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere.

Il valore di mercato dei CCIRS dipende, invece, anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.

Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, e il prezzo di esercizio.

NOTA 19 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.

Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2019 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

COPERTURE: RELAZIONE ECONOMICA TRA SOTTOSTANTE E DERIVATI

Le relazioni di copertura documentate in hedge accounting al 31/12/2019 appartengono a due categorie: i) coperture del fair value di emissioni obbligazionarie denominate in Euro e ii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso cedolare di emissioni obbligazionarie denominate in valute diverse dall'Euro.

Nel primo caso, il rischio coperto è rappresentato dal fair value dell'obbligazione riconducibile ai tassi di interesse Euro ed è fronteggiato mediante IRS. Il valore attuale di entrambi gli strumenti, sottostante e derivati, dipende dalla struttura dei tassi di interesse di mercato Euro, alla base del calcolo dei discount factor e dei flussi di interesse variabili del derivato. In particolare, le oscillazioni dei tassi si traducono in variazioni dei discount factor del flusso passivo di interesse fisso sul sottostante; sul derivato, si osservano variazioni dei discount factor del flusso attivo di interesse fisso e variazioni del flusso nominale di interesse variabile (solo parzialmente corrette dall'effetto discounting). Gli effetti indotti sul derivato hanno segno contabile contrario a quelli sul sottostante.

Nel secondo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow (e del rimborso del nominale) generata dai tassi di cambio; la copertura è costituita da combinazioni di IRS e CCIRS che sinteticamente trasformano il flusso cedolare in valuta a tasso fisso in flusso Euro a tasso fisso. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso di cambio producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest'ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di cambio.

COPERTURE: DETERMINAZIONE DELL'HEDGE RATIO

Le tipologie di copertura implementate dal Gruppo richiedono l'adozione di un hedge ratio pari a 1:1 in quanto le tipologie di rischio coperto (tasso di interesse e tasso di cambio) sono tali da generare effetti economici negli strumenti sottostanti compensabili solo tramite altrettante quantità nozionali di strumenti derivati.

COPERTURE: FONTI POTENZIALI DI INEFFICACIA

La contrattualizzazione degli strumenti derivati a copertura dei rischi finanziari avviene a condizioni di mercato ed ha l'obiettivo di neutralizzare completamente gli effetti da essi prodotti.

Nella pratica tuttavia, può succedere che sia le coperture in fair value hedge che quelle in cash flow hedge, benché finanziariamente perfette, non riescano a garantire anche un'efficacia contabile assoluta a causa della molteplicità di controparti bancarie coinvolte, delle peculiarità di alcuni derivati riconducibili ad esempio a fixing e/o indicizzazione dei parametri variabili, della possibile imperfetta coincidenza tra critical terms.

Nella seguente tabella sono riportate le consistenze complessive degli strumenti finanziari derivati del Gruppo TIM al 31 dicembre 2019 e 2018; in ottemperanza alle richieste IFRS 7, si è passati da una rappresentazione degli importi nozionali sintetici di copertura all'attuale rappresentazione in cui gli importi nozionali sono esposti con riferimento a tutti gli strumenti derivati coinvolti nelle coperture.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore Euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'Euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al
31.12.2019
Nozionale al
31.12.2018
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2019
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2018
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.334 4.334 152 52
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
- - - -
Totale derivati in Fair Value Hedge 4.334 4.334 152 52
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.871 4.992 258 182
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
5.206 6.804 (57) (365)
Totale derivati in Cash Flow Hedge 10.077 11.796 201 (183)
Totale derivati Non in Hedge Accounting 151 223 10 17
Totale derivati Gruppo TIM 14.562 16.353 363 (114)

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

Coperture in Fair Value Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
a) 4.334 152 100
Attività 152
Passività -
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
b) - - -
Attività -
Passività -
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 4.334 152 100
Ratei 21
Strumenti derivati (gross value) 173
Strumenti sottostanti (1) Obbligazioni - Passività correnti / non correnti 4.334 (4.462)
di cui adeguamento al fair value Adeguamento al fair value per effetto delle
operazioni in fair value hedge e valutazioni al costo
ammortizzato
c) (148) (90)
Inefficacia a)+b)+c) 10
Adeguamento al fair value per
coperture chiuse anticipatamente (2)
(135)

(1) Comprende il valore di costo ammortizzato delle obbligazioni attualmente coperte maggiorato dell'adeguamento al fair value.

(2) Riferito ad obbligazioni non più coperte, quindi non rappresentate in tabella.

Coperture in Cash Flow Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Variazione
fair value
cumulata
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti / non
correnti.
a) 4.871 258 76
Attività 1.193 271
Passività (935) (194)
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
b) 5.206 (57) 308
Attività 667 76
Passività (724) 231
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 10.077 201 384
Ratei 57
Strumenti derivati (gross value) 258
di cui utili e perdite a riserva di
patrimonio netto
118
Determinazione inefficacia
Variazione strumenti derivati c) 87
Variazione strumenti sottostanti (3) d) (63)
Inefficacia (4) Adeguamento positivo al Fair Value di
strumenti finanziari derivati - non di copertura
c)+d) 16
Riserva Patrimonio Netto
Saldo riserva di patrimonio netto (578)
di cui dovuto a fair value di
coperture concluse
anticipatamente
(1)
Riclassifica a P&L Reversal negativo della riserva per
adeguamento al fair value di derivati di
copertura (cash flow hedge)
(4)

(3) Derivati ipotetici impiegati nelle misurazioni di efficacia delle coperture in cash flow hedge.

(4 Il dato di inefficacia, per sua natura e calcolo, non necessariamente coincide con la differenza delle variazioni cumulate di fair value derivati e sottostante; non considera l'effetto dovuto all'applicazione del CVA/DVA.

La variazione della riserva di patrimonio netto riconducibile alla componente efficace di copertura è pari a 140 milioni ed è così composta:

Movimentazione riserva di cash
flow hedge di patrimonio netto
(milioni di euro)
Saldo
31.12.2018
Saldo
31.12.2019
Utili / perdite
strumenti di
copertura
Reversal da
riclassificazione
Reversal
adeguamento fair
value coperture
chiuse
anticipatamente
Altro
(720) (580)
Variazione fair value derivati
efficace
118
Variazione CVA/DVA 14
Storno inefficacia 2018 10
Ammortamento a P&L fair value
coperture chiuse
anticipatamente
4
Altro (6)
Variazione complessiva 140

Tutte le grandezze rappresentate non comprendono alcun effetto fiscale.

Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:

Valuta di
denominazione
Nozionale in
valuta di
denominazione
(milioni)
Inizio
periodo
Fine
periodo
Tasso applicato Periodo di
interesse
Nozionale
in Euro
copertura
(milioni)
Tasso Euro
copertura
GBP 375 gen-20 mag-23 5,875% Annuale 552 5,535%
JPY* 20.000 gen-20 ott-29 5,000% Semestrale 174 5,940%
JPY** 20.000 gen-20 ott-29 0,750% Semestrale 138 0,696%
USD 1.000 gen-20 nov-33 6,375% Semestrale 849 5,994%
USD 1.500 gen-20 mag-24 5,303% Semestrale 1.099 4,226%
USD 1.000 gen-20 set-34 6,000% Semestrale 794 4,332%
USD 1.000 gen-20 lug-36 7,200% Semestrale 791 5,884%
USD 1.000 gen-20 giu-38 7,721% Semestrale 645 7,470%

* I flussi cedolari sono denominati in USD e calcolati su un nozionale di 187,6 milioni di USD.

** Copertura del solo flusso cedolare conseguente a step-up sul loan.

La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge e per tutti quelli in Fair Value Hedge è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.

NOTA 20 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

VALUTAZIONE AL FAIR VALUE

Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti del Gruppo TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:

  • per i finanziamenti a tasso variabile è stato assunto il valore nominale di rimborso;
  • per i finanziamenti a tasso fisso è stato assunto il valore attuale dei flussi futuri ai tassi di mercato del 31 dicembre 2019;
  • per alcune tipologie di finanziamenti concessi da istituzioni governative con finalità di sviluppo sociale, per i quali non è determinabile in modo attendibile il fair value, è stato assunto il valore contabile.

Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei tre livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 e in base alle categorie previste dall'IFRS 9 le informazioni integrative su strumenti finanziari richieste dall'IFRS 7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2019

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o di fair
value
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2019
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2019
ATTIVITÀ
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC 6.847 6.847 6.847
Attività non correnti
Crediti verso il personale
·
9) 43 43
Altri crediti finanziari
·
9)
Crediti vari (non correnti)
·
245 245
Attività correnti
Crediti verso il personale
·
9) 13 13
Altri crediti finanziari a breve
·
9) 3 3
Cassa e altre disponibilità
·
liquide equivalenti 9) 3.138 3.138
Crediti commerciali
·
13) 3.252 3.252
Crediti verso altri (correnti)
·
13) 119 119
Contract assets
·
13) 34 34
Attività finanziarie valutate al fair value
rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo FVTOCI 780 780 780
Attività non correnti
Altre partecipazioni
·
8) 52 52 21 31
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
9)
Attività correnti
Crediti commerciali
·
13)
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
9) 728 728 728
Attività finanziarie valutate al fair value
attraverso il conto economico separato
FVTPL 160 160 160
Attività non correnti
Derivati non di copertura
·
9) 6 6 6
Attività correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
9) 149 149 149
Derivati non di copertura
·
9) 5 5 5
Derivati di copertura HD 2.152 1.979 173 2.152
Attività non correnti
Derivati di copertura
·
9) 2.051 1.899 152 2.051
Attività correnti
Derivati di copertura
·
9) 101 80 21 101
Crediti finanziari per contratti di
locazione attiva n.a. 109 109 109
Attività non correnti
Attività correnti
9)
9)
51
58
51
58
Totale 10.048 6.847 2.759 333 877 2.184 31 109 10.048

Gli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value sono rappresentati dalle seguenti Altre partecipazioni iscritte tra le Attività non correnti per le quali non sono disponibili prezzi osservabili direttamente o indirettamente sul mercato:

  • Northgate CommsTech Innovations Partners L.P.;
  • Banca UBAE;
  • Istituto Europeo di Oncologia;
  • Altre minori.

La valutazione di Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. è stata effettuata in base all'ultimo Net Asset Value disponibile comunicato dal gestore del fondo.

La valutazione di Banca UBAE, Istituto Europeo di Oncologia e delle altre società è stata effettuata sulla base di un'analisi, ritenuta attendibile, degli elementi patrimoniali rilevanti.

Gli utili/(perdite) riconosciuti nelle Altre componenti del Conto Economico Complessivo Consolidato sono stati iscritti nell'ambito della Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo.

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o
di fair value
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2019
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2019
PASSIVITÀ
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC/HD 31.745 31.745 33.126
Passività non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
·
termine
16) 23.945 23.945
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine
·
16) 3.120 3.120
Debiti commerciali, vari e altre
·
passività correnti
24) 4.527 4.527
Contract liabilities
·
24) 153 153
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto economico
separato
FVTPL 1 1 1
Passività non correnti
Derivati non di copertura
·
16) 1 1 1
Passività correnti
Derivati non di copertura
·
16)
Derivati di copertura HD 1.721 1.721 1.721
Passività non correnti
Derivati di copertura
·
16) 1.659 1.659 1.659
Passività correnti
Derivati di copertura
·
16) 62 62 62
Passività per locazioni finanziarie n.a. 5.215 5.215 5.664
Passività non correnti 16) 4.576 4.576
Passività correnti 16) 639 639
Totale 38.682 31.745 1.721 1
1.722
5.215 40.512

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2018

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o di fair
value
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2018
ATTIVITÀ
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC 5.800 5.800 5.800
Attività non correnti
Crediti verso il personale
·
9) 43 43
Altri crediti finanziari
·
9)
Crediti vari (non correnti)
·
10) 326 326
Attività correnti
Crediti verso il personale
·
9) 14 14
Altri crediti finanziari a breve
·
9) 2 2
Cassa e altre disponibilità
·
liquide equivalenti
9) 1.917 1.917
Crediti commerciali
·
13) 3.327 3.327
Crediti verso altri (correnti)
·
13) 125 125
Contract assets
·
13) 46 46
Attività finanziarie valutate al fair value
rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
FVTOCI 994 994 994
Attività non correnti
Altre partecipazioni
·
8) 49 49 3 16 30
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
9)
Attività correnti
Crediti commerciali
·
13)
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
9) 945 945 945
Attività finanziarie valutate al fair value
attraverso il conto economico separato
FVTPL 200 200 200
Attività non correnti
Derivati non di copertura
·
9) 7 7 7
Attività correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
·
9) 181 181 181
Derivati non di copertura
·
9) 12 12 12
Derivati di copertura HD 1.732 1.659 73 1.732
Attività non correnti
Derivati di copertura
·
9) 1.490 1.438 52 1.490
Attività correnti
Derivati di copertura
·
9) 242 221 21 242
Crediti finanziari per contratti di
locazione attiva
Attività non correnti
n.a. 124 124 124
Attività correnti 9)
9)
54
70
54
70
Totale 8.850 5.800 2.653 273 1.129 1.767 30 124 8.850
Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o
di fair value
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1 Livello 2 Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IAS 17
Fair Value
al
31.12.2018
PASSIVITÀ
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC/HD 32.064 32.064 32.123
Passività non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
·
termine
16) 21.894 21.894
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine
·
16) 5.367 5.367
Debiti commerciali, vari e altre
·
passività correnti
24) 4.610 4.610
Contract liabilities
·
24) 193 193
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto economico
separato FVTPL 2 2 2
Passività non correnti
Derivati non di copertura
·
16) 2 2 2
Passività correnti
Derivati non di copertura
·
16)
Derivati di copertura HD 1.761 1.761 1.761
Passività non correnti
Derivati di copertura
·
16) 1.423 1.423 1.423
Passività correnti
Derivati di copertura
·
16) 338 338 338
Passività per locazioni finanziarie n.a. 1.948 1.948 3.359
Passività non correnti 16) 1.740 1.740
Passività correnti 16) 208 208
Totale 35.775 32.064 1.761 2 1.763 1.948 37.245

Utili e perdite per categoria IFRS 9 – esercizio 2019

(milioni di euro) Categorie IFRS9 Utili/(perdite)
nette 2019 (1)
di cui da interessi
Attività valutate al costo ammortizzato AC (584) 34
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL (2)
Attività valutate al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI 2
Passività valutate al costo ammortizzato AC (1.099) 1.082
Totale (1.683) 1.116

(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

Utili e perdite per categoria IFRS 9 – esercizio 2018

(milioni di euro) Categorie IFRS9 Utili/(perdite)
nette 2018 (1)
di cui da interessi
Attività valutate al costo ammortizzato AC (540) 40
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL 25
Attività valutate al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI 7
Passività valutate al costo ammortizzato AC (1.160) 1.178
Totale (1.668) 1.218

(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

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NOTA 21 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 195 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2017 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2018
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 958 (8) (63) - 887
Fondi per piani pensionistici e altri 22 3 (3) 22
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
853 205 (348) 710
Totale altri fondi relativi al personale (b) 875 208 (351) - 732
Totale (a+b) 1.833 200 (414) 1.619
di cui:
quota non corrente 1.736 1.567
quota corrente (*) 97 52

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

(milioni di euro) 31.12.2018 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e
altre
variazioni
Held for sale
Inwit
31.12.2019
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 887 44 (88) - (2) 841
Fondi per piani pensionistici e altri 22 4 (2) 24
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
710 256 (402) (5) 559
Totale altri fondi relativi al personale (b) 732 260 (404) (5) - 583
Totale (a+b) 1.619 304 (492) (5) (2) 1.424
di cui:
quota non corrente 1.567 1.182
quota corrente (*) 52 242

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e diminuisce complessivamente di 46 milioni di euro. I decrementi di 88 milioni di euro si riferiscono agli utilizzi dell'esercizio per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni.

La variazione di 44 milioni di euro registrata negli "Incrementi/Attualizzazione" è così composta:

(milioni di euro) 2019 2018
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment (8) -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*) - -
Oneri finanziari 10 13
(Utili) perdite attuariali nette dell'esercizio 42 (23)
Totale 44 (10)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

L'effetto positivo del c.d. "curtailment", pari a 8 milioni di euro, è connesso all'aggiornamento delle proiezioni attuariali conseguenti la rivisitazione delle stime di uscita del piano di ristrutturazione aziendale della Capogruppo (per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Costi del Personale").

Le perdite attuariali nette registrate al 31 dicembre 2019 sono pari a 42 milioni di euro (utili attuariali netti per 23 milioni di euro nel 2018) e sono essenzialmente connessi alla variazione del tasso di attualizzazione, che si attesta allo 0,77% rispetto all'1,57% utilizzato al 31 dicembre 2018, mentre il tasso di inflazione atteso è passato dall'1,5% al 31 dicembre 2018 all'1,2% del 31 dicembre 2019.

Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale l'importo di T.F.R. spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata e alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti.

La disciplina è stata integrata dal D.Lgs. n. 252/2005 e dalla Legge n. 296/2006 che, per le aziende con almeno 50 dipendenti, ha stabilito che le quote maturate dal 2007 sono destinate, su opzione dei dipendenti, o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare, assumendo la natura di "Piano a contribuzione definita".

Restano comunque contabilizzate a T.F.R., per tutte le società, le rivalutazioni degli importi in essere alle date di opzione, così come, per le aziende con meno di 50 dipendenti, anche le quote maturate e non destinate a previdenza complementare. Ai sensi dello IAS 19, il fondo è contabilizzato come "Piano a benefici definiti".

In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata "Projected Unit Credit Method" come segue:

  • sono state proiettate, in base a una serie di ipotesi finanziarie (incremento del costo della vita, tasso d'interesse, incremento retributivo, ecc.), le possibili future prestazioni che potrebbero essere erogate a favore di ciascun dipendente iscritto al programma nel caso di pensionamento, decesso, invalidità, dimissioni, ecc.. La stima delle future prestazioni tiene conto degli eventuali prevedibili incrementi corrispondenti all'ulteriore anzianità di servizio nonché alla presumibile crescita del livello retributivo percepito alla data di valutazione – ciò, solo per i dipendenti delle aziende con meno di 50 dipendenti nel corso dell'anno 2006;
  • è stato calcolato il valore attuale medio delle future prestazioni alla data della valutazione, sulla base del tasso annuo di interesse adottato e della probabilità che ciascuna prestazione ha di essere effettivamente erogata;
  • è stata definita la passività per ciascuna società interessata, in misura pari al valore attuale medio delle future prestazioni che sarà generato dal fondo esistente alla data della valutazione, senza considerare alcun futuro accantonamento (per aziende con almeno 50 dipendenti nel corso dell'anno 2006) o individuando la quota del valore attuale medio delle future prestazioni che si riferisce al servizio già maturato dal dipendente in azienda alla data della valutazione (per le altre), ossia adottando il "service pro rate".

Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:

IPOTESI ECONOMICHE Dirigenti Non Dirigenti
Tasso di inflazione 1,20% annuo 1,20% annuo
Tasso di attualizzazione 0,77% annuo 0,77% annuo
Tasso annuo di incremento TFR 2,40% annuo 2,40% annuo
Tasso annuo di incremento salariale reale:
età pari o inferiore a 40 anni 1,0% annuo 1,0% annuo
età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni 0,5% annuo 0,5% annuo
età superiore a 55 anni 0,0% annuo 0,0% annuo
IPOTESI DEMOGRAFICHE Dirigenti Non Dirigenti
Probabilità di decesso Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Probabilità di invalidità Tavole INPS distinte per
età e sesso
Tavole INPS distinte per
età e sesso
Probabilità di dimissioni:
sino al raggiungimento dei 40 anni di età 2,00% 1,00%
Dai 41 ai 50 anni di età 2,00% 0,50%
Dai 51 ai 59 anni di età 1,00% 0,50%
Dai 60 ai 64 anni di età nulla 0,50%
Dai 65 in poi nulla nulla
Probabilità di pensionamento 100% al raggiungimento dei requisiti AGO adeguati al
D.L. n. 4/2019
Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno un'anticipazione della
riserva di T.F.R. accantonata pari al 70%
1,5%
in ciascun anno
1,5%
in ciascun anno

L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2019, al netto della riclassifica della passività per T.F.R. di INWIT (Held for Sale), di 841 milioni di euro (887 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

E' di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti.

La durata finanziaria media dell'obbligazione della Capogruppo è pari a 10,3 anni.

VARIAZIONE DELLE IPOTESI Importi

(milioni di euro)
Tasso di turnover:
+0,25 p.p.
(2)
- 0,25 p.p.
2
Tasso annuo di inflazione:
+0,25 p.p.
15
- 0,25 p.p.
(15)
Tasso annuo di attualizzazione:
+0,25 p.p.
(20)
- 0,25 p.p.
21

I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 24 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (22 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale diminuiscono complessivamente di 151 milioni di euro, sostanzialmente per effetto delle uscite e della riclassifica a debiti degli importi non ancora liquidati, relativi ai piani già accantonati nei precedenti esercizi (402 milioni di euro). Gli incrementi, pari a 256 milioni di euro, sono correlati alla rivisitazione di stima e decorrenza delle uscite della Capogruppo previste per l'esercizio 2020 (anche attraverso l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definito da ultimo nell'Accordo sindacale del 26 febbraio 2019) e agli accantonamenti effettuati per uscite in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle degli accordi siglati con le OO.SS. rispettivamente il 12 luglio 2019 dalla società Olivetti, il 29 novembre 2019 dalla società H.R. Services e il 18 dicembre 2019 dalla società Telecom Italia Sparkle.

NOTA 22 FONDI PER RISCHI E ONERI

Aumentano rispetto al 31 dicembre 2018 di 69 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 Incremento Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo
diretto
Differenze
cambio e
altre
variazioni
Held for sale
Inwit
31.12.2019
Fondo imposte e rischi fiscali 104 23 (21) (23) 83
Fondo per oneri di ripristino 348 20 (6) (102) 260
Fondo vertenze legali 709 491 (1) (333) 3 869
Fondo rischi commerciali 33 14 (18) 1 30
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
21 21
Altri fondi rischi e oneri 5 22 (1) 26
Totale 1.220 570 (1) (379) (19) (102) 1.289
di cui:
quota non corrente 876 725
quota corrente 344 564

La quota non corrente dei fondi per rischi e oneri si riferisce principalmente a una parte del fondo vertenze legali e al fondo per oneri di ripristino. In particolare, conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo oneri di ripristino è definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati per le singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.

Il fondo imposte e rischi fiscali si riduce di 21 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018. Il saldo di fine esercizio riflette accantonamenti e utilizzi effettuati principalmente dalla Business Unit Brasile. Le altre variazioni comprendono la riclassifica nell'ambito dei "Debiti per imposte sul reddito" delle passività connesse alla fiscalità diretta.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di alcuni cespiti (in particolare: batterie e palificazioni in legno) principalmente dalla Capogruppo (250 milioni di euro) e dalla Business Unit Brasile (9 milioni di euro).

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale, con gli Enti previdenziali, autorità regolatorie e altre controparti.

Il saldo del fondo al 31 dicembre 2019 è attribuibile per 756 milioni di euro alla Capogruppo e per 112 milioni di euro alla Business Unit Brasile. Gli utilizzi sono prevalentemente relativi alla Business Unit Brasile (95 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (238 milioni di euro) e derivano essenzialmente dalla definizione di accordi transattivi.

Il fondo per rischi commerciali, sostanzialmente invariato rispetto all'esercizio precedente, è relativo principalmente alla Capogruppo.

Il fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie è sostanzialmente invariato rispetto all'esercizio precedente.

Gli altri fondi rischi e oneri si incrementano di 21 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 e sono quasi totalmente riconducibili alla Capogruppo.

NOTA 23 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 83 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 379 275
Debiti per imposte sul reddito(*) 61 42
Altri debiti 1.808 1.919
(a) 2.248 2.236
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 94 109
Altri ricavi e proventi differiti 553 595
Contributi in conto capitale 319 357
(b) 966 1.061
Totale
(a+b)
3.214 3.297

(*) Analizzati nella nota "Imposte sul reddito"

I debiti vari non correnti comprendono:

▪ debiti verso istituti di previdenza pari a 379 milioni di euro principalmente relativi alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 e successivi firmati nel 2018 e 2019, riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale").

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Debiti non correnti:
Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo 369 259
Scadenti oltre il 5°esercizio successivo 10 16
379 275
Debiti correnti 217 173
Totale 596 448
  • altri debiti pari a 1.808 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Comprendono, in particolare, il debito non corrente connesso all'acquisizione – avvenuta nel 2018 - dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694- 790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia. Il debito residuo è iscritto per 1.793 milioni di euro tra i debiti vari non correnti e per 110 milioni di euro tra i debiti vari correnti; in particolare, la ripartizione temporale dei pagamenti è la seguente:
    • 110 milioni di euro entro settembre 2020;
    • 55 milioni di euro entro settembre 2021;
    • 1.738 milioni di euro entro settembre 2022.

Le altre passività non correnti includono:

  • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) pari a 94 milioni di euro (109 milioni di euro al 31 dicembre 2018) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2019 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2021. La voce comprende in particolare:
    • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti di TIM S.p.A.(8 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione / installazione, in applicazione dell'IFRS 15, non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto;
  • i ricavi differiti relativi a canoni di accesso alla rete di TIM S.p.A. (30 milioni di euro);
  • i ricavi differiti relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione di TIM S.p.A. (50 milioni di euro).
  • Altri ricavi e proventi differiti pari a 553 milioni di euro che comprendono principalmente la quota non corrente (circa 174 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i ricavi differiti connessi a contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi operativi).
  • Contributi in conto capitale pari a 319 milioni di euro al 31 dicembre 2019: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.

NOTA 24 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITÀ CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2018, di 317 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2018 di cui
Strumenti
Finanziari
Debiti per lavori su commessa (a) 20 18
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 3.937 3.937 4.090 4.090
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 386 386 380 380
(b) 4.323 4.323 4.470 4.470
Debiti tributari (c) 245 262
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 197 151
Debiti verso istituti di previdenza 338 338
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività
di TLC"
15 15
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad
azionisti
50 50 35 35
Altri 300 154 164 105
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.)
per le quote che si prevede verranno liquidate entro
12 mesi
242 52
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede
verranno liquidate entro 12 mesi
564 344
(d) 1.706 204 1.099 140
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract
liabilities)
823 153 931 193
Altri ricavi e proventi differiti 101 121
(e) 924 153 1.052 193
Totale (a+b+c+d+e) 7.218 4.680 6.901 4.803

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I debiti commerciali, pari a 4.323 milioni di euro (4.470 milioni di euro al 31 dicembre 2018), si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (3.013 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (918 milioni di euro); per quanto riguarda TIM S.p.A. la riduzione dei debiti commerciali riflette la dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo.

I debiti tributari sono pari a 245 milioni di euro e si riferiscono principalmente sia ai debiti tributari della Business Unit Brasile (136 milioni di euro) che ai debiti di TIM S.p.A. relativi: al debito verso Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (75 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione governativa (13 milioni di euro) e al debito IVA (3 milioni di euro).

I debiti vari comprendono, tra gli altri, la posizione debitoria corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 e successivi firmati nel 2018 e 2019, riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92, come indicato nella nota "Debiti vari e altre passività non correnti".

Le altre passività correnti ammontano a 924 milioni di euro (1.052 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono:

▪ Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 823 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2019 si riverserà sostanzialmente entro il 31 dicembre 2020.

In particolare:

  • contract liabilities, pari a 57 milioni di euro; la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati. Il decremento rilevato dell'esercizio (62 milioni di euro) è principalmente connesso all'avvio di offerte commerciali che non prevedono più vincoli di permanenza e al rilascio a conto economico del saldo precedentemente accumulato;
  • poste connesse alla clientela, pari a 381 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;
  • acconti e anticipi pari a 101 milioni di euro sono relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
  • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 284 milioni di euro comprendenti essenzialmente:
    • i ricavi differiti da canoni di interconnessione della Capogruppo (118 milioni di euro);
    • i ricavi differiti per canoni di noleggio e manutenzione della Capogruppo (93 milioni di euro);
    • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti della Capogruppo (40 milioni di euro);
    • i ricavi differiti per canoni di abbonamento ad altri servizi (29 milioni di euro).
  • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 101 milioni di euro. Si riferiscono principalmente ai ricavi differiti derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva e a ricavi differiti dai contratti di locazione immobiliare (leasing attivi operativi).

NOTA 25 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 31 dicembre 2019, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 915 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della presente Relazione Finanziaria Annuale e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

A) PRINCIPALI CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 31 dicembre 2019 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 16,2 miliardi di reais (16,5 miliardi di reais al 31 dicembre 2018). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In data 22 marzo 2011 TIM Celular S.A. (società incorporata in TIM S.A. a far data dal 31 ottobre 2018) ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.

L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:

  • disconoscimento degli effetti fiscali della fusione tra TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e Maxitel S.A.;
  • disconoscimento della deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento relativo all'acquisizione di Tele Nordeste Celular Participações S.A. ("TNC");
  • disconoscimento di talune compensazioni fiscali;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso.

Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento; contro tale decisione, TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.

La società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che ci si possa attendere esborsi significativi.

Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:

  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito, e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,3 miliardi di reais (4 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del Gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi.

Nel mese di febbraio 2018, lo Stato di San Paolo ha notificato nei confronti di TIM Celular due avvisi di accertamento in materia di ICMS, per un importo complessivo pari a 679 milioni di reais (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi). Il primo accertamento (344 milioni di reais) reca una contestazione sui crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi. Il secondo avviso di accertamento (335 milioni di reais) contesta i crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-paid, quale anticipazione delle successive ricariche.

Nel mese di giugno 2018, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti di TIM Celular, sempre in materia di ICMS, per un importo complessivo di 369 milioni di reais (alla data della contestazione, comprese sanzioni e interessi). Anche questa contestazione è relativa – oltre che all'irrogazione di sanzioni per violazioni nel comparto dell'ICMS - a crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione delle successive ricariche. La società ha deciso – per una parte minoritaria della contestazione complessiva – di dare corso al pagamento di quanto richiesto, in alternativa all'instaurazione del contenzioso, beneficiando di un abbattimento delle sanzioni. La controversia procede quindi per l'importo residuo, pari a 296 milioni di reais.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 8,2 miliardi di reais (8,9 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 0,7 miliardi di reais (circa 0,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3 miliardi di reais (2,9 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

Bilancio consolidato del Gruppo TIM

Attività potenziale relativa all'esclusione dell'ICMS dalla base imponibile PIS/COFINS

A marzo del 2017 la Suprema Corte Federale del Brasile ha riconosciuto l'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS. Le società del gruppo TIM Brasil (ex TIM Nordeste, ex TIM Celular e TIM S.A.) stanno agendo in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001.

Nel corso del 2018, a seguito di una decisione definitiva e inappellabile, la società aveva iscritto un credito complessivo di 353 milioni di reais, di cui 159 milioni di reais per imposta e 194 milioni di reais per rivalutazioni di legge (importi relativi all'allora TIM Nordeste).

Nel corso dell'esercizio 2019, in esito a due decisioni conclusive (TIM Celular S.A. e TIM S.A.), la società ha iscritto un ulteriore credito di 3.024 milioni di reais, di cui 1.795 milioni di reais per imposta e 1.229 milioni di reais per rivalutazione di legge, come dettagliato nella tabella seguente:

(milioni di euro) (milioni di reais)
2019 2019
Recupero imposta indiretta ICMS: 685 3.024
• Imposta (Principal) 407 1.795
• Rivalutazione di legge (Monetary adjustment) 278 1.229
Imposte sul reddito
Imposte differite (233) (1.028)
Impatto netto 452 1.996

L'utilizzo dei crediti d'imposta iscritti ha avuto inizio già a partire dalla fine del 2019, in conformità alle procedure di certificazione formale previste dalle autorità fiscali brasiliane con un orizzonte ipotizzato di tre anni, e sarà assoggettato a imposizione fiscale; sono pertanto state iscritte le imposte dirette differite con un analogo orizzonte temporale.

Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM

Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica. Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto, in capo ad alcune parti civili, l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello,

promosso dagli imputati condannati, la sentenza di primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due ex investigatori privati nei confronti dei quali è stata confermata la condanna, per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di tre Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzate negli appelli da alcune parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile. All'esito del giudizio d'appello, quindi, sono risultate confermate le statuizioni civili liquidate in primo grado che TIM, in qualità di responsabile civile, ha già corrisposto alle parti civili richiedenti. Avverso la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte d'Assise d'appello di Milano è stato proposto da parte di tre imputati ricorso per Cassazione. Ad aprile 2018 la Suprema Corte, ha confermato le condanne degli imputati, ha annullato le statuizioni civili, rinviando al giudice civile per una più attenta valutazione delle pretese avanzate, soprattutto in ordine alla prova del "quantum", e ha annullato con rinvio la parte relativa alla confisca a favore dello Stato, che dovrà essere rivalutata da diversa sezione della Corte d'Assise d'Appello di Milano.

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'accertamento dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.

La Società essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e ha presentato ricorso al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Il TAR Lazio, dopo aver accolto nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società e sospeso per l'effetto il pagamento della sanzione, successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019 ha: respinto l'eccezione di inammissibilità del ricorso sulla sanzione di 74,3 milioni di euro; sospeso il giudizio per pregiudizialità rispetto al ricorso straordinario avente ad oggetto l'obbligo di notifica ai sensi della disciplina della Golden Power; sospeso ulteriormente l'esecuzione del provvedimento impugnato.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power).

Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni.

Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è anche titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.

L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.

Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.

La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017. A tale relazione sono poi seguite relazioni semestrali, come previsto dalla disciplina vigente.

Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento dei provvedimenti in questione.

Come detto, Il presupposto dell'esercizio dei poteri speciali era (erroneamente, secondo la Società) racchiuso nel controllo di fatto risultante dall'esito della assemblea del 4 maggio 2017 e nella direzione e coordinamento di Vivendi su TIM. Entrambe queste circostanze sono venute meno, in quanto: nell'assemblea del 4 maggio 2018 ha prevalso la lista presentata dai soci Elliott lnternational LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership; il Consiglio di Amministrazione rinnovato è composto da 13 amministratori indipendenti su 15 e solo 5 provengono dalla lista di Vivendi; sono venuti meno la direzione e coordinamento di Vivendi, così come il controllo di fatto.

Conseguentemente, la Società ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dei due Decreti manifestando, comunque, in via subordinata, la propria disponibilità a concorrere a una rielaborazione delle prescrizioni in capo a TIM che tenesse conto della mutata realtà.

La Presidenza del Consiglio, con decreto del 6 luglio 2018, ha ritenuto di non disporre un ulteriore esercizio dei poteri speciali, ribadendo la validità dei due Decreti già emessi, e ne ha respinto l'istanza di revoca.

La motivazione di tale diniego risiede nell'asserita circostanza che i nuovi assetti di governance della Società sarebbero allo stato caratterizzati da una estrema variabilità; il che non consentirebbe, ferme le esigenze di tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza ed al funzionamento delle reti, di superare i provvedimenti con i quali sono stati esercitati i poteri speciali.

Conseguentemente la Società ha presentato ricorso per motivi aggiunti, nell'ambito dei già pendenti ricorsi avverso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre e del 2 novembre 2017, avverso la delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018, con cui è stata respinta l'istanza di revoca presentata dalla Società, all'esito della mutata situazione della corporate governance.

Procedimento Antitrust A428

A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.

TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.

Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.

Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.

Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.

Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'AGCM, che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.

AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto di tempestivo adempimento valutato positivamente dall'Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.

Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo 2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQWest Italia e Digitel.

Vodafone (A428)

Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.

Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).

TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.

Con atto di citazione del 28 maggio 2015 dinanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.

L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.

Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il Giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata, al giorno 11 luglio 2017, l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta in complessivi 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.

Colt Technology Services

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.

COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.)

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza richiedendo il rigetto integrale delle domande proposte da COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) nel giudizio di primo grado e, nel successivo mese di luglio, ha ottenuto la sospensione del pagamento di una quota rilevante rispetto a quanto definito nella sentenza.

Teleunit

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. In particolare la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – KO) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi perché non replicabili dai concorrenti). TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Con atto di citazione dell'ottobre 2009 dinanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.

A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.

Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha proposto controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).

Siportal

E' pendente, innanzi al Tribunale di Roma, il giudizio risarcitorio promosso da Siportal nei confronti di TIM, con pretese complessivamente indicate in circa 48,4 milioni di euro per asseriti danni derivanti dalla condotta di boicottaggio tecnico attuata nel periodo dal 2009-2011 e dagli effetti inerziali dell'abuso sino al 2015 con la perdita di partner commerciali e di ulteriori acquisizioni di clienti (tale ultima voce di danno è stata quantificata in 25 milioni di euro). L'azione è fondata sul provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte. Il Tribunale di Roma ha deciso a favore di Siportal sull'an della pretesa attorea; il giudizio proseguirà con la CTU. TIM si riserva ogni rimedio a tutela delle proprie ragioni.

MC-Link

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, MC-Link ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 51 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2012, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Procedimento Antitrust I761

Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.

A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust. In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.

Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato decidendo in modo favorevole a TIM ha annullato il provvedimento AGCM I761 e ha rinviato ad AGCM il compito di effettuare ex novo l'istruttoria nei limiti di quanto deciso dal Consiglio di Stato medesimo.

Wind (I761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva). A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti, inizialmente indicati come protratti sino al dicembre 2015, sono poi stati indicati da Wind come ancora in corso. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.

Vodafone (I761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Vodafone ha convenuto in giudizio TIM e alcune imprese di rete, avanzando pretese risarcitorie nei confronti della Società per circa 193 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del noto procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale dal 2011 al 2017.

Vodafone contesta un'asserita violazione della normativa antitrust attuata da TIM, nei mercati all'ingrosso dell'accesso alla propria rete fissa (linee ULL; Bitstream; WLR), mediante abuso di posizione dominante e intesa illecita con le imprese di manutenzione per il mantenimento del monopolio sull'offerta dei servizi di manutenzione correttiva sulla propria rete. In particolare tale intesa restrittiva avrebbe riguardato il coordinamento, da parte della Società, delle condizioni economiche contenute nelle offerte formulate dalle suddette imprese nei confronti degli OAO, per il servizio di manutenzione, a prezzi artificiosamente elevati rispetto al costo della manutenzione ricompresa nel canone di accesso regolamentato, allo scopo di far ritenere come non conveniente la disaggregazione del servizio stesso. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti. A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva

nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga. La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro. TIM intende impugnare il provvedimento sanzionatorio. Inoltre successivamente alla notifica del provvedimento di AGCM, la Società ha ricevuto un'azione per il risarcimento dei danni basata sui fatti alla base del procedimento di AGCM. La Società ha appena avviato la prima disamina di tale atto, convinta, anche in questo caso, di disporre di tutte le argomentazioni giuridiche a propria tutela.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Il 30 gennaio 2019 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sulla copertura realizzata, integrata con successiva comunicazione del 29 marzo 2019. TIM ha trasmesso ad AGCM ulteriori informazioni nel mese di luglio ed AGCM ha preso atto delle suddette il 15 ottobre 2019. Il 31 gennaio 2020 TIM ha inviato ad AGCM la terza relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinnanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali. Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento.

Con sentenza di marzo 2020, il TAR ha integralmente respinto il ricorso di Open Fiber S.p.A.. Per il ricorso di Wind Tre non è stata ancora fissata l'udienza di merito.

Vodafone

Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e incrementate in un range compreso tra i 30 e i 48,9 milioni di euro.

La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela e anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.

La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte nonché, successivamente, la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.

Eutelia e Voiceplus

Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.

L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte d'Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.

Con sentenza del mese di febbraio 2018, il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado. TIM si è costituita in appello chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con sentenza del 5 agosto 2019, l'appello di Eutelia e di Voiceplus è stato integralmente rigettato. Nel mese di dicembre 2019 Eutelia e Voiceplus hanno proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata.

SKY

Nel 2016 TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.

La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione a equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.

SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta.

La causa si è definita con la firma ad agosto 2019 di un accordo transattivo.

Fatturazione a 28 giorni

Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato in data 18 giugno 2018 e l'udienza per la discussione del merito è fissata al 7 maggio 2020.

AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso.

Successivamente la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese. TIM si è adeguata a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).

A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale. Anche tale delibera è stata impugnata con atto di motivi aggiunti innestato nell'ambito del ricorso contro la delibera 499/17/CONS con richiesta di misure cautelari monocratiche, accolte in via provvisoria fino alla camera di consiglio dell'11 aprile 2018 con decreto presidenziale pubblicato il 26 marzo 2017.

AGCom, con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori. TIM e gli altri operatori interessati dal decreto presidenziale hanno rinunciato all'istanza cautelare verso la delibera 112/18/CONS. A maggio 2018 TIM ha quindi impugnato il decreto presidenziale AGCom n. 9/18/PRES e la relativa delibera n. 187/18/CONS di ratifica.

A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori debbono restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM, in continuità con le azioni intraprese e le argomentazioni già spese, ha impugnato anche tale delibera.

A settembre 2018 TIM ha impugnato la delibera 297/18/CONS con cui AGCom le ha comminato la sanzione di euro 696.000 per aver continuato ad applicare – in violazione della delibera AGCom 121/17/CONS – una fatturazione e rinnovo quadrisettimanale delle offerte consumer a decorrere dal 16 febbraio 2018 (e fino al 31 marzo 2018).

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e, con ordinanza del 20 dicembre 2018, il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno, fino al 31 marzo 2019.

A novembre 2018 AGCom ha pubblicato la delibera 521/18/CONS, con cui ha comminato a TIM una sanzione di 1.044.000 euro. La sanzione è stata imposta per violazione delle regole di trasparenza e dei diritti di recesso nella modifica delle condizioni contrattuali delle offerte mobili applicate ai clienti dal 8 aprile 2018 a seguito del ripristino della fatturazione mensile. TIM a gennaio 2019 ha impugnato dinnanzi al TAR anche tale delibera. A seguito di una nuova istanza formulata da TIM il Consiglio di Stato, con ordinanza pubblicata il 20 marzo 2019, ha prolungato l'effetto della misura cautelare di sospensione degli effetti del dispositivo della sentenza fino al 21 maggio 2019, in attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza.

Nella camera di consiglio del 21 maggio 2019, preso atto della intervenuta pubblicazione delle motivazioni della sentenza avvenuta il 10 maggio 2019, è stato disposto il differimento della trattazione della domanda cautelare alla camera di consiglio del 4 luglio 2019, per consentire a TIM la finalizzazione dei motivi aggiunti con una nuova istanza cautelare. A seguito di tale udienza, con ordinanza pubblicata il 5 luglio 2019, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di TIM di sospensione dell'esecutività della sentenza del TAR, che quindi è operativa dal 21 maggio 2019. Si attende ad oggi ancora la fissazione dell'udienza per la trattazione del merito del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti nel frattempo presentati da TIM. Il 12 luglio 2019 sono stati pubblicati i dispositivi di sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto gli analoghi appelli proposti da Vodafone, Wind Tre e Fastweb e nel corso del mese di febbraio 2020 sono state pubblicate le sentenze contenenti le motivazioni per gli appelli di Vodafone e Fastweb.

A settembre 2019 TIM ha impugnato dinnanzi al TAR anche la delibera 221/19/CONS con cui la sanzione di cui alla Delibera 499/17/CONS, annullata dal TAR del Lazio, è stata rideterminata in 580.000,00 euro, applicando il massimo edittale previsto dall'art. 98, comma 16 del CCE vigente all'epoca dei fatti.

Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. TIM ha formulato le proprie difese in sede procedimentale e la conclusione del procedimento è attesa entro marzo 2020.

Nel frattempo, a giugno 2019, TIM comunque aveva deciso di offrire ai propri clienti di rete fissa, attivi da prima del 31 marzo 2018 e che sono stati oggetto di fatturazione a 28 giorni, la possibilità di aderire ad una soluzione compensativa, alternativa alla restituzione dei giorni erosi di cui alla delibera AGCom n. 269/18/CONS. Successivamente, da settembre 2019, TIM ha deciso di accogliere anche le richieste di rimborso dei giorni erosi. In entrambi i casi TIM ha provveduto ad informare la clientela con diversi messaggi in fattura, sul web e sulle principali testate giornalistiche. Le iniziative appena descritte sono state comunicate ad AGCom nell'ambito del sopra richiamato procedimento sanzionatorio.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della

rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.

L'Autorità nell'adunanza del 27 giugno 2018 ha preso atto della relazione presentata da TIM in merito all'ottemperanza alla misura cautelare.

Il 17 luglio 2019 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 gennaio 2020.

Nelle risultanze istruttorie (CRI) comunicate da AGCM a TIM, gli Uffici confermano la sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza unica, complessa e continuata tra Telecom, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, con l'agevolazione dell'Associazione di categoria Asstel.

Il 10 ottobre TIM ha depositato la sua memoria finale ed il successivo 15 ottobre si è tenuta l'audizione finale presso AGCM.

Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra Telecom, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325 euro. TIM intende impugnare il provvedimento sanzionatorio.

Procedimento Garante Privacy

Il 23 gennaio 2020 l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha notificato alla Società il provvedimento conclusivo del procedimento avviato nel luglio 2019 a seguito di attività ispettive condotte tra novembre 2018 e febbraio 2019 presso la Società medesima ed alcuni dei suoi partner del canale telesales.

Con il provvedimento – che ha riguardato principalmente le attività di telemarketing, interessando tra l'altro tematiche quali la gestione di alcune App, il programma TIM Party e alcuni casi di data breach – il Garante ha disposto la limitazione definitiva di alcuni trattamenti, impartito prescrizioni e comminato una sanzione pecuniaria di 27.802.949 euro, pari allo 0,2% del fatturato 2018 di TIM S.p.A., indicando che la sanzione sarebbe stata ridotta alla metà nel caso in cui TIM avesse deciso di definire la controversia procedendo al pagamento entro il termine di trenta giorni.

La Società ha pertanto avviato opportune consultazioni con l'Autorità in un clima di piena e fattiva collaborazione, al fine di condividere la corretta interpretazione delle misure organizzative, procedurali e tecnologiche già implementate e di quelle ulteriori da adottare a fronte delle previsioni del provvedimento.

Il 13 febbraio 2020 l'Autorità Garante ha condiviso le interpretazioni prospettate dalla Società, accogliendo altresì la richiesta di TIM di proroga dei termini previsti per l'esecuzione di alcune delle misure correttive.

La Società ha pertanto ritenuto di non impugnare il provvedimento ed ha provveduto al pagamento della sanzione in misura ridotta del 50%.

Contenzioso Vodafone - Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994- 1998

In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti riferiti all'annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore.

Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.

Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone '98 attualmente pendente dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).

Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l'esercizio 1998 l'obbligo imposto a un'impresa di telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all'attuazione del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l'altro, affermato che il Consiglio di Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di un'autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell'UE, quale interpretato dalla Corte nella sua sentenza del 21 febbraio 2008. Il giudizio avente ad oggetto il conguaglio del canone '98 a questo punto proseguirà dinanzi al TAR Lazio che sarà chiamato a decidere tenendo conto della citata sentenza della Corte di Giustizia UE.

Olivetti – Esposizione amianto

Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A.", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A." e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate).

Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni.

Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione nei confronti di TIM.

All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione: 4 imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. La Società ha impugnato le motivazioni della sentenza di primo grado e, prima del giudizio di secondo grado ha sottoscritto accordi transattivi anche con gli ultimi 6 eredi costituiti parte civile. Nel giudizio d'appello, quindi, le uniche parti civili costituite erano enti e associazioni.

Ad aprile 2018 la Corte d'Appello di Torino, in riforma della sentenza di condanna di primo grado, ha assolto tutti gli imputati per tutti i capi di imputazione con la formula più ampia: "perché il fatto non sussiste".

Nelle motivazioni, depositate ad ottobre 2018, la Corte ha riconosciuto l'insussistenza del nesso causale tra le singole condotte ascritte agli imputati e il decesso degli ex lavoratori.

La Procura Generale presso la Corte d'Appello di Torino ha proposto ricorso per Cassazione avverso tale sentenza. Ad ottobre 2019, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando definitivamente la sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte d'Appello di Torino.

Wind Tre

Con atto di citazione dinnanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di aprile 2019, Wind Tre S.p.A. ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 255 milioni di euro, per asserite condotte anticoncorrenziali e abusive attuate negli anni 2014-2018. In particolare, secondo Wind Tre, TIM avrebbe utilizzato illecitamente attraverso la propria divisione commerciale informazioni ottenute nella fornitura delle prestazioni di provisioning e assurance di servizi wholesale convincendo i clienti a tornare in TIM o ad attivare la nuova utenza con TIM; effettuato attività di promozione commerciale in favore di TIM attraverso il proprio personale tecnico in concomitanza degli interventi di riparazione di guasti o di attivazione di utenze Wind Tre; attuato altri comportamenti sleali volti ad ottenere il passaggio a TIM di clienti Wind Tre. A sostegno delle proprie argomentazioni Wind Tre adduce anche alcuni elementi emersi durante l'istruttoria del procedimento AGCM A514. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte e formulando domanda riconvenzionale, fondata su fatti analoghi a quelli dedotti dall'attrice riservandosi di quantificare i danni subiti.

Poste

Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni '90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.

A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, un'altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.

A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma. Con sentenza n. 563 del 25 gennaio 2019, la Corte d'Appello di Roma in sede di rinvio, ribaltando la precedente pronuncia d'appello sfavorevole alla Società, ha confermato la validità del contratto e, con esso, la legittimità della percezione da parte di TIM del corrispettivo già incassato e di cui Poste pretendeva la restituzione. Tale pronuncia è stata impugnata da Poste con ricorso innanzi alla Corte di Cassazione, notificato in data 31 luglio 2019, al quale TIM si è opposta con relativo controricorso.

Fallimento Elinet S.p.A.

La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte. Il giudizio di appello è stato deciso con sentenza del luglio 2019 che con riferimento a TIM ha confermato la piena liceità dei suoi comportamenti e la completa insussistenza di qualsivoglia elemento di direzione e coordinamento. Le curatele fallimentari Elinet S.p.A. e Elitel Telecom S.p.A. hanno proposto ricorso per Cassazione nel mese di gennaio 2020 per ottenere l'annullamento della sentenza di secondo grado. Ia curatela del fallimento Elitel S.r.l. non ha proposto ricorso per Cassazione e quindi la pretesa risarcitoria complessiva si è ridotta a complessivi 244 milioni di euro. TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata.

Procedimento Antitrust PS11379 – azioni di winback nel mobile

Avviato il 26 febbraio 2019 su segnalazione di Iliad, il procedimento ha ad oggetto la presunta scorrettezza delle azioni mobili di winback. Gli aspetti contestati riguardano l'ingannevolezza della comunicazione effettuata verso il target di riferimento e l'aggressività della condotta, in quanto ad avviso dell'Autorità AGCM nelle offerte proposte ai clienti sarebbero presenti servizi pre-attivati. TIM ritiene che la proposizione commerciale delle proprie offerte mobili sia corretta, ma per garantire una sempre migliore trasparenza nei confronti della propria clientela, nel corso del procedimento TIM ha presentato degli impegni principalmente volti a migliorare l'informativa relativamente alle componenti dell'offerta oggetto di contestazione. Nonostante il rigetto degli impegni, a dimostrazione della buona fede e correttezza della propria condotta, TIM ha avviato l'implementazione dei rimedi proposti. Procedimenti sono stati avviati anche nei confronti di altri maggiori operatori. Il procedimento si è concluso in data 20 dicembre 2019 con l'accertamento della scorrettezza delle condotte contestate sanzionando TIM a 4,8 milioni di euro (VO sanzionata per 6 milioni di euro e WIND/3 a 4,3 milioni di euro). Il provvedimento sarà impugnato al TAR.

Procedimento Antitrust IP 312 - inottemperanza Fibra

Il procedimento è iniziato il 18 febbraio 2019 su iniziativa autonoma di AGCM in merito alla presunta inosservanza della disposizione del PS10696 sulle comunicazioni pubblicitarie delle offerte in fibra. Gli aspetti controversi riguardano la mancanza di prove delle informazioni disponibili ai consumatori sulle limitazioni tecniche e geografiche e sul test delle prestazioni. TIM ha definito la sua posizione difensiva anche con la presentazione degli impegni. Il procedimento si è concluso il 1 ° agosto 2019 con una multa di 200 mila euro, considerato che AGCM ha apprezzato i comportamenti correttivi sulla trasparenza messi in atto da TIM. In agosto AGCM ha concluso il procedimento contro gli altri operatori.

Procedimento Antitrust PS11532 – TIM in Nave

Avviato il 4 dicembre 2019 su segnalazione di alcuni consumatori, il procedimento ha ad oggetto il servizio "TIM in Nave" con la contestazione di profili Ingannevolezza sull'informativa al cliente e profili di aggressività . "TIM in Nave" non è un servizio accessorio, ma, in piena compliance con la regolamentazione di settore, una tipologia di tariffazione di roaming che si attiva quando il cliente è sotto la rete di copertura marittima. Sono stati presentati impegni consistenti nel migliorare gli aspetti informativi rendendo quindi il consumatore pienamente consapevole del funzionamento del "TIM in Nave". La chiusura del procedimento è prevista per maggio 2020 ed in caso di accettazione non è prevista alcuna sanzione. Analoghi procedimenti sono stati avviati anche nei confronti di altri maggiori operatori.

Procedimento Antitrust IP 327 - inottemperanza IBAN discrimination

Avviato il 23 dicembre 2019 su attività d'ufficio dell'Autorità, il procedimento ha ad oggetto la presunta inottemperanza al provvedimento del PV4 relativo alla IBAN Discrimination dell'aprile 2019. In particolare AGCM contesta che il processo di domiciliazione sul canale web non è ancora automatizzato e quindi il cliente non è autonomo per gestire tale attività. TIM ha eliminato ogni forma di discriminazione fra le domiciliazioni su banche italiane e banche dell'area SEPA con la completa automazione del processo di domiciliazione da web. La chiusura del procedimento è prevista per aprile 2020. Analoghi procedimenti sono stati avviati anche nei confronti di altri maggiori operatori.

Brasile - arbitrato Opportunity

Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.

Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.

Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.

Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.

Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.

Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il lodo arbitrale avanti alla Corte d'Appello di Parigi.

Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso lodo arbitrale depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.

Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso lodo arbitrale. A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.

Relativamente al procedimento di revisione del lodo ICC, a ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l'udienza di discussione.

B) ALTRE INFORMAZIONI

Telefonia mobile - procedimenti penali

Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.

La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società. Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.

All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.

La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. "per saltum". A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Milano.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.

Vodafone (già TELETU)

E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore TELETU (oggi incorporato in Vodafone) per avere indebitamente trattenuto clienti intenzionati a rientrare in TIM. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.

Altre passività connesse alle cessioni di asset e partecipazioni

Nell'ambito dei contratti di cessione di asset e società il Gruppo TIM ha garantito agli acquirenti, a fronte di passività derivanti principalmente da problematiche in materia legale, fiscale, previdenziale e giuslavoristica, indennizzi normalmente commisurati a una percentuale del prezzo di acquisto.

A fronte delle suddette passività potenziali, complessivamente ammontanti a circa 500 milioni di euro, per i soli casi in cui si è ritenuto probabile un esborso di risorse, risultano accantonati a fondi rischi circa 9 milioni di euro.

Si precisa inoltre che il Gruppo TIM si è impegnato a concedere a fronte della cessione di asset e di partecipazioni ulteriori indennizzi relativi ad alcune specifiche previsioni contrattuali la cui passività potenziale non è attualmente determinabile.

C) IMPEGNI E GARANZIE

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 41 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 5.855 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie sia a fronte di finanziamenti (204 milioni di euro), sia a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (5.651 milioni di euro). In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • il Gruppo TIM ha rilasciato sei fideiussioni a favore del Ministero dello Sviluppo Economico per complessivi 1.922 milioni di euro a fronte del differimento del pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G. Al 31 dicembre 2019 l'impegno residuo è pari a 1.908 milioni di euro;
  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 773 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati;
  • il Gruppo TIM ha rilasciato garanzie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione da parte di TIM e di alcune società del Gruppo – dell'art.4 della legge 28 giugno 2012, n.92, per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse è di 878 milioni di euro, di cui 826 milioni di euro per TIM e 52 milioni di euro per società del Gruppo.

Si ricorda inoltre, la già citata fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Principali fideiussioni relative ai finanziamenti al 31 dicembre 2019

Emittente

(milioni di euro) Importo
(1)
Intesa Sanpaolo 115
Commerzbank 58

(1) Gli importi in tabella sono relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Rete Mobile a Banda Larga e TIM RDI for Broadband Service/B.

Si precisa che la garanzia pari a 58 milioni di euro di Commerzbank relativa al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM RDI for Broadband Service/B, rimborsato a scadenza per 50 milioni di euro, resta valida per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria (7 aprile 2020).

Sono inoltre presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 115 milioni di euro.

D) ATTIVITÀ DATE A GARANZIA DI PASSIVITÀ FINANZIARIE

A fronte di contratti di finanziamento agevolati concessi dalla Banca di Sviluppo Brasiliana BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social) a Tim Celular, ora fusa in TIM S.A., per un controvalore totale di 147 milioni di euro, sono stati rilasciati specifici covenant. Nel caso di mancato rispetto di tali covenant, BNDES avrà facoltà di rivalersi sugli incassi che transitano sui conti correnti della società.

NOTA 26 RICAVI

Diminuiscono, rispetto al 2018, di 966 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Vendite prodotti 1.613 1.538
Prestazioni e servizi 16.327 17.379
Lavori in corso su ordinazione 34 23
Totale 17.974 18.940

I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 1.205 milioni di euro (1.616 milioni di euro nel 2018), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

I ricavi da servizi del 2019 comprendono ricavi da servizi di fonia e dati su reti fissa e mobile per clientela Retail per 9.967 milioni di euro e per altri operatori Wholesale per 2.731 milioni di euro.

Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 27 ALTRI PROVENTI OPERATIVI

Aumentano, rispetto al 2018, di 592 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 59 60
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 50 27
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 33 39
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 20 29
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22
Revisioni di stima e altre rettifiche 36 73
Provento fiscale Business Unit Brasile 685 37
Altri 50 54
Totale 933 341

Comprendono, fra gli altri il provento connesso all'iscrizione, nella Business Unit Brasile, dei crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole dei contenziosi relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS, per i quali la società ha agito in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001. Il beneficio del 2019, pari a 685 milioni di euro, comprende 407 milioni di euro relativi al recupero di imposta e 278 milioni di euro a titolo di rivalutazione di legge.

NOTA 28 ACQUISTI DI MATERIE E SERVIZI

Diminuiscono, rispetto al 2018, di 1.723 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Acquisti di materie prime e merci
(a)
1.396 1.957
Costi per prestazioni di servizi:
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori 1.205 1.616
Costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni 119 171
Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali 1.133 1.134
Spese di pubblicità e promozione 218 236
Consulenze e prestazioni professionali 220 242
Consumi energetici 472 417
Spese di manutenzione 244 221
Costi per altri servizi in outsourcing 403 465
Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela 63 84
Altre spese per servizi 562 658
(b) 4.639 5.244
Costi per godimento di beni di terzi:
Affitti e locazioni 68 607
Canoni per locazioni di circuiti 110 126
Altri costi per godimento beni di terzi 250 252
(c) 428 985
Totale
(a+b+c)
6.463 8.186

Nell'esercizio 2019 i costi per godimento beni di terzi includono canoni di locazione relativi a contratti di breve durata per circa 20 milioni di euro.

NOTA 29 COSTI DEL PERSONALE

Sono pari a 3.077 milioni di euro, in riduzione di 28 milioni di euro rispetto al 2018 e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Costi del personale
Salari e stipendi 1.950 1.994
Oneri sociali 716 738
Altri costi connessi al personale dipendente 143 144
(a) 2.809 2.876
Costi e accantonamenti per lavoro somministrato
(b)
- -
Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative
Oneri per esodi agevolati 9 8
Oneri di ristrutturazione aziendale 256 216
Altri 3 5
(c) 268 229
Totale
(a+b+c)
3.077 3.105

I costi del personale si riferiscono, in prevalenza, alla Business Unit Domestic per 2.753 milioni di euro (2.781 milioni di euro nel 2018) e alla Business Unit Brasile per 323 milioni di euro (317 milioni di euro nel 2018).

Gli "oneri di ristrutturazione aziendale" ammontano a 256 milioni di euro. Gli accantonamenti sono correlati alla rivisitazione di stima e decorrenza delle uscite della Capogruppo previste per l'esercizio 2020 (anche attraverso l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definito da ultimo nell'Accordo sindacale del 26 febbraio 2019) ed agli oneri accantonati per effetto delle uscite in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle degli accordi siglati con le OO.SS. rispettivamente 12 luglio 2019 dalla società Olivetti, il 29 novembre 2019 dalla società H.R. Services e il 18 dicembre 2019 dalla società Telecom Italia Sparkle.

Nel 2018 erano stati iscritti oneri per complessivi 216 milioni di euro.

La consistenza media retribuita dei dipendenti, comprensiva del personale con contratto di lavoro somministrato, è nel 2019 di 51.917 unità (54.423 unità nel 2018). La ripartizione per categorie è la seguente:

(numero unità) 2019 2018
Dirigenti 566 646
Quadri 4.157 4.271
Impiegati 47.188 49.505
Operai 1 1
Organico a payroll 51.912 54.423
Lavoratori con contratto di lavoro somministrato 5 -
Consistenza media retribuita totale 51.917 54.423

Il personale in servizio al 31 dicembre 2019, comprensivo del personale con contratto di lavoro somministrato, è di 55.198 unità (57.901 unità al 31 dicembre 2018) con un decremento di 2.703 unità.

NOTA 30 ALTRI COSTI OPERATIVI

Aumentano, rispetto al 2018, di 366 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 577 518
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 497 189
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 268 286
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 124 125
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 58 73
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 12 12
Altri 89 56
Totale 1.625 1.259
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari 577 518

Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

NOTA 31 ATTIVITÀ REALIZZATE INTERNAMENTE

Diminuiscono, rispetto al 2018, di 33 milioni di euro e sono così composte:

(milioni di euro) 2019 2018
Attività immateriali a vita utile definita 238 248
Attività materiali 299 322
Totale 537 570

Si riferiscono principalmente a costi del lavoro per personale tecnico dedicato alle attività di progettazione, realizzazione e collaudo di infrastrutture ed impianti di rete nonché allo sviluppo software e sviluppo di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi.

NOTA 32 AMMORTAMENTI

Aumentano, rispetto al 2018, di 672 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
attenzione ad altri beni
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita:
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
1.187 1.171
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 486 422
Altre attività immateriali 2 6
(a) 1.675 1.599
Ammortamento delle attività materiali di proprietà:
Fabbricati civili e industriali 38 36
Impianti e macchinari 2.272 2.229
Attrezzature industriali e commerciali 12 14
Altri beni 147 162
(b) 2.469 2.441
Ammortamento delle attività materiali in leasing:
Fabbricati civili e industriali 159
Impianti e macchinari 18
Altri beni 38
(c) 215
Ammortamento dei diritti d'uso su beni di terzi
Immobili 475
Impianti e macchinari 264
Altri beni 44
(d) 783
Totale
(a+b+c+d)
4.927 4.255

Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Attività immateriali a vita utile definita", "Attività materiali" e "Diritti d'uso su beni di terzi".

Per quanto concerne l'analisi degli ammortamenti per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 33 PLUSVALENZE/(MINUSVALENZE) DA REALIZZO DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

Sono così composte:

(milioni di euro) 2019 2018
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti:
Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali,
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
14 13
Plusvalenze da alienazioni di partecipazioni in imprese controllate
(a) 14 13
Minusvalenze da realizzo di attività non correnti:
Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività
immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi
45 14
Minusvalenze da alienazioni di partecipazioni in imprese controllate 18
(b) 63 14
Totale
(a-b)
(49) (1)

La minusvalenza da alienazioni di partecipazioni in imprese consolidate è relativa alla cessione, previa scissione in due distinte entità, della società Persidera S.p.A..

