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Brembo

Quarterly Report May 12, 2020

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Quarterly Report

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BREMBO RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 31 MARZO 2020

INDICE

Cariche sociali 3
Sintesi dei risultati del Gruppo 5
PROSPETTI CONTABILI CONSOLIDATI
Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata 8
Conto economico consolidato 9
Conto economico complessivo consolidato 9
Rendiconto finanziario consolidato 10
Posizione finanziaria netta consolidata 10
Variazioni di patrimonio netto consolidato 11
NOTE DI COMMENTO AI PROSPETTI CONTABILI
Principi contabili e criteri di redazione 12
Area di consolidamento 12
Note di commento alle più rilevanti variazioni delle poste dei prospetti contabili consolidati 13
Ripartizione dei ricavi per area geografica e per applicazione 15
Misure adottate per contrastare l'emergenza COVID-19 16
Prevedibile evoluzione della gestione 17

OSSERVAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI CIRCA L'ANDAMENTO GESTIONALE E I FATTI SIGNIFICATIVI

Scenario macroeconomico 18
Mercati valutari 19
Struttura operativa e mercati di riferimento 21
Fatti di rilievo del trimestre 23
Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di opt-out) 23
Acquisto e vendita di azioni proprie 23
Fatti significativi successivi alla chiusura del trimestre 24

ATTESTAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO

Cariche sociali

L'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo Brembo S.p.A. tenutasi il 23 aprile 2020 ha confermato in 11 il numero dei componenti dell'Organo Amministrativo e nominato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2020-2022, ossia fino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.

STRUTTURA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEI COMITATI E DELLE PRINCIPALI FUNZIONI DI GOVERNANCE ALLA DATA DI APPROVAZIONE DEL RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE RELATIVO AL I TRIMESTRE 2020 (11 MAGGIO 2020)

Consiglio di Amministrazione

Presidente Alberto Bombassei (1) (8)
Vice Presidente Esecutivo Matteo Tiraboschi (2) (8)
Amministratore Delegato Daniele Schillaci (3) (8)
Consiglieri Valerio Battista (4) (9)
Cristina Bombassei (5) (8)
Laura Cioli (4)
Nicoletta Giadrossi (4) (6)
Elisabetta Magistretti (4)
Umberto Nicodano (7)
Elizabeth M. Robinson (4)
Gianfelice Rocca (4)

COLLEGIO SINDACALE (10)

Presidente Raffaella Pagani (6)
Sindaci effettivi Mario Tagliaferri
Paola Tagliavini
Sindaci supplenti Myriam Amato (6)
Stefania Serina
SOCIETÀ DI REVISIONE EY S.p.A. (11)

DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI Andrea Pazzi (12)

Comitati

Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità (13) Laura Cioli (Presidente)
Nicoletta Giadrossi
Elisabetta Magistretti
Comitato Remunerazione e Nomine Nicoletta Giadrossi (Presidente)
Laura Cioli
Elizabeth M. Robinson
Organismo di Vigilanza Giovanni Canavotto (Presidente) (14)
Elisabetta Magistretti
Alessandra Ramorino (15)
  • (1) Al Presidente spetta la rappresentanza legale della società, con attribuzione dei poteri di ordinaria amministrazione, salvo le limitazioni di legge.
  • (2) Il Vice Presidente Esecutivo ha la rappresentanza legale della società; il Consiglio di Amministrazione gli ha attribuito specifici poteri per la gestione della società stessa.
  • (3) All'Amministratore Delegato, Ing. Daniele Schillaci, sono stati attribuiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri per la gestione della società nonché la delega ai sensi dell'art. 2381 c.c. in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro (ai sensi del D.Lgs. 81/2008, modificato dal D.Lgs. 106/2009) ed in tema di tutela ambientale e di gestione dei rifiuti.
  • (4) Amministratori non esecutivi e indipendenti ai sensi dell'art. 148, comma 3, del TUF (come richiesto dagli artt. 147-ter, comma 4, e 147-quater del TUF medesimo) e dell'art. 2.2.3, comma 3, del Regolamento Borsa Italiana S.p.A. e del Codice di Autodisciplina di Brembo S.p.A. (art. 3.C.1).
  • (5) Il Consigliere riveste anche la carica di Amministratore esecutivo con delega al Sistema di Controllo Interno e Gestione Rischi e di Chief CSR Officer.
  • (6) Amministratore/Sindaco eletto da lista di minoranza.
  • (7) Amministratore non esecutivo.
  • (8) Amministratori esecutivi.
  • (9) Il Consigliere riveste anche la carica di Lead Independent Director.
  • (10) Ricopre il ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile ex art. 19 D.Lgs. 39/2010.
  • (11) L'Assemblea degli Azionisti nella riunione del 23 aprile 2013 ha conferito l'incarico fino all'approvazione del Bilancio d'esercizio 2021.
  • (12) Nominato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2020 ai sensi dell'art. 27-bis dello Statuto. La nomina rimane valida sino alla scadenza del mandato dell'attuale Consiglio di Amministrazione, ossia sino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.
  • (13) Tale Comitato svolge anche funzione di Comitato per Operazioni con Parti Correlate.
  • (14) Esterno Indipendente.
  • (15) Chief Internal Audit Officer.

Brembo S.p.A. Sede Sociale: CURNO (BG) – Via Brembo 25 Capitale Sociale: € 34.727.914,00 – Registro delle Imprese di Bergamo Codice fiscale e partita IVA n. 00222620163

Sintesi dei risultati del Gruppo

RISULTATI ECONOMICI (in milioni di euro) 31.03.16 31.03.17 31.03.18 31.03.19 31.03.20 % 2020/2019
Ricavi da contratti con clienti 563,6 632,6 657,9 667,1 575,9 -13,7%
Margine operativo lordo 109,7 125,5 126,6 134,2 102,0 -24,0%
% sui ricavi da contratti con clienti 19,5% 19,8% 19,2% 20,1% 17,7%
Margine operativo netto 84,0 92,7 91,6 87,0 50,3 -42,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 14,9% 14,7% 13,9% 13,0% 8,7%
Risultato prima delle imposte 79,5 91,4 90,0 83,9 42,5 -49,4%
% sui ricavi da contratti con clienti 14,1% 14,4% 13,7% 12,6% 7,4%
Risultato netto di periodo 60,4 67,7 68,2 64,4 29,8 -53,8%
% sui ricavi da contratti con clienti 10,7% 10,7% 10,4% 9,7% 5,2%

RISULTATI PATRIMONIALI (in milioni di euro) 31.03.16 31.03.17 31.03.18 31.03.19 31.03.20 % 2020/2019
Capitale netto investito 919,2 1.220,3 1.429,4 1.727,0 1.850,7 7,2%
Patrimonio netto 734,7 961,0 1.126,2 1.311,1 1.376,5 5,0%
Indebitamento finanziario netto 154,8 226,8 275,7 389,2 450,4 15,7%
PERSONALE E INVESTIMENTI
Personale a fine periodo (n.) 8.080 9.235 10.154 10.693 11.022 3,1%
Fatturato per dipendente (in migliaia di euro) 69,7 68,5 64,8 62,4 52,3 -16,3%
Investimenti netti (in milioni di euro) 51,5 60,7 45,9 40,4 39,5 -2,1%

PRINCIPALI INDICATORI 31.03.16 31.03.17 31.03.18 31.03.19 31.03.20
Margine operativo netto/Ricavi da contratti con clienti 14,9% 14,7% 13,9% 13,0% 8,7%
Risultato prima delle imposte/Ricavi da contratti con clienti 14,1% 14,4% 13,7% 12,6% 7,4%
Investimenti netti/Ricavi da contratti con clienti 9,1% 9,6% 7,0% 6,0% 6,9%
Indebitamento finanziario netto/Patrimonio netto 21,1% 23,6% 24,5% 29,7% 32,7%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Ricavi da contratti con clienti 0,4% 0,3% 0,3% 0,6% 0,5%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Margine operativo netto 2,7% 2,1% 2,3% 4,4% 5,8%
ROI 37,1% 30,8% 26,0% 20,4% 11,0%
ROE 33,4% 28,9% 24,8% 20,0% 8,7%

Note:

ROI: Margine operativo netto/Capitale netto investito x coefficiente di annualizzazione (giorni dell'esercizio/giorni del periodo calcolati dal 1° gennaio). ROE: Risultato prima degli interessi di terzi (depurato del Risultato derivante da attività operative cessate)/Patrimonio netto x coefficiente di annualizzazione (giorni dell'esercizio/giorni del periodo calcolati dal 1° gennaio).

