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Eni

Pre-Annual General Meeting Information Jun 8, 2022

4348_10-k_2022-06-08_cda621eb-1588-464c-8566-3ae21b842e5d.pdf

Pre-Annual General Meeting Information

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Assemblea Ordinaria e Straordinaria di Eni SpA

のお得ない

DIGITAL ડાભા

85 g n 1 152

11 maggio 2022

Risposte a domande pervenute prima dell'Assemblea ai sensi dell'art. 127-ter del d.lgs. n. 58/1998

Assemblea Ordinaria » Straordinaria di Eni SpA 11 maggio 2022 Risposte a domande pervenute prima dell'Assemblea ai sensi dell´art. 127-ter del d.igs. n. 58/1998

MARCO BAVA
19 0 MARINO
OMMON ನ್ನ
IDAZIONE FINANZA ETICA
:CHNOLOGIES
D&C GOVERNANCE TF

859911154

titolare di 1 azione

1) VISTO CHE AVETE RITENUTO DI avvalervi dell'art.106 del DL.18/20 17 marzo 2020, n. 18, recante "Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19", concernenti - in particolare - le modalità di intervento in Assemblea ed il conferimento di deleghe e/o subdeleghe al rappresentante designato ai sensi dell'art. 135-undecies del Testo Unico della Finanza , che ritengo anticostituzionale in quanto viola gli art.3 e 47 della Costituzione perché' discrimina gli azionisti delle società quotate in borsa in quanto non gli consente di intervenire in assemblea. Le premesse poste dall'art.106 del decreto "Cura Italia" sono anticostituzionali per la violazione dell'art.3 e 47 della Costituzione, uguaglianza fra i cittadini, e quindi per la partecipazione alle assemblee di tutti gli azionisti, al fine sia di votare ma soprattutto di intervenire, come è garantito sia dall'art.47 della Costituzione sia dall'art. 2372 cc. Le sedute parlamentari, i congressi e le lezioni universitarie si terranno con mezzi elettronici, perché le assemblee delle società quotate no? il ruolo di controllo degli azionisti di minoranza ha è stato confermato in molti crack finanziari, porche si vuole tappare la voce degli azionisti scomodi? Per queste ragioni intendo citarvi in giudizio al fine di richiedere un risarcimento del danno immateriale, da devolvere in beneficenza per non aver potuto esercitare il mio diritto di partecipare all'assemblea anche perché:

  • a) L'art.135-undecies del decreto legislativo 24.02.1998 n.58 non permette la non partecipazione degli azionisti alle assemblee;
  • b) Il punto 1 del 106 ammette che in deroga a quanto previsto dagli art.2364 2 c, e 2478bis l'assemblea ordinaria può essere convocata entro 180 gg dalla chiusura dell'esercizio;
  • c) Quindi non è possibile, secondo il nostro ordinamento vietare per qualche ragione la partecipazione dei soci, per cui basta farlo via internet.
  • d) Per cui essendo anticostituzionale l'art.106 del decreto utilizzato per negarmi l'intervento in assemblea attraverso la causa chiederò al giudice il ricorso incidentale alla Corte Costituzionale.

Poiché non avete fatto l'assemblea ONLINE su piattaforma internet come prevede lo stesso decreto per tutte le società di capitali, società cooperative e mutue assicuratrici, di prevedere con avviso di convocazione delle assemblee; espressione del voto in via elettronica o per corrispondenza ed intervento all'assemblea mediante mezzi di telecomunicazione, anche laddove l'utilizzo di tale strumento non sia previsto negli statuti. E possibile prevedere che l'assemblea si svolga, anche esclusivamente, mediante

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mezzi di telecomunicazione che garantiscano l'identificazione dei partecipanti, la loro partecipazione e l'esercizio del diritto di voto.

Se non la fate voi l'assemblea online chi la dovrebbe fare?

Ho sostenuto l'esame da dottore commercialista online e voi non potete fare un'assemblea?

Chiedo che venga messa al voto l'azione di responsabilità nei confronti del cda.

Risposta

La Società ha ritenuto di avvalersi di una facoltà espressamente prevista dalla legge ed in particolare dal comma 4 dell'art. 106 del D. L. n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020 nonché del DL n. 228/2021, convertito in legge n. 15/2022, che ha esteso l'efficacia delle misure contenute nel predetto art. 106 alle Assemblee tenute entro il 31 luglio 2022, consentendo la partecipazione degli Azionisti in Assemblea esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato.

Con riferimento all'azione di responsabilità si precisa che la stessa dovrà essere proposta anche in Assemblea, tramite delega al Rappresentante designato, ferme restando le valutazioni di ammissibilità.

2) I certificatori di bilancio fanno anche una consulenza fiscale?

Risposta

No. Oltre alle limitazioni previste dalla normativa nazionale e statunitense sullo svolgimento di attività su tematiche fiscali previste per le società di revisione rileva la circostanza che il Gruppo Eni, allo scopo di tutelare il requisito di indipendenza dei revisori, ha stabilito di non affidare alla società di revisione incaricata, nonché alle società del relativo network, incarichi di consulenza; sono previsti nei limiti delle previsioni delle normative applicabili incarichi per attività strettamente connessi con l'attività di revisione.

3) Con un nuovo maxi parco eolico inaugurato da Eni in Kazakistan, si tratta del secondo parco nel Paese, potrà fornire energia ad oltre 37 mila famiglie. Eni punta entro il 2025 a raggiungere oltre 6 gigawatt di capacità installata rinnovabile e più di 15 entro il 2030. ln Italia il gruppo energetico ha ora aggiunto un primo investimento di GreenIT, la joint venture Eni gas e luce, Plenitude e CDP Equity per la produzione energetica da fonti rinnovabili. GreenIT ha infatti acquisito dal gruppo Fortore Energia l'intero portafoglio composto da quattro campi eolici onshore attivi in Italia della capacità complesswa di 110 MW: 55 aerogeneratori in Puglia. I campi hanno un'operatività media di oltré 2.000 ore equivalenti, con una produzione di oltre 230 GWh/anno che consentiranno di evitare l'emissione di circa 100.000 tonnellate/anno di CO2. Il nuovo parco edico kazako, realizzato attraverso la controllata Arm Wind LLP, ha una capacità pari a 48 MW. In Italia l'investimento di GreenIT segue l'acquisto, che risale all'estate scorsa, di 13 parchi con

un portafoglio di 256 aerogeneratori in Sicilia, Puglia, Basilicata e Abruzzo. Secondo i dati dell'Associazione nazionale energia del vento (Anev), che raggruppa imprese del settore, l'Italia e l'Europa dovrebbero accelerare sull'eolico: la Ue a 27 ha realizzato solo 11 GW di nuovi impianti eolici nel 2021 (di cui l'81% onshore) e installerà 18 GW all'anno tra il 2022 e il 2026, ma per raggiungere i target europei al 2030 di energia rinnovabile si dovranno installare almeno 30 GW annuali, mentre in Italia a fronte di oltre 1,5 GW all'anno necessari per raggiungere gli obiettivi nazionali, «si installa meno di un terzo della potenza necessaria».

Come investirà Eni, in quanto tempo e come li finanzierà?

Risposta

Eni, attraverso Plenitude, ha l'obiettivo di raggiungere oltre 6 GW di capacità di generazione elettrica da fonti rinnovabili entro il 2025, aggiungendo oltre 5 GW alla capacità già installata alla fine del 2021 pari a 1.1 GW. Gli investimenti saranno concentrati nelle tecnologie solare fotovoltaico ed eolico, sia onshore sia offshore, e nei paesi dove Plenitude è già oggi presente, inclusa l'Italia. Gli investimenti di Plenitude ammontano a circa €5,6 miliardi nel periodo 2022-25 (includendo pro-quota gli investimenti delle società non consolidate). Si prevede che tali investimenti saranno recuperati nell'arco della vita utile degli impianti (tipicamente compresa fra 25 e 40 anni per gli impianti eolici e fotovoltaici) e saranno finanziati attraverso il cash flow generato dalla società stessa e con il ricorso al debito.

4) Non credete che sia ora di finirla di avere legami illeciti con i servizi segreti iniziati nel 1976 con i rapporti con la Libia di Gheddafi?

Risposta

Eni non intrattiene "legami illeciti" con nessuna "intelligence", italiana o straniera. Eni è un'impresa fondata sulla responsabilità e l'integrità del proprio agire e considera la trasparenza e la sua promozione valori aziendali cruciali.

l rapporti con le diverse articolazioni della Pubblica Amministrazione in Italia e all'estero, improntati rigorosamente a tali principi, sono parte di un impegno volto a tutelare l'incolumità delle nostre persone, i nostri beni materiali e immateriali e la reputazione aziendale da azioni dolose poste in essere da soggetti terzi.

5) Eni quoterà a Piazza Affari Plenitude, la sua nuova divisione che integra le attività nelle rinnovabili, retail e mobilità elettrica. L'operazione, che probabilmente avverrà nel 2022, potrebbe trasformarsi in uno dei più grandi debutti italiani del prossimo anno. Sul listino arriverà però soltanto una quota della società. «Potrebbe essere tra il 20 e il 30% la parte che va a flottante durante la quotazione, ma sono tutte considerazioni che devono essere fatte dal gruppo di lavoro e discusse con gli advisor e portate al board». Le avete prese queste decisioni?

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Risposta

Come già annunciato, Eni ha stabilito che l'IPO sia la miglior soluzione per rendere evidente il valore del business di Plenitude e intende completare l'operazione nel 2022 in base alle condizioni di mercato. La nuova entità si inquadra nella strategia e nell'impegno a lungo termine di Eni a essere una compagnia energetica decarbonizzata e incentrata sulla sostenibilità.

Eni manterrà una quota di maggioranza in Plenitude e supporterà il nuovo veicolo con tecnologie proprietarie, competenze ingegneristiche e di project management.

6) Plenitude sarà l'avamposto della strategia di decarbonizzazione di Eni. Il piano è ambizioso, con «un modello di business unico, che combina produzione da rinnovabili, vendita di energia e servizi a clienti retail, oltre a una rete capillare di punti di ricarica per veicoli elettrici». La società che sbarcherà in Borsa avrà un debito netto prossimo a zero dal primo gennaio 2022 e un programma annuale di investimento da circa 1,8 miliardi. Il margine operativo lordo è visto più che raddoppiato: da 0,6 miliardi nel 2021 a 1,3 miliardi nel 2025. Il piano di investimenti medi annui è da 1,8 miliardi fino al 2025, concentrati soprattutto sulle rinnovabili che attrarranno oltre l'80% della spesa complessiva.

Quanto sarà l'investimento per produrre H2 verde? dove? quando?

Risposta

Eni riconosce nell'idrogeno low carbon e da fonti rinnovabili (verde) una importante leva per il processo di decarbonizzazione.

Nel 2021 ha quindi costituito un'unità all'interno della Direzione Energy Evolution per lo sviluppo di iniziative idrogeno finalizzate al raggiungimento del target di produzione annuale pari a 4 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2050.

Nel breve termine, Eni sta valutando una molteplicità di iniziative di produzione di idrogeno verde in Italia e all'estero, su scala pilota, con l'obiettivo di

  • · avviare la decarbonizzazione dei propri consumi nelle raffinerie bio e tradizionali
  • soddisfare i fabbisogni di clienti industriali "hard-to-abate"
  • · promuovere la mobilità ad idrogeno.

Lo sviluppo di tali progettualità farà leva, laddove possibile, sulle sinergie con Plenitude adottando un approccio integrato per la realizzazione dell'intera filiera a partire dalla produzione di energia elettrica rinnovabile fino alla commercializzazione dell'idrogeno. L'idrogeno sostenibile sconta però attualmente un importante gap di costo rispetty all'alternativa fossile, in particolare il verde.

ll costo di produzione dell'idrogeno verde varia, in modo anche significativo, infunzione della localizzazione e dipende principalmente dal

  • · costo dell'energia elettrica rinnovabile in alimentazione all'elettrolizzatore, e degli eventuali oneri di sistema associati,
  • · dal capex degli elettrolizzatori

· dal numero di ore di funzionamento a pieno carico dell'impianto, anche funzione delle regole in via di definizione sul criterio di addizionalità per le energie rinnovabili associate a produzione di idrogeno.

Per questo motivo, la possibilità per Eni di investire nel breve in progetti di produzione di idrogeno verde dipenderà dalla disponibilità di finanziamenti (in Italia, ad esempio, il PNRR mette a disposizione 500 M€ per la realizzazione di hydrogen valleys e più in generale circa 3,2 miliardi per lo sviluppo della filiera idrogeno), dalla presenza di un quadro regolatorio completo e definito (es. certificati di origine) e di meccanismi di supporto di lungo termine (i.e. "contract for difference" a copertura del gap di costo vs alternativa).

7) Eni e Intesa entrano nel capitale sociale di BF spa, la holding quotata in Borsa che controlla la società agricola Bonifiche Ferraresi, grazie ad un accordo di collaborazione. L'investimento da parte di Eni e Intesa avverrà attraverso un aumento di capitale riservato, al termine del quale le due società deterranno ognuna il 3,32% del capitale sociale di BF. In particolare, l'accordo con Eni si articola in tre operazioni collegate tra loro. La più importante è la costituzione di una equity joint-venture paritetica destinata a progetti di ricerca e sperimentazione agricola di sementi di piante oleaginose da utilizzare nelle bioraffinerie Eni. In questa operazione Eni acquista anche una partecipazione di minoranza nel capitale società operativa Bonifiche Ferraresi, pari al 5% del capitale sociale della stessa, a fronte del pagamento di un prezzo di 20 milioni. L'acquisto consente a BF di rilevare una plusvalenza di circa 6,7 milioni. L'intesa fa leva sulla consolidata collaborazione tra Eni e BF in ambito agricolo per lo sviluppo di iniziative di diversificazione economica, trasferimento di competenze e supporto all'imprenditorialità in Italia e all'estero. Bonifiche Ferraresi, con i suoi 7.750 ettari, è la più grande azienda agricola italiana per superficie agricola utilizzata. Fu fondata nel 1871 in Inghilterra col nome di Ferrarese Land Reclamation Company Limited, per operare nella bonifica di laghi, nell'acquisto di paludi e terreni nelle vicinanze di Ferrara. Nel 1942 la Banca d'Italia diventò il maggiore azionista per uscire di scena nel 2014 con la costituzione di una newco da parte di una cordata di investitori privati. I principali azionisti sono la Cariplo (che detiene il 20,7%), la Cassa depositi e prestiti (18,8%), la Dompé Holding (14%). Oltre il 70% dei terreni di proprietà si trovano in provincia di Ferrara, gli altri nelle province di Arezzo e Oristano, si coltivano riso, mais, grano, orzo, barbabietole da zucchero, erba medica, girasole, soia, piante officinali e frutta. Da parte sua Eni produce nelle bioraffinerie a Gela e a Venezia Porto Marghera biocarburanti avanzati, uno degli strumenti per contribuire al contenimento delle emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti. Entro il 2023 Eni non utilizzerà più olio di palma nei suoi processi produttivi. Le attività di test e sperimentazione della joint-venture BF-Eni verranno effettuate nei laboratori a cielo aperto di Bonifiche Ferraresi in Sardegna e saranno volte a valutare la replicabilità delle produzioni in Italia

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e nei paesi esteri in cui è presente Eni, in particolare in Ghana e in Congo. L'individuazione delle specie vegetali più idonee seguirà i criteri di sostenibilità definiti nella direttiva europea sui biocarburanti, promuovendo la coltivazione sostenibile, proteggendo i suoli e non sottraendo terreni alla produzione di prodotti agricoli destinati all'alimentazione.

Quando sono previsti i biocarburanti? potranno sostituire totalmente il petrolio? con quali costi rispetto alla benzina?

Risposta

l biocarburanti sono già in commercio; la nostra capacità di produzione complessiva, in termine di materia prima processata, è di 1,1 milioni di tonnellate/anno, ed è prevista in crescita nei prossimi dieci anni fino ad arrivare a 6 milioni di tonnellate/anno.

I biocarburanti sono destinati a sostituire completamente, assieme alle altre soluzioni di mobilità sostenibile, i carburanti ottenuti dalla raffinazione del petrolio. Il loro costo di produzione è influenzato dagli scenari, oggi fortemente variabili, dei prodotti e dal costo delle materie prime; attualmente esso è superiore di ca. 2,5/3 volte quello dei carburanti tradizionali.

8) L'Ong Clean Air Task Force ha visitato 250 impianti in Europa e ha rilevato che ben 180 hanno emissioni di metano. 35 in Italia invece impianti su 46. Ecco invece l'agenzia per l'energia dell'OCSE ha stimato che in tutto il mondo viene rilasciato metano dal settore che produce energia corrispondente a due volte e mezzo il fabbisogno in Italia. Mentre Snam ci dice che le emissioni lei le ha denunciate tutte e che rispetto al 2015 le ha ridotte del 29 percento. Eni dice addirittura di averle ridotte del 90 percento e che dal 2021 monitora le perdite con una telecamera apposita. E poi dice che gli impianti di Pineto e Casalborsetti sono conformi. In tema di controlli invece La Commissione Europea ha proposto una direttiva, che vieterebbe assolutamente le emissioni di metano in atmosfera, questo anche perché è più impattante dal punto di vista climatico, ben 80 volte di più rispetto della CO2, cioè al metano bruciato. Ma questo comporterebbe anche un ferreo controllo da parte dei paesi membri. La proposta è ferma invece da dicembre tra Parlamento e Consiglio Europeo Devo sollecitarla o avete intenzione di rispettare spontaneamente il divieto di emissione di CO₂?

Risposta

Eni è impegnata da tempo in azioni e iniziative volontarie e ricopre un ruolo proattivo nelle principali partnership internazionali sul tema delle emissioni fuggitive. Eni esegue azioni mirate alla riduzione di tutte le emissioni fuggitive di metano, che sonø monitorate e quantificate secondo le migliori pratiche e standard internazionali. Questo impegno si è tradotto nella riduzione del 90% di emissioni fuggitive di metano upstream nel 2020 rispetto al 2014. Eni sta identificando ulteriori azioni di mitigazione delle emissioni di metano al fine di garantire una riduzione in linea con gli obiettivi lanciati di

recente nell'ambito del Global Methane Pledge (riduzione del 30% delle emissioni di
metano al 2030 rispetto al 2020 metano al 2030 rispetto al 2020).

Eni è favorevole allo sviluppo di regolamentazioni per la mitigazione delle emissioni di metano e attraverso partnership internazionel per la missioni di Commissione Europea. Nel 2020, insieme ad altre multinazionali del settore e ad alcune delle più importanti organizzazioni del mondo accademico e non profit, Eni ha inviato alla Commissione Europea un documento con raccomandazioni di breve, medio e lungo

termine per ridurre le emissioni di mat termine per ridurre le emissioni di metano nell'andazioni di breve, medio e lungo
di raggiungere la neutralità climatica e l'accombito del Green Deal europeo, al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tali raccomandazioni sono poi state ulteriormente dettagliate nel corso del 2021 in una serie di documenti tecnici invisti alla politici alla Commissione Europea e disponibili pubblicamente.

Eni ha recentemente confermato la partecipazione all'Oil & Gas Methane Partnerhip (OGMP), un'iniziativa promossa dall'UNEP e a cui ha aderito la Coa Methane Partnerhip
che è volta al conseguimente di che è volta al conseguimento di un geold standard nell'immissione Europea e
rendicontazione delle omiscioni di v rendicontazione delle emissioni di metano nel breve periodo, seguendo un framework
di rendicontazione al quale si issimat di rendicontazione al quale si ispira la proposta di regolamento UE. Per raggiungere questo obiettivo, Eni sta realizzando campagne di monitoraggio periodiche di rilevamento e riparazione delle emissioni Repair). Ad oggi, il 98% degli asset Eni (su base produttiva) è coperto da programmi LDAR e la società sta fornendo alle consociate strumenti e conento da programmi LDAR
LDAR con sempre maggiore from LDAR con sempre maggiore frequenza.

Eni aderisce anche a:

  • Oil & Gas Climate Initiative (OGC), per il quale Eni ha da poco sottoscritto il nuovo
    obiettivo di minimizzare le omiccioni di m obiettivo di minimizzare le emissioni di metano a una quota definita "near zero";
  • Methape, Guiding, Brinciple, di circa di vi

  • Methane Guiding Principles l'iniziativa pubblico privata nella quale le compagnie firmatarie si impegnano al rispetto di 5 principi chiave nella guale le compagnie
    metano (riduzione, miglioremente dell' metano (riduzione, miglioramento delle performane nella pestione delle emissioni di suscin

Lo sforzo che sta facendo, da anni, tutta l'industria del gas, a livello di filiera e a livello mondiale, è proprio quello di evitare che perdite di metano in miera e a livello
del gas, dal pozzo all'utilizza finale che perdite di metano in atmosfera lungo il tragitto del gas, dal pozzo all'utilizzo finale possano erodere il vantaggio ambientale del gas naturale rispetto agli altri combustibili fossili.

Nello specifico, il monitoraggio delle emissioni fuggitive in Eni avviene attraverso l'uso di termocamere a infrarossi OGl (Optical Gas Imaging) nella pratica di Iavoro LDAR (Leak Detection And Repair), riconosciuta a livello internazionale e progettata per identificare eventuali perdite ed effettuare tempestivamente le riparazioni.
Eni del 2014 - ff

Eni dal 2014 effettua campagne di monitoriane le riparazioni.
Gas Imaging) e dal 2021 i monitoraggio periodiche con tecnologia OGI (Optical Gas Imaging) e dal 2021 i monitoraggi sono effettuati con frequenza annuale, anche in
assenza di prescrizioni assenza di prescrizioni.

Per quanto riguarda Pineto e Casalborsetti, la configurazione delle centrali è conforme alle prescrizioni autorizzative e sono adottate tutte le misure necessarie per il contenimento delle emissioni al fine di garantire la tutela dell'aria. Le apparecchiature di combustione vengono monitorate tramite autocontrolli periodici (annuali/trimestrali) effettuati da un laboratorio di analisi accreditato. In aggiunta, su alcune apparecchiature, come ad esempio i turbocompressori della centrale di Casalborsetti, è installato un Sistema di Monitoraggio in continuo delle Emissioni (SME) per il controllo dei parametri CO ed NOx. Dai monitoraggi effettuati (periodici da laboratorio ed in continuo) risulta che i valori limite prescritti dai Decreti autorizzativi (Autorizzazione Integrata Ambientale AIA e Autorizzazione Integrata Ambientale AUA) per i parametri oggetto di misura sono costantemente rispettati.

9) L'AD di Eni ha assistito il governo nei giorni scorsi a fare contratti per l'acquisto di GAS da paesi ancora più instabili e dittatoriali della Russia in chiara contrapposizione con l'uscita dal carbonfossile per l'Italia che ha dichiarato di volerlo fare. Perché non è stata colta l'occasione per tappezzare i tetti d'Italia con pannelli fotovoltaici? Risposta

Eni, attraverso Plenitude, è un operatore di primo piano in Italia nell'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di aziende, condomini e abitazioni unifamiliari, con diverse migliaia di installazioni ogni anno.

9) Sotto la tundra siberiana è nascosta la riserva di combustibili più grande del mondo. Un terzo della ricchezza della Gazprom arriva dai giacimenti naturali di gas della zona di Urengoy. Attraverso la Gazprom, controllata direttamente da Putin, il Cremlino ha cercato di restituire alla Russia un ruolo da superpotenza mondiale. Il gas ripulito viene mandato attraverso questa conduttura in un collettore intermedio, a un chilometro e mezzo nella tundra. Poi passa alle tubature principali, che sono interrate, e da lì viaggia verso l'Europa, spinto dalla sua pressione naturale, che arriva dal profondo della Terra a più di 40 chilometri all'ora. Da questi impianti inizia il lungo viaggio del gas russo verso l'Europa, un viaggio di migliaia di chilometri, ostaggio di giochi politici, economici e conflitti. Come quello in Ucraina. Già nell'inverno del 2005 c'era stata un'importante crisi delle forniture in Italia, scaturita dal braccio di ferro tra Ucraina e Russia per il prezzo da pagare per i diritti di passaggio del gas. Nel novembre del 2006, l'allora amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, e Aleksej Miller, viceministro dell'energia e presidente di Gazprom, hanno firmato un accordo per la proroga delle forniture di gas all'Italia fino al 2035. In cambio, tra le altre cose, Gazprom ottiene l'accesso a vendere direttamente gas sul mercato italiano. L'ex responsabile Eni in Russia Magio Reali, non aveva condiviso le condizioni di quell'accordo. I giornali hanno scritto "più gas all'Italia": è tutta una balla perché nessuno dice che esiste una legge, in Russia, che da il monopolio assoluto alla Gazprom nelle esportazioni di gas. Cosa significa questo? Che qualsiasi

quantitativo di gas che possa essere trovato nello sviluppo di giacimenti dovrà essere ceduto, bocca-pozzo, alla Gazprom. Quindi, poi sarà la Gazprom a fare, che lo vuole, se lo vuol vendere in Cina o se lo vuol vendere in Europa o se lo vuol vendere in Italia. Scaroni ha definito l'accordo storico. Scaroni ha detto il vero, ma è storico perché per la prima volta nella storia la Russia varca le Alpi, con il gas, come le varcò con il grande generale Suvorov. In questo caso è storico. I prezzo concordato tra Eni e Gazprom per l'acquisto di gas fino al territorio italiano "è un segreto politico". La sede di Gazprom è in grattacielo alla periferia di Mosca. Questa compagnia era stata privatizzata da Eltsin ma con Putin il governo è tornato a controllarla grazie a un patto tra politica, economia e servizi segreti. E il portavoce di Gazprom è pronto a giurare sull'eternità della compagnia che incarna il potere della Russia di Putin. Le scorte di gas non possono esaurirsi perché quando sarà disponibile la tecnologia, potranno sfruttare anche il gas che si trova sotto forma di gas idrati, sono giacimenti immensi. Il mistero che avvolge i prezzi determina anche la mancanza di trasparenza sul mercato del gas. Come poco trasparente è una serie di passaggi di mano da società che fanno lievitare i prezzi. Per capire di più bisogna andare in Kazakistan, dove c'è una delle più grandi riserve energetiche planetarie. Il campo di Karachaganak si estende per 30 chilometri, ed è largo 15. E uno dei più grandi giacimenti al mondo. L'Eni è presente in un consorzio internazionale insieme all'inglese British Gas, all'americana Chevron e alla russa Lukoil. Qui l'Eni estrae gas. Però non lo importa direttamente in Italia: il gas, inquinato di acido solfidrico, viene mandato ad un impianto che dista 120 chilometri, in territorio russo, per essere purificato. La quantità massima di gas che legalmente dobbiamo reiniettare come accordo con lo stato almeno il 40% del totale del gas prodotto dal field. Cioè, Eni estrae ma cede il gas a una società kazaka, che a sua volta lo cederà alla Gazprom, che poi lo rivenderà in Europa. Ma perché l'Eni non porta il gas direttamente in Italia? È un paradosso perché il giacimento di Karachaganak da solo sarebbe in grado di coprire il 15% degli attuali consumi italiani. Per trovare una risposta bisogna andare ad Astanà, una fantascientifica città nata per desiderio dell'ex presidente Nazarbaev. Viali lastricati di marmo e grattacieli in acciaio e vetro con facciate laminate di rame e d'oro, disegnati dai più famosi architetti. Ma da dove è nata la fortuna di Nazarbaev?

Molti soci delle società che commercializzano idrocarburi vengono costituite all'estero e tra i soci figurano amici e parenti del presidente Nazarbaev. Su alcuni conti svizzeri erano stati trovati 700 milioni di dollari ai quali lui aveva accesso diretto. Questi soldi poi sono rientrati. Nazarbaev ha sempre avuto i giudici schierati con lui. Tutto il settore energetico è in mano al marito di sua figlia. E a capo di una corporation che tratta sia gas che petrolio, pertanto il guadagno rimane in famiglia. Secondo il responsabile Eni in Russia, l'Eni il gas lo svendeva a Gazprom. Perché? Perché già nel 2005-2006 questo gas si è continuato a venderlo a 25 dollari per 1000 metri cubi. Anche se è un gas sporco, raw ecc ... almeno il suo valore sul mercato è almeno quattro volte tanto. Dovrebbe essere almeno cento. E' vero che in realtà sono ben meno di 25 dollari ogni mille metri

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cubi 14 dollari?

Risposta

Il gas estratto non è direttamente commercializzabile, per poter essere utilizzato necessità di complessi processi da svolgersi in ambiente controllato ed appositi impianti. Pertanto il prezzo di cessione del gas, da parte del consorzio internazionale, riflette il valore allo stato prima del trattamento.

In aggiunta, non vi sono infrastrutture esistenti che ne permettano il trasporto diretto, via pipeline, in Italia.

11) Anche se è un gas sporco, il prezzo corrisponde ad un ventesimo di quello che viene praticato da Gazprom sul mercato europeo. Per non sottostare ai ricatti di Gazprom, bisognava investire per far arrivare il gas a Baku, dove può essere inserito nei gasdotti diretti in Europa, senza passare dalla Russia. Perché non è stato fatto? Risposta

Il gas estratto dal giacimento di Karachaganak, a valle del processo di trattamento in carico alla KazRosGas (società a responsabilità' limitata formata paritariamente dalla società quotata kazaka KazMunayGas e dalla russa Gazprom), viene indirizzato a diversi mercati, incluso il Kazakistan, dove lo stesso viene utilizzato per soddisfare la domanda interna.

12) Perché nella trattativa di cui si è già parlato di questo accordo che Scaroni definisce storico non è stato inserito questo punto?

Risposta

Riteniamo che si faccia confusione tra accordi di valorizzazione del gas da parte del consorzio internazionale di Karachaganak (Kazakhstan) e gli accordi di Eni con Gazprom sulle forniture di gas per l'Italia.

13) Se i russi non ce lo permetto, perché viene svenduto?

Risposta

Non riteniamo che il gas sia svenduto.

14) Il gas e il petrolio appartengono a un mondo che è sporco per loro natura e all'ombra del gas è facile fare degli affari poco trasparenti. Abbiamo anche capito che Gazprom è la vera arma a disposizione di Putin e dispone di più proiettili di quello che pensiamo, dispone di più gas di quanto ne produce. Lo acquista dal Turkmenistan, dall'Uzbekistan, proviene dal mare del Nord e proverrà anche dall'Artico. Nel 2006 la Georgia aveva chiesto di aderire alla Nato e alla Russia non era piaciuto. Poi la Georgia aveva anche chiesto anche di, aveva appoggiato la Cecenia, e questo alla Russia non era piaciuto. E mentre Gazprom offriva alle province amiche, Bielorussia e Moldavia, il gas a metà del prezzo, alla Georgia lo offriva a più del doppio, questo per indebolirla economicamente

e poi nell'agosto del 2008 sono entrati in Georgia i carri armati di Putin. Stesse dinamiche che ha utilizzato con l'Ucraina. Dice, vabbè, lui l'ha fatto per contrastare l'espansione della Nato, salvo poi che con gli stessi paesi della Nato fa affari, si tappa il naso. L'esempio vivente è il giacimento di Karachaganak, dove convivono inglesi, americani, russi e italiani, proprio in questo momento, lo svendono ai russi e poi ci sono una serie di passaggi societari non molto chiari. Insomma, non sappiamo il perché, resta ovvio che se invece di svenderlo ai russi quel gas venisse importato nel nostro Paese al prezzo con cui lo tirano su, insomma, sarebbe un grande vantaggio per tutti noi maggiore del gas liquido Usa e dell'AFRICA con cui stiamo facendo accordi capestro che indeboliranno sempre di più l'Italia?

Risposta

Nelle riflessioni non si tiene conto della partecipazione di Eni in consorzi internazionali organizzati, dei vincoli derivanti dal rispetto dei contratti petroliferi, delle condizioni di mercato specifiche e degli accordi commerciali negoziati con i paesi detentori delle risorse petrolifere.

15) Infatti, Il governo italiano è impegnato ad aumentare le forniture energetiche, in particolare di gas, da vari partner internazionali. Attraverso Transmed, il gasdotto che collega l'Algeria all'Italia, secondo gli annunci, potrebbero arrivare tra i 2 e 10 miliardi di metri cubi di gas in più all'anno che potrebbero dunque rimpiazzare tra il 10 e il 30 per cento del gas russo. Ma puntare sull'Algeria presenta grossi rischi. I'Algeria ha relazioni storiche con la Russia da cui riceve armi e formazione per i propri servizi segreti. Al punto che quando all'Onu si è votata la condanna dell'invasione ucraina, gli algerini hanno deciso di astenersi. E non c'è da star troppo allegri nemmeno con gli altri potenziali fornitori. Il governo punta infatti anche sulla Libia, dove la riesplosione di una guerra civile è sempre imminente, e poi soprattutto sul Tap, il gasdotto che collega l'Azerbaijan all'Italia Il Tap è questo gasdotto che viene dall'Azerbaijan. Quindi attraversa l'Adriatico va in Grecia e poi attraversa tutta l'Anatolia, quindi la Turchia. Vuol dire che serve la servitù di passaggio della Turchia. Ora, io non so voi del cda, io mi ricordo che fino a due mesi fa, tre mesi fa, il presidente turco era il più cattivo del mondo. Adesso ce ne siamo dimenticati. Forse la nostra idea di cattivi cambia un po' troppo in fretta? Risposta

Operando in un contesto internazionale caratterizzato da elevata volatilità e crescenti rischi politici ed economici, Eni dispone di un sistema integrato per la gestione diverse tipologie di rischio, nel rispetto degli standard più elevati e delle migliori pratiche internazionali. Ciò consente alla Società di rimanere operativa anche in aree complesse e instabili. La verità è che la geografia e la geologia decidono per la concentrazione delle fonti di materie prime e combustibili fossili. Quello che, tuttavia, si può fare è evitare la mono-dipendenza e, oggi, di fronte alla necessità di diversificare i nostri fornitori di energia, Eni si è prontamente impegnata nella ricerca di soluzioni, grazie alla storica

presenza in Africa e nel più ampio Mediterraneo. È qui che spiccano le nostre partnership di lunga data con paesi come l'Algeria, importanti per espandere il nostro portafoglio gas e consentire ulteriore capacità di esportazione verso l'Italia e l'Europa, facendo leva sull'ampia disponibilità di riserve di gas equity. Algeri è un partner storico per Eni, ancor di più nell'ambito del più ampio e recente rilancio della cooperazione con il nostro Paese. Ben prima della pandemia la transizione energetica aveva già suggerito all'Italia maggiore attenzione alla sponda sud del Mediterraneo, al Medio Oriente e all'Africa. Nello stesso solco si sono dunque sommate le iniziative di intensificazione delle politiche di vicinato da parte europea e di dialogo da parte statunitense, iniziative che riconoscono in Algeri un importante ruolo nella regione. L'accordo con Sonatrach premia ora non solo la nostra eccellenza e il modello di fast track, quanto più in generale la nostra significativa capacità di sviluppare con i partner nuove soluzioni energetiche su un piano di parità, per valorizzare il potenziale e la cooperazione con mutuo beneficio e nel contesto della transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Per quanto riguarda, infine, la commercializzazione del gas attraverso il Trans-Adriatic Pipeline (TAP), Eni non è direttamente coinvolta nelle attività.

16) Nel corso del 2021 a che prezzo ha comprato gas dalla Russia? E nell'ultima settimana quanto sta pagando le forniture di gas? Risposta

Il prezzo di acquisto del gas dalla Russia è un dato sensibile la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

17) A quanto ammontano gli extraprofitti di Eni nel 2021 legati alla vendita di gas? Risposta

Eni opera lungo l'intera catena del valore delle commodity energetiche (produzione, trasformazione e commercializzazione). E' un mercato caratterizzato da un elevato livello di competizione, nel quale i prezzi sono formati dall'equilibrio tra la domanda e l'offerta globale di petrolio, gas e prodotti, soggette ai cicli economici e a molteplici variabili globali e dove gli operatori come Eni non hanno "pricing power". Le leve a disposizione dell'Eni per realizzare una redditività pari almeno al costo del capitale sono la disciplina finanziaria e l'eccellenza operativa. In particolare, nell'attività svolta da Eni di importatore di gas dai paesi produttori e di rivendita nel mercato italiano, Eni si approvvigiona a prezzi di mercato e rivende a prezzi di mercato con ridotti marginia concorrenziali esposti alla volatilità dei prezzi spot nei vari mercati di riferimento/ che la società gestisce attraverso strumenti finanziari derivati. Pertanto, il mercato energetico non consente agli operatori di realizzare c.d. extraprofitti, che sono tipico dei settori economici caratterizzati da posizioni di monopolio o oligopolio, i profitti maggiori nel mercato energetico sono realizzati dagli operatori più efficienti.

Fatta questa premessa, notiamo come il mercato del gas nel 2021 sia stato caratterizzato da uno scenario molto complesso caratterizzato da un'offerta corta di gas a livello globale e un aumento dei prezzi senza precedenti delle quotazioni spot agli hub continentali.

Nonostante queste difficili condizioni di mercato, in un contesto caratterizzato da un'elevata volatilità dei prezzi, la forte integrazione verticale con le nostre produzioni equity di gas ed LNG ha consentito di valorizzare la flessibilità del nostro portafoglio gas/LNG, mentre nell'attività di rivendita all'ingrosso i nostri margini sono stati penalizzati dalla chiusura dei differenziali di prezzo tra mercati spot europei e lo spot italiano (per la parte di vendite non derischiate), i cui effetti sono stati compensati dagli effetti di rinegoziazioni contrattuali.

Complessivamente nel 2021 il risultato netto adjusted di gruppo è stato pari a €4,3 miliardi, che si confronta con una perdita di circa €0,8 miliardi nel 2020, anno caratterizzato dalla crisi del COVID che aveva colpito in maniera particolare il settore oil&gas. L'utile operativo adjusted è stato pari a €9,7 miliardi al netto dei costi corporate di circa €0,8 miliardi, di cui circa l'89% è riferito alla produzione di liquidi e gas nel settore upstream conseguito prevalentemente all'estero dovuto al recupero del prezzo del petrolio tornato su valori in linea con le medie storiche (circa 70 \$/barile) mentre solo il 10% è relativo al settore gas & power (GGP + retail gas&power).

18) Se sul territorio ucraini e russi si sparano, sotto però fanno affari. Si tratta di un affare sotterraneo, sporco, quello del gas, e intorno al quale la parola trasparenza non ha un gran senso : Putin paralizza e minaccia l'Europa con il gas, l'ha sedotta, gli è venuta anche facile la cosa perché ha trovato terreno fertile, ha creato una dipendenza talmente evidente che quando poi si tratta di votare l'unanimità i 27 ministeri degli Esteri dei Paesi membri, anche di fronte a uno scenario orrendo come quello della guerra in Ucraina non riescono a trovare l'unanimità, il voto per vietare l'uso del gas russo. Ecco, e lo strumento di seduzione di Putin è stato Gazprom, che è la società che gestisce gas e petrolio per lo stato russo, era stata privatizzata da Eltsin poi Putin con un colpo di mano, un patto tra servizi segreti, imprenditori e politici, è riuscito a ricondurla nelle mani del governo. Gazprom ha una sua banca, GazpromBank, nella quale versiamo anche i 700 milioni di euro ogni giorno per pagare le forniture del suo gas, insomma, alimentando anche un paradosso: finanziamo la guerra in Russia, questo da una parte, dall'altra finanziamo riarmando la resistenza ucraina. Però insomma è un gioco di dipendenze dalle quali non è esclusa neppure l'Ucraina perché una parte di questi soldi che noi versiamo alla Russia finisce poi nelle casse dello Stato ucraino perché Putin paga le royalties per i tubi nei quali scorre il gas che fluisce verso l'Europa. Da quando la guerra è iniziata, l'Ucraina sta vivendo un assurdo paradosso. Sopra alla terra cadono le bombe russe e sparano i carri armati. I vivi non hanno nemmeno il tempo di seppellire i morti. Ma pochi metri di terra sotto ai cingolati dei carri armati, la guerra non è mai iniziata.

Nel sottosuolo, continua a scorrere placido il grande fiume azzurro, il gas russo che indifferente alle bombe e alle raffiche dei mitra non ha mai smesso di fluire. I russi hanno iniziato ad aumentare i volumi di gas verso l'Europa due giorni prima che iniziasse la guerra. La Russia è in assoluto il principale fornitore dell'Europa. Negli ultimi anni, il 49 per cento del gas consumato nel vecchio continente è stato garantito da navi gasiere o metanodotti russi. Il motivo è molto semplice: è quello che costa meno. E ha anche un'ottima qualità tra l'altro il gas russo. L'infrastruttura del gas russo è stata posata più di cinquant'anni fa ed è un'infrastruttura che è stata ampiamente ammortizzata. E quindi è più conveniente. I prezzi bassi e una rete capillare di gasdotti costruiti in Europa ai tempi dell'Unione sovietica hanno consentito a Vladimir Putin di conquistare una preminenza assoluta sul mercato europeo e un ruolo di primo piano sulla scena politica. Oggi, dopo l'invasione dell'Ucraina, i leader dell'Occidente hanno assunto posizioni estremamente dure verso il presidente russo. Negli ultimi anni Vladimir Putin si è comportato come uno spacciatore di droga che ha alimentato l'assuefazione dell'Europa al gas russo. Le sanzioni: ha tolto dal circuito finanziario, dal circuito bancario, dallo Swift, tutte le banche russe tranne alcune eccezioni, tra queste c'è GazpromBank, cioè la banca dove viene versato, vengono versati, 700 milioni di euro ogni giorno per le forniture di gas, ma GazpromBank non è solamente gas. In Europa ha un alleato importante, Banca Intesa, insieme hanno istituito un fondo, il Mir, che significa "amicizia", con il quale hanno anche investito pesantemente in Italia, hanno acquistato cosmetica di lusso, hanno acquistato catene di saloni di bellezza, di parrucchieri, hanno acquistato e investito anche nella ristorazione comprando catene di fast food, pizzerie, gelaterie, tavole calde. Insomma, Banca Intesa è esposta nei confronti della Russia per circa per circa 5 miliardi di euro, 7,5 invece sono i miliardi per cui è esposta Unicredit, Quasi tutto il gas russo importato dall'Italia passa dal gasdotto ucraino Fratellanza e arriva qui a Tarvisio, sul confine friulano con l'Austria. Attraversa questa galleria lunga 2640 metri, che ospita i tre metanodotti vitali per la sussistenza energetica del nostro Paese. Tutto il gas che viene importato dalla Russia transita mediante questi 3 metanodotti da Tarvisio verso l'Italia?

Risposta

ll gas importato dalla Russia entra in Italia a Tarvisio, e da Tarvisio poi fluisce su tre linee parallele Snam in territorio italiano.

19) JOESEPH BIDEN - PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI ha detto: Lavoreremo per assicurare all'Europa 15 miliardi di metri cubi di gas liquefatto quest'anno. E per aiutare a pidùrre la dipendenza dalla Russia, gli Stati Uniti assicureranno 50 miliardi di metrj.cubi all'anno. A causa della storica supremazia russa, la fetta di mercato del gas liquefatto in Europa finora è sempre stata minoritaria, attorno al 20 per cento all'anno. Ma dopo la recente scoperta dei giacimenti di shale gas in America, gli Stati Uniti stanno vivendo da più di un decennio un vero e proprio rinascimento energetico. Lo shale gas américano viene

estratto in terreni argillosi attraverso il fracking, la fratturazione delle rocce nel sottosuolo basata sull'iniezione di acqua e agenti chimici. Si tratta di una pratica che ha un impatto ambientale elevatissimo e secondo molti studi può causare terremoti. Per questa ragione è stata vietata in molti paesi europei. E sebbene estrarlo presenti enormi rischi per l'ambiente, risulti complicato da liquefare, nonché estremamente costoso da trasportare, grazie allo shale gas gli Stati Uniti sono riusciti a conquistare importanti fette di mercato. Se prima del 2018 non importavamo gas liquefatto dagli Stati Uniti, adesso siamo sul trenta per cento delle importazioni di gas liquefatto totali d'Europa proviene dagli Stati Uniti. Tanto è vero che gli Stati Uniti è diventato nel 2021 il primo esportatore di gas liquefatto in Europa, ha superato il Qatar. E ora dovendo rinunciare al metano russo, il gas liquefatto è destinato a conquistare settori di mercato sempre più ampi in Europa. Quali sono i rischi nel puntare sul gas naturale liquefatto?