A seguito della cessione di Persidera, che ha generato un incasso pari a 142 milioni di euro, così come richiesto dallo IAS 36 par. 86 è stata effettuata la derecognition del goodwill ad essa associato pari a 68 milioni di euro, con il risultato esposto in tabella.

Si segnala che nel Bilancio Separato tale operazione di cessione ha generato una plusvalenza complessiva pari a circa 8 milioni di euro.

NOTA 34 RIPRISTINI DI VALORE/(SVALUTAZIONI) DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

Sono così composte:

(milioni di euro) 2019 2018
Ripristini di valore di attività non correnti:
delle attività immateriali 4
delle attività materiali
(a) 4
Svalutazioni di attività non correnti:
delle attività immateriali 2.590
delle attività materiali
(b) 2.590
Totale
(a-b)
(2.586)

Le svalutazioni dell'esercizio 2019 sono nulle.

Le svalutazioni nell'esercizio 2018 erano pari a 2.590 milioni di euro e si riferivano alla svalutazione dell'avviamento attribuito a Core Domestic e a International Wholesale.

I ripristini di valore nell'esercizio 2018 erano pari a 4 milioni di euro a seguito di un aggiornamento da parte della Capogruppo della valutazione di alcuni lavori in corso oggetto di precedente svalutazione.

NOTA 35 ALTRI PROVENTI/(ONERI) DA PARTECIPAZIONI

Sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Dividendi da Altre partecipazioni 1 11
Plusvalenze nette su cessione di partecipazioni in imprese collegate e
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
2
Totale 3 11
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari 1 11

Nell'esercizio 2019 la voce è positiva per 3 milioni di euro.

Le plusvalenze su cessione di partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto si riferiscono principalmente alla cessione della partecipazione di TIM S.p.A. in Alfiere S.p.A.

Nell'esercizio 2018 la voce era positiva per 11 milioni di euro e accoglieva principalmente i dividendi distribuiti dalla società Emittenti Titoli a TIM S.p.A..

NOTA 36 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 1.436 milioni di euro (nel 2018 era negativo per 1.348 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 2019 2018
Proventi finanziari 946 1.056
Oneri finanziari (2.382) (2.404)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (1.436) (1.348)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 2019 2018
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (962) (1.012)
Interessi passivi a banche (74) (72)
Interessi passivi ad altri (21) (20)
Oneri finanziari su passività per leasing finanziario (356) (184)
(1.413) (1.288)
Commissioni (67) (70)
Altri oneri finanziari (*) (211) (232)
(278) (302)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 76 52
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti
(*)
26 17
Proventi finanziari diversi 19 55
121 124
Totale interessi/Oneri finanziari netti
(a)
(1.570) (1.466)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi 3 (1)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati 133 114
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge
e relativi sottostanti
9 (3)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (11) 8
Totale altre componenti gestione finanziaria
(b)
134 118
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(a+b)
(1.436) (1.348)
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari netti (1.107) (1.161)
(*) di cui impatto IFRS 9:
(milioni di euro) 2019 2018
Oneri/Proventi da adeguamento riserva da impairment IFRS 9 su attività
finanziarie valutate al FVTOCI
(2) (10)
Reversal riserva impairment IFRS 9 su attività finanziarie valutate al
FVTOCI
8 4

Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni − −

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 2019 2018
Utili su cambi 141 265
Perdite su cambi (138) (266)
Risultato netto sui cambi 3 (1)
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 43 41
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 43 41
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
474 524
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(381) (446)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento
al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge
(componente tasso)
(b) 93 78
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 4 4
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (7) (9)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (3) (5)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) 133 114
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
100 50
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
(91) (53)
Adeguamenti netti al fair value (d) 9 (3)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
1
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
di copertura in fair value hedge
(1)
Adeguamenti netti al fair value (e)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) 9 (3)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 62 48
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (73) (40)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) (11) 8

NOTA 37 UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO

Il risultato dell'esercizio aumenta, rispetto all'esercizio 2018, di 2.394 milioni di euro ed è così analizzabile:

(milioni di euro) 2019 2018
Utile (perdita) dell'esercizio 1.242 (1.152)
Attribuibile a:
Soci della controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 900 (1.411)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 16
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante 916 (1.411)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 326 259
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 326 259

NOTA 38 RISULTATO PER AZIONE

2019 2018
Risultato per azione base
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante 916 (1.411)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio
(euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(66)
(milioni di euro) 850 (1.411)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.067 21.067
Risultato per azione base – Azione ordinaria (euro) 0,04 (0,07)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione base – Azione di risparmio (euro) 0,05 (0,07)
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
900 (1.411)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66)
(milioni di euro) 834 (1.411)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.067 21.067
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) 0,04 (0,07)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) 0,05 (0,07)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro) 16
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.067 21.067
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
2019 2018
Numero medio di azioni ordinarie 15.039.368.195 15.039.368.195
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.067.159.894 21.067.159.894
2019 2018
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante 916 (1.411)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
(*)
41 40
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio
(euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(66)
(milioni di euro) 891 (1.371)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio
(milioni)
22.167 22.167
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria
(euro)
0,04 (0,06)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio
(euro)
0,05 (0,06)
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
900 (1.411)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
(*)
41 40
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66)
(milioni di euro) 875 (1.371)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
22.167 22.167
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro)
0,04 (0,06)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro)
0,05 (0,06)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
16
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
22.167 22.167
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
2019 2018
Numero medio di azioni ordinarie (*) 16.139.213.020 16.139.213.020
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 22.167.004.719 22.167.004.719

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" sono stati rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+41 milioni di euro nel 2019; +40 milioni di euro nel 2018).

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2019 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 31 dicembre 2019:

n. Azioni massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Stock Option 2014-2016
133.042 73 80 1,15
343.069 189 158 1,01
893.617 492 393 0,99
13.497.406 7.423 5.264 0,94
Stock Options 14.867.134 8.177 5.895
Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni
ordinarie) (*)
1.082.485.386 2.000.000 n.d. n.d.
Prestiti obbligazionari 2.000.000
Totale 2.008.177

(*) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 39 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

A) INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

L'informativa per settore è esposta sulla base dei seguenti settori operativi:

  • Domestic
  • Brasile
  • Altre attività

Conto economico separato consolidato per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
Elisioni
Totale consolidato
2019 2018 2019 2018 2019 2018 2019 2018 2019 2018
Ricavi da terzi 14.039 14.998 3.935 3.942 17.974 18.940
Ricavi infragruppo 39 33 2 1 (41) (34)
Ricavi di settore 14.078 15.031 3.937 3.943 (41) (34) 17.974 18.940
Altri proventi operativi 225 273 708 69 (1) 933 341
Totale ricavi e proventi operativi 14.303 15.304 4.645 4.012 (41) (35) 18.907 19.281
Acquisti di materie e servizi (5.042) (6.360) (1.450) (1.846) (6) (7) 35 27 (6.463) (8.186)
Costi del personale (2.753) (2.781) (323) (317) (1) (6) (1) (3.077) (3.105)
di cui: accantonamento TFR (7) (1) (7) (1)
Altri costi operativi (1.099) (763) (523) (491) (2) (6) (1) 1 (1.625) (1.259)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(825) (501) (249) (208) 1 (1.074) (708)
Variazione delle rimanenze (132) 88 5 14 (1) (128) 102
Attività realizzate internamente 431 467 97 95 9 8 537 570
EBITDA 5.708 5.955 2.451 1.467 (9) (19) 1 8.151 7.403
Ammortamenti (3.761) (3.340) (1.165) (915) (1) (4.927) (4.255)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività
non correnti
(60) (13) 11 12 (49) (1)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
(2.586) (2.586)
EBIT 1.887 16 1.297 564 (10) (19) 1 3.175 561
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo
del patrimonio netto
(3) (1) (3) (1)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 3 11
Proventi finanziari 1.056
Oneri finanziari (2.404)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento (777)
Imposte sul reddito (375)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (1.152)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio (1.152)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 916 (1.411)
Partecipazioni di minoranza 326 259

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
Elisioni
Totale consolidato
2019 2018 2019 2018 2019 2018 2019 2018 2019 2018
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 1.436 1.358 177 180 1.613 1.538
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo
Totale ricavi da Vendite prodotti 1.436 1.358 177 180 1.613 1.538
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 12.569 13.617 3.758 3.762 16.327 17.379
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 39 33 2 1 (41) (34)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 12.608 13.650 3.760 3.763 (41) (34) 16.327 17.379
Ricavi da Lavori in corso su ordinazione-terzi 34 23 34 23
Ricavi da Lavori in corso su ordinazione
infragruppo
Totale ricavi da Lavori in corso su ordinazione 34 23 34 23
Totale Ricavi da terzi 14.039 14.998 3.935 3.942 17.974 18.940
Totale Ricavi infragruppo 39 33 2 1 (41) (34)
Totale ricavi di settore 14.078 15.031 3.937 3.943 (41) (34) 17.974 18.940

Acquisti di Attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
2019 2018 2019 2018 2019 2018 2019 2018 2019 2018
Acquisti di attività immateriali 871 3.385 193 262 1.064 3.647
Acquisti di attività materiali 1.964 2.194 680 637 2.644 2.831
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 800 416 1.216
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
3.635 5.579 1.289 899 4.924 6.478
di cui: investimenti industriali 2.912 5.518 872 890 3.784 6.408
di cui: incrementi di contratti di diritti
d'uso su beni di terzi/ leasing
finanziari
723 61 417 9 1.140 70

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018
Organici 45.496 48.200 9.689 9.658 13 43 55.198 57.901

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018
Attività operative non correnti 45.342 48.056 7.498 6.037 1 3 (1) (1) 52.840 54.095
Attività operative correnti 3.964 4.233 1.166 874 6 5 (19) (17) 5.117 5.095
Totale Attività operative 49.306 52.289 8.664 6.911 7 8 (20) (18) 57.957 59.190
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio
netto
11 16 11 16
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute
Attività non allocate 6.413
Totale Attività 70.104 65.619
Totale Passività operative 10.645 10.732 1.739 1.885 38 48 (96) (69) 12.326 12.596
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 805
Passività non allocate 34.347 31.276
Patrimonio netto 22.626 21.747
Totale Patrimonio netto e passività 70.104 65.619

B) INFORMATIVA PER AREA GEOGRAFICA

Ricavi Attività operative non correnti
(milioni di euro) Ripartizione in base alla localizzazione
delle attività
Ripartizione in base alla localizzazione
dei clienti
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
2019 2018 2019 2018 31.12. 2019 31.12. 2018
Italia (a) 13.815 14.711 13.178 13.839 45.066 47.795
Estero (b) 4.159 4.229 4.796 5.101 7.774 6.300
Totale (a+b) 17.974 18.940 17.974 18.940 52.840 54.095

C) INFORMAZIONI IN MERITO AI PRINCIPALI CLIENTI

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 40 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo per l'esercizio 2019 e 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO 2019

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti correlate
(*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza % sulla
voce di bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 17.974 2 2 4 0,0
Acquisti di materie e servizi 6.463 6 141 147 2,3
Costi del personale 3.077 76 20 96 3,1

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO 2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti correlate
(*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza % sulla
voce di bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 18.940 2 3 5 0,0
Acquisti di materie e servizi 8.186 5 157 162 2,0
Costi del personale 3.105 78 14 92 3,0
Proventi finanziari 1.056 8 8 0,8
Oneri finanziari 2.404 3 6 9 0,4

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2019

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Passività finanziarie non correnti per
contratti di locazione passiva
4.576 1 1 0,0
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
4.857 2 6 8 0,2
Debiti vari e altre passività non
correnti
3.214 1 1 0,0
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
7.218 4 34 23 61 0,8

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.706 3 19 22 0,5
Debiti vari e altre passività
non correnti
3.297 1 1 0,0
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
6.901 3 46 24 73 1,1

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con

responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo per l'esercizio 2019 e 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 2019

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
4.924 2 2 0,0

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
6.478 3 3 0,0

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

OPERAZIONI VERSO SOCIETÀ COLLEGATE, CONTROLLATE DI COLLEGATE E JOINT VENTURES

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro)
2019 2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Asscom S.r.l. 1 1 Intermediazione assicurativa.
NordCom S.p.A. 1 1 Servizi di fonia fissa e mobile, apparati, collegamenti
rete dati ed outsourcing.
Totale ricavi 2 2
Acquisti di materie e servizi
W.A.Y. S.r.l. 5 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi evolutivi della piattaforma
software CCS dedicata al servizio Company Car
Sharing di TIM.
Altre minori 1 1
Totale acquisti di materie e servizi 6 5
Oneri finanziari 3 Svalutazione del credito finanziario verso Alfiere.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE - FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Crediti commerciali e vari
Alfiere S.p.A. 1 Contratti di project management, di service
amministrativo-societario-compliance e riaddebiti vari.
W.A.Y. S.r.l. 2 1 Costi differiti per fornitura di piattaforme
personalizzate, offerte applicativi e servizi di fonia fissa
e mobile.
Altre minori 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
2 3
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Movenda S.p.A. 1 1 Fornitura e certificazione SIM-card, sistemi software.
W.A.Y. S.r.l. 2 1 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi evolutivi della piattaforma
software CCS dedicata al servizio Company Car
Sharing di TIM.
Altre minori 1 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti 4 3

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 2019 2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Movenda S.p.A. 1 2 Fornitura e sviluppi sistemi software.
Altre minori 1 1
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
2 3

Il finanziamento soci pari a 11 milioni di euro (integralmente svalutato) e i crediti commerciali pari a 1 milione di euro verso la joint venture Alfiere S.p.A., presenti al 31 dicembre 2018, sono stati totalmente utilizzati a copertura delle perdite dell'esercizio 2018. In data 24 giugno 2019 è stata perfezionata la cessione a CDP Immobiliare S.r.l. delle 4.625 azioni ordinarie di Alfiere S.p.A., pari al 50% del capitale sociale, possedute da TIM S.p.A.; contestualmente è stata estinta da TIM la garanzia prestata nell'interesse della stessa.

OPERAZIONI VERSO ALTRE PARTI CORRELATE (SIA PER IL TRAMITE DI AMMINISTRATORI, SINDACI E DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA, SIA IN QUANTO PARTECIPANTI AI PATTI PARASOCIALI AI SENSI DELL'ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene (per effetto delle delibere del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 3 maggio e del 1° giugno 2017);
  • Società correlate per il tramite di Amministratori nominati il 4 maggio 2018;
  • Società correlate per il tramite di Amministratori cessati al 4 maggio 2018.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

(milioni di euro)
2019 2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Altri Amministratori o per il tramite di 1 1 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati.
Gruppo Havas 1 Servizi di fonia fissa e mobile.
Gruppo Mediobanca 1 Servizi di fonia, commercializzazione apparati servizi di
rete dati e accessi internet.
Altre minori 1
Totale ricavi 2 3
Acquisti di materie e servizi
Altri Amministratori o per il tramite di 2 Riconoscimento quote da riversare relative a servizi
telefonici.
Gruppo Havas 137 146 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 4 9 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Totale acquisti di materie e servizi 141 157
Proventi finanziari 8 Conti correnti, depositi bancari e derivati di copertura
verso il gruppo Mediobanca.
Oneri finanziari 6 Term Loan Facility, Revolving Credit Facility e derivati
di copertura verso il gruppo Mediobanca.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Passività derivanti da iscrizione di diritti d'uso per
contratti di locazione passiva a seguito dell'adozione
dell'IFRS 16 verso Altri Amministratori o per il tramite
Passività finanziarie non correnti 1 di.
(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali e vari
Altri Amministratori o per il tramite di 1 1 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati.
Gruppo Havas 4 17 Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Gruppo Vivendi 1 Servizio TIM Show 2018 e diritti serie TV.
Altre minori 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
6 19
Debiti vari e altre passività non
correnti
1 1 Risconti passivi per vendita IRU verso il gruppo Vivendi.
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Havas 33 44 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 1 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
34 46

OPERAZIONI VERSO FONDI PENSIONE

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro)
2019 2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 7 8
Telemaco 65 66
Altri fondi pensione 4 4
Totale costi del personale 76 78

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir 3 3
Telemaco 20 21
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
23 24

COMPENSI A DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA

Nell'esercizio 2019, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 20,0 milioni di euro (14,0 milioni di euro nell'esercizio 2018) suddivisi come segue:

(milioni di euro)

2019 2018
Compensi a breve termine 11,9 (1) 6,8 (4)
Compensi a lungo termine 0,3 (2) 0,6
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 5,6 (3) 5,6 (5)
Pagamenti in azioni (*) 2,2 1,0 (6)
20,0 14,0

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive 2018 e Piani delle società controllate).

  • (1) di cui 1,2 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
  • (2) di cui 0,3 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
  • (3) di cui 1,0 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
  • (4) di cui 1,1 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
  • (5) di cui 2,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
  • (6) di cui 0,2 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate.

I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso. Nell'esercizio 2018, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2017 pari a – 1,25 milioni di euro.

I compensi a lungo termine, nell'esercizio 2019, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2018 pari a – 0,5 milioni di euro.

Le indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro, dell'esercizio 2019, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2018 pari a 0,2 milioni di euro.

I pagamenti in azioni, nell'esercizio 2019, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2018 del Piano di LTI 2018/2020 per – 0,4 milioni di euro.

Nell'esercizio 2019, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche, sono stati pari a 141.000 euro (119.000 euro nell'esercizio 2018).

Nell'esercizio 2019 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:

Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Sami Foguel (1)
Pietro Labriola Diretor Presidente Tim Participações S.A.
(2)
Stefano Azzi (3) Chief Consumer Officer
Mario Di Mauro (4) Responsabile Innovation and Customer Experience
Lorenzo Forina (3) Chief Business & Top Clients Officer
(5) Chief Revenue Officer
Michele Gamberini (6) Chief Technology & Information Officer
Stefano Grassi (7) Responsabile Security
Riccardo Meloni (8)
Luciano Sale Responsabile Human Resources, Organization & Real Estate
(9)
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia (7) Chief Regulatory Affairs & Wholesale Market Officer
Carlo Nardello (10) Chief Strategy, Customer Experience & Transformation Officer
Agostino Nuzzolo Responsabile Legal and Tax
Piergiorgio Peluso (11)
Giovanni Ronca Chief Financial Officer
(12)
Elisabetta Romano (13) Chief Technology and Innovation Officer
(6) Chief Innovation & Partnership Officer
Anna Spinelli (14)
Federico Rigoni Responsabile Procurement
(15)
Stefano Siragusa Chief Operations Officer
(1) fino al 2 aprile 2019; (8) fino al 4 febbraio 2019;
(2) dal 3 aprile 2019; (9) dal 5 febbraio 2019;

(3) fino al 17 gennaio 2019; (10) dal 22 febbraio 2019

(4) fino al 28 febbraio 2019; in data 8 marzo 2019 la Funzione (11) Innovation & Customer Experience è stata superata; (12)

(5) dal 18 gennaio 2019;

(6) dal 12 novembre 2019;

(7) dal 27 giugno 2019;

  • (9) dal 5 febbraio 2019;
  • fino al 2 giugno 2019;
  • dal 3 giugno 2019;
  • (13) fino all'11 novembre 2019;.
  • (14) fino al 31 marzo 2019;
    • (15) dal 1° aprile 2019.

NOTA 41 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2019 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo. E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2019.

DESCRIZIONE DEI PIANI DI STOCK OPTION

Piano di Stock Option 2014-2016 di TIM S.p.A.

Il Piano di Stock Option 2014-2016 avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della Società del 26 giugno 2014 ha avuto l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine; era destinato all'allora Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo TIM.

Per la descrizione del Piano si rimanda al Bilancio al 31 dicembre 2017.

A valle dell'approvazione dei dati di Bilancio del 2016 a cura del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017, ha avuto inizio il periodo di esercizio triennale (24 marzo 2017- 24 marzo 2020).

Sulla base dei dati di consuntivo approvati il numero di opzioni esercitabili è risultato pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target.

Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo al 31 dicembre 2019:

  • n° 133.042 azioni al prezzo unitario di 1,15 euro;
  • n° 343.069 azioni al prezzo unitario di 1,01 euro;
  • n° 893.617 azioni al prezzo unitario di 0,99 euro;
  • n° 13.497.406 azioni al prezzo unitario di 0,94 euro.

Piani di Stock Option di Tim Participações S.A.

▪ Piano 2011-2013

Il 5 agosto 2011, è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. L'esercizio delle opzioni è subordinato al raggiungimento simultaneo di due obiettivi di performance:

  • performance assoluta: crescita del valore dell'azione Tim Participações S.A.;
  • performance relativa: performance del prezzo dell'azione Tim Participações S.A. rispetto a un indice di benchmark composto principalmente da aziende del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media.

Le performance si riferiscono al triennio 2011-2013, con rilevazione nel mese di luglio e agosto di ogni anno. Il periodo di vesting è di 3 anni (33% nel primo anno, 66% nel secondo anno e il saldo nel terzo anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti, o in qualsiasi altra forma.

• Anno 2011

Agli assegnatari delle opzioni era stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 2.833.596 azioni. Nel mese di agosto 2017 sono scaduti i termini di esercizio; il piano è pertanto concluso.

• Anno 2012

Il 5 settembre 2012 sono state concesse opzioni corrispondenti al diritto di acquisto di 2.661.752 azioni. Nel mese di settembre 2018 sono scaduti i termini di esercizio; le 194.756 opzioni pendenti sono state annullate e il piano è pertanto concluso.

• Anno 2013

Il 30 luglio 2013, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.072.418 azioni. Nel mese di luglio 2019 sono scaduti i termini di esercizio, le 543.583 opzioni pendenti sono state annullate e il piano è pertanto concluso.

▪ Piano 2014-2016

Il 10 aprile 2014 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate.

L'esercizio delle opzioni non è condizionato al raggiungimento di obiettivi specifici di performance, ma il prezzo di esercizio è rivisto al rialzo o al ribasso in relazione alla performance delle azioni Tim Participações S.A. in un ranking di Total Shareholder Return, dove sono comparate, durante ogni anno di vigenza del piano, le imprese del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media. Nel caso in cui, nei 30 giorni antecedenti il 29 settembre di ogni anno, la performance delle azioni Tim Participações S.A. si collochi all'ultimo posto di detto ranking il partecipante perde il diritto al 25% delle opzioni in corso di maturazione in quel momento.

Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma.

• Anno 2014

Il 29 settembre 2014, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 1.687.686 azioni.

Nel 2019 sono state esercitate 32.511 opzioni e ne sono scadute 121.175 a causa di alcune cessazioni, per un totale di 1.249.465 opzioni scadute e 59.935 opzioni esercitate.

Nella prima e seconda tranche di esercizio è stata valutata a 13,8652 reais, con un aumento del 3,33% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

Nell' ultima tranche, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 13,4184 reais.

A fine dicembre 2019 rimangono valide 378.286 opzioni.

• Anno 2015

Il 16 ottobre 2015, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.355.229 azioni.

Nel 2019 sono state esercitate 159.675 opzioni, per un totale di 1.646.080 opzioni scadute e 1.576.301 opzioni esercitate.

La prima tranche di esercizio è stata valutata a 8,7341 reais, con un aumento del 3,33% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

Nella seconda tranche, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 8,4526 reais.

Nell' ultima tranche, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 7,6074 reais, con uno sconto del 10% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

A fine dicembre 2019 rimangono valide 132.848 opzioni.

• Anno 2016

L'8 novembre 2016, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.922.204 azioni.

Nel mese di dicembre 2019 sono state esercitate 476.182 opzioni, per un totale di 1.727.424 opzioni scadute e 1.775.440 opzioni esercitate. Nella prima e terza tranche di esercizio è stata valutata a 7,6928 reais, con uno sconto del 5% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

Nella seconda tranche, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 7,2879 reais, con uno sconto del 10% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.

A fine dicembre 2019 rimangono valide 419.340 opzioni.

DESCRIZIONE DEGLI ALTRI PIANI RETRIBUTIVI

TIM S.p.A - Long Term Incentive Plan 2018-2020

Il Piano, approvato dall'Assemblea degli Azionisti di Telecom Italia S.p.A. del 24 aprile 2018, prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie di Telecom Italia S.p.A. in funzione del raggiungimento di due condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020:

  • performance media relativa dell'azione ordinaria TIM rispetto alla performance media di mercato di un peer basket, nei trimestri precedenti l'inizio e il fine periodo (peso 70%). Il peer basket è costituito dalle seguenti Società: Deutsche Telekom AG, Vodafone Group PLC, Telefonica SA, Orange SA, BT Group PLC, Telenor ASA, Swisscom AG, Telia Co AB, Koninklijke KPN NV, Proximus SADP, Elisa OYJ;
  • equity free cash flow cumulato nel triennio 2018-2020 (peso 30%). Questo parametro è legato alla generazione di cassa, inteso come flusso di cassa netto prima del dividendo e dell'investimento in frequenze. Rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, l'impatto dello IAS 17 (leasing finanziario) e l'investimento in frequenze e non include l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni (M&A).

Il Piano ha due tranche di assegnazione: la prima è riservata all'Amministratore Delegato ed ha un numero massimo di azioni al servizio pari a 30.000.000; la seconda è rivolta ad una parte selezionata del management del Gruppo (con un numero massimo di azioni al servizio pari a 55.000.000).

A valle dell'assegnazione, la totalità delle azioni sarà soggetta per due anni alla clausola di lock up.

Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, che ne ha deliberato l'avvio.

TIM S.p.A. - Special Award 2016 – 2019

Per quanto riguarda la descrizione dello Special Award 2016-2019, lanciato nel 2016, si rimanda al Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2017.

Al 31 dicembre 2019 i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, destinatari di tale bonus, sono assegnatari di un valore complessivo pari a 250.000 euro (rappresentato per 200.000 euro da n. 256.410 azioni ordinarie TIM S.p.A.). La liquidazione è prevista successivamente all'approvazione del Bilancio per l'esercizio 2019.

Tim Participações S.A. – Piano 2018-2020

Il 19 aprile 2018 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. Il piano si propone di remunerare i partecipanti con azioni emesse dalla società, soggette a determinate condizioni temporali e/o di performance (al raggiungimento di obiettivi specifici).

Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno) e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. La quota delle azioni legate alla performance (70%) è concessa in misura di 1/3 per anno, se viene raggiunta la performance definita; la restante quota delle azioni (30%) è concessa dopo 3 anni dall'assegnazione.

Il piano - oltre a prevedere il trasferimento delle azioni - prevede anche la possibilità di realizzare il pagamento del valore equivalente in cash.

• Anno 2018

Il 20 aprile 2018, agli assegnatari è stato concesso il diritto di ottenere un totale complessivo di 849.932 azioni.

Nel 2019 sono state assegnate 115.949 azioni e sono state cancellate 97.228 (per alcune cessazioni), su un totale di 480.646 azioni scadute. A fine dicembre 2019 rimangono valide 253.337 azioni.

La prima assegnazione è stata valutata con una correzione del numero di azioni al 122,46%.

• Anno 2019

Il 30 luglio 2019, agli assegnatari è stato concesso il diritto di ottenere un totale complessivo di 930.662 azioni.

Al 31 dicembre 2019, non è ancora terminato il primo periodo di vesting. Tuttavia, 33.418 azioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. A fine dicembre 2019 rimangono valide 897.244 azioni.

INWIT S.p.A. - Long Term Incentive 2018-2020

In data 13 aprile 2018, l'Assemblea degli Azionisti di INWIT S.p.A., ha approvato il Long Term Incentive Plan 2018 – 2020 (il "Piano") e ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione a procedere all'acquisto e alla disposizione di azioni della Società, in una o più volte e per un periodo di diciotto mesi dalla data della delibera assembleare, al servizio della realizzazione del predetto piano di incentivazione azionaria. Gli acquisti avranno ad oggetto un massimo di n. 400.000 di azioni ordinarie della Società, rappresentative dello 0,07% circa del capitale sociale di INWIT.

Il Piano intende incentivare i Beneficiari al conseguimento degli obiettivi strategici dell'Azienda, quali risultanti dal piano industriale comunicato al mercato, allineando gli interessi del management titolare di posizioni organizzative ritenute determinanti ai fini del business aziendale agli interessi dei soci INWIT, in termini di crescita di valore dell'azione nel medio-lungo termine.

Il Piano prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni in funzione del raggiungimento di due condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del bilancio della Società al 31 dicembre 2020:

  • Total Shareholder Return relativo di INWIT (peso 60%). Il parametro misura il posizionamento del TSR di INWIT, nella graduatoria dei TSR delle TowerCo italiane ed estere ("peer group");
  • Recurring Free Cash Flow cumulato nel triennio 2018-2020 (peso 40%). Indica il flusso di cassa generato dalla gestione operativa al netto degli investimenti per la manutenzione delle infrastrutture ed al netto degli oneri finanziari. Non vengono inclusi invece gli investimenti di sviluppo.

Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 23 luglio 2018.

Il Piano, il cui avvio è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2018, ha avuto due tranche di assegnazione: la prima in data 6 novembre 2018 e la seconda in data 28 gennaio 2019.

In data 15 novembre 2018 si è concluso l'acquisto di 222.118 azioni proprie attraverso Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A. che rappresentano lo 0,037% del capitale sociale messa in atto da INWIT per provvista al servizio del Long Term Incentive Plan 2018-2020.

Le azioni sono depositate su un conto titoli intrattenuto da INWIT S.p.A. presso Intesa Sanpaolo S.p.A..

MODALITÀ DI VALUTAZIONE AL FAIR VALUE DELLE OPZIONI E DIRITTI ASSEGNATI

Parametri utilizzati per la determinazione del fair value – Piano LTI 2018-2020 TIM S.p.A.

Piani/Parametri Prezzo
esercizio
(euro)
Valore normale
(euro)
(1)
Volatilità
(2)
Durata Dividendi
attesi
(euro)
Tasso di interesse
senza rischio
(3)
Piano LTI 2018 – 2020 – componente
equity
- 0,63 n.a. 3 anni _ -0,552% a 3
anni
Piano LTI 2018 – 2020 – componente
equity (assegnazione biennale CEO)
- 0,51 n.a. 2 anni _ -0,594% a 2
anni
Piano LTI 2018 – 2020 – componente
equity (assegnazioni biennali)
- 0,48 n.a. 2 anni _ -0,569% a 2
anni
Piano LTI 2018 – 2020 – componente
equity (assegnazioni biennali)
- 0,48 n.a. 2 anni _ -0,570% a 2
anni

(1) Media aritmetica dei prezzi ufficiali delle Azioni rilevati a partire dal giorno di borsa aperta precedente quello di assegnazione sino al trentesimo giorno di calendario ordinario precedente (entrambi inclusi) sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., calcolata utilizzando come divisore soltanto i giorni cui si riferiscono le quotazioni prese a base del calcolo, con troncamento al secondo decimale.

(2) In funzione degli obiettivi di performance del piano sono stati considerati i valori di volatilità del titolo TIM e, ove del caso, dei titoli delle società delle principali società del settore delle telecomunicazioni "peer basket".

(3) Il tasso di interesse privo di rischio fa riferimento al tasso dei titoli governativi della Repubblica Federale di Germania (benchmark di mercato per le operazioni in euro) con scadenza coerente al periodo di riferimento alla data di valutazione.

Parametri utilizzati per le assegnazioni di Tim Participações S.A.

Piani/Parametri Prezzo
esercizio
(reais)
Valore normale
(reais)
Volatilità Durata Dividendi
attesi
(reais)
Tasso di interesse
senza rischio
Piano stock option 2011 8,84 51,73% 6 anni - 11,94% annuo
Piano stock option 2012 8,96 50,46% 6 anni - 8,89% annuo
Piano stock option 2013 8,13 48,45% 6 anni - 10,66% annuo
Piano stock option 2014 13,42 44,60% 6 anni - 10,66% annuo
Piano stock option 2015 8,45 35,50% 6 anni - 16,10% annuo
Piano stock option 2016 8,10 36,70% 6 anni - 11,73% annuo
Piano 2018-2020: stock grant 2018 - 14,41 - 3 anni - NA
Piano 2018-2020: stock grant 2019 - 11,28 - 3 anni - NA

Parametri utilizzati per la determinazione del fair value – INWIT S.p.A.

Piani/Parametri Prezzo
esercizio
(euro)
Valore
normale(1)
(euro)
Volatilità Durata Dividendi
attesi
(euro)
Tasso di interesse
LTI INWIT 2018-2020 - 6,208 n.a. 3 anni 0,19 -0,1% annuale

(1) Media aritmetica dei prezzi ufficiali delle azioni ordinarie INWIT S.p.A. rilevati sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. nei 30 giorni di calendario antecedenti la data del Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2018 (6 ottobre 2018 – 5 novembre 2018).

Effetti sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale - finanziaria

I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale sono rilevati al fair value (fatto salvo il Piano 2018 di Tim Participações) che rappresenta il costo di tali strumenti alla data di assegnazione ed è rilevato a conto economico separato tra i "costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione (vesting period) con contropartita una riserva di patrimonio netto ("Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto"). La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value (fatto salvo il Piano 2018 di TIM Participações).

I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale non hanno impatti significativi né sul risultato economico né sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2019 del Gruppo TIM.

NOTA 42 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti dell'esercizio 2019. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) dell'esercizio sono espressi al netto degli impatti fiscali.

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
dell'esercizio
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
Valore di bilancio (a) 22.626 1.242 28.246 1.581
Ricavi - Rettifiche esercizi precedenti (15) (15)
Altri proventi - Effetto recupero fiscale BU Brasile e recupero
costi operativi BU Domestic
473 473
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e
allo sviluppo di progetti non ricorrenti
(15) (15) 14 (14)
Costo del personale - Oneri connessi a processi di
riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(202) (202) 268 (268)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e
sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad
essi correlati, oneri connessi a vertenze con personale ex
dipendente e passività con clienti e/o fornitori
(368) (368) 13 (13)
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti (18) (18) (146) 125
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 6 6 (3) 3
Altri oneri finanziari (23) (23)
Totale effetti non ricorrenti (b) (162) (162) 146 (167)
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate (c) 16 16 (16) 16
Valore figurativo di bilancio (a-b-c) 22.772 1.388 28.116 1.732

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:

2019 2018
Ricavi:
Rettifiche ricavi esercizi precedenti (15) (62)
Altri proventi:
Effetto recupero fiscale BU Brasile e recupero costi operativi BU Domestic 706 37
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (21) (15)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (282) (233)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (459) (135)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(71) (408)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti:
Cessione Persidera S.p.A. (BU Domestic) (18)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti:
Svalutazione dell'Avviamento attribuito alla CGU Core Domestic e alla CGU International
Wholesale
(2.590)
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (89) (2.998)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Plusvalenze nette su cessione di partecipazioni in imprese collegate e joint ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
1
Proventi finanziari:
Altri proventi finanziari 45
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (34) (38)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(122) (2.991)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti (40) 71
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate 16
Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio (146) (2.920)

NOTA 43 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell'esercizio 2019 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 44 ALTRE INFORMAZIONI

A) TASSI DI CAMBIO UTILIZZATI PER LA CONVERSIONE DEI BILANCI DELLE IMPRESE ESTERE(*)

Cambi di fine esercizio Cambi medi dell'esercizio
(poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro) 31.12.2019 31.12.2018 2018
Europa
BGN Lev Bulgaro 1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
CZK Corona ceca 25,40800 25,72400 25,66928 25,64653
CHF Franco svizzero 1,08540 1,12690 1,11263 1,15517
TRY Lira turca 6,68430 6,05880 6,36122 5,69649
GBP Lira sterlina 0,85080 0,89453 0,87750 0,88474
RON Leu Romania 4,78300 4,66350 4,74547 4,65399
RUB Rublo Russo 69,95600 79,71500 72,45046 74,03808
Nord America
USD Dollaro USA 1,12340 1,14500 1,11954 1,18121
America Latina
VES
Bolivar venezuelano - Soberano
52.308,38000 729,80267 14.692,87000 (**)139,15438
BOB Boliviano 7,76270 7,91200 7,73599 8,16218
PEN
Nuevo sol peruviano
3,72550 3,86300 3,73612 3,87979
ARS Peso argentino 67,27490 43,15930 53,80911 32,85850
CLP Peso cileno 844,86000 794,37000 786,86284 756,93992
COP Peso colombiano 3.688,66000 3.721,81000 3.673,62602 3.488,43046
BRL Real brasiliano 4,52808 4,43664 4,41422 4,30628
Altri paesi
ILS Shekel israeliano 3,88450 4,29720 3,99076 4,24360
NGN Nigerian Naira 344,32200 350,94300 343,07080 360,98553

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.

(**) In data 20 agosto 2018, la Banca Centrale Venezuelana ha introdotto una nuova valuta (Bolivar Soberano, VES) in sostituzione della precedente (Bolivar Fuerte, VEF).

B) RICERCA E SVILUPPO

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

2019 2018
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell'esercizio 55 44
Costi di sviluppo capitalizzati 1.111 1.168
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 1.166 1.212

La diminuzione rilevata nell'esercizio 2019 è da ricondurre principalmente al completamento delle attività di ingegneria e di diffusione e sviluppo condotte sulle reti LTE e NGAN, ormai giunte a maturazione, parzialmente compensato da maggiori attività implementative connesse alla rete 5G di nuova generazione da parte della Capogruppo.

Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato dell'esercizio 2019 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo di 922 milioni di euro. Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione sulla gestione (Sezione "Ricerca e Sviluppo").

C) LEASING ATTIVI

Il Gruppo TIM ha stipulato contratti di leasing su terreni e fabbricati per uso ufficio e industriale, siti infrastrutturali per la rete mobile e infrastrutture di rete; al 31 dicembre 2019 l'ammontare dei canoni a valore nominale ancora da incassare è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019
Entro l'esercizio successivo 147
Dal 1° al 2° esercizio successivo 113
Dal 2° al 3° esercizio successivo 87
Dal 3° al 4° esercizio successivo 59
Dal 4° al 5° esercizio successivo 46
Oltre il 5° esercizio successivo 76
Totale 528

Per ulteriori dettagli sull'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 si rimanda alla Nota "Principi Contabili".

D) EROGAZIONI PUBBLICHE

La legge n.124/2017 prevede l'obbligo di fornire informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e a vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da pubbliche amministrazioni italiane. A tale proposito, si evidenziano nella tabella seguente le erogazioni incassate dal Gruppo TIM nel corso degli esercizi 2019 e 2018:

Ente erogante settore di intervento Incasso 2019
(milioni di euro)
Incasso 2018
(milioni di euro)
Fondimpresa/Fondigirenti formazione 4 6
Infratel realizzazione infrastrutture per Banda Ultra Larga 28 106
MIUR progetti di ricerca ed efficienza energetica 2 1
Altri (*) - 3
Totale 34 116

(*) MiSE; MEF; Regione Lazio; Regione Piemonte; Regione Veneto; Provincia Autonoma di Trento.

E) COMPENSI AMMINISTRATORI E SINDACI

I compensi complessivamente spettanti per l'esercizio 2019 agli Amministratori e ai Sindaci di TIM S.p.A., per lo svolgimento di tali funzioni nella Capogruppo e in altre imprese consolidate, ammontano a 8,7 milioni di euro per gli Amministratori e a 0,5 milioni di euro per i Sindaci. Con riferimento ai compensi spettanti agli Amministratori si segnala che l'importo è determinato conteggiando i soli compensi per incarichi societari (in primis quelli ex art. 2389 c.c. 1° e 3° comma) senza includere quindi le somme relative agli eventuali rapporti di lavoro dipendente con società del Gruppo e ai benefici non monetari; per una descrizione completa e dettagliata dei compensi corrisposti agli Amministratori si fa rinvio a quanto esposto nella Relazione sulla Remunerazione, disponibile presso la sede della Società e sul sito internet www.telecomitalia.com/assemblea.

F) PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI CORRISPETTIVI ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE E ALLE ALTRE ENTITÀ APPARTENENTI ALLA SUA RETE

Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a EY S.p.A. e alle altre entità della rete EY per la revisione dei bilanci 2019, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2019 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi alle società del Gruppo TIM da EY S.p.A. e dalle altre entità appartenenti alla rete EY. Vengono qui incluse anche le spese vive, sostenute nel 2019, relativamente a detti servizi.

EY S.p.A. Altre entità della rete EY
(euro) TIM
S.p.A.
Società
controllate
Gruppo
TIM
TIM
S.p.A.
Società
controllate
Gruppo
TIM
Totale
rete EY
Servizi di revisione 2.513.000 1.127.437 3.640.437 1.739.146 1.739.146 5.379.583
Servizi di verifica con emissione di
attestazione
Attestazione di conformità su
dichiarazione
consolidata
di
carattere non finanziario
72.000 72.000 20.366 20.366 92.366
Altri servizi: 43.000 43.000 43.000
Totale corrispettivi 2019 per
servizi di revisione e diversi
verso la rete EY
2.585.000 1.127.437 3.712.437 43.000 1.759.512 1.802.512 5.514.949
Spese vive 178.695
Totale 5.693.644

NOTA 45 EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2019

CONTRATTO DI FINANZIAMENTO CON IL BANCO DO NORDESTE DO BRASIL

In data 31 gennaio 2020, TIM S.A. ha sottoscritto un accordo di finanziamento con il Banco do Nordeste do Brasil, per un importo totale pari a 752.479 reais: (i) 325.071 reais al costo IPCA + 1,4386% e soggetti a un default bonus del 15%; e (ii) 427.408 reais al costo IPCA + 1,7582% e soggetti a un default bonus del 15%. Lo scopo della facility è di finanziare gli investimenti nel nordest e nel nord degli stati di Minas Gerais e di Espírito Santo dal 2019 al 2022 con un termine di pagamento totale di 8 anni, ovvero 3 anni di sospensione (grace period) e 5 anni di ammortamento. L'operazione sarà garantita da (i) una fideiussione bancaria pari al 100% dell'importo di ogni erogazione; e (ii) un'obbligazione pari al 5% dell'importo di ciascuna erogazione. Ad oggi, non vi sono state erogazioni.

NASCE LA JOINT VENTURE FRA TIM E SANTANDER CONSUMER BANK PER IL CREDITO AL CONSUMO AI CLIENTI TIM

In data 17 febbraio 2020 sono stati siglati gli accordi tra Santander Consumer Bank S.p.A. e TIM S.p.A. che avviano la partnership per offrire una piattaforma di erogazione del credito al consumo dedicata ai clienti di TIM, così come annunciato dalle due società nel novembre 2019.

Grazie a questa partnership verranno offerti, progressivamente presso tutti i punti vendita TIM, finanziamenti per l'acquisto di prodotti con piani rateali. In una fase successiva verranno proposti anche prestiti personali, carte di credito e prodotti assicurativi, pensati per soddisfare le esigenze dei clienti e caratterizzati da una forte propensione all'innovazione ed alla digitalizzazione, due elementi da sempre distintivi delle due società.

L'avvio dell'offerta di servizi di credito al consumo rappresenta il primo passo cui seguirà lo sviluppo della nuova Joint Venture societaria, che opererà a valle dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni, e che consentirà a TIM di ottenere un'ulteriore riduzione del debito e l'ottimizzazione del costo del credito e a Santander Consumer Bank di accedere ad una platea più ampia di clienti, consolidando il ruolo di leader nel mercato del credito al consumo. Inoltre i clienti TIM potranno utilizzare, in maniera agevole e semplice, soluzioni finanziarie ed assicurative, personalizzate e trasparenti, rafforzando la continuità e la solidità del rapporto.

La joint venture societaria, una realtà unica nel panorama del credito al consumo, sarà controllata al 51% da Santander Consumer Bank e da TIM per il restante 49% e avrà sede a Torino.

TIM è stata supportata nell'operazione dallo studio legale Bonelli Erede e assistita da ValeCap e JPMorgan. Santander Consumer Bank è stata supportata dallo studio legale Clifford Chance e assistita dall'advisor Kpmg.

TIM E GOOGLE CLOUD: AL VIA LA PARTNERSHIP STRATEGICA

In data 4 marzo 2020 TIM e Google Cloud hanno annunciato la firma dell'accordo ufficiale che darà il via a una collaborazione tecnologica congiunta, a seguito del protocollo d'intesa (MoU) firmato a novembre 2019 tra le due società. TIM e Google Cloud hanno concordato di lavorare insieme alla creazione di innovativi servizi di cloud pubblico, privato e ibrido per arricchire l'offerta di servizi tecnologici di TIM. Come risultato di questa collaborazione, TIM intende estendere la propria leadership nei servizi di Cloud ed Edge Computing. TIM punta a un'accelerazione nella crescita dei suoi ricavi da servizi tecnologici, con l'obbiettivo di raggiungere 1 miliardo di euro di ricavi e 0,4 miliardi di euro di EBITDA entro il 2024.

Per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti per i clienti, gli ingegneri di TIM e Google Cloud lavoreranno a stretto contatto per creare soluzioni altamente innovative per il mercato italiano. Questa stretta collaborazione porterà alle aziende italiane le più recenti innovazioni per la trasformazione digitale e altre tecnologie emergenti, aiutandole a diventare digitali in senso pieno.

Sono confermati gli investimenti previsti da TIM per l'innovazione e la realizzazione di nuovi, moderni Data Center, nonché lo sviluppo di nuove competenze in ambito cloud anche tramite assunzioni e un esteso piano di formazione che coinvolgerà 6.000 persone nelle aree commerciale, prevendita e tecnica.

E a conferma dell'impegno in Italia, Google Cloud parteciperà con TIM all'apertura di nuove regioni Cloud. Con queste nuove regioni, i clienti di Google Cloud e TIM che operano in Italia potranno beneficiare di servizi e dati in cloud a bassa latenza e alte prestazioni.

La partnership con Google Cloud permetterà inoltre a TIM di rafforzare il proprio ruolo di riferimento a supporto del processo di innovazione tecnologica delle aziende italiane, in un contesto in cui le tecnologie innovative quali Cloud, 5G, Internet of Things (IoT) e intelligenza artificiale (AI) assumeranno un ruolo centrale per la competitività delle aziende e lo sviluppo complessivo del sistema Paese.

LA COMMISSIONE EUROPEA DA' IL VIA LIBERA ALLA FUSIONE DELLE TORRI DI INWIT E VODAFONE ITALIA

In data 6 marzo 2020 la Commissione Europea ha dato l'autorizzazione all'integrazione delle infrastrutture passive di rete di INWIT e Vodafone Italia, dando il via alla seconda più grande towerco quotata in Europa, con un portafoglio di oltre 22.000 torri.

A seguito di un confronto costruttivo con la Commissione Europea, TIM e Vodafone hanno assunto impegni volti a favorire l'accesso all'infrastruttura passiva di INWIT a tutti gli attori sul mercato, per cui INWIT renderà disponibile spazio a terze parti su 4.000 delle sue torri nei centri a maggiore urbanizzazione, mantenendo invariati i contratti in essere. I suddetti impegni permetteranno a INWIT di massimizzare l'utilizzo delle torri, consentendo al contempo a TIM e Vodafone di implementare in maniera efficiente le loro rispettive reti 5G.

La Commissione Europea ha valutato positivamente i piani di TIM e Vodafone di condivisione degli apparati attivi al di fuori delle principali città, consentendo una più rapida implementazione del 5G su un'area geografica più ampia, ad un costo inferiore e con un minor impatto ambientale. L'accordo di condivisione degli apparati attivi escluderà i comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti, così come i dintorni più densamente popolati.

Per effetto dell'integrazione – approvata con il 99,9% dei voti dagli azionisti di minoranza di INWIT e il cui completamento è atteso per la fine di marzo – Vodafone incasserà 2.140 milioni di euro, come annunciato a luglio 2019, e Vodafone e TIM controlleranno ciascuno il 37,5% di INWIT.

INWIT pagherà un dividendo straordinario di 0,5936 euro per ciascuna delle azioni ordinarie della società in circolazione post fusione, come già deliberato dall'assemblea INWIT il 19 dicembre scorso. Il perfezionamento dell'integrazione societaria entro la "record date" del 19 maggio prossimo comporterà un dividendo ordinario Inwit per il 2019 (proposto all'assemblea INWIT del 6 aprile prossimo) pari a 0,132 euro per azione.

NOTA 46 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo. Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo. Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
CD FIBER S.r.l. ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di
infrastrutture reti servizi e sistemi di comunicazione elettronica ad alta velocità)
FLASH FIBER S.r.l.
(progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura della rete in fibra sul
territorio italiano)
MILANO EUR 30.000 80,0000 TIM S.p.A.
H.R. SERVICES S.r.l. L'AQUILA EUR 500.000 100,0000 TIM S.p.A.
(attività di formazione e servizi per il personale)
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd RAMAT GAN ILS 55.886.866 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(manutenzione e gestione del cavo lev1) (ISRAELE)
OLIVETTI S.p.A. IVREA EUR 10.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per l'information (TORINO)
technology)
TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
BORGO MAGGIORE EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino) (SAN MARINO)
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad uso pubblico e
privato) TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l. POMEZIA EUR 7.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie dell'informatica NCA) (ROMA)
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A. NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
(servizi di telemarketing)
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A. BORGO MAGGIORE EUR 78.000 51,0000 TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di telecomunicazioni mobili) (SAN MARINO)
TELENERGIA S.r.l. ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e scambio di energia
elettrica)
TELSY ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI S.p.A. TORINO EUR 390.000 100,0000 TIM S.p.A.
(produzione e vendita di apparecchi e sistemi elettronici di telecomunicazioni
crypto)
TI SPARKLE AMERICAS Inc. MIAMI USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (STATI UNITI
D'AMERICA)
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
BUENOS AIRES
(ARGENTINA)
ARS 9.998.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
VIENNA
(AUSTRIA)
EUR 2.735.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A. BRUXELLES EUR 2.200.000 99,9999 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (BELGIO) 0,0001 TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BOLIVIA S.r.l.
LA PAZ
BOB
1.747.600
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(BOLIVIA)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
RIO DE JANEIRO
BRL
71.563.866
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(holding di partecipazioni)
(BRASILE)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda
RIO DE JANEIRO
BRL
69.337.363
99,9999
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
(BRASILE)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
SOFIA
BGN
100.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(attività di telecomunicazioni)
(BULGARIA)
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
SANTIAGO
CLP
5.852.430.960
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(CILE)
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda
BOGOTA'
COP
5.246.906.000
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(COLOMBIA)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE CZECH S.R.O.
PRAGA
CZK
6.720.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(REPUBBLICA CECA)
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.
PARIGI
EUR
18.295.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la rete fissa e le
(FRANCIA)
attività afferenti)
TI SPARKLE GERMANY GmbH
FRANCOFORTE
EUR
25.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(GERMANIA)
TI SPARKLE GREECE S.A.
ATENE
EUR
368.760
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(attività di telecomunicazioni)
(GRECIA)
TI SPARKLE ISRAEL Ltd
RAMAT GAN
ILS
1.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
(ISRAELE)
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.
AMSTERDAM
EUR
18.200
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(PAESI BASSI)
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
NEW YORK
USD
15.550.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
(STATI UNITI
D'AMERICA)
TI SPARKLE PANAMA S.A.
PANAMA
USD
10.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
TI SPARKLE PERU' S.A.
LIMA
PEN
57.101.788
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(PERÙ)
0,0001
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC
SAN JUAN
USD
50.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(PORTO RICO)
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.
BUCAREST
RON
3.021.560
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(ROMANIA)
TI SPARKLE RUSSIA LLC
MOSCA
RUB
8.520.000
99,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(RUSSIA)
1,0000
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd
SINGAPORE
USD
5.121.120
99,9999
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
0,0001
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O.
BRATISLAVA
EUR
300.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(SLOVACCHIA)
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.
MADRID
EUR
1.687.124
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni)
(SPAGNA)
TI SPARKLE ST. CROIX LLC
ISOLE VERGINI
USD
1.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
(STATI UNITI
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
D'AMERICA)
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO
(SVIZZERA)
CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI
(servizi di telecomunicazioni)
YENISBONA
ISTANBUL
(TURCHIA)
TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA
(REGNO UNITO)
EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A. CARACAS VES 10 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (VENEZUELA)
TIM RETAIL S.r.l. (ex 4G RETAIL S.r.l.)
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle telecomunicazioni
fisse e mobili e di tutti i mezzi di diffusione analogici e digitali)
MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A
TIMVISION S.r.l.
(produzione, coproduzione, ideazione e realizzazione di programmi, film e
contenuti audiovisivi, anche multimediali e interattivi)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIS LAGOS LIMITED
(servizi di telecomunicazioni)
LAGOS
(NIGERIA)
NGN 10.000.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TN FIBER S.r.l. TRENTO EUR 55.918.000 100,0000 TIM S.p.A.
(progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura di rete ottica di accesso
agli operatori sul territorio della provincia di Trento)
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. RIO DE JANEIRO BRL 7.169.029.859 99,9999 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(holding di partecipazioni)
TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
(BRASILE)
RIO DE JANEIRO
BRL 9.913.414.422 0,0001
66,5819
66,5877 TIM S.p.A.
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni) (BRASILE) 0,0087 TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 13.476.171.765 100,0000 TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NURNBERG
(GERMANIA)
EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
OLIVETTI UK Ltd.
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORTHAMPTON
(REGNO UNITO)
GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A. LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
(società finanziaria)
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
(società finanziaria)
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO ADMINISTRATIVA Ltda
SAN PAOLO BRL 118.925.804 100,0000 TIM S.p.A.
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di rappresentanza)
TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione)
(BRASILE)
RIO DE JANEIRO
BRL 1.500.000 69,9996 TIM S.p.A.
(servizi di revisione interna) (BRASILE) 30,0004 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIESSE S.c.p.A.
(installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche, informatiche,
telematiche e di telecomunicazioni)
IVREA
(TORINO)
EUR 103.292 61,0000 OLIVETTI S.p.A.
TIM TANK S.r.l.
(investimento in fondi e titoli mobiliari)
MILANO EUR 18.600.000 100,0000 TIM S.p.A.
IMPRESE CONTROLLATE POSSEDUTE PER LA VENDITA (HELD FOR SALE)
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
(installazione ed esercizio di impianti e infrastrutture per la gestione e la
commercializzazione dei servizi di telecomunicazione elettronica)
MILANO EUR 600.000.000 60,0333
0,0370
60,0556 TIM S.p.A.
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in liquidazione) MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
(gestione immobiliare)
ASSCOM INSURANCE BROKERS S.r.l. MILANO EUR 100.000 20,0000 TIM S.p.A.
(mediazione assicurativa)
CONSORZIO E O (in liquidazione) ROMA EUR 30.987 50,0000 TIM S.p.A.
(servizi per la formazione)
KOPJRA S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad
SCHIO
(VICENZA)
EUR 16.207 22,8491 TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
alto valore tecnologico)
MOVENDA S.p.A. ROMA EUR 133.333 24,9998 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(ideazione, realizzazione e diffusione di siti internet, prodotti e supporti
informatici)
NORDCOM S.p.A. MILANO EUR 5.000.000 42,0000 TIM S.p.A.
(application service provider)
OILPROJECT S.r.l. MILANO EUR 13.556 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di tutte le opere
dell'ingegno legate alla tecnologia, all'informatica e alle TLC)
PEDIUS S.r.l. ROMA EUR 181 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni specializzate, di servizi di
telecomunicazione su connessioni telefoniche, di servizi voip)
TIGLIO I S.r.l. MILANO EUR 1.000.000 47,8020 TIM S.p.A.
(gestione immobiliare)
TIGLIO II S.r.l. (in liquidazione) MILANO EUR 10.000 49,4700 TIM S.p.A.
(gestione immobiliare)
W.A.Y. S.r.l. TORINO EUR 136.383 39,9999 OLIVETTI S.p.A.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di geolocalizzazione per la
sicurezza e la logistica)
WIMAN S.r.l. MATTINATA EUR 22.233 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(sviluppo, gestione ed implementazione di piattaforme per autenticazione wi-fi
su base social)
(FOGGIA)

(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
ALTRE PARTECIPAZIONI RILEVANTI AI SENSI DELLA DELIBERA CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE
CONSORZIO HEALTH INNOVATION HUB (in liquidazione) TRENTO EUR 48.000 12,5000 TIM S.p.A.
(sviluppo del mercato dei sistemi e dei servizi per il settore socio-sanitario)
DAHLIA TV S.p.A. (in liquidazione) ROMA EUR 11.318.833 10,0786 TIM S.p.A.
(servizi di pay per view)
FIN.PRIV. S.r.l. MILANO EUR 20.000 14,2900 TIM S.p.A.
(società finanziaria)
IGOON S.r.l. NAPOLI EUR 16.498 14,2805 TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(sistema di car pooling per la condivisione di posti auto in tempo reale tramite
App mobile)
INNAAS S.r.l. ROMA EUR 108.700 15,2539 TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(realizzazione, progettazione e commercializzazione di software e programmi
informatici ed elettronici ad alto contenuto tecnologico)
ITALBIZ.COM Inc. DELAWARE USD 4.721 19,5000 TIM S.p.A.
(servizi internet) (STATI UNITI
D'AMERICA)
MIX S.r.l. MILANO EUR 1.000.000 11,0937 TIM S.p.A.
(internet service provider)

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Luigi Gubitosi, in qualità di Amministratore Delegato, e Giovanni Ronca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2019.

  • 2. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    3. 3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti. La relazione sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

10 marzo 2020

L'Amministratore Delegato Il Dirigente preposto alla

_________________________

Luigi Gubitosi

redazione dei documenti contabili societari

_______________________

Giovanni Ronca

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Aspetti chiave Risposte di revisione
MANAJHHOODA HOOR da Universante Damandia

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BILANCIO SEPARATO AL 31 DICEMBRE 2019 DI TIM S.p.A.

INDICE

BILANCIO SEPARATO DI TIM S.p.A.

