Quarterly Report • Nov 11, 2020
Quarterly Report
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| HIGHLIGHTS ________________ 3 | |
|---|---|
| PREMESSA ____________ 7 | |
| PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM ___ 8 | |
| RISULTATI DEL GRUPPO TIM PER I PRIMI NOVE MESI DEL 2020 ________ 9 | |
| I RISULTATI DELLE BUSINESS UNIT _____________ 14 | |
| INDICATORI AFTER LEASE _______________ 18 | |
| EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2020 ________ 19 | |
| EVENTI SUCCESSIVI AL 30 SETTEMBRE 2020 ___________ 19 | |
| PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE _________ 19 | |
| ALLEGATI _________________ 21 | |
| GRUPPO TIM – HIGHLIGHTS FINANZIARI _________ 21 | |
| GRUPPO TIM – SCHEMI RICLASSIFICATI __________ 22 | |
| CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM _________ 22 | |
| CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM ______ 23 | |
| SITUAZIONE PATRIMONIALE–FINANZIARIA CONSOLIDATA DEL GRUPPO TIM ______ 24 | |
| RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM ________ 26 | |
| MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM _____ 28 | |
| INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO DEL GRUPPO TIM ______ 29 | |
| VARIAZIONE DELL'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO _____ 30 | |
| INFORMAZIONI PER SETTORE OPERATIVO DEL GRUPPO TIM _________ 31 | |
| DOMESTIC _________________ 31 | |
| BRASILE _____________ 33 | |
| PERSONALE DEL GRUPPO TIM ___________ 34 | |
| GRUPPO TIM – IMPATTO SULLE SINGOLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO | |
| DEGLI EVENTI E OPERAZIONI DI NATURA NON RICORRENTE _________ 35 | |
| GRUPPO TIM - STRUTTURA DEL DEBITO, EMISSIONI OBBLIGAZIONARIE E OBBLIGAZIONI IN | |
| SCADENZA ________________ 36 | |
| CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI ________ 38 | |
| INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE ___________ 47 |
TIM S.p.A.
Sede Legale in Milano, Via Gaetano Negri, 1
Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma, Corso d'Italia, 41
Casella PEC: [email protected]
Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato
Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 00488410010
Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi il 10 novembre 2020 sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato l'Informativa finanziaria del Gruppo TIM al 30 settembre 2020.
Nel terzo trimestre ha accelerato ulteriormente la generazione di cassa, interamente ascrivibile alla gestione ordinaria. Prosegue infatti la razionalizzazione del portafoglio prodotti e la politica di maggior disciplina nella gestione commerciale che, pur comportando una flessione dei ricavi nel breve termine, produce un incremento nella generazione di cassa e nella soddisfazione dei clienti. Nel corso dei nove mesi il Customer Satisfaction Index è infatti migliorato del 4% nel mobile, del 2% nel fisso e del 6% per i clienti Top.
La riduzione dell'indebitamento finanziario netto continua anche nel terzo trimestre, grazie alla progressiva stabilizzazione degli indicatori commerciali e finanziari del Gruppo.
Si rafforza l'impegno di TIM nella realizzazione di un insieme di interventi con impatti positivi sugli obiettivi ESG indicati nel piano industriale. Ne è un esempio l'indice di soddisfazione dei dipendenti, con un engagement migliorato di 16 punti percentuali rispetto all'anno scorso.
Pur continuando lo stato di emergenza sanitaria, TIM ha assicurato la piena continuità nell'erogazione dei servizi, la tutela della salute dei propri dipendenti e investito nell'incremento di capacità e copertura delle reti nazionali, con particolare attenzione alle aree finora non raggiunte da collegamenti in banda ultralarga. La copertura in fibra delle aree bianche ha raggiunto ad ottobre circa il 70% delle famiglie con linea fissa e si prevede raggiunga il 75% entro fine anno con l'obiettivo di colmare il "digital divide" entro il 2021, a cominciare dalla Puglia, la prima regione dove TIM chiuderà il divario digitale entro fine 2020.
L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre si è ridotto di 2.199 milioni di euro da fine 2019 e di 3.354 milioni di euro rispetto a fine 2018, attestandosi a 25.469 milioni di euro (ovvero 20.741 milioni di euro su base after lease). L'equity free cash flow ha contribuito per 1.666 milioni di euro.
Ulteriori progressi significativi sono stati registrati nell'implementazione delle iniziative strategiche:
Nel terzo trimestre 2020 gli indicatori commerciali sono risultati in miglioramento confermando l'efficacia e la sostenibilità della strategia commerciale messa in campo che porterà alla stabilizzazione di revenue ed Ebitda.
In Italia, migliorano le prestazioni del mobile in termini di "number portability", con un flusso verso altri operatori (43 mila linee) che si riduce al minimo degli ultimi due anni.
Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,2 milioni a fine settembre, in leggera flessione per l'impatto del lockdown sulle linee "Machine to Machine", a sua volta legato all'andamento di altri settori industriali e in particolare quello automotive. Sostanzialmente stabili invece le cosiddette linee "human calling", ovvero i clienti attivi che utilizzano regolarmente il servizio.
Nel fisso la migrazione della base clienti verso la banda ultralarga è stata favorita anche dalla maggiore disponibilità di linee nelle aree bianche, nelle quali TIM ha aperto 10 mila nuovi cabinet allargando l'accesso alla fibra in modalità FTTx al 65% delle aree bianche del Paese con l'obiettivo di raggiungere complessivamente il 90% delle famiglie italiane con linea fissa entro fine anno.
Cresciute del 72% YoY le nuove attivazioni in fibra di TIM. In totale sono state attivate 320 mila nuove linee UBB retail e wholesale, nonostante la bassa stagionalità. Il numero complessivo di linee ultrabroadband, è pertanto salito a 8,2 milioni di unità con un incremento del 23% YoY.
Nel terzo trimestre 2020 i ricavi di Gruppo si sono attestati a 3,9 miliardi di euro (-5% YoY organico) con un trend in miglioramento (+5 punti percentuali) rispetto al trimestre precedente. I ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, con un trend rispetto all'anno precedente (-6,4%) anch'esso in miglioramento sul secondo trimestre (-8,2%).
Nel segmento Business accelera ulteriormente la crescita dei ricavi (+18% YoY) legati ai servizi innovativi (ICT, Cloud, soluzioni IT), anche grazie al contributo positivo della partnership con Google Cloud e al buon esito di importanti trattative con grandi clienti.
Nel Wholesale Domestico i ricavi da servizi sono aumentati dell'1,7%, beneficiando della continua migrazione dei clienti verso l'ultrabroadband.
In Brasile i ricavi da servizi sono tornati a crescere (+1,3% YoY), grazie alle buone performance commerciali in particolare nel segmento del prepagato mobile e del fisso. Le efficienze realizzate, in particolare il contenimento delle perdite su crediti, hanno contribuito a una crescita dell'EBITDA organico dell'1,0% YoY.
L'EBITDA organico di Gruppo è stato di 1,8 miliardi di euro (-7,9% YoY) e quello della Business Unit Domestic 1,4 miliardi di euro (-9,7% YoY), entrambi stabili rispetto al trimestre precedente. Tale andamento, da una parte, ha risentito degli impatti del Covid-19 e della diversa distribuzione delle giornate del contratto di espansione che sono state tutte anticipate e fruite nel secondo trimestre 2020. Dall'altra parte, ha beneficiato del contenimento dei costi, con una riduzione del 11% YoY dell'addressable cost base. Al netto di queste discontinuità anche per l'EBITDA l'andamento del terzo trimestre sarebbe stato migliore di quello del secondo trimestre.
L'EBITDA After Lease è stato di 1,6 miliardi di euro (-8,2% YoY): 1,3 miliardi di euro a livello domestico (- 9,7% YoY) e 0,3 miliardi di euro per TIM Brasil (+0,5% YoY).
A livello di Gruppo gli investimenti del secondo trimestre si sono attestati a 752 milioni di euro, in linea con gli obiettivi dell'anno, nonostante l'accelerazione impressa al piano di copertura delle aree bianche.
Il risultato netto reported attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 500 milioni di euro nel terzo trimestre e a 1.178 milioni di euro nei nove mesi (+38% YoY).
L'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Covid-19 ha rivelato quanto la connettività e le soluzioni digitali siano fondamentali nelle situazioni di emergenza per far fronte al distanziamento sociale generalizzato, all'interruzione delle prestazioni di servizi in presenza, al blocco della mobilità, all'interruzione dei servizi scolastici e didattici. Costretti alla separazione fisica, gli italiani hanno scoperto nella connettività digitale la chiave per trasformare il modo di lavorare, limitando al minimo gli spostamenti, e garantendo il rispetto delle più stringenti norme di sicurezza.
Consapevole del suo ruolo di primo piano nella digitalizzazione del Paese, TIM ha approntato una serie di iniziative per supportare cittadini, aziende e istituzioni durante il lockdown e nelle fasi di progressiva riapertura, mettendo in campo un piano ad ampio raggio con attività per le persone, le istituzioni, i clienti ed i propri dipendenti.
Tra le iniziative principali:
La pandemia da coronavirus ha fatto emergere criticità e debolezze dei nostri sistemi economici, sociali e istituzionali davanti a shock globali. Al contempo, però, è cresciuta la consapevolezza che il sentiero per uno sviluppo sostenibile passi anche attraverso l'impiego di prodotti e servizi ICT, fattori abilitanti per uno sviluppo inclusivo, che non possono prescindere da infrastrutture digitali, sempre più necessarie a livello capillare sull'intero territorio nazionale per garantire a tutti i vantaggi e le opportunità che esse offrono. Oltre a questo, tuttavia è necessario diffondere la formazione e le competenze digitali necessarie sia in ambito pubblico (scuole e Pubblica Amministrazione) che privato (famiglie e imprese) per favorire la ripresa del Paese. Su tutti questi fronti TIM è fortemente impegnata con un ruolo da protagonista.
L'impegno del Gruppo nell'integrazione della sostenibilità all'interno della strategia aziendale trova conferma nell'inserimento, per il terzo anno consecutivo, tra le prime 10 aziende internazionali che si sono distinte per le politiche di inclusione e promozione della diversità nel Refinitiv Diversity and Inclusion Index che si affianca ad altri importanti indici mondiali, tra cui il Dow Jones Sustainability Index Europe (DJSI Europe) e Euronext Vigeo Eiris.
TIM redige e pubblica in via volontaria le informazioni finanziarie periodiche riferite al primo e al terzo trimestre di ciascun esercizio, nell'ambito di una policy aziendale di regolare informativa sulle performance finanziarie e operative rivolta al mercato e agli investitori, in linea con le migliori prassi di mercato.
I dati consolidati inclusi nelle informazioni finanziarie periodiche al 30 settembre 2020 del Gruppo TIM sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dallo IASB e recepiti dalla UE; detti dati non sono sottoposti a revisione contabile.
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2019 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2020.
Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity Free Cash Flow. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
Il significato e il contenuto degli indicatori alternativi di performance sono illustrati in allegato ed è fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.
Si segnala infine che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2020" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore del presente comunicato non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", nonché nella Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2019, in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Le principali variazioni del perimetro di consolidamento verificatasi nel corso dei primi nove mesi del 2020 sono state le seguenti:
Si segnala inoltre:
Nei primi nove mesi del 2019 non si erano verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento.
I ricavi totali del Gruppo TIM dei primi nove mesi del 2020 ammontano a 11.657 milioni di euro -13,2% rispetto ai primi nove mesi del 2019 (13.423 milioni di euro); la variazione organica dei ricavi totali è pari a –7,9%.
L'analisi dei ricavi totali dei primi nove mesi del 2020 ripartiti per settore operativo in confronto ai primi nove mesi del 2019 è la seguente:
| (milioni di euro) | 1.1 – 30.9 2020 |
1.1 – 30.9 2019 |
Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||
| Domestic | 9.472 | 81,3 | 10.523 | 78,4 | (1.051) | (10,0) | (9,3) |
| Brasile | 2.208 | 18,9 | 2.930 | 21,8 | (722) | (24,6) | (1,6) |
| Altre Attività | − | − | − | − | − | ||
| Rettifiche ed elisioni | (23) | (0,2) | (30) | (0,2) | 7 | ||
| Totale consolidato | 11.657 | 100,0 | 13.423 | 100,0 | (1.766) | (13,2) | (7,9) |
La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo dei primi nove mesi del 2020 è calcolata escludendo l'effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambio(1) pari a -687 milioni di euro, le variazioni del perimetro di consolidamento(2) per -55 milioni di euro nonché le componenti non ricorrenti. Le rettifiche di ricavi non ricorrenti dei primi nove mesi del 2020 (-38 milioni di euro) sono connesse alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza Covid-19, mentre i primi nove mesi del 2019 scontavano oneri non ricorrenti per 15 milioni di euro riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.
Come ricordato nelle "Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM" la società Noovle S.r.l. e le sue società controllate sono consolidate con il metodo integrale a decorrere dalla data di acquisizione del controllo da parte del Gruppo TIM (21 maggio 2020). Qualora l'operazione di acquisizione di Noovle S.r.l. fosse stata completata il 1° gennaio 2020, il Gruppo TIM avrebbe registrato maggiori ricavi per circa 14 milioni di euro con effetti non significativi sul risultato netto del periodo.
I ricavi totali del terzo trimestre 2020 sono pari a 3.898 milioni di euro con una variazione in termini organici rispetto al terzo trimestre 2019 di -207 milioni di euro (-5,0%).
(1) I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 5,70299 nei primi nove mesi del 2020 e a 4,36545 nei primi nove mesi del 2019; per il dollaro americano sono pari a 1,12444 nei primi nove mesi del 2020 e a 1,12373 nei primi nove mesi del 2019. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.
(2) Per omogeneità di confronto le variazioni del perimetro di consolidamento includono anche gli effetti, con decorrenza 31 marzo 2019, del nuovo Master Service Agreement sottoscritto da TIM S.p.A. con INWIT S.p.A. nel corso del primo trimestre 2020.
L'EBITDA del Gruppo TIM dei primi nove mesi del 2020 è pari a 5.118 milioni di euro (6.499 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019; -21,2%, -7,3% organico).
Il dettaglio dell'EBITDA ripartito per settore operativo dei primi nove mesi del 2020 in confronto con i primi nove mesi del 2019 e l'incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:
| (milioni di euro) | 1.1 – 30.9 2020 |
1.1 – 30.9 2019 |
Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||
| Domestic | 4.081 | 79,7 | 4.554 | 70,1 | (473) | (10,4) | (9,6) |
| % sui Ricavi | 43,1 | 43,3 | (0,2) pp | (0,1) pp | |||
| Brasile | 1.043 | 20,4 | 1.952 | 30,0 | (909) | (46,6) | 3,2 |
| % sui Ricavi | 47,2 | 66,6 | (19,4) pp | 2,2 pp | |||
| Altre Attività | (7) | (0,1) | (7) | (0,1) | − | ||
| Rettifiche ed elisioni | 1 | − | − | 1 | |||
| Totale consolidato | 5.118 | 100,0 | 6.499 | 100,0 | (1.381) | (21,2) | (7,3) |
L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 5.299 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 45,3% (5.715 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019, con un'incidenza sui ricavi del 45,0%).
Nei primi nove mesi del 2020 il Gruppo TIM ha registrato oneri non ricorrenti per complessivi 181 milioni di euro, di cui 89 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia. In particolare, oltre agli impatti delle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela, sono stati sostenuti costi operativi riferibili principalmente agli approvvigionamenti e agli accantonamenti ed oneri connessi alla gestione dei crediti derivanti dal deterioramento del quadro macroeconomico.
I primi nove mesi del 2020 scontano altresì oneri non ricorrenti connessi principalmente a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, accantonamenti per contenziosi, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate nonché oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.
Nei primi nove mesi del 2019 il Gruppo TIM aveva registrato proventi netti non ricorrenti per 302 milioni di euro, quale saldo fra un provento di 693 milioni di euro connesso all'iscrizione, nella Business Unit Brasile, di crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole di contenziosi fiscali relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS e oneri non ricorrenti per 391 milioni di euro iscritti dalle Business Unit Domestic e Brasile relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.
L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1.1 – 30.9 2020 |
1.1 – 30.9 2019 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA | 5.118 | 6.499 | (1.381) | (21,2) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (458) | 458 | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | (172) | 172 | ||
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 181 | (302) | 483 | |
| Effetto conversione Oneri/(Proventi) non ricorrenti in valuta | 148 | (148) | ||
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 5.299 | 5.715 | (416) | (7,3) |
| % sui Ricavi | 45,3 | 45,0 | 0,3 pp |
L'EBITDA del terzo trimestre 2020 ammonta a 1.720 milioni di euro (2.108 milioni di euro nel terzo trimestre 2019).
L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente del terzo trimestre 2020 è pari a 1.764 milioni di euro (1.916 milioni di euro nel terzo trimestre 2019).
L'EBIT del Gruppo TIM dei primi nove mesi del 2020 è pari a 1.627 milioni di euro (2.712 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.808 milioni di euro (2.201 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019) con un'incidenza sui ricavi del 15,5% (17,3% nei primi nove mesi del 2019).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT | 1.627 | 2.712 | (1.085) | (40,0) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (240) | 240 | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | (117) | 117 | ||
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 181 | (302) | 483 | |
| Effetto conversione Oneri/(Proventi) non ricorrenti in valuta | 148 | (148) | ||
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 1.808 | 2.201 | (393) | (17,9) |
L'EBIT del terzo trimestre 2020 ammonta a 585 milioni di euro (825 milioni di euro nel terzo trimestre 2019).
L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente del terzo trimestre 2020 è pari a 629 milioni di euro (760 milioni di euro nel terzo trimestre 2019).
Gli altri proventi (oneri) da partecipazioni ammontano a 448 milioni di euro di cui 441 milioni di euro relativi alla plusvalenza netta contabilizzata a seguito della diluizione dal 60% al 37,5% della partecipazione del Gruppo TIM nel capitale di INWIT S.p.A. conseguente alla fusione di INWIT con Vodafone Towers e 7 milioni di euro relativi alla plusvalenza connessa alla cessione, nell'aprile 2020, del 4,3% detenuto da TIM S.p.A. in INWIT.
L'Utile netto dei primi nove mesi del 2020 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 1.178 milioni di euro (852 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019). Il risultato del periodo beneficia anche del positivo effetto fiscale per le minori imposte di esercizi precedenti che si generano a seguito del ruling firmato il 3 agosto 2020 con l'Agenzia delle Entrate per l'applicazione dell'agevolazione del "patent box" nelle dichiarazioni dei redditi e Irap di TIM S.p.A. degli esercizi 2015 – 2019 (294 milioni di euro).
Il personale del Gruppo TIM al 30 settembre 2020 è pari a 52.480 unità, di cui 42.827 in Italia (55.198 unità al 31 dicembre 2019, di cui 45.266 in Italia) con una riduzione di 2.718 unità rispetto al 31 dicembre 2019, di cui -2.439 unità in Italia. Rispetto al 30 settembre 2019 la riduzione è pari a 3.568 unità.
Gli investimenti industriali, pari a 2.006 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020 (2.276 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019), sono così ripartiti per settore operativo:
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
Variazione | ||
|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | ||||
| Domestic | 1.580 | 78,8 | 1.699 | 74,6 | (119) |
| Brasile | 426 | 21,2 | 577 | 25,4 | (151) |
| Altre Attività | − | − | − | − | − |
| Rettifiche ed elisioni | − | − | − | − | − |
| Totale consolidato | 2.006 | 100,0 | 2.276 | 100,0 | (270) |
| % sui Ricavi | 17,2 | 17,0 | 0,2 pp |
In particolare:
milioni di euro), -16 milioni di euro. Gli investimenti industriali sono stati principalmente finalizzati al rafforzamento dell'infrastruttura della rete mobile UltraBroadBand e allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.
Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo è positivo per 2.374 milioni di euro (2.791 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019), ovvero 2.484 milioni di euro al netto di 110 milioni di euro pagati per la licenza 5G (2.809 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019) a fronte di 18 milioni di euro nel 2019.
L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 25.469 milioni di euro al 30 settembre 2020, in diminuzione di 2.199 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (27.668 milioni di euro). Alla riduzione hanno contribuito la solida generazione di cassa operativa, ottenuta anche con ottimizzazione del capitale circolante, che ha garantito il pagamento di dividendi su azioni ordinarie e risparmio di TIM S.p.A. per complessivi 316 milioni di euro (rispetto a 166 milioni di euro pagati nel 2019 alle sole azioni di risparmio), il pagamento della rata afferente alla licenza 5G (110 milioni di euro) nonché gli effetti dell'operazione INWIT. In particolare, con riferimento a INWIT si evidenziano il deconsolidamento del debito della società (643 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019) che ha ampiamente compensato il sorgere del nuovo debito per locazioni finanziarie verso INWIT, ora società a controllo congiunto (368 milioni di euro) a fronte della contestuale chiusura di contratti di locazione finanziaria verso Vodafone (214 milioni di euro), l'incasso dei dividendi (256 milioni di euro, di cui 214 milioni di euro di dividendo straordinario) e la cessione del 4,3% della partecipazione (400 milioni di euro).
Inoltre, a seguito della richiesta da parte di TIM S.p.A. dell'agevolazione "Patent box" per il quinquennio 2015-2019 sono già stati incassati 123 milioni di euro.
Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:
| (milioni di euro) | 30.9.2020 | 31.12.2019 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Indebitamento Finanziario Netto contabile | 25.632 | 28.246 | (2.614) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(163) | (578) | 415 |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato | 25.469 | 27.668 | (2.199) |
| Leasing | (4.728) | (5.204) | 476 |
| Leasing - Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | (571) | 571 |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease | 20.741 | 21.893 | (1.152) |
L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 30 settembre 2020 è pari a 25.632 milioni di euro, in diminuzione di 2.614 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (28.246 milioni di euro).
La valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione di 415 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 a seguito della marcata discesa dei tassi di interesse in dollari americani e la correlata rivalutazione delle coperture sulle obbligazioni in valuta US. Tale variazione è rettificata nell'Indebitamento Finanziario contabile non avendo effetti monetari.
L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell'impatto di tutti i lease), metrica adottata dai principali peer europei, al 30 settembre 2020 risulta pari a 20.741 milioni di euro, in diminuzione di 1.152 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (21.893 milioni di euro). La riduzione è inferiore a quella evidenziata nell'Indebitamento finanziario netto rettificato in quanto non si considerano gli effetti del deconsolidamento/nuovo debito ai fini IFRS16 correlato all'operazione di INWIT e gli effetti del tasso di cambio sul debito ai fini IFRS16 del Brasile.
Nel terzo trimestre del 2020 l'indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 25.469 milioni di euro in diminuzione di 502milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020 (25.971 milioni di euro): il miglioramento è dovuto agli effetti positivi della generazione di cassa operativa che hanno ampiamente compensato il pagamento della rata afferente alle licenze 5G (110 milioni di euro).
| (milioni di euro) | 30.9.2020 | 30.6.2020 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 25.632 | 25.954 | (322) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(163) | 17 | (180) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 25.469 | 25.971 | (502) |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 30.319 | 31.544 | (1.225) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (4.850) | (5.573) | 723 |
Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 10.608 milioni di euro ed è calcolato considerando:
Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i prossimi 30 mesi.
Si segnala inoltre che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nei primi nove mesi del 2020 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 settembre 2020 pari a 1.585 milioni di euro (1.958 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 9.472 milioni di euro, in diminuzione di 1.051 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019 (-10,0%) e risentono dell'effetto dello sfidante contesto competitivo e, con particolare riferimento al mercato Mobile, delle restrizioni connesse all'emergenza Covid-19. I ricavi organici, al netto della componente non ricorrente, ammontano a 9.510 milioni di euro (-973 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, -9,3%); in particolare, i ricavi dei primi nove mesi del 2020 scontano un impatto complessivo di -38 milioni di euro, riferito a rettifiche di ricavi connesse a iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza Covid-19. I primi nove mesi del 2019 scontavano oneri non ricorrenti per 15 milioni di euro riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.
Nel terzo trimestre 2020 i ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 3.213 milioni di euro, in diminuzione di 241 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019 (-7,0%¸-6,4% in termini organici).
I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 8.613 milioni di euro (-900 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, -9,5%) e scontano gli impatti del contesto regolatorio e competitivo sulla customer base e sui livelli di ARPU. I ricavi da servizi stand alone organici, al netto della sopra citata componente non ricorrente, ammontano a 8.651 milioni di euro (-822 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, -8,7%).
In dettaglio:
I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 859 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020, -151 milioni di euro in termini organici rispetto ai primi nove mesi del 2019 anche per effetto della ridotta frequentazione dei punti vendita a seguito dei provvedimenti restrittivi legati all'emergenza Covid-19.
Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto ai primi nove mesi del 2019:
I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 477 milioni di euro, con -79 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019 (-14,2%), concentrata sul comparto mobile per la mutata strategia
commerciale sui prodotti, focalizzata sulla difesa della marginalità. Sulla performance ha avuto anche impatto la restrizione alla circolazione per emergenza sanitaria Covid-19: nel periodo di lockdown i volumi venduti di smartphone si sono ridotti rispetto al 2019 con una ripresa a regime solo a partire dal mese di luglio.
* * *
L'EBITDA dei primi nove mesi del 2020 della Business Unit Domestic è pari a 4.081 milioni di euro, (-473 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, -10,4%), con un'incidenza sui ricavi pari al 43,1% (-0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).
L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 4.262 milioni di euro, (-450 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, -9,6%). In particolare, l'EBITDA dei primi nove mesi del 2020 sconta un impatto complessivo di -181 milioni di euro, di cui 89 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia e relativi principalmente agli impatti delle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela, nonché degli effetti delle difficoltà macroeconomiche su accantonamenti e oneri connessi alla gestione dei crediti. Inoltre, gli oneri non ricorrenti includono oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, accantonamenti per contenziosi, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate nonché oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.
L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | assolute | % | |
| EBITDA | 4.081 | 4.554 | (473) | (10,4) |
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | (172) | 172 | |
| Oneri/ (Proventi) non ricorrenti | 181 | 330 | (149) | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 4.262 | 4.712 | (450) | (9,6) |
L'EBITDA del terzo trimestre 2020 è pari a 1.397 milioni di euro (-228 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019, - 14,0%).
L'EBIT dei primi nove mesi del 2020 della Business Unit Domestic è pari a 1.312 milioni di euro, (-382 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, -22,6%), con un'incidenza sui ricavi pari al 13,9% (-2,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.493 milioni di euro (-414 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, -21,7%) con un'incidenza sui ricavi del 15,7% (18,2% nei primi nove mesi del 2019).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | assolute | % | |
| EBIT | 1.312 | 1.694 | (382) | (22,6) |
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | (117) | 117 | |
| Oneri/ (Proventi) non ricorrenti | 181 | 330 | (149) | |
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 1.493 | 1.907 | (414) | (21,7) |
L'EBIT del terzo trimestre 2020 è pari a 479 milioni di euro (-186 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019, -28,0%).
Il personale è pari a 43.069 unità (45.496 unità al 31 dicembre 2019), con una riduzione di 2.427 unità.
I ricavi dei primi nove mesi del 2020 della Business Unit Brasile (gruppo Tim Brasil) ammontano a 12.590 milioni di reais(-201 milioni di reais, -1,6%) rispetto ai primi nove mesi del 2019 (12.791 milioni di reais).
I ricavi da servizi sono pari a 12.224 milioni di reais, (-16 milioni di reais rispetto ai 12.240 milioni di reais dei primi nove mesi del 2019, -0,1%).
I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 366 milioni di reais (551 milioni di reais nei primi nove mesi del 2019). L'andamento riflette l'impatto della chiusura per almeno due mesi nella maggior parte del Brasile a causa dell'emergenza Covid-19; la politica commerciale resta focalizzata più sul valore che sull'incremento dei volumi di vendita. In particolare, i principali obiettivi della nuova strategia sono lo sviluppo delle vendite di nuovi terminali che abilitano alla fruizione dei servizi BroadBand sulle reti 3G/4G da parte dei clienti TIM e il supporto alle nuove offerte di fidelizzazione per la clientela post-paid a più alto valore.
I ricavi del terzo trimestre 2020 ammontano a 4.388 milioni di reais, in aumento del 1,2% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (4.337 milioni di reais).
L'ARPU mobile dei primi nove mesi del 2020 è di 24,2 reais, in crescita rispetto al dato registrato nei primi nove mesi del 2019 (23,3 reais) grazie al generale riposizionamento sul segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'uso dei dati e la spesa media per cliente.
Le linee complessive al 30 settembre 2020 sono pari a oltre 51,1 milioni -3,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 (54,4 milioni). Questo andamento è riconducibile principalmente al segmento pre-paid (-3,6 milioni) parzialmente compensata dalla crescita nel segmento post-paid (+0,3 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 30 settembre 2020 i clienti post-paid rappresentano il 42,5% della base clienti, con un incremento di 3,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2019 (39,4%).
L'EBITDA dei primi nove mesi del 2020 ammonta a 5.946 milioni di reais (8.522 milioni di reais nei primi nove mesi del 2019) e il margine sui ricavi è pari al 47,2% (66,6% nei primi nove mesi del 2019).
Nei primi nove mesi del 2019 l'EBITDA beneficiava di proventi netti non ricorrenti per 2.760 milioni di reais quale saldo tra 3.024 milioni di reais di proventi connessi all'iscrizione di crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole di contenziosi fiscali relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS e 264 milioni di reais di oneri non ricorrenti per accantonamenti principalmente per contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate, oltre che per passività con clienti e/o fornitori nonché per oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale.
L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 3,2% ed è calcolato come segue:
| (milioni di reais) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | assolute | % | |
| EBITDA | 5.946 | 8.522 | (2.576) | (30,2) |
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | − | (2.760) | 2.760 | |
| EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente | 5.946 | 5.762 | 184 | 3,2 |
La crescita è attribuibile al miglioramento dell'efficienza della struttura dei costi operativi durante l'emergenza Covid-19.
Il relativo margine sui ricavi si attesta al 47,2%, in crescita in termini organici di 2,2 punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 2019.
L'EBITDA del terzo trimestre 2020 è pari a 2.063 milioni di reais, -89 milioni di reais rispetto al terzo trimestre 2019. Nel terzo trimestre 2019 l'EBITDA beneficiava di 110 milioni di reais di proventi netti non ricorrenti, connessi ai proventi relativi all'iscrizione di crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole di contenziosi fiscali relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS (148 milioni di reais) a cui si sono contrapposti oneri per accantonamenti non ricorrenti (pari a 38 milioni di reais) principalmente per accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate oltre a passività con clienti e/o fornitori.
Al netto dei proventi (oneri) non ricorrenti, l'EBITDA margin del terzo trimestre 2020 è pari al 47,0% (47,1% nel terzo trimestre 2019).
L'EBIT dei primi nove mesi del 2020 è pari a 1.827 milioni di reais (4.476 milioni di reais nei primi nove mesi del 2019).
Nei primi nove mesi del 2019 anche l'EBIT beneficiava dei proventi netti non ricorrenti per 2.760 milioni di reais registrati a livello di EBITDA.
L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 6,5% ed è calcolato come segue:
| (milioni di reais) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | assolute | % | |
| EBIT | 1.827 | 4.476 | (2.649) | (59,2) |
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | − | (2.760) | 2.760 | |
| EBIT ORGANICO - esclusa componente non ricorrente | 1.827 | 1.716 | 111 | 6,5 |
L'EBIT del terzo trimestre 2020 è pari a 683 milioni di reais -46 milioni di reais rispetto al terzo trimestre 2019 (-6,3%). Al netto dei proventi (oneri) non ricorrenti, l'EBIT margin del terzo trimestre 2020 è pari al 15,6%, +1,3 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2019.
Nel corso dei primi nove mesi del 2020 il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 4,52808 al 31 dicembre 2019 a 6,60413 al 30 settembre 2020. Ciò ha determinato, tra gli altri, la riduzione di 268 milioni di euro del valore dell'avviamento attributo alla Cash Generating Unit Brasile espresso in euro.
Il personale è pari a 9.397 unità, in riduzione di 292 unità rispetto al 31 dicembre 2019 (9.689 unità).
Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
Variazioni assolute |
% |
|---|---|---|---|---|
| EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente | 5.299 | 5.715 | (416) | (7,3) |
| Canoni per leasing | (621) | (647) | 26 | (4,0) |
| EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) | 4.678 | 5.068 | (390) | (7,7) |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | assolute | % | |
| EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente | 4.262 | 4.712 | (450) | (9,6) |
| Canoni per leasing | (397) | (437) | 40 | (9,2) |
| EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) | 3.865 | 4.275 | (410) | (9,6) |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
Variazioni assolute |
% |
|---|---|---|---|---|
| EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente | 1.043 | 1.010 | 33 | 3,2 |
| Canoni per leasing | (224) | (210) | (14) | 6,8 |
| EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) | 819 | 800 | 19 | 2,3 |
| (milioni di euro) | 30.9.2020 | 31.12.2019 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Indebitamento Finanziario Netto Rettificato | 25.469 | 27.668 | (2.199) |
| Leasing | (4.728) | (5.775) | 1.047 |
| Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease | 20.741 | 21.893 | (1.152) |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| EQUITY FREE CASH FLOW | 1.666 | 1.692 | (26) |
| Leasing | (673) | (555) | (118) |
| EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE | 993 | 1.137 | (144) |
La guidance comunicata nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2020 del Gruppo TIM è confermata.
Si veda il comunicato stampa diffuso in data 2 ottobre 2020.
Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.
Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo Risk Management è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali. Il Modello di Risk Management adottato dal Gruppo TIM
L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2020 potrebbe essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.
In tale ambito si evidenzia l'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19. Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, gli eventuali vincoli connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti - al momento non prevedibili - in termini di scelte strategiche ed in termini di sviluppo temporale degli obiettivi triennali già annunciati che possono comportare, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il relativo raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.
Ulteriori provvedimenti restrittivi emanati da autorità nazionali ed estere, dovuti all'emergenza sanitaria per la diffusione del Covid-19, oltre al peggioramento del quadro macroeconomico globale e al rischio di deterioramento del profilo creditizio di alcuni segmenti di clientela, potrebbe determinare rallentamenti nell'attività d'impresa, derivanti da limitazioni di alcune tipologie di interventi tecnici e commerciali, da difficoltà incontrate dalla clientela e da discontinuità nella catena di fornitura, con impatti negativi sui risultati complessivi del Gruppo.
La gestione di questo fenomeno emergenziale prevede, anche in considerazione del servizio pubblico erogato, la realizzazione di tutte le attività inerenti la continuità operativa dei processi aziendali con l'obiettivo di garantire la funzionalità dei servizi erogati e la tutela della salute dei dipendenti.
La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente.
L'economia italiana ha risentito fortemente dell'emergenza Covid-19 nel primo semestre 2020 (PIL -11,5% vs 2019) con una contrazione del PIL che nel secondo trimestre ha registrato un crollo eccezionale del 13% rispetto al trimestre precedente, maggiore di quello dell'area Euro (-11,8%). Il terzo trimestre sta evidenziando un minore rallentamento dell'economia italiana ma il quadro globale continua ad essere dominato dalle difficoltà e incertezze derivanti dall'evoluzione della pandemia, la cui recente recrudescenza potrebbe condizionare in misura significativa lo scenario a breve termine. Già nel 2019 la crescita del PIL è stata contenuta (+0,3%) a causa delle politiche protezionistiche degli Stati Uniti e della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e le incertezze relative al settore automobilistico. Con la pandemia e il conseguente lockdown si è aggiunta una discontinuità forte sulla produzione e sui consumi delle famiglie: il crollo della produzione industriale del secondo trimestre 2020 rispetto al trimestre precedente è stato pari al 21,6% e i consumi delle famiglie hanno subito una contrazione dell'11,4%. La propensione al consumo, soprattutto nel settore dei servizi, ha subito un'importante riduzione sia per effetto delle misure di contenimento dei contagi sia per una maggiore prudenza dei consumatori anche nella fase di convivenza con il virus. Certamente le misure di contenimento dei contagi e di sostegno al reddito delle famiglie varate dal governo italiano, oltre ad avere ricadute positive sul lato dell'offerta e della domanda determineranno un significativo aumento del debito pubblico. Le previsioni economiche d'autunno della Commissione Europea prevedono una recessione per l'area euro nel 2020 con una stima di riduzione del PIL del 7,8%. Per l'Italia le principali istituzioni economiche nazionali ed internazionali prevedono per il 2020 una contrazione dell'economia tra il 10% e l'11%.
In Brasile i risultati attesi potranno essere influenzati significativamente dal contesto macroeconomico e politico. Dopo due anni di calo del PIL, che hanno segnato una delle crisi più profonde della sua storia, il Paese nel 2017 è tornato a crescere (+1%) ed il 2018 ha chiuso con una crescita dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Secondo l'IBGE – Geography and Statistic Brazilian Institute - la crescita del PIL per il 2019 è stata dell'1,1%, lo stesso risultato dell'anno precedente. Nonostante il governo abbia approvato con successo la Riforma relativa alla Sicurezza Sociale, il mercato è ancora in attesa di alcuni cambiamenti strutturali al fine di migliorare la capacità di investimento del governo brasiliano per un recupero più significativo. In aggiunta, alcune turbolenze del mercato esterno quali ad esempio la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, avranno ulteriori riflessi sul recupero dell'economia brasiliana.
Recentemente, dopo l'adozione delle stringenti misure di restrizione nella circolazione e di distanziamento sociale per ridurre la trasmissione del Covid-19, il graduale allegerimento delle misure restrittive e il ritorno alle attività economiche dovrebbero ridurre gli effetti negativi sui risultati di Tim Brasil registrati nel secondo trimestre del 2020, che hanno visto la riduzione dei ricavi sia nel segmento del prepagato che in quello del postpagato. Non è tuttavia ancora possibile prevedere se l'economia brasiliana e i risultati di Tim Brasil torneranno ai livelli precrisi.
***
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Giovanni Ronca, dichiara ai sensi del comma 2 dell'art.154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni % | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | organica esclusi non ricorrenti |
||
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Ricavi | 11.657 | 13.423 | (13,2) | (7,9) |
| EBITDA (1) |
5.118 | 6.499 | (21,2) | (7,3) |
| EBITDA Margin | 43,9% | 48,4% | (4,5)pp | |
| EBITDA Margin Organico esclusi non ricorrenti |
45,3% | 45,0% | 0,3pp | |
| EBIT (1) |
1.627 | 2.712 | (40,0) | (17,9) |
| EBIT Margin | 14,0% | 20,2% | (6,2)pp | |
| EBIT Margin Organico esclusi non ricorrenti |
15,5% | 17,3% | (1,8)pp | |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante |
1.178 | 852 | 38,3 | |
| Investimenti industriali & spectrum | 2.006 | 2.276 | (11,9) | (5,0) |
| 30.9.2020 | 31.12.2019 | Variazione assoluta | ||
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Indebitamento finanziario netto rettificato (1) |
25.469 | 27.668 | (2.199) |
| (milioni di euro) | 3° Trimestre | 3° Trimestre | Variazioni % | |
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | organica esclusi non ricorrenti |
||
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Ricavi | 3.898 | 4.429 | (12,0) | (5,0) |
| EBITDA (1) |
1.720 | 2.108 | (18,4) | (7,9) |
| EBITDA Margin | 44,1% | 47,6% | (3,5)pp | |
| EBITDA Margin Organico esclusi non ricorrenti |
45,2% | 46,7% | (1,5)pp | |
| EBIT (1) |
585 | 825 | (29,1) | (17,2) |
| EBIT Margin | 15,0% | 18,6% | (3,6)pp | |
| EBIT Margin Organico esclusi non ricorrenti |
16,1% | 18,5% | (2,4)pp | |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante |
500 | 301 | 66,1 |
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".
Gli schemi riclassificati di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato, Movimenti del Patrimonio Netto Consolidato nonché l'Indebitamento Finanziario Netto Consolidato del Gruppo TIM, nel seguito presentati, sono coerenti con gli schemi di bilancio consolidato inclusi nella Relazione finanziaria annuale e nella Relazione finanziaria semestrale. Tali schemi non sono stati oggetto di verifica da parte della società di revisione.
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2019 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1°gennaio 2020.
| (milioni di euro) | 3° Trimestre | 3° Trimestre | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | 2020 (a) |
2019 (b) |
(a-b) assolute |
% | |
| Ricavi | 3.898 | 4.429 | 11.657 | 13.423 | (1.766) | (13,2) |
| Altri proventi operativi | 31 | 84 | 121 | 850 | (729) | (85,8) |
| Totale ricavi e proventi operativi | 3.929 | 4.513 | 11.778 | 14.273 | (2.495) | (17,5) |
| Acquisti di materie e servizi | (1.593) | (1.548) | (4.433) | (4.746) | 313 | 6,6 |
| Costi del personale | (574) | (677) | (1.946) | (2.179) | 233 | 10,7 |
| Altri costi operativi | (179) | (289) | (681) | (1.160) | 479 | 41,3 |
| Variazione delle rimanenze | 18 | (15) | 24 | (89) | 113 | − |
| Attività realizzate internamente | 119 | 124 | 376 | 400 | (24) | (6,0) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non |
||||||
| correnti (EBITDA) | 1.720 | 2.108 | 5.118 | 6.499 | (1.381) | (21,2) |
| Ammortamenti | (1.134) | (1.262) | (3.482) | (3.758) | 276 | 7,3 |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
(1) | (21) | (9) | (29) | 20 | 69,0 |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti |
− | − | − | − | − | - |
| Risultato operativo (EBIT) | 585 | 825 | 1.627 | 2.712 | (1.085) | (40,0) |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
10 | (1) | 12 | (4) | 16 | − |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | − | − | 448 | 2 | 446 | − |
| Proventi finanziari | 342 | 371 | 843 | 951 | (108) | (11,4) |
| Oneri finanziari | (648) | (736) | (1.752) | (2.070) | 318 | 15,4 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
289 | 459 | 1.178 | 1.591 | (413) | (26,0) |
| Imposte sul reddito | 232 | (106) | 66 | (498) | 564 | − |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento |
521 | 353 | 1.244 | 1.093 | 151 | 13,8 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | − | − | − | − |
| Utile (perdita) del periodo | 521 | 353 | 1.244 | 1.093 | 151 | 13,8 |
| Attribuibile a: | ||||||
| Soci della Controllante | 500 | 301 | 1.178 | 852 | 326 | 38,3 |
| Partecipazioni di minoranza | 21 | 52 | 66 | 241 | (175) | (72,6) |
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.
| (milioni di euro) | 3° Trimestre 2020 |
3° Trimestre 2019 |
1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) del periodo (a) |
521 | 353 | 1.244 | 1.093 |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato |
||||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: |
||||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | − | 2 | (7) | 5 |
| Effetto fiscale | − | − | − | − |
| (b) | − | 2 | (7) | 5 |
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||||
| Utili (perdite) attuariali | − | − | (3) | (70) |
| Effetto fiscale | − | − | 1 | 17 |
| (c) | − | − | (2) | (53) |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||||
| Utili (perdite) | − | − | − | − |
| Effetto fiscale | − | − | − | − |
| (d) | − | − | − | − |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (e=b+c+d) |
− | 2 | (9) | (48) |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: |
||||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 6 | 15 | 3 | 37 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | − | (4) | − | (7) |
| Effetto fiscale | − | (2) | (1) | (3) |
| (f) | 6 | 9 | 2 | 27 |
| Strumenti derivati di copertura: | ||||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (397) | 387 | 213 | 486 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | 202 | (253) | 173 | (345) |
| Effetto fiscale | 48 | (32) | (94) | (35) |
| (g) Differenze cambio di conversione di attività estere: |
(147) | 102 | 292 | 106 |
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | (307) | (204) | (1.750) | (117) |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto | ||||
| economico separato consolidato | − | − | − | − |
| Effetto fiscale | − | − | − | − |
| (h) | (307) | (204) | (1.750) | (117) |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||||
| Utili (perdite) | − | − | − | − |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | − | − | − | − |
| Effetto fiscale | − | − | − | − |
| (i) | − | − | − | − |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (k=f+g+h+i) |
(448) | (93) | (1.456) | 16 |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (m=e+k) |
(448) | (91) | (1.465) | (32) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo (a+m) |
73 | 262 | (221) | 1.061 |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | 145 | 274 | 249 | 858 |
| Partecipazioni di minoranza | (72) | (12) | (470) | 203 |
| (milioni di euro) | 30.9.2020 | 31.12.2019 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Attività | ||||
| Attività non correnti | ||||
| Attività immateriali | ||||
| Avviamento | 22.825 | 23.083 | (258) | |
| Attività immateriali a vita utile definita | 6.627 | 7.667 | (1.040) | |
| 29.452 | 30.750 | (1.298) | ||
| Attività materiali | ||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 12.800 | 14.011 | (1.211) | |
| Diritti d'uso su beni di terzi | 4.879 | 5.494 | (615) | |
| Altre attività non correnti | ||||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
2.987 | 11 | 2.976 | |
| Altre partecipazioni | 52 | 52 | − | |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva |
42 | 51 | (9) | |
| Altre attività finanziarie non correnti | 2.477 | 2.100 | 377 | |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 2.050 | 2.585 | (535) | |
| Attività per imposte anticipate | 1.080 | 942 | 138 | |
| 8.688 | 5.741 | 2.947 | ||
| Totale Attività non correnti | (a) | 55.819 | 55.996 | (177) |
| Attività correnti | ||||
| Rimanenze di magazzino | 272 | 260 | 12 | |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 4.580 | 4.857 | (277) | |
| Crediti per imposte sul reddito | 46 | 149 | (103) | |
| Attività finanziarie correnti | ||||
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva | 34 | 58 | (24) | |
| Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.246 | 999 | 247 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 2.858 | 3.138 | (280) | |
| 4.138 | 4.195 | (57) | ||
| Sub-totale Attività correnti | 9.036 | 9.461 | (425) | |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
||||
| di natura finanziaria | − | 65 | (65) | |
| di natura non finanziaria | − | 4.582 | (4.582) | |
| − | 4.647 | (4.647) | ||
| Totale Attività correnti | (b) | 9.036 | 14.108 | (5.072) |
| Totale Attività | (a+b) | 64.855 | 70.104 | (5.249) |
La società non ha evidenziato elementi che possano far presumere perdite durevoli di valore delle attività a vita indefinita rispetto a quanto valutato ai fini del Bilancio 2019.
| (milioni di euro) | 30.9.2020 | 31.12.2019 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Patrimonio netto e Passività | ||||
| Patrimonio netto | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 20.227 | 20.280 | (53) | |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
1.246 | 2.346 | (1.100) | |
| Totale Patrimonio netto | (c) | 21.473 | 22.626 | (1.153) |
| Passività non correnti | ||||
| Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri |
23.766 | 25.605 | (1.839) | |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva |
4.107 | 4.576 | (469) | |
| Fondi relativi al personale | 830 | 1.182 | (352) | |
| Passività per imposte differite | 323 | 248 | 75 | |
| Fondi per rischi e oneri | 750 | 725 | 25 | |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 3.226 | 3.214 | 12 | |
| Totale Passività non correnti | (d) | 33.002 | 35.550 | (2.548) |
| Passività correnti | ||||
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri |
3.773 | 3.182 | 591 | |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva |
643 | 639 | 4 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 5.908 | 7.218 | (1.310) | |
| Debiti per imposte sul reddito | 56 | 84 | (28) | |
| Sub-totale Passività correnti | 10.380 | 11.123 | (743) | |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
||||
| di natura finanziaria | − | 655 | (655) | |
| di natura non finanziaria | − | 150 | (150) | |
| − | 805 | (805) | ||
| Totale Passività correnti | (e) | 10.380 | 11.928 | (1.548) |
| Totale Passività | (f=d+e) | 43.382 | 47.478 | (4.096) |
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 64.855 | 70.104 | (5.249) |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | |
|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | ||
| Flusso monetario da attività operative: | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.244 | 1.093 | |
| Rettifiche per: | |||
| Ammortamenti | 3.482 | 3.758 | |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
23 | 26 | |
| Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) | (138) | 287 | |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
(439) | 28 | |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
(12) | 4 | |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (534) | (243) | |
| Variazione delle rimanenze | (10) | 90 | |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa | 401 | (108) | |
| Variazione dei debiti commerciali | (580) | (418) | |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | 87 | 125 | |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 2.023 | (116) | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | (a) | 5.547 | 4.526 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | |||
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa |
(2.769) | (2.891) | |
| Contributi in conto capitale incassati | 23 | 6 | |
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite |
(7) | − | |
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (8) | (4) | |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
(186) | 17 | |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute |
(33) | − | |
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
406 | 7 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento | (b) | (2.574) | (2.865) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | |||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (1.590) | 134 | |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | 1.270 | 3.619 | |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (2.410) | (4.032) | |
| Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non | (233) | (673) | |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | 12 | 10 | |
| Dividendi pagati | (356) | (252) | |
| Variazioni di possesso in imprese controllate | (1) | − | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | (c) | (3.308) | (1.194) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(d) | − | − |
| Flusso monetario complessivo | (e=a+b+c+d) | (335) | 467 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo | (f) | 3.202 | 1.631 |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette |
(g) | (159) | 2 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo | (h=e+f+g) | 2.708 | 2.100 |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali | (720) | (570) |
| Acquisti di attività materiali | (1.256) | (1.673) |
| Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi | (1.029) | (558) |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
(3.005) | (2.801) |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi |
236 | (90) |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa |
(2.769) | (2.891) |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | 93 | (72) |
| Interessi pagati | (1.240) | (1.415) |
| Interessi incassati | 302 | 439 |
| Dividendi incassati | 256 | − |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
|---|---|---|
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.138 | 1.917 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (1) | (286) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
65 | − |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| 3.202 | 1.631 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 2.858 | 2.147 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (150) | (47) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| 2.708 | 2.100 |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezz o azioni |
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2018 | 11.587 | 2.094 | 30 | (563) | (1.340) | (90) | − | 7.810 | 19.528 | 2.219 | 21.747 |
| Movimenti di patrimonio netto del periodo: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | (166) | (166) | (112) | (278) | |||||||
| Utile (perdita) complessivo del periodo |
32 | 106 | (79) | (53) | 852 | 858 | 203 | 1.061 | |||
| Emissione distrumenti rappresentativi di patrimonio netto |
3 | 3 | 3 | ||||||||
| Altri movimenti | (1) | (1) | 12 | 11 | |||||||
| Saldo al 30 settembre 2019 | 11.587 | 2.094 | 62 | (457) | (1.419) | (143) | − | 8.498 | 20.222 | 2.322 | 22.544 |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezz o azioni |
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2019 | 11.587 | 2.094 | 19 | (440) | (1.417) | (124) | − | 8.561 | 20.280 | 2.346 | 22.626 |
| Movimenti di patrimonio netto del periodo: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | (316) | (316) | (316) | ||||||||
| Utile (perdita) complessivo del periodo |
(5) | 292 | (1.214) | (2) | 1.178 | 249 | (470) | (221) | |||
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
(5) | (5) | (5) | ||||||||
| INWIT - deconsolidamento | − | (644) | (644) | ||||||||
| Altri movimenti | 1 | 18 | 19 | 14 | 33 | ||||||
| Saldo al 30 settembre 2020 | 11.588 | 2.094 | 14 | (148) | (2.631) | (126) | − | 9.436 | 20.227 | 1.246 | 21.473 |
| (milioni di euro) | 30.9.2020 | 31.12.2019 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Obbligazioni | 19.054 | 19.773 | (719) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 4.712 | 5.832 | (1.120) |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione | |||
| passiva | 4.107 | 4.576 | (469) |
| 27.873 | 30.181 | (2.308) | |
| Passività finanziarie correnti (*) | |||
| Obbligazioni | 910 | 1.958 | (1.048) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 2.863 | 1.224 | 1.639 |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 643 | 639 | 4 |
| 4.416 | 3.821 | 595 | |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 655 | (655) |
| Totale debito finanziario lordo | 32.289 | 34.657 | (2.368) |
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | − | − | − |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (42) | (51) | 9 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (2.477) | (2.100) | (377) |
| (2.519) | (2.151) | (368) | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (1.050) | (877) | (173) |
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva | (34) | (58) | 24 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (196) | (122) | (74) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (2.858) | (3.138) | 280 |
| (4.138) | (4.195) | 57 | |
| Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | (65) | 65 |
| Totale attività finanziarie Indebitamento finanziario netto contabile |
(6.657) 25.632 |
(6.411) 28.246 |
(246) (2.614) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(163) | (578) | 415 |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 25.469 | 27.668 | (2.199) |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 30.319 | 32.782 | (2.463) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (4.850) | (5.114) | 264 |
| (*) di cui quota corrente del debito a M/L termine: | |||
| Obbligazioni | 910 | 1.958 | (1.048) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.760 | 446 | 1.314 |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 643 | 639 | 4 |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| EBITDA | 5.118 | 6.499 | (1.381) |
| Investimenti industriali di competenza | (2.006) | (2.276) | 270 |
| Variazione del capitale circolante netto operativo: | (60) | (1.290) | 1.230 |
| Variazione delle rimanenze | (10) | 90 | (100) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
401 | (108) | 509 |
| Variazione dei debiti commerciali | (1.234) | (1.015) | (219) |
| Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum |
(110) | (18) | (92) |
| Altre variazioni di crediti/debiti operativi | 893 | (239) | 1.132 |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (534) | (243) | (291) |
| Variazione dei fondi operativi e altre variazioni | (144) | 101 | (245) |
| Operating free cash flow netto | 2.374 | 2.791 | (417) |
| Di cui Operating Free Cash Flow connesso all'acquisizione di licenze di telefonia mobile / spectrum |
(110) | (18) | (92) |
| % sui Ricavi | 20,4 | 20,8 | (0,4) pp |
| Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni | 1.022 | 7 | 1.015 |
| Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori | 12 | 10 | 2 |
| Investimenti finanziari | (22) | (4) | (18) |
| Pagamento dividendi | (356) | (252) | (104) |
| Incrementi di contratti di leasing | (999) | (525) | (474) |
| Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi |
168 | (1.095) | 1.263 |
| Impatto applicazione IFRS 16 al 1.1.2019 | − | (3.553) | 3.553 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento |
2.199 | (2.621) | 4.820 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | − |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato |
2.199 | (2.621) | 4.820 |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 2020 |
1.1 - 30.9 2019 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| OPERATING FREE CASH FLOW NETTO | 2.374 | 2.791 | (417) |
| Licenze di telefonia mobile / spectrum | 110 | 18 | 92 |
| Gestione finanziaria | (904) | (1.031) | 127 |
| Imposte sul reddito e altri | 86 | (86) | 172 |
| EQUITY FREE CASH FLOW | 1.666 | 1.692 | (26) |
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni (a-b) |
||
|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | ||||
| (a) | (b) | assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|
| Ricavi | 9.472 | 10.523 | (1.051) | (10,0) | (9,3) |
| EBITDA | 4.081 | 4.554 | (473) | (10,4) | (9,6) |
| % sui Ricavi | 43,1 | 43,3 | (0,2) pp | (0,1) pp | |
| EBIT | 1.312 | 1.694 | (382) | (22,6) | (21,7) |
| % sui Ricavi | 13,9 | 16,1 | (2,2) pp | (2,5) pp | |
| Personale a fine periodo (unità) (°) | 43.069 | (*) 45.496 | (2.427) | (5,3) |
(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 16 unità al 30 settembre 2020 (5 unità al 31 dicembre 2019)
(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2019
| (milioni di euro) | 3° Trimestre | 3° Trimestre | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | ||||
| (a) | (b) | assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|
| Ricavi | 3.213 | 3.454 | (241) | (7,0) | (6,4) |
| EBITDA | 1.397 | 1.625 | (228) | (14,0) | (9,7) |
| % sui Ricavi | 43,5 | 47,0 | (3,5) pp | (1,7) pp | |
| EBIT | 479 | 665 | (186) | (28,0) | (21,2) |
| % sui Ricavi | 14,9 | 19,3 | (4,4) pp | (3,0) pp |
| 30.9.2020 | 31.12.2019 | 30.9.2019 | |
|---|---|---|---|
| Accessi totali TIM Retail (migliaia) | 8.761 | 9.166 | 9.381 |
| di cui NGN (1) | 4.127 | 3.670 | 3.567 |
| Accessi totali TIM Wholesale (migliaia) | 8.053 | 8.051 | 8.050 |
| di cui NGN | 4.063 | 3.309 | 3.076 |
| Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) | 7.519 | 7.592 | 7.532 |
| ARPU Consumer (€/mese) (2) | 33,1 | 34,9 | 35,1 |
| ARPU Broadband (€/mese) (3) | 25,5 | 27,7 | 28,3 |
(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee "solo dati".
(2) Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer. (3) Ricavi da servizi broadband organici rapportati alla consistenza media degli accessi broadband TIM retail attivi.
| 30.9.2020 | 31.12.2019 | 30.9.2019 | |
|---|---|---|---|
| Consistenza linee a fine periodo (migliaia) | 30.165 | 30.895 | 31.254 |
| di cui Human | 19.894 | 21.003 | 21.413 |
| Churn rate (%) (4) | 14,4 | 20,4 | 14,8 |
| Users broadband (migliaia) (5) | 12.920 | 12.823 | 12.951 |
| ARPU Retail (€/mese) (6) | 8,1 | 8,7 | 8,8 |
| ARPU Human (€/mese) (7) | 12,1 | 12,6 | 12,6 |
(4) Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.
(5) Linee mobili che utilizzano servizi dati.
(6) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee.
(7) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.
Nella tabella seguente è riportato il dettaglio dei ricavi conseguiti nei primi nove mesi del 2020 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con i primi nove mesi del 2019.
| (milioni di euro) | 3° Trimestre 3° Trimestre | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | Variazioni % | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | 2020 | 2019 | |||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (a/b) | (c/d) | organica esclusi non ricorrenti (a/b) |
organica esclusi non ricorrenti (c/d) |
|
| Ricavi | 3.213 | 3.454 | 9.472 | 10.523 | (7,0) | (10,0) | (6,4) | (9,3) |
| Consumer | 1.469 | 1.624 | 4.374 | 4.969 | (9,6) | (12,0) | (9,6) | (11,8) |
| Business | 1.001 | 1.118 | 2.980 | 3.430 | (10,5) | (13,1) | (10,4) | (12,3) |
| Wholesale National Market | 468 | 468 | 1.404 | 1.387 | 0,1 | 1,3 | 0,1 | 1,3 |
| Wholesale International Market | 259 | 228 | 704 | 697 | 13,6 | 1,0 | 15,1 | 1,0 |
| Other | 16 | 16 | 10 | 40 | − | (75,0) | − | − |
***
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 | ||||
| 2020 | 2019 | 2020 | 2019 | Variazioni | |||
| assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | (c-d)/d | ||
| Ricavi | 2.208 | 2.930 | 12.590 | 12.791 | (201) | (1,6) | (1,6) |
| EBITDA | 1.043 | 1.952 | 5.946 | 8.522 | (2.576) | (30,2) | 3,2 |
| % sui Ricavi | 47,2 | 66,6 | 47,2 | 66,6 | (19,4) pp | 2,2 pp | |
| EBIT | 320 | 1.025 | 1.827 | 4.476 | (2.649) | (59,2) | 6,5 |
| % sui Ricavi | 14,5 | 35,0 | 14,5 | 35,0 | (20,5) pp | 1,1 pp | |
| Personale a fine periodo (unità) | 9.397 | (*)9.689 | (292) | (3,0) |
(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2019
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 3°Trimestre | 3°Trimestre | 3°Trimestre | 3°Trimestre | Variazioni | |||
| 2020 | 2019 | 2020 | 2019 | ||||
| assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | (c-d)/d | ||
| Ricavi | 691 | 984 | 4.388 | 4.337 | 51 | 1,2 | 1,2 |
| EBITDA | 325 | 485 | 2.063 | 2.152 | (89) | (4,1) | 1,0 |
| % sui Ricavi | 47,0 | 49,6 | 47,0 | 49,6 | (2,6) pp | (0,1 pp) | |
| EBIT | 108 | 163 | 683 | 729 | (46) | (6,3) | 10,3 |
| % sui Ricavi | 15,6 | 16,8 | 15,6 | 16,8 | (1,2) pp | 1,3 pp |
| (unità equivalenti) | 1. 1 - 30.9 2020 (a) |
Esercizio 2019 (b) |
1. 1 - 30.9 2019 (c) |
Variazione (a-c) |
|---|---|---|---|---|
| Consistenza media retribuita–Italia | 39.917 | 42.630 | 42.968 | (3.051) |
| Consistenza media retribuita-Estero | 8.897 | 9.287 | 9.225 | (328) |
| Totale consistenza media retribuita (1) | 48.814 | 51.917 | 52.193 | (3.379) |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 7 unità medie in Italia nei primi nove mesi del 2020; 5 unità medie in Italia nell'esercizio 2019; 4 unità medie nei primi nove mesi del 2019.
| (unità) | 30.9.2020 | 31.12.2019 | 30.9.2019 | Variazione |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (c) | (a-b) | |
| Organico – Italia | 42.827 | 45.266 | 46.274 | (2.439) |
| Organico – Estero | 9.653 | 9.932 | 9.774 | (279) |
| Totale organico a fine periodo (1) | 52.480 | 55.198 | 56.048 | (2.718) |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 16 unità in Italia al 30.9.2020; 5 unità in Italia al 31.12.2019; 6 unità in Italia al 30.9.2019.
| (unità) | 30.9.2020 (a) |
31.12.2019 (b) |
30.9.2019 (c) |
Variazione (a-b) |
|---|---|---|---|---|
| Domestic | 43.069 | 45.496 | 46.502 | (2.427) |
| Brasile | 9.397 | 9.689 | 9.533 | (292) |
| Altre attività | 14 | 13 | 13 | 1 |
| Totale | 52.480 | 55.198 | 56.048 | (2.718) |
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DME/RM/9081707 del 16 settembre 2009, vengono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato Consolidato degli eventi e operazioni non ricorrenti:
| (milioni di euro) | 1.1 - 30.9 | 1.1 - 30.9 |
|---|---|---|
| 2020 | 2019 | |
| Ricavi: | ||
| Rettifiche ricavi | (38) | (15) |
| Altri proventi: | ||
| Effetto recupero fiscale BU Brasile | − | 693 |
| Assorbimento altri fondi operativi | 1 | |
| Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze: | ||
| Consulenze, prestazioni professionali e altri costi | (37) | (12) |
| Costi del personale: | ||
| Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri | (41) | (77) |
| Altri costi operativi: | ||
| Altri oneri e accantonamenti | (66) | (289) |
| Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
(181) | 300 |
| Impatto su Risultato operativo (EBIT) | (181) | 300 |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni: | ||
| Plusvalenza netta operazioni INWIT | 448 | |
| Plusvalenze nette su cessione di partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
− | 1 |
| Oneri finanziari: | ||
| Altri oneri finanziari | (4) | (34) |
| Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
263 | 267 |
| Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti | 43 | (112) |
| Impatto sull'Utile (perdita) del periodo | 306 | 155 |
L'emergenza Covid-19, dovuta alla diffusione del virus SARS-CoV-2 e qualificata come pandemia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in data 11 marzo 2020, ha comportato per il Gruppo TIM il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi 89 milioni di euro. Le rettifiche di ricavi non ricorrenti dei primi nove mesi del 2020 (-38 milioni di euro) sono connesse alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza Covid-19, mentre i primi nove mesi del 2019 scontavano oneri non ricorrenti per 15 milioni di euro riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti. Oltre agli impatti delle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela, sono stati sostenuti costi operativi riferibili principalmente agli approvvigionamenti e agli accantonamenti ed oneri connessi alla gestione dei crediti derivanti dal deterioramento del quadro macroeconomico.
Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 30 settembre 2020:
| (miliardi di euro) | 30.9.2020 | 31.12.2019 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 | 5,0 | - | 5,0 | - |
| Bridge to Bond Facility – scadenza maggio 2021 | 1,7 | - | - | - |
| Totale | 6,7 | - | 5,0 | - |
Al 30 settembre 2020 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.700milioni di euro e di linee Hot Money per 390 milioni di euro interamente utilizzate.
In data 18 maggio 2020 TIM ha stipulato una nuova Linea di Credito strutturata come Bridge to Bond per successive emissioni sul mercato obbligazionario per un importo pari a 1,7 miliardi di euro ed una scadenza iniziale di 12 mesi con opzione di estensione per ulteriori 12 mesi.
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nei primi nove mesi del 2020 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso |
|---|---|---|---|
| Rimborsi | |||
| Telecom Italia S.p.A. 719 milioni di euro 4,000% (1) | Euro | 719 | 21/1/2020 |
| TIM S.A. 1.000 milioni di BRL 104,10% CDI | BRL | 1.000 | 15/7/2020 |
| Telecom Italia S.p.A. 547 milioni di euro 4,875% (2) | Euro | 547 | 25/9/2020 |
(1) Al netto dei riacquisti per 281 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
(2) Al netto dei riacquisti per 453 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 30 settembre 2020 è pari a 212 milioni di euro (valore nominale), in aumento di 7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (205 milioni di euro).
Il valore nominale di rimborso, al netto dei titoli propri riacquistati, dei prestiti obbligazionari in scadenza nei 18 mesi successivi al 30 settembre 2020 emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A. (con garanzia piena e incondizionata da parte di TIM S.p.A.) è pari a 3.659 milioni di euro. Il dettaglio dei rimborsi è il seguente:
I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1); inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni
(1) Il caso di change of control può comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.
analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 30 settembre 2020 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 850 milioni di euro, tutti non assistiti da garanzia bancaria.
Nei due finanziamenti BEI firmati in data 14 dicembre 2015 e in data 25 novembre 2019 si rilevano i seguenti covenant:
I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.
Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.
Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.
Si segnala, infine, che al 30 settembre 2020, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 settembre 2020, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 597 milioni di euro.
Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura dell'Informativa finanziaria al 30 settembre 2020 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.
Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.
Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2019:
Al 30 settembre 2020 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 16,2 miliardi di reais (16,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2019). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.
In data 22 marzo 2011 TIM Celular S.A. (società incorporata in TIM S.A. a far data dal 31 ottobre 2018) ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.
L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:
Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento; contro tale decisione, TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.
La società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che ci si possa attendere esborsi significativi.
Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,2 miliardi di reais (4,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2019).
Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:
Nel mese di febbraio 2018, lo Stato di San Paolo ha notificato nei confronti di TIM Celular due avvisi di accertamento in materia di ICMS, per un importo complessivo pari a 679 milioni di reais (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi). Il primo accertamento (344 milioni di reais) reca una contestazione sui crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi. Il secondo avviso di accertamento (335 milioni di reais) contesta i crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-paid, quale anticipazione delle successive ricariche.
Nel mese di giugno 2018, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti di TIM Celular, sempre in materia di ICMS, per un importo complessivo di 369 milioni di reais (alla data della contestazione, comprese sanzioni e interessi). Anche questa contestazione è relativa – oltre che all'irrogazione di sanzioni per violazioni nel comparto dell'ICMS - a crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione delle successive ricariche. La società ha deciso – per una parte minoritaria della contestazione complessiva – di dare corso al pagamento di quanto richiesto, in alternativa all'instaurazione del contenzioso, beneficiando di un abbattimento delle sanzioni. La controversia procede quindi per l'importo residuo, pari a 296 milioni di reais.
Da ultimo, a fine marzo 2020, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti della società (i.e. TIM S.A. quale incorporante di TIM Celular) per un importo complessivo (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi) di 362 milioni di reais. L'accertamento si basa su due presunte infrazioni: (i) la contestazione dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione della successiva ricarica, per il periodo aprile - ottobre 2015; e (ii) la discrepanza tra le informazioni trasmesse con le comunicazioni periodiche e i dati sulle imposte versate (discrepanza dovuta a divergenze nelle modalità di rendicontazione).
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 8,3 miliardi di reais (8,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2019).
Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 0,7 miliardi di reais (circa 0,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2019).
Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3 miliardi di reais (3 miliardi di reais al 31 dicembre 2019).
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Con riferimento ai crediti fiscali iscritti a seguito dell'esito favorevole di contenziosi fiscali relativi all'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS si rimanda a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2019. Peraltro, anche nel corso dei primi nove mesi del 2020, TIM S.A. ha proceduto con l'utilizzo dei crediti d'imposta iscritti, in conformità alle procedure di certificazione formale previste dalle autorità fiscali brasiliane.
Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'affermazione dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).
Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.
La Società, essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato distinti ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e avanti il TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Quanto al ricorso al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, il Tribunale, dopo aver accolto nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società e sospeso per l'effetto il pagamento della sanzione, successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019 ha: respinto l'eccezione di inammissibilità del ricorso sulla sanzione di 74,3 milioni di euro; sospeso il giudizio per pregiudizialità rispetto al ricorso straordinario avente ad oggetto l'obbligo di notifica ai sensi della disciplina della Golden Power; sospeso ulteriormente l'esecuzione del provvedimento impugnato.
Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power).
Inoltre, TIM impugnava avanti il TAR Lazio e poi appellava avanti il Consiglio di Stato il provvedimento con il quale Consob, il 13 settembre 2017, affermava l'esistenza del controllo di Vivendi su TIM.
Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni (ora Telsy S.p.A.).
Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è anche titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.
L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.
Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.
La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017. A tale relazione sono poi seguite relazioni semestrali, come previsto dalla disciplina vigente.
Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato due ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento (i) dell'irrogazione delle misure ex art. 1 D.L. 21/2012 e (i) dell'irrogazione delle misure ex art. 1 D.L. 21/2012.
Come detto, il presupposto dell'esercizio dei poteri speciali era (erroneamente, secondo la Società) racchiuso nel controllo di fatto risultante dall'esito della assemblea del 4 maggio 2017 e nella direzione e coordinamento di Vivendi su TIM. Entrambe queste circostanze sono venute meno, in quanto: nell'assemblea del 4 maggio 2018 ha prevalso la lista presentata dai soci Elliott lnternational LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership; il Consiglio di Amministrazione rinnovato è composto da 13 amministratori indipendenti su 15 e solo 5 provengono dalla lista di Vivendi; sono venuti meno la direzione e coordinamento di Vivendi, così come il controllo di fatto.
Conseguentemente, la Società ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dei due Decreti manifestando, comunque, in via subordinata, la propria disponibilità a concorrere a una rielaborazione delle prescrizioni in capo a TIM che tenesse conto della mutata realtà.
La Presidenza del Consiglio, con decreto del 6 luglio 2018, ha ritenuto di non disporre un ulteriore esercizio dei poteri speciali, ribadendo la validità dei due Decreti già emessi, e ne ha respinto l'istanza di revoca.
La motivazione di tale diniego risiede nell'asserita circostanza che i nuovi assetti di governance della Società sarebbero allo stato caratterizzati da una estrema variabilità; il che non consentirebbe, ferme le esigenze di tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza ed al funzionamento delle reti, di superare i provvedimenti con i quali sono stati esercitati i poteri speciali.
Conseguentemente la Società ha presentato ricorso per motivi aggiunti, nell'ambito dei già pendenti ricorsi avverso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre e del 2 novembre 2017, avverso la delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018, con cui è stata respinta l'istanza di revoca presentata dalla Società, all'esito della mutata situazione della corporate governance. Con sentenza non definitiva pubblicata a maggio 2019, il TAR Lazio: (i) ha accolto la richiesta TIM di provvedimenti provvisori per la sospensione dell'ammenda condizionata all'offerta della garanzia; (ii) concesso la sospensione del procedimento al fine di attendere la sentenza definitiva nella causa (pregiudizievole) pendente dinanzi al Presidente della Repubblica in merito all'obbligo di notifica, ai sensi delle disposizioni Golden Power; (iii) respinto la richiesta di archiviare il caso.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. In particolare, la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – KO) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi perché non replicabili dai concorrenti). TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. Nel mese di ottobre 2020 la vertenza è stata conciliata tra le parti senza oneri aggiuntivi per la società sul conto economico.
Con atto di citazione dell'ottobre 2009 dinanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.
A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.
Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha proposto controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).
Siportal ha promosso dinanzi al Tribunale di Roma un giudizio risarcitorio nei confronti di TIM, con pretese complessivamente indicate in circa 48,4 milioni di euro per asseriti danni derivanti dalla condotta di boicottaggio tecnico attuata nel periodo dal 2009-2011 e dagli effetti inerziali dell'abuso sino al 2015 con la perdita di partner commerciali e di ulteriori acquisizioni di clienti (tale ultima voce di danno è stata quantificata in 25 milioni di euro). L'azione è fondata sul provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte. Il Tribunale di Roma ha deciso a favore di Siportal sull'an della pretesa attorea; il giudizio proseguirà con la CTU. TIM si riserva ogni rimedio a tutela delle proprie ragioni. Nel mese di ottobre 2020 la vertenza è stata conciliata tra le parti senza oneri aggiuntivi per la società sul conto economico.
Con atto di citazione di maggio 2020, Eutelia in Amministrazione Straordinaria e Clouditalia Telecomunicazioni S.p.A., acquirente del ramo TLC di Eutelia, hanno convenuto in giudizio TIM, dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando pretese risarcitorie, per circa 40 milioni di euro, per i danni asseritamente subiti, nel periodo 2009- 2012, a seguito delle condotte di boicottaggio tecnico e margin squeeze, oggetto del procedimento AGCM A428. TIM si costituirà in giudizio contestando le pretese di controparte.
Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.
A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.
In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.
In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.
Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.
In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).
Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.
Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.
Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.
Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga.
La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 di euro. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio contestando tanto il merito delle accuse, quanto l'ammontare della sanzione irrogata.
Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale.
Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) in merito alla sussistenza in capo all'Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e
dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il giudizio.
AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso.
Successivamente la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese. TIM si è adeguata a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).
A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale. Anche tale delibera è stata impugnata con atto di motivi aggiunti innestato nell'ambito del ricorso contro la delibera 499/17/CONS con richiesta di misure cautelari monocratiche, accolte in via provvisoria fino alla camera di consiglio dell'11 aprile 2018 con decreto presidenziale pubblicato il 26 marzo 2017.
AGCom, con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori. TIM e gli altri operatori interessati dal decreto presidenziale hanno rinunciato all'istanza cautelare verso la delibera 112/18/CONS. A maggio 2018 TIM ha quindi impugnato il decreto presidenziale AGCom n. 9/18/PRES e la relativa delibera n. 187/18/CONS di ratifica.
A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori debbono restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM, in continuità con le azioni intraprese e le argomentazioni già spese, ha impugnato anche tale delibera.
A settembre 2018 TIM ha impugnato la delibera 297/18/CONS con cui AGCom le ha comminato la sanzione di euro 696.000 per aver continuato ad applicare – in violazione della delibera AGCom 121/17/CONS – una fatturazione e rinnovo quadrisettimanale delle offerte consumer a decorrere dal 16 febbraio 2018 (e fino al 31 marzo 2018).
Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e, con ordinanza del 20 dicembre 2018, il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno, fino al 31 marzo 2019.
A novembre 2018 AGCom ha pubblicato la delibera 521/18/CONS, con cui ha comminato a TIM una sanzione di 1.044.000 euro. La sanzione è stata imposta per violazione delle regole di trasparenza e dei diritti di recesso nella modifica delle condizioni contrattuali delle offerte mobili applicate ai clienti dal 8 aprile 2018 a seguito del ripristino della fatturazione mensile. TIM a gennaio 2019 ha impugnato dinnanzi al TAR anche tale delibera. A seguito di una nuova istanza formulata da TIM il Consiglio di Stato, con ordinanza pubblicata il 20 marzo 2019, ha prolungato l'effetto della misura cautelare di sospensione degli effetti del dispositivo della sentenza fino al 21 maggio 2019, in attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza.
Nella camera di consiglio del 21 maggio 2019, preso atto della intervenuta pubblicazione delle motivazioni della sentenza avvenuta il 10 maggio 2019, è stato disposto il differimento della trattazione della domanda cautelare alla camera di consiglio del 4 luglio 2019, per consentire a TIM la finalizzazione dei motivi aggiunti con una nuova istanza cautelare. A seguito di tale udienza, con ordinanza pubblicata il 5 luglio 2019, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di TIM di sospensione dell'esecutività della sentenza del TAR, che quindi è operativa dal 21 maggio 2019. Si attende ad oggi ancora la fissazione dell'udienza per la trattazione del merito del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti nel frattempo presentati da TIM. Il 12 luglio 2019 sono stati pubblicati i dispositivi di sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto gli analoghi appelli proposti da Vodafone, Wind Tre e Fastweb e nel corso del mese di febbraio 2020 sono state pubblicate le relative sentenze contenenti le motivazioni.
A settembre 2019 TIM ha impugnato dinnanzi al TAR anche la delibera 221/19/CONS con cui la sanzione di cui alla Delibera 499/17/CONS, annullata dal TAR del Lazio, è stata rideterminata in 580.000,00 euro, applicando il massimo edittale previsto dall'art. 98, comma 16 del CCE vigente all'epoca dei fatti.
Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la delibera n. 75/20/CONS l'Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l'inottemperanza di TIM alle delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020.
Da giugno 2019, TIM comunque aveva deciso di offrire ai propri clienti di rete fissa, attivi da prima del 31 marzo 2018 e che sono stati oggetto di fatturazione a 28 giorni, la possibilità di aderire ad una soluzione
compensativa, alternativa alla restituzione dei giorni erosi di cui alla delibera AGCom n. 269/18/CONS. Successivamente, da settembre 2019, TIM ha deciso di accogliere anche le richieste di rimborso dei giorni erosi. In entrambi i casi TIM ha provveduto ad informare la clientela con diversi messaggi in fattura, sul web e sulle principali testate giornalistiche. Le iniziative appena descritte sono state comunicate ad AGCom nell'ambito del sopra richiamato procedimento sanzionatorio.
In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.
Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.
In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.
Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.
L'Autorità nell'adunanza del 27 giugno 2018 ha preso atto della relazione presentata da TIM in merito all'ottemperanza alla misura cautelare.
Il 17 luglio 2019 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 gennaio 2020.
Nelle risultanze istruttorie (CRI) comunicate da AGCM a TIM, gli Uffici confermano la sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza unica, complessa e continuata tra Telecom, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, con l'agevolazione dell'Associazione di categoria Asstel.
Il 10 ottobre TIM ha depositato la sua memoria finale ed il successivo 15 ottobre si è tenuta l'audizione finale presso AGCM.
Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra Telecom, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio e a seguito di istanza di prelievo l'udienza pubblica è stata fissata al 26 maggio 2021.
Con atto di citazione dinnanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di aprile 2019, Wind Tre S.p.A. ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 255 milioni di euro, per asserite condotte anticoncorrenziali e abusive attuate negli anni 2014-2018. In particolare, secondo Wind Tre, TIM avrebbe utilizzato illecitamente attraverso la propria divisione commerciale informazioni ottenute nella fornitura delle prestazioni di provisioning e assurance di servizi wholesale convincendo i clienti a tornare in TIM o ad attivare la nuova utenza con TIM; effettuato attività di promozione commerciale in favore di TIM attraverso il proprio personale tecnico in concomitanza degli interventi di riparazione di guasti o di attivazione di utenze Wind Tre; attuato altri comportamenti sleali volti ad ottenere il passaggio a TIM di clienti Wind Tre. A sostegno delle proprie argomentazioni Wind Tre adduce anche alcuni elementi emersi durante l'istruttoria del procedimento AGCM A514. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte e formulando domanda riconvenzionale, fondata su fatti analoghi a quelli dedotti dall'attrice riservandosi di quantificare i danni subiti. Nelle prime memorie istruttorie, Wind Tre ha esteso le proprie domande fino a giugno 2019 e ha riquantificato i danni richiesti in ca. 346 milioni di euro; TIM ha precisato la propria domanda riconvenzionale chiedendo un importo di ca. 20 milioni di euro a titolo di danno all'immagine commerciale, oltre al danno da perdita di clienti da quantificare in corso di causa anche in via equitativa.
Avviato il 4 dicembre 2019 su segnalazione di alcuni consumatori, il procedimento ha ad oggetto il servizio "TIM in Nave" con la contestazione di profili di ingannevolezza sull'informativa al cliente e profili di aggressività. "TIM in Nave" non è un servizio accessorio, ma, in piena compliance con la regolamentazione di settore, una tipologia di tariffazione di roaming che si attiva quando il cliente è sotto la rete di copertura marittima. Sono stati presentati impegni consistenti nel migliorare gli aspetti informativi rendendo quindi il consumatore pienamente consapevole del funzionamento del "TIM in Nave". Il procedimento si è chiuso il 28 luglio 2020 con l'irrogazione di una sanzione pari a 1,8 milioni di euro. Analoghi procedimenti si sono conclusi anche nei
confronti degli altri maggiori operatori. TIM ha impugnato il provvedimento dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio chiedendone l'annullamento ed in subordine la riduzione della sanzione.
Avviato il 23 dicembre 2019 su attività d'ufficio dell'Autorità, il procedimento ha ad oggetto la presunta inottemperanza al provvedimento del PV4 relativo alla IBAN Discrimination dell'aprile 2019. In particolare AGCM contestava che il processo di domiciliazione sul canale web non fosse ancora automatizzato e quindi il cliente non fosse autonomo per gestire tale attività. TIM ha eliminato ogni forma di discriminazione fra le domiciliazioni su banche italiane e banche dell'area SEPA con la completa automazione del processo di domiciliazione da web. Il procedimento si è chiuso il 3 luglio 2020 con l'irrogazione di una sanzione pari a 500.000 euro. Analoghi procedimenti si sono conclusi anche nei confronti degli altri maggiori operatori.
Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.
Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.
Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.
Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.
Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.
Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il lodo arbitrale avanti alla Corte d'Appello di Parigi.
Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso lodo arbitrale depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.
Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso lodo arbitrale. A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.
Relativamente al procedimento di revisione del lodo ICC, a ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l'udienza di discussione. Ad agosto 2020, il Tribunale Arbitrale ha emesso il lodo rigettando la Richiesta di Revisione presentata dal gruppo Opportunity.
Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i) investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all'ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all'AGCom, in sede di approvazione di una offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il provvedimento sanzionatorio A514, richiamato ampiamente da controparte nella citazione.
Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.
TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A; sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c, con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni.
Fra i contenziosi con dette caratteristiche, per quelli elencati di seguito non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2019:
Nel presente comunicato stampa, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo TIM. Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.
In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti indicatori alternativi di performance:
| + | Equity Free Cash Flow |
|---|---|
| - | Quota capitale dei canoni di leasing |
Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.
Gli altri indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:
EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:
| + | Oneri finanziari |
|---|---|
| - | Proventi finanziari |
| +/- | Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni |
| +/- | Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
| EBIT- Risultato Operativo | |
| +/- | Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti |
| +/- | Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti
nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) per illustrare l'andamento della gestione economica anche attraverso il confronto della redditività operativa del periodo di riferimento con quella dei periodi precedenti.
Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Nell'ambito del presente comunicato stampa è inserita una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo. Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:
| + Passività finanziarie non correnti |
|---|
| + Passività finanziarie correnti |
| + Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| A) Debito Finanziario lordo |
| + Attività finanziarie non correnti |
| + Attività finanziarie correnti |
| + Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| B) Attività Finanziarie |
| C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile |
| D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie |
| E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato |
Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) ed evidenzia la generazione di cassa ed è inteso come il flusso di cassa netto prima degli esborsi relativi al pagamento dei dividendi e agli investimenti in frequenze. Pertanto, rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, gli impatti derivanti da operazioni di leasing e l'investimento in frequenze. Tale indicatore esclude l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni.
L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:
| + Operating Net Free Cash Flow |
|---|
| - Impatto per leasing |
| - Pagamento delle licenze |
| - Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni |
| - Pagamento dei dividendi e Change in Equity |
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