Management Reports • May 12, 2021
Management Reports
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THINKFORWARD
RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 31/03/2021
| STRUTTURA DEL GRUPPO 3 | |
|---|---|
| PROFILO DEL GRUPPO 4 | |
| INTRODUZIONE 4 | |
| INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE 4 | |
| COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI 6 | |
| FINANCIAL HIGHLIGHTS 7 | |
| LA RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE 9 | |
| IL CONTESTO ECONOMICO 9 | |
| IL SETTORE DI RIFERIMENTO 11 | |
| L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE 12 | |
| PRINCIPALI EVENTI 12 | |
| PROSPETTI CONTABILI 14 | |
| SEGMENT REPORTING 18 | |
| ATTESTAZIONE AI SENSI DEL COMMA 2 ART. 154 BIS TUF 19 | |

Note: i diversi colori rappresentano i sottogruppi della catena di controllo
Biesse Group è una multinazionale leader nella tecnologia per la lavorazione di legno, vetro, pietra, plastica e metallo. Progetta, realizza e distribuisce macchine, sistemi integrati e software per i produttori di arredamenti, serramenti, componenti per l'edilizia, nautica ed aerospaziale. Investe il 4% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo e vanta oltre 200 brevetti depositati. Opera attraverso 10 stabilimenti industriali, 37 filiali, 300 tra agenti e rivenditori selezionati ed esporta l'85% della propria produzione. Annovera fra i suoi clienti i marchi più prestigiosi del design italiano ed internazionale. Fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci, è quotata dal Giugno 2001 al segmento Star di Borsa Italiana. Oggi conta circa 4.000 dipendenti distribuiti tra le principali aree produttive e distributive situate a Pesaro, Gradara, Padova, Villafranca (VR), Thiene (VI), Alzate Brianza (CO), Bangalore, Dongguan e le filiali/sedi di rappresentanza in Europa, Nord America, America Latina, Middle & Far East Asia, Oceania.
La relazione trimestrale consolidata del Gruppo Biesse al 31 marzo 2021, non sottoposta a revisione contabile, redatta ai sensi dell'art. 154-ter, comma 2, del Testo Unico della Finanza, è predisposta conformemente ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standards (IFRS).
I principi contabili ed i criteri di valutazione sono conformi a quelli del bilancio al 31/12/2020 ai quali si fa rinvio. In questa sede, inoltre, si evidenzia quanto segue:
Rispetto al bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, l'area di consolidamento è cambiata a seguito della costituzione della nuova filiale commerciale Biesse Japan KK, controllata da Biesse Asia Pte Ltd e attiva nella commercializzazione e assistenza post-vendita delle macchine del gruppo.
Il management utilizza alcuni indicatori di performance, che non sono identificati come misure contabili nell'ambito degli IFRS (NON-GAAP measures), per consentire una migliore valutazione dell'andamento del Gruppo. Il criterio di determinazione applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri Gruppi e gli indicatori potrebbero non essere comparabili con quelli determinati da questi ultimi. Tali indicatori di performance, determinati in conformità a quanto stabilito dagli Orientamenti sugli indicatori di performance emessi dall'ESMA/2015/1415 e adottati dalla CONSOB con comunicazione n.92543 del 3 dicembre 2015, si riferiscono solo alla performance del periodo contabile oggetto del presente Resoconto Intermedio di Gestione e dei periodi posti a confronto.
Gli indicatori di performance devono essere considerati come complementari e non sostituiscono le informazioni redatte secondo gli IFRS. Di seguito la descrizione dei principali indicatori adottati.
e dei costi e ricavi considerati dalla Direzione aziendale non ricorrenti in quanto significativi nell'ammontare e nella natura e che in quanto tali, non riflettono l'attività operativa caratteristica del Gruppo.
| Presidente | Giancarlo Selci |
|---|---|
| Amministratore delegato | Roberto Selci |
| Co-Amministratore Delegato | Massimo Potenza |
| Consigliere non esecutivo | Alessandra Baronciani |
| Consigliere indipendente (Lead Indipendent Director) | Rossella Schiavini |
| Consigliere indipendente | Ferruccio Borsani |
| Consigliere indipendente | Federica Ricceri |
| Collegio Sindacale |
| Presidente | Paolo de Mitri |
|---|---|
| Sindaco effettivo | Giovanni Ciurlo |
| Sindaco effettivo | Enrica Perusia |
| Sindaco supplente | Silvia Muzi |
| Sindaco supplente | Maurizio Gennari |
Federica Ricceri
Rossella Schiavini
Ferruccio Borsani
Rossella Schiavini
Deloitte & Touche S.p.A.