(*) La voce è stata depurata dal valore delle differenze cambio.

Prospetti contabili consolidati

Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata

(in migliaia di euro) 31.03.2020 31.12.2019 Variazione
ATTIVO
ATTIVITA' NON CORRENTI
Immobili, impianti, macchinari e altre attrezzature 1.035.103 1.064.307 (29.204)
Diritto di utilizzo beni in leasing 189.208 194.493 (5.285)
Costi di sviluppo 90.571 87.241 3.330
Avviamento e altre attività immateriali a vita indefinita 83.772 83.883 (111)
Altre attività immateriali 55.773 57.157 (1.384)
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 40.018 43.149 (3.131)
Altre attività finanziarie (tra cui investimenti in altre imprese e strumenti finanziari 79.655 7.078 72.577
Crediti e altre attività non correnti 12.246 12.901 (655)
Imposte anticipate 57.231 54.617 2.614
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI 1.643.577 1.604.826 38.751
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze 366.293 342.203 24.090
Crediti commerciali 383.398 391.925 (8.527)
Altri crediti e attività correnti 93.622 95.870 (2.248)
Attività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 1.800 1.439 361
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 228.495 304.793 (76.298)
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 1.073.608 1.136.230 (62.622)
ATTIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 1.262 1.435 (173)
TOTALE ATTIVO 2.718.447 2.742.491 (24.044)
PATRIMONIO NETTO E PASSIVO
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO
Capitale sociale 34.728 34.728 0
Altre riserve 80.218 107.325 (27.107)
Utili / (perdite) portati a nuovo 1.200.978 983.809 217.169
Risultato netto di periodo 29.785 231.301 (201.516)
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO 1.345.709 1.357.163 (11.454)
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI TERZI 30.815 30.852 (37)
TOTALE PATRIMONIO NETTO 1.376.524 1.388.015 (11.491)
PASSIVITA' NON CORRENTI
Debiti verso banche non correnti 178.424 196.558 (18.134)
Passività per beni in leasing a lungo termine 176.486 177.283 (797)
Altre passività finanziarie non correnti e strumenti finanziari derivati 1.182 1.164 18
Altre passività non correnti 11.238 9.472 1.766
Fondi per rischi e oneri non correnti 13.937 12.494 1.443
Fondi per benefici ai dipendenti 24.756 25.584 (828)
Imposte differite 28.735 28.410 325
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI 434.758 450.965 (16.207)
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti verso banche correnti 303.733 257.655 46.078
Passività per beni in leasing a breve termine 19.232 18.700 532
Altre passività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 1.624 1.061 563
Debiti commerciali 447.880 473.996 (26.116)
Debiti tributari 2.806 6.135 (3.329)
Fondi per rischi e oneri correnti 1.844 2.052 (208)
Altre passività correnti 129.516 143.273 (13.757)
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI 906.635 902.872 3.763
PASSIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 530 639 (109)
TOTALE PASSIVO 1.341.923 1.354.476 (12.553)
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 2.718.447 2.742.491 (24.044)

Conto economico consolidato

(in migliaia di euro) 31.03.2020 31.03.2019 Variazione %
Ricavi da contratti con clienti 575.902 667.149 (91.247) -13,7%
Altri ricavi e proventi 4.290 5.077 (787) -15,5%
Costi per progetti interni capitalizzati 6.059 7.650 (1.591) -20,8%
Costo delle materie prime, materiale di consumo e merci (266.536) (315.924) 49.388 -15,6%
Proventi (oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria 1.102 3.354 (2.252) -67,1%
Altri costi operativi (108.477) (114.080) 5.603 -4,9%
Costi per il personale (110.314) (118.983) 8.669 -7,3%
MARGINE OPERATIVO LORDO 102.026 134.243 (32.217) -24,0%
% sui ricavi da contratti con clienti 17,7% 20,1%
Ammortamenti e svalutazioni (51.728) (47.229) (4.499) 9,5%
MARGINE OPERATIVO NETTO 50.298 87.014 (36.716) -42,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 8,7% 13,0%
Proventi (oneri) finanziari netti (7.808) (3.151) (4.657) 147,8%
Proventi (oneri) finanziari da partecipazioni (33) 40 (73) -182,5%
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 42.457 83.903 (41.446) -49,4%
% sui ricavi da contratti con clienti 7,4% 12,6%
Imposte (12.962) (19.290) 6.328 -32,8%
Risultato derivante dalle attività operative cessate 118 0 118 N/A
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 29.613 64.613 (35.000) -54,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 5,1% 9,7%
Interessi di terzi 172 (205) 377 -183,9%
RISULTATO NETTO DI PERIODO 29.785 64.408 (34.623) -53,8%
% sui ricavi da contratti con clienti 5,2% 9,7%
RISULTATO PER AZIONE BASE/DILUITO (in euro) 0,09 0,20

Conto economico complessivo consolidato

(euro thousand) 31.03.2020 31.03.2019 Change
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 29.613 64.613 (35.000)
Altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Valutazione a fair value delle partecipazioni
Totale altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente riclassificati
(14.132) 0 (14.132)
nell'utile/(perdita) del periodo (14.132) 0 (14.132)
Altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di strumenti finanziari derivati (717) 0 (717)
Effetto fiscale 172 0 172
Variazione della riserva di conversione (26.427) 17.689 (44.116)
Totale altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo (26.972) 17.689 (44.661)
RISULTATO COMPLESSIVO RILEVATO NEL PERIODO (11.491) 82.302 (93.793)
Quota di pertinenza:
- di terzi (37) 1.241 (1.278)
- del Gruppo (11.454) 81.061 (92.515)

Rendiconto finanziario consolidato

(in migliaia di euro) 31.03.2020 31.03.2019
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DEL PERIODO 168.559 195.871
Risultato prima delle imposte 42.457 83.903
Ammortamenti/Svalutazioni 51.728 47.229
Plusvalenze/Minusvalenze (114) (342)
Proventi e oneri da partecipazioni al netto dei dividendi ricevuti 3.931 2.606
Componente finanziaria dei fondi a benefici definiti e debiti per il personale 99 141
Accantonamenti a fondi relativi al personale 696 561
Altri accantonamenti ai fondi al netto degli utilizzi 12.685 6.866
Risultato derivante da attività operative cessate 118 0
Flusso monetario generato dalla gestione reddituale 111.600 140.964
Imposte correnti pagate (11.983) (13.441)
Utilizzi dei fondi relativi al personale (1.172) (1.402)
(Aumento) diminuzione delle attività a breve:
rimanenze (30.514) (27.418)
attività finanziarie 73 (29)
crediti commerciali 8.391 (69.748)
crediti verso altri e altre attività (3.421) (260)
Aumento (diminuzione) delle passività a breve:
debiti commerciali (26.428) (62.891)
debiti verso altri e altre passività (11.885) 2.953
Effetto delle variazioni dei cambi sul capitale circolante 273 (1.873)
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività operativa 34.934 (33.145)
Investimenti in immobilizzazioni:
materiali (33.198) (32.982)
di cui diritto di utilizzo beni in leasing (3.540) 0
immateriali (6.341) (8.970)
effetto IFRS 16 su immobilizzazioni materiali 0 (176.302)
finanziarie (partecipazioni) (87.362) (57)
Prezzo di realizzo, o valore di rimborso, di immobilizzazioni 160 1.940
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di investimento (126.741) (216.371)
Variazione di fair value di strumenti derivati (736) 318
Effetto IFRS 16 su debiti per altri finanziatori 0 176.302
Nuovi contratti per beni in leasing 2.668 0
Rimborso passitivà per beni in leasing (5.702) 0
Rimborso di mutui e finanziamenti a lungo termine (18.833) (11.458)
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di finanziamento (22.603) 165.162
Flusso monetario complessivo (114.410) (84.354)
Effetto delle variazioni dei cambi sulle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (6.658) (685)
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DEL PERIODO 47.491 110.832