Situazione patrimoniale-finanziaria_________ 271
Conto economico separato
_________
273
Conto economico complessivo
______
274
Movimenti del patrimonio netto______ 275
Rendiconto finanziario
_______
276
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale_______ 278
Nota 2 Principi contabili ____________ 280
Nota 3 Avviamento ________________ 299
Nota 4 Attività immateriali a vita utile definita ____________ 301
Nota 5 Attività materiali ____________ 304
Nota 6 Diritti d'uso su beni di terzi _________ 308
Nota 7 Partecipazioni ______________ 310
Nota 8 Attività finanziarie (non correnti e correnti)_________ 313
Nota 9 Crediti vari e altre attività non correnti ____________ 315
Nota 10 Imposte sul reddito (correnti e differite) ___________ 317
Nota 11 Rimanenze di magazzino___________ 320
Nota 12 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti___________ 320
Nota 13 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute_________ 323
Nota 14 Patrimonio netto____________ 324
Nota 15 Passività finanziarie (non correnti e correnti) _______ 329
Nota 16 Indebitamento finanziario netto ___________ 335
Nota 17 Gestione dei rischi finanziari ______________ 338
Nota 18 Strumenti derivati __________ 342
Nota 19 Informazioni integrative su strumenti finanziari ___________ 346
Nota 20 Fondi relativi al personale __________ 353
Nota 21 Fondi per rischi e oneri ____________ 356
Nota 22 Debiti vari e altre passività non correnti ___________ 357
Nota 23 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti _________ 359
Nota 24 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie ________ 361
Nota 25 Ricavi ______________ 376
Nota 26 Altri proventi operativi _____________ 376
Nota 27 Acquisti di materie e servizi _________ 377
Nota 28 Costi del personale _______________ 378
Nota 29 Altri costi operativi __________ 379
Nota 30 Variazione delle rimanenze _________ 379
Nota 31 Attività realizzate internamente____________ 379
Nota 32 Ammortamenti _____________ 380
Nota 33 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti __________ 381
Nota 34 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti __________ 381
Nota 35 Proventi/(oneri) da partecipazione _________ 382
Nota 36 Proventi finanziari e Oneri finanziari ________ 383
Nota 37 Operazioni con parti correlate _____________ 385
Nota 38 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale _________ 405
Nota 39 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ___________ 407
Nota 40 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali ______ 409
Nota 41 Altre informazioni ___________ 409
Nota 42 Eventi successivi al 31 dicembre 2019 ___________ 411
Nota 43 Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture ______ 413

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA

Attività

Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento
24.340.444.756
24.340.444.756
3)
Attività immateriali a vita utile
definita
5.818.455.532
6.339.060.237
4)
30.158.900.288
30.679.504.993
Attività materiali
5)
Immobili, impianti e
macchinari di proprietà
10.591.121.055
10.781.945.585
Beni in locazione finanziaria

1.693.641.336
2)
10.591.121.055
12.475.586.921
(2)
Diritti d'uso su beni di terzi
4.905.684.994
1.294.419.000

(6)
Altre attività non correnti
Partecipazioni
6.861.203.426
7.821.303.331
7)
Crediti finanziari non correnti
per contratti di locazione
attiva
16.335.820
14.693.027
8)
Altre attività finanziarie non
correnti
2.332.818.305
641.496.000
1.627.242.631
473.285.000
8)
Crediti vari e altre attività non
correnti
1.745.781.815
139.378.000
1.704.270.021
129.414.000
9)
Attività per imposte anticipate
881.857.275
882.254.309
10)
11.837.996.641
12.049.763.319
Totale Attività non correnti
(a)
57.493.702.978
55.204.855.233
Attività correnti
Rimanenze di magazzino
155.541.552
261.461.628
11)
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
3.729.789.412
331.469.000
3.850.731.081
441.891.000
12)
Crediti per imposte sul reddito
67.540.811
166.154.717
10)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti
per contratti di locazione
attiva
53.793.050
64.122.748
Titoli diversi dalle
partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività
finanziarie correnti
121.953.712
17.186.000
728.686.497
231.348.000
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
829.022.799
780.000
885.426.755
3.552.000
1.004.769.561
1.678.236.000
8)
Sub-totale Attività correnti
4.957.641.336
5.956.583.426
Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere
cedute
828.494.069

13)
Totale Attività correnti
(b)
5.786.135.405
5.956.583.426
Totale Attività
(a+b)
63.279.838.383
61.161.438.659
(euro) note 31.12.2019 di cui con parti
correlate
31.12.2018 di cui con parti
correlate

Patrimonio netto e Passività

(euro) note 31.12.2019 di cui con parti
correlate
31.12.2018 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 14)
Capitale emesso 11.677.002.855 11.677.002.855
meno: Azioni proprie (20.719.608) (20.719.608)
Capitale 11.656.283.247 11.656.283.247
Riserva da sovrapprezzo
azioni
2.094.207.410 2.094.207.410
Riserva legale 2.293.873.993 2.293.873.993
Altre riserve
Riserva per rimisurazione
piani per dipendenti a
benefici definiti (IAS 19)
(110.564.900) (80.505.118)
Altre 1.366.969.441 1.530.185.329
Totale Altre riserve 1.256.404.541 1.449.680.211
Utili (perdite) accumulati,
incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio 873.523.296 644.160.192
Totale Patrimonio netto (c) 18.174.292.487 18.138.205.053
Passività non correnti
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
finanziamento e altri
15) 26.181.613.166 5.756.665.000 23.331.699.974 5.245.192.000
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
15) 4.001.651.991 997.771.000 1.445.322.543
Fondi relativi al personale 20) 1.106.545.929 1.502.454.739
Passività per imposte differite 10) 2.352.153 2.856.579
Fondi per rischi e oneri 21) 527.779.856 579.249.461
Debiti vari e altre passività
non correnti
22) 2.973.016.553 141.214.000 3.006.870.953 135.487.000
Totale Passività non correnti (d) 34.792.959.648 29.868.454.249
Passività correnti
Passività finanziarie correnti
per contratti di finanziamento
e altri
Passività finanziarie correnti
15) 3.787.097.263 1.330.093.000 7.744.428.419 3.767.299.000
per contratti di locazione
passiva
15) 666.329.070 270.191.000 158.630.349
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
23) 5.842.636.759 381.348.000 5.237.699.768 378.003.000
Debiti per imposte sul reddito 10) 16.523.156 14.020.821
Totale Passività correnti (e) 10.312.586.248 13.154.779.357
Totale Passività (f=d+e) 45.105.545.896 43.023.233.606
Totale Patrimonio netto e
passività
(c+f) 63.279.838.383 61.161.438.659

CONTO ECONOMICO SEPARATO

(euro) note Esercizio
2019
di cui con parti
correlate
Esercizio
2018
di cui con parti
correlate
Ricavi 25) 13.136.933.872 333.157.000 13.901.473.076 494.056.000
Altri proventi operativi 26) 197.623.543 11.224.000 252.176.098 17.311.000
Totale ricavi e proventi operativi 13.334.557.415 14.153.649.174
Acquisti di materie e servizi 27) (4.595.820.812) (913.114.000) (5.800.582.478) (1.154.585.000)
Costi del personale 28) (2.491.870.230) (84.151.000) (2.541.086.946) (79.419.000)
Altri costi operativi 29) (1.061.237.597) (6.359.000) (722.128.807) (15.656.000)
Variazione delle rimanenze 30) (106.500.060) 83.631.721
Attività realizzate internamente 31) 403.037.336 434.317.757
Risultato operativo ante
ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e
ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
5.482.166.052 5.607.800.421
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
39) (668.135.000) (404.121.000)
Ammortamenti 32) (3.719.256.987) (273.443.000) (3.154.977.771)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da
realizzo di attività non correnti
33) (41.501.105) (10.719.554) 917.000
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
attività non correnti
34) 117.583 (2.682.635.959)
Risultato operativo (EBIT) 1.721.525.543 (240.532.863)
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
39) (668.135.000) (3.090.416.000)
Proventi/(oneri) da partecipazioni 35) 116.990.556 139.341.000 71.346.959 114.018.000
Proventi finanziari 36) 1.195.620.784 171.298.000 1.177.089.965 371.388.000
Oneri finanziari 36) (2.461.921.850) (1.004.648.000) (2.427.443.856) (866.677.000)
Utile (perdita) prima delle imposte 572.215.033 (1.419.539.795)
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
39) (672.642.000) (3.099.025.000)
Imposte sul reddito 10) (190.143.377) (434.065.544)
Utile (perdita) dell'esercizio 382.071.656 (1.853.605.339)
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
39) (514.863.000) (3.023.469.000)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO

Nota 14

(euro) Esercizio Esercizio
2019 2018
Utile (perdita) dell'esercizio (a) 382.071.656 (1.853.605.339)
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3.227.418 (4.455.936)
Effetto fiscale (52.113) 52.075
(b) 3.175.305 (4.403.861)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali (39.552.345) 20.105.536
Effetto fiscale 9.492.563 (4.825.329)
(c) (30.059.782) 15.280.207
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato
(e=b+c+d) (26.884.477) 10.876.346
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (36.051.956) 11.497.530
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato 24.882.430
Effetto fiscale 1.074.869 (3.151.768)
(f) (10.094.657) 8.345.762
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (201.997.758) 70.451.359
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato 7.856.000 9.229.000
Effetto fiscale 46.594.022 (19.123.286)
(g) (147.547.736) 60.557.073
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(h)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato
(i= f+g+h) (157.642.393) 68.902.835
Totale altre componenti del conto economico complessivo (k= e+i) (184.526.870) 79.779.181
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+k) 197.544.786 (1.773.826.158)

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO

Movimenti del patrimonio netto dal 1°gennaio al 31 dicembre 2018

(euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo azioni
Riserva per attività
finanziarie valutate
al fair value rilevato
nelle altre
componenti di
conto economico
complessivo
Riserva per
adeguamento al fair
value degli strumenti
derivati di copertura
Riserva per
rimisurazione piani
per dipendenti a
benefici definiti
(IAS 19)
Altre riserve e utili
(perdite) accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale
Patrimonio netto
Saldo al 31 dicembre
2017
11.656.283.247 2.094.207.410 13.149.595 (1.052.623.106) (95.785.325) 7.459.923.144 20.075.154.965
Movimenti di
patrimonio netto
dell'esercizio:
Dividendi deliberati (165.764.272) (165.764.272)
Totale utile (perdita)
complessivo dell'esercizio
3.941.901 60.557.073 15.280.207 (1.853.605.339) (1.773.826.158)
Emissione di strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
2.130.017 2.130.017
Altri movimenti 510.501 510.501
Saldo al 31 dicembre
2018
11.656.283.247 2.094.207.410 17.091.496 (992.066.033) (80.505.118) 5.443.194.051 18.138.205.053

Movimenti del patrimonio netto dal 1°gennaio al 31 dicembre 2019 – Nota 14

(euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo azioni
Riserva per attività
finanziarie valutate
al fair value rilevato
nelle altre
componenti di
conto economico
complessivo
Riserva per
adeguamento al fair
value degli
strumenti derivati di
copertura
Riserva per
rimisurazione piani
per dipendenti a
benefici definiti
(IAS 19)
Altre riserve e utili
(perdite) accumulati,
incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre
2018 11.656.283.247 2.094.207.410 17.091.496 (992.066.033) (80.505.118) 5.443.194.051 18.138.205.053
Adozione IFRS 16 233.916 233.916
Saldo rettificato al
1.1.2019
11.656.283.247 2.094.207.410 17.091.496 (992.066.033) (80.505.118) 5.443.427.967 18.138.438.969
Movimenti di
patrimonio netto
dell'esercizio:
Dividendi deliberati (165.764.272) (165.764.272)
Totale utile (perdita)
complessivo dell'esercizio
(6.919.352) (147.547.736) (30.059.782) 382.071.656 197.544.786
Avanzo di fusione di
Norverca S.p.A. in TIM S.p.A.
526.081 526.081
Emissione di strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
3.516.061 3.516.061
Altri movimenti 1.361.353 (1.330.491) 30.862
Saldo al 31 dicembre
2019
11.656.283.247 2.094.207.410 11.533.497 (1.139.613.769) (110.564.900) 5.662.447.002 18.174.292.487

RENDICONTO FINANZIARIO

Esercizio Esercizio
(euro)
note
2019 2018
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) dell'esercizio 382.071.656 (1.853.605.339)
Rettifiche per :
Ammortamenti
32)
3.719.256.987 3.154.977.771
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
57.335.000 2.738.929.000
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
55.119.000 (13.546.000)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
(incluse partecipazioni)
31.886.000 10.739.000
Variazione dei fondi relativi al personale (259.846.000) (193.634.000)
Variazione delle rimanenze 106.500.000 (83.632.000)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su
commessa
106.733.000 (65.947.000)
Variazione dei debiti commerciali (120.373.000) (173.998.000)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 99.830.000 (205.353.000)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 216.689.245 (433.792.593)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
4.395.201.888 2.881.137.839
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(2.307.295.000) (3.143.551.000)
Contributi in conto impianti incassati 28.034.000 108.285.000
Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie
7)
13.976.000
Acquisizione/cessione di altre partecipazioni (43.472.000) (130.412.000)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
240.825.000 264.820.000
Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese
controllate
142.170.000
Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività
immateriali, materiali, diritti d'uso su beni di terzi e di altre attività
non correnti
12.183.000 23.987.000
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di
investimento
(b)
(1.913.579.000) (2.876.871.000)
Flusso monetario da attività di finanziamento
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (885.905.000) 681.485.000
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota
corrente)
3.814.352.000 2.722.628.000
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (4.795.912.000) (3.533.673.000)
Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non (187.407.000) (223.726.000)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale
Dividendi pagati (165.720.000) (165.721.000)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di
finanziamento
(c)
(2.220.592.000) (519.007.000)
Flusso monetario complessivo
(d=a+b+c)
261.030.888 (514.740.161)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio
(e)
(215.667.084) 299.073.077
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio
(f=d+e)
45.363.804 (215.667.084)

Acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi

Esercizio Esercizio
(euro)
note
2019 2018
Acquisti di attività immateriali
4)
(819.485.000) (3.310.520.000)
Acquisti di attività materiali (1) 5) (1.657.804.000) (1.791.405.000)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi
6)
(920.375.000)
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza(*)
(3.397.664.000) (5.101.925.000)
Variazione debiti per acquisti di attivitàimmateriali, materiali e diritti d'uso
su beni di terzi
1.090.369.000 1.958.374.000
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(2.307.295.000) (3.143.551.000)
(*) di cui verso parti correlate 315.473.000 17.806.000

(1) Nell'esercizio 2018 includono gli acquisti di beni in locazione finanziaria

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario

(euro) Esercizio
2019
Esercizio
2018
Imposte sul reddito (pagate)/ incassate (27.544.000) (632.326.000)
Interessi pagati (1.689.383.000) (2.034.325.000)
Interessi incassati 654.562.000 952.861.000
Dividendi incassati 140.495.000 115.199.000

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

Esercizio Esercizio
(euro) 2019 2018
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 885.426.755 771.483.135
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (1.101.093.839) (472.410.058)
(215.667.084) 299.073.077
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 829.022.799 885.426.755
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (783.658.995) (1.101.093.839)
45.363.804 (215.667.084)

Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio separato.

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

FORMA E CONTENUTO

Telecom Italia, denominata in forma sintetica anche TIM, è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale di TIM S.p.A. è in via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

TIM S.p.A. opera in Italia nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili.

Il bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Si precisa, inoltre, che nel 2019 TIM S.p.A. ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per i nuovi principi / interpretazioni adottati a partire dal 1° gennaio 2019 e più avanti descritti.

Il bilancio separato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.

La situazione patrimoniale-finanziaria, il conto economico separato e complessivo, i movimenti del patrimonio netto nonché il rendiconto finanziario sono presentati in unità di euro (senza decimali) e le note di bilancio in milioni di euro, salvo diversa indicazione.

La pubblicazione del bilancio separato di TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 marzo 2020.

Peraltro, all'Assemblea degli Azionisti compete l'approvazione finale del bilancio separato di TIM S.p.A..

SCHEMI DI BILANCIO

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business della Società, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento. Il Conto economico separato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative di TIM S.p.A.. L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Oneri (Proventi) da partecipazioni

EBIT- Risultato Operativo

  • +/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo comprende, oltre all'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto economico separato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; partite connesse a correzioni e riallineamenti relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

CONTINUITÀ AZIENDALE

Il bilancio separato dell'esercizio 2019 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM S.p.A. continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi). In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui TIM è esposta:
    • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano nonché la volatilità dei mercati finanziari della "zona Euro" anche all'esito del referendum su "Brexit" nel Regno Unito;
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i mutamenti delle norme legislative e regolatorie (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
    • gli esiti di controversie e contenziosi con autorità regolatorie, concorrenti ed altri soggetti;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità), così come descritti nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che, allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per TIM S.p.A..

ATTIVITÀ IMMATERIALI

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato nel bilancio alla data di acquisizione (realizzata anche tramite fusione o conferimento) di aziende o di rami d'azienda ed è determinato come differenza tra il corrispettivo pagato (misurato secondo l'IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del fair value alla data di acquisizione) e il fair value alla data di acquisizione delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte.

L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale-finanziaria come attività immateriale a vita utile indefinita, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato.

L'avviamento inizialmente rilevato è successivamente ridotto solo per le riduzioni di valore cumulate (per maggiori dettagli si veda nel seguito la sezione Riduzione di valore delle attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi – Avviamento.

Costi di sviluppo

I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.

I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.

Altre attività immateriali a vita utile definita

Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.

Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica.

ATTIVITÀ MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari

Gli immobili, impianti e macchinari sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato quando sostenuti.

Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.

La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.

L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività. Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica.

I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.

DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

In base a quanto previsto dall'IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva avviene attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione.

Alla data di decorrenza del contratto, il diritto d'uso è iscritto al costo che comprende: l'importo della valutazione iniziale della passività del leasing, eventuali pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o prima della data di decorrenza, i costi diretti iniziali sostenuti per la sottoscrizione del contratto e il valore attuale della stima dei costi di ripristino e smantellamento previsti dal contratto, al netto di eventuali incentivi ricevuti.

Successivamente, il diritto d'uso è ammortizzato lungo la durata contrattuale (o la vita utile del bene se inferiore), soggetto a eventuali riduzioni di valore e rettificato per tener conto di eventuali rideterminazioni della passività del leasing.

RIDUZIONE DI VALORE DELLE ATTIVITÀ IMMATERIALI, MATERIALI E DEI DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

Avviamento

.

L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.

La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.

Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa (Cash Generating Unit – CGU) che beneficiano dell'acquisizione.

Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.

Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.

I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.

Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute).

Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.

Attività (immateriali e materiali) a vita utile definita e diritti d'uso su beni di terzi

Ad ogni data di riferimento del bilancio, la Società verifica se esistono indicazioni che le attività sia immateriali che materiali a vita utile definita e i diritti d'uso su beni di terzi possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette della Società dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.

Se esistono indicazioni che le attività sia immateriali che materiali a vita utile definita e i diritti d'uso su beni di terzi abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività o del diritto. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile, la Società stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato.

Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività /diritto d'uso o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato.

STRUMENTI FINANZIARI

Modelli di business nella gestione delle attività finanziarie

Nell'ambito della gestione del credito commerciale, il Management della Società ha definito i propri modelli di business in base alla specificità della natura del credito, del tipo di controparte, della dilazione d'incasso; ciò, al fine di ottimizzare la gestione del capitale circolante attraverso il continuo monitoraggio delle performance d'incasso dalla clientela, l'indirizzo delle credit collection policies, la gestione di programmi di smobilizzo crediti, l'attivazione di cessioni del credito (factoring) coerenti con le esigenze di programmazione finanziaria. I Modelli di Business adottati sono i seguenti.

  • Hold to Collect: trattasi dei crediti generalmente detenuti fino a scadenza quali, ad esempio, i crediti verso i grandi clienti e gli OLO; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività valutate al costo ammortizzato;
  • Hold to Collect and Sell: trattasi dei crediti generalmente oggetto di cessione in modalità massiva e ricorrente quali, ad esempio, i crediti verso la clientela attiva consumer, small e business in attesa di essere ceduti; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 "Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo". Così come previsto dall'IFRS 9, la relativa riserva viene riversata a conto economico separato al momento della cessione, ovvero in presenza di una riduzione di valore.

Nell'ambito della gestione delle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali verso i clienti, il Management della società ha definito i propri modelli di business in base alle logiche di impiego della liquidità ed alle tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità e secondo l'indirizzo strategico.

I Modelli di Business adottati sono i seguenti:

  • Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione avviene al costo ammortizzato;
  • Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di cassa di breve / medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo;
  • Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value attraverso il conto economico separato.

Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

Le partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore. In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore, la recuperabilità è verificata confrontando il valore di iscrizione della partecipazione con il relativo valore recuperabile rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d'uso.

Altre partecipazioni

Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio della Società per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.

Le altre partecipazioni sono classificate tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" (FVTPL), nell'ambito delle attività correnti.

Al momento dell'acquisto di ciascuna partecipazione, l'IFRS 9 prevede l'opzione irrevocabile di iscrivere tali partecipazioni tra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo" (FVTOCI), nell'ambito delle attività non correnti o correnti.

Le altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo), senza riclassificazione a conto economico separato, in sede di derecognition (cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva. I dividendi sono invece rilevati a conto economico separato.

Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" sono iscritte direttamente a conto economico separato.

Titoli diversi dalle partecipazioni

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti o fra quelle correnti, a seconda del modello di business adottato e dei flussi contrattuali previsti rientrano fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, oppure valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo oppure al fair value attraverso il conto economico separato.

I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio di TIM S.p.A. per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati:

  • tra le "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (AC) quando sono detenuti in portafoglio sino alla scadenza (originariamente superiore a 3 mesi ma inferiore a 12 mesi, oppure, pur avendo una scadenza originaria superiore a 12 mesi, sono stati acquistati in un periodo nel quale la scadenza era compresa tra 3 e 12 mesi);
  • tra le "attività finanziarie valutare al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" (FVTOCI) quando è detenuta nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è quello di vendere l'attività finanziaria e/o incassare i flussi contrattuali. La "Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" è riversata a conto economico separato al momento della cessione ovvero in presenza di una riduzione di valore;
  • tra le "attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato" (FVTPL) negli altri casi.

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti

La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.

Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.

Riduzione di valore di attività finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. La riduzione di valore di attività finanziarie si basa sul modello delle perdite attese (expected credit loss). In particolare:

  • la riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole posizioni creditorie;
  • la riduzione di valore sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuata seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito.

Strumenti finanziari derivati

Così come consentito dall'IFRS 9, la Società ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell'IFRS 9. Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dalla Società sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:

  • all'inizio della copertura, esistono la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura stessa;
  • si prevede che la copertura sarà altamente efficace;
  • l'efficacia può essere attendibilmente misurata;
  • la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.

Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39.

Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:

  • Fair value hedge Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alle variazioni del fair value di un'attività o di una passività attribuibili ad un particolare rischio, l'utile o la perdita derivante dalle successive variazioni del fair value dello strumento di copertura è rilevato a conto economico separato. L'utile o la perdita derivante dall'adeguamento al fair value della posta coperta, per la parte attribuibile al rischio coperto, modifica il valore contabile di tale posta e viene rilevato a conto economico separato.
  • Cash flow hedge Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi finanziari di un'attività o di una passività iscritta in bilancio o di un'operazione prevista altamente probabile, la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall'adeguamento al fair value dello strumento derivato è rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura). L'utile o la perdita cumulato è stornato dalla riserva di patrimonio netto e contabilizzato a conto economico separato negli stessi esercizi in cui gli effetti dell'operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico separato. L'utile o la perdita associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico separato immediatamente. Se l'operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico separato.

Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, le variazioni di valore rispetto alla rilevazione iniziale sono iscritte direttamente a conto economico separato.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti qualora la cessione non trasferisca sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria iscritti ai sensi dell'IFRS 16.

Ai sensi del IFRS 9, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.

Nell'ambito dei debiti commerciali sono anche classificate le operazioni di reverse factoring. TIM ha posto in essere accordi di reverse factoring attraverso i quali TIM conferisce alle banche partner mandato di pagare i suoi fornitori a scadenza delle fatture. I fornitori che partecipano a tali programmi hanno la facoltà di cedere (senza alcun onere per TIM) i crediti vantati verso TIM. Essi possono esercitare tale facoltà a loro totale discrezione e sostenendone tutti i costi per beneficiare dell'incasso prima della scadenza contrattuale.

Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.

Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.

CESSIONI DI CREDITI

TIM S.p.A. effettua cessioni di crediti sulla base di contratti di factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dell'IFRS 9 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servizio, in virtù dei quali gli acquirenti conferiscono mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, sono stati stipulati per mantenere la relazione tra la Società e la propria clientela.

CREDITI PER LAVORI IN CORSO SU COMMESSA

I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti.

RIMANENZE DI MAGAZZINO

Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento mentre il presumibile valore di realizzo viene rilevato dall'osservazione dei prezzi correnti alla chiusura dell'esercizio. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.

ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE A ESSERE CEDUTE/ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale – finanziaria ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.

Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa o classificata come posseduta per la vendita, e:

  • rappresenta un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è parte di un piano coordinato di dismissione di un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
  • è una controllata acquisita esclusivamente allo scopo di essere rivenduta.

I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.

Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.

Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato. Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.

In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.

Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.

FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.

In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.

La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo. Gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali sono invece iscritti a conto economico separato tra gli oneri finanziari.

A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".

Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale

TIM S.p.A. riconosce benefici addizionali a taluni dirigenti delle Società del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio: piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).

Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato tra i "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate, lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita rispettivamente "Costi del personale" o "Partecipazioni".

La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.

FONDI PER RISCHI E ONERI

La Società rileva i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse per adempiere all'obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.

Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato alla voce "Oneri finanziari".

CONTRIBUTI PUBBLICI

I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che la Società rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.

I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui la Società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.

I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.

AZIONI PROPRIE

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".

OPERAZIONI IN VALUTA ESTERA

Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.

RICAVI

I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dalla Società e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.

Il processo sottostante la rilevazione dei ricavi segue le fasi previste dall'IFRS 15:

  • identificazione del contratto: avviene quando le parti approvano il contratto (con sostanza commerciale) e individuano i rispettivi diritti ed obbligazioni: in altri termini il contratto deve essere legalmente vincolante, possono essere chiaramente identificati i diritti a ricevere beni e/o servizi ed i termini di pagamento e la Società ritiene probabile il percepimento del corrispettivo;
  • identificazione delle performance obligation: le principali performance obligation identificate, vale a dire promesse di trasferimento di beni e servizi che sono distinti, sono prestazioni di servizi (tra cui traffico voce e dati e soluzioni ICT) alla clientela retail, prestazioni di servizi alla clientela wholesale e vendita di prodotti;
  • determinazione del transaction price: è l'importo complessivamente contrattualizzato con la controparte, avuto riguardo all'intera durata contrattuale. La Società ha definito che la durata contrattuale è quella derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, oppure, in assenza di tali vincoli, è convenzionalmente pari ad un mese;
  • allocazione del transaction price alle performance obligation: l'allocazione avviene proporzionalmente ai rispettivi stand alone selling price, determinati in base ai prezzi di listino (laddove presenti) oppure stimati applicando un margine appropriato al costo di acquisto/produzione del bene/servizio.

I ricavi da attivazione del servizio di connettività non costituiscono una performance obligation; vengono, pertanto, allocati alle performance obligation contrattuali (tipicamente ai servizi).

Per le offerte che comprendono sia la vendita degli apparati sia la prestazione di servizi (offerte bundle), la Società alloca il transaction price contrattuale alle performance obligation del contratto proporzionalmente agli stand alone selling price delle singole perfomance obligation;

▪ rilevazione dei ricavi: i ricavi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi e rilevati in relazione alle caratteristiche della tipologia di ricavo:

▪ Ricavi per prestazioni di servizi

I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di completamento del servizio, ovvero in base all'effettivo consumo.

I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.

I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dalla Società. Nel caso in cui la Società operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.

I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell'effettivo consumo. I ricavi differiti corrispondenti al traffico già incassato ma non ancora consumato sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".

I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).

Generalmente i ricavi per prestazioni di servizi sono fatturati e riscossi su base bimestrale/mensile (per clientela retail) o in 40/60 giorni (per la clientela wholesale).

▪ Ricavi per vendite

I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati alla consegna quando il controllo dei beni è trasferito ai clienti.

Gli apparati venduti separatamente dai servizi sono fatturati al momento della consegna; la riscossione avviene a vista o in base a piani rateizzati (fino a 48 rate mensili). Gli apparati venduti nell'ambito di offerte bundle sono fatturati al momento della consegna e riscossi, di regola, in 24 rate mensili.

La rilevazione dei ricavi può generare l'iscrizione di una attività o passività derivante da contratti. In particolare:

  • le Attività derivanti da contratto rappresentano il diritto ad un corrispettivo in cambio di beni o servizi che sono stati trasferiti al cliente, quando il diritto è subordinato a qualcosa di diverso dal passare del tempo;
  • le Passività derivanti da contratto rappresentano l'obbligazione di trasferire al cliente beni o servizi per i quali la Società ha ricevuto (o per i quali è dovuto) un corrispettivo dal cliente.

I costi contrattuali (costi di adempimento e di ottenimento di un contratto; principalmente, costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti. TIM si avvale dell'espediente pratico, previsto dall'IFRS 15, di rilevare interamente a conto economico i costi incrementali per l'ottenimento del contratto se il periodo di ammortamento non supera i 12 mesi.

Periodicamente viene valutata la recuperabilità delle attività derivanti da contratto e dei costi differiti.

COSTI DI RICERCA E COSTI DI PUBBLICITÀ

I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.

PROVENTI E ONERI FINANZIARI

I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).

DIVIDENDI

I dividendi ricevuti sono contabilizzati a conto economico separato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate.

I dividendi distribuibili sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.

IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile della Società.

Il calcolo delle imposte sul reddito correnti e differite è effettuato utilizzando tutti gli elementi e le informazioni disponibili alla data del bilancio, tenendo conto delle leggi in vigore ed anche considerando ed includendo nelle valutazioni tutti gli elementi che possono determinare incertezze nella determinazione degli importi a debito verso l'erario, così come previsto dall'IFRIC 23.

Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo".

Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio separato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.

Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".

USO DI STIME CONTABILI

La redazione del bilancio separato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi da parte degli Amministratori.

Area di Bilancio Stime contabili
Riduzione di valore
dell'avviamento
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il confronto tra il
valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro valore recuperabile;
quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il
valore d'uso della stessa unità. Tale complesso processo di valutazione implica, tra l'altro,
l'utilizzo di metodi quali il discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei
flussi di cassa. Il valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato
nel modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in futuro e
dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi chiave utilizzate per
determinare il valore recuperabile per le diverse unità generatrici di flussi di cassa, inclusa
un'analisi di sensitività, sono dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento".
Riduzione di valore delle attività
immateriali, materiali a vita utile
definita e diritti d'uso su beni di
terzi
Ad ogni data di riferimento del bilancio, la società verifica se esistono indicazioni che le
attività sia materiali che immateriali a vita utile definita e i diritti d'uso su beni di terzi
possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che
esterne di informazione.
L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri e la
determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione aziendale di
effettuare stime e assunzioni significative circa la determinazione del tasso di sconto da
applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. Queste stime possono avere un
impatto significativo sul fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni.
Passività per leasing e Diritti
d'uso su beni di terzi
La determinazione del valore della passività per leasing e del corrispondente diritto d'uso
è effettuata calcolando il valore attuale dei canoni di leasing, anche considerando la stima
sulla ragionevole certezza del rinnovo del contratto.
Capitalizzazione / differimento
costi
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è caratterizzato da
alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si segnala la valutazione di: i)
probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati venga recuperato attraverso i correlati
ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si
riferiscono.
Fondo svalutazione crediti La riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata
attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la
vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per
ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente attraverso la
determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-statistici,
eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti
caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni
specifiche sulle singole posizioni creditorie.
Ammortamenti I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello scenario
competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle attività materiali e
immateriali non correnti e potrebbero comportare una differenza nelle tempistiche del
processo di ammortamento e quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento.
Accantonamenti, passività
potenziali e fondi relativi al
personale
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al "Fondo oneri di ripristino", la stima
dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un processo
complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da obblighi di
smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi, regolamenti
amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si dovranno adempiere a
distanza di parecchi anni.
Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali nonché a
procedimenti di natura regolatoria sono frutto di un processo di stima complesso che si
basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli accantonamenti connessi ai fondi
relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono
determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere
effetti significativi su tali fondi.
Ricavi Il riconoscimento dei ricavi è influenzato dalle stime dell'ammontare di sconti, abbuoni e
resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi, oltre che dalle modalità di definizione degli
stand alone selling price dei singoli prodotti o servizi e di determinazione della durata
contrattuale in presenza di opzioni di rinnovo.
Costi contrattuali (IFRS 15) Il riconoscimento dei costi di ottenimento e adempimento dei contratti è influenzato dalla
stima della durata attesa del rapporto con il cliente, calcolata sulla base degli indici di
rotazione storica e delle previsioni future. Questa stima è comunque soggetta a
fluttuazioni è potrebbe rappresentare in maniera limitata il comportamento futuro della
clientela, specialmente in presenza di nuove offerte commerciali o cambiamenti del
contesto competitivo.
Imposte sul reddito (correnti e
differite)
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate secondo una prudente
interpretazione delle normative fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta
complesse stime nella determinazione del reddito imponibile e delle differenze
temporanee deducibili ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività
per imposte anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia
disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La
valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione
sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle differenze temporanee
deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri e si basa su una prudente
pianificazione fiscale.
Strumenti derivati e strumenti
rappresentativi di capitale
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è
determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di valutazioni
soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità attesa dei prezzi,
ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o quotazioni fornite da
controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la Nota "Informazioni integrative su
strumenti finanziari".

Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio che rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari della Società, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI RECEPITI DALLA UE E IN VIGORE A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2019

Ai sensi dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.

Gli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell'IFRS 16 (Leasing) sono invece riportati nel successivo paragrafo "Adozione del nuovo principio IFRS 16".

Modifiche all'IFRS 9 (Strumenti finanziari): elementi con pagamento anticipato e con indennizzo negativo

In data 22 marzo 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/498 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche all'IFRS 9 (Strumenti finanziari).

Le modifiche in oggetto consentono all'entità di valutare le attività finanziarie "prepagabili con compensazione negativa" (ad es. strumenti di debito dove al mutuatario è consentito il rimborso anticipato per un ammontare che può essere inferiore al debito residuo comprensivo degli interessi dovuti) al costo ammortizzato o al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo anziché al fair value rilevato nell'utile/perdita d'esercizio.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio al 31 dicembre 2019.

IFRIC 23 – Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito

In data 23 ottobre 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/1595 che ha recepito a livello comunitario l'IFRIC 23 (Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito). Tale interpretazione disciplina come tenere conto dell'incertezza nella contabilizzazione delle imposte sul reddito. A tale proposito, lo IAS 12 – Imposte sul reddito specifica come contabilizzare le imposte correnti e le imposte differite ma non come rappresentare gli effetti dell'incertezza. Ad esempio, potrebbero esserci dei dubbi:

  • su come applicare la normativa fiscale a particolari transazioni o circostanze, o
  • se le autorità fiscali accetteranno il trattamento scelto/applicato dall'entità. Se l'entità ritiene che non sia probabile che il trattamento fiscale applicato sia accettato, allora l'entità deve fare ricorso a stime (valore più probabile o valore atteso) per la determinazione del trattamento fiscale (utili tassabili, base imponibile, perdite fiscali non utilizzate, crediti d'imposta non utilizzati, aliquote fiscali, ecc.). La decisione deve essere basata sul metodo che meglio consente di valutare l'esito dell'incertezza.

L'adozione di detta interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio al 31 dicembre 2019, fatta salva la riclassifica dei fondi relativi alle imposte sul reddito tra i debiti.

Modifiche allo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture): interessenze a lungo termine nelle partecipazioni in società collegate e joint venture

In data 8 febbraio 2019 è stato emesso il Regolamento UE n. 2019/237 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche allo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

L'IFRS 9 esclude le partecipazioni in società collegate e joint ventures che sono contabilizzate secondo lo IAS 28. Di conseguenza, l'entità applica l'IFRS 9 ad altri strumenti finanziari detenuti nei confronti di collegate e joint venture inclusi i long-term interests (ad es. crediti finanziari), a cui il metodo del patrimonio netto non è applicato, ma che, in sostanza fanno parte dell'investimento netto in quelle collegate e joint venture. L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio al 31 dicembre 2019.

Modifiche allo IAS 19 – Benefici per i dipendenti: modifica, riduzione o estinzione di un Piano

In data 13 marzo 2019 è stato emesso il Regolamento UE n. 2019/402 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche allo IAS 19 – Benefici per i dipendenti. Tali modifiche si riferiscono a variazioni, riduzioni o estinzioni di Piani a benefici definiti.

Le modifiche richiedono a un'entità, in caso di variazione del piano, riduzione o estinzione di usare le ipotesi aggiornate di questa ri-valutazione per determinare il costo relativo alle prestazioni di lavoro corrente e gli interessi netti per il restante periodo di reporting dopo la modifica del piano.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio al 31 dicembre 2019.

Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2015–2017)

In data 14 marzo 2019 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2019/412 che ha recepito a livello comunitario alcuni miglioramenti agli IFRS, per il ciclo 2015-2017. In particolare, si segnalano:

  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali e all'IFRS 11 Accordi a controllo congiunto: le modifiche all'IFRS 3 chiariscono che quando un'entità, che è già parte di un'attività a controllo congiunto, ottiene il controllo di detta attività che costituisce un business, l'entità deve rimisurare al fair value la partecipazione precedentemente detenuta nell'attività a controllo congiunto. Le modifiche all'IFRS 11 chiariscono che quando un'entità che partecipa ad un'attività a controllo congiunto ottiene il controllo congiunto della stessa che costituisce un business, l'entità non ridetermina le interessenze precedentemente detenute in tale attività a controllo congiunto.
  • Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: le modifiche chiariscono che un'entità deve riconoscere le imposte sui dividendi nel conto economico separato, o fra le altre componenti del conto economico complessivo o nel patrimonio netto in relazione alle modalità di contabilizzazione della transazione/evento che ha determinato gli utili distribuibili che hanno generato i dividendi.
  • Modifiche allo IAS 23 Oneri finanziari: le modifiche chiariscono che se un qualsiasi finanziamento specifico rimane in essere dopo che la relativa attività è pronta per l'uso previsto o per la vendita, tale finanziamento diventa parte dei fondi che un'entità utilizza quando calcola il tasso di capitalizzazione sui finanziamenti di carattere generale.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio al 31 dicembre 2019.

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ADOZIONE DEL NUOVO PRINCIPIO IFRS 16 (LEASING)

Si riportano qui di seguito i principali elementi informativi nonché la sintesi degli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell'IFRS 16 (Leasing).

In data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1986 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 16 (Leasing).

L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing). Nel corso del 2019, l'IFRIC si è inoltre espresso sulla durata dei contratti di leasing, sulle migliorie apportate su beni di terzi, sul tasso incrementale di finanziamento e sui diritti di sfruttamento del sottosuolo; l'applicazione del principio ha tenuto anche conto di tali interpretazioni.

Così come consentito dal principio contabile, TIM S.p.A. ha applicato il metodo retrospettivo semplificato, con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura, lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.

In base a quanto previsto dall'IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva avviene attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione. Detta passività è successivamente rettificata lungo la durata del contratto di leasing per riflettere il pagamento degli interessi sul debito ed il rimborso della quota capitale; il diritto d'uso dell'attività presa in locazione è ammortizzato lungo la durata del contratto. Rispetto alla precedente modalità di contabilizzazione secondo lo IAS 17, che prevedeva l'iscrizione di costi operativi per i leasing non finanziari, l'adozione dell'IFRS 16 ha determinato minori costi operativi e maggiori ammortamenti ed oneri finanziari; inoltre, differentemente da quanto era richiesto dal precedente principio, i locatari non sono più tenuti ad operare la distinzione tra leasing finanziario e leasing operativo.

Alla data di transizione (1° gennaio 2019), per i leasing precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing operativi, TIM S.p.A ha applicato il metodo retrospettivo semplificato con la rilevazione della passività finanziaria per contratti di leasing e del corrispondente valore del diritto d'uso misurati sui residui canoni contrattuali alla data di transizione.

In TIM S.p.A. i contratti rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16 si riferiscono principalmente a:

  • terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale,
  • siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile, e
  • infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi).

Con riferimento alle opzioni ed esenzioni previste dall'IFRS 16, il Gruppo TIM ha effettuato le seguenti scelte:

  • l'IFRS 16 non è stato generalmente applicato alle attività immateriali, ai contratti di breve durata (ovvero inferiori a 12 mesi) e di basso valore unitario;
  • i diritti d'uso e le passività finanziarie relative ai contratti di leasing sono stati classificati su specifiche voci nella situazione patrimoniale-finanziaria;
  • l'eventuale componente relativa a prestazioni di servizi inclusa nei canoni di leasing è stata generalmente esclusa dall'ambito IFRS 16;
  • i contratti con caratteristiche simili sono stati valutati utilizzando un unico tasso di attualizzazione;
  • i contratti di leasing precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17 hanno mantenuto i valori precedentemente iscritti.

Gli impatti in sede di transizione non sono indicativi degli sviluppi futuri in quanto le scelte di allocazione del capitale potrebbero cambiare con conseguenti riflessi economici e patrimoniali sulla rilevazione in bilancio.

IMPATTI DERIVANTI DALL'ADOZIONE DELL'IFRS 16

Impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria all'1/1/2019 (data di transizione)

L'adozione dell'IFRS 16 ha comportato, per TIM S.p.A., maggiori attività non correnti per l'iscrizione del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione" in contropartita di maggiori passività di natura finanziaria. In dettaglio, sono nel seguito riepilogati gli impatti in sede di transizione sulle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria di TIM S.p.A..

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche Impatti 1.1.2019
(*) IFRS 16
(**)
Ridefinito
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 30.680 (120) 30.560
Attività materiali 12.476 (1.719) 10.757
Diritti d'uso su beni di terzi - 1.839 2.909 4.748
Altre attività non correnti
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva 15 - 6 21
Crediti vari e altre attività non correnti 1.704 - (1) 1.703
Attività per imposte anticipate 882 - - 882
Attività correnti
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 3.850 - (15) 3.835
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva 64 - 4 68
Totale Attività 61.161 - 2.903 64.064
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto 18.138 - 18.138
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva 1.445 - 2.434 3.879
Passività per imposte differite 3 - - 3
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 159 - 516 675
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 5.238 - (47) 5.191
Totale Patrimonio netto e passività 61.161 - 2.903 64.064

(*) La colonna accoglie la riclassifica nei Diritti d'uso su beni di terzi (1.839 milioni di euro) di:

  • Indefeasible Right of Use – IRU (120 milioni di euro), iscritti precedentemente nelle attività immateriali;

  • beni in locazione finanziaria (1.694 milioni di euro), iscritti precedentemente nelle attività materiali;

  • migliorie apportate su beni di terzi (25 milioni di euro), iscritte precedentemente nelle attività materiali.

(**) La colonna accoglie l'iscrizione dei diritti d'uso su beni di terzi del relativo debito finanziario e delle voci conseguenti all'adozione dell'IFRS 16.

Il valore delle Passività (Attività) nette iscritte per Leasing all'1.1.2019 è il seguente:

(milioni di euro)

Passività finanziarie per contratti di locazione passiva, non correnti e correnti esistenti al 31.12.2018
(Bilancio 2018) 1.604
Ulteriori passività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 2.950
Totale passività finanziarie all'1.1.2019 4.554
Attività finanziarie per contratti di locazione attiva, non correnti e correnti esistenti al 31.12.2018 (Bilancio
2018) (79)
Ulteriori attività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 (10)
Totale attività finanziarie all'1.1.2019 (89)
Passività (Attività) nette iscritte per Leasing all'1.1.2019 4.465

Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 31.12.2018 28.053
Ulteriori passività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 2.950
Ulteriori attività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 (10)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 1.1.2019 30.993

Nel seguito è presentata la riconciliazione delle differenze tra gli impegni esistenti al 31 dicembre 2018 derivanti da leasing operativi (in applicazione dello IAS 17) e le passività per leasing rilevate nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 1° gennaio 2019 (in applicazione dell'IFRS 16).

(milioni di euro)
Contratti non annullabili in leasing operativo al 31.12.2018 (valore
nominale)
(a) 1.925
Contratti non annullabili in leasing operativo non in ambito IFRS 16 (valore
nominale)
(b) 237
Contratti non annullabili in leasing operativo in ambito IFRS 16 (valore
nominale)
(c) = (a) - (b) 1.688
Contratti non annullabili - impatto attualizzazione (d) 121
Valore attuale contratti non annullabili in leasing operativo (e) = (c) - (d) 1.567
Componente terreni su leasing finanziari IAS 17 (valore attuale) (f) 543
Contratti immobiliari (inclusi effetti opzioni di rinnovo) (valore attuale) (g) 329
Contratti di cositing (inclusi effetti opzioni di rinnovo) (valore attuale) (h) 507
Altri contratti (valore attuale) (i) 4
Ulteriori passività iscritte per leasing al 1.1.2019 (l) = (e) + (f) + (g) + (h) + (i) 2.950

Il tasso di sconto medio applicato alle passività per leasing rilevate nel prospetto della situazione patrimonialefinanziaria alla data dell'applicazione iniziale (1° gennaio 2019) è stato pari al 2,5%.

Impatto sulle principali voci di conto economico separato e sulla situazione patrimoniale e finanziaria dell'esercizio 2019

Qui di seguito viene riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sui principali dati economici dell'esercizio 2019 messi a confronto con l'esercizio 2019 confrontabile.

Esercizio Impatto Esercizio
2019 IFRS 16 2019
(milioni di euro) confrontabile
(*) (a) (b) (a+b)
Ricavi (1) 13.140 (3) 13.137
Costi operativi (2) (8.409) 556 (7.853)
EBITDA 4.929 553 5.482
Ammortamenti asset in leasing finanziario (3) (192) (487) (679)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti (4) (32) (9) (41)
EBIT 1.665 57 1.722
Oneri finanziari su passività in leasing finanziario (5) (104) (59) (163)
Utile (perdita) prima delle imposte 574 (2) 572
Imposte sul reddito (6) (188) (2) (190)
Utile (perdita) dell'esercizio 386 (4) 382

(*) Nell'esercizio 2019 confrontabile i contratti di leasing sottoscritti a partire dall'1.1.2019 sono sempre classificati come leasing operativi ai fini dello IAS 17.

La diversa natura, qualificazione e classificazione delle spese, con l'iscrizione dell'"Ammortamento dei diritti d'uso dell'attività" e di "Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso", in luogo dei "Costi per godimento di beni di terzi - canoni per leasing operativo", come da IAS 17, ha comportato un conseguente impatto positivo sull'EBITDA pari a 553 milioni di euro.

In particolare, l'applicazione dell'IFRS 16 ai contratti di leasing ha determinato:

  • (1) la riduzione dei Ricavi operativi per il diverso trattamento contabile dei canoni relativi ai contratti di subleasing di prodotti commerciali;
  • (2) la riduzione dei Costi operativi per il diverso trattamento contabile dei canoni relativi ai contratti di leasing di terreni, fabbricati per uso ufficio ed industriale, siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi);
  • (3) l'aumento degli Ammortamenti dei diritti d'uso conseguente all'iscrizione di maggiori attività non correnti ("Diritti d'uso dell'attività presa in locazione") ammortizzate per la durata contrattuale;
  • (4) l'aumento delle Minusvalenze da realizzo di attività non correnti afferenti alla risoluzione anticipata di contratti già classificati come leasing finanziari;
  • (5) l'aumento degli Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso conseguente all'iscrizione di maggiori passività di natura finanziaria;
  • (6) la variazione delle Imposte sul reddito che rappresenta l'effetto fiscale delle variazioni precedentemente illustrate.

E' di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dei nuovi principi contabili sui principali dati della situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2019.

31.12.2019 Impatto 31.12.2019
(milioni di euro) confrontabile IFRS 16
(a) (b) (c=a+b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 30.159 30.159
Attività materiali 10.591 10.591
Diritti d'uso su beni di terzi 1.839 3.067 4.906
Altre attività non correnti 11.834 4 11.838
Totale Attività non correnti 54.423 3.071 57.494
Sub-totale Attività correnti 4.985 (27) 4.958
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
828 828
Attività correnti 5.813 (27) 5.786
Totale Attività 60.236 3.044 63.280
Patrimonio netto e passività
Totale Patrimonio netto 18.177 (3) 18.174
Passività non correnti 32.228 2.565 34.793
Passività correnti 9.831 482 10.313
Totale Passività 42.059 3.047 45.106
Totale Patrimonio netto e passività 60.236 3.044 63.280

E' di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sull'Indebitamento finanziario netto.

Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro)
(milioni di euro)
31.12.2019
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato Comparabile 26.675
Ulteriori Passività finanziarie iscritte in applicazione IFRS 16 3.077
Ulteriori Attività finanziarie iscritte in applicazione IFRS 16 (12)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 29.740

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI EMESSI DALLO IASB MA NON ANCORA APPLICABILI

Alla data di redazione del presente bilancio separato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora entrati in vigore:

Applicazione
obbligatoria a
partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche all'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali) 1/1/2020
Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8 (Definizione di Materialità) 1/1/2020
Modifiche ai riferimenti al "Conceptual Framework" negli IFRS 1/1/2020
Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse: Modifiche all'IFRS 9
(Strumenti finanziari), IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione) e IFRS 7 (Strumenti 1/1/2020
finanziari: informazioni integrative)

Gli eventuali impatti sul bilancio separato derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

In particolare, in merito al processo di riforma dei tassi di interesse di riferimento, non si prevedono impatti sulle coperture documentate in Hedge Accounting nel corso del 2020, sia in virtù:

  • (i) del Regolamento 2020/34 pubblicato il 15 gennaio 2020 dalla UE, che introduce una serie di modifiche ai principi IAS 39, IFRS 9 e IFRS 7 in tema di parametri di riferimento per i tassi di interesse, volte a consentire una gestione finanziaria e contabile delle coperture in completa continuità con il passato, almeno fino al momento in cui la sostituzione dei parametri IBOR diverrà effettiva nel 2022;
  • (ii) della natura delle coperture della TIM S.p.A.; in prevalenza emissioni obbligazionarie a tasso fisso coperte da strumenti derivati non soggetti a meccanismi di clearing. Maggiori approfondimenti saranno invece dedicati alla fattispecie delle coperture di finanziamenti verso controparti bancarie e società del Gruppo.

In particolare, sarà monitorato con attenzione l'evolversi del processo di sostituzione dei parametri IBOR in tutti i mercati in cui la Società opera, parallelamente alle verifiche sui contratti e fallback clause degli strumenti finanziari interessati dalla riforma - in coerenza con gli sviluppi forniti in tale ambito da ISDA e organismi similari - nonché sulle relative esposizioni al rischio in modo da garantire una adeguata e tempestiva risposta ai cambiamenti indotti dalla riforma, sia a livello gestionale, che contabile.

NOTA 3 AVVIAMENTO

La voce al 31 dicembre 2019 è pari a 24.341 milioni di euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2018, e fa riferimento all'avviamento incluso nel segmento di attività domestica di TIM S.p.A..

Si evidenzia che a partire dalla fine del 2019 è superata la distinzione tra le due Cash Generating Unit Core Domestic e International Wholesale - gruppo Telecom Italia Sparkle, a seguito di una progressiva e significativa integrazione del business del gruppo Sparkle con quello di Core Domestic. Tale integrazione è connessa ad un percorso di trasformazione del gruppo Sparkle volto ad innovare il business tradizionale concentrandosi su quello più innovativo, capace di cogliere le sfide della nuova Gigabit Society. Pertanto al 31 dicembre 2019 è considerata come Cash Generating Unit la Società TIM nel suo complesso.

Come noto, il 19 dicembre 2019 l'Assemblea degli azionisti di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (Inwit) (Business Unit Domestic) ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in Inwit. Tale operazione, propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano, comporta la cessione, da parte del Gruppo TIM, della quota di controllo in Inwit. Pertanto al 31 dicembre 2019, la partecipazione Inwit viene presentata Bilancio Separato come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)". Conseguentemente si è proceduto all'attribuzione del goodwill di competenza in osservanza ai dettami dello IAS 36 e secondo il metodo del relative fair value. Nel bilancio separato di Tim l'operazione ha comportato un'attribuzione alla partecipazione in Inwit di una quota di Goodwill pari ad Euro 2.188 milioni al netto di quanto già incluso nella partecipazione stessa.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio separato della società TIM S.p.A. in sede di redazione del Bilancio 2019 ha effettuato la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento (impairment test) in ottemperanza alla procedura di cui la Società si è dotata.

Il valore recuperabile delle attività al 31 dicembre 2019 è risultato superiore al valore netto contabile non evidenziando dunque perdite per riduzione di valore.

Il valore recuperabile delle attività è stato determinato in conformità con l'impairment test della CGU Domestic svolto ai fini della redazione del bilancio consolidato di Gruppo ed ha riguardato il ramo aziendale domestico di TIM S.p.A., corrispondente alla Unità generatrice di flussi finanziari (Cash Generating Unit - CGU) Domestic considerata ai fini dell'impairment test dell'avviamento nel bilancio consolidato, dopo aver escluso i valori contabili delle società controllate che rientrano nel suo perimetro.

La stima di valore d'uso è stata effettuata, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori e industriali (gli Esperti), partendo dai dati prospettici riportati nel Piano Industriale 2020-2022 approvato dal Consiglio di Amministrazione. In particolare i flussi medio attesi sono stati determinati avendo a riferimento i tre anni del Piano Industriale 2020-2022 ai quali si aggiungono dati estrapolati per ulteriori due anni, portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2020-2024). L'estrapolazione di dati previsionali per il biennio 2023-2024 è stata effettuta effettuata al fine di intercettare fenomeni di mercato e concorrenziali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale.

Per quanto concerne la stima del valore terminale, si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2024, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti di lungo termine. Inoltre, con specifico riferimento al valore incrementale derivante dall'utilizzo della licenza 5G, e quindi dallo sviluppo di nuove e innovative aree di business, si è adottato un modello di valutazione che tiene conto dei flussi incrementali netti per un arco di tempo basato sulla sola durata temporale della licenza. Tale approccio è coerente con la necessità di intercettare nella configurazione di valore, da un lato i flussi negativi derivanti dal pagamento della licenza (2019 – 2022) e degli investimenti industriali a supporto del suo sviluppo (inclusi nel Piano Industriale), e dall'altro lato i flussi netti positivi derivanti dalla componente incrementale di business che l'acquisizione della licenza consentirà di sviluppare in un arco temporale ampio e oltre i 5 anni di previsione esplicita.

Il Piano Industriale 2020-2022 recepisce alcune valutazioni sui potenziali elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Al fine di definire il flusso medio normale per l'impairment test, il management con l'ausilio degli Esperti ha identificato ulteriori fattori di rischio, apportando variazioni negli ammontari e/o nella distribuzione temporale dei flussi di cassa futuri, attribuendo maggior peso alle evidenze esterne disponibili.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso è stato definito come segue:

▪ è stimato con il modello denominato CAPM - Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;

  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività e include premi di rendimento appropriati per il rischio paese e il rischio associato al deprezzamento della valuta di denominazione dei flussi finanziari;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito;
  • tiene conto degli impatti derivanti dall'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16.

Si riportano nel seguito:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale;
  • i tassi di crescita utilizzati per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tassi g), che sono espressi in termini nominali;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale al netto delle imposte e il tasso di crescita g.

PARAMETRI RILEVANTI AI FINI DELLE STIME DI VALORE D'USO

TIM S.p.A.
------------ --
WACC 4,89%
WACC prima delle imposte 6,47%
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,5%
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 4,39%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 5,97%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 19,9%

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" è stato stimato tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si colloca all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.

Nella stima del livello di investimenti necessario a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si sono considerati la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e le infrastrutture tecnologiche gestite.

In sede di stima dei valori recuperabili si sono svolte analisi di simulazione dei risultati al variare dei parametri rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri, rendono il valore recuperabile uguale al loro valore netto contabile.

PARAMETRI CHE RENDONO IL VALORE D'USO PARI AL VALORE CONTABILE

TIM S.p.A.
WACC prima delle imposte 9,04%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 8,54%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 30,91%

In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso, sono state effettuate anche analisi di sensitività sui principali fattori di rischio individuati con gli Esperti per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato. A seguito di tali analisi il valore recuperabile è risultato comunque superiore al valore netto contabile.

NOTA 4 ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 521 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Adozione
IFRS 15
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/ Ripristini Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2018
Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle opere
dell'ingegno
1.223 498 (847) 382 1.256
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
1.800 23 (297) 634 2.160
Altre attività immateriali 80 (78) (2)
Attività immateriali in corso
e acconti
1.146 2.789 4 (1.016) 2.923
Totale 4.249 (78) 3.310 (1.146) 4 6.339
(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche IFRS 16 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2019
Diritti di brevetto industriale e
diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.256 511 (842) 424 1.349
Concessioni, licenze, marchi e
diritti simili
2.160 (120) (380) 1.719 3.379
Altre attività immateriali 1 1
Attività immateriali in corso e
acconti
2.923 307 (1) (2.140) 1.089

A seguito dell'adozione dell'IFRS16 (Leasing) si è proceduto a riclassificare gli Indefeasible Right of Use – IRU per un importo di 120 milioni di euro dalle Attività immateriali a vita utile definita - Concessioni, licenze, marchi e diritti simili alla nuova voce Diritti d'uso su beni di terzi - Impianti e macchinari.

Totale 6.339 (120) 819 (1.222) − (1) 3 5.818

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno sono rappresentati da software, brevetti e diritti televisivi. In particolare:

  • nel corso del 2019 sono stati acquisiti diritti televisivi per un importo complessivo di 29 milioni di euro per le piattaforme multimediali TIM. I diritti televisivi sono ammortizzati in base alla durata dei contratti;
  • il software (applicativo e di funzionamento impianti), acquisito a titolo di proprietà e in licenza d'uso, è ammortizzato in funzione della vita utile prevista su base biennale o triennale;
  • i brevetti sono ammortizzati in 5 anni. Si precisa che nella colonna Altre variazioni sono inclusi 2 milioni di euro relativi a diritti di brevetto acquisiti a seguito della fusione per incorporazione della società Noverca S.r.l., avvenuta in data 1° novembre 2019, con effetti fiscali e contabili retroattivi al 1° gennaio 2019.

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze per il servizio di telefonia mobile e fissa; rispetto al 31 dicembre 2018, si incrementano di 1.219 milioni di euro principalmente a seguito del passaggio in esercizio dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz. Si ricorda che nel 2018, per effetto della partecipazione alla gara per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia, TIM ha acquisito i diritti per un importo complessivo di 2.399 milioni di euro (al netto dello sconto di 8 milioni di euro applicato all'atto della aggiudicazione proporzionale alla popolazione relativa alle zone interessate dalla sperimentazione). L'aggiudicazione dei diritti è avvenuta in data 9 ottobre 2018; i diritti delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz sono stati resi disponibili in via definitiva a gennaio 2019, mentre quelli nelle bande 694-790 MHz saranno resi disponibili a luglio 2022. Il pagamento dei diritti aggiudicati avverrà in sei rate annuali, le prime delle quali sono state già corrisposte, per un importo complessivo di 495 milioni di euro.

Il valore delle licenze di telefonia e dei diritti assimilabili in esercizio al 31 dicembre 2019 (3.379 milioni di euro) e le relative vite utili sono così dettagliati:

Tipologia Valore residuo al
31.12.2019
(milioni di euro)
Vita utile
(Anni)
Scadenza Quota di Amm.to
dell'esercizio 2019
(milioni di euro)
UMTS 269 18 31.12.2021 134
UMTS 2100 MHz 15 12 31.12.2021 7
WiMax 3 15 31.05.2023 1
LTE 1800 MHz 86 18 31.12.2029 9
LTE 800 MHz 600 17 31.12.2029 60
LTE 2600 MHz 66 17 31.12.2029 6
Banda L (1452-1492 MHz) 165 14 31.12.2029 16
Banda 900 e 1800 MHz 547 11 31.12.2029 55
Banda 3600-3800 MHz (5G) 1.597 19 31.12.2037 89
Banda 26.5-27.5 GHz (5G) 31 19 31.12.2037 2

Le attività immateriali in corso e acconti ammontano a 1.089 milioni di euro (2.923 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e registrano una diminuzione di 1.834 milioni di euro, principalmente a seguito della citata riclassifica a licenze dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz (5G). Includono 680 milioni di euro relativi ai diritti delle frequenze nelle bande 694-790 MHz non ancora in esercizio e attività in corso relative principalmente a sviluppi software. Nella colonna Altre variazioni sono inclusi 4 milioni di euro relativi a attività immateriali in corso acquisite a seguito della citata fusione per incorporazione della società Noverca S.r.l..

Gli investimenti industriali nell'esercizio 2019 sono pari a 819 milioni di euro e diminuiscono di 2.491 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018, principalmente a seguito dell'investimento effettuato nel 2018 e connesso alla citata acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G.

Comprendono 185 milioni di euro di attività realizzate internamente (197 milioni di euro nell'esercizio 2018), che riguardano attività di sviluppo e manutenzione evolutiva di programmi e piattaforme software e attività di engineering, progettazione di soluzioni, applicazioni e servizi innovativi di rete.

Gli ammortamenti relativi alle attività immateriali sono pari a 1.222 milioni di euro e si incrementano di 76 milioni di euro rispetto a quelli rilevati nell'esercizio 2018 (1.146 milioni di euro). Gli ammortamenti sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 sono così riepilogati:

(milioni di euro) Valore lordo 31.12.2018
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
6.761 (5.505) 1.256
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5.006 (2.846) 2.160
Altre attività immateriali 55 (55)
Attività immateriali in corso e acconti 2.949 (26) 2.923
Totale 14.771 (26) (8.406) 6.339
31.12.2019
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno 7.060 (5.711) 1.349
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 6.523 (3.144) 3.379
Altre attività immateriali 56 (55) 1
Attività immateriali in corso e acconti 1.089 1.089
Totale 14.729 (8.911) 5.818

Con riferimento ai valori lordi delle attività immateriali a vita utile definita, nel 2019 sono state effettuate dismissioni per 636 milioni di euro, totalmente ammortizzati, relative a diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno, che hanno riguardato principalmente release obsolete di sistemi software; è stata altresì dismessa la quota dei lavori in corso relativa al sistema DBSS già svalutata per 26 milioni di euro, con conseguente utilizzo del fondo svalutazione dedicato.

NOTA 5 ATTIVITÀ MATERIALI

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI DI PROPRIETA'

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 191 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni 193 31 224
Fabbricati civili e industriali 469 78 (33) 60 574
Impianti e macchinari 9.183 1.210 (1.669) (10) 448 9.162
Attrezzature industriali e
commerciali
35 7 (14) 2 30
Altri beni 235 45 (95) 34 219
Attività materiali in corso e
acconti
756 320 (7) (496) 573
Totale 10.871 1.660 (1.811) (17) 79 10.782
(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche IFRS 16 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2019
Terreni 224 2 226
Fabbricati civili e industriali 574 6 (36) 21 565
Impianti e macchinari 9.162 1.120 (1.689) (20) 359 8.932
Attrezzature industriali e
commerciali
30 5 (12) 2 25
Altri beni 219 (25) 41 (81) 33 187
Attività materiali in corso e
acconti
573 486 (3) (400) 656
Totale 10.782 (25) 1.658 (1.818) (23) 17 10.591

A seguito dell'adozione dell'IFRS16 (Leasing) si è proceduto a riclassificare le migliorie su beni di terzi per un importo di 25 milioni di euro dalle Attività materiali di proprietà- Altri beni alla nuova voce Diritti d'uso su beni di terzi – Altri beni.

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati (con presenza di fabbricati o costruzioni leggere), che terreni disponibili (sui quali insistono opere edili varie non accatastate, quali tralicci, basamenti ecc.); si precisa che i terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.

La voce Fabbricati civili e industriali comprende gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche, o a ufficio e le costruzioni leggere (piccoli prefabbricati e container accatastati).

La voce Impianti e macchinari è rappresentativa dell'infrastruttura tecnica adibita alla fornitura dei servizi di telecomunicazioni (trasporto e distribuzione del traffico voce/dati). Nel dettaglio è costituita da impianti di commutazione e alimentazione, portanti in rame e fibra ottica, apparati trasmissivi per reti fissa e mobile e sistemi telefonici di terminazione del traffico a uso dei vari segmenti di clientela. La voce diminuisce di 230 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, principalmente a seguito di una maggior incidenza degli ammortamenti dell'esercizio, parzialmente compensata da investimenti ed esercibilità relativi a rete di accesso e trasporto in fibra ottica (202 milioni di euro), rete in rame sotterranea e aerea e pali (292 milioni di euro), raccordi d'abbonato (181 milioni di euro), LTE/UMTS core + accesso (159 milioni di euro), apparati NGAN (64 milioni di euro), apparati trasmissivi fra cui SDH-Wdm (105 milioni di euro), rete dati e commutazione (223 milioni di euro) e prodotti commerciali fisso e mobile per contratti di noleggio alla clientela (151 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari.

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio; diminuisce di 32 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, principalmente a seguito degli ammortamenti dell'esercizio (81 milioni di euro) e della citata riclassifica delle migliorie su beni di terzi alla voce Diritti d'uso su beni di terzi. Gli investimenti (41 milioni di euro) sono prevalentemente attribuibili all'acquisto di hardware per data center e postazioni di lavoro. Nella colonna Altre variazioni sono inclusi 2 milioni di euro relativo a attività materiali acquisite a seguito della fusione per incorporazione della società Noverca S.r.l..

La voce Attività materiali in corso ed acconti si incrementa di 83 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 e comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica. Nelle Altre variazioni vengono ricompresi i passaggi in esercizio di capitalizzazioni di anni precedenti.

Le dismissioni sono pari a 23 milioni di euro e sono principalmente relative a dismissioni di rete Mobile (10 milioni di euro), vendita Cabinet (3 milioni di euro) e dismissioni per abbandono di siti per SRB-Stazioni Radio Base (3 milioni di euro).

Gli investimenti industriali dell'esercizio 2019, pari a 1.658 milioni di euro, diminuiscono di 2 milioni di euro; comprendono 218 milioni di euro di attività realizzate internamente (237 milioni di euro nell'esercizio 2018), che riguardano attività di installazione di reti d'accesso e di trasporto.

Gli ammortamenti relativi alle attività materiali sono pari, nell'esercizio 2019, a 1.818 milioni di euro, con un incremento di 7 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018.

L'ammortamento è calcolato con il metodo della vita utile residua in base al Piano degli ammortamenti annualmente rivisto per tener conto delle vite utili per singola categoria di classe cespite. Gli effetti di eventuali variazioni della vita utile sono riconosciuti a conto economico su base prospettica.

L'ammortamento del 2019 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività che è rappresentata dalle seguenti aliquote minime e massime:

Fabbricati civili e industriali 3% – 5,55%
Impianti e macchinari 3% - 50%
Attrezzature industriali e commerciali 20%
Altri beni 11% - 33%

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 sono così riepilogati:

31.12.2018
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni 224 224
Fabbricati civili e industriali 1.767 (1.193) 574
Impianti e macchinari 61.932 (5) (52.765) 9.162
Attrezzature industriali e commerciali 285 (255) 30
Altri beni 2.736 (3) (2.514) 219
Attività materiali in corso e acconti 573 573
Totale 67.517 (8) (56.727) 10.782
(milioni di euro)
Valore lordo
Svalutazioni
Fondo
Valore netto
accumulate
ammortamento
226
226
Terreni
1.794
(1.229)
565
Fabbricati civili e industriali
62.204
(5)
(53.267)
8.932
Impianti e macchinari
284
(259)
25
Attrezzature industriali e commerciali
2.124
(3)
(1.934)
187
Altri beni
656
656
Attività materiali in corso e acconti
Totale
67.288
(8)
(56.689)
10.591
31.12.2019

Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, nel 2019 sono state effettuate dismissioni per un valore complessivo di 1.708 milioni di euro, che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati. I cespiti maggiormente interessati sono stati: apparecchiature hardware centralizzate e periferiche (488 milioni di euro), impianti di commutazione (498 milioni di euro), accesso e core Mobile (221 milioni di euro), apparecchiature a noleggio (142 milioni di euro), raccordi d'abbonato per rifacimenti (121 milioni di euro), palificazioni (116 milioni di euro), rete sotterranea e aerea (60 milioni di euro) e FTTC e ADSL (29 milioni di euro).

BENI IN LOCAZIONE FINANZIARIA

La voce Beni in locazione finanziaria al 31 dicembre 2018 ammontava a 1.694 milioni di euro. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16 (Leasing), a partire dal 1° gennaio 2019 tale valore è stato riclassificato nella nuova voce "Diritti d'uso su beni di terzi" cui si fa rimando. La voce al 31 dicembre 2018 presentava la seguente composizione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
finanziari
Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2018
Terreni 16 16
Fabbricati civili e
industriali
1.768 32 12 (159) (9) (279) 1.365
Impianti e macchinari 99 9 (4) 5 109
Altri beni 133 46 (35) (4) 140
Attività in corso e
acconti
56 32 (24) 64
Totale 2.072 73 58 (198) (13) (298) 1.694

Gli ammortamenti e le svalutazioni erano stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2018 erano così riepilogati:

31.12.2018
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni 16 16
Fabbricati civili e industriali 2.792 (13) (1.414) 1.365
Impianti e macchinari 114 (5) 109
Altri beni 230 (90) 140
Attività in corso e acconti 64 64
Totale 3.216 (13) (1.509) 1.694

NOTA 6 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16 (Leasing), TIM S.p.A. ha scelto di classificare i diritti d'uso su beni di terzi in una specifica voce della situazione patrimoniale-finanziaria.

