Interim / Quarterly Report • Jul 31, 2020
Interim / Quarterly Report
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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE
| IL GRUPPO BIESSE - Struttura del Gruppo - Financial Highlights - Organi sociali |
pag. pag. pag. |
3 4 6 |
|---|---|---|
| RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2020 | ||
| - Il contesto economico | pag. | 8 |
| - Il settore di riferimento | pag. | 11 |
| - L'evoluzione del semestre - Principali eventi |
pag. pag. |
12 13 |
| - Sintesi dati economici | pag. | 16 |
| - Sintesi dati patrimoniali | pag. | 20 |
| - Rapporti con le imprese collegate, controllanti e sottoposte al controllo di queste ultime | pag. | 21 |
| - Rapporti con altre parti correlate | pag. | 22 |
| - Operazioni "atipiche e/o inusuali" avvenute nel corso dell'esercizio | pag. | 22 |
| - Eventi successivi rilevanti alla data di chiusura del semestre e prospettive di fine anno | pag. | 22 |
| - Altre informazioni | pag. | 22 |
| BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2020 – PROSPETTI CONTABILI AL 30 GIUGNO 2020 |
||
| - Conto economico consolidato | pag. | 24 |
| - Conto economico complessivo consolidato | pag. | 25 |
| - Situazione patrimoniale -finanziaria consolidata | pag. | 26 |
| - Rendiconto finanziario consolidato | pag. | 27 |
| - Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato | pag. | 28 |
| - Note esplicative | pag. | 29 |
|---|---|---|
| - Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81ter | ||
| del Regolamento Consob n.11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni | pag. | 52 |
| - Relazione della società di revisione al 30/06/2020 | pag. | 53 |
Le società appartenenti al Gruppo Biesse rientranti all'interno dell'area di consolidamento sono le seguenti:
Nota: i diversi colori rappresentano i sottogruppi della catena di controllo
Rispetto al bilancio chiuso al 31 dicembre 2019, non si segnalano variazioni nell'area di consolidamento.
| 30 Giugno $%$ su 30 Giugno |
$%$ su | Delta % | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | ricavi | 2019 ricavi |
|||
| Migliaia di euro | |||||
| Ricavi delle vendite e delle prestazioni | 256.728 | 100.0% | 344.224 | 100.0% | $(25,4)\%$ |
| Valore aggiunto prima degli eventi non ricorrenti (0) | 112.408 | 43.8% | 152.188 | 44.2% | $(26,1)\%$ |
| Margine Operativo Lordo (EBITDA) prima degli eventi non ricorrenti (1) |
22.545 | 8.8% | 39.109 | 11.4% | $(42, 4)\%$ |
| Risultato Operativo Netto (EBIT) prima degli eventi non ricorrenti (1) |
4.357 | 1.7% | 20.134 | 5,8% | $(78, 4)\%$ |
| Risultato Operativo Netto (EBIT) (0) | 4.205 | 1,6% | 19.092 | 5,5% | $(78,0)\%$ |
| Risultato dell'esercizio | 1.150 | 0.4% | 10.350 | 3.0% | $(88,9)\%$ |
(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione e nelle Note al Bilancio i criteri adottati per la loro determinazione.
| 30 Giugno | 31 Dicembre | |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Migliaia di euro | ||
| Capitale Investito Netto (1) | 239.830 | 237.285 |
| Patrimonio Netto | 217.243 | 218.675 |
| Indebitamento Finanziario Netto | 22.587 | 18,609 |
| Capitale Circolante Netto Operativo (1) | 81.310 | 72.262 |
| Gearing (PFN/PN) | 0,10 | 0,09 |
| Copertura Immobilizzazioni | 1,01 | 0,98 |
| Portafoglio ordini | 180.208 | 196.591 |
(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione e nelle Note al Bilancio i criteri adottati per la loro determinazione.
| Migliaia di euro | 30 giugno 2020 |
31 dicembre 2019 |
|---|---|---|
| EBITDA (Risultato operativo lordo) | 22.545 | 75,601 |
| Variazione del capitale circolante netto | (9.714) | (24.329) |
| Variazione delle altre attività/passività operative | (4.527) | (8.992) |
| Cash flow operativo | 8.304 | 42.280 |
| Impieghi netti per investimenti | (7.532) | (32.110) |
| Cash flow della gestione ordinaria | 772 | 10.170 |
| Variazione attività immobilizzate /dividendi | (277) | (13.149) |
| Effetto cambio su PFN | (1.608) | 728 |
| Variazione dell'indebitamento finanziario netto (al netto dell'IFRS16) |
(1.113) | (2.250) |
| Nuovi finanziamenti e variazione leasing | (2.864) | (15.127) |
| Variazione debiti leasing (adozione IFRS 16) | (26.624) | |
| Variazione dell'indebitamento finanziario netto | (3.977) | (44.001) |
| 30 Giugno | 30 Giugno | |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Numero dipendenti a fine periodo | 4.041 | 4.401 |
sono inclusi nel dato i lavoratori interinali.
| Consiglio di Amministrazione | |
|---|---|
| Presidente | Giancarlo Selci |
| Amministratore delegato | Roberto Selci |
| Consigliere esecutivo e Direttore Generale | Stefano Porcellini |
| Consigliere esecutivo | Alessandra Parpajola |
| Consigliere esecutivo | Silvia Vanini |
| Consigliere indipendente (lead indipendent Director) | Elisabetta Righini |
| Consigliere indipendente | Federica Palazzi |
| Consigliere indipendente | Giovanni Chiura |
| Collegio Sindacale | |
|---|---|
| Presidente | Paolo de Mitri |
| Sindaco effettivo | Dario de Rosa |
| Sindaco effettivo | Silvia Cecchini |
| Sindaco supplente | Silvia Muzi |
| Sindaco supplente | Silvia Farina |
Comitato per il Controllo e rischi - Comitato per la Remunerazione - Comitato per le operazioni con parti correlate
Elisabetta Righini (lead indipendent Director)
Federica Palazzi
Organismo di Vigilanza
Giuseppe Carnesecchi
Domenico Ciccopiedi
Elena Grassetti
Deloitte & Touche S.p.A.
La crescita globale è prevista a -4,9% nel 2020 (fonte: IMF World Economic Outlook giugno 2020), 1,9 punti percentuali al di sotto delle precedenti previsioni del World Economic Outlook (WEO) dell'aprile 2020. La pandemia COVID-19 ha avuto un impatto più negativo del previsto nella prima metà del 2020, e la ripresa dovrebbe essere più graduale di quanto previsto in precedenza. Nel 2021 la crescita globale è prevista al +5,4%. Nel complesso, ciò comporterebbe una riduzione del PIL del 2021 di circa 6,5 punti percentuali in meno rispetto alle proiezioni di gennaio 2020.
La proiezione, particolarmente incerta rispetto al passato, si basa su ipotesi chiave riguardo le ricadute della pandemia. Per quanto riguarda le economie con tassi di infezione in calo, si prevede un percorso di ripresa più lento, sulla base delle seguenti assunzioni: l'aspettativa di mantenimento delle regole di distanziamento sociale nella seconda metà del 2020; forti danni alla catena di approvvigionamento dovuti all'impatto più negativo del previsto, registrato durante il blocco nel primo e nel secondo trimestre del 2020; e un impatto sulla produttività man mano che le imprese sopravvissute intensificano le necessarie pratiche di sicurezza e igiene sul posto di lavoro. Per le economie che hanno difficoltà a controllare i tassi di infezione, un blocco più lungo infliggerà un costo aggiuntivo alle attività economiche. Inoltre, la previsione ipotizza che le condizioni finanziarie rimarranno sostanzialmente ai livelli attuali.
La pandemia è peggiorata in molti paesi e si è stabilizzata in altri. Rispetto ai primi di maggio 2020, la pandemia si è rapidamente intensificata in una serie di mercati emergenti e di economie in via di sviluppo, rendendo necessario un rigido blocco e causando ostacoli alle attività economiche maggiori del previsto. In altri paesi, le infezioni e la mortalità registrate sono state invece più modeste su base pro capite, anche se la limitata diffusione di test sierologici comporta una notevole incertezza sul percorso della pandemia. In molte economie avanzate, il ritmo delle nuove infezioni e i tassi di occupazione degli ospedali in terapia intensiva sono diminuiti grazie a settimane di blocco e di allontanamento volontario.
Una recessione profonda e comune a tutte le economie. Il PIL del primo trimestre 2020 è stato generalmente peggiore del previsto (le poche eccezioni includono, ad esempio, Cile, Cina, India, Malesia e Thailandia tra i mercati emergenti, e Australia, Germania e Giappone tra le economie avanzate). Gli indicatori suggeriscono una contrazione più severa nel secondo trimestre, ad eccezione della Cina, dove la maggior parte del Paese ha riaperto i battenti all'inizio di aprile.
I consumi e la produzione di servizi hanno subito un netto calo. Nella maggior parte delle recessioni, i consumatori utilizzano i propri risparmi o si affidano alle reti di sicurezza sociale e al sostegno delle famiglie per ammortizzare la spesa, e i consumi ne risentono in misura relativamente minore rispetto agli investimenti. Ma questa volta anche i consumi e la produzione di servizi hanno subito un netto calo. Il modello riflette una combinazione unica di fattori: l'allontanamento sociale volontario, i blocchi necessari per rallentare la trasmissione e consentire ai sistemi sanitari di gestire un carico di lavoro in rapida crescita, le forti perdite di reddito e la più debole fiducia dei consumatori. Le aziende hanno anche ridotto gli investimenti a fronte di una domanda in forte calo, di interruzioni dell'offerta e di incerte prospettive di guadagno futuro. Si assiste quindi a un ampio shock della domanda aggregata, che aggrava le interruzioni dell'offerta dovute ai blocchi.
La mobilità rimane depressa. A livello globale, i lock-down sono stati più intensi e diffusi da circa metà marzo a metà maggio. Con la graduale riapertura delle economie, la mobilità ha registrato una ripresa in alcune aree, ma in generale rimane bassa rispetto ai livelli pre-virus, suggerendo che le persone stanno volontariamente riducendo l'esposizione l'una all'altra.
Un duro colpo per il mercato del lavoro. Il forte calo dell'attività si accompagna a un colpo catastrofico per il mercato del lavoro globale. Alcuni paesi (in particolare nell'area Europa) ne hanno contenuto le conseguenze con efficaci programmi a breve termine. Tuttavia, secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, il calo globale delle ore di lavoro nel 2020:T1 rispetto al 2019:T4 è stato equivalente alla perdita di 130 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Il calo nel 2020:Q2 equivale probabilmente a più di 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno.
Contrazione del commercio globale. La natura sincronizzata della recessione ha amplificato gli squilibri interni in tutto il mondo. Il commercio ha subito una contrazione di quasi il -3,5% (anno su anno) nel primo trimestre, a
causa della debolezza della domanda, del crollo del turismo transfrontaliero e delle interruzioni delle forniture legate ai lock-down (aggravate in alcuni casi dalle restrizioni commerciali).
Inflazione più debole. L'inflazione media nelle economie avanzate era scesa di circa 1,3 punti percentuali dalla fine del 2019, allo 0,4 per cento (su base annua) ad aprile 2020, mentre nelle economie emergenti era scesa di 1,2 punti percentuali, al 4,2 per cento. La pressione al ribasso dei prezzi dovuta al calo della domanda aggregata, insieme agli effetti del calo dei prezzi dei carburanti, sembra aver più che compensato la pressione al rialzo dei costi dovuta alle interruzioni dell'offerta.
Nel primo trimestre del 2020 il PIL in termini reali dell'area dell'euro è sceso del 3,8 per cento sul periodo precedente e i nuovi dati segnalano un'ulteriore marcata flessione nel secondo trimestre. I più recenti indicatori economici e gli ultimi risultati delle indagini congiunturali confermano una drastica contrazione dell'economia dell'area dell'euro e un rapido deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro. La pandemia di coronavirus e le necessarie misure di contenimento hanno avuto gravi ripercussioni sia sul settore manifatturiero sia su quello dei servizi, comportando pesanti ricadute per la capacità produttiva dell'economia dell'area e per la domanda interna. Gli indicatori più recenti suggeriscono una lieve inversione della contrazione a maggio, in coincidenza con il graduale riavvio di parte dell'economia. Seguendo questa linea, con l'ulteriore distensione delle misure di contenimento, nel terzo trimestre l'attività dell'area dell'euro dovrebbe segnare un recupero, sostenuta dalle condizioni finanziarie favorevoli, dall'orientamento espansivo delle politiche di bilancio e dal riavvio dell'attività mondiale, benché nel complesso la rapidità e la portata della ripresa restino molto incerte.
Tale valutazione trova sostanziale riscontro anche nelle proiezioni macroeconomiche di giugno 2020 formulate dagli esperti dell'Eurosistema per l'area dell'euro. Nello scenario di base delle proiezioni il PIL annuo in termini reali si ridurrebbe dell'8,7 per cento nel 2020, risalendo del 5,2 percento nel 2021 e del 3,3 nel 2022 (fonte: BCE). Data l'eccezionale incertezza che attualmente caratterizza le prospettive, le proiezioni includono anche due scenari alternativi. In generale, l'entità della contrazione e della ripresa dipenderà in modo decisivo dalla durata e dall'efficacia delle misure di contenimento, dal buon esito delle politiche tese a mitigare l'impatto avverso sui redditi e sull'occupazione, e dalla misura in cui la capacità produttiva e la domanda interna subiranno effetti permanenti.
Secondo le stime, negli Stati Uniti il ritmo di contrazione dell'attività economica avrebbe accelerato nel secondo trimestre del 2020, mentre nel primo trimestre il PIL in termini reali è sceso del 5,0 per cento su base annua. I dati a più elevata frequenza indicano che il rallentamento economico si è acuito ulteriormente nel secondo trimestre, poiché ad aprile erano in vigore, nel paese, rigorose misure di contenimento. Da fine aprile alcuni stati USA hanno iniziato ad allentare gradualmente le misure di contenimento. Ciò dovrebbe favorire un recupero nella seconda metà del 2020, che sarà guidato da una ripresa della domanda interna, supportata dalle vigorose politiche economiche messe in campo finora. Tuttavia la ripresa dovrebbe essere graduale, poiché il clima di fiduciadei consumatori si mantiene su livelli bassi, data la riduzione di posti di lavoro senza precedenti registrata a partire da fine marzo. L'occupazione ha registrato un calo di oltre 22 milioni di posti di lavoro e il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 14,7 per cento ad aprile. L'inflazione complessiva al consumo misurata sui dodici mesi ha subito un brusco calo, portandosi allo 0,3 per cento ad aprile, dall'1,5 per cento del mese precedente. Al netto della componente alimentare ed energetica, l'inflazione sui dodici mesi è diminuita all'1,4 per cento ad aprile, dal 2,1 per cento di marzo. Nell'anno in corso l'inflazione dovrebbe scendere poiché gli effetti disinflazionistici dello shock dal lato della domanda compensano quelli inflazionistici derivanti dalle interruzioni dell'offerta; verso la fine dell'orizzonte temporale della proiezione dovrebbe poi aumentare gradualmente, avvicinandosi all'obiettivo del Federal Reserve System del 2 per cento.
In Cina la ripresa procede in un contesto di notevoli difficoltà. Tra queste figurano le deboli prospettive per la domanda estera nel breve periodo, suffragate dal brusco calo degli ordinativi dall'estero, e una graduale ripresa della domanda interna. Quest'ultimo andamento riflette le misure di distanziamento sociale ancora in essere e il più cauto comportamento dei consumatori in termini generali. Gli stimoli monetari e quelli derivanti dalle politiche attuate dalle autorità contribuiranno a sostenere l'attività economica. In prospettiva, si prevede una ripresa dell'attività nell'orizzonte temporale della proiezione. Tale ripresa dovrebbe tuttavia rimanere modesta rispetto ai livelli previsti nelle proiezioni di marzo.
In Giappone l'economia è scivolata in una recessione tecnica.
Nel quarto trimestre dello scorso anno si è registrato un calo dell'attività dovuto alla concomitanza di diversi shock negativi, tra cui un calo della domanda interna conseguente all'aumento della tassa sui consumi, alle interruzioni della produzione causate da potenti tifoni a ottobre e alla debolezza della domanda estera. Successivamente, con la pandemia di COVID-19, il PIL in termini reali si è ulteriormente contratto, riducendosi dello 0,9 per cento nel primo trimestre del 2020. Le misure varate dalle autorità per contenere la diffusione del virus hanno gravato sulla domanda interna, in particolare sui consumi privati di servizi e beni semidurevoli. È degna di nota la marcata flessione nel settore dei servizi, che riflette la minore spesa dei turisti in arrivo a causa delle restrizioni ai viaggi imposte dalla pandemia. Le autorità giapponesi hanno affinato le politiche di sostegno all'economia in difficoltà. Ad aprile la Banca del Giappone ha innalzato i limiti all'acquisto di carta commerciale e di obbligazioni societarie, ha allentato l'accesso ai meccanismi di finanziamento alle imprese e ha acquistato titoli di Stato a breve e a più lungo termine. In occasione della riunione straordinaria di maggio ha inoltre deciso di avviare un nuovo programma di finanziamento per le banche, finalizzato ad agevolare il credito alle piccole e medie imprese. Alla fine di maggio, il governo giapponese ha approvato un secondo pacchetto di misure di stimolo fiscale, ampiamente comparabile, per dimensioni, a quello attuato ad aprile 2020. Tali misure dovrebbero fornire ulteriore impulso all'economia, che dovrebbe evidenziare un graduale recupero a partire dalla seconda metà dell'anno.
Nel Regno Unito la situazione economica è sensibilmente peggiorata. Nel primo trimestre del 2020, il PIL in termini reali è diminuito del 2 per cento, sebbene l'economia abbia subito il lockdown soltanto a partire dall'ultima decade di marzo, mentre l'inflazione al consumo su base annua è scesa allo 0,8 per cento ad aprile, segnando un brusco calo rispetto all'1,5 per cento del mese precedente.