Posizione finanziaria netta consolidata

(in migliaia di euro) 31.03.2020 31.12.2019
A Cassa 204 206
B Altre disponibilità liquide 228.291 304.587
C Strumenti derivati e titoli detenuti per la negoziazione 1.129 768
D LIQUIDITA' (A+B+C) 229.624 305.561
E Crediti finanziari correnti 671 671
F Debiti bancari correnti 181.004 136.234
G Parte corrente dell'indebitamento non corrente 122.729 121.421
H Altri debiti finanziari correnti e strumenti finanziari derivati 20.856 19.761
I INDEBITAMENTO FINANZIARIO CORRENTE (F+G+H) 324.589 277.416
J INDEBITAMENTO FINANZIARIO CORRENTE NETTO (I-E-D) 94.294 (28.816)
K Debiti bancari non correnti 178.424 196.558
L Obbligazioni emesse 0 0
M Altri debiti finanziari non correnti e strumenti finanziari derivati 177.668 178.447
N INDEBITAMENTO FINANZIARIO NON CORRENTE (K+L+M) 356.092 375.005
O INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO (J+N) 450.386 346.189

Variazioni di patrimonio netto consolidato

Altre riserve
(in migliaia di euro) Capitale sociale Riserve Riserva azioni
proprie in
portafoglio
Utili / (perdite)
portati a nuovo
Risultato netto
di periodo
Patrimonio Netto
di Gruppo
Risultato di terzi Capitale e riserve
di terzi
Patrimonio Netto
di terzi
Patrimonio netto
Saldo al 1° gennaio 2019 34.728 122.260 (13.476) 817.219 238.349 1.199.080 3.127 26.615 29.742 1.228.822
Destinazione risultato esercizio precedente 238.349 (238.349) 0 (3.127) 3.127 0 0
Componenti del risultato complessivo:
Variazione della riserva di conversione 16.653 16.653 1.036 1.036 17.689
Risultato netto del periodo 64.408 64.408 205 205 64.613
Saldo al 31 marzo 2019 34.728 138.913 (13.476) 1.055.568 64.408 1.280.141 205 30.778 30.983 1.311.124
Saldo al 1° gennaio 2020 34.728 132.130 (24.805) 983.809 231.301 1.357.163 1.760 29.092 30.852 1.388.015
Destinazione risultato esercizio precedente 231.301 (231.301) 0 (1.760) 1.760 0 0
Componenti del risultato complessivo:
Valutazione a fair value delle partecipazioni (14.132) (14.132) 0 (14.132)
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di strumenti finanziari derivati (545) (545) 0 (545)
Variazione della riserva di conversione (26.562) (26.562) 135 135 (26.427)
Risultato netto del periodo 29.785 29.785 (172) (172) 29.613
Saldo al 31 marzo 2020 34.728 105.023 (24.805) 1.200.978 29.785 1.345.709 (172) 30.987 30.815 1.376.524

Note di commento ai prospetti contabili

Principi contabili e criteri di redazione

Il Resoconto intermedio di gestione del primo trimestre 2020, che comprende la Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata, il Conto economico consolidato, il Conto economico consolidato complessivo, il Rendiconto finanziario consolidato, le Variazioni di patrimonio netto consolidato e brevi note illustrative, è redatto sulla base dei criteri di rilevazione e misurazione previsti dagli IFRS adottati dall'Unione Europea e messo a disposizione del pubblico su base volontaria. Quanto ai contenuti, alle tempistiche e modalità di comunicazione dell'informativa periodica finanziaria aggiuntiva si rimanda a quanto specificato sul sito internet aziendale (http://www.brembo.com/it/investitori/calendario).

Si rinvia a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2019 per quanto concerne i principi contabili internazionali di riferimento e i criteri scelti dal Gruppo nella predisposizione dei suddetti prospetti contabili. La redazione del Resoconto intermedio richiede da parte della direzione l'effettuazione di stime e di assunzioni che hanno effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del rendiconto intermedio. Se nel futuro tali stime e assunzioni, che sono basate sulla miglior valutazione da parte del management, dovessero differire dalle circostanze effettive, sarebbero modificate in modo appropriato nel periodo in cui le circostanze stesse si verificassero.

Si segnala, inoltre, che taluni processi valutativi, in particolare quelli più complessi quali la determinazione di eventuali perdite di valore di attività non correnti, sono generalmente effettuati in modo completo solo in sede di redazione del bilancio annuale, allorquando sono disponibili tutte le informazioni eventualmente necessarie, salvo i casi in cui vi siano indicatori di impairment che richiedano un'immediata valutazione di eventuali perdite di valore. Si puntualizza inoltre che la valorizzazione delle giacenze inventariali è stata ottenuta, per Brembo S.p.A., applicando alle risultanze contabili delle giacenze al 31 marzo 2020 il costo al 30 novembre 2019. Le valutazioni attuariali necessarie per la determinazione dei fondi per benefici ai dipendenti vengono normalmente elaborate in occasione della predisposizione del bilancio annuale. Il presente Resoconto intermedio di gestione non è stato assoggettato a revisione contabile.

Area di consolidamento

I prospetti contabili del primo trimestre 2020 includono quelli della Capogruppo Brembo S.p.A. e quelli delle società nelle quali essa detiene il controllo ai sensi dell'IFRS 10. Rispetto al primo trimestre 2019, non sono intervenute operazioni societarie che hanno avuto impatto sull'area di consolidamento del Gruppo. Dal 30 giugno 2019, Brembo ha cessato la propria attività industriale nell'impianto di Buenos Aires cui seguirà la liquidazione della società controllata Brembo Argentina S.A. Pertanto, ai sensi del principio IFRS 5, le voci dell'attivo e del passivo della società sono state riclassificate alla voce Attività/Passività derivanti da attività operative cessate, mentre le voci di Conto economico alla voce Risultato derivante da attività operative cessate.

Note di commento alle più rilevanti variazioni delle poste dei prospetti contabili consolidati

I ricavi netti realizzati da Brembo nel primo trimestre 2020 ammontano a € 575.902 migliaia, in calo del 13,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-13,3% prima della riclassifica dei valori della società Brembo Argentina S.A. nella voce Risultato derivante da attività operative cessate), per effetto dei provvedimenti di interruzione delle attività produttive prese dai governi di tutti i paesi in cui il Gruppo opera al fine di contenere il diffondersi dell'epidemia da COVID-19.

Il settore delle applicazioni per autovetture, da cui proviene il 74,1% dei ricavi del Gruppo, ha chiuso il primo trimestre 2020 a -13,4% rispetto all'esercizio precedente (-12,9% prima della riclassifica di Brembo Argentina S.A.). Anche le altre applicazioni hanno subìto lo stesso trend negativo: il settore delle applicazioni per veicoli commerciali ha chiuso a -19,3%, quello delle motociclette a -11,7%, mentre il settore delle competizioni ha fatto registrare un calo del 10,5%.

