Governance Information • Jun 11, 2020
Governance Information
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Eni è un emittente con azioni quotate sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana SpA e con titoli quotati negli Stati Uniti sul New York Stock Exchange ("NYSE").
Eni è un'impresa dell'energia, presente in 66 Paesi e con circa 32.000 dipendenti (di cui 10.565 all'estero) 6, impegnata nelle attività del petrolio, del gas naturale e dell'energia in genere.
A partire dal 28 maggio 2014, il Consiglio ha ridefinito la struttura organizzativa della Società superando il modello divisionale per dotarsi di un modello integrato, strutturato per linee di business, ciascuna focalizzata sul business e sui risultati economici e operativi per l'area di competenza, nonché sull'eccellenza delle competenze tecniche.
In particolare, Eni opera attraverso le seguenti:
Alle linee di business si affiancano le funzioni di supporto al business che riportano all'Amministratore Delegato e che forniscono servizi, in modo accentrato, garantendo qualità ed efficienza. Tali funzioni includono: (i) le strutture che fanno capo al Chief Financial Officer, al Chief Services & Stakeholder Relations Officer e al Chief Digital Officer; (ii) le Direzioni Affari Societari e Governance, Affari Legali, Relazioni Internazionali, Comunicazione Esterna, Compliance Integrata, Negoziati Commerciali e Risk Management Integrato.
Infine riferiscono al CdA e, per esso, alla Presidente, la Direzione Internal Audit (che presidia le attività di accertamento, analisi, valutazione e raccomandazione in merito al disegno e al funzionamento del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Eni) e il Segretario del Consiglio e Corporate Governance Counsel (Company Secretary).
Di seguito una rappresentazione grafica delle attività di Eni®.
Siamo presenti in 66 Paesi

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Le attività
ર
Eni è attiva nell'esplorazione, sviluppo ed estrazione di olio e gas naturale in Italia, Algeria, Angola, Australia, Congo, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Ghana, Kazakhstan, Libia, Messico, Mozambico, Norvegia, Oman, Regno Unito e Stati Uniti, per complessivi 41 Paesi.
.
Eni commercializza gas, energia elettrica, GNL e prodotti in Europa e in mercati extraeuropei grazie anche attività di trading. Le disponibilità sono assicurate dalle produzioni di perrolio e gas upstream, da un parco di centrali elettriche cogenerative, dal sistema di raffinazione Eni e dagli impianti chimici Versalis. L'approvigionamento di materia prima è ottimizzato dal tradine. L'integrazione verticale tra le business unit consente di cogliere sinergie operative ed efficienze di costo.
Eni opera nel business delle energie rinnovabili attraverso lo sviluppo di energie green, anche riconvertendo siti industriali dismessi attraverso iniziative di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale.
Al 31 dicembre 2019, Eni controllava 225 società in Italia e all'estero8.

[9] Si fa riferimento alle società controllate di bilancio.
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Integrità e trasparenza sono i principi che guidano l'azione di Eni nel delineare un assetto di amministrazione e controllo adeguato alle proprie dimensioni, complessità e struttura operativa, nell'adottare un sistema di controllo interno e gestione dei rischi efficace, nel comunicare con gli azionisti e gli altri stakeholder, anche attraverso la cura e l'aggiornamento delle informazioni sul proprio sito internet.
I valori di Eni sono contenuti nel Codice Etico, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Eni il 14 marzo 2008, in sostituzione del precedente Codice di Comportamento del 1998, e aggiornato, da ultimo, il 23 novembre 2017. Il Codice Etico è pubblicato sul sito internet della Società [ https://www.eni.com/it-IT/chi-siamo/governance/il-codice-etico.html).
Amministratori, Sindaci, management e, in generale, tutti i dipendenti di Eni, così come tutti coloro che operano in Italia e all'estero per il conseguimento degli obiettivi di Eni, ciascuno nell'ambito delle proprie funzioni e responsabilità, sono tenuti all'osservanza dei principi contenuti nel Codice Etico.
Il Codice definisce norme di comportamento concrete, affinché i principi in esso contenuti possano costituire una guida pratica nell'operatività aziendale.
A tal fine il Codice, tradotto in 21 lingue, è diffuso in modo capillare ed è illustrato attraverso una pluralità di azioni, fra cui un'attività di formazione specifica aziendale.
Il Codice contiene principi generali non derogabili ed è parte integrante del Modello 231 (di cui al D.Lgs. n. 231/2001 ]40, nonché elemento chiave della disciplina definita in materia di anti-corruzione 4. Le sinergie fra Codice Etico e Modello 231 sono sottolineate dall'assegnazione all'Organismo di Vigilanza di Eni SpA, istituito dal Modello 231, delle funzioni di Garante del Codice Etico, che ha il compito di promuoverne e verificarne l'attuazione.
Il Garante del Codice Etico di Eni presenta una relazione semestrale sull'attuazione e l'eventuale necessità di aggiornamento del Codice al Comitato Controllo e Rischi, al Collegio Sindacale, nonché alla Presidente e all'Amministratore Delegato di Eni, che ne riferiscono al Consiglio22.
Il Codice Etico si applica a tutte le società controllate da Eni SpA, direttamente e indirettamente, in Italia e all'estero. L'Organismo di Eni SpA ha la funzione di Garante del Codice Etico per tutte le società del Gruppo.
I rappresentanti indicati da Eni negli organi sociali delle partecipate, nei consorzi e nelle joint-venture promuovono i principi e i contenuti del Codice negli ambiti di rispettiva competenza.
Nell'ambito del Sistema Normativo di Enil2, il 28 luglio 2010 il Amministrazione ha definito i principi inderogabili posti a base del sistema di Corporate Governance di Eni, emanando la Policy "Coporate Governance" in cui, ponendo l'integrità e la trasparenza alla base dell'architettura societaria, ha affermato il proprio impegno a:
I valori di Enl contenuti nel Codice Etica
Il Consiglio ha dofinito i principi inderogabili posti a basy del sistema di Corporate Governance di Eni
Nello svolgimento dell'attività di direzione e coordinamento, Eni agisce nel rispetto dell'autonomia gestionale delle singole imprese, in particolare di quelle quotate e di quelle soggette a regolamentazione speciale, degli interessi di eventuali soci terzi, degli obblighi di riservatezza richiesti a tutela degli interessi commerciali delle società coinvolte e, nel caso delle società estere, delle disposizioni previste dalla normativa locale.
In particolare, fra le finalità perseguite, primaria importanza rivestono le azioni miranti ad assicurare adeguatezza ed efficacia del Sistema di Controllo Interno e di Gestione del Rischi, nel suo complesso e nelle sue articolazioni principali, e il rispetto delle norme cui è soggetta la Società, anche in veste di controllante.
L'approccio responsabile e sostenibile rappresenta il modo di operare di Eni secondo una logica di creazione di valore nel medio e lungo termine per l'azienda stessa e per tutti gli stakeholder. Tale approccio è fondamentale per operare nel complesso contesto attuale e per rispondere alla sfida cruciale del settore energetico: garantire l'accesso ad un'energia efficiente e sostenibile, riducendo al tempo stesso le emissioni climalteranti, al fine di contrastare il cambiamento climatico in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi. In questo contesto Eni si impegna a favorire una just transition, ovvero una transizione energetica che consenta di preservare l'ambiente e garantire accesso all'energia a tutti, ma che sia al tempo stesso socialmente equa, tenendo conto del diverso livello di sviluppo dei Paesi e puntando a minimizzare le disuguaglianze esistenti.
La nuova mission di Eni - approvata dal Consiglio di Amministrazione a settembre 2019 - mostra il percorso che la Società sta intraprendendo per affrontare queste sfide globali. La nuova mission completa e rafforza la precedente, confermando l'impegno di Eni nella transizione energetica e integrando organicamente i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) a cui Eni intende contribuire, cogliendo nuove opportunità di business. La mission di Eni dà il massimo riconoscimento ai principi che sono alla base del modello di business dell'azienda, che si concentra su investimenti a lungo termine sia in termini operativi che sociali guardando oltre le priorità di profitto a breve termine. Attraverso gli investimenti di business, Eni, infatti, crea occupazione nei Paesi di presenza e stimola le economie locali direttamente e indirettamente attraverso la catena di fornitura e le iniziative di capacity building rivolte a professionisti di aziende e istituzioni.
Questo è possibile grazie alle persone di Eni, alla passione e alla spinta dell'azienda verso l'innovazione continua, alla valorizzazione della diversità come leva di sviluppo universale, all'integrità nella gestione del business e al rispetto e alla promozione dei diritti umani.
Inoltre, è necessario considerare che il raggiungimento degli SDGs richiede una collaborazione senza precedenti tra il settore pubblico e il settore privato. Da qui l'impegno di Eni nella definizione e costruzione di alleanze (Partenariato Pubblico Privato) con partner impegnati sul territorio e riconosciuti a livello internazionale [istituzioni governative bilaterali e multilaterali, organizzazioni della società civile e di cooperazione ] grazie ai quali l'azione sinergica e la condivisione del know-how diviene un motore per la crescita delle comunità e dei Paesi di presenza nell'ambito della diversificazione economica, dell'educazione e della formazione, dell'accesso all'acqua, degli interventi di promozione della salute e dell'igiene. Ne sono un esempio la joint declaration siglata a luglio 2019 con United Nation Industrial Development Organization (UNIDO) e la rinnovata collaborazione con Food and Agricolture Organization (FAO).
Il Consiglio di Amministrazione di Eni gioca un ruolo centrale nella definizione, su proposta dell'Amministratore Delegato, delle politiche e delle strategie di sostenibilità, nell'identificazione di obiettivi annuali, quadriennali e di lungo termine condivisi fra funzioni e società controllate e nella verifica dei relativi risultati, che vengono anche presentati all'Assemblea degli azionisti.
Un tema centrale è la sostenibilità del business nel medio-lungo termine e le relative sfide legate al processo di transizione energetica rispetto ai possibili scenari di decarbonizzazione. Su tali tematiche il Consiglio di Amministrazione esamina e/o approva, su proposta dell'Amministratore Delegato, iniziative strategiche
Eni opera secondo una logica di creazione di valore nel medio e lungo termine per l'azienda stessa e per tutti gli stakeholder
La nuova Mission Eni
Il ruolo del Consiglio di Amministrazione
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ed obiettivi, il portafoglio dei top risk Eni, tra i quali è incluso il climate change, il Piano di Incentivazione 40 con obiettivi legati alla riduzione delle emissioni GHG per Amministratore Delegato e management, i progetti rilevanti ed il loro stato di avanzamento, su base semestrale, con sensitivity al carbon pricing e gli accordi di carattere strategico. Inoltre, a partire dal 2019, il Consiglio di Amministrazione esamina ed approva un Piano di medio-lungo termine di Eni, finalizzato a garantire la sostenibilità del portafoglio dei business in un orizzonte temporale di trent anni, in coerenza con quanto previsto nel Plano Strategico Quadriennale.
Gli obiettivi strategici, compresi quelli relativi alla decarbonizzazione, sono specificati negli obiettivi dell'Amministratore Delegato e del management aziendale con responsabilità strategica.
Il Consiglio di Amministrazione è supportato da un Comitato consiliare, denominato Comitato Sostenibilità e Scenari, istituito nel 2014 dal Consiglio stesso, che approfondisce periodicamente, tra l'altro, le tematiche di integrazione tra strategia, scenari evolutivi e sostenlbilità del business nel medio-lungo termine, esaminando gli scenari per la predisposizione del piano strategico.
Nel corso del 2019 il Comitato Sostenibilità e Scenari, in tutti gli incontri, ha approfondito" aspetti relativi al cambiamento climatico, tra cui strategia di decarbonizzazione, scenari energie rinnovabili, ricerca e sviluppo per la transizione energetica, forestry e partnership sul clima. Tra le altre tematiche trattate si segnalano gli approfondimenti sulla reportistica non finanziaria, i diritti umani, i partenariati, gli strumenti e metodologie per la valutazione degli impatti sul territorio e tematiche relative all'economia circolare e biodiversità.
Inoltre dalla seconda metà del 2017, il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato si avvalgono di un Advisory Board, presieduto dal Consigliere Fabrizio Pagani e costituito da alcuni esperti internazionali46, che si è focalizzato, nel corso del 2019, sull'analisi dei principali trend geopolitici, tecnologici e di mercato, incluse le tematiche relative al processo di decarbonizzazione.
Nel corso del 2018, Eni ha inoltre assicurato il proprio contributo all'iniziativa "Climate Governance"13 del World Economic Forum (WEF), con il coinvolgimento anche del Consiglio di Amministrazione di Eni ed ha partecipato anche nel corso del 2019 ad ulteriori iniziative avviate nell'ambito del WEF, in particolare per definire un modello di valutazione dei processi di governance adottati dalle società per la gestione di rischi ed opportunità collegati ai cambiamenti climatici.
Grazie al crescente impegno nella trasparenza e alla propria strategia di decarbonizzazione, è stata confermata ad Eni la valutazione A- nel questionario CDP18 Climate Change 2019 e ha ottenuto il medesimo risultato anche nel questionario Water security, posizionandosi in entrambi nella fascia di Leadership. Anche la Transition Pathway Initiative [TPI*0] ha confermato la qualità della governance, della strategia, del risk management in materia di clima di Eni valutando la società come best practice nel settore Oil & Gas. Inoltre, nel corso del 2019, Eni ha migliorato la valutazione nei principali rating di sostenibilità ricevendo lo score A nel rating MSCI ESG e guadagnando una posizione nel rating Sustainalytics all'interno del gruppo degli Outperformer. Eni è stata riconfermata per il tredicesimo anno consecutivo nel FTSE4Good in base alla revisione semestrale di dicembre 2019.
Sul tema dei diritti umani, nel 2019 Eni ha proseguito il percorso intrapreso che aveva portato all'approvazione della Dichiarazione Eni sul rispetto dei diritti umani da parte del CdA di Eni a dicembre 2018. In coerenza con tale impegno Eni ha pubblicato il primo report "Eni for Human Rights", che descrive il modello di approccio gestionale adottato sul tema e rende conto delle attività portate avanti negli ultimi anni, in coerenza con i Principi Guida delle Nazioni Unite in materia di Business e Diritti Umani (UNGPs) e avvalendosi dell'UNGP Reporting Framework per rendicontare impegni e risultati conseguiti.
La Dichiarazione di Eni sul rispetto dei dipitti umani 9
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A conferma della centralità che il tema riveste, il CEO di Enì ha firmato la "CEO Guide to Human Rights" pubblicata nel 2019 dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD). Al fine di assicurare l'attuazione delle strategie e degli impegni assunti in questo ambito, nel corso del 2019 Eni ha ulteriormente rafforzato la previsione di incentivi collegati alle performance sui diritti umani all'interno degli obiettivi assegnati ai diversi livelli manageriali.
Durante il 2019 il Comitato Sostenibilità e Scenari ha approfondito alcuni aspetti che riguardano direttamente o indirettamente i diritti umani20, tra cui l'analisi del risultato conseguito da Eni nella terza edizione del Corporate Human Rights Benchmark® [CHRB). In base a questo benchmark Eni ha registrato costanti progressi, figurando tra le imprese che maggiormente hanno aumentato il loro punteggio rispetto alla prima edizione e confermandosi best performer nella sezione "Company Human Rights Practices", che valuta i processi adottati dalle imprese analizzate per prevenire i rischi e gli impatti sui diritti umani.
Al fine di rendere evidente il contributo alla creazione di valore per l'azienda e per gli stakeholder che deriva dall'operare in modo sostenibile, i risultati e gli obiettivi di sostenibilità, e le principali azioni che li determinano, sono comunicati in modo integrato nella Relazione Finanziaria Annuale secondo quanto previsto dal framework di rendicontazione integrata dell'International Integrated Reporting Council (IRC),
In merito agli stakeholder, il sistema di mappatura e monitoraggio stakeholder operativo dal 2018 ("Stakeholder Management System" - SMS) contribuisce a supportare, con mappature e analisi, le valutazioni di rischio e reputazione sui Paesi di presenza operativa presentate al Consiglio di Amministrazione dalle funzioni competenti trimestralmente. In particolare, nel 2019, è stata completata l'estensione del sistema SMS anche alla produzione operata upstream e all'attività downstream (quest'ultima solo Italia) e alle consociate con sole attività esplorative.
In continuità con il percorso di integrazione delle informazioni finanziarie nell'ambito della Relazione Finanziaria Annuale (cd. reporting integrato), la Relazione sulla gestione, contenuta nella Relazione Finanziaria Annuale, include, a partire da quella riferita all'esercizio 2017, come specifica sezione, la "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario" (di seguito DNF) prevista dal D.Lgs. n. 254/201622. La DNF, redatta secondo lo standard di rendicontazione GRI - Global Reporting Initiative, è approvata dal Consiglio di Amministrazione di Eni ed è sottoposta a verifica limitata da parte della società incaricata della revisione legale del bilancio di Eni [PwC], ai sensi di legge e degli standard professionali di riferimento in materia di assurance su informazioni non finanziarie (ISAE 3000). Inoltre, a partire dal 2016, i principali indicatori di performance ("KPI") di sostenibilità sono anche oggetto di informativa nei comunicati stampa sui risultati finanziari di gruppo del secondo trimestre e di preconsuntivo.
Eni, infine, dal 2006 pubblica un documento di reporting sulla sostenibilità aziendale redatto su base annuale e volontaria. Già dal 2017, Eni ha riportato all'interno di questa reportistica volontaria, chiamata Eni for, che viene presentata anche all'Assemblea degli azionisti e pubblicata sul sito internet di Eni, il proprio impegno a contribuire al raggiungimento degli SDGs e pubblica un documento ad hoc sul clima, organizzato sulla base delle raccomandazioni della Task force on Climate-related Financial Disclosure-TCFD del Financial Stability Board per rappresentare in modo dettagliato e trasparente gli impegni presi in un'ottica di sviluppo sostenibile.
Eni, con Eni for 2018, è stata inserita, nel 2019 per la prima volta, nella top 10 delle aziende con la migliore reportistica sulle performance di sostenibilità, come si evince dall'analisi del WBCSD. Inoltre è stato assegnato dal dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Pavia, insieme a Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Associazione Italiana Revisori Contabili, Associazione Italiana per la Direzione del Personale e Refinitiv il Premio al Report di Sostenibilità 2019 ad Eni nella categoria Aziende di grandi dimensioni. A ulteriore testimonianza dell'impegno e della qualità nella trasparenza, la disclosure sul clima di Eni presente nella DNF all'interno della Relazione Finanziaria Annuale 2018 è stata citata come good practice con riferimento a governance, risk management e metrics and targets nel TCFD Good Practice Handbook realizzato da SASB [Sustainability Accounting Standards Board) e CDSB (Climate Disclosure Standards Board).
(22) Per maggiori approfondiment si rinvia alla Relazione Finanziaria Annuale, pubblicata sul sito internet della Società www.eni.com.
(20) In quest'ottica, il 9 maggio 2017 Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha aggiornato il Regolamento del Comitato Sostenibilità o Scenari, espicitando i Diritti Umani tra gli ambilità su cui il Comitato svolge funzioni propositive e consultive nei confronti del Consiglio di Amministrazione.
(21) Il Corporato Human Rights Benchmark è un'hizlalva in collaborazione organizzazioni della sociotà civile finalizzato a croare il primo benchmatk pubblico per valutare la performance di diritti umani. Il Benchmak compra di anno in anno le più grandi aziende prendendo in considerazione lo politiche, la governance, I processi e le pratiche adottate per sistematizzare il loro approccio ai diritti umani e il modo in cui rispondono alle accuse di violazione.
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In linea con i principi definiti nella Policy "Corporate Governance", adottata dal Consiglio di Amministrazione della Società il 28 luglio 2010, Eni si impegna a realizzare un sistema di Corporate Governance ispirato a criteri di eccellenza, nel confronto aperto con il mercato.
Pertanto, la Società ha promosso molte iniziative per migliorare il proprio sistema interno e quello nazionale, ponendo la massima attenzione nella comunicazione con i propri stakeholder e assicurando un impegno costante per l'effettivo esercizio dei diritti degli azionisti.
In particolare, nel 2011, Eni ha inteso fornire un contributo concreto al dibattito sulla Corporate Governance delle società italiane quotate, muovendo dall'analisi delle best practice estere prive di riscontro nel sistema nazionale e alle quali la Società presta particolare attenzione internazionale della sua attività. I risultati delle analisi svolte, filtrati dall'esperienza della Società, hanno condotto a elaborare 35 proposte (normative o di autodisciplina) per migliorare l'efficienza italiano, larga parte delle quali sono state recepite come raccomandazioni o commenti nella edizione del Codice di Autodisciplina del 2011.
Facendo seguito a questa iniziativa, nel corso del 2018 le competenti funzioni aziendali, anche avvalendosi del supporto di un consulente esterno, hanno svolto alcuni approfondimenti su aspetti di possibile interesse nell'ottica del miglioramento continuo del modello di governance di Eni.
In continuità con tale iniziativa, nel corso del 2019 è proseguito il dialogo con il mercato sulle ternatiche di governance, per cogliere le opportunità derivanti da studi ed esperienze maturate nel contesto internazionale.
In particolare, attraverso una survey e incontri della Presidente con i principali azionisti di Eni e i proxy advisor sono state approfondite le possibili evoluzioni del sistema di governance della Società.
Ad esito, è emerso un sostanziale e diffuso apprezzamento da parte degli investitori per il sistema di governance di Eni, ritenuto adeguato ed efficiente, senza escludere la possibilità di introdurre soluzioni di governance allineate a modelli internazionali adottate anche dai Peers di Eni.
Sulle ulteriori iniziative di corporate governance e sulle soluzioni di governance migliorative rispetto alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, si forniranno maggiori approfondimenti nel prosieguo della Relazione.
La struttura di Corporate Governance di Eni è articolata secondo il modello tradizionale italiano, che - fermi i compiti dell'Assemblea - attribuisce la gestione strategica al Consiglio di Amministrazione, fulcro del sistema organizzativo e le funzioni di vigilanza al Collegio Sindacale.
La revisione legale dei conti è affidata ad una Società di revisione, incaricata dall'Assemblea degli azionisti.
Conformemente alle previsioni statutarie, il Consiglio di Amministrazione ha nominato un Amministratore Delegato, cui ha affidato la gestione della Società, riservando alla propria esclusiva competenza la decisione su alcune materie. L' Amministratore Delegato è quindi il principale responsabile della gestione della Società (Chief Executive Officer), fermi i compiti riservati al Consiglio.
Alla Presidente del Consiglio di Amministrazione il Consiglio ha attribuito un ruolo centrale nel sistema dei controlli interni20 ed ha previsto che svolga le sue funzioni statutarie di rappresentanza gestendo in particolare i rapporti istituzionali della Società in Italia, in condivisione con l'Amministratore Delegato.
(23) Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo del "Sistema di Controlo sul "Sistema di Controllo Interno e di Gestino dei Rischi" della presente Relazione.
Il dialogo con il mercato sulle tematiche di governance

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Il modello prescelto sancisce la netta separazione tra le funzioni di Presidente e quelle di Amministratore Delegato; a entrambi compete, ai sensi dell'art. 25 dello Statuto, la rappresentanza della Società.
Il Consiglio ha costituito al proprio interno quattro comitati con funzioni consultive e propositive nei confronti del Consiglio stesso: il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Remunerazione, il Comitato per le Nomine e il Comitato Sostenibilità e Scenari, i quali riferiscono al Consiglio tramite i rispettivi Presidenti, in ogni riunione, sui temi più rilevanti trattati24.
Figure centrali nel modello di governance di Eni sono inoltre:
Per maggiori approfondimenti sul Dirigente Preposto e l'Organismo di Vigilanza si rinvia ai paragrafi dedicati della presente Relazione.
Alcune scelte organizzative e gestionali, evidenziate nel corso della Relazione, sono state effettuate in applicazione della normativa statunitense, cui la Società è soggetta in ragione della quotazione sul NYSE, tra cui l'attribuzione al Collegio Sindacale del ruolo di Audit Committee25.
Si fornisce di seguito una rappresentazione grafica della struttura di governance della Società al 27 febbraio 2020:

1 Componente esterno.
Executive Vice President Complance Integrata. 8
(24) Por maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Comitati del Consiglio" della presente Relazione.
[25] Per approfondimenti si rinvia ai paragrafi dedicati al Collegio Sindacale della presente Relazione.
== 91= 125 142
17: 4520
....
法人不得
:::
11
11:5
Associations and in 2 %

La struttura organizzativa del management di Eni è articolata in "linee di business" e "funzioni di supporto al business" che dipendono direttamente dall'Amministratore Delegato di Eni.
Di seguito una rappresentazione grafica dell'attuale macro struttura organizzativa di Eni SpA:


Il Segretario del Consiglio e Corporate Governance Company Secretary) dipende gerarchitesmente e l'ancinalmente del Cinsinatores de consignato della reservance (a | Segeninde de Console Governante Consel Longano (consectionale) e prose, consigue (prices, consigue, pross, can residente (en consigue, pross, can residente in contendent
[c] In carica dal 1ª luglio 2019. [d) In carlea dal 15 aprile 2019.
I principali Comitati Manageriali
Il Comitato di Direzione26, presieduto dall'Amministratore Delegato di Eni, è composto da: Chief Exploration Officer, Chief Development, Operations & Technology Officer, Chief Upstream Officer, Chief Gas & LNG Marketing and Power Officer, Chief Refining & Marketing Officer, Executive Vice President Energy Solutions, Chief Financial Officer, Chief Services & Stakeholder Relations Officer, Chief Digital Officer, Senior Executive Vice President Affari Legali, Senior Executive Vice President Internal Audit, Senior Executive Vice President Affari Societari e Governance, Senior Executive Vice President Negoziati Commerciali, Executive Vice President Comunicazione Esterna, Executive Vice President Relazioni Internazionali, Executive Vice President Compliance Integrata, Executive Vice President Risk Management Integrato.
Il Comitato di Direzione, che svolge funzioni consultive, si riunisce mensilmente e comunque, di regola, in vista delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e ogni volta che l'Amministratore Delegato di Eni lo ritenga opportuno, per esaminare gli argomenti da lui indicati, anche su proposta dei componenti del Comitato, dei suoi altri primi riporti o degli Amministratori Delegati delle società di Eni.
La Presidente del Consiglio di Amministrazione è invitata a partecipare alle riunioni. I titolari di altre posizioni possono essere invitati a partecipare in relazione agli argomenti all'ordine del giorno.
Le attività di Segreteria del Comitato sono assicurate dal Senior Executive Vice President Direzione Affari Societari e Governance.
[26] Sono componenti del Comitato di Direzione anche gli Amministratori Delegati di alcune società controllate da Eni.
Comitato di Direzione

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| Comitato di Compliance, Comitato Rischi e Comitato Valutazione Piani Medio e Lungo Termine Oltre al Comitato di Direzione, sono stati istituiti altri comitati manageriali. Fra questi, meritano di essere citati il Comitato Rischi, il Comitato di Compliance e il Comitato Valutazione Piani Medio e Lungo Termine di cui si forniscono di seguito i dettagli. |
|
|---|---|
| Comitato Risc | Il Comitato Rischi è presieduto dall'Amministratore Delegato di Eni SpA ed ha la medesima composizio ne del Comitato di Direzione. Il Comitato Rischi svolge nei confronti dell'Amministratore Delegato funzio- ni consultive in merito ai principali rischi di Eni e, in particolare, esamina ed esprime pareri in relazione alle principali risultanze del processo di Risk Management Integrato. |
| La Presidente del Consiglio di Amministrazione è invitata a partecipare alle riunioni. Inoltre, in relazione agli argomenti all'ordine del giorno, possono essere invitati a partecipare anche i titolari di altre posizioni. Le at- tività di Segreteria del Comitato sono assicurate dall'Executive Vice President Risk Management Integrato. |
|
| Comitato di Compliance | Il Comitato di Compliance è composto dal Senior Executive Vice President Affari Societari e Governance, dal Se- nior Executive Vice President Internal Audit, dall'Executive Vice President Compliance Integrata, dall'Executive Vice President Amministrazione e Bilancio, dall'Executive Vice President Risorse Umane e Organizzazione. |
| Il Comitato di Compliance ha, nella sua collegialità, il compito di: | |
| · individuare il Process Owner per clascuna tematica di compliance e governance vigente e proporlo | |
| all'Amministratore Delegato; - approvare gli ambiti di compliance e individuarne i responsabili, sottoponendo all'Amministratore Delegato l'eventuale proposta di nomina di nuovi Process Owner di Compliance e validare i modelli di compliance e governance; |
|
| · segnalare all'Amministratore Delegato l'esigenza di sviluppare una eventuale nuova tematica per la quale propone un Process Owner e, ove necessario, un gruppo di lavoro; · in caso di aggiornamenti di Management System Guidelines di compliance e governance, esprimere |
|
| un parere sulla natura formale o sostanziale delle modifiche apportate; - valutare preventivamente, in qualità di comitato verificatore, le Management System Guidelines di compliance e governance. |
|
| Inoltre il Comitato di Compliance riceve, per informativa, la Relazione di Compliance Integrata ed il rela- tivo aggiornamento. |
|
| Comitato Valutazione Piani Medio e Lungo Termine |
Il Comitato Valutazione Piani Medio e Lungo Termine2 è presieduto dall'Amministratore Delegato di Eni SpA ed ha la medesima composizione del Comitato di Direzione. |
| lnoltre, in relazione agli argomenti all'ordine del giorno, possono essere invitati a partecipare anche i titolari di altre posizioni. Le attività di Segreteria del Comitato sono assicurate dal Senior Vice President Scenari, Posizionamento e Piano di Medio-Lungo Termine, |
|
| Il Comitato Valutazione Piani Medio e Lungo Termine ha il compito di: - analizzare e valutare le proposte di piani alternativi di medio-lungo termine; |
|
| - individuare le direttrici operative di sviluppo; - indirizzare eventuali azioni per assicurare la convergenza tra piano strategico e piano di medio-lungo termine. |
|
| Il Modello di Corporate Governance delle società di Eni | |
| Il Consiglio di Eni, in coerenza con i propri compiti, ha definito il sistema e le regole di governo societario delle società, italiane ed estere, controllate da Eni e i criteri e le modalità di nomina dei componenti degli organi delle società partecipate, attraverso un apposito strumento normativo interno. |
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| Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo della presente Relazione alla Management System Guideline "Corporate Governance delle società di Eni". |
|
| [27] Il Comitato Valutazione Piani Medio e Lungo Termine è stato costituito il 2 settembre 2019. |
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ll capitale sociale di Eni è costituito da azioni ordinarie nominative. Le azioni sono indivisibili e ogni azione dà diritto a un voto, i possessori di azioni Eni possono votare nelle Assemblee ordinarie e straordinarie della Società e, comunque, esercitare i diritti sociali e patrimoniali loro attribuiti dalla normativa vigente, nel rispetto dei limiti posti da quest'ultima e dallo Statuto della Società.
Alla data del 31 dicembre 2019 il capitale della Società ammonta a 4.005.358.876 euro, interamente versato, ed è rappresentato da n. 3.634.185.330 azioni ordinarie, prive di indicazione del valore nominale.
Le azioni della Società sono quotate sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana SpA dal novembre 1995. Nel 1995 Eni ha inoltre emesso un programma di ADR (American Depositary Receipts) per il mercato statunitense. L'ADR identifica i certificati azionari rappresentativi di titoli di società estere trattati sui mercati azionari degli Stati Uniti. Ogni ADR Eni rappresenta due azioni ordinarie ed è quotato sul New York Stock Exchange20.
Eni è soggetta al controllo di fatto da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che dispone dei voti sufficienti per esercitare un'inante nell'Assemblea ordinaria della Società, in forza della partecipazione detenuta sia direttamente (con il 4,34%) sia indirettamente (con il 25,76%) tramite Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP SpA), società controllata dallo stesso Ministero.
Eni, tuttavia, non è soggetta ad attività di direzione e coordinamento, ai sensi dell'art. 2497 del Codice Civile, da parte dello stesso Ministero dell'Economia e delle Finanze® e di CDP SpA, né sono noti alla Società accordi stipulati fra azionisti ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
Di seguito è riportata la percentuale di azioni ordinarie di Eni posseduta, alla data di approvazione della presente Relazione, sia direttamente sia indirettamente, da azionisti o da soggetti posti al vertice della catena partecipativa che hanno dichiarato il superamento di una soglia di partecipazione rilevante ai sensi dell'art. 120 del Testo Unico della Finanza e del Regolamento Emittenti Consob; tale percentuale è aggiornata sulla base delle informazioni a disposizione della Società.
| Azionisti | Numero di azioni | % sul totale azioni ordinarie |
|---|---|---|
| Ministero dell'Economia e delle Finanze | 157.552.137 | 4.34 |
| CDP SpA | 936.179.478 | 25,76 |
| Totale | 1.093.731.615 | 30.10 |
Non sono state comunicate variazioni alla data del 27 febbraio 2020.
Di seguito si fornisce la struttura del capitale sociale e la ripartizione dell'azionariato per fascia di possesso e per area geografica, sulla base delle segnalazioni nominative dei percettori del dividendo pagato in acconto dell'esercizio 2019 effettuate dagli intermediari (data stacco 23 settembre 2019 - record date 24 settembre 2019 - data pagamento 25 settembre 2019)31.
[28] Le Infornazioni sugli assetti proprietari sono rese in ottemperanza a quanto richiosto dall'art 123-bis, primo comma, del Testo Unico della Finanza. Per quanto attiene alle informazioni su:
(29) Per maggiori informazioni sul programma di ADR, si rinvia alla sezione Investitori del sito internet di Eni.
(30) L'art. 19, comma 6, del decreto legge n. 78/2009, convertito dalla logge n. 102/2009, prevede che il riferimento contenuto nell'art. 2497, primo comma, del Codice Civile, in materia di direzione e coordinamento, si interpreta nel senso che per "enti" si intendono "i soggesti giuridici collettivi diversi dallo Stato che partecipazione sociale nell'ambito della propria attività imprenditoriale ovvero per finalità di natura economica o finanziaria".
(31) A seguito degli acquisti offettuali fino alla conclusione del azioni proprie della Società per il 2019, considerando le azioni proprio già in partafoglio, Eni detiene n. 61.635.679 azioni proprio pari all'1,70% del capitale sociale. I dettagli del piano di acquisto di azioni proprie della Società per ll 2019 sono consultabili al link https://www.eni.com/1-17/chi-siamo/governance/azionist.html



[a] Il capitale sociale di Eni ammonta a 4.005.358.876 euro ed e rappesentato da 3.634.185.330 azioni ordinative pive di indicazione del valor nominale. (b) Cfr. nota 31.
Capitale sociale: 4.005.358.876 - Numero di azioni: 3.634.185.330 - Numero di azionisti: 268.098

[a] Il capitale sociale di Eni ammonta a 4.005.358.876 evo ed è rappresentato da 3.534.195.330 azioni ordinative prive di indicazione del valore nominale. [b] Cfr. nota 31.
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Ai sensi dell'art. 6.1 dello Statuto, in applicazione delle norme speciali di cui all'art. 3 del decreto legge n. 332 del 1994, convertito dalla legge n. 474 del 19943 ("legge n. 474/1994"), nessuno può possedere, a qualsiasi titolo, azioni della Società che comportino una partecipazione, diretta o indiretta, superiore al 3% del capitale sociale; il superamento di questo limite comporta il divieto di esercitare il diritto di voto e comunque i diritti aventi contenuto diverso da quello patrimoniale inerenti alle azioni eccedenti il limite stesso, ma lascia inalterati i diritti patrimoniali connessi alla partecipazione.
La norma, dunque, pur prevedendo formalmente un limite di possesso azionario, si risolve in realtà in un limite all'esercizio di diritti di voto e degli altri diritti diversi da quelli patrimoniali per la partecipazione eccedente il 3% del capitale sociale.
Ai fini del computo del su riferito limite di possesso azionario (3%) si tiene conto anche delle azioni detenute tramite fiduciarie e/o interposta persona e in genere da soggetti interposti.
Da tale previsione sono escluse, ai sensi dell'art. 32.2 dello Statuto e delle stesse norme citate, le partecipazioni al capitale della Società detenute dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, da Enti pubblici o da soggetti da questi controllati.
La norma speciale prevede, infine, che la clausola sui limiti al possesso azionario decada allorché il limite sia superato per effetto di un'offerta pubblica di acquisto, a condizione che l'offerente arrivi a detenere, a seguito dell'offerta, una partecipazione almeno pari al 75% del capitale con diritto di voto nelle deliberazioni riguardanti la nomina o la revoca degli Amministratori33.
La Società non ha emesso titoli che conferiscono diritti speciali di controllo. Lo Statuto di Eni non prevede azioni a voto maggiorato.
Il decreto legge n. 21 del 15 marzo 2012, convertito dalla legge 11 maggio 2012, n. 56 ("legge n. 56/2012"), da ultimo aggiornato dal decreto legge n. 105/2019, convertito dalla legge n. 133/2019, ha modificato la normativa italiana in materia di poteri speciali dello Stato al fine di adeguarla ai principi del diritto dell'Unione Europea.
I poteri speciali si applicano alle società che detengono asset di rilevanza strategica per l'interesse nazionale come definiti da provvedimenti attuativi.
L'attuale disciplina consiste, in sintesi, nel: a) diritto di veto (o potere di imporre specifiche condizioni o prescrizioni) su determinate operazioni che riguardano asset strategici che possono dar luogo a una situazione, non disciplinata dalla normativa nazionale ed europea di settore, di minaccia di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti; b) potere di applicare condizioni od opporsi all'acquisizione da parte di un soggetto esterno all'Unione Europea di partecipazioni della società, che detiene direttamente o indirettamente attivi strategici, tale da determinare l'assunzione del controllo della società, quando tale acquisizione può determinare una minaccia di grave pregiudizio per i citati interessi essenziali dello Stato . Nel computo della partecipazione rilevante si tiene conto della partecipazione detenuta da terzi che hanno stipulato con l'acquirente un patto parasociale. Come regola generale, l'acquisto, a qualsiasi titolo, da parte di un soggetto esterno all'Unione Europea di partecipazioni in una società che detiene attivi strategici è consentito a condizione di reciprocità, nel rispetto degli accordi internazionali sottoscritti dall'Italia o dall'Unione Europea.
(32) L'art. 3 della legge n. 474/94 è stato oggetto di limitate modificho formali da parte del decreto logge 15 marzo 2012, n. 21, convertio, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56.
(33) In base a quanto previsto dalla legge n. 266 del 2005 (Legge Finnnziaria por l'icopa e pocilico paragrafo nella presente Relazione, la medesima clausolo verrebbe meno qualora nello Statuto fossero inserite le norme sull'emissione di azioni o di strumenti finanziari partecipativi previsti dalla disposizione stessa.
Il limite di possesso azionario e voto del 3% previsto dalla legge e dallo Statuto

