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Rai Way

Governance Information Apr 30, 2020

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Governance Information

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RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI

ai sensi dell'articolo 123bisdel D. lgs 24 febbraio 1998, n. 58

ESERCIZIO 2019

(Relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 12 marzo 2020)

Rai Way S.p.A.

Sede legale in Roma, Via Teulada n. 66

Codice fiscale, partita IVA e numero di iscrizione presso il Registro delle Imprese di Roma: 05820021003

Capitale sociale Euro 70.176.000,00, interamente versato

www.raiway.it

Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento

di RAI - Radiotelevisione Italiana S.p.A.

INDICE

INDICE 2
1. ALCUNE DEFINIZIONI5
1. PROFILO DELL'EMITTENTE8
1.1.
Profilo di governance societaria
8
1.2.
Cenni al sistema di amministrazione e agli organi sociali
8
1.3.
Natura di "PMI" ai fini delle disposizioni del TUF
9
1.4.
Poteri dello Stato italiano (c.d. golden powers)
10
1.5. Trasferimento di partecipazioni azionarie nel capitale dell'Emittente da

parte dell'azionista Rai
12
1.6.
Partecipazioni in altre società
13
2. INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (EX ART.
123-BIS,
COMMA 1,
DEL TUF)
ALLA DATA DEL 31
DICEMBRE 2019
14
2.1.
Struttura del capitale sociale
14
2.2.
Restrizioni al trasferimento delle azioni
14
2.3.
Partecipazioni rilevanti nel capitale
14
2.4.
Titoli che conferiscono diritti speciali di controllo
14
2.5.
Partecipazione azionaria dei dipendenti
15
2.6.
Restrizione dei diritti di voto
15
2.7.
Accordi tra azionisti
15
2.8.
Clausole di change of control
15
2.9.
Disposizioni statutarie in materia di offerte pubbliche di acquisto
16
2.10. Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di

azioni proprie
16
2.11.
Attività di direzione e coordinamento
17
3. COMPLIANCE 19
4. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 20
4.1.
Nomina e sostituzione (ex art. 123-bis, comma 1, lettera l), TUF)
20
4.2.
Composizione (ex art. 123-bis, comma 2, lettera d), TUF).
23
4.2.1.
Cumulo massimo degli incarichi ricoperti in altre società 28
4.2.2.
Criteri e politiche in materia di diversità nella composizione degli
organi di amministrazione e controllo 29
4.2.3.
Induction Programme 31
4.3. Ruolo del Consiglio di Amministrazione (ex art. 123-bis, comma 2,

lettera d), TUF)
31
4.4.
Organi Delegati
34
4.4.1.
Amministratore Delegato 34
4.4.2.
Presidente del Consiglio di Amministrazione 37
4.4.3.
Comitato Esecutivo 39
4.4.4.
Informativa al Consiglio 39
4.5.
Altri Consiglieri Esecutivi
40
4.6.
Amministratori Indipendenti
40
4.7.
Lead Independent Director
41
5. TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE
42
6. D), COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO (EX ART.
123-BIS,
COMMA 2,
LETTERA
TUF)

44
7. COMITATO REMUNERAZIONE E NOMINE 46
7.1. Composizione
funzionamento
del
Comitato
Remunerazione
e

Nomine
e
46
7.2.
Funzioni del Comitato Remunerazione e Nomine
48
8. REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI 50
9. COMITATO CONTROLLO E RISCHI
52
9.1. Composizione e funzionamento del Comitato Controllo e Rischi (ex art.

123-bis, comma 2, lett. d), TUF)
52
9.2.
Funzioni attribuite al Comitato Controllo e Rischi
55
10. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI 58
10.1.
Premessa
58
10.2. Descrizione delle principali caratteristiche del sistema di gestione dei
rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di

informativa finanziaria
60
10.3.
Organi e Funzioni nell'ambito del SCIGR
62
10.3.1. Consiglio di Amministrazione e Comitato Controllo e Rischi 62
10.3.2. Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e Gestione
dei Rischi 64
10.3.3. Collegio Sindacale 65
10.3.4. Il Responsabile della Funzione
65
Audit
10.3.5.
67
Audit
10.3.6. Dirigente Preposto 68
10.4. Modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema di

controllo interno e gestione dei rischi
72
10.5.
Modello organizzativo ex D.Lgs. 231 del 2001
73
10.5.1. Principi base 73
10.5.2. Struttura del Modello 231 74
10.5.3. Organismo di Vigilanza 77
10.5.4. I Responsabili Interni 77
10.6.
Codice Etico
78
10.7.
Misure Anticorruzione
78
10.8.
Codice di comportamento in materia di internal dealing
79
10.9.
Codice Informazioni Privilegiate
79

79
10.10.
Società di revisione
11. INTERESSI
AMMINISTRATORI
OPERAZIONI
PARTI
DEGLI
E
CON
CORRELATE
81
12. NOMINA DEI SINDACI

85
13. COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO SINDACALE (EX ART.
123-
,
COMMA 2,
LETTERA D),
TUF)
87
BIS
14. RAPPORTI CON GLI AZIONISTI

91
15. ASSEMBLEE (EX ART.
123-
,
COMMA 2,
LETTERA C),
TUF)
92
BIS
16. ULTERIORI PRATICHE DI GOVERNO SOCIETARIO (EX ART.
123-
,
BIS
COMMA 2,
LETTERA A),
TUF)
94
17. CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO
95
18. CONSIDERAZIONI
19
2019
SULLA
LETTERA
DEL
DICEMBRE
DEL
PRESIDENTE DEL COMITATO PER LA CORPORATE GOVERNANCE
95

1. ALCUNE DEFINIZIONI

Amministratore Incaricato L'amministratore incaricato dell'istituzione e del
mantenimento di un efficace SCIGR, di cui al
Paragrafo 10.3.2
della Relazione.
Assemblea L'assemblea degli azionisti di Rai Way.
Borsa Italiana Borsa Italiana S.p.A., con sede in Milano, Piazza
degli Affari n. 6.
Codice di Autodisciplina Il Codice di Autodisciplina delle società quotate
approvato nel luglio 2018 dal Comitato per la
Corporate Governance.
Codice Etico Il codice etico aziendale, che costituisce parte
integrante del Modello 231, meglio descritto nel
Paragrafo 10.5
della presente Relazione.
Codice Informazioni Privilegiate Il codice per il trattamento delle informazioni
privilegiate
approvato
dal
Consiglio
di
Amministrazione, meglio descritto nel Paragrafo
10.9 della presente Relazione.
Collegio Sindacale Il collegio sindacale di Rai Way.
Consiglio di
Amministrazione/Consiglio
Il consiglio di amministrazione di Rai Way.
Data di Avvio delle Negoziazioni Il primo giorno in cui le azioni di Rai Way sono
state
negoziate
sul
MTA
(come
di
seguito
definito), vale a dire il 19 novembre 2014.
Dirigente Preposto Il dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari, ai sensi dell'art. 154-bis
del
TUF, di cui al Paragrafo 10.3.6 della presente
Relazione.
Gruppo Rai o
Gruppo
Il gruppo societario facente capo a Rai
(come di
seguito definita), che include le società dalla stessa
controllate ai sensi dell'art. 2359 del Codice Civile.
Modello 231
o Modello
Il modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 8
giugno 2001, n. 231, come successivamente
modificato e integrato.
Monte Titoli Monte Titoli S.p.A., con sede in Milano, Piazza
Affari, n. 6.
MTA Mercato Telematico Azionario
organizzato e
gestito da Borsa Italiana.
Nuovo Contratto di Servizio Il contratto di servizio sottoscritto in data 31 luglio
2014 (con efficacia dal 1° luglio 2014
e come
successivamente modificato) tra Rai
Way, in
qualità
di
fornitore
e
Rai,
in
qualità
di
committente,
avente ad
oggetto la fornitura
di un
servizio "chiavi in mano".
Nuovo Contratto Passivo di Servizi Il contratto di fornitura di servizi sottoscritto in
data 31 luglio 2014 (con efficacia dal 1° luglio 2014
e come successivamente modificato) tra Rai, in
qualità di fornitore, e Rai Way, in qualità di
committente.
Offerta Globale di Vendita o
Offerta
Globale
L'offerta pubblica globale di vendita da parte di
Rai, finalizzata all'ammissione a quotazione delle
azioni della Società sul MTA, conclusa in data 19
novembre 2014.
Organismo di Vigilanza L'organismo di vigilanza ai sensi del D.Lgs. 8
giugno 2001, n. 231, come successivamente
modificato e integrato.
Procedura Parti Correlate La procedura relativa al compimento di operazioni
con parti correlate, adottata dalla Società in
conformità a quanto previsto dall'art. 2391-bis
del
Codice Civile e dal Regolamento Parti Correlate
(come di seguito definito).
Rai
o
Capogruppo
RAI
-
Radiotelevisione italiana Spa., con sede in
Roma, Viale Giuseppe Mazzini n. 14.
Rai Way o
Emittente o
Società
Rai Way S.p.A., con sede in Roma, Via Teulada n.
66.
Regolamento Assembleare Il regolamento dell'Assemblea, ai sensi del Criterio
applicativo
9.C.3 del Codice di Autodisciplina, al
fine
di
consentire
l'ordinato
e
funzionale
svolgimento delle riunioni assembleari.
Regolamento Consiliare Il regolamento del Consiglio di Amministrazione,
approvato da quest'ultimo, in conformità all'art.
23.1 dello Statuto, che disciplina le modalità di
funzionamento e le competenze del Consiglio
medesimo, nel rispetto delle norme di legge e di
quelle statutarie.
Regolamento di Direzione e
Coordinamento
Il regolamento avente a oggetto l'attività di
direzione e coordinamento esercitata da Rai su Rai
Way, approvato dai consigli di amministrazione
dell'Emittente e della Capogruppo in data 4
settembre 2014 ed entrato
in vigore alla Data di
Avvio delle Negoziazioni.
Regolamento Emittenti Il regolamento Consob adottato con delibera n.
11971 del 14 maggio 1999, come successivamente
modificato e integrato.
Regolamento Mercati Il
regolamento
approvato
da
Consob
con
deliberazione n. 20249 del 28 dicembre 2017
e
successive modifiche e integrazioni.
Regolamento Parti Correlate Il regolamento recante disposizioni in materia di
operazioni con parti correlate, adottato da Consob
con delibera n. 17221 in data 12 marzo 2010 e
successive modifiche e integrazioni.
Relazione La presente relazione sul governo societario e gli
assetti proprietari.
Responsabile della Funzione
Audit
Il soggetto responsabile della funzione Audit, di
cui al Paragrafo 10.3.4
della presente Relazione.
SCIGR Acronimo di "Sistema di Controllo Interno e
Gestione
dei
Rischi",
meglio
descritto
nel
Capitolo 10
della presente Relazione.
Società di Revisione PricewaterhousCoopers S.p.A., incaricata della
revisione legale dei conti dell'Emittente.
Statuto Lo statuto sociale di Rai Way.
TUF Il D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e successive
modifiche e integrazioni.

1. PROFILO DELL'EMITTENTE

1.1. Profilo di governance societaria

Con il termine corporate governance si intende l'insieme delle regole e, più in generale, il sistema di governo societario che presiede alla gestione e al controllo delle società di capitali.

Rai Way è una società con azioni quotate sul MTA a far data dal 19 novembre 2014, giorno di regolamento dell'Offerta Globale di Vendita promossa dall'azionista Rai.

In vista e ai fini del processo di quotazione delle proprie azioni, in data 4 settembre 2014 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di aderire al Codice di Autodisciplina (nell'edizione al tempo vigente) e, a partire da tale data, la Società ha progressivamente adottato alcune deliberazioni volte ad allineare la propria corporate governance a tale Codice, a partire dalla Data di Avvio delle Negoziazioni. Alla data della presente Relazione la Società adotta le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina nell'edizione del luglio 2018, con le precisazioni indicate nell'ambito della presente Relazione.

Rai Way si è dotata di un sistema di governo societario in linea con le previsioni normative e regolamentari ad essa applicabili e coerente con principi riconosciuti dalla best practice internazionale: si evidenziano il ruolo centrale del Consiglio di Amministrazione e gli obiettivi di corretta gestione di eventuali situazioni di conflitto di interessi, di efficienza del sistema di controllo interno e di trasparenza nei confronti del mercato.

Salvo quanto diversamente indicato, le informazioni riportate nella presente Relazione si riferiscono all'esercizio sociale chiuso al 31 dicembre 2019.

1.2. Cenni al sistema di amministrazione e agli organi sociali

La Società ha adottato un sistema di amministrazione c.d. tradizionale, che valorizza il ruolo del Consiglio di Amministrazione quale organo gestorio, mentre la funzione di controllo è demandata al Collegio Sindacale. La struttura di governance e l'assetto organizzativo complessivo sono altresì in linea con l'obiettivo di massimizzare l'efficienza gestionale e creare sempre maggior valore per tutti gli azionisti.

Gli organi della Società sono l'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale. Le attribuzioni e le modalità di funzionamento degli organi sociali sono disciplinate dalla legge, dallo Statuto e dalle deliberazioni assunte dagli organi competenti, a seconda dei casi.

Assemblea

L'Assemblea degli azionisti è l'organo sovrano che esprime con le sue deliberazioni la volontà sociale.

L'Assemblea delibera, in sede ordinaria o straordinaria, sugli argomenti ad essa attribuiti a norma di legge e di Statuto. In particolare, l'Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all'anno entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale, ovvero entro centottanta giorni, nei casi in cui la legge lo consenta e con le modalità dalla stessa prescritte. L'Assemblea è in ogni caso convocata, sia in via ordinaria sia in via straordinaria, ogni volta che il Consiglio di Amministrazione lo ritenga opportuno e negli ulteriori casi previsti dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

Le convocazioni delle Assemblee sono fatte mediante avviso da pubblicarsi nei modi e nei termini e con i contenuti stabiliti dalle disposizioni di legge e di regolamento di tempo in tempo applicabili. Le Assemblee di Rai Way si svolgono in un'unica convocazione, salvo che il Consiglio di Amministrazione, per una determinata seduta, deliberi di indicare la data per la seconda ed, eventualmente, per la terza convocazione, dandone notizia nell'avviso di convocazione.

Per maggiori informazioni, si veda il Capitolo 15 della presente Relazione.

Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione ha la gestione esclusiva dell'impresa sociale ed opera con la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e sulla base delle specifiche competenze dei singoli suoi componenti.

Il Consiglio di Amministrazione è dotato di ogni potere di amministrazione della Società e della facoltà di compiere tutti gli atti ritenuti necessari od opportuni per l'attuazione dell'oggetto sociale, esclusi soltanto gli atti che lo Statuto riserva all'Assemblea. Le modalità di funzionamento e le competenze dell'organo amministrativo sono disciplinate da un apposito regolamento, adottato dal Consiglio nel rispetto delle previsioni di legge, regolamentari e statutarie.

L'elezione dei componenti il Consiglio di Amministrazione avviene tramite il c.d. sistema del voto di lista, vale a dire sulla base di liste presentate dagli Azionisti che, da soli o insieme ad altri, siano complessivamente titolari di azioni Rai Way rappresentative di almeno il 2,5% del capitale sociale avente diritto di voto ovvero della misura inferiore stabilita da inderogabili disposizioni di legge o regolamentari.

Per maggiori informazioni, si veda il Capitolo 4 della presente Relazione.

Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è l'organo di controllo di Rai Way ed è composto da tre componenti effettivi e due supplenti. L'elezione dei sindaci avviene tramite il c.d. sistema del voto di lista, vale a dire sulla base di liste presentate dagli azionisti che, da soli o insieme ad altri, siano complessivamente titolari di azioni con diritto di voto rappresentanti almeno la percentuale del capitale sociale stabilita dalla normativa anche regolamentare, di tempo in tempo vigente.

Per maggiori informazioni, si vedano i Capitoli 12 e 13 della presente Relazione.

1.3. Natura di "PMI" ai fini delle disposizioni del TUF

Si segnala che, alla data della presente Relazione, anche ai fini dell'applicazione di talune norme in materia di governo societario e assetti proprietari previste dal TUF, Rai Way rientra nella definizione di "PMI" di cui all'art. 1, comma 1, lett. w-quater.1) del TUF, come risulta dall'elenco pubblicato da Consob e aggiornato alla data del 30 settembre 2019.

1.4. Poteri dello Stato italiano (c.d. golden powers)

L'assunzione di determinate delibere societarie da parte dell'Emittente ovvero l'acquisto di determinate partecipazioni azionarie rilevanti ai fini del controllo dell'Emittente da parte di soggetti esterni all'Unione Europea potrebbero essere assoggettati ai poteri speciali dello Stato (c.d. golden powers) previsti dal D.L. 15 marzo 2012, n. 21 (convertito con modificazioni in Legge 11 maggio 2012, n. 56) come successivamente modificato dal D.L. 16 ottobre 2017, n. 148 (convertito con modificazioni dalla Legge 4 dicembre 2017, n. 172) e dal D.L. 21 settembre 2019, n. 105 (convertito con modificazioni dalla Legge 18 novembre 2019, n. 133), che disciplina i poteri speciali dello Stato inerenti, inter alia, agli attivi strategici nel settore delle comunicazioni.

Gli "attivi strategici" nel settore delle comunicazioni sono stati individuati dall'art. 3 del D.P.R. 25 marzo 2014, n. 85 come segue: (i) le reti dedicate e la rete di accesso pubblica agli utenti finali in connessione con le reti metropolitane, i Router di servizio e le reti a lunga distanza; (ii) gli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale e dei servizi a banda larga e ultra-larga, e nei relativi rapporti convenzionali; (iii) gli elementi dedicati, anche non a uso esclusivo, per la connettività (fonia, dati e video), la sicurezza, il controllo e la gestione relativi a reti di accesso di telecomunicazioni in postazione fissa.

In particolare, l'art. 2 del D.L. 21/2012 stabilisce che – con riferimento alle società che detengono uno o più di tali attivi – strategici – lo Stato può:

  • (a) esprimere il veto nei confronti di delibere, atti e operazioni che avendo per effetto modifiche della titolarità, del controllo o della disponibilità degli attivi medesimi o il cambiamento della loro destinazione – danno luogo a una situazione eccezionale, non disciplinata dalla normativa nazionale ed europea di settore, di minaccia di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti (comma 3);
  • (b) condizionare l'efficacia dell'acquisto a qualsiasi titolo da parte di un soggetto esterno all'Unione Europea – di partecipazioni di rilevanza tale da determinare l'insediamento stabile dell'acquirente in ragione dell'assunzione del controllo della società la cui partecipazione è oggetto dell'acquisto, ai sensi dell'art. 2359 del Codice Civile e dell'art. 93 del TUF, se tale acquisto comporta una minaccia di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti ovvero un pericolo per la sicurezza o per l'ordine pubblico, all'assunzione da parte dell'acquirente di impegni diretti a garantire la tutela di tali interessi (comma 6);
  • (c) opporsi qualora l'acquisto di cui alla lettera (b) comporti eccezionali rischi per la tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti, non eliminabili attraverso l'assunzione da parte dell'acquirente di impegni diretti a garantire la tutela di tali interessi (comma 6).

L'art. 4 del D.P.R. 85/2014, in ogni caso:

  • stabilisce che i poteri speciali si applicano nella misura in cui la tutela degli interessi essenziali dello Stato, ivi compresi quelli connessi ad un adeguato sviluppo infrastrutturale, non sia adeguatamente garantita dalla sussistenza di una specifica regolamentazione di settore, anche di natura convenzionale connessa ad uno specifico rapporto concessorio;

  • esclude dall'ambito di applicazione dei poteri speciali la "tipologia di atti e operazioni, posti in essere all'interno di un medesimo gruppo [...] riguardanti fusioni, scissioni, incorporazioni, ovvero cessioni, anche di quote di partecipazione quando le relative delibere dell'assemblea o degli organi di amministrazione non comportano il trasferimento dell'azienda o di rami di essa o di società controllata, ovvero il trasferimento della sede sociale, il mutamento dell'oggetto sociale, lo scioglimento della società o la modifica di clausole statutarie adottate ai sensi dell'articolo 2351, comma 3, del codice civile, ovvero introdotte ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 30 luglio 1994, n. 332, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 1994, n. 474, e successive modificazioni, o infine la costituzione o la cessione di diritti reali o di utilizzo relativi a beni materiali o immateriali o l'assunzione di vincoli che ne condizionano l'impiego". Tale esclusione non si applica in presenza di elementi informativi circa la minaccia di un grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti.

Le procedure per l'esercizio dei poteri speciali nel settore delle comunicazioni sono state individuate dal D.P.R. 25 marzo 2014, n. 86.

Potere di veto in relazione all'adozione di determinate delibere societarie

Ai fini dell'esercizio dei poteri di cui alla lettera (a) che precede, la società che detiene gli attivi strategici notifica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, entro dieci giorni e comunque prima che vi sia data attuazione, la delibera e un'informativa completa sulla delibera stessa. La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica l'eventuale veto entro quarantacinque giorni dalla notifica. Il potere di veto può essere esercitato anche nella forma di imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni ogniqualvolta ciò sia sufficiente ad assicurare la tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti. Decorsi il termine per la comunicazione dell'eventuale veto senza che sia intervenuto un provvedimento in tal senso, l'operazione può essere effettuata.

Le delibere o gli atti o le operazioni adottati o attuati in violazione del potere di veto sono nulli. La Presidenza del Consiglio dei Ministri può altresì ingiungere alla società e all'eventuale controparte di ripristinare a proprie spese la situazione anteriore. Salvo che il fatto costituisca reato, a carico di chiunque non osservi le disposizioni in tema di esercizio del potere di veto sono applicabili sanzioni amministrative pecuniarie fino al doppio del valore dell'operazione, comunque non inferiori all'1% del fatturato cumulato realizzato dalle imprese coinvolte nell'ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio.

Potere di imporre condizioni o di opporsi all'acquisto di partecipazioni

Ai fini dell'esercizio dei poteri di cui alle lettere (b) e (c) che precedono, il soggetto esterno all'Unione Europea che acquisisce una partecipazione rilevante è tenuto a notificare tale acquisto, entro dieci giorni dalla sua esecuzione, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, unitamente a ogni informazione utile alla descrizione generale del progetto di acquisizione, dell'acquirente e del suo ambito di operatività. La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica l'eventuale imposizione di condizioni o l'esercizio del potere di opposizione, entro quarantacinque giorni dalla notifica. Fino al decorso del termine per l'imposizione di condizioni o per l'esercizio del potere di opposizione, i diritti di voto e comunque quelli aventi contenuto diverso da quello patrimoniale, legati alle azioni che rappresentano la partecipazione rilevante, sono sospesi.

Qualora la Presidenza del Consiglio dei Ministri eserciti il potere di imporre condizioni, in caso di eventuale inadempimento delle condizioni imposte all'acquirente, per tutto il periodo in cui perdura l'inadempimento o la violazione, sono sospesi i diritti di voto, o comunque i diritti aventi contenuto diverso da quello patrimoniale, legati alle azioni o quote che rappresentano la partecipazione rilevante. Le delibere eventualmente adottate con il voto determinante di tali azioni o quote, nonché le delibere o gli atti adottati con violazione o inadempimento delle condizioni imposte, sono nulli. L'acquirente che non osservi le condizioni imposte è, altresì, soggetto, salvo che il fatto costituisca reato, a una sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiore all'1% per cento del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio.

Qualora la Presidenza del Consiglio dei Ministri eserciti il potere di opporsi all'acquisto della partecipazione, il cessionario non può esercitare i diritti di voto e comunque quelli aventi contenuto diverso da quello patrimoniale, legati alle azioni che rappresentano la partecipazione rilevante, e dovrà cedere le stesse azioni entro un anno. In caso di mancata ottemperanza, il tribunale, su richiesta del Governo, ordina la vendita delle suddette azioni secondo le procedure previste dall'art. 2359-ter del Codice Civile. Le deliberazioni assembleari eventualmente adottate con il voto determinante di tali azioni sono nulle.

1.5. Trasferimento di partecipazioni azionarie nel capitale dell'Emittente da parte dell'azionista Rai

Rai controlla di diritto Rai Way ai sensi dell'art. 93 del TUF.

Il D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni dalla Legge 23 giugno 2014, n. 89 prevede, all'art. 21, comma 3, che "ai fini dell'efficientamento, della razionalizzazione e del riassetto industriale nell'ambito delle partecipazioni detenute dalla RAI S.p.A., la Società può procedere alla cessione sul mercato, secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, di quote di Rai Way, garantendo la continuità del servizio erogato. Le modalità di alienazione sono individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze d'intesa con il Ministro dello sviluppo economico".

In data 8 maggio 2014, Rai ha notificato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la propria intenzione di procedere all'Offerta Globale. Con D.P.C.M. 2 settembre 2014, recante i criteri e le modalità di dismissione della partecipazione detenuta indirettamente dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Rai Way S.p.A. (14A07488) (Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 229 del 2 ottobre 2014), l'alienazione della partecipazione oggetto dell'Offerta Globale è stata oggetto di formale autorizzazione.

Per quanto occorrer possa, l'Offerta Globale è stata notificata da Rai alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A seguito di tale notifica non sono pervenute, nei termini previsti dai decreti attuativi illustrati nel precedente Paragrafo 1.4, comunicazioni a qualsivoglia titolo inerenti un eventuale esercizio dei golden powers (cfr. il precedente Paragrafo 1.4) da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri nei confronti di Rai. In data 23 ottobre 2014, sul sito internet della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato comunicato che "il Consiglio dei Ministri ha accolto la proposta del Ministero dell'Economia e delle Finanza di non esercitare il potere di veto in relazione […] all'autorizzazione alla vendita di quota di minoranza delle azioni di Rai Way S.p.A. finalizzata alla quotazione di Rai Way".

1.6. Partecipazioni in altre società

Durante l'intero esercizio 2019, Rai Way non ha detenuto partecipazioni in altre società.

2. INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, DEL TUF) ALLA DATA DEL 31 DICEMBRE 2019

2.1. Struttura del capitale sociale

Il capitale sociale di Rai Way è pari a Euro 70.176.000,00, interamente versato, rappresentato da n. 272.000.000 azioni ordinarie, senza indicazione del valore nominale. Non esistono altre categorie di azioni diverse da quelle ordinarie.

Tutte le azioni, che sono nominative, hanno le stesse caratteristiche e attribuiscono i medesimi diritti. In particolare, ciascuna azione attribuisce il diritto ad un voto nelle Assemblee ordinarie e straordinarie della Società, nonché gli altri diritti amministrativi previsti dalle applicabili disposizioni di legge e dello Statuto.

2.2. Restrizioni al trasferimento delle azioni

Le Azioni sono nominative e liberamente trasferibili ai sensi di legge e di Statuto.

Gli acquisti di determinate partecipazioni azionarie rilevanti ai fini del controllo dell'Emittente da parte di soggetti esterni all'Unione Europea potrebbero essere limitati dai poteri speciali dello Stato (c.d. golden powers) previsti dal D.L. 15 marzo 2012, n. 21 – convertito con modificazioni in Legge 11 maggio 2012, n. 56 – come successivamente modificato dal D.L. 16 ottobre 2017, n. 148 e dal D.L. 21 settembre 2019, n. 105 (convertito con modificazioni dalla Legge 18 novembre 2019, n. 133). Si richiama quanto descritto nel precedente Paragrafo 1.4 della presente Relazione.

Per informazioni in merito alle modalità di trasferimento di partecipazioni azionarie nel capitale dell'Emittente da parte dell'azionista Rai, si rinvia al precedente Paragrafo 1.5 della presente Relazione.

2.3. Partecipazioni rilevanti nel capitale

Dalle risultanze del libro soci, dalle comunicazioni ricevute ai sensi di legge e dalle altre informazioni a disposizione alla data odierna, risulta che gli azionisti che detengono partecipazioni superiori al 5% ( 1 ) del capitale con diritto di voto, alla data della presente Relazione, come pure al 31 dicembre 2019, sono quelli indicati nella TABELLA 1, allegata alla presente Relazione.

2.4. Titoli che conferiscono diritti speciali di controllo

Non sono stati emessi titoli che conferiscono diritti speciali di controllo.

( 1 ) Considerata la natura di "PMI" dell'Emittente ai sensi dell'art. 1, comma 1, lettera w-quater.1), del TUF, la percentuale applicabile ai fini degli obblighi di comunicazione di cui all'art. 120, comma 2 del TUF è pari al 5%.

2.5. Partecipazione azionaria dei dipendenti

Nel corso dell'esercizio 2019, come alla data della presente Relazione, non è previsto alcun sistema di partecipazione azionaria dei dipendenti di Rai Way.

2.6. Restrizione dei diritti di voto

Non esistono restrizioni al diritto di voto degli azionisti.

2.7. Accordi tra azionisti

La Società non è a conoscenza di accordi tra azionisti ai sensi dell'art. 122 del TUF.

2.8. Clausole di change of control

Tenuto conto della partecipazione posseduta dall'azionista di controllo e del quadro normativo nel quale si colloca, la Società non è contendibile.

Fermo restando quanto precede, alcuni contratti, ritenuti significativi, di cui è parte la Società contengono clausole di cambio di controllo. Segnatamente:

  • (i) il contratto di conto corrente intersocietario sottoscritto tra Rai e Rai Way il 17 novembre 2014, strumentale a fornire a Rai la provvista monetaria necessaria per regolare le reciproche posizioni di credito e di debito derivanti da taluni servizi di pagamento residuali previsti dal Nuovo Contratto Passivo di Servizi, quali, a titolo esemplificativo, la gestione di anticipi a dipendenti presso sedi centrali o periferiche e la liquidazione di altre partite all'interno del Gruppo, non riconducibili ai servizi prestati ai sensi del Nuovo Contratto Passivo di Servizi. I suddetti servizi di pagamento residuali non includono, in ogni caso, i pagamenti rivenienti dal Nuovo Contratto di Servizio. Ai sensi del nuovo contratto di conto corrente intersocietario, a Rai Way è, inoltre, riconosciuta la facoltà di depositare la propria liquidità in favore di Rai in un ulteriore conto corrente infragruppo. In particolare, è previsto che l'Emittente fornisca indicazioni circa le caratteristiche tecniche del deposito in termini di decorrenza, durata ed importo e, in caso di accordo con Rai, anche sui termini economici. La liquidità può essere rimborsata a Rai Way alla scadenza concordata ovvero anticipatamente, previo preavviso di almeno cinque giorni. Tale contratto cessa automaticamente in caso di perdita del controllo, diretto o indiretto, di Rai su Rai Way;
  • (ii) il contratto di mandato sottoscritto tra Rai e Rai Way il 17 novembre 2014, attraverso il quale a Rai è stato conferito mandato ad eseguire pagamenti e incassi, rispettivamente, dei debiti e crediti derivanti dalla liquidazione di talune partite infragruppo, prevalentemente nel contesto dell'attività di compensazione, per il tramite di Rai, delle posizioni di credito e di debito tra le società del Gruppo (c.d.

attività di netting). Tale attività non include, in ogni caso, i pagamenti rivenienti dal Nuovo Contratto di Servizio, che confluiscono direttamente sui conti correnti della Società e sono dalla stessa autonomamente gestiti. Tale contratto, di durata annuale, con rinnovo tacito salvo disdetta da ambo le parti, con preavviso di almeno tre mesi rispetto alla scadenza, prevede che cessi automaticamente in caso di perdita del controllo, diretto o indiretto, di Rai su Rai Way;

(iii) il contratto di finanziamento sottoscritto in data 15 ottobre 2014 tra Rai Way e Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A., BNP Paribas S.A., Intesa Sanpaolo S.p.A. e UBI Banca Società Cooperativa per Azioni, in qualità di banche finanziatrici, avente a oggetto la concessione di un finanziamento a medio termine suddiviso in due linee di credito, entrambe con una scadenza inizialmente fissata al 30 settembre 2019. Entrambe con una scadenza inizialmente fissata al 30 settembre 2019. Di tali linee di credito la linea di credito c.d. term, di massimi Euro 120.000.000,00 è stata interamente estinta, mentre è stata rinnovata fino al prossimo 30 settembre 2020 la linea di credito c.d. revolving con una riduzione dell'importo disponibile da massimi Euro 50.000.000,00 a massimi Euro 25.000.000,00 alle medesime condizioni. Il suddetto contratto prevede, inter alia, in linea con la prassi di mercato, un obbligo di rimborso entro cinque giorni lavorativi qualora si verifichi un mutamento del controllo della Società. Si precisa che, alla data della presente Relazione, la linea di credito c.d. revolving non è utilizzata.

