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Saras

Quarterly Report May 16, 2022

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Quarterly Report

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Il Consiglio di Amministrazione di Saras S.p.A. approva il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2022 1

  • EBITDA reported di Gruppo positivo per 156,3 milioni di Euro (positivo per 27,1 milioni di Euro nel primo trimestre 2021) e RISULTATO Netto reported di Gruppo positivo per 76,6 milioni di Euro (negativo per 23,8 nel primo trimestre 2021) in forte incremento nonostante le basse lavorazioni del trimestre, a fronte dei prezzi petroliferi e dei margini di raffinazione del diesel elevati registrati a partire dalla fine di febbraio
  • EBITDA comparable di Gruppo positivo per 62 milioni di Euro (negativo per 11,2 milioni di Euro nel primo trimestre 2021) e RISULTATO Netto comparable positivo per 13,3 milioni di Euro (negativo per 47,0 milioni di Euro nel primo trimestre del 2021), per gli effetti descritti a livello di risultati reported, al netto degli impatti sulle valutazioni degli inventari
  • Posizione finanziaria netta ante IFRS16 negativa per 445 milioni di Euro sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2021 (negativa 453 milioni di Euro), per le dinamiche del capitale circolante nel trimestre che hanno compensato l'effetto positivo dello scenario. L'impatto positivo dello scenario sulla PFN è previsto nel secondo trimestre del 2022
  • Adottato un nuovo benchmark di raffinazione, l'"EMC Reference margin" in modo da superare le criticità evidenziate dal precedente EMC benchmark (ovvero per tenere conto della variabilità dei costi energetici e rimuovere l'effetto distorsivo del grezzo russo "Ural" nello slate di grezzi)
  • Nonostante l'attuale scenario mantenga degli elementi di incertezza legati in particolare al rischio di inflazione e a una minore crescita dei consumi, oltre che all'approvvigionamento di grezzi, è prevedibile che nel corso del 2022 - in presenza di una minore offerta dalla Russia - la domanda di prodotti petroliferi, e con essa i margini di raffinazione, in particolare del diesel, si mantengano elevati
  • Rispetto all'EMC Reference margin, Saras prevede di poter conseguire nel 2022 un premio di raffinazione medio su base annua di 6÷7\$/bl.

Milano, 16 maggio 2022: Il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA si è riunito oggi e ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2022 non sottoposto a revisione contabile. Si evidenzia che il Resoconto è redatto su base volontaria, nel rispetto della Direttiva 2013/50/UE, recepita con il D.lgs. 15 febbraio 2016, n.25 che ha abrogato l'obbligo di predisposizione dei Resoconti intermedi di gestione, al fine di garantire continuità con le precedenti informative periodiche trimestrali.

Principali risultati finanziari ed operativi di Gruppo

Milioni di Euro Q1/22 Q1/21 Var %
RICAVI 2.950 1.629 81%
EBITDA reported 156,3 27.1 477%
EBITDA comparable 62,0 (11,2) n.s.
EBIT reported 110,7 (20, 0) n.s.
EBIT comparable 16,4 (58,3) n.s.
RISULTATO NETTO reported 76,6 (23, 8) n.s.
RISULTATO NETTO comparable 13,3 (47,0) n.s.
Milioni di Euro Q1/22 Q1/21 Anno 2021
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE IFRS 16 (445.2) (436.9) (453, 1)
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST IFRS 16 (488.8) (474.7) (494, 5)
INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI 24.1 21.7 84.0

1 Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Franco Balsamo, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società.

GAAP e Non-GAAP measure

Indicatori alternativi di performance

Al fine di dare una rappresentazione della performance operativa del Gruppo che meglio rifletta le dinamiche più recenti del mercato, in linea con la prassi consolidata del settore petrolifero, i risultati a livello operativo e a livello di Risultato Netto comparable, sono esposti valutando gli inventari sulla base della metodologia FIFO però, escludendo utili e perdite non realizzate su inventari derivanti delle variazioni di scenario calcolate attraverso la valutazione delle rimanenze iniziali (comprensive dei derivati ad esse associati) agli stessi valori unitari delle rimanenze finali (con quantità crescenti nel periodo), e delle rimanenze finali agli stessi valori unitari delle rimanenze iniziali (con quantità decrescenti nel periodo). Sono escluse, sia a livello operativo che di Risultato Netto comparable, le poste non ricorrenti per natura, rilevanza e frequenza.

I risultati così ottenuti, denominati "comparable", sono indicatori non definiti nei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) e non sono soggetti a revisione contabile. L'informativa finanziaria NON-GAAP deve essere considerata come complementare e non sostituisce le informazioni redatte secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS).

Commenti ai risultati di Gruppo dei primi tre mesi del 2022

Per esporre in maniera coerente l'andamento delle attività del Gruppo, le informazioni delle singole società sono ricondotte ai segmenti di business individuati; si ricorda che il segmento denominato "Industrial & Marketing" include tutte le attività relative alla raffinazione ed alla generazione di energia elettrica nonché le attività relative al "Marketing". Mentre iI segmento "Renewables" include le attività precedentemente incluse nel segmento "Wind" che è stato rinominato in vista di sviluppi nell'ambito del fotovoltaico e idrogeno verde. Si segnala che, per quanto concerne il segmento "Industrial & Marketing" e la relativa attività di generazione di energia elettrica, in seguito alla delibera 630/2021 del 28 dicembre 2021 l'ARERA ha accolto la richiesta di ammissione al regime di reintegrazione dei costi per la centrale Sarlux, iscritta da TERNA nell'elenco degli impianti essenziali per il sistema elettrico per il 2022.

