AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Telecom Italia Rsp

Quarterly Report May 20, 2021

4448_rns_2021-05-20_a55ae26f-8f72-46d1-874e-0d9232a5e426.pdf

Quarterly Report

Open in Viewer

Opens in native device viewer

INFORMATIVA FINANZIARIA AL 31 MARZO 2021

INDICE

Andamento del primo trimestre 2021 3
Le iniziative di TIM per fronteggiare l'emergenza Covid-19 6
Performance non finanziaria 7
Premessa 8
Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM 9
Risultati del Gruppo TIM per il primo trimestre 2021 10
I risultati delle Business Unit 13
Indicatori After Lease 16
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2021 17
Eventi successivi al 31 marzo 2021 17
Principali rischi e incertezze 19
ALLEGATI 21
Gruppo TIM – Schemi riclassificati 21
Gruppo TIM - Conto economico separato consolidato 21
Gruppo TIM - Conto economico complessivo consolidato 22
Gruppo TIM - Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 23
Gruppo TIM - Rendiconto finanziario consolidato 25
Gruppo TIM - Movimenti del patrimonio netto consolidato 27
Gruppo TIM - Indebitamento finanziario netto 28
Gruppo TIM - Variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato 29
Gruppo TIM - Informazioni per settore operativo 30
Domestic 30
Brasile 31
Gruppo TIM - Personale 32
Gruppo TIM – Impatto sulle singole voci del conto economico separato consolidato degli eventi e
operazioni di natura non ricorrente
33
Gruppo TIM - Struttura del debito, emissioni obbligazionarie e obbligazioni in scadenza 34
Gruppo TIM - Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti 36
Indicatori alternativi di performance 42

TIM S.p.A.

Sede Legale in Milano, Via Gaetano Negri, 1 Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma, Corso d'Italia, 41 Casella PEC: [email protected]

Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato

Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 00488410010

Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi il 19 maggio 2021 sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato l'Informativa finanziaria del Gruppo TIM al 31 marzo 2021.

ANDAMENTO DEL PRIMO TRIMESTRE 2021

Nel primo trimestre è stato avviato il nuovo piano strategico 2021-2023 'Beyond Connectivity', che ha impresso un'accelerazione alle attività di sviluppo di servizi digitali e accordi strategici sia nel mercato consumer che in quello business. Al tempo stesso è proseguito il percorso di stabilizzazione degli indicatori operativi e di fatturato, nonché di generazione di cassa e di riduzione del debito.

L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021 si è ridotto di 5.590 milioni di euro YoY (5.120 milioni di euro su base After lease), attestandosi a 21.155 milioni di euro (16.591 milioni di euro su base after lease). L'equity free cash flow ha contribuito per 469 milioni di euro (307 milioni di euro su base after lease).

Ulteriori progressi significativi sono stati registrati nell'implementazione delle iniziative strategiche:

  • Sviluppo offerta convergente e TIMVISION: TIM e DAZN hanno firmato una partnership che porterà su TIMVISION offerte dedicate per il servizio DAZN, l'unica piattaforma streaming che trasmetterà la totalità delle partite della 'Serie A' per le stagioni 2021-2024, per un bacino di utenza di circa 5 milioni di famiglie fino ad oggi in prevalenza via satellite. Attraverso questo accordo, attivo a partire da luglio 2021, si prevede un'accelerazione nel passaggio degli utenti verso la banda ultralarga. Al tempo stesso, l'accordo permetterà di potenziare il processo di digitalizzazione del Paese e supportare la Lega Calcio di Serie A nella lotta alla pirateria che proprio nei giorni scorsi ha registrato un importante passo avanti grazie alla straordinaria operazione della Polizia Postale e della Procura di Catania che ha permesso di oscurare 1,5 mln di abbonamenti a servizi di streaming illegali.
  • Rete in fibra: perfezionato l'accordo per l'ingresso di KKR Infrastructure e Fastweb nel capitale di FiberCop. La nuova società, grazie all'adozione del modello di coinvestimento, accelererà la chiusura del digital divide con l'obiettivo di raggiungere tramite FTTH circa il 75% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere del Paese. Ai sensi del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, lo scorso 29 gennaio TIM ha presentato ad AGCOM e al mercato l'offerta di coinvestimento in fibra relativa alla rete secondaria di FiberCop, che attualmente è in fase di consultazione pubblica.
  • Rete mobile: tra i primi operatori in Europa e unico in Italia, TIM ha avviato il programma di sviluppo Open RAN (Open Radio Access Network) per l'innovazione della rete di accesso mobile. Grazie a questa iniziativa il Gruppo potrà implementare sulla propria rete commerciale nuove soluzioni a beneficio dei clienti e delle imprese, in modo da velocizzare lo sviluppo dei servizi digitali. L'iniziativa rientra nell'ambito della firma del Memorandum of Understanding dello scorso febbraio con i principali operatori europei per promuovere la tecnologia Open RAN con l'obiettivo di accelerare l'implementazione delle reti mobili di nuova generazione, in particolare 5G, Cloud ed Edge Computing. Lo sviluppo di soluzioni Open RAN consente, in linea con gli obiettivi del piano di TIM 2021-2023 'Beyond Connectivity', di unire le potenzialità del cloud e dell'Intelligenza Artificiale con l'evoluzione della rete mobile, permettendo di rafforzare ulteriormente gli standard di sicurezza, migliorare le prestazioni della rete e ottimizzare i costi, in modo da fornire servizi digitali sempre più evoluti.
  • Al via Noovle, il più grande progetto Cloud per l'Italia: lo scorso 25 gennaio è stata annunciata la costituzione di Noovle SpA, la nuova società interamente controllata dal Gruppo TIM, che si propone sul mercato come centro d'eccellenza per il Cloud e l'Edge computing, con l'obiettivo di potenziare l'offerta di TIM con servizi innovativi di public, private e hybrid Cloud destinati alle imprese - dalle piccole e medie aziende alla grande industria - e alla Pubblica Amministrazione, accelerando così la trasformazione digitale del Paese.
  • Avviato il progetto Smart District con le TIM factories: in linea con il piano 'Beyond Connectivity', è operativa la trasformazione organizzativa di TIM verso un modello di specializzazione delle factories del Gruppo su aree di competenza specifiche, con l'obiettivo di consolidare TIM come fornitore di riferimento e top partner di qualità di soluzioni integrate per le PMI e le grandi aziende. Grazie a questo approccio è stato possibile avviare il programma 'Smart District' finalizzato ad accelerare la digitalizzazione delle imprese negli oltre 140 distretti industriali italiani (25% del sistema produttivo nazionale), dove TIM offrirà connettività a banda ultralarga abbinata ai servizi innovativi di Noovle (Cloud e Edge computing), Olivetti (IoT), Telsy (Cybersecurity) e Sparkle (servizi internazionali).
  • In Brasile: firmato accordo per lo sviluppo della rete in fibra con il partner industriale IHS Fiber Brasil, che entrerà nel capitale della newco FiberCo, proprietaria della rete secondaria in fibra e valutata 2,6 miliardi di reais (enterprise value, corrispondente a un multiplo di 21x dell'EBITDA). L'accordo consentirà di accelerare il rollout della rete in fibra, con l'obiettivo di raggiungere 8,9 milioni di famiglie nei prossimi 4 anni e comporterà il deconsolidamento delle relative attività da TIM Brasil che manterrà il 49% della società e le decisioni sul rollout della rete. La transazione, che è soggetta alle consuete autorizzazioni delle Autorità competenti (Anatel e Cade), prevede un pagamento a FiberCo di circa 0,6 miliardi di reais (circa 93 milioni di euro) e a TIM di circa 1,0 miliardo di reais (circa 160 milioni di euro), contribuendo alla copertura

finanziaria per l'acquisizione di parte del business mobile di Oi, per il quale è atteso il via libera dell'antitrust entro il quarto trimestre 2021.

■ Nasdaq Sustainable Bond Network: a marzo TIM è entrata a far parte della piattaforma sulla finanza sostenibile gestita da Nasdaq che riunisce investitori, emittenti, banche di investimento e organizzazioni specialistiche. Aderendo a questa iniziativa TIM conferma il suo impegno per un futuro più sostenibile, segnando un ulteriore passo nel percorso avviato dall'azienda dopo la pubblicazione del Sustainability Financing Framework e l'emissione, lo scorso gennaio, del primo Sustainability Bond da 1 miliardo di euro con il coupon più basso della storia di TIM (1,625%).

Risultati organici (1)

(milioni di euro) 1° Trimestre
1° Trimestre
2021
2020
Variazioni %
comparabile
(a) (b)
RICAVI TOTALI 3.752 3.752
Domestic 3.101 3.121 (0,6)
Brasile 658 639 3,0
Altre attività, rettifiche e elisioni (7) (8)
RICAVI DA SERVIZI 3.387 3.476 (2,5)
Domestic 2.753 2.864 (3,9)
o/w Wireline 2.138 2.149 (0,5)
o/w Mobile 757 853 (11,3)
Brasile 641 620 3,3
Altre attività, rettifiche e elisioni (7) (8)
EBITDA 1.578 1.599 (1,3)
Domestic 1.276 1.310 (2,6)
Brasile 304 290 4,8
Altre attività, rettifiche e elisioni (2) (1)
EBITDA After Lease 1.383 1.406 (1,7)
Domestic 1.151 1.182 (2,6)
Brasile 234 225 3,9
Altre attività, rettifiche e elisioni (2) (1)
CAPEX 691 545 26,8
Domestic 490 408 20,1
Brasile 201 137 46,5

(1) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni %
(a) (b)
Equity Free Cash Flow 469 466 0,6
Equity Free Cash Flow After Lease 307 195 57,4
Indebitamento Finanziario Netto (2) 21.155 26.745 (20,9)
Indebitamento Finanziario Netto After Lease(2) 16.591 21.711 (23,6)

(2) Indebitamento finanziario netto rettificato. La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

Prosegue l'implementazione della strategia commerciale che sta producendo, a partire dal Q4 2020, la stabilizzazione dei ricavi da servizi nel segmento del fisso e una maggiore soddisfazione e fedeltà dei clienti nel mercato del mobile. I principali indicatori commerciali evidenziano, nel primo trimestre, un ulteriore miglioramento nella soddisfazione dei clienti e la conseguente riduzione del tasso di abbandono ('churn') sia nel segmento fisso sia in quello mobile, quest'ultimo ai livelli più bassi degli ultimi 14 anni.

Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,2 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente di 52 mila linee. In un mercato che rimane competitivo nella parte a minor valore (clientela lowspending), prosegue il trend di stabilizzazione della base clienti: nella 'mobile number portability' (ovvero il flusso verso altri operatori, pari a -74 mila linee) TIM registra per il terzo trimestre consecutivo il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati. Al tempo stesso il settore vede il flusso delle portabilità ridursi

complessivamente del 18% YoY, a dimostrazione del raffreddamento della competizione nella parte a maggior valore (clientela high-spending).

Nel fisso accelera la migrazione della base clienti verso la banda ultralarga, favorita da un portafoglio di offerta sempre più ricco e orientato alla convergenza, dal supporto della domanda attraverso lo strumento dei voucher e dalla spinta impressa nella copertura in fibra ottica, in particolare nelle aree bianche, che ha consentito di raggiungere con la banda ultralarga oltre il 92% delle famiglie italiane con linea fissa.

Nel primo trimestre 2021 sono state attivate 424 mila nuove linee ultrabroadband retail e wholesale (retail +119% YoY), raggiungendo i 9,1 milioni di unità con un incremento del 23% YoY.

I ricavi di Gruppo nel trimestre si sono attestati a 3,8 miliardi di euro, in linea con il primo trimestre 2020. In crescita nell'ordine del 3% YoY i ricavi della telefonia fissa domestica.

I ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,4 miliardi di euro, con un trend rispetto all'anno precedente (-2,5%) in miglioramento rispetto al calo registrato nel 2020 (-5,6%).

Nel segmento Business è accelerata ulteriormente la crescita dei ricavi (+30% YoY) legati ai servizi innovativi (ICT, Cloud, soluzioni IT), anche grazie al contributo positivo della partnership con Google Cloud.

Nel Wholesale Domestico i ricavi da servizi di telefonia fissa nel primo trimestre 2021 sono aumentati dell'8,7% YoY, beneficiando della continua migrazione dei clienti verso l'ultrabroadband.

In Brasile i ricavi da servizi hanno continuato a crescere (+3,3% YoY), grazie alle buone performance commerciali con effetto positivo sul trend della base clienti e dei prezzi medi per l'utente. Le efficienze realizzate hanno contribuito a una crescita dell'EBITDA organico del 4,8% YoY (+3,9% su base after lease).

L'EBITDA organico di Gruppo si è attestato a 1,6 miliardi di euro (-1,3% YoY) e quello della Business Unit Domestic a 1,3 miliardi di euro, -2,6% YoY rispetto all'esercizio precedente. Entrambi i risultati sono in crescita al netto di alcune discontinuità sul costo del lavoro, come ad esempio l'applicazione del contratto di espansione, già presente nel primo trimestre 2020 e che nel corso di questo esercizio partirà dal mese di maggio.

Le azioni di contenimento dei costi hanno portato ad un'ulteriore consistente riduzione rispetto all'anno precedente (-8,9% YoY sulla base addressable).

L'EBITDA After Lease si è attestato a 1,4 miliardi di euro (-1,7% YoY): 1,2 miliardi di euro a livello domestico (-2,6% YoY) e 0,2 miliardi di euro per TIM Brasil (+3,9% YoY).

A livello di Gruppo, gli investimenti si sono attestati a 0,7 miliardi di euro, in linea con il piano e con un trend in aumento nel trimestre (+26,8% YoY) legato al rallentamento imputabile al COVID 19 nel primo trimestre 2020 e allo sforzo profuso nel 2021 per accelerare i processi di crescita e trasformazione in Italia (reti in fibra, Cloud & Data center, partnership con DAZN) e Brasile.

Il risultato netto si è attestato a -0,2 miliardi di euro per effetto delle partite non ricorrenti (-0,3 miliardi di euro) e, in particolare, per l'accantonamento destinato all'uscita di personale per il pensionamento anticipato e volontario prevista nel secondo trimestre di quest'anno (circa 1.300 persone). Al netto di questo effetto, il risultato netto è pari a 0,1 miliardi di euro (0,1 miliardi nel IQ 2020).

LE INIZIATIVE DI TIM PER LA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE

Nonostante l'emergenza sanitaria, TIM, ha proseguito nel suo piano per la digitalizzazione del Paese. Proprio nell'ottica di far fronte alle esigenze di distanziamento sociale, all'interruzione delle prestazioni di servizi in presenza, al blocco della mobilità e all'interruzione dei servizi scolastici e didattici, TIM, è andata avanti con le proprie iniziative a supporto di cittadini, aziende e istituzioni. Di seguito le principali azioni che sono proseguite nel primo trimestre di questo anno:

Interventi di copertura in fibra

■ Nel primo trimestre 2021 sono stati realizzati 1.518 cabinet portando il totale dei Comuni che da marzo 2020 hanno beneficiato di interventi di copertura in fibra ad oltre 3.800.

Scuola e competenze digitali

  • Per consentire alle scuole dell'obbligo di proseguire con l'attività didattica, in ottica di social open innovation, TIM ha indicato la community di WeSchool al tavolo delle emergenze educative del Ministero dell'Istruzione, e lanciato il progetto #LaScuolaContinua insieme a Cisco, Google, IBM, e WeSchool mettendo a disposizione il supporto informativo per garantire la didattica a distanza. L'impegno di TIM con il Ministero dell'Istruzione prosegue inoltre con l'evoluzione di metodologie didattiche collaborative per le scuole aperte.
  • Prosegue l'attività di 'Operazione Risorgimento Digitale', la grande alleanza promossa da TIM e oltre 40 partner di eccellenza del settore pubblico, privato e del no-profit, per ridurre il digital divide e superare il ritardo rispetto agli altri Paesi europei nell'utilizzo delle nuove tecnologie. Ad oggi sono state formate oltre 40.000 persone, gestite 60.000 richieste di supporto per l'utilizzo delle tecnologie e sono state realizzate iniziative di sensibilizzazione che hanno raggiunto oltre 1 milione di persone.

Clienti

■ Prosegue E-learning card, l'offerta a disposizione di tutti i clienti prepagati di telefonia mobile TIM che consente di navigare sulle principali piattaforme di e-learning senza limiti e costi. In totale sono 189 mila i clienti con card E-learning attiva e 27mila le nuove attivazioni registrate nel periodo gennaio-marzo 2021.

Dipendenti

  • Nell'ambito delle iniziative di welfare sanitario rivolte ai dipendenti è stata promossa una campagna di screening per la prevenzione del contagio da Covid-19 tramite l'effettuazione di test sierologici e antigenici rapidi che è iniziata nel 2020 e prosegue nel 2021, in collaborazione con ASSILT, e ha già interessato circa 12.000 dipendenti.
  • Sempre nell'ottica di contrastare la diffusione del virus tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 è stata condotta una campagna di vaccinazione antinfluenzale ad ampio spettro a cui hanno aderito circa 5.000 dipendenti.
  • Al fine di permettere l'adesione al lavoro agile è proseguita la distribuzione di PC portatili al personale che ne era sprovvisto, arrivando al numero complessivo di 8.177 computer.

TIM Brasil

  • Bonus Internet da 2 GB concesso ai clienti di tutti i segmenti.
  • TIM ha raddoppiato i dati di roaming internazionale disponibili per i clienti trattenuti negli Stati Uniti e in Europa durante la pandemia.
  • Inserimento gratuito di app dedicate ai bambini nei contenuti di intrattenimento.
  • Estensione della validità del credito dei clienti prepagati a basso reddito fino a 60 giorni.
  • Accesso all'applicazione Coronavirus SUS e al sito del Ministero della Salute senza consumare dati Internet.
  • Le società di telecomunicazioni brasiliane hanno collaborato e creato un piano Internet speciale a un costo inferiore per i governi statali con l'obiettivo di offrire accesso gratuito a Internet agli studenti delle scuole pubbliche su piattaforme di e-learning.
  • Realizzato un sondaggio nazionale, a cura di Instituto TIM, per valutare l'impatto del Covid sulla salute mentale degli insegnanti.

PERFORMANCE NON FINANZIARIA

Gli impegni in ambito sociale, ambientale e di governance (ESG), inclusi nel Piano Strategico 2021-2023, rappresentano la promessa concreta del Gruppo per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030. Inoltre, i piani di incentivazione manageriale si sono arricchiti di obiettivi legati alla diversità di genere e all'equità retributiva, affiancandosi al minor spreco di risorse naturali, alla lotta al cambiamento climatico e all'engagement delle persone di TIM. Infine, anche la governance della sostenibilità si è rafforzata, con la definizione del Comitato di Sostenibilità ai primi di aprile, includendovi il compito di controllare la coerenza degli obiettivi e della gestione di TIM a criteri ESG.

Nel corso del trimestre TIM ha allineato le proprie fonti di finanziamento al Piano Strategico, collocando con grande successo il primo Sustainability Bond del Gruppo, grazie anche alla presenza del Gruppo nei principali indici e rating di sostenibilità.

PREMESSA

TIM redige e pubblica in via volontaria le informazioni finanziarie periodiche riferite al primo e al terzo trimestre di ciascun esercizio, nell'ambito di una policy aziendale di regolare informativa sulle performance finanziarie e operative rivolta al mercato e agli investitori, in linea con le migliori prassi di mercato.

I dati consolidati inclusi nelle informazioni finanziarie periodiche al 31 marzo 2021 del Gruppo TIM sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dallo IASB e recepiti dalla UE; detti dati non sono sottoposti a revisione contabile.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2021.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity Free Cash Flow. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing.

In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato e il contenuto degli stessi sono illustrati in allegato ed è fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Si segnala infine che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2021" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore del presente comunicato non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", nonché nella Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2020, in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

Le principali operazioni societarie intervenute nel primo trimestre 2021 sono state le seguenti:

  • Noovle S.p.A. (Business Unit Domestic): dal 1° gennaio 2021 è efficace il conferimento a Noovle S.p.A. del ramo di azienda di TIM S.p.A. costituito dalle attività e passività e dal personale dipendente riconducibili all'erogazione di servizi relativi al Cloud e Edge Computing e all'affitto degli spazi, anche virtuali, offerto anche attraverso una rete dedicata di Data Centers;
  • FiberCop S.p.A.; Flash Fiber S.r.l. (Business Unit Domestic): dal 31 marzo 2021 è efficace il conferimento a FiberCop S.p.A. del ramo di azienda di TIM S.p.A. costituito dall'insieme di beni, attività e passività e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la fornitura di servizi di accesso passivi in rame o fibra, ad uso di TIM e a servizio di other authorized operators (OAO), mediante la rete secondaria (c.d. "ultimo miglio"). Al tempo stesso si è concluso l'acquisto da parte di KKR Infrastructure del 37,5% di FiberCop da TIM e Fastweb ha sottoscritto azioni FiberCop corrispondenti al 4,5% del capitale della società, mediante conferimento della quota detenuta in Flash Fiber, che è stata contestualmente incorporata in FiberCop.

Si segnala inoltre:

TIMFin S.p.A.: il 14 gennaio 2021 è stata iscritta all'Albo degli Intermediari Finanziari ex art. 106 TUB.

Nel primo trimestre 2020 la principale variazione del perimetro di consolidamento era stata la seguente:

Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (INWIT) (Business Unit Domestic): il 31 marzo 2020 si è perfezionata la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT S.p.A.. Tale operazione, che ha consentito la nascita del primo Tower Operator italiano, ha comportato la diluizione, da parte del Gruppo TIM, della partecipazione nel capitale di INWIT dal 60% al 37,5%; pertanto, dal 31 marzo 2020 INWIT S.p.A. è valutata con il metodo del patrimonio netto. A decorrere dal Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2019 e sino al perfezionamento della fusione sopracitata INWIT S.p.A. è stata presentata come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)"; pertanto i dati economici e i flussi finanziari consolidati del primo trimestre 2020 del Gruppo TIM includono i dati del primo trimestre 2020 di INWIT S.p.A. al netto degli ammortamenti del periodo, come richiesto dall'IFRS 5. Si segnala inoltre che nel corso dell'esercizio 2020 sono stati ceduti ulteriori pacchetti azionari pari al 7,3% del capitale sociale di INWIT. Conseguentemente, la partecipazione al 31 marzo 2021 del Gruppo TIM in INWIT è pari al 30,2%.

RISULTATI DEL GRUPPO TIM PER IL PRIMO TRIMESTRE 2021

I ricavi totali del Gruppo TIM del primo trimestre 2021 ammontano a 3.752 milioni di euro, -5,3% rispetto al primo trimestre 2020 (3.964 milioni di euro); in termini organici i ricavi totali sono stabili rispetto al primo trimestre 2020.

L'analisi dei ricavi totali del primo trimestre 2021 ripartiti per settore operativo in confronto al primo trimestre 2020 è la seguente:

(milioni di euro) 1° Trim. 2021
1° Trim. 2020
Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 3.101 82,6 3.113 78,5 (12) (0,4) (0,6)
Brasile 658 17,5 859 21,7 (201) (23,4) 3,0
Altre Attività 3 0,1 (3)
Rettifiche ed elisioni (7) (0,1) (11) (0,3) 4
Totale consolidato 3.752 100,0 3.964 100,0 (212) (5,3)

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo è calcolata escludendo l'effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambio1 (-224 milioni di euro), le variazioni del perimetro di consolidamento (INWIT) (-3 milioni di euro) nonché le componenti non ricorrenti. In particolare, il primo trimestre 2020 scontava rettifiche di ricavi non ricorrenti per -15 milioni di euro connesse alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza Covid-19.

L'EBITDA del Gruppo TIM del primo trimestre 2021 è pari a 1.177 milioni di euro (1.735 milioni di euro nel primo trimestre 2020,-1,3% in termini organici).

Il dettaglio dell'EBITDA e dell'incidenza percentuale del margine sui ricavi ripartiti per settore operativo del primo trimestre 2021 in confronto con il primo trimestre 2020 sono i seguenti:

(milioni di euro) 1° Trim. 2021 1° Trim. 2020 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 875 74,3 1.346 77,6 (471) (35,0) (2,6)
% sui Ricavi 28,2 43,2 (15,0)pp (0,9)pp
Brasile 304 25,8 390 22,5 (86) (22,1) 4,8
% sui Ricavi 46,3 45,5 0,8pp 0,8pp
Altre Attività (2) (0,1) (2) (0,1)
Rettifiche ed elisioni 1 (1)
Totale consolidato 1.177 100,0 1.735 100,0 (558) (32,2) (1,3)

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 1.578 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 42,1% (1.599 milioni di euro nel primo trimestre 2020, con un'incidenza sui ricavi del 42,6%).

L'EBITDA del primo trimestre 2021 sconta oneri non ricorrenti per complessivi 401 milioni di euro (34 milioni di euro nel primo trimestre 2020, già al netto della variazione di perimetro di 5 milioni di euro) principalmente relativi a costi del personale connessi anche all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definita nell'Accordo sindacale siglato tra la Capogruppo TIM S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali. Gli oneri non ricorrenti includono altresì accantonamenti per contenziosi, transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti nonché accantonamenti relativi alla gestione dei crediti a seguito del deterioramento del quadro macroeconomico per effetto dell'emergenza sanitaria Covid-19.

1 I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 6,59747 nel primo trimestre 2021 e a 4,90557 nel primo trimestre 2020; per il dollaro americano sono pari a 1,20520 nel primo trimestre 2021 e a 1,10298 nel primo trimestre 2020. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

Gli oneri non ricorrenti del primo trimestre 2021 connessi all'emergenza Covid-19 ammontano a 12 milioni di euro (26 milioni di euro nel primo trimestre 2020).

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA 1.177 1.735 (558) (32,2)
Effetto conversione bilanci in valuta (101) 101
Effetto variazione perimetro di consolidamento (69) 69
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 401 34 367
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.578 1.599 (21) (1,3)
% sui Ricavi 42,1 42,6 (0,5)pp

L'EBIT del Gruppo TIM del primo trimestre 2021 è pari a 45 milioni di euro (533 milioni di euro nel primo trimestre 2020).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 446 milioni di euro (467 milioni di euro nel primo trimestre 2020) con un'incidenza sui ricavi del 11,9% (12,4% nel primo trimestre 2020).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute %
EBIT 45 533 (488) (91,6)
Effetto conversione bilanci in valuta (27) 27
Effetto variazione perimetro di consolidamento (73) 73
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 401 34 367
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 446 467 (21) (4,5)

L'effetto della variazione dei cambi è sostanzialmente relativo alla Business Unit Brasile.

Il risultato netto del primo trimestre 2021 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a -216 milioni di euro (+560 milioni di euro nel primo trimestre 2020), escludendo l'impatto delle partite non ricorrenti il risultato netto del primo trimestre 2021 è pari a 94 milioni di euro (145 milioni di euro nel primo trimestre 2020).

Il personale del Gruppo TIM al 31 marzo 2021 è pari a 52.194 unità, di cui 42.759 in Italia (52.347 unità al 31 dicembre 2020, di cui 42.680 in Italia) con una riduzione di 153 unità rispetto al 31 dicembre 2020 (in Italia + 79 unità). Rispetto al 31 marzo 2020 la riduzione è stata di 2.775 unità.

Nel primo trimestre 2021 gli investimenti industriali sono pari a 691 milioni di euro (599 milioni di euro nel primo trimestre 2020).

Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 1° Trim. 2021 1° Trim. 2020 Variazione
peso % peso %
Domestic 490 70,9 414 69,1 76
Brasile 201 29,1 185 30,9 16
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 691 100,0 599 100,0 92
% sui Ricavi 18,4 15,1 3,3pp

In particolare:

■ la Business Unit Domestic presenta investimenti industriali per 490 milioni di euro, +82 milioni di euro in termini organici rispetto al primo trimestre 2020, dovuto principalmente all'incremento per lo sviluppo delle reti FTTC/FTTH;

■ la Business Unit Brasile ha registrato nel primo trimestre 2021 investimenti industriali per 201 milioni di euro (185 milioni di euro nel primo trimestre 2020). Escludendo l'impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (-48 milioni di euro), gli investimenti industriali sono aumentati di 64 milioni di euro e sono principalmente finalizzati al rafforzamento dell'infrastruttura della rete UltraBroadBand mobile ed allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo del primo trimestre 2021 è positivo per 755 milioni di euro (788 milioni di euro nel primo trimestre 2020).

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 21.155 milioni di euro al 31 marzo 2021, in diminuzione di 2.171 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (23.326 milioni di euro). Alla riduzione hanno contribuito oltre alla solida generazione di cassa operativa, ottenuta anche con ottimizzazione del capitale circolante, la conclusione dell'acquisto da parte di KKR Infrastructure del 37,5% di FiberCop da TIM, come annunciato lo scorso 31 agosto, per un controvalore di 1.758 milioni di euro.

Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 21.672 23.714 (2.042)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(517) (388) (129)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 21.155 23.326 (2.171)
Leasing (4.564) (4.732) 168
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 16.591 18.594 (2.003)

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 marzo 2021 è pari a 21.672 milioni di euro, in diminuzione di 2.042 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (23.714 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione di 129 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 sostanzialmente a seguito della marcata discesa dei tassi di interesse in dollari americani e la correlata rivalutazione delle coperture sulle obbligazioni in valuta US. Tale variazione è rettificata nell'Indebitamento Finanziario contabile non avendo effetti monetari.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell'impatto di tutti i lease), metrica adottata dai principali peer europei, al 31 marzo 2021 risulta pari a 16.591 milioni di euro, in diminuzione di 2.003 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (18.594 milioni di euro). La riduzione è inferiore a quella evidenziata nell'Indebitamento finanziario netto rettificato in quanto non si considerano gli effetti del tasso di cambio sul debito ai fini IFRS16 del Brasile.

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 10.356 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la 'Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti' e i 'Titoli correnti diversi dalle partecipazioni' per complessivi 5.356 milioni di euro (5.921 milioni di euro al 31 dicembre 2020);
  • l'ammontare della Revolving Credit Facility pari a 5.000 milioni di euro, totalmente disponibile.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i prossimi 30 mesi.

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nel primo trimestre 2021 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 marzo 2021 pari a 1.396 milioni di euro (1.970 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I RISULTATI DELLE BUSINESS UNIT

Domestic

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 3.101 milioni di euro, in diminuzione di 12 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 (-0,4%). In termini organici si riducono di 20 milioni di euro (-0,6% rispetto al primo trimestre 2020); in particolare, i ricavi del primo trimestre 2020 scontavano partite non ricorrenti per 15 milioni di euro, principalmente riferiti a rettifiche di ricavi connesse a iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza Covid-19.

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 2.753 milioni di euro (-108 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, -3,8%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonché una riduzione dei livelli di ARPU; in termini organici, al netto della sopra citata componente non ricorrente, essi si riducono di 111 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 (-3,9%).

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari, in termini organici, a 2.138 milioni di euro, con una variazione rispetto al primo trimestre 2020 (-0,5%) dovuta prevalentemente alla diminuzione degli accessi e dei livelli di ARPU, che si riflette anche nell'andamento dei ricavi da servizi broadband (-20 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, -3,4%), parzialmente compensata dalla crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+61 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, +29,5%);
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 757 milioni di euro (-82 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, -9,7%) principalmente per effetto della contrazione della customer base e dei livelli di ARPU. In termini organici, data la già citata componente non ricorrente presente nel primo trimestre 2020, i ricavi da servizi stand alone del Mobile si riducono di 96 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 (-11,3%).

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari, in termini organici, a 348 milioni di euro nel primo trimestre 2021, con un incremento di 91 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, in maggior parte attribuibile al comparto Fisso.

Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al primo trimestre 2020:

  • Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica; attività di caring, supporto al credito operativo, loyalty e retention, attività di vendita di competenza e gestione amministrativa dei clienti; è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi Flagship. In termini organici, al netto della citata componente non ricorrente, i ricavi del segmento Consumer sono pari a 1.409 milioni di euro (-69 milioni di euro, -4,6%) e presentano un andamento, rispetto al primo trimestre 2020, che sconta l'impatto dello sfidante contesto competitivo e una maggiore disciplina dei processi commerciali. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 1.195 milioni di euro, con una diminuzione di -129 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 (-9,8%). In particolare:
    • i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari, in termini organici, a 517 milioni di euro (-70 milioni di euro, -12% rispetto al primo trimestre 2020). Permane l'impatto della dinamica competitiva seppur con una minore riduzione della customer base calling; in riduzione i ricavi da roaming e quelli da traffico entrante per la progressiva riduzione delle tariffe di interconnessione ed il perdurare della situazione pandemica;
    • i ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari, in termini organici, a 688 milioni di euro (-57 milioni di euro, –7,6% rispetto al primo trimestre 2020), prevalentemente per effetto della riduzione dei livelli di ARPU e della minore Customer Base, che nel corso del primo trimestre 2021 ha avuto un calo in progressiva attenuazione. Si evidenzia la crescita dei clienti BroadBand, in particolare gli Ultra BroadBand.

I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 213 milioni di euro, con +61 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 (+39,6%), concentrata sul comparto mobile per la mutata strategia commerciale sui prodotti, focalizzata sulla difesa della marginalità. Sulla performance YoY ha avuto anche impatto la restrizione alla circolazione per emergenza sanitaria Covid-19 nel periodo di lockdown 2020.

■ Business: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies e Telsy e il gruppo Noovle. In termini organici, al netto della citata componente non ricorrente, i ricavi del segmento Business sono pari a 983 milioni di euro (-13 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, -1,3%, di cui -3,6% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:

  • i ricavi totali del Mobile evidenziano una performance organica negativa rispetto al primo trimestre 2020 (-8,2%), legata alla componente dei ricavi da servizi stand alone (-11,9%) e al trend dell'ARPU;
  • i ricavi totali del Fisso in termini organici hanno subito una variazione di +7 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 (+0,9) con una lieve riduzione dei ricavi da servizi (-0,7%) principalmente trainati dall'incremento dei ricavi da servizi ICT.
  • Wholesale National Market: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile. Sono incluse le società: TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese. Il segmento Wholesale National Market presenta nel primo trimestre 2021 ricavi pari a 495 milioni di euro, in aumento rispetto al primo trimestre 2020 di +61 milioni di euro (+14,0%), con una performance positiva guidata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.
  • Wholesale International Market: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America. I ricavi del primo trimestre 2021 del segmento Wholesale International Market sono pari a 218 milioni di euro, in lieve diminuzione (-3 milioni di euro, -1,4%) rispetto al primo trimestre 2020.Tale risultato è dovuto esclusivamente al delta cambio, al netto del quale ci sarebbe un incremento di +1 milione di euro.

L'EBITDA del primo trimestre 2021 della Business Unit Domestic è pari a 875 milioni di euro, (-471 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, -35,0%), con un'incidenza sui ricavi pari al 28,2% (-15,0 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2020).

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.276 milioni di euro, (-34 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 -2,6%). In particolare, l'EBITDA del primo trimestre 2021 sconta un impatto complessivo di -401 milioni di euro di partite non ricorrenti, di cui -12 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia. Inoltre, gli oneri non ricorrenti includono oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, accantonamenti per contenziosi, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate nonché oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA 875 1.346 (471) (35,0)
Effetto conversione bilanci in valuta (1) 1
Effetto variazione perimetro di consolidamento (69) 69
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 401 34 367
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.276 1.310 (34) (2,6)

L'EBIT del primo trimestre 2021 della Business Unit Domestic è pari a -43 milioni di euro, (-473 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020), con un'incidenza sui ricavi pari al -1,4% (-15,2 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2020).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 358 milioni di euro (-33 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020, -8,4%) con un'incidenza sui ricavi del 11,5% (12,5% nel primo trimestre 2020). L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute %
EBIT (43) 430 (473)
Effetto variazione perimetro di consolidamento (73) 73
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 401 34 367
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 358 391 (33) (8,4)

Il personale è pari a 43.004 unità (42.925 unità al 31 dicembre 2020), con un incremento di 79 unità.

Brasile (cambio medio real/euro 6,59747)

I ricavi del primo trimestre 2021 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 4.340 milioni di reais (4.215 milioni di reais nel primo trimestre 2020, +3,0%) in accelerazione rispetto ai livelli registrati a partire dal terzo trimestre 2020.

L'accelerazione è stata spinta dai ricavi da servizi (4.228 milioni di reais rispetto a 4.091 milioni di reais nel primo trimestre 2020, +3,3%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile a +2,8% rispetto al primo trimestre 2020. Questa performance è riconducibile principalmente al recupero continuo dei segmenti pre-paid e post-paid. I Ricavi da servizi di telefonia fissa hanno mostrato una crescita del 12,4% rispetto al primo trimestre del 2020, determinata soprattutto dal ritmo di espansione di TIM Live.

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 112 milioni di reais (124 milioni di reais nel primo trimestre 2020). L'andamento riflette l'impatto della chiusura dei negozi in molte città brasiliane a marzo 2021 a causa della seconda ondata della crisi da Covid-19; la politica di vendita è ancora focalizzata più sul valore che sull'aumento dei volumi di vendita.

Nel primo trimestre 2021 l'ARPU mobile è stato di 25,5 reais, in crescita rispetto al dato registrato nel primo trimestre 2020 (23,9 reais) grazie al generale riposizionamento verso il segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee mobili complessive al 31 marzo 2021 sono pari a 51,7 milioni, +0,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2020 (51,4 milioni). Questa variazione è principalmente riconducibile al segmento post-paid (+0,4 milioni), parzialmente compensata dall'andamento nel segmento pre-paid (-0,1 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 31 marzo 2021 i clienti post-paid rappresentano il 42,9% della base clienti, con un incremento di 0,5 punti percentuali rispetto a dicembre 2020 (42,4%).

Le attività BroadBand di TIM Live hanno registrato, rispetto al 31 marzo 2020, una crescita netta positiva della base clienti di 78 mila unità (+13,3%). Inoltre, la base clienti continua a concentrarsi nelle connessioni ad alta velocità, con più del 50% che supera i 100Mbps.

L'EBITDA del primo trimestre 2021 ammonta a 2.008 milioni di reais (1.916 milioni di reais nel primo trimestre 2020, +4,8%) e il margine sui ricavi è pari al 46,3% (45,5% nel primo trimestre 2020).

La crescita dell'EBITDA è attribuibile alla crescita dei ricavi e all'efficienza del controllo dei costi.

L'EBIT del primo trimestre 2021 è pari a 592 milioni di reais (515 milioni di reais nel primo trimestre 2020, +15,0%).

Nel corso del primo trimestre 2021 il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 6,3768 al 31 dicembre 2020 a 6,68008 al 31 marzo 2021. Ciò ha determinato, tra gli altri, la riduzione di 27 milioni di euro del valore dell'avviamento attributo alla Cash Generating Unit Brasile espresso in euro.

Il personale è pari a 9.177 unità, in riduzione di 232 unità rispetto al 31 dicembre 2020 (9.409 unità).

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.578 1.599 (21) (1,3)
Canoni per leasing (195) (193) (2) (1,2)
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 1.383 1.406 (23) (1,7)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.276 1.310 (34) (2,6)
Canoni per leasing (125) (128) 3 2,3
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 1.151 1.182 (31) (2,6)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE BRASILE

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 304 290 14 4,8
Canoni per leasing (70) (65) (5) (8,2)
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 234 225 9 3,9

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 21.155 23.326 (2.171)
Leasing (4.564) (4.732) 168
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 16.591 18.594 (2.003)

EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazione
Equity Free Cash Flow 469 466 3
Leasing (162) (271) 109
Equity Free Cash Flow After Lease 307 195 112

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2021

La guidance comunicata con l'approvazione del Piano Strategico TIM 2021-2023 'Beyond Connectivity' è invariata.

EVENTI SUCCESSIVI AL 31 MARZO 2021

TIM, KKR Infrastructure e Fastweb: perfezionato l'accordo per l'ingresso nel capitale di FiberCop

Si veda il comunicato stampa diffuso in data 1° aprile 2021.

Rinnovata la Revolving Credit Facility

Rinnovata a maggio fino al 2026, la Revolving Credit Facility (RCF) per un importo di 4 miliardi di euro, ammontare in linea con l'attuale ridotto indebitamento lordo del gruppo. TIM ha introdotto sulla nuova linea di credito target di sostenibilità che la rendono la più grande Facility ESG nel settore Telco.

Firmato con ERG il più grande accordo di lungo termine in Italia per la fornitura di energia rinnovabile

Si veda il comunicato stampa diffuso in data 14 maggio 2021.

Siglato l'accordo con le Organizzazioni sindacali, presso il Ministero del Lavoro, per il contratto di espansione 2021-2022

In data 17 maggio u.s., TIM, ha firmato con le Organizzazioni sindacali, presso il Ministero del Lavoro, l'accordo per il contratto di espansione 2021-2022. L'intesa prevede i seguenti aspetti qualificanti: 650 assunzioni a tempo indeterminato in TIM (330 nel 2021 e 320 nel 2022), più ulteriori 100 assunzioni di operatori di caring nella società del Gruppo, TeleContact; progetto formativo centrato sul reskilling delle competenze e su percorsi per acquisire nuove competenze di ruolo.

Quanto alla riduzione dell'orario di lavoro, l'accordo prevede due distinte percentuali in relazione all'ambito organizzativo di riferimento (-3,5% applicata a 10.525 persone; -12,1% applicata a 24.194 persone). Il periodo di applicazione è di 16 mesi (maggio 2021 – agosto 2022).

TIM S.A.: Nuovi finanziamenti

Nell'aprile 2021, la Società ha stipulato due contratti di finanziamento con le banche BNP e Bank of Nova Scotia, per un importo totale di 1,1 miliardi di reais, con scadenza entro aprile 2024.

TIM S.A.: Accordo con IHS per la partecipazione in FiberCo

Il 5 maggio 2021, TIM S.A. ha informato i propri azionisti e il mercato in generale che, in una riunione del Consiglio di Amministrazione della Società tenutasi in quella data, è stato approvato un accordo ("Accordo") tra TIM S.A. e IHS Fiber Brasil - Cessao de Infraestruturas Ltda. ("IHS"), al fine di acquisire una partecipazione in FiberCo Soluções de Infraestrutura Ltda. ("FiberCo"), veicolo istituito dalla Società per la separazione degli asset di rete e la fornitura di servizi di infrastruttura.

IHS è un fornitore di infrastrutture di telecomunicazioni, di grandi dimensioni e diversificato, focalizzato sui mercati emergenti e operante in 9 Paesi in Africa, Medio Oriente e America Latina. Oltre a possedere più di 28 mila torri, punta all'espansione della catena del valore nei servizi infrastrutturali.

Secondo l'Accordo, TIM cederà il 51% del capitale sociale di FiberCo a IHS e il restante 49% rimarrà sotto il controllo della Società. Il rapporto tra i soci sarà regolato da un patto parasociale da stipulare al momento della chiusura della transazione.

L'asset base iniziale di FiberCo sarà costituito dal contributo dell'infrastruttura di rete secondaria di TIM che copre circa 6,4 milioni di abitazioni, di cui 3,5 milioni con linee FTTH e 3,5 milioni con linee FTTC. Inoltre verranno trasferiti a FiberCo altri asset, contratti e dipendenti, tutti esclusivamente legati alle proprie attività. Tali trasferimenti avranno luogo solo dopo l'approvazione dell'Accordo da parte delle Autorità competenti.

In questo contesto, l'Enterprise Value di FiberCo è stato fissato a 2,6 miliardi di reais. La transazione include una componente primaria (609.000.000,00 reais) destinata alla liquidità di FiberCo e una componente secondaria (pari a 1.027.590.000 reais) da corrispondere a TIM.

La missione di FiberCo è quella di implementare, gestire e mantenere l'infrastruttura dell'ultimo miglio per l'accesso a banda larga da offrire nel mercato wholesale. Tuttavia, i termini dell'accordo definiscono TIM come cliente principale, avente la prerogativa di un periodo di esclusiva di 6 (sei) mesi dall'ingresso in nuove aree.

Questa transazione dovrebbe supportare il piano della Società per accelerare la fornitura di servizi di connettività in fibra ai clienti B2C e B2B. Di conseguenza, il piano industriale di FiberCo è di raggiungere 8,9 milioni di abitazioni con linee FTTH entro 4 anni. FiberCo parteciperà insieme a TIM anche ad altri progetti di infrastrutture, come FTTSite.

Tale operazione è sempre stata vista dall'azienda in un'ottica industriale, ricercando l'evoluzione e la crescita del proprio business nella banda larga. Tuttavia, non si possono trascurare gli effetti positivi a livello finanziario ed economico: si prevede che l'accordo consentirà alla Società di deconsolidare una parte rilevante del proprio CAPEX, determinando un effetto positivo sul flusso di cassa. Parallelamente, TIM prevede di utilizzare i proventi di questa transazione per contribuire a soddisfare i propri obblighi di investimento, come l'acquisizione degli asset di Oi Mobile.

La presente transazione è soggetta all'adempimento di alcune condizioni precedenti, tra cui il conferimento degli asset sopra descritti e l'ottenimento di autorizzazioni da parte delle Autorità competenti, come l'Agência Nacional de Telecomunicações - ANATEL e il Conselho Administrativo de Defesa Econômica - CADE.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.

Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi.

Il processo Risk Management è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

Il Modello di Risk Management adottato dal Gruppo TIM

  • classifica i rischi sulla base del loro impatto in Strategici (derivanti dalla evoluzione dei fattori sottostanti le principali assunzioni utilizzate per lo sviluppo del Piano Strategico) e Operativi (derivanti dall'evoluzione dei fattori di rischio, sia endogeni che esogeni, che possono compromettere il raggiungimento degli obiettivi di business);
  • valuta i rischi non solo singolarmente, ma anche in un'ottica di portafoglio rischi (analisi delle correlazioni);
  • individua e aggiorna l'insieme complessivo dei rischi ai quali è esposto il Gruppo mediante l'analisi del Piano Industriale, il monitoraggio del contesto di riferimento (macroeconomico, regolatorio, ecc.), un monitoraggio ciclico con i Risk Owner al fine di intercettare eventuali variazioni e/o nuovi scenari di rischio, analisi specifiche sui rischi a cui possono essere esposti gli asset aziendali.

L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2021 potrebbe essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

In tale ambito, si evidenzia l'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19. Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, gli eventuali vincoli connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti - al momento non prevedibili - in termini di scelte strategiche ed in termini di sviluppo temporale degli obiettivi triennali già annunciati che possono comportare, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il relativo raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.

Rischi relativi alle condizioni macroeconomiche

Covid-19

Il perdurare dello stato di emergenza sanitaria per la diffusione del Covid-19 e i provvedimenti restrittivi emanati da Autorità nazionali ed estere, oltre al peggioramento del quadro macroeconomico globale e al rischio di deterioramento del profilo creditizio di alcuni segmenti di clientela, potrebbe determinare rallentamenti nell'attività d'impresa, derivanti da limitazioni di alcune tipologie di interventi tecnici e commerciali, da difficoltà incontrate dalla clientela e da discontinuità nella catena di fornitura, con impatti negativi sui risultati complessivi del Gruppo.

La gestione di questo fenomeno emergenziale prevede, anche in considerazione del servizio pubblico erogato, la realizzazione di tutte le attività inerenti la continuità operativa dei processi aziendali con l'obiettivo di garantire la funzionalità dei servizi erogati e la tutela della salute dei dipendenti.

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente.

L'ultimo trimestre 2020 ha registrato una contrazione congiunturale del PIL dell'1,9% (-6,6% rispetto al quarto trimestre 2019) causata dal contributo negativo della domanda delle famiglie e della domanda estera. Attualmente le incertezze relative alla campagna vaccinale e la terza ondata in corso con le conseguenti restrizioni, sia pur con differenti livelli di intensità a livello regionale, stanno rallentando il ritorno ad una normalità.

In generale nel 2020 l'economia italiana ha risentito in misura maggiore rispetto agli altri paesi dell'area euro dell'emergenza Covid-19 (stima PIL Italia -9,1% vs 2019; stima PIL UEM -7% vs 2019). Il quadro globale continua ad essere dominato dalle difficoltà e incertezze derivanti dall'evoluzione della pandemia e dai tempi delle campagne vaccinali condizionando le stime di crescita per i prossimi anni. Per il 2021 le stime prevedono una crescita del PIL di ca. 4,5% (Prometeia 4,8%, FMI outlook aprile 4,2%) con la ripresa attesa soltanto a partire dal secondo trimestre 2021 in relazione alla progressiva diffusione dei vaccini e al mantenimento delle politiche monetarie e fiscali espansive. Se non ci saranno ritardi l'implementazione del programma Next Generation EU

rappresenterà un fattore di stimolo agli investimenti già nel 2021. La pandemia ha generato una forte contrazione sia sulla produzione, sia sui consumi delle famiglie.

La propensione al consumo, soprattutto nel settore dei servizi, ha subito un'importante riduzione sia per effetto delle misure di contenimento dei contagi sia per una maggiore prudenza dei consumatori anche nella fase di convivenza con il virus. Le misure di contenimento dei contagi e di sostegno al reddito delle famiglie varate dal governo italiano, oltre ad avere ricadute positive sul lato della domanda, hanno determinato un significativo aumento del debito pubblico che si è attestato al 157% del PIL nel 2020 con un aumento di 21 p.p. rispetto al 2019. Le previsioni stimano una lieve riduzione del debito/PIL al 2023 di circa 6 p.p.. Anche nel 2021 i conti pubblici saranno condizionati da importanti stanziamenti di bilancio (ca. 100 mld di euro) destinati a contrastare gli effetti recessivi della crisi. Già sono state varate diverse misure tra cui il Decreto Sostegni per un importo pari a 32 miliardi di euro dedicati soprattutto alle imprese.

In Brasile, dopo tre anni di modesta crescita, il declino del PIL del 4,1% nel 2020 è stato influenzato significativamente dall'emergenza pandemica Covid-19 e dalle restrizioni imposte per contenerne la diffusione, dal lock-down e dalle misure di distanziamento sociale che hanno determinato una generale contrazione commerciale ed economica, soprattutto se confrontata con la crescita dell'1,1% del 2019.

Dopo un devastante primo semestre 2020 quando la pandemia ha portato alla chiusura delle attività commerciali, alle forti restrizioni nella circolazione e ad un considerevole deflusso dei capitali, già iniziato nel 2019, lo scenario nel secondo semestre è cambiato e il terzo trimestre ha registrato una forte crescita del PIL. L'anno 2020 non ha recuperato il livello di attività della fine del 2019, ma l'impatto è stato inferiore rispetto alle aspettative iniziali.

Recentemente, dopo l'adozione delle stringenti misure di restrizione nella circolazione e di distanziamento sociale per ridurre la trasmissione del Covid-19, il graduale alleggerimento delle misure restrittive e il ritorno alle attività economiche e il supporto finanziario del governo hanno contribuito ad un lieve recupero registrato nel secondo semestre 2020. Non è tuttavia ancora possibile prevedere se l'economia brasiliana e i risultati di TIM Brasil torneranno ai livelli precrisi.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Giovanni Ronca, dichiara ai sensi del comma 2 dell'art.154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

ALLEGATI

GRUPPO TIM – SCHEMI RICLASSIFICATI

Gli schemi riclassificati di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato, Movimenti del Patrimonio Netto Consolidato nonché l'Indebitamento Finanziario Netto Consolidato del Gruppo TIM, nel seguito presentati, sono coerenti con gli schemi di bilancio consolidato inclusi nella Relazione finanziaria annuale e nella Relazione finanziaria semestrale. Tali schemi non sono stati oggetto di verifica da parte della società di revisione.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1°gennaio 2021.

GRUPPO TIM - CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Trimestre 1° Trimestre Variazioni
2021 2020 (a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 3.752 3.964 (212) (5,3)
Altri proventi operativi 109 40 69
Totale ricavi e proventi operativi 3.861 4.004 (143) (3,6)
Acquisti di materie e servizi (1.575) (1.454) (121) (8,3)
Costi del personale (1.038) (715) (323) (45,2)
Altri costi operativi (239) (272) 33 12,1
Variazione delle rimanenze 49 33 16 48,5
Attività realizzate internamente 119 139 (20) (14,4)
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
1.177 1.735 (558) (32,2)
Ammortamenti (1.130) (1.201) 71 5,9
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(2) (1) (1)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 45 533 (488) (91,6)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
11 11
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 441 (441)
Proventi finanziari 401 410 (9) (2,2)
Oneri finanziari (689) (711) 22 3,1
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(232) 673 (905)
Imposte sul reddito 38 (82) 120
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (194) 591 (785)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (194) 591 (785)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (216) 560 (776)
Partecipazioni di minoranza 22 31 (9) (29,0)

GRUPPO TIM - CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Utile (perdita) del periodo
(a)
(194) 591
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3 (10)
Effetto fiscale
(b) 3 (10)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali
Effetto fiscale
(c)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
3 (10)
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (6) (21)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (1) 3
Effetto fiscale 1 (1)
(f) (6) (19)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 133 868
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (245) (104)
Effetto fiscale 27 (185)
(g) (85) 579
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (175) (1.125)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) (175) (1.125)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
(266) (565)
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
(263) (575)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
(457) 16
Attribuibile a:
Soci della Controllante (423) 331
Partecipazioni di minoranza (34) (315)

GRUPPO TIM - SITUAZIONE PATRIMONIALE– FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 22.820 22.847 (27)
Attività immateriali a vita utile definita 6.477 6.740 (263)
29.297 29.587 (290)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 12.980 13.141 (161)
Diritti d'uso su beni di terzi 4.851 4.992 (141)
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
2.775 2.728 47
Altre partecipazioni 57 54 3
Crediti finanziari non correnti per contratti di
locazione attiva
45 43 2
Altre attività finanziarie non correnti 2.043 2.267 (224)
Crediti vari e altre attività non correnti 2.072 2.114 (42)
Attività per imposte anticipate 7.547 7.496 51
14.539 14.702 (163)
Totale Attività non correnti (a)
61.667
62.422 (755)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 331 287 44
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.298 4.280 18
Crediti per imposte sul reddito 30 86 (56)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
67 55 12
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
2.963 1.254 1.709
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 4.370 4.829 (459)
7.400 6.138 1.262
Sub-totale Attività correnti 12.059 10.791 1.268
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Attività correnti (b)
12.059
10.791 1.268
Totale Attività (a+b)
73.726
73.213 513

La società non ha evidenziato elementi che possano far presumere perdite durevoli di valore delle attività a vita indefinita rispetto a quanto valutato ai fini del Bilancio 2020.

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
25.383 26.215 (832)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
4.439 2.625 1.814
Totale Patrimonio netto (c) 29.822 28.840 982
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
21.357 23.655 (2.298)
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
4.061 4.199 (138)
Fondi relativi al personale 939 724 215
Passività per imposte differite 224 277 (53)
Fondi per rischi e oneri 769 770 (1)
Debiti vari e altre passività non correnti 3.526 3.602 (76)
Totale Passività non correnti (d) 30.876 33.227 (2.351)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
5.127 3.677 1.450
Passività finanziarie correnti per contratti di
locazione passiva
615 631 (16)
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 7.031 6.567 464
Debiti per imposte sul reddito 255 271 (16)
Sub-totale Passività correnti 13.028 11.146 1.882
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Passività correnti (e) 13.028 11.146 1.882
Totale Passività (f=d+e) 43.904 44.373 (469)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 73.726 73.213 513

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

GRUPPO TIM - RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (194) 591
Rettifiche per:
Ammortamenti 1.130 1.201
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 3 16
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) (80) (1)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
2 (439)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
(11)
Variazione dei fondi relativi al personale 262 (8)
Variazione delle rimanenze (46) (23)
Variazione dei crediti commerciali 66 259
Variazione dei debiti commerciali (121) (394)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 39 64
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 211 1.104
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 1.261 2.370
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(874) (1.136)
Contributi in conto capitale incassati 23
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (37) (2)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
67 27
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di
rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
(33)
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
3 2
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (841) (1.119)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (297) (200)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.501 976
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (1.521) (1.109)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (204) (732)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
Dividendi pagati (24) (40)
Variazioni di possesso in imprese controllate (1)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (545) (1.106)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (125) 145
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 4.508 3.202
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) (14) (83)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 4.369 3.264