Risposta

Un incremento della quota di approvvigionamento coperta da LNG fornisce in realtà maggiori opportunità di diversificazione delle fonti in quanto mitiga la dipendenza da specifici fornitori "obbligati" come nel caso del trasporto via pipe. Il punto di attenzione riguardo all'approvvigionamento tramite LNG è che, laddove sia incrementale rispetto ad una situazione inerziale, necessita di investimenti infrastrutturali, sia nei Paesi produttori di gas (laddove si debbano costruire impianti di liquefazione) che in quelli importatori (in mancanza di sufficiente capacità di rigassificazione) e di nuovi accordi commerciali.

20) Nell'immediato è complicato ottenere entrambe le cose: prezzi bassi e indipendenza dalla Russia?

Risposta

Chiaramente in un contesto in cui venga a mancare una fonte di approvvigionamento gas così importante come quella russa si crea una tensione tra domanda di gas (tendenzialmente invariata) ed offerta (in diminuzione). Pertanto, il mercato europeo, almeno in una fase transitoria, da un lato dovrà competere con gli altri mercati di consumo del gas (principalmente asiatici) per attirare sufficienti volumi di LNG, e dall'altro dovrà negoziare volumi incrementali di approvvigionamento via pipe. In entrambi i casi la sua posizione competitiva potrà risentirne, con prevedibili incrementi di prezzo.

21) Questo è un gas che costerà molto?

Risposta

ll prezzo del gas dipende da diverse variabili, e comunque ciascuna fonte tendenzialmente si allinea al prezzo che si crea sui mercati per effetto dell'equilibrio tra domanda ed offerta. La sostituzione del gas russo potrà realizzarsi con un mix di fonti alternative, con costi di produzione e approvvigionamento variabili.

22) E' vero che lo scorso anno è accaduto sovente che le navi gasiere provenienti dagli Stati Uniti e dirette in Europa abbiano invertito all'improvviso la rotta, dirigendosi dove il prezzo del gas liquefatto era molto più alto, vale a dire in Cina, che all'inizio del 2021 pagava il gas liquefatto oltre il doppio rispetto agli europei? Risposta

Lo scorso anno, con un inverno 2020-2021 rigido in Far East (in particolare Cina e Giappone), minore produzione asiatica e un minore contrattato da parte dei buyer asiatici (dopo un periodo di prezzi depressi post pandemia), si è verificata una maggiore domanda LNG nel mercato asiatico rispetto all'attesa con conseguente forte risalita dei prezzi asiatici, mentre quelli europei ad inizio 2021 sono rimasti fermi grazie all'ampia disponibilità di gas negli stoccaggi, a livelli molto alti dopo il 2020 caratterizzato dal Covid.

L'LNG per sua natura è flessibile in termini di destinazione e i produttori hanno la facoltà di allocare i volumi spot – che non sono quindi vincolati a destinazioni predefinite - ai mercati con premi più alti, in quel caso l'Asia rispetto all'Europa. Questo di solito avviene prima che i carichi partano, non è però escluso che a volte la rotta possa essere invertita anche dopo che i carichi sono già partiti.

23) Gli esportatori statunitensi esportano il gas semplicemente dove i prezzi gli dicono di esportare. Sono motivati unicamente dalla ricerca del profitto. Non è un po' paradossale che gli Stati Uniti per anni ci abbiano chiesto di non comprare il gas dalla Russia e invece loro hanno continuato e continuano a venderlo alla Cina, a prezzo molto alto? Risposta

Il mercato LNG è un mercato globale dove i paesi produttori soddisfano le richieste dej paesi importatori con i flussi che seguono logiche legate a contratti di lungo termine, logiche di mercato e logiche derivanti dal contesto geopolitico internazionale.

24) Il prezzo del gas in Europa è salito vertiginosamente per tutto il 2021. E partito da gennaio a 19 euro al megawattora ed è schizzato il 21 dicembre al record storico di 180 euro, un aumento dell'847 per cento. Il prezzo del gas ha cominciato a salire molto prima che scoppiasse la guerra in Ucraina. E sebbene anche la Russia abbia in parte contribuito agli aumenti con una marginale riduzione delle sue forniture nell'ultima parte del 2021, oggi che il conflitto è in corso, il prezzo del gas è 102 euro al megawattora, che significa comunque 80 euro in meno rispetto al picco raggiunto a dicembre. In realtà la carenza di gas non c'è mai stata: il gas è quello. C'era una carenza di erogazione per cui i paesi; produttori, tra cui anche la Russia ma c'è la Norvegia e cene sono altri, possono decidere di metterne in vendita, a disposizione un po' di meno per cui se io ho scarsità di materiale il prezzo in qualche modo ne risente e aumenta. vuol dire che si sta arricchendo troppo qualcuno e diciamo i cittadini, le imprese, come l'Eni, perdono competitività?

Risposta

ll mercato del gas nel 2021 è stato caratterizzato da uno scenario molto complesso che ha visto una offerta corta di gas a livello globale e che, conseguentemente, ha innescato aumenti dei prezzi senza precedenti delle quotazioni spot agli hub continentali.

Nonostante tali difficili condizioni di mercato, i nostri contratti di approvvigionamento gas di lungo termine, indicizzati alle commodity di mercato, hanno consentito e consentono di realizzare un margine di intermediazione. Inoltre, la forte integrazione verticale con le nostre produzioni equity di gas ed LNG, ha consentono di valorizzare il nostro portafoglio gas/LNG caratterizzato da una forte flessibilità.

25) Quindi affidandoci al mercato spot sostanzialmente ci siamo messi alla mercé anche della speculazione finanziaria in quel settore?

Risposta

Eni ha una significativa parte del portafoglio coperta da contratti di lungo termine, tuttavia il mercato spot influenza le dinamiche di prezzo per tutto il mercato. In Europa i mercati fisici e finanziari del gas, così come quelli dell'energia elettrica, sono sottoposti a specifiche regolamentazioni atte a garantirne il funzionamento trasparente e a prevenire abusi di mercato, e sono monitorati dalle competenti autorità nazionali e da autorità europee.

26) La speculazione agisce in questi mercati dove il prezzo chiaramente cambia di secondo in secondo? Chi sono i responsabili di questo aumento del prezzo del gas così esponenziale? Da questa impennata dei prezzi del gas, chi ci ha guadagnato di più finora? Da questo aumento dei prezzi, quanto ci ha guadagnato Eni negli ultimi mesi? Risposta

Gli aumenti del prezzo del gas degli ultimi mesi sono dovuti ad una strutturale debolezza del mercato del gas mondiale emersa con la ripresa post Covid, quando al rimbalzo della domanda non è seguito un aumento sufficiente di produzione, soprattutto LNG. A inizio 2021 si è manifestata in Asia, dove l'elevata domanda soprattutto cinese (acuita anche da un particolare freddo) ha determinato ridotta disponibilità in quell'area, facendo bruscamente risalire i prezzi e attraendo molti carichi LNG, originariamente destinati all'Europa. Tale carenza di prodotto sul mercato europeo si è manifestata nei mesi successivi con la difficoltà a riempire gli stoccaggi ed innalzamento dei prezzi europei (peraltro seguiti da quelli asiatici). Nei mesi più recenti, in particolare dall'inizio di questo anno, in Europa si è aggiunta anche una componente legata alle "aspettative" di riduzione delle disponibilità di gas a causa delle tensioni geopolitiche.

L'aumento dei prezzi del gas ha favorito innanzitutto i principali paesi produttori che riforniscono l'Europa via pipeline (Russia, Norvegia, Algeria). Eni in qualità di importatore del gas via tubo per rivendita nei mercati di consumo si approvvigiona e vende a prezzi di mercato.

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Nel 2021 il settore GGP dell'Eni attivo sia nell'importazione via tubo ha registrato nel 2021 un profitto di €580 milioni dovuto al positivo andamento del business internazionale dell'LNG, mentre l'attività d'importazione è stata penalizzata dalla compressione degli spread tra quotazioni spot del gas agli hub dell'Europa Nord Occidentale rispetto all'hub del mercato Italia, i cui effetti sono stati compensati dalla favorevole definizione di una negoziazione contrattuale.

27) Quest'anno Eni chiuderà con un profitto di 4,7 miliardi di euro che è il migliore risultato dal 2012. Eni nell'ultimo trimestre del 2021 ha aumentato i suoi profitti di oltre il 600 per cento rispetto all'ultimo trimestre del 2020. L'ultimo trimestre del 2021 durante il quale Eni ha aumentato i profitti del 600 per cento è esattamente il periodo in cui i prezzi del gas sono schizzati alle stelle. In soli 3mesi Eni ha guadagno 2,1 miliardi di euro. Come ha fatto?

Risposta

Nel 2021 il risultato netto adjusted è stato pari a €4,3 di mld. Nel quarto trimestre il risultato netto adjusted è stato pari a €1,7 mld, in significativo aumento rispetto al corrispondente periodo del 2020 che era stato caratterizzato da un livello dei prezzi decisamente depresso (Brent a 44 \$/bl e prezzo gas spot a 156 €/kmc).

L'utile operativo adjusted del quarto trimestre è stato pari a €3,8 mld, di cui circa il 95% è riferito alla produzione di liquidi e gas nel settore upstream conseguito prevalentemente all'estero e circa il 15% relativo al settore gas & power (GGP e retail gas&power), che ha beneficiato di rinegoziazioni contrattuali di approvvigionamento gas.

28) L'Eni non paga il gas al prezzo della borsa di Amsterdam ma a costi molto più bassi grazie a contratti a lungo termine che una decina di anni fa ha stipulato con la Russia e che dovrà pagare anche se l'embargo bloccherà le forniture? Risposta

l contratti di lungo termine sono caratterizzati da clausole periodiche di revisione prezzo che permettono ad entrambe le parti di riallineare i prezzi contrattuali alle condizioni di mercato.

L'evoluzione di uno scenario in caso di interruzione delle forniture dipenderà dal tipo di provvedimento che determinerà questa eventuale interruzione.

29) Eni vende agli italiani il gas a un prezzo certamente più alto rispetto a quello di acquisto Ciò che non sappiamo è in che misura questo prezzo sia più alto? Risposta

Le offerte con cui vengono offerti i prodotti e i servizi alla clientela retail sono/definiti sia sulla base degli scenari di prezzo sia in funzione della competitività del mergato nel pieno rispetto delle normative di regolamentazione e del consumo. In particolare, le tariffe del

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gas per quel che riguarda il mercato tutelato sono imposte dall'autorità, mentre per
quanto riguarda il mercato libera abli quanto riguarda il mercato libero abbiamo un portafoglio di autorità, mentre per
rispondere alle diverse esigona dei messa dei messa disegnate per rispondere alle diverse esigenze dei nostri clienti offerte disegnate per
generale, comunque le tariffe vennano la fi generale, comunque, le tariffe vengono definite per garantire un livello di marginalità in
linea con il trend del mercato linea con il trend del mercato.

30) Che senso ha ridurre il capitale con un importante programma d'investimento nelle rinnovabili perché l'Eni lancerà un programma da 1,1 miliardi di euro per riacquistare proprie azioni?

Risposta

La richiesta di autorizzazione del nuovo programma di acquisto di azioni proprie, nel rispetto della normativa di riferimento e delle prassi di azioni proprie, nel
un'opzione flessibile per riconoscono e mercato, offre alla Società un'opzione flessibile per riconoscere ai propri azionisti ulteriore remunerazione rispetto alla distribuzione di dividendi, con l'intenzione di condividere la generazione rispetto
legata ai progressi Eni pel proprio porcere norcare la generazione di valore legata ai progressi Eni nel proprio percorso strategico e al miglioramento di valore
L'acquisto di azioni proprie non è alternati L'acquisto di azioni proprie non è alternativo agli investimento dello scenario.
andrebbe visto come narte di un'unica et alternativo agli investimenti in ri andrebbe visto come parte di un'unica strategia di allocazione del capitale, ma
applica lo stesso livello di disciplina sia nascriti applica lo stesso livello di disciplina sia per gli investimenti in rinnovabili, sia in quili nei
business tradizionali, business tradizionali.

Infatti, nell'attuale scenario di mercato, caratterizzato da volatilità e incertezza, le nostre priorità in termini di allocazione del caratterizzato da volatinta e incertezza, le nostre
risorse al fine di: risorse al fine di:

  • rafforzare il nostro bilancio mantenendo una solida struttura del capitale, con una
    rigorosa disciplina finanziaria: rigorosa disciplina finanziaria;
  • mantenere una forte attenzione al nostro piano di decarbonizzazione in un'ottica di v
    transizione energetica transizione energetica
  • migliorare la nostra politica di distribuzione composta da dividendo e acquisto azioni
    proprie al fine di mantenerla al vestico del proprie al fine di mantenerla al vertice del gruppo di riferimento e acquisti
    ll'attuale, contesto, di marcato

Nell'attuale contesto di mercato caratterizzato da inefiniento del settore.
Iivello di investimenti adeguato a garanti livello di investimenti adeguato a garantire un approccio selettivo per una crescita nelle
rinnovabili e nelle nuove energio rinnovabili e nelle nuove energie.

Nel 2022, circa il 25% degli investimenti annuali di Gruppo saranno destinati a business
low carbon, con un aumento di E musti low carbon, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto alla media del piano
precedente precedente.

31) Le super bollette stanno stritolando i cittadini, hanno messo in ginocchio le imprese
italiane. Se n'è accorta ancho la Commissi italiane. Se n'è accorta anche la Commissione europea che ha valutato in prose
miliardi di euro i profitti delle aziendo del miliardi di euro i profitti delle aziende del settore e ha consigliato ai Paesi membri: ma perché non tassate gli extraprofitti e utilizzate i fondi per mitigare le bollette? Hanno o minciato la salita, la scalata già a partire da gennaio 2021 per arrivare a toccare un

aumento record a dicembre dell'847 per cento, e non per una carenza del gas, l'abbiamo
ne della contra dell'Altano de l'assuntando in sostituzione della contrattazione aumento record a dicembre dell'o47 per contra della contrattazione
sentito, ma perché l'Europa da tempo sta puntando in sostituzione della contrattazione sentito, ma perche i Europa da tempo sta partanto
a lungo termine sul gas, a quello che è il cosiddetto mercato SPOT, cioè il prezzo viene fatto a lungo termine sul gas, a quello che e il costina del gas, e lì il prezzo viene fatto
fatto alla borsa di Amsterdam, che è la borsa finanziaria del gasto, questo, meccanismo fatto alla borsa di Amsterdam, che e a bera mente soggetto questo meccanismo alle
in base alle trattazioni, ai rumors e è ovviamente 3. Ltraders del gas e delle materie in base alle trattazioni, al rumors e o oriento? I traders del gas e delle materie
speculazioni finanziarie. Chi si è arricchito intanto, gli olandesi di Vitol che hanno speculazioni finanziane. Chi si e arricento in consente gli olandesi di Vitol che hanno
prime. A dettare le danze sono state sicurato del 2020 di 140 miliardi a prime. A dettare le ualize sono stato stato incassato nel 2021, nanno, sono passa. A a arcerto. Poi ci sono gli svizzeri di nascita ma
miliardi nel 2021, cioè un aumento de 147 a 231 miliardi, un aumento del miliardi nel 2021, clob un aumento del 35 per colo miliardi, un aumento del
con base a Singapore di Trafigura che è passata da 147 a 231 miliardi, con sede Svizzera ma con base a Singapore di Trangura ene e pessaria e anglo-svizzera con sede Svizera ma
57 per cento. Poi c'è Glencore, la multinationale a 203, un aumento del 41 per 57 per cento. Poi c'e Glencore, a mattinazioni o 203, un aumento del 41 per
uffici nell'isola di Jersey, che è passata da 143 miliardi a 203, un aumento del 41 per uffici nell'isola di Jersey, che e passata da 2 mort del gas insomma influisce anche
cento. Insomma, comunque con il cento. Insomma, comunque con il meruto opi un'altra anomalia a fissare il prezzo sano accesso inventato, risale agii anni 80, quasi un
marginale. Un modello matematico che è stato inventato, risale a questo modello ch marginale. Un modello matematico ene e e stare ne in base a questo modello che il costo
residuo bellico, ancora sopravvive, però insomma in base ad una, media, dei meccanismi residuo bellico, ancora sopravve, peto insonne in base ad una media dei meccanismi di
dell'energia in bolletta viene calcolato non in base ad una media che hanno un dell'energia in bolletta viene calcolato no ne dentro le rinnovabili, che hanno un
produzione dell'energia, dove finirebbero anche destroso, in questo caso il produzione dell'energia, dove mirelisere costo bassissimo, ma il prezzo viene il sulla impatta solo per il 65 per cento. Quanto
gas, anche se nel, per l'energia in gas, "anche" 30" no"
influiranno su Eni le nuove imposte sugli extraprofitti?

Risposta
Il decreto legge n. 21/2022 ha previsto, tra l'altro, un contributo straordinario nel 2022 ll decreto legge n. 21/2022 na previsto, tra rano) aliquota del 10%, di cui è stat
a carico delle imprese del settore energetico con un'aliquota del 10%, cui differenziali e a carico delle imprese del settore energico el recentemente annunciata la possibile revisorio al Parlamento e sono stati
tra diversi periodi. Il decreto è attualmente all'esame del contributo. L'onere per tra diversi periodi. Il decreto e accualnente proposti numerosi emendato
Eni sarà determinato sulla base del testo definitivo della norma.

32) Fino al 2008, l'80 per cento del gas russo che arrivava in Europa passava per l'Ucraina.
La calare fina al 2011 Fino al 2008, i 80 per cento del 2011, la percentuale è iniziata a calare fino al
Dopo l'apertura del Nord Stream, nel 2011, la percentuale e iniziata, il 31 per cento, Dopo l'apertura del Nord Streani, nel 2020. Oggi quasi un terzo del gas russo, il 31 per cento,
raggiungere il 23 per cento del 2020. Oggi quasi un anno dopo l'annessione raggiungere il 23 per cento del 2020. Oge questo e l'anno dopo l'annessione
arriva in Europa attraverso il Nord Stream. Nel 2015, appena un anno dopo renessione arriva in Europa attraverso il Nord Screan: Horogetto perte il progetto per costruire
russa della Crimea e l'inizio della guerra civile in via del gas tra Russia e Germania, russa della Crimea e l'inizio della guerra civile in e orie Russia e Germania. الماني
un secondo gasdotto sottomarino che raddoppia la via del gas tra Russia pazzesca. un secondo gasdotto sottomanno che fiudoppra 17 miliardi di euro, una cifica dell'aparesca.
Nord Stream 2. Nord Stream è costato l'invidere annora a l'ungo dal easterriroagar Nord Stream 2. Nord Stream e costato ninora o a lungo dal gasperingagre
Questo significa che saremo costretti a dipendere ancora a si ridurrà sempre di Questo significa che saremo costretti a dipendarea di riduria, si riduria, sempre di
l'investimento. Ma la verità è che la domanda di gas sta crollando e l'investimento. Ma la verita e che la domunu al german parte del gasdotto,
più. Di mezzo c'erano gli interessi di Gazprom, che ha pagato gran parto sul governo più. Di mezzo c'erano gii mieressi di Gazproni, el Cazproni, el Channo spinto molto, sul governo
ma anche i profitti delle aziende tedesche europee, che hanno spinto molto, s

tedesco in favore del Nord Stream 2. La lobby del gas è fortissima in Germania. Per il Nord Stream hanno arruolato l'ex cancelliere Gerard Schroeder. In Germania. Per il
Gerard Schroeder, termina il cuo marchiere Gerard Schroeder. L'ex leader della Spd, Gerard Schroeder, termina il suo mandato da cancelliere il 22 novembre della Spd,
appena due settimane dono viene se cancelliere il 22 novembre del 2005. E appena due settimane dopo viene assunto da Gancellere il 22 hovembre del 2005. E
Nord Stream, il consorzio che ha il comuni Nord Stream, il consorzio che ha il compito di costruire il gasdotto approvato del
Schroeder quando era cancelliere Gerard Scharacca ( gasdotto approvato Schroeder quando era cancelliere. Gerard Schoreder è solo il caso più famoso. da convato da
molti altri politici tedeschi sia del Spd cha c molti altri politici tedeschi sia del Spd rhe della Cdu che sono stati asso più famoso. Ci sono
profumatamente da aziende del ma move profumatamente da aziende del gas russe o da aziende tedesche che nagati
hanno avviato ioint venture in Russia La Laziende tedesche che negli ultimi anni hanno avviato joint venture in Russia. L'elenco dei politici passati a lavorare con Gazprom e altre aziende tedesche del gas è davero molto lungo. C'è l'ex ministro de l'ex ministro degli Esteri e leader dei Verdi Joschka Fisher, che è stato consulente del gasdotto Nabucco,
l'ex segretario di stato del ministero, dell'e l'ex segretario di stato del ministero dell'energia, il cristiano democratico Thomas Bareiss che ha fatto parte del cda della potente lobby tedesca Zukunft Gas, e l'ex capo gabinetto del ministero dell'Energia Marion Scheller che oggi è il capo dei lobbisti in Gazprom. L'esempio più famos è lo Shallen Che oget e il capo dei lobbisti in
investendo da una decina d'anni. Ma ei consensione di calcio in cui i russi stanno investendo da una decina d'anni. Ma ci sono poi una miriade di finanziamenti a iniziative
culturali e ad associazioni. Ma ci sonrettura miriade di finanziamenti a iniziati culturali e ad associazioni locali. Sorrattutto nello stato tedesco del Mecklenburg-Vorpommern che è il collegio elettorale di Angela Merkel Qui Mecklenburgun'ottima reputazione e i suoi soldi sono stato un'ottima reputazione e i suoi soldi sono stati sempre molto ben accolti dai politici locali.
Il Land di Mecklenburg-Vornommore, nel nord dell' ll Land di Mecklenburg-Vorpommern, nel nord della Germania, per anni è stato il collitici locali.
elettorale in cui si è fatta eleggers An ed della Germania, per ann elettorale in cui si è fatta eleggere Angela Merkel. È in questo Land, storicamente guidato dall'Spd, che approda il Nord Stream1 e nella parte settentrionale a Sassintz, è
stato installato il cantiere, operativo, non i stato installato il cantiere operativo per la costruzione a Sassitz, è
strategia lobbistica di Gazprominatolio per la costruzione del Nord Stream2. Qual è l strategia lobbistica di Gazprom in Italia? Risposta

Si veda risposta alla domanda 33.

33) Lo scorso settembre il Nord Stream2 è stato completato, ma con l'inizio della guerra il governo federale ha deciso di sospendere gli iter autorizzativi. Il con rinizio della guerra il
Vorpommern, a guida Spd. è tra i nincinelli Vorpommern, a guida Spd, è tra i principali sponsor del Nord Stream, di Mecklenburg criticato dagli ambientalisti Nonostante si criticato dagli ambientalisti. Nonostante ciò, lo sporisor del Nord Stream, da sempre molto
locale, Manuela Schwesig, ha annunciato del gresidente del governo locale, Manuela Schwesig, ha annunciato al priso almo ia presidente del governo
fondazione per la protezione dell'ambico locale la costituzione di una fondazione per la protezione dell'ambiente e del clima. Sul sito della fondazione di una
bella mostra iniziative per la protesione dell'affondella fondazione fanno bella mostra iniziative per la protezione della fauna marittima, corsi di formazione fanno
bandi per la difesa dell'ambiento Mo L bandi per la difesa dell'ambiente. Ma leggendo con attenzione lo statuto, si scorge tra gli scopi anche un riferimento al completamento del Nord Stream 2. Lo scorge tra
era promuovere politiche in favoro dell'ambio del Nord Stream 2. Lo scopo ufficiale era promuovere politiche in favore dell'ambiente, ma il vero obiettivo della fondazione
era completare il gasdotto, Ese ci pansi è ut era completare il gasdotto. E se ci pensi è stata un'idea geniale, perché una fondazione
tedesca, oltretutto statale, pon può essence estata un'idea geniale, perché una fonda tedesca, oltretutto statale, non può essere sottoposta a sanzioni. La fondazione
creata dopo l'inasprimento, della restri i creata dopo l'inasprimento delle restrizioni commerciali deciso dagli Stati Uniti in

risposta all'invasione della Crimea da parte della Russia. Le sanzioni rischiavano di rallentare il completamento del Nord Stream 2, danneggiando Gazprom e le aziende tedesche impegnate nei lavori. E così il governo di Mecklenburg Vorpommern ha trovato questa brillante scappatoia. Le sanzioni colpivano tutte le aziende, tedesche ed europee, che lavoravano al Nord Stream. E così il governo ha pensato a un modo per aggirarle costituendo una fondazione no profit che si procurasse l'attrezzatura necessaria a completare il gasdotto. Lo Stato ci ha messo circa 200mila euro ma la maggior parte dei soldi proveniva dalla Russia, Gazprom che ci ha messo 20 milioni di euro. Quindi la fondazione è finanziata per l'un per cento dal Land tedesco e per il 99 da Gazprom. Nel 2021 la no profit ambientalista ha acquistato una nave cargo, la Blue Ship. A vendergliela è stata una cooperativa italiana, la Stone di Venezia per 11 milioni di euro. Il compito ufficiale è effettuare ricognizioni in mare aperto per la difesa della fauna ittica ma le sue attività sembrano piuttosto connesse al completamento del Nord Stream 2. Posiziona i tubi del gasdotto in fondo al mare. I politici tedeschi dicono di voler combattere la cleptocrazia ma in realtà hanno costituito questa fondazione solo per aggirare la legge. A che punto è Nord Stream 2?

Risposta alle domande 32 e 33

Eni non è coinvolta nel progetto Nord Stream 2. Com'è noto, l'approvazione della pipeline è stata congelata lo scorso 22 febbraio dalle autorità tedesche. In particolare, è stato annunciato il blocco della procedura di certificazione del Nord Stream 2 senza la quale il gasdotto non può entrare in funzione. Il progetto è inoltre soggetto a sanzioni statunitensi. Non commentiamo la strategia di Gazprom in Italia.

34) Quanto incidono le emissioni di metano sui cambiamenti climatici?

Risposta

ll metano è un gas serra caratterizzato da un potenziale di riscaldamento globale pari a 25-30 volte quello della CO2, in un orizzonte temporale di 100 anni. L'International Panel on Climate Change (IPCC) attribuisce al metano un ruolo nei cambiamenti climatici, valutando intorno a 0,3°C il contributo all'innalzamento della temperatura globale negli scenari 1,5-2°C.

Nel report Global Methane Assessment 2021, pubblicato dall'UNEP, si ribadisce inoltre il ruolo del metano:

"Available targeted methane measures, together with additional measures that contribute to priority development goals, can simultaneously reduce human-caused methane emissions by as much as 45 per cent, or 180 million tonnes a year. (Mt/yr) by 2030. This will avoid nearly 0.3°C of global warming by the 2040s and/complement all long-term climate change mitigation efforts"

Le principali fonti antropogeniche di metano sono il settore Agricoltura (~ 40%), il settore Energy (~ 35%, di cui 23% O&G e 12% carbone) ed i rifiuti (~ 20%).

La riduzione del metano, in particolare quello derivante dalle attività O&G, viene inoltre indicata come una 4 misure chiavi necessarie per colmare l'attuale gap rispetto ad una traiettoria di riduzione compatibile con lo scenario 1,5°(IEA World Energy Outlook 2021).

35) La lobby del gas è potentissima a Bruxelles anche perché la filiera industriale è enorme: tutte insieme arrivano a spendere in attività lobbistica a Bruxelles oltre 100 milioni di euro all'anno e dispongono di un esercito di mille lobbisti. Lo scorso anno il suo esercito di lobbisti è riuscito a organizzare più di 150 incontri, praticamente un giorno sì e uno no, con commissari europei, alti dirigenti della commissione e funzionari degli organismi europei. Ma questa non è che la punta dell'iceberg. Le grandi aziende del petrolio come Exxon, Shell, British Petroleum, Total ed Eni nel corso degli ultimi cinque anni hanno speso oltre 90 milioni di euro in attività hobbistiche per fare pressione sulla Commissione Europea e sull'Europarlamento allo scopo di avere politiche favorevoli al gas. Eni quanto finanzia la lobby del gas?

Risposta

Si veda risposta alla domanda 36.

36) E' vero che Eni a Bruxelles ha i suoi uffici e spende un milione e mezzo di euro per influenzare le istituzioni europee. Ma dai registri risulta che Eni paga anche altri 17 gruppi lobbying che fanno pressione per conto di Eni, associazioni di categoria, think tank e società di consulenza?

Risposta alle domande 35 e 36

Eni svolge le proprie attività di relazioni istituzionali nel rispetto delle norme aziendali, nazionali ed europee.

Per quanto riguarda le relazioni con le istituzioni europee, la società è presente da oltre sessant'anni a Bruxelles con un ufficio dedicato, le cui attività sono dal 2011 descritte e rendicontate nel Registro europeo per la trasparenza.

Il registro pubblica tra l'altro le attività pertinenti, le risorse umane coinvolte, una stima dell'impegno economico corrispondente e le associazioni europee di settore di cui Eni è membro, riportati secondo le più aggiornate indicazioni che disciplinano il registro.

Le attività di relazioni istituzionali di Eni a Bruxelles e la partecipazione alle associazioni europee di settore coprono l'insieme della attività di business del gruppo Eni SpA sulla filiera dell'energia, da quelle più tradizionali a quelle più recenti. Eni valuta periodicamente l'allineamento fra il posizionamento di tali associazioni e gli obiettivi del suo Piano strategico di lungo termine al 2050 sui principali temi afferenti al cambiamento climatico.

37) Esistono organizzazioni che hanno acronimi stranissimi dentro cui si nascondono le industrie del gas. L'organizzazione che più di tutte è riuscita a condizionare in modo determinante le scelte sulla politica energetica europea si trova a 500 metri esatti dal palazzo della Commissione Europea, in questo edificio. Qui ha sede la Entsog, acronimo di Network Europeo degli operatori del sistema di trasmissione del gas. Entsog è l'organismo europeo che gestisce le reti del gas e fornisce alla Commissione Europea le previsioni sugli scenari energetici e sui futuri consumi di gas. Perciò quando la Commissione vuole sapere quanto gas verrà usato in Europa nei prossimi anni, va a chiederlo a Entsog. Infatti, ogni singolo anno Entsog ha sovrastimato i consumi europei di metano in percentuali che vanno dal 7 al 21 per cento. Una incongruenza che forse non si spiega solo con la scelta di un modello matematico sbagliato. Entsog si presenta formalmente come un organismo tecnico neutrale al servizio della Commissione Europea ma in realtà è formato da soggetti che hanno interessi economici diretti nel settore del gas. Nonostante l'evidente conflitto d'interesse, proprio a partire dalle previsioni di Entsog, la Commissione Europea ha assunto negli ultimi anni le sue decisioni cruciali sulla politica energetica. Sulla base delle previsioni sui consumi forniti da Entsog, la Commissione Europea decide se investire o meno in nuovi gasdotti e infrastrutture. Questi investimenti, pagati dai contribuenti, vengono stanziati in base ai consigli che l'Europa riceve da quelle stesse aziende del gas che poi gestiranno le nuove infrastrutture. E così, in base alle previsioni di Entsog, negli ultimi anni le aziende del gas sono riuscite a far finanziare dall'Europa progetti di nuovi gasdotti per oltre quattro miliardi di euro. Di questi, 1,5 miliardi sono arrivati in Italia, la fetta più grande alla Snam, 900 milioni per il Tap mentre invece 500 milioni sono andate per il gasdotto tra Italia e Svizzera. Tutte queste opere che sono state costruite nella fase storica in cui i consumi di gas sono in netto calo ormai da anni. La conseguenza di queste previsioni sovrastimate di Entsog è che abbiamo nuovi gasdotti completamente inutili pagati con i soldi dei cittadini e che potranno dare profitto solo se l'Europa continuerà a dipendere dal gas. Eni è associata a Entsog?

Risposta

No: Entsog è l'associazione dei trasportatori europei, pertanto non ne fa parte alcuna società operante nelle attività di produzione o commercializzazione del gas.

38) Come cambiano le vs strategie dopo il Covid e la guerra?

Risposta

Dopo il 2020, che è stato l'anno più difficile nella storia dell'industria energetica a gaus della pandemia, e dopo il 2021 nel corso del quale Eni ha raggiunto risultati eccellenti e accelerato la strategia di trasformazione facendo leva sull'integrazione di techologie, nuovi modelli di business e stretta collaborazione con gli stakeholders il primo trimestre del 2022 è stato segnato dalla guerra in Ucraina.

Eni ha reagito con rapidità alle mutate condizioni del mercato energetico facendo leva sulla dimensione globale del settore upstream e sulle consolidate relazioni con i paesi produttori, identificando nuove opportunità di forniture per l'Europa, incrementali e alternative a quelle esistenti che ci consentiranno di valorizzare l'ampia e diversificata disponibilità di riserve di gas equity.

In tal senso sono stati conclusi importanti accordi con Algeria, Egitto, Congo e Angola
che rafforzano ulteriormento la atticiti che rafforzano ulteriormente le attività congiunte con le società di stato l'obiettivo, l'obiettivo, l'obiettivo, l'obiettivo, l'obiettivo, l'obiettivo, l'obiectivo, con l'obiettivo di promuovere maggiori flussi di export di gas naturale, aumentando la
sicurezza, energetica, doll'Italia, est, l'ar sicurezza energetica dell'Italia e dell'Europa nel contesto della transizione verso un'economia decarbonizzata.

39) Avete avuto attacchi ai dati con richiesta di riscatti dagli hacker? Risposta

Eni, come tutte le aziende con analoghe dimensione e complessità, è costantemente soggetta ad attacchi cibernetici. La quasi totalità degli attacchi viene neutralizzata dalle misure automatiche di sicurezza predisposte e contrastata anche dai processi operativi, dalle tecnologie avanzate, dalla formazione dedicata althe dal processi operativi,
cultura aziendale sui tomi evhen venessa ai tecnici e dalla creazione di una cultura aziendale sui temi cyber verso tutti i dipendenti. L'anno appena trascorso ha la
visto l'infrastruttura ENI, resistence s visto l'infrastruttura ENI resistere a numerosi attacchi L'anno appena trascorso ha
diffusione di virus di cottrasi diffusione di virus, di sottrazione di credenziali di accesso alla rete aziendale, di frodi informatiche, ma che non hanno avuto impatti sul business aziendale.

Le minacce potenziali più rilevanti per il settore sono identificabili sicuramente nello spionaggio industriale e nel terrorismo, legato ad attività di sicuramente nello
A queste si aggiungono le comuni con A queste si aggiungono le comuni minacce del cyber crime finalizzate ad ottenere profitti economici o a perseguire altri interessi (es. ransomware, frodi telematiche, ecc...),

40) Quanto avete investito in cybersecurity?

Risposta

Per quanto riguarda la spesa in ambito Cybersecurity, sono stati investiti a livello Eni SpA €40 milioni nel 2021 e €45 milioni nel 2022, che rappresentano l'8% della informatica dei due anni. Allargando al Gruppo nel suo complesso, comprendendo anche Plenitude e le consociate estere, la somma suddetta aumenta di circa €10 milioni.
Il trend di spesa per cubersoavrita di E. La ll trend di spesa per cybersecurity di Eni Spa e di tutto il Gruppo è riassunto nella tabella
seguente: seguente:

Spesa per Cybersecurity Eni (min €) 2020 2021 2022
Eni Spa
Gruppo Eni 30 40 45
40 50 રે કે

859917

41) Avete adottato la ISO 37001 ed i Sistemi di Gestione Anti-Corruzione?

Risposta

Risposta
Eni SpA ha elaborato fin dal 2009 un sistema di regole e controlli per prevenire i reati di Eni SpA ha elaborato fin dai 2005 an elevonismo e dalla costante attenzione all'evoluzione
corruzione, caratterizzato dal suo dinamismo e dalla costante all'evoluzione corruzione, caratterizzato
della legislazione nazionale e internazionale e delle best practice.

della legislazione nazionale e internazionale e internazione in Systems", si evidenzia
Con riferimento alla norma ISO 37001 "Antibriber cicovuto tale certificazione in data Con riferimento alla norma ISO 57002 - Antibolio - Allano - Pricevuto tale certificazione in data
che Eni SpA è stata la prima società italiana ad aver ricevuto tale certific 10 gennaio 2017.

10 gennalo 2017.
Per il mantenimento di tale certificazione, Eni SpA è sottoposta ciclicamente da parte Per il mantenimento di tale certineazione) anno il sorveglianza e ricertificazione
del certificatore accreditato Rina Services positivo dei cortinea e
che dal 2017 a oggi si sono conclusi tutti con esito positivo.

In particolare:

  • In particolare:
    a dicembre 2017 e a dicembre 2018 si sono conclusi con esito positivo i due audit di
    a dicembre 2017 e a dicembre 2018 si sono conclusione: a ulcembre 2017 0 a circuimento della certificazione;
    sorveglianza, previsti per il mantenimento della certificazione;
  • sorveglianza, previsti per il mantenimento dell'
    a dicembre 2019, si è concluso con esito positivo l'audit di riesame completo per il 19
    rinnovo della certificazione;
  • rinnovo della certificazione,
    a dicembre 2020 e a dicembre 2021, si sono conclusi con esito positivo i due audit di
    sorveglianza post ricertificazione.
  • 42) Il Presidente crede nel paradiso?

Risposta

Rispessa
La domanda non è pertinente all'ordine del giorno.

  • 43) Sono state contestate multe internazionali?
    • Risposta

No

44) Sono state fatte operazioni di ping-pong sulle azioni proprie chiuse entro il 31.12? Con
ta quali risultati economici dove sono iscritti a bilancio?

Risposta

Risposta
Eni non ha effettuato e non effettua operazioni del tipo descritto in domanda.

45) A chi bisogna rivolgersi per proporre l'acquisto di cioccolatini promozionali, brevetti, marchi e start-up?

Risposta

Risposta
Eni seleziona i propri fornitori attraverso un processo di qualifica trasparentes editoresentia Eni seleziona i propri formitori attraverso ani po servizi alla Società possono presentare.
Tutti i fornitori interessati a proporre beni o servizi alla Società possentare Tutti i fornitori interessati a proporte beni e eni. e se eni.com/it_iT/home.page
un'autocandidatura sul portale EniSpace (https://enispace.eni.com/it_iT/home.page) seguendo le istruzioni indicate nel sito.

La fornitura di cioccolatini è effettuata tramite fornitori selezionati mediante gara dalla
competente funzione di procurement competente funzione di procurement.

Per quanto riguarda l'invio di proposte di potenziali opportunità di investimento in startup ci si può rivolgere alla struttura di M&A, mentre per l'attività di misestimento in startalla competente funzione di Identito M alla competente funzione di Identity Management e per i brevetti alla Direzione
Research & Technological Innovation Research & Technological Innovation.

46) Avete intenzione di realizzare iniziative in favore degli azionisti come i centri medici
realizzati dalla Banca D'Alba2 realizzati dalla Banca D'Alba? Risposta

Al momento non stiamo considerando queste iniziative.

47) TIR: tasso interno di redditività medio, WACC, tasso interessi passivi medio ponderato?
Risposta Risposta

TIR: l'attuale portafoglio dei progetti upstream in esecuzione ha un TIR del 21%, Scenario 2022-2025 di riferimento: Brent 80-75-70-70 S/bbl). E' un portafoglio di progetti particolarmente resiliente se si considera che, anche considerando uno scenario con prezzi del 20% inferiori rispetto a quelli dello scenario Eni, restituisce un IRR del 17%. ll tasso interno di rendimento dei nuovi investimenti nel portafoglio delle rinnovabili è

previsto pari a + 200 punti base rispetto al WACC di Plenitude.

Il WACC 2021 di Eni si attesta nell'intorno del 7%. Il WACC adjusted 2021 per i settori è il seguente: E&P 7,3%, R&M 6,7%, GGP 6,6%, Power 5,8%, Chemicals 6,5%, R&F 1
Il TJP (tasso interessi passivi madi d

ll TIP (tasso interessi passivi medio): le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono analizzate nella nota 19 "Passività finanziarie" della relazione finanziaria consolidata; i tassi medi di riferimento per il totale delle passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono il 1,5% compresi
compresi per l'Euro ed il 3,9% por il delle compresi per l'Euro ed il 3,8% per il dollaro USD.

48) Avete intenzione di certificarvi Benefit Corporation ed ISO 37001?

Risposta

Eni in passato ha considerato la possibilità di qualificarsi come "società benefit" o certificarsi come benefit corporation, ma ha ritenuto che non fosse necessario per perseguire scopi di utilità sociale. Alcuni tra i principali investitori istituzionali di Eni, interpellati sul punto, non avevano espresso favore per l'assunzione di Eni,
ritenendo che sia niù importante la connesso favore per l'assunzione della qualifi ritenendo che sia più importante la sostanza della forma e cioè l'effettivo perseguimento di finalità sociali. La non assunzione della qualifica di "società benefit" non preclude ad Eni di perseguire scopi di utilità sociale. Una nuova indagine, condotta non predude ad
confermato l'importanza di una nuova indagine, condotta nel 2021, ha confermato l'importanza di un approccio sostanziale alla materia, basato su concrete dimostrazioni di attenzione della società nei confronti dei propri azionisti e altri stakeholder, piuttosto che su una certificazione formale o una qualificazione giuridica.

859-9 1 187

Eni, tra l'altro, ha specificato gli obiettivi di utilità sociale perseguiti nella sua "Mission", rivista a settembre 2019 e che fa ora espresso riferimento ai "Sustainable Development Goals" delle Nazioni Unite. Inoltre, a dicembre 2020 Eni ha aderito al Codice di Corporate Governance 2020 che individua nel "successo sostenibile" l'obiettivo che deve guidare l'azione dell'organo di amministrazione e che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la società. Eni, peraltro, ha considerato fin dal 2006 l'interesse degli stakeholder diversi dagli azionisti come uno dei riferimenti necessari che gli Amministratori devono valutare nel prendere decisioni consapevoli. A livello di gruppo si segnala che nel corso del 2021 la società Eni Plenitude SpA (già Eni gas e luce SpA), di cui è stato annunciato nell'autunno 2021 l'avvio del processo di quotazione, si è qualificata "società benefit"; in precedenza, anche la società controllata Evolvere SpA, società leader nel settore della generazione distribuita e del risparmio energetico, aveva assunto la medesima qualificazione.

Per ISO 37001 si veda la risposta alla domanda n. 41.

49) Avete intenzione di fare le assemblee anche via internet?

Risposta

Eni ha recepito nel proprio statuto la possibilità, prevista dalla direttiva europea sui diritti degli azionisti, di consentire la partecipazione all'assemblea con mezzi di telecomunicazione e il voto in via elettronica, se previsto nell'avviso di convocazione. Ap momento questa disposizione non ha trovato applicazione. Saranno effettuate valutazioni, tecniche e giuridiche, sulla possibilità di applicarla in futuro, anche nell'ambito delle associazioni di categoria.

50) A quanto sono ammontati i fondi europei per la formazione e per cosa li avete usati? Risposta

Nel 2021 Eni non ha utilizzato fondi europei per la formazione.

51) Avete in progetto nuove acquisizioni e/o cessioni?

Risposta

Nel quadriennio 2022-2025 Eni ha un obiettivo di generazione di cassa netta di circa 3 miliardi di euro tra cessioni ed acquisizioni. Questo obiettivo sarà realizzato tramite:

  • · nuovi modelli di business per massimizzare il valore dei nostri asset, in tal senso:
    • a febbraio in Norvegia abbiamo realizzato la più grande IPO del settore degli ultimi 10 anni;
    • a marzo abbiamo firmato un accordo con BP per la costituzione in Angola di una JV paritetica e finanziariamente indipendente, Azule Energy, che integrera i rispettivi portafogli di attività oil & gas nel paese, replicando il modello VAR;

85991182

  • e nel corso del 2022 abbiamo in programma la quotazione di Plenitude, soggetta alle condizioni di mercato
  • · la diluizione o uscita da attività e paesi non-core.