2.9. Disposizioni statutarie in materia di offerte pubbliche di acquisto

Lo Statuto non contiene alcuna deroga alle disposizioni del TUF in materia di offerte pubbliche di acquisto, incluse le disposizioni di cui all'art. 104, commi 1 e 2 del TUF in materia di c.d. passivity rule e le ulteriori deroghe e facoltà di cui all'art. 106 del TUF derivanti dalla natura di PMI della Società (cfr. il precedente Paragrafo 1.3 della presente Relazione). Inoltre, lo Statuto non prevede l'applicazione delle regole di neutralizzazione contemplate dall'art. 104-bis del TUF.

2.10. Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie

Alla data della presente Relazione, non sussistono delibere dell'Assemblea che delegano il Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale sociale ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile, né è concessa agli Amministratori la facoltà di emettere obbligazioni convertibili in azioni sia ordinarie sia di risparmio o con warrants validi per la sottoscrizione di azioni.

L'Assemblea del 18 aprile 2019, previa revoca della delibera di autorizzazione all'acquisto e disposizione di azioni proprie adottata dall'Assemblea ordinaria il 23 aprile 2018, ha autorizzato, ai sensi e per gli effetti degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile, dell'art. 132 del TUF e dell'art. 144-bis, lettere a), b) e d) del Regolamento Emittenti, il Consiglio di Amministrazione all'acquisto e disposizione di azioni proprie. In particolare, l'Assemblea ha deliberato di autorizzare, nei diciotto mesi dalla data della deliberazione assembleare, l'acquisto, in una o più volte, di azioni proprie sino a un numero massimo di azioni tale da non eccedere il 10% del capitale sociale, ad un prezzo né inferiore né superiore di oltre il 20% rispetto al prezzo ufficiale di borsa delle azioni registrato da Borsa Italiana S.p.A. nella seduta precedente ogni singola operazione, secondo una qualunque delle modalità consentite dalla normativa vigente, esclusa la facoltà di effettuare gli acquisti di azioni proprie attraverso acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati nei mercati regolamentati che prevedano la consegna fisica delle azioni sottostanti. Ciò al fine di permettere alla Società di disporre di un importante strumento di flessibilità, da eventualmente utilizzarsi a fini di: i) investimento della liquidità a medio e lungo termine, ovvero comunque per cogliere opportunità di mercato; ii) intervento, nel rispetto delle disposizioni vigenti, per contenere movimenti anomali delle quotazioni e per regolarizzare l'andamento delle negoziazioni e dei corsi, a fronte di momentanei fenomeni distorsivi legati a un eccesso di volatilità o a una scarsa liquidità degli scambi; iii) creazione di un portafoglio di azioni proprie di cui poter quindi disporre per impieghi ritenuti di interesse per la Società, ivi incluso a servizio di piani di incentivazione azionaria ovvero nel contesto di assegnazioni gratuite di azioni ai soci. Inoltre l'Assemblea ha autorizzato anche la disposizione di azioni proprie, ai fini di cui sopra e senza limite temporale, ad un prezzo o, comunque, secondo criteri e condizioni determinati dal Consiglio di Amministrazione, avuto riguardo alle modalità realizzative impiegate, all'andamento dei prezzi delle azioni nel periodo precedente all'operazione e al migliore interesse della Società, secondo qualunque modalità risulti opportuna per corrispondere alle finalità perseguite nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti.

Alla data della presente Relazione la Società non detiene azioni proprie, così come nel corso dell'esercizio 2019, neppure tramite società controllate (come sopra indicato non sussistenti nel corso dell'esercizio 2019 ed alla data della presente Relazione).

2.11. Attività di direzione e coordinamento

Rai Way è soggetta ad attività di direzione e coordinamento, ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile, da parte di Rai.

In data 4 settembre 2014, i consigli di amministrazione di Rai e di Rai Way, per quanto di rispettiva competenza, hanno approvato il Regolamento di Direzione e Coordinamento di Rai nei confronti di Rai Way, le cui disposizioni si rivolgono esclusivamente alla Società, con esclusione, pertanto, di tutte le società appartenenti al Gruppo Rai, diverse da Rai Way, assoggettate alla direzione e coordinamento della Capogruppo. Tale Regolamento di Direzione e Coordinamento, che è entrato in vigore alla Data di Avvio delle Negoziazioni, si propone di contemperare - da un lato - l'esigenza di collegamento informativo e di interazione funzionale sottesa all'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo e - dall'altro lato - lo status di società quotata assunto da Rai Way e la necessità di assicurare in ogni momento l'autonomia gestionale di quest'ultima.

In virtù di quanto previsto nel suddetto regolamento, l'attività di direzione e coordinamento esercitata da parte di Rai nei confronti di Rai Way si esplica principalmente attraverso:

  • (a) l'elaborazione di taluni atti di indirizzo generale, finalizzati a coordinare per quanto possibile e in osservanza delle rispettive esigenze - le principali linee guida della gestione di Rai e di Rai Way;
  • (b) un'informativa preventiva, nei confronti della Capogruppo, prima dell'approvazione o dell'esecuzione, a seconda dei casi, di taluni atti di gestione e/o operazioni, definiti ed elaborati in maniera indipendente all'interno di Rai Way, che sono ritenuti di

particolare significatività e rilevanza avuto riguardo alle linee strategiche e alla pianificazione della gestione del Gruppo Rai;

(c) la previsione di taluni obblighi informativi di Rai Way nel rispetto del Regolamento di Direzione e Coordinamento stesso e degli indirizzi generali di gestione.

Con particolare riguardo al personale e alle politiche di remunerazione, si segnala che, ai sensi del Regolamento di Direzione e Coordinamento, è di competenza esclusiva di Rai Way ogni decisione afferente la nomina e l'assunzione del personale e dei dirigenti dell'Emittente, la gestione dei rapporti di lavoro e la definizione delle politiche remunerative, ivi incluse la definizione del sentiero di carriera e l'implementazione dei sistemi di valutazione delle prestazioni e incentivazione dei dirigenti, in relazione alle quali Rai non ha alcun diritto di veto. La Capogruppo può adottare specifiche procedure, che verranno implementate autonomamente anche da Rai Way, dirette unicamente al rispetto dei criteri di trasparenza e non discriminatorietà che devono caratterizzare, tra l'altro, i procedimenti di nomina e assunzione del personale (per maggiori informazioni sulla remunerazione, si rinvia al successivo Capitolo 8 della Relazione e quanto ivi richiamato).

In merito alla suddetta attività di direzione e coordinamento nei confronti della Società sono stati rispettati nel corso dell'esercizio 2019, come alla data della presente Relazione, tutti i requisiti previsti dall' art. 16 del Regolamento Mercati.

3. COMPLIANCE

Rai Way aderisce, come di seguito precisato, al Codice di Autodisciplina approvato dal Comitato per la Corporate Governance accessibile al pubblico presso il sito internet del Comitato stesso (alla pagina http://www.borsaitaliana.it/comitato-corporategovernance/codice/codice.htm).

Per quanto attiene alle raccomandazioni inerenti all'applicazione del Codice di Autodisciplina formulate nel dicembre 2019 dal Comitato per la Corporate Governance, con lettera del presidente di quest'ultimo, nell'ambito del successivo Capitolo 18 sono indicati i Paragrafi della presente Relazione ove sono rese o richiamate relative informazioni.

Rai Way non è soggetta a disposizioni di legge non italiane che ne influenzino la struttura di governo societario.

4. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

4.1. Nomina e sostituzione (ex art. 123-bis, comma 1, lettera l), TUF)

In ottemperanza alle previsioni legislative e regolamentari applicabili alle società quotate, l'art. 17 dello Statuto stabilisce che la nomina del Consiglio di Amministrazione avviene da parte dell'Assemblea sulla base di liste, secondo la procedura di seguito descritta.

Gli Amministratori sono nominati dall'Assemblea sulla base di liste presentate dai soggetti legittimati, nelle quali i candidati devono essere elencati, in numero non superiore a undici, ciascuno abbinato ad un numero progressivo. Ciascuna lista deve essere composta da candidati appartenenti ad entrambi i generi, in modo da assicurare il rispetto dell'equilibrio fra generi, almeno nella misura minima richiesta dalla normativa, anche regolamentare, vigente( 2 ).

Ogni soggetto legittimato al voto (nonché (i) i soggetti legittimati appartenenti ad un medesimo gruppo, per tale intendendosi il soggetto, anche non societario, controllante ai sensi dell'art. 2359 del Codice Civile e ogni società controllata da, ovvero sotto il comune controllo del, medesimo soggetto, ovvero (ii) gli aderenti ad uno stesso patto parasociale ex art. 122 del TUF, ovvero (iii) i soggetti legittimati che siano altrimenti collegati tra di loro in forza di rapporti di collegamento rilevanti ai sensi della normativa di legge e/o regolamentare vigente ed applicabile) può presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista cosi come ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità.

Hanno diritto a presentare le liste per la nomina degli Amministratori i soggetti legittimati al voto che da soli o insieme ad altri, siano complessivamente titolari di azioni con diritto di voto rappresentative di almeno il 2,5% del capitale sociale avente diritto di voto nell'assemblea ordinaria ovvero della misura inferiore stabilita da inderogabili disposizioni di legge o regolamentari (almeno l'1% del capitale sociale alla data della presente Relazione in virtù della Determinazione dirigenziale Consob n. 28 del 30 gennaio 2020).

La titolarità della quota minima di partecipazione per la presentazione delle liste è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista, ovvero di più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. La titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste deve essere attestata ai sensi della normativa vigente; tale attestazione può pervenire alla Società anche successivamente al deposito della lista, purché entro il termine previsto per la pubblicazione delle liste da parte della Società.

Le liste devono, a pena di decadenza, essere depositate presso la sede sociale, anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza e secondo modalità rese note nell'avviso di convocazione che consentano l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito, entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea (o entro il diverso termine di tempo in tempo previsto dalla normativa applicabile) e sono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità previste dalla normativa vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea (o entro il diverso termine previsto di tempo in tempo dalla normativa applicabile).

( 2 ) A tal proposito, si ricorda che, in coerenza con quanto previsto dall'art. 144-undecies.1, comma 2, lett. a), del Regolamento Emittenti il rispetto del criterio sull'equilibrio tra generi è previsto per liste che prevedano la presenza di un numero di candidati pari o superiore a tre.

Unitamente a ciascuna lista, i soggetti legittimati che hanno presentato la lista devono altresì depositare ogni ulteriore documentazione e dichiarazione richiesta dalla normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente, nonché:

  • le informazioni relative a coloro che hanno presentato le liste, con indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta;
  • un'informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati indicati nella lista;
  • la dichiarazione con la quale i singoli candidati accettano irrevocabilmente l'incarico (condizionato alla propria nomina) e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità alla candidatura, nonché il possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità prescritti dalle disposizioni vigenti, anche regolamentari;
  • la dichiarazione del possesso dei requisiti di indipendenza prescritti dallo Statuto (oltre che, ove applicabili, quelli di legge).

La lista per la quale non sono osservate le statuizioni di cui sopra è considerata come non presentata.

Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

Alla elezione dei membri del Consiglio di Amministrazione si procede come segue:

  • (i) dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi vengono tratti secondo l'ordine progressivo con il quale essi sono elencati nella lista stessa - tanti Amministratori pari al numero dei Consiglieri da eleggere diminuito di uno (la "Lista di Maggioranza"). Il restante Amministratore è tratto - secondo l'ordine progressivo dalla lista che ha ottenuto il secondo maggiore numero di voti validamente espressi e che non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soggetti legittimati al voto che hanno presentato o votato la Lista di Maggioranza (la "Lista di Minoranza");
  • (ii) nel caso in cui la Lista di Maggioranza non presenti un numero di candidati sufficiente ad assicurare il raggiungimento dei Consiglieri da eleggere secondo il meccanismo indicato nel precedente punto (i), risulteranno eletti tutti i candidati della Lista di Maggioranza e i restanti Consiglieri saranno tratti dalla Lista di Minoranza, secondo l'ordine progressivo con il quale i candidati sono ivi elencati, nonché, se necessario, dalle liste di minoranza successive più votate, sempre secondo l'ordine progressivo con il quale i candidati sono elencati nella lista stessa, fino al completamento del numero dei Consiglieri da eleggere;
  • (iii) nel caso in cui le prime due liste abbiano ottenuto in Assemblea lo stesso numero di voti validamente espressi, da ciascuna di esse verrà tratto un numero pari di candidati, secondo l'ordine progressivo con il quale essi sono stati elencati nelle liste medesime, mentre gli eventuali restanti Consiglieri saranno tratti dalla lista che sia risultata terza per numero di voti ottenuti che non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soggetti legittimati al voto che hanno presentato o votato le liste risultate prime per numero di voti ottenuti, sempre secondo l'ordine progressivo con il quale i candidati sono elencati in tale lista; qualora siano presentate, o ottengano voti,

soltanto due liste e queste ricevano lo stesso numero di voti validamente espressi, dovrà/dovranno essere eletti Consigliere/Consiglieri il/i candidato/candidati tratti da entrambe le liste in misura paritetica e, in caso di numero dispari di Consiglieri, l'ulteriore consigliere sarà il candidato più anziano tra coloro che non siano già stati tratti da tali liste;

  • (iv) qualora il numero di candidati inseriti nelle liste presentate, sia di maggioranza che di minoranza, sia inferiore a quello degli Amministratori da eleggere, i restanti Amministratori sono eletti con delibera assunta dall'Assemblea a maggioranza relativa assicurando il rispetto dei principi di indipendenza e di equilibrio fra i generi prescritti dalla normativa, anche regolamentare, vigente. In caso di parità di voto tra più candidati si procede a ballottaggio fra i medesimi mediante ulteriore votazione assembleare;
  • (v) ove sia stata presentata una sola lista ovvero non ne sia presentata alcuna, l'Assemblea delibera secondo le modalità di cui al precedente punto (iv);
  • (vi) nel caso in cui non risulti eletto il numero minimo necessario di Amministratori indipendenti e/o di Amministratori appartenenti al genere meno rappresentato, gli Amministratori della lista più votata contraddistinti dal numero progressivo più alto e privi dei requisiti in questione sono sostituiti dai successivi candidati aventi il requisito o i requisiti richiesti;
  • (vii) qualora anche applicandosi i criteri di sostituzione di cui al precedente punto (vi) non siano individuati sostituti idonei, l'Assemblea delibera a maggioranza relativa. In tale ipotesi le sostituzioni verranno effettuate a partire dalle liste via via più votate e dai candidati contraddistinti dal numero progressivo più alto.

Il procedimento del voto di lista, appena descritto, si applica solo in caso di nomina dell'intero Consiglio di Amministrazione. In caso di morte, rinuncia, decadenza, mancanza per qualsiasi motivo di un Amministratore, o perdita per qualsiasi motivo dei requisiti di onorabilità o professionalità di alcuno degli Amministratori, il Consiglio di Amministrazione provvede a sostituirli, con deliberazione approvata dal Collegio Sindacale, rispettando i principi di rappresentanza delle minoranze e di equilibrio tra generi, purchè la maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione sia sempre costituita da Amministratori nominati dall'Assemblea. Quando nei casi sopra indicati venga meno il numero minimo di Amministratori indipendenti previsto dalla normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente e/o il numero minimo di Amministratori appartenenti al genere meno rappresentato prescritto dalla normativa, il Consiglio di Amministrazione deve provvedere alla loro sostituzione, con deliberazione approvata dal Collegio Sindacale. Gli Amministratori così nominati restano in carica fino alla successiva Assemblea, la quale sarà chiamata alla loro conferma o all'integrazione del Consiglio di Amministrazione mediante la nomina di altri Amministratori o alla riduzione del numero dei Consiglieri. Gli Amministratori così nominati dall'Assemblea restano in carica fino alla scadenza degli Amministratori in carica all'atto della loro nomina. Per la nomina degli Amministratori necessaria per l'integrazione del Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea delibera a maggioranza, assicurando il rispetto dei principi di indipendenza e di equilibrio tra i generi prescritti dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

Ogni qualvolta, per qualsiasi causa o ragione, venga meno la maggioranza degli Amministratori nominati dall'Assemblea, l'intero Consiglio si intenderà decaduto e gli Amministratori rimasti in carica dovranno convocare l'Assemblea per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione con la procedura sopra descritta.

Piani di successione

Nel corso dell'esercizio 2019 (come alla data della presente Relazione) è rimasto in vigore il "Contingency Plan" già adottato dal Consiglio di Amministrazione, a seguito di relativa istruttoria e proposta del Comitato Remunerazione e Nomine. Tale piano è volto a disciplinare le azioni da intraprendere in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'Amministratore Delegato (unico Amministratore esecutivo e anche Direttore Generale) rispetto all'ordinaria scadenza del mandato, ovvero per il caso di eventi imponderabili ed imprevedibili che impediscano all'Amministratore Delegato di esercitare le sue funzioni, al fine di assicurare comunque, anche in un periodo transitorio, la continuità nella regolare gestione della Società. Si è concluso un aggiornamento - avviato nell'ultima parte dell'esercizio precedente in un'ottica più generale e sempre con attività istruttoria seguita dal Comitato Remunerazione e Nomine - dei profili e caratteristiche ritenute rilevanti rispetto alla posizione di vertice esecutivo aziendale, anche in funzione di relativi assessment interni.

4.2. Composizione (ex art. 123-bis, comma 2, lettera d), TUF).

Premessa

Ai sensi dell'art. 17 dello Statuto, la società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un numero di membri non inferiore a 5 (cinque) e non superiore a 11 (undici), che durano in carica fino a tre esercizi sociali e sono rieleggibili. L'Assemblea determina in sede ordinaria il numero dei Consiglieri e la durata del mandato entro i limiti suddetti; il mandato scade alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio di carica. L'Assemblea, anche nel corso del mandato, può variare il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, sempre entro il limite di cui sopra, adottando i provvedimenti relativi. Gli amministratori, eventualmente nominati nel corso del mandato del Consiglio, scadono con quelli in carica all'atto della loro nomina.

I membri del Consiglio di Amministrazione devono possedere i requisiti di professionalità ed onorabilità previsti dalla normativa, anche regolamentare, vigente; inoltre, un numero di Amministratori non inferiore a quello previsto dalla normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente deve possedere i requisiti di indipendenza stabiliti dal Codice di Autodisciplina (oltre che di legge).

La composizione del Consiglio deve assicurare l'equilibrio tra i generi, nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari applicabili.

Per completezza, si segnala che ai sensi dell'art. 16 del Regolamento Mercati, essendo la Società soggetta a direzione e coordinamento da parte di Rai, la Società stessa deve disporre di un comitato di controllo interno composto da amministratori indipendenti (nel senso specificato dal comma 1-bis del medesimo articolo) e, ove istituiti, anche gli altri comitati raccomandati da codici di comportamento in materia di governo societario promossi da società di gestione di mercati regolamentati o da associazioni di categoria devono essere composti da amministratori indipendenti (nel caso della Società quindi del Codice di Autodisciplina).

Composizione del Consiglio

Il Consiglio di Amministrazione in carica alla data della presente Relazione è composto da nove consiglieri e la sua composizione risulta coerente con la vigente disciplina di legge e regolamentare in materia di equilibrio tra i generi.

La tabella che segue fornisce le informazioni rilevanti in merito a ciascun membro del Consiglio di Amministrazione in carica al 31 dicembre 2019.

NOME E COGNOME CARICA LUOGO E DATA DI
NASCITA
DATA DI NOMINA
Mario Orfeo Presidente Napoli, 21 marzo
1966
18 aprile 2019
Aldo Mancino Amministratore
Delegato
Livorno, 20 ottobre
1964
28 aprile 2017
Joyce Victoria Bigio Amministratore
Indipendente
Norfolk, Virginia -
Stati Uniti
D'America, 23
novembre 1954
28 aprile 2017
Fabio Colasanti Amministratore
Indipendente
Velletri, 19 agosto
1946
28 aprile 2017
Anna Gatti Amministratore
Indipendente
Pavia, 30 gennaio
1972
28 aprile 2017
Umberto Mosetti Amministratore
Indipendente
Roma, 6 marzo 1965 28 aprile 2017
Donatella Sciuto Amministratore
Indipendente
Varese, 5 gennaio
1962
28 aprile 2017
Gian Paolo Tagliavia Amministratore Milano, 19 febbraio
1969
28 aprile 2017
Paola Tagliavini Amministratore
Indipendente
Milano, 23 ottobre
1968
28 aprile 2017

Tutti i suddetti Consiglieri, nominati dall'Assemblea del 28 aprile 2017, sono stati tratti dalla lista "di maggioranza" presentata dal socio di maggioranza Rai (che è stata votata dal 74,86% delle azioni ordinarie ammesse al voto) tranne Umberto Mosetti, appartenente alla lista "di minoranza" presentata da Artemis Investment Management LLP, per conto e quale gestore di alcuni fondi di investimento.

Inoltre, si segnala che – a seguito delle dimissioni rassegnate da Raffaele Agrusti dalla carica di Amministratore, e quindi anche da Presidente del Consiglio di Amministrazione – l'Assemblea tenutasi in data 18 aprile 2019 ha nominato Amministratore e Presidente del

Consiglio di Amministrazione, su proposta del socio di maggioranza Rai, Mario Orfeo.

Si riporta di seguito, in virtù delle informazioni fornite dagli interessati, un sintetico curriculum vitae di ciascuno dei Consiglieri in carica al 31 dicembre 2019, con informativa sulle caratteristiche professionali e personali dei medesimi e circa la competenza e le esperienze maturate fino a tale data (salvo per alcune informazioni rese alla data della presente Relazione).

Mario Orfeo. Nato a Napoli nel 1966, inizia la sua attività giornalistica nel 1984 con il quotidiano Napoli Notte. Nel 1988 diventa giornalista professionista al Giornale di Napoli e collabora con diverse testate nazionali, tra cui il settimanale Panorama. Nel 1990 partecipa alla nascita della redazione napoletana di Repubblica dove resta fino al 1994, quando è chiamato a Roma per ricoprire il ruolo di responsabile prima del servizio politico e poi dell'ufficio del caporedattore centrale. Nel 2002 è direttore del Mattino. Nel 2009 è chiamato in Rai per dirigere il Tg2, incarico che svolge per due anni. A marzo del 2011 torna alla carta stampata per dirigere il Messaggero. Alla fine del 2012 è nuovamente in Rai, come direttore del Tg1: nel corso della sua direzione vengono introdotti i contenuti in digitale, la trasmissione in hd, un nuovo studio e una nuova sigla. Il 5 dicembre 2013 l'Università Federico II di Napoli gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche. A gennaio 2015 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nomina Commendatore della Repubblica. Dal giugno 2017 al luglio 2018 è Direttore Generale della Rai. È stato altresì designato quale membro del Consiglio Generale di Confindustria. È vincitore di numerosi premi e riconoscimenti in ambito giornalistico; nell'aprile 2019 assume la carica di Presidente di Rai Way.

Aldo Mancino. Nato a Livorno nel 1964, consegue la laurea in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano nel 1991. Entra nel 1992 in Italstrade S.p.a. come assistente del Direttore Acquisti e Logistica. Dal 1994 al 1995 è Responsabile Acquisti e Produzione presso l'Agenzia ANSA, dove nel biennio successivo diviene Responsabile per la Pianificazione Strategica. Nel 1998 passa in RAI – Radiotelevisione italiana S.p.A. quale Responsabile Offerta Servizi della Divisione Trasmissione e Diffusione del Gruppo. Dal 2000, anno del conferimento della Divisione RAI Trasmissione e Diffusione in Rai Way S.p.A., è responsabile della Direzione Commerciale della società, con responsabilità diretta sullo sviluppo business e sulla commercializzazione dei servizi, acquisendo dal 2006 anche la responsabilità sul contratto di servizio RAI/Rai Way. Nel 2007 assume la carica di Direttore Generale di Rai Way – che gli viene ulteriormente confermata nel 2012 e nel 2014, in tale veste coordinando tra l'altro il progetto del passaggio al digitale terrestre della rete televisiva RAI; nell'aprile 2017 assume anche la carica di Amministratore Delegato di Rai Way.

Joyce Victoria Bigio. Nata a Norfolk, Virginia, USA, ha conseguito la laurea in Economia e Commercio, con specializzazione in Accounting, presso la University of Virginia di Charlottesville (USA) nel 1976. Dal 1976 al 1986 ha lavorato presso Arthur Andersen & Co., nelle sedi di Washington e Milano, fino a diventare Senior Audit Manager. Tra il 1986 e il 1990 è stata responsabile per l'implementazione e la preparazione del controllo di gestione presso la banca d'affari Euromobiliare S.p.A. a Milano. Successivamente, nel 1990, è entrata in The Waste Management Group, con sede sia a Londra sia a Milano, dapprima come Finance Manager per il reporting europeo e in seguito come Controller Merger & Acquisition. Dopo un'esperienza di tre anni, a partire dal 1995, come Direttore Generale di American International Bakeries a Milano, nel 1998 è diventata Direttore Finanziario e membro del Consiglio di Amministrazione delle controllate italiana e svizzera della casa d'aste Sotheby's. Nel 2002 ha fondato la società International Accounting Solutions S.r.l., di cui è attualmente socio e Managing Partner. É stata, inoltre, consigliere di amministrazione non esecutivo e indipendente di Fiat S.p.A., nonché componente del comitato di controllo e rischi e del comitato nomine, sino alla data di efficacia della fusione per incorporazione di Fiat S.p.A. in Fiat Investments N.V. (destinata ad assumere la direzione unitaria di Fiat Chrysler Automobiles N.V.) il 12 ottobre 2014. Ha ricoperto, inoltre, la carica di consigliere indipendente di Gentium S.p.A., società farmaceutica già quotata presso il Nasdaq, e di Simmel Difesa S.p.A. Dal 12 aprile 2018 è consigliere indipendente e componente del Comitato Controllo e Rischi di Prysmian S.p.A.

Fabio Colasanti. Nato a Velletri (RM) nel 1946, si è laureato in Economia presso l'Università "La Sapienza" di Roma e ha successivamente studiato economia per un anno al Collegio d'Europa di Bruges (Belgio). Dopo aver ricoperto varie posizioni nella società di telecomunicazioni Italcable S.p.A. di Roma (poi assorbita da Telecom Italia S.p.A.), dal 1977 al 2010 è stato Funzionario della Commissione Europea a Bruxelles. In particolare, dal 1977 al 1984 ha lavorato come economista presso la Direzione generale "Affari economici e finanziari". Tra il 1985 e il 1987 è stato membro del Gruppo del Portavoce della Commissione Europea, con delega per gli affari economici e monetari, la politica regionale, il credito e gli investimenti e le piccole e medie imprese. Dal 1988 al 1995 è stato Capo delle unità "Previsioni economiche" e "Analisi delle politiche macroeconomiche" presso la Direzione generale "Affari economici e finanziari" della Commissione. Dal 1996 al 1999 è stato direttore presso la Direzione generale "Bilanci". Nel 1999 ha anche rivestito il ruolo di Vice Capo del Gabinetto del Presidente della Commissione Romano Prodi. Tra il 2000 e il 2002 ha ricoperto la carica di direttore generale della Direzione Generale "Imprese", mentre dal 2002 al 2010 è stato direttore generale della Direzione Generale "Società dell'informazione e media" della Commissione. È stato inoltre Presidente, dall'aprile 2010 sino al marzo 2016, dell'International Institute of Communications con sede a Londra.

Anna Gatti. Nata a Pavia nel 1972, si è laureata in Economia Aziendale presso l'Università "Bocconi" di Milano nel 1997, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Business Administration and Management nel 2001. Sempre nel 2001, dopo un biennio trascorso come visiting student, è stata Post-Doc in Organizational Behavior presso l'Institute of International Studies dell'Università di Stanford (California, U.S.A.). É stata, inoltre, visiting professor presso il Dipartimento di Economia della stessa Università di Stanford dal 2004 al 2005. Successivamente, è stata Research Associate presso l'Università di Berkeley (California, U.S.A.) e nel 2008 ha conseguito, altresì, un dottorato di ricerca internazionale in Criminology presso l'Università di Trento, in consorzio con le Università di Oxford (Regno Unito), Rotterdam (Olanda) e Washington (U.S.A.). É iscritta all'Ordine dei Giornalisti Professionisti. Ha ricoperto vari incarichi presso importanti società, anche quotate, in Italia e all'estero, tra le quali si menzionano i ruoli dirigenziali presso le aree di Online Sales and Operations (dal 2007 al 2011) e Product (2011) di Google/Youtube in Mountain View (California, U.S.A.); Senior Director di Advertising and New Monetization presso Skype/Microsoft in Palo Alto (California, U.S.A.); Consigliere di amministrazione indipendente presso Buongiorno S.p.A., società quotata sul segmento STAR (2007-2012). Anna Gatti è stata, inoltre, Senior Economist per l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel biennio 2002-2004 e partner di Myqube - Telecom Italia Venture Fund dal 2004 al 2007. È Consigliere di Amministrazione (Indipendente) presso Lastminute Group, società con azioni quotate sul mercato svizzero e, dal 30 aprile 2019, di Intesa SanPaolo, qui essendo anche componente del Comitato Remunerazioni. Collabora con la Scuola di Direzione Aziendale dell'Università Bocconi di Milano ed è autrice di libri e articoli scientifici.

Umberto Mosetti. Nato a Roma nel 1965, avvocato. Laureato con lode in Giurisprudenza nel 1987, consegue quindi un Master in Legge presso la Columbia University School of Law nel 1988. Tra il 1986 e il 2000 ha lavorato nel servizio Borsa della Consob (1986-1987), nello studio Stroock & Stroock and Lavan di New York (1988-1989), nel Dipartimento di Corporate Finance di Morgan Stanley & Co., a New York (1989-1990) e a Londra (1990- 1991), nel settore legale, partecipazioni e M&A della Finmeccanica St Sgs-Thomson Microelectronics (1992-1995), e quale Managing Partner presso ICFA International Corporate Finance Advisors (1996-2000). Dal 2001 al 2006 è stato Partner di Deminor International, Responsabile per l'Italia di Deminor Investment Management, Presidente di Deminor Italia. Dal 2006 al 2013 è stato rappresentante di Amber Capital in Italia e Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione e componente del Comitato Investimenti di Amber Capital Lp e Amber Capital Italia Sgr. E' stato Amministratore indipendente e componente del Comitato di controllo interno della Vincenzo Zucchi S.p.A., Consigliere di amministrazione indipendente della Vianini Lavori S.p.A. nonché rappresentante comune degli azionisti di risparmio in FIAT S.p.A. Dal maggio 2012 Consigliere di Amministrazione indipendente e componente del Comitato per le Nomine e la Remunerazione e del Comitato Contenzioso e del Comitato Controllo e Rischi (dal 2012 al 2016) di Parmalat S.p.A.; dal marzo 2015 dall'aprile 2018 è stato Consigliere di Amministrazione indipendente di Sorgenia S.p.A. È stato titolare dell'insegnamento di Diritto privato dell'economia presso la Facoltà di Economia dell'Università di Siena (1999-2006) e di Corporate Governance presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino (2008-2011) nonché Visiting Professor of Law and Corporate Governance presso la University of Western Ontario (2007) e Research Assistant presso la Columbia University School of Law di New York (1988-1989). È autore di numerose pubblicazioni in materia di corporate governance e regolamentazione dei mercati finanziari e di interventi a conferenze accademiche e seminari professionali internazionali. È Presidente di Italian Independent Investment Partner SGR.