Nel primo trimestre dell'esercizio 2022 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 2.950 milioni di Euro rispetto ai 1.629 milioni di Euro realizzati nei primi tre mesi dello scorso esercizio. La variazione è da ricondursi prevalentemente al significativo apprezzamento dei principali prodotti petroliferi e all'incremento del prezzo di vendita dell'energia elettrica rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Nello specifico il prezzo medio del diesel nei tre mesi del 2022 è stato pari a 906 \$/ton (vs 488 \$/ton nel 2021), mentre quello della benzina è stato di 934 \$/ton (vs 562 \$/ton nel 2021), il prezzo unico nazionale per la vendita dell'energia elettrica (PUN) è stato 248 €/MWh (vs 88,7 €/MWh di tariffa CIP6 riconosciuta per la vendita dell'energia elettrica nel 2021). In aggiunta all'andamento delle quotazioni dei principali prodotti venduti, hanno avuto un effetto positivo anche: l'andamento del cambio €/\$, che nei primi tre mesi del 2022 è stato pari a 1,12 (vs 1,21 nel 2021) e le maggiori produzioni di energia elettrica (influenzato nel primo trimestre 2021 da rilevanti interventi manutentivi). A parziale compensazione si evidenziano le minori lavorazioni e vendite legate a maggiori manutenzioni nei mesi di gennaio e febbraio; mentre, nel mese di marzo, la lavorazione e le vendite sono state penalizzate dai limiti nella movimentazione di materia in ingresso e uscita dal sito produttivo, per effetto del prolungato periodo di chiusura del porto, causato dalle avverse condizioni meteo.

L'EBITDA reported di Gruppo dei primi tre mesi del 2022 è stato pari a 156,3 milioni di Euro, in incremento rispetto ai 27,1 M€ dei primi tre mesi dell'esercizio 2021. La variazione positiva è da ricondursi in primo luogo all'incremento della gestione caratteristica tra i due periodi. Tale incremento è dovuto prevalentemente al miglioramento dei crack del diesel e i cui effetti sono stati in parte compensati da un piano manutentivo più oneroso, da un contesto di mercato più complesso dal punto di vista degli approvvigionamenti della materia prima e dalle disottimizzazioni indotte dalle chiusure del porto nel mese di marzo. Inoltre, per quanto concerne le dinamiche di prezzo delle commodities sulle rimanenze inventariali oil (al netto dei relativi derivati di copertura) nel primo trimestre del 2022 queste hanno beneficiato di un apprezzamento di 87,8 milioni di Euro rispetto ad un apprezzamento di 38,2 M€ realizzato nel medesimo periodo del 2021. In ultimo, per le poste non ricorrenti si segnala un impatto negativo di 1,1 milioni di Euro nel 2022 rispetto ad un valore pari a 7,0 milioni di Euro nel 2021 con la differenza da ricondursi al costo delle emissioni di CO2 di pertinenza del 2020. Si segnala che l'EBITDA reported del primo trimestre 2022 ha beneficiato di 16,0 milioni di Euro riconducibili allo sconto fiscale sul costo di acquisto della materia energia ed è stato penalizzato da una riduzione dei ricavi pari a 7,2 milioni di Euro per effetto della limitazione della tariffa di vendita applicata sulla produzione eolica pertinente.

Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato pari a 76,6 milioni di Euro, rispetto ad una perdita di 23,8 milioni di Euro conseguiti nei primi tre mesi dell'esercizio 2021 prevalentemente per le medesime dinamiche evidenziate a livello di EBITDA. Il Risultato netto reported al momento non include gli impatti della tassazione degli "extraprofitti" in corso di definizione.

L'EBITDA comparable di Gruppo si è attestato a 62,0 milioni di Euro nei primi tre mesi dell'esercizio 2022, in incremento rispetto alla perdita di 11,2 milioni di Euro conseguiti nei primi tre mesi del 2021. Tale risultato, rispetto all'EBITDA reported non include il sopracitato effetto positivo dello scenario sulle differenze inventariali tra inizio e fine periodo, include gli impatti dei derivati su cambi (riclassificati nella gestione caratteristica) ed esclude le poste non ricorrenti. Il risultato in incremento rispetto ai primi tre mesi del 2021 si compone di uno scostamento positivo sia nel segmento "Industrial & Marketing" che nel segmento "Renewables" che verranno meglio declinati nella sezione "Analisi dei Segmenti".

Il Risultato Netto comparable di Gruppo nei primi tre mesi del 2022 è stato pari a 13,3 milioni di Euro, rispetto ad una perdita di 47,0 milioni di Euro nel medesimo periodo dell'esercizio precedente.

Gli investimenti nei primi tre mesi del 2022 sono stati pari a 24,1 milioni di Euro rispetto ai 21,7 milioni di Euro nel medesimo periodo del 2021. L'incremento è riconducibile al segmento Industrial & Marketing ed è dovuto alle maggiori attività manutentive realizzate nel 2022.

Calcolo dell'EBITDA comparable

Milioni di Euro Q1/22 Q1/21 Var %
EBITDA reported 156,3 27,1 477%
Utili / (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli
inventari
(87, 8) (38,2) $-130%$
Derivati su cambi (7,7) (7, 1) $-8%$
Poste non ricorrenti 1,1 7.0 n.s.
EBITDA comparable 62,0 (11,2) n.s.