A livello geografico gli impatti negativi sono stati influenzati dalla diversa tempistica con cui è dilagata la pandemia e dalla progressiva adozione di misure restrittive delle varie autorità governative (il cui dettaglio è riportato nel successivo paragrafo). Guardando all'Europa, la Germania ha registrato un calo del 17,6% rispetto al primo trimestre 2019. Anche gli altri paesi europei hanno fatto registrare un risultato negativo: la Francia cala del 24,7%, mentre Italia (-10,7%) e Regno Unito (-15,3%) segnano un calo più contenuto. In Nord America le vendite sono risultate in calo del 9,4%, mentre il Sud America ha fatto registrare una flessione del 17,1% (un aumento del 3,9% a parità di criterio di riclassifica di Brembo Argentina S.A.). In Estremo Oriente, si sono registrate performance negative in Cina (-29,3%) e in India (-12,6%), mentre il Giappone è aumentato del 3,0% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Nel primo trimestre 2020, il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a € 364.664 migliaia, con un'incidenza del 63,3% sulle vendite, in leggero aumento rispetto al 62,5% dello stesso periodo dell'anno precedente. All'interno di questa voce i costi per progetti interni capitalizzati tra le attività immateriali ammontano a € 6.059 migliaia e si confrontano con € 7.650 migliaia del primo trimestre 2019.

La voce proventi da partecipazioni di natura non finanziaria, pari a € 1.102 migliaia (€ 3.354 migliaia nel primo trimestre 2019) è riconducibile al risultato della valutazione a patrimonio netto del Gruppo BSCCB.

I costi per il personale sono pari a € 110.314 migliaia con un'incidenza sui ricavi del 19,2%, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (17,8%). I dipendenti in forza al 31 marzo 2020 sono pari a 11.022 (10.868 al 31 dicembre 2019 e 10.693 al 31 marzo 2019).

Il margine operativo lordo nel trimestre è pari a € 102.026 migliaia (17,7% dei ricavi) rispetto a € 134.243 migliaia (20,1% dei ricavi) del primo trimestre 2019.

Il margine operativo netto è pari a € 50.298 migliaia (8,7% dei ricavi) rispetto a € 87.014 migliaia del primo trimestre 2019 (13,0% dei ricavi), dopo aver conteggiato ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali per € 51.728 migliaia, contro ammortamenti e svalutazioni nel primo trimestre 2019 pari a € 47.229 migliaia.

L'ammontare degli oneri finanziari netti è pari a € 7.808 migliaia (nel primo trimestre 2019, pari a € 3.151 migliaia), composto da differenze cambio nette negative per € 4.911 migliaia (€ 668 migliaia positive nel primo trimestre 2019) e da oneri finanziari pari a € 2.897 migliaia (€ 3.819 migliaia nello stesso trimestre del precedente esercizio).

Gli oneri finanziari netti da partecipazioni, ammontanti a € 33 migliaia, sono riconducibili al risultato della valutazione a patrimonio netto delle società collegate.

Il risultato prima delle imposte chiude con un utile di € 42.457 migliaia (7,4% dei ricavi), mentre nel primo trimestre 2019 si era registrato un utile di € 83.903 migliaia (12,6% dei ricavi).

La stima delle imposte, calcolata sulla base delle aliquote previste per l'esercizio dalla normativa vigente, risulta essere pari a € 12.962 migliaia (€ 19.290 migliaia nel primo trimestre 2019). Il tax rate è pari a 30,5%, rispetto al 23,0% del primo trimestre 2019.

Il risultato derivante da attività operative cessate, positivo per € 118 migliaia, è riconducibile alla contribuzione della società Brembo Argentina S.A., riclassificata in tale voce a seguito della decisione del Gruppo, presa in data 30 giugno 2019, di cessare la propria attività industriale nell'impianto di Buenos Aires cui seguirà la liquidazione della società.

Il risultato netto di Gruppo del trimestre è pari a € 29.785 migliaia (5,2% dei ricavi) che si confronta con € 64.408 migliaia (9,7% dei ricavi) del primo trimestre 2019.

Il capitale netto investito a fine periodo ammonta a € 1.850.725 migliaia, rispetto a € 1.758.638 migliaia del 31 dicembre 2019, con un incremento di € 92.087 migliaia cui concorre l'acquisizione della quota di partecipazione del 2,22% in Pirelli S.p.A. per € 86.509 migliaia e del 20% nella società Infibra Technologies Srl per € 800 migliaia.

L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 ammonta a € 450.386 migliaia rispetto a € 346.189 migliaia al 31 dicembre 2019. L'incremento di € 104.197 migliaia registrato nel periodo è principalmente dovuto al concorrere dei seguenti aspetti:

  • effetto positivo del margine operativo lordo per € 102.026 migliaia;
  • attività di investimento netto per complessivi € 39.493 migliaia; tali attività si sono soprattutto concentrate in Italia (43,6%), di cui € 4.511 migliaia (11,4%) relativi a costi di sviluppo, Nord America (30,6%), Polonia (11,3%), Repubblica Ceca (6,0%) e Cina (5,2%);
  • variazione negativa del capitale circolante per complessivi € 72.691 migliaia;
  • pagamento delle imposte, che ha assorbito € 11.983 migliaia;
  • dividendi ricevuti dalla società collegata BSCCB S.p.a. per € 5.000 migliaia;
  • acquisizione della quota di partecipazione del 2,22% in Pirelli S.p.A. per € 86.509 migliaia e del 20% nella società Infibra Technologies Srl per € 800 migliaia.

Ripartizione dei ricavi per area geografica e per applicazione

Di seguito si riporta la suddivisione dei ricavi netti relativi al 31 marzo 2020 suddivisi per area geografica e per applicazione.

(in migliaia di euro) 31.03.2020 % 31.03.2019 % Variazione %
AREA GEOGRAFICA
Italia 64.255 11,2% 72.119 10,8% (7.864) -10,9%
Germania 114.177 19,8% 138.520 20,8% (24.343) -17,6%
Francia 19.181 3,3% 25.483 3,8% (6.302) -24,7%
Regno Unito 48.506 8,4% 57.252 8,6% (8.746) -15,3%
Altri paesi Europa 73.904 12,8% 77.417 11,6% (3.513) -4,5%
India 20.530 3,6% 23.492 3,5% (2.962) -12,6%
Cina 49.678 8,6% 70.253 10,5% (20.575) -29,3%
Giappone 7.590 1,3% 7.370 1,1% 220 3,0%
Altri paesi Asia 7.927 1,4% 7.570 1,1% 357 4,7%
Sud America (Argentina e Brasile) 11.814 2,1% 14.250 2,1% (2.436) -17,1%
Nord America (USA, Messico e Canada) 152.576 26,5% 168.361 25,3% (15.785) -9,4%
Altri paesi 5.764 1,0% 5.062 0,8% 702 13,9%
Totale 575.902 100,0% 667.149 100,0% (91.247) -13,7%
(in migliaia di euro) 31.03.2020 % 31.03.2019 % Variazione %
APPLICAZIONE
Autovetture 426.677 74,1% 492.578 73,9% (65.901) -13,4%
Motocicli 60.896 10,6% 68.938 10,3% (8.042) -11,7%
Veicoli Commerciali 55.257 9,6% 68.497 10,3% (13.240) -19,3%
Competizioni 33.023 5,7% 36.901 5,5% (3.878) -10,5%
Varie 49 0,0% 235 0,0% (186) -79,1%
Totale 575.902 100,0% 667.149 100,0% (91.247) -13,7%

INCIDENZA SUL FATTURATO

Misure adottate per contrastare l'emergenza COVID-19

All'inizio di gennaio 2020, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha reso noto la diffusione dell'infezione da COVID-19 in Cina, in particolare nel distretto di Wuhan, dichiarando poi il 30 gennaio lo stato di emergenza sanitaria a livello internazionale. In febbraio si è registrata la diffusione del virus in Europa e in America, che ha portato, nel corso dei mesi di marzo e aprile ad un lockdown generalizzato. L'Italia, che è stato il primo paese europeo ad essere investito dalla pandemia e che tutt'oggi risulta uno dei più colpiti, ha adottato misure particolarmente restrittive per contenere la diffusione del virus. Le modalità e i tempi della ripresa della vita sociale e delle attività economiche sono differenziati per i diversi paesi e restano incerti per il Nord America e il Sud America, mentre in Cina, e parzialmente in Europa, la ripartenza è già in atto.