Con particolare riferimento al potere di cui alla lettera b], la disciplina stabilisce obblighi di notifica a carico del soggetto acquirente esterno all'Unione Europea verso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché termini procedurali. Fino alla notifica e, successivamente, fino alla decorrenza del termine per l'eventuale esercizio del potere, i diritti di voto e comunque quelli aventi contenuto diverso da quello patrimoniale connessi alla partecipazione rilevante, sono sospesi.
Nel caso di inadempimento degli impesti, per tutto il relativo periodo, i diritti di voto o comunque quelli aventi contenuto diverso da quello patrimoniale, connessi alla partecipazione rilevante, sono sospesi. Le delibere eventualmente adottate con il voto determinante di tale partecipazione, o comunque le delibere o gli atti adottati in violazione o inadempimento degli impegni imposti sono nulle, Inoltre, salvo che il fatto costituisca reato, l'inosservanza degli impegni comporta per l'acquirente una sanzione amministrativa pecuniaria.
Nel caso di opposizione, l'acquirente non può esercitare i diritti di voto e comunque quelli aventi contenuto diverso da quello patrimoniale connessi alla partecipazione rilevante, che dovrà cedere entro un anno. In caso di mancata ottemperanza, su richiesta del Governo, il tribunale ordinerà la vendita della partecipazione rilevante. Le deliberazioni assembleari adottate con Il voto determinante di tale partecipazione sono nulle.
I poteri speciali sono esercitati esclusivamente sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori.
Il decreto legge n. 148 del 16 ottobre 2017, convertito dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, aveva esteso l'applicazione dei poteri speciali dello Stato ai settori ad alta intensità tecnologica. Il decreto legge n. 105 del 21 setternbre 2019, convertito dalla legge 18 novembre 2019, n. 133, ha sostituito il riferimento ai settori ad alta intensità tecnologica con quello ai beni e rapporti di rilevanza strategica nei settori individuati dall'articolo 4, comma 1, del Regolamento (UE) 2019/452. Inoltre, con riferimento all'acquisto di partecipazioni in società che detengano gli attivi strategici da parte di un soggetto esterno all'Unione Europea, sono state definite le circostanze per determinare se un investimento estero possa incidere sulla sicurezza o sull'ordine pubblico.
La legge n. 266 del 2005 (Legge Finanziaria per il 2006), all'art. 1, commi da 381 a 384, al fine di "favorire i processi di privatizzazione e la diffusione dell'investimento azionario" delle società nelle quali lo Stato detiene una partecipazione rilevante, ha introdotto la facoltà di inserire nello Statuto delle società privatizzate a prevalente partecipazione dello Stato, come che prevedono l'emissione di azioni o di strumenti finanziari partecipativi che attribuiscono all'Assemblea speciale dei relativi titolari il diritto di richiedere l'emissione a favore dei medesimi di nuove azioni, anche al valore nominale, o nuovi strumenti finanziari partecipativi muniti del diritto di voto nell'Assemblea ordinaria,
L'inserimento di tale modifica dello Statuto comporterebbe il venir meno del limite del possesso azionario di cui al citato art. 6.1 dello Statuto. Al momento, tuttavia, lo Statuto di Eni non contiene tale previsione.
Salvo quanto di seguito indicato, Eni e le sue controllate non sono parti di accordi significativi, che siano divulgabili senza arrecare grave pregiudizio per la Società, che acquistano efficacia, si modificano o si estinguono nel caso di cambio degli azionisti che controllano Eni.
Gli accordi significativi sono quelli oggetto di esame e approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione poiché rientrano nelle sue competenze riservate.
(34) Conformemente a quanto suggerio da Borsa Italiano per la redazione, si rende noto che lo Statuto della Sacietà non deroga alle disposizioni sulla passivity rulo provisto dall'art. 104, commi 1 e 1-bis, del Testo Unico della Finanza, né provedo l'applicazione delle rogolo di neutralizzazione contemplate dall'art. 104-bis, commi 2 e 3, della stessa norma.
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Il 22 gennaio 2016 ha avuto esecuzione la cessione da Eni SpA a Fondo Strategico Italiano SpA ("FSI - ora CDP Equity31) del 12,503% del capitale sociale di Saipem SpA, per effetto della quale è entrato in vigore il patto parasociale sottoscritto il 27 ottobre 2015 tra Eni e FSI, avente ad oggetto azioni di Saipem36. Ai sensi di tale patto parasociale, il patto stesso cesserà immediatamente i suoi effetti nel caso in cui le parti cessino di essere assoggettate, direttamente o indirettamente, al comune controllo del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Per maggiori informazioni, si rinvia alla documentazione messa a disposizione del pubblico, ai sensi della normativa vigente, sul sito di Consob e di Saipem SpA.
Le informazioni su eventuali accordi tra la Società e gli Amministratori in tema di indennità in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o per la cessazione del rapporto di lavoro a seguito di un'offerta pubblica di acquisto sono rese - conformemente a quanto suggerito da Borsa Italiana per la redazione della presente Relazione - nell'ambito della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti di cui all'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza, pubblicata sul sito internet della Società eni.com, nella sezione Governance, cui si rinvia.
Non sono previste deleghe al Consiglio di Amministrazione ad effettuare aumenti di capitale sociale ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile. Gli Amministratori non hanno il potere di emettere strumenti finanziari partecipativi.
Al 31 dicembre 2018, le azioni proprie in portafoglio di Eni ammontavano a n. 33.045.197 pari allo 0,909% del capitale sociale.
L'Assemblea ordinaria degli azionisti tenutasi il 14 maggio 2019 ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione a procedere all'acquisto di azioni della Società, in più volte, per un periodo di diciotto mesi dalla data della delibera assembleare di un numero massimo di azioni da acquistare pari a n. 67.000.000 azioni ordinarie della Società, rappresentative dell'1,84% circa del capitale sociale di Eni SpA, per un esborso complessivo fino a 1.200.000.000 di euro.
Il Consiglio di Amministrazione del 14 maggio 2019 ha approvato le modalità attuative per l'avvio del piano di buy back per il 2019, nel rispetto delle condizioni previste dalla autorizzazione deliberata dall'Assemblea, per un ammontare massimo di 400 milioni di euro nel 2019.
Il 18 dicembre 2019, è stata comunicata al mercato la conclusione del programma di acquisto di azioni proprie della Società per il 2019, in coerenza con quanto già comunicato al mercato in data 30 maggio 2019. Nell'ambito del programma, Eni ha acquistato n. 28.590.482 azioni proprie (pari allo 0,79% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di 399.999,994,58 euro. A seguito degli acquisti effettuati, considerando le azioni proprie già in portafoglio, Eni detiene n. 61.635.679 azioni proprie pari all'1,70% del capitale sociale.
Informazioni sulle azioni proprie sono presenti nella sezione Governance del sito internet della Società, nella pagina relativa agli "Azionisti".
(35) A seguito dell'aperazione di scissione parziale, al sensi degli artt. 2506 ss. c.c., della partecipazione detenuta o CDP Equily in Sar pem in favore di CDP Industria SpA, il cui capitale sociale è Interamonto detenuto da Cassa Depositi e Prestiti SpA, officace a far data dal 13 dicembre 2019, lo azioni sindacato di CDP Equity sono state trasferite a CDP Industria, con il consenso di Eni. Nel contesto di tale operazione CDP Equity, Eni o CDP Industria in data 16 dicembre 2019 hanno stipulato un accordo di casalone del Patto Parasociale per effetto del quale CDP Industria subentra a CDP Equity nei diritti o nogli obblighi derivanti dal Patto Parasociale a far data dall'efficocia della scissione, ferno restando la responsabilità solidale di CDP Equity con CDP Industria in relazione all'adempimento degli obblighi derivanti dal Patto.
resulto atto, della durata inizialo di tre anni dalla data di efficacia e con scadenza 2219, è stato automaticamente rinnovato per un ulterlore periodo di tre anni, vale a dire fino al 22 gonnaio 2022, per mancata disdetta delle Parti. Talune previsioni del parto parasociale relativo al flussi informativi tra Salpem SpA ed Eni SpACDP Equity, pur entrato in vigore, non hanno trovato ancora attuazione, in atteas di un chiarimento da parte di Consob, richiesto da Salpem.


安山, 24,00 10 3
Eni aderisce al Codice di Autodisciplina delle società quotate del luglio 2018
Eni aderisce 30 al Codice di Autodisciplina delle società quotate39 elaborato dal Comitato per la Corporate Governance.
L'adesione al Codice di Autodisciplina delle società quotate è formalmente deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Eni, con l'eventuale supporto dei Comitati competenti.
Dell'adesione è data informativa al pubblico tramite comunicato stampa.
Inoltre, per consentire al mercato una lettura semplice, trasparente e confrontabile delle scelte di governance effettuate dalla Società, e assicurare continuità informativa, in anticipo rispetto alla pubblicazione della Relazione annuale sul governo societario, il testo del Codice, integrato con le soluzioni, anche migliorative, adottate da Eni in relazione a singole raccomandazioni, con le relative motivazioni, è pubblicato sul sito internet della Società eni.com, nella sezione Governance40.
A seguito dell'adesione è definito un "action plan" di adeguamento del sistema di governance della Società, se necessario, e sono apportate eventuali modifiche a documenti societari per il recepimento delle nuove raccomandazioni.
Da ultimo, con delibera del Consiglio del 14 febbraio 2019, Eni ha aderito alle nuove raccomandazioni emesse il 16 luglio 2018.
Si riporta di seguito il dettaglio delle decisioni adottate dal Consiglio di Amministrazione di Eni in adesione alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina.
Ruolo del Consiglio di Amministrazione (Art. 1 del Codice di Autodisciplina) In linea con le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina sono state definite le attribuzioni del Consiglio, confermandone il ruolo strategico e la posizione di assoluta centralità nel sistema di Corporate Governance della Società, con ampie competenze, anche in materia di organizzazione della Società e del Gruppo e di sistema di controllo interno e gestione dei rischi94.
Sin dal 2006, inoltre, l'interesse degli stakeholder diversi è considerato uno dei riferimenti necessari che gli Amministratori di Eni devono valutare nel prendere decisioni consapevoli, nella creazione di valore in un orizzonte di medio-lungo periodo (art. 1.P.2 del Codice di Autodisciplina).
In particolare, il Consiglio di Amministrazione si è riservato un ruolo centrale nella definizione delle politiche di sostenibilità e nell'approvazione della relativa rendicontazione42.
Inoltre, nell'ambito del processo di pianificazione strategica quadriennale, il Consiglio è supportato dal processo di risk management aziendale per definire la natura e livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici dell'emittente, includendo nelle valutazioni tutti i rischi che possono assumere rilie-
(37) Le Informazioni sul governo societario sono rese altrest in ottemperanza a quanto richiesto dall'art. 123-bis, primo comma, lottere e c e I), e socondo comma, del Testo Unico della Finanza.
[38] | Consiglio ha aderito per la prima volta al Codice di Autodiscipina (ed. 1999) con dellbera del 20 gennaio 2000 e, successivamente, con dellbere del 13 dicembre 2006, 15 dicembre 2011, 26 aprile 2012, 11 dicembre 2014 e 25 fobbraio 2016.
(39) Il testo del Codice di Autodisciplina, comprensivo delle modificho apportato da ultimo nel luglio 2018, è disponiblie al pubblico sul sito internet di Borsa Italiana e del Comitato Governanco alla pagina: http://www.borsaltailana.it/comlato-corporato-governance/codice/codice.htm
(40) Tale documento, che ha sostituito Il Codice Eni del 13 dicembre 2005, è stato aggiornato in occasione delle successive adesioni al Codice di Autodisciplina del 2011, 2014, 2015 e 2018.
(41) Por maggiori informazioni si rinvia al paragrafo "Sistema di Controllo Interno e di Gestione del Rischi" della presente Relazione.
(42) A tal proposito si evidenzia che nel 2020, por il nono anno, Eni presenterà al mercato (Relazione Finanziario Annuale 2019), per consentire agli stakeholder di Eni, anche non investioni esistenti esistenti esistenti esistenti esistenti esistenti esonomico-linanziari e quelli in campo ambientale e sociale, secondo il modello di Eni. Le performance non finanziarie sono al resi dottagliate nella Dichiarazione consolidata di carattere non linanziario, redatta ai sensi del D.L.gs. n. 254/2016, inclusa nella Relazione sulla gestione della Relazione Finanziaria Annuale 2019.
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vo nell'ottica della sostenibilità nel medio-lungo periodo dell'attività dell'emittente 40 (art. 1.C.1 lett, b) del Codice di Autodisciplina).
Sono state, quindi, definite le operazioni più rilevanti, della Società e delle controllate, sottoposte all'approvazione del Consiglio (art. 1.C.1 lett. F) del Codice di Autodisciplina), adottando presidi di tipo comportamentale e procedurale a fronte delle situazioni nelle quali gli Amministratori e Sindaci siano portatori di interessi propri o di terzi, incluso il caso di operazioni con parti correlate di Eni.
Come richiesto dal Codice, il Consiglio ha individuato le società controllate44 aventi rilevanza strategica (Versalis SpA ed Eni International BV) ed è stato espressamente enunciato il principio del rispetto dell'autonomia gestionale delle società controllate quotate, con l'impegno di Eni ad osservare nei loro confronti le previsioni del Codice che si rivolgono agli azionisti degli emittenti.
Quanto, poi, alla periodicità minima dell'informativa al Consiglio da parte degli Amministratori con deleghe, sin dal 2006 questa è stata ridotta da tre a due mesi (art. 1.C.1 lett. d) del Codice di Autodisciplina40].
Inoltre, la Presidente ha il compito di assicurare adeguatezza e chiarezza dei flussi informativi diretti al Consiglio con l'assistenza del Consiglio44. La Presidente ha anche il compito di curare che siano effettuati adeguati e puntuali approfondimenti durante le sessioni consiliari ove, in casi specifici, non sia possibile fornire la necessaria informativa con congruo anticipo e di chiedere all'Amministratore Delegato, anche su richiesta di uno o più Amministratori, che i dirigenti della Società e quelli delle società del Gruppo, responsabili delle funzioni aziendali competenti secondo la materia, intervengano alle riunioni consiliari per fornire gli opportuni approfondimenti sugli argomenti posti all'ordine del giorno.
Particolare attenzione è da sempre dedicata al processo di autovalutazione del Consiglio. In particolare, in linea con le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina (art. 1.C.1 lett. g), il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato per le Nomine che ha un ruolo di supervisione del processo, e con la guida della Presidente del Consiglio di Amministrazione, svolge annualmente un programma di board review148 del Consiglio stesso e dei suoi Comitati, avvalendosi sempre dell'assistenza di un consulente esterno, allo scopo di assicurare maggiore obiettività al lavoro svolto.
Costituiscono elementi essenziali della board review di Eni il confronto con le best practice e una riflessione sulle dinamiche consiliari. Inoltre, nell'autovalutazione sono considerati i criteri di diversità nella composizione del Consiglio, come raccomandato dal Codice.
A seguito della board review il Consiglio, se necessario, condivide un action plan per migliorare il funzionamento dell'organo e dei suoi comitati.
Inoltre, in linea con le "best practice internazionali", il Consiglio Eni, nel definire le modalità di svolgimento della board review valuta anche se effettuare un processo di "peer review" dei Consiglieri, consistente nella valutazione da parte di ciascun Consigliere del contributo fornito singolarmente dagli altri Consiglieri ai lavori del Consiglio. La peer review, effettuata per cinque volte negli ultimi 8 anni, è stata completata da ultimo nel febbraio 2020 contestualmente alla board review 2019, rappresenta una best practice fra le società quotate italiane; Eni è stata una delle prime società italiane a effettuarla sin dal 2012.
In vista della nomina del nuovo Consiglio, come già avvenuto nel 2014 e nel 2017, ad esito dell'autovalutazione completata a febbraio 2020, il Consiglio uscente, previo parere del Comitato per le Nomine, ha espresso agli azionisti orientamenti sulla dimensione e composizione del futuro Consiglio, anche in termini di diversità, e sulle figure manageriali e professionali la cui presenza ha ritenuto opportuna
(45) Tale periodicità è riportata nella delibera sui poteri del Conelglio di Amministrazione. Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Poteri e compiti" del Consiglio di Amministrazione della presente Rolazione.
Le società controllate aventi rilevanza strategica
L'autovalutazione del Consiglio


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(43) Per maggiori approfondimenti si rinte in matoria di risk management integrato e rolativo reporting nella sezione "Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi" della presente Relazione.
(44) Fra le società controllate aventi rilevanza strato individuota anche Salpen Spi. Dai 22 gannaio 2016, tuttavia, Saipen non è più controllata in via solltaria da Eni al sensi dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza. Il Consiglio di Amministrazione ha tuttava confirmato la propria competenza a deliberare sull'osorcizio del diritto di voto e sulle designazioni degli organi sociali di Salpon SpA
(46) Per maggiori approfondimenti si rinvia ai paragrafi "Segretario del Consiglio di Amministrazione e Corporate Governanco Counsel" e "Riunioni e funzionamento" del Consiglio di Amministrazione della presente Relazione.
(47) Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Autovalutazione e Orientamento agli azionisti sulla composizione del Consiglo" della presente Relazione,
considerando anche i criteri di diversità raccomandati dal Codice di Autodisciplina (art. 1.C.1 lett. h) del Codice di Autodisciplina48).
Per disciplinare in dettaglio le attività citate Eni ha adottato una procedura interna 6, approvata dalla Presidente d'intesa con l'Amministratore Delegato, nell'ambito delle funzioni del Consiglio di Amministrazione e Corporate Governance Counsel, con particolare riferimento alle attività di conferimento dell'incarico, delle funzioni e organi coinvolti, nonché di definizione degli strumenti a supporto del processo.
Inoltre, nel mese di ottobre 2018, il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato, su proposta dell'Amministratore Delegato, con parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi, la nuova normativa interna in materia di Abuso delle Informazioni di Mercato (Emittenti) che, aggiornando in particolare per gli aspetti relativi agli "emittenti" la precedente normativa Eni, recepisce le modifiche introdotte dal Regolamento n. 596/2014/UE del 16 aprile 2014 e dai relativi Regolamenti di attuazione, nonché dalle norme nazionali, tenendo conto degli orientamenti istituzionali italiani ed esteri in materia30.
Con riferimento all'orientamento sul numero massimo di amministrazione e controllo in altre società compatibile con un efficace svolgimento dell'incarico di amministratore, il Consiglio ha adottato criteri differenziati in base al ruolo (esecutivo o non esecutivo) e in relazione alla natura e dimensioni della società in cui gli incarichi sono ricoperti54.
Con riferimento alle modifiche apportate nel luglio 2015 al Commento all'art. 1 del Codice di Autodisciplina, in relazione al ruolo del Consiglio di Amministrazione nell'effettivo funzionamento del sistema dei controlli interni e della gestione dei rischi che possono assumere rilievo nell'ottica della sostenibilità nel medio-lungo periodo dell'attività dell'emittente, il Consiglio Eni ha chiarito che: [i] il Consiglio di Amministrazione esercita il ruolo e le responsabilità ad esso attribuiti dall'art. 7 del Codice di Autodisciplina in materia di Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi, oltre a quelli previsti dalla legge e dallo Statuto di Eni, In particolare, ai sensi degli artt. 7.9 e 7.C.1 del Codice, il Consiglio ha un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema e della sua efficacia; (ii) il Consiglio non svolge un ruolo di verifica ex post degli effettivi risultati del sistema dei controlli, che non sarebbe in linea con le sue responsabilità e con quanto previsto negli artt. ?.P.3 e 7.C.1 del Codice e si sovrapporrebbe parzialmente al ruolo di altri soggetti con funzioni di controllo (come il Collegio Sindacale o la funzione internal audit). Pertanto, le indicazioni contenute nel Commento sul ruolo del Consiglio nella valutazione dell'effettivo funzionamento del sistema dei controlli interni e della gestione dei rischi sono tenute in conto da Eni come spunto di riflessione per un'eventuale evoluzione del sistema in futuro alla luce delle "best practice".
Composizione del Consiglio di Amministrazione (Art. 2 del Codice di Autodisciplina) Per la composizione del Consiglio, l'Assemblea degli azionisti ha potuto tener conto degli orientamenti espressi al mercato dal precedente organo in termini di diversità, professionalità, esperienza, anche manageriale e internazionalità. Inoltre, la dimensione e composizione del Consiglio, anche in termini di diversità, sono oggetto di valutazione da parte del Consiglio nell'ambito della board review annuale, i cui esiti sono riportati nel paragrafo ad essa dedicato della presente Relazione.
Con riferimento alle cariche all'interno del Consiglio, in linea con lo Statuto, le raccomandazioni di autodisciplina e le "best practice" di riferimento, il modello Eni sancisce la netta separazione tra le funzioni di Presidente e quelle di Amministratore Delegato, conferendo solo a quest'ultimo le deleghe gestionali; il Consiglio di Amministrazione ha invece attribuito alla Presidente, indipendente ai sensi di legge, un ruolo centrale nel sistema dei controlli interni, non conferendole deleghe operative e assicurandole il supporto, nello svolgimento delle proprie funzioni, del Segretario del Consiglio di Amministrazione, anche quale Corporate Governance Counselfe, nominato dal Consiglio stesso.
(48) Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Autovalutazione e Orientamento agli azionisti sulla composizione del Consiglio" della presente Relazione.
(49) Nella lettera del Prosidento del Corporate Governanco del 2017, tra principali are di miglioramento il Comitato sottolineava tra l'altro l'importanza di prevedere procedure strutturate per l'attività di board review.
(50) Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Management System Guideline Abuso delle Informazioni di Morcato (Emittenti)" della presente Relazione.
[51] Per maggiori approfondimenti si rinvis al paragrafo dedicato a "Oriontamento del Consiglio sul cumulo massimo di incorichi degli Amministratori in altre società" della presente Relazione.
(52) Por maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Segretario del Consiglio di Amministrazione e Corporato Gounsel" della presente Relazione.
Separazione dei ruoli di Presidente e di Amministratore Delegato
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Per assicurare un efficace e consapevole svolgimento del proprio ruolo da parte di ciascun Amministratore, come raccomandato dal Codice di Autodisciplina (art. 2.C.2), sin dal 2008 è predisposto e attuato un piano di formazione per il Consiglio di Amministrazione di Eni (cd. "board induction"93) - cui sono invitati a partecipare anche i Sindaci e il Magistrato della Corte dei conti - a cura del Presidente del Consiglio di Amministrazione con il supporto del Segretario del Consiglio e Corporate Governance Counsel, con la partecipazione attiva del top management. Inoltre, secondo le "best practice" internazionali, nel corso del mandato vengono effettuati ulteriori approfondimenti [cd. "ongoing-training"] e si prevede che almeno una volta all'anno il Consiglio si riunisca presso un sito operativo Eni anche all'estero.
In considerazione della separazione delle cariche di Presidente e Amministratore Delegato, prevista dallo Statuto di Eni, nonché della circostanza che la carica del Presidente non è ricoperta dalla persona che controlla l'emittente e che il Presidente non è esecutivo, gli Amministratori indipendenti non hanno sinora ritenuto necessaria la designazione da parte del Consiglio di Amministrazione di un Lead Independent Director [art. 2.C.4 del Codice di Autodisciplina].
Nella riunione del 14 febbraio 2019, il Consiglio ha aderito alle raccomandazioni in tema di diversità, anche di genere, introdotte nel Codice di Autodisciplina nel luglio 2018.
A seguito dell'adesione, nel corso del 2019, il Consiglio di Amministrazione ha approvato le modalità di attuazione delle suddette raccomandazioni, individuando negli orientamenti agli azionisti del Consiglio uscente uno degli strumenti per dare attuazione alle stesse30.
Il 27 febbraio 2020 il Consiglio ha inoltre deliberato una modifica statutaria in materia di quote di genere nella composizione degli organi sociali per l'adeguamento alle modifiche normative apportate dalla legge n. 160 del 2019.
Sin dal 2006 il Consiglio di Amministrazione di Eni ha specificato le raccomandazioni previste dall'art. 3 del Codice di Autodisciplina sui criteri di indipendenza degli Amministratori, fissando nel 30% dell'emolumento fisso l'importo della "remunerazione aggiuntiva" che potrebbe pregiudicarne l'indipendenza 5, nonché definendo più puntualmente come "stretti familiari" il coniuge e i parenti o gli affini entro il secondo grado (art. 3.C.1 lett. d) e h) del Codice di Autodisciplina). Ha inoltre identificato le "società controllate aventi rilevanza strategica" in cui l'Amministratore sia stato eventualmente esponente di rilievo [art. 3.C.1 lett. b].
Inoltre, migliorando le previsioni del Codice di Autodisciplina che raccomanda che negli emittenti appartenenti all'indice FTSE-Mib, di cui Eni fa parte, almeno un terzo del Consiglio di Amministrazione sia costituito da Amministratori indipendenti (art. 3.C.3 del Codice di Autodisciplina), il Consiglio di Amministrazione di Eni è composto da 6 Amministratori indipendenti su 9 Amministratori (quindi oltre la maggioranza del Consiglio).
Le verifiche periodiche sul mantenimento dei requisiti di indipendenza da parte degli Amministratori sono svolte dal Consiglio di Amministrazione con il supporto del Comitato per le Nomine, che svolge una preventiva istruttoria sulla base delle dichiarazioni rilasciate dagli Amministratori e delle informazioni a disposizione della Società.
Pur in assenza di riunioni convocate ad hoc, gli Amministratori indipendenti, tenuto conto della frequenza delle riunioni consiliari, hanno occasioni di incontro nei giorni in cui si tengono le riunioni consiliari, riunendosi, anche informalmente, per scambi di riflessioni e confronti. Il tema delle riunioni degli Amministratori indipendenti è stato oggetto di riflessione nell'ambito dell'autovalutazione del Consiglio ed i Consiglieri indipendenti hanno espresso apprezzamento sulle predette occasioni di incontro e di scambio informativo, anche se non formali.
Le specificazioni di Eni

(53) Per maggion approfondimenti, si rinvis al paragrafo "Formazione del Consiglio di Amministrazione" della presente Relazione.
(54) Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Autovalutazione o Orientamento agli azionisti sulla composizione del Consiglio" della presente Relazione.
[55] Il Consiglio ha inoltre chiarito che la remunorazione per la partecipazione al Comitato Sostenibilità e scenari non è considerata remunerazione ai fini dell'incipendenze, come avviene per gli altri Canitati previsti dal Codce [art 3.C.1 lett. d) del Codice di Autodisciplina ].
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Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi (Art. 7 del Codice di Autodisciplina) 10 Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi (cd. "SCIGR") di Eni è integrato nell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile e, più in generale, di governo societario ed è conforme alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina e in generale con i modelli di riferimento e le best practice nazionali e internazionali in materia.
Gli strumenti normativi aziendali, di cui si forniranno approfondimenti nella parte della presente Relazione dedicata al SCIGR, ne disciplinano l'architettura e le modalità di funzionamento e di coordinamento dei soggetti in esso coinvolti. Nella definizione di tali strumenti normativi il Consiglio si è riservato un ruolo centrale, approvando le linee di indirizzo del SCIGR6 e, di norma, le normative di compliance e governance.
In quest'ottica, il Consiglio di Amministrazione di Eni ha realizzato negli ultimi anni alcune rilevanti iniziative volte a consolidare ulteriormente il sistema di controllo interno, confermando l'attribuzione all'Amministratore Delegato del compito di sovrintendere al Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi e assegnando alla Presidente del Consiglio di Amministrazione un ruolo rilevante in termini di controlli.
A tal proposito, è stato previsto che:
[62] L'Internal Audit è affidato a una struttura Interna.
I ruoli dell'Amministratore Delegato e della Presidente

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(60) Maggiori dettagli sulle modalità di attuazione dei criteri e doi principi del Codice di Autodisciplina relativi al sistema di Controllo Interno e di Gestione del Rischi sono forniti nel successivo capitolo relativo al tema, cui si rinvia.
(f.i) Per "Linee di Indirizzo SCIGR" approvato dal Comitato Controllo a Rischi si intendono, ad oggi, unicamente le linee di Indirizzo contenute nella Management System Guideline "Sistema di Controllo Interno e di Gestione del Rischi", cui è dedicato uno specifico paragrafo della presente Relazione.
Cinfornativa trimestrale sui ilschi stabilito una periodicità almeno trimestrale per l'informativa da parte dell'Amministratore Delegato sui principali rischi aziendali, rafforzando così ulteriormente il modello, definito in coerenza con i principi e le "best practice" internazionali.
.
Inoltre, nel corso del 2018 è stata completata la definizione del modello di riferimento del processo di Compliance Integrata, in coerenza con le Linee di Indirizzo SCIGR sull'attività di compliance integrata, con l'obiettivo di favorire la conformità a norme imperative (leggi e regolamenti) applicabili ad Eni, secondo un approccio risk based ed integrato, e lo sviluppo e la diffusione di una cultura aziendale fondata su valori etici, di correttezza dei comportamenti e di rispetto delle normative, anche attraverso specifici interventi formativi e di sensibilizzazione. Il modello di Compliance Intergata prevede inoltre flussi di reporting verso il vertice societario, il management e gli organi e organismi di controllo della Società 6.
Da ultimo, in relazione al Commento all'art. 7 del Codice di Autodisciplina in materia di sistemi di cd, whistleblowing, si evidenzia che Eni, anche in ragione della quotazione sul mercato azionario statunitense e in applicazione di quanto previsto anche dal Sarbanes-Oxley Act, si è dotata dal 2006 di una normativa interna sulle segnalazioni anonime®, estesa anche alle segnalazioni pervenute da terzi, Tale normativa è approvata dal Collegio Sindacale quale Audit Committee ai sensi della normativa statunitense (Commento art. 7 del Codice di Autodisciplina).
Sin dal 13 dicembre 2006, il Collegio Sindacale aderisce espressamente alle disposizioni del Codice che lo riguardano.
Con particolare riferimento all'indipendenza, a gennaio 2016 il Collegio Sindacale ha ritenuto che il limite del 30% individuato dal Consiglio di Amministrazione quale remunerazione aggiuntiva che può compromettere l'indipendenza (v. soluzione di governance art. 3.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina) per i Sindaci non comprende gli eventuali compensi ricevuti per incarichi in organi di controllo di società controllate da Eni, tenuto conto della Raccomandazione Consob del 1997 sul "sindaco di gruppo".
Per quanto riguarda la raccomandazione relativa alla remunerazione dei Sindaci [art. 8.C.4 del Codice di Autodisciplina), introdotta a luglio 2015, il Consiglio di Amministrazione di Eni ha chiarito che la stessa è riferibile all'azionista.
Il requisito di competenza
Inoltre, il Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il Controllo interno e la revisione contabile ai sensi del D.Lgs. 39/2010 (testo unico in materia di revisione legale), da ultimo nella riunione del 17 febbraio 2020, ha svolto la valutazione sulla propria composizione verificando il possesso del requisito richiesto dalle disposizioni dell'art. 19 della citata legge, secondo cui "I membri del comitato per il controllo interno e la revisione contabile, nel loro complesso, sono competenti nel settore in cui opera l'ente sottoposto a revisione".
Inoltre, analogamente al processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione, i Sindaci hanno effettuato una valutazione sulla composizione e funzionamento del Collegio Sindacale ·
Con riferimento al ruolo del Collegio Sindacale nell'ambito del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi, si rinvia al paragrafo dedicato della presente Relazione.
Le informazioni sulle iniziative volte a favorire la partecipazione degli azionisti alle assemblee e a rendere agevole l'esercizio dei diritti dei soci nonché sui rapporti tra la Società e gli azionisti sono riportate nei successivi paragrafi dedicati ad "Assemblea e diritti degli azionisti" e "Rapporti con gli azionisti e il mercato".
(66) Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Riunioni e funzionamento" del Collegio Sindacale della presente Relazione.
(63) Per gli approfondimenti si rinvia al paragement System Guideline Risk Management Integrato Relazione.
(64) Per gli approfondimenti si rine al paragrafo "Management System Guideline Compliance Integrato Relazione,
(65) Per gli approfondimenti si invia al paragrafo "Gestione delle segnalozioni anche anonime incevute da Eni SpA e da società contrellate in Italia e all'estero" della presente Relazione.
Nella riunione del 16 gennaio 2020 la Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni ha informato il Consiglio della lettera trasmessa dalla Presidente del Comitato per la Corporate Governance, indirizzata ai Presidenti del CdA, ai Presidenti degli organi di controllo e agli Amministratori Delegati delle società quotate, in cui sono evidenziate le quattro principali aree di miglioramento individuate dal Comitato per promuovere una migliore adesione al Codice di Autodisciplina a seguito del Rapporto 2019 sull'applicazione del Codice, trasmesso unitamente alla comunicazione. L'informativa è stata messa a disposizione anche dei Sindaci in occasione della stessa riunione.
Con riferimento alle aree di miglioramento segnalate nella lettera (felative all'integrazione della sostenibilità nelle strategie e nella politica di remunerazione, all'informativa consiliare, alla valutazione di indipendenza degli amministratori, all'adeguatezza dei compensi riconosciuti agli amministratori non esecutivi e ai componenti dell'organo di controllo), nella suddetta informativa consiliare è stato evidenziato un sostanziale allineamento della Società alle raccomandazioni del Comitato. In particolare, in tema di:
Integrazione della sostenibilità nelle strategie e nella politica di remunerazione®? Eni già applica la raccomandazione e da disclosure delle iniziative in materia, in particolare nell'ambito della rendicontazione di sostenibilità (cd. Eni for) e nella Relazione sulla Remunerazione 2019, pubblicati sul sito internet di Eni.
Informativa consiliare®, il Regolamento del Consiglio disciplina modalità e tempistiche relative ai flussi informativi in vista delle riunioni consiliari. Inoltre, valutazioni sull'adeguatezza dei flussi informativi sono svolte nell'ambito dell'autovalutazione del Consiglio. Con riferimento alla tutela delle esigenze di riservatezza senza compromettere la completezza, la fruibilità e la tempestività dell'informativa, la stessa è assicurata dalla creazione di un'area protetta del sito internet di Eni, con accesso riservato ad Amministratori, Sindaci e Magistrato della Corte dei conti, in cui viene messa a disposizione degli stessi la documentazione relativa alle attività consiliari e dei Comitati.
Valutazione di indipendenza degli Amministratori®: Eni è in linea con la raccomandazione sia in termini di applicazione e valutazione dei criteri di indipendenza sia in termini di disclosure delle valutazioni effettuate nell'ambito della presente Relazione, che riporta in modo dettagliato le valutazioni svolte dal Consiglio e, in particolare, gli elementi presi in considerazione al fine di escludere la significatività di alcuni rapporti esaminati ai fini della valutazione di indipendenza dei consiglieri. Al riguardo, nella prassi applicativa formatasi negli anni, sono stati utilizzati criteri quantitativi per la valutazione di significatività dei rapporti che facevano riferimento alle operazioni con parti correlate. In occasione dell'ultima valutazione del Consiglio del 27 febbraio 2020 sono stati confermati detti criteri.
Adeguatezza dei compensi riconosciuti agli amministratori non esecutivi e ai componenti dell'organo di controllo 10. la proposta di remunerazione degli amministratori non esecutivi e sindaci è, di norma, formulata dagli azionisti, salvo i compensi per la partecipazione ai Comitati endoconsiliari. Per maggiori approfondimenti si rinvia alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza.
(70) Anche alla luce dell'analisi comparata, il Comitato raccomanda agli organi di amministrazione - e ai rolativi competenti in materia di remunerazione - di verificare che la misura dei compensi riconosciuti al componenti dell'organo di controllo sia adeguata alla competenza, all'impegno richiesti dal loro incarico. Un valido ausilio potrebbe derivare, a tal fine, da un riferimento alle pratiche diffuse noi sottori di riforimento e per società di analoghe dimensioni, eventualmonte anche considerando le esperienze estere comparabili.
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Le arce di miglioramento segnalate dal Comitato per la Corporate Governance e la posizione Eni


[67] Il Comitato invita i consigli di amministrazione la sostenibilità dell'attività d'impresa nella definizione della po litica di remunurazione, anche sulla base di urievanza dei fattori che possono incidere sulla generazione di valore nel lungo periodo. [68] Il Comitato raccomanda alle società di curaro, anche negolamento dei lavori consiliari, un'adoguata gestione dei flussi informativi al consiglio di amministrazione, assicurando che le esigenze di riservatezza siano tutolate sonza compromettere la completezza, la fruibilità e la tempestività dell'informativa.
(69) Il Comitato invita gli organi di amministrazione ad appilcare i critori di indipendenza definiti dal Codice e gli organi di controllo a vigliaro circa la corretta applicazione di tall citteri. Il Comitato, oltre a ribadire l'eccezionalità e la necessoria motivazione individuale - logata dunque al caso concreto del singolo amministratore - della deroga a ogni criterio di indipendenza recomandato dal Codice, invita el emittenti a porre maggiore attenzione della significatività dei rapporti oggetto di valutazione. A tal fine, il Comitato invita gli ogani di amministrazione a deliniro ox anto i criteri qualitativi da utilizzare per la valutazione di significatività dei rapporti oggetto di esame. Tall criteri dovrobbero riguardare complessiva, non limitata al bonoficio meramente economico, dell'amministratore la cui indipendonza è oggetto di valutazione, e trovare adeguata e trasparonte comunicazione al mercato nella relazione societario.
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La Presidente del Consiglio di Amministrazione ha inoltre invitato i Presidenti dei Comitati consiliari di Eni interessati a tener conto delle raccomandazioni su indicate nelle attività di competenza ed a sottoporre al Consiglio eventuali ulteriori riflessioni o iniziative.
Le raccomandazioni rappresentate nella lettera sono state inoltre oggetto di specifico approfondimento da parte dei Consiglieri in sede di autovalutazione, ad esito della quale è emerso un ampio consenso in merito all'allineamento di Eni alle raccomandazioni espresse dal Comitato per la Corporate Governance2.
In linea con le previsioni di legge e le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, la Società ha applicato misure per garantire la diversità nella composizione degli organi sociali di Eni SpA e delle società controllate, con particolare riferimento all'età, alla composizione di genere e di percorso formativo e professionale.
La diversità negli organi sociali
In tema di equilibrio di genere, in ottemperanza alle previsioni di legge lo Statuto di Eni, sin dal 2012, ha previsto regole di composizione delle liste e meccanismi suppletivi di voto finalizzati ad assicurare la presenza nel Consiglio e nel Collegio Sindacale del numero minino di componenti appartenenti al genere meno rappresentato. Tali regole, richiamate anche nell'orientamento del Consiglio uscente agli azionisti, hanno trovato applicazione a partire dal rinnovo degli organi sociali di Eni SpA avvenuto nel 2014, in occasione del quale è stata assicurata, nella composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, l'equilibrata rappresentanza dei generi, prevista dalla legge" giungendo da subito ad una quota di 1/3 del genere meno rappresentato nel Consiglio di Amministrazione, rispetto alla quota di 1/5 prevista dalla legge.
Anche in occasione del rinnovo degli organi del 2017, l'Assemblea di Eni SpA ha assicurato un'equilibrata rappresentanza di genere, nominando tre consiglieri donna, pari a un terzo del totale: si tratta della Presidente Emma Marcegaglia e di Diva Moriani, tratte dalla lista di maggioranza, e di Karina Litvack, tratta dalla lista di minoranza. L'Assemblea ha inoltre nominato due Sindaci effettivi di genere femminile su cinque (Rosalba Casiraghi, Presidente del Collegio Sindacale, tratta dalla lista di minoranza, e Paola Camagni, tratta dalla lista di maggioranza).