Di seguito è riportata la movimentazione dei diritti d'uso su beni di terzi nel corso del 2019:

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche IFRS 16 Adozione
IFRS 16
Investimenti Incrementi
di contratti
di leasing
finanziario
Ammortamenti Dismissioni Altre
variazioni
31.12.2019
Immobili 1.406 2.364 33 588 (567) (44) (11) 3.769
Impianti e
macchinari
228 545 11 263 (80) (1) 13 979
Attrezzature
Altri beni 141 10 (32) (2) 117
Attività in corso e
acconti
64 16 (39) 41
Totale 1.839 2.909 60 861 (679) (47) (37) 4.906

La colonna riclassifiche IFRS 16 si riferisce a:

  • Indefeasible Right of Use IRU (120 milioni di euro), iscritti precedentemente nelle Attività immateriali a vita utile definita;
  • Beni in locazione finanziaria (1.694 milioni di euro), iscritti precedentemente nelle Attività materiali;
  • Migliorie su beni di terzi (25 milioni di euro), iscritti precedentemente nelle Attività materiali.

La colonna Adozione IFRS 16 accoglie gli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 16.

Gli investimenti sono rappresentati per 11 milioni di euro dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU, per 26 milioni di euro da spese incrementative e migliorie sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione e per 7 milioni di euro da variazioni incrementali per stanziamenti a fondo ARO-Asset Retirement Obbilgation. Si segnalano investimenti su Attività in corso e acconti per 16 milioni di euro, relativi a migliorie in via di realizzazione.

Gli incrementi di contratti di leasing finanziario comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti relativi a terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale, a siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e a infrastrutture di rete. In proposito si ricorda che l'adozione a partire dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio IFRS16 (Leasing) determina la rappresentazione dei contratti di locazione passiva (che non costituiscono prestazione di servizi) attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione.

In particolare gli incrementi – pari complessivamente a 861 milioni di euro – si riferiscono per circa 708 milioni di euro a maggiori diritti d'uso per i contratti di locazione passiva in ambito IFRS16 e per i restanti 153 milioni di euro a maggiori diritti d'uso per contratti precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17.

La voce Dismissioni è rappresentativa del valore contabile degli asset da contratti di lease immobiliare (e relative migliorie) rilasciati anticipatamente, al netto del valore del debito finanziario residuo.

La voce Altre variazioni comprende i passaggi in esercizio e le variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio, principalmente per i contratti di locazione passiva in ambito IFRS16.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.

Nella voce Immobili sono ricompresi gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi adattamenti edili; diminuiscono di 1 milione di euro rispetto al valore complessivo iscritto al 1° gennaio 2019.

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si incrementa di 206 milioni di euro rispetto al valore complessivo iscritto al 1° gennaio 2019 essenzialmente per gli incrementi di contratti di leasing finanziario dell'esercizio.

La voce Altri beni accoglie prevalentemente i contratti di locazione finanziaria su autoveicoli.

Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2019 sono così riepilogati:

31.12.2019
(milioni di euro) Valore lordo Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Immobili 5.882 (13) (2.100) 3.769
Impianti e macchinari 1.146 (167) 979
Altri beni 227 (110) 117
Attività in corso e acconti 41 41
Totale 7.296 (13) (2.377) 4.906

NOTA 7 PARTECIPAZIONI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 960 milioni di euro e si riferiscono a:

(milioni di euro) 31.12.2019 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
Imprese controllate 6.825 7.781
Imprese collegate e joint venture 3 7
Altre partecipazioni 33 33 33 33
Totale 6.861 33 7.821 33

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

TIM S.p.A., così come consentito dall'IFRS 9, valuta tutte le Altre partecipazioni al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).

Nel corso del 2019 le operazioni che hanno riguardato società controllate, collegate, joint venture e altre partecipazioni di TIM S.p.A. sono le seguenti:

  • 24 giugno 2019: cessione della partecipazione, pari al 50%, di TIM S.p.A. in Alfiere S.p.A. a CDP Immobiliare S.r.l.;
  • 19 luglio 2019: cessione della partecipazione, pari allo 0,01%, di TIM S.p.A. in Assicurazioni Generali;
  • 1° novembre 2019: fusione per incorporazione di Noverca S.r.l. in TIM S.p.A., con effetti contabili e fiscali retroattivi al 1° gennaio 2019;
  • 2 dicembre 2019: cessione della partecipazione di TIM S.p.A. in Persidera S.p.A. (pari al 70%) a F2i TLC 2 S.p.A. e a EI Towers S.p.A.. Come previsto dagli accordi, si è proceduto alla preventiva scissione di Persidera in due separate entità: la prima (Persidera), rimasta titolare delle 5 frequenze del digitale terrestre, relativi contratti attivi e personale, è stata ceduta interamente a F2i TLC 2 S.p.A., e la seconda (NetCo S.p.A.), nella quale è confluita l'intera infrastruttura di rete ed il relativo personale, è stata ceduta interamente ad EI Towers;
  • al 31 dicembre 2019, a seguito dell'esito dell'Assemblea che ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT, attività propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano con conseguente cessione, da parte del Gruppo TIM, della quota di controllo in INWIT, la partecipazione di TIM S.p.A. nella società – pari a 828 milioni di euro - è stata riclassificata tra le "Attività cessate/destinate a essere cedute", ritenendo altamente probabile il completamento dell'operazione entro l'esercizio 2020.

Sono di seguito riportati i movimenti avvenuti nell'esercizio 2019 per ciascuna partecipazione ed i corrispondenti valori ad inizio e fine esercizio. L'elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture al 31 dicembre 2019 ai sensi dell'art. 2427 del Cod. Civ. è riportato nella Nota "Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture".

Partecipazioni

(migliaia di euro) Valore a
bilancio
31.12.2018
Fusioni/
scissioni
Acq./
Sottoscr./
Vers.
Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni/
Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2019
Partecipazioni in imprese controllate
ADVANCED CARING
CENTER (#)
4 (4) (4) -
CD FIBER 50 - 50
FLASH FIBER 163.224 39.200 39.200 202.424
HR SERVICES 570 5 5 575
INFRASTRUTTURE
WIRELESS
ITALIANE
828.494 (828.494) (828.494) -
NETCO - - (83.561) 83.561 - -
NOVERCA 18.691 (18.691) (18.691) -
OLIVETTI 11.984 (11.984) (11.984) -
PERSIDERA 133.186 (49.625) (83.561) (133.186) -
TELECOM ITALIA
CAPITAL 2.388 - 2.388
TELECOM ITALIA
FINANCE
5.914.971 - 5.914.971
TELECOM ITALIA
LATAM
PARTICIPACOES E
GESTAO
ADMINISTRATIVA
- - -
TELECOM ITALIA
SAN MARINO 7.565 - 7.565
TELECOM ITALIA
SPARKLE
586.668 58 58 586.726
TELECOM ITALIA
TRUST
TECHNOLOGY 8.498 - 8.498
TELECOM ITALIA
VENTURES
2.541 (324) (324) 2.217
TELECONTACT
CENTER
12.523 4 4 12.527
TELENERGIA 50 - 50
TELSY 14.517 - 14.517
TI AUDIT
COMPLIANCE
LATAM (in
liquidazione) 313 - 313
TI SPARKLE MED
(#)
3 (3) (3) -
TIM BRASIL
SERVICOS E
PARTICIPACOES
- - -
TIM RETAIL (ex 4 G
RETAIL)
15.108 - 15.108
TIM TANK 19.175 2.663 (3.229) (566) 18.609
TIMVISION 2.550 (1.789) - (1.789) 761
TN FIBER 38.498 (941) (941) 37.557
7.781.571 (18.691) 41.863 (133.186) (18.267) (828.434) (956.715) 6.824.856

(#) Società controllata indirettamente da TIM S.p.A. in cui personale dipendente ha aderito al Piano di azionariato diffuso 2010 e/o 2014 (PAD).

(migliaia di euro) Valore a
bilancio
31.12.2018
Fusioni/
scissioni
Acquisizioni/
Sottoscrizioni
/ Vers. Cop.
Perdite
Alienazioni
/ Rimborsi
Svalutazioni
/ Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2019
Partecipazioni in imprese collegate e joint venture
ALFIERE - 1.326 (1.326) - -
AREE URBANE (in
liquidazione)
- - -
ASSCOM
INSURANCE
BROKERS
20 - 20
NORDCOM 2.143 - 2.143
TIGLIO I 4.835 (3.646) (3.646) 1.189
TIGLIO II (in
liquidazione)
119 -
Consorzio EO (in
liquidazione)
- - -
7.117 -
1.326
(1.326) (3.646) - (3.646) 3.471
(migliaia di euro) Valore a
bilancio
31.12.2018
Fusioni/
scissioni
Acquisizioni/
Sottoscrizioni/
Vers. Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni/
Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti
e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2019
Partecipazioni in altre imprese
ASSICURAZIONI
GENERALI (**)
2.739 (2.739) (2.739) -
BANCA UBAE 4.116 (1.543) (1.543) 2.573
FIN. PRIV.(**) 15.593 5.055 5.055 20.648
IST. ENCICLOPEDIA
ITALIANA G.
TRECCANI
3.832 - 3.832
ISTITUTO
EUROPEO DI
ONCOLOGIA
2.385 173 173 2.558
Altre partecipazioni
minori
3.950 282 (42) (925) - (685) 3.265
32.615 - 282 (2.781) 2.760 - 261 32.876
Totale
Partecipazioni
7.821.303 (18.691) 43.471 (137.293) (19.153) (828.434) (960.100) 6.861.203

(**) Partecipazioni valutate al fair value rilevate nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).

NOTA 8 ATTIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari verso imprese controllate 491 306
Crediti finanziari verso imprese collegate e joint venture
Crediti finanziari verso altre parti correlate
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 16 15
Crediti verso il personale 40 39
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
530 385
Derivati non di copertura 1.272 897
Altri crediti finanziari
Totale attività finanziarie non correnti (a) 2.349 1.642
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 466
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL)
466
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 54 64
Crediti verso il personale 12 13
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
48 79
Derivati non di copertura 53 165
Crediti finanziari verso imprese controllanti
Crediti finanziari verso imprese controllate 6 4
Crediti finanziari verso imprese collegate e joint venture
Altri crediti finanziari 3 2
176 327
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 829 885
Totale attività finanziarie correnti (b) 1.005 1.678
Totale attività finanziarie (c)=(a+b) 3.354 3.320

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva (correnti e non correnti) sono pari a 70 milioni di euro (79 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono i seguenti rapporti contrattuali rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS 16:

  • nuove offerte commerciali per i clienti Consumer e Business che prevedono il noleggio di router ADSL (21 milioni di euro, 37 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • contratti di noleggio di prodotti alla clientela di TIM con prestazione di servizi accessori (cd. "formula full rent") e contratti di leasing stipulati negli anni passati da Teleleasing con clienti TIM (4 milioni di euro, 8 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo (pari a 33 milioni di euro al 31 dicembre 2019, 34 milioni di euro al 31 dicembre 2018) rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS 16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene;
  • contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela, per un importo di 12 milioni di euro. A fronte dei crediti finanziari per i contratti di lease attivi è presente il debito finanziario per le corrispondenti locazioni passive.

I crediti verso il personale (correnti e non correnti) sono pari a 52 milioni di euro e comprendono l'ammontare residuo dei prestiti concessi.

I derivati di copertura, pari a 578 milioni di euro (464 milioni di euro al 31 dicembre 2018), sono relativi a:

  • elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria (530 milioni di euro), che afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market di contratti derivati di copertura in cash flow hedge (di cui 150 milioni di euro effettuati con Telecom Italia Finance S.A.) e in fair value hedge;
  • elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria (48 milioni di euro), relativi alla componente ratei attivi su contratti derivati di copertura in cash flow hedge e in fair value hedge.

I derivati non di copertura, pari a 1.325 milioni di euro (1.062 milioni di euro al 31 dicembre 2018), accolgono la valorizzazione attiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata. Tale voce trova compensazione nella corrispondente voce classificata tra le passività finanziarie. Al 31 dicembre 2019, i derivati non di copertura sono relativi a:

  • elementi classificati fra le attività finanziarie non correnti (1.272 milioni di euro), che afferiscono alla componente di valutazione spot mark to market di contratti derivati non di copertura;
  • elementi classificati fra le attività finanziarie correnti (53 milioni di euro), relativi alla componente ratei attivi su contratti derivati non di copertura.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti diminuiscono di 56 milioni di euro, rispetto al 31 dicembre 2018 e sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 828 881
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa 1
Crediti verso imprese controllate 1 3
Totale 829 885

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito e classe di rating almeno pari a BBB per l'agenzia Standard & Poor's o equivalenti;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

NOTA 9 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITÀ NON CORRENTI

I crediti vari e altre attività non correnti al 31 dicembre 2019 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
Crediti vari non correnti
Crediti vari verso imprese controllate 5 9 5
Crediti vari verso imprese collegate
Crediti verso altri 39 2 43 5
(a) 44 2 52 10
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.680 1.631
Altri costi differiti 22 21
(b) 1.702 1.652
Totale (a+b) 1.746 2 1.704 10

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Crediti vari non correnti

La voce comprende crediti per 37 milioni di euro verso Erario per imposte sul reddito (sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2018).

Altre attività non correnti

La voce si incrementa di 50 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 e comprende:

▪ Costi contrattuali differiti per 1.680 milioni di euro (1.631 milioni di euro al 31 dicembre 2018): sono relativi principalmente al differimento di costi connessi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso).

I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 2.324 milioni di euro; si riporta di seguito l'evidenza al 31 dicembre 2019 dei costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) e la relativa movimentazione nell'esercizio 2019.

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti 1.680 1.631
Costi contrattuali differiti correnti 644 655
Totale 2.324 2.286
(milioni di euro) 31.12.2018 Incremento Rilascio a
conto
economico
Altre
variazioni
31.12.2019
Costi di acquisizione del contratto 1.253 404 (370) 11 1.298
Costi di esecuzione del contratto 1.033 231 (238) - 1.026
Totale Costi contrattuali differiti 2.286 635 (608) 11 2.324

Nelle Altre variazioni sono rilevati 11 milioni di euro di costi di acquisizione contrattuali acquisiti a seguito della fusione per incorporazione della società Noverca S.r.l. in TIM S.p.A..

I costi contrattuali differiti complessivi saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri della Società e in particolare per circa 640 milioni di euro nell'esercizio 2020, sulla base della consistenza al 31 dicembre 2019 senza tener conto delle nuove quote differite; in particolare:

(milioni di euro) 31.12.2019 esercizio di rilevazione a conto economico
2020 2021 2022 2023 2024 Oltre il
2024
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.298 393 303 216 155 115 116
Costi di esecuzione del contratto 1.026 250 227 200 162 113 74
Totale 2.324 643 530 416 317 228 190

▪ Altri costi differiti per 22 milioni di euro (21 milioni di euro al 31 dicembre 2018): si riferiscono principalmente a costi di noleggio beni di terzi.

NOTA 10 IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)

CREDITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

I crediti per imposte non correnti (classificati all'interno della voce Crediti vari e altre attività non correnti) ammontano al 31 dicembre 2019 a 37 milioni di euro e sono sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2018; si riferiscono ai crediti non oggetto di cessione, relativi a imposte e interessi derivanti dalla riconosciuta deducibilità ai fini IRES dell'IRAP sul costo del lavoro, relativamente a esercizi precedenti il 2012, in seguito all'entrata in vigore del D.L. 16/2012.

I crediti per imposte correnti ammontano a 67 milioni di euro, diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2018 (99 milioni di euro) e accolgono il credito Ires per eccedenze di acconti versati per l'esercizio 2019 pari a 63 milioni di euro e il credito IRAP di TIM per eccedenze di acconti versati per 4 milioni di euro.

ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE E PASSIVITÀ PER IMPOSTE DIFFERITE

Il saldo netto è così composto:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Attività per imposte anticipate 882 882
Passività per imposte differite (2) (3)
Totale 880 879

La contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata tenendo conto delle compensazioni giuridicamente effettuabili; si fornisce evidenza del valore delle stesse prima dell'effettuazione delle compensazioni:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Attività per imposte anticipate 928 945
Passività per imposte differite (48) (66)
Totale 880 879

Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2019 e 2018, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2019, sono analizzate nel seguente prospetto:

(milioni di euro) 31.12.2018 Iscritte a conto
economico
Riconosciute a
patrimonio
netto
Altre
variazioni
31.12.2019
Attività per imposte anticipate:
Fondo oneri previdenziali ex lege
58/92
5 5
Fondi per rischi e oneri 345 (37) 308
Fondo svalutazioni crediti 118 (17) 101
Strumenti finanziari 320 39 359
Contributi in conto capitale - -
Ammortamenti tassati 112 (11) 101
Attualizzazione Fondo TFR 20 (2) 10 28
Altre attività per imposte anticipate 25 1 26
Totale 945 (66) 49 928
Passività per imposte differite:
Ammortamenti anticipati (5) (5)
Plusvalenze differite (2) 1 (1)
Strumenti finanziari (11) 9 (2)
Spese emissione obbligazioni (9) 2 (7)
Altre passività per imposte differite (39) 8 (2) (33)
Totale (66) 11 9 (2) (48)
Totale Attività per imposte anticipate al
netto delle Passività per imposte
differite
879 (55) 58 (2) 880

Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e delle Passività per imposte differite al 31 dicembre 2019 sono le seguenti:

(milioni di euro) Entro
l'esercizio
successivo
Oltre l'esercizio
successivo
Totale
al 31.12.2019
Attività per imposte anticipate 342 586 928
Passività per imposte differite (9) (39) (48)
Totale Attività per imposte anticipate al netto delle Passività per
imposte differite
333 547 880

DEBITI PER IMPOSTE SUL REDDITO

I debiti per imposte correnti ammontano al 31 dicembre 2019 a 17 milioni di euro (14 milioni di euro al 31 dicembre 2018), con un incremento di 3 milioni di euro; i debiti per imposte non correnti ammontano al 31 dicembre 2019 a 19 milioni di euro (zero milioni di euro al 31 dicembre 2018).

L'incremento rilevato nell'esercizio è dovuto alla riclassifica dal Fondo imposte e rischi fiscali ai debiti per imposte sul reddito delle passività connesse alla fiscalità diretta (21 milioni di euro) effettuata ai sensi dell'IFRIC 23.

IMPOSTE SUL REDDITO

Le imposte sul reddito per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2019 e 2018 sono di seguito dettagliate:

(milioni di euro) 2019 2018
IRAP corrente dell'esercizio 96 131
IRES corrente dell'esercizio 65 253
Oneri/(proventi) da consolidato fiscale 6 17
Imposte correnti di esercizi precedenti (32) 47
Totale imposte correnti 135 448
Imposte differite dell'esercizio 45 12
Imposte differite di esercizi precedenti 10 (26)
Totale imposte differite 55 (14)
Totale imposte sul reddito 190 434

L'aliquota IRES corrente è pari al 24%, mentre l'aliquota ordinaria dell'IRAP è fissata al 3,9%.

Il provento per imposte correnti di esercizi precedenti (32 milioni di euro) riflette gli effetti della dichiarazione dei redditi rispetto alla stima effettuata nel bilancio 2018 sulla base degli elementi allora disponibili.

Il conteggio tiene conto del riallineamento delle differenze fiscali iniziali derivanti dall'adozione dell'IFRS 16; peraltro, poiché queste ultime presentano un saldo negativo, non è stato necessario versare imposte sostitutive ottenendo comunque la rilevanza fiscale del fenomeno.

La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES al 31 dicembre 2019 (24%), e quello effettivo a bilancio è la seguente:

(milioni di euro) 2019 2018
Risultato prima delle imposte
Derivante dalle Attività in funzionamento 572 (1.420)
Totale risultato prima delle imposte 572 (1.420)
Imposte sul reddito teoriche 137 (341)
Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione):
dividendi a conto economico (32) (28)
svalutazioni, plusvalenze e minusvalenze su partecipazioni indeducibili (1) 13
ammortamenti e svalutazioni indeducibili 4 646
costi indeducibili 37 21
altre partite (super ammortamenti, ACE, ecc.) (35) (31)
IRES esercizi precedenti (19) 25
Imposte effettive a conto economico, esclusa IRAP 91 305
IRAP 99 129
Totale imposte effettive a conto economico 190 434

Ai fini di una migliore comprensione della riconciliazione in esame, l'impatto dell'IRAP è stato tenuto distinto per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta commisurata a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.

NOTA 11 RIMANENZE DI MAGAZZINO

Al 31 dicembre 2019 sono pari a 155 milioni di euro e comprendono principalmente apparati e terminali di telecomunicazioni fisse e mobili e relativi accessori.

La voce si decrementa di 107 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (262 milioni di euro), principalmente a seguito dei rilevanti trend in diminuzione verificatisi nell'esercizio per quel che ha riguardato sia gli acquisti, sia i consumi, con riferimento ad apparati e accessori per telefonia mobile, in applicazione di una più mirata politica commerciale e di approvvigionamento.

Nel corso del 2019 le rimanenze di magazzino sono state oggetto di svalutazione per 2 milioni di euro. Non esistono rimanenze date a garanzia.

NOTA 12 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITÀ CORRENTI

I crediti commerciali, vari e altre attività correnti al 31 dicembre 2019 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
Crediti per lavori su commessa (a) 83 51
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 1.531 1.531 1.364 1.364
Crediti verso altri gestori di
telecomunicazioni
693 693 888 888
Crediti verso imprese controllate 245 245 357 357
Crediti verso imprese collegate e joint
venture
2 2
Crediti verso altre imprese correlate 2 2 1 1
Incassi dall'utenza in corso di
accredito
13 13 13 13
(b) 2.484 2.484 2.625 2.625
Crediti vari correnti
Crediti verso imprese controllate 9 10
Crediti verso imprese collegate e joint
venture
Crediti verso altre parti correlate
Crediti verso altri 313 112 298 121
(c) 322 112 308 121
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la
clientela (Contract Assets)
31 31 46 46
Costi contrattuali differiti 644 655
Altri costi differiti 167 165
(d) 842 31 866 46
Totale (a+b+c+d) 3.731 2.627 3.850 2.792

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2019 e 31 dicembre 2018, dell'anzianità degli Strumenti Finanziari inclusi nei crediti commerciali, vari e altre attività correnti:

Di cui scaduti da:
(milioni di euro) 31.12.2019 di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg. 91-180 gg. 181-365 gg. Oltre 365 gg.
Crediti commerciali,
vari e altre attività
correnti
2.627 2.125 502 129 54 76 243
Di cui scaduti da:
(milioni di euro) 31.12.2018 di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg. 91-180 gg. 181-365 gg. Oltre 365 gg.
Crediti commerciali,
vari e altre attività
correnti 2.792 2.281 511 40 94 121 256

I crediti commerciali e vari netti comprendono Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) per 31 milioni di euro; diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2018 di 165 milioni di euro. In particolare:

  • crediti netti non scaduti: registrano un decremento di 156 milioni di euro, dovuti principalmente alla significativa riduzione dei crediti Wholesale, per effetto della dinamica del repricing e delle maggiori cessioni pro soluto, nonché della flessione dei Contract Assets. A tale andamento si contrappone l'incremento dei crediti non scaduti Retail, principalmente connesso a minori cessioni;
  • crediti netti scaduti: diminuiscono di 9 milioni di euro, per effetto della riduzione dei crediti con maggiore anzianità (-99 milioni di euro per i crediti scaduti oltre 90 giorni), che risentono positivamente degli accordi transattivi con Altri Operatori di Telecomunicazioni, compensato dall'incremento dei crediti con scadenza a breve (+90 milioni di euro), dovuto all'effetto combinato di minori cessioni Retail, maggiori crediti per fatturazione varia e verso Altri Operatori.

Crediti per lavori su commessa

Ammontano a 83 milioni di euro (51 milioni di euro al 31 dicembre 2018): comprendono 5 milioni di euro di crediti verso la società controllata Flash Fiber.

L'incremento rispetto al 31 dicembre 2018 è principalmente connesso a maggiori crediti per lavori di rete verso organismi della Pubblica Amministrazione.

Crediti commerciali

Ammontano a 2.484 milioni di euro (2.625 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono al netto del relativo fondo svalutazione crediti di 549 milioni di euro (541 milioni di euro al 31 dicembre 2018). La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Al 1°gennaio 541 530
Accantonamenti a conto economico 193 172
Utilizzo e altre variazioni (185) (161)
Al 31 dicembre 549 541

I crediti commerciali diminuiscono di 141 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, principalmente a seguito delle dinamiche delle posizioni creditorie verso altri gestori, parzialmente compensate da quella dei crediti verso clienti. Si evidenzia in particolare quanto segue:

  • crediti verso clienti: sono pari a 1.531 milioni di euro e si incrementano di 167 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018;
  • crediti verso altri gestori: sono pari a 693 milioni di euro e diminuiscono di 195 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018;
  • crediti verso imprese controllate: sono pari a 245 milioni di euro e diminuiscono di 112 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018; sono relativi principalmente alla fornitura di prodotti e servizi di TLC a Flash Fiber (114 milioni di euro), INWIT (33 milioni di euro), TIM Retail (ex 4G Retail) (28 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle (24 milioni di euro), TIM S.A. (18 milioni di euro), Olivetti (13 milioni di euro), e Telenergia (6 milioni di euro).

Crediti vari correnti

Ammontano a 322 milioni di euro (al netto di un fondo svalutazione pari a 49 milioni di euro) e si incrementano di 14 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018. Comprendono:

  • crediti verso imprese controllate: ammontano a 9 milioni di euro (10 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferiscono principalmente a crediti verso società del Gruppo per consolidato fiscale (soprattutto verso INWIT);
  • crediti verso altri: sono pari a 313 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Anticipi a fornitori 2 11
Crediti verso il personale 9 9
Crediti tributari 35 3
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 44 91
Partite diverse 223 184
Totale 313 298

I crediti tributari, pari a 35 milioni di euro, sono essenzialmente rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesto a rimborso ai sensi del DL n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla L. n. 278/2006.

I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici (44 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare:

  • crediti per cessioni pro solvendo verso società di factoring (38 milioni di euro);
  • crediti verso enti previdenziali ed assistenziali (34 milioni di euro);
  • crediti vari verso altri operatori di TLC (69 milioni di euro), inclusi i crediti per il contributo degli stessi al Servizio Universale;
  • credito per il rimborso della sanzione relativa al procedimento Antitrust I761, a seguito della relativa sentenza del Consiglio di Stato di dicembre 2019 (21 milioni di euro).

Altre attività correnti

La voce ammonta a 842 milioni di euro e si decrementa di 24 milioni rispetto al 31 dicembre 2018; comprende:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela Contract Assets (31 milioni di euro, 46 milioni di euro al 31 dicembre 2018): si riferiscono all'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole Performance Obligation aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell'IFRS 15 di una riallocazione dello sconto lungo la durata minima contrattuale. I Contract Assets - al netto del relativo fondo svalutazione di 2 milioni di euro – si decrementano di 15 milioni di euro, principalmente a seguito dell'avvio di offerte commerciali che non prevedono più vincoli di permanenza e al rilascio a conto economico del saldo precedentemente accumulato;
  • Costi contrattuali differiti (644 milioni di euro, 655 milioni di euro al 31 dicembre 2018): i costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso). Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti e sulla loro movimentazione nell'esercizio si rinvia alla Nota "Crediti vari e altre attività non correnti";
  • Altri costi differiti: ammontano a 167 milioni di euro e si riferiscono principalmente a:
    • per 87 milioni di euro al differimento di costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi;
    • per 18 milioni di euro al differimento di costi per acquisti di prodotti e servizi;
    • per 14 milioni di euro a premi assicurativi;
    • per 10 milioni di euro al differimento di spese post vendita su offerte applicativi;
    • per 5 milioni di euro al differimento di costi connessi a diritti televisivi e diritti internet;
    • per 4 milioni di euro a canoni di manutenzione.

NOTA 13 ATTIVITÀ CESSATE/ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE AD ESSERE CEDUTE

Le "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute", pari a 828 milioni di euro, si riferiscono al valore di carico della partecipazione nella società INWIT S.p.A. classificata in tale voce a seguito dell'esito dell'Assemblea che ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT, attività propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano con conseguente cessione, da parte del Gruppo TIM, della quota di controllo in INWIT e ritenendo altamente probabile il completamento dell'operazione entro l'esercizio 2020.

In particolare, in data 26 luglio 2019, TIM e Vodafone hanno firmato gli accordi relativi all'estensione del vigente accordo di condivisione delle infrastrutture passive con INWIT e per la condivisione della componente attiva della rete mobile, per una più efficiente implementazione della nuova tecnologia 5G su un'area geografica più ampia e ad un costo inferiore. L'accordo prevede un'operazione societaria articolata in più fasi, finalizzata al consolidamento delle infrastrutture passive di rete di Vodafone in INWIT che diventerà così la più grande Towerco italiana con un portafoglio di oltre 22.000 torri distribuite sull'intero territorio nazionale, e la seconda a livello europeo. Vodafone farà confluire la propria infrastruttura passiva di rete in una nuova società che successivamente sarà incorporata in INWIT. Dopo la fusione, Vodafone e TIM non eserciteranno alcuna direzione e coordinamento su INWIT e controlleranno congiuntamente la società.

NOTA 14 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Capitale emesso 11.677 11.677
meno Azioni proprie (21) (21)
Capitale 11.656 11.656
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Riserva legale 2.294 2.294
Altre Riserve:
Riserva avanzo di fusione 1.722 1.721
Altre (465) (271)
Totale altre riserve 1.257 1.450
Utili accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio 873 644
Totale 18.174 18.138

Le movimentazioni del capitale nell'esercizio 2019 sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31.12.2018 ed il numero delle azioni in circolazione al 31.12.2019

(numero azioni) Al 31.12.2018 Emissione azioni Al 31.12.2019 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.203.122.583 15.203.122.583 71,61
meno: azioni proprie (b) (37.672.014) (37.672.014)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.165.450.569 15.165.450.569
Azioni di risparmio emesse
e in circolazione (d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,39
Totale azioni emesse (a+d) 21.230.914.282 21.230.914.282 100,00
Totale azioni in circolazione (c+d) 21.193.242.268 21.193.242.268

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31.12.2018 ed il valore delle azioni in circolazione al 31.12.2019

(migliaia di euro) Capitale
al 31.12.2018
Variazione
di capitale
Capitale al
31.12.2019
Azioni ordinarie emesse (a) 8.361.718 8.361.718
meno: azioni proprie (b) (20.720) (20.720)
Azioni ordinarie in
circolazione
(c) 8.340.998 8.340.998
Azioni di risparmio emesse
e in circolazione
(d) 3.315.285 3.315.285
Totale Capitale emesso (a+d) 11.677.003 11.677.003
Totale Capitale in
circolazione
(c+d) 11.656.283 11.656.283

Il capitale sociale è invariato rispetto al 31 dicembre 2018.

Informativa sul capitale

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE).

Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.

La Società si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".

Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.

La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, la Società monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.

Privilegi delle azioni di risparmio

Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:

  • gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale, devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 5% di 0,55 euro per azione;
  • gli utili che residuano dopo l'assegnazione alle azioni di risparmio del dividendo privilegiato sopra indicato, di cui l'Assemblea deliberi la distribuzione, sono ripartiti tra tutte le azioni in modo che alle azioni di risparmio spetti un dividendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie, in misura pari al 2% di 0,55 euro per azione;
  • quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5% di 0,55 euro per azione, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
  • in caso di distribuzione di riserve le azioni di risparmio hanno gli stessi diritti delle altre azioni. Peraltro è facoltà dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio d'esercizio, in caso di assenza o insufficienza degli utili netti risultanti dal bilancio stesso per soddisfare i diritti patrimoniali sopra indicati, deliberare di soddisfare mediante distribuzione di riserve disponibili il privilegio e/o il diritto di maggiorazione. Il pagamento mediante riserve esclude l'applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui al punto che precede;
  • la riduzione del capitale sociale per perdite non ha effetto sulle azioni di risparmio se non per la parte della perdita che non trova capienza nella frazione di capitale rappresentata dalle altre azioni;
  • allo scioglimento di TIM S.p.A. le azioni di risparmio hanno prelazione nel rimborso del capitale fino a concorrenza di 0,55 euro per azione;
  • nel caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, l'Azionista di risparmio potrà richiedere a TIM S.p.A. la conversione delle proprie azioni in azioni ordinarie, secondo le modalità deliberate dall'Assemblea straordinaria all'uopo convocata entro due mesi dall'esclusione dalle negoziazioni.

Si precisa che nel capitale sociale è presente il vincolo di sospensione d'imposta per un importo pari a 1.191 milioni di euro.

─ ● ─

La Riserva da sovrapprezzo azioni è pari, al 31 dicembre 2019, a 2.094 milioni di euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2018.

La Riserva legale è pari, al 31 dicembre 2019, a 2.294 milioni di euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2018. Si segnala che la riserva, limitatamente all'ammontare di 1.835 milioni di euro, è soggetta al vincolo di sospensione d'imposta.

Le Altre riserve ammontano complessivamente, al 31 dicembre 2019, a 1.257 milioni di euro, con un decremento, rispetto al 31 dicembre 2018, di 193 milioni di euro.

Le Altre riserve, movimentate per il tramite del conto economico complessivo, sono le seguenti:

  • Riserva per rimisurazioni piani a benefici definiti (negativa per 111 milioni di euro): diminuisce rispetto al 31 dicembre 2018 di 30 milioni di euro a seguito della rilevazione delle perdite attuariali TFR dell'esercizio 2019 al netto del relativo effetto fiscale (10 milioni di euro);
  • Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura (negativa per 1.140 milioni di euro; negativa per 992 milioni di euro al 31 dicembre 2018): tale riserva è correlata alla contabilizzazione delle operazioni di copertura dei flussi finanziari (cash flow hedge). In particolare, trattasi degli utili e delle perdite non realizzati, al netto dei relativi effetti fiscali, che derivano dall'adeguamento al fair value degli strumenti finanziari designati come strumenti a copertura dei flussi finanziari;
  • Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (12 milioni di euro): diminuisce, rispetto al 31 dicembre 2018, di 5 milioni di euro.

Le Altre riserve comprendono inoltre:

  • Riserva avanzo di fusione (1.722 milioni di euro) aumenta di un milione di euro rispetto al 31 dicembre 2018, a seguito della fusione per incorporazione di Noverca S.r.l. in TIM S.p.A., avvenuta il 1° novembre 2019, con effetti contabili e fiscali retroattivi al 1° gennaio 2019;
  • Riserva altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto: è pari a 200 milioni di euro (in incremento di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018) e comprende:
    • il valore del prestito obbligazionario convertibile con scadenza 2015-2022 (186 milioni di euro);
    • il valore del Piano di incentivazione Special Award, approvato dall'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016 (2 milioni di euro);
    • il valore del Long Term Incentive Plan 2018-2020, approvato dall'Assemblea dei soci del 24 aprile 2018 (6 milioni di euro);
    • il valore delle "stock option", assegnate in base al Piano di Stock Option 2014-2016 (6 milioni di euro).

Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

  • Riserva indisponibile originata dall'applicazione dell'art. 7 comma 7 del D.Lgs n. 38/2005 (521 milioni di euro): rimane immutata rispetto al 31 dicembre 2018;
  • Riserve diverse (53 milioni di euro).

Gli Utili (perdite) accumulati, incluso l'utile dell'esercizio, positivi per 873 milioni di euro al 31 dicembre 2019, si decrementano di 229 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018. La movimentazione è connessa alle seguenti variazioni:

  • incremento per 382 milioni di euro riferiti all'utile dell'esercizio 2019;
  • diminuzione per 166 milioni di euro a seguito della distribuzione di dividendi riferiti al Bilancio 2018, come deliberato dall'Assemblea dei soci del 29 marzo 2019;
  • incremento per 13 milioni di euro a seguito della parziale copertura della perdita dell'esercizio 2018 come deliberato dall'Assemblea dei soci del 29 marzo 2019, tramite utilizzo della Riserva ex art. 34, legge 576/1975.

A completamento dell'informativa sul patrimonio netto si fornisce di seguito il prospetto ex art. 2427, n. 7 - bis, riportante le voci di patrimonio netto distinte in base alla loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nel triennio 2017-2019.

Prospetto ex art. 2427, n. 7-bis

Natura/descrizione Importo al
31.12.2019
Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Riepilogo delle utilizzazioni effettuate
nel triennio 2017-2019
(milioni di euro) per copertura
perdite
per altre ragioni
Capitale 11.656
Riserve di capitale:
Riserva da soprapprezzo delle azioni 2.095 A,B,C 2.095
Riserva legale 1.953 B
Riserva altri strumenti
rappresentativi di patrimonio netto
200 B
Riserve diverse 59 A,B,C 59
Riserva per rimisurazione piani per
dipendenti a benefici definiti
57 A,B,C 57
Riserva ex D.Lgs. 38/2005 art.7
comma 7
521 B
Riserva avanzo di fusione 1.679 A,B,C 1.679
Riserve di utili:
Riserva da soprapprezzo delle azioni (1) A,B,C (1)
Riserva legale 341 B
Riserva ex art. 34, legge 576/1975 - A,B,C - 13
Riserve diverse 13 A,B,C 13
Riserva per adeguamento al fair
value degli strumenti derivati di
copertura e dei relativi sottostanti
(1.140) B (1.140)
Riserva per attività finanziarie
valutate al fair value rilevato nelle
altre componenti di conto economico
complessivo
12 B
Riserva per rimisurazione piani per
dipendenti a benefici definiti
(168) A,B,C (168)
Riserva avanzo di fusione 43 A,B,C 43
Utili portati a nuovo 491 A,B,C 491 1.841 166
Totale 17.811 3.128 1.854 166
Azioni proprie (40)
Quota non distribuibile (1) (41)
Residua quota distribuibile 3.047

Legenda:

A = per aumento di capitale;

B = per copertura perdite;

C = per distribuzione ai soci

(1) Rappresenta l'ammontare della quota non distribuibile relativa alla parte di riserva sovrapprezzo azioni necessaria a integrare la riserva legale per il raggiungimento del 1/5 del capitale sociale.

In particolare, gli importi indicati nella colonna "Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nel triennio 2017/2019 per altre ragioni" si riferiscono alla distribuzione dei dividendi.

La tabella sotto riportata evidenzia i vincoli, ai sensi dell'art. 109, comma 4, lettera b) del TUIR, relativi alle deduzioni effettuate in via extracontabile nei precedenti esercizi:

(milioni di euro)

Deduzioni extracontabili al 31.12.2018 23
Reversal per tassazioni nell'esercizio (1)
Deduzioni extracontabili al 31.12.2019 22
Imposte differite (IRES e IRAP) (5)
Vincolo sul patrimonio netto al 31.12.2019 17

Tale regime ha comportato l'apposizione di un vincolo indistintamente riferito alla massa delle riserve del patrimonio netto per un importo pari alle deduzioni extracontabili effettuate al netto delle relative imposte differite. Tale vincolo permane fino al riassorbimento contabile delle eccedenze fiscali dedotte e alla conseguente tassazione.

Più in particolare, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2018, le deduzioni diminuiscono di 1 milione di euro per tassazioni effettuate nell'esercizio.

Pertanto, tenuto conto delle deduzioni residue effettuate nei precedenti esercizi e non oggetto del riallineamento fiscale effettuato ai sensi della L. 24 dicembre 2007 n. 244, il vincolo complessivo sul patrimonio netto a bilancio ammonta a 17 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2019 la Società ha riserve in sospensione d'imposta, soggette a tassazione in caso di distribuzione, per 1.835 milioni di euro sulle quali non sono state stanziate imposte differite in quanto non ne è prevista la distribuzione.

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2019 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 31 dicembre 2019:

n. Azioni massime
emettibili
Capitale Sovrapprezzo Prezzo di
sottoscrizione
(migliaia di (migliaia di per azione
euro) euro) (euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Stock Option 2014-2016
133.042 73 80 1,15
343.069 189 158 1,01
893.617 492 393 0,99
13.497.406 7.423 5.264 0,94
Stock Options 14.867.134 8.177 5.895
Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni
ordinarie) (*)
1.082.485.386 2.000.000 n.d. n.d.
Prestiti obbligazionari 2.000.000
Totale 2.008.177

(*) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 15 PASSIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Passività finanziarie non correnti
Debiti finanziari a medio/lungo termine
Obbligazioni 13.193 12.091
Obbligazioni convertibili 1.925 1.893
Debiti verso banche 3.832 2.854
Debiti verso altri finanziatori 16
Debiti verso imprese controllate 4.285 4.174
23.251 21.012
Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine
Verso imprese controllate 997
Verso imprese collegate
Verso terzi 3.005 1.445
4.002 1.445
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria 1.659 1.423
Derivati non di copertura 1.272 897
Risconti passivi
2.931 2.320
Totale passività finanziarie non correnti
(a)
30.184 24.777
Passività finanziarie correnti
Debiti finanziari a breve termine
Obbligazioni 1.597 2.120
Obbligazioni convertibili 6 6
Debiti verso banche 687 1.459
Debiti verso altri finanziatori 110 60
Debiti verso imprese controllate 1.281 3.572
Debiti verso imprese collegate
3.681 7.217
Passività per locazioni finanziarie a breve termine
Verso imprese controllate 270
Verso imprese collegate
Verso terzi 396 159
666 159
Altre passività finanziarie a breve termine
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria 53 362
Derivati non di copertura 53 165
Risconti passivi
106 527
Totale Passività finanziarie correnti
(b)
4.453 7.903
Totale Passività finanziarie (Indebitamento Finanziario Lordo)
(a+b)
34.637 32.680

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

31.12.2019
(milioni di valuta estera)
31.12.2019
(milioni di euro)
31.12.2018
(milioni di valuta estera)
31.12.2018
(milioni di euro)
USD 2.506 2.231 2.506 2.189
GBP 389 457 1.267 1.416
JPY 20.031 165 20.034 159
EURO 31.784 28.916
34.637 32.680

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito all'operazione originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Fino a 2,5% 9.445 7.813
Da 2,5% a 5% 14.654 11.590
Da 5% a 7,5% 5.005 8.063
Da 7,5% a 10% 1.829 1.794
Oltre 10% 77 59
Ratei/risconti, MTM e derivati 3.627 3.361
34.637 32.680

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Fino a 2,5% 13.462 12.198
Da 2,5% a 5% 11.183 7.740
Da 5% a 7,5% 4.459 7.528
Da 7,5% a 10% 1.829 1.794
Oltre 10% 77 59
Ratei/risconti, MTM e derivati 3.627 3.361
34.637 32.680

Le scadenze delle passività finanziarie, in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2020 2021 2022 2023 2024 Oltre
2024
Totale
Prestiti obbligazionari 1.267 564 3.089 2.441 3.335 5.670 16.366
Loans ed altre passività finanziarie 752 1.383 1.346 1.202 142 4.491 9.316
Passività per locazioni finanziarie 633 624 599 428 339 2.012 4.635
Totale 2.652 2.571 5.034 4.071 3.816 12.172 30.317
Passività finanziarie correnti 1.276 1.276
Totale 3.928 2.571 5.034 4.071 3.816 12.172 31.593

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Quota non corrente 13.193 12.091
Quota corrente 1.597 2.120
Totale valore contabile 14.790 14.211
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazione
al costo ammortizzato
(424) (362)
Totale valore nominale di rimborso 14.366 13.849

Le obbligazioni convertibili comprendono il prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022. Sono così composte:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Quota non corrente 1.925 1.893
Quota corrente 6 6
Totale valore contabile 1.931 1.899
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato
69 101
Totale valore nominale di rimborso 2.000 2.000

In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 16.366 milioni di euro e aumentano di 517 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (15.849 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni e rimborsi intervenuta nel corso dell'esercizio 2019.

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da TIM S.p.A., espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
31.12.18
(%)
Valore di
mercato al
31.12.18
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse
Euro 719,5 719,5 4,000% 21/12/12 21/1/20 99,184 100,476 723
Euro 547,5 547,5 4,875% 25/9/13 25/9/20 98,966 103,825 568
Euro 563,6 563,6 4,500% 23/1/14 25/1/21 99,447 105,047 592
Euro (a) 205 205 Euribor 6 mesi (base 365) 1/1/02 1/1/22 100 100 205
Euro 883,9 883,9 5,250% 10/2/10 10/2/22 99,295 110,992 981
Euro (b) 2.000 2.000 1,125% 26/3/15 26/3/22 100 100,431 2.009
Euro 1.000 1.000 3,250% 16/1/15 16/1/23 99,446 107,711 1.077
GBP 375 440,8 5,875% 19/5/06 19/5/23 99,622 111,419 491
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 105,930 1.059
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 110,325 827
Euro 1.250 1.250 4,000% 11/1/19 11/4/24 99,436 111,070 1.388
USD 1.500 1.335,2 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 108,099 1.443
Euro 1.000 1.000 2,750% 15/4/19 15/4/25 99,320 106,211 1.062
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 107,331 1.073
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 105,639 792
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 110,986 1.110
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 102,422 1.280
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 115,428 773
Totale 16.365,5 17.453

(a) Riservato ai dipendenti.

(b) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..

Si segnala che i regolamenti e/o i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari sopra esposti sono disponibili sul sito telecomitalia.com.

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del 2019, si segnala quanto segue:

Nuove emissioni

(milioni di valuta originale) valuta importo Data di emissione
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4,000% scadenza 11/4/2024 Euro 1.250 11/1/2019
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% scadenza 15/4/2025 Euro 1.000 15/4/2019

Rimborsi

(milioni di valuta originale) valuta importo Data di rimborso
Telecom Italia S.p.A. 832 milioni di euro 5,375% (1) Euro 832 29/1/2019
Telecom Italia S.p.A 850 milioni di GBP 6,375% GBP 850 24/6/2019

(1) Al netto dei riacquisti per 418 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 3.832 milioni di euro (2.854 milioni di euro al 31 dicembre 2018). I debiti verso banche a breve termine, pari a 687 milioni di euro, diminuiscono di 772 milioni di euro (1.459 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono 296 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.

I debiti verso altri finanziatori a medio/lungo termine sono pari a 16 milioni di euro, mentre a breve termine ammontano a 110 milioni di euro (60 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono 5 milioni di quota corrente dei debiti verso altri finanziatori a medio/lungo termine.

I debiti verso imprese controllate a medio/lungo termine, pari a 4.285 milioni di euro (4.174 milioni di euro al 31 dicembre 2018), si riferiscono ai finanziamenti ottenuti da Telecom Italia Capital S.A. (3.121 milioni di euro) e da Telecom Italia Finance S.A. (1.164 milioni di euro), conseguenti alle emissioni di prestiti obbligazionari effettuate dalle finanziarie del Gruppo sul mercato americano e lussemburghese.

I debiti verso imprese controllate a breve termine sono pari a 1.281 milioni di euro e diminuiscono di 2.291 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (3.572 milioni di euro). Compendono:

  • le quote correnti dei finanziamenti a medio/lungo termine nei confronti di Telecom Italia Finance S.A. (485 milioni di euro) e Telecom Italia Capital S.A. (13 milioni di euro);
  • rapporti di finanziamento a breve termine contratti con Telecom Italia Finance S.A. (500 milioni di euro);
  • rapporti di conto corrente intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria regolati a tassi di mercato per complessivi 283 milioni di euro, intrattenuti in particolare nei confronti di Telecom Italia Sparkle (177 milioni di euro), Telecontact (34 milioni di euro), TN Fiber (26 milioni di euro), H.R. Services (19 milioni di euro), Telecom Italia Trust Technology (10 milioni di euro).

Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine ammontano a 4.002 milioni di euro (1.445 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 666 milioni di euro (159 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferiscono alla quota corrente delle passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine.

A partire dal 1° gennaio 2019 è stato introdotto il nuovo principio contabile IFRS 16 (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Principi contabili"), la cui applicazione ha comportato al 31 dicembre 2019 l'iscrizione di un maggior debito per locazioni finanziarie per 3.077 milioni di euro su un totale di 4.668 milioni di euro. La differenza (1.591 milioni di euro) si riferisce essenzialmente a locazioni di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17.

Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie iscritte a seguito dell'adozione del principio contabile IFRS 16, nell'esercizio 2019 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 31.12.2019
Rimborsi quota capitale 526
Cash out quota interessi 36
Totale 562

I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.659 milioni di euro (1.423 milioni di euro al 31 dicembre 2018). I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 53 milioni di euro (362 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I derivati non di copertura a medio/lungo termine ammontano a 1.272 milioni di euro (897 milioni di euro al 31 dicembre 2018). I derivati non di copertura a breve termine ammontano a 53 milioni di euro (165 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Tali voci accolgono la valorizzazione passiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue con controparti bancarie a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata e trovano piena compensazione nelle corrispondenti voci classificate tra le attività finanziarie. Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".

"COVENANTS", "NEGATIVE PLEDGES" E ALTRE CONDIZIONI CONTRATTUALI IN ESSERE AL 31 DICEMBRE 2019

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1) ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2019 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 950 milioni di euro, di cui 850 milioni di euro a rischio diretto e 100 milioni di euro garantiti.

Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 850 milioni di euro firmati in data 14 dicembre 2015 e in data 25 novembre 2019 si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo.

In tutti i finanziamenti BEI, sia assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI sia a rischio diretto, sono previsti alcuni covenant, tra cui si segnala:

  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e per il finanziamento a rischio diretto del 2015, anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere. Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

(1) Il caso di change of control può comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2019, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

REVOLVING CREDIT FACILITY

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2019:

(miliardi di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - 5,0 -
Totale 5,0 - 5,0 -

Al 31 dicembre 2019 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.750 milioni di euro e di linee Hot Money per 350 milioni di euro interamente utilizzate.

In data 29 ottobre 2019 TIM ha stipulato un Promissory Loan Agreement ("Schuldschein") dell'importo complessivo di 250 milioni di euro di cui 229 milioni di euro con scadenza il 29 ottobre 2023 e 21 milioni di euro con scadenza 29 ottobre 2025.

NOTA 16 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

Nella tabella di seguito riportata è rappresentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.

Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.

Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri di TIM S.p.A.

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Passività finanziarie non correnti 30.184 24.777
Passività finanziarie correnti 4.453 7.903
Totale debito finanziario lordo (a) 34.637 32.680
Attività finanziarie non correnti(°)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (16) (15)
Derivati attivi di copertura - non correnti (530) (385)
(b) (546) (400)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (466)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (54) (64)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (122) (263)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (829) (885)
(c) (1.005) (1.678)
Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob n.
Dem/6064293/2006 (ESMA) (d=a+b+c) 33.086 30.602
Attività finanziarie non correnti(°)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie (e) (1.803) (1.242)
Indebitamento finanziario netto(*) (f=d+e) 31.283 29.360
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività
finanziarie (g) (1.543) (1.307)
Indebitamento finanziario netto rettificato (f+g) 29.740 28.053

(º) Al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 la voce Attività finanziarie non correnti (b + e) ammonta rispettivamente a 2.349 milioni di euro e a 1.642 milioni di euro.

(*) Per quanto riguarda l'incidenza dei rapporti con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

31.12.2018
Incassi
Pagamenti
Differenze
Variazioni
Altre
31.12.2019
(migliaia di euro)
e/o
e/o
tassi di
di Fair
variazioni e
Emissioni
Rimborsi
cambio
Value
riclassifiche
Debiti finanziari a
medio/lungo termine:
14.790
Obbligazioni
14.211
2.250
(1.784)
48
76
(11)
Obbligazioni convertibili
1.931
1.899
32
Debiti verso banche
4.128
3.778
1.290
(951)
11
4.804
Altri debiti finanziari
6.130
(1.362)
22
14
(a)
25.653
26.018
3.540
(4.097)
70
76
46
di cui quota a breve
2.402
termine
5.006
Passività per locazioni
finanziarie a medio/lungo
termine:
1.604
274
(699)
3.489
4.668
(b)
1.604
274
(699)


3.489
4.668
di cui quota a breve
termine
159
666
Altre passività finanziarie
a medio/lungo termine:
Derivati passivi di
copertura relativi a
elementi coperti classificati
fra le attività/passività non
correnti di natura
finanziaria:
1.750
(302)
265
(1)
1.712
Derivati non di copertura
1.062
(68)
333
(2)
1.325
Altre passività


(c)
2.812


(370)
598
(3)
3.037
di cui quota a breve
termine
492
106
Debiti finanziari a breve
termine:
Debiti verso banche
535
(144)
391
Altri debiti finanziari
1.676
(788)
888
Derivati passivi di
copertura relativi a
elementi coperti classificati
fra le attività/passività
correnti di natura
finanziaria
35
2
(37)

(d)
2.246



2
(969)
1.279
Totale passività
finanziarie (Indebitamento
finanziario lordo)
(e=a+b+c+d)
32.680
3.814
(4.796)
(300)
676
2.563
34.637
Derivati attivi di copertura
relativi a elementi coperti
classificati fra le
attività/passività non
correnti e correnti di
natura finanziaria
(f)
464
30
110
(26)
578
Derivati attivi non di
copertura
(g)
1.062
(70)
335
(2)
1.325
Movimenti monetari Movimenti non monetari
Totale (h=e-f-g) 31.154 3.814 (4.796) (260) 231 2.591 32.734

Informazioni aggiuntive del Rendiconto Finanziario

Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nella Relazione sulla gestione considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 2019 2018
Interessi pagati (1.689) (2.034)
Interessi incassati 654 953
Totale netto (1.035) (1.081)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita vengono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 2019 2018
Interessi pagati (1.526) (1.825)
Interessi incassati 491 744
Totale netto (1.035) (1.081)

NOTA 17 GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

OBIETTIVI E POLITICA DI GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI DI TIM S.p.A.

Come riportato nella Nota "Gestione dei Rischi finanziari" del Bilancio Consolidato del Gruppo TIM, TIM S.p.A. si attiene alle Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" definite a livello di Gruppo. Le politiche di gestione dei rischi di TIM S.p.A. rispettano le politiche di diversificazione definite a livello di Gruppo.

La definizione della composizione ottimale della struttura dell'indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello di Gruppo Consolidato e non a livello di singola società.

Per quanto concerne il rischio di cambio derivante dai debiti finanziari contratti da TIM S.p.A. denominati in valute diverse dall'Euro, tale rischio risulta integralmente coperto.

Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso di interesse sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti in Euro a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse.

Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con primarie controparti bancarie e finanziarie, il cui credit rating è oggetto di monitoraggio costante al fine di ridurre il rischio di credito.

Si evidenzia che TIM S.p.A. nei confronti delle società controllate mantiene rapporti di conto corrente, intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria e regolati a tassi di mercato, e stipula con le stesse finanziamenti con durata pluriennale sempre a condizioni di mercato.

RISCHIO DI TASSO D'INTERESSE: ANALISI DI SENSITIVITÀ

La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati di TIM S.p.A.. In particolare:

  • relativamente ai derivati che trasformano in tasso fisso euro le passività contratte da TIM S.p.A. (cash flow hedging), in applicazione dei principi contabili internazionali che regolano l'hedge accounting, la valorizzazione al fair value (mark to market) di tali strumenti viene accantonata in apposita riserva indisponibile del Patrimonio Netto. La variazione congiunta delle numerose variabili di mercato cui il calcolo del mark to market è soggetto tra la data di stipula delle operazioni e quella della valutazione, rende poco significativa qualsiasi ipotesi circa l'andamento delle variabili stesse. Con l'approssimarsi della scadenza dei contratti, gli effetti contabili descritti saranno gradualmente assorbiti fino al loro completo esaurimento;
  • se al 31 dicembre 2019 i tassi di interesse nei diversi mercati nei quali TIM S.p.A. opera fossero stati 100 punti base più alti/più bassi rispetto a quanto effettivamente realizzatosi, si sarebbero registrati a livello di conto economico, maggiori/minori oneri finanziari, al lordo del relativo effetto fiscale, per 86 milioni di euro (83 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Si rimanda alla Nota 2 "Principi Contabili" per il rischio potenziale generato dalla riforma dei tassi di interesse di riferimento.

RIPARTIZIONE DELLA STRUTTURA FINANZIARIA TRA TASSO FISSO E TASSO VARIABILE

Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle di seguito riportate. Nella strutturazione delle tabelle seguenti si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego poiché tale grandezza risulta esprimere l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo e, per quanto concerne le attività finanziarie, si è tenuto conto della natura intrinseca delle operazioni considerate (caratteristiche finanziarie e durata) piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo, frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing di tasso di interesse stesso (come nel caso dei depositi bancari e dei crediti per cessione titoli), è stata considerata a tasso variabile.

Totale Passività finanziarie (al valore nominale di rimborso)

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Tasso fisso Tasso
variabile
Totale Tasso fisso Tasso
variabile
Totale
Obbligazioni 11.827 4.539 16.366 11.312 4.537 15.849
Loans e altre passività
finanziarie (*)
9.714 5.513 15.227 9.486 5.014 14.500
Totale 21.541 10.052 31.593 20.798 9.551 30.349

(*) Al 31.12.2019 le passività correnti sono pari a 1.276 milioni di euro, di cui 784 milioni di euro a tasso variabile (al 31.12.2018 erano pari a 2.247 milioni di euro, di cui 1.451 milioni di euro a tasso variabile).

Totale Attività finanziarie (al valore nominale di impiego)

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Tasso fisso Tasso
variabile
Totale Tasso fisso Tasso
variabile
Totale
Depositi e cassa - 829 829 - 885 885
Titoli - - - 431 - 431
Altri crediti 691 589 1.280 779 361 1.140
Totale 691 1.418 2.109 1.210 1.246 2.456

Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.

Tasso di interesse effettivo

Con riferimento al tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali tale parametro è determinabile, si evidenzia che tale parametro è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura. L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando come peso ai fini della ponderazione il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto di ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.

Totale Passività finanziarie

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Obbligazioni 16.220 3,79 15.677 4,06
Loans e altre passività finanziarie 14.789 2,73 13.642 3,15
Totale 31.009 3,28 29.319 3,64

Totale Attività finanziarie

31.12.2019 31.12.2018
(milioni di euro) Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Depositi e cassa 829 0,01 885 0,02
Titoli - - 431 3,36
Altri crediti 619 1,33 440 1,51
Totale 1.448 0,57 1.756 1,21

Relativamente alle attività finanziarie, si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.

Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo degli strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".

RISCHIO DI CREDITO

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione di TIM a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Al fine di misurare tale rischio nel tempo, nell'ambito dell'impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura commerciale verso clienti inclusi), l'introduzione dell'IFRS 9 ha imposto il passaggio dal modello delle perdite sostenute (incurred loss) ai sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss).

Tale rischio discende principalmente da fattori economico-finanziari, ovvero dalla possibilità che si verifichi una situazione di default di una controparte, ovvero da fattori più strettamente tecnico-commerciali o amministrativi.

La massima esposizione teorica al rischio di credito per TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio, escluse le garanzie attive ricevute, illustrate nella nota "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie".

Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola "pro soluto".

Rinviando per i dettagli a quanto indicato nella nota "Crediti commerciali, vari ed altre attività correnti", si precisa che gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici.

L'impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull'intera vita residua in caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito. L'expected credit loss è calcolata tramite la default probability (probabilità che si verifichi l'evento di default) e la percentuale di credito che non si riuscirà a recuperare in caso di default (loss given default).

Il modello adottato per il calcolo della expected credit loss si basa sul Bloomberg Credit Risk Model, un modello sviluppato da Bloomberg che, partendo dal concetto di distance-to-default ("DD") di Merton, stima la probabilità di default unitamente al recovery rate. Contestualmente la loss given default viene definita come la componente non recuperabile dell'attività finanziaria post default.

In particolare, la DD - basata su dati di bilancio - viene arricchita con una serie di informazioni aggiuntive per Paese (macroeconomiche, di rischio), settore di attività e per singola società, nonché da aggiustamenti contabili finalizzati a garantire omogeneità degli output del modello; infine, tramite una funzione non lineare della DD, si ottiene la default probability.

Inoltre, sempre per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che, come da politica di Gruppo, la gestione della liquidità di TIM S.p.A. si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nella gestione di mercato monetario. A tale gestione è affidato l'investimento degli eccessi temporanei di cassa in corso d'anno, il cui riassorbimento si prevede che avverrà entro i dodici mesi successivi.

Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore all'investment grade ed outlook non negativo: inoltre, i depositi vengono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi.

Per quanto attiene il rischio di credito afferente alle componenti attive del circolante e con particolare riferimento ai crediti commerciali, il rischio viene gestito su due piani:

  • la gestione operativa lungo tutta la filiera del processo, a cominciare dalle verifiche in fase di acquisizione per passare a quelle di gestione interna verso i clienti ancora attivi e alle successive fasi di sospensione del servizio, risoluzione contrattuale e affido ad appositi istituti specializzati nel recupero
  • la gestione di specifici programmi di cartolarizzazione piuttosto che di cessioni non ricorrenti, per la massima parte di natura pro soluto.

RISCHIO DI LIQUIDITÀ

TIM S.p.A. opera per perseguire l'obiettivo di Gruppo di un adeguato livello di flessibilità finanziaria.

Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2019, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle scadenze di rimborso del debito previste nei prossimi 24 mesi. Il 12% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2019 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi.

Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2019. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi sia gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura.

Passività finanziarie - Analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2020 2021 2022 2023 2024 Oltre
2024
Totale
Prestiti obbligazionari 1.267 564 3.089 2.441 3.335 5.670 16.366
562 506 469 411 293 1.353 3.594
Loans e altre passività finanziarie (*) 752 1.383 1.346 1.202 142 4.107 8.932
251 247 237 230 243 2.911 4.119
Passività per locazioni finanziarie 633 624 599 428 339 2.012 4.635
158 142 124 108 95 350 977
Passività finanziarie non correnti(*) 2.652 2.571 5.034 4.071 3.816 11.789 29.933
971 895 830 749 631 4.614 8.690
Passività finanziarie correnti(**) 1.274 - - - - - 1.274
- - - - - -
Totale passività finanziarie 3.926 2.571 5.034 4.071 3.816 11.789 31.207
971 895 830 749 631 4.614 8690

(*) Comprendono gli strumenti derivati di copertura, ma escludono gli strumenti derivati non di copertura.

(**) Esclusi gli strumenti derivati non di copertura.

Strumenti derivati su passività finanziarie - Tabella dei flussi di interesse contrattualmente previsti

con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro) 2020 2021 2022 2023 2024 Oltre
2024
Totale
Esborsi 216 216 216 208 159 1.309 2.324
Incassi (177) (177) (177) (166) (96) (327) (1.120)
Derivati di copertura - esborsi
(incassi) netti
39 39 39 42 63 982 1.204
Esborsi 299 298 298 303 303 3.362 4.863
Incassi (299) (298) (298) (303) (303) (3.362) (4.863)
Derivati non di copertura -
esborsi (incassi) netti
- - - - - - -
Totale esborsi (incassi) netti 39 39 39 42 63 982 1.204

Al fine di individuare nella Capogruppo l'unica controparte del sistema bancario, tutte le operazioni in derivati del Gruppo, ad eccezione di quelle relative a due controparti bancarie, sono state accentrate in capo a TIM S.p.A.. Tale accentramento ha comportato per il Bilancio di TIM S.p.A. la presenza, per ogni operazione accentrata, di due derivati non di copertura (l'uno verso la banca e l'altro di importo uguale e contrario verso la società del Gruppo), mentre la relazione di copertura rimane in capo alla controllata ed al Gruppo.

