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Eni

AGM Information Jun 8, 2021

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AGM Information

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Assemblea Ordinaria di Eni SpA 12 maggio 2021

Risposte a domande pervenute prima dell'Assemblea ai sensi dell'art. 127-ter del d.lgs. n. 58/1998

Calroso

pag.

Assemblea Ordinaria di Eni SpA 12 maggio 2021

Risposte a domande pervenute prima dell'Assemblea

ai sensi dell'art. 127-ter d.lgs. n.58/1998

Daniela AMBRUZZI, titolare di 775 azioni
Marco BAVA, titolare di 1 azione
D&C Governance Technologies, titolare di 1 azione
Fondazione Finanza Etica, titolare di 80 azioni
Sezione I per conto di Greenpeace Italy e Re:Common
Bilancio di esercizio 2020
Risultati 2020
- Piano strategico 2021-2024
REDD+ www.unwuun.winniwuwuuni
· Versalis ···································································································································································
Temi variosmunummentummingumummunummummummmmmmmmmmmmmm
Sezione II per conto di Legambiente
Produzione di biocarburanti
- Produzione di biogas e biometano
- Investimenti in fonti rinnovabili
- Decommissioning
Sezione III per conto della rivista studentesca "Scomodo"
Rapporti con le università
Sezione IV per conto di Douglas Linares Flinto
- Transazione amichevole proposta dal Sig. Douglas Linares Flinto
Tommaso MARINO, titolare di 1 azione
Re.Common, titolare di 5 azioni
Nigeria e OPL245
Procedimento Congo
Nigeria: Eni's Brass Oil Terminal/Canal Operations
Mozambico
Basilicata: Val d'Agri--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Assemblea degli Azionisti 2021

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Azionista DANIELA AMBRUZZI

  1. Forse l'Amministratore Delegato Dott. Descalzi ricorderà che ho a cuore che le "tribù" dove ENI lavora siano rispettate; oggi invece chiedo se c'è l'intenzione di trasferire la sede legale a Milano visto che una prossima infrastruttura risulta quale "palazzo ENI"; nonostante io sia del Nord Italia ritengo che non sia giusto "depredare " Roma (anche se qualche volta se lo meriterebbe).

Risposta

Non è previsto il trasferimento della sede legale a Milano. Gli assetti risorse delle sedi direzionali di Roma e Milano non varieranno, a meno del fisiologico turnover.

Azionista MARCO BAVA

    1. VISTO CHE AVETE RITENUTO DI avvalervi dell'art.106 del DL.18/20 17 marzo 2020, n. 18, recante "Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19", concernenti - in particolare - le modalità di intervento in Assemblea ed il conferimento di deleghe e/o subdeleghe al rappresentante designato ai sensi dell'art. 135-undecies del Testo Unico della Finanza, che ritengo anticostituzionale in quanto viola gli art.3 e 47 della Costituzione perché' discrimina gli azionisti delle società quotate in borsa in quanto non gli consente di intervenire in assemblea. Le premesse poste dall'art.106 del decreto "Cura Italia" sono anticostituzionali per la violazione dell'art.3 e 47 della Costituzione, uguaglianza fra i cittadini, e quindi per la partecipazione alle assemblee di tutti gli azionisti, al fine sia di votare ma soprattutto di intervenire, come è garantito sia dall'art.47 della Costituzione sia dall'art.2372 cc. Le sedute parlamentari, i congressi e le lezioni universitarie si terranno con mezzi elettronici, perché le assemblee delle società quotate no? il ruolo di controllo degli azionisti di minoranza è stato confermato in molti crack finanziari, perché si vuole tappare la voce degli azionisti scomodi? Per queste ragioni intendo citarvi in giudizio al fine di richiedere un risarcimento del danno immateriale, da devolvere in beneficenza per non aver potuto esercitare il mio diritto di partecipare all'assemblea anche perché:
    2. a) L'art.135-undecies del decreto legislativo 24.02.1998 n.58 non permette la non partecipazione degli azionisti alle assemblee;
    3. b) Il punto 1 del 106 ammette che in deroga a quanto previsto dagli art.2364 2 c, e 2478-bis l'assemblea ordinaria può essere convocata entro 180 gg dalla chiusura dell'esercizio;
    4. c) Quindi non è possibile, secondo il nostro ordinamento vietare per qualche ragione la partecipazione dei soci, per cui basta farlo via internet.
    5. d) Per cui essendo anticostituzionale l'art.106 del decreto utilizzato per negarmi l'intervento in assemblea attraverso la causa chiederò' al giudice il ricorso incidenta alla Corte Costituzionale.

Poiché non avete fatto l'assemblea ONLINE su piattaforma internet come prevede lo stesso decreto per tutte le società di capitali, società cooperative e mutue assicuratrici, di prevedere con avviso di convocazione delle assemblee; espressione del voto in via elettronica o per corrispondenza ed intervento all'assemblea mediante mezz Assemblea degli Azionisti 2021 2

telecomunicazione, anche laddove l'utilizzo di tale strumento non sia previsto negli statuti. È possibile prevedere che l'assemblea si svolga, anche esclusivamente, mediante mezzi di telecomunicazione che garantiscano l'identificazione dei partecipanti, la loro partecipazione e l'esercizio del diritto di voto.

Se non la fate voi l'assemblea online chi la dovrebbe fare?

Ho sostenuto l'esame da dottore commercialista online e voi non potete fare un'assemblea?

Chiedo che venga messa al voto l'azione di responsabilità nei confronti del cda.

Risposta

La Società ha ritenuto di avvalersi di una facoltà espressamente prevista dalla legge ed in particolare dal comma 4 dell'art. 106 del D. L. n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020 nonché del DL n. 183/2020, convertito in legge n. 21/ 2021, che ha esteso l'efficacia delle misure contenute nel predetto art. 106 alle Assemblee tenute entro il 31 luglio 2021, consentendo la partecipazione degli Azionisti in Assemblea esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato. Con riferimento all'azione di responsabilità si precisa che la stessa e stata presentata oltre il termine del 27 aprile 2021 indicato nell'avviso di convocazione per la pubblicazione sul sito della Società. Resta salva la possibilità di proporia in Assemblea, tramite delega al Rappresentante designato, ferme restando le valutazioni di ammissibilità.

2. I certificatori di bilancio fanno anche una consulenza fiscale?

Risposta

No. Oltre alle limitazioni previste dalla normativa nazionale e statunitense sullo svolgimento di attività su tematiche fiscali previste per le società di revisione rileva la circostanza che il Gruppo Eni, allo scopo di tutelare il requisito di indipendenza dei revisori, ha stabilito di non affidare alla società di revisione incaricata, nonché alle società del relativo network, incarichi di consulenza; sono previsti nei limiti delle normative applicabili incarichi per attività strettamente connessi con l'attività di revisione.

  1. Eni, attraverso la controllata Eni New Energy, ha acquisito da Asja Ambiente Italia il 100% delle quote dei tre parchi eolici CDGB Enrico, CDGB Laerte e Wind Park Laterza che sorgeranno nei prossimi mesi a Laterza, in Puglia? I parchi avranno una potenza complessiva pari a 35,2 MW e una produzione annua stimata di circa 81 GWh, che consentirà un risparmio di emissioni di CO2 pari a 33.400 tonnellate all'anno? Perché

Corona

abbiamo comperato da Asja i parchi eolici invece che costruirli direttamente? Continueremo ad acquisire? quanto li abbiamo pagati? come li abbiamo valutati?

Risposta

Nel mese di giugno 2020 è stata perfezionata l'acquisizione dal Gruppo Asja Ambiente Italia del 100% delle quote di tre società di scopo (CDGB Enrico S.r.l., CDGB Laerte S.r.l. e Wind Park Laterza S.r.l.) che detenevano le autorizzazioni per la realizzazione di tre parchi eolici nel Comune di Laterza in Puglia.

Eni ha avviato nel mese di luglio 2020 la costruzione degli impianti con una capacità complessiva pari a 35,2 MW e una produzione a regime annua stimata pari a circa 90 GWh, che consentirà di evitare ogni anno emissioni GHG per circa 38.000 tonnellate di CO2eg in Italia.

Inoltre, dopo l'acquisizione da parte di Eni, le tre società hanno partecipato con successo alla procedura competitiva d'asta organizzata dal GSE al sensi del DM 2019 aggiudicandosi una tariffa fissa per 20 anni,

L'acquisizione di progetti autorizzati (e/o asset in esercizio) rappresenta per Eni un'opportunità di crescita accelerata nel business delle rinnovabili, che tuttavia valutiamo sempre in termini selettivi e in accordo con la nostra strategia di medio/lungo termine. Il prezzo pagato per questa acquisizione è coerente con i suddetti principi.

In termini generali, le nostre iniziative di investimento sono valutate sulla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa attesi dai singoli progetti (Net Present Value), utilizzando lo scenario economico ed energetico Eni per determinare la redditività implicita dei progetti (Internal Rate of Return -IRR).

4. L'on. Lotti pare abbia dichiarato che avrebbe avuto la documentazione da Descalzi, che Domenico Ielo avrebbe ricevuto ben 228 mila euro dall'Eni. Vero? Falso?

Risposta

E' falso. Premesso che l'Amministratore Delegato non ha comunque accesso a documenti di questa natura, in ogni caso nessun dipendente o dirigente di Eni ha mai consegnato nulla all'Onorevolo Lotti, men che meno documentazione relativa ai mandati professionali dell'Avv. Domenico Ielo.

5. Come cambiano le vs strategie dopo il Covid?

Risposta

Nell'anno più difficile nella storia dell'industria energetica Eni ha dato prova di grande resilienza e flessibilità rispondendo con prontezza alla crisi e nel contempo accelerando nel/ proces irreversibile di transizione energetica.

Assemblea degli Azionisti 2021

In pochi mesi è stato rivisto il programma di investimento e costi e minimizzato l'impatto sulla cassa e sul debito, aumentando la liquidità ed assicurando la solidità patrimoniale. In particolare nel 2020 sono stati ridotti gli investimenti del 35% rispetto al budget e i costi operativi di €1,9 miliardi rispetto al livello pre-COVID di cui il 30% strutturali.

Nonostante la discontinuità di mercato originate dalla pandemia di Covid-19, Eni ha confermato le linee strategiche, accelerando verso la transizione (aumentando i capex sul piano di €1 miliardo nei business green).

Questo consentirà al gruppo di diventare leader nella fornitura di prodotti decarbonizzati, di realizzare tutte le attività e i processi industriali con emissioni nette zero (come definito nel piano strategico di febbraio 2021) e coniugando obiettivi di redditività, di solida struttura patrimoniale e di sostenibilità.

6. Avete avuto attacchi ai dati con richiesta di riscatti dagli hacker?

Risposta

Eni, come tutte le aziende con analoghe dimensione e complessità, è costantemente soggetta ad attacchi cibernetici. La quasi totalità degli attacchi viene neutralizzata dalle misure automatiche di sicurezza predisposte e contrastata anche dai processi operativi, dalle tecnologie avanzate, dalla formazione dedicata ai tecnici e dalla creazione di una cultura aziendale sui temi cyber verso tutti i dipendenti.

L'anno appena trascorso ha visto l'infrastruttura ENI resistere a numerosi attacchi di varia natura: tentativi di diffusione di virus, di sottrazione di credenziali di accesso alla rete aziendale, di frodi informatiche, ma che non hanno avuto impatti sul business aziendale.

Le minacce potenziali più rilevanti per il settore Oil & Gas sono identificabili sicuramente nello spionaggio industriale e nel terrorismo, legato ad attività di sabotaggio e/o hacktivismo. A queste si aggiungono le comuni minacce del cyber crime finalizzate ad ottenere profitti economici o a perseguire altri interessi (es. ransomware, frodi telematiche, ecc ... ).

7. Quanto avete investito in cybersecurity?

Risposta

Per quanto riguarda la spesa in ambito Cybersecurity, sono stati investiti a livello Eni SpA C30 milioni nel 2020 e €40 milioni nel 2021, che rappresentano rispettivamente il 6% e l'8% della spesa informatica dei due anni riportati. Allargando al Gruppo nel suo complesso, comprendendo anche

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Eni Gas e Luce e le consociate estere, la somma suddetta aumenta di circa €10 milioni. Gli investimenti sono quindi riassunti nella tabella seguente:

Spesa per Cybersecurity Eni (min €) 2020 2021
Eni Spa 30 40
Gruppo Eni 40 50

8. Avete adottato la ISO 37001 ed i Sistemi di Gestione Anti-Corruzione?

Risposta

Con riferimento alla norma ISO 37001 "Antibribery Management Systems", si evidenzia che Eni SpA è stata la prima società italiana ad aver ricevuto tale certificazione in data 10 gennaio 2017.

Per il mantenimento di tale certificazione, Eni SpA è sottoposta ciclicamente da parte del certificatore accreditato Rina Services S.p.A. ad audit di sorveglianza e ricertificazione che dal 2017 a oggi si sono conclusi tutti con esito positivo.

In particolare:

  • a dicembre 2017 e a dicembre 2018 si sono conclusi con esito positivo i due audit di sorveglianza, previsti per il mantenimento della certificazione;
  • a dicembre 2019, si è concluso con esito positivo l'audit di riesame completo per il rinnovo della certificazione;
  • a dicembre 2020, si è concluso con esito positivo il primo audit di sorveglianza postricertificazione.

9. IL Presidente crede nel paradiso?

Risposta

La domanda esula dalle tematiche aziendali e dagli argomenti dell'assemblea.

10. Sono state contestate multe internazionali?

Risposta

No.

11. Sono state fatte operazioni di PING-PONG sulle azioni proprie chiuse entro il 31.12? Con quali risultati economici dove sono iscritti a bilancio?

Assemblea degli Azionisti 2021

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Risposta

Eni non ha effettuato e non effettua operazioni del tipo descritto in domanda.

12. A chi bisogna rivolgersi per proporre l'acquisto di cioccolatini promozionali, brevetti, marchi e startup?

Risposta

Eni seleziona i propri fornitori attraverso un processo di qualifica trasparente e aperto. Tutti i fornitori interessati a proporre beni o servizi alla Società possono presentare un'autocandidatura sul portale EniSpace (https://esupplier.eni.com/PFU_it_IT/restyling/home.page) seguendo le istruzioni indicate nel sito.

La fornitura di cioccolatini è effettuata tramite fornitori selezionati mediante gara dalla competente funzione di procurement.

Per quanto riguarda l'invio di proposte di potenziali opportunità di investimento in start-up ci si può rivolgere alla struttura di M&A, mentre per l'attività di gestione dei marchi alla competente funzione di Identity Management e per i brevetti alla Direzione Research & Technological Innovation.

13. Avete intenzione di realizzare iniziative in favore degli azionisti come i centri medici realizzati dalla BANCA D'ALBA?

Risposta

Al momento non stiamo considerando queste iniziative.

14. TIR: tasso interno di redditività medio e WACC = tasso interessi passivi medio ponderato?

Risposta

TIR: L'attuale portafoglio dei progetti upstream in esecuzione ha un IRR del 18% (Scenario 2021-22 di riferimento: Brent 50-55 \$/bbl). E' un portafoglio di progetti particolarmente resiliente se si considera che, anche considerando uno scenario con prezzi del 20% inferiori rispetto a quelli dello scenario Eni, restituisce un IRR del 16%.

I progetti in Energie Rinnovabili potranno generare flussi di cassa costanti nel lungo periodo, con un unlevered IRR compreso tra il 6% ed il 9%.

Il WACC 2020 di Eni ha registrato una diminuzione del 0,7% rispetto al 2019 attestandosi al 6,7%. I WACC adjusted 2020 del settore Exploration & Production sono compresi tra II 5,5% e II 10,1% in funzione del rischio paese (6,4% e 15,3% nel 2019).

[Relazione Finanziaria Annuale 2020, pag.244, 368]

Il TIP (tasso interessi passivi medio): Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono analizzate nella nota 18 "Passività finanziarie" della relazione finanziaria consolidata; i tassi medi di riferimento per il totale delle passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono l'1,7% per l'Euro, il 4,6% per il dollaro USD, il 4,3% per le altre valute.

[Relazione finanziaria annuale 2020, pag. 249, 251]

15. Avete intenzione di certificarvi BENEFIT CORPORATION ed ISO 37001?

Risposta

Eni in passato ha considerato la possibilità di qualificarsi come "società benefit" o certificarsi come benefit corporation, ma ha ritenuto che non fosse necessario per perseguire scopi di utilità sociale. Alcuni tra i principali investitori istituzionali di Eni, interpellati sul punto, non avevano espresso favore per l'assunzione della qualifica, ritenendo che sia più importante la sostanza della forma e cioè l'effettivo perseguimento di finalità sociali. La non assunzione della qualifica di "società benefit" non preclude ad Eni di perseguire scopi di utilità sociale. Eni ha specificato gli obiettivi di utilità sociale perseguiti nella sua "Mission", rivista a settembre 2019 e che fa ora espresso riferimento al "Sustainable Development Goals" delle Nazioni Unite. Inoltre, a dicembre 2020 Eni ha aderito al Codice di Corporate Governance 2020 che individua nel "successo sostenibile" l'obiettivo che deve guidare l'azione dell'organo di amministrazione e che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli altri stakeholder rilevanti per la società. Eni, peraltro, ha considerato fin dal 2006 l'interesse degli stakeholder diversi dagli, azionisti come uno dei riferimenti necessari che gli Amministratori devono valutare nel prendere decisioni consapevoli.

A livello di gruppo si segnala che la società controllata Evolvere SpA, società leader nel settore della generazione distribuita e del risparmio energetico, dal 10 gennaio 2020 si è qualificata come società benefit.

Per ISO 37001 vedi risposta a domanda n. 8.

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16. Avete intenzione di fare le assemblee anche via internet?

Risposta

Eni ha recepito nel proprio statuto la possibilità, prevista dalla direttiva europea sui diritti degli azionisti, di consentire la partecipazione all'assemblea con mezzi di telecomunicazione e il voto in via elettronica, se previsto nell'avviso di convocazione. Al momento questa disposizione non ha trovato applicazione. Saranno effettuate valutazioni, tecniche e giuridiche, sulla possibilità di applicaria in futuro.

17. A quanto sono ammontati i fondi europei per la formazione e per cosa li avete usati?

Risposta

Nel 2020 Eni non ha utilizzato fondi europei per la formazione.

18. Avete in progetto nuove acquisizioni e/o cessioni?

Risposta

Gli obiettivi di crescita nel piano quadriennale sono prevalentemente organici. Con riferimento ai business delle rinnovabili e retail gas, sarà monitorato il mercato per valutare opportunità coerenti con gli obiettivi strategici di crescita. In relazione a potenziali dismissioni, coerentemente con il target annunciato di 2 mld euro nel quadriennio, saranno valutate le dismissioni di asset marginali, maturi al fine di ottimizzare il nostro portafoglio e di trasformare il business in chiave di decarbonizzazione.

Infine, è in corso di valutazione la possibilità di replicare il "modello Var Energi" sviluppando Business Combination in altri paesi per massimizzare le opzioni di crescita in quei contesti.

19. Il gruppo ha cc in paesi ad alto rischio extra euro?

Risposta

Eni ha conti correnti in Paesi ad alto rischio extra euro connessi con le attività industriali della società. Tali conti sono in ogni caso conformi alle leggi e alle normative nazionali e internazionali applicabili.

20. Avete intenzione di trasferire la sede legale in Olanda e quella fiscale in GB? Se lo avete fatto come pensate di comportarvi con l'uscita della GB dall'EU?

Risposta

Eni non sta considerando alcuna ipotesi di delocalizzazione.

21. Avete intenzione di proporre le modifiche statutarie che raddoppiano il voto?

Risposta

Il Consiglio di Amministrazione aveva esaminato in passato l'eventuale introduzione in statuto del voto maggiorato e aveva deciso di non formulare alcuna proposta all'Assemblea su questo aspetto.

22. Avete call center all'estero? Se sì dove, con quanti lavoratori, di chi è la proprietà?

Risposta

Nell'ambito del mercato retail (famiglie, P.IVA e piccole imprese) Eni gas e luce si avvale di call center esterni per le attività di gestione clienti (numero verde/servizio clienti) e di vendita (teleselling outbound), in linea con quelle che sono le consolidate prassi del mercato. In particolare, per la gestione clienti collaboriamo con 3 primari operatori del settore, selezionati nel tempo attraverso processi di gara, che utilizzano complessivamente 8 call center dislocati sull'intero territorio italiano. Inoltre, in ambito retail oil Italia, Eni si avvale di medesimi operatori italiani di call center legati agli stessi contratti di Eni gas e luce. Infine, in ambito mobility solutions, Eni utilizza un call center con sede a Roma e operatori in Italia.

23. Siete iscritti a Confindustria? Se sì quanto costa? Avete intenzione di uscirne?

Risposta

Eni S.p.A. e le società controllate italiane aderiscono al sistema Confindustria. Nel 2020 sono stati riconosciuti contributi per un totale di €5,2 milioni (di cui €1,5 milioni per le Associazioni Confindustriali Territoriali, a seguito di una specifica Convenzione Nazionale, e €3,7 milioni per le Associazioni di Categoria quali Federchimica, Assorisorse, Unem, ecc.),

La presenza di Eni nel mondo confindustriale (Nazionale, Categorie e Territoriale) con i propri rappresentanti (Presidenze, Consigli Generali, Sezioni, Gruppi Tecnici e Gruppi di Lavoro) consente alla Società di dialogare con il tessuto imprenditoriale locale ed avere un confronto continuo e costruttivo su tematiche di interesse per il business, anche al fine di prevenire conflittualità, trovare soluzioni a possibili criticità e condividere i progetti Eni sostenibili e circolari con imprese e fornitori.

Confermo che Eni non ha intenzione di uscire dal sistema di rappresentanza confindustriale.

24. Come è variato l'indebitamento e per cosa?

Risposta

L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 è pari a €16.586 milioni in riduzione di €539 milloni rispetto al 2019. I debiti finanziari e obbligazionari ammontano a €26.686/milioni, dy cui 11 Assemblea degli Azionisti 2021

€4.791 milioni a breve termine (comprensivi delle quote in scadenza entro 12 mesi dei debiti finanziari a lungo termine di €1.909 milioni) e €21.895 milioni a lungo termine.

La misura di indebitamento finanziario netto maggiormente monitorata dal management, quella che esclude l'effetto della lease liability - IFRS 16, si ridetermina in €11.568 milioni ed è in linea con il 2019, nonostante lo scenario negativo del 2020. Il flusso di cassa operativo di €4,8 miliardi e i proventi delle emissioni di bond ibridi di circa €3 miliardi, classificati come equity ai fini del bilancio, hanno compensato i cash-out per investimenti di circa €5,7 miliardi, il pagamento di dividendi agli azionisti Eni per €1,97 miliardi e il rimborso di lease liabilities per €0,87 millardi, con la registrazione di differenze positive di cambio per €0,76 miliardi.

25. A quanto ammontano gli incentivi incassati come gruppo suddivisi per tipologia ed entità?

Risposta

Si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 35 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni SpA.

In particolare, la Legge 124/2017, in vigore a partire dall'esercizio 2018, ha introdotto l'obbligo di fornire nella nota integrativa le erogazioni ricevute da parte di enti ed entità pubbliche italiani; inoltre, ai sensi della medesima norma, per Eni SpA in quanto società controllata dallo Stato, è prevista anche l'indicazione delle erogazioni concesse a beneficiari italiani ed esteri.

Ai sensi delle disposizioni dell'art. 1, comma 125-quinquies della Legge n. 124/2017, per le erogazioni ricevute si rinvia alle indicazioni contenute nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato di cui all'articolo 52 della Legge 24 dicembre 2012, n. 234.

26. Da chi è composto l'odv con nome cognome e quanto ci costa?

Risposta

Per espressa previsione del Modello 231, l'Organismo di Viglianza di Eni SpA è composto da cinque componenti, i cui nominativi sono elencati a pagina 34 della Relazione Finanziaria annuale 2020. I costi annui connessi ai compensi dell'OdV ammontano complessivamente a €280.000.

27. Quanto costa la sponsorizzazione il Meeting di Rimini di Cl ed EXPO 2015 o altre? Per cosa e per quanto?

Risposta

Nel 2020 Eni ha sponsorizzato il Meeting di Rimini per un importo ridotto rispetto alle edizioni precedenti, anche in considerazione del fatto che, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia

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da Covid-19, l'evento non si è svolto nelle modalità consuete ma attraverso un format prevalentemente digitale e un accesso limitato di pubblico.

Il Meeting di Rimini è una grande manifestazione culturale, di respiro internazionale, che ogni anno propone una riflessione e un confronto aperto su temi culturali, religiosi, politici, attraverso una serie di incontri, dibattiti, mostre, eventi musicali, letterari, sportivi. Dall'anno della sua prima edizione, il 1980, al Meeting di Rimini arrivano grandi personaggi della politica, manager dell'economia, rappresentanti di religioni e culture diverse, intellettuali e artisti, sportivi e protagonisti dello scenario mondiali. Il Meeting si è svolto per oltre trent'anni nei padiglioni della Fiera, in cui venivano allestite alcune grandi mostre didattiche, un'arena spettacoli dove ogni sera vengono messe in scena opere teatrali e le sale per i grandi convegni in programma. Tutto questo nei sette giorni dell'appuntamento che è diventato negli anni il festival culturale più frequentato al mondo.

In conseguenza della nota emergenza sanitaria globale, l'edizione del 2020 dell'evento è invece stata ospitata presso il Palacongressi, dove sono stati allestiti 13.800 mq con il coinvolgimento di circa 1.430 volontari provenienti dall'Italia e dal resto del mondo. Nonostante le difficoltà del momento contingente, grazie a un'infrastruttura tecnologica che ha permesso live streaming e convegni on-demand, sono stati registrati: circa 8.000 presenze fisiche e oltre 3 milioni di collegamenti in diretta e on-demand; oltre 13.000 presenze ai 54 convegni in programma dalle 115 città collegate (di cui 90 in Italia e 25 all'estero); 2.800 articoli online, 260 servizi televisivi, 80 servizi radio; oltre 1.000.000 di visualizzazioni sui canali ufficiali Meeting (Facebook e Youtube), 150.000 persone in diretta sul canale ufficiale Youtube.

EXPO

Eni è "Official Platinum Sponsor" del Padiglione Italia alla prossima Esposizione Universale EXPO 2020 Dubai, che per la prima volta si svolgerà in un paese arabo.

La manifestazione, originariamente prevista nel semestre Ott '20-Apr '21, è stata posticipata di un anno mantenendo però la stessa denominazione.

Il tema dell'EXPO sarà "Connecting Minds, Creating the Future" definito con l'obiettivo di creare partnership e ispirare le idee che formeranno il mondo di domani.

Al suo interno, il tema del Padiglione Italia è "Beauty Connects People", con l'obiettivo di mostrare al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari che possono diventare promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali. Eni sarà tra l'altro presente con una installazione scenografica che aiuterà a raccontare ai visitatori la strategia di decarbonizzazio attraverso l'innovazione su tutta la catena del valore.

Assemblea degli Azionisti 2021

Questo livello di partnership garantisce ad Eni importanti opportunità di business sia in termini di networking e di relazione, sia per la partecipazione ad eventi istituzionali promossi da EXPO durante il semestre.

28. Potete fornirmi l'elenco dei versamenti e dei crediti ai PARTITI, ALLE FONDAZIONI POLITICHE, AI POLITICI ITALIANI ED ESTERI?

Risposta

Eni non effettua versamenti ad alcun soggetto politico.

29. Avete fatto smaltimento irregolare di rifiuti tossici?

Risposta

No.

30. Qual è stato l'investimento nei titoli di stato, GDO, TITOLI STRUTTURATI?

Risposta

Al 31 dicembre 2020, l'investimento in Titoli quotati emessi da Stati Sovrani ammonta a €1.223 milloni (di cui €1.003 millioni Eni spa).

Eni non investe in titoli strutturati.

Al 31 dicembre 2020, l'investimento di Eni spa in titoli della GDO (grande distribuzione organizzata) ammonta a €5 milioni.

Ulteriori informazioni sono disponibili nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 231 e 232 del bilancio consolidato 2020 nonché nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 354 e 355, del bilancio di esercizio 2020, contenuti nella Relazione Finanziaria Annuale 2020.

31. Quanto è costato lo scorso esercizio il servizio titoli? e chi lo fa?

Risposta

Salvo quanto concerne il servizio di Monte Titoli, le cui tariffe sono regolate, la Società dal 1º aprile 2019 ha affidato la gestione del servizio titoli alla società Computershare S.p.A. per un costo complessivo per il 2020 al 31.12.2020 pari a €45.759,9.

32. Sono previste riduzioni di personale, ristrutturazioni? delocalizzazioni?

Risposta

Ad oggi non sono previste manovre straordinarie con impatto sul personale. Il contratto di espansione, attualmente in vigore in Italia, ha la finalità di accelerare il turn-over delle competenze a supporto della transizione energetica.

33. C'è un impegno di riacquisto di prodotti da clienti dopo un certo tempo? come viene contabilizzato?

Risposta

A quanto noto non risultano impegni di riacquisto.

34. Gli amministratori attuali e del passato sono indagati per reati ambientali, RICICLAGGIO, AUTORICLAGGIO O ALTRI che riguardano la società? CON QUALI POSSIBILI DANNI ALLA SOCIETA'?

Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.

35. Ragioni e modalità di calcolo dell'indennità di fine mandato degli amministratori?

Risposta

Come già risposto nel 2020, per la Presidente e per gli Amministratori non esecutivi non sono previsti trattamenti di fine mandato, come riportato a pag. 34 della Relazione sulla Remunerazione 2021.

Per l'Amministratore Delegato la Politica per il nuovo mandato prevede il mantenimento de trattamenti previsti in relazione alla cessazione del rapporto dovuto al mancato rinnovo o alla cessazione anticipata del mandato amministrativo, entro i limiti delle due annualità remunerazione, secondo quanto meglio dettagliato a pag.43 della Relazione sulla remunerazione 2021.

36. Chi fa la valutazione degli immobili? Quanti anni dura l'incarico?

Risposta

Le valutazioni immobiliari sono effettuate attraverso perizia svolta da advisor specialistici, contrattualizzati tramite gara con rigorosi criteri stabiliti in base a precise specifiche tra 15 Assemblea degli Azionisti 2021

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quali l'adesione agli standard RICS (standard internazionali che stabiliscono le direttive da seguire per le perizie).

A inizio 2020 gli advisor per l'Italia erano tre: YARD SPA, PRELIOS INTEGRA SPA, EFM S.R.L. A seguito di nuova gara effettuata sono stati selezionati tre nuovi advisor con contratto triennale a far data dal 1/3/2020: PRELIOS INTEGRA SPA, RTI ABACO TEAM SPA / GABETTI PROPERTY SOLUTIONS AGENCY SPA / PATRIGEST SPA; RTI DUFF & PHELPS REAG SPA / DUFF & PHELPS ITALIA SRL

Nel 2020 l'advisor per l'estero è stato ATI EFM SRL - NEWMARK & COMPANY.

37. Esiste una assicurazione D&O (garanzie offerte importi e sinistri coperti, soggetti attualmente coperti, quando è stata deliberata e da che organo, componente di fringebenefit associato, con quale broker è stata stipulata e quali compagnie la sottoscrivono, scadenza ed effetto scissione su polizza) e quanto ci costa?

Risposta

Come da deliberazione assembleare del 25 maggio 2006, la società ha stipulato una copertura assicurativa D&O. La finalità della polizza è garantire la società, qualora chiamata a risponderne direttamente, o i suoi Directors e Officers da richieste di risarcimento per errori commessi dagli stessi nell'esercizio delle proprie funzioni, escluse ipotesi dolose. Destinatari sono tutti i Directors e Officers dell'Eni s.p.a. e delle società in cui Eni detiene almeno il 50% del capitale. Ai fini della copertura sono considerati Directors e Officers gli Amministratori e i soggetti che ricoprono una posizione manageriale (la definizione di assicurato in polizza è molto ampia). I termini e le condizioni sono quelle previste dallo schema internazionale di mercato (CODA Form). Il broker che ha effettuato il piazzamento è AON Spa. La compagnia leader del programma assicurativo è AIG seguita da un panel di compagnie internazionali provviste di elevato rating. La polizza, di durata annuale, ha decorrenza 1 agosto di ogni anno. Il costo della copertura al netto delle tasse ammonta a circa 3,9 milioni di dollari.

38. Sono state stipulate polizze a garanzia dei prospetti informativi (relativamente ai prestiti obbligazionari)?

Risposta

No, non è stata stipulata nessuna polizza a garanzia dei prospetti informativi.

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  1. Quali sono gli importi per assicurazioni non finanziarie e previdenziali (differenziati per macroarea, differenziati per stabilimento industriale, quale struttura interna delibera e gestisce le polizze, broker utilizzato e compagnie)?

Risposta

La risposta è illustrata alle pagine 141 (Rischio operation e connessi rischi in materia di HSE) della Relazione Finanziaria Annuale 2020. In aggiunta a quanto riportato si evidenzia che Eni utilizza nel mondo tutti i principali Lloyd's broker assicurativi (Aon, Marsh e Willis), in particolare il programma riassicurativo è affittato a AON UK; così come vengono utilizzate le principali compagnie assicurative/riassicurative internazionali (circa 100) provviste di un adeguato rating (generalmente minimo S&P A- o AM Best equivalente). L'attività assicurativa è presidiata da una struttura interna dedicata dell'area CFO che ha il compito di rendere operativo il Programma assicurativo dell'anno, condiviso da un apposito comitato, formato dai principali Top Manager dell'Eni.

Calinata

  1. VORREI SAPERE quale è l'utilizzo della liquidità (composizione ed evoluzione mensile, tassi attivi, tipologia strumenti, rischi di controparte, reddito finanziario ottenuto, politica di gestione, ragioni dell'incomprimibilità, quota destinata al TFR e quali vincoli, giuridico operativi, esistono sulla liquidità).

Risposta

A fine 2020, Eni detiene Attivi finanziari per €15,1 miliardi in aumento di €2,1 miliardi rispetto l'anno precedente (€13,0 miliardi nel 2019).

Alla data di bilancio, l'azienda dispone di una riserva di liquidità di €20,4 miliardi così composta:

  • · disponibilità liquide ed equivalenti di €9,4 milliardi;
  • · linee di credito committed non utilizzate per €5,3 miliardi;
  • · attivi prontamente liquidabili (prevalentemente titoli di Stato e corporate bond investment grade) di €5,5 millardi e crediti finanziari a breve di €0,2 miliardi.

La costituzione e il mantenimento della riserva di liquidità si propongono principalmente di garantire la flessibilità finanziaria necessaria per far fronte a eventuali fabbisogni straordinari (es. difficoltà di accesso al credito, shock esogeni, quadro macroeconomico e operazioni straordinarie) ed è dimensionata in modo da assicurare la copertura del debito a breve termine e del debito a medio lungo termine in scadenza in un orizzonte temporale di 24 mesi.

[Relazione Finanziaria Annuale 2020, p. 91, 270]

Lo stock di Attivi finanziari a fine 2020 ammonta complessivamente a €15,1 miliardi e si analizza come segue:

  • / €9,4 milliardi: Disponibilità liquide ed equivalenti, gestite prevalentemente da Eni SpA e comprendono attività finanziarie esigibili all'origine generalmente entro 90 giorni. La scadenza media dei depositi in euro di €5,9 millardi è di 50 giorni e il tasso di interesse effettivo è negativo dello 0,40%; la scadenza media del depositi in dollari di circa €0,9 miliardi è di 8 giorni e il tasso di interesse effettivo è 0,25%.
  • / €5,5 miliardi: Titoli "held for trading" e altri titoli non strumentali all'attività operativa. Il valore di queste attività si riferisce: per €1,2 miliardi a titoli quotati emessi da Stati Sovrani (di cui €0,8 miliardi Italia), per €1,8 miliardi a titoli quotati emessi da imprese industriali, per €2,2 miliardi a titoli quotati emessi da istituti finanziari e assicurativi e per €0,3 miliardi ad altri titoli.
  • C0,2 miliardi: Crediti finanziari non strumentali all'attività operativa.

[Relazione Finanziaria Annuale 2020, p. 103, 231, 232]

41. Vorrei sapere quali sono gli investimenti previsti per le energie rinnovabili, come verranno finanziati ed in quanto tempo saranno recuperati tali investimenti.

Risposta

Al fine di massimizzare la generazione di valore lungo l'intera catena di energia verde, il business delle rinnovabili di Eni sarà ancor più valorizzato grazie alla prevista integrazione con Il retail del Gas & Power che rafforzerà le sinergie di Gruppo. Questa fusione farà leva sulla già ampia base clienti Eni, in crescita da 11 a 15 milioni, e su un aumento della fornitura di energia da rinnovabili la cui capacità installata crescerà dai 4 GW previsti nel 2024 ai 15 GW del 2030.

Gli investimenti complessivi, pari a €4 miliardi nel corso del piano quadriennale, sono riferiti in larga misura allo sviluppo rinnovabili e mirati ad una diversificazione sia in termini geografici che tecnologici.

Eni intende consolidare la propria presenza in Italia e USA e allo stesso tempo sviluppare nuove iniziative progettuali in altri Paesi OCSE quali il Regno Unito e i paesi del Sud Europa. In generale, puntiamo sulla crescita in Paesi caratterizzati da un profilo di rischio basso che offrono buone opportunità anche in un'ottica di sviluppo congiunto con il business retail.

Ad oggi, i nostri investimenti in rinnovabili sono stati finanziati prevalentemente ricorrendo ad equity o, laddove possibile, accedendo a finanziamenti agevolati o dedicati allo scopo (e.g.

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Uroda

finanziamento BEI su iniziative in Italia); in futuro, per progetti selezionati, non è escluso il ricorso al project financing.

Con riferimento ai tempi di recupero, essi non sono univocamente determinabili in quanto le · iniziative di sviluppo in ambito rinnovabile e i ritorni finanziari ad esse associati dipendono da numerosi fattori quali la tecnologia, la localizzazione, il sistema regolatorio, la presenza o meno di incentivi dedicati.