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Acquisti di attività immateriali (178) (226)
Acquisti di attività materiali (501) (367)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (120) (570)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(799) (1.163)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
(75) 27
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(874) (1.136)

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (9) (37)
Interessi pagati (459) (499)
Interessi incassati 84 77
Dividendi incassati

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.829 3.138
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (321) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
65
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
4.508 3.202
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.370 3.265
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
4.369 3.264

GRUPPO TIM - MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti del Patrimonio netto consolidato dal 1° gennaio 2020 al 31 marzo 2020

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2019
11.587 2.094 19 (440) (1.417) (124) 8.561 20.280 2.346 22.626
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(29) 579 (779) 560 331 (315) 16
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
(5) (5) (5)
INWIT -
deconsolidamento
(644) (644)
Altri movimenti 17 17 1 18
Saldo al 31 marzo
2020
11.587 2.094 (10) 139 (2.196) (124) 9.133 20.623 1.388 22.011

Movimenti del Patrimonio netto consolidato dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2021

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2020
11.588 2.133 20 (350) (2.538) (119) 15.481 26.215 2.625 28.840
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (318) (318) (318)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(3) (85) (119) (216) (423) (34) (457)
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
4 1 5 5
FiberCop -
aumento di
capitale
(98) (98) 1.848 1.750
Altri movimenti 2 2 2
Saldo al 31 marzo
2021
11.592 2.133 17 (435) (2.657) (119) 14.852 25.383 4.439 29.822

GRUPPO TIM - INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

(milioni di euro) 31.3.2021 31.12.2020 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 16.972 18.856 (1.884)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 4.385 4.799 (414)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva 4.061 4.199 (138)
25.418 27.854 (2.436)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 3.373 988 2.385
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.754 2.689 (935)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 615 631 (16)
5.742 4.308 1.434
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo 31.160 32.162 (1.002)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (45) (43) (2)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (2.043) (2.267) 224
(2.088) (2.310) 222
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (986) (1.092) 106
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (67) (55) (12)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (1.977) (162) (1.815)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (4.370) (4.829) 459
(7.400) (6.138) (1.262)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie (9.488) (8.448) (1.040)
Indebitamento finanziario netto contabile 21.672 23.714 (2.042)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(517) (388) (129)
Indebitamento finanziario netto rettificato 21.155 23.326 (2.171)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 29.442 30.193 (751)
Totale attività finanziarie rettificate (8.287) (6.867) (1.420)
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 3.373 988 2.385
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.423 1.541 (118)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 611 628 (17)

GRUPPO TIM - VARIAZIONE DELL'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazione
(a) (b) (a-b)
EBITDA 1.177 1.735 (558)
Investimenti industriali di competenza (691) (599) (92)
Variazione del capitale circolante netto operativo: 281 (229) 510
Variazione delle rimanenze (46) (23) (23)
Variazione dei crediti commerciali 66 259 (193)
Variazione dei debiti commerciali (305) (931) 626
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 566 466 100
Variazione dei fondi relativi al personale 262 (8) 270
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni (274) (111) (163)
Operating free cash flow netto 755 788 (33)
% sui Ricavi 20,1 19,9 0,2pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 4 618 (614)
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori
Investimenti finanziari (37) (5) (32)
Pagamento dividendi (24) (40) 16
Incrementi di contratti di leasing (108) (564) 456
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi 1.581 126 1.455
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
2.171 923 1.248
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle
attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
2.171 923 1.248

Equity Free Cash Flow

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazione
Operating Free Cash Flow Netto 755 788 (33)
Gestione finanziaria (288) (295) 7
Imposte sul reddito e altri 2 (27) 29
Equity Free Cash Flow 469 466 3

GRUPPO TIM - INFORMAZIONI PER SETTORE OPERATIVO

Domestic

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 3.101 3.113 (12) (0,4) (0,6)
EBITDA 875 1.346 (471) (35,0) (2,6)
% sui Ricavi 28,2 43,2 (15,0)pp (0,9)pp
EBIT (43) 430 (473) (8,4)
% sui Ricavi (1,4) 13,8 (15,2)pp (1,0)pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 43.004 (*)42.925 79 0,2

(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità al 31 marzo 2021 (14 unità al 31 dicembre 2020)

(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2020

Fisso

31.3.2021 31.12.2020 31.3.2020
Accessi totali TIM Retail (migliaia) 8.774 8.791 9.002
di cui NGN (1) 4.695 4.432 3.812
Accessi totali TIM Wholesale (migliaia) 7.908 7.974 8.003
di cui NGN 4.381 4.220 3.549
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) 7.746 7.635 7.567
ARPU Consumer (€/mese) (2) 31,8 33,0 33,8
ARPU Broadband (€/mese) (3) 24,4 25,4 25,6

(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee "solo dati" e GBE (Gigabit Ethernet).

(2) Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer.

(3) Ricavi da servizi broadband organici rapportati alla consistenza media degli accessi broadband TIM retail attivi.

Mobile

31.3.2021 31.12.2020 31.3.2020
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) 30.222 30.170 30.522
di cui Human 19.554 19.795 20.424
Churn rate (%) (4) 3,8 18,6 5,3
Users broadband (migliaia) (5) 12.864 12.818 12.673
ARPU Retail (€/mese) (6) 7,5 8 8,3
ARPU Human (€/mese) (7) 11,4 12,1 12,3

(4) Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.

(5) Linee mobili che utilizzano servizi dati.

(6) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee.

(7) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.

Nella tabella seguente sono riportati i principali risultati conseguiti nel primo trimestre 2021 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con il primo trimestre 2020.

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Variazioni
assolute % %
organica
esclusi
non
ricorrenti
Ricavi 3.101 3.113 (12) (0,4) (0,6)
Consumer 1.409 1.473 (64) (4,3) (4,6)
Business 983 986 (3) (0,3) (1,3)
Wholesale National Market 495 434 61 14,0 14,0
Wholesale International Market 218 221 (3) (1,4) 0,5
Other (4) (1) (3)

Brasile

(milioni di euro) (milioni di reais) Variazioni
1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 658 859 4.340 4.215 125 3,0 3,0
EBITDA 304 390 2.008 1.916 92 4,8 4,8
% sui Ricavi 46,3 45,5 46,3 45,5 0,8pp 0,8pp
EBIT 90 105 592 515 77 15,0 15,0
% sui Ricavi 13,6 12,2 13,6 12,2 1,4pp 1,4pp
Personale a fine periodo (unità) 9.177 (°)9.409 (232) (2,5)

(°) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2020.

GRUPPO TIM - PERSONALE

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Trim. 2021 Esercizio 2020 1° Trim. 2020 Variazione
(a) (b) (c) (a-c)
Consistenza media retribuita – Italia 40.932 40.140 41.271 (339)
Consistenza media retribuita - Estero 9.099 8.959 9.387 (288)
Totale consistenza media retribuita (1) 50.031 49.099 50.658 (627)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità medie in Italia nel primo trimestre 2021; 9 unità medie in Italia nell'esercizio 2020; 4 unità medie in Italia nel primo trimestre 2020.

Organico a fine periodo

(unità) 31.3.2021 31.12.2020 31.3.2020 Variazione
(a) (b) (c) (a-b)
Organico – Italia 42.759 42.680 45.146 79
Organico – Estero 9.435 9.667 9.823 (232)
Totale organico a fine periodo (1) 52.194 52.347 54.969 (153)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità in Italia al 31.3.2021; 14 unità in Italia al 31.12.2020; 4 unità in Italia al 31.3.2020.

Organico a fine periodo - dettaglio per Business Unit

(unità) 31.3.2021 31.12.2020 31.3.2020 Variazione
(a) (b) (c) (a-b)
Domestic 43.004 42.925 45.380 79
Brasile 9.177 9.409 9.576 (232)
Altre attività 13 13 13
Totale 52.194 52.347 54.969 (153)

GRUPPO TIM – IMPATTO SULLE SINGOLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO DEGLI EVENTI E OPERAZIONI DI NATURA NON RICORRENTE

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DME/RM/9081707 del 16 settembre 2009, vengono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato Consolidato degli eventi e operazioni non ricorrenti:

(milioni di euro) 1° Trimestre
2021
1° Trimestre
2020
Ricavi:
Rettifiche ricavi (15)
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (10) (9)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (311) (4)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (80) (11)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(401) (39)
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (401) (39)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Plusvalenza netta operazioni INWIT 441
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (1) (1)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(402) 401
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 92 12
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo (310) 413

Nel primo trimestre 2021 l'emergenza Covid-19 ha comportato per il Gruppo TIM il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali, per circa 12 milioni di euro, oltre a ciò i valori sopra esposti, includono sia oneri non ricorrenti connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale sia accantonamenti per contenziosi, transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate oltre a oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti. Nel primo trimestre 2020 l'emergenza Covid-19 aveva comportato il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi 26 milioni di euro connessi principalmente a rettifiche di ricavi (15 milioni di euro) conseguenti alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza e a costi operativi per 11 milioni di euro riferibili principalmente ad accantonamenti ed oneri connessi alla gestione dei crediti.

GRUPPO TIM - STRUTTURA DEL DEBITO, EMISSIONI OBBLIGAZIONARIE E OBBLIGAZIONI IN SCADENZA

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 marzo 2021:

(miliardi di euro) 31.3.2021 31.12.2020
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 5,0
Bridge to Bond Facility – scadenza maggio 2021 1,7
Totale 5,0 6,7

Al 31 marzo 2021 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.300 milioni di euro.

In data 18 gennaio 2021 TIM ha emesso il suo primo Sustainability Bond a 8 anni per un ammontare pari a 1 miliardo di euro, cedola 1,625%.

In data 19 gennaio 2021 TIM ha cancellato totalmente la Linea di credito da 1,7 miliardi di euro, non utilizzati, stipulata in data 18 maggio 2020 come Bridge to Bond per successive emissioni sul mercato obbligazionario ed una scadenza iniziale di 12 mesi con opzione di estensione per ulteriori 12 mesi.

Obbligazioni

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo trimestre 2021 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 1,625% Euro 1.000 18/1/2021
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi

Telecom Italia S.p.A. 564 milioni di euro 4,500% (1) Euro 564 25/1/2021

(1) Al netto dei riacquisti per 436 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 marzo 2021 è pari a 221 milioni di euro (valore nominale), in aumento di 4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (217 milioni di euro).

Il valore nominale di rimborso, al netto dei titoli propri riacquistati, dei prestiti obbligazionari in scadenza nei 18 mesi successivi al 31 marzo 2021 emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A. (con garanzia piena e incondizionata da parte di TIM S.p.A.) è pari a 3.105 milioni di euro. Il dettaglio dei rimborsi è il seguente:

  • 221 milioni di euro, scadenza 1° gennaio 2022;
  • 884 milioni di euro, scadenza 10 febbraio 2022;
  • 2.000 milioni di euro, scadenza 26 marzo 2022.

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM1 ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

1 Il caso di change of control può comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 marzo 2021 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 850 milioni di euro, tutti non assistiti da garanzia bancaria.

Nei due finanziamenti BEI firmati in data 14 dicembre 2015 e in data 25 novembre 2019 si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo;
  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e per il finanziamento a rischio diretto del 2015, anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/ Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.

Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 31 marzo 2021, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

GRUPPO TIM - CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 31 marzo 2021, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 579 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura dell'Informativa finanziaria al 31 marzo 2021 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2020:

  • Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM;
  • Procedimento Golden Power;
  • Procedimento Antitrust A428;
  • Contenziosi Vodafone, Colt Technology Services, MC-Link, Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Vodafone (I761);
  • Contenziosi Open Fiber, Vodafone, Fastweb (connessi al procedimento A514);
  • Vodafone;
  • Eutelia e Voiceplus;
  • Fatturazione a 28 giorni;
  • Procedimento Antitrust I820;
  • Procedimento Antitrust I850;
  • Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998;
  • Poste;
  • Fallimento Elinet S.p.A;
  • Brasile arbitrato Opportunity;

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 31 marzo 2021 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 16,6 miliardi di reais (16,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2020). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In data 22 marzo 2011 TIM Celular S.A. (società incorporata in TIM S.A. a far data dal 31 ottobre 2018) ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.

L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:

  • disconoscimento degli effetti fiscali della fusione tra TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e Maxitel S.A.;
  • disconoscimento della deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento relativo all'acquisizione di Tele Nordeste Celular Participações S.A. ("TNC");
  • disconoscimento di talune compensazioni fiscali;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso.

Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento; contro tale decisione, TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.

La società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che ci si possa attendere esborsi significativi.

Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:

  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito, e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,3 miliardi di reais (4,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi.

Nel mese di febbraio 2018, lo Stato di San Paolo ha notificato nei confronti di TIM Celular due avvisi di accertamento in materia di ICMS, per un importo complessivo pari a 679 milioni di reais (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi). Il primo accertamento (344 milioni di reais) reca una contestazione sui crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi. Il secondo avviso di accertamento (335 milioni di reais) contesta i crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-paid, quale anticipazione delle successive ricariche.

Nel mese di giugno 2018, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti di TIM Celular, sempre in materia di ICMS, per un importo complessivo di 369 milioni di reais (alla data della contestazione, comprese sanzioni e interessi). Anche questa contestazione è relativa – oltre che all'irrogazione di sanzioni per violazioni nel comparto dell'ICMS - a crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione delle successive ricariche. La società ha deciso – per una parte minoritaria della contestazione complessiva – di dare corso al pagamento di quanto richiesto, in alternativa all'instaurazione del contenzioso, beneficiando di un abbattimento delle sanzioni. La controversia procede quindi per l'importo residuo, pari a 296 milioni di reais.

Inoltre, a fine marzo 2020, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti della società (i.e. TIM S.A. quale incorporante di TIM Celular) per un importo complessivo (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi) di 362 milioni di reais. L'accertamento si basa su due presunte infrazioni: (i) la contestazione dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione della successiva ricarica, per il periodo aprile - ottobre 2015; e (ii) la discrepanza tra le informazioni trasmesse con le comunicazioni periodiche e i dati sulle imposte versate (discrepanza dovuta a divergenze nelle modalità di rendicontazione).

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 8,6 miliardi di reais (8,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 0,7 miliardi di reais (circa 0,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3 miliardi di reais (3 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Esclusione dell'ICMS dalla base imponibile PIS/COFINS

A marzo del 2017 la Suprema Corte Federale del Brasile ha riconosciuto l'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS. Le società del gruppo TIM Brasil (ex TIM Nordeste, ex TIM Celular e TIM S.A.) hanno agito in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001.

Nel corso del 2018, a seguito di una decisione definitiva e inappellabile, la società aveva iscritto un credito complessivo di 353 milioni di reais, di cui 159 milioni di reais per imposta e 194 milioni di reais per rivalutazioni di legge (importi relativi all'allora TIM Nordeste).

Nel corso dell'esercizio 2019, in esito a due decisioni conclusive (TIM Celular S.A. e TIM S.A.), la società ha iscritto un ulteriore credito di 3.024 milioni di reais, di cui 1.795 milioni di reais per imposta e 1.229 milioni di reais per rivalutazione di legge.

L'utilizzo dei crediti d'imposta iscritti ha avuto inizio già a partire dalla fine del 2019 ed è proseguito nel corso del 2020 e 2021, in conformità alle procedure di certificazione formale previste dalle autorità fiscali brasiliane.

COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.)

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha accolto in parte l'appello di TIM riducendo l'importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque interamente coperto dal relativo fondo.

Teleunit

Con atto di citazione dell'ottobre 2009 dinanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.

A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.

Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese

di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha proposto controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).

Procedimento Antitrust I761

Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.

A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.

Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato decidendo in modo favorevole a TIM ha annullato il provvedimento AGCM I761 e ha rinviato ad AGCM il compito di effettuare ex novo l'istruttoria nei limiti di quanto deciso dal Consiglio di Stato medesimo. Nel corso del 2020, TIM ha ottenuto la restituzione di quanto pagato a titolo sanzionatorio.

Ad esito degli approfondimenti svolti, con lettera del 2 aprile 2021 l'AGCM ha comunicato di aver archiviato l'istruttoria I761.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi

preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga.

La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 di euro. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio contestando tanto il merito delle accuse, quanto l'ammontare della sanzione irrogata.

Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale. Il TAR Lazio ha fissato l'udienza di discussione per il 3 novembre 2021.

La Società ha provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Il 30 gennaio 2019 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sulla copertura realizzata, integrata con successiva comunicazione del 29 marzo 2019. TIM ha trasmesso ad AGCM ulteriori informazioni nel mese di luglio ed AGCM ha preso atto delle suddette il 15 ottobre 2019. Il 31 gennaio 2020 TIM ha inviato ad AGCM la terza relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti. Infine, il 29 gennaio 2021 TIM ha inviato ad AGCM la quarta ed ultima relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinnanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali.

Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento.

Con sentenza di marzo 2020, il TAR ha integralmente respinto il ricorso di Open Fiber S.p.A.. Per il ricorso di Wind Tre non è stata ancora fissata l'udienza di merito.

Contenzioso Vodafone - Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento.

Iliad

Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.

TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A.; sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c, con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro. All'udienza del 13 aprile 2021 il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie delle parti.

b) altre informazioni

Con riferimento alle vicende di seguito elencate non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2020:

  • Telefonia mobile procedimenti penali;
  • Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998;
  • Vodafone (già TELETU).

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Nel presente comunicato stampa, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo TIM. Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.

In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16. Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16. TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing. Tale indicatore viene determinato come segue:
    • Equity Free Cash Flow
  • Quota capitale dei canoni di leasing

Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.

Gli altri indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue.:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
------------------------------------------------------------------------------- --
    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni

+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti

+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti

  • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. TIM ritiene che tale modalità di presentazione permetta di interpretare in maniera più completa ed efficace le performance operative del Gruppo (nel suo complesso e con riferimento alle Business Unit); essa viene pertanto anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito del presente comunicato stampa è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT. Questi indicatori sono utilizzati da TIM nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) per illustrare

l'andamento della gestione economica anche attraverso il confronto della redditività operativa del periodo di riferimento con quella dei periodi precedenti.

■ Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Nell'ambito del presente comunicato stampa è inserita una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
B) Attività Finanziarie
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie non correnti
A) Debito Finanziario lordo
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie non correnti

■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) ed evidenzia la generazione di cassa ed è inteso come il flusso di cassa netto prima degli esborsi relativi al pagamento dei dividendi e agli investimenti in frequenze. Pertanto, rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, gli impatti derivanti da operazioni di leasing e l'investimento in frequenze. Tale indicatore esclude l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni.

L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:

+ Operating Net Free Cash Flow
- Impatto per leasing
- Pagamento delle licenze
- Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
- Pagamento dei dividendi e Change in Equity

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.