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Brembo

Quarterly Report Nov 10, 2020

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Quarterly Report

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BREMBO RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2020

INDICE

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Prevedibile evoluzione della gestione 16

OSSERVAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI CIRCA L'ANDAMENTO GESTIONALE E I FATTI SIGNIFICATIVI

Ripartizione ricavi per area geografica e per applicazione 15

Scenario macroeconomico 17
Mercati valutari 18
Struttura operativa e mercati di riferimento 20
Implicazioni della pandemia da Covid-19 sul Resoconto intermedio
di gestione al 30 settembre 2020
22
Fatti di rilievo del periodo 23
Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di opt-out) 23
Acquisto e vendita di azioni proprie 23
Fatti significativi successivi alla chiusura del 30 settembre 2020 24

ATTESTAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO 25

Cariche sociali

L'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo Brembo S.p.A. tenutasi il 23 aprile 2020 ha confermato in 11 il numero dei componenti dell'Organo Amministrativo e nominato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2020-2022, ossia fino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.

Struttura del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati e delle principali funzioni di Governance alla data di approvazione del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020 (9 novembre 2020)

Consiglio di Amministrazione

Presidente Alberto Bombassei (1) (8)
Vice Presidente Esecutivo Matteo Tiraboschi (2) (8)
Amministratore Delegato Daniele Schillaci (3) (8)
Consiglieri Valerio Battista (4) (9)
Cristina Bombassei (5) (8)
Laura Cioli (4)
Nicoletta Giadrossi (4) (6)
Elisabetta Magistretti (4)
Umberto Nicodano (7)
Elizabeth M. Robinson (4)
Gianfelice Rocca (4)
COLLEGIO SINDACALE (10)
Presidente Raffaella Pagani (6)
Sindaci effettivi Mario Tagliaferri

Sindaci supplenti Myriam Amato (6)

SOCIETÀ DI REVISIONE EY S.p.A. (11)

Paola Tagliavini

Stefania Serina

DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI Andrea Pazzi (12)

Comitati

Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità (13) Laura Cioli (Presidente)
Nicoletta Giadrossi
Elisabetta Magistretti
Comitato Remunerazione e Nomine Nicoletta Giadrossi (Presidente)
Laura Cioli
Elizabeth M. Robinson
Organismo di Vigilanza Giovanni Canavotto (Presidente) (14)
Elisabetta Magistretti
Alessandra Ramorino (15)
  • (1) Al Presidente spetta la rappresentanza legale della società, con attribuzione dei poteri di ordinaria amministrazione, salvo le limitazioni di legge.
  • (2) Il Vice Presidente Esecutivo ha la rappresentanza legale della società; il Consiglio di Amministrazione gli ha attribuito specifici poteri per la gestione della società stessa.
  • (3) All'Amministratore Delegato, Ing. Daniele Schillaci, sono stati attribuiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri per la gestione della società nonché la delega ai sensi dell'art. 2381 c.c. in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro (ai sensi del D.Lgs. 81/2008, modificato dal D.Lgs. 106/2009) ed in tema di tutela ambientale e di gestione dei rifiuti.
  • (4) Amministratori non esecutivi e indipendenti ai sensi dell'art. 148, comma 3, del TUF (come richiesto dagli artt. 147-ter, comma 4, e 147-quater del TUF medesimo) e dell'art. 2.2.3, comma 3, del Regolamento Borsa Italiana S.p.A. e del Codice di Autodisciplina di Brembo S.p.A. (art. 3.C.1).
  • (5) Il Consigliere riveste anche la carica di Amministratore esecutivo con delega al Sistema di Controllo Interno e Gestione Rischi e di Chief CSR Officer.
  • (6) Amministratore/Sindaco eletto da lista di minoranza.
  • (7) Amministratore non esecutivo.
  • (8) Amministratori esecutivi.
  • (9) Il Consigliere riveste anche la carica di Lead Independent Director.
  • (10) Ricopre il ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile ex art. 19 D.Lgs. 39/2010.
  • (11) L'Assemblea degli Azionisti nella riunione del 23 aprile 2013 ha conferito l'incarico fino all'approvazione del Bilancio d'esercizio 2021.
  • (12) Nominato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2020 ai sensi dell'art. 27-bis dello Statuto. La nomina rimane valida sino alla scadenza del mandato dell'attuale Consiglio di Amministrazione, ossia sino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.
  • (13) Tale Comitato svolge anche funzione di Comitato per Operazioni con Parti Correlate.
  • (14) Esterno Indipendente.
  • (15) Chief Internal Audit Officer.

Brembo S.p.A.

Sede Sociale: CURNO (BG) – Via Brembo 25 Capitale Sociale: € 34.727.914,00 – Registro delle Imprese di Bergamo Codice fiscale e partita IVA n. 00222620163

RISULTATI ECONOMICI (in milioni di euro) 30.09.16 30.09.17 30.09.18 30.09.19 30.09.20 % 2020/2019
Ricavi da contratti con clienti 1.713,7 1.852,0 1.999,7 1.971,0 1.559,9 -20,9%
Margine operativo lordo 337,1 369,1 380,0 394,0 267,1 -32,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 19,7% 19,9% 19,0% 20,0% 17,1%
Margine operativo netto 254,1 270,3 266,8 249,2 110,6 -55,6%
% sui ricavi da contratti con clienti 14,8% 14,6% 13,3% 12,6% 7,1%
Risultato prima delle imposte 242,3 264,4 256,4 237,1 92,5 -61,0%
% sui ricavi da contratti con clienti 14,1% 14,3% 12,8% 12,0% 5,9%
Risultato netto di periodo 186,2 196,4 197,2 176,1 71,7 -59,3%
% sui ricavi da contratti con clienti 10,9% 10,6% 9,9% 8,9% 4,6%

RISULTATI PATRIMONIALI (in milioni di euro) 30.09.16 30.09.17 30.09.18 30.09.19 30.09.20 % 2020/2019
Capitale netto investito 1.107,4 1.268,6 1.450,1 1.770,6 1.924,7 8,7%
Patrimonio netto 819,8 988,5 1.182,3 1.330,9 1.394,8 4,8%
Indebitamento finanziario netto 256,6 250,4 240,7 414,5 505,7 22,0%
PERSONALE E INVESTIMENTI
Personale a fine periodo (n.) 9.007 9.666 10.595 10.516 10.869 3,4%
Fatturato per dipendente (in migliaia di euro) 190,3 191,6 188,7 187,4 143,5 -23,4%
Investimenti netti (in milioni di euro) 175,6 251,2 184,1 152,5 112,0 -26,6%

PRINCIPALI INDICATORI 30.09.2016 30.09.2017 30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020
Margine operativo netto/Ricavi da contratti con clienti 14,8% 14,6% 13,3% 12,6% 7,1%
Risultato prima delle imposte/Ricavi da contratti con clienti 14,1% 14,3% 12,8% 12,0% 5,9%
Investimenti netti/Ricavi da contratti con clienti 10,2% 13,6% 9,2% 7,7% 7,2%
Indebitamento finanziario netto/Patrimonio netto 31,3% 25,3% 20,4% 31,1% 36,3%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Ricavi da contratti con clienti 0,4% 0,4% 0,4% 0,6% 0,7%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Margine operativo netto 2,8% 2,5% 2,7% 4,5% 9,3%
ROI 29,0% 27,1% 23,6% 18,5% 9,3%
ROE 29,2% 25,8% 22,6% 17,0% 9,2%

Note:

ROI: Margine operativo netto rolling 12 mesi/Capitale netto investito.

ROE: Risultato prima degli interessi di terzi rolling 12 mesi (depurato del Risultato derivante da attività operative cessate)/Patrimonio netto.

(*) La voce è stata depurata dal valore delle differenze cambio.

Prospetti contabili consolidati

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata

(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019 Variazione
ATTIVO
ATTIVITA' NON CORRENTI
Immobili, impianti, macchinari e altre attrezzature 988.998 1.064.307 (75.309)
Diritto di utilizzo beni in leasing 182.584 194.493 (11.909)
Costi di sviluppo 90.712 87.241 3.471
Avviamento e altre attività immateriali a vita indefinita 80.983 83.883 (2.900)
Altre attività immateriali 49.066 57.157 (8.091)
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 43.798 43.149 649
Altre attività finanziarie (tra cui investimenti in altre imprese e strumenti finanziari 180.550 7.078 173.472
Crediti e altre attività non correnti 13.426 12.901 525
Imposte anticipate 62.696 54.617 8.079
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI 1.692.813 1.604.826 87.987
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze 352.380 342.203 10.177
Crediti commerciali 423.125 391.925 31.200
Altri crediti e attività correnti 102.031 95.870 6.161
Attività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 859 1.439 (580)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 552.493 304.793 247.700
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 1.430.888 1.136.230 294.658
ATTIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 1.051 1.435 (384)
TOTALE ATTIVO 3.124.752 2.742.491 382.261
PATRIMONIO NETTO E PASSIVO
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO
Capitale sociale 34.728 34.728 0
Altre riserve 51.594 107.325 (55.731)
Utili / (perdite) portati a nuovo 1.206.160 983.809 222.351
Risultato netto di periodo 71.701 231.301 (159.600)
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO 1.364.183 1.357.163 7.020
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI TERZI 30.631 30.852 (221)
TOTALE PATRIMONIO NETTO 1.394.814 1.388.015 6.799
PASSIVITA' NON CORRENTI
Debiti verso banche non correnti 565.862 196.558 369.304
Passività per beni in leasing a lungo termine 166.252 177.283 (11.031)
Altre passività finanziarie non correnti e strumenti finanziari derivati 944 1.164 (220)
Altre passività non correnti 13.413 9.472 3.941
Fondi per rischi e oneri non correnti 15.857 12.494 3.363
Fondi per benefici ai dipendenti 25.121 25.584 (463)
Imposte differite 27.408 28.410 (1.002)
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI 814.857 450.965 363.892
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti verso banche correnti 303.135 257.655 45.480
Passività per beni in leasing a breve termine 19.360 18.700 660
Altre passività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 3.465 1.061 2.404
Debiti commerciali 434.910 473.996 (39.086)
Debiti tributari 8.618 6.135 2.483
Fondi per rischi e oneri correnti 1.859 2.052 (193)
Altre passività correnti 143.534 143.273 261
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI 914.881 902.872 12.009
PASSIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 200 639 (439)
TOTALE PASSIVO 1.729.938 1.354.476 375.462
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 3.124.752 2.742.491 382.261

Conto economico consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2020 30.09.2019 Variazione %
Ricavi da contratti con clienti 1.559.918 1.970.986 (411.068) -20,9%
Altri ricavi e proventi 13.678 21.171 (7.493) -35,4%
Costi per progetti interni capitalizzati 16.012 18.024 (2.012) -11,2%
Costo delle materie prime, materiale di consumo e merci (711.336) (929.315) 217.979 -23,5%
Proventi (oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria 4.900 9.033 (4.133) -45,8%
Altri costi operativi (310.522) (346.614) 36.092 -10,4%
Costi per il personale (305.526) (349.271) 43.745 -12,5%
MARGINE OPERATIVO LORDO 267.124 394.014 (126.890) -32,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 17,1% 20,0%
Ammortamenti e svalutazioni (156.511) (144.796) (11.715) 8,1%
MARGINE OPERATIVO NETTO 110.613 249.218 (138.605) -55,6%
% sui ricavi da contratti con clienti 7,1% 12,6%
Proventi (oneri) finanziari netti (18.120) (12.321) (5.799) 47,1%
Proventi (oneri) finanziari da partecipazioni 48 197 (149) -75,6%
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 92.541 237.094 (144.553) -61,0%
% sui ricavi da contratti con clienti 5,9% 12,0%
Imposte (19.861) (53.331) 33.470 -62,8%
Risultato derivante dalle attività operative cessate (86) (6.567) 6.481 -98,7%
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 72.594 177.196 (104.602) -59,0%
% sui ricavi da contratti con clienti 4,7% 9,0%
Interessi di terzi (893) (1.074) 181 -16,9%
RISULTATO NETTO DI PERIODO 71.701 176.122 (104.421) -59,3%
% sui ricavi da contratti con clienti 4,6% 8,9%
RISULTATO PER AZIONE BASE/DILUITO (in euro) 0,22 0,54

Conto economico consolidato complessivo

(in migliaia di euro) 30.09.2020 30.09.2019 Variazione
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 72.594 177.196 (104.602)
Altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Effetto utile/(perdita) attuariale su piani a benefici definiti (980) (520) (460)
Effetto fiscale 170 192 (22)
Valutazione a fair value delle partecipazioni (7.015) 0 (7.015)
Totale altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente
riclassificati nell'utile/(perdita) del periodo (7.825) (328) (7.497)
Altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di strumenti finanziari derivati (2.591) (1.787) (804)
Effetto fiscale 622 429 193
Variazione della riserva di conversione (55.361) 10.232 (65.593)
Totale altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente
riclassificati nell'utile/(perdita) del periodo (57.330) 8.874 (66.204)
RISULTATO COMPLESSIVO RILEVATO NEL PERIODO 7.439 185.742 (178.303)
Quota di pertinenza:
- di terzi 419 1.358 (939)
- del Gruppo 7.020 184.384 (177.364)

Rendiconto finanziario consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2020 30.09.2019
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DEL PERIODO 168.559 195.871
Risultato prima delle imposte 92.541 237.094
Ammortamenti/Svalutazioni 156.511 144.796
Plusvalenze/Minusvalenze (769) (1.389)
Proventi e oneri da partecipazioni al netto dei dividendi ricevuti 151 (3.131)
Componente finanziaria dei fondi a benefici definiti e debiti per il personale 308 432
Accantonamenti a fondi relativi al personale 1.835 1.800
Altri accantonamenti ai fondi al netto degli utilizzi 30.075 4.175
Risultato derivante da attività operative cessate (86) (6.567)
Flusso monetario generato dalla gestione reddituale 280.566 377.210
Imposte correnti pagate (32.777) (41.117)
Utilizzi dei fondi relativi al personale (3.077) (3.646)
(Aumento) diminuzione delle attività a breve:
rimanenze (27.540) (31.255)
attività finanziarie 129 (37)
crediti commerciali (32.368) (45.171)
crediti verso altri e altre attività 2.786 1.962
Aumento (diminuzione) delle passività a breve:
debiti commerciali (39.086) (88.501)
debiti verso altri e altre passività 3.590 (25.133)
Effetto delle variazioni dei cambi sul capitale circolante (9.393) 4.244
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività operativa 142.830 148.556
Investimenti in immobilizzazioni:
materiali (92.701) (130.720)
di cui diritto di utilizzo beni in leasing (6.919) (11.921)
immateriali (20.155) (24.547)
finanziarie (182.862) (113)
Prezzo di realizzo, o valore di rimborso, di immobilizzazioni 1.625 4.129
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di investimento (294.093) (151.251)
Dividendi pagati nel periodo 0 (71.541)
Acquisto azioni proprie 0 (11.329)
Dividendi pagati nel periodo ad azionisti di minoranza (640) (800)
Variazione di fair value di strumenti derivati 890 (825)
Nuovi contratti per beni in leasing 6.033 11.202
Rimborso passitivà per beni in leasing (18.629) (17.401)
Mutui e finanziamenti assunti nel periodo da banche e altri finanziatori 425.000 103.098
Rimborso di mutui e finanziamenti a lungo termine (80.502) (76.840)
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di finanziamento 332.152 (64.436)
Flusso monetario complessivo 180.889 (67.131)
Effetto delle variazioni dei cambi sulle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (3.295) (3.235)
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DEL PERIODO 346.153 125.505

Posizione finanziaria netta consolidata

(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019
A Cassa 189 206
B Altre disponibilità liquide 552.304 304.587
C Strumenti derivati e titoli detenuti per la negoziazione 325 768
D LIQUIDITA' (A+B+C) 552.818 305.561
E Crediti finanziari correnti 534 671
F Debiti bancari correnti 206.340 136.234
G Parte corrente dell'indebitamento non corrente 96.795 121.421
H Altri debiti finanziari correnti e strumenti finanziari derivati 22.825 19.761
I INDEBITAMENTO FINANZIARIO CORRENTE (F+G+H) 325.960 277.416
J INDEBITAMENTO FINANZIARIO CORRENTE NETTO (I-E-D) (227.392) (28.816)
K Debiti bancari non correnti 565.862 196.558
L Obbligazioni emesse 0 0
M Altri debiti finanziari non correnti e strumenti finanziari derivati 167.196 178.447
N INDEBITAMENTO FINANZIARIO NON CORRENTE (K+L+M) 733.058 375.005
O INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO (J+N) 505.666 346.189

Variazioni di patrimonio netto consolidato

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Note di commento ai prospetti contabili

Principi contabili e criteri di redazione

Il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020, che comprende la Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata, il Conto economico consolidato, il Conto economico consolidato complessivo, il Rendiconto finanziario consolidato, le Variazioni di patrimonio netto consolidato e brevi note illustrative, è redatto sulla base dei criteri di rilevazione e misurazione previsti dagli IFRS adottati dall'Unione Europea e messo a disposizione del pubblico su base volontaria. Quanto ai contenuti, alle tempistiche e alle modalità di comunicazione dell'informativa periodica finanziaria aggiuntiva si rimanda a quanto specificato sul sito internet aziendale (http://www.brembo.com/it/investitori/calendario).

Si rinvia a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2019 per quanto concerne i principi contabili internazionali di riferimento e i criteri scelti dal Gruppo nella predisposizione dei suddetti prospetti contabili. La redazione del Resoconto intermedio richiede da parte della direzione l'effettuazione di stime e di assunzioni che hanno effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del rendiconto intermedio. Se nel futuro tali stime e assunzioni, che sono basate sulla miglior valutazione da parte del management, dovessero differire dalle circostanze effettive, sarebbero modificate in modo appropriato nel periodo in cui le circostanze stesse si verificassero.

Si segnala, inoltre, che taluni processi valutativi, in particolare quelli più complessi quali la determinazione di eventuali perdite di valore di attività non correnti, sono generalmente effettuati in modo completo solo in sede di redazione del bilancio annuale, allorquando sono disponibili tutte le informazioni eventualmente necessarie, salvo i casi in cui vi siano indicatori di impairment che richiedano un'immediata valutazione di eventuali perdite di valore. Le valutazioni attuariali necessarie per la determinazione dei fondi per benefici ai dipendenti vengono normalmente elaborate in occasione della predisposizione del bilancio annuale. Il presente Resoconto intermedio di gestione non è stato assoggettato a revisione contabile.

Area di consolidamento

I prospetti contabili al 30 settembre 2020 includono quelli della Capogruppo Brembo S.p.A. e quelli delle società nelle quali essa detiene il controllo ai sensi dell'IFRS 10. Rispetto al 30 settembre 2019 non sono intervenute operazioni societarie che hanno avuto impatti sull'area di consolidamento del Gruppo.

A partire dal 30 giugno 2019, Brembo ha cessato la propria attività industriale nell'impianto di Buenos Aires cui è seguita la liquidazione della società controllata Brembo Argentina S.A. Pertanto, ai sensi del principio IFRS 5, le voci dell'attivo e del passivo della società sono state riclassificate alla voce "Attività/Passività derivanti da attività operative cessate", mentre le voci di Conto economico alla voce "Risultato derivante da attività operative cessate".

Note di commento alle più rilevanti variazioni delle poste dei prospetti contabili consolidati

I ricavi netti realizzati nei primi nove mesi del 2020 dal Gruppo ammontano a € 1.559.918 migliaia, in calo del 20,9% rispetto all'analogo periodo del 2019 in seguito ai lockdown messi in atto da tutti i paesi in cui il Gruppo opera al fine di contrastare la diffusione dell'infezione da Covid-19. Per i periodi di lockdown delle diverse società si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Implicazioni della pandemia da Covid-19 sul Rendiconto Intermedio di gestione al 30 settembre 2020".

Il settore delle applicazioni per autovetture, da cui proviene il 75,2% dei ricavi del Gruppo, ha chiuso i primi nove mesi del 2020 in calo del 20,4%, conseguentemente alla forte contrazione del mercato dei veicoli leggeri. Nello stesso periodo hanno chiuso in negativo anche le performance degli altri settori in cui il Gruppo opera: applicazioni per veicoli commerciali (-18,2%), moto (-26,8%) e competizioni (-22,0%).

A livello geografico, guardando all'Europa, la Germania ha registrato un calo del 26,7% rispetto ai primi nove mesi del 2019. Anche tutti gli altri paesi europei hanno chiuso negativamente: Francia (-20,4%), Italia (-18,0%) e Regno Unito (-35,7%). In Nord America (USA, Messico e Canada) le vendite sono risultate in calo del 22,3%, mentre in Sud America si è registrata una flessione del 41,3%. In Estremo Oriente, la Cina ha fatto registrare un incremento del 4,0%, mentre sono risultati in calo Giappone (-21,9%) e soprattutto India (-35,5%).

Al 30 settembre 2020, il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a € 992.168 migliaia, con un'incidenza del 63,6% sulle vendite, in aumento rispetto al 62,7% dello stesso periodo dell'anno precedente. All'interno di questa voce i costi per progetti interni capitalizzati tra le attività immateriali ammontano € 16.012 migliaia e si confrontano con € 18.024 migliaia dello stesso periodo del 2019.

La voce proventi (oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria, pari a € 4.900 migliaia (€ 9.033 migliaia nel 2019) è riconducibile al risultato della valutazione a patrimonio netto del Gruppo BSCCB.

I costi per il personale sono pari a € 305.526 migliaia con un'incidenza sui ricavi del 19,6%, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (17,7%). I dipendenti in forza al 30 settembre 2020 sono pari a 10.869 (10.868 al 31 dicembre 2019 e 10.516 al 30 settembre 2019).

Il margine operativo lordo è pari a € 267.124 migliaia (17,1% dei ricavi) rispetto a € 394.014 migliaia del 2019 (20,0% dei ricavi). La perdita di marginalità, causata dalla contrazione dei volumi derivante dalla diffusione del virus Covid-19 a livello mondiale, è stata tuttavia mitigata dalle misure messe in atto da Brembo, come meglio descritto nel paragrafo specifico della presente Relazione.

Il margine operativo netto è pari a € 110.613 migliaia (7,1% dei ricavi) rispetto a € 249.218 migliaia del 2019 (12,6% dei ricavi), dopo aver conteggiato ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali per € 156.511 migliaia, contro ammortamenti e svalutazioni dello stesso periodo del 2019 pari a € 144.796 migliaia.

L'ammontare degli oneri finanziari netti è pari a € 18.120 migliaia (nel 2019, pari a € 12.321 migliaia), composto da differenze cambio nette negative per € 7.779 migliaia (€ 1.209 migliaia nel 2019) e da oneri finanziari pari a € 10.341 migliaia (€ 11.112 migliaia nello stesso periodo del precedente esercizio).

I proventi finanziari netti da partecipazioni, ammontanti a € 48 migliaia, sono riconducibili al risultato della valutazione a patrimonio netto delle società collegate.

Il risultato prima delle imposte chiude con un utile di € 92.541 migliaia (5,9% dei ricavi), mentre nel 2019 si era registrato un utile di € 237.094 migliaia (12,0% dei ricavi). La stima delle imposte, calcolata sulla base delle aliquote previste per l'esercizio dalla normativa vigente, risulta essere pari a € 19.861 migliaia (€ 53.331 migliaia nel 2019). Il tax rate è pari a 21,5%, rispetto al 22,5% dei primi nove mesi del 2019.

Il risultato derivate da attività operative cessate, negativo per € 86 migliaia è riconducibile alla contribuzione della società Brembo Argentina S.A. in liquidazione riclassificata in tale voce in seguito alla decisione del Gruppo di cessare la propria attività industriale nell'impianto di Buenos Aires.

Il risultato netto di Gruppo al 30 settembre 2020 è pari a € 71.701 migliaia rispetto a € 176.122 migliaia del 2019.

Il Capitale Netto Investito a fine periodo ammonta a € 1.924.684 migliaia, con un incremento di € 166.046 migliaia rispetto al 31 dicembre 2019 quando era € 1.758.638 migliaia.

L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 ammonta a € 505.666 migliaia rispetto a € 346.189 migliaia al 31 dicembre 2019. L'incremento di € 159.477 migliaia registrato nel periodo è principalmente dovuto al concorrere dei seguenti aspetti:

  • effetto positivo del margine operativo lordo per € 267.124 migliaia, con una variazione negativa del capitale circolante pari a € 114.201 migliaia;
  • attività di investimento netto per complessivi € 112.000 migliaia; tali attività si sono soprattutto concentrate in Italia (41,9%), di cui € 12.514 migliaia (11,2%) relativi a costi di sviluppo, in Nord America (20,2%), in Polonia (15,0%) e in Repubblica Ceca (13,3%).
  • pagamento delle imposte, che ha assorbito € 32.777 migliaia;

  • dividendi ricevuti dalla società collegata BSCCB S.p.A. per € 5.000 migliaia;

  • acquisizione della quota di partecipazione del 4,78% in Pirelli S.p.A. per € 181.964 migliaia e del 20% nella società Infibra Technologies Srl per € 800 migliaia.

Ripartizione ricavi per area geografica e per applicazione

Di seguito si riporta la suddivisione dei ricavi netti al 30 settembre 2020, suddivisi per area geografica e per applicazione.

(in migliaia di euro) 30.09.2020
%
30.09.2019 % Variazione %
AREA GEOGRAFICA
Italia 170.457 10,9% 207.946 10,6% (37.489) -18,0%
Germania 288.322 18,5% 393.220 20,0% (104.898) -26,7%
Francia 61.296 3,9% 76.989 3,9% (15.693) -20,4%
Regno Unito 102.507 6,6% 159.382 8,1% (56.875) -35,7%
Altri paesi Europa 201.005 12,9% 238.417 12,1% (37.412) -15,7%
India 46.461 3,0% 71.978 3,7% (25.517) -35,5%
Cina 231.483 14,9% 222.552 11,3% 8.931 4,0%
Giappone 16.380 1,1% 20.979 1,1% (4.599) -21,9%
Altri paesi Asia 20.831 1,3% 26.101 1,3% (5.270) -20,2%
Sud America (Argentina e Brasile) 22.228 1,4% 37.880 1,9% (15.652) -41,3%
Nord America (USA, Messico e Canada) 387.764 24,8% 498.948 25,3% (111.184) -22,3%
Altri paesi 11.184 0,7% 16.594 0,7% (5.410) -32,6%
Totale 1.559.918 100,0% 1.970.986 100,0% (411.068) -20,9%
(in migliaia di euro) 30.09.2020 % 30.09.2019 % Variazione %
APPLICAZIONE
Autovetture* 1.172.918 75,2% 1.472.955 74,7% (300.037) -20,4%
Motocicli 147.405 9,4% 201.498 10,2% (54.093) -26,8%
Veicoli Commerciali* 163.458 10,5% 199.770 10,2% (36.312) -18,2%
Competizioni 75.261 4,8% 96.468 4,9% (21.207) -22,0%
Varie 876 0,1% 295 0,0% 581 196,9%
Totale 1.559.918 100,0% 1.970.986 100,0% (411.068) -20,9%

* In seguito ad un'attività di analisi, i dati relativi al 30 settembre 2019 sono stati oggetto di restatement

INCIDENZA SU FATTURATO

Prevedibile evoluzione della gestione

La capacità di reagire prontamente ed efficacemente alla prima ondata della pandemia, unita alla solidità finanziaria e patrimoniale del Gruppo, continueranno a guidare l'azienda nei prossimi mesi, che si prospettano ancora incerti.

Osservazioni degli Amministratori circa l'andamento gestionale e i fatti significativi

Scenario macroeconomico

Una corretta valutazione delle performance ottenute da Brembo nel corso dei primi nove mesi del 2020 non può trascurare una panoramica sul contesto macroeconomico a livello mondiale, con particolare riferimento ai mercati in cui il Gruppo opera.

Il contesto attuale e, in particolare, le sue ultime evoluzioni, impongono una particolare cautela sia nelle analisi sia nelle previsioni future. Le ultime stime rilasciate dall'FMI (Fondo Monetario Internazionale) mostrano quelli che sono gli effetti dell'emergenza coronavirus, che di fatto ha messo in ginocchio quasi tutto il mondo. Nei primi due trimestri del 2020 si ricorda il doppio shock di domanda e offerta indotto dal blocco normativo delle attività in numerosi settori dell'industria e dei servizi e dalle limitazioni agli spostamenti delle persone, che hanno prodotto conseguenze dirompenti per l'economia. Il recupero di fiducia e di attività nel terzo trimestre dell'anno è parziale quasi ovunque, mentre solo la produzione industriale sembra essersi riavvicinata, in agosto, ai livelli di un anno prima. L'FMI ha rilasciato lo scenario di previsione di ottobre, il WEO (World Economic Outlook), pubblicazione di riferimento per valutare l'evoluzione dell'economia mondiale, che per quest'anno prevede una contrazione dell'economia globale del 4,4%, leggermente meno grave rispetto all'analisi di sei mesi fa (-5,2%). Per l'anno prossimo è invece atteso un forte rimbalzo dell'attività internazionale (+5,2%), sempre che il virus non continui a circolare con l'attuale intensità. La ripresa resta «incerta e diseguale» ed esposta a ricadute. Nel 2021 il PIL (Prodotto Interno Lordo) globale aumenterà solo dello 0,6% rispetto alla chiusura del 2019. Le stime presuppongono che il distanziamento sociale continui nel 2021, per diminuire in modo graduale di pari passo al calo dei contagi. Per tutte le economie avanzate, emergenti e in via di sviluppo si prevede che il PIL, nel 2020, rimarrà al di sotto dei livelli del 2019; unica grande eccezione la Cina, dove la ripresa è stata più rapida delle attese e per la quale si prevede una variazione positiva del PIL già nell'anno in corso (+1,9%, rivisto al rialzo rispetto a giugno). In una video intervista, Gita Gopinath, capo economista dell'FMI, ha affermato che i risultati economici nel secondo trimestre sono stati meno disastrosi e che la ripresa globale dovrebbe essere forte nel terzo trimestre: "Stiamo ancora vivendo con la pandemia in molte parti del mondo, che rallenterà la ripresa perché soprattutto i settori dei servizi ad alta intensità di contatto non si riprenderanno completamente finché la pandemia non sarà sotto controllo". La pubblicazione di ottobre ha quindi confermato la portata della crisi, individuata già nello scenario di aprile, che si conferma la maggiore dalla Grande Depressione del '29. Escludendo il crollo causato dalla II Guerra Mondiale, si tratta quindi della più profonda contrazione economica verificatasi nella storia recente in tempo di pace.

Per l'Eurozona nel suo complesso, il crollo del PIL sarà dell'8,3%, rispetto al 10,2% previsto a giugno, con un rimbalzo del 5,2% per l'anno prossimo. Nel dettaglio, la Germania subirà una contrazione del 6% quest'anno (anziché del 7,8% previsto a giugno) e la Francia del 9,8% (contro un 12,5%). Le indicazioni che giungono dall'indice PMI (Purchasing Managers Index) di agosto dell'Eurozona, elaborato da Ihs Markit, lo vedono attestato a 51,7 punti, in calo marginale rispetto a luglio. Tuttavia, la prudenza è d'obbligo, come sostiene Chris Williamson, Chief Business Economist presso Ihs-Markit: "È necessario essere cauti nel valutare la probabile tendenza della produzione poiché, finora, sarebbe stata una sorpresa non osservare una ripresa della produzione e dell'ottimismo. Quello che desta preoccupazione è che la crescita dei nuovi ordini di agosto è diminuita leggermente, indicando che le aziende si stanno preparando ad un indebolimento a breve termine della domanda".

L'FMI prova a dipingere un quadro un po' meno fosco per il 2020 e corregge al rialzo le previsioni sul PIL globale anche per l'Italia, per cui prevede ora una contrazione del 10,6%, che segna un deciso miglioramento rispetto al 12,8% stimato a giugno (con un rimbalzo del 5,2% nel 2021). Il debito pubblico italiano potrebbe aumentare nel

2020 al 161,8% del PIL dal 134,8% del 2019, per poi calare al 158,3% nel 2021. Si stima inoltre per il nostro paese un tasso di disoccupazione all'11,0% nel 2020, in aumento rispetto al 9,9% del 2019. Il prossimo anno il tasso di disoccupazione salirà ulteriormente all'11,8%, posizionandosi significativamente oltre la media europea dell'8,9% per il 2020 e del 9,1% per il 2021. Nell'area euro fanno peggio dell'Italia, solo la Spagna, con il 16,8% sia nel 2020 sia nel 2021, e la Grecia, con il 19,9% quest'anno e il 18,3% il prossimo. Secondo l'analisi del Centro studi di Confindustria, l'Italia affronta una "difficile risalita dopo il crollo" con una "lieve revisione al ribasso" e per il 2020 è previsto un crollo del PIL italiano del 10% ed un recupero parziale del 4,8% nel 2021. Secondo l'organizzazione degli industriali l'impatto della crisi Covid-19 è "leggermente più negativo di quello atteso alcuni mesi fa". Sempre secondo la stima di Confindustria, il rapporto debito pubblico/PIL toccherà il 158,7% quest'anno e il 156,5% nel 2021, con un balzo di oltre 24 punti dal 134,6% del 2019. Secondo l'analisi del Centro studi di Confindustria, "l'aumento recente dei nuovi contagi è fonte di incertezza e spiega la debolezza attesa per l'economia nel quarto trimestre. Il recupero del PIL - indicano gli economisti di viale dell'Astronomia - dovrebbe riprendere in modo graduale da inizio 2021, a condizione che la diffusione del Covid-19 sia contenuta in modo efficace". Quanto alla produzione industriale, nel 2020 gli indici sono previsti in diminuzione di circa il 12%: una caduta meno profonda di quella registrata nel 2009 (-18,7%) a seguito della grande crisi finanziaria globale.

Per quanto riguarda la situazione americana, significativa la correzione prevista: si stima una contrazione del 4,3%, contro l'8% di giugno, seguita da un rimbalzo del 3,1% nel 2021.

L'economia dei Brics – Brasile, Russia, India, Cina – è stata colpita in maniera molto forte dalla situazione attuale. Il Brasile vedrà la sua economia contrarsi del 5,8% nel 2020, con un rimbalzo del 2,8% nel 2021. In Russia il calo sarà del 4,1%, con una ripresa del 2,8% nel 2021. Per l'India, la terza economia più grande dell'Asia, si prevede una contrazione del 10,3%, anche se dovrebbe riprendersi con un impressionante tasso di crescita dell'8,8% nel 2021, riguadagnando così la posizione dell'economia emergente in più rapida crescita, superando il tasso di crescita previsto della Cina dell'8,2%, come sostenuto dall'FMI. In questo scenario, fa eccezione la Cina, che sarà l'unica grande economia a salvarsi dalla recessione: nel 2020 il suo PIL crescerà dell'1,9% (rispetto all'1% di giugno), per accelerare all'8,2% l'anno prossimo. La bontà della ripresa economica cinese è confermata anche dal National Bureau of Statistic che nei giorni scorsi ha annunciato che l'indice PMI non-manifatturiero, che copre una grande varietà di settori, è cresciuto fino a 55,2 punti in agosto dal 54,2 del mese precedente. Trainanti sono stati i servizi, il cui indice in un mese è cresciuto dal 53,1 al 54,3.

Il Giappone limiterà le perdite al 5,3%, ma la ripresa sarà lenta (+2,3% nel 2021).

La frenata della ripresa si è immediatamente riflessa sui prezzi del petrolio: l'FMI nell'aggiornamento del WEO, pubblicato a ottobre, ha aggiornato la stima della media aritmetica delle quotazioni delle tre qualità di petrolio Brent, Dubai e West Texas Intermediate (WTI), prevedendo per la fine del 2020 un prezzo di 41,69 dollari al barile e di 46,70 per fine 2021.

Mercati valutari

Nei primi nove mesi del 2020 il dollaro statunitense ha aperto a quota 1,12 cui è seguito un trend di costante apprezzamento sino alla metà di febbraio per poi invertire decisamente il trend superando quota 1,15. In seguito ha subito un forte nuovo apprezzamento che lo ha portato a toccare il minimo di periodo in data 20 marzo a 1,0707. La valuta ha avuto poi una fase laterale seguita da un deprezzamento costante che ha fatto raggiungere il valore massimo di periodo a 1,1987 (1 settembre), per poi invertire il trend chiudendo il periodo considerato a 1,1708, valore al di sopra della media dei primi nove mesi dell'anno (1,1241).

Per quanto riguarda le altre valute dei principali mercati in cui Brembo opera a livello industriale e commerciale, la sterlina inglese ha aperto il 2020 attorno a quota 0,85 e successivamente ha avuto un discreto apprezzamento che ha portato la moneta a toccare il minimo di periodo il 18 febbraio a 0,8299. In seguito la valuta britannica ha subito un deciso apprezzamento andando a toccare il valore massimo di periodo a 0,9299 (19 marzo). Nei mesi successivi, dopo un nuovo deciso apprezzamento, la valuta si è mossa in un canale laterale 0,88-0,92 chiudendo a 0,9124, livello superiore alla media di periodo di 0,8845.

Lo zloty polacco ha aperto il periodo toccando il valore minimo a 4,2219 (14 gennaio). Successivamente la valuta ha subito un forte e deciso deprezzamento che ha portato a toccare il massimo di periodo a quota 4,6146 (24 marzo). In seguito la moneta ha avuto una fase laterale prima di subire un lieve apprezzamento fino a quota 4,40, chiudendo poi con un deprezzamento nella fase finale del periodo a 4,5462, valore superiore alla media di periodo di 4,4226.

La corona ceca ha aperto il periodo attorno quota 25,50 subendo un primo apprezzamento che l'ha portata a toccare il minimo di periodo a quota 24,7930 il 17 febbraio; in seguito vi è stato un deciso e repentino deprezzamento che ha fatto raggiungere il massimo di periodo a 27,8080 (24 marzo). Successivamente la valuta si è mossa in un trend laterale con una discreta volatilità per poi avere un lieve e costante apprezzamento in giugno e luglio e chiudere il periodo in deprezzamento a 27,2330 il 30 settembre, con una media del periodo a 26,3861.

La corona svedese ha aperto il periodo attorno quota 10,50 muovendosi in un canale laterale per i primi due mesi dell'anno; in seguito ha avuto un forte deprezzamento che ha portato la valuta scandinava al massimo di periodo a 11,1523 il 19 marzo. Dopo questo picco si è assistito ad un deciso apprezzamento costante che ha portato la moneta a toccare il minimo il 21 luglio a 10,2390. Chiusura di periodo con un lieve deprezzamento a 10,5713, in linea con la media di periodo di 10,5618.

Ad Oriente, lo yen giapponese ha aperto il periodo attorno a quota 120 per poi subire un costante apprezzamento che l'ha portato a toccare il minimo di periodo a quota 114,6500 il 6 maggio; successivamente il trend si è invertito e il deprezzamento ha spinto la valuta nipponica verso il massimo di periodo a 126,9200 (1 settembre). La parte finale del periodo ha visto la moneta subire un lieve apprezzamento che l'ha portata a chiudere a 123,7600, valore leggermente superiore alla media di periodo pari a 120,8365.

Lo yuan/renminbi cinese ha aperto il periodo attorno a quota 7,8, accusando una forte volatilità nei primi mesi che ha portato la moneta a toccare il minimo a 7,5538 il 19 febbraio; in seguito, la moneta si è mossa in un trend laterale, per poi subire un forte deprezzamento che, a partire da maggio, ha portato la valuta a toccare il massimo di periodo il 31 luglio a quota 8,2637. Nella fase finale lo yuan ha avuto un apprezzamento che ha fatto raggiungere un valore di chiusura pari a 7,9720, valore al di sopra della media di periodo di 7,8613.

La rupia indiana ha aperto il periodo attorno a quota 80 cui è seguito un primo apprezzamento che ha portato la valuta a toccare il minimo di periodo a quota 77,2345 (19 febbraio). Successivamente la moneta ha avuto un costante trend di deprezzamento che l'ha portata a toccare il massimo il 19 agosto a quota 89,3160, cui è seguito nell'ultimo mese un leggero apprezzamento che ha portato al valore di chiusura di 86,2990, valore superiore alla media di periodo di 83,4336.

Nelle Americhe, il real brasiliano ha aperto il periodo al valore minimo dei nove mesi a 4,4870; successivamente, la moneta ha subito un forte e costante deprezzamento fino a maggio verso area 6,50; in seguito si è assistito ad un'inversione di tendenza che ha riportato la valuta attorno a quota 5,50. Nella fase finale del periodo ha subito un nuovo deprezzamento che l'ha portato a toccare il massimo a quota 6,6454 (20 agosto), cui è seguita una fase laterale che ha portato ad un valore di chiusura di 6,6308, a fronte di una media di periodo di 5,7072.

Passando al peso messicano, la valuta ha aperto il periodo con un apprezzamento fino al valore minimo di periodo il 19 febbraio a quota 20,0690. In seguito il peso ha avuto un forte e deciso deprezzamento che lo ha portato a toccare il valore massimo di periodo di 27,0896 (6 aprile). Successivamente la moneta si è mossa in una fase laterale nel canale 25-27 per poi chiudere il periodo a quota 26,1848, valore al di sopra della media di 24,5148.

Infine, il rublo russo, ha aperto il periodo toccando il minimo dei nove mesi a quota 68,0410 (10 gennaio); in seguito la moneta ha avuto un forte deprezzamento che l'ha portata in area 90 attorno al mese di aprile per poi subire un apprezzamento lieve fino agli inizi di giugno. Successivamente si è nuovamente invertito il trend e la moneta ha avuto un deprezzamento costante fino alla fine del periodo che ha portato a toccare il valore massimo di periodo di 92,1625 (29 settembre). Il valore di chiusura è pari a 91,7763, con una media di periodo di 79,8960.

Struttura operativa e mercati di riferimento

Nel corso dei primi nove mesi del 2020 Brembo ha consolidato ricavi netti pari a € 1.559.918 migliaia, in calo del 20,9% rispetto a € 1.970.986 migliaia dello stesso periodo del 2019.

Di seguito vengono forniti dati e informazioni, a disposizione della società alla data della presente relazione, sull'andamento delle singole applicazioni e sui relativi mercati.

Autovetture

Il mercato globale dei veicoli leggeri ha registrato, nei primi nove mesi del 2020, una significativa diminuzione delle vendite del 19,4%.

Il mercato dell'Europa Occidentale (EU14+EFTA+Regno Unito) ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con le immatricolazioni di autovetture a -29,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019. Tutti i principali mercati hanno registrato un calo: Germania -25,5%, Francia -28,9%, Italia -34,2%, Regno Unito -33,2% e Spagna -38,3%. Anche nell'Est Europa (EU 12) si è registrato un trend negativo nelle immatricolazioni di auto del 27,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019.

In Russia le immatricolazioni di veicoli leggeri hanno chiuso i primi nove mesi del 2020 con una diminuzione delle vendite del 13,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gli Stati Uniti hanno fatto registrare un calo nei primi nove mesi del 2020, con le vendite di veicoli leggeri che sono diminuite complessivamente del 19,0% rispetto al pari periodo del 2019. Anche i mercati di Brasile e Argentina, nello stesso periodo dell'anno, hanno avuto una diminuzione complessiva delle vendite del 33,3% .

Nei mercati asiatici la Cina ha chiuso negativamente i primi nove mesi del 2020 con le vendite di veicoli leggeri a -9,6% rispetto ai primi nove mesi del 2019. Negativo anche l'andamento del mercato giapponese che, nello stesso periodo dell'anno, ha chiuso con una diminuzione delle vendite del 18,1%.

In questo contesto, al 30 settembre 2020 Brembo ha realizzato vendite nette di applicazioni per auto per € 1.172.918 migliaia pari al 75,2% del fatturato di Gruppo, in calo del 20,4% rispetto ai primi nove mesi del 2019.

Motocicli

Europa, Stati Uniti e Giappone sono i tre più importanti mercati di riferimento per Brembo nel settore motociclistico.

In Europa i mercati di riferimento per le immatricolazioni di motocicli sono Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Nei primi nove mesi del 2020, le vendite, nei cinque principali paesi europei, di moto e scooter hanno complessivamente chiuso in calo del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre se si considerano le sole immatricolazioni di moto e scooter superiori a 500cc il calo è stato del 6%. In questo scenario la Germania è l'unico paese dei cinque considerati che ha chiuso i primi nove mesi del 2020 in aumento rispetto al 2019, sia sulle applicazioni di tutte le cilindrate (+22%), sia sulle sole cilindrate superiori a 500cc (+7%).

Negli Stati Uniti le immatricolazioni di moto, scooter e ATV (All Terrain Vehicles - quadricicli per ricreazione e lavoro) nei primi nove mesi dell'anno sono cresciute del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. I soli ATV hanno fatto registrare un incremento del 37,2%, mentre tra le motociclette, che complessivamente sono cresciute del 10, 2%, il segmento off-road ha chiuso i primi nove mesi in forte crescita (+48,1%) rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il mercato giapponese, considerando complessivamente le cilindrate sopra i 50cc, nei primi nove mesi del 2020 ha registrato un calo dell'1%.

Il mercato indiano (moto e scooter) nei primi nove mesi del 2020 è risultato in calo del 34%, mentre in Brasile ha registrato un decremento delle immatricolazioni del 20,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per motocicli nei primi nove mesi del 2020 sono stati pari a € 147.405 migliaia in calo del 26,8% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Veicoli commerciali e industriali

Nei primi nove mesi del 2020 il mercato dei veicoli commerciali in Europa (EU-EFTA-Regno Unito), mercato di riferimento per Brembo, ha fatto registrare un calo delle immatricolazioni pari al 25,2% rispetto all'analogo periodo del 2019.

In particolare, in Europa le vendite di veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 tonnellate) sono diminuite complessivamente del 22,8%. Tra i principali mercati europei per volume di vendita si evidenzia la chiusura negativa rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno di Italia (-21,7%), Germania (-18,6%), Spagna (-33,5%) e Francia (-20,6%). Nei Paesi dell'Est Europa il calo di questo segmento è stato pari al 24,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Anche il segmento dei veicoli commerciali medi e pesanti (oltre le 3,5 tonnellate), in Europa, ha fatto registrare un calo nei primi nove mesi del 2020, chiudendo a -32,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tra i principali mercati europei per volume di vendita si segnala il calo delle vendite di Germania (-30,6%), Francia (-30,5%) e Italia (-19,8%). Nei primi nove mesi dell'anno, nei paesi dell'Est Europa le vendite di veicoli commerciali oltre le 3,5 tonnellate hanno registrato una diminuzione del 43,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per questo segmento al 30 settembre 2020 sono stati pari a € 163.458 migliaia, in diminuzione del 18,2% rispetto al 30 settembre 2019.

Competizioni

Nel settore delle competizioni, nel quale Brembo ha da anni un'indiscussa supremazia, il Gruppo è presente con tre marchi leader: Brembo Racing (impianti frenanti per auto e moto da competizione), AP Racing (impianti frenanti e frizioni per auto da competizione), Marchesini (ruote in magnesio e alluminio per motociclette da corsa).

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per competizioni nei primi nove mesi del 2020 sono stati pari a € 75.261 migliaia in calo del 22,0% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Implicazioni della pandemia da Covid-19 sul Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020

All'inizio di gennaio 2020, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha reso nota la diffusione dell'infezione da Covid-19 in Cina, in particolare nel distretto di Wuhan, dichiarando poi il 30 gennaio lo stato di emergenza sanitaria a livello internazionale. In febbraio si è registrata la diffusione del virus in Europa e in America, che ha portato ad un lockdown generalizzato nel corso dei mesi di marzo e aprile.

Fin dall'inizio, Brembo ha seguito con molta attenzione gli sviluppi della diffusione del Covid-19, istituendo una task force dedicata e adottando tempestivamente tutte le necessarie misure di prevenzione, controllo e contenimento della pandemia, presso tutte le proprie sedi a livello globale.

Nel corso dei primi sei mesi del 2020, tutti gli stabilimenti in cui il Gruppo opera sono stati oggetto di periodi di lockdown, differenti per paese: Cina (dal 24 gennaio al 13/16 febbraio), Italia (dal 16 marzo al 27 aprile), Stati Uniti (dal 23 marzo al 17 maggio), Brasile (dal 24 marzo al 24 maggio), Regno Unito (dal 25 marzo al 14 aprile), India (dal 25 marzo al 4 maggio), Polonia (dal 27 marzo al 2 aprile), Repubblica Ceca (dal 28 marzo al 2 aprile) e Messico (dal 6 aprile al 18 maggio).

Per la ripartenza dei siti produttivi, il Gruppo ha predisposto tutte le misure necessarie a contrastare il virus e a tutelare la salute dei propri dipendenti e collaboratori: azioni di modifica dei layout produttivi, sanificazione dei locali, acquisto di dispositivi di protezione individuale, misurazione della temperatura con telecamere termiche, diffusione di regole di igiene e distanziamento sociale, estensione dello smart working.

Inoltre, dopo una prima donazione di € 150.000 a favore dei reparti di cura dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Brembo ha deciso di sostenere l'attività di ricerca per contrastare il Covid-19 devolvendo un milione di euro a tre eccellenze della bergamasca: l'ospedale Papa Giovanni XXIII, la Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo (FROM) e l'Istituto Mario Negri, che si stanno impegnando nell'area più colpita dalla pandemia, combinando la ricerca clinica con quella farmacologica.

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, accogliendo l'approccio prudenziale proposto dal Consiglio di Amministrazione straordinario dello scorso 20 marzo, l'Assemblea dei Soci del 23 aprile ha deliberato di non distribuire dividendi sugli utili 2019. La scelta è stata fatta al fine di sostenere la solidità patrimoniale del Gruppo e contenere i futuri impatti economico-finanziari.

Per affrontare questo difficile periodo di mercato, tra aprile e maggio 2020 la struttura finanziaria del Gruppo è stata ulteriormente rafforzata, con nuovi contratti di finanziamento a medio/lungo termine, per un ammontare complessivo di € 425 milioni, a cui si aggiungono linee a breve termine disponibili e inutilizzate per € 313 milioni. I nuovi finanziamenti hanno permesso di allungare la vita media del debito ad un costo in linea con quello attuale.

Per contenere il costo del personale non attivo, sono stati attivati gli ammortizzatori sociali ed altre forme di supporto pubblico a tutela dei lavoratori presenti in ogni paese. Sono stati inoltre avviati piani di contenimento dei costi discrezionali, di sponsorizzazione, di marketing e di riduzione o il posticipo degli investimenti, oltre alla rinegoziazione di alcuni contratti di fornitura e di affitto, così come azioni per il contenimento del capitale circolante.

Già in sede di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 sono stati analizzati i principali rischi finanziari ed operativi a cui è esposto il Gruppo (così come descritto nella "Politica di gestione dei rischi" della citata Relazione), al fine di valutare eventuali effetti negativi derivanti dalla pandemia da Covid-19. Per quanto riguarda specificatamente il rischio di credito, si evidenzia che le principali controparti di Brembo, primarie case automobilistiche e motociclistiche con standing creditizio elevato, hanno sostanzialmente rispettato le scadenze commerciali previste per fine giugno. Non si sono rilevate inoltre problematiche di fornitura nella supply chain, né particolari tensioni finanziarie dei fornitori strategici per il Gruppo. In generale, dall'analisi condotta non sono emerse criticità tali da poter avere impatti significativi sulla situazione economico-patrimoniale del Gruppo.

Fatti di rilievo del periodo

Nel corso del mese di marzo 2020 Brembo, adottando un approccio non speculativo e di lungo periodo, ha acquisito per un controvalore di € 86.509 migliaia una quota del 2,22% del capitale di Pirelli S.p.A., azienda che per storia, brand, leadership e propensione all'innovazione, rappresenta un'eccellenza particolarmente significativa nel proprio settore. Nel corso del secondo trimestre 2020, Brembo ha acquisito ulteriori quote per un controvalore di € 20.000 migliaia, portando la sua quota di partecipazione al 2,78%. In data 13 maggio 2020 è stato inoltre stipulato un contratto derivato di equity swap, del valore nominale di € 70 milioni con scadenza 23 luglio 2020, per l'acquisto di ulteriori 20 milioni di azioni di Pirelli S.p.A. In data 23 luglio 2020 è stato chiuso il contratto derivato di equity swap sottoscritto nel mese di maggio. Brembo S.p.A. ha così acquisito 20 milioni di azioni di Pirelli S.p.A. per un valore complessivo di € 75.455 migliaia, portando la propria quota di partecipazione al 4,78%. La valutazione della partecipazione al fair value al 30 settembre 2020, ai sensi del principio contabile IFRS 9, ha portato ad una riduzione del valore della stessa e del Patrimonio Netto di Gruppo pari a € 7.015 migliaia, come evidenziato nel prospetto del Conto economico complessivo consolidato.

In data 5 febbraio 2020 Brembo ha acquisito il 20% della società Infibra Technologies Srl per un controvalore di € 800 migliaia. La società ha per oggetto l'ideazione, la progettazione, l'industrializzazione, la produzione, l'installazione e la commercializzazione di sistemi di sensori in fibra ottica nonché di sottosistemi fotonici per sensoristica e comunicazioni. L'accordo con gli attuali soci prevede il diritto di Brembo di esercitare un'opzione di acquisto sul restante 80% nel secondo semestre 2024.

L'Assemblea degli azionisti del 23 aprile 2020 della Capogruppo Brembo S.p.A. ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2019, destinando l'utile dell'esercizio pari a € 179.152.879,80 come segue:

• alla riserva ex art. 6 c. 2 D.Lgs. 38/2005 € 1.125.037,09;

• riportato a nuovo il rimanente.

Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di optout)

La società ha aderito al regime di opt-out di cui all'art. 70, comma 8 e all'art. 71, comma 1-bis del Regolamento Emittenti (delibera consiliare del 17 dicembre 2012), derogando agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Acquisto e vendita di azioni proprie

L' Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020 ha approvato un nuovo piano di acquisto e vendita di azioni proprie con le finalità di:

• compiere, direttamente o tramite intermediari, eventuali operazioni di investimento anche per contenere movimenti anomali delle quotazioni, per regolarizzare l'andamento delle negoziazioni e dei corsi e per sostenere sul mercato la liquidità del titolo, così da favorire il regolare svolgimento delle negoziazioni al di fuori delle normali variazioni legate all'andamento del mercato, fermo restando in ogni caso il rispetto delle

disposizioni vigenti;

  • eseguire, coerentemente con le linee strategiche della società, operazioni sul capitale o altre operazioni in relazione alle quali si renda necessario o opportuno procedere allo scambio o alla cessione di pacchetti azionari da realizzarsi mediante permuta, conferimento o altro atto o disposizione;
  • acquistare azioni proprie in un'ottica di investimento a medio e lungo termine.

Il numero massimo di azioni acquistabili è di 8.000.000 che, sommato alle 10.035.000 azioni proprie già in portafoglio pari al 3,005% del capitale sociale, rappresenta il 5,401% del capitale sociale della Società.

L'acquisto e la vendita di azioni proprie potranno essere effettuate fino ad un importo massimo di € 144 milioni:

  • ad un prezzo minimo non inferiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, diminuito del 10%;
  • ad un prezzo massimo non superiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, aumentato del 10%.

L'autorizzazione per l'acquisto di azioni proprie ha la durata di 18 mesi dalla data della delibera assembleare.

Nel corso dei primi nove mesi del 2020 non sono stati effettuati acquisti o vendite di azioni proprie.

Fatti significativi successivi al 30 settembre 2020

Non si segnalano fatti significativi avvenuti dopo la chiusura dei primi nove mesi del 2020 e fino alla data del 9 novembre 2020.

Dichiarazione ex art. 154/bis comma 2 – parte IV, titolo III, capo II, sezione V-bis, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: "Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della Legge 6 febbraio 1996, n. 52"

Oggetto: Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2020, approvato in data 9 novembre 2020.

Il sottoscritto, Andrea Pazzi, dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari della società BREMBO S.p.A.,

DICHIARA

ai sensi del secondo comma dell'art. 154 bis, parte IV, titolo III, capo II, sezione V-bis, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 che, sulla base della propria conoscenza, il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2020 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Andrea Pazzi Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

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