Donatella Sciuto. Nata a Varese nel 1962. È Prorettore Vicario del Politecnico di Milano e Professore Ordinario di Sistemi di Elaborazione presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria. È stata nominata IEEE Fellow per il suo contributo scientifico in "embedded systems design". Ha conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano e il PhD in Electrical and Computer Engineering dalla University of Colorado, Boulder. Dal 2013 è membro del Consiglio Superiore della Banca d'Italia e Presidente del Consiglio di Sorveglianza della Filiale di Milano. È stata Vice President of Finance del Council on Electronic Design Automation di IEEE dal 2008 al 2010, successivamente President Elect e President dal 2011 al 2013. È Consigliere di Amministrazione (Indipendente) di Avio S.p.A. Nel 2018 è stata nominata dal Presidente del Consiglio membro del Consiglio di sorveglianza della Fondazione Human Technopole.

Gian Paolo Tagliavia. Nato a Milano nel 1969, laureato in Economia, nel 1995 è in Publitalia '80 dove inizia il proprio percorso professionale come assistente del direttore Commerciale della Lombardia. Nel 1999 è chiamato da MTV Pubblicità in qualità di Account Director e gli viene affidata la responsabilità della creazione e dello sviluppo della linea vendite. Nel 2001 entra in MTV Italia come Head of Interactive, con la responsabilità dei contenuti, del prodotto e delle vendite di pubblicità digitale del Dipartimento Digitale. Nel 2004 è a La7 come Head of Digital, occupandosi della creazione e dello sviluppo del Dipartimento Digitale. Nel 2006 è Senior Vice President Piattaforme Digitali in Telecom Italia Media e responsabile delle attività digitali di La7, MTV e delle piattaforme pay di Telecom Italia: LA7 Cartapiù sul digitale terrestre e RossoAlice su IPTV. Nel 2008 diventa Amministratore Delegato di MTV Italia e Presidente di MTV Pubblicità, sviluppando le attività di MTV, Nickelodeon e Comedy Central in Italia. Nel 2013 è CEO per IPG Mediabrands e Presidente di IPG Mediabrands Spagna. Entra in RAI – Radiotelevisione italiana nel 2015 alle dirette dipendenze del Direttore Generale con l'incarico di definire la

strategia per l'offerta digitale. Nel 2016 assume il ruolo di Chief Digital Officer. Da marzo dello stesso anno fino a gennaio 2019 è stato Presidente ed Amministratore Delegato di Rai Com. Da gennaio 2019 è Amministratore Delegato di Rai Pubblicità. È inoltre membro del Consiglio di Amministrazione Auditel S.r.l.

Paola Tagliavini. Nata a Milano nel 1968, ha conseguito la laurea in Economia Aziendale presso l'Università Bocconi di Milano, con pieni voti e lode. È Revisore Legale dei conti. È Professore a contratto presso il Dipartimento di Accounting dell'Università Bocconi per gli insegnamenti di "Revisione Aziendale (corso progredito)" nei Corsi di Laurea Specialistica, di "Internal Audit, Risk e Compliance Aziendale" e di "Enterprise Risk Management" nel Master in Accounting, Auditing and Control, di "Financial & Enterprise Risk Management" nel Master in Corporate Finance. È inoltre Condirettore del Lab ERM di SDA Bocconi e docente nei corsi SDA su tematiche di risk management. Ha svolto attività di docenza e di ricerca dal 1993 al 2003 presso l'Università Bocconi su tematiche di Protezione Aziendale e presso il centro SPACE della stessa Università. Autrice di pubblicazioni in tema di Risk Management, è stata Visiting Researcher presso il dipartimento di Insurance & Risk Management della Wharton School of the University of Pennsylvania. Ha un'esperienza ventennale nella consulenza in tema di risk management, avendo diretto team specialistici presso Marsh, Oliver Wyman, AON e attualmente in DGPA & Co. È membro di Consigli di Amministrazione e di Collegi Sindacali. In particolare ricopre la carica di Consigliere di Amministrazione (Indipendente) in Eurizon Capital SGR nonché nelle società quotate Interpump S.p.A., BE, e in società del gruppo assicurativo Amissima oltre che di sindaco effettivo in RCS MediaGroup S.p.A. (società quotata). È Presidente e membro di Organismi di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001.

Si segnala inoltre che il Consiglio di Amministrazione ha svolto nel corso dell'esercizio 2019 undici riunioni, con una durata media di 2,29 ore.

Per ulteriori informazioni relative ai componenti il Consiglio di Amministrazione in carica nel corso dell'esercizio 2019 (o parte di esso), ed in particolare sulla loro partecipazione alle riunioni consiliari per il rispettivo periodo di carica, si rinvia alla TABELLA 2 allegata alla presente Relazione (ove sono riportate anche informazioni in merito alla partecipazione alle riunioni dei Comitati consiliari per i componenti di questi ultimi).

Si segnala inoltre che, alla data della presente Relazione, nel corso dell'esercizio 2020 si sono tenute tre riunioni del Consiglio di Amministrazione.

4.2.1. Cumulo massimo degli incarichi ricoperti in altre società

Gli Amministratori accettano e mantengono la carica in quanto ritengono di poter dedicare allo svolgimento diligente dei loro compiti il tempo necessario, anche alla luce della partecipazione dei Comitati del Consiglio, tenendo conto del numero di cariche di Amministratore o Sindaco da essi ricoperte in altre società quotate in mercati regolamentati (anche esteri) o non quotate, in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni, nonché di altre attività professionali svolte dagli interessati.

A tale riguardo, alla data della presente Relazione, il Regolamento adottato dal Consiglio di Amministrazione della Società fissa in non più di cinque (5) il numero massimo degli incarichi di amministratore e sindaco in società quotate in mercati regolamentati, anche esteri, ovvero in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni, compatibile con un

efficace svolgimento dell'incarico di Amministratore della Società, precisandosi che in caso di amministratore esecutivo i suddetti incarichi possono essere esclusivamente di natura non esecutiva e che non si considerano, ai fini del computo degli incarichi, quelli eventualmente ricoperti dagli amministratori in società facenti parte del Gruppo Rai. Fermo restando il suddetto limite e sempre che non si tratti di incarichi in società con azioni quotate in mercati regolamentati (anche esteri), il Consiglio di Amministrazione può accordare in via d'eccezione una deroga al limite medesimo nel senso di considerare come un solo incarico la sussistenza di più incarichi in altre società appartenenti ad un unico gruppo, a seguito di valutazione svolta dal Consiglio stesso sulla base di rilevanti informazioni che dovranno essere fornite - eventualmente tramite il Presidente di quest'ultimo - da parte dell'Amministratore interessato al fine di confermare il mantenimento della disponibilità di tempo ritenuta necessaria per lo svolgimento diligente dell'incarico presso la Società. Ai fini in particolare del Criterio applicativo 2.C.6. del Codice di Autodisciplina, si precisa che l'Amministratore Delegato, ing. Aldo Mancino, non ricopre alla data della presente Relazione, come non ha ricoperto in precedenza, l'incarico di amministratore in altri emittenti di cui sia Chief Executive Officer un amministratore dell'Emittente (come peraltro incarichi di amministrazione e controllo in alcuna altra società).

Successivamente alla nomina, gli Amministratori, prima di assumere un incarico di amministrazione o controllo in altre società per le quali è previsto il limite al cumulo degli incarichi, dovranno darne comunicazione al Consiglio.

In caso di superamento del limite, il Consiglio, valutata la situazione nell'interesse della Società, invita l'amministratore ad assumere le conseguenti decisioni.

Il Consiglio, sulla base delle informazioni ricevute dagli amministratori, rileva annualmente le cariche di amministratore o sindaco ricoperte dagli amministratori nelle predette società. La composizione del Consiglio di Amministrazione in carica alla data della presente Relazione, così come avvenuto nel corso dell'esercizio 2019, è coerente con i citati limiti e con quanto già previsto al riguardo dal Consiglio di Amministrazione.

Ulteriori valutazioni in merito al numero massimo di incarichi possono essere svolte dall'organo consiliare anche sulla base di eventuali raccomandazioni formulate dal Comitato Remunerazione e Nomine.

4.2.2. Criteri e politiche in materia di diversità nella composizione degli organi di amministrazione e controllo

Con riferimento ai criteri e alle politiche in materia di diversità nella composizione degli organi di amministrazione e controllo, si segnala quanto segue.

Per quanto riguarda la diversità in materia di generi, lo Statuto della Società recepisce le indicazioni di legge che assicurano l'equilibrio dei generi nella composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. L'attuale Consiglio di Amministrazione è infatti composto da quattro donne e cinque uomini mentre il Collegio Sindacale è composto da due donne (tra cui il Presidente) e un uomo (ed i componenti supplenti sono una donna ed un uomo), tale composizione sussistendo anche per l'intero esercizio 2019.

Con riferimento alla diversità in relazione al percorso formativo e professionale, la Società aderisce al Codice di Autodisciplina e pertanto ai sensi di quanto previsto dal Criterio applicativo 1.C.1. lett. g) del medesimo, effettua, almeno una volta all'anno, una valutazione sul funzionamento del Consiglio stesso e dei Comitati ad esso interni nonché sulla loro dimensione e composizione, anche in relazione ai criteri di diversità, e dunque tenendo anche conto di elementi quali, in particolare, le caratteristiche professionali, di esperienza, anche manageriale, e di genere dei suoi componenti, nonché della loro anzianità di carica. In sede dell'autovalutazione svolta nel marzo 2020, con riferimento all'esercizio 2019 ma anche in considerazione della scadenza del proprio periodo di carica ed in funzione degli orientamenti da formularsi all'indirizzo dei soci ai sensi di quanto previsto dal Criterio applicativo 1.C.1. lett. h) del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione ha al riguardo considerato adeguato un rapporto di diversità di genere quale quello presente, o comunque analogo (ferme restando le applicabili disposizioni di legge e regolamentari), così come ha valutato opportuna la presenza nella compagine consiliare, nel suo complesso ed in un'ottica di complementarietà, di profili manageriali e/o professionali con conoscenze ed esperienze in materia di infrastrutture tecnologiche (in particolare media e telecomunicazioni), tematiche finanziarie (in particolare finanza straordinaria), risk management, governance e compliance di società quotate, e con capacità di visione strategica, nonché – in generale e sempre in ottica complessiva – in possesso, in particolare, di un'adeguata seniority (intesa come comprovata esperienza in contesti organizzativi complessi in ambito aziendale e/o professionale e/o istituzionale) e di esperienza nell'ambito di consigli di amministrazione di società, preferibilmente quotate, di dimensioni e/o complessità similari a quelle dell'Emittente. Quanto sopra ferme restando sia ulteriori possibili competenze considerate utili, seppur in via subordinata rispetto alle precedenti,sia adeguate caratteristiche di competenza, esperienza ed autorevolezza da considerarsi in capo a coloro che assumano gli specifici incarichi di Presidente del Consiglio di Amministrazione e di Amministratore Delegato, in funzione di tali specifici ruoli, come segnalate dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito dei sopra indicati orientamenti formulati in relazione al rinnovo del Consiglio medesimo (in particolare appunto sulle figure manageriali e professionali la cui presenza nella compagine consiliare sia ritenuta opportuna, anche avuto riguardo a criteri di diversità) e richiamati nell'ambito del successivo Paragrafo 4.3 della presente Relazione.

Per ciò che concerne i Comitati interni al Consiglio di Amministrazione, si segnala altresì che, così come indicato dal Codice di Autodisciplina: (i) almeno un componente del Comitato Remunerazione e Nomine possiede una adeguata conoscenza ed esperienza in materia finanziaria o di politiche retributive; e (ii) almeno un componente del Comitato Controllo e Rischi possiede un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi.

Sempre con riferimento alle caratteristiche dei componenti dell'organo amministrativo e di controllo, restano fermi, per quanto rispettivamente applicabili, i requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza, nonché le situazioni di incompatibilità e/o decadenza previsti dalla legge e dallo Statuto sociale, non essendosi ritenuto di assumere ulteriori indicazioni in merito.

Infine, il Consiglio di Amministrazione - alla data di chiusura dell'esercizio 2019 - è costituito dal 22% di componenti aventi una età compresa tra i 30 e i 50 anni, con il restante 78% di età superiore a 50 anni, mentre, in relazione all'anzianità di carica (rispetto alla quale si rinvia a quanto indicato per ciascun Consigliere nella TABELLA 2 allegata alla presente Relazione) tre dei nove componenti facevano parte del Consiglio di Amministrazione in carica nel precedente mandato consiliare.

4.2.3. Induction Programme

Nel corso dell'esercizio 2019, e comunque sino alla data di approvazione della presente Relazione, si sono svolti approfondimenti anche con finalità di induction. In merito si segnalano in particolare sessioni ed interventi di approfondimento su profili strategici e di scenario, anche prospettico, inerenti alle attività della Società ed ai relativi mercati di riferimento, anche dal punto di vista regolamentare e tecnico (in particolare, rispetto all'evolversi dei processi inerenti alla strutturazione di reti ed assegnazioni delle frequenze dedicate alla diffusione dei segnali radiotelevisivi in conseguenza del c.d. "refarming" di queste ultime, ovvero del processo di previsto progressivo rilascio di talune di tali frequenze in funzione dell'implementazione di reti di telefonia mobile con tecnologia 5G), a profili normativi e di autodisciplina, inerenti le politiche in materia socio-ambientale ed i sistemi di controllo e gestione dei rischi, svolti in genere nell'ambito di riunioni consiliari o dei Comitati consiliari, e, in diverse occasioni, con l'intervento ed il contributo anche di dirigenti della Società competenti per materia.

4.3. Ruolo del Consiglio di Amministrazione (ex art. 123-bis, comma 2, lettera d), TUF)

Ai sensi della normativa vigente per le società con azioni quotate in mercati regolamentati ed in conformità alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione ricopre un ruolo centrale nel sistema di governance della Società.

Il Consiglio, che si organizza e opera in modo da garantire un efficace svolgimento delle proprie funzioni, si riunisce, a termini di Statuto, presso la sede sociale o altrove, in Italia o all'estero, di regola ad intervalli non superiori a tre mesi e comunque tutte le volte che il Presidente o, in caso di sua assenza o impedimento, chi lo sostituisce, lo ritenga opportuno, o quando ne sia fatta a quest'ultimo richiesta scritta dall'Amministratore Delegato o da almeno due Amministratori o dal Collegio Sindacale. Il Consiglio stesso provvede con cadenza annuale ad una valutazione circa l'adeguatezza ed efficacia del Regolamento Consiliare (che sono state confermate anche con riferimento all'esercizio 2019, fermi alcuni interventi di precisazione).

Di regola, la convocazione, a tutti gli amministratori e ai sindaci effettivi, è resa almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione. Nei casi di urgenza il termine può essere ridotto ad un giorno. Al fine di consentire una partecipazione meditata e consapevole, l'avviso di convocazione deve contenere, salvo ostino particolari ragioni di riservatezza, l'ordine del giorno dei punti in discussione. Di norma, è previsto sia messa a disposizione dei Consiglieri, almeno 48 ore (da intendersi avendo a riferimento giornate lavorative) prima della riunione consiliare, l'opportuna documentazione propositiva di supporto e le informazioni necessarie per consentire ai medesimi di esprimersi con consapevolezza sulle materie oggetto di deliberazione. Ove, in casi specifici ed in via d'eccezione, non sia possibile fornire la necessaria informativa entro il suddetto termine, il Presidente cura che siano effettuati adeguati approfondimenti durante la riunione consiliare. Si precisa comunque, anche in relazione a relativa raccomandazione per il 2020 formulata dal Comitato per la Corporate Governance, che i flussi informativi sono di regola gestiti in modo che esigenze di riservatezza non compromettano completezza, fruibilità e tempestività informativa. Con riguardo all'esercizio 2019, e alla data della presente Relazione, ai Consiglieri e ai Sindaci è stata trasmessa e resa disponibile, anche di norma in formato elettronico, documentazione di supporto in relazione agli argomenti in trattazione ed in particolare oggetto di prevista deliberazione, nel termine sopra indicato salvo particolari casi, in relazione ai quali si sono comunque effettuati nel corso dei lavori consiliari adeguati e puntuali approfondimenti (o provveduto alla trattazione, in tutto o in parte, anche in occasione di riunione successiva), casi che si è appunto condiviso abbiano carattere di eccezionalità. La documentazione è in genere costituita da note di sintesi e presentazioni illustrative o prospetti, oltre che, in taluni casi ed in particolare in relazione ai documenti contabili di periodo, dalle bozze dell'intero documento in trattazione.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, anche su richiesta di uno o più amministratori, può chiedere all'Amministratore Delegato che i dirigenti dell'Emittente, responsabili delle funzioni aziendali competenti secondo la materia, intervengano alle riunioni consiliari per fornire gli opportuni approfondimenti sugli argomenti posti all'ordine del giorno. Nel corso dell'esercizio 2019 e sino alla data di approvazione della presente Relazione, sono intervenuti in occasione di riunioni del Consiglio di Amministrazione, in funzione della trattazione di argomenti inerenti a rispettive competenze organizzative taluni Dirigenti con responsabilità strategiche della Società, quali il Chief Financial Officer, e la Chief Human Resouces Officer, oltre, in alcune occasioni, ad altri responsabili di strutture aziendali, ed in particolare il Responsabile Corporate Development e Investor Relation. Alle riunioni consiliari ha partecipato, nella quasi totalità dei casi, il segretario del Consiglio, in taluni casi anche in funzione del proprio ruolo di responsabile della struttura aziendale che cura gli affari legali e societari.

L'art. 23 dello Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione ha la gestione esclusiva dell'impresa sociale ed opera con la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e sulla base delle specifiche competenze dei singoli suoi componenti. In particolare, il Consiglio di Amministrazione è dotato di ogni potere per l'amministrazione ordinaria e straordinaria della Società e della facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga necessari od opportuni per l'attuazione dell'oggetto sociale, esclusi soltanto quelli che la legge e/o lo Statuto riservano in modo tassativo all'Assemblea.

***

L'art. 23.2 dello Statuto prevede, poi, che, oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge, sono di competenza del Consiglio di Amministrazione - e non sono delegabili - le delibere riguardanti:

  • l'indirizzo generale nonché l'adozione e la modifica dei piani industriali, strategici e finanziari della Società;
  • la nomina e la revoca del Direttore Generale e del Chief Financial Officer;
  • la valutazione del generale andamento della gestione sociale.

Al Consiglio di Amministrazione è, altresì, attribuita la competenza a deliberare circa:

  • (i) l'istituzione e la soppressione di sedi secondarie;
  • (ii) la riduzione del capitale sociale in caso di recesso di uno o più soci;
  • (iii) l'adeguamento dello Statuto a disposizioni normative;
  • (iv) la fusione per incorporazione di società e la scissione nei casi previsti dagli articoli 2505, 2505-bis e 2506-ter del Codice Civile;
  • (v) l'indicazione di quali tra gli amministratori hanno la rappresentanza della società;
  • (vi) il trasferimento della sede sul territorio nazionale.

É, infine, compito in via esclusiva del Consiglio riferire agli azionisti in Assemblea.

In linea con quanto richiesto dal Criterio applicativo 1.C.1. lett. c) del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione ha valutato l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società, con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in tale ambito avvalendosi dell'attività istruttoria del Comitato Controllo e Rischi.

Il Consiglio ha valutato il generale andamento della gestione, tenendo in considerazione, in particolare, le informazioni ricevute dagli organi delegati e confrontando con cadenza periodica, almeno trimestrale, i risultati conseguiti con quelli programmati, secondo quanto raccomandato dal Criterio applicativo 1.C.1. lett. e) del Codice di Autodisciplina.

Il Consiglio ha stabilito criteri generali per individuare le operazioni che abbiano un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziare per l'Emittente, prevedendo, peraltro in assenza di società controllate, che lo siano tutte le operazioni che non rientrano nelle deleghe gestionali assegnate nell'ambito della Società medesima.

Il Consiglio ha effettuato, con riferimento all'esercizio 2019, ma anche, come già precisato, in un'ottica di valutazione più complessiva dell'intero periodo di carica, ed ai fini di quanto previsto dal Criterio applicativo 1.C.1. lett. g) del Codice di Autodisciplina, una autovalutazione sulla dimensione, composizione e funzionamento del Consiglio stesso e dei Comitati costituiti nel suo ambito. Al riguardo il relativo processo è stato svolto con il supporto della società di consulenza Eric Salmon & Partners S.r.l. (la quale non ha prestato altri servizi alla Società o a società in rapporto di controllo con essa). Le risultanze complessive del processo hanno fatto quindi oggetto di trattazione nell'ambito del Consiglio, all'esito della quale, è stata confermata una valutazione complessivamente positiva sia con riguardo alla dimensione e composizione - dal punto di vista del numero dei componenti e dell'equilibrio complessivo di competenze ed esperienze (segnalandosi comunque alcuni possibili aspetti evolutivi) -sia con riferimento al funzionamento del Consiglio e dei Comitati. A tale ultimo riguardo, a fronte di elementi ritenuti particolarmente soddisfacenti, quali, in particolare, l'informativa resa preventivamente e in occasione delle riunioni consiliari, le attività inerenti l'analisi e gestione dei rischi ed il funzionamento dei Comitati consiliari, si sono segnalati taluni elementi di possibile miglioramento, quali, in particolare, un ulteriore approfondimento delle tematiche inerenti all'organizzazione e gestione delle risorse umane ed in relazione ai profili di successione del management, così come delle tematiche di sostenibilità (anche in ottica di integrazione con gli obiettivi e piani strategici, aspetto di cui si è peraltro tenuto conto nell'ambito del Piano Industriale 2020-2023 della Società approvato nella medesima data di approvazione della presente Relazione e come segnalato nell'ambito del successivo Paragrafo 9.1) nonché una maggiore strutturazione delle attività di induction/aggiornamento.

Come sopra indicato, in virtù di quanto previsto dal Criterio applicativo 1.C.1(h) del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione, in vista del rinnovo del Consiglio medesimo con l'Assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019, previamente sentito il Comitato Remunerazione e Nomine e tenuto conto degli esiti del processo di autovalutazione in merito a dimensione, composizione e funzionamento del Consiglio stesso e dei Comitati ad esso interni, ha espresso i propri orientamenti in relazione alla dimensione del Consiglio e sulle figure manageriali e professionali la cui presenza nella compagine consiliare sia ritenuta opportuna, anche avuto riguardo a criteri di diversità. Fermo quanto già sopra segnalato in merito a taluni relativi contenuti, si rinvia al documento contenente tali orientamenti di cui è prevista la messa a disposizione del pubblico entro i termini e con le modalità previsti dalle applicabili norme di legge e regolamentari per la pubblicazione della Relazione del Consiglio di Amministrazione alla suddetta Assemblea circa il citato rinnovo (ivi compresa la pubblicazione sul sito internet www.raiway.it alla sezione Corporate Governance/Assemblea degli Azionisti/Assemblee/Assemblea Ordinaria 2020).

L'Assemblea non ha autorizzato deroghe al divieto di concorrenza di cui all'art. 2390 del Codice Civile.

4.4. Organi Delegati

4.4.1. Amministratore Delegato

Ai sensi dell'art. 24 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione può nominare un Amministratore Delegato determinandone le attribuzioni.

Alla data della presente Relazione, così come per l'intero esercizio 2019, tale carica è ricoperta dall'ing. Aldo Mancino.

All'ing. Aldo Mancino, in qualità di Amministratore Delegato, sono stati conferiti dal Consiglio di Amministrazione (e sono sussistenti alla data della presente Relazione, così come nell'intero esercizio 2019):

  • tutti i poteri di gestione e rappresentanza relativi all'ordinaria amministrazione della Società e comunque i seguenti:
      1. rappresentare, nell'ambito dei poteri conferitigli, la Società, con l'uso della firma sociale, presso Enti Pubblici e Privati e nei confronti dell'Autorità giudiziaria ordinaria, amministrativa, speciale e fiscale, nonché presso Autorità indipendenti;
      1. dare attuazione, nell'ambito dei poteri conferitigli, alle delibere del Consiglio di Amministrazione;
      1. stipulare, modificare e risolvere atti, convenzioni e contratti, attivi e passivi, comunque inerenti all'oggetto ed alla gestione sociale, ivi compresi, a titolo esemplificativo e non tassativo, contratti di acquisto, vendita, permuta, locazione di beni mobili e immobili, materiali o immateriali, nonché di costituzione e acquisto di diritti parziali di godimento su tali beni, contratti relativi a proprietà intellettuale, marchi e brevetti, contratti relativi alla fornitura, commercializzazione ed assunzione di servizi, transazioni collegate ai suddetti atti, convenzioni e contratti, fermo restando che il valore dei menzionati atti, convenzioni e contratti non superi, singolarmente o congiuntamente ad altri negozi collegati, il valore di Euro 2.000.000,00 (due milioni);
    1. assumere e licenziare il personale, potendo concludere e risolvere i relativi contratti di lavoro, ivi comprese transazioni ed accordi connessi; ad esclusione dell'assunzione, del licenziamento o comunque della risoluzione del rapporto di lavoro di dirigenti rientranti nell'ambito dei dirigenti con responsabilità strategiche definiti dal Consiglio di Amministrazione; gestire il personale, e così, a titolo esemplificativo, provvedere a promozioni, trasferimenti, modifiche di attribuzioni e retribuzioni, con la sola esclusione di promozioni a dirigente nel caso tale posizione dirigenziale rientri nell'ambito dei dirigenti con responsabilità strategiche definiti dal Consiglio di Amministrazione, nonché amministrare il personale medesimo con espressa facoltà di compiere tutto quanto richiesto al riguardo dalle vigenti disposizioni, segnatamente in materia sindacale, assicurativa, previdenziale, mutualistica e fiscale e provvedere all'applicazione dei Contratti Collettivi di Lavoro;
    1. stipulare, modificare e risolvere contratti di collaborazione e di lavoro autonomo, compresi quelli per l'affidamento di incarichi di consulenza e/o incarichi tecnico-professionali ad esperti e professionisti, nei limiti di Euro 500.000 (cinquecentomila) per singolo contratto od incarico, o per più contratti od incarichi nei confronti del medesimo soggetto e nell'arco del medesimo esercizio sociale; rappresentare la Società innanzi ad associazioni ed organizzazioni sindacali, oltre che agli organi competenti in materia di trattazione di patti e controversie del lavoro, con facoltà di pattuire condizioni e transigere eventuali vertenze;
    1. compiere tutte le operazioni finanziarie e bancarie attive e passive a breve e medio termine, sottoscrivendo i relativi contratti con terzi e, in particolare, con istituti e aziende di credito, enti e società finanziarie e uffici postali, ivi compresi (a titolo esemplificativo) contratti di deposito, conti correnti bancari, aperture di credito, anticipazioni bancarie, sconti, finanziamenti; eseguire operazioni sui conti correnti sociali nell'ambito delle disponibilità esistenti e delle linee di credito accordate; concedere finanziamenti a Società partecipate connessi alle loro necessità operative o finanziarie;
    1. emettere, accettare ed avallare titoli di credito; portare all'incasso effetti cambiari; rilasciare e far rilasciare nell'interesse della Società e di società partecipate, garanzie, fideiussioni o lettere di patronage impegnative; costituire, iscrivere e rinnovare ipoteche e privilegi; consentire cancellazioni e limitazioni di ipoteche a carico di terzi e a beneficio della Società; rinunciare ad ipoteche ed a surroghe ipotecarie anche legali e compiere qualsiasi altra operazione ipotecaria, sempre a carico di terzi e a beneficio della Società; concludere, modificare o risolvere mutui, fermo restando che il valore delle menzionate operazioni non superi, singolarmente o congiuntamente ad altri negozi collegati, il valore di Euro 1.000.000,00 (un milione);
    1. rappresentare la Società in assemblee di altre società o presso fondazioni, associazioni, consorzi o altri enti, a cui la Società stessa già partecipi;
    1. rappresentare in tutti i giudizi e in tutte le controversie la Società, in Italia e all'estero, dinanzi all'Autorità giurisdizionale, ordinaria o speciale, in qualsiasi stato e grado, ed innanzi ai Collegi arbitrali nazionali ed internazionali, con facoltà di farsi sostituire, limitatamente ai singoli/e giudizi/controversie, da suoi

procuratori speciali per l'esercizio dei poteri conferitigli; promuovere e sostenere azioni ed istanze giudiziarie civili, arbitrali, penali, anche con costituzione di parte civile, amministrative per ogni ordine e grado di procedimento amministrativo e di giurisdizione ed anche per giudizi di esecuzione, di revocazione, di cassazione e di costituzionalità, sia come attore sia come convenuto, per intervento o per chiamata di terzo, e all'uopo nominare e revocare avvocati, procuratori alle liti e periti di parte, rappresentanti aziendali, arbitri e arbitratori, eleggendo domicilio; sottoscrivere compromessi arbitrali e clausole compromissorie, rinunciare e/o accettare rinunce sia all'azione che agli atti del giudizio, rispondere all'interrogatorio libero o formale su fatti di causa; proporre istanze, opposizioni, ricorsi amministrativi, reclami dinanzi all'Autorità amministrativa, centrale e periferica, e alle Autorità amministrative indipendenti di garanzia; transigere i/le singoli/e giudizi/controversie allorché l'impegno economico della transazione stessa risulti non superiore ad Euro 1.000.000 (un milione);

    1. adempiere a tutti gli obblighi fiscali nel rispetto della normativa vigente, ivi compresa la sottoscrizione di tutte le denunce o dichiarazioni da presentarsi alle competenti autorità, effettuare ritenute d'acconto e versamenti cui la Società è tenuta quale sostituto d'imposta, rappresentare la Società nei rapporti con le autorità competenti per la trattazione e definizione di ogni e qualsiasi rapporto tributario;
    1. assolvere a tutti gli obblighi cui la Società è tenuta, quale titolare del trattamento dei dati personali ai sensi delle applicabili disposizioni europee (in particolare Regolamento UE 2016/679) e/o nazionali, esercitando i più ampi poteri decisionali in ordine a tale materia con particolare riferimento al profilo della sicurezza;
    1. rivestire la qualifica di datore di lavoro per le materie attinenti la sicurezza e l'igiene del lavoro e la salute dei lavoratori, esercitando i connessi poteri ed assolvendo a tutti gli obblighi cui la Società è tenuta nelle materie medesime;
    1. nominare e revocare delegati e procuratori, generali o speciali, per determinate categorie di atti o per singoli atti, nell'ambito dei poteri conferitigli;
  • i seguenti compiti e funzioni:
      1. elaborare le linee strategiche e di sviluppo ed i piani industriali pluriennali da sottoporre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, assicurandone la relativa attuazione; proporre gli indirizzi generali dell'attività aziendale, delle politiche commerciali, di produzione e di acquisto di beni e/o servizi, nonché tutte le iniziative che riterrà utili nell'interesse della Società;
      1. curare l'elaborazione e presentare al Consiglio di Amministrazione le proposte di budget e di bilancio d'esercizio;
      1. nel quadro dell'organizzazione aziendale stabilita dal Consiglio di Amministrazione definire le strutture funzionali della Società ed in generale curare che l'assetto organizzativo, amministrativo e contabile sia adeguato alla natura e dimensioni imprenditoriali della Società, fermi restando i compiti previsti in capo al Dirigente preposto ai documenti contabili della Società per

quanto nella competenza di quest'ultimo ai sensi ed in funzione delle applicabili disposizioni di legge;

    1. definire le linee della politica del personale in coerenza con gli indirizzi e le direttive stabilite dal Consiglio di Amministrazione, fermo restando, anche nell'esercizio dei poteri conferiti in materia di gestione del personale, quanto di competenza del Consiglio di Amministrazione stesso e di Comitati ad esso interni in materia di politica di remunerazione dei dirigenti con responsabilità strategica ed atti che riguardano questi ultimi;
    1. curare e porre in essere atti relativi all'esercizio di attività di direzione e coordinamento nei confronti di società controllate che vi siano soggette, in via diretta o indiretta, con riferimento ad attività di ordinaria amministrazione e comunque attinente all'ambito corrispondente a quello dei poteri, compiti e funzioni conferiti in relazione alle attività della Società, informando periodicamente il Presidente delle attività svolte;
    1. dare attuazione, anche nell'esercizio dei poteri conferiti, alle linee di politica finanziaria approvate dal Consiglio di Amministrazione, comunque riferendo in occasione della prima riunione successiva del Consiglio di Amministrazione delle operazioni di finanziamento effettuate in virtù dei poteri assegnati;
    1. proporre al Consiglio di Amministrazione la designazione di Amministratori, Sindaci e Revisori da nominare in società o presso fondazioni, associazioni, consorzi o altri enti, a cui la Società stessa partecipi.