Brembo ha seguito con molta attenzione fin dall'inizio gli sviluppi della diffusione del COVID-19, istituendo una task force dedicata e adottando tempestivamente tutte le necessarie misure di prevenzione, controllo e contenimento della pandemia, presso tutte le proprie sedi a livello globale.

Tutti gli stabilimenti in cui il Gruppo opera sono stati oggetto di periodi di lockdown, differenti per paese e in parte non ancora definitivi: Cina (dal 24 gennaio al 13/16 febbraio), Italia (dal 16 marzo al 27 aprile), Stati Uniti (dal 23 marzo al 17 maggio), Brasile (dal 24 marzo al 31 maggio), Regno Unito (dal 25 marzo al 14 aprile), India (dal 25 marzo al 4 maggio), Polonia (dal 27 marzo al 2 aprile), Repubblica Ceca (dal 28 marzo al 2 aprile) e Messico (dal 6 aprile al 30 maggio).

In funzione della ripartenza, sono state predisposte tutte le misure necessarie a contrastare il virus e tutelare la salute dei propri dipendenti e collaboratori (modifica dei layout produttivi, sanificazione dei locali, dispositivi di protezione individuale, , misurazione della temperatura, telecamere termiche, test sierologici, regole di igiene e distanziamento sociale, smart working esteso, ecc).

Brembo inoltre, dopo una prima donazione di € 150 migliaia, a favore dei reparti di cura dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha deciso di sostenere l'attività di ricerca per contrastare il COVID-19 devolvendo € 1 milione a tre eccellenze della bergamasca: l'ospedale Papa Giovanni XXIII, la Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo (FROM) e l'Istituto Mario Negri, che si stanno impegnando nell'area più colpita dalla pandemia, combinando la ricerca clinica con quella farmacologica.

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, accogliendo l'approccio prudenziale proposto dal Consiglio di Amministrazione straordinario del 20 marzo, l'Assemblea dei soci del 23 aprile ha deliberato di non distribuire dividendi sugli utili 2019. La scelta è stata fatta al fine di sostenere la solidità patrimoniale del Gruppo e contenere i futuri impatti economico-finanziari. Il dividendo sarà eventualmente proposto quando l'attuale situazione legata al COVID-19 sarà superata.

Per affrontare questo difficile periodo di mercato, la struttura finanziaria del Gruppo è stata ulteriormente rafforzata, tra aprile e maggio 2020, con nuovi contratti di finanziamento a medio/lungo termine, per un ammontare complessivo di € 425 milioni a cui si aggiungono linee a breve termine disponibili e inutilizzate per € 348 milioni. I nuovi finanziamenti permettono di allungare la vita media del debito, ad un costo in linea con quello attuale.

Sono stati attivati gli ammortizzatori sociali ed altre forme di supporto pubblico a tutela dei lavoratori presenti in ogni paese, per contenere il costo del personale non attivo; sono previsti inoltre piani di contenimento dei costi discrezionali, di sponsorizzazione, di marketing e di riduzione degli investimenti, oltre alla rinegoziazione di alcuni contratti di fornitura e di affitto ed azioni per il contenimento del capitale circolante. Si segnala che non sono emerse criticità negli impairment test svolti al 31 dicembre 2019, in quanto la contrazione percentuale dei volumi 2020 rientra nelle soglie di ragionevolezza utilizzate nelle analisi di sensitività elaborate in fase di impairment; non ci sono stati inoltre cambiamenti nelle stime contabili o altri impatti contabili significativi conseguenti alla diffusione del COVID-19.

Prevedibile evoluzione della gestione

Il Gruppo ha elaborato ed implementato in maniera decisa una serie di misure volte a mitigare l'impatto finanziario del COVID-19, incentrate in particolare sul rafforzamento degli investimenti per l'innovazione, sulla forte riduzione dei costi, sulla protezione della posizione finanziaria netta e sul rafforzamento del già solido profilo finanziario. I risultati di tali azioni saranno maggiormente visibili nei prossimi trimestri, pur tenendo conto che le misure generalizzate di lockdown adottate nella maggior parte dei paesi a livello mondiale continueranno a riflettere gli effetti negativi legati al COVID-19.

Nell'attuale stato di incertezza circa l'evoluzione della pandemia, le misure che i governi adotteranno e la velocità di ripresa del ciclo economico - e del settore Automotive in particolare - è difficile formulare previsioni quantitative sui risultati economico-finanziari del Gruppo, ma gli effetti si presumono di entità significativa anche nei prossimi trimestri del 2020. La società continua a monitorare con estrema attenzione l'evolversi degli avvenimenti ed è pronta a gestire questa situazione con il massimo impegno e professionalità, con lo sguardo rivolto al futuro e l'orientamento al lungo periodo che da sempre la caratterizzano.

Osservazioni degli Amministratori circa l'andamento gestionale e i fatti significativi

Scenario macroeconomico

Una corretta valutazione delle performance ottenute da Brembo nel corso del primo trimestre del 2020 non può trascurare una panoramica sul contesto macroeconomico a livello mondiale attuale. Le attività economiche globali si sono quasi fermate ovunque nel mese di marzo, inclusi molti degli stabilimenti produttivi del comparto automotive, in seguito a regolamenti imposti dai governi per contrastare il dilagare della pandemia da COVID-19, con conseguenze negative su tutti i settori in modo particolare sul settore dei servizi e sulle esportazioni. In questo scenario, l'FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha prodotto nel WEO (World Economic Outlook) di aprile 2020 le prime stime ufficiali che consentono di descrivere con maggiore precisione l'entità degli effetti della pandemia da coronavirus sull'economia mondiale. È bene sottolineare che, come ha spiegato la capo economista del Fondo Gita Gopinath, stavolta le stime sono sottoposte a margini di errore sconosciuti in passato, compresa la grande crisi post-Lehman. Per questo, insolitamente, i numeri dell'istituto di Washington si spingono solo fino al 2021 e non oltre. L'epidemia, che ha contagiato oltre 2,6 milioni di persone in tutto il mondo, ha paralizzato la produzione, obbligato alla chiusura delle fabbriche e al ribaltamento delle catene di approvvigionamento in molti settori industriali in tutto il mondo. Il PIL (Prodotto Interno Lordo) globale si è attestato ad un +2,9% nel 2019 e si contrarrà del 3% nel corso di quest'anno, per poi segnare una ripresa del 5,8% nel 2021. Parlando di stime future di PIL mondiale è bene precisare che, come spiegato bene nel rapporto, la parte crescente della curva del "PIL dopo il virus" richiede il verificarsi di due condizioni: la prima è che l'emergenza sanitaria si esaurisca entro il primo semestre 2020, mentre la seconda condizione è che non si verifichi una seconda ondata di contagi a seguito di una uscita dalla crisi sanitaria con precauzioni insufficienti o di un ritorno autunnale del virus.

La recessione prevista dall'FMI si conferma più grave di quella innescata dalla crisi finanziaria del 2008. Le spese necessarie per limitare i danni del virus sia da un punto di vista sanitario sia economico avranno effetti negativi anche sul rapporto Decifit-PIL di tutti i paesi colpiti dalla pandemia. Il dato comune è che il 2020 avrà un pesante segno negativo (nell'intervallo tra il -5,2% del Giappone e il -9,1% dell'Italia) in tutti i paesi avanzati che, complessivamente, vedranno scendere il loro PIL per poco più del 6%. L'economia americana si contrarrà di 5,9 punti percentuali, mentre quella dell'Eurozona di 7,5 punti. Anche i paesi emergenti nel loro complesso vedrebbero scendere il loro PIL ma solo dell'1%, grazie alla Cina che nel 2020 rimarrebbe a +1,2%.