42. Vi è stata retrocessione in Italia/estero di investimenti pubblicitari/sponsorizzazioni?

Risposta

No

43. Come viene rispettata la normativa sul lavoro dei minori?

Risposta

Assemblea degli Azionisti 2021

Eni si impegna a rispettare i 4 standard di lavoro fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, come enunciati nella Dichiarazione sui Principi e i Diritti fondamentali nel Lavoro:

  • · libertà di associazione e riconoscimento effettivo del diritto di contrattazione collettiva;
  • · eliminazione di ogni forma di lavoro forzato o obbligatorio;
  • · abolizione effettiva del lavoro infantile;
  • eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.

Tale impegno è anche previsto dal Global Framework Agreement sulle Relazioni Industriali a livello Internazionale e sulla Responsabilità Sociale dell'Impresa sottoscritto da Eni con il sindacato internazionale IndustriAll Global Union e con le Segreterie Generali delle OSL nazionali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL.

E' fatto quindi divieto alle società del gruppo Eni di ricorrere al lavoro minorile, non solo in confornità con le normative dei Paesi in cui le stesse operano, ma anche applicando lo standard più elevato previsto dalle Convenzioni fondamentali dell'ILO (Convenzione n. 138 sull'età minima, Convenzione n. 182 sulle forme peggiori di lavoro minorile).

Eni in attuazione dei principi ILO si Impegna a tutelare il diritto dei minori ad essere protetti dallo sfruttamento economico, richiamandolo nel Codice Etico, nella Dichiarazione di Eni sul rispetto dei Diritti Umani, nella policy "Le nostre Persone", nella policy "La Sostenibilità", nonché nelle clausole dei contratti di procurement vincolando i fornitori al rispetto di tale diritto.

44. È fatta o è prevista la certificazione etica SA8000 ENAS?

Risposta

Lo standard SA8000 di Social Accountability International (ENAS è probabilmente un refuso) è uno standard internazionale volto a certificare alcuni aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale d'impresa e, in particolare, il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori e le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro, come identificati dalle Convenzioni fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).

Certificazione di Eni a SA8000

Eni, come la maggior parte delle società del settore O&G/Energia in Italia e all'estero, non è certificata SA8000 tranne che per la controllata Versalis nel settore della chimica che ha ottenuto la certificazione nel 2017.

Si è deciso di intraprendere questo percorso in Versalis come completamento ed integrazione dell'iter seguito nel tempo con le certificazioni in ambito salute, sicurezza, ambiente, qualità ed energia.

Questa tipologia di certificazione è stata anche valutata positivamente per questo settore, in un'ottica di competitività globale poiché risponde alle sempre più emergenti richieste dei clienti nei settori specifici di applicazione.

Per quanto riguarda Eni nel suo complesso, come ribadito nel suo Codice Etico e nella Dichiarazione Eni sul rispetto dei diritti umani, la società opera in coerenza con la Dichiarazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro cui si riferisce lo standard SA8000, e tutte le sue procedure e regole interne sono conformi a tali Convenzioni.

In merito alla natura e al bacino di aziende che richiede la certificazione SA8000 si rimanda alle statistiche pubblicate sul sito ufficiale SA8000.

Fornitori Eni

Eni non richiede ai fornitori il possesso della certificazione SA8000 ma incoraggia lo sviluppo delle competenze dei propri fornitori sulle tematiche di sostenibilità, promuovendo e facendo osservare loro i principali standard ILO.

I fornitori vengono sottoposti ad una valutazione strutturata, volta a verificarne e a monitorarne la conformità rispetto a principi quali:

    1. promozione e rispetto di elevati standard di sicurezza sul lavoro;
    1. divieto di lavoro forzato e di sfruttamento dei minori;
    1. libertà sindacali di associazione e contrattazione collettiva.

Ulteriori informazioni sono contenute in Eni for A Just Transition, in Eni for Human Rights e nello Slavery and Human Trafficking Statement di Eni.

Ad aprile 2020 è stato pubblicato il Codice di Condotta fornitori, che delinea i comportamenti, in linea con i principi adottati da Eni, attesi da parte dei fornitori. Tra questi principi, i diritti umani e il lavoro fanno riferimento alla Dichiarazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, a cui, peraltro, si riferisce anche lo standard SA8000.

Verrà richiesto a tutti i fornitori di sottoscrivere il citato Codice e di impegnarsi a promuovere i principi in esso contenuti lungo la propria catena di fornitura e a richiedere la sottoscrizione da parte dei propri appaltatori e subcontraenti della piena condivisione e accettazione dello stesso Codice.

Il Codice di Condotta è pubblicato sul portale fornitori di Eni raggiungibile attraverso il seguente link https://enispace.eni.com/PFU_it_IT/restyling/sostenibilita.page.

È stato inoltre implementato un modello di valutazione e presidio dei diritti umani nella catena di fornitura al fine di identificare, prevenire e mitigare i rischi di violazione del rispetto della disciplina sulla tutela dei diritti umani lungo il processo di procurement. Questo modello consente di applicare presidi di controllo differenziati sulla base del livello di rischio, utilizzando criteri ispirati a standard internazionali, come ad esempio lo standard SA8000.

45. Finanziamo l'industria degli armamenti?

Risposta

No.

46. Vorrei conoscere POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DI GRUPPO alla data dell'assemblea con tassi medi attivi e passivi storici?

Risposta

Alla data del 31 dicembre 2020, la posizione finanziaria netta ante leasing è pari a €11.568 millioni (€16.586 milioni incluso passività per leasing ex IFRS 16).

Le disponibilità liquide ed equivalenti ammontano a €9.413 milioni e risultano costituite essenzialmente da depositi in Euro e dollari USA; il tasso di interesse effettivo dei depositi in Euro è -0,40% (-0,22% nel 2019) mentre quello dei depositi in dollari USA è +0,25% (+1,95% nel 2019); per quanto riguarda le attività finanziarie destinate al trading nella nota n. 6 "Attività finanziarie destinate al trading" della relazione finanziaria consolidata e di Eni SpA sono indicati i relativi fair value.

[Relazione finanziaria annuale 2020, pag. 103, 231, 232].

Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono analizzate nella nota 18 "Passività finanziarie" della relazione finanziaria con evidenza del tasso d'interesse per ciascun prestito obbligazionario.

I tassi medi di riferimento per il totale delle passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono: 1,7% per l'Euro, il 4,6% per l'USD dollar e il 4,3% per le altre valute.

[Relazione finanziaria annuale 2020, pag. 251].

47. A quanto sono ammontate le multe Consob, Borsa ecc. di quale ammontare e per cosa?

Risposta

Non sono state comminate multe dalle Autorità indicate.

48. Vi sono state imposte non pagate? se si a quanto ammontano? Gli interessi? le sanzioni?

Risposta

Tutte le imposte sono state regolarmente pagate.

49. Vorrei conoscere: VARIAZIONE PARTECIPAZIONI rispetto alla relazione in discussione?

Risposta

Le variazioni intervenute alla data del 31 marzo 2021 nell'area di consolidamento del Gruppo rispetto alla situazione al 31 dicembre 2020 riguardano:

(i) l'entrata nel consolidato integrale

  • (a) per acquisizione:
  • Unión Fenosa Gas Comercializadora SAU
  • (b) per sopravvenuta rilevanza:
  • Eni North Sea Wind Ltd
  • (ii) l'uscita dal consolidato integrale

UNO for

(a) per cancellazione:

  • Evolvere Smart Sri (in liquidazione)
  • (b) per sopravvenuta irrilevanza:
  • Eni Ukraine Holdings BV
  • OOO "Eni Energhia"
  • (iii) l'entrata nel consolidamento per working interest per acquisizione:
    • SEGAS Services SAE
    • Spanish Egyptian Gas Company SAE

50. Vorrei conoscere ad oggi MINUSVALENZE E PLUSVALENZE TITOLI QUOTATI IN BORSA all'ultima liquidazione borsistica disponibile.

Risposta

Nel Bilancio Consolidato dell'Eni, Saipem SpA è una partecipazione valutata con il metodo del patrimonio netto.

Al 31 dicembre 2020 il valore di libro della partecipazione allineato alla corrispondente frazione del patrimonio netto dell'investee era pari a €908 millioni.

Il fair value rappresentato dalla quota della capitalizzazione di borsa del titolo Saipem era pari a €681 milioni ed era inferiore del 25% rispetto al valore di libro della partecipazione come segue:

308.767.968
31,08
2,205 S
0
Salpem SpA
681
dog

Al 31 dicembre 2020 la minusvalenza latente era di €227 millioni.

Al 28 aprile 2021, il prezzo di riferimento di Saipem è di €2,044 per azione; il numero delle azioni detenute da Eni è di 308.767.968 (stesso valore al 31 dicembre 2020).

Il valore di mercato delle azioni Saipem è pari a circa €631 milioni.

Al 31 marzo 2021, il patrimonio netto di Saipem è di €2.776 milioni, la percentuale di partecipazione di Eni è pari al 31,08%. Il valore di libro di Saipem è pari a circa €863 milioni.

Alla data del 28 aprile 2021, il fair value rappresentato dalla capitalizzazione di borsa del titolo Saipem era inferiore del 27% rispetto al valore di libro della partecipazione al 31 marzo 2021 (ultimo dato disponibile) come segue:

Assemblea degli Azionisti 2021

Salpem SpA
Numero di azioni 308.767.968
Prezzo di riferimento delle azioni del 28 aprile 2021 (€) 2,044
Valore di mercato del 28 aprile 2021 (€ milioni) 631
Patrimonio netto di Saipern al 31 marzo 2021 (€ millioni) 2.776
% di partecipazione 31.08
Valore di libro al 31 marzo 2021 (€ millioni) 863

Al 28 aprile 2021 la minusvalenza latente era di €232 milioni.

51. Vorrei conoscere da inizio anno ad oggi l'ANDAMENTO DEL FATTURATO per settore.

Risposta

I risultati del primo trimestre 2021 dell'Eni sono stati diffusi al mercato il 30 aprile 2021. Di seguito. si riportano i dati di fatturato per business unit:

Ricavi della gestione caratteristica

IV Trien. 1 Trim.
2020 14 makene il 2021 2020 var %
3.495 Expincation & Production 4.231 4.194 1
2.198 Global Gas & LNG Portfolio 2.915 2.480 18
5.557 Relining & Marketing & Chimica 7.887 7.450 6
2.122 EGL, Power & Renewables 2.730 2.649 1
446 Corporate e altre attività 386 383 1
(3.187) Elesioni di consolidarnento. (3.655) (3.283)
11.631 14.494
11:00 1 MLC 11:00
13.873 -1

I ricavi della gestione caratteristica conseguiti nel primo trimestre 2021 (€14.494 milioni) sono aumentati di €621 milioni, pari al 4% rispetto al primo trimestre 2020 (+€2.863 milioni, pari al 25% rispetto al quarto trimestre 2020), con il seguente breakdown:

i ricavi del settore Exploration & Production (€4.231 milioni) sono sostanzialmente in linea con il primo trimestre dello scorso anno (+1%) e in significativo miglioramento rispetto al quarto trimestre (+21%) per effetto del rafforzamento dello scenario upstream in linea con l'andamento dei benchmark: petrolio Brent a 61\$/bbl (+21% vs. primo trimestre 2020; +38% vs. quarto trimestre 2020). Il confronto con il primo trimestre è attenuato dal fatto che i prezzi di realizzo Eni non recepiscono completamente tale miglioramento a causa dell'apprezzamento di circa il 10% del cambio EURO vs. USD, nonché dalla flessione della produzione d'idrocarburi che nel primo trimestre 2021 è pari a 1,7 milioni di boe/giorno, in calo di circa il 5% rispetto al primo trimestre 2020 a seguito del rallentamento degli investimenti di sviluppo e dell'effetto dei tagli OPEC+. Il confronto rispetto al quarto trimestre cattura in pieno il miglioramento del prezzo considerato che le produzioni sono stabili come anche il cambio EUR vs USD;

Assemblea degli Azionisti 2021

i ricavi del settore Global Gas & LNG Portfolio (€2.915 milioni) sono aumentati del 18% rispetto al primo trimestre 2021 (+33% rispetto al IV trimestre 2020) a seguito di uno scenario positivo dei prezzi del gas in Europa (PSV pari a 203 €/mgl di mc, +68% e TTF pari a 196 €/mgl di mc, +92% vs. il primo trimestre 2020) grazie ai migliorati fondamentali del settore che ha visto l'assorbimento dell'eccesso d'offerta a livello globale anche per la disciplina produttiva degli shale producers USA e una robusta domanda nel Far East dovuta a un inverno particolarmente rigido. Positivo anche il contributo dei volumi di gas commercializzati (17,48 mld di mc, +5% vs. Il primo trimestre 2020) principalmente nei mercati esteri (Turchia). Rispetto al quarto trimestre I'incremento è dovuto all'effetto prezzo (spot Italia al PSV +30%);

i ricavi del settore Refining & Marketing e Chimica (€7.887 milioni) sono aumentati del 6% rispetto al primo trimestre 2021 (+20% rispetto al IV trimestre 2020) in particolare nel business Chimica (+38%) a seguito di un contesto caratterizzato dal forte incremento dei prezzi spot a causa della carenza di offerta di prodotti e dall'aumento delle vendite del 33%, principalmente degli intermedi che hanno beneficiato di un temporaneo shortage di prodotto a livello globale a causa degli eventi climatici estremi in USA al quale il business ha risposto incrementando le produzioni, in un contesto di moderata ma diffusa ripresa della domanda di commodity plastiche. I ricavi di R&M sono aumentati in maniera più contenuta (+3%) per effetto di uno scenario energetico in ripresa e quindi di più elevati prezzi dei prodotti petroliferi, in un contesto comunque di domanda molto debole a causa delle restrizioni conseguenti alla pandemia che hanno ridotto il traffico su strada e quello aereo con ricadute sui volumi di lavorazione delle raffinerie (-5%) e delle vendite sulla rete di stazioni di servizio Eni (-10%) ;

i ricavi del settore EGL, Power & Renewables (€2.730 milioni) sono aumentati del 3% rispetto al primo trimestre 2021 (+29% rispetto al IV trimestre 2020) a seguito delle maggiori vendite retail di energia elettrica a clienti finali dell'11% rispetto al primo trimestre 2020 che hanno beneficiato della crescita del portafoglio clienti power.

  1. Vorrei conoscere ad oggi TRADING SU AZIONI PROPRIE E DEL GRUPPO EFFETTUATO ANCHE PER INTERPOSTA SOCIETA' O PERSONA SENSI ART.18 DRP.30/86 IN PARTICOLARE SE E' STATO FATTO ANCHE SU AZIONI D'ALTRE SOCIETA', CON INTESTAZIONE A BANCA ESTERA NON TENUTA A RIVELARE ALLA CONSOB IL NOME DEL PROPRIETARIO, CON RIPORTI SUI TITOLI IN PORTAFOGLIO PER UN VALORE SIMBOLICO, CON AZIONI IN PORTAGE.

Risposta

Con riferimento al trading su azioni proprie e di società del Gruppo o di altre società, non sono state effettuate operazioni del tipo descritto in domanda.

Assemblea degli Azionisti 2021

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53. Vorrei conoscere prezzo di acquisto azioni proprie e data di ogni lotto, e scostamento % dal prezzo di borsa.

Risposta

Nel corso del 2020 non sono stati effettuati acquisti di azioni proprie.

54. Vorrei conoscere nominativo dei primi 20 azionisti presenti in sala con le relative % di possesso, dei rappresentanti con la specifica del tipo di procura o delega.

Risposta

Le risposte alle domande formulate potranno essere desunte dal verbale assembleare e dall'elenco degli azionisti rappresentati in assemblea tramite delega al Rappresentante designato, allegato al verbale stesso.

55. Vorrei conoscere in particolare quali sono i fondi pensione azionisti e per quale quota?

Risposta

Le risposte alle domande formulate potranno essere desunte dal verbale assembleare e dall'elenco degli azionisti rappresentati in assemblea tramite delega al Rappresentante designato, allegato al verbale stesso.

56. Vorrei conoscere IL NOMINATIVO DEI GIORNALISTI PRESENTI IN SALA O CHE SEGUONO L'ASSEMBLEA ATTRAVERSO IL CIRCUITO CHIUSO DELLE TESTATE CHE RAPPRESENTANO E SE FRA ESSI VE NE SONO CHE HANNO RAPPORTI DI CONSULENZA DIRETTA ED INDIRETTA CON SOCIETA' DEL GRUPPO ANCHE CONTROLLATE e se comunque hanno ricevuto denaro o benefit direttamente o indirettamente da società controllate, collegate, controllanti. Qualora si risponda con "non è pertinente", denuncio il fatto al collegio sindacale ai sensi dell'art.2408 cc.

Risposta

Non sono presenti giornalisti in sala e non è stata organizzata alcuna copertura mediatica in presenza o collegamento dell'incontro assembleare.

  1. Vorrei conoscere come sono suddivise le spese pubblicitarie per gruppo editoriale, per valutare l'indice d'indipendenza? VI SONO STATI VERSAMENTI A GIORNALI O TESTATE GIORNALISTICHE ED INTERNET PER STUDI E CONSULENZE?

UNOSO

Risposta

Per il processo di pianificazione ed acquisto di spazi media Eni si avvale di un fornitore specializzato ("centro media") selezionato mediante gara. Gli investimenti pubblicitari di Eni sono pianificati dal centro media, sulla base di obiettivi di comunicazione e di marketing che vengono riportati in obiettivi media. A tal fine viene definito il media mix che consente di ottimizzare l'investimento in relazione al tipo di campagna.

Non vi sono stati compensi a testate giornalistiche o siti internet per studi o consulenze.

58. Vorrei conoscere IL NUMERO DEI SOCI ISCRITTI A LIBRO SOCI, E LORO SUDDIVISIONE IN BASE A FASCE SIGNIFICATIVE DI POSSESSO AZIONARIO, E FRA RESIDENTI IN ITALIA ED ALL'ESTERO.

Risposta

Le informazioni richieste sono contenute alle pagine 20 e 21 della Relazione sul Governo Societario e gli Assetti proprietari 2020 disponibile sul sito internet della Società all'Indirizzo https://www.eni.com/assets/documents/ita/governance/assemblea/2021/Relazione-Governance-2020.pdf.

59. Vorrei conoscere SONO ESISTITI NELL'AMBITO DEL GRUPPO E DELLA CONTROLLANTE E O COLLEGATE DIRETTE O INDIRETTE RAPPORTI DI CONSULENZA CON IL COLLEGIO SINDACALE E SOCIETA' DI REVISIONE O SUA CONTROLLANTE. A QUANTO SONO AMMONTATI I RIMBORSI SPESE PER ENTRAMBI?

Risposta

Come anche indicato alla precedente risposta alla domanda n. 2, il Gruppo Eni, allo scopo di tutelare Il requisito di indipendenza dei revisori, ha stabilito di non affidare alla società di revisione incaricata, nonché alle società del relativo network, incarichi di consulenza; sono previsti nei limit delle previsioni della normativa nazionale e statunitense applicabili incarichi per attività strettamente connessi con l'attività di revisione. Le spese di trasporto, vitto e alloggio sostenute dal revisore a seguito della prestazione svolta sono contrattualmente rimborsabili al ragionevole costo documentato a fronte di presentazione dei relativi documenti giustificativi, fino ad un massimo del 10% del compenso riconosciuto.

Il Collegio Sindacale di Eni SpA, così come ciascuno dei membri del Collegio, non ha rapporti di consulenza con Eni né con alcuna società controllata da Eni. Le trasferte del Collegio Sindacale sono organizzate dalle strutture preposte di Eni e i relativi costi sono sostenuti direttamente dalla società

Assemblea degli Azionisti 2021

  1. Vorrei conoscere se VI SONO STATI RAPPORTI DI FINANZIAMENTO DIRETTO O INDIRETTO DI SINDACATI, PARTITI O MOVIMENTI FONDAZIONI POLITICHE (come ad esempio Italiani nel mondo), FONDAZIONI ED ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI E/O AZIONISTI NAZIONALI O INTERNAZIONALI NELL'AMBITO DEL GRUPPO ANCHE ATTRAVERSO IL FINANZIAMENTO DI INIZIATIVE SPECIFICHE RICHIESTE DIRETTAMENTE?

Risposta

Non vi sono stati rapporti di finanziamento diretti ne tantomeno indiretti nei confronti degli enti/associazioni sovra menzionati. Eni non versa contributi nei confronti di alcun sindacato, partito, fondazioni politiche, politici italiani o esteri. Qualsiasi contributo, diretto o indiretto, sotto qualsiasi forma, a partiti, movimenti, comitati e organizzazioni politiche e sindacali, a loro rappresentanti e candidati è espressamente vietato dal Codice Etico e dalle norme anticorruzione adottate da Eni.

61. Vorrei conoscere se VI SONO TANGENTI PAGATE DA FORNITORI? E COME FUNZIONA LA RETROCESSIONE DI FINE ANNO ALL'UFFICIO ACQUISTI E DI QUANTO E'?

Risposta

In coerenza con il principio di "zero tolerance" espresso nel Codice Etico, Eni vieta ogni forma di corruzione e ha voluto far fronte ai rischi cui la società va incontro nello svolgimento dell'attività di business dotandosi di un articolato sistema di regole e controlli finalizzati alla prevenzione dei reati di corruzione "Compliance Program Anti-Corruzione", elaborato sin dal 2009 in coerenza con le vigenti disposizioni anticorruzione applicabili e costantemente aggiornato sia all'evoluzione normativa nazionale e internazionale che alle best practice. Le azioni concrete adottate da Eni nel promuovere e supportare, sia a livello organizzativo che operativo, il sistema di prevenzione della corruzione si esplicitano nel continuo rafforzamento del Compliance Program Anti-Corruzione, che ha altresì ottenuto la certificazione 150 37001, e nella promozione della cultura della compliance mediante attività di formazione e comunicazione in materia anticorruzione dedicate alle persone Eni e ai terzi che operano in settori a rischio corruzione.

Con riferimento alla seconda parte della domanda, con il termine "retrocessione" intendiamo, nell'ambito della gestione dei contratti di approvvigionamento, il riconoscimento ad eni da parte dei fornitori di una parte del corrispettivo pattuito, ad esempio a fronte di sconti volume sull'ordinato o del riconoscimento di penali. I meccanismi di retrocessione, quando previsti, vengono gestiti da una pluralità di unità aziendali e non solo dalla funzione approvvigionamenti competente. In particolare, tali meccanismi vengono negoziati da quest'ultima, che li disciplina nei singoli contratti. Al verificarsi delle condizioni contrattuali, essi sono attivati dalle unità operative che gestiscono i

contratti, le quali sono proceduralmente tenute a verificare l'applicabilità o meno delle penali e degli eventuali sconti di volume previsti contrattualmente. La gestione delle retrocessioni da parte di Eni vede inoltre il coinvolgimento attivo della funzione amministrativa competente lungo il processo ed in particolare nella verifica della correttezza delle fatture e/o note di credito ricevute rispetto a quanto previsto contrattualmente e certificato dall'unità che gestisce il contratto. L'importo degli sconti volume e delle penali (tipicamente espressi in percentuale sul valore complessivo dell'ordinato), variano da contratto a contratto.

62. Vorrei conoscere se si sono pagate tangenti per entrare nei paesi emergenti in particolare CINA, Russia e India?

Risposta No.

63. Vorrei conoscere se si è incassato in nero?

Risposta

No.

64. Vorrei conoscere se si è fatto insider trading?

Risposta

No.

65. Vorrei conoscere se Vi sono dei dirigenti e/o amministratori che hanno interessenze in società' fornitrici? AMMINISTRATORI O DIRIGENTI POSSIEDONO DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE QUOTE DI SOCIETA' FORNITRICI?

Risposta

Non risultano partecipazioni di dirigenti o amministratori in società fornitrici, che non siano di mero Investimento e come tali non censite. Si ricorda che, in base alla normativa interna, gli amministratori sono tenuti a rilasciare periodicamente dichiarazione sui loro "soggetti di interesse". In ogni caso il Codice Etico di Eni prevede espressamente l'obbligo per tutti i dipendenti di evitare e segnalare conflitti di interesse tra le attività economiche personali e familiari e le mansioni che ricoprono all'interno della struttura od organo aziendale di appartenenza.

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66. Quanto hanno guadagnato gli amministratori personalmente nelle operazioni straordinarie?

Risposta

Non sono previsti compensi per operazioni straordinarie per gli Amministratori.

La struttura ed i livelli dei compensi degli Amministratori, nonché gli importi erogati nel 2020, sono ampiamente descritti nella Relazione sulla Remunerazione 2021.

67. Vorrei conoscere se TOTALE EROGAZIONI LIBERALI DEL GRUPPO E PER COSA ED A CHI?

Risposta

Si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 35 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni S.p.A. In particolare ai sensi della Legge 124/2017 e successive modificazioni, è fatto obbligo di fornire nella nota integrativa le erogazioni ricevute da parte di enti ed entità pubbliche italiani; inoltre, ai sensi dell'art. 1, comma 126 della medesima norma, applicabile a Eni S.p.A. In quanto società controllata di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, dallo Stato è prevista anche l'indicazione delle erogazioni concesse a imprese, persone ed enti pubblici e privati italiani ed esteri. In particolare, ai sensi della normativa richiamata sono indicate le erogazioni concesse relative essenzialmente a fondazioni, associazioni e altri enti per finalità reputazionali, di liberalità e di sostegno ad iniziative benefiche e di solidarietà.

68. Vorrei conoscere se CI SONO GIUDICI FRA CONSULENTI DIRETTI ED INDIRETTI DEL GRUPPO quali sono stati i magistrati che hanno composto collegi arbitrarli e qual è stato il loro compenso e come si chiamano?

Risposta

Non ci sono incarichi professionali nei confronti di magistrati togati a ruolo.

69. Vorrei conoscere se Vi sono cause in corso con varie antitrust?

Risposta

Non sono pendenti procedimenti antitrust dinanzi alle autorità di tutela della concorrenza, ne giudizi in materia antitrust dinanzi ad organi amministrativi o giurisdizionali.

70. Vorrei conoscere se VI SONO CAUSE PENALI IN CORSO con indagini sui membri attuali e del passato del cda e/o collegio sindacale per fatti che riguardano la società,

Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.

71. Vorrei conoscere se a quanto ammontano i BOND emessi e con quale banca (CREDIT SUISSE FIRST BOSTON, GOLDMAN SACHS, MONGAN STANLEY E CITIGROUP, JP MORGAN, MERRILL LYNCH, BANK OF AMERICA, LEHMAN BROTHERS, DEUTSCHE BANK, BARCLAYS BANK, CANADIA IMPERIAL BANK OF COMMERCE -CIBC).

Risposta

Ad oggi, Eni SpA ha in circolazione circa €17,2 mld di bond senior, interamente presso investitori istituzionali (di cui (i) €13,9 mld nell'ambito del Programma EMTN, (ii) USD 3,35 mld in US e (ii) €400 mln di Bond convertibile non diluitivo) ed €3 mld di bond ibridi, interamente presso investitori istituzionali. Tall bond sono stati emessi utilizzando le principali banche presenti nei diversi mercati di riferimento e in particolare:

Banca IMI, Bank of America, Barclays, BBVA, BNP Paribas, Citi, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs, HSBC, ING, JP Morgan, Mediobanca, Mitsubishi Financial Group, Morgan Stanley, Natwest, Nomura, Santander, SMBC Nikko, Societe Gènèrale, Unicredit e Wells Fargo.

72. Vorrei conoscere DETTAGLIO COSTO DEL VENDUTO per ciascun settore.

Risposta

Il costo del venduto nel 2020 a livello consolidato è stato pari a €33,6 miliardi. Prima delle elisioni delle partite infragruppo la scomposizione del costo del venduto per settore è la seguente: 49% R&M, 14% GGP, 12% EGL e 13% altri settori. Il costo del venduto 2020 è diminuito di circa il 34% rispetto al 2019 per effetto della riduzione del costo degli idrocarburi approvvigionati (gas da contratti long-term e cariche petrolifere e petrolchimiche).

73. Vorrei conoscere: A QUANTO SONO AMMONTATE LE SPESE PER:

a) Acquisizioni e cessioni di partecipazioni

  • b) Risanamento ambientale
  • c) Quali e per cosa sono stati fatti investimenti per la tutela ambientale?

Risposta

· Acquisizioni e cessioni di partecipazioni:

Nel 2020 gli investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda sono stati complessivamente di €392 milioni ed hanno riguardato:

min € Investimento
Partecipazioni
Novis Renewables Holdings Llc 80
Novis Renewables Lle 9
Finproject SpA 72
Lotte Versalis Elastomers Co Ltd 38
Altri investimenti 84
Totale acquisizioni e sottoscrizioni di partecipazioni 283
min € Totale prezzo di
ucquisto
Rettifica cassa
acquisita
Totale
Imprese consolidate
Gruppo Evolvere 100 (3) 97
Società che detengono i diritti autorizzativi per la realizzazione di tre progetti eolici in Pugla 12 12
Totale investimenti in imprese consolidate e rami d'azieriezia 112 (3) 109
Totale investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda 392

Le operazioni indicate hanno riguardato l'espansione nel business delle rinnovabili in USA, l'acquisto del controllo della società Evolvere leader nel settore del fotovoltaico distribuito che va ad integrare l'offerta di Eni gas e luce, nonché la chimica specialty.

I disinvestimenti di partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda sono stati complessivamente di €16 milioni dovuti a rimborsi di capitale, ed hanno riguardato:

min € Rimborso di
capitale
Partecipazioni
Darwin LNG Pty Ltd 12
Altre 4
Totale disinvestimenti di partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda 16

MOHO

· Risanamento ambientale e investimenti per la tutela ambientale:

Le spese ambientali sostenute da Eni nel 2020 sono state pari a €942 milioni e sono principalmente da attribuire alla bonifica di suolo e falde (tra cui, messa in sicurezza di emergenza e operativa, decommissioning e ripristini, per un totale di €411 milioni), alla gestione dei rifiuti (€217 milioni), alle risorse idriche (€153 milioni), alla prevenzione di spill (€66 milioni) e alla protezione dell'aria (€54 millioni).

74. Vorrei conoscere:

  • a) I BENEFICI NON MONETARI ED I BONUS ED INCENTIVI COME VENGONO CALCOLATI?
  • b) QUANTO SONO VARIATI MEDIAMENTE NELL'ULTIMO ANNO GLI STIPENDI DEI MANAGERS e degli AD illuminati, rispetto a quello DEGLI IMPIEGATI E DEGLI OPERAI?
  • c) Vorrei conoscere RAPPORTO FRA COSTO MEDIO DEI DIRIGENTI/E NON.
  • d) Vorrei conoscere NUMERO DEI DIPENDENTI SUDDIVISI PER CATEGORIA, CI SONO STATE CAUSE PER MOBBING, PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO, INCIDENTI SUL LAVORO e con quali esiti? PERSONALMENTE NON POSSO ACCETTARE IL DOGMA DELLA RIDUZIONE ASSOLUTA DEL PERSONALE
  • e) Quanti sono stati i dipendenti inviati in mobilità prepensionamento e con quale età media.

Risposta

a. Come già risposto nel 2020, i benefici non monetari riguardano prevalentemente benefit di natura previdenziale ed assistenziale e l'assegnazione dell'autovettura aziendale ad uso promiscuo. Il valore dei benefits, riportato nella Tabella 1 a pag. 58 della Relazione sulla Remunerazione 2021, è calcolato secondo il criterio di imponibilità fiscale richiesto da Consob.

La remunerazione variabile, finalizzata a promuovere il raggiungimento degli obiettivi annuali e la crescita di redditività del business nel lungo periodo, si articola in una componente di breve ed una componente di lungo termine, le cui caratteristiche sono descritte sinteticamente nel "Sommario" e più in dettaglio nelle "Linee Guida di Politica sulla Remunerazione" della Relazione sulla Remunerazione 2021. Per quanto riguarda l'attuazione dei piani di incentivazione, gli incentivi maturati nel 2020 con i relativi risultati di performance sono riportati nella Sezione II della Relazione.

5266

b. La variazione media nel 2020 è stata pari a:

  • · Dirigenti: +0,36%
  • . Non dirigenti: +1,5%

c. Il rapporto tra costo medio personale dirigente e non dirigente è pari a 4,8.

d. Il dettaglio dei dipendenti è il seguente:

Italia Estero Mondo
Dirigenti 788 194 982
Quadri 6.728 2.517 9.245
Impiegati 11.197 5.088 16.285
Operal 2.862 2.121 4.983
Totale 21.575 9.920 31.495

Nel 2020 è stata notifica al giudice del lavoro n. 1 ricorso per mobbing e il giudizio è attualmente in corso. Non sono state notificate cause di lavoro per istigazione al suicidio. Non sono state notificate cause di lavoro aventi ad oggetto infortuni occorsi a dipendenti.

e. Nel corso del 2020 sono stati collocati in NASPI, ai sensi della L. 223/91, 7 risorse con un'età media di 59,4 anni. Nello stesso periodo 113 risorse con un'età media di 58,5 anni hanno risolto consensualmente il rapporto di lavoro, ai sensi dell'art. 4 della Legge 92/2012. Sempre nel 2020, 203 risorse hanno anticipato l'accesso alla pensione finanziati dalla Legge di Bilancio 2020, attraverso l'opzione quota 100 con un'età media di 63.

75. Vorrei conoscere se si sono comperate opere d'arte? da chi e per quale ammontare?

Risposta

Nel corso del 2020 non sono stati effettuati acquisti di opere d'arte.

76. Vorrei conoscere in quali settori si sono ridotti maggiormente i costi, esclusi i vs stipendi che sono in costante rapido aumento.

Risposta

Nel 2020, a seguito delle decisioni prese per difendere la redditività e aumentare la resilienza allo scenario pandemico, è stato attuato un poderoso programma di efficientamento attraverso la puntuale revisione di tutti i conti e l'ottimizzazione della attività operative.

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Il programma ha consentito risparmi di costi operativi diffusi in tutti i settori per 1,9 mld € rispetto al livello pre-COVID di cui circa il 30% strutturali; in particolare il settore e&p ha contribuito alla riduzione per oltre il 50%.

77. Vorrei conoscere VI SONO SOCIETA' DI FATTO CONTROLLATE (SENSI C.C) MA NON INDICATE NEL BILANCIO CONSOLIDATO?

Risposta

No.

78. Vorrei conoscere CHI SONO I FORNITORI DI GAS DEL GRUPPO QUAL E' IL PREZZO MEDIO.

Risposta

Eni acquista il gas naturale principalmente attraverso contratti long term e, in una logica di diversificazione del portafoglio, intrattiene rapporti commerciali con le principali compagnie nazionali.

Il 69% delle disponibilità di gas naturale e LNG nel 2020 proviene da sei Paesi fornitori "storici".

In particolare, il 36% ha riguardato forniture dalla Russia (Gazprom), il 12% dalla Norvegia (Equinor e altri piccoli fornitori), l'8% dall'Algeria (Sonatrach), il 7% dalla Libia (NOC+Eni), il 2% dai Paesi Bassi (Gasterra e hub) e il 4% dal Qatar (Rasgas).

Il prezzo medio di acquisto, în particolare in questo momento che ci vede coinvolti in discussion commerciali con alcuni nostri fornitori, è un dato sensibile la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

79. Vorrei conoscere se sono consulenti ed a quanto ammontano le consulenze pagate a società facenti capo al dr. Bragiotti, Erede, Trevisan e Berger?

Risposta

Nel 2020 non sono stati affidati incarichi di consulenza a società facenti capo ai soggetti indicati. Per completezza si rappresenta che il signor Erede è associato a uno studio professionale con il quale sono in essere due incarichi assegnati nel 2020 relativi a temi legali con onorari stimati in circa €40 mila ed inoltre si veda la risposta alla domanda n. 89 sempre dell'azionista Marco Bava.

80. Vorrei conoscere. A quanto ammonta la % di quota italiana degli investimenti in ricerca e sviluppo?

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Risposta

Nel 2020 la quota italiana della spesa in ricerca e sviluppo è stata pari all'85% degli investimenti totali R&D (vs 89% nel 2019).

81. VORREI CONOSCERE I COSTI per le ASSEMBLEE e per cosa?

Risposta

Il costo medio per le assemblee con presenza fisica degli azionisti è di circa €200.000. I costi comprendono tra l'altro quelli relativi al sistema di voto elettronico, all'attività di verbalizzazione della riunione a cura del Notalo, agli altri adempimenti notarili e alla designazione del Rappresentante degli Azionisti.

Quest'anno, come l'anno scorso, il costo sarà più basso considerate le modalità di tenuta della stessa.

82. VORREI CONOSCERE I COSTI per VALORI BOLLATI.

Risposta

I costi per valori bollati al 31/12/2020 ammontano a €1.484.798.

83. Vorrei conoscere la tracciabilità dei rifiuti tossici.

Risposta

La normativa italiana in materia di rifiuti prevede la tracciabilità della filiera dal produttore allo smaltimento finale. Gli adempimenti amministrativi volti alla tracciabilità comprendono registri di carico e scarico, formulari identificativi del rifiuto (FIR) per il trasporto e modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) da presentarsi annualmente.

In particolare, il FIR è emesso in 4 copie, di cui la prima resta al produttore e le restanti accompagnano il trasporto; queste ultime, recanti l'accettazione dell'impianto di destino, restano una al trasportatore, una al destinatario e una al produttore, che in tal modo ha la conferma del buon esito del conferimento.

Dall'8/3/2021 è inoltre operativo Il portale Vi.Vi.FIR che, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 art. 193 c.5, consente la vidimazione digitale dei FIR, alternativa a quella tradizionale presso gli sportelli delle CCIAA o dell'Agenzia delle Entrate. In questo caso il modulo per la produzione del FIR è generato on line già vidimato e viene stampato in due copie, una che resta al produttore e l'altra che accompagna il rifiuto e resta al destinatario; le ulteriori copie necessarie sono fotocopiate da quest'ultima.

Calmose

Il sistema SISTRI, adottato in Italia per tracciare informaticamente i rifiuti, è stato abrogato nel 2018, a favore di un nuovo sistema (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità del Rifuti -RENTRI), del quale è prevista la sperimentazione di un prototipo nei prossimi mesi e che sarà disciplinato da un decreto attuativo.

Eni dispone poi di un sistema normativo interno di procedure e istruzioni operative per assicurare la piena tracciabilità dello smaltimento dei rifiuti, secondo le best practice in materia.

84. QUALI auto hanno il Presidente e l'ad e quanto ci costano come dettaglio dei benefits riportati nella relazione sulla remunerazione?