Sebbene l'occupazione sia stata sostenuta dal regime di cassa integrazione, la situazione del mercato del lavoro ha subito un netto peggioramento. I dati sperimentali raccolti dall'Office for National Statistics (ONS) sui beneficiari di prestazioni sociali ‒ che comprendono i sussidi di disoccupazione e quelli erogati nell'ambito del rapporto di lavoro ‒ indicano che a metà aprile oltre due milioni di cittadini avevano richiesto qualche forma di sussidio. Si tratta di circa un terzo in più rispetto al numero osservato durante la Grande recessione. I dati a elevata frequenza segnalano un ulteriore marcato deterioramento nel secondo trimestre, implicando una recessione molto più grave rispetto a quanto avvenuto all'indomani della crisi finanziaria mondiale. Il governo ha annunciato una graduale riapertura dell'economia, che dovrebbe sostenere una progressiva ripresa nei prossimi mesi.
Nei paesi dell'Europa centrale e orientale si prevede un sostanziale indebolimento dell'attività economica. Un elevato numero di paesi di tale regione ha registrato una crescita negativa nel primo trimestre del 2020, in un contesto caratterizzato da interruzioni dell'offerta e una domanda più debole in conseguenza delle misure di contenimento. In prospettiva, per il secondo trimestre ci si attende un rallentamento dell'economia molto più marcato. Ciò riflette l'interazione tra una domanda interna più debole (con le misure di contenimento che sono rimaste in vigore per tutto il mese di aprile) e una altrettanto debole domanda estera, in particolare da parte dei paesi dell'area dell'euro.
In base alle informazioni disponibili la caduta del Prodotto Interno Lordo (PIL) si sarebbe accentuata nel complesso del secondo trimestre, quando è valutabile attorno al 10 per cento. Ciò riflette in particolare l'andamento molto sfavorevole in aprile; a partire da maggio l'attività produttiva ha mostrato segnali di recupero, pur se ancora parziale e disomogeneo. Nel primo trimestre il PIL è diminuito del 5,3 per cento. Vi ha contribuito soprattutto la contrazione della domanda interna, particolarmente marcata per la spesa delle famiglie e per gli investimenti fissi lordi. Anche l'apporto dell'interscambio con l'estero è stato negativo, in conseguenza di una flessione delle esportazioni più ampia di quella delle importazioni. Il valore aggiunto è sceso in tutti i settori, specialmente nell'industria in senso stretto e nelle costruzioni. La contrazione del PIL si sarebbe accentuata nel secondo trimestre: sulla base delle informazioni disponibili è attualmente valutabile attorno al 10 per cento. In aprile l'attività avrebbe toccato livelli minimi in tutti i principali comparti. Gli indicatori congiunturali più
tempestivi, di natura sia qualitativa sia quantitativa, mostrano segnali di miglioramento da maggio, in concomitanza con il graduale allentamento delle misure di sospensione dell'attività produttiva. Nonostante i segnali di ripresa emersi dalle inchieste sulla fiducia di famiglie e imprese, gli indicatori continuano a risentire della forte caduta dell'attività industriale e dei servizi all'inizio del trimestre.
Cala ancora, come era prevedibile, l'indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani di macchine utensili nel secondo trimestre 2020. In particolare, secondo la rilevazione elaborata dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel periodo aprile-giugno, l'indice ha registrato una flessione del 39,1% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il risultato è stato determinato sia dalla riduzione degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sul mercato interno (-44,7%) sia dal calo registrato sul mercato estero (-37,8%).
Questo il dato effettivo. Occorre però considerare che questa rilevazione risulta in parte falsata, perché nel periodo di riferimento è compreso anche il mese di aprile, in cui le imprese sono state completamente chiuse a causa del lock down.
"Nel mese di aprile - ha affermato Massimo Carboniero, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - le imprese costruttrici di macchine utensili, come buona parte dei clienti sono rimaste chiuse, bloccando sia l'attività produttiva che quella commerciale. Tutto questo ha decisamente influito sul risultato complessivo del trimestre che mostra una situazione difficile per chi opera nel manifatturiero".
"L'incertezza generata dalla pandemia e la sua diffusione asincrona nelle diverse aree del mondo - ha aggiunto il presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - complica le cose e, indubbiamente, frena gli investimenti in sistemi di produzione, ma noi costruttori italiani rileviamo qualche piccolo segnale di ripresa soprattutto legato al mercato interno".
"D'altra parte, secondo i dati elaborati da UCIMU sulle rilevazioni dell'autorevole istituto econometrico Oxford Economics, dopo la frenata dell'anno in corso, nel 2021 gli investimenti in nuove tecnologie di produzione dovrebbero tornare a salire. La domanda di nuove macchine utensili in Italia è attesa in crescita, del 31,5%, a oltre 3,5 miliardi di euro. Anche l'Europa dovrebbe mostrare vivacità, incrementando del 19,5% il consumo, sfiorando così i 18 miliardi di euro. L'Asia, con la Cina in testa, dovrebbe ritrovare lo slancio perduto, segnando una crescita della domanda del 35,3% pari a 34 miliardi, così come l'America i cui investimenti in nuovi sistemi di produzione dovrebbero raggiungere il valore di 11 miliardi di euro, il 31% in più rispetto al 2020".
"Con queste indicazioni - ha commentato Carboniero - l'auspicio è che realmente il peggio sia alle nostre spalle e che i prossimi mesi dell'anno possano essere caratterizzati da una inversione di tendenza che precede il recupero atteso nel 2021. Anche in ragione di ciò UCIMU sta lavorando intensamente all'organizzazione della 32esima BI-MU che, in programma dal 14 al 17 ottobre, sarà il primo appuntamento espositivo dell'anno per gli operatori del settore e, considerato il posizionamento temporale, potrà beneficiare ancora delle misure di incentivo previste fino a fine anno dal piano Transizione 4.0".
"D'altra parte, con riferimento al Piano Transizione 4.0, il credito di imposta, scelto come formula di incentivo in sostituzione di super e iperammortamento, è senza dubbio strumento valido e adeguato, ma rischia di non sortire gli effetti sperati, perché il cambiamento non è stato comunicato in modo chiaro e perché l'effetto di questo piano può essere limitato, a causa del clima di generale incertezza. Per questo - ha aggiunto il presidente Carboniero - le misure del piano dovrebbero diventare strutturali, tali da coprire un periodo di almeno tre anni, così da permettere alle imprese di programmare nel tempo gli investimenti, ricreando un clima di fiducia volto a stimolare il miglioramento della competitività del manifatturiero italiano".
"Alle autorità di governo chiediamo di intervenire sui fattori strategici per l'industria italiana: innovazione tecnologica e internazionalizzazione, risorse umane e costo del lavoro, finanza e patrimonializzazione. Interventi da fare subito, concretamente, per un vero piano di rilancio dell'economia italiana".
"Infatti, strettamente connesso al tema dell'innovazione e della crescita è quello dell'internazionalizzazione, per la quale occorre un piano governativo strutturato per stimolare le imprese a definire programmi concreti per
presidiare il mercato internazionale direttamente o, nel caso la dimensione ne limiti la capacità di azione, attraverso la partecipazione a reti di imprese con le quali condividere i costi vivi di tale attività".
"Di fronte al profondo cambiamento che stiamo vivendo, le aziende hanno bisogno poi di persone preparate e aggiornate secondo i nuovi contenuti del lavoro. Ciò deve avvenire sia all'interno delle imprese, sia nelle scuole, favorendo anche il raggiungimento di conoscenze intermedie fra il diploma e la laurea, potenziando gli Istituti Tecnici Superiori. In considerazione poi dell'alto tasso di disoccupazione giovanile pari al 29,3% (gennaio 2020), per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro, dovrebbe essere prevista una sensibile riduzione del cuneo fiscale per almeno cinque anni dal momento dell'assunzione di un giovane".
"Ultimo aspetto da considerare per assicurare competitività al sistema delle imprese italiane è quello della solidità finanziaria, problema riemerso in tutta la sua gravità in questi mesi. Le aziende sono state chiuse a lungo, senza poter produrre, fatturare e incassare. Il provvedimento previsto dalle autorità di governo volto a finanziare le imprese con una liquidità, garantita dallo stato e fornita dalle banche, risulta un corretto strumento per ovviare a questo problema contingente, a patto che sia reso operativo nell'immediato e sia semplificato il più possibile, liberando cioè la richiesta di finanziamento da tutti quei passaggi burocratici che allungano inutilmente le tempistiche e, eventualmente, come fatto da altri paesi, includendo una quota di finanziamento a fondo perduto".
"D'altra parte, una volta tamponata l'emergenza, non possiamo dimenticare che la solidità finanziaria è un tema critico strutturale. A questo proposito - ha concluso Massimo Carboniero - credo vadano riconsiderate iniziative ad hoc per incoraggiare la capitalizzazione delle imprese, così che le aziende possano affrontare una possibile futura crisi con spalle più larghe. Una delle conseguenze della crisi globale del 2009 è stata la perdita di molte aziende, anche valide, che sono state acquisite da concorrenti stranieri per una frazione del loro valore: ciò non deve assolutamente più succedere".
La crisi globale, susseguente al diffondersi dell'epidemia da Covid-19 al di fuori della Cina, ha manifestato i suoi effetti sulle attività del gruppo Biesse. Le misure di lock-down imposte progressivamente dai governi e adottate dalle amministrazioni locali dove operano le sedi del gruppo, hanno determinato una riduzione delle attività sia produttive, che commerciali. Tale fenomeno, iniziato nel mese di marzo, si è protratto anche nel mese di aprile e tuttora comporta delle limitazioni alle attività ordinarie in nazioni come quelle delle aree Asia e Sud America. Nonostante le ovvie difficoltà conseguenti a tali misure, il Gruppo ha dimostrato di saper reagire al contesto con immediatezza e versatilità, adottando misure operative che hanno consentito di mantenere le relazioni con i clienti e al contempo garantendo condizioni di sicurezza alla forza lavoro. Ciò si è tradotto in un limitato impatto sulla redditività e sulla cassa. Dal punto di vista operativo, gli stabilimenti produttivi in Italia e India hanno dovuto sospendere l'attività per circa 5 settimane, mentre le filiali commerciali hanno mantenuto livelli di attività essenziali a garanzia del servizio ai clienti. Laddove previsto dalle normative locali, il Gruppo ha beneficiato degli incentivi e degli strumenti di ammortizzatori sociali al fine di garantire i livelli occupazionali. Dal punto di vista finanziario, sono state accese nuove linee di finanziamento, al fine di dotare il Gruppo della necessaria liquidità per far fronte ad uno scenario macro-economico fortemente incerto e complesso.
Data questa generalizzata situazione di difficoltà, i ricavi del Gruppo Biesse del primo semestre 2020 sono stati pari a € 256.728 mila, in diminuzione del 25,4% rispetto al semestre precedente.
Da un'analisi effettuata dagli Amministratori, l'impatto del lock-down e dei riflessi della pandemia Covid-9 sull'economia in generale, possono essere riassunti, a livello economico, in un mancato fatturato per circa € 63 milioni, comparando il risultato del semestre con quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente, in assenza di altri eventi di rilievo. Nettizzando l'impatto positivo derivante dal ricorso agli ammortizzatori sociali e dal minor accantonamento per premi variabili, il mancato EBIT si attesterebbe a circa € 7 milioni.
Il calo ha riguardato tutte le aree geografiche di riferimento, ed in particolare l'area Asia-Oceania (-24,3%), Europa Orientale (-22,8%) ed Europa Occidentale (-26,6%); le aree Nord America e Resto del Mondo sono scese del 24,9% e del 27,6% rispettivamente.
Per quanto riguarda la ripartizione dei ricavi per segmento, il calo è comune a tutte le divisioni anche se con andamenti diversi: la Divisione Legno ha registrato una diminuzione del 23,6%. La Divisione Vetro/Pietra scende del 34,8% rispetto al pari periodo 2019 (che beneficiava di alcuni progetti Systems), mentre per le divisioni
Meccatronica e Componenti il calo si attesta a -23,9% e -34,6% rispettivamente. Andamento leggermente mitigato viene invece registrato dalla divisione Tooling (-18,9%).
Il suesposto calo dei volumi si è riflesso sulla redditività operativa di periodo, così come indicato dall'Ebitda, che, al lordo degli oneri non ricorrenti, si attesta a € 22.545 mila, in calo del 42,4%. Si evidenzia anche il peggioramento nel semestre del Risultato operativo prima degli eventi non ricorrenti (EBIT) (€ 4.357 mila nel 2020 contro € 20.134 mila nel 2019) con un delta negativo di € 15.777 mila e un'incidenza sui ricavi che scende dal 5,8% all'1,7%.
Va detto che, grazie alle iniziative intraprese sul fronte dei costi, il secondo trimestre 2020 ha consuntivato (nei tre mesi) una redditività operativa in linea con quella dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Infatti, nonostante il calo delle vendite (pari a € 109.067 mila, - 37,7% rispetto al pari periodo precedente), il Margine Operativo Lordo prima degli eventi non ricorrenti si è attestato a € 10.168 mila, con un'incidenza sul fatturato pari al 9,3%, mentre al termine del secondo trimestre 2019 tale margine era pari a € 20.208 mila, con un'incidenza sul fatturato pari all'11,5%. Il Risultato Operativo prima degli eventi non ricorrenti, sempre dei tre mesi, è negativo per € 1.007 mila, a seguito di maggiori accantonamenti prudenziali per potenziali perdite su crediti. In proposito, pur non registrando fenomeni particolarmente critici sul fronte dell'incasso dei crediti commerciali, si è valutato di aumentare l'accantonamento per crediti inesigibili, per tenere conto della maggiore incertezza del contesto economico generale.
Il portafoglio ordini risulta pari a circa € 180 milioni, in calo rispetto a dicembre 2019 (-8,3%), con andamenti diversi tra le divisioni: la Divisione Legno e la Divisione Tooling calano rispettivamente del 13,4% e del 10,7%, mentre le divisioni Vetro/Pietra e Meccatronica segnano un incremento rispettivamente del 12,4% e del 5,7%. L'ingresso ordini segna un -35,5% rispetto al pari periodo 2019, con un calo più marcato per le divisioni Legno e Vetro/Pietra (rispettivamente -40,8% e -27%), mentre le divisioni Meccatronica e Tooling segnano cali più contenuti (rispettivamente -16% e -17%).
Per quanto riguarda la situazione patrimoniale – finanziaria, il capitale circolante netto operativo è in aumento rispetto a dicembre 2019 per circa € 9 milioni. Le voci Crediti Commerciali e Attività Contrattuali, pari a € 98.182 mila, calano per € 18.791 mila, a seguito della riduzione dei volumi di vendita. Le Rimanenze, pari a € 152.832 mila, calano di € 2.666 mila, principalmente per la riduzione degli stock di prodotti finiti, mentre le scorte di materie prime e semilavorati sono aumentati, per la ripresa delle attività produttive.
I Debiti Commerciali (pari a € 109.845 mila), il cui andamento è legato al ciclo della produzione, calano per euro 22.827 mila, mentre le Passività Contrattuali (pari a € 59.859 mila), normalmente legate all'andamento dell'ingresso ordini, diminuiscono per € 7.678 mila.
La Posizione Finanziaria Netta di Gruppo al 30 giugno 2020 è negativa per € 22.587 mila, in peggioramento di € 3.977 mila rispetto al dato di dicembre 2019. La variazione è dovuta principalmente all'impatto negativo legato all'effetto COVID-19, a cui si aggiunge la normale ciclicità e stagionalità caratteristica del business Biesse.
Va segnalato che, tenendo in considerazione l'attuale scenario di incertezza, e in assenza di visibiltà sul breve periodo, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. L'accensione di queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un corrispondente aumento della liquidità disponibile nelle casse aziendali, non essendosi al momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente e prudenzialmente previste.
Per ulteriori commenti si rimanda al successivo paragrafo relativo alla Posizione Finanziaria Netta.
In relazione alla crisi dovuta alla diffusione dell'epidemia da Covid-19 al di fuori della Cina, a partire dai primi di marzo 2020, è stato istituito un Comitato di Direzione del Gruppo, con riunioni quotidiane dedicate al monitoraggio dello scenario globale, alla messa in sicurezza delle persone e al regolare svolgimento delle attività. Sono state identificate misure per garantire la sicurezza dei dipendenti, dei clienti e di tutte le persone che interagiscono con l'azienda.
Nel contempo è stato definito un piano straordinario di backup per le funzioni strategiche, dedicate alla normale spedizione dei ricambi e delle macchine e allo svolgimento di tutte le attività service e di assistenza tecnica volte ad assicurare la business continuity ai propri clienti nel mondo.
Sono state altresì predisposte misure operative, tra cui la collaborazione a distanza e l'incentivazione all'uso delle videoconferenze, per garantire lo svolgimento di tutte le attività commerciali e di supporto alla rete vendita, che permettono di lavorare in maniera sinergica e integrata con le 39 filiali del Gruppo e i nostri dealer nel mondo.
Come reso noto in data 8 maggio 2020, gli Amministratori, vista l'evidente evoluzione negativa della situazione socio-economica internazionale e considerati gli effetti delle restrizioni adottate -oltre che dall'Italia- anche dai principali Paesi esteri verso i quali Biesse si rivolge (export 85%), non avendo una visibilità sufficiente per una valutazione completa degli impatti del Covid-19, hanno ritirato la propria guidance per il 2020, non ritenendola quindi più valida, riservandosi la possibilità di condividere una nuova guidance qualora e non appena i mercati di riferimento fossero diventati più stabili e interpretabili.
Alla luce di quanto sopra Biesse si è prontamente attivata per fare ricorso ad ogni forma di supporto finanziario previsto dalla vigente normativa e consentitole dal suo rating creditizio.
Partendo dall'attuale contesto di incertezza, e in assenza di visibilità sul breve periodo, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. Il ricorso a queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un conseguente incremento della liquidità disponibile nelle casse aziendali, non essendosi al momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente e prudenzialmente previste.
Alla data di approvazione della presente relazione, Biesse ha linee di credito a revoca per oltre Euro 90 milioni non utilizzate alle quali si sommano linee committed oltre i 12 mesi per oltre Euro 200 milioni – di cui non utilizzate per Euro 70 milioni.
Pur avendo tutti i requisiti per accedere al Decreto Legge nr. 23 del 8/4/20, dopo un'attenta valutazione, Biesse ha deciso di non avvalersi di tale forma di finanziamento con la garanzia SACE del 90% in quanto ritenuto uno strumento eccessivamente oneroso e non sufficientemente flessibile.
Infine si rappresenta, che, come raccomandato dagli organismi di Vigilanza europei, in data 8 luglio 2020, gli Amministratori hanno rivisto la stima dei flussi di cassa operativi degli esercizi futuri, al fine di poter effettuare un nuovo test di impairment, così come resosi necessario a seguito del verificarsi di un trigger event (quale è stata considerata la crisi pandemica). La nuova stima è stata effettuata partendo dal piano per il periodo 2020- 2024, approvato dal Consiglio d'Amministrazione in data 8 luglio 2020. Le valutazioni si basano sulle analisi storiche delle performance del Gruppo a fronte di eventi "disruptive" (crisi del 2002 seguita agli attentati terroristici del 2001, crisi finanziaria del 2008-2009). In relazione al possibile recupero del ciclo economico, previsto dai principali organismi internazionali, gli Amministratori hanno svolto alcune simulazioni: una di queste, effettuata in base ad elementi di mercato storici osservabili, prevederebbe lo slittamento dell'originario Business Plan 20-22 (approvato a febbraio 2020) di un periodo di due anni; un'altra, basata su un approccio più conservativo, ipotizza che il ritorno ai livelli di performance in linea con quelli pre-COVID avvenga in un periodo di 3 anni. Stante l'attuale contesto caratterizzato da una limitata visibilità ed una elevata incertezza, gli Amministratori hanno reputato di fare riferimento allo scenario prudenziale, nella predisposizione del test di recuperabilità aggiornato.
Le fiere e gli eventi sono sempre stati al centro della strategia di marketing e comunicazione di Biesse Group, importanti occasione di vicinanza con il territorio, in cui gli specialisti tecnici e commerciali incontrano il cliente e studiano le esigenze dello specifico mercato. È un'opportunità per conoscere l'azienda da vicino e per scoprire le novità tecnologiche, gli impianti, i software ed i servizi per automatizzare e digitalizzare la fabbrica. Solitamente, durante l'anno il Gruppo gestisce direttamente dall'Headquarters, tramite le filiali e in collaborazione con i principali rivenditori, oltre 100 fiere ed eventi all'anno nei vari settori della lavorazione del legno, dei materiali
tecnologici, del vetro, della pietra e del metallo.
Nei primi mesi del 2020 si sono svolte le fiere Expobois a Lione e Indiawood a Bangalore, oltre ad eventi formativi presso l'Headquarter a Pesaro e altri eventi mirati nelle filiali.
In seguito alla diffusione in Italia e nel mondo del Covid-19, che ha causato la cancellazione o posticipazione delle fiere in programma, il Gruppo ha ripensato e messo in campo in maniera tempestiva nuove strategie per garantire la business continuity e per continuare a coltivare la relazione con i clienti, offrendo loro nuovi contenuti e nuove modalità di interazione con l'azienda, con gli specialisti e le tecnologie.
Il Gruppo ha messo a disposizione gratuitamente la funzionalità di video-assistenza, in genere prerogativa esclusiva di "SOPHIA IOT", la piattaforma realizzata in collaborazione con Accenture che abilita i clienti a una vasta gamma di servizi per semplificare e razionalizzare la gestione del lavoro. Inoltre, ha rafforzato i progetti di formazione a distanza, ha attivato demo da remoto per permettere ai clienti di assistere a dimostrazioni tecnologiche direttamente da casa e ha lanciato il format "Tech Talk - Idee per ricominciare", webinar in diretta per approfondire tematiche di varia natura, da quelle specialistiche su una tecnologia a consigli e idee su come gestire la fase di emergenza e come poter cogliere ogni possibilità offerta dalla ripartenza, mettendo le competenze del Gruppo a servizio del cliente.
Sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, il Gruppo ha istituito un Comitato di Direzione per monitorare lo scenario globale e intensificare le misure per garantire la sicurezza dei dipendenti, dei clienti e di tutte le persone che interagiscono con l'azienda. È stato avviato un importante programma di lavoro in smartworking, sono state predisposte misure operative, tra cui la collaborazione a distanza e l'incentivazione all'uso delle videoconferenze. Il Gruppo ha siglato in accordo con le rappresentanze sindacali un protocollo di sicurezza degli ambienti di lavoro, in previsione della graduale ripartenza delle unità produttive. Il protocollo è stato presentato in videoconferenza alla presenza del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, che lo ha definito "punto di riferimento per l'intero Sistema imprenditoriale. Un grande contributo alla vita dell'azienda e di tutta la comunità". Biesse Group ha erogato una donazione di 100.000 Euro che, insieme ad altri contributi di imprenditori locali coordinati da Confindustria Pesaro Urbino, ha permesso agli Ospedali Riuniti Marche Nord di acquistare centraline con sistema di misurazione dei parametri vitali, preziosa tecnologia per la gestione dei pazienti più critici. Ha inoltre coordinato una campagna di fundraising invitando le imprese locali a diffondere la raccolta fondi per poter raggiungere, insieme, ulteriori importanti traguardi a sostegno della sanità.
Ha donato dispositivi di protezione individuale, visiere interamente Made in Biesse: la struttura della visiera è stampata in 3D presso gli stabilimenti di Via della Meccanica a Pesaro e lo schermo protettivo trasparente è prodotto da Axxembla, unità del Gruppo che realizza strutture di protezione per la sicurezza delle macchine, grazie alla lavorazione effettuata sulla Rover A Plast FT, soluzione Biesse per la lavorazione dei materiali tecnologici.
E-VENT, DIGITAL IN ACTION – Il Gruppo ha organizzato "E-vent: Digital In Action", il primo evento digitale firmato Biesse Group, un'occasione unica per conoscere tutte le novità dell'industria del legno e dei materiali tecnologici.
Biesse Group, tramite un'innovativa piattaforma digitale, ha offerto webinar formativi e dimostrazioni live, importanti novità in termini di tecnologie, software e attività formative, frutto di continui investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo e formazione, che confermano il ruolo del Gruppo come acceleratore di innovazione anche in un contesto come quello attuale.
"Biesse offre ad aziende e operatori strumenti concreti per far ripartire le attività di business, cogliendo l'opportunità e i vantaggi offerti dall'Industria 4.0. E-vent: Digital in Action è un'esperienza completa, in risposta alle necessità di aggiornamento e formazione dei nostri clienti - ha affermato Federico Broccoli, Chief Commercial and Subsidiaries Officer Machinery and Tooling - Abbiamo elaborato una nuova formula per continuare a contribuire al successo dei nostri clienti nel mondo e poter dar loro il maggior supporto possibile, in termini di assistenza e servizi".
"Stiamo affrontando un cambiamento culturale che coinvolge anche le nostre strategie di marketing e il nostro modo di fruire dei mezzi di comunicazione, per questo abbiamo rafforzato la nostra strategia per meglio servire i clienti di tutto il mondo - ha affermato Raphaël Prati, Corporate Marketing Communications Director – Infatti abbiamo lanciato Digital Arena, una nuova piattaforma online, una repository permanente di contenuti digitali a disposizione degli utenti, in ogni parte del mondo. Digital Arena è il portale interattivo che ospita gli eventi digitali di Biesse, Intermac e Diamut e al quale possono accedere i visitatori per collegarsi ai webinar e assistere alle demo live. È un luogo digitale unico dedicato al legno, ai materiali tecnologici, all'industria del vetro e della pietra per condividere contenuti stimolanti, incoraggiare lo scambio di idee e stimolare le conversazioni".
L'Assemblea Ordinaria degli azionisti in data 21 aprile 2020 (prima convocazione) ha approvato il Bilancio d'esercizio e Consolidato al 31 dicembre 2019. Ha inoltre deliberato che in luogo di distribuire un dividendo ordinario, alla luce del continuo evolversi dei più recenti avvenimenti e della forte accelerazione delle
ripercussioni negative che impattano tutti i mercati internazionali, l'utile di esercizio venga accantonato a Riserva Straordinaria anche per non incidere sulla liquidità aziendale.
| 30 Giugno 2020 |
% su ricavi | 30 Giugno 2019 |
% su ricavi | DELTA % | |
|---|---|---|---|---|---|
| migliaia di euro | |||||
| Ricavi delle vendite e delle prestazioni | 256.728 | 100,0% | 344.224 | 100,0% | $(25,4)$ % |
| Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti |
(418) | $(0,2)$ % | 20.466 | 5,9% | |
| Altri Proventi | 4.187 | 1,6% | 3.524 | 1,0% | 18,8% |
| Valore della produzione | 260.496 | 101,5% | 368.213 | 107,0% | $(29,3)\%$ |
| Consumo materie prime, sussidiarie di consumo e merci | (104.599) | (40,7)% | (150.648) | $(43,8)\%$ | (30,6)% |
| Altre spese operative | (43.489) | $(16,9)$ % | (65.377) | $(19,0)\%$ | $(33,5)\%$ |
| Valore aggiunto prima degli eventi non ricorrenti | 112.408 | 43,8% | 152.188 | 44,2% | $(26,1)\%$ |
| Costo del personale | (89.863) | $(35,0)\%$ | (113.079) | (32,9)% | $(20,5)$ % |
| Margine operativo lordo prima degli eventi non ricorrenti | 22.545 | 8,8% | 39.109 | 11,4% | $(42,4)\%$ |
| Ammortamenti | (16.985) | (6,6)% | (16.524) | (4,8)% | 2,8% |
| Accantonamenti | (1.204) | $(0,5)$ % | (2.451) | $(0,7)$ % | $(50,9)$ % |
| Risultato operativo prima degli eventi non ricorrenti | 4.357 | 1,7% | 20.134 | 5,8% | $(78, 4)\%$ |
| Impairment e componenti non ricorrenti | (152) | $(0,1)$ % | (1.042) | $(0,3)$ % | $(85,4)\%$ |
| Risultato operativo | 4.205 | 1,6% | 19.092 | 5,5% | $(78,0)\%$ |
| Proventi finanziari | 439 | 0.2% | 103 | 0,0% | |
| Oneri Finanziari | (1.412) | (0,6)% | (1.394) | $(0,4)$ % | 1.3% |
| Proventi e oneri su cambi | (1.244) | $(0,5)$ % | (1.743) | $(0,5)$ % | $(28,6)\%$ |
| Risultato ante imposte | 1.988 | 0,8% | 16.058 | 4,7% | $(87,6)$ % |
| Imposte sul reddito | (838) | $(0,3)$ % | (5.707) | $(1,7)$ % | $(85,3)\%$ |
| Risultato dell'esercizio | 1.150 | 0,4% | 10.350 | 3,0% | $(88,9)$ % |
Si precisa che i risultati intermedi esposti in tabella, non sono identificati come una misura contabile nell'ambito dei Principi contabili internazionali e, pertanto, non devono essere considerati una misura sostitutiva per la valutazione dell'andamento e del risultato del Gruppo. Si segnala inoltre che il criterio di determinazione dei risultati intermedi applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre società e/o gruppi del settore e, conseguentemente, che tali dati potrebbero non essere comparabili.
I ricavi netti al 30 giugno 2020 sono pari ad € 256.728 mila, in calo (-25,4%) rispetto al dato dello stesso periodo 2019 (ricavi netti pari ad € 344.224 mila).
Per quanto riguarda la ripartizione dei ricavi per segmento, il calo è comune a tutte le divisioni anche se con andamenti diversi: la Divisione Legno, ha registrato una diminuzione del -23,6%. La Divisione Vetro/Pietra scende del 34,8% rispetto al pari periodo 2019 (che beneficiava di alcuni progetti Systems), mentre per le divisioni Meccatronica e Componenti il calo si attesta a -23,9% e -34,6% rispettivamente. Andamento leggermente mitigato viene invece registrato dalla divisione Tooling (-18,9%).
Analizzando la divisione del fatturato per area, il calo ha riguardato tutte le aree geografiche di riferimento, ed in particolare l'area Asia-Oceania (-24,3%), Europa Orientale (-22,8%) ed Europa Occidentale (-26,6%); le aree Nord America e Resto del Mondo sono scese del 24,9% e del 27,6% rispettivamente.
| 30 Giugno 2020 |
% | 30 Giugno 2019 |
% | Var % 2020/2019 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| migliaia di euro | |||||
| Divisione Legno | 184.049 | 71,7% | 241.051 | 70.0% | $(23,6)\%$ |
| Divisione Vetro/Pietra | 43.678 | 17,0% | 67.027 | 19,5% | $(34,8)\%$ |
| Divisione Meccatronica | 33.826 | 13,2% | 44.459 | 12,9% | $(23,9)$ % |
| Divisione Tooling | 5.610 | 2,2% | 6.922 | 2,0% | $(18,9)$ % |
| Divisione Componenti | 6.863 | 2,7% | 10.491 | 3.0% | $(34,6)\%$ |
| Elisioni Interdivisionali | (17.298) | $(6,7)$ % | (25.726) | $(7,5)$ % | $(32,8)\%$ |
| Totale | 256.728 | 100,0% | 344.224 | 100,0% | $(25, 4)$ % |
| 30 Giugno | % | 30 Giugno | % | Var % 2020/2019 | |
|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | ||||
| migliaia di euro | |||||
| Europa Occidentale | 116.174 | 45,3% | 158.219 | 46,0% | $(26,6)\%$ |
| Asia - Oceania | 40.657 | 15,8% | 53.723 | 15.6% | $(24,3)\%$ |
| Europa Orientale | 33.820 | 13,2% | 43.785 | 12,7% | $(22,8)\%$ |
| Nord America | 56.415 | 22,0% | 75.161 | 21.8% | $(24,9)$ % |
| Resto del Mondo | 9.663 | 3,8% | 13.337 | 3,9% | $(27,6)$ % |
| Totale | 256.728 | 100,0% | 344.224 | 100,0% | $(25, 4)$ % |
Le rimanenze di prodotti finiti e semilavorati sono stabili rispetto a dicembre 2019, mentre viene adeguato il relativo fondo svalutazione per tenere conto dei maggiori rischi di obsolescenza, legati al rallentamento del ciclo economico.
Il valore della produzione del primo semestre 2020 è pari ad € 260.496 mila, -29,3% rispetto a giugno 2019, quando il dato ammontava ad € 368.213 mila.
L'analisi delle incidenze percentuali dei consumi e delle altre spese operative, calcolata sul valore della produzione, anziché sui ricavi, evidenzia come l'assorbimento delle materie prime risulti in diminuzione (pari al 40,2 % contro il 40,9% del 30 giugno 2019), per effetto del diverso mix prodotto.
Le altre spese operative diminuiscono in valore assoluto per € 21.888 mila (-33,5%) e riducono il proprio peso percentuale dal 17,8% al 16,7%. Tale fenomeno è riconducibile principalmente alla voce Costi per servizi, che passa da € 58.615 mila a € 38.403 mila, in calo del 34,5%: il calo è legato sia alle voci collegate alle vendite e alla produzione (-27,2% e -23,3% rispettivamente, con un risparmio in valore assoluto pari a € 6.204 mila), sia a voci "semi-fisse", come i viaggi e trasferte (passati da € 10.754 mila a € 5.763 mila, -46,4%, per effetto delle restrizioni agli spostamenti, dovute all'emergenza sanitaria) e i costi per fiere e pubblicità (in calo da € 5.212 mila a € 1.615 mila, -69%, per la cancellazione o lo slittamento di gran parte degli eventi promozionali, originariamente pianificati nel primo semestre 2020).
| 30 Giugno | % | 30 Giugno | % | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |||
| migliaia di euro | ||||
| Valore della produzione | 260.496 | 100,0% | 368.213 | 100,0% |
| Consumo materie prime e merci | 104.599 | 40,2% | 150.648 | 40,9% |
| Altre spese operative | 43.489 | 16.7% | 65.377 | 17,8% |
| Costi per servizi | 38.403 | 14,7% | 58.615 | 15,9% |
| Costi per godimento beni di terzi | 894 | 0,3% | 2.274 | 0,6% |
| Oneri diversi di gestione | 4.192 | 1,6% | 4.488 | 1,2% |
| Valore aggiunto | 112.408 | 43,2% | 152.188 | 41,3% |
Concludendo quindi, si sottolinea che il valore aggiunto del primo semestre del 2020 è pari ad € 112.408 mila, in calo del 26,1% rispetto al pari periodo del 2019 (€ 152.188 mila).
Il costo del personale al 30 giugno 2020 è pari ad € 89.863 mila e registra un decremento di valore di € 23.217 mila rispetto al dato del 2019 (€ 113.079 mila, -20,5% sul pari periodo 2019). Il decremento è legato principalmente alla componente fissa di salari e stipendi (- € 23.114 mila, -21,4% sul pari periodo 2019).
Ai primi segnali dell'emergenza Covid-19, il Gruppo ha attivato immediatamente un Comitato Direzionale Permanente per monitorare la situazione sanitaria e normativa, attuare tempestivamente tutte le misure di sicurezza necessarie e tenere tutti i dipendenti sempre informati sull'evolversi della situazione.
Al contempo, sono state avviate le procedure previste dalle normative locali per accedere alle diverse forme di ammortizzatori sociali e contributi statali, volti a tutelare il capitale umano dell'azienda: ciò al fine di preservare gli investimenti fatti in risorse umane, nel corso degli ultimi anni, mantenendo il necessario equilibrio economico e fronteggiare il difficile momento.
Il margine operativo lordo (EBITDA) al 30 giugno 2020 è positivo per € 22.545 mila (a fine giugno 2019 era positivo per € 39.109 mila), in calo del 42,4%.
Gli ammortamenti registrano nel complesso un aumento pari al 2,8% (passando da € 16.524 mila al 30 giugno 2019 a € 16.985 mila al 30 giugno 2020): la componente relativa alle immobilizzazioni materiali (comprensive dei diritti d'uso) è in incremento di € 745 mila (+8%), mentre quella relativa alle immobilizzazioni immateriali cala di € 285 mila (-4%).
Gli accantonamenti ammontano a € 1.204 mila, di cui € 1.068 mila relativo al fondo svalutazione crediti, mentre la parte restante di € 136 mila è relativa ad adeguamenti fondi rischi e oneri futuri. A fine giugno 2019 il valore complessivo degli accantonamenti era pari ad € 2.451 mila, di cui € 389 mila relativo al fondo svalutazione crediti, mentre la parte restante di € 2.062 mila era relativa ad adeguamenti fondi rischi legali e penali per vertenze con clienti e trattamento di quiescenza. Il valore in aumento della componente crediti è stato effettuato per tenere conto della maggiore incertezza del contesto economico generale.
In riferimento alla gestione finanziaria si registrano oneri netti per € 973 mila, in calo rispetto al dato 2019 (€ 1.292 mila).
Per quanto riguarda la gestione del rischio cambio, si registrano componenti negative per € 1.244 mila, in miglioramento rispetto al pari periodo dell'anno precedente (negativo per € 1.743 mila).
Il risultato prima delle imposte è quindi positivo per € 1.988 mila.
La stima del saldo delle componenti fiscali è negativa per complessivi € 838 mila. L'incidenza relativa alle imposte correnti è negativa per € 1.452 mila (IRES: € 60 mila, IRAP: € 189 mila; imposte giurisdizioni estere: € 1.366 mila; altre imposte sul reddito ed imposte relative ad esercizi precedenti: -€ 163 mila), mentre l'incidenza relativa alle imposte differite è positiva e pari a € 615 mila.
Ne consegue che il risultato netto al 30 giugno 2020 è positivo per € 1.150 mila.
| 30 Giugno | 31 Dicembre | |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| migliaia di euro | ||
| Immateriali | 82.155 | 83.228 |
| Materiali | 132.797 | 139.710 |
| Finanziarie | 2.828 | 2.640 |
| Immobilizzazioni | 217.780 | 225.578 |
| Rimanenze | 152.832 | 155.498 |
| Crediti commerciali e attività contrattuali | 98.182 | 116.973 |
| Debiti commerciali | (109.845) | (132.673) |
| Passività contrattuali | (59.859) | (67.536) |
| Capitale Circolante Netto Operativo | 81.310 | 72.262 |
| Fondi relativi al personale | (12.540) | (12.711) |
| Fondi per rischi ed oneri | (14.953) | (18.053) |
| Altri debiti/crediti netti | (42.560) | (40.249) |
| Attività nette per imposte anticipate | 10.792 | 10.458 |
| Altre Attività/(Passività) Nette | (59.261) | (60.555) |
| Capitale Investito Netto | 239.830 | 237.285 |
| Capitale sociale | 27.393 | 27.393 |
| Risultato del periodo precedente e altre riserve | 187.841 | 177.397 |
| Risultato dell'esercizio | 1.246 | 13.027 |
| Patrimonio netto di terzi | 763 | 858 |
| Patrimonio Netto | 217.243 | 218.675 |
| Debiti finanziari verso banche e altri finanziatori | 163.882 | 107.323 |
| Altre attività finanziarie | (22.618) | (2.653) |
| Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | (118.677) | (86.061) |
| Indebitamento Finanziario Netto | 22.587 | 18.609 |
| Totale Fonti di Finanziamento | 239.830 | 237.285 |
Si precisa che l'Indebitamento Finanziario Netto non è identificato come una misura contabile nell'ambito dei Principi contabili internazionali e, pertanto, il criterio utilizzato dal Gruppo per la sua determinazione potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre società e/o gruppi del settore e, conseguentemente, tale dato potrebbe non essere comparabile.
Il capitale investito netto è pari a € 239,8 milioni, in leggero aumento rispetto a dicembre 2019 (€ 237,3 milioni). Il patrimonio netto è pari a € 217,2 milioni (€ 218,7 milioni al 31 dicembre 2019).
Rispetto a dicembre 2019, le immobilizzazioni sono in calo, in quanto gli ammortamenti più che compensano i nuovi investimenti. In proposito, va segnalato che il blocco delle attività operative ha avuto impatto anche sui nuovi progetti, costringendo ad un ritardo per quelli ritenuti non strategici (in particolare in area prodotto), piuttosto che un rinvio per quelli non strettamente essenziali per il business. I nuovi investimenti sono stati pari rispettivamente a € 6 milioni per le attività immateriali ed € 4,4 milioni per le attività materiali.
Il capitale circolante netto operativo è in aumento rispetto a dicembre 2019 per circa € 9 milioni. Le voci Crediti Commerciali e Attività Contrattuali, pari a € 98.182 mila, calano per € 18.791 mila, a seguito della riduzione dei volumi di vendita. Le Rimanenze, pari a € 152.832 mila, calano di € 2.666 mila, principalmente per la riduzione degli stock di prodotti finiti, mentre le scorte di materie prime e semilavorati sono aumentati, per la ripresa delle attività negli stabilimenti produttivi.
I Debiti Commerciali (pari a € 109.845 mila), il cui andamento è legato al ciclo della produzione, calano per € 22.827 mila, mentre le Passività Contrattuali (pari a € 59.859 mila), normalmente legate all'andamento dell'ingresso ordini, diminuiscono per € 7.678 mila.
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Al 30 Giugno Al 31 Marzo |
Al 31 Dicembre | Al 30 Giugno | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2020 | 2019 | ||
| migliaia di euro | ||||
| Attività finanziarie: | 141.296 | 79.314 | 88.714 | 84.115 |
| Attività finanziarie correnti | 22.618 | 3.652 | 2.653 | 2.147 |
| Disponibilità liquide | 118,677 | 75.661 | 86.061 | 81.968 |
| Debiti leasing a breve termine | (6.599) | (6.344) | (7.415) | (485) |
| Debiti bancari e altri debiti finanziari a breve termine | (55.804) | (16.211) | (46.859) | (47.179) |
| Posizione finanziaria netta a breve termine | 78.894 | 56.760 | 34.440 | 36.451 |
| Debiti leasing a medio/lungo termine | (25.188) | (26.858) | (27.043) | (32.565) |
| Debiti bancari a medio/lungo termine | (76.292) | (54.564) | (26.006) | (37.726) |
| Posizione finanziaria netta a medio/lungo termine | (101.479) | (81.422) | (53.049) | (70.291) |
| Posizione finanziaria netta totale | (22.587) | (24.663) | (18.609) | (33.841) |
La Posizione Finanziaria Netta di Gruppo al 30 giugno 2020 è negativa per € 22,6 milioni, mentre il valore consuntivo senza considerare gli effetti dei debiti per affitti e leasing operativi (ex transizione IFRS 16), sarebbe positivo per € 0,7 milioni. Nel confronto con il medesimo periodo dell'esercizio precedente l'indice migliora di circa € 11 milioni. Da inizio 2020 il peggioramento è di circa € 4 milioni, influenzato, oltre che dalla normale ciclicità/stagionalità caratteristica del business Biesse nel primo semestre dell'anno, anche dall'effetto del COVID-19.
Per far fronte alle possibili conseguenze derivanti dall'emergenza sanitaria, Biesse si è prontamente attivata per fare ricorso ad ogni forma di supporto finanziario previsto dalla vigente normativa e consentitole dal suo rating creditizio. Partendo dall'attuale contesto di incertezza, e in assenza di visibilità sul breve periodo, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. Il ricorso a queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un conseguente incremento della liquidità disponibile nelle casse aziendali, non essendosi al momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente e prudenzialmente previste.
Alla data di approvazione della presente relazione, Biesse ha linee di credito a revoca per oltre Euro 90 milioni non utilizzate alle quali si sommano linee committed oltre i 12 mesi per oltre Euro 200 milioni – di cui non utilizzate per Euro 70 milioni.
Pur avendo tutti i requisiti per accedere al Decreto Legge nr. 23 del 8/4/20, dopo un'attenta valutazione, Biesse ha deciso di non avvalersi di tale forma di finanziamento con la garanzia SACE del 90% in quanto ritenuto uno strumento eccessivamente oneroso e non sufficientemente flessibile.
Al 30 giugno 2020 non esistono imprese collegate, in linea con la situazione al 31 dicembre 2019. Per quanto riguarda i rapporti con la controllante Bi.Fin. S.r.l., si rinvia al punto 24 delle note esplicative.
Sono identificate come parti correlate il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, le società SEMAR S.r.l., Wirutex S.r.l. e Fincobi S.r.l..
Per quanto riguarda i rapporti intercorsi nel corso del semestre con tali società si rinvia al punto 24 delle note esplicative.
Nel corso del primo semestre 2020 non si registrano operazioni classificabili in questa categoria.
L'andamento economico del primo semestre 2020 riflette l'impatto delle chiusure forzate dei siti produttivi e delle filiali commerciali. Partendo da un buon portafoglio ordini alla fine del 2019, il rallentamento dell'acquisizione ordini nel periodo di lockdown che ha caratterizzato i mesi di marzo e aprile è stato accompagnato da un'analoga riduzione del fatturato. Di conseguenza, il portafoglio ordini a fine giugno 2020 evidenzia una modesta riduzione rispetto al dato di dicembre 2019 (-8%) mantenendo la consueta copertura di oltre 3 mesi di fatturato. La consistenza del portafoglio ordini e il numero di trattative in corso di negoziazione, anche di importi rilevanti, rappresentano un segnale positivo ancorchè non forniscano indicazioni sull'intero anno. Ciò nonostante, le performances registrate a seguito del lockdown ci portano a essere fiduciosi sul prosieguo dell'esercizio malgrado la limitata visibilità derivante dal perdurare della situazione di emergenza sanitaria in buona parte del mondo. Di conseguenza, nel corso dell'attuale esercizio verrà mantenuta una maggiore attenzione alla riduzione dei costi nonchè al miglioramento dell'incisività commerciale.
Se i segnali sopra indicati troveranno conferma nella seconda parte dell'esercizio, riteniamo che il Gruppo possa superare gli effetti derivanti dalla pandemia con limitate ripercussioni sulla propria solidità economicopatrimoniale.
Nell'attuale stato di incertezza circa l'evoluzione della pandemia e la velocità di ripresa del ciclo economico, la Capogruppo continua a monitorare con estrema attenzione l'evolversi degli avvenimenti e a dotarsi dei necessari strumenti per gestire con il massimo impegno e professionalità la situazione, con lo sguardo rivolto al futuro e l'orientamento al lungo periodo che da sempre la caratterizzano.
Infine riteniamo che sulla base delle prospettive indicate non vi siano effetti in termini di impairment di assets rappresentati a bilancio, come evidenziato nelle successive note al bilancio e risultante dal test effettuato dagli Amministratori in sede di predisposizione della presente relazione semestrale.
Si segnala, inoltre, che in data 3 luglio 2020, BNL Gruppo BNP Paribas ha strutturato un "positive loan" da 50 milioni di euro a favore di Biesse Group: si tratta di un innovativo finanziamento le cui condizioni economiche migliorano ulteriormente al raggiungimento di precisi goal di sostenibilità – ambientali e sociali - costantemente monitorati e misurati. Nello specifico, Biesse S.p.A. conferma la propria attenzione verso l'ambiente, puntando ad una produzione sempre più orientata all'efficientamento energetico già in essere, utilizzando maggiore energia da fonti rinnovabili certificata GO (Garanzia d'Origine) e riducendo significativamente le emissioni indirette di CO2. Il Gruppo è impegnato anche sul fronte dell'attenzione e centralità delle persone che operano nei propri stabilimenti, certificando il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro secondo lo standard internazionale UNI ISO 45001; ciò ha lo scopo di diffondere ulteriormente quella cultura del benessere dei lavoratori, condivisa con i diversi stakeholder del Gruppo, in grado di produrre anche un maggiore senso di appartenenza all'azienda, condivisione dei suoi valori e miglioramento continuo delle performance.
Alla data di approvazione della presente relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2020, Biesse S.p.A. non risulta proprietaria di azioni proprie.
Si comunica inoltre che la capogruppo Biesse S.p.A. non possiede quote della società controllante, né ne ha possedute o movimentate nel corso di questo primo semestre dell'esercizio 2020. Nulla pertanto da rilevare ai fini dell'art. 2428 comma 2 punti 3 e 4 del Codice civile.
Pesaro, lì 31/07/2020 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Giancarlo Selci
| dati consolidati in migliaia di euro | 30 Giugno | 30 Giugno | |
|---|---|---|---|
| Note | 2020 | 2019 | |
| Ricavi | 4 | 256.728 | 344.224 |
| Altri proventi | 4.187 | 3.524 | |
| Variazione delle rimanenze di prodotti finiti e prodotti in corso di lavorazione |
(418) | 20.466 | |
| Consumi di materie prime, materiali di consumo e merci | (104.599) | (151.263) | |
| Costo del personale | 6 | (89.863) | (113.574) |
| Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti ai fondi | (18.340) | (18.901) | |
| Altri costi operativi | (43.489) | (65.383) | |
| Risultato operativo | 4.205 | 19.092 | |
| Proventi finanziari | 5.224 | 5.489 | |
| Oneri finanziari | (7.441) | (8.523) | |
| Risultato ante imposte | 1.988 | 16.058 | |
| Imposte sul reddito | 7 | (838) | (5.707) |
| Risultato del semestre | 1.150 | 10.350 | |
| Di cui attribuibile ai soci della controllante | 1.246 | 10.278 | |
| Di cui attribuibile alle partecipazioni di terzi | (96) | 72 | |
| Risultato base per azione (Euro) | 8 | 0.05 | 0.38 |
| Risultato diluito per azione (Euro) | 8 | 0.05 | 0.38 |
| dati consolidati in migliaia di euro | 30 Giugno | 30 Giugno | |
|---|---|---|---|
| Note | 2020 | 2019 | |
| Risultato del semestre | 1.150 | 10.350 | |
| Differenza cambio da conversione delle gestioni estere | 16 | (2.559) | 183 |
| Totale componenti che saranno o potranno essere riclassificati nel conto economico del semestre |
(2.559) | 183 | |
| Rivalutazione delle passività/(attività) nette per benefici definiti | (32) | (1.095) | |
| Imposte sui componenti che non saranno riclassificate nel conto economico del semestre |
8 | 480 | |
| Totale componenti che non saranno riclassificati nel conto economico del semestre |
(24) | (615) | |
| Totale conto economico complessivo del semestre | (1.432) | 9.917 | |
| Attribuibile a: | |||
| Partecipazioni di terzi | (95) | 68 | |
| Soci della controllante | (1.337) | 9.849 |
| dati consolidati in migliaia di euro | 30 Giugno | 31 Dicembre | |
|---|---|---|---|
| Note | 2020 | 2019 | |
| ATTIVITA' | |||
| Attività non correnti | |||
| Immobili, impianti e macchinari | 10 | 132.797 | 139.710 |
| Avviamento | 11. | 23.521 | 23.550 |
| Attività immateriali | 58,634 | 59,678 | |
| Attività per imposte differite | 7 | 13.767 | 13.334 |
| Altre attività finanziarie (inclusi gli strumenti finanziari derivati) | 2.828 | 2.640 | |
| Totale attività non correnti | 231.547 | 238.912 | |
| Rimanenze | 12 | 152.832 | 155.498 |
| Crediti commerciali e attività contrattuali | 13 | 98.182 | 116.973 |
| Altri crediti | 15.766 | 22.890 | |
| Altre attività finanziarie (inclusi gli strumenti finanziari derivati) | 15 | 22.618 | 2.653 |
| Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 118.677 | 86.061 | |
| Totale attività correnti | 408.076 | 384.074 | |
| TOTALE ATTIVITA' | 639.624 | 622.987 | |
| dati consolidati in migliaia di euro | 30 Giugno | 31 Dicembre | |
| Note | 2020 | 2019 | |
| PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' | |||
| Capitale sociale | 15 | 27.393 | 27.393 |
| Riserve | 16, 17 | 187.841 | 177.397 |
| Risultato dell'esercizio | 1.246 | 13.027 | |
| Patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante | 216.480 | 217.817 | |
| Partecipazioni di terzi | 763 | 858 | |
| TOTALE PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO | 217.243 | 218.675 | |
| Passività finanziarie | 18 | 101.479 | 53.049 |
| Benefici ai dipendenti | 12.540 | 12.711 | |
| Passività per imposte differite | 2.975 | 2.876 | |
| Fondo per rischi ed oneri | 21 | 1.352 | 1.429 |
| Altri debiti | 938 | 925 | |
| Totale passività non correnti | 119.285 | 70.989 | |
| Passività finanziarie | 18 | 62.403 | 54.274 |
| Fondi per rischi ed oneri | 21 | 13.601 | 16.625 |
| Debiti commerciali | 19 | 109.845 | 132.673 |
| Passività contrattuali | 20 | 59.859 | 67.536 |
| Altri debiti | 56.286 | 56.293 | |
| Passività per imposte sul reddito | 1.102 | 5.921 | |
| Totale passività correnti | 303.096 | 333.322 | |
| PASSIVITA' | 422.381 | 404.312 | |
| TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' | 639.624 | 622.987 |
| dati consolidati in migliaia di euro | 30 Giugno | 31 Dicembre | |
|---|---|---|---|
| Note | 2020 | 2019 | |
| ATTIVITA' OPERATIVA | |||
| Risultato dell'esercizio | 1.150 | 13.002 | |
| Rettifiche per: | |||
| Imposte sul reddito | 838 | 10.441 | |
| Ammortamenti immobilizzazioni materiali di proprietà e immateriali | 12.463 | 24.700 | |
| Ammortamenti di immobilizzazioni materiali in leasing | 4.521 | 8.586 | |
| Utili/Perdite dalla vendita di immobili impianti e macchinari | (226) | (23) | |
| Svalutazioni per perdite di valore | 329 | 4.875 | |
| Accantonamenti ai fondi e TFR | (297) | 9.769 | |
| Proventi da attività di investimento | (179) | (120) | |
| Oneri / (proventi) finanziari netti | 1.152 | 2.942 | |
| SUBTOTALE ATTIVITA' OPERATIVA | 19.751 | 74.172 | |
| Variazione dei crediti commerciali e attività contrattuali | 17.151 | 10.197 | |
| Variazione nelle rimanenze | 847 | 7.043 | |
| Variazione debiti commerciali e passività contrattuali | (29.388) | (39.307) | |
| Variazione del fondo TFR e degli altri fondi | (1.763) | (1.176) | |
| Altre variazioni delle attività e passività operative | 6.098 | 1.454 | |
| Flusso di cassa generato/(assorbito) dall'attività operativo | 12.697 | 52.383 | |
| Imposte pagate | (5.393) | (7.006) | |
| Interessi pagati | (1.146) | (2.557) | |
| FLUSSO DI CASSA NETTO GENERATO/(ASSORBITO) DALL'ATTIVITA' OPERATIVA | 6.158 | 42.821 | |
| ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | |||
| Acquisto di immobili impianti e macchinari | (1.717) | (14.544) | |
| Incassi dalla vendita di immobili impianti macchinari | 226 | 260 | |
| Acquisto di attività immateriali | (6.041) | (18.051) | |
| Variazioni nelle altre attività finanziarie | (19.979) | (2.410) | |
| Proventi da attività di investimento | 179 | 120 | |
| FLUSSO DI CASSA GENERATO / (ASSORBITO) DALL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | (27.331) | (34.624) | |
| ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO | |||
| Rimborsi di mutui | (25.762) | (13.221) | |
| Nuovi prestiti bancari ottenuti | 18 | 84.980 | 30.000 |
| Pagamento debiti di leasing | (4.844) | (8.790) | |
| Altre variazioni | (24) | (159) | |
| Dividendi pagati | 0 | (13.149) | |
| FLUSSO DI CASSA GENERATO / (ASSORBITO) DALL'ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO | 54.350 | (5.318) | |
| INCREMENTO/(DECREMENTO) NETTO DELLE DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI | 33.176 | 2.878 | |
| DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI A INIZIO PERIODO | 86.061 | 83.020 | |
| Effetto delle fluttuazioni dei cambi sulle disponibilità liquide | (560) | 163 | |
| DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI A FINE PERIODO | 118.677 | 86.061 |
| Attribuibile ai soci della controllante | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Capitale | Riserve di | Riserve di | Altre riserve | Risultato | Patrimonio Netto | Partecipazioni | Totale | |
| dati consolidati in migliaia di euro | Sociale | copertura e di | capitale | dell'esercizio | attribuibile ai soci | di terzi | Patrimonio | |
| conversione | della controllante | Netto | ||||||
| Saldi al 01/01/2019 | 27.393 | (6.063) | 36.202 | 117.438 | 43.672 | 218.642 | 893 | 219.536 |
| Altre componenti del conto economico complessivo | 187 | (561) | (374) | (59) | (433) | |||
| Risultato al 30 giugno 2019 | 10.278 | 10.278 | 72 | 10.350 | ||||
| Totale utile/perdita complessivo del periodo | 187 | (561) | 10.278 | 9.904 | 13 | 9.917 | ||
| Distribuzione dividendi | (13.148) | (13.148) | (13.148) | |||||
| Destinazione del risultato dell'esercizio precedente | 43.672 | (43.672) | ۰ | |||||
| Altri movimenti | (75) | (75) | (75) | |||||
| Saldi al 30/06/2019 | 27.393 | (5.876) | 36.202 | 147.326 | 10.278 | 215.323 | 908 | 216.230 |
| Attribuibile ai soci della controllante | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| dati consolidati in migliaia di euro | Capitale Sociale |
Riserve di copertura e di conversione |
Riserve di capitale |
Altre riserve | Risultato dell'esercizio |
Patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante |
Partecipazioni di terzi |
Totale Patrimonio Netto |
| Saldi al 01/01/2020 | 27.393 | (6.140) | 36.202 | 147.335 | 13.027 | 217.817 | 858 | 218.675 |
| Altre componenti del conto economico complessivo | (2.558) | (25) | (2.583) | (2.583) | ||||
| Risultato al 30 giugno 2020 | 1.246 | .246 | (96) | 1.150 | ||||
| Totale utile/perdita complessivo del periodo | (2.558) | (25) | 1.246 | (1.337) | (95) | (1.432) | ||
| Destinazione del risultato dell'esercizio precedente | 13.027 | (13.027) | ||||||
| Saldi al 30/06/2020 | 27.393 | (8.699) | 36.202 | 160.337 | 1.246 | 216.480 | 763 | 217.243 |
Biesse S.p.A. (di seguito la "Società" o la "Capogruppo") è una società di diritto italiano, domiciliata in Pesaro in via della Meccanica 16.
Il gruppo Biesse (nel seguito definito come "Gruppo") opera nel settore della meccanica strumentale, ed è integralmente controllato dalla BI.Fin. S.r.l., società attiva nella produzione e vendita di macchine e sistemi per la lavorazione del legno, vetro e pietra. La controllante è quotata alla Borsa Valori di Milano nel segmento Star.
La valuta di presentazione del Bilancio consolidato è l'Euro, ed i saldi di Bilancio e delle note al Bilancio sono espressi in migliaia di Euro, salvo quando specificatamente indicato.
La presente relazione semestrale consolidata è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione il 31 luglio 2020 e sottoposta a revisione contabile limitata.
La situazione patrimoniale ed economica consolidata al 30 Giugno 2020, oltre al bilancio della Capogruppo comprende il bilancio delle sue controllate sulle quali esercita direttamente il controllo.
| Denominazione e sede | Valuta | Cap. Sociale | Controllo diretto |
Controllo indiretto |
Tramite | Gruppo Biesse |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Società capogruppo | ||||||
| Biesse S.p.A. Via della Meccanica, 16 Loc. Chiusa di Ginestreto (PU) |
EUR | 27.393.042 | ||||
| Società italiane controllate: | ||||||
| HSD S.p.A. Via della Meccanica, 16 Loc. Chiusa di Ginestreto (PU) |
EUR | 1.141.490 | 100% | 100% | ||
| Bre.Ma. Brenna Macchine S.r.l. Via Manzoni, snc Alzate Brianza (CO) |
EUR | 70.000 | 98% | 98% | ||
| Viet Italia S.r.l. Via della Meccanica, 16 Loc. Chiusa di Ginestreto (PU) |
EUR | 10.000 | 85% | 85% | ||
| Axxembla S.r.l. Via della Meccanica, 16 Loc. Chiusa di Ginestreto (PU) |
EUR | 10.000 | 100% | 100% | ||
| Uniteam S.p.A. Via della Meccanica 12 Thiene (VI) |
EUR | 390.000 | 100% | 100% | ||
| BSoft S.r.l. Via Carlo Cattaneo, 24 Portomaggiore (FE) |
EUR | 10.000 | 100% | 100% | ||
| Montresor & Co. S.r.l. Via Francia, 13 Villafranca (VR) |
EUR | 1.000.000 | 60% | 60% | ||
| Movetro S.r.l. Via Marco Polo, 12 Carmignano di Sant'Urbano (PD) |
EUR | 51.000 | 60% | 100%1 |
| Denominazione e sede | Valuta | Cap. Sociale | Controllo diretto |
Controllo indiretto |
Tramite | Gruppo Biesse |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Società estere controllate: | ||||||
| Biesse America Inc. 4110 Meadow Oak Drive – Charlotte, North Carolina – USA |
USD | 11.500.000 | 100% | 100% | ||
| Biesse Canada Inc. 18005 Rue Lapointe – Mirabel (Quebec) – Canada |
CAD | 180.000 | 100% | 100% | ||
| Biesse Group UK Ltd. Lamport Drive – Daventry Northamptonshire – Gran Bretagna |
GBP | 655.019 | 100% | 100% | ||
| Biesse France Sarl 4, Chemin de Moninsable – Brignais – Francia |
EUR | 1.244.000 | 100% | 100% | ||
| Biesse Group Deutschland GmbH Gewerberstrasse, 6 – Elchingen (Ulm) – Germania |
EUR | 1.432.600 | 100% | 100% | ||
| Biesse Schweiz GmbH Luzernerstrasse 26 – 6294 Ermensee – Svizzera |
CHF | 100.000 | 100% | Biesse G. Deutschland GmbH |
100% | |
| Biesse Austria GmbH Am Messezentrum, 6 |
EUR | 685.000 | 100% | Biesse G. Deutschland GmbH |
100% | |
| Salisburgo – Austria Biesservice Scandinavia AB Maskinvagen 1 – |
SEK | 200.000 | 60% | 60% | ||
| Lindas – Svezia Biesse Iberica Woodworking Machinery s.l. C/De La Imaginaciò, 14 Poligon Ind. La Marina – Gavà Barcellona – Spagna |
EUR | 699.646 | 100% | 100% | ||
| WMP- Woodworking Machinery Portugal, Unipessoal Lda Sintra Business Park, 1, São Pedro de Penaferrim, – Sintra – Portogallo |
EUR | 5.000 | 100% | Biesse Iberica W. M. s.l. |
100% | |
| Biesse Group Australia Pty Ltd. 3 Widemere Road Wetherill Park – Sydney – Australia |
AUD | 15.046.547 | 100% | 100% | ||
| Biesse Group New Zealand Ltd. Unit B, 13 Vogler Drive Manukau – Auckland – New Zealand |
NZD | 3.415.665 | 100% | 100% | ||
| Biesse Manufacturing Co. Pvt. Ltd. Jakkasandra Village, Sondekoppa rd. Nelamanga Taluk – Bangalore –India |
INR | 1.224.518.391 | 100% | 100% | ||
| Biesse Asia Pte. Ltd. Zagro Global Hub 5 Woodlands Terr. – Singapore |
EUR | 1.548.927 | 100% | 100% | ||
| Biesse Indonesia Pt. Jl. Kh.Mas Mansyur 121 – Jakarta – Indonesia |
IDR | 2.500.000.000 | 100% | Biesse Asia Pte. Ltd. |
100% | |
| Biesse Malaysia SDN BHD No. 5, Jalan TPP3 47130 Puchong -Selangor, Malesia |
MYR | 5.000.000 | 100% | Biesse Asia Pte. Ltd. |
100% | |
| Biesse Korea LLC Geomdan Industrial Estate, Oryu-Dong, Seo Gu – Incheon – Corea del Sud |
KRW | 100.000.000 | 100% | Biesse Asia Pte. Ltd. |
100% | |
| Biesse (HK) Ltd. Room 1530, 15/F, Langham Place, 8 Argyle Street, Mongkok, Kowloon – Hong Kong |
HKD | 325.952.688 | 100% | 100% | ||
| Dongguan Korex Machinery Co. Ltd Dongguan City – Guangdong Province – Cina |
RMB | 239.338.950 | 100% | Biesse (HK) LTD 100% | ||
| Biesse Trading (Shanghai) Co. Ltd. Room 301, No.228, Jiang Chang No.3 Road, Zha Bei District,– Shanghai – Cina |
RMB | 76.000.000 | 100% | Biesse (HK) LTD |
100% |
| Denominazione e sede | Valuta | Cap. Sociale | Controllo diretto |
Controllo indiretto |
Tramite | Gruppo Biesse |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Intermac do Brasil Comercio de Maquinas e Equipamentos Ltda. Andar Pilotis Sala, 42 Sao Paulo – 2300 Brasil |
BRL | 12.964.254 | 100% | 100% | ||
| Biesse Turkey Makine Ticaret Ve Sanayi A.S. Şerifali Mah. Bayraktar Cad. Nutuk Sokak No:4 Ümraniye,Istanbul –Turchia |
TRY | 45.500.000 | 100% | 100% | ||
| OOO Biesse Group Russia Mosrentgen area, settlement Zavoda Mosrentgen, Geroya Rossii Solomatina street, premises 6, site 6, office 3, 108820, Moscow, Russian Federation |
RUB | 59.209.440 | 100% | 100% | ||
| Biesse Gulf FZE Dubai, Free Trade Zone |
AED | 6.400.000 | 100% | 100% | ||
| Biesse Taiwan 6F-5, No. 188, Sec. 5, Nanking E. Rd., Taipei City 105, Taiwan (ROC) |
TWD | 500.000 | 100% | Biesse Asia Pte Ltd. |
100% | |
| HSD Mechatronic (Shanghai) Co. Ltd. D2, 1st floor, 207 Taiguroad, Waigaoqiao Free Trade Zone – Shanghai – Cina |
RMB | 2.118.319 | 100% | Hsd S.p.A. | 100% | |
| Hsd Usa Inc. 3764 SW 30th Avenue – Hollywood, Florida – USA |
USD | 250.000 | 100% | Hsd S.p.A. | 100% | |
| HSD Mechatronic Korea LLC 414, Tawontakra2, 76, Dongsan-ro, Danwon gu, Ansan-si 15434, South Korea |
KWN | 101.270.000 | 100% | HSD S.p.A. | 100% | |
| HSD Deutschland GmbH Brükenstrasse,2 – Gingen – Germania |
EUR | 25.000 | 100% | Hsd S.p.A. | 100% |
1 Si ricorda che il contratto di acquisto della società Movetro S.rl. prevedeva un'opzione put/call a valere sulle quote di minoranza. Abbiamo considerato la possibilità che la vecchia proprietà eserciti la Put (con data 31 luglio 2022), valutando tale operazione al prezzo minimo previsto dal contratto (€ 1 mln attualizzato ad oggi). Per questo la società, nonostante possieda attualmente il 60% delle quote, viene comunque consolidata al 100%.
Rispetto al bilancio chiuso al 31 dicembre 2019, non si segnalano variazioni nell'area di consolidamento.
La relazione semestrale è stata redatta in conformità agli International Financial Reporting Standards (IFRS), emessi dall'International Accounting Standard Board ("IASB") e omologati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art.9 del DL 38/2005 e delle altre norme e disposizioni Consob in materia di bilancio.
La relazione è stata redatta sulla base del principio del costo storico, eccetto per gli strumenti finanziari derivati, per le attività finanziarie detenute per la vendita e per gli strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita, valutati al valore corrente (fair value), nonché sul presupposto della continuità aziendale.
La presente informativa è stata redatta in conformità con quanto disposto dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con particolare riferimento alle delibere n. 15519 e 15520 del 27/07/2006 e alla comunicazione n. DEM6064293 del 28/07/2006.
Nella predisposizione del bilancio semestrale consolidato abbreviato, redatto secondo lo Ias 34 Bilanci intermedi, sono stati applicati gli stessi principi contabili già adottati nella redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, al quale si rinvia per completezza di trattazione, ad eccezione di quanto descritto nel successivo paragrafo 3.1 "Principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS che sono stati applicati per la prima volta dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2020".
I dati del presente bilancio semestrale consolidato abbreviato sono comparabili con i medesimi del precedente esercizio.
Tutti i prospetti rispettano il contenuto minimo previsto dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni applicabili, previste dal legislatore nazionale e dall'organismo di controllo delle società quotate in Borsa (Consob) e si compongono di:
La classificazione dei costi è per natura, evidenziando i risultati intermedi relativi al risultato operativo ed al risultato ante imposte. Il risultato operativo è determinato come differenza tra i ricavi netti ed i costi di natura operativa (questi ultimi inclusivi dei costi di natura non monetaria relativi ad ammortamenti e svalutazioni di attività correnti e non correnti, al netto di eventuali ripristini di valore) e inclusivo di plus/minusvalenze generate dalla dismissione di attività non correnti.
Il prospetto comprende le componenti che costituiscono il risultato dell'esercizio e gli oneri e proventi rilevati direttamente a Patrimonio netto per operazioni diverse da quelle poste in essere con i soci.
La presentazione del prospetto avviene attraverso l'esposizione distinta tra attività correnti e non correnti e le passività correnti e non correnti con la descrizione nelle note per ciascuna voce di attività e passività degli importi che ci si aspetta di regolare o recuperare entro o oltre i 12 mesi dalla data di riferimento di Bilancio. Un'attività/passività è classificata come corrente quando soddisfa uno dei seguenti criteri:
Il prospetto illustra le variazioni intervenute nelle voci del patrimonio netto relative a:
Il Rendiconto è esposto secondo il metodo indiretto, per mezzo del quale il risultato netto è rettificato dagli effetti delle operazioni di natura non monetaria, da qualsiasi differimento o accantonamento di precedenti o futuri incassi o pagamenti operativi e da elementi di ricavi o costi connessi con i flussi finanziari derivanti dall'attività d'investimento o finanziari.
I proventi e i costi relativi a interessi, dividendi ricevuti e imposte sul reddito sono inclusi nei flussi in base alla tipologia di operazione sottostante che li ha generati.
Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti inclusi nel rendiconto finanziario comprendono i saldi patrimoniali di tale voce alla data di riferimento. I flussi finanziari in valuta estera sono stati convertiti al cambio medio del periodo.
Si precisa, infine, che con riferimento alla Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006 in merito agli schemi di
bilancio, sono stati inseriti specifici schemi supplementari di conto economico e situazione patrimoniale finanziaria con evidenza dei rapporti significativi con parti correlate, al fine di una migliore leggibilità delle informazioni.
I prospetti utilizzati sono ritenuti adeguati ai fini della rappresentazione corretta (fair) della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica e dei flussi finanziari del Gruppo; in particolare, si ritiene che gli schemi economici riclassificati per natura forniscono informazioni attendibili e rilevanti ai fini della corretta rappresentazione dell'andamento economico del Gruppo.
I cambi medi e di fine periodo utilizzati per la redazione dei dati contabili sono i seguenti:
| Valuta | 30 giugno 2020 | 31 dicembre 2019 | 30 giugno 2019 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Medio | Finale | Medio | Finale | Medio | Finale | ||
| Dollaro USA / euro | 1,1020 | 1,1198 | 1,1195 | 1,1234 | 1,1298 | 1,1380 | |
| Real Brasiliano / euro | 5,4104 | 6.1118 | 4.4134 | 4.5157 | 4.3417 | 4,3511 | |
| Dollaro canadese / euro | 1.5033 | 1.5324 | 1.4855 | 1.4598 | 1,5069 | 1,4893 | |
| Lira sterlina / euro | 0.8746 | 0.9124 | 0.8778 | 0.8508 | 0.8736 | 0.8966 | |
| Corona svedese / euro | 10.6599 | 10.4948 | 10,5891 | 10.4468 | 10.5181 | 10,5633 | |
| Dollaro australiano / euro | 1.6775 | 1.6344 | 1.6109 | 1.5995 | 1.6003 | 1,6244 | |
| Dollaro neozelandese / euro | 1,7600 | 1,7480 | 1,6998 | 1,6653 | 1,6817 | 1,6960 | |
| Rupia indiana / euro | 81,7046 | 84,6235 | 78,8361 | 80,1870 | 79,1240 | 78,5240 | |
| Renmimbi Yuan cinese / euro | 7,7509 | 7,9219 | 7,7355 | 7,8205 | 7,6678 | 7,8185 | |
| Franco svizzero / euro | 1,0642 | 1,0651 | 1,1124 | 1,0854 | 1,1295 | 1,1105 | |
| Rupia indonesiana / euro | 16.078,0200 | 16.184,4100 | 15.835,2674 | 15.595,6000 | 16.039.1048 | 16.083,3500 | |
| Dollaro Hong Kong/euro | 8,5531 | 8.6788 | 8,7715 | 8.7473 | 8.8611 | 8,8866 | |
| Ringgit malese/euro | 4,6836 | 4.7989 | 4,6374 | 4,5953 | 4,6545 | 4,7082 | |
| Won sudcoreano/euro | 1.329,5300 | 1.345,8300 | 1.305,3173 | 1.296,2800 | 1.295,1984 | 1.315,3500 | |
| Lira Turca/euro | 7,1492 | 7,6761 | 6,3578 | 6,6843 | 6,3562 | 6,5655 | |
| Rublo Russo/euro | 76,6692 | 79,6300 | 72,4553 | 69,9563 | 73,7444 | 71,5975 | |
| Dirham Emirati Arabi/euro | 4,0473 | 4,1125 | 4,1113 | 4,1257 | 4,1491 | 4,1793 | |
| Dollaro Taiwan/euro | 33,0701 | 33,0076 | 34,6057 | 33,7156 | 34,9981 | 35,2965 |
La redazione della relazione e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della direzione il ricorso a stime e assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data di bilancio. Le stime e le assunzioni utilizzate sono basate sull'esperienza e su altri fattori considerati rilevanti. Nella predisposizione della presente relazione semestrale, in particolare, si è tenuto conto degli effetti del Covid 19, anche in termini di analisi prospettiche/stime, nel caso utilizzando anche primarie fonti informative esterne. I risultati che si consuntiveranno potrebbero pertanto differire da tali stime. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione ad esse apportate sono riflesse a conto economico nel periodo in cui avviene la revisione di stima se la revisione stessa ha effetti solo su tale periodo, o anche nei periodi successivi se la revisione ha effetti sia sull'esercizio corrente, sia su quelli futuri.
Gli Amministratori non ritengono infine vi siano impatti legati al Covid 19 che possano portare ad incertezze e rischi significativi sulla continuità aziendale.
Da un'analisi effettuata dagli Amministratori, l'impatto del lock-down e dei riflessi della pandemia Covid-9 sull'economia in generale, possono essere riassunti, a livello economico, in un mancato fatturato per circa € 63 milioni, comparando il risultato del semestre con quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente, in assenza di altri eventi di rilievo. Nettizzando l'impatto positivo derivante dal ricorso agli ammortizzatori sociali e dal minor accantonamento per premi variabili, il mancato EBIT si attesterebbe a circa € 7 milioni.
Di seguito sono riepilogati i processi critici di valutazione e le assunzioni chiave utilizzate dal management nel processo di applicazione dei principi contabili riguardo al futuro e che possono avere effetti significativi sui valori rilevati nel bilancio consolidato o per le quali esiste il rischio che possano emergere rettifiche di valore
significative al valore contabile delle attività e passività nell'esercizio successivo a quello di riferimento del bilancio.
Il fondo svalutazione crediti riflette la stima del management circa le perdite relative al portafoglio di crediti verso la clientela finale e verso la rete di vendita. La stima del fondo svalutazione crediti è basata sulle perdite attese da parte del Gruppo, determinate in funzione dell'esperienza passata per crediti simili, degli scaduti correnti e storici, delle perdite e degli incassi, dell'attento monitoraggio della qualità del credito e delle proiezioni circa le condizioni economiche e di mercato, tenendo in considerazione anche incertezze legate ad eventi significativi (come nel caso del Covid-19) in un'ottica "forward looking.
Il fondo svalutazione magazzino riflette la stima del management circa le perdite di valore attese da parte del Gruppo, determinate in funzione dell'esperienza passata e dell'andamento storico e atteso del mercato dell'usato e dei ricambi, anche a seguito di specifiche azioni poste in essere dalle società incluse nel perimetro.
Le attività non correnti includono gli immobili, impianti e macchinari, le attività immateriali (incluso l'avviamento), le partecipazioni e le altre attività finanziarie. Il management rivede periodicamente il valore contabile delle attività non correnti detenute ed utilizzate e delle attività che devono essere dismesse, quando fatti e circostanze richiedono tale revisione. Per l'avviamento e le attività immateriali a vita utile indefinita tale analisi è svolta almeno una volta l'anno e ogniqualvolta fatti e circostanze lo richiedano. L'analisi della recuperabilità del valore contabile delle attività non correnti è generalmente svolta utilizzando le stime dei flussi di cassa attesi dall'utilizzo o dalla vendita del bene ed adeguati tassi di sconto per il calcolo del valore attuale. Quando il valore contabile di un'attività non corrente ha subito una perdita di valore, il Gruppo rileva una svalutazione pari all'eccedenza tra il valore contabile del bene ed il suo valore recuperabile attraverso l'uso o la vendita dello stesso, determinata con riferimento ai flussi di cassa insiti nei più recenti piani aziendali.
Particolare attenzione è stata posta dagli Amministratori, nella redazione della presente semestrale, nelle valutazioni ai sensi dello IAS 36 al fine di determinare se gli effetti del COVID-19 costituissero indicatori di impairment. Gli Amministratori, concludendo positivamente, hanno quindi predisposto un test di recuperabilità aggiornato rispetto a quello presentato nel bilancio redatto al 31 dicembre 2019. La stima dei flussi di cassa operativi degli esercizi futuri è stata effettuata partendo dal piano per il periodo 2020-2024, approvato dal Consiglio d'Amministrazione in data 8 luglio 2020. Le stime si basano sulle analisi storiche delle performance del Gruppo a fronte di eventi "disruptive" (crisi del 2002 seguita agli attentati terroristici del 2001, crisi finanziaria del 2008-2009). In relazione al possibile recupero del ciclo economico, previsto dai principali organismi internazionali, gli Amministratori hanno svolto alcune simulazioni: una di queste, effettuata in base ad elementi di mercato storici osservabili, prevederebbe lo slittamento dell'originario Business Plan 20-22 (approvato a febbraio 2020) di un periodo di due anni; un'altra, basata su un approccio più conservativo, ipotizza che il ritorno ai livelli di performance in linea con quelli pre-COVID avvenga in un periodo di 3 anni. Stante l'attuale contesto caratterizzato da una limitata visibilità ed una elevata incertezza, gli Amministratori hanno reputato di fare riferimento allo scenario prudenziale, nella predisposizione del test di recuperabilità aggiornato.
Al momento della vendita del prodotto, il Gruppo accantona dei fondi relativi ai costi stimati per garanzia prodotto (annuali e pluriennali). Il management stabilisce il valore di tali fondi sulla base delle informazioni storiche circa la natura, frequenza e costo medio degli interventi di garanzia. Il Gruppo lavora per migliorare la qualità dei prodotti e minimizzare l'onere derivante dagli interventi in garanzia.
I fondi per benefici ai dipendenti, le relative attività, i costi e gli oneri finanziari netti sono valutati con una metodologia attuariale che richiede l'uso di stime ed assunzioni per la determinazione del valore netto dell'obbligazione o attività. La metodologia attuariale considera parametri di natura finanziaria come, per esempio, il tasso di sconto o il rendimento atteso di lungo termine delle attività a servizio dei piani e i tassi di crescita delle retribuzioni, e considera la probabilità di accadimento di potenziali eventi futuri attraverso l'uso di parametri di natura demografica come per esempio i tassi relativi alla mortalità e alle dimissioni o al pensionamento dei dipendenti.
In particolare, i tassi di sconto presi a riferimento sono tassi o curve dei tassi dei titoli obbligazionari corporate high quality (curva tassi Euro Composite AA) nei rispettivi mercati di riferimento. I rendimenti attesi delle attività sono determinati sulla base di diversi dati forniti da alcuni esperti circa le aspettative di lungo termine del
rendimento del mercato dei capitali, dell'inflazione, del rendimento attuale dei titoli obbligazionari, e altre variabili, e sono eventualmente rettificati per tenere conto delle strategie di investimento delle attività. I tassi dei futuri incrementi retributivi riflettono l'aspettativa di lungo termine del Gruppo nei mercati di riferimento e l'andamento dell'inflazione. La variazione di ognuno di questi parametri potrebbe comportare degli effetti sulle future contribuzioni ai fondi.
Il Gruppo è soggetto a cause legali e fiscali riguardanti una vasta tipologia di problematiche che sono sottoposte alla giurisdizione di diversi stati. Stante le incertezze inerenti tali problematiche, è difficile predire con certezza l'esborso che deriverà da tali controversie. Le cause e i contenziosi contro il Gruppo spesso derivano da problematiche legali complesse e difficili, che sono soggette a un diverso grado di incertezza, inclusi i fatti e le circostanze inerenti a ciascuna causa, la giurisdizione e le differenti leggi applicabili. Nel normale corso del business, il management si consulta con i propri consulenti legali ed esperti in materia legale e fiscale. Il Gruppo accerta una passività a fronte di tali contenziosi quando ritiene probabile che si verificherà un esborso finanziario e quando l'ammontare delle perdite che ne deriveranno può essere ragionevolmente stimato. Nel caso in cui un esborso finanziario diventi probabile ma non ne sia determinabile l'ammontare, tale fatto è riportato nelle note di bilancio.
I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati applicati per la prima volta dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2020:
individuare in business in presenza di un insieme integrato di attività/processi e beni. Tuttavia, per soddisfare la definizione di business, un insieme integrato di attività/processi e beni deve includere, come minimo, un input e un processo sostanziale che assieme contribuiscono in modo significativo alla capacità di creare un output. A tal fine, lo IASB ha sostituito il termine "capacità di creare output" con "capacità di contribuire alla creazione di output" per chiarire che un business può esistere anche senza la presenza di tutti gli input e processi necessari per creare un output. L'emendamento ha inoltre introdotto un test ("concentration test"), opzionale, che permette di escludere la presenza di un business se il prezzo corrisposto è sostanzialmente riferibile ad una singola attività o gruppo di attività. Le modifiche si applicano a tutte le business combination e acquisizioni di attività successive al 1° gennaio 2020, ma è consentita un'applicazione anticipata.
L'adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio consolidato del Gruppo.
Al 30 giugno 2020 non stati emessi principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS e IFRIC omologati dall'Unione Europea ma non ancora obbligatoriamente applicabili al 30 giugno 2020.
Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.
• In data 18 maggio 2017 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 17 – Insurance Contracts che è destinato a sostituire il principio IFRS 4 – Insurance Contracts.
L'obiettivo del nuovo principio è quello di garantire che un'entità fornisca informazioni pertinenti che rappresentano fedelmente i diritti e gli obblighi derivanti dai contratti assicurativi emessi. Lo IASB ha sviluppato lo standard per eliminare incongruenze e debolezze delle politiche contabili esistenti, fornendo un quadro unico principle-based per tenere conto di tutti i tipi di contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione che un assicuratore detiene.
Il nuovo principio prevede inoltre dei requisiti di presentazione e di informativa per migliorare la comparabilità tra le entità appartenenti a questo settore.
Il nuovo principio misura un contratto assicurativo sulla base di un General Model o una versione semplificata di questo, chiamato Premium Allocation Approach ("PAA").
Le principali caratteristiche del General Model sono:
L'approccio PAA prevede la misurazione della passività per la copertura residua di un gruppo di contratti di assicurazione a condizione che, al momento del riconoscimento iniziale, l'entità preveda che tale passività rappresenti ragionevolmente un'approssimazione del General Model. I contratti con un periodo di copertura di un anno o meno sono automaticamente idonei per l'approccio PAA. Le semplificazioni derivanti dall'applicazione del metodo PAA non si applicano alla valutazione delle passività per i claims in essere, che sono misurati con il General Model. Tuttavia, non è necessario attualizzare quei flussi di cassa se ci si attende che il saldo da pagare o incassare avverrà entro un anno dalla data in cui è avvenuto il claim.
L'entità deve applicare il nuovo principio ai contratti di assicurazione emessi, inclusi i contratti di riassicurazione emessi, ai contratti di riassicurazione detenuti e anche ai contratti di investimento con una discrectonary partecipation feature (DPF).
Il principio si applica a partire dal 1° gennaio 2023 ma è consentita un'applicazione anticipata, solo per le entità che applicano l'IFRS 9 – Financial Instruments e l'IFRS 15 – Revenue from Contracts with Customers. Gli Amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio consolidato del Gruppo dall'adozione di questo principio.
Tutte le modifiche entreranno in vigore il 1° gennaio 2022. Al momento gli Amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questi emendamenti sul bilancio consolidato del Gruppo.
contabili adottati. Non essendo la Società/il Gruppo un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile.
ANALISI PER SEGMENTI OPERATIVI
Ai fini del controllo direzionale, il Gruppo è attualmente organizzato in cinque divisioni operative – Legno, Vetro & Pietra, Meccatronica, Tooling e Componenti. Tali divisioni costituiscono le basi su cui il Gruppo riporta le informazioni di settore. Le principali attività sono le seguenti:
Le informazioni relative a questi settori di attività sono le seguenti:
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Ricavi per settori di attività al 30 Giugno | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | % | 2019 | % | |||
| Divisione Legno | 184.049 | 71,7% | 241.051 | 70,0% | ||
| Divisione Vetro/Pietra | 43.678 | 17.0% | 67.027 | 19,5% | ||
| Divisione Meccatronica | 33.826 | 13.2% | 44,459 | 12,9% | ||
| Divisione Tooling | 5.610 | 2,2% | 6.922 | 2,0% | ||
| Divisione Componenti | 6.863 | 2.7% | 10.491 | 3,0% | ||
| Elisioni Interdivisionali | (17.298) | $-6.7%$ | (25.726) | $-7.5%$ | ||
| Totale | 256.728 | 100.0% | 344.224 | 100,0% |
I ricavi netti del 1° semestre 2020 sono pari ad € 256.728 mila, contro € 344.224 mila del 30 giugno 2019, con un decremento complessivo del 25,4% sul pari periodo precedente. La Divisione Legno conferma il suo ruolo di segmento principale del Gruppo, contribuendo per il 71,7% ai ricavi consolidati (70,0% nel 2019); le vendite hanno registrato una diminuzione del 23,6%, passando da € 241.051 mila al 30/06/2019 a € 184.049 mila. Il risultato operativo di segmento segna una diminuzione, passando da € 13.426 mila a € 170 mila, per effetto del calo della leva operativa (minori volumi di vendita con conseguente diminuzione dei margini operativi) legata alla chiusura delle attività produttive e commerciali per effetto della pandemia. Il segmento Vetro & Pietra ha registrato un andamento delle vendite del -34,8% rispetto al pari periodo 2019 (che beneficiava di alcuni progetti Systems) passando da € 67.027 mila al 30/06/2019 a € 43.678 mila, con un'incidenza sui ricavi consolidati del 17,0%, in diminuzione rispetto al pari periodo precedente (19,5%). Il risultato operativo di segmento passa da € 3.702 mila a € -321 mila. Il segmento Meccatronica, a livello di ricavi, ha consuntivato un decremento del 23,9% (passando da € 44.459 mila al 30/06/2019 a € 33.826 mila), aumentando però dello 0,3% la sua contribuzione ai ricavi consolidati (13,2% contro 12,9% a giugno 2019). Il risultato operativo passa da € 7.004 mila a € 4.687 mila. Il segmento Tooling ha segnato un calo del 18,9%, che passa da € 6.922 mila al 30/06/2019 a € 5.610 mila, con un'incidenza in lieve miglioramento sul fatturato consolidato dello 0,2%. La redditività operativa è migliorativa e passa da € 94 mila a giugno 2019 a € 487 mila. Infine, il segmento Componenti evidenzia anch'esso una diminuzione del fatturato, passando da € 10.491 mila al 30/06/2019 a € 6.863 mila (-34,6%), per il calo degli ordinativi delle divisioni Legno e Vetro & Pietra; la redditività operativa passa da € 53 mila a € -198 mila.
Di seguito la tabella che riepiloga il risultato operativo per settori di attività al 30 giugno:
| 2020 | Legno | Vetro & Pietra | Meccatronica | Componenti | Elisioni | Totale Gruppo |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | |||||||
| Totale ricavi | 184.049 | 43.678 | 5.610 | 33.826 | 6.863 | (17.298) | 256.728 |
| Risultato operativo di segmento | 170 | (321) | 487 | 4.687 | (198) | 4.825 | |
| Costi comuni non allocati | (620) | ||||||
| Risultato operativo | 4.205 | ||||||
| Proventi e oneri finanziari non allocati | (2.217) | ||||||
| Utile ante imposte | 1.988 | ||||||
| Imposte dell'esercizio | (838) | ||||||
| Risultato dell'esercizio | 1.150 | ||||||
| 2019 | Elisioni | Totale | |||||
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Legno | Vetro & Pietra | Tooling | Meccatronica | Componenti | Gruppo | |
| Totale ricavi | 241.051 | 67.027 | 6.922 | 44.459 | 10.491 | (25.726) | 344.224 |
| Risultato operativo di segmento | 13.426 | 3.702 | 94 | 7.004 | 53 | (0) | 24.280 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi comuni non allocati | (5.188) | ||||||
| Risultato operativo | 19.092 | ||||||
| Proventi e oneri finanziari non allocati | (3.034) | ||||||
| Utile ante imposte | 16.058 | ||||||
| Imposte dell'esercizio | (5.707) | ||||||
| Risultato dell'esercizio | 10.350 |
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Al 30 Giugno | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | % | 2019 | % | |||||
| Europa Occidentale | 116.174 | 45,3% | 158.219 | 46,0% | ||||
| Asia - Oceania | 40.657 | 15,8% | 53.723 | 15,6% | ||||
| Europa Orientale | 33,820 | 13,2% | 43.785 | 12.7% | ||||
| Nord America | 56.415 | 22,0% | 75.161 | 21,8% | ||||
| Resto del Mondo | 9.663 | 3,8% | 13.337 | 3,9% | ||||
| Totale Gruppo | 256.728 | 100,0% | 344.224 | 100,0% |
Il calo ha riguardato tutte le aree geografiche di riferimento, ed in particolare l'area Asia-Oceania (-24,3%) che passa da € 53.723 mila al 30/06/2019 a € 40.657 mila, Europa Orientale (-22,8%) che passa da € 43.785 mila al 30/06/2019 a € 33.820 mila ed Europa Occidentale (-24,3%) che passa da € 158.219 mila al 30/06/2019 a € 116.174 mila; le aree Nord America e Resto del Mondo sono scese del 24,9% (passando da € 75.161 mila al 30/06/2019 a € 56.415 mila) e del 27,6% (passando da € 13.337 mila al 30/06/2019 a € 9.663 mila) rispettivamente.
I settori di business in cui opera il Gruppo Biesse sono caratterizzati da una relativa stagionalità, dovuta al fatto che la domanda di macchine utensili è normalmente concentrata nella seconda parte dell'anno (ed in particolare
nell'ultimo semestre). Tale concentrazione è collegata alle abitudini d'acquisto dei clienti finali, notevolmente influenzate dalle aspettative riguardo politiche di incentivo degli investimenti, nonché dalle attese riguardo l'andamento congiunturale dei mercati di riferimento.
A questo si aggiunge la particolare struttura del Gruppo, in cui le filiali presenti nelle nazioni oltre-oceano (USA, Canada, Oceania, Far East) pesano mediamente un terzo del volume d'affari totale. Visti i tempi necessari per la consegna di macchine utensili in questi mercati e la presenza di un mercato finale particolarmente sensibile alla tempestività della consegna rispetto all'ordine d'acquisto, tali filiali normalmente riforniscono i propri magazzini nel primo semestre per far fronte alle vendite di fine anno.
Il costo del personale del primo semestre 2020 è pari ad € 89.863 mila e registra un decremento di € 23.712 mila rispetto al dato del 2019 (€ 113.574 mila, - 20,9%).
Al termine del primo semestre, il Gruppo ha usufruito di contributi in conto esercizio e ammortizzatori sociali a fronte dei costi del personale per circa € 3,5 milioni, a cui si aggiungono i risparmi conseguiti sia per effetto del ricorso allo smaltimento delle ferie residue non godute che per effetto del riconoscimento di minori premi e bonus dovuto al mancato raggiungimento di aluni target di budget per via della pendemia.
Le imposte nazionali (IRES) sono calcolate al 24% (24% nel 2019) sul reddito imponibile della Capogruppo e delle controllate italiane, mentre le imposte per le altre giurisdizioni sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi paesi. Ai fini della stima delle imposte di periodo, si applica quindi all'utile infrannuale l'aliquota fiscale applicabile ai risultati finali attesi.
Al 30 giugno 2020 il Gruppo ha attività per imposte anticipate per € 13.767 mila in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (+ € 433 mila). La Direzione ha rilevato le imposte anticipate fino al valore per cui è ritenuto probabile il recupero; a tal fine sono state considerate le previsioni di risultati economici e imponibili fiscali per gli anni futuri coerenti con quelli utilizzati ai fini del test di impairment, e quindi tenendo in considerazione gli scenari relativi agli effetti della pandemia in corso. Seguendo un approccio prudente, il Gruppo non ha rilevato imposte attive su perdite per Euro 727 mila.
Le imposte complessivamente rilevate nel conto economico sono pari a € 838 mila con un tax rate pari al 42,1%.
L'utile base per azione al 30 giugno 2020 risulta positivo per un ammontare pari a 0,05 euro/cent (0,38 euro/cent nel 2019) ed è calcolato dividendo il risultato attribuibile ai soci della controllante, positivo per € 1.246 mila, per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo, corrispondente a nr. 27.393.042 (come nel 2019).
Al 30 giugno 2020 il numero di azioni proprie in portafoglio è pari a 0.
Non essendoci effetti diluitivi, il calcolo utilizzato per l'utile base è applicabile anche per la determinazione dell'utile diluito. Si riportano di seguito i prospetti illustrativi:
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | 30 Giugno | 30 Giugno |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Risultato dell'esercizio | 1.246 | 10.278 |
| Numero medio di azioni (in migliaia) considerate ai fini del calcolo del risultato per azione base e diluito |
27.393 | 27.393 |
| Risultato per azione base e diluito (in Euro) | 0.05 | 0.38 |
Media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | 30 Giugno 2020 |
30 Giugno 2019 |
|---|---|---|
| Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione degli utili per azione di base |
27.393 | 27.393 |
| Effetto azioni proprie | ||
| Media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione - per il calcolo dell'utile base |
27.393 | 27.393 |
| Effetti diluitivi | 0 | $\Omega$ |
| Media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione - per il calcolo dell'utile diluito |
27.393 | 27.393 |
L'Assemblea Ordinaria degli azionisti in data 21 aprile 2020 ha approvato il Bilancio d'esercizio e Consolidato al 31 dicembre 2019. Nella stessa sede è stato deliberato che in luogo di distribuire un dividendo ordinario, alla luce del continuo evolversi dei più recenti avvenimenti e della forte accelerazione delle ripercussioni negative che impattano tutti i mercati internazionali, l'utile di esercizio venga accantonato a Riserva Straordinaria anche per non incidere sulla liquidità aziendale.
Nel periodo di riferimento sono stati effettuati nuovi investimenti per € 4,4 milioni: oltre agli impieghi legati alla normale sostituzione degli strumenti di lavoro, vanno segnalati l'acquisto tramite contratto di leasing di una nuova macchina utensile Toyoda per l'officina meccanica di Pesaro e la realizzazione di interventi legati alla sostenibilità ambientale (impianto fotovoltaico installato sul principale stabilimento di Pesaro, montaggio di lampade a risparmio energetico).
L'avviamento è allocato alle cash-generating unit ("CGU") identificate sulla base dei settori operativi del Gruppo. Il management, in linea con quanto disposto dall'IAS 36, ha individuato le seguenti CGU:
Si ricorda che il contratto di acquisto della società Movetro S.rl. prevedeva un'opzione put/call per la quota residua delle quote. Abbiamo considerato la possibilità che la vecchia proprietà eserciti la Put (con data 31 luglio 2022), valutando tale operazione al prezzo minimo previsto dal contratto (€ 1 milione attualizzato ad oggi). La differenza di consolidamento generatasi è stata allocata ad avviamento nel segmento Vetro.
La seguente tabella evidenzia l'allocazione degli avviamenti alle CGU:
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | 30 giugno | 31 dicembre |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Legno | 8.446 | 8.476 |
| Vetro & Pietra | 5.535 | 5.535 |
| Meccatronica | 5.599 | 5.599 |
| Tooling | 3.940 | 3.940 |
| Totale | 23.521 | 23.550 |
Rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente, l'avviamento diminuisce di circa € 29 mila per l'effetto cambio subito dagli avviamenti delle filiali australiana ed americana.
Come previsto dai principi contabili, il valore recuperabile dell'avviamento è determinato almeno annualmente dagli Amministratori attraverso il calcolo del valore d'uso. Tale metodologia richiede, per sua natura, valutazioni significative da parte degli Amministratori circa l'andamento dei flussi di cassa operativi durante il periodo assunto per il calcolo, nonché circa il tasso di attualizzazione e il tasso di crescita di detti flussi di cassa. In considerazione delle incertezze legate al verificarsi della crisi Covid-19, ed avendo identificato l'espansione della pandemia come un trigger event ai sensi dell'applicabile IAS 36, il Gruppo ha valutato di aggiornare le valutazioni, in occasione dell'approvazione della relazione semestrale 2020, effettuando un nuovo test di impairment.
La stima dei flussi di cassa operativi degli esercizi futuri è stata effettuata partendo dal piano industriale per il periodo 2020-2022 (di seguito, il "Piano") approvato dal Consiglio d'Amministrazione in data 21 febbraio 2020. Si ricorda che in data 8 maggio 2020, gli Amministratori hanno ritirato la propria guidance per il 2020, non ritenendola quindi più valida e riservandosi la possibilità di condividere una nuova guidance qualora e non appena i nostri mercati di riferimento diventassero più stabili e interpretabili. Successivamente, in data 8 luglio 2020, a seguito delle raccomandazioni ricevute dai regolatori europei e considerando gli effetti della pandemia in essere, il Consiglio di Amministrazione di Biesse S.p.A. ha provveduto a rivedere le precedenti stime di crescita di lungo termine dei ricavi, della relativa marginalità e dei flussi di cassa contenute nel suddetto piano industriale di febbraio 2020. In dettaglio, pur essendo di fronte ad uno scenario estremamente complesso ed incerto, basandosi sulle analisi storiche delle performance del Gruppo a fronte di eventi "disruptive" (crisi del 2002 seguita agli attentati terroristici del 2001, crisi finanziaria del 2008-2009), gli Amministratori hanno valutato che, in relazione al possibile recupero del ciclo economico, previsto dai principali organismi internazionali, Biesse dovrebbe essere in grado di più che riassorbire l'attuale trend di mercato. Una delle simulazioni svolte dagli Amministratori, effettuata in base ad elementi di mercato storici osservabili, prevederebbe lo slittamento dell'originario Business Plan 20-22 (approvato a febbraio 2020) di un periodo di due anni. In questo scenario, Biesse potrebbe infatti sostenere negli anni 2021 e 2022 tassi di crescita 8 volte superiori a quelli di mercato, come già è stata peraltro in grado di fare dopo le crisi del 2003 e del 2009, dimostrando di essere nelle condizioni di recuperare il business perso in pochi anni dalla ripartenza del mercato. Nell'attuale contesto caratterizzato da una limitata visibilità, si è scelto di perseguire un approccio maggiormente cautelativo rispetto allo scenario appena descritto. In una simulazione prudenziale, infatti, il ritorno ai livelli di performance in linea con quelli pre-COVID è stato quindi ipotizzato avvenire in un periodo di 3 anni, quindi in un orizzonte di tempo maggiore rispetto alla ipotesi di cui sopra. In questo scenario, di fatto, il Business Plan 20-22 è stato quindi prudenzialmente rimandato di 3 anni. Basandosi sulle nuove stime, si è proceduto quindi a verificare il valore recuperabile della Cash Generating Unit attraverso l'aggiornamento della determinazione del valore d'uso, inteso come valore attuale dei futuri flussi di cassa generati dalla CGU calcolati in conformità al metodo del "Discounted cash flow", effettuando il relativo test di impairment.
Le principali assunzioni utilizzate dal Gruppo per la stima dei futuri flussi di cassa ai fini del test di impairment sono i seguenti:
| 30 giugno 2020 |
31 dicembre 2019 |
|
|---|---|---|
| WACC | 8,5 % | 8,0 % |
| CAGR ricavi prospettici | 0,8% | 3,2 % |
| Tasso di crescita valore terminale | 1,5 % | 1,5 % |
E' stato utilizzato ai fini del test di impairment dell'avviamento un Weighted Average Cost of Capital unico, per tutte le Cash Generating Units, in quanto le componenti di rischiosità (rischio paese, rischio spread, rischio tasso ecc…) sono state incorporate nei flussi calcolati e stimati delle singole CGU e di conseguenza non duplicati nel WACC.
Nel dettaglio, per la determinazione del tasso di sconto sono stati considerati i seguenti fattori:
I flussi di cassa operativi utilizzati nella verifica dell'impairment per il primo semestre 2020 sono stati approvati in sede di Consiglio di Amministrazione dell'8 luglio 2020. Questi derivano dalle stime sviluppate per il quinquennio 2020 – 2024, che a loro volta rielaborano il piano industriale approvato in data 21 febbraio 2020 dal Consiglio di Amministrazione di Biesse S.p.A. e precedentemente commentato. Per i periodi rimanenti i flussi vengono estrapolati sulla base del tasso di crescita di medio/lungo termine di settore pari al 1,5%. I flussi di cassa futuri attesi sono riferiti alla CGU nelle condizioni attuali ed escludono la stima di flussi di cassa futuri che potrebbero derivare da piani di ristrutturazione futuri o altri cambiamenti strutturali.
Le principali assunzioni alla base della determinazione dei flussi finanziari prospettici sono le seguenti:
| 30 giugno 2020 |
31 dicembre 2019 |
|
|---|---|---|
| Incidenza media del costo del venduto sui ricavi del piano | 40,5 % | 40,9 % |
| Incidenza media del costo del personale sui ricavi del piano | 33,5 % | 32,6 % |
| Incidenza media delle componenti di costo operativo fisse sui ricavi del piano | 17,3 % | 15,8 % |
| Dati consolidati in migliaia di € | |
|---|---|
| GRUPPO BIESSE | Al 30 giugno 2020 |
| Valore contabile della CGU (VC) | 240.773 |
| Valore recuperabile della CGU (VR) | 526.944 |
| Impairment | - |
| DIVISIONE LEGNO | Al 30 giugno 2020 |
| Valore contabile della CGU (VC) | 157.529 |
| Valore recuperabile della CGU (VR) | 389.693 |
| Impairment | - |
| DIVISIONE VETRO | Al 30 giugno |
| 2020 | |
| Valore contabile della CGU (VC) | 24.881 |
| Valore recuperabile della CGU (VR) | 47.345 |
| Impairment | - |
| DIVISIONE MECCATRONICA | Al 30 giugno |
| 2020 | |
| Valore contabile della CGU (VC) | 59.524 |
| Valore recuperabile della CGU (VR) | 122.272 |
| Impairment | - |
| DIVISIONE TOOLING | Al 30 giugno 2020 |
|---|---|
| Valore contabile della CGU (VC) | 8.080 |
| Valore recuperabile della CGU (VR) | 9.942 |
| Impairment | - |
Dai risultati del test come sopra riportati non è emersa la necessità di apportare alcuna svalutazione all'Avviamento iscritto nel bilancio consolidato al 30 giugno 2020.
Per azzerare l'eccedenza, a livello consolidato, fra valore d'uso e valore contabile, in relazione alla verifica di impairment svolta per il semestre chiuso al 30 giugno 2020, il costo del capitale (WACC) dovrebbe subire un incremento del 6%, il saggio di crescita dei flussi "as is" nel valore terminale dovrebbe essere negativo ed inferiore di 10,6% e l'Ebitda dovrebbe risultare inferiore rispetto a quello di piano "as is" di oltre € 40,2 milioni.
Per quanto riguarda le singole CGU, si veda la tabella sotto:
| Legno | Vetro | Meccatronica | Tooling | |
|---|---|---|---|---|
| Wacc | 7,4% | 3,6% | 6,1% | 1,3% |
| Tasso di crescita | -14,5% | -5,7% | -12,2% | -1,8% |
| EBITDA (in milioni di Euro) | -32,6 | -3,2 | -9,6 | -0,3 |
E' stata inoltre effettuata un'analisi di sensitività dei risultati per ciascuna CGU: ad eccezione della Divisione Tooling, nel caso di dimezzamento del CAGR dei ricavi di vendita, in tutti gli altri casi il valore d'uso rimane superiore al valore contabile anche assumendo variazioni peggiorative dei parametri chiave quali:
Di seguito si portano i risultati del valore recuperabile ottenuto a seguito delle variazioni ai parametri sopra indicati:
| Legno | Vetro | Meccatronica | Tooling | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Wacc +0,5% | CGU (VC) | 157.529 | 24.881 | 59.524 | 8.080 |
| CGU (VR) | 302.467 | 42.883 | 113.106 | 9.142 | |
| Tasso di crescita -0,5% | CGU (VC) | 157.529 | 24.881 | 59.524 | 8.080 |
| CGU (VR) | 308.917 | 44.003 | 115.683 | 9.339 | |
| CAGR -50% | CGU (VC) | 157.529 | 24.881 | 59.524 | 8.080 |
| CGU (VR) | 328.834 | 41.954 | 111.010 | 3.905 |
E' opportuno, infine, precisare che le stime ed i dati di budget cui sono applicati i parametri prima indicati, sono determinati dal management del Gruppo sulla base dell'esperienza passata e delle attese circa gli sviluppi dei mercati in cui il Gruppo opera. A tal fine si segnala che la stima del valore recuperabile della cash-generating unit richiede discrezionalità e uso di stime da parte del management, particolamente complesse peraltro nell'attuale contesto di incertezza causata dal noto fenomeno pandemico. Il Gruppo non può quindi assicurare che non si verifichi una perdita di valore degli avviamenti in periodi futuri, anche prossimi. Infatti, diversi fattori legati anche all'evoluzione del difficile contesto di mercato potrebbero richiedere una rideterminazione del valore degli avviamenti. Le circostanze e gli eventi che potrebbero causare un'ulteriore verifica dell'esistenza di perdite di valore sono monitorate costantemente dal Gruppo.
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | 30 Giugno | 31 Dicembre |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Materie prime, sussidiarie e di consumo | 48.378 | 47.634 |
| Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati | 24.628 | 21.818 |
| Prodotti finiti e merci | 61.003 | 67.219 |
| Ricambi | 18.824 | 18.828 |
| Rimanenze | 152.832 | 155.498 |
Il valore di bilancio pari a € 152.832 mila è al netto dei fondi obsolescenza pari a € 3.997 mila per le materie prime (€ 3.117 mila a fine 2019), € 3.458 mila per i ricambi (€ 2.975 mila a fine 2019), € 4.202 mila per i prodotti finiti (€ 3.839 mila a fine 2019). L'incidenza del fondo obsolescenza materie prime sul costo storico delle relative rimanenze è pari al 7,6% (6,1% a fine 2019), quella dei ricambi è pari al 15,5% (13,6% a fine 2019), quella del fondo svalutazione prodotti finiti è pari al 6,4% (5,4% a fine 2019).
I crediti commerciali pari a € 98.182 mila sono esposti in bilancio al netto del fondo svalutazione crediti che viene prudenzialmente determinato con riferimento sia alle posizioni di credito in sofferenza sia ai crediti scaduti da più di 180 giorni e conformemente a quanto previsto dall'IFRS9.
I crediti commerciali diminuiscono rispetto a dicembre 2019 di € 18.791 mila (al lordo dei relativi fondi svalutazione).
Il fondo svalutazione crediti risulta pari ad € 6.889 mila.
Il modello "Expected Credit Loss" dell'IFRS 9 richiede di misurare le perdite attese e di tenere in considerazione le informazioni prospettiche, considerando "un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità e determinato valutando una gamma di possibili risultati" e tenendo in considerazione "informazioni ragionevoli e dimostrabili, disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di predisposizione del bilancio, riguardo gli eventi passati, le condizioni attuali e le previsioni sulle condizioni economiche future". Tale modello prevede che sia valutato in quale misura l'elevato grado di incertezza ed i cambiamenti nelle prospettive economiche di breve periodo, potrebbero avere impatto sull'intera vita attesa dell'attività.
Dato lo stato attuale di incertezza legato al diffondersi del COVID-19, nell'ambito del quadro fornito dagli IFRS, nella valutazione dei crediti, è stata data importanza fra l'altro, a prospettive di stabilità di lungo termine, basandosi sui dati storici e tenendo in considerazione le misure di sostegno concesse dagli organi governativi. Infine nel formulare previsioni, è stata tenuta in considerazione la natura dello shock economico, da ritenersi temporanea, e l'impatto che le misure di sostegno economico potrebbero avere sul rischio di credito.
Come spiegato nella relazione sulla gestione, per far fronte alle possibili conseguenze derivanti dall'emergenza sanitaria, Biesse S.p.A. si è prontamente attivata per fare ricorso ad ogni forma di supporto finanziario previsto dalla vigente normativa e consentitole dal suo rating creditizio. Partendo dall'attuale contesto di incertezza, e in assenza di visibilità sul breve periodo, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. Il ricorso a queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un conseguente incremento della liquidità disponibile, non essendosi al momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente previste.
Ne deriva che le disponibilità liquide pari a 118,7 milioni, aumentano di 32,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2019. Inoltre, al fine di mitigare il costo legato alle nuove linee di finanziamento, Biesse ha sottoscritto titoli di investimento immediatamente esigibili e classificati nella voce "altre attività finanziarie" che aumentano di circa 20 milioni rispetto al 31 dicembre 2019.
Il capitale sociale ammonta a € 27.393 mila ed è rappresentato da n. 27.393.042 azioni ordinarie da nominali € 1 ciascuna a godimento regolare della Capogruppo.
Alla data di approvazione del presente bilancio il numero di azioni proprie possedute è pari a 0.
Al 30 giugno 2020, la riserva di conversione è pari a € 8.699 mila (€ 6.140 mila a fine 2019).
Le riserve di conversione bilanci in valuta accolgono le differenze causate dalla conversione dei bilanci espressi in valuta estera dei paesi non appartenenti all'area euro (Stati Uniti, Canada, Singapore, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Australia, Nuova Zelanda, India, Cina, Indonesia, Hong Kong, Malaysia, Corea del Sud, Brasile, Russia e Turchia, Taiwan, Emirati Arabi) ed ha subito nel corso del periodo una variazione di € 2.559 mila.
Il valore di bilancio è così composto:
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | 30 giugno | 31 dicembre |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Riserva legale | 5.479 | 5.479 |
| Riserva straordinaria | 119.465 | 115.323 |
| Riserva per azioni proprie in portafoglio | ||
| Utili a nuovo e altre riserve | 35.394 | 26.534 |
| Altre riserve | 160.338 | 147.335 |
Come evidenziato nel prospetto di movimentazione del patrimonio netto, la voce Altre riserve si modifica principalmente per la destinazione dell'utile conseguito nell'esercizio 2019 (+ € 13.027 mila).
Rispetto al bilancio chiuso al 31 dicembre 2019, a seguito del ricorso a ulterori forme di finanziamento come meglio specificato nella precedente nota 14, le passività finanziarie del Gruppo aumentano di € 56.559 mila. Inoltre si segnala che il Gruppo Biesse, alla data della presente Relazione semestrale, ha negoziato e posto in essere due nuove linee di finanziamento al momento non utilizzate. La prima, di € 20 milioni a 3 anni con BNP, costituisce la sostituzione di una precedente linea di pari importo, che diventa una linea "positive loan" con tassi di interesse decrescenti al raggiungimento di obiettivi legati a indicatori di sostenibilità del Gruppo. La seconda, di € 50 milioni a 4 anni con Intesa Sanpaolo, con covenant di debt/equity =1.
Il valore dei debiti commerciali verso terzi si riferisce prevalentemente a debiti verso fornitori per forniture di materiale consegnate alla fine del periodo.
Si segnala che i debiti commerciali sono pagabili entro dodici mesi e si ritiene che il loro valore contabile alla data di bilancio approssimi il loro fair value.
Il valore dei debiti commerciali verso fornitori diminuisce per € 22.827 mila rispetto al dato del 2019, passando da € 132.673 mila a € 109.845 mila.
Le passività contrattuali sono pari a € 59.859 mila al 30 giugno 2020 (€ 67.536 mila al 31 dicembre 2019) e sono composte come segue:
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | 30 giugno | 31 dicembre |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Anticipi da clienti prima della vendita dei beni | 47.986 | 53.434 |
| Anticipi da clienti netti a fronte di servizi | 11.873 | 14.102 |
| Passività contrattuali | 59.859 | 67.536 |
Le passività contrattuali sono relative principalmente agli anticipi ricevuti da clienti a fronte di prodotti non ancora consegnati e per i quali i ricavi sono rilevati al momento in cui il cliente ottiene il controllo del bene. Per la parte residua, sono relative ad anticipi ricevuti dai clienti a fronte di servizi, rilevati nel corso del tempo, per la parte che eccede le attività già realizzate.
Si precisa che le passività contrattuali in essere al 31 dicembre 2019 si sono riflesse integralmente a conto economico, tra i ricavi, nel corso del 2020.
Alla data di chiusura del bilancio, non si segnalano impegni di ammontare rilevante.
La Capogruppo ed alcune controllate sono parte in causa in varie azioni legali e controversie. Si ritiene tuttavia che la risoluzione di tali controversie non debba generare ulteriori passività rispetto a quanto già stanziato in apposito fondo rischi.
Il bilancio include fondi Rischi ed Oneri per € 14.953 mila composti per € 5.906 mila da fondo garanzia prodotti, € 2.567 mila da fondo ristrutturazione aziendale, per € 947 mila da fondi rischi fiscali, per 980 mila dal fondo indennità suppletiva di clientela e per 4.553 mila da altri fondi rischi.
Al 31 dicembre 2019 i fondi rischi ed oneri erano pari a € 18.053 mila composti per € 7.054 mila da fondo garanzia prodotti, € 3.725 mila da fondo ristrutturazione aziendale, per € 866 mila da fondi rischi fiscali, per 1.029 mila dal fondo indennità suppletiva di clientela e per 5.379 mila da altri fondi rischi.
Il Gruppo è esposto a rischi finanziari connessi alla sua operatività:
rischi di mercato, costituiti principalmente da rischi relativi alle fluttuazioni del tasso di cambio e del tasso di interesse;
rischio di credito, relativo in particolare ai crediti commerciali e in misura minore alle altre attività finanziarie;
rischio di liquidità, con riferimento alla disponibilità di risorse finanziarie per fare fronte alle obbligazioni connesse alle passività finanziarie.
L'impatto delle principali materie prime, in particolare acciaio, sul valore medio dei prodotti del Gruppo è marginale, rispetto al costo di produzione finale e pertanto il Gruppo ha una esposizione limitata verso il rischio "commodities".
Il rischio legato alle variazioni dei tassi di cambio è rappresentato dalla possibile fluttuazione del controvalore in euro della posizione in cambi (o esposizione netta in valuta estera), costituita dal risultato algebrico delle fatture attive emesse, degli ordini in essere, delle fatture passive ricevute, del saldo dei finanziamenti in valuta e delle disponibilità liquide sui conti valutari. La politica di risk management approvata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo consente l'utilizzo di contratti a termine (outright/currency swap) e di strumenti derivati (currency option) per coprire il rischio cambio.
Il Gruppo è esposto alle fluttuazioni dei tassi di interesse con riferimento alla determinazione degli oneri finanziari relativi all'indebitamento verso il mondo bancario sia verso società di leasing per acquisizione di cespiti effettuate attraverso ricorso a leasing finanziario.
I rischi su tassi di interesse derivano da prestiti bancari. Considerato l'attuale trend dei tassi d'interesse, la scelta aziendale rimane quella di non effettuare ulteriori coperture a fronte del proprio debito in quanto le aspettative sull'evoluzione dei tassi d'interesse sono orientate verso una sostanziale stabilità.
Nel corso del semestre il Gruppo ha acceso nuovi finanziamenti a lungo termine con l'obiettivo di dotarsi di un adeguata provvista finanziaria a fronte delle incertezze legate alla crisi pandemica. Il Gruppo ritiene peraltro, nonostante le incertezze presenti, che le attuali disponibiltà siano più che adeguate a coprire eventuali esigenze, anche legate a peggioramenti della situazione finanziaria legati all'evoluzione della pandemia.
Il rischio di credito si riferisce all'esposizione del Gruppo Biesse a potenziali perdite finanziarie derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni contrattuali da parte delle controparti commerciali e finanziarie. L'esposizione principale è quella verso i clienti. La gestione del rischio di credito è costantemente monitorata con riferimento sia all'affidabilità del cliente sia al controllo dei flussi di incasso e gestione delle eventuali azioni di recupero del credito. Nel caso di clienti considerati strategici dalla Direzione, vengono definiti e monitorati i limiti di affidamento riconosciuti agli stessi. Negli altri casi, la vendita è gestita attraverso ottenimento di anticipi, utilizzo di forme di pagamento tipo leasing e, nel caso di clienti esteri, lettere di credito. Sui contratti relativi ad alcune vendite non "coperte" da adeguate garanzie, vengono inserite riserve di proprietà sui beni oggetto della transazione.
Il valore di bilancio delle attività finanziarie, espresso al netto delle svalutazioni a fronte delle perdite previste, rappresenta la massima esposizione al rischio di credito. Come già evidenziato, la crisi pandemica in atto potrebbe comportare un deterioramento del credito rispetto ai trend storici del Gruppo. Gli Amministratori monitorano costantemente lo stato del monte crediti e, conformemente con quanto previsto dall'IFRS 9, hanno adottato un approccio forwar looking per tenere conto delle incertezze attuali e prospettiche.
Per altre informazioni sulle modalità di determinazione del fondo rischi su crediti e sulle caratteristiche dei crediti scaduti si rinvia a quanto commentato alla nota 13 sui crediti commerciali.
Il rischio di liquidità è il rischio del Gruppo connesso alla difficoltà ad adempiere le obbligazioni associate alle passività finanziarie. Per la gestione di tale rischio, il Gruppo ha posto in essere una serie di azioni, anche per far fronte alle possibili conseguenze derivanti dall'emergenza sanitaria. Biesse si è prontamente attivata per fare ricorso ad ogni forma di supporto finanziario previsto dalla vigente normativa e consentitole dal suo rating creditizio. Partendo dall'attuale contesto di incertezza, e in assenza di visibilità sul breve periodo, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. Il ricorso a queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un conseguente incremento della liquidità disponibile nelle casse aziendali, non essendosi al momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente e prudenzialmente previste. Alla data di approvazione della presente relazione, Biesse ha linee di credito a revoca per oltre Euro 90 milioni non utilizzate alle quali si sommano linee committed oltre i 12 mesi per oltre Euro 200 milioni – di cui non utilizzate per Euro 70 milioni. Pur avendo tutti i requisiti per accedere al Decreto Legge nr. 23 del 8/4/20, dopo un'attenta valutazione, Biesse ha deciso di non avvalersi di tale forma di finanziamento con la garanzia SACE del 90% in quanto ritenuto uno strumento eccessivamente oneroso e non sufficientemente flessibile.
Si riportano le tipologie di strumenti finanziari presenti nelle poste di bilancio:
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Al 30 Giugno 2020 |
Al 31 Dicembre 2019 |
|---|---|---|
| ATTIVITA' FINANZIARIE | ||
| Valutate a fair value con contropartita a conto economico : | ||
| Attività finanziarie da strumenti derivati | 396 | 429 |
| Valutate a costo ammortizzato: | ||
| Crediti commerciali | 98.182 | 116.973 |
| Altre attività | 25.191 | 5.841 |
| - altre attività finanziarie e crediti non correnti | 2.828 | 2.640 |
| - altre attività finanziarie a breve | 22.223 | 2.224 |
| - altre attività correnti | 140 | 977 |
| Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 118,677 | 86.061 |
| PASSIVITA' FINANZIARIE | ||
| Valutate a fair value con contropartita a conto economico : | ||
| Passività finanziarie da strumenti derivati | 796 | 748 |
| Valutate a costo ammortizzato: | ||
| Debiti commerciali | 109.845 | 132.411 |
| Scoperti bancari e altre passività finanziarie | 131.299 | 72.117 |
| Passività per leasing finanziari | 31.787 | 34,458 |
| Altre passività correnti | 37.622 | 36.283 |
Le attività e passività finanziarie da strumenti derivati sono rappresentate dal fair value delle operazioni di copertura in valuta (contratti "forward" e "swap") in essere al 30 giugno 2020. Il Gruppo non adotta l'opzione contabile dell'hedge accounting per la rilevazione di tali strumenti.
L'IFRS 13 individua i tre livelli di FV:
Livello 1 – i dati di input utilizzati nelle valutazioni sono rappresentati da quotazioni rilevate su un mercato attivo per attività o passività identiche a quelle oggetto di valutazione;
Livello 2 – i dati di input, diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato;
Livello 3 – i dati di input non sono basati su dati di mercato osservabili.
Gli strumenti finanziari esposti al fair value sono classificati nel livello 2. Nel corso del primo semestre 2020 non vi sono stati trasferimenti tra i vari livelli del fair value sopra indicati.
L'andamento economico del primo semestre 2020 riflette l'impatto delle chiusure forzate dei siti produttivi e delle filiali commerciali. Partendo da un buon portafoglio ordini alla fine del 2019, il rallentamento dell'acquisizione ordini nel periodo di lockdown che ha caratterizzato i mesi di marzo e aprile è stato accompagnato da un'analoga riduzione del fatturato. Di conseguenza, il portafoglio ordini a fine giugno 2020 evidenzia una modesta riduzione rispetto al dato di dicembre 2019 (-8%) mantenendo la consueta copertura di oltre 3 mesi di fatturato. La consistenza del portafoglio ordini e il numero di trattative in corso di negoziazione, anche di importi rilevanti, rappresentano un segnale positivo per i prossimi mesi ancorchè non forniscano indicazioni sull'intero anno. Ciò nonostante, le performances registrate a seguito del lockdown ci portano a essere fiduciosi sul prosieguo dell'esercizio malgrado la limitata visibilità derivante dal perdurare della situazione di emergenza sanitaria in buona parte del mondo. Di conseguenza, nel corso dell'attuale esercizio, verrà mantenuta una maggiore attenzione alla riduzione dei costi nonchè al miglioramento dell'incisività commerciale.
Se i segnali sopra indicati troveranno conferma nella seconda parte dell'esercizio, riteniamo che il Gruppo possa superare gli effetti derivanti dalla pandemia con limitate ripercussioni sulla propria solidità economicopatrimoniale.
Nell'attuale stato di incertezza circa l'evoluzione della pandemia e la velocità di ripresa del ciclo economico, la Capogruppo continua a monitorare con estrema attenzione l'evolversi degli avvenimenti e a dotarsi dei necessari strumenti per gestire con il massimo impegno e professionalità la situazione, con lo sguardo rivolto al futuro e l'orientamento al lungo periodo che da sempre la caratterizzano.
Si segnala, infine che in data 3 luglio 2020, BNL Gruppo BNP Paribas ha strutturato un "positive loan" da 50 milioni di euro a favore di Biesse Group: si tratta di un innovativo finanziamento le cui condizioni economiche migliorano al raggiungimento di precisi goal di sostenibilità – ambientali e sociali - costantemente monitorati e misurati; infatti, il costo del contratto di finanziamento, legato all'Euribor maggiorato di uno spread fisso, si riduce di 10 bp al conseguimento degli obiettivi stabiliti.
Il Gruppo è controllato direttamente da Bi. Fin. S.r.l. (operante in Italia) ed indirettamente dal Sig. Giancarlo Selci (residente in Italia).
Le operazioni tra Biesse S.p.A. e le sue controllate, che sono entità correlate della Capogruppo, sono state eliminate nel bilancio consolidato e non sono evidenziate in queste note. I dettagli delle operazioni tra il Gruppo ed altre entità correlate sono indicate di seguito.
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Ricavi | Costi | ||
|---|---|---|---|---|
| Periodo chiuso al 30/06/2020 |
Periodo chiuso al 30/06/2019 |
Periodo chiuso al 30/06/2020 |
Periodo chiuso al 30/06/2019 |
|
| Controllanti | ||||
| Bi. Fin. S.r.l. | ٠ | (0) | ||
| Altre società correlate | ||||
| Fincobi S.r.l. | 1 | 1 | ٠ | |
| Se. Mar. S.r.l. | 2 | 8 | 965 | 1.357 |
| Wirutex S.r.l. | 12 | 28 | 482 | 826 |
| Altri | ٠ | ٠ | ٠ | |
| Componenti Consiglio di Amministrazione | ||||
| Componenti Consiglio di Amministrazione | 1 | 1.144 | 1.150 | |
| Componenti Collegio Sindacale | ||||
| Componenti Collegio Sindacale | ٠ | ٠ | 60 | 59 |
| Totale | 15 | 37 | 2.651 | 3.392 |
| Totale | 15 | 37 | 2.651 | 3.392 |
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Crediti | Debiti | ||
|---|---|---|---|---|
| Periodo chiuso al 30/06/2020 |
Periodo chiuso al 31/12/2019 |
Periodo chiuso al 30/06/2020 |
Periodo chiuso al 31/12/2019 |
|
| Controllanti | ||||
| Bi. Fin. S.r.l. | 140 | 977 | 1.287 | 1.499 |
| Altre società correlate | ||||
| Fincobi S.r.l. | 42 | 43 | ||
| Edilriviera S.r.I. | ۰ | ۰ | $\sim$ | $\sim$ |
| Se. Mar. S.r.l. | 3 | 4 | 725 | 880 |
| Wirutex S.r.l. | 10 | 13 | 495 | 479 |
| Altri | ||||
| Componenti Consiglio di Amministrazione | ||||
| Componenti Consiglio di Amministrazione | 1 | |||
| Componenti Collegio Sindacale | ||||
| Componenti Collegio Sindacale | ٠ | ٠ | 65 | 111 |
| Totale | 12 | 17 | 1.326 | 1.514 |
| Totale | 152 | 994 | 2.613 | 3.013 |
Le condizioni contrattuali praticate con le suddette parti correlate non si discostano da quelle teoricamente ottenibili da negoziazioni con soggetti terzi.
I debiti verso correlate hanno natura commerciale e si riferiscono alle transazioni effettuate per la cessione di beni e/o la prestazione di servizi.
Per tutti i dettagli sui compensi agli Amministratori e ai Sindaci si rimanda alla Relazione sulla Remunerazione pubblicata sul sito internet www.biesse.com.
Pesaro, lì 31/07/2020 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Giancarlo Selci
I sottoscritti Giancarlo Selci, in qualità di Presidente, e Pierre Giorgio Sallier de La Tour, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Biesse S.p.A., attestano, - tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58.
La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 si è basata su di un processo definito da Biesse in coerenza con il modello Internal Control – Integrated Framework emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission che rappresenta un framework di riferimento generalmente accettato a livello internazionale.
Si attesta, inoltre, che:
a) il bilancio consolidato semestrale abbreviato:
b) la relazione intermedia sulla gestione contiene riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione sintetica dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio nonché le informazioni su eventuali operazioni rilevanti poste in essere con parti correlate.
Pesaro, 31 luglio 2020
Presidente Il dirigente preposto alla redazione Giancarlo Selci dei documenti contabili Pierre Giorgio Sallier de La Tour
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