Calcolo del Risultato Netto comparable

Milioni di Euro Q1/22 Q1/21 Var %
RISULTATO NETTO reported 76,6 (23,8) n.s.
Utili e (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli
inventari al netto delle imposte
(63,3) (27,6) -130%
Poste non ricorrenti al netto delle imposte - 4,4 n.s.
RISULTATO NETTO Comparable 13,3 (47,0) n.s.

Posizione Finanziaria Netta

La Posizione Finanziaria Netta al 31 marzo 2022, ante effetti dell'applicazione dell'IFRS 16, è risultata negativa per 445,2 milioni di Euro, rispetto alla posizione negativa per 453,4 milioni di Euro riportata al 31 dicembre 2021.

Nel primo trimestre 2022 la gestione operativa ha generato 155,4 milioni di Euro, all'interno dei quali 87,8 milioni di Euro sono riconducibili alle dinamiche di prezzo sugli inventari e relativi derivati di copertura. La variazione del capitale circolante ha assorbito 121,0 milioni di Euro. Tale assorbimento è prevalentemente da ricondursi agli incrementi del valore degli inventari (riconducibile, sia all'effetto dell'andamento dei prezzi sopra menzionato, sia all'incremento delle quantità stoccate per effetto della chiusura del porto nel mese di marzo). L'incremento degli inventari è stato solo in parte compensato dall'incremento dei debiti commerciali e dagli impatti indotti dall'anticipo del pagamento delle accise ed iva realizzato nel quarto trimestre 2021. Gli investimenti hanno assorbito 24,1 milioni di Euro ed il pagamento degli interessi ed oneri finanziari e delle tasse ha assorbito 4,5 milioni di Euro.

Il finanziamento SACE (residuo al 31.12.2022) e quello Unicredit da 50 milioni di euro sono stati riportati nei finanziamenti bancari a medio termine, alla luce del ricevimento dei waiver rilasciati dalle banche al 31.03.2022.

La Posizione Finanziaria Netta ante effetti dell'applicazione dell'IFRS 16 è risultata negativa per 445,2 milioni di Euro e negativa per 488,8 milioni di Euro considerando l'effetto dell'applicazione dell'IFRS 16.

Milioni di Euro 31-Mar-22 31-Dic-21
Finanziamenti bancari a medio e lungo termine (230) (6)
Prestiti obbligazionari a medio e lungo termine
Altre passività finanziarie a medio e lungo termine (5) (5)
Altre attività finanziarie a medio e lungo termine 4 4
Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine (230) (7)
Finanziamenti bancari correnti (330) (385)
Quota a breve dei finanziamenti bancari a MLT (200)
Debiti verso banche per c/c passivi (321) (163)
Altre passività finanziarie a breve termine (20) (114)
Fair value derivati e differenziali netti realizzati (33) (9)
Altre attività finanziarie 146 58
Disponibilità liquide ed equivalenti 343 367
Posizione finanziaria netta a breve termine (215) (446)
Totale Posizione Finanziaria Netta ante lease liability ex IFRS 16 (445) (453)
Debiti finanziari per beni in leasing ex IFRS 16 (44) (41)
Totale Posizione Finanziaria Netta post lease liability ex IFRS 16 (489) (495)

Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota Integrativa.

Mercato di riferimento

Mercato petrolifero

Di seguito, una breve analisi sull'andamento delle quotazioni del grezzo, sui crack spreads dei principali prodotti raffinati, e sul margine di raffinazione di riferimento (EMC Benchmark) per quanto riguarda il mercato Europeo, che costituisce il contesto principale in cui opera il segmento Raffinazione del Gruppo Saras.

Q1/22 Q1/21
Prezzi e differenziali Grezzo (\$/bl)
Brent Datato (FOB Med) 102,5 61,0
Urals (CIF Med) 91,9 59,7
Differenziale "heavy-light" -10,6 -0,5
Crack spreads prodotti (\$/bl)
Crack spread ULSD 19,0 4,3
Crack spread Benzina 9,4 6,2
Margine di riferimento (\$/bl)
Reference margin (NEW Benchmark) -0,5 -2,2

Fonte "Platts" per prezzi e crack spreads.

Quotazioni del Grezzo

Nel primo trimestre del 2022, il Brent Dtd ha registrato una quotazione media di 102,5 \$/bl rispetto a una quotazione media di 61,1 \$/bl nel primo trimestre del 2021. Il confronto deve tenere conto di uno scenario profondamente mutato nei due periodi. In particolare, il primo trimestre del 2021 era ancora influenzato dalla crisi pandemica e dai consumi petroliferi ridotti, mentre l'inizio del 2022 è stato caratterizzato da una domanda petrolifera a livelli pre-covid e, a partire dalla fine di febbraio, dalla riduzione delle importazioni dalla Russia a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino. Nel primo trimestre del 2022 il prezzo del Brent è passato da una media di 87,2 \$/bl nel mese di gennaio a una media di 118,8 \$/bl nel mese di marzo.