Allo stesso tempo Eni continua e continuerà a valutare opportunità di acquisizioni selettive in linea con le direttive strategiche definite.

52) Il gruppo ha cc in paesi ad alto rischio extra euro?

Risposta

Eni ha conti correnti in Paesi ad alto rischio extra euro connessi con le attività industriali della società. Tali conti sono in ogni caso conformi alle leggi e alle normative nazionali e internazionali applicabili.

53) Avete intenzione di trasferire la sede legale in Olanda e quella fiscale in GB? Se lo avete fatto come pensate di comportarvi con l'uscita della GB dall'EU? Risposta

Eni non sta considerando alcuna ipotesi di delocalizzazione.

54) Avete intenzione di proporre le modifiche statutarie che raddoppiano il voto? Risposta

Il Consiglio di Amministrazione aveva esaminato in passato l'eventuale introduzione in statuto del voto maggiorato e aveva deciso di non formulare alcuna proposta all'Assemblea su questo aspetto.

55) Avete call center all'estero? se sì dove, con quanti lavoratori, di chi è la proprietà? Risposta

Nell'ambito del mercato retail (famiglie, P.IVA e piccole imprese) Plenitude si avvale di call center esterni per le attività di gestione clienti (numero verde/servizio clienti) e di vendita (teleselling outbound), in linea con quelle che sono le consolidate prassi del mercato. In particolare, nel mercato italiano, per la gestione clienti collaboriamo con 3 primari operatori del settore, selezionati nel tempo attraverso processi di gara, che utilizzano complessivamente 7 call center dislocati sull'intero territorio italiano. Inoltre, in ambito retail oil Italia, Eni si avvale di medesimi operatori italiani di call center legati agli stessi contratti di Plenitude. Infine, in ambito mobility solutions, Eni utilizza un call center con sede a Roma e operatori in Italia.

56) Siete iscritti a Confindustria? Se sì quanto costa? Avete intenzione di uscirne? Risposta

Eni S.p.A. e le società controllate italiane aderiscono al sistema Confindustria. Nel 2021 sono stati riconosciuti contributi per un totale di €5,2 milioni (di cui €1,5 milioni per le

Associazioni Confindustriali, Territoriali, a seguito di una specifica Convenzione
Associazione Confinder Legi Le Associazioni Cominuustriali Territoriali, Unem, ecc ..

Unem, ecc..
La presenza di Eni nel mondo confindustriale (Nazionale, Categorie e Territoriale) con i
li con i La presenza di Eni nei mondo communità di Generali, Sezioni, Gruppi Tecnici e Gruppi di
propri rappresentanti (Presidenze, Consigli Generalitoriale locale ed avere propri rappresentanti (Presidenze, condigi e
Lavoro) consente alla Società di dialogare con il tessuto imprenditoriale locale al Lavoro) consente alla Società di dialogul e contre di interesse per il business, anche al
un confronto continuo e costruttivo su tematiche, e possibili, criticità e condivid un confronto continuo e costrattivo sa territo sa territori nne atti Eni sostenibili e circolari con imprese e fornitori.

progetti Eni sostembili e circelaria.
Eni non ha intenzione di uscire dal sistema di rappresentanza confindustriale.

57) Come è variato l'indebitamento e per cosa?

Risposta

Risposta
L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021, comprese le passività per leasing
i l'indebitamento finanziario del considerione di 62,262 milioni rispetto al L'indebitamento finanziano netto al 32 allumi rispetto al 22.262 milioni rispetto al 2020. E' la
finanziario, è pari a €14.324 milioni in riduzione di €2.262 milioni rispett finanziario, e parl a €14.524 milioni in naudio consecto di audit, ed è calcolata
misura di posizione finanziaria prevista dalla CONSOB, i mozzi equivalenti a disponibilità misura di posizione imanziari le disponibilità liquide, i mezzi equivalenti a disponibilità
sottraendo dai debiti finanziari le disponibilità liquidabili essenzialmente ti sottraendo dal debiti infanziari le disponibili, essenzialmente titoli
liquide e le altre attività finanziarie prontamente ticoli e altri liquide e le altre attività imanzane pronomano della liquidità e altri
obbligazionari quotati che rappresentano un impiego terzi (principalmente obbligazionari quotati che Tappresentano an mini. - S
attivi finanziari, in particolare depositi a breve termine presso terzi (principalmente
ne manziari, in particolare depo istituzioni finanziarie per motivi operativi).

istituzioni finanziarie per motivi operativi.
Al 31.12.2021, i debiti finanziari e obbligazionari ammontano a €27.794 milioni, di cui Al 31.12.2021, i debiti linanzian e obbilgazione in scadenza entro 12 mesi del
€4.080 milioni a breve termine (comprensivi delle quote in scadenza entro 12 mesi del €4.080 milioni a breve termine (comprene en essenzioni) e €23.714 milioni a lungo termine.
debiti finanziari a lungo termine di €1.781 milioni a tirca €8 debiti finanziari a lungo termine di Cari Callano dell'altri alla stessa data anmontano a circa €4,2
La cassa e le disponibilità liquide equivalenti alla circa €4,2 miliardi La cassa e le disponiolità liquide equivale equivalenti presso terzi a circa 64,2 miliardi,
miliardi, i titoli a €6,3 miliardi, mentre i depositi rispetto a fi miliardi, 1 titoli a €6,5 Thiliardi, Thenero di circa €1,5 miliardi rispetto a fine 2020 in
evidenziando quest'ultimi un incremento di circa ditu, o, all'aumento, rilevante evidenziando quest unimi un licicente relazione all'operatività in uernati So esposizioni per effetto prezzo che na ittutti a garazia delle esposizioni (margin call). Tali
finanziarie di integrare i depositi costratione sottostante Infatti, al 31 mar finanziarie di integrare i depositi costranti dell'operazione sottostante. Infatti, al 31 marzo
si e sono restituite al settlement dell'appirincipani, intervenute, si, è rido somme sono restituite al settlement dell'epera in e ridotta a €1,5
2022 tale esposizione per effetto delle liquidazioni intervenute si è ridotta a €1,5
2022 tale esposizione miliardi.

La misura di indebitamento finanziario netto maggiormente monitorata dala la La misura di Indebitantento Intelline management, quella che esclude renetto al 2020. Tale riduzione dovuta
€8.987 milioni in riduzione di €2.581 milioni rispetto al free/cash flow €8.987 milioni in fiduzione di €2.501 milioni di €2.000 milioni lordi e al free/cash flow
principalmente alle emissioni di bonu ibridi che hanno conerto il pagamento principalmente alle emissioni ur bonu lanca positivo prodotto dalla gestione di circa esiste mino di €0,24 per azione con un esborso
dei dividendi di €2.358 milioni (saldo dividendo 2020 di €0,24 per azione con un esbo

117740

di €854 milioni e acconto 2021 di €0,43 per azione con un esborso di €1.504 milioni), l'esecuzione del programma di buy-back dell'azione Eni da €400 milioni),
delle rate di leasing di €939 milioni e il case e l' delle rate di leasing di €939 milioni e il consolidamento del debito delle società acquisite
di €777 milioni di €777 milioni.

Il flusso di cassa netto da attività operativa dell'esercizio 2021 è stato di €12.861 milioni con un incremento di €8.039 milioni rispetto al 2021 e stato di €12.861 milioni
scenario upstream scenario upstream.

58) A quanto ammontano gli incentivi incassati come gruppo suddivisi per tipologia ed
entità?

Risposta

Si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 34 rispettivamente della nota integrativa
del bilancio consolidato e di osoreizio di F. Le c del bilancio consolidato e di esercizio di Eni SpA.

In particolare, la Legge 124/2017, in vigore a partire dall'esercizio 2018, ha introdotto
l'obbligo di fornire nella nota interrativa l l'obbligo di fornire nella nota integrativa le erogazioni ricevute da parte di enti ed entità pubbliche italiani; inoltre, ai sensi della medesima norma, per Eni SpA in tità dentità
controllata, dallo, Stato, è provisto, anche di controllata dallo Stato, è prevista anche l'indicazione delle erogazioni concesse al
beneficiari italiani ed esteri beneficiari italiani ed esteri.

Ai sensi delle disposizioni dell'art. 1, comma 125-quinquies della Legge n. 124/2017, per le erogazioni ricevute si rinvia alle indicazioni contenute nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato di cui all'articolo 52 della Legge 24 dicembre 2012, n. 234.

59) Da chi è composto l'odv con nome, cognome e quanto ci costa?

Risposta

Per espressa previsione del Modello 231, l'Organismo di Vigilanza di Eni SpA è un organo
collegiale, composto da un minima di 2 collegiale, composto da un minimo di 3 ad un massimo di Eni SpA è un organo
dei quali non appartenenti alle struttura di 5 componenti, la maggioranza dei quali non appartenenti alle strutture aziendali. Attualmente è composto da cinque componenti, i cui nominativi sono ele ocati a pagina 36 della Relazione Finanziaria
annuale 2021 L costi, annui, consecti annuale 2021. I costi annui connessi ai compensi dei componenti esterni dell'OdV ammontano complessivamente a €280.000.

60) Quanto costa la sponsorizzazione il Meeting di Rimini di Cl ed EXPO 2015 o altre? Per
cosa e per quanto? cosa e per quanto?

Risposta

Nel 2021 Eni ha sponsorizzato il Meeting di Rimini per un importo in linea con le precedenti edizioni che si sono svolte in presenza.

ll Meeting di Rimini è una grande manifestazione culturale, di respiro internazionale, che ogni anno propone una riflessione e un confronto aperto su temi culturali, che
politici, attraverso, una sorie, l'ini politici, artistici, attraverso una serie di incontri, dibattiti, religiosi,
letterari, sportivi, Dall'anno, della s letterari, sportivi. Dall'anno della sua prima edizione, il 1980, al Meeting di Rimini
le Rimini

arrivano grandi personaggi della politica, manager dell'economia, rappresentanti di religioni e culture diverse, intellettuali e artisti, sportivi e protagonisti dello scenario mondiale. Il Meeting si è svolto per oltre trent'anni nei padiglioni della Fiera, in cui venivano allestite alcune grandi mostre didattiche, un'arena spettacoli dove ogni sera vengono messe in scena opere teatrali e le sale per i grandi convegni in programma. Tutto questo nei cinque giorni dell'appuntamento che è diventato negli anni il festival culturale più frequentato al mondo.

L'edizione del 2021 ha registrato 480.000 presenze, 68 convegni, 247 relatori in presenza ed altri 91 da remoto, 6 webinar, 1 Seminario internazionale con 21 relatori da tutto il mondo, 84 comunicati stampa. Inoltre, i convegni in diretta TV e sul web hanno registrato 5.000.000 di spettatori, con 340 servizi sul meeting e 27 conferenze stampa in diretta, oltre alle numerose interazioni sui canali social del meeting.

61) Potete Fornirmi l'elenco dei versamenti e dei crediti ai partiti, alle fondazioni politiche, ai politici italiani ed esteri?

Risposta

Eni non effettua versamenti ad alcun soggetto politico.

  • 62) Avete fatto smaltimento irregolare di rifiuti tossici? Risposta No.
  • 63) Qual è stato l'investimento nei titoli di stato, GDO, titoli strutturati? Risposta

Al 31 dicembre 2021, l'investimento in Titoli quotati emessi da Stati Sovrani ammonta a €1.149 mln (di cui €977 mln Eni spa).

Eni non investe in titoli strutturati.

Al 31 dicembre 2021, l'investimento di Eni spa in titoli della GDO (grande distribuzione organizzata) ammonta a €12 mln.

Ulteriori informazioni sono disponibili nella Nota 7 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 248 e 249 del bilancio consolidato 2021 nonché nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 368 e 369, del bilancio di esercizio 2021, contenuti nella Relazione Finanziaria Annuale 2021.

64) Quanto è costato lo scorso esercizio il servizio titoli? E chi lo fa? Risposta

Salvo quanto concerne il servizio di Monte Titoli, le cui tariffe sono regolate, la Società dal 1° aprile 2019 ha affidato la gestione del servizio titoli alla società Computershare S.p.A. per un costo complessivo per il 2021 pari a €48.309,96.

65) Sono previste riduzioni di personale, ristrutturazioni? Delocalizzazioni? Risposta

Ad oggi non sono previste manovre straordinarie con impatto sul personale. Eventuali operazioni straordinarie saranno finalizzate solo ad accelerare il turn-over delle competenze a supporto della transizione energetica.

66) C'è un impegno di riacquisto di prodotti da clienti dopo un certo tempo? Come viene contabilizzato?

Risposta

A quanto noto non risultano impegni di riacquisto.

67) Gli amministratori attuali e del passato sono indagati per reati ambientali, riciclaggio, autoriciclaggio o altri che riguardano la società? Con quali possibili danni alla società? Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2021, capitolo Contenziosi, pag. 298.

68) Ragioni e modalità di calcolo dell'indennità di fine mandato degli amministratori.

Risposta

Come già risposto negli anni precedenti, per la Presidente e per gli Amministratori non esecutivi non sono previsti trattamenti di fine mandato, come riportato a pag. 32 della Relazione sulla Remunerazione 2022.

Per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono previsti specifici trattamenti di fine rapporto, in relazione al mancato rinnovo o alla cessazione anticipata del proprio mandato amministrativo. Le relative indennità non sono dovute in caso di dimissioni non giustificate da una riduzione essenziale delle deleghe attribuite o in caso di licenziamento per giusta causa. I dettagli dei trattamenti previsti in caso di cessazione della carica e di eventuale risoluzione del rapporto di lavoro dirigenziale dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, per il nuovo mandato, sono riportate a pag. 41 della Relazione sulla Remunerazione 2022.

69) Chi fa la valutazione degli immobili? Quanti anni dura l'incarico?

Risposta

Le valutazioni immobiliari sono effettuate attraverso perizia svolta da advisor specialistici, contrattualizzati tramite gara con criteri stabiliti in base a precise specifiche tecniche tra i quali l'adesione agli standard RICS (standard internazionali che stabiliscono le direttive da seguire per le perizie).

Nel 2021 gli advisor per l'Italia sono stati:

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  • · RTI Prelios Integra spa, Prelios Valuations & E-Services spa, Prelios Agency spa
  • · RTI Abaco Team spa / Gabetti property solutions agency spa / Patrigest spa
  • · RTI Duff & Phelps REAG spa / Duff & Phelps italia srl

in forza di apposito contratto triennale.

Nel 2021 gli advisor per l'estero sono stati:

  • o Newmark & company
  • . EFM spa

anch'essi con contratto di durata triennale.

70) Esiste una assicurazione D&O (garanzie offerte importi e sinistri coperti, soggetti attualmente coperti, quando è stata deliberata e da che organo, componente di fringebenefit associato, con quale broker è stata stipulata e quali compagnie la sottoscrivono, scadenza ed effetto scissione su polizza) e quanto ci costa? Risposta

Come da deliberazione assembleare del 25 maggio 2006, la società ha stipulato una copertura assicurativa D&O. La finalità della polizza è garantire la società, qualora chiamata a risponderne direttamente, o i suoi Directors e Officers da richieste di risarcimento per errori commessi dagli stessi nell'esercizio delle proprie funzioni, escluse ipotesi dolose. Destinatari sono tutti i Directors e Officers dell'Eni s.p.a. e delle società in cui Eni detiene almeno il 50% del capitale. Ai fini della copertura sono considerati Directors e Officers gli Amministratori e i soggetti che ricoprono un posizione manageriale (la definizione di assicurato in polizza è molto ampia). I termini le condizioni sono quelle previste dallo schema internazionale di mercato (CODA Form Il broker che ha effettuato il piazzamento è AON Spa.

La compagnia leader del programma assicurativo è AIG seguita da un panel di compagnie internazionali provviste di elevato rating. La polizza, di durata annuale, ha decorrenza 1° agosto di ogni anno. Il costo della copertura al lordo delle tasse ammonta a circa 4,5 milioni di dollari.

71) Sono state stipulate polizze a garanzia dei prospetti informativi (relativamente ai prestiti obbligazionari)?

Risposta

No, non è stata stipulata nessuna polizza a garanzia dei prospetti informativi.

72) Quali sono gli importi per assicurazioni non finanziarie e previdenziali (differenziati per macroarea, differenziati per stabilimento industriale, quale struttura interna delibera e gestisce le polizze, broker utilizzato e compagnie)? Risposta

La risposta è illustrata alle pagine 143-144 (Rischio operation e connessi rischi in materia di HSE) della Relazione Finanziaria Annuale 2021. In aggiunta a quanto fiportato s

85991 188

evidenzia che Eni utilizza nel mondo tutti i principali Lloyd's broker assicurativi (Aon, Marsh e Willis), in particolare il programma riassicurativo è affidato a AON UK a seguito di un tender; così come vengono utilizate l'utilizate l'unidato a AON UK a seguito
assicurative/riassicurative internative in le principali compagnie assicurative/riassicurative internazionali (circa 100) provviste di (generalmente minimo S&P A- o AM Best equivalente).

L'attività assicurativa è presidiata da una struttura interna dedicata dell'area CFO che ha il compito di rendere operativo il Programma assicurativo dell'anno, condiviso da un apposito comitato, formato dai principali Top Manager dell'Eni.

73) Vorrei sapere qual è l'utilizzo della liquidità (composizione ed evoluzione mensile, tassi
attivi, tipologia strumonti, rischi di attivi, tipologia strumenti, rischi di controparte, reddito finanziario ottenuto, tassi
gestione, ragioni dell'incomprimili ilit : gestione, ragioni dell'incomprimibilità, quota destinata al TFR e quali vincoli, giuridico operativi, esistono sulla liquidità).

Risposta

A fine 2021, Eni detiene attivi finanziari per € 18,8 mld in aumento di €3,7 mld rispetto
l'anno precedente (€15,1 mld nel 2020) l'anno precedente (€15,1 mld nel 2020).

Alla data di bilancio, l'azienda dispone di una riserva di liquidità di €21,6 miliardi così
composta: composta:

  • disponibilità liquide ed equivalenti di €8,3 miliardi;
  • linee di credito committed non utilizzate per €2,8 miliardi;

• attivi prontamente liquidabili (prevalentemente titoli di Stato e corporate bond investment grade) di €6,3 miliardi e crediti finanziari a breve di circa €4,2 miliardi.

La costituzione e il mantenimento della riserva di liquidità si propongono principalmente di garantire la flessibilità finanziaria necessaria propongono principalmente
straordinari (es difficeltà di secondaria per far fronte a eventuali fabbisogni straordinari (es. difficoltà di accesso al credito, shock esogeni, quadro macroeconomico e operazioni straordinarie) ed è dimensionata in modo da assicurare la copertura del debito a breve termine e del debito a medio lungo termine la copertura del
temporale di 24 mosi temporale di 24 mesi.

Lo stock di Attivi finanziari a fine 2021 ammonta complessivamente a €18,8 mld e si
analizza come sogue analizza come segue:

• €8,3 mld: Disponibilità liquide ed equivalenti, gestite prevalentemente da Eni SpA e comprendono attività finanziarie esigibili all'origine entro 3 mesi per €5,5 mld riguardanti essenzialmente depositi presso istituti finanziari con vincolo di preavviso superiore alle 48 ore. La scadenza media di queste attività è di 15 giorni con un tasso di interesse effettivo negativo dello 0,6% per i depositi in euro (€4,2 mld) e di 7 giorni con un tasso di
un tasso di interesse offettivo della 0,11 un tasso di interesse effettivo dello 0,1% per i depositi in dollari USA (€1,3 mld).
... €6,3 mld; Titali "la la f

• €6,3 mld: Titoli "held for trading" e altri titoli non strumentali all'attività operativa (di cui €5,9 mld gestiti da un'unità dedicata di Finanza ed investiti in strumenti finanziari). Il valore di queste attività si riferisce: per €1,1 mld a titoli quotati emessi da Stati Sovrani

(di cui €0,7 mld Italia), per €2,4 mld a titoli quotati emessi da imprese industriali, per €2,2 mld a titoli quotati emessi da istituti finanziari e assicurativi e per €0,6 mld ad altri titoli.

  • · Circa €4,2 mld: Crediti finanziari non strumentali all'attività operativa.
  • 74) Vorrei sapere quali sono gli investimenti previsti per le energie rinnovabili, come verranno finanziati ed in quanto tempo saranno recuperati tali investimenti. Risposta

Si veda risposta alla domanda n.3.

75) Vi è stata retrocessione in Italia/estero di investimenti pubblicitari/sponsorizzazioni? Risposta

No.

76) Come viene rispettata la normativa sul lavoro dei minori?

Risposta

Eni si impegna a rispettare i 4 standard di lavoro fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, come enunciati nella Dichiarazione sui Principi e i Diritti fondamentali nel Lavoro:

· libertà di associazione e riconoscimento effettivo del diritto di contrattazione collettiva;

  • · eliminazione di ogni forma di lavoro forzato o obbligatorio;
  • · abolizione effettiva del lavoro infantile;
  • · eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.

Tale impegno è anche previsto dal Global Framework Agreement sulle Relazioni Industriali a livello Internazionale e sulla Responsabilità Sociale dell'Impresa sottoscritto da Eni con il sindacato internazionale IndustriAll Global Union e con le Segreterie Generali delle OSL nazionali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL.

E' fatto quindi divieto alle società del gruppo Eni di ricorrere al lavoro minorile, non solo in conformità con le normative dei Paesi in cui le stesse operano, ma anche applicando lo standard più elevato previsto dalle Convenzioni fondamentali dell'ILO (Convenzione n. 138 sull'età minima, Convenzione n. 182 sulle forme peggiori di lavoro minorile). Eni in attuazione dei principi ILO si impegna a tutelare il diritto dei minori ad essere protetti dallo sfruttamento economico, richiamandolo nel Codice Etico, nella Dichiarazione di Eni sul rispetto dei Diritti Umani, nella policy "Le nostre Persone", nella policy "La Sostenibilità", nonché nelle clausole dei contratti di procurement vincolando i fornitori al rispetto di tale diritto.

77) E' fatta o è prevista la certificazione etica SA8000 ENAS? Risposta

Lo standard SA8000 di Social Accountability International (ENAS è probabilmente un refuso) è uno standard internazionale volto a certificare alcuni aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale dicom aspetti della gestione
diritti umani, dei diritti dei lavoretori del con l'interesa e, il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttare, il rispetto dei
garanzie di sicurezza e salubrità sul p garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro, come identificati dalle Convenzioni fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).

Certificazione di Eni a SA8000

Eni, come la maggior parte delle società del settore O&G/Energia in Italia e all'estero, non è certificata SA8000 tranne che per la controllata Versalis nel settore della chimica.
che è certificata dal 2017, Si è desissa di Li che è certificata dal 2017. Si è deciso di intraprendere questo percorso in Versalia chimica
completamento, ed integrazione dell'u completamento ed integrazione dell'iter seguito nel tempo con le certificazioni in ambito salute, sicurezza, ambiente, qualità ed energia. Questa tipologia di certificazioni in
è stata anche valutata positivamente è stata anche valutata positivamente per questo settore, in un'ottica di competitività globale poiché risponde alle sempre più emergenti richieste di competitività
specifici di applicazione specifici di applicazione.

Per quanto riguarda Eni nel suo complesso, come ribadito nel suo Codice Etico e nella
Dichiarazione, Eni, sul rispotto, dei di iu i Dichiarazione Eni sul rispetto dei diritti umani, la società opera in coerenza con la Dichiarazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro cui si riferisce lo standard del Lavoro (ico) sul principi e i diritti
regole interne sono conformi a tali Cam regole interne sono conformi a tali Convenzioni.

In merito alla natura e al bacino di rronielo.
rimanda alle statistiche publicato di aziende che richiede la certificazione SA8000 si rimanda alle statistiche pubblicate sul sito ufficiale SA8000.

Fornitori Eni

Eni non richiede ai fornitori il possesso della certificazione SA8000 ma incoraggia lo sviluppo delle competenze dei propri fornitori sulle tematiche di sostenibilità, promuovendo e facendo osservare loro i principali standard ILO.

l fornitori vengono sottoposti ad una valutazione stutturata, volta a verificarne e a monitorarne la conformità rispetto a principi quali:

    1. promozione e rispetto di elevati standard di sicurezza sul lavoro;
    1. divieto di lavoro forzato e di sfruttamento di sicui-szza
  • l'i

  • libertà sindacali di associazione e contrattazione collettiva.

Ulteriori informazioni sono contenute in Eni for A Just Transition, in Eni for Human Rights
e nello Slavery and Human Traffi-line o e nello Slavery and Human Trafficking Statement di Eni.

A tutti i fornitori è richiesto di sottoscrivere il Codice di Condotta fornitori, che delinea i comportamenti, in linea con i principi adottati da Eni, attesi da parte dei fornitori, Tra

questi principi, i diritti umani e il lavoro fanno riferimento alla Dichiarazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, a cui, peraltro, si riferisce anche lo standard SA8000.

Con la sottoscrizione del citato Codice è richiesto a tutti i fornitori di impegnarsi a promuovere i principi in esso contenuti lungo la propria catena di fornitura e a richiedere la sottoscrizione da parte dei propri appaltatori e subcontraenti della piena condivisione e accettazione dello stesso Codice.

Il Codice di Condotta è pubblicato sul portale fornitori di Eni raggiungibile attraverso il seguente link https://enispace.eni.com/PFU_it_IT/restyling/sostenibilita.page.

E' inoltre in essere un modello di valutazione e presidio dei diritti umani nella catena di fornitura al fine di identificare, prevenire e mitigare i rischi di violazione del rispetto della disciplina sulla tutela dei diritti umani lungo il procurement. Questo modello consente di applicare presidi di controllo differenziati sulla base del livello di rischio, utilizzando criteri ispirati a standard internazionali, come ad esempio lo standard SA8000.

78) Finanziamo l'industria degli armamenti? Risposta

No.

79) Vorrei conoscere posizione finanziaria netta di gruppo alla data dell'assemblea con tassi medi attivi e passivi storici.

Risposta

Alla data del 31 dicembre 2021, la posizione finanziaria netta ante leasing è pari a €8.987 milioni (€14.324 milioni incluso passività per leasing ex IFRS 16).

Le disponibilità liquide ed equivalenti ammontano a €8.254 milioni e sono costituite essenzialmente da depositi in euro (€5.589 milioni) e in dollari USA (€2.415 milioni) e rappresentano l'impiego sul mercato della liquidità posseduta a vista per le esigenze finanziarie del Gruppo; il tasso di interesse effettivo delle attività finanziarie esigibili all'origine entro 3 mesi in euro è negativo dello 0,60% (negativo dello 0,40% nel 2020) mentre quello dei depositi in dollari USA è positivo dello 0,10% (+0,25% nel 2020).

Le attività finanziarie destinate al trading sono pari a €6.301 milioni e sono analizzate nella nota "Attività finanziarie destinate al trading" della Relazione finanziaria consolidata e di Eni SpA dove sono indicati i relativi fair value.

l crediti finanziari non strumentali all'attività operativa pari a €4.252 milioni riguardano per €4.233 milioni depositi vincolati a garanzia di operazioni su contratti derivati fiferiti essenzialmente al settore Global Gas & LNG Portfolio.

Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono, analizzate nella nota 19 "Passività finanziarie" della relazione finanziaria consølidata con evidenza del tasso d'interesse per ciascun prestito obbligazionario.

allosso

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I tassi medi di riferimento per il totale delle passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine sono pari a: 1,5% per l'euro e 3,8% per il dollaro USA.

80) A quanto sono ammontate le multe Consob, Borsa ecc di quale ammontare e per cosa? Risposta

Non sono state comminate multe dalle Autorità indicate.

81) Vi sono state imposte non pagate? Se si a quanto ammontano? Gli interessi? Le sanzioni? Risposta

Tutte le imposte sono state regolarmente pagate.

82) Vorrei conoscere: variazione partecipazioni rispetto alla relazione in discussione.

Risposta

Le variazioni intervenute alla data del 31 marzo 2022 nell'area di consolidamento del Gruppo rispetto alla situazione al 31 dicembre 2021 riguardano le acquisizioni di gruppi societari in Grecia e USA operanti nel campo delle energie rinnovabili:

(i) entrate nel consolidato integrale

  • (a) per acquisizione:

    • Corazon Energy Class B Llc
    • Corazon Energy Lic
    • Corazon Tax Equity Partnership Lic
    • Guajillo Energy Storage Llc
    • SKGR Energy Single Member SA
    • SKGRPV1 Single Member Private Company
    • SKGRPV2 Single Member Private Company
    • SKGRPV3 Single Member Private Company
    • SKGRPV4 Single Member Private Company
    • SKGRPV5 Single Member Private Company
    • SKGRPV6 Single Member Private Company
    • SKGRPV7 Single Member Private Company
    • SKGRPV8 Single Member Private Company
    • SKGRPV9 Single Member Private Company
    • SKGRPV10 Single Member Private Company
    • SKGRPV11 Single Member Private Company
    • SKGRPV12 Single Member Private Company
    • SKGRPV13 Single Member Private Company
    • SKGRPV14 Single Member Private Company
    • SKGRPV15 Single Member Private Company
  • SKGRPV16 Single Member Private Company

  • SKGRPV17 Single Member Private Company
  • SKGRPV18 Single Member Private Company
  • SKGRPV19 Single Member Private Company
  • SKGRPV20 Single Member Private Company
  • (b) per sopravvenuta rilevanza:
    • Eni Transporte y Suministro México S. de RL de CV
  • (ii) l'uscita dal consolidato integrale
    • (a) per sopravvenuta irrilevanza:
      • Eni South Africa BV
      • Eni USA Gas Marketing Llc
      • Mizamtec Operating Company S. de RL de CV
  • 83) Vorrei conoscere ad oggi minusvalenze e plusvalenze titoli quotati in borsa all'ultima liquidazione borsistica disponibile.

Risposta

Nel Bilancio Consolidato dell'Eni, Saipem SpA è una partecipazione valutata con il metodo del patrimonio netto.

Al 31 dicembre 2021 il valore di libro della partecipazione era pari a €137 milioni. Il fair value rappresentato dalla quota della capitalizzazione di borsa del titolo Saipem era pari a €570 milioni.

Saipem SpA
Numero di azioni 308.767.968
% di partecipazione 31,20
Prezzo delle azioni (€) 1,845
Valore di mercato (€ milioni) 570
Valore di libro (€ millioni) 137

Al 31 dicembre 2021 la plusvalenza latente era di €433 milioni.

Al 28 aprile 2022, il prezzo di riferimento di €1,0925 per azione; il numero delle azioni detenute da Eni è di 308.767.968 (stesso valore al 31 dicembre 2021). ll valore di mercato delle azioni Saipem è pari a circa €337 milioni.

Al 31 marzo 2022, il patrimonio netto di Saipem è di €699 milioni, la percentuale di partecipazione di Eni è pari al 31,20%. Il valore di libro di Saipem è pari a circa €533 milioni e comprende il versamento in conto capitale di €458 milioni nell'ambito della ristrutturazione finanziaria della partecipata.

Alla data del 28 aprile 2022, il fair value rappresentato dalla capitalizzazione

Salino 40

di borsa del titolo Saipem era inferiore di circa il 37% rispetto al valore di libro della partecipazione al 31 marzo 2022 (ultimo dato disponibile) come segue:

Saipem SpA
Numero di azioni 308.767.968
Prezzo delle azioni al 28 aprile 2022(€) 1,0925
Valore di mercato al 28 aprile 2022 (€ milioni) 337
Patrimonio netto di Saipem al 31 marzo 2022 (€ milioni) દિવેત
% di partecipazione 31,20
Valore di libro al 31 marzo 2022(€ millioni) 533

Al 28 aprile 2022 la minusvalenza latente è pari a €196 milioni.

Nel corso del primo trimestre, attraverso un'Offerta Pubblica Iniziale (IPO) presso la borsa di Oslo, è stato collocato circa l'11,2% del capitale di Vår Energi ASA con un incasso in quota Eni di circa €0,4 miliardi.

Al 28 aprile 2022, il prezzo di riferimento di Vâr Energi è di circa €4,04 per azione; il numero delle azioni detenute da Eni è pari a circa 1,6 miliardi e rappresentano il 64,26% del capitale. Il valore di mercato delle azioni Vår Energi è pari a circa €6.480 milioni.

Al 31 marzo 2022, il valore di libro di Vår Energi è pari a circa €853 milioni.

Alla data del 28 aprile 2022, valori di libro e di mercato della Vår Energi sono i seguenti:

Vår Energi ASA
Numero di azioni 1.604.070.326
Prezzo delle azioni al 28 aprile 2022(€) 4,04
Valore di mercato al 28 aprile 2022 (€ milioni) 6480
% di partecipazione al 28 aprile 2022 64,26
Valore di libro al 31 marzo 2022(€ milioni) 853

Al 28 aprile 2022 la plusvalenza latente è pari a €5,63 miliardi.

84) Vorrei conoscere da inizio anno ad oggi l'andamento del fatturato per settore.

Risposta

I risultati del primo trimestre 2022 dell'Eni sono stati diffusi al mercato il 29 aprile 2022.

Di seguito si riportano i dati di fatturato per business unit:

85991

I Trim.
(€ milioni)
2022
2074 var %
7.772 4.231 84
13.410 2.915
13.052 7.887 રિક
6.219 2.730
394 386 2
(8.718) (3.655)
32.129 14.494

l ricavi della gestione caratteristica conseguiti nel primo trimestre 2022 (€32.129 milioni) sono aumentati di €17.635 milioni rispetto al primo trimestre 2021 (+€5.363 milioni, pari al 20% rispetto al quarto trimestre 2021), con il seguente breakdown:

  • i ricavi del settore Exploration & Production (€7.772 milioni) sono in significativo miglioramento rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+84%) e in aumento rispetto al quarto trimestre (+7%) per effetto del rafforzamento dello scenario upstream in linea con l'andamento dei benchmark: media del prezzo del petrolio Brent del primo trimestre 2022 pari a 101,4\$/bbl (+67% vs. primo trimestre 2021; +27% vs. quarto trimestre 2021). Nel primo trimestre 2022, la produzione di idrocarburi è pari a 1,65 milioni di boe/giorno (livello coerente con la guidance dell'anno), in riduzione del 3% rispetto al primo trimestre 2021 (-5% rispetto al quarto trimestre 2021) a causa di minore attività in paesi quali Libia, Nigeria e Norvegia e dei declini produttivi;

  • i ricavi del settore Global Gas & LNG Portfolio (€13.410 milioni) sono aumentati d €10.495 milioni rispetto al primo trimestre 2021 (+31% rispetto al IV trimestre 2021) a seguito dell'effetto degli aumenti del prezzo spot del gas in conseguenza dell'offerta corta e dell'incertezza relativa ai flussi di approvvigionamento nonché dei maggiori volumi commercializzati;

  • i ricavi del settore Refining & Marketing e Chimica (€13.052 milioni) sono aumentati del 65% rispetto al primo trimestre 2021 (+5% rispetto al IV trimestre 2021) in particolare nel business R&M a seguito dell'incremento dei prezzi delle commodity; - i ricavi del settore Plenitude & Power (€6.219 milioni) sono aumentati di €3.489 milioni rispetto al primo trimestre 2021 (+54% rispetto al IV trimestre 2021) a seguito dell'incremento dei prezzi delle commodity.

85) Vorrei conoscere ad oggi trading su azioni proprie e del gruppo effettuato anche per interposta società o persona sensi art.18 drp.30/86 in particolare se è stato fatto anche su azioni d'altre società, con intestazione a banca estera non tenuta a rivelare alla Consob il nome del proprietario, con riporti sui titoli in portafoglio per un valore simbolico, con azioni in portage.

Risposta

Con riferimento al trading su azioni proprie e di società del Gruppo o di altre società, non sono state effettuate operazioni del tipo descritto in domanda.

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86) Vorrei conoscere prezzo di acquisto azioni proprie e data di ogni lotto, e scostamento % dal prezzo di borsa.

Risposta

In data 23 agosto 2021 Eni, in esecuzione della delibera assunta dall'Assemblea degli Azionisti del 12 maggio 2021, ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie tramite conferimento di un incarico ad un intermediario, sulla base delle modalità di esecuzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Nel periodo compreso tra il 23 agosto 2021 ed il 15 dicembre 2021, data in cui si è concluso il programma di buy back per il 2021, sono state acquistate 34.106.871 azioni proprie, rappresentative dello 0,95% del capitale della Società, per un controvalore complessivo pari a €399.999.988,76. Il dettaglio giornaliero delle operazioni di acquisto è stato comunicato al pubblico su base settimanale e mensile, in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, e pubblicato in una sezione ad hoc del sito di Eni (https://www.eni.com/it-1T/chisiamo/governance/azionisti.html).

  • 87) Vorrei conoscere nominativo dei primi 20 azionisti presenti in sala con le relative % di possesso, dei rappresentanti con la specifica del tipo di procura o delega. Risposta Fornita in assemblea
  • 88) Vorrei conoscere in particolare quali sono i fondi pensione azionisti e per quale quota? Risposta

Fornita in assemblea

89) Vorrei conoscere il nominativo dei giornalisti presenti in sala o che seguono l'assemblea attraverso il circuito chiuso delle testate che rappresentano e se fra essi ve ne sono che hanno rapporti di consulenza diretta ed indiretta con società del gruppo anche controllate e se comunque hanno ricevuto denaro o benefit direttamente o indirettamente da società controllate, collegate, controllanti. Qualora si risponda con "non è pertinente", denuncio il fatto al collegio sindacale ai sensi dell'art.2408 cc. Risposta

Non sono presenti giornalisti in sala e non è stata organizzata alcuna copertura mediatica in presenza o collegamento dell'incontro assembleare.

90) Vorrei conoscere come sono suddivise le spese pubblicitarie per gruppo editoriale, per valutare l'indice d'indipendenza? Vi sono stati versamenti a giornali o testate giornalistiche ed internet per studi e consulenze?

Risposta

Per il processo di pianificazione ed acquisto di spazi media Eni si avvale di un fornitore specializzato ("centro media") selezionato mediante gara. Gli investimenti pubblicitari

85091197

di Eni sono pianificati dal centro media, sulla base di obiettivi di comunicazione e di marketing che vengono riportati in obiettivi media. A tal fine viene definito il media mix che consente di ottimizzare l'investimento in relazione al tipo di campagna. Gli investimenti pubblicitari sui principali gruppi sono stati così ripartiti:

Principali Concessionarie Sh%
PUBLITALIA 10,7%
MANZONI 10,0%
RAI 9,2%
RCS 4,1%
GOOGLE 11,3%
SOLE 24 ORE 4,3%
PIEMME 3,6%
CAIRO 3,6%
SKY 1,6%
MEDIAMOND 2,7%
Totale Principali Concessionarie 61.1%

91) Vorrei conoscere il numero dei soci iscritti a libro soci, e loro suddivisione in base a fasce significative di possesso azionario, e fra residenti in Italia ed all'estero. Risposta

Le informazioni richieste sono contenute alle pagine 19, 20 e 21 della Relazione sul Governo Societario e gli Assetti proprietari 2021 disponibile sul sito internet della Società, all'indirizzo:

https://www.eni.com/assets/documents/ita/governance/assemblea/2022/Relazione-Governance-2021.pdf

92) Vorrei conoscere Sono esistiti nell'ambito del gruppo e della controllante e o collegate dirette o indirette rapporti di consulenza con il collegio sindacale e società di revisione o sua controllante. A quanto sono ammontati i rimborsi spese per entrambi? Risposta

Come anche indicato alla precedente risposta alla domanda n. 2, il Gruppo Eni, allo scopo di tutelare il requisito di indipendenza dei revisori, ha stabilito di non affidare alla

società di revisione incaricata, nonché alle società del relativo network, incarichi di consulenza; sono previsti nei limiti delle previsioni della normativa nazionale e statunitense applicabili incarichi per attività strettamente connessi con l'attività di revisione. Le spese di trasporto, vitto e alloggio sostenute dal revisore a seguito della prestazione svolta sono contrattualmente rimborsabili al ragionevole costo documentato a fronte di presentazione dei relativi documenti giustificativi, fino ad un massimo del 10% del compenso riconosciuto. Il Collegio Sindacale di Eni SpA, così come ciascuno dei membri del Collegio, non ha rapporti di consulenza con Eni né con alcuna società controllata da Eni. Le trasferte del Collegio Sindacale sono organizzate dalle strutture preposte di Eni e i relativi costi sono sostenuti direttamente dalla società.

93) Vorrei conoscere se vi sono stati rapporti di finanziamento diretto di sindacati, partiti o movimenti fondazioni politiche (come ad esempio italiani nel mondo), fondazioni ed associazioni di consumatori e/o azionisti nazionali o internazionali nell'ambito del gruppo anche attraverso il finanziamento di iniziative specifiche richieste direttamente?

Risposta

Non vi sono stati rapporti di finanziamento diretti né tantomeno indiretti nei confronti degli enti/associazioni sovra menzionati. Eni non versa contributi nei confronti di alcun sindacato, partito, fondazioni politici italiani o esteri. Qualsiasi contributo, diretto o indiretto, sotto qualsiasi forma, a partiti, movimenti, comitati e organizzazioni politiche e sindacali, a loro rappresentanti e candidati è espressamente vietato dal Codice Etico e dalle norme anticorruzione adottate da Eni.

94) Vorrei conoscere se vi sono tangenti pagate da fornitori? e come funziona la retrocessione di fine anno all'ufficio acquisti e di quanto è? Risposta

In coerenza con il principio di "zero tolerance" espresso nel Codice Etico, Eni vieta ogni forma di corruzione e ha voluto far fronte ai rischi cui la società va incontro nello svolgimento dell'attività di business dotandosi di un articolato sistema di regole e controlli finalizzati alla prevenzione dei reati di corruzione "Compliance Program Anti-Corruzione", elaborato sin dal 2009 in coerenza con le vigenti disposizioni anticorruzione applicabili e costantemente aggiornato sia all'evoluzione normativa nazionale e internazionale che alle best practice. Le azioni concrete adottate da Eni nel promuovere e supportare, sia a livello organizzativo che operativo, il sistema di prevenzione della corruzione si esplicitano nel continuo rafforzamento del Compliance Program Anti-Corruzione, che ha altresì ottenuto la certificazione ISO 37001, e nella promozione della cultura della compliance mediante attività di formazione e comunicazione in materia anticorruzione dedicate alle persone Eni e ai terzi che operano in settori a rischio corruzione.

Con riferimento alla seconda parte della domanda, con il termine "retrocessione" intendiamo, nell'ambito della gestione dei contratti di approvvigionamento, il riconoscimento ad Eni da parte dei fornitori di una parte del corrispettivo pattuito, ad esempio a fronte di sconti volume sull'ordinato o del riconoscimento di penali. I meccanismi di retrocessione, quando previsti, vengono gestiti da una pluralità di unità aziendali e non solo dalla funzione approvvigionamenti competente. In particolare, tali meccanismi vengono negoziati da quest'ultima, che li disciplina nei singoli contratti. Al verificarsi delle condizioni contrattuali, essi sono attivati dalle unità operative che gestiscono i contratti, le quali sono proceduralmente tenute a verificare l'applicabilità o meno delle penali e degli eventuali sconti di volume previsti contrattualmente. La gestione delle retrocessioni da parte di Eni vede inoltre il coinvolgimento attivo della funzione amministrativa competente lungo il processo ed in particolare nella verifica della correttezza delle fatture e/o note di credito ricevute rispetto a quanto previsto contrattualmente e certificato dall'unità che gestisce il contratto. L'importo degli sconti volume e delle penali (tipicamente espressi in percentuale sul valore complessivo dell'ordinato), variano da contratto a contratto.

  • 95) Vorrei conoscere se si sono pagate tangenti per entrare nei paesi emergenti in particolare CINA, Russia e India? Risposta No.
  • 96) Vorrei conoscere se si è incassato in nero? Risposta No.
  • 97) Vorrei conoscere se si è fatto insider trading? Risposta No.
  • 98) Vorrei conoscere se vi sono dei dirigenti e/o amministratori che hanno interessenze in società fornitrici? Amministratori o dirigenti possiedono direttamente o indirettamente quote di società fornitrici?