Risposta

Come già risposto nel 2020, per il Presidente nell'attuale mandato non è prevista l'assegnazione di auto ad uso promiscuo, mentre all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, come per tutti i dirigenti, è stata assegnata un'auto aziendale ad uso promiscuo in linea con la Policy Eni.

  1. Dettaglio per utilizzatore dei costi per uso o noleggio di elicotteri ed aerei. Quanti sono gli elicotteri utilizzati di che marca e con quale costo orario ed utilizzati da chi? Se le risposte sono: "Le altre domande non sono pertinenti rispetto ai punti all'ordine del giorno" denuncio tale reticenza al collegio sindacale ai sensi dell'art.2408 cc.

Risposta

Al 31/12/20 la società Servizi Aerei S.p.A., possiede 2 aerei di produzione Dassault Aviation e un aereo di produzione Gulfstream, più precisamente:

  • · Falcon 900EX Easy I-SEAS (anno di costruzione 2008)
  • · Falcon 900EX Easy I-SEAR (anno di costruzione 2007)
  • · Gulfstream G550 (anno di costruzione 2013).

Tali aerei sono esclusivamente utilizzati per le esigenze operative delle società appartenenti al gruppo Eni. Inoltre, soprattutto in relazione a determinate destinazioni estere, l'utilizzo di una flotta aziendale consente di garantire livelli di servizio e di sicurezza elevati, tra i quali la possibilità di trasportare personale in sedi estere dove i collegamenti sono più complessi e quindi ridurre notevolmente i tempi di viaggio rispetto ai servizi commerciali.

Infine la disponibilità di aerei in proprietà ha consentito a Eni di far fronte alle esigenze operative, durante la crisi pandemica, nonostante la drastica riduzione dei voli di linea.

.

Per quanto riguarda il costo orario la possibilità di ridurre drasticamente i tempi di attivazione del servizio e la maggior sicurezza garantita da una gestione diretta delle operazioni di terra e di volo rende il costo orario allineato rispetto a quanto proposto sul mercato da analoghi operatori (ove disponibili).

Eni non possiede elicotteri. Ove le esigenze operative presso i campi o le piattaforme petrolifere lo richiedano, Eni noleggia servizi di trasporto a mezzo elicottero presso fornitori contrattualizzati attraverso di apposite procedure di gara.

86. A quanto ammontano i crediti in sofferenza?

Risposta

L'esposizione al rischio di credito e le perdite attese relative a crediti commerciali e altri crediti sono state elaborate sulla base di rating interni come segue:

Crediti in bonis
(Emilion) Rischio
Dasso
Rischio
medio
Rischio
alto
Crediti
in default
Citym
Enligas e luce
Totale
31.12.2020
Chenti pusiness 1 399 3.736 432 1 351 5.927
National Oll Company + Pobliche Ammistrazioni 341 620 7 2.653 4121
Altre conveperti 1.243 450 28 141 2.173 = 035
Valore loido 3,482 3310 207 2.145 2173 14.093
Fondo svalutazione (32) (21) (25) (2.429) (277) (3.157)
COMM ORDERA 3.450 3.745 438 1.785 1.527 10.925
expectagistri in inother is a famo cai famol patcedpia
del nischio contraparie)
0.9 0.6 6,2 35.0 29.1 224
31.12.2019
ittenti supine 11 1.922 2.882 3-20 . 356 7.0-20
Increativitimmira edizioni e Pubbliche Aministrazion 2,201 372 244 2.770 2627
Altre convoperti 1 446 103 381 277 2. 05 - 453
Valore leade 2.763 3.457 1.465 2,325 2.165 16.119
Fondo svalutazione (12) 127 £16) (2.567) {{662} (2.2.5)
Vilore netto 4.756 3.153 1.449 1,776 1.439 12 673
Enditegalir is inomal leo other is ? secl Datoscue
cellischio controparte)
0.3 0.1 1.7 58 6 31.6 201

Rispetto al saldo inziale, Il fondo svalutazione crediti ha registrato un decremento di €89 milioni quale saldo tra accantonamenti per perdite attese (€343 milioni), utilizzi a fronte del passaggio a perdita dei relativi crediti (€357 milioni) e differenze cambio e riclassifiche (€75 milioni).

In particolare, gli accantonamenti sono riferiti: (i) alla linea di business Eni gas e luce per €181 milioni e riguardano principalmente la clientela retall; (ii) al settore Exploration & Production per €118 milioni e riguardano principalmente le forniture di idrocarburi equity a società di Stato e i Assemblea degli Azionisti 2021

crediti per chiamate fondi nei confronti dei joint operator, società di Stato o società private locali in progetti petroliferi operati da Eni.

Gli utilizzi del fondo svalutazione crediti commerciali e altri crediti in bonis e in default per complessivi €357 milloni sono riferiti: (ii) alla linea di business Eni gas e luce per €200 milloni e riguardano utilizzi a fronte oneri per €178 milioni riferiti principalmente alla clientela retail; (ii) al settore Exploration & Production per €101 milloni e riguardano per €73 milioni l'utilizzo in contropartita alla derecognition di crediti verso PDVSA per effetto di rimborsi in-kind.

Per la determinazione della Probability of Default delle controparti sono stati adottati i rating interni, già utilizzati ai fini dell'affidamento commerciale, oggetto di verifica periodica, anche tramite analisi di back-testing; per le controparti rappresentate da Entità Statali, ed in particolare per le National Oll Company, la Probability of Default, rappresentata essenzialmente dalla probabilità di un ritardato pagamento, è determinata utilizzando, quale dato di input, i country risk premium adottati al fini della determinazione dei WACC per l'impairment degli asset non finanziari. Per la clientela per la quale non sono disponibili rating, la valutazione delle perdite attese è basata su una provision matrix, costruita raggruppando, ove opportuno, i crediti in cluster di clientela omogenei ai quali applicare percentuali di svalutazione definite sulla base dell'esperienza di perdite pregresse, rettificate, ove necessario, per tener conto di informazioni in merito al rischio di credito della controparte o di cluster di controparti.

Considerate le caratteristiche dei mercati di riferimento, si considerano in default le esposizioni creditizie scadute da oltre 180 giorni ovvero, in ogni caso, le esposizioni creditizie in contenzioso o per le quali sono in corso azioni di ristrutturazione/rinegoziazione. Sono definite in contenzioso le esposizioni per le quali sono stati attivati o si è in procinto di attivare interventi di recupero del credito tramite procedimenti legali/giudiziali.

Le valutazioni di recuperabilità dei crediti commerciali per la fornitura di idrocarburi, prodotti e power alla clientela retail, business e national oil companies e per chiamate fondi nei confronti dei joint operator della Exploration & Production (national oil companies, operatori locali privati o international oil companies) sono state riviste per incorporare gli effetti della crisi economica e finanziaria derivante dall'impatto della pandemia COVID-19 sulla solvibilità futura delle controparti stimando sia una maggiore dilazione nei tempi di recupero degli scaduti rispetto alla situazione precedente, generalmente un anno, sia un incremento delle probabilità di default. Tali assunzioni sono state basate sull'esperienza, su valutazioni indipendenti del probabile incremento del rischio default delle controparti commerciali nei prossimi dodici mesi a fronte dell'evoluzione attesa dello scenario macroeconomico, nonché di previsioni aggiornate sulle probabilità di accadimento di rischi operativi negli stati di presenza del settore Exploration incorporate nella spima 39

country risk premium. Per quanto riguarda i clienti del business di Eni gas e luce le valutazioni di recuperabilità incorporano i dati più recenti relativi alle performance di incasso dei crediti e all'anzianità dello scaduto.

L'esposizione al rischio di credito e le perdite attese relative alla clientela di Eni gas e luce sono state stimate sulla base di una provision matrix come segue:

Seadull
(Emicrol) Non scaduti da 0 = 3 mesi da 3 a o mesi da 6 a 12 mesi oltre 12 mesi Totale
21.12.2020
Clients Eri gas + luce:
· Retail 7,155 135 50 102 ਤੋਵੇਵ 1,776
- Saledia 75 ાદ 1 2 232 332
- 2201 51 61
Optod #10147 1291 121 53 110 546 2 173
Fordo svalutazione (નરી) 1231 (22) (57) (198) (ਦੇ ਵਜੋਂ)
Palse name 1.245 90 21 53 100 1.527
Expected loss (4) 36 19.0 =1.5 51,5 83.3 26.7
31.12 2019
Canti Eco gas + IUCK:
· Retall 991 105 ବିଦ୍ રેક 375 1,618
· Nicola 33 24 12 263 403
· Alth 76 3 1 14 64
Valcie Jordo 1.150 137. 45 102 641 2.155
Fonde avalutasione (16) (27) (25) (===) ( বৈশৱ) (665)
Morenolla 1144 110 ్రేశ్వ 53 43 1 274
Expected loss (14) 13 19.7 200 18.0 SE 4 316

87. CI SONO STATI CONTRIBUTI A SINDACATI E O SINDACALISTI SE SI A CHI A CHE TITOLO E DI QUANTO?

Risposta

Eni non riconosce contributi economici diretti a sindacati e/o sindacalisti,

88. C'è e quanto costa l'anticipazione su cessione crediti %?

Risposta

Dal 2011 in avanti sono stati perfezionati, con alcune primarie controparti, accordi di cessione prosoluto di crediti commerciali.

L'importo delle cessioni in essere al 31 dicembre 2020 di crediti commerciali con scadenze 2021 è stato pari a circa €1,38 miliardi (€1,73 miliardi nell'esercizio 2019 con scadenza 2020).

Gli accordi di cessione prevedono il pagamento di una commissione "flat" pari ad alcuni basis point sul valore facciale del credito ceduto; il tasso di sconto applicato tra la data di cessione dei crediti

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e quella della scadenza media ponderata dei crediti stessi è variabile ed è legato al tasso di riferimento (euribor o libor) maggiorato di uno spread allineato allo standing creditizio di Eni.

  1. C'è il preposto per il voto per delega e quanto costa? Se la risposta è: "Il relativo costo non è specificamente enucleabile in quanto rientra in un più ampio insieme di attività correlate all'assemblea degli azionisti." Oltre ad indicare gravi mancanze nel sistema di controllo, la denuncio al collegio sindacale ai sensi dell'art.2408 cc.

Risposta

Il Rappresentante degli Azionisti designato dalla Società, ai sensi dell'art. 135-undecies TUF, è lo Studio Legale Trevisan & Associati, nella persona dell'Avv. Dario Trevisan (o suoi sostituti in caso di impedimento). Il costo è pari a massimo €12.500 a seconda del numero di deleghe, oltre spese, IVA e CPA.

90. A quanto ammontano gli investimenti in titoli pubblici?

Risposta

Al 31 dicembre 2020, l'investimento in Titoli quotati emessi da Stati Sovrani ammonta a €1.223 milioni (di cui €1.003 milioni detenuti da Eni SpA), a fronte di Attività finanziarie destinate al trading per complessivi €5.502 milioni (di cui €5.020 milioni detenuti da Eni SpA).

L'investimento in titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana ammonta a €761 milioni (di cui €686 milioni detenuti da Eni SpA),

Ulteriori informazioni sono disponibili nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", paggj 231 e 232 del bilancio consolidato 2020 nonché nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 354 e 355 del bilancio di esercizio 2020, contenuti nella Relazione Finanziaria Annuale 2020.

91. Quanto è l'indebitamento INPS e con l'AGENZIA DELLE ENTRATE?

Risposta

Il debito di Eni SpA vs INPS ammonta a circa €71 millioni; i debiti netti vs l'agenzia delle entrate di Eni SpA relativi alle imposte dirette ammontano a circa €4 milioni e riguardano essenzialmente imposte delle joint operation consolidate proporzionalmente.

92. Se si fa il consolidato fiscale e a quanto ammonta e per quali aliquote?

Risposta

L'Eni Spa e le principali società italiane hanno esercitato l'opzione per il consolidato fiscale nazionale: nel 2020 le società incluse sono 27. Il risultato complessivo del consolidato per il 2020 è negativo. L'aliquota d'imposta è quella ordinaria IRES del 24%.

93. Quanto è il margine di contribuzione dello scorso esercizio?

Risposta

Nel 2020 il margine di contribuzione è stato pari a €16,6 milliardi, in riduzione di -€7,7 miliardi pari al 47% vs il 2019 per il minore contributo del settore e&p di -C8,5 miliardi a causa della riduzione delle quotazioni del prezzo del petrolio e del gas in tutte le aree geografiche, nonché degli effetti del COVID-19, dei tagli OPEC+ e della riduzione della domanda gas.

Azionista D&C Governance Technologies

  1. L'avviso di convocazione indica che gli Amministratori e i Sindaci, nonché gli altri soggetti legittimati ai sensi di legge, diversi da coloro ai quali spetta il diritto di voto potranno intervenire in Assemblea mediante mezzi di telecomunicazione che ne consentano l'identificazione, quali presidi di sicurezza sono stati previsti per garantire la partecipazione esclusivamente ai soggetti indicati? Quale strumento tecnologico sarà utilizzato per la connessione video/audio?

Risposta

Amministratori e i Sindaci, nonché gli altri soggetti legittimati ai sensi di legge possono collegarsi da remoto all'Assemblea, nel rispetto delle policy di sicurezza interne e con il supporto delle funzioni ICT competenti, mediante collegamenti in videoconferenza da dispositivi aziendali protetti. La presenza e il mantenimento del collegamento da remoto è monitorato dalla funzione ICT e l'intero processo è supervisionato dal Notaio.

  1. Per le riunioni del Consiglio di Amministrazione convocate per deliberare sul bilancio e sulle relazioni semestrali - che di norma prevede una documentazione da analizzare più corposa - tale documentazione viene inviata ai consiglieri con un anticipo maggiore o uguale rispetto alle altre riunioni consiliari?

Risposta

La documentazione relativa al bilancio e alle relazioni semestrali viene messa a disposizione del Consiglio negli stessi termini previsti per la messa a disposizione di ogni altra documentazione. Ove, in casi specifici, non sia possibile fornire la documentazione con congruo anticipo, la Presidente cura che siano effettuati adeguati e puntuali approfondimenti durante le sessioni consiliari.

  1. Visto l'andamento prolungato della pandemia la società ha valutato la possibilità di ricorrere a strumenti di partecipazione a distanza per lo svolgimento dell'assemblea?

  2. Qualora la risposta fosse "Si" si chiede inoltre come mai non si è perseguita questa opzione? Tale decisione è stata presa nell'ambito di una specifca discussione di

Consiglio di Amministrazione?

  1. Qualora la riposta fosse No si chiede inoltre, non essedo al momento prevedibile in tempi brevi la fne dello stato di emergenza, se il Consiglio intende prendere in-esap

Assemblea degli Azionisti 2021

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questa possibilità per l'assemblea di bilancio 2021 e garantire una più diretta forma di partecipazione per i soci?

Risposta

La Società ha legittimamente ritenuto di avvalersi della facoltà espressamente prevista dal comma 4 dell'art. 106 del D. L. n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020, nonche dal DL n. 183/2020, convertito dalla legge n. 21/2021 di consentire la partecipazione degli Azionisti in Assemblea esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato. Le valutazioni riguardo le modalità di svolgimento di future assemblee saranno effettuate dal Consiglio di Amministrazione in occasione dell'approvazione dei relativi avvisi di convocazione.

  1. Dalla lettura dell'avviso di convocazione sembrerebbe evidente che l'unica modalità consentita ai soci di porre domande in relazione all'assemblea convocata è tramite le domande "pre-assembleari", è così? Tuttavia, già nelle assemblee dell'anno scorso di tante società quotate era stata inserita la possibilità di porre domande tramite il rappresentante delegato (nell'ambito della delega ex art.135-novies -). Questa opzione è esclusa o meno per l'assemblea in oggetto?

Qualora la risposta fosse "Si, è esclusa" si chiede inoltre:

  • Come ritiene la società di rispettare il diritto del socio che il suo delegato lo rappresenti in pieno in assemblea non prevedendo la possibilità che il socio possa chiedere al rappresentante designato di porre domande in corso di assemblea (eventualmente come replica o ulteriore chiarimento rispetto a quanto già posto nelle domande pre-assembleari)?
  • Tale scelta è stata oggetto di deliberazione da parte del Consiglio di Amministrazione?

Qualora la riposta fosse "No, è consentito porre domande tramite il Rappresentante Designato" si chiede inoltre:

  • Quali sono le modalità per trasmettere le domande al Rappresentante Designato?
  • Perché' non si è evidenziata tale opzione nell'avviso di convocazione?

Risposta

Possono essere poste domande tramite il Rappresentante Designato, ma saranno fornite dopo l'Assemblea le risposte che non potranno incidere sul voto, non potendo l'Azionista modificare le istruzioni di voto già date, sulla base della risposta. A tal fine, il modulo di delega disponibile sul

sito internet reca una sezione denominata "spazio dedicato alle proposte individuali e ad altre eventuali istruzioni". In questo stesso spazio l'Azionista potrà esprimere anche la propria dichiarazione di voto (il regolamento dell'Assemblea non prevede interventi di replica), sulla base delle risposte ricevute alle domande pre-assembleari.

5. Che tipo di interventi di supporto ai dipendenti è stato offerto per affrontare questa particolare fase di crisi sanitaria?

Risposta

Per gestire l'emergenza sanitaria Covid-19 in Eni abbiamo implementato fin da subito le misure più opportune per garantire la massima tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, nonché dare a loro tutto il supporto necessario.

In particolare, abbiamo realizzato, attuato e costantemente aggiornato il piano di preparazione e risposta alle epidemie e pandemie ("Medical Emergency Plan"), in linea con le disposizioni normative di volta in volta emanate dalle autorità competenti e con il Protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro del 14.3.2020, integrato il 24.4.2020 e aggiornato il 6.4.2021.

Dal punto di vista operativo abbiamo potuto portare avanti in continuità tutte le nostre attività lavorative, prevedendo:

  • · capillare programma di comunicazione interna e people engagement strutturato e costante finalizzato a fornire indicazioni su misure e comportamenti preventivi da adottare, anche in relazione al continui aggiornamenti normativi;
  • · il ricorso allo smart working per tutte le risorse che lavorano presso le sedi uffici e per tutto quelle persone che, pur lavorando nei siti industriali, possono svolgere la loro attività in remoto;
  • · attività formative finalizzate alla migliore interpretazione del ruolo di capo e di smart worker in un contesto di lavoro a distanza;
  • · un servizio di supporto psicologico telefonico dedicato a tutti i dipendenti, operanti in Italia, e ai loro familiari (H24, 7/7);
  • · l'adozione di misure di prevenzione e comportamentali, di distanziamento e igiene/sanitizzazione personale e nei luoghi di lavoro Eni secondo protocolli definiti;
  • · l'adozione di specifici dispositivi di protezione individuale in relazione alle tipologie di attività svolte e le modalità operative per la gestione dei casi sospetti e confermati;
  • · la riorganizzazione dei turni e degli spazi lavorativi;

Assemblea degli Azionisti 2021

· la revisione delle modalità di ingresso nelle sedi/siti aziendali anche con rilevazione della temperatura.

6. Quante riunioni, se non tutte, del CdA si sono svolte con collegamento da remoto nel 2020?"

Risposta

Nel 2020 è stata sempre garantita ad Amministratori e Sindaci la possibilità di partecipare alle riunioni in collegamento da remoto, nel rispetto delle norme statutarie e, per il Consiglio di Amministrazione, del Regolamento del Consiglio nonché secondo la normativa emergenziale di cui all'art. 106, D.L. n. 18/2020 prorogato dalla Legge n. 21/2021.

  1. Per l'invio di informativa pre-consiliare vi sono state occasioni nel 2020 in cui la documentazione non è stata inviata tre giorni prima della riunione come da prassi societaria? E se sì, in quali occasioni? Quali strumenti vengono adottati al fine di evitare il rischio di divulgazioni improprie di notizie riservate?

Risposta

Informazioni sul tema sono riportate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2020, approvata il 1º aprile 2021 e pubblicata sul sito internet della società al seguente link https://www.eni.com/assets/documents/ita/governance/assemblea/2021/Relazione-Governance-2020.pdf, cui si rinvia (cfr. in particolare pagg. 68 e 69).

  1. Quale è stato il costo del servizio prestato da Crisci & Partners per l'assistenza sul processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione? A quanto ammontano i corrispettivi per altri incarichi professionali svolti da Crisci & Partners, se ve ne sono, nel 2020?

Risposta

Il consulente Crisci & Partners è stato incaricato sia dal Consiglio di Amministrazione sia dal Collegio Sindacale, sulla base delle proposte formulate dal Comitato per le Nomine, ad esito di una gara cui hanno partecipato società con competenza ed esperienza nel settore e dotate di adeguato standing selezionate dal Comitato stesso. I compensi sono in linea con quelli di mercato per incarichi analoghi. Crisci & Partners non svolge ulteriori servizi per Eni e le società controllate.

  1. Quando si concluderà il processo di autovalutazione avviato nel novembre del 2020? Sono emerse criticità? Per le aree di miglioramento segnalate dalla Presidente del

Comitato per la Corporate Governance quali strategie sono state messe in atto per allineare la Società alle raccomandazioni del Comitato?

Risposta

Informazioni sullo stato del processo di autovalutazione e sulle considerazioni riguardanti la lettera del dicembre 2020 della Presidente del Comitato per la Corporate Governance sono riportate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2020, approvata il 1º aprile 2021 e pubblicata sul sul sito internet della società società società società seguente link https://www.eni.com/assets/documents/ita/governance/assemblea/2021/Relazione-Governance-2020.pdf, cui si rinvia (cfr. in particolare pagg. 36 e 70-71).

10. Quale è stato l'incremento percentuale rispetto al 2019 della presenza femminile nelle posizioni apicali del management?

Risposta

A seguito della revisione organizzativa l'incremento percentuale della presenza femminile nelle posizioni apicali del management (primi livelli dell'AD) è del 25% (01.01.2021 vs 2019).

11. Nel corso del 2020 quanti dipendenti si sono potuti avvalere della modalità Smart working? Che percentuale rispetto al totale? Per quanti dipendenti si prevede che l'opzione Smart working rimanga valida anche al termine dell'emergenza covid?

Risposta

In Italia nelle sedi uffici ca. il 90 % delle nostre persone sono in SW, mentre nei siti produttivi la % di persone in SW è di circa il 50% del personale giornaliero.

All'estero abbiamo circa il 50% della popolazione complessiva in SW.

L'intenzione è proseguire con lo SW anche nella fase post pandemica confidando in un numero di adesioni significativo; la possibilità di utilizzare lo SW sarà consentita a tutto il personale, le cui attività possono essere svoite in modalità distance.

12. Quante richieste di informazioni ex art. 115 D.lgs. 58/1998 da parte di Consob sono state ricevute dalla Società nel corso dell'esercizio? Quale è stato l'oggetto della richiesta?

Risposta

Nel corso dell'esercizio 2020 la Società non ha ricevuto richieste di informazioni ex art. 115 D.Igs. 58/1998 da parte di Consob. Nel febbraio 2021 il Collegio Sindacale ha ricevuto una richiestà,

Assemblea degli Azionisti 2021

sensi degli articoli 9, comma 3, del D.Lgs. n. 254/2016 e dell'art. 115, comma 1, del D. Lgs. n. 58/98 nell'ambito della ordinaria vigilanza della Commissione (ex art. 6 del Regolamento Consob n. 20267/2018) sulle dichiarazioni di carattere non finanziario relativamente agli esercizi 2018 e 2019, quest'ultima inclusa nella Relazione Finanziaria 2019, approvata nel 2020.

13. Le decisioni degli amministratori, nel corso dell'esercizio 2020, sono state assunte sempre all'unanimità? Se no, su quali argomenti vi sono stati consiglieri contrari o astenuti?

Risposta

Le decisioni del Consiglio di Amministrazione sono state all'unanimità, fermi i casi di astensione richiesta da normativa di legge o interna.

14. Nel 2020 sono stati erogati bonus ad hoc/una tantum agli amministratori esecutivi non legati a criteri e parametri predeterminati o predeterminabili ex ante?

Risposta

All'Amministratore Delegato sono erogati bonus esclusivamente legati a criteri e parametri predeterminati ex ante come dettagliatamente riportato nella Relazione sulla Remunerazione nella Sezione I (linee guida di politica sulla remunerazione) e nella sezione II (compensi maturati nell'esercizio 2020).

15. Dalla tabella 4 della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti risulta che dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche hanno venduto 89.000 azioni di Eni, quali sono le motivazioni che stanno dietro tale scelta? Non credono più nella Società?

Risposta

Ferma l'applicazione della normativa vigente sulla Market Abuse in tema di Manager's Transactions, la società non è tenuta a conoscere le motivazioni di negoziazione sui propri titoli.

16. A quanto ammontano, se ci sono state, le donazioni liberali per progetti volti a fronteggiare l'emergenza COVID19? E quali sono?

Risposta

Eni ha mobilitato tutte le risorse disponibili con l'obiettivo di vincere la sfida attraverso numerose attività sanitarie e sociali a supporto delle Istituzioni sanitarie italiane, delle persone Eni e delle Comunità in cui Eni opera con investimenti di circa €35 milioni comprensivi degli interventi in ambito internazionale, questi con un focus prevalentemente sull'Africa.

Eni ha infatti supportato diversi ospedali in Italia, nell'ambito del Programma "Eni per l'Italia", dedicati alla cura dei pazienti con coronavirus: tra le principali collaborazioni quelle con l'Ospedale IRCCS Luigi Sacco di Milano, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, con I'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, con I'IRCCS Policlinico di San Donato e Presidio Sanitario Vittorio Emanuele di Gela per la realizzazione ed il potenziamento delle strutture ospedaliere dedicate al pazienti con coronavirus. Sono stati infine supportati altri ospedali nelle regioni Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia con la fornitura di equipaggiamento sanitario per il rafforzamento della capacità della terapia intensiva.

Eni ha inoltre finanziato anche campagne di informazione pubblica sul ruolo del medico di famiglia e sui servizi agli anziani e, grazie ai suoi dipendenti, ha raccolto e devoluto oltre €600.000 alla Croce Rossa Italiana per fronteggiare l'emergenza.

Dal punto di vista del supporto tecnologico, Eni ha messo a disposizione della ricerca sul coronavirus le infrastrutture di supercalcolo e le competenze di modellazione molecolare, offrendo il contributo di strumenti e risorse di eccellenza nella lotta all'emergenza globale, a cui si aggiunge l'attivazione di una partnership con l'Istituto dei Sistemi Complessi del CNR e con I'Istituto Superiore di Sanità per l'utilizzo del supercalcolatore Eni/HPC5 per la ricerca medica collegata alle malattie infettive.

Eni, inoltre, ha attivato una campagna informativa in collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale attraverso la quale, oltre al rispetto di tutte le prescrizioni del Minister della Salute, è stata ribadita l'importanza del ruolo del medico di famiglia per la lotta al coronavirus

Sono state infine identificate, oltre alle azioni in essere del programma 'Eni per Italia', iniziative n diversi Paesi di presenza Eni per supportare la capacità di diagnosi dei sistemi sanitari nazionali verso il COVID-19. Queste iniziative, in accordo con le esigenze manifestate dalle nazioni selezionate, includono la donazione di equipaggiamento sanitario e diagnostico, materiali consumo e dispositivi di protezione.

17. Quale è l'impatto sul business derivante dalla crisi sanitaria COVID-19?

Risposta

L'ambiente operativo 2020 è stato caratterizzato dalla riduzione sostanziale della domanda globale di petrolio greggio a causa delle misure di lockdown adottate dai governi di tutto il mondo per contenere la diffusione della pandemia COVID-19 con ripercussioni di vasta portata sull'attività economica, il commercio e gli spostamenti delle persone, in particolare durante la fase più acuta della crisi tra il primo e il secondo trimestre dell'anno. In tale scenario, il prezzo del petrolio per il riferimento Brent ha registrato una contrazione del 35% rispetto al 2019 con una media annua d circa 42 \$/barile, i prezzi del gas naturale riferiti alla quotazione spot del mercato/Italia hanno Assemblea degli Azionisti 2021 49

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registrato una flessione media del 35% e i margini di raffinazione per l'indicatore aziendale SERM una diminuzione del 60%. In considerazione dei trend di mercato rilevati in corso d'anno, il management ha rivisto la propria view di lungo termine del prezzo degli idrocarburi, assumendo uno scenario petrolifero più conservativo con un Brent a lungo termine di 60 \$/barile in termini reali 2023 (rispetto ai precedenti 70 \$/barile) per riflettere i possibili effetti strutturali della pandemia sulla domanda di idrocarburi e il rischio di accelerazione energetica in funzione delle politiche fiscall adottate dai governi per ricostruire l'economia su basi più sostenibili. Questi sviluppi negativi hanno impattato in maniera rilevante i risultati gestionali e il cash flow di Eni.

Nel 2020 il Gruppo ha riportato una perdita netta di €8,6 miliardi dovuta alla riduzione dei ricavi per effetto prezzo con un impatto stimato pari a €6,8 miliardi e per i minori volumi di produzione in relazione al taglio degli investimenti, alle quote produttive dell'OPEC+ e agli effetti del COVID-19 sulla domanda, nonché alla rilevazione per €3,2 miliardi di svalutazioni di attività Oil & Gas e raffinerie che hanno come principale driver la revisione delle assunzioni dei prezzi di lungo termine degli idrocarburi e dello scenario di raffinazione, per C1,3 miliardi alla valutazione delle scorte che sono state allineate al valore netto di realizzo a fine periodo, €1,7 miliardi di oneri rilevati dalle partecipate. Sull'ammontare della perdita ha inciso anche la svalutazione di circa €1,3 miliardi delle attività per imposte anticipate iscritte all'attivo di bilancio in relazione alle incertezze sulla loro recuperabilità futura.

Il flusso di cassa netto da attività operativa di €4,8 miliardi è diminuito del 61% rispetto al 2019 in funzione del minori prezzi degli idrocarburi di produzione e altri effetti dello scenario, a cui si aggiungono gli effetti sulle operations a causa del COVID-19 dovuti a perdite di produzione per rimodulazione capex, minore domanda di carburanti, prolungamento fermate di impianti per l'emergenza sanitaria, minori ritiri di GNL e minore domanda gas. Questi effetti negativi sono stati parzialmente attenuati dai cost saving e da altre iniziative di contrasto del management alla pandemia.

Il management ha adottato una serie di misure per preservare la liquidità dell'Azienda, la capacità di far fronte alle obbligazioni finanziarie in scadenza e per attenuare l'impatto della crisi sulla posizione finanziaria netta di Gruppo, come segue:

  • nel 2020 Eni ha ridotto gli investimenti di circa il 30%. I progetti interessati dagli interventi riguardano principalmente e attività upstream, in particolare quelle relative all'ottimizzazione della produzione e ai nuovi progetti di sviluppo il cui avvio era previsto a breve. In entrambi i casi l'attività potrà essere riavviata velocemente al ripresentarsi delle condizioni ottimali, e con essa il recupero della produzione correlata;

  • attuazione di un programma di riduzione dei costi operativi in tutte le linee di business con risparmi di circa €1,9 miliardi;

  • ricorso al mercato obbligazionario con un'emissione di €2 millardi nel mese di maggio, cui ha fatto seguito l'emissione di due bond ibridi nel mese di ottobre dell'ammontare complessivo di €3 miliardi;
  • rivista la politica di distribuzione del dividendo con l'introduzione di una componente variabile in coerenza con la volatilità dello scenario. La nuova policy prevede un dividendo base fissato a €0,36 per azione, commisurato ad una media annua del Brent pari ad almeno 43 \$/barile, ed una componente variabile commisurata a una percentuale crescente del free cash flow al crescere del prezzo Brent. Il valore base del dividendo sarà oggetto di rivalutazione nel tempo in funzione del grado di realizzazione della strategia di crescita del Gruppo. Per il 2020, la proposta dividendo è pari al dividendo base.

Grazie a queste azioni, l'Azienda ha superato la fase più acuta della crisi ed è riuscita a contenere l'indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 a €11,6 miliardi (invariato rispetto a fine 2019) e il leverage a circa 0,3 dando prova di grande resilienza e flessibilità del proprio business model. Infine, alla data di bilancio, l'azienda dispone di una riserva di liquidità di circa €20 considerata adeguata per coprire le principali obbligazioni finanziarie in scadenza nei prossimi dodici mesi.

  1. Nel dicembre 2020 è stato firmato con Saipem un Memorandum of Understanding per l'identificazione e lo sviluppo congiunto di iniziative e progetti di decarbonizzazione in Italia. Sono state individuate possibili collaborazioni nell'ambito della cattura, trasporto, riutilizzo e stoccaggio della CO2 prodotta da distretti industriali nel territorio italiano? E se sì, di quali aziende si tratta?

Risposta

In seguito alla firma del MoU con Saipem è stato avviato uno studio strategico che allo stato attuale non ha coinvolto altri soggetti.

L'analisi ha la finalità di identificare delle soluzioni per la decarbonizzazione delle aree dei distretti industriali italiani, in particolar modo quelli energy intensive, tramite la cattura, trasporto, stoccaggio e riutilizzo della CO2.

  1. Con specifico riferimento al Venezuela e alla Russia, quali misure ha adottato Eni per garantire che le sue attività siano svolte in conformità alle norme adottate da questi Paesi? Quanto queste restrizioni hanno impattato sul business del Gruppo?

Risposta

Sono state adottati appositi strumenti normativi ed organizzativi interni volti ad assicurare la conformità delle proprie operazioni alle sanzioni economiche e finanziare ad esse applicabili. Detti strumenti prevedono, tra le altre cose, l'individuazione delle attività che possano comportare un rischio sanzioni, l'identificazione dei Paesi a rischio sanzioni, il controllo preventivo sulle controparti e il coinvolgimento delle competenti funzioni interne di compliance per una valutazione preventiva "risk-based" della specifica attività/transazione e l'individuazione di eventuali misure di mitigazione ad hoc. Per un maggiore dettaglio circa il quadro sanzionatorio riguardante il Venezuela e la Russia e i suoi impatti sulle attività di Eni si rinvia ai paragrafi "Rischio Sanzioni" e "Rischio Paese" della bozza di relazione finanziaria 2020.

20. A quanto ammontano le stime dei costi che la Società è tenuta a sostenere relativi allo smantellamento di piattaforme e altre attrezzature di estrazione e di ripristino delle aree al termine delle attività petrolifere? Che orizzonte temporale hanno? Quale è il loro livello di accuratezza?

Risposta

Le passività connesse allo smantellamento degli impianti, piattaforme e altre infrastrutture petrolifere e al ripristino dei siti al termine dell'attività di estrazione di idrocarburi sono rilevate in bilancio all'inizio delle operazioni di giacimento considerato che i contratti petroliferi prevedono nella generalità dei casi un'obbligazione di tal tipo o In base all'assunto di obbligazione implicita. Tali costi di futuro sostenimento sono stimati sulla base delle migliori informazioni disponibili e dei metodi e delle tecnologie correnti alla data della rilevazione, nonché sono oggetto di attualizzazione per scontare il time value sulla base di tassi finanziari che riflettano il merito creditizio dell'impresa. Considerate le incertezze tipiche dei processi di stima su orizzonti temporali cosi lunghi, le valutazioni iniziali sono regolarmente rivisitate per tener conto di fattori quali l'aggiornamento dei costi da sostenere, l'evoluzione delle disposizioni legislative e delle prassi vigenti nel Paese dove sono ubicate le attività materiali, modifiche contrattuali, gli avanzamenti nelle tecniche e nei metodi di smantellamento e di ripristino, nonché della continua evoluzione della sensibilità politica e pubblica in materia di salute e di tutela ambientale, infine variazioni nei tassi di sconto nel timing degli esborsi. Tali assunzioni alla base della stima dei costi futuri sono oggetti di audit da parte del revisore indipendente.

Al 31 dicembre 2020, i fondi per rischi ed oneri del bilancio consolidato accolgono la stima dei costi che si prevede di sostenere al termine dell'attività di produzione di idrocarburi per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture e il ripristino dei siti per €8.454 milioni. Gli esborsi

connessi agli interventi di smantellamento e di ripristino saranno sostenuti in un arco temporale che copre i prossimi 50 anni.

21. L'uscita definitiva del Regno Unito dall'UE che si è concretizzata il 31 gennaio 2020, quali conseguenze ha generato? Quali sono le principali difficoltà che il Gruppo ha affrontato e sta affrontando al riguardo?

Risposta

Ad oggi le nostre attività in UK non hanno riportato significativi impatti operativi e finanziari a seguito dell'uscita definitiva del Regno Unito dall'UE. Le realtà presenti nel paese, con il supporto delle funzioni di sede, avevano avviato da tempo un monitoraggio sistematico dei cambiamenti che Brexit avrebbe introdotto, attività che ha consentito di preparare per tempo la transizione, minimizzandone gli impatti.

Per quanto riguarda gli impatti sul nostro business, di natura prevalentemente amministrativa, si segnala quanto segue:

  • · Libera circolazione delle persone: Eni impiega in UK anche personale UE, il cui status è stato modificato. Il personale UE in servizio in UK prima della fine del periodo transitorio ha avuto la possibilità di fare richiesta di un nuovo status di soggiorno ai sensi della legge britannica sull'immigrazione. I cittadini dell'UE che andranno a lavorare in UK dopo il 1 gennaio 2021 hanno bisogno di un permesso di lavoro.
  • · Barriere doganali: la valutazione delle implicazioni del nuovo regime è ancora in corso. Finora, come effetto immediato, le barriere tariffarie e non tariffarie hanno avuto un impatto limitato sui costi/volumi di quanto produciamo nel Regno Unito e vendiamo in UE e viceversa.
  • · Servizi finanziari: permane incertezza in merito alla regolazione dei mercati finanziari del Regno Unito. Per ora, i cambiamenti nella disciplina dei servizi finanziari hanno avuto un impatto principalmente sulle società Eni Trade & Biofuels e Eni Global Energy Markets (ETB/EGEM), che operano con varie banche britanniche e altri fornitori di servizi finanziari con sede in UK. Tuttavia, l'impatto è stato completamente gestito già nella prima metà del 2020.
  • · Per il momento, non c'è stato alcun impatto sulle licenze degli idrocarburi e sugli standard ambientali relativi al settore oil&gas.

Siamo fiduciosi di poter continuare ad operare in UK anche in un regime diverso da quello precedente. Qualora, nel medio e lungo termine, si verificasse una divergenza significativa del Regno Unito dagli standard normativi UE, questo potrebbe portare ad un aumento dei costi compliance per le attività interessate.

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22. In cosa consiste e come sarà strutturato il nuovo progetto strategico per la quotazione o cessione di una quota minoritaria della nuova business unit "Eni gas e luce e renewables" approvato dal Cda e reso noto in data 30 aprile 2021?

Risposta

Il nuovo progetto strategico, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Eni lo scorso 29 aprile ha lo scopo di definire e valutare il piano industriale e finanziario del nuovo veicolo societario che nascerà dall'unione delle attività di Eni gas e luce, retail gas e power, e di energia rinnovabile.

Eni considera il suo portafoglio di circa 10 milioni di clienti gas e luce un asset straordinario e ritiene che la fusione delle attività retail con quelle legate allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili massimizzerà la creazione di valore per l'azienda, potendo sviluppare e ampliare l'offerta di servizi, infrastrutture ed energia verde direttamente all'ampia clientela, così da poter estrarre il massimo beneficio dall'integrazione delle due attività.

La nuova società avrà l'obiettivo di sviluppare entro il 2025 una capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile superiore a 5 GW. Tale capacità sarà offerta alla crescente base clienti, di oltre 11 milioni entro quella data, con un EBITDA complessivo previsto in crescita, dai €600 milioni del 2021 a oltre €1 miliardo nel 2025.

Inoltre il progetto si impegnerà nello studio e nella valutazione delle molteplici opzioni per la miglior valorizzazione di questa società nel corso del 2022, subordinatamente alle condizioni di mercato. Le opzioni in esame comprendono la quotazione in borsa tramite un'offerta pubblica iniziale (IPO), oppure la cessione o lo scambio di una quota di minoranza.

Il progetto che vede già coinvolto un team Eni, supportato da advisor strategici e finanziari, fa parte del più ampio impegno della Società per creare valore attraverso la transizione energetica e contribuirà al raggiungimento dei target di medio-lungo termine relativi alla riduzione delle emissioni GHG associate all'intera filiera dei prodotti energetici (scope 1+2+3), in linea con la strategia che porterà Eni alla neutralità carbonica entro il 2050.

  1. È vero che Eni, mentre l'avvocato Amara era sotto indagine, avrebbe bonificato 80 milioni (tramite società intestate ad altri ma delle quali Amara sarebbe stato il dominus), proprio per favori giudiziari legati al «patto» col pm Longo, e diretti a «proteggere» l'Ad del Gruppo Claudio Descalzi?

Risposta

Vedi risposta 24.

  1. Eni quale iniziative ha intrapreso nei confronti di Piero Amara in relazione alle dichiarazioni fatte nel corso dell'indagine sui depistaggi e sui falsi complotti nell'inchiesta Eni-Nigeria? Ha richiesto un risarcimento dei danni? E se sì, a quanto ammonta in termini monetari?

Risposta alle domande 23 e 24

Eni, oltre a ribadire il proprio ruolo di parte lesa nell'ambito delle indagini nel procedimento c.d. "depistaggio", conferma di non avere mai versato somme di denaro a Piero Amara al fine di ottenere favori giudiziari a protezione della società e del suoi vertici. Piero Amara è stato citato in giudizio da Eni per il risarcimento dei danni causati dal suo comportamento (per 30 milioni di euro), ed è stato altresi querelato e denunciato da vari manager della società in relazione a svariate false e affermazioni e false dichiarazioni da lui rese in vari procedimenti. Infine, Eni ha denunciato alla magistratura per truffa la società Napag, in cui Amara ha significative cointeressenze economiche,

frutto anche dell'attività criminale della stessa in danno di Eni.

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Azionista Fondazione Finanza Etica

(come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Greenpeace Italy e Re: Common

Domande sul primo punto all'ordine del giorno: Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020 di Eni SpA.

    1. Risultati 2020
  • 1.1 Nel corso del 2020 è aumentato in modo significativo l'EBIT nel trading di gas e LNG (+70%).

Quante emissioni di gas serra Scope 1, 2, 3 (Net GHG Lifecycle Emissions) sono state prodotte con questa attività nel 2021 e in quale misura sono state eventualmente compensate?

Risposta

A partire dalla disclosure 2020 gli indicatori GHG di filiera con cui Eni monitora i propri progressi relativi al percorso di decarbonizzazione verso la Neutralità carbonica, vengono pubblicati nella Relazione Finanziaria Annuale e nella Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario, con annessa certificazione da parte del revisore.

La corretta contabilizzazione delle emissioni GHG è garantita dall'applicazione del modello di rendicontazione proprietario di Eni, che prevede una rigorosa metodologia per la misurazione delle emissioni Scope 1+2+3, pari a 439 milioni di tonnellate CO2og nel 2020, associate alla filiera dei prodotti energetici venduti, includendo sia quelli derivanti da produzioni proprie, che quelli acquistati da terzi. Tale approccio distintivo è stato sviluppato nel 2020 con la collaborazione di esperti indipendenti e supera gli attuali standard per la rilevazione delle emissioni, fornendo una visione integrale e sintetica dell'impronta emissiva associata alle attività Eni.

Il contributo del gas e dell'LNG acquistati da terzi è incluso nel perimetro di rendicontazione dell'indicatore, che tuttavia al momento non prevede una disclosure per singola unità di business/prodotto.

La metodologia Eni continua ad essere oggetto di progressivo miglioramento per riflettere le plu recenti evoluzioni in materia di standard di rendicontazione delle emissioni.

Nel 2020 Eni ha beneficiato della compensazione tramite crediti forestali pari a 1,5 milioni di tonnellate di CO2eo generati dal progetto LCFP in Zambia. Tale compensazione è stata interamente

destinata alle emissioni Scope 1+2 Upstream, nell'ambito della progressiva riduzione della Net Carbon Footprint in linea con i target dichiarati (-50% @2024 vs. 2018 e net zero @2030).

1.2 Nel corso del 2020 è aumentato in modo significativo l'EBIT del comparto retail gas & power.

In quale percentuale (del mix energetico totale e dell'EBIT) questo comparto ha venduto energia rinnovabile ai consumatori finali nel 2020?

Risposta

Vedi risposta 1.3

1.3 Nel gennaio del 2021 è stata acquisita la società spagnola Aldro Energia.

In quale percentuale (del mix energetico totale e dell'EBIT) Aldro Energia ha venduto energia rinnovabile ai consumatori finali nel 2020?

Risposta

Durante il 2020 la componente "green" di energia elettrica venduta da Eni Gas e Luce è cresciuta in tutti i paesi i cui la società opera. In particolare, in Italia tale componente nel 2020 ha raggiunto il 30%, in Francia il 20% mentre in Grecia ha superato il 90%. Per quanto riguarda la società Aldro Energia acquistata nel 2021 in Spagna l'energia elettrica venduta nel 2020 ai suoi clienti stata totalmente "green".

2. Piano strategico 2021 - 2024

2.1 In base a quali valutazioni Eni ha ritenuto di poter anticipare l'obiettivo net zero per la "carbon intensity" e per le emissioni di gas serra Scope 1, 2, 3 (Net GHG Lifecycle Emissions) al 2050?

Risposta

Si veda risposta 2.4.

2.2 Quali nuovi sviluppi, intervenuti nell'ultimo anno, giustificano un abbattimento totale della "carbon intensity" già nel 2050, contro il -55% fissato nel 2020?

Risposta

Si veda risposta 2.4.

2.3 Come si abbatterà il 45% di "carbon intensity" che ancora nel 2020 si riteneva di non riuscire ad abbattere entro il 2050?

Risposta

Si veda risposta 2.4.

2.4 Come si abbatterà il 20% di emissioni assolute di gas serra che ancora nel 2020 si riteneva di non riuscire ad abbatte entro il 2050?

Risposta

Il 2021 rappresenta un anno decisivo per la lotta ai cambiamenti climatici; in vista della prossima COP26 di Glasgow tutte le Parti dell'Accordo di Parigi sono chiamate ad aumentare il grado di ambizione dei propri impegni al fine di chiudere il gap esistente tra le politiche correnti e le misure necessarie a evitare l'irreversibilità del surriscaldamento globale in atto.

In questo contesto, Eni è consapevole dell'emergenza climatica e vuole essere parte attiva di un percorso virtuoso del settore energetico di contributo alla neutralità carbonica entro il 2050, al fine di mantenere il surriscaldamento medio globale entro la soglia di 1,5°C a fine secolo in linea con gli obiettivi più ambiziosi dell'Accordo di Parigi.

Nel 2020, Enl ha comunicato la sua prima strategia di medio-lungo termine con obiettivi operativi che garantivano una riduzione dell'80% delle emissioni scope 1+2+3 entro il 2050, in coerenza con quanto previsto dai principali scenari di decarbonizzazione del settore energetico.

Nel febbraio 2021 Eni ha rilanciato questi obiettivi, integrando la propria strategia con nuove opportunità di efficienza e sviluppo che si apriranno nella filiera energetica in un contesto di accelerazione verso la decarbonizzazione.

In particolare, si prevede di fare ricorso a leve industriali e di portafoglio di Eni, fornendo al mercato una vasta gamma di prodotti energetici interamente decarbonizzati e sfruttando al massimo le opportunità che si origineranno nel mercato dell'energia in un contesto di transizione compatibile con la neutralità carbonica globale al 2050 e che vedrà partecipi tutti gli attori della filiera energetica.

Eni intende inoltre accrescere gradualmente la percentuale di prodotti venduti provenienti da fonti bio, blue e green, favorendo un utilizzo decarbonizzato dei prodotti energetici attraverso l'applicazione di tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 per i settori con emissioni hard to abate o finalizzate alla produzione di nuovi vettori energetici blue. Inoltre, Eni intende rafforzare il proprio ruolo proattivo di spinta alla concreta decarbonizzazione della filiera energetica, attraverso diverse forme di collaborazione con gli altri attori della filiera, finalizzate a favorire

l'applicazione di tecnologie low carbon, anche rendendo disponibili proprie tecnologie e asset, per consentire una reale decarbonizzazione dei prodotti energetici nel medio lungo periodo.

Il Piano industriale di medio-lungo termine così aggiornato consentirà l'abbattimento anche delle ultime emissioni Scopo 1+2+3 residue, traguardando al 2050 la net-zero emission complessiva, sia in termini di emissioni assolute che in termini di carbon intensity, in coerenza con le riduzioni delle emissioni richieste per limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C entro la fine del secolo.

  • asol,
  • 2.5 Come si giustifica la fissazione di obiettivi molto più ambiziosi sul CCS (da 5 MTPA a 50 MTPA) al 2050? E' possibile avere maggiori dettagli sulla pipeline dei progetti che si prevedono di realizzare?

Risposta

Si veda risposta 2.7

2.6 Quanto pesano attualmente i "carbon sink" sull'abbattimento totale delle emissioni al 2050?

Risposta Si veda risposta 2.7

2.7 Quanto pesavano i "carbon sink" nella versione precedente del piano di decarbonizzazione (febbraio 2020)?

Risposta

Il piano di lungo termine presentato a febbraio 2021 prevede al 2050 la cattura e sequestro di emissioni attraverso progetti CCS per un totale di 50 milioni di tonnellate di CO2 e compensazioni attraverso progetti di Forestry per circa 40 milioni di tonnellate di COz, pari rispettivamente a circa il 10% e l'8% delle emissioni complessive di baseline (505 milioni di tonnellate di CO2 eq. nel 2018) legate alla filiera dei prodotti energetici venduti da Eni. Rispetto a quanto previsto nel piano presentato nel 2020, ciò rappresenta un lieve aumento nel ricorso a offset forestali e un maggior ricorso a cattura e sequestro per produzione di nuovi vettori energetici blue.

2.8 In base a quanto dichiarato dal CEO Claudio Descalzi nella conferenza con gli analisti del 19 febbraio 2021, la completa decarbonizzazione dei prodotti e operazioni di Eni sarebbe realizzabile attraverso tecnologie che già esistono e che sono già state provate. Risposta

Le azioni che contribuiranno alla completa decarbonizzazione delle produzioni e dei processi industriali includono:

· progressivo efficientamento delle operazioni, con conferma dei target di breve termine relativi agli asset operati upstream (zero flaring e riduzione delle fuggitive di metano);

Assemblea degli Azionisti 2021

  • · riduzione della produzione di idrocarburi nel medio termine, con crescita progressiva della componente gas, che supererà il 90% al 2050;
  • · graduale conversione della raffinazione tradizionale ricorrendo a nuove tecnologie per la valorizzazione di prodotti decarbonizzati e per il riciclo di materiali di scarto;
  • · incremento della capacità di raffinazione "bio" a 5-6 milioni di tonnellate entro il 2050, palm oil free a partire dal 2023;
  • · economia circolare con incremento dell'uso di biometano da scarti e riciclo di prodotti finali;
  • efficienza e digitalizzazione nelle operazioni e nei servizi ai clienti;
  • · crescita nella capacità di produzione di energia da fonti rinnovabili, per arrivare a 60 GW al 2050;
  • · progressivo aumento della produzione di vettori energetici blue (energia elettrica e idrogeno) da gas, associati a progetti di cattura e stoccaggio della CO2;
  • · aurnento dei clienti retail Eni gas e luce, con oltre 20 milioni al 2050;
  • · Idrogeno blu e verde per alimentare le bioraffinerie Eni e altre attività industriali altamente energivore;
  • · progetti di conservazione delle foreste per un offset totale di CO2 di circa 40 milioni di tonnellate/anno al 2050.

L'evoluzione del portafoglio dei singoli business avrà un impatto significativo sulla riduzione dell'impronta carbonica Eni, i cui obiettivi net zero scope 1+2+3 al 2050 e i target intermedi al 2030 e 2040 sono fissati fin da ora a livello di gruppo. La velocità dell'evoluzione e il contributo relativo dei singoli business dipenderanno dall'andamento del mercato, dallo scenario tecnologico e dalla normativa di riferimento.

2.8.1 Che obiettivi si pone Eni per l'economia circolare? Quanto biogas si programma di produrre al 2030 e al 2050?

Risposta

Il modello di economia circolare Eni punta a un approccio di tipo rigenerativo secondo cui i processi aziendali e produttivi vengono rivisitati in una nuova chiave al fine di massimizzare l'efficienza delle risorse, dei prodotti e degli asset e al tempo stesso preservare il capitale naturale. In questo modo si minimizza il prelievo di risorse naturali vergini a favore di input sostenibili, ricorrendo a soluzioni volte a rlutilizzare, riciclare e recuperare la materia in circolo, gli asset esistenti e la CO2; questo nell'ottica di minimizzare gli scarti, recuperandoli e valorizzandoli e, nel caso della CO2, anche rimuovendo e bilanciando la parte residuale presente in atmosfera.

La produzione di biometano consente la valorizzazione degli scarti agricoli e di allevamento e dei reflui, favorendo la costituzione di un legame di valore sostenibile nel lungo periodo tra

mondo agricolo e dell'energia in un'ottica di sostenibilità di lungo termine. Eni vuole giocare un ruolo chiave lungo l'intera catena del biometano, proponendosi anche come fornitore per uso domestico (attraverso eni gas e luce) e per la mobilità (attraverso la rete di distribuzione marketing).

Altri esempi di progetti di economia circolare sono il Waste to fuel, che consente di ottenere bio-oil da rifluti organici (nel 2024 previsto start up del primo impianto a Porto Marghera), e il waste to hydrogen (Eni ne sta valutando la realizzazione) che consente di ottenere idrogeno da rifiuti inorganici, con possibilità di cattura della CO2.

2.8.2 In quale percentuale si ridurranno le emissioni assolute e l'intensità carbonica grazie a progetti di economia circolare al 2030 e al 2050? Risposta

Dati i target fissati fin da ora a livello di gruppo, il peso di ciascuna leva tra quelle ad oggi identificate sarà rimodulato in funzione dell'evoluzione dello scenario di mercato e normativo

nonché dello sviluppo tecnologico.

2.8.3 Che obiettivi si pone Eni per il riciclo di rifiuti inorganici al 2030 e al 2050? Risposta

Alcuni esempi di progetti di economia circolare per il riciclo dei rifiuti inorganici sono:

  • Il waste to hydrogen (Eni ne sta valutando la realizzazione) che consente di ottenere idrogeno attraverso la gassificazione di rifiuti non riciclabili, ovvero Plasmix e CSS (combustibile solido secondario);

  • La realizzazione di nuovi carburanti prodotti da rifiuti, come il metanolo a partire da rifluti, plastici non riciclabili (Plasmix, mix di plastiche attualmente non riciclabili e CSS, Combustibile Solido Secondario).

2.8.4 In quale percentuale si ridurranno le emissioni assolute e l'intensità carbonica grazie al riciclo di rifiuti inorganici al 2030 e al 2050?

Risposta

Si veda risposta 2.8.2

2.8.5 In quale percentuale si ridurranno le emissioni assolute e l'intensità carbonica grazie all'efficienza e a soluzioni digitali nelle operazioni e nei servizi ai clienti al 2030 e al 2050?

Risposta

Si veda risposta 2.8.2

2.8.6 Quali obiettivi si pone Eni nella produzione di idrogeno blu e verde al 2030 e al 2050?

Risposta

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Con una capacità di produzione di circa 350 KtonH2/anno, Eni è il primo produttore e consumatore di idrogeno in Italia, principalmente in relazione ai processi industriali della raffinazione e bioraffinazione.

Grazie alle competenze che sta sviluppando nell'ambito della CCS, Eni prevede di ottenere una quota crescente di idrogeno blu per alimentare i propri processi industriali. Stiamo inoltre lavorando a progetti di produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell'acqua alimentata da fonti rinnovabili (idrogeno verde) e di idrogeno sostenibile dai rifiuti.

2.8.7 Eni si concentrerà maggiormente sulla produzione di idrogeno blu? Se sì, per quale motivo e in quale percentuale rispetto al totale (blu + verde)? Risposta

La produzione di idrogeno blu rappresenta la soluzione più conveniente nel breve-medio termine per ridurre l'impronta di carbonio di impianti altamente energivori (i cosiddetti hardto-abate).

Per Eni è cruciale seguire un approccio tecnologicamente neutrale nella produzione dell'Idrogeno, sviluppando e applicando tutte le tecnologie disponibili e sostenibili in ottica low carbon, senza escluderne alcuna.

2.8.8 Per quali attività particolarmente "energy intensive", a parte le bio-raffinerie, si utilizzerà l'idrogeno blu (o verde) per ridurre le emissioni di CO2?

Risposta

L'uso dell'idrogeno rappresenta una soluzione alla decarbonizzazione di settori industriali altamente energivori in cui l'elettrificazione non è un'opzione attualmente percorribile o risolutiva.

L'idrogeno rappresenta sicuramente una valida opzione per una mobilità sostenibile nel medio termine come vettore energetico nei settori dei trasporti hard to abate come il trasporto pesante e a lungo raggio.

Eni ha sviluppato inoltre significative competenze nel campo della combustione di miscele idrogeno-gas naturale nelle turbine a gas esistenti attraverso una tecnologia che permette di aumentare la percentuale di idrogeno con cui alimentare le turbine a gas Enipower per generare elettricità a basso contenuto di carbonio.

2.8.9 L'idrogeno utilizzato per abbattere le emissioni delle attività "energy intensive" di Eni sarà prodotto nelle immediate vicinanze delle stesse attività o sarà trasportato?

Risposta

Come per gli altri settori di futuro sviluppo, ciò dipenderà da vari fattori ad oggi non ancora definiti, tra cui il contesto normativo, di mercato e tecnologico.

2.8.10 Se sarà trasportato, in quali casi e per l'abbattimento delle emissioni di quali attività sarà trasportato?

Risposta

Si veda risposta 2.8.9

2.8.11 Quanta parte delle emissioni totali al 2030 e al 2050 e dell'intensità carbonica al 2030 e al 2050 sarà abbattuta grazie all'utilizzo di idrogeno blu o verde? Risposta

Si veda risposta 2.8.2

2.8.12 Eni ha intenzione di investire in tecnologie di gassificazione che prevedono la trasformazione di rifiuti in plastica in metanolo, idrogeno, syngas? Se sì, in quali siti produttivi è prevista la realizzazione degli impianti? E in che tempi saranno operativi?

Risposta

Nel corso del 2020 Eni ha valutato tre impianti di gassificazione di CSS (combustibile solido secondario) e plasmix a Venezia, Livorno e Taranto.

2.8.13 Eni ha manifestato l'intenzione di investire nel riciclo chimico delle plastiche. Dove saranno collocati gli impianti basati su tali tecnologie?

Risposta

Versalis sta sviluppando la tecnologia del riciclo chimico (pirolisi) per trasformare i rifiuti in plastica mista, non riciclabili meccanicamente, in materia prima per produrre nuovi polimeri vergini. La ricerca è condotta in collaborazione con una società italiana di ingegneria (Servizi di Ricerche e Sviluppo - S.R.S.).

Facendo leva sulle proprie competenze tecnologiche e industriali, Versalis realizzerà un primo impianto pilota da 6.000 tonnellate/anno a Mantova, con l'obiettivo di un successivo e progressivo passaggio di scala iniziando dai propri siti produttivi nazionali. Il progetto è stato denominato Hoop™, parola inglese per indicare il cerchio, simbolo per eccellenza di circolarità.

Con questa iniziativa Versalis conferma la sua strategia per sviluppare un riciclo chimico complementare a quello meccanico, attività in cui è già impegnata in prima linea, nella prospettiva di dare nuova vita ai rifiuti in plastica. Il progetto Hoop™ ambisce infatti a creare un processo virtuoso di riciclo della plastica teoricamente infinito, producendo nuovi polimeri vergini idonei a ogni applicazione e con caratteristiche identiche a quelli che provengono d fonti fossili.

Assemblea degli Azionisti 2021

2.8.13.1 Entro quando saranno operativi e con quali capacità produttive?

Risposta

Il primo impianto pilota del processo di riciclo chimico, in corso di realizzazione a Mantova, avrà una capacità di 6.000 ton/anno ed entrerà in esercizio entro la fine del 2022.

2.8.13.2.1 Quale frazione plastica verrà utilizzata?

Risposta

La tecnologia di riciclo chimico Hoop™ è in grado di trasformare plastiche miste che attualmente non vengono recuperate tramite riciclo meccanico ma sono destinate a combustione (termovalorizzazione) o discarica. Questa frazione non verra alimentata tal quale ma preventivamente trattata e preparata in un impianto di riciclo meccanico, in modo da garantire Il rispetto di una specifica compositiva definita.

2.9 Il plateau di produzione di idrocarburi (2025) sarà raggiunto a un livello di produzione di 2,2 milioni di barili al giorno, inferiore del 10% rispetto al piano precedente. Quali risorse non saranno sfruttate per arrivare al plateau con una produzione inferiore? Risposta

Il livello di produzione del 2025, rispetto alle assunzioni del piano 2020-23, elaborato in un contesto anteriore alla crisi pandemica, sconta principalmente l'impatto del rephasing di alcune attività di sviluppo, come ad esempio in Libia e in Norvegia, che garantiranno Il loro pieno contributo produttivo negli anni successivi.

2.10 Questo significa che la minore produzione del 2020 (-9%) causata dalla crisi da Covid-19 non sarà recuperata?

Risposta

La produzione del 2020 era stata impattata da fenomeni direttamente collegati al Covid-19, oggi recuperati grazie ai protocolli sanitari/logistici/operativi attivati. Permangono gli impatti indiretti dovuti al rephasing delle attività che verranno integralmente recuperati negli anni successivi.

2.11 La crescita nella produzione di idrocarburi continuerà comunque, per tutta la durata del piano (2021-2024), con una media del 4% all'anno (CAGR), superiore al 3,5% medio annuo previsto l'anno scorso per il periodo 2019-2025.

Perché la produzione di idrocarburi crescerà un tasso maggiore rispetto al piano precedente (2020) ma raggiungerà comunque un livello di produzione giornaliero al 2025 inferiore del 10% rispetto al piano precedente?

Risposta

Il tasso di crescita delle produzioni del piano 2020-2023 aveva come riferimento di partenza le produzioni del 2019 pari a 1,87 Mboed ed era stato elaborato in un contesto precedente alla crisi pandemica. Il piano 2021-2024 presenta un CAGR del 4%, riferito alla produzione 2020 di 1,73 Mboed, impattata dagli effetti della pandemia.

2.12 Il 20% dei capex nel piano 2021-2024 sarà destinato ad attività green. E' possibile dettagliare per tipo di attività?

Risposta

Eni prevede di investire circa il 20% nel prossimo quadriennio in attività Green. In particolare, i capex green saranno destinati principalmente ad aumentare la capacità elettrica da fonti rinnovabili, a sostenere i progetti di economia circolare (es. sviluppo capacità di bio-raffinazione, riciclo chimico della plastica, sviluppo biotech nella petrolchimica e Waste to Fuel), ad accrescere la base clienti Eni Gas & Luce.

2.13 Quanta parte del 20% di capex green sarà destinato allo sviluppo delle energie rinnovabili?

Risposta

Oltre la metà dei capex green saranno destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili. Nel prossimo quadriennio si prevede di raggiungere 4 GW di potenza elettrica installata da fonti rinnovabili.

2.14 Il 15% della capex sarà destinato ad "altre attività". Di quale attività si tratta? E' possibile avere un dettaglio per tipologia di attività?

Risposta

Il 15% dei capex del quadriennio è essenzialmente relativo alle attività di stay in business dei settori di raffinazione e marketing, Petrolchimica e Power.

2.15 E' prevista una riduzione della capex nell'upstream dopo il 2024? Se sì, Eni può fornirci obiettivi di riduzione della capex nell'upstream al 2025, 2030, 2040, 2050?

Risposta

Si veda risposta 2.16

2.16 Quale sarà l'aumento previsto della capex in attività green dopo il 2024? Eni può fornirci obiettivi di aumento della capex nelle attività green al 2025, 2030, 2040, 20507 Risposta

Assemblea degli Azionisti 2021

દર

Eni prevede una riduzione della spesa capex upstream nel lungo termine, in coerenza con i livelli previsti di produzione. Pertanto, una volta raggiunto il plateau produttivo anche gli investimenti diminuiranno progressivamente.

Si prevede invece un progressivo aumento degli investimenti nelle attività green.

2.17 La produzione di bioraffinerie si baserà, inizialmente, su materiali di scarto acquisiti sui mercati (UCO, POME, Tallow, ecc.) Quanto durerà questa fase? Risposta

Ad oggi, l'approvvigionamento si basa principalmente sul cargo market, ovvero sull'acquisto tramite contratti spot o term di lotti di materie prime, e sulla raccolta dell'UCO tramite accordi strategici con partner locali (es. CONOE, McDonald's).

Durante l'arco di Piano la strategia Eni prevede il progressivo aumento dell'integrazione verticale con la produzione di olio vegetale low-ILUC.

2.18 A partire da quale anno Eni inizierà a verticalizzare la catena di approvvigionamento per le bioraffinerie?

Risposta

La strategia Eni per l'approvvigionamento delle bioraffinerie prevede la riduzione progressiva dell'incidenza del cargo market, facendo leva su:

  • · coltivazione diretta di colture energetiche low-ILUC
  • · realizzazione di progetti per la raccolta di UCO
  • · produzione di cariche alternative frutto della ricerca e sviluppo Eni
  • · acquisizione di produttori/collettori di "waste&residues feedstock", principalmente in aree geografiche di presenza Eni

Già nel 2023, Eni prevede un livello di integrazione verticale del 10%.

2.19 Con quali obiettivi in % sul totale delle materie prime utilizzate al 2030, 2040 e 2050?

Risposta

Il livello di integrazione verticale di Eni aurnenterà progressivamente fino a raggiungere il 55% al 2030.

2.20 Visto che altre compagnie petrolifere investiranno contemporaneamente sulle bioraffinerie per decarbonizzare il proprio mix di produzione, si prevedono pressioni al rialzo dei prezzi di materiali di scarto sui mercati?

Risposta

Riteniamo che il mercato dei materiali di scarto rimarrà sostanzialmente bilanciato nel medio termine grazie ad un significativo incremento dell'offerta parallelamente alla crescita della

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domanda. Attualmente, si prevede che il mercato delle cariche sostenibili al 2030 sarà di circa 200 milloni di tonnellate annue.

2.21 Eni ha previsto diversi scenari relativamente a questa ipotesi? Se sì, è possibile condividere tali scenari con gli azionisti?

Risposta

L'approvvigionamento di cariche bio sostenibili ed economicamente competitive è un primario obiettivo della bioraffinazione di Eni. Capisaldi della strategia di approvvigionamento sono:

  • · l'eliminazione dell'olio di palma dal 2023
  • · l'integrazione verticale per garantire fino al 55% delle cariche al 2030, indipendentemente dalle fluttuazioni di mercato
  • · la massimizzazione della flessibilità per cogliere opportunità e far fronte a scenari mutevoli (i.e. diversificazione cariche, aree di approvvigionamento, fornitori).

2.22 La porzione "frontier" dell'E&P sarà pari al 12% al 2024 per Eni. Eni si è posta un obiettivo per l'azzeramento dell'E&P "frontier"? Se sì, a partire da quale anno? Se no perché?

Risposta

Nella definizione dei suoi piani esplorativi Eni mantiene un bilanciamento fra attività in prossimità alle infrastrutture esistenti ed a rapida valorizzazione, attività in bacini geologici noti con rischio minerario non elevato ed infine, in misura più contenuta, attività in bacini o temi geologici poco esplorati in passato e definiti genericamente come "di frontiera", a maggior rischio minerario, ma con potenziale più elevato in termini di risorse producibili.

Una certa percentuale di pozzi con natura "di frontiera" è ritenuta comunque necessaria per assicurare il livello di produzione previsto in tutti gli scenari di transizione energetica, considerando anche che l'esplorazione verrà indirizzata per quanto possibile verso risorse "avvantaggiate" rispetto a riserve esistenti, meno compatibili con gli obiettivi di transizione energetica. Criteri legati alla ripartizione dei fluidi nel profilo produttivo (gas vs olio), tempi di messa in produzione, profilo emissivo atteso rendono infatti via via più selettivo lo screening delle opportunità.

È importante precisare poi che nella definizione di pozzi "di frontiera" sono inclusi non solo pozzi in aree remote, ma anche pozzi con obiettivi geologici innovativi, anche in aree già operate. La progressiva rimodulazione prevedibile nel medio-lungo termine riguarderà questa categoria di pozzi.

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2.23 La porzione "frontier" dell'E&P sarà pari al 12% al 2024 per Eni. Eni si è posta un obiettivo per l'azzeramento dell'E&P "frontier"? Se sì, a partire da quale anno? Se no, perché?

Risposta

Domanda ripetuta, vedere 2.22

2.24 Come intende finanziare Eni il CCS di Ravenna?

Risposta

Si veda risposta 2,24.2

2.24.1 Una parte del finanziamento sarà coperta da fondi pubblici?

Risposta

Si veda risposta 2,24.2

2.24.2 Se sì, in che percentuale stimata?

Risposta alle domande da 2.24 a 2.24.2

Sono al vaglio diverse possibilità di finanziamento sia attraverso linee interne, partenariato e con fondi pubblici nel caso si rendessero disponibili.

3. Domande su REDD+

A febbraio 2021 Eni S.p.A. ha presentato il Piano strategico 2021-2024 dove si segnala che l'azienda compenserà, tramite "iniziative REDD+", "oltre 40 milioni di tonnellate/anno di CO2 al 2050". Sempre nel Piano strategico 2021-2024, ENI ha pubblicato la lista dei Paesi in cui sta avviando progetti di conservazione forestale: Angola, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Malawi, Mozambico, Zambia, Colombia, Messico, Vietnam e Malesia.

Tuttavia, nei database ufficiali consultati da ottobre 2020 a febbraio 2021 (tra cui VERRA register, ID-RECCO, FAO-REDD plus-Info, Markit, Forest trends, Gold Standard, CDP) non è stato possibile trovare alcuna informazione relativa ai progetti REDD+ in cui ENI è coinvolta in qualunque forma (o da cui sta acquistando crediti di carbonio), facendo esclusione per il LCFP in Zambia.

Stanti queste premesse, si chiede a ENI:

3.1 Una conferma che tutti i crediti di carbonio acquistati provengano dal progetto LCFP in Zambia;

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Risposta

Oltre al progetto LCFP in Zambia, Eni ha acquistato a fine 2020 crediti dal progetto Kulera in Malawi. Analogamente a LCFP, si tratta di un progetto REDD+ validato e certificato Climate, Community and Biodiversity (CCB) Standard, livello "Triple gold", per il suo eccezionale impatto sulle comunità, sul clima e sulla biodiversità. Sul registro VERRA si possono vedere unicamente la generazione ed il ritiro. I crediti di Kulera non sono ancora stati ritirati.

3.2 Una conferma che l'azienda non sia partner o buyer di altri progetti REDD+.

Risposta

Si veda risposta 3.1.

3.3 La motivazione per la quale ENI non pubblichi, attraverso i suoi canali, le informazioni sui progetti, limitandosi a elencare i Paesi in cui sta avviando progetti di conservazione forestale, senza dare alcuna specifica dei progetti e dei crediti di carbonio riferibili a ciascun progetto;

ENI ha dichiarato di "essere diventata un membro attivo della governance del Luangwa Community Forests Project (LCFP)", impegnandosi "altresì per 20 anni, fino al 2038, ad acquistare crediti di carbonio certificati. Normalmente, gli acquirenti di crediti di carbonio non sono coinvolti nella governance dei progetti REDD.

Risposta

Al momento Eni sta vagliando una serie di iniziative nei paesi menzionati. Solo dopo aver valutato e definito la partecipazione nel progetto si potrà predisporre un maggior dettaglio di comunicazioni.

3.4 Cosa significa l'ingresso di ENI nella governance del progetto in termini di task e responsabilità del processo?

Risposta

Entrando nella governance del progetto Eni ha la possibilità di poter sovrintendere ogni fase del loro sviluppo, dall'analisi delle cause di deforestazione alla protezione e gestione delle foreste, fino alla verifica, da parte di ente terzo, della riduzione delle effettive ricadute positive per le comunità locali coinvolte nel progetto. Partecipando attivamente alla governance dei progetti REDD+ identificati Eni ha la possibilità di portare la propria esperienza e capacità di pianificazione in progetti complessi contribuendo al successo dell'iniziativa e alla stabilità anche finanziaria di lungo periodo.

3.5 Quale tipologia di controlli porta a termine ENI per verificare in maniera indipendente l'integrità ambientale dei progetti REDD+ da cui acquista crediti di carbonio o con cui collabora in alcun modo?

Risposta

Eni ha deciso di investire principalmente in progetti sviluppati secondo gli standard ambientali e sociali più elevati quali Verified Carbon Standard (VCS) e Climate Community and Biodiversity (CCB) di Verra riconosciuti a livello internazionale. I Crediti di Carbonio ottenuti sono certificati da un ente terzo indipendente accreditato da Verra che verifica che gli stessi siano reali, addizionali, misurabili e verificabili, permanenti ed unici. Peraltro, partecipando alla governance Eni ha la possibilità di verificare direttamente tutte le fasi del processo.

3.5.1 Nel dettaglio, quali di questi controlli ha adottato prima di entrare nella governance e acquistare crediti di carbonio al LCFP in Zambia?

Risposta

Oltre a quanto evidenziato del punto precedente, prima di entrare nel progetto Eni ha svolto le verifiche e due diligence applicabili secondo le proprie procedure (tra le quali ad es. Anticorruzione e Rispetto diritti umani).

4. Domande su Versalis

La controllata di Eni Versalis opera nella produzione e nella commercializzazione di intermedi, polietilene, stirenici ed elastomeri.

4.1 Versalis è attiva nella produzione di materiali utilizzati dall'industria degli imballaggi per prodotti FMCG (fast-moving consumer goods)?

Risposta

La produzione di materiali per imballaggi rientrano nei business Polietilene (principalmente LDPE, commercializzato sotto il brand Riblene, LLDPE - brand Clearflex) e degli Stirenici (GPPS-HIPS -Edistir ed EPS - Extir).

4.1.1 Se sì, in quale misura sul totale del fatturato?

Risposta

Il fatturato totale 2020 di Versalis è stato di 3.387 milioni di euro; di questi circa il 15%-20% si riferiscono alla vendita di prodotti utilizzati dall'industria degli imballaggi. Versalis produce e commercializza polimeri grezzi (nella forma di granuli), acquistati da aziende di trasformazione che realizzano i manufatti di materiale plastico che vanno in molteplici settori di destinazione finale.

4.1.2 In quale percentuale questi imballaggi sono prodotti già oggi da fonti rinnovabili/materiale riciclato post consumo?

Risposta

Versalis ha in portafoglio prodotti "circolari" realizzati con materie prime da riciclo, nella gamma Versalis Revive@. In tale ambito è stato recentemente avviata l'offerta di un nuovo prodotto destinato all'imballaggio alimentare e realizzato per il 75% con polistirene riciclato ricavato dalla raccolta differenziata domestica.

Sotto il brand Revive sono inoltre disponibili gradi di polietilene HDPE derivanti da post consumo per applicazioni blow e injection moulding e gradi di polietilene LDPE per applicazioni film.

I volumi di vendita e il corrispettivo fatturato di Versalis sono ancora una frazione minore rispetto al totale,

4.1.3 Versalis ha come clienti diretti grandi imprese del settore FMCG (Danone, Mondelez, Nestlé, Mars, P&G, Unilever)? Se sì, quali sono i clienti principali? Risposta

Eni non fornisce indicazioni su propri clienti.

Da un punto di vista di filiera industriale, si evidenzia che Versalis produce e commercializza polimeri grezzi (nella forma di granuli), acquistati da aziende di trasformazione che realizzano I manufatti di materiale plastico.

Tuttavia al fine di sviluppare soluzioni nell'ambito dell'economia circolare si conferma che il dialogo con i brand owners è attivo ed esteso, orientato ad un continuo sviluppo prodotti e applicazioni che comprendano sia l'utilizzo di polimeri da riciclo sia polimeri prodotti con feedstock in parte proveniente da fonti rinnovabili.

4.1.4 Versalis ha come clienti diretti produttori di imballaggi per conto di grandi imprese del settore FMCG (Amcor, Aptar, Alpla, Berry, Innovia, Essel Propack, Greiner, Sealed Air, etc.)? Se sì, quali sono i clienti principali? Risposta

Eni non fornisce indicazioni su propri clienti.

4.1.5 Si prevede una conversione graduale di Versalis verso la produzione di imballaggi da fonti rinnovabili/materiale riciclato post consumo? Se sì, con quali obiettivi a 2025, 2030, 2040 e 2050?

Assemblea degli Azionisti 2021

Risposta

Nell'ambito delle proprie attività, Versalis non produce né commercializza direttamente imballaggi bensì materie plastiche in forma primaria che vengono utilizzate anche nel settore degli imballaggi: polietilene e stirenici.

Nella produzione delle suddette materie plastiche, Versalis persegue l'obiettivo di incrementare l'utilizzo di feedstock alternativi a quelli tradizionali, quali da fonti rinnovabili o derivanti dal riciclo delle plastiche.

Già oggi, in questo contesto, Versalis propone una nuova gamma di prodotti denominati Versalis Revive@, già disponibile sul mercato, a diversa base polimerica (stirenici e polietilene) e contenente fino a 75% di plastica da riciclo, sviluppata con la ricerca interna Versalis in collaborazione con diversi Partner di settore, ed in grado di soddisfare le esigenze in molteplici applicazioni, tra cui film come sacchi per i prodotti industriali o per il packaging delle acque minerali, packaging protettivo di elettrodomestici e mobili, e imballaggi alimentari.

Nell'ottica di ampliare ulteriormente la gamma di prodotti con contenuto di riciclato, Versalis e Servizi di Ricerche e Sviluppo hanno dato vita al progetto Hoop™, di sviluppo della nuova tecnologia di riciclo chimico (pirolisi) che consente di riciclare rifluti in plastica mista, non riciclabili meccanicamente, trasformandoli in materia prima per produrre nuovi polimeri vergini con caratteristiche identiche a quelli che provengono da fonti fossili e idonei a ogni applicazione, compresi gli imballaggi.

Inoltre, Versalis dedica costantemente risorse alla ricerca ed esplorazione di nuove materie prime anche da fonti rinnovabili. A tal scopo, Versalis si è dotata nel 2020 sui propri siti di Brindisi, Porto Marghera, Mantova, Ferrara e Ravenna della certificazione ISCC PLUS grazie alla quale può già offrire al mercato un'innovativa gamma di prodotti "bio attributed" e "biocircular attributed" realizzata partendo da bionalta proveniente dalle bioraffinerie di Venezia Porto Marghera e Gela e che trae origine da oli vegetali, oli alimentari esausti o altre tipologie di scarti organici. La certificazione sarà estesa nel corso dell'anno 2021 a tutti gli altri siti produttivi italiani ed esteri.

I prodotti Versalis certificati non differiscono nella loro composizione chimica e nelle prestazioni fisico-meccaniche rispetto a quelli realizzati con materia prima di origine fossile.

Aderendo alla Circular Plastics Alliance (CPA), Versalis ha formalizzato alcuni dei propri impegni al 2025 in questo ambito (che includono ma non si limitano al settore degli imballaggi), tra Cili.

  • Produrre fino a 100.000 tonnellate di prodotti a base di poliolefine (PO) contenenti fino al 70% di PO post-consumo, per applicazioni che oggi utilizzano principalmente polietilene vergine;

  • Produrre e commercializzare fino a 20.000 tonnellate di polimeri stirenici contenenti fino al 50% di riciclato, per i settori dell'imballaggio e dell'isolamento;

  • Sviluppare una tecnologia di riciclo chimico al fine di rafforzare e aumentare il recupero e il riciclo delle plastiche post-consumo nel Sud Europa.

Versalis si è anche impegnata per rendere sempre più sostenibili gli imballaggi utilizzati nell'ambito delle proprie attività industriali, con uno specifico pledge al 2025: "Il 50% degli imballaggi industriali in polietilene utilizzati nei siti di Versalis sarà composto fino al 50% di materiale riciclato e ulteriormente riciclabile e/o riutilizzabile".

5. Altre domande

5.1 Qual è l'importo complessivo dell'accordo di sponsorizzazione che Eni ha in essere con le 19 squadre nazionali della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) fino alla fine del 2022?https://www.eni.com/it-IT/media/news/2019/04/eni-con-litalia rinnovatolaccordo-con-figc.html

Risposta

Il presupposto di base della partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio è il valore del calcio come simbolo unificante del nostro Paese e come efficace driver di comunicazione, con un' forte interesse e coinvolgimento emotivo della grande maggioranza della popolazione. L'accordo, a fronte del quale Eni, insieme ad altre grandi imprese italiane, ha assunto il ruolo di Top Sponsor della squadra nazionale di calcio e delle altre squadre FIGC, garantisce, oltre ad un elevata visibilità, anche benefit di ospitalità e promozione nonché la possibilità di veicolare, anche all'interno dell'azienda, valori in cui Eni si identifica: attenzione al benessere delle persone, rispetto delle regole, inclusione, sostegno al Paese e ai territori in cui l'azienda opera.

In considerazione della rilevanza strategica dell'accordo, si ritiene che l'eventuale pubblicazione del dato relativo al valore della sponsorship possa arrecare pregiudizio agli interessi economici e commerciali delle parti contraenti.

5.2 A quanto ammontano gli investimenti pubblicitari in gruppi editoriali o media group che Eni ha effettuato nel 2020?

Risposta

Gli investimenti pubblicitari effettuati da Eni nel corso del 2020 si sono mantenuti nel complesso in linea con gli anni precedenti.

5.3 Vorremmo avere l'elenco di tutte le manifestazioni (culturali, sociali, sportive e di altro tipo) con rispettive cifre investite - sponsorizzate da Eni nel corso del 2020? Risposta

Le iniziative di sponsorizzazione di Eni sono collegate ad obiettivi di comunicazione con particolare attenzione ai territori in cui operiamo. Tra queste, le principali iniziative relative ai settori indicati nel corso del 2020 hanno riguardato: Ravenna Festival, Maker Faire, Festival della Luce, Teatro No'hma; evento internazionale "Economy of Francesco"; prosecuzione della partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio e con il Comitato Paralimpico Italiano. I valori delle sponsorizzazioni variano in relazione ai benefit riconosciuti ad Eni. Nel complesso, nel corso del 2020 solo l'8% delle iniziative ha avuto un valore superiore al 250 K/E. Tutte le altre si collocano al di sotto di tale importo.

5.4 A quanto ammonta il costo della sponsorizzazione del concerto del Primo maggio 2021 promosso dai sindacati CGIL-CISL-UIL di cui Eni è main sponsor?

Risposta

Il contributo pagato da Eni per la sponsorizzazione in questione è stato in linea con quello degli anni precedenti ed è stato erogato alla società organizzatrice dell'evento, ICompany Srl.

5.5 Vorremmo avere l'elenco di tutte sponsorship e partnership nei settori scuola, università e ricerca - con rispettive cifre investite e dettagli sui progetti - attivate da Eni nel corso del 2020.

Risposta

Le principali partnership tra Eni e il mondo dell'education in essere nel 2020 sono:

    1. Master in Energy Engineering and Operations presso il Politecnico di Torino. Giunto alla 17 a edizione nell'a.a. 2019 - 2020, il master ha l'obiettivo di specializzare giovani laureati italiani e stranieri in discipline tecniche (ingegneria, scienze geologiche/geofisiche, fisica) su tematiche dell'upstream petrolifero, con approfondimenti sulla transizione energetica e big data. Gli studenti, 38 nel 2020, sono stati assunti con contratto di apprendistato di Alta Formazione e Ricerca per tutta la durata del master (12 mesi). I costi nel 2020 sono stati pari a €200.000.
    1. Master in Energy Innovation presso il Politecnico di Milano. Si tratta di un Master nato nel 2018 che, nell'a.a. 2019-2020, ha visto l'attivazione della 2ª edizione con la partecipazione di 25

laureati in ingegneria, scienze chimica industriale e fisica, tutti assunti con contratto di apprendistato di Alta Formazione e Ricerca per tutta la durata del master (12 mesi). Gli apprendisti, italiani e internazionali, hanno ricevuto una specializzazione in ambito Ricerca & Sviluppo e su tematiche trasversali di innovazione in ambito energetico. I costi nel 2020 sono stati pari a €200.000.

  1. Master MEDEA, il master aziendale in Management ed Economia dell'Energia e dell'Ambiente, realizzato dall'edizione 2020-2021 in collaborazione con l'università di Pavia. Il Master ha una durata di 10 mesi ed è aperto a studenti italiani e stranieri con laurea triennale (Master I Livello) o Magistrale (Laurea II Livello), ed è organizzato dalla Scuola Enrico Mattei di Eni Corporate University, attiva da 64 anni accademici. Gli studenti ammessi ricevono tutti una borsa di studio per l'intera durata dell'iniziativa. Nel 2020 hanno partecipato 40 studenti ed è stato erogato un contributo all'Ateneo pari a €60.000.

Per quanto riguarda le partnership nel mondo della ricerca questa hanno principalmente la forma di Joint Research Agreement (attività "in kind" con partecipazione paritetica tra i partner). Le principali sono:

  • 1.Accordo di Collaborazione Eni-CINECA per la partecipazione al progetto europeo EXSCALATE4COV per effettuare simulazioni molecolari con HPC5, mai realizzate prima, al fine di identificare nuove terapie contro il virus.
    1. Accordo di Collaborazione con UniPV per l'utilizzo di HPC5 per Dinamica Molecolare applicata allo studio dell'interazione tra le proteine di Coronavirus e i recettori cellulari.
    1. Accordo di Collaborazione con UniNA per il progetto Epidemics IDSS per valutare le forme di diffusione del Virus e i fattori che le favoriscono.
    1. Accordo di Collaborazione Eni-INGV per lo studio dei maremoti, dell'energia delle onde, dei modelli del sottosuolo e della geotermia.

Partnership nell'ambito di Horizon 2020 con finanziamenti già assegnati da parte della Commissione Europea:

  1. Progetto: BIKE "Biofuels production at low-Iluc risK for European sustainable bioeconomy". Scopo del progetto è fornire un supporto alla Commissione Europea e agli stati membri per rendere operativa la nuova direttiva sulle materie prime per biocarburanti che siano sostenibili, ottenute da colture a basso consumo di acqua e fertilizzanti su terreni marginali o contaminati (low-ILUC). Il contributo per Eni da parte della Commissione Europea è di €170.000.

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Università e Centri di Ricerca coinvolti:

  • · CONSORZIO PER LA RICERCA E LA DIMOSTRAZIONE SULLE ENERGIE RINNOVABILI (Organizzazione di Ricerca Italiana)
  • · STICHTING WAGENINGEN RESEARCH (Organizzazione di Ricerca Olandese)
  • · CENTRE FOR RENEWABLE ENERGY SOURCES AND SAVING (Organizzazione di Ricerca Greca)
  • · IMPERIAL COLLEGE OF SCIENCE TECHNOLOGY AND MEDICINE (Università Inglese)
  • · NEMZETI AGRARKUTATASI ES INNOVACIOS KOZPONT (Organizzazione di Ricerca Ungherese)
    1. Progetto: BOOSTER "Boost Of Organic Solar Technology for European Radiance". Lo scopo del progetto è dimostrare la fattibilità di nuove tecnologie solari ad alta efficienza, bassi costi ed elevata vita utile. Il contributo per Eni da parte della Commissione Europea è di €255.000.

Università e Centri di Ricerca coinvolti:

  • · FRAUNHOFER GESELLSCHAFT ZUR FOERDERUNG DER ANGEWANDTEN FORSCHUNG E.V. (Organizzazione di Ricerca Tedesca)
  • · FRIEDRICH-ALEXANDER-UNIVERSITAET ERLANGEN NUERNBERG (Università Tedesca)
  • · IMPERIAL COLLEGE OF SCIENCE TECHNOLOGY AND MEDICINE (Università Inglese)
  • · SLOVENSKA TECHNICKA UNIVERZITA V BRATISLAVE (Università Slovacca)
    1. Progetto: CITYSOLAR "Energy Harvesting in Cities with Transparent and Highly Efficient Window Integrated Multi-Junction Solar Cells". Lo scopo della proposta è sviluppare celle e modull fotovoltaici trasparenti, leggeri ed innovativi da utilizzare in edilizia. Il contributo per Eni da parte della Commissione Europea è di €380.000.

Università e Centri di Ricerca coinvolti:

  • · CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CNR (Organizzazione di Ricerca Italiana)
  • · FRIEDRICH-ALEXANDER-UNIVERSITAET ERLANGEN NUERNBERG (Università Tedesca)
  • · SYDDANSK UNIVERSITET (Università Danese)
  • · UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA (Università Italiana)
  • · CENTRE NATIONAL DE LA RECHERCHE SCIENTIFIQUE CNRS (Organizzazione di Ricerca Francese)
  • · KING ABDULLAH UNIVERSITY OF SCIENCE AND TECHNOLOGY (Università Saudita).

Infine, per quanto riguarda le sponsorship nel settore della ricerca, Eni è stato Silver Sponsor dell'iniziativa EuroScience Open Forum (ESOF 2020), tenutasi a Trieste dal 02 al 06 settembre 2020, con un costo di €30.000.

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5.6 Eni o sue controllate hanno erogato, nel 2020, contributi al Ministero dell'Istruzione o al Ministero dell'Università e della Ricerca? Se si, per quali attività?

Risposta

No, non sono stati erogati contributi al Ministero dell'Istruzione o al Ministero dell'Università e della Ricerca.

Con riferimento alle erogazioni concesse e ricevute si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 35 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni S.p.A.

5.6 Riguardo alla perdita di oli nel campo Ragusa (pozzo 16), si richiedono aggiornamenti sull'inquinamento (se tutt'ora in corso, il totale delle quantità sversate nell'ambiente fino alla data odierna), misure di bonifica e messa in sicurezza attuate dall'azienda, oltre all'individuazione delle cause.

Risposta

Le operazioni di Messa in Sicurezza dell'area, avviate immediatamente a seguito della notifica di tale evento, sono tuttora in corso con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili le quali ne garantiscono il pieno contenimento.

In particolare, la Società ha adottato sistemi che deviano le modeste scaturigini verso bacini di raccolta creati al fine di consentire il successivo recupero della fase idrocarburica, nonché, ad ulteriore garanzia di confinamento dell'evento, sono stati predisposti sistemi di panne assorbenti nell'area interessata dalle attività ed a valle della stessa.

Tali attività, oggetto di puntuale informativa e contraddittorio con gli Enti di controllo, hanno consentito di recuperare, al 31 gennaio 2021, circa 2000 tonnellate di emulsione di idrocarburo miscelato (circa 25-30 %) con acqua.

Parallelamente, Eni Mediterranea Idrocarburi SpA (Enimed SpA) ha incaricato primarie società di ingegneria ed Istituti Universitari di condurre accertamenti specifici in ordine alla causa del fenomeno, i quali escludono un nesso presente o passato con gli assets Enimed SpA - Ivi compreso il Pozzo Ragusa 16, chiuso minerariamente - e, contestualmente, riconducono l'evento ad un fenomeno di origine naturale.

In particolare, da tali studi è emerso che si tratta di un fenomeno di risalita naturale di idrocarburi instauratosi più di 25 anni fa dalle formazioni geologiche profonde. Infatti, l'area di giacimento interessata dall'evento è caratterizzata da numerose faglie/fratture che possono costituire una via preferenziale di affioramento delle scaturigini stesse.

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La Società, cio nonostante, manterrà il presidio nella gestione della Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE) al fine di evitare la propagazione del fenomeno al di fuori dell'area stessa, con l'intento di garantire massima tutela nel territorio in cui opera.

6. Domande relative alla produzione di biocarburanti

Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.

6.1 Nel corso del 2020, quale è stata la produzione di biodiesel e la rimanente produzione di biocarburanti e biocombustibili da parte di Eni?

Risposta

Nei propri stabilimenti Eni produce HVO (Hydrogenated Vegetable Oil), non biodiesel.

Nel 2020 la produzione di HVO delle bioraffinerie Eni si è attestata a 622 mila tonnellate, di cui circa 30% su Venezia e 70% su Gela.

La produzione è stata per oltre l'85% HVO-Diesel e per il restante 15% HVO- Naphtha e HVO-GPL.

6.2 Nel 2020 tutto il biodiesel distribuito e commercializzato da Eni è stato prodotto nelle proprie bioraffinerie? E, nel caso di acquisto da terzi, in quale quantità e con quale origine produzione?

Risposta

La componente bio presente nel diesel immesso al consumo da Eni (87 ed Eni Diesel+) proviene sia dalla produzione delle bioraffinerie che da terzi.

La componente bio si compone di biodiesel (FAME) e HVO. L'Eni ha impiegato 66 kton di HVOdiesel di propria produzione, e circa 360 mila tonnellate di FAME in acquisto da terzi.

6.3 Quali materie prime sono state usate lo scorso anno nella produzione di biodiesel? Con particolare riferimento all'olio di palma, derivati quali PFAD, POME, UCO (da raccolta nazionale o estera), acidi grassi animali (tallow)?

Risposta

Nel 2020 la lavorazione di olio di palma, interamente certificato secondo gli schemi volontari riconosciuti dall'Unione Europea, è stata di circa 500 mila tonnellate (74%) provenienti dal Sud-Est Asiatico, quella di ollo di sola di circa 13 mila tonnellate (2%). Le cariche waste&residues sono state pari a circa 170 mila tonnellate (24%).

6.4 Quali sono i programmi 2021 e 2022 per ridurre progressivamente il ricorso ad olio di palma, di soia e derivati? In particolare per quanto riguarda i POME (non chiaramente

esclusi dalla normativa approvata dalle Camere) e gli UCO di importazione di origine non garantita?

Risposta

Il raggiungimento dell'obiettivo strategico di Eni "palm oil free" al 2023 prevede investimenti sugli impianti tali da consentire il progressivo incremento di cariche waste & residue in sostituzione all'olio di palma. A marzo 2021 Eni ha avviato nella raffineria di Gela, l'impianto per il trattamento delle biomasse (Biomass Treatment Unit); si tratta di un impianto che permetterà di ricevere fino al 100% di cariche waste&residues non in competizione con la filiera alimentare.

Inoltre, è in fase di sperimentazione la coltura di ricino su terreni semidesertici in Tunisia. I feedstock waste & residue copriranno circa l'80% delle cariche in lavorazione al 2024.

I biocarburanti prodotti sono tutti provenienti da materie prime certificate secondo gli schemi volontari riconosciuti dall'Unione Europea.

6.5 Quali sono i programmi per incrementare la produzione di biocarburanti classificati come "avanzati" dalle norme comunitarie, quali quantità e tempi si prevedono? Risposta

Entro il 2023 saremo palm oil free e le nostre bioraffinerie lavoreranno per l'80% cariche waste&residues entro il 2024.

Le principali materie prime lavorate nelle nostre bioraffinerie sono elencate nell'Allegato IX (waste&residues) della REDII (ad esempio UCO e Tallow).

6.6 Quali sono i programmi nello sviluppo e produzione di bio-jet in Italia e all'estero? Risposta

Eni ha come obiettivo di produrre nella bioraffineria di Gela bio-jet entro il 2024. Inoltre, sono corso studi di fattibilità per estendere la produzione anche nella bioraffineria di Venezia.

7. Domande relative alla produzione di bioqas e biometano

Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.

7.1 Quali programmi ha Eni per lo sviluppo e produzione di biometano?

Risposta

Eni ha raggiunto un accordo con FRI-EL Green Power per l'acquisizione della società FRIEL Biogas Holding (closing atteso entro fine giugno 2021), leader italiano nel settore della produzione di biogas.

La Società dispone di 21 impianti per la generazione di energia elettrica da biogas e un impianto per il trattamento della FORSU - la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani. Eni intende convertire gli impianti ai fini della produzione di biometano, con l'obiettivo di immettere in rete, a regime, oltre 50 milioni di metri cubi anno. Con questa acquisizione Eni ha rafforzato la crescita nell'economia circolare ponendo le basi per diventare il primo produttore di bio-metano in Italia.

7.2 Che tipologia e quantità di biometano intende sviluppare (avanzato o no)? Risposta

Eni intende sviluppare unicamente biometano avanzato in accordo alla propria strategia di decarbonizzazione che prevede l'obiettivo del totale abbattimento al 2050 delle emissioni legate ai processi industriali e al prodotti. Il biometano rappresenta una delle leve per incrementare le produzioni rinnovabili al fine di mettere a disposizione dei clienti finali una quota crescente di prodotti green e bio (biocarburanti liquidi e bio-metano) e si integra con l'ampliamento della rete di distribuzione di CNG (Compressed Natural Gas) e LNG (Liquefied Natural Gas).

7.3 Quale è la filiera delle materie prime di cui intende rifornirsi?

Risposta

Eni intende produrre unicamente biometano avanzato, pertanto intende rifornirsi solo di materie prime "advanced", quali:

  • · Cereali non in competizione con il mondo alimentare (triticale, sorgo)
  • · Reflui zootecnici palabili (letame, pollina) e non palabili (liquami)
  • · Scarti agro-industriali (siero di latte, buccette di pomodoro/pastazzo, sansa di olive, crusca/pasta)
  • · FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani).

7.4 Che quantità e che tipologia di prodotti verranno utilizzati?

Risposta

A regime si prevede l'utilizzo di circa 700 mila tonnellate/annue di materie prime "advanced "(vedi risposta 7.3).

8. Domanda relativa aqli investimenti in fonti rinnovabili (eolico)

Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.

8.1 Legambiente auspica lo sfruttamento di energia eolica offshore in Italia. L'anno scorso a nostra esplicita richiesta, Eni ci rispondeva di non avere in programma piani di sviluppo e investimenti nella produzione di eolico offshore in Italia.

Qual è invece oggi il ruolo dell'eolico on- e offshore in Italia nel piano di decarbonizzazione della società?

Risposta

Nel mese di giugno 2020, Eni è entrata nel settore dell'eolico onshore in Italia, grazie al perfezionamento dell'acquisizione dal Gruppo Asja Ambiente Italia del 100% delle quote di tre società di scopo (CDGB Enrico S.r.l., CDGB Laerte S.r.l. e Wind Park Laterza S.r.l.) che detenevano le autorizzazioni per la realizzazione di tre parchi eolici nel Comune di Laterza in Puglia. Nel mese di luglio 2020 è stata avviata la costruzione degli impianti con una capacità complessiva pari a 35,2 MW.

La produzione a regime annua stimata dei tre impianti sarà pari a circa 90 GWh e consentirà di evitare ogni anno emissioni GHG per circa 38.000 tonnellate di CO2eq in Italia. Inoltre, dopo l'acquisizione da parte di Eni, le tre società hanno partecipato con successo alla procedura competitiva d'asta organizzata dal GSE ai sensi del DM 2019 aggiudicandosi una tariffa fissa per 20 anni.

Oggi Eni guarda con interesse crescente non solo all'eolico onshore in Italia, ma anche al possibile sviluppo dell'eolico offshore. Dopo l'acquisizione del 20% nel progetto Dogger Bank nel Regno Unito, perfezionata a febbraio 2021, si stanno valutando opportunità di impiego di questa tecnologia anche sul territorio nazionale.

9. Domande in materia di decommissioning

Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.

A seguito dell'entrata in vigore del Decreto ministeriale 19 febbraio 2019 per quanto riguarda la dismissione delle infrastrutture a mare, ai giacimenti di idrocarburi esauriti o comunque non utilizzabili, entro il 31 marzo di ogni anno al Ministero dello sviluppo economico DGS-UNMIG (ora DGISSEG) viene fornito dalle compagnie petrolifere l'elenco delle piattaforme i cui pozzi sono stati autorizzati alla chiusura mineraria e che non intendono utilizzare ulteriormente per attività minerarie.

Nel 2019 sono state indicate le piattaforme da dismettere ADA 3, AZALEA A e PC 73 (le ultime due con possibilità di riutilizzo). Per il 2020 sono state individuate le piattaforme ARMIDA 1 e REGINA 1 (entrambe potenzialmente riutilizzabili).

Con il BUIG di dicembre 2020 è stato aggiornato l'elenco delle piattaforme in dismissione, tenendo conto dei termini del relativo processo, come indicati nel DM 15/2/2019, e risultano pertanto come piattaforme da dismettere ADA 3, AZALEA A e PC 73, per le quali, essendo decorso un anno dalla relativa pubblicazione senza che sia stato presentato alcun progetto di riutilizzo, sono attualmente in corso i 10 mesi previsti per la presentazione della relativa istanza di rimozione, con scadenza al 30/06/2021.

9.1 A che punto è la progettazione dello smantellamento delle piattaforme ADA 3, per la quale è stata già presentata istanza di rimozione, e AZALEA A e PC 73?

Risposta

Si veda risposta 9.2.

9.2 Quando è previsto l'avvio dei lavori di smantellamento per queste piattaforme?

Risposta alle domande 9.1 e 9.2

Nel marzo 2019 sono state comunicate al MISE (ora MITE/DGISSEG), sulla base delle Linee Guida ai fini della dismissione, le piattaforme Ada 3, Porto Corsini 73 e Azalea A, i cul pozzi sono già stati chiusi minerariamente. Di seguito si riporta un aggiornamento delle attività:

  • · A settembre 2019 è stata ricevuta dal MISE l'approvazione a procedere con la dismissione della piattaforma Ada 3 ed è stato sottomesso da parte di Eni a luglio 2020 il progetto di rimozione. Il MATTM ha confermato la non assoggettabilità a procedimento VIA a gennalo 2021.
  • · Per quanto concerne le piattaforme Porto Corsini 73 e Azalea A, il MISE ha ritenuto le due strutture potenzialmente riutilizzabili. In assenza di manifestazioni d'interesse per riutilizzo sono state inserite nella lista delle strutture da rimuovere con il BUIG di dicembre 2020. Eni sta predisponendo la documentazione necessaria per procedere con l'istanza di rimozione e per la valutazione ambientale. Entro giugno 2021 è previsto da parte di Eni il deposito del progetto di rimozione per le 2 strutture in oggetto.
  • Con riferimento all'avvio dei lavori di smantellamento, Eni ha emesso un bando europeo per la qualifica dei consorzi e fornitori che parteciperanno alla gara per le attività di decommissioning e sta predisponendo la documentazione tecnica di gara per la dismissione delle strutture. L'avvio delle attività di dismissione è previsto nel 2023, compatibilmente con l'ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni.

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allino

9.3 E' stata messa a bilancio da ENI una cifra per procedere all'avvio dello smantellamento delle piattaforme di cui è certo l'iter di decommissioning. Se si, a quanto corrisponde tale cifra?

Risposta

Eni dal punto di vista del bilancio dispone di un apposito fondo abbandono per i costi necessari alla dismissione di tutti gli impianti al termine della loro vita produttiva. Su base annuale, laddove necessario, rivaluta il proprio impegno nelle attività di decommissioning sul breve medio e lungo termine in base all'iter autorizzativo.

Nel bilancio di Eni S.p.A. risulta accantonato un fondo abbandono per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture ed il ripristino dei siti in Italia di circa €2,6 miliardi. Nello specifico delle 3 strutture Ada 3, Porto Corsini 73 e Azalea A), il fondo al 31.12.2020 risulta pari a circa €8 milioni.

9.4 Quali piattaforme sono state comunicate da ENI nel 2021 alla DGISSEG come possibili candidate per il decommissioning (sia con possibilità di riutilizzo sia senza possibilità di riutilizzo)?

Risposta

A marzo 2021 sono state comunicate al MITE, sulla base delle Linee Guida ai fini della dismissione, le piattaforme Viviana 1 (già autorizzata alla chiusura mineraria), Ada 2 e Ada 4 (autorizzate alla chiusura mineraria in data 29 Aprile 2021), insieme con le altre due piattaforme Jole 1 e Fabrizia 1 per le quali è in corso l'iter di autorizzazione a chiusura mineraria. Tutte le 5 piattaforme comunicate a marzo 2021 sono state dichiarate da Eni dismissibili e le relative chiusure minerarie sono previste negli anni 2021-2023.

10. Domande sui rapporti con le università

Inviate da Fondazione Finanza Etica per conto della rivista studentesca "Scomodo". Lanciato dall'associazione "Roma Respira", "Scomodo" è il giornale studentesco cartaceo, gratuito e indipendente più letto in Italia, distribuito a Roma e in altre 13 città italiane e all'estero.

10.1 A quanto ammonta, in euro, la cifra totale ottenuta da Eni per brevetti sviluppati in collaborazione con Università italiane dal 2016 ad oggi?

Risposta

Eni non ha ottenuto royalties direttamente riconducibili a singoli brevetti sviluppati in collaborazione con Università. Eni ha incassato royalties da licenza di una tecnologia parl a circ

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€117 mila nel biennio 2019-2020 ottenuti da 5 famiglie brevettuali estese, di cui un solo caso brevettuale è riconducibile a un contributo da parte del Politecnico di Milano.

10.1.1 Qual è, invece, la cifra relativa a ciascuna Università nello stesso arco temporale?

Risposta

Si veda risposta 10.1

10.2 Eni ha mai ricevuto pagamenti diretti da parte delle Università italiane per brevetti sviluppati nell'ambito dei singoli Accordi Quadro?

Risposta

No.

10.2.1 a quanto ammontano e da quali Università, nello specifico, sono stati ricevuti dal 2016 ad oggi?

Risposta

No.

10.3 Ha Eni corrisposto pagamenti a Università italiane per brevetti sviluppati în partnership?

Risposta

Si.

10.3.1 Se sì, a quanto ammontano e a quali Università sono stati erogati dal 2016 ad oggi?

Risposta

Eni ha corrisposto un totale di €31.250 a INSTM, Politecnico di Milano, Università di Milano, Università di Padova, Università di Parma e Università di Pavia.

10.4 I progetti universitari e di ricerca finanziati da Eni nei Paesi dove opera sono parte dei Memorandum of Understanding (MoU)?

Risposta

I progetti universitari e di ricerca finalizzati allo sviluppo di risorse locali e finanziati da Eni possono essere compresi:

  • · all'interno di MoU per lo sviluppo tecnologico e la valorizzazione delle risorse locali;
  • · nell'ambito degli accordi per i progetti di sviluppo che prevedono il rispetto di requisiti di local content;
  • · in alcune condizioni specifiche all'interno dei contratti petroliferi;

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· in accordi di partnership che prevedono la collaborazione per Master o altri percorsi di Alta Formazione, come da dettagli indicati nella risposta alla domanda 5.5.

Alcune delle principali iniziative in tal senso riguardano Italia, Mozambico, Egitto, Congo e Ghana.

10.4.1 In particolare, i progetti compresi negli Accordi Quadro siglati con l'Università di Bologna in Egitto sono parte del MoU siglato con le autorità della città di Port Said?

Risposta

Il Memorandum of Understanding (MoU) per lo sviluppo di iniziative sociali e di salute in Egitto è stato siglato a marzo 2017 da IEOC e EGAS, la compagnia Egiziana del gas naturale che dipende dal Ministero del Petrolio. L'accordo siglato non è con le autorità locali di Port Said.

Tra gli ambiti di collaborazione previsti dal MoU oltre ad iniziative nel breve termine per migliorare i servizi sanitari ed educativi, vi sono attività di medio e lungo termine per la diversificazione economica e lo sviluppo locale. Rientrano tra queste ultime le attività svolte in collaborazione con l'Università di Bologna. In particolare nell'ambito di un accordo quadro con l'Università di Bologna, è stato richiesto nel 2019 un supporto tecnico per uno studio di prefattibilità di un progetto di acquacultura.

10.5 Le attività di Eni sul territorio italiano sono note. Un'inchiesta pubblicata su l'Espresso fa riferimento al legame tra la storica attività di Eni sul territorio e le malformazioni riscontrate in bambini nati nella città di Gela. Inoltre, è stata emessa una condanna in relazione all'attività del Centro Olio in Val d'Agri. Considerate problematiche tali questioni nel rapporto di Eni con i territori?

Risposta

Il rapporto con i territori, in base all'esperienza Eni, può essere complesso per tali aspetti laddove ci si confronta con situazioni dove le posizioni non sono basate su evidenze scientifiche che rappresentano la strada maestra per mantenere un rapporto costruttivo sulle tematiche salute e ambiente.

Nella fattispecie, per quanto riguarda Gela, numerosi accertamenti espletati nell'ambito di procedimenti giudiziari, civili e penali anche se tutti gli studi finora eseguiti su tale argomento non hanno fornito evidenze scientifiche circa la sussistenza di un tale nesso di causa.

Alla luce delle evidenze scientifiche disponibili, infatti, nel giugno del 2018 il Tribunale di Gela ha emesso una sentenza di merito con la quale ha escluso, anche solo ai fini civili, l'esistenza di un nesso di causa tra il presunto inquinamento di origine industriale ed un caso di malformazione neonatale.

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Con riferimento, invece, alla sentenza di condanna parziale emessa nel marzo u.s. dal Tribunale di Potenza, che non ha presenta alcuna connessione con i fatti di Gela né concerne tematiche relative alla salute ma una presunta Ipotesi di traffico di rifiuti, deve precisarsi che il Centro Olio Val D'Agri nella sua gestione impiantistica delle acque in reiniezione e dei codici Cer utilizzati per lo smaltimento dei residui industriali, oggetto di contestazione, ha sempre agito in conformità a tutte le Autorizzazioni nel tempo emesse dagli Enti Amministrativi competenti e, da ultimo, alle proprie Autorizzazione Integrata Ambientale n. 313/2011 e 627/2011, entrambe emesse dalla Regione Basilicata. Anche per tale ragione, unitamente a tutte le ulteriori argomentazioni tecniche difensive, la Società proporrà, dunque, prontamente appello avverso la sentenza emessa dal Tribunale, con fiducia di dimostrare la correttezza dell'operato della Società e dei propri dipendenti.

In Val D'Agri da anni sono stati messi a punto vari strumenti di apertura al territorio di tutti i dati ambientali riguardanti il Centro Oli, che consentono alla popolazione di conoscere nel dettaglio la situazione.

10.6 Il progetto della cosiddetta Energy Valley, che prevedeva di coinvolgere varie Università italiane nel Mezzogiorno, è strategico per Eni?

Risposta

Si veda risposta 10.6.1.

10.6.1 Quali ricadute si prevedono per il territorio?

Risposta alle domande 10.6 e 10.6.1

Energy Valley è un nuovo polo tecnologico e agro-ambientale ideato da Eni per la Val d'Agri, lanciato nel 2019 e in via di realizzazione nelle aree adiacenti al Centro Olio Val d'Agri (COVA) a Viggiano (PZ). Energy Valley ha come principale obiettivo quello di promuovere in chiave sostenibile la crescita socioeconomica del territorio della Val d'Agri, coinvolgendo gli stakeholder locali, la popolazione e le eccellenze lucane. Il programma integrato include progetti a forte valenza di sostenibilità, di innovazione tecnologica e di riqualificazione agricola e funzionale.

I punti qualificanti del programma sono la gestione sostenibile delle risorse, lo sviluppo economico e occupazionale, l'efficienza energetica e l'innovazione tecnologica. I progetti in cantiere si basano, infatti, su soluzioni tecnologicamente innovative, sull'esperienza e sul knowhow aziendali, sfruttando la sempre più emergente frontiera della digitalizzazione, creando sinergie con gli stakeholder chiave del territorio.

Il programma prevede le seguenti attività:

· Master Plan Paesaggistico: programma di riqualifica e valorizzazione del territorio e dell'edificato adiacente al COVA in armonia con il paesaggio della Val d'Agri.

  • Centro Agricolo per la Sperimentazione e Formazione CASE: realizzazione di un centro per l'innovazione del tessuto agricolo produttivo, miglioramenti e creazione di competenze e di professionalità nel settore attraverso colture sperimentali, applicazioni tecnologiche e digitali, programmi di formazione, divulgazione e supporto all'impresa. I lavori sono partiti con la messa in opera della base colturale con il supporto tecnico della facoltà di Agraria dell'Università di Milano.
  • Agrivanda: iniziativa di valorizzazione dei terreni adiacenti al COVA con coltivazione, raccolta e trasformazione di colture officinali, biomonitoraggio tramite marker attivi (api), attività laboratoriali, applicazioni tecnologiche e didattiche (turismo scolastico).
  • Circolarità delle Risorse: realizzazione dell'impianto Mini Blue Water per il trattamento delle acque di produzione del COVA, recupero e riutilizzo a fini industriali delle stesse.
  • Energie Rinnovabili: installazione di un impianto fotovoltaico per contribuire, da fonti rinnovabili, alla domanda energetica del COVA e valorizzare la porzione a vocazione più industriale dei territori nell'intorno del COVA.
  • Sostenibilità ed Innovazione Ambientale: realizzazione del Centro di monitoraggio GEA - Geo monitoraggi Emissioni Ambientali per l'analisi e controllo dei dati relativi alle matrici ambientali afferenti il COVA e le aree adiacenti;
  • Innovazione Tecnologica: testing di soluzioni tecnologiche, formazione professionale e accelerazione di nuove imprese.

Il programma ha consolidato ad oggi i primi significativi risultati sul territorio riuscendo a gestire, in piena emergenza e in tutta sicurezza, le prime fasi di realizzazione di alcuni progetti, tra cui:

  • Il ripristino del 60% degli impianti agricoli di base dei progetti Agrivanda e CASF;
  • l'inaugurazione del Centro di Monitoraggio Ambientale della concessione Val d'Agri -GEA operativo dal settembre 2020;
  • le installazioni tecnologiche in Agrivanda e CASF con il supporto della Ricerca e Sviluppo Eni (pannellature OPV e centraline Agri-Meteo Smart);
  • la riqualifica di 6 edifici e il sostanziale recupero dei terreni di proprietà specialmente nella parte est del COVA (~50 Ha);
  • · l'impiego di ca. 100 persone in fase di realizzazione dei progetti e di 24 persone in fase di esercizio;
  • · la formazione di 65 persone sui temi dell'agricoltura 4.0 e sostenibile.

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Energy Valley punta a creare e consolidare una rete virtuosa di alleanze con gli stakeholder locali per garantire la sostenibilità delle attività nel lungo periodo e massimizzare le ricadute positive per il territorio.

Il Programma Energy Valley ha beneficiato dei risultati dello studio pubblicato nel giugno 2020 "Opportunità della Basilicata", condotto congiuntamente da un pool di esperti da Università e Centri di Ricerca del Mezzogiorno, quali ENEA Trisala, CNR Metaponto, ALSIA (Agenzia Lucana di Innovazione e di Sperimentazione in Agricoltura), Università della Basilicata, Università Federico II di Napoli, per la valorizzazione delle risorse energetiche e territoriali basato su roadmap tecnologiche e di sviluppo, con l'obiettivo di individuare ulteriori progettualità per la valorizzazione della Basilicata nel campo dell'economia circolare, dell'innovazione e della diversificazione energetica.

Infine, per rilanciare il Mezzogiorno, in particolare la Basilicata, nell'aprile 2021 Eni attraverso Joule, la scuola di Eni per l'Impresa ha lanciato il programma di accelerazione South Up!. Si tratta di una "call4startup", avviata in collaborazione con Fondazione Politecnico di Milano, PoliHub e ALSIA-Agenzia Lucana di Sviluppo e di innovazione in Agricoltura, rivolta agli imprenditori in ambito Agritech e Agroenergia, con particolare attenzione alla sostenibilità sia sociale che ambientale, sfruttando appieno la leva dell'economia circolare. Il Progetto vede il coinvolgimento dei principali poli universitari del Sud Italia, tra cui l'Università degli Studi della Basilicata.

10.7 All'interno del progetto complessivo di Merakes in Indonesia, quante sono le persone lavoratrici coinvolte e quante di queste sono locali?

Risposta

Il progetto Merakes ha coinvolto circa 3.600 lavoratori, appartenenti alla consociata Eni Indonesia ed ai contrattisti coinvolti nella fase di realizzazione del progetto, di cui oltre il 75% di nazionalità indonesiana.

10.7.1 A quanto ammonta, secondo Eni, la prospettiva di capacità estrattiva dei cinque pozzi presenti attualmente nei prossimi cinque anni?

Risposta

La capacità produttiva dei 5 pozzi di Merakes è pari a circa 450 milioni di standard piedi cubi al giorno (equivalenti a circa 13 milloni di standard metri cubi al giorno). La produzione complessiva prevista per i prossimi 5 anni è pari a circa 18 miliardi di metri cubi di gas.

10.7.2 Il progetto Merakes si ritiene coerente agli obiettivi decarbonizzazione? Se sì, în che modo e perché?

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Risposta

Il progetto Merakes fornirà un contributo importante per la strategia di decarbonizzazione e di incremento del portafoglio di riserve gas, che rappresenta un elemento chiave per la transizione energetica.

Il gas di Merakes verrà trasportato, in sinergia con quello prodotto dal campo di Jangkrik, attraverso le infrastrutture esistenti fino ai clienti finali del mercato locale indonesiano della regione dell'East Kalimantan e sarà inviato all'impianto di liquefazione di Bontang, favorendo l'accesso a un'energia con una bassa impronta carbonica.

10.8 Riguardo agli investimenti strategici futuri di Eni, è previsto un piano preciso e dettagliato circa gli investimenti nel fossile e nelle rinnovabili nel lungo periodo (dal 2020 al 2050)?

Risposta

Il piano di lungo termine predisposto da Eni, in base al quale è previsto il raggiungimento del target emissivi annunciati, è basato su una manovra di investimenti dettagliata e finanziariamente sostenibile che sarà oggetto di periodica revisione e modifica in base all'andamento del mercato e dell'evoluzione dello scenario tecnologico e normativo di riferimento.

10.8.1 Se sì, in che modalità e in che territori?

Risposta

Si veda risposta 10.8.

10.9 Quanto è importante il gas nei progetti (italiani ed esteri) di Eni? È considerato dall'Ente come una fonte energetica per attuare la transizione ecologica? Se sì, perché?

Risposta

Il gas svolgerà un ruolo chiave nella transizione energetica per compensare l'intermittenza delle rinnovabili e garantire la sicurezza e il bilanciamento dei sistemi elettrici su scala globale.

L'elevata efficienza degli Impianti ed il ridotto impatto emissivo rispetto ad allre fonti rendono il gas una soluzione idonea a integrare le rinnovabili in attesa che i sistemi di accumulo di energia raggiungano la maturità tecnologica e i sistemi elettrici si adeguino ai nuovi equilibri, e a sostituire rapidamente il carbone.

Nell'evoluzione del mix produttivo di idrocarburi, il gas assumerà un ruolo sempre più rilevante con l'obiettivo di traguardare una quota pari al 60% al 2030 e oltre il 90% al 2050.

In termini di riserve certe, il gas aumenterà dal 50% del 2020 al 55% del 2024.

Assemblea degli Azionisti 2021

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10.10 Riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Eni si ritiene soddisfatta ai fini della propria strategia aziendale? Inoltre, all'interno del PNRR sono più volti citati interventi offshore. Eni prenderà parte a progetti di questo tipo indicati dal PNRR al largo delle coste italiane?

Risposta

Eni condivide gli obiettivi di fondo e molte scelte compiute nel PNRR in termini di riforme e filoni progettuali. Fra i filoni progettuali citati dal Piano c'è la promozione di capacità di generazione da fonti rinnovabili innovative anche in siti offshore (€0,68 miliardi) e tra le riforme è prevista la semplificazione delle procedure autorizzative per queste tipologie di progetto. Analogamente, il Piano prevede interventi per la decarbonizzazione di 19 isole minori (€0,2 miliardi), e anche questo potrà essere un ambito di sviluppo per tecnologie e progetti offshore. Eni ha elaborato progetti integrati di generazione da fonti rinnovabili innovative offshore e dispone di tecnologie proprietarie, ad esempio per la generazione elettrica da moto ondoso, e intende contribuire con tali progetti e tecnologie, anche in collaborazione con altri operatori - agli obiettivi complessivi nazionali definiti dal PNRR. Pertanto, potrà valutare di partecipare alle procedure competitive che individueranno gli specifici progetti che si avvarranno di schemi di incentivazione, quando questi ultimi saranno definiti.

11. Amicable settlement proposed by Douglas Linares Flinto

Inviate da Fondazione Finanza Etica per conto di Douglas Linares Flinto

On December 18th, 2020, Mr. Douglas Linares Flinto's lawyer sent a "Proposal for Amicable Settlement" to Eni's lawyer, as requested by Eni.

After 120 days had passed without Eni getting in touch with Mr. Flinto regarding the above mentioned proposal, Mr Flinto sent a new email to the company's Board on April 19th, 2021. He asked if Eni had received his "Proposal for Amicable Settlement" and wanted to find out when he could discuss with the company the possibility of putting an end to the case.

The fact that, in 2020, the new Board of ENI received his email in May and, in November, it requested a "Proposal for Amicable Settlement" filled Mr. Flinto with expectation, because this attitude demonstrated that Eni had indeed analysed his case and was ready to discuss it. Mr Flinto is now concerned about Eni's silence.

11.1 Why did Eni request to Mr. Douglas Linares Flinto a "Proposal for Amicable Settlement"?

Perché Eni ha chiesto al signor Douglas Linares Flinto una proposta di transazione su basi amichevoli?

Risposta

Si veda risposta 11.3.

11.2 In commercial or judicial relationships it is common that the one who requests a "proposal for amicable settlement" can either accept it or revert with a counterproposal. Why hasn't Eni contacted Mr. Flinto yet after receiving his proposal? Nelle relazioni di natura commerciale o in ambito stragiudiziale è comune che la parte che avanzi una richiesta di "una proposta di transazione su basi amichevoli" possa sia accettarla sia respingerla con una controproposta. Perché Eni non ha ancora contattato il signor Flinto dopo aver ricevuto la sua proposta?

Risposta

Si veda risposta 11.3

11.3 When does Eni plan to react to Mr. Flinto's "proposal for amicable settlement"? Quando hai in programma Eni di rispondere alla proposta fatta dal signor Flinto di una transazione su basi amichevoli?

Risposta

Con riferimento alle domande relative al "proposal for amicable settlement" del Signor Flinto, si evidenzia che l'ambito cui afferisce la proposta è oggetto di diversi contenziosi in corso tra le parti e di un'istanza promossa dal Filnto in data 16 luglio 2020 dinnanzi al PCN (Punto di Contatto Nazionale per le Linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali) brasiliano. Pertanto, Eni non ritiene sia questa la sede per trattare le suddette questioni e discutere ulteriormente delle stesse, già all'attenzione dei diversi Giudici (Tribunale di Roma e Corte Suprema di Cassazione) e dello stesso PCN brasiliano.

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Azionista TOMMASO MARINO

  1. L'anno scorso ho chiesto (domanda pre-assembleare 62) se il Gruppo avesse mai effettuato gestione illecita di rifiuti. Avete risposto che Eni ha sempre svolto la gestione con titoli autorizzativi. Con quali titoli dunque avete operato in Umbria, dal momento che vari dirigenti sono stati condannati nel marzo scorso e la Procura ci avrebbe pure sequestrato una quarantina di milioni?

Risposta

Non risultano pronunce di condanna emesse nei confronti di Eni e suoi dipendenti in relazione ad attività operate in Umbria. Se il riferimento deve, invece, considerarsi alla sentenza emessa nel marzo u.s. dal Tribunale di Potenza per le attività di Eni in Basilicata, si ribadisce che il COVA ha sempre agito in conformità a tutte le Autorizzazioni nel tempo emesse dagli Enti Amministrativi competenti e, da ultimo, alle proprie Autorizzazione Integrata Ambientale n. 313/2011 e 627/2011, entrambe emesse dalla Regione Basilicata.

Anche per tale ragione, unitamente a tutte le ulteriori argomentazioni tecniche, si ha fiducia di dimostrare la correttezza della Società e dei suoi dipendenti. La Società proporrà prontamente appello avverso la sentenza di condanna emessa dal Tribunale.

La confisca della somma di circa €40 milioni (decurtati i costi sostenuti da Eni per le modifiche impiantistiche introdotte al COVA) disposta dal Tribunale a fronte di una richiesta della Procura per una somma fino a €1.50 milioni, è provvedimento attualmente non esecutivo essendo la sentenza del Tribunale non definitiva, e si ha fiducia che possa trovare revoca in sede di riforma della sentenza stessa nei successivi gradi di giudizio.

2. Il Gruppo Eni ha effettuato o sta effettuando traffico illecito di rifiuti in regioni italiane?

Risposta

No. Ove il Gruppo Eni realizzi attività di gestione dei rifiuti, quest'uitima viene svolta in conformità alla legge e nel rispetto dei titoli autorizzativi richiesti dalla normativa vigente.

  1. Secondo Eni, la risposta alla domanda pre-assembleare 62/20, potrebbe configurare il reato di false comunicazioni sociali? Siamo fortunati perché tanto su queste cose penso che neanche Consob legga domande e risposte e in ogni caso l'organo di controllo non ha previsto nessuna sanzione amministrativa neppure quando le società svicolino dalle domande, ma non sarebbe più corretto che ammettessimo certi errori, risarcendo le parti fino all'ultimo cent, e cercassimo di non ripeterli più? Lo dico dal momento che qui il

problema non é fare condannare Eni o manager ma salvaguardare il nostro territorio e preservarlo per noi stessi, i nostri figli e nipoti e tutte le future generazioni.

Risposta

Eni ritiene di avere sempre fornito ai propri azionisti corrette e esaustive informazioni. Peraltro, con riguardo al caso specifico, si ribadisce che Eni non ha ricevuto alcuna sentenza definitiva di condanna. Costituirebbe una falsa comunicazione affermare o far intendere il contrario.

Ciò posto, Eni, che si ispira, come riconosciuto dai massimi internazionali, ai più alti principi di sostenibilità e di tutela dei diritti umani, agisce nel rispetto della normativa ambientale di riferimento e dei titoli autorizzativi emessi dagli Enti competenti e nelle proprie informative di bilancio comunica fatti rispondenti al vero.

Eni, inoltre, nella propria attività pone massima attenzione nei confronti dei territori ove opera e dei suoi abitanti, promuovendo azioni finalizzate alla salute e alla sicurezza delle persone nonché alla valorizzazione ed alla tutela del patrimonio naturale nel pieno rispetto delle vocazioni dell'area e dell'identità dei suoi abitanti.

  1. Supponiamo che Eni non abbia davvero nessuna responsabilità, tutti siamo però consapevoli che inquiniamo: perché dunque non ci impegniamo a piantumare alberi, cercando di risarcire l'ambiente dalle conseguenze di ciò che facciamo?

Risposta

Assemblea degli Azionisti 2021

L'impegno di Eni per le foreste non si iscrive in una logica di risarcimento per l'ambiente ma in un percorso di decarbonizzazione come contrasto al cambiamento climatico, particolarmente rilevante nella fase di transizione energetica.

Poiché la perdita di milioni di ettari di foresta ogni anno è tra le prime cause di aumento della CO2 in atmosfera, Eni ritiene che preservare le foreste esistenti, primarie e secondarie nei paesi in via di sviluppo sia un impegno per combattere efficacemente il cambiamento climatico con risultati immediati.

A tale proposito è importante ricordare che la distruzione di un ettaro di foresta può portare al rilascio in atmosfera di quantità di CO2 fino a 20 volte superiori a quelle che vengono catturate da un ettaro di nuova foresta. Inoltre, le foreste primarie e secondarie svolgono un ruolo cruciale non solo nell'assorbire la CO2 dall'atmosfera ma anche per proteggere la biodiversità di ecosistemi unici.

Per questo Enl ha deciso di impiementare progetti forestry, certificabill come REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation, framework definito e riconosciuto in ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici - UNFCCC), che

ਰੇਤੇ

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l'obiettivo di ridurre le emissioni dovute alla deforestazione e al degrado forestale, preservare la biodiversità e contribuire allo sviluppo socio-economico delle comunità locali, tramite attività in linea con una gestione forestale sostenibile.

5. "Nei primi sette mesi della sua attività di presidente dell'Eni...Lucia Calvosa ha speso 206 mila euro di viaggi, alberghi e ristoranti. Il consiglio di amministrazione dell'Eni ... glielo ha fatto notare e le ha chiesto di provare a stare per il futuro dentro i 100 mila euro." Chi nel CDA ha fatto notare alla Presidente le spese eccessive? Su proposta di chi? E perché il CDA non ha posto dei limiti alle spese?

Risposta

I servizi di alloggio e trasporto relativi all'esercizio delle funzioni sono stati messi a disposizione della Presidente sulla base di standard sostanzialmente analoghi a quelli offerti ai presidenti precedenti. La valutazione è stata dipoi condotta dal Comitato Remunerazioni che ha proposto al Consiglio di amministrazione l'adozione di limiti annuali di spesa che in precedenza non erano stati fissati dal Consiglio medesimo.

6. Per par condicio, ci dite anche le spese dell'Amministratore Delegato?

Risposta

Le spese del Dott. Descalzi sono effettuate esclusivamente per le attività svolte negli incarichi di Amministratore Delegato e di Direttore Generale, nell'ambito del rapporto di lavoro dirigenziale e sono rendicontate e rimborsate secondo i criteri e le modalità previste per tutti i dirigenti Eni.

  1. Il dott. Filippo Giansante, che non conosco, è consigliere d'amministrazione di Eni ma dirige anche la Direzione VII del Ministero dell'economia, la quale ha proposto la nomina a consigliere della dott.ssa Caradonna (punto all'ordine del giorno) e, immagino, anche la propria, quando nel 2020 è stato costì nominato. Non sussistono nel qual caso conflitti d'interessi di controllore e controllato? Chi ha firmato la proposta di nomina? Se infatti non è lui ad averlo fatto, immagino sia stato un suo sottoposto, tant'è che la firma apposta nella proposta di nomina a consigliere della dott.ssa Caradonna, è tutt'altro che evidente.

Risposta

Tratto da "Il Riformista:https://www.ilrifesa-di-calvosa-professoresa-spendacciona-che-ama-li-lusso-ma-travaglioquanto-ci-costa-214376/ 94 Assemblea degli Azionisti 2021

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Le designazioni dei candidati alla carica di consigliere di amministrazione o di sindaco effettuate dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze sono disciplinate da una specifica normativa che attribuisce ruoli e responsabilità agli organi di indirizzo politico (in particolare, il decreto-legge n. 333/1992, convertito dalla legge n. 359/1992), cui si rinvia.

8. Che tipo di rapporti ha intrattenuto Eni con Mohammed Monguno?

Risposta

Eni non ha intrattenuto nessun rapporto.

  1. Eni ha querelato Armanna, "che accusa Eni di pagare i testimoni" (Dagospia, 30/01/2020)?

Risposta

Eni e i suoi manager, oggetto delle dichiarazioni calunniose e diffamatorie rese da Vincenzo Armanna in concorso con terzi, hanno presentato denuncia presso l'Autorità Giudiziaria.

10. Per quanto non siano indispensabili alla nomina, ci dite perché la dott.ssa Caradonna non possieda i requisiti definiti nella Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance?

Risposta

La Dott.ssa Caradonna ha dichiarato di possedere i requisiti di indipendenza definiti nella Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance barrando la relativa casella della dichiarazione di accettazione della candidatura. La dichiarazione è disponibile sul sito internet della Società, nella pagina dedicata all'Assemblea degli azionisti 2021.

11. Quali sono i membri del CDA che girano i propri compensi al Ministero dell'Economia?

Risposta

I compensi per la carica sono riversati al Ministero dell'economia e delle finanze dal consigliere Filippo Giansante, dipendente del Ministero stesso.

12. Ci elencate la spesa di Gruppo pubblicitaria per i quotidiani italiani?

Risposta

La spesa pubblicitaria di Eni sulla stampa nel 2020 è rimasta in linea con quella degli anni precedenti.

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Per il processo di pianificazione ed acquisto di spazi media Eni si avvale di un fornitore specializzato ("centro media") selezionato mediante gara. Gli investimenti pubblicitari di Eni sono pianificati dal centro media, sulla base di obiettivi di comunicazione e di marketing che vengono riportati in obiettivi media. A tal fine viene definito il media mix che consente di ottimizzare l'investimento in relazione al tipo di campagna.

13. Ci elencate quanti sono i magistrati incaricati dal Gruppo per finalità arbitrali?

Risposta

Non ci sono incarichi professionali nei confronti di magistrati togati a ruolo.

14. Quanti sono gli arbitrati in essere?

Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.

  1. "Il Tribunale di Potenza, riunito in collegio presieduto dal presidente Baglioni, ha condannato a 2 anni di reclusione Ruggero Gheller (responsabile del Distretto Meridionale Eni dall'ottobre 2011 al settembre 2014), Nicola Allegro (Responsabile operativo del Cova di Viggiano nell'unità Operations Distretto Meridionale (Opme) dal luglio 2013) e Luca Bagatti (Responsabile della produzione del Distretto meridionale Eni dall'ottobre 2013). Mentre ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, sono stati condannati Enrico Trovato (responsabile del Distretto Meridionale Eni dal settembre 2014), Roberta Angelini (Responsabile Sime (Sicurezza, Salute, Ambiente & Permitting) di Viggiano dal luqlio 2012) e Vincenzo Lisandrelli (Coordinatore Ambiente del Sime dall'ottobre 2012 al dicembre 2014). Salvatore Lambiase, imputato quale direttore dell'Ufficio compatibilità delle Acque presso la Regione Basilicata, è colui, tra l'altro, che nel 2013 autorizzò lo scarico in profondità dei reflui qualificando il provvedimento come modifica non sostanziale, è stato, invece, condannato alla pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione. Il Tribunale, per le condanne citate, ha disposto la «pena sospesa a termini e condizioni di legge»." E' stato calcolato l'ammontare dei risarcimenti che dovremo erogare noi soci a causa di detta condanna?

** Tratto da Le Cronache Lucane, 11 marco 2021: https://www.lecronachelucane.it/2021/03/11/petrolgate-rifluti-e-costa-molina-lenie-i-suoi-dirigenti/

Assemblea degli Azionisti 2021

Risposta

Il Centro Olii di Viggiano adotta e attua le migliori tecnologie a livello internazionale e il ciclo produttivo da esso seguito -- e che è stato ed è oggetto del contenzioso in esame -- è esattamente quello adottato dalle migliori pratiche industriali a livello internazionale.

Ciò posto, il Tribunale di Potenza, che contestualmente ha assolto per insussistenza del fatto tutti gli imputati in relazione all'ipotesi di reato di falsità in atti pubblici, per quanto concerne l'asserto traffico illecito di rifiuti ha formulato una condanna generica al risarcimento del danni a favore di alcune parti civili costituite nel procedimento e per ogni ulteriore valutazione e quantificazione ha rinviato alla sede giurisdizionale civile.

Si ribadisce, in ogni caso, che Eni rimane fiduciosa di una positiva conclusione del procedimento penale nei successivi gradi di giudizio, nella certa convinzione della solidità, giuridica e tecnica delle proprie argomentazioni difensive, con conseguente riforma della sentenza stessa, ivi comprese le statuizioni civili disposte.

  1. Secondo ENI, lo sappiamo, il comportamento del Gruppo è stato immacolato, contrariamente a quanto affermano i magistrati. Quanto ha risparmiato il Gruppo operando con presunzione di illiceità, dal momento che ancora la condanna è solo di I grado?

Risposta

La formulazione della domanda non è comprensibile.

  1. L'antitrust, con un comunicato del 27 aprile 2020, a conclusione di un procedimento aperto nel 2019 ha reso noto di averci irrogato una sanzione di €5.000.000,00 e intimato l'interruzione della diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli, relativi al carburante Eni Diesel+. A che punto sono i ricorsi di Eni in merito?

Risposta

Con riferimento al procedimento pendente innanzi al TAR del Lazio a seguito del ricorso presentato da Eni per l'annullamento del provvedimento sanzionatorio irrogato dall'AGCM, l'udienza di discussione è stata fissata per Il 20 ottobre 2021.

  1. Nuovo avviso di garanzia per l'ad di Eni, Claudio Descalzi. A recapitarglielo sono stati i pm Sergio Spadaro e Paolo Storari che indagano sul «complotto». L'inchiesta si concentra su sospette attività di depistaggio per condizionare le indagini sul caso Enf-

Nigeria e su un presunto complotto, appunto, inesistente contro il numero uno del colosso petrolifero"."" A che punto è la vicenda?

Risposta

Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari. E' stata notificata informativa di garanzia nell'ambito del medesimo procedimento, al fine di consentire al Dott. Descalzi la partecipazione, tramite proprio ausiliario tecnico, a delle operazioni tecniche disposte dalla Procura sul cellulare seguestrato a Vincenzo Armanna.

  1. Le difese di Eni hanno mai interferito nei confronti di magistrati? Ne ha parlato Il Fatto Quotidiano, secondo cui lo avrebbe riferito il procuratore aggiunto dott. Fabio De Pasquale, parlando di Amara: "seppe di interferenze delle difese di Eni e di taluni imputati nei confronti di magistrati degli uffici giudiziari milanesi con riferimento al processo Olp245".

Risposta

Come riportato dagli organi di informazione, le dichiarazioni di cui in oggetto sono state oggetto di indagine da parte della Procura di Brescia, che ha verificato essere false e prive di riscontro.

  1. "Eni ha altresì accertato e denunciato per ogni verifica in giudizio il compimento di atti lesivi del proprio patrimonio da parte degli stessi soggetti oggi dichiaranti e di ulteriori partecipanti". Nello stralcio della dichiarazione in questione, a chi si riferisce Eni, a proposito degli atti lesivi che sarebbero stati commessi? Potete descriverceli?

Risposta

Il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari, coperte da segreto istruttorio.

  1. A che punto è l'azione di risarcimento nei confronti di Amara e a quanto ammonta?

Risposta

È in corso il primo grado. Prossima udienza fissata a settembre 2021. La richiesta risarcitoria formulata da Eni è pari a €30 milioni.

22. Allo stato, quali dipendenti e/o ex sono imputati di disastro ambientale e per cosa?

** Tratto da la stampa: https://www.lastampa.lt/cronaco/2020/11/18/news/caso-complotto-eni-nuovo-avviso-di-ger-l-ad-descati-1.39554460 Assemblea degli Azionisti 2021

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Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.

  1. Allo stato, quanti sono gli avvisi di garanzia pervenuti al dott. Descalzi e per cosa? Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.

24. A che punto è la bonifica di 26000 mq inquinati dagli sversamenti di petrolio in Val D'Agri? Quali costi abbiamo sostenuto ad oggi?

Risposta

Con riferimento allo sversamento del Centro Ollo Val D'Agri, rinvenuto nel febbraio 2017, Eni si è immediatamente attivata al fine di predisporre un piano di interventi per la messa in sicurezza delle aree potenzialmente interessate.

Tali azioni hanno consentito di creare un'efficace barriera per confinare la contaminazione individuare il punto di perdita di prodotto all'interno del COVA (ossia il serbatoio D) al fine d arrestare la stessa, nonché individuare, delimitare e mettere in sicurezza le aree esterne al COVA potenzialmente attinte.

Tali azioni, il cui costo complessivo ad oggi è pari a 232 min di euro, hanno consentito di limitare la contaminazione all'interno dell'area industriale (circa 2,5 ettari di cui 2 all'interno del COVA ed rimanenti 0,5 all'interno dell'area industriale) e di diminuire le concentrazioni degli inquinanti a conferma dell'efficacia delle operazioni di messa in sicurezza di emergenza.

I dati sono tutti recepiti dai competenti Enti di controllo in quanto condivisi nei periodici report tecnici inviati dalla Società.

Terminata la fase di caratterizzazione, Eni ha presentato nel dicembre 2020 l'Analisi di Rischio. La stessa è stata oggetto di una Conferenza dei Servizi che si è svolta in modalità asincrona il 20 aprile 2021.

Successivamente all'approvazione dell'Analisi di Rischio da parte degli Enti competenti, Eni presenterà il Progetto Operativo di Bonifica che sarà valutato e approvato dagli stessi prima di procedere con la fase esecutiva.

  1. Enrico Trovato era responsabile Centro Oli di Viggiano. Attualmente che ruolo svolge E' vero che è stato arrestato in passato? Attualmente egli ha altro processo in corso?

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Risposta

Enrico Trovato attualmente riveste Il ruolo di Oll Division Director di Mellitah Oil & Gas (Libya). In relazione al suo precedente ruolo di Responsabile del Centro Olio di Viggiano ricoperto sino a gennaio 2017, nel 2019 è stato sottoposto a misura cautelare, successivamente annullata dalla Suprema Corte di Cassazione, nell'ambito del procedimento penale in cui è attualmente imputato, relativo all'evento Spill del 2017 del Cova.

26. Quanti sono, allo stato, i dirigenti sotto processo?

Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.

27. Il Ministero dell'Economia ci ha mai chiesto dei chiarimenti relativi alle vicende giudiziarie di Eni?

Risposta

No.

28. Eni ad oggi quanto ha investito in Basilicata, per il cosiddetto progetto di sviluppo sostenibile?

Risposta

Eni conferma l'impegno in Basilicata per un progetto di sviluppo sostenibile con l'obiettivo di creare valore nel lungo termine sul territorio in collaborazione con gli stakeholder istituzioni e con i cittadini lucani. In tale ambito l'impegno complessivo già sostenuto è parì ad oltre 200 milioni di euro, mentre la spesa addizionale prevista fino al 2029 è pari a circa 700 milioni di euro.

29. A che punto è il progetto di decarbonizzazione? Dove s'intende attuarlo in Italia e all'estero?

Risposta

Negli ultimi anni, Eni ha ridefinito il proprio modello di business, integrando la creazione di valore nel lungo termine e combinando la sostenibilità economico finanziaria con quella ambientale e sociale.

A partire dal 2016, tra i primi del settore, Eni ha fissato obiettivi volti a migliorare le performance emissive degli asset operati, con indicatori specifici che illustrano i progressi finora conseguiti in termini di riduzione di emissioni di GHG in atmosfera, utilizzo e consumi di risorse energetiche da fonti primarie. In particolare, nel 2020, le emissioni GHG dirette degli asset operati si sono ridotte

del 35% rispetto al 2010 e l'intensità emissiva delle produzioni Upstream operate si è ridotta di circa il 25% rispetto al 2014, in linea con il target di riduzione del 43% al 2025. Il ramp-up dei progetti di gestione/valorizzazione del routine gas altrimenti inviato a flaring hanno consentito di ridurre i volumi della baseline 2014 di circa il 40% e di confermare l'obiettivo del loro azzeramento entro il 2025. Le emissioni fuggitive di metano upstream hanno conseguito una riduzione in termini assoluti di oltre 2,61 MtCO2eq vs. 2014, confermando il raggiungimento anticipato del target di riduzione dell'80% al 2025 conseguito già nel 2019, con 6 anni di anticipo l'obiettivo. Nel 2020, Eni ha comunicato la sua prima strategia di medio-lungo termine con obiettivi operativi che garantivano una riduzione dell'80% delle emissioni scope 1+2+3 entro il 2050, in coerenza con quanto previsto dai principali scenari di decarbonizzazione del settore energetico. Nel febbraio 2021 Eni ha rilanciato questi obiettivi, annunciando il target di azzeramento netto delle proprie emissioni Scope 1, 2 e 3 nel 2050. Per raggiungere tali risultati, si prevede di fare ricorso a leve industriali e di portafoglio di Eni, fornendo al mercato una vasta gamma di prodotti energetici interamente decarbonizzati e sfruttando al massimo le opportunità che si origineranno nel mercato dell'energia in un contesto di transizione compatibile con la neutralità carbonica globale al 2050 e che vedrà partecipi tutti gli attori della filiera energetica.

In linea con i nostri impegni, nel 2020 abbiamo raggiunto i seguenti risultati chiave:

  • Il business delle energie rinnovabili ha seguito il suo trend di crescita progressiva sia in termini di capacità installata che di produzione di elettricità. La capacità installata alla fine del 2020 ha superato i 300 MWp, quasi raddoppiando rispetto alla fine del 2019 (circa 170 MWp, +76%), mentre la produzione di elettricità è aumentata di oltre cinque volte, passando da circa 61 GWh nel 2019 a circa 340 GWh alla fine del 2020 (+460%). La capacità totale installata e sanzionata ha raggiunto 1GW. I principali progetti sulle rinnovabili lanciati nel 2020 includono:
    • · Regno Unito, siamo entrati nel più grande progetto eolico offshore al mondo sanzionato finora, con l'acquisizione di una quota del 20% nel progetto UK Dogger Bank (A e B) da 2,4 GM:
    • · Kazakistan, Eni ha avviato la produzione commerciale del parco eolico di Badamsha con una capacità di 48 MW;
    • · Spagna, Eni ha acquisito da X-Elio 3 progetti fotovoltaici per una capacità totale di 140 MW e prevede lo sviluppo di progetti per circa 1 GW nei prossimi quattro anni;
    • · Stati Uniti, Eni ha firmato un accordo con Falck Renewables per acquisire 62 MW di progett eolici e solari operativi e fino a 160 MW di pipeline di sviluppo eolico.

Assemblea degli Azionisti 2021

  • In tema di Carbon Capture and Storage (CCS), nel 2020 Eni si è aggiudicata una licenza di valutazione e stoccaggio di anidride carbonica (CS licence) da parte della UK Oll and Gas Authority (OGA), per la realizzazione di un progetto CCS nell'area di Liverpool Bay che contribuirà agli obiettivi di decarbonizzazione delle aree industriali del Nord-Ovest dell'Inghilterra e del Nord del Galles. In Italia, è stato lanciato un programma per la creazione di un hub per la cattura e lo stoccaggio di CO2, con un potenziale fino a 500 millioni di tonnellate.
  • A novembre 2020 Eni ha ottenuto la prima assegnazione di crediti di carbonio dal progetto REDD+ Luangwa Community Forest Project (LCFP) e compensato emissioni GHG equivalenti a 1,5 milioni di tonnellate di CO2. Tale risultato è in linea con l'importante ruolo riconosciuto alle Natural Climate Solutions (NCS) come strumento per limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C e neutralizzare parte delle emissioni residue che sono "difficili da abbattere" con le attuali tecnologie.
  • Nel 2020 l'impegno strategico per la decarbonizzazione è stato rafforzato anche nei Piani di Piani Incentivazione Variabile per l'Amministratore Delegato e il management della Società. In particolare, il Piano di incentivazione a lungo termine 2020-2022 prevede un obiettivo specifico sui temi della sostenibilità ambientale e della transizione energetica (peso complessivo 35%), sulla base dei target legati ai processi di decarbonizzazione, transizione energetica ed economia circolare coerenti con gli obiettivi comunicati al mercato. Nel 2021 gli indicatori utilizzati per i piani di incentivazione sono stati estesi alle emissioni indirette (cosiddetto Scope 2) e alle attività non operative. Inoltre, a partire da quest'anno, il Piano di incentivazione a breve termine includerà anche il KPI di capacità rinnovabile incrementale installata, in sostituzione di quello legato all'incremento delle risorse esplorative, a supporto della strategia di transizione energetica. Ciascuno di questi obiettivi è assegnato all'Amministratore Delegato con un peso del 12,5% e a tutti i manager della Società secondo percentuali in linea con le responsabilità attribuite
  • Eni ha iniziato nel 2020 a consolidare il proprio ruolo proattivo nello spingere la concreta decarbonizzazione della filiera energetica, attraverso varie forme di collaborazione con altri attori della catena del valore (es. Open-es, Joule) volte a favorire l'applicazione di tecnologie low carbon, anche mettendo a disposizione le proprie tecnologie e assel, per consentire una reale decarbonizzazione dei prodotti energetici nel medio-lungo periodo.

Inoltre, al fine di monitorare i propri progressi nel medio-lungo termine, Eni ha definito, nel 2020, un nuovo set di indicatori lifecycle che tracciano la riduzione delle emissioni GHG, in termini assoluti e d'intensità carbonica. Questi indicatori sintetici considerano tutte le emissioni GHG, dirette e indirette, associate alla filiera dei prodotti energetici venduti da Eni, includendo sia quelli

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derivanti da produzioni proprie, che quelli acquistati da terzi. A partire dalla disclosure 2020, questi indicatori vengono pubblicati nella Relazione Finanziaria Annuale con annessa certificazione da parte del revisore.

  1. Il Gruppo Eni e dunque non solo Eni, ha mai avuto rapporti con società controllate, in tutto o in parte, dalla moglie di Descalzi? In caso di risposta affermativa, quando e per quale fatturato complessivo?

Risposta

Si veda risposta 33.

  1. Come noto, il dott. Descalzi nel 2019 ha ricevuto un avviso di garanzia per l'ipotesi di omessa comunicazione di conflitto d'interessi. Il dott. Descalzi pare non ne sapesse niente. Certamente l'AD, ricevuto l'avviso di garanzia, si sarà chiesto il perché e avrà fatto approfondimenti sulla vicenda. Cos'ha riscontrato che riguardi la moglie o altri eventuali parenti?

Risposta

Si veda risposta 33.

  1. La moglie del dott. Descalzi, sig.ra Ingoba, è mai stata collegata a Petroservice? Chi in Eni ha svolto accertamenti al riguardo? Quali esiti hanno avuto?

Risposta

Si veda risposta 33.

  1. Sembra che Petroservice abbia beneficiato di circa 105 milioni di dollari dai contratti Eni tra il 2012 e il 2017. Risulta ad Eni che la sig.ra Ingoba abbia mai posseduto azioni di Petroservice? Il dott. Descalzi le ha chiesto conto della cosa?

Risposta

Per gli esiti delle verifiche indipendenti di natura forense svolte al riguardo da parte di uno studio legale indipendente e di una società di consulenza professionale, incaricate congiuntamente dal Collegio Sindacale, dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Organismo di Vigilanza, si rimanda alle Note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, sezione "Contenziosi".

  1. Nel 2018 e 2019, il Collegio Sindacale, il Comitato Controllo Rischi e l'Organismo di vigilanza hanno affidato 2 incarichi congiunti a uno Studio Legale indipendente e a una società di consulenza, perché valutassero reati ipotizzati dalla Procura. Il secondo

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studio lo scorso anno non era stato ancora perfezionato. Cosa dicono dunque di definitivo i due studi e quanto abbiamo speso complessivamente?

Risposta

Per gli esiti degli incarichi congiuntamente dal Collegio Sindacale, dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Organismo di Vigilanza afferenti all'indagine "Congo" si rimanda nelle Note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, sezione "Contenziosi".

Le prestazioni sono state remunerate su base oraria e applicando le tariffe professionali definite contrattualmente, in linea con quanto normalmente richiesto per tale tipologia di prestazioni, secondo il livello dei consulenti impiegati nell'esecuzione delle attività.

35. Con riferimento alla domanda che precede, come si chiamano lo Studio Legale e la società di consulenza in questione?

Risposta

L'incarico è stato affidato allo Studio Legale e Tributario DLA Piper con il supporto della società di consulenza Protiviti.

  1. Il Collegio Sindacale, il Comitato Controllo Rischi e l'Organismo di Vigilanza, che ci stanno a fare se quando c'è da indagare, si affidano a terzi?

Risposta

L'incarico è stato affidato nell'ambito dei poteri di istruttoria, controllo e vigilanza che competono ai tre organi.

  1. I 3 organismi che precedono, quali poteri dei propri hanno conferito ai predetti studio legale e società di consulenza, che consentissero alle suddette entità di poter effettuare indagini interne e verifiche? E se invece tali entità erano prive di poteri d'indagini, come è presumibile, come si può pensare che abbiano potuto svolgere un lavoro certosino?

Risposta

Lo studio legale e la società di consulenza, esperti in ambito anticorruzione, sono stati incaricati di espletare una verifica indipendente di natura forense sui fatti oggetto di indagine da parte della Procura.

  1. IL Gruppo quali contratti ha in essere con il dott. Scaroni o società a egli direttamente o indirettamente facenti capo?

Risposta

Il Dott. Scaroni non mantiene alcun incarico in Eni o in Società da questa controllate.

39. Il dott. Scaroni ha ricevuto azioni nel 2020 e/o emolumenti riferibili a sue pregresse competenze?

Risposta

Nel 2020, come nel 2019, al Dott. Scaroni non è stata erogata alcuna competenza economica relativa al periodo in cui ha ricoperto la carica di AD/DG cessata nel 2014.

40. A quanto ammontano le perdite AGI nel 2019 e per cosa? Da chi è composto l'attuale CDA? Quanti giornalisti e praticanti giornalisti svolgono attività per suo conto?

Risposta

La perdita dell'esercizio 2019 ammonta a €6,9 milioni; quella dell'esercizio 2020 ammonta a €6,3 milioni. Dette perdite sono connesse al perdurare della forte contrazione dei mercati di riferimento (editoria tradizionale e Pubblica Amministrazione), ulteriormente aggravata, nel corso del 2020, dalla emergenza sanitaria, che ha portato ad una drastica riduzione degli investimenti in informazione e comunicazione, a fronte di una struttura di costo caratterizzata sostanzialmente da costi fissi. V anche successiva risposta alla domanda 85.

L'attuale Consiglio di Amministrazione Agi è composto da 5 membri:

Lucia Calvosa - Presidente; Giuseppe Macchia - Amministratore Delegato Claudio Granata - Consigliere; Cristiana Argentino - Consigliere;

Anna Elisa Messa - Consigliere.

Al 31 dicembre 2020 risultavano in servizio presso Agi 75 giornalisti professionisti e 2 praticanti.

41. Vorremmo conoscere le spese effettuate nel 2020 da Eni Foundation e per cosa. Quanto ha ricevuto dal Gruppo nel 2020?

Risposta

Il Bilancio di Eni Foundation 2020 sarà presentato per l'approvazione nella prossima seduta del Consiglio di Amministrazione prevista per il prossimo 27 maggio e successivamente reso della Fondazione sito disponibile sul (https://www.eni.com/enifoundation/it_IT/documentazione.page) dove sono liberamente scaricabili i bilanci delle annualità precedenti.

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Con riferimento all'esercizio 2020 le spese effettuate da Eni Foundation ammontano a circa €1,8 milioni e riguardano essenzialmente i progetti in Myanmar ed Egitto (€1,3 milioni), i progetti "Iniziativa Italia Anziani" e Dream Zimpeto (Mozambico) per circa €0,2 milioni e i costi di gestione della Fondazione (circa C0,3 milloni). La contribuzione ricevuta dal Gruppo ammonta a circa €1,3 milioni ed è stata erogata da Eni SpA.

42. Il Gruppo nel 2019 quant'ha pagato complessivamente in consulenze nel 2020?

Risposta

In Eni si definiscono "consulenze" le prestazioni a carattere intellettuale a supporto delle decisioni del management su specifiche tematiche ritenute di rilevanza strategica. A tal riguardo, nel 2020 Eni Spa ha stipulato contratti di consulenza per circa €26,6 milioni, prevalentemente riconducibili ad operazioni strategiche di M&A.

  1. "Eni assegna incarichi a professionisti esterni attraverso contratti di prestazione d'opera, nel rispetto delle disposizioni di legge e in coerenza con il quadro normativo interno, inclusa la verifica di potenziali conflitti di interesse. Tali verifiche sono assicurate anche nel caso in cui i professionisti esterni abbiano il ruolo di dipendenti pubblici". Bene, ci dite adesso a quanti dipendenti pubblici Eni abbia assegnato incarichi nel 2020? L'anno scorso ci avete taciuto il dato.

Risposta

Eni assegna incarichi a professionisti esterni attraverso contratti di prestazione d'opera, nel rispetto delle disposizioni di legge e in coerenza con il quadro normativo interno, inclusa la verifica di potenziali conflitti di interesse. Tali verifiche sono assicurate anche nel caso in cui i professionisti esterni abbiano il ruolo di dipendenti pubblici.

44. Nel 2020 quanto petrolio abbiamo sversato in Italia? In quali regioni e presso quali terreni?

Risposta

Eni è impegnata quotidianamente nella gestione dei rischi derivanti dagli oil spill sia in Italia sia all'estero, attraverso azioni sempre più integrate su tutti i piani di intervento, da quello amministrativo a quello tecnico di prevenzione, controllo e qualità/rapidità/efficacia.

Le statistiche complessive sugli sversamenti di greggio sono disponibili nella Dichiarazione Consolidata di Carattere non Finanziario contenuta nella Relazione Finanziaria Annuale del 2020 e nel rapporto Eni For pubblicati sul nostro sito eni.com (NB il rapporto Eni For 2020 sarà online il 12.05.2021).

Nel 2020 in Italia sono stati sversati 75 barili di olio (petrolio e suoi derivati) a seguito di spill operativi. Gli eventi si sono verificati presso Il petrolchimico di Brindisi in Puglia (62,9 barili sversati) e presso i punti vendita carburanti di Castel Maggiore in provincia di Bologna (Emilia-Romagna) e Prato in provincia di Firenze (Toscana), rispettivamente con quantità sversate pari a 8,7 e 3,8 barili.

Per quanto riguarda gli oil spill da eventi dolosi, nel 2020 in Italia è stata registrata un'effrazione all'oleodotto Genova-Ferrera Erbognone presso Novi Ligure in provincia di Alessandria (Piemonte), che ha causato lo sversamento di circa 409 barili di greggio contenuto in corpo idrico delimitato.

Complessivamente è stato recuperato l'83% del prodotto sversato e sono stati avviati i procedimenti finalizzati alla completa bonifica delle matrici impattate.

45. Il Gruppo Eni, e non solo Eni spa, che tipo di rapporti ha o ha avuto con Cap Energy?

Risposta

Non risultano contratti stipulati da Eni o sue controllate con Cap Energy.

46. Nel 2020 quale quantità di gas Eni ha importato dalla Russia?

Risposta

Nel 2020 Eni ha importato dalla Russia 22,5 miliardi di gas naturale via pipeline, corrispondenti al 36% degli approvvigionamenti di gas all'ingrosso.

  1. "L'Autorità Antitrust ha irrogato una sanzione di 12,5 milioni di euro ad Enel Energia, Servizio Elettrico Nazionale (SEN) ed Eni gas e luce, dopo aver "accertato l'ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti, a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas, in assenza di elementi idonei a dimostrare che il ritardo fosse dovuto alla responsabilità dei consumatori". Le società addebitavano agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori a fronte dei tentativi di lettura dichiarati dal distributore; ma i tentativi non erano documentati o addirittura smentiti (ANSA)". A che punto sono i ricorsi del Gruppo?

Risposta

Eni Gas e Luce ha presentato ricorso al TAR avverso la decisione dell'AGCM n. PS 11569. Al moneto il TAR ha disposto la sospensione della decisione dell'AGCM nella parte in cui prevede la pubblicazione di un estratto della medesima decisione nel sito Internet di EGL. Pertanto, EGL non procederà a tale pubblicazione, fermo restando che EGL sta inviando comunicazioni ad loc ai clienti interessati dalla decisione dell'AGCM. Nel disporre la sospensione di cui trattasi il ARA h

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ravvisato profili di fondatezza del ricorso di EGL che saranno esaminati nell'udienza fissata all'inizio di febbraio 2022.

48. Qual è l'esposizione del Gruppo Eni nei confronti del Gruppo Marcegaglia? La richiesta esula dal fatto che eventualmente l'impatto risulti minimo.

Risposta

Il gruppo Eni ha un un'esposizione creditoria, al 3.5.2021, pari a circa €92 mila attribuibile principalmente a vendita di prodotti petroliferi.

49. La dott.ssa Marcegaglia svolge ancora ruoli residuali all'interno del Gruppo?

Risposta

La Dottoressa Marcegaglia non svolge alcun incarico in Eni o in Società da questa controllate. E' Presidente della FEEM - Fondazione Eni Enrico Mattei il cui CdA è scaduto nel corso del mese di aprile e dovrà essere rinnovato.

50. Noi gestiamo immobili di proprietà del Gruppo Marcegaglia? In che senso?

Risposta

Eni non gestisce immobili del Gruppo Marcegaglia.

  1. Se ben ricordo, il dott. Mario Notari l'anno scorso si è dimesso subito dopo la sua elezione. Ha capito con riuscisse a svolgere il quadruplo incarico di notaio, sindaco, docente e amministratore oppure all'origine delle sue dimissioni c'è stato un disaccordo con i nuovi colleghi?

Risposta

Il prof. Mario Notari, nel rassegnare con rammarico le proprie dimissioni dalla carica di sindaco di Eni SpA, ha rappresentato di non poter assicurare la disponibilità di tempo necessaria per svolgere con adeguata diligenza l'incarico.

  1. Il Gruppo, complessivamente, ad oggi quant'ha versato al Teatro No'Hma di Teresa Pomodoro? E nel 2020? Continuiamo ad erogargli soldi nonostante da circa un anno non ci siano più stati spettacoli? Lo scorso anno, dopo un giro di parole, avete omesso il dato, che pure non mi pare sia riservato. Immagino che qualche milione di euro all'anno gliel'abbiamo erogato, eppure sembrerebbe che gli spettacoli al suo interno vengano proiettati attraverso uno schermo. Voi ne sapete qualcosa al riguardo? Perché invece

non eroghiamo fondi a chi per es. si occupa di disabili, assicurando finanziamenti finalizzati a soddisfare le loro esigenze?

Risposta

Eni è partner dell'Associazione Culturale Spazio Teatro No'hma sin dal 2010, in coerenza con il proprio impegno di favorire l'accessibilità alla cultura. Il successo degli eventi organizzati dal teatro e l'ampio consenso del pubblico permettono di raggiungere target diversificati; in particolare il Teatro ha il merito di avvicinare i giovani che sempre più numerosi hanno affollato lo Spazio No'hma e dimostrano una partecipazione entusiasta e convinta. Quanto sopra si accompagna all'importante funzione sociale riconosciuta al Teatro nell'ambito del contesto milanese, territorio da sempre importante per Eni. Lo Spazio Teatro No'hma ha infatti fondato negli anni la propria idea di Teatro sui principi di condivisione, solidarietà e partecipazione. Un "Teatro per tutti", il cui accesso intende essere legato esclusivamente a passione e curiosità, non alla disponibilità economica. Una caratteristica unica che assume, oltretutto, maggiore valore in occasioni come quella che si sta attraversando in cui l'accesso al luoghi della cultura è impossibile per motivi sanitari. La partnership si è sviluppata attraverso diversi accordi il cui valore, variabile in relazione ai benefit riconosciuti a Eni, si è sempre collocato ampiamente al di sotto della cifra indicata per ciascuna annualità. La partnership è prosegulta anche nel 2020 prevedendo, in ragione dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, la possibilità di partecipazione in streaming alle attività del Teatro. A tal fine la programmazione, che è proseguita durante tutto il 2020 e 2021, è stata organizzata in modo tale da consentire soluzioni flessibili per proseguire le attività anche durante il periodo di pandemia. In particolare, in relazione alle restrizioni in vigore, il Teatro ha previsto dirette streaming di (i) spettacoli messi in scena "a porte chiuse" all'interno del Teatro, (ii) spettacoli riadattati ed andati in scena in Teatri internazionali dove le misure anti Covid-19 lo hanno permesso; (iii) spettacoli più significativi andati in scena in teatro negli ultimi anni e riproposti all'interno della Rassegna "No"Hma Replay". Inoltre, quando consentito, la programmazione in sala è proseguita, nel rispetto delle normative anti Covid-19, accogliendo anche il pubblico in teatro.

53. Algeria. La Procura è ricorsa in Cassazione?

Risposta

Il procedimento c.d. "Algeria" si è concluso definitivamente con l'assoluzione di tutti gli imputati, persone fisiche e giuridiche. In particolare, la Procura non ha presentato ricorso in Cassazione nei confronti di Eni e dei suoi ex manager. Si ricorda che l'appello era stato dichiarato inammissiph

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nei confronti di Eni, già assolta in primo grado, come i suoi ex manager assolti in tutti i gradi di gludizio.

54. L'Iran: facciamo parte di 29 società ammesse alle gare per il petrolio?

Risposta

Nel 2017 Eni è stata qualificata, insieme ad altre compagnie petrolifere internazionali, per partecipare alle gare per progetti oilâgas secondo il nuovo "Iran Petroluem Contract" (IPC). A causa della situazione contingente, nessun'ulteriore azione è stata intrapresa da allora.

55. La Corte dei Conti quali irregolarità ha rilevato nella gestione dell'Ente?

Risposta

Non risultano rilievi formulati da parte della Corte dei Conti.

56. È possibile conoscere il netto percepito dall'AD Descalzi, rispetto a tutti gli emolumenti conseguiti? L'anno scorso, dopo un giro di parole, avete omesso il dato. Infatti, sappiamo che il lordo conseguito dallo stesso è sottoposto a regole fiscali.

Risposta

Agli importi lordi erogabili al Dott. Descalzi, riportati nella Tabella 1 della Relazione sulla Remunerazione 2021 (pag. 58), si applicano le normative fiscali e contributive nazionali e locali, secondo le aliquote previste per legge.

57. L'anno scorso il Collegio Sindacale di Eni chiedeva un aumento delle proprie competenze. Gli sono state accordate?

Risposta

L'Assemblea del 13 maggio 2020 ha deliberato per l'intero mandato la determinazione del compenso annuo spettante al Presidente del Collegio Sindacale e a ciascun Sindaco effettivo nella misura, rispettivamente, di €85.000 lordi e di €75,000 lordi.

58. Quanti rimborsi per spese di rappresentanza abbiamo erogato ai dirigenti con responsabilità strategiche?

Risposta

I rimborsi spese per i Dirigenti con Responsabilità Strategiche sono inerenti esclusivamente alle attività svolte per il ruolo manageriale ricoperto nell'ambito del rapporto di lavoro dirigenziale e sono rendicontate e rimborsate secondo i criteri e le modalità previste per tutti i dirigenti Eni.

59. Chi nel CDA ha votato in modo difforme e per quali materie?

Risposta

Le decisioni del Consiglio di Amministrazione sono state assunte all'unanimità, fermi i casi di astensione richiesta da normativa di legge o interna.

60. Quanto è stato erogato ai cral del Gruppo?

Risposta

L'erogazione complessiva 2020 ammonta a €350.780.

61. Egon Zehnder. L'abbiamo incaricata per cosa nel 2020? Ci dite i costi dell'incarico globale che lo scorso anno avete taciuto?

Risposta

Egon Zehnder ha ricevuto un incarico per attività di sviluppo manageriale; l'incarico è stato assegnato a fronte di gara. Le tariffe riconosciute sono in linea con quelle di mercato.

62. Quant'ha speso la Fondazione Enrico Mattei?

Risposta

Il bilancio consuntivo della Fondazione Eni Enrico Mattei riporta, per il 2020, uscite per €6.299.855,52.

63. Allo stato qual è il patrimonio della Fondazione? Oltre che da Fideuram e Intesa, da chi altri viene gestito?

Risposta

Al 31/12/2020 il patrimonio gestito della Fondazione Eni Enrico Mattei ammonta a €21.670.466,56. La gestione è affidata a Deutsche Bank e Fideuram.

64. La fondazione di quanti alloggi residenziali dispone? Dove sono ubicati?

Risposta

La Fondazione Eni Enrico Mattei non è proprietaria di alloggi residenziali.

65. Quali benefit fornisce la Fondazione ai membri del proprio CDA e al proprio personale apicale?

Risposta

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Eni Enrico Mattei non riceve alcun beneffi

Assemblea degli Azionisti 2021

I benefit del personale apicale sono in linea con quanto previsto da Eni per figure di pari livello.

66. Quanti sono i dipendenti della fondazione Mattei?

Risposta

Al 31/12/2020 i dipendenti della Fondazione Eni Enrico Mattei sono 28.

67. A quanto ammontano i rimborsi spese effettuati nei confronti dei membri del CDA?

Risposta

Nell'anno 2020 non sono stati effettuati rimborsi spese nei confronti dei membri del Consiglio di Amministrazione.

68. La prof.ssa Ilaria Capua con quale motivazione si è dimessa dalla Fondazione?

Risposta

La Professoressa Ilaria Capua ha comunicato le sue dimissioni in data 20/01/2021 con la seguente motivazione: "i miei impegni non mi permettono più di avere la flessibilità per partecipare al vostro Cda".

69. Perché sul sito della Fondazione non è stato pubblicato neppure il bilancio del 2019? Mi potrà essere spedito a mio carico quello del 2020?

Risposta

Sul sito della Fondazione Eni Enrico Mattei, www.feem.it, nella sezione "Chi siamo/Financial Outlook" viene pubblicato annualmente il bilancio consuntivo della fondazione. A segulto dell'approvazione del Consiglio di Amministrazione del 14 aprile 2021, il bilancio 2019 è stato sostituito con il bilancio 2020.

E' possibile visionare il bilancio consuntivo 2020 della Fondazione Eni Enrico Mattei al link https://www.feem.it/it/chi_siamo/financial_outlook/. Su richiesta, la Fondazione Eni Enrico Mattei può fornire sia il bilancio consuntivo 2019 sia il bilancio consuntivo 2020.

70. La Fondazione ha stipulato contratti di qualche genere con il Gruppo Marcegaglia? Per quali importi e per cosa?

Risposta

La Fondazione Eni Enrico Mattei non ha mai stipulato contratti con il Gruppo Marcegaglia.

71. Ci dite qual è, ad oggi, la liquidazione cumulata dal dott. Descalzi nel Gruppo Eni?

Risposta

Come per qualsiasi dipendente, per il Dott. Descalzi è accantonato annualmente un trattamento di fine rapporto calcolato secondo le disposizioni e le aliquote previste per legge, in relazione alla retribuzione annuale percepita.

72. Quanti sono i parenti di membri del CDA che lavorino per il Gruppo Eni? Come sono suddivisi per consulenti e dipendenti?

Risposta

Sulla base delle dichiarazioni rilasciate dagli amministratori ai sensi della disciplina in materia di parti correlate, nelle quali sono indicati gli stretti familiari, non risultano stretti familiari di membri del CdA dipendenti del Gruppo Eni.

73. Quanti sono stati i casi di molestie sessuali nel Gruppo Eni?

Risposta

Eni ha istituito appositi canali, pubblicati sul sito internet www.eni.com, che consentono chiunque di segnalare comportamenti posti in essere in violazione del Codice Etico. Nel 2020 stata completata l'istruttoria su tre segnalazioni, pervenute ai sopracitati canali, che includevanc anche elementi connessi a presunte molestie sessuali, in un caso interne ad Eni e negli altri due relativi a business partner; per uno solo di questi ultimi sono stati confermati, almeno in parte, i fatti segnalati ed intraprese azioni nei confronti della terza parte. Ad oggi non ci sono istruttorie in corso sulla tematica.

  1. Tra le persone fisiche e giuridiche che lo scorso anno hanno formulato domande, il Gruppo Eni ha ritenuto di dover assegnare consulenze, incarichi e/o collaborazioni? Lo chiedo perché sarebbe giusto che per la libertà di massima espressione non sussistessero vincoli economici per i soci. Eni cosa ne pensa?

Risposta

  • Non è stato assegnato alcun incarico di alcuna natura alle persone fisiche e giuridiche che lo scorso anno hanno formulato domande.
    1. L'anno scorso chiedevo che tipo di verifiche fossero state fatte sul conto del consigliere Trombone (75). Sono stato rinviato alla relazione ma non mi pare che in essa sia contenuta una risposta. Cosa sapete dirmi?

Assemblea degli Azionisti 2021

Risposta

In relazione alla domanda formulata lo scorso anno "A proposito di limiti al cumulo, la relazione sugli Assetti Proprietari da conto di un'ulteriore verifica espietata nei confronti del consigliere Trombone. Con quali modalità essa è avvenuta?", confermiamo la risposta a suo tempo fornita: "Si rinvia alle informazioni rese a pag. 46, nota n. 106, della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2019, disponibile sul sito internet della società all'indirizzo https://www.eni.com/it-IT/chi-siamo/governance/relazione-governo-societario.html. Le verifiche del Consiglio di Amministrazione sul rispetto del limiti al cumulo degli incarichi sono effettuate con il supporto istruttorio del Comitato per le Nomine".

76. Controlliamo società di fatto?

Risposta

Non controlliamo nessuna società di fatto.

77. Quali società abbiamo lasciato prive di Direzione e Coordinamento nonostante il nostro controllo di maggioranza relativa o assoluta?

Risposta

Nessuna.

78. Chi rappresenta in CDA CDP?

Risposta

In Consiglio di Amministrazione Eni non sono presenti dipendenti o esponenti di Cassa Depositi e Prestiti. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha presentato una lista (votata anche da Cassa Depositi e Prestiti) per la nomina di 6 amministratori su 9, che sono stati eietti dall'Assemblea.

79. Quali rapporti ha il Gruppo Eni con membri del CDA di CDP?

Risposta

Eventuali rapporti, non assumendo rilievo ai fini di specifici obblighi di compliance, non sono censiti.

80. Quali contratti abbiamo in essere con Norges Bank?

Risposta

Non vi sono contratti in essere.

81. Che rapporti abbiamo con Unicredit?

Risposta

Eni ed UniCredit hanno in essere rapporti per la gestione della tesoreria, in linea con i rapporti in essere con altri primari istituti di credito nazionali e internazionali. La Banca fornisce supporto per le attività di capital market e finanza strutturata.

82. La presidente Calvosa, quali illeciti ha riscontrato in Eni rispetto alla sua funzione?

Risposta

Non è stato riscontrato alcun illecito.

83. Eni come incentiverà la partecipazione dei soci nelle proprie assemblee? Finora non pare che abbia fatto granché o sbaglio? La Presidente Lucia Calvosa ha proposto o proporrà qualcosa al riguardo?

Risposta

Fermo restando le modalità straordinarie previste per lo svolgimento dell'Assemblea dalla normativa emergenziale, la Società fornisce agli azionisti la possibilità di avvalersi di strumenti per agevolare la partecipazione all'Assemblea e l'esercizio del diritto di voto. In particolare, ferma la possibilità di utilizzare il voto per corrispondenza nei termini di legge, sono previsti in Statuto i seguenti istituti: conferimento delle deleghe assembleari in via elettronica; notifica elettronica alla società delle deleghe; se previsto dall'avviso di convocazione, intervento in Assemblea mediante mezzi di telecomunicazione ovvero espressione del voto, oltre che per corrispondenza, anche in via elettronica.

Inoltre, sin dall'Assemblea 2011 Eni ha nominato un Rappresentante designato cui gli azionisti possono conferire gratuitamente delega.

Per facilitare, inoltre, l'attività di raccolta delle deleghe da parte delle associazioni degli azionisti dipendenti rispondenti ai requisiti della normativa vigente, lo Statuto conferma la messa a disposizione delle medesime associazioni, di spazi da utilizzare per la comunicazione e per lo svolgimento dell'attività di raccolta di deleghe.

Per assicurare agli azionisti l'esercizio dei diritti previsti nello Statuto di Eni, è stata predisposta un'apposita sezione del sito web della Società dedicata all'Assemblea, attraverso la quale è possibile, fra l'altro, porre domande prima dell'Assemblea.

Inoltre, i moduli di delega e la scheda di voto per corrispondenza sono messi a disposizione nell'apposita sezione dedicata del sito internet di Eni, insieme alla documentazione di interesse e alle relative informazioni.

Nella suddetta sezione del sito è riportato un calendario con tutte le scadenze in vista dell'assemblea, sia relative alla pubblicazione della documentazione sia relative all'esercizio dei diritti degli azionisti.

Infine, la Società mette solitamente a disposizione, sul proprio sito internet, un video e una Guida dell'Azionista con informazioni chiare e immediate sulle modalità di partecipazione e sui diritti esercitabili in occasione dell'Assemblea.

84. Ci dite di quanto è aumento o diminuito il numero di soci rispetto all'anno precedente?

Risposta

Le informazioni richieste sono contenute nella sezione "Struttura del capitale sociale, partecipazioni rilevanti e patti parasociali" della Relazione sul Governo Societario e gli Assetti proprietari per gli anni 2019 e 2020 disponibili sul sito internet della Società all'indirizzo https://www.eni.com/it-IT/chi-siamo/governance/relazione-governo-societario.html.

85. Da quanti anni consecutivi AGI è perennemente in perdita, senza che Eni faccia alcunché? L'AD è riuscito a comprenderne le cause? Ci sono possibilità di rimediare in futuro?

Risposta

Premettendo che Eni, attraverso il suo management ed il sistema normativo di cui si è dotata esercita l'attività di direzione e coordinamento nei confronti di Agi e di tutte le sue controllate, garantendone il rispetto dell'autonomia gestionale, Agi presenta bilanci negativi a partire dall'anno 2012, principalmente per effetto della crisi pluriennale ed ormai consolidata dell'editoria italiana legata ad un profondo mutamento dei consumi sociali di informazione, ad un mercato della produzione indebolito dall'over affollamento informativo e con la maggior parte degli operatori tradizionali in difficoltà. Scenario ulteriormente aggravato nel corso dei 2020 dalla emergenza sanitaria, che ha portato ad una drastica riduzione degli investimenti in informazione e comunicazione, sograttutto nel mercato editoriale tradizionale cosi come sul fronte della Pubblica Amministrazione dove si registra una costante, diffusa ed importante diminuzione del fondi allocati per la fornitura di servizi giornalistici.

In questo difficile contesto, persistendo le criticità enunciate derivanti dalla congiuntura negativa oramai strutturale che riguarda il mercato media, AGI ha definito una nuova strategia incentrata

sui valori fondanti del brand (autorevolezza, imparzialità, tempestività) e finalizzata, da un lato, a rafforzare l'offerta core dell'agenzia di stampa e ad ampliare l'offerta di comunicazione con prodotti e servizi ad alta densità giornalistica e tecnologica e, dall'altra, ad estendere la propria "business proposition" a nuovi target ad alto potenziale, con l'obiettivo finale di attuare il perseguimento del fondamentale principio di sostenibilità finanziaria.

  1. "Eni Mozambico SpA - San Donato Milanese

L'Assemblea del 23 aprile 2020 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2019 che chiude con la perdita di C14.966.482,20 e ha deliberato di coprire la perdita mediante l'utilizzo per pari importo della riserva copertura perdite future". A cosa sono dovute le perdite?

Chi fa parte del CDA? Quali provvedimenti s'intende assumere?

Risposta

La perdita di €14,966.482,20 dell'esercizio 2019 è riconducibile principalmente ai costi di investimento i quali, nell'attuale fase esplorativa che caratterizza l'attività della società, sono interamente ammortizzati nell'esercizio di loro sostenimento e agli oneri di funzionamento della società, al netto del rimborso dei costi derivanti dalla cessione di una quota di partecipazione nella concessione A5-A in Mozambico, dove la società opera tramite la propria sede secondaria.

Il CdA che ha approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio 2019 era formato dai seguenti tre consiglieri: Presidente Marcello Vecchietti, Amministratori: Francesca Ferrazza e Ernesto Pochintesta.

L'azionista unico Eni SpA, nell'Assemblea del 23 aprile 2020 ha approvato Il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019 e ha deliberato di:

  • · coprire la perdita dell'esercizio 2019 mediante utilizzo della riserva copertura perdite future disponibile per pari importo;
  • incrementare la riserva copertura perdite future per ulteriori €17.000.000.

Il Patrimonio netto della società al 31 dicembre 2019 ammontava a €21.204.827.

87. Eni Nuova Energia Srl. Chi sono i membri del CDA e cosa ci si propone di fare con tale nuova società?

Risposta

La società, attualmente non operativa, è funzionale a dotare Eni SpA di un adeguato assetto partecipativo anche per la gestione di eventuali operazioni straordinarie. Luca Cencioni è l'amministratore unico della società.

88. Eni Rewind SpA - San Donato Milanese

L'Assemblea del 9 aprile 2020 ha approvato il bilancio al 31 di-cembre 2019 che chiude con la perdita di C254.238.240,95 ... Chi sono i membri del CDA? Di cosa si occupa la società? Come ha fatto a maturare tali ingenti perdite? L'AD quali provvedimenti ha assunto?

Risposta Il Consiglio di Amministrazione è così composto: Presidente Rita Marino Amministratore Delegato Paolo Grossi Amministratori Costantino Chessa Lorella Di Cosmo Giovanni Salvini Tutti i componenti del CDA sopra menzionati sono dirigenti di Eni S.p.A.

Di cosa si occupa la società?

Eni Rewind è la società ambientale di Eni. Si occupa principalmente di bonifiche e di gestione del rifluti industriali. Nel 2003 la ex Enichem (in seguito allo scorporo degli impianti petrolchimici in esercizio conferiti nella società attualmente denominata Versalis) è stata ridenominata Syndial e dedicata alla bonifica dei siti dismessi. Dal 2011 Eni ha affidato progressivamente a Syndial anche la gestione delle bonifiche e dei rifiuti industriali derivanti dai cicli produttivi delle sue attività in Italia. Da 1º novembre del 2019 la società ha assunto la denominazione di Eni Rewind, acronimo di Remediation and Waste into Development.

Come ha fatto a maturare tali ingenti perdite?

Le perdite del 2019 sono determinate, principalmente, dai costi connessi alla gestione delle bonifiche dei siti industriali chiusi, confluiti in Enichem prevalentemente negli anni '80 (ex-legge n.784 del 28 novembre del 1980 a seguito della crisi finanziaria del gruppo SIR/Rumianca -

petrolchimica, ciclo cloro, saline) e '90 (acquisizione asset ex Montedison a valle della fallita operazione Enimont), quando Eni era ancora un Ente di Stato.

In particolare, le perdite sono dovute ai costi del personale e ai costi generali non inclusi nei fondi ambientali - che sono stimati solo con riferimento ai costi esterni - e ai costi degli impianti TAF (trattamento delle acque di falda). I costi sostenuti per bonifiche e gestione rifiuti di altre Business Unit di Eni sono ribaltati a copertura di tutti i costi, diretti e indiretti.

L'AD quali provvedimenti ha assunto?

La Società sta portando avanti varie azioni di ottimizzazione dei costi, sia interni che dei fornitori ambientali impiegati per le attività di bonifica e gestione rifiuti.

Nel corso del 2020 Eni Rewind ha ampliato il perimetro delle proprie attività al di fuori del gruppo Eni, acquisendo un mandato da Arcelor Mittal per l'assessment ambientale e la successiva progettazione degli interventi ambientali nel sito dell'acciaieria ex Ilva di Taranto e un mandato come global contractor da Edison per bonifiche nel sito di Mantova.

Nel prossimi anni Eni Rewind incrementerà progressivamente le attività svolte per terzi, in modo da ridurre le perdite e valorizzare le competenze e le esperienze maturate nella gestione ambientale per il gruppo Eni.

89. Eni Mediterranea Idrocarburi SpA - Gela

L'Assemblea del 20 aprile 2020 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2019 che chiude con la perdita di C115.546.606,15. Motivi della perdita? Membri del CDA? Intenzioni dell'AD per rimediare?

Risposta

La perdita di €115.546.606,15 è dovuta essenzialmente al risultato operativo negativo per effetto della diminuzione del prezzo medio di vendita degli idrocarburi che ha inciso sui ricavi, degli accantonamenti al fondo per interventi ambientali a seguito di una revisione dei correlati progetti, nonché alla svalutazione dei crediti per Imposte anticipate operata sulla base di una valutazione degli aggregati fiscali previsionali di medio-lungo termine.

Il CdA, che ha approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio 2019, era formato dai seguenti tre consiglieri: Presidente e Amministratore Delegato: Eugenio Lopomo, Amministratori: Francesca Zarri e Saveria Mazzone.

L'azionista unico Eni SpA, nell'Assemblea del 20 aprile 2020 ha approvato il bilancio d'esercizio 31 dicembre 2019 e ha deliberato di:

coprire parte della perdita dell'esercizio 2019 mediante utilizzo invegrale della riserva copertura perdite future disponibile di €80.000.000;

Assemblea degli Azionisti 2021

85 20 0 238

  • riportare a nuovo la perdita residua di €35.546.606,15;

ricostituire la riserva copertura perdite future per ulteriori €80.000.000.

Il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2019 era pari a €7.347.541.

Azionista Re.Common

OPL245, Nigeria

  1. On 14 April 2021, the Nigerian online newspaper This Day published an article entitled "OPL 245: Eni Threatens Legal Action against HEDA, Others for Defamation". "The article stated: "The Italian oil major, Eni, has threatened to take legal action against the Human and Environmental Development Agenda (HEDA) and other critics for allegedly defaming the company over the Milan Court's ruling on the Oil Prospecting Lease (OPL) 245 case."

According to the article, a statement released by the Eni on April 13, 2021 in Abuja stated: "We find it really shocking and contrary to any principle of law that this group, not being satisfied with the Milan Court verdict, ignoring all of the above and defaming the Courts of the Republic of Italy expressly chosen by the Nigerian state as well, are now looking to obtain a new trial in another country on alleged offences, which have been proved to be completely groundless by a sovereign state court and other prominent global authorities.

Eni will assess its right to take all the appropriate legal actions against the HEDA and all the subjects which are continuing to defame Eni and its management even after an acquittal 'since there was no case to debate' has been delivered by a court of a sovereign state."

We believe that the other actors referred to in the article include shareholder Re:Common. The article also refers to a letter recently sent by HEDA and other organizations, including Re:Common, to Nigeria's President Muhammadu Buhari on the same issue.

We have not been able to find a copy of the Eni statement mentioned in the article on the company's various websites in Italy and Nigeria. On April 19, 2021, our legal counsel wrote to Eni's legal department requesting a copy. However, Eni's legal counsel has to date failed to confirm or deny that Eni issued the statement or to furnish a copy.

In line with the basic principles of corporate transparency and ensuring a level informational playing field for investors and market participants, will Eni:

https://www.thisdaylive.com/index.php/2021/04/14/opl-245-eni-threatens-legal-action-against-hee others-for-defamation/ Assemblea degli Azionisti 2021 121

1.1 Confirm that Eni issued the statement attributed to it by This Day, or, if no such statement was made, issue a press statement disowning the remarks attributed to Eni?

Eni conferma di aver rilasciato la dichiarazione attribuitagli da [n.d.r. giornale nigeriano] "This Day", o, se tale dichiarazione non è stata resa, di rilasciare un comunicato stampa che smentisca i commenti attribuiti a Eni?

1.2 Provide shareholder Re: Common with a copy of the statement provided to This Day and reported on by the newspaper?

Eni fornirà all'azionista Re:Common copia della dichiarazione fornita a "This Day" e riportata dal quotidiano?

1.3 Publish the statement as soon as possible so that it is available to all shareholders and market participants?

Eni pubblicherà quanto prima il comunicato in modo che sia a disposizione di tutti gli azionisti e operatori di mercato?

Risposta

Si veda risposta 2.

  1. In light of the statement attributed to Eni in the This Day article, we would request that ENI clarify the following:

Alla luce della dichiarazione attribuita a Eni nell'articolo di This Day, chiediamo ad ENI di chiarire quanto segue:

2.1 Does Eni accept that Nigeria, as a sovereign nation, has the right to prosecute those indicted of crimes under Nigerian law and in accordance with Nigerian legal procedures?

Eni accetta che la Nigeria, in quanto nazione sovrana, abbia il diritto di perseguire coloro che sono accusati di crimini ai sensi della legge nigeriana e in conformità con le procedure legali nigeriane?

2.2 Does Eni accept that Nigerian law and rules of evidence differ from those in Italy?

Eni accetta che la legge e le regole probatorie nigeriane differiscano da quelle italiane?

2.3 Is Eni SpA currently on trial in Nigeria for offences related to the OPL 245 deal? If so, on what date did the trial commence?

Eni SpA è attualmente sotto processo in Nigeria per reati legati all'operazione OPL 245? In caso affermativo, in quale data è iniziato il processo?

35 266/241

2.4 Is Eni's Nigerian subsidiary currently on trial in Nigeria for offenses related to the OPL 245 deal? If so, on what date did the trial commence?

La controllata nigeriana di Eni si trova attualmente sotto processo in Nigeria per reati legati all'operazione OPL 245? In caso affermativo, in quale data è iniziato il processo?

2.5 Are any former or current employee of Eni or its subsidiaries on trial in Nigeria for offences related to the OPL245 deal? If so, on what date did the trial commence?

Risulta che qualche ex o attuale dipendente di Eni o delle sue controllate sia sotto processo in Nigeria per reati legati all'accordo OPL 245? In caso affermativo, in quale data è iniziato il processo?

2.6 Are the defendants in any Nigerian prosecution related to OPL 245 different from those that were aquitted in Milan?

Ci sono imputati coinvolti in qualsiasi procedimento giudiziario nigeriano relativo all'OPL 245 diversi da quelli che sono stati assolti a Milano?

2.7 Are the changes in any Nigerian prosecution related to OPL 245 different from those that were prosecuted in Milan?

Gli scambi in qualsiasi procedimento giudiziario nigeriano relativi all'OPL 245 sono diversi da quelli che sono stati perseguiti a Milano?

2.8 Is there a double jeopardy agreement between Italy and Nigeria?

Esiste un accordo di doppia incriminazione (ne bis in idem) tra Italia e Nigeria?

2.9 If not, does Eni accept that Nigeria has a right to continue its OPL245 trials? And that attempts to pressure the Nigerian government or judiciary are misplaced and potentially illegal?

In caso non esista, Eni accetta che la Nigeria abbia il diritto di continuare i suoi processi sul caso OPL 245? E comprende anche che i tentativi di fare pressione sul governo o sulla magistratura nigeriana siano fuori luogo e potenzialmente illegali?

2.10 Does Eni believe that those who defend the right of Nigeria to continues its OPL245 are defaming Milan Court because they are not respecting the verdict of its First Instance trial?

Eni ritiene che coloro che difendono il diritto della Nigeria a continuare la sua causa sull'OPL 245 stiano diffamando il Tribunale di Milano perché non rispettano il verdetto del processo di primo grado?

Risposta alle domande da 1.1 a 2.10

Il Direttore Affari Legali e Negoziati Commerciali dell'Eni ha già affrontato la questione rispondendo

all'avvocato di Re: Common nell'ambito di corrispondenza riservata e professionale intervenuta ad

Assemblea degli Azionisti 2021

iniziativa di Re: Common stessa. Nessun altro commento è dovuto a Re: Common in questa sede, relativa alla materia all'ordine del giorno che è l'approvazione del bilancio 2020. Eni non fornisce la propria corrispondenza con la testata nigeriana "This Day" a qualsiasi parte terza (per cortesia rivolgere eventualmente questa richiesta a "This Day", ivi eventualmente compresa la richiesta di chiarimenti in merito alle scelte editoriali di tale testata). Eni non commenta temi che esulano dall'oggetto delle delibere assembleari relative a temi non di interesse per l'approvazione del bilancio, conferma e sottolinea il proprio fermo e irrevocabile impegno a tutelare la Società e la reputazione aziendale da qualsiasi affermazione o campagna diffamatoria fatta da qualsivoglia entità sia in relazione alle questioni OPL 245 sia ad ogni altra vicenda di interesse.

Lo status dei procedimenti giudiziari in corso in Nigeria è illustrato nella Relazione Finanziaria Annuale 2020 dell'Eni, nella sezione "Contenziosi".

Repubblica del Congo

  1. Lo scorso 25 marzo il Gip Sofia Fioretta del Tribunale di Milano ha emesso una sentenza di patteggiamento che ha sanzionato Eni al pagamento di un risarcimento di 11 milioni di euro ed una sanzione pecuniaria di 800.000 euro per il reato di induzione indebita nel contesto del rinnovo delle licenze petrolifere Marine VI e VII, avvenuto nel 2014 nella Repubblica del Congo.

3.1 Quali lezioni Eni trae da questa vicenda?

Risposta

Come di recente accaduto nel procedimento c.d. "Algeria" e nel procedimento c.d. "OPL 245", è risultata infondata l'ipotesi secondo cui manager Eni avrebbero corrotto pubblici ufficiali stranieri. La Pubblica Accusa nel riconoscere l'infondatezza dell'ipotesi originariamente prospettata di corruzione internazionale ha derubricato il reato nell'ipotesi meno grave di induzione indebita a dare o promettere utilità ex art. 319 quater c.p. E' stata, quindi, definitivamente confermata l'assenza di qualsivoglia attività corruttiva da parte della Società anche nella Repubblica del Congo.

In ogni caso si ricorda che Eni non ha ammesso o riconosciuto alcuna responsabilità nell'ambito del provvedimento in oggetto.

3.2 Ha Eni informato la Consob e le autorità americane del patteggiamento? E con quali conseguenze?

Risposta

La Società ha emesso Il proprio comunicato stampa in data 18 marzo 2021, precedentemente aveva già informato le Autorità di competenza dei mercati in Italia e negli USA sul procedimento. Eni ricorda che la SEC aveva già deciso di chiudere le proprie verifiche inerenti alle attività in Congo senza avviare alcun procedimento. Il Dipartimento di Giustizia Americano (DOJ) è pienamente informato dell'accordo intervenuto con le autorità giudiziarie italiane.

3.3 Quali azioni interne ha intrapreso o intende intraprendere il CdA di ENI sul piano disciplinare e su quello del modello di organizzazione e gestione, che serve proprio a prevenire il rischio della commissione di reati da parte degli organi societari, secondo la logica della legge 231?

Risposta

Già precedentemente tutte le verifiche interne svolte avevano escluso responsabilità di sorta ex d.Igs 231/2001. Il provvedimento di sanzione concordata ex art 444 del codice di procedura penale esclude altresi definitivamente a propria volta ogni ipotesi di inadeguatezza del proprio modello organizzativo ed è stata perseguito esclusivamente in funzione della convenienza economica rispetto ai costi di gestione della controversia.

In ogni caso si ricorda che Eni non ha ammesso o riconosciuto alcuna responsabilità nell'ambito del provvedimento in oggetto.

3.4 Eni intende rendere pubblica la sentenza di patteggiamento?

Risposta

No.

3.5 Quali indagini e con quali accuse nei confronti di quali manager ed ex-manager Eni sono ancora in corso riguardo alle operazioni in Repubblica del Congo?

Risposta

Non vi sono più dipendenti di Eni in servizio tuttora soggetti alle indagini relative al Congo. Si ricorda (in ogni caso) che la derubricazione proposta dalla Procura e definita nel provvedimento esplicherà la propria portata giuridica rispetto a tutti i soggetti indagati essendo la sentenza passata in giudicato.

3.6 Eni conferma che l'Ing. Roberto Casula non è più un dipendente della sociétà e da quando?

Risposta

851661

Roberto Casula ha cessato il rapporto di lavoro con il Gruppo Eni in data 31.12.2020.

3.7 Le spese legali dell'Ing. Casula, se ancora sotto indagine da parte della Procura di Milano sulla questione Congo, sono e saranno coperte da Eni?

Risposta

Ove rilevante, troveranno applicazione le vigenti previsioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dirigenti.

Eni's Brass Oil Terminal/Canal Operations in Nigeria

  1. Petroleum and environmental regulators paid a joint site visit on 6th March 2018 to the Brass Oil Terminal in Nigeria, based on a petition by lawyers representing the Brass Kingdom that the company was engaged in flagrant violation of environmental standards at the Brass Canal, the artificial canal through which untreated effluents are discharged daily. Following the visit, the then Minister of State for Petroleum Resources in July 2018 issued a directive that an independent Comprehensive Impact Assessment (CIA) be conducted to ascertain the damage done by the operations of ENI in Brass since the canal was dug almost 50 years ago. Why hasn't this independent CIS been done till date?

A seguito della visita delle autorità di regolamentazione dell'ambiente, avvenuta Il 6 marzo 2018, l'allora ministro di Stato per le risorse petrolifere nel luglio 2018 ha emesso una direttiva che richiedeva una valutazione d'impatto globale (CIA) indipendente, al fine di accertare i danni causati dalle operazioni di Eni a Brass da quando il canale è stato dragato quasi 50 anni fa. Perché tale valutazione indipendente non è stata effettuata fino ad oggi?

Risposta Si veda risposta 13.

  1. We understand that a proposed CSR Memorandum of Understanding between NAOC and its host community, the Brass Kingdom, has in it an environmental liability waiver clause which purports to waive the Kingdom's rights to environmental redress and frees NAOC, ENI's Nigerian subsidiary, from complying with the ministerial directive of July 2018. Do you think such practice is acceptable in the 21st century?

Abbiamo inteso che è stato proposto un Memorandum d'intesa (CSR) tra NAOC e la comunità ospitante (il "Brass Kingdom"), all'interno del quale è presente una clausola di deroga alla responsabilità ambientale che comporta che il Regno rinunci ai propri diritti di risarcimento

ambientale e svincola NAOC, controllata nigeriana di Eni, dall'adempimento della direttiva ministeriale del luglio 2018. Pensate che tale pratica sia accettabile nel ventunesimo secolo?

Risposta

Si veda risposta 13.

  1. What is the plan, if any, to the Brass Kingdom a fair and independently assessed compensation comparable with international standards?

Qual è il plano, se esiste, per pagare alla comunità Brass Kingdom un compenso equo e valutato in modo indipendente, che sia in linea con gli standard internazionali?

Risposta Si veda risposta 13.

  1. Preliminary investigations seem to show that NAOC has been discharging untreated produce water into the Brass Canal for almost 50yrs, with still no clear cut plan on how to halt the continuous degradation of the environment. In the wake of the global energy transition and the movement towards cleaner energy, what is the plan of NAOC towards the environment?

Indagini preliminari sembrano dimostrare come NAOC abbia scaricato acqua di produzione non trattata nel canale di Brass per quasi 50 anni, senza ancora un piano chiaro su come fermare il continuo degrado dell'ambiente. Sulla scia della transizione energetica globale e del movimento verso un'energia più pulita, qual è il piano di NAOC nei confronti dell'ambiente?

Risposta Si veda domanda 13.

  1. Were the CSR-for-environmental-waiver MOU and the process of its execution screened for possible ethical, corruption or reputational risks, especially in light of ENI's recent brushes with anti-corruption authorities in relation to some of its Nigeria operations?

È stata fatta una valutazione dei possibili rischi etici, di corruzione o reputazionale rispetto al Memorandum CSR per la rinuncia ambientale e la sua applicazione, soprattutto alla luce delle recenti macchie di Eni con le autorità anticorruzione in relazione ad alcune delle sue operazioni in Nigeria?

Risposta Si veda risposta 13.

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  1. Does ENI have a clean bill of health from its international environmental QA/QC auditors like RENA and other such consultants? Also, does ENI/NAOC have adequate insurance policies against possible environmental liabilities?

Eni ha ottenuto un certificato sanitario privo di eccezioni dai suoi auditor internazionali di QA/QC ambientali come RENA e altri consulenti simili? Inoltre, Eni/NAOC dispongono di adeguate polizze assicurative a copertura di eventuali responsabilità ambientali?

Risposta

Si veda risposta 13.

  1. If ENI and NAOC keep denying environmental violations at the Brass Oil Terminal, why did it publish an invitation to tender (ITT) for the Brass Canal Remediation Project in 2018? What study formed the basis for that proposed project, to guarantee the suitability of the particular remediation methods planned by ENI/NAOC?

Se Eni e NAOC continuano a negare violazioni ambientali avvenute presso il terminale di Brass, perché nel 2018 hanno pubblicato un bando di gara (ITT) per il progetto di bonifica del Brass Canal? Quale studio ha costituito la base per tale progetto, per garantire l'idoneità dei particolari metodi di bonífica pianificati da Eni/NAOC?

Risposta

Si veda risposta 13.

  1. Has NAOC been fined by Nigerian regulators for breaches at the Brass Terminal? Have such fines been paid or they were also waived by the relevant government authorities. If paid, why is the affected community not also considered to be entitled to due compensation?

La NAOC è stata multata dalle autorità di regolamentazione nigeriane per violazioni al terminale di Brass? Tali multe sono state pagate o sono state revocate dalle autorità governative competenti? In caso di pagamento, perché anche la comunità interessata non ha avuto diritto al risarcimento dovuto?

Risposta

Si veda risposta 13.

  1. In light of the evidences came out of preliminary investigations is ENI open to an independent international assessment of its environmental compliance in the Niger Delta and especially the Brass Canal?

Alla luce delle evidenze emerse dalle indagini preliminari, l'Eni è aperta a una valutazione internazionale indipendente della propria conformità ambientale nel Delta del Niger e soprattutto nel Canale di Brass?

Risposta Si veda risposta 13.

13. Is it true that NAOC last implemented an MOU with Brass Kingdom 15 years ago? How come the new MOU coincides with the community's clamour for environmental redress? Is there an underlying quid pro quo and if so what is it?

È vero che NAOC ha implementato un Memorandum con Brass Kingdom per l'ultima volta 15 anni fa? Come mai il nuovo MOU coincide con le proteste della comunità per un risarcimento ambientale? C'è un quid pro quo sottostante e, in caso affermativo, qual è?

Risposte alle domande da 4 a 13

NAOC, in qualità di Operatore della NAOC JV, e con l'appoggio dei partner, firma accordi volontari con le comunità locali che rientrano in una consolidata strategia di dialogo e collaborazione con i Paesi che ci ospitano, finalizzata a contribuire allo sviluppo locale attraverso iniziative di sviluppo sostenibile. Tale approccio si applica a tutte le nostre comunità e non è circoscritto alla comunità di Brass.

In tale contesto, la Società ha firmato un MoU con la comunità Town Brass ad agosto 2004 e un MoU con Il Brass Local Government Council a maggio 2006. Due MoU sono stati successivamente firmati a dicembre 2017 per l'erogazione di borse di studio e programmi di accesso all'acqua. Infine, un MoU è stato firmato a dicembre 2020.Tale ultimo MOU è stato indirizzato anche a risolvere e concordare un piano d'azione condiviso tra NAOC, Ministero Federale del Petrolio e Ministero Statale dell'Ambiente, e la comunità stessa: tale piano risponde alle richieste di tutti gli stakeholder con azioni specifiche tra cui l'elaborazione di studi di impatto ambientale d'intesa con le Autorità preposte ed in conformità alla normativa vigente, con il coinvolgimento della comunità stessa. L'accordo definisce inoltre una timeline precisa per gli interventi in programma.

NAOC si sta adoperando per seguire le indicazioni ministeriali in stretta collaborazione con la comunità di Brass. Al momento le competenti autorità governative hanno approvato lo scope of work e le operazioni sono attualmente in corso.

NAOC opera in conformità con la normativa vigente e le sue attività sono oggetto di verifiche periodiche sia da parte delle autorità locali competenti che da audit internazionali. NAOC ha ottenuto la Certificazione RINA ISO14001:2015 per il Sistema di Gestione Ambientale e ISO45001:2018 pe il Sistema di Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro. Inoltre, i rapporti di NAØC con

Assemblea degli Azionisti 2021

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soggetti terzi avvengono in conformità con le procedure di compliance applicabili, con particolare riferimento al Codice Etico Eni e alle disposizioni in materia di corruzione e rischio reputazionale. NAOC non è mai stata sanzionata in merito a danni ambientali relativi al Canale di Brass. Nello svolgimento delle proprie attività, NAOC corrisponde gli oneri di legge per lo smaltimento dell'acqua prodotta fissati a livello nazionale dal Dipartimento delle risorse petrolifere. Tali oneri non hanno alcuna rilevanza rispetto ai presupposti di eventuali compensazioni a privati.

Per quanto riguarda la transizione energetica, NAOC è impegnata a raggiungere l'obiettivo zero routine flaring attraverso la realizzazione di iniziative di flaring down. La Società ha già ridotto il routine flaring di oltre il 92% tra il 2007 e il 2020. Infine, NAOC ha avviato nel 2019 una iniziativa di ripristino delle mangrovie nelle zone paludose interne (swamp areas) del Delta del Niger, dove insistono le nostre attività di business e precisamente in località Akaguama, che potrà eventualmente ricevere riconoscimento di crediti di carbonio. La fase pilota dell'iniziativa si è conclusa positivamente e sarà presto possibile estenderla ad altre aree.

Mozambico

14. In merito ai rischi di sicurezza legati all'escalation del conflitto armato nella regione mozambicana di Capo Delgado

14.1 L'area di Capo Delgado continua ad essere interessata da un intenso conflitto armato che ha già causato migliaia di vittime2. Nell'ambito della due diligence condotta dalla società rispetto ai progetti Coral South e Rovuma LNG, ritiene Eni di avere adeguatamente valutato i rischi di sicurezza associati a tali investimenti?

Risposta

Si. Vengono svolte periodicamente valutazioni sulla sicurezza (Security assessments) nell'area di Cabo Delgado dove insistono le operazioni. La valutazione viene effettuata sia per l'onshore che per l'offshore.

14.2 A quando risale la più recente valutazione dei rischi di sicurezza nella regione di Capo Delgado effettuata da Eni?

Risposta

2 https://lssafrica.org/iss-today/mozambique-on-a-knifes-edge-with-its-cabo-delgado-insurgency# .- . text=The Cabo Delgado crisis has, by Islamic State-linked insurgents. Assemblea degli Azionisti 2021 130

L'ultima valutazione risale al 20 aprile 2021.

Le valutazioni di rischi e minacce di security vengono effettuate periodicamente sia a livello locale, per ciascun sito di presenza Eni, che centrale, specie in caso di eventi di Security che dovessero verificarsi nel Paese. In particolare, il Mozambico è oggetto di monitoraggio continuo; giornalmente viene effettuata un'analisi dei principali eventi, con la produzione di un report giornaliero, settimanalmente viene redatto un report dedicato al Mozambico e semestralmente Il rischio è oggetto di rivalutazione nell'ambito dell'Integrated Country Risk Eni.

14.3 Può Eni rendere pubblica tale valutazione?

Risposta

La valutazione ha carattere confidenziale in considerazione dei potenziali impatti sui protocolli di sicurezza in loco.

14.4 Quali sono le terze parti a cui si affida Eni per il monitoraggio dei rischi di sicurezza nella regione di Capo Delgado?

Risposta

A livello locale, Il security provider monitora la situazione di security nella regione di Cabo Delgado. Per la valutazione della minaccia e il monitoraggio dei principali eventi di security anche nell'area di Cabo Delgado, Eni si affida a provider di analisi di primaria importanza quali Sibylline, Risk Advisory, IHS Jane's, Castor Vali, Dataminr, Garda World e International SOS.

14.5 Alla luce dei recenti attacchi che hanno interessato la regione di Capo Delgado, Eni ritiene che il progetto Coral South, e le sue facilities nel campo di Afungi siano a rischio?

Risposta

Sulla base delle valutazioni condotte Eni non ritiene che il progetto Coral South sia attualmente a rischio. Il recente attacco condotto a Palma, che ha portato in seguito l'operatore di Area 1 (Total) a dichiarare la forza maggiore per l'area a Nord di Cabo Delgado, non ha influito allo stato attuale sul livello di minaccia tanto a Pemba, quanto nell'offshore dove si svolgono le attività per il progetto Coral South. Al momento, pur non escludendo attacchi dimostrativi, riteniamo poco probabile nel breve periodo un attacco simile con obiettivo Pemba. Le misure di mitigazione messe in atto a sicurezza del personale Eni e delle relative installazioni risultano adeguate in relazione al ligello di minaccia. Il campo di Afungi è legato ai progetti onshore di Area 1 e Area 47

Assemblea degli Azionisti 2021

14.6.1 In base alla stessa premessa della domanda 1.5), Eni ritiene che sia opportuno andare avanti con l'investimento nel progetto Rovuma LNG?

Risposta

Allo stato attuale il progetto Rovuma LNG è in fase di valutazione da parte dei partners della Joint Venture con l'obbiettivo di effettuare un'analisi sia in termini di costi di esecuzione che di sicurezza.

14.6.2 Se sì, sulla base di quali valutazioni Eni ritiene che le componenti progettuali che interessano la Penisola di Afungi possano essere sviluppate senza incorrere negli stessi rischi di sicurezza che hanno costretto l'Operatore di Area 1 a sospendere le operazioni sulla penisola?

Risposta

Si veda risposta precedente.

14.6.3 Quando prevede Eni di annunciare la Decisione Finale d'Investimento per Rovuma LNG?

Risposta

La partnership di Area 4 sta valutando possibili opzioni e ottimizzazioni del progetto alla luce del mutato contesto internazionale. La data della Decisione Finale d'Investimento sarà definita sulla base di queste verifiche. La situazione di sicurezza nell'area sarà uno dei fattori di analisi.

14.7.1 Diversi analisti hanno concluso che lo sviluppo delle riserve di gas in Mozambico sia una delle cause3 dell'escalation di violenza nella regione di Capo Delgado. Eni concorda con questa valutazione?

Risposta

Lo sviluppo delle riserve di gas non appare direttamente collegato alle violenze osservate nell'area di Cabo Delgado.

14.7.2 Se sì, Eni ritiene che sia necessario sospendere le operazioni per garantire la stabilità nella regione?

Risposta Si veda risposta precedente.

2-1 2-14

3 https://newint.org/features/2020/10/06/feature-explosive-mix-mozambique Assemblea degli Azionisti 2021 132

14.7.3 Se no, sulla base di quali informazioni Eni dissente con tale valutazione?

Risposta

Fin dalle prime fasi negoziali e progettuali, il supporto ai bisogni primari delle popolazioni locali rappresenta un'attività centrale del modello Eni, attraverso progetti di sviluppo socio-economico delle comunità locali, che è in contrasto con i fenomeni di violenza nella regione di Cabo Delgado.

14.7.4 In ogni caso, Eni ha condotto un'appropriata Human Rights Due Diligence sull'impatto delle sue attività in quest'area? Se sì, che esiti ha dato e a quando risale il suo ultimo aggiornamento?

Il 1º marzo 2019, Mozambique Rovuma Basin (MRV) - JV di cui Eni fa parte - ha stipulato un Memorandum of Understanding (MoU) con il Ministero della Difesa ed il Ministero degli Interni Mozambicani per la sicurezza delle operazioni del progetto Rovuma Basin nella Provincia di Cabo Delgado. Secondo quanto affermato da Eni, I'MoU conteneva clausole relative alla protezione dei diritti umani e meccanismi di cancellazione dell'accordo in caso di violazioni. Sempre secondo quanto affermato dalla società, Eni stava discutendo con il Governo del Mozambico un aggiornamento di tale MoU.

Risposta

Nel Q3 2018 e Q4 2019 Eni - supportata dal Danish Institute for Human Rights ha condotto uno Human Right Assessment focalizzato sulle attività operate a Pemba, Cabo Delgado (nell'ambito del progetto Coral South dell'Area 4). Attualmente si sta implementando un Action plan sviluppato a seguito dello studio condotto.

Analogo studio è stato effettuato nel corso del 2019, grazie al supporto di Consultec, nei Distretti di Angoche e Larde, Provincia di Nampula a supporto dell'EIA (Enviromental Impact Assessment) per il blocco A5-A. Anche in questo caso, attualmente si sta implementando un Action plan sviluppato a seguito dello studio condotto.

14.8.1 Eni è al corrente del rapporto4 dal titolo "What I Saw is Death: War Crimes in Mozambique's Forgotten Cape" pubblicato a Marzo 2021 da Amnesty International, contente informazioni e testimonianze riguardanti le violazioni dei diritti umani commesse anche dalle forze di sicurezza Mozambicane?

4 https://www.amnesty.org/en/latest/news/2021/03/mozambique-civilians-killed-as-war-crimes by-armed-group-government-forces-and-private-military-contractors-new-report/ Assemblea degli Azionisti 2021 133

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Risposta

SL

14.8.2 Non ritiene Eni che tali violazioni perpetrate dalle forze di sicurezza Mozambicane costituiscano motivo per attivare le clausole di cancellazione del succitato MoU?

Risposta

La valutazione rispetto a quanto riportato nel rapporto di Amnesty International per violazioni perpetrate dalle forze di sicurezza è in capo al governo mozambicano. All'interno dell'MoU sono previste clausole che prevedono il rispetto dei diritti umani, nonché meccanismi di protezione qualora nell'accordo vi siano violazioni di tali clausole. Sono inoltre previste attività di formazione in questi ambiti.

14.8.3 Quali accertamenti ha condotto Eni in seguito alla pubblicazione di video e testimonianze riguardanti gli abusi commessi contro i civili a Capo Delgado?

Risposta

All'interno dell'MoU è previsto un comitato tecnico a cui partecipano rappresentanti del governo e gli operatori dei progetti Area 1 e Area 4 con lo scopo di analizzare eventuali abusi o violazioni condotte da personale impiegato nell'ambito dell'MoU. Allo stato attuale non ci sono evidenze di tali eventi.

14.8.4 Può Eni dirsi sicura che tali abusi non siano stati commessi anche dalle forze di sicurezza Mozambicane?

Risposta

Si veda risposta precedente.

14.8.5 Se così non fosse, quando sarà in grado Eni di confermare o smentire tali accuse nei confronti dell'esercito mozambicano?

Risposta

Si veda risposta precedente.

14.8.6 Riguardo l'aggiornamento del succitato MoU, risulta ad oggi terminato?

Risposta

Si. Aggiornamento firmato ad agosto 2020.

14.8.7 Se sì, quali sono le principali novità rispetto la versione precedente?

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EIN

Risposta

L'aggiornamento prevede principalmente un incremento del numero dei componenti della Joint Task Force e l'estensione dell'applicabilità anche all'area offshore.

14.8.8 Può Eni dare disponibilità a rendere tale MoU pubblico?

Risposta

Il documento ha carattere confidenziale.

14.8.9 Se l'aggiornamento non è ancora terminato, quando prevede Eni che sarà completato?

Risposta Si veda risposta 14.8.6.

14.9 Eni si serve ancora del security provider Chelsea Group per la vigilanza sulla sicurezza delle sue installazioni in Mozambico?

Risposta

Si.

14.10 Eni ha ingaggiato altri security provider oltre a Chelsea Group per la vigilanz sulla sicurezza delle sue installazioni o del suo personale nel paese?

Risposta

No.

14.11 Ad oggi, Eni ha mai ricevuto segnalazioni riguardanti eventuali abusi commessi da parte dei security provider ingaggiati dalla società in Mozambico?

Risposta

No.

14.11.1 Se sì, quali azioni ha intrapreso Eni in merito a queste segnalazioni?

Risposta

Si veda risposta precedente.

  1. Eni ha affermato di aver identificato due progetti REDD+ in Mozambico, e di aver stipulato un accordo di cooperazione relativo alla fattibilità di uno di loro, con la partecipazione di NGO internazionali.

15.1 Quali sono i due progetti REDD+ identificati da Eni in Mozambico?

Assemblea degli Azionisti 2021

Risposta

A seguito della firma del Protocollo d'Intesa tra Eni e il Ministro delle Risorse Minerarie del Mozambico, il 7 Ottobre 2019, sono state avviate le attività di valutazione delle opportunità di sviluppo di nuovi progetti REDD+ in Mozambico.

Ad oggi, sono stati identificati due aree oggetto di potenziali progetti REDD+ di larga scala rispettivamente a Nord e Sud del Paese.

15.2 Qual è il progetto REDD+ per il quale Eni ha siglato un accordo di cooperazione?

Risposta

Per entrambe le aree è stato firmato un cooperation agreement ed avviate le attività di valutazione del potenziale a conclusione delle quali saranno delineate le superfici di progetto ed i programmi di intervento realizzabili. Gli studi per l'area Nord sono al momento sospesi.

15.3 Quali sono le ONG internazionali e locali coinvolte in tale accordo?

Risposta

Negli ultimi anni, Eni ha costruito solide partnership con sviluppatori internazionali riconosciuti quali BioCarbon Partners, Terra Global, Carbonsink, Peace Parks Foundation, First Climate con i quali intende sviluppare i progetti nei vari paesi del mondo.

16. A che data risale l'ultimo aggiornamento dei piani di gestione ambientale e sociale per il progetto Rovuma LNG?

Risposta

A febbraio 2019 Eni ha aggiornato i piani di gestione ambientale e sociale per il progetto Rovuma LNG, i cui impatti sono descritti nell'Environmental Impact Assessment (EIA) approvato dalle autorità mozambicane. L'aggiornamento di tali piani è stato effettuato congiuntamente con Area 1 per le infrastrutture condivise.

16.1 Quando prevede Eni di effettuare il prossimo aggiornamento di tali piani?

Risposta

L'eventuale aggiornamento di tali piani dipende dall'esito delle valutazioni in corso sul progetto.

17. Quali sono le ONG italiane con le quali Eni collabora attualmente in Mozambico?

Risposta

Attualmente Eni Rovuma Basin nelle sue attività di progetti di sviluppo locale si avvale del supporto delle seguenti ONG - Organizzazioni Non Governative /OCS - Organizzazioni della Società Civile italiane attraverso le sedi distaccate/registrate in Mozambico:

  • · AVSI: in particolare il supporto di AVSI riguarda il progetto di emergenza (distribuzione di generi alimentari e di altri beni di prima necessità) presso la Provincia di Cabo Delgado dovuta alla pandemia da COVID-19 e alla crisi umanitaria in corso nel nord del Paese. Inoltre, AVSI supporta Eni nel progetto di "stufette" migliorate nella città di Pemba che ha l'obiettivo di migliorare l'accesso all'energia e la salute della comunità locale fornendo soluzione migliorative per usi domestici (cottura di alimenti).
  • · CUAMM: al pari di AVSI, CUAMM supporta Eni nel progetto di emergenza (distribuzione di kla igienico-sanitari) presso la Provincia di Cabo Delgado dovuta alla pandemia del COVID-19 e alla crisi umanitaria in corso nel nord del Paese.
  • · Don Bosco: Il supporto fornito a Eni riguarda il programma TVT (Technical and Vocationa Training di Pemba) che ha l'obiettivo di aumentare l'occupazione dei giovani nell'area di Pemba e più in generale di Cabo Delgado riabilitando le infrastrutture e le attrezzature presso l'Instituto Industrial e Comercial de Pemba (IICP), formando e certificando gli insegnanti e fornendo borse di studio agli studenti.
  • · Casa dei Padri Dehoniani: nel corso del 2020 sono state realizzate iniziative di assistenza nell'area del Bairro 7 della città di Maputo attraverso la somministrazione di cestini alimentari per 100 famiglie per un periodo di 6 mesi, successivamente esteso per ulteriore 5 mesi.

18. Quanti posti di lavoro Eni ha creato in Mozambico? Quanti di questi riguardano persone di Capo Delgado? Quanti di questi sono manageriali?

Risposta

Nel Piano di Contenuto Locale del progetto Coral South si prevede di generare circa 800 impieghi diretti e indiretti per mozambicani durante l'intero ciclo di vita del progetto. Il recruitment è effettuato su base nazionale - in accordo alla legge - con particolare attenzione ai profili provenienti dalla Provincia di Cabo Delgado. Già a partire dal 2012 Eni ha lanciato una serie di iniziative di formazione al fine di creare localmente le competenze altamente tecnologiche richieste dalla tipologia di progetto Coral South, che essendo un progetto offshore ad alto contenuto tecnologico, richiede profili altamente specializzati. In particolare, gli impieghi diretti della Company (Eni Royqma Basin e Coral FLNG, Mozambique Rovuma Venture) sono permanenti (per un totale di cigéa:

Assemblea degli Azionisti 2021

impieghi sull'intero ciclo di vita del progetto); gli impieghi indiretti ed indotti generati dalla supply chain sono legati allo scopo del lavoro dei diversi contrattisti.

Ad oggi circa 490 Mozambicani sono stati già impiegati (direttamente e indirettamente) dal progetto Coral South.

Basilicata, Val d'Agri

  1. "Nel mese di agosto 2020 uno studio indipendente della Ong Source International ha dimostrato l'esistenza di alte concentrazioni di idrocarburi pesanti di chiara origine petrogenica nei sedimenti (qui potremmo argomentarlo di più ma non credo valga la pena) nel canale Fosso della Parete (40°18′39.80″N -15°53′10.87″E), che si trova in prossimità delle linee di drenaggio del COVA e che è ubicato a pochi metri a valle del depuratore ASI che tratta le acque provenienti dal COVA, e coincidente con la zona dello sversamento del 2017. Come giustifica ENI la presenza di tali idrocarburi tre anni dopo lo sversamento e dopo aver messo in atto la Messa in Sicurezza d'Emergenza del sito?

Risposta

Si precisa che il canale Fosso della Parete, oltre a non coincidere arealmente con la zona dello sversamento del 2017, non ha connessione con quest'ultima sia dal punto di vista idrografico "superficiale" che idrogeologico (v. "Report della Caratterizzazione", doc. n. 050028-ENG-RR-RR-4708 inviato il 27 settembre 2019 prot. 3428, valutato dagli Enti Competenti).

Inoltre, si fa presente che in corrispondenza del Fosso della Parete sono state prelevate nel 2017 acque superficiali contaminate da idrocarburi; le analisi di comparazione con il greggio del COVA hanno evidenziato la totale estraneità con quest'ultimo.

Si fa presente infine che, come prescritto in sede di Conferenza dei Servizi del 21/05/2018 (DGR n.585 del 27/06/2018), Enl esegue, in contraddittorio con ARPAB, un monitoraggio annuale dei sedimenti fluviali nell'area a valle del COVA. Dagli esiti analitici emerge sempre la piena conformità ai limiti di riferimento per i parametri definiti con gli Enti di controllo.

  1. Nell'ultimo Report Ambientale disponibile e accessibile sul portale della Regione Basilicata, riferito a settembre 2020, vengono esposti i risultati delle analisi chimiche realizzate sulle acque superficiali nel Fosso della Parete e Fosso del Lupo e nell'area esterna al COVA. Sulla base di quanto esposto in precedenza, come è possibile che non vengano analizzati con costanza, e da un punto di vista della speciazione chimica, gli idrocarburi pesanti e gli IPA, soprattutto nei sedimenti lungo i canali Fosso della Parete e Fosso del Lupo (poiché influenzati dall'assetto idrogeologico dell'area COVA),

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considerando che sono canali di flusso d'acqua verso il fiume Agri e da li al Lago del Pertusillo?

Risposta

La Fossa del Lupo ed il Fosso della Parete sono separati naturalmente sia per quanto riguarda le acque superficiali che per le acque sotterranee.

La morfologia del substrato risulta essere in accordo con l'idrografia dell'area evidenziando aree di minimo, come la Fossa del Lupo ed il Fosso della Parete ad Ovest della Fossa del Lupo, ed aree di alto morfologico che rappresentano delle zone di argine che si comportano come spartiacque sotterranei.

La Fossa del Lupo, dove si sviluppa la falda superficiale, è isolata quindi dal Fosso della Parete dai suddetti argini che la delimitano idraulicamente dalle aree circostanti,

La falda superficiale della Fossa del Lupo inoltre viene intercettata da n.5 barriere idrauliche, attive dal 2017, che hanno da subito garantito il completo contenimento della contaminazione presente nella falda superficiale.

Per quanto riguarda le acque superficiali, Eni esegue e trasmette agli Enti competenti, con cadenza settimanale e mensile, monitoraggi eseguiti in n. 15 punti di campionamento ubicati a sud del COVA; per quanto riguarda i sedimenti, esegue e trasmette agli Enti competenti, con cadenza annuale, monitoraggi in n.12 punti di campionamento ubicati a sud del COVA.

Tutti i campionamenti delle acque superficiali e dei sedimenti fin ora eseguiti non hanno mai dato evidenze relativamente ai parametri definiti con gli Enti di controllo.

Le eventuali speciazioni sui parametri IPA e HC non vengono eseguite perché non si riscontrano concentrazioni per questi parametri tali da renderne opportuna la speciazione.

21.E' possibile fornire nel dettaglio qual è la situazione recente (relativa agli ultimi monitoraggi ambientali eseguiti) rispetto alla qualità dei sedimenti fluviali nei canali Fosso della Parete, Fosso del Lupo e fiume Agri?

Risposta

Come descritto in precedenza, in ottemperanza a quanto prescritto in sede di Conferenza dei Servizi del 21/05/2018 (DGR n. 585 del 27/06/2018), Eni esegue in contraddittorio con ARPAB un monitoraggio periodico (annuale) dei sedimenti fluviali nell'area a valle idrografico del COVA.

Dagli esiti analitici emerge sempre la piena conformità ai limiti di riferimento perfi monitorati.

Assemblea degli Azionisti 2021

  1. Sempre nel mese di agosto 2020 le concentrazioni di Composti Organici Volatili nell'aria nella zona intorno al COVA presentava concentrazioni molto elevate con un chiaro gradiente decrescente a seconda della vicinanza del COVA. La zona residenziale de Le Vigne, posta nel comune di Viggiano presentava i valori più preoccupanti e coincide con le continue lamentele della popolazione locale per odori molesti. Come giustifica ENI tali concentrazioni? Quali tecnologie intende l'azienda adottare per ridurre l'esposizione umana a questa classe di composti altamente pericolosa per la salute umana?

Risposta

L'articolo 2 del D.Lgs. 155/2010 (*Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa") al comma 1 lett. pp) definisce "composti organici volatili: tutti i composti organici diversi dal metano provenienti da fonti antropogeniche e biogeniche, i quali possono produrre ossidanti fotochimici reagendo con gli ossidi di azoto in presenza di luce solare".

Tanto sopra premesso ci consente di capire come la classe dei VOC comprenda un numero estremamente vasto di composti chimici la cui origine può essere altrettanto svariata.

La normativa di settore sia italiana che internazionale, inerente la "qualità dell'aria ambiente", proprio per l'estrema complessità della variabilità della genesi di tali composti, non prevede l'applicazione di limiti sul parametro generico VOC totali. Piuttosto, la normativa italiana in vigore (Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n.155) definisce per il solo benzene (facente parte della categoria VOC), ai fini della protezione della salute umana, un valore limite annuale di 5,0 µg/m3.

Eni monitora lo stato della qualità dell'aria attraverso una rete di centraline fisse (n.5 di proprietà ARPAB e n.5 di proprietà Eni) disposte in aree limitrofe allo stabilimento in modo da coprire tutti i quadranti della rosa dei venti. I dati acquisiti dalla medesima rete, in particolare durante il 2020, hanno mostrato la piena conformità rispetto a quanto prescritto dalla normativa vigente, sia nazionale che regionale.

Inoltre Eni, in ottemperanza ad una prescrizione prevista nell'AIA del COVA, effettua, a partire dal 2019 e con frequenza semestrale, delle campagne di monitoraggio del Benzene, con punti di campionamento prossimi al recinto perimetrale, applicando una metodica internazionale (riconosciuta anche dalle autorità competenti in ambito AIA). I risultati acquisiti mostrano il pieno rispetto del limite sopra indicato.

Per la tematica odori Eni, in accordo con un protocollo tecnico/operativo siglato con la Regione Basilicata e l'ARPAB, ha realizzato e messo in esercizio, con la collaborazione scientifica del Politecnico di Milano e dell'Università di Bologna, una rete sperimentale ed innovativa di n.8 nasi elettronici. Inoltre, i suddetti atenei stanno sviluppando uno studio mirato alla valutazione dei

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modelli di diffusione delle componenti odorigene all'esterno dello stabilimento, dei cui esti Eni sta provvedendo ad aggiornare progressivamente tutti gli Enti competenti.

  1. Da quanto appresso a mezzo stampa, Eni ha comunicato al comune di Marsico Nuovo (PZ) la "rinuncia al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) riguardante il progetto di messa in produzione del pozzo Pergola 1 e la realizzazione delle condotte di collegamento dell'Area Innesto 3, nell'ambito della concessione di coltivazione idrocarburi denominata "Val d'Agri". Cosa è successo per rinunciare a questo procedimento VIA e quindi a questo pozzo? Perché dopo tanti anni di lavoro per trivellare si abbandona la possibilità di allacciare al COVA uno dei pozzi che si diceva capace di grandi performance estrattive? Ed alla luce del rinvio sarà avviata immediatamente la bonifica del sito?

Risposta

Eni ha ritenuto opportuno ritirare il progetto di VIA al fine di una rivalutazione delle soluzioni tecniche del progetto ed alla luce del nuovo contesto normativo.

In ogni caso, il ripristino ed eventuali bonifiche saranno pianificati una volta stabilito, di concerto con le autorità competenti, il futuro utilizzo dell'area.

  1. Al COVA sono iniziati i lavori per la fermata dell'impianto per effettuare manutenzioni è verifiche di rito dopo ormai venti anni di esercizio del Centro Olio. Alla ripresa delle attività è nei piani dell'azienda cercare di raggiungere la fatidica soglia dei 104 mila barili giorno?

Risposta

La fermata, eseguita ogni dieci anni, ottempera le verifiche di legge e ha lo scopo di migliorare ulteriormente l'efficienza e l'affidabilità dell'impianto sia dal impatto ambientale che di sicurezza, a prescindere dagli obiettivi di produzione che invece sono legati al Programma Lavori della Concessione.

  1. Monte Alpi 9, in agro di Montemurro, è ancora possibile che sia destinato alla reiniezione? L'Eni ha intenzione di chiedere ancora che questo pozzo diventi il secondo pozzo reiniettore della Concessione Val d'Agri?

Risposta

Il nuovo Programma Lavori presentato per la proroga della concessione comprende solamente attività già autorizzate. Non è prevista la reiniezione nel Monte Alpi 9.

Assemblea degli Azionisti 2021

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