4.4.2. Presidente del Consiglio di Amministrazione

Ai sensi dell'art. 18 dello Statuto, ove l'Assemblea non vi abbia provveduto, il Consiglio di Amministrazione elegge fra i propri membri un Presidente e - ove lo ritenga opportuno - un Vice Presidente con funzioni vicarie. Il Presidente e il Vice Presidente, ove nominato, durano in carica per tutta la durata del Consiglio.

Come meglio precisato di seguito, il Presidente del Consiglio di Amministrazione non è il principale responsabile della gestione di Rai Way e non è azionista di controllo della Società.

Ai sensi dello Statuto sociale, il Presidente del Consiglio di Amministrazione ha poteri di rappresentanza della Società e di firma sociale, di fronte ai terzi, anche in giudizio, presiede l'Assemblea (con pieni poteri per regolarne i relativi lavori) e convoca e presiede il Consiglio di Amministrazione.

Inoltre, ai sensi del Regolamento Consiliare, lo stesso:

  • convoca e presiede il Consiglio di Amministrazione, svolgendo un ruolo di coordinamento delle funzioni dell'organo amministrativo;
  • provvede affinché informazioni adeguate sia sotto il profilo qualitativo che sotto quello quantitativo - sulle materie iscritte all'ordine del giorno vengano fornite a tutti i Consiglieri, per permettere al Consiglio stesso di esprimersi con consapevolezza sulle materie sottoposte al suo esame ed approvazione;

  • organizza e coordina i lavori del Consiglio di Amministrazione.

Dall'Assemblea di relativa nomina in data 18 aprile 2019 (così come alla data della presente Relazione), il ruolo di Presidente del Cosiglio di Amministrazione è ricoperto da Mario Orfeo, nominato a seguito delle dimissioni di Raffaele Agrusti, quest'ultimo rimasto in carica sino al termine della medesima suddetta Assemblea.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato in data 14 maggio 2019, successivamente alla sopra ricordata delibera di nomina assembleare assunta in data 18 aprile 2019, e in linea con le attribuzioni già conferite al Presidente uscente, di assegnare al Presidente del Consiglio di Amministrazione, Mario Orfeo, per quanto di occorrenza e ferme restando la rappresentanza sociale e le funzioni stabilite per la carica ai sensi dello Statuto sociale e di legge, i seguenti poteri di rappresentanza:

    1. rappresentare in Italia e all'estero la Società nei rapporti con l'Amministrazione dello Stato centrale e periferica, con Enti Pubblici e Privati e con persone fisiche e giuridiche, ai fini dell'esercizio in genere delle facoltà necessarie per il compimento di tutti gli atti comunque inerenti all'oggetto sociale;
    1. rappresentare in tutti i giudizi sia attivi sia passivi, e in tutte le controversie la Società, in Italia e all'estero, dinanzi all'Autorità giurisdizionale, ordinaria o speciale, in qualsiasi stato e grado, ed innanzi a Collegi arbitrali nazionali ed internazionali, con facoltà di farsi sostituire, limitatamente a singoli/e giudizi/controversie, da suoi procuratori speciali per l'esercizio dei poteri conferitigli; promuovere e sostenere azioni ed istanze giudiziarie e civili, arbitrali, penali, anche con costituzione di parte civile, amministrative per ogni ordine e grado di procedimento amministrativo e di giurisdizione ed anche per giudizi di esecuzione, di revocazione, di cassazione e di costituzionalità, sia come attore sia come convenuto, per intervento o per chiamata di terzo, e all'uopo nominare e revocare avvocati, procuratori alle liti e periti di parte, rappresentanti aziendali arbitri e arbitratori, eleggendo domicilio; transigere i/le singoli/e giudizi/controversie, sottoscrivere compromessi arbitrali e clausole compromissorie, rinunciare e/o accettare rinunce sia all'azione che agli atti del giudizio, rispondere all'interrogatorio libero o formale su fatti di causa; proporre istanze, opposizioni, ricorsi amministrativi, reclami dinanzi all'autorità amministrativa, centrale e periferica, e alle Autorità amministrative indipendenti di garanzia;
    1. rappresentare la Società, anche a mezzo di propri delegati, in sede di costituzione di società, associazioni, consorzi, fondazioni ed altri enti nonché in sede di assemblee di società, o presso fondazioni, associazioni, consorzi o altri enti, a cui la Società stessa partecipi; nominare e revocare delegati e procuratori, generali o speciali, per determinate categorie di atti o per singoli atti, nell'ambito dei poteri sopra indicati.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì assegnato al proprio Presidente, Mario Orfeo, i seguenti compiti:

  • i) supervisione e monitoraggio in relazione all'applicazione delle previsioni in materia di corporate governance della Società ed alle attività di segreteria del Consiglio di Amministrazione;
  • ii) supervisione, in coordinamento con l'Amministratore Delegato, delle relazioni istituzionali;
  • iii) svolgimento del ruolo di primo referente per i rapporti con l'Organismo di Vigilanza di cui al D. Lgs. n. 231/2001;
  • iv) concorso, d'intesa con l'Amministratore Delegato (quale Amministratore Incaricato), alla formulazione di proposte in merito a nomina, revoca e remunerazione del responsabile della funzione interna di "Audit" e supervisione in relazione alle attività di quest'ultimo.

I suddetti poteri e compiti sono rimasti in essere per l'intero esercizio 2019, così come lo sono alla data della presente Relazione.

4.4.3. Comitato Esecutivo

Alla data della presente Relazione, come per l'intero esercizio 2019, non è stato costituito alcun Comitato Esecutivo.

4.4.4. Informativa al Consiglio

Ai sensi dell'art. 19 dello Statuto e del Regolamento Consiliare, ed in conformità al Criterio applicativo 1.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina, ad intervalli di regola non superiori a tre mesi, viene convocata una riunione del Consiglio di Amministrazione coordinata e regolata nello svolgimento dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o da chi ne fa le veci, che altresì si assicura che ai Consiglieri sia fornita un'adeguata e tempestiva informativa, tale da consentire al Consiglio stesso di esprimersi con la dovuta consapevolezza sulle materie sottoposte alla sua valutazione.

In particolare, il Regolamento Consiliare stabilisce che la circolazione di informazioni tra gli organi sociali e all'interno degli stessi rappresenta, infatti, una condizione imprescindibile affinché siano effettivamente realizzati gli obiettivi di efficienza della gestione aziendale e di efficacia dei controlli. È quindi garantita una costante e completa informazione verso gli organi sociali e all'interno degli stessi attraverso flussi informativi che consentano una circolazione delle informazioni corretta, tempestiva ed esaustiva, rispettando le competenze dei vari organi con funzioni di supervisione e di controllo. In relazione alla trattazione dell'ordine del giorno viene messa a disposizione dei Consiglieri e dei Sindaci documentazione di supporto, con la quale vengono fornite le informazioni necessarie per consentire ai medesimi di esprimersi con consapevolezza sulle materie oggetto di deliberazione.

L'art. 24 dello Statuto dispone che le decisioni assunte dai destinatari di deleghe devono essere portate a conoscenza del Consiglio secondo le modalità e la periodicità, almeno trimestrale, fissate dallo stesso Consiglio. Inoltre, gli organi delegati devono riferire tempestivamente e con periodicità almeno trimestrale al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale sull'attività svolta, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo sotto il profilo economico, finanziario e patrimoniale o per le loro specifiche caratteristiche - con particolare riguardo alle operazioni in potenziale conflitto di interesse - effettuate dalla Società.

Nel corso dell'esercizio 2019, il Consiglio di Amministrazione è stato informato, nel rispetto della prevista periodicità almeno trimestrale, in merito all'esercizio delle deleghe, in particolare, nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione stesso.

4.5. Altri Consiglieri Esecutivi

Nel corso dell'esercizio 2019 (così come alla data della presente Relazione), oltre all'Amministratore Delegato in carica, non vi sono stati altri Consiglieri esecutivi nei termini indicati dal Criterio applicativo 2.C.1. del Codice di Autodisciplina.

4.6. Amministratori Indipendenti

Il Consiglio di Amministrazione in carica, dall'Assemblea del 28 aprile 2017 e alla data della presente Relazione, è composto in maggioranza da Amministratori indipendenti (come anche segnalato ai successivi Capitoli 6, 7 e 9 in virtù dell'art. 16 del Regolamento Mercati, i Comitati consiliari costituiti nell'ambito del Consiglio di Amministrazione ai sensi del Codice di Autodisciplina devono essere composti da soli Amministratori Indipendenti).

Tale Assemblea, in particolare ha nominato, i seguenti sei Amministratori qualificati, in base ai requisiti di legge così come a quelli di cui all'art. 3 del Codice di Autodisciplina, come Indipendenti:

Joyce Victoria Bigio, Fabio Colasanti, Anna Gatti, Donatella Sciuto e Paola Tagliavini (appartenenti alla lista "di maggioranza" presentata dal socio di maggioranza Rai) ed Umberto Mosetti (appartenente alla lista "di minoranza" presentata da Artemis Investment Management LLP, per conto e quale gestore di alcuni fondi di investimento).

La valutazione periodica della sussistenza dei requisiti di indipendenza di cui all'art. 3 del Codice di Autodisciplina e all'art. 148, comma 3, del TUF, in capo ai suddetti componenti del Consiglio di Amministrazione non esecutivi (già intervenuta subito a seguito della nomina assembleare nell'aprile 2017 e quindi annualmente rinnovata) è stata svolta, nel corso dell'esercizio 2019, in occasione della riunione consiliare in data 14 marzo 2019 (anche ai sensi di quanto previsto dal Criterio applicativo 3.C.4 del Codice di Autodisciplina), alla presenza del Collegio Sindacale (che non ha formulato osservazioni) sulla base di dichiarazioni scritte rilasciate dagli interessati e delle informazioni ivi contenute, oltre che di quanto risultante al riguardo alla Società e tale valutazione è stata quindi rinnovata, da ultimo e sulla base di analoghe modalità e con medesime risultanze, nella riunione consiliare di approvazione della presente Relazione; in entrambe le occasioni non è stata rilevata la presenza di rapporti diversi da quello derivante dalla carica, e dunque di rapporti - si precisa anche in relazione alla raccomandazione per il 2020 formulata dal Comitato per Corporate Governance - da assoggettarsi a valutazione di significatività.

All'atto dell'accettazione della carica, così come in occasione dei rinnovi della valutazione consiliare, gli Amministratori indipendenti di Rai Way si sono impegnati a comunicare tempestivamente al Consiglio di Amministrazione eventuali variazioni che intervengano anche con riguardo alla sussistenza dei requisiti di indipendenza.

Ai fini del Criterio applicativo 3.C.6 del Codice di Autodisciplina, si segnala che, nel corso

dell'esercizio 2019, si è tenuta una riunione degli Amministratori indipendenti in assenza degli altri Amministratori, e comunque in via separata ed autonoma rispetto alle riunioni dei Comitati consiliari. Tale riunione ha avuto ad oggetto, in particolare, tematiche relative a possibili sviluppi di business e strategici di medio lungo termine con riferimento alla Società ed al mercato di riferimento, oltre ad altri profili rilevanti per la Società stessa, quali la struttura finanziaria e di remunerazione, anche in funzione del previsto approntamento di un nuovo Piano industriale pluriennale della Società e delle relative trattazioni svolte in sede consiliare.

4.7. Lead Independent Director

Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto di non istituire un lead indipendent director, in quanto non ricorrono i presupposti per la nomina dello stesso ai sensi del Criterio applicativo 2.C.4. del Codice di Autodisciplina.

5. TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE

Il Consiglio di Amministrazione ha adottato apposite disposizioni e procedure finalizzate a porre in essere i necessari presidi organizzativi il trattamento delle informazioni riservate e delle informazioni privilegiate e la tenuta del registro delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate ("Codice Informazioni Privilegiate"), rimaste in vigore nel corso dell'esercizio 2019, così come alla data della presente Relazione.

Obiettivo del Codice Informazioni Privilegiate è quello di evitare che il trattamento delle informazioni privilegiate possa avvenire in modo intempestivo, in forma incompleta o inadeguata e comunque possa essere tale da provocare asimmetrie informative fra il pubblico. In particolare, la diffusione delle informazioni privilegiate, come regolata dal predetto Codice, consente di tutelare il mercato e gli investitori assicurando ai medesimi un'adeguata conoscenza delle vicende che riguarderanno l'Emittente, sulla quale basare le proprie decisioni di investimento. È altresì obiettivo del Codice Informazioni Privilegiate impedire che alcuni soggetti o categorie di soggetti possano avvalersi di informazioni non conosciute dal pubblico per compiere operazioni speculative sui mercati a danno degli investitori, che di tali informazioni non sono a conoscenza.

Sono in particolare tenuti al rispetto delle disposizioni del Codice Informazioni Privilegiate i membri degli organi di amministrazione e di controllo, i dirigenti e i dipendenti di Rai Way (e delle sue eventuali società controllate), nonché, più in generale, tutti i soggetti che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero in ragione delle funzioni svolte, hanno accesso, su base regolare od occasionale, ad informazioni privilegiate relative, direttamente o indirettamente, a Rai Way.

Il Codice Informazioni Privilegiate valorizza il ruolo dei seguenti soggetti e organi:

  • (a) il "Referente Informativo", nominato dal Consiglio (unitamente a un suo sostituto), è il soggetto preposto all'attuazione di diverse disposizioni del Codice Informazioni Privilegiate, ed in particolare:
    • (i) assicura, con l'assistenza e il supporto delle direzioni competenti, il corretto adempimento degli obblighi informativi nei confronti del mercato, provvedendo alla diffusione dei comunicati relativi alle informazioni privilegiate, approvati, a seconda dei casi, dall'Amministratore Delegato e dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o dal Consiglio di Amministrazione - in questo secondo caso previa autorizzazione alla diffusione da parte dell'Amministratore Delegato e del Presidente del Consiglio di Amministrazione;
    • (ii) avvalendosi delle strutture competenti, cura la tenuta del registro di cui all'art. 18 del Regolamento (UE) n. 596/2014 e assicura il costante aggiornamento e la conservazione dei dati ivi contenuti;
  • (b) un apposito comitato, denominato "Comitato Informazioni Privilegiate", ora composto da Amministratore Delegato-Direttore Generale e Chief Financial Officer di Rai Way, il quale, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, nonché le strutture aziendali di volta in volta competenti:
    • (i) valuta, ai fini della sussistenza o meno della informazione privilegiata, la rilevanza di ogni complesso di circostanze o evento riguardante direttamente o

indirettamente Rai Way, sue eventuali società controllate o gli strumenti finanziari emessi da Rai Way; e

(ii) stabilisce se procedere ad effettuare la comunicazione al mercato dell'informazione privilegiata, ovvero ritardare la comunicazione al pubblico dell'informazione privilegiata medesima, nel rispetto delle condizioni stabilite dalla normativa applicabile e dal Codice Informazioni Privilegiate.

Le decisioni di cui sopra sono assunte dal Consiglio di Amministrazione allorché gli eventi rilevanti siano costituiti da deliberazioni del Consiglio medesimo.

6. COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA D), TUF)

In conformità agli artt. 4, 5, 6 e 7 del Codice di Autodisciplina, che raccomandano alle società quotate di dotarsi di comitati interni al Consiglio di Amministrazione, con competenze in ordine a specifiche materie, l'art. 24 dello Statuto riconosce al Consiglio di Amministrazione la facoltà di istituire al proprio interno comitati composti da membri del Consiglio stesso, di natura consultiva e/o propositiva, determinando il numero dei membri di tali comitati e le funzioni ad essi attribuite.

Per ragioni di semplificazione e di efficienza della struttura di governance, la Società ha ritenuto opportuno avvalersi della facoltà consentita dal Codice di Autodisciplina di accorpare in un unico comitato le funzioni proprie del Comitato Nomine e del Comitato Remunerazione, rispettando le condizioni al riguardo previste dal Codice di Autodisciplina, come meglio illustrato nel successivo Capitolo 7.

Nello svolgimento delle proprie funzioni, i comitati costituiti all'interno del Consiglio di Amministrazione hanno la facoltà di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei propri rispettivi compiti. I comitati possono, altresì, avvalersi di consulenti esterni a spese della Società, nei limiti del budget approvato dal Consiglio di Amministrazione. Sono di seguito descritti i comitati costituiti all'interno del Consiglio di Amministrazione.

Il Regolamento Consiliare ha ad oggetto anche la composizione, le competenze e il funzionamento del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato Remunerazione e Nomine.

Il Comitato Controllo e Rischi assolve, altresì, alla funzione di Comitato per le operazioni con parti correlate ai sensi del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e della Procedura relativa al compimento di operazioni con parti correlate adottata dalla Società.

Il Comitato Controllo e Rischi e il Comitato Remunerazione e Nomine, in conformità a quanto previsto dall'art. 16 del Regolamento Mercati, sono composti, ciascuno, da tre amministratori non esecutivi e indipendenti, tra cui un Presidente nominato dal Consiglio di Amministrazione. Almeno uno dei componenti di ciascun comitato possiede un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi e/o, per quanto attiene il secondo, in materia di politiche retributive, da valutarsi, a cura del Consiglio di Amministrazione, al momento della nomina.

Ai sensi del Regolamento Consiliare, i Comitati si riuniscono con le periodicità stabilite e ogni qualvolta particolari esigenze lo richiedano; per la validità delle riunioni di ciascun Comitato deve essere presente la maggioranza dei suoi componenti. Qualora il Presidente di ciascun Comitato lo reputi opportuno, le riunioni del medesimo possono tenersi mediante mezzi di telecomunicazione, a condizione che ciascuno dei partecipanti possa essere identificato da tutti gli altri e che ciascuno dei partecipanti sia in grado di intervenire in tempo reale durante la trattazione degli argomenti esaminati nonché di ricevere, trasmettere e visionare i documenti.

Delle riunioni dei Comitati viene effettuata, a cura del segretario, designato anche al di fuori dei componenti del Comitato, una sintetica verbalizzazione nella quale tra l'altro si dà atto dei motivi dell'eventuale dissenso espresso dai componenti del Comitato. I verbali sono conservati a cura del segretario per eventuali esigenze di consultazione da parte dei membri dei Comitati, nonché degli altri Consiglieri e Sindaci. I Comitati, inoltre, dispongono di budget che, in casi di particolari necessità, potranno essere oggetto di integrazione.

7. COMITATO REMUNERAZIONE E NOMINE

Il Comitato Remunerazione e Nomine (ai fini del presente Capitolo, anche soltanto il "Comitato"), in ossequio alle raccomandazioni di cui ai Principi 5.P.1 e 6.P.3 del Codice di Autodisciplina accorpa - avvalendosi della facoltà prevista dal Codice - in un unico comitato le funzioni proprie del Comitato Nomine e del Comitato Remunerazione.

Le disposizioni afferenti ai compiti, alla composizione, all'organizzazione e al funzionamento del Comitato Remunerazione e Nomine sono contenute nel Regolamento Consiliare.

7.1. Composizione e funzionamento del Comitato Remunerazione e Nomine

I componenti il Comitato Remunerazione e Nomine, in carica nel corso dell'esercizio 2019, sono stati i Anna Gatti, Presidente, Joyce Victoria Bigio e Umberto Mosetti, tutti Amministratori Indipendenti.

Come segnalato, in coerenza con le previsioni dell'art. 16 del Regolamento Mercati - essendo Rai Way soggetta a direzione e coordinamento di Rai - il suddetto Comitato è sempre stato integralmente composto da amministratori indipendenti ai sensi dell'art. 3 del Codice di Autodisciplina (così come dell'art. 148, comma 3, del TUF).

Tutti i componenti del Comitato Remunerazione e Nomine sono stati valutati in possesso di adeguate conoscenze ed esperienza in materia contabile e finanziaria e/o in materia di politiche retributive.

Salva più breve durata stabilita in sede di nomina, i componenti del Comitato durano in carica fintanto che sono membri del Consiglio di Amministrazione. Essi possono dimettersi dalla carica nel Comitato, senza per questo necessariamente dimettersi dal Consiglio di Amministrazione. Nel caso in cui un membro venga, per qualsiasi motivo, a cessare dalla carica, il Consiglio di Amministrazione provvede alla sua sostituzione. La scadenza della carica del nuovo membro coincide con quella del membro sostituito. Nel caso in cui cessi il Presidente del Comitato, il Consiglio di Amministrazione con la delibera di nomina del membro sostituito provvede anche a designare il nuovo Presidente.

Per lo svolgimento delle attività di competenza il Comitato può avvalersi delle funzioni aziendali, nonché di consulenti esterni, a spese della Società nei limiti del budget definito con cadenza annuale dal Consiglio di Amministrazione. Qualora intenda avvalersi dei servizi di un consulente al fine di ottenere informazioni sulle pratiche di mercato in materia di politiche retributive, il Comitato verifica preventivamente che esso non si trovi in situazioni che ne compromettano l'indipendenza di giudizio.

Il Comitato si riunisce a seguito di convocazione del suo Presidente, ogniqualvolta questi lo ritenga opportuno, o su richiesta di uno dei suoi componenti. L'avviso di convocazione viene trasmesso ai membri del Comitato di regola almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione. In caso di urgenza, la cui sussistenza è rimessa alla valutazione del Presidente del Comitato, le riunioni possono essere convocate con preavviso di un giorno. Il Comitato può validamente riunirsi anche in mancanza di previa convocazione, ove siano presenti tutti i suoi membri.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato della Società hanno diritto di partecipare alle riunioni. È altresì invitato alle riunioni il Presidente del Collegio Sindacale, il quale può delegare altro Sindaco Effettivo (per prassi essendo comunque invitati tutti i membri del Collegio Sindacale). È inoltre facoltà del Comitato, nei casi lo ritenga opportuno, di invitare di volta in volta altri soggetti, interni alla Società, in relazione alle funzioni aziendali e organizzazioni interessate dalle materie trattate, ivi compresi i componenti di altri comitati interni al Consiglio di Amministrazione, o esterni, la cui presenza sia ritenuta di ausilio al migliore svolgimento delle funzioni del Comitato.

Nessun Amministratore prende parte alle riunioni del Comitato (o comunque parte di esse) in cui vengano esaminate e formulate proposte al Consiglio di Amministrazione relative alla propria specifica remunerazione.

Il Presidente del Comitato dà informazione della tenuta di una riunione del Comitato stesso alla prima riunione utile del Consiglio di Amministrazione ed eventualmente – ove opportuno – riferisce anche periodicamente al Consiglio in merito all'attività del Comitato. In occasione dell'Assemblea annuale della Società, il Comitato (tramite il suo Presidente o altro componente del Comitato stesso) riferisce sulle modalità di esercizio delle proprie funzioni.

Nel corso del 2019 si sono tenute nove riunioni del Comitato, della durata media di 1,37 ore.

A tali riunioni, regolarmente verbalizzate, hanno sempre preso parte, in particolare, uno o più membri del Collegio Sindacale (oltre che, in talune di esse, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, nonché l'Amministratore Delegato).

Nell'ambito delle riunioni stesse, nell'esercizio delle proprie funzioni per quanto attiene alle nomine, il Comitato ha in particolare svolto attività istruttorie in materia di Piani di Successione (come precisato nell'ambito del precedente Paragrafo 4.1).

Con riferimento alle funzioni relative alle remunerazioni (che nella prima parte del 2019, sono state oggetto di alcune precisazioni, con riferimento alla remunerazione della dirigenza strategica, in particolare inerenti ai criteri della relativa determinazione), e fermo restando quanto indicato e richiamato nel successivo Capitolo 8, il Comitato ha, in particolare, provveduto, previe relative analisi, alla definizione delle proposte al Consiglio in materia di politica di remunerazione e, dopo la loro approvazione consiliare, monitorato l'attuazione della stessa svolgendo verifiche ed approfondimenti al riguardo ed in particolare circa il raggiungimento degli obiettivi di performance previsti con riguardo alla parte variabile della remunerazione dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dei restanti dirigenti con responsabilità strategiche.

Con riguardo alla percentuale di partecipazione alle riunioni da parte dei singoli membri del Comitato, si rinvia, come già segnalato, a quanto indicato nella TABELLA 2 allegata alla presente Relazione.

Nel corso del 2020, alla data della presente Relazione, si sono tenute tre riunioni del Comitato, trattandosi materie inerenti le funzioni relative alle remunerazioni, ed incentrate, in particolare, sulla verifica conclusiva circa il livello di raggiungimento degli obiettivi previsti in relazione alla parte variabile della remunerazione relativa all'esercizio 2019 della dirigenza strategica nonché sull'istruttoria in materia di proposte di politica di remunerazione per l'esercizio 2020.

7.2. Funzioni del Comitato Remunerazione e Nomine

Il Comitato, in base al Regolamento Consiliare, svolge i compiti previsti dal Codice di Autodisciplina, e in particolare:

  • a) fornisce pareri al Consiglio in ordine alle proposte formulate, a seconda dei casi, dal Presidente o dall'Amministratore Delegato al Consiglio medesimo, riguardanti:
    • (i) la definizione di policy per la nomina degli amministratori della Società;
    • (ii) la nomina dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale e degli altri dirigenti con responsabilità strategiche;
    • (iii) la definizione dell'eventuale piano di successione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale e degli altri dirigenti con responsabilità strategiche;
    • (iv) l'individuazione di candidati alla carica di amministratore di Rai Way in caso di cooptazione e quella dei candidati alla carica di amministratore indipendente da sottoporre all'assemblea della Società, tenendo conto di eventuali segnalazioni pervenute dagli azionisti;
    • (v) le nomine di membri dei comitati istituti nell'ambito del Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente;
  • b) formula proposte al Consiglio per la definizione di una politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale e degli altri dirigenti con responsabilità strategiche - anche al fine della predisposizione, da parte del Consiglio, della Relazione sulla remunerazione da presentare all'Assemblea con cadenza annuale e valuta periodicamente l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica generale in materia di remunerazione approvata dal Consiglio;
  • c) formula proposte al Consiglio per la remunerazione complessiva dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale e per la determinazione dei criteri per la remunerazione degli altri dirigenti con responsabilità strategica della Società, compresi quelli inerenti i relativi obiettivi di performance correlati alla componente variabile di tale remunerazione;
  • d) monitora l'applicazione delle decisioni adottate dal Consiglio stesso verificando, in particolare, l'effettivo raggiungimento degli obiettivi di performance;
  • e) esamina gli eventuali piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti della Società e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane.

In conformità al Criterio applicativo 4.C.1., lett. e) del Codice di Autodisciplina, nello svolgimento delle proprie funzioni, il Comitato ha la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti nonché di avvalersi di consulenti esterni, nei limiti del budget allo stesso attribuito.

Il Consiglio ha attribuito al Comitato Remunerazione e Nomine un budget di Euro 50.000 per l'assolvimento dei relativi compiti (con possibilità di integrazione, conformemente a quanto previsto dal Regolamento Consiliare, in casi di particolari necessità).

8. REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI

Per informazioni in merito alla politica generale per la remunerazione per l'esercizio 2019 degli amministratori, esecutivi e non, nonché dei dirigenti con responsabilità strategiche, tra cui il Dirigente Preposto, e alle indennità degli amministratori eventualmente previste in caso di dimissioni, licenziamento o cessazione del rapporto a seguito di un'offerta pubblica di acquisto, si rinvia alla "Relazione sulla remunerazione" di Rai Way ai sensi dell'art. 123-ter del TUF, messa a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità previsti dalle applicabili norme di legge e regolamentari, incluso mediante pubblicazione sul sito internet della Società www.raiway.it alla sezione Corporate Governance/Assemblea degli Azionisti/Assemblee/Assemblea Ordinaria del 18 aprile 2019). Tale politica è stata prevista in coerenza, inter alia, con il Codice di Autodisciplina con le precisazioni indicate nella suddetta Relazione.

Si segnala, in ogni caso, che non vi sono stati accordi tra la Società e alcuno degli amministratori che prevedano indennità, anche di natura assicurativa, in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o se il rapporto di lavoro cessi a seguito di un'offerta pubblica di acquisto e che la struttura della parte variabile della remunerazione prevista per l'Amministratore Delegato Direttore Generale e gli ulteriori dirigenti con responsabilità strategiche contempla anche clausole di c.d. "claw back". Inoltre si precisa che il meccanismo di incentivazione della Responsabile della Funzione Audit previsto per l'esercizio 2019 è stato coerente con i compiti assegnati.

La tabella che segue indica, per ciascuna delle informazioni sopra menzionate, la sezione della suddetta "Relazione sulla remunerazione" relativa alla politica per l'esercizio 2019 in cui le stesse sono riportate.

Informazione rilevante ai sensi del Codice di
Autodisciplina
Parti rilevanti
della
relazione sulla
remunerazione
Politica generale per la remunerazione (Principio 6.P.4 del
Codice di Autodisciplina)
Sezione I
Piani di remunerazione basati su azioni (Criterio applicativo
6.C.2 del Codice di Autodisciplina)
3
N/A
(
)
Remunerazione degli amministratori esecutivi (Principio
6.P.2 del Codice di Autodisciplina)
Sezione I
Remunerazione dei dirigenti con responsabilità strategiche
(Principio 6.P.2 del Codice di Autodisciplina)
Sezione I
Meccanismi
di
incentivazione
del
Dirigente
Preposto
(Criterio applicativo
6.C.3 del Codice di Autodisciplina)
Sezione I
Remunerazione degli amministratori non esecutivi Sezione I
Indennità degli amministratori previste in caso di dimissioni,
licenziamento o cessazione del rapporto a seguito di
un'offerta pubblica di acquisto (Principio 6.P.5 del Codice di
Autodisciplina)
N/A (cfr. Sezione I)

( 3 ) Non deliberati, ma di cui si è prevista una eventuale adozione previa relativa proposta all'Assemblea.

Si rinvia inoltre, per informazioni circa l'applicazione della politica sulla remunerazione dell'esercizio 2019, alla seconda sezione della "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" della Società ai sensi dell'art. 123-ter del TUF (che è previsto venga messa a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità stabiliti dalle applicabili norme di legge e regolamentari, inclusa la pubblicazione sul sito internet della Società www.raiway.it alla sezione Corporate Governance/Assemblea degli Azionisti/Assemblee/Assemblea Ordinaria 2020). Si rinvia alla prima sezione di tale ultima Relazione con riguardo alla prevista politica sulla remunerazione per l'esercizio 2020 (anche in relazione a quanto raccomandato per il 2020 dal Comitato per la Corporate Governance).

9. COMITATO CONTROLLO E RISCHI

La Società ha costituito al proprio interno un Comitato Controllo e Rischi (cfr. il precedente Capitolo 6 della Relazione).

Il Comitato Controllo e Rischi (ai fini del presente Capitolo 9, anche soltanto il "Comitato") è chiamato a svolgere un ruolo di supporto al Consiglio di Amministrazione in materia di sistema di controlli interni e delle politiche di governo dei rischi, oltre che competente in merito alle operazioni con parti correlate ai sensi del Regolamento Parti Correlate e della Procedura Parti Correlate.

Le disposizioni afferenti ai compiti, alla composizione, all'organizzazione e al funzionamento del Comitato Controllo e Rischi sono contenute nel Regolamento Consiliare.

9.1. Composizione e funzionamento del Comitato Controllo e Rischi (ex art. 123- bis, comma 2, lett. d), TUF)

I componenti il Comitato Controllo e Rischi, in carica nel corso dell'esercizio 2019, sono stati Paola Tagliavini, Presidente, Fabio Colasanti e Donatella Sciuto.

In coerenza con le previsioni dell'art. 16 del Regolamento Mercati - essendo Rai Way soggetta a direzione e coordinamento di Rai - il suddetto Comitato è integralmente composto da amministratori indipendenti ai sensi dell'art. 3 del Codice di Autodisciplina, nonché dell'art. 148, comma 3, del TUF.

Tutti i componenti del Comitato sono stati valutati in possesso di adeguate conoscenze ed esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi.

Salva più breve durata stabilita in sede di nomina, i componenti del Comitato durano in carica fintanto che sono membri del Consiglio di Amministrazione. Essi possono dimettersi dalla carica nel Comitato, senza per questo necessariamente dimettersi dal Consiglio di amministrazione. Nel caso in cui un membro venga, per qualsiasi motivo, a cessare dalla carica, il Consiglio di Amministrazione provvede alla sua sostituzione. La scadenza della carica del nuovo membro coincide con quella del membro sostituito. Nel caso in cui cessi il Presidente del Comitato, il Consiglio di Amministrazione con la delibera di nomina del membro sostituito provvede anche a designare il nuovo Presidente.

Il Comitato si riunisce con la frequenza necessaria allo svolgimento delle proprie funzioni, nonché su richiesta di uno dei suoi membri o del Presidente del Collegio Sindacale, mediante avviso di convocazione inviato dal Presidente del Comitato, anche per il tramite del Segretario del Comitato, di regola almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione. In caso di urgenza, la cui sussistenza è rimessa alla valutazione del Presidente del Comitato, le riunioni possono essere convocate con preavviso di un giorno. L'avviso contiene l'indicazione del luogo, della data e dell'ora della riunione, nonché l'elenco delle materie da trattare. L'adunanza si considera tenuta nel luogo in cui si trovano il Presidente e il Segretario del Comitato.

Il Comitato è validamente costituito in presenza della maggioranza dei membri in carica e delibera a maggioranza assoluta dei presenti; in caso di parità, il voto del Presidente è prevalente. In caso di impedimento/assenza del Presidente il suo ruolo è assunto dal membro più anziano del Comitato. Qualora il Presidente del Comitato lo reputi opportuno, le riunioni del medesimo possono tenersi mediante mezzi di telecomunicazione, a condizione che ciascuno dei partecipanti possa essere identificato da tutti gli altri e che ciascuno dei partecipanti sia in grado di intervenire in tempo reale durante la trattazione degli argomenti esaminati nonché di ricevere, trasmettere e visionare i documenti.

Delle riunioni del Comitato viene effettuata, a cura del segretario, designato anche al di fuori dei componenti del Comitato, una sintetica verbalizzazione nella quale tra l'altro si dà atto dei motivi dell'eventuale dissenso espresso dai componenti del Comitato. I verbali sono conservati a cura del segretario per eventuali esigenze di consultazione dei membri del Comitato eventualmente assenti, nonché dei Consiglieri e dei Sindaci.

Alle riunioni del Comitato partecipano il Dirigente Preposto, il Responsabile della Funzione Audit e il Presidente del Collegio Sindacale o altro sindaco effettivo da lui designato (per prassi sono comunque invitati tutti i membri del Collegio); possono inoltre essere invitati a partecipare direttori e dirigenti della Società per argomenti specifici. Hanno, inoltre, diritto di partecipare il Presidente del Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato della Società.

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato può fare affidamento su risorse finanziarie adeguate per l'adempimento dei compiti stessi, nei limiti del budget approvato annualmente dal Consiglio di Amministrazione.

Il Regolamento Consiliare, in linea con quanto previsto al riguardo nella Procedura per le operazioni con parti correlate, disciplina, inoltre, i casi di sostituzione temporanea di un componente del Comitato con riferimento, in particolare, ai casi in cui tale Comitato sia chiamato ad esprimersi su operazioni con parti correlate e/o soggetti collegati. A tale riguardo, il Regolamento, dopo aver ribadito che, per ogni singola operazione considerata, i componenti del Comitato devono essere diversi dalla controparte e dai soggetti ad essa connessi, stabilisce che, nel caso in cui un componente del Comitato sia controparte dell'operazione (oppure sia un soggetto connesso alla controparte), egli deve darne tempestiva comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Comitato, astenendosi dal partecipare ai lavori del Comitato riguardanti l'operazione a cui si riferisce la correlazione.

In questo caso, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito il Presidente del Comitato, provvede immediatamente alla sostituzione del componente in stato di conflitto indicando, dopo averlo contattato, un altro componente indipendente e non correlato del Consiglio di Amministrazione.

Nel caso di operazioni con parti correlate e/o con soggetti collegati il cui perfezionamento abbia carattere di urgenza e per le quali occorra l'intervento del Comitato nelle fasi delle trattative e dell'istruttoria e/o nella fase di rilascio del parere, il Presidente del Comitato, preso atto dell'urgenza e rilevata l'indisponibilità della maggioranza ovvero della totalità dei membri a riunirsi o comunque a svolgere l'attività richiesta in tempo utile per la conclusione dell'operazione, comunica detta indisponibilità al Presidente del Consiglio di Amministrazione. Tale comunicazione deve essere resa entro e non oltre il giorno successivo a quello in cui il Presidente del Comitato ha ricevuto notizia della indisponibilità della maggioranza ovvero della totalità dei membri. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito l'Amministratore Delegato per la valutazione sull'improrogabilità dell'operazione, provvede con immediatezza a ricostituire la presenza nel Comitato degli

amministratori indipendenti nel numero stabilito nella composizione di detto Comitato, seguendo lo stesso iter previsto per la sostituzione temporanea in caso di conflitto d'interessi (nomina del/dei sostituto/i tra i componenti indipendenti del Consiglio di Amministrazione). Quanto precede trova applicazione anche nel caso in cui l'indisponibilità della maggioranza sia dovuta alle dimissioni di un componente il Comitato.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, si sono tenute quindici riunioni del Comitato, della durata media di 1,55 ore, regolarmente verbalizzate, a cui hanno sempre preso parte, in particolare, uno o più membri del Collegio Sindacale (oltre che, in talune riunioni, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, nonché il Dirigente Preposto, la Responsabile della Funzione Audit); ad alcune riunioni hanno partecipato, invitati, alcuni rappresentanti della Società di Revisione ed il Presidente dell'Organismo di Vigilanza, nonché consulenti della Società e del Comitato. Il Comitato ha svolto le funzioni istruttorie ad esso attribuite e, in tale ambito in particolare, esaminato le proposte di linee di indirizzo del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR), valutato il previsto piano annuale di audit, e relativi aggiornamenti, predisposto dalla Responsabile della Funzione Audit (monitorandone quindi l'esecuzione ed esaminando gli Audit Report e le relazioni periodiche della stessa Responsabile), così come lo stato di attuazione delle azioni correttive previste, nonché la struttura della remunerazione di tale responsabile ed i budget/risorse della stessa Funzione Audit, esaminato il processo di formazione dei documenti economico-finanziari di periodo (valutando l'adeguatezza dei principi contabili utilizzati dalla Società unitamente al Dirigente Preposto ed alla società di revisione ed assumendo informazioni circa i piani di lavoro di quest'ultima) nonché, dal punto di vista della gestione dei rischi, del previsto budget aziendale. Ha anche, in particolare, svolto verifiche rispetto a talune procedure aziendali in materia di controllo ed approfondimenti con riferimento ad attività di carattere socio-ambientale e relativa rendicontazione, esaminando preventivamente la prevista "Dichiarazione individuale di carattere non finanziario". Il Comitato, inoltre, ha verificato il sistema di controllo di gestione aziendale in particolare in relazione ai rischi aziendali e relative previste attività di gestione degli stessi, oltre ad esaminare l'assetto dell'area organizzativa facente capo al Chief Financial Officer e Dirigente preposto ai documenti contabili societari, anche con riferimento alle attività di risk management. Il Comitato - avute in considerazione le indicazioni rese dalla Responsabile della Funzione Audit e preso atto della Relazione periodica dell'Organismo di Vigilanza - parere positivo circa la sostanziale adeguatezza complessiva del SCIGR. Inoltre, il Comitato ha svolto attività inerenti alle funzioni ad esso assegnate dalla Procedura Parti Correlate, ed al riguardo è stato, tra l'altro, impegnato in diverse riunioni nelle analisi e verifiche, con il supporto di propri esperti indipendenti, in relazione alle negoziazioni e quindi alla prevista conclusione dell'accordo tra la Società e la controllante Rai avente ad oggetto la modifica di alcuni termini e condizioni, anche di durata, del Nuovo Contratto di Servizio costituendo tale conclusione una "Operazione di Maggiore Rilevanza" ai sensi della suddetta Procedura. Il Comitato ha reso quindi in data 4 dicembre 2019, in base alle relative verifiche svolte, un preventivo parere favorevole, ai sensi della citata Procedura, in merito all'interesse per la Società al compimento dell'operazione nonché sulla convenienza e sulla correttezza sostanziale delle condizioni previste, operazione poi conclusa in data 10 dicembre 2019 ed oggetto di documento informativo pubblicato nei termini e modalità prescritte (e, in particolare, consultabile anche sul sito internet della Società www.raiway.it).

Con riguardo alla percentuale di partecipazione alle riunioni da parte dei singoli componenti del Comitato, si rinvia a quanto indicato alla TABELLA 2 allegata alla presente Relazione.

Nel corso del 2020 ed alla data della presente Relazione, si sono tenute 4 riunioni del Comitato, in occasione delle quali il Comitato medesimo, ai fini dell'attività istruttoria inerente al SCIGR ha, in particolare, esaminato le proposte linee di indirizzo del SCIGR (anche in funzione dei considerati principali rischi inerenti le attività aziendali con, in tale ambito, una focalizzazione anche sui rischi rispetto agli obiettivi in materia di sostenibilità) e valutato il previsto Piano annuale di audit relativo al 2020 predisposto dalla Responsabile della Funzione Audit, esaminato il processo di formazione del progetto di Bilancio al 31 dicembre 2019 così come della "Dichiarazione individuale di carattere non finanziario" - redatta in conformità con il D. Lgs. n. 254/2016 e in conformità con i GRI Standards (opzione "in Accordance Core") emanati dal Global Reporting Initiative in materia di rendicontazione non finanziaria - anche assumendo informazioni circa il rispettivo processo di verifica da parte della società di revisione incaricata, nonché esaminato lo stato di implementazione delle azioni previste a seguito di interventi di Audit con riferimento a taluni processi ed attività. Il Comitato inoltre ha esaminato, per quanto di competenza, una proposta nuova edizione del Modello ex D. Lgs. 231/2001 con anche un aggiornamento di disposizioni in materia di segnalazioni di presunte condotte illecite o irregolari, quindi sottoposte al Consiglio di Amministrazione, nonché provveduto ad un'analisi dell'impostazione e contenuti del considerato nuovo Piano Industriale pluriennale della Società, dal punto di vista della gestione dei rischi e della sostenibilità. A tale ultimo riguardo, ed anche in relazione a quanto previsto dalla raccomandazione per il 2020 formulata dal Comitato per la Corporate Governance circa l'integrazione della sostenibilità dell'attività d'impresa nella definizione delle strategie, il Comitato ha verificato previamente obiettivi ed iniziative contemplati nel suddetto nuovo Piano Industriale pluriennale con riguardo in particolare alle previste principali aree di intervento, ovvero: ambiente e salute e sicurezza sul lavoro (con obiettivi volti, tra l'altro, ad un miglioramento ulteriore dell'efficientamento energetico e dei sistemi di gestione di sicurezza ed ambiente), tematiche sociali (con obiettivi volti allo sviluppo delle risorse umane e del contributo alla comunità), governance (con, tra l'altro, rafforzamento dei presidi interni di attenzione alla cura e sviluppo delle tematiche relative alla sostenibilità e della loro considerazione in processi aziendali) ed innovazione (con iniziative volte alla "trasformazione digitale" di processi aziendali); Piano che quindi è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione nella medesima data di approvazione della presente Relazione. In merito ad attività ed obiettivi della Società con riguardo alle tematiche di sostenibilità - sia con riferimento all'esercizio 2019 che per ulteriori informazioni sugli obiettivi contemplati (anche in un'ottica di ulteriore sviluppo di talune politiche ed iniziative già poste in essere dalla Società) nel suddetto nuovo Piano Industriale pluriennale - si rinvia alle relative informazioni contenute nella "Dichiarazione individuale di carattere non finanziario" redatta ai sensi del D. Lgs. n. 254/2016 (che è previsto venga messa a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità previsti dalle applicabili norme di legge e regolamentari, incluso mediante pubblicazione sul sito internet www.raiway.it alla sezione Corporate Governance/Assemblea degli Azionisti/Assemblee/Assemblea Ordinaria 2020).

9.2. Funzioni attribuite al Comitato Controllo e Rischi

In conformità a quanto raccomandato dai Criteri applicativi 7.C.1 e 7.C.2 del Codice di Autodisciplina, il Comitato opera - supportando il Consiglio di Amministrazione – con funzioni informative, consultive, propositive ed istruttorie nella definizione, basata su un approccio risk-oriented, delle linee di indirizzo del complessivo sistema di controllo interno, e nella valutazione della sua efficacia ed efficienza, in modo che i principali rischi risultino

correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, ferma restando nella competenza del Consiglio d'Amministrazione la responsabilità di assumere ogni decisione in materia.

Il Comitato contribuisce inoltre a promuovere una cultura aziendale che valorizzi la funzione di controllo, indirizzandola ad un approccio orientato ai rischi (ed in tale contesto ha in particolare promosso iniziative di formazione aziendale sul sistema di controllo interno e gestione dei rischi e sul ruolo della Funzione di Audit).

Rientrano nella mission del Comitato la valutazione sull'adeguatezza dei principi contabili utilizzati ai fini della redazione del bilancio e la vigilanza sull'efficacia del processo di revisione contabile e sull'attività dei revisori esterni.

Il Comitato è altresì competente, come indicato, in merito alle operazioni con parti correlate.

Il Comitato, fermi gli ulteriori specifici compiti previsti dal Codice di Autodisciplina, in particolare, è chiamato a svolgere le seguenti attività:

  • a) riferisce al Consiglio d'Amministrazione, almeno semestralmente, in occasione dell'approvazione del bilancio e della relazione semestrale, sull'attività svolta, nonché descrive gli elementi essenziali del sistema di controllo interno esprimendo valutazioni sull'adeguatezza, efficacia ed effettivo funzionamento dello stesso;
  • b) valuta le linee guida ed il piano annuale di audit preparato dalla funzione di Audit, verificandone il rispetto e monitorando l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della predetta funzione di Audit;
  • c) esamina le relazioni periodiche e gli audit report prodotti dalla funzione di Audit e valuta gli eventuali rilievi emersi, seguendo il superamento delle carenze/anomalie segnalate nonché l'implementazione delle misure correttive proposte e l'eventuale adozione delle raccomandazioni allo scopo suggerite;
  • d) valuta, unitamente al responsabile della funzione aziendale incaricato della redazione dei documenti contabili societari ed ai revisori esterni, l'adeguatezza dei principi contabili utilizzati e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio;
  • e) esamina il processo di formazione delle situazioni trimestrali e semestrali nonché del bilancio annuale, sulla base delle relazioni dei preposti alla funzione competente;
  • f) ferme restando le competenze attribuite dalla Legge al Collegio Sindacale a tale riguardo, esamina, se del caso, le proposte formulate dalla società di revisione per ottenere l'affidamento del relativo incarico, inclusa l'entità del compenso;
  • g) vigila sul processo di revisione contabile, esaminando il piano di lavoro predisposto per la revisione ed i risultati esposti nella relazione e la eventuale lettera di suggerimenti;
  • h) incontra almeno una volta all'anno i revisori esterni;
  • i) esamina i rapporti pervenuti dal Collegio Sindacale, dall'Organismo di Vigilanza ex D. Lgs. 231/2001, valuta i rilievi mossi ed assicura il superamento delle situazioni anomale e delle carenze eventualmente segnalate;
  • j) può chiedere alla funzione di Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Collegio Sindacale, al Presidente del Consiglio di Amministrazione e all'Amministratore Incaricato;
  • k) esprime il proprio parere al Consiglio di Amministrazione in merito alla Relazione sul Governo Societario, ai fini della descrizione delle caratteristiche del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi e della valutazione sull'adeguatezza dello stesso;

Inoltre, ai sensi della Procedura parti correlate adottata dalla Società, il Comitato:

  • a) formula pareri preventivi (ove del caso, vincolanti) sulle procedure che disciplinano l'individuazione e la gestione delle operazioni con parti correlate e/o con soggetti collegati poste in essere dalla Società nonché sulle relative modifiche;
  • b) formula pareri preventivi e motivati, nei casi espressamente previsti, anche sull'interesse al compimento dell'operazione con parti correlate e/o con soggetti collegati posta in essere dalla Società e sulla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni;
  • c) nel caso di operazioni "di maggiore rilevanza" con parti correlate e/o soggetti collegati, il Comitato è coinvolto - se ritenuto dallo stesso, per il tramite di uno o più componenti delegati - nella fase delle trattative e nella fase istruttoria attraverso la ricezione di un flusso informativo completo e tempestivo, con la facoltà di richiedere informazioni e di formulare osservazioni agli organi delegati e ai soggetti incaricati della conduzione delle trattative o dell'istruttoria (4 ).

***

In conformità al Criterio applicativo 4.C.1., lett. e) del Codice di Autodisciplina, nello svolgimento delle proprie funzioni, il Comitato ha la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti nonché di avvalersi di consulenti esterni, nei limiti del budget allo stesso attribuito.

Il Consiglio ha attribuito al Comitato Controllo e Rischi un budget di Euro 50.000 per l'assolvimento dei relativi compiti (con possibilità di integrazione, conformemente a quanto previsto dal Regolamento Consiliare, in casi di particolari necessità).

( 4 ) Ferme restando le disposizioni di applicazione necessaria contenute nel Regolamento Parti Correlate, le disposizioni in materia di approvazione ed esecuzione di "Operazioni di Maggiore Rilevanza" hanno trovato applicazione a decorrere dal giorno successivo alla data di approvazione del bilancio dell'esercizio 2017, secondo esercizio successivo a quello di quotazione, in conformità a quanto previsto dall'art. 10 del Regolamento Parti Correlate per le "società di recente quotazione".

10. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI

10.1. Premessa

La Società ha adottato, in linea con l'articolo 7 del Codice di Autodisciplina, un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi - inteso come l'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative - idoneo a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, una conduzione dell'impresa che sia sana, corretta e coerente con gli obiettivi prefissati.

Il sistema di gestione dei rischi non deve essere considerato separatamente dal sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria; entrambi costituiscono, infatti, elementi del medesimo sistema.

Il Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR) di Rai Way è rappresentato dall'insieme di strumenti, norme e regole aziendali - che la Società ha adottato e sta via via ulteriormente sviluppando - volte a consentire una conduzione dell'impresa sana, corretta, trasparente e coerente con gli obiettivi aziendali definiti dal Consiglio di Amministrazione, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, includendo nelle proprie valutazioni tutti i rischi che possono assumere rilievo nell'ottica della sostenibilità nel medio-lungo periodo dell'attività della Società, così come attraverso la strutturazione di adeguati flussi informativi volti a garantire la circolazione delle informazioni.

Il SCIGR di Rai Way è integrato nei più generali assetti organizzativi e di governo societario, essendo un elemento fondamentale del complessivo sistema di governance della Società e rivestendo un ruolo centrale nell'organizzazione. La progettazione, l'implementazione e il mantenimento del SCIGR, nonché la sua periodica valutazione, si ispirano ai principi del Codice di Autodisciplina e alle best practice in materia, conformandosi al CoSO Report (5 ), che rappresenta il framework di riferimento, internazionalmente riconosciuto, per la realizzazione, l'analisi e la valutazione integrata del SCIGR.

L'attuazione di un SCIGR efficace ed efficiente favorisce l'assunzione di decisioni consapevoli e concorre ad assicurare la salvaguardia del patrimonio sociale, l'efficienza e l'efficacia dei processi aziendali, l'affidabilità dell'informativa finanziaria, il rispetto di leggi e regolamenti, dello statuto, e degli strumenti normativi interni. Pertanto, sono parte integrante del SCIGR i modelli di compliance aziendali strutturati e organizzati in conformità con le previsioni normative applicabili.

Il SCIGR della Società è composto dalle seguenti cinque componenti:

  1. L'ambiente di controllo, che rappresenta l'elemento fondamentale e la componente base del SCIGR, fornendo valori etici e principi di organizzazione. Rai Way si è dotata di idonei strumenti, quali l'adozione del Codice Etico, del Modello ex D. Lgs. 231/2001, delle misure in materia di prevenzione della corruzione con riguardo alle fattispecie contemplate dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 (previste, dal termine di gennaio 2019, in una specifica Policy contenente misure integrative del Modello ex D. Lgs. n. 231/2001 come indicato nel successivo Paragrafo 10.7), di un assetto

( 5 ) CoSO – Committee of Sponsoring Organisations of the Treadway Commission (2017), Internal Control, Integrated Framework.

organizzativo, di un sistema di deleghe e procure funzionale ad una corretta e trasparente gestione e rappresentazione dell'azienda, nonché di meccanismi di valorizzazione professionale del personale.

    1. La valutazione e gestione dei rischi, che consiste nell'individuare e analizzare i fattori che possono pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi e nel determinare come questi rischi devono essere gestiti. Il sistema di gestione dei rischi di Rai Way è finalizzato a indirizzare la realizzazione degli obiettivi aziendali, ad assicurare l'attendibilità e l'integrità dell'informativa finanziaria e non, a preservare l'integrità degli asset aziendali e a garantire la conformità a leggi e regolamenti. I rischi devono essere identificati e gestiti dai responsabili delle diverse funzioni aziendali con il supporto della funzione enterprise risk management. Il processo di gestione dei rischi è integrato con i processi di pianificazione, budgeting e controllo di gestione.
    1. Le attività di controllo, che sono definite nel quadro procedurale aziendale. Esse si attuano a tutti i livelli dell'organizzazione e comprendono un insieme di attività finalizzate alla prevenzione, rilevazione e correzione di eventi a rischio, quali la segregazione dei compiti, l'approvazione/autorizzazione di operazioni, le verifiche, la supervisione, l'analisi della performance operativa e i meccanismi di protezione dei beni aziendali, controlli informatici (generali e specifici).
    1. L'informazione e comunicazione, che deve essere individuata, rilevata e diffusa nei modi e nei tempi appropriati per consentire alle diverse funzioni aziendali l'assolvimento delle proprie responsabilità e della propria mission. I sistemi informativi aziendali elaborano informazioni relative agli aspetti economico-finanziari e operativi, rendendo possibile gestire l'azienda e tenerla sotto controllo. Sono realizzate, mediante l'utilizzo di idonei strumenti informativi e di sensibilizzazione, comunicazioni efficaci verso il basso, verso l'alto e trasversalmente alla struttura organizzativa di Rai Way, contribuendo ad aumentare la consapevolezza del management e del personale di Rai Way sull'importanza di un efficace ed effettivo SCIGR e sul proprio ruolo nell'ambito dello stesso.
    1. Il monitoraggio, che include l'insieme delle attività volte a verificare che il SCIGR sia correttamente disegnato e operativo. Si sostanzia in attività di monitoraggio continuo, in valutazioni periodiche oppure in una loro combinazione. Il monitoraggio continuo si esplica nell'ambito della gestione corrente e comprende attività di monitoraggio svolte da dirigenti e funzionari di Rai Way, nonché da iniziative assunte dal personale stesso nello svolgimento delle proprie mansioni. Le procedure di monitoraggio continuo sono, pertanto, integrate nelle normali attività operative, mentre le valutazioni periodiche sono svolte in funzione della valutazione dei rischi e delle azioni a presidio. L'Audit svolge attività di monitoraggio periodico attraverso specifici interventi di valutazione dell'adeguatezza e della funzionalità del SCIGR del processo/area aziendale oggetto di analisi. Le carenze nel SCIGR sono valutate e segnalate ai fini della definizione ed implementazione di azioni correttive.

La Società ha adottato un sistema di controllo di gestione tale da consentire ai responsabili di disporre periodicamente e con tempestività di un quadro sufficientemente esaustivo della situazione economica e finanziaria della Società e tale da consentire in modo corretto:

  • il monitoraggio dei principali Key Performance indicator ("KPI") e dei fattori di rischio che attengono alla Società;

  • la produzione dei dati e delle informazioni, con particolare riguardo all'informazione finanziaria, secondo dimensioni di analisi adeguate alla tipologia di business, alla complessità organizzativa e alle specificità del fabbisogno informativo del management;

  • l'elaborazione dei dati finanziari prospettici del piano industriale e del budget, nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi aziendali mediante un'analisi degli scostamenti.

Il Consiglio di Amministrazione ha espresso valutazione di sostanziale adeguatezza ed efficacia del SCIGR, rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, con riferimento all'esercizio 2019, previa positiva indicazione da parte del Comitato Controllo e Rischi. Nel corso dell'esercizio 2019 è rimasta in vigore una policy sulla gestione del rischio finanziario, già approvata dal Consiglio di Amministrazione, che definisce l'approccio e le procedure finalizzate alla minimizzazione dei rischi finanziari, con l'obiettivo ultimo di preservare il valore aziendale.

10.2. Descrizione delle principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria

Il SCIGR in relazione al processo di informativa finanziaria è rappresentato da un set di procedure amministrativo-contabili e da un sistema di monitoraggio e valutazione dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle stesse. Tali procedure sono aggiornate/integrate in relazione a modifiche organizzative o all'individuazione di aree di miglioramento.

Il SCIGR in relazione al processo di informativa finanziaria è finalizzato a garantire l'attendibilità(6 ), l'accuratezza(7 ), l'affidabilità(8 ) e la tempestività(9 ) dell'informativa finanziaria.

Al Dirigente Preposto sono attribuiti specifici compiti relativamente all'informativa finanziaria, per i quali si rimanda al successivo Paragrafo 10.3.6 della Relazione.

Il SCIGR si caratterizza per:

  • l'articolazione di distinti organi e funzioni di controllo (il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Controllo e Rischi, l'Amministratore Incaricato, il Collegio Sindacale, il Dirigente Preposto, il Responsabile della Funzione Audit) attribuendo, a ciascuno di essi, specifici compiti nell'ambito del SCIGR, come ampiamente descritto nel successivo Paragrafo 10.3 della Relazione;

( 6 ) Attendibilità (dell'informativa): l'informativa che ha le caratteristiche di correttezza e conformità ai principi contabili generalmente accettati e ha i requisiti chiesti dalle leggi e dai regolamenti applicati.

( 7 ) Accuratezza (dell'informativa): l'informativa che ha le caratteristiche di neutralità e precisione. L'informazione è considerata neutrale se è priva di distorsioni preconcette tese a influenzare il processo decisionale dei suoi utilizzatori al fine di ottenere un predeterminato risultato.

( 8 ) Affidabilità (dell'informativa): l'informativa che ha le caratteristiche di chiarezza e di completezza tali da indurre decisioni di investimento consapevoli da parte degli investitori. L'informativa è considerata chiara se facilita la comprensione di aspetti complessi della realtà aziendale, senza tuttavia divenire eccessiva e superflua.

( 9 ) Tempestività (dell'informativa): l'informativa che rispetta le scadenze previste per la sua pubblicazione.

  • la definizione di adeguati flussi informativi tra i diversi attori coinvolti, nonché l'individuazione di modalità operative che garantiscono il coordinamento tra di essi;
  • la responsabilizzazione di tutto il management di Rai Way a garantire l'adeguatezza e l'effettività del SCIGR per le attività di competenza.

Il SCIGR deve essere tale da consentire ai responsabili di disporre periodicamente e con tempestività di un quadro sufficientemente esaustivo della situazione economica e finanziaria della Società e tale da consentire in modo corretto: (i) il monitoraggio dei principali key performance indicator e dei fattori di rischio che attengono alla Società; (ii) la produzione dei dati e delle informazioni con particolare riguardo all'informazione finanziaria, secondo dimensioni di analisi adeguate alla tipologia di business, alla complessità organizzativa e alle specificità del fabbisogno informativo del management; (iii) l'elaborazione dei dati finanziari prospettici del piano industriale e del budget nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi aziendali mediante un'analisi degli scostamenti.

(A) Fasi del Sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria

Identificazione e valutazione dei rischi sull'informativa finanziaria

Il SCIGR in relazione al processo di informativa finanziaria è stato definito a seguito di un'attività preliminare di ricognizione e valutazione dei rischi principali (non accuratezza, non completezza, non integrità e inaffidabilità) relativi a transazioni generate da quei processi aziendali ritenuti significativi, che alimentano i dati contabili e di financial reporting della Società.

L'individuazione e valutazione dei rischi è aggiornata al verificarsi di eventi, interni o esterni all'organizzazione, che modificano l'efficacia dell'analisi effettuata o, in ogni caso, ne richiedono un'integrazione.

Definizione e valutazione delle procedure amministrativo-contabili e dei relativi controlli

Sono state definite procedure amministrativo-contabili nel cui ambito sono stati identificati i controlli chiave finalizzati ad assicurare gli obiettivi di accuratezza, completezza, autorizzazione e tracciabilità delle transazioni, nonché integrità dei dati e delle informazioni economico-finanziarie e dei sistemi informatici alimentanti.

Le procedure amministrativo-contabili e i relativi controlli sono monitorati e aggiornati attraverso un processo gestito dal Dirigente Preposto, che si interfaccia costantemente con i process owners per assicurare l'aggiornamento o integrazione delle procedure stesse ovvero per facilitare le azioni di miglioramento.

Le procedure amministrativo-contabili sono sottoposte a verifica indipendente, da parte dell'Audit della Società, finalizzata ad assicurare l'adeguatezza del disegno e l'operatività dei controlli individuati.

(B) Ruoli e Funzioni nell'ambito del SCIGR

Il SCIGR non può prescindere da una chiara individuazione di ruoli cui siano attribuite le diverse fasi della progettazione, implementazione, monitoraggio e aggiornamento nel tempo del SCIGR medesimo.

Le componenti del SCIGR descritte nel precedente Paragrafo 10.1 della Relazione sono tra loro coordinate e interdipendenti e il sistema, nel suo complesso, coinvolge - con diversi ruoli e secondo logiche di collaborazione e coordinamento - gli organi amministrativi, gli organismi di controllo, il management e tutto il personale interno ed esterno a Rai Way.

Il SCIGR si articola nei seguenti tre livelli di controllo interno, caratterizzati da un diverso grado di coinvolgimento operativo nella gestione dei rischi:

  • (i) Primo livello di controllo: identifica, valuta, gestisce e monitora i rischi di competenza in relazione ai quali individua e attua specifiche azioni di trattamento;
  • (ii) Secondo livello di controllo: monitora l'effettiva gestione dei rischi da parte del primo livello di controllo, al fine di assicurare l'efficacia e l'efficienza del trattamento degli stessi, nonché monitora l'adeguatezza e operatività dei controlli posti a presidio dei principali rischi. Fornisce inoltre supporto al primo livello nella definizione e implementazione di adeguati sistemi di gestione dei principali rischi e dei relativi controlli.
  • (iii) Terzo livello di controllo: fornisce assurance indipendente e obiettiva sull'adeguatezza ed effettiva operatività del primo e secondo livello di controllo e in generale sul SCIGR nel suo complesso.

L'articolazione del Primo e Secondo livello di controllo è coerente con dimensione, complessità, profilo di rischio specifico e contesto regolamentare in cui Rai Way opera. Il primo livello di controllo è rappresentato dal management della Società, mentre il secondo livello di controllo è rappresentato dal management con funzioni di monitoraggio, quali il controllo di gestione e l'enterprise risk management.

Il Terzo livello di controllo è garantito dall'Audit della Società che svolge verifiche con approccio risk-based sul SCIGR nel suo complesso.

Con riferimento al Secondo Livello di Controllo, nell'esercizio 2019, si è provveduto, tra l'altro, ad ulteriormente rafforzare le attività della funzione organizzativa, a riporto del Chief Financial Officer, che si occupa di implementare, gestire e manutenere il modello integrato di Enterprise Risk Management della Società, volto a supportare le strutture societarie nell'identificazione e valutazione dei rischi e nella definizione delle possibili azioni di risposta. Ed a tale riguardo, oltre ad un generale monitoraggio ed aggiornamento delle mappature dei rischi e relativa valutazione, è stata elaborata una specifica Policy - aggiornata rispetto ai ruoli e responsabilità dei vari attori coinvolti - con riferimento al processo di Risk Management.

10.3. Organi e Funzioni nell'ambito del SCIGR

10.3.1. Consiglio di Amministrazione e Comitato Controllo e Rischi

La responsabilità del SCIGR compete al Consiglio di Amministrazione, che svolge un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema e individua al proprio interno:

  • l'Amministratore Incaricato, responsabile dell'istituzione e del mantenimento di un efficace SCIGR;

  • un Comitato Controllo e Rischi, composto, come indicato, esclusivamente da Amministratori Indipendenti, con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al SCIGR, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche (cfr. i precedenti Capitoli 6 e 9 della Relazione).

Il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi:

  • a. definisce le linee di indirizzo del SCIGR, ne valuta con cadenza almeno annuale l'adeguatezza rispetto alle caratteristiche dell'impresa ed al profilo di rischio assunto, nonché la sua efficacia, affidando all'Amministratore Incaricato il compito di istituire e mantenere un efficace SCIGR;
  • b. nomina e revoca, su proposta dell'Amministratore Delegato (quale Amministratore Incaricato) in concorso e d'intesa con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, il Responsabile della Funzione Audit, incaricato di verificare che il SCIGR sia funzionante e adeguato e di assicurare che le attività di Audit siano svolte in autonomia e in modo tale da garantire l'efficacia e l'efficienza della propria attività;
  • c. approva, con cadenza almeno annuale, il piano di lavoro predisposto dal Responsabile della Funzione Audit previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi, sentiti il Collegio Sindacale e l'Amministratore Incaricato;
  • d. valuta, sentito il Collegio Sindacale, i risultati esposti dal revisore legale nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione sulle questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale;
  • e. descrive, nella relazione sul governo societario, gli elementi essenziali del SCIGR, esprimendo la propria valutazione sull'adeguatezza complessiva dello stesso.

Nel corso dell'esercizio 2019 sono rimasti in essere i suddetti poteri e funzioni attribuiti al Consiglio di Amministrazione, che ha provveduto a svolgere le attività ivi contemplate, tra cui si segnala la definizione delle linee di riferimento del SCIGR e l'approvazione del piano di lavoro predisposto dal Responsabile della Funzione Audit. A sua volta, anche ai sensi del Codice di Autodisciplina, il Comitato Controllo e Rischi, nell'assistere il Consiglio di Amministrazione e nel supportarlo con una adeguata attività istruttoria (anche relativamente alla gestione dei rischi derivanti da fatti pregiudizievoli di cui il Consiglio sia venuto a conoscenza):

  • (i) valuta, unitamente al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e sentiti il revisore legale e il Collegio Sindacale, il corretto utilizzo dei principi contabili;
  • (ii) esprime pareri su specifici aspetti inerenti all'identificazione dei principali rischi aziendali;
  • (iii) esamina le relazioni periodiche, aventi per oggetto la valutazione del SCIGR e quelle di particolare rilevanza predisposte dalla Funzione Audit;
  • (iv) monitora l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della funzione di Audit;
  • (v) può chiedere alla Funzione Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Collegio Sindacale;
  • (vi) riferisce al Consiglio di Amministrazione, almeno semestralmente, in occasione dell'approvazione della relazione finanziaria annuale e semestrale, sull'attività svolta nonché sull'adeguatezza del SCIGR;
  • (vii) rilascia parere preventivo e formula eventuali proposte in merito alla definizione/aggiornamento delle linee di indirizzo del SCIGR;
  • (viii) rilascia parere favorevole in merito alla proposta dell'Amministratore Delegato (quale Amministratore Incaricato) d'intesa con il Presidente del Consiglio di Amministrazione riguardante la nomina e revoca del Responsabile della Funzione Audit e la sua remunerazione;
  • (ix) riceve dall'Organismo di Vigilanza un rapporto semestrale relativo all'attività svolta nonché un'informativa immediata ove risultino accertati fatti di particolare materialità o significatività;
  • (x) rilascia parere preventivo sulla descrizione, nell'ambito della relazione annuale sul governo societario, delle principali caratteristiche del SCIGR, esprimendo la propria valutazione dell'adeguatezza dello stesso.

10.3.2. Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi

Il Consiglio di Amministrazione della Società ha nominato l'Amministratore Delegato, Aldo Mancino, quale Amministratore Incaricato, in carica anche per l'intero esercizio 2019, come alla data della presente Relazione.

In conformità alla raccomandazione di cui al Criterio applicativo 7.C.4 del Codice di Autodisciplina, l'Amministratore Incaricato ha i seguenti compiti e responsabilità:

  • a. cura l'identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dalla Società, e li sottopone periodicamente all'esame del Consiglio di Amministrazione;
  • b. dà esecuzione alle linee di indirizzo definite dal Consiglio di Amministrazione, curando la progettazione, realizzazione e gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e verificandone costantemente l'adeguatezza e l'efficacia;
  • c. si occupa dell'adattamento del SCIGR alla dinamica delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare;
  • d. può chiedere alla funzione di Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e al Presidente del Collegio Sindacale;
  • e. riferisce tempestivamente al Comitato Controllo e Rischi (o al Consiglio di Amministrazione) in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività o di cui abbia avuto comunque notizia, affinché il Comitato Controllo e Rischi (o il Consiglio di Amministrazione) possa prendere le opportune iniziative;
  • f. sottopone al Consiglio di Amministrazione, d'intesa con il Presidente, le proposte relative alla composizione, e sue modifiche e integrazioni, dell'Organismo di Vigilanza;
  • g. sottopone al Consiglio di Amministrazione le proposte di nomina e revoca del Dirigente Preposto e, in concorso e d'intesa con il Presidente, del Responsabile della Funzione Audit;
  • h. valuta e condivide, con cadenza almeno annuale, il piano di audit predisposto dal Responsabile della Funzione Audit e approvato dal Consiglio di Amministrazione;
  • i. riceve dall'Organismo di Vigilanza un rapporto semestrale relativo all'attività svolta nonché un'informativa immediata ove risultino accertati fatti di particolare materialità o significatività;
  • j. valuta e condivide la valutazione semestrale e annuale del Dirigente Preposto.

10.3.3. Collegio Sindacale

Coerentemente con la missione attribuita dalla legge a tale organo, il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza della legge e dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento. Tra i compiti del Collegio Sindacale rientra anche la verifica in merito all'efficacia, completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del SCIGR, svolta anche attraverso la partecipazione del Presidente del Collegio Sindacale e/o di altri Sindaci designati alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi.

Per lo svolgimento delle proprie attribuzioni, il Collegio Sindacale dispone di adeguati flussi informativi da parte degli altri organi aziendali e delle funzioni di controllo.

10.3.4. Il Responsabile della Funzione Audit

Il Consiglio di Amministrazione di Rai Way, su proposta dell'Amministratore Incaricato e previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi, sentito il Collegio Sindacale, ha nominato Angela Pace quale Responsabile della Funzione Audit, la quale ha svolto tale ruolo per l'intero esercizio 2019, come pure alla data della presente Relazione. La stessa Angela Pace ha svolto anche, nel gennaio 2019, l'incarico di "Responsabile Prevenzione della Corruzione" avuto riguardo alle fattispecie previste dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190, in virtù del relativo Piano sino ad allora adottato dalla Società e, quindi, per la restante parte dell'esercizio medesimo, il ruolo di "Referente delle Misure Anticorruzione" previsto dalla nuova Policy adottata in materia dalla Società (come precisamente indicato al successivo Paragrafo 10.7).

La nomina del Responsabile della Funzione Audit è a tempo indeterminato, sino a diversa determinazione consiliare. Ai fini della individuazione del Responsabile della Funzione Audit, sono stati valutati il profilo del candidato e le caratteristiche di onorabilità, integrità, rispettabilità, indipendenza, professionalità, competenza ed esperienza necessarie, nonché le eventuali incompatibilità, anche in termini di conflitto di interesse, con precedenti attività o funzioni ricoperte presso la Società o presso altre società e/o enti in rapporto con essa.

In conformità al Criterio interpretativo 7.C.5 del Codice di Autodisciplina, il Responsabile della Funzione Audit:

  • a. verifica, sia in via continuativa sia in relazione a specifiche necessità e nel rispetto degli standard internazionali, l'operatività e l'idoneità del SCIGR, attraverso un piano di audit, approvato dal Consiglio di Amministrazione, basato su un processo strutturato di analisi e prioritizzazione dei principali rischi;
  • b. non è responsabile di alcuna area operativa;
  • c. ha accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento dell'incarico;
  • d. predispone relazioni periodiche contenenti adeguate informazioni sulla propria attività, sulle modalità con cui viene condotta la gestione dei rischi nonché sul rispetto dei piani definiti per il loro contenimento;
  • e. predispone tempestivamente relazioni su eventi di particolare rilevanza;
  • f. trasmette le relazioni di cui ai punti precedenti d. ed e. ai presidenti del Collegio Sindacale, del Comitato Controllo e Rischi e del Consiglio di Amministrazione, nonché all'Amministratore Incaricato e all'Organismo di Vigilanza per gli aspetti di competenza;
  • g. verifica, nell'ambito del Piano di Audit, l'affidabilità dei sistemi informativi inclusi i sistemi di rilevazione contabile;

Il Responsabile della Funzione Audit dipende gerarchicamente dal Consiglio di Amministrazione e, per esso, dal Presidente, fatta salva la dipendenza funzionale dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Amministratore Incaricato, nei termini sopra indicati.

La struttura e definizione della remunerazione del Responsabile della Funzione Audit è determinata dal Consiglio di Amministrazione, coerentemente con le politiche aziendali, a seguito di proposta dell'Amministratore Delegato (nella sua qualità di Amministrare Incaricato) in concorso e d'intesa con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi, nonché sentito il Collegio Sindacale. Come già sopra indicato per l'esercizio 2019 tale Responsabile è stato destinatario di un meccanismo di incentivazione coerente con i compiti assegnati.

Il Consiglio medesimo, su proposta dell'Amministratore Delegato nella sua qualità di Amministrare Incaricato, previa valutazione positiva del Comitato Controllo e Rischi e sempre sentito il Collegio Sindacale, approva nell'ambito del processo di budgeting aziendale il budget dell'Audit, assicurando che il Responsabile della Funzione Audit sia dotato delle risorse adeguate all'espletamento delle responsabilità a questi attribuite.

Per l'anno 2019, il Consiglio ha previsto di porre a disposizione del Responsabile della Funzione Audit un budget di Euro 43.000 per lo svolgimento della propria attività.

Come detto, oltre a non svolgere alcuna attività operativa, il Responsabile della Funzione Audit non è autorizzato a:

  • (i) avviare o approvare operazioni, transazioni o registrazioni contabili, al di fuori di quelle pertinenti all'Audit;
  • (ii) svolgere, per conto di altri organi o funzioni, attività di controllo interno e di gestione dei rischi che, per loro natura, estensione e modalità di svolgimento, possano pregiudicare l'indipendenza dell'Audit.

10.3.5. Audit

In linea con gli "Standards for the Professional Practice of Internal Audit", emessi dall'"Institute of Internal Auditors", è affidato alla funzione Audit il compito di fornire un'attività indipendente e obiettiva di "assurance" finalizzata a promuovere azioni di miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e dell'organizzazione aziendale. L'Audit assiste l'organizzazione nel perseguimento dei propri obiettivi tramite un approccio professionale sistematico, che genera valore aggiunto in quanto finalizzato a valutare e migliorare i processi di controllo, di gestione dei rischi e di corporate governance ( 10).

I principali compiti dell'Audit sono i seguenti:

  • a. valutare, con i limiti propri degli strumenti di indagine a disposizione, l'operatività e l'adeguatezza del SCIGR e fornire valutazioni e raccomandazioni al fine di promuoverne l'efficienza e l'efficacia;
  • b. fornire supporto specialistico al management in materia di SCIGR al fine di favorire l'efficacia, l'efficienza e l'integrazione dei controlli nei processi aziendali e promuovere il costante miglioramento della governance e del risk management.

L'Audit, infine, riferisce al Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Incaricato, all'Amministratore Delegato, al Comitato Controllo e Rischi, al Collegio Sindacale, per eventuali ambiti di rischio rilevanti ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001, all'Organismo di Vigilanza sull'attività svolta e sui suoi risultati.

Con riferimento alla prevenzione ed identificazione di irregolarità, la responsabilità dell'Audit consiste nello svolgere le attività di audit, identificando e valutando il SCIGR adottato sui processi/attività oggetto di analisi, analizzando con professionalità le evidenze acquisite.

La responsabilità del corretto disegno e dell'efficace funzionamento nel tempo del SCIGR, della definizione degli obiettivi aziendali e di processo, della prevenzione ed individuazione di irregolarità, nonché della corrispondenza delle modalità di gestione dei rischi con i piani di contenimento definiti, è propria del management, ossia dei responsabili della gestione.

( 10) Definizione approvata dal Board of Directors dell'Institute of Internal Auditors del 26 giugno 1999 e recepita dai vigenti Standard Internazionali di Internal Auditing.

Inoltre, l'Audit:

  • (i) in base ai principi e criteri definiti, organizza e sovrintende alla raccolta sistematica dei dati, delle informazioni e delle valutazioni necessari per la costruzione e per l'aggiornamento della proposta del Piano di Audit;
  • (ii) verifica, nell'ambito degli interventi di audit e laddove applicabile, il rispetto dei protocolli di comportamento e di controllo previsti nel Modello 231, riferendo all'Organismo di Vigilanza circa l'esito delle verifiche;
  • (iii) monitora l'implementazione delle azioni correttive attraverso l'acquisizione di dichiarazioni ed evidenze da parte del management responsabile (c.d. follow-up documentale) e/o mediante verifica operativa dell'effettiva attuazione delle stesse (c.d. follow-up sul campo) nei casi di maggiore criticità (rating).

Gli interventi svolti dall'Audit sono pianificati in base ad un Piano di audit annuale, approvato dal Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi, sentito il Collegio Sindacale ed a seguito di quanto proposto dall'Amministratore Incaricato.

Il Piano è redatto secondo un procedimento di tipo "top-down /risk-based".

Oltre a tali interventi, l'Audit svolge anche gli interventi (c.d. "audit spot") non previsti nel piano di audit in base a richieste che provengono dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, dall'Amministratore Delegato e Amministratore Incaricato, dal Comitato Controllo e Rischi, dal Collegio Sindacale o dall'Organismo di Vigilanza della Società.

Nel corso dell'esercizio 2019 la Responsabile della Funzione Audit Angela Pace ha svolto attività in attuazione delle suddette funzioni assegnate, che non sono state oggetto di modifica nel corso dell'esercizio stesso, in particolare dando attuazione ad interventi previsti nel Piano di Audit per l'esercizio stesso.

10.3.6. Dirigente Preposto

L'art. 32 dello Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione, previo parere obbligatorio del Collegio Sindacale, nomini – per un periodo massimo di tre anni, rinnovabile alla scadenza – il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, a cui riconosce i poteri previsti dall'art. 154-bis del TUF.

Il Dirigente Preposto è scelto dal Consiglio di Amministrazione tra i dirigenti della Società che risultino in possesso di requisiti di professionalità, caratterizzati da specifica competenza, sotto il profilo amministrativo e contabile. Tale competenza, da accertarsi da parte del Consiglio di Amministrazione, deve essere acquisita attraverso esperienze di lavoro in posizione di adeguata responsabilità per un congruo periodo di tempo e in imprese comparabili alla Società. Il Dirigente Preposto deve inoltre essere in possesso dei requisiti di onorabilità previsti dalla vigente normativa per l'assunzione di cariche statutarie. Il venir meno dei requisiti di onorabilità determina la decadenza dall'incarico.

Coerentemente con quanto disposto dall'art. 154-bis del TUF, il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari è responsabile di: (i) predisporre adeguate procedure amministrative e contabili per la redazione del bilancio di esercizio e, ove previsto, del bilancio consolidato nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario; (ii) accompagnare gli atti e le comunicazioni diffusi al mercato, e relativi all'informativa contabile anche infrannuale della Società, con una dichiarazione scritta che ne attesti la corrispondenza alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili; (iii) assicurare la predisposizione del bilancio di esercizio e, ove previsto, del bilancio consolidato, della reportistica trimestrale e semestrale; e (iv) all'interno delle relative aree di competenza, rappresentare la Società e, ove presente, il gruppo allo stesso facente capo, rispetto alla comunità finanziaria internazionale.

Nel corso dell'esercizio 2019 l'incarico di Dirigente Preposto è stato ricoperto dal Chief Financial Officer della Società, Adalberto Pellegrino. Tale incarico, originariamente attribuito dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 11 settembre 2014 (con assegnazione di relativi poteri e funzioni in pari data e, successivamente, con ulteriore deliberazione consiliare del 18 settembre 2014), è scaduto a seguito della cessazione del Consiglio di Amministrazione con l'Assemblea tenutasi il 28 aprile 2017. In tale ultima data il nuovo Consiglio di Amministrazione ha rinnovato l'incarico di Dirigente Preposto con l'attribuzione dei medesimi poteri e funzioni già assegnati in precedenza. Al Chief Financial Officer anche Dirigente Preposto sono attribuiti i seguenti poteri e funzioni:

  • (i) definire le strategie e le politiche finanziarie, amministrative e di elaborazione dell'informativa finanziaria periodica e sovrintendere alla loro attuazione;
  • (ii) sovrintendere alle attività di elaborazione del bilancio della Società, nonché di ogni altro documento contabile infra-annuale e relativa comunicazione al pubblico, di ottimizzazione della gestione dei rischi finanziari e industriali, del carico fiscale e degli assetti partecipativi, di programmazione e controllo finanziario, di acquisizione delle risorse finanziarie, di sviluppo e gestione dei servizi finanziari a supporto delle attività industriali e commerciali, di selezione degli advisor finanziari, nonché alle operazioni sul mercato dei capitali e agli adempimenti connessi alla normativa in materia di informativa societaria;
  • (iii) essere responsabile della supervisione delle attività amministrative e finanziarie (contabilità generale, contabilità clienti e fornitori, pianificazione a breve e medio/lungo termine (piano industriale), gestione della tesoreria e degli adempimenti fiscali - IVA e imposte sui redditi);
  • (iv) sovrintendere alle attività di elaborazione e consolidamento dei piani, dei budget e delle previsioni ed è responsabile della vigilanza degli obbiettivi dagli stessi fissati, della predisposizione della reportistica amministrativa/finanziaria (analisi degli scostamenti, predisposizione del forecast, gestione degli incassi e dei pagamenti);
  • (v) essere responsabile della gestione amministrativa della contrattualistica societaria, soprattutto con riferimento alle condizioni di pagamento e incasso e garanzie rilasciate;
  • (vi) sovrintendere ai rapporti con la comunità finanziaria nazionale ed internazionale;
  • (vii) sovrintendere alla gestione delle aree funzionali di competenza relativamente all'elaborazione delle procedure interne, alla ottimizzazione dei processi operativi;
  • (viii) gestire il contenzioso e il precontenzioso fiscale e di tutte le attività connesse, previa intesa con l'Amministratore Delegato per controversie di valore sino ad Euro 1.000.000,00 e previa informativa al Presidente per controversie di valore superiore a Euro 1.000.000,00;
  • (ix) quanto ad operazioni concernenti l'investimento della liquidità e le operazioni di finanziamento, il compimento di tutte le attività di seguito elencate, entro il limite di valore, per singola operazione o congiuntamente considerata con altri negozi collegati, di Euro 500.000,00, ivi inclusi:
    • richiedere e stipulare finanziamenti con durata inferiore a 18 mesi e linee di credito ed assimilabili, e negoziazione delle relative condizioni di regolamento;
    • investire le liquidità aziendali attraverso le seguenti tipologie di strumenti finanziari: conto corrente e depositi bancari a vista e a scadenza; pronti contro termine e strumenti equiparati con controparti bancarie e finanziarie; titoli obbligazionari;
    • previa intesa con l'Amministratore Delegato, stipulare contratti di cessione di credito, factoring e contratti similari, anche con rilascio di garanzie;
  • (x) in aggiunta alle attività sopra descritte, compiere, per materia ed entro il limite di valore, per singola operazione o congiuntamente considerata con altri negozi collegati, di Euro 500.000,00, le seguenti operazioni finanziarie:
    • stipula di contratti con banche, istituti e società finanziarie per operazioni di copertura del rischio di cambio e di interesse secondo le linee guida indicate dal Consiglio di Amministrazione di Rai Way;
    • stipula di contratti con banche, istituti e società finanziarie, relativamente a servizi e prestazioni connesse alla gestione finanziaria, incluse deleghe di pagamento;
    • costituzione di fideiussioni, depositi cauzionali ed altre garanzie, relativamente a contratti ed ordini assunti, provvedendo agli atti di amministrazione e restituzione;
    • cura degli adempimenti connessi e conseguenti all'accensione, all'amministrazione ed all'estinzione di prestiti, anche obbligazionari, e mutui, a medio/lungo termine, anche con privilegio su immobili o beni strumentali aziendali, consentendone l'iscrizione e provvedendo alla cancellazione;
    • previa intesa con l'Amministratore Delegato, conclusione di accordi di compensazione debiti/crediti e accettazioni di cessioni di crediti, di factoring e di disposizioni irrevocabili di pagamento da parte dei fornitori;
    • apertura di conti correnti attivi e passivi con Rai e relativa amministrazione, fissandone le condizioni di regolamento;
    • potere di esigere somme e titoli di credito tanto da privati quanto da società, da pubbliche e private amministrazioni, rilasciando quietanza liberatoria;
    • apertura, amministrazione, gestione ed estinzione di rapporti di conto corrente, in qualsiasi divisa, con banche, poste ed istituti finanziari; operazioni di utilizzo, prelievo e versamento, su conti corrente e negoziazione delle relative condizioni di regolamento;
  • effettuazione degli adempimenti previsti dall'art. 3 della Legge 136/2010.
  • conferimento di deleghe nell'ambito dei poteri conferiti.

Il Dirigente Preposto effettua le attestazioni e le dichiarazioni, ove richiesto anche congiuntamente con gli organi delegati, prescritte allo stesso dalla normativa vigente. In particolare: gli atti e le comunicazioni della società diffusi al mercato, e relativi all'informativa contabile anche infra-annuale della stessa Società, sono accompagnati da una dichiarazione scritta del Dirigente Preposto, che ne attestano la corrispondenza alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Inoltre, gli organi amministrativi delegati e il Dirigente Preposto attestano con apposita relazione sul bilancio di esercizio, sul bilancio semestrale abbreviato e, ove redatto, sul bilancio consolidato (non redatto dalla Società in quanto non detiene partecipazioni in altre società):

  • (a) l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure interne amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio nel corso del periodo cui si riferiscono i documenti;
  • (b) che i documenti sono redatti in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • (c) la corrispondenza dei documenti alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • (d) l'idoneità dei documenti a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società (non essendovi, al 31 dicembre 2019, come anche alla data della presente Relazione, imprese oggetto di consolidamento);
  • (e) per il bilancio d'esercizio, che la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'Emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento (come detto, non presenti al 31 dicembre 2019), unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze;
  • (f) per il bilancio semestrale abbreviato, che la relazione intermedia sulla gestione contiene un'analisi attendibile delle informazioni di cui al comma 4 dell'art. 154-ter del TUF.

Il Dirigente Preposto, al fine di espletare i compiti stabiliti dall'art. 154-bis del TUF e dalle altre disposizioni applicabili, esercita i seguenti poteri e facoltà:

  • (i) accesso libero ad ogni informazione ritenuta rilevante per l'assolvimento dei propri compiti all'interno della Società;
  • (ii) partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione che prevedano la trattazione di materie rientranti nelle sue competenze;
  • (iii) facoltà di dialogare con l'organo amministrativo e di controllo della Società;
  • (iv) facoltà di approvare le procedure aziendali, quando esse hanno impatto sul bilancio,

sul bilancio consolidato o sugli altri documenti soggetti ad attestazione;

  • (v) partecipazione al disegno dei sistemi informativi che abbiano impatto sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società;
  • (vi) facoltà di impiego della funzione di audit esterna, per la mappatura e l'analisi dei processi di competenza e nella fase di esecuzione di controlli specifici;
  • (vii) possibilità di utilizzo dei sistemi informativi.

Il Dirigente Preposto è quindi dotato del potere di predisporre, anche con l'ausilio di consulenti esterni, una serie di procedure relative (a) alla standardizzazione dei flussi informativi nei confronti dello stesso Dirigente Preposto e (b) alla formazione del bilancio di esercizio e di ogni altra comunicazione di carattere finanziario.

Nel corso dell'esercizio 2019 sono quindi rimasti in essere i suddetti poteri e funzioni attribuiti al Chief Financial Officer e Dirigente Preposto, Adalberto Pellegrino, che ha provveduto a svolgere le attività ivi contemplate.

10.4. Modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e gestione dei rischi

Al fine di consentire agli organi coinvolti di cui al precedente Paragrafo 10.3 di svolgere il proprio ruolo in materia di SCIGR, sono definiti appositi flussi informativi tra i richiamati tre livelli di controllo e i competenti organi, coordinati e adeguati in termini di contenuti e tempistiche. Tutti i flussi a supporto delle valutazioni del SCIGR da parte del Consiglio di Amministrazione confluiscono verso il Comitato Controllo e Rischi che svolge un'adeguata attività di istruttoria dei cui esiti riferisce direttamente al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito delle proprie relazioni periodiche e/o attraverso il rilascio di specifici pareri. Tali flussi sono inoltre rivolti al Collegio Sindacale in funzione dell'esercizio dei compiti a esso attribuiti dalla legge in materia di SCIGR.

Le modalità di interazione tra funzioni e organi aziendali coinvolti nel SCIGR sono state disegnate con l'obiettivo di evitare quanto più possibile sovrapposizioni o lacune, nonché di alterare, anche nella sostanza, le responsabilità primarie degli organi aziendali sul SCIGR.

Per quanto attiene alle interrelazioni tra le funzioni di controllo di secondo livello e quella di terzo livello (Audit), le stesse si inquadrano nel framework più generale di attiva e costante collaborazione, realizzandosi:

  • nella partecipazione nell'ambito dei rispettivi ruoli e nel rispetto del requisito di indipendenza che connota la funzione di controllo di terzo livello – al processo di adeguamento e rafforzamento del SCIGR;
  • nello scambio di flussi informativi, documentali o di dati nonché nell'accesso ad ogni risorsa o informazione societaria in linea con le esigenze di controllo proprie delle funzioni;
  • nella partecipazione ai comitati consiliari e manageriali in via sistematica o a richiesta;

  • nella partecipazione a gruppi di lavoro, di volta in volta costituiti su argomenti correlati alle tematiche di rischio e controllo.

Il miglioramento dell'interazione tra funzioni di controllo e il costante aggiornamento agli organi aziendali da parte delle stesse in relazione alle attività svolte hanno la finalità ultima di costituire nel tempo una governance aziendale che garantisca la sana e prudente gestione anche attraverso un più efficace presidio del rischio a tutti i livelli aziendali.

Nel corso dell'esercizio 2019, e sino alla data della presente Relazione, sono intervenuti costanti flussi informativi sia attraverso le informative svolte dal Comitato Controllo e Rischi al Consiglio di Amministrazione, che con la partecipazione costante del Collegio Sindacale, in uno o più dei suoi componenti, alle riunioni del Comitato stesso e del Consiglio, così come attraverso le Relazioni dell'Organismo di Vigilanza di cui al Modello 231 rivolte in particolare al Consiglio ed al Collegio Sindacale e di cui è stato informato anche il Comitato Controllo e Rischi. Nel corso dell'esercizio 2019 sia il Comitato Controllo e Rischi sia il Collegio Sindacale hanno inoltre incontrato il Presidente dell'Organismo di Vigilanza per un ulteriore scambio informativo generale sulle attività svolte ed in programma. Allo stesso modo la Responsabile della Funzione Audit (anche componente dell'Organismo di Vigilanza, così come il Sindaco effettivo Maria Giovanna Basile) ed il Dirigente Preposto hanno, in particolare, e per quanto di competenza, costantemente partecipato alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi e ad esso riferito nonché direttamente a diverse riunioni del Consiglio di Amministrazione, oltre che a verifiche sindacali. Nel corso dell'esercizio 2020, alla data della presente Relazione, tra l'altro, il Presidente dell'Organismo di Vigilanza ha partecipato a due riunioni del Comitato Controllo e Rischi, alla presenza anche del Collegio Sindacale, in particolare in occasione del preventivo esame da parte del Comitato delle bozze della nuova edizione del Modello 231 e di disposizioni aggiornate in materia di segnalazioni di presunte condotte/fatti illeciti o irregolari nonché della comunicazione della Relazione dell'Organismo di Vigilanza relativa al secondo semestre dell'esercizio 2019.

10.5. Modello organizzativo ex D.Lgs. 231 del 2001

Il Modello di Organizzazione Gestione e Controllo adottato dalla Società ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 (il "Modello 231") è stato originariamente approvato dal Consiglio di Amministrazione nel dicembre 2006 e successivamente aggiornato, da ultimo nel gennaio 2020, a seguito di progetto di aggiornamento e rivisitazione svoltosi nella seconda parte dell'esercizio 2019.

10.5.1. Principi base

Il Modello 231 di Rai Way si conforma:

  • alle indicazioni contenute nel D. Lgs. 231/2001;
  • alle "Linee Guida per la Costruzione dei Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001" della Confindustria, e, in particolare, alle componenti di un sistema di controllo preventivo;
  • al Codice Etico adottato dalla Società;

  • al proprio modello di corporate governance nonché a principi anche derivanti dall'appartenenza al Gruppo Rai, che la Società ha ritenuto di recepire.

I destinatari del Modello 231 sono individuati nelle persone che:

  • rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione della Società o di una sua unità organizzativa o area di staff, ovvero che, pur essendo sforniti di una formale investitura, esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo delle stesse;
  • sono sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui al punto precedente (tutti gli altri dipendenti della Società operanti nelle unità organizzative e nelle aree di staff).

L'osservanza del Modello 231 si impone, altresì, a tutti coloro i quali, pur non facendo parte della Società, operino per il conseguimento degli scopi e degli obiettivi di Rai Way (collaboratori esterni, clienti/fornitori, partner, ecc.).

10.5.2. Struttura del Modello 231

Il Modello 231 in vigore nell'esercizio 2019 è stato strutturato in particolare con:

una Parte Generale avente quali principali contenuti:

  • i principi fondamentali formulati dal D. Lgs. n. 231/2001;
  • l'enunciazione delle finalità e degli scopi perseguiti con l'adozione del Modello 231;
  • la conferma delle funzioni e della struttura dell'Organismo di Vigilanza;
  • la descrizione di alcune fattispecie fondamentali per l'effettivo "funzionamento" e per l'osservanza del Modello 231 stesso da parte dei destinatari;

una Parte Speciale, con singole sezioni composte in quattro paragrafi:

  • il primo, recante la descrizione delle "fattispecie criminose rilevanti";
  • il secondo, volto ad identificare, alla luce della "Mappatura dei Rischi" preliminarmente effettuata, le c.d. "aree sensibili" (ambiti di attività nei quali è più alto il rischio di commissione di ciascun gruppo di reati);
  • il terzo che descrive i "Principi di Comportamento" (cioè le regole di condotta che devono essere seguite dai destinatari del Modello), ed i "Principi di attuazione dei processi decisionali", realizzabili attraverso protocolli/procedure da osservare al fine di evitare la commissione dei reati;
  • il quarto, denominato "Organizzazione interna a supporto dell'Organismo di Vigilanza", delinea un sistema informativo imperniato sulla figura del "Responsabile Interno" e sulla redazione delle "Schede di Evidenza".

e relative alle seguenti tipologie di reato:

  • Sezione "A": reati richiamati dall'art. 24 del Decreto ("Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico");
  • Sezione "B": reati richiamati dall'art. 25 del Decreto ("Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione"), e dall'art. 25 decies del Decreto ("Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria");
  • Sezione "C": reati richiamati dall'art. 25-bis del Decreto ("Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento");
  • Sezione "D": reati richiamati dall'art. 25-ter del Decreto (Reati societari);
  • Sezione "E": reati richiamati dall'art. 25-quater del Decreto ("Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico");
  • Sezione "F": reati richiamati dall'art. 25-quinquies e dall'art.24 quater1 del Decreto ("Delitti contro la personalità individuale" e "Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili");
  • Sezione "G": reati richiamati dall'art. 25-sexies del Decreto (Abusi di mercato);
  • Sezione "H": reati richiamati dall'art. 10 della Legge 16 marzo 2006, n.146 (Reati transnazionali);
  • Sezione "I": reati richiamati dall'art. 25-septies del Decreto (Reati di omicidio o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro)
  • Sezione "L": reati richiamati dall'art. 25-octies del Decreto ("Ricettazione, Riciclaggio ed Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio");
  • Sezione "M": reati richiamati dall'art. 24-bis del Decreto (Delitti informatici e trattamento illecito dei dati);
  • Sezione "N": reati richiamati dall'art. 24-ter del Decreto (Delitti di criminalità organizzata);
  • Sezione "O": reati richiamati dall'art. 25-bis.1 del Decreto (Delitti contro l'industria e il commercio);
  • Sezione "P": reati richiamati dall'art. 25-novies del Decreto (Delitti in materia di violazione del diritto d'autore);
  • Sezione "Q": reati richiamati dall'art. 25-undecies del Decreto (Reati ambientali)(11);
  • Sezione "R": reati richiamati dall'art. 25-duodecies del Decreto ("Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare") e dall'art. 25 terdecies ("Razzismo e Xenofobia").

( 11) Con specifica mappatura delle aree di rischio.

Inoltre sono rimasti in vigore protocolli e procedure elaborati per la prevenzione dei comportamenti illeciti e finalizzati a prevenire la commissione dei reati contemplati dal D. Lgs. n. 231/2001, espressione del principio di "effettività" del Modello 231 medesimo.

Nel corso dell'esercizio 2019 è stato avviato e sviluppato un progetto di analisi volto ad una riedizione ed aggiornamento del Modello in relazione sia a disposizioni rilevanti intervenute a livello normativo che all'assetto organizzativo della Società, nonché in funzione dell'assunzione di una strutturazione e rappresentazione delle previste disposizioni per singoli processi aziendali a rischio (indicando quindi, in particolare, con riguardo a ciascuno di essi, elementi e misure di controllo funzionali alla prevenzione dei reati rilevanti). Tale progetto ha dato luogo all'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, in data 30 gennaio 2020 e previo esame dell'Organismo di Vigilanza e del Comitato Controllo e Rischi, di una nuova edizione del Modello, sia nella Parte Generale che nella Parte Speciale.

La Parte Generale reca principalmente:

  • i principi fondamentali formulati dal D. Lgs. n. 231/2001;
  • l'enunciazione delle finalità e degli scopi perseguiti con l'adozione del Modello 231;
  • la conferma delle funzioni e della struttura dell'Organismo di Vigilanza;
  • le comunicazioni verso l'Organismo di Vigilanza;
  • le modalità di comunicazione e gestione delle segnalazioni Whistleblowing;
  • la formazione e comunicazione al personale;
  • il sistema disciplinare.

La Parte Speciale reca:

  • la metodologia di risk assessment utilizzata e la mappatura delle aree aziendali e dei processi a rischio di commissione dei reati rilevanti ex D. Lgs. 231/2001;
  • il Sistema di Controllo Interno adottato dalla Società a prevenzione dei reati;
  • i protocolli di prevenzione generali/trasversali, applicabili a tutti i processi aziendali a rischio;
  • per ciascuna area e processo aziendale a rischio:
    • le singole fattispecie di reato configurabili con indicazione di possibili modalità attuative;
    • i presidi comportamentali e organizzativi specifici a prevenzione e gestione del rischio.

Sempre nella prima parte dell'esercizio 2020 sono state avviate le analisi, in termini di mappature dei rischi rilevanti e relative possibili specifiche misure di gestione, funzionali alla predisposizione di un ulteriore aggiornamento del Modello con riferimento a fattispecie di reato entrate a far parte dell'ambito di applicazione del D. Lgs. n. 231/2001, in base a nuovi interventi normativi, nell'ultima parte del 2019.

10.5.3. Organismo di Vigilanza

Nel corso dell'esercizio 2019 è rimasto in carica l'Organismo di Vigilanza nella composizione sussistente dal luglio 2018, ovvero:

  • (i) Alberto de Nigro, in qualità di Presidente (componente esterno valutato in possesso di adeguate caratteristiche di indipendenza e professionalità);
  • (ii) Maria Giovanna Basile, Sindaco Effettivo della Società;
  • (iii) Angela Pace, Responsabile della Funzione Audit della Società.

Si segnala che nel corso dell'esercizio 2019, l'Organismo di Vigilanza ha tenuto sei riunioni nel corso delle quali – oltre ad aver in generale monitorato le novità normative, a fini di relativi aggiornamenti del Modello – ha esaminato, preventivamente alla sottoposizione all'approvazione consiliare, la prevista Policy in materia di Anticorruzione adottata nel corso dell'esercizio e di cui al successivo Paragrafo 10.7, così come la nuova edizione del Codice Etico, approvata anch'essa nel corso dell'esercizio 2019, come ricordato nel successivo paragrafo 10.6. Sempre nel corso dell'esercizio l'Organismo di Vigilanza ha esaminato i flussi informativi previsti in virtù della relativa procedura aziendale e tenuto audizioni con responsabili aziendali in particolare con riferimento alle attività aziendali in materia di acquisti, in funzione di aspetti rilevanti a quanto di competenza, nonché seguito il progetto inerente la redazione di una nuova edizione del Modello, poi adottato dalla Società nella prima parte del 2020, e di cui al precedente Paragrafo 10.5.2. Nel corso del 2020, l'Organismo di Vigilanza ha tenuto due riunioni, dedicate, in particolare, alla preventiva analisi, per quanto di competenza, delle bozze della nuova edizione del Modello 231, oltre che di disposizioni aggiornate in materia di segnalazioni di presunte condotte/fatti illeciti o irregolari, quindi sottoposte al Consiglio di Amministrazione, previo esame anche del Comitato Controllo e Rischi, nonché alla redazione della Relazione dell'Organismo di Vigilanza relativa al secondo semestre dell'esercizio 2019.

10.5.4. I Responsabili Interni

Nel Modello 231 in vigore per l'intero esercizio 2019 è stato previsto il ruolo dei "Responsabili Interni" tra i cui più significativi compiti vi sono stati, in particolare, i seguenti:

  • per operazioni relative ad attività a rischio, predisporre e conservare la documentazione rilevante e sintetizzarne i contenuti per l'Organismo di Vigilanza in apposite schede di evidenza;
  • comunicare all'Organismo di Vigilanza le eventuali anomalie o violazioni del Modello 231 riscontrate e ogni fatto ritenuto rilevante;
  • contribuire all'aggiornamento del sistema di prevenzione dei rischi relativi al proprio ambito di attività.

Tale ruolo è stato previsto anche nell'ambito della nuova edizione del Modello, approvata il 30 gennaio 2020 come in precedenza indicato, con compiti egualmente relativi, in particolare: alla vigilanza sullo svolgimento delle attività di competenza, all'informativa all'Organismo di Vigilanza con riguardo a situazioni rilevanti circa l'efficacia e adeguatezza delle misure di prevenzione contemplate nel Modello, al supporto nell'analisi ed aggiornamento dei possibili rischi nella propria area di attività.

10.6. Codice Etico

La Società ha adottato anche il Codice Etico richiamato nel precedente Paragrafo 10.5.1 della Relazione, che costituisce parte integrante del Modello 231. Il Codice Etico ha la finalità di definire l'insieme dei valori che l'Emittente riconosce, accetta e condivide, nonché le responsabilità che la medesima assume. Il Codice Etico contiene i principi etici e comportamentali che devono ispirare l'attività di coloro che, stabilmente o temporaneamente, operino o interagiscano con Rai Way, tenendo conto dei ruoli di ciascuno, della complessità delle funzioni e delle responsabilità attribuite per il perseguimento degli obiettivi della Società. I principi contenuti nel Codice Etico integrano le regole che la Società - e i soggetti in essa o con essa operanti - è tenuta a osservare, in virtù delle normative vigenti. Si ricorda che nel gennaio 2019 - a seguito di relativa deliberazione del Consiglio di Amministrazione (previo esame del Comitato Controllo e Rischi e dell'Organismo di Vigilanza) - la Società ha adottato una nuova edizione del Codice Etico, prevedendosi talune precisazioni ed alcuni aggiornamenti, fermi restando i principi sostanziali già previsti, edizione rimasta in vigore per l'intero esercizio 2019, ed alla data della presente Relazione.

10.7. Misure Anticorruzione

Si rammenta che in considerazione delle disposizioni contenute nella formulazione originaria della Legge n. 190/2012, il Consiglio di Amministrazione di Rai Way ha adottato nel gennaio 2015 un piano triennale di prevenzione della corruzione ispirato ai principi del Piano Nazionale Anticorruzione, per quanto applicabili. A seguito delle evoluzioni normative intervenute e di quanto indicato nelle Linee Guida emanate dall'A.NA.C. (in particolare con riferimento alle società pubbliche quotate) Rai Way, anche in assenza di un obbligo normativo e, dunque, in via volontaria, ha aggiornato annualmente il piano (l'ultimo aggiornamento essendo intervenuto nel gennaio 2018). Sempre in via volontaria in considerazione del suo status di società in controllo pubblico quotata (12), il Consiglio di Amministrazione ha quindi adottato il 28 gennaio 2019, in luogo di un aggiornamento del suddetto piano e con effetto dal 31 gennaio 2019, una Policy Anticorruzione contenente misure integrative del proprio Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 in relazione alle fattispecie contemplate dalla L. 190/2012, rimasta in vigore per

( 12) In merito all'applicazione alla Società delle disposizioni per la prevenzione della corruzione di cui alla Legge n. 190/2012 e successive disposizioni attuative, si rammenta che le Linee Guida A.NA.C. per l'attuazione della normativa anticorruzione e trasparenza nelle società pubbliche del novembre 2017, e vigenti alla data della presente Relazione, escludono l'applicazione delle previsioni ivi contenute alle società pubbliche quotate avendo ritenuto l'A.NA.C. necessario, anche sulla base del parere del Consiglio di Stato, un ulteriore approfondimento, da svolgersi con il M.E.F. e la Consob ed avuto riguardo appunto alle evoluzioni normative intervenute in merito (peraltro anche l'applicazione delle "Linee guida per l'attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici" già emesse dall'A.NA.C. il 17 giugno 2015 era sospesa per le società quotate).

tutta la restante parte dell'esercizio 2019 (così come alla data della presente Relazione) Tale Policy, oggetto di pubblicazione sul sito internet della Società, si pone in un'ottica di sostanziale continuità con il piano e di sempre maggiore integrazione con gli altri strumenti adottati dalla Società (Modello ex D. Lgs. n. 231/2001, Codice Etico), prevedendo, in particolare, un diretto coinvolgimento dell'Organismo di Vigilanza ex D. Lgs. n. 231/2001, pur sempre mantenendo un presidio organizzativo interno attraverso la figura di un relativo Referente (individuato, allo stato, nella persona della Responsabile della Funzione Audit, dott.ssa Angela Pace). Tale Referente organizzativo aziendale delle misure di prevenzione della corruzione, in particolare, con il coordinamento dell'Organismo di Vigilanza ex D. Lgs n. 231/2001, è responsabile della verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva attuazione delle misure anticorruzione assunte.

10.8. Codice di comportamento in materia di internal dealing

Nel corso dell'esercizio 2019 è rimasto in vigore il Codice di comportamento in materia di internal dealing già approvato dal Consiglio di Amministrazione e da ultimo aggiornato nel corso dell'esercizio 2018.

Tale procedura, volta ad assicurare la prescritta trasparenza informativa nei confronti del mercato, stabilisce, in particolare, gli obblighi di comunicazione e notifica gravanti, in virtù della suddetta normativa di riferimento, sui c.d. "soggetti rilevanti" (i.e., i componenti degli organi di direzione e controllo e manager con posizioni di rilevanza strategica) nonché sulle "persone strettamente associate" ad essi, in relazione al possibile compimento di operazioni aventi ad oggetto gli strumenti finanziari emessi dalla Società o ad essi collegati, oltre ad obblighi di astensione, come previsti dalla suddetta normativa europea di riferimento, dal compiere tali operazioni nei trenta giorni precedenti l'approvazione consiliare dei dati economico-finanziari di periodo. Inoltre, nella suddetta nuova edizione del Codice si ricordano, per completezza, gli obblighi in materia di internal dealing imposti dalle disposizioni nazionali in capo agli azionisti che detengono una partecipazione pari almeno al 10% del capitale sociale della Società nonché ad ogni altro soggetto che controlli la Società così come in capo alle persone ad essi strettamente legate.

10.9. Codice Informazioni Privilegiate

Si rinvia al Capitolo 5 della presente Relazione.

10.10. Società di revisione

La società di revisione, incaricata della revisione legale dei conti dell'Emittente, è PricewaterhouseCoopers S.p.A., iscritta al n. 43 dell'albo speciale delle società di revisione tenuto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze di cui all'art. 161 del TUF e nel registro dei revisori legali con numero di iscrizione 119644.

Con delibera del 4 settembre 2014, l'Assemblea, subordinatamente al deposito presso Borsa Italiana della domanda di ammissione delle azioni della Società alle negoziazioni sul MTA, ha deliberato di modificare l'incarico di revisione legale dei conti in essere a tale data, trasformandolo in un incarico ai sensi degli artt. 14 e 17 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 ed estendendolo fino all'esercizio che chiuderà il 31 dicembre 2022. Inoltre, è stato conferito alla Società di Revisione l'incarico per la revisione limitata del bilancio individuale abbreviato semestrale per i semestri che chiuderanno al 30 giugno degli esercizi 2015 - 2022.

11. INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In data 4 settembre 2014, ai sensi dell'art. 2391-bis del Codice Civile, degli articoli 113-ter, 114, 115 e 154-ter del TUF, delle applicabili disposizioni del Regolamento Emittenti e del Regolamento Parti Correlate, e tenuto conto anche delle indicazioni e chiarimenti forniti dalla Consob con la comunicazione n. DEM/10078683 del 24 settembre 2010, il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato l'adozione della Procedura Parti Correlate, che è entrata in vigore alla Data di Avvio delle Negoziazioni e che è stata altresì esaminata e approvata anche dal Comitato Controllo e Rischi.

La Procedura Parti Correlate ha la finalità di stabilire i principi di comportamento che Rai Way è tenuta ad adottare per garantire una corretta gestione delle operazioni con parti correlate, come ivi definite in conformità alla definizione di cui al Regolamento Parti Correlate. A tal fine, la Procedura Parti Correlate:

  • determina i criteri e le modalità per l'identificazione e la mappatura delle parti correlate della Società (come ivi definite), stabilendo i criteri e la tempistica per l'aggiornamento dell'elenco delle parti correlate e le strutture aziendali competenti alla sua manutenzione;
  • detta i principi per l'individuazione delle operazioni con parti correlate in via preventiva alla loro conclusione;
  • disciplina le procedure per l'effettuazione da parte della Società, anche per il tramite di società controllate, fiduciari o interposta persona - delle operazioni con parti correlate, individuando regole interne di comportamento idonee ad assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale di tali operazioni; nonché
  • stabilisce le modalità di adempimento dei relativi obblighi informativi.

Ai sensi della Procedura Parti Correlate, è istituita un'apposita funzione aziendale, composta dal Dirigente Preposto, dal responsabile dell'area legale e dal preposto al controllo interno della Società, con funzioni prevalentemente di assistenza e di coordinamento di talune attività funzionali alla corretta applicazione all'aggiornamento della Procedura Parti Correlate medesima.

La Procedura Parti Correlate distingue, inter alia, le "Operazioni di Maggiore Rilevanza", le "Operazioni di Minore Rilevanza" e le "Operazioni di Importo Esiguo".

Le "Operazioni di Maggiore Rilevanza" sono le operazioni con parti correlate - incluse le operazioni omogenee o realizzate in esecuzione di un disegno unitario con una stessa parte correlata o con soggetti correlati sia a quest'ultima che alla Società - in cui sia superato almeno uno degli indici di rilevanza indicati nell'Allegato 3 al Regolamento Parti Correlate.

Le "Operazioni di Minore Rilevanza" sono identificate con un criterio di residualità come le operazioni diverse dalle Operazioni di Maggiore Rilevanza e dalle "Operazioni di Importo Esiguo" (meglio descritte di seguito).

Il Consiglio di Amministrazione è competente in via esclusiva per l'approvazione di "Operazioni di Maggiore Rilevanza". Il Comitato Controllo e Rischi è coinvolto nella fase delle trattative e in quella istruttoria, attraverso la ricezione di complete e adeguate informazioni in merito all'"Operazione di Maggiore Rilevanza", con facoltà di chiedere informazioni e formulare osservazioni agli organi delegati e ai soggetti incaricati della conduzione delle trattative o dell'istruttoria. Ai fini dei pareri rilasciati dal Comitato, lo stesso può farsi assistere da uno o più esperti indipendenti scelti tra soggetti di riconosciuta professionalità e competenza sulle materie interessate dalla deliberazione, nominati dall'Amministratore Delegato su indicazione del Comitato medesimo, a spese della Società. Con riferimento a ciascuna singola "Operazione di Minore Rilevanza", è previsto che l'ammontare massimo di spesa sia pari allo 0,5% del valore dell'operazione e comunque non superiore ad Euro 20.000,00, salvo eventuale deroga concessa, ricorrendo particolari ragioni di opportunità, dal Consiglio di Amministrazione. In ogni caso, la gestione del rapporto con gli esperti indipendenti è di competenza del Comitato, al quale deve essere indirizzato il parere degli esperti medesimi.

Il Consiglio di Amministrazione delibera sulle "Operazioni di Maggiore Rilevanza":

  • previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi sull'interesse della Società al compimento dell'operazione nonché sulla convenienza e sulla correttezza sostanziale delle relative condizioni; ovvero
  • con il voto favorevole della maggioranza degli amministratori non correlati per tali intendendosi gli amministratori diversi dalla controparte di una determinata operazione e dalle sue parti correlate - presenti, ferme le maggioranze comunque necessarie per l'assunzione delle deliberazioni consiliari ai sensi di legge e di Statuto.

Anche in presenza di parere non favorevole del Comitato Controllo e Rischi ovvero di voto contrario della maggioranza degli amministratori non correlati, il Consiglio di Amministrazione può approvare un'"Operazione di Maggiore Rilevanza" qualora: (i) l'Assemblea ordinaria abbia previamente autorizzato il compimento dell'operazione; (ii) a condizione che i soci non correlati - per tali intendendosi i soggetti, ai quali spetta il diritto di voto nell'Assemblea della Società, diversi dalla controparte di una determinata operazione e dai soggetti correlati sia alla controparte di una determinata operazione sia alla Società - che partecipano all'assemblea al momento della votazione rappresentino almeno il dieci per cento del capitale sociale con diritto di voto, non consti il voto contrario della maggioranza dei suddetti soci non correlati. A tal fine, prima dell'inizio dei lavori assembleari, gli aventi diritto al voto che siano intervenuti sono tenuti a comunicare l'eventuale esistenza di un rapporto di correlazione rispetto alla specifica operazione posta all'ordine del giorno, ovvero a dichiararne per iscritto l'assenza.

Ferme restando le disposizioni di applicazione necessaria contenute nel Regolamento Parti Correlate, le disposizioni in materia di approvazione ed esecuzione di "Operazioni di Maggiore Rilevanza" sopra descritte hanno trovato applicazione a decorrere dal giorno successivo alla data di approvazione del bilancio relativo al secondo esercizio successivo a quello di quotazione, in conformità a quanto previsto dall'art. 10 del Regolamento Parti Correlate per le "società di recente quotazione".

Le "Operazioni di Minore Rilevanza" sono approvate dal Consiglio di Amministrazione e dagli organi delegati, previo parere motivato e non vincolante del Comitato Controllo e Rischi, che si esprime in merito all'interesse della Società al compimento dell'operazione nonché alla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni.

Le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione che approvino una "Operazione di Minore Rilevanza" devono essere adeguatamente motivate, avuto riguardo all'interesse della Società al compimento dell'operazione, nonché alla convenienza e alla correttezza sostanziale delle relative condizioni. Se l'operazione con parti correlate rientra nelle materie di competenza dell'Assemblea o deve essere da questa autorizzata, dovrà essere rispettata, mutatis mutandis, la medesima procedura sopra indicata, distinguendo a seconda che si tratti di un'Operazione di Maggiore Rilevanza o di un'Operazione di Minore Rilevanza. In tal caso, il Comitato Controllo e Rischi dovrà rilasciare il proprio parere motivato in sede di approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione della Società, della proposta di delibera da sottoporre all'Assemblea.

Fermi restando gli specifici obblighi informativi e comunicativi previsti per ciascuna ipotesi di esenzione, le disposizioni della Procedura Parti Correlate non si applicano alle operazioni con parti correlate descritte di seguito.

Operazioni di importo esiguo: per tali intendendosi per tali ultime le operazioni con parti correlate in cui il prevedibile ammontare massimo del corrispettivo o il prevedibile valore massimo delle prestazioni a carico della Società non superi, per ciascuna operazione, Euro 200.000,00 (o all'equivalente valore espresso in altra divisa), anche per il caso di operazioni con parti correlate concluse con una medesima parte correlata tra loro omogenee o realizzate in esecuzione di un disegno unitario, cumulativamente considerate.

Particolari tipologie di operazioni infragruppo: operazioni con o tra società controllate, anche congiuntamente, nonché con società collegate, purché nelle società controllate o nelle società collegate controparti dell'operazione non vi siano interessi di altre parti correlate della Società qualificati come "significativi" ai sensi della Procedura Parti Correlate.

Operazioni ordinarie: per tali intendendosi le operazioni con parti correlate, incluse quelle che costituiscono "operazioni di maggiore rilevanza", che: (i) rientrano nell'ordinario esercizio dell'attività operativa o della connessa attività finanziaria della Società (ovvero della società controllata nel caso di operazioni con parti correlate di cui siano parti società controllate da Rai Way) e (ii) sono concluse a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard. L'esenzione in parola non trova applicazione con riguardo a "operazioni ordinarie" con il soggetto che controlla la Società.

Deliberazioni assembleari in materia di piani di compensi e remunerazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e, a determinate condizioni, anche dei dirigenti con responsabilità strategiche: ai sensi, rispettivamente, degli artt. 2389, commi 1 e 3, e 2402 del Codice Civile e dell'art. 114-bis del TUF.

Istruzioni di autorità di vigilanza: che siano impartite, direttamente o nei riguardi della capogruppo, con finalità di stabilità e nell'interesse della stabilità del gruppo.

Situazioni di urgenza: a condizione che siano rispettati alcuni specifici presidi.

Il testo integrale della Procedura Parti Correlate è disponibile per la consultazione sul sito internet della Società www.raiway.it sezione Corporate Governance.

Come già evidenziato nel precedente Paragrafo 9.1 della Relazione, con riferimento all'attività connessa alla formulazione di pareri su operazioni con parti correlate, per ogni singola operazione considerata, i componenti del Comitato Controllo e Rischi devono essere diversi dalla controparte e dai soggetti ad essa connessi. Nel caso in cui un componente del Comitato Controllo e Rischi sia controparte dell'operazione (oppure sia un soggetto connesso alla controparte) deve darne tempestiva comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Comitato Controllo e Rischi astenendosi dal partecipare ai lavori del Comitato riguardanti l'operazione a cui si riferisce la correlazione.

In questo caso, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito il Presidente del Comitato Controllo e Rischi, provvede immediatamente alla sostituzione del componente in stato di conflitto indicando, dopo averlo contattato, un altro componente indipendente e non correlato del Consiglio di Amministrazione.

La suddetta Procedura, in vigore per l'intero esercizio 2019 (così come lo è alla data di approvazione della presente Relazione), è stata oggetto della ivi prevista valutazione periodica circa possibili interventi di revisione valutando il Consiglio di Amministrazione (previa verifica del Comitato Controllo e Rischi) di non provvedere a modifiche alla Procedura stessa. Il Collegio Sindacale è risultato presente alla relativa trattazione sia da parte del Comitato Controllo e Rischi sia del Consiglio di Amministrazione.

12. NOMINA DEI SINDACI

In ottemperanza alle previsioni legislative e regolamentari applicabili alle società quotate, la nomina del Collegio Sindacale avviene da parte dell'Assemblea sulla base di liste, secondo la procedura di seguito descritta, contenuta nell'art. 28 dello Statuto.

La nomina dei Sindaci effettivi e supplenti avviene sulla base di liste presentate dai soggetti legittimati, nelle quali i candidati devono essere elencati mediante un numero progressivo. Le liste sono ripartite in due elenchi, riportanti rispettivamente fino a tre candidati per la carica di Sindaco effettivo e fino a due candidati per quella di Sindaco supplente. Almeno i primi due candidati alla carica di Sindaco effettivo e almeno il primo candidato alla carica di Sindaco supplente riportati nei rispettivi elenchi devono essere iscritti nel registro dei revisori legali e devono avere esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. I candidati che non siano iscritti al registro dei revisori legali e non abbiano esercitato l'attività di revisione per almeno un triennio devono aver maturato un'esperienza complessiva di almeno un triennio nell'esercizio di attività e funzioni indicate all'art. 28 comma 2 dello Statuto (cfr. successivo Capitolo 13 della presente Relazione). Ciascun elenco per la nomina a Sindaco effettivo e a Sindaco supplente deve presentare un numero di candidati appartenenti al genere meno rappresentato che assicuri, nell'ambito dell'elenco stesso, il rispetto dell'equilibrio fra generi almeno nella misura minima richiesta dalla normativa, anche regolamentare, vigente. Nessun candidato, a pena di decadenza della sua candidatura, deve figurare in più di una lista.

Le liste devono essere, a pena di decadenza, depositate presso la sede sociale della Società, anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza e secondo modalità rese note nell'avviso di convocazione dell'Assemblea di nomina, che consentano l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito, entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea (o entro il diverso termine di tempo in tempo previsto dalla normativa applicabile) e sono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità previste dalla normativa vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea (o entro il diverso termine di tempo in tempo previsto dalla normativa applicabile). Resta ferma la facoltà per i soci di minoranza che non abbiano rapporti di collegamento con i soci di riferimento, di avvalersi della proroga dei termini di presentazione delle liste, nelle ipotesi e con le modalità previste dalle diverse disposizioni, anche regolamentari, vigenti.

Ogni soggetto legittimato al voto (nonché (i) i soggetti legittimati appartenenti ad un medesimo gruppo, intendendosi per tali, il soggetto, anche non societario, controllante ai sensi dell'art. 2359 Cod. Civ. e ogni società controllata da, ovvero sotto il comune controllo del, medesimo soggetto ovvero (ii) gli aderenti ad uno stesso patto parasociale ex art. 122 del TUF, ovvero (iii) i soggetti legittimati che siano altrimenti collegati tra loro in forza di rapporti di collegamento rilevanti ai sensi della normativa di legge e/o regolamentare vigente e applicabile) può presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista così come ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità.

Hanno diritto a presentare le liste i soggetti legittimati al voto che da soli o insieme ad altri siano complessivamente titolari di azioni con diritto di voto rappresentanti almeno la percentuale del capitale sociale stabilita dalla normativa anche regolamentare, di tempo in tempo vigente (attualmente pari all'1% in base a quanto stabilito dalla Consob con determinazione dirigenziale del 30 gennaio 2020, n. 28). La titolarità della quota minima di partecipazione per la presentazione delle liste, ove applicabile, è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista o da più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. La titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste deve essere attestata ai sensi della normativa vigente; tale attestazione può pervenire alla Società anche successivamente al deposito della lista purché entro il termine previsto per la pubblicazione delle liste da parte della Società.

Unitamente alle liste, i soggetti legittimati che le hanno presentate dovranno altresì depositare ogni ulteriore documentazione e dichiarazione richieste dalla normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente. La lista per la quale non sono osservate le statuizioni di cui sopra è considerata come non presentata.

Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

All'elezione dei membri del Collegio Sindacale si procede come segue:

  • a) dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti validamente espressi, sono tratti, nell'ordine progressivo con il quale sono elencati nella lista stessa, 2 (due) Sindaci effettivi e 1 (uno) Sindaco supplente;
  • b) il restante Sindaco effettivo e il restante Sindaco supplente sono tratti dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti dopo quella di cui alla lettera a) che non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soggetti legittimati al voto che hanno presentato la lista di cui alla lettera a), risultando eletti - rispettivamente - Sindaco effettivo e Sindaco supplente i primi candidati delle relative sezioni (rispettivamente, il "Sindaco Effettivo di Minoranza" e il "Sindaco Supplente di Minoranza").

La Presidenza del Collegio spetta al Sindaco Effettivo di Minoranza.

Ove sia stata presentata una sola lista ovvero non ne sia stata presentata alcuna, ovvero ancora non siano presenti nelle liste un numero di candidati pari a quello da eleggere, l'Assemblea ordinaria delibera per la nomina o l'integrazione a maggioranza relativa. Nel caso di parità di voti tra più candidati si procede a ballottaggio tra i medesimi, mediante ulteriore votazione assembleare. L'Assemblea è tenuta in ogni caso ad assicurare il rispetto dell'equilibrio fra i generi previsto dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

In caso di morte, di rinunzia o di decadenza ovvero di mancanza per qualsiasi altro motivo di un Sindaco effettivo subentra il Sindaco supplente appartenente alla medesima lista che ha espresso il Sindaco uscente secondo l'ordine progressivo di elencazione, nel rispetto del numero minimo di componenti iscritti nel registro dei revisori legali che hanno esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni e del principio di equilibrio tra i generi. Ove ciò non sia possibile, al Sindaco uscente subentra il Sindaco supplente avente le caratteristiche indicate tratto via via dalle liste risultate più votate tra quelle di minoranza, secondo l'ordine progressivo di elencazione. Nel caso in cui la nomina dei Sindaci non si sia svolta con il sistema del voto di lista, subentrerà il Sindaco supplente previsto dalle disposizioni di legge. In ogni ipotesi di sostituzione del Presidente del Collegio Sindacale, il Sindaco supplente subentrato assume anche la carica di Presidente. L'Assemblea prevista dall'articolo 2401, comma 1, Cod. Civ., procede alla nomina o alla sostituzione dei Sindaci nel rispetto del principio di necessaria rappresentanza delle minoranze e dell'equilibrio fra i generi. In caso di mancata conferma da parte di tale Assemblea del Sindaco supplente subentrato nella carica di Sindaco effettivo, lo stesso ritornerà a ricoprire il ruolo di Sindaco supplente.

13. COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO SINDACALE (EX ART. 123- BIS, COMMA 2, LETTERA D), TUF)

Ai sensi dell'art. 28 dello Statuto e in conformità alle vigenti disposizioni di legge e regolamentari, almeno due Sindaci effettivi e uno supplente devono essere iscritti da almeno un triennio nel registro dei revisori legali ed avere esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. I Sindaci che non sono iscritti nel registro dei revisori legali devono avere maturato un'esperienza complessiva di almeno un triennio nell'esercizio di:

  • (i) attività di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso società di capitali che abbiano un capitale sociale non inferiore a due milioni di Euro;
  • (ii) attività professionali o di insegnamento universitario di ruolo in materie giuridiche, economiche, o finanziarie o in materie strettamente attinenti all'attività della Società; ovvero
  • (iii) funzioni dirigenziali presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni operanti, oltre che nel settore creditizio, finanziario od assicurativo, o comunque in settori strettamente attinenti a quello di attività della Società.

Il Collegio Sindacale della Società in carica nel corso dell'esercizio 2019, come alla data della presente Relazione, è stato nominato dall'Assemblea del 23 aprile 2018 e rimarrà in carica sino all'approvazione del bilancio di esercizio che si chiuderà il 31 dicembre 2020.

NOME E COGNOME CARICA LUOGO E DATA DI NASCITA
Silvia Muzi Presidente Roma, 18 luglio 1969
Maria Giovanna Basile Sindaco effettivo Avellino, 6 ottobre 1962
Massimo Porfiri Sindaco effettivo Roma,
18 luglio 1956
Paolo Siniscalco Sindaco supplente Napoli, 19 luglio 1967
Nicoletta Mazzitelli Sindaco supplente Roma,
4 agosto 1962

La tabella che segue fornisce le informazioni rilevanti in merito a ciascun membro del Collegio Sindacale in carica alla data della presente Relazione.

In occasione dell'Assemblea del 23 aprile 2018, tali Sindaci in carica sono stati tratti dalla lista di candidati presentata dal socio di maggioranza Rai (lista di "maggioranza", che è stata votata dal 70,81% delle azioni ordinarie ammesse al voto), tranne il Presidente del Collegio Sindacale, Silvia Muzi, ed il Sindaco supplente, Paolo Siniscalco, che sono stati tratti dalla lista presentata da alcuni fondi di investimento e investitori istituzionali (lista di "minoranza").

Successivamente al 31 dicembre 2019, non si sono verificati cambiamenti nella composizione del Collegio Sindacale. Per completezza, si precisa che la composizione del Collegio Sindacale è coerente con la disciplina di legge e regolamentare in materia di equilibrio tra i generi, come specificato al precedente Paragrafo 4.2.2. della presente Relazione.

Ulteriori dettagli relativi al Collegio Sindacale sono indicati nell'allegata Tabella 3, cui si rinvia.

Nel corso dell'esercizio 2019, il Collegio Sindacale si è riunito sette volte con la presenza di tutti i componenti in carica e con una durata media di poco più di tre ore.

Nel corso del 2020, il Collegio Sindacale prevede di riunirsi tutte le volte che ciò sarà ritenuto necessario ai fini del corretto ed efficace svolgimento dei propri compiti. Alla data della presente Relazione, si sono tenute due riunioni.

Viene di seguito riportato, in base alle informazioni fornite dagli interessati, un sintetico curriculum vitae dei componenti del Collegio Sindacale in carica alla data della presente Relazione, dal quale emergono le competenze e le esperienze maturate.

Silvia Muzi. Nata a Roma nel 1969. Nel 1994 consegue la Laurea in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Nel 1996 consegue l'abilitazione all'esercizio della Professione di Dottore Commercialista; nel 1999 è Revisore Contabile. Esercita inizialmente la professione quale contitolare di uno Studio associato di dottori commercialisti, specializzandosi in materia fiscale e societaria. Frequenta il Master di alta specializzazione in "Fiscalità d'impresa e operazioni straordinarie". Nel 1999 diviene unica titolare dello Studio omonimo in Roma. Frequenta il Master "Contract Law and International Trade" e il Master "Company Law", presso la Law Society of England and Wales di Londra. Frequenta il "Corso di Alta Specializzazione in Fiscalità Internazionale" presso la Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze (ora Scuola Nazionale dell'Amministrazione), coordinato dal Prof. Maurizio Leo. Frequenta le Induction Session e i relativi follow up per Amministratori e Sindaci di Società quotate, organizzati da Assonime e Assogestioni. È consulente in Assonime dal 2008. Frequenta il Master di alta specializzazione su "I profili fiscali degli IFRS. Nuovi modelli contabili, nuove discipline fiscali di riferimento, problematiche applicative" organizzato da Assonime. È componente effettivo del Collegio sindacale di diverse società di capitali; è Presidente del Collegio Sindacale di Cementir Holding S.p.A. (società quotata alla Borsa di Milano, attualmente nel segmento Star), Bonifica S.p.A. e Istituto Finanziario S.p.A. È Presidente del Collegio Sindacale di IDS Air Nav (Gruppo Enav), Aib Associazione Italiana Biblioteche. Tra gli altri, ha ricoperto l'incarico di Presidente del Collegio Sindacale di Ansaldo T&D Europe S.p.A. e di componente effettivo del Collegio Sindacale di Laziodisu (Ente Pubblico della Regione Lazio per il diritto agli studi universitari) e dell'Azienda Sanitaria Locale Roma D. Ha un'ottima conoscenza della lingua inglese e una buona conoscenza della lingua spagnola e della lingua russa.

Maria Giovanna Basile. Nata ad Avellino nel 1962, laureata in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Roma "la Sapienza", è iscritta all'Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma e nel Registro dei Revisori Legali dei Conti. Svolge la professione di Dottore Commercialista quale contitolare dello "Studio di consulenza societaria e tributaria" in Roma, con particolare riferimento alle tematiche societarie e tributarie e ad operazioni straordinarie. Ha inoltre maturato conoscenza della specifica "governance" per le società private in controllo pubblico derivanti dalle leggi speciali (normativa società pubbliche e partecipate, normativa anticorruzione e trasparenza). Partecipa alle giornate formative "Induction session per amministratori indipendenti e sindaci delle società quotate" organizzate e promosse da Assonime e Assogestioni. Partecipa ai corsi di formazione e aggiornamento professionale accreditati presso l'ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma e alla formazione professionale per i Revisori Legali. Ha svolto e svolge la funzione di sindaco di società di capitali private, società quotate, EIP, operanti in diversi settori (comunicazioni, energia, immobiliare, sanità, infrastrutture, assicurativo e terziario); è altresì componente di Organismi di Vigilanza.

Massimo Porfiri. Nato a Roma nel 1956, si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università "La Sapienza" di Roma, è iscritto all' Albo dei Dottori Commercialisti di Roma ed al Registro dei Revisori Legali. Ha svolto la professione di Dottore Commercialista dal 1980 al 1986 presso lo studio Palandri di Roma, dal 1987 al 2018 è stato partner dello Studio Muci & Associati. Dal 1° gennaio 2019 è membro dello Studio Porfiri – Muci. Svolge la professione con particolare riferimento alle tematiche tributarie e societarie ed è consulente della Conferenza Episcopale Italiana e della Santa Sede. Fa parte di Collegi Sindacali di diverse Società di interesse nazionale nei settori sanità, editoria, IT e agroalimentare. È Revisore dei Conti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. È membro del Consiglio di Amministrazione di alcuni Enti e Società che fanno capo al mondo ecclesiale (CEI e Santa Sede), con particolare riferimento al settore delle comunicazioni, in particolare è Amministratore Delegato della Società Rete Blu S.p.A. emittente del canale televisivo (digitale terrestre e satellitare) TV 2000 e membro del Collegio Sindacale del quotidiano Avvenire.

Paolo Siniscalco. Laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", iscritto all'Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma e iscritto al Registro dei Revisori Contabili. Socio fondatore dello Studio Siniscalco & Partners, ha dedicato gran parte della propria attività professionale allo studio del diritto tributario, approfondendo tematiche di particolare complessità. Nel corso degli anni ha maturato una significativa competenza nelle operazioni di Merger & Acquisitions sia a livello nazionale che internazionale e nella ristrutturazione di gruppi industriali. Ha svolto e svolge la funzione di Consigliere di Amministrazione e di Sindaco di importanti Società di Capitali, prevalentemente di emanazione pubblica. Dal settembre 2013 si dedica personalmente allo sviluppo della sede distaccata dello Studio Siniscalco & Partners a New York, ricoprendo la carica di CEO della Siniscalco & Partners, LLC, offrendo la propria consulenza alle aziende che desiderano raggiungere obiettivi su scala mondiale grazie anche alla partnership con Grassi & Co, tra i primi studi di commercialisti di New York e degli Stati Uniti.

Nicoletta Mazzitelli. Nata a Roma nel 1962. Laureata in Economia e Commercio presso l'Università "LUISS" di Roma, con votazione 110 e lode e dignità di stampa. Dottore Commercialista e Revisore Contabile iscritta all'Ordine di Roma. Partner dello Studio Legale e Tributario, network EY - responsabile Italia per il settore IVA, Dogane e altre Imposte Indirette. In EY (ex Ernst & Young) dal 2012 presso l'Ufficio di Roma. Precedentemente, 12 anni nello Studio di Consulenza Fiscale del network Arthur Andersen, di cui 2 presso l'ufficio di Londra, e per 11 anni socio di CBA – Studio Legale e Tributario. Presidente della Commissione IVA dell'Ordine Dott. Commercialisti e Esperti Contabili di Roma. Relatore in Convegni a livello nazionale e internazionale in materia di IVA; Docente presso Master Ipsoa per le edizioni 2010, 2011, 2013 e 2014. Oltre venti anni di esperienza in questioni di fiscalità indiretta, assiste in via continuativa primarie società italiane e multinazionali operanti in diversi settori, su problematiche inerenti l'Imposta sul Valore Aggiunto, questioni doganali e accise. Ha partecipato a numerosi progetti di riorganizzazione aziendale in relazione a realtà complesse, maturando una notevole esperienza negli aspetti di imposizione indiretta relativi a progetti ristrutturazione della supply chain e di ottimizzazione dei flussi finanziari. Assiste i clienti nell'implementazione di sistemi gestionali, con riguardo alla corretta individuazione e codifica delle transazioni ai fini IVA e, in generale, agli adempimenti di compliance.

Tutti i Sindaci devono essere in possesso dei requisiti di eleggibilità, onorabilità e professionalità previsti dalle vigenti disposizioni di legge e regolamentari applicabili. Inoltre, in applicazione delle raccomandazioni di cui al Criterio applicativo 8.C.1 del Codice di Autodisciplina, il richiamato art. 28 dello Statuto prevede che tutti i Sindaci debbano essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Autodisciplina.

In applicazione dell'art. 144-novies del Regolamento Emittenti e del sopra menzionato Criterio applicativo, la sussistenza dei requisiti sopra indicati in capo ai componenti del Collegio Sindacale è valutata dal Consiglio di Amministrazione e dal Collegio Sindacale:

  • (i) dopo la nomina, dando informativa al mercato degli esiti di tale verifica tramite comunicato stampa;
  • (ii) con cadenza annuale, fornendo le relative risultanze nella relazione sul governo societario.

Con riguardo all'esercizio 2019, ed alla data della presente Relazione, il Collegio Sindacale ha verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza, oltre che degli altri requisiti prescritti, in capo ai propri membri. L'esito di tali verifiche è stato quindi segnalato al Consiglio di Amministrazione.

A valle della nomina del Collegio Sindacale, il Consiglio di Amministrazione aveva peraltro accertato che tutti i membri del Collegio Sindacale stesso fossero in possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità richiesti dall'art. 148 del TUF e dal Regolamento adottato con decreto del Ministero di Grazia e Giustizia n. 162/2000, prendendo altresì atto del rispetto dei limiti al cumulo di incarichi di cui all'art. 144-terdecies del Regolamento Emittenti.

I Sindaci hanno preso parte a iniziative ed attività segnalate al precedente Paragrafo 4.2.3. aventi anche valenza di induction svoltesi nel corso dell'esercizio 2019 anche in occasione di riunioni del Consiglio di Amministrazione e di Comitati consiliari. Si precisa, fermo quanto sopra indicato, che, stante anche la permanenza da diversi anni nella carica della maggioranza degli altri componenti del Collegio Sindacale e lo specifico background di tutti i componenti, il Collegio Sindacale si ritiene possegga comunque una adeguata conoscenza del settore di attività in cui opera la Società, e che le dinamiche aziendali e la loro evoluzione, oggetto peraltro di aggiornamento durante le riunioni consiliari, in cui il Collegio Sindacale è stato sempre rappresentato, nonché il quadro normativo di riferimento, siano comunque ben conosciuti dagli stessi.

In aggiunta a quanto già previsto dalla Procedura Parti Correlate (per una descrizione della quale si rinvia al precedente Capitolo 11), non è stato ritenuto di formalizzare indicazioni procedurali specifiche relativamente al caso in cui sussista un interesse, per conto proprio o di terzi, di un membro del Collegio Sindacale in una determinata operazione.

Il Collegio Sindacale, nello svolgimento delle proprie attività, si coordina con la funzione di Audit e con il Comitato Controllo e Rischi, in particolare, come sopra segnalato, attraverso la partecipazione alle riunioni del predetto Comitato. Come segnalato il Collegio Sindacale è stato altresì informato delle attività dell'Organismo di Vigilanza della Società attraverso la ricezione delle relazioni periodiche di quest'ultimo ed ulteriore scambio informativo.

14. RAPPORTI CON GLI AZIONISTI

Rai Way ha istituito nel proprio sito internet (www.raiway.it) due apposite sezioni, rispettivamente denominate "Corporate Governance" e "Investor Relations", individuabili e accessibili con facilità, nelle quali sono messe a disposizione le informazioni concernenti l'Emittente che rivestono rilievo per i propri azionisti (in modo da poter consentire a questi ultimi un esercizio consapevole dei propri diritti) con particolare riferimento alla documentazione ed informazioni inerenti alle Assemblee. Allo stesso modo sono pubblicati, in particolare, i documenti economico finanziari di periodo, le presentazioni utilizzate per gli incontri con esponenti della comunità finanziaria e i comunicati diffusi al mercato.

Anche ai sensi del Criterio applicativo 9.C.1 del Codice di Autodisciplina, i rapporti con gli azionisti sono curati dalla funzione di Investor Relations che è stata istituita dal Consiglio di Amministrazione e che era stata inizialmente assegnata alla responsabilità del Chief Financial Officer. Il Consiglio di Amministrazione ha successivamente nominato quale responsabile della Funzione Investor Relations della Società Giancarlo Benucci, che ha assunto l'incarico nel mese di gennaio 2015 e l'ha mantenuta nel corso dell'intero esercizio 2019, come alla data della presente Relazione.

La funzione Investor Relations, a riporto del Chief Financial Officer, coordina e gestisce la comunicazione della Società verso il mercato finanziario e si rivolge agli investitori istituzionali, agli analisti e agli investitori individuali.

15. ASSEMBLEE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA C), TUF)

Nel corso dell'esercizio 2019 si è tenuta una sola Assemblea, in data 18 aprile 2019, che ha visto la partecipazione del 90,06 % circa del capitale sociale.

A detta Assemblea degli azionisti hanno partecipato sette componenti del Consiglio di Amministrazione in carica e i tre sindaci effettivi in carica a tale data. Nel corso dell'Assemblea il Consiglio di Amministrazione, per il tramite del Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Amministratore Delegato, ha riferito sull'attività svolta e programmata fornendo agli azionisti un'adeguata informativa utile per assumere, con cognizione di causa, le decisioni di competenza assembleare, mettendo a disposizione degli stessi, anche in fase pre-assembleare, nei termini e nelle forme previste dalla legge e dallo Statuto, tutta la documentazione predisposta in ordine ai singoli punti all'ordine del giorno.

Le disposizioni relative all'Assemblea, in particolare alla sua convocazione, al diritto di intervento e alla rappresentanza, alla sua presidenza e alla costituzione e alla validità delle deliberazioni, sono contenute nel Titolo IV dello Statuto, artt. da 12 a 16 inclusi.

Per una descrizione delle materie riservate alla competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione, si rinvia al precedente Paragrafo 4.3 della Relazione.

Lo Statuto non prevede quorum qualificati e quindi per la validità di costituzione dell'Assemblea e delle deliberazioni da questa assunte si osservano le disposizioni di legge. Non è, inoltre, prevista la possibilità di emettere azioni a voto maggiorato ai sensi dell'art. 127-quinquies del TUF.

Ai sensi dell'art. 13 dello Statuto, se indicato nell'avviso di convocazione, coloro che abbiano diritto di intervenire all'Assemblea, vi possono partecipare mediante mezzi di telecomunicazione ed esercitare il diritto di voto in via elettronica, secondo le modalità previste dall'avviso stesso. Non è stato ritenuto necessario prevedere di tali modalità di partecipazione con riguardo alla suddetta Assemblea svoltasi per l'esercizio 2019.

In data 4 settembre 2014, l'Assemblea dei Soci ha adottato il Regolamento Assembleare, volto a disciplinare l'ordinato e funzionale svolgimento delle riunioni. Il testo del Regolamento Assembleare, al quale si rinvia, è a disposizione del pubblico sul sito internet della Società all'indirizzo www.raiway.it (sezione Corporate Governance/Assemblea degli Azionisti).

Anche ai fini del Criterio applicativo 9.C.3. del Codice di Autodisciplina, il Regolamento Assembleare prevede che il Presidente regola la discussione. I legittimati all'intervento, gli amministratori e i sindaci hanno il diritto di ottenere la parola su ciascuno degli argomenti posti in discussione e di formulare proposte attinenti gli stessi. I legittimati all'intervento che intendono parlare devono farne richiesta in forma scritta al Presidente, dopo che sia stata data lettura dell'ordine del giorno e prima che il Presidente abbia dichiarato la chiusura della discussione sull'argomento cui si riferisce. Il Presidente può autorizzare la presentazione delle richieste di intervento per alzata di mano. Qualora si proceda mediante richieste scritte, il Presidente concede la parola secondo l'ordine di iscrizione dei richiedenti. Nel caso si proceda per alzata di mano, il Presidente concede la parola a chi abbia alzato la mano per primo; ove non gli sia possibile stabilirlo con esattezza, il Presidente concede la parola secondo l'ordine dallo stesso stabilito insindacabilmente.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, non si sono verificate variazioni significative nella capitalizzazione di mercato delle azioni dell'Emittente o nella composizione della sua compagine sociale in relazione alle quali il Consiglio abbia dovuto valutare l'opportunità di proporre all'Assemblea modifiche allo Statuto sociale in relazione alle quote percentuali per l'esercizio delle prerogative/azioni poste a tutela delle minoranze.

16. ULTERIORI PRATICHE DI GOVERNO SOCIETARIO (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA A), TUF)

La Società non applica ulteriori pratiche di governo societario, al di là degli obblighi di legge e regolamentari, rispetto a quelle già indicate nei precedenti Paragrafi della presente Relazione.

17. CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO

Dal 31 dicembre 2019 alla data della presente Relazione, non si sono verificati cambiamenti significativi nella struttura di governance della Società.

18. CONSIDERAZIONI SULLA LETTERA DEL 19 DICEMBRE 2019 DEL PRESIDENTE DEL COMITATO PER LA CORPORATE GOVERNANCE

Per quanto attiene alle raccomandazioni inerenti il Codice di Autodisciplina di cui alla lettera del 19 dicembre 2019 del presidente del Comitato per la Corporate Governance - dei cui contenuti sono stati informati i Comitati consiliari (con trattazione nel corso di riunioni tenutesi il 29 gennaio 2020, per quanto attiene al Comitato Controllo e Rischi, e 2 ed 11 marzo 2020, per quanto attiene al Comitato Remunerazione e Nomine) ed il Consiglio di Amministrazione, in occasione di riunione tenutasi il 30 gennaio 2020, con successiva conclusiva trattazione consiliare intervenuta nella riunione del 12 marzo 2020, in tutti i casi in presenza di componenti del Collegio Sindacale - si rinvia a quanto indicato nell'ambito dei paragrafi della presente Relazione rispettivamente inerenti a profili rilevanti segnalati nelle raccomandazioni, ovvero: indipendenza degli Amministratori, informativa pre-consiliare, remunerazioni (in particolare ivi rinviandosi alla "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti") ed attività del Comitato Controllo e Rischi con riferimento all'integrazione della sostenibilità nella definizione delle strategie d'impresa, in particolare, quale intervenuta nella definizione del già citato nuovo Piano Industriale pluriennale della Società approvato dal Consiglio di Amministrazione (a tal riguardo anche rinviandosi a quanto segnalato in merito nella "Dichiarazione individuale di carattere non finanziario").

Roma, 12 marzo 2020

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Mario Orfeo

TABELLA 1: INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI

STRUTTURA DEL CAPITALE SOCIALE
N° azioni % rispetto al
c.s.
Quotato (indicare i
mercati) / non quotato
Diritti e obblighi
Azioni ordinarie 272.000.000 100% MTA Ordinari di legge
Azioni a voto multiplo 0 0 - -
Azioni con diritto di
voto limitato
0 0 - -
Azioni prive del diritto
di voto
0 0 - -
Altro - - - -
ALTRI STRUMENTI FINANZIARI
(attribuenti il diritto di sottoscrivere azioni di nuova emissione)
Quotato (indicare i
mercati) / non
quotato
N° strumenti in
circolazione
Categoria di azioni al servizio
della conversione/esercizio
N° azioni al servizio
della conversione/
esercizio
Obbligazioni
convertibili
- - - -
Warrant - - - -
PARTECIPAZIONI RILEVANTI NEL CAPITALE
Dichiarante Azionista diretto Quota % su capitale ordinario Quota % su capitale
votante
RAI -
RADIOTELEVISIONE
ITALIANA SPA (società
controllata dal Ministero
dell'Economia e delle
Finanze)
RAI -
RADIOTELEVISIONE
ITALIANA SPA
64,971
(
13)
64,971
ARTEMIS INVESTMENT
MANAGEMENT LLP
ARTEMIS INVESTMENT
MANAGEMENT LLP
(attraverso fondi gestiti)
9,981(
14)
9,981

( 13) Fonte: verbale dell'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2019.

( 14) Fonte: sito internet di Consob (www.consob.it), aggiornato alla data della presente Relazione.

Consiglio di Amministrazione Comitato
Controllo e Rischi
Comitato Remun. e
Nomine
Carica Componenti Anno di
nascita
Data di
prima
nomina *
In carica da In carica fino
a
Lista
**
Esec. Non
esec.
Indip.
Codice
Indip.
TUF
N. altri
incarichi
***
(*) (*) (**) (*) (**)
Presidente Mario Orfeo ● 1966 Aprile
2019
18/04/2019 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 0 7/7
Amministratore
Delegato
Aldo Mancino
1964 Aprile
2017
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 0 11/11
Amministratore Joyce Victoria
Bigio
1954 Settembre
2014
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 1 11/11 8/9 M
Amministratore Fabio
Colasanti
1946 Settembre
2014
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 0 11/11 15/15 M
Amministratore Anna Gatti 1972 Ottobre
2014
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 2 9/11 9/9 P
Amministratore Umberto
Mosetti
1965 Aprile
2017
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
m 1 10/11 9/9 M
Amministratore Donatella
Sciuto
1962 Aprile
2017
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 2 11/11 15/15 M
Amministratore Gian Paolo
Tagliavia
1969 Aprile
2017
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 1 9/11
Amministratore Paola
Tagliavini
1968 Aprile
2017
28/04/2017 Assemblea di
approvazione
bilancio 2019
M 5 11/11 15/15 P
--------------------------------AMMINISTRATORI CESSATI DURANTE L'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO--------------------------------
Consiglio di Amministrazione Comitato
Controllo e Rischi
Comitato Remun. e
Nomine
Carica Componenti Anno di
nascita
Data di
prima
nomina*
In carica da In carica
fino a
Lista ** Esec: Non
esec.
Indip:
Codice
Indip:
TUF
N. altri
incarichi
***
(*) (*) (**) (*) (**)
Presidente Raffaele
Agrusti ●
1957 Aprile 2016 28/04/2017 18/04/2019 M 2 4/4

TABELLA 2: STRUTTURA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEI COMITATI NELL'ESERCIZIO 2019

N. riunioni svolte durante il Periodo di Riferimento:
11
Comitato Controllo e Rischi: 15 Comitato Remunerazione e
Nomine:
9
Comitato Esecutivo: N/A
Indicare il
richiesto per la presentazione delle liste da parte delle minoranze per l'elezione di uno o più membri (ex art. 147-ter TUF): 1 % (Determinazione dirigenziale Consob n. 28 del 30
quorum
gennaio 2020)(15)

NOTE

• Questo simbolo indica l'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

◊ Questo simbolo indica il principale responsabile della gestione dell'emittente (Chief Executive Officer o CEO).

○ Questo simbolo indica il Lead Independent Director (LID), ove previsto.

* Per data di prima nomina di ciascun amministratore si intende la data in cui l'amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel CdA dell'emittente. Si precisa che con riguardo agli amministratori nominati nei mesi di settembre e ottobre 2014, la nomina è divenuta efficace a partire dalla Data di Avvio delle Negoziazioni.

** In questa colonna è indicata la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore ("M": lista di maggioranza; "m": lista di minoranza; "CdA": lista presentata dal CdA).

*** In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco ricoperti dal soggetto interessato in altre società quotate in mercati regolamentati, anche esteri, in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni. Nell'ambito della Relazione gli incarichi sono indicati per esteso.

(*). In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni rispettivamente del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati svoltisi nel periodo di rispettiva carica.

(**). In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato: "P": presidente; "M": membro.

Per "Periodo di Riferimento" si intende il periodo intercorrente tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019.

I simboli di seguito indicati devono essere inseriti nella colonna "Carica":

( 15) In occasione della nomina del Consiglio di Amministrazione che ha avuto luogo nell'ambito dell'Assemblea tenutasi in data 28 aprile 2017, il quorum richiesto per la presentazione delle liste da parte delle minoranze in virtù della Delibera Consob n. 19856 del 25 gennaio 2017, n. 19856 era pari al 2,5%.

Carica Componenti Anno di
nascita
Data di prima
In carica da
nomina *
In carica fino
a
Lista
**
Indip. Codice Partecipazione alle
riunioni del Collegio
***
N. incarichi
****
Presidente Silvia Muzi 1969 Aprile 2018 23/04/2018 Assemblea di
approvazione
bilancio 2020
m 7/7 5
Sindaco
Effettivo
Maria Giovanna Basile 1962 Settembre 2012 23/04/2018 Assemblea di
approvazione
bilancio 2020
M 7/7 14
Sindaco
Effettivo
Massimo Porfiri 1956 Aprile 2015 23/04/2018 Assemblea di
approvazione
bilancio 2020
M 7/7 21
Sindaco
supplente
Nicoletta Mazzitelli 1962 Aprile 2015 23/04/2018 Assemblea di
approvazione
bilancio 2020
M N/A N/A N/A
Sindaco
supplente
Paolo Siniscalco 1967 Aprile 2018 23/04/2018 Assemblea di
approvazione
bilancio 2020
m N/A N/A N/A
Numero riunioni svolte durante il Periodo di Riferimento:
13

TABELLA 3: STRUTTURA DEL COLLEGIO SINDACALE NELL'ESERCIZIO 2019

Indicare il quorum richiesto per la presentazione delle liste da parte delle minoranze per l'elezione di uno o più membri (ex art. 148 TUF): 1 % (determinazione dirigenziale Consob n. 28 del 30 gennaio 2020)

NOTE

* Per data di prima nomina di ciascun sindaco si intende la data in cui il sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel collegio sindacale dell'emittente.

** In questa colonna è indicata lista da cui è stato tratto ciascun sindaco ("M": lista di maggioranza; "m": lista di minoranza).

*** In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del Collegio Sindacale intervenute nel rispettivo periodo di carica.

****In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco (compreso quello presso la Società) ricoperti dal soggetto interessato ai sensi dell'art. 148-bis TUF e delle relative disposizioni di attuazione contenute nel Regolamento Emittenti Consob. L'elenco completo degli incarichi è pubblicato dalla Consob sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti Consob. Per il Sindaco effettivo cessato nel corso dell'esercizio - il riferimento è alla data di cessazione.

Per "Periodo di Riferimento" si intende il periodo intercorrente tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019.

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