Il WEO redatto ogni sei mesi dall'organismo di Washington e pubblicato ad aprile rivela l'impatto devastante della pandemia sull'economia mondiale, il commercio e sui Paesi dell'Eurozona in particolare. L' FMI ha previsto, come detto sopra, una contrazione del PIL UE del 7,5% per il 2020, a fronte di un'attesa ante pandemia del +1,3%. Allo stesso tempo per il 2021, secondo lo scenario previsto dall'FMI, l'economia dei Paesi UE dovrebbe riprendersi con un balzo del +4,7%. Secondo le previsioni del Fondo l'Italia, quest'anno, sarà il paese che farà registrare la contrazione economica più violenta a causa del coronavirus, con una caduta del PIL nel 2020 del 9,1%, seguita da un rimbalzo del 4,8% l'anno prossimo: si tratta della seconda peggior proiezione fra quelle di tutti i Paesi considerati nel WEO dopo la Grecia, che rischia di fare ancora peggio con un crollo del PIL del 10%. La stima dell'FMI è purtroppo confermata anche dal Centro Studi Confindustria che, nella sua indagine di aprile, prevede la produzione industriale, nel primo trimestre 2020, in diminuzione del 5,4%, il calo maggiore degli ultimi undici anni. L'impatto del COVID-19 e delle misure di contenimento del contagio, si legge nella nota, è stato devastante in marzo, quando l'attività è scesa del 16,6% rispetto a febbraio, portando l'indice di produzione indietro a livelli di quarantadue anni fa. Per il secondo trimestre, anche in conseguenza della chiusura di circa il 60% delle imprese manifatturiere, la caduta dell'attività potrebbe raggiungere il 15%. La diminuzione del valore aggiunto nell'industria contribuirà negativamente alla dinamica del PIL italiano, previsto arretrare del 3,5% nel primo trimestre e del 6,5% nel secondo. Lo shock avrà un impatto pesante anche sul mercato del lavoro. Per l'Italia, il Fondo prevede una disoccupazione in aumento dal 10% al 12,7%. In Portogallo, il tasso raddoppierà portandosi al 14%, in Spagna salirà al 20,8%, mentre in Grecia al 22,3%. L'Eurozona nel suo complesso vedrà il numero dei disoccupati salire al 10,4%, con la Germania che resta sotto il 4%. Anche gli altri paesi europei, secondo l'FMI, faranno registrare recessioni profonde: in Germania la contrazione del PIL dovrebbe essere del 7% quest'anno, con un rimbalzo del 5,2% nel 2021. Quanto alla Spagna, altro paese profondamente segnato dalla pandemia, l'FMI si aspetta una brusca caduta dell'attività a -8% nel 2020 e un recupero di poco più di metà del terreno perduto l'anno prossimo. Per la Francia la previsione si attesta a -7,2% nel 2020, seguito da un +4,5% nel 2021, mentre il PIL del Regno Unito si contrarrà del 6,5%, riportandosi poi a +4% l'anno successivo.

Per quanto riguarda la situazione americana, gli economisti dell'FMI hanno stabilito che il PIL degli Stati Uniti scenderà del 5,9% nel 2020, per poi segnare una ripresa del 4,7% nel 2021. Dal Fiscal Monitor dello stesso FMI, inoltre, pubblicato in occasione delle riunioni primaverili del Fondo e della Banca Mondiale, emerge che il rapporto Deficit-PIL è atteso al livello del 15,4% nel 2020. Il flash U.S. Composite Output Index di IHS Markit, che traccia i settori manifatturiero e dei servizi, è precipitato a una lettura di 27,4 questo mese, che rappresenta il dato più basso da quando la serie è iniziata alla fine del 2009, tenendo in considerazione che una lettura inferiore a 50 indica una contrazione della produzione del settore privato. L'FMI ha stimato per il Messico una contrazione del PIL pari al 6,6% nel 2020 che rappresenta un pesante taglio rispetto a una stima di crescita dell'1,3% stilata dal Fondo a inizio anno.

Per quanto riguarda l'economia giapponese, per la quale l'FMI si attende una contrazione del 5,2% del PIL nel 2020, Tokyo dovrebbe ricorrere ampiamente alla leva fiscale, limitando eccessi all'espansione della politica monetaria. Anche i Brics - Brasile, Russia, India, Cina – nel loro complesso vedrebbero scendere il loro PIL ma solo dell'1% che rappresenta la media tra il +1,2% di Cina, +1,9% di India, -5,3% del Brasile e -5,5% della Russia. L'FMI ha sottolineato che per la prima volta in 60 anni l'Asia nel suo complesso vedrà una crescita a zero nel 2020, in quanto la crisi da coronavirus peserà in un modo senza precedenti sul settore dei servizi e sulle esportazioni. L'Ufficio Nazionale di Statistica della Cina ha pubblicato che nel primo trimestre 2020 il PIL è sceso del 6,8% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. L'economia cinese era già da tempo su una traiettoria discendente: la crescita nel 2019 si era fermata al 6,1% (6% nell'ultimo trimestre), il dato peggiore da quasi un trentennio. Ora appare difficile che la crescita 2020 si attesti intorno al 6% o poco sotto, come era nelle intenzioni del governo finalizzate a centrare l'obiettivo, fissato nel 2010, di un raddoppio dell'economia entro la fine di quest'anno.

Per quanto concerne l'andamento delle materie prime, l'FMI nell'aggiornamento del WEO pubblicato ad aprile, ha rivisto la stima della media aritmetica delle quotazioni delle tre qualità di petrolio Brent, Dubai e West Texas Intermediate (WTI) prevedendo per la fine del 2020 un prezzo di 35,61 dollari al barile e di 37,87 per il 2021.

Mercati valutari

Nel corso del primo trimestre del 2020 le principali valute mondiali hanno risentito, così come altri indicatori, dell'impatto del Covid-19 sulle maggiori economie mondiali. Le monete hanno subito una forte volatilità dovuta anche alle manovre delle principali Banche Centrali in risposta all'emergenza sanitaria ed economica

Nel corso del primo trimestre del 2020 il dollaro americano, dopo aver aperto il periodo considerato a quota 1,1193, ha subito una prima fase di apprezzamento fino alla metà di febbraio, per poi invertire decisamente il trend andando a toccare il massimo di trimestre in data 9 marzo a quota 1,1456; successivamente, la valuta ha avuto una fase di brusco apprezzamento andando a toccare il minimo a quota 1,0707 il 20 marzo per poi chiudere a 1,0956, valore al di sotto della media trimestrale di 1,1023.

Per quanto riguarda le valute dei altri principali mercati in cui Brembo opera a livello industriale e commerciale, la sterlina inglese ha tenuto un movimento laterale fino alla metà di febbraio, per poi segnare un lieve apprezzamento andando a toccare il minimo di periodo in data 18 febbraio a 0,8299; successivamente la moneta britannica ha subito un forte e deciso deprezzamento, raggiungendo il massimo trimestrale a quota 0,9299 in data 19 marzo. A fine periodo la valuta ha avuto un nuovo apprezzamento chiudendo a 0,8864, valore superiore alla media trimestrale di 0,8616.

Lo zloty polacco, dopo aver aperto il trimestre attorno a quota 4,25, ha avuto un leggero apprezzamento andando a toccare il minimo del periodo in data 14 gennaio a quota 4,2219. Successivamente, dopo una fase laterale, prolungata fino alla metà di marzo, ha accelerato con un deciso deprezzamento, raggiungendo il valore massimo di periodo a 4,6146 il 24 marzo. La fase finale del trimestre ha visto un nuovo lieve apprezzamento. Chiusura: 4,5506, valore superiore alla media di periodo di 4,3226.

La corona ceca ha aperto il periodo considerato attorno quota 25,50, mantenendo un trend laterale fino alla fine di gennaio. In seguito, la valuta ha avuto un lieve apprezzamento, andando a toccare il minimo di periodo in data 17 febbraio a quota 24,7930. Successivamente la moneta ha avuto un forte e deciso deprezzamento raggiungendo il valore massimo trimestrale a 27,8080 il 24 marzo, per poi chiudere a 27,3120, valore superiore alla media di periodo di 25,6137.