(71) Per maggiori approfondimenti sugli esiti dell'autovalutazione o Oriontazione o Oriontamento agli azionisti sulla composizione del Consiglio" della presente Relazione.
(72) Informazioni rese anche ai sensi dell'art. 123-bis, secondo comma, lott. d-bis), del Testo Unico della Finanza.
(73) Più in generale, è opportuno premettere che le "politiche di diversità" nella composizione degli organi di En'SpA sono afidate in primis agli azionisti di Eni SpA stessa che prosentano le listema italiano di elezione degli organi. La presentaziono di una lista da parte dol Consiglio di Amministrazione uscente, anche se prevista in Statuto, è una situazione che non si è mai verificata.
(74) Logge n. 120/2011 e Delibera Consob n. 18098 del 2012. In particolare, la leggo prevodo che il genore meno rappresentato ottenga, nel primo mandato, almeno un quinto degli Amministratori e dell'i e almeno un terzo nei due mandati successiv. Per maggiori approfondimenti si rinvia al succossivo paragrafo di Amministrazione e "Composizione e nomina" del Collegio Sindacale della presente Relazione.
di Eni SpA

Per quanto riguarda altri aspetti di diversità nella composizione del Consiglio, si evidenzia che in vista dell'Assemblea convocata per la nomina degli Amministratori, il Consiglio di Eni, nel 2017, ha espresso agli azionisti il proprio orientamento sulla composizione quali-quantitativa del nuovo Consiglio ritenuta ottimale75.
Nell'ultimo orientamento, in particolare, il Consiglio aveva sottolineato che la composizione deve tenere conto, tra l'altro, della necessità di una diversità, anche di genere e di seniority, che tenga conto delle disposizioni di legge applicabili. Inoltre, il Consiglio aveva evidenziato che il mix di competenze del Consiglio dovrebbe essere ben bilanciato.
Si può ritenere che l'attuale composizione del Consiglio appare in linea con i suddetti orientamenti.
Anche ad esito dell'ultima autovalutazione è stato confermato il giudizio positivo sul profilo quali-quantitativo del Consiglio76.
Inoltre, a seguito dell'adesione alle raccomandazioni in tema di diversità, anche di genere, introdotte nel Codice di Autodisciplina nel luglio 2018, nel corso del 2019, il Consiglio di Amministrazione ha approvato le modalità di attuazione delle suddette raccomandazioni, individuando negli orientamenti agli azionisti del Consiglio uscente uno degli strumenti per dare attuazione alle stesse"?
I suddetti orientamenti agli azionisti sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione, previo parere del Comitato per le Nomine, il 27 febbraio 2020, in vista del rinnovo dell'organo. Tali orientamenti tengono conto degli aspetti di diversità indicati nell'art. 123-bis, comma 2, lett. d-bis) del TUF e nel Codice di Autodisciplina, e dei risultati dell'ultima autovalutazione del Consiglio, nel corso della quale sono stati oggetto di analisi anche ulteriori aspetti di diversità rispetto a quelli raccomandati dal Codice e dalla legge (es. in termini di competenze specifiche).
Gli esiti dell'autovalutazione e gli orientamenti agli azionisti sono rappresentati nei paragrafi dedicati della presente Relazione, cui si rinvia.
Anche per quanto riguarda aspetti di diversità nella composizione del Collegio Sindacale di Eni, diversi da quello di genere già descritto, i suddetti aspetti sono stati oggetto di analisi in occasione della review del Collegio, ad esito della quale il Collegio ha espresso il proprio orientamento agli azionisti sulla futura composizione 78.
Il 27 febbraio 2020 il Consiglio ha inoltre deliberato una modifica statutaria in materia di quote di genere nella composizione degli organi sociali per l'adeguamento alle modifiche normative apportate dalla legge n. 160 del 2019.
Sin dal 2011, il Consiglio di Amministrazione di Eni aveva raccomandato di anticipare alle società controllate non quotate italiane gli effetti della legge sull'equilibrio dei generi, raggiungendo così nei rinnovi 2012 la soglia di più di 1/3 di donne nei Consigli di Amministrazione e Collegi Sindacali, rispetto alle nomine di competenza del socio Eni.
Nel corso del 2013 le stesse società hanno modificato i propri statuti al fine di assicurare per tre mandati consecutivi il rispetto della citata composizione degli organi sociali? [Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) anche in caso di sostituzione, garantendo, in particolare, che il genere meno rappresentato ottenga almeno un quinto dei componenti di ciascun organo per il primo mandato e un terzo per i successivi due mandati.
Orientamento dol Collegio
Sindacale


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Si riporta di seguito la rappresentazione al 31 dicembre 2019 della presenza femminile negli organi sociali delle società controllate da Eni.
Donne
42,02
41,18
· Donne di designazione Eni
Uomini
57.98
COLLEGIO SINDACALE SOCIETÀ ITALIANE CONTROLLATE® DA ENI SPA - 31.12.2019 (%)
Donne
39,08
37,93
· Donne di designazione Eni
· Jomini
60,92
a Uomini Donne · Donne di designazione Eni
29,05 28,76

"Lo società considerato sono la scietà controllate in bilancio con il mecodo incegale (29 società), in coronza con la representazione fornia nella "Cichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2019".
** Gl organ di controllo non sono stati indicato che all'irstro l'organo di controllo non è sempre assimilable al Collego Shriano, anche in ragione dei diversi modell'i governance e della normativa vigente.
Le società considerate sono le società l'allane ed estere controllato in bilancio con il metodo integrale, (29 società l'aliane e 147 società relance in contra con la rappresentazione fornita nella "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2019".
La Management System Guideline "Corporate Governance delle società di Eni"® approvata dal Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2013 e successivamente aggiornata il 26 ottobre 2017 prevede che, fermi gli obblighi di legge, nella scelta dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società controllate estere di Eni sia tenuta presente, ove possibile, l'esigenza della diversificazione anche di genere.
L'Assemblea degli azionisti è l'organo attraverso cui i soci possono partecipare attivamente alla vita societaria esprimendo la propria volontà con le modalità e sugli argomenti ad essi riservati dalla legge e dallo Statuto sociale. L'Assemblea degli azionisti si riunisce in forma ordinaria.
Le modalità di convocazione e funzionamento dell'Assemblea e le modalità di esercizio dei diritti previsti a favore degli azionisti sono regolati dalla legge e dallo Statuto.
L'assemblea ordinaria
Ai sensi di legge, l'Assemblea ordinaria (i) approva il bilancio di esercizio (che, per Eni, si chiude il 31 dicembre]; (ii) nomina e revoca gli Amministratori", e ne determina il numero entro i limiti fissati dallo Statuto: (iii) nomina i Sindaci e il Presidente del Collegio Sindacale; (iv) conferisce l'incarico di revisione legale, su proposta motivata del Collegio Sindacale; (v) determina il compenso degli Amministratori e dei Sindaci ai sensi di legge; [vi] delibera sulla responsabilità degli Amministratori e dei Sindaci; (vil) delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge alla sua competenza, nonché sulle autorizzazioni richieste dallo Statuto 83; (vili) approva il regolamento dei lavori assembleari.
(80) Per maggiori approfondimenti, si rinvia al paragrafo "Management System Guideline Corporate di Eni" della presente Relazione,
(81) Informazioni rese ai sensi dell'art. 123-bis, primo comma, lettere e ) e l' con riforimonto alle modifiche statutarie, e secondo comma, lettera c), del Testo Unico della Finanza.
[82] Al sensi dell'art, 18 dello Statuto Eni: "Se l'Assemblea non vi ha proveduto, il Consiglio nomina fra i suoi membri il Prosidento",
(83) In particolare, ai sensi dell'art, 16.1 dello Statuto Eni, l'Assemblea ordinaria autorizza il trasferimento dell'azienda,
L'Assemblea straordinaria delibera sulle modifiche statutarie e sulle operazioni di carattere straordinario, quali, ad esempio, aumenti di capitale, fusioni e scissioni, fatta eccezione per le materie la cui competenza è demandata dallo Statuto al Consiglio di Amministrazione (ai sensi dell'art. 2365, comma 2, del Codice Civile) ossia: (i) fusione per incorporazione e scissione proporzionale di società con azioni o quote possedute dalla Società almeno nella misura del 90% del loro capitale sociale; (ii) istituzione e soppressione di sedi secondarie; e { iii] adeguamento dello Statuto alle disposizioni normative.
Per quanto attiene, in particolare, alle norme applicabili alle modifiche dello Statuto, Eni è soggetta alla disciplina normativa ordinaria, ad eccezione di quanto esposto nelativo ai poteri speciali riservati allo Stato della presente Relazione, cui si rinvia.
L'Assemblea è di norma convocata dal Consiglio di Amministrazione®4. Inoltre, a beneficio di maggior chiarezza per gli azionisti, lo Statuto ricorda la soglia minima, pari al ventesimo del capitale sociale, prevista per la convocazione dell'Assemblea su richiesta dei soci, richiamando altresì limiti e modalità di esercizio di tale facoltà previsti dalla legge85.
In linea con le previsioni di legge in materia, lo Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione possa convocare l'Assemblea di approvazione del bilancio entro 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale, fermo l'obbligo di pubblicazione del progetto di bilancio approvato dal Consiglio di Amministrazione entro i 4 mesi successivi alla chiusura dell'esercizio sociale.
L'Assemblea ordinaria e quella straordinaria, ai sensi dell'art. 16.2 dello Statuto, si tengono normalmente in unica convocazione. Il Consiglio di Amministrazione può stabilire, qualora ne ravvisi l'opportunità, che queste si tengano a seguito di più convocazioni. In ogni caso, si applicano le maggioranze costitutive e deliberative previste dalla legge.
La convocazione dell'Assemblea è effettuata mediante avviso pubblicato, entro il trentesimo giorno precedente la data dell'Assemblea in prima o unica convocazione®6, sul sito internet della Società nonché con le altre modalità previste dalla Consob con proprio Regolamento, ivi inclusa la pubblicazione per estratto sui giornali quotidiani, e la diffusione tramite meccanismo di stoccaggio centralizzato autorizzato da Consob denominato "" - consultabile all'indirizzo www..it.
Tale termine, ai sensi dell'art. 125-bis, comma secondo, del Testo Unico della Finanza, è anticipato al quarantesimo giorno per le Assemblee convocate per l'elezione mediante il voto di lista dei componenti degli organi di amministrazione e controllo.
L'avviso di convocazione, il cui contenuto è definito dalla legge e dallo Statuto, riporta le indicazioni necessarie al fini della partecipazione in Assemblea, ivi incluse, le indicazioni riguardo alle modalità di reperimento, anche tramite il sito internet della Società, dei moduli di delega e dei moduli per l'esercizio del voto per corrispondenza.
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La soglia minima per la convocazione
La pubblicazione dell'avviso


[84] Ai sensi dell'art, 28.4 dello Statuto Eni, il Collegio Sindacale può, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, convocare l'Assemblea. Il potere di convocazione dell'Assemblea può essere essorcitato da almeno due membri del Collegio.
[85] Ai sensi dell'art. 2367 dol Codico Civile, i soci non possono richiedro la convocazione per gli argomenti sui quali l'Assemblea dellbera, a norna di legge, su proposta degli Amministratori ovvero sulla base di una rolaziono da essi predisposta; al di fuori di tali casi, i soci richiedenti la convocazione devono predisporre una relazione sulle proposto concernenti le materie da trattare che il Consiglo di Amministrazione, unitamente alle proprie valualmente esprosse, mette a disposizione del pubblico contestualmente alla pubblicazione dell'avviso di convocazione, secondo quanto disposto dall'art, 125-ter, comma terzo, del Tosto Unico della Finanza. In caso di inorzia doll'organo di amministrazione, è l'organo di controllo a mettere a disposizione del soci con le proprio eventuali valutazioni.
[86] Tale termine è posticipato al ventunesimo giorno per le Assemble provisto dagli artt. 2446 (riduzione del capitale sociale per per dito), 2447 (riduziono dol capitale sociale al di sotto del ligida) e 2487 (nomina e revoca del liquidatori; criteri di svolgimento della liquidazione) del Codice Civile.
Ai sensi dell'art. 125-ter del Testo Unico della Finanza, ove già non richiesto da altre disposizioni di legge, il Consiglio di Amministrazione entro il termine di pubblicazione dell'avviso di convocazione dell'Assemblea previsto in ragione di ciascuna delle materie all'ordine del giorno, mette a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società, e con le altre modalità previste dalla Consob con regolamento, una relazione su ciascuna delle materie all'ordine del giorno.
Le relazioni predisposte ai sensi di altre norme di legge sono messe a disposizione del pubblico nei termini indicati dalle medesime norme, con le modalità suindicate.
Ai fini dell'intervento e voto in Assemblea, opera il meccanismo della cd. "record date"
Ai fini dell'intervento e voto in Assemblea, opera il meccanismo della cd. "record date" (art. 13.2 dello Statuto), che stabilisce che la legittimazione all'intervento e all'esercizio del diritto di voto sia attestata da una comunicazione alla Società effettuata, ai sensi di legge, da parte di un intermediario abilitato, in conformità alle proprie scritture contabili, in favore del soggetto a cui spetta il diritto di voto.
La comunicazione è effettuata sulla base delle evidenze dei conti relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea. Le registrazioni (in accredito o in addebito) compiute sui conti dell'intermediario successivamente a tale termine non rilevano ai fini della legittimazione all'esercizio del diritto di voto in Assemblea.
Le comunicazioni effettuate dall'intermediario devono pervenire alla Società entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea, ovvero entro il diverso termine stabilito dalla Consob, d'intesa con la Banca d'Italia, con regolamento, ferma restando la legittimazione all'intervento e al voto nei casi in cui le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre i suddetti termini, purché entro l'inizio dei lavori assembleari della singola convocazione.
Lo Statuto chiarisce che ai fini del computo della record date si ha riguardo alla data dell'Assemblea in prima convocazione purché le date delle eventuali convocazioni successive siano indicate nell'unico avviso di convocazione; in caso contrario si ha riguardo alla data di ciascuna convocazione.
Strumenti per la partecipazione e il voto in Assemblea
La Società ha inteso fornire agli azionisti la possibilità di avvalersi di strumenti per agevolare la partecipazione all'Assemblea e l'esercizio del diritto di voto.
In particolare, ferma la possibilità di utilizzare il voto per corrispondenza nei termini di legge, sono stati previsti in Statuto i seguenti istituti:
Il Rappresentante designato
È stato inoltre previsto che la Società possa avvalersi della facoltà di designare un rappresentante degli azionisti (di seguito "Rappresentante designato"), al quale gli stessi possano conferire una delega, con istruzioni di voto, su tutte o parte delle materie all'ordine del giorno, sino alla fine del secondo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea.
Sin dall'Assemblea 2011, Eni ha nominato un Rappresentante designato cui gli azionisti hanno potuto conferire gratuitamente delega.
[87] Ai sonsi dell'art. 135-novies, comma 6 del Tosto Unico della Finanza, la delega elettronica può essero conferita con documento infomatico sottoscritto in forma elettronica secondo le provisioni del Codice dell'Amministrazione digitale [D.Lgg. n. B2/2005],
Per facilitare, infine, l'attività di raccolta delle deleghe da parte delle associazioni degli azionisti dipendenti rispondenti ai requisiti della normativa vigente, lo Statuto conferma la messa a disposizione delle medesirne associazioni, secondo i termini e le modalità di volta in volta concordati con i loro legali rappresentanti, di spazi da utilizzare per la comunicazione e per lo svolgimento dell'attività di raccolta di deleghe.
Per assicurare agli azionisti l'esercizio dei diritti previsti nello Statuto di Eni, è stata predisposta un'apposita sezione del sito web della Società dedicata all'Assemblea, attraverso la quale è possibile, fra l'altro, porre domande prima dell'Assemblea e notificare elettronicamente la delega di voto.
Inoltre, per facilitare gli azionisti nell'esercizio dei propri diritti, il modulo di delega semplice, quello per conferire delega al Rappresentante designato e la scheda di voto per corrispondenza sono messi a disposizione nell'apposita sezione dedicata del sito internet di Eni, insieme alla documentazione di interesse e alle informazioni sulle modalità per la notifica, anche elettronica, della delega, il conferimento della delega al Rappresentante designato e l'esercizio del voto per corrispondenza.
Per sollecitare l'interesse ed un maggior coinvolgimento degli azionisti nella vita societaria, la Società mette a disposizione, sul proprio sito internet un video e una Guida dell'Azionista con informazioni chiare e immediate sulle modalità di partecipazione e sui diritti esercitabili in occasione dell'Assemblea.
Ai sensi di legge e di Statuto, i soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno un quarantesimo del capitale sociale, possono:
Colui al quale spetta il diritto di voto può individualmente, anche senza rappresentare la partecipazione sopra indicata, presentare proposte di deliberazione direttamente in Assemblea sulle materie all'ordine del giorno.
Le integrazioni dell'ordine del giorno e le ulteriori proposte di delibera possono essere presentate anche in forma elettronica, nel rispetto degli eventuali requisiti strettamente necessari per l'identificazione dei richiedenti indicati dalla Società nell'avviso di convocazione.
Lo svolgimento ordinato e funzionale dei lavori assembleari e il diritto di ciascun azionista ad intervenire sui singoli argomenti all'ordine del giorno sono assicurati dal Regolamento Assembleare disponibile sul sito internet di Eni.
Il Consiglio si adopera per rendere tempestivo e agevole l'accesso alle informazioni societarie che rivestono rillevo per gli azionisti, in modo da consentire a questi ultimi un esercizio consapevole dei propri diritti®9. Inoltre, coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea.
Alle domande pervenute prima dell'Assemblea è data risposta al più tardi durante la stessa, anche in formato cartaceo messo a disposizione, all'inizio dell'adunanza, di ciascuno degli aventi diritto al voto. Le integrazioni all'ordine del giorno c le ulteriori proposte

Le domande prima dell'Assemblea

La Società può fornire una risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto e non è tenuta a rispondere quando le informazioni siano già disponibili in formato «domanda e risposta» in apposita sezione del proprio sito internet.
L'avviso di convocazione indica il termine entro il quale le domande devono pervenire alla Società. Tale termine non può essere anteriore a 5 giorni di mercato aperto precedenti la data dell'Assemblea in prima o unica convocazione, ovvero anteriore alla data della su citata "record date" se è indicata in avviso l'intenzione di rispondere prima dell'Assemblea. In tale ultimo caso, le risposte devono essere fornite almeno 2 giorni prima dell'Assemblea, anche pubblicandole in apposita sezione del sito internet di Eni e la titolarità del diritto di voto può essere attestata anche successivamente all'invio delle domande purchè entro il terzo giorno successivo alla "record date".
L'Assemblea è presidente del Consiglio di Amministrazione o, in sua assenza o impedimento, dall'Amministratore Delegato, ovvero, in loro assenza, dal soggetto eletto dall'Assemblea stessa. Il Presidente dell'Assemblea illustra gli argomenti da trattare e dirige i lavori assicurando la correttezza della discussione e il diritto agli interventi e alle relative risposte su ciascun argomento posto all'ordine del giorno.
| NOMINATIVO | RUOLO | M/m | CCR | CR | Cli | CSS | NORTIKA | SCADENZA |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Emma Marcegaglia ATES FLAINE LAR |
Presidente Indipendente® |
M | *** | Maggio 2014 100000000 |
Assemblea approvazione blancio 2019 |
|||
| Claudio Descalzi |
Amministratore Delegato |
M | Maggio 2014 |
Assemblea approvazione bilancio 2019 |
||||
| 1 1921 41 | Assembles | |||||||
| Andrea Gemma |
Consigliere Indipendente |
M | 2007 | 03) | 13 | Maggio 2014 |
approvazione bilancio 2019 |
|
| 1 2011 | Assemblea | |||||||
| Pietro Angelo Guindani |
Consigliere Indipendente |
E | 549 | 商主义 | Maggio 2014 |
approvazione bliancio 2019 |
||
| Assemblea | ||||||||
| Karina Litvack |
Consigliere Indipendente |
m | 全国 | (1) 1991 | Maggio 2014 |
approvazione bilancio 2019 |
||
| . Alessandro |
Maggio | Assemblea | ||||||
| Lorenzi | Consigliere Indipendente |
E | 11:00 | ાં છે. તેમ | 2011 | approvazione blancio 2019 |
||
| Assemblea | ||||||||
| Diva Moriani |
Consigliere Indipendente |
M | (1)122 | (10) | P | Maggio 2014 |
approvazione bilancio 2019 |
|
| Assemblea | ||||||||
| Fabrizio Pagani ** |
Consigliere non Incipendente 11 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 |
M | 23 | (1) | Maggio 2014 |
approvazione bilancio 2019 18 1459 14 |
||
| Carlos Comments of Children Domenico Livio Trombone |
Consigliere Indipendente |
M | 200 | 1019 | Aprile 2017 |
Assemblea approvazione bliancio 2019 |
||
| Roberto | ||||||||
| Ulissi | Segretario del Consiglio e Corporate Governance Counsel (Company Secretary) |
CN - Comitato per le Nomine @ CR - Comitato Remunerazione M - maggioranza m - minoranza
* La Presidente è in possesso dei requistà di Indipendenza previsti dalla legge, come richiamati dallo Statuto della Società. la confornità a quano provisto dal Codicellina, la Presidente non può essere dichiarata indipendente essendo un esponente di rilievo della Società.
e Il Consiglio di Amministrazione del 27 luglio 2017 ha istituito un Advisory Board, presieduto dal Consigliere Pagani, costituito da alcuni del massimi esporti internazionali del settore energetico: lan Bremmer, Christiana Figueres, Philip Lambert e Davide Tabarelli,
(89) Informazioni rese anche ai sensi dell'art. 123-bis, secondo comma, lettera d) del Testo Unico della Finanza.
Il Consiglio è composto da 9
dagli azionisti di minoranza
Consiglieri 3 dei quali designati
35
Ai sensi dell'art. 17 dello Statuto, la Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un numero minimo di tre a un massimo di nove componenti, nominati dall'Assemblea ordinaria che ne determina il numero entro detti limiti.
Lo Statuto prevede che gli azionisti di minoranza possano designare un numero di loro rappresentanti nel Consiglio pari a tre decimi del totale 90.
L'Assemblea del 13 aprile 2017:
L'Assemblea ha inoltre nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione Emma Marcegaglia, Amministratore indicato al primo posto nella lista di maggioranza, su proposta presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze. Ha partecipato al voto il 63,01% del capitale sociale; ha votato a favore di tale nomina il 62,46% dell'intero capitale sociale, pari al 99,12% delle azioni rappresentate in Assemblea.
Il giorno 13 aprile 2017, il Consiglio ha confermato la nomina di Claudio Descalzi quale Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società.
Il 13 aprile 2017, Roberto Ulissi, Direttore Affari Societari e Governance (Senior Executive Vice President Affari Societari e Governance] della Società, è stato confermato dal Consiglio di Amministrazione, su proposta della Presidente, quale Segretario del Consiglio stesso. Inoltre il Consiglio di Amministrazione ha attribuito al Segretario anche il ruolo di Corporate Governance Counsel, che, dipendendo gerarchicamente e funzionalmente dal Consiglio e, per esso, dalla Presidente, svolge un ruolo di assistenza e consulenza, indipendente dal management, nei confronti del Consiglio e dei Consiglieri e presenta al Consiglio periodicamente una relazione sul funzionamento della governance di Eni,
Si forniscono di seguito alcune informazioni sulle caratteristiche personali e professionali dei Consiglieri di Eni attualmente in carica.


[90] L'art. 4, comma 1-bis, della legge n. 474/1994 [como modificato dal D.Lgs.n. 27/2010] nel provedere che alle società privatizzato quotato si applichi la normativo generale della Finanza, ha comunque confermato che almeno 1/5 degli Amministratori sia espresso dalle liste di minoranza.


EMMA MARCEGAGLIA Anno di nascita: 1965 Runlo- Presidente Partecipazione a Comitati: -Prima nomina: maggio 2014
Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: 1 Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze)
Nata a Mantova nel 1965, è Presidente di Eni da maggio 2014. Da novembre 2014 è Presidente della Fondazione Eni Enrico Mattei. È Presidente e Amministratore Delegato di Marcegaglia Holding SpA e Vice Presidente e Amministratore Delegato delle società operanti nel settore della trasformazione dell'acciaio dalla stessa controllate. È inoltre Presidente e Amministratore Delegato di Marcegaglia Investments Srl, holding di controllo delle attività diversificate del gruppo. È membro del Consiglio di Amministrazione delle Società Bracco SpA e Gabetti Property Solutions SpA. Dal 1994 al 1996 è stata Vice Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, dal 1997 al 2000 è stata Presidente dello YES (Young Entrepreneurs for Europe), dal 1996 al 2000 è stata Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria e dal 2000 al 2002 ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente di Confindustria per l'Europa. Da maggio 2004 a maggio 2008 è stata Vice Presidente di Confindustria con delega per le infrastrutture, l'energia, i trasporti e l'ambiente, nonché Rappresentante per l'Italia dell'High Level Group per l'energia, la competitività e l'ambiente creato dalla Commissione Europea. Da maggio 2008 a maggio 2012 è stata Presidente di Confindustria. Da luglio 2013 a luglio 2018 è stata Presidente di Businesseurope. Ha ricoperto il ruolo di membro del Consiglio di Gestione del Banco Popolare e del Consiglio di Amministrazione di Finecobank SpA e Italcementi SpA. È stata Presidente della Fondazione Aretè Onlus. Da luglio 2010 a giugno 2019 è stata Presidente dell'Università Luiss Guido Carli. È laureata in Economia Aziendale presso l'Università Bocconi di Milano. Ha frequentato il Master in Business Administration presso la New York University.

CLAUDIO DESCALZI Anno di nascita: 1955 Ruolo: Amministratore Delegato Partecipazione a Comitati: -Prima nomina; maggio 2014 Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: -
Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze)
Nato a Milano, è Amministratore Delegato di Eni da maggio 2014. E componente del Consiglio Generale e dell'Advisory Board di Confindustria e Consigliere di Amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala. È membro del National Petroleum Council. Inizia la sua carriera in Eni nel 1981 come Ingegnere di giacimento. Successivamente diventa Project Manager per lo sviluppo delle attività nel Mare del Nord, in Libia, Nigeria e Congo. Nel 1990 è nominato Responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia. Nel 1994 assume il ruolo di Managing Director della consociata Eni in Congo e nel 1998 diventa Vice Chairman & Managing Director di Naoc, la consociata Eni in Nigeria. Dal 2000 al 2001 ricopre la carica di Direttore dell'area geografica Africa, Medio Oriente e Cina. Dal 2002 al 2005 è nominato Direttore dell'area geografica Italia, Africa e Medio Oriente, ricoprendo inoltre il ruolo di Consigliere di Amministrazione di diverse consociate Eni dell'area. Nel 2005 diventa Vice Direttore Generale di Eni - Divisione Exploration & Production. Dal 2006 al 2014 è stato Presidente di Assomineraria. Dal 2008 al 2014 è stato Chief Operating Officer di Eni - Divisione Exploration & Production. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto la carica di Presidente di Eni UK. Nel 2012 Claudio Descalzi è il primo europeo, nel settore Oil & Gas, ad aver ricevuto il prestigioso premio internazionale SPE/AIME "Charles E Rand Memorial Gold Medal 2012" dalla Society of Petroleum Engineers e dall'American Institute of Mining Engineers (AIME). Claudio Descalzi è Visiting Fellow of the University of Oxford. Nel dicembre 2015 entra a far parte del "Global Board of Advisors del Council on Foreign Relations". Nel dicembre 2016 è stato insignito della Laurea Honoris Causa in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Si è laureato in Fisica nel 1979 presso l'Università degli Studi di Milano.


ANDREA GEMMA Anno di nascita: 1973 Ruolo: Consigliere Partecipazione a Comitati: Comitato Remunerazione (Presidente); Comitato per le Nomine (componente); Comitato Controllo e Rischi (componente) Prima nomina: maggio 2014
Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: -Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze)
Nato a Roma nel 1973, è Consigliere di Eni da maggio 2014. È Professore di Istituzioni di Diritto Privato presso l'Università di Roma Tre, è stato visiting professor presso università europee nonché presso la Villanova University. È componente dell'American University of Rome. E avvocato cassazionista. E Presidente del Collegio Sindacale di PS Reti SpA e di Sirti SpA. E, inoltre, Commissario Straordinario di Valtur SpA, Commissario Liquidatore di Novit Assicurazioni SpA e di Sequoia Partecipazioni SpA.

PIETRO GUINDANI Anno di nascita: 1958 Ruolo: Consigliere Partecipazione a Comitati: Comitato Sostenibilità e Scenari (Presidente); Comitato Remunerazione (componente) Prima nomina: maggio 2014
Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: -Lista di provenienza: minoranza (Investitori Istituzionali italiani ed esteri)
Nato a Milano nel 1958, è Consigliere di Eni da maggio 2014. Dal mese di luglio 2008 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Vodafone Italia, dove nel periodo 1995-2008 ha ricoperto le cariche di Direttore Generale Amministrazione, Finanza e Controllo e successivamente di Amministratore Delegato. Precedentemente ha ricoperto posizioni nella Direzione Finanza di Montedison e di Olivetti, mentre dopo la laurea in Bocconi in Economia e Commercio ha avviato la propria carriera in Citibank. Attualmente è anche Consigliere dell'Istituto Italiano di Tecnologia e di Cefriel-Politecnico di Milano. Partecipa al Consiglio Generale di Confindustria e al Consiglio di Presidenza di Confindustria Digitale; è Presidente di Assotelecomunicazioni e in Assolombarda è Vice Presidente con delega a Università, Innovazione e Capitale Umano. È stato inoltre Consigliere di Société Française du Radiotéléphone - SFR S.A. (2008-2011), Pirelli & C. SpA (2011-2014), Carraro SpA (2009-2012), Sorin SpA (2009-2012 ], Finecobank SpA (2014-2017) e Salini-Impregilo SpA (2012-2018).

KARINA A. LITVACK Anno di nascita: 1962 Ruolo: Consigliere Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi [componente]; Comitato Sostenibilità e Scenari (componente) Prima nomina: maggio 2014
Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: -Lista di provenienza: minoranza (Investitori Istituzionali italiani ed esteri)
Nata a Montreal nel 1962, è Consigliere di Eni da maggio 2014. Attualmente è membro dell'Advisory Board di Bridges Ventures Llc, membro del Board di Business for Social Responsibility, membro dell'Advisory Council di Transparency International UK e membro del Senior Advisory Panel di Critical Resource e del Board of Governors del CFA Institute. È fondatrice, membro esecutivo del Board di Chapter Zero Limited. Dal 1986 al 1988 è stata membro del Team Finanziario-Corporate di PaineWebber Incorporated. Dal 1991 al 1993 è stata Project Manager di New York City Economic Development Corporation. Nel 1998 entra in F&C Asset Management plc dove ricopre le cariche di Analista Ethical Research, Director Ethical Research e Director responsabile della Governance e degli investimenti so-


84573 934
stenibili (2001-2012). E stata inoltre membro del Board di Extractive Industries Transparency Initiative (2003-2009) e membro del Primary Markets Group del London Stock Exchange Primary Markets Group (2006-2012), Dal 2003 al 2014 è stata membro del CEO Sustainability Advisory Panel di Lafarge SA; da gennaio 2008 a dicembre 2010 è stata membro del CEO Sustainability Advisory Panel di Veolia SA; da gennaio a dicembre 2010 è stata membro del CEO Sustainability Advisory Panel di ExxonMobil e lpieca. Da gennaio 2010 a novembre 2017 è stata membro del CEO Sustainability Advisory Panel di SAP AG. Da gennaio 2015 a maggio 2019 è stata membro del Board di Yachad.
È laureata in Economia Politica presso l'Università di Toronto e in Finance and International Business presso la Columbia University Graduate School of Business.

ALESSANDRO LORENZI Anno di nascita: 1948 Ruolo: Consigliere Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi (Presidente); Comitato Remunerazione (componente) Prima nomina: maggio 2011
Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: 2 Lista di provenienza: minoranza [Investitori Istituzionali italiani ed esteri]
Nato a Torino nel 1948, è Consigliere di Eni da maggio 2011. Attualmente è Consigliere e Presidente del Comitato per il Controllo Interno di Ersel SIM SpA e di Banca Albertini SpA. Ha iniziato la propria attività in SAIAG SpA, nell'area Amministrazione e Controllo. Nel 1975 è entrato in Fiat Iveco SpA al cui interno ha ricoperto diversi incarichi: Controller di Fiat V.I. SpA, Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo, Capo del Personale di Orlandi SpA di Modena (1977-1980) e Project Manager (1981-1982). Nel 1983 è entrato nel Gruppo GFT assumendo la carica di Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo della Cidat SpA, controllata di GFT SpA (1983-1984), Controller centrale del Gruppo GFT (1984-1988), Direttore Finanza e Controllo del Gruppo GFT (1989-1994) e Consigliere Delegato di GFT, con delega ordinaria e straordinaria su tutte le attività operative (1994-1995). Nel 1995 è diventato Amministratore Delegato di SCI SpA gestendone il processo di ristrutturazione. Nel 1998 è nominato Direttore Centrale e successivamente Consigliere di Ersel SIM SpA fino a giugno 2000. Nel 2000 assume l'incarico di Direttore Centrale Pianificazione e Controllo nel Gruppo Ferrero e Direttore Generale di Soremartec, società di ricerca tecnica e di marketing del Gruppo Ferrero. Nel maggio 2003 è divenuto CFO del Gruppo Coin. Nel 2006 è stato Direttore Centrale Corporate di Lavazza SpA, di cui diviene Consigliere di Amministrazione dal 2008 al giugno 2011. Da luglio 2011 a settembre 2017 è stato Presidente di Società Metropolitana Acque Torino SpA. Da giugno 2016 ad aprile 2019 è stato Consigliere di Mutti SpA.

DIVA MORIANI Anno di nascita: 1968 Ruolo: Consigliere Partecipazione a Comitati: Comitato per le Nomine (Presidente); Comitato Controllo e Rischi (componente); Comitato Remunerazione (componente) Prima nomina: maggio 2014
Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: 3 Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze)
Nata ad Arezzo nel 1968, è Consigliere di Eni da maggio 2014. Attualmente è Vicepresidente esecutivo di Intek Group SpA, Vice Presidente di KME AG, holding tedesca del gruppo KME, membro del Consiglio di Amministrazione di KME Srl, membro del Consiglio di Sorveglianza della KME Germany GmbH e membro del Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali SpA, Moncler SpA, Dynamo Academy, Fondazione Dynamo e Associazione Dynamo. E stata Amministratore Delegato del Fondo (2Capital Partners, fondo di private equity promosso da Intek Group SpA, specializzato in «special situation», dal 2007 al 2012, Amministratore Delegato di KME AG dal 2014 al 2017. È laureata in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Firenze.


FABRIZIO PAGANI Anno di nascita: 1967 Ruolo: Consigliere Partecipazione a Comitati: Comitato Sostenibilità e Scenari [componente]; Comitato per le Nomine (componente); Advisory Board (Presidente) 91 Prima nomina: maggio 2014 Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: 1
Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze)
Nato a Pisa nel 1967, è Consigliere Eni da maggio 2014. Attualmente è Head of Economics and Capital Market Strategy per il fondo Muzinich & Co. e Consigliere di Save SpA, Banca Finint SpA. Dal 2014 al 2018 è stato Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell'Economia e delle Finanze. Precedentemente è stato Consigliere economico del Presidente del Consiglio e Sherpa G20. Nel periodo 2008-2013 ha ricoperto le funzioni di Consigliere Politico del Segretario Generale dell'OCSE e Direttore dell'Ufficio G8/ G20 dell'OCSE. È stato Senior Advisor presso I'OCSE dal 2002 al 2006, Capo della Segreteria Tecnica del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 2006 al 2008. È stato Vice Direttore dell'International Training Programme for Conflict Management presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa dal 1995 al 1998, docente di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa dal 1993 al 2001, Vice-Capo Ufficio Legislativo presso il Dipartimento delle Politiche Comunitarie dal 1998 al 1999 e Consigliere per gli Affari Internazionali del Ministro dell'Industria e del Commercio estero dal 1999 al 2001. È laureato in Studi Internazionali presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e ha conseguito il Master presso lo European University Institute, Firenze. E stato NATO Fellow. E stato visiting scholar presso la Columbia University, New York.

DOMENICO LIVIO TROMBONE Anno di nascita: 1960 Ruolo: Consigliere Partecipazione a Comitati: Comitato per le Nomine (componente); Comitato Sostenibilità e Scenari (componente) Prima nomina: aprile 2017
Numero di incarichi ricoperti in altre società rilevanti ai fini del Codice di Autodisciplina: 4 Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze )
Nato a Potenza nel 1960, è Consigliere di Eni da aprile 2017. È Dottore Commercialista e Revisore Legale. È partner dello Studio Trombone Dottori Commercialisti e Associati. Attualmente è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Consorzio Cooperative Costruzioni - CCC, di Focus Investments SpA, di Società Gestione Crediti Delta SpA e di Prelios Credit Servicing SpA. È Consigliere, tra l'altro, di International World Group Srl. Inoltre, è Amministratore Delegato di Atrikè SpA e Amministratore Unico di FINCC SpA e Focus Investment International Srl. Ricopre, inoltre, il ruolo di Presidente del Collegio Sindacale di Coop Alleanza 3.0 Sc, di Cooperativa Immobiliare Modenese Soc. Coop., di H2I SpA e di Tenute del Cerro SpA. È Sindaco Effettivo, tra l'altro, di: Arca Assicurazioni SpA, Arca Vita SpA, Cooperare SpA, Il Ponte SpA, Unipol Finance Srl, Unipol Investment SpA, Unisalute SpA. E Commissario Liquidatore in Italcarni Sc e in Open.Co Sc. E consulente tecnico in procedimenti giudiziari, coadiutore di procedure fallimentari, liquidatore, curatore fallimentare e commissario gludiziale. Negli anni ha ricoperto incarichi in società bancarie, di gestione del risparmio e assicurative. In particolare, è stato Sindaco Effettivo in Carimonte Holding SpA, Unicredit Servizi Informativi SpA, Immobiliare Nettuno Srl, Gespro SpA e in PLT Energia SpA. Da aprile 2006 a marzo 2007 è stato Consigliere in Aurora Assicurazioni SpA. Da ottobre 2007, fino alla fusione per incorporazione della Società in FonSai SpA, è stato Presidente del Collegio Sindacale in Unipol Assicurazioni SpA. Fino a dicembre 2008 ha ricoperto la carica di Consigliere in Banca Popolare del Materano SpA e BNTConsulting SpA. Da aprile 2010 a ottobre 2011 è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione di BAC Fiduciaria SpA. Da aprile 2009 a dicembre 2011 è stato Presidente del Collegio Sindacale in Arca Impresa Gestioni SGR SpA. Da aprile 2007 fino ad aprile 2012 è stato Presidente del Collegio Sindacale della Cassa di Risparmio di Cento SpA. Da aprile 2010 a maggio 2016 ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato in Carimonte Holding SpA divenendone poi fino al 26 luglio 2018 Pre-

sidente. Da dicembre 2011 a dicembre 2012 è stato Consigliere indipendente in Serenissima SGR SpA. Da dicembre 2011 ad aprile 2016 è stato Consigliere e Vice Presidente in Gradiente SGR SpA. Da aprile 2007 ad aprile 2016 è stato Sindaco Effettivo in Unipol Gruppo Finanziario SpA. Da ottobre 2017 ad aprile 2019 è stato Consigliere di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna SpA. Da aprile 2019 è stato Presidente del Collegio Sindacale di Unipol Banca SpA. È laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Modena.
La nomina degli Amministratori avviene mediante voto di lista
Al fine di consentire la presenza in Consiglio di Amministratori degli azionisti di minoranza, la nomina degli Amministratori avviene mediante voto di lista.
Tale meccanismo è previsto dallo Statuto della Società sin dal 1994, in ossequio alle disposizioni speciali ad essa applicabili previste dall'art. 4 della legge n. 474/1994. Tuttavia, la norma, modificata dal decreto legislativo n. 27/2010 con l'introduzione nell'art. 4 citato del comma 1-bis, prevede che, nelle Assemblee convocate dopo il 31 ottobre 2010, le modalità di nomina dei componenti degli organi sociali siano allineate a quelle previste per tutte le società quotate, con l'eccezione del numero di componenti del Consiglio riservati alle minoranze azionarie. L'art. 4, comma 1-bis, della legge n. 474/1994 conferma, infatti, che alle liste di minoranza debba essere riservato complessivamente almeno un quinto degli Amministratori con diritto di voto, con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore.
Peraltro lo Statuto di Eni riconosce alle minoranze i tre decimi dei componenti del Consiglio.
Ai sensi dell'art. 17 dello Statuto, come modificato per adeguarne le previsioni alle disposizioni del citato decreto legislativo, hanno diritto di presentare liste gli azionisti83 che, da soli o insieme ad altri, rappresentino almeno l'1% del capitale sociale o la diversa misura stabilita dalla Consob con proprio regolamento. Sin dal 2011, e da ultimo con determinazione del 30 gennaio 2020, Consob ha individuato per Eni la percentuale dello 0,5% del capitale sociale della Società.
La titolarità della quota minima necessaria alla presentazione delle liste è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del socio nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società, non rilevando eventuali successivi trasferimenti delle azioni.
Ogni azionista può presentare, o concorrere alla presentazione, e votare una sola lista. I soggetti che lo controllano, le società da essi controllate e quelle sottoposte a comune controllo non possono presentare, në concorrere alla presentazione di altre liste né votarle, nemmeno per interposta per il tramite di società fiduciarie.
Le liste, in cui i candidati sono elencati in numero progressivo e con espressa individuazione di quelli in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge e dallo Statuto, sono depositate presso la sede sociale almeno venticinque giorni prima della data dell'Assemblea convocata per deliberare sulla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e sono messe a disposizione del pubblico, sul sito internet della Società e con le altre modalità previste dalla legge4ª e dalla Consob con proprio regolamento, almeno ventuno giorni prima della medesima data. Le liste sono, inoltre, comunicate a Borsa Italiana SpA.
[92] Informazione resa anche ai sensi dell'art. 123-bis, primo comma, lettera I) del Testo Unico della Finanza.
(93) Al sensi dell'art. 17.3 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione può prosentare una lista di candidati.
(94) In ossequio a quanto previsto dall'ari. 147-tor della Finanza e dallo Statuto di Eni, le liste possono essere depositato presso la Società anche tramito un mozzo di comunicazione a distanza, nel rispotto degli eventuali requisiti strettamento necessari per l'identificazione dei richiedenti indicati dalla Società nell'avviso di convocazione.
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I requisiti dei candidati
Tutti i candidati devono possedere i requisiti di onorabilità prescritti dalla normativa vigente. Unitamente al deposito di ciascuna lista, a pena di inammissibilità della stessa, devono essere depositati il curriculum professionale di ciascun candidato e le dichiarazioni con le quali i medesimi accettano la propria candidatura e attestano l'inesistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, nonché il possesso del requisiti di onorabilità ed eventuale indipendenza stabiliti dalla legge e dallo Statuto85
Inoltre, in linea con le disposizioni di legge, lo Statuto di Eni® prevede che almeno due quinti del Consiglio è costituito da amministratori del genere meno rappresentato, con arrotondamento all'intero superiore, salvo il caso in cui il numero dei componenti del Consiglio sia pari a tre, nel qual caso l'arrotondamento è all'intero inferiore. Le liste che presentano un numero di candidati pari o superiore a tre devono includere candidati di genere diverso. Le liste che concorrono per la nomina della maggioranza dei componenti del Consiglio, composte da più di tre candidati, devono riservare una quota dei due quinti al genere meno rappresentato, con arrotondamento all'intero superiore.
Qualora il meccanismo del voto di lista non assicuri la quota minima di genere prevista per legge, è previsto un meccanismo, imparziale, basato sui quozienti dei candidati, per l'individuazione di quelli del genere più rappresentato da sostituire con appartenenti al genere meno rappresentato, eventualmente indicati nella stessa lista ovvero scelti dall'Assemblea.
Le liste devono inoltre essere corredate dell'identità dei soci che le hanno presentate con la percentuale di partecipazione complessivamente detenuta90.
A seguito dell'espletamento delle formalità di voto, si procede alla nomina traendo i sette decimi degli Amministratori (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità inferiore ), nell'ordine progressivo con cui sono elencati, dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti e i restanti dalle altre liste che non siano collegate in alcun modo, nemmeno indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti39; a tal fine, i voti ottenuti dalle liste stesse saranno divisi successivamente per uno o due o tre secondo il numero progressivo degli Amministratori da eleggere.
I quozienti così ottenuti saranno assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna di tali liste, secondo l'ordine dalle stesse rispettivamente previsto, I quozienti così attribuiti al candidati delle varie liste verranno disposti in unica graduatoria decrescente. Risulteranno eletti coloro che avranno ottenuto i quozienti più elevati. Nel caso in cui più candidati abbiano ottenuto lo stesso quoziente, risulterà eletto il candidato della lista che non abbia ancora eletto alcun Amministratore o che abbia eletto il minor numero di Amministratori.
Nel caso in cui nessuna di tali liste abbia ancora eletto un Amministratore ovvero tutte abbiano eletto lo stesso numero di Amministratori, nell'ambito di tali liste risulterà eletto il candidato di quella che abbia ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti di lista e sempre a parità di quoziente, si procederà a nuova votazione da parte dell'intera Assemblea risultando eletto il candidato che ottenga la maggioranza semplice dei voti.
Sono inoltre previsti meccanismi nel caso in cui, a seguito dell'applicazione della procedura sopra descritta, non risultasse nominato il numero minimo di Amministratori indipendenti statutariamente prescritto.
Per la nomina degli Amministratori che non siano stati eletti, per qualsiasi ragione (ivi inclusa l'impossibilità di completamento dell'organo a seguito del voto di lista], con la procedura di cui sopra, l'Assem-
(97) Inoltre, in caso di deposito delle liste attraverso un mezzo di comunicazione a distanza, i roquisiti per ficentificazione dei ichiedenti sono definiti nell'avviso di convocazione.
[98] I criteri di collegamento sono deliniti dall'art. 144-quinquies dol Rogolamento Emittenti Consob.
Regole per assicurare la diversità di genere nella composizione del Consiglio

(95) Si raccomenda altres) che le dichiarazioni contenzione sull'eventuale possesso dol requisti di indipendenza ai sensi dell'art. 3 del Codice di Autodisciplina.
(96) Cfr. artt. 17 c 34 dello Statuto dello Statuto, dapprima modificati nel 2012 per recepire le previsioni in matera di equilibrio tra i generi stabilito dalla logge n. 120/2011 - In baso alla quale il genere meno rappresentato deve ottenere, nel primo mandato, almeno un guinto degli amministratori e almeno un torzo nei due mandati successivi, a decorrere dal primo rinovo degli organi suc cossivo al 12 agosto 2012 - sono stati nodificati con del Consiglio di Amministrazione del 27 fobbraio 2020 per adeguarii alle nuovo disposizioni normativo in materia, di cul alla legge n. 160/2019 che riseva al genere mono rapprosentato una quota pari ad almeno due quint degli Amministratori. Le disposizioni finalizzate a garantire il rispotto della normativa vigente in materia di equilibrio tra i gonel trovano appli cazione per sel mandali consiglio di Amministrazione a decorere dal primo rinnovo succossivo al 1ª gennalo 2020.
blea delibera con le maggioranze di legge, in modo tale da assicurare comunque che la composizione del Consiglio sia conforme alla legge e allo Statuto.
La procedura del voto di lista si applica solo in caso di rinnovo dell'intero Consiglio di Amministrazione. Ai sensi dell'art. 2386 del Codice Civile, richiamato dall'art. 17.5 dello Statuto di Eni, qualora nel corso dell'esercizio vengano a mancare uno o più Amministratori, gli altri provvedono a sostituirli, con deliberazione approvata dal Collegio Sindacale, purché la maggioranza sia sempre costituita da Amministratori nominati dall'Assemblea. Il Comitato per le Nomine propone al Consiglio i candidati alla carica di Amministratore, assicurando il rispetto delle prescrizioni sul numero minimo di Amministratori indipendenti e sulle quote riservate al genere meno rappresentato. Gli Amministratori così nominati restano in carica fino all'Assemblea successiva, che provvede alla conferma ovvero alla nomina di altri Amministratori.
Se viene meno la maggioranza degli Amministratori nominati dall'Assemblea, si intenderà dimissionario l'intero Consiglio e l'Assemblea dovrà essere convocata senza indugio dal Consiglio di Amministrazione per la ricostituzione dello stesso.
In materia di piani di successione degli Amministratori esecutivi, il Consiglio di Amministrazione ha attribuito al Comitato per le Nomine la competenza a formulare una proposta al Consiglio stesso sul piano di successione dell'Amministratore Delegato, laddove possibile e opportuno in relazione all'assetto azionario della Società.
Nella riunione del 17 febbraio 2015, il Consiglio di Amministrazione, a seguito delle valutazioni del Comitato per le Nomine, ha condiviso di non predisporre un piano di successione dell'Amministratore Delegato, in considerazione dell'attuale assetto azionario della Società, ma ha deliberato un "contingency plan", che prevede le azioni da intraprendere nel caso di eventi improvvisi che impediscono all'Amministratore Delegato di esercitare le sue funzioni.
Il processo e la metodologia di pianificazione delle successioni per i ruoli di rilevanza strategica aziendale, incluse le posizioni che rientrano nei poteri di nomina del Consiglio di Amministrazione, rappresentano un'attività consolidata sin dal 2012 in Eni.
Il processo, che è stato presentato in diverse occasioni al Comitato per le Nomine a partire dal 2012, è curato dalle competenti Funzioni Risorse Umane di Eni con il supporto di una consulenza esterna, in particolare per gli aspetti di aggiornamento metodologico e per le attività che implicano un confronto con il mercato.
Nel corso del 2019 il Comitato per le Nomine ha affrontato il tema dei piani di successione per i ruoli di rilevanza strategica con riferimento ai seguenti aspetti:
Le previsioni di legge e di Statuto
Il Testo Unico della Finanza stabilisce che almeno uno degli Amministratori, ovvero due, se il Consiglio è composto da più di sette membri, devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti per i Sindaci
Il "contingency plan", per eventi improvvisi che impediscano all'Amministratore Delegato di esercitare le sue funzioni
l requisiti di legge e di Statuto
delle società quotate dall'art. 148, comma 3, dello stesso Testo Unico, nonché, se lo Statuto lo prevede, gli ulteriori requisiti previsti dai codici di comportamento.
L'art. 17.3 dello Statuto di Eni, migliorando tale previsione normativa, prevede che almeno un Amministratore, se il Consiglio è composto da un numero di membri non superiore a cinque, ovvero almeno tre, se il Consiglio è composto da un numero di membri superiore a cinque, possiedano i citati requisiti di indipendenza. La stessa norma statutaria ha poi previsto un meccanismo, suppletivo rispetto al sistema di elezione ordinario, che assicuri comunque la presenza del numero minimo di Amministratori indipendenti in Consiglio. Con queste disposizioni, Eni ha inteso rafforzare la presenza degli Amministratori indipendenti nel Consiglio.
L'art. 3 del Codice di Autodisciplina, inoltre, raccomanda che un numero adeguato di Amministratori non esecutivi siano indipendenti, nel senso che non intrattengono, né hanno di recente intrattenuto, neppure indirettamente, con l'emittente o con soggetti legati all'emittente, relazioni tali da condizionarne attualmente l'autonomia di giudizio. Il numero e le competenze degli Amministratori indipendenti devono essere adeguati in relazione alle dimensioni del Consiglio e all'attività svolta dall'emittente e tali da consentire la costituzione di comitati all'interno del Consiglio, secondo le indicazioni contenute nel Codice. Negli emittenti appartenenti all'indice FTSE-Mib, come Eni, il Codice raccomanda che almeno un terzo del Consiglio di Amministrazione sia costituito da Amministratori indipendenti. Se a tale quota corisponde un numero non intero, quest'ultimo è arrotondato per difetto. In ogni caso gli Amministratori indipendenti non sono meno di due.
Con riferimento ai requisiti, Eni ha specificato ulteriormente quelli previsti dal Codice in tre punti:
La valutazione di indipendenza degli Amministratori è effettuata dal Consiglio, previa istruttoria del Comitato per le Nomine, sia sulla base dei criteri definiti dal Testo Unico della Finanza sia sulla base dei requisiti previsti dal Codice di Autodisciplina.
In occasione della nomina, successivamente alla stessa, periodicamente, e qualora si renda necessario in ragione di particolari eventi che potrebbero incidere sulla loro indipendenza, gli Amministratori non esecutivi rilasciano le dichiarazioni relative al possesso dei requisiti di indipendenza e il Consiglio ne valuta la sussistenza, tenendo conto di tutti i criteri su indicati e, come previsto dal Codice di Autodisciplina, avendo più riguardo alla sostanza che alla forma. Tale valutazione è effettuata anche al ricorrere di circostanze rilevanti al fini dell'indipendenza. Il Comitato per le Nomine provvede all'istruttoria relativa alle verifiche del Consiglio sui requisiti di indipendenza degli Amministratori.
In particolare, con riferimento agli Amministratori in carica, sono state effettuate le seguenti valutazioni sull'indipendenza:
(99) Il Consiglio ha inoltre chiarito che la remunerazione per la partecipazione al Comitato Sostenbilità e Sconari non è considerato remunerazione aggiuntiva ai fini doll'indipendenza, come avviene per gli altri Comitati previsti dal Codice.
I requisiti di autodisciplina
Le valutazioni del Consiglio e l'istruttoria del Comitato ner le Nomine

ETT APPLICANT IST FORDERS SOFTE:TLE OF CELEASE POLET ALBER REGE
aderisce, il Consiglio ha inoltre ritenuto indipendenti, sulla base dei parametri e criteri applicativi raccomandati dal Codice, i Consiglieri Gemma, Guindani, Litvack, Lorenzi, Moriani e Trombone. La Presidente Marcegaglia, in conformità a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina, non può essere dichiarata indipendente essendo un esponente di rilievo della Società 100,
Il Collegio Sindacale ha sempre verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l'indipendenza dei propri componenti.
Le valutazioni del Consiglio sono riportate in modo schematico anche nelle tabelle allegate alla presente Relazione.
Il Testo Unico della Finanza prevede che i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione e direzione delle società quotate debbano possedere i requisiti di onorabilità prescritti per i membri degli organi di controllo dal Regolamento della Giustizia emanato ai sensi dell'art. 148 dello stesso Testo Unico 100
L'art. 17.3 dello Statuto, nel recepire tale previsione normativa, ha stabilito che tutti i candidati alla carica di Consigliere di Amministrazione debbano possedere i requisiti di onorabilità prescritti dalla normativa vigente. Agli Amministratori è richiesto, inoltre, il possesso degli ulteriori specifici requisiti previsti dalle norme speciali ad essi eventualmente applicabili.
La medesima disposizione statutaria prevede che il Consiglio valuti periodicamente, unitamente ai requisiti di indipendenza, anche quelli di onorabilità degli Amministratori, nonché l'inesistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità.
Sembre ai sensi dell'art. 17.3 dello Statuto, nel caso in cui in capo ad un Amministratore non sussistano o vengano meno i requisiti di indipendenza od onorabilità dichiarati e normativamente prescritti ovvero sussistano cause di ineleggibilità o incompatibilità, il Consiglio dichiara la decadenza dell'Amministratore e provvede alla sua sostituzione ovvero lo invita a far cessare la causa di incompatibilità entro un termine prestabilito, pena la decadenza dalla carica.
Il Comitato per le Nomine provvede all'istruttoria relativa alle verifiche periodiche del Consiglio sui requisiti di onorabilità degli Amministratori e sull'assenza di ineleggibilità o incompatibilità in capo agli stessi.
(100) Pur essendo la Presidente del Consiglio un Amministratore non esecutivo, il Codico la considera un esponente di fillevo della Società (Criterio Applicativo 3.C.2 del Codice di Autodisciplina).
(101) L'art. 3.C.1. lott. e] del Codice di Autodisciplina prevede che un appare, di norma, indipendente qualora sia stato amministratore per più di nove anni negli ultimi dodici anni. [ 102] Decreto ministeriale 30 marzo 2000, n. 162.
per le Nomine
Le valutazioni del Consiglio
e l'istruttoria del Comitato
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Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 13 aprile 2017, dopo la nomina e, previa istruttoria da parte del Comitato per le Nomine, nelle riunioni del 15 febbraio 2018, del 14 febbraio 2019 e del 27 febbraio 2020, sulla base delle dichiarazioni rese e delle informazioni a disposizione della Società, ha constatato la sussistenza dei requisiti di onorabilità e l'assenza di cause di incompatibilità, ineleggibilità e decadenza, anche con riferimento alle eventuali partecipazioni di Eni al capitale di società del settore finanziario, bancario e/o assicurativo, da parte di tutti gli Amministratori.
Con delibera del 13 aprile 2017 (confermando il precedente orientamento del 17 settembre 2015) il Consiglio ha definito i criteri generali circa il numero massimo di incarichi di amministrazione e controllo in altre società, compatibile con un efficace svolgimento del ruolo di Amministratore di Eni.
La delibera del Consiglio prevede che:
Restano escluse dal limite di cumulo le cariche ricoperte in società del Gruppo Eni.
Nel caso di superamento dei limiti indicati, gli Amministratori informano tempestivamente il Consiglio, il quale valuta la situazione alla luce dell'interesse della Società e invita l'Amministratore ad assumere le conseguenti decisioni.
In ogni caso, prima di assumere un incarico di Amministratore o di Sindaco (o componente di altro organo di controllo) in altra società non partecipata o controllata, direttamente o indirettamente, da Eni, l'Amministratore esecutivo informa Il Consiglio di Amministrazione, che preclude l'assunzione dell'incarico ove ne ravvisi l'incompatibilità con le funzioni attribuite all'Amministratore esecutivo e con l'interesse di Eni. La disciplina riferita all'Amministratore esecutivo si applica anche al Direttori Generali, ove nominati, ad eccezione delle previsioni sul divieto di cross-directorship.
Il Consiglio di Amministrazione, successivamente alla nomina, periodicamente e, previa istruttoria da parte del Comitato per le Nomine, sulla base delle informazioni fornite, nelle riunioni del 15 febbraio
(103) Nella riuniono del 15 (obbraio 2018, su proposta del Comitato por le Nomine, il Consiglio ha specificato, conformente all'art. 1.C.2 del Codice di autodisciplina, che le società quotate rilovanti ai fini del cumulo sono le società quotato in mercal regolamentati. [104] Sono state considerate quali società fini della valutazione del cumulo degli incarichi, gli internedlari l'inanziari di cu all'art. 106 del decreto legislativo n. 385/1993 [Testo Unico Bancario) e le improse che svolgono attività e servizi di Investinento o di gestione collettiva del risparmio ai sensi del Testo Unico della Finanza. [ 105 ] Art. 2.C.6 del Codice di Autodisciplina.
L'Amministratore esecutivo
L'Amministratore non esecutivo

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2018, del 14 febbraio 2019 e 27 febbraio 2020, ha verificato che tutti gli Amministratori rispettano i citati limiti al cumulo degli incarichilos.
Informazioni sul numero degli incarichi rilevanti ai sensi del citato orientamento ricoperti dai componenti del Consiglio, come risultanti dall'ultima verifica del 27 febbraio 2020, sono disponibili nella tabella allegata alla presente Relazione.
Inoltre, nella citata tabella allegata alla presente Relazione è indicata la partecipazione dei singoli Consiglieri alle riunioni del Consiglio e dei Comitati di cui sono componenti.
Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per l'amministrazione ordinaria e straodinaria della Società in relazione all'oggetto sociale.
Con delibera 13 aprile 2017, il Consiglio ha confermato Amministratore Delegato e Direttore Generale Claudio Descalzi 100, conferendogli tutti i poteri di amministrazione della Società con esclusione di alcune attribuzioni che il Consiglio si è riservato in via esclusiva e di quelle non delegabili per legge.
Nella stessa riunione, il Consiglio ha altresì conformità al Codice di Autodisciplina delle società quotate, la dipendenza gerarchica del Responsabile della Direzione Internal Audit dal Consiglio e, per esso, dalla Presidente Emma Marcegaglia, fatta salva la dipendenza funzionale dello stesso dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Amministratore Delegato, quale amministratore incaricato di sovrintendere al Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il Consiglio ha, inoltre, deliberato che la Presidente svolga le sue funzioni statutarie di rappresentanza gestendo i rapporti istituzionali della Società in Italia, in condivisione con l'Amministratore Delegato.
l poteri riservati del Consiglio
Ai sensi della citata delibera sui poteri riservati, il Consiglio:
(106) Con particolare ilferimento al Consigliero Trambone è stata espietata un'ulteriore verifica il 4 aprile 2019, con successivo aggiornamento il 30 maggio 2019, a soguto di comunicazioni effettuate del Consigliore stosso sui propri incarichi. Il Consiglio ha confermato il rispet to del limite al cumulo degli incarichi da parte del Consigliere.
(107) Claudio Descalzi è stato noministratore Delogato della Società per la prima volta il 9 maggio 2014. Dal 2008 fino a maggio 2014 è stato Direttore Generale (Chiof Operating Officer) della Divisione Exploration & Production di Eni SpA.

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(108) Il Consiglio ha lnoltre previsto che la Prosidento del Consiglio di Amministrazione deve essere sentita nel processo di approvazione, da parte del Consiglio, delle line di indirizzo del Sistema di Gestione del Rischi, per la parte relativa alle attività di Internal Audit (109) Il Consiglio ha inoltre previsto che per l'approvazione del Plano di Audit sia sentita anche la Prosidente del Consiglio di Amministrazione. (110) Il 0.Lgg. n. 25/2016, di recepimento della Direttiva Europea 2013/50/UE, in vigoro dal 18 marzo 2016, ha eliminato l'obbligo di pubbli cazione del resconto intermedio di gestione. In ottomporanza a quanto stabilito dall'art. B2-ter del Regolamento Emittenti Consob, como reso noto al mercato da ultimo con comunicato stampa del 30 gennalo 2020 relativo degli eventi societari per l'anno 2020' Eni Intende continuare a comunicare volontariamente i risultati relativi ai trimesti di ogni esercizio che saranno approvati dal Consiglio di Amministrazione e pubblicati con le tempisto nel calendario. La comunicazione avverrà in coerenza con la policy aziendale di regolare informativa e operativa dolla Società rivolta al morcato e agli investioni, in linea con il comportamento del principal per che pubblicano un reporting trimestrale. Gli elementi informativi riguarderanno almeno: una misura Internedia del risultato della gestione di gruppo e dei settori di attività, quale l'uile operativo o misura equivalente (reported e adjusted); l'utile notto [di gruppo]; l'utile netto adjusted [di gruppo e per sottore di attività); le posiziono finanziaria netta (di gruppo) e l'ilusso di cassa di periodo; il patrimonio netto (di gruppo); il leverage (di gruppo).
[111] Sin dal 2012, in ogni riunione di Consiglio è provista un'informativa al Consiglio stesso del Presidenti dei Comitati più rilevanti esaminate dai Comitati stessi nelle ultime riunioni.

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Sono considerate di significativo rilievo le seguenti operazioni:
(112) Le linee di Indirizzo sull'attività di Internal Audit Charter) sono approvate dal Consiglio di Amministrazione, su proposta dolla Presidente del Consiglio di Amministrazione, d'intesa con l'Amministratore incaricato del Sistema di Gestibne dei Rischi [Amministratore Delegato] e sentito Il Comitato Controllo e Rischi.
Ai sensi dell'articolo 23.2 dello Statuto il Consiglio delibera altresì: sulle operazioni di fusione per incorporazione e di scissione proporzionale di società partecipate almeno al 90%; sull'istituzione e soppressione di sedi secondarie; sull'adeguamento dello Statuto alle disposizioni normative.
Ai fini della su richiamata dell'applicazione delle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina cui Eni aderisce, per "società controllate aventi rilevanza strategica", alla data di approvazione della delibera stessa, si intendevano le seguenti società113. Eni International BV e Versalis SpA.
Ai sensi dell'art. 27 dello Statuto, il Presidente del Consiglio di Amministrazione presiede l'Assemblea, convoca e presiede le riunioni del Consiglio di Amministrazione e verifica l'attuazione delle deliberazioni assunte dal Consiglio stesso.
Anche in relazione alle raccomandazioni previste dall'art. 1 del Codice di Autodisciplina, oltre a quanto stabilito in via generale nella richiamata delibera sui poteri riservati, il Consiglio:
Il Consiglio ha inoltre deliberato, nel corso dell'esercizio, in merito alle operazioni di significativo rillevo strategico, economico, patrimoniale o finanziario per la Società, come individuate nella richiamata delibera sui poteri riservati.
Alle principali normative interne approvate dal Consiglio di Amministrazione, in particolare a quelle aventi natura di compliance e governance, sono dedicati specifici paragrafi nell'ambito del capitolo Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi della presente Relazione.
[113] Fra le società controllate aventi rilevanza strate individuata ancho Saipem SpA. Dal 22 genialo calente per prisesso per purvisio per prisere per privisionales por purv non è più controllata in via solitaria dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza. Il Consiglio di Amminorrazione ha tuttavia con fermato la propria compotonza a dell'orare sull'esercizio del diritto di voto o sulle designazioni dei componenti degli organi sociali di Salpem SpA. Per maggiori informazioni si rinvia al paragalo "Accordi significacia, si modificacia, si modificano o si estinguono noi caso di cambio del controllo di Eni" della presente Relazione.
[114] Per maggiori approfondimenti si rinvia al capitolo Interno e di Gestino dei Rischi della prosente Relazione
Le valutazioni e decisioni del Consiglio

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Il regolamento del Consiglio
Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 13 aprile 2017, ha approvato il regolamento di funzionamento e organizzazione del Consiglio di Amministrazione che disciplina tra l'altro le modalità di convocazione e svolgimento delle riunioni consiliari.
In particolare, il Consiglio è convocato dalla Presidente che, esaminate le proposte dell'Amministratore Delegato, definisce l'ordine del giorno e lo invia agli Amministratori, ai Sindaci effettivi e al Magistrato della Corte dei conti delegato al controllo sulla gestione finanziaria di Eni e al suo sostituto, di norma cinque giorni prima di quello fissato per la riunione.
Di norma, contestualmente all'avviso di convocazione e comunque non oltre tre giorni precedenti la data della riunione, con l'ausilio del Segretario del Consiglio di Amministrazione, è messa a disposizione degli Amministratori, dei Sindaci effettivi e del Magistrato della Corte dei conti la documentazione sugli argomenti all'ordine del giorno.
Nei casi di necessità e urgenza, l'avviso di convocazione è inviato almeno 12 ore prima dell'ora fissata per la riunione.
Nel corso dell'esercizio, i termini previsti dal Regolamento per l'invio dell'avviso di convocazione e della documentazione relativa ai punti all'ordine del giorno sono stati rispettati, salvo rare eccezioni.
Le informazioni al Consigliari: il ruolo della Presidente
La Presidente, con l'assistenza del Segretario, assicura l'adeguatezza, la completezza e la chiarezza delle informazioni, anche infraconsiliari, sottoposte o trasmesse al Consiglio e può chiedere a tal fine, all'Amministratore Delegato, le opportune modifiche o integrazioni.
Ove non sia stato possibile fornire con congruo anticipo la necessaria informativa, la Presidente ha cura di assicurare lo svolgimento di adeguati e puntuali approfondimenti durante le riunioni consiliari. Ad esito dell'autovalutazione del Consiglio per il 2019 è emerso un generale apprezzamento della tempestività dei flussi informativi. In particolare, è stato condiviso l'allineamento di Eni alla raccomandazione del Comitato per la Corporate Governance con riferimento a un'adeguata gestione dei flussi informativi al Consiglio di Amministrazione, assicurando che le esigenze di riservatezza siano tutelate senza compromettere la completezza e la tempestività dell'informativa.
Particolare attenzione è dedicata alla cura della riservatezza delle informazioni, con la creazione di un'area protetta del sito internet di Eni, con accesso riservato ad Amministratori, Sindaci e Magistrato della Corte dei conti, in cui viene messa a disposizione degli stessi la documentazione relativa alle attività consiliari e dei Comitati.
Lo Statuto consente che le riunioni consiliari si tengano per video o teleconferenza, e tali modalità sono specificamente disciplinate nel regolamento.
Alle riunioni consiliari sono intervenuti, di regola, i manager della Società e delle sue controllate, per fornire informazioni sulle materie all'ordine del giorno 115, Sono, inoltre, fornite specifiche informative sul singoli settori in cui si articola l'operatività della Società e del Gruppo.
In base a quanto previsto dall'art. 2391 del Codice Civile e dalla normativa interna in materia di "Operazioni con interessi degli Amministratori e Sindaci e Operazioni con Parti Correlate"14, prima della trattazione di ciascun punto all'ordine del giorno della riunione consiliare, ogni Amministratore è tenuto a segnalare eventuali interessi, per conto proprio o di terzi, di cui sia portatore in relazione alle materie o questioni da trattare, precisandone la natura, i termini, l'origine e la portata.
(115) In coerenza con quanto raccomandato dall'art. 1.C. 6 del Codice di Autodisciplina. [116] Per maggiori dettagli si rinvia al peragrafo della Relazione specificamente dedicato all'argomento.
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Nel corso del 2019, il Consiglio di Amministrazione si è riunito 13 volte con una durata media di circa 4 ore e 35 minuti e con una media di partecipazione del 100% degli Amministratori13.
Nelle tabelle allegate alla presente Relazione è riportata la percentuale di partecipazione di ciascun Amministratore alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei comitati di appartenenza.
Nell'esercizio in corso, alla data del 27 febbraio 2020 si sono tenute 2 riunioni. Entro la fine dell'esercizio sono previste altre 11 riunioni.
Ai sensi del Regolamento di Borsa, è data notizia al pubblico, entro 30 giorni dal termine dell'esercizio sociale precedente, del calendario annuale degli eventi societari ("calendario finanziario") nel quale sono precisate, tra le altre, le date delle riunioni del Consiglio di Amministrazione per l'esame del progetto di bilancio di esercizio e delle relazioni contabili infrannuali previste dalla normativa vigente ed eventualmente del preconsuntivo e di ulteriori informative finanziarie periodiche aggiuntive10, nonché la data dell'Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio; sono altresì indicate le date di delibera del Consiglio dell'acconto sul dividendo dell'esercizio e di formulazione all'Assemblea della proposta del dividendo a saldo, corredate delle relative date di messa in pagamento e di stacco cedola. Il calendario finanziario è disponibile sul sito internet di Eni, nella sezione "Investitori".
Nel corso del 2019, gli Amministratori indipendenti, tenuto conto della frequenza delle riunioni consiliari, hanno avuto occasioni di incontro informali, per scambi di riflessioni e confronti. I temi trattati nel presente paragrafo sono stati oggetto di grande approfondimento nel corso dell'annuale autovalutazione del Consiglio, cui è dedicato un paragrafo specifico della presente Relazione. In particolare, ad esito dell'autovalutazione i Consiglieri indipendenti hanno espresso apprezzamento sulle predette occasioni di incontro e di scambio informativo, anche se non formali.
Con l'approvazione del Regolamento sul funzionamento del Consiglio di cui al precedente paragrafo e in linea con le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, il Consiglio ha specificato i requisiti e i compiti del Segretario, al quale è stato attribuito anche il ruolo di Corporate Governance Counsel, con funzione di garanzia per il Consiglio e i Consiglieri.
In particolare, ai sensi del Regolamento sul funzionamento del Consiglio, il Segretario deve essere in possesso di adeguati requisiti di professionalità, esperienza, indipendenza di giudizio e non deve trovarsi in situazioni di conflitto di interessi.
Il Segretario dipende gerarchicamente e funzionalmente dal Consiglio e, per esso, dalla Presidente.
L'attività del Segretario è disciplinata in dettaglio dallo Statuto del Segretario, allegato al citato Regolamento. In particolare, il Segretario assiste la Presidente nella preparazione delle riunioni consiliari e assembleari, nella predisposizione delle relative delibere, nell'assicurare l'adeguatezza, la completezza e la chiarezza dei flussi informativi diretti al Consiglio, nella comunicazione con i Consiglieri, nell'organizzazione della "board induction" e della "board review", coordina i segretari dei Comitati consiliari e cura la verbalizzazione delle riunioni consiliari. Assiste altresì l'Amministratore Delegato nei suoi rapporti con il Consiglio.
Presta inoltre assistenza e consulenza giuridica indipendente (rispetto al "management") al Consiglio e ai Consiglieri in materia di Corporate Governance e sui loro poteri, diritti, doveri e adempimenti, per assicurare il regolare esercizio delle loro attribuzioni, tutelarli da eventuali responsabilità e assicurare che
bel Lonsiglio di rine il periodo di interdizio venpendente nel precedente paragrafo "Poten'e compiti" del Consiglio di Amministrazione.
Da maggio 2014 il Segretario del Consiglio riveste anche Il ruolo di Corporate Governance Counsel

(117) Con riforimento alla composizione del Comitati, si segnalo che a seguito del provedine del Consoletico e quiodi anche ( L ) Lori filommente, il Consigliere Gemma è stato interdetto temporaneanente alla carita del Consigliere Comol anche per del Comitati relativ ad anto ennovalio di Consiglio ha dellberato di non provvedore alla sessituzione del Consigliore German nell da quolle nel consigliari il 23 logio LUZS, il Goroni di Presidente ad interim del Comitato Remunerazione. Il cata dell'oro Grambo è Anton Cornitate e il consiglio di consiglione e, pertanto, con decorrenza de talo data, il Consigliore (el considere de tale dell'areste di coloneografi Corre d'Appello di nona la Sospeso i provesimo e di componente dei Combati. Il 21 novembre 2019 il CdA ha dellorato di reintegrare il
Consigliere Gemma anche nelle funzioni di Presidente del Comitato Remunerazione. Consigliere Genifia anche non frinzioni del coi indicioni del Consiglio non tiene conto dell'assenza del Consigliere Gemna alle riunioni del Consiglio durante il periodo di interdizione temporanea dalla carica.
siano tenuti presenti gli interessi di tutti gli azionisti e degli altri "stakeholder" considerati dal sistema di Corporate Governance della Società.
Il Segretario può svolgere altre funzioni all'interno della Società purché non compromettano la sua indipendenza di giudizio nei confronti del Consiglio o il regolare svolgimento delle sue funzioni. In particolare, su incarico dell'Amministratore Delegato, può svolgere o sovrintendere alle funzioni della Direzione Affari Societari e Governance e assumerne la titolarità.
Poteri e mezzi
La Presidente assicura che il Segretario disponga di poteri, struttura organizzativa e personale adeguati per l'esercizio delle sue funzioni, vigila sull'indipendenza del Segretario e ne determina il trattamento retributivo, in linea con le politiche della Società per l'alta dirigenza.
Il Consiglio, su proposta della Presidente, stabilisce il budget annuale assegnato al Segretario, separato da quello relativo alle altre eventuali funzioni svolte, di cui il Segretario dispone con autonomi poteri di spesa,
Il Segretario riferisce annualmente al Consiglio sull'utilizzo del budget. Inoltre presenta al Consiglio, periodicamente, una relazione sul funzionamento del sistema di Corporate Governance, Questa relazione consente un monitoraggio periodico del modello di governance adottato dalla Società, basato sul raffronto con i principali studi in materia, con le scelte dei peers e le innovazioni di governo societario contenute anche nei Codici esteri e nei Principi emanati da Organismi istituzionali di riferimento, evidenziando eventuali aree di ulteriore miglioramento del sistema di Eni.
Per disciplinare in dettaglio le funzioni del Segretario del Consiglio di Amministrazione e Corporate Governance Counsel, indicate, in termini generali, nel Regolamento del Consiglio di Amministrazione e nello Statuto del Segretario, Eni ha adottato una procedura, approvata dalla Presidente d'intesa con l'Amministratore Delegato.
Autovalutazione relativa all'esercizio 2019 (board e peer review) Con riferimento all'esercizio 2019, in linea con le "best practice" internazionali e con le previsioni del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione ha dato corso, per il quattordicesimo anno consecutivo, alla "board review" del Consiglio stesso e dei suoi Comitati.
Il consulente esterno
Il Consiglio si è avvalso, come di consueto e in linea con le soluzioni di governance adottate da Eni, di un consulente esterno al fine di assicurare obiettività al processo. Coerentemente con i compiti attribuitigli dal Consiglio e in linea con quanto indicato dalle raccomandazioni di autodisciplina, il Comitato per le Nomine ha svolto un ruolo di supervisione del processo.
L'incarico è stato conferito - per il triennio di mandato - ad Egon Zehnder, società che svolge ulteriori servizi per Eni e le società controllate, aventi ad oggetto "executive assessment" ed "executive search". L' Autovalutazione per il 2019 si è svolta in piena continuità metodologica con il 2018, tenendo conto anche delle raccomandazioni del Comitato per la Corporate Governance, espresse, in particolare, nella lettera della Presidente del Comitato del dicembre 2019119, beneficiando altresi del consueto confronto con le best practice in materia effettuato dal consulente.
Con il supporto dello stesso consulente, il Consiglio di Amministrazione di Eni ha inteso alla board review anche una peer review, confermando così una best practice già attuata in precedenti esercizi.
Il processo di board review
Il processo di autovalutazione è stato avviato nel dicembre 2019 e si è concluso a febbraio 2020 e ha riguardato, come previsto dal Codice di Autodisciplina, la dimensione, il funzionamento e la composizione del Consiglio e dei Comitati, tenendo anche conto di elementi quali le caratteristiche professionali, di esperienza, anche manageriale, e di diversità, anche di genere, dei suoi componenti nonché della loro anzianità di carica.
[ 119 ] Per maggiori approfondimenti si rinvia alle "Considerazioni sulla lottera del Combre 2019 dol Presidente del Comitato per la Corporate Governance" del paragrafo "Adesione al Codice di Autodisciplina delle società quotate" della presente Relazione.
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Il processo di board review si è sviluppato attraverso le seguenti fasi:
Con riferimento alla peer review, il consulente ha raccolto i giudizi dei singoli Consiglieri su ciascuno degli altri componenti del Consiglio, con riferimento alle principali competenze e attitudini che tutti i Consiglieri devono possedere, ossia:
In aggiunta alle competenze e attitudini citate sono stati raccolti i giudizi dei singoli Consiglieri con specifico riferimento a:
l risultati della peer review sono stati illustrati in Consiglio durante la riunione del 27 febbraio 2020.
Gli esiti della board review hanno confermato, in sostanziale continuità, tutte le aree di forza e gli elementi di positività emersi dalle precedenti autovalutazioni nel corso del mandato. Ossia:
La peer review
Gli esiti della board review

L'orientamento del Consiglio
e il parere del Comitato
per le Nomine
Sulla base degli elementi raccolti e delle relative analisi condotte, Egon Zehnder ha ritenuto di confermare Eni quale benchmark di eccellenza tra i peers di riferimento, anche sulla base dell'adozione tempestiva di best practice internazionali e delle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina.
In ottemperanza alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, in vista del rinnovo degli organi sociali, il Consiglio di Amministrazione di Eni uscente, previo parere del Comitato per le Nomine e tenuto conto degli esiti dell'autovalutazione, ha elaborato il proprio orientamento sulla futura dimensione e composizione dell'organo amministrativo, da sottoporre agli azionisti in vista dell'Assemblea di rinnovo, che si terrà il 13 maggio 2020.
L'orientamento, di seguito riportato, è stato pubblicato sul sito della Società in data 2 marzo 2020.
Con riferimento alle best practice di governo societario, il numero dei componenti del Consiglio deve essere adeguato sia alle dimensioni e alla complessità della società sia al numero e alla composizione dei Comitati consiliari.
Alla luce di questa premessa, il Consiglio ritiene adeguato il numero attuale di nove amministratori, il massimo previsto dallo statuto vigente.
La composizione deve tenere conto delle esigenze di Eni, attuali e prospettiche, nonché della necessità di mantenere un'importante presenza di amministratori indipendenti, con una diversità che tenga conto delle disposizioni di legge applicabili e delle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina.
Il mix di competenze
Il mix di competenze del Consiglio dovrebbe essere ben bilanciato e rafforzato dalla conoscenza del business di Eni e dall'esperienza acquisite nel corrente mandato, considerate la complessità del business e l'esigenza di portare a compimento il percorso di trasformazione avviato dall'attuale Consiglio.
In particolare, nel piano strategico 2020-2023 Eni ha illustrato il proprio percorso di trasformazione ed annunciato sfidanti obiettivi di transizione energetica. Conseguentemente appare opportuno che il nuovo Consiglio sia formato da professionalità in possesso di competenze ed esperienze adeguate per una piena condivisione del percorso di decarbonizzazione e per assecondare ed implementare, con la rapidità richiesta dal mercato, le trasformazioni industriali e tecnologiche ed i driver strategici ad esso associati, al fine di proteggere e salvaguardare valore per tutti gli stakeholder.
Il Consiglio di Eni apprezza il profilo qualitativo attuale. In vista del rinnovo, pensando alle sfide future. di Eni e valutando la possibilità di arricchire ulteriormente le competenze ed esperienze consiliari, il Consiglio segnala come elementi da tenere in considerazione:
Con specifico riferimento al tema della transizione energetica e alla sua centralità nel piano strategico di Eni, il Consiglio sottolinea l'importanza che nel nuovo organo siano presenti professionalità con esperienza in contesti di cambiamento strategico di analoga complessità su scala globale.
Le "soft skills"
Per quanto riguarda la "diversità", anche in relazione ai criteri di cui all'art. 2 del Codice di Autodisciplina, il Consiglio ritiene rilevanti per il futuro Consiglio la diversificazione in termini di età, di percorso formativo e professionale e la diversità geografica.
Anche il tema delle "soft skills" è stato oggetto di una specifica riflessione da parte del Consiglio, che ha portato ad attribuire rilevanza alle caratteristiche di seguito indicate, anche per il futuro Consiglio:
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In merito all'''adeguata disponibilità di tempo ed energie'', il Consiglio fa riferimento all'orientamento dallo stesso deliberato il 13 aprile 2017 (pubblicato sul sito della Società) sul numero massimo di incarichi considerato compatibile con un efficace svolgimento di amministratore della Società.
Oltre alle caratteristiche rilevanti per tutti i Consiglio ritiene che il Presidente debba avere:
Oltre alle caratteristiche rilevanti per tutti i Consiglio ritiene che l'Amministratore Delegato debba avere:
Con riferimento al rapporto fra Presidente e Amministratore Delegato, il Consiglio sottolinea l'esigenza di un rapporto di complementarietà fra le due figure, per assicurare l'efficace funzionamento del Consiglio e, più in generale, della governance della Società.
Con riferimento ai Comitati, il Consiglio ritiene opportuna la conferma dell'attuale articolazione e assetto, anche in termini di compiti e dimensione.
In linea con le previsioni del Codice di Autodisciplina sull'efficace e consapevole svolgimento del proprio ruolo da parte di ciascun Amministratore, la Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni, d'intesa con l'Amministratore Delegato, ha predisposto un piano di formazione (cd. "board induction") per il Consiglio, cui ha partecipato anche il Collegio Sindacale, subito dopo la nomina, avvenuta il 13 aprile 201710.
(120) Inoltre, il calendario consiliare prevede che una volta all'anno il Consiglio si riunisca presso un sito operativo, anche all'estero,
Presidente
Amministratore Delegato

La Board Induction e l'ongoing-training
Cornitati
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Tale piano, giunto nel 2017 alla quarta edizione, ha lo scopo di far acquisire ai nuovi Amministratori una puntuale conoscenza dell'attività e dell'organizzazione della Società, del settore e quadro normativo e di autodisciplina di riferimento, dei principi di corretta gestone dei rischi, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione e del ruolo da svolgere in relazione alle specificità di Eni.
In particolare, con riferimento all'attuale Consiglio, quasi completamente confermato rispetto al precedente, il programma ha avuto inizio il 19 giugno 2017 e ha coinvolto anche i Sindaci di Eni, con una sessione formativa focalizzata su aspetti di business, il cui approfondimento ha anche tenuto conto dei suggerimenti emersi dagli stessi Consiglieri.
II 20 giugno 2017 è stata altresi organizzata una visita presso siti operativi (Raffineria di Porto Marghera il 20 giugno Los Mantova). Il 14 settembre 2017 si è svolta una sessione di approfondimento sui temi "Gas & Power". Inoltre al fine di effettuare un approfondimento specifico per i nuovi Sindaci sulle tematiche di maggior interesse del Collegio Sindacale è stata svolta una ulteriore giornata di presentazioni effettuate dal top management di Eni, estesa anche agli Amministratori interessati, con particolare ciferimento ai temi di risk management integrato, internal audit, aree di competenza del Chief Financial Officer e compliance integrata.
Nel corso del 2018, in continuità con le iniziative già intraprese, si sono svolte sessioni di ongoing-training attraverso visite ai laboratori delle aree operative upstream e rinnovabili e all'impianto di Zohr in mng uttrast'ultimo in occasione della riunione del Consiglio tenutasi all'estero. Nel 2019 è stata svolta una visita alla raffineria di Ruwais in occasione del Consiglio di Amministrazione tenuto ad Abu Dhabi il 19 settembre 2019
Inoltre, con riferimento alle tematiche ESG, si rinvia per approfondimenti ai paragrafi "Approccio responsabile e sostenibile" e "Comitato Sostenibilità e Scenari" della presente Relazione.
Per disciplinare in dettaglio le attività relative al processo di board induction Eni ha adottato una procedura interna, approvata dalla Presidente d'intesa con l'Amministratore Delegato, nell'ambito delle funound del Segretario del Consiglio di Amministrazione e Corporate Governance Counsel, con particolare riferimento all'organizzazione del programma e al coinvolgimento delle funzioni, nonché di definizione degli strumenti a supporto del processo.
Le informazioni sulla Politica in materia di remunerazione 2020 e sui compensi corrisposti nel 2019 agli Amministratori, Sindaci, Direttori Generali e agli altri Dirigenti con responsabilità strategiche, ugii Annimoll'ambito della relativa Relazione pubblicata sul sito internet della Società, cui si rinvia.

(121 ] Informazione resa ai sensi dell'art. 123-bis, secondo comma, lettera d) del Testo Unico della Finanza.
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Nella riunione del 13 aprile 2017, il Consiglio ha istituito al proprio interno quattro comitati [tre dei quali previsti dal Codice di Autodisciplina) con funzioni consultive e propositive: a) il Comitato Controllo e Rischi; b) il Comitato Remunerazione [già Compensation Committee]; c] il Comitato per le Nomine e d] il Comitato Sostenibilità e Scenari. Il Consiglio ha così confermato l'istituzione di tutti i Comitati raccomandati dal Codice di Autodisciplina, oltre al Comitato "Sostenibilità e Scenari".
lnoltre, il 27 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione di Eni ha costituito un Advisory Board, presieduto dal Consigliere Pagani e composto da esperti internazionali con il compito di analizzare, a beneficio del Consiglio stesso e dell'Amministratore Delegato di Eni, i principali trend geopolitici, tecnologici ed economici, incluse le tematiche relative al processo di decarbonizzazione.
La composizione, i compiti e il funzionamento dei Comitati sono disciplinati dal Consiglio, in appositi regolamenti, in coerenza con i criteri fissati dal Codice di Autodisciplina22. I regolamenti dei Comitati sono disponibili sul sito internet di Eni, nella sezione "Governance".
I Comitati previsti dal Codice (Comitato Controllo e Rischi, Comitato Remunerazione e Comitato per le Nomine) sono composti da non meno di tre Amministratori e, come indicato dal Consiglio in occasione dell'adesione al Codice di Autodisciplina, in numero inferiore alla maggioranza dei componenti del Consiglio per non alterare la formazione della volontà consiliare.
In particolare, il Regolamento:
Il Comitato per le Nomine e il Comitato Sostenibilità e Scenari sono attualmente composti da Amministratori non esecutivi in maggioranza indipendenti; il Comitato Controllo e Rischi e il Comitato Remunerazione da soli Amministratori indipendenti!23. I Presidenti dei Comitati sono tutti indipendenti.
Si riporta di seguito l'attuale composizione dei comitati definita dal Consiglio nella riunione del 13 aprile 2017:
Quanto alla partecipazione alle riunioni dei Comitati:
al Comitato Controllo e Rischi partecipa la Presidente del Collegio Sindacale o un Sindaco effettivo da questa designato. Alle riunioni possono partecipare altresi la Presidente del Consiglio di Amministra-
(122) Nella riunione del 13 aprile 2017 il Consiglio di Amministrazione del Comitati e alla nominati e alla nomina dei compo nenti per il nuovo mandato: in tale sede sono stali confermati i compli attribuiti a sono stati invitati e sono stati invitati el stessi Combal a predisporre i tosti dei rispottivi regolamente al Consiglio [le date di approvazione del regolamenti sono riportate nei successivi paragrafi dedicati ai singoli comitati).
(123) Il Comitato Controllo e Rischi e il Comitato Sestenibilità e Scenari sono presleduti da Amministratori tratti dallo liste di minoranza.
L'Advisory Board


zione e l'Amministratore Delegato (salvo il caso in cui siano trattati temi che li riguardino), gli altri Sindaci e il Magistrato della Corte dei Conti. Inoltre, su invito del Presidente del Comitato per conto del Comitato stesso, con riferimento ai singoli punti posti all'ordine del giorno, possono partecipare anche altri soggetti, inclusi altri componenti del Consiglio o della struttura della Società;
Le riunioni dei Comitati sono verbalizzate di norma a cura dei rispettivi Segretari. Ove sussistano specifici e giustificati motivi, il Presidente del Comitato può chiedere che la verbalizzazione sia curata da un componente del Comitato, dal Segretario del Consiglio o da persona da questi dipendente.
Nello svolgimento delle proprie funzioni, i Comitati hanno la facoltà di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei loro compiti, dispongono di risorse finanziarie adeguate nei termini stabiliti dal Consiglio di Amministrazione e della facoltà di avvalersi di consulenti esterni. Al riguardo il Consiglio, all'inizio di ogni anno, assegna le risorse richieste dai singoli Comitati, salve le integrazioni che fossero necessarie nel prosieguo dell'anno.
Il Segretario del Consiglio coordina le riunioni dei Comitati con quelle del Consiglio e, a tal fine, è previa-Il ruolo del Segretario del Consiglio mente informato del calendario delle riunioni e delle eventuali modifiche, delle materie all'ordine del giorno delle stesse, ne riceve l'avviso di convocazione e i verbali firmati.
Inoltre, già da prima dell'introduzione della raccomandazione del Codice di Autodisciplina di cui all'art. 4.C.1 lett. d], modificato nel luglio 2015, in ogni riunione di Consiglio i Presidenti dei Comitati consiliari informano il Consiglio stesso sulle questioni più rilevanti esaminate dai Comitati nelle ultime riunioni. Il Consiglio di Amministrazione di Eni riceve, infine, dai Comitati, almeno semestralmente, un'informativa sull'attività svolta
Di seguito sono fornite maggiori informazioni sui singoli comitati e sull'attività svolta nel corso del 2018. Ulteriori informazioni sono fornite nella tabella allegata alla presente Relazione.
La composizione, la nomina e le modalità di funzionamento, i compiti, i poteri e i mezzi del Comitato sono disciplinati da un Regolamento che, nell'attuale versione, è stato oggetto di approvazione dal Consiglio di Amministrazione il 9 maggio 2017.
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Per un dettaglio sui compiti del Comitato, si rinvia a quanto descritto nel capitolo "Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi" della presente Relazione.
Il Comitato nel corso del 2019 si è riunito 16 volte, con una percentuale media di partecipazione dei suoi componenti pari al 100%14. La durata media delle riunioni è stata di 3 ore e 50 minuti. Nell'esercizio in corso, alla data del 27 febbraio 2020, si sono tenute 3 riunioni. Entro la fine dell'esercizio 2020 sono previste altre 11 riunioni.
Di seguito una sintesi dei principali argomenti esaminati nel corso dell'anno 2019.
(124) La percentuale media di partecipazione allo riunioni del Comitato non tiene conto dell'assenza del Consigliore Gemma alle riunioni del Comitato durante il poriodo di interdizione temporanea dalla carice [cfr. nota 117]. Con riferimento alla prosenza del Collegio Sindacale alle riunioni del Controllo e Rischi a agli altri comitati consillari si rimanda al paragrafo "Runioni e funzionamento" del capitolo "Collegio Sindacale" della presente Relazione.
Le attività svolte


lnoltre, il Comitato ha esaminato: (i) i contenuti della Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) 2018 di Eni, inclusa nella Relazione sulla Gestione; (ii) la "Relazione consolidata sui pagamenti ai governi" per l'esercizio 2018 eseguiti da Eni SpA, dalle sue controllate e dalle imprese consolidate proporzionalmente (EU Accounting Directive 2013); (iii) la Relazione annuale sulla Tax Strategy 2018; (iv) il "Country by Country report" per l'esercizio 2018.
3 ] Nel supportare il Consiglio nelle valutazioni relative alla gestione dei rischi, anche in relazione a fatti potenzialmente pregiudizievoli, il Comitato ha svolto un approfondito esame di specifiche situazioni su richiesta del Consiglio stesso; in tale ambito, tra l'altro, negli incontri periodici con le strutture della Direzione Affari Legali, ha approfondito i principali ed è stato aggiornato sugli sviluppi dei principali procedimenti legali in essere, in particolare sui possibili riflessi contabili ai fini degli adempimenti connessi alla predisposizione delle relazioni finanziarie annuale e semestrale.
Inoltre, con riferimento agli specifici approfondimenti richiesti alla Direzione Internal Audit dagli Organi di Controllo, il Comitato è stato informato circa gli interventi di audit spot avviati anche a seguito di alcune indagini.
(125) Per maggiori approfondimenti si rivia al paragrafo dedicato alla MSG "Operazioni con interessi degli Amministratori e Sindad e Operazioni con Parti correlate" della presente Relazione,
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ll Comitato, istituito per la prima volta dal Consiglio di Amministrazione nel 1996, ha funzioni propositive e consultive nei confronti del Consiglio di Amministrazione sulle tematiche di remunerazione e in particolare:
Il Comitato esprime inoltre, nell'esercizio delle proprie funzioni, i pareri eventualmente richiesti dalla procedura in tema di operazioni con parti correlate nei termini previsti dalla medesima procedura 206,
Il Comitato svolge le proprie attività in attuazione di un programma annuale e, nell'ambito dello svolgimento delle proprie funzioni, ha la facoltà di accedere alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei propri compiti, nonché di avvalenti esterni che non si trovino in situazioni tali da comprometterne l'indipendenza di giudizio, nei termini ed entro i limiti di budget stabiliti dal Consiglio di Amministrazione,
Il Comitato riferisce sulle modalità di esercizio delle proprie funzioni all'Assemblea degli azionisti convocata per l'approvazione del bilancio di esercizio, tramite il Presidente del Comitato o altro componente da questi designato, in adesione alle indicazioni del Codice di Autodisciplina e con l'obiettivo di instaurare un appropriato canale di dialogo con azionisti e investitori.
Nel corso del 2019, il Comitato Remunerazione si è riunito complessivamente 10 volte, con una partecipazione dei componenti pari al 100%22 e una durata media delle riunioni di 2 ore e 10 minuti. A tutte le riunioni del Comitato ha preso parte almeno un componente del Collegio Sindacale, con una parteci-
[ 127 ] La percentuale media di parteclpazione allo riunioni del Comitato non tiene conto del Consigliere Gemma alle riunioni del Comitato durante il periodo di interdizione temporanea dalla carica (cfr. nota 117).
I compiti del Comitato

( 126) Per maggiori dettagli si rinvia al paragrafo della presente Rolazione specificamente dedicato all'argomento.
pazione costante anche della Presidente del Collegio Sindacale. Su invito del Comitato, sono inoltre intervenuti, nel corso di specifiche riunioni, Dirigenti della Società e consulenti incaricati, per fornire le informazioni e i chiarimenti ritenuti necessari, dal Comitato stesso, all'approfondimento delle istruttorie svolte.
Le attività svolte
Le attività del Comitato nella prima parte del 2019 hanno riguardato:
Nella seconda parte dell'anno sono stati anzitutto analizzati i risultati della stagione assembleare 2019, relativamente alla Relazione sulla Remunerazione Eni, delle principali società quotate italiane ed europee nonché delle società facenti parte del Peer Group di riferimento.
Con riferimento alle ulteriori, principali, attività svolte, il Comitato:
Per il primo quadrimestre 2020 il Comitato ha programmato lo svolgimento di 4 riunioni, 2 delle quali già svolte al 27 febbraio 2020, data di approvazione della presente Relazione.

.....
11:10
Il Comitato per le Nomine è stato istituito per la prima volta il 28 luglio 2011.
Il Regolamento del Comitato, approvato da ultimo dal Consiglio di Amministrazione del 9 maggio 2017, in linea con le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, prevede che il Comitato per le Nomine:
Nel corso del 2019 il Comitato per le Nomine si è riunito in totale 10 volte, con la percentuale media di partecipazione del 100%20; la durata media delle riunioni è stata di 1 ora circa. Nell'esercizio in corso, fino alla data del 27 febbraio 2020, il Comitato si è riunito 1 volta; entro la scadenza del mandato del Consiglio di Amministrazione sono previsti altri 2 incontri.
In particolare, nel corso del 2019 il Comitato:
ha effettuato l'istruttoria per il Consiglio relativa alla verifica dei requisiti di indipendenza e onorabilità degli Amministratori e all'assenza di cause di incompatibilità, ineleggibilità e decadenza in capo I compiti del Comitat

Le attività svolte

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agli stessi, nonché al rispetto dell'orientamento del Consiglio sul numero massimo di incarichi di Amministratore o Sindaco che un Amministratore può ricoprire;
Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha istituito il Comitato Sostenibilità e Scenari (di seguito anche "CSS") per la prima volta il 9 maggio 2014. Il Regolamento del Comitato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione, da ultimo, il 19 settembre 2019.
I compiti del Comitato
Il Comitato svolge funzioni propositive e consultive nei confronti del Consiglio di Amministrazione in materia di scenari e sostenibilità, per tale intendendo i processi, le iniziative e le attività tese a presidiare l'impegno della Società per lo sviluppo sostenibile lungo la catena del valore, con particolare riferimento a: salute, benessere e sicurezza delle persone e delle comunità; rispetto e tutela dei diritti, in particolare dei Diritti Umani; sviluppo locale; accesso all'energia, sostenibilità energetica e cambiamento climatico; ambiente ed efficienza nell'uso delle risorse; integrità e trasparenza; innovazione.
Nell'ambito delle proprie funzioni propositive e consultive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, il Comitato, in particolare:
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Nel 2019, il Comitato si è riunito 10 volte. Le riunioni hanno avuto una durata media di 3 ore e 12 minuti, con una percentuale media di partecipazione del 95%. Nell'esercizio in corso, alla data del 27 febbraio 2020, il Comitato si è riunito 2 volte; entro la fine dell'esercizio sono previsti altri 9 incontri. Nel corso delle riunioni, il Comitato ha discusso sui seguenti temi: Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2018 (COP 24); analisi degli scenari dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA); utilities europee (trend e strategie); principali temi del documento di riesame HSE 2018; dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2018; Eni for 2018; piano di sostenibilità 2019-2022; mercato del LNG; presentazioni strategiche delle Majors; statement su Modern Slavery Act; scenario prezzi relativo al secondo forecast 2019, 2020-2023 e di Lungo Termine; risoluzioni sul clima e disclosure assembleare; tecnologia digitale nell'Oil & Gas; metodologia di valutazione dell'impatto dei progetti sulla dimensione sociale, ambientale ed economica a livello locale, nazionale e globale (Eni Impact Tools); partenariato pubblico-privato e aggiornamento del memorandum of understanding con UNDP e FAO Nigeria; aggiornamenti sulla Task Force on Climate-related Financial Disclosures [TCFD]; politiche su energia e clima nella UE; target di carbon neutrality - emissioni fuggitive, progetti flaring down e forestry; scenario di riferimento per il terzo forecast 2019 e Piano 2020-2023; status della transizione energetica ed emissioni; scenario 1,5 °C dell'Intergovernmenta Panel on Climate Change [IPCC]; strategie di decarbonizzazione dei peers; aggiornamento su Oil and Gas Climate Initiative (OGCI); sensitivity analysis low carbon Eni portfolio; aggiornamento sul tema dei diritti umani; economia circolare; tecnologie di ricerca e sviluppo "low carbon"; energie rinnovabili e stoccaggio energetico; indici, rating e temi rilevanti di sostenibilità; primi elementi piano di medio-lungo termine; definizione dell'agenda del 2020 del Comitato Sostenibilità e Scenari.
L'Advisory Board di Eni è stato costituito il 27 luglio 2017 ed è presieduto dal consigliere Fabrizio Pagani. Il percorso di analisi e di dibattito svoltosi nell'Advisory Board di Eni, che rappresenta un unicum nel panorama corporate italiano, ha permesso di mettere a beneficio del Consiglio di Amministrazione di Eni il contributo di quattro esperti ed opinion leader mondiali specializzati su differenti tematiche:
L'Advisory Board, che ha effettuato nel corso del periodo 2017-2020 7 riunioni, ha focalizzato la propria attività sulle tematiche a maggior impatto per il settore energetico e per Eni e ha fornito contributi utili a perfezionare il percorso strategico di Eni. Alle riunioni hanno partecipato l'intero consiglio di Amministrazione di Eni ed il Collegio Sindacale.
Durante gli incontri sono state discusse le problematiche geopolitiche che hanno attraversato il mercato negli ultimi anni: dalla crescita delle tensioni in Medio Oriente con gli attacchi alle petroliere ed agli impianti sauditi ed il confronto tra USA ed Iran. Sono anche stati discussi gli effetti della guerra
Le attività svolte


commerciale tra Usa e Cina e altre tematiche di rilievo come la cybersecurity e lo sviluppo delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda la transizione energetica l'Advisory Board si è confrontato nel rappresentare le opportunità e le complessità che originano dalla trasformazione dell'attuale mix e dalla contestuale necessità di fornire un contributo crescente di energia ai paesi che stanno perseguendo il loro sviluppo. Sono state analizzate le leve tecnologiche che potranno essere attivate anche in funzione della loro rapida ed efficiente applicazione ed il grande ruolo che potrà giocare la cattura della CD, anche attraverso lo sviluppo di progetti per la conservazione delle foreste.
Il contributo degli Advisor, finalizzato ad identificare un approccio pragmatico alla transizione, ha aiutato a perfezionare la strategia aziendale nel percorso di decarbonizzazione presentata alla Strategy nel febbraio 2020. Il crescente ruolo del gas a scapito del carbone, l'incremento della efficienza delle operazioni e le azioni di flaring down e lo sviluppo delle rinnovabili sono le attività chiave da affiancare a carbon capture and sequestration e forestry nella prossima decade per una rapida riduzione dell'impatto carbonico.
La strategia di Eni è stata anche confrontata con quella dei peers sia in termini di leve industriali che di comunicazione.
Ulteriori temi di discussione hanno riguardato i trend del petrolio e del gas, l'evoluzione dell'offerta di tight oil ed il rischio relativo alla carenza di investimenti. Infine, sono state dibattute le caratteristiche del mercato energetico italiano ed europeo e l'evoluzione delle policy in corso con particolare focus sul mercato elettrico, delle rinnovabili e del gas.
Ai sensi dell'art. 24.1 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione può nominare uno o più Direttori Generali (Chief Operating Officer), definendone i relativi poteri, su proposta dell'Amministratore Delegato, d'intesa col Presidente, previo accertamento del possesso dei requisiti di onorabilità normativamente prescritti. Il Consiglio valuta periodicamente l'onorabilità dei Direttori Generali. Il difetto dei requisiti determina la decadenza dalla carica. I Direttori Generali devono altresì rispettare quanto stabilito dal Consiglio di Amministrazione in ordine al cumulo degli incarichi, con riferimento alla disciplina prevista per l'Amministratore Delegato 129.
Con delibera del 28 maggio 2014 [con decorrenza 1º luglio 2014] il Consiglio di Amministrazione ha definito la nuova organizzazione di Eni SpA, superando il modello divisionale fino ad allora esistente che prevedeva Direttori Generali responsabill di Divisioni operative di Eni. Di conseguenza, non sono stati più nominati Direttori Generali130.
Il Collegio Sindacale, ai sensi del Testo Unico della Finanza, vigila:
[129] Ad eccezione delle previsioni sul divieto di "cross-directorship".
[130] L'Amministratore Delegato continua ad essere anche Olrettore Generale.
La vigilanza al sonsi del Testo Unico della Finanza
(131) Informazione resa ai sensi dell'art. 123-bis, secondo comma, lettera d] del Testo Unico della Finanza.

Inoltre, ai sensi dell'art. 1913 del decreto legislativo n. 39/2010 (di seguito "D.Lgs. n. 39/2010"), il Collegio Sindacale, in qualità di "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile"132 (di seguito anche "CCIRC"), è incaricato di:
L'esito dell'attività di vigilanza svolta da parte del Collegio Sindacale è riportato nella Relazione all'Assemblea predisposta ai sensi dell'art. 153 del Testo Unico della Finanza e allegato alla documentazione di bilancio.
In tale Relazione il Collegio riferisce altresi sull'attività di vigilanza svolta in ordine alla conformità delle procedure adottate da Eni ai principi indicati da Consob in materia di parti correlate 137, nonché sulla loro osservanza sulla base delle informative ricevute.
Il 22 marzo 2005 il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà concessa dalla Stock Exchange Commission (SEC) agli emittenti esteri quotati nei mercati regolamentati statunitensi, ha individuato nel Collegio Sindacale l'organo che dal 1º giugno 2005 svolge, nei limiti consentiti dalla normativa italiana, le funzioni attribuite all'Audit Committee di tali emittenti esteri dal Sarbanes-Oxiey Act e dalla normativa SEC.
A tal fine il Collegio svolge le attività di supervisione sull'operato della Società di revisione incaricata della revisione legale dei conti e della fornitura di servizi di consulenza, di altre revisioni o attestazioni. In tale ambito le attività del Collegio come Audit Committee sono coerenti con i compiti attribuiti dalla nuova normativa in materia di revisione legale sopra citata; in particolare il Collegio:
(132) Come aggiornato del 0.Lgs.n. 135/2016 che ha recepto la Direttiva 2014/56/UE in materia di revisione legale.
[133] Le funzioni attribuite dal decreto al "Comtrollo interno e la revisione contabile" sono coerenti o si pongono in una linea di sostanziale continuità rispetto ai compiti gla aflidati al Collegio Sindacale di Eni, soprattutto in considerazione delle sue attribuzioni quale Audit Committee ai sensi della normativa statunitense "Sarbanes-Oxley Act" [cul, di eeguito, è dato maggior dettaglio ].
[134] Cfr. art. 11 del Regolamento europeo 537/2014 in materia di revisione lagalo (di soguito anche "Regolamento europeo in materia di revisione legale"].
(135) Cfr. art. 10, 10-ble, 10-ter, 10-quater e 17 del D.Lgs. n. 39/2010 o art. 5 e 6 del Regolamento europeo in matoria di revisione legale. (136) Cfr. art. 16 del Regolamento europeo in matoria di revisione legale. Il Collegio Sindacale in qualità di CORC presenta una raccomandazione motivata che contene quanto meno due possibili alternative di conferimento ed esprime una preferenza debitamente giusitificata per una delle due. (137) L'attività di Viglianza demandata al Collegio Sindacale e disciplinata dall'art. 2391-bis del Codice Civile, dall'art. 4 comma 6 del Regolamento Consob Parti Correlato, nonché dalla normativa in materia, cui è dedicato un paragrafo specifico noll'ambito dei capitolo "Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi" della presente Reiazione.
(138) Socondo quanto previsto dal Regolamento Europeo in materia di revisione legale, sorvizi diversi dalla revisione contabile, ammess dalla normativa in materia, possono essere assegnati previa approvazione da parte del CCRC.
Il Collegio Sindacale quale Comitato per il controllo interno e la revisione contabile
Le attività del Collegio Sindacale
della normativa statunitense
quale Audit Committee ai sensi


112
84573/964
Inoltre, il Collegio quale Audit Committee:
Al Collegio sono, infine, attribuiti compiti specifici, fra l'altro, in materia di nomine e compensi. Tali compiti sono menzionati nella trattazione dei singoli argomenti della presente Relazione o di quella sulla Remunerazione.
Per ulteriori approfondimenti sul ruolo del Collegio Sindacale e sul coordinamento con gli altri organi e funzioni, si rinvia al capitolo "Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi" della presente Relazione.
Il 15 giugno 2005 il Collegio Sindacale ha approvato il regolamento sullo svolgimento delle funzioni ad esso attribuite ai sensi della citata normativa statunitense; il testo del regolamento è disponibile sul sito internet di Eni140.
Secondo le previsioni del Testo Unico della Finanza, il Collegio Sindacale si compone di un numero di membri effettivi non inferiore a tre e di supplenti non inferiore a due. Lo Statuto della Società prevede che il Collegio sia costituito da cinque Sindaci effettivi e due supplenti nominati dall'Assemblea per tre esercizi, rieleggibili al termine del mandato.
Analogamente a quanto previsto per il Consiglio di Amministrazione e conformemente alle disposizioni applicabili, lo Statuto prevede che i Sindaci siano nominati mediante voto di lista in cui i candidati sono elencati in numero progressivo; due Sindaci effettivi e un supplente sono scelti tra i candidati degli azionisti di minoranza.
(139) Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Gestiono delle sognalazioni anche anonimo ricovuto da Eni SpA e da società controllate in Italia e all'estero" della presente Relazione.
[140] Il Regolamento è stato successivamente modificato per tenere conto dello innovazioni normative e organizzative intercorse ed è disponibile all'indirizzo: https://www.eni.com/it_iT/azienda/governance/collegio-sindacale.page
Il Collegio Sindacale è composto da 5 Sindaci effettivi e 2 supplenti
2 Sindaci effettivi, tra cui il Presidente, sono designati dagli azionisti di minoranza
1号:
Ai sensi dell'art. 28.2 dello Statuto, conformente alle prescrizioni del Testo Unico della Finanza, l'Assemblea nomina Presidente del Collegio Sindacale uno dei candidati eletti tratti dalle liste diverse da quella che ha ottenuto la maggioranza dei voti.
In base a quanto disposto nello Statuto, per la presentazione, il deposito e la pubblicazione delle liste, si applicano le procedure descritte con riferimento al Consiglio di Amministrazione44, nonché le disposizioni emanate dalla Consob con proprio regolamento,
Le liste dei candidati si articolano in due sezioni: la prima riguarda i candidati alla carica di Sindaco effettivo, la seconda riguarda i candidati alla carica di Sindaco supplente. Almeno il primo del candidati di ciascuna sezione deve essere iscritto nel registro dei revisori legali dei conti e avere esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. Le liste sono corredate da:
(i) le informazioni relative all'identità del socio o dei soci che presentano la lista, con indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta; (ii) le dichiarazioni dei soci diversi da quelli che detengono una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa, attestante l'assenza di rapporti di collegamento con questi ultimi; (iii) un curriculum personale e professionale; [iv] le dichiarazioni, rese da ciascun candidato, attestanti il possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente; (v) la dichiarazione di accettazione della candidatura; (vi) l'elenco degli incarichi rivestiti in altre società.
La procedura di nomina avviene secondo le modalità già descritte con riferimento al Consiglio di Amministrazione, anche con riferimento ai criteri per l'individuazione del candidato da eleggere in caso di parità di voti ottenuti dalle liste e di ripartizione proporzionale dei posti [rispettivamente, art. 144-sexies, commi 9 e 10, Regolamento Emittenti Consob).
La procedura del voto di lista si applica solo in caso di rinnovo dell'intero Collegio Sindacale.
In caso di sostituzione di un Sindaco tratto dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti, subentra il Sindaco supplente tratto dalla stessa lista; in caso di sostituzione di un Sindaco tratto dalle altre liste, subentra il Sindaco supplente tratto da tali liste.
Anche con riferimento alla composizione e nomina del Collegio Sindacale, come nel caso del Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea Straordinaria dell'8 maggio 2012 ha introdotto nello Statuto della Società le nuove disposizioni finalizzate ad assicurare l'equilibrata rappresentanza dei generi nella composizione degli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate, in sede di rinnovo e di sostituzione in corso di mandato, che trovano applicazione ai primi tre rinnovi successivi al 12 agosto 2012.
Lo Statuto di Eni143 è stato modificato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 27 febraio 2020 per specificare, con riferimento alla nomina del Collegio Sindacale, la nuova quota da riservare al genere meno rappresentato pari a due Sindaci effettivi ed eliminare le disposizioni statutarie ormai superate dalle nuove previsioni normative e, in particolare l'ipotesi in cui il numero dei rappresentanti del genere meno rappresentato in Collegio Sindacale deve essere; per legge, almeno pari a uno (art. 28.2).
Con particolare riferimento alla sostituzione dei Sindaci, lo Statuto prevede che, se con il subentro dei supplenti non si rispetta la normativa sull'equilibrio tra i generi, l'Assemblea deve essere convocata al più presto per le relative decisioni143.
[141] Cfr. paragrafo "Nomina" del capitolo "Consiglio di Amministrazione" della presente Rolazione.
La procedura di nomina

(142) Cr. artt. 28 e 34 dello Statuto della Società. La disposizioni finalizzate a garantiro il rispetto della normativa vigente in matoria di equilibrio tra i generi trovano applicazione per sei mandati consecutivi del Collegio Sindaralo a decorrere dal primo rinnovo successivo al 1 "gennalo 2020 (143) Per maggiori dettagli si rinvia al capitolo "Poltiche in matoria di diversità ed equilibrio ira i generi nella composizione degli organ sociali" della presente Relazione.
I Sindaci nominati dall'Assemblea 2017
Il 13 aprile 2017 l'Assemblea ha nominato Sindaci, per la durata di tre esercizi e comunque fino alla data dell'Assemblea che sarà convocata per l'approvazione dell'esercizio 2019: Rosalba Casiraghi (Presidente), Enrico Maria Bignami, Paola Camagni, Andrea Parolini e Marco Seracini, Sindaci effettivi; Stefania Bettoni e Claudia Mezzabotta, Sindaci supplenti. Paola Camagni, Andrea Parolini, Marco Seracini (Sindaci effettivi) e Stefania Bettoni (Sindaco supplente) sono stati eletti dalla lista presentata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze44, allora titolare, in via diretta, del 4,34% del capitale sociale e votata dalla maggioranza del capitale rappresentato in Assemblea (ossia 1'85,64% circa), pari al 53,88% circa dell'intero capitale sociale (ha partecipato al voto circa il 62,92%8 del capitale sociale ).
Rosalba Casiraghi, Enrico Maria Bignami [Sindaci effettivi] e Claudia Mezzabotta (Sindaco supplente ) sono stati eletti dalla lista presentata da un raggruppamento di azionisti formato da società di gestione del risparmio e da altri investitori 48%, allora titolari, complessivamente, di circa l'1,7% del capitale sociale e votata dalla minoranza del capitale rappresentato in Assemblea (ossia il 14,25% circa), pari all'8,97% circa dell'intero capitale (ha partecipato al voto circa il 62,92% del capitale sociale }.
Rosalba Casiraghi, Sindaco effettivo indicato al primo posto nella lista di minoranza, è stata nominata Presidente del Collegio Sindacale con il voto favorevole di circa il 32,74% dell'intero capitale sociale, pari a circa il 99,47% delle azioni rappresentate in Assemblea (ha partecipato al voto circa il 32,92% del capitale sociale - costituito da azionisti diversi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e da Cassa Depositi e Prestiti SpA).
L'Assemblea ha determinato, altresi, il compenso lordo annuo spettante al Presidente del Collegio Sindacale e a ciascun Sindaco effettivo nella misura, rispettivamente, di 80.000 euro e di 70.000 euro, oltre al rimborso delle spese necessarie per lo svolgimento della funzione di Sindaco.

ROSALBA CASIRAGHI Anno di nascita: 1950 Ruolo: Presidente In carica da: aprile 2017 Lista di provenienza: minoranza [Investitori Istituzionali italiani ed esteri]
È revisore legale. Attualmente è Sindaco effettivo di Whirlpool EMEA, di Whirlpool Italia Holding Srl e della Società per azioni Esercizi Areoportuali S.E.A. E Presidente di Illimity Bank e Consigliere di Luisa Spagnoli, di SPA.PI SpA e di S.P.A.I.M Srl. È revisore della Fondazione Telecom e della Fondazione Istituto Sacra Famiglia ONLUS.
Ha iniziato la sua carriera lavorativa alla Carrier (Gruppo Utc) al controllo di gestione diventandone il responsabile. Poi dirigente, in qualità di Direttore Finanziario, della società di distribuzione in Italia della Yamaha Motors co. Dopo queste esperienze ha intrapreso attività imprenditoriali e professionali assumendo incarichi di amministratore e sindaco in società industriali e finanziarie. Dal 1986 al 2000 è stata Consigliere di Gpf&Associati, istituto di ricerche di mercato. Dal 1994 al 2001 è stata componente del Comitato per la Privatizzazione del Tesoro (Comitato Draghi). Dal 1999 al 2003 è stata Sindaco effettivo di Pirelli. Dal 2003 è stata Consigliere di Banca Primavera (oggi Banca Generali). Dal 2003 al 2006 è stata Sindaco effettivo di Telecom Italia. Dal 2005 al 2006 è stata Sindaco effettivo di Banca Intesa. Dal 2007 al 2013 è stata Presidente di Nedcommunity (associazione degli amministratori non esecutivi e indipendenti). Dal 2007 al 2016 è stata Consigliere di Sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo. Dal 2008 al 2012 è stata Sindaco di Industrie De Nora. Dal 2008 al 2013 è stata Presidente del Collegio Sindacale di Banca Cr Firenze. Dal 2009 al 2012 è stata Consigliere di Alto Partners Sgr. Dal 2009 al 2014 è stata Consigliere di NH Hotels SA. Dal 2012 al 2016 è stata Consigliere dell'Università degli Studi di Milano. Dal 2015
(144) La lista prosentata dal Ministero delle Finanzo era così composta: Paola Camagni, Andrea Parcini e Marco Soracini candidati alla carica di Sindaci Effettivi; Stefania Bettoni e Stefano Sarubbi, candidati alla carica di Sindaci Supplenti. (145) La lista presentata dagli investitori istituzionali era così camposta: Rosalba Casiraghi ed Enrico Maria Bignami, candidati alla carica di Sindaci Effettivi; Claudia Mezzabotta, candidata alla carica di Sindaco Supplante.
è stata Presidente del Collegio Sindacale di NPL Non Performing Loans. Dal 2013 al 2015 è stata Presidente del Collegio Sindacale di Telecom Media. Dal 2014 à stata Sindaco effettivo di Fabbrica Italiana Lapis F.I.L.A. Dal 2014 al 2017 è stata Sindaco effettivo di Persidera [gruppo TIM]. Dal 2016 al 2017 è stata Presidente del Collegio Sindacale di Banca Popolare di Vicenza (Fondo Atlante). È stata Presidente del Collegio Sindacale di Nuovo Trasporto Viaggiatori (Italo) dal 2014 al 2018. È stata Consigliere di FSI SGR dal 2016 al 2019. Collabora con la stampa economica, in particolare per molti anni ha svolto consulenza tecnica su temi economici e finanziari per Il Corriere della Sera, Il Mondo e L'Espresso. In questi anni ha collaborato alla pubblicazione di vari volumi in tema di sistemi dei controlli e in materia di Corporate Governance. È laureata in Economia Aziendale presso l'Università Luigi Bocconi di Milano.

ENRICO MARIA BIGNAMI Anno di nascita: 1957 Ruolo: Sindaco effettivo In carica da: aprile 2017 Lista di provenienza: minoranza (Investitori Istituzionali italiani ed esteri)
È Dottore Commercialista e revisore legale. È socio fondatore e managing partner di Bignami Associati consulenza aziendale societaria tributaria. Attualmente, tra le altre, è Lead Indipendent Director, membro del Comitato strategico e del Comitato nomine e remunerazioni di Inwit SpA, membro dell'Organismo di Vigilanza D.Lgs. 231/01 di Luxottica Group SpA, Amministratore non esecutivo e indipendente di Masi Agricola SpA. Tra le non quotate, è Presidente del Collegio Sindacale di Luisa Spagnoli SpA, Aon Benfield Italia SpA, Carcano Antonio SpA, Sindaco effettivo di Butangas SpA [e di altre società del gruppo], Presidente dell'Organismo di Vigilanza D.Lgs. 231/01 di FSI SGR SpA e membro dell'Organismo di Vigilanza dell'Università Bocconi. È membro del Consiglio Direttivo della LILT - Lega per la lotta contro i tumori, sezione provinciale di Milano. È membro del Comitato Direttivo di Nedcommunity, l'associazione degli amministratori non esecutivi e indipendenti; ne coordina il Reflection Group che ha emanato i "Principi di Corporate Governance delle PMI non quotate"; è membro di altro Reflection Group che ha pubblicato "Risk governance e obiettivi strategici d'impresa: punti di attenzione per il Comitato Controllo e Rischi a supporto del CdA".
Ha esperienza consolidata nell'advising, in particolare nell'ambito della governance e dell'analisi strategica, e nel supporto nelle operazioni di sviluppo e di turnaround; nell'assunzione di incarichi di amministrazione e controllo di società, anche quotate e appartenenti a gruppi multinazionali; nell'amministrazione e liquidazione di aziende; nella consulenza tributaria. È stato Presidente del Collegio Sindacale di Telecom Italia SpA, Exor SpA, Inwit SpA, Biancamano SpA, RCS Sport SpA, Brandt Italia SpA; liquidatore di HDC SpA e di Dynamis Equity Partners SpA; Sindaco di So.Ge.Mi. SpA. In Telecom Italia e in Inwit è stato anche incaricato dell'attività di Organismo di Vigilanza D.Lgs. 231/01. Ha contribuito alla stesura del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate del 2011. È relatore ai corsi di induction per amministratori indipendenti e sindaci di società quotate, organizzati da Assogestioni e Assonime, al TEB (The Effective Board) di Nedcommunity su temi di architettura e funzionamento dei sistemi di controllo interno, control governance e sul collegio sindacale. È relatore a convegni e workshop su temi diversi, tra cui: imprese costruite per durare; la governance, e il sistema di controlli nelle società quotate e non; governance e organizzazione nel restructuring; internal audit e rischi; il ruolo strategico, le funzioni e le responsabilità del collegio sindacale, il funzionamento dell'organismo di vigilanza D.Lgs. 231/01. Ha scritto articoli e interventi in tema di governance su la Rivista dei Dottori Commercialisti, I'Impresa e HBR Harward Business Review. È laureato con il massimo dei voti in Economia Aziendale - specializzazione in libera professione di dottore commercialista - presso l'Università L. Bocconi di Milano.
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PAOLA CAMAGNI Anno di nascita. 1970 Ruolo: Sindaco effettivo In carica da: maggio 2014 Lista di provenienza: maggioranza [Ministero dell'Economia e delle Finanze]
È Dottore Commercialista, iscritta all'albo di Milano, e Revisore Legale. È Fondatrice e Managing Partner dello Studio Tributario Camagni e Associati di Milano, costituito nel 2013. Presidente del Collegio Sindacale di Agenzia Giornalistica Italia SpA - Gruppo Eni, di Mozambique Rovuma Venture SpA - partecipata da Eni - e di Capitoloventidue SpA, nonché Sindaco Effettivo di Eni Rewind SpA -Gruppo Eni, Eni Angola SpA - Gruppo Eni, CNP Unicredit Vita SpA e Oracle Italia Srl. È amministratore indipendente di Cellularline SpA e componente dell'Organismo di Vigilanza D.Lgs. 231/01 di CNP Unicredit Vita SpA. Autrice per il "Sole 24 ore" - parte norme e tributi - su tematiche fiscali.
Ha maturato una ventennale esperienza quale Sindaco e Consigliere di amministrazione in società appartenenti a gruppi multinazionali e quotate. È stata docente a contratto presso l'Università Luigi Bocconi di Milano per Diritto tributario - reddito d'impresa. Nel 2015 e 2016 ha collaborato quale "Esperta per le politiche fiscali ed economiche" al tavolo tecnico della Presidenza del Consiglio. È stata partner dello Studio Tributario e Societario associato al network Deloitte, dove ha prestato la sua attività dal 2000 al 2013; in precedenza è stata consulente fiscale presso lo Studio Tributario Deiure e lo Studio Legale e Tributario Ernst & Young di Milano. È stata relatrice del "Master in Real Estate" tenuto presso la SDA Bocconi di Milano edizione 2011/2012 e 2012/2013. Si è laureata a pieni voti in Economia e Commercio presso l'Università L. Bocconi di Milano e presso la medesima Università ha conseguito il master in Diritto Tributario Internazionale.

ANDREA PAROLINI Anno di nascita: 1967 Ruolo: Sindaco effettivo In carica da: aprile 2017 Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze)
È Dottore Commercialista e Revisore Legale. È partner di Maisto e Associati dal 2007. È Professore a contratto di Diritto Tributario presso l'Università Cattolica - Facoltà di Economia (sede di Piacenza) - Titolare dei corsi di Diritto tributario dell'impresa ed European Economic Law. Dal 2012 è componente del VAT Expert Group istituito dalla Commissione Europea. E membro del VAT Club e dell'EU Tax Law Group.
Dal 2014 al 2016 è stato Consigliere giuridico-economico nell'ambito dell'Ufficio di diretta collaborazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. Dal 2015 è stato coordinatore del Gruppo "Tassazione" nell'ambito dei lavori coordinati dalla Vicesegreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri sull'economia digitale. È autore di numerose pubblicazioni in materia tributaria e relatore in convegni in materia di IVA, fiscalità nazionale, internazionale e comunitaria. E autore per II Sole 24 Ore su temi IVA. È laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha conseguito il Master in Diritto Tributario Internazionale presso l'Università di Leiden.
MARCO SERACINI Anno di nascita: 1957 Ruolo: Sindaco effettivo In carica da: maggio 2014 Lista di provenienza: maggioranza (Ministero dell'Economia e delle Finanze)
È Dottore Commercialista iscritto all'albo di Firenze e Revisore Legale. Laureato con lode in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Firenze, è stato Cultore della materia presso il Dipartimento di Scienze Aziendali dell'Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Economia e Commercio. È stato membro della Commissione Nazionale di Studio del CNDC su "Revisione degli Enti Locali e Municipalizzate". Docente in discipline tributarie ai master Altis 2015 e 2016 - Alta Scuola Impresa e Società - dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e lecturer di Corporate Governance all'Università degli Studi di Firenze e all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Economia Applicata (CSEA) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. È componente del Tavolo di lavoro in materia di revisione delle norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate, istituito dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Dal 2014 membro del Gruppo di Studio – Area Diritto Societario - del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. È Consulente Tecnico del Tribunale di Firenze e iscritto all'Albo degli Amministratori Giudiziari. È socio fondatore e membro del Comitato Scientifico di Assobenefit (Associazione Nazionale per le Società Benefit), fondatore e membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione "AICAS - Associazione Italiana Consiglieri di Amministrazione e Sindaci". Membro dell'Associazione Nedcommunity (associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti), Attualmente è tra l'altro Presidente del Collegio Sindacale di Ing. Luigi Conti Vecchi SpA - Gruppo Eni e di Eni Angola SpA - Gruppo Eni. Sindaco effettivo di Trans Tunisian Pipeline Company SpA – Gruppo Eni, Eni Fuel SpA – Gruppo Eni, Immobiliare Novoli SpA, Sandonato Srl e Fondazione Stensen; Presidente del Collegio Sindacale di Fondazione Giovanni Paolo II e di Progetto Agata Smeralda; Sindaco effettivo di Associazione Polimoda. È ed è stato membro di organismi di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
È ed è stato Presidente del Collegio Sindacale o Sindaco effettivo di numerose primarie società, anche quotate, nonché amministratore e revisore di società, Enti Pubblici e Fondazioni. Svolge e ha svolto attività professionale, pubblicazioni e convegnistica principalmente nei settori: Corporate Governance, mercati regolamentati, aziendale, societario, tributario, contrattuale, Organismi di Vigilanza, Enti pubblici, fallimentare e crisi di impresa, amministrazioni giudiziarie, non profit e volontariato.
Ai sensi del Testo Unico della Finanza, i Sindaci devono possedere specifici requisiti di indipendenza, nonché i requisiti di professionalità e onorabilità stabiliti con regolamento del Ministro della Giustizia di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze'46. Inoltre, il Codice di Autodisciplina raccomanda che i Sindaci siano scelti fra persone che possono essere qualificate come indipendenti anche in base ai criteri previsti dal Codice stesso 40". La verifica sul rispetto di tali criteri da parte dei Sindaci è rimessa al Collegio Sindacale.
Per quanto riguarda i requisiti di professionalità, l'art. 28 dello Statuto precisa, come richiede il citato regolamento ministeriale, che i requisiti possono maturarsi anche attraverso esperienze (di almeno un triennio) professionali o di insegnamento nelle materie del diritto commerciale, dell'economia aziendale e della finanza aziendale, ovvero anche attraverso l'esercizio (sempre per almeno un triennio) di funzioni dirigenziali nei settori ingegneristico e geologico.
Società quotate di indipedenza previsti dal Codice di Audisciplina per gli Amministratori sono descriti nel paragrafi della dell'allela (a maleletti alle (147 ) Trequisti di mopeoniza prevence dell'orate dell'orate dell'orato di En'e al requisti degli Marioli (degli Mario).
Paccomandazioni del Codice stosso, alle scotte di racontandazioni del codice breaso, ano solid il goverin, il Colleglo Sindacale ha ritonuto che il limite dell'Orilloa) ann i Sindari og organizante d Corniennento alle activa l'en il macede, il colego diferimonto all'art. 3.C.I, lettera d) del Codice) per serinale por conservator Consende del 102 renazioni e experiori per lecino la controllo di società controllate da Eni, tenuto conto della Raccomandazione Consob del 1997 sul "Sindaco di gruppo". Di talo scelta è data evidenza nel testo del Codice di Autodisciplina pubblicato sul sito internet della Società.

[146] "Regolamonto recante norme per la fissazione del requisti di professionalità dei membri del collegio Sindacale dell'e società quotato da emanare in base all'art. 146 del D.Lgg. 24 febbraio 1998, n. 58° di cul al docroto 30 marzo 2000, n. 1682
Le verifiche periodiche dei requisiti
I Sindaci in carica sono inoltre tutti iscritti nel registro dei revisori contabili.
I Sindaci in carica hanno effettuato per la prima volta, in occasione della nomina, le dichiarazioni relative al possesso dei requisiti di indipendenza, onorabilità e professionalità previsti dalle norme ad essi applicabili. Il Collegio Sindacale, dopo la nomina, ha verificato la sussistenza dei suddetti requisiti, anche con riferimento ai requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Autodisciplina con riferimento agli Amministratori. Il Consiglio di Amministrazione ha effettuato le verifiche ad esso rimesse nella riunione del 13 aprile 2017.
Il Collegio ha confermato, da ultimo il 17 febbraio 2020, il permanere dei citati requisiti di indipendenza, anche in base ai criteri previsti dal Codice di Autodisciplina con riferimento agli Amministratori, e onorabilità in capo a tutti i suoi componenti. Il Consiglio di Amministrazione, da ultimo nella riunione del 27 febbraio 2020, ha effettuato le verifiche ad esso rimesse.
Il Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il Controllo Interno e la revisione contabile, nella riunione del 13 aprile 2017 e successivamente il 19 gennaio 2018, il 13 febbraio 2019 e 17 febbraio 2020 ha altres) valutato di possedere il requisito previsto dall'art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010 come modificato dal D.Lgs. n. 135/2016, secondo cui "I membri del comitato per il controllo interno e la revisione contabile, nel loro complesso, sono competenti nel settore in cui opera l'ente sottoposto a revisione", ed ha verificato la sussistenza dei requisiti dei sindaci quali "Audit Committee financial experts", ai fini della legislazione statunitense.
Ai sensi della normativa vigente, infine, non possono assumere la carica di componente dell'organo di controllo di un emittente coloro i quali ricoprono la medesima carica in cinque emittenti. Salvo che ricoprano la carica di componente dell'organo di controllo in un solo emittente, essi possono rivestire altri incarichi di amministrazione e di controllo in società di capitali italiane entro i limiti fissati dalla Consob in materia, con proprio regolamento.
I Sindaci sono tenuti a comunicare gli incarichi assunti o cessati, con le modalità e i termini previsti dalla regolamentazione vigente, alla Consob, la quale pubblica le informazioni acquisite, rendendole disponibili nel proprio sito internet.
Ai Sindaci è fornita, contemporaneamente agli Amministratori, la documentazione sugli argomenti all'ordine del giorno del Consiglio ed è resa, ai sensi dello Statuto, informativa dal Consiglio di Amministrazione e dall'Amministratore Delegato, con periodicità almeno trimestrale e comunque in occasione delle riunioni del Consiglio stesso, sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Società e dalle società controllate, nonché una completa informativa birnestrale sull'esecuzione delle operazioni con parti correlate di Eni e di quelle con interessi degli Amministratori e Sindaci in base a quanto previsto dalla procedura aziendale in materia di parti correlate20.
Ai sensi della citata procedura, inoltre, i Sindaci danno notizia al Consiglio di Amministrazione e agli altri Sindaci di ogni interesse che per conto proprio o di terzi abbiano in una determinata operazione della Società.
Il Regolamento del Collegio Sindacale in qualità di Audit Committee ai fini della normativa Sarbanes-Oxley Act è pubblicato sul sito web della Società.
Il Collegio Sindacale può riunirsi anche per video o teleconferenza.
Il Collegio Sindacale nel corso del 2019 si è riunito 23 volte. La durata media delle riunioni è stata di 4 ore e 8 minuti. Nel 2019, ha partecipato: (i) alle riunioni del Collegio, in media il 99% dei Sindaci; (ii) alle riunioni consiliari il 100% dei Sindaci149.
(148) Per maggiori dettagli si rinvia al paragrafo della Relazione specificamente dedicato all'argomento. (149) Nol corso del 2019 il Sindaco Marco Seracini ha inoltre effettuato n. 4 attività individuali di controllo nell'ambito dell'osamo dei report trimestrali predisposti ai sensi della normativa il processo di ricezione analisi o trattamonto delle segnalazioni inviate o trasmesse a En), anche in forma confideration problematiche di controllo interno e di gestione dei rischi, informativa finanziaria, responsabilità amministrativa della Società, frodi o altre materie (ed. whistleblowing).
I c Informative e la documentazione al Collegio

Inoltre, nel corso del 2019, la Presidente del Collegio o un Sindaco dalla stessa delegato, o - relativamente a taluni argomenti - l'intero Collegio Sindacale hanno partecipato a tutte le riunioni del Comitato Controllo e Rischi e alle riunioni degli altri Comitati del Consiglio di Amministrazione.
Nell'esercizio in corso, alla data del 27 febbraio 2020, si sono tenute 4 riunioni. Entro la fine dell'esercizio sono previste altre 14 riunioni.
Con riferimento alle attività di Board Induction, la Presidente del Consiglio di Amministrazione ha curato l'estensione ai Sindaci dell'invito alle iniziative formative dedicate al Consiglio, cui il Collegio ha sempre aderito. Per maggiori informazioni sulla Board Induction, si rinvia al paragrafo "Formazione del Consiglio di Amministrazione".
Nelle tabelle allegate alla presente Relazione sono riportati i alla partecipazione di ciascun Sindaco alle riunioni del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione.
Come già avvenuto per gli esercizi precedenti e secondo quanto previsto dalle Norme di Comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, il Collegio Sindacale ha condotto un processo di autovalutazione della propria composizione e del proprio operato.
Tale processo, realizzato con il supporto di un consulente esterno (Egon Zehnder) per rafforzarne l'obiettività, ha confermato l'esito positivo del processo di autovalutazione espresso per l'esercizio precedente circa l'efficacia e l'efficienza dell'azione del Collegio grazie anche alla fluida interazione con il Consiglio, i Comitati endoconsiliari e i Collegi Sindacali delle società controllate. Hanno inoltre contribuito all'efficacia dell'azione del Collegio le iniziative di conoscenza dei singoli business avviate dalla Società.
Il Collegio ha altres) svolto i compiti che allo stesso competono quale Comitato per il controllo interno e la revisione contabile e in particolare le specifiche funzioni di controllo e monitoraggio in tema di informativa finanziaria e revisione legale previste a partire dall'esercizio 2017 dall'art. 19 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, così come modificato dal D.Lgs. 17 luglio 2016, n. 135. Nell'ambito del processo di autovalutazione sono state altresì ripercorse e valutate positivamente le attività svolte in tale ruolo.
Orientamento agli azionisti sulla composizione del Collegio Sindacale
L'Assemblea dei soci convocata per il 13 maggio 2020 provvederà al rinnovo, oltreché del Consiglio di Amministrazione, anche del Collegio Sindacale. Pertanto, quest'ultimo, giunto alla fine del mandato, ha messo a disposizione degli Azionisti, traendola dalla propria esperienza e dagli esiti dell'autovalutazione, una sintesi delle competenze e delle professionalità, ulteriori a quelle normativamente previste, che più hanno contribuito all'efficiente ed efficace funzionamento del Collegio.
L'orientamento, di seguito riportato, è stato pubblicato sul sito della società in data 2 marzo 2020.
Va innanzitutto sottolineato che caratteristica peculiare di Eni è la quotazione della Società al New York Stock Exchange che comporta per il Collegio stesso l'assunzione del ruolo e dei compiti dell'Audit Committee come previsto dalla normativa SEC ed il Sarbanes-Oxley Act che richiedono l'adempimento di funzioni specifiche ulteriori a quelle previste dalla normativa vigente per le emittenti quotate sul mercato italiano.
Nel corso del triennio le funzioni richieste al Collegio sono state ampliate dall'entrata in vigore della riforma della disciplina della revisione legale attuata a livello europeo che ha attribuito all'organo di controllo ulteriori attività informative e di monitoraggio.
L'autovalutazione del Collegio Sindacale

Altresì l'introduzione della normativa in tema di informativa non finanziaria ha contemplato aggiuntive attività di vigilanza sull'osservanza della disposizione in materia.
Va infine ricordato che, anche nel prossimo triennio, il Collegio dovrà continuare il gravoso monitoraggio dei procedimenti avviati da autorità italiane ed estere che coinvolgono la società e alcuni suoi dirigenti. Il primo dato che l'attuale Collegio ha tratto dalla propria esperienza è la fondamentale importanza della disponibilità di un tempo adeguato da dedicare ad Eni per una efficace interpretazione del proprio ruolo. Rileva a questo proposito, oltre a quanto sopra evidenziato, la complessità del gruppo sia in termini di dislocazione geografica, sia in termini di aree di business.
Per attuare il monitoraggio dei concreto funzionamento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in aggiunta ad una robusta programmazione dell'attività propria del Collegio, fondamentale diviene un'intensa attività di induction e la partecipazione ai diversi Comitati endoconsiliari, che consentono l'approfondimento dei temi e delle decisioni presentate più sinteticamente in Consiglio di Amministrazione.
La supervisione dell'informativa e non finanziaria, richiesta al Collegio anche quale Audit Committee, richiede che le professionalità selezionate abbiano un'adeguata esperienza in società internazionali quotate di grandi dimensioni con una governance articolata ed una sensibilità ai temi posti dalla transizione energetica in corso.
Il Collegio Sindacale riconosce, inoltre, il valore della diversità nella propria composizione sia per quanto riguarda quella di genere, sia per quanto riguarda quella professionale, in relazione alla quale ricorda la prevalente importanza riconosciuta nello statuto della Società all'economia ed al diritto d'impresa. Anche per assicurare il requisito normativamente previsto secondo il quale la competenza nel settore in cui opera la società deve appartenere al Collegio nel suo complesso, va opportunamente salvaguardata la continuità delle competenze acquisite.
Il Collegio Sindacale ha infine individuato per il proprio efficiente ed efficace funzionamento un ulteriore essenziale requisito nella capacità di lavorare in squadra e di gestire le complessità in modo costruttivo ed equilibrato. A questo proposito determinante è la figura del Presidente la cui autorevolezza è essenziale sia per la creazione di uno spirito di coesione tra i componenti del Collegio, sia nell'interazione con gli altri Organi Sociali e con i soggetti aziendali in genere e, in particolare, quelli preposti alla gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
Come previsto dalle Norme di Comportamento del Collegio Sindacale di società quotate emesse dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, il Collegio Sindacale ritiene opportuno, inoltre, fornire di seguito alcune indicazioni al fine di consentire agli Azionisti e ai candidati Sindaci di valutare l'adeguatezza del compenso proposto per la carica di Eni SpA, anche in relazione all'impegno richiesto per l'espletamento dell'incarico.
Nel corso del triennio 2017-2019 le riunioni svolte dal Collegio Sindacale, dal Consiglio di Amministrazione oltreché le Assemblee degli azionisti sono state in totale 110. Il Collegio ha altresi partecipato nella sua interezza o per il tramite del Presidente o di suoi delegati, a tutte le riunioni del Comitato Controllo e Rischi, a tutte le riunioni degli altri Comitati del Consiglio di Amministrazione, incontrando periodicamente anche l'Organismo di Vigilanza, per ulteriori 138 riunioni. Va inoltre considerato il tempo dedicato alla preparazione delle riunioni, che contempla la preventiva analisi di copiosa documentazione, la successiva revisione dei voluminosi verbali, e i frequenti incontri informali.
Come suggerito dalle best practice, il raffronto con i compensi agli amministratori non esecutivi, inclusivi della remunerazione per la partecipazione ai comitati endoconsiliari, può essere un'utile indicazione per valutare l'adeguatezza della remunerazione onnicomprensiva dei componenti del Collegio.
In considerazione anche delle recenti normative che hanno ampliato in modo significativo compiti e conseguenti responsabilità del Collegio, del ruolo quale Audit Committee previsto dalla normativa SEC, dell'effort richiesto all'organo di controllo di Eni, sarebbe auspicabile che se ne tenesse conto nella valutazione dell'adeguatezza del compenso dei componenti del Collegio Sindacale.
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* Anche Senior Executive Vice President Affari Societari e Governance. ** Anche Chief Financial Officer.
Per promuovere e mantenere un adeguato Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi ("SCI-GR"), Eni utilizza strumenti organizzativi, informativi che permettano di identificare, misurare, gestire e monitorare i principali rischi di Eni.
Questo sistema è integrato nell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile e, più in generale, di governo societario e si fonda sulle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina cui Eni aderisce, prendendo come riferimento i modelli e le best practice nazionali, volti a consolidarne l'efficacia e l'efficienza complessiva, tenendo conto del carattere internazionale della Società.
In tale contesto, particolare attenzione è dedicata alla compliance che rappresenta per Eni un fattore fondamentale per tutelare la Società dai rischi, proteggerne il patrimonio e contribuire all'efficacia e all'efficienza di tutte le attività d'impresa. A tal fine, le regole di Eni sui singoli ambiti di compliance sono concepite in ottica "risk driven" e filtrate attraverso le best practice internazionali.
( 150) Il presento capitolo e approvato dal Consiglio di Amministrazione, previo parere del Comltato Controllo o Rischi; il paragrafo "Principali carattoristiche del sistema di gestione di controllo interno in relazione al processo di Informativa finanziaria (Management System Guideline Sistema di controllo interno Eni sull'informativa finanziaria)", unitamente al paragrafo "Dirigente Proposto alla redazione del documenti contabili sociotari", è inoltre soggetto al giudizio della Società di revisione ai sensi dell'art. 123-bis, comma 4, del Testo Unico della Finanza.

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Le linee di indirizzo SCIGR approvate
Le "Linee di indirizzo sul Sistema di Controllo Interno e Gestione Rischi" approvate dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Controllo e Rischi e sentita la Presidente per la parte Internal Audit, danno attuazione al Codice di Autodisciplina e definiscono l'architettura del SCIGR, anche in termini di flussi informativi e modalità di attuazione, inderogabill per Eni SpA e per tutte le sue società controllate.
..
Le Linee di indirizzo disciplinano i principali ruoli e responsabilità aziendali in materia di SCIGR, prevedendo le modalità di interazione e coordinamento151 fra i vari attori coinvolti, affinché ne sia massimizzata l'efficacia e l'efficienza, e riducendo eventuali duplicazioni di attività 152.
Le Linee di indirizzo sono state modificate il 25 ottobre 2018453 per recepire l'adeguamento di ruoli, responsabilità e flussi informativi in funzione del nuovo processo di Compliance Integrata.
La norma attuativa emanata dall'Amministratore Delegato, anch'essa modificata in data 26 ottobre 2018 per recepire le revisioni delle Linee di indirizzo, affiancandosi a quella in materia di Risk Management Integrato e quella di Compliance Integrata:
rappresenta, sviluppa e attua in un modello integrato i diversi elementi, già esistenti, del SCIGR di Eni;
fornisce a tutto il management di Eni un quadro di riferimento per attuare tale sistema;
delle procedure amministrative e contabili dallo stesso predisposte.
Eni, dei modelli di riferimento, dei flussi di reporting e delle valutazioni effettuate.
Da ultimo, nella riunione del 27 febbraio 2020 il Consiglio di Amministrazione, viste le Relazioni del Di-
rigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e CF0 di Eni e del Comitato Controllo e Rischi, la Relazione sull'assetto organizzativo, per la parte relativa all'assetto organizzativo SCIGR, la Relazione sul rispetto dei limiti di rischio finanziario, la Relazione di Compliance Integrata e la Relazione sui rischi, sentito il parere del Comitato, ha valutato positivamente: [i] l'adeguatezza del Sisterna di Controllo Interno e Gestione dei Rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, la compatibilità con gli obiettivi aziendali nonché la sua efficacia; (ii) l'adeguatezza dei poteri e mezzi a disposizione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché il rispetto
Di seguito si fornisce una descrizione di dettaglio dei ruoli e delle responsabilità degli attori del SCIGR di
La valutazione del Consiglio sul SCIGR
Ruolo del Consiglio sulla governance del SCIGR
Il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA, esaminate le proposte e previo parere del Comitato Controllo e Rischi e sentita la Presidente per la parte relativa all'attività di Internal Audit, definisce le linee di indirizzo del SCIGR, in modo che i principali rischi afferenti alla Società e alle sue controllate risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, determinando, inoltre, il grado di compatibilità di tali rischi con una gestione dell'impresa coerente con gli obiettivi strategici individuati, In particolare, il Consiglio fissa i limiti di rischio finanziario della Società.
A tal fine, il Consiglio:
Attori e compiti
Consiglio di Amministrazione
(151) Al fini della disclosure richiosta dall'art. 7.C.1, lett. d] del Codice d| Autodisciplina si può fare riferimento alle informazioni fornite diffusamente nella presento sezione della Relazione di governance. [152] Art. 7.P.3 del Codice di Autodisciplina.
[ 153] Le Linee di indirizzo sul SCIGR erano state precedentemente emesse in data 14 marzo 2013, assorbendo le precedenti linea di ndirizzo in materia di rischi che il Consiglio, provio parere del Comitato Controllo e Rischi, aveva approvato il 13 dicembre 2012. (154) Con dellbera dol 9 maggio 2014, il Consiglio di Amministrazione ha frequenza dell'informativo sul rischi da semestrale a trimostrale.
Per svolgere le proprie attività di gestione e supervisione strategica, il Consiglio, previo parere del Comitato Controllo e Rischi:
Nell'ambito del Consiglio, la Presidente, ferme le altre attribuzioni di legge, di statuto e derivanti dal sistema di governance della Società, ha un ruolo rilevante in relazione:
Le valutazioni e le decisioni del Consiglio
Il ruolo del Presidente in materia di controlli interni

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[155] In prosenza di situazioni e urgenti che richiedano la disponibilità di risorse eccedenti il budget, il Direttore incornal Audit Informa la Presidente del Consiglio di Amministrazione che propone al Consiglio l'approvazione dell'"extre-budget", d'intesa con l'Amministratore Delegato, con parere favorovole del Comitato Controllo e Rischi e sentito il Collegio Sindacale.
(155) Fatta salva la dipondenza funzionalo dello stesso Direttore dal Cominato Controllo e Rischi e dall'Amministratore Delogato, quale am ministratore incaricato di sovrintendere al Sistema di Controllo Interno e di Gestione del Rischi.
(157) Sulle proposte al Consiglio rilascia parere (favorevolo) ) Comitato Controllo dellora sentito Il Collegio Sindacale Con riferimento alla proposta di nomina e revoca si esprime anche il Comitato per le Nomine.
intervento di audit, le relazioni periodiche contenenti adeguate informazioni sull'attività della Direzione, sulle modalità con cui è condotta la gestione dei rischi, nonché sul rispetto dei piani definiti per il loro contenimento, oltre a specifiche relazioni, predisposte in caso di eventi di particolare rilevanza. La Presidente è, inoltre, informata, contestualmente al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e al Presidente del Collegio Sindacale, qualora l'Amministratore Delegato richieda alla Direzione Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali;
Il Collegio Sindacale svolge le funzioni ad esso attribuite ai sensi di legge e in particolare, oltre a quanto previsto dall'art. 149 del Testo Unico della Finanza, vigila sul processo di informativa finanziaria e sull'efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio, in coerenza con quanto previsto dal Codice di Autodisciplina, anche nella veste di "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile" ["CCIRC"] ai sensi del decreto legislativo n. 39/2010 e di "Audit Committee" ai fini della normativa statunitense. I compiti del Collegio Sindacale sono descritti nella sezione dedicata al "Collegio Sindacale" della presente Relazione.
L'attività di vigilanza sul gestione dei rischi aziendali è svolta attraverso incontri con i responsabili delle principali aree di business e delle principali aree funzionali, tra cui il Responsabile del Risk Management Integrato e il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e degli altri Comitati Consiliari e lo scambio informativo con la Società di Revisione. Il Collegio, incontra periodicamente l'Organismo di Vigilanza.
In tale ambito il Collegio Sindacale è destinatario dei flussi informativi necessari per l'esercizio dei propri compiti e riceve le relazioni rese, e i giudizi espressi dagli organi e dalle funzioni aziendali competenti in materia di gestione dei rischi.
Nei paragrafi dedicati al Comitato Controllo e Rischi e alla Direzione Internal Audit sono indicate le modalità di coordinamento con il Collegio Sindacale.
Nello svolgimento delle proprie funzioni il Collegio si avvale della Società, in particolare dell'Internal Audit e della funzione Amministrazione e Bilancio.
Per informazioni in merito alle attività svolte dal Collegio Sindacale si rimanda all'Assemblea degli Azionisti redatta ai sensi dell'art. 153 del TUF.
L'attività di vigilanza del Collegio Sindacale sul rischi
I flussi informativi o il coordinamento con altri organi e funzioni
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Il Comitato Controllo e Rischi, costituito in Eni nel 199458, supporta il Consiglio di Amministrazione con un'adeguata attività istruttoria, nelle valutazioni e nelle decisioni relative al SCIGR, nonché in quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche 150,
Le relazioni periodiche per il Consiglio di Amministrazione vengono elaborate dal Comitato tenendo conto di quanto rappresentato, nelle rispettive relazioni periodiche, dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dal Direttore Internal Audit, dall'Organismo di Vigilanza di Eni SpA, dal Responsabile Risk Management Integrato e, in generale, sulla base delle evidenze acquisite nello svolgimento delle proprie funzioni.
Il Comitato svolge un ruolo consultivo nei confronti del Consiglio di Amministrazione e, in particolare:
Inoltre il Comitato, nell'assistere il Consiglio di Amministrazione:
monitora l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della Direzione Internal Audit, ne sovrintende alle attività, in relazione ai compiti che il Consiglio, e per esso la Presidente, ha in materia, affinché le stesse siano svolte assicurando il mantenimento delle necessarie condizioni di indipendenza e con la dovuta obiettività, competenza e diligenza professionali, nel rispetto di quanto prescritto dal Codice Etico di Eni SpA e dagli standard internazionali della professione di internal auditing.
In particolare, il Comitato valuta la sussistenza dei requisiti di onorabilità, professionalità, competenza ed esperienza del Direttore Internal Audit al momento della nomina e ne valuta annualmente il mantenimento.
Il Comitato, inoltre, esamina: a] le risultanze delle attività di audit svolte dalla Direzione Internal Audit; b) le relazioni periodiche, predisposte dalla Direzione Internal adeguate informazioni Il ruolo consultivo del Comitato nel confronti del Consiglio

(158) Il Conitato per il controllo interno del Consiglio di Amministrazione per la prima volta il 9 febbraio 1994, ha assun to la denominazione di "Comitato Controllo e Risch" con dell'ori di amministrazione del 31 luglo 2012, in osequio alle nuove raccomandazioni del Codice di Autodisciplina del 2011.
[159] Per maggiori approfondimenti sulla composizione del Comitato si rinvia al paragrafo sul "Conitato Controllo e Rischi" del Consiglio di Amministrazione della presente Relazione.
(160) Le proposto del Comitato Controllo e Rischi riguardano le Inee di indirizzo sul SCIGR incluse nella Management System Guidellae "Si stema di controllo interno e gestione doi rischi, cui è dedicato uno specifico paragrafo della presente Relazione. Il Comitato esprime inveco pareri al Consiglio per l'approvazione di altri strumenti normativi fes. Management Sustem Guideline di compliance i
(161) Per maggiori Informazioni, el rinvia al paragrafo "Management System Guidelloe Operazioni con interessi degli Amministratori e Sin daci e Operazioni con Parti Correlate" della presente Relazione.
sull'attività svolta, sulle modalità con cui viene condotta la gestione dei rispetto dei piani definiti per il loro contenimento, nonché le relazioni predisposte in caso di eventi di particolare rilevanza. Le relazioni periodiche contengono anche la valutazione di competenza sull'idoneità del SCIGR. Il Comitato può richiedere alla Direzione Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione alla Presidente del Collegio Sindacale;
lnoltre, il Comitato su richiesta del Consiglio supporta, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative alla gestione di rischi derivanti da fatti pregiudizievoli di cui il Consiglio di Amministrazione sia venuto a conoscenza.
Infine, il Comitato sovrintende alle attività della Direzione Affari Legali in caso di indagini e procedimenti giudiziari, in corso in Italia e/o all'estero, che riguardano l'Amministratore Delegato e/o la Presidente della Società e/o un Consigliere di Amministrazione e/o un primo riporto dell'Amministratore Delegato, anche cessati dalla carica, in relazione a reati contro la Pubblica Amministrazione e/o reati societari e/o reati ambientali, riferibili al relativo mandato e all'ambito di responsabilità.
Il Comitato assicura, in ogni caso, l'instaurazione di un flusso informativo nei confronti del Collegio Sindacale finalizzato ad uno scambio tempestivo di informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti e del coordinamento delle rispettive attività nelle aree di comune competenza, al fine di assicurare l'ordinato svolgimento delle attività d'impresa.
Per il resoconto dettagliato delle attività svolte dal Comitato nel 2019 si rinvia allo specifico paragrafo della Relazione.
L'Amministratore Delegato di Eni SpA è incaricato dal Consiglio di Amministrazione dell'istituzione e del mantenimento di un efficace SCIGR. A tal fine:
Con riferimento al sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria, questi compiti sono svolti nel rispetto del ruolo attribuito dalla legge al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabill societari162
[152] Per maggiori approfondimenti si rinela al paragrafo "Dirigente Preposto alla redazione dei document contabili societari" della presente Relazione
Il supporto al Consiglio nella gestione dei rischi derivanti da fatti pregiudizievoli
Il Comitato e la Direzione Affari Legali
I flussi informativi con il Collegio Sindacale
L'Amministratore Delegato è l'Amministratore incaricato dal Consiglio dell'istituzione e del mantenimento di un efficace Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi
L'Amministratore Delegato
e l'Internal Audit

L'Amministratore Delegato può chiedere alla Direzione Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali,
In tal caso l'Amministratore Delegato ne dà contestuale comunicazione alla Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e al Presidente del Collegio Sindacale.
L'Amministratore Delegato riferisce tempestivamente al Comitato Controllo e Rischi (o al Consiglio di Amministrazione ) in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività o di cui abbia avuto comunque notizia, affinché il Comitato (o il Consiglio) possa prendere le opportune iniziative.
La Direzione Internal Audit svolge un ruolo primario nel processo di verifica e valutazione del SCIGR, con il compito, principalmente, di:
Come previsto dagli standard internazionali per la pratica professionale dell'internal auditing, in coerenza con le Linee di indirizzo del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi approvate dal Consiglio, l'11 dicembre 2014 e successivamente in data 24 maggio 2018, il Consiglio stesso approva l'Internal Audit Charter483, che definisce le finalità, i poteri e le responsabilità dell'Internal Audit,
Le Linee di indirizzo sull'Internal Audit del Consiglio (Internal Audit Charter)

[163] Per Internal Audit Charter si intendono le lindirizzo sull'attività di internal sudit approvate dal Consiglio di Amministrazione (per la prima volta nol 2008) i cui contenuti nella Management System Guldeline internal Audi. Per maggiori dettagli si rinvia al relativo paragrafo nell'ambito del Sistema Normativo di Enl.
Aderendo alle best practice in materia, il Consiglio ha stabilito che il Direttore Internal Audit dipenda La dipendenza del Direttore gerarchicamente dal Consiglio stesso e, per esso, dalla Presidente, fatta salva la dipendenza funzionale Internal Audit e il processo del Direttore dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Amministratore Delegato104. di nomina Le regole di governance che sovrintendono alla nomina e revoca del Direttore Internal Audit sono volte a garantirne la massima indipendenza. Infatti, migliorando le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina in materia, il Direttore Internal Audit è nominato dal Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi e sentito il Collegio Sindacale, su proposta della Presidente del Consiglio di Amministrazione d'intesa con l'Amministratore Delegato. La proposta è altresi soggetta al parere del Comitato per le Nomine. La revoca del Direttore Internal Audit avviene con le stesse modalità previste per la nomina. Il Direttore Internal Audit riferisce altresì al Collegio Sindacale di Eni SpA, anche in quanto "Audit Committee" ai sensi della legislazione statunitense. In vista della nomina, il Comitato Controllo e Rischi valuta il profilo del candidato e le caratteristiche Il ruolo del Comitato Controllo di onorabilità, professionalità, competenza ed esperienza necessarie allo svolgimento dell'incarico, e Rischi nonché le eventuali incompatibilità, anche in termini di conflitto di interesse, come quelle relative a precedenti attività o funzioni ricoperte presso la Società controllate, e con riferimento a relazioni!45 con soggetti che abbiano responsabilità operative nell'ambito di Eni; lo stesso Comitato valuta annualmente il mantenimento delle citate caratteristiche. ll Comitato Controllo e Rischi monitora l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficienza della Direzione Internal Audit e ne sovrintende alle attività, in relazione ai compiti che il Consiglio di Amministrazione, e per esso la Presidente, ha in materia. Il Direttore Internal Audit, così come tutto il personale della Direzione, non è responsabile di alcuna area operativa e ha accesso diretto alle informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico. Il Consiglio di Amministrazione, su proposta della Presidente, d'intesa con l'Amministratore Delegato, Remunerazione e budget previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi e sentito il Collegio Sindacale di Eni SpA, approva, inoltre, la struttura di remunerazione fissa e variabile del Direttore Internal Audit, coerentemente con le politiche retributive della Società. Il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA, su proposta della Presidente, d'intesa con l'Amministratore Delegato, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi, nonché sentito il Collegio Sindacale, approva il budget della Direzione Internal Audit, assicurando che il Direttore sia dotato delle risorse adeguate all'espletamento delle responsabilità a questi attribuite. A seguito del rinnovo degli organi sociali, il 9 maggio 2017 il Consiglio, su proposta della Presidente, formulata d'intesa con l'Amministratore Delegato, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi e sentito il Collegio Sindacale e il Comitato per le Nomine, ha confermato la nomina di Marco Petracchini come Direttore Internal Audit. Sono di seguito descritti l'ambito, le attività e le responsabilità della Direzione Internal Audit così come disciplinati nell'Internal Audit Charter.
(185) Rientrano nelle suddotte relazioni quelle (i) personali (convivonto, fidanzato/a), (ii) familiari (genitori, figli, moglie/marito, altri parenti entro ll 2ª grado e aflini), (lii) economiche/patrimoniali, con dipendenti del Gruppo Eni, come pure con consuloni/prostatori d'opera intellettuale.
(164) L'Amministratore Delegato interviene, nella nomina del Direttore Internal Audit nonché nolle altre attività descritte nel prosente paragrafo, in qualità di Amministratore incaricato di Amministrazione del mantenimento di un efficace SCIGR
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La Direzione Internal Audit svolge le attività di competenza con riferimento a:
Le società che, in virtù delle leggi applicabili, devono dotarsi di un proprio presidio di Internal Audit, per cogliere sinergie operative, affidano, ove possibile, le attività di Internal Audit alla Direzione Internal Audit di Eni SpA, attraverso specifici accordi.
Sono oggetto delle attività di verifica, senza alcuna esclusione, tutte le funzioni, unità, processi e/o sotto-processi, sistemi informatici aziendali (inclusi i sistemi di rilevazione contabile), con riferimento ai rischi, e conseguenti obiettivi, di:
Inoltre la Direzione Internal Audit:
[166] Per maggiol approfondimenti el rinda al paragrafo "Gestione delle segnalazioni anche anonime, ricevute da Enl SpA e da società controllate in Italia e all'estero" della presente Relazione.
(167) Il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA ha approvato il 23 novembre 2017 una revisione del Codice Etico, nol qualo è definito che l'Organismo di Vigilanza di Eni SpA svolgo le funzioni di Garanto del Codice Eitco per tutte le società del Gruppo. Di conseguenza, a partire dal 2018, tutte le segnalazioni afferenti alla violazione di nel Codico Etico, diverse dalle segnalazioni relative al SCGR In materia di "Segnalazioni, anche anonime, ricevute da società controllate in Italia e all'estero" - cfr. successivo paragrafo dedicato della presento Relazione, sono vorificato a cura dell'Organismo di Eni SpA in funzione di Garante dol Codice Etico di Eni.
Attività
Ambito

Corerne Spotie: (") = 9h 433651 Pag = + xir 2013
gato, degli organi di controllo e di vigilanza di Eni SpA e delle società controllate e degli altri soggetti competenti, in linea con gli strumenti normativi Eni in materia;
Gli interventi di Internal Audit sono pianificati in base ad un Piano di Audit annuale predisposto dal Direttore Internal Audit secondo una metodologia definita, tenendo conto dei criteri di rilevanza e di copertura dei principali rischi aziendali (cd. "top-down, risk-based").
Il Piano di Audit è approvato, con cadenza almeno annuale160, dal Consiglio di Amministrazione, previo Il piano di Audit parere del Comitato Controllo e Rischi, sentiti la Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato e il Collegio Sindacale di Eni SpA, anche in quanto "Audit Committee" ai fini della legislazione statunitense.
Costituisce parte integrante del Piano di Audit il programma di vigilanza di Eni SpA, approvato dall'Organismo di Vigilanza, ai sensi del Modello 231 della Società.
Il Piano di Audit approvato può essere aggiornato e/o integrato, sulla base delle evoluzioni del piano strategico di Eni, del profilo di rischio, dell'assetto societario del Gruppo e di ulteriori tematiche emergenti di particolare rilevanza, nel corso dell'anno in occasione della presentazione della relazione semestrale rilasciata dal Direttore Internal Audit.
Gli Audit Spot
Il Direttore Internal Audit attiva anche altri interventi di Internal Audit non previsti nel Piano [cd. Audit Spot ) in base a:
richieste che provengono da:
al
La Direzione Internal Audit - in collegamento con la Direzione Compliance Integrata, ove opportuno, per i temi di competenza - assicura inoltre supporto operativo alle verifiche indipendenti esterne attivate direttamente dagli organi di controllo e vigilanza di Eni SpA, anche attraverso il coordinamento dei contributi richiesti alle altre funzioni di Eni coinvolte.
(168) Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Piano di Audit da ultimo il 16 gennalo 2020.
I risultati di ciascun intervento di Internal Audit, sia previsti nel Piano sia "spot", sono riportati in Rapporti di Internal Audit, inviati dal Responsabile della Direzione Internal Audit contestualmente alle strutture sottoposte ad audit, al Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni SpA, all'Amministratore Delegato di Eni SpA, nonché al Chief Financial Officier di Eni SpA, al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio Sindacale di Eni SpA.
I Rapporti di Internal Audit sono, inoltre, trasmessi, per gli aspetti di competenza, all'Organismo di Vlgilanza di Eni SpA, nonché, per gli internal Audit afferenti alle società controllate, agli organi di controllo e di vigilanza di queste ultime.
I Rapporti di Internal Audit riportano la valutazione di sintesi del SCIGR riferito alle aree e ai processi oggetto di verifica, la descrizione dei rilievi riscontrati e delle limitazioni incontrate, nonché le raccomandazioni emesse, a fronte delle quali i responsabili delle attività e aree oggetto di audit redigono un piano di azioni correttive, della cui attuazione l'Internal Audit assicura il monitoraggio.
Il Direttore Internal Audit redige (i) relazioni semestrali adeguate informazioni sulla propria attività, sulle modalità con cui è condotta la gestione dei rispetto dei piani definiti per il loro contenimento, nonché la valutazione sull'idoneità del SCIGR; e (ii) relazioni specifiche in caso di eventi di particolare rilevanza.
Le relazioni sono inviate contestualmente dal Direttore Internal Audit alla Presidente del Consiglio di Amministrazione, all'Amministratore Delegato, al Comitato Controllo e Rischi, al Collegio Sindacale di Eni SpA e, per i temi di competenza di Eni SpA, anche all'Organismo di Vigilanza di Eni SpA.
In data 17 luglio 2019, il Direttore Internal Audit ha rilasciato la propria relazione semestrale (riferita al periodo 1ª gennaio-30 giugno 2019, con aggiornamento alla data della sua emissione) e ha rappresentato che non sono emerse situazioni o criticità rilevanti tali da far ritenere non adeguato il SCIGR di Eni nel suo complesso.
In data 25 febbraio 2020, il Direttore Internal Audit ha rilasciato la propria relazione annuale [riferita al periodo 1ª gennaio-31 dicembre 2019 con aggiornamento alla data della sua emissione) e in tale ambito, facendo riferimento a quanto previsto dalla MSG "Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi" e in base a quanto rilevato con riferimento a ciascuna componente del SCIGR di Eni ha rappresentato che non sono emerse situazioni o criticità rilevanti tali da far ritenere non adeguato il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Eni nel suo complesso.
Il Direttore Internal Audit, inoltre, in conformità al programma di "quality assurance & continuous improvement" sviluppato e attuato all'interno della Direzione, comunica alla Presidente del Consiglio di Amministrazione, all'Amministratore Delegato, al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio Sindacale gli esiti conclusivi, l'eventuale piano delle azioni correttive e l'aggiornamento periodico del loro stato di attuazione con riferimento alle valutazioni interne (Internal Quality Review - IQR) ed esterne effettuate [External Quality Review]. Il Direttore Internal Audit comunica i risultati delle suddette valutazioni anche all'Organismo di Vigilanza di Eni SpA.
A tal riguardo, nel 2019 la Direzione Internal Audit ha svolto l'Internal Quality Review (IQR), con la finalità di: [i] verificare il rispetto degli standard internazionali di internal auditing e delle previsioni dell'Interna Audit Charter; (ii) individuare eventuali opportunità di miglioramento in termini di efficacia, efficienza e qualità delle attività svolte dalla Direzione. L'IQR è stata condotta con un approccio risk based, ossia con approccio modulato tramite interviste fino al reperforming delle attività in base alla rilevanza/rischiosità delle stesse. Le valutazioni complessive effettuate sulle attività svolte dalla Direzione hanno confermato Il giudizio espresso nell'ultima External Qualitu Review, effettuata nel 2017, di "generale conformità" a tutti gli standard internazionali di internal auditing e alle previsioni dell'Internal Audit Charter.
Ai sensi dell'art. 24 dello Statuto, in ottemperanza a quanto disposto dall'art. 154-bis del Testo Unico della Finanza, il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito anche "DP")
84573 C
I rapporti di audit e le relazioni
La relazione semestrale e annualo sul SCIGR
Quality assurance & continuous Improvement
| Nomina e requisiti del Dirigente ( |
|---|
è nominato dal Consiglio di Amministrazione, su proposta dell'Amministratore Delegato, d'intesa con la Presidente, e previo parere favorevole del Collegio Sindacale. La proposta è altresi soggetta all'esame del Comitato per le Nomine.
Il DP deve essere scelto, in base ai requisiti previsti dallo Statuto Eni, fra persone che abbiano svolto per almeno un triennio:
Il 9 maggio 2017, il Consiglio di Amministrazione, su proposta dell'Amministratore Delegato, d'intesa con la Presidente, con il parere favorevole del Collegio Sindacale e sentito il Comitato per le Nomine, ha confermato la nomina a DP del Chief Financial Officer (CFD) di Eni SpA Massimo Mondazzi189, Da ultimo, nella riunione del 27 febbraio 2020 il Consiglio di Amministrazione ha effettuato la verifica periodica del possesso dei requisiti per la carica del DP.
Conformemente alle prescrizioni di legge, il DP ha la responsabilità del sistema di controllo interno in materia di informativa finanziaria.
A tal fine, predispone le procedure amministrative e contabili per la formazione della documentazione contabile periodica e di ogni altra comunicazione finanziaria, attestandone, unitamente all'Amministratore Delegato, con apposita relazione sul bilancio di esercizio, sul bilancio semestrale abbreviato e sul bilancio consolidato, l'adeguatezza ed effettiva applicazione nel corso del periodo cui si riferiscono i citati documenti contabili.
Il Consiglio di Amministrazione vigila, ai sensi del citato art. 154-bis del Testo Unico della Finanza, af-La vigilanza del Consiglio finché il DP disponga di adeguati poteri e mezzi per l'esercizio dei compiti attribuiti, nonché sul rispetto effettivo delle predette procedure.
Nella riunione del 27 febbraio 2020, il Consiglio di Amministrazione ha confermato l'adeguatezza dei poteri e mezzi a disposizione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché il rispetto delle procedure amministrative e contabili dallo stesso predisposte170.
In coerenza con le disposizioni del Modello 231, il 25 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA, sentito il Comitato per le Nomine e acquisito il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha confermato la precedente composizione dell'Organismo di Vigilanza di Eni SpA e, nella riunione del 17 gennaio 2019, ne ha adeguato la composizione alle modifiche organizzative intervenute: pertanto, alla data di approvazione della presente Relazione, l'Organismo di Vigilanza di Eni SpA risulta composto dai membri esterni Attilio Befera (con funzione di Presidente), Ugo Draetta e Claudio Varrone, e dai membri interni, Stefano Speronil22 (Direttore Affari Legali), Luca Franceschini (Direttore Compliance Integrata), Marco Petracchini [Direttore Internal Audit ], Domenico Noviello [Executive Vice President Legislazione e Contenzioso del Lavoro, dirigente a diretto riporto del Direttore Risorse Umane e Organizzazione).
[169] Massimo Mondazzi è stato nominato CFO e DP per la prima volta il 5 dicembre 2012.
(170) Per ulteriori approfondimenti si rinvia al precedente paragrafo "Valutazioni del Consiglio di Amministrazione" della presente Relazione. (171) In correnza con le previsioni del Modello 231, Il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA, in deliberato la nomina di Stefano Speroni.
I componenti dell'Organismo di Vigilanza
La responsabilità del sistema di
controllo interno sull'informativa
finanziaria


A fronte della composizione dell'Organismo di Vigilanza [composto da 4 membri interni e 3 esterni], sulla base delle indicazioni contenute nel Modello 231, il regolamento di funzionamento dell'Organismo di Vigilanza stabilisce quorum costituitivi e deliberativi che, ai fini della validità delle decisioni assunte dall'Organismo medesimo, necessitano sempre del voto favorevole della maggioranza dei componenti esterni. Tale disposizione mira a rendere esplicita, anche nel Modello, la prevalenza dei componenti indipendenti, valorizzandone il contributo e bilanciando il peso decisionale degli stessi rispetto alla maggior presenza numerica di componenti interni nell'Organismo medesimo.
I componenti esterni sono individuati tra accademici e professionisti di comprovata competenza ed esperienza nelle tematiche di economia, organizzazione aziendale e responsabilità amministrativa di impresa.
Il Modello 231 prevede inoltre condizioni di eleggibilità/onorabilità e decadenza che comprendono, tra l'altro, l'esistenza di provvedimenti di condanna, anche non passati in giudicato, e la sottoposizione a procedure concorsuali.
In particolare, poi, non possono ricoprire il ruolo di componenti esterni dell'Organismo di Vigilanza e, qualora nominati, decadono dall'incarico, coloro che sono legati ad Eni SpA o a una società controllata, ovvero agli Amministratori di Eni SpA o di una società controllata (così come al coniuge, ai parenti e agli affini entro il quarto grado degli Amministratori di Eni SpA o di una società controllata), da un rapporto di lavoro autonomo o subordinato ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale o professionale che ne compromettano l'indipendenza, fatti salvi gli eventuali incarichi in organi sociali di controllo in società del Gruppo.
Ad oggi, la Società non ha ritenuto di avvalersi della facoltà di attribuire le funzioni di Organismo di Vigilanza al proprio Collegio Sindacale, ai sensi dell'art. 6, comma 4-bis, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (di seguito anche "D.Lgs. n. 231/2001")172.
L'Organismo di Vigilanza svolge le seguenti principali funzioni:
Il budget dell'Organismo di Vigilanza di Eni è approvato dal Consiglio di Amministrazione sulla base delle richieste dell'Organismo di Vigilanza stesso.
L'Organismo di Vigilanza di Eni riferisce periodicamente sulle attività svolte, con apposita relazione, al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio Sindacale, nonché alla Presidente del Consiglio di Amministrazione e all'Amministratore Delegato, il quale informa a sua volta il Consiglio di Amministrazione nell'ambito dell'informativa sull'esercizio delle deleghe conferite.
La Direzione Internal Audit svolge le attività di verifica per conto dell'Organismo di Eni SpA sulla base di un programma, condiviso annualmente dall'Organismo stesso, che è parte integrante del Piano di Audit e fornisce supporto in materia di vigilanza, in base alle richieste ricevute, agli Organismi di Vigilanza delle società controllate italiane così come previsto dai Modelli 231 delle società controllate, laddove previsto.
Con riferimento ai modelli normativi e organizzativi per le società controllate si rinvia al successivo paragrafo "Modello 231" della presente Relazione,
(172) Come modificato dall'art, 14, comma 12, della legge 12 novembre 2011, n. 183.
Il reporting L'organismo di Vigilà e la Direzioni Internal Audit.
Le funzioni
I requisiti
Quorum costitutivi e deliberativi
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Il Comitato Rischi di Eni SpA, presieduto dall'Amministratore Delegato di Eni SpA e composto dal top management di Eni, incluso il Direttore Internal Audit, svolge funzioni consultive nei confronti dell'Amministratore Delegato in merito ai principali rischi di Eni. In particolare, esamina ed esprime pareri, su richiesta di quest'ultimo, in relazione alle principali risultanze del processo di Risk Management Integrato. La Presidente del Consiglio di Amministrazione è invitata a partecipare alle riunioni.
Il Comitato di Compliance di Eni SpA, composto dai Direttori Affari Societari e Governance, Internal Audit, Amministrazione e Bilancio, Compliance Integrata nonché Risorse Umane e Organizzazione, tra i diversi compiti ad esso assegnati, segnala all'Amministratore Delegato di Eni SpA l'esigenza di sviluppare un'eventuale nuova tematica di compliance e/o di governance per la quale propone un responsabile e, se necessario, un gruppo di lavoro.
Approva inoltre gli Ambiti di Compliance e individua i relativi Responsabili; sottopone all'Amministratore Delegato l'eventuale proposta di nomina di nuovi Process Dwner di Compliance, secondo quanto previsto dalla Management System Guideline "Sistema Normativo", valida i Modelli di Compliance e Governance; riceve per informativa la Relazione di Compliance Integrata ed il relativo aggiornamento.
Il Consiglio di Amministrazione di Eni il 28 luglio 2016 ha approvato alcuni interventi sulla macrostruttura organizzativa della Società in materia di sistema di controllo interno e gestione dei rischi, costituendo la Direzione Compliance Integrata, posta alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato di Eni e operativa dal 12 settembre 2016.
Il Responsabile Compliance Integrata di Eni SpA, posto alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato di Eni SpA47³, è nominato da quest'ultimo, sentita la Presidente del Consiglio di Amministrazione. La Direzione Compliance Integrata (di seguito "DICOMP") ha il compito di presidiare le materie di compliance legale [tra cui per esempio la Responsabilità amministrativa di impresa, il Codice Etico, l'Antibribery, l'Antitrust, la Privacy, la Consumer Protection, le condotte di mercato e regolamentazioni finanziarie e le Sanzioni economiche e finanziarie) nonché di sovrintendere allo sviluppo del modello di compliance integrata volto a rafforzare la cultura e l'efficacia dell'azione di compliance in Eni, valorizzando le sinergie operative nei processi e controlli presenti nei diversi modelli. Inoltre, per le materie di zando le Sincrea di quali è previsto un presidio esterno a DICOMP2ª, quest'ultima, previa condivisione con i singoli responsabili dell'ambito di compliance, stabilisce appositi flussi informativi o meccanismi di coordinamento.
Nel corso del 2019, è stato attuato il processo di Compliance Integrata e, nel mese di marzo, è stata illustrata al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Controllo e Rischi ed al Collegio Sindacale la prima Relazione di Compliance Integrata.
Il Responsabile DICOMP promuove la diffusione della cultura della Compliance in Eni verso tutte le persone Eni, anche attraverso l'individuazione di specifiche iniziative di comunicazione e formazione che aumentino la consapevolezza dell'esposizione ai rischi e la capacità di gestirli, oltre all'individuazione, in collegamento con le linee di business e le funzioni di supporto di Eni, di iniziative di aggiornamento degli attuali sistemi di gestione dei principali rischi.
Per maggiori approfondimenti sugli strumenti normativi in materia di compliance, ivi incluso il processo di Compliance Integrata, si rinvia ai successivi paragrafi contenuti nel capitolo "Il Sistema Normativo di Eni".

[173] Da settembre 2016.
[174] Tra gli ambiti di compliance con un presidio esterno a DICOMP rientrano quelli relativi allo operazioni con parti correlate e all'abuso delle informazioni di mercato (emittenti), affidati alla Direzione Affari Societari e Governance.
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Il Responsabile Risk Management Integrato di Eni SpA, posto alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato di Eni SpAP5, è nominato da quest'ultimo, sentita la Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Il Responsabile RMI assicura lo svolgimento del processo di Risk Management integrato. Con cadenza trimestrale presenta i relativi risultati al Comitato Rischi e, ove richiesto, al Comitato Controllo e Rischi, al Collegio Sindacale e all'Organismo di Vigilanza di Eni SpA. L'Amministratore Delegato sottopone almeno trimestralmente il report sui rischi Eni all'esame del Consiglio di Amministrazione.
Il Responsabile RMI promuove la diffusione della cultura del Risk Management verso tutte le persone Eni, anche attraverso l'individuazione di specifiche iniziative di comunicazione e formazione che aumentino la consapevolezza dell'esposizione ai rischi e la capacità di gestirli, in collegamento con le linee di business e le funzioni di supporto di Eni, di iniziative di aggiornamento degli attuali sistemi di gestione dei principali rischi.
Come previsto nel Codice Etico, la responsabilità di realizzare un sistema di controllo interno efficace è comune a ogni livello della struttura organizzativa di Eni; di conseguenza, tutte le persone di Eni, nell'ambito delle funzioni e responsabilità ricoperte, sono impegnate nel definire e nel partecipare attivamente al corretto funzionamento del sistema di controllo interno.
In particolare:
Al SCIGR e, in particolare, alla compliance aziendale, sono dedicate molte iniziative formative e sessioni di approfondimenti, rivolte sia al personale Eni sia agli organi sociali.
Per garantire integrità, trasparenza, correttezza ed efficacia al propri processi, Eni adotta regole per lo svolgimento delle attività aziendali e l'esercizio dei poteri, assicurando il rispetto dei principi generali di tracciabilità e segregazione.
Ogni articolazione di tale sistema è integrata dalle previsioni del Codice Etico della Società, che individua, quali valori fondamentali, tra gli altri, la legittimità formale e sostanziale del comportamento dei componenti degli organi sociali e di tutti i dipendenti, la trasparenza, anche contabile, e la diffusione di una mentalità orientata all'esercizio del controllo.
Eni è consapevole, infatti, che gli investitori fanno affidamento sulla piena osservanza, da parte degli organi sociali, del management e dei dipendenti tutti, del sistema di regole costituenti il sistema di controllo interno aziendale.


Lo linee fondamentali del Sistema Normativo Il 28 luglio 2010, il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato le linee fondamentali del nuovo Sistema Normativo Eni, finalizzate a razionalizzare, integrare e semplificare il sistema di norme di Eni. Le linee fondamentali sono state aggiornate il 23 giugno 2016 al fine di adeguare il Sistema Normativo alla nuova struttura organizzativa di Eni, favorime l'integrazione nei processi aziendali e renderlo più fruibile da parte delle società controllate.
Tutte le attività operative di Eni sono riconducibili a una mappa di processi funzionali all'attività aziendale e integrati con le esigenze e principi di controllo esplicitati nei modelli di compliance e governance e basati sullo statuto, sul Codice Etico, sul Codice di Autodisciplina, sui principi del Modello 231, sui principi SOA e sul CoSO Report.
| Statuto | Codice Etico | Codice di Autodisciplina |
Principi del Modello 231 |
Principi del sistema di controllo Eni sull'informativa finanziaria |
CoSo Report framework | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Indirizzo, coordinamento e controllo Operativita |
Hollow Management System Guidaline Procedure Operating Instruction |
10 policy approvate dal CdA - Eccellenza Operativa; I nostri asset materiali; I nostri partner della catena del valore; I nostri partner istituzionali; La global compliance; La sostenibilità; Le nostre persone; L'information management; L'integrità nelle nostre operations; La Corporate Governance. 47 Management System Guldeline ("MSG") articolate in: - 1 MSG del Sistema Normativo definisce il processo di gestione del Sistema Normativo; - 33 MSG di processo definiscono le linee guida finalizzate ad un'adeguata gestione del processo di riferimento e dei relativi rischi anche in un'ottica di compliance integrata; - 13 MSG di compliance/governance (approvate di norma dal CdA) definiscono le regole di riferimento finalizzate ad assicurare il rispetto di leggi, regolamenti o norme di autodisciplina: Codice delle pratiche commerciali e della pubblicità; Modello di Compliance in materia di responsabilità di impresa per le società controllate italiane di Eni - Composizione OdV; Modello di Compliance in materia di responsabilità di impresa per le società controllate estere di Eni; Corporate Governance delle società di Eni; Abuso delle Informazioni di Mercato (Emittenti); Anti-Corruzione; Antitrust; Operazioni con interessi degli Amministratori e Sindaci e Operazioni con Parti Correlate; Privacy e data protection; Sanzioni Economiche e Finanziarie; Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi; Sistema di controllo interno Eni sull'informativa finanziaria; Condotte di mercato e regolamentazione finanziaria. · definiscono le modalità operative con cui le attività delle società devono essere svolte; - definiscono il dettaglio delle modalità operative riferite ad una specifica funzione, unità organizzativa, area professionale. |
|||||
| Policy | Relativamente alle tipologie di strumenti che compongono il Sistema Normativo: - le Policy, approvate dal Consiglio, sono documenti inderogabili che definiscono i principi e le regole generali di comportamento che devono ispirare tutte le attività svolte da Eni al line di garantire il con- seguimento degli obiettivi aziendali, tenuto conto di rischi e opportunità. Le Policy sono trasversali ai |
||||||
| Management System Guldeline | processi e ciascuna è focalizzata su un elemento chiave della gestione d'impresa. Le Policy di Eni si applicano a Eni SpA e, previo processo di recepimento, a tutte le società controllate di Eni; · le Management System Guideline ("MSG") rappresentano le linee guida comuni a tutte le realtà Eni e possono essere di processo o di compliance/governance [queste ultime approvate di norma dal |
||||||
| sciuta dal Consiglio di Amministrazione; | Consiglio di Amministrazione). Le singole MSG emesse da Eni SpA si applicano alle società controlla- te, che ne assicurano il recepimento, salvo il caso in cui sia sottoposta un'esigenza di deroga22. Alle società controllate quotate in mercati regolamentati è garantita l'autonomia gestionale, già ricono- |
||||||
| Procedure | - le Procedure definiscono modalità operative con cui le attività delle singole società o aree funzionali | ||||||
| Operating Instruction | devono essere svolte; | - le Operating Instruction rappresentano un ulteriore livello di dettaglio operativo riferito a una specifi- ca funzione, unità organizzativa o area professionale. |
|||||
| [ 27] Le esigenze di doroga rivestono di eccezionalità. Le MSG in materia di compliance sono di norna inderogabil. Nota riuno- |
ne del 15 marzo 2018, il Consiglio di Amministrazione ha dellberato, previo parere favorovolo del Comitato Controllo e Rischi, l'estensione dell'ambito di applicazione del Sistema Normativo Eni per ricomprendere ancho la dinto ai sensi del codice civile non classificate a bilancio come imprese controllate, ove ciò non sia precluso da clautarle o patti o accordi con i soci torzi che riguardino il sistema normativo o specifiche materie.
Gli strumenti normativi sono pubblicati sul sito intranet aziendale e, in alcuni casi, sul sito internet della Società. Le Policy e le MSG sono diffuse alle società controllate, incluse le quotate in mercati regolamentati, per le successive fasi di competenza, quali il recepimento formale e l'adeguamento del proprio corpo normativo.
Il 26 ottobre 2017, il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA, su proposta dell'Amministratore Delegato, previo esame del Comitato per le Nomine, per la parte di competenza, del Collegio Sindacale, per la parte che riguarda i Collegi Sindacali, e parere del Comitato Controllo e Rischi, ha aggiornato la Management System Guideline ("MSG") "Corporate Governance delle società di Eni" approvata il 30 maggio 201340 per adeguarla, fra l'altro, alle modifiche legislative intervenute, all'evoluzione del quadro organizzativo, partecipativo e normativo di Eni e alle evidenze emerse dall'applicazione ed alle best practice in materia.
In particolare, la MSG "Corporate Governance delle società di Eni":
Il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA ha approvato, da ultimo con dellbera del 25 ottobre 2018, su proposta e previo parere del Comitato Controllo e Rischi e sentita la Presidente per la parte relativa all'Internal Audit, le "Linee di indirizzo sul Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi" (SCIGR), affidando all'Amministratore Delegato il compito di darvi attuazione.
Tali linee di indirizzo, inderogabili anche per le società controllate, sono finalizzate ad assicurare che I principali rischi di Eni risultino correttamente identificati, misurati, gestiti e monitorati e definiscono principi di riferimento, ruoli e responsabilità delle figure chiave del sistema, nonché i criteri cui deve attenersi l'Amministratore Delegato nell'attuazione delle stesse.
Il sistema e le regole di governance per le società Eni
Forma giuridica delle società controllate
I requisiti dei componenti degli organi
Ruoli e responsabilità nelle nomine e banca dati
Cause generali di esenzione e deroghe. Informazione e autorizzazione

(178) La MSG del 30 maggio 2013 avva sostituto la precedente normativa in materia (Circolare n. 352 del 24 aprile 2009).
[179] La disciplina si applica anche ai consorzi controllati, ove compatibile,
(180) Alle joint-venture contratuali diverse dai consorzi si applica una specifica disciplina prevista dagli strumenti norni in materia anti-corruzione.
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La norma interna di attuazione
La Management System Guideline Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (MSG SCIGR) rappresenta lo strumento normativo con cui l'Amministratore Delegato ha dato esecuzione, da ultimo il 26 ottobre 2018, alle linee di indirizzo del Consiglio. Questa norma, recependo i citati principi, (i) consolida e struttura, in un unico documento, i diversi elementi del SCIGR di Eni; (ii) definisce il modello di relazione in materia tra Eni SpA e le società controllate; e (iii) coglie le opportunità di razionalizzazione dei flussi informativi e di integrazione dei controlli e delle attività di monitoraggio.
La MSG SCIGR si affianca agli strumenti normativi con cui Eni ha sviluppato e attuato un modello per la gestione integrata dei rischi aziendali, emesso il 18 dicembre 2012 e da ultimo aggiornato il 4 luglio 2016 e un modello di compliance integrata, emesso in data 29 ottobre 2018.
Il framework di riferimento di Eni per l'attuazione e il mantenimento di un adeguato e funzionante SCIGR prevede che lo stesso sia strutturato su tre dimensioni, come rappresentato nella figura seguente:

III DIMENSIONE: PROCESSO SCIGR
| Obiettivi | 1] Obiettivi - la prima dimensione rappresenta la vista del SCIGR in funzione degli obiettivi e dei cor- relati rischi che il SCIGR intende presidiare: Strategici, Operativi, di Compliance, di Reporting. |
|
|---|---|---|
| Ambito di applicazione | 2] Ambiti di applicazione - la seconda dimensione si riferisce agli ambiti di applicazione in base al quali il SCIGR è strutturato: direzione e coordinamento, che Eni SpA esercita nei confronti delle società controllate; entity: Eni SpA e le singole società controllate, in base alla propria autonomia giuridica e ge- stionale, istituiscono sotto la propria responsabilità un adeguato e funzionante SCIGR; · processi, adottati da Eni, in base ai quali il SCIGR si articola. |
|
| Procusso | 3 ] Processo SCIGR - la terza dimensione rappresenta il processo SCIGR e le sue singole fasi: definizione e attuazione dell'"ambiente interno"; identificazione, valutazione e trattamento dei rischi; - definizione e attuazione delle attività di controllo; monitoraggio; |
|
| · riesame e valutazione dell'intero sistema; informazione e comunicazione. |
I tre livelli di controllo

Il processo SCIGR è:
Gli attori del SCIGR agiscono secondo un modello a tre livelli di controllo come schematizzato nella figura seguente:

(a) Amministratore incaricato di sovrintendere al Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi,
(b) Inclusi gli obiettivi di attendibilità dell'informativa finanziaria.
(c) II Sonior Executivo Vico Prosident Internal Audi Consiglio e, per esso, dalla Presidente, fatta salva la dipondonza funzionale dello stesso dal Comitato Controllo o Rischi e dall'Amninistratore incoricato di sovintendere al Sistema di Controllo Interno e di Grati,
L'articolazione del primo e secondo livello di controllo è coerente con dimensione, complessità, profilo di rischio specifico e con il contesto regolamentare in cui ciascuna società opera.
Il terzo livello di controllo è garantito dalla Direzione Internal Audit di Eni SpA che, in base ad un modello accentrato, descritto nel paragrafo dedicato all'Internal Audit, svolge verifiche con approccio "risk
based" sul SCIGR di Eni nel suo complesso, attraverso interventi di monitoraggio su Eni SpA e società controllate.
Per consenti re al management e agli organi di gestione e controllo di svolgere il proprio ruolo in materia di SCIGR, sono definiti appositi flussi informativi tra i suddetti livelli di controllo e i competenti organi di gestione e controllo, coordinati e adeguati in termini di contenuti e tempistiche.
I flussi verso il Consiglio
Tutti i flussi a supporto del SCIGR da parte del Consiglio di Amministrazione confluiscono verso il Comitato Controllo e Rischi di Eni SpA, che svolge un'adeguata attività di istruttoria dei cui esiti il Comitato riferisce direttamente al Consiglio, nell'ambito delle proprie relazioni periodiche e/o attraverso il rilascio di specifici pareri, Tali flussi sono, inoltre, trasmessi al Collegio Sindacale di Eni SpA per l'esercizio dei compiti a esso attribuiti dalla legge in materia di SCIGR,
È responsabilità del Consiglio di Amministrazione o dell'organo equivalente di ciascuna società controllata da Eni istituire, gestire e mantenere il proprio SCIGR.
Eni SpA, nell'ambito della propria attività di direzione e coordinamento nei confronti delle società controllate, emana e diffonde le Linee di Indirizzo, che sono inderogabili, e il relativo modello di attuazione, contenuti nella MSG SCIGR, cui le società controllate devono attenersi, istituendo un'adeguata attività di monitoraggio del relativo recepimento nei termini previsti dal Sistema Normativo Eni.
Fermi i principi di riferimento del SCIGR di Eni, le società controllate adottano le modalità più opportune di attuazione del SCIGR in coerenza con dimensione, complessità, profilo di rischio specifico e contesto regolamentare in cui esse operano, nell'autonomia e indipendenza che caratterizza l'operato delle società e dei propri organi e funzioni, anche ai sensi di legge.
Il ruolo del Consiglio di Eni SpA sulle società controllate
Il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA, come previsto dalla MSG SCIGR e coerentemente con quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina e con i poteri che si è riservato, definisce, previo parere e su proposta del Comitato Controllo e Rischi, le linee di indirizzo SCIGR di Eni SpA, delle sue principali società controllate e del Gruppo.
Il Consiglio, previo parere del Comitato Controllo e Rischi, esamina, inoltre, i principali rischi aziendali, sottoposti almeno trimestralmente dall'Amministratore Delegato, identificati tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dalla Società e dalle sue controllate, e, previo parere del Comitato Controllo e Rischi, valuta con cadenza semestrale, salvo approfondimenti straordinari, l'adeguatezza del SCIGR di Eni SpA, delle sue principali società controllate e del Gruppo rispetto alle caratteristiche e al profilo di rischio assunto, la compatibilità con gli obiettivi aziendali nonché la sua efficacia.
Da ultimo, nella riunione del 27 febbraio 2020, il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Comitato, ha valutato positivamente: (i) l'adeguatezza del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, la compatibilità con gli obiettivi aziendali nonché la sua efficacia; (ii) l'adeguatezza dei poteri e mezzi a disposizione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché il rispetto delle procedure amministrative e contabili dallo stesso predisposte 101.
Il 30 settembre 2019 è stata aggiornata la Management System Guideline Internal Audit ("MSG Internal Audit") elaborata dal Direttore Internal Audit e approvata dalla Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito l'Amministratore Delegato e il Comitato Controllo e Rischi.

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La MSG Internal Audit contiene le Linee di Indirizzo sull'attività di audit ["Internal Audit Charter"] approvate il 19 settembre 2019 dal Consiglio di Amministrazione, in coerenza con quanto stabilito dalla MSG SCIGR.
La MSG Internal Audit, sulla base dell'Internal Audit Charter, ha l'obiettivo di individuare e regolare le fasi e le attività relative al processo Internal Audit, individuare i ruoli e le responsabilità dei principali soggetti coinvolti e definire le regole di comportamento e i principi da osservare nello svolgimento delle attività.
In particolare la MSG disciplina:
[182] Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo "Internal Audit" della presente Relazione.
La disciplina del processo di Internal Audit
Definizione del Piano di Audit
Esecuzione degli Interventi di audit
Monitoraggio azioni correttivo
Flussi informativ
report sono inviati, per quanto di competenza, ai primi riporti dell'Amministratore Delegato di Eni SpA responsabili delle aree interessate dalle attività di audit;
report annuali per i Process Owner delle normative interne ("Management System Guideline"], contenenti una sintesi dei rilievi rappresentati nei rapporti di audit, nonché degli esiti delle segnalazioni ricevute, e dei correlati suggerimenti, affinché i Process Owner valutino l'esigenza di adottare eventuali adeguamenti al disegno della "Management System Guideline" di loro competenza.
Altre attività
Gli oblettivi del processo
di Compliance Integrata
La MSG Internal Audit, inoltre, disciplina le altre attività di competenza della Direzione Internal Audit, quali: (i) la gestione delle segnalazioni anche anonime ricevute da Eni, ai sensi dello strumento normativo in materia 103; (ii) le attività di vigilanza per conto dell'Organismo di Vigilanza di Eni SpA e di supporto in materia di vigilanza in base alle richieste ricevute dagli organismi delle società controllate 194, le attività di monitoraggio indipendente previste dal Sistema di Controllo sull'informativa finanziaria, i rapporti con gli organi di controllo, vigilanza e con la Società di revisione, nonché il programma di "quality assurance & continuous improvement" sulle attività svolte dalla Direzione Internal Audit, che prevede in particolare l'effettuazione di autovalutazioni (internal quality review), almeno ogni tre anni, e di valutazioni esterne [external quality review], almeno ogni cinque anni.
La "Managernent System Guideline Compliance Integrata" definisce le fasi e attività del relativo processo e i ruoli e le responsabilità dei principali soggetti in esso coinvolti.
La MSG Compliance Integrata è coerente con le Linee di Indirizzo SCIGR sull'attività di compliance integrata, contenute nella MSG SCIGR.
Il processo di Compliance Integrata ha l'obiettivo di favorire la conformità a norme imperative (leggi e regolamenti ) applicabili ad Eni, secondo un approccio risk based ed integrato, e lo sviluppo e la diffusione di una cultura aziendale fondata su valori etici, di correttezza dei comportamenti e di rispetto delle normative, anche attraverso specifici interventi formativi e di sensibilizzazione.
Gli ambiti di compliance rilevanti per Eni sono identificati sulla base della natura dei potenziali rischi di non conformità. Si tratta di materie per le quali siano ascrivibili alla società responsabilità per violazioni di normative di carattere primario o secondario, sanzionate con misure penali o amministrative richieste o comminate da Autorità giudiziarie o amministrative.
In particolare, nel processo di compliance integrata l'attività di compliance risk assessment è volta a valutare il profilo di rischio inerente, l'efficacia delle misure di mitigazione e il profilo di rischio residuo degli ambiti di compliance rilevanti, al fine di proporre una loro prioritizzazione ed identificare possibili successivi interventi di approfondimento per una migliore mitigazione del rischio e di ottimizzazione del sistema dei controlli, in ottica risk based.
Il processo comprende anche le attività di controllo, volte a definire (nelle MSG e in altri strumenti normativi di riferimento) e implementare le azioni di trattamento dei rischi e le attività di monitoring, volte a verificare l'adeguatezza e il corretto funzionamento dei controlli posti a presidio dei rischi di compliance.
Le attività del processo di Compliance Integrata sono svolte in modo da garantire la trasparenza e la tracciabilità del processo e l'uniformità nell'adozione di metodologie e strumenti a supporto delle attività. Il processo intende fornire una visione integrata dei rischi di compliance, allineata alle dinamiche aziendali, e garantire l'efficienza di gestione dei rischi di non conformità nel rispetto del principio di generale compliance alle normative di riferimento.
(183) Per maggiori approfondimenti el rinvia al paragralo "Gestione delle segnalazioni anche anonime, ricevute da Eni SpA e da società controllate in Italia e all'estero" della presente Relazione.
(184) Si fa riferimento agli Organismi di Vigilanza delle società controllate italiano e ai Compliance Supervisory Body [CSB]/Local Conpiance Committee (LCC) delle società controllate estere, così come provisto dai Modell 231 delle società controllate, laddove previsto, e dal Modello di compliance in materia di reponsabilità di impresa per le società controllato estore. Per maggiori approfondimenti si invia al paragrafo "Modello 231" della presente Relazione.
La Relazione
di Compliance Integrata

La Direzione Compliance Integrata fornisce flussi informativi adeguati e una vista integrata sullo stato delle attività di Compliance in Eni al vertice, al management e agli organi di controllo della Società, consentendo, tra l'altro, la valutazione dell'efficacia e della continua adeguatezza del sistema di gestione dei rischi di Compliance adottato e supportando l'assunzione di decisioni consapevoli.
In particolare, con cadenza annuale, è predisposta una Relazione di Compliance Integrata che include una valutazione del Responsabile Compliance Integrata in merito all'adeguatezza del disegno delle Management System Guideline relativamente agli Ambiti di Compliance in esse presidiati.
La Relazione è sottoposta al Comitato Compliance, al Comitato Rischi, all'Amministratore Delegato, al Comitato Controllo e Rischi, al Collegio Sindacale e all'Organismo di Vigilanza. L'Amministratore Delegato annualmente invia, per informativa, la Relazione di Compliance Integrata Eni al Consiglio di Amministrazione.
Il Responsabile Compliance Integrata sottopone, inoltre, con cadenza semestrale all'Amministratore Delegato, al Comitato Controllo e Rischi, al Collegio Sindacale, all'Organismo di Vigilanza, al Comitato Rischi e Comitato di Compliance, salvo eventi straordinari che ne suggeriscano una diversa periodicità, l'aggiornamento della Relazione in funzione dei risultati delle attività afferenti al processo di Compliance Integrata relativi al semestre di riferimento e di eventuali fatti rilevanti occorsi nel periodo.
La "Management System Guideline Risk Management Integrato"100 regola le varie fasi e attività del processo RM, incluse quelle in via di sviluppo, i ruoli e le responsabilità dei principali soggetti in esso coinvolti.
Il processo RMI, caratterizzato da un approccio strutturato e sistematico, prevede che tutti i principali rischi di Eni siano rilevati, consolidati e analizzati anche sull'orizzonte temporale di medio e lungo periodo, al fine di supportare il Consiglio di Amministrazione nella verifica di compatibilità del profilo di rischio con gli obiettivi strategici e il management nel processo decisionale, rafforzando la consapevolezza del profilo di rischio e delle relative mitigazioni. Il processo parte dal contributo alla definizione dei piani di medio e lungo termine e del Piano Strategico di Eni e prosegue con il sostegno alla sua attuazione, mediante i cicli periodici di assessment, monitoraggio e reporting integrato sui rischi, attività di risk management operativo e analisi aggregate dei rischi per una migliore comprensione dell'esposizione dell'azienda.
Tale modello per la gestione integrata dei rischi aziendali è parte integrante del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR) ed è definito in coerenza con i principi e le best practice internazionali486,
Il modello è caratterizzato dai seguenti elementi costituitivi:
Con riferimento alla Risk Governance sono stati costituiti:
a) il Comitato Rischi, presieduto dall'Amministratore Delegato e composto dal top management di Eni SpA, incluso il Direttore Internal Audit, con funzioni consultive nei confronti dell'Amministratore Delegato stesso in relazione ai principali rischi. In particolare, esamina ed esprime pareri, su richiesta
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La disciplina del processo di RMI

Risk Governance
[ 185] Si fa riferimento al contenuti della nuova MSG approvata nel mese di febbraio 2020.
(186) Ci si riferisco, fra gli altri, al CoSO - Committee of Sponsoring Organisations of the Treadoway Commission (2013), Internal Control, Integrated Framework, ISO 31000:2009 -- Principles and Guidelines on Implementation.
di quest'ultimo, in relazione alle principali risultanze del processo di Risk Management Integrato; al Comitato Rischi è invitata a partecipare la Presidente del Consiglio di Amministrazione;
Il Consiglio di Amministrazione esamina i principali rischi aziendali identificati tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dalla Società e dalle sue controllate, sottoposti almeno trimestralmente dall'Amministratore Delegato.

Processo di RMI
Più in dettaglio, il processo prevede:

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industriali per le valutazioni economiche delle esposizioni al rischio incidenti degli asset e classificazione e valutazione della complessità dei pozzi e dall'analisi dei rischi emergenti;
Nel 2019 Il reporting trimestrale di Risk Management Integrato (RMI), sottoposto dall'Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione, previo esame del Comitato Rischi e del Comitato Controllo e Rischi ha seguito queste fasi:
Il sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria ha l'obiettivo di fornire la ragionevole certezza sull'attendibilità 189 dell'informativa finanziaria medesima e sulla capacità del processo di redazione del bilancio di produrre l'informativa finanziaria in accordo con i principi contabili internazionali di generale accettazione.
Le norme e le metodologie per la progettazione, l'istituzione e il mantenimento nel tempo del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria Eni a rilevanza esterna e per la valutazione della sua efficacia sono definite nella Management System Guideline "Sistema di Controllo Interno Eni sull'Informativa Finanziaria"189 (di seguito nel paragrafo anche solo "MSG SCIF") approvata dal Consiglio di Amministrazione di Eni l'11 dicembre 2014.
Come di seguito illustrato, la progettazione, l'istituzione e il mantenimento del sistema di controllo sull'informativa finanziaria sono garantiti attraverso un processo strutturato che prevede le fasi di valutazione del rischio [Risk Assessment], individuazione dei controlli a presidio dei rischi, valutazione dei controlli, relativi flussi informativi [reporting]:
Il reporting trimestrala di RMI

(187 ) Il presente paragrafo è reso anche al fini di quanto previsto dall'art, 123-bis, comma 2, lettera b], dol Tosto Unico della Finanza. (188) Attendibilità (doll'Informativa che ha le caratteristiche di correttezza e conformità ai principi contabili generalmento accettati e ha i requisiti chiesti dalle leggi e dai regolamenti applicati.
[189] Talo strumento normativo aggiorna e sostituisce la precedente normativa aziendale [Management System Guideline] in materia adottata dal Consiglio di Amministrazione il 30 maggio 2012. Alla nuova versione della MSG SCIF sono state apportato solo alcune modifiche richieste dal mutato assetto organizzativo o di coerenza del flussi informativi, espilcitando il ruolo del Comitato e Rischi nell'esamo della relazione del Chiof Financial Officer/Dirigente Proposto alla redazione del documenti contabili e societari (di seguito anche "CFO/DP") al Consiglio di Amministrazione sullo stato del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria.

I contenuti della MSG SCIF sono stati definiti nel rispetto dell'art. 154-bis del Testo Unico della Finanza e della legge statunitense Sarbanes-Oxley Act of 2002 (SOA), cui Eni è soggetta quale emittente quotato presso il New York Stock Exchange (NYSE), e analizzati alla luce delle disposizioni del framework emesso dal "Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO)" nel maggio 2013, che, a fronte delle 5 componenti del Sistema di controllo interno rimaste invariate 100 ha esplicitato 17 principi la cui corretta attuazione è essenziale per garantirne l'efficacia.
l riferimenti normativi e il framework I 17 principi del CoSO Report sono relativi in particolare a: (i) elementi strutturali del Sistema di controllo di riferimento "CoSO Report" interno istituiti dalla MSG SCIF; (ii) attività di controllo contenute in altri strumenti normativi Eni (quali ad esempio Policy, MSG di Compliance e di processo, Procedure) e si riferiscono a best practice già adottate da Eni.
La MSG è applicabile a Eni SpA e alle imprese da essa controllate direttamente e indirettamente, incluse le quotate, a norma dei principi contabili internazionali in coerenza con la loro rilevanza rispetto all'informativa finanziaria di Eni.
Tutte le imprese controllate, indipendentemente dalla loro rilevanza ai fini del sistema di controllo sull'informativa finanziaria Eni, adottano la MSG stessa quale riferimento per la progettazione e l'istituzione del proprio sistema di controllo sull'informativa finanziaria, in modo da renderlo adeguato rispetto alle loro dimensioni e alla complessità delle attività svolte.
Il Risk Assessment
Applicabilità alle società
controllate
Il Risk Assessment, condotto secondo un approccio "top-down", è mirato a individuare le società, i processi e le specifiche attività in grado di generare rischi di errore, non intenzionale, o di frode che potrebbero avere effetti rilevanti sul bilancio.
In particolare:
[190] Rappresentate da Ambiente di controllo, Valutazione del Rischio, Attività di controllo, Informazione e Monitoraggio. [191] Tra le società, considerate in ambito al sistema di controllo interno, sono comunque compress le società costluite e regolato socondo leggi di Stati non appartenenti all'Unione Europea, cui si appiicano le prescrizioni regolamentori dell'art. 15 (gla art. 36) del Rogglamento Mercati Consob.
[192] Frode: nell'ambito del sistema di controllo, qualunque atto od omlscione in risolve in una dichiarazione ingannevole nell'informativa.
10.00
15,3
A fronte di società, processi e relativi rischi considerati rilevanti è stato definito un sistema di contura argonizacii mi indamentali, ossia (i) la diffusione dei controlli a tutti livelli elli stuttura organizzativa, coerentemente con le responsabilità operative affidate e (ii) la sostenibilità dei controlli nel tempo, in modo tale il loro svolgimento risulti integrato e compatibilità del le esigenze operative.
La struttura del sistema di controllo sull'informativa finanziaria prevede controlli a livello di entità e a livello di processo:
l controlli, sia a livello di entità sia di processo, sono oggetto di valutazione (monitoraggio) per verificarne nel tempo la bontà del disegno e l'effettiva operatività.
A tal fine, sono state previste attività di monitoraggio di linea ("ongoing monitoring activities"), affidate al management responsabile dei processi/attività rilevanti, e attività di monitoraggio indipendente ["separate evaluations"], affidate all'Internal Audit, che opera attraverso procedure di audit concordente secondo un piano comunicato dal CF0/DP, che definisce l'ambito e gli obiettivi di intervento. Inditre, in aggiunta alle citate attività di monitoraggio indipendente l'Internal Audit, sulla base del Plano di Ault annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione ed elaborato secondo una logica "top-down riski based", svolge interventi di compliance, financial e operational audit.
Le risultanze del monitoraggio indipendente effettuato dall'Internal Audit e le relazioni periodiche contenenti la valutazione dell'idoneità del SCIGR risultante dalle attività di audit svolte sono trasmesse al CFO/DP, oltre che al top management e agli organi di controllo e vigilanza, per le valutazioni di competenza.
Le attività di monitoraggio consentono l'individuazione di eventuali carenze del sistema di controllo sull'informativa finanziaria, che sono oggetto di valutazione in termini di probabilità e impatto sull'informativa finanziaria di Eni e in base alla loro rilevanza sono qualificate come "carenze", "significativ punti di debolezza" o "carenze rilevanti".
Gli esiti delle attività di monitoraggio sono oggetto di un flusso informativo periodico (reporting) sullo stato del sistema di controllo sull'informativa finanziaria che viene garantito dall'utilizzo di strumenti informatici volti ad assicurare la tracciabilità delle informazioni circa l'adeguatezza del disegno e l'operatività dei controlli.
Sulla base di tale reporting, il CF0/DP redige una relazione sull'adeguatezza ed effettiva applicazione del sistema di controllo sull'informativa finanziaria.
Il sistema dei controlli
I controlli a livello entità
I controlli a livello di processo
La valutazione dei controlli {monitoraggio}

La relaziono del CFO/DP
84573 |1000
| La relazione, condivisa con l'Amministratore Delegato, è comunicata al Consiglio di Amministrazione, previo esame del Comitato Controllo e Rischi, in occasione dell'approvazione del progetto di bilancio annuale e della Relazione Finanziaria Semestrale, al fine di consentire lo svolgimento delle richiama- te funzioni di vigilanza, nonché le valutazioni di propria competenza sul sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria. La citata relazione è inoltre comunicata al Collegio Sindacale, nella sua ve- ste di Audit Committee ai sensi della normativa statunitense. |
|
|---|---|
| Le valutazioni del Consiglio | Da ultimo, nella riunione del 27 febbraio 2020, il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Co- mitato Controllo e Rischi, ha valutato positivamente: [i] l'adeguatezza del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, la compatibi- lità con gli obiettivi aziendali nonché la sua efficacia; [ i] l'adeguatezza dei poteri e mezzi a disposizione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché il rispetto delle procedu- re amministrative e contabili dallo stesso predisposte193. |
| Si evidenzia, infine, che l'attività del CF0/DP è supportata all'interno di Eni da diversi soggetti i cui com- piti e responsabilità sono definiti dalla MSG precedentemente richiamata. |
|
| Il monitoraggio di linea | In particolare, le attività di controllo coinvolgono tutti i livelli della struttura organizzativa di Eni, dai re- sponsabili operativi di business e i responsabili di funzione fino ai responsabili amministrativi e all'Am- ministratore Delegato, In tale contesto organizzativo assume particolare rilievo ai fini del sistema del controllo interno la figura del soggetto che esegue il monitoraggio di linea (cd. "tester"], valutando il disegno e l'operatività dei controlli specifici e pervasivi e alimentando il flusso informativo di reporting sull'attività di monitoraggio e sulle eventuali carenze riscontrate ai fini di una tempestiva identificazio- ne delle opportune azioni correttive. |
| Modello 251 | |
| Secondo la disciplina italiana della "responsabilità degli Enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato" contenuta nel decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231 (di seguito, "D.Lgs. n. 231/2001") jud gli Enti associativi – tra cui le società di capitali – possono essere ritenuti responsabili, e di conseguenza sanzionati in via pecuniaria e/o interdittiva, in relazione a taluni reati commessi o tentati, in Italia o all'estero, nell'interesse o a vantaggio delle società. Le società possono in ogni caso adottare modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire tali reati. |
|
| Il Modello 2 | Il Modello 231 di Eni SpA stabilisce presidi di controllo [standard generali di trasparenza delle attività e standard di controllo specifici] finalizzati alla prevenzione dei reati previsti dal D.Lgs. n. 231/2001, che sono recepiti nelle procedure aziendali di riferimento. |
| Le responsabilità di aggiornamento | Il compito di disporre l'aggiornamento del Modello 231 è attribuito all'Amministratore Delegato, già incaricato della sua attuazione. In tale attività, l'Amministratore Delegato è supportato dal Comitato Tecnico 231.05, |
| Dopo l'approvazione da parte dell'Amministratore Delegato: - le modifiche e/o integrazioni che non riguardano i "Principi Generali" del Modello 231 o che siano relative al solo documento "Attività Sensibili e standard di controllo specifici del Modello 231", sono immediatamente efficaci e vengono sottoposte alla ratifica del Consiglio di Amministrazione nella prima riunione utile, previa informativa al Collegio Sindacale. E rimesso, comunque, al Consiglio di Amministrazione il potere di proporre ulteriori modifiche e/o integrazioni; |
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| [193] Per maggiori dettagli si rinvia al paragrafo inizialo del capitolo Interno e di Gestione del Rischi", nella parte relativa alle valutazioni del Consiglio di Amministrazione della presente Relazione. [194] L'attuale campo di applicazione del D.Lgs. n. 231/2001 prevode: [1] delitti contro la Pubblica Amministrazione e contro la fodo pubblica, (ii) reati societari; (iii) reati legal all'ovorsione dell'ordine democratico e al finanziamo; (iv) delitt contro la personalità individuale; [v] market abuse ("Abuso di informazioni privilegiate" e "Manlpolazione del mercato"); [vi] delitti contro la persona; [vil] reati tranenazionali; [vii] delitti di omicidio colposo e losioni personali colposo gravi o gravissime commessi in violazione delle norme antinfor- tunistiche e sulla tutela dell'igiene e della sul lavoro; (ix) rrati di ricettazione, riciclaggio, autoricleaggio e implego di denaro, beni o utilità di provenionza illecito; [x] delitti informatici e trattamento illecito di criminalità organizzale;[xi] delitti contro l'Industria e il commercio: (xili) dell'ti in materia di violazione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'Autorità giudientali; [xv]] coruzione privata; [xvi] l'voro clandestino; [xvil] intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: (xix) traffico di influenze illecito; (xx) cybersecurity; (xx) real tributari. [195] Il Comitato Tecnico 231 è composto da unità delle Direzioni Affari Legall, Risorse Umane e Organizzazione, Internal Audit e Com- pliance Integrata. |
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