Risposta

Non risultano partecipazioni di dirigenti o amministratori in società fornitrici, che non siano di mero investimento e come tali non censite. Si ricorda che, in base alla nørmativa interna, gli amministratori sono tenuti a rilasciare periodicamente dichiarazione sui loro "soggetti di interesse". In ogni caso il Codice Etico di Eni prevede espressamente l'obbligo per tutti i dipendenti di evitare e segnalare conflitti di interesse fra le attività Saling to

85991 1200

economiche personali e familiari e le mansioni che ricoprono all'interno della struttura od organo aziendale di appartenenza.

99) Quanto hanno guadagnato gli amministratori personalmente nelle operazioni straordinarie?

Risposta

Non sono previsti compensi per operazioni straordinarie per gli Amministratori. La struttura ed i livelli dei compensi degli Amministratori, nonché gli importi maturati nel 2021, sono ampiamente descritti nella Relazione sulla Remunerazione 2022.

100) Vorrei conoscere se totale erogazioni liberali del gruppo e per cosa ed a chi?

Risposta

Si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 34 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni S.p.A. In particolare ai sensi della Legge 124/2017 e successive modificazioni, è fatto obbligo di fornire nella nota integrativa le erogazioni ricevute da parte di enti ed entità pubbliche italiani; inoltre, ai sensi dell'art. 1, comma 126 della medesima norma, applicabile a Eni S.p.A. in quanto società controllata di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, dallo Stato è prevista anche l'indicazione delle erogazioni concesse a imprese, persone ed enti pubblici e privati italiani ed esteri. In particolare, ai sensi della normativa richiamata sono indicate le erogazioni concesse relative essenzialmente a fondazioni, associazioni e altri enti per finalità reputazionali, di liberalità e di sostegno ad iniziative benefiche e di solidarietà.

101) Vorrei conoscere se ci sono giudici fra consulenti diretti del gruppo quali sono stati i magistrati che hanno composto collegi arbitrarli e qual è stato il loro compenso e come si chiamano?

Risposta

Non ci sono incarichi professionali nei confronti di magistrati togati a ruolo.

102) Vorrei conoscere se vi sono cause in corso con varie antitrust?

Risposta

l contenziosi più significativi sono pubblicati nella Relazione Finanziaria Annuale 2021, alla sezione "Contenziosi" del Bilancio Consolidato, a partire dalla pag. 298 e non comprendono contenziosi con autorità antitrust.

103) Vorrei conoscere se vi sono cause penali in corso con indagini sui membri attuali e del passato del cda e o collegio sindacale per fatti che riguardano la società. Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2021, capitolo Contenziosi, pag. 298.

104) Vorrei conoscere se a quanto ammontano i bond emessi e con quale banca (Credit Suisse First Boston, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup, Jp Morgan, Merrill Lynch, Bank Of America, Lehman Brothers, Deutsche Bank, Barclays Bank, Canadia Imperial Bank Of Commerce -CIBC-)

Risposta

EMISSIONI DI Eni SpA

Ad oggi, Eni SpA ha in circolazione circa €17,1 mld di bond senior, interamente presso investitori istituzionali (di cui (i) €14,1 mld nell'ambito del Programma EMTN, (ii) USD 3,35 mld in US ed €5 mld di bond ibridi, interamente presso investitori istituzionali. Tali bond sono stati emessi utilizzando le principali banche presenti nei diversi mercati di riferimento e in particolare: Banca IMI, Bank of America, Barclays, BBVA, BNP Paribas, Citi, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs, HSBC, ING, JP Morgan, Mediobanca, Mitsubishi Financial Group, Morgan Stanley, Natwest, Nomura, Santander, SMBC Nikko, Societe Gènèrale, Unicredit e Wells Fargo.

105) Vorrei conoscere dettaglio costo del venduto per ciascun settore.

Risposta

ll costo del venduto nel 2021 è stato pari a €57 miliardi (+66% rispetto al 2020 per effetto della crescita dei prezzi degli idrocarburi approvvigionati).

Prima delle elisioni delle partite infragruppo la scomposizione del costo del venduto per settore è la seguente: 46% R&M, 23% GGP, 8% E&P, 10% Plenitude e 13% altri settori.

106) Vorrei conoscere a quanto sono ammontate le spese per:

  • · acquisizioni e cessioni di partecipazioni
  • risanamento ambientale
  • · quali e per cosa sono stati fatti investimenti per la tutela ambientale?

Risposta

· Acquisizioni e cessioni di partecipazioni

Nel 2021 gli investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda sono stati complessivamente di €2.738 milioni ed hanno riguardato:

8593190

85991202

(C min) Investimento
Partecipazioni
Dogger Bank (A e B) 480
Bluebell Solar Class A Holdings II Llc ਦਰੇ
Matrica SpA 25
BF SpA 20
Società per la Bonifica del Terreni Ferrares) e per Imprese Agricole SpA Società Agricola 20
Lotte Versalls Elastomers Co Ltd 19
OGCI Climate Investments Lip 11
GreenIT SpA 10
Solenova Ltd 8
Novis Renewables Lic 8
Coral FLNG SA 8
Altri investimenti । ਟੈਰੇ
Totale acquisizioni e sottoscrizioni di partecipazioni 837
(C min) Totale prezzo di
acquisto
Rettifica cassa
acquisita
Totale
Imprese consolidate
Aldro Energía Y Soluciones SLU 221 (7) 214
FRI-EL Biogas Holding (ora EniBioCh4in SpA) 132 (13) । ਹਿ
Portafoglio di 13 campi eolici onshore 485 (41) 444
Dhamma Energy Group 140 (10) 130
Portafoglio di 9 progetti di energia rinnovabile 118 (5) 113
Finproject SpA 149 (21) 128
Be Power 764 (24) 740
Altre acquisizioni e Rami d'azienda 13 13
Totale investimenti in imprese consolidate e rami d'azienda 2.022 (121) 1.901
Totale Investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda 2.738

l disinvestimenti di partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda comprensivi degli effetti della Business combination Unión Fenosa Gas sono stati complessivamente di €231 milioni ed hanno riguardato:

(C min) Partecipatione
ceduta
Unión Fenosa Gas SA 232
Partecipazione ceduta 232
(C min) Totale prezzo di
acquisto
Rettifica cassa
acquisita
Totale
Partecipazioni e rami d'azienda acquistati 200 (42) 158
Partecipazioni e rami d'azienda acquistati 200 (42) 158

74

Business combination Unión Fenosa Gas al netto delle disponibilità liquide ed equivalenti acquisite

85991203

(C min) Altri
disinvestimenti
Altri disinvestimenti 2
Altri disinvestimenti 2
Totale disinvestimenti di imprese consolidate e rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide ed equivalenti cedute 76
(C min) Rimborsi di
capitale
Partecipazioni
Angola LNG Ltd 130
Anic Partecipazioni SpA (in liquidazione) ਰੋ
Altre minori 6
Totale rimborsi di capitale di partecipazioni 155

Totale investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda

· Risanamento ambientale e investimenti per la tutela ambientale

Le spese ambientali sostenute da Eni nel 2021 sono state pari a €1.030 milioni e sono principalmente da attribuire alla bonifica di suolo e falde (tra cui, messa in sicurezza di emergenza e operativa, decommissioning e ripristini, per un totale di €452 milioni), alla gestione dei rifiuti (€259 milioni), alle risorse idriche (€125 milioni), alla protezione dell'aria (€87 milioni) e alla prevenzione di spill (€55 milioni).

107) Vorrei conoscere

  • a. i benefici non monetari ed i bonus ed incentivi come vengono calcolati?
  • b. quanto sono variati mediamente nell'ultimo anno gli stipendi dei managers e degli a.d illuminati, rispetto a quello degli impiegati e degli operai?
  • c. vorrei conoscere rapporto fra costo medio dei dirigenti/e non.
  • d. vorrei conoscere numero dei dipendenti suddivisi per categoria, ci sono state cause per mobbing, per istigazione al suicidio, incidenti sul lavoro e con quali esiti? personalmente non posso accettare il dogma della riduzione assoluta del personale
  • e. Quanti sono stati i dipendenti in mobilità pre-pensionamento e con quale età media.

Risposta

a. Come già risposto negli anni precedenti, i benefici non monetari riguardago prevalentemente benefit di natura previdenziale ed assistenziale e l'assegnazione dell'autovettura aziendale ad uso promiscuo. Il valore dei benefits, riportato nella Tabella 1 a pag. 55 della Relazione sulla Remunerazione 2022, è calcolato secondo il criterio di imponibilità fiscale previsto da Consob.

La remunerazione variabile, finalizzata a promuovere il raggiungimento degli obiettivi annuali e la crescita di redditività del business nel lungo periodo, si articola in una componente di breve ed una componente di lungo termine, le cui caratteristiche sono descritte sinteticamente nel "Sommario" e più in dettaglio nelle "Linee Guida di Politica sulla Remunerazione" della Relazione sulla Remunerazione 2022.

Per quanto riguarda l'attuazione dei piani di incentivazione per il 2021, i risultati di performance collegati agli incentivi corrisposti sono riportati nella Sezione II della Relazione.

  • b. La variazione media nell'ultimo anno è stata pari a:
    • Dirigenti:
    • Quadri: + 1,5%
    • Impiegati: + 2,3%
    • Operai: + 1,6%
  • c. Il rapporto tra costo medio dei dirigenti e non dirigenti è pari a 4,9.
  • d. Il dettaglio dei dipendenti è il seguente:
Italia Estero Mondo
788 208 986
6.499 2.697 9.196
10.657 5.313 15.970
3.101 3.436 6.537
21.035 11.654 32.689

Nel 2021 sono state notificate al giudice del lavoro n. 4 ricorsi per mobbing - per uno il ricorrente ha rinunciato al giudizio e all'azione risarcitoria.

Non sono state notificate cause di lavoro per istigazione al suicidio.

Non sono state notificate cause di lavoro aventi ad oggetto infortuni occorsi a dipendenti.

  • e. Nel 2021, 682 risorse hanno usufruito del contratto di Espansione con un'età media di 60 anni.
  • 108) Vorrei conoscere se si sono comperate opere d'arte? Da chi e per quale ammontare? Risposta

Nel corso del 2021 non sono stati effettuati acquisti di opere d'arte.

109) Vorrei conoscere in quali settori si sono ridotti maggiormente i costi, esclusi i vs stipendi che sono in costante rapido aumento.

Risposta

A partire da metà del 2014 abbiamo intrapreso un rigoroso processo di revisione dei costi e degli investimenti, senza pregiudicare la crescita, che si è fondamentalmente basato sulla ottimizzazione dello spending attraverso lo sviluppo in fasi per accelerare il time-to-market, la standardizzazione dei progetti, le sinergie con le strutture esistenti, la revisione attenta e costante della intera catena del supply, nonché sulla flessibilità del nostro portafoglio di risorse di idrocarburi.

Inoltre, nel 2020 a seguito della pandemia è stato attuato un significativo programma di efficientamento attraverso la puntuale revisione di tutte le aree di costo e l'ottimizzazione della attività operative.

Nel 2021, tutte le azioni intraprese e la rigorosa disciplina finanziaria hanno permesso di ridurre ulteriormente la cash neutrality, ossia abbiamo garantito con il flusso di cassa operativo la copertura degli investimenti e dei dividendi ad un livello di prezzo del Brent di 40 \$/bl.

  • 110) Vorrei conoscere. Vi sono società di fatto controllate (sensi c.c) ma non indicate nel bilancio consolidato? Risposta No.
  • 111) Vorrei conoscere. Chi sono i fornitori di gas del gruppo qual è il prezzo medio. Risposta

Eni acquista il gas naturale principalmente attraverso contratti long term e, in una logica di diversificazione del portafoglio, intrattiene rapporti commerciali con le principall compagnie nazionali.

Nel 2021, rispetto al totale approvvigionato, il 43% ha riguardato forniture dalla Russia (Gazprom), il 14% dall'Algeria (Sonatrach), l'11% dalla Norvegia (Equinor e altri piccoli fornitori), il 4% dalla Libia (NOC+Eni), il 3% dal Qatar (Rasgas), il 3% dall'Indonesia, il 2% dalla Nigeria, il 2% dall'Egitto.

ll prezzo medio di acquisto, fortemente impattato dall'attuale contesto di mercato e dalle tensioni geopolitiche, rimane un dato sensibile la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

112) Vorrei conoscere se sono consulenti ed a quanto ammontano le consulenze pagate a società facenti capo al dr. Bragiotti, Erede, Trevisan e Berger? Risposta

Come già rappresentato lo scorso anno in risposta ad identica domanda. Marvocato Erede è associato ad un primario studio professionale internazionale che e in elenco Em ed a cui la società affida degli incarichi relativi a temi legali in conformità alle procedure

8598 1205

85991206

interne. Con riferimento agli altri soggetti indicati non sono stati affidati incarichi di consulenza nel corso del 2021. Si veda inoltre la risposta alla domanda n. 122.

113) Vorrei conoscere. A quanto ammonta la % di quota italiana degli investimenti in ricerca e sviluppo?

Risposta

Tutte le attività di Ricerca e Sviluppo vengono coordinate in Italia e svolte in massima parte nel paese. Durante la fase di ricerca, possono essere utilizzate delle competenze specifiche (erogate principalmente da Università e centri di Ricerca) che, in alcuni casi, possono essere presenti in realtà straniere. In quest'ottica, la quota percentuale di spesa riconducibile alle attività svolte in Italia nel 2021 è pari a circa il 92% dell'ammontare complessivo speso in progetti R&D (€177 milioni).

114) Vorrei conoscere i costi per le assemblee e per cosa?

Risposta

ll costo medio per le assemblee con presenza fisica degli azionisti è di circa €200.000. I costi comprendono tra l'altro quelli relativi al sistema di voto elettronico, all'attività di verbalizzazione della riunione a cura del Notaio, agli altri adempimenti notarili e alla designazione del Rappresentante degli Azionisti e al catering.

Quest'anno, come gli scorsi anni, il costo sarà più basso considerate le modalità di tenuta della stessa.

115) Vorrei conoscere i costi per valori bollati.

Risposta

I costi per valori bollati al 31/12/2021 ammontano a €1.582.452 (€1.484.798 nel 2020).

116) Vorrei conoscere la tracciabilità dei rifiuti tossici.

Risposta

La normativa italiana in materia di rifiuti prevede la tracciabilità della filiera dal produttore allo smaltimento finale. Gli adempimenti amministrativi volti alla tracciabilità comprendono registri di carico e scarico, formulari identificativi del rifiuto (FIR) per il trasporto e modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) da presentarsi annualmente.

ln particolare, il FIR è emesso in 4 copie, di cui la prima resta al produttore e le restanti accompagnano il trasporto; queste ultime, recanti l'accettazione dell'impianto di destino, restano una al trasportatore, una al destinatario e una al produttore, che in tal modo ha la conferma del buon esito del conferimento.

Dall'8/3/2021 è inoltre operativo il portale Vi.Vi.FIR che, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 art. 193 c.5, consente la vidimazione digitale dei FIR, alternativa a quella tradizionale presso gli sportelli delle CCIAA o dell'Agenzia delle Entrate. In questo caso il modulo per la

1997 8590 produzione del FIR è generato on line già vidimato e viene stampato in due copie, una che resta al produttore e l'altra che accompagna il rifiuto e resta al destinatario; le ulteriori copie necessarie sono fotocopiate da quest'ultima.

Il sistema SISTRI, adottato in Italia per tracciare informaticamente i rifiuti, è stato abrogato nel 2018, a favore di un nuovo sistema (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti - RENTRI), del quale è stata avviata la sperimentazione di un prototipo nel 2021, sperimentazione alla quale Eni ha partecipato con sei siti. Il RENTRI sarà disciplinato da un decreto attuativo, atteso nei prossimi mesi.

Eni dispone poi di un sistema normativo interno di procedure e istruzioni operative per assicurare la piena tracciabilità dello smaltimento dei rifiuti, secondo le best practice in materia

117) Quali auto hanno il Presidente e l'AD e quanto ci costano come dettaglio dei benefits riportati nella relazione sulla remunerazione? Risposta

Come già risposto negli anni scorsi, per il Presidente non è prevista l'assegnazione di auto ad uso promiscuo, mentre all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, come per tutti i dirigenti, è stata assegnata un'auto aziendale ad uso promiscuo in linea con la Policy Eni.

118) Dettaglio per utilizzatore dei costi per uso o noleggio di elicotteri ed aerei. Quanti sono gli elicotteri utilizzati di che marca e con quale costo orario ed utilizzati da chi? se le risposte sono "Le altre domande non sono pertinenti rispetto ai punti all'ordine del giorno" denuncio tale reticenza al collegio sindacale ai sensi dell'art.2408 cc. Risposta

Al 31/12/21 la società Servizi Aerei S.p.A., possiede 3 aerei di produzione Gulfstream più precisamente:

  • · Gulfstream G550 (anno di costruzione 2013)
  • · Gulfstream G280 (anno di costruzione 2021)
  • · Gulfstream G650 ER (anno di costruzione 2021)

Tali aerei sono esclusivamente utilizzati per le esigenze operative delle società appartenenti al gruppo Eni. Inoltre, soprattutto in relazione a determinate destinazioni estere, l'utilizzo di una flotta aziendale consente di garantire livelli di servizio e di sicurezza elevati, tra i quali la possibilità di trasportare personale in sedi estere dove i collegamenti sono più complessi e quindi ridurre notevolmente i tempi di viaĝgio rispetto ai servizi commerciali.

Infine, la disponibilità di aerei in proprietà ha consentito a Eni di far fronte alle esigenze operative, durante la crisi pandemica, nonostante la drastica riduzione dei voli di linea Per quanto riguarda il costo orario la possibilità di ridurre drasticamente i tempi di attivazione del servizio e la maggior sicurezza garantita da una gestione diretta delle

operazioni di terra e di volo rende il costo orario allineato rispetto a quanto proposto sul mercato da analoghi operatori (ove disponibili).

Eni non possiede elicotteri. Ove le esigenze operative presso i campi o le piattaforme petrolifere lo richiedano, Eni noleggia servizi di trasporto a mezzo elicottero presso fornitori contrattualizzati attraverso di apposite procedure di gara.

119) A quanto ammontano i crediti in sofferenza?

Risposta

L'esposizione al rischio di credito e le perdite attese relative a crediti commerciali e altri crediti sono state elaborate sulla base di rating interni come segue:

Crediti in bonis
(€ milioni) Rischio
Dasso
Rischio
medio
Rischio
880
Crediti
in default
Cliemi
Plenitude
Totale
31.12.2021
Client business । ਤੇ 18 રે સર્ટક 818 1.550 13.35-
National Oll Company e Pubbliche Amministrazioni 331 881 1 2.674 3 830
Altre controparti 1.854 311 16 137 2601 4 did
Valore lordo 6.533 7.823 835 4 371 2.601 22.163
Fondo svaluzazione (25) (416) (୧୨) (2.203) (554) (3.313)
Valore netto 6 208 7,407 766 2.162 2.007 13.850
Expected loss (e al netto del fatton di miligazione del nischio controparte) 0.4 5,3 83 50.5 228 149
31.12.2020
Cliem business ! 'ਤੇੜੇ'ਦ 2.746 નવાર 1.351 5.927
National C.I Company e Pubbliche Amministras only રીને જેની ୧୬୦ 7 5 રેસ્ટેરે 4.12 :
Altre controparti 1 243 ને 50 28 2.173 4035
Valore lordo 3.432 3.816 -167 4.145 2.173 14.083
Fondo sualuras ane (32) (21) (29) (2 425) (645) (3.157)
Valore netto 3.450 3.795 438 1.716 1,527 10.926
Expected loss (4) al netto dei fattor di miligazione del rischio controparte) 0.5 0.6 62 રેકે રે 29.7 22,4

Rispetto al saldo inziale, il fondo svalutazione crediti ha registrato un incremento di €156 milioni quale saldo tra accantonamenti per perdite attese (€550 milioni), utilizzi a fronte del passaggio a perdita dei relativi crediti (€556 milioni) e differenze cambio e riclassifiche (€162 milioni).

Gli accantonamenti a fronte di perdite attese relative a crediti commerciali e altri crediti in bonis di €202 milioni sono riferiti: (i) al settore Global Gas & LNG Portfolio per €94 milioni (€7 milioni nel 2020) per le forniture ai clienti industriali di grandi dimensioni per effetto dell'aumento molto significativo delle esposizioni dovuto alle condizioni di mercato; (ii) alla linea di business Plenitude per €71 milioni (€84 milioni nel 2020) e riguardano principalmente la clientela retail.

Gli accantonamenti a fronte di perdite attese relative a crediti commerciali e altri crediti in default di €348 milioni sono riferiti: (i) al settore Exploration & Production per €229 milioni (€118 milioni nel 2020) e riguardano principalmente i crediti per chiamate fondi nei confronti dei joint operator, società di Stato o società private locali in progetti petroliferi operati da Eni; (ii) alla linea di business Plenitude per €101 milioni (€97 milioni nel 2020) e riguardano principalmente la clientela retail.

Gli utilizzi del fondo svalutazione crediti commerciali e altri crediti in bonis e in default per complessivi €556 milioni (€357 milioni nel 2020) sono riferiti: (i) alla linea di business Plenitude per €239 milioni (€200 milioni nel 2020) e riguardano utilizzi a fronte oneri per €196 milioni (€178 milioni nel 2020) riferiti principalmente alla clientela retail; (ii) al settore Exploration & Production di €233 milioni (€101 milioni nel 2020) e riguardano essenzialmente la rideterminazione del valore dei crediti verso la società di Stato NNPC in Nigeria per effetto della risoluzione di una disputa relativa al riconoscimento di costi d'investimento pregressi, oggetto di un arbitrato, nell'ambito di un accordo che ha definito l'estensione e la revisione dei termini contrattuali della licenza. Il recupero del credito avverrà tramite l'attribuzione ad Eni e agli altri partner di una quota di produzione di spettanza della società di Stato.

Per la determinazione della Probability of Default delle controparti sono stati adottati i rating interni, già utilizzati ai fini dell'affidamento commerciale, oggetto di verifica periodica, anche tramite analisi di back-testing; per le controparti rappresentate da Entità Statali, ed in particolare per le National Oil Company, la Probability of Default, rappresentata essenzialmente dalla probabilità di un ritardato pagamento, è determinata utilizzando, quale dato di input, i country risk premium adottati ai fini della determinazione dei WACC per l'impairment degli asset non finanziari.

Per la clientela per la quale non sono disponibili rating, la valutazione delle perdite attese è basata su una provision matrix, costruita raggruppando, ove opportuno, i crediti in cluster di clientela omogenei ai quali applicare percentuali di svalutazione definite sulla base dell'esperienza di perdite pregresse, rettificate, ove necessario, per tener conto di informazioni previsionali in merito al rischio di credito della controparte o di cluster di controparti.

Tenuto conto delle caratteristiche dei mercati di riferimento, si considerano in default le esposizioni creditizie scadute da oltre 180 giorni ovvero, in ogni caso, le esposizioni creditizie in contenzioso o per le quali sono in corso azioni di ristrutturazione/rinegoziazione. Sono definite in contenzioso le esposizioni per le quali sono stati attivati o si è in procinto di attivare interventi di recupero del credito tramite procedimenti legali/giudiziali.

Le valutazioni di recuperabilità dei crediti commerciali per la fornitura di idrocarburi/ prodotti ed energia elettrica alla clientela retail, business e national oil companies e per chiamate fondi nei confronti dei joint operator della Exploration & Production (fational oil companies, operatori locali privati o international oil companies) sono riviste in occasione di ogni scadenza di bilancio per riflettere l'andamento dello scenario e i trend correnti di business, nonché eventuali maggiori rischi controparte. L'attenuarsi della crisi economica del COVID-19 e la ripresa dello scenario petrolifero hanno migliorato la situazione debitoria di molte società petrolifere di Stato, ad eccezione del Venezuela per

i fattori specifici legati al quadro sanzionatorio. In negativo, l'aumento molto rilevante dei prezzi del gas naturale e dell'energia elettrica ha incrementato in misura significativa le esposizioni verso i clienti industriali di grandi dimensioni, rendendo opportuna una revisione al rialzo del tasso di perdita attesa su crediti per incorporare un accresciuto rischio congiunturale. Per quanto riguarda i clienti del business di Plenitude le valutazioni di recuperabilità incorporano i dati più recenti relativi alle performance di incasso dei crediti e all'anzianità dello scaduto.

L'esposizione al rischio di credito e le perdite attese relative alla clientela di Plenitude sono state stimate sulla base di una provision matrix come segue:

Scadul
(€ mil cri) Non scaduti da 0 a 3 mesi da 3 a 6 mesi da 6 a 12 mesi oltre 12 mesi Totale
31.12.2021
Cilenti Pienitude
- Retail 1.291 70 રેક 92 337 1.845
- Kiddle ને એવ 22 5 7 188 રેન્ડર
- 2 181 57 43 0 1 3 110
Valore lordo 1.772 ાં રેકે હેદ 100 528 2.601
Fondo svalutazione (୧3) (হুই) (27) ( ਦੇਹੀ (190) (રેકન)
Valcie netto 1.769 113 ੜਕੇ 48 તેજ 2.007
Expected loss (*a) રે ર 16.3 40.9 320 81.4 22.8
31.12.2020
Cilenti Pienitude
- Retail : 155 :05 ਵੱਧ 102 રૂર્ણ્ડ 1.778
- Middle 75 ાં ર 3 8 રૂડેર રૂઝન
- Auri ୧1 રે :
Valce lordo 1.291 121 રેરે 110 સ્ટેન્ડર્લ 2.173
Fondo svalusas one (નર) (23) ਨੂੰ (57) (નેકેક) (୧)୧)
Volcie netto 1.245 ਹੈ ਤੇ 31 ਟੇਤੇ 100 1.527
Expected loss (°c) રૂ, ર 19.0 41,5 51,5 83,3 29.7

120) Ci sono stati contributi a sindacati e o sindacalisti se si a che titolo e di quanto? Risposta

Eni non riconosce contributi economici diretti a sindacati e/o sindacalisti.

121) C'è e quanto costa l'anticipazione su cessione crediti %?

Risposta

Dal 2011 in avanti sono stati perfezionati, con alcune primarie controparti, accordi di cessione pro-soluto di crediti commerciali.

L'importo delle cessioni in essere al 31 dicembre 2021 di crediti commerciali con scadenze 2022 è stato pari a circa €2,06 miliardi (€1,38 miliardi nell'esercizio 2020 con scadenza 2021).

Gli accordi di cessione prevedono il pagamento di una commissione "flat" pari ad alcuni basis point sul valore facciale del credito ceduto; il tasso di sconto applicato tra la data di cessione dei crediti e quella della scadenza media ponderata dei crediti stessi è variabile ed è legato al tasso di riferimento (euribor o libor) maggiorato di uno spread allineato allo standing creditizio di Eni.

controllo, la denuncio al collegio sindacale ai sensi dell'art.2408 cc. Risposta

Il Rappresentante degli Azionisti designato dalla Società, ai sensi dell'art. 135-undecies TUF, è lo Studio Legale Trevisan & Associati, nella persona dell'Avv. Dario Trevisan (o suoi sostituti in caso di impedimento). Il costo è pari a massimo €12.500 a seconda del numero di deleghe, oltre spese, IVA e CPA.

correlate all'assemblea degli azionisti." Oltre ad indicare gravi mancanze nel sistema di

123) A quanto ammontano gli investimenti in titoli pubblici?

Risposta

Al 31 dicembre 2021, l'investimento in Titoli quotati emessi da Stati Sovrani ammonta a €1.149 mln (di cui €997 mln Eni spa), a fronte di Attività finanziarie destinate al trading per € 6.301 mln complessivi (di cui €5.855 mln in quota Eni spa). L'investimento in titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana ammonta a €707 mln (di cui €626 mln Eni spa). Ulteriori informazioni sono disponibili nella Nota 7 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 248 e 249 del bilancio consolidato 2021 nonché nella Nota 6 - "Attività finanziarie destinate al trading", pagg. 360, 361, 368 e 369 del bilancio di esercizio 2021, contenuti nella Relazione Finanziaria Annuale 2021.

124) Quanto è l'indebitamento INPS e con l'Agenzia delle Entrate?

Risposta

ll debito di Eni SpA vs INPS ammonta a circa €68 milioni; i debiti netti di Eni SpA v l'Agenzia delle Entrate relativi alle imposte dirette ammontano a €117 milioni e si riferiscono essenzialmente allo stanziamento di addizionali IRES escluse dal consolidato fiscale e del debito IRAP.

125) Se si fa il consolidato fiscale e a quanto ammonta e per quali aliquote? Risposta

L'Eni Spa e le principali società controllate italiane hanno esercitato l'opzione per il consolidato fiscale nazionale IRES: nel 2021 le società incluse sono 43. Per il 2021 non sono previste imposte. L'aliquota d'imposta è quella ordinaria IRES del 24%.

126) Quanto è il margine di contribuzione dello scorso esercizio?

Risposta

Nel 2021 il margine di contribuzione è stato pari a €25,9 miliardi.

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Azionista

Tommaso MARINO

titolare di 1 azione

1) Il CEO e Putin cosa si sono detti in video call lo scorso gennaio, mentre l'Europa studiava sanzioni internazionali contro la Russia? Perché l'incontro è stato taciuto al Ministero degli Esteri? Non ci abbiamo fatto una magra figura? Quali altri contatti sono seguiti al suddetto incontro?

Risposta

Eni non ha preso parte alla videoconferenza del 22 gennaio tra alcune imprese italiane presenti in Russia e il presidente Vladimir Putin. L'ipotesi dell'AD non è mai stata contemplata.

2) Che tipo di accordi abbiamo fatto con l'Algeria? L'Algeria non è alleate della Russia? Cosa ci garantisce che essa rispetterà gli accordi?

Risposta

Recentemente è stato firmato un accordo che consentirà a Eni di aumentare le quantità di gas trasportate attraverso il gasdotto TransMed, nell'ambito dei contratti a lungo termine di fornitura di gas in essere con Sonatrach a partire dai prossimi mesi autunnali, confermando la forte cooperazione fra i paesi.

Tale accordo utilizzerà le capacità disponibili di trasporto del gasdotto per garantire maggiore flessibilità di forniture energetiche, fornendo gradualmente volumi crescenti di gas a partire dal 2022, fino a 9 miliardi di metri cubi di gas all'anno nel 2023-24, che sarà possibile produrre grazie anche all'ampia disponibilità di riserve di gas equity.

3) A quale prezzo abbiamo concordato l'importazione di gas algerino?

Risposta

Il prezzo di acquisto del gas algerino è un dato sensibile la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

4) Che tipo di accordo abbiamo firmato con l'Azerbaigian? E' vero che tale Paese ha di recente stipulato un accordo con la Russia, in campo militare, diplomatico ed energetico? Quali garanzie di rispetto dei contratti avremo? Chi ci garantirà se tale Paese ci taglierà le forniture o pretenderà un pagamento maggiore rispetto a quello concordato?

Risposta

Eni non è direttamente coinvolta nelle recenti iniziative per rafforzare la cooperazione in campo energetico con l'Azerbaigian. Eni non ha sedi o consociate nel paese, non ha attività upstream e non commercializza il gas naturale azero. L'azienda ha invece relazioni commerciali con SOCAR (State Oil Company of Azerbaijan Republic) per

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l'acquisto di greggio e vendita dei prodotti petroliferi. Eni inoltre detiene il 5% nel consorzio che gestisce l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC) che trasporta principalmente il greggio azero verso il terminale turco di Ceyhan nel Mediterraneo. Per molti anni fino ad oggi, il 5% della capacità Eni non è stata utilizzata direttamente. Riguardo agli impatti sulle commercializzazioni di greggio, ad oggi non si rilevano criticità o rischi rilevanti di natura politica e/o economico-finanziaria.

5) Allo stato che tipo di rapporti intratteniamo con Gazprom?

Risposta

Eni ha in essere contratti di approvvigionamento di lungo termine con Gazprom export e partecipa con Gazprom nel progetto "Bluestream Project".

La Blue Stream Pipeline Company BV ("BSPC") è una joint venture (50% Eni, 50% Gazprom) che detiene la proprietà del gasdotto sottomarino tra Russia e Turchia e ai primi di marzo 2022, Eni ha annunciato l'intenzione di procedere alla cessione della propria quota nel gasdotto.

6) Secondo Report, Eni partecipa a un consorzio di estrazione di gas in Kazakistan, del quale fa parte anche la russa Lukoil. Il Consorzio svende il gas lì prelevato a una società kazaka, che poi lo rivende ai russi. E' vero che il prezzo d'acquisto del gas pagato al consorzio da tale società è di circa 14 dollari? A quanto lo abbiamo ricomprato nel 2021? E oggi qual è il prezzo d'acquisto?

Risposta

Il gas estratto non è direttamente commercializzabile, per poter essere utilizzato necessita di complessi processi da svolgersi in ambiente controllato ed appositi impianti. Pertanto, il prezzo di cessione del gas, da parte del consorzio internazionale, riflette fi valore allo stato prima del trattamento.

Inoltre, nelle riflessioni non si tiene conto del rispetto dei contratti petroliferi, delle specifiche condizioni di mercato e degli accordi commerciali negoziati con i paesi detentori delle risorse petrolifere.

7) Chi ci rappresenta in detto consorzio in Kazakistan? Chi ne è il Presidente? Che ruolo svolge Lukoil?

Risposta

Eni e Shell sono parti di un consorzio, nel quale detengono ciascuna una partecipazione del 29,25%. Il consorzio è responsabile della gestione operativa del campo v Karachaganak. Le rimanenti società che partecipano al consorzio con quote minoritane sono Chevron (18%), Lukoil (13,5%) e KazMunayGas (10%).

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8) Quanto costa rielaborare il gas inquinato da acido solforico? Risposta

Nel campo di Karachaganak il gas acido è venduto non trattato.

9) In Kazakistan c'è un'altra dittatura? In caso affermativo chi ci garantisce che i contratti stipulati da Eni saranno onorati? Risposta

Il Kazakistan è una Repubblica con un governo democraticamente eletto, con un Presidente della Repubblica e un Presidente del Consiglio. I contratti firmati da Eni nel paese sono garantiti dalla legge locale ed, inoltre, hanno accesso alle protezioni previste dai Bilateral Investment Treaty, stipulati dalla Repubblica del Kazakhstan.

10) Nel 2021 che tipo di contratti ha firmato Eni in Kazakistan? Risposta

Nel 2021, Eni non ha firmato in Kazakistan alcun nuovo contratto petrolifero.

11) Report si è chiesta se sia possibile far passare il gas Kazako da Baku, redistribuendolo poi in Europa, senza passare dalla Russia. Eni cosa risponde a questa domanda che faccio propria?

Risposta

Non esiste una pipeline che colleghi il Kazakistan all'Azerbaigian (Baku).

12) Di recente abbiamo firmato un contratto con l'Egitto. Non gli abbiamo posto, tra le condizioni, di risolvere il caso Regeni perché al momento c'è un'impellenza prioritaria sul gas?

Risposta

L'Egitto è un Paese chiave per Eni e per la stabilità di tutta l'area mediterranea. Siamo presenti in Egitto dagli anni '50. In questi anni, siamo riusciti a far passare l'Egitto dalla dipendenza all'indipendenza da gas estero e questo ci rende un partner importante per il Paese e la sua stabilità economica. Riguardo all'accordo quadro a cui si fa riferimento, firmato il 13 aprile scorso con la società EGAS, Eni promuove le esportazioni di gas egiziano verso l'Europa, e in particolare verso l'Italia, per garantire la sostituzione delle forniture russe nel più breve tempo possibile. Si tratta della fornitura di carichi di GNL per volumi complessivi fino a 3 miliardi di mc nel corso del 2022. Per far fronte a tale impegno, Eni intende massimizzare le proprie produzioni di gas in Egitto mettendo in sviluppo le riserve equity esistenti e ottimizzando le campagne esplorative nei blocchi detenuti e, possibilmente, nelle nuove aree del paese.

Come primo operatore internazionale con rapporti di lungo periodo che ci legano al paese, in relazione al tragico omicidio di Giulio Regeni, anche noi abbiamo da subito e in più occasioni chiesto verità e collaborazione alle autorità egiziane. Restiamo convinti che la nostra presenza possa contribuire a favorire il dialogo fra i due paesi e che se rinunciassimo a sviluppare le nostre attività verremmo in breve sostituiti da qualcun altro, forse meno interessato alla verità dei fatti. Rimane essenziale che a livello parlamentare, giudiziario e diplomatico, l'Italia e le istituzioni europee continuino a insistere per l'accertamento della verità dei fatti e delle responsabilità. Sono questi gli strumenti attraverso i quali si può ottenere giustizia, sciogliere un nodo doloroso e riprendere un rapporto normale di amicizia come c'è sempre stato con l'Egitto, nel contesto arabo e mediterraneo.

13) Nella Relazione Finanziaria ci riferite. tra l'altro: "E' possibile che in futuro Eni possa sostenere altre passività, anche significative a causa di: i) incertezza rispetto all'esito finale dei procedimenti in corso per i quali al momento è stata valutata non probabile la soccombenza..." Ci dite quali sono le indagini anti-corruzione in cui l'Eni è coinvolta e quante persone siano coinvolte all'interno del Gruppo? Risposta

Per i contenziosi rilevanti si vedano le note al Bilancio della Relazione Finanziaria Annuale 2021, capitolo Contenziosi, pag. 296.

14) Da quando è scoppiato il caso Regeni, quanti contratti abbiamo firmato con l'Egitto? Risposta

A partire dal 2016 sono stati sottoscritti con le autorità egiziane rinnovi di contratti i concessione e nuovi accordi nell'ambito della gestione ordinaria delle attività correnti che Eni svolge nel Paese da quasi 70 anni e di quelle volte a garantire la transizione energetica, attraverso le sue società controllate e joint venture operative.

15) Come stiamo applicando le sanzioni internazionali nei confronti della Russia? Ne stiamo disapplicando?

Risposta

Eni sta monitorando l'evoluzione della crisi internazionale e rispetterà pienamente le decisioni delle istituzioni italiane ed europee.

16) Perché Eni ha tentennato e/o tentenna ad applicare le sanzioni, nonostante siano stati minacciati anche i nostri parlamentari? Anche se fosse l'unico motivo, per Eni ciò non avrebbe dovuto rappresentare già un motivo sufficiente? Risposta

Eni opera nel rispetto di tutte le azioni sanzionatorie decise finora dalle istituzioni italiane ed europee e continua a monitorarne l'evoluzione.

17) La formula take or pay non può essere risolta nei confronti di Gazprom? Per quali casi è stata prevista la risoluzione del contratto?

Risposta

La clausola Take-or-Pay è un termine contrattuale previsto nei contratti di approvvigionamento fra Eni e Gazprom export.

18) Per quali casi è stata prevista la risoluzione del contratto?

Risposta

Il contratto in essere e le sue condizioni sono dati sensibili la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

19) Stiamo cercando gas in Africa?

Risposta

Eni è tradizionalmente impegnata nell'attività esplorativa in Africa, che ha visto nell'ultimo decennio notevoli risultati in termini di scoperte a gas operate da Eni; a titolo di esempio basti ricordare i significativi volumi di gas rinvenuti in Mozambico (Mamba, Coral) ed Egitto (Zohr, Nooros).

Eni pertanto persegue nel continente africano una intensa attività esplorativa mirata ad una progressiva trasformazione del mix energetico a favore del gas. Eni è attiva con programmi esplorativi sia in Nord Africa (in Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto), che in West Africa (Costa d'Avorio, Ghana, Congo, Angola) ed in East Africa (Mozambico).

La presenza o prevalenza di gas nelle diverse aree è determinata dalle caratteristiche geologiche dei diversi bacini sedimentari oggetto di ricerca, il cui obiettivo possono essere sia accumuli di idrocarburi allo stato gassoso a condizioni di giacimento (il cosiddetto "gas non associato") che idrocarburi gassosi dissolti nell'olio in condizioni di giacimento ("gas associato").

La generale lontananza di tali aree dai mercati di consumo principali (fa eccezione il Nord Africa) fa si che le dimensioni complessive dei rinvenimenti deve essere tale da giustificare gli investimenti per l'esportazione del gas oppure devono poter essere realizzabili sufficienti sinergie con gli impianti esistenti. La strategia esplorativa di Eni è quindi mirata ad un approccio bilanciato di esplorazione sinergica ("near-field") con mirate attività di esplorazione in zone a maggiore incertezza ma ad elevato potenziale.

20) Perché l'indebitamento finanziario netto è cresciuto, mentre la retribuzione del CEO è aumentata?

Risposta

L'indebitamento finanziario netto ante passività per IFRS 16 al 31/12/2021 risulta pari a €8.987 mln, in riduzione di circa €2,6 mld rispetto al 31 dicembre 2020.

La variazione della remunerazione complessiva del CEO rispetto al 2020 riflette principalmente l'assegnazione nel 2021 del Piano di Incentivazione di Lungo Termine azionario attribuito nel 2018 (mentre nel 2020 non era stata assegnata l'attribuzione 2017 in relazione alle performance consuntivate).

21) Blue Stream. Di quanto siamo esposti e perché a tutt'oggi continuiamo la collaborazione con i Russi?

Risposta

La Blue Stream Pipeline Company BV ("BSPC") è una joint venture (50% Eni, 50% Gazprom) che detiene la proprietà del gasdotto sottomarino tra Russia e Turchia, realizzato all'inizio degli anni 2000. La JV si occupa dell'esercizio e manutenzione del gasdotto che trasporta gas destinato.

Ai primi di marzo 2022, Eni ha annunciato l'intenzione di procedere alla cessione della propria quota nel gasdotto.

22) Qual è l'esposizione di Eni nei confronti di Cina, India, Russia e Bielorussia? Risposta

Eni non è presente con attività operative in India e Bielorussia.

Ad eccezione dei contratti di approvvigionamento gas dalla società di stato russa Gazprom, l'esposizione Eni verso Russia e Cina è, nel complesso, marginale poiché non si tratta di paesi dove sono condotte attività industriali "core" dell'Eni. In particolare, la presenza in Russia è praticamente nulla avendo Eni progressivamente attuato negli ann passati ante 2021, il disimpegno dal settore upstream russo che consisteva in alcune iniziative esplorative (la strategia di uscita fu attuata a partire dall'invasione russa della Crimea e dall'applicazione del primo regime sanzionatorio USA-EU del 2014). Per quanto riguarda le riserve di idrocarburi, il solo paese di presenza è la Cina ma tratta di attività in declino con una produzione annua inferiore ai 1000 boe/giorno.

23) In quante e quali società in Russia siedono ancora nostri rappresentanti? Risposta

Eni detiene due società con sede legale in Russia, Eni Energhia ed Eni Nefto, con rappresentanti nei rispettivi board.

In ogni caso la presenza operativa in Russia è quasi nulla, avendo Eni progressivamente attuato negli anni passati ante 2021 il disimpegno dal settore upstream rusșo, che, consisteva in alcune iniziative esplorative (la strategia di uscita fu attuata a partife dall'invasione russa della Crimea e dall'applicazione del primo regime sangonatonio USA-EU del 2014). Al momento resta operativa una sola stazione di servizio nella capitale Mosca per la quale sarà valutata la dismissione nei prossimi mest

24) A quale prezzo abbiamo concordato la fornitura di gas dall'Algeria? Attualmente quale

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prezzo del gas paghiamo alla Russia? Risposta

Il prezzo di acquisto del gas algerino e del gas russo sono dati sensibili la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

25) Cosa intende Eni quando dice che la nostra presenza in Russia non è significativa? Cosa s'intende per significativa? Potete fornire dati?

Risposta

Si veda la risposta alla domanda 21.

26) Il Gruppo quanto ha liquidato, anche in azioni, al dott. Paolo Scaroni nel 2021? Risposta

ll Dott. Scaroni ha cessato il rapporto di lavoro con Eni nel 2014. Nel 2021, pertanto, non è stata erogata alcuna competenza in forma monetaria o azionaria.

27) Qual è l'esposizione del Gruppo nei confronti di Rothschild? Quanto ci ha fatturato quest'ultima?

Risposta

A fine 2021 il Gruppo Eni aveva in essere complessivamente 3 contratti con Rothschild. Nel corso del 2021 Rothschild ha fatturato in connessione ai servizi svolti €150,000.

28) Quali consiglieri di CDA del Gruppo rappresentano interessi russi nel Gruppo Eni? Risposta

Gli amministratori nominati da Eni nelle società del Gruppo non sono portatori di interessi estranei a quelli di Eni.

29) In quali altri paesi, oltre che in Algeria, abbiamo firmato contratti di fornitura di gas? Risposta

Eni ha contratti di fornitura gas con diversi Paesi. Via pipe abbiamo contratti di lunga durata già da diversi anni con alcuni Paesi del nord Europa, ma soprattutto con Algeria e Libia. Recentemente è stato firmato un accordo con l'algerina Sonatrach che ci permetterà di incrementare i volumi gradualmente negli anni fino ad un massimo di 9 miliardi di metri cubi/anno.

Abbiamo poi contratti di approvvigionamento gas via LNG con diversi fornitori, tra cui l'Egitto dove possiamo sfruttare anche la nostra presenza upstream e la nostra partecipazione all'impianto di liquefazione di Damietta. Anche in questo caso abbiamo firmato recentemente un accordo per l'incremento della produzione ed acquisto di LNG. Il nostro portafoglio LNG, inoltre, comprende altri contratti di approvvigionamento con il Qatar, la Nigeria, l'Indonesia e l'Angola. Nel medio termine contiamo di approvvigionare LNG anche da nostre iniziative upstream in Congo e Mozambico. Nella

maggior parte delle aree individuate prevediamo di soddisfare gli impegni di forniture addizionali facendo leva sull'ampia e diversificata disponibilità di riserve di gas equity.

30) Il Gruppo Eni dove ha posto in essere operazioni di profit shifting e transfer pricing? Risposta

Le politiche di prezzo praticate da Eni nelle operazioni con società controllate non residenti sono in linea con le condizioni e i prezzi di mercato.

Inoltre il Gruppo non ha posto in essere operazioni di profit shifting in coerenza con la propria tax strategy basata sui principi di trasparenza fiscale e di adesione ai principi OCSE per le imprese multinazionali anti "BEPS" che stabiliscono la prevalenza degli obiettivi di carattere industriale e commerciale nella gestione aziendale dell'Eni e la funzionalità delle strutture fiscali alla realizzazione di tali obiettivi e non il perseguimento di obiettivi fiscali di per sé. Eni infatti non fa ricorso a schemi societari/contrattuali fittizi, realizzati per ragioni di mera convenienza fiscale (profit shifting).

Le attività del Gruppo, in particolare quelle del settore Exploration & Production che generano la gran parte delle imposte sul reddito del Gruppo, sono strutturate in modo da assicurare che tali imposte siano assolte nei paesi dove si genera il valore, quindi dove sono localizzate le riserve, gli asset produttivi e il personale, in conformità con il regime contrattuale e fiscale degli stati "host" rispettando la guidance OCSE di pagare le imposte laddove si genera il reddito reale.

31) Complessivamente quanto ha fatturato Eni International BV?

Risposta

Eni International BV è la principale sub-holding di Eni SpA; svolge un'attività di gestione delle partecipazioni del Gruppo Eni nelle società industriali, prevalentemente del settore E&P, aventi sede nei Paesi Bassi e branch operativa nei paesi "host" detentori delle riserve d'idrocarburi dove è condotta l'attività mineraria. Pertanto, la società non svolgendo alcuna attività produttiva ha un fatturato pari a zero. Le prestazioni di servizi intercompany (segreteria societaria, amministrativi, ecc.) ammontano nel 2021 a circa €6 milioni.

32) A quanto ammontano le spese di rappresentanza della Presidente e dell'AD? Risposta

Le spese di rappresentanza, così come più in generale i rimborsi delle spese effettuate dagli Amministratori in relazione alle esigenze connesse con l'incarico ricogerto, non sono riportate nella Relazione sulla Remunerazione in quanto per la normativa Consob non costituiscono componenti retributive.

33) A quanto ammontano le operazioni con parti correlate relative alla Presidente e all'AD e a società ad essi facenti capo?

Risposta

Nel corso del 2021 non sono state effettuate operazioni con Parti Correlate relative alla Presidente e all'AD o a società ad essi facenti capo.

34) A quanto ammontano le operazioni con parti correlate relative a consiglieri dei CDA del Gruppo Eni e dirigenti con responsabilità strategiche?

Risposta

La disciplina in materia di operazioni con parti correlate si applica a consiglieri e dirigenti con responsabilità strategiche di Eni SpA. Nel corso del 2021 sono state concluse 5 operazioni con parti correlate riconducibili ad Amministratori di Eni SpA, per un controvalore complessivo pari ad euro 48.834,04. Non risultano essere state concluse operazioni con Dirigenti con responsabilità strategiche di Eni SpA.

35) In quali squadre di calcio sponsorizzate dal Gruppo vi sono rappresentanti di Eni? Chi sono?

Risposta

Non risultano presenti rappresentanti di Eni nell'ambito delle controparti degli accordi di sponsorizzazione afferenti squadre di calcio.

36) Quante sono le squadre di calcio sponsorizzate dal Gruppo Eni? Quanto abbiamo speso nel 2021 per tale finalità? Quali risultati concreti sono derivati ad Eni, a parte aver strapagato, immagino, i giocatori?

Risposta

La principale sponsorizzazione che afferisce squadre di calcio riguarda la partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio. A livello di Gruppo sono in essere inoltre altri due accordi afferenti in particolare Società di recente acquisizione: una Società controllata nel settore retail in Grecia (partnership con la federazione nazionale preesistente all'acquisizione da parte di Eni) ed un accordo di sponsorizzazione, anch'esso preesistente all'ingresso nel Gruppo, relativo ad una società acquisita nel 2021 che è presente con il marchio di un proprio prodotto sul materiale tecnico e sui canali di comunicazione di una squadra di calcio che milita in una serie minore italiana e che rappresenta la città di fondazione della Società.

Tenuto conto della rilevanza, per Eni e/o per la controparte, di tali accordi, si ritiene che l'eventuale pubblicazione del dato relativo al valore della sponsorship possa arrecare pregiudizio agli interessi economici e commerciali delle parti contraenti.

Le partnership non riguardano singoli giocatori rispetto ai quali Eni e le Società controllate non hanno alcun rapporto diretto e non versano emolumenti.

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Da un punto di vista generale, il presupposto della partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio, così come per le altre, è il valore del calcio come simbolo unificante del paese e come efficace driver di comunicazione, con un forte interesse e coinvolgimento emotivo della grande maggioranza della popolazione. Oltre ai risultati concreti in termini di visibilità del marchio, tali partnership hanno permesso di veicolare i valori in cui Eni si identifica: attenzione al benessere delle persone, rispetto delle regole, inclusione, sostegno ai territori in cui l'azienda opera.

37) Sicuramente le spese pubblicitarie saranno in linea con quelle dell'anno scorso ma a me interesserebbe conoscerne l'importo complessivo del 2021. Risposta

Anche per il 2021 l'importo degli investimenti pubblicitari si è mantenuto nel complesso in linea con gli anni precedenti.

38) Quali sono i quotidiani cui abbiamo affidato pubblicità? Per quale spesa complessiva nel 2021?

Risposta

Sono state utilizzate tutte le principali testate giornalistiche (nazionali, capiarea, locali, etc.) funzionali a raggiungere i target Eni: stakeholder, opinion leader e opinione pubblica allargata.

La spesa complessiva per la pubblicità ammonta a circa €5 mln.

39) Spese di rappresentanza. La Presidente ha superato la cifra di €100.000? Risposta

Si veda la risposta alla domanda 32.

40) E' vero che sono stati segnalati odori nauseabondi al Centro Oli Eni di Viggiano. In quali date? Di che si è trattato? Chi dirige oggi il Centro?

Risposta

Per la gestione della tematica odori, in accordo con un protocollo tecnico/operativo siglato con la Regione Basilicata e l'ARPAB e con la collaborazione scientifica del Politecnico di Milano e dell'Università di Bologna, Eni ha realizzato e messo in esercizio nei dintorni del COVA una rete sperimentale ed innovativa di n.8 nasi elettronici per monitorare le eventuali emissioni odorigene, i cui dati sono raccolti e a disposizione,degli Enti di controllo.

Il sistema di monitoraggio, installato da Eni nel 2014, è unico al mondo per numero di rilevatori in un'area circoscritta, per continuità di rilevazione e per indicatori forniti. L'installazione degli strumenti è stata realizzata da un team tecnico/scientifico di esperti del mondo universitario (Politecnico di Milano, Università di Bologna, Ohiversità della Basilicata), a seguito di quanto concordato con ARPAB. Il sistema olfattivo elettronico o

naso elettronico è uno strumento in grado di riconoscere odori semplici e complessi secondo l'addestramento realizzato tramite un set di odori predefiniti, oggetto di condivisione e confronto costante con gli Enti di controllo I nasi elettronici così installati sono deputati a rilevare in via continua nell'aria la presenza o l'assenza di odore, provvedere alla sua classificazione e quantificarne l'intensità. Inoltre, i suddetti atenei stanno sviluppando uno studio mirato alla valutazione dei modelli di diffusione delle componenti odorigene nel territorio limitrofo al COVA, dei cui esiti Eni sta provvedendo ad aggiornare progressivamente tutti gli Enti competenti.

Eni grazie a questo insieme di tecnologie e di strumenti di controllo applicati in campo, mantiene un controllo continuo sulla presenza di componenti odorigene nella matrice aria nelle aree limitrofe al COVA.

Sulla base dell'analisi complessiva dei dati raccolti gli Enti di controllo non hanno destinato ad Eni segnalazioni di odori nauseabondi.

Il responsabile del Distretto Meridionale di Eni è l'ing. Eugenio Lopomo.

41) Quante ore procapite di straordinario avete fatto svolgere al personale di tale Centro? E' vero che trattasi di 12 ore? Se è così perché non assumiamo nuovo personale? Risposta

L'orario di lavoro di tutti dipendenti Eni, siano essi lavoratori giornalieri o lavoratori addetti a lavori in turno, è in linea con le disposizioni di legge e con quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento.

42) Ai sensi dell'art. 24.1 Statuto, quali proposte ha formulato la Presidente all'AD? Risposta

La delega conferita alla Presidente ai sensi dell'art. 24.1 dello Statuto prevede l'individuazione e la promozione di progetti integrati ed accordi internazionali di rilevanza strategica, in condivisione con l'Amministratore Delegato.

43) Quali spese ha effettuato il Collegio Sindacale? Esso ha incaricato esperti? Per cosa? Risposta

Ai sensi del proprio Regolamento il Collegio Sindacale ha il potere di "incaricare, anche avvalendosi delle strutture della Società, consulenti o altri esperti nella misura dallo stesso ritenuta necessaria all'espletamento dei propri compiti". Inoltre, il Regolamento prevede che "il Collegio è dotato delle risorse finanziarie dallo stesso ritenute necessarie al pagamento di compensi a consulenti indipendenti o ad altri esperti e per far fronte alle spese ordinarie che l'espletamento dei propri compiti comporta".

Nel corso del 2021 ad oggi il Collegio Sindacale si è avvalso del supporto di consulenti esterni nell'ambito del processo di autovalutazione, effettuato secondo quanto previsto dalle Norme di Comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale

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dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ed in linea con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance 2020, e relativamente a tematiche di Corporate Governance e tematiche contrattuali poste dal revisore legale dei conti.

44) Per quanto riguarda la parità di genere, Eni intende aumentare di 3% la partecipazione femminile entro il 2030. Dunque perché Eni non riserva una quota ai gay? Ritiene chi scrive che sarebbe giusto che i gay godessero di diritti analoghi al genere eterosessuale. O dobbiamo continuare a fare finta che esistano solo i primi?

Risposta

Eni da sempre persegue una politica di non discriminazione e considera la diversità una risorsa da valorizzare sia in azienda, sia in tutte le relazioni con gli stakeholder esterni, tra cui fornitori, partner commerciali e industriali, come sottolineato dalla Mission e dal nostro Codice Etico. Le iniziative per una sempre maggiore diffusione di una cultura inclusiva in azienda sono volte alla sensibilizzazione verso tutte le forme di unicità, compreso l'orientamento affettivo e sessuale.

Nel 2020 è stato promosso worldwide l'evento formativo digitale "Eni Global Inclusion", che ha affrontato in modo integrato i temi dell'inclusione e delle diversità. Sono stati toccati i molteplici punti di osservazione delle unicità focalizzandosi sugli aspetti di consapevolezza individuale e sulle modalità di attivazione personale per rafforzare la sensibilità all'inclusione. Una parte dell'evento è stata focalizzata sul tema degli orientamenti sessuali non tradizionali.

Per rafforzare tale approccio, Eni nel 2021 ha aderito come socio ordinario a Parks Liberi e Uguali, un'associazione italiana senza scopo di lucro, che ha tra i suoi soci esclusivamente datori di lavoro, creata per aiutare le aziende socie a comprendere e realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità, con particolare focus su orientamento sessuale e identità di genere, e fa parte dell'Assemblea degli Associati, che tra le altre cose si occupa di approvare le linee guida relative all'attività dell'Associazione volte oltre che alla facilitazione dell'inclusione degli orientamenti sessuali non tradizionali nelle aziende, ad uno sviluppo sostenibile attraverso una sempre maggior sensibilizzazione della società a queste tematiche. Parks conta ad oggi circa 100 associati tra le maggiori realtà aziendali italiane e internazionali.

Alle tematiche dell'orientamento affettivo e identità di genere nel 2021 è stata, inoltre dedicata una settimana all'interno di EniForlnclusion, il mezzo di comunicazione, formazione e informazione sulle tematiche di Diversity & Inclusion che Eni/promuove annualmente.

In particolare sono state diffuse attraverso la intranet aziendale:

· una puntata formativa relativa all'orientamento affettivo e sessuale nivolta a tutte le Persone Eni per la sensibilizzazione sui pregiudizi (bias) legati al tema;

  • · un webinar per l'Italia che ha permesso una riflessione approfondita sull'orientamento affettivo e sessuale e l'identità di genere come parte fondamentale del nostro percorso di inclusione aziendale, toccando esempi di comportamenti e di linguaggio di ciascuno. In fase di valutazione analogo webinar per le consociate Eni non italiane con un approccio che tenga in considerazione i diversi contesti paese e le conseguenti sensibilità culturali sul tema;
  • · un glossario dei termini LGBTQ+ per facilitare una maggiore chiarezza della tematica;
  • · video di approfondimento sul tema.

Inoltre la Zero Tolerance Policy contro la violenza e le molestie sul lavoro emessa da Eni nel 2021, nel definire le condotte vietate, fa specifico riferimento a molestie, violenze e atti persecutori rivolti "alla persona per motivi legati al suo genere, identità di genere o orientamento sessuale, inclusa la violenza contro le donne e contro persone LGBTQIA+". La policy si applica in tutto il mondo e tutte le Persone Eni sono state invitate a partecipare ad un corso di formazione dedicato.

Eni è quindi molto attenta al tema della non discriminazione e della valorizzazione delle persone anche in considerazione del proprio orientamento sessuale.

Relativamente in particolare alla domanda dell'azionista Marino per contestualizzare la risposta occorre fare una necessaria distinzione tra sesso e orientamento sessuale.

Con sesso infatti si intendono le caratteristiche fisiche e biologiche di una persona (maschio, femmina, intersessuale). Con orientamento sessuale si indica invece un'attrazione, duratura, innata o immutabile, a livello emozionale, romantico o sessuale nei confronti di un'altra persona.

Mentre quindi il sesso femminile, maschile o intersessuale è oggettivamente identificato per ogni individuo alla nascita, l'orientamento sessuale attiene alla sfera più personale che la persona stessa può volere o meno condividere con altri.

L'obiettivo di aumentare di 3 punti percentuali la presenza femminile in azienda si riferisce alla volontà di Eni di incentivare l'occupazione del sesso femminile, per il quale ancora permane un forte divario in Italia e nel mondo rispetto a quello maschile. Tale divario si è ulteriormente incrementato dal periodo pandemico che ha aumentato la disoccupazione delle donne in proporzione maggiore rispetto a quella degli uomini.

Analogo obiettivo non potrebbe essere invece definito verso una caratteristica che, attenendo alla sfera più personale, l'azienda non può richiedere di esplicitare alle proprie persone. Il rispetto della privacy non rende quindi praticabile una misurazione dello stato attuale, e nemmeno la possibilità di incentivare come obiettivo il potenziamento della presenza di persone con orientamento sessuale non tradizionale.

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45) Che tipo di provvedimenti avete assunto nei confronti delle molestie sessuali? Ci sono stati casi del genere?

Risposta

In linea con le previsioni della Convenzione n. 190 dell'Organizzazione Internazionale del lavoro sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro (ratificata dall'Italia il 4 gennaio 2021), Eni ha voluto portarsi avanti su questo tema di centrale importanza emettendo una Zero Tolerance Policy in data 21 dicembre nella quale si dichiara che la tolleranza verso violenze o molestie, in qualsiasi forma e modalità, è pari a zero. La Policy, anche in attuazione dei principi e dei valori già espressi nel Codice Etico Eni, vieta con determinazione qualsiasi forma di violenza o molestie sul lavoro, comprese la violenza di genere e le molestie sessuali. La Società mette a disposizione specifici strumenti di supporto per i dipendenti o i soggetti terzi che ritengano di aver subito, o di essere stati testimoni di, comportamenti non in linea con tali valori, e sono invitati a segnalare tali comportamenti attraverso gli esistenti canali di "whistleblowing" (descritti sul sito eni.com, assieme alla relativa procedura). Ogni segnalazione è soggetta a una istruttoria interna, a valle della quale, in caso di accertamento di comportamenti illeciti, vengono adottati i provvedimenti disciplinari previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva applicabile.

46) Il Gruppo ha subito sanzioni internazionali?

Risposta

La società non è a conoscenza di alcun provvedimento che contesti a società del gruppo violazioni di programmi sanzionatori adottati a livello nazionale o internazionale.

47) Il Gruppo quali sanzioni ha subito dal Ministero dell'Economia e per cosa? Risposta

Non risultano sanzioni irrogate dal Ministero dell'Economia.

48) Quali e quanti sono gli ex magistrati con incarichi presso il Gruppo Eni? Risposta

Non ci sono incarichi professionali nei confronti di magistrati togati a ruolo.

49) Nathalie Tocci non è anche editorialista? Dal suo curriculum nella Relazione sulla Governance ciò pare non compaia. Su quali periodici scrive? Risposta

Nel curriculum della Consigliere Tocci, pubblicato della Relazione sugoverno societario e gli assetti proprietari 2021, è riportato quanto segue: "[…] È editorialista della rivista "Politico"; partecipa frequentemente a editoriali, citazioni e intervisto con i divers

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media, tra cui BBC, CNN, Euronews, Sky, Rai, New York Times, Financial Times, Wall Street Journal, Washington Post, El Pais. [ ... ]"

50) Qual è l'altro incarico rilevante del dott. Giansante? Risposta

Il Consigliere Giansante è anche Consigliere di Sace SpA.

51) Abbiamo affidato incarichi allo Studio Ammlex?

Risposta

Non risultano affidati incarichi allo Studio Ammlex.

52) Quali e quanti incontri sono stati organizzati con azionisti retail? Risposta

Nel 2021 la Società non ha organizzato incontri con gli azionisti retail, anche in ragione dell'emergenza sanitaria in atto. La società valuterà in futuro se organizzare questi incontri.

53) Quali sono i periodici cui abbiamo affidato pubblicità? Per quale spesa complessivamente?

Risposta

Sono stati utilizzati periodici di settore per raggiungere target retail e periodici/magazine di approfondimento affini agli ulteriori target Eni: stakeholder, opinion leader e opinione pubblica allargata.

La spesa complessiva per la pubblicità ammonta a circa €0,3 mln.

54) Complimenti, leggo a pag. 137 delle informazioni sugli assetti proprietari, che l'Eni può prendere contatto anche di propria iniziativa con gli investitori. Con quanti investitori avete preso contatto?

Risposta

Nel 2021, la funzione Investor Relations di Eni ha organizzato oltre 650 dialoghi con investitori istituzionali, principalmente attraverso modalità virtuale, a causa del contesto di pandemia. Eni organizza regolarmente eventi con il mercato. Come previsto dalla Politica per la Gestione del Dialogo con gli Investitori, approvata dal Consiglio di Amministrazione, tale dialogo può essere avviato anche su iniziativa della Società, attraverso l'organizzazione di incontri, collettivi o bilaterali. In particolare, sono previste alcune occasioni periodiche di interazione con gli investitori istituzionali, tra cui;

  • · conference call per l'illustrazione dei risultati economico-finanziari periodici previamente comunicati al mercato;
  • · "Capital Markets Day" per l'aggiornamento sul piano strategico del gruppo.
  • "roadshow" su specifiche tematiche.

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Nel 2021, L'amministratore delegato, il CFO e i top manager di Eni hanno partecipato a un numero considerevole di riunioni, in particolare a seguito della presentazione del piano strategico e dei risultati trimestrali. Nel corso del 2021, inoltre, è proseguito il dialogo con il mercato in materia di Governance e Remunerazione attraverso riunioni rispettivamente del Presidente del Comitato per la Remunerazione con i principali investitori di Eni, durante i quali la discussione è stata incentrata principalmente sulla Politica di Remunerazione 2021.

Infine, nel Primo trimestre 2022, a seguito del Capital Markets Day dello scorso 18 marzo, Eni ha tenuto un Roadshow dedicato per promuovere un confronto con i principali Investitori Istituzionali su alcuni temi strategici. Tale roadshow ha coperto quattro principali regioni geografiche (UK, Europa continentale, Italia e USA) attraverso incontri individuali e/o di gruppo in cui il Top Management ha incontrato più di 40 investitori, in rappresentanza di circa il 10% del flottante Eni.

55) Nella stessa relazione leggo anche che la società può organizzare incontri con gli azionisti retail, sulle cui modalità decide l'AD. Quali sono le modalità decise a riguardo, se non sono state secretate? Secondo la policy dell'AD, ciò vale anche per chi curiosi e mostri interesse verso il Gruppo con domande pre-assembleari?

Risposta

Le modalità degli incontri con gli azionisti retail non sono state ancora definite. La società comunque assicura da sempre risposte alle domande formulate prima dell'assemblea dagli aventi diritto, inclusi gli azionisti retail, nel rispetto della normatiya vigente. Le strutture competenti della Società sono inoltre sempre disponibili a ricevele richieste da parte degli azionisti retail anche al di fuori dell'evento assembleare eJsi impegnano ad assicurare le informazioni necessarie e utili per i propri investitori in particolare tramite il sito internet.

56) In quali casi estraiamo gas e/o petrolio da fondi la cui proprietà diretta fa capo ad amministratori e dirigenti del Gruppo Eni? Risposta

Non risultano fondi la cui proprietà diretta o indiretta fa capo ad amministratori e dirigenti del Gruppo Eni.

  • 57) Quali sono le attività di estrazione in Russia? Risposta Eni non estrae idrocarburi in Russia.
  • 58) In quanti casi nel mondo e dove l'attività esplorativa nella ricerca di gas e petrolio, ha avuto esiti negativi? Siamo assicurati per prevenire tali evenienze? Con chi?

of the offer

Risposta

ll rateo di successo dell'attività esplorativa varia normalmente a seconda del grado di "maturità" della conoscenza dei bacini sedimente a seconda dei grado di
effettuata. Mediamento nel morde il effettuata. Mediamente nel mondo il rateo di remi geologici n cui è
nell'ultimo decennio si è pasini et nell'ultimo decennio si è posizionato al 35% prima del 2015 per poi salire al 30% nel periodo 2016-2020 in cui sono stati perforati meno pozzi ma con più selezione. Questo significa che mediamente almeno il 60-655% dei pozzi esplorativi effettuati non dà luogo ad una scoperta di idrocarburi. Le condizioni locali di commercialità o non commercialità o non commercialità del ritrovamento aumentano poi significativamente la percentuale di commercialità
luogo un ritrovamento esensmissire con consentuale di casi in cui non ha luogo un ritrovamento economicamente sfruttabile.

Quanto descritto rappresenta il cosiddetto "rischio minerario" ed è insito nell'attività esplorativa che ogni soggetto attivo nell'industria petrolifera accetta di correre per svolgere tale attività. Come tale non si tratta di un aspetto soggetto ad correre proffere
Naturalmente esistono una serie di un aspetto soggetto ad assicurazioni.

Naturalmente esistono una serie di azioni di mitigazione del rischio minerario o, per dirlo in altro modo, azioni che possono determinare il grado di successo di una società nella con ricerca di olio e gas. Si tratta di una combinazione virtuosa di conoscenza geologica, capacità di analisi, dominio delle tecnologie di acquisizione ed elaborazione dei dati, propensione alla gestione del rischio minerario, elevata capacità di calcolo, capacità di calcolo, capacità di calcolo, capacità ingegneristiche, operative e realizzative, oltre ad un'organizzazione tale da massimizzare tutti i contributi interdisciplinari.

Grazie ad un mix estremamente efficace di tutto ciò nell'ultimo decennio Eni si è posizionata costantemente al top dell'industria per capacità e risultati eni si è i
termini, di volumi, scoporti, di pri termini di volumi scoperti, di rateo di successo, di efficienza dell'investimento, di capacità di trasformazione commerciale, oltre che di rapida monetizzazione dei rinvenimenti effettuati.

59) In Ucraina dov'è presente Eni? Risposta

Eni non ha attività in Ucraina.

60) Quanti sono i russi che operano all'interno del Gruppo Eni? Risposta

Le risorse a ruolo Eni con cittadinanza russa sono 20.

61) Quanti sono i procedimenti dell'Agenzia delle Entrate nei confronti del Gruppo e per
cosa? cosa?

The first the state of the same and any

Risposta

Non vi sono contenziosi rilevanti in essere con l'Agenzia delle Entrate.

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62) Ai fattori di rischio relativi al conflitto tra Russia e Ucraina, nella Relazione Finanziaria avete riportato appena 5 righe. Perché Eni sembra non voler condannare l'aggressione? Risposta

Premesso che la condanna della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie è sancita da Eni nel proprio codice etico il cui valore primario è il rispetto dei diritti umani e nella missione aziendale di impresa sostenibile impegnata a contribuire alla realizzazione dei 17 SDG dell'ONU per il progresso della vita umana e la riduzione delle diseguaglianze, e che l'attenzione di Eni alle attuali vicende è ben rappresentata nella Lettera agli Azionisti che apre la Relazione Finanziaria, la finalità della Relazione ra è quella di consentire ai fruitori dell'informativa (azionisti, finanziatori e altri portatori d'interesse) di avere un quadro chiaro, completo ed accurato dei risultati finanziari e di sostenibilità (considerato che la Relazione Finanziaria dell'Eni è una relazione integrata), delle prospettive, dei trend di business delle strategie, delle politiche di allocazione del capitale e dei rischi e incertezze della Società e di come essa interagisca con l'ambiente competitivo, le dinamiche di mercato e l'evoluzione di lungo termine del quadro economico caratterizzato dalla transizione energetica. Pertanto, di fronte a gravi eventi che impattano profondamente il quadro sociale, politico ed economico internazionale, nel 2020 fu il COVID, nel 2022 è l'aggressione armata dell'Ucraina da parte della Russia, il bilancio - preso atto dell'evento come riportato a pag 222:

"La crisi nei rapporti tra Russia e Ucraina, che nel febbraio 2022 ha dato origine all'invasione da parte della Russia e ad un conflitto aperto su larga scala con violenti scontri armati e tragica perdita di vite umane, comporta diverse aree di rischio .." ha il principale compito di illustrare all'utilizzatore tutti i possibili risvolti dell'evento considerate le informazioni disponibili alla data di emissione sui risultati economidi, la situazione finanziaria e le prospettive di business.

lnoltre, dallo scoppio della guerra Eni vi ha fatto esplicito riferimento nei principali canali e ambiti di comunicazione esterna e non certo in modo positivo.

63) Quante azioni di Gazprom abbiamo? Chi ci rappresenta al suo interno?

Risposta

Eni non possiede azioni Gazprom.

64) A quanto ammontano complessivamente i sussidi pubblici ricevuti dal Gruppo? Per quale importo?

Risposta

Si rinvia a quanto indicato nelle note n. 38 e n. 34 rispettivamente della nota integrativa del bilancio consolidato e di esercizio di Eni SpA.

In particolare, la Legge 124/2017, in vigore a partire dall'esercizio 2018, na introdotto l'obbligo di fornire nella nota integrativa le erogazioni ricevute da parte di entità pubbliche italiani; inoltre, ai sensi della medesima norma, per Eni SpA in quanto società CONVINDE

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controllata dallo Stato, è prevista anche l'indicazione delle erogazioni concesse a beneficiari italiani ed esteri.

Ai sensi delle disposizioni dell'art. 1, comma 125-quinquies della Legge n. 124/2017, per le erogazioni ricevute si rinvia alle indicazioni contenute nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato di cui all'articolo 52 della Legge 24 dicembre 2012, n. 234.

65) Tra le erogazioni pubbliche che abbiamo effettuato, nell'elenco di pag. 431 della Relazione Finanziaria, quali sono le entità che non compaiono? Risposta

La Legge 124/2017, all'articolo "Obblighi informativi erogazioni pubbliche" precisa che "al fine di evitare la pubblicazione di informazioni non rilevanti, l'obbligo di pubblicazione di cui ai commi 125, 125-bis e 126 non si applica ove l'importo monetario di sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria effettivamente erogati al soggetto beneficiario sia inferiore a €10.000 nel periodo considerato".

L'informativa riportata nella nota di bilancio include le erogazioni di importo pari o superiore a €10.000 effettuate dal soggetto erogante nel corso del 2021, anche tramite una pluralità di atti.

66) Quanto abbiamo erogato a teatri e entità di spettacolo? Risposta

Si rinvia alle risposte alle domande 63 e 64.

67) Per quanto riguarda la stima sugli impatti di provvedimenti governativi che alla pubblicazione del bilancio non era stato possibile effettuare, alla data delle risposte alle presenti domande siete in grado di darci chiarimenti?

Risposta

Non vi sono aggiornamenti rispetto a quanto pubblicato in bilancio: il provvedimento che istituisce in Italia un contributo straordinario a carico delle imprese del settore energetico è tuttora in fase di conversione con molti emendamenti in discussione.

68) Delle società che controlliamo quali sono quelle in perdita? Ce ne elencate i motivi e i rispettivi amministratori per ciascuna?

Risposta

Le società consolidate con perdita di esercizio superiore a €20 milioni sono le seguenti:

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Società Segmento di business Perdita 2021
(€ milioni)
Eni Abu Dhabi Refining & Trading BV Refining & Marketing (352)
Eni Rewind SpA Altre attività (228)
Eni Gabon SA Exploration & Production (205)
Eni Global Energy Markets SpA Global Gas & LNG Portfolio (163)
Raffineria di Milazzo ScpA Refining & Marketing (111)
Bayernoil Raffineriegesellschaft mbH Refining & Marketing (ਰੇਕੇ)
Eni Lasmo Pic Exploration & Production (73)
Versalis SpA Chimica (70)
Eni Montenegro BV Exploration & Production (୧୧)
Eni Venezuela BV Exploration & Production (୧3)
Eni Myanmar BV Exploration & Production (48)
Eni Trade & Biofuels SpA Refining & Marketing (48)
EniProgetti SpA Corporate e Società finanziarie (43)
Società EniPower Ferrara Srl Power (42)
Eni Algeria Ltd Sàrl Exploration & Production (40)
Raffineria di Gela SpA Refining & Marketing (ਤੇਰੇ)
Eni Bahrain BV Exploration & Production (ਤੇਤ)
Eni Vietnam BV Exploration & Production (25)
LNG Shipping SpA Global Gas & LNG Portfolio (25)
Eni Tunisia BV Exploration & Production (24)
Versalis UK Ltd Chimica (23)
Eni Next Lic Corporate e Società finanziarie (22)

Le perdite delle società del settore Refining&Marketing sono dovute all'andamento significativamente negativo dello scenario di raffinazione che ha visto i margini dei prodotti rispetto alla materia prima petrolifera declinare su valori minimi storici. Questo ha comportato oltre alla flessione dei risultati operativi anche la revisione delle previsioni di redditività degli asset con la rilevazione di svalutazioni di impianti che si riflettono nei risultati della partecipazione in Abu Dhabi, della raffineria di Milazzo e di Bayernoil.

La perdita di Eni Gabon è dovuta alla svalutazione delle attività esplorative pregresse che pur avendo individuato accumuli di idrocarburi sono state riconsiderate nell'ambito di una maggiore selettività degli investimenti futuri e di una maggiore focalizzazione geografica che comporterà la probabile uscita dal paese.

Eni Rewind è la società che gestisce la complessa opera di bonifica dei nove siti d'interesse nazionale e di altri siti minori in Italia ereditati dal Gruppo Eni, dopo la vicenda Enimont. La società sta applicando le competenze maturate negli anni nel campo della bonifica ambientale sul mercato esterno e punta nel lungo termine ad ottenere un

contributo crescente di fatturato da terzi; per il momento ha ancora una natura prevalente di centro di costo.

Le società del settore E&P sono prevalentemente esplorative e quindi sostengono i costi delle attività di prospezione e di drilling di pozzi esplorativi che sono solo in parte capitalizzati; la parte di costi geologici/geofisici è spesata a conto economico determinando le perdite di esercizio.

I nomi degli amministratori sono riportati nei bilanci pubblici di ciascuna società.

69) In quali società del Gruppo Eni vi sono amministratori e/o dirigenti parenti del CEO? Risposta

Non risultano parenti del Ceo tra gli amministratori/dirigenti delle Società Eni.

70) Che tipo di segnalazioni anonime ha ricevuto il Collegio Sindacale? Quali risultati hanno determinato?

Risposta

Con riferimento all'attività di vigilanza del Collegio Sindacale nell'ambito del processo di gestione delle segnalazioni, anche anonime, si rimanda alla sezione "Attività di vigilanza sul sistema di controllo interno e gestione dei rischi e del sistema amministrativo contabile" della Relazione annuale del Collegio Sindacale all'Assemblea degli azionisti.

71) A cosa corrispondono 15.000 euro di "altri compensi" destinati alla Presidente? Risposta

Come riportato nella nota 1 (b) a pagina 57 della Relazione sulla Remunerazione 2022, l'importo corrisponde all'emolumento previsto fino al 31 marzo 2021 per la carica di Presidente AGI.

72) L'importo di 1614.000 azioni elargite all'AD nel 2021, a quale valore per singola azione è stato calcolato?

Risposta

L'importo di €1.614 migliaia, come indicato a pagina 56 della Relazione sulla Remunerazione 2022, è il fair value di competenza dell'esercizio relativo a tutti i piani azionari in essere, stimato secondo i principi contabili internazionali.

73) Quante azioni hanno venduto l'AD e suoi famigliari nel 2021? In quali date? Tali vendite hanno mai coinciso con l'acquisto di azioni da parte del Gruppo Eni? Risposta

Nel corso del 2021 l'Amministratore Delegato ha venduto 68.289 azioni ordinarie Eni SpA in data 3 novembre 2021: la vendita era finalizzata esclusivamente al pagamento

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delle imposte sul reddito collegate all'assegnazione delle azioni effettuata nell'ambito del "Piano di incentivazione di lungo termine 2017 - 2019" approvato dall'Assemblea degli Azionisti del 13 aprile 2017 analogamente a quanto fatto dagli altri dirigenti destinatari del piano.

Nel corso del 2021 non sono state comunicate alla società operazioni di vendita di azioni Eni effettuate da Persone Strettamente Legate all'Amministratore Delegato secondo le previsioni della normativa vigente.

L'operazione di vendita effettuata dall'Amministratore Delegato è stata effettuata nello stesso periodo in cui era in corso il programma di acquisto di azioni proprie nell'ambito dell'autorizzazione deliberata dall'Assemblea di Eni del 12 maggio 2021.

Nello specifico, in data 3 novembre 2021 sono state acquistate, tramite intermediario incaricato per l'esecuzione degli acquisti, 431.000 azioni Eni. Si fa comunque presente che il programma di acquisto di azioni proprie è stato eseguito tramite un intermediario abilitato, che ha adottato le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza, anche in relazione alla tempistica delle operazioni e nel rispetto di limiti giornalieri di prezzo e di volume.

74) Qual è il massimo acquisto che il Gruppo Eni possa effettuare, in un anno, sul mercato borsistico?

Risposta

ll CdA di Eni ha sottoposto all'Assemblea la proposta di autorizzazione all'acquisto di p azioni proprie per un periodo fino al 30 aprile 2023 e per un esborso minimo di 1,1 miliardi di euro incrementabile in funzione dello scenario del prezzo del Brent In particolare, in presenza di scenari di prezzo del Brent superiori a \$90 al barile, Eni procederà ad aumentare il controvalore complessivo del programma di buyback per un ammontare pari al 30% del Free Cash Flow incrementale associato (in ogni caso il programma di buyback non potrà essere superiore a complessivi 2,5 miliardi di euro).

Gli acquisti saranno effettuati tramite uno o più incarichi ad intermediari finanziari che agiranno in maniera indipendente da Eni per quanto riguarda la scelta del momento e della quantità degli acquisti e, in ogni caso, nel rispetto dei limiti massimi di quantità, esborso complessivo e di durata fissati negli incarichi agli intermediari in coerenza con quelli definiti dalla delibera assembleare ed in linea con la normativa, anche comunitaria, di riferimento.

75) Delle azioni acquistate dal Gruppo Eni nel 2021, ne sono state acquistate direttamente da persone fisiche e giuridiche? In caso affermativo, quali? Risposta

Il programma di buyback 2021 è stato effettuato, in linea con la prassi di mercato e la normativa vigente, tramite incarico ad un intermediario finanziario. Quest'ultimo na

eseguito gli acquisti sul mercato per conto di Eni nei limiti predefiniti e agito in piena indipendenza, trasferendo di volta in volta le azioni ad Eni.

ll dettaglio giornaliero delle operazioni di acquisto è stato comunicato al pubblico su base settimanale e mensile, in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, e pubblicato in una sezione ad hoc del sito di Eni (https://www.eni.com/it-17/chisiamo/governance/azionisti.html).

76) A cosa corrispondo 65.000 euro per altri compensi percepiti dalla dott.ssa Rosalba Casiraghi?

Risposta

Come riportato nella nota 10 (b) a pagina 57 della Relazione sulla Remunerazione 2022, l'importo corrisponde al pro-quota del compenso per la partecipazione all'Organismo di Vigilanza previsto dal modello 231.

77) Alessandro Puliti e Giuseppe Ricci, partono con compensi fissi molto sbilanciati per il primo rispetto al secondo, ma quest'ultimo quasi percepisce circa 1/3 in più del collega in materia di bonus e altri incentivi, con ciò arrivando a guadagnare 1.745000, contro 1705000 del Puliti. Ci spiegate in che consistano tali incentivi e a cosa sia dovuta la differenza di quanto percepito dai rispettivi dirigenti?

Risposta

Come riportato nella nota 16 (b) a pagina 57 della Relazione sulla Remunerazione 2022, il dott. Puliti ha risolto consensualmente il rapporto di lavoro, pertanto la quota differita attribuita nel 2019 e maturata nel 2021 sarà liquidata pro-rata come previsto dal Regolamento del piano e sarà comunicata nella Relazione sulla Remunerazione 2023.

78) Quanti sono gli altri dirigenti che complessivamente hanno percepito oltre 20 milioni di euro, nonché oltre 2 milioni di titoli azionari? Risposta

Come riportato nella nota (**) a pagina 57 della Relazione sulla Remunerazione 2022 gli Altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche nel corso dell'esercizio sono stati 21.

79) I titoli azionari tra questi ultimi sono stati ripartiti in maniera uguale o discordante? E gli oltre 20 milioni ai suddetti sono stati ripartiti in forma egualitaria? Risposta

Le politiche retributive per i Dirigenti con Responsabilità Strategica sono differenziate in base al ruolo e alle responsabilità assegnate come descritto a pagina 42 della Relazione sulla Remunerazione 2022.

80) Qual è l'importo detratto complessivamente da tutti i dirigenti con responsabilità strategiche, dalla Presidente, dal CEO, nonché dai direttori generali Puliti e Ricci?

Risposta

Come riportato nella Tabella 1 a pagina 56 della Relazione sulla Remunerazione 2022 il totale dei compensi maturati nel 2021 per tutti gli Amministratori, i Sindaci e i Dirigenti con Responsabilità Strategiche è pari a €32.068 migliaia.

Azionista

ReCommon titolare di 5 azioni

PROGETTI REDD+

In riferimento alle iniziative di Eni nell'ambito di progetti REDD+, si chiede:

1) In quali altri progetti, oltre al progetto LCFP in Zambia, è coinvolta la società? Risposta

Oltre al progetto LCFP in Zambia, Eni è coinvolta nel progetto Amigos de Calakmul in Messico ed ha sottoscritto accordi per i progetti Lower Zambesi REDD+ Project in Zambia e Ntakata Mountain in Tanzania.

2) Riguardo il progetto LCFP, Eni ha finora riscontrato problemi legati all'accesso alla terra da parte delle comunità locali. Sono emersi problemi di altra natura? Risposta

Il progetto LCFP non ha riscontrato alcun problema legato all'accesso alla terra da parte delle comunità locali. In generale nello schema REDD+ e nella policy di Eni, le comunità locali sono al centro dei progetti, essendone sia attori che destinatari, ed Eni non ha interesse nell'acquisizione di terreni, che restano nella totale disponibilità delle comunità locali coinvolte dai progetti.

ll coinvolgimento attivo e l'informativa alle comunità dei benefici generati dai progetti volti alla lotta alla deforestazione e al degrado forestale o alla conservazione/gestione sostenibile della foresta sono inoltre oggetto di un processo articolato di FPIC (Free, Prior and Informed Consent), requisito fondamentale dello standard CCB (Climate, Community and Biodiversity) e rigorosamente applicato.

Non sono emersi problemi nell'ambito del progetto.

3) Eni ha affermato di aver identificato due aree oggetto di potenziali progetti REDD+ di larga scala in Mozambico. A che punto sono le valutazioni? Quali sono, nello specifico, le aree coinvolte?

Risposta

Sulla base del Memorandum of Understanding (MoU) firmato con il Governo del Mozambico nel 2019, rinnovato nel 2021, Eni ha avviato due studi di fattibilità nel paese. Il primo studio di fattibilità REDD+ tuttora in corso è stato avviato nell'agosto 2021 sull'area detta Great Limpopo Trans-frontier Conservation Area situata nel sud-ovest del paese.

Nel dicembre 2021, è stato avviato il secondo studio di fattibilità in Mozambico nella provincia di Sofala.

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4) Eni ha acquistato crediti da altri progetti REDD+? Se sì, quali? Risposta

Oltre ai crediti generati dal progetto Luangwa Community Forests Project (LCFP) in Zambia, Eni ha acquisito nel 2021 crediti generati dai progetti Ntakata Mountains in Tanzania e Lower Zambezi REDD+ Project (LZRP) in Zambia. Si tratta di Verified Carbon Unit (VCU) emessi nel registro VERRA per progetti con un elevato impatto positivo sulla biodiversità e le comunità che raggiungono il livello Triple Gold dello schema CCB (Climate Community and Biodiversity). L'acquisto dei crediti da parte di Eni finanzia i costi annuali di attuazione di tali progetti nature-based, oltre a consentire alle comunità locali di aver accesso a importanti servizi sociali come la salute e l'istruzione. Nel 2021 Eni ha acquistato dai suddetti progetti 2,3 Mt di CO2 equivalente.

MOZAMBICO

Nelle risposte fornite durante l'ultima Assemblea degli Azionisti, Eni ha dichiarato che "il progetto Rovuma LNG è in fase di valutazione da parte dei partners della Joint Venture con l'obbiettivo di effettuare un'analisi sia in termini di costi di esecuzione che di sicurezza."

1) A che punto sono le suddette valutazioni?

Risposta

In considerazione dell'attuale situazione di insicurezza dell'area di Cabo Delgado dove sono previste le attività esecutive del progetto Rovuma LNG, è ancora in corso da parte dell'operatore midstream (ExxonMobil) e dei partners l'ottimizzazione del progetto. Tali valutazioni traguardano non solo il miglioramento dell'efficienza economico finanziaria, la competitività nel mercato, la sostenibilità nel lungo termine, la finanziabilità e la gestione dei GHG, ma anche la revisione dello schema di sviluppo e le fasi successive per lo sviluppo di tutte le risorse dell'Area 4.

2) Eni ha intenzione di andare avanti con la realizzazione del progetto Rovuma LNG? Risposta

Gli schemi di sviluppo oggetto dello studio considerano l'ottimizzazione della configurazione tecnica del progetto Rovuma LNG, e anche soluzioni alternative onshore basate su treni di liquefazione modulari di piccola capacità e sviluppi completamente offshore con moduli di liquefazione galleggianti che mirano a rendere disponibili volumi di gas liquefatto nel breve e medio termine.

3) Se sì, quando prevede Eni di annunciare la Decisione Finale d'Investimento per Rovuma LNG?

Risposta

Sulla base dei risultati degli studi di cui sopra, la Joint Venture si esprimerà sul futuro del

progetto decidendo se proseguire con il progetto così come configurato o portare avanti uno schema di sviluppo differente.

4) Eni ha effettuato nuovi aggiornamenti dei piani di gestione sociale e ambientale per il progetto Rovuma LNG, in seguito a quello di Febbraio 2019? Risposta

Le attività sono state temporaneamente sospese nel 2020 a seguito della pandemia di Covid-19 e della situazione di instabilità dell'area a nord di Cabo Delgado. Pertanto, non sono stati aggiornati i piani ambientali e sociali del Progetto. A fronte della ripresa delle attività sarà prevista la preparazione / aggiornamento degli stessi.

5) Eni continua a servirsi del security provider Chelsea Group per la vigilanza sulla sicurezza nelle sue installazioni? Risposta

Chelsea Group continua a fornire supporto per i temi di sicurezza.

6) Eni ha ingaggiato altri security provider oltre a Chelsea Group per svolgere funzioni di vigilanza in Mozambico? Risposta No.

RAFFINERIE IN ITALIA

1) A che punto sono i piani per la riconversione della raffineria di Stagno in bio-raffineria? Risposta

A Livorno sono in corso di valutazione alcuni progetti coerenti con la strategia di decarbonizzazione, la bio-raffineria è uno di questi.

  • 2) Eni ha già partecipato a qualche bando di gara al fine di ottenere fondi pubblici per la realizzazione della suddetta bio-raffineria? Risposta No.
  • Se sì, quali? 3)

Risposta Si veda risposta alla domanda 2.

4) Se no, la società ha intenzione di farlo? Risposta Sarà valutato.

5) A che punto sono i piani per la realizzazione di un progetto "waste-to-methanol" a Stagno?

Risposta

È in atto lo studio di fattibilità.

6) Eni ha già partecipato a qualche bando di gara al fine di ottenere fondi pubblici per la realizzazione del suddetto impianto? Risposta

No. Eni attraverso la controllata Eni Rewind, operatore economico autorizzato per la gestione dei rifiuti, ha partecipato all'avviso pubblico esplorativo approvato con delibera della Regione Toscana n.1277 del 29.11.2021, intendendo esprimere la propria manifestazione di interesse - non vincolante, in linea con le previsioni e la natura dell'avviso esplorativo citato - alla realizzazione di impianti di recupero e riciclo di rifiuti urbani da realizzarsi nel territorio della Regione. Sono state individuate iniziative che prevedono la nuova realizzazione di impianti di trattamento rifiuti, che si basano sull'utilizzo di tecnologie proprietarie Eni o di partner di Eni per la produzione di biocombustibili anche avanzati:

  • Impianto Waste-To-Gas (W2G);
  • lmpianto Waste-To-Chemicals (W2C) ovvero W2MEthanol.

In alternativa all'impianto W2G, relativamente allo stesso bacino di FORSU è proposta l'implementazione della tecnologia proprietaria Waste to Fuel (W2F) recentemente sviluppata da Eni.

  • 7) Se sì, quali? Risposta Si veda risposta alla domanda 6.
  • 8) Se no, la società ha intenzione di farlo? Risposta Si veda risposta alla domanda 6.

BIOMETANO IN ITALIA

1) Vi sono attualmente procedure autorizzative in corso per la conversione da biogas biometano di impianti controllati da Eni? Risposta

ડો.

2) Se sì, quali sono gli impianti in oggetto?

Risposta

Ad oggi sono state depositate 15 istanze autorizzative di cui 14 riguardanti la conversione dei seguenti impianti a biogas: Quadruvium, Mortara, Vigevano, Momo, Jonica, Plovera, Alexandria, Calandre, PoEnergia, Annia, Appia, San Benedetto Po, Rhodigium e Gardilliana, la quindicesima è relativa all'ammodernamento dell'impianto di compostaggio denominato Aprilia. I restanti 7 impianti frutto dell'acquisizione di Friel saranno parimenti oggetto di conversione da biogas a biometano con analogo iter autorizzativo.

3) Eni ha intenzione di realizzare nuovi impianti di biometano, oltre alla conversione di quelli a biogas già controllati dalla società? Risposta

Si, Eni è intenzionata ad ampliare la propria presenza nel business degli impianti di produzione di biometano, in particolare è stata predisposta una roadmap per il raggiungimento progressivo dei traguardi strategici che si articola su direttrici complementari quali: operazioni di M&A (anche estere), realizzazioni greenfield e realizzazioni brownfield, sia in partnership con altri operatori del settore, sia con partecipazione al 100%.

PNRR

1) Eni ha finora ottenuto finanziamenti o incentivi provenienti dai fondi del Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) o del Fondo Complementare?

Risposta

No, ad oggi - nell'ambito dei bandi PNRR/Fondo Complementare di interesse Eni - non si sono ancora conclusi gli iter di valutazione delle proposte progettuali presentate.

2) Se sì, quali?

Risposta Si veda risposta alla domanda 1.

  • 3) Eni ha finora partecipato alle procedure competitive relative al PNRR o al Fondo Complementare? Risposta Si veda risposta alla domanda 4.
  • 4) Se sì, con quali progetti? Risposta alle domande 3 e 4

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Si, Eni ha presentato proposte progettuali nell'ambito dei bandi PNRR e Fondo Complementare.

BANDI PNRR

ECONOMIA CIRCOLARE

Bando chiuso 20.02.2022 - Progetti Faro di Economia Circolare riciclo rifiuti plastici (€150 mln)

  • Eni (Versalis) ha presentato il progetto Hoop per la realizzazione di un impianto industriale di pirolisi e post-trattamento per ottenere dai rifiuti plastici una materia prima per la produzione di nuove plastiche. - In attesa degli esiti della valutazione

RINNOVABILI

Bando chiuso 22.04.2022 - Programma Isole Verdi (€200 mln)

  • Eni ha avviato un'interlocuzione con i Comuni di Pantelleria e Lampedusa per valutare collaborazioni su progetti per la riduzione delle emissioni GHG e dei costi di approvvigionamento energetico, attraverso l'impiego di tecnologie e know-how di cui Eni ha la titolarità o la disponibilità.

R&S

Bando chiuso 15.02.2022 - Campioni nazionali R&S (€1,6 mld)

  • Eni ha presentato manifestazione di interesse per la partecipazione in partnership con istituti di ricerca e Università a 4 Centri nazionali (Mobilità Sostenibile - capofla PoliMI, Bio-diversità - capofila CNR, Tecnologie dell'Agricoltura (Agritech) - capofla Federico II, Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni (Supercalcolo) capofila INFN). - Completata prima fase con esito positivo, in corso fase "Il (elaborazione Dettaglio Proposta)

Bando chiuso 24.02.2022 - Ecosistemi dell'innovazione (€1,3 mld)

  • Eni ha presentato manifestazione di interesse per la partecipazione in partnership con istituti di ricerca e Università a 2 Ecosistemi (MUSA: Multilayered Urban Sustainability Action - capofila Bicocca e Rome Technopole - capofila Sapienza). -Completata prima fase con esito positivo, in corso fase II (elaborazione Dettaglio Proposta)

BANDI FONDO COMPLEMENTARE

ાજરી

Bando chiuso 25.03.2022 -- Ecosistemi dell'innovazione nel Mezzogiorno (€350 mini)

  • Eni ha presentato manifestazione di interesse per la partecipazione a diverse iniziative in partnership con istituti di ricerca e Università (Agri-Energy Jrinovation Hub in Basilicata - capofila FEEM, Med4C Mediterranean Innovation Centre for the Contrast of Climate Change - capofila PoliTO, ME.i.TA Metaponto Ecosystem for

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innovation Transfer to Agroindustry - capofila ALSIA, S.IN.AP.SI. FACTORY - capofila Università Enna Kore) - In corso fase Il di valutazione.

5) Eni ha intenzione di partecipare in futuro alle procedure competitive relative al PNRR o al Fondo Complementare?

Risposta

Si, Eni è interessata a valutare la possibilità di presentare ulteriori progetti in linea con le future procedure competitive relative al PNRR e Fondo complementare.

EGITTO

1) A quanto ammontano gli investimenti effettuati da Eni in Egitto, a partire dal 2014 in poi? Si chiede di fornire il dato anno per anno.

CAPEX EQUITY EGITTO 2014-2022 - M\$

Risposta

Anno Investimenti
2014 801
2015 1.224
2016 2.229
2017 3.563
2018 2.736
2019 1.947
2020 રેણે
2021 618
2022* 231
TOTALE 13.915

'Q1 'Z2

2) A seguito della nota diramata dal ministero della Giustizia, nella quale si evidenzia il "rifiuto dell'Egitto di collaborare nell'attività di notifica degli atti14" ai quattro cittadini egiziani per i quali il GUP di Roma ha disposto il rinvio a giudizio nell'ambito del processo per il sequestro e l'uccisione di Giulio Regeni, Eni ritiene che la chiarezza, chiesta dall'AD Descalzi nei confronti del governo egiziano2, sia stata fatta?

Risposta

Si veda risposta alla domanda 3.

3) Se no, Eni ritiene opportuno continuare a fare affari in Egitto? Risposta

Come primo operatore internazionale con rapporti di lungo periodo che ci legano al paese, in relazione al tragico omicidio di Giulio Regeni, anche noi abbiamo da subito e in

1 https://www.ansa.l/slto/roonaca/2022/04/11/mlstero-edla-glustizia-dallegtto-nesuna-collaborazione-sul-cas-regeni_3/457002-16b9-05-2a88392c66.html
o

2 https://www.agl.it/politica/regent_dascalzi_e_Interesse_governo_egitto_fare_chiarezza-585413/news/2016-03-06/

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più occasioni chiesto verità e collaborazione alle autorità egiziane. Restiamo convinti che la nostra presenza possa contribuire a favorire il dialogo fra i due paesi e che se rinunciassimo a sviluppare le nostre attività verremmo in breve sostituiti da qualcun altro, forse meno interessato alla verità dei fatti. Rimane essenziale che a livello parlamentare, giudiziario e diplomatico, l'Italia e le istituzioni europee continuino a insistere per l'accertamento della verità dei fatti e delle responsabilità. Sono questi gli strumenti attraverso i quali si può ottenere giustizia, sciogliere un nodo doloroso e riprendere un rapporto normale di amicizia come c'è sempre stato con l'Egitto, nel contesto arabo e mediterraneo.

Domande presentate in collaborazione con Greenpeace

ENI E POLITECNICO

1) Vorremmo sapere a quanto ammonta la quota di finanziamenti economici versati a favore del Politecnico di Torino negli anni 2019, 2020 e 2021 da ENI S.p.A., Versalis S.p.A., ENI Rewind S.p.A (ex Syndial S.p.A.), Eni Corporate University. Oltre alla somma, si chiede di comunicare in chiaro le finalità dei finanziamenti (ovvero gli argomenti degli ambiti di ricerca, la tipologia di progetti, nonché i risultati e gli esiti di tali progetti di ricerca).

Risposta

Gli accordi di collaborazione con università ed enti di ricerca ricoprono un'importanza strategica. Tali collaborazioni con le eccellenze della ricerca pongono, infatti, le basi per superare le sfide che siamo chiamati ad affrontare grazie allo sviluppo di tecnologie per il futuro dell'energia.

ll Politecnico di Torino si colloca come un attore primario a livello mondiale negli ambiti di ricerca di nostro interesse.

Le attività ed i progetti in collaborazione con l'Ateneo riguardano principalmente tecnologie per la trasformazione della CO2 in prodotti, tecnologie per lo sfruttamento dell'energia marina, tecnologie di stoccaggio energetico, materiali avanzati per la fusione a confinamento magnetico, e studi di geomeccanica avanzata.

Essendo le attività in corso, ad oggi non è dato esporre risultati ed esiti delle stesse. L'elevata professionalità delle competenze messe a fattor comune e l'andamento delle ricerche, tuttavia, confortano sul positivo completamento delle attività medesimé.

Con riferimento al triennio 2019/2021, l'ammontare complessivo medio apnuo che il Gruppo Eni ha erogato nei confronti delle Università italiane per attività di ricerca è di circa €10 mln.

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ENI E MEDIA

2) Vorremmo sapere a quanto ammontano le spese economiche di ENI S.p.A. / Versalis S.p.A. / ENI Rewind S.p.A (ex Syndial S.p.A.) / Eni Corporate University per tipologia di media italiano per gli anni 2019, 2020 e 2021;

Risposta

Anche per il 2021 l'importo degli investimenti pubblicitari si è mantenuto nel complesso in linea con gli anni precedenti.

Di seguito la ripartizione per tipologia di mezzi nel periodo 2019-2021:

2019 2020 2021
Affissione 7% 4% 4%
Cinema 1% 1% 0%
Internet 28% 36% 41%
OOH + Alti u 3% 1% 1%
Radio 13% 6% 6%
Stampa (Altro) 1% 1% 1%
Stampa Periodica 4% 3% 3%
Stampa Quotidiana 22% 22% 20%
TV 22% 26% 24%
TOTALE 100% 100% 100%

3) Vorremmo il dettaglio degli investimenti pubblicitari sui principali gruppi editoriali, comprensivo della quota residuale, come è stato esplicitato nelle Domande-e-Risposteprima-Assemblea-13-maggio-2020.

Risposta

Per il processo di pianificazione ed acquisto di spazi media Eni si avvale di un fornitore specializzato ("centro media") selezionato mediante gara. Gli investimenti pubblicitari di Eni sono pianificati dal centro media, sulla base di obiettivi di comunicazione e di marketing che vengono riportati in obiettivi media. A tal fine viene definito il media mix che consente di ottimizzare l'investimento in relazione al tipo di campagna.

Gli investimenti pubblicitari per il 2021 sui principali gruppi sono stati così ripartiti:

Principali Concessionarie Sh%
PUBLITALIA 10,7%
MANZONI 10,0%
RAI 9,2%
RCS 4,1%
GOOGLE 11,3%
SOLE 24 ORE 4,3%
PIEMME 3,6%
CAIRO 3,6%
SKY 1,6%
MEDIAMOND 2,7%
Totale Principali Concessionarie 61,1%

Nella quota residuale sono ricomprese le testate per le quali l'investimento risulta non significativo rispetto al totale. Le relative quote sono suddivise in percentuali inferiodi all'1,5% per testata.

ENI E SPONSORIZZAZIONI

4) Qual è l'importo complessivo dell'accordo di sponsorizzazione che Eni ha in essere con le 19 squadre nazionali della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) fino alla fine del 2022? con-figc.html

Risposta

Il presupposto di base della partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio è il valore del calcio come simbolo unificante del nostro Paese e come efficace driver di comunicazione, con un forte interesse e coinvolgimento emotivo della grande maggioranza della popolazione. L'accordo, a fronte del quale Eni, insieme ad altre grandi imprese italiane, ha assunto il ruolo di Top Sponsor della squadra nazionale di calcio e delle altre squadre FIGC, garantisce, oltre ad un elevata visibilità, anche benefit di ospitalità e promozione nonché la possibilità di veicolare, anche all'interno dell'azienda, valori in cui Eni si identifica: attenzione al benessere delle persone, rispetto delle regole inclusione, sostegno al Paese e ai territori in cui l'azienda opera.

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In considerazione della rilevanza strategica dell'accordo, si ritiene che l'eventuale pubblicazione del dato relativo al valore della sponsorship possa arrecare pregiudizio agli interessi economici e commerciali delle parti contraenti.

5) Vorremmo avere l'elenco di tutte le manifestazioni (culturali, sociali, sportive e di altro tipo) - con rispettive cifre investite - sponsorizzate da Eni nel corso del 2021? Risposta

Le iniziative di sponsorizzazione di Eni sono collegate ad obiettivi di comunicazione con particolare attenzione ai territori in cui operiamo. Tra queste, le principali iniziative relative ai settori indicati nel corso del 2021 hanno riguardato: Progetto cuore Basilicata, Venezia 1600, Ravenna Festival, Progetto "Europe Reloaded", Premio Guido Carli, Circular Tour, Ricostruzione Basilica di Norcia, EXPO Dubai oltre alla prosecuzione della partnership con la Federazione Italiana Giuoco Calcio. I valori delle sponsorizzazioni variano in relazione ai benefit riconosciuti ad Eni. Nel complesso, nel corso del 2021 solo l'8% delle iniziative ha avuto un valore superiore ai 250 K/€. Tutte le altre si collocano al di sotto di tale importo

6) A quanto ammonta il costo della sponsorizzazione del concerto del Primo maggio 2022 promosso dai sindacati CGIL-CISL-UIL di cui Eni è main sponsor? Risposta

Il contributo pagato da Eni per la sponsorizzazione in questione è stato in linea con quello degli anni precedenti ed è stato erogato alla società organizzatrice dell'evento, ICompany Srl.

7) A quanto ammonta il costo della sponsorizzazione di ENI del Festival di Sanremo 2022? Risposta

La partnership con il Festival di Sanremo è stata per Eni l'occasione per il lancio di Plenitude, la nuova società che unisce vendita al dettaglio di elettricità e gas, rinnovabili e mobilità elettrica. L'evento ha permesso di godere di una notevole visibilità ed ha avuto ottimi riscontri in termini di audience con oltre 367 mln di contatti lordi, il festival più seguito degli ultimi 10 anni, e 11 mln di audience media, oltre a 7 mln di contatti netti su RaiPlay e 33 mln di interazioni sui social.

In considerazione della rilevanza strategica dell'accordo, si ritiene che l'eventuale pubblicazione del dato relativo al valore della partnership possa arrecare pregiudizio agli interessi economici e commerciali delle parti contraenti.

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ENI E CAMBIAMENTI CLIMATICI

8) Da quanto tempo ENI è consapevole che il suo core business, ovvero lo sfruttamento di idrocarburi, ha un impatto sul clima del Pianeta a causa delle emissioni di gas serra che ne conseguono?

Risposta

Eni è consapevole che le emissioni di gas serra di origine antropica sono la principale causa del cambiamento climatico e tale consapevolezza è cresciuta nel tempo, in linea con il progressivo formarsi e consolidarsi del sapere scientifico internazionale.

Giova, ad esempio, citare il fatto che Eni sostiene il ruolo dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), fondato nel 1988, quale principale organismo internazionale per lo studio e l'approfondimento dei cambiamenti climatici e considera gli Assessment Report tra le più rilevanti fonti scientifiche in merito al funzionamento del sistema climatico e all'impatto antropogenico sui meccanismi che lo regolano.

Inoltre, Eni ha contribuito ad aumentare la consapevolezza globale sul tema climatico attraverso varie iniziative, quali, ad esempio, le attività della Fondazione Eni Enrico Mattei - che, a partire dai primi anni 90', fornisce anche supporto scientifico all'IPCC e e la presentazione, anche in ambito ONU (settembre 2009), di una proposta di tassazione globale della CO2.

Nel 2015 la firma dell'Accordo di Parigi ha segnato un punto di svolta storico nella consapevolezza dell'impegno comune (imprese, cittadini, governi, regioni) necessario per contrastare il cambiamento climatico. Pochi mesi dopo la firma dell'Accordo di Parigi, l'azienda ha annunciato una serie di target volti a migliorare le performance emissive dei propri asset operati in termini di intensità emissiva, emissioni da flaring e fuggitive di metano. Successivamente, Eni ha strutturato la propria strategia di decarbonizzazione di medio-lungo termine in grado di traguardare progressive riduzioni delle proprie emissioni fino a raggiungere la completa decarbonizzazione di tutte le proprie attività e prodotti energetici al 2050.

9) Già a partire dalla fine degli anni Settanta si sono susseguiti avvertimenti allarmati, da parte della comunità scientifica o degli enti ufficiali che studiavano i cambiamenti del clima del Pianeta, che mettevano in correlazione le emissioni di CQ2 derivanti dallo sfruttamento degli idrocarburi e l'aumento della presenza di anidride carbonica in atmosfera. ENI era a conoscenza di questi allarmi? E se sì, perché, nonostante tutto, ha continuato a sfruttare gas e petrolio?

Risposta

Senza entrare nel merito della prima parte della domanda, che richiederebbe una ricostruzione storica approfondita delle conoscenze scientifiche sul dimagnon trattabile in questa sede, Eni è da sempre promotrice di una cultura di rispetto e protezione. dell'ambiente e delle persone ed è impegnata nella partecipazione e promozione del

A Club Off

dibattito scientifico volto a mettere a fuoco gli impatti del cambiamento climatico, che rappresenta un'emergenza in atto.

ln considerazione di ciò, e in linea con gli obiettivi definiti dagli accordi internazionali sul clima così come gli SDGs inclusi nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, Eni mira a coniugare l'accesso universale ad un'energia economica, sicura, affidabile e sostenibile con il contenimento delle emissioni di gas serra in atmosfera per contrastare il cambiamento climatico. Cosciente della duplice sfida posta da questi obiettivi al settore energetico, Eni si sta facendo parte attiva del percorso virtuoso dell'industry verso la neutralità carbonica entro il 2050, per contribuire al contenimento dell'aumento della temperatura media globale entro la soglia di 1,5°C a fine secolo.

Fermo quanto sopra, il processo di transizione energetica richiede tutt'ora uno sforzo congiunto di tutti gli attori pubblici e privati a livello globale e il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi si basa su molteplici fattori tecnologici, economici, sociali e geopolitici.

Con riferimento in particolare agli ultimi decenni, nonostante la crescente consapevolezza politica e sociale sulle cause antropiche del cambiamento climatico, la produzione globale di olio e di gas naturale non si è ridotta a causa della complessità del sistema energetico globale trainata da fattori strutturali quali crescita demografica, crescita economica, politiche dei governi, bassi prezzi relativi delle fonti energetiche.

Peraltro, una transizione non ordinata di riduzione degli idrocarburi avrebbe potuto avere conseguenze immediate sull'attività economica complessiva e sulla occupazione a livello globale. Una riprova ne è stato l'appello dell'agosto 2021 del Presidente degli Stati Uniti all'OPEC affinché aumentasse la produzione di petrolio, perché l'aumento del suo prezzo stava mettendo a rischio la crescita globale in corso (un aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse peraltro colpisce in primis i Paesi più poveri).

Si noti che, nonostante non sia ancora stata sviluppata una metodologia condivisa per la validazione dei target GHG del settore Oil&Gas, la strategia di decarbonizzazione di Eni è stata giudicata in linea con l'obiettivo 1,5°C nel lungo termine dall'assessment della Transition Pathway Initiative (TPI) e riconosciuta come una delle roadmap più complete, credibili e trasparenti nel settore Oil&Gas da vari osservatori indipendenti (es. Carbon Tracker, Climate Action 100+).

ENI E OLIVINA

10) Eni ha comunicato di stare mettendo la sua esperienza nella cattura e mineralizzazione del carbonio al lavoro per immagazzinare CO₂ nell'olivina. In merito a questo aspetto si chiede:

a) L'elenco dei progetti avviati o approvati che necessitano l'utilizzo di olivina, e una stima del quantitativo di olivina che potrebbe essere necessaria a livello annuale per far fronte a questi progetti;

Risposta

L' iniziativa che ad oggi prevede l'utilizzo di olivina è in fase di sviluppo tecnologico con il fine di produrre un materiale cementizio supplementare (SCM) riutilizzando l'anidride carbonica catturata da processi industriali. Per tale ragione come partner tecnologico è stato identificato Holcim, gruppo internazionale tra i maggiori produttori di cemento al mondo ed interessato a decarbonizzare l'intera filiera del cemento. L'iniziativa è in fase di sperimentazione con l'obiettivo di arrivare ad un impianto dimostrativo di scala pre-industriale, il cui fabbisogno annuale di olivina è stimato preliminarmente in circa 4-5,000 tonnellate. Gli investimenti sono in via di definizione.

b) In merito ai progetti elencati al punto a), si chiede anche lo stato avanzamento lavori e gli investimenti dedicati; Risposta

Si veda risposta alla domanda a).

C) Rispetto ai progetti legati al cosiddetto "cemento verde", la stima del quantitativo di olivina che potrebbe essere necessaria a livello annuale per far fronte a tali progetti, nonché l'elenco dei progetti, lo stato avanzamento lavori e gli investimenti dedicati;

Risposta

Rispetto al progetto di mineralizzazione in corso di sviluppo tecnologico, le analisi preliminari svolte in collaborazione con istituti accademici specializzati hanno indicato la possibilità di additivare il cemento 'Portland' fino al 20 - 35% in peso di SCM, a seconda della tipologia di cemento e del suo uso finale. Le stime saranno confermate durante la fase di certificazione del prodotto che avverrà in collaborazione con il partner.

d) La stima del quantitativo di olivina che potrebbe essere necessaria a livello annuale per il progetto di CCS di Ravenna.

Risposta

Il progetto CCS di Ravenna ad oggi non prevede alcun utilizzo di olivina e non è correlato in alcun modo allo sviluppo tecnologico riportato nei punti precedenti.

ENI E SCUOLA

11) Dal 2023 mille licei italiani diventeranno nuovi licei TED per la "Transazione Ecologica e

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Digitale. A guidare questa "rivoluzione" il consorzio ELIS (di cui è parte anche ENI), con capofila SNAM. Si chiede quindi:

  • a) conferma che gli Istituti che hanno aderito alla sperimentazione sono 28, che questo sia il loro elenco definitivo https://www.snam.it/export/sites/snamrp/repository/file/Sostenibilita/liceo tred/elenco scuole tred.pdf e che la data di inizio della sperimentazione dei primi 28 Istituti sia settembre 2022.
  • b) È previsto che il Consorzio ELIS (e la coalizione che promuove i licei TED) definisca un supporto economico per gli istituti che partecipano all'iniziativa?
  • c) In caso affermativo, quale finanziamento (dettagliato o, se non è possibile, complessivo) è stato dato ai primi Istituti che hanno partecipato alla sperimentazione da parte di ENI o in generale della coalizione del Consorzio ELIS?
  • d) Come saranno selezionati i complessivi 1.000 istituti che da settembre 2023 diverranno Licei TED?
  • e) È corretto dire che Salvatore Giuliano, dirigente scolastico del Majorana di Brindisi fa parte dell'ENI Scientific Board for energy (http://lsl.eun.org/majorana)?
  • f) Come rispondete al fatto che il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (novembre 2021) ha valutato negativamente i Licei TED, ritenendo che, al momento, non ci siano le condizioni per procedere a ulteriori ampliamenti del numero delle classi coinvolte?

Risposta alle domande da a) a f).

Segnaliamo che Eni Corporate University ha ricevuto dal consorzio Elis la proposta di adesione a questa iniziativa che è attualmente in fase di valutazione interna pertanto non abbiamo gli elementi per rispondere ai punti da a) a f).

12) ENI è partner, condivide progetti, o riceve finanziamenti dallo European Schoolnet (http://www.eun.org/about)? In caso sviluppi con EUN progetti, si chiede un elenco e descrizione dei suddetti.

Risposta

Eni non è partner e non riceve finanziamenti dallo European Schoolnet.

13) ENI appartiene alla STEM alliance, come si nota dai documenti ufficiali (http://www.stemalliance.eu/documents/99712/104016/STEM-Alliance-Fact-Sheet/4ae068f4ca07-459a-92c9-17ff305341b1). Quali progetti sta portando avanti collegati alla STEM alliance?

Risposta

Nessuna evidenza di partecipazioni ENI a STEM Alliance.

ENI E BACINO DEL CONGO

14) ENI sta facendo offerte in merito ai 16 nuovi giacimenti petroliferi della regione africana di Cuvette centrale, sia che si trovino in Democratic Republic of Congo sia che si trovino

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in Republic of Congo?

Risposta

Eni non sta valutando l'ingresso in nuovi giacimenti petroliferi della regione africana di Cuvette centrale, sia che si trovino nella Repubblica Democratica del Congo o nella Repubblica del Congo Brazzaville.

ENI E FORZE ARMATE

15) Nel luglio 2021, ENI e la Marina militare hanno firmato un protocollo d'intesa: per quale ragione si è arrivati a questo protocollo? Come si configura la collaborazione "a supporto del potenziamento della sicurezza energetica a protezione degli interessi nazionali in campo marittimo"?

Risposta

La Marina Militare, ai sensi dell'art.111 del D.lgs. n. 66/2010, "Codice dell'Ordinamento Militare", è responsabile, tra l'altro, della "vigilanza a tutela degli interessi nazionali e delle vie di comunicazione marittima al di là del limite esterno del mare territoriale"; Eni è presente con proprie strutture e personale in numerose aree, poste al di fuori delle acque territoriali nazionali, nelle quali operano Unità della Marina Militare; ne discende una naturale sinergia tra le parti, anche in considerazione della specificità degli asset industriali di Eni, utile a garantire la "sicurezza marittima", intesa nel senso più amqio, anche a supporto del potenziamento della sicurezza energetica a protezione delli interessi nazionali in campo marittimo. Il protocollo non ha alcun carattere di esclusività in quanto la Marina Militare, nell'ambito del principio di non discriminazione, può stipulare in qualsiasi momento analoghi protocolli con altri operatori.

16) Rispondendo alle domande pervenute prima dell'Assemblea del maggio 2020, Eni ha dichiarato che "la tutela della sicurezza di persone e asset è responsabilità aziendale". Due missioni militari deliberate dal governo e autorizzate dal Parlamento - "Mare Sicuro" nelle acque internazionali prospicienti la costa libica e "Gabinia" nel Golfo di Guinea - hanno come primo compito la "sorveglianza e protezione delle piattaforme Eni". Quanto risparmia ENI grazie a questo intervento delle Forze armate? Risposta

La Marina Militare, nel quadro dei suoi doveri istituzionali di "vigilanza a tutela degli interessi nazionali e delle vie di comunicazione marittima al di là del limite esterno/del mare territoriale", è da decenni impegnata in svariate attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel cd. Mediterraneo Allargato, tra le quali le Operazioni europee "EUNAVFOR Atalanta" in Oceano Indiano, "EUNAVFOR MED Sophia e Irini" in Mar Mediterraneo, la partecipazione alla Multinational Force and Observers (MFO) per la libera navigazione nel golfo di Aqaba e nello stretto di Tiran, le attività di presenza e sorveglianza marittima condotte al largo della Nigeria e nel Golfo di Guinea volte, a

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sensibilizzare gli Stati costieri e gli operatori economici sul tema della sicurezza della navigazione, dei trasporti marittimi e delle infrastrutture offshore dai rischi derivanti da atti di pirateria e di armed robbery; inoltre, a far data dal 2015, la Marina Militare partecipa all'Operazione "Mare Sicuro" nel Mediterraneo centrale e nello Stretto di Sicilia.

Eni e le JV cui Eni partecipa, nell'ambito delle rispettive responsabilità, adottano adeguate misure di sicurezza per la tutela delle persone e degli asset, incluse quelle di natura preventiva imposte dall'autorità marittima in relazione alla sicurezza dei trasporti marittimi (ship and port security). Le operazioni della Marina Militare non hanno alcun impatto sui costi di security sostenuti da Eni e dall'esecuzione del Protocollo non derivano nuovi o maggiori oneri per il bilancio della Difesa.

Domande presentate in collaborazione con Jubilee Australia

AUSTRALIA

Bayu-Undan è un progetto ad alto rischio

Le critiche verso il progetto Barossa LNG guidato da Santos in Australia stanno rapidamente aumentando da parte delle comunità locali e della società civile, così come all'interno delle industrie estrattive.

Una delle principali preoccupazioni sono le altissime emissioni associate al progetto, considerando che il gas ha una componente di CO2 del 18% - due volte quella del prossimo gas più sporco che viene trasformato in Gas Naturale Liquefatto (GNL) in Australia a Ichthys e Gorgon. Si tratta potenzialmente del progetto di GNL offshore a più alta intensità di carbonio al mondo attualmente in sviluppo e produrrà più emissioni (5,4 milioni di tonnellate) del prodotto GNL effettivo (3,7 milioni di tonnellate).

Una ricerca dell'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) ha scoperto che anche se i dubbi piani di Carbon Capture and Storage (CCS) di Santos a Bayu-Undan dovessero funzionare, non aiuterebbero le emissioni di Barossa. Il progetto sarebbe ancora potenzialmente il progetto GNL più inquinante del mondo. Anche il gigante minerario australiano e il miliardario Andrew Forrest hanno criticato il progetto, dicendo che "Santos sta per dare il via a uno dei progetti più inquinanti del mondo. Deve essere chiamato per quello che è. È un progetto atroce, un progetto atroce".

Continuare a investire in qualsiasi nuovo sviluppo di combustibile fossile, compresi il progetto Barossa di Santos e il progetto Evans Shoals di ENI, è in contrasto con la raccomandazione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia di non produrre nuovo gas. Inoltre, presenta un serio rischio per le aziende e i loro investitori, che va dai rischi ripetitivi e sistemici ai rischi fisici reali.

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Questo ha già iniziato a materializzarsi per il progetto Barossa guidato da Santos. C'è una crescente opposizione al progetto e sia il governo sud-coreano che il partner della joint venture SK E&S di Santos stanno affrontando un'azione legale sul progetto.

Il contenuto di CO2 del gas a Evans Shaols è ancora più alto di Barossa, al 27%. Si tratta di uno stranded asset in divenire che rappresenta un alto rischio per ENI e i suoi azionisti.

1) Date le critiche su Barossa, come pensa ENI di affrontare le critiche che inevitabilmente arriveranno se continuerete a perseguire Evans Shoal? Risposta

Eni ha chiari obiettivi di riduzione delle emissioni e vede nel gas la fonte energetica abilitante per una realistica e giusta transizione energetica. Eni collabora con gli stakeholder per garantire l'allineamento del progetto ai principi degli SDG.

ll concetto di sviluppo per Evans Shoal ha sempre incluso una soluzione di sequestro della CO2.

Il riutilizzo di Bayu Undan è un fattore chiave per lo sviluppo del gas di Evans Shoal.

CCS e Timor-Leste

Nel marzo 2021, ENI ha firmato un Memorandum of Understanding per cooperare sulle opportunità nell'Australia settentrionale e a Timor-Leste. Questa collaborazione include potenziali infrastrutture congiunte per il progetto Barossa di Santos e Evans Shoal e l'investimento di opzioni per riconvertire gli impianti di Bayu-Undan in un progetto di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), che dovrebbe iniziare nel 2025.

L'impianto Bayu-Undan, presto esaurito, si trova nel mare di Timor. Santos e i suoi partner sostengono di voler riconvertire l'impianto CCS per esportare gas più pulito da giacimenti come Barossa, che contengono alcuni dei gas più inquinanti del mondo. Il problema è che la CCS è una tecnologia non provata e costosa e Santos non ha un piano completo che delinei come far funzionare il progetto CCS di Bayu-Undan. La tecnologia non è nemmeno testata in un giacimento di gas offshore come Bayu-Undan.

Il think-tank timorese La'o Hamatuk ha sollevato la preoccupazione che Santos, ENI e gli altri partner della joint venture Bayu-Undan trattino Timor Est come una discarica di emissioni per il gas sporco della Barossa. Secondo La'o Hamatuk, il progetto CCS rappresenta una minaccia per gli ecosistemi marini di Timor Est, poiché l'anidridé carbonica potrebbe fuoriuscire e contribuire all'acidità oceanica. Inoltre, il garbonio deve essere immagazzinato in perpetuo e non è chiaro chi ne sarà responsabile alla fine. La CCUS è un processo impiegato dagli anni Settanta del XX secolo, che si basa su tecnologie mature e note da decenni. A dimostrazione della maturità e della validità del processo vi sono 27 progetti operativi di grandi dimensioni in tutto il mondo, ed oltre 100 nuovi progetti in via di sviluppo nel prossimo decennio. Lo stoccaggio di CO2 in giacimenti di gas esauriti è inoltre un processo sicuro perché sfrutta le conoscenze

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maturate con l'attività di stoccaggio di gas nel sottosuolo, da decenni praticato in massima sicurezza e dalla conoscenza pregressa del giacimento che sarà utilizzato.

2) ENI ritiene che sia responsabilità dei partner di Bayu-Undan controllare lo stoccaggio del gas in perpetuo? Se si, come? Se no, perché no?

Risposta

E compito dell'autorità competente normare le procedure per le attività di stoccaggio della CO2 sul proprio territorio a partire dalle modalità di conferimento delle autorizzazioni all'attività di stoccaggio, fino agli obblighi per la chiusura e post-chiusura degli impianti e relative attività di monitoraggio e ispezione. In Est Timor il framework normativo è in via di definizione, e una volta completato sarà cura e responsabilità dell'operatore del servizio e dei propri partners rispettarne le prescrizioni utilizzando le migliori tecnologie disponibili per la prevenzione e monitoraggio.

Smantellamento di Bayu-Undan

Il decommisioning è una questione materiale e in evoluzione che si interseca con un'ampia gamma di aree di rischio, comprese quelle finanziarie, normative, di sicurezza, ambientali e di cambiamento climatico.

In Australia, il regolatore nazionale offshore, NOPSEMA, ha avvertito che il compito di smantellare gli sviluppi fossili offshore e onshore è significativo - costoso, complesso e ad alto rischio. L'industria del decommissioning in Australia è giovane e le stime dei costi di alto livello devono ancora essere riconciliate con i costi reali. A livello internazionale, i costi di bonifica hanno spesso superato gli accantonamenti. Uno studio del 2021 sui progetti di smantellamento di piattaforme offshore di petrolio e gas nel Mare del Nord ha scoperto che il costo medio effettivo era del 76% superiore a quello stimato.

Se il progetto Bayu-Undan CCS non dovesse realizzarsi, ENI e il resto dei partner della joint venture Bayu-Undan dovranno smantellarlo. All'ENI rimarrà l'11% del conto.

3) ENI ha avuto conversazioni con Santos e gli altri partner della joint venture Bayu-Undan riguardo alle disposizioni per lo smantellamento dell'infrastruttura e il ripristino del sito? In caso affermativo, potete rivelare tali disposizioni e le ipotesi sottostanti su cui si basano le disposizioni?

Risposta

La JV del campo di Bayu Undan si occuperà di effettuare i lavori di smantellamento delle infrastrutture e ripristino del sito alla fine della vita del campo. Tale attività, come in tutto il mondo, viene generalmente svolta dall'Operatore della JV, sulla base di studi e

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valutazioni ingegneristiche di esperti e sotto lo stretto controllo delle strutture dedicate dell'operatore e dei partner della JV.

La JV di Bayu Undan sta da qualche tempo discutendo con i governi di Timor Leste e di Australia la possibilità di riutilizzo delle infrastrutture di Bayu Undan per la iniezione della CO2 associata ad altri campi in produzione o in via di sviluppo in Australia, nel giacimento esaurito di Bayu Undan, per prolungarne la vita e l'utilizzo, con ricadute economiche ed occupazionali.

In tal senso è stato firmato nel Settembre del 2021 un MoU tra l'Operatore di Bayu Undan (per conto della JV) e il Regolatore di Timor Leste ANPM, per iniziare la collaborazione sul possibile sviluppo di un progetto CCS in Bayu Undan.

l piani di ENI per lasciare l'Australia

Nel 2020 ENI ha cercato di vendere le sue attività a Darwin LNG e Bayu-Undan, così come il progetto di gas Blacktop. Alla fine, ENI non ha avuto successo dopo aver riferito di non essere riuscita ad attrarre acquirenti entro la fine di novembre 2020.

4) Perché ENI non ha avuto successo nella vendita dei suoi asset australiani? È stato a caus dei costi di smantellamento? ENI ha ancora intenzione di lasciare l'Australia? Risposta

Periodicamente Eni procede ad attività di ottimizzazione del suo portfolio, in linea con le sue esigenze di business. Nel caso dell'Australia, non avendo riscontrato un'offerta in linea con le sue aspettative, Eni ha deciso convintamente di restare in Australia e rilanciare le sue attività nel Paese.

Domande presentate in collaborazione con The Corner House e HEDA Resource Centre

NIGERIA OPL245

Nel suo deposito del modulo 20-F presso la US Securities and Exchange Commission nell'aprile 2021³, Eni ha assicurato agli azionisti che la licenza di esplorazione per OPL 245, che doveva scadere nel maggio 2021, "sarà rinnovata o convertita in una licenza mineraria".

Ora è passato un anno. Contrariamente alle categoriche assicurazioni dell'Eni, la licenza, non è stata rinnovata né convertita in licenza mineraria.

1) Come spiega Eni il suo mancato rinnovo della licenza OPL 245? Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

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Enl Sel 20-F per l'esercilo chiuso al 31 deportato il 2 aprile 2021 (numero di dossier della Commissione) 1-14090, Avaliable at https://www.sec.gov/Archives/edgar/data/0001002242/000110465921046015/tm215953-3 201.htm

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2) Quale fiducia possono avere ora gli azionisti nelle continue assicurazioni della società che sarà concessa una licenza per l'estrazione del petrolio nel blocco OPL245? Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

3) Date le incertezze riconosciute su OPL 245, perché Eni non ha seguito la decisione di Shell di svalutare l'asset? Risposta Si veda risposta alla domanda 18

La legge nigeriana prevede periodi di durata massima per le licenze petrolifere e non consente rinnovi. Il Resolution Agreement per il blocco 245 del 2011, che ha stabilito le condizioni alle quali Shell ed Eni hanno acquisito la licenza OPL 245, non prevedeva esenzioni o modifiche a tali limiti. La durata massima della licenza OPL 245 concessa nel 2011 era quindi di dieci anni.

  • 4) Perché questo non è stato rivelato agli azionisti nel deposito del modulo 20-F nell'aprile 2021 di Eni? Risposta Si veda risposta alla domanda 18
  • 5) Su quali basi Eni ha quindi assicurato agli azionisti nell'aprile 2021 che la licenza "sarà rinnovata" oltre i suoi dieci anni? Risposta Si veda risposta alla domanda 18
  • 6) Eni era parte di un accordo speciale con il governo nigeriano che esentava la licenza OPL 245 dai termini di durata massima stabiliti nel Deep Offshore and Inland Basin Production Sharing Contracts Act?

Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

Il 19 marzo 2019, il presidente della Nigeria ha informato Eni, attraverso l'allora ministro di Stato per le risorse petrolifere, che la richiesta di Eni di convertire la licenza OPL 245 in una licenza mineraria petrolifera "non sarà presa in considerazione" fino a quando "il caso penale avviato dalla procura italiana a Milano e il caso a Londra non saranno conclusi"4.

del Lettera ministro del oetrollo Enl Spa, 19 marzo 2019. http://alsen.org/data/tr/17667cc/lm1t-204c3e5f2010/1004e-search.Qpage-158.perceive%3Ade=2395500.0ed1099b.com/20190100000000000000000000000000000000000000000000000000000000000 ew%3Aprofile=true

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  • 7) Perché questo non è stato comunicato agli azionisti nel deposito di Eni del modulo 20nell'aprile 2021? Risposta Si veda risposta alla domanda 18
  • 8) Quando prevede Eni di concludere queste cause, ricorsi compresi? Risposta Si veda risposta alla domanda 18
  • 9) Eni ha una data certa per la ripresa dei negoziati sulla conversione della licenza? Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

Eni ha assicurato agli azionisti nel 2021: "È anche falso che qualsiasi procedimento in Nigeria relativo a OPL 245 fosse la base per la cosiddetta 'sospensione' [dei negoziati sulla conversione della licenza OPL 245]"5.

Tuttavia, i documenti divulgati come parte del procedimento giudiziario in Italia includono una lettera della Nigerian National Petroleum Corporation alla Nigeria Agid Oil Company, datata 19 marzo 2019, in cui si afferma espressamente: "Considerando le cause civili/richieste di risarcimento esistenti e i casi penali dell'EFCC che circondano OPL 245, NNPC non può avviare alcuna transazione commerciale relativa a OPL 245".6

Inoltre, nel marzo 2017, l'allora Ministro di Stato nigeriano per le risorse petrolifere, il dottor Kachikwu, ha dichiarato che nessuna decisione di vasta portata su OPL 245 sarebbe stata presa finché tutti i procedimenti (compresi quelli in Nigeria) non fossero stati completati. In una lettera al Nigerian Civil Society Network Against Corruption, che è stata ampiamente pubblicizzata, il ministro ha dichiarato: "La posizione del governo è quella di attendere il risultato delle azioni giudiziarie in corso riguardo a OPL 245 prima di prendere qualsiasi decisione di vasta portata in termini di rapporti con ENI.

Nel frattempo, e nella misura in cui ENI è coinvolta in una relazione approfondita con il governo della Nigeria come partner della joint venture, il governo deve continuare a impegnarsi con l'azienda per il beneficio del paese. Vi assicuriamo che il governo federale non ha alcun interesse a interferire con i processi giudiziari e le indagini sulle questioni che circondano l'assegnazione di OPL 245 a Malabu Oil, tanto meno in materia

https://www.blogs.com/news/231305-niterian-gove-wont-interfere-in-malabo-ol-245-corpotion-probe-kachikwu.html https://thewillnigeria.com/news/fg-wont-interfere-in-malabu-opl-245-corruption-probe-kachikwu/

5 Eni S.p.A. "Assemblea Ordinaria di Eni S.p.A. 12 magio 2021: Riposte a domande ricevule In Assemblea tramite rappresentante designato dalla Società al sensi dell' .34. Disponible su: https://www.enl.com/assets/documance/assemblea/2021/Risposte-a-domande-ricevute-in-Assemble-2021.pdf તા NNPC NAOC. 19 2019

l ettera marzo https://aleph.org/dataset/3766?cslimt=30&csq=5CCONDA%20MEMORA%20FRWmode=search&page=15&preview%3Ad=63099500.0d1f0f9b1e65l420ec 78745b1d921965a05d74&previ ew%3Aprofile=true

di accordi corrotti. Quindi, mentre continueremo a supervisionare l'interesse del governo federale nelle nostre relazioni commerciali con i partner a monte, il governo non si asterrà dal perseguire l'applicazione delle nostre leggi". (nostra enfasi)".

  • 10) Perché Eni non ha divulgato la lettera della NNPC agli azionisti? Risposta
    • Si veda risposta alla domanda 18
  • 11) Quando è venuta a conoscenza Eni della lettera del marzo 2017 del dottor Kachikwu al Nigerian Civil Society Network Against Corruption? Risposta Si veda risposta alla domanda 18
  • 12) Quando si aspetta Eni che le cause relative a OPL 245 in Nigeria si concludano, appelli compresi? Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

13) Eni sostiene ancora che "è falso che qualsiasi procedimento in Nigeria relativo a OPL 245 sia stato la base della cosiddetta 'sospensione'"? Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

Eni ha dichiarato agli azionisti che il governo nigeriano ha "confermato" la conversione della OPL 245 Oil Prospecting License in una Oil Mining License [OML] nel luglio 2018.8 Tuttavia, i documenti rilasciati nel procedimento giudiziario in Italia registrano che la OML doveva ancora essere "completata" nel dicembre 2018 e che "gli heads of Agreement riguardanti il diritto di back-in e lo sviluppo di OPL 245" erano ancora in fase di negoziazione".

14) Su quali basi Eni ha affermato agli azionisti che la conversione era stata "confermata" nel luglio 2018? Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

15) Perché Eni non ha rivelato agli azionisti che c'erano questioni in sospeso da negoziare nel luglio 2018?

Enl S.p.A, "Assemblea Ordinaria di Enl S.p.A., 12 magio 2021: Riposte a domande rappresentante designato della Società al send dell'art, 135-undecies del TUF", p.34. Disponblie su: https://www.ent/l.a/govenance/ssemblea/2021/Risposte-a-donande-ricevute-in-Assemble-2021.pdf

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Risposta

Si veda risposta alla domanda 18

  • 16) I negoziati sulla conversione sono ancora in corso? Risposta Si veda risposta alla domanda 18
  • 17) Quali questioni devono ancora essere risolte? Risposta Si veda risposta alla domanda 18
  • 18) Quando è stata l'ultima volta che Eni si è impegnata in discussioni con il governo nigeriano sulla conversione della licenza?

Risposta alle domande da 1) a 18)

Nessuna rettifica si rende necessaria rispetto alle precedenti comunicazioni. Il ritardo nella conversione della Licenza OPL 245 è dovuto ad aspetti burocratici ed inerzia attribuibili al governo nigeriano, che non ha ancora provveduto a emettere la licenza di sviluppo come previsto dalla legge. Il fatto che la licenza esplorativa OPL 245 sia scaduța nel maggio scorso non osta alla conversione in Oil Mining Lease (OML), ritualmente richiesta nel 2018, e ciò spiega il pieno mantenimento del valore dell'asset nei nostri bilanci. Il ritardo nel rilascio dell'OML costituisce a nostro avviso un inadempimento degli obblighi del Governo nigeriano.

Per quanto riguarda i procedimenti in corso, a seguito della piena assoluzione intervenuta in primo grado nel marzo 2021, Eni auspica un analogo esito favorevole nel procedimento di appello, che sarà celebrato nel luglio 2022.

Domande presentate in collaborazione con gruppi ambientalisti del Nord Ovest del Regno Unito

LIVERPOOL - HYNET NORTH WEST PROJECT

1) Con quali partner HyNetNorthWest Eni ha firmato singoli MoU (Memorandum of Understanding)?

Risposta

Eni ha firmato ad oggi 19 MOU con emettitori locali di diversi settori industyáli ("hard to abate" tra i quali Uniper e Progressive Energy. Relativamente agli emettitori figurano impianti di produzione di cemento, termovalorizzatori, produttori di biocarburanti produttori di fertilizzanti e futuri produttori di idrogeno blu.

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2) Che ruolo avrà Eni in relazione a questi MoU?

Risposta

Eni sarà l'operatore del servizio di trasporto e stoccaggio dell'anidride carbonica che gli emettitori cattureranno presso i propri stabilimenti.

3) Eni sta semplicemente fornendo la tecnologia Carbon Capture and Storage ad ogni azienda e acquisendo la CO2 immagazzinata? Risposta

Eni non fornirà il servizio e non è coinvolta direttamente nella fase di cattura delle emissioni, che sarà di responsabilità di ogni singolo emettitore.

4) Quale quota di CO2 catturata dal progetto HyNet NorthWest sarà assegnata a Eni per soddisfare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni? Risposta

Le emissioni di anidride carbonica nel progetto di HyNet NW non provengono da attività di Eni ma da attività di terze parti, alle quali Eni fornisce un servizio per decarbonizzare le rispettive attività industriali. Di conseguenza, la CO₂ stoccata per conto di terzi non contribuisce agli obiettivi di riduzione delle emissioni di Eni.

5) Quando sarà catturata la prima CO2, in che quantità e da quale azienda/impianto industriale HyNetNW?

Risposta

La prima CO2 sarà catturata e stoccata a partire dal 2025. E' in corso un processo di selezione da parte delle autorità britanniche degli emettitori locali che saranno selezionati come prioritari e che non sono al momento ancora stati resi noti.

6) Come saranno presi in considerazione gli importi catturati nei bilanci di CO2 conformi all'Accordo di Parigi sul clima dei consigli comunali britannici (che continueranno ad essere disponibili on-line a partire da aprile 2022) come consigliato dal Tyndall Centre dell'Università di Manchester?

Risposta

Eni fornirà il servizio di trasporto e stoccaggio dell'anidride carbonica degli emettitori del consorzio Hynet NW, che saranno gli unici a imputare a bilancio le emissioni catturate e stoccate.

7) Qual è la tempistica per il completamento del progetto complessivo? Quanta CO2 sarà immagazzinata una volta completato ogni anno e per quanto tempo? Risposta

Il progetto prevede l'avvio delle operazioni di iniezione della CO2 nel 2025 e si svilupperà per Fasi. In particolare, nella fase iniziale la capacità di riduzione delle emissioni di CO2 sarà di 4,5 milioni di tonnellate all'anno, che sarà aumentata fino a 10 milioni di tonnellate all'anno nei primi anni 2030. L'esercizio è previsto fino al 2050 per una capacità di storage complessiva di ca 200 milioni di tonnellate.

8) Qual è il costo complessivo del progetto HyNet North West? Chi sono i finanziatori e gli investitori nel progetto? Quanto investirà Eni di capitale proprio? Risposta

L'ingegneria del progetto Hynet NW è al momento in corso. L'attuale stima degli investimenti è di oltre 5B£ dei quali circa 1B£ per la realizzazione del sistema di trasporto e stoccaggio della CO2 che rappresenta lo scopo del lavoro di Eni. Eni sta valutando la più adeguata struttura di project financing e modello societario per la realizzazione del progetto.

9) È stata intrapresa una valutazione del rischio economico del progetto e, se sì, è stata questa recentemente rivista alla luce del significativo aumento dei prezzi del gas [energetico] degli ultimi mesi?

Risposta

Il Regno Unito prevede l'applicazione di un modello di business regolamentato per la CCS.

l rischi collegati al progetto, inclusi quelli di natura economica, sono stati individuati e valutati e periodicamente vengono revisionati in funzione dello scenario di riferimento e del modello di business. Al momento non si ravvisano elementi di criticità da segnalare.

10) Quali sono i risultati e le conclusioni della valutazione del rischio economico e della recente revisione? Risposta

Si veda risposta alla domanda 9

11) Il progetto è sostenuto da sovvenzioni del governo britannico e, se sì, quanto è stato stanziato e da quale bilancio?

Risposta

Il 17 marzo 2021 il progetto ha ricevuto fondi dall'ente britannico UKRI (UK Research and Innovation è l'ente pubblico, responsabile del sostegno alla ricerca e, all'innovazione) attraverso il fondo "Industrial Decarbonisation Challenge (IDC)" per coprire circa il 50% degli investimenti necessari per finalizzare gli studi di progetto (Total grant assegnato a Eni per la parte di trasporto e stoccaggio 20,8M £), lholye, il progetto Hynet NW è stato selezionato ad ottobre dello stesso anno come/uno dei due progetti di CCS prioritari del Regno Unito. Per questo riceverà un supporto finanziario per la realizzazione dell'infrastruttura di trasporto e stoccaggio della QQ2 dalle autorità del Regno Unito, al momento in via di definizione e attingerà i finanziamenti disponibili to unota

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attraverso il Carbon Capture Storage Infrastructure Fund del Regno Unito che consiste in 1 Miliardo £ per sostenere lo sviluppo di 4 Progetti CCS.

  • 12) Eni ha mai dato contributi finanziari a partiti politici britannici o a singoli politici e, se sì, quali partiti/individui li hanno ricevuti? Risposta No.
  • 13) Nel caso in cui Eni abbia dato dei contributi finanziari, questi contributi sono stati registrati in modo appropriato e controllati? Risposta

Eni non ha fornito contributi finanziari.

  • 14) Il progetto HyNet North West utilizzerà la nuova tecnologia Johnson Matthey LCH per produrre idrogeno dai combustibili fossili, che (presumibilmente) dovrebbe ridurre al minimo la quantità di CO2 difficile da catturare nei prodotti della combustione. Eni può fornire informazioni più dettagliate su quanto segue:
    • a) Come verrà catturata la CO2 e a che tasso di efficienza rispetto al totale della CO2 prodotta?

Risposta

La cattura della CO2 dagli impianti produttivi degli Emettitori non rientra nello scopo delle attività Eni.

b) Esiste un'analisi del ciclo di vita del progetto, che tenga conto anche dell'energia necessaria per trasportare e stoccare la CO2 sotto il mare? Risposta

E' stata effettuata una analisi Life Cycle Assessment di tutto il progetto in risposta ad uno dei criteri di valutazione richiesti nel processo di selezione cosiddetto "Cluster Sequencing" del Governo del Regno Unito. I risultati di questa analisi al momento non possono essere resi pubblici in quanto parte di una procedura competitiva.

c) Qual è il tasso di efficienza di questo deposito? Risposta

La quantità di CO2 iniettata rimarrà permanentemente in giacimento.

15) Eni può confermare che l'idrogeno blu nel progetto sarà prodotto da gas fossile? Risposta

La produzione di idrogeno nell'ambito del progetto Hynet non rientra nel perimetro delle attività Eni. Il progetto prevede la produzione di Idrogeno dalla conversone di gas naturale.

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16) Le tecnologie delle celle a combustibile a idrogeno esistono da molti anni e il primo veicolo è stato costruito negli anni '60. La barriera alla diffusione delle celle a combustibile a idrogeno è il costo dell'idrogeno. Perché l'idrogeno prodotto nell'ambito del progetto HyNet non sarà adatto all'uso delle celle a combustibile a idrogeno? Risposta

La produzione di idrogeno nell'ambito del progetto Hynet non rientra nel perimetro delle attività Eni.

17) Chi è il principale fornitore di questo gas e a quali principali impianti industriali? Risposta

La produzione di idrogeno nell'ambito del progetto Hynet non rientra nel perimetro delle attività Eni. I produttori di Idrogeno nell'ambito del progetto Hynet si approvvigioneranno direttamente dal mercato gas in base alle modalità commerciali che riterranno più opportune.

18) Quali sono i tempi e/o i piani di progetto dettagliati all'interno del partenariato HyNeț per sviluppare e implementare l'idrogeno verde? Risposta La produzione di idrogeno nell'ambito del progetto Hynet non rientra nel perimetro

delle attività Eni.

19) Quali giacimenti di petrolio e/o gas gestiti dall'Eni nella Baia di Liverpool saranno utilizzati nell'ambito del progetto per stoccare la CO2? Questi giacimenti stanno producendo oggi e quanto? L'iniezione di CO2 permetterà un'estrazione residua di petrolio e gas nei giacimenti? Quali sono i tempi di tale estrazione? Risposta

Lo stoccaggio della CO2 avverrà esclusivamente nei giacimenti di gas esauriti di Hamilton Main, Hamilton North e Lennox, oggi con residua produzione pari a circa 450 mila metri cubi al giorno di gas. La produzione di tali giacimenti terminerà definitivamente nel 2024. l'iniezione di CO2 verrà avviata nel 2025 a valle della chiusura dei giacimenti per cui non contribuisce ad alcuna attività estrattiva residua dei giacimenti, che non è prevista né compatibile con l'attività di stoccaggio del progetto né con la legislazione del paese.

20) Il recupero avanzato del gas naturale attraverso l'iniezione di CO2 è un metodo ben praticato per rimuovere il gas (e il petrolio) "difficile da raggiungere" in pozzi esaurji. Qual è il valore commerciale del gas naturale che sarà raccolto come parte di questo progetto di stoccaggio di CO2? Risposta

Si veda risposta alla domanda 19.

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21) Come farà l'ENI a monitorare le emissioni fuggitive di CO₂ dall'area di stoccaggio della Baia di Liverpool? In quale periodo di tempo saranno monitorate tali emissioni? Risposta

Per il progetto è stato sviluppato un piano di Misurazione, Monitoraggio e Verifica dello stoccaggio di CO2. Questo piano è stato sviluppato con riferimento alle linee guida della Convenzione di Londra e del Protocollo di Londra e al quadro di valutazione e gestione del rischio, alle linee guida OSPAR e alla Direttiva UE 2009/31/CE e durerà per tutto il periodo di esercizio ed oltre.

22) Perché Eni sta operando il flaring durante il funzionamento di questi campi? C'è un registro di quante ore Eni ha fatto flaring negli ultimi tre anni? Perché questo flaring è necessario? Eni ha considerato alternative a questo flaring? Risposta

ll campo di Liverpool Bay è esercito in linea con la politica di zero flaring di Eni e in linea con i requisiti di settore e normativi. Tutte le operazioni sono svolte nel rispetto dei limiti imposto dallo UK Flaring Consent regulations.

23) Eni può confermare che il percorso della pipeline di CO2 del progetto attraverserà il Galles del Nord? Eni ha coinvolto le autorità gallesi a questo proposito? Risposta

Parte del percorso della pipeline che verrà utilizzata per il trasporto onshore della CO2 attraverserà il Galles del Nord. Le autorità competenti sono coinvolte attraverso il processo di approvazione TCPA (Town and Country Planning Act) previsto dalla normativa gallese per i progetti di interesse nazionale e tramite incontri regolari che si sono tenuti con i rappresentati del governo gallese nel corso degli ultimi 12 mesi.

24) Quali valutazioni del rischio sono state effettuate da Eni e da altri partner di HyNetNW su possibili perdite di CO2 e altri impatti associati al suo stoccaggio sotto il mare? Risposta

Eni ha condotto studi approfonditi sul rischio di fuoriuscita di CO2 dai siti di stoccaggio utilizzando dati e informazioni di dettaglio ricavati dalle caratteristiche dei giacimenti e dalla loro storia produttiva. Questo lavoro è stato presentato alle autorità governative del Regno Unito.

25) Dopo il recente sversamento di petrolio del febbraio 2022 da parte di Eni (500 barili di petrolio) nella Baia di Liverpool che ha seguito un incidente simile nel luglio 2017, come farà Eni a riconquistare la fiducia delle comunità costiere circostanti e a convincere i residenti di essere un operatore sicuro?

Risposta

Si precisa che la quantità rilasciata è stata inferiore a 100 barili di petrolio.

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L'evento di febbraio 2022 ha riguardato una pipeline che Eni ha acquisito da un altro Operatore nel luglio 2021, quindi le cause tecniche dell'incidente non sono rappresentative del meticoloso Asset Integrity Management System che utilizza Eni. Durante la gestione dell'evento, Eni ha coinvolto in modo proattivo tutti i principali stakeholder ricevendo feedback molto positivi sull'approccio solido, responsabile e trasparente con cui l'evento è stato gestito. Alla luce dell'approccio e delle modalità di gestione, la fiducia della comunità e delle autorità locali risulta molto forte.

26) Eni può fornire informazioni quantificate che specifichino come le consultazioni riguardanti le pipeline di CO2 e idrogeno proposte abbiano raggiunto tutti i settori delle comunità potenzialmente interessate?

Risposta

L'attività di consultazione è stata condotta in conformità con i requisiti di legge che prevedono l'approvazione di un Development Consent Order (DCO) per opere d costruzione di infrastrutture nazionali. 13.000 stakeholders (residenti e imprese) all'interno del corridoio di interesse dell'opera hanno ricevuto direttamente informazioni riguardanti lo scopo del lavoro del progetto e le modalità e i tempi della consultazione. Avvisi pubblici formali sul progetto sono stati inseriti in quattro giornali regionali per informare sui contenuti e le opportunità di ingaggio. Sono stati utilizzați anche i social media e un portale di consultazione online (www.hynethub.co.uk), che ha ricevuto oltre 8.000 visite durante il periodo di consultazione. Si sono svolti 10 eventi di consultazione (7 eventi in persona e 3 eventi virtuali) per un totale di 230 partecipanti registrati. I materiali di consultazione sono stati resi disponibili in una varietà di formati e lingue.

L'idrogeno nell'ambito del progetto Hynet non rientra nel perimetro delle attività Eni.

27) Come sono state identificate le comunità potenzialmente colpite?

Risposta

Le comunità potenzialmente interessate sono state identificate all'interno della zona di 500 m del tracciato del gasdotto, come previsto dallo Statement of Community Consultazione dal relativo Development Consent Order (DCO) process.

28) C'è stato un corridoio all'interno del quale sono stati consultati tutti i membri della comunità; se sì, qual è stata la larghezza di questo corridoio? Quanti residenti sono stafi consultati e qual è la percentuale della popolazione potenzialmente interessata che ha appoggiato le proposte? Risposta

Si veda la risposta alle domande 26 e 27.

29) HyNet sostiene che "fornirà direttamente 6.000 posti di lavoro nella regione". In quali tempi saranno realizzati questi di lavoro, e la quota di posti di lavoro dell'Eni sarà per nuovi dipendenti qualificati, piuttosto che per il reimpiego interno di settori della forza lavoro esistente da altri progetti?

Risposta

Il progetto Hynet sosterrà una media di 6.000 posti di lavoro all'anno per 10 anni. La quota di posti di lavoro di Eni riguarderà sia il reimpiego interno di forza lavoro sia nuovi dipendenti qualificati.

  • 30) Gli abitanti di Liverpool, gli 'Scousers', sono ampiamente riconosciuti per il loro elevato senso di equità e l'impegno ad affrontare tutte le forme di ingiustizia. Infatti, il sindaco della City Metro Region ha implementato un comitato consultivo per l'equità e la giustizia sociale per aiutare a radicare queste preoccupazioni all'interno dell'apparato politico. Prima che qualsiasi versione del progetto HyNet venga implementata, vorremmo avere garanzie che i residenti delle comunità del Sud Globale, come nel Mozambico, non stiano pagando il prezzo reale dei progetti in corso dei partner HyNet. A questo proposito, chiediamo chiarimenti sui seguenti punti:
    • a) Quali misure prenderà l'Eni per assicurare ai residenti della regione di Liverpool (e del nord-ovest del Regno Unito, incluso il Galles) che le comunità del Mozambico, impattate dai progetti di gas dell'Eni, siano state equamente compensate come concordato da un arbitro indipendente?
    • b) I gruppi ambientalisti del Nord Ovest del Regno Unito continuano a collegarsi direttamente con Friends of The Earth, Mozambico (Justicia Ambiental!). Eni inizierà ora a cooperare pienamente nel rispondere alle domande di JA! relative all'industria del gas in Mozambico?

Risposta

ll progetto Hynet NW non ha alcun collegamento con il Mozambico o i progetti portati avanti da Eni in Mozambico e non impatta la comunità del Mozambico.

NIGERIA - IMPATTI AMBIENTALI E SOCIALI NEGLI STATI DI BAYELSA E RIVERS

L'ambiente della comunità di Lasukugbene è stato colpito da una delle due massicce fuoriuscite lungo l'oleodotto Tebidaba/Brass della Agip nello stato di Bayelsa, come riportato da Environmental Rights Action/Friends of the Earth (Nigeria) nel marzo 2022.

1) C'è stata la pulizia e la bonifica dell'ambiente? Come è stata compensata la comunità? Quali garanzie verificabili sono state messe in atto da ENI/Agip per garantire la prevenzione delle frequenti fuoriuscite di petrolio per qualsiasi causa, sia essa un errore operativo o un presunto vandalismo di terzi? E tali garanzie sono paragonabili alle migliori pratiche internazionali o agli standard dell'ENI in Italia, sia per le procedure

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operative di sorveglianza che per le tecnologie applicate? Risposta

NAOC, la consociata di Eni in Nigeria, conferma che 2 oil spill, entrambi causati da azioni di sabotaggio, sono stati riscontrati lungo la linea 18″ Tebidaba-Brass nei pressi di Lasukugbene nel marzo 2022. Gli sversamenti sono stati immediatamente confinati e le operazioni di pulizia sono in corso. Il completamento è previsto per fine maggio 2022.

In linea con le regolamentazioni vigenti in Nigeria, le opzioni di bonifica finali vengono determinate in accordo con le autorità a valle dei risultati della pulizia e di campionamenti del suolo (post clean up inspection).

Le valutazioni delle compensazioni alle comunità sono in corso e verranno finalizzate, in accordo alle vigenti linee guida, entro fine luglio.

NAOC si è dotata di un sistema di gestione per garantire l'integrità dei suoi asset mediante vari strumenti come, ad esempio, la protezione catodica delle pipeline oppure l'utilizzo di inibitori di corrosione. Il sistema, che permette di ridurre drasticamente le possibilità di sversamenti per cause operative, è in linea con le pratiche internazionali.

Al fine di ridurre gli sversamenti dovuti a cause di interferenza esterne, che rappresentano il 95% degli spill, è stato attuato e recentemente rafforzato un programma di sorveglianza delle pipeline mediante diretto coinvolgimento delle comunità per ciascuna zona di influenza al fine di ingaggiare direttamente le persone che vivono nelle aree delle operazioni. In aggiunta NAOC ha in corso un progetto che prevede l'utilizzo della tecnologia EVPMS (Eni Vibro Acoustic Monitoring System) che consente di identificare con una buona approssimazione e in tempi rapidi l'eventuale punto di sversamento. Infine, oltre ai voli di pattugliamento con elicotteri che si svolgono regolarmente, è in corso di valutazione l'utilizzo di droni.

Un team congiunto di agenzie di regolamentazione nigeriane che si è recato in visita d'ispezione al Brass Oil Terminal di ENI/Agip nel marzo 2018, in seguito alle petizioni del Regno di Brass che denunciavano quasi cinquant'anni di scarico giornaliero di effluenti, ha raccomandato nove di azioni con tempi di attuazione.

2) Vi preghiamo di fornirci un aggiornamento sull'esecuzione di queste azioni. In particolare, è cessato lo scarico di effluenti contaminanti nel canale e nel fiume Brass? L'intero ambiente interessato è stato bonificato in modo soddisfacente? Se sì, sulla base di quale valutazione scientifica credibile? È stata pagata una compensazione commisurata alle comunità colpite? Le risposte dell'ENI sono verificabili? EVENI-è aperta a rispettabili osservatori locali o internazionali non governativi che verifichino le risposte, in nome della trasparenza e della ricostruzione della fiducia tra comunità impresa?

Risposta

Le principali azioni sono state consolidate a valle dell'incontro avvenuto nei giorni 5-6/11/2018 con il Comitato Interministeriale composto da NUPRC, Ministero del Petrolio, Ministero dell'Ambiente e Nigerian Petroleum Development Company che prevedevano:

la costruzione e il mantenimento di un impianto di trattamento di acque di produzione al Terminale di Brass al fine di mantenere i parametri di qualità delle acque di produzione nei termini di legge per lo scarico e l'installazione di un sistema di scarico profondo a mare per il quale il processo di approvazione da parte degli organi preposti è in corso. Il progetto ha completato la fase di studi di ingegneria propedeutica a lancio delle gare

la pulizia e la bonifica dell'area del canale di Brass. A questo proposito si informa che lo scopo del lavoro (SoW) è stato approvato dell'agenzia governativa preposta (NUPRC) e sono in corso le attività propedeutiche all'esecuzione.

Eni precisa che ha già finalizzato lo studio di impatto ambientale che è attualmente in revisione presso le autorità competenti per approvazione. Per cui l'utilizzo del canale di Brass cesserà definitivamente quando il progetto di discharge a mare profondo sarà operativo.

Le valutazioni delle compensazioni alle comunità sono in corso.

NAOC ha sempre respinto le accuse di inquinamento e degrado ambientale del canale di Brass in seguito allo sversamento di acque non trattate. Eni non è contraria in principio alla visita di osservatori locali o internazionali non governativi in situ, come già avviene regolarmente da parte delle autorità nigeriane.

L'impianto di reiniezione del gas a Omoku, nello Stato di Rivers in Nigeria, è un impianto nell'OML 61 e quest'anno è in funzione da 38 anni. È gestito da NAOC/ENI senza un impianto di trattamento dei rifiuti per gestire il grasso, le sostanze chimiche e i contaminanti associati allo stripping del gas prima della reiniezione. Come risultato, i rifiuti dell'impianto sono stati smaltiti nel fiume Orashi, la linfa vitale della popolazione di Ogba, per questi 38 anni. La distruzione dell'ambiente, la morbilità e la mortalità umana estremamente elevate ne sono state il risultato sfortunato.

3) Considerando quanto sopra, è moralmente giustificabile che l'ENI continui a dichiarare dividendi quando questi possono essere destinati a un uso migliore, cioè la costruzione di impianti di trattamento dei rifiuti nelle aree di operazioni e il risanamento dei disastrosi danni ambientali delle sue operazioni in tutti questi anni? Risposta

Eni tende a precisare che l'operatività dei suoi impianti in Nigeria viene portata avanti nel rispetto delle normative locali ed internazionali e gli investimenti preposti a garantire il mantenimento di detti standard sono considerati più che adeguati

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In particolare, Eni tende a sottolineare che gli investimenti in Health, Safety, Environment sono considerati prioritari nei piani aziendali. La distribuzione dei dividendi agli azionisti non inficiano in alcun modo le spese previste per le iniziative sociali e a tutela della ambiente.

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Azionista Fondazione Finanza Etica titolare di 80 azioni

Inviate da Fondazione Finanza Etica (come membro fondatore della rete europea di azionisti attivi SfC - Shareholders for Change).

1. Risultati 2021

Plenitude

1.1 Nel corso del 2021 l'EBIT del comparto retail Plenitude & Power è sceso del 27%, da 132 milioni di euro a 97 milioni di euro. A cosa è dovuto questo declino? Risposta

La riduzione di risultato Q4 2021 vs Q4 2020 da 132 mln € è riconducibile, per oltre due terzi dell'ammontare, al business Power (CCGT, non incluso nel perimetro Plenitude), che nel Q4 2020 beneficiava di un meccanismo agevolato per l'acquisto di quote CO2 valido nella III fase dell'Emission Trading Scheme (terminata a fine 2020), e per la parte rimanente al risultato di Plenitude, condizionato dallo scenario prezzi sul Retail in parte compensato dall'aumento dei volumi di vendita di energia elettrica rinnovabile.

1.2 In quale percentuale (del mix energetico totale e dell'EBIT) questo comparto ha venduto energia green ai consumatori finali nel 2021? (sia a livello aggregato sia per Paese)

Risposta

ll dato 2021 non è pubblico. Entro la fine del 2022 il 100% dei volumi di energia elettrica venduti alla clientela retail (B2C) sarà green o coperta da certificati.

1.3 L'EBITDA del comparto Plenitude nel suo complesso (rinnovabili, retail e e-mobility) è cresciuto del 25% anno su anno nel 2021, raggiungendo 0,6 miliardi di euro. Quanta parte di questi 0,6 miliardi sono stati ottenuti dalle rinnovabili; quanta dal settore retail e quanta dell'e-mobility?

Risposta

L'Ebitda 2021 di Plenitude, pari a €0,6 miliardi, è stato generato per circa il 90% dal business Retail e per la restante parte dal business delle Rinnovabili, che ha beneficiato ella crescita della capacità installata e dell'entrata in esercizio degli asset produttivi. ll business e-mobility, entrato nel perimetro Plenitude nella parte finale del 2021, non ha sostanzialmente contribuito ai risultati consolidati.

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1.4 Entro il 2025 si prevede che l'EBITDA di Plenitude (rinnovabili, retail e e-mobility) arriverà a 1,4 miliardi di euro. In quale percentuale l'EBITDA al 2025 sarà prodotto, rispettivamente, dalle rinnovabili, dal settore retail e dall'e-mobility? Risposta

Si prevede che nel 2025 l'EBITDA di Plenitude, pari a circa €1,4 mld, deriverà per circa il 60% dal business Retail, per il 30% dalla produzione e vendita di energia da fonti Rinnovabili e per il 10% dal business della e-mobility.

1.5 In quale percentuale l'energia venduta ai consumatori finali nel 2025 sarà green? Risposta

Nel 2025, il 100% dei volumi di energia elettrica venduti alla clientela retail (B2C) sarà green o coperta da certificati.

1.6 Quale percentuale del flusso di cassa operativo stimato per il 2025 produrrà Plenitude sul totale del gruppo Eni?

Risposta

Sulla base di quelle che sono le nostre assunzioni di prezzo al 2025 (Piano Strategico 2022-25: Brent=70 \$/bl; Eni Refining Margin = 3,2 \$/bl e PSV = 293 €/kmc), circa il 10% del flusso di cassa operativo sarà generato da Plenitude.

1.7 Ci si aspetta che il costo del capitale (debt-financing) per Plenitude scenderà seguito all'IPO? Se sì, perché e in quale misura? Risposta

A seguito dell'IPO, il costo del capitale (debt-financing) per Plenitude è previsto in contenuta riduzione rispetto a quello di Eni principalmente per il fatto che il suo debito sarà interamente in euro.

1.8 Ci si aspetta che, per Plenitude, essendo il settore delle rinnovabili ancora relativamente piccolo, il costo dell'equity-financing sarà più alto (contro un costo del debt-financing presumibilmente più basso) rispetto a quello di Eni? Se sì, perché e in quale misura? Se no, perché?

Risposta

Il settore delle rinnovabili presenta un profilo di rischio inferiore rispetto a quello tradizionale di Eni, e pertanto si prevede che il costo dell'equity di Plenitude risulterà più basso, in linea con quello delle società comparabili operanti nel settore delle rinnovabili.

1.9 Riteniamo che dallo spin-off di Plenitude possa generarsi un rischio importante per, il legacy business di Eni. La nuova Eni (dopo lo scorporo del segmento green) potrebbe andare incontro, negli anni, a rischi crescenti per la sua futura valutazione di

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mercato: prezzo del petrolio, rischio di finanziamento, rischi normativi, ecc.

Ci si aspetta quindi, al contrario, che il costo del capitale (debt-financing) possa aumentare per Eni (legacy business) dopo lo spin- off di Plenitude? Se sì, perché e in quale misura? Se no, perché?

Risposta

Si prevede che la quotazione di Plenitude supporterà Eni nella crescita dei business retail e rinnovabili, e fornirà agli investitori una maggiore visibilità sul loro valore. Eni continuerà a detenere la partecipazione di maggioranza della società a seguito dell'IPO, consolidandola al 100%.

Non ci si aspetta che il costo del debito di Eni possa aumentare a seguito dello spin-off di Plenitude, poiché Eni da un lato continuerà a mantenere la sua esposizione alla crescita di Plenitude, e dall'altro aumenterà la propria flessibilità finanziaria.

1.9.1 Ci si aspetta che Eni, dopo lo scorporo di Plenitude, possa correre il rischio di essere valutata a forte sconto rispetto al valore intrinseco dei propri flussi di cassa, visto che la società si dedicherà solo alle energie fossili?

Risposta

Non prevediamo rischi di valutazione a sconto per Eni a seguito dell'IPO di Plenitude. Al contrario, riteniamo che la nuova entità contribuirà a fare chiarezza sull'investment case, liberando valore intrinseco sia per Eni che per Plenitude rispetto alla situazione attuale. Infatti, entrambe le entità saranno attori chiave del percorso di decarbonizzazione dell'industria energetica e insieme saranno in grado di attrarre nuovi gruppi di investitori.

Eni è una società leader nello sviluppo tecnologico con diversi business lungo tutta la filiera energetica e come tale continuerà a:

  • mantenere la quota di maggioranza di Plenitude, rimanendo esposta al rialzo legato alle attività di Plenitude;
  • promuovere un ruolo attivo dell'R&D, che fanno di Eni un leader tecnologico in tutti i settori energetici, comprese le frontiere come Bioraffinazione, Idrogeno, Fusione Magnetica, Economia Circolare, bio/green chemical, CCS ecc.
  • perseguire la piena decarbonizzazione netta di tutti i processi e prodotti attraverso le leve industriali dettagliate nel nostro piano strategico a lungo termine.
  • 1.10 In generale, quali sarebbero le ragioni finanziarie di uno spin-off di Plenitude? Quali vantaggi si intende ottenere dal punto di vista finanziario? Risposta

Crediamo che la transizione energetica richieda modelli di business innovativi e nuovi modelli finanziari per sostenere la crescita delle tecnologie attraverso finanziamenti dedicati. Stiamo lavorando per avere veicoli agili, focalizzati per gestire le diverse catene del valore, continuando a sfruttare il valore dell'integrazione. Le tecnologie proprietarie, l'ingegneria, la gestione dei progetti, il know-how e le competenze di Eni continueranno a servire i nuovi veicoli attraverso il mantenimento di partecipazioni significative di Eni.

La quotazione aiuterà l'assegnazione di una corretta valutazione di Plenitude e riteniamo che ciò libererà un valore materiale per Eni. Infatti, la creazione di un veicolo agile con una missione focalizzata, un team di leadership dedicato e un modello operativo offre una maggiore trasparenza e responsabilità nei confronti del mercato. lnoltre, ci aspettiamo che l'indipendenza finanziaria di questo veicolo ne ottimizzi l'accesso ai mezzi di finanziamento.

Infine, conservando una quota di maggioranza, Eni manterrà la propria esposizione alla crescita di valore di Plenitude, aumentando al contempo la flessibilità finanziaria e strategica.

1.11 In generale, quali sarebbero le ragioni ambientali di uno spin-off di Plenitude? Quali vantaggi si intende ottenere dal punto di una più rapida decarbonizzazione? Risposta

Si rimanda al commento dell'Amministratore Delegato di Eni alla press release del 22 Novembre 2021 'Eni presenta Plenitude al Capital Markets Day':

"L'IPO di Plenitude è un caposaldo della nostra strategia di decarbonizzazione e un passaggio fondamentale della trasformazione in atto di Eni. È il primo passo nella creazione di un soggetto industriale e finanziario volto a ridurre le emissioni di CO2 Scope 3. e si inquadra nel nostro più ampio impegno volto a creare valore attraverso la transizione energetica.

La transizione energetica è prima di tutto una sfida tecnologica. Lo sviluppo e la rapida implementazione da parte di Eni di tecnologie proprietarie ha creato un vantaggio competitivo nel nostro settore.

Oggi, per valorizzare le nostre soluzioni tecnologiche e liberare il loro pieno potenziale, stiamo creando veicoli aziendali indipendenti, come Plenitude, con strutture finanziarie pienamente ottimizzate. Questa società attirerà nuovo capitale, libererà valore e accelererà la transizione energetica.

Eni manterrà una quota di maggioranza in Plenitude e supporterà il nuovo veicolo con tecnologie proprietarie, competenze ingegneristiche e di project management. Tramite l'IPO, puntiamo a liberare più risorse per offrire maggiori ritorni ai nostri azionisti e disporre di capitale aggiuntivo per la transizione energetica".

1.12 E' possibile quantificare entrambi i tipi di vantaggi attesi in termini humerići? Risposta

Non possiamo anticipare gli esiti economici/finanziari della prevista IRO

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under

In Eni, tramite l'IPO, puntiamo a liberare più risorse per offrire maggiori ritorni ai nostri azionisti e disporre di capitale aggiuntivo per la transizione energetica.

Plenitude punta a fornire il 100% di energia decarbonizzata a tutti i propri clienti entro il 2040, supportando gli obiettivi di Eni di azzeramento delle emissioni nette di CO2 Scope 3. Nell'energia elettrica, vendite B2C completamente decarbonizzate già dal 2022 e, entro il 2030, tutte le vendite saranno decarbonizzate. La generazione da rinnovabili è attesa coprire la domanda dei clienti nel 2040. Nel gas, i clienti avranno a disposizione contratti di fornitura con emissioni Scope 3 azzerate tramite compensazione, con l'obiettivo di fornire il 100% di gas decarbonizzato entro il 2040.

Plenitude attraverso il suo programma di investimento da circa €1,8 miliardi medi annui, finanziati con la cassa generata dalla propria attività e il proprio debito, contribuirà al raggiungimento dei target Eni di crescita nelle rinnovabili, nel business retail e nella mobilità elettrica.

2. Pianostrategico2022-2025

2.1 Nel nuovo piano strategico 2022-2025, Eni punta ad un percorso di riduzione delle emissioni più veloce rispetto al piano precedente. Quali nuovi sviluppi, intervenuti nell'ultimo anno, giustificano una riduzione del 35% al 2030 (rispetto ai livelli del 2018) contro il -25% previsto nel 2021?

Risposta

Si veda risposta alla domanda 2.1.1

2.1.1 Quali nuovi sviluppi, intervenuti nell'ultimo anno, giustificano una riduzione dell'80% al 2040 contro il -65% previsto nel 2021?

Risposta alle domande 2.1 e 2.1.1

l nostri obiettivi di decarbonizzazione sono sostenuti da una progressiva evoluzione del portafoglio di prodotti energetici e da un piano di trasformazione industriale economicamente sostenibile e basato principalmente su tecnologie disponibili.

Rispetto al precedente piano, si evidenziano in particolare:

  • · Una revisione sostanziale del nostro profilo di produzione di idrocarburi, che si stabilizzerà al 2025, aumentando progressivamente la quota di gas al 60% entro il 2030 e fino a oltre il 90% entro il 2050, raggiungendo volumi di petrolio inferiori nel lungo periodo rispetto al precedente piano.
  • · L'accelerazione della conversione delle raffinerie tradizionali in bioraffinerie, riducendo al contempo i rischi delle materie prime attraverso una progressiva integrazione verticale.
  • · Un minor contributo di riduzione associato agli offset (Natural Climate Solutions), che ora conta meno del 5% di emissioni al 2050.
  • La revisione del modello di business in merito alle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio, con un'applicazione ridotta nella decarbonizzazione delle nostre

emissioni scope 1+2+3 e un ruolo crescente della tecnologia come servizio a supporto della decarbonizzazione nei settori "hard to abate", riducendo le emissioni di terzi.

Al contempo, stiamo ampliando l'offerta di prodotti e servizi decarbonizzati per i nostri clienti Plenitude. In particolare:

  • offerta di elettricità (al 2030) e di gas (al 2040) decarbonizzati su una base clienti che prevediamo in crescita superiore a 11,5 milioni nel 2025 e superiore a 15 milioni nel 2030;
  • oltre 15 GW di capacità rinnovabile installata entro il 2030, per arrivare a 60 GW al 2050;

sviluppo business mobilità elettrica con circa 30.000 punti di ricarica EV al 2025 e circa35.000 al 2030.

Infine:

  • la capacità di bioraffinazione aumenterà da 2 MTPA nel 2025 a 6 MTPA nel prossim decennio;
  • · l'idrogeno contribuirà al nostro piano per circa 4 MTPA entro il 2050.
  • 2.2 Il plateau di produzione di idrocarburi (2025) sarà raggiunto a un livello di produzione di 1,9 milioni di barili al giorno, inferiore del 14% rispetto al piano 2021-2024 (nel quale, a sua volta, il plateau si raggiungeva a un livello inferiore del 10% rispetto al piano 2020-2023). Per quali motivi è sceso ancora il plateau rispetto alle previsioni dell'anno precedente?

Risposta

Il livello di produzione del 2025 rispetto alle assunzioni del Piano 2021-24 considera azioni di ottimizzazione del portafoglio di attività volte a ridurre il numero di paesi di presenza, concentrandosi sulle aree/paesi a maggiore resilienza e generazione di cassa nonché a minore rischio e impatto emissivo di lungo termine. Una volta raggiunto il plateau, coerentemente con il percorso di transizione energetica, la quota di gas aumenterà progressivamente raggiungendo il 60% entro il 2030 e fino a oltre il 90% entro il 2050, traguardando nel lungo periodo volumi di petrolio inferiori rispetto al precedente piano.

2.3 La crescita nella produzione di idrocarburi continuerà comunque, per tutta la durata del piano (2022-2025), con una media del 3% all'anno (CAGR) e una capex media per anno di 4,5 miliardi di euro. Eni sottolinea che, nonostante la crescita significativa nella produzione di idrocarburi nei prossimi tre anni, l'impronta carbonica/netta per le emissioni Scope 1 e 2 diminuirà del 65% al 2025, rispetto al 2018. L'impronta carbonica netta (net carbon footprint) per le emissioni Scope 3 invece aumentera? Se sì, di quanto?

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Risposta

A partire dal 2020, Eni si è dotata di obiettivi di riduzione delle emissioni GHG che coprono l'intera impronta carbonica della compagnia (Scope 1, 2 e 3).

Questi target fanno riferimento a una metodologia di contabilizzazione delle emissioni GHG distintiva, che considera tutte le emissioni generate dai prodotti venduti da Eni lungo la filiera energetica, siano essi derivanti da produzioni proprie o acquistati da terzi. Tale approccio distintivo, sviluppato in collaborazione con primari istituti esterni e ispirato alle analisi lifecycle, fornisce una visione integrale e sintetica dell'impronta emissiva associata alle attività Eni (Scope 1+2+3).

In virtù di questo approccio distintivo, che supera gli attuali standard di rendicontazione GHG e si basa su un approccio well-to-wheel, Eni ha scelto di non definire target specifici per le sole emissioni GHG Scope 3. Le azioni previste dal Piano Industriale 2022-2025 consentiranno alla compagnia di traguardare i propri obiettivi di Net Carbon Footprint (Scope 1+2) di breve termine e, allo stesso tempo, ridurre le Net GHG Lifecycle Emissions (Scope 1+2+3) e la Net Carbon Intensity associata. Gli indicatori di filiera con cui Eni monitora annualmente i propri progressi rispetto al percorso di decarbonizzazione verso il Net Zero al 2050 sono oggetto di pubblicazione nella Relazione Finanziaria Annuale e nella Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario, con annessa certificazione da parte del revisore.

2.4 Nel 2022 il 25% della capex sarà destinato ad attività green. Quale percentuale della capex sarà destinata ad attività green nell'arco del piano 2022-2025? Risposta

La quota di capex green pari a circa il 25% nel 2022 è prevista aumentare progressivamente nell'arco del Piano.

2.4.1 E' possibile avere un dettaglio della percentuale della capex green che sarà destinata, nell'arco del piano, a:

  • aumentare la capacità elettrica da fonti rinnovabili;

  • sostenere i progetti di economia circolare;

  • accrescere la base clienti Gas & Luce (Plenitude)?

Risposta

Circa il 70% dei capex green del piano sono relativi a Plenitude, in misura preponderante destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili.

Oltre il 10% si prevede che sia destinato a progetti di energia circolare, mentre la restante quota si prevede sia a supporto delle iniziative in decarbonizzazione e al progetto sulla fusione nucleare.

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3. Domande su REDD+

3.1 Oltre al progetto LCFP in Zambia e al progetto Kulera in Malawi, Eni ha acquistato crediti da altri progetti nel 2021? Se sì quali e per quante tonnellate/anno di CO₂ (abbattute)? Risposta

Oltre ai crediti generati dal progetto Luangwa Community Forests Project (LCFP) in Zambia, Eni ha acquisito nel 2021 crediti generati dai progetti Ntakata Mountains in Tanzania e Lower Zambezi REDD+ Project (LZRP) in Zambia. Si tratta di Verified Carbon Unit (VCU) emessi nel registro VERRA per progetti con un elevato impatto positivo sulla biodiversita e le comunita che raggiungono il livello Triple Gold dello schema CCB (Climate Community and Biodiversity). L'acquisto dei crediti da parte di Eni finanzia i costi annuali di attuazione di tali progetti nature-based, oltre a consentire alle comunità locali di aver accesso a importanti servizi sociali come la salute e l'istruzione. Nel 2021 Eni ha acquistato dai suddetti progetti 2.3 Mt di CO2 equivalente.

4. Domande sulle possibili conseguenze finanziarie della guerra in Ucraina

4.1 Quanti miliardi di metri cubi di gas ha importato Eni dalla Russia nel corso del 2021? Risposta

La fornitura totale di gas di Eni dalla Russia nel 2021 è stata pari a circa 30 miliardi di metri cubi di cui circa 22 miliardi di metri cubi destinati all'Italia e circa 8 miliardi di metri cubi destinati alla Turchia attraverso il gasdotto Bluestream.

4.2 Quanta parte (in %) del gas importato dalla Russia è legato a contratti a lungo termine? Risposta

Il gas importato dalla Russia è legato a contratti di lungo termine.

4.3 Quanti contratti a lungo termine per l'importazione di gas dalla Russia sono attualmente in essere e con quali scadenze?

Risposta

Eni ha in essere degli accordi di lungo termine con Gazprom export per l'importazione di gas dalla Russia verso l'Italia e un contratto di acquisto per la vendita del gas in Turchia.

4.4 A quale prezzo medio viene attualmente acquistato il gas dalla Russia? Risposta

Il prezzo di acquisto del gas dalla Russia è un dato sensibile la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

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4.5 A quali parametri è indicizzato il prezzo del gas acquistato da Eni in Russia? Al prezzo del petrolio?

Risposta

Il contratto in essere e le sue condizioni sono dati sensibili la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

4.6 Quale margine percentuale di profitto (come differenza tra prezzo di acquisto del gas e prezzo di vendita dello stesso) ha ottenuto Eni dal gas russo nel quarto trimestre del 2021 e nel primo trimestre del 2022?

Risposta

Il contratto in essere e le sue condizioni sono dati sensibili la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società.

4.7 Quanti miliardi di metri cubi di gas ha importato Eni dalla Russia nei primi tre mesi del 2022 e quanto nei primi tre mesi del 2021?

Risposta

La fornitura totale di gas di Eni dalla Russia è stata pari a circa 6 miliardi di metri cubi sia nel primo trimestre 2021 che nel primo trimestre 2022 di cui, in entrambi i trimestri, circa 4 miliardi di metri cubi destinati all'Italia e circa 2 miliardi di metri cubi destinati alla Turchia.

  • 4.8 Nel caso l'Unione Europea e/o il governo italiano decidano di ridurre progressivamente o addirittura interrompere l'importazione di gas dalla Russia, quale sarebbe l'impatto sul bilancio di Eni, in termine di mancati ricavi, di:
    • una riduzione del 30%; ।
    • una riduzione del 50%
    • una riduzione del 100%?

Si prega di indicare l'impatto sia in termini assoluti sia in termini relativi (sul totale dei ricavi del gruppo).

Risposta

L'evoluzione di uno scenario in caso di interruzione delle forniture dipenderà dal tipo di provvedimento che determinerà questa eventuale interruzione.

Eni ha contratti di fornitura gas con diversi Paesi. Via pipe abbiamo contratti di lunga durata già da diversi anni con alcuni Paesi del nord Europa, ma soprattutto con Algeria e Libia. Recentemente è stato firmato un accordo con l'algerina Sonatrach che ci permetterà di incrementare i volumi gradualmente negli anni fino ad un massimo di 9 miliardi di metri cubi/anno.

Abbiamo poi contratti di approvvigionamento gas via LNG con diversi fornitori, tra cui l'Egitto dove possiamo sfruttare anche la nostra presenza upstream e la nostra partecipazione all'impianto di liquefazione di Damietta. Anche in questo caso

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abbiamo firmato recentemente un accordo per l'incremento della produzione ed acquisto di LNG. Il nostro portafoglio LNG, inoltre, comprende altri contratti di approvvigionamento con il Qatar, la Nigeria, l'Indonesia e l'Angola. Nel medio termine contiamo di approvvigionare LNG anche da nostre iniziative upstream in Congo e Mozambico.

4.9 Quali strategie sta sviluppando Eni per compensare un possibile crollo dei ricavi generati dal gas importato dalla Russia?

Risposta

Eni ha contratti di fornitura gas con diversi Paesi. Via pipe abbiamo contratti di lunga durata già da diversi anni con alcuni Paesi del nord Europa, ma soprattutto con Algeria e Libia. Recentemente è stato firmato un accordo con l'algerina Sonatrach che ci permetterà di incrementare i volumi gradualmente negli anni fino ad un massimo di 9 miliardi di metri cubi/anno.

Abbiamo poi contratti di approvvigionamento gas via LNG con diversi fornitori, tra cui l'Egitto dove possiamo sfruttare anche la nostra presenza upstream e la nostraj partecipazione all'impianto di liquefazione di Damietta. Anche in questo caso abbiamo firmato recentemente un accordo per l'incremento della produzione ed acquisto di LNG! Il nostro portafoglio LNG, inoltre, comprende altri contratti di approvvigionamento con il Qatar, la Nigeria, l'Indonesia e l'Angola. Nel medio termine contiamo di approvvigionare LNG anche da nostre iniziative upstream in Congo e Mozambico.

4.10 Nel caso di interruzione dell'importazione di gas dalla Russia, Eni dovrebbe pagare penali sui contratti in essere? Se sì, a quanto ammonterebbero tali penali in totale? Risposta

L'evoluzione di uno scenario in caso di interruzione delle forniture dipenderà dal tipo di provvedimento che determinerà questa eventuale interruzione.

4.11 Il 2 maggio 2022, la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock si è dichiarata favorevole a uno stop alle importazioni di petrolio dalla Russia. Fino al 2021 la Germania copriva il 35% del suo fabbisogno di petrolio grazie a importazioni dalla Russia. Grazie a nuovi contratti di fornitura, ora (2 maggio 2022) questa quota sarebbe scesa al 12%. Eni detiene attualmente l'8,33% di interesse nella raffineria tedesca di Schwedt, al confine con la Polonia, attraverso una joint-venture con la compagnia petrolifera statale russa Rosneft (AET- Raffineriebeteiligungsgesellschaft mbH) e con la compagnia petrolifera anglo-olandese Shell.

Nel novembre del 2021, Rosneft ha accettato di acquisire una quota del 37,5% nella raffineria PCK Schwedt da Shell, per aumentare la sua partecipazione operativa nella

9 https://www.tagesschau.de/wirtschaft/weltwirtschaft/baerbock-oelembargo-

raffineria al 91,67%. Il restante 8,33% di interesse nella raffineria rimarrebbe ad Eni, attraverso AET. Il processo di acquisizione è al momento sospeso (pende una decisione del ministero dell'economia tedesco).

La raffineria lavora il petrolio importato dalla Russia attraverso l'oleodotto "Družba" (amicizia), in funzione dal 1964.

A quanto ammonta il fatturato generato da Eni grazie alla partecipazione nella raffineria di Schwedt nel 2021?

Risposta

La raffineria produce circa il 37% dei prodotti venduti complessivamente da Eni Deutschland, il cui fatturato, al netto delle accise, è di circa 2.000 M€ al netto delle accise.

4.11.1 Eni ha in programma di uscire dalla joint-venture AET con Rosneft? Se sì, entro quando? Se no, perché?

Risposta

Al momento è in atto un processo di vendita, pertanto non ci è possibile dare ulteriori informazioni.

Domande inviate da Fondazione Finanza Etica per conto dell'Associazione A Sud -- Ecologia e Cooperazione ONLUS

5.1 Extraprofitti

Con gli extraprofitti guadagnati dall'azienda nel 2022, con il prezzo del gas che è aumentato enormemente al mercato internazionale di Amsterdam,

5.1.1 non sarebbe possibile immaginare una forma di redistribuzione degli stessi non tanto agli azionisti quanto ai territori dove Eni opera?

Sarebbe una forma di giustizia sociale che renderebbe giustizia all'azienda voluta da Enrico Mattei, di cui quest'anno ricorre il 60esimo anniversario della morte. A distanza di otto anni dalla chiusura della raffineria di Gela, ad esempio, sono ancora centinaia gli operai, sia del diretto che dell'indotto, che sono rimasti esclusi dal ciclo produttivo e mai più reinseriti.

Risposta

Eni opera lungo l'intera catena del valore delle commodity energetiche (produzione, trasformazione e commercializzazione). E' un mercato caratterizzato da un elevato livello di competizione, nel quale i prezzi sono formati dall'equilibrio tra la domanda e l'offerta globale di petrolio, gas e prodotti, soggette ai cicli economici e a molteplici variabili globali e dove gli operatori come Eni non hanno "pricing power". Le uniche leve a disposizione dell'Eni per realizzare una redditività pari almeno al costo del capitale sono la disciplina finanziaria e dei costi. In particolare, nell'attività svolta da Eni di importatore di gas dai paesi produttori e di rivendita nel mercato italiano, Eni si

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approvvigiona a prezzi di mercato e rivende a prezzi di mercato con margini concorrenziali esposti alla volatilità dei prezzi spot nei mercati di riferimento, che la società gestisce attraverso strumenti finanziari derivati. Pertanto, il mercato energetico non consente agli operatori di realizzare extraprofitti, che sono tipici dei settori economici caratterizzati da posizioni di monopolio o oligopolio; i profitti maggiori nel mercato energetico sono realizzati dagli operatori più efficienti.

Fatta questa premessa, gli interventi sul territorio sono parte integrante della strategia industriale Eni, in particolare nel settore estrattivo nella cui conduzione non ci limitiamo solo a perseguire l'eccellenza operativa ma investiamo in misura significativa per contribuire allo sviluppo sociale, economico ed educativo delle popolazioni e delle comunità a maggiore contatto con la nostra attività industriale, attuando programmi in linea con i framework strategici delle Nazioni Unite. Gli investimenti sul territorio sono un impegno costante dell'Eni che non viene meno negli anni più difficili quali il 2020 caratterizzato dalla crisi del COVID (dove il Gruppo registrò perdite nette di oltre €8 miliardi). Interventi a sostegno della micro-imprenditorialità, dell'istruzione, dell'accesso all'acqua e all'elettricità, lo sviluppo dell'economia locale con particolare riguardo all'agricoltura, gli ospedali e altre infrastrutture sono le nostre principali linee d'azione con ricadute molto positive sui territori coinvolti dalle nostre attività core Le attività svolte da Eni a sostegno dei territori in cui opera sono presentate in Eni For ( report di sostenibilità di Eni).

Eni For 2020 è disponibile al seguente link

https://www.eni.com/assets/documents/ita/sostenibilita/2020/Eni-for-2020-ita.pdf

Eni For 2021 (con dati e informazioni aggiornate) sarà presentato in occasione dell'Assemblea degli Azionisti Eni 2022 e disponibile dall'11 maggio 2022.

5.1.2 Eni non potrebbe pensare a forme di compensazione economica per gli anni dedicati al lavoro in fabbrica, in quella che era un'industria pesante di cui tutti conosciamo fatiche e conseguenze?

Risposta

Eni, per i lavoratori del settore industriale che effettuano lavori in "turno" o gravosi, applica la normativa vigente che, sulla base di specifici requisiti, agevola l'accesso al trattamento pensionistico. Inoltre, in coerenza con quanto previsto dalla contrattazione collettiva, Eni riconosce la c.d. indennità di uscita turno proprio al fine di compensare economicamente i periodi di lavoro più gravosi prestati nel corso della vita lavorativa.,

5.1.3 In merito al tema degli extraprofitti, l'ex responsabile del trading per Eni Salvatore Carollo in un'intervista a La7 ha affermato che "dovrebbe essere le Stato a chiedere la trasparenza alle aziende che trasportano e distribuiscono il gas, altrimenti toglie loro la concessione".

Colloofo

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Qui invece ribaltiamo la domanda: non dovrebbe essere la stessa azienda, in cui lo Stato è socio di maggioranza, a garantire la trasparenza?

Risposta

Eni non gestisce, in Italia, attività regolate nell'ambito del trasporto e della distribuzione del gas. Le operazioni svolte dal settore GGP in Italia fanno riferimento ad operazioni di importazione e compravendita di gas, utilizzando contratti conclusi a condizioni di mercato.

Le vendite in Italia nel 2021, al netto degli autoconsumi e delle vendite a Plenitude, ammontano a 25,37 Bcm. GGP ha conseguito, nel 2021, ricavi verso terzi per €16.973 milioni. Di questi 9.197 milioni sono stati realizzati in Italia.

Mediamente le vendite in Italia evidenziano un prezzo unitario pari a 363 euro/kmc, inferiore di circa il 25% rispetto alla media annua dei prezzi spot al PSV, pari a 487 euro/kmc.

5.1.4 E dunque: è possibile sapere l'entità degli extraprofitti nel 2021, rapportato all'anno 2019 (l'anno prima del Covid che ha cambiato le carte in tavola)? E quali sono le stime degli extraprofitti per il 2022?

Risposta

Richiamando la premessa di cui alla risposta 5.1.1, notiamo come il mercato del gas nel 2021 sia stato caratterizzato da uno scenario molto complesso caratterizzato da un'offerta corta di gas a livello globale e un aumento dei prezzi senza precedenti delle quotazioni spot agli hub continentali.

Nonostante queste difficili condizioni di mercato, in un contesto caratterizzato da un'elevata volatilità dei prezzi, la forte integrazione verticale con le nostre produzioni equity di gas ed LNG ha consentito di valorizzare la flessibilità del nostro portafoglio gas/LNG, mentre nell'attività di rivendita all'ingrosso i nostri margini sono stati penalizzati dalla chiusura dei differenziali di prezzo tra mercati spot europei e lo spot italiano (per la parte di vendite non derischiate), i cui effetti sono stati compensati da rinegoziazioni contrattuali intervenute a fine 2021. Sulla base di queste considerazioni riteniamo di non aver realizzato "extraprofitti" dall'attività di rivendita di gas.

Complessivamente nel 2021 il risultato netto adjusted di gruppo è stato pari a 4,3 di miliardi di euro, che si confronta con una perdita di circa €0,8 miliardi nel 2020, anno caratterizzato dalla crisi del COVID che aveva colpito in maniera particolare il settore oil&gas come evidenziato da un livello dei prezzi decisamente depresso (Brent a 42 S/bl e prezzo gas spot a 110 €/kmc).

L'utile operativo adjusted è stato pari a €9,7 miliardi (al netto dei costi corporate di circa €0,8 mld di euro), di cui circa l'89% è riferito alla produzione di liquidi e gas nel settore upstream conseguito prevalentemente all'estero dovuto al recupero del prezzo del petrolio tornato su valori in linea con le medie storiche (circa 70 \$/barile) mentre solo il 10% è relativo al settore gas & power (GGP e retail gas&power).

6. ABRUZZO

6.1. Ad aprile ha fatto discutere la scoperta, resa pubblica dal programma tv Report, di perdite in atmosfera della centrale gas Eni a Pineto, in provincia di Teramo. L'impianto di Eni tra l'altro era stato già oggetto di un precedente scoop della Reuters lo scorso anno, con le immagini di una grossa perdita da un serbatoio che avevano fatto il giro del mondo. Si è scoperto che l'azienda è intervenuta per tappare la perdita, ma il gas continuava a fuoriuscire.

E possibile pretendere una riparazione definitiva, non provvisoria? Risposta

La configurazione della centrale gas Eni di Pineto, in merito alle emissioni in atmosfera, è conforme alle prescrizioni autorizzative e sono adottate tutte le misure necessarie per il contenimento delle stesse.

Su base annuale viene effettuata la campagna di monitoraggio delle emissioni fuggitive - ovvero quelle piccole perdite che possono verificarsi in corrispondenza di connessioni tra tubi o parti di impianto - tramite termocamera OGI (Optical Gas Imaging). Il monitoraggio più recente è stato effettuato ad agosto 2021.

Riguardo al monitoraggio effettuato dal programma Report e precedentemente riportato da Reuters l'emissione riscontrata si trovava in corrispondenza della parte alta del serbatoio denominato "T-8", adibito allo stoccaggio di acqua che può contenere modeste percentuali di metano.

Attraverso un intervento di manutenzione, la perdita è stata prontamente e definitivamente riparata. A valle dalla riparazione, un ulteriore controllo, effettuato con termocamera OGI, ha confermato l'efficacia dell'intervento.

Una nuova campagna di monitoraggio delle emissioni fuggitive sarà effettuata nella seconda metà del 2022.

6.1.1 Avete effettuato comunque una stima delle perdite finora avute?

Risposta

La campagna di monitoraggio delle emissioni fuggitive della Centrale gas Pineto, condotta dalla società specializzata Bureau Veritas nel mese di agosto 2021, ha evidenziato un valore non significativo delle emissioni fuggitive ottenuta grazie ai costanti interventi manutentivi dell'impianto.

Eni per i suoi impianti onshore del Distretto centro Settentrionale (DICS) effettua monitoraggi annuali con termocamera OGI garantendo un controllo costante e pupituale anche laddove gli impianti non sono disciplinati da specifiche prescrizioni autorizzative (si veda anche risposta a domanda 6.1).

L'indice di intensità di emissioni di metano di Eni Upstream, calcolato rispetto alla produzione venduta, è stato pari a 0,09% nel 2020, inferiore del 16% rispetto al 2019 e migliore del target collettivo OGCI di 0,25% nel 2025, con l'ambizione di raggiungere

0,20%. Maggiori dettagli sono disponibili nel documento Eni For pubblicato sul sito aziendale.

Eni si è da tempo dotata di un'ampia strategia di mitigazione delle emissioni fuggitive associate alle proprie operazioni Upstream, che ha portato negli anni a una riduzione pari al 90% di questa componente rispetto ai valori del 2014.

L'identificazione delle emissioni fuggitive in Eni avviene attraverso l'uso di termocamere a infrarossi OGI (Optical Gas Imaging) nella pratica di lavoro LDAR (Leak Detection And Repair), riconosciuta a livello internazionale e progettata per identificare eventuali perdite ed effettuare tempestivamente le riparazioni.

n aggiunta, Eni sta attivamente testando nuove tecnologie disponibili sul mercato per migliorare il proprio sistema di monitoraggio, identificazione e misura delle emissioni di metano.

6.1.2 Più in generale: avete una stima, in Abruzzo e in Italia, delle perdite dei pozzi di petrolio e gas che non sono più produttivi?

Risposta

I pozzi non più produttivi sono chiusi minerariamente o chiusi temporaneamente e dotati di barriere atte a evitare qualunque tipo di emissione dalle teste pozzo.

Al termine del ciclo di vita produttiva, il pozzo viene chiuso tramite la chiusura di tutte le valvole presenti sulla testa pozzo e mettendo in posizione di chiusura la valvola di sicurezza presente all'interno del tubino di produzione. Tali barriere meccaniche e idrauliche presenti sul pozzo e all'interno di esso impediscono qualsiasi fuoriuscita di idrocarburo liquido o gassoso dal pozzo. Successivamente viene eseguita la chiusura mineraria dello stesso con un impianto di perforazione secondo le tecniche e normative vigenti.

6.1.3 Secondo uno studio effettuato nel 2014 dall'Università di Princeton, i pozzi di petrolio e gas continuano ad avere perdite anche quando sono stati chiusi dal punto di vista minerario. Cosa sta facendo Eni su questo versante? Avete elaborato dei rapporti interni? E se sì è possibile renderli pubblici? Vi siete avvalsi delle tecniche di monitoraggio remoto tramite satellite?

Risposta

La chiusura mineraria ha lo scopo di escludere perdite di idrocarburi dai pozzi non più produttivi. Eni nella progettazione ed esecuzione delle chiusure minerarie, a prevenzione della migrazione dei fluidi, applica procedure e standard molto rigorosi, spesso più stringenti di quanto previsto dalle legislazioni locali.

Le conclusioni dello studio a cui si fa riferimento non possono essere generalizzate poiché tale studio prende in considerazione un numero limitato di pozzi in un'area ristretta (non operata da Eni) e le procedure e gli standard utilizzati nel campione di riferimento differiscono significativamente rispetto a quanto in uso da molti anni in Eni.

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6.2. Ci risulta che a Ortona Eni possieda ancora il pozzo Granciaro 001, nel campo Miglianico, anche se questo non è più allacciato. Se è così, perché Eni non rinuncia al pozzo e lo restituisce all'uso collettivo?

Risposta

Sono in corso rivalutazioni per l'eventuale utilizzo futuro del pozzo nell'ambito della concessione Miglianico, anche alla luce delle nuove norme contenute nel PiTESAI.

6.2.1 Quante persone lavorano al deposito oli di Ortona?

Risposta

Presso il sito di Ortona lavorano circa 40 dipendenti Eni (41 alla data del 4 maggio 2022), di cui 18 dedicati alla gestione del deposito carburanti ed i rimanenti 22 appartenenti ad altre strutture Eni (Direzione Upstream, Enifuel ed Eni Rewind).

Sulla base di accordi quadro stipulati centralmente, il deposito inoltre si avvale d contrattisti terzi per le attività di manutenzione, che assicurano un presidio fisso giornaliero di 2 risorse, a cui si aggiungono ulteriori risorse in occasione di interventi di manutenzione straordinaria, che vengono dimensionate in misura variabile in funzione della complessita della commessa.

6.2.2 Dopo il pauroso incendio del 1 agosto 2021 avvenuto a Ortona, che ha lambito anche il deposito Eni, ci chiediamo: è stato aggiornato il piano di emergenza esterno, alla luce anche della crisi climatica in atto e di un possibile ritorno del rischio incendi, considerando anche che la zona è particolarmente fragile e preziosa dal punto di vista naturalistico? Risposta

La predisposizione e l'aggiornamento del piano di emergenza esterno (PEE) è responsabilità del Prefetto che attiva il processo di revisione coinvolgendo i gestori e le amministrazioni impattate da eventi che prevedano l'applicazione del piano stesso. L'ultima revisione del PEE è stata svolta nel 2008; a fronte del citato evento di agosto 2021 il Deposito di Ortona è in attesa di una eventuale convocazione per l'avvio del processo di aggiornamento del PEE, processo verso il quale il Deposito conferma da sempre la sua disponibilità.

7. GELA e LICATA

7.1 Negli scorsi mesi abbiamo visto l'ad Descalzi chiudere accordi con alcuni Paesi afficani i Kenya, Angola, Repubblica del Congo e Benin - per la fornitura di olio di ricino da trattare poi nella bioraffineria di Gela.

Come avverrà il trasporto di questo olio, dall'Africa a Gela (dato che la città non ha neanche un porto)?

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Risposta

L'olio di ricino, durante la prima fase di produzione, che durerà un anno, sarà trasportato con flexibag che viaggeranno via mare e saranno scaricati nei porti di Palermo e Catania. Successivamente, all'incrementarsi dei volumi, il trasporto avverrà via nave. La Raffineria di Gela dispone delle utilities di ricezione per entrambe le tipologie di trasporto.

7.1.1 L'azienda ha calcolato le emissioni che comporta il trasporto del materiale che, immaginiamo, dovrà poi sbarcare a Palermo e da lì poi a Gela (attraverso camion)? Risposta

Sono in fase di perfezionamento i calcoli emissivi associati, comunque sensibilmente inferiori, lungo l'intera catena produttiva, rispetto ad altri feedstock di origine vegetale che saranno spiazzati da queste nuove disponibilità.

7.2 Che fine ha fatto l'accordo, che la stessa Eni ci aveva annunciato all'assemblea degli azionisti del 2020, con la Regione Siciliana per la fornitura di oli esausti? Non sarebbe, questa, una forma più coerente di economia circolare rispetto al trasporto di olio di ricino su grandi distanze?

Risposta

1) L'UCO è una componente importante dell'approvvigionamento con mercati di origine diversificati: Asia, Europa, Middle East, US. La logistica di questi feedstock sarà prevalentemente via mare direttamente nella Raffineria di Gela. Al momento Eni processa nelle sue bioraffinerie la maggioranza dell'UCO raccolto in Italia e molte iniziative sono state messe in piedi al fine di favorire una maggiore raccolta degli oli alimentari esausti provenienti dalla filiera domestica, per il quale ad oggi non esiste un obbligo normativo di conferimento e, pertanto, risulta in gran parte non raccolto. Per quanto riguarda l'incremento della raccolta, siamo in contatto con varie regioni per favorire questi processi per la massimizzazione del recupero.

2) Le fonti di approvvigionamento di cariche per le bioraffinerie non sono in competizione, anzi, per le necessità delle bioraffinerie, in previsione dell'incremento della capacità di lavorazione di Venezia e la realizzazione di nuove bioraffinerie nei prossimi anni fino al target comunicato da Eni di 6 milioni di tonnellate al 2050, la disponibilità di feedstock sostenibile adeguato rappresenta uno dei driver delle azioni che Eni sta mettendo in campo a 360°.

7.3 A che punto è l'attuazione del protocollo firmato a dicembre tra Eni e il Comune di Palermo sull'economia circolare a dicembre 2021? Risposta

Sono stati costituiti dei tavoli tecnici che saranno attivati con il coinvolgimento dell'Ente dopo il rinnovo del consiglio comunale.

7.4 A che punto è la realizzazione del gasdotto Argo-Cassiopea? Il gas estratto a mare, e trasportato poi a terra, dove verrà condotto? E servirà per le imprese energivore o per i consumi privati?

Risposta

l lavori di costruzione dell'impianto di trattamento a terra sono iniziati lo scorso settembre; nel 2023 è prevista l'installazione del gasdotto. L'avvio della produzione di gas è previsto nel 2024.

In un'ottica di minimizzazione delle superfici occupate, di maggior sostenibilità ambientale e di valorizzazione del territorio, l'impianto a terra sarà realizzato in terreni ubicati all'interno del perimetro della raffineria di Gela e non più utilizzati per attività produttive.

Il gas prodotto dal giacimento Argo-Cassiopea sarà immesso nella rete nazionale.

7.4.1 Visto che il giacimento tra Gela e Licata è l'architrave del progetto di aumento della produzione nazionale di gas, è possibile immaginare che Eni venda almeno questo gas p prezzi ridotti, considerato l'aumento spropositato del gas, o continuerà a venderlo prezzi di mercato e sarà poi eventualmente lo Stato a compensare il "surplus"? Risposta

Per la produzione italiana di gas, Eni è in attesa di verificare le condizioni di applicazione dell'articolo 16 del D.L. 17/2022 "Energia" di recente emissione che prevede misure per "il rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale a prezzi ragionevoli ai clienti finali".

7.4.2 E vero che sul gasdotto Argo-Cassiopea Eni non paga le royalties al Comune di Gela? E se invece le paga, a quanto ammontano annualmente? Risposta

Per le produzioni gas in mare, la legge italiana (D.L. 625/1996, art. 19) prevede che le royalties siano pagate allo Stato se la produzione arriva da giacimenti localizzati oltre le 12 miglia oppure allo Stato e alle Regioni se il gas proviene da giacimenti entro le 12 miglia. Non è prevista dunque erogazione di royalties ai Comuni.

7.5 A che punto è il progetto waste to fuel? Sappiamo che la fase di sperimentazione è stața rinnovata dalla Regione Siciliana fino ad aprile 2022: l'azienda pensa a una problezione su scala maggiore o è destinato a rimanere un impianto pilota? Ha già presentato una richiesta di autorizzazione per proseguire in ogni caso le attività? Risposta

La fase di sperimentazione sull'impianto pilota di Gela ha consentito di confermare la validità della tecnologia che intendiamo utilizzare per realizzare impianti su scala industriale, con una capacità per impianto nell'ordine di 150 kton/anno (corrispondente

alla Forsu prodotta da circa 1,5 milioni di abitanti). La realizzazione degli impianti industriali avverrà in funzione dei fabbisogni e delle condizioni di mercato, nonché dei Piano Regionali per la gestione ottimale dei rifiuti urbani.

7.5.1 L'impianto continua ancora a trattare i rifiuti organici provenienti da Ragusa e non quelli provenienti da Gela?

Risposta

La fase di sperimentazione si è conclusa a fine aprile 2022, avendo completato il programma di attività. La durata dell'autorizzazione non sarebbe stata comunque prorogabile, avendo già usufruito delle proroghe consentite dalla normativa (art 211 del D.lgs 152/2006). Nel periodo di sperimentazione la provenienza della Forsu da Ragusa è stata conforme all'autorizzazione concessa con decreto regionale e ha tenuto conto del fatto che l'ATO 2 Ambiente CL2 S.p.A. competente per il territorio di Gela non avrebbe potuto garantire la continuità della fornitura in quanto in liquidazione.

7.6 Fino a quando proseguiranno le estrazioni di petrolio dagli impianti a terra a Gela? Risposta

E stata chiesta la proroga della concessione fino al 2028.

7.6.1 A tal proposito, quante sono le trivelle attive lungo la piana di Gela? Quante trivelle sono ferme? E quante sono state recuperate/ riutilizzate/bonificate? Risposta

Non sono attualmente presenti "trivelle" nella piana di Gela. Nel corso del 2022 sono in programma attività di manutenzione ai pozzi che prevedono l'utilizzo di un impianto dedicato. Inoltre, in accordo con il programma di decommissioning condiviso con gli Enti competenti, è previsto nei prossimi anni l'utilizzo un impianto per le attività di chiusura mineraria preliminare al ripristino dei siti.

7.7 A che punto è la realizzazione del corso di laurea magistrale in Ingegneria per l'ambiente e il territorio, che Eni intende realizzare in convenzione con l'università privata Kore di Enna?

Risposta

In riferimento alla Convenzione sottoscritta da ECU e Università Kore di Enna, Eni supporta l'Università Kore per la realizzazione dei Corsi di Studi (Laurea Professionalizzante, Master di II Livello e Laurea Magistrale) che intende attivare per gli anni accademici 2021/2022 e 2022/2023.

Coerentemente con quanto riportato nella convenzione, a ottobre 2021 è stato avviato il Corso di Laurea Professionalizzante "Tecnologie del costruito e la sostenibilità ambientale". È stato inoltre bandito a marzo 2022 il Master di II Livello "Protezione dell'ambiente e riqualificazione delle aree industriali".

Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, individuato dall'Università Kore quale possibile corso da realizzare nella città di Gela, non è ancora stato avviato.

7.7.1 Di questo progetto si parla da anni e l'ultimo annuncio, sul sito della società, è relativo a maggio 2021: qui si scriveva che il corso sarebbe partito nell'anno accademico 2021/2022 ma, per quel che ci risulta, ciò non è avvenuto. Sapreste indicarci tempi certi? Risposta

Al momento non sono ancora pervenute dall'università Kore di Enna indicazioni circa i tempi di avvio del Corso di Laurea Magistrale in "Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio".

7.7.2 Quali sono i motivi di questo ritardo? Potreste darci poi qualche informazione in più sul corso: costo della retta, luoghi dove si svolgeranno le lezioni, eventuali agevolazioni per gli studenti gelesi?

Risposta

  • · I lavori per il completamento (ristrutturazione e rifunzionalizzazione) dell'Ex casa albergo Eni, sede destinata ad ospitare i Corsi di Studi proposti dall'Università Kore di Enna, sono stati completati da Eni a fine marzo 2022. Tuttavia, non si è ancora concluso il processo amministrativo avviato con le Istituzioni competenti per rendere la sede operativa e pronta ad ospitare le attività didattiche e formative. È infatti in via di definizione il negozio giuridico per il trasferimento dell'Ex Casa Albergo Eni al Comune di Gela.
  • · Dal materiale fornito dall'Università Kore si evince che per l'Anno Accademico 2022/2023 la retta annuale del corso è di 3.500 euro.
  • · Eni, avendo supportato tutti i costi relativi alla ristrutturazione e rifunzionalizzazione della sede che ospiterà i Corsi di Studi, non ha previsto agevolazioni per gli studenti gelesi. Tuttavia, non si esclude che altri Enti possano prevedere agevolazioni.
  • 7.8 Da alcuni anni Eni finanzia il progetto "Gela le radici del futuro" per favorire uno sviluppo/ turistico e culturale della città. Nonostante gli sforzi, però la situazione non ci sembra essere molto cambiata. Vorremmo dunque sapere: fino a questo momento guanto/e costato il progetto?

Risposta

Il progetto "Radici del Futuro" ha come obiettivo la riqualificazione urbana a partire da quanto la città offre in termini di attrattive, comprese quelle ancora/inesplorate. I protagonisti del progetto sono Gela e i suoi abitanti: enti, scuole, associazioni, studentij giovani, anziani e professionisti che si mettono in gioco per promuovere l'immagine della città. La partnership, che ha il patrocinio del Comune di Gela, si è sviluppata

attraverso diversi accordi di valore annuo variabile in relazione ai contenuti e relativi benefit riconosciuti a Eni.

7.8.1 Potete indicare quante e quali collaborazioni sono state messe in campo?

Risposta

Nell'ambito del Progetto "Gela, le radici del futuro" sono state sviluppate numerose iniziative e collaborazioni con il coinvolgimento di enti, associazioni, scuole e itituzioni del territorio, tra cui:

  • Alternanza Scuola/lavoro con il coinvolgimento dei 5 istituti superiori della città di Gela. Tale iniziativa ha coinvolto 613 studenti/studentesse e 32 docenti tuttor.
  • Web Serie "Italia Sicilia Gela": prodotte e diffuse 3 stagioni raggiungendo orre 2 milioni di visualizzazioni.
  • Docufiction a disegni animati su "Gela antica, la New York del Mediterraneo", lanciato d nel marzo 2022, 30.000 visualizzazioni nel web.
  • Siti internet www.gelaleradicidelfuturo.com, www.visitgela.it, www.gelawelcome.it . Questi siti sono stati visitati finora da più di 130.000 persone e, anche attraverso la copertura dei maggiori social network, si è raggiunta una visualizzazione mensile media di circa 600.000 utenze.
  • · Corsi di formazione online per migliorare le competenze informatiche e digitali nonché le conoscenze turistiche e culturali.
  • Workshop "Marketing per l'arte, la cultura e il turismo" al quale hanno partecipato 25 aspiranti imprenditori nonché workshop di teatro che ha visto la partecipazione di 40 attori professionisti/amatoriali.
  • Concorso fotografico "La vita quotidiana a Gela".
  • Organizzazione di eventi culturali (ad es. per la Pietra Calendario, spettacoli teatrali al Teatro Eschilo).

Le iniziative del Progetto sono periodicamente oggetto di incontri con Enti, Associazioni,
Scuolo, Cittadini el fi Scuole, Cittadini al fine condivisione e raccolta di suggerimenti e indicazioni.

7.8.2 Fino a quando si ha intenzione di finanziare "Gela le radici del futuro"?

Risposta

ll Progetto è periodicamente sottoposto a revisione per valutarne i risultati raggiunti e la validità rispetto al contesto ed agli obiettivi attesi. Le scelte su contenuti e prosecuzione del progetto sono frutto di una valutazione congiunta delle diverse funzioni aziendali coinvolte sulla base del confronto conginità dell'e diferente territorio.

7.8.3 È stata fatta una valutazione degli esiti? Eni intende rimodulare eventuali nuovi finanziamenti in base ai risultati ottenuti? Risposta

L'iniziativa è periodicamente oggetto di monitoraggio da parte delle diverse funzioni aziendali coinvolte. Le valutazioni circa eventuali modifiche o rinnovi vengono effettuate in occasione delle scadenze contrattuali previste. Nel 2021 Eni ha inoltre commissionato una indagine sull'opinione che i cittadini gelesi hanno sull'iniziativa "Gela, le radici del futuro". Dall'analisi condotta è emerso che l'iniziativa ha assunto sempre maggior notorietà così come è migliorata la percezione che sia utile per il settore turistico.

8. TARANTO

8.1. Il comunicato stampa di Eni del 4 ottobre 2021 annunciava l'accordo siglato fra Comune di Taranto, Kyma ed Eni per l'avvio di "iniziative volte all'ottimizzazione della gestione dei rifiuti e di soluzioni integrate per la mobilità sostenibile". Nel merito si chiede di conoscere:

  • a che punto è tale accordo? Risposta

Si veda risposta alla domanda 8.1.3

8.1.1 Il piano per "la produzione di biometano proveniente dalla frazione organica del rifiuto solido urbano (FORSU) e dalla filiera agricola e zootecnica". Risposta

Si veda risposta alla domanda 8.1.3

8.1.2 I dettagli tecnici degli impianti (es. da dove arriveranno i rifiuti, che capacità avranno e l'ubicazione dei nuovi eventuali impianti). Risposta

Si veda risposta alla domanda 8.1.3

8.1.3 La mappatura delle aree strategiche della città per gli impianti per la produzione di energia rinnovabile per autoconsumo.

Risposta alle domande 8.1, 8.1.1-8.1.3

L'intesa mira a sviluppare una serie di iniziative in vari ambiti tra cui: l'individuazione di soluzioni integrate per la mobilità sostenibile nel trasporto pubblico locale, attraverso l'utilizzo di biocarburanti e di biometano per la flotta Kyma, l'installazione di colonnine per la ricarica elettrica dei mezzi del trasporto pubblico e l'ottimizzazione della raccolta dei rifiuti di interesse energetico (UCO). Per tutte le attività sono stati aftivati corrispondenti tavoli tecnici di lavoro.

Dopo circa un mese e mezzo, in particolare il 16 Novembre 2021, il comune di Taranto è stato sciolto anticipatamente; si attende dunque la costituzione della nuova giunta (dopo elezioni) per riprendere le attività già avviate.

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8.1.4 In cosa consiste il piano di decarbonizzazione del settore marittimo e quali sono gli operatori del settore individuati per la collaborazione?

Risposta

Per quanto riguarda il tema della decarbonizzazione del settore marittimo Eni ha presentato una manifestazione di interesse finalizzata ad acquisire eventuali dati necessari alla valutazione dell'impronta carbonica delle attività portuali.

8.2 In merito all'accordo tra Eni, Comune di Taranto, AMAT e AMIU del gennaio 2019, che prevedeva che per sei mesi alcuni veicoli di AMAT e AMIU utilizzassero Eni Diesel+, si chiedono i risultati del monitoraggio congiunto in collaborazione con l'Istituto Motori del CNR.

Risposta

La sperimentazione è stata condotta su quattro mezzi di raccolta rifiuti AMIU. Sono stati monitorati i rifornimenti e percorsi effettuati per un periodo di 6 mesi con diesel commerciale ed EniDiesel+ confrontando i dati in relazione ai consumi. I risultati ottenuti non hanno mostrato, di fatto, significative differenze nell'utilizzo dei due carburanti. In alcuni casi infatti si sono registrati maggiori performance con EniDiesel+, ma in altri tuttavia il risultato è stato opposto non consentendo così di giungere a conclusioni univoche.

8.3 Secondo quanto si apprende dal sito di informazione shippingitaly.it, il progetto per la movimentazione del greggio di Tempa Rossa, in Basilicata, prevederebbe che, alle due piattaforme P1 e P2 oggi esistenti lungo il pontile per la movimentazione di prodotti semilavorati e finiti della Raffineria di Taranto per circa 3,3 milioni di tonnellate l'anno, se ne aggiunga una terza. Secondo l'articolo, servirà quindi una nuova condotta per il trasporto del greggio sul pontile petroli esistente. In fase di progettazione esecutiva pare sia emerso che tale collocazione determinerà una sensibile accentuazione dello sforzo per le strutture esistenti, da cui un nuovo progetto per la realizzazione di opere di sostegno della tubazione e l'adeguamento delle strutture portanti delle piattaforme P1 e P2. Progetto, della durata prevista di 8 mesi, per il quale il Ministero per la Transizione Ecologica ha concesso l'esclusione dalla procedura di Via.

Si chiede se le informazioni riportate siano corrette e, in caso affermativo, l'esito della verifica di ottemperanza alle condizioni poste dalla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale.

Risposta

Le informazioni riportate sono corrette.

L'istruttoria per la verifica di ottemperanza alle condizioni formulate dalla CTVA è attualmente in corso da parte dell'Autorità Competente (MITE),

A tal proposito, la Raffineria di Taranto ha fornito tutti i puntuali riscontri alle prescrizioni del Decreto di esclusione alla procedura di VIA.

8.4 A maggio 2021 è stato annunciato uno studio preliminare per lo sviluppo dell'agricoltura del mare tramite la coltivazione di macro- alghe per la produzione di feedstock a base di estratti algali con possibili utilizzi nel settore della cosmesi, in quello energetico o nella nutraceutica.

Secondo quanto pubblicato dalla stessa South Agro, startup partner del progetto e proprietaria dell'impianto pilota di coltivazione di alghe, alla fine del 2021 sarebbero state effettuate analisi sulla qualità dell'acqua nei pressi dell'impianto, sull'utilizzo di diversi reagenti per il laboratorio chimico e l'effettuazione di ulteriori test su nuove specie vegetali per quantificare gli effetti sulle proprietà nutrizionali.

Si chiedono i dettagli del progetto di coltivazione delle macro-alghe nonché le valutazioni, se sono state fatte, che hanno portato a escludere, per gli stessi scopi, l'esclusivo trattamento della flora già esistente nel nostro mare.

Risposta

Il progetto in questione, si inquadra nel percorso di supporto alle startup innovative e sostenibili del Sud Italia avviato da Joule, che vede anche il sostegno di Coldiretti e di Confindustria per lo sviluppo sinergico con il territorio dove Eni opera.

Gli obiettivi che si propone di raggiungere Eni, tramite Joule e grazie a una rete collaborazioni attivate dai siti operativi, sono quelli di stimolare l'adozione di nuov tecnologie di start up finalizzate alla produzione di biocarburanti da macro-alghe.

9. BASILICATA

9.1 A ottobre 2021 il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sui diritti umani ha svolto un viaggio lungo l'Italia, nei territori interessati dalla presenza di grandi impianti industriali. Una delle tappe più significative è stata in Val D'Agri. Qui, riporta il quotidiano Domani, "dove si trova il più grande giacimento petrolifero a terra dell'Europa occidentale", i membri delle Nazioni Unite "raccomandano ulteriori sforzi" per rispettare i diritti umani". Ