AGM Information • Jun 8, 2021
AGM Information
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Alleys To "C" / Poge 24, 35
DIGITAL ટાભા
Risposte a domande pervenute prima dell'Assemblea ai sensi dell'art. 127-ter del d.lgs. n. 58/1998

Calroso
pag.
ai sensi dell'art. 127-ter d.lgs. n.58/1998
| Daniela AMBRUZZI, titolare di 775 azioni | |
|---|---|
| Marco BAVA, titolare di 1 azione | |
| D&C Governance Technologies, titolare di 1 azione | |
| Fondazione Finanza Etica, titolare di 80 azioni | |
| Sezione I per conto di Greenpeace Italy e Re:Common | |
| Bilancio di esercizio 2020 | |
| Risultati 2020 | |
| - Piano strategico 2021-2024 | |
| REDD+ www.unwuun.winniwuwuuni | |
| · Versalis ··································································································································································· | |
| Temi variosmunummentummingumummunummummummmmmmmmmmmmmm | |
| Sezione II per conto di Legambiente | |
| Produzione di biocarburanti | |
| - Produzione di biogas e biometano | |
| - Investimenti in fonti rinnovabili | |
| - Decommissioning | |
| Sezione III per conto della rivista studentesca "Scomodo" | |
| Rapporti con le università | |
| Sezione IV per conto di Douglas Linares Flinto | |
| - Transazione amichevole proposta dal Sig. Douglas Linares Flinto | |
| Tommaso MARINO, titolare di 1 azione | |
| Re.Common, titolare di 5 azioni | |
| Nigeria e OPL245 | |
| Procedimento Congo | |
| Nigeria: Eni's Brass Oil Terminal/Canal Operations | |
| Mozambico | |
| Basilicata: Val d'Agri-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- |
Assemblea degli Azionisti 2021
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Non è previsto il trasferimento della sede legale a Milano. Gli assetti risorse delle sedi direzionali di Roma e Milano non varieranno, a meno del fisiologico turnover.
Poiché non avete fatto l'assemblea ONLINE su piattaforma internet come prevede lo stesso decreto per tutte le società di capitali, società cooperative e mutue assicuratrici, di prevedere con avviso di convocazione delle assemblee; espressione del voto in via elettronica o per corrispondenza ed intervento all'assemblea mediante mezz Assemblea degli Azionisti 2021 2
telecomunicazione, anche laddove l'utilizzo di tale strumento non sia previsto negli statuti. È possibile prevedere che l'assemblea si svolga, anche esclusivamente, mediante mezzi di telecomunicazione che garantiscano l'identificazione dei partecipanti, la loro partecipazione e l'esercizio del diritto di voto.
Se non la fate voi l'assemblea online chi la dovrebbe fare?
Ho sostenuto l'esame da dottore commercialista online e voi non potete fare un'assemblea?
Chiedo che venga messa al voto l'azione di responsabilità nei confronti del cda.
La Società ha ritenuto di avvalersi di una facoltà espressamente prevista dalla legge ed in particolare dal comma 4 dell'art. 106 del D. L. n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020 nonché del DL n. 183/2020, convertito in legge n. 21/ 2021, che ha esteso l'efficacia delle misure contenute nel predetto art. 106 alle Assemblee tenute entro il 31 luglio 2021, consentendo la partecipazione degli Azionisti in Assemblea esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato. Con riferimento all'azione di responsabilità si precisa che la stessa e stata presentata oltre il termine del 27 aprile 2021 indicato nell'avviso di convocazione per la pubblicazione sul sito della Società. Resta salva la possibilità di proporia in Assemblea, tramite delega al Rappresentante designato, ferme restando le valutazioni di ammissibilità.
No. Oltre alle limitazioni previste dalla normativa nazionale e statunitense sullo svolgimento di attività su tematiche fiscali previste per le società di revisione rileva la circostanza che il Gruppo Eni, allo scopo di tutelare il requisito di indipendenza dei revisori, ha stabilito di non affidare alla società di revisione incaricata, nonché alle società del relativo network, incarichi di consulenza; sono previsti nei limiti delle normative applicabili incarichi per attività strettamente connessi con l'attività di revisione.
Corona
Nel mese di giugno 2020 è stata perfezionata l'acquisizione dal Gruppo Asja Ambiente Italia del 100% delle quote di tre società di scopo (CDGB Enrico S.r.l., CDGB Laerte S.r.l. e Wind Park Laterza S.r.l.) che detenevano le autorizzazioni per la realizzazione di tre parchi eolici nel Comune di Laterza in Puglia.
Eni ha avviato nel mese di luglio 2020 la costruzione degli impianti con una capacità complessiva pari a 35,2 MW e una produzione a regime annua stimata pari a circa 90 GWh, che consentirà di evitare ogni anno emissioni GHG per circa 38.000 tonnellate di CO2eg in Italia.
Inoltre, dopo l'acquisizione da parte di Eni, le tre società hanno partecipato con successo alla procedura competitiva d'asta organizzata dal GSE al sensi del DM 2019 aggiudicandosi una tariffa fissa per 20 anni,
L'acquisizione di progetti autorizzati (e/o asset in esercizio) rappresenta per Eni un'opportunità di crescita accelerata nel business delle rinnovabili, che tuttavia valutiamo sempre in termini selettivi e in accordo con la nostra strategia di medio/lungo termine. Il prezzo pagato per questa acquisizione è coerente con i suddetti principi.
In termini generali, le nostre iniziative di investimento sono valutate sulla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa attesi dai singoli progetti (Net Present Value), utilizzando lo scenario economico ed energetico Eni per determinare la redditività implicita dei progetti (Internal Rate of Return -IRR).
E' falso. Premesso che l'Amministratore Delegato non ha comunque accesso a documenti di questa natura, in ogni caso nessun dipendente o dirigente di Eni ha mai consegnato nulla all'Onorevolo Lotti, men che meno documentazione relativa ai mandati professionali dell'Avv. Domenico Ielo.
Nell'anno più difficile nella storia dell'industria energetica Eni ha dato prova di grande resilienza e flessibilità rispondendo con prontezza alla crisi e nel contempo accelerando nel/ proces irreversibile di transizione energetica.
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In pochi mesi è stato rivisto il programma di investimento e costi e minimizzato l'impatto sulla cassa e sul debito, aumentando la liquidità ed assicurando la solidità patrimoniale. In particolare nel 2020 sono stati ridotti gli investimenti del 35% rispetto al budget e i costi operativi di €1,9 miliardi rispetto al livello pre-COVID di cui il 30% strutturali.
Nonostante la discontinuità di mercato originate dalla pandemia di Covid-19, Eni ha confermato le linee strategiche, accelerando verso la transizione (aumentando i capex sul piano di €1 miliardo nei business green).
Questo consentirà al gruppo di diventare leader nella fornitura di prodotti decarbonizzati, di realizzare tutte le attività e i processi industriali con emissioni nette zero (come definito nel piano strategico di febbraio 2021) e coniugando obiettivi di redditività, di solida struttura patrimoniale e di sostenibilità.
Eni, come tutte le aziende con analoghe dimensione e complessità, è costantemente soggetta ad attacchi cibernetici. La quasi totalità degli attacchi viene neutralizzata dalle misure automatiche di sicurezza predisposte e contrastata anche dai processi operativi, dalle tecnologie avanzate, dalla formazione dedicata ai tecnici e dalla creazione di una cultura aziendale sui temi cyber verso tutti i dipendenti.
L'anno appena trascorso ha visto l'infrastruttura ENI resistere a numerosi attacchi di varia natura: tentativi di diffusione di virus, di sottrazione di credenziali di accesso alla rete aziendale, di frodi informatiche, ma che non hanno avuto impatti sul business aziendale.
Le minacce potenziali più rilevanti per il settore Oil & Gas sono identificabili sicuramente nello spionaggio industriale e nel terrorismo, legato ad attività di sabotaggio e/o hacktivismo. A queste si aggiungono le comuni minacce del cyber crime finalizzate ad ottenere profitti economici o a perseguire altri interessi (es. ransomware, frodi telematiche, ecc ... ).
Per quanto riguarda la spesa in ambito Cybersecurity, sono stati investiti a livello Eni SpA C30 milioni nel 2020 e €40 milioni nel 2021, che rappresentano rispettivamente il 6% e l'8% della spesa informatica dei due anni riportati. Allargando al Gruppo nel suo complesso, comprendendo anche
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Eni Gas e Luce e le consociate estere, la somma suddetta aumenta di circa €10 milioni. Gli investimenti sono quindi riassunti nella tabella seguente:
| Spesa per Cybersecurity Eni (min €) | 2020 | 2021 |
|---|---|---|
| Eni Spa | 30 | 40 |
| Gruppo Eni | 40 | 50 |
Con riferimento alla norma ISO 37001 "Antibribery Management Systems", si evidenzia che Eni SpA è stata la prima società italiana ad aver ricevuto tale certificazione in data 10 gennaio 2017.
Per il mantenimento di tale certificazione, Eni SpA è sottoposta ciclicamente da parte del certificatore accreditato Rina Services S.p.A. ad audit di sorveglianza e ricertificazione che dal 2017 a oggi si sono conclusi tutti con esito positivo.
In particolare:
La domanda esula dalle tematiche aziendali e dagli argomenti dell'assemblea.
Risposta
No.
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Eni non ha effettuato e non effettua operazioni del tipo descritto in domanda.
Eni seleziona i propri fornitori attraverso un processo di qualifica trasparente e aperto. Tutti i fornitori interessati a proporre beni o servizi alla Società possono presentare un'autocandidatura sul portale EniSpace (https://esupplier.eni.com/PFU_it_IT/restyling/home.page) seguendo le istruzioni indicate nel sito.
La fornitura di cioccolatini è effettuata tramite fornitori selezionati mediante gara dalla competente funzione di procurement.
Per quanto riguarda l'invio di proposte di potenziali opportunità di investimento in start-up ci si può rivolgere alla struttura di M&A, mentre per l'attività di gestione dei marchi alla competente funzione di Identity Management e per i brevetti alla Direzione Research & Technological Innovation.
Risposta
Al momento non stiamo considerando queste iniziative.
TIR: L'attuale portafoglio dei progetti upstream in esecuzione ha un IRR del 18% (Scenario 2021-22 di riferimento: Brent 50-55 \$/bbl). E' un portafoglio di progetti particolarmente resiliente se si considera che, anche considerando uno scenario con prezzi del 20% inferiori rispetto a quelli dello scenario Eni, restituisce un IRR del 16%.
I progetti in Energie Rinnovabili potranno generare flussi di cassa costanti nel lungo periodo, con un unlevered IRR compreso tra il 6% ed il 9%.
Il WACC 2020 di Eni ha registrato una diminuzione del 0,7% rispetto al 2019 attestandosi al 6,7%. I WACC adjusted 2020 del settore Exploration & Production sono compresi tra II 5,5% e II 10,1% in funzione del rischio paese (6,4% e 15,3% nel 2019).
Il TIP (tasso interessi passivi medio): Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono analizzate nella nota 18 "Passività finanziarie" della relazione finanziaria consolidata; i tassi medi di riferimento per il totale delle passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono l'1,7% per l'Euro, il 4,6% per il dollaro USD, il 4,3% per le altre valute.
[Relazione finanziaria annuale 2020, pag. 249, 251]
Eni in passato ha considerato la possibilità di qualificarsi come "società benefit" o certificarsi come benefit corporation, ma ha ritenuto che non fosse necessario per perseguire scopi di utilità sociale. Alcuni tra i principali investitori istituzionali di Eni, interpellati sul punto, non avevano espresso favore per l'assunzione della qualifica, ritenendo che sia più importante la sostanza della forma e cioè l'effettivo perseguimento di finalità sociali. La non assunzione della qualifica di "società benefit" non preclude ad Eni di perseguire scopi di utilità sociale. Eni ha specificato gli obiettivi di utilità sociale perseguiti nella sua "Mission", rivista a settembre 2019 e che fa ora espresso riferimento al "Sustainable Development Goals" delle Nazioni Unite. Inoltre, a dicembre 2020 Eni ha aderito al Codice di Corporate Governance 2020 che individua nel "successo sostenibile" l'obiettivo che deve guidare l'azione dell'organo di amministrazione e che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli altri stakeholder rilevanti per la società. Eni, peraltro, ha considerato fin dal 2006 l'interesse degli stakeholder diversi dagli, azionisti come uno dei riferimenti necessari che gli Amministratori devono valutare nel prendere decisioni consapevoli.
A livello di gruppo si segnala che la società controllata Evolvere SpA, società leader nel settore della generazione distribuita e del risparmio energetico, dal 10 gennaio 2020 si è qualificata come società benefit.
Per ISO 37001 vedi risposta a domanda n. 8.
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Eni ha recepito nel proprio statuto la possibilità, prevista dalla direttiva europea sui diritti degli azionisti, di consentire la partecipazione all'assemblea con mezzi di telecomunicazione e il voto in via elettronica, se previsto nell'avviso di convocazione. Al momento questa disposizione non ha trovato applicazione. Saranno effettuate valutazioni, tecniche e giuridiche, sulla possibilità di applicaria in futuro.
Nel 2020 Eni non ha utilizzato fondi europei per la formazione.
Gli obiettivi di crescita nel piano quadriennale sono prevalentemente organici. Con riferimento ai business delle rinnovabili e retail gas, sarà monitorato il mercato per valutare opportunità coerenti con gli obiettivi strategici di crescita. In relazione a potenziali dismissioni, coerentemente con il target annunciato di 2 mld euro nel quadriennio, saranno valutate le dismissioni di asset marginali, maturi al fine di ottimizzare il nostro portafoglio e di trasformare il business in chiave di decarbonizzazione.
Infine, è in corso di valutazione la possibilità di replicare il "modello Var Energi" sviluppando Business Combination in altri paesi per massimizzare le opzioni di crescita in quei contesti.
Eni ha conti correnti in Paesi ad alto rischio extra euro connessi con le attività industriali della società. Tali conti sono in ogni caso conformi alle leggi e alle normative nazionali e internazionali applicabili.
Eni non sta considerando alcuna ipotesi di delocalizzazione.
Il Consiglio di Amministrazione aveva esaminato in passato l'eventuale introduzione in statuto del voto maggiorato e aveva deciso di non formulare alcuna proposta all'Assemblea su questo aspetto.
Nell'ambito del mercato retail (famiglie, P.IVA e piccole imprese) Eni gas e luce si avvale di call center esterni per le attività di gestione clienti (numero verde/servizio clienti) e di vendita (teleselling outbound), in linea con quelle che sono le consolidate prassi del mercato. In particolare, per la gestione clienti collaboriamo con 3 primari operatori del settore, selezionati nel tempo attraverso processi di gara, che utilizzano complessivamente 8 call center dislocati sull'intero territorio italiano. Inoltre, in ambito retail oil Italia, Eni si avvale di medesimi operatori italiani di call center legati agli stessi contratti di Eni gas e luce. Infine, in ambito mobility solutions, Eni utilizza un call center con sede a Roma e operatori in Italia.
Eni S.p.A. e le società controllate italiane aderiscono al sistema Confindustria. Nel 2020 sono stati riconosciuti contributi per un totale di €5,2 milioni (di cui €1,5 milioni per le Associazioni Confindustriali Territoriali, a seguito di una specifica Convenzione Nazionale, e €3,7 milioni per le Associazioni di Categoria quali Federchimica, Assorisorse, Unem, ecc.),
La presenza di Eni nel mondo confindustriale (Nazionale, Categorie e Territoriale) con i propri rappresentanti (Presidenze, Consigli Generali, Sezioni, Gruppi Tecnici e Gruppi di Lavoro) consente alla Società di dialogare con il tessuto imprenditoriale locale ed avere un confronto continuo e costruttivo su tematiche di interesse per il business, anche al fine di prevenire conflittualità, trovare soluzioni a possibili criticità e condividere i progetti Eni sostenibili e circolari con imprese e fornitori.
Confermo che Eni non ha intenzione di uscire dal sistema di rappresentanza confindustriale.
L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 è pari a €16.586 milioni in riduzione di €539 milloni rispetto al 2019. I debiti finanziari e obbligazionari ammontano a €26.686/milioni, dy cui 11 Assemblea degli Azionisti 2021
€4.791 milioni a breve termine (comprensivi delle quote in scadenza entro 12 mesi dei debiti finanziari a lungo termine di €1.909 milioni) e €21.895 milioni a lungo termine.
La misura di indebitamento finanziario netto maggiormente monitorata dal management, quella che esclude l'effetto della lease liability - IFRS 16, si ridetermina in €11.568 milioni ed è in linea con il 2019, nonostante lo scenario negativo del 2020. Il flusso di cassa operativo di €4,8 miliardi e i proventi delle emissioni di bond ibridi di circa €3 miliardi, classificati come equity ai fini del bilancio, hanno compensato i cash-out per investimenti di circa €5,7 miliardi, il pagamento di dividendi agli azionisti Eni per €1,97 miliardi e il rimborso di lease liabilities per €0,87 millardi, con la registrazione di differenze positive di cambio per €0,76 miliardi.
Si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 35 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni SpA.
In particolare, la Legge 124/2017, in vigore a partire dall'esercizio 2018, ha introdotto l'obbligo di fornire nella nota integrativa le erogazioni ricevute da parte di enti ed entità pubbliche italiani; inoltre, ai sensi della medesima norma, per Eni SpA in quanto società controllata dallo Stato, è prevista anche l'indicazione delle erogazioni concesse a beneficiari italiani ed esteri.
Ai sensi delle disposizioni dell'art. 1, comma 125-quinquies della Legge n. 124/2017, per le erogazioni ricevute si rinvia alle indicazioni contenute nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato di cui all'articolo 52 della Legge 24 dicembre 2012, n. 234.
Per espressa previsione del Modello 231, l'Organismo di Viglianza di Eni SpA è composto da cinque componenti, i cui nominativi sono elencati a pagina 34 della Relazione Finanziaria annuale 2020. I costi annui connessi ai compensi dell'OdV ammontano complessivamente a €280.000.
Nel 2020 Eni ha sponsorizzato il Meeting di Rimini per un importo ridotto rispetto alle edizioni precedenti, anche in considerazione del fatto che, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia
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da Covid-19, l'evento non si è svolto nelle modalità consuete ma attraverso un format prevalentemente digitale e un accesso limitato di pubblico.
Il Meeting di Rimini è una grande manifestazione culturale, di respiro internazionale, che ogni anno propone una riflessione e un confronto aperto su temi culturali, religiosi, politici, attraverso una serie di incontri, dibattiti, mostre, eventi musicali, letterari, sportivi. Dall'anno della sua prima edizione, il 1980, al Meeting di Rimini arrivano grandi personaggi della politica, manager dell'economia, rappresentanti di religioni e culture diverse, intellettuali e artisti, sportivi e protagonisti dello scenario mondiali. Il Meeting si è svolto per oltre trent'anni nei padiglioni della Fiera, in cui venivano allestite alcune grandi mostre didattiche, un'arena spettacoli dove ogni sera vengono messe in scena opere teatrali e le sale per i grandi convegni in programma. Tutto questo nei sette giorni dell'appuntamento che è diventato negli anni il festival culturale più frequentato al mondo.
In conseguenza della nota emergenza sanitaria globale, l'edizione del 2020 dell'evento è invece stata ospitata presso il Palacongressi, dove sono stati allestiti 13.800 mq con il coinvolgimento di circa 1.430 volontari provenienti dall'Italia e dal resto del mondo. Nonostante le difficoltà del momento contingente, grazie a un'infrastruttura tecnologica che ha permesso live streaming e convegni on-demand, sono stati registrati: circa 8.000 presenze fisiche e oltre 3 milioni di collegamenti in diretta e on-demand; oltre 13.000 presenze ai 54 convegni in programma dalle 115 città collegate (di cui 90 in Italia e 25 all'estero); 2.800 articoli online, 260 servizi televisivi, 80 servizi radio; oltre 1.000.000 di visualizzazioni sui canali ufficiali Meeting (Facebook e Youtube), 150.000 persone in diretta sul canale ufficiale Youtube.
Eni è "Official Platinum Sponsor" del Padiglione Italia alla prossima Esposizione Universale EXPO 2020 Dubai, che per la prima volta si svolgerà in un paese arabo.
La manifestazione, originariamente prevista nel semestre Ott '20-Apr '21, è stata posticipata di un anno mantenendo però la stessa denominazione.
Il tema dell'EXPO sarà "Connecting Minds, Creating the Future" definito con l'obiettivo di creare partnership e ispirare le idee che formeranno il mondo di domani.
Al suo interno, il tema del Padiglione Italia è "Beauty Connects People", con l'obiettivo di mostrare al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari che possono diventare promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali. Eni sarà tra l'altro presente con una installazione scenografica che aiuterà a raccontare ai visitatori la strategia di decarbonizzazio attraverso l'innovazione su tutta la catena del valore.
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Questo livello di partnership garantisce ad Eni importanti opportunità di business sia in termini di networking e di relazione, sia per la partecipazione ad eventi istituzionali promossi da EXPO durante il semestre.
Risposta
Eni non effettua versamenti ad alcun soggetto politico.
Risposta
No.
Al 31 dicembre 2020, l'investimento in Titoli quotati emessi da Stati Sovrani ammonta a €1.223 milloni (di cui €1.003 millioni Eni spa).
Eni non investe in titoli strutturati.
Al 31 dicembre 2020, l'investimento di Eni spa in titoli della GDO (grande distribuzione organizzata) ammonta a €5 milioni.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 231 e 232 del bilancio consolidato 2020 nonché nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 354 e 355, del bilancio di esercizio 2020, contenuti nella Relazione Finanziaria Annuale 2020.
Salvo quanto concerne il servizio di Monte Titoli, le cui tariffe sono regolate, la Società dal 1º aprile 2019 ha affidato la gestione del servizio titoli alla società Computershare S.p.A. per un costo complessivo per il 2020 al 31.12.2020 pari a €45.759,9.
Ad oggi non sono previste manovre straordinarie con impatto sul personale. Il contratto di espansione, attualmente in vigore in Italia, ha la finalità di accelerare il turn-over delle competenze a supporto della transizione energetica.
Risposta
A quanto noto non risultano impegni di riacquisto.
Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.
Come già risposto nel 2020, per la Presidente e per gli Amministratori non esecutivi non sono previsti trattamenti di fine mandato, come riportato a pag. 34 della Relazione sulla Remunerazione 2021.
Per l'Amministratore Delegato la Politica per il nuovo mandato prevede il mantenimento de trattamenti previsti in relazione alla cessazione del rapporto dovuto al mancato rinnovo o alla cessazione anticipata del mandato amministrativo, entro i limiti delle due annualità remunerazione, secondo quanto meglio dettagliato a pag.43 della Relazione sulla remunerazione 2021.
Le valutazioni immobiliari sono effettuate attraverso perizia svolta da advisor specialistici, contrattualizzati tramite gara con rigorosi criteri stabiliti in base a precise specifiche tra 15 Assemblea degli Azionisti 2021
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quali l'adesione agli standard RICS (standard internazionali che stabiliscono le direttive da seguire per le perizie).
A inizio 2020 gli advisor per l'Italia erano tre: YARD SPA, PRELIOS INTEGRA SPA, EFM S.R.L. A seguito di nuova gara effettuata sono stati selezionati tre nuovi advisor con contratto triennale a far data dal 1/3/2020: PRELIOS INTEGRA SPA, RTI ABACO TEAM SPA / GABETTI PROPERTY SOLUTIONS AGENCY SPA / PATRIGEST SPA; RTI DUFF & PHELPS REAG SPA / DUFF & PHELPS ITALIA SRL
Nel 2020 l'advisor per l'estero è stato ATI EFM SRL - NEWMARK & COMPANY.
Come da deliberazione assembleare del 25 maggio 2006, la società ha stipulato una copertura assicurativa D&O. La finalità della polizza è garantire la società, qualora chiamata a risponderne direttamente, o i suoi Directors e Officers da richieste di risarcimento per errori commessi dagli stessi nell'esercizio delle proprie funzioni, escluse ipotesi dolose. Destinatari sono tutti i Directors e Officers dell'Eni s.p.a. e delle società in cui Eni detiene almeno il 50% del capitale. Ai fini della copertura sono considerati Directors e Officers gli Amministratori e i soggetti che ricoprono una posizione manageriale (la definizione di assicurato in polizza è molto ampia). I termini e le condizioni sono quelle previste dallo schema internazionale di mercato (CODA Form). Il broker che ha effettuato il piazzamento è AON Spa. La compagnia leader del programma assicurativo è AIG seguita da un panel di compagnie internazionali provviste di elevato rating. La polizza, di durata annuale, ha decorrenza 1 agosto di ogni anno. Il costo della copertura al netto delle tasse ammonta a circa 3,9 milioni di dollari.
No, non è stata stipulata nessuna polizza a garanzia dei prospetti informativi.
La risposta è illustrata alle pagine 141 (Rischio operation e connessi rischi in materia di HSE) della Relazione Finanziaria Annuale 2020. In aggiunta a quanto riportato si evidenzia che Eni utilizza nel mondo tutti i principali Lloyd's broker assicurativi (Aon, Marsh e Willis), in particolare il programma riassicurativo è affittato a AON UK; così come vengono utilizzate le principali compagnie assicurative/riassicurative internazionali (circa 100) provviste di un adeguato rating (generalmente minimo S&P A- o AM Best equivalente). L'attività assicurativa è presidiata da una struttura interna dedicata dell'area CFO che ha il compito di rendere operativo il Programma assicurativo dell'anno, condiviso da un apposito comitato, formato dai principali Top Manager dell'Eni.
Calinata
A fine 2020, Eni detiene Attivi finanziari per €15,1 miliardi in aumento di €2,1 miliardi rispetto l'anno precedente (€13,0 miliardi nel 2019).
Alla data di bilancio, l'azienda dispone di una riserva di liquidità di €20,4 miliardi così composta:
La costituzione e il mantenimento della riserva di liquidità si propongono principalmente di garantire la flessibilità finanziaria necessaria per far fronte a eventuali fabbisogni straordinari (es. difficoltà di accesso al credito, shock esogeni, quadro macroeconomico e operazioni straordinarie) ed è dimensionata in modo da assicurare la copertura del debito a breve termine e del debito a medio lungo termine in scadenza in un orizzonte temporale di 24 mesi.
[Relazione Finanziaria Annuale 2020, p. 91, 270]
Lo stock di Attivi finanziari a fine 2020 ammonta complessivamente a €15,1 miliardi e si analizza come segue:
[Relazione Finanziaria Annuale 2020, p. 103, 231, 232]
Al fine di massimizzare la generazione di valore lungo l'intera catena di energia verde, il business delle rinnovabili di Eni sarà ancor più valorizzato grazie alla prevista integrazione con Il retail del Gas & Power che rafforzerà le sinergie di Gruppo. Questa fusione farà leva sulla già ampia base clienti Eni, in crescita da 11 a 15 milioni, e su un aumento della fornitura di energia da rinnovabili la cui capacità installata crescerà dai 4 GW previsti nel 2024 ai 15 GW del 2030.
Gli investimenti complessivi, pari a €4 miliardi nel corso del piano quadriennale, sono riferiti in larga misura allo sviluppo rinnovabili e mirati ad una diversificazione sia in termini geografici che tecnologici.
Eni intende consolidare la propria presenza in Italia e USA e allo stesso tempo sviluppare nuove iniziative progettuali in altri Paesi OCSE quali il Regno Unito e i paesi del Sud Europa. In generale, puntiamo sulla crescita in Paesi caratterizzati da un profilo di rischio basso che offrono buone opportunità anche in un'ottica di sviluppo congiunto con il business retail.
Ad oggi, i nostri investimenti in rinnovabili sono stati finanziati prevalentemente ricorrendo ad equity o, laddove possibile, accedendo a finanziamenti agevolati o dedicati allo scopo (e.g.
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Uroda
finanziamento BEI su iniziative in Italia); in futuro, per progetti selezionati, non è escluso il ricorso al project financing.
Con riferimento ai tempi di recupero, essi non sono univocamente determinabili in quanto le · iniziative di sviluppo in ambito rinnovabile e i ritorni finanziari ad esse associati dipendono da numerosi fattori quali la tecnologia, la localizzazione, il sistema regolatorio, la presenza o meno di incentivi dedicati.
No
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Eni si impegna a rispettare i 4 standard di lavoro fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, come enunciati nella Dichiarazione sui Principi e i Diritti fondamentali nel Lavoro:
Tale impegno è anche previsto dal Global Framework Agreement sulle Relazioni Industriali a livello Internazionale e sulla Responsabilità Sociale dell'Impresa sottoscritto da Eni con il sindacato internazionale IndustriAll Global Union e con le Segreterie Generali delle OSL nazionali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL.
E' fatto quindi divieto alle società del gruppo Eni di ricorrere al lavoro minorile, non solo in confornità con le normative dei Paesi in cui le stesse operano, ma anche applicando lo standard più elevato previsto dalle Convenzioni fondamentali dell'ILO (Convenzione n. 138 sull'età minima, Convenzione n. 182 sulle forme peggiori di lavoro minorile).
Eni in attuazione dei principi ILO si Impegna a tutelare il diritto dei minori ad essere protetti dallo sfruttamento economico, richiamandolo nel Codice Etico, nella Dichiarazione di Eni sul rispetto dei Diritti Umani, nella policy "Le nostre Persone", nella policy "La Sostenibilità", nonché nelle clausole dei contratti di procurement vincolando i fornitori al rispetto di tale diritto.
Lo standard SA8000 di Social Accountability International (ENAS è probabilmente un refuso) è uno standard internazionale volto a certificare alcuni aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale d'impresa e, in particolare, il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori e le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro, come identificati dalle Convenzioni fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).
Eni, come la maggior parte delle società del settore O&G/Energia in Italia e all'estero, non è certificata SA8000 tranne che per la controllata Versalis nel settore della chimica che ha ottenuto la certificazione nel 2017.
Si è deciso di intraprendere questo percorso in Versalis come completamento ed integrazione dell'iter seguito nel tempo con le certificazioni in ambito salute, sicurezza, ambiente, qualità ed energia.
Questa tipologia di certificazione è stata anche valutata positivamente per questo settore, in un'ottica di competitività globale poiché risponde alle sempre più emergenti richieste dei clienti nei settori specifici di applicazione.
Per quanto riguarda Eni nel suo complesso, come ribadito nel suo Codice Etico e nella Dichiarazione Eni sul rispetto dei diritti umani, la società opera in coerenza con la Dichiarazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro cui si riferisce lo standard SA8000, e tutte le sue procedure e regole interne sono conformi a tali Convenzioni.
In merito alla natura e al bacino di aziende che richiede la certificazione SA8000 si rimanda alle statistiche pubblicate sul sito ufficiale SA8000.
Eni non richiede ai fornitori il possesso della certificazione SA8000 ma incoraggia lo sviluppo delle competenze dei propri fornitori sulle tematiche di sostenibilità, promuovendo e facendo osservare loro i principali standard ILO.
I fornitori vengono sottoposti ad una valutazione strutturata, volta a verificarne e a monitorarne la conformità rispetto a principi quali:
Ulteriori informazioni sono contenute in Eni for A Just Transition, in Eni for Human Rights e nello Slavery and Human Trafficking Statement di Eni.
Ad aprile 2020 è stato pubblicato il Codice di Condotta fornitori, che delinea i comportamenti, in linea con i principi adottati da Eni, attesi da parte dei fornitori. Tra questi principi, i diritti umani e il lavoro fanno riferimento alla Dichiarazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, a cui, peraltro, si riferisce anche lo standard SA8000.
Verrà richiesto a tutti i fornitori di sottoscrivere il citato Codice e di impegnarsi a promuovere i principi in esso contenuti lungo la propria catena di fornitura e a richiedere la sottoscrizione da parte dei propri appaltatori e subcontraenti della piena condivisione e accettazione dello stesso Codice.
Il Codice di Condotta è pubblicato sul portale fornitori di Eni raggiungibile attraverso il seguente link https://enispace.eni.com/PFU_it_IT/restyling/sostenibilita.page.
È stato inoltre implementato un modello di valutazione e presidio dei diritti umani nella catena di fornitura al fine di identificare, prevenire e mitigare i rischi di violazione del rispetto della disciplina sulla tutela dei diritti umani lungo il processo di procurement. Questo modello consente di applicare presidi di controllo differenziati sulla base del livello di rischio, utilizzando criteri ispirati a standard internazionali, come ad esempio lo standard SA8000.
Risposta
No.
Alla data del 31 dicembre 2020, la posizione finanziaria netta ante leasing è pari a €11.568 millioni (€16.586 milioni incluso passività per leasing ex IFRS 16).
Le disponibilità liquide ed equivalenti ammontano a €9.413 milioni e risultano costituite essenzialmente da depositi in Euro e dollari USA; il tasso di interesse effettivo dei depositi in Euro è -0,40% (-0,22% nel 2019) mentre quello dei depositi in dollari USA è +0,25% (+1,95% nel 2019); per quanto riguarda le attività finanziarie destinate al trading nella nota n. 6 "Attività finanziarie destinate al trading" della relazione finanziaria consolidata e di Eni SpA sono indicati i relativi fair value.
[Relazione finanziaria annuale 2020, pag. 103, 231, 232].
Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono analizzate nella nota 18 "Passività finanziarie" della relazione finanziaria con evidenza del tasso d'interesse per ciascun prestito obbligazionario.
I tassi medi di riferimento per il totale delle passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono: 1,7% per l'Euro, il 4,6% per l'USD dollar e il 4,3% per le altre valute.
[Relazione finanziaria annuale 2020, pag. 251].
Non sono state comminate multe dalle Autorità indicate.
Tutte le imposte sono state regolarmente pagate.
Le variazioni intervenute alla data del 31 marzo 2021 nell'area di consolidamento del Gruppo rispetto alla situazione al 31 dicembre 2020 riguardano:
UNO for
(a) per cancellazione:
Nel Bilancio Consolidato dell'Eni, Saipem SpA è una partecipazione valutata con il metodo del patrimonio netto.
Al 31 dicembre 2020 il valore di libro della partecipazione allineato alla corrispondente frazione del patrimonio netto dell'investee era pari a €908 millioni.
Il fair value rappresentato dalla quota della capitalizzazione di borsa del titolo Saipem era pari a €681 milioni ed era inferiore del 25% rispetto al valore di libro della partecipazione come segue:
| 308.767.968 | |
|---|---|
| 31,08 | |
| 2,205 | S 0 |
| Salpem SpA 681 dog |
Al 31 dicembre 2020 la minusvalenza latente era di €227 millioni.
Al 28 aprile 2021, il prezzo di riferimento di Saipem è di €2,044 per azione; il numero delle azioni detenute da Eni è di 308.767.968 (stesso valore al 31 dicembre 2020).
Il valore di mercato delle azioni Saipem è pari a circa €631 milioni.
Al 31 marzo 2021, il patrimonio netto di Saipem è di €2.776 milioni, la percentuale di partecipazione di Eni è pari al 31,08%. Il valore di libro di Saipem è pari a circa €863 milioni.
Alla data del 28 aprile 2021, il fair value rappresentato dalla capitalizzazione di borsa del titolo Saipem era inferiore del 27% rispetto al valore di libro della partecipazione al 31 marzo 2021 (ultimo dato disponibile) come segue:
Assemblea degli Azionisti 2021
| Salpem SpA | |
|---|---|
| Numero di azioni | 308.767.968 |
| Prezzo di riferimento delle azioni del 28 aprile 2021 (€) | 2,044 |
| Valore di mercato del 28 aprile 2021 (€ milioni) | 631 |
| Patrimonio netto di Saipern al 31 marzo 2021 (€ millioni) | 2.776 |
| % di partecipazione | 31.08 |
| Valore di libro al 31 marzo 2021 (€ millioni) | 863 |
Al 28 aprile 2021 la minusvalenza latente era di €232 milioni.
I risultati del primo trimestre 2021 dell'Eni sono stati diffusi al mercato il 30 aprile 2021. Di seguito. si riportano i dati di fatturato per business unit:
Ricavi della gestione caratteristica
| IV Trien. | 1 Trim. | |||
|---|---|---|---|---|
| 2020 | 14 makene il | 2021 | 2020 | var % |
| 3.495 | Expincation & Production | 4.231 | 4.194 | 1 |
| 2.198 | Global Gas & LNG Portfolio | 2.915 | 2.480 | 18 |
| 5.557 | Relining & Marketing & Chimica | 7.887 | 7.450 | 6 |
| 2.122 | EGL, Power & Renewables | 2.730 | 2.649 | 1 |
| 446 | Corporate e altre attività | 386 | 383 | 1 |
| (3.187) | Elesioni di consolidarnento. | (3.655) | (3.283) | |
| 11.631 | 14.494 11:00 1 MLC 11:00 |
13.873 | -1 |
I ricavi della gestione caratteristica conseguiti nel primo trimestre 2021 (€14.494 milioni) sono aumentati di €621 milioni, pari al 4% rispetto al primo trimestre 2020 (+€2.863 milioni, pari al 25% rispetto al quarto trimestre 2020), con il seguente breakdown:
i ricavi del settore Exploration & Production (€4.231 milioni) sono sostanzialmente in linea con il primo trimestre dello scorso anno (+1%) e in significativo miglioramento rispetto al quarto trimestre (+21%) per effetto del rafforzamento dello scenario upstream in linea con l'andamento dei benchmark: petrolio Brent a 61\$/bbl (+21% vs. primo trimestre 2020; +38% vs. quarto trimestre 2020). Il confronto con il primo trimestre è attenuato dal fatto che i prezzi di realizzo Eni non recepiscono completamente tale miglioramento a causa dell'apprezzamento di circa il 10% del cambio EURO vs. USD, nonché dalla flessione della produzione d'idrocarburi che nel primo trimestre 2021 è pari a 1,7 milioni di boe/giorno, in calo di circa il 5% rispetto al primo trimestre 2020 a seguito del rallentamento degli investimenti di sviluppo e dell'effetto dei tagli OPEC+. Il confronto rispetto al quarto trimestre cattura in pieno il miglioramento del prezzo considerato che le produzioni sono stabili come anche il cambio EUR vs USD;
Assemblea degli Azionisti 2021
i ricavi del settore Global Gas & LNG Portfolio (€2.915 milioni) sono aumentati del 18% rispetto al primo trimestre 2021 (+33% rispetto al IV trimestre 2020) a seguito di uno scenario positivo dei prezzi del gas in Europa (PSV pari a 203 €/mgl di mc, +68% e TTF pari a 196 €/mgl di mc, +92% vs. il primo trimestre 2020) grazie ai migliorati fondamentali del settore che ha visto l'assorbimento dell'eccesso d'offerta a livello globale anche per la disciplina produttiva degli shale producers USA e una robusta domanda nel Far East dovuta a un inverno particolarmente rigido. Positivo anche il contributo dei volumi di gas commercializzati (17,48 mld di mc, +5% vs. Il primo trimestre 2020) principalmente nei mercati esteri (Turchia). Rispetto al quarto trimestre I'incremento è dovuto all'effetto prezzo (spot Italia al PSV +30%);
i ricavi del settore Refining & Marketing e Chimica (€7.887 milioni) sono aumentati del 6% rispetto al primo trimestre 2021 (+20% rispetto al IV trimestre 2020) in particolare nel business Chimica (+38%) a seguito di un contesto caratterizzato dal forte incremento dei prezzi spot a causa della carenza di offerta di prodotti e dall'aumento delle vendite del 33%, principalmente degli intermedi che hanno beneficiato di un temporaneo shortage di prodotto a livello globale a causa degli eventi climatici estremi in USA al quale il business ha risposto incrementando le produzioni, in un contesto di moderata ma diffusa ripresa della domanda di commodity plastiche. I ricavi di R&M sono aumentati in maniera più contenuta (+3%) per effetto di uno scenario energetico in ripresa e quindi di più elevati prezzi dei prodotti petroliferi, in un contesto comunque di domanda molto debole a causa delle restrizioni conseguenti alla pandemia che hanno ridotto il traffico su strada e quello aereo con ricadute sui volumi di lavorazione delle raffinerie (-5%) e delle vendite sulla rete di stazioni di servizio Eni (-10%) ;
i ricavi del settore EGL, Power & Renewables (€2.730 milioni) sono aumentati del 3% rispetto al primo trimestre 2021 (+29% rispetto al IV trimestre 2020) a seguito delle maggiori vendite retail di energia elettrica a clienti finali dell'11% rispetto al primo trimestre 2020 che hanno beneficiato della crescita del portafoglio clienti power.
Con riferimento al trading su azioni proprie e di società del Gruppo o di altre società, non sono state effettuate operazioni del tipo descritto in domanda.
Assemblea degli Azionisti 2021
852061
Nel corso del 2020 non sono stati effettuati acquisti di azioni proprie.
Le risposte alle domande formulate potranno essere desunte dal verbale assembleare e dall'elenco degli azionisti rappresentati in assemblea tramite delega al Rappresentante designato, allegato al verbale stesso.
Le risposte alle domande formulate potranno essere desunte dal verbale assembleare e dall'elenco degli azionisti rappresentati in assemblea tramite delega al Rappresentante designato, allegato al verbale stesso.
Non sono presenti giornalisti in sala e non è stata organizzata alcuna copertura mediatica in presenza o collegamento dell'incontro assembleare.
UNOSO
Per il processo di pianificazione ed acquisto di spazi media Eni si avvale di un fornitore specializzato ("centro media") selezionato mediante gara. Gli investimenti pubblicitari di Eni sono pianificati dal centro media, sulla base di obiettivi di comunicazione e di marketing che vengono riportati in obiettivi media. A tal fine viene definito il media mix che consente di ottimizzare l'investimento in relazione al tipo di campagna.
Non vi sono stati compensi a testate giornalistiche o siti internet per studi o consulenze.
Le informazioni richieste sono contenute alle pagine 20 e 21 della Relazione sul Governo Societario e gli Assetti proprietari 2020 disponibile sul sito internet della Società all'Indirizzo https://www.eni.com/assets/documents/ita/governance/assemblea/2021/Relazione-Governance-2020.pdf.
Come anche indicato alla precedente risposta alla domanda n. 2, il Gruppo Eni, allo scopo di tutelare Il requisito di indipendenza dei revisori, ha stabilito di non affidare alla società di revisione incaricata, nonché alle società del relativo network, incarichi di consulenza; sono previsti nei limit delle previsioni della normativa nazionale e statunitense applicabili incarichi per attività strettamente connessi con l'attività di revisione. Le spese di trasporto, vitto e alloggio sostenute dal revisore a seguito della prestazione svolta sono contrattualmente rimborsabili al ragionevole costo documentato a fronte di presentazione dei relativi documenti giustificativi, fino ad un massimo del 10% del compenso riconosciuto.
Il Collegio Sindacale di Eni SpA, così come ciascuno dei membri del Collegio, non ha rapporti di consulenza con Eni né con alcuna società controllata da Eni. Le trasferte del Collegio Sindacale sono organizzate dalle strutture preposte di Eni e i relativi costi sono sostenuti direttamente dalla società
Assemblea degli Azionisti 2021
Non vi sono stati rapporti di finanziamento diretti ne tantomeno indiretti nei confronti degli enti/associazioni sovra menzionati. Eni non versa contributi nei confronti di alcun sindacato, partito, fondazioni politiche, politici italiani o esteri. Qualsiasi contributo, diretto o indiretto, sotto qualsiasi forma, a partiti, movimenti, comitati e organizzazioni politiche e sindacali, a loro rappresentanti e candidati è espressamente vietato dal Codice Etico e dalle norme anticorruzione adottate da Eni.
In coerenza con il principio di "zero tolerance" espresso nel Codice Etico, Eni vieta ogni forma di corruzione e ha voluto far fronte ai rischi cui la società va incontro nello svolgimento dell'attività di business dotandosi di un articolato sistema di regole e controlli finalizzati alla prevenzione dei reati di corruzione "Compliance Program Anti-Corruzione", elaborato sin dal 2009 in coerenza con le vigenti disposizioni anticorruzione applicabili e costantemente aggiornato sia all'evoluzione normativa nazionale e internazionale che alle best practice. Le azioni concrete adottate da Eni nel promuovere e supportare, sia a livello organizzativo che operativo, il sistema di prevenzione della corruzione si esplicitano nel continuo rafforzamento del Compliance Program Anti-Corruzione, che ha altresì ottenuto la certificazione 150 37001, e nella promozione della cultura della compliance mediante attività di formazione e comunicazione in materia anticorruzione dedicate alle persone Eni e ai terzi che operano in settori a rischio corruzione.
Con riferimento alla seconda parte della domanda, con il termine "retrocessione" intendiamo, nell'ambito della gestione dei contratti di approvvigionamento, il riconoscimento ad eni da parte dei fornitori di una parte del corrispettivo pattuito, ad esempio a fronte di sconti volume sull'ordinato o del riconoscimento di penali. I meccanismi di retrocessione, quando previsti, vengono gestiti da una pluralità di unità aziendali e non solo dalla funzione approvvigionamenti competente. In particolare, tali meccanismi vengono negoziati da quest'ultima, che li disciplina nei singoli contratti. Al verificarsi delle condizioni contrattuali, essi sono attivati dalle unità operative che gestiscono i
contratti, le quali sono proceduralmente tenute a verificare l'applicabilità o meno delle penali e degli eventuali sconti di volume previsti contrattualmente. La gestione delle retrocessioni da parte di Eni vede inoltre il coinvolgimento attivo della funzione amministrativa competente lungo il processo ed in particolare nella verifica della correttezza delle fatture e/o note di credito ricevute rispetto a quanto previsto contrattualmente e certificato dall'unità che gestisce il contratto. L'importo degli sconti volume e delle penali (tipicamente espressi in percentuale sul valore complessivo dell'ordinato), variano da contratto a contratto.
Risposta No.
Risposta
No.
Risposta
No.
Risposta
Non risultano partecipazioni di dirigenti o amministratori in società fornitrici, che non siano di mero Investimento e come tali non censite. Si ricorda che, in base alla normativa interna, gli amministratori sono tenuti a rilasciare periodicamente dichiarazione sui loro "soggetti di interesse". In ogni caso il Codice Etico di Eni prevede espressamente l'obbligo per tutti i dipendenti di evitare e segnalare conflitti di interesse tra le attività economiche personali e familiari e le mansioni che ricoprono all'interno della struttura od organo aziendale di appartenenza.
85280148
Non sono previsti compensi per operazioni straordinarie per gli Amministratori.
La struttura ed i livelli dei compensi degli Amministratori, nonché gli importi erogati nel 2020, sono ampiamente descritti nella Relazione sulla Remunerazione 2021.
Si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 35 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni S.p.A. In particolare ai sensi della Legge 124/2017 e successive modificazioni, è fatto obbligo di fornire nella nota integrativa le erogazioni ricevute da parte di enti ed entità pubbliche italiani; inoltre, ai sensi dell'art. 1, comma 126 della medesima norma, applicabile a Eni S.p.A. In quanto società controllata di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, dallo Stato è prevista anche l'indicazione delle erogazioni concesse a imprese, persone ed enti pubblici e privati italiani ed esteri. In particolare, ai sensi della normativa richiamata sono indicate le erogazioni concesse relative essenzialmente a fondazioni, associazioni e altri enti per finalità reputazionali, di liberalità e di sostegno ad iniziative benefiche e di solidarietà.
Non ci sono incarichi professionali nei confronti di magistrati togati a ruolo.
Non sono pendenti procedimenti antitrust dinanzi alle autorità di tutela della concorrenza, ne giudizi in materia antitrust dinanzi ad organi amministrativi o giurisdizionali.
Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.
Ad oggi, Eni SpA ha in circolazione circa €17,2 mld di bond senior, interamente presso investitori istituzionali (di cui (i) €13,9 mld nell'ambito del Programma EMTN, (ii) USD 3,35 mld in US e (ii) €400 mln di Bond convertibile non diluitivo) ed €3 mld di bond ibridi, interamente presso investitori istituzionali. Tall bond sono stati emessi utilizzando le principali banche presenti nei diversi mercati di riferimento e in particolare:
Banca IMI, Bank of America, Barclays, BBVA, BNP Paribas, Citi, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs, HSBC, ING, JP Morgan, Mediobanca, Mitsubishi Financial Group, Morgan Stanley, Natwest, Nomura, Santander, SMBC Nikko, Societe Gènèrale, Unicredit e Wells Fargo.
Il costo del venduto nel 2020 a livello consolidato è stato pari a €33,6 miliardi. Prima delle elisioni delle partite infragruppo la scomposizione del costo del venduto per settore è la seguente: 49% R&M, 14% GGP, 12% EGL e 13% altri settori. Il costo del venduto 2020 è diminuito di circa il 34% rispetto al 2019 per effetto della riduzione del costo degli idrocarburi approvvigionati (gas da contratti long-term e cariche petrolifere e petrolchimiche).
a) Acquisizioni e cessioni di partecipazioni

Nel 2020 gli investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda sono stati complessivamente di €392 milioni ed hanno riguardato:
| min € | Investimento | ||
|---|---|---|---|
| Partecipazioni | |||
| Novis Renewables Holdings Llc | 80 | ||
| Novis Renewables Lle | 9 | ||
| Finproject SpA | 72 | ||
| Lotte Versalis Elastomers Co Ltd | 38 | ||
| Altri investimenti | 84 | ||
| Totale acquisizioni e sottoscrizioni di partecipazioni | 283 | ||
| min € | Totale prezzo di ucquisto |
Rettifica cassa acquisita |
Totale |
| Imprese consolidate | |||
| Gruppo Evolvere | 100 | (3) | 97 |
| Società che detengono i diritti autorizzativi per la realizzazione di tre progetti eolici in Pugla | 12 | 12 | |
| Totale investimenti in imprese consolidate e rami d'azieriezia | 112 | (3) | 109 |
| Totale investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda | 392 |
Le operazioni indicate hanno riguardato l'espansione nel business delle rinnovabili in USA, l'acquisto del controllo della società Evolvere leader nel settore del fotovoltaico distribuito che va ad integrare l'offerta di Eni gas e luce, nonché la chimica specialty.
I disinvestimenti di partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda sono stati complessivamente di €16 milioni dovuti a rimborsi di capitale, ed hanno riguardato:
| min € | Rimborso di capitale |
|---|---|
| Partecipazioni | |
| Darwin LNG Pty Ltd | 12 |
| Altre | 4 |
| Totale disinvestimenti di partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda | 16 |
MOHO
Le spese ambientali sostenute da Eni nel 2020 sono state pari a €942 milioni e sono principalmente da attribuire alla bonifica di suolo e falde (tra cui, messa in sicurezza di emergenza e operativa, decommissioning e ripristini, per un totale di €411 milioni), alla gestione dei rifiuti (€217 milioni), alle risorse idriche (€153 milioni), alla prevenzione di spill (€66 milioni) e alla protezione dell'aria (€54 millioni).
a. Come già risposto nel 2020, i benefici non monetari riguardano prevalentemente benefit di natura previdenziale ed assistenziale e l'assegnazione dell'autovettura aziendale ad uso promiscuo. Il valore dei benefits, riportato nella Tabella 1 a pag. 58 della Relazione sulla Remunerazione 2021, è calcolato secondo il criterio di imponibilità fiscale richiesto da Consob.
La remunerazione variabile, finalizzata a promuovere il raggiungimento degli obiettivi annuali e la crescita di redditività del business nel lungo periodo, si articola in una componente di breve ed una componente di lungo termine, le cui caratteristiche sono descritte sinteticamente nel "Sommario" e più in dettaglio nelle "Linee Guida di Politica sulla Remunerazione" della Relazione sulla Remunerazione 2021. Per quanto riguarda l'attuazione dei piani di incentivazione, gli incentivi maturati nel 2020 con i relativi risultati di performance sono riportati nella Sezione II della Relazione.
5266
b. La variazione media nel 2020 è stata pari a:
c. Il rapporto tra costo medio personale dirigente e non dirigente è pari a 4,8.
d. Il dettaglio dei dipendenti è il seguente:
| Italia | Estero | Mondo | ||
|---|---|---|---|---|
| Dirigenti | 788 | 194 | 982 | |
| Quadri | 6.728 | 2.517 | 9.245 | |
| Impiegati | 11.197 | 5.088 | 16.285 | |
| Operal | 2.862 | 2.121 | 4.983 | |
| Totale | 21.575 | 9.920 | 31.495 |
Nel 2020 è stata notifica al giudice del lavoro n. 1 ricorso per mobbing e il giudizio è attualmente in corso. Non sono state notificate cause di lavoro per istigazione al suicidio. Non sono state notificate cause di lavoro aventi ad oggetto infortuni occorsi a dipendenti.
e. Nel corso del 2020 sono stati collocati in NASPI, ai sensi della L. 223/91, 7 risorse con un'età media di 59,4 anni. Nello stesso periodo 113 risorse con un'età media di 58,5 anni hanno risolto consensualmente il rapporto di lavoro, ai sensi dell'art. 4 della Legge 92/2012. Sempre nel 2020, 203 risorse hanno anticipato l'accesso alla pensione finanziati dalla Legge di Bilancio 2020, attraverso l'opzione quota 100 con un'età media di 63.
Nel corso del 2020 non sono stati effettuati acquisti di opere d'arte.
Nel 2020, a seguito delle decisioni prese per difendere la redditività e aumentare la resilienza allo scenario pandemico, è stato attuato un poderoso programma di efficientamento attraverso la puntuale revisione di tutti i conti e l'ottimizzazione della attività operative.
85266 153
Il programma ha consentito risparmi di costi operativi diffusi in tutti i settori per 1,9 mld € rispetto al livello pre-COVID di cui circa il 30% strutturali; in particolare il settore e&p ha contribuito alla riduzione per oltre il 50%.
Risposta
No.
Eni acquista il gas naturale principalmente attraverso contratti long term e, in una logica di diversificazione del portafoglio, intrattiene rapporti commerciali con le principali compagnie nazionali.
Il 69% delle disponibilità di gas naturale e LNG nel 2020 proviene da sei Paesi fornitori "storici".
In particolare, il 36% ha riguardato forniture dalla Russia (Gazprom), il 12% dalla Norvegia (Equinor e altri piccoli fornitori), l'8% dall'Algeria (Sonatrach), il 7% dalla Libia (NOC+Eni), il 2% dai Paesi Bassi (Gasterra e hub) e il 4% dal Qatar (Rasgas).
Il prezzo medio di acquisto, în particolare in questo momento che ci vede coinvolti in discussion commerciali con alcuni nostri fornitori, è un dato sensibile la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.
Nel 2020 non sono stati affidati incarichi di consulenza a società facenti capo ai soggetti indicati. Per completezza si rappresenta che il signor Erede è associato a uno studio professionale con il quale sono in essere due incarichi assegnati nel 2020 relativi a temi legali con onorari stimati in circa €40 mila ed inoltre si veda la risposta alla domanda n. 89 sempre dell'azionista Marco Bava.
266115
Nel 2020 la quota italiana della spesa in ricerca e sviluppo è stata pari all'85% degli investimenti totali R&D (vs 89% nel 2019).
Il costo medio per le assemblee con presenza fisica degli azionisti è di circa €200.000. I costi comprendono tra l'altro quelli relativi al sistema di voto elettronico, all'attività di verbalizzazione della riunione a cura del Notalo, agli altri adempimenti notarili e alla designazione del Rappresentante degli Azionisti.
Quest'anno, come l'anno scorso, il costo sarà più basso considerate le modalità di tenuta della stessa.
I costi per valori bollati al 31/12/2020 ammontano a €1.484.798.
La normativa italiana in materia di rifiuti prevede la tracciabilità della filiera dal produttore allo smaltimento finale. Gli adempimenti amministrativi volti alla tracciabilità comprendono registri di carico e scarico, formulari identificativi del rifiuto (FIR) per il trasporto e modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) da presentarsi annualmente.
In particolare, il FIR è emesso in 4 copie, di cui la prima resta al produttore e le restanti accompagnano il trasporto; queste ultime, recanti l'accettazione dell'impianto di destino, restano una al trasportatore, una al destinatario e una al produttore, che in tal modo ha la conferma del buon esito del conferimento.
Dall'8/3/2021 è inoltre operativo Il portale Vi.Vi.FIR che, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 art. 193 c.5, consente la vidimazione digitale dei FIR, alternativa a quella tradizionale presso gli sportelli delle CCIAA o dell'Agenzia delle Entrate. In questo caso il modulo per la produzione del FIR è generato on line già vidimato e viene stampato in due copie, una che resta al produttore e l'altra che accompagna il rifiuto e resta al destinatario; le ulteriori copie necessarie sono fotocopiate da quest'ultima.
Calmose
Il sistema SISTRI, adottato in Italia per tracciare informaticamente i rifiuti, è stato abrogato nel 2018, a favore di un nuovo sistema (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità del Rifuti -RENTRI), del quale è prevista la sperimentazione di un prototipo nei prossimi mesi e che sarà disciplinato da un decreto attuativo.
Eni dispone poi di un sistema normativo interno di procedure e istruzioni operative per assicurare la piena tracciabilità dello smaltimento dei rifiuti, secondo le best practice in materia.
Come già risposto nel 2020, per il Presidente nell'attuale mandato non è prevista l'assegnazione di auto ad uso promiscuo, mentre all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, come per tutti i dirigenti, è stata assegnata un'auto aziendale ad uso promiscuo in linea con la Policy Eni.
Al 31/12/20 la società Servizi Aerei S.p.A., possiede 2 aerei di produzione Dassault Aviation e un aereo di produzione Gulfstream, più precisamente:
Tali aerei sono esclusivamente utilizzati per le esigenze operative delle società appartenenti al gruppo Eni. Inoltre, soprattutto in relazione a determinate destinazioni estere, l'utilizzo di una flotta aziendale consente di garantire livelli di servizio e di sicurezza elevati, tra i quali la possibilità di trasportare personale in sedi estere dove i collegamenti sono più complessi e quindi ridurre notevolmente i tempi di viaggio rispetto ai servizi commerciali.
Infine la disponibilità di aerei in proprietà ha consentito a Eni di far fronte alle esigenze operative, durante la crisi pandemica, nonostante la drastica riduzione dei voli di linea.
.
Per quanto riguarda il costo orario la possibilità di ridurre drasticamente i tempi di attivazione del servizio e la maggior sicurezza garantita da una gestione diretta delle operazioni di terra e di volo rende il costo orario allineato rispetto a quanto proposto sul mercato da analoghi operatori (ove disponibili).
Eni non possiede elicotteri. Ove le esigenze operative presso i campi o le piattaforme petrolifere lo richiedano, Eni noleggia servizi di trasporto a mezzo elicottero presso fornitori contrattualizzati attraverso di apposite procedure di gara.
L'esposizione al rischio di credito e le perdite attese relative a crediti commerciali e altri crediti sono state elaborate sulla base di rating interni come segue:
| Crediti in bonis | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (Emilion) | Rischio Dasso |
Rischio medio |
Rischio alto |
Crediti in default |
Citym Enligas e luce |
Totale |
| 31.12.2020 | ||||||
| Chenti pusiness | 1 399 | 3.736 | 432 | 1 351 | 5.927 | |
| National Oll Company + Pobliche Ammistrazioni | 341 | 620 | 7 | 2.653 | 4121 | |
| Altre conveperti | 1.243 | 450 | 28 | 141 | 2.173 | = 035 |
| Valore loido | 3,482 | 3310 | 207 | 2.145 | 2173 | 14.093 |
| Fondo svalutazione | (32) | (21) | (25) | (2.429) | (277) | (3.157) |
| COMM ORDERA | 3.450 | 3.745 | 438 | 1.785 | 1.527 | 10.925 |
| expectagistri in inother is a famo cai famol patcedpia del nischio contraparie) |
0.9 | 0.6 | 6,2 | 35.0 | 29.1 | 224 |
| 31.12.2019 | ||||||
| ittenti supine 11 | 1.922 | 2.882 | 3-20 | . 356 | 7.0-20 | |
| Increativitimmira edizioni e Pubbliche Aministrazion | 2,201 | 372 | 244 | 2.770 | 2627 | |
| Altre convoperti | 1 446 | 103 | 381 | 277 | 2. 05 | - 453 |
| Valore leade | 2.763 | 3.457 | 1.465 | 2,325 | 2.165 | 16.119 |
| Fondo svalutazione | (12) | 127 | £16) | (2.567) | {{662} | (2.2.5) |
| Vilore netto | 4.756 | 3.153 | 1.449 | 1,776 | 1.439 | 12 673 |
| Enditegalir is inomal leo other is ? secl Datoscue cellischio controparte) |
0.3 | 0.1 | 1.7 | 58 6 | 31.6 | 201 |
Rispetto al saldo inziale, Il fondo svalutazione crediti ha registrato un decremento di €89 milioni quale saldo tra accantonamenti per perdite attese (€343 milioni), utilizzi a fronte del passaggio a perdita dei relativi crediti (€357 milioni) e differenze cambio e riclassifiche (€75 milioni).
In particolare, gli accantonamenti sono riferiti: (i) alla linea di business Eni gas e luce per €181 milioni e riguardano principalmente la clientela retall; (ii) al settore Exploration & Production per €118 milioni e riguardano principalmente le forniture di idrocarburi equity a società di Stato e i Assemblea degli Azionisti 2021
crediti per chiamate fondi nei confronti dei joint operator, società di Stato o società private locali in progetti petroliferi operati da Eni.
Gli utilizzi del fondo svalutazione crediti commerciali e altri crediti in bonis e in default per complessivi €357 milloni sono riferiti: (ii) alla linea di business Eni gas e luce per €200 milloni e riguardano utilizzi a fronte oneri per €178 milioni riferiti principalmente alla clientela retail; (ii) al settore Exploration & Production per €101 milloni e riguardano per €73 milioni l'utilizzo in contropartita alla derecognition di crediti verso PDVSA per effetto di rimborsi in-kind.
Per la determinazione della Probability of Default delle controparti sono stati adottati i rating interni, già utilizzati ai fini dell'affidamento commerciale, oggetto di verifica periodica, anche tramite analisi di back-testing; per le controparti rappresentate da Entità Statali, ed in particolare per le National Oll Company, la Probability of Default, rappresentata essenzialmente dalla probabilità di un ritardato pagamento, è determinata utilizzando, quale dato di input, i country risk premium adottati al fini della determinazione dei WACC per l'impairment degli asset non finanziari. Per la clientela per la quale non sono disponibili rating, la valutazione delle perdite attese è basata su una provision matrix, costruita raggruppando, ove opportuno, i crediti in cluster di clientela omogenei ai quali applicare percentuali di svalutazione definite sulla base dell'esperienza di perdite pregresse, rettificate, ove necessario, per tener conto di informazioni in merito al rischio di credito della controparte o di cluster di controparti.
Considerate le caratteristiche dei mercati di riferimento, si considerano in default le esposizioni creditizie scadute da oltre 180 giorni ovvero, in ogni caso, le esposizioni creditizie in contenzioso o per le quali sono in corso azioni di ristrutturazione/rinegoziazione. Sono definite in contenzioso le esposizioni per le quali sono stati attivati o si è in procinto di attivare interventi di recupero del credito tramite procedimenti legali/giudiziali.
Le valutazioni di recuperabilità dei crediti commerciali per la fornitura di idrocarburi, prodotti e power alla clientela retail, business e national oil companies e per chiamate fondi nei confronti dei joint operator della Exploration & Production (national oil companies, operatori locali privati o international oil companies) sono state riviste per incorporare gli effetti della crisi economica e finanziaria derivante dall'impatto della pandemia COVID-19 sulla solvibilità futura delle controparti stimando sia una maggiore dilazione nei tempi di recupero degli scaduti rispetto alla situazione precedente, generalmente un anno, sia un incremento delle probabilità di default. Tali assunzioni sono state basate sull'esperienza, su valutazioni indipendenti del probabile incremento del rischio default delle controparti commerciali nei prossimi dodici mesi a fronte dell'evoluzione attesa dello scenario macroeconomico, nonché di previsioni aggiornate sulle probabilità di accadimento di rischi operativi negli stati di presenza del settore Exploration incorporate nella spima 39
country risk premium. Per quanto riguarda i clienti del business di Eni gas e luce le valutazioni di recuperabilità incorporano i dati più recenti relativi alle performance di incasso dei crediti e all'anzianità dello scaduto.
L'esposizione al rischio di credito e le perdite attese relative alla clientela di Eni gas e luce sono state stimate sulla base di una provision matrix come segue:
| Seadull | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (Emicrol) | Non scaduti | da 0 = 3 mesi da 3 a o mesi da 6 a 12 mesi | oltre 12 mesi | Totale | ||
| 21.12.2020 | ||||||
| Clients Eri gas + luce: | ||||||
| · Retail | 7,155 | 135 | 50 | 102 | ਤੋਵੇਵ | 1,776 |
| - Saledia | 75 | ાદ | 1 | 2 | 232 | 332 |
| - 2201 | 51 | 61 | ||||
| Optod #10147 | 1291 | 121 | 53 | 110 | 546 | 2 173 |
| Fordo svalutazione | (નરી) | 1231 | (22) | (57) | (198) | (ਦੇ ਵਜੋਂ) |
| Palse name | 1.245 | 90 | 21 | 53 | 100 | 1.527 |
| Expected loss (4) | 36 | 19.0 | =1.5 | 51,5 | 83.3 | 26.7 |
| 31.12 2019 | ||||||
| Canti Eco gas + IUCK: | ||||||
| · Retall | 991 | 105 | ବିଦ୍ | રેક | 375 | 1,618 |
| · Nicola | 33 | 24 | ਾ | 12 | 263 | 403 |
| · Alth | 76 | 3 | 1 | 14 | 64 | |
| Valcie Jordo | 1.150 | 137. | 45 | 102 | 641 | 2.155 |
| Fonde avalutasione | (16) | (27) | (25) | (===) | ( বৈশৱ) | (665) |
| Morenolla | 1144 | 110 | ్రేశ్వ | 53 | 43 | 1 274 |
| Expected loss (14) | 13 | 19.7 | 200 | 18.0 | SE 4 | 316 |
Eni non riconosce contributi economici diretti a sindacati e/o sindacalisti,
Dal 2011 in avanti sono stati perfezionati, con alcune primarie controparti, accordi di cessione prosoluto di crediti commerciali.
L'importo delle cessioni in essere al 31 dicembre 2020 di crediti commerciali con scadenze 2021 è stato pari a circa €1,38 miliardi (€1,73 miliardi nell'esercizio 2019 con scadenza 2020).
Gli accordi di cessione prevedono il pagamento di una commissione "flat" pari ad alcuni basis point sul valore facciale del credito ceduto; il tasso di sconto applicato tra la data di cessione dei crediti
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e quella della scadenza media ponderata dei crediti stessi è variabile ed è legato al tasso di riferimento (euribor o libor) maggiorato di uno spread allineato allo standing creditizio di Eni.
Il Rappresentante degli Azionisti designato dalla Società, ai sensi dell'art. 135-undecies TUF, è lo Studio Legale Trevisan & Associati, nella persona dell'Avv. Dario Trevisan (o suoi sostituti in caso di impedimento). Il costo è pari a massimo €12.500 a seconda del numero di deleghe, oltre spese, IVA e CPA.
Al 31 dicembre 2020, l'investimento in Titoli quotati emessi da Stati Sovrani ammonta a €1.223 milioni (di cui €1.003 milioni detenuti da Eni SpA), a fronte di Attività finanziarie destinate al trading per complessivi €5.502 milioni (di cui €5.020 milioni detenuti da Eni SpA).
L'investimento in titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana ammonta a €761 milioni (di cui €686 milioni detenuti da Eni SpA),
Ulteriori informazioni sono disponibili nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", paggj 231 e 232 del bilancio consolidato 2020 nonché nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 354 e 355 del bilancio di esercizio 2020, contenuti nella Relazione Finanziaria Annuale 2020.
Il debito di Eni SpA vs INPS ammonta a circa €71 millioni; i debiti netti vs l'agenzia delle entrate di Eni SpA relativi alle imposte dirette ammontano a circa €4 milioni e riguardano essenzialmente imposte delle joint operation consolidate proporzionalmente.
L'Eni Spa e le principali società italiane hanno esercitato l'opzione per il consolidato fiscale nazionale: nel 2020 le società incluse sono 27. Il risultato complessivo del consolidato per il 2020 è negativo. L'aliquota d'imposta è quella ordinaria IRES del 24%.
Nel 2020 il margine di contribuzione è stato pari a €16,6 milliardi, in riduzione di -€7,7 miliardi pari al 47% vs il 2019 per il minore contributo del settore e&p di -C8,5 miliardi a causa della riduzione delle quotazioni del prezzo del petrolio e del gas in tutte le aree geografiche, nonché degli effetti del COVID-19, dei tagli OPEC+ e della riduzione della domanda gas.
Amministratori e i Sindaci, nonché gli altri soggetti legittimati ai sensi di legge possono collegarsi da remoto all'Assemblea, nel rispetto delle policy di sicurezza interne e con il supporto delle funzioni ICT competenti, mediante collegamenti in videoconferenza da dispositivi aziendali protetti. La presenza e il mantenimento del collegamento da remoto è monitorato dalla funzione ICT e l'intero processo è supervisionato dal Notaio.
La documentazione relativa al bilancio e alle relazioni semestrali viene messa a disposizione del Consiglio negli stessi termini previsti per la messa a disposizione di ogni altra documentazione. Ove, in casi specifici, non sia possibile fornire la documentazione con congruo anticipo, la Presidente cura che siano effettuati adeguati e puntuali approfondimenti durante le sessioni consiliari.
Visto l'andamento prolungato della pandemia la società ha valutato la possibilità di ricorrere a strumenti di partecipazione a distanza per lo svolgimento dell'assemblea?
Qualora la risposta fosse "Si" si chiede inoltre come mai non si è perseguita questa opzione? Tale decisione è stata presa nell'ambito di una specifca discussione di
Assemblea degli Azionisti 2021
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La Società ha legittimamente ritenuto di avvalersi della facoltà espressamente prevista dal comma 4 dell'art. 106 del D. L. n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020, nonche dal DL n. 183/2020, convertito dalla legge n. 21/2021 di consentire la partecipazione degli Azionisti in Assemblea esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato. Le valutazioni riguardo le modalità di svolgimento di future assemblee saranno effettuate dal Consiglio di Amministrazione in occasione dell'approvazione dei relativi avvisi di convocazione.
Qualora la risposta fosse "Si, è esclusa" si chiede inoltre:
Qualora la riposta fosse "No, è consentito porre domande tramite il Rappresentante Designato" si chiede inoltre:
Possono essere poste domande tramite il Rappresentante Designato, ma saranno fornite dopo l'Assemblea le risposte che non potranno incidere sul voto, non potendo l'Azionista modificare le istruzioni di voto già date, sulla base della risposta. A tal fine, il modulo di delega disponibile sul
sito internet reca una sezione denominata "spazio dedicato alle proposte individuali e ad altre eventuali istruzioni". In questo stesso spazio l'Azionista potrà esprimere anche la propria dichiarazione di voto (il regolamento dell'Assemblea non prevede interventi di replica), sulla base delle risposte ricevute alle domande pre-assembleari.
Per gestire l'emergenza sanitaria Covid-19 in Eni abbiamo implementato fin da subito le misure più opportune per garantire la massima tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, nonché dare a loro tutto il supporto necessario.
In particolare, abbiamo realizzato, attuato e costantemente aggiornato il piano di preparazione e risposta alle epidemie e pandemie ("Medical Emergency Plan"), in linea con le disposizioni normative di volta in volta emanate dalle autorità competenti e con il Protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro del 14.3.2020, integrato il 24.4.2020 e aggiornato il 6.4.2021.
Dal punto di vista operativo abbiamo potuto portare avanti in continuità tutte le nostre attività lavorative, prevedendo:
Assemblea degli Azionisti 2021
· la revisione delle modalità di ingresso nelle sedi/siti aziendali anche con rilevazione della temperatura.
Nel 2020 è stata sempre garantita ad Amministratori e Sindaci la possibilità di partecipare alle riunioni in collegamento da remoto, nel rispetto delle norme statutarie e, per il Consiglio di Amministrazione, del Regolamento del Consiglio nonché secondo la normativa emergenziale di cui all'art. 106, D.L. n. 18/2020 prorogato dalla Legge n. 21/2021.
Informazioni sul tema sono riportate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2020, approvata il 1º aprile 2021 e pubblicata sul sito internet della società al seguente link https://www.eni.com/assets/documents/ita/governance/assemblea/2021/Relazione-Governance-2020.pdf, cui si rinvia (cfr. in particolare pagg. 68 e 69).
Il consulente Crisci & Partners è stato incaricato sia dal Consiglio di Amministrazione sia dal Collegio Sindacale, sulla base delle proposte formulate dal Comitato per le Nomine, ad esito di una gara cui hanno partecipato società con competenza ed esperienza nel settore e dotate di adeguato standing selezionate dal Comitato stesso. I compensi sono in linea con quelli di mercato per incarichi analoghi. Crisci & Partners non svolge ulteriori servizi per Eni e le società controllate.
Informazioni sullo stato del processo di autovalutazione e sulle considerazioni riguardanti la lettera del dicembre 2020 della Presidente del Comitato per la Corporate Governance sono riportate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2020, approvata il 1º aprile 2021 e pubblicata sul sul sito internet della società società società società seguente link https://www.eni.com/assets/documents/ita/governance/assemblea/2021/Relazione-Governance-2020.pdf, cui si rinvia (cfr. in particolare pagg. 36 e 70-71).
A seguito della revisione organizzativa l'incremento percentuale della presenza femminile nelle posizioni apicali del management (primi livelli dell'AD) è del 25% (01.01.2021 vs 2019).
In Italia nelle sedi uffici ca. il 90 % delle nostre persone sono in SW, mentre nei siti produttivi la % di persone in SW è di circa il 50% del personale giornaliero.
All'estero abbiamo circa il 50% della popolazione complessiva in SW.
L'intenzione è proseguire con lo SW anche nella fase post pandemica confidando in un numero di adesioni significativo; la possibilità di utilizzare lo SW sarà consentita a tutto il personale, le cui attività possono essere svoite in modalità distance.
Nel corso dell'esercizio 2020 la Società non ha ricevuto richieste di informazioni ex art. 115 D.Igs. 58/1998 da parte di Consob. Nel febbraio 2021 il Collegio Sindacale ha ricevuto una richiestà,
sensi degli articoli 9, comma 3, del D.Lgs. n. 254/2016 e dell'art. 115, comma 1, del D. Lgs. n. 58/98 nell'ambito della ordinaria vigilanza della Commissione (ex art. 6 del Regolamento Consob n. 20267/2018) sulle dichiarazioni di carattere non finanziario relativamente agli esercizi 2018 e 2019, quest'ultima inclusa nella Relazione Finanziaria 2019, approvata nel 2020.
Le decisioni del Consiglio di Amministrazione sono state all'unanimità, fermi i casi di astensione richiesta da normativa di legge o interna.
All'Amministratore Delegato sono erogati bonus esclusivamente legati a criteri e parametri predeterminati ex ante come dettagliatamente riportato nella Relazione sulla Remunerazione nella Sezione I (linee guida di politica sulla remunerazione) e nella sezione II (compensi maturati nell'esercizio 2020).
Ferma l'applicazione della normativa vigente sulla Market Abuse in tema di Manager's Transactions, la società non è tenuta a conoscere le motivazioni di negoziazione sui propri titoli.
Eni ha mobilitato tutte le risorse disponibili con l'obiettivo di vincere la sfida attraverso numerose attività sanitarie e sociali a supporto delle Istituzioni sanitarie italiane, delle persone Eni e delle Comunità in cui Eni opera con investimenti di circa €35 milioni comprensivi degli interventi in ambito internazionale, questi con un focus prevalentemente sull'Africa.
Eni ha infatti supportato diversi ospedali in Italia, nell'ambito del Programma "Eni per l'Italia", dedicati alla cura dei pazienti con coronavirus: tra le principali collaborazioni quelle con l'Ospedale IRCCS Luigi Sacco di Milano, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, con I'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, con I'IRCCS Policlinico di San Donato e Presidio Sanitario Vittorio Emanuele di Gela per la realizzazione ed il potenziamento delle strutture ospedaliere dedicate al pazienti con coronavirus. Sono stati infine supportati altri ospedali nelle regioni Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia con la fornitura di equipaggiamento sanitario per il rafforzamento della capacità della terapia intensiva.
Eni ha inoltre finanziato anche campagne di informazione pubblica sul ruolo del medico di famiglia e sui servizi agli anziani e, grazie ai suoi dipendenti, ha raccolto e devoluto oltre €600.000 alla Croce Rossa Italiana per fronteggiare l'emergenza.
Dal punto di vista del supporto tecnologico, Eni ha messo a disposizione della ricerca sul coronavirus le infrastrutture di supercalcolo e le competenze di modellazione molecolare, offrendo il contributo di strumenti e risorse di eccellenza nella lotta all'emergenza globale, a cui si aggiunge l'attivazione di una partnership con l'Istituto dei Sistemi Complessi del CNR e con I'Istituto Superiore di Sanità per l'utilizzo del supercalcolatore Eni/HPC5 per la ricerca medica collegata alle malattie infettive.
Eni, inoltre, ha attivato una campagna informativa in collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale attraverso la quale, oltre al rispetto di tutte le prescrizioni del Minister della Salute, è stata ribadita l'importanza del ruolo del medico di famiglia per la lotta al coronavirus
Sono state infine identificate, oltre alle azioni in essere del programma 'Eni per Italia', iniziative n diversi Paesi di presenza Eni per supportare la capacità di diagnosi dei sistemi sanitari nazionali verso il COVID-19. Queste iniziative, in accordo con le esigenze manifestate dalle nazioni selezionate, includono la donazione di equipaggiamento sanitario e diagnostico, materiali consumo e dispositivi di protezione.
L'ambiente operativo 2020 è stato caratterizzato dalla riduzione sostanziale della domanda globale di petrolio greggio a causa delle misure di lockdown adottate dai governi di tutto il mondo per contenere la diffusione della pandemia COVID-19 con ripercussioni di vasta portata sull'attività economica, il commercio e gli spostamenti delle persone, in particolare durante la fase più acuta della crisi tra il primo e il secondo trimestre dell'anno. In tale scenario, il prezzo del petrolio per il riferimento Brent ha registrato una contrazione del 35% rispetto al 2019 con una media annua d circa 42 \$/barile, i prezzi del gas naturale riferiti alla quotazione spot del mercato/Italia hanno Assemblea degli Azionisti 2021 49
registrato una flessione media del 35% e i margini di raffinazione per l'indicatore aziendale SERM una diminuzione del 60%. In considerazione dei trend di mercato rilevati in corso d'anno, il management ha rivisto la propria view di lungo termine del prezzo degli idrocarburi, assumendo uno scenario petrolifero più conservativo con un Brent a lungo termine di 60 \$/barile in termini reali 2023 (rispetto ai precedenti 70 \$/barile) per riflettere i possibili effetti strutturali della pandemia sulla domanda di idrocarburi e il rischio di accelerazione energetica in funzione delle politiche fiscall adottate dai governi per ricostruire l'economia su basi più sostenibili. Questi sviluppi negativi hanno impattato in maniera rilevante i risultati gestionali e il cash flow di Eni.
Nel 2020 il Gruppo ha riportato una perdita netta di €8,6 miliardi dovuta alla riduzione dei ricavi per effetto prezzo con un impatto stimato pari a €6,8 miliardi e per i minori volumi di produzione in relazione al taglio degli investimenti, alle quote produttive dell'OPEC+ e agli effetti del COVID-19 sulla domanda, nonché alla rilevazione per €3,2 miliardi di svalutazioni di attività Oil & Gas e raffinerie che hanno come principale driver la revisione delle assunzioni dei prezzi di lungo termine degli idrocarburi e dello scenario di raffinazione, per C1,3 miliardi alla valutazione delle scorte che sono state allineate al valore netto di realizzo a fine periodo, €1,7 miliardi di oneri rilevati dalle partecipate. Sull'ammontare della perdita ha inciso anche la svalutazione di circa €1,3 miliardi delle attività per imposte anticipate iscritte all'attivo di bilancio in relazione alle incertezze sulla loro recuperabilità futura.
Il flusso di cassa netto da attività operativa di €4,8 miliardi è diminuito del 61% rispetto al 2019 in funzione del minori prezzi degli idrocarburi di produzione e altri effetti dello scenario, a cui si aggiungono gli effetti sulle operations a causa del COVID-19 dovuti a perdite di produzione per rimodulazione capex, minore domanda di carburanti, prolungamento fermate di impianti per l'emergenza sanitaria, minori ritiri di GNL e minore domanda gas. Questi effetti negativi sono stati parzialmente attenuati dai cost saving e da altre iniziative di contrasto del management alla pandemia.
Il management ha adottato una serie di misure per preservare la liquidità dell'Azienda, la capacità di far fronte alle obbligazioni finanziarie in scadenza e per attenuare l'impatto della crisi sulla posizione finanziaria netta di Gruppo, come segue:
nel 2020 Eni ha ridotto gli investimenti di circa il 30%. I progetti interessati dagli interventi riguardano principalmente e attività upstream, in particolare quelle relative all'ottimizzazione della produzione e ai nuovi progetti di sviluppo il cui avvio era previsto a breve. In entrambi i casi l'attività potrà essere riavviata velocemente al ripresentarsi delle condizioni ottimali, e con essa il recupero della produzione correlata;
attuazione di un programma di riduzione dei costi operativi in tutte le linee di business con risparmi di circa €1,9 miliardi;
Grazie a queste azioni, l'Azienda ha superato la fase più acuta della crisi ed è riuscita a contenere l'indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 a €11,6 miliardi (invariato rispetto a fine 2019) e il leverage a circa 0,3 dando prova di grande resilienza e flessibilità del proprio business model. Infine, alla data di bilancio, l'azienda dispone di una riserva di liquidità di circa €20 considerata adeguata per coprire le principali obbligazioni finanziarie in scadenza nei prossimi dodici mesi.
In seguito alla firma del MoU con Saipem è stato avviato uno studio strategico che allo stato attuale non ha coinvolto altri soggetti.
L'analisi ha la finalità di identificare delle soluzioni per la decarbonizzazione delle aree dei distretti industriali italiani, in particolar modo quelli energy intensive, tramite la cattura, trasporto, stoccaggio e riutilizzo della CO2.
Sono state adottati appositi strumenti normativi ed organizzativi interni volti ad assicurare la conformità delle proprie operazioni alle sanzioni economiche e finanziare ad esse applicabili. Detti strumenti prevedono, tra le altre cose, l'individuazione delle attività che possano comportare un rischio sanzioni, l'identificazione dei Paesi a rischio sanzioni, il controllo preventivo sulle controparti e il coinvolgimento delle competenti funzioni interne di compliance per una valutazione preventiva "risk-based" della specifica attività/transazione e l'individuazione di eventuali misure di mitigazione ad hoc. Per un maggiore dettaglio circa il quadro sanzionatorio riguardante il Venezuela e la Russia e i suoi impatti sulle attività di Eni si rinvia ai paragrafi "Rischio Sanzioni" e "Rischio Paese" della bozza di relazione finanziaria 2020.
Le passività connesse allo smantellamento degli impianti, piattaforme e altre infrastrutture petrolifere e al ripristino dei siti al termine dell'attività di estrazione di idrocarburi sono rilevate in bilancio all'inizio delle operazioni di giacimento considerato che i contratti petroliferi prevedono nella generalità dei casi un'obbligazione di tal tipo o In base all'assunto di obbligazione implicita. Tali costi di futuro sostenimento sono stimati sulla base delle migliori informazioni disponibili e dei metodi e delle tecnologie correnti alla data della rilevazione, nonché sono oggetto di attualizzazione per scontare il time value sulla base di tassi finanziari che riflettano il merito creditizio dell'impresa. Considerate le incertezze tipiche dei processi di stima su orizzonti temporali cosi lunghi, le valutazioni iniziali sono regolarmente rivisitate per tener conto di fattori quali l'aggiornamento dei costi da sostenere, l'evoluzione delle disposizioni legislative e delle prassi vigenti nel Paese dove sono ubicate le attività materiali, modifiche contrattuali, gli avanzamenti nelle tecniche e nei metodi di smantellamento e di ripristino, nonché della continua evoluzione della sensibilità politica e pubblica in materia di salute e di tutela ambientale, infine variazioni nei tassi di sconto nel timing degli esborsi. Tali assunzioni alla base della stima dei costi futuri sono oggetti di audit da parte del revisore indipendente.
Al 31 dicembre 2020, i fondi per rischi ed oneri del bilancio consolidato accolgono la stima dei costi che si prevede di sostenere al termine dell'attività di produzione di idrocarburi per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture e il ripristino dei siti per €8.454 milioni. Gli esborsi
connessi agli interventi di smantellamento e di ripristino saranno sostenuti in un arco temporale che copre i prossimi 50 anni.
Risposta
Ad oggi le nostre attività in UK non hanno riportato significativi impatti operativi e finanziari a seguito dell'uscita definitiva del Regno Unito dall'UE. Le realtà presenti nel paese, con il supporto delle funzioni di sede, avevano avviato da tempo un monitoraggio sistematico dei cambiamenti che Brexit avrebbe introdotto, attività che ha consentito di preparare per tempo la transizione, minimizzandone gli impatti.
Per quanto riguarda gli impatti sul nostro business, di natura prevalentemente amministrativa, si segnala quanto segue:
Siamo fiduciosi di poter continuare ad operare in UK anche in un regime diverso da quello precedente. Qualora, nel medio e lungo termine, si verificasse una divergenza significativa del Regno Unito dagli standard normativi UE, questo potrebbe portare ad un aumento dei costi compliance per le attività interessate.
Assemblea degli Azionisti 2021
ਵਤ
15260112
Il nuovo progetto strategico, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Eni lo scorso 29 aprile ha lo scopo di definire e valutare il piano industriale e finanziario del nuovo veicolo societario che nascerà dall'unione delle attività di Eni gas e luce, retail gas e power, e di energia rinnovabile.
Eni considera il suo portafoglio di circa 10 milioni di clienti gas e luce un asset straordinario e ritiene che la fusione delle attività retail con quelle legate allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili massimizzerà la creazione di valore per l'azienda, potendo sviluppare e ampliare l'offerta di servizi, infrastrutture ed energia verde direttamente all'ampia clientela, così da poter estrarre il massimo beneficio dall'integrazione delle due attività.
La nuova società avrà l'obiettivo di sviluppare entro il 2025 una capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile superiore a 5 GW. Tale capacità sarà offerta alla crescente base clienti, di oltre 11 milioni entro quella data, con un EBITDA complessivo previsto in crescita, dai €600 milioni del 2021 a oltre €1 miliardo nel 2025.
Inoltre il progetto si impegnerà nello studio e nella valutazione delle molteplici opzioni per la miglior valorizzazione di questa società nel corso del 2022, subordinatamente alle condizioni di mercato. Le opzioni in esame comprendono la quotazione in borsa tramite un'offerta pubblica iniziale (IPO), oppure la cessione o lo scambio di una quota di minoranza.
Il progetto che vede già coinvolto un team Eni, supportato da advisor strategici e finanziari, fa parte del più ampio impegno della Società per creare valore attraverso la transizione energetica e contribuirà al raggiungimento dei target di medio-lungo termine relativi alla riduzione delle emissioni GHG associate all'intera filiera dei prodotti energetici (scope 1+2+3), in linea con la strategia che porterà Eni alla neutralità carbonica entro il 2050.
Risposta
Vedi risposta 24.
Eni, oltre a ribadire il proprio ruolo di parte lesa nell'ambito delle indagini nel procedimento c.d. "depistaggio", conferma di non avere mai versato somme di denaro a Piero Amara al fine di ottenere favori giudiziari a protezione della società e del suoi vertici. Piero Amara è stato citato in giudizio da Eni per il risarcimento dei danni causati dal suo comportamento (per 30 milioni di euro), ed è stato altresi querelato e denunciato da vari manager della società in relazione a svariate false e affermazioni e false dichiarazioni da lui rese in vari procedimenti. Infine, Eni ha denunciato alla magistratura per truffa la società Napag, in cui Amara ha significative cointeressenze economiche,
frutto anche dell'attività criminale della stessa in danno di Eni.


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(come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Greenpeace Italy e Re: Common
Domande sul primo punto all'ordine del giorno: Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020 di Eni SpA.
Quante emissioni di gas serra Scope 1, 2, 3 (Net GHG Lifecycle Emissions) sono state prodotte con questa attività nel 2021 e in quale misura sono state eventualmente compensate?
Risposta
A partire dalla disclosure 2020 gli indicatori GHG di filiera con cui Eni monitora i propri progressi relativi al percorso di decarbonizzazione verso la Neutralità carbonica, vengono pubblicati nella Relazione Finanziaria Annuale e nella Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario, con annessa certificazione da parte del revisore.
La corretta contabilizzazione delle emissioni GHG è garantita dall'applicazione del modello di rendicontazione proprietario di Eni, che prevede una rigorosa metodologia per la misurazione delle emissioni Scope 1+2+3, pari a 439 milioni di tonnellate CO2og nel 2020, associate alla filiera dei prodotti energetici venduti, includendo sia quelli derivanti da produzioni proprie, che quelli acquistati da terzi. Tale approccio distintivo è stato sviluppato nel 2020 con la collaborazione di esperti indipendenti e supera gli attuali standard per la rilevazione delle emissioni, fornendo una visione integrale e sintetica dell'impronta emissiva associata alle attività Eni.
Il contributo del gas e dell'LNG acquistati da terzi è incluso nel perimetro di rendicontazione dell'indicatore, che tuttavia al momento non prevede una disclosure per singola unità di business/prodotto.
La metodologia Eni continua ad essere oggetto di progressivo miglioramento per riflettere le plu recenti evoluzioni in materia di standard di rendicontazione delle emissioni.
Nel 2020 Eni ha beneficiato della compensazione tramite crediti forestali pari a 1,5 milioni di tonnellate di CO2eo generati dal progetto LCFP in Zambia. Tale compensazione è stata interamente
destinata alle emissioni Scope 1+2 Upstream, nell'ambito della progressiva riduzione della Net Carbon Footprint in linea con i target dichiarati (-50% @2024 vs. 2018 e net zero @2030).
In quale percentuale (del mix energetico totale e dell'EBIT) questo comparto ha venduto energia rinnovabile ai consumatori finali nel 2020?
Risposta
Vedi risposta 1.3
In quale percentuale (del mix energetico totale e dell'EBIT) Aldro Energia ha venduto energia rinnovabile ai consumatori finali nel 2020?
Durante il 2020 la componente "green" di energia elettrica venduta da Eni Gas e Luce è cresciuta in tutti i paesi i cui la società opera. In particolare, in Italia tale componente nel 2020 ha raggiunto il 30%, in Francia il 20% mentre in Grecia ha superato il 90%. Per quanto riguarda la società Aldro Energia acquistata nel 2021 in Spagna l'energia elettrica venduta nel 2020 ai suoi clienti stata totalmente "green".
2.1 In base a quali valutazioni Eni ha ritenuto di poter anticipare l'obiettivo net zero per la "carbon intensity" e per le emissioni di gas serra Scope 1, 2, 3 (Net GHG Lifecycle Emissions) al 2050?
Risposta
Si veda risposta 2.4.
2.2 Quali nuovi sviluppi, intervenuti nell'ultimo anno, giustificano un abbattimento totale della "carbon intensity" già nel 2050, contro il -55% fissato nel 2020?
Risposta
Si veda risposta 2.4.
2.3 Come si abbatterà il 45% di "carbon intensity" che ancora nel 2020 si riteneva di non riuscire ad abbattere entro il 2050?
Si veda risposta 2.4.
2.4 Come si abbatterà il 20% di emissioni assolute di gas serra che ancora nel 2020 si riteneva di non riuscire ad abbatte entro il 2050?
Il 2021 rappresenta un anno decisivo per la lotta ai cambiamenti climatici; in vista della prossima COP26 di Glasgow tutte le Parti dell'Accordo di Parigi sono chiamate ad aumentare il grado di ambizione dei propri impegni al fine di chiudere il gap esistente tra le politiche correnti e le misure necessarie a evitare l'irreversibilità del surriscaldamento globale in atto.
In questo contesto, Eni è consapevole dell'emergenza climatica e vuole essere parte attiva di un percorso virtuoso del settore energetico di contributo alla neutralità carbonica entro il 2050, al fine di mantenere il surriscaldamento medio globale entro la soglia di 1,5°C a fine secolo in linea con gli obiettivi più ambiziosi dell'Accordo di Parigi.
Nel 2020, Enl ha comunicato la sua prima strategia di medio-lungo termine con obiettivi operativi che garantivano una riduzione dell'80% delle emissioni scope 1+2+3 entro il 2050, in coerenza con quanto previsto dai principali scenari di decarbonizzazione del settore energetico.
Nel febbraio 2021 Eni ha rilanciato questi obiettivi, integrando la propria strategia con nuove opportunità di efficienza e sviluppo che si apriranno nella filiera energetica in un contesto di accelerazione verso la decarbonizzazione.
In particolare, si prevede di fare ricorso a leve industriali e di portafoglio di Eni, fornendo al mercato una vasta gamma di prodotti energetici interamente decarbonizzati e sfruttando al massimo le opportunità che si origineranno nel mercato dell'energia in un contesto di transizione compatibile con la neutralità carbonica globale al 2050 e che vedrà partecipi tutti gli attori della filiera energetica.
Eni intende inoltre accrescere gradualmente la percentuale di prodotti venduti provenienti da fonti bio, blue e green, favorendo un utilizzo decarbonizzato dei prodotti energetici attraverso l'applicazione di tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 per i settori con emissioni hard to abate o finalizzate alla produzione di nuovi vettori energetici blue. Inoltre, Eni intende rafforzare il proprio ruolo proattivo di spinta alla concreta decarbonizzazione della filiera energetica, attraverso diverse forme di collaborazione con gli altri attori della filiera, finalizzate a favorire
l'applicazione di tecnologie low carbon, anche rendendo disponibili proprie tecnologie e asset, per consentire una reale decarbonizzazione dei prodotti energetici nel medio lungo periodo.
Il Piano industriale di medio-lungo termine così aggiornato consentirà l'abbattimento anche delle ultime emissioni Scopo 1+2+3 residue, traguardando al 2050 la net-zero emission complessiva, sia in termini di emissioni assolute che in termini di carbon intensity, in coerenza con le riduzioni delle emissioni richieste per limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C entro la fine del secolo.
Risposta
Si veda risposta 2.7
2.6 Quanto pesano attualmente i "carbon sink" sull'abbattimento totale delle emissioni al 2050?
Risposta Si veda risposta 2.7
2.7 Quanto pesavano i "carbon sink" nella versione precedente del piano di decarbonizzazione (febbraio 2020)?
Risposta
Il piano di lungo termine presentato a febbraio 2021 prevede al 2050 la cattura e sequestro di emissioni attraverso progetti CCS per un totale di 50 milioni di tonnellate di CO2 e compensazioni attraverso progetti di Forestry per circa 40 milioni di tonnellate di COz, pari rispettivamente a circa il 10% e l'8% delle emissioni complessive di baseline (505 milioni di tonnellate di CO2 eq. nel 2018) legate alla filiera dei prodotti energetici venduti da Eni. Rispetto a quanto previsto nel piano presentato nel 2020, ciò rappresenta un lieve aumento nel ricorso a offset forestali e un maggior ricorso a cattura e sequestro per produzione di nuovi vettori energetici blue.
2.8 In base a quanto dichiarato dal CEO Claudio Descalzi nella conferenza con gli analisti del 19 febbraio 2021, la completa decarbonizzazione dei prodotti e operazioni di Eni sarebbe realizzabile attraverso tecnologie che già esistono e che sono già state provate. Risposta
Le azioni che contribuiranno alla completa decarbonizzazione delle produzioni e dei processi industriali includono:
· progressivo efficientamento delle operazioni, con conferma dei target di breve termine relativi agli asset operati upstream (zero flaring e riduzione delle fuggitive di metano);
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L'evoluzione del portafoglio dei singoli business avrà un impatto significativo sulla riduzione dell'impronta carbonica Eni, i cui obiettivi net zero scope 1+2+3 al 2050 e i target intermedi al 2030 e 2040 sono fissati fin da ora a livello di gruppo. La velocità dell'evoluzione e il contributo relativo dei singoli business dipenderanno dall'andamento del mercato, dallo scenario tecnologico e dalla normativa di riferimento.
Risposta
Il modello di economia circolare Eni punta a un approccio di tipo rigenerativo secondo cui i processi aziendali e produttivi vengono rivisitati in una nuova chiave al fine di massimizzare l'efficienza delle risorse, dei prodotti e degli asset e al tempo stesso preservare il capitale naturale. In questo modo si minimizza il prelievo di risorse naturali vergini a favore di input sostenibili, ricorrendo a soluzioni volte a rlutilizzare, riciclare e recuperare la materia in circolo, gli asset esistenti e la CO2; questo nell'ottica di minimizzare gli scarti, recuperandoli e valorizzandoli e, nel caso della CO2, anche rimuovendo e bilanciando la parte residuale presente in atmosfera.
La produzione di biometano consente la valorizzazione degli scarti agricoli e di allevamento e dei reflui, favorendo la costituzione di un legame di valore sostenibile nel lungo periodo tra
mondo agricolo e dell'energia in un'ottica di sostenibilità di lungo termine. Eni vuole giocare un ruolo chiave lungo l'intera catena del biometano, proponendosi anche come fornitore per uso domestico (attraverso eni gas e luce) e per la mobilità (attraverso la rete di distribuzione marketing).
Altri esempi di progetti di economia circolare sono il Waste to fuel, che consente di ottenere bio-oil da rifluti organici (nel 2024 previsto start up del primo impianto a Porto Marghera), e il waste to hydrogen (Eni ne sta valutando la realizzazione) che consente di ottenere idrogeno da rifiuti inorganici, con possibilità di cattura della CO2.
Dati i target fissati fin da ora a livello di gruppo, il peso di ciascuna leva tra quelle ad oggi identificate sarà rimodulato in funzione dell'evoluzione dello scenario di mercato e normativo
nonché dello sviluppo tecnologico.
Alcuni esempi di progetti di economia circolare per il riciclo dei rifiuti inorganici sono:
Il waste to hydrogen (Eni ne sta valutando la realizzazione) che consente di ottenere idrogeno attraverso la gassificazione di rifiuti non riciclabili, ovvero Plasmix e CSS (combustibile solido secondario);
La realizzazione di nuovi carburanti prodotti da rifiuti, come il metanolo a partire da rifluti, plastici non riciclabili (Plasmix, mix di plastiche attualmente non riciclabili e CSS, Combustibile Solido Secondario).
Risposta
Si veda risposta 2.8.2
2.8.5 In quale percentuale si ridurranno le emissioni assolute e l'intensità carbonica grazie all'efficienza e a soluzioni digitali nelle operazioni e nei servizi ai clienti al 2030 e al 2050?
Risposta
Si veda risposta 2.8.2
2.8.6 Quali obiettivi si pone Eni nella produzione di idrogeno blu e verde al 2030 e al 2050?
Risposta
61
Con una capacità di produzione di circa 350 KtonH2/anno, Eni è il primo produttore e consumatore di idrogeno in Italia, principalmente in relazione ai processi industriali della raffinazione e bioraffinazione.
Grazie alle competenze che sta sviluppando nell'ambito della CCS, Eni prevede di ottenere una quota crescente di idrogeno blu per alimentare i propri processi industriali. Stiamo inoltre lavorando a progetti di produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell'acqua alimentata da fonti rinnovabili (idrogeno verde) e di idrogeno sostenibile dai rifiuti.
La produzione di idrogeno blu rappresenta la soluzione più conveniente nel breve-medio termine per ridurre l'impronta di carbonio di impianti altamente energivori (i cosiddetti hardto-abate).
Per Eni è cruciale seguire un approccio tecnologicamente neutrale nella produzione dell'Idrogeno, sviluppando e applicando tutte le tecnologie disponibili e sostenibili in ottica low carbon, senza escluderne alcuna.
L'uso dell'idrogeno rappresenta una soluzione alla decarbonizzazione di settori industriali altamente energivori in cui l'elettrificazione non è un'opzione attualmente percorribile o risolutiva.
L'idrogeno rappresenta sicuramente una valida opzione per una mobilità sostenibile nel medio termine come vettore energetico nei settori dei trasporti hard to abate come il trasporto pesante e a lungo raggio.
Eni ha sviluppato inoltre significative competenze nel campo della combustione di miscele idrogeno-gas naturale nelle turbine a gas esistenti attraverso una tecnologia che permette di aumentare la percentuale di idrogeno con cui alimentare le turbine a gas Enipower per generare elettricità a basso contenuto di carbonio.
Come per gli altri settori di futuro sviluppo, ciò dipenderà da vari fattori ad oggi non ancora definiti, tra cui il contesto normativo, di mercato e tecnologico.
2.8.10 Se sarà trasportato, in quali casi e per l'abbattimento delle emissioni di quali attività sarà trasportato?
Risposta
Si veda risposta 2.8.9
2.8.11 Quanta parte delle emissioni totali al 2030 e al 2050 e dell'intensità carbonica al 2030 e al 2050 sarà abbattuta grazie all'utilizzo di idrogeno blu o verde? Risposta
Si veda risposta 2.8.2
2.8.12 Eni ha intenzione di investire in tecnologie di gassificazione che prevedono la trasformazione di rifiuti in plastica in metanolo, idrogeno, syngas? Se sì, in quali siti produttivi è prevista la realizzazione degli impianti? E in che tempi saranno operativi?
Risposta
Nel corso del 2020 Eni ha valutato tre impianti di gassificazione di CSS (combustibile solido secondario) e plasmix a Venezia, Livorno e Taranto.
Versalis sta sviluppando la tecnologia del riciclo chimico (pirolisi) per trasformare i rifiuti in plastica mista, non riciclabili meccanicamente, in materia prima per produrre nuovi polimeri vergini. La ricerca è condotta in collaborazione con una società italiana di ingegneria (Servizi di Ricerche e Sviluppo - S.R.S.).
Facendo leva sulle proprie competenze tecnologiche e industriali, Versalis realizzerà un primo impianto pilota da 6.000 tonnellate/anno a Mantova, con l'obiettivo di un successivo e progressivo passaggio di scala iniziando dai propri siti produttivi nazionali. Il progetto è stato denominato Hoop™, parola inglese per indicare il cerchio, simbolo per eccellenza di circolarità.
Con questa iniziativa Versalis conferma la sua strategia per sviluppare un riciclo chimico complementare a quello meccanico, attività in cui è già impegnata in prima linea, nella prospettiva di dare nuova vita ai rifiuti in plastica. Il progetto Hoop™ ambisce infatti a creare un processo virtuoso di riciclo della plastica teoricamente infinito, producendo nuovi polimeri vergini idonei a ogni applicazione e con caratteristiche identiche a quelli che provengono d fonti fossili.
Assemblea degli Azionisti 2021
Il primo impianto pilota del processo di riciclo chimico, in corso di realizzazione a Mantova, avrà una capacità di 6.000 ton/anno ed entrerà in esercizio entro la fine del 2022.
La tecnologia di riciclo chimico Hoop™ è in grado di trasformare plastiche miste che attualmente non vengono recuperate tramite riciclo meccanico ma sono destinate a combustione (termovalorizzazione) o discarica. Questa frazione non verra alimentata tal quale ma preventivamente trattata e preparata in un impianto di riciclo meccanico, in modo da garantire Il rispetto di una specifica compositiva definita.
Il livello di produzione del 2025, rispetto alle assunzioni del piano 2020-23, elaborato in un contesto anteriore alla crisi pandemica, sconta principalmente l'impatto del rephasing di alcune attività di sviluppo, come ad esempio in Libia e in Norvegia, che garantiranno Il loro pieno contributo produttivo negli anni successivi.
Risposta
La produzione del 2020 era stata impattata da fenomeni direttamente collegati al Covid-19, oggi recuperati grazie ai protocolli sanitari/logistici/operativi attivati. Permangono gli impatti indiretti dovuti al rephasing delle attività che verranno integralmente recuperati negli anni successivi.
2.11 La crescita nella produzione di idrocarburi continuerà comunque, per tutta la durata del piano (2021-2024), con una media del 4% all'anno (CAGR), superiore al 3,5% medio annuo previsto l'anno scorso per il periodo 2019-2025.
Perché la produzione di idrocarburi crescerà un tasso maggiore rispetto al piano precedente (2020) ma raggiungerà comunque un livello di produzione giornaliero al 2025 inferiore del 10% rispetto al piano precedente?
Il tasso di crescita delle produzioni del piano 2020-2023 aveva come riferimento di partenza le produzioni del 2019 pari a 1,87 Mboed ed era stato elaborato in un contesto precedente alla crisi pandemica. Il piano 2021-2024 presenta un CAGR del 4%, riferito alla produzione 2020 di 1,73 Mboed, impattata dagli effetti della pandemia.
Eni prevede di investire circa il 20% nel prossimo quadriennio in attività Green. In particolare, i capex green saranno destinati principalmente ad aumentare la capacità elettrica da fonti rinnovabili, a sostenere i progetti di economia circolare (es. sviluppo capacità di bio-raffinazione, riciclo chimico della plastica, sviluppo biotech nella petrolchimica e Waste to Fuel), ad accrescere la base clienti Eni Gas & Luce.
Oltre la metà dei capex green saranno destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili. Nel prossimo quadriennio si prevede di raggiungere 4 GW di potenza elettrica installata da fonti rinnovabili.
Il 15% dei capex del quadriennio è essenzialmente relativo alle attività di stay in business dei settori di raffinazione e marketing, Petrolchimica e Power.
Risposta
Si veda risposta 2.16
2.16 Quale sarà l'aumento previsto della capex in attività green dopo il 2024? Eni può fornirci obiettivi di aumento della capex nelle attività green al 2025, 2030, 2040, 20507 Risposta
Assemblea degli Azionisti 2021
દર
Eni prevede una riduzione della spesa capex upstream nel lungo termine, in coerenza con i livelli previsti di produzione. Pertanto, una volta raggiunto il plateau produttivo anche gli investimenti diminuiranno progressivamente.
Si prevede invece un progressivo aumento degli investimenti nelle attività green.
Ad oggi, l'approvvigionamento si basa principalmente sul cargo market, ovvero sull'acquisto tramite contratti spot o term di lotti di materie prime, e sulla raccolta dell'UCO tramite accordi strategici con partner locali (es. CONOE, McDonald's).
Durante l'arco di Piano la strategia Eni prevede il progressivo aumento dell'integrazione verticale con la produzione di olio vegetale low-ILUC.
La strategia Eni per l'approvvigionamento delle bioraffinerie prevede la riduzione progressiva dell'incidenza del cargo market, facendo leva su:
Già nel 2023, Eni prevede un livello di integrazione verticale del 10%.
Il livello di integrazione verticale di Eni aurnenterà progressivamente fino a raggiungere il 55% al 2030.
Riteniamo che il mercato dei materiali di scarto rimarrà sostanzialmente bilanciato nel medio termine grazie ad un significativo incremento dell'offerta parallelamente alla crescita della
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domanda. Attualmente, si prevede che il mercato delle cariche sostenibili al 2030 sarà di circa 200 milloni di tonnellate annue.
L'approvvigionamento di cariche bio sostenibili ed economicamente competitive è un primario obiettivo della bioraffinazione di Eni. Capisaldi della strategia di approvvigionamento sono:
Nella definizione dei suoi piani esplorativi Eni mantiene un bilanciamento fra attività in prossimità alle infrastrutture esistenti ed a rapida valorizzazione, attività in bacini geologici noti con rischio minerario non elevato ed infine, in misura più contenuta, attività in bacini o temi geologici poco esplorati in passato e definiti genericamente come "di frontiera", a maggior rischio minerario, ma con potenziale più elevato in termini di risorse producibili.
Una certa percentuale di pozzi con natura "di frontiera" è ritenuta comunque necessaria per assicurare il livello di produzione previsto in tutti gli scenari di transizione energetica, considerando anche che l'esplorazione verrà indirizzata per quanto possibile verso risorse "avvantaggiate" rispetto a riserve esistenti, meno compatibili con gli obiettivi di transizione energetica. Criteri legati alla ripartizione dei fluidi nel profilo produttivo (gas vs olio), tempi di messa in produzione, profilo emissivo atteso rendono infatti via via più selettivo lo screening delle opportunità.
È importante precisare poi che nella definizione di pozzi "di frontiera" sono inclusi non solo pozzi in aree remote, ma anche pozzi con obiettivi geologici innovativi, anche in aree già operate. La progressiva rimodulazione prevedibile nel medio-lungo termine riguarderà questa categoria di pozzi.
ON
2.23 La porzione "frontier" dell'E&P sarà pari al 12% al 2024 per Eni. Eni si è posta un obiettivo per l'azzeramento dell'E&P "frontier"? Se sì, a partire da quale anno? Se no, perché?
Risposta
Domanda ripetuta, vedere 2.22
Risposta
Si veda risposta 2,24.2
2.24.1 Una parte del finanziamento sarà coperta da fondi pubblici?
Risposta
Si veda risposta 2,24.2
Risposta alle domande da 2.24 a 2.24.2
Sono al vaglio diverse possibilità di finanziamento sia attraverso linee interne, partenariato e con fondi pubblici nel caso si rendessero disponibili.
A febbraio 2021 Eni S.p.A. ha presentato il Piano strategico 2021-2024 dove si segnala che l'azienda compenserà, tramite "iniziative REDD+", "oltre 40 milioni di tonnellate/anno di CO2 al 2050". Sempre nel Piano strategico 2021-2024, ENI ha pubblicato la lista dei Paesi in cui sta avviando progetti di conservazione forestale: Angola, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Malawi, Mozambico, Zambia, Colombia, Messico, Vietnam e Malesia.
Tuttavia, nei database ufficiali consultati da ottobre 2020 a febbraio 2021 (tra cui VERRA register, ID-RECCO, FAO-REDD plus-Info, Markit, Forest trends, Gold Standard, CDP) non è stato possibile trovare alcuna informazione relativa ai progetti REDD+ in cui ENI è coinvolta in qualunque forma (o da cui sta acquistando crediti di carbonio), facendo esclusione per il LCFP in Zambia.
Stanti queste premesse, si chiede a ENI:
3.1 Una conferma che tutti i crediti di carbonio acquistati provengano dal progetto LCFP in Zambia;
Oltre al progetto LCFP in Zambia, Eni ha acquistato a fine 2020 crediti dal progetto Kulera in Malawi. Analogamente a LCFP, si tratta di un progetto REDD+ validato e certificato Climate, Community and Biodiversity (CCB) Standard, livello "Triple gold", per il suo eccezionale impatto sulle comunità, sul clima e sulla biodiversità. Sul registro VERRA si possono vedere unicamente la generazione ed il ritiro. I crediti di Kulera non sono ancora stati ritirati.
Risposta
Si veda risposta 3.1.
3.3 La motivazione per la quale ENI non pubblichi, attraverso i suoi canali, le informazioni sui progetti, limitandosi a elencare i Paesi in cui sta avviando progetti di conservazione forestale, senza dare alcuna specifica dei progetti e dei crediti di carbonio riferibili a ciascun progetto;
ENI ha dichiarato di "essere diventata un membro attivo della governance del Luangwa Community Forests Project (LCFP)", impegnandosi "altresì per 20 anni, fino al 2038, ad acquistare crediti di carbonio certificati. Normalmente, gli acquirenti di crediti di carbonio non sono coinvolti nella governance dei progetti REDD.
Risposta
Al momento Eni sta vagliando una serie di iniziative nei paesi menzionati. Solo dopo aver valutato e definito la partecipazione nel progetto si potrà predisporre un maggior dettaglio di comunicazioni.
Entrando nella governance del progetto Eni ha la possibilità di poter sovrintendere ogni fase del loro sviluppo, dall'analisi delle cause di deforestazione alla protezione e gestione delle foreste, fino alla verifica, da parte di ente terzo, della riduzione delle effettive ricadute positive per le comunità locali coinvolte nel progetto. Partecipando attivamente alla governance dei progetti REDD+ identificati Eni ha la possibilità di portare la propria esperienza e capacità di pianificazione in progetti complessi contribuendo al successo dell'iniziativa e alla stabilità anche finanziaria di lungo periodo.
3.5 Quale tipologia di controlli porta a termine ENI per verificare in maniera indipendente l'integrità ambientale dei progetti REDD+ da cui acquista crediti di carbonio o con cui collabora in alcun modo?

Eni ha deciso di investire principalmente in progetti sviluppati secondo gli standard ambientali e sociali più elevati quali Verified Carbon Standard (VCS) e Climate Community and Biodiversity (CCB) di Verra riconosciuti a livello internazionale. I Crediti di Carbonio ottenuti sono certificati da un ente terzo indipendente accreditato da Verra che verifica che gli stessi siano reali, addizionali, misurabili e verificabili, permanenti ed unici. Peraltro, partecipando alla governance Eni ha la possibilità di verificare direttamente tutte le fasi del processo.
Oltre a quanto evidenziato del punto precedente, prima di entrare nel progetto Eni ha svolto le verifiche e due diligence applicabili secondo le proprie procedure (tra le quali ad es. Anticorruzione e Rispetto diritti umani).
La controllata di Eni Versalis opera nella produzione e nella commercializzazione di intermedi, polietilene, stirenici ed elastomeri.
La produzione di materiali per imballaggi rientrano nei business Polietilene (principalmente LDPE, commercializzato sotto il brand Riblene, LLDPE - brand Clearflex) e degli Stirenici (GPPS-HIPS -Edistir ed EPS - Extir).
Il fatturato totale 2020 di Versalis è stato di 3.387 milioni di euro; di questi circa il 15%-20% si riferiscono alla vendita di prodotti utilizzati dall'industria degli imballaggi. Versalis produce e commercializza polimeri grezzi (nella forma di granuli), acquistati da aziende di trasformazione che realizzano i manufatti di materiale plastico che vanno in molteplici settori di destinazione finale.
Risposta
Versalis ha in portafoglio prodotti "circolari" realizzati con materie prime da riciclo, nella gamma Versalis Revive@. In tale ambito è stato recentemente avviata l'offerta di un nuovo prodotto destinato all'imballaggio alimentare e realizzato per il 75% con polistirene riciclato ricavato dalla raccolta differenziata domestica.
Sotto il brand Revive sono inoltre disponibili gradi di polietilene HDPE derivanti da post consumo per applicazioni blow e injection moulding e gradi di polietilene LDPE per applicazioni film.
I volumi di vendita e il corrispettivo fatturato di Versalis sono ancora una frazione minore rispetto al totale,
Eni non fornisce indicazioni su propri clienti.
Da un punto di vista di filiera industriale, si evidenzia che Versalis produce e commercializza polimeri grezzi (nella forma di granuli), acquistati da aziende di trasformazione che realizzano I manufatti di materiale plastico.
Tuttavia al fine di sviluppare soluzioni nell'ambito dell'economia circolare si conferma che il dialogo con i brand owners è attivo ed esteso, orientato ad un continuo sviluppo prodotti e applicazioni che comprendano sia l'utilizzo di polimeri da riciclo sia polimeri prodotti con feedstock in parte proveniente da fonti rinnovabili.
4.1.4 Versalis ha come clienti diretti produttori di imballaggi per conto di grandi imprese del settore FMCG (Amcor, Aptar, Alpla, Berry, Innovia, Essel Propack, Greiner, Sealed Air, etc.)? Se sì, quali sono i clienti principali? Risposta
Eni non fornisce indicazioni su propri clienti.
4.1.5 Si prevede una conversione graduale di Versalis verso la produzione di imballaggi da fonti rinnovabili/materiale riciclato post consumo? Se sì, con quali obiettivi a 2025, 2030, 2040 e 2050?
Assemblea degli Azionisti 2021
Nell'ambito delle proprie attività, Versalis non produce né commercializza direttamente imballaggi bensì materie plastiche in forma primaria che vengono utilizzate anche nel settore degli imballaggi: polietilene e stirenici.
Nella produzione delle suddette materie plastiche, Versalis persegue l'obiettivo di incrementare l'utilizzo di feedstock alternativi a quelli tradizionali, quali da fonti rinnovabili o derivanti dal riciclo delle plastiche.
Già oggi, in questo contesto, Versalis propone una nuova gamma di prodotti denominati Versalis Revive@, già disponibile sul mercato, a diversa base polimerica (stirenici e polietilene) e contenente fino a 75% di plastica da riciclo, sviluppata con la ricerca interna Versalis in collaborazione con diversi Partner di settore, ed in grado di soddisfare le esigenze in molteplici applicazioni, tra cui film come sacchi per i prodotti industriali o per il packaging delle acque minerali, packaging protettivo di elettrodomestici e mobili, e imballaggi alimentari.
Nell'ottica di ampliare ulteriormente la gamma di prodotti con contenuto di riciclato, Versalis e Servizi di Ricerche e Sviluppo hanno dato vita al progetto Hoop™, di sviluppo della nuova tecnologia di riciclo chimico (pirolisi) che consente di riciclare rifluti in plastica mista, non riciclabili meccanicamente, trasformandoli in materia prima per produrre nuovi polimeri vergini con caratteristiche identiche a quelli che provengono da fonti fossili e idonei a ogni applicazione, compresi gli imballaggi.
Inoltre, Versalis dedica costantemente risorse alla ricerca ed esplorazione di nuove materie prime anche da fonti rinnovabili. A tal scopo, Versalis si è dotata nel 2020 sui propri siti di Brindisi, Porto Marghera, Mantova, Ferrara e Ravenna della certificazione ISCC PLUS grazie alla quale può già offrire al mercato un'innovativa gamma di prodotti "bio attributed" e "biocircular attributed" realizzata partendo da bionalta proveniente dalle bioraffinerie di Venezia Porto Marghera e Gela e che trae origine da oli vegetali, oli alimentari esausti o altre tipologie di scarti organici. La certificazione sarà estesa nel corso dell'anno 2021 a tutti gli altri siti produttivi italiani ed esteri.
I prodotti Versalis certificati non differiscono nella loro composizione chimica e nelle prestazioni fisico-meccaniche rispetto a quelli realizzati con materia prima di origine fossile.
Aderendo alla Circular Plastics Alliance (CPA), Versalis ha formalizzato alcuni dei propri impegni al 2025 in questo ambito (che includono ma non si limitano al settore degli imballaggi), tra Cili.
Produrre fino a 100.000 tonnellate di prodotti a base di poliolefine (PO) contenenti fino al 70% di PO post-consumo, per applicazioni che oggi utilizzano principalmente polietilene vergine;
Produrre e commercializzare fino a 20.000 tonnellate di polimeri stirenici contenenti fino al 50% di riciclato, per i settori dell'imballaggio e dell'isolamento;
Sviluppare una tecnologia di riciclo chimico al fine di rafforzare e aumentare il recupero e il riciclo delle plastiche post-consumo nel Sud Europa.
Versalis si è anche impegnata per rendere sempre più sostenibili gli imballaggi utilizzati nell'ambito delle proprie attività industriali, con uno specifico pledge al 2025: "Il 50% degli imballaggi industriali in polietilene utilizzati nei siti di Versalis sarà composto fino al 50% di materiale riciclato e ulteriormente riciclabile e/o riutilizzabile".
Il presupposto di base della partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio è il valore del calcio come simbolo unificante del nostro Paese e come efficace driver di comunicazione, con un' forte interesse e coinvolgimento emotivo della grande maggioranza della popolazione. L'accordo, a fronte del quale Eni, insieme ad altre grandi imprese italiane, ha assunto il ruolo di Top Sponsor della squadra nazionale di calcio e delle altre squadre FIGC, garantisce, oltre ad un elevata visibilità, anche benefit di ospitalità e promozione nonché la possibilità di veicolare, anche all'interno dell'azienda, valori in cui Eni si identifica: attenzione al benessere delle persone, rispetto delle regole, inclusione, sostegno al Paese e ai territori in cui l'azienda opera.
In considerazione della rilevanza strategica dell'accordo, si ritiene che l'eventuale pubblicazione del dato relativo al valore della sponsorship possa arrecare pregiudizio agli interessi economici e commerciali delle parti contraenti.
Gli investimenti pubblicitari effettuati da Eni nel corso del 2020 si sono mantenuti nel complesso in linea con gli anni precedenti.
Le iniziative di sponsorizzazione di Eni sono collegate ad obiettivi di comunicazione con particolare attenzione ai territori in cui operiamo. Tra queste, le principali iniziative relative ai settori indicati nel corso del 2020 hanno riguardato: Ravenna Festival, Maker Faire, Festival della Luce, Teatro No'hma; evento internazionale "Economy of Francesco"; prosecuzione della partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio e con il Comitato Paralimpico Italiano. I valori delle sponsorizzazioni variano in relazione ai benefit riconosciuti ad Eni. Nel complesso, nel corso del 2020 solo l'8% delle iniziative ha avuto un valore superiore al 250 K/E. Tutte le altre si collocano al di sotto di tale importo.
Risposta
Il contributo pagato da Eni per la sponsorizzazione in questione è stato in linea con quello degli anni precedenti ed è stato erogato alla società organizzatrice dell'evento, ICompany Srl.
5.5 Vorremmo avere l'elenco di tutte sponsorship e partnership nei settori scuola, università e ricerca - con rispettive cifre investite e dettagli sui progetti - attivate da Eni nel corso del 2020.
Risposta
Le principali partnership tra Eni e il mondo dell'education in essere nel 2020 sono:
laureati in ingegneria, scienze chimica industriale e fisica, tutti assunti con contratto di apprendistato di Alta Formazione e Ricerca per tutta la durata del master (12 mesi). Gli apprendisti, italiani e internazionali, hanno ricevuto una specializzazione in ambito Ricerca & Sviluppo e su tematiche trasversali di innovazione in ambito energetico. I costi nel 2020 sono stati pari a €200.000.
Per quanto riguarda le partnership nel mondo della ricerca questa hanno principalmente la forma di Joint Research Agreement (attività "in kind" con partecipazione paritetica tra i partner). Le principali sono:
Partnership nell'ambito di Horizon 2020 con finanziamenti già assegnati da parte della Commissione Europea:
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Università e Centri di Ricerca coinvolti:
Università e Centri di Ricerca coinvolti:
Università e Centri di Ricerca coinvolti:
Infine, per quanto riguarda le sponsorship nel settore della ricerca, Eni è stato Silver Sponsor dell'iniziativa EuroScience Open Forum (ESOF 2020), tenutasi a Trieste dal 02 al 06 settembre 2020, con un costo di €30.000.
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No, non sono stati erogati contributi al Ministero dell'Istruzione o al Ministero dell'Università e della Ricerca.
Con riferimento alle erogazioni concesse e ricevute si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 35 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni S.p.A.
5.6 Riguardo alla perdita di oli nel campo Ragusa (pozzo 16), si richiedono aggiornamenti sull'inquinamento (se tutt'ora in corso, il totale delle quantità sversate nell'ambiente fino alla data odierna), misure di bonifica e messa in sicurezza attuate dall'azienda, oltre all'individuazione delle cause.
Le operazioni di Messa in Sicurezza dell'area, avviate immediatamente a seguito della notifica di tale evento, sono tuttora in corso con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili le quali ne garantiscono il pieno contenimento.
In particolare, la Società ha adottato sistemi che deviano le modeste scaturigini verso bacini di raccolta creati al fine di consentire il successivo recupero della fase idrocarburica, nonché, ad ulteriore garanzia di confinamento dell'evento, sono stati predisposti sistemi di panne assorbenti nell'area interessata dalle attività ed a valle della stessa.
Tali attività, oggetto di puntuale informativa e contraddittorio con gli Enti di controllo, hanno consentito di recuperare, al 31 gennaio 2021, circa 2000 tonnellate di emulsione di idrocarburo miscelato (circa 25-30 %) con acqua.
Parallelamente, Eni Mediterranea Idrocarburi SpA (Enimed SpA) ha incaricato primarie società di ingegneria ed Istituti Universitari di condurre accertamenti specifici in ordine alla causa del fenomeno, i quali escludono un nesso presente o passato con gli assets Enimed SpA - Ivi compreso il Pozzo Ragusa 16, chiuso minerariamente - e, contestualmente, riconducono l'evento ad un fenomeno di origine naturale.
In particolare, da tali studi è emerso che si tratta di un fenomeno di risalita naturale di idrocarburi instauratosi più di 25 anni fa dalle formazioni geologiche profonde. Infatti, l'area di giacimento interessata dall'evento è caratterizzata da numerose faglie/fratture che possono costituire una via preferenziale di affioramento delle scaturigini stesse.
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La Società, cio nonostante, manterrà il presidio nella gestione della Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE) al fine di evitare la propagazione del fenomeno al di fuori dell'area stessa, con l'intento di garantire massima tutela nel territorio in cui opera.
Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.
Risposta
Nei propri stabilimenti Eni produce HVO (Hydrogenated Vegetable Oil), non biodiesel.
Nel 2020 la produzione di HVO delle bioraffinerie Eni si è attestata a 622 mila tonnellate, di cui circa 30% su Venezia e 70% su Gela.
La produzione è stata per oltre l'85% HVO-Diesel e per il restante 15% HVO- Naphtha e HVO-GPL.
Risposta
La componente bio presente nel diesel immesso al consumo da Eni (87 ed Eni Diesel+) proviene sia dalla produzione delle bioraffinerie che da terzi.
La componente bio si compone di biodiesel (FAME) e HVO. L'Eni ha impiegato 66 kton di HVOdiesel di propria produzione, e circa 360 mila tonnellate di FAME in acquisto da terzi.
6.3 Quali materie prime sono state usate lo scorso anno nella produzione di biodiesel? Con particolare riferimento all'olio di palma, derivati quali PFAD, POME, UCO (da raccolta nazionale o estera), acidi grassi animali (tallow)?
Nel 2020 la lavorazione di olio di palma, interamente certificato secondo gli schemi volontari riconosciuti dall'Unione Europea, è stata di circa 500 mila tonnellate (74%) provenienti dal Sud-Est Asiatico, quella di ollo di sola di circa 13 mila tonnellate (2%). Le cariche waste&residues sono state pari a circa 170 mila tonnellate (24%).
6.4 Quali sono i programmi 2021 e 2022 per ridurre progressivamente il ricorso ad olio di palma, di soia e derivati? In particolare per quanto riguarda i POME (non chiaramente
Il raggiungimento dell'obiettivo strategico di Eni "palm oil free" al 2023 prevede investimenti sugli impianti tali da consentire il progressivo incremento di cariche waste & residue in sostituzione all'olio di palma. A marzo 2021 Eni ha avviato nella raffineria di Gela, l'impianto per il trattamento delle biomasse (Biomass Treatment Unit); si tratta di un impianto che permetterà di ricevere fino al 100% di cariche waste&residues non in competizione con la filiera alimentare.
Inoltre, è in fase di sperimentazione la coltura di ricino su terreni semidesertici in Tunisia. I feedstock waste & residue copriranno circa l'80% delle cariche in lavorazione al 2024.
I biocarburanti prodotti sono tutti provenienti da materie prime certificate secondo gli schemi volontari riconosciuti dall'Unione Europea.
Entro il 2023 saremo palm oil free e le nostre bioraffinerie lavoreranno per l'80% cariche waste&residues entro il 2024.
Le principali materie prime lavorate nelle nostre bioraffinerie sono elencate nell'Allegato IX (waste&residues) della REDII (ad esempio UCO e Tallow).
Eni ha come obiettivo di produrre nella bioraffineria di Gela bio-jet entro il 2024. Inoltre, sono corso studi di fattibilità per estendere la produzione anche nella bioraffineria di Venezia.
Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.
Eni ha raggiunto un accordo con FRI-EL Green Power per l'acquisizione della società FRIEL Biogas Holding (closing atteso entro fine giugno 2021), leader italiano nel settore della produzione di biogas.
La Società dispone di 21 impianti per la generazione di energia elettrica da biogas e un impianto per il trattamento della FORSU - la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani. Eni intende convertire gli impianti ai fini della produzione di biometano, con l'obiettivo di immettere in rete, a regime, oltre 50 milioni di metri cubi anno. Con questa acquisizione Eni ha rafforzato la crescita nell'economia circolare ponendo le basi per diventare il primo produttore di bio-metano in Italia.
Eni intende sviluppare unicamente biometano avanzato in accordo alla propria strategia di decarbonizzazione che prevede l'obiettivo del totale abbattimento al 2050 delle emissioni legate ai processi industriali e al prodotti. Il biometano rappresenta una delle leve per incrementare le produzioni rinnovabili al fine di mettere a disposizione dei clienti finali una quota crescente di prodotti green e bio (biocarburanti liquidi e bio-metano) e si integra con l'ampliamento della rete di distribuzione di CNG (Compressed Natural Gas) e LNG (Liquefied Natural Gas).
Eni intende produrre unicamente biometano avanzato, pertanto intende rifornirsi solo di materie prime "advanced", quali:
A regime si prevede l'utilizzo di circa 700 mila tonnellate/annue di materie prime "advanced "(vedi risposta 7.3).
Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.
Nel mese di giugno 2020, Eni è entrata nel settore dell'eolico onshore in Italia, grazie al perfezionamento dell'acquisizione dal Gruppo Asja Ambiente Italia del 100% delle quote di tre società di scopo (CDGB Enrico S.r.l., CDGB Laerte S.r.l. e Wind Park Laterza S.r.l.) che detenevano le autorizzazioni per la realizzazione di tre parchi eolici nel Comune di Laterza in Puglia. Nel mese di luglio 2020 è stata avviata la costruzione degli impianti con una capacità complessiva pari a 35,2 MW.
La produzione a regime annua stimata dei tre impianti sarà pari a circa 90 GWh e consentirà di evitare ogni anno emissioni GHG per circa 38.000 tonnellate di CO2eq in Italia. Inoltre, dopo l'acquisizione da parte di Eni, le tre società hanno partecipato con successo alla procedura competitiva d'asta organizzata dal GSE ai sensi del DM 2019 aggiudicandosi una tariffa fissa per 20 anni.
Oggi Eni guarda con interesse crescente non solo all'eolico onshore in Italia, ma anche al possibile sviluppo dell'eolico offshore. Dopo l'acquisizione del 20% nel progetto Dogger Bank nel Regno Unito, perfezionata a febbraio 2021, si stanno valutando opportunità di impiego di questa tecnologia anche sul territorio nazionale.
Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change) per conto di Legambiente.
A seguito dell'entrata in vigore del Decreto ministeriale 19 febbraio 2019 per quanto riguarda la dismissione delle infrastrutture a mare, ai giacimenti di idrocarburi esauriti o comunque non utilizzabili, entro il 31 marzo di ogni anno al Ministero dello sviluppo economico DGS-UNMIG (ora DGISSEG) viene fornito dalle compagnie petrolifere l'elenco delle piattaforme i cui pozzi sono stati autorizzati alla chiusura mineraria e che non intendono utilizzare ulteriormente per attività minerarie.
Nel 2019 sono state indicate le piattaforme da dismettere ADA 3, AZALEA A e PC 73 (le ultime due con possibilità di riutilizzo). Per il 2020 sono state individuate le piattaforme ARMIDA 1 e REGINA 1 (entrambe potenzialmente riutilizzabili).
Con il BUIG di dicembre 2020 è stato aggiornato l'elenco delle piattaforme in dismissione, tenendo conto dei termini del relativo processo, come indicati nel DM 15/2/2019, e risultano pertanto come piattaforme da dismettere ADA 3, AZALEA A e PC 73, per le quali, essendo decorso un anno dalla relativa pubblicazione senza che sia stato presentato alcun progetto di riutilizzo, sono attualmente in corso i 10 mesi previsti per la presentazione della relativa istanza di rimozione, con scadenza al 30/06/2021.
Risposta
Si veda risposta 9.2.
Nel marzo 2019 sono state comunicate al MISE (ora MITE/DGISSEG), sulla base delle Linee Guida ai fini della dismissione, le piattaforme Ada 3, Porto Corsini 73 e Azalea A, i cul pozzi sono già stati chiusi minerariamente. Di seguito si riporta un aggiornamento delle attività:
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allino
Eni dal punto di vista del bilancio dispone di un apposito fondo abbandono per i costi necessari alla dismissione di tutti gli impianti al termine della loro vita produttiva. Su base annuale, laddove necessario, rivaluta il proprio impegno nelle attività di decommissioning sul breve medio e lungo termine in base all'iter autorizzativo.
Nel bilancio di Eni S.p.A. risulta accantonato un fondo abbandono per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture ed il ripristino dei siti in Italia di circa €2,6 miliardi. Nello specifico delle 3 strutture Ada 3, Porto Corsini 73 e Azalea A), il fondo al 31.12.2020 risulta pari a circa €8 milioni.
A marzo 2021 sono state comunicate al MITE, sulla base delle Linee Guida ai fini della dismissione, le piattaforme Viviana 1 (già autorizzata alla chiusura mineraria), Ada 2 e Ada 4 (autorizzate alla chiusura mineraria in data 29 Aprile 2021), insieme con le altre due piattaforme Jole 1 e Fabrizia 1 per le quali è in corso l'iter di autorizzazione a chiusura mineraria. Tutte le 5 piattaforme comunicate a marzo 2021 sono state dichiarate da Eni dismissibili e le relative chiusure minerarie sono previste negli anni 2021-2023.
Inviate da Fondazione Finanza Etica per conto della rivista studentesca "Scomodo". Lanciato dall'associazione "Roma Respira", "Scomodo" è il giornale studentesco cartaceo, gratuito e indipendente più letto in Italia, distribuito a Roma e in altre 13 città italiane e all'estero.
Eni non ha ottenuto royalties direttamente riconducibili a singoli brevetti sviluppati in collaborazione con Università. Eni ha incassato royalties da licenza di una tecnologia parl a circ
Assemblea degli Azionisti 2021
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€117 mila nel biennio 2019-2020 ottenuti da 5 famiglie brevettuali estese, di cui un solo caso brevettuale è riconducibile a un contributo da parte del Politecnico di Milano.
Risposta
Si veda risposta 10.1
10.2 Eni ha mai ricevuto pagamenti diretti da parte delle Università italiane per brevetti sviluppati nell'ambito dei singoli Accordi Quadro?
Risposta
No.
10.2.1 a quanto ammontano e da quali Università, nello specifico, sono stati ricevuti dal 2016 ad oggi?
Risposta
No.
10.3 Ha Eni corrisposto pagamenti a Università italiane per brevetti sviluppati în partnership?
Risposta
Si.
10.3.1 Se sì, a quanto ammontano e a quali Università sono stati erogati dal 2016 ad oggi?
Risposta
Eni ha corrisposto un totale di €31.250 a INSTM, Politecnico di Milano, Università di Milano, Università di Padova, Università di Parma e Università di Pavia.
Risposta
I progetti universitari e di ricerca finalizzati allo sviluppo di risorse locali e finanziati da Eni possono essere compresi:
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· in accordi di partnership che prevedono la collaborazione per Master o altri percorsi di Alta Formazione, come da dettagli indicati nella risposta alla domanda 5.5.
Alcune delle principali iniziative in tal senso riguardano Italia, Mozambico, Egitto, Congo e Ghana.
Il Memorandum of Understanding (MoU) per lo sviluppo di iniziative sociali e di salute in Egitto è stato siglato a marzo 2017 da IEOC e EGAS, la compagnia Egiziana del gas naturale che dipende dal Ministero del Petrolio. L'accordo siglato non è con le autorità locali di Port Said.
Tra gli ambiti di collaborazione previsti dal MoU oltre ad iniziative nel breve termine per migliorare i servizi sanitari ed educativi, vi sono attività di medio e lungo termine per la diversificazione economica e lo sviluppo locale. Rientrano tra queste ultime le attività svolte in collaborazione con l'Università di Bologna. In particolare nell'ambito di un accordo quadro con l'Università di Bologna, è stato richiesto nel 2019 un supporto tecnico per uno studio di prefattibilità di un progetto di acquacultura.
10.5 Le attività di Eni sul territorio italiano sono note. Un'inchiesta pubblicata su l'Espresso fa riferimento al legame tra la storica attività di Eni sul territorio e le malformazioni riscontrate in bambini nati nella città di Gela. Inoltre, è stata emessa una condanna in relazione all'attività del Centro Olio in Val d'Agri. Considerate problematiche tali questioni nel rapporto di Eni con i territori?
Risposta
Il rapporto con i territori, in base all'esperienza Eni, può essere complesso per tali aspetti laddove ci si confronta con situazioni dove le posizioni non sono basate su evidenze scientifiche che rappresentano la strada maestra per mantenere un rapporto costruttivo sulle tematiche salute e ambiente.
Nella fattispecie, per quanto riguarda Gela, numerosi accertamenti espletati nell'ambito di procedimenti giudiziari, civili e penali anche se tutti gli studi finora eseguiti su tale argomento non hanno fornito evidenze scientifiche circa la sussistenza di un tale nesso di causa.
Alla luce delle evidenze scientifiche disponibili, infatti, nel giugno del 2018 il Tribunale di Gela ha emesso una sentenza di merito con la quale ha escluso, anche solo ai fini civili, l'esistenza di un nesso di causa tra il presunto inquinamento di origine industriale ed un caso di malformazione neonatale.
Assemblea degli Azionisti 2021
Con riferimento, invece, alla sentenza di condanna parziale emessa nel marzo u.s. dal Tribunale di Potenza, che non ha presenta alcuna connessione con i fatti di Gela né concerne tematiche relative alla salute ma una presunta Ipotesi di traffico di rifiuti, deve precisarsi che il Centro Olio Val D'Agri nella sua gestione impiantistica delle acque in reiniezione e dei codici Cer utilizzati per lo smaltimento dei residui industriali, oggetto di contestazione, ha sempre agito in conformità a tutte le Autorizzazioni nel tempo emesse dagli Enti Amministrativi competenti e, da ultimo, alle proprie Autorizzazione Integrata Ambientale n. 313/2011 e 627/2011, entrambe emesse dalla Regione Basilicata. Anche per tale ragione, unitamente a tutte le ulteriori argomentazioni tecniche difensive, la Società proporrà, dunque, prontamente appello avverso la sentenza emessa dal Tribunale, con fiducia di dimostrare la correttezza dell'operato della Società e dei propri dipendenti.
In Val D'Agri da anni sono stati messi a punto vari strumenti di apertura al territorio di tutti i dati ambientali riguardanti il Centro Oli, che consentono alla popolazione di conoscere nel dettaglio la situazione.
Risposta
Si veda risposta 10.6.1.
Risposta alle domande 10.6 e 10.6.1
Energy Valley è un nuovo polo tecnologico e agro-ambientale ideato da Eni per la Val d'Agri, lanciato nel 2019 e in via di realizzazione nelle aree adiacenti al Centro Olio Val d'Agri (COVA) a Viggiano (PZ). Energy Valley ha come principale obiettivo quello di promuovere in chiave sostenibile la crescita socioeconomica del territorio della Val d'Agri, coinvolgendo gli stakeholder locali, la popolazione e le eccellenze lucane. Il programma integrato include progetti a forte valenza di sostenibilità, di innovazione tecnologica e di riqualificazione agricola e funzionale.
I punti qualificanti del programma sono la gestione sostenibile delle risorse, lo sviluppo economico e occupazionale, l'efficienza energetica e l'innovazione tecnologica. I progetti in cantiere si basano, infatti, su soluzioni tecnologicamente innovative, sull'esperienza e sul knowhow aziendali, sfruttando la sempre più emergente frontiera della digitalizzazione, creando sinergie con gli stakeholder chiave del territorio.
Il programma prevede le seguenti attività:
· Master Plan Paesaggistico: programma di riqualifica e valorizzazione del territorio e dell'edificato adiacente al COVA in armonia con il paesaggio della Val d'Agri.
Il programma ha consolidato ad oggi i primi significativi risultati sul territorio riuscendo a gestire, in piena emergenza e in tutta sicurezza, le prime fasi di realizzazione di alcuni progetti, tra cui:
Energy Valley punta a creare e consolidare una rete virtuosa di alleanze con gli stakeholder locali per garantire la sostenibilità delle attività nel lungo periodo e massimizzare le ricadute positive per il territorio.
Il Programma Energy Valley ha beneficiato dei risultati dello studio pubblicato nel giugno 2020 "Opportunità della Basilicata", condotto congiuntamente da un pool di esperti da Università e Centri di Ricerca del Mezzogiorno, quali ENEA Trisala, CNR Metaponto, ALSIA (Agenzia Lucana di Innovazione e di Sperimentazione in Agricoltura), Università della Basilicata, Università Federico II di Napoli, per la valorizzazione delle risorse energetiche e territoriali basato su roadmap tecnologiche e di sviluppo, con l'obiettivo di individuare ulteriori progettualità per la valorizzazione della Basilicata nel campo dell'economia circolare, dell'innovazione e della diversificazione energetica.
Infine, per rilanciare il Mezzogiorno, in particolare la Basilicata, nell'aprile 2021 Eni attraverso Joule, la scuola di Eni per l'Impresa ha lanciato il programma di accelerazione South Up!. Si tratta di una "call4startup", avviata in collaborazione con Fondazione Politecnico di Milano, PoliHub e ALSIA-Agenzia Lucana di Sviluppo e di innovazione in Agricoltura, rivolta agli imprenditori in ambito Agritech e Agroenergia, con particolare attenzione alla sostenibilità sia sociale che ambientale, sfruttando appieno la leva dell'economia circolare. Il Progetto vede il coinvolgimento dei principali poli universitari del Sud Italia, tra cui l'Università degli Studi della Basilicata.
Il progetto Merakes ha coinvolto circa 3.600 lavoratori, appartenenti alla consociata Eni Indonesia ed ai contrattisti coinvolti nella fase di realizzazione del progetto, di cui oltre il 75% di nazionalità indonesiana.
La capacità produttiva dei 5 pozzi di Merakes è pari a circa 450 milioni di standard piedi cubi al giorno (equivalenti a circa 13 milloni di standard metri cubi al giorno). La produzione complessiva prevista per i prossimi 5 anni è pari a circa 18 miliardi di metri cubi di gas.
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Il progetto Merakes fornirà un contributo importante per la strategia di decarbonizzazione e di incremento del portafoglio di riserve gas, che rappresenta un elemento chiave per la transizione energetica.
Il gas di Merakes verrà trasportato, in sinergia con quello prodotto dal campo di Jangkrik, attraverso le infrastrutture esistenti fino ai clienti finali del mercato locale indonesiano della regione dell'East Kalimantan e sarà inviato all'impianto di liquefazione di Bontang, favorendo l'accesso a un'energia con una bassa impronta carbonica.
Risposta
Il piano di lungo termine predisposto da Eni, in base al quale è previsto il raggiungimento del target emissivi annunciati, è basato su una manovra di investimenti dettagliata e finanziariamente sostenibile che sarà oggetto di periodica revisione e modifica in base all'andamento del mercato e dell'evoluzione dello scenario tecnologico e normativo di riferimento.
Risposta
Si veda risposta 10.8.
Risposta
Il gas svolgerà un ruolo chiave nella transizione energetica per compensare l'intermittenza delle rinnovabili e garantire la sicurezza e il bilanciamento dei sistemi elettrici su scala globale.
L'elevata efficienza degli Impianti ed il ridotto impatto emissivo rispetto ad allre fonti rendono il gas una soluzione idonea a integrare le rinnovabili in attesa che i sistemi di accumulo di energia raggiungano la maturità tecnologica e i sistemi elettrici si adeguino ai nuovi equilibri, e a sostituire rapidamente il carbone.
Nell'evoluzione del mix produttivo di idrocarburi, il gas assumerà un ruolo sempre più rilevante con l'obiettivo di traguardare una quota pari al 60% al 2030 e oltre il 90% al 2050.
In termini di riserve certe, il gas aumenterà dal 50% del 2020 al 55% del 2024.
Assemblea degli Azionisti 2021
10.10 Riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Eni si ritiene soddisfatta ai fini della propria strategia aziendale? Inoltre, all'interno del PNRR sono più volti citati interventi offshore. Eni prenderà parte a progetti di questo tipo indicati dal PNRR al largo delle coste italiane?
Eni condivide gli obiettivi di fondo e molte scelte compiute nel PNRR in termini di riforme e filoni progettuali. Fra i filoni progettuali citati dal Piano c'è la promozione di capacità di generazione da fonti rinnovabili innovative anche in siti offshore (€0,68 miliardi) e tra le riforme è prevista la semplificazione delle procedure autorizzative per queste tipologie di progetto. Analogamente, il Piano prevede interventi per la decarbonizzazione di 19 isole minori (€0,2 miliardi), e anche questo potrà essere un ambito di sviluppo per tecnologie e progetti offshore. Eni ha elaborato progetti integrati di generazione da fonti rinnovabili innovative offshore e dispone di tecnologie proprietarie, ad esempio per la generazione elettrica da moto ondoso, e intende contribuire con tali progetti e tecnologie, anche in collaborazione con altri operatori - agli obiettivi complessivi nazionali definiti dal PNRR. Pertanto, potrà valutare di partecipare alle procedure competitive che individueranno gli specifici progetti che si avvarranno di schemi di incentivazione, quando questi ultimi saranno definiti.
Inviate da Fondazione Finanza Etica per conto di Douglas Linares Flinto
On December 18th, 2020, Mr. Douglas Linares Flinto's lawyer sent a "Proposal for Amicable Settlement" to Eni's lawyer, as requested by Eni.
After 120 days had passed without Eni getting in touch with Mr. Flinto regarding the above mentioned proposal, Mr Flinto sent a new email to the company's Board on April 19th, 2021. He asked if Eni had received his "Proposal for Amicable Settlement" and wanted to find out when he could discuss with the company the possibility of putting an end to the case.
The fact that, in 2020, the new Board of ENI received his email in May and, in November, it requested a "Proposal for Amicable Settlement" filled Mr. Flinto with expectation, because this attitude demonstrated that Eni had indeed analysed his case and was ready to discuss it. Mr Flinto is now concerned about Eni's silence.
11.1 Why did Eni request to Mr. Douglas Linares Flinto a "Proposal for Amicable Settlement"?
Perché Eni ha chiesto al signor Douglas Linares Flinto una proposta di transazione su basi amichevoli?
Risposta
Si veda risposta 11.3.
11.2 In commercial or judicial relationships it is common that the one who requests a "proposal for amicable settlement" can either accept it or revert with a counterproposal. Why hasn't Eni contacted Mr. Flinto yet after receiving his proposal? Nelle relazioni di natura commerciale o in ambito stragiudiziale è comune che la parte che avanzi una richiesta di "una proposta di transazione su basi amichevoli" possa sia accettarla sia respingerla con una controproposta. Perché Eni non ha ancora contattato il signor Flinto dopo aver ricevuto la sua proposta?
Risposta
Si veda risposta 11.3
11.3 When does Eni plan to react to Mr. Flinto's "proposal for amicable settlement"? Quando hai in programma Eni di rispondere alla proposta fatta dal signor Flinto di una transazione su basi amichevoli?
Risposta
Con riferimento alle domande relative al "proposal for amicable settlement" del Signor Flinto, si evidenzia che l'ambito cui afferisce la proposta è oggetto di diversi contenziosi in corso tra le parti e di un'istanza promossa dal Filnto in data 16 luglio 2020 dinnanzi al PCN (Punto di Contatto Nazionale per le Linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali) brasiliano. Pertanto, Eni non ritiene sia questa la sede per trattare le suddette questioni e discutere ulteriormente delle stesse, già all'attenzione dei diversi Giudici (Tribunale di Roma e Corte Suprema di Cassazione) e dello stesso PCN brasiliano.


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Non risultano pronunce di condanna emesse nei confronti di Eni e suoi dipendenti in relazione ad attività operate in Umbria. Se il riferimento deve, invece, considerarsi alla sentenza emessa nel marzo u.s. dal Tribunale di Potenza per le attività di Eni in Basilicata, si ribadisce che il COVA ha sempre agito in conformità a tutte le Autorizzazioni nel tempo emesse dagli Enti Amministrativi competenti e, da ultimo, alle proprie Autorizzazione Integrata Ambientale n. 313/2011 e 627/2011, entrambe emesse dalla Regione Basilicata.
Anche per tale ragione, unitamente a tutte le ulteriori argomentazioni tecniche, si ha fiducia di dimostrare la correttezza della Società e dei suoi dipendenti. La Società proporrà prontamente appello avverso la sentenza di condanna emessa dal Tribunale.
La confisca della somma di circa €40 milioni (decurtati i costi sostenuti da Eni per le modifiche impiantistiche introdotte al COVA) disposta dal Tribunale a fronte di una richiesta della Procura per una somma fino a €1.50 milioni, è provvedimento attualmente non esecutivo essendo la sentenza del Tribunale non definitiva, e si ha fiducia che possa trovare revoca in sede di riforma della sentenza stessa nei successivi gradi di giudizio.
No. Ove il Gruppo Eni realizzi attività di gestione dei rifiuti, quest'uitima viene svolta in conformità alla legge e nel rispetto dei titoli autorizzativi richiesti dalla normativa vigente.
Eni ritiene di avere sempre fornito ai propri azionisti corrette e esaustive informazioni. Peraltro, con riguardo al caso specifico, si ribadisce che Eni non ha ricevuto alcuna sentenza definitiva di condanna. Costituirebbe una falsa comunicazione affermare o far intendere il contrario.
Ciò posto, Eni, che si ispira, come riconosciuto dai massimi internazionali, ai più alti principi di sostenibilità e di tutela dei diritti umani, agisce nel rispetto della normativa ambientale di riferimento e dei titoli autorizzativi emessi dagli Enti competenti e nelle proprie informative di bilancio comunica fatti rispondenti al vero.
Eni, inoltre, nella propria attività pone massima attenzione nei confronti dei territori ove opera e dei suoi abitanti, promuovendo azioni finalizzate alla salute e alla sicurezza delle persone nonché alla valorizzazione ed alla tutela del patrimonio naturale nel pieno rispetto delle vocazioni dell'area e dell'identità dei suoi abitanti.
Assemblea degli Azionisti 2021
L'impegno di Eni per le foreste non si iscrive in una logica di risarcimento per l'ambiente ma in un percorso di decarbonizzazione come contrasto al cambiamento climatico, particolarmente rilevante nella fase di transizione energetica.
Poiché la perdita di milioni di ettari di foresta ogni anno è tra le prime cause di aumento della CO2 in atmosfera, Eni ritiene che preservare le foreste esistenti, primarie e secondarie nei paesi in via di sviluppo sia un impegno per combattere efficacemente il cambiamento climatico con risultati immediati.
A tale proposito è importante ricordare che la distruzione di un ettaro di foresta può portare al rilascio in atmosfera di quantità di CO2 fino a 20 volte superiori a quelle che vengono catturate da un ettaro di nuova foresta. Inoltre, le foreste primarie e secondarie svolgono un ruolo cruciale non solo nell'assorbire la CO2 dall'atmosfera ma anche per proteggere la biodiversità di ecosistemi unici.
Per questo Enl ha deciso di impiementare progetti forestry, certificabill come REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation, framework definito e riconosciuto in ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici - UNFCCC), che
ਰੇਤੇ
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l'obiettivo di ridurre le emissioni dovute alla deforestazione e al degrado forestale, preservare la biodiversità e contribuire allo sviluppo socio-economico delle comunità locali, tramite attività in linea con una gestione forestale sostenibile.
I servizi di alloggio e trasporto relativi all'esercizio delle funzioni sono stati messi a disposizione della Presidente sulla base di standard sostanzialmente analoghi a quelli offerti ai presidenti precedenti. La valutazione è stata dipoi condotta dal Comitato Remunerazioni che ha proposto al Consiglio di amministrazione l'adozione di limiti annuali di spesa che in precedenza non erano stati fissati dal Consiglio medesimo.
Le spese del Dott. Descalzi sono effettuate esclusivamente per le attività svolte negli incarichi di Amministratore Delegato e di Direttore Generale, nell'ambito del rapporto di lavoro dirigenziale e sono rendicontate e rimborsate secondo i criteri e le modalità previste per tutti i dirigenti Eni.
Risposta
Tratto da "Il Riformista:https://www.ilrifesa-di-calvosa-professoresa-spendacciona-che-ama-li-lusso-ma-travaglioquanto-ci-costa-214376/ 94 Assemblea degli Azionisti 2021
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Le designazioni dei candidati alla carica di consigliere di amministrazione o di sindaco effettuate dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze sono disciplinate da una specifica normativa che attribuisce ruoli e responsabilità agli organi di indirizzo politico (in particolare, il decreto-legge n. 333/1992, convertito dalla legge n. 359/1992), cui si rinvia.
Eni non ha intrattenuto nessun rapporto.
Eni e i suoi manager, oggetto delle dichiarazioni calunniose e diffamatorie rese da Vincenzo Armanna in concorso con terzi, hanno presentato denuncia presso l'Autorità Giudiziaria.
Risposta
La Dott.ssa Caradonna ha dichiarato di possedere i requisiti di indipendenza definiti nella Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance barrando la relativa casella della dichiarazione di accettazione della candidatura. La dichiarazione è disponibile sul sito internet della Società, nella pagina dedicata all'Assemblea degli azionisti 2021.
I compensi per la carica sono riversati al Ministero dell'economia e delle finanze dal consigliere Filippo Giansante, dipendente del Ministero stesso.
La spesa pubblicitaria di Eni sulla stampa nel 2020 è rimasta in linea con quella degli anni precedenti.
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Per il processo di pianificazione ed acquisto di spazi media Eni si avvale di un fornitore specializzato ("centro media") selezionato mediante gara. Gli investimenti pubblicitari di Eni sono pianificati dal centro media, sulla base di obiettivi di comunicazione e di marketing che vengono riportati in obiettivi media. A tal fine viene definito il media mix che consente di ottimizzare l'investimento in relazione al tipo di campagna.
Non ci sono incarichi professionali nei confronti di magistrati togati a ruolo.
Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.
** Tratto da Le Cronache Lucane, 11 marco 2021: https://www.lecronachelucane.it/2021/03/11/petrolgate-rifluti-e-costa-molina-lenie-i-suoi-dirigenti/
Assemblea degli Azionisti 2021
Il Centro Olii di Viggiano adotta e attua le migliori tecnologie a livello internazionale e il ciclo produttivo da esso seguito -- e che è stato ed è oggetto del contenzioso in esame -- è esattamente quello adottato dalle migliori pratiche industriali a livello internazionale.
Ciò posto, il Tribunale di Potenza, che contestualmente ha assolto per insussistenza del fatto tutti gli imputati in relazione all'ipotesi di reato di falsità in atti pubblici, per quanto concerne l'asserto traffico illecito di rifiuti ha formulato una condanna generica al risarcimento del danni a favore di alcune parti civili costituite nel procedimento e per ogni ulteriore valutazione e quantificazione ha rinviato alla sede giurisdizionale civile.
Si ribadisce, in ogni caso, che Eni rimane fiduciosa di una positiva conclusione del procedimento penale nei successivi gradi di giudizio, nella certa convinzione della solidità, giuridica e tecnica delle proprie argomentazioni difensive, con conseguente riforma della sentenza stessa, ivi comprese le statuizioni civili disposte.
Risposta
La formulazione della domanda non è comprensibile.
Risposta
Con riferimento al procedimento pendente innanzi al TAR del Lazio a seguito del ricorso presentato da Eni per l'annullamento del provvedimento sanzionatorio irrogato dall'AGCM, l'udienza di discussione è stata fissata per Il 20 ottobre 2021.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari. E' stata notificata informativa di garanzia nell'ambito del medesimo procedimento, al fine di consentire al Dott. Descalzi la partecipazione, tramite proprio ausiliario tecnico, a delle operazioni tecniche disposte dalla Procura sul cellulare seguestrato a Vincenzo Armanna.
Come riportato dagli organi di informazione, le dichiarazioni di cui in oggetto sono state oggetto di indagine da parte della Procura di Brescia, che ha verificato essere false e prive di riscontro.
Il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari, coperte da segreto istruttorio.
È in corso il primo grado. Prossima udienza fissata a settembre 2021. La richiesta risarcitoria formulata da Eni è pari a €30 milioni.
** Tratto da la stampa: https://www.lastampa.lt/cronaco/2020/11/18/news/caso-complotto-eni-nuovo-avviso-di-ger-l-ad-descati-1.39554460 Assemblea degli Azionisti 2021
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Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.
Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.
Con riferimento allo sversamento del Centro Ollo Val D'Agri, rinvenuto nel febbraio 2017, Eni si è immediatamente attivata al fine di predisporre un piano di interventi per la messa in sicurezza delle aree potenzialmente interessate.
Tali azioni hanno consentito di creare un'efficace barriera per confinare la contaminazione individuare il punto di perdita di prodotto all'interno del COVA (ossia il serbatoio D) al fine d arrestare la stessa, nonché individuare, delimitare e mettere in sicurezza le aree esterne al COVA potenzialmente attinte.
Tali azioni, il cui costo complessivo ad oggi è pari a 232 min di euro, hanno consentito di limitare la contaminazione all'interno dell'area industriale (circa 2,5 ettari di cui 2 all'interno del COVA ed rimanenti 0,5 all'interno dell'area industriale) e di diminuire le concentrazioni degli inquinanti a conferma dell'efficacia delle operazioni di messa in sicurezza di emergenza.
I dati sono tutti recepiti dai competenti Enti di controllo in quanto condivisi nei periodici report tecnici inviati dalla Società.
Terminata la fase di caratterizzazione, Eni ha presentato nel dicembre 2020 l'Analisi di Rischio. La stessa è stata oggetto di una Conferenza dei Servizi che si è svolta in modalità asincrona il 20 aprile 2021.
Successivamente all'approvazione dell'Analisi di Rischio da parte degli Enti competenti, Eni presenterà il Progetto Operativo di Bonifica che sarà valutato e approvato dagli stessi prima di procedere con la fase esecutiva.
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Enrico Trovato attualmente riveste Il ruolo di Oll Division Director di Mellitah Oil & Gas (Libya). In relazione al suo precedente ruolo di Responsabile del Centro Olio di Viggiano ricoperto sino a gennaio 2017, nel 2019 è stato sottoposto a misura cautelare, successivamente annullata dalla Suprema Corte di Cassazione, nell'ambito del procedimento penale in cui è attualmente imputato, relativo all'evento Spill del 2017 del Cova.
Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, capitolo Contenziosi, pag. 276.
Risposta
No.
Risposta
Eni conferma l'impegno in Basilicata per un progetto di sviluppo sostenibile con l'obiettivo di creare valore nel lungo termine sul territorio in collaborazione con gli stakeholder istituzioni e con i cittadini lucani. In tale ambito l'impegno complessivo già sostenuto è parì ad oltre 200 milioni di euro, mentre la spesa addizionale prevista fino al 2029 è pari a circa 700 milioni di euro.
Negli ultimi anni, Eni ha ridefinito il proprio modello di business, integrando la creazione di valore nel lungo termine e combinando la sostenibilità economico finanziaria con quella ambientale e sociale.
A partire dal 2016, tra i primi del settore, Eni ha fissato obiettivi volti a migliorare le performance emissive degli asset operati, con indicatori specifici che illustrano i progressi finora conseguiti in termini di riduzione di emissioni di GHG in atmosfera, utilizzo e consumi di risorse energetiche da fonti primarie. In particolare, nel 2020, le emissioni GHG dirette degli asset operati si sono ridotte
del 35% rispetto al 2010 e l'intensità emissiva delle produzioni Upstream operate si è ridotta di circa il 25% rispetto al 2014, in linea con il target di riduzione del 43% al 2025. Il ramp-up dei progetti di gestione/valorizzazione del routine gas altrimenti inviato a flaring hanno consentito di ridurre i volumi della baseline 2014 di circa il 40% e di confermare l'obiettivo del loro azzeramento entro il 2025. Le emissioni fuggitive di metano upstream hanno conseguito una riduzione in termini assoluti di oltre 2,61 MtCO2eq vs. 2014, confermando il raggiungimento anticipato del target di riduzione dell'80% al 2025 conseguito già nel 2019, con 6 anni di anticipo l'obiettivo. Nel 2020, Eni ha comunicato la sua prima strategia di medio-lungo termine con obiettivi operativi che garantivano una riduzione dell'80% delle emissioni scope 1+2+3 entro il 2050, in coerenza con quanto previsto dai principali scenari di decarbonizzazione del settore energetico. Nel febbraio 2021 Eni ha rilanciato questi obiettivi, annunciando il target di azzeramento netto delle proprie emissioni Scope 1, 2 e 3 nel 2050. Per raggiungere tali risultati, si prevede di fare ricorso a leve industriali e di portafoglio di Eni, fornendo al mercato una vasta gamma di prodotti energetici interamente decarbonizzati e sfruttando al massimo le opportunità che si origineranno nel mercato dell'energia in un contesto di transizione compatibile con la neutralità carbonica globale al 2050 e che vedrà partecipi tutti gli attori della filiera energetica.
In linea con i nostri impegni, nel 2020 abbiamo raggiunto i seguenti risultati chiave:
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Inoltre, al fine di monitorare i propri progressi nel medio-lungo termine, Eni ha definito, nel 2020, un nuovo set di indicatori lifecycle che tracciano la riduzione delle emissioni GHG, in termini assoluti e d'intensità carbonica. Questi indicatori sintetici considerano tutte le emissioni GHG, dirette e indirette, associate alla filiera dei prodotti energetici venduti da Eni, includendo sia quelli
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derivanti da produzioni proprie, che quelli acquistati da terzi. A partire dalla disclosure 2020, questi indicatori vengono pubblicati nella Relazione Finanziaria Annuale con annessa certificazione da parte del revisore.
Risposta
Si veda risposta 33.
Risposta
Si veda risposta 33.
Risposta
Si veda risposta 33.
Per gli esiti delle verifiche indipendenti di natura forense svolte al riguardo da parte di uno studio legale indipendente e di una società di consulenza professionale, incaricate congiuntamente dal Collegio Sindacale, dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Organismo di Vigilanza, si rimanda alle Note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, sezione "Contenziosi".
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studio lo scorso anno non era stato ancora perfezionato. Cosa dicono dunque di definitivo i due studi e quanto abbiamo speso complessivamente?
Per gli esiti degli incarichi congiuntamente dal Collegio Sindacale, dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Organismo di Vigilanza afferenti all'indagine "Congo" si rimanda nelle Note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2020, sezione "Contenziosi".
Le prestazioni sono state remunerate su base oraria e applicando le tariffe professionali definite contrattualmente, in linea con quanto normalmente richiesto per tale tipologia di prestazioni, secondo il livello dei consulenti impiegati nell'esecuzione delle attività.
Risposta
L'incarico è stato affidato allo Studio Legale e Tributario DLA Piper con il supporto della società di consulenza Protiviti.
Risposta
L'incarico è stato affidato nell'ambito dei poteri di istruttoria, controllo e vigilanza che competono ai tre organi.
Risposta
Lo studio legale e la società di consulenza, esperti in ambito anticorruzione, sono stati incaricati di espletare una verifica indipendente di natura forense sui fatti oggetto di indagine da parte della Procura.
Il Dott. Scaroni non mantiene alcun incarico in Eni o in Società da questa controllate.
Nel 2020, come nel 2019, al Dott. Scaroni non è stata erogata alcuna competenza economica relativa al periodo in cui ha ricoperto la carica di AD/DG cessata nel 2014.
La perdita dell'esercizio 2019 ammonta a €6,9 milioni; quella dell'esercizio 2020 ammonta a €6,3 milioni. Dette perdite sono connesse al perdurare della forte contrazione dei mercati di riferimento (editoria tradizionale e Pubblica Amministrazione), ulteriormente aggravata, nel corso del 2020, dalla emergenza sanitaria, che ha portato ad una drastica riduzione degli investimenti in informazione e comunicazione, a fronte di una struttura di costo caratterizzata sostanzialmente da costi fissi. V anche successiva risposta alla domanda 85.
L'attuale Consiglio di Amministrazione Agi è composto da 5 membri:
Lucia Calvosa - Presidente; Giuseppe Macchia - Amministratore Delegato Claudio Granata - Consigliere; Cristiana Argentino - Consigliere;
Anna Elisa Messa - Consigliere.
Al 31 dicembre 2020 risultavano in servizio presso Agi 75 giornalisti professionisti e 2 praticanti.
Il Bilancio di Eni Foundation 2020 sarà presentato per l'approvazione nella prossima seduta del Consiglio di Amministrazione prevista per il prossimo 27 maggio e successivamente reso della Fondazione sito disponibile sul (https://www.eni.com/enifoundation/it_IT/documentazione.page) dove sono liberamente scaricabili i bilanci delle annualità precedenti.
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Con riferimento all'esercizio 2020 le spese effettuate da Eni Foundation ammontano a circa €1,8 milioni e riguardano essenzialmente i progetti in Myanmar ed Egitto (€1,3 milioni), i progetti "Iniziativa Italia Anziani" e Dream Zimpeto (Mozambico) per circa €0,2 milioni e i costi di gestione della Fondazione (circa C0,3 milloni). La contribuzione ricevuta dal Gruppo ammonta a circa €1,3 milioni ed è stata erogata da Eni SpA.
In Eni si definiscono "consulenze" le prestazioni a carattere intellettuale a supporto delle decisioni del management su specifiche tematiche ritenute di rilevanza strategica. A tal riguardo, nel 2020 Eni Spa ha stipulato contratti di consulenza per circa €26,6 milioni, prevalentemente riconducibili ad operazioni strategiche di M&A.
Eni assegna incarichi a professionisti esterni attraverso contratti di prestazione d'opera, nel rispetto delle disposizioni di legge e in coerenza con il quadro normativo interno, inclusa la verifica di potenziali conflitti di interesse. Tali verifiche sono assicurate anche nel caso in cui i professionisti esterni abbiano il ruolo di dipendenti pubblici.
Eni è impegnata quotidianamente nella gestione dei rischi derivanti dagli oil spill sia in Italia sia all'estero, attraverso azioni sempre più integrate su tutti i piani di intervento, da quello amministrativo a quello tecnico di prevenzione, controllo e qualità/rapidità/efficacia.
Le statistiche complessive sugli sversamenti di greggio sono disponibili nella Dichiarazione Consolidata di Carattere non Finanziario contenuta nella Relazione Finanziaria Annuale del 2020 e nel rapporto Eni For pubblicati sul nostro sito eni.com (NB il rapporto Eni For 2020 sarà online il 12.05.2021).
Nel 2020 in Italia sono stati sversati 75 barili di olio (petrolio e suoi derivati) a seguito di spill operativi. Gli eventi si sono verificati presso Il petrolchimico di Brindisi in Puglia (62,9 barili sversati) e presso i punti vendita carburanti di Castel Maggiore in provincia di Bologna (Emilia-Romagna) e Prato in provincia di Firenze (Toscana), rispettivamente con quantità sversate pari a 8,7 e 3,8 barili.
Per quanto riguarda gli oil spill da eventi dolosi, nel 2020 in Italia è stata registrata un'effrazione all'oleodotto Genova-Ferrera Erbognone presso Novi Ligure in provincia di Alessandria (Piemonte), che ha causato lo sversamento di circa 409 barili di greggio contenuto in corpo idrico delimitato.
Complessivamente è stato recuperato l'83% del prodotto sversato e sono stati avviati i procedimenti finalizzati alla completa bonifica delle matrici impattate.
Non risultano contratti stipulati da Eni o sue controllate con Cap Energy.
Nel 2020 Eni ha importato dalla Russia 22,5 miliardi di gas naturale via pipeline, corrispondenti al 36% degli approvvigionamenti di gas all'ingrosso.
Eni Gas e Luce ha presentato ricorso al TAR avverso la decisione dell'AGCM n. PS 11569. Al moneto il TAR ha disposto la sospensione della decisione dell'AGCM nella parte in cui prevede la pubblicazione di un estratto della medesima decisione nel sito Internet di EGL. Pertanto, EGL non procederà a tale pubblicazione, fermo restando che EGL sta inviando comunicazioni ad loc ai clienti interessati dalla decisione dell'AGCM. Nel disporre la sospensione di cui trattasi il ARA h
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ravvisato profili di fondatezza del ricorso di EGL che saranno esaminati nell'udienza fissata all'inizio di febbraio 2022.
Risposta
Il gruppo Eni ha un un'esposizione creditoria, al 3.5.2021, pari a circa €92 mila attribuibile principalmente a vendita di prodotti petroliferi.
Risposta
La Dottoressa Marcegaglia non svolge alcun incarico in Eni o in Società da questa controllate. E' Presidente della FEEM - Fondazione Eni Enrico Mattei il cui CdA è scaduto nel corso del mese di aprile e dovrà essere rinnovato.
Risposta
Eni non gestisce immobili del Gruppo Marcegaglia.
Risposta
Il prof. Mario Notari, nel rassegnare con rammarico le proprie dimissioni dalla carica di sindaco di Eni SpA, ha rappresentato di non poter assicurare la disponibilità di tempo necessaria per svolgere con adeguata diligenza l'incarico.
non eroghiamo fondi a chi per es. si occupa di disabili, assicurando finanziamenti finalizzati a soddisfare le loro esigenze?
Eni è partner dell'Associazione Culturale Spazio Teatro No'hma sin dal 2010, in coerenza con il proprio impegno di favorire l'accessibilità alla cultura. Il successo degli eventi organizzati dal teatro e l'ampio consenso del pubblico permettono di raggiungere target diversificati; in particolare il Teatro ha il merito di avvicinare i giovani che sempre più numerosi hanno affollato lo Spazio No'hma e dimostrano una partecipazione entusiasta e convinta. Quanto sopra si accompagna all'importante funzione sociale riconosciuta al Teatro nell'ambito del contesto milanese, territorio da sempre importante per Eni. Lo Spazio Teatro No'hma ha infatti fondato negli anni la propria idea di Teatro sui principi di condivisione, solidarietà e partecipazione. Un "Teatro per tutti", il cui accesso intende essere legato esclusivamente a passione e curiosità, non alla disponibilità economica. Una caratteristica unica che assume, oltretutto, maggiore valore in occasioni come quella che si sta attraversando in cui l'accesso al luoghi della cultura è impossibile per motivi sanitari. La partnership si è sviluppata attraverso diversi accordi il cui valore, variabile in relazione ai benefit riconosciuti a Eni, si è sempre collocato ampiamente al di sotto della cifra indicata per ciascuna annualità. La partnership è prosegulta anche nel 2020 prevedendo, in ragione dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, la possibilità di partecipazione in streaming alle attività del Teatro. A tal fine la programmazione, che è proseguita durante tutto il 2020 e 2021, è stata organizzata in modo tale da consentire soluzioni flessibili per proseguire le attività anche durante il periodo di pandemia. In particolare, in relazione alle restrizioni in vigore, il Teatro ha previsto dirette streaming di (i) spettacoli messi in scena "a porte chiuse" all'interno del Teatro, (ii) spettacoli riadattati ed andati in scena in Teatri internazionali dove le misure anti Covid-19 lo hanno permesso; (iii) spettacoli più significativi andati in scena in teatro negli ultimi anni e riproposti all'interno della Rassegna "No"Hma Replay". Inoltre, quando consentito, la programmazione in sala è proseguita, nel rispetto delle normative anti Covid-19, accogliendo anche il pubblico in teatro.
Il procedimento c.d. "Algeria" si è concluso definitivamente con l'assoluzione di tutti gli imputati, persone fisiche e giuridiche. In particolare, la Procura non ha presentato ricorso in Cassazione nei confronti di Eni e dei suoi ex manager. Si ricorda che l'appello era stato dichiarato inammissiph
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nei confronti di Eni, già assolta in primo grado, come i suoi ex manager assolti in tutti i gradi di gludizio.
Nel 2017 Eni è stata qualificata, insieme ad altre compagnie petrolifere internazionali, per partecipare alle gare per progetti oilâgas secondo il nuovo "Iran Petroluem Contract" (IPC). A causa della situazione contingente, nessun'ulteriore azione è stata intrapresa da allora.
Non risultano rilievi formulati da parte della Corte dei Conti.
Risposta
Agli importi lordi erogabili al Dott. Descalzi, riportati nella Tabella 1 della Relazione sulla Remunerazione 2021 (pag. 58), si applicano le normative fiscali e contributive nazionali e locali, secondo le aliquote previste per legge.
Risposta
L'Assemblea del 13 maggio 2020 ha deliberato per l'intero mandato la determinazione del compenso annuo spettante al Presidente del Collegio Sindacale e a ciascun Sindaco effettivo nella misura, rispettivamente, di €85.000 lordi e di €75,000 lordi.
I rimborsi spese per i Dirigenti con Responsabilità Strategiche sono inerenti esclusivamente alle attività svolte per il ruolo manageriale ricoperto nell'ambito del rapporto di lavoro dirigenziale e sono rendicontate e rimborsate secondo i criteri e le modalità previste per tutti i dirigenti Eni.
Le decisioni del Consiglio di Amministrazione sono state assunte all'unanimità, fermi i casi di astensione richiesta da normativa di legge o interna.
L'erogazione complessiva 2020 ammonta a €350.780.
Egon Zehnder ha ricevuto un incarico per attività di sviluppo manageriale; l'incarico è stato assegnato a fronte di gara. Le tariffe riconosciute sono in linea con quelle di mercato.
Il bilancio consuntivo della Fondazione Eni Enrico Mattei riporta, per il 2020, uscite per €6.299.855,52.
Risposta
Al 31/12/2020 il patrimonio gestito della Fondazione Eni Enrico Mattei ammonta a €21.670.466,56. La gestione è affidata a Deutsche Bank e Fideuram.
La Fondazione Eni Enrico Mattei non è proprietaria di alloggi residenziali.
Risposta
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Eni Enrico Mattei non riceve alcun beneffi
Assemblea degli Azionisti 2021
I benefit del personale apicale sono in linea con quanto previsto da Eni per figure di pari livello.
Al 31/12/2020 i dipendenti della Fondazione Eni Enrico Mattei sono 28.
Nell'anno 2020 non sono stati effettuati rimborsi spese nei confronti dei membri del Consiglio di Amministrazione.
La Professoressa Ilaria Capua ha comunicato le sue dimissioni in data 20/01/2021 con la seguente motivazione: "i miei impegni non mi permettono più di avere la flessibilità per partecipare al vostro Cda".
Sul sito della Fondazione Eni Enrico Mattei, www.feem.it, nella sezione "Chi siamo/Financial Outlook" viene pubblicato annualmente il bilancio consuntivo della fondazione. A segulto dell'approvazione del Consiglio di Amministrazione del 14 aprile 2021, il bilancio 2019 è stato sostituito con il bilancio 2020.
E' possibile visionare il bilancio consuntivo 2020 della Fondazione Eni Enrico Mattei al link https://www.feem.it/it/chi_siamo/financial_outlook/. Su richiesta, la Fondazione Eni Enrico Mattei può fornire sia il bilancio consuntivo 2019 sia il bilancio consuntivo 2020.
La Fondazione Eni Enrico Mattei non ha mai stipulato contratti con il Gruppo Marcegaglia.
Come per qualsiasi dipendente, per il Dott. Descalzi è accantonato annualmente un trattamento di fine rapporto calcolato secondo le disposizioni e le aliquote previste per legge, in relazione alla retribuzione annuale percepita.
Sulla base delle dichiarazioni rilasciate dagli amministratori ai sensi della disciplina in materia di parti correlate, nelle quali sono indicati gli stretti familiari, non risultano stretti familiari di membri del CdA dipendenti del Gruppo Eni.
Eni ha istituito appositi canali, pubblicati sul sito internet www.eni.com, che consentono chiunque di segnalare comportamenti posti in essere in violazione del Codice Etico. Nel 2020 stata completata l'istruttoria su tre segnalazioni, pervenute ai sopracitati canali, che includevanc anche elementi connessi a presunte molestie sessuali, in un caso interne ad Eni e negli altri due relativi a business partner; per uno solo di questi ultimi sono stati confermati, almeno in parte, i fatti segnalati ed intraprese azioni nei confronti della terza parte. Ad oggi non ci sono istruttorie in corso sulla tematica.
Assemblea degli Azionisti 2021
In relazione alla domanda formulata lo scorso anno "A proposito di limiti al cumulo, la relazione sugli Assetti Proprietari da conto di un'ulteriore verifica espietata nei confronti del consigliere Trombone. Con quali modalità essa è avvenuta?", confermiamo la risposta a suo tempo fornita: "Si rinvia alle informazioni rese a pag. 46, nota n. 106, della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2019, disponibile sul sito internet della società all'indirizzo https://www.eni.com/it-IT/chi-siamo/governance/relazione-governo-societario.html. Le verifiche del Consiglio di Amministrazione sul rispetto del limiti al cumulo degli incarichi sono effettuate con il supporto istruttorio del Comitato per le Nomine".
Non controlliamo nessuna società di fatto.
Risposta
Nessuna.
In Consiglio di Amministrazione Eni non sono presenti dipendenti o esponenti di Cassa Depositi e Prestiti. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha presentato una lista (votata anche da Cassa Depositi e Prestiti) per la nomina di 6 amministratori su 9, che sono stati eietti dall'Assemblea.
Risposta
Eventuali rapporti, non assumendo rilievo ai fini di specifici obblighi di compliance, non sono censiti.
Non vi sono contratti in essere.
Eni ed UniCredit hanno in essere rapporti per la gestione della tesoreria, in linea con i rapporti in essere con altri primari istituti di credito nazionali e internazionali. La Banca fornisce supporto per le attività di capital market e finanza strutturata.
Non è stato riscontrato alcun illecito.
Fermo restando le modalità straordinarie previste per lo svolgimento dell'Assemblea dalla normativa emergenziale, la Società fornisce agli azionisti la possibilità di avvalersi di strumenti per agevolare la partecipazione all'Assemblea e l'esercizio del diritto di voto. In particolare, ferma la possibilità di utilizzare il voto per corrispondenza nei termini di legge, sono previsti in Statuto i seguenti istituti: conferimento delle deleghe assembleari in via elettronica; notifica elettronica alla società delle deleghe; se previsto dall'avviso di convocazione, intervento in Assemblea mediante mezzi di telecomunicazione ovvero espressione del voto, oltre che per corrispondenza, anche in via elettronica.
Inoltre, sin dall'Assemblea 2011 Eni ha nominato un Rappresentante designato cui gli azionisti possono conferire gratuitamente delega.
Per facilitare, inoltre, l'attività di raccolta delle deleghe da parte delle associazioni degli azionisti dipendenti rispondenti ai requisiti della normativa vigente, lo Statuto conferma la messa a disposizione delle medesime associazioni, di spazi da utilizzare per la comunicazione e per lo svolgimento dell'attività di raccolta di deleghe.
Per assicurare agli azionisti l'esercizio dei diritti previsti nello Statuto di Eni, è stata predisposta un'apposita sezione del sito web della Società dedicata all'Assemblea, attraverso la quale è possibile, fra l'altro, porre domande prima dell'Assemblea.
Inoltre, i moduli di delega e la scheda di voto per corrispondenza sono messi a disposizione nell'apposita sezione dedicata del sito internet di Eni, insieme alla documentazione di interesse e alle relative informazioni.
Nella suddetta sezione del sito è riportato un calendario con tutte le scadenze in vista dell'assemblea, sia relative alla pubblicazione della documentazione sia relative all'esercizio dei diritti degli azionisti.
Infine, la Società mette solitamente a disposizione, sul proprio sito internet, un video e una Guida dell'Azionista con informazioni chiare e immediate sulle modalità di partecipazione e sui diritti esercitabili in occasione dell'Assemblea.
Le informazioni richieste sono contenute nella sezione "Struttura del capitale sociale, partecipazioni rilevanti e patti parasociali" della Relazione sul Governo Societario e gli Assetti proprietari per gli anni 2019 e 2020 disponibili sul sito internet della Società all'indirizzo https://www.eni.com/it-IT/chi-siamo/governance/relazione-governo-societario.html.
Premettendo che Eni, attraverso il suo management ed il sistema normativo di cui si è dotata esercita l'attività di direzione e coordinamento nei confronti di Agi e di tutte le sue controllate, garantendone il rispetto dell'autonomia gestionale, Agi presenta bilanci negativi a partire dall'anno 2012, principalmente per effetto della crisi pluriennale ed ormai consolidata dell'editoria italiana legata ad un profondo mutamento dei consumi sociali di informazione, ad un mercato della produzione indebolito dall'over affollamento informativo e con la maggior parte degli operatori tradizionali in difficoltà. Scenario ulteriormente aggravato nel corso dei 2020 dalla emergenza sanitaria, che ha portato ad una drastica riduzione degli investimenti in informazione e comunicazione, sograttutto nel mercato editoriale tradizionale cosi come sul fronte della Pubblica Amministrazione dove si registra una costante, diffusa ed importante diminuzione del fondi allocati per la fornitura di servizi giornalistici.
In questo difficile contesto, persistendo le criticità enunciate derivanti dalla congiuntura negativa oramai strutturale che riguarda il mercato media, AGI ha definito una nuova strategia incentrata
sui valori fondanti del brand (autorevolezza, imparzialità, tempestività) e finalizzata, da un lato, a rafforzare l'offerta core dell'agenzia di stampa e ad ampliare l'offerta di comunicazione con prodotti e servizi ad alta densità giornalistica e tecnologica e, dall'altra, ad estendere la propria "business proposition" a nuovi target ad alto potenziale, con l'obiettivo finale di attuare il perseguimento del fondamentale principio di sostenibilità finanziaria.
L'Assemblea del 23 aprile 2020 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2019 che chiude con la perdita di C14.966.482,20 e ha deliberato di coprire la perdita mediante l'utilizzo per pari importo della riserva copertura perdite future". A cosa sono dovute le perdite?
La perdita di €14,966.482,20 dell'esercizio 2019 è riconducibile principalmente ai costi di investimento i quali, nell'attuale fase esplorativa che caratterizza l'attività della società, sono interamente ammortizzati nell'esercizio di loro sostenimento e agli oneri di funzionamento della società, al netto del rimborso dei costi derivanti dalla cessione di una quota di partecipazione nella concessione A5-A in Mozambico, dove la società opera tramite la propria sede secondaria.
Il CdA che ha approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio 2019 era formato dai seguenti tre consiglieri: Presidente Marcello Vecchietti, Amministratori: Francesca Ferrazza e Ernesto Pochintesta.
L'azionista unico Eni SpA, nell'Assemblea del 23 aprile 2020 ha approvato Il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019 e ha deliberato di:
Il Patrimonio netto della società al 31 dicembre 2019 ammontava a €21.204.827.
Risposta

La società, attualmente non operativa, è funzionale a dotare Eni SpA di un adeguato assetto partecipativo anche per la gestione di eventuali operazioni straordinarie. Luca Cencioni è l'amministratore unico della società.
L'Assemblea del 9 aprile 2020 ha approvato il bilancio al 31 di-cembre 2019 che chiude con la perdita di C254.238.240,95 ... Chi sono i membri del CDA? Di cosa si occupa la società? Come ha fatto a maturare tali ingenti perdite? L'AD quali provvedimenti ha assunto?
Risposta Il Consiglio di Amministrazione è così composto: Presidente Rita Marino Amministratore Delegato Paolo Grossi Amministratori Costantino Chessa Lorella Di Cosmo Giovanni Salvini Tutti i componenti del CDA sopra menzionati sono dirigenti di Eni S.p.A.
Eni Rewind è la società ambientale di Eni. Si occupa principalmente di bonifiche e di gestione del rifluti industriali. Nel 2003 la ex Enichem (in seguito allo scorporo degli impianti petrolchimici in esercizio conferiti nella società attualmente denominata Versalis) è stata ridenominata Syndial e dedicata alla bonifica dei siti dismessi. Dal 2011 Eni ha affidato progressivamente a Syndial anche la gestione delle bonifiche e dei rifiuti industriali derivanti dai cicli produttivi delle sue attività in Italia. Da 1º novembre del 2019 la società ha assunto la denominazione di Eni Rewind, acronimo di Remediation and Waste into Development.
Le perdite del 2019 sono determinate, principalmente, dai costi connessi alla gestione delle bonifiche dei siti industriali chiusi, confluiti in Enichem prevalentemente negli anni '80 (ex-legge n.784 del 28 novembre del 1980 a seguito della crisi finanziaria del gruppo SIR/Rumianca -
petrolchimica, ciclo cloro, saline) e '90 (acquisizione asset ex Montedison a valle della fallita operazione Enimont), quando Eni era ancora un Ente di Stato.
In particolare, le perdite sono dovute ai costi del personale e ai costi generali non inclusi nei fondi ambientali - che sono stimati solo con riferimento ai costi esterni - e ai costi degli impianti TAF (trattamento delle acque di falda). I costi sostenuti per bonifiche e gestione rifiuti di altre Business Unit di Eni sono ribaltati a copertura di tutti i costi, diretti e indiretti.
La Società sta portando avanti varie azioni di ottimizzazione dei costi, sia interni che dei fornitori ambientali impiegati per le attività di bonifica e gestione rifiuti.
Nel corso del 2020 Eni Rewind ha ampliato il perimetro delle proprie attività al di fuori del gruppo Eni, acquisendo un mandato da Arcelor Mittal per l'assessment ambientale e la successiva progettazione degli interventi ambientali nel sito dell'acciaieria ex Ilva di Taranto e un mandato come global contractor da Edison per bonifiche nel sito di Mantova.
Nel prossimi anni Eni Rewind incrementerà progressivamente le attività svolte per terzi, in modo da ridurre le perdite e valorizzare le competenze e le esperienze maturate nella gestione ambientale per il gruppo Eni.
L'Assemblea del 20 aprile 2020 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2019 che chiude con la perdita di C115.546.606,15. Motivi della perdita? Membri del CDA? Intenzioni dell'AD per rimediare?
La perdita di €115.546.606,15 è dovuta essenzialmente al risultato operativo negativo per effetto della diminuzione del prezzo medio di vendita degli idrocarburi che ha inciso sui ricavi, degli accantonamenti al fondo per interventi ambientali a seguito di una revisione dei correlati progetti, nonché alla svalutazione dei crediti per Imposte anticipate operata sulla base di una valutazione degli aggregati fiscali previsionali di medio-lungo termine.
Il CdA, che ha approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio 2019, era formato dai seguenti tre consiglieri: Presidente e Amministratore Delegato: Eugenio Lopomo, Amministratori: Francesca Zarri e Saveria Mazzone.
L'azionista unico Eni SpA, nell'Assemblea del 20 aprile 2020 ha approvato il bilancio d'esercizio 31 dicembre 2019 e ha deliberato di:
coprire parte della perdita dell'esercizio 2019 mediante utilizzo invegrale della riserva copertura perdite future disponibile di €80.000.000;
Assemblea degli Azionisti 2021
85 20 0 238
ricostituire la riserva copertura perdite future per ulteriori €80.000.000.
Il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2019 era pari a €7.347.541.
Azionista Re.Common
According to the article, a statement released by the Eni on April 13, 2021 in Abuja stated: "We find it really shocking and contrary to any principle of law that this group, not being satisfied with the Milan Court verdict, ignoring all of the above and defaming the Courts of the Republic of Italy expressly chosen by the Nigerian state as well, are now looking to obtain a new trial in another country on alleged offences, which have been proved to be completely groundless by a sovereign state court and other prominent global authorities.
Eni will assess its right to take all the appropriate legal actions against the HEDA and all the subjects which are continuing to defame Eni and its management even after an acquittal 'since there was no case to debate' has been delivered by a court of a sovereign state."
We believe that the other actors referred to in the article include shareholder Re:Common. The article also refers to a letter recently sent by HEDA and other organizations, including Re:Common, to Nigeria's President Muhammadu Buhari on the same issue.
We have not been able to find a copy of the Eni statement mentioned in the article on the company's various websites in Italy and Nigeria. On April 19, 2021, our legal counsel wrote to Eni's legal department requesting a copy. However, Eni's legal counsel has to date failed to confirm or deny that Eni issued the statement or to furnish a copy.
In line with the basic principles of corporate transparency and ensuring a level informational playing field for investors and market participants, will Eni:
https://www.thisdaylive.com/index.php/2021/04/14/opl-245-eni-threatens-legal-action-against-hee others-for-defamation/ Assemblea degli Azionisti 2021 121
1.1 Confirm that Eni issued the statement attributed to it by This Day, or, if no such statement was made, issue a press statement disowning the remarks attributed to Eni?
Eni conferma di aver rilasciato la dichiarazione attribuitagli da [n.d.r. giornale nigeriano] "This Day", o, se tale dichiarazione non è stata resa, di rilasciare un comunicato stampa che smentisca i commenti attribuiti a Eni?
1.2 Provide shareholder Re: Common with a copy of the statement provided to This Day and reported on by the newspaper?
Eni fornirà all'azionista Re:Common copia della dichiarazione fornita a "This Day" e riportata dal quotidiano?
1.3 Publish the statement as soon as possible so that it is available to all shareholders and market participants?
Eni pubblicherà quanto prima il comunicato in modo che sia a disposizione di tutti gli azionisti e operatori di mercato?
Si veda risposta 2.
Alla luce della dichiarazione attribuita a Eni nell'articolo di This Day, chiediamo ad ENI di chiarire quanto segue:
2.1 Does Eni accept that Nigeria, as a sovereign nation, has the right to prosecute those indicted of crimes under Nigerian law and in accordance with Nigerian legal procedures?
Eni accetta che la Nigeria, in quanto nazione sovrana, abbia il diritto di perseguire coloro che sono accusati di crimini ai sensi della legge nigeriana e in conformità con le procedure legali nigeriane?
2.2 Does Eni accept that Nigerian law and rules of evidence differ from those in Italy?
Eni accetta che la legge e le regole probatorie nigeriane differiscano da quelle italiane?
2.3 Is Eni SpA currently on trial in Nigeria for offences related to the OPL 245 deal? If so, on what date did the trial commence?
Eni SpA è attualmente sotto processo in Nigeria per reati legati all'operazione OPL 245? In caso affermativo, in quale data è iniziato il processo?
35 266/241
La controllata nigeriana di Eni si trova attualmente sotto processo in Nigeria per reati legati all'operazione OPL 245? In caso affermativo, in quale data è iniziato il processo?
2.5 Are any former or current employee of Eni or its subsidiaries on trial in Nigeria for offences related to the OPL245 deal? If so, on what date did the trial commence?
Risulta che qualche ex o attuale dipendente di Eni o delle sue controllate sia sotto processo in Nigeria per reati legati all'accordo OPL 245? In caso affermativo, in quale data è iniziato il processo?
2.6 Are the defendants in any Nigerian prosecution related to OPL 245 different from those that were aquitted in Milan?
Ci sono imputati coinvolti in qualsiasi procedimento giudiziario nigeriano relativo all'OPL 245 diversi da quelli che sono stati assolti a Milano?
2.7 Are the changes in any Nigerian prosecution related to OPL 245 different from those that were prosecuted in Milan?
Gli scambi in qualsiasi procedimento giudiziario nigeriano relativi all'OPL 245 sono diversi da quelli che sono stati perseguiti a Milano?
2.8 Is there a double jeopardy agreement between Italy and Nigeria?
Esiste un accordo di doppia incriminazione (ne bis in idem) tra Italia e Nigeria?
2.9 If not, does Eni accept that Nigeria has a right to continue its OPL245 trials? And that attempts to pressure the Nigerian government or judiciary are misplaced and potentially illegal?
In caso non esista, Eni accetta che la Nigeria abbia il diritto di continuare i suoi processi sul caso OPL 245? E comprende anche che i tentativi di fare pressione sul governo o sulla magistratura nigeriana siano fuori luogo e potenzialmente illegali?
2.10 Does Eni believe that those who defend the right of Nigeria to continues its OPL245 are defaming Milan Court because they are not respecting the verdict of its First Instance trial?
Eni ritiene che coloro che difendono il diritto della Nigeria a continuare la sua causa sull'OPL 245 stiano diffamando il Tribunale di Milano perché non rispettano il verdetto del processo di primo grado?
Il Direttore Affari Legali e Negoziati Commerciali dell'Eni ha già affrontato la questione rispondendo
all'avvocato di Re: Common nell'ambito di corrispondenza riservata e professionale intervenuta ad
Assemblea degli Azionisti 2021
iniziativa di Re: Common stessa. Nessun altro commento è dovuto a Re: Common in questa sede, relativa alla materia all'ordine del giorno che è l'approvazione del bilancio 2020. Eni non fornisce la propria corrispondenza con la testata nigeriana "This Day" a qualsiasi parte terza (per cortesia rivolgere eventualmente questa richiesta a "This Day", ivi eventualmente compresa la richiesta di chiarimenti in merito alle scelte editoriali di tale testata). Eni non commenta temi che esulano dall'oggetto delle delibere assembleari relative a temi non di interesse per l'approvazione del bilancio, conferma e sottolinea il proprio fermo e irrevocabile impegno a tutelare la Società e la reputazione aziendale da qualsiasi affermazione o campagna diffamatoria fatta da qualsivoglia entità sia in relazione alle questioni OPL 245 sia ad ogni altra vicenda di interesse.
Lo status dei procedimenti giudiziari in corso in Nigeria è illustrato nella Relazione Finanziaria Annuale 2020 dell'Eni, nella sezione "Contenziosi".
Come di recente accaduto nel procedimento c.d. "Algeria" e nel procedimento c.d. "OPL 245", è risultata infondata l'ipotesi secondo cui manager Eni avrebbero corrotto pubblici ufficiali stranieri. La Pubblica Accusa nel riconoscere l'infondatezza dell'ipotesi originariamente prospettata di corruzione internazionale ha derubricato il reato nell'ipotesi meno grave di induzione indebita a dare o promettere utilità ex art. 319 quater c.p. E' stata, quindi, definitivamente confermata l'assenza di qualsivoglia attività corruttiva da parte della Società anche nella Repubblica del Congo.
In ogni caso si ricorda che Eni non ha ammesso o riconosciuto alcuna responsabilità nell'ambito del provvedimento in oggetto.
Risposta
La Società ha emesso Il proprio comunicato stampa in data 18 marzo 2021, precedentemente aveva già informato le Autorità di competenza dei mercati in Italia e negli USA sul procedimento. Eni ricorda che la SEC aveva già deciso di chiudere le proprie verifiche inerenti alle attività in Congo senza avviare alcun procedimento. Il Dipartimento di Giustizia Americano (DOJ) è pienamente informato dell'accordo intervenuto con le autorità giudiziarie italiane.
3.3 Quali azioni interne ha intrapreso o intende intraprendere il CdA di ENI sul piano disciplinare e su quello del modello di organizzazione e gestione, che serve proprio a prevenire il rischio della commissione di reati da parte degli organi societari, secondo la logica della legge 231?
Già precedentemente tutte le verifiche interne svolte avevano escluso responsabilità di sorta ex d.Igs 231/2001. Il provvedimento di sanzione concordata ex art 444 del codice di procedura penale esclude altresi definitivamente a propria volta ogni ipotesi di inadeguatezza del proprio modello organizzativo ed è stata perseguito esclusivamente in funzione della convenienza economica rispetto ai costi di gestione della controversia.
In ogni caso si ricorda che Eni non ha ammesso o riconosciuto alcuna responsabilità nell'ambito del provvedimento in oggetto.
Risposta
No.
Non vi sono più dipendenti di Eni in servizio tuttora soggetti alle indagini relative al Congo. Si ricorda (in ogni caso) che la derubricazione proposta dalla Procura e definita nel provvedimento esplicherà la propria portata giuridica rispetto a tutti i soggetti indagati essendo la sentenza passata in giudicato.
Risposta
851661
Roberto Casula ha cessato il rapporto di lavoro con il Gruppo Eni in data 31.12.2020.
Ove rilevante, troveranno applicazione le vigenti previsioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dirigenti.
A seguito della visita delle autorità di regolamentazione dell'ambiente, avvenuta Il 6 marzo 2018, l'allora ministro di Stato per le risorse petrolifere nel luglio 2018 ha emesso una direttiva che richiedeva una valutazione d'impatto globale (CIA) indipendente, al fine di accertare i danni causati dalle operazioni di Eni a Brass da quando il canale è stato dragato quasi 50 anni fa. Perché tale valutazione indipendente non è stata effettuata fino ad oggi?
Risposta Si veda risposta 13.
Abbiamo inteso che è stato proposto un Memorandum d'intesa (CSR) tra NAOC e la comunità ospitante (il "Brass Kingdom"), all'interno del quale è presente una clausola di deroga alla responsabilità ambientale che comporta che il Regno rinunci ai propri diritti di risarcimento
ambientale e svincola NAOC, controllata nigeriana di Eni, dall'adempimento della direttiva ministeriale del luglio 2018. Pensate che tale pratica sia accettabile nel ventunesimo secolo?
Risposta
Si veda risposta 13.
Qual è il plano, se esiste, per pagare alla comunità Brass Kingdom un compenso equo e valutato in modo indipendente, che sia in linea con gli standard internazionali?
Risposta Si veda risposta 13.
Indagini preliminari sembrano dimostrare come NAOC abbia scaricato acqua di produzione non trattata nel canale di Brass per quasi 50 anni, senza ancora un piano chiaro su come fermare il continuo degrado dell'ambiente. Sulla scia della transizione energetica globale e del movimento verso un'energia più pulita, qual è il piano di NAOC nei confronti dell'ambiente?
Risposta Si veda domanda 13.
È stata fatta una valutazione dei possibili rischi etici, di corruzione o reputazionale rispetto al Memorandum CSR per la rinuncia ambientale e la sua applicazione, soprattutto alla luce delle recenti macchie di Eni con le autorità anticorruzione in relazione ad alcune delle sue operazioni in Nigeria?
Risposta Si veda risposta 13.
8516/24
Eni ha ottenuto un certificato sanitario privo di eccezioni dai suoi auditor internazionali di QA/QC ambientali come RENA e altri consulenti simili? Inoltre, Eni/NAOC dispongono di adeguate polizze assicurative a copertura di eventuali responsabilità ambientali?
Risposta
Si veda risposta 13.
Se Eni e NAOC continuano a negare violazioni ambientali avvenute presso il terminale di Brass, perché nel 2018 hanno pubblicato un bando di gara (ITT) per il progetto di bonifica del Brass Canal? Quale studio ha costituito la base per tale progetto, per garantire l'idoneità dei particolari metodi di bonífica pianificati da Eni/NAOC?
Risposta
Si veda risposta 13.
La NAOC è stata multata dalle autorità di regolamentazione nigeriane per violazioni al terminale di Brass? Tali multe sono state pagate o sono state revocate dalle autorità governative competenti? In caso di pagamento, perché anche la comunità interessata non ha avuto diritto al risarcimento dovuto?
Risposta
Si veda risposta 13.
Alla luce delle evidenze emerse dalle indagini preliminari, l'Eni è aperta a una valutazione internazionale indipendente della propria conformità ambientale nel Delta del Niger e soprattutto nel Canale di Brass?
Risposta Si veda risposta 13.
È vero che NAOC ha implementato un Memorandum con Brass Kingdom per l'ultima volta 15 anni fa? Come mai il nuovo MOU coincide con le proteste della comunità per un risarcimento ambientale? C'è un quid pro quo sottostante e, in caso affermativo, qual è?
NAOC, in qualità di Operatore della NAOC JV, e con l'appoggio dei partner, firma accordi volontari con le comunità locali che rientrano in una consolidata strategia di dialogo e collaborazione con i Paesi che ci ospitano, finalizzata a contribuire allo sviluppo locale attraverso iniziative di sviluppo sostenibile. Tale approccio si applica a tutte le nostre comunità e non è circoscritto alla comunità di Brass.
In tale contesto, la Società ha firmato un MoU con la comunità Town Brass ad agosto 2004 e un MoU con Il Brass Local Government Council a maggio 2006. Due MoU sono stati successivamente firmati a dicembre 2017 per l'erogazione di borse di studio e programmi di accesso all'acqua. Infine, un MoU è stato firmato a dicembre 2020.Tale ultimo MOU è stato indirizzato anche a risolvere e concordare un piano d'azione condiviso tra NAOC, Ministero Federale del Petrolio e Ministero Statale dell'Ambiente, e la comunità stessa: tale piano risponde alle richieste di tutti gli stakeholder con azioni specifiche tra cui l'elaborazione di studi di impatto ambientale d'intesa con le Autorità preposte ed in conformità alla normativa vigente, con il coinvolgimento della comunità stessa. L'accordo definisce inoltre una timeline precisa per gli interventi in programma.
NAOC si sta adoperando per seguire le indicazioni ministeriali in stretta collaborazione con la comunità di Brass. Al momento le competenti autorità governative hanno approvato lo scope of work e le operazioni sono attualmente in corso.
NAOC opera in conformità con la normativa vigente e le sue attività sono oggetto di verifiche periodiche sia da parte delle autorità locali competenti che da audit internazionali. NAOC ha ottenuto la Certificazione RINA ISO14001:2015 per il Sistema di Gestione Ambientale e ISO45001:2018 pe il Sistema di Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro. Inoltre, i rapporti di NAØC con
Assemblea degli Azionisti 2021
soggetti terzi avvengono in conformità con le procedure di compliance applicabili, con particolare riferimento al Codice Etico Eni e alle disposizioni in materia di corruzione e rischio reputazionale. NAOC non è mai stata sanzionata in merito a danni ambientali relativi al Canale di Brass. Nello svolgimento delle proprie attività, NAOC corrisponde gli oneri di legge per lo smaltimento dell'acqua prodotta fissati a livello nazionale dal Dipartimento delle risorse petrolifere. Tali oneri non hanno alcuna rilevanza rispetto ai presupposti di eventuali compensazioni a privati.
Per quanto riguarda la transizione energetica, NAOC è impegnata a raggiungere l'obiettivo zero routine flaring attraverso la realizzazione di iniziative di flaring down. La Società ha già ridotto il routine flaring di oltre il 92% tra il 2007 e il 2020. Infine, NAOC ha avviato nel 2019 una iniziativa di ripristino delle mangrovie nelle zone paludose interne (swamp areas) del Delta del Niger, dove insistono le nostre attività di business e precisamente in località Akaguama, che potrà eventualmente ricevere riconoscimento di crediti di carbonio. La fase pilota dell'iniziativa si è conclusa positivamente e sarà presto possibile estenderla ad altre aree.
14.1 L'area di Capo Delgado continua ad essere interessata da un intenso conflitto armato che ha già causato migliaia di vittime2. Nell'ambito della due diligence condotta dalla società rispetto ai progetti Coral South e Rovuma LNG, ritiene Eni di avere adeguatamente valutato i rischi di sicurezza associati a tali investimenti?
Si. Vengono svolte periodicamente valutazioni sulla sicurezza (Security assessments) nell'area di Cabo Delgado dove insistono le operazioni. La valutazione viene effettuata sia per l'onshore che per l'offshore.
Risposta
2 https://lssafrica.org/iss-today/mozambique-on-a-knifes-edge-with-its-cabo-delgado-insurgency# .- . text=The Cabo Delgado crisis has, by Islamic State-linked insurgents. Assemblea degli Azionisti 2021 130
L'ultima valutazione risale al 20 aprile 2021.
Le valutazioni di rischi e minacce di security vengono effettuate periodicamente sia a livello locale, per ciascun sito di presenza Eni, che centrale, specie in caso di eventi di Security che dovessero verificarsi nel Paese. In particolare, il Mozambico è oggetto di monitoraggio continuo; giornalmente viene effettuata un'analisi dei principali eventi, con la produzione di un report giornaliero, settimanalmente viene redatto un report dedicato al Mozambico e semestralmente Il rischio è oggetto di rivalutazione nell'ambito dell'Integrated Country Risk Eni.
La valutazione ha carattere confidenziale in considerazione dei potenziali impatti sui protocolli di sicurezza in loco.
A livello locale, Il security provider monitora la situazione di security nella regione di Cabo Delgado. Per la valutazione della minaccia e il monitoraggio dei principali eventi di security anche nell'area di Cabo Delgado, Eni si affida a provider di analisi di primaria importanza quali Sibylline, Risk Advisory, IHS Jane's, Castor Vali, Dataminr, Garda World e International SOS.
Sulla base delle valutazioni condotte Eni non ritiene che il progetto Coral South sia attualmente a rischio. Il recente attacco condotto a Palma, che ha portato in seguito l'operatore di Area 1 (Total) a dichiarare la forza maggiore per l'area a Nord di Cabo Delgado, non ha influito allo stato attuale sul livello di minaccia tanto a Pemba, quanto nell'offshore dove si svolgono le attività per il progetto Coral South. Al momento, pur non escludendo attacchi dimostrativi, riteniamo poco probabile nel breve periodo un attacco simile con obiettivo Pemba. Le misure di mitigazione messe in atto a sicurezza del personale Eni e delle relative installazioni risultano adeguate in relazione al ligello di minaccia. Il campo di Afungi è legato ai progetti onshore di Area 1 e Area 47
Assemblea degli Azionisti 2021
Allo stato attuale il progetto Rovuma LNG è in fase di valutazione da parte dei partners della Joint Venture con l'obbiettivo di effettuare un'analisi sia in termini di costi di esecuzione che di sicurezza.
14.6.2 Se sì, sulla base di quali valutazioni Eni ritiene che le componenti progettuali che interessano la Penisola di Afungi possano essere sviluppate senza incorrere negli stessi rischi di sicurezza che hanno costretto l'Operatore di Area 1 a sospendere le operazioni sulla penisola?
Si veda risposta precedente.
La partnership di Area 4 sta valutando possibili opzioni e ottimizzazioni del progetto alla luce del mutato contesto internazionale. La data della Decisione Finale d'Investimento sarà definita sulla base di queste verifiche. La situazione di sicurezza nell'area sarà uno dei fattori di analisi.
Lo sviluppo delle riserve di gas non appare direttamente collegato alle violenze osservate nell'area di Cabo Delgado.
Risposta Si veda risposta precedente.
2-1 2-14
3 https://newint.org/features/2020/10/06/feature-explosive-mix-mozambique Assemblea degli Azionisti 2021 132
Fin dalle prime fasi negoziali e progettuali, il supporto ai bisogni primari delle popolazioni locali rappresenta un'attività centrale del modello Eni, attraverso progetti di sviluppo socio-economico delle comunità locali, che è in contrasto con i fenomeni di violenza nella regione di Cabo Delgado.
14.7.4 In ogni caso, Eni ha condotto un'appropriata Human Rights Due Diligence sull'impatto delle sue attività in quest'area? Se sì, che esiti ha dato e a quando risale il suo ultimo aggiornamento?
Il 1º marzo 2019, Mozambique Rovuma Basin (MRV) - JV di cui Eni fa parte - ha stipulato un Memorandum of Understanding (MoU) con il Ministero della Difesa ed il Ministero degli Interni Mozambicani per la sicurezza delle operazioni del progetto Rovuma Basin nella Provincia di Cabo Delgado. Secondo quanto affermato da Eni, I'MoU conteneva clausole relative alla protezione dei diritti umani e meccanismi di cancellazione dell'accordo in caso di violazioni. Sempre secondo quanto affermato dalla società, Eni stava discutendo con il Governo del Mozambico un aggiornamento di tale MoU.
Nel Q3 2018 e Q4 2019 Eni - supportata dal Danish Institute for Human Rights ha condotto uno Human Right Assessment focalizzato sulle attività operate a Pemba, Cabo Delgado (nell'ambito del progetto Coral South dell'Area 4). Attualmente si sta implementando un Action plan sviluppato a seguito dello studio condotto.
Analogo studio è stato effettuato nel corso del 2019, grazie al supporto di Consultec, nei Distretti di Angoche e Larde, Provincia di Nampula a supporto dell'EIA (Enviromental Impact Assessment) per il blocco A5-A. Anche in questo caso, attualmente si sta implementando un Action plan sviluppato a seguito dello studio condotto.
14.8.1 Eni è al corrente del rapporto4 dal titolo "What I Saw is Death: War Crimes in Mozambique's Forgotten Cape" pubblicato a Marzo 2021 da Amnesty International, contente informazioni e testimonianze riguardanti le violazioni dei diritti umani commesse anche dalle forze di sicurezza Mozambicane?
4 https://www.amnesty.org/en/latest/news/2021/03/mozambique-civilians-killed-as-war-crimes by-armed-group-government-forces-and-private-military-contractors-new-report/ Assemblea degli Azionisti 2021 133
85266 252
SL
La valutazione rispetto a quanto riportato nel rapporto di Amnesty International per violazioni perpetrate dalle forze di sicurezza è in capo al governo mozambicano. All'interno dell'MoU sono previste clausole che prevedono il rispetto dei diritti umani, nonché meccanismi di protezione qualora nell'accordo vi siano violazioni di tali clausole. Sono inoltre previste attività di formazione in questi ambiti.
All'interno dell'MoU è previsto un comitato tecnico a cui partecipano rappresentanti del governo e gli operatori dei progetti Area 1 e Area 4 con lo scopo di analizzare eventuali abusi o violazioni condotte da personale impiegato nell'ambito dell'MoU. Allo stato attuale non ci sono evidenze di tali eventi.
Risposta
Si veda risposta precedente.
Si veda risposta precedente.
Si. Aggiornamento firmato ad agosto 2020.
8526695
EIN
L'aggiornamento prevede principalmente un incremento del numero dei componenti della Joint Task Force e l'estensione dell'applicabilità anche all'area offshore.
Risposta
Il documento ha carattere confidenziale.
14.8.9 Se l'aggiornamento non è ancora terminato, quando prevede Eni che sarà completato?
Risposta Si veda risposta 14.8.6.
14.9 Eni si serve ancora del security provider Chelsea Group per la vigilanza sulla sicurezza delle sue installazioni in Mozambico?
Risposta
Si.
14.10 Eni ha ingaggiato altri security provider oltre a Chelsea Group per la vigilanz sulla sicurezza delle sue installazioni o del suo personale nel paese?
Risposta
No.
14.11 Ad oggi, Eni ha mai ricevuto segnalazioni riguardanti eventuali abusi commessi da parte dei security provider ingaggiati dalla società in Mozambico?
Risposta
No.
14.11.1 Se sì, quali azioni ha intrapreso Eni in merito a queste segnalazioni?
Risposta
Si veda risposta precedente.
15.1 Quali sono i due progetti REDD+ identificati da Eni in Mozambico?
Assemblea degli Azionisti 2021
A seguito della firma del Protocollo d'Intesa tra Eni e il Ministro delle Risorse Minerarie del Mozambico, il 7 Ottobre 2019, sono state avviate le attività di valutazione delle opportunità di sviluppo di nuovi progetti REDD+ in Mozambico.
Ad oggi, sono stati identificati due aree oggetto di potenziali progetti REDD+ di larga scala rispettivamente a Nord e Sud del Paese.
Per entrambe le aree è stato firmato un cooperation agreement ed avviate le attività di valutazione del potenziale a conclusione delle quali saranno delineate le superfici di progetto ed i programmi di intervento realizzabili. Gli studi per l'area Nord sono al momento sospesi.
Negli ultimi anni, Eni ha costruito solide partnership con sviluppatori internazionali riconosciuti quali BioCarbon Partners, Terra Global, Carbonsink, Peace Parks Foundation, First Climate con i quali intende sviluppare i progetti nei vari paesi del mondo.
A febbraio 2019 Eni ha aggiornato i piani di gestione ambientale e sociale per il progetto Rovuma LNG, i cui impatti sono descritti nell'Environmental Impact Assessment (EIA) approvato dalle autorità mozambicane. L'aggiornamento di tali piani è stato effettuato congiuntamente con Area 1 per le infrastrutture condivise.
L'eventuale aggiornamento di tali piani dipende dall'esito delle valutazioni in corso sul progetto.
Attualmente Eni Rovuma Basin nelle sue attività di progetti di sviluppo locale si avvale del supporto delle seguenti ONG - Organizzazioni Non Governative /OCS - Organizzazioni della Società Civile italiane attraverso le sedi distaccate/registrate in Mozambico:
Nel Piano di Contenuto Locale del progetto Coral South si prevede di generare circa 800 impieghi diretti e indiretti per mozambicani durante l'intero ciclo di vita del progetto. Il recruitment è effettuato su base nazionale - in accordo alla legge - con particolare attenzione ai profili provenienti dalla Provincia di Cabo Delgado. Già a partire dal 2012 Eni ha lanciato una serie di iniziative di formazione al fine di creare localmente le competenze altamente tecnologiche richieste dalla tipologia di progetto Coral South, che essendo un progetto offshore ad alto contenuto tecnologico, richiede profili altamente specializzati. In particolare, gli impieghi diretti della Company (Eni Royqma Basin e Coral FLNG, Mozambique Rovuma Venture) sono permanenti (per un totale di cigéa:
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impieghi sull'intero ciclo di vita del progetto); gli impieghi indiretti ed indotti generati dalla supply chain sono legati allo scopo del lavoro dei diversi contrattisti.
Ad oggi circa 490 Mozambicani sono stati già impiegati (direttamente e indirettamente) dal progetto Coral South.
Si precisa che il canale Fosso della Parete, oltre a non coincidere arealmente con la zona dello sversamento del 2017, non ha connessione con quest'ultima sia dal punto di vista idrografico "superficiale" che idrogeologico (v. "Report della Caratterizzazione", doc. n. 050028-ENG-RR-RR-4708 inviato il 27 settembre 2019 prot. 3428, valutato dagli Enti Competenti).
Inoltre, si fa presente che in corrispondenza del Fosso della Parete sono state prelevate nel 2017 acque superficiali contaminate da idrocarburi; le analisi di comparazione con il greggio del COVA hanno evidenziato la totale estraneità con quest'ultimo.
Si fa presente infine che, come prescritto in sede di Conferenza dei Servizi del 21/05/2018 (DGR n.585 del 27/06/2018), Enl esegue, in contraddittorio con ARPAB, un monitoraggio annuale dei sedimenti fluviali nell'area a valle del COVA. Dagli esiti analitici emerge sempre la piena conformità ai limiti di riferimento per i parametri definiti con gli Enti di controllo.
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La Fossa del Lupo ed il Fosso della Parete sono separati naturalmente sia per quanto riguarda le acque superficiali che per le acque sotterranee.
La morfologia del substrato risulta essere in accordo con l'idrografia dell'area evidenziando aree di minimo, come la Fossa del Lupo ed il Fosso della Parete ad Ovest della Fossa del Lupo, ed aree di alto morfologico che rappresentano delle zone di argine che si comportano come spartiacque sotterranei.
La Fossa del Lupo, dove si sviluppa la falda superficiale, è isolata quindi dal Fosso della Parete dai suddetti argini che la delimitano idraulicamente dalle aree circostanti,
La falda superficiale della Fossa del Lupo inoltre viene intercettata da n.5 barriere idrauliche, attive dal 2017, che hanno da subito garantito il completo contenimento della contaminazione presente nella falda superficiale.
Per quanto riguarda le acque superficiali, Eni esegue e trasmette agli Enti competenti, con cadenza settimanale e mensile, monitoraggi eseguiti in n. 15 punti di campionamento ubicati a sud del COVA; per quanto riguarda i sedimenti, esegue e trasmette agli Enti competenti, con cadenza annuale, monitoraggi in n.12 punti di campionamento ubicati a sud del COVA.
Tutti i campionamenti delle acque superficiali e dei sedimenti fin ora eseguiti non hanno mai dato evidenze relativamente ai parametri definiti con gli Enti di controllo.
Le eventuali speciazioni sui parametri IPA e HC non vengono eseguite perché non si riscontrano concentrazioni per questi parametri tali da renderne opportuna la speciazione.
Come descritto in precedenza, in ottemperanza a quanto prescritto in sede di Conferenza dei Servizi del 21/05/2018 (DGR n. 585 del 27/06/2018), Eni esegue in contraddittorio con ARPAB un monitoraggio periodico (annuale) dei sedimenti fluviali nell'area a valle idrografico del COVA.
Dagli esiti analitici emerge sempre la piena conformità ai limiti di riferimento perfi monitorati.
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L'articolo 2 del D.Lgs. 155/2010 (*Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa") al comma 1 lett. pp) definisce "composti organici volatili: tutti i composti organici diversi dal metano provenienti da fonti antropogeniche e biogeniche, i quali possono produrre ossidanti fotochimici reagendo con gli ossidi di azoto in presenza di luce solare".
Tanto sopra premesso ci consente di capire come la classe dei VOC comprenda un numero estremamente vasto di composti chimici la cui origine può essere altrettanto svariata.
La normativa di settore sia italiana che internazionale, inerente la "qualità dell'aria ambiente", proprio per l'estrema complessità della variabilità della genesi di tali composti, non prevede l'applicazione di limiti sul parametro generico VOC totali. Piuttosto, la normativa italiana in vigore (Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n.155) definisce per il solo benzene (facente parte della categoria VOC), ai fini della protezione della salute umana, un valore limite annuale di 5,0 µg/m3.
Eni monitora lo stato della qualità dell'aria attraverso una rete di centraline fisse (n.5 di proprietà ARPAB e n.5 di proprietà Eni) disposte in aree limitrofe allo stabilimento in modo da coprire tutti i quadranti della rosa dei venti. I dati acquisiti dalla medesima rete, in particolare durante il 2020, hanno mostrato la piena conformità rispetto a quanto prescritto dalla normativa vigente, sia nazionale che regionale.
Inoltre Eni, in ottemperanza ad una prescrizione prevista nell'AIA del COVA, effettua, a partire dal 2019 e con frequenza semestrale, delle campagne di monitoraggio del Benzene, con punti di campionamento prossimi al recinto perimetrale, applicando una metodica internazionale (riconosciuta anche dalle autorità competenti in ambito AIA). I risultati acquisiti mostrano il pieno rispetto del limite sopra indicato.
Per la tematica odori Eni, in accordo con un protocollo tecnico/operativo siglato con la Regione Basilicata e l'ARPAB, ha realizzato e messo in esercizio, con la collaborazione scientifica del Politecnico di Milano e dell'Università di Bologna, una rete sperimentale ed innovativa di n.8 nasi elettronici. Inoltre, i suddetti atenei stanno sviluppando uno studio mirato alla valutazione dei
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modelli di diffusione delle componenti odorigene all'esterno dello stabilimento, dei cui esti Eni sta provvedendo ad aggiornare progressivamente tutti gli Enti competenti.
Eni ha ritenuto opportuno ritirare il progetto di VIA al fine di una rivalutazione delle soluzioni tecniche del progetto ed alla luce del nuovo contesto normativo.
In ogni caso, il ripristino ed eventuali bonifiche saranno pianificati una volta stabilito, di concerto con le autorità competenti, il futuro utilizzo dell'area.
La fermata, eseguita ogni dieci anni, ottempera le verifiche di legge e ha lo scopo di migliorare ulteriormente l'efficienza e l'affidabilità dell'impianto sia dal impatto ambientale che di sicurezza, a prescindere dagli obiettivi di produzione che invece sono legati al Programma Lavori della Concessione.
Il nuovo Programma Lavori presentato per la proroga della concessione comprende solamente attività già autorizzate. Non è prevista la reiniezione nel Monte Alpi 9.
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