In particolare, il blocco alle importazioni russe annunciato da Stati Uniti, Canada e UK a inizio marzo, e la minaccia dell'Europa di adottare misure analoghe, hanno fortemente intaccato il flusso di importazioni dalla Russia, che, prima dello scoppio della crisi, garantiva al mercato globale circa 5 milioni di barili al giorno di grezzi, e ai paesi OCSE europei il 30% delle proprie importazioni di grezzi. Dopo lo scoppio del conflitto russo ucraino, progressivamente, la maggior parte degli operatori europei del settore (inclusa Saras) ha scelto di boicottare l'export russo, anche alla luce del rischio dell'introduzione di sanzioni, e di rivolgersi ad altri paesi produttori. La scarsità di armatori disponibili a effettuare i carichi dal Mar Nero e l'indisponibilità di un numero crescente di istituti di credito a emettere lettere di credito a garanzia di compravendite con la Russia hanno contribuito a ridurre ulteriormente le esportazioni.

Questo contesto ha portato a un aumento della domanda di grezzi alternativi al russo Ural, a fronte del quale le quotazioni del Brent hanno superato rapidamente i 100\$/bl, toccando picchi di oltre 138\$/bl nella prima settimana di marzo. La mancanza di greggio russo si è andata ad aggiungere infatti alle tensioni già preesistenti per un mercato "corto" di offerta con scorte in esaurimento già prima della crisi russo-ucraina (alla fine di gennaio ai livelli più bassi degli ultimi otto anni). Nonostante la mancanza di grezzo russo, i paesi dell'OPEC+ hanno incrementato la produzione di marzo in misura modesta, di appena 40kb/giorno, un aumento significativamente inferiore rispetto a quanto previsto dai precedenti impegni (400 kb/g). Fuori dell'alleanza OPEC+, un aumento dell'offerta è stato annunciato da USA, Canada, Brasile e Guyana, ma con un potenziale aumento nel breve termine limitato.

A fronte di questa situazione i 31 paesi membri dell'IEA (Agenzia Internazionale per l'Energia) hanno deciso tra inizio marzo e inizio aprile di rilasciare oltre 180 milioni di barili di scorte di emergenza, da rendere disponibili in soli due mesi, la misura di emergenza più importante adottata nella storia dell'Agenzia.

Questi annunci, insieme a una riduzione nella volatilità dei mercati e alle preoccupazioni legate a una recrudescenza della pandemia da covid in Cina e alla crescita dell'inflazione in USA ed Europa, hanno contribuito a riportare le quotazioni dell'ICE Brent alla fine di marzo a valori più contenuti e inferiori ai 110\$/bl.

Differenziale di prezzo "heavy-light" tra grezzi pesanti e leggeri ("Urals" vs. "Brent")

Il differenziale "heavy-light" (ovvero tra grezzi "Urals" e "Brent") nel primo trimestre del 2022 ha registrato uno sconto medio di 10,6\$/bl rispetto allo sconto medio di 0,5\$/bl nello stesso periodo dell'esercizio precedente. Nel quarto trimestre del 2021 lo sconto si era invece attestato a una media di 1\$/bl. Le dinamiche di mercato precedentemente descritte che hanno portato al crollo della domanda di grezzi russi ha determinato il forte ampliamento dello sconto dell'Ural MED, e una maggior domanda di altre qualità di crudi, in particolare di grezzi sour alternativi, il cui sconto sul Brent si è invece compresso nel periodo. Lo sconto medio dell'Ural nel mese di marzo è stato pari a 28\$/bl.

"Crack spreads" dei principali prodotti raffinati (ovvero la differenza tra valore del prodotto e costo del grezzo)

Il crack della benzina nel primo trimestre del 2022 ha registrato una media di 9,4\$/bl. I margini della benzina si sono mantenuti leggermente più deboli all'inizio dell'anno rispetto al primo trimestre del 2021, quando la benzina, rispetto ad altri prodotti raffinati, già registrava un recupero dagli effetti della crisi pandemica grazie alla ripresa della circolazione e in particolare della mobilità individuale. Con lo scoppio della crisi ucraina a differenza di quanto accaduto per il diesel i margini si sono mantenuti sostanzialmente stabili, non essendo l'Europa un importatore ma un esportatore di benzina, con volumi esigui provenienti dalla Russia.

Il crack del diesel nel primo trimestre del 2022 ha registrato una media di 19,0\$/bl. Il confronto tra il primo trimestre del 2021 e del 2022 deve tenere conto di uno scenario profondamente mutato nei due periodi, e in particolare ancora fortemente penalizzato dagli effetti dalla crisi pandemica e dalla ripresa lenta nei consumi di diesel all'inizio del 2021. Nel primo trimestre del 2022 invece, nei primi due mesi i margini del diesel si sono mantenuti sostanzialmente in linea con i livelli di fine 2019 (+11,5\$/bl) grazie a una domanda in recupero ai livelli pre-covid, fino all'ultima settimana di febbraio, quando lo scoppio del conflitto in Ucraina ha generato un'estrema volatilità nelle quotazioni. Prima della crisi, infatti, la carenza strutturale di distillati medi in Europa veniva compensata, per circa il 10% del fabbisogno con importazioni dalla Russia. Inoltre, numerose raffinerie europee che utilizzavano tipicamente i grezzi sour Urals, e in particolare nella di distillati medi2 a fronte dei vincoli di lavorazione nell'utilizzo di altre qualità di grezzi, sono state costrette a ridurre le lavorazioni. A ciò si è aggiunta la preesistente scarsa capacità inutilizzata di hydrotreating in Europa, che non ha consentito un aumento delle lavorazioni tale da compensare almeno parzialmente la carenza di forniture dalla Russia.

Il crack del jet fuel, nel primo trimestre del 2022 ha registrato una media di +15,3\$/bl. Nel periodo pre-conflitto, il traffico aereo ha continuato il trend di recupero registrato in particolare nell'ultimo trimestre del 2021. In seguito allo scoppio del conflitto russo ucraino, il jet ha ricevuto ulteriore supporto dalle tensioni precedentemente descritte che hanno coinvolto il complesso dei distillati medi. Inoltre, nonostante le cancellazioni dei voli russi abbiano agito da freno ad una parte del traffico aereo europeo, occorre notare che la chiusura dello spazio aereo russo e ucraino ha fatto aumentare la durata dei numerosi voli intercontinentali tra Europa ed Asia, e ciò ha comportato maggiori consumi di jet fuel.

Il crack del VLSFO nel primo trimestre ha registrato una media di +3,8\$/bl (rispetto a una media di 4,5\$/bl nel primo trimestre del 2021 e di 1,6\$/bl nell'ultimo trimestre del 2021). I margini del VLSFO avevano seguito un andamento piuttosto costante nel periodo pre-conflitto, rispetto ai valori in ripresa registrati nell'ultimo trimestre del 2021 a fronte dell'aumento del traffico marittimo e dei consumi di olio combustibile utilizzato per la generazione di energia elettrica in sostituzione del gas. Dopo lo scoppio del conflitto russo ucraino, i prezzi del VLSFO, per le ragioni precedentemente descritte che hanno interessato i distillati medi, hanno subito un'ascesa, che si è riflessa anche nei costi di nolo.

Il crack del LSFO, utilizzato come "blendstock" nella formulazione del VLSFO, ha registrato un valore medio nel primo trimestre di -5\$/bl (rispetto a +2,2 nel primo trimestre 2021 e -0,5\$/bl nell'ultimo trimestre 2021).

Per contro, il crack del HSFO è crollato fino a -32 \$/bl nella prima settimana del conflitto, poiché gli operatori occidentali hanno drasticamente tagliato gli approvvigionamenti di olio combustibile di origine Russa, portandone il crack a una media di -21,0\$/bl nel primo trimestre del 2022 (rispetto a una media di -8,3\$/bl nel primo trimestre del 2021 e di -13,6\$/bl nel quarto trimestre 2021).

Marketing

In Italia, secondo i dati rilevati da Unione Energie per la Mobilità (UNEM), nel primo trimestre 2022 i consumi petroliferi sono risultati in aumento del 13,2% rispetto ai primi tre mesi del 2021 ancora segnati da crescenti misure di contenimento legate alla terza ondata pandemica. I consumi di carburanti da autotrazione (benzina e gasolio) sono risultati pari a 7,3 milioni di tonnellate, con un incremento del 15,6% rispetto al 2021 (incremento risultato pari al 25,9% per la benzina e al 12,9% per il gasolio).

2 I grezzi Urals rappresentavano prima della crisi russo ucraina circa il 20% del grezzo lavorato dalle raffinerie dei paesi europei OCSE.

Nel primo trimestre del 2022 le immatricolazioni di autovetture nuove hanno mostrato una riduzione del 24,4%. Quelle a benzina hanno coperto il 27,2% del totale (vs il 33,3% nel 2021), quelle diesel il 20,1% (vs il 25,0% nel 2021), mentre le ibride il 33,3% (vs il 26,9% nel 2021).

Passando all'analisi del mercato spagnolo, i dati compilati da CORES mostrano che rispetto al primo trimestre del 2021, il consumo di carburanti autostradali nel primo trimestre 2022 è sceso del -5,1%; quello di benzina è cresciuto del +4,6% mentre quello di gasolio è sceso del -7,1%.

Mercato energetico (energia elettrica e CO2)

Il trend fortemente rialzista che ha caratterizzato il prezzo del gas naturale e quello, ad esso collegato, dell'energia elettrica, a partire dalla seconda metà del 2021, è continuato nel 2022 e culminato nelle giornate successive al 24 febbraio 2022, giorno dell'inizio del conflitto in Ucraina, quando il prezzo spot del gas naturale al Ttf (il mercato di riferimento europeo per il gas naturale) ha toccato i 208€MWh e il PUN (Prezzo Unico Nazionale dell'energia elettrica) ha toccato una media giornaliera record di 588€/MWh. È infatti cresciuto l'allarme per una possibile estensione delle sanzioni adottate verso la Russia al comparto energetico, con il rischio di un'interruzione parziale o totale delle forniture di gas russe. In questo contesto, il PUN (Prezzo Unico Nazionale PUN) ha registrato una media di 308€/MWh a marzo e di 248,1€/MWh nel primo trimestre del 2022, in ulteriore rialzo rispetto ai valori già molto elevati registrati nell'ultimo trimestre del 2021, quando la media era stata pari a 241,6€/MWh. Nel primo trimestre del 2021 il PUN si era attestato ad una media di 50€/MWh, per poi apprezzarsi nel corso del 2021.

Le quotazioni EUA dei permessi europei per le emissioni di anidride carbonica, nonostante una flessione registrata dall'inizio del conflitto russo-ucraino, hanno registrato nel primo trimestre una media sempre elevata e pari a 84,3€/ton (+23% rispetto al quarto trimestre del 2021). Nel primo trimestre del 2021 il prezzo della CO2 si era attestato ad una media di 37,6€/ton.

Margini di raffinazione e margine Saras Industrial & Marketing

Per quanto concerne l'analisi della redditività del segmento Industrial & Marketing3 , Saras ha tradizionalmente utilizzato come riferimento il margine di raffinazione "EMC benchmark", calcolato da EMC (Energy Market Consultants), rappresentativo della marginalità di una raffineria costiera di media complessità, ubicata nel bacino del Mediterraneo, che lavora una carica composta da 50% grezzo Brent e 50% grezzo Urals.

Rispetto a tale benchmark, che è funzione delle specifiche condizioni di mercato, il segmento Industrial & Marketing del Gruppo Saras consegue tipicamente un margine superiore grazie alle caratteristiche di elevata flessibilità e complessità dei propri impianti, oltre che dell'andamento delle operazioni industriali e commerciali.

Nell'attuale contesto, l'EMC benchmark non risulta più rappresentativo poiché: (i) la forte svalutazione dei grezzi Urals seguita alla crisi russo-ucraina, che costituiva il 50% dello slate di grezzi utilizzato nell'EMC, non ha impattato il margine di Saras (così come quello della maggior parte delle raffinerie occidentali che hanno scelto di non acquistarlo); (ii) l'incremento dei costi energetici registrato dalla seconda metà del 2021 non è riflesso nel margine EMC, che determina i costi variabili, tra cui quelli dell'energia elettrica, sulla base di una percentuale fissa del prezzo al barile del LSFO. Inoltre, i costi variabili dell'EMC non includono il costo della CO24 .

Pertanto, Saras ha provveduto ad aggiornare con Energy Market Consultants l'EMC benchmark, in modo da superare le principali criticità sopra citate. Il nuovo benchmark, che verrà denominato, "EMC Reference Margin", ha le seguenti caratteristiche:

  • la slate di grezzo lavorata viene prezzata al 100% a Brent Dtd (mentre il benchmark EMC considerava una slate di grezzi composta al 50% da Brent e al 50% da Ural); in tal modo, si elimina il riferimento al grezzo Ural, le cui quotazioni sono fortemente distorte dal conflitto russo-ucraino;
  • le rese di prodotti raffinati sono state aggiornate rispetto al vecchio EMC Benchmark per meglio rappresentare il bilanciamento tra light, middle ed heavy distillates di una raffineria costiera di complessità medio-alta nel Mediterraneo, e per introdurre anche il nuovo bunker marino VLSFO (VLSFO 0,5%);
  • i costi variabili sono stati riformulati in funzione dell'energia elettrica consumata e della CO2 emessa in eccesso alle allocazioni gratuite in modo da rappresentare correttamente le oscillazioni di prezzo di tali variabili;

3 Il margine del segmento Industrial & Marketing del Gruppo Saras, incorpora e somma la marginalità dei segmenti così come separatamente rappresentati fino al 31.12.2020, ovvero "Refining", "Power", "Marketing" e "Altre attività".

4 A titolo esemplificativo si consideri che l'EMC medio nella prima decade di marzo ha registrato un valore estremamente elevato e pari a circa 13,6 \$/bl includendo circa 12 \$/bl relativi alla riduzione del prezzo dell'Ural che nel periodo ha registrato uno sconto medio di 24 \$/bbl vs Brent e circa 2 \$/bl relativi al differenziale dei costi variabili (Saras vs EMC) prevalentemente per effetto del PUN che è stato pari a 390 €/MWh.

• in analogia con il precedente benchmark, la produzione di energia elettrica IGCC in regime di Essenzialità (che comprende il rimborso dei costi variabili e dei costi fissi sostenuti per produrre l'energia elettrica riconosciuta come "essenziale" e una componente di remunerazione del capitale investito) non viene rappresentata nel nuovo Reference Margin, e va quindi a costituire una parte del premio consuntivabile.

Il nuovo EMC Reference Margin, analogamente a quanto avveniva per il vecchio EMC benchmark, verrà pubblicato settimanalmente dalla Società a partire dalla data di pubblicazione della presente relazione trimestrale, 16 maggio 2022.

La tabella seguente compara l'andamento del nuovo EMC Reference Margin a quello dell'EMC benchmark dal 2020 ad oggi: l'andamento evidenzia un sostanziale allineamento tra i due benchmark sino al primo semestre 20215 momento a partire dal quale l'aumento dei costi energetici evidenzia uno scostamento significativo tra i due indicatori.

Nel primo trimestre 2022 l'EMC Reference Margin, alla luce del contesto di mercato descritto nel capitolo precedente, si è attestato a una media di -0,5\$/bl. Il margine Saras è stato pari a 8,4 \$/bl, evidenziando un premio di +8,9 \$/bl.

Nello stesso periodo dell'esercizio precedente l'EMC Reference Margin si attestava a -2,2\$/bl, rispetto ad un margine Saras di 3,4\$/bl, evidenziando un premio Saras di +5,5\$/bl.

Si evidenzia che tale risultato è influenzato dalle minori lavorazioni nel primo trimestre 2022 dovute al programma manutentivo più oneroso rispetto al primo trimestre 2021 e alle giornate di chiusura del porto di Cagliari nel mese di marzo.

Nella tabella nel 2021 il benchmark è stato "ristatato" considerando il nuovo EMC Reference margin al posto dell'EMC benchmark.

5 0,04 \$/bbl lo scostamento medio trimestrale dal 2017 con effetti compensativi tra le rese dei prodotti, il costo della materia prima ed i costi variabili.

Evoluzione prevedibile della Gestione

Il Fondo Monetario Internazionale nell'aggiornamento del suo World Economic Outlook di metà aprile ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica globale, a causa soprattutto dello scoppio del conflitto russo-ucraino che ha determinato una drastica revisione al ribasso della crescita del PIL, dei paesi dell'Eurozona, a causa della loro dipendenza dalle importazioni di energia dalla Russia.

In particolare l'FMI prevede una crescita globale del 3,6% nel 2022 e nel 2023 (rispetto alle precedenti stime di gennaio che prevedevano una crescita rispettivamente del 4,4% e del 3,8%) e nell'eurozona rispettivamente del 2,8% nel 2022 e del 2,3% nel 2023.

Alla luce dello scenario descritto, anche l'International Energy Agency (IEA) ha ridotto ulteriormente le proprie previsioni per il 2022 sulla domanda globale di petrolio di 0,26 mln di barili al giorno, rispetto a quanto già rivisto al ribasso nel precedente report di marzo, dove la domanda petrolifera globale era vista in riduzione nel 2022 di 1 mln di barili al giorno.

Per il 2022 la IEA si attende comunque una crescita della domanda petrolifera pari a 1,9 mln di barili al giorno su base annua per complessivi 99,4 mln di consumi petroliferi a livello globale nel 2022 (la domanda nel 2019, ultimo anno precovid, si era attestata a una media su base annua di 100,4 milioni di barili/giorno). Dal lato dell'offerta, il minor livello di export dalla Russia (-1,5 mb/giorno atteso ad aprile e -3 mb/giorno a maggio) dovrebbe essere compensato dalla maggior produzione da OPEC+, Usa e dall'immissione sul mercato di scorte strategiche.

Per quanto riguarda il segmento Industrial & Marketing la volatilità e l'incertezza che si registrano attualmente sui mercati delle commodities non consentono di quantificare in modo attendibile gli impatti economico finanziari legati all'evoluzione dello scenario. Tuttavia, relativamente al 2022, l'andamento osservato dall'inizio di aprile insieme alle stime delle principali società di analisi di settore6 portano a formulare le seguenti ipotesi:

  • margini di raffinazione ancora elevati nel caso del diesel, per l'attuale indisponibilità di importazioni dalla Russia. Crack della benzina in aumento rispetto ai valori osservati alla fine del mese di marzo: sul mercato si è infatti osservata una minore offerta del prodotto, per la tendenza da parte delle raffinerie europee a massimizzare le rese di diesel rispetto a quella di benzina
  • per quanto riguarda i costi energetici è prevedibile che il PUN si mantenga elevato in funzione della volatilità delle quotazioni del gas naturale.

Ai fini puramente esplicativi si evidenzia che l'EMC Reference margin consuntivato dall'inizio del mese di aprile è stato pari a circa 16\$/bl.

Alla luce di tali previsioni e della performance consuntivata nel primo trimestre, la Società si aspetta di poter conseguire nel 2022 un premio medio annuo rispetto all'EMC Reference margin compreso tra 6 ÷ 7\$/bl.

Si ricorda che le assunzioni adottate dalla Società per il budget 2022 prima dello scoppio della crisi ucraina portavano, a fronte delle diverse condizioni di scenario, a considerare un EMC medio nel 2022 pari a circa 1,6\$/bl, sulla base del quale il management stimava di conseguire un premio annuo medio del segmento Industrial & Marketing compreso tra 4,0 ÷ 4,5 \$/bl.

Per quanto riguarda il segmento Renewables, a partire dal mese di febbraio, la valorizzazione delle produzioni del segmento tiene conto di quanto previsto dal Decreto-Legge 27 gennaio 2022 n. 4, cosiddetto "Sostegni TER", che istituisce un meccanismo di "compensazione" per le fonti rinnovabili non incentivate, tale per cui i produttori dovranno restituire, sino al termine del 2022, la differenza tra i prezzi che si verificheranno sul mercato e "un'equa remunerazione", riferita alla media storica dei prezzi zonali di mercato, dall'entrata in esercizio dell'impianto fino al 31 dicembre 2020. Per Sardeolica, la compensazione è basata su un prezzo medio storico di circa 61 €/MWh, da applicare alle sezioni produttive non incentivate ed entrate in esercizio prima del 2010 (circa l'85% della capacità installata).

Sempre in ambito Renewables, il Gruppo prosegue tramite la controllata Sardeolica le attività autorizzative per lo sviluppo di nuovi impianti greenfield e ci si attende di poter ottenere nel corso del 2023 nuove autorizzazioni per lo sviluppo di ulteriore capacità eolica e fotovoltaica con l'obiettivo di raggiungere una capacità rinnovabile installata complessiva di 500 MW entro il 2025, anche attraverso eventuali nuove partnership.

È inoltre in fase di progettazione il nuovo parco fotovoltaico Helianto da 80MW di recente autorizzazione la cui operatività è attesa entro la fine del 2023.

6 Fonti Oil: HIS (Mar'22); FGE, Nomisma, Energy Aspects, Platts e WMC (Apr'22); Curve FWD @12/04. Fonti Elettricità e Gas: AFRY-Pöyry (Dec'21); Ref4e (Mar'22); Nomisma (Apr'22).

Per quanto riguarda gli investimenti del Gruppo, si conferma per il 2022 un ammontare di investimenti pari a 150 milioni di Euro. In particolare, nel segmento Industrial & Marketing sono previsti investimenti pari a 123 milioni di Euro necessari, dopo il contenimento della spesa che ha interessato il 2021, a un mantenimento del livello di efficienza e competitività degli impianti della raffineria. Nel segmento Renewable sono previsti investimenti pari a 27 milioni di Euro da destinare principalmente alla realizzazione del parco fotovoltaico di 80MW nell'area di Macchiareddu.

In merito all'andamento atteso della Posizione Finanziaria Netta del Gruppo, si ricorda che le ipotesi di scenario antecedenti all'attuale elevata volatilità dei mercati generata dalla crisi russo-ucraina, consentivano di prevedere per il 2022 un livello di indebitamento in parziale riduzione rispetto a quello di fine esercizio 2021: la riduzione dei prezzi dell'energia elettrica e il miglioramento dei margini di raffinazione avrebbero infatti consentito un progressivo rientro dell'indebitamento in ragione anche del piano di sviluppo in ambito Renewables. Oggi, gli effetti che i recenti accadimenti di natura geopolitica determinano sui mercati di riferimento, se pur soggetti ad elevata volatilità e incertezza che non consentono di quantificarne gli impatti economico finanziari per l'anno 2022, lasciano prevedere nel secondo trimestre un miglioramento della Posizione Finanziaria Netta. In particolare, pur in presenza dei maggiori costi energetici, dato l'aumento dei margini di raffinazione, è prevedibile un impatto positivo sul capitale circolante a seguito dell'apprezzamento dei grezzi e dei prodotti petroliferi.

Infine, per quanto riguarda gli altri progetti avviati dal Gruppo nell'ambito della strategia di transizione energetica, nel corso del 2022 è previsto un avanzamento dei progetti relativi all'idrogeno verde e alla "Carbon Capture and Storage" (CCS).

Prosegue infatti il progetto, per cui a febbraio del 2021 Saras ha avviato una collaborazione con Enel Green Power, e costituito una società di progetto (SardHy), finalizzate a fornire idrogeno verde alla raffineria di Saras attraverso l'utilizzo di un elettrolizzatore da circa 20MW, alimentato esclusivamente da energia rinnovabile. Nel primo trimestre sono state avviate le attività per l'iter autorizzativo e proseguono quelle per l'ottenimento del finanziamento richiesto nell'ambito del programma europeo IPCEI (Important Projects of Common European Interest).

Relativamente al progetto di Carbon Capture and Storage, dopo la conclusione nel 2021 di una la prima fase finalizzata a valutare diverse soluzioni impiantistiche per la cattura della CO2, si è avviata una seconda fase con Air Liquide, al fine di conseguire una migliore definizione degli aspetti relativi all'intera catena di sviluppo inclusi aspetti di logistica e trasporto, unitamente ad una stima dei costi e delle tempistiche.

In ambito biofuel Saras continua a monitorare la possibilità di espandere l'attuale capacità produttiva di Hydrogenated Vegetable Oil in co-processing da circa 100 kton all'anno fino a 250 kton all'anno con investimenti ridotti, in funzione dell'economicità degli oli vegetali grezzi).

Audio-conferenza del 16 maggio 2022 ed ulteriori Informazioni

Il giorno 16 maggio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA si riunirà per l'approvazione dei risultati del Gruppo per il primo trimestre 2022. Successivamente verrà diffuso a mezzo SDIR un apposito comunicato stampa e, contestualmente, sarà resa disponibile una presentazione sul sito web della Società (www.saras.it).

Alle ore 16:30 CEST dello stesso giorno si terrà la conference call per gli analisti e gli investitori, durante la quale il management commenterà i risultati e risponderà ad eventuali domande.

Numeri da chiamare per la conference call:

Dall'Italia: +39 02 805 88 11 Dal Regno Unito: + 44 121 281 8003 Dagli USA: +1 718 7058794

Il link per collegarsi alla webcast è il seguente: https://87399.choruscall.eu/links/saras220516.html

La registrazione e la trascrizione della webcast saranno altresì disponibili sul sito web della Società.

Per ulteriori informazioni si prega di voler contattare il servizio Investor Relations.

ll presente comunicato stampa è stato redatto ai sensi del Regolamento di attuazione del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e s.m.i.. Lo stesso è a disposizione del pubblico sul sito internet della società, nella sezione "Investitori / Comunicati Finanziari" ed anche presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato per le informazioni regolamentate, denominato (). Inoltre, il Resoconto Intermedio sulla Gestione al 31 marzo 2022 è a disposizione del pubblico presso la sede legale in Sarroch (CA) S.S. 195 Sulcitana Km. 19, sul sito internet della Società nella sezione "Investitori / Bilanci e Relazioni", e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato .

Saras Investor Relations Ilaria Candotti Tel + 39 02 7737642 [email protected]

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IL GRUPPO SARAS

ll Gruppo Saras, fondato da Angelo Moratti nel 1962 è uno dei principali operatori europei nel settore dell'energia e raffinazione del petrolio. Tramite la Capogruppo Saras SpA e le controllate Saras Trading SA, basata a Ginevra, Saras Energia SAU, basata a Madrid, il Gruppo vende e distribuisce prodotti petroliferi sul mercato nazionale e internazionale. Il Gruppo è inoltre attivo anche nel settore della produzione di energia elettrica attraverso le controllate Sarlux Srl (impianto IGCC) e Sardeolica Srl (parco eolico). Il Gruppo offre poi servizi di ingegneria industriale e di ricerca per il settore petrolifero, dell'energia e dell'ambiente attraverso la controllata Sartec Srl. Il Gruppo Saras conta circa 1.572 dipendenti e presenta ricavi pari a circa 8,6 miliardi di Euro al 31 dicembre 2021 (circa 5,3 miliardi di Euro al 31 dicembre 2020).

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