Quarterly Report • May 5, 2022
Quarterly Report
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| Andamento del primo trimestre 2022 | 3 |
|---|---|
| Contratti complessi | 5 |
| Il contributo di TIM alla trasformazione digitale e sostenibile per le persone, le imprese e le organizzazioni |
6 |
| Performance non finanziaria | 7 |
| Premessa | 8 |
| Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM | 8 |
| Risultati del Gruppo TIM per il primo trimestre 2022 | 9 |
| I risultati delle Business Unit | 11 |
| Indicatori After Lease | 15 |
| Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2022 | 16 |
| Eventi successivi al 31 marzo 2022 | 16 |
| Principali rischi e incertezze | 16 |
| ALLEGATI | 18 |
| Gruppo TIM – Schemi riclassificati | 18 |
| Gruppo TIM - Conto economico separato consolidato | 18 |
| Gruppo TIM - Conto economico complessivo consolidato | 19 |
| Gruppo TIM - Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata | 20 |
| Gruppo TIM - Rendiconto finanziario consolidato | 22 |
| Gruppo TIM - Movimenti del patrimonio netto consolidato | 24 |
| Gruppo TIM - Indebitamento finanziario netto | 25 |
| Gruppo TIM - Variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato | 26 |
| Gruppo TIM - Informazioni per settore operativo | 27 |
| Domestic | 27 |
| Brasile | 28 |
| Gruppo TIM - Personale | 29 |
| Gruppo TIM – Impatto sulle singole voci del conto economico separato consolidato degli eventi e operazioni di natura non ricorrente |
30 |
| Gruppo TIM - Struttura del debito, emissioni obbligazionarie e obbligazioni in scadenza | 31 |
| Gruppo TIM - Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti | 33 |
| Indicatori alternativi di performance | 40 |
TIM S.p.A.
Sede Legale in Milano, Via Gaetano Negri n. 1 Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma, Corso d'Italia n. 41 Casella PEC: [email protected] Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 00488410010

Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi il 4 maggio 2022 sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato l'Informativa finanziaria del Gruppo TIM al 31 marzo 2022.
Continua il miglioramento del tasso di abbandono ("churn") sia nel fisso (3,4%, -0,2pp YoY), sia nel mobile (3,7%, -0,1pp YoY).
Nel mobile stabile l'andamento delle linee complessive (30,4 milioni) con una sostanziale stabilità del ricavo medio per cliente (ARPU human –0,1€/mese per cliente), a fronte di un parziale ritorno alla razionalità del mercato, visibile anche nel rallentamento dei flussi di clienti tra operatori (mobile number portability di mercato -10% YoY).
Nel fisso l'andamento delle linee rallenta nel trimestre (-108 mila rispetto al trimestre precedente) anche per effetto del termine della prima fase del programma voucher promosso dal Governo e gestito da Infratel Italia e per il ritardo del lancio della seconda fase. In aumento del 2,5% YoY il ricavo medio dei clienti retail (ARPU BB+ICT).
Le linee ultrabroadband sono pari a 10,2 milioni (retail e wholesale) con un incremento nel trimestre di 236 mila linee.
Continua la forte crescita dei ricavi legati ai servizi innovativi, con una crescita del 19% YoY del totale dei ricavi ICT, sostenuti dalla forte crescita dei ricavi Cloud. Nel complesso la Business Unit Domestic registra ricavi da servizi in calo del 5,3% YoY, in parte compensati, a livello di Gruppo, dal buon andamento di TIM Brasil, con ricavi da servizi in crescita dell'8,4% YoY.
L'andamento dei ricavi da servizi e dell'EBITDA organico del trimestre è in linea con la guidance.
I ricavi da servizi nel trimestre sono pari a 3,4 miliardi di euro con una riduzione pari al -2,5% YoY.
L'EBITDA organico di Gruppo al 31 marzo segna un andamento in linea con il piano, attestandosi a 1,4 miliardi di euro in flessione del -13,3% YoY; quello della Business Unit Domestic a 1,0 miliardi di euro in calo del –18,3% YoY e quello di TIM Brasil a 0,4 miliardi di euro in crescita del 5,1% YoY. La flessione del margine domestico è per lo più legata all'andamento dei ricavi, a fronte di costi operativi a sostegno della crescita dei business ICT e multimedia con un andamento sostanzialmente allineato al primo trimestre 2021.
L'EBITDA After Lease di Gruppo si attesta a 1,2 miliardi di euro in flessione del -16,3% YoY, mentre a livello domestico è pari a 0,9 miliardi di euro con un calo del -20,4% YoY, con una performance negativa dovuta prevalentemente alla presenza, nel primo trimestre 2021, di transazioni non ripetibili nel wholesale nazionale. A livello di Gruppo, gli investimenti sono pari a 0,9 miliardi di euro, in linea con il piano e con un trend in aumento nel trimestre (+30,2% YoY) legato principalmente all'accelerazione dei processi di sviluppo delle reti in Italia (fibra e mobile), Cloud e data center.
Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante si attesta a -0,2 miliardi di euro in linea con il risultato del primo trimestre 2021.

| (milioni di euro) - dati reported | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni % | |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Ricavi | 3.644 | 3.728 | (2,3) | |
| EBITDA | (1) | 1.316 | 1.160 | 13,4 |
| EBITDA Margin | (1) | 36,1% | 31,1% | 5,0pp |
| EBIT | (1) | 209 | 28 | - |
| EBIT Margin | (1) | 5,7% | 0,8% | 4,9pp |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante |
(204) | (228) | 10,5 | |
| Investimenti industriali & spectrum | 932 | 691 | 34,9 | |
| 31.3.2022 | 31.12.2021 | Variazione assoluta |
||
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Indebitamento finanziario netto rettificato | (1) | 22.639 | 22.187 | 452 |
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".
| (milioni di euro) - dati organici | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni % |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | ||
| RICAVI TOTALI | 3.644 | 3.815 | (4,5) |
| Domestic | 2.846 | 3.082 | (7,7) |
| Brasile | 806 | 740 | 8,9 |
| Altre attività, rettifiche e elisioni | (8) | (7) | — |
| RICAVI DA SERVIZI | 3.386 | 3.472 | (2,5) |
| Domestic | 2.612 | 2.758 | (5,3) |
| o/w Wireline | 2.020 | 2.144 | (5,8) |
| o/w Mobile | 728 | 757 | (3,9) |
| Brasile | 782 | 721 | 8,4 |
| Altre attività, rettifiche e elisioni | (8) | (7) | — |
| EBITDA | 1.387 | 1.600 | (13,3) |
| Domestic | 1.029 | 1.260 | (18,3) |
| Brasile | 360 | 342 | 5,1 |
| Altre attività, rettifiche e elisioni | (2) | (2) | — |
| EBITDA After Lease | 1.169 | 1.397 | (16,3) |
| Domestic | 904 | 1.135 | (20,4) |
| Brasile | 267 | 264 | 1,1 |
| Altre attività, rettifiche e elisioni | (2) | (2) | — |
| CAPEX (al netto delle licenze per telecomunicazioni) | 932 | 716 | 30,2 |
| Domestic | 706 | 490 | 44,1 |
| Brasile | 226 | 226 | 0,3 |
(1) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.
| (milioni di euro) - dati reported | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni % |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | ||
| Equity Free Cash Flow | 301 | 469 | (35,8) |
| Equity Free Cash Flow After Lease | 123 | 307 | (59,9) |
| Indebitamento Finanziario Netto Rettificato (2) | 22.639 | 21.155 | 7,0 |
| Indebitamento Finanziario Netto After Lease(2) | 17.673 | 16.591 | 6,5 |
(2) Indebitamento finanziario netto rettificato. La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

Come dettagliato nella Relazione Finanziaria 2021, nell'ambito della definizione del Piano strategico 2022 - 2024 sono state aggiornate le ipotesi di business plan relative ad alcuni contratti per l'offerta di contenuti multimedia. Tali analisi hanno evidenziato un margine negativo connesso ad alcune partnership in essere, fra cui quella fra TIM e DAZN, e hanno comportato la necessità di effettuare nel bilancio 2021 un accantonamento per complessivi 548 milioni di euro per l'iscrizione di un Fondo Rischi contrattuali per contratti onerosi.
A partire dal primo trimestre 2022, l'utilizzo del citato Fondo lungo la durata contrattuale consente di compensare la componente negativa del margine (EBITDA) - riferibile sia all'andamento operativo dei business sia agli impegni in termini di corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere alle controparti rilevando per il business dei contenuti una marginalità operativa (organica) nulla.
Di seguito si evidenzia:
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 | ||
|---|---|---|---|
| Gruppo TIM | Business Unit Domestic |
||
| EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) | 1.387 | 1.029 | |
| - Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del Margine negativo | (15) | (15) | |
| EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) | 1.372 | 1.014 |
L'importo di 15 milioni di euro rappresenta il margine negativo del primo trimestre 2022, per il contratto calcio con DAZN si riferisce al solo andamento operativo del business; la componente legata ai corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere a DAZN è oggetto di registrazione al termine di ciascuna stagione calcistica, contestualmente all'utilizzo del relativo Fondo accantonato, per la quota di competenza della singola stagione calcistica.
Sotto il profilo finanziario, il margine negativo coperto dal Fondo rischi, comporta un pari impatto sulla Posizione Finanziaria Netta e sui flussi di cassa. Si rammenta inoltre che – per il contratto DAZN – TIM è contrattualmente obbligata a versare a DAZN rate anticipate relative a ciascuna annualità (1° luglio-30 giugno, corrispondente a ciascuna stagione di campionato).