| Migliaia di euro | 31 marzo 2021 |
% su ricavi |
31 marzo 2020 |
% su ricavi |
Delta % |
|---|---|---|---|---|---|
| Ricavi delle vendite e delle prestazioni | 161.391 | 100,0% | 147.661 | 100,0% | 9,3% |
| Margine Operativo Lordo (EBITDA) adjusted(1) | 20.539 | 12,7% | 12.377 | 8,4% | 65,9% |
| Risultato Operativo Netto (EBIT) adjusted (1) | 11.310 | 7,0% | 5.364 | 3,6% | 110,9% |
| Risultato Operativo Netto (EBIT) (1) | 11.310 | 7,0% | 5.322 | 3,6% | 112,5% |
| Risultato dell'esercizio | 6.816 | 4,2% | 2.117 | 1,4% | - |


| 31 marzo | 31 dicembre | ||
|---|---|---|---|
| 2021 | 2020 | ||
| Migliaia di euro | |||
| Capitale Investito Netto (1) | 163.528 | 165.270 | |
| Patrimonio Netto | 223.667 | 214.812 | |
| Posizione Finanziaria Netta (1) | (60.139) | (49.543) | |
| Capitale Circolante Netto Operativo (1) | 28.952 | 27.744 | |
| Copertura Immobilizzazioni | 1,14 | 1,08 | |
| Portafoglio ordini | 253.469 | 204.130 |
(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione i criteri adottati per la loro determinazione
| Migliaia di euro | 31 marzo 2021 | 31 marzo 2020 | 31 dicembre 2020 |
|---|---|---|---|
| EBITDA (Risultato operativo lordo) | 20.539 | 12.377 | 55.985 |
| Variazione del capitale circolante netto | (1.392) | (1.569) | 43.009 |
| Variazione delle altre attività/passività operative | (3.645) | (10.412) | (9.007) |
| Cash flow operativo | 15.502 | 396 | 89.987 |
| Impieghi netti per investimenti | (3.320) | (2.695) | (13.729) |
| Cash flow della gestione ordinaria | 12.182 | (2.299) | 76.258 |
| Nuovi finanziamenti e leasing finanziari | (1.247) | (3.403) | (5.125) |
| Effetto cambio su PFN | (339) | (351) | (2.981) |
| Variazione dell'indebitamento finanziario netto | 10.596 | (6.053) | 68.152 |
| 31 marzo 2021 |
31 marzo 2020 |
|
|---|---|---|
| Numero dipendenti a fine periodo | 4.166 | 4.155 |
I dati includono i lavoratori interinali

Nonostante le attese di un miglioramento della situazione economica complessiva nel corso del 2021, l'incertezza continua a caratterizzare le prospettive economiche a breve termine, in particolare per quanto riguarda la dinamica della pandemia di coronavirus e la rapidità delle campagne vaccinali. La ripresa della domanda a livello mondiale e le ulteriori misure di bilancio sostengono l'attività mondiale e dell'area dell'euro. Tuttavia, i tassi persistentemente elevati dei contagi, la diffusione delle varianti del virus, nonché il mantenimento delle misure di contenimento che ne conseguono gravano sull'attività economica dell'area dell'euro nel breve periodo. In prospettiva, le campagne vaccinali in corso, unitamente al graduale allentamento previsto per le misure di contenimento, alimentano le attese di un deciso recupero dell'attività economica durante il 2021. L'inflazione è aumentata negli ultimi mesi principalmente in ragione di alcuni fattori transitori e dell'incremento della componente energetica. Al tempo stesso, le pressioni di fondo sui prezzi sono in aumento, in un contesto di progressiva ripresa della domanda e di significativo riutilizzo della capacità inutilizzata nei mercati del lavoro e dei beni e servizi.
L'attività economica globale ha continuato a espandersi nei primi mesi del 2021. La prosecuzione delle campagne di vaccinazione e il forte sostegno delle politiche monetarie e fiscali si riflettono in un deciso miglioramento delle prospettive di medio termine, ma la persistenza della pandemia pesa nel breve periodo, soprattutto nel settore dei servizi. Secondo le valutazioni correnti, il prodotto globale si riporterebbe sui livelli pre-pandemia alla fine dell'anno.
Nel quarto trimestre del 2020 la ripresa dell'attività economica è stata considerevole e sarebbe proseguita nel primo trimestre del 2021, ma in modo eterogeneo tra paesi e settori. In marzo gli indici dei responsabili degli acquisti delle imprese (purchasing managers' index, PMI) sono rimasti nella manifattura al di sopra della soglia di espansione in tutte le principali economie avanzate. Nel settore dei servizi, più colpito dalla pandemia, gli indicatori segnalano ancora prospettive deboli nell'area dell'euro e in Giappone; sono invece su valori coerenti con un'espansione negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
La ripresa del commercio mondiale è proseguita. Nei primi mesi del 2021 gli scambi avrebbero continuato a espandersi, nonostante il recupero nei servizi sia stato frenato dalla recrudescenza dei contagi in alcune aree. Per il resto dell'anno si prevede un andamento più sostenuto che dovrebbe portare la crescita complessiva del commercio mondiale nel 2021 al 9,3 per cento.
Nei primi mesi dell'anno l'inflazione al consumo delle principali economie avanzate è risalita, ma rimane complessivamente contenuta.
Secondo lo scenario di base dell'FMI diffuso in aprile, il prodotto globale crescerebbe del 6 per cento nel 2021, superando i livelli antecedenti la pandemia entro la fine dell'anno, e del 4,4 nel 2022. Rispetto a gennaio, l'FMI ha rivisto al rialzo le previsioni sull'attività economica globale di 0,5 punti percentuali nel 2021 e di 0,2 nel 2022, per effetto del nuovo stimolo di bilancio negli Stati Uniti e delle campagne di vaccinazione in corso. La ripresa globale dipenderà però dall'evoluzione della pandemia, dalle azioni di politica economica e dall'andamento delle condizioni finanziarie.