I flussi relativi ai derivati non di copertura oggetto di gestione accentrata sono stati quindi esclusi sia dall'analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti per le passività finanziarie sia dall'analisi per scadenza dei flussi di interesse contrattualmente previsti per gli strumenti finanziari derivati, in quanto, essendo posizioni nettate tra loro, non sono significativi per l'analisi del rischio liquidità.

VALORE DI MERCATO DEGLI STRUMENTI DERIVATI

Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione. Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e nozionale.

Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e pertanto non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere. Il valore di mercato dei CCIRS dipende invece anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.

Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, ed il prezzo di esercizio.

NOTA 18 STRUMENTI DERIVATI

Gli strumenti derivati perfezionati da TIM S.p.A. sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento, che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2019 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nella divisa di riferimento.

Le operazioni IRS prevedono, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

Nello svolgimento della funzione di Tesoreria del Gruppo e col fine di accentrare su un'unica entità (i.e. TIM S.p.A.) tutta l'esposizione verso le controparti bancarie, TIM detiene contratti derivati stipulati con banche e speculari contratti derivati intercompany con le società Telecom Italia Capital S.A., Telecom Italia Finance S.A., per un valore nozionale pari a 5.062 milioni di euro. Il saldo delle valorizzazioni attive e passive dei contratti in oggetto è pari a zero.

COPERTURE: RELAZIONE ECONOMICA TRA SOTTOSTANTE E DERIVATI

Le relazioni di copertura documentate in hedge accounting in TIM SpA appartengono a quattro categorie: i) coperture del fair value di emissioni obbligazionarie denominate in Euro e ii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso cedolare di emissioni obbligazionarie denominate in valute diverse dall'Euro, iii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso di interessi variabili su finanziamenti intercompany denominati in Euro, iv) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso di interessi variabili su finanziamenti intercompany denominati in valuta.

Nel primo caso, il rischio coperto è rappresentato dal fair value dell'obbligazione riconducibile ai tassi di interesse ed i derivati di copertura sono IRS che consentono di ricevere tutto o parte del flusso cedolare obbligazionario a fronte di un flusso di interesse variabile.

Il valore attuale di entrambi gli strumenti, sottostante e derivati, dipende dalla struttura dei tassi di interesse di mercato Euro, alla base del calcolo dei discount factor e dei flussi di interesse variabili del derivato. In particolare, le oscillazioni dei tassi si traducono in variazioni dei discount factor del flusso passivo di interesse fisso sul sottostante; sul derivato, si osservano variazioni dei discount factor del flusso attivo di interesse fisso e variazioni del flusso nominale di interesse variabile (solo parzialmente corrette dall'effetto discounting). Gli effetti indotti sul derivato hanno segno contabile contrario a quelli sul sottostante.

Nel secondo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow (e del rimborso del nominale) generata dai tassi di cambio; la copertura è costituita da combinazioni di IRS e CCIRS che sinteticamente trasformano il flusso cedolare in valuta a tasso fisso in flusso Euro a tasso fisso. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso di cambio producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest'ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di cambio.

Nel terzo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow a fronte dell'andamento dei tassi di interesse Euro di mercato. La copertura è effettuata mediante IRS che permettono di incassare un flusso variabile di interessi a fronte del pagamento di un flusso di interessi a tasso fisso. Il valore attuale di sottostante e derivati dipende dalla struttura dei tassi di interesse Euro di mercato. Le oscillazioni dei tassi generano un impatto sul valore nominale del flusso di interesse variabile del finanziamento (solo parzialmente corretto dall'effetto discounting); sul derivato si osservano variazioni dei discount factor del flusso passivo di interesse fisso e variazioni del flusso nominale di interesse variabile attivo (solo parzialmente corrette dall'effetto discounting). Gli effetti indotti sul derivato hanno segno contabile unico e contrario a quelli sul sottostante.

Nel quarto caso, il rischio coperto è la variabilità dei cash flow (compreso il nominale di rimborso) indotta dal tasso di cambio oltre che dai tassi di interesse di mercato in valuta; la copertura è costituita da derivati IRS e CCIRS che trasformano in tasso fisso Euro il tasso variabile in valuta. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso di cambio (oltre a quelle dei tassi di interesse in valuta) producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest'ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di cambio (ed ai tassi di interesse in valuta). Gli impatti provocati invece dai tassi di interesse Euro sulla leg passiva del derivato sono limitati al solo discounting.

COPERTURE: DETERMINAZIONE DELL'HEDGE RATIO

Le tipologie di copertura implementate dal Gruppo richiedono l'adozione di un hedge ratio pari a 1:1 in quanto le tipologie di rischio coperto (tasso di interesse e tasso di cambio) sono tali da generare effetti economici negli strumenti sottostanti compensabili solo tramite altrettante quantità nozionali di strumenti derivati.

COPERTURE: FONTI POTENZIALI DI INEFFICACIA

La contrattualizzazione degli strumenti derivati a copertura dei rischi finanziari avviene a condizioni di mercato ed ha l'obiettivo di neutralizzare completamente gli effetti da essi prodotti.

Nella pratica tuttavia, può succedere che sia le coperture in fair value hedge che quelle in cash flow hedge, benché finanziariamente perfette, non riescano a garantire anche una efficacia contabile assoluta a causa della molteplicità di controparti bancarie coinvolte, delle peculiarità di alcuni derivati riconducibili ad esempio a fixing e/o indicizzazione dei parametri variabili, della possibile imperfetta coincidenza tra critical terms.

Nella seguente tabella sono riportate le consistenze complessive degli strumenti finanziari derivati di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2019 e 2018; in ottemperanza alle richieste IFRS 7, si è passati da una rappresentazione degli importi nozionali sintetici di copertura all'attuale rappresentazione in cui gli importi nozionali sono esposti con riferimento a tutti gli strumenti derivati coinvolti nelle coperture.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore Euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'Euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia Rischio coperto Nozionale al
31.12.2019
(milioni di euro)
Nozionale al
31.12.2018
(milioni di euro)
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2019
(milioni di euro)
Mark to Market
Spot(*) (Clean
Price) al
31.12.2018
(milioni di euro)
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.334 4.334 152 52
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
- - - -
Totale derivati in Fair Value Hedge 4.334 4.334 152 52
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 2.200 2.213 (876) (679)
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
2.673 4.061 (444) (754)
Totale derivati in Cash Flow Hedge 4.873 6.274 (1.320) (1.433)
Totale derivati Non in Hedge Accounting - - - -
Totale derivati TIM 9.207 10.608 (1.168) 1.381

(*) Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

Coperture in Fair Value Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non correnti)
di natura finanziaria - Attività correnti / non correnti.
a) 4.334 152 100
Attività 152
Passività -
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non correnti)
di natura finanziaria - Attività correnti / non correnti.
b) - - -
Attività -
Passività -
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 4.334 152 100
Ratei 22
Strumenti derivati (gross value) 174
Strumenti sottostanti (1) Obbligazioni - Passività correnti / non correnti 4.334 (4.462)
di cui adeguamento al fair value Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in
fair value hedge e valutazioni al costo ammortizzato
c) (148) (90)
Inefficacia a)+b)+c) 10
Adeguamento al fair value per
coperture chiuse anticipatamente (2)
(135)

(1) Comprende il valore di costo ammortizzato delle obbligazioni attualmente coperte maggiorato dell'adeguamento al fair value

(2) Riferito ad obbligazioni non più coperte, quindi non rappresentate in Tabella.

Coperture in Cash Flow Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
Variazione
fair value
cumulata
Interest rate swaps Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
a) 2.200 (876) (197)
Attività 59 (3)
Passività (935) (194)
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti
classificati fra le attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria - Attività correnti /
non correnti.
b) 2.673 (444) 310
Attività 280 44
Passività (724) 266
Strumenti derivati (spot value) a)+b) 4.873 (1.320) 113
Ratei 13
Strumenti derivati (gross value) (1.307)
di cui utili e perdite a riserva di
patrimonio netto
166
Determinazione inefficacia
Variazione strumenti derivati c) (847)
Strumenti sottostanti (3) d) 865
Inefficacia (4) Adeguamento positivo al Fair Value di strumenti
finanziari derivati - non di copertura
c)+d) (8)
Riserva Patrimonio Netto
Saldo riserva di patrimonio netto (1.498)
di cui dovuto a fair value di
coperture concluse
anticipatamente
27
Riclassifica a P&L Reversal negativo della riserva per adeguamento
al fair value di derivati di copertura (cash flow
hedge)
(3)

(3) Derivati ipotetici impiegati nelle misurazioni di efficacia delle coperture in cash flow hedge.

(4) Il dato di inefficacia, per sua natura e calcolo, non necessariamente coincide con la differenza delle variazioni cumulate di fair value derivati e sottostante; non considera l'effetto dovuto all'applicazione del CVA/DVA

Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:

Valuta di
denominazione
Nozionale in
valuta di
denominazione
(milioni)
Inizio
periodo
Fine
periodo
Tasso applicato Periodo di
interesse
Nozionale
in Euro
copertura
(milioni)
Tasso Euro
copertura
GBP 375 gen-20 mag-23 5,875% Annuale 552 5,535%
JPY 20.000 gen-20 ott-29 JPY Libor 6m + 0,94625% Semestrale 174 5,940%
USD 1.000 gen-20 nov-33 USD Libor 3m + 0.756% Trimestrale 849 5,994%
USD 1.500 gen-20 mag-24 5,303% Semestrale 1.099 4,226%
EURO 794 gen-20 set-34 Euribor 6m + 0,8787% Semestrale 794 4,332%
EURO 791 gen-20 lug-36 Euribor 6m + 1,45969% Semestrale 791 5,884%

(*) Asset finanziario.

La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge, è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.

NOTA 19 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

VALUTAZIONE AL FAIR VALUE

Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti di TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:

  • per i finanziamenti a tasso variabile è stato assunto il valore nominale di rimborso;
  • per i finanziamenti a tasso fisso è stato assunto il valore attuale dei flussi futuri ai tassi di mercato del 31 dicembre 2019.

Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari di TIM, sono state classificate nei 3 livelli previsti da IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 e in base alle categorie previste dall'IFRS 9 le informazioni integrative su strumenti finanziari richieste dall'IFRS 7 e i prospetti degli utili e delle perdite.

Legenda Categorie IFRS 9

Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Acronimo

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2019

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o
di
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2019
Costo
ammortizzato
Fair Value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2019
ATTIVITÀ'
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
AC 4.010 4.010 4.010
Attività non correnti
Crediti verso il personale 8) 40 40
Altri crediti finanziari 8) 491 491
Crediti vari verso altri
(non correnti)
9) 2 2
Attività correnti
Crediti verso il personale 8) 12 12
Altri crediti finanziari a
breve
8) 9 9
Cassa e altre
disponibilitò liquide
8) 829 829
equivalenti
Crediti commerciali
12) 2.484 2.484
Crediti vari verso altri
(correnti) 12) 112 112
Contract assets 12) 31 31
Attivita' finanziarie valutate al
fair value rilevato nelle altre
componenti di conto
economico complessivo
FVTOCI 33 33 33
Attività non correnti
Altre partecipazioni 7) 33 33 21 12
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Attività correnti
Crediti commerciali 12)
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Attività finanziarie valutate al
fair value rilevato attraverso il
conto economico separato
FVTPL 1.325 1.325 1.325
Attività non correnti
Derivati non di copertura
Attività correnti
8) 1.272 1.272 1.272
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Derivati non di copertura 8) 53 53 53
Derivati di copertura HD 578 404 174 578
Attività non correnti
Derivati di copertura 8) 530 378 152 530
Attività correnti
Derivati di copertura 8) 48 26 22 48
Crediti finanziari per contratti
di locazione attiva
n.a. 70 70 70
Attività non correnti 8) 16 16
Attività correnti 8) 54 54
Totale 6.016 4.010 437 1.499 − 1.924 12 70 6.016

Gli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value sono rappresentati dalle seguenti Altre partecipazioni iscritte tra le Attività non correnti per le quali non sono disponibili prezzi osservabili direttamente o indirettamente sul mercato:

  • Banca UBAE
  • Istituto Europeo di Oncologia
  • Altre minori.

La valutazione di Banca UBAE, Istituto Europeo di Oncologia e delle altre società è stata effettuata sulla base di una analisi, ritenuta attendibile, degli elementi patrimoniali rilevanti.

Nel corso del 2019, non sono stati rilevati effetti economici a seguito della valutazione degli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value.

L'utile/(perdite) riconosciute nelle Altre componenti del Conto Economico Complessivo sono state iscritte nell'ambito della Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo.

Valori rilevati in bilancio Livelli di
gerarchia o
di fair value
(milioni di euro )
PASSIVITA'
Categorie
note
IFRS 9
Valore di
bilancio al
31.12.2019
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2019
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato FLAC/HD 30.493 30.493 28.041
Passivita' non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
termine
15) 23.251 23.251
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine 15) 3.681 3.681
Debiti commerciali, vari e altre 23) 3.413 3.413
passività correnti
Contract liabilities
23) 148 148
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto economico
separato FLHfT 1.325 1.325 1.325
Passività non correnti
Derivati non di copertura
Passività correnti
15) 1.272 1.272 1.272
Derivati non di copertura 15) 53 53 53
Derivati di copertura HD 1.712 1.712 1.712
Passività non correnti
Derivati di copertura 15) 1.659 1.659 1.659
Passività correnti
Derivati di copertura 15) 53 53 53
Passività per locazioni finanziarie n.a. 4.668 4.668 5.152
Passività non correnti 15) 4.002 4.002
Passività correnti 15) 666 666
Totale 38.198 30.493 1.712 1.325 − 3.037 4.668 36.230

Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2018

Valori rilevati in bilancio Livelli di gerarchia o
di
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair Value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2018
ATTIVITÀ'
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato AC 4.051 4.051 4.051
Attività non correnti
Crediti verso il
personale
8) 39 39
Altri crediti finanziari 8) 306 306
Crediti vari verso altri
(non correnti)
9) 10 10
Attività correnti
Crediti verso il
personale
8) 13 13
Altri crediti finanziari a
breve
8) 6 6
Cassa e altre
disponibilitò liquide
8) 885 885
equivalenti
Crediti commerciali
12) 2.625 2.625
Crediti vari verso altri
(correnti)
12) 121 121
Contract assets 12) 46 46
Attivita' finanziarie valutate al
fair value rilevato nelle altre
componenti di conto
economico complessivo
FVTOCI 499 499 499
Attività non correnti
Altre partecipazioni 7) 33 33 3 16 14
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Attività correnti
Crediti commerciali 12)
Titoli diversi dalle
partecipazioni 8) 466 466 466
Attività finanziarie valutate al
fair value rilevato attraverso il
conto economico separato
FVTPL 1.062 1.062 1.062
Attività non correnti
Derivati non di
copertura
8) 897 897 897
Attività correnti
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Derivati
non di
8) 165 165 165
copertura
Derivati di copertura
HD 464 391 73 464
Attività non correnti
Derivati
di copertura
8) 385 333 52 385
Attività correnti
Derivati
di copertura
8) 79 58 21 79
Crediti finanziari per contratti
di locazione attiva
n.a. 79 79 79
Attività non correnti 8) 15 15
Attività correnti 8) 64 64
Totale 6.155 4.051 890 1.135 469 1.542 14 79 6.155
Valori rilevati in bilancio Livelli di
gerarchia o
di fair value
(milioni di euro ) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
31.12.2018
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2018
PASSIVITA'
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
FLAC/HD 31.685 31.685 31.689
Passivita' non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
termine
15) 21.012 21.012
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine 15) 7.217 7.217
Debiti commerciali, vari e altre 23) 3.267 3.267
passività correnti
Contract liabilities
23) 189 189
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto
economico separato FLHfT 1.062 1.062 1.062
Passività non correnti
Derivati non di copertura
Passività correnti
15) 897 897 897
15) 165 165 165
Derivati non di copertura
Derivati di copertura HD 1.785 1.785 1.785
Passività non correnti
Derivati di copertura
Passività correnti
15) 1.423 1.423 1.423
15) 362 362 362
Derivati di copertura
Passività per locazioni finanziarie n.a. 1.604 1.604 3.015
Passività non correnti 15) 1.445 1.445
Passività correnti 15) 159 159
Totale 36.136 31.685 1.785 1.062 − 2.847 1.604 37.551

Utili e perdite per categorie IFRS 9 – esercizio 2019

(milioni di euro) Categorie IFRS 9 Utili/(perdite) nette
2019(1)
di cui da
interessi
Attività valutate al costo ammortizzato AC (423) 10
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL (40)
Attività e passività al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI 6
Passività al costo ammortizzato AC (958) (893)
Totale (1.415) (883)

(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

Utili e perdite per categorie IFRS 9 – esercizio 2018

(milioni di euro) Categorie IFRS 9 Utili/(perdite) nette
2018
(1)
di cui da
interessi
Attività valutate al costo ammortizzato AC (405) 7
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL 24
Attività e passività al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI 37
Passività al costo ammortizzato AC (999) (929)
Totale (1.343) (922)

(1) Di cui 4 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.

NOTA 20 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2018 di 207 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2017 Incrementi/
Attualizz.
Decrementi 31.12.2018
Fondo Trattamento di Fine Rapporto 913 (7) (59) 847
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale 837 203 (334) 706
Totale 1.750 196 (393) 1.553
di cui:
quota non corrente 1.661 1.502
quota corrente (*) 89 51

(*) La quota corrente è riferibile ai Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale.

(milioni di euro) 31.12.2018 Incrementi/
Attualizz.
Decrementi 31.12.2019
Fondo Trattamento di Fine Rapporto 847 42 (84) 805
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale 706 236 (401) 541
Totale -
di cui: 1.553 278 (485) 1.346
quota non corrente 1.502 1.106
quota corrente (*) 51 240

(*) La quota corrente è riferibile ai Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si decrementa complessivamente di 42 milioni di euro. La diminuzione di 84 milioni di euro registrata nei "Decrementi" si riferisce alle anticipazioni ordinarie e agli utilizzi nell'esercizio per liquidazioni al personale cessato. Il maggior costo nell'ambito della voce "incrementi/attualizzazioni" include principalmente quanto segue:

(milioni di euro) 2019 2018
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment (8) -
Oneri finanziari 10 12
(Utili) perdite attuariali nette rilevate nell'esercizio 40 (21)
Totale (proventi) oneri 42 (9)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

L'effetto positivo del c.d. "curtailment", pari a 8 milioni di euro, è connesso all'aggiornamento delle proiezioni attuariali conseguenti la rivisitazione delle stime di uscita del piano di ristrutturazione aziendale della Società (per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Costi del Personale").

Le perdite attuariali nette registrate al 31 dicembre 2019 sono pari a 40 milioni di euro (utili attuariali netti per 21 milioni di euro nel 2018) e sono essenzialmente connesse alla variazione del tasso di attualizzazione, che si attesta allo 0,77% rispetto all'1,57% utilizzato al 31 dicembre 2018, mentre il tasso di inflazione atteso è passato dall'1,5% del 31 dicembre 2018 all'1,2% del 31 dicembre 2019.

Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, l'importo spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la Società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata ed alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti.

Ai sensi dello IAS 19 il fondo è stato contabilizzato come "Piano a prestazione definita", per le quote maturate fino al 31 dicembre 2019.

In base alla disciplina introdotta dal D.Lgs. n.252/2005 e dalla Legge n.296/2006 (Finanziaria 2007), le quote maturate dal 2008 sono destinate o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare e assumono la natura di "Piano a contribuzioni definite". Restano comunque contabilizzate a T.F.R. le rivalutazioni del fondo al 31 dicembre 2006 effettuate in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge.

In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata Projected Unit Credit Method:

  • sono state proiettate, in base a una serie di ipotesi finanziarie (incremento del costo della vita, tasso d'interesse, incremento retributivo, ecc.), le possibili future prestazioni che potrebbero essere erogate a favore di ciascun dipendente iscritto al programma nel caso di pensionamento, decesso, invalidità, dimissioni, ecc.;
  • è stato calcolato il valore attuale medio delle future prestazioni alla data della valutazione, sulla base del tasso annuo di interesse adottato e della probabilità che ciascuna prestazione ha di essere effettivamente erogata;
  • è stata definita la passività, in misura pari al valore attuale medio delle future prestazioni che sarà generato dal fondo esistente alla data della valutazione, senza considerare alcun futuro accantonamento.

Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:

IPOTESI ECONOMICHE Dirigenti Non Dirigenti
Tasso di inflazione 1,20% annuo 1,20% annuo
Tasso di attualizzazione 0,77% annuo 0,77% annuo
Tasso annuo di incremento TFR 2,40% annuo 2,40% annuo
Tasso annuo di incremento salariale reale:
età pari o inferiore a 40 anni 1,0% annuo 1,0% annuo
età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni 0,5% annuo 0,5% annuo
età superiore a 55 anni 0,0% annuo 0,0% annuo
IPOTESI DEMOGRAFICHE Dirigenti Non Dirigenti
Probabilità di decesso Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Probabilità di invalidità Tavole INPS distinte per
età e sesso
Tavole INPS distinte per
età e sesso
Probabilità di dimissioni:
sino al raggiungimento dei 40 anni di età 2,00% 1,00%
Dai 41 ai 50 anni di età 2,00% 0,50%
Dai 51 ai 59 anni di età 1,00% 0,50%
Dai 60 ai 64 anni di età nulla 0,50%
Dai 65 in poi nulla nulla
Probabilità di pensionamento 100% al raggiungimento dei requisiti AGO adeguati al
D.L. n. 4/2019
Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno una anticipazione della
riserva di T.F.R. accantonata pari al 70%
1,5%
in ciascun anno
1,5%
in ciascun anno

L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2019 di 805 milioni di euro (847 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

È di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti.

La durata finanziaria media dell'obbligazione è pari a 10,3 anni.

VARIAZIONE DELLE IPOTESI Importi
(milioni di euro)
Tasso di turnover:
+ 0,25 p.p. (2)
- 0,25 p.p. 2
Tasso annuo di inflazione:
+ 0,25 p.p. 15
- 0,25 p.p. (14)
Tasso annuo di attualizzazione:
+ 0,25 p.p. (19)
- 0,25 p.p. 20

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale diminuiscono complessivamente di 165 milioni di euro, sostanzialmente per effetto delle uscite e della riclassifica a debiti degli importi non ancora liquidati, relativi ai piani già accantonati nei precedenti esercizi (401 milioni di euro). Gli incrementi, pari a 236 milioni di euro, sono correlati alla rivisitazione di stima e decorrenza delle uscite della Società previste per l'esercizio 2020 (anche attraverso l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definito da ultimo nell'Accordo sindacale del 26 febbraio 2019).

NOTA 21 FONDI PER RISCHI E ONERI

Si incrementano, rispetto al 31 dicembre 2018, di 182 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2018 Incrementi Utilizzo a
Utilizzo diretto
conto
economico
Riclassifiche
/altri
movimenti
31.12.2019
Fondo imposte e rischi fiscali 29 1 (1) (22) 7
Fondo per oneri di ripristino 241 15 (6) 250
Fondo vertenze legali 576 412 (236) 4 756
Fondo rischi commerciali 36 10 (22) 24
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
28 6 34
Altri fondi rischi e oneri 2
22
(1) 23
Totale 912
466

(266)
(18) 1.094
di cui:
quota non corrente 581 528
quota corrente 331 566

La quota non corrente dei fondi per rischi ed oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino e a una parte del fondo vertenze legali. In particolare, conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo per oneri di ripristino viene definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati nelle singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.

Il fondo imposte e rischi fiscali diminuisce di 22 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018; le altre variazioni comprendono le riclassifiche nell'ambito dei "Debiti per imposte sul reddito" delle passività connesse alla fiscalità diretta.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di alcuni cespiti (batterie, palificazioni in legno). Si incrementa di 9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018.

Il fondo vertenze legali si incrementa di 180 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018; comprende gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale (42 milioni di euro) e con i terzi (714 milioni di euro).

Il fondo rischi commerciali diminuisce di 12 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018.

Il fondo rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie si incrementa di 6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018.

Gli altri fondi rischi e oneri di incrementano di 21 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018.

NOTA 22 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI

I debiti vari e altre passività non correnti al 31 dicembre 2019 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 363 257
Debiti verso imprese controllate 11 21
Altri debiti verso terzi 1.814 1.905
(a) 2.188 2.183
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 92 107
Altri ricavi e proventi differiti 374 359
Contributi in conto capitale 319 357
(b) 785 823
Totale (a+b) 2.973 3.006

Debiti vari non correnti

La voce si incrementa di 5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 e comprende principalmente:

▪ Debiti verso istituti di previdenza pari a 363 milioni di euro (257 milioni di euro al 31 dicembre 2018): sono relativi alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 e successivi firmati nel 2018 e 2019, riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale"). Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Debiti non correnti
Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo 354 242
Scadenti oltre il 5°esercizio successivo 9 15
363 257
Debiti correnti 209 167
Totale 572 424
  • Debiti verso imprese controllate, pari a 11 milioni di euro (21 milioni di euro al 31 dicembre 2018): si riferiscono alle posizioni debitorie per l'adozione del consolidato fiscale nazionale;
  • Altri debiti verso terzi, pari a 1.814 milioni di euro (1.905 milioni di euro al 31 dicembre 2018). La voce è principalmente relativa alla quota non corrente (110 milioni di euro iscritti tra i debiti correnti) a fronte dell'acquisizione – avvenuta nel 2018 - dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600- 3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G. La ripartizione temporale dei pagamenti è la seguente:
    • 55 milioni di euro entro settembre 2021;
    • 1.738 milioni di euro entro settembre 2022.

Altre passività non correnti

La voce – pari a 785 milioni di euro - diminuisce di 38 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 e comprende:

  • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 92 milioni di euro (107 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce si riversa a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2019 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2021. La voce comprende principalmente:
    • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti per 8 milioni di euro (20 milioni di euro al 31 dicembre 2018): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione / installazione, in applicazione dell'IFRS 15, non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto;
    • i ricavi differiti relativi a canoni di accesso alla rete per 30 milioni di euro;
    • i ricavi differiti relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione per 50 milioni di euro.
  • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 374 milioni di euro (359 milioni di euro al 31 dicembre 2018): si riferiscono ai ricavi differiti derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi operativi);
  • Contributi in conto capitale, pari a 319 milioni di euro (357 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.

NOTA 23 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITÀ CORRENTI

I debiti commerciali, vari e altre passività correnti al 31 dicembre 2019 sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2019 di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2018 di cui Strumenti
Finanziari
Debiti per lavori su commessa (a) 20 18
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 2.678 2.678 2.610 2.610
Debiti verso altri gestori di
telecomunicazioni
302 302 284 284
Debiti verso imprese controllate 250 250 242 242
Debiti verso imprese collegate e joint
venture
3 3 3 3
Debiti verso altre imprese correlate 30 30 28 28
(b) 3.263 3.263 3.167 3.167
Debiti vari
Debiti verso imprese controllate 49 60
Debiti verso altre parti correlate 21 23
Debiti tributari 97 108
Debiti verso istituti di previdenza 285 277
Debiti per compensi al personale 142 96
Altri 303 150 169 100
Fondi relativi al personale (ad
eccezione del TFR) per le quote che si
prevede verranno liquidate entro 12
mesi
240 51
Fondi per rischi e oneri per le quote
che si prevede verranno liquidate
entro 12 mesi
566 331
(c) 1.703 150 1.115 100
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con
clienti (Contract liabilities)
789 148 862 189
Altri ricavi e proventi differiti 68 76
(d) 857 148 938 189
Totale (a+b+c+d) 5.843 3.561 5.238 3.456

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Debiti commerciali

La voce si incrementa di 96 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, principalmente a seguito della dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo. Si segnala in particolare quanto segue:

  • debiti commerciali verso imprese controllate, pari a 250 milioni di euro: si riferiscono a posizioni debitorie verso Telecom Italia Sparkle (43 milioni di euro) per servizi di telecomunicazioni, Telenergia (43 milioni di euro), Flash Fiber (35 milioni di euro), Olivetti (26 milioni di euro), TIM Retail – ex 4G Retail (26 milioni di euro), INWIT (31 milioni di euro), HR Services (11 milioni di euro), Telecontact (18 milioni di euro) e Telecom Italia Trust Technologies (9 milioni di euro) per rapporti di fornitura;
  • debiti commerciali verso imprese collegate, pari a 3 milioni di euro: sono relativi a rapporti di fornitura principalmente verso W.A.Y. S.r.l. e Movenda S.p.A;

▪ debiti commerciali verso altre parti correlate, pari a 30 milioni di euro: si riferiscono principalmente a posizioni debitorie verso il gruppo Havas.

Debiti vari

Sono pari a 1.703 milioni di euro e si incrementano di 588 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018. Comprendono principalmente:

  • i debiti tributari, pari a 97 milioni di euro: si riferiscono principalmente al debito verso l'Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (75 milioni di euro), al debito per la tassa di concessione governativa (13 milioni di euro e al debito per IVA (3 milioni di euro);
  • i debiti verso istituti di previdenza: comprendono la quota a breve del debito verso INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 e successivi firmati nel 2018 e 2019, riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92, come indicato nella nota "Debiti vari e altre passività non correnti";
  • i debiti verso società controllate includono 13 milioni di euro per consolidato fiscale (principalmente verso Olivetti, Telecom Italia Sparkle,, INWIT e Flash Fiber);
  • gli altri debiti comprendono tra le altre partite i debiti per contributi da Stato e Unione Europea;
  • i fondi relativi al personale e i fondi per rischi ed oneri.

Altre passività correnti

Sono pari a 857 milioni di euro, con un decremento di 81 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 e comprendono:

  • Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 789 milioni di euro (862 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce evidenzia le passività verso clienti connesse alle obbligazioni della Società di trasferire beni e servizi per i quali ha ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2019 si riverserà sostanzialmente entro il 31 dicembre 2020. In particolare:
    • Contract Liabilities pari a 53 milioni di euro (114 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati. Il decremento rilevato dell'esercizio (61 milioni di euro) è principalmente connesso all'avvio di offerte commerciali che non prevedono più vincoli di permanenza e al rilascio a conto economico del saldo precedentemente accumulato;
    • Poste connesse alla clientela pari a 356 milioni di euro (330 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;
    • Acconti e anticipi pari a 100 milioni di euro (121 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce comprende debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
    • Ricavi differiti da contratti con clienti pari a 280 milioni di euro (297 milioni di euro al 31 dicembre 2018): la voce è relativa al differimento dei ricavi da contratti con i clienti e comprende principalmente:
      • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (40 milioni di euro);
      • i ricavi differiti da canoni di interconnessione (118 milioni di euro);
      • i ricavi differiti per canoni di noleggio e manutenzione (93 milioni di euro);
      • i ricavi differiti per canoni di abbonamento a altri servizi (29 milioni di euro).
  • Altri ricavi e proventi differiti pari a 68 milioni di euro (76 milioni di euro al 31 dicembre 2018): si riferiscono per 46 milioni di euro ai ricavi differiti derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva e per 22 milioni di euro ai ricavi differiti dai contratti di locazione immobiliare (leasing attivi operativi).

NOTA 24 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui TIM S.p.A. è coinvolta al 31 dicembre 2019, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, TIM S.p.A. ha iscritto passività per complessivi 915 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura del presente documento e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnicoprocessuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potrebbe pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

A) PRINCIPALI CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM

Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica. Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto, in capo ad alcune parti civili, l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello, promosso dagli imputati condannati, la sentenza di primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due ex investigatori privati nei confronti dei quali è stata confermata la condanna, per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di tre Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzate negli appelli da alcune

parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile. All'esito del giudizio d'appello, quindi, sono risultate confermate le statuizioni civili liquidate in primo grado che TIM, in qualità di responsabile civile, ha già corrisposto alle parti civili richiedenti. Avverso la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte d'Assise d'appello di Milano è stato proposto da parte di tre imputati ricorso per Cassazione. Ad aprile 2018 la Suprema Corte, ha confermato le condanne degli imputati, ha annullato le statuizioni civili, rinviando al giudice civile per una più attenta valutazione delle pretese avanzate, soprattutto in ordine alla prova del "quantum", e ha annullato con rinvio la parte relativa alla confisca a favore dello Stato, che dovrà essere rivalutata da diversa sezione della Corte d'Assise d'Appello di Milano.

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'accertamento dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.

La Società essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e ha presentato ricorso al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Il TAR Lazio, dopo aver accolto nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società e sospeso per l'effetto il pagamento della sanzione, successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019 ha: respinto l'eccezione di inammissibilità del ricorso sulla sanzione di 74,3 milioni di euro; sospeso il giudizio per pregiudizialità rispetto al ricorso straordinario avente ad oggetto l'obbligo di notifica ai sensi della disciplina della Golden Power; sospeso ulteriormente l'esecuzione del provvedimento impugnato.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power).

Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni.

Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è anche titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.

L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.

Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.

La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017. A tale relazione sono poi seguite relazioni semestrali, come previsto dalla disciplina vigente.

Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento dei provvedimenti in questione.

Come detto, Il presupposto dell'esercizio dei poteri speciali era (erroneamente, secondo la Società) racchiuso nel controllo di fatto risultante dall'esito della assemblea del 4 maggio 2017 e nella direzione e coordinamento di Vivendi su TIM. Entrambe queste circostanze sono venute meno, in quanto:

  • nell'assemblea del 4 maggio 2018 ha prevalso la lista presentata dai soci Elliott lnternational LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership;
  • il Consiglio di Amministrazione rinnovato è composto da 13 amministratori indipendenti su 15 e solo 5 provengono dalla lista di Vivendi;
  • sono venuti meno la direzione e coordinamento di Vivendi, così come il controllo di fatto.

Conseguentemente, la Società ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dei due Decreti manifestando, comunque, in via subordinata, la propria disponibilità a concorrere a una rielaborazione delle prescrizioni in capo a TIM che tenesse conto della mutata realtà.

La Presidenza del Consiglio, con decreto del 6 luglio 2018, ha ritenuto di non disporre un ulteriore esercizio dei poteri speciali, ribadendo la validità dei due Decreti già emessi, e ne ha respinto l'istanza di revoca.

La motivazione di tale diniego risiede nell'asserita circostanza che i nuovi assetti di governance della Società sarebbero allo stato caratterizzati da una estrema variabilità; il che non consentirebbe, ferme le esigenze di tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza ed al funzionamento delle reti, di superare i provvedimenti con i quali sono stati esercitati i poteri speciali.

Conseguentemente la Società ha presentato ricorso per motivi aggiunti, nell'ambito dei già pendenti ricorsi avverso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre e del 2 novembre 2017, avverso la delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018, con cui è stata respinta l'istanza di revoca presentata dalla Società, all'esito della mutata situazione della corporate governance.

Procedimento Antitrust A428

A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.

TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.

Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.

Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.

Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.

Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'AGCM, che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.

AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto di tempestivo adempimento valutato positivamente dall'Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.

Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo 2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQWest Italia e Digitel.

Vodafone (A428)

Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.

Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).

TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.

Con atto di citazione del 28 maggio 2015 dinanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.

L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.

Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il Giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata, al giorno 11 luglio 2017, l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta in complessivi 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.

COLT TECHNOLOGY SERVICES

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.

COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.)

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza richiedendo il rigetto integrale delle domande proposte da COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) nel giudizio di primo grado e, nel successivo mese di luglio, ha ottenuto la sospensione del pagamento di una quota rilevante rispetto a quanto definito nella sentenza.

TELEUNIT

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. In particolare, la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – KO) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi perché non replicabili dai concorrenti). TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Con atto di citazione dell'ottobre 2009 dinanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.

A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.

Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha proposto controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).

SIPORTAL

E' pendente, innanzi al Tribunale di Roma, il giudizio risarcitorio promosso da Siportal nei confronti di TIM, con pretese complessivamente indicate in circa 48,4 milioni di euro per asseriti danni derivanti dalla condotta di boicottaggio tecnico attuata nel periodo dal 2009-2011 e dagli effetti inerziali dell'abuso sino al 2015 con la perdita di partner commerciali e di ulteriori acquisizioni di clienti (tale ultima voce di danno è stata quantificata in 25 milioni di euro). L'azione è fondata sul provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte. Il Tribunale di Roma ha deciso a favore di Siportal sull'an della pretesa attorea; il giudizio proseguirà con la CTU. TIM si riserva ogni rimedio a tutela delle proprie ragioni.

MC-Link

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, MC-Link ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 51 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2012, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.

Procedimento Antitrust I761

Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.

A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust. In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.

Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato decidendo in modo favorevole a TIM ha annullato il provvedimento AGCM I761 e ha rinviato ad AGCM il compito di effettuare ex novo l'istruttoria nei limiti di quanto deciso dal Consiglio di Stato medesimo.

WIND (I761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva). A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti, inizialmente indicati come protratti sino al dicembre 2015, sono poi stati indicati da Wind come ancora in corso. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.

VODAFONE (I761)

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Vodafone ha convenuto in giudizio TIM e alcune imprese di rete, avanzando pretese risarcitorie nei confronti della Società per circa 193 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del noto procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale dal 2011 al 2017.

Vodafone contesta un'asserita violazione della normativa antitrust attuata da TIM, nei mercati all'ingrosso dell'accesso alla propria rete fissa (linee ULL; Bitstream; WLR), mediante abuso di posizione dominante e intesa illecita con le imprese di manutenzione per il mantenimento del monopolio sull'offerta dei servizi di manutenzione correttiva sulla propria rete. In particolare, tale intesa restrittiva avrebbe riguardato il coordinamento, da parte della Società, delle condizioni economiche contenute nelle offerte formulate dalle suddette imprese nei confronti degli OAO, per il servizio di manutenzione, a prezzi artificiosamente elevati rispetto al costo della manutenzione ricompresa nel canone di accesso regolamentato, allo scopo di far ritenere come non conveniente la disaggregazione del servizio stesso. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga. La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro. TIM intende impugnare il provvedimento sanzionatorio. Inoltre successivamente alla notifica del provvedimento di AGCM, la Società ha ricevuto un'azione per il risarcimento dei danni basata sui fatti alla base del procedimento di AGCM. La Società ha appena avviato la prima disamina di tale atto, convinta, anche in questo caso, di disporre di tutte le argomentazioni giuridiche a propria tutela.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Il 30 gennaio 2019 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sulla copertura realizzata, integrata con successiva comunicazione del 29 marzo 2019. TIM ha trasmesso ad AGCM ulteriori informazioni nel mese di luglio ed AGCM ha preso atto delle suddette il 15 ottobre 2019. Il 31 gennaio 2020 TIM ha inviato ad AGCM la terza relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinnanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali.

Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento. Con sentenza di marzo 2020, il TAR ha integralmente respinto il ricorso di Open Fiber S.p.A. Per il ricorso di Wind Tre non è stata ancora fissata l'udienza di merito.

Vodafone

Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e incrementate in un range compreso tra i 30 e i 48,9 milioni di euro.

La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela e anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.

La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte nonché, successivamente, la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.

EUTELIA e VOICEPLUS

Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.

L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte d'Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.

Con sentenza del mese di febbraio 2018, il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado. TIM si è costituita in appello chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con sentenza del 5 agosto 2019, l'appello di Eutelia e di Voiceplus è stato integralmente rigettato. Nel mese di dicembre 2019 Eutelia e Voiceplus hanno proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata.

SKY

Nel 2016 TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.

La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione a equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.

SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta.

La causa si è definita con la firma ad agosto 2019 di un accordo transattivo.

Fatturazione a 28 giorni

Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato in data 18 giugno 2018 e l'udienza per la discussione del merito è fissata al 7 maggio 2020.

AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso.

Successivamente la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese. TIM si è adeguata a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).

A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale. Anche tale delibera è stata impugnata con atto di motivi aggiunti innestato nell'ambito del ricorso contro la delibera 499/17/CONS con richiesta di misure cautelari monocratiche, accolte in via provvisoria fino alla camera di consiglio dell'11 aprile 2018 con decreto presidenziale pubblicato il 26 marzo 2017.

AGCom, con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori. TIM e gli altri operatori interessati dal decreto presidenziale hanno rinunciato all'istanza cautelare verso la delibera 112/18/CONS. A maggio 2018 TIM ha quindi impugnato il decreto presidenziale AGCom n. 9/18/PRES e la relativa delibera n. 187/18/CONS di ratifica.

A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori debbono restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM, in continuità con le azioni intraprese e le argomentazioni già spese, ha impugnato anche tale delibera.

A settembre 2018 TIM ha impugnato la delibera 297/18/CONS con cui AGCom le ha comminato la sanzione di euro 696.000 per aver continuato ad applicare – in violazione della delibera AGCom 121/17/CONS – una fatturazione e rinnovo quadrisettimanale delle offerte consumer a decorrere dal 16 febbraio 2018 (e fino al 31 marzo 2018).

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e, con ordinanza del 20 dicembre 2018, il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno, fino al 31 marzo 2019.

A novembre 2018 AGCom ha pubblicato la delibera 521/18/CONS, con cui ha comminato a TIM una sanzione di 1.044.000 euro. La sanzione è stata imposta per violazione delle regole di trasparenza e dei diritti di recesso nella modifica delle condizioni contrattuali delle offerte mobili applicate ai clienti dal 8 aprile 2018 a seguito del ripristino della fatturazione mensile. TIM a gennaio 2019 ha impugnato dinnanzi al TAR anche tale delibera. A seguito di una nuova istanza formulata da TIM il Consiglio di Stato, con ordinanza pubblicata il 20 marzo 2019, ha prolungato l'effetto della misura cautelare di sospensione degli effetti del dispositivo della sentenza fino al 21 maggio 2019, in attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza.

Nella camera di consiglio del 21 maggio 2019, preso atto della intervenuta pubblicazione delle motivazioni della sentenza avvenuta il 10 maggio 2019, è stato disposto il differimento della trattazione della domanda cautelare alla camera di consiglio del 4 luglio 2019, per consentire a TIM la finalizzazione dei motivi aggiunti con una nuova istanza cautelare. A seguito di tale udienza, con ordinanza pubblicata il 5 luglio 2019, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di TIM di sospensione dell'esecutività della sentenza del TAR, che quindi è operativa dal 21 maggio 2019. Si attende ad oggi ancora la fissazione dell'udienza per la trattazione del merito del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti nel frattempo presentati da TIM. Il 12 luglio 2019 sono stati pubblicati i dispositivi di sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto gli analoghi appelli proposti da Vodafone, Wind Tre e Fastweb e nel corso del mese di febbraio 2020 sono state pubblicate le sentenze contenenti le motivazioni per gli appelli di Vodafone e Fastweb.

A settembre 2019 TIM ha impugnato dinnanzi al TAR anche la delibera 221/19/CONS con cui la sanzione di cui alla Delibera 499/17/CONS, annullata dal TAR del Lazio, è stata rideterminata in 580.000,00 euro, applicando il massimo edittale previsto dall'art. 98, comma 16 del CCE vigente all'epoca dei fatti.

Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. TIM ha formulato le proprie difese in sede procedimentale e la conclusione del procedimento è attesa entro marzo 2020.

Nel frattempo, a giugno 2019, TIM comunque aveva deciso di offrire ai propri clienti di rete fissa, attivi da prima del 31 marzo 2018 e che sono stati oggetto di fatturazione a 28 giorni, la possibilità di aderire ad una soluzione compensativa, alternativa alla restituzione dei giorni erosi di cui alla delibera AGCom n. 269/18/CONS. Successivamente, da settembre 2019, TIM ha deciso di accogliere anche le richieste di rimborso dei giorni erosi. In entrambi i casi TIM ha provveduto ad informare la clientela con diversi messaggi in fattura, sul web e sulle principali testate giornalistiche. Le iniziative appena descritte sono state comunicate ad AGCom nell'ambito del sopra richiamato procedimento sanzionatorio.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.

L'Autorità nell'adunanza del 27 giugno 2018 ha preso atto della relazione presentata da TIM in merito all'ottemperanza alla misura cautelare.

Il 17 luglio 2019 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 gennaio 2020.

Nelle risultanze istruttorie (CRI) comunicate da AGCM a TIM, gli Uffici confermano la sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza unica, complessa e continuata tra Telecom, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, con l'agevolazione dell'Associazione di categoria Asstel.

Il 10 ottobre TIM ha depositato la sua memoria finale ed il successivo 15 ottobre si è tenuta l'audizione finale presso AGCM.

Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra Telecom, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325 euro. TIM intende impugnare il provvedimento sanzionatorio.

Procedimento Garante Privacy

Il 23 gennaio 2020 l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha notificato alla Società il provvedimento conclusivo del procedimento avviato nel luglio 2019 a seguito di attività ispettive condotte tra novembre 2018 e febbraio 2019 presso la Società medesima ed alcuni dei suoi partner del canale telesales.

Con il provvedimento – che ha riguardato principalmente le attività di telemarketing, interessando tra l'altro tematiche quali la gestione di alcune App, il programma TIM Party e alcuni casi di data breach – il Garante ha disposto la limitazione definitiva di alcuni trattamenti, impartito prescrizioni e comminato una sanzione pecuniaria di 27.802.949 euro, pari allo 0,2% del fatturato 2018 di TIM S.p.A., indicando che la sanzione sarebbe stata ridotta alla metà nel caso in cui TIM avesse deciso di definire la controversia procedendo al pagamento entro il termine di trenta giorni.

La Società ha pertanto avviato opportune consultazioni con l'Autorità in un clima di piena e fattiva collaborazione, al fine di condividere la corretta interpretazione delle misure organizzative, procedurali e tecnologiche già implementate e di quelle ulteriori da adottare a fronte delle previsioni del provvedimento.

Il 13 febbraio 2020 l'Autorità Garante ha condiviso le interpretazioni prospettate dalla Società, accogliendo altresì la richiesta di TIM di proroga dei termini previsti per l'esecuzione di alcune delle misure correttive.

La Società ha pertanto ritenuto di non impugnare il provvedimento ed ha provveduto al pagamento della sanzione in misura ridotta del 50%.

Contenzioso Vodafone - Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994- 1998

In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti riferiti all'annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore.

Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.

Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone '98 attualmente pendente dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).

Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l'esercizio 1998 l'obbligo imposto a un'impresa di telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all'attuazione del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l'altro, affermato che il Consiglio di Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di un'autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell'UE, quale interpretato dalla Corte nella sua sentenza del 21 febbraio 2008. Il giudizio avente ad oggetto il conguaglio del canone '98 a questo punto proseguirà dinanzi al TAR Lazio che sarà chiamato a decidere tenendo conto della citata sentenza della Corte di Giustizia UE.

Olivetti – Esposizione amianto

Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A.", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A." e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate).

Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni.

Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione nei confronti di TIM.

All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione: 4 imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. La Società ha impugnato le motivazioni della sentenza di primo grado e, prima del giudizio di secondo grado ha sottoscritto accordi transattivi anche con gli ultimi 6 eredi costituiti parte civile. Nel giudizio d'appello, quindi, le uniche parti civili costituite erano enti e associazioni.

Ad aprile 2018 la Corte d'Appello di Torino, in riforma della sentenza di condanna di primo grado, ha assolto tutti gli imputati per tutti i capi di imputazione con la formula più ampia: "perché il fatto non sussiste".

Nelle motivazioni, depositate ad ottobre 2018, la Corte ha riconosciuto l'insussistenza del nesso causale tra le singole condotte ascritte agli imputati e il decesso degli ex lavoratori.

La Procura Generale presso la Corte d'Appello di Torino ha proposto ricorso per Cassazione avverso tale sentenza. Ad ottobre 2019, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando definitivamente la sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte d'Appello di Torino.

Wind Tre

Con atto di citazione dinnanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di aprile 2019, Wind Tre S.p.A. ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 255 milioni di euro, per asserite condotte anticoncorrenziali e abusive attuate negli anni 2014-2018. In particolare, secondo Wind Tre, TIM avrebbe utilizzato illecitamente attraverso la propria divisione commerciale informazioni ottenute nella fornitura delle prestazioni di provisioning e assurance di servizi wholesale convincendo i clienti a tornare in TIM o ad attivare la nuova utenza con TIM; effettuato attività di promozione commerciale in favore di TIM attraverso il proprio personale tecnico in concomitanza degli interventi di riparazione di guasti o di attivazione di utenze Wind Tre; attuato altri comportamenti sleali volti ad ottenere il passaggio a TIM di clienti Wind Tre. A sostegno delle proprie argomentazioni Wind Tre adduce anche alcuni elementi emersi durante l'istruttoria del procedimento AGCM A514. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte e formulando domanda riconvenzionale, fondata su fatti analoghi a quelli dedotti dall'attrice riservandosi di quantificare i danni subiti.

POSTE

Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni '90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.

A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, un'altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.

A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma. Con sentenza n. 563 del 25 gennaio 2019, la Corte d'Appello di Roma in sede di rinvio, ribaltando la precedente pronuncia d'appello sfavorevole alla Società, ha confermato la validità del contratto e, con esso, la legittimità della percezione da parte di TIM del corrispettivo già incassato e di cui Poste pretendeva la restituzione. Tale pronuncia è stata impugnata da Poste con ricorso innanzi alla Corte di Cassazione, notificato in data 31 luglio 2019, al quale TIM si è opposta con relativo controricorso.

Fallimento Elinet S.p.A.

La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte. Il giudizio di appello è stato deciso con sentenza del luglio 2019 che con riferimento a TIM ha confermato la piena liceità dei suoi comportamenti e la completa insussistenza di qualsivoglia elemento di direzione e coordinamento. Le curatele fallimentari Elinet S.p.A. e Elitel Telecom S.p.A. hanno proposto ricorso per Cassazione nel mese di gennaio 2020 per ottenere l'annullamento della sentenza di secondo grado. Ia curatela del fallimento Elitel S.r.l. non ha proposto ricorso per Cassazione e quindi la pretesa risarcitoria complessiva si è ridotta a complessivi 244 milioni di euro. TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata.

Procedimento Antitrust PS11379 – azioni di winback nel mobile

Avviato il 26 febbraio 2019 su segnalazione di Iliad, il procedimento ha ad oggetto la presunta scorrettezza delle azioni mobili di winback. Gli aspetti contestati riguardano l'ingannevolezza della comunicazione effettuata verso il target di riferimento e l'aggressività della condotta, in quanto ad avviso dell'Autorità AGCM nelle offerte proposte ai clienti sarebbero presenti servizi pre-attivati. TIM ritiene che la proposizione commerciale delle proprie offerte mobili sia corretta, ma per garantire una sempre migliore trasparenza nei confronti della propria clientela, nel corso del procedimento TIM ha presentato degli impegni principalmente volti a migliorare l'informativa relativamente alle componenti dell'offerta oggetto di contestazione. Nonostante il rigetto degli impegni, a dimostrazione della buona fede e correttezza della propria condotta, TIM ha avviato l'implementazione dei rimedi proposti. Procedimenti sono stati avviati anche nei confronti di altri maggiori operatori. Il procedimento si è concluso in data 20 dicembre 2019 con l'accertamento della scorrettezza delle condotte contestate sanzionando TIM a 4,8 milioni di euro (VO sanzionata per 6 milioni di euro e WIND/3 a 4,3 milioni di euro). Il provvedimento sarà impugnato al TAR.

Procedimento Antitrust IP 312 - inottemperanza Fibra

Il procedimento è iniziato il 18 febbraio 2019 su iniziativa autonoma di AGCM in merito alla presunta inosservanza della disposizione del PS10696 sulle comunicazioni pubblicitarie delle offerte in fibra. Gli aspetti controversi riguardano la mancanza di prove delle informazioni disponibili ai consumatori sulle limitazioni tecniche e geografiche e sul test delle prestazioni. TIM ha definito la sua posizione difensiva anche con la presentazione degli impegni. Il procedimento si è concluso il 1 ° agosto 2019 con una multa di 200 mila euro, considerato che AGCM ha apprezzato i comportamenti correttivi sulla trasparenza messi in atto da TIM. In agosto AGCM ha concluso il procedimento contro gli altri operatori.

Procedimento Antitrust PS11532 – TIM in Nave

Avviato il 4 dicembre 2019 su segnalazione di alcuni consumatori, il procedimento ha ad oggetto il servizio TIM in Nave con la contestazione di profili Ingannevolezza sull'informativa al cliente e profili di aggressività . TIM in Nave non è un servizio accessorio, ma, in piena compliance con la regolamentazione di settore, una tipologia di tariffazione di roaming che si attiva quando il cliente è sotto la rete di copertura marittima. Sono stati presentati impegni consistenti nel migliorare gli aspetti informativi rendendo quindi il consumatore pienamente consapevole del funzionamento del TIM in Nave. La chiusura del procedimento è prevista per maggio 2020 ed in caso di accettazione non è prevista alcuna sanzione. Analoghi procedimenti sono stati avviati anche nei confronti di altri maggiori operatori.

Procedimento Antitrust IP 327 - inottemperanza IBAN discrimination

Avviato il 23 dicembre 2019 su attività d'ufficio dell'Autorità, il procedimento ha ad oggetto la presunta inottemperanza al provvedimento del PV4 relativo alla Iban Discrimination dell'aprile 2019. In particolare AGCM contesta che il processo di domiciliazione sul canale web non è ancora automatizzato e quindi il cliente non è autonomo per gestire tale attività. TIM ha eliminato ogni forma di discriminazione fra le domiciliazioni su banche italiane e banche dell'area SEPA con la completa automazione del processo di domiciliazione da web. La chiusura del procedimento è prevista per aprile 2020. Analoghi procedimenti sono stati avviati anche nei confronti di altri maggiori operatori.

Brasile - arbitrato Opportunity

Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.

Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.

Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.

Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.

Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.

Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il lodo arbitrale avanti alla Corte d'Appello di Parigi.

Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso lodo arbitrale depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.

Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso lodo arbitrale. A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.

Relativamente al procedimento di revisione del lodo ICC, a ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l'udienza di discussione.

B) ALTRE INFORMAZIONI

Telefonia mobile - procedimenti penali

Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.

La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società. Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.

All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.

La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. "per saltum". A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Milano.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.

Vodafone (già TELETU)

E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore TELETU (oggi incorporato in Vodafone) per avere indebitamente trattenuto clienti intenzionati a rientrare in TIM. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.

C) IMPEGNI E GARANZIE

Le garanzie personali prestate, complessivamente pari a 5.248 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a fideiussioni prestate da TIM nell'interesse di imprese controllate (di cui si segnalano 3.561 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital, 1.382 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance, 72 milioni di euro relativi a Flash Fiber, 68 milioni di euro relativi a Telecom Italia Sparkle, 65 milioni di euro relativi a Olivetti e 50 milioni di euro relativi a Telenergia).

Gli impegni di acquisto rilevanti in essere al 31 dicembre 2019 per contratti di durata pluriennale rientranti nell'attività operativa di TIM S.p.A., complessivamente pari a circa 1,5 miliardi di euro, si riferiscono principalmente a impegni assunti dalla Società per forniture connesse alla gestione della rete di telecomunicazioni.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 3.719 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie a fronte di finanziamenti (173 milioni di euro) e del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (3.546 milioni di euro). In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • la Società ha rilasciato sei fideiussioni a favore del Ministero dello Sviluppo Economico per complessivi 1.922 milioni di euro a fronte del differimento del pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G. Al 31 dicembre 2019 l'impegno residuo è pari a 1.908 milioni di euro;
  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 721 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate da TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati.

Si ricorda la già citata fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Si segnala infine l'emissione di garanzie durante l'anno 2019 a favore di INPS a sostegno dell'applicazione – da parte di alcune società del Gruppo – dell'art. 4, comma 1, della legge 28 giugno 2012, n. 92, per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie è di 878 milioni di euro, di cui 826 milioni di euro per TIM e 52 milioni di euro emesse nell'interesse delle società del Gruppo (di cui 20 milioni di euro per Olivetti, 16 milioni di euro Telecom Italia Sparkle e 9 milioni di euro per HRS Services).

Principali fideiussioni, relative ai finanziamenti al 31 dicembre 2019

Il dettaglio delle principali fideiussioni BEI ricevute al 31 dicembre 2019 è il seguente:

Emittente

(milioni di euro) Importo (1)
Intesa Sanpaolo 115
Commerzbank 58

(1) Gli importi in tabella sono relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Rete Mobile a Banda Larga e TIM RDI for Broadband Service/B.

Si precisa che la garanzia pari a 58 milioni di euro di COMMERZBANK relativa al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM RDI FOR BROADBAND SERVICES / B, rimborsato a scadenza per 50 milioni di euro, resta valida per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 7 aprile 2020.

NOTA 25 RICAVI

Si decrementano rispetto all'esercizio 2018 di 765 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Vendite prodotti 1.408 1.455
Prestazioni e servizi 11.697 12.429
Lavori in corso su ordinazione 32 18
Totale 13.137 13.902

I ricavi da servizi sono principalmente rappresentati da servizi di fonia e dati su reti fissa e mobile per clientela Retail (9.190 milioni di euro) e per altri operatori Wholesale (1.985 milioni di euro).

I ricavi sono esposti al lordo delle quote da versare agli altri operatori (593 milioni di euro), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

NOTA 26 ALTRI PROVENTI OPERATIVI

Diminuiscono di 54 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 48 49
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 37 27
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 27 33
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 17 23
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 22
Revisioni di stima e altre rettifiche 36 73
Altri 33 25
Totale 198 252

NOTA 27 ACQUISTI DI MATERIE E SERVIZI

Diminuiscono di 1.205 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Acquisti di materie prime e merci
(a)
1.076 1.643
Costi per prestazioni di servizi
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori 593 649
Costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni 100 113
Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali 792 720
Spese di pubblicità e promozione 134 131
Consulenze e prestazioni professionali 86 115
Consumi energetici 381 329
Spese di manutenzione 251 293
Costi per altri servizi in outsourcing 428 486
Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela 38 42
Spese di distribuzione e logistica 6 8
Spese di viaggio e soggiorno 13 14
Costi per assicurazioni 30 30
Prestazioni e servizi vari 410 425
(b) 3.262 3.355
Costi per godimento di beni di terzi
Affitti e locazioni 4 554
Altri costi per godimento beni di terzi 254 249
(c) 258 803
Totale
(a+b+c)
4.596 5.801

In applicazione dell'IFRS16, nell'esercizio 2019 i costi di godimento di beni di terzi includono principalmente canoni di locazione per contratti relativi a attività immateriali (254 milioni di euro, relativi soprattutto a licenze software e royalties).

NOTA 28 COSTI DEL PERSONALE

Diminuiscono di 49 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Costi ordinari del personale
Salari e stipendi 1.576 1.621
Oneri sociali 590 614
Trattamento di Fine Rapporto (7) 1
Altri costi connessi al personale dipendente 87 82
(a) 2.246 2.318
Costi e accantonamenti per lavoro somministrato
(b)
Oneri diversi del personale ed altre prestazioni lavorative
Oneri per esodi agevolati 7 8
Oneri di ristrutturazione aziendale 236 212
Altri 3 3
(c) 246 223
Totale
(a+b+c)
2.492 2.541

La voce "Costi ordinari del personale" si decrementa di 72 milioni di euro per effetto principalmente della contrazione della consistenza media retribuita pari a complessive – 2.333 unità medie, di cui -319 unità medie relative all'accordo di "solidarietà" scaduto a giugno 2019 ed al successivo contratto di espansione applicato a far data da agosto 2019.

Gli "Oneri di ristrutturazione aziendale" ammontano a 236 milioni di euro (212 milioni di euro nel 2018); in particolare gli accantonamenti effettuati nell'esercizio sono correlati alla rivisitazione di stima e decorrenza delle uscite della Società previste per l'esercizio 2020 (anche attraverso l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definito da ultimo nell'Accordo sindacale del 26 febbraio 2019).

Il numero medio equivalente retribuito dei dipendenti è pari al 31 dicembre 2019 a 38.473 unità (40.806 unità al 31 dicembre 2018). La ripartizione per categorie è la seguente:

(numero unità) 2019 2018
Dirigenti 426 496
Quadri 3.374 3.489
Impiegati 34.673 36.821
Operai - -
Organico a payroll 38.473 40.806
Lavoratori con contratto di lavoro somministrato - -
Organico totale 38.473 40.806

Il personale in servizio al 31 dicembre 2019 è di 40.237 unità (42.656 unità al 31 dicembre 2018), con un decremento di 2.419 unità.

NOTA 29 ALTRI COSTI OPERATIVI

Si incrementano di 339 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018 e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 402 370
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 414 112
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 43 41
Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse 63 66
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 64 73
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 10 10
Altri 65 50
Totale 1.061 722
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari 402 370

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

NOTA 30 VARIAZIONE DELLE RIMANENZE

Risulta negativa per 107 milioni di euro (positiva per 84 milioni di euro al 31 dicembre 2018) ed è principalmente riconducibile ai rilevanti trend in diminuzione verificatisi nell'esercizio per quel che ha riguardato sia gli acquisti, sia i consumi, con riferimento ad apparati e accessori per telefonia mobile, in applicazione di una più mirata politica commerciale e di approvvigionamento.

Il valore tiene conto della svalutazione effettuata per l'adeguamento al valore di presumibile realizzo dei prodotti fissi e mobili oggetto di commercializzazione, di circa 2 milioni di euro.

NOTA 31 ATTIVITÀ REALIZZATE INTERNAMENTE

Ammontano a 403 milioni di euro e diminuiscono, rispetto al 2018, di 31 milioni di euro.

L'andamento è riconducibile a inferiori capitalizzazioni relative sia ad attività immateriali di sviluppo di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi (-11 milioni di euro), sia ad attività materiali di installazione di reti d'accesso e di trasporto (-20 milioni di euro). Le minori capitalizzazioni relative alle attività immateriali conseguono a minori costi esterni (-12 milioni di euro) quasi interamente dovuti all'esclusione, dal 2019, dei costi degli spazi, solo in parte compensati da maggior costo del lavoro; quelle relative alle attività materiali, per quota prevalente (-19 milioni di euro), a minor costo del lavoro per riduzione delle ore capitalizzate. Le attività realizzate internamente nel 2019 sono complessivamente costituite da:

  • costo del lavoro per 398 milioni di euro;
  • altri costi esterni per 5 milioni di euro.

Si riferiscono per 218 milioni di euro alla voce "attività materiali", relative a Progettazione, Realizzazione e Collaudo di infrastrutture ed impianti di rete, e per 185 milioni di euro alla voce "attività immateriali a vita definita", riguardanti principalmente attività di sviluppo software e sviluppo di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi.

NOTA 32 AMMORTAMENTI

Aumentano di 564 milioni di euro rispetto al 2018 e sono così composti:

(milioni di euro) 2019 2018
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
842 847
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 380 297
Altre attività immateriali 2
(a) 1.222 1.146
Ammortamento delle attività materiali di proprietà
Fabbricati civili e industriali 36 33
Impianti e macchinari 1.689 1.669
Attrezzature industriali e commerciali 12 14
Altri beni 81 95
(b) 1.818 1.811
Ammortamento delle attività materiali in leasing
Fabbricati civili e industriali 159
Impianti e macchinari 4
Altri beni 35
(c) 198
Ammortamento dei diritti d'uso su beni di terzi
Immobili 567
Impianti e macchinari 80
Altri beni 32
(d) 679
Totale
(a+b+c+d)
3.719 3.155

Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Attività immateriali a vita utile definita", "Attività materiali" e "Diritti d'uso su beni di terzi".

NOTA 33 PLUSVALENZE/(MINUSVALENZE) DA REALIZZO DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

Sono così composte:

(milioni di euro) 2019 2018
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti
Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali,
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
2 2
(a) 2 2
Minusvalenze da realizzo di attività non correnti
Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività
immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi
43 13
(b) 43 13
Totale
(a-b)
(41) (11)

NOTA 34 RIPRISTINI DI VALORE/(SVALUTAZIONI) DI ATTIVITÀ NON CORRENTI

La voce Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti è assente nel 2019 (negativa per 2.683 milioni di euro nel 2018, a seguito della svalutazione dell'avviamento per 2.686 milioni di euro).

NOTA 35 PROVENTI/(ONERI) DA PARTECIPAZIONE

Sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2019 2018
Dividendi 141 125
Plusvalenze nette su partecipazioni 35
Minusvalenze da cessioni di partecipazioni (26)
Riduzioni di valore di attività finanziarie (28) (54)
Altri oneri da partecipazione (5)
Totale 117 71
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari 1 11

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Si segnala in particolare quanto segue:

  • i dividendi si riferiscono principalmente alle società controllate INWIT S.p.A. (76 milioni di euro), TI Finance (53 milioni di euro) e Persidera (10 milioni di euro). Nell'esercizio 2018 i dividendi si riferivano principalmente alle società controllate INWIT S.p.A. (68 milioni di euro), TI Finance (37 milioni di euro) e Persidera (8 milioni di euro), nonché alla società Emittenti Titoli (10 milioni di euro);
  • l'incasso di 141 milioni di euro, al netto degli oneri accessori, derivante dalla cessione della partecipazione di TIM S.p.A. in Persidera S.p.A. (pari al 70%) a F2i TLC 2 S.p.A. e a EI Towers S.p.A., preceduta dalla scissione di Persidera in due entità (NetCo S.p.A. e Persidera), ha comportato una plusvalenza netta di 8 milioni di euro. Tale importo rappresenta il saldo tra la plusvalenza, al netto di oneri accessori, pari a 34 milioni di euro conseguente alla cessione di NetCo S.p.A. ad EI Towers, e la minusvalenza pari a 26 milioni di euro conseguente alla cessione di Persidera a F2i TLC 2 S.p.A.;
  • oltre alla citata plusvalenza relativa alla cessione di NetCo S.p.A., nel 2019 è stata rilevata una plusvalenza di 1 milione di euro conseguente alla cessione della partecipazione in Alfiere S.p.A. a CDP Immobiliare S.r.l.;
  • le riduzioni di valore si riferiscono principalmente alla svalutazione delle partecipazioni nelle società controllate Olivetti (18 milioni di euro), Tim Tank (3 milioni di euro), Timvision (2 milioni di euro), Tn Fiber (1 milione di euro), nonché nella società collegata Tiglio I (4 milioni di euro). Nell'esercizio 2018 le riduzioni di valore si riferivano principalmente alla svalutazione delle partecipazioni nelle società controllate Noverca (42 milioni di euro), Persidera (4 milioni di euro) e Olivetti (5 milioni di euro), nonché nella società collegata Tiglio I (2 milioni di euro).

NOTA 36 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 1.267 milioni di euro ed è così composto:

(milioni di euro) 2019 2018
Proventi finanziari 1.195 1.177
Oneri finanziari (2.462) (2.427)
Totale netto proventi (oneri) finanziari (1.267) (1.250)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 2019 2018
Interessi passivi e altri oneri finanziari
Interessi passivi e altri oneri su prestiti obbligazionari (608) (642)
Interessi passivi ad imprese controllate (269) (271)
Interessi passivi ad imprese collegate
Interessi passivi a banche (54) (47)
Oneri finanziari su passività per lease finanziario (163) (129)
Interessi passivi ad altri
(1.094) (1.089)
Commissioni (50) (58)
Altri oneri finanziari (*) (135) (124)
(185) (182)
Interessi attivi e altri proventi finanziari:
Interessi attivi 39 6
Interessi attivi da imprese controllate 1 1
Interessi attivi da imprese collegate
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da crediti finanziari verso controllate iscritti fra le Attività non
correnti
7 5
Proventi da crediti finanziari verso collegate iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti
(*)
13 30
Proventi finanziari diversi 17 13
77 55
Totale interessi/Oneri finanziari netti
(a)
(1.202) (1.216)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi (1) 1
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (30) (51)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
10 (3)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (44) 19
Totale altre componenti gestione finanziaria:
(b)
(65) (34)
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(c)=(a+b)
(1.267) (1.250)
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari (1.015) (984)

Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

(*) di cui impatto IFRS9:

(milioni di euro) 2019 2018
Proventi da adeguamento negativo riserva impairment IFRS 9 su
attività finanziarie al FVTOCI
7 2
Oneri da adeguamento positivo riserva da impairment IFRS 9 su
attività finanziarie al FVTOCI
- -
Reversal riserva impairment IFRS 9 su attività finanziarie al FVTOCI - -
Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni - -

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro)
2019 2018
Utili su cambi 31 24
Perdite su cambi (32) (23)
Risultato netto sui cambi (1) 1
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 43 41
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 43 41
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
180 213
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(253) (305)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento
al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge
(componente tasso)
(b) (73) (92)
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 364 416
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (364) (416)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) (30) (51)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
100 50
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
(91) (53)
Adeguamenti netti al fair value (d) 9 (3)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
1
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
di copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value (e) 1
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) 10 (3)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 399 378
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (443) (359)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) (44) 19

NOTA 37 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato, della situazione patrimoniale - finanziaria e di rendiconto finanziario di TIM S.p.A..

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Si rimanda alla Nota "Partecipazioni" per l'analisi delle operazioni che hanno riguardato società controllate e collegate da TIM S.p.A..

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato per l'esercizio 2019 e 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO 2019

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
resp.
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 13.137 330 2 2 334 2,5
Altri proventi 198 11 11 5,6
Acquisti di materie e servizi 4.596 828 5 80 913 19,9
Costi del personale 2.492 66 18 84 3,4
Altri costi operativi 1.061 6 6 0,6
Ammortamenti 3.719 274 274 7,4
Plusvalenze/minusvalenze da
realizzo di attività non correnti
(41)
Proventi (oneri) da
partecipazioni
117 139 139
Proventi finanziari 1.195 171 171 14,3
Oneri finanziari 2.462 1.005 1.005 40,8

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO 2018

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
resp.
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 13.902 489 2 3 494 3,6
Altri proventi 252 17 17 6,7
Acquisti di materie e servizi 5.801 1.069 5 81 1.155 19,9
Costi del personale 2.541 69 10 79 3,1
Altri costi operativi 722 16 16 2,2
Plusvalenze/minusvalenze
da realizzo di attività non
correnti
(11) 1 1
Proventi (oneri) da
partecipazioni
71 113 1 114
Proventi finanziari 1.177 362 9 371 31,5
Oneri finanziari 2.427 857 3 7 867 35,7

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale finanziaria al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2019

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
INDEBITAMENTO
FINANZIARIO NETTO
Attività finanziarie non
correnti
2.349 641 641 27,3
Titoli diversi dalle
partecipazioni (attività
correnti)
-
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
176 17 17 9,7
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
829 1 1 0,1
Attività finanziarie
correnti
1.005 18 18 1,8
Passività finanziarie non
correnti
30.184 6.753 1 6.754 22,4
di cui: Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.002 997 1 998 24,9
Passività finanziarie correnti 4.453 1.600 1.600 35,9
di cui: Passività finanziarie
correnti per contratti di
locazione passiva
666 270 270 40,5
Totale indebitamento
finanziario netto
31.283 7.694 1 7.695 24,6
ALTRE PARTITE
PATRIMONIALI
Diritti d'uso su beni di terzi 4.906 1.293 1 1.294 26,4
Crediti vari e altre attività non
correnti
1.746 139 139 8,0
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
3.731 327 2 2 331 8,9
Debiti vari e altre passività non
correnti
2.973 141 141 4,7
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
5.843 326 4 31 21 382 6,5
(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
INDEBITAMENTO
FINANZIARIO NETTO
Attività finanziarie non
correnti
1.642 473 473 28,8
Titoli diversi dalle
partecipazioni (attività
correnti)
466 214 214 45,9
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
327 17 17 5,2
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
885 4 4 0,5
Attività finanziarie
correnti
1.678 235 235 14,0
Passività finanziarie non
correnti
24.777 5.245 5.245 21,2
Passività finanziarie correnti 7.903 3.767 3.767 47,7
Totale indebitamento
finanziario netto
29.360 8.304 8.304 28,3
ALTRE PARTITE
PATRIMONIALI
Crediti vari e altre attività non
correnti
1.704 129 129 7,6
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
3.850 437 3 2 442 11,5
Debiti vari e altre passività non
correnti
3.006 135 135 4,5
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
5.238 324 3 28 23 378 7,2

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2018

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario e per gli esercizi 2019 e 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO 2019

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso
su beni di terzi per
competenza
3.398 313 2 315 9,3

(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO 2018

(milioni di euro) Totale Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali e materiali
per competenza
5.101 15 3 18 0,4

OPERAZIONI VERSO SOCIETÀ CONTROLLATE

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

(milioni di euro) 2019 2018 Tipologia contratti
Ricavi
TIM Retail 75 102 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi
di fonia, trasmissione dati e servizi ICT ad uso sociale,
locazione di immobili
Flash Fiber S.r.l. 118 180 Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità
FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio
2016 intercorso tra TIM e Fastweb, servizi di fonia, apparati
e servizi di trasmissione dati, outsourcing amministrativo
Gruppo Tim Participações 29 22 Servizi di roaming, attività di assistenza e fornitura licenze
nell'ambito delle attività di Rete, information technology,
marketing & sales
H.R. Services S.p.A. 3 3 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale,
locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi
in outsourcing di fonia, fornitura di prodotti di rete fissa e
mobile, outsourcing amministrativo
INWIT S.p.A. 39 31 Servizi di fonia e trasmissione dati a uso sociale, cessione in
modalità IRU di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali,
servizio Easy IP ADSL, servizi di progettazione e
realizzazione small cell, locazioni immobiliari, vendite
prodotti di tlc rete mobile, noleggio prodotti, outsourcing
amministrativo
Olivetti S.p.A. 6 25 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete
dati nazionale, vendite prodotti, locazioni immobiliari,
sviluppo progetti, outsourcing amministrativo
Persidera S.p.A. 2 3 Cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto dei
segnali televisivi,accesso ad internet tramite il servizio
IPG@TE, servizi di rete dati nazionale e internazionale con
assistenza in outsourcing, apparati e servizi di fonia,
outsourcing amministrativo
Telecom Italia S. Marino S.p.A. 2 2 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare
finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto
dark fiber, unbundling local loop
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 47 66 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti
l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom
Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi
ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber,
locazioni immobiliari, outsourcing amministrativo
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
2 3 Servizi in outsourcing di fonia, prodotti di rete fissa,
outsourcing amministrativo
Telecontact S.p.A. 4 3 Locazioni immobiliari e servizi di facility management,
fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa
e mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo
Telefonia Mobile Sammarinese
S.p.A.
1 1 Servizi
di
fonia
mobile
e
vendita
prodotti
di
telecomunicazioni
Telenergia S.p.A. 1 1 Outsourcing
per
lo
svolgimento
dell'attività
sociale,
outsourcing amministrativo
Altre minori 1 47 L'importo indicato nel 2018 accoglie, oltre alle società
minori, anche Noverca S.r.l. che nel 2019 si è fusa in TIM
S.p.A.
Totale ricavi 330 489
2019 2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Altri proventi 11 17 Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per
prestazioni di servizi, emolumenti per cariche sociali, canoni
di manutenzione ordinaria contratto MSA verso INWIT S.p.A.,
altri proventi
Acquisti di materie e servizi
TIM Retail 113 129 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività
di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti
TIM, attività di promozione dell'immagine e dei segni
distintivi di TIM tramite le vetrine del punto vendita
A.C.C. S.r.l. - 7 Nel 2018 servizi di call-center e back office, servizi di
Customer Care per la clientela. Nel 2019 la Società si è fusa
in Telecontact S.p.A.
Flash Fiber S.r.l. - 2 Nel 2018 utilizzo della rete in modalità GPON per le
forniture del servizio FTTH
H.R. Services S.p.A. 41 45 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM,
realizzazione della formazione del personale TIM, servizio di
welfare, ASSILT e CRALT
INWIT S.p.A. 64 323 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e
sicurezza, servizi di gestione e manutenzione
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
17 13 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di
offerte a clienti finali TIM, servizio di conservazione a norma
della PEC della casella istituzionale di TIM S.p.A., servizi per
la gestione della fatturazione elettronica, fornitura di servizi
di Identità Digitale
Olivetti S.p.A. 43 37 Fornitura servizio di Cloud Printing e relativa manutenzione
software, fornitura di servizi personalizzati nell'ambito di
offerte TIM per la clientela finale, acquisto di prestazioni di
informatica, costi di installazione prodotti ICT, assistenza
post-vendita nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale,
servizi di elaborazione, supporto, dispatching di flussi
informatici connessi all'attività di recupero dei crediti e
conservazione sostitutiva di documentazione a norma di
legge, servizi di gestione dei contratti Prepagati ed Abbonati
per i Clienti di telefonia fissa e mobile consumer
rispettivamente per l'archiviazione elettronica e cartacea,
servizi di gestione dei contratti consumer a supporto della
Linea TIM CDA, servizi di back office nell'ambito del progetto
denominato "Postino Intelligente" volto alla
commercializzazione dell'offerta mobile a distanza, sviluppi
evolutivi di progetti e piattaforme, acquisto in licenza d'uso
di piattaforme software, sviluppi software
Persidera S.p.A. 1 2 Fornitura dei "servizi di contribuzione" per i canali lineari
finalizzati all'erogazione ed alla vendita da parte di TIM ai
propri clienti del servizio TIMvision
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 156 174 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi
d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed
affitto circuiti internazionali
Telecontact S.p.A. 83 66 Servizi di Customer Care per la clientela TIM, per la Pubblica
Amministrazione nell'ambito della Convenzione Consip,
servizi di back office relativi alla fatturazione ai clienti dei
servizi a pagamento forniti dai tecnici TIM, servizi di call
center e back office inerenti la gestione delle informazioni
del front end tecnico e commerciale di telefonia pubblica
Telenergia S.p.A. 304 263 Servizi energetici
Telsy 3 - Fornitura di apparati e licenze nell'ambito di offerte TIM a
clienti finali, soluzioni e servizi di sicurezza ICT per TIM,
servizi di manutenzione e licenze
Tim Vision S.r.l. 3 1 Acquisto di contenuti televisivi relativi alla visione di Serie
TV nell'ambito di offerte per la clientela finale
Altre minori - 7 L'importo indicato nel 2018 accoglie, oltre alle società
minori, anche Noverca S.r.l. che nel 2019 si è fusa in TIM
S.p.A.
Totale acquisti di materie
e servizi
828 1.069
2019 2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Costi del personale - -
Altri costi operativi 6 16 Penali contrattuali, altri oneri
Ammortamenti diritti d'uso su
beni di terzi
Flash Fiber S.r.l. 18 - Ammortamento diritti d'uso connessi all'iscrizione di
maggiori attività non correnti ammortizzate per la durata
contrattuale residua, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16
INWIT S.p.A 255 - Ammortamento diritti d'uso connessi all'iscrizione di
maggiori attività non correnti ammortizzate per la durata
contrattuale residua, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16
TN Fiber S.r.l. 1 1 Ammortamento diritti d'uso connessi all'acquisizione di
capacità trasmissiva in IRU rilevata come leasing finanziario
Totale Ammortamenti diritti
d'uso su beni di terzi
274 1
Plusvalenze/(minusvalenze) da
realizzo di attività non correnti
- 1
Proventi (oneri) da
partecipazioni
INWIT S.p.A. 76 68 Dividendi
Persidera S.p.A. 10 8 Dividendi
Telecom Italia Finance S.A. 53 37 Dividendi
Totale proventi (oneri)
da partecipazioni
139 113
Proventi finanziari
Flash Fiber S.r.l. 7 5 Proventi da crediti, commissioni finanziarie attive
Olivetti S.p.A. 1 - Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie
attive
Telecom Italia Capital S.A. 124 322 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni
finanziarie attive, altri proventi finanziari
Telecom Italia Finance S.A. 38 34 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni
finanziarie attive
Telenergia S.p.A. 1 1 Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie
attive
Totale proventi finanziari 171 362
Oneri finanziari
Flash Fiber S.r.l. 4 - Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso
conseguenti all'iscrizione di maggiori passività finanziarie a
seguito dell'adozione dell'IFRS 16
INWIT S.p.A. 17 - Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso
conseguenti all'iscrizione di maggiori passività finanziarie a
seguito dell'adozione dell'IFRS 16
Telecom Italia Capital S.A. 845 731 Interessi su debiti finanziari, oneri da derivati, altri oneri
finanziari
Telecom Italia Finance S.A. 139 126 Interessi su debiti finanziari, oneri da derivati, commissioni
finanziarie passive, altri oneri finanziari
Totale oneri finanziari 1.005 857

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VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Indebitamento finanziario
netto
Attività finanziarie non
correnti
Flash Fiber S.r.l. 491 306 Finanziamento
Telecom Italia Finance S.A. 150 167 Derivati attivi
Totale attività finanziarie non
correnti
641 473
Titoli diversi dalle
partecipazioni (attività
correnti)
- 214 Nel 2018 titoli detenuti in portafoglio da TIM a seguito
dell'offerta pubblica di riacquisto sulle obbligazioni di
Telecom Italia Capital
Crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti
Flash Fiber S.r.l. 1 1 Crediti finanziari a breve termine
Telecom Italia Capital S.A. 7 10 Derivati attivi
Telecom Italia Finance S.A. 3 3 Derivati attivi
Tim Vision S.r.l. 6 3 Crediti finanziari a breve termine
Totale crediti finanziari e
altre attività finanziarie
correnti
17 17
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
Rapporti di conto corrente di tesoreria
Olivetti Scuola Digitale S.r.l. - 1 Nel 2019 la società si è fusa in Olivetti S.p.A.
Olivetti S.p.A. - 3
Telenergia S.p.A. 1 -
Totale Cassa e altre
disponibilità liquide
equivalenti
1 4
Passività finanziarie non
correnti
Flash Fiber S.r.l. 388 - Passività finanziarie non correnti connesse all'iscrizione di
diritti d'uso per contratti di locazione passiva a seguito
dell'adozione dell'IFRS 16
INWIT S.p.A. 608 - Passività finanziarie non correnti connesse all'iscrizione di
diritti d'uso per contratti di locazione passiva a seguito
dell'adozione dell'IFRS 16
Telecom Italia Capital S.A. 4.335 3.407 Debiti finanziari e derivati passivi
Telecom Italia Finance S.A. 1.422 1.838 Debiti finanziari e derivati passivi
Totale Passività finanziarie
non correnti
6.753 5.245
31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Passività finanziarie correnti
A.C.C. S.r.l. - 2 Debiti finanziari. Nel 2019 la società si è fusa in Telecontact
S.p.A.
H.R. Services S.p.A. 20 13 Debiti per rapporti di conto corrente
INWIT S.p.A. 258 3 Passività finanziarie correnti connesse all'iscrizione di diritti
d'uso per contratti di locazione passiva a seguito
dell'adozione dell'IFRS 16. Debiti per rapporti di conto
corrente
Telecom Italia Trust Technologies
S.r.l.
10 10 Debiti per rapporti di conto corrente
Olivetti S.p.A. 1 - Debiti per rapporti di conto corrente
Flash Fiber S.r.l. 18 5 Passività finanziarie correnti connesse all'iscrizione di diritti
d'uso per contratti di locazione passiva a seguito
dell'adozione dell'IFRS 16. Debiti per rapporti di conto
corrente
Persidera S.p.A. - 6 Nel 2018 debiti per rapporti di conto corrente
Telecom Italia Capital S.A. 56 2.110 Debiti finanziari, derivati
Telecom Italia Finance S.A. 991 1.371 Debiti finanziari, debiti per rapporti di conto corrente, derivati
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 177 156 Debiti per rapporti di conto corrente
Telecontact S.p.A. 34 27 Debiti per rapporti di conto corrente
Telenergia S.p.A. - 20 Nel 2018 debiti per rapporti di conto corrente
Telsy S.p.A. 3 5 Debiti per rapporti di conto corrente
Tim Vision S.r.l. 5 1 Debiti per rapporti di conto corrente
TN Fiber S.r.l. 26 24 Debiti per rapporti di conto corrente
Altre minori 1 14 L'importo indicato nel 2018 accoglie, oltre alle società
minori, anche Noverca S.r.l. che nel 2019 si è fusa in TIM
S.p.A.
Totale Passività finanziarie
correnti
1.600 3.767
31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Altre partite patrimoniali
Diritti d'uso su beni di terzi
Flash Fiber S.r.l. 422 - Diritti d'uso connessi all'iscrizione di maggiori attività non
correnti ammortizzate per la durata contrattuale residua, a
seguito dell'adozione dell'IFRS 16
INWIT S.p.A. 860 - Diritti d'uso connessi all'iscrizione di maggiori attività non
correnti ammortizzate per la durata contrattuale residua, a
seguito dell'adozione dell'IFRS 16
TN Fiber S.r.l. 11 10 Diritti d'uso conseguenti all'acquisizione di capacità
trasmissiva in IRU rilevata come leasing finanziario
Totale Diritti d'uso su beni di
terzi
1.293 10
Crediti vari e altre attività non
correnti
139 129 Costi contrattuali differiti e altri costi differiti per rapporti
verso Telecontact (servizi di customer care) e TIM Retail
(nuove attivazioni), crediti per consolidate fiscale
31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
TIM Retail 58 61 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi
di fonia, trasmissione dati e servizi ICT ad uso sociale,
locazione di immobili, crediti per consolidato fiscale
Flash Fiber S.r.l. 121 168 Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità
FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio
2016 intercorso tra TIM e Fastweb, servizi di fonia, apparati
e servizi di trasmissione dati, outsourcing amministrativo
Gruppo Tim Participações 18 20 Servizi di roaming, attività di assistenza e fornitura licenze
nell'ambito delle attività di Rete, information technology,
marketing &sales
H.R. Services S.p.A. 2 2 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale,
locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi
in outsourcing di fonia, fornitura di prodotti di rete fissa e
mobile, outsourcing amministrativo
INWIT S.p.A. 38 54 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, cessione
in modalità IRU di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali,
servizio Easy IP ADSL, servizi di progettazione e realizzazione
small cell, locazioni immobiliari, vendite prodotti di tlc rete
mobile, noleggio prodotti, outsourcing amministrativo, crediti
per consolidato fiscale
Olivetti S.p.A. 14 26 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete dati
nazionale, vendite prodotti, locazioni immobiliari, sviluppo
progetti, outsourcing amministrativo
Telecom Italia Trust Technologies
S.r.l.
2 3 Servizi in outsourcing di fonia, prodotti di rete fissa,
outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale
Persidera S.p.A. - 4 Nel 2018 cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto
dei segnali televisivi,accesso ad internet tramite il servizio
IPG@TE, servizi di rete dati nazionale e internazionale con
assistenza in outsourcing, apparati e servizi di fonia,
outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale
Telecom Italia S. Marino S.p.A. 1 1 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare
finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto
dark fiber, unbundling local loop
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 24 30 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti
l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom
Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi
ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber,
locazioni immobiliari, outsourcing amministrativo
Telecontact S.p.A. 30 30 Locazioni immobiliari e servizi di facility management,
fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa e
mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo, costi
contrattuali differiti, crediti per consolidato fiscale
Telenergia S.p.A. 7 5 Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale,
outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale
Tim Vision S.r.l. 8 5 Differimento costi a fronte dell'acquisto di contenuti televisivi
relativi alla visione di Serie TV nell'ambito di offerte per la
clientela finale
TN Fiber S.r.l. 1 1 Servizi di fonia, outsourcing amministrativo, locazioni
immobiliari e servizi di facility
Altre minori 3 27 L'importo indicato nel 2018 accoglie, oltre alle società
minori, anche Noverca S.r.l. che nel 2019 si è fusa in TIM
S.p.A.
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
327 437
31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Debiti vari e altre passività non
correnti
Flash Fiber S.r.l. 120 104 Debiti per consolidato fiscale, ricavi differiti derivanti da
contratti di cessione di capacità trasmissiva
INWIT S.p.A. 2 1 Ricavi da canoni differiti
Olivetti S.p.A. 3 4 Debiti per consolidato fiscale
Telecom Italia S.Marino S.p.A. 1 1 Ricavi differiti da contratti per servizi di connessione e
telecomunicazione
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 14 13 Ricavi differiti da contratti per interconnessione, debiti per
consolidato fiscale
TN Fiber S.r.l. - 1 Debiti per consolidato fiscale
Altre minori 1 11 L'importo indicato nel 2018 accoglie, oltre alle società
minori, anche Noverca S.r.l. che nel 2019 si è fusa in TIM
S.p.A.
Totale Debiti vari e altre
passività non correnti
141 135
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
TIM Retail 27 22 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività
di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti TIM,
attività di promozione dell'immagine e dei segni distintivi di
TIM tramite le vetrine del punto vendita, debiti per
consolidato fiscale
A.C.C. S.r.l. - 1 Nel 2018 servizi di call-center e back office, servizi di
Customer Care per la clientela, debiti per consolidato fiscale.
Nel 2019 la società si è fusa in Telecontact S.p.A.
H.R. Services S.p.A. 11 18 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM,
realizzazione della formazione del personale TIM, servizi di
welfare, ASSILT e CRALT
Flash Fiber S.r.l. 64 51 Utilizzo della rete in modalità GPON per le forniture del
servizio FTTH, ricavi differiti, debiti per consolidato fiscale
INWIT S.p.A. 41 26 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e
sicurezza, servizi di gestione e manutenzione, debiti per
consolidato fiscale
Telecom Italia Trust Technologies
S.r.l.
10 11 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di
offerte a clienti finali TIM, servizio di conservazione a norma
della PEC della casella istituzionale di TIM S.p.A., servizi per
la gestione della fatturazione elettronica, fornitura di servizi
di Identità Digitale, debiti per consolidato fiscale
Olivetti S.p.A. 37 43 Fornitura servizio di Cloud Printing e relativa manutenzione
software, fornitura di servizi personalizzati nell'ambito di
offerte TIM per la clientela finale, acquisto di prestazioni di
informatica, costi di installazione prodotti ICT, assistenza
post-vendita nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale,
servizi di elaborazione, supporto, dispatching di flussi
informatici connessi all'attività di recupero dei crediti e
conservazione sostitutiva di documentazione a norma di
legge, servizi di gestione dei contratti Prepagati ed Abbonati
per i Clienti di telefonia fissa e mobile consumer
rispettivamente per l'archiviazione elettronica e cartacea,
servizi di gestione dei contratti consumer a supporto della
Linea TIM CDA, servizi di back office nell'ambito del progetto
denominato "Postino Intelligente" volto alla
commercializzazione dell'offerta mobile a distanza, sviluppi
evolutivi di progetti e piattaforme, acquisti in licenza d'uso di
piattaforme software, sviluppi software, debiti per
consolidato fiscale
Telecom Italia Sparkle S.p.A. 57 73 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi
d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed
affitto circuiti internazionali, debiti per consolidato fiscale
Telecontact S.p.A. 19 16 Servizi di Customer Care per la clientela TIM, per la Pubblica
Amministrazione nell'ambito della Convenzione Consip,
servizi di back office relative alla fatturazione ai clienti dei
servizi a pagamento forniti dai tecnici TIM, servizi di call
center e back office inerenti la gestione delle informazioni
del front end tecnico e commerciale di telefonia pubblica,
debiti per consolidato fiscale
31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Telenergia S.p.A. 51 43 Servizi energetici
Telsy S.p.A. 5 3 Fornitura di apparati nell'ambito di offerte TIM a clienti finali,
soluzioni e servizi di sicurezza ICT per TIM, servizi di
manutenzione e licenze
Tim Vision S.r.l. - 5 Acquisto di contenuti televisivi relativi alla visione di Serie TV
nell'ambito di offerte per la clientela finale, debiti per
consolidato fiscale
TN Fiber S.r.l. 3 2 Cessione dei diritti IRU sulla rete in fibra ottica NGAN
realizzata nel Comune di Trento, debiti per consolidato
fiscale
Altre minori 1 10 L'importo indicato nel 2018 accoglie, oltre alle società
minori, anche Noverca S.r.l. che nel 2019 si è fusa in TIM
S.p.A.
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
326 324

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO

VOCI DI RENDICONTO
FINANZIARIO
(milioni di euro)
2019 2018 Tipologia contratti
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso
su beni di terzi per competenza
Flash Fiber S.r.l. 231 - Maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi
contratti o variazione di contratti esistenti di locazione
passiva, in applicazione dell'IFRS16
INWIT S.p.A. 67 - Maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi
contratti o variazione di contratti esistenti di locazione
passiva, in applicazione dell'IFRS16
Olivetti S.p.A. 7 6 Acquisizione di prodotti destinati alla rivendita e al noleggio
nell'ambito di offerte per la clientela finale, sviluppi e
implementazioni su piattaforme
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
2 4 Digital Identity e Certification Authority
Telenergia S.p.A. 1 1 Allacci per l'alimentazione in locale dei cabinet NGAN
TN Fiber S.r.l. 2 2 Maggior valore di diritti d'uso conseguenti all'acquisizione di
capacità trasmissiva in IRU rilevata come leasing finanziario
Altre minori 3 2
Totale Acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
313 15

OPERAZIONI VERSO SOCIETÀ COLLEGATE, CONTROLLATE DI COLLEGATE E JOINT VENTURES

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

(milioni di euro) 2019 2018 Tipologia contratti
Ricavi
Asscom S.r.l. 1 1 Intermediazione assicurativa
Nordcom S.p.A. 1 1 Servizi di fonia fissa e mobile, apparati, collegamenti rete
dati e outsourcing
Totale ricavi 2 2
Altri proventi - -
Acquisti di materie e servizi
W.A.Y. S.r.l. 4 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a
clienti TIM, sviluppi evolutivi della piattaforma software CCS
dedicata al servizio Company Car Sharing di TIM
Altre minori 1 1
Totale acquisti di materie e
servizi
5 5
Altri costi operativi - -
Proventi/(oneri) da
partecipazioni
- 1 Dividendi
Proventi finanziari - -
Oneri finanziari - 3 Nel 2018 svalutazione del credito finanziario verso Alfiere
S.p.A.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Alfiere S.p.A. - 1 Contratti di project management, di service
amministrativo-societario-compliance e riaddebiti vari
W.A.Y. S.r.l. 2 1 Costi differiti per fornitura di piattaforme personalizzate,
offerte applicativi e servizi di fonia fissa e mobile
Altre minori - 1
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
2 3
31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Movenda S.p.A. 1 1 Fornitura e certificazione SIM CARD, sistemi software
W.A.Y. S.r.l. 2 1 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte
a clienti TIM, sviluppi evolutivi della piattaforma software
CCS dedicata al servizio Company Car Sharing di TIM
Altre minori 1 1
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
4 3

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO

(milioni di euro) 2019 2018 Tipologia contratti
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso
su beni di terzi per competenza
Movenda S.p.A. 1 2 Fornitura e sviluppi sistemi software
Altre minori 1 1
Totale Acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
2 3

Il finanziamento soci pari a 11 milioni di euro (integralmente svalutato) e i crediti commerciali pari a 1 milione di euro verso la joint venture Alfiere S.p.A., presenti al 31 dicembre 2018, sono stati totalmente utilizzati a copertura delle perdite dell'esercizio 2018. In data 24 giugno 2019 è stata perfezionata la cessione a CDP Immobiliare S.r.l. delle 4.625 azioni ordinarie di Alfiere S.p.A., pari al 50% del capitale sociale, possedute da TIM S.p.A.; contestualmente è stata estinta da TIM la garanzia prestata nell'interesse della stessa.

TIM S.p.A. ha inoltre prestato garanzie nell'interesse di imprese controllate, collegate e joint venture per complessivi 5.288 milioni di euro al netto delle controgaranzie ricevute (5.914 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Si segnalano in particolare: 3.561 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital S.A.(4.367 milioni di euro al 31 dicembre 2018); 1.382 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance S.A. (1.352 milioni di euro al 31 dicembre 2018); 68 milioni di euro verso il gruppo Sparkle (38 milioni di euro al 31 dicembre 2018); 106 milioni di euro relativi ad Olivetti S.p.A. (62 milioni di euro al 31 dicembre 2018); 50 milioni di euro a favore di Telenergia S.p.A. (60 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

OPERAZIONI VERSO ALTRE PARTI CORRELATE (SIA PER IL TRAMITE DI AMMINISTRATORI, SINDACI E DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA, SIA IN QUANTO PARTECIPANTI AI PATTI PARASOCIALI AI SENSI DELL'ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene (per effetto delle delibere del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 3 maggio e del 1° giugno 2017);
  • Società correlate per il tramite di Amministratori nominati il 4 maggio 2018;
  • Società correlate per il tramite di Amministratori cessati al 4 maggio 2018.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

2019 2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Ricavi
Altri Amministratori o per il
tramite di
1 1 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati
Gruppo Havas 1 - Servizi di fonia fissa e mobile
Gruppo Mediobanca - 1 Servizi di fonia, commercializzazione apparati, servizi di rete
dati, accessi internet
Altre minori - 1
Totale ricavi 2 3
Acquisti di materie e servizi
Altri Amministratori o per il
tramite di
- 2 Nel 2018 riconoscimento quote da riversare relative a
servizi telefonici
Gruppo Havas 76 72 Acquisto di spazi media per conto di TIM e, in misura
minore, studio e realizzazione di campagne pubblicitarie
Gruppo Vivendi 4 7 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic, TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames)
Totale acquisti di materie e
servizi
80 81
Proventi/(oneri) da
partecipazioni
- -
Proventi finanziari
Gruppo Mediobanca - 9 Proventi da derivati
Totale proventi finanziari - 9
2019 2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Oneri finanziari
Gruppo Mediobanca - 7 Oneri da derivati, interessi passivi

Totale oneri finanziari - 7

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Indebitamento finanziario netto
Passività finanziarie non
correnti
Altri Amministratori o per il
tramite di
1 - Passività finanziarie non correnti connesse all'iscrizione di
diritti d'uso per contratti di locazione passiva a seguito
dell'adozione dell'IFRS 16
Totale Passività finanziarie non
correnti
1 -
Passività finanziarie correnti - -
(milioni di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
Altre partite patrimoniali
Diritti d'uso su beni di terzi
Altri Amministratori o per il
tramite di
1 - Diritti d'uso conseguenti all'iscrizione di maggiori attività
non correnti ammortizzate per la durata contrattuale
residua, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16
Totale Diritti d'uso su beni di
terzi
1 -
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
Altri Amministratori o per il
tramite di
1 1 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati
Gruppo Vivendi - 1 Nel 2018 servizio TIM Show 2018, diritti Serie TV
Altre minori 1 -
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
2 2
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Havas 30 27 Acquisto di spazi media per conto di TIM e, in misura
minore, studio e realizzazione di campagne pubblicitarie
Gruppo Vivendi 1 1 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic, TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames)
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
31 28

OPERAZIONI VERSO FONDI PENSIONE

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO

2019 2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Costo del personale Contribuzione ai Fondi Pensione
Fontedir 6 7
Telemaco 60 62
Totale Costo del personale 66 69

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA

31.12.2019 31.12.2018 Tipologia contratti
(milioni di euro)
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai Fondi Pensione ancora
da versare
Fontedir 2 3
Telemaco 19 20
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
21 23

COMPENSI A DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA

Nell'esercizio 2019, i compensi contabilizzati per competenza da TIM S.p.A. per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 18 milioni di euro (10 milioni di euro al 31 dicembre 2018) suddivisi come segue:

(milioni di euro) 2019 2018
Compensi a breve termine 11 6
Compensi a lungo termine - -
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 5 3
Pagamenti in azioni (*) 2 1
Totale 18 10

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre 2019, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. basati su azioni (Long Term Incentive 2018 e Piani delle società controllate).

I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso. Al 31 dicembre 2018, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2017 pari a -1,25 milioni di euro.

I compensi a lungo termine, al 31 dicembre 2019, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2018 pari a circa 500 mila euro.

Le indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro, al 31 dicembre 2019, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2018 pari a circa 200 mila euro.

I pagamenti in azioni, al 31 dicembre 2019, non accolgono gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi 2018 del Piano di LTI 2018/2020 per circa 400 mila euro.

Nell'esercizio 2019, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 141 mila euro (119 mila euro al 31 dicembre 2018).

Per quanto riguarda i compensi a Amministratori e Sindaci spettanti per l'esercizio 2019, ai sensi dell'art. 2427, n.16 del Codice Civile, si fa rinvio a quanto esposto nella Relazione sulla Remunerazione, disponibile presso la sede della Società e sul sito internet www.telecomitalia.com/Assemblea.

Nell'esercizio 2019, i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:
Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Sami Foguel (1)
Pietro Labriola Diretor Presidente Tim Participações S.A.
Stefano Azzi (3) Chief Consumer Officer
Mario Di Mauro (4) Responsabile Innovation and Customer Experience
Lorenzo Forina (3) Chief Business & Top Clients Officer
(5) Chief Revenue Officer
Michele Gamberini (6) Chief Technology & Information Officer
Stefano Grassi (7) Responsabile Security
Riccardo Meloni (8)
Luciano Sale Responsabile Human Resources, Organization & Real Estate
(9)
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia (7) Chief Regulatory Affairs & Wholesale Market Officer
Carlo Nardello (10) Chief Strategy, Customer Experience & Transformation Officer
Agostino Nuzzolo Responsabile Legal and Tax
Piergiorgio Peluso (11)
Giovanni Ronca Chief Financial Officer
(12)
Elisabetta Romano (13) Chief Technology and Innovation Officer
(6) Chief Innovation & Partnership Officer
Anna Spinelli (14)
Federico Rigoni
(15)
Responsabile Procurement
Stefano Siragusa Chief Operations Officer

(1) fino al 2 aprile 2019;

(2) dal 3 aprile 2019;

(3) fino al 17 gennaio 2019; (10) dal 22 febbraio 2019

(4) fino al 28 febbraio 2019; in data 8 marzo 2019 la Funzione (11) Innovation & Customer Experience è stata superata; (12)

(5) dal 18 gennaio 2019;

(6) dal 12 novembre 2019;

(7) dal 27 giugno 2019;

(8) fino al 4 febbraio 2019;

- (9) dal 5 febbraio 2019;

fino al 2 giugno 2019;

  • dal 3 giugno 2019;
  • (13) fino all'11 novembre 2019;.
  • (14) fino al 31 marzo 2019; (15) dal 1° aprile 2019.

NOTA 38 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2019 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo. E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2019; per maggiori dettagli relativi ai

piani già presenti al 31 dicembre 2018, si fa rimando al Bilancio separato al 31 dicembre 2018 di TIM S.p.A..

DESCRIZIONE DEI PIANI DI STOCK OPTION

Piano di Stock Option 2014-2016

Il Piano di Stock Option 2014-2016 avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della Società del 26 giugno 2014 ha avuto l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine; era destinato all'allora Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo TIM.

Per la descrizione del Piano si rimanda al Bilancio al 31 dicembre 2017.

A valle dell'approvazione dei dati di Bilancio del 2016 a cura del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017, ha avuto inizio il periodo di esercizio triennale (24 marzo 2017- 24 marzo 2020).

Sulla base dei dati di consuntivo approvati il numero di opzioni esercitabili è risultato pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target.

Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo al 31 dicembre 2019:

  • n° 133.042 azioni al prezzo unitario di 1,15 euro;
  • n° 343.069 azioni al prezzo unitario di 1,01 euro;
  • n° 893.617 azioni al prezzo unitario di 0,99 euro;
  • n° 13.497.406 azioni al prezzo unitario di 0,94 euro.

DESCRIZIONE DEGLI ALTRI PIANI RETRIBUTIVI

Long Term Incentive Plan 2018-2020

Il Piano, approvato dall'Assemblea degli Azionisti di Telecom Italia S.p.A. del 24 aprile 2018, prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie di Telecom Italia S.p.A. in funzione del raggiungimento di due condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020:

  • performance media relativa dell'azione ordinaria TIM rispetto alla performance media di mercato di un peer basket, nei trimestri precedenti l'inizio e il fine periodo (peso 70%). Il peer basket è costituito dalle seguenti Società: Deutsche Telekom AG, Vodafone Group PLC, Telefonica SA, Orange SA, BT Group PLC, Telenor ASA, Swisscom AG, Telia Co AB, Koninklijke KPN NV, Proximus SADP, Elisa OYJ,ì;
  • equity free cash flow cumulato nel triennio 2018-2020 (peso 30%). Questo parametro è legato alla generazione di cassa, inteso come flusso di cassa netto prima del dividendo e dell'investimento in frequenze. Rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, l'impatto dello IAS 17 (leasing finanziario) e l'investimento in frequenze e non include l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni (M&A);

Il Piano ha due tranche di assegnazione: la prima è riservata all'Amministratore Delegato ed ha un numero massimo di azioni al servizio pari a 30.000.000; la seconda è rivolta ad una parte selezionata del management del Gruppo (con un numero massimo di azioni al servizio pari a 55.000.000).

A valle dell'assegnazione, la totalità delle azioni sarà soggetta per due anni alla clausola di lock up.

Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, che ne ha deliberato l'avvio.

Special Award 2016 – 2019

Per quanto riguarda la descrizione dello Special Award 2016-2019, lanciato nel 2016, si rimanda al Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2017.

Al 31 dicembre2019 i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, destinatari di tale bonus, sono assegnatari di un valore complessivo pari a 250.000 euro (rappresentato per 200.000 euro da n. 256.410 azioni ordinarie TIM S.p.A.). La liquidazione è prevista successivamente all'approvazione del Bilancio per l'esercizio 2019.

NOTA 39 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, vengono qui di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato degli eventi e operazioni non ricorrenti:

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
dell'esercizio
Indebitamento
finanziario
netto
Flussi
finanziari (*)
Valore di bilancio (a) 18.174 382 31.283 261
Ricavi - Rettifiche esercizi precedenti (15) (15)
Altri proventi - Rimborso sanzione I761 21 21
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad
accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti
(11) (11) 11 (11)
Costo del personale - Oneri connessi a processi di
riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(177) (177) 258 (258)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a
contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a
potenziali passività ad essi correlati, oneri
connessi a vertenze con personale ex dipendente
e passività con clienti e/o fornitori
(323) (323) 13 (13)
Altri costi operativi - Altri oneri (12) (12) 1 (1)
Plusvalenze/Minusvalenze nette su cessione di
Altre partecipazioni
9 9 (145) 145
Altri oneri finanziari (7) (7)
Totale effetti non ricorrenti (b) (515) (515) 138 (138)
Valore figurativo (a-b) 18.689 897 31.145 399

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:

(milioni di euro) 2019 2018
Ricavi e altri proventi 6 (62)
Rettifiche ricavi esercizi precedenti (15) (62)
Altri proventi 21
Acquisti di materie e servizi (14) (13)
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (14) (13)
Costi del personale (248) (221)
Oneri connessi ai processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (248) (221)
Altri costi operativi (412) (108)
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali
passività ad essi correlati, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e
passività con clienti e/o fornitori
(396) (87)
Altri oneri (16) (21)
Impatto su risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze (minusvalenze e
ripristini di valore (svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(668) (404)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (2.686)
Svalutazione dell'avviamento (2.686)
Impatto su risultato operativo (EBIT) (668) (3.090)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 5
Altri proventi (oneri) finanziari (10) (9)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte (673) (3.099)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 158 75
Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio (515) (3.024)

NOTA 40 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del 2019 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 41 ALTRE INFORMAZIONI

RICERCA E SVILUPPO

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 2019 2018
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell'esercizio 55 44
Costi di sviluppo capitalizzati 1.058 1.121
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 1.113 1.165

La diminuzione rilevata nell'esercizio 2019 è da ricondurre principalmente al completamento delle attività di ingegneria e di diffusione e sviluppo condotte sulle reti LTE e NGAN, ormai giunte a maturazione, parzialmente compensato da maggiori attività implementative connesse alla rete 5G di nuova generazione.

Si segnala che nel conto economico separato dell'esercizio 2019 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo complessivo di 876 milioni di euro. Le attività di ricerca e sviluppo effettuate da TIM S.p.A. sono dettagliate nella Relazione sulla gestione (Sezione "Ricerca e Sviluppo").

LEASING ATTIVI

TIM ha stipulato contratti di leasing su terreni e fabbricati per uso ufficio e industriale, siti infrastrutturali per la rete mobile e infrastrutture di rete; al 31 dicembre 2019 l'ammontare dei canoni a valore nominale ancora da incassare è il seguente:

(milioni di euro) 31.12.2019
Entro l'esercizio successivo 59
Dal 1° al 2° esercizio successivo 52
Dal 2° al 3° esercizio successivo 45
Dal 3° al 4° esercizio successivo 43
Dal 4° al 5° esercizio successivo 41
Oltre il 5° esercizio successivo 42
Totale 282

Per ulteriori dettagli sull'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 si rimanda alla Nota "Principi Contabili".

EROGAZIONI PUBBLICHE

La legge n.124/2017, prevede l'obbligo di fornire informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e ai vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da pubbliche amministrazioni. A tale proposito, si evidenziano nella tabella seguente le erogazioni incassate nel corso dell'esercizio:

Ente erogante settore di intervento Incasso 2019
(milioni di euro)
Incasso 2018
(milioni di euro)
Fondimpresa/ Fondirigenti formazione 4 6
Infratel realizzazione infrastrutture per Banda Ultra Larga 28 106
MIUR progetti di ricerca e efficienza energetica 2 1
Altri (*) - 3
Totale 34 116

(*) MiSE; MEF; Regione Lazio, Piemonte e Veneto; Provincia Autonoma di Trento.

PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI CORRISPETTIVI ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE E ALLE ALTRE ENTITÀ APPARTENENTI ALLA SUA RETE

Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a EY S.p.A. e alle altre entità della rete EY per la revisione dei bilanci 2019, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2019 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi a TIM da EY e dalle altre entità appartenenti alla rete EY. Vengono qui incluse anche le spese vive sostenute nel 2019 relativamente a detti servizi.

TIM S.p.A.
(in euro) EY S.p.A. Altre entità
della rete EY
Totale rete
EY
Servizi di revisione:
revisione legale del bilancio separato 1.103.000 1.103.000
revisione legale del bilancio consolidato 167.000 167.000
revisione del sistema di controllo interno che sovraintende al processo di
redazione del bilancio consolidato e revisione contabile limitata
dell'informativa finanziaria al 31 marzo e al 30 settembre
983.000 983.000
revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato 195.000 195.000
altri 65.000 65.000
Servizi di verifica con emissione di attestazione
Attestazione di conformità su dichiarazione consolidata di carattere non
finanziario
72.000 72.000
Altri servizi 43.000 43.000
Totale corrispettivi 2019 per servizi di revisione e diversi verso la rete EY 2.585.000 43.000 2.628.000
Spese vive 73.269
Totale 2.701.269

NOTA 42 EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2019

NASCE LA JOINT VENTURE FRA TIM E SANTANDER CONSUMER BANK PER IL CREDITO AL CONSUMO AI CLIENTI TIM

In data 17 febbraio 2020 sono stati siglati gli accordi tra Santander Consumer Bank S.p.A. e TIM S.p.A. che avviano la partnership per offrire una piattaforma di erogazione del credito al consumo dedicata ai clienti di TIM, così come annunciato dalle due società nel novembre 2019.

Grazie a questa partnership verranno offerti, progressivamente presso tutti i punti vendita TIM, finanziamenti per l'acquisto di prodotti con piani rateali. In una fase successiva verranno proposti anche prestiti personali, carte di credito e prodotti assicurativi, pensati per soddisfare le esigenze dei clienti e caratterizzati da una forte propensione all'innovazione ed alla digitalizzazione, due elementi da sempre distintivi delle due società.

L'avvio dell'offerta di servizi di credito al consumo rappresenta il primo passo cui seguirà lo sviluppo della nuova Joint Venture societaria, che opererà a valle dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni, e che consentirà a TIM di ottenere un'ulteriore riduzione del debito e l'ottimizzazione del costo del credito e a Santander Consumer Bank di accedere ad una platea più ampia di clienti, consolidando il ruolo di leader nel mercato del credito al consumo. Inoltre i clienti TIM potranno utilizzare, in maniera agevole e semplice, soluzioni finanziarie ed assicurative, personalizzate e trasparenti, rafforzando la continuità e la solidità del rapporto.

La joint venture societaria, una realtà unica nel panorama del credito al consumo, sarà controllata al 51% da Santander Consumer Bank e da TIM per il restante 49% e avrà sede a Torino.

TIM è stata supportata nell'operazione dallo studio legale Bonelli Erede e assistita da ValeCap e JPMorgan. Santander Consumer Bank è stata supportata dallo studio legale Clifford Chance e assistita dall'advisor Kpmg.

TIM E GOOGLE CLOUD: AL VIA LA PARTNERSHIP STRATEGICA

In data 4 marzo 2020 TIM e Google Cloud hanno annunciato la firma dell'accordo ufficiale che darà il via a una collaborazione tecnologica congiunta, a seguito del protocollo d'intesa (MoU) firmato a novembre 2019 tra le due società. TIM e Google Cloud hanno concordato di lavorare insieme alla creazione di innovativi servizi di cloud pubblico, privato e ibrido per arricchire l'offerta di servizi tecnologici di TIM. Come risultato di questa collaborazione, TIM intende estendere la propria leadership nei servizi di Cloud ed Edge Computing. TIM punta a un'accelerazione nella crescita dei suoi ricavi da servizi tecnologici, con l'obiettivo di raggiungere 1 miliardo di euro di ricavi e 0,4 miliardi di euro di EBITDA entro il 2024.

Per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti per i clienti, gli ingegneri di TIM e Google Cloud lavoreranno a stretto contatto per creare soluzioni altamente innovative per il mercato italiano. Questa stretta collaborazione porterà alle aziende italiane le più recenti innovazioni per la trasformazione digitale e altre tecnologie emergenti, aiutandole a diventare digitali in senso pieno.

Sono confermati gli investimenti previsti da TIM per l'innovazione e la realizzazione di nuovi, moderni Data Center, nonché lo sviluppo di nuove competenze in ambito cloud anche tramite assunzioni e un esteso piano di formazione che coinvolgerà 6.000 persone nelle aree commerciale, prevendita e tecnica.

E a conferma dell'impegno in Italia, Google Cloud parteciperà con TIM all'apertura di nuove regioni Cloud. Con queste nuove regioni, i clienti di Google Cloud e TIM che operano in Italia potranno beneficiare di servizi e dati in cloud a bassa latenza e alte prestazioni.

La partnership con Google Cloud permetterà inoltre a TIM di rafforzare il proprio ruolo di riferimento a supporto del processo di innovazione tecnologica delle aziende italiane, in un contesto in cui le tecnologie innovative quali Cloud, 5G, Internet of Things (IoT) e intelligenza artificiale (AI) assumeranno un ruolo centrale per la competitività delle aziende e lo sviluppo complessivo del sistema Paese.

LA COMMISSIONE EUROPEA DA' IL VIA LIBERA ALLA FUSIONE DELLE TORRI DI INWIT E VODAFONE ITALIA

In data 6 marzo 2020 la Commissione Europea ha dato l'autorizzazione all'integrazione delle infrastrutture passive di rete di INWIT e Vodafone Italia, dando il via alla seconda più grande towerco quotata in Europa, con un portafoglio di oltre 22.000 torri.

A seguito di un confronto costruttivo con la Commissione Europea, TIM e Vodafone hanno assunto impegni volti a favorire l'accesso all'infrastruttura passiva di INWIT a tutti gli attori sul mercato, per cui INWIT renderà disponibile spazio a terze parti su 4.000 delle sue torri nei centri a maggiore urbanizzazione, mantenendo invariati i contratti in essere. I suddetti impegni permetteranno a INWIT di massimizzare l'utilizzo delle torri, consentendo al contempo a TIM e Vodafone di implementare in maniera efficiente le loro rispettive reti 5G. La Commissione Europea ha valutato positivamente i piani di TIM e Vodafone di condivisione degli apparati attivi al di fuori delle principali città, consentendo una più rapida implementazione del 5G su un'area geografica più ampia, ad un costo inferiore e con un minor impatto ambientale. L'accordo di condivisione degli apparati attivi escluderà i comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti, così come i dintorni più densamente popolati.

Per effetto dell'integrazione – approvata con il 99,9% dei voti dagli azionisti di minoranza di INWIT e il cui completamento è atteso per la fine di marzo – Vodafone incasserà 2.140 milioni di euro, come annunciato a luglio 2019, e Vodafone e TIM controlleranno ciascuno il 37,5% di INWIT.

INWIT pagherà un dividendo straordinario di 0,5936 euro per ciascuna delle azioni ordinarie della società in circolazione post fusione, come già deliberato dall'assemblea INWIT il 19 dicembre scorso. Il perfezionamento dell'integrazione societaria entro la "record date" del 19 maggio prossimo comporterà un dividendo ordinario Inwit per il 2019 (proposto all'assemblea INWIT del 6 aprile prossimo) pari a 0,132 euro per azione.

NOTA 43 ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN IMPRESE CONTROLLATE, COLLEGATE E JOINT VENTURE

(migliaia di euro) Sede Capitale Patrimonio
Netto
Utile/
(perdita)
Quota
partecipa
zione (%)
Corrispon
dente P.N.
di bilancio
Valore di
carico
Differenza
(1) (1) (2) (1) (A) (3) (B) (4) (B-A)
Partecipazioni in imprese controllate
CD FIBER Roma Euro 50 44 (1) 100,00% 44 (5) 50 6
FLASH FIBER Milano Euro 30 231.021 (6.104) 80,00% 184.817 202.424 17.607
HR SERVICES L'Aquila Euro 500 12.334 (198) 100,00% 12.334 575 (11.759)
OLIVETTI Ivrea(TO) Euro 10.000 (6.209) (17.717) 100,00% (6.209) - 6.209
TELECOM ITALIA CAPITAL Lussemburgo Euro 2.336 186 54.842 100,00% 186 2.388 2.202
TELECOM ITALIA FINANCE Lussemburgo Euro 1.818.692 6.478.916 125.518 100,00% 6.404.016 5.914.971 (489.045)
TELECOM ITALIA LATAM
PARTIC. E GESTAO ADMIN.
SanPaolo
(Brasile)
R\$ 118.926 (30.648) (3.389)
Euro 26.264 (6.768) (748) 100,00% (6.768) (5) - 6.768
TELECOM ITALIA SAN
MARINO
San Marino Euro 1.808 6.840 1.215 100,00% 6.840 7.565 725
TELECOM ITALIA SPARKLE Roma Euro 200.000 672.034 (3.543) 100,00% 768.903 (6) 586.726 (182.177)
TELECOM ITALIA TRUST
TECHNOLOGY
Pomezia(RM) Euro 7.000 14.055 417 100,00% 14.055 8.498 (5.557)
TELECOM ITALIA VENTURES Milano Euro 10 2.217 (220) 100,00% 2.217 2.217 -
TELECONTACT CENTER Napoli Euro 3.000 32.021 6.974 100,00% 32.021 12.526 (19.495)
TELENERGIA Roma Euro 50 34.855 2.354 100,00% 34.855 50 (34.805)
TELSY Torino Euro 390 22.394 3.585 100,00% 22.394 14.517 (7.877)
TIAUDIT COMPLIANCE
LATAM
(in liquidazione)
Rio de
Janeiro
(Brasile) R\$ 1.500 1.828 (110)
Euro 331 404 (24) 69,9996% 282 (5) 313 31
TIMVISION Roma Euro 50 761 (576) 100,00% 761 761 -
TIM BRASIL SERVICOS E
PARTICIPACOES
Rio de
Janeiro
(Brasile)
R\$ 7.169.030 11.091.031 599.465
Euro 1.583.238 2.449.389 132.388 0,00000001% - - -
4G RETAIL Milano Euro 2.402 72.261 5.162 100,00% 72.261 15.108 (57.153)
TIM TANK Milano Euro 18.600 18.610 (116) 100,00% 18.610 18.610 -
TN FIBER Trento Euro 55.918 37.557 (953) 100,00% 37.557 37.557 -
6.824.856 (774.320)
(migliaia di euro) Sede Capitale
(1)
Patrimonio
Netto
(1) (2)
Utile/
(perdita)
(1)
Quota
partecipa
zione (%)
Corrispon
dente P.N.
di bilancio
(A) (3)
Valore di
carico
(B) (4)
Differenza
(B-A)
Partecipazioni in imprese collegate e joint venture
AREE URBANE (in
liquidazione)
Milano Euro 100 (92.175) (1.185) 32,62% (30.067) - 30.067
ASSCOM INSURANCE
BROKERS
Milano Euro 100 1.520 690 20,00% 304 20 (284)
NORDCOM Milano Euro 5.000 12.572 518 42,00% 5.280 2.143 (3.137)
TIGLIO I Milano Euro 5.256 2.605 (8.933) 47,80% 1.245 1.189 (56)
TIGLIO II (in liquidazione) Milano Euro 10 215 6
49,47%
106 119 13
Consorzio EO (in
liquidazione)
Roma Euro 31 - (31) 50,00% - - -
3.471 26.603

(1) Desunti dall'ultimo bilancio approvato. Per le Controllate sono stati utilizzati i dati a principi IFRS, predisposti per il consolidato.

(2) Comprensivo dell'utile (perdita)

(3) Al netto del dividendo da distribuire

(4) Comprensivo dei versamenti in conto partecipazioni

(5) Coperto dal fondo oneri su partecipate

(6) Dati desunti dal bilancio consolidato

ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN IMPRESE CLASSIFICATE NELLE ATTIVITÀ CESSATE/ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE AD ESSERE CEDUTE

(migliaia di euro) Sede Capitale
(1)
Patrimonio
Netto
(1) (2)
Utile/
(perdita)
(1)
Quota
partecipa
zione (%)
Corrispon
dente P.N.
di bilancio
(A) (3)
Valore
di carico
(B) (4)
Differenza
(B-A)
Partecipazioni in imprese controllate
INFRASTRUTTURE WIRELESS
ITALIANE
Milano Euro 600.000 1.561.192 139.313 60,03% 861.146 828.494 (32.652)

(1) Desunti dall'ultimo bilancio approvato. Per le Controllate sono stati utilizzati i dati a principi IFRS, predisposti per il consolidato.

(2) Comprensivo dell'utile (perdita)

(3) Al netto del dividendo da distribuire

(4) Comprensivo dei versamenti in conto partecipazioni

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Luigi Gubitosi, in qualità di Amministratore Delegato, e Giovanni Ronca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio d'esercizio nel corso dell'esercizio 2019.

  • 2. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 Il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia con particolare riferimento all'art. 154-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;
    3. 3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto. La relazione sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

10 marzo 2020

_________________________

Luigi Gubitosi

L'Amministratore Delegato Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

_______________________

Giovanni Ronca

RELAZIONE SOCIETA' DI REVISIONE

Aspetti chiave Risposte di revisione
Impairment test dell'avviamento
L'avviamento al 31 dicembre 2019 ammonta a
Euro 24.340 milioni, e si riferisce interamente
all'unità generatrice di flussi di cassa ("CGU")
Le nostre procedure di revisione in risposta
all'aspetto chiave hanno riguardato, tra l'altro:
Domestic.
l processi e le modalità di valutazione e
> l'analisi della procedura posta in essere dalla
Società in merito a criteri e metodologia
dell'impairment test;
determinazione del valore recuperabile di
ciascuna CGU, in termini di valore d'uso, sono
basati su assunzioni a volte complesse che per
loro natura implicano il ricorso al giudizio degli
► la verifica dell'adeguatezza del perimetro
delle CGU e dell'allocazione dei valori
contabili delle attività alle singole CGU;
amministratori, in particolare con riferimento alla
previsione dei loro flussi di cassa futuri e alla
determinazione dei tassi di crescita di lungo
> l'analisi delle previsioni dei flussi di cassa
futuri, inclusa la considerazione dei dati e
previsioni di settore e degli analisti;
periodo e di attualizzazione applicati alle
previsioni dei flussi di cassa futuri.
► la coerenza delle previsioni dei flussi di cassa
futuri di ciascuna CGU con il business plan;
In considerazione del giudizio richiesto e della
complessità delle assunzioni utilizzate nella stima
del valore recuperabile dell'avviamento, abbiamo
> la valutazione delle previsioni, rispetto
all'accuratezza storica di quelle precedenti;
ritenuto che tale tematica rappresenti un aspetto
chiave della revisione.
> la verifica della determinazione dei tassi di
crescita di lungo periodo e dei tassi di
attualizzazione.
L'informativa di bilancio relativa alla valutazione
dell'avviamento è riportata nella nota 3
«Avviamento» e nella nota 2 «Principi contabili»
ai paragrafi «Attività immateriali - Avviamento» e
«Uso di stime contabili».
Le verifiche di cui ai punti precedenti hanno
inoltre riguardato l'analisi delle valutazioni
condotte dagli esperti indipendenti incaricati
dalla Società.
Nelle nostre verifiche ci siamo anche avvalsi
dell'ausilio di nostri esperti in tecniche di
valutazione, che hanno eseguito un ricalcolo
indipendente ed effettuato analisi di sensitività
sulle assunzioni chiave al fine di determinare i
cambiamenti delle assunzioni che potrebbero
impattare significativamente la valutazione del
valore recuperabile.
Infine, abbiamo verificato l'adeguatezza
dell'informativa fornita nelle note illustrative del
bilancio in relazione alla valutazione
dell'avviamento.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi di TIM S.p.A. ammontano al 31 dicembre Le nostre procedure di revisione in risposta
2019 ad Euro 13.137 milioni, riferiti quasi
all'aspetto chiave hanno riguardato, tra l'altro:
interamente a prestazioni di servizi di ► la comprensione dei processi sottostanti il

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Altre informazioni

PAGINA LASCIATA INTENZIONALMENTE BIANCA

PAGINA LASCIATA INTENZIONALMENTE BIANCA

PROPOSTE DELIBERATIVE

ASSEMBLEA DI TIM S.p.A.

23 aprile 2020: assemblea ordinaria e straordinaria – unica convocazione

Ordine del giorno

Parte ordinaria:

  • Bilancio al 31 dicembre 2019 approvazione della documentazione di bilancio destinazione dell'utile d'esercizio e distribuzione di dividendo
  • Determinazioni conseguenti alla cessazione di due Consiglieri
  • Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti Approvazione della prima sezione (politica di remunerazione 2020) - Voto non vincolante sulla seconda sezione (compensi 2019)
  • Long Term Incentive Plan 2020-2022 approvazione del piano di compensi basato su strumenti finanziari, deliberazioni inerenti e conseguenti

Parte straordinaria

  • Long Term Incentive Plan 2020-2022 emissioni azionarie servizio a servizio dell'iniziativa, modifica dell'art. 5 dello Statuto sociale, deliberazioni inerenti e conseguenti
  • Piano di azionariato dipendenti 2020 emissioni azionarie a servizio dell'iniziativa, modifica dell'art. 5 dello Statuto sociale, deliberazioni inerenti e conseguenti
  • Nuove disposizioni in materia di equilibrio di genere modifica dell'articolo 9 dello Statuto sociale

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2019 – APPROVAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI BILANCIO – DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO E DISTRIBUZIONE DI DIVIDENDO

Signori Azionisti,

il progetto di bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019 segna il ritorno di TIM S.p.A. a risultati netti positivi, evidenziando un utile di euro 382.071.655,59. A questo risultato della Capogruppo si accompagna, a livello consolidato, la riduzione del livello di Adjusted Net Debt al di là di quanto comunicato in sede di presentazione alla comunità finanziaria del piano industriale 2019-2021, TIMe to deliver and delever.

Questa situazione di complessiva e crescente positività, confermata in sede di guidance per il nuovo ciclo di pianificazione 2020-2022, induce a valutare il ritorno della Società alla distribuzione di dividendo a entrambe le sue categorie azionarie, in anticipo rispetto a quanto già ipotizzato.

La proposta è dunque quella di procedere, a valle dell'accantonamento di euro 19.103.582,78 alla riserva legale, alla distribuzione di un dividendo in ragione di euro 0,0100 per azione ordinaria ed euro 0,0275 per azione di risparmio, nel rispetto dei diritti contemplati per la categoria dall'art. 6 dello Statuto Sociale. Allo scopo, sarà utilizzato l'utile d'esercizio 2019.

L'ammontare del dividendo complessivo distribuito, fermi gli importi unitari testé indicati, varierà in funzione del numero di azioni al tempo in circolazione, tenuto conto degli aumenti di capitale in corso e del numero di azioni proprie in portafoglio della Società, alla data della presente relazione pari a n. 37.672.014 azioni ordinarie.

Gli importi a titolo di dividendo saranno messi in pagamento a favore degli aventi diritto, sulla scorta delle evidenze dei conti di deposito titoli al termine della giornata contabile del 23 giugno 2020 (record date), a partire dal prossimo 24 giugno 2020, mentre la data di stacco cedola sarà il 22 giugno 2020.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione le seguenti proposte:

Proposta 1: approvazione della documentazione di bilancio

l'Assemblea di TIM S.p.A.,

▪ esaminata la relazione finanziaria annuale di TIM S.p.A.;

▪ preso atto delle relazioni del Collegio Sindacale e della società di revisione EY S.p.A.;

delibera

▪ di approvare il bilancio di esercizio 2019 di TIM S.p.A..

Proposta 2: destinazione dell'utile d'esercizio e distribuzione di dividendo

l'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • visto il bilancio di esercizio 2019 di TIM S.p.A.;
  • tenuto conto della misura in essere della riserva legale;

delibera

  • di accantonare alla riserva legale il 5% dell'utile dell'esercizio;
  • di destinare alla distribuzione l'utile dell'esercizio 2019 in funzione del riconoscimento agli Azionisti di un dividendo complessivo calcolato sulla base dei seguenti importi, che saranno applicati al numero delle azioni ordinarie e di risparmio di cui saranno titolari alla record date (escluse quindi le azioni proprie in portafoglio della Società):
  • euro 0,0100 (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna azione ordinaria,
  • euro 0,0275 (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna azione di risparmio,
  • di mettere in pagamento il dividendo a partire dal 24 giugno 2020, con stacco cedola in data 22 giugno 2020 (record date il 23 giugno 2020);
  • di riportare a nuovo l'utile residuo.

DETERMINAZIONI CONSEGUENTI ALLA CESSAZIONE DI DUE CONSIGLIERI

Signori Azionisti,

a seguito delle dimissioni rassegnate prima da Amos Genish (27 giugno 2019) e poi da Fulvio Conti (26 settembre 2019), il Consiglio di Amministrazione, nelle riunioni rispettivamente del 27 giugno 2019 e del 21 ottobre 2019, ha provveduto alla cooptazione dei Consiglieri Franck Cadoret e Salvatore Rossi, nominando quest'ultimo Presidente, carica in precedenza detenuta dal Dottor Conti. Entrambi – come per legge – resteranno in carica fino all'Assemblea.

Premesso che, nel caso di specie, non trova applicazione il meccanismo del voto di lista, previsto dallo Statuto per il solo caso di integrale rinnovo dell'organo consiliare, Vi viene proposto di nominare Amministratori di TIM i citati Franck Cadoret e Salvatore Rossi (i cui curricula vitae sono a disposizione sul sito internet della Società) per la durata residua del mandato del Consiglio di Amministrazione in carica, e dunque fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione le seguenti proposte:

Proposta 1: sostituzione di Fulvio Conti

l'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • vista la cessazione dalla carica di Consigliere di Fulvio Conti (e la decadenza di Salvatore Rossi, già cooptato dal Consiglio di Amministrazione, in sostituzione di Fulvio Conti);
  • tenuto conto che il mandato del Consiglio di Amministrazione in carica scadrà con l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 (come da deliberazione dell'Assemblea del 4 maggio 2018),

delibera

di nominare Salvatore Rossi Amministratore della Società, con scadenza insieme agli Amministratori in carica e dunque con durata fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020.

Proposta 2: sostituzione di Amos Genish

l'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • vista la cessazione dalla carica di Consigliere di Amos Genish (e la decadenza di Franck Cadoret, già cooptato dal Consiglio di Amministrazione, in sostituzione di Amos Genish);
  • tenuto conto che il mandato del Consiglio di Amministrazione in carica scadrà con l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 (come da deliberazione dell'Assemblea del 4 maggio 2018),

delibera

di nominare Franck Cadoret Amministratore della Società, con scadenza insieme agli Amministratori in carica e dunque con durata fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020.

RELAZIONE SULLA POLITICA IN MATERIA DI REMUNERAZIONE E SUI COMPENSI CORRISPOSTI - APPROVAZIONE DELLA PRIMA SEZIONE (POLITICA DI REMUNERAZIONE 2020) - VOTO NON VINCOLANTE SULLA SECONDA SEZIONE (COMPENSI 2019)

Signori Azionisti,

in vista dell'Assemblea del 23 aprile 2020 è stata predisposta, sulla scorta di un quadro normativo ancora mancante del regolamento la cui redazione è stata fatta oggetto di delega alla Consob dalla normativa primaria di recepimento nell'ordinamento nazionale della Direttiva 2007/36/CE (nota come Direttiva Shareholders' Rights II), la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti.

Il documento è articolato in due sezioni:

  • la prima illustra la politica della Società in materia di remunerazione degli Amministratori, dei Sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche con riferimento all'esercizio 2020, ed è soggetta a deliberazione vincolante dell'Assemblea;
  • la seconda fornisce la rappresentazione delle voci che compongono la remunerazione dei soggetti citati sopra, con illustrazione analitica dei compensi loro corrisposti nell'esercizio 2019, ed è soggetta a deliberazione non vincolante dell'Assemblea in senso favorevole o contrario. A partire dal prossimo anno, questa parte del documento illustrerà altresì come la Società abbia tenuto conto del voto espresso l'anno precedente sulla seconda sezione della relazione.

Tutto ciò premesso, siete chiamati a esprimervi separatamente sulla prima e sulla seconda sezione della relazione, nei termini innanzi descritti, e all'uopo il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione le seguenti proposte:

Proposta 1: approvazione della prima sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

l'Assemblea di TIM S.p.A., vista la disciplina applicabile in materia di relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti,

delibera

di approvare la prima sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti dalla Società.

Proposta 2: voto non vincolante sulla seconda sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

L'Assemblea di TIM S.p.A., vista la disciplina applicabile in materia di relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti,

delibera

in senso favorevole sulla seconda sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti dalla Società.

LONG TERM INCENTIVE PLAN 2020-2022 – APPROVAZIONE DEL PIANO DI COMPENSI BASATO SU STRUMENTI FINANZIARI, DELIBERAZIONI INERENTI E CONSEGUENTI

Signori Azionisti,

siete stati convocati per discutere e deliberare in merito alla proposta di piano di incentivazione azionaria di lungo termine denominato "Long Term Incentive Plan 2020-2022" (di seguito, il "Piano LTI").

Come descritto nel documento informativo (disponibile sul sito internet www.telecomitalia.com e a cui si rinvia per ogni dettaglio), il Piano LTI consiste nell'assegnazione gratuita di azioni a una parte della popolazione manageriale del Gruppo Telecom Italia, con modalità differenziate per l'Amministratore Delegato di TIM e per i restanti beneficiari (di seguito, insieme all'Amministratore Delegato di TIM, i "Beneficiari").

Più in particolare i termini essenziali del Piano LTI possono essere riepilogati come segue:

Finalità

La finalità del Piano LTI è l'incentivazione dei Beneficiari

  • al perseguimento del successo sostenibile di TIM, quindi al conseguimento degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione in sede di pianificazione industriale in termini di obiettivi economico-finanziari e obiettivi ESG, oltre che
  • alla crescita di valore dell'azione nel medio-lungo termine,

allineando gli interessi economici del management titolare di posizioni organizzative ritenute determinanti ai fini del business aziendale agli interessi dei principali stakeholders della Società.

Nel contempo il Piano LTI persegue una finalità di retention della dirigenza qualificata e di incremento della capacità di attraction dall'esterno della politica di remunerazione aziendale. Nella fase di transformation e di change management in corso, è essenziale che TIM sia in grado di acquisire talenti dal mercato del lavoro, mediante l'offerta di package retributivi competitivi sotto il profilo dell'articolazione qualitativa degli strumenti di remunerazione utilizzati, oltre che sotto un profilo quantitativo.

Destinatari

Il Piano LTI è riservato all'Amministratore Delegato di TIM e a una parte della popolazione manageriale operante presso TIM o società da questa controllate con sede in Italia, selezionata dal Consiglio di Amministrazione su proposta dell'Amministratore Delegato, per un numero massimo nell'intorno delle 150 unità.

Architettura

Allo scopo di assicurare

  • la coerenza dello strumento con la finalità di incentivazione dei Beneficiari alle priorità strategiche individuate nel tempo dal Board, nonché
  • l'adeguamento nel tempo della stessa platea dei Beneficiari all'evoluzione del team manageriale,

differentemente da quanto fatto con le precedenti misure di incentivazione a lungo termine di TIM, il Piano LTI si articolerà in tre successivi e separati cicli di incentivazione triennale (2020-2022, 2021-2023, 2022-2024), omogenei in termini di arco temporale (e obiettivi di performance di volta in volta selezionati) ai corrispondenti cicli di pianificazione industriale, restando inteso che l'inclusione delle risorse dirigenziali avverrà separatamente per ciascun ciclo di incentivazione.

Oggetto

Il Piano LTI consiste nell'offerta ai Beneficiari di:

▪ Performance Shares, i.e. diritti di assegnazione gratuita di azioni ordinarie TIM in numero variabile al raggiungimento di predeterminate condizioni di performance (e in particolare, con riferimento al primo ciclo 2020-2022, rapporto Net Financial Position/EBITDA: peso 40%; performance relativa del titolo azionario ordinario rispetto ad un paniere di peers: peso 60%), subordinatamente a una condizione di accesso rappresentata dalla circostanza che il valore normale dell'azione ordinaria al termine del vesting dello specifico ciclo di incentivazione sia pari o superiore al valore normale dell'azione ordinaria

all'avvio del medesimo ciclo. Per valore normale si intende la media aritmetica dei prezzi ufficiali delle azioni ordinarie rilevati a partire dal giorno di borsa aperta precedente il dies a quo sino al trentesimo giorno di calendario ordinario precedente (entrambi inclusi) sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., utilizzando come divisore soltanto i giorni cui si riferiscono le quotazioni prese a base del calcolo, con troncamento al secondo decimale;

▪ Attraction/Retention Shares, i.e. diritti di assegnazione gratuita di azioni ordinarie TIM subordinatamente al mantenimento del rapporto di lavoro con TIM o società da essa controllate.

In particolare, l'Amministratore Delegato di TIM risulterà assegnatario di sole Performance Shares, là dove la pay opportunity a target dei restanti beneficiari sarà rappresentata per il 70% da Performance Shares e per il 30% da Attraction/Retention Shares.

La pay opportunity a target dell'Amministratore Delegato sarà pari al 125% della sua remunerazione fissa lorda annuale, mentre per i restanti Beneficiari sono previste tre fasce in base alla rilevanza del ruolo ricoperto e a una valutazione qualitativa della risorsa, con pay opportunity rispettivamente corrispondente al 100%, al 75% e al 50% della retribuzione annua lorda al netto delle componenti variabili. Il numero dei diritti di assegnazione corrisponderà al quoziente tra pay opportunity e valore normale dell'azione ordinaria al momento del lancio di ciascun ciclo di incentivazione.

La curva di payout per la componente di Performance Shares sarà diversificata per Amministratore Delegato (minimo 75%, target 125%, massimo 200% della sua remunerazione fissa) e restanti beneficiari (per i quali è previsto un range di variabilità lineare 50%-100%-150% del numero di azioni oggetto di Performance Share). Ovviamente il payout della componente di Attraction/Retention Shares sarà flat.

Rispetto a entrambe le componenti di Performance Share e Attraction/Retention Share verrà peraltro applicato un fattore correttivo del payout nella misura del +/-4%, collegato a opportuni obiettivi ESG previsti dal ciclo di pianificazione industriale corrispondente al periodo di vesting del singolo ciclo di incentivazione. Rispetto al ciclo 2020-2022 e come meglio illustrato nel documento informativo sull'operazione, il fattore correttivo sarà parametrato ai target nel periodo di utilizzo di energie rinnovabili sul totale dell'energia (peso: 50%) e alla riduzione delle emissioni di CO2 (peso: 50%).

Limiti e vincoli sulle azioni

Le azioni assegnate alla maturazione di ciascun ciclo di incentivazione avranno godimento regolare e le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie al tempo in circolazione.

Esse saranno soggette:

  • a lock-up di durata pari a 24 mesi dal momento del trasferimento ai Beneficiari, salva applicazione di opzione "sell to cover", con vendita alla maturazione di un numero di azioni sufficiente al pagamento delle imposte dovute e
  • a claw-back, per cui la Società si riserva nei tre anni successivi all'assegnazione il diritto di chiedere al beneficiario la restituzione, in tutto o in parte, delle azioni assegnate (detratte quelle vendute per l'assolvimento degli oneri fiscali derivanti dal Piano LTI) ovvero del loro controvalore alla data di consegna, qualora siano state attribuite sulla base di dati che si siano rivelati in seguito errati, con conseguente restatement di bilancio, ovvero nei casi di frode o altri comportamenti dolosi o gravemente colposi.

Modalità realizzative

A servizio dell'iniziativa viene proposta l'emissione di massime n. 180.000.000 nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, godimento regolare, ai sensi dell'art. 2349 del codice civile e senza aumento di capitale.

Si propone peraltro di dare facoltà al Consiglio di Amministrazione, là dove ritenuto necessario od opportuno, di soddisfare il Piano LTI, in tutto o in parte, mediante impiego delle azioni ordinarie proprie di tempo in tempo in portafoglio della Società. Il Consiglio di Amministrazione chiede pertanto all'Assemblea autorizzazione altresì a disporre delle citate azioni proprie a titolo gratuito, a beneficio dei destinatari del Piano LTI, entro lo stesso termine previsto per l'emissione azionaria (31 dicembre 2025).

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente proposta:

L'Assemblea di TIM S.p.A.,

▪ esaminati la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione e il documento informativo relativo al Long Term Incentive Plan 2020-2022,

delibera

  • di approvare il piano d'incentivazione denominato Long Term Incentive Plan 2020-2022, nei termini risultanti dal documento informativo pubblicato ai sensi della disciplina applicabile;
  • di conferire al Consiglio di Amministrazione tutti i poteri necessari od opportuni per dare attuazione all'iniziativa nei singoli cicli in cui sarà articolata, e per apportarvi ogni eventuale modifica e/o integrazione necessaria per la realizzazione di quanto deliberato, anche ai fini dell'ottemperanza alle applicabili previsioni normative, ivi incluse la delega all'adozione di apposito regolamento dell'iniziativa e l'autorizzazione al compimento di eventuali atti di disposizione a titolo gratuito sulle azioni proprie ordinarie a tempo debito presenti nel portafoglio della Società, entro il termine del 31 dicembre 2025, a beneficio dei destinatari del Long Term Incentive Plan 2020-2022.

LONG TERM INCENTIVE PLAN 2020-2022 – EMISSIONI AZIONARIE SERVIZIO A SERVIZIO DELL'INIZIATIVA, MODIFICA DELL'ART. 5 DELLO STATUTO SOCIALE, DELIBERAZIONI INERENTI E CONSEGUENTI

Signori Azionisti,

nell'assunto che l'Assemblea in sede ordinaria approvi la proposta di piano di incentivazione azionaria di lungo termine denominato "Long Term Incentive Plan 2020-2022" (di seguito, il "Piano LTI", rispetto al quale, per ogni opportuno dettaglio, si rinvia al documento informativo conssultabile sul sito internet www.telecomitalia.com), vi viene proposta l'emissione di massime n. 180.000.000 nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, godimento regolare, ai sensi dell'art. 2349 del codice civile (come consentito dall'art. 5 dello Statuto della Società) e senza aumento di capitale.

L'emissione delle suddette azioni avverrà a tempo debito in separate tranches, a fronte della consuntivazione dei cicli di incentivazione 2020-2022, 2021-2023 e 2022-2024, come da Piano LTI, a valere sugli utili o sulle riserve di utili quali risultanti dall'ultimo bilancio approvato, per un importo pari al prodotto tra il numero delle azioni ordinarie da assegnare ai beneficiari del Piano LTI e la parità contabile al momento dell'emissione. Per l'identificazione degli utili o riserve di utili si propone il rilascio di delega al Consiglio di Amministrazione, il quale curerà di darne appropriata evidenza nella documentazione contabile, affinché le poste del patrimonio netto impiegate non possano essere nuovamente utilizzate ai fini dell'art. 2349 del codice civile, senza ulteriori vincoli di destinazione e/o disponibilità.

In relazione alla proposta di deliberazione di emissione di azioni ex art. 2349 del codice civile, senza aumento del capitale sociale (per un effetto diluitivo massimo teorico complessivo pari allo 0,85% rispetto al totale delle azioni al 31 dicembre 2019 e all'1,18% rispetto alla sola componente di azioni ordinarie), non ricorre diritto di recesso in capo al socio che non concorra alla sua approvazione.

La delibera di emissione azionaria comporta l'introduzione di apposito comma nell'articolo 5 dello Statuto, a seguire il testo vigente, che resta immodificato.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente proposta

L'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • vista l'approvazione del piano di incentivazione azionaria di lungo termine denominato Long Term Incentive Plan 2020-2022 (di seguito, il "Piano LTI")
  • esaminati la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione e il documento informativo relativo al Piano LTI;
  • vista l'attestazione del Collegio Sindacale che l'attuale capitale sociale è interamente versato;

delibera

  • di emettere in più tranches entro il termine del 31 dicembre 2025 massime n. 180.000.000 azioni ordinarie prive di valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie al tempo in circolazione, godimento regolare, ai sensi dell'art. 2349 codice civile e senza aumento di capitale, in funzione dell'assegnazione gratuita di azioni ordinarie ai beneficiari del Piano LTI, nei termini, alle condizioni e secondo le modalità in esso previsti;
  • di conferire al Consiglio di Amministrazione ogni potere necessario od opportuno per eseguire le singole tranches di emissione azionaria di cui al punto precedente e dunque, tra l'altro: (i) definire l'ammontare di azioni ordinarie da emettere e attribuire gratuitamente ai beneficiari del Piano LTI, nei termini, alle condizioni e secondo le modalità in esso previsti; (ii) individuare gli utili o le riserve di utili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato a valere sui quali la singola emissione azionaria avrà luogo, con mandato a provvedere alle opportune evidenze contabili conseguenti all'operazione di emissione;
  • di modificare l'art. 5 dello statuto sociale introducendo il seguente comma a seguire il testo vigente: "L'Assemblea del 23 aprile 2020, una volta approvato il piano di incentivazione azionaria di lungo termine denominato Long Term Incentive Plan 2020-2022 e al suo servizio, ha deliberato di emettere in una o più volte, entro il termine del 31 dicembre 2025, massime n. 180.000.000 nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie al tempo in circolazione, godimento regolare, ai sensi dell'art. 2349 codice civile e senza aumento di capitale, in funzione dell'assegnazione gratuita ai beneficiari del Long Term Incentive Plan 2020-2022, nei termini, alle condizioni e secondo le modalità in esso previsti";
  • di conferire al Consiglio di Amministrazione, e per esso ai legali rappresentanti pro tempore, anche disgiuntamente tra loro, ogni potere per:
  • apportare di volta in volta all'art. 5 dello Statuto sociale le variazioni conseguenti alle deliberazioni, all'esecuzione ed al perfezionamento dell'emissione azionaria come sopra approvata, a tal fine provvedendo a tutti gli adempimenti ed alle pubblicità previste dall'ordinamento;
  • adempiere ad ogni formalità necessaria affinché le adottate deliberazioni siano iscritte nel Registro delle Imprese, accettando ed introducendo nelle medesime le modificazioni, aggiunte o soppressioni non sostanziali eventualmente richieste dalle autorità competenti, nonché ogni potere per espletare gli adempimenti normativi e regolamentari conseguenti alle adottate deliberazioni.

PIANO DI AZIONARIATO DIPENDENTI 2020 – EMISSIONI AZIONARIE A SERVIZIO DELL'INIZIATIVA, MODIFICA DELL'ART. 5 DELLO STATUTO SOCIALE, DELIBERAZIONI INERENTI E CONSEGUENTI

Signori Azionisti,

sottoponiamo alla Vostra approvazione il "Piano di Azionariato Diffuso 2020" (di seguito, il "PAD 2020").

Come descritto nel documento informativo, reso disponibile sul sito internet www.telecomitalia.com, il PAD 2020, analogamente al precedente piano lanciato dalla Società nel 2014, consiste nell'offerta di sottoscrizione a pagamento di azioni ordinarie Telecom Italia a sconto rispetto al prezzo di mercato, riservata ai dipendenti del Gruppo Telecom Italia, seguita dall'assegnazione gratuita di azioni ordinarie, subordinatamente alla conservazione per un anno delle azioni sottoscritte e al mantenimento del rapporto di lavoro dipendente con società del Gruppo Telecom Italia.

Più in particolare i termini essenziali del PAD 2020 possono essere riepilogati come segue:

Finalità

La finalità del PAD 2020 è l'attribuzione ai dipendenti del Gruppo della facoltà di investire in azioni della Società, allo scopo di aumentare la motivazione al raggiungimento degli obiettivi aziendali e di rafforzare il senso di appartenenza all'impresa.

Destinatari

Il PAD 2020 è riservato alla popolazione dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato di TIM o società da questa controllate con sede in Italia, con esclusione della categoria dei Top Managers (nel seguito, i "Dipendenti").

Oggetto

Il PAD 2020 consiste nell'offerta ai Dipendenti di azioni ordinarie TIM a un prezzo scontato del 10% rispetto alla media dei prezzi di mercato del mese precedente, entro un limite massimo di investimento di 10.000 euro cadauno, in un numero massimo di 127.500.000 azioni ordinarie. In caso di incapienza del numero di azioni offerte a soddisfare tutte le richieste di sottoscrizione, le azioni di nuova emissione saranno proporzionalmente ripartite fra tutti i sottoscrittori, assicurando loro piena parità di trattamento.

Ai Dipendenti i quali avranno conservato le azioni così sottoscritte per il periodo di un anno, subordinatamente al mantenimento della qualifica di Dipendenti, saranno assegnate a titolo gratuito azioni ordinarie della Società nel rapporto di 1 azione gratuita (la "Bonus Share") ogni 3 azioni sottoscritte a pagamento, e quindi in un numero massimo complessivo di 42.500.000 azioni ordinarie.

Limiti e vincoli sulle azioni

Le azioni sottoscritte e le Bonus Shares avranno godimento pieno al momento dell'emissione. Non è previsto lock-up, fermo restando che il PAD 2020 rispetterà le condizioni per l'accesso al regime fiscale agevolato di cui all'art. 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, previsto per i piani di azionariato diffuso, e che la dismissione della partecipazione entro tre anni dalla sottoscrizione (delle azioni a pagamento) o dall'assegnazione (delle Bonus Shares) comporterà per il Dipendente decadenza dal corrispondente beneficio.

Modalità realizzative

Vengono proposti, a servizio del PAD 2020:

  • un'emissione di massime n. 127.500.000 nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, godimento regolare, da offrire in sottoscrizione a pagamento e con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 8, codice civile, riservate ai Dipendenti, senza aumento di capitale e con imputazione a riserva sovrapprezzo azioni dell'intero prezzo di sottoscrizione, e quindi successivamente
  • l'emissione di massime n. 42.500.000 nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, godimento regolare, ai sensi dell'art. 2349 codice civile (come consentito dall'art. 5 dello Statuto sociale) e senza aumento di capitale, in funzione dell'assegnazione gratuita di 1 Bonus Share per ogni 3 azioni ordinarie sottoscritte a pagamento come sopra, nei termini, alle condizioni e secondo le modalità previsti dal PAD 2020,

ferma la possibilità per il Consiglio di Amministrazione, là dove ritenuto necessario od opportuno, di soddisfare il matching, in tutto o in parte, mediante impiego delle azioni ordinarie proprie in portafoglio della Società. Il Consiglio di Amministrazione chiede pertanto altresì all'Assemblea autorizzazione a disporre delle citate azioni proprie entro il 31 dicembre 2021.

Rispetto all'emissione di azioni da offrire in sottoscrizione a pagamento, il Consiglio di Amministrazione chiede invece delega ad eseguire l'operazione nei termini meglio descritti nel documento informativo, determinando in particolare il periodo d'offerta, che avverrà a un prezzo calcolato applicando uno sconto del 10% rispetto al c.d. valore normale dell'azione ordinaria: media aritmetica dei prezzi ufficiali delle azioni ordinarie rilevati a partire dal giorno di borsa aperta precedente l'apertura del periodo di adesione sino al trentesimo giorno di calendario ordinario precedente (entrambi inclusi) sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., utilizzando come divisore soltanto i giorni cui si riferiscono le quotazioni prese a base del calcolo, con troncamento al secondo decimale.

L'emissione delle Bonus Shares avverrà a tempo debito a valere sugli utili o sulle riserve di utili quali risultanti dall'ultimo bilancio approvato, per un importo pari al prodotto tra il numero delle azioni ordinarie da assegnare e la parità contabile al momento dell'emissione. L'identificazione degli utili o riserve di utili sarà oggetto della delega all'esecuzione dell'operazione che si propone di conferire al Consiglio di Amministrazione, il quale curerà di darne appropriata evidenza nella documentazione contabile, affinché le poste del patrimonio netto impiegate non possano essere nuovamente utilizzate ai fini dell'art. 2349 del codice civile, senza ulteriori vincoli di destinazione e/o disponibilità.

In relazione alle proposte deliberazioni di emissione di azioni da fare oggetto di offerta di sottoscrizione a pagamento ai sensi dell'art. 2441, comma 8, codice civile e di emissione di azioni ex art. 2349, comma 1, codice civile, entrambe senza aumento del capitale sociale (per un effetto diluitivo massimo teorico complessivo pari allo 0,80% rispetto al totale delle azioni emesse al 31 dicembre 2019 e all'1,11% rispetto alla sola componente di azioni ordinarie), non ricorre diritto di recesso in capo al socio che non concorra alla loro approvazione.

Nel rinviare all'apposito documento informativo per l'illustrazione analitica dell'iniziativa, di seguito si riporta la proposta deliberativa all'Assemblea di approvazione del Piano di Azionariato Diffuso 2020 e delle correlate operazioni sul capitale sociale, con introduzione di apposito comma nell'articolo 5 dello Statuto, a seguire il testo vigente, che resta immodificato.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente proposta

L'Assemblea di TIM S.p.A.,

  • esaminati la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione (la "Relazione") e il documento informativo relativo al Piano di Azionariato Diffuso 2020;
  • vista l'attestazione del Collegio Sindacale che l'attuale capitale sociale è interamente versato;

delibera

▪ di approvare il Piano di Azionariato Diffuso 2020 nei termini di massima, risultanti dalla Relazione, oltre che dall'apposito documento informativo (il "PAD 2020"), riservato alla popolazione dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato di TIM S.p.A. o di società da questa controllate con sede in Italia, con esclusione dei Top Managers (i "Dipendenti");

  • di procedere entro il termine del 31 dicembre 2020 all'emissione di massime n. 127.500.000 azioni ordinarie prive di valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie al tempo in circolazione, godimento regolare, da offrire in sottoscrizione ai Dipendenti, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 8, codice civile, senza aumento di capitale, sulla base di un prezzo di sottoscrizione calcolato applicando uno sconto del 10% alla media aritmetica dei prezzi ufficiali delle azioni ordinarie rilevati a partire dal giorno di borsa aperta precedente l'apertura del periodo di adesione all'offerta di sottoscrizione sino al trentesimo giorno di calendario ordinario precedente (entrambi inclusi) sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., utilizzando come divisore soltanto i giorni cui si riferiscono le quotazioni prese a base del calcolo, con troncamento al secondo decimale;
  • di emettere entro il termine del 31 dicembre 2021 massime n. 42.500.000 azioni ordinarie prive di valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie al tempo in circolazione, godimento regolare, ai sensi dell'art. 2349 codice civile e senza aumento di capitale, in funzione dell'assegnazione gratuita ai Dipendenti di 1 azione ordinaria per ogni 3 azioni ordinarie sottoscritte a pagamento come sopra, nei termini, alle condizioni e secondo le modalità previsti dal PAD 2020;
  • di conferire al Consiglio di Amministrazione ogni potere necessario od opportuno per:
  • dare attuazione al PAD 2020, apportandovi ogni eventuale modifica e/o integrazione che risultasse necessaria per la realizzazione di quanto deliberato, anche ai fini dell'ottemperanza a ogni applicabile previsione normativa, ivi inclusa l'autorizzazione al compimento entro il 31 dicembre 2021 di atti di disposizione a titolo gratuito sulle azioni proprie ordinarie a tempo debito presenti nel portafoglio della Società;
  • eseguire l'emissione di azioni ordinarie di cui al precedente punto 2 e dunque, tra l'altro, fissare, nel rispetto del limite massimo sopra deliberato, apposito termine per la loro sottoscrizione da parte dei Dipendenti nel rispetto delle condizioni, delle modalità e dei termini previsti nel PAD 2020;
  • eseguire l'emissione di azioni ordinarie di cui al precedente punto 3 e dunque, tra l'altro: (i) definire l'ammontare di azioni ordinarie da emettere e attribuire gratuitamente ai Dipendenti sottoscrittori dell'aumento di capitale a pagamento, nel rispetto delle condizioni, delle modalità e dei termini previsti nel PAD 2020; (ii) individuare gli utili o le riserve di utili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato a valere sui quali l'emissione azionaria avrà luogo, con mandato a provvedere alle opportune evidenze contabili conseguenti all'operazione di emissione;
  • di modificare l'art. 5 dello statuto sociale introducendo il seguente comma a seguire il testo vigente: "L'Assemblea del 23 aprile 2020, nell'approvare il Piano di Azionariato Diffuso 2020 e al suo servizio, ha deliberato di:
  • emettere entro il termine massimo del 31 dicembre 2020 massime n. 127.500.000 nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie al tempo in circolazione, godimento regolare, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 8, codice civile, da offrire in sottoscrizione ai dipendenti destinatari del Piano di Azionariato Diffuso 2020, senza aumento del capitale sociale e con imputazione a riserva soprapprezzo azioni dell'intero prezzo di sottoscrizione, calcolato in conformità a quanto in detto piano previsto. Qualora le suddette azioni non vengano integralmente sottoscritte entro il termine per la loro sottoscrizione stabilito dal Consiglio di Amministrazione entro il limite massimo sopra indicato, saranno emesse azioni in un numero pari alle sottoscrizioni raccolte sino a tale termine;
  • emettere, entro il termine del 31 dicembre 2021, massime n. 42.500.000 nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie al tempo in circolazione, godimento regolare, ai sensi dell'art. 2349 codice civile e senza aumento di capitale, in funzione dell'assegnazione gratuita ai dipendenti sottoscrittori dell'aumento di capitale di cui sopra di 1 azione ordinaria per ogni 3 azioni ordinarie sottoscritte a pagamento, nei termini, alle condizioni e secondo le modalità previsti dal Piano di Azionariato Diffuso 2020";
  • di conferire al Consiglio di Amministrazione, e per esso ai legali rappresentanti pro tempore, anche disgiuntamente tra loro, ogni potere per:
  • apportare di volta in volta all'art. 5 dello Statuto sociale le variazioni conseguenti alle deliberazioni, all'esecuzione ed al perfezionamento delle emissioni azionarie come sopra approvate, a tal fine provvedendo a tutti gli adempimenti ed alle pubblicità previste dall'ordinamento;
  • adempiere ad ogni formalità necessaria affinché le adottate deliberazioni siano iscritte nel Registro delle Imprese, accettando ed introducendo nelle medesime le modificazioni, aggiunte o soppressioni

non sostanziali eventualmente richieste dalle autorità competenti, nonché ogni potere per espletare gli adempimenti normativi e regolamentari conseguenti alle adottate delibrazioni.

NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI EQUILIBRIO DI GENERE – MODIFICA DELL'ARTICOLO 9 DELLO STATUTO SOCIALE

Signori Azionisti,

la Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, entrata in vigore il 1° gennaio 2020, è intervenuta in tema di equilibrio di genere nella composizione degli organi di amministrazione e controllo delle società quotate, richiedendo per sei mandati consecutivi a decorrere dal primo rinnovo successivo al 1° gennaio 2020 la presenza di esponenti di entrambi i generi, così che quelli del genere meno rappresentato costituiscano almeno i due quinti del totale.

Ciò impone un adeguamento delle previsioni statutarie di TIM relative al Consiglio di Amministrazione, che attualmente assicurano un rapporto fra i generi non inferiore a un terzo. Viceversa non sono richiesti interventi sulle clausole riguardanti il Collegio Sindacale, che già contemplano la presenza di tre sindaci di un genere e due sindaci dell'altro.

Si propone pertanto l'adeguamento dell'articolo 9 dello Statuto, riguardante composizione e nomina del Consiglio di Amministrazione, variandone i riferimenti quantitativi e aggiornando i meccanismi volti ad assicurare il rispetto del requisito, là dove l'applicazione del voto di lista non consenta automaticamente la nomina di un collegio coerente con le nuove quote di genere. Gli interventi proposti sono altresì volti a meglio coordinare il principio dell'equilibrio di genere (come noto in TIM da intendersi stabile, a prescindere dalla "sunset clause" stabilita dal legislatore) con quello di indipendenza di almeno la metà degli eletti tratti da ciascuna lista. Viene infine colta l'occasione per l'allineamento del testo statutario alla nuova denominazione del Codice di best practice societaria elaborato dal Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana.

Si precisa che non ricorre diritto di recesso in capo al socio che non concorra all'approvazione delle proposte di modifica statutaria in rassegna. Di seguito si riporta la proposta deliberativa con l'esposizione della versione in vigore e di quella che recepisce le modifiche in rassegna.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente proposta

L'Assemblea di TIM S.p.A.

▪ esaminata la relazione del Consiglio di Amministrazione;

delibera

▪ di modificare l'articolo 9 come da testo di seguito riportato, con evidenza degli emendamenti introdotti:

Articolo 9 - testo vigente

9.1 La Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da non meno di sette e non più di diciannove membri di cui gli esponenti del genere meno rappresentato sono almeno un terzo del totale, con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore. L'Assemblea determina il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, numero che rimane fermo fino a sua diversa deliberazione.

9.2 La nomina del Consiglio di Amministrazione avviene nel rispetto della disciplina di legge e regolamentare applicabile sulla base di liste presentate dai soci o dal Consiglio di Amministrazione uscente.

9.3 Ogni socio può presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista e ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità. Le liste debbono assicurare la presenza di candidati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, così che almeno la metà degli esponenti tratti, ad esito della votazione, da ciascuna lista sia in possesso di tali requisiti. Le liste che contengano un numero di candidati pari o superiore a tre debbono inoltre assicurare la presenza di entrambi i generi, così che i candidati del genere meno rappresentato siano almeno un terzo del totale. Ai fini dell'applicazione dei requisiti di indipendenza e di genere, numeri frazionari sono arrotondati all'unità superiore.

9.4 Hanno diritto di presentare le liste soltanto i soci che da soli o insieme ad altri soci siano complessivamente titolari di azioni rappresentanti almeno lo 0,5% del capitale sociale avente diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, ovvero la minore misura richiesta dalla disciplina regolamentare emanata dalla Commissione nazionale per le società e la borsa.

9.5 Unitamente a ciascuna lista debbono depositarsi le accettazioni della candidatura da parte dei singoli candidati e le dichiarazioni attestanti l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, nonché l'esistenza dei requisiti prescritti e ogni altra informazione richiesta dalla disciplina, anche regolamentare, applicabile e dallo statuto. Con le dichiarazioni, viene depositato per ciascun candidato un curriculum vitae riguardante le caratteristiche personali e professionali con l'indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti presso altre società e dell'idoneità a qualificarsi come indipendente, alla stregua dei criteri di legge e di quelli fatti propri dalla Società. Eventuali variazioni che dovessero verificarsi fino al giorno di effettivo svolgimento dell'Assemblea sono tempestivamente comunicate alla Società.

9.6 Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

9.7 Alla elezione del Consiglio di Amministrazione si procede come di seguito precisato:

  • a) dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti (c.d. Lista di Maggioranza) sono tratti, nell'ordine progressivo con il quale sono elencati nella lista stessa, i due terzi degli amministratori da eleggere, con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità inferiore. Almeno la metà degli amministratori tratti dalla Lista di Maggioranza (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore) deve possedere i requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Autodisciplina delle società quotate; in difetto, l'ultimo candidato tratto dalla Lista di Maggioranza sprovvisto di tali requisiti verrà sostituito dal primo dei non eletti della medesima lista che invece tali requisiti possegga. In mancanza di candidati indipendenti all'interno della Lista di Maggioranza in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, l'Assemblea integra l'organo con le maggioranze di legge assicurando il soddisfacimento del requisito;
  • b) fermo il rispetto della disciplina di legge e regolamentare applicabile in ordine ai limiti al collegamento con la Lista di Maggioranza, i restanti amministratori sono tratti dalle altre liste; a tal fine i voti ottenuti dalle liste stesse vengono divisi successivamente per numeri interi progressivi da uno fino al numero degli amministratori da eleggere. I quozienti ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna di tali liste, secondo l'ordine dalle stesse rispettivamente previsto. I quozienti così attribuiti ai candidati delle varie liste vengono disposti in unica graduatoria decrescente. Risultano eletti coloro che hanno ottenuto i quozienti più elevati, fermo restando che almeno la metà dei candidati tratti da ciascuna lista (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore) deve essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, procedendosi, in difetto, alla sostituzione dell'ultimo candidato eletto sprovvisto dei requisiti con il primo dei non eletti della medesima lista che invece tali requisiti possegga, In mancanza di candidati indipendenti, all'interno della medesima lista, in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, risulteranno eletti i successivi candidati che siano in possesso dei requisiti di indipendenza secondo l'ordine della graduatoria unica come sopra formata. In difetto, l'Assemblea integra l'organo con le maggioranze di legge assicurando il soddisfacimento del requisito.

Nel caso in cui più candidati abbiano ottenuto lo stesso quoziente, risulta eletto il candidato della lista che non abbia ancora eletto alcun amministratore o che abbia eletto il minor numero di amministratori.

Nel caso in cui nessuna di tali liste abbia ancora eletto un amministratore ovvero tutte abbiano eletto lo stesso numero di amministratori, nell'ambito di tali liste risulta eletto il candidato di quella che abbia ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti di lista e sempre a parità di quoziente, si procede a nuova votazione da parte dell'intera Assemblea risultando eletto il candidato che ottenga la maggioranza semplice dei voti.

Qualora la composizione dell'organo collegiale che ne derivi non consenta il rispetto dell'equilibrio tra i generi, tenuto conto del loro ordine di elencazione in lista, gli ultimi eletti della Lista di Maggioranza del genere più rappresentato decadono nel numero necessario ad assicurare l'ottemperanza al requisito, e sono sostituiti dai primi candidati non eletti della stessa lista del genere meno rappresentato. In mancanza di candidati del genere meno rappresentato all'interno della Lista di Maggioranza in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, l'Assemblea integra l'organo con le maggioranze di legge, assicurando il soddisfacimento del requisito. La sostituzione degli eletti appartenenti al genere più rappresentato che siano in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Autodisciplina delle società quotate dovrà in ogni caso avvenire con nominativi che tali requisiti analogamente posseggano.

9.8 Per la nomina degli amministratori, per qualsiasi ragione non nominati ai sensi del procedimento qui previsto, l'Assemblea delibera con le maggioranze di legge, assicurando il rispetto dei requisiti di legge e Statuto in materia di composizione dell'organo collegiale.

9.9 Se nel corso dell'esercizio vengono a mancare uno o più amministratori, si provvede ai sensi dell'art. 2386 del codice civile, assicurando il rispetto dei requisiti di legge e Statuto in materia di composizione dell'organo collegiale.

9.10 Ogni qualvolta la maggioranza dei componenti il Consiglio di Amministrazione venga meno per qualsiasi causa o ragione, i restanti Consiglieri si intendono dimissionari e la loro cessazione ha effetto dal momento in cui il Consiglio di Amministrazione è stato ricostituito per nomina assembleare.

Articolo 9 - testo proposto

9.1 La Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da non meno di sette e non più di diciannove membri di cui gli esponenti del genere meno rappresentato sono almeno due quinti un terzo del totale, con arrotondamento, in caso di numeri frazionari numero frazionario, all'unità superiore. L'Assemblea determina il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, numero che rimane fermo fino a sua diversa deliberazione.

9.2 La nomina del Consiglio di Amministrazione avviene nel rispetto della disciplina di legge e regolamentare applicabile sulla base di liste presentate dai soci o dal Consiglio di Amministrazione uscente.

9.3 Ogni socio può presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista e ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità. Tutte le Le liste debbono assicurare la presenza di candidati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, così che almeno la metà degli esponenti tratti, ad esito della votazione, da ciascuna lista sia in possesso di tali requisiti. Le liste che contengano un numero di candidati pari o superiore a tre debbono inoltre assicurare la presenza di entrambi i generi, così che i candidati del genere meno rappresentato siano almeno un terzo del totale. Ai fini dell'applicazione dei requisiti di indipendenza e di genere, numeri frazionari sono arrotondati all'unità superiore.

9.4 Hanno diritto di presentare le liste soltanto i soci che da soli o insieme ad altri soci siano complessivamente titolari di azioni rappresentanti almeno lo 0,5% del capitale sociale avente diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, ovvero la minore misura richiesta dalla disciplina regolamentare emanata dalla Commissione nazionale per le società e la borsa.

9.5 Unitamente a ciascuna lista debbono depositarsi le accettazioni della candidatura da parte dei singoli candidati e le dichiarazioni attestanti l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, nonché l'esistenza dei requisiti prescritti e ogni altra informazione richiesta dalla disciplina, anche regolamentare, applicabile e dallo statuto. Con le dichiarazioni, viene depositato per ciascun candidato un curriculum vitae riguardante le caratteristiche personali e professionali con l'indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti presso altre società e dell'idoneità a qualificarsi come indipendente, alla stregua dei criteri previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana di legge e di quelli fatti propri dalla Società. Eventuali variazioni che dovessero verificarsi fino al giorno di effettivo svolgimento dell'Assemblea sono tempestivamente comunicate alla Società.

9.6 Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

  • 9.7 Alla elezione del Consiglio di Amministrazione si procede come di seguito precisato:
  • a) dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti (c.d. Lista di Maggioranza) sono tratti, nell'ordine progressivo con il quale sono elencati nella lista stessa, i due terzi degli amministratori da eleggere, con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità inferiore. Almeno la metà degli amministratori tratti dalla Lista di Maggioranza (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore) deve possedere i requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana. In Autodisciplina delle società quotate; in difetto, l'ultimo candidato tratto dalla Lista di Maggioranza sprovvisto di tali requisiti verrà sostituito dal primo dei non eletti della medesima lista che invece tali requisiti possegga. In mancanza di candidati indipendenti all'interno della Lista di Maggioranza in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, l'Assemblea integra l'organo con le maggioranze di legge assicurando il soddisfacimento del requisito;
  • b) fermo il rispetto della disciplina di legge e regolamentare applicabile in ordine ai limiti al collegamento con la Lista di Maggioranza, i restanti amministratori sono tratti dalle altre liste; a tal fine i voti ottenuti dalle liste stesse vengono divisi successivamente per numeri interi progressivi da uno fino al numero degli amministratori da eleggere. I quozienti ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna di tali liste, secondo l'ordine dalle stesse rispettivamente previsto. I quozienti così attribuiti ai candidati delle varie liste vengono disposti in unica graduatoria decrescente. Risultano eletti coloro che hanno ottenuto i quozienti più elevati, fermo restando che almeno la metà dei candidati tratti da ciascuna lista (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore) deve essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana Autodisciplina delle società quotate, procedendosi, in difetto, alla sostituzione dell'ultimo

candidato eletto sprovvisto dei requisiti con il primo dei non eletti della medesima lista che invece tali requisiti possegga, In mancanza di candidati indipendenti, all'interno della medesima lista, in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, risulteranno eletti i successivi candidati che siano in possesso dei requisiti di indipendenza secondo l'ordine della graduatoria unica come sopra formata. In difetto, l'Assemblea integra l'organo con le maggioranze di legge assicurando il soddisfacimento del requisito.

Nel caso in cui più candidati abbiano ottenuto lo stesso quoziente, risulta eletto il candidato della lista che non abbia ancora eletto alcun amministratore o che abbia eletto il minor numero di amministratori.

Nel caso in cui nessuna di tali liste abbia ancora eletto un amministratore ovvero tutte abbiano eletto lo stesso numero di amministratori, nell'ambito di tali liste risulta eletto il candidato di quella che abbia ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti di lista e sempre a parità di quoziente, si procede a nuova votazione da parte dell'intera Assemblea risultando eletto il candidato che ottenga la maggioranza semplice dei voti.

  • c) qualora la composizione dell'organo collegiale che derivi dall'applicazione dei criteri di cui innanzi non consenta il rispetto dell'equilibrio di genere, come disciplinato sub 9.1, viene assegnato a ciascun candidato il quoziente risultante dalla divisione del numero di voti ottenuti dalla sua lista per il numero d'ordine in cui è in essa inserito, con creazione di unica graduatoria decrescente. I candidati del genere più rappresentato con i quozienti più bassi sono sostituiti, a partire dall'ultimo e nel numero necessario ad assicurare il rispetto dell'equilibrio di genere nella composizione dell'organo, dai candidati del genere meno rappresentato eventualmente indicati nella stessa lista del candidato sostituito, seguendo l'ordine nel quale sono indicati. La sostituzione degli appartenenti al genere più rappresentato che siano in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana dovrà in ogni caso avvenire con nominativi che tali requisiti analogamente posseggano;
  • d) in mancanza di candidati con le caratteristiche richieste per assicurare la composizione dell'organo come sopra sub 9.1, l'Assemblea integra l'organo con le maggioranze di legge, assicurando il soddisfacimento del requisito.

Qualora la composizione dell'organo collegiale che ne derivi non consenta il rispetto dell'equilibrio tra i generi, tenuto conto del loro ordine di elencazione in lista, gli ultimi eletti della Lista di Maggioranza del genere più rappresentato decadono nel numero necessario ad assicurare l'ottemperanza al requisito, e sono sostituiti dai primi candidati non eletti della stessa lista del genere meno rappresentato. In mancanza di candidati del genere meno rappresentato all'interno della Lista di Maggioranza in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, l'Assemblea integra l'organo con le maggioranze di legge, assicurando il soddisfacimento del requisito. La sostituzione degli eletti appartenenti al genere più rappresentato che siano in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del D. Lgs. 58/1998 e/o dal Codice di Autodisciplina delle società quotate dovrà in ogni caso avvenire con nominativi che tali requisiti analogamente posseggano.

9.8 Per la nomina degli amministratori, per qualsiasi ragione non nominati ai sensi del procedimento qui previsto, l'Assemblea delibera con le maggioranze di legge, assicurando il rispetto dei requisiti di legge e Statuto in materia di composizione dell'organo collegiale.

9.9 Se nel corso dell'esercizio vengono a mancare uno o più amministratori, si provvede ai sensi dell'art. 2386 del codice civile, assicurando il rispetto dei requisiti di legge e Statuto in materia di composizione dell'organo collegiale.

9.10 Ogni qualvolta la maggioranza dei componenti il Consiglio di Amministrazione venga meno per qualsiasi causa o ragione, i restanti Consiglieri si intendono dimissionari e la loro cessazione ha effetto dal momento in cui il Consiglio di Amministrazione è stato ricostituito per nomina assembleare.

▪ di conferire al Consiglio di Amministrazione, e per esso ai legali rappresentanti pro tempore, anche disgiuntamente tra loro, ogni potere per adempiere ad ogni formalità necessaria affinché la adottata deliberazione sia iscritta nel Registro delle Imprese, accettando ed introducendo le modificazioni, aggiunte o soppressioni non sostanziali eventualmente richieste dalle autorità competenti, nonché ogni potere per espletare gli adempimenti normativi e regolamentari conseguenti alle adottate deliberazioni.

GLOSSARIO

Le seguenti spiegazioni non vanno intese come definizioni tecniche, ma come un supporto per il lettore per comprendere alcuni termini usati nella presente Relazione Annuale.

2G (second-Generation Mobile System)

Sistemi radiomobili di seconda generazione che utilizzano la codifica digitale e comprendono GSM, D-AMPS (TDMA) e CDMA. Le reti 2G sono correntemente utilizzate in tutta Europa ed in altre parti del mondo. Questi protocolli supportano servizi voce, limitate comunicazioni di dati e servizi ausiliari quali fax e SMS.

3G (third-Generation Mobile System)

Il sistema radiomobile di terza generazione è progettato per fornire alte velocità ed accesso continuo per il servizio dati, e maggiore capacità per i servizi voce. La tecnologia 3G fornisce il trasferimento dei servizi di comunicazione personale tradizionali (telefonia, messaggistica) e dati (come lo scarico di informazioni internet, lo scambio di e-mail e la messaggistica istantanea). Le alte velocità dati, misurate in Mbps, sono significativamente superiori al 2G e permettono la visione di video in mobilità e l'accesso ad alta velocità ad internet. Gli standard della tecnologia 3G comprendono UMTS, basato su tecnologia WCDMA (i due termini sono spesso usati in modo intercambiabile) e CDMA2000.

4G (fourth-Generation Mobile System)

Sistemi radiomobili di quarta generazione, progettati per fornire, in aggiunta ai servizi precedenti, un accesso mobile internet a banda ultra-larga ad una molteplicità di device, come laptop con modem wireless, smarthphone, tablets e ad altri dispositivi mobili. Le applicazioni attuali e potenziali includono applicazioni per l'accesso al web, telefonia IP, giochi, TV in alta definizione, videoconferenze, Internet delle cose e cloud computing. Gli standard 4G includono i sistemi LTE e LTE-A (LTE-Advanced). LTE mette a disposizione una velocità di trasmissione in download fino a 150 Mbit/s per cella (su 20 MHz di banda) con valori fortemente migliorativi sul tempo di latenza; LTE abilita i servizi che richiedono elevata interattività (ad esempio gaming, videoconferenza). Lo sviluppo di LTE, denominato "LTE Advanced", già in corso di dispiegamento, consente di raggiungere velocità di trasmissione ancora superiori.

5G (fifth-Generation Mobile System)

Il termine 5G indica i sistemi wireless di quinta generazione che saranno introdotti sul mercato a breve. Gli enti di standard a livello mondiale, come il 3GPP (3rd Generation Partnership Project) e l'ITU (International Telecommunication Union) stanno definendo le caratteristiche e i primi standard relativi alla futura connettività 5G, e sono state svolte prime sperimentazioni sul campo. I principali elementi della rete 5G saranno:

  • bit-rate superiori su larghezze di banda maggiori rispetto ai sistemi precedenti (capacità fino a decine di Gbit/s su centinaia di MHz) per garantire una maggiore qualità delle prestazioni per servizi innovativi come la Virtual Reality, l'Industry 4.0 etc;
  • bassissima latenza, nell'ordine del millisecondo;
  • possibilità di collegare simultaneamente centinaia di migliaia di oggetti nell'ambito dell'Internet of Things: dalle tecnologie indossabili ai sistemi automatici di controllo del traffico, dalla guida assistita di veicoli alla domotica.
  • possibilità di connettersi su mezzi in movimento a velocità elevatissime.

5G NR

5G New Radio. È la nuova tecnologia di accesso radio 5G (Radio Access Technology: RAT). Vedi 5G SA e 5GNSA

5G NSA

5G NonStand-Alone (NSA). La modalità Non Stand-Alone (NSA) fa riferimento a un'opzione di implementazione della NR 5G in cui NR lavora in modo collaborativo con un accesso LTE.

5G SA

5G standalone (SA). La modalità standalone (SA) si riferisce a un'opzione di implementazione 5G basata su una sola tecnologia di accesso radio 5G (i.e. NR o LTE), senza cooperazione con una seconda tecnologia di accesso, connessa ad una Core Network 5G.

Access charge

Importo addebitato dagli operatori nazionali per l'utilizzo della loro rete da parte degli operatori di altre reti conosciuto anche come un "canone di interconnessione".

ADS (American Depositary shares)/ ADR (American Depositary Receipt)

Strumenti utilizzati per la quotazione delle azioni Telecom Italia ordinarie e di risparmio sul NYSE (The New York Stock Exchange). Ciascun ADS ordinario corrisponde a 10 azioni ordinarie Telecom Italia; ciascun ADS di risparmio corrisponde a 10 azioni di risparmio Telecom Italia.

ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line)

Tecnologia che, attraverso un modem, trasforma la linea telefonica tradizionale su doppino in una linea di collegamento digitale ad alta velocità per il trasferimento di dati multimediali. L'ADSL è utilizzata per realizzare la trasmissione a banda larga in maniera asimmetrica.

Agile

Nell'ingegneria del software, l'espressione metodologia Agile (o sviluppo agile del software) si riferisce a un insieme di metodi di sviluppo del software che si contrappongono ai modelli tradizionali come quelli a cascata (es. waterfall model); i metodi Agile propongono un approccio meno strutturato e focalizzato sull'obiettivo di consegnare al cliente in tempi brevi e frequentemente software funzionante e di qualità. Fra le pratiche promosse dai metodi agili, oggi in generale riferiti al Project Management di prodotti non esclusivamente software, ci sono la formazione di team di sviluppo piccoli, poli-funzionali e auto-organizzati, lo sviluppo iterativo e incrementale, la pianificazione adattiva, e il coinvolgimento diretto e continuo del cliente nel processo di sviluppo del prodotto.

API (Application Programming Interface)

Le API (Application Programming Interface, in italiano Interfaccia di Programmazione di un'Applicazione) sono interfacce di programmazione, costituite da librerie Software disponibili per un determinato linguaggio di programmazione, utilizzate per interagire con altri programmi ed estendere le funzionalità delle piattaforme rendendole interoperabili e aperte a diverse implementazioni.

Aree bianche, grigie e nere

La distinzione tra aree bianche, grigie e nere è rilevante ai fini della valutazione degli aiuti di Stato a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultra larga, sotto il profilo della compatibilità degli aiuti medesimi rispetto alla normativa comunitaria. Questa classificazione è contenuta negli Orientamenti dell'Unione Europea:

  • le aree bianche sono aree prive di reti ultra broadband, dove gli investitori privati non intendono investire nei prossimi tre anni;
  • le aree grigie sono aree in cui è presente o verrà sviluppata nei prossimi tre anni una rete ultra broadband da parte di un solo operatore privato.
  • le aree nere sono aree in cui sono presenti o verranno sviluppate nei prossimi tre anni almeno due reti ultra broadband di operatori diversi.

ATM (Asynchronous Transfer Mode)

Protocollo di rete attraverso il quale il trasferimento dei dati avviene ricorrendo all'l'incapsulamento dei dati in unità, dette celle, di lunghezza fissa (53 byte) anziché in pacchetti a lunghezza variabile come avviene invece nelle reti a commutazione di pacchetto.

Automation

Il termine automazione identifica le tecnologie di gestione automatica di apparati, sistemi e processi, riducendo la necessità dell'intervento umano e facilitando le attività di setup ed esercizio di rete.

Banda Larga

Comprende le tecnologie di rete che consentono di raggiungere una velocità di trasmissione pari ad almeno 2 Mbit/s. Tali velocità vengono rese disponibili sia sulla rete fissa in rame, a partire dalla tecnologia ADSL, che sulla rete mobile a partire dai sistemi di terza generazione. I servizi a Banda Larga comprendono sia servizi dati che voce. I servizi dati comprendono l'accesso ad internet veloce, la possibilità di scaricare file audio e video, servizi video interattivi punto – punto e multi punto (video chiamata e video conferenza), video on demand e (download e streaming) programmi televisivi.

Banda Ultra Larga

Comprende tutte le tecnologie di rete che permettono di offrire connettività da 30MBit/s fino a oltre 1GBit/s. La definizione è legata alle caratteristiche della rete di accesso fissa e mobile. La Banda Ultra Larga aumentando la capacità e la velocità consente di accedere più rapidamente (e da più utenti contemporaneamente) ai contenuti disponibili in rete anche in mobilità e di poter usufruire di servizi video fino a qualità ultra HD e gaming interattivo.

▪ Banda Ultralarga fissa: comprende le tecnologie di accesso che implicano l'utilizzo della fibra ottica, note come FTTx, per veicolare connettività a Banda Ultra Larga.

▪ Banda Ultralarga mobile: si riferisce all'utilizzo della rete mobile HSPA (evoluzione della rete 3G), LTE e alle sue evoluzioni per veicolare connettività a Banda Ultra Larga.

Backhaul

Si riferisce all'interfaccia tra il nodo di accesso radio e la rete core.

Backbone

Il backbone è la parte della rete di telecomunicazioni che supporta i collegamenti a lunga distanza, che aggregano grandi quantità di traffico e da cui si estendono le diramazioni della rete necessarie a servire determinate aree locali.

Big Data

Big data è un termine adoperato per descrivere l'insieme delle tecnologie e delle metodologie di analisi di dati massivi. Il termine indica la capacità di estrapolare, analizzare e mettere in relazione un'enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, per scoprire i legami tra fenomeni diversi e prevedere quelli futuri.

Bitstream access

Servizio di interconnessione wholesale che consiste nella fornitura, da parte dell'operatore di telecomunicazioni dominante (incumbent), della capacità trasmissiva in accesso tra la postazione di un cliente finale ed un punto di interconnessione di un altro operatore OLO.

Blockchain

Per Blockchain si intende una tecnologia innovativa di strutturazione di dati e di informazioni con condivisione sulla rete; un sistema blockchain è assimilabile ad un database o registro virtuale distribuito, strutturato come una catena di blocchi (da qui il termine blockchain) contenenti le transazioni, e la cui validazione è affidata a un meccanismo di consenso distribuito su tutti i nodi della rete che partecipano alla chain. Le principali caratteristiche delle blockchain sono l'immutabilità del registro, la tracciabilità delle transazioni e la sicurezza basata su tecniche crittografiche avanzate e robuste agli attacchi informatici. Le tecnologie blockchain sono al momento utilizzate a supporto di catene di fornitura globali, alle transazioni finanziarie (es. BitCoin), ai beni contabili e ai social network distribuiti.

BRAS (Broadband Access Server)

Indicato anche come BNG, è un apparato che gestisce le sessioni di accesso degli utenti broadband fissi ovvero autentica gli utenti, funge da terminazione dei collegamenti logici originati dagli apparati utente, produce dati di tassazione, può applicare regole gestionali (policy) e tecniche per la QoS.

Broadcast

Trasmissione simultanea di informazioni e contenuti a tutti i nodi o dispositivi di una rete.

BSC (Base Station Controller)

Nodo di controllo della rete di accesso radio 2G e interfaccia con il sistema di commutazione MSC. Ha il compito di supervisionare e controllare le risorse radio, sia durante la fase di instaurazione della chiamata o connessione dati sia durante la fase di mantenimento delle stesse.

BSS (Business Support System)

È il sistema usato dagli operatori di rete per gestire processi aziendali quali la fatturazione, la gestione delle vendite, la gestione dei servizi al cliente e i data base dei clienti.

BTS (Base Transceiver Station)

Stazione radio base che trasmette e riceve i segnali radio GSM tramite opportune antenne, fornendo copertura in un'area organizzata in una o più "celle" attraverso uno o più radiotrasmettitori (TRX). Comunemente chiamato "ripetitore", in realtà, non "ripete" alcun segnale come nel caso dei ponti radio, ma lo genera e lo trasmette in etere. La BTS effettua, inoltre la cifratura delle comunicazioni GSM.

Bundle

Offerta commerciale caratterizzata dalla proposizione congiunta di più servizi di telecomunicazioni (es: fonia, accesso ad internet a larga banda, servizi televisivi su protocollo IP, altro) da parte di un operatore con un unico brand commerciale. Si parla di bundle Dual Play quando l'offerta bundle unisce il servizio di telefonia fissa e l'accesso ad internet a larga banda; bundle Triple Play quando l'offerta bundle Dual Play è integrata con contenuti televisivi su protocollo IP (IPTV); bundle Quadruple Play quando all'offerta commerciale bundle Triple Play si aggiungono i servizi integrati di telefonia mobile.

Bypass

Opposto di COLT, sono centrali attualmente prive di apparati attivi per la raccolta di clienti NGAN, che nei piani di lungo termine potranno essere abbandonate (previa migrazione della clientela legacy ivi raccolta).

Caching

Il caching di contenuti web (video, pagine HTML, immagini, ecc.) è una tecnologia che permette di ridurre l'uso della banda e il tempo di accesso ai contenuti. Una cache memorizza copie di documenti richiesti dagli utenti in locazioni più vicine ad essi di quanto lo siano i siti originari, in modo che successive richieste possono essere soddisfatte dalla cache stessa, sotto opportune condizioni.

Canale (o Channel)

E' una via di comunicazione che connette una sorgente a una o più destinazioni grazie a mezzi trasmissivi e segnali elettrici, elettromagnetici, ottici o di altra natura.

Carrier

Operatore di Telecomunicazioni che fornisce un servizio di trasporto di servizi di comunicazione attraverso una propria rete.

Carrier Aggregation

Tecnica per aggregare più portanti radio e di conseguenza incrementare la velocità di trasmissione su rete wireless.

CCA (Current Cost Accounting)

In un approccio contabilità a costi correnti (CCA), la base patrimoniale del gestore è stata annualizzata sulla base del costo di sostituzione lordo dei beni. CCA appartiene alla famiglia delle metodologie di annualizzazione costante dove la quota di ammortamento è stabile e il costo del capitale diminuisce nel tempo, con conseguente riduzione delle rendite. Tuttavia, a differenza della contabilità a costi storici, l'annualizzazione dell'ammortamento è regolata in base alle variazioni di prezzo delle attività in considerazione a causa del progresso tecnico e le variazioni generali dei prezzi (inflazione).

CDMA (Code Division Multiple Access)

Il CDMA è una tecnologia di accesso multiplo usato nelle comunicazioni radio. I primi sistemi radio basati sul CDMA sono stati sviluppata da Qualcomm, e introdotti commercialmente nel 1995. Abilita l'utilizzo simultaneo dello stesso canale per la trasmissione di molteplici segnali, ognuno dei quali è modulato attraverso un codice opportuno al fine di distinguere un messaggio dall'altro.

CDN (Content Delivery Network)

Le Content Delivery Network sono sistemi di distribuzione gestita di contenuti (specialmente contenuti multimediali di grandi dimensioni in termini di banda, come l'IPTV) da parte di un Service Provider per l'erogazione di servizi di streaming audio e video, con migliore qualità verso i clienti.

CDP (Carbon Disclosure Project)

Iniziativa internazionale che stimola le aziende a focalizzarsi sulla gestione dei rischi e delle opportunità emergenti dal cambiamento climatico.

Cella

Porzione geografica di territorio illuminata da una stazione radio.

C.E.M. (limiti di esposizione ai Campi ElettroMagnetici)

I campi elettromagnetici sono presenti ovunque e sono prodotti sia da origini naturali (temporali, magnetismo terrestre) che da origini antropiche come linee elettriche, stazioni TV, stazioni radiomobili, forni a microonde. Gli effetti che producono sul corpo umano dipendono dalla loro frequenza. Per campi a radiofrequenza quali quelli prodotti dalle stazioni radio base e dai dispositivi mobili il maggiore effetto biologico è il riscaldamento dei tessuti del corpo. La posizione corrente della comunità scientifica, come espressa dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, è che mentre l'esposizione a livelli elevati di C.E.M. sono dannosi alla salute, non è dimostrato che una esposizione prolungata a bassi livelli di C.E.M. possa essere dannosa.

La definizione di quali livelli siano sufficientemente bassi da non essere dannosi è lasciata ai singoli Paesi, pur essendo state definite delle linee guida da parte della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP).

Per quanto riguarda l'Italia, il limite di esposizione è 20 V/m e inoltre è definita una 'soglia di attenzione' a 6 V/m, mediata sulle 24 ore, per l'interno di abitazioni, scuole, parchi giochi e tutti i luoghi in cui vi sia una permanenza superiore alle 4 ore giornaliere.

Central Office

Un Central Office è un edificio da cui originano le linee in rame o in fibra che formano la rete di accesso e che raggiungono i clienti. Ospita apparati per i servizi telefonici (Stadio di Linea in terminologia TIM), per servizi dati a larga banda (DSLAM) e eventualmente per servizi ultrabroadband (OLT). Alcuni Central Office ospitano anche apparati di rango superiore (SGU per telefonia, router per servizi dati), e in tale caso raccolgono anche gli altri CO che ne sono privi.

Central Unit (CU)

E'un nodo logico che ospita livelli di protocollo PDCP, RRC e SDAP e altre funzioni di controllo basate su una suddivisione funzionale di livello superiore.

Closed User Group

Un gruppo di utenti che può inviare o ricevere servizi di comunicazione solo all'interno dello stesso gruppo, a cui si possono applicare tariffe dedicate.

Cloud

Il termine Cloud si adopera come abbreviazione del concetto di "Cloud Computing", vale a dire un modello di consumo di risorse di elaborazione (ad esempio reti, server, memoria, applicazioni e servizi) attraverso la rete; con il Cloud si consente al cliente finale, altrimenti definito consumatore, l'accesso diffuso, agevole e a richiesta (on demand) ad un insieme condiviso e configurabile di risorse che possono essere acquisite e rilasciate rapidamente e con minimo sforzo di gestione o di interazione con il fornitore di servizi. Il modello Cloud è composto da cinque caratteristiche essenziali: 1) Self Service su richiesta del cliente, 2) ampio accesso in rete, 3) condivisione delle risorse, 4) elasticità/automazione nella richiesta delle risorse, 5) SLA certificati, tre modalità di servizio (vedasi le voci SaaS, PaaS e IaaS) e quattro modelli di distribuzione/deployment (Cloud privato, pubblico, ibrido e attraverso communities).

Cloud nativo

Il cloud nativo si riferisce a un approccio per costruire applicazioni in un modo che consente il pieno sfruttamento del paradigma cloud (vedi Cloud).

Cogenerazione

La cogenerazione è la produzione congiunta di energia elettrica (o meccanica) e calore utile a partire dalla stessa fonte primaria. La cogenerazione, utilizzando lo stesso combustibile per due utilizzi differenti, mira a un più efficiente utilizzo dell'energia primaria, con relativi risparmi economici soprattutto nei processi produttivi laddove esista una forte contemporaneità tra prelievi elettrici e prelievi termici.

Cognitive Computing

Sistema avanzato di intelligenza artificiale in cui le macchine hanno parte delle funzionalità tipiche di un cervello umano. Le tecnologie di cui si compone ilcognitive computing sono in grado di elaborare enormi quantità di informazioni, imparare in modo autonomo, interagire nel linguaggio dell'uomo e riprodurne i modelli di pensiero.

COLT (Central Office Long Term)

Centrale che nei piani di trasformazione di lungo termine rimane necessaria per raccogliere la clientela NGAN mediante una rete di distribuzione in Fibra Ottica.

Community

Un gruppo di persone che hanno in comune un interesse di qualsiasi natura e si scambiano messaggi su internet (es. tramite social network).

Connected Car

Una connected car (in italiano: auto connessa) è definita come un veicolo che, oltre ad avere accesso a internet, dispone di sensori e può inviare e ricevere segnali per esplorare l'ambiente circostante ed entrare in contatto con altri veicoli e servizi.

Co-siting

Accordi di condivisione di siti tecnologici (per le Tlc in particolare siti di accesso alla rete e infrastrutture passive) da parte di più attori, per un più efficiente utilizzo delle infrastrutture di rete sia in aree cittadine sia in aree rurali.

CO2 – Biossido di carbonio

Anidride carbonica, uno dei più rilevanti gas ad effetto serra. Riconducibile ai processi industriali come prodotto della combustione in particolare dall'uso dei combustibili fossili.

CPE (Customer Premise Equipment)

Il Customer Premise Equipment è un dispositivo elettronico (terminale, telefono, modem) per le telecomunicazioni utilizzato lato utente che è in grado di connettersi direttamente alla rete di trasmissione geografica attraverso opportune interfacce. Il collegamento tra il CPE e la rete può essere realizzato su portante fisica (fibra ottica, doppino telefonico) o su portante radio (wireless).

CPS (Carrier Pre-selection)

Nel quadro della politica di Equal Access garantita a tutti gli operatori, la CPS (Carrier Pre-Selection) è una prestazione della rete telefonica che consente di specificare in maniera permanente l'instradamento delle chiamate verso l'operatore preferenziale con il quale vengono eseguite tutte le chiamate. Tale funzione deve essere implementata dall'operatore di accesso nelle proprie centrali.

C-RAN

Si riferisce a una cloud RAN centralizzata, un paradigma che si occupa di elaborazione centralizzata, radio collaborativa, cloud computing in tempo reale e infrastruttura ad alta efficienza energetica. È un'architettura che aggrega le risorse computazionali delle stazioni base in un pool centrale consentendo un migliore coordinamento radio. C-RAN sfrutta le tecniche di rete definite dal software (SDN) e di virtualizzazione delle funzioni di rete (NFV), nonché le capacità di elaborazione dei data center per consentire la separazione dei piani di controllo e dei dati e per ottenere un'alta flessibilità consentendo la condivisione delle risorse di rete in modo dinamico.

Cybersecurity

La Cybersecurity, nota anche come sicurezza informatica, si occupa delle analisi delle minacce, delle vulnerabilità e del rischio associato all'utilizzo di strumenti informatici, hardware, software e dati, connessi a Internet, per proteggerli dal tentativo di attacchi quali: alterazione, disabilitazione, furto, distruzione, accesso non autorizzato.

DAS (Distributed Antenna System)

E' una rete di antenne distribuite connesse ad una sorgente di segnale in modo da fornire servizi wireless in una area geografica o un edificio. Il segnale in radiofrequenza viene combinato e distribuito attraverso il sistema di antenne.

Data Center

Il Data center è il reparto di un'azienda che ospita e gestisce sistemi informatici (IT) di back-end e archivi di dati: i suoi mainframe, i server, i database, etc. In passato questo tipo di gestione era localizzato in unico luogo fisico, da cui il nome di data center. Lo sviluppo di nuove tecnologiche di calcolo distribuito hanno inaugurato nuovi criteri di gestione che vedono esistere più data center dislocati sia a livello fisico che virtuale.

DCC (Digital Contact Center)

E' un insieme di piattaforme usate per mettere in contatto il cliente con l'agente umano o virtuale di Customer Care più adatto all'esigenza, tramite differenti canali (voce, web, apps, mail, chat, sms), e per supportare gli agenti nell'interazione con i clienti (es. Ordinativi Vocali, Back Office).

DDoS (Distributed Denial of Service)

E' un tentativo di rendere una risorsa informatica in rete (sistema/servizio) non più disponibile agli utilizzatori. Gli attacchi di questo tipo cercano di saturare le risorse di rete e informatiche disponibili al sistema obiettivo dell'attacco, ad esempio un sito web, fino a renderlo non più in grado di erogare il servizio.

Decommissioning

Con il termine decommissioning si intende la dismissione delle soluzioni tecnologiche meno recenti (legacy o obsolete) al fine di razionalizzare e semplificare le attuali reti di Telecomunicazioni con l'obiettivo di ottimizzare gli investimenti e migliorare la qualità ed il time-to-market dei servizi.

DevOps

In informatica, con DevOps (dalla contrazione inglese di development e operations) si indica un metodo agile di sviluppo del software che punta alla comunicazione, collaborazione e integrazione tra sviluppatori e addetti alle operations. DevOps è pertanto un approccio allo sviluppo e all'implementazione di applicazioni in azienda che ha quindi come obiettivo il rilascio del prodotto, il collaudo del software, l'evoluzione e il mantenimento (correzione di bug e release minori) in modo tale da aumentare affidabilità e sicurezza e rendere più veloci i cicli di sviluppo e rilascio.

Digital divide

Divario tecnologico dovuto a ragioni territoriali che si può avere in alcune aree geografiche in cui le persone non hanno accesso effettivo alla tecnologia digitale, come ad esempio i servizi fissi di larga banda. Con il termine Digital Divide si intendono anche le barriere di tipo economico o culturale che hanno alcune fasce di popolazione nell'accedere a servizi digitali.

Distributed Unit (DU)

E'un nodo logico che ospita livelli di protocollo RLC / MAC / High-PHY basati su una suddivisione funzionale di livello inferiore.

DLA (Data Layered Architecture)

E' un'architettura per la gestione in tempo reale dei dati di utente in una rete di telecomunicazione (ad es. dei profili utente), che introduce una separazione tra un livello di memorizzazione dati logicamente centralizzato, il quale ha in carico la consistenza e disponibilità dei dati, e un livello di front-end che gestisce le richieste provenienti dagli apparati di rete.

DNS

Registro in cui sono contenuti gli indirizzi IP numerici (ad esempio 123.456.789.0) associati agli indirizzi alfanumerici ([email protected]) comunemente utilizzati per identificare un sito web o un indirizzo di posta elettronica.

DPI (Deep Packet Inspection)

E' una tecnologia di analisi in tempo reale di traffico a pacchetto che osserva 'a fondo' il contenuto dei pacchetti, ovvero fino al livello applicativo, piuttosto che solo fino al livello delle intestazioni IP/TCP/UDP. Abilita una gestione avanzata del traffico.

DSL Network (Digital Subscriber Line Network)

E' una famiglia di tecnologie di rete che fornisce trasmissione digitale, con larghezza di banda ampia a distanze limitate, attraverso il tradizionale doppino telefonico in rame dalla prima centrale di commutazione fino all'utente finale.

DSLAM (Digital Subscriber Line Access Multiplexer)

Apparato Multiplatore di Linee di Accesso Digitali: elabora segnali digitali di diversi clienti, le cui linee sono attrezzate di tecnologie xDSL, e ne multipla le comunicazioni su un collegamento ad alta velocità verso la dorsale internet.

DTT (TV Digitale Terrestre)

La TV Digitale Terrestre è un tipo di tecnologia di trasmissione che consente una maggiore efficacia nella trasmissione dei servizi televisivi (in termini di numero di canali e qualità delle immagini) mediante l'utilizzo di un sistema digitale.

DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld)

Il DVBH è stato lo standard di trasmissione video digitale in broadcast ottimizzato per reti mobili su dispositivi portatili, come telefoni cellulari e smartphone.

DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexing)

Tecnologia per multiplare e trasmettere contemporaneamente segnali ottici con differenti lunghezze d'onda lungo una singola fibra ottica al fine di aumentare la quantità di banda disponibile.

EDGE (Enhanced Data for GSM Evolution)

Tecnologia che aumenta la velocità di trasmissione dei dati dello standard GPRS dai 30-40 kbit/s fino a oltre 400 kbit/s in condizioni ottimali di radiotrasmissione.

Edge (Network Edge)

E' un segmento di rete collocato tra accesso e rete principale, in cui sono collocate funzioni dei servizi (come ad es. quelle svolte dal BRAS). A seconda del contesto, questo segmento può essere molto distribuito, ad es. fino a livello di Stazioni Base mobili, o meno distribuito, ad es. posto 'al bordo' della dorsale di rete.

Edge cloud.

Si riferisce a un'infrastruttura cloud distribuita ai bordi della rete. Un'architettura Edge Cloud viene utilizzata per decentralizzare la potenza di calcolo ai bordi della rete.

EEB (Energy Efficiency in Buildings)

Iniziativa internazionale promossa dal WBCSD (World Business Council for Sustainable Development) perla ricerca dell'efficienza energetica negli edifici al fine di ridurre l'impatto ambientale e i costi di energia.

EFFC (Extraction Full Free Cooling)

Sistema di raffreddamento per la riduzione dei consumi senza l'utilizzo di gas a effetto serra. L'EFFC si basa sul principio del Free Cooling (ventilazione forzata senza l'utilizzo di condizionamento), associato a un sistema di estrazione dell'aria calda prodotta dagli apparati e ulteriore raffreddamento (adiabatico) dell'aria in ingresso ottenuto mediante lo sfruttamento di una zona a elevata concentrazione di acqua nebulizzata.

EMS (Environmental Management Systems)

Sistemi di Gestione Ambientale contribuiscono alla gestione, in modo sostenibile, dei processi produttivi e di supporto, e sono uno stimolo al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali in quanto sono strumenti per garantire la gestione efficace, la prevenzione e la continua riduzione degli impatti ambientali nel campo dei processi di lavoro.

eNB (Evolved Node B)

E' la Stazione Radio Base del 4G, che implementa l'interfaccia radio LTE e gestisce le proprie risorse radio.

EPC (Evolved Packet Core)

E' il segmento 'core' di una rete 4G. Svolge la gestione della mobilità utente, l'instradamento del traffico (che il 4G è solo traffico a pacchetto), l'applicazione di criteri, la produzione di dati di tassazione, l'interconnessione con reti IP.

EPS (External Power Supplies)

Alimentatori esterni di apparati.

eSIM (embedded SIM)

Rappresenta l'evoluzione delle SIM: si tratta di un circuito integrato incorporato direttamente all'interno di un dispositivo e di conseguenza non estraibile e non sostituibile, ma gestibile da remoto tramite le funzionalità del dispositivo stesso.

Ethernet

Famiglia di tecnologie di collegamento dati ad alta velocità per reti di area locale (LANs) e reti di area metropolitana (MANs).

EuP (Energy-using Products)

Nell'ambito della Direttiva per la progettazione ecocompatibile di prodotti che consumano energia (Eco-design Directive for Energy-using Products, 2005/32/EC), è stato definito il quadro normativo a cui i produttori di dispositivi che consumano energia (EuP) dovranno attenersi, già in fase di progettazione, per incrementare l'efficienza energetica e ridurre l'impatto ambientale negativo dei propri prodotti.

Feeder

Router IP carrier class che svolgono la funzione di raccolta e concentrazione di traffico di rete fissa e mobile oltre che di origine commerciale relativamente ad un bacino di Aree di Centrale. Il traffico raccolto dai Feeder viene consegnato in double homing ai nodi Metro su percorsi fisicamente diversificati.

FFC – Full Free Cooling

Sistema di raffreddamento basato sull'utilizzo della ventilazione forzata per la riduzione dei consumi energetici.

Fibra Ottica

Filamenti di vetro o plastica che costituiscono la base di un'infrastruttura per la trasmissione di dati attraverso segnali luminosi. Un cavo in fibra contiene diverse fibre individuali, ciascuna capace di convogliare il segnale (impulsi di luce) a una larghezza di banda praticamente illimitata. La fibra è utilizzata per la realizzazione tanto delle dorsali di comunicazione (backbone ottico) quanto per le reti di accesso secondo molteplici architetture (FTTx).

Fronthaul

Nella divisione funzionale di una Stazione Base, si riferisce all'interfaccia tra Remote Unit (RU) e Distributed Unit (DU).

FSC (Forest Stewardship Council)

Il Forest Stewardship Council è un'ONG internazionale senza scopo di lucro. Il FSC rappresenta un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale. La certificazione ha come scopo la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati. Il logo di FSC garantisce che il prodotto è stato realizzato con materie prime derivanti da foreste correttamente gestite secondo i principi dei due principali standard: gestione forestale e catena di custodia. Lo schema di certificazione FSC è indipendente e di parte terza.

FTTx (Fiber To The x)

È il termine utilizzato per indicare qualsiasi architettura di rete che usa collegamenti in fibra ottica in sostituzione parziale o totale del tradizionale collegamento in rame utilizzato nelle reti di telecomunicazioni. Le diverse soluzioni tecnologiche si differenziano per il punto della rete di distribuzione in cui arriva la connessione in fibra rispetto al cliente finale. Nel caso dell'FTTC (Fiber to the Cabinet) la fibra arriva fino all'apparato (armadio di distribuzione) posto sul marciapiede, da cui partono i collegamenti in rame verso il cliente; nel caso FTTB (Fiber to the Building) la fibra arriva al base dell'edificio ad un box di distribuzione da dove parte la salita verticale in rame; nel caso dell'FTTH (Fiber to the Home), la fibra arriva direttamente fino in casa del cliente.

FWA (Fixed Wireless Access)

Fixed Wireless Access indica un insieme di sistemi di trasmissione sviluppati per sfruttare determinate frequenze dello spettro radio allo scopo di fornire servizi di accesso fisso a banda larga (con velocità di connessione nominali pari a 1 Gbps).

Gateway

Nodo di interconnessione di reti diverse. Un nodo Gateway può svolgere una funzione di separazione di Dominio tra reti omogenee oppure può interconnettere reti funzionalmente diverse e pertanto svolgere funzioni di interlavoro protocollare.

G-FAST

G.FAST (Fast Access to Subscriber Terminal, gruppo "G" delle raccomandazioni dell'ITU-T) è uno standard DSL, quarta generazione su rame, adottato dall'ITU-T a partire dal 2014 che permette di raggiungere velocità aggregate Down Stream +Up Stream di circa 500 Mbit/s fino a 100m e di circa 800-900 Mbit/s fino a 50m.

Si tratta quindi di una tecnologia con velocità superiore a VDSL2 ed eVDSL ma, essendo ottimizzata per distanze molto brevi richiede che gli apparati di rete siano essere posizionati ancora più vicini al Cliente rispetto agli armadi ripartilinea, ovvero nei box di distribuzione presso o alla base degli edifici.

GPRS (General Packet Radio System)

Sistema a commutazione di pacchetto per la trasmissione dati su reti cellulari 2G.

GPON (Gigabit capable Passive Optical Network)

Una rete ottica passiva (PON) è un'architettura di rete che porta il cablaggio in fibra a casa cliente utilizzando uno schema point-to-multipoint, basato su splitter ottici passivi, per servire più locali con una singola fibra ottica.

GRX (GPRS Roaming eXchange for Mobile Operators)

Il servizio GRX permette agli operatori mobili di interconnettere reti GPRS in tutto il mondo e di offrire il servizio di Global Roaming per la copertura GPRS.

GRI (Global Reporting Initiative)

La Global Reporting Initiative (GRI) è un'organizzazione leader nel settore della sostenibilità. GRI promuove l'uso della rendicontazione di sostenibilità come un modo per le organizzazioni a contribuire allo sviluppo sostenibile.

GSM (Global System for Mobile Communication)

Sistema a standard per le comunicazioni cellulari digitali sviluppata a livello mondiale e operante su banda 900 MHz e 1800 MHz. Il GSM appartiene alla famiglia dei sistemi di seconda generazione (2G).

HCFC (Hydrochlorofluorocarbons)

Molecole chimiche composte utilizzate principalmente negli impianti di raffreddamento per sostituire i Cloro Fluorocarburi, proibiti dal protocollo di Montreal, per il loro più limitato effetto depressivo dell'Ozono (hanno circa il 10% del potere dannoso sull'Ozono dei CFC).

HFC (Hydrofluorocarbons)

Idrofluorocarburi: molecole composte in uso negli impianti di raffreddamento. Sono parte della famiglia dei gas a effetto serra. Non hanno effetto ozonolesivo.

HDSL (High-bit-rate Digital Subscriber Line)

Tecnologia della famiglia xDSL standardizzata nel 1994. Fornisce connessioni fino a 8 Mb/s simmetrici su doppino.

HLR (Home Location Register)

Database dove sono registrati i profili dei clienti 2G e 3G.

Home Access Gateway – Access Gateway – Home Gateway – Residential Gateway

Apparati di uso domestico per concentrare il traffico voce/dati/video dei clienti per reti di telecomunicazione private e per connettere dispositivi domestici alla rete Internet o altre reti geografiche (WAN).

Housing

Concessione in locazione di spazio fisico gestito all'interno di un Data Center per l'installazione di apparati o server.

HSPA (High Speed Packet Access)

Evoluzione dell'UMTS che consente connessioni dati mobili a banda larga sia in Downstream (HSDPA) sia in Uplink (HSUPA), fino a 42 Mb/s e 5.76 Mb/s, rispettivamente.

IaaS (Infrastructure as a Service)

Attraverso un'offerta Cloud IaaS (Infrastructure as a Service, vedi anche modelli Cloud), un consumatore acquisisce in modo flessibile e dinamico da un Cloud Provider risorse di elaborazione, memoria, rete e altre risorse fondamentali di calcolo, attraverso i quali il cliente può sviluppare e far girare software arbitrario, inclusi sistemi operativi e applicazioni. Il consumatore non gestisce né controlla l'infrastruttura Cloud sottostante, ma controlla sistemi operativi, memoria, applicazioni ed eventualmente, in modo limitato, alcuni componenti di rete (esempio firewalls).

ICT (Information and Communication(s) Technology)

Insieme dei metodi e delle tecnologie che realizzano i sistemi di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni.

IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers)

Associazione internazionale di scienziati professionisti con l'obiettivo della promozione delle scienze tecnologiche e di ricerca di nuove applicazioni e teorie nella scienza elettrotecnica, elettronica, informatica, biomedica e delle telecomunicazioni. Si occupa inoltre di definire e pubblicare standard in tali campi.

IMS (IP Multimedia Subystem)

E' l'architettura per la realizzazione di servizi IP Multimedia, ovvero comunicazioni voce/video/testo/ecc. su reti IP. Comprende tutti gli elementi di rete relativi al trattamento della segnalazione e dei flussi media.

IMSI (International Mobile Subscriber Identity)

L'International Mobile Subscriber Identity è un identificativo unico a livello globale associato ad una SIM card.

Intelligenza Artificiale

Abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi e svolgere compiti e attività tipici della mente e del comportamento umano. In ambito informatico, è la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e software) in grado di "agire" autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.)

Interconnessione

Con interconnessione si fa riferimento al collegamento fisico e logico delle reti pubbliche di comunicazione di operatori diversi, per consentire agli utenti di un operatore di comunicare con gli utenti del medesimo o di un altro operatore, o di accedere ai servizi offerti da un altro operatore.

Internet

Rete di interconnessione globale tra reti informatiche di natura e di estensione diversa, resa possibile da una suite di protocolli di rete comune (TCP/IP), che costituiscono la "lingua" comune con cui i computer connessi (gli host) sono interconnessi e comunicano tra loro.

Internet of Things

Per Internet of Things si intende l'estensione di Internet al mondo degli oggetti (dispositivi, apparecchiature, impianti e sistemi…), che si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. I campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all'infomobilità, fino all'efficienza energetica, all'assistenza remota e alla tutela ambientale.

IP (Internet Protocol)

Protocollo di trasmissione dati a pacchetto, usato per la trasmissione di dati su reti sia private sia pubbliche, in particolare su Internet.

IPCC (IP Contact Center)

Si veda DCC.

IP/MPLS (Internet Protocol/Multi Protocol LabelSwitching)

Protocollo di commutazione pacchetto che ottimizza le prestazioni della rete mediante la mappatura del flusso di dati end-to-end (IP) sul traffico tra nodi di rete adiacenti (MPLS).

IPTV (Internet Protocol Television)

Tecnologia che utilizza l'infrastruttura di trasporto IP per veicolare contenuti televisivi in formato digitale attraverso connessione internet a banda larga.

ISDN (Integrated Services Digital Network)

Sistema digitale di telecomunicazioni che consente la trasmissione di differenti servizi (es. voce e dati) end to end in forma digitale. La prima definizione tecnica dell'ISDN, che investe diverse componenti delle reti, risale alle raccomandazioni ITU-T della serie I del 1984.

ISPs (Internet Service Provider)

Società che vende il servizio di accesso a internet e al World Wide Web.

ITU (International Telecommunication Union)

L'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni è un'organizzazione internazionale che si occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni e nell'uso delle onde radio. Fondata nel 1865 a Parigi, è una delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite e l'attuale sede è a Ginevra.

Jitter

Il termine jitter indica la variazione di una o più caratteristiche di un segnale come, ad esempio, l'ampiezza, la frequenza, la fase o il ritardo di trasmissione.

KVAR (kilovolt–amperes reactive)

Sistema di misura, espresso in kilovolt, della corrente elettrica persa in un sistema elettrico AC.

LAN (Local Area Network)

Rete informatica che copre un'area geografica limitata (ad es. una scuola o una azienda) e fornisce servizi di telecomunicazione e interconnessione tra terminali (ad es. personal computer).

Lambda

Rappresenta il singolo canale ottico sul quale viene trasmesso il segnale nelle reti in fibra ottica.

Latenza

La latenza di un sistema può essere definita come l'intervallo di tempo che intercorre fra il momento in cui arriva l'input al sistema e il momento in cui è disponibile il suo output. In altre parole, la latenza non è altro che una misura della velocità di risposta di un sistema.

LCA (Life Cycle Analysis)

Metodologia d'analisi per la valutazione e quantificazione degli impatti ambientali associati a un prodotto/processo/attività lungo l'intero ciclo di vita, dall'estrazione e acquisizione delle materie prime fino al riciclaggio.

LLU (Local Loop Unbundling)

E' il servizio che consente agli operatori telefonici diversi da Telecom Italia di affittare l'ultimo tratto del doppino telefonico, ossia il cavo di rame che collega la centrale Telecom Italia alla sede dell'utente.

Local Loop (Doppino Telefonico)

Coppia di conduttori di rame attraverso i quali un'abitazione o un ufficio si connette ad una rete di telecomunicazioni; è la tecnologia tradizionale di realizzazione delle linee di accesso telefoniche ed è spesso chiamato "ultimo miglio".

LTE (Long Term Evolution)

Si veda 4G.

Machine Learning

Noto anche come Apprendimento Automatico, è l'abilità dei computer di apprendere senza essere stati esplicitamente e preventivamente programmati.

MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems)

I MEMS sono dispositivi miniaturizzati, di dimensione compresa tra alcuni micrometri ad alcuni millimetri, che eseguono funzioni di rilevazione, elaborazione ed attuazione, impiegando componenti elettronici, meccanici, ottici, chimici o biologici integrati solitamente su un circuito ibrido di silicio.

MGCP (Media Gateway Control Protocol)

Protocollo di segnalazione che permette la gestione delle funzionalità multimediali e la conversione della telefonia tra le reti telefoniche tradizionali ed i servizi VoIP.

MGW (Media GateWay).

Apparato che tratta le diverse connessioni voce, dati e video adattandone le codifiche tra differenti tecnologie e protocolli (es. da circuito a pacchetto).

Microservices

Nello sviluppo delle moderne applicazioni software, quando si usa il termine micro-servizi, si indica un modello architetturale specifico per lo sviluppo di una singola applicazione come una suite di piccoli servizi, ognuno identificato come un processo di elaborazione specializzato (es. un web server, un'applicazione di storage, etc.) e in grado di comunicare con meccanismi veloci e snelli, spesso basati su interfacce API per la descrizione di risorse HTTP. Questi servizi forniscono capabilities per lo sviluppo del business di un'azienda e sono particolarmente adatti per la realizzazione di prodotti software secondo metodologie agile; ogni micro-servizio può essere realizzato e gestito in modo indipendente mediante algoritmi di implementazione completamente automatizzati, garantendo così la massima flessibilità nello sviluppo e mantenimento delle applicazioni.

Midhauling

Nella divisione funzionale di una Base Station, si riferisce all'interfaccia tra la Distributed Unit (DU) e la Central Unit (CU).

MIMO (Multiple Input Multiple Output)

E' un insieme di tecniche mirate ad aumentare la banda complessiva dell'accesso radio mediante la trasmissione simultanea di due (o più) segnali dati su due (o più) antenne colocate, utilizzando le stesse risorse frequenziali. Il lato ricevente, anche esso dotato di due o più antenne, è in grado di discriminare i diversi segnali dati sfruttando le differenze di tempo e direzione di arrivo dei segnali simultanei che sono causate dalla propagazione su percorsi multipli. In effetti, la propagazione radio su percorsi multipli ovvero il fatto che un segnale da un punto A raggiunge un punto B tramite percorsi multipli a causa delle riflessioni e dispersioni dovute a oggetti (es edifici, alberi) è un fenomeno naturale nelle comunicazioni radio, che era visto come un disturbo. Per contro, le tecniche MIMO sfruttano questa molteplicità di percorsi (utilizzando opportune codifiche dei segnali) per aumentare la capacità.

mMTC (Massive machine type communication)

mMTC noto anche come comunicazione MMC (Massive Machine Communication) è un tipo di comunicazione tra un enorme numero macchine su rete wireless in cui la generazione di dati, lo scambio di informazioni e l'attuazione avviene con un intervento minimo o nullo da parte dell'uomo.

MSC (MobIle Swiching Center)

Nodo della rete mobile che svolge funzioni di commutazione e controllo, quali gestione delle chiamate, commutazione del traffico, billing, registrazione e autenticazione e agisce come interfaccia con le altre reti.

Multimedialità

Servizio o prodotto che prevede l'uso simultaneo ed interattivo di due o più mezzi di comunicazione (es. voce, video, testo ecc) che si integrano in modo reciproco.

Multicast ABR (Multicast Adaptive Bit Rate)

Tecnologia che codifica il traffico multicast video in diversi flussi a bitrate differente, utilizzati in funzione delle condizioni di canale, consentendo di ottimizzare la fruizione da parte dell'utente e l'uso delle risorse di rete.

MVNO (Mobile Virtual Network Operator)

Fornitore di servizi di comunicazione mobili che non possiede lo spettro radio o l'infrastruttura di rete, ma le affitta da un operatore terzo.

NaaS (Network as a Service)

Con il termine NaaS (Network as a Service) si intende la fornitura di servizi di rete virtuali da parte di un Network Provider verso una terza parte, come ad esempio un Service Provider non dotato di risorse di rete infrastrutturate in ambito geografico, o un cliente di medie/grandi dimensioni che necessita di risorse di connettività di base o evoluta su una infrastruttura di rete pubblica o condivisa. Alcuni esempi di servizio che riferiscono al modello NaaS sono le VPN (Virtual Private Network, i servizi a banda dinamica (BoD, Bandwidth on Demand) e la Mobile Network Virtualization. La diffusione delle offerte NaaS oggi è sempre più sostenuta dai modelli flessibili di virtualizzazione della rete e dall'impiego di tecnologie di programmazione e automazione delle reti come l'SDN (Software Defined Networking).

Naked

Per "linea naked" si intende una linea di accesso in rame "priva" (da cui naked, nuda) di un servizio fonia. Si tratta di una linea dedicata esclusivamente al servizio dati.

NB IoT (NarrowBand Internet of Things)

E' una specifica del 3GPP abilitante l'Internet of things, basata sull'ottimizzazione dell'accesso radio a banda stretta finalizzata all'applicazione della tecnologia LTE a reti di sensori: pochi messaggi al giorno e di piccole dimensioni, raggio di copertura elevato per poter raggiungere i contatori negli scantinati, durata delle batterie molto elevata (target 10 anni), numero di connessioni per cella dell'ordine di decine di migliaia e costo del modulo molto basso.

Net Neutrality (Neutralità della rete)

La neutralità della rete è il principio secondo cui i fornitori di servizi Internet devono trattare tutti i dati allo stesso modo e non discriminare o addebitare diversamente in base a utente, contenuto, sito Web, piattaforma, applicazione, tipo di apparecchiatura o metodo di comunicazione.

Network (Rete)

Sistema di elementi interconnessi. In una rete di telecomunicazioni, i dispositivi dei clienti e gli apparati per la gestione dei servizi di fonia e dati sono connessi tramite un sistema di trasmissione basato su fibra ottica, cavi metallici o connessioni radio.

Network cap

Vedere Price cap.

Network Slicing

Slicing di rete riferito al 5G: creazione di più reti logiche ad hoc tra loro segregate sulla stessa infrastruttura di rete fisica. Ogni "slice" è una rete end-to-end isolata su misura per soddisfare i diversi requisiti richiesti da una particolare applicazione.

NFV (Network Function Virtualization)

Il paradigma NFV consente alle funzionalità di rete, sia fissa che mobile, di diventare applicazioni software, denominate VNF (Virtual Network Function), che l'operatore può istanziare su server commerciali, sfruttando le tecnologie di virtualizzazione, separando il legame tra hardware e software presente negli apparati odierni.

NGAN (New Generation Access Network)

Rete di accesso fissa di nuova generazione realizzata con differenti soluzioni tecnologiche, che vanno dall'evoluzione dell'ADSL alla fibra ottica in casa dell'utente (vedi FTTx).

NGCN (Next Generation Core Network)

Il nome proprio del backbone IP di TIM.

NGDC (Next Generation Data Center)

Data center di nuova generazione basata su concentrazione fisica e virtualizzazione dei server per ridurre i costi di manutenzione e gestione e i consumi energetici e per migliorarne l'efficienza.

NGN (Next Generation Network)

Rete di nuova generazione realizzata da Telecom Italia per soddisfare le richieste dell'industria, della Pubblica Amministrazione e dei cittadini. La nuova architettura di rete garantisce un'infrastruttura al servizio di una pluralità di offerte che aumenta i livelli di personalizzazione e disponibilità di banda, insieme ad un'ampia varietà di sistemi di accesso.

NGNs (Non-Geographic Numbers)

Sono numeri telefonici non associati ad una particolare posizione geografica (ad esempio, servizi a tariffa maggiorata, numero verde, servizi di directory assistance).

Nodo

Indica genericamente un elemento di comunicazione ed elaborazione all'interno di una rete.

Node B (analogo di BTS in GSM)

Stazione radio base nella tecnologia UMTS che, via antenna, manda un segnale radio per la copertura di una cella (generalmente 3 celle ogni Node B). Svolge inoltre funzioni che sono strettamente associate con la gestione della connessione radio.

N-play offering

Offerte ai clienti che includono in una unica tariffa due o più servizi fissi e mobili: fonia, connettività e traffico dati, video e servizi TV, servizi a valore aggiunto (ad es. gaming).

NYSE (New York Stock Exchange)

Borsa valori di New York.

OAO (Other Authorised Operator)

Operatori diversi da quello dominante che forniscono servizi ai loro clienti utilizzando la rete di accesso fissa dell'operatore dominante.

OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment Series)

Standard internazionale che fissa i requisiti che deve avere un sistema di gestione a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori.

OLOs (Other Licensed Operators)

Operatori diversi da quello dominante che operano nel mercato nazionale dei servizi di telecomunicazioni.

OLT (Optical Line Termination)

Elemento ottico della rete PON (Passive Optical Network) che svolge la funzione di interfaccia tra la PON stessa e la rete di Backbone. OLT è collocato in sede di centrale.

ONU (Optical Network Unit)

Elemento ottico della rete PON (Passive Optical Network) che svolge la funzione di interfaccia con il dispositivo di accesso degli utenti o la rete di distribuzione verso gli utenti. ONU è collocato in armadio ripartilinea.

OPB (Optical Packet Backbone)

È la dorsale IP multiservizio di trasporto nazionale. È costituita da nodi interconnessi che prendono il nome di nodi OPB, e dai collegamenti ad altissima capacità esistenti tra di essi.

OPM (Optical Packet Metro)

E'una rete metro-regionale di raccolta che fornisce connettività Ethernet e IP per il traffico di rete fissa e mobile, nonché per la clientela Retail o Wholesale. E'costituita da router IP distribuiti su tre livelli gerarchici di aggregazione: Remote Feeder, Feeder e Metro, interconnessi tra loro in double homing mediante link in doppia via fisicamente diversificata (ove possibile).

Open Source

Il termine inglese Open Source (che significa sorgente aperta) viene utilizzato per riferirsi ad un software di cui i detentori dei diritti rendono pubblico il codice sorgente, favorendone il libero studio e permettendo a programmatori indipendenti di apportarvi modifiche ed estensioni.

Operatori OTT (Over the Top)

Operatori che offrono contenuti e servizi su internet senza avere la proprietà dell'infrastruttura di rete di telecomunicazioni.

ORAN

Si riferisce a Open RAN, un'architettura per la creazione della RAN virtualizzata su hardware aperto, con controllo radio integrato basato su AI. Tale architettura si basa su interfacce ben definite e standardizzate per consentire un ecosistema aperto e interoperabile della catena di approvvigionamento nel pieno supporto e complementare agli standard promossi da 3GPP e altre organizzazioni di standard del settore.

OSS (Operations Support System)

Modalità, procedure (automatizzate e non) e sistemi che supportano direttamente il funzionamento e l'operatività dell'infrastruttura delle telecomunicazioni.

OTN (Optical Transport Network)

E' una tecnologia sviluppata per abilitare la multiplazione di segnali digitali da trasportare su collegamenti WDM e per ottenere prestazioni di OAM di questi segnali simili a quelle disponibili in SDH.

Ciò permette una migliore utilizzazione dei collegamenti WDM, rendendo possibile inserire sulle lambda dei segnali ad alta velocità (es. 100 Gb/s) che possono contenere più segnali a velocità inferiore (es. 10 Gb/s) piuttosto che dedicare una lambda per ogni segnale a velocità inferiore.

Outsourcing

Affidare a soggetti esterni lo svolgimento di servizi e processi aziendali. Ad esempio possono essere svolti in outsourcing servizi di pianificazione, costruzione o hosting di una rete o di specifiche apparecchiature che appartengono ad una società e, in ultima istanza, la gestione dell'intero sistema di telecomunicazione.

PaaS (Platform as a Service)

La PaaS (Platform as a Service) rappresenta uno dei tre modelli di servizio di offerta Cloud; attraverso un'offerta PaaS di un Cloud Provider, viene fornita al consumatore la possibilità di distribuire sull'infrastruttura cloud applicazioni create in proprio oppure acquisite da terzi, utilizzando linguaggi di programmazione, librerie, servizi e strumenti supportati dal fornitore. Il consumatore non gestisce né controlla l'infrastruttura cloud sottostante, compresi rete, server, sistemi operativi, memoria, ma ha il controllo sulle applicazioni ed eventualmente sulle configurazioni dell'ambiente che le ospita.

Packet-Switched Services

Servizi dati basati sulla commutazione a pacchetto.

Pay-Per-View o PPV

Sistema per cui lo spettatore paga per vedere un singolo programma (quale un evento sportivo, un film o un concerto) nel momento nel quale è trasmesso o diffuso.

Pay TV

Canali televisivi a pagamento.

PCS (Personal Communications Services)

Insieme di funzionalità di comunicazione wireless voce e/o dati, che forniscono servizi simili ai servizi di telefonia mobile.

Peering

È l'interconnessione volontaria tra reti Internet, appartenenti a Internet Service Provider diversi e distinte amministrativamente, che permette agli utenti di scambiare traffico tra le rispettive reti.

Penetrazione di mercato

Rappresenta il numero di persone (o abbonati) che acquista un bene/servizio di un particolare brand o di una particolare categoria, rispetto alla popolazione per la quale il servizio è disponibile.

Piattaforma

È un ambiente di esecuzione che comprende hardware e software, applicazioni ed altri strumenti di supporto all'esecuzione di programmi.

PON (Passive Optical Network)

Rete ottica utilizzata solitamente per architetture punto-multipunto in cui nella tratta che collega l'unità abitativa alla centrale non vi sono elementi o apparati che svolgono un ruolo "attivo" ovvero apparati che necessitano di alimentazione elettrica.

POP (Point Of Presence)

Il POP è un punto di accesso alla rete (router), fornito da un Internet Service Provider (ISP), in grado di instradare il traffico per gli utenti finali connessi ad esso.

POTS (Plain Old Telephone Service)

È il servizio di telefonia tradizionale (linea telefonica per la voce, servizi di telefonia fissa e accesso alla rete di telefonia vocale pubblica).

Price-cap

Identifica il limite di prezzo massimo stabilito dal regolatorio, a cui un servizio/prodotto può essere venduto.

PSTN (Public Switched Telephone Network) - vedi anche RTG

La PSTN, anche chiamata rete telefonica pubblica commutata, è la rete telefonica di prima generazione e fornisce il servizio telefonico di base.

PTN (Packet Transport Network)

E'una classe di apparati che implementa nativamente le tecnologie SDH e Ethernet, ovvero è in grado di trasportare e commutare separatemente entrambi questi due tipi di traffic. E' utilizzata per collegare sedi di Centrali minori, periferiche, a sedi maggiori, che è un caso di utilizzo dove accanto a traffico a pacchetto (es. backhauling di siti mobili e di accesso broadband) si può trovare anche traffico a circuito (es. telefonia, backhauling 2G).

RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettrice ed Elettroniche).

I RAEE, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono attrezzature elettriche/elettroniche di cui il possessore intenda disfarsi in quanto guaste, inutilizzate, o obsolete

RAN (Radio Access Network)

E' la parte della rete mobile che implementa le tecnologie radio, comprendendo sia funzioni di trasporto dati sull'interfaccia radio che funzioni di controllo.

RAN Sharing

E' la forma più completa di sharing della rete di accesso. Implica lo sharing di tutte le apparecchiature della rete di accesso, comprese le apparecchiature di antenna, torri e backhaul. Ciascuna delle reti di accesso RAN è incorporata in una singola rete, che viene quindi suddivisa in reti separate nel punto di connessione al core.

Refarming

Riassegnazione di Banda di frequenze di un operatore di reti mobili da una tecnologia ad un'altra per ragioni di ottimizzazione (esempi: UMTS900 in luogo del GSM900 oppure LTE1800 in luogo di GSM1800).

Remote Feeder

Router IP carrier class che per una singola Area di Centrale svolgono la funzione di raccolta e concentrazione di traffico di rete fissa e mobile oltre che di origine commerciale. Il traffico raccolto dai Remote Feeder viene consegnato in double homing ai nodi Feeder, ove possibile su percorsi fisicamente diversificati.

Unità remota (RU)

E'un nodo logico che ospita il livello del protocollo Low-PHY e l'elaborazione RF basata su una suddivisione funzionale del livello inferiore.

RNC (Radio Network Controller)

Gli RNC sono degli apparati (o nodi) con la funzione di controllo delle risorse radio all'interno della rete 3G.

ROADM

Un ROADM (Reconfigurable Optical Add-Drop Multiplexer) è un multiplatore ottico riconfigurabile da remoto in grado di commutare traffico in un sistema WDM (Wavelength-Division Multiplexing). Il suo impiego in una rete trasmissiva aumenta l'efficienza del trasporto consentendo di trasportare su una singola coppia di fibre fino ad oltre 90 canali ad elevato bitrate (oggi fino a 200Gbit/s).

Roaming

Accordo tra due o più operatori telefonici mobili, operanti sullo stesso territorio o in paesi diversi, in base al quale gli utenti abbonati ad un operatore possono utilizzare la rete degli altri operatori.

Il servizio di roaming si attiva ad esempio quando il terminale è utilizzato all'estero e rende possibile ad un utente radiomobile di accedere ad una rete diversa da quella a cui è abbonato.

RoHS (Restriction of Hazardous Substances)

Direttiva europea n°95 del 2002 che istituisce norme riguardanti la restrizione all'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche al fine di contribuire alla tutela della salute umana e dell'ambiente.

RTG (Rete Telefonica Generale) - vedi anche PSTN

La RTG, anche chiamata rete telefonica pubblica commutata, è la rete telefonica di prima generazione e fornisce il servizio telefonico di base.

SaaS (Software as a Service)

Nell'ambito dei modelli di servizio delle offerte Cloud (vedasi anche voce Cloud), il modello SaaS (Software as a Service) esprime la facoltà fornita al consumatore di utilizzare applicazioni e servizi di un fornitore, funzionanti su un'infrastruttura cloud. Le applicazioni sono accessibili da diversi dispositivi attraverso un'interfaccia leggera (thin client), come ad esempio un'applicazione email su browser, oppure da programmi dotati di apposita interfaccia. Il consumatore non gestisce o controlla l'infrastruttura cloud sottostante, compresi rete, server, sistemi operativi, memoria, e nemmeno le capacità delle singole applicazioni, con la possibile eccezione di limitate configurazioni a lui destinate (parametrizzazione).

SAR (Specific Absorption Rate)

Il tasso di assorbimento specifico o SAR esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF). Si veda anche CEM (limiti di esposizione ai Campi ElettroMagnetici).

SDH (Synchronous Digital Hierarchy)

E' un protocollo di livello fisico, ossia di trasporto, usato per la multiplazione a divisione di tempo e la successiva trasmissione digitale di telefonia e dati in reti di telecomunicazioni geografiche su fibra ottica, cavo elettrico o ponte radio. Le reti che utilizzano tale protocollo a livello fisico vengono dette reti SDH.

SDN (Software Defined Networking)

Il Software Defined Networking è un paradigma basato sulla virtualizzazione della rete che ha la finalità di trasformare i network tradizionali in piattaforme flessibili e intelligenti per rispondere in tempo reale alle esigenze di larghezza di banda e alla natura dinamica delle moderne applicazioni.

SD WAN (Software Defined WAN)

Nell'ambito del networking, le soluzioni SD-WAN (Software Defined WAN) rappresentano una innovazione delle tradizionali soluzioni Wide Area Network e dell'Edge IP Networking, sviluppata per offrire servizi di connettività evoluti indirizzati a clientela Business. Le soluzioni SD-WAN lavorano in moda agnostico rispetto alla tecnologia di accesso, della rete WAN di trasporto, usano instradamento dinamico dei dati su base applicazione e in forte integrazione con le soluzioni Multi-Cloud, per concatenare alla connettività alcuni servizi a valore aggiunto come l'ottimizzazione WAN, il monitoring delle applicazioni e la sicurezza avanzata.

Service Exposure

La Service Exposure è un'infrastruttura di esposizione di funzionalità, denominate API (Application Programming Interface), sia verso Terze Parti (es. Business Partner), sia per utilizzo interno.

Service Orchestration

Con Service Orchestration si intende un singolo processo di business centralizzato ed eseguibile tramite un orchestratore (es. una piattaforma software) che coordina l'interazione tra vari servizi ed è responsabile per la loro invocazione e composizione, nonché della gestione delle transazioni tra i singoli servizi. La Service Orchestration è spesso comparata con la Service Choreography, che invece realizza un approccio decentralizzato alla composizione di servizi, dove ciascuno dei servizi che partecipano alla coreografia implementa un processo/workflow auto-consistente.

Service Provider

Il Service provider è un soggetto, che offre agli utenti (residenziali o imprese) una gamma di contenuti o servizi, dietro la stipulazione di un contratto di fornitura.

Servizio Universale

Garanzia fornita a tutti gli utenti del territorio nazionale (indipendentemente dalla loro ubicazione geografica) di poter utilizzare determinati servizi di comunicazioni elettroniche ad un livello qualitativo prestabilito e ad un prezzo accessibile, come espressione ed applicazione pratica di un fondamentale diritto del cittadino.

SIP Trunking

Il trunking SIP (Session Initiation Protocol) è un servizio offerto da un fornitore di servizi di comunicazione che utilizza il protocollo per fornire la connettività Voice over IP (VoIP) tra un sistema telefonico locale e la rete telefonica pubblica commutata (PSTN). SIP viene usato per l'instaurazione, la gestione e l'abbattimento della chiamata.

SLA (Service Level Agreement)

I Service Level Agreement, sono strumenti contrattuali attraverso i quali si definiscono le metriche di servizio (es. qualità di servizio) che devono essere rispettate da un fornitore di servizi (provider) nei confronti dei propri clienti/utenti.

Small Cell

Le small cells sono nodi di accesso allo spettro radio a basso consumo energetico. Più piccole rispetto alle antenne solitamente utilizzate nella telefonia mobile, posso essere impiegate sia per la copertura di aree outdoor (piazze, strade pedonali, ecc.) sia per la copertura di hot spot indoor (aeroporti, stadi, centri commerciali, stazioni, ospedali, campus universitari, ecc).

Stadio di Gruppo Urbano (SGU)

Centrale di commutazione locale per il trasporto del traffico telefonico, il routing e la trasmissione. Si veda anche Central Office.

Stadio di Linea (SL)

Si veda Central Office.

Shared Access

Consiste nella fornitura dell'accesso alla sola porzione superiore dello spettro disponibile sulla rete locale in rame dell'operatore di accesso, al fine di consentire la fornitura dei servizi a larga banda.

SLU (Sub Loop Unbundling)

Consiste nella fornitura dell'accesso alla sottorete locale in rame dell'Operatore, ossia al tratto di rete tra la sede dell'utente e l'armadio di distribuzione o un punto di concentrazione intermedio.

SME (Small Medium Enterprise)

Segmento di mercato delle piccole e medie imprese che hanno tra i 3 e 50 dipendenti.

Smart City

Il Termine Smart City ("città intelligente") si riferisce ad un'area urbana che impiega tecnologie ICT integrate per l'ottimizzazione di risorse in ambiti chiave: mobilità, comunicazione, economia, lavoro, ambiente, amministrazione ed edilizia. Dal punto di vista infrastrutturale, l'utilizzo in rete delle risorse disponibili migliora l'efficienza economica e politica e può consentire lo sviluppo sociale, culturale e urbano.

Smartphone

Apparecchio elettronico che combina le funzioni di un telefono cellulare e di un computer palmare dotato di un sistema operativo completo.

Smart TV

Il termine Smart TV identifica la nuova generazione di televisori, che permette di fruire di contenuti multimediali audio-video (film, serie TV, video musicali, gaming,..) attraverso una connessione ad internet.

SMS (Short Message Service)

Sono i brevi messaggi di testo che si possono inviare e ricevere sui telefoni cellulari collegati alle reti GSM. La lunghezza massima dei testi è di 160 caratteri alfanumerici.

SOHO (Small Office / Home Office)

Segmento di mercato consistente in piccole attività che usano le linee telefoniche per i collegamenti Internet, invece di utilizzare linee dedicate. Consistono in piccole imprese, generalmente con uno o due dipendenti, e nelle attività condotte da casa.

SON (Self-Organizing Network)

E' un insieme di tecnologie e architetture che permette agli Operatori di introdurre, nel contesto delle reti radiomobili, gli abilitatori tecnologici per l'automatizzazione dei processi di configurazione, ottimizzazione e assurance delle reti.

Switch

  • Switch telefonico: sinonimo di Centrale Telefonica, ovvero apparati utilizzati per stabilire e indirizzare chiamate telefoniche al numero chiamato eventualmente attraverso altre Centrali. Essi possono anche registrare informazioni per finalità di fatturazione e controllo;
  • Switch di rete: apparati di rete dati in grado di ricevere e inoltrare pacchetti utilizzando informazioni del livello 2 del modello OSI (ovvero indirizzi hardware di altri apparati).

Synchronous

Tipo di trasmissione dati in cui vi è la sincronizzazione permanente tra il trasmettitore e il ricevitore.

STB (Set-Top Box)

Dispositivo utente in grado di ricevere segnali TV da una rete di comunicazione (quali le reti di accesso broadband/ultrabroadband, la diffusione TV terrestre, la diffusione TV satellitare, ecc.) e di inviarli ad apparecchi TV o altri dispositivi di visualizzazione (monitor, proiettori, ecc.) Può includere funzioni di Accesso Condizionato per gestire contenuti a pagamento.

Tablet

Computer portatile di dimensioni ridotte, sul cui schermo è possibile scrivere o impartire comandi col tocco delle dita o mediante un apposito stilo.

TAL (Tele Alimentazione)

Tecnica per fornire energia elettrica ad apparati stradali (quali gli apparati ultra-broadband posti negli armadi ripartilinea dell'architettura Fiber to the Cabinet) dalla Centrale Telefonica.

TCO (Total Cost of Ownership)

Il TCO rappresenta il costo globale di un bene (es. un'apparecchiatura informatica) durante il suo ciclo di vita. Il TCO tiene conto sia dei costi diretti (costi hardware, infrastrutture di rete, licenze); sia dei costi indiretti (gestione, manutenzione, consumi energetici).

TDMA (Time Division Multiple Access)

Tecnologia per la trasmissione digitale dei segnali radio, ad esempio tra un telefono mobile e una stazione radio base. La tecnologia TDMA divide i segnali in parti sequenziali di estensione definita, ponendo ogni parte in un canale di informazioni di intervallo specifico e quindi ricomponendo le parti alla fine del canale.

ToIP (Telephony over IP)

Termine spesso usato come sinonimo di VoIP, che ha tuttavia un significato più ampio in quanto include servizi avanzati di telefonia (come video, messaggistica, eventualmente prestazioni di trattamento chiamata, ecc.) oltre la chiamata voce di base.

Trasmissione Analogica

La trasmissione analogica è un metodo di trasmissione di informazioni voce, dati, immagini, o video usando un segnale continuo che varia in ampiezza, fase o altra proprietà, in proporzione a quella di una variabile. Un esempio è il trasferimento di un segnale sorgente, utilizzando un metodo di modulazione analogica come la modulazione di frequenza (FM) o la modulazione di ampiezza (AM), o nessuna modulazione. Nelle reti Telco la trasmissione analogica è stata comunemente sostituita dalle tecnologie di trasmissione digitale.

TRX

Radiotrasmettitori localizzati in BTS.

UMTS (Universal Mobile Telecommunications System)

Si veda 3G.

Unbundling

E' il servizio che consente agli operatori telefonici diversi da Telecom Italia di affittare l'ultimo tratto del doppino telefonico, ossia il cavo di rame che collega la centrale Telecom Italia alla sede dell'utente, staccandolo dagli apparati Telecom e collegandolo ai propri.

UPS (Uninterruptible Power Supply)

Gruppo di continuità elettrica.

URLLC (Ultra-Reliable Low-Latency Communication)

URLLC è un insieme di funzionalità che offrono bassa latenza e altissima affidabilità per applicazioni missioncritical come Internet industriale, reti intelligenti, chirurgia a distanza e sistemi di trasporto intelligenti.vran.

VAS (Value-Added Services)

I servizi a valore aggiunto forniscono ai Clienti funzionalità ulteriori rispetto ai servizi di base offerti da una rete di telecomunicazione. Nelle reti telefoniche (PSTN) e mobili di prima generazione si considerava come servizio di base la telefonia (comunicazioni voce commutate, prima analogiche poi digitali) mentre i VAS potevano comprendere sia servizi di trasmissione dati e fax, che prestazioni di trattamento delle chiamate (es chiamata in attesa, inoltro di chiamata, ecc.).

Successivamente, i VAS basati sul trattamento di chiamata si sono ampliati con ulteriori prestazioni come numeri verdi, reti private virtuali fonia, ecc. Una nuova classe di VAS si è sviluppata sulle reti mobili, comprendente servizi di messaggistica come SMS e MMS. In parallelo lo sviluppo delle reti dati ha portato i servizi di trasmissione dati (es. inizialmente X25, poi Frame Relay, ATM, Ethernet, IP) a essere considerati servizi di base di tali reti, rispetto ai quali si possono avere dei VAS quali address translation, linee virtuali e reti virtuali dati, prioritizzazione del traffico, cifratura, ecc.

Un ulteriore ambito di VAS è quello basato sui contenuti forniti da Service Provider attestati alla rete, a partire dai servizi forniti sulla rete di telefonia per proseguire con contenuti forniti via SMS (news, meteo, ecc) e poi contenuti fruibili via browsing da mobile e fisso, fino ad arrivare a contenuti video in streaming.

VDSL (Very - high – data – rate Digital Subscriber Line)

Tecnologia di accesso che permette di fornire al cliente, tramite un apposito apparato installato in casa (modem VDSL), servizi di voce e TV sul tradizionale doppino telefonico con velocità fino a 50 megabit al secondo in downstream.

VDSL2 (Very - high – data – rate Digital Subscriber Line 2)

VDSL "di 2a generazione" in grado di raggiungere velocità in downstream di picco dell'ordine di centinaia di Megabit al secondo. La velocità effettiva dipende dalla distanza tra apparato del cliente e apparato di rete, ad es ad una distanza di qualche centinaio di metri, la velocità raggiungibile è di circa 100 megabit al secondo. Per questa ragione gli apparati di rete sono tipicamente collocati negli armadi ripartilinea così da essere più vicini al cliente. Una evoluzione del VDSL2 denominata eVDSL (enhanced VDSL) permette di raggiungere velocità effettive di circa 200 megabit al secondo ed è stata recentemente dispiegata nella rete TIM.

Vectoring

Tecnologia di trasmissione che cancella le interferenze reciproche (diafonia) tra linee in rame affasciate in uno stesso cavo. Di particolare interesse l'utilizzo su linee VDSL/VDSL2/eVDSL in prospettiva di crescente penetrazione dei servizi ultrabroadband, che renderebbe più sensibili le interferenze. In questa prospettiva, l'utilizzo del vectoring permette di mantenere le prestazioni tipiche delle tecnologie suddette. La tecnologia si colloca negli apparati ONU dove per essere efficace va applicata su tutte le linee di un cavo; ciò comporta che in caso di SLU (Sub Loop Unbundling), ovvero presenza di ONU di più operatori che attestano le linee di uno stesso cavo, sia necessario una implementazione più complessa, il MOV (Multi-Operator Vectoring) che coordini il vectoring delle diverse ONU.

Virtualizzazione

Un approccio alla implementazione di funzionalità ricorrendo solo a software eseguibile su hardware commerciale e generalmente non dedicato, al contrario di approcci che ricorrono anche a hardware specializzato e/o dedicato.

VOD (Video On Demand)

Fornitura di programmi televisivi su richiesta dell'utente dietro pagamento di un abbonamento o di una cifra per ogni programma (un film, una partita di calcio..) acquistato. Diffuso in special modo per la televisione satellitare e per la TV via cavo.

VoIP (Voice Over IP)

Tecnologia che rende possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione Internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP, anziché passare attraverso la normale linea di trasmissione telefonica.

VoLTE/ViLTE (Voice over LTE / Video over LTE)

Un servizio che fornisce chiamate voce e video su IP tramite l'accesso radio LTE e controllato dall'architettura standard ToIP detta IMS (IP Multimedia Subsystem). Si utilizza la definizione appaiata VoLTE/ViLTE in quanto il servizio è sostanzialmente lo stesso per voce e video, differendo solo per il tipo di flussi media che vengono instaurati. Essendo basato su standard, il servizio raggiunge l'interoperabilità tra terminali utente e tra questi e le reti.

VPN (Virtual Private Network)

E' una rete progettata per cliente business o un ente pubblico, utilizzando le infrastrutture di un carrier che fornisce servizi personalizzati, e che opera in modo da sembrare dedicata a quello specifico utilizzatore.

VRAN (Virtual Radio Access Network)

E' un architettura applicata nelle reti 4G/5G che presuppone la divisione della Base Station in due parti, una Unità Centralizzata e una Unità Remota o Distribuita. La prima viene tipicamente posta in un sito più centralizzato rispetto ai siti di antenna e svolge le elaborazioni dei segnali in banda base, per cui è detta anche BBU (BaseBand Unit) mentre la seconda, che rimane al sito di antenna per fornire la copertura radio, è anche detta RRU (Remote Radio Unit). Data questa suddivisione la Unità Centralizzata può essere implementata come una Virtual Network Function su una opportuna infrastruttura hardware, da cui l'intestazione 'virtuale'.

Un aspetto fondamentale per la praticabilità dell'architettura è la scelta della divisione delle funzioni della Base Station tra Unità Centralizzata e Distribuita, che impatta i requisiti sui collegamenti tra CU e DU (detti midhaul). Negli sviluppi dei 5G questo aspetto è stato trattato individuando opzioni per la divisione che sono candidate alla standardizzazione.

VULA (Virtual Unbundling Local Access)

E' un servizio wholesale offerto dall'operatore dominante agli operatori alternativi, nel quale il primo fornisce ai secondi il trasporto sulla sua rete di accesso broadband di traffico dati ("flussi di bit") tra clienti finali e il punto di interconnessione dove l'operatore alternativo riceve il suddetto traffico. Nel caso specifico di Telecom Italia il punto di interconnessione è posto a livello di Centrale Locale, a fianco dell'OLT (Optical Line Termination) ovvero l'apparato di terminazione della rete di accesso ottica.

WAN (Wide Area Network)

Una rete privata che copre una vasta area geografica attraverso l'utilizzo di servizi di telecomunicazione pubblica.

WDM (Wavelength Division Multiplexing)

Tecnologia per mezzo della quale è possibile trasportare su un'unica fibra ottica differenti flussi di informazioni ai quali corrispondono distinte e separabili lunghezze d'onda.

Wi-Fi

Tecnologia wireless per la realizzazione di collegamenti dati in un'area limitata, generalmente nell'ambito del centinaio di metri, e con velocità fino a decine di Megabit per secondo. Usi tipici sono l'utilizzo all'interno di un'abitazione o ufficio come alternativa ad una LAN cablata, oppure in ambito pubblico per fornire accesso ad Internet, o anche per collegare tra loro dispositivi (es un PC portatile con uno smartphone collegato a Internet).

WLL (Wireless Local Loop)

La fornitura di un equivalente di un accesso cliente (ovvero il collegamento tra sede cliente e Centrale Telefonica) senza l'uso di cavi, ricorrendo piuttosto a tecnologie wireless.

Wi – Max (Worldwide Interoperability for Microwave Access)

Tecnologia che consente l'accesso senza fili a reti di telecomunicazioni a banda larga, inizialmente specificata per operare su distanze fino a decine di chilometri e con velocità nell'ordine delle decine di Megabit per secondo. E' stata definita dal WiMAX Forum, un consorzio a livello mondiale formato nel 2001 dalle più importanti aziende del campo delle telecomunicazioni fisse e mobili con lo scopo di sviluppare, promuovere e testare la interoperabilità di sistemi basati sugli standard IEEE.

WLR (Wholesale Line Rental)

E' un servizio wholesale di sola telefonia offerto dall'operatore dominante agli operatori alternativi, nel quale l'operatore alternativo ottiene un servizio simile a ULL senza la necessità di installare propri apparati presso le Centrali Locali. E' tecnicamente simile alla Carrier Preselection (CPS) e ne differisce commercialmente in quanto il cliente finale non è abbonato al servizio di accesso dell'operatore dominante, né riceve fatture da questo ultimo; ciò permette agli operatori alternativi di fornire ai clienti entrambi i servizi di accesso e traffico e di produrre una singola fattura relativa ad entrambi i servizi.

WTTX (Wireless to the X)

WTTx è una soluzione di accesso a banda larga basata su 4G e 4.5G, che utilizza il wireless per fornire accesso a banda larga simile alla fibra per uso domestico.

xDSL (Digital Subscriber Line)

Tecnologia che sfrutta le normali linee telefoniche e racchiude diverse categorie come ADSL (Asymmetric DSL), HDSL (High-data-rate DSL) e VDSL (Very high bit rate DSL) ed eVDSL (enhanced Very high bit rate DSL). Con tale tecnologia il segnale digitale va ad occupare frequenze elevate per cui il tasso di trasferimento dei dati è maggiore.

XGS-PON

XGS-PON è uno standard aggiornato per reti passive ottiche (PON) in grado di supportare il trasferimento di dati simmetrici a 10 Gbps a velocità più elevata e fa parte della famiglia di standard nota come PON compatibile con Gigabit o G-PON.

NOTIZIE UTILI

La Relazione Finanziaria Annuale 2019 può essere consultata accedendo al sito telecomitalia.com/investitori.

La Relazione annuale sul Governo Societario e la Relazione sulla remunerazione possono essere consultate accedendo al sito telecomitalia.com/il Gruppo.

È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito www.telecomitalia.com e informazioni su prodotti e servizi al sito www.tim.it.

Infine, sono disponibili i seguenti numeri:

Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia) oppure +39 011 2293603 (per chiamate dall'estero) a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti

+39 36881 (centralino) oppure investor\[email protected]

TIM S.p.A.

Sede Legale in Milano Via G. Negri n. 1 Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma Corso d'Italia n. 41 Casella PEC: [email protected] Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato Codice Fiscale/Partita Iva e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano 00488410010

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