La connettività e le soluzioni digitali sono oggi fondamentali non solo nelle situazioni di emergenza, come evidenziato durante la pandemia causata dalla diffusione del virus Covid-19, ma anche in questa nuova quotidianità in cui è cambiato il modo di lavorare, studiare, curarsi, divertirsi, vivere, con una sempre maggiore attenzione agli aspetti sostenibili. Anche nel primo trimestre del 2022 il Gruppo TIM ha continuato a supportare in questo percorso i cittadini, le imprese e le istituzioni fornendo strumenti e servizi per la trasformazione digitale e sostenibile.
Al 31 marzo 2022 il 94% dei clienti su rete fissa TIM è raggiunto dalle reti FTTH o FTTC a livello nazionale; nelle aree bianche tale percentuale si attesta intorno al 75%. Prosegue, inoltre, la crescita della copertura FTTH di TIM che ha raggiunto oltre il 25% delle unità immobiliari1 .
La rete 4G di TIM copre oltre il 99% della popolazione nazionale.
Nel primo trimestre 2022 il volume di dati gestito sulla rete ultrabroadband mobile di TIM è cresciuto del 47,8% rispetto allo stesso trimestre del 2021.
La rete 5G di TIM, che al 31 marzo 2022 ha raggiunto 66 Comuni, è stata confermata da Ookla® come la più veloce d'Italia, basandosi sull'analisi dei dati Speedtest Intelligence® sulle velocità mediane di download e upload in 5G in Italia da ottobre 2021 a marzo 2022.
Sparkle, operatore globale del Gruppo TIM, grazie alla sua rete in fibra connette Europa, Africa, le Americhe e Asia offrendo capacità trasmissive fino a 100 Gbit/s per la banda gestita e 400 Gbit/s per il trasporto IP.
Noovle, cloud company del Gruppo TIM e Società Benefit, dispone di 16 Data Center realizzati secondo i massimi livelli di sicurezza, protezione, operatività ed efficienza energetica che nel primo trimestre 2022 hanno gestito un volume di dati pari a 83,6 Pbyte.
Sparkle gestisce una rete di sette "Open Landing & Interconnection Hub", data center neutrali di ultima generazione per l'approdo dei cavi sottomarini e per l'interconnessione tra operatori, OTT e imprese.
Il Gruppo TIM offre smart services per le aziende e la Pubblica Amministrazione che contribuiscono al benessere della società e alla tutela dell'ambiente.
Nel 2021 TIM Ventures ha sottoscritto, attraverso il fondo UV T-Growth, un commitment di complessivi 60 milioni di euro in un arco di dieci anni. Nel 2021 sono stati investiti circa 12 milioni di euro utilizzati dal fondo per investimenti in Entando e D-Orbit, due realtà emergenti ad alto contenuto tecnologico; nel corso del primo trimestre del 2022 è stato fatto un ulteriore investimento di 7,1 milioni di euro per finanziare parte dell'investimento del fondo in Everli, società di servizi che punta all'evoluzione della spesa online.
Nel primo trimestre del 2022 è proseguita la collaborazione con la startup AWorld per un'iniziativa di sensibilizzazione e ingaggio dei dipendenti TIM sui temi del vivere sostenibile.
Connettività: TIM Brasil ha l'impegno pubblico di estendere la connettività 4G a tutti i comuni del Brasile entro il 2023 ed è leader nella copertura 4G del Paese, raggiungendo il 98% della popolazione urbana.
Agroalimentare: TIM è l'unica società del settore telco a far parte dell'associazione ConectarAGRO. Nel 2021, TIM Brasil ha raggiunto oltre 6,2 milioni di ettari di copertura 4G nelle zone rurali ed ha una partnership con Agtech Garage, hub di startup di LATAM Agribusiness, per la rete 5G focalizzata sull'agroalimentare.
1 La copertura FTTH si riferisce alle cosiddette Unità Immobiliari Tecniche (UIT) che rappresentano 24,3 milioni di unità immobiliari del territorio nazionale per le quali, nel tempo, è stata attivata da TIM una linea, retail o wholesale, telefonica, a banda larga o ultralarga.

Digital Services: TIM Brasil ha creato il primo IoT Marketplace in Brasile, presentando soluzioni per agribusiness, smart city, utenze elettriche e Industria 4.0. Nel primo trimestre del 2022 ha lanciato MetaLoja, un nuovo concetto di negozio, che integra mondo reale e virtuale e ha firmato una partnership con il gruppo educativo Kroton, per offrire corsi al 100% digitali.
Digital Skills: TIM Brasil si impegna a formare più di 5.000 dipendenti sulle competenze digitali fino al 2023, soprattutto attraverso il Journey to Cloud e l'Agile Journey. Nel 2022 TIM Brasil ha mantenuto la partnership con Cogna Educação con offerte esclusive e sconti speciali per dipendenti e clienti.
Nel corso del primo trimestre 2022, grazie al nuovo Piano Strategico 2022-2024, TIM ha rafforzato i propri impegni ambientali, sociali e di governance introducendo nuovi e più ambiziosi obiettivi ESG, confermando i pilastri di strategia climatica, economia circolare, crescita digitale e gender equality che indirizzeranno le iniziative a supporto del raggiungimento degli obiettivi.
La strategia climatica dell'Azienda si consolida con la conferma del target di Carbon Neutrality al 2030 e di utilizzo di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili entro il 2025, grazie all'introduzione di un nuovo target di emissioni Net Zero entro il 2040 e all'impegno di ridurre le emissioni della propria filiera produttiva.
La diffusione di modelli di economia circolare nei processi aziendali diventa essenziale per ridurre i rifiuti e favorire il riciclo in accordo con i principi del Green Deal. In tal senso è l'introduzione di un nuovo target nel Piano triennale che incentivi la rivendita o il riuso dei materiali e dei beni aziendali non più utilizzati e che riduca gli sprechi.
Il pilastro della crescita digitale, in accordo con le evidenze del Desi1 , si focalizza sull'ampliamento della copertura Ultra Broadband per chiudere il divario digitale, sul rafforzamento di infrastrutture sempre più efficienti e costruite secondo criteri ecosostenibili, sullo sviluppo di servizi e soluzioni digitali che contengano i consumi di energia e massimizzino le prestazioni e sulla diffusione delle competenze digitali tra cittadini, imprese e istituzioni.
Le ambizioni ESG di TIM poggiano infine anche su obiettivi che valorizzano il capitale umano dell'Azienda, focalizzandosi sull'ampliamento della presenza femminile nei ruoli manageriali, sull'equità retributiva nell'incentivazione dei manager del Gruppo, sull'engagement e sul rafforzamento delle competenze ESG delle persone di TIM.
Oggi più che mai le infrastrutture e il capitale umano del Gruppo si confermano fondamentali per accelerare il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030; il contributo di TIM agli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite è rendicontato nel Bilancio di Sostenibilità che consente di approfondire il raggiungimento dei target annuali e l'avanzamento di quelli pluriennali su cui il Piano Strategico si basa.

1 Indice di digitalizzazione dell'economia e della società.

TIM redige e pubblica in via volontaria le informazioni finanziarie periodiche riferite al primo e al terzo trimestre di ciascun esercizio, nell'ambito di una policy aziendale di regolare informativa sulle performance finanziarie e operative rivolta al mercato e agli investitori, in linea con le migliori prassi di mercato.
I dati consolidati inclusi nelle informazioni finanziarie periodiche al 31 marzo 2022 del Gruppo TIM sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"); detti dati non sono sottoposti a revisione contabile.
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2021 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.
In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; Indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity free cash flow. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance: EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, Equity free cash flow After Lease.
In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato ed il contenuto degli stessi sono illustrati in allegato ed è fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.
Come descritto nel Bilancio consolidato 2021 del Gruppo TIM, nel corso del quarto trimestre dell'esercizio 2021, TIM ha effettuato alcuni affinamenti relativi alla contabilizzazione di taluni accordi commerciali aventi ad oggetto la vendita di beni con consegna differita. Tali affinamenti hanno comportato per il primo, secondo e terzo trimestre dell'esercizio 2021 la rideterminazione della distribuzione temporale dei ricavi e degli acquisti di materie e servizi. In relazione a quanto sopra, si è provveduto alla rideterminazione dei dati economici del primo trimestre dell'esercizio 2021 qui esposto.
Si segnala infine che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2022" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore del presente comunicato non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", nonché nella Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2021, in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nel corso del primo trimestre 2022 non sono intervenute variazioni del perimetro di consolidamento.
Nel primo trimestre 2021 le principali variazioni del perimetro di consolidamento erano state le seguenti:

I ricavi totali del Gruppo TIM del primo trimestre 2022 ammontano a 3.644 milioni di euro, -2,3% rispetto al primo trimestre 2021 (3.728 milioni di euro).
L'analisi dei ricavi totali del primo trimestre 2022 ripartiti per settore operativo in confronto al primo trimestre 2021 è la seguente:
| (milioni di euro) | 1° Trim. 2022 | 1° Trim. 2021 Variazioni |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||
| Domestic | 2.846 | 78,1 | 3.077 | 82,5 | (231) | (7,5) | (7,7) |
| Brasile | 806 | 22,1 | 658 | 17,7 | 148 | 22,5 | 8,9 |
| Altre attività | — | — | — | — | — | ||
| Rettifiche ed elisioni | (8) | (0,2) | (7) | (0,2) | (1) | ||
| Totale consolidato | 3.644 | 100,0 | 3.728 | 100,0 | (84) | (2,3) | (4,5) |
La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo è calcolata escludendo l'effetto delle variazioni dei tassi di cambio1 (+87 milioni di euro), nonché eventuali componenti non ricorrenti.
L'EBITDA del Gruppo TIM del primo trimestre 2022 è pari a 1.316 milioni di euro (1.160 milioni di euro nel primo trimestre 2021, -13,3% in termini organici).
Il dettaglio dell'EBITDA e dell'incidenza percentuale del margine sui ricavi ripartiti per settore operativo del primo trimestre 2022 in confronto con il primo trimestre 2021 sono i seguenti:
| (milioni di euro) | 1° Trim. 2022 | 1° Trim. 2021 | Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||
| Domestic | 962 | 73,1 | 858 | 74,0 | 104 | 12,1 | (18,3) |
| % sui Ricavi | 33,8 | 27,9 | 5,9pp | (4,7)pp | |||
| Brasile | 356 | 27,1 | 304 | 26,2 | 52 | 17,1 | 5,1 |
| % sui Ricavi | 44,2 | 46,3 | (2,1)pp | (1,6)pp | |||
| Altre attività | (2) | (0,2) | (2) | (0,2) | — | ||
| Rettifiche ed elisioni | — | — | — | — | — | ||
| Totale consolidato | 1.316 | 100,0 | 1.160 | 100,0 | 156 | 13,4 | (13,3) |
L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 1.387 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 38,1% (1.600 milioni di euro nel primo trimestre 2021, con un'incidenza sui ricavi del 41,9%).
L'EBITDA del primo trimestre 2022 sconta oneri netti non ricorrenti per complessivi 71 milioni di euro (di cui 1 milione di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia) principalmente connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, ad accantonamenti per contenziosi, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate ed oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.
Nel primo trimestre 2021 il Gruppo TIM aveva registrato oneri non ricorrenti per complessivi 401 milioni di euro di cui 12 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia e principalmente relativi a costi del personale connessi anche all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012 n. 92 oltre ad accantonamenti per contenziosi, transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti nonché accantonamenti relativi alla gestione dei crediti a seguito del deterioramento del quadro macroeconomico per effetto dell'emergenza sanitaria Covid-19.
1 I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 5,86784 nel primo trimestre 2022 e a 6,59747 nel primo trimestre 2021; per il dollaro americano sono pari a 1,12168 nel primo trimestre 2022 e a 1,20520 nel primo trimestre 2021. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA | 1.316 | 1.160 | 156 | 13,4 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | 39 | (39) | ||
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 71 | 401 | (330) | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 1.387 | 1.600 | (213) | (13,3) |
| % sui Ricavi | 38,1 | 41,9 | (3,8)pp |
L'effetto della variazione dei cambi è sostanzialmente relativo alla Business Unit Brasile.
L'EBITDA organico escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi del primo trimestre 2022 è pari a 1.372 milioni di euro.
L'EBIT del Gruppo TIM del primo trimestre 2022 è pari a 209 milioni di euro (28 milioni di euro nel primo trimestre 2021).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 280 milioni di euro (440 milioni di euro nel primo trimestre 2021) con un'incidenza sui ricavi del 7,7% (11,5% nel primo trimestre 2021).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT | 209 | 28 | 181 | — |
| Effetto conversione bilanci in valuta | 11 | (11) | ||
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 71 | 401 | (330) | |
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 280 | 440 | (160) | (36,4) |
Il Risultato netto del primo trimestre 2022 attribuibile ai Soci della Controllante registra una perdita di -204 milioni di euro (-228 milioni di euro nel primo trimestre 2021); escludendo l'impatto delle partite non ricorrenti il risultato netto del primo trimestre 2022 è pari a -152 milioni di euro (+82 milioni di euro nel primo trimestre 2021).
Il personale del Gruppo TIM al 31 marzo 2022 è pari a 51.903 unità, di cui 42.538 in Italia (51.929 unità al 31 dicembre 2021, di cui 42.347 in Italia) con un decremento di 26 unità rispetto al 31 dicembre 2021 (in Italia con un incremento di 191 unità).
Nel primo trimestre 2022 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum sono pari a 932 milioni di euro (691 milioni di euro nel primo trimestre 2021).
Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:
| (milioni di euro) | 1° Trim. 2022 | 1° Trim. 2021 | Variazione | ||
|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | ||||
| Domestic | 706 | 75,8 | 490 | 70,9 | 216 |
| Brasile | 226 | 24,2 | 201 | 29,1 | 25 |
| Altre attività | — | — | — | — | — |
| Rettifiche ed elisioni | — | — | — | — | — |
| Totale consolidato | 932 | 100,0 | 691 | 100,0 | 241 |
| % sui Ricavi | 25,6 | 18,5 | 7,1pp |
In particolare:
Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo del primo trimestre 2022 è positivo per 304 milioni di euro (+755 milioni di euro nel primo trimestre 2021), ovvero 490 milioni di euro nel

primo trimestre 2022 al netto di 186 milioni di euro connessi all'acquisizione di diritti d'uso di frequenze per servizi di telecomunicazioni 5G in Brasile.
L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 22.639 milioni di euro al 31 marzo 2022, in aumento di 452 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (22.187 milioni di euro). Il flusso di cassa derivante dalla gestione operativa ha consentito la copertura del fabbisogno della gestione finanziaria ed il fabbisogno correlato agli impegni per lo sviluppo delle reti in Brasile e in Italia; il citato incremento dell'indebitamento finanziario netto è sostanzialmente dovuto all'andamento dei tassi di cambio e all'impatto contabile di una rinegoziazione di contratti di lease (IFRS16).
Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:
| (milioni di euro) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Indebitamento Finanziario Netto contabile | 22.846 | 22.416 | 430 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/ attività finanziarie |
(207) | (229) | 22 |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato | 22.639 | 22.187 | 452 |
| Leasing | (4.966) | (4.614) | (352) |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease | 17.673 | 17.573 | 100 |
L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 marzo 2022 è pari a 22.846 milioni di euro, in aumento di 430 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (22.416 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione trimestrale di 22 milioni di euro sostanzialmente a seguito dell'incremento dei tassi di interesse Euro, che ha l'effetto di rivalutare le coperture in cash flow hedge, e dell'ammortamento dell'adeguamento sui sottostanti oggetto delle coperture in Fair Value Hedge interrotte nel 2021. Tale variazione è rettificata nell'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.
L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dei contratti di lease), metrica adottata dai principali peers europei, al 31 marzo 2022 risulta pari a 17.673 milioni di euro, in aumento di 100 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (17.573 milioni di euro).
Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 9.228 milioni di euro ed è calcolato considerando:
Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i prossimi 24 mesi.
Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nel primo trimestre 2022 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 marzo 2022 pari a 1.091 milioni di euro (1.536 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 2.846 milioni di euro, in diminuzione di 231 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 (-7,5%). In termini organici si riducono di 236 milioni di euro (-7,7% rispetto al primo trimestre 2021).
I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 2.612 milioni di euro (-141 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021, -5,1%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonché una riduzione dei livelli di ARPU; in termini organici, essi si riducono di 146 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 (-5,3%).
In dettaglio:
I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari, in termini organici, a 234 milioni di euro nel primo trimestre 2022, in diminuzione di 90 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021, in maggior parte attribuibile al comparto Fisso.

Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al primo trimestre 2021:
I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 115 milioni di euro, in riduzione di 75 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 (-39,4%), il delta è dovuto prevalentemente ad una forte contrazione della domanda di connettività post periodo Covid-19 e al termine dei programmi di incentivazione del governo, quali il riconoscimento dei voucher per redditi ISEE inferiori a 20.000 euro.
L'EBITDA del primo trimestre 2022 della Business Unit Domestic è pari a 962 milioni di euro, (+104 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021, +12,1%), con un'incidenza sui ricavi pari al 33,8% (+5,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2021).
L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.029 milioni di euro, (-231 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 -18,3%). In particolare, l'EBITDA del primo trimestre 2022 sconta partite non ricorrenti per 67 milioni di euro, mentre il primo trimestre 2021 scontava un impatto complessivo di 401 milioni di euro di partite non ricorrenti, di cui 12 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia.
L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA | 962 | 858 | 104 | 12,1 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | 1 | (1) | ||
| Oneri/ (Proventi) non ricorrenti | 67 | 401 | (334) | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 1.029 | 1.260 | (231) | (18,3) |
L'EBITDA organico escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi del primo trimestre 2022 è pari a 1.014 milioni di euro.

L'EBIT del primo trimestre 2022 della Business Unit Domestic è pari a 92 milioni di euro, (+152 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021), con un'incidenza sui ricavi pari al 3,2% (+5,1 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2021).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 159 milioni di euro (-182 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021, -53,4%) con un'incidenza sui ricavi del 5,6% (11,1% nel primo trimestre 2021).
L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT | 92 | (60) | 152 | |
| Oneri/ (Proventi) non ricorrenti | 67 | 401 | (334) | |
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 159 | 341 | (182) | (53,4) |
Il personale è pari a 42.782 unità (42.591 unità al 31 dicembre 2021).
I ricavi del primo trimestre 2022 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 4.727 milioni di reais (4.340 milioni di reais nel primo trimestre 2021, +8,9%) in accelerazione rispetto ai livelli registrati a partire dal terzo trimestre 2021.
L'accelerazione è stata spinta dai ricavi da servizi (4.584 milioni di reais rispetto ai 4.228 milioni di reais nel primo trimestre 2021, +8,4%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita dell'8,6% rispetto al primo trimestre 2021. Questa performance è riconducibile principalmente al recupero continuo dei segmenti pre-paid e post-paid. I ricavi da servizi di telefonia fissa hanno mostrato una crescita del 5,7% rispetto al primo trimestre 2021, determinata soprattutto dal ritmo di espansione di TIM Live.
I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 143 milioni di reais (112 milioni di reais nel primo trimestre 2021).
L'ARPU mobile del primo trimestre 2022 è stato di 27,4 reais, in crescita rispetto al dato registrato nel primo trimestre 2021 (25,5 reais) grazie al generale riposizionamento verso il segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.
Le linee mobili complessive al 31 marzo 2022 sono pari a 52,3 milioni, +0,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2021 (52,1 milioni). Questa variazione è principalmente riconducibile al segmento post-paid (+0,3 milioni), parzialmente compensata dall'andamento nel segmento pre-paid (-0,1 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 31 marzo 2022 i clienti post-paid rappresentano il 44,4% della base clienti, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto a dicembre 2021 (43,9%).
Le attività BroadBand di TIM Live hanno registrato, al 31 marzo 2022, una crescita netta positiva della base clienti di 28 mila unità, +4,2% rispetto al 31 marzo 2021. Inoltre, la base clienti continua a concentrarsi nelle connessioni ad alta velocità, con più del 50% che supera i 100Mbps.
L'EBITDA del primo trimestre 2022 ammonta a 2.091 milioni di reais (2.008 milioni di reais nel primo trimestre 2021, + 4,1%) e il margine sui ricavi è pari al 44,2% (46,3% nel primo trimestre 2021).
L'EBITDA del primo trimestre 2022 sconta oneri non ricorrenti per 20 milioni di reais principalmente connessi allo sviluppo di processi di riorganizzazione aziendale e di progetti non ricorrenti.
L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 5,1% ed è calcolato come segue:
| (milioni di reais) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA | 2.091 | 2.008 | 83 | 4,1 |
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 20 | — | 20 | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 2.111 | 2.008 | 103 | 5,1 |
La crescita dell'EBITDA è attribuibile alla crescita dei ricavi e all'efficienza del controllo dei costi.
Il relativo margine sui ricavi, in termini organici si attesta al 44,7% (46,3% nel primo trimestre 2021).
L'EBIT del primo trimestre 2022 è pari a 703 milioni di reais (592 milioni di reais nel primo trimestre 2021, +18,8%).
L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nel primo trimestre 2022 a 723 milioni di reais (592 milioni di reais nel primo trimestre 2021) con un margine sui ricavi del 15,3% (13,6% nel primo trimestre 2021).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
| (milioni di reais) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT | 703 | 592 | 111 | 18,8 |
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 20 | — | 20 | |
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 723 | 592 | 131 | 22,1 |
Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 6,32047 al 31 dicembre 2021 a 5,25943 al 31 marzo 2022.
Il personale al 31 marzo 2022 è pari a 9.109 unità, in riduzione di 216 unità rispetto al 31 dicembre 2021 (9.325 unità).

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 1.387 | 1.600 | (213) | (13,3) |
| Canoni per leasing | (218) | (203) | (15) | (7,4) |
| EBITDA After Lease (EBITDA-AL) | 1.169 | 1.397 | (228) | (16,3) |
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 1.029 | 1.260 | (231) | (18,3) | |
| Canoni per leasing | (125) | (125) | — | — | |
| EBITDA After Lease (EBITDA-AL) | 904 | 1.135 | (231) | (20,4) |
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 360 | 342 | 18 | 5,1 | |
| Canoni per leasing | (93) | (78) | (15) | (19,2) | |
| EBITDA After Lease (EBITDA-AL) | 267 | 264 | 3 | 1,1 |
| (milioni di euro) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Indebitamento Finanziario Netto Rettificato | 22.639 | 22.187 | 452 |
| Leasing | (4.966) | (4.614) | (352) |
| Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease | 17.673 | 17.573 | 100 |
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Equity Free Cash Flow | 301 | 469 | (168) |
| Variazione contratti di Leasing (quota capitale) | (178) | (162) | (16) |
| Equity Free Cash Flow After Lease | 123 | 307 | (184) |

Alla luce dell'andamento dei principali segmenti di business nel primo trimestre 2022, viene confermata la guidance già comunicata con l'approvazione del Piano Industriale TIM 2022-2024.
Si veda il comunicato stampa diffuso in data 2 aprile 2022.
Si veda il comunicato stampa diffuso in data 14 aprile 2022.
Si veda il comunicato stampa diffuso in data 20 aprile 2022.
Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.
Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi.
Il processo Risk Management è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.
Il Modello di Risk Management adottato dal Gruppo TIM
L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2022 potrebbe essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.
In tale ambito, si evidenzia l'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19, il conflitto Russia-Ucraina e l'incremento dei costi di acquisto connessi alle pressioni inflattive. Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, gli adempimenti connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti da valutare in termini di scelte strategiche e di sviluppo temporale degli obiettivi di Piano.
La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM, ivi compresa la sua capacità di sostenere il livello atteso dei flussi di cassa e la marginalità del business, dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse, l'aumento del tasso di inflazione e dei tassi di cambio dei mercati in cui è presente.
A questi fattori si aggiungono le incertezze collegate all'evolversi della guerra in Ucraina e la trasformazione strutturale dei mercati energetici.
Le aspettative di crescita del PIL italiano sono state riviste al ribasso nel 2022 (al di sotto del 3%) considerando l'impatto della guerra, delle sanzioni alla Russia e delle possibili nuove misure che verranno adottate oltre alla

contrazione del primo trimestre. I fattori di traino della crescita dovrebbero rinforzarsi in estate riportando una ripresa dell'economia italiana ma l'aumento dei prezzi dell'energia potrebbe frenare il percorso di crescita. La domanda di energia è infatti ripartita con la ripresa delle attività economiche post pandemia ma la guerra in Ucraina ha significativamente innalzato i prezzi del gas naturale in Europa (che acquista circa il 40% della produzione russa di gas naturale). I prezzi del settore energetico rimarranno più alti rispetto agli anni passati nel medio-lungo termine. L'incremento dei prezzi del gas naturale e del petrolio greggio colpiscono le industrie europee, soprattutto quelle più energivore. Lo shock dell'offerta energetica ha evidenziato la dipendenza dei paesi europei dalle fonti di energia fossili per soddisfare la domanda di energia interna agli Stati. Si aggiungono inoltre rischi di instabilità finanziaria di imprese e banche dipendenti da investimenti fatti nei settori energetici.
Come conseguenza dell'aumento dei prezzi dell'energia permangono pressioni inflattive (prevista al 5% nel 2022) che incidono negativamente sulla capacità di acquisto delle famiglie e delle imprese con possibili conseguenze sulla propensione al consumo in un'ottica di attenuazione degli impatti degli aumenti. Ne consegue che per le imprese gli effetti saranno molto differenziati a seconda dell'intensità energetica delle produzioni, ma in media peseranno sia l'aumento dei costi sia la crisi della domanda. Lo spettro della stagflazione (bassa crescita e alta inflazione) è un rischio.
Le conseguenze future del conflitto tra Russia e Ucraina sull'equilibrio politico ed economico mondiale sono in evoluzione e allo stato difficilmente prevedibili nella loro interezza. L'Unione Europea e molti altri paesi hanno posto in essere delle sanzioni economiche nei confronti della Russia e della Bielorussia, con riferimento ad alcuni settori economici-finanziari e nei confronti di alcune persone fisiche e giuridiche vicine al Governo Russo. Ulteriori sanzioni potranno essere deliberate in seguito. L'impatto commerciale sarà globale, forte e immediato.
Per il Gruppo TIM, in particolare per Telecom Italia Sparkle, potranno esserci ricadute nelle relazioni commerciali, nell'incasso di crediti commerciali e negli assets presenti nel paese, la cui valorizzazione, pur dipendente dagli sviluppi del conflitto, è ritenuta, al momento, non significativa.
Con riferimento al costo dell'energia, va segnalato che il Gruppo TIM ha implementato un programma di coperture che, sul perimetro domestico, hanno consentito di coprire con anticipo la maggior parte dei fabbisogni 2022 e buona parte di quelli 2023.
Anche in Brasile le previsioni di crescita per il 2022 sono state riviste al ribasso (1,5%) mentre per l'inflazione ci si attende una revisione al rialzo (6,5%) rispetto al 4,7% registrato nel novembre scorso. Secondo il Ministero dell'Economia brasiliano, c'è l'aspettativa che nel 2022 possa esserci ancora un trend di recupero delle perdite dovute al perdurare della pandemia indotta dal Covid-19. In particolare le opportunità presenti nel mercato estero sono riconducibili ad un tasso di cambio più favorevole.
Un punto di particolare attenzione merita l'impatto che l'attuale contesto geopolitico può far registrare sulla supply chain. In particolare uno scenario inflattivo dei costi dell'energia può incidere sui costi di trasporto e su quelli delle materie prime. Inoltre il protrarsi del lock-down cinese sta causando la congestione dei principali porti, l'aumento dei tempi medi di consegna e difficoltà nell'approvvigionamento di alcuni materiali e apparati necessari allo sviluppo della rete e di alcuni contratti.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Adrian Calaza, dichiara ai sensi del comma 2 dell'art. 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Gli schemi riclassificati di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato, Movimenti del Patrimonio Netto Consolidato nonché l'Indebitamento Finanziario Netto Consolidato del Gruppo TIM, nel seguito presentati, sono coerenti con gli schemi di bilancio consolidato inclusi nella Relazione finanziaria annuale e nella Relazione finanziaria semestrale. Tali schemi non sono stati oggetto di verifica da parte della società di revisione.
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2021, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1°gennaio 2022.
Come descritto nel Bilancio consolidato 2021 del Gruppo TIM, nel corso del quarto trimestre dell'esercizio 2021, TIM ha effettuato alcuni affinamenti relativi alla contabilizzazione di taluni accordi commerciali aventi ad oggetto la vendita di beni con consegna differita. Tali affinamenti hanno comportato per il primo, secondo e terzo trimestre dell'esercizio 2021 la rideterminazione della distribuzione temporale dei ricavi e degli acquisti di materie e servizi. In relazione a quanto sopra, si è provveduto alla rideterminazione dei dati economici del primo, del secondo e del terzo trimestre dell'esercizio 2021.
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 1° Trimestre Variazioni 2022 2021 |
|||
|---|---|---|---|---|
| (a-b) | ||||
| (a) | (b) | assolute | % | |
| Ricavi | 3.644 | 3.728 | (84) | (2,3) |
| Altri proventi operativi | 37 | 109 | (72) | (66,1) |
| Totale ricavi e proventi operativi | 3.681 | 3.837 | (156) | (4,1) |
| Acquisti di materie e servizi | (1.620) | (1.568) | (52) | (3,3) |
| Costi del personale | (731) | (1.038) | 307 | 29,6 |
| Altri costi operativi | (168) | (239) | 71 | 29,7 |
| Variazione delle rimanenze | 20 | 49 | (29) | (59,2) |
| Attività realizzate internamente | 134 | 119 | 15 | 12,6 |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/ (minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
1.316 | 1.160 | 156 | 13,4 |
| Ammortamenti | (1.107) | (1.130) | 23 | 2,0 |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
— | (2) | 2 | — |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | — | — | — | — |
| Risultato operativo (EBIT) | 209 | 28 | 181 | — |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
16 | 11 | 5 | 45,5 |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | — | — | — | — |
| Proventi finanziari | 325 | 401 | (76) | (19,0) |
| Oneri finanziari | (642) | (689) | 47 | 6,8 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
(92) | (249) | 157 | 63,1 |
| Imposte sul reddito | (50) | 43 | (93) | — |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | (142) | (206) | 64 | 31,1 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — | — | — |
| Utile (perdita) del periodo | (142) | (206) | 64 | 31,1 |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | (204) | (228) | 24 | 10,5 |
| Partecipazioni di minoranza | 62 | 22 | 40 | — |

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) del periodo (a) |
(142) | (206) |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: |
||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (2) | 3 |
| Effetto fiscale | — | — |
| (b) | (2) | 3 |
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (c) | — | — |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (d) | — | — |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente | ||
| riclassificate nel conto economico separato consolidato (e=b+c+d) Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel |
(2) | 3 |
| conto economico separato consolidato | ||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: |
||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (61) | (6) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | 13 | (1) |
| Effetto fiscale | 1 | 1 |
| (f) | (47) | (6) |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 108 | 133 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (98) | (245) |
| Effetto fiscale | (2) | 27 |
| (g) | 8 | (85) |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | ||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | 884 | (175) |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico separato consolidato |
— | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (h) | 884 | (175) |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | — | — |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (i) | — | — |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (k=f+g+h+i) |
845 | (266) |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (m=e+k) |
843 | (263) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo (a+m) |
701 | (469) |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | 366 | (435) |
| Partecipazioni di minoranza | 335 | (34) |

| (milioni di euro) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Attività | |||
| Attività non correnti | |||
| Attività immateriali | |||
| Avviamento | 18.657 | 18.568 | 89 |
| Attività immateriali a vita utile definita | 7.406 | 7.147 | 259 |
| 26.063 | 25.715 | 348 | |
| Attività materiali | |||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 13.692 | 13.311 | 381 |
| Diritti d'uso su beni di terzi | 5.177 | 4.847 | 330 |
| Altre attività non correnti | |||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
3.045 | 2.979 | 66 |
| Altre partecipazioni | 134 | 156 | (22) |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva |
50 | 45 | 5 |
| Altre attività finanziarie non correnti | 2.039 | 2.285 | (246) |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 2.353 | 2.266 | 87 |
| Attività per imposte anticipate | 3.470 | 3.513 | (43) |
| 11.091 | 11.244 | (153) | |
| Totale Attività non correnti | (a) 56.023 |
55.117 | 906 |
| Attività correnti | |||
| Rimanenze di magazzino | 309 | 282 | 27 |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 4.420 | 4.358 | 62 |
| Crediti per imposte sul reddito | 88 | 79 | 9 |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva |
61 | 56 | 5 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
2.122 | 2.391 | (269) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 3.272 | 6.904 | (3.632) |
| 5.455 | 9.351 | (3.896) | |
| Sub-totale Attività correnti | 10.272 | 14.070 | (3.798) |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
|||
| di natura finanziaria | — | — | — |
| di natura non finanziaria | — | — | — |
| — | — | — | |
| Totale Attività correnti | (b) 10.272 |
14.070 | (3.798) |
| Totale Attività (b+a) |
66.295 | 69.187 | (2.892) |

| (milioni di euro) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Patrimonio netto e Passività | ||||
| Patrimonio netto | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante |
17.786 | 17.414 | 372 | |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
4.949 | 4.625 | 324 | |
| Totale Patrimonio netto | (c) | 22.735 | 22.039 | 696 |
| Passività non correnti | ||||
| Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri |
22.185 | 23.437 | (1.252) | |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva |
4.394 | 4.064 | 330 | |
| Fondi relativi al personale | 700 | 699 | 1 | |
| Passività per imposte differite | 220 | 245 | (25) | |
| Fondi per rischi e oneri | 956 | 926 | 30 | |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 1.366 | 1.413 | (47) | |
| Totale Passività non correnti | (d) | 29.821 | 30.784 | (963) |
| Passività correnti | ||||
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri |
3.128 | 5.945 | (2.817) | |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva |
683 | 651 | 32 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 9.655 | 9.473 | 182 | |
| Debiti per imposte sul reddito | 273 | 295 | (22) | |
| Sub-totale Passività correnti | 13.739 | 16.364 | (2.625) | |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
||||
| di natura finanziaria | — | — | — | |
| di natura non finanziaria | — | — | — | |
| — | — | — | ||
| Totale Passività correnti | (e) | 13.739 | 16.364 | (2.625) |
| Totale Passività | (f=d+e) | 43.560 | 47.148 | (3.588) |
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 66.295 | 69.187 | (2.892) |

| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
|
|---|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | (142) | (206) | |
| Rettifiche per: | |||
| Ammortamenti | 1.107 | 1.130 | |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) | 7 | 3 | |
| Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) | 36 | (84) | |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
— | 2 | |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
(16) | (11) | |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 38 | 262 | |
| Variazione delle rimanenze | (20) | (47) | |
| Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti | 222 | 91 | |
| Variazione dei debiti commerciali | (277) | (129) | |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | (2) | 39 | |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 122 | 211 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | (a) | 1.075 | 1.261 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | |||
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa |
(1.151) | (874) | |
| Contributi in conto capitale incassati | — | — | |
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite |
— | — | |
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (11) | (37) | |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
405 | 67 | |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute |
— | — | |
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
1 | 3 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento | (b) | (756) | (841) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | |||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (628) | (501) | |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | — | 1.501 | |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (3.431) | (1.521) | |
| Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non | (16) | — | |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | — | — | |
| Dividendi pagati | (26) | (24) | |
| Variazioni di possesso in imprese controllate | — | — | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | (c) | (4.101) | (545) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(d) | — | — |
| Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) |
(3.782) | (125) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo | (f) | 6.904 | 4.508 |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette |
(g) | 144 | (14) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo | (h=e+f+g) | 3.266 | 4.369 |

| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali | (302) | (178) |
| Acquisti di attività materiali | (617) | (501) |
| Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi | (268) | (120) |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
(1.187) | (799) |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi |
36 | (75) |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa |
(1.151) | (874) |
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | 2 | (9) |
| Interessi pagati | (470) | (459) |
| Interessi incassati | 129 | 84 |
| Dividendi incassati | — | — |
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
|---|---|---|
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 6.904 | 4.829 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | — | (321) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — |
| 6.904 | 4.508 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.272 | 4.370 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (6) | (1) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — |
| 3.266 | 4.369 |

| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2020 |
11.588 | 2.133 | 20 | (350) | (2.538) | (119) | — | 15.481 | 26.215 | 2.625 | 28.840 |
| Movimenti di patrimonio netto del periodo: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | — | — | — | — | — | — | — | (318) | (318) | — | (318) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo |
— | — | (3) | (85) | (119) | — | — | (228) | (435) | (34) | (469) |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
4 | — | — | — | — | — | — | 1 | 5 | — | 5 |
| FiberCop - aumento di capitale |
— | — | — | — | — | — | — | (98) | (98) | 1.848 | 1.750 |
| Altri movimenti | — | — | — | — | — | — | — | 2 | 2 | — | 2 |
| Saldo al 31 marzo 2021 |
11.592 | 2.133 | 17 | (435) | (2.657) | (119) | — | 14.840 | 25.371 | 4.439 | 29.810 |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2021 |
11.614 | 2.133 | 49 | (128) | (2.500) | (130) | — | 6.376 | 17.414 | 4.625 | 22.039 |
| Movimenti di patrimonio netto del periodo: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | — | — | — | — | — | — | — | — | — | (11) | (11) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo |
— | — | (49) | 8 | 611 | — | — | (204) | 366 | 335 | 701 |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
— | — | — | — | — | — | — | 4 | 4 | — | 4 |
| Altri movimenti | — | — | — | — | — | — | — | 2 | 2 | — | 2 |
| Saldo al 31 marzo 2022 |
11.614 | 2.133 | — | (120) | (1.889) | (130) | — | 6.178 | 17.786 | 4.949 | 22.735 |

| (milioni di euro) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Obbligazioni | 16.526 | 17.383 | (857) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 5.659 | 6.054 | (395) |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione | |||
| passiva | 4.394 | 4.064 | 330 |
| 26.579 | 27.501 | (922) | |
| Passività finanziarie correnti (*) | |||
| Obbligazioni | 1.299 | 3.512 | (2.213) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.829 | 2.433 | (604) |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 683 | 651 | 32 |
| 3.811 | 6.596 | (2.785) | |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — | — |
| Totale debito finanziario lordo | 30.390 | 34.097 | (3.707) |
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | — | — | — |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (50) | (45) | (5) |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (2.039) | (2.285) | 246 |
| (2.089) | (2.330) | 241 | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (1.956) | (2.249) | 293 |
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva | (61) | (56) | (5) |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (166) | (142) | (24) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (3.272) | (6.904) | 3.632 |
| (5.455) | (9.351) | 3.896 | |
| Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — | — |
| Totale attività finanziarie | (7.544) | (11.681) | 4.137 |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 22.846 | 22.416 | 430 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/ attività finanziarie |
(207) | (229) | 22 |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 22.639 | 22.187 | 452 |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 29.213 | 32.564 | (3.351) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (6.574) | (10.377) | 3.803 |
| (*) di cui quota corrente del debito a M/L termine: | |||
| Obbligazioni | 1.299 | 3.512 | (2.213) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 913 | 898 | 15 |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 680 | 648 | 32 |

| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| EBITDA | 1.316 | 1.160 | 156 |
| Investimenti industriali di competenza | (932) | (691) | (241) |
| Variazione del capitale circolante netto operativo: | (91) | 298 | (389) |
| Variazione delle rimanenze | (20) | (47) | 27 |
| Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti | 222 | 91 | 131 |
| Variazione dei debiti commerciali | (311) | (312) | 1 |
| Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum | (186) | — | (186) |
| Altre variazioni di crediti/debiti operativi | 204 | 566 | (362) |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 38 | 262 | (224) |
| Variazione dei fondi operativi e altre variazioni | (27) | (274) | 247 |
| Operating free cash flow netto | 304 | 755 | (451) |
| % sui Ricavi | 8,3 | 20,3 | (12,0)pp |
| Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni | 1 | 4 | (3) |
| Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori | — | — | — |
| Investimenti finanziari | (11) | (37) | 26 |
| Pagamento dividendi | (26) | (24) | (2) |
| Incrementi di contratti di leasing | (255) | (108) | (147) |
| Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi | (465) | 1.581 | (2.046) |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento |
(452) | 2.171 | (2.623) |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute |
— | — | — |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato |
(452) | 2.171 | (2.623) |
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento |
(452) | 2.171 | (2.623) |
| Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+)) |
530 | (5) | 535 |
| Pagamento delle licenze tlc e per l'utilizzo di frequenze | 186 | — | 186 |
| Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni |
11 | (1.721) | 1.732 |
| Pagamento dei dividendi e Change in Equity | 26 | 24 | 2 |
| Equity Free Cash Flow | 301 | 469 | (168) |

| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni (a-b) |
||
|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|
| Ricavi | 2.846 | 3.077 | (231) | (7,5) | (7,7) |
| EBITDA | 962 | 858 | 104 | 12,1 | (18,3) |
| % sui Ricavi | 33,8 | 27,9 | 5,9pp | (4,7)pp | |
| EBIT | 92 | (60) | 152 | (53,4) | |
| % sui Ricavi | 3,2 | (1,9) | 5,1pp | (5,5)pp | |
| Personale a fine periodo (unità) (°) | 42.782 | (*)42.591 | 191 | 0,4 |
(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato 10 unità al 31 marzo 2022 (16 unità al 31 dicembre 2021) (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2021
| 31.3.2022 | 31.12.2021 | 31.3.2021 | |
|---|---|---|---|
| Accessi totali TIM Retail (migliaia) | 8.539 | 8.647 | 8.774 |
| di cui NGN (1) | 5.244 | 5.186 | 4.695 |
| Accessi totali TIM Wholesale (migliaia) | 7.729 | 7.729 | 7.908 |
| di cui NGN | 4.997 | 4.819 | 4.381 |
| Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) | 7.643 | 7.733 | 7.746 |
| ARPU Consumer (€/mese) (2) | 28,4 | 30,1 | 31,8 |
| ARPU Broadband (€/mese) (3) | 33,0 | 33,4 | 32,2 |
(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee "solo dati" e GBE (Gigabit Ethernet).
(2) Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer. (3) Ricavi da servizi broadband organici rapportati alla consistenza media degli accessi broadband TIM retail attivi.
| 31.3.2022 | 31.12.2021 | 31.3.2021 | |
|---|---|---|---|
| Consistenza linee a fine periodo (migliaia) | 30.395 | 30.466 | 30.222 |
| di cui Human | 18.799 | 19.054 | 19.554 |
| Churn rate (%) (4) | 3,7 | 14,7 | 3,8 |
| Users broadband (migliaia) (5) | 12.717 | 12.783 | 12.864 |
| ARPU Retail (€/mese) (6) | 7,0 | 7,5 | 7,5 |
| ARPU Human (€/mese) (7) | 11,3 | 11,7 | 11,4 |
(4) Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.
(5) Linee mobili che utilizzano servizi dati. (6) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee.
(7) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.

Nella tabella seguente è riportato il dettaglio dei ricavi conseguiti nel primo trimestre 2022 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con il primo trimestre 2021.
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||
| Ricavi | 2.846 | 3.077 | (231) | (7,5) | (7,7) |
| Consumer | 1.163 | 1.347 | (184) | (13,7) | (13,7) |
| Business | 971 | 983 | (12) | (1,2) | (1,2) |
| Wholesale National Market | 478 | 533 | (55) | (10,3) | (10,3) |
| Wholesale International Market | 239 | 218 | 21 | 9,6 | 7,2 |
| Other | (5) | (4) |

| (milioni di euro) | (milioni di reais) | Variazioni | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
||||
| assolute | % | % organica esclusi non ricorrenti |
|||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | (c-d)/d | ||
| Ricavi | 806 | 658 | 4.727 | 4.340 | 387 | 8,9 | 8,9 |
| EBITDA | 356 | 304 | 2.091 | 2.008 | 83 | 4,1 | 5,1 |
| % sui Ricavi | 44,2 | 46,3 | 44,2 | 46,3 | (2,1)pp | (1,6)pp | |
| EBIT | 120 | 90 | 703 | 592 | 111 | 18,8 | 22,1 |
| % sui Ricavi | 14,9 | 13,6 | 14,9 | 13,6 | 1,3pp | 1,7pp | |
| Personale a fine periodo (unità) | 9.109 | (°)9.325 | (216) | (2,3) |
(°) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2021.

| (unità equivalenti) | 1° Trim. 2022 |
Esercizio 2021 |
1° Trim. 2021 |
Variazione |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (c) | (a-c) | |
| Consistenza media retribuita – Italia | 37.018 | 38.826 | 40.932 | (3.914) |
| Consistenza media retribuita - Estero | 8.956 | 9.116 | 9.099 | (143) |
| Totale consistenza media retribuita (1) | 45.974 | 47.942 | 50.031 | (4.057) |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 9 unità medie in Italia nel primo trimestre 2022; 12 unità medie in Italia nell'esercizio 2021; 12 unità medie in Italia nel primo trimestre 2021.
| (unità) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | 31.3.2021 | Variazione |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (c) | (a-b) | |
| Organico – Italia | 42.538 | 42.347 | 42.759 | 191 |
| Organico – Estero | 9.365 | 9.582 | 9.435 | (217) |
| Totale organico a fine periodo (1) | 51.903 | 51.929 | 52.194 | (26) |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 10 unità in Italia al 31.3.2022; 16 unità in Italia al 31.12.2021; 12 unità in Italia al 31.3.2021.
| (unità) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | 31.3.2021 | Variazione |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (c) | (a-b) | |
| Domestic | 42.782 | 42.591 | 43.004 | 191 |
| Brasile | 9.109 | 9.325 | 9.177 | (216) |
| Altre attività | 12 | 13 | 13 | (1) |
| Totale | 51.903 | 51.929 | 52.194 | (26) |

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DME/RM/9081707 del 16 settembre 2009, vengono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato Consolidato degli eventi e operazioni non ricorrenti:
| (milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
|---|---|---|
| Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze: | ||
| Consulenze, prestazioni professionali e altri costi | (5) | (10) |
| Costi del personale: | ||
| Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri | (60) | (311) |
| Altri costi operativi: | ||
| Altri oneri e accantonamenti | (6) | (80) |
| Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
(71) | (401) |
| Impatto su Risultato operativo (EBIT) | (71) | (401) |
| Oneri finanziari: | ||
| Altri oneri finanziari | (1) | (1) |
| Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in | ||
| funzionamento | (72) | (402) |
| Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti | 19 | 92 |
| Impatto sull'Utile (perdita) del periodo | (53) | (310) |
Nel primo trimestre 2022 l'emergenza Covid-19 ha comportato per il Gruppo TIM il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali per circa 1 milione di euro (circa 12 milioni di euro nel primo trimestre 2021).

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 31 marzo 2022:
| (miliardi di euro) | 31.3.2022 | 31.12.2021 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Sustainability-linked RCF – scadenza maggio 2026 | 4,0 | — | 4,0 | — |
| Totale | 4,0 | — | 4,0 | — |
Al 31 marzo 2022 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 850 milioni di euro e una linea Hot Money per 200 milioni di euro interamente utilizzata.
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo trimestre 2022 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso |
|---|---|---|---|
| Rimborsi | |||
| Telecom Italia S.p.A 2002-2022 riservato in sottoscrizione ai dipendenti | Euro | 214 | 1/1/2022 |
| Telecom Italia S.p.A 1.250 milioni di euro 5,25% (1) | Euro | 884 | 10/2/2022 |
| Telecom Italia S.p.A. 2.000 milioni di euro 1,125% Convertible bond | Euro | 2.000 | 26/3/2022 |
(1) Al netto dei riacquisti per 366 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
Il valore nominale di rimborso, al netto dei titoli propri riacquistati, dei prestiti obbligazionari in scadenza nei 18 mesi successivi al 31 marzo 2022 emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A. (con garanzia piena e incondizionata da parte di TIM S.p.A.) è pari a 2.443 milioni di euro. Il dettaglio dei rimborsi è il seguente:
I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), in data 19 maggio 2021 TIM ha sottoscritto un nuovo finanziamento per un ammontare pari a 230 milioni di euro a supporto dei progetti per la digitalizzazione del Paese. Inoltre, ha ampliato il finanziamento firmato nel 2019 per un importo pari a 120 milioni di euro. Pertanto, alla data del 31 marzo 2022 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 1.200 milioni di euro, tutti tirati e non assistiti da garanzia bancaria.
Nei tre finanziamenti BEI firmati in data 14 dicembre 2015, 25 novembre 2019 e 19 maggio 2021 si rilevano i seguenti covenant:

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/ Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.
Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.
Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del Gruppo TIM, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.
Si segnala, infine, che al 31 marzo 2022, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 31 marzo 2022, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 311 milioni di euro.
Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura dell'Informativa finanziaria al 31 marzo 2022 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.
Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.
Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2021:

Al 31 marzo 2022 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 16,8 miliardi di reais (16,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2021). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.
In relazione all'imposizione a livello federale, si segnalano i seguenti filoni vertenziali:
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,1 miliardi di reais (3,1 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 9,0 miliardi di reais (8,8 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).
Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 1,4 miliardi di reais (circa 1,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).
Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,3 miliardi di reais (3,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).
Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.
A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.
In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.
In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.
Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.
In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).
Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.
Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.
Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga.
La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza del 28 febbraio 2022, il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM la quale intende proporre appello innanzi al Consiglio di Stato nei termini di legge.
Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale. L'udienza di discussione dinanzi al TAR Lazio si è tenuta in data 3 novembre 2021. Con sentenza 1963/2022 il ricorso di TIM è stato respinto; è in corso la predisposizione del ricorso in appello.
La Società ha provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.
Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i) investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all'ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all'AGCom, in sede di approvazione di una offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. Enel spa è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha ridedeterminato il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi.
Nel mese di gennaio 2022 Irideos ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando una richiesta di risarcimento dei danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate dall'AGCM con il provvedimento conclusivo del proc. A514 (azione c.d. follow on). La richiesta risarcitoria è pari a 23.204.079,87 euro per danni provocati dai comportamenti anticoncorrenziali posti in essere da TIM dal 2017 al 2019 (con effetti anche negli anni successivi) nel mercato dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato wholesale) e nel mercato dei servizi di telecomunicazione al dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato retail). TIM si costituirà in giudizio contestando le argomentazioni di controparte.
Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) in merito alla sussistenza in capo all'Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il giudizio. A febbraio 2021 TIM ha depositato le osservazioni scritte sulle domande di pronuncia pregiudiziale alla CGUE. Su richiesta della CGUE, Il Consiglio di Stato con ordinanza pubblicata il 23 novembre 2021 ha confermato il rinvio alla Corte di Giustizia sulle questioni pregiudiziali poste; il giudizio innanzi al Consiglio di Stato resta quindi sospeso in attesa della decisione della CGUE.
AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.
A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale, (ii) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.
Con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES AGCom, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori.
A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori dovevano restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM ha impugnato tutte le delibere sopra indicate.
Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di

restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e, con ordinanza del 20 dicembre 2018, il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno fino al 21 maggio 2019, in attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza.
Si attende ancora la fissazione dell'udienza per la trattazione del merito del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti nel frattempo presentati da TIM. Il 12 luglio 2019 sono invece stati pubblicati i dispositivi di sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto gli analoghi appelli proposti da Vodafone, Wind Tre e Fastweb e nel corso del mese di febbraio 2020 sono state pubblicate le relative sentenze contenenti le motivazioni.
A settembre 2019 TIM ha impugnato dinnanzi al TAR anche la delibera 221/19/CONS con cui la sanzione di cui alla Delibera 499/17/CONS, annullata dal TAR del Lazio, è stata rideterminata in 580.000,00 euro, applicando il massimo edittale previsto dall'art. 98, comma 16 del CCE vigente all'epoca dei fatti.
Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la delibera n. 75/20/CONS l'Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l'inottemperanza di TIM alle delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020.
Peraltro da giugno 2019, TIM offre ai propri clienti di rete fissa, attivi da prima del 31 marzo 2018 e che sono stati oggetto di fatturazione a 28 giorni, la possibilità di aderire ad una soluzione compensativa, alternativa alla restituzione dei giorni erosi di cui alla delibera AGCom n. 269/18/CONS e da settembre 2019 accoglie le richieste di rimborso dei giorni erosi. In entrambi i casi TIM ha provveduto ad informare la clientela con diversi messaggi in fattura, sul web e sulle principali testate giornalistiche. Le iniziative appena descritte sono state comunicate ad AGCom nell'ambito del sopra richiamato procedimento sanzionatorio.
Sul fronte civilistico con sentenza pubblicata il 14 ottobre 2021 il Tribunale di Milano nell'ambito del giudizio di merito avviato da Associazione Movimento dei Consumatori nel 2018, inerente la tariffazione e rinnovo a 28 giorni per le offerte di telefonia fissa e convergenti, ha confermato l'ordinanza del 4 giugno 2018, adottata dallo stesso Tribunale a chiusura del procedimento di reclamo promosso da TIM ex art 669 terdecies c.p.c., e le misure ivi previste ordinando a TIM di accogliere le richieste di restituzione dei corrispettivi versati per effetto della manovra da parte dei clienti - anche cessati, cosa che come noto TIM sta già facendo dal 2018, estendendo al contempo il periodo rilevante ai fini del riconoscimento del rimborso al 1° aprile 2017, quindi ad una data antecedente al 23 giugno 2017 data entro cui gli operatori dovevano adeguarsi alla Delibera n. 121/17/ CONS. TIM ha impugnato la sentenza del Tribunale di Milano, proponendo contestualmente istanza di sospensione della efficacia esecutiva. Con ordinanza dell'11 gennaio 2022 la Corte d'Appello di Milano ha accolto parzialmente l'istanza di TIM, sospendendo il capo di sentenza relativo all'ordine di inviare una raccomandata a tutti clienti consumatori cessati ai quali era stata applicata la fatturazione a 28 giorni per informarli della possibilità di ottenere la restituzione degli importi aggiuntivi versati per effetto della manovra. L'udienza di precisazione delle conclusioni è stata fissata al 5 luglio 2022.
Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un'istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all'accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024.
L'istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell'intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.
L'Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari.
Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le modifiche all'accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.
Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l'accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN una piena libertà nell'applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione.
TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.
Lo scorso 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l'accertamento di alcuna infrazione e quindi senza l'irrogazione di sanzione.
Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell'istruttoria in questione.
Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test che si è concluso il 4 febbraio scorso, data entro la quale i soggetti interessati hanno trasmesso all'Autorità le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.
La chiusura del procedimento è prevista entro il 30 giugno 2022.

Il 15 giugno 2021 AGCM ha avviato verso TIM un procedimento per pratiche commerciali scorrette avente ad oggetto la presunta mancata trasparenza dell'informativa della piattaforma di gestione dei pagamenti TIM Passepartout e presunte attivazioni di servizi non richiesti. Seppure convinta della legittimità della propria condotta, il 29 luglio 2021 TIM ha scelto di presentare degli impegni con delle misure correttive. Gli impegni presentati si sostanziano nel migliorare gli aspetti informativi rilevati come carenti della piattaforma TIM Passepartout (attiva solo per offerte in customer base) e nel porre in essere una campagna comunicazionale volta a sollecitare un contatto da parte dei clienti che non riconoscono gli addebiti dei servizi non richiesti per valutare gli estremi per il rimborso. L'accoglimento degli impegni da parte dell'Autorità comporta per TIM la conclusione del procedimento senza l'accertamento della violazione e quindi senza la relativa sanzione. Il procedimento si concluderà entro giugno 2022.
Il 22 dicembre 2021 AGCM ha avviato verso TIM un procedimento per pratiche commerciali scorrette avente ad oggetto la presunta omissione informativa della valorizzazione a consumo della componente voce delle offerte del fisso Premium ed Executive e di limitazioni tecniche correlate alla modalità in sperimentazione dell'offerta del fisso Magnifica. Seppure convinta della correttezza della propria condotta, il 23 febbraio 2022 TIM ha presentato degli impegni che hanno comportato il superamento dei limiti tecnici contestati per l'offerta in sperimentazione Magnifica, il miglioramento della trasparenza informativa delle componenti a consumo delle offerte Premium ed Executive e la definizione di una campagna comunicazionale mirata nei confronti dei clienti che non riconoscono gli addebiti del consumo della componente voce al fine di valutare gli estremi per il rimborso. L'accoglimento degli impegni comporta la conclusione del procedimento senza l'accertamento della violazione e, quindi, senza la relativa sanzione Il procedimento si concluderà entro maggio 2022.
In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti riferiti all'annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore. Poiché il MISE non ha dato seguito alle sollecitazioni di TIM finalizzate ad ottenere l'ottemperanza alla sentenza, TIM ha proposto un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato per mancata esecuzione del giudicato, discusso nell'udienza dello scorso 24 marzo.
Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato. Con sentenza pubblicata ad aprile 2022 il Consiglio di Stato ha ribadito i principi già fissati per l'esercizio 1994, e cioè che i crediti divenuti irrecuperabili per causa non imputabile al gestore, correttamente gestiti a livello contabile, bilancistico e fiscale, potevano essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio.
Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone 1998 attualmente pendente dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).
Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l'esercizio 1998 l'obbligo imposto a un'impresa di telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all'attuazione del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l'altro, affermato che il Consiglio di Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di un'autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell'UE, quale interpretato dalla Corte nella sua sentenza del 21 febbraio 2008. A seguito della sentenza della Corte di Giustizia UE il giudizio sul conguaglio del canone del 1998 è stato riassunto dinanzi al TAR Lazio che, con sentenza del febbraio scorso, ha dichiarato improcedibile il ricorso di TIM per una motivazione di carattere processuale, e cioè in ragione della prevalenza del giudicato formale rappresentato dalla sentenza n. 7506/09; sul piano sostanziale invece la sentenza della Corte di Giustizia UE ha accertato nuovamente l'illegittimità comunitaria della pretesa creditoria della PA di ottenere il pagamento del canone del 1998 e di conseguenza del conguaglio. La società ha impugnato la sentenza del TAR Lazio.
Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.

TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A.; sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c., con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro. A scioglimento della riserva sulle istanze istruttorie il Giudice ha rinviato all'udienza del 13 luglio 2022 per la precisazione delle conclusioni.
Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro. Il 1° febbraio 2022 si è tenuta la prima udienza e sono stati assegnati i termini per le memorie ex art. 183, comma VI, c.p.c.. L'udienza per la discussione delle istanze probatorie è fissata al 14 giugno 2022.
Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.
La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società.
Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.
All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.
La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. "per saltum". A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Milano.
Il procedimento è stato assegnato alla Sezione IV della Corte d'Appello di Milano ed inizierà nel maggio 2022.
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.
TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019. Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l'udienza di precisazione delle conclusioni (da cui decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali rinvii è seguito l'ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.

Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:
In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudica amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e a oltre 6 anni dalla sentenza di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello (che non potrà che valorizzare le citate sentenze della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione) non è stata ancora emessa (né sulla base di questi reiterati rinvii la società può prevedere quando sarà emessa).
La società sta esaminando i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possano contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del processo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l'anno del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) Il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui aggiungere gli interessi da tale data; (iii) Il lunghissimo iter processuale che non ha portato neanche ad una sentenza di appello (il cui avvio è dell'anno 2015 e la cui conclusione non è prevedibile, attesi i continui rinvii); (iv) La circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).
Nell'ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l'ennesimo rinvio della causa, che – come noto - ha ad oggetto l'inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto, dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-Giudice. Con provvedimento dell'8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l'istanza di anticipazione, fissando l'udienza al 30 novembre 2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della Corte d'Appello.

In aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, il Gruppo TIM utilizza nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della propria gestione economica e della propria situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori rappresentano, infatti, un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).
Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS. Poiché queste misure non sono definite dagli IFRS, il loro calcolo può differire dagli indicatori alternativi pubblicati da altre società. Per questo motivo, la comparabilità tra le società può essere limitata.
Gli indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:
■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:
| + | Passività finanziarie non correnti |
|---|---|
| + | Passività finanziarie correnti |
| + | Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| A) | Debito Finanziario lordo |
| + | Attività finanziarie non correnti |
| + | Attività finanziarie correnti |
| + | Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| B) | Attività Finanziarie |
| C=(A - B) | Indebitamento finanziario netto contabile |
| D) | Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie |
| E=(C + D) | Indebitamento finanziario netto rettificato |
■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze. L'indicatore, in particolare, evidenzia la variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato senza considerare gli impatti derivanti dal pagamento dei dividendi, dalle variazioni di capitale (change in equity), dalle attività di acquisizione/ cessione di partecipazioni, dagli esborsi per acquisti di licenze e frequenze, dalle variazioni in aumento/ diminuzione del debito delle passività per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing, rinnovi e/o proroghe, disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing).
L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento | |
|---|---|
| --------------------------------------------------------------------------------------------------------- | -- |
+/- Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
| + | Equity Free Cash Flow |
|---|---|
| - | Quota capitale dei canoni di leasing |
Tale indicatore rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.
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