La corona svedese ha aperto il trimestre al valore minimo di periodo a quota 10,4728. In seguito la valuta è rimasta in un canale laterale tra 10,50 e 10,70 fino all'inizio di marzo. Successivamente la corona ha avuto un brusco e deciso deprezzamento toccando il valore massimo il 19 marzo a 11,1523. Negli ultimi giorni del periodo ha avuto un leggero apprezzamento per chiudere a 11,0613, valore superiore alla media trimestrale di 10,6658.

Ad Oriente lo yen giapponese ha aperto il periodo considerato con un leggero apprezzamento, per poi immediatamente invertire il trend andando a toccare il valore massimo a quota 122,8000 in data 16 gennaio. In seguito la moneta ha avuto un deciso e costante apprezzamento fino alla metà di febbraio sotto quota 119. Successivamente la valuta ha avuto uno scatto riportandosi attorno quota 121 verso la fine di febbraio. Nell'ultimo mese del trimestre lo yen ha presentato un nuovo apprezzamento raggiungendo il valore minimo di periodo a 116,8400 il 12 marzo. Nella fase finale la valuta ha avuto forte volatilità, portandosi attorno quota 121, ma chiudendo in leggero apprezzamento a 118,9000, valore al di sotto della media trimestrale di 120,0952.

Lo yuan/renminbi cinese ha aperto il trimestre in area 7,80 per poi assistere a un deciso apprezzamento che ha portato lo yuan al valore minimo di 7,5538 il 19 febbraio. Successivamente la valuta ha avuto un forte e costante deprezzamento fino al massimo trimestrale il 9 marzo a 7,9600. Nell'ultima fase del periodo la moneta ha avuto un primo deciso apprezzamento che l'ha portata sotto quota 7,60 per poi chiudere con un nuovo brusco deprezzamento. Chiusura: 7,7784, valore al di sopra della media di periodo di 7,6937.

La rupia indiana ha aperto il trimestre attorno a quota 80, subendo un costante apprezzamento fino al 19 febbraio a quota 77,2345, valore minimo di periodo. Successivamente ha invertito il trend in modo deciso, portandosi al livello di 84,9600 il 9 marzo, valore massimo trimestrale. Nella fase finale del periodo la moneta ha avuto un iniziale apprezzamento portandosi sotto il valore di 81 per poi deprezzarsi e chiudere a 82,8985, valore superiore alla media di periodo di 79,8511.

Nelle Americhe, il real brasiliano ha aperto il periodo considerato al valore minimo trimestrale a quota 4,4870. Successivamente la moneta ha avuto un costante ma deciso deprezzamento, con una leggera fase di volatilità attorno alla metà di marzo, andando a chiudere il periodo al valore massimo di 5,7001, valore al di sopra della media trimestrale di 4,9111.

Il peso messicano ha aperto il trimestre attorno a quota 21, per poi avere una fase di leggero ma costante apprezzamento, che ha portato la valuta al valore minimo di periodo a quota 20,0690 il 19 febbraio. Successivamente la moneta ha subito un deciso deprezzamento che l'ha portata a toccare il massimo trimestrale a 26,9302 il 24 marzo per poi chiudere a 26,1772, valore molto superiore alla media trimestrale di 22,0446.

Il rublo russo ha aperto il periodo considerato con un leggero apprezzamento, toccando il valore minimo di

periodo a 68,0410 il 10 gennaio. Successivamente la valuta si è mossa in un canale laterale sino alla fine di febbraio, per poi avere un forte deprezzamento che, dopo una fase volatile attorno la metà di marzo, ha raggiunto quota 88,1385 il 30 marzo. Chiusura in leggero apprezzamento a 85,9486, valore molto al di sopra della media di periodo di 73,7020.

Infine il peso argentino ha aperto il trimestre attorno a quota 67, mantenendosi in un canale laterale che l'ha portato a toccare il minimo di periodo il 28 gennaio a 66,1395. Successivamente la moneta ha avuto un deciso deprezzamento, raggiungendo il livello di 71,5342 il 9 marzo, massimo di periodo. Nell'ultima fase ha avuto un apprezzamento portandosi attorno quota 68 per poi nuovamente deprezzarsi sino fine trimestre e chiudere a 70,5388, livello decisamente superiore alla media di periodo pari a 67,7080.

Struttura operativa e mercati di riferimento

Nel corso del primo trimestre 2020 Brembo ha consolidato ricavi netti pari a € 575.902 migliaia, in calo del 13,7% rispetto a € 667.149 migliaia del primo trimestre 2019.

Di seguito vengono forniti dati e informazioni, a disposizione della società alla data della presente relazione, sull'andamento delle singole applicazioni e sui relativi mercati.

Autovetture

Il mercato globale dei veicoli leggeri ha fatto registrare, nel primo trimestre del 2020, una forte diminuzione delle vendite del 23,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo crollo, presente su tutti i principali mercati, è dovuto alla pandemia da COVID-19 che ha portato i governi ad adottare misure di contenimento con chiusure di attività produttive e commerciali e restrizioni alla libertà personale. I mercati ad oggi dove si registrano gli impatti più elevati sono la Cina, l'Europa Occidentale e gli Stati Uniti.

Il mercato dell'Europa Occidentale (EU14+EFTA+UK) ha chiuso il primo trimestre 2020 in modo decisamente negativo con le immatricolazioni di autovetture a -26,3% rispetto al primo trimestre 2019. Tutti i primi cinque paesi hanno registrato variazioni negative: Germania -20,3%, Regno Unito -31,0%, Italia -35,5%, Francia -34,1% e Spagna -31,0%. Anche l' Est Europa (EU 12) registra una diminuzione delle immatricolazioni di auto del 18,7% rispetto al primo trimestre 2019. Le immatricolazioni di veicoli leggeri in Russia hanno invece chiuso il primo trimestre del 2020, con un aumento delle vendite di veicoli leggeri dell'1,8% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Negli Stati Uniti il primo trimestre 2020 ha chiuso negativamente con le vendite di veicoli leggeri che sono calate complessivamente del 12,9% rispetto al primo trimestre 2019. Anche i mercati di Brasile e Argentina hanno fatto segnare una diminuzione complessiva delle vendite del 13,7% dovuta soprattutto ad una forte contrazione del mercato in Argentina (-37,3%), mentre il Brasile ha chiuso il primo trimestre segnando un calo più contenuto (-8,2%).

Nei mercati asiatici la Cina, primo mercato in cui si è diffuso il virus COVID-19, ha chiuso il primo trimestre con le vendite di veicoli leggeri che registrano una forte diminuzione del 43,9% rispetto al primo trimestre 2019, mantenendosi comunque primo mercato mondiale. Negativo anche l'andamento del mercato giapponese che ha chiuso i primi tre mesi dell'anno con una diminuzione delle vendite del 10,1%.

In questo contesto, nel primo trimestre del 2020 Brembo ha realizzato vendite nette di applicazioni per auto per € 426.677 migliaia pari al 74,1% del fatturato di Gruppo, in calo del 13,4% rispetto all'analogo periodo del 2019.

Motocicli

Europa, Stati Uniti e Giappone sono i tre più importanti mercati di riferimento per Brembo nel settore motociclistico.

In Europa, i principali mercati di riferimento per le immatricolazioni di motocicli (Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito) hanno fatto registrare nel primo trimestre 2020 un decremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

L'Italia ha chiuso il primo trimestre del 2020 a -25% seguita dal Regno Unito e dalla Francia che hanno fatto entrambe registrare un decremento del 12%; il calo della Spagna si è attestato al 10%, mentre la Germania ha perso il 2%. In Italia le sole moto sono diminuite del 27,6%, mentre gli scooter hanno chiuso il primo trimestre 2020 in riduzione del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tra le immatricolazioni di sole moto, quelle con cilindrata superiore ai 500cc hanno segnato un calo del 29% rispetto al primo trimestre del 2019.

Negli Stati Uniti le immatricolazioni di moto, scooter e ATV (All Terrain Vehicles - quadricicli per ricreazione e lavoro) nel primo trimestre 2020 hanno subito un calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. I soli ATV hanno perso l'1,6%, mentre le moto e gli scooter, considerati complessivamente, sono scesi del 4%.

Il mercato giapponese nel primo trimestre 2020 ha registrato un incremento, pari al 6%, delle immatricolazioni complessive di moto con cilindrata superiore a 50cc rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In Brasile, nel periodo di riferimento, le immatricolazioni di veicoli a due ruote sono diminuite del 4,6% rispetto al medesimo periodo del 2019, mentre in India il calo, più marcato, si è attestato a -25% rispetto al primo trimestre del 2019.

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per motocicli nel primo trimestre del 2020 sono stati pari a € 60.896 migliaia in calo dell'11,7% rispetto al primo trimestre 2019.

Veicoli commerciali e industriali

Nel corso del primo trimestre del 2020, il mercato dei veicoli commerciali in Europa (EU14+EFTA+UK), mercato di riferimento per Brembo, ha fatto registrare un forte calo delle immatricolazioni pari al 24,7%, dovuto principalmente alla significativa diminuzione di marzo legata alla diffusione in Europa della pandemia da COVID-19 che ha portato alla chiusura di stabilimenti e concessionari per prevenire l'estensione del contagio.

Nel periodo di riferimento, le vendite in Europa di veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 tonnellate) sono diminuite del 24,7% rispetto al primo trimestre 2019. Tutti i primi cinque mercati europei per volume di vendita, hanno chiuso negativamente: Germania -11,8%, Regno Unito -33,9%, Francia -27,3%, Spagna -33,5% e Italia -29,4%. Nei soli paesi dell'Est Europa (EU 12), nei mesi considerati, il mercato è diminuito del 19,9% rispetto al primo trimestre 2019.

Anche il segmento dei veicoli commerciali medi e pesanti (oltre le 3,5 tonnellate) ha fatto registrare in Europa una forte diminuzione nel primo trimestre di analisi, chiudendo a -25,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tutti i principali mercati europei per volume di vendita hanno fatto registrare variazioni negative: Germania -23,1%, Regno Unito -33,4%, Spagna -15,1% e Italia -12,3%. Nei Paesi dell'Est Europa (EU 12) le vendite di veicoli commerciali oltre le 3,5 tonnellate hanno fatto registrare un calo del 35,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per questo segmento nel primo trimestre del 2020 sono stati pari a € 55.257 migliaia, in calo del 19,3% rispetto al primo trimestre 2019.

Competizioni

Nel settore delle competizioni, nel quale Brembo ha da anni un'indiscussa supremazia, il Gruppo è presente con tre marchi leader: Brembo Racing (impianti frenanti per auto e moto da competizione), AP Racing (impianti frenanti e frizioni per auto da competizione), Marchesini (ruote in magnesio e alluminio per motociclette da corsa).

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per competizioni nel primo trimestre del 2020 sono stati pari a € 33.023 migliaia in calo del 10,5% rispetto al primo trimestre 2019.

Fatti di rilievo del trimestre

Nel corso del mese di marzo 2020 Brembo, adottando un approccio non speculativo e di lungo periodo, ha acquisito per un controvalore di € 86.509 migliaia una quota del 2,22% del capitale di Pirelli S.p.A., azienda che per storia, brand, leadership e propensione all'innovazione, rappresenta un'eccellenza particolarmente significativa nel proprio settore. La valutazione della partecipazione al fair value al 31 marzo 2020, ai sensi del principio contabile IFRS 9, ha portato ad una riduzione del valore della stessa e del Patrimonio Netto di Gruppo pari a € 14.132 migliaia, come evidenziato nel prospetto del Conto economico complessivo consolidato.

In data 5 febbraio 2020 Brembo ha acquisito il 20% della società Infibra Technologies Srl per un controvalore di € 800 migliaia. La società ha per oggetto l'ideazione, la progettazione, l'industrializzazione, la produzione, l'installazione e la commercializzazione di sistemi di sensori in fibra ottica nonché di sottosistemi fotonici per sensoristica e comunicazioni. L'accordo con gli attuali soci prevede il diritto di Brembo di esercitare un'opzione di acquisto sul restante 80% nel secondo semestre 2024.

Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di optout)

La società ha aderito al regime di opt-out di cui all'art. 70, comma 8 e all'art. 71, comma 1-bis del Regolamento Emittenti (delibera consiliare del 17 dicembre 2012), derogando agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Acquisto e vendita di azioni proprie

L' Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020 ha approvato un nuovo piano di acquisto e vendita di azioni proprie con le finalità di:

  • compiere, direttamente o tramite intermediari, eventuali operazioni di investimento anche per contenere movimenti anomali delle quotazioni, per regolarizzare l'andamento delle negoziazioni e dei corsi e per sostenere sul mercato la liquidità del titolo, così da favorire il regolare svolgimento delle negoziazioni al di fuori delle normali variazioni legate all'andamento del mercato, fermo restando in ogni caso il rispetto delle disposizioni vigenti;
  • eseguire, coerentemente con le linee strategiche della società, operazioni sul capitale o altre operazioni in relazione alle quali si renda necessario o opportuno procedere allo scambio o alla cessione di pacchetti azionari da realizzarsi mediante permuta, conferimento o altro atto o disposizione;
  • acquistare azioni proprie in un'ottica di investimento a medio e lungo termine.

Il numero massimo di azioni acquistabili è di 8.000.000 che, sommato alle 10.035.000 azioni proprie già in portafoglio pari al 3,005% del capitale sociale, rappresenta il 5,401% del capitale sociale della Società.

L'acquisto e la vendita di azioni proprie potranno essere effettuate fino ad un importo massimo di € 144 milioni:

  • ad un prezzo minimo non inferiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, diminuito del 10%;
  • ad un prezzo massimo non superiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, aumentato del 10%.

L'autorizzazione per l'acquisto di azioni proprie ha la durata di 18 mesi dalla data della delibera assembleare. Nel corso del trimestre non sono stati effettuati acquisti o vendite di azioni proprie.

Fatti significativi successivi alla chiusura del trimestre

L' Assemblea degli azionisti del 23 aprile 2020 della Capogruppo Brembo S.p.A. ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2019, destinando l'utile dell'esercizio pari a € 179.152.879,80 come segue:

  • alla riserva ex art. 6 c. 2 D.Lgs. 38/2005 € 1.125.037,09;
  • riportato a nuovo il rimanente.

Successivamente alla chiusura del trimestre, si segnala il perdurare dell'emergenza COVID-19 e l'intensificarsi delle misure restrittive adottate dalle diverse autorità governative nel mese di aprile e maggio, che hanno portato molti paesi nel mondo a entrare in lockdown. La produzione di componentistica automotive per il primo equipaggiamento si è interrotta, mentre, in Europa, la commercializzazione di componenti per il settore aftermarket è continuata anche durante il lockdown.

In risposta a tale situazione, il Gruppo ha adottato un deciso piano d'azione volto a mitigare gli impatti finanziari legati al COVID-19 (per maggiori dettagli si veda il paragrafo " Misure adottate per contrastare l'emergenza COVID-19"). Fra le diverse misure, si segnala la sottoscrizione di nuovi contratti di finanziamento a medio/lungo termine volta ad estendere le scadenze e ad incrementare le disponibilità liquide complessive per un ammontare di € 425 milioni.

Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari a norma delle disposizioni dell'art- 154-bis, comma 2, del D.Lgs. 58/1998

Oggetto: Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2020, approvato in data 11 maggio 2020.

Il sottoscritto, Andrea Pazzi, dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari della società BREMBO S.p.A.,

DICHIARA

ai sensi del secondo comma dell'art. 154 bis, parte IV, titolo III, capo II, sezione V-bis, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 che, sulla base della propria conoscenza, il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2020 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Andrea Pazzi Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

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