Nell'area dell'euro l'attività economica ha risentito della nuova ondata di contagi; nonostante un rialzo temporaneo dell'inflazione, le prospettive dei prezzi restano deboli. Dopo il forte recupero nel trimestre estivo, negli ultimi tre mesi del 2020 il PIL dell'area dell'euro si è contratto riflettendo il contributo negativo dei servizi, a fronte di un apporto positivo dalla manifattura. Il prodotto è lievemente cresciuto in Germania, è rimasto stazionario in Spagna, ma si è ridotto in Francia e in Italia. Sulla base delle informazioni disponibili, il PIL sarebbe diminuito nel primo trimestre di quest'anno. Secondo le proiezioni elaborate in marzo dagli esperti della BCE, il prodotto crescerebbe del 4,0 per cento nel 2021; del 4,1 e del 2,1 per cento, rispettivamente, nei due anni successivi.
Negli Stati Uniti le prospettive per l'attività sono sostenute dalle misure di stimolo fiscale emanate lo scorso dicembre. Dopo una ripresa più forte del previsto nella seconda metà del 2020, al volgere dell'anno l'attività economica ha segnato un rallentamento, allorché sono state introdotte misure di contenimento più restrittive per far fronte al peggioramento della situazione sanitaria. In risposta al rallentamento, a dicembre è stato approvato un ulteriore pacchetto di stimolo fiscale, pari al 4,4 per cento del PIL, che dovrebbe favorire la crescita nel 2021. A seguito della decelerazione segnata dalla spesa per consumi alla fine del 2020, le misure pubbliche di stimolo, sotto forma di erogazioni dirette, hanno dato impulso al reddito e al tasso di risparmio delle famiglie.
Sebbene l'inflazione sia rimasta stabile nello stesso mese, le aspettative su di essa sono in rialzo.
L'ampio stimolo fiscale aggiuntivo previsto dalla nuova amministrazione rappresenta un importante rischio al rialzo per le attuali proiezioni. Secondo simulazioni basate su modelli, è previsto un incremento del PIL in termini reali degli Stati Uniti tra il 2 e il 3 per cento, conducendo l'economia al di sopra del proprio potenziale, mentre eserciterebbe un impatto moderato sull'inflazione. Comporterebbe, inoltre, ricadute positive sulla crescita di altre economie, inclusa l'area dell'euro.
In Cina l'attività economica ha registrato andamenti inaspettatamente positivi nel quarto trimestre, suggerendo che la ripresa dalla pandemia prosegue ininterrotta. L'attività ha registrato una rapida ripresa, sostenuta dal recupero della produzione, dagli investimenti pubblici e dalla forte domanda estera. Nel complesso, l'economia cinese è tornata alla sua traiettoria di crescita precedente la pandemia. Il PIL cinese è aumentato del 2,3 per cento nel 2020 e gli ultimi dati a più alta frequenza continuano a indicare il protrarsi di una crescita robusta, pur segnalandone una dinamica più moderata. Tuttavia, poiché il sostegno delle politiche è incentrato su investimenti e credito, potrebbero ulteriormente aumentare i rischi per la stabilità finanziaria. I consumi hanno segnato un recupero più graduale, ma nel corso dell'ultimo anno la fiducia dei consumatori è notevolmente cresciuta, e la spesa per consumi si è quasi completamente ristabilita sui livelli del 2019 dato il dissiparsi dei timori relativi a una recrudescenza della pandemia. La rapida ripresa dallo shock pandemico in Cina suggerisce inoltre che gli effetti negativi di lungo periodo saranno probabilmente limitati.
In Giappone, nell'ultimo trimestre del 2020, l'attività economica ha dimostrato una capacità di tenuta maggiore rispetto a quanto inizialmente previsto. Dopo il netto recupero segnato nel terzo trimestre, il PIL in termini reali è cresciuto del 3 per cento su base trimestrale, a un ritmo superiore al previsto, sostenuto da una forte ripresa degli investimenti delle imprese private e da una robusta crescita dei consumi privati e delle esportazioni. Tuttavia, all'inizio di gennaio un'impennata dei contagi da COVID-19 ha innescato misure di contenimento più restrittive. Nel primo trimestre l'attività dovrebbe di conseguenza diminuire, anche se in misura più moderata rispetto alla primavera 2020. L'inflazione al consumo sui dodici mesi è significativamente aumentata, raggiungendo il -0,6 per cento a gennaio dal -1,2 per cento di dicembre, poiché i maggiori effetti del calo dei corsi dell'energia sono stati più che compensati da un netto rialzo dell'inflazione di fondo (al netto delle componenti alimentare ed energetica).
Nel Regno Unito è probabile che il rigido lockdown e il decumulo delle scorte riportino la crescita in territorio negativo nel primo trimestre del 2021. Nel quarto trimestre del 2020 il risultato del PIL migliore del previsto ha rispecchiato per lo più fattori specifici, come l'aumento della spesa pubblica e l'accumulo di scorte in previsione della Brexit, suggerendo inoltre che le restrizioni alla mobilità legate alla pandemia, introdotte verso la fine dell'anno, abbiano limitato l'attività molto meno che durante il rigido lockdown attuato nella primavera del 2020. Per quest'anno, tuttavia, i dati delle indagini e gli indicatori ad alta frequenza dell'attività segnalano un brusco rallentamento dell'economia per effetto dei nuovi rigorosi provvedimenti di chiusura all'inizio dell'anno, suggerendo un significativo calo della crescita del PIL in termini reali nel primo trimestre del 2021. In prospettiva, se i rapidi progressi in tema di vaccinazioni alleggeriranno la situazione sanitaria, è probabile che nel corso del secondo trimestre si assista a un ulteriore graduale allentamento delle misure di contenimento. Ciò potrebbe dare avvio a una ripresa della crescita, sostenuta da un aumento dei consumi e da un recupero degli investimenti privati.
Negli Stati membri dell'UE dell'Europa centrale e orientale è proseguita la ripresa della crescita economica nel quarto trimestre del 2020. In prospettiva, è probabile che all'inizio del 2021 l'aggravarsi della pandemia e i rigidi provvedimenti di chiusura gravino temporaneamente sulla ripresa. Ipotizzando che le restrizioni siano allentate nei prossimi mesi, l'attività dovrebbe riacquistare progressivamente slancio, sostenuta da un orientamento di bilancio e monetario accomodante.
In seguito al riacutizzarsi della pandemia, l'attività economica si è ridotta nel quarto trimestre dello scorso anno, seppure in misura inferiore alle attese. Secondo gli indicatori disponibili, il prodotto sarebbe rimasto pressoché stabile nei primi tre mesi del 2021, con un recupero dell'industria ma con una debolezza ancora persistente nei servizi. Nel quarto trimestre del 2020 il PIL è diminuito dell'1,9 per cento sul periodo precedente, dopo il forte rialzo nel corso dell'estate. Il calo del prodotto, dovuto al riacuirsi della pandemia, è stato tuttavia meno accentuato di quanto atteso, grazie alla tenuta degli investimenti. Il valore aggiunto si è ridotto lievemente nella manifattura, in misura più marcata nei servizi
Sulla base degli indicatori più recenti il PIL potrebbe essere rimasto pressoché stazionario nei primi mesi dell'anno: al recupero nell'industria si sarebbe accompagnato un andamento ancora debole nel terziario. Gli indicatori qualitativi della congiuntura forniscono segnali di rafforzamento della ripresa per la manifattura e di un miglioramento delle prospettive per i servizi, che restano tuttavia ancora deboli.
Secondo gli organismi internazionali e gli analisti censiti in marzo da Consensus Economics, il PIL si espanderebbe quest'anno a tassi superiori al 4 per cento, con una ripresa significativa nella seconda parte dell'anno, sostenuta dal contesto globale. Questo scenario non è però esente da rischi; presuppone che sia mantenuto il sostegno all'economia e che si dimostrino efficaci gli interventi in corso di introduzione nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Le prospettive restano soprattutto dipendenti dal successo della campagna di vaccinazione e da una favorevole evoluzione dei contagi.
Nel primo trimestre del 2021 torna a crescere la raccolta ordini di macchine utensili da parte dei costruttori italiani. In particolare, l'indice UCIMU, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa dell'associazione, rileva, nei primi tre mesi dell'anno, un incremento del 48,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. In valore assoluto l'indice si è attestato a 169 (base 100 nel 2015).
Il risultato complessivo è stato determinato principalmente dall'ottima performance dei costruttori sul mercato domestico. Sul fronte interno, infatti, i costruttori italiani rilevano un incremento degli ordinativi pari al 157,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il valore assoluto dell'indice si è attestato a 195,5.
Sul fronte estero, gli ordini sono cresciuti del 30,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2020. Il valore assoluto dell'indice si è attestato a 155.
"I dati registrati in questo primo trimestre - ha affermato la presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, Barbara Colombo, sono sicuramente positivi e ci permettono di tirare un po' il fiato dopo mesi di grande difficoltà. Detto ciò, gli incrementi rilevati vanno ben ponderati: essi, infatti, si confrontano con i risultati messi a segno in un periodo, quello della prima parte del 2020, davvero difficile perché, di fatto, dalla fine di febbraio ci siamo trovati a dover fronteggiare i primi effetti della pandemia internazionale".
"Il mercato interno, che già a fine 2020 avevamo percepito avesse ripreso a macinare ordini, sta rispondendo bene, sostenuto in questo anche dalle misure di incentivo agli investimenti in nuove tecnologie di produzione previsti dal Piano Transizione 4.0. Anche le indicazioni raccolte sui mercati stranieri sono positive ma la ripresa presenta velocità differenti: Cina e Stati Uniti hanno un'attività decisamente vivace, mentre i paesi di Area euro hanno ingranato soltanto ora".
"Il fatto che il mondo stia riprendendo a fare investimenti in nuove macchine utensili e in nuovi sistemi di automazione è senza dubbio un'ottima notizia ma noi costruttori italiani rischiamo di rimanere in parte
estranei alle opportunità che alcuni mercati sono in grado di offrire in questo momento, a causa del persistere delle limitazioni alla mobilità delle persone".
"Per questo - ha continuato la presidente Barbara Colombo - visto il posizionamento temporale nell'ultimo trimestre dell'anno, periodo che ragionevolmente dovrebbe coincidere con il ritorno alla normalità grazie alla vaccinazione di massa, EMO MILANO 2021, in programma dal 4 al 9 ottobre a fieramilano Rho, sarà per noi costruttori italiani (e non solo) un appuntamento ancora più importante, in occasione del quale dovremo sfruttare al massimo tutte le opportunità offerte da un evento di questa caratura che torna in Italia dopo 6 anni e soprattutto dopo oltre un anno e mezzo di stop forzato agli eventi espositivi internazionali".
Le indicazioni di mercato, insieme al procedere della campagna vaccinale, che anche in Italia nelle ultime settimane sembra essere entrata nel vivo, fanno ben sperare rispetto alla riuscita di EMO MILANO 2021 in occasione della quale le imprese presenteranno la propria offerta agli operatori dell'industria manifatturiera mondiale che arriveranno a Milano.
La manifestazione ha raccolto al momento, adesioni da 28 paesi del mondo; i più importanti player internazionali hanno già confermato la loro partecipazione, consapevoli dell'enorme potenziale commerciale offerto dall'evento. Vi sono però ancora delle imprese che preferiscono attendere nel confermare la propria partecipazione, per avere maggiori certezze rispetto alle modalità di svolgimento della mostra espositiva.
"Per questo alle autorità di governo - ha concluso la presidente di UCIMU - chiediamo di poter avere al più presto indicazioni chiare e puntuali perché, se è vero che a EMO MILANO 2021 mancano ancora sei mesi, è altrettanto vero che l'organizzazione della presenza ad un evento di questo tipo va definita ora".
Dopo aver archiviato un anno difficile, caratterizzato dallo shock economico conseguente al diffondersi dell'epidemia da Covid-19 e che ha influenzato negativamente l'andamento di interi settori di business, il 2021 si apre con un'inversione di tendenza. Tale fenomeno si era già palesato nell'ultima porzione del 2020, che aveva visto un incoraggiante incremento dell'entrata ordini, con conseguente aumento del relativo portafoglio.
Alla fine del primo trimestre, il Gruppo consuntiva un ingresso ordini in incremento del 56,6% rispetto al 2020 (anno segnato dalla pandemia) e del 30,2% rispetto al pari periodo del 2019. Il portafoglio si attesta a € 253.469 mila, in incremento del 25,0% rispetto a dicembre 2020.
Tale performance è stata resa possibile dalla capillare rete di distribuzione del Gruppo, che ha permesso di rispondere con prontezza ai segnali di risveglio manifestati dal mercato di riferimento, nonostante il perdurare di limitazioni agli spostamenti, legate alle stringenti normative sanitarie.
Il positivo andamento è riflesso anche nella performance economica (con ricavi e margini in crescita) e finanziaria (con una significativa generazione di cassa). Dal punto di vista patrimoniale non si sono evidenziati fenomeni particolari: la variazione più rilevante ha riguardato i magazzini, tornati a crescere per fare fronte alle richieste pervenute dal mercato, ma è stata sostanzialmente compensata dall'incremento dei debiti verso fornitori e dagli anticipi da clienti a fronte di nuovi ordini.
In data 28 gennaio 2021, il Gruppo Biesse ha raggiunto un accordo per la cessione totale della società Dongguan Korex Machinery Co. LTD con sede a Dongguan (provincia di Guangdong - Cina). La transazione è stata perfezionata in data 15 aprile 2021, nel rispetto di tutte le previsioni contrattuali. Il valore di tale operazione è pari a 183,5 milioni di CNY (212,5 milioni di HK\$ – 22,5 milioni di Euro).
Come preannunciato già il 20 Dicembre 2019, oltre ai riflessi produttivi che coinvolgeranno anche la società del Gruppo presente in India, questa operazione comporterà una riduzione dei costi di gestione che avevano contribuito ad accumulare in Korex perdite per 32 milioni di Euro.
Gli effetti attesi sul Bilancio Consolidato di Gruppo sono una plusvalenza di circa 17 milioni di Euro.
Quanto sopra non cambia la convinzione che la Cina possa rimanere il principale paese per la domanda di mobili e di beni strumentali, con un tasso atteso di sviluppo superiore all'attuale media mondiale; il Gruppo Biesse intende mantenere e rafforzare la propria presenza nell'intera area Far East attraverso le proprie Filiali già presenti nel territorio dedicando un impegno particolare nei confronti della Filiale cinese (Biesse Trading Shanghai).
Nel post-cessione quindi saranno maggiormente coinvolte le realtà produttive italiane e indiane per soddisfare le esigenze di un mercato cinese verso il quale il Gruppo Biesse - con tutte le proprie divisioni di business - rimane fermamente orientato.
In data 26 febbraio 2021, il Consiglio di Amministrazione di Biesse S.p.A. ha approvato i progetti di fusione delle società Viet Italia S.r.l. e Bsoft S.r.l. nella controllante Biesse S.p.A. Le fusioni avverranno entro il 30 giugno 2021, con decorrenza retroattiva degli effetti contabili e fiscali al 1° gennaio 2021. Tali operazioni si collocano nell'ambito del nuovo progetto aziendale denominato "ONE COMPANY", volto a realizzare una razionalizzazione e semplificazione della struttura organizzativa all'interno del Gruppo Biesse.
In data 28 aprile 2021, l'assemblea di Biesse s.p.a., ha approvato il bilancio d'esercizio al 31/12/2020. Coerentemente con le strategie aziendali in corso e alla luce di uno scenario mondiale ancora caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da una mancanza di visibilità, il consiglio di amministrazione di Biesse ha prudenzialmente deciso di non procedere con il pagamento di dividendi ordinari, anche per poter valutare eventuali opportunità di crescita per linee esterne e operazioni di rafforzamento della presenza internazionale del gruppo. Il risultato netto d'esercizio è quindi destinato alla riserva straordinaria.
Come previsto e indicato nella convocazione, l'Assemblea degli Azionisti ha deliberato la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione e del nuovo Collegio Sindacale di Biesse come segue, per il triennio Bilanci 2021-2022-2023:
Consiglio di Amministrazione
| 31 marzo 2021 |
% su ricavi | 31 marzo 2020 |
% su ricavi | DELTA % | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| migliaia di euro | ||||||
| Ricavi delle vendite e delle prestazioni | 161.391 | 100,0% | 147.661 | 100,0% | 9,3% | |
| Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti |
14.886 | 9,2% | (761) | (0,5)% | - | |
| Altri Proventi | 1.113 | 0,7% | 1.599 | 1,1% | (30,4)% | |
| Valore della produzione | 177.390 | 109,9% | 148.498 | 100,6% | 19,5% | |
| Consumo materie prime, sussidiarie di consumo e merci | (75.796) | (47,0)% | (58.690) | (39,7)% | 29,1% | |
| Altre spese operative | (25.195) | (15,6)% | (27.056) | (18,3)% | (6,9)% | |
| Costo del personale | (55.860) | (34,6)% | (50.374) | (34,1)% | 10,9% | |
| Margine operativo lordo adjusted | 20.539 | 12,7% | 12.377 | 8,4% | 65,9% | |
| Ammortamenti | (7.434) | (4,6)% | (8.378) | (5,7)% | (11,3)% | |
| Accantonamenti | (1.794) | (1,1)% | 1.364 | 0,9% | - | |
| Risultato operativo adjusted | 11.310 | 7,0% | 5.364 | 3,6% | 110,9% | |
| Impairment e componenti non ricorrenti | - | - | (42) | (0,0)% | (100,0)% | |
| Risultato operativo | 11.310 | 7,0% | 5.322 | 3,6% | 112,5% | |
| Proventi finanziari | 105 | 0,1% | 254 | 0,2% | (58,8)% | |
| Oneri Finanziari | (701) | (0,4)% | (739) | (0,5)% | (5,3)% | |
| Proventi e oneri su cambi | (1.300) | (0,8)% | (1.102) | (0,7)% | 17,9% | |
| Risultato ante imposte | 9.415 | 5,8% | 3.734 | 2,5% | - | |
| Imposte sul reddito | (2.599) | (1,6)% | (1.616) | (1,1)% | 60,8% | |
| Risultato dell'esercizio | 6.816 | 4,2% | 2.117 | 1,4% | - |
I ricavi netti al 31 marzo 2021 sono pari a € 161.391 mila, in aumento (+9,3%) rispetto al dato dello stesso periodo 2020 (ricavi netti pari a € 147.661 mila).
Al 31 marzo 2021, il valore della produzione è pari a € 177.390 mila, in aumento del 19,5% rispetto a marzo 2020, quando il dato ammontava a € 148.498 mila. Al positivo contributo dato dalle vendite di periodo, si aggiunge l'incremento legato alla produzione per il magazzino, necessaria per far fronte alla crescita della domanda.
Le incidenze dei consumi evidenziano l'assorbimento delle materie prime in aumento (pari a € 75.796 mila contro € 58.690 mila del 31 marzo 2020). Le altre spese operative diminuiscono in valore assoluto (delta pari a € 1.861 mila) e decrementano il proprio peso percentuale sul valore della produzione dal 18,2% al 14,2%. Tale fenomeno è riconducibile principalmente alla voce Costi per servizi, che passa da € 24.287 mila a € 22.345 mila, in calo del 8,0%: la variazione è dovuta principalmente ai costi per viaggi e trasferte (in calo da € 4.272 mila a € 2.790 mila), per effetto delle restrizioni agli spostamenti, dovute all'emergenza sanitaria; a questi si aggiungono i risparmi legati al minor ricorso a prestazioni di terzi per servizi di assistenza e installazione su macchine del gruppo (€ 1.576 mila) e alla mancata partecipazione a fiere ed eventi, in gran parte cancellati o slittati ai prossimi mesi dell'anno (risparmio pari a € 637 mila). Questi risparmi sono parzialmente compensati dai maggiori costi per trasporti e logistica, spese di consulenza, manutenzioni e utenze.
| 31 marzo 2021 |
% | 31 marzo 2020 |
% | |
|---|---|---|---|---|
| migliaia di euro | ||||
| Valore della produzione | 177.390 | 100,0% | 148.498 | 100,0% |
| Consumo materie prime e merci | 75.796 | 42,7% | 58.690 | 39,5% |
| Altre spese operative | 25.195 | 14,2% | 27.056 | 18,2% |
| Costi per servizi | 22.345 | 12,6% | 24.287 | 16,4% |
| Costi per godimento beni di terzi | 531 | 0,3% | 594 | 0.4% |
| Oneri diversi di gestione | 2.319 | 1,3% | 2.175 | 1,5% |
| Valore aggiunto | 76.399 | 43,1% | 62.752 | 42,3% |
Il costo del personale al 31 marzo 2021 è pari ad € 55.860 mila e registra un incremento di valore di € 5.486 mila rispetto al dato del 2020 (€ 50.374 mila, +10,9%). Nel confronto con l'anno precedente, va ricordato che durante il mese di marzo 2020 le attività operative delle sedi italiane sono state interrotte quasi completamente per una decina di giorni, in conseguenza al lockdown imposto dal governo italiano. Ciò ha determinato un risparmio sui costi del personale, a cui si era aggiunto un maggior ricorso a ferie e permessi. Infine, rispetto al 2020, è in crescita la quota di costi legati a elementi variabili (accantonamenti per bonus e premi di risultato).
Il margine operativo lordo adjusted (EBITDA) al 31 marzo 2021 è positivo per € 20.539 mila (a fine marzo 2020 era positivo per € 12.377 mila), in crescita del 65,9%.
Gli ammortamenti registrano nel complesso un decremento pari all'11,3% (passando da € 8.378 mila al 31 marzo 2020 a € 7.434 mila al 31 marzo 2021): la componente relativa alle immobilizzazioni materiali (comprensive dei diritti d'uso) è in calo di € 495 mila (-9.7%), mentre quella relativa alle immobilizzazioni immateriali diminuisce di € 448 mila (-13,7%).
Gli accantonamenti ammontano a € 1.794 mila, di cui € 1.427 mila per adeguamenti fondi rischi e oneri futuri, a fronte di possibili contenziosi legali, ed € 50 mila relativo a fondo svalutazione crediti e fondo indennità suppletiva di clientela. A questi si aggiunge l'adeguamento del fondo garanzia prodotti (accantonamento netto pari a € 317 mila), effettuato per tenere conto dei maggiori oneri futuri derivanti dall'incremento del fatturato.
In riferimento alla gestione finanziaria si registrano oneri netti per € 596 mila, in aumento rispetto al dato 2020 (€ 485 mila). La variazione è legata al minor contributo di proventi verso l'erario, conseguiti nel 2019 a fronte di richieste di rimborso IRES/IRAP per l'anno 2007.
Per quanto riguarda la gestione del rischio cambio, si registrano componenti negative per € 1.300 mila, in peggioramento rispetto al pari periodo dell'anno precedente (negativo per € 1.102 mila).
Il risultato prima delle imposte è quindi positivo per € 9.415 mila.
La stima del saldo delle componenti fiscali è negativa per complessivi € 2.599 mila. L'incidenza relativa alle imposte correnti è negativa per € 3.360 mila (IRES: € 1.520 mila, IRAP: € 499 mila; imposte giurisdizioni estere: € 1.153 mila; altre imposte sul reddito e imposte relative ad esercizi precedenti: € 188 mila), mentre l'incidenza relativa alle imposte differite è positiva e pari a € 761 mila.
Ne consegue che il risultato netto al 31 marzo 2021 è positivo per € 6.816 mila.
| (Dati consolidati in migliaia di Euro) | Al 31 marzo | Al 31 dicembre | Al 30 settembre | Al 30 giugno | Al 31 marzo |
|---|---|---|---|---|---|
| 2021 | 2020 | 2020 | 2020 | 2020 | |
| migliaia di euro | |||||
| Attività finanziarie: | (171.946) | (191.532) | (159.097) | (141.295) | (79.313) |
| Attività finanziarie correnti | (27.589) | (28.107) | (24.111) | (22.618) | (3.652) |
| Disponibilità liquide | (144.357) | (163.425) | (134.986) | (118.677) | (75.661) |
| Debiti per locazioni finanziarie a breve termine | 6.929 | 6.746 | 6.699 | 6.599 | 6.344 |
| Debiti bancari e altri debiti finanziari a breve termine | 41.101 | 68.763 | 37.077 | 55.804 | 16.211 |
| Posizione finanziaria netta a breve termine | (123.917) | (116.023) | (115.320) | (78.890) | (56.756) |
| Debiti per locazioni finanziarie a medio/lungo termine | 22.939 | 23,526 | 23.914 | 25,188 | 26.858 |
| Debiti bancari a medio/lungo termine | 40.838 | 42 954 | 94.560 | 76.292 | 54.564 |
| Posizione finanziaria netta a medio/lungo termine | 63.777 | 66.480 | 118.473 | 101.479 | 81.422 |
| Posizione finanziaria netta totale | (60.139) | (49.543) | 3.152 | 22.587 | 24.663 |
La Posizione Finanziaria Netta di Gruppo al 31 marzo 2021 è positiva per € 60,1 milioni. Nel confronto con il medesimo periodo dell'esercizio precedente l'indice migliora di circa € 84,8 milioni. Da inizio 2021 il miglioramento è di circa € 10,6 milioni, determinato dai buoni risultati ottenuti a livello di gestione operativa, che più che compensano gli assorbimenti legati ai nuovi investimenti.
Alla data di approvazione della presente relazione, Biesse ha linee di credito per oltre Euro 233 milioni (di cui Euro 145 milioni con scadenza oltre 12 mesi), utilizzate per Euro 75 milioni.
| 31 marzo | 31 dicembre | ||
|---|---|---|---|
| 2021 | 2020 | ||
| migliaia di euro | |||
| Immateriali | 72.960 | 73.354 | |
| Materiali | 124.091 | 125.130 | |
| Finanziarie | 3.347 | 3.277 | |
| Immobilizzazioni | 200.398 | 201.761 | |
| Rimanenze | 151.484 | 129.848 | |
| Crediti commerciali e attività contrattuali | 103.204 | 102.875 | |
| Debiti commerciali | (145.566) | (132.790) | |
| Passività contrattuali | (80.170) | (72.189) | |
| Capitale Circolante Netto Operativo | 28.952 | 27.744 | |
| Fondi relativi al personale | (12.730) | (12.775) | |
| Fondi per rischi ed oneri | (21.706) | (19.988) | |
| Altri debiti/crediti netti | (46.679) | (45.979) | |
| Attività nette per imposte anticipate | 15.292 | 14.508 | |
| Altre Attività/(Passività) Nette | (65.823) | (64.235) | |
| Capitale Investito Netto | 163.528 | 165.270 | |
| Capitale sociale | 27.393 | 27.393 | |
| Risultato del periodo precedente e altre riserve | 188.672 | 184.099 | |
| Risultato dell'esercizio | 6.818 | 2.531 | |
| Patrimonio netto di terzi | 783 | 790 | |
| Patrimonio Netto | 223.667 | 214.812 | |
| Debiti finanziari verso banche e altri finanziatori | 111.807 | 141.989 | |
| Altre attività finanziarie | (27.589) | (28.107) | |
| Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | (144.357) | (163.425) | |
| Posizione Finanziaria Netta | (60.139) | (49.543) | |
| Totale Fonti di Finanziamento | 163.528 | 165.270 |
Il capitale investito netto è pari a € 163,5 milioni, in leggero calo rispetto a dicembre 2020 (€ 165,3 milioni). Il patrimonio netto è pari a € 223,7 milioni (€ 214,8 milioni al 31 dicembre 2020).
Rispetto a dicembre 2020, le immobilizzazioni sono in calo, in quanto gli ammortamenti più che compensano i nuovi investimenti. I nuovi investimenti sono stati pari rispettivamente a € 2,3 milioni per le attività immateriali ed € 1 milione per le attività materiali.
Il capitale circolante netto operativo è in leggero aumento rispetto a dicembre 2020 per circa € 1,2 milioni. Le voci Crediti Commerciali e Attività Contrattuali, pari a € 103.204 mila sono sostanzialmente invariate. Le Rimanenze, pari a € 151.484 mila, aumentano di € 21.636 mila, principalmente per la ricostituzione degli stock necessaria per far fronte all'incremento della domanda.
I Debiti Commerciali (pari a € 145.566 mila), il cui andamento è legato al ciclo della produzione, aumentano per € 12.776 mila, mentre le Passività Contrattuali (pari a € 80.170 mila), normalmente legate all'andamento dell'ingresso ordini, aumentano per € 7.981 mila, rispetto al 31 dicembre 2020.
| 31 marzo 2021 |
% | 31 marzo 2020 |
% | Var % 2021/2020 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| migliaia di euro | |||||
| Legno | 112.098 | 69,5% | 109.864 | 74,4% | 2,0% |
| Vetro/Pietra | 29.486 | 18,3% | 22.795 | 15,4% | 29,4% |
| Meccatronica | 16.140 | 10,0% | 11.818 | 8,0% | 36,6% |
| Tooling | 3.668 | 2,3% | 3.183 | 2,2% | 15,2% |
| Totale | 161.391 | 100,0% | 147.661 100,0% | 9,3% |
| 31 marzo | % | 31 marzo | % | Var % 2021/2020 | |
|---|---|---|---|---|---|
| 2021 | 2020 | ||||
| migliaia di euro | |||||
| Europa Occidentale | 80.843 | 50,1% | 67.033 | 45,4% | 20,6% |
| Europa Orientale | 26.841 | 16,6% | 29.023 | 19,7% | (7,5)% |
| Nord America | 27.925 | 17,3% | 29.431 | 19,9% | (5,1)% |
| Asia – Oceania | 21.720 | 13,5% | 18.363 | 12,4% | 18,3% |
| Resto del Mondo | 4.062 | 2,5% | 3.810 | 2,6% | 6,6% |
| Totale | 161.391 | 100,0% | 147.661 | 100,0% | 9,3% |
Per quanto riguarda la ripartizione dei ricavi per segmento, tutte le divisioni registrano un aumento anche se con andamenti diversi: la Divisione Legno segna un incremento del 2,0%, la Divisione Vetro/Pietra aumenta del 29,4% rispetto al pari periodo 2020, mentre la divisione Meccatronica regista un incremento del 36,6%. Infine, la divisione Tooling segna un aumento del 15.2%.
Analizzando la divisione del fatturato per area, si riscontrano andamenti differenti: l'Europa Occidentale è in crescita del 20,6%, così come l'Asia – Oceania che aumenta del 18,3% mentre l'Europa Orientale diminuisce del 7,5%. Anche il Nord America cala del 5,1% (per il minor contributo delle vendite di impianti). Il Resto del Mondo registra un aumento del 6,6%.
Pesaro, 12 maggio 2021 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Giancarlo Selci
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili Pierre Giorgio Sallier de La Tour
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