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Quarterly Report May 19, 2021

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Quarterly Report

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ALLEGATI AL COMUNICATO STAMPA

Gruppo TIM – Schemi riclassificati 2
Gruppo TIM - Conto economico separato consolidato 2
Gruppo TIM - Conto economico complessivo consolidato 3
Gruppo TIM - Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 4
Gruppo TIM - Rendiconto finanziario consolidato 6
Gruppo TIM - Movimenti del patrimonio netto consolidato 8
Gruppo TIM - Indebitamento finanziario netto 9
Gruppo TIM - Variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato 10
Gruppo TIM - Informazioni per settore operativo 11
Domestic 11
Brasile 12
Gruppo TIM - Personale 13
Gruppo TIM – Impatto sulle singole voci del conto economico separato consolidato degli eventi e
operazioni di natura non ricorrente
14
Gruppo TIM - Struttura del debito, emissioni obbligazionarie e obbligazioni in scadenza 15
Gruppo TIM - Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti 17
Indicatori alternativi di performance 23

GRUPPO TIM – SCHEMI RICLASSIFICATI

Gli schemi riclassificati di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato, Movimenti del Patrimonio Netto Consolidato nonché l'Indebitamento Finanziario Netto Consolidato del Gruppo TIM, nel seguito presentati, sono coerenti con gli schemi di bilancio consolidato inclusi nella Relazione finanziaria annuale e nella Relazione finanziaria semestrale. Tali schemi non sono stati oggetto di verifica da parte della società di revisione.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1°gennaio 2021.

GRUPPO TIM - CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 3.752 3.964 (212) (5,3)
Altri proventi operativi 109 40 69
Totale ricavi e proventi operativi 3.861 4.004 (143) (3,6)
Acquisti di materie e servizi (1.575) (1.454) (121) (8,3)
Costi del personale (1.038) (715) (323) (45,2)
Altri costi operativi (239) (272) 33 12,1
Variazione delle rimanenze 49 33 16 48,5
Attività realizzate internamente 119 139 (20) (14,4)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
1.177 1.735 (558) (32,2)
Ammortamenti (1.130) (1.201) 71 5,9
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti (2) (1) (1)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 45 533 (488) (91,6)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
11 11
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 441 (441)
Proventi finanziari 401 410 (9) (2,2)
Oneri finanziari (689) (711) 22 3,1
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(232) 673 (905)
Imposte sul reddito 38 (82) 120
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (194) 591 (785)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (194) 591 (785)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (216) 560 (776)
Partecipazioni di minoranza 22 31 (9) (29,0)

GRUPPO TIM - CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Utile (perdita) del periodo
(a)
(194) 591
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3 (10)
Effetto fiscale
(b) 3 (10)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali
Effetto fiscale
(c)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
3 (10)
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (6) (21)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (1) 3
Effetto fiscale 1 (1)
(f) (6) (19)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 133 868
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (245) (104)
Effetto fiscale 27 (185)
(g) (85) 579
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (175) (1.125)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) (175) (1.125)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
(266) (565)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
(263) (575)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
(457) 16
Attribuibile a:
Soci della Controllante (423) 331
Partecipazioni di minoranza (34) (315)

GRUPPO TIM - SITUAZIONE PATRIMONIALE– FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 22.820 22.847 (27)
Attività immateriali a vita utile definita 6.477 6.740 (263)
29.297 29.587 (290)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 12.980 13.141 (161)
Diritti d'uso su beni di terzi 4.851 4.992 (141)
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
2.775 2.728 47
Altre partecipazioni 57 54 3
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
45 43 2
Altre attività finanziarie non correnti 2.043 2.267 (224)
Crediti vari e altre attività non correnti 2.072 2.114 (42)
Attività per imposte anticipate 7.547 7.496 51
14.539 14.702 (163)
Totale Attività non correnti
(a)
61.667 62.422 (755)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 331 287 44
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.298 4.280 18
Crediti per imposte sul reddito 30 86 (56)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
67 55 12
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
2.963 1.254 1.709
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 4.370 4.829 (459)
7.400 6.138 1.262
Sub-totale Attività correnti 12.059 10.791 1.268
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Attività correnti
(b)
12.059 10.791 1.268
Totale Attività
(a+b)
73.726 73.213 513

La società non ha evidenziato elementi che possano far presumere perdite durevoli di valore delle attività a vita indefinita rispetto a quanto valutato ai fini del Bilancio 2020.

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
25.383 26.215 (832)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
4.439 2.625 1.814
Totale Patrimonio netto (c) 29.822 28.840 982
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
21.357 23.655 (2.298)
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
4.061 4.199 (138)
Fondi relativi al personale 939 724 215
Passività per imposte differite 224 277 (53)
Fondi per rischi e oneri 769 770 (1)
Debiti vari e altre passività non correnti 3.526 3.602 (76)
Totale Passività non correnti (d) 30.876 33.227 (2.351)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
5.127 3.677 1.450
Passività finanziarie correnti per contratti di
locazione passiva
615 631 (16)
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 7.031 6.567 464
Debiti per imposte sul reddito 255 271 (16)
Sub-totale Passività correnti 13.028 11.146 1.882
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Passività correnti (e) 13.028 11.146 1.882
Totale Passività (f=d+e) 43.904 44.373 (469)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 73.726 73.213 513

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

GRUPPO TIM - RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (194) 591
Rettifiche per:
Ammortamenti 1.130 1.201
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 3 16
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) (80) (1)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
2 (439)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
(11)
Variazione dei fondi relativi al personale 262 (8)
Variazione delle rimanenze (46) (23)
Variazione dei crediti commerciali 66 259
Variazione dei debiti commerciali (121) (394)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 39 64
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 211 1.104
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 1.261 2.370
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
cassa
(874) (1.136)
Contributi in conto capitale incassati 23
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità
acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (37) (2)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
67 27
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di
rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
(33)
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali
e di altre attività non correnti
3 2
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (841) (1.119)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (297) (200)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.501 976
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (1.521) (1.109)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (204) (732)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
Dividendi pagati (24) (40)
Variazioni di possesso in imprese controllate (1)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (545) (1.106)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (125) 145
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 4.508 3.202
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) (14) (83)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 4.369 3.264

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Acquisti di attività immateriali (178) (226)
Acquisti di attività materiali (501) (367)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (120) (570)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per competenza
(799) (1.163)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso
su beni di terzi
(75) 27
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(874) (1.136)

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (9) (37)
Interessi pagati (459) (499)
Interessi incassati 84 77
Dividendi incassati

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.829 3.138
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (321) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
65
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
4.508 3.202
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.370 3.265
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
4.369 3.264

GRUPPO TIM - MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti del Patrimonio netto consolidato dal 1° gennaio 2020 al 31 marzo 2020

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2019
11.587 2.094 19 (440) (1.417) (124) 8.561 20.280 2.346 22.626
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(29) 579 (779) 560 331 (315) 16
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
(5) (5) (5)
INWIT -
deconsolidamento
(644) (644)
Altri movimenti 17 17 1 18
Saldo al 31 marzo
2020
11.587 2.094 (10) 139 (2.196) (124) 9.133 20.623 1.388 22.011

Movimenti del Patrimonio netto consolidato dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2021

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2020
11.588 2.133 20 (350) (2.538) (119) 15.481 26.215 2.625 28.840
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (318) (318) (318)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(3) (85) (119) (216) (423) (34) (457)
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
4 1 5 5
FiberCop -
aumento di
capitale
(98) (98) 1.848 1.750
Altri movimenti 2 2 2
Saldo al 31 marzo
2021
11.592 2.133 17 (435) (2.657) (119) 14.852 25.383 4.439 29.822

GRUPPO TIM - INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 16.972 18.856 (1.884)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 4.385 4.799 (414)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva 4.061 4.199 (138)
25.418 27.854 (2.436)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 3.373 988 2.385
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.754 2.689 (935)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 615 631 (16)
5.742 4.308 1.434
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo 31.160 32.162 (1.002)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (45) (43) (2)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (2.043) (2.267) 224
(2.088) (2.310) 222
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (986) (1.092) 106
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (67) (55) (12)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (1.977) (162) (1.815)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (4.370) (4.829) 459
(7.400) (6.138) (1.262)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie (9.488) (8.448) (1.040)
Indebitamento finanziario netto contabile 21.672 23.714 (2.042)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(517) (388) (129)
Indebitamento finanziario netto rettificato 21.155 23.326 (2.171)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 29.442 30.193 (751)
Totale attività finanziarie rettificate (8.287) (6.867) (1.420)
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 3.373 988 2.385
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.423 1.541 (118)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 611 628 (17)

GRUPPO TIM - VARIAZIONE DELL'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazione
(a) (b) (a-b)
EBITDA 1.177 1.735 (558)
Investimenti industriali di competenza (691) (599) (92)
Variazione del capitale circolante netto operativo: 281 (229) 510
Variazione delle rimanenze (46) (23) (23)
Variazione dei crediti commerciali 66 259 (193)
Variazione dei debiti commerciali (305) (931) 626
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 566 466 100
Variazione dei fondi relativi al personale 262 (8) 270
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni (274) (111) (163)
Operating free cash flow netto 755 788 (33)
% sui Ricavi 20,1 19,9 0,2pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 4 618 (614)
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori
Investimenti finanziari (37) (5) (32)
Pagamento dividendi (24) (40) 16
Incrementi di contratti di leasing (108) (564) 456
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi 1.581 126 1.455
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
2.171 923 1.248
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle
attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
2.171 923 1.248

Equity Free Cash Flow

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazione
Operating Free Cash Flow Netto 755 788 (33)
Gestione finanziaria (288) (295) 7
Imposte sul reddito e altri 2 (27) 29
Equity Free Cash Flow 469 466 3

GRUPPO TIM - INFORMAZIONI PER SETTORE OPERATIVO

Domestic

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 3.101 3.113 (12) (0,4) (0,6)
EBITDA 875 1.346 (471) (35,0) (2,6)
% sui Ricavi 28,2 43,2 (15,0)pp (0,9)pp
EBIT (43) 430 (473) (8,4)
% sui Ricavi (1,4) 13,8 (15,2)pp (1,0)pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 43.004 (*)42.925 79 0,2

(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità al 31 marzo 2021 (14 unità al 31 dicembre 2020) (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2020

Fisso

31.3.2021 31.12.2020 31.3.2020
Accessi totali TIM Retail (migliaia) 8.774 8.791 9.002
di cui NGN (1) 4.695 4.432 3.812
Accessi totali TIM Wholesale (migliaia) 7.908 7.974 8.003
di cui NGN 4.381 4.220 3.549
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) 7.746 7.635 7.567
ARPU Consumer (€/mese) (2) 31,8 33,0 33,8
ARPU Broadband (€/mese) (3) 24,4 25,4 25,6

(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee "solo dati" e GBE (Gigabit Ethernet).

(2) Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer. (3) Ricavi da servizi broadband organici rapportati alla consistenza media degli accessi broadband TIM retail attivi.

Mobile

31.3.2021 31.12.2020 31.3.2020
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) 30.222 30.170 30.522
di cui Human 19.554 19.795 20.424
Churn rate (%) (4) 3,8 18,6 5,3
Users broadband (migliaia) (5) 12.864 12.818 12.673
ARPU Retail (€/mese) (6) 7,5 8 8,3
ARPU Human (€/mese) (7) 11,4 12,1 12,3

(4) Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.

(5) Linee mobili che utilizzano servizi dati.

(6) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee.

(7) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.

Nella tabella seguente sono riportati i principali risultati conseguiti nel primo trimestre 2021 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con il primo trimestre 2020.

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute % %
organica
esclusi
non
ricorrenti
Ricavi 3.101 3.113 (12) (0,4) (0,6)
Consumer 1.409 1.473 (64) (4,3) (4,6)
Business 983 986 (3) (0,3) (1,3)
Wholesale National Market 495 434 61 14,0 14,0
Wholesale International Market 218 221 (3) (1,4) 0,5
Other (4) (1) (3)

Brasile

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 658 859 4.340 4.215 125 3,0 3,0
EBITDA 304 390 2.008 1.916 92 4,8 4,8
% sui Ricavi 46,3 45,5 46,3 45,5 0,8pp 0,8pp
EBIT 90 105 592 515 77 15,0 15,0
% sui Ricavi 13,6 12,2 13,6 12,2 1,4pp 1,4pp
Personale a fine periodo (unità) 9.177 (°)9.409 (232) (2,5)

(°) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2020.

GRUPPO TIM - PERSONALE

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Trim. 2021
(a)
Esercizio 2020
(b)
1° Trim. 2020
(c)
Variazione
(a-c)
Consistenza media retribuita – Italia 40.932 40.140 41.271 (339)
Consistenza media retribuita - Estero 9.099 8.959 9.387 (288)
Totale consistenza media retribuita (1) 50.031 49.099 50.658 (627)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità medie in Italia nel primo trimestre 2021; 9 unità medie in Italia nell'esercizio 2020; 4 unità medie in Italia nel primo trimestre 2020.

Organico a fine periodo

(unità) 31.3.2021
(a)
31.12.2020
(b)
31.3.2020
(c)
Variazione
(a-b)
Organico – Italia 42.759 42.680 45.146 79
Organico – Estero 9.435 9.667 9.823 (232)
Totale organico a fine periodo (1) 52.194 52.347 54.969 (153)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità in Italia al 31.3.2021; 14 unità in Italia al 31.12.2020; 4 unità in Italia al 31.3.2020.

Organico a fine periodo - dettaglio per Business Unit

(unità) 31.3.2021
(a)
31.12.2020
(b)
31.3.2020
(c)
Variazione
(a-b)
Domestic 43.004 42.925 45.380 79
Brasile 9.177 9.409 9.576 (232)
Altre attività 13 13 13
Totale 52.194 52.347 54.969 (153)

GRUPPO TIM – IMPATTO SULLE SINGOLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO DEGLI EVENTI E OPERAZIONI DI NATURA NON RICORRENTE

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DME/RM/9081707 del 16 settembre 2009, vengono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato Consolidato degli eventi e operazioni non ricorrenti:

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Ricavi:
Rettifiche ricavi (15)
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (10) (9)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (311) (4)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (80) (11)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(401) (39)
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (401) (39)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Plusvalenza netta operazioni INWIT 441
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (1) (1)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(402) 401
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 92 12
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo (310) 413

Nel primo trimestre 2021 l'emergenza Covid-19 ha comportato per il Gruppo TIM il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali, per circa 12 milioni di euro, oltre a ciò i valori sopra esposti, includono sia oneri non ricorrenti connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale sia accantonamenti per contenziosi, transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate oltre a oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti. Nel primo trimestre 2020 l'emergenza Covid-19 aveva comportato il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi 26 milioni di euro connessi principalmente a rettifiche di ricavi (15 milioni di euro) conseguenti alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza e a costi operativi per 11 milioni di euro riferibili principalmente ad accantonamenti ed oneri connessi alla gestione dei crediti.

GRUPPO TIM - STRUTTURA DEL DEBITO, EMISSIONI OBBLIGAZIONARIE E OBBLIGAZIONI IN SCADENZA

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 marzo 2021:

(miliardi di euro) 31.3.2021 31.12.2020
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 5,0
Bridge to Bond Facility – scadenza maggio 2021 1,7
Totale 5,0 6,7

Al 31 marzo 2021 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.300 milioni di euro.

In data 18 gennaio 2021 TIM ha emesso il suo primo Sustainability Bond a 8 anni per un ammontare pari a 1 miliardo di euro, cedola 1,625%.

In data 19 gennaio 2021 TIM ha cancellato totalmente la Linea di credito da 1,7 miliardi di euro, non utilizzati, stipulata in data 18 maggio 2020 come Bridge to Bond per successive emissioni sul mercato obbligazionario ed una scadenza iniziale di 12 mesi con opzione di estensione per ulteriori 12 mesi.

Obbligazioni

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo trimestre 2021 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 1,625% Euro 1.000 18/1/2021
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 564 milioni di euro 4,500% (1) Euro 564 25/1/2021

(1) Al netto dei riacquisti per 436 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 marzo 2021 è pari a 221 milioni di euro (valore nominale), in aumento di 4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (217 milioni di euro).

Il valore nominale di rimborso, al netto dei titoli propri riacquistati, dei prestiti obbligazionari in scadenza nei 18 mesi successivi al 31 marzo 2021 emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A. (con garanzia piena e incondizionata da parte di TIM S.p.A.) è pari a 3.105 milioni di euro. Il dettaglio dei rimborsi è il seguente:

  • 221 milioni di euro, scadenza 1° gennaio 2022;
  • 884 milioni di euro, scadenza 10 febbraio 2022;
  • 2.000 milioni di euro, scadenza 26 marzo 2022.

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM1 ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Il caso di change of control può comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 marzo 2021 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 850 milioni di euro, tutti non assistiti da garanzia bancaria.

Nei due finanziamenti BEI firmati in data 14 dicembre 2015 e in data 25 novembre 2019 si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo;
  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e per il finanziamento a rischio diretto del 2015, anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.

Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 31 marzo 2021, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

GRUPPO TIM - CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 31 marzo 2021, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 579 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura dell'Informativa finanziaria al 31 marzo 2021 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2020:

  • Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM;
  • Procedimento Golden Power;
  • Procedimento Antitrust A428;
  • Contenziosi Vodafone, Colt Technology Services, MC-Link, Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Vodafone (I761);
  • Contenziosi Open Fiber, Vodafone, Fastweb (connessi al procedimento A514);
  • Vodafone;
  • Eutelia e Voiceplus;
  • Fatturazione a 28 giorni;
  • Procedimento Antitrust I820;
  • Procedimento Antitrust I850;
  • Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998;
  • Poste;
  • Fallimento Elinet S.p.A;
  • Brasile arbitrato Opportunity;

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 31 marzo 2021 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 16,6 miliardi di reais (16,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2020). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In data 22 marzo 2011 TIM Celular S.A. (società incorporata in TIM S.A. a far data dal 31 ottobre 2018) ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.

L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:

  • disconoscimento degli effetti fiscali della fusione tra TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e Maxitel S.A.;
  • disconoscimento della deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento relativo all'acquisizione di Tele Nordeste Celular Participações S.A. ("TNC");
  • disconoscimento di talune compensazioni fiscali;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso.

Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento; contro tale decisione, TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.

La società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che ci si possa attendere esborsi significativi.

Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:

  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito, e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,3 miliardi di reais (4,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi.

Nel mese di febbraio 2018, lo Stato di San Paolo ha notificato nei confronti di TIM Celular due avvisi di accertamento in materia di ICMS, per un importo complessivo pari a 679 milioni di reais (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi). Il primo accertamento (344 milioni di reais) reca una contestazione sui crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi. Il secondo avviso di accertamento (335 milioni di reais) contesta i crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-paid, quale anticipazione delle successive ricariche.

Nel mese di giugno 2018, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti di TIM Celular, sempre in materia di ICMS, per un importo complessivo di 369 milioni di reais (alla data della contestazione, comprese sanzioni e interessi). Anche questa contestazione è relativa – oltre che all'irrogazione di sanzioni per violazioni nel comparto dell'ICMS - a crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione delle successive ricariche. La società ha deciso – per una parte minoritaria della contestazione complessiva – di dare corso al pagamento di quanto richiesto, in alternativa all'instaurazione del contenzioso, beneficiando di un abbattimento delle sanzioni. La controversia procede quindi per l'importo residuo, pari a 296 milioni di reais.

Inoltre, a fine marzo 2020, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti della società (i.e. TIM S.A. quale incorporante di TIM Celular) per un importo complessivo (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi) di 362 milioni di reais. L'accertamento si basa su due presunte infrazioni: (i) la contestazione dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione della successiva ricarica, per il periodo aprile - ottobre 2015; e (ii) la discrepanza tra le informazioni trasmesse con le comunicazioni periodiche e i dati sulle imposte versate (discrepanza dovuta a divergenze nelle modalità di rendicontazione).

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 8,6 miliardi di reais (8,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 0,7 miliardi di reais (circa 0,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3 miliardi di reais (3 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Esclusione dell'ICMS dalla base imponibile PIS/COFINS

A marzo del 2017 la Suprema Corte Federale del Brasile ha riconosciuto l'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS. Le società del gruppo TIM Brasil (ex TIM Nordeste, ex TIM Celular e TIM S.A.) hanno agito in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001.

Nel corso del 2018, a seguito di una decisione definitiva e inappellabile, la società aveva iscritto un credito complessivo di 353 milioni di reais, di cui 159 milioni di reais per imposta e 194 milioni di reais per rivalutazioni di legge (importi relativi all'allora TIM Nordeste).

Nel corso dell'esercizio 2019, in esito a due decisioni conclusive (TIM Celular S.A. e TIM S.A.), la società ha iscritto un ulteriore credito di 3.024 milioni di reais, di cui 1.795 milioni di reais per imposta e 1.229 milioni di reais per rivalutazione di legge.

L'utilizzo dei crediti d'imposta iscritti ha avuto inizio già a partire dalla fine del 2019 ed è proseguito nel corso del 2020 e 2021, in conformità alle procedure di certificazione formale previste dalle autorità fiscali brasiliane.

COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.)

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha accolto in parte l'appello di TIM riducendo l'importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque interamente coperto dal relativo fondo.

Teleunit

Con atto di citazione dell'ottobre 2009 dinanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.

A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.

Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese

di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha proposto controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).

Procedimento Antitrust I761

Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.

A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.

Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato decidendo in modo favorevole a TIM ha annullato il provvedimento AGCM I761 e ha rinviato ad AGCM il compito di effettuare ex novo l'istruttoria nei limiti di quanto deciso dal Consiglio di Stato medesimo. Nel corso del 2020, TIM ha ottenuto la restituzione di quanto pagato a titolo sanzionatorio.

Ad esito degli approfondimenti svolti, con lettera del 2 aprile 2021 l'AGCM ha comunicato di aver archiviato l'istruttoria I761.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii)

accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga.

La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 di euro. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio contestando tanto il merito delle accuse, quanto l'ammontare della sanzione irrogata.

Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale. Il TAR Lazio ha fissato l'udienza di discussione per il 3 novembre 2021.

La Società ha provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Il 30 gennaio 2019 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sulla copertura realizzata, integrata con successiva comunicazione del 29 marzo 2019. TIM ha trasmesso ad AGCM ulteriori informazioni nel mese di luglio ed AGCM ha preso atto delle suddette il 15 ottobre 2019. Il 31 gennaio 2020 TIM ha inviato ad AGCM la terza relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti. Infine, il 29 gennaio 2021 TIM ha inviato ad AGCM la quarta ed ultima relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinnanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali.

Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento.

Con sentenza di marzo 2020, il TAR ha integralmente respinto il ricorso di Open Fiber S.p.A.. Per il ricorso di Wind Tre non è stata ancora fissata l'udienza di merito.

Contenzioso Vodafone - Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento.

Iliad

Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.

TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A.; sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c, con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro. All'udienza del 13 aprile 2021 il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie delle parti.

b) altre informazioni

Con riferimento alle vicende di seguito elencate non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2020:

  • Telefonia mobile procedimenti penali;
  • Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998;
  • Vodafone (già TELETU).

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Nel presente comunicato stampa, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo TIM. Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.

In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16. Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16. TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing. Tale indicatore viene determinato come segue:

  • Quota capitale dei canoni di leasing

Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.

Gli altri indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue.:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

  • Oneri finanziari

  • Proventi finanziari

  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni

+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

  • +/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti

  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. TIM ritiene che tale modalità di presentazione permetta di interpretare in maniera più completa ed efficace le performance operative del Gruppo (nel suo complesso e con riferimento alle Business Unit); essa viene pertanto anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito del presente comunicato stampa è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".

  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT. Questi indicatori sono utilizzati da TIM nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) per illustrare

+ Equity Free Cash Flow

+ Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

l'andamento della gestione economica anche attraverso il confronto della redditività operativa del periodo di riferimento con quella dei periodi precedenti.

■ Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Nell'ambito del presente comunicato stampa è inserita una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

+ Passività finanziarie non correnti
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A) Debito Finanziario lordo
+ Attività finanziarie non correnti
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B) Attività Finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato

■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) ed evidenzia la generazione di cassa ed è inteso come il flusso di cassa netto prima degli esborsi relativi al pagamento dei dividendi e agli investimenti in frequenze. Pertanto, rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, gli impatti derivanti da operazioni di leasing e l'investimento in frequenze. Tale indicatore esclude l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni.

L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:

+ Operating Net Free Cash Flow
- Impatto per leasing
- Pagamento delle licenze
- Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
- Pagamento dei dividendi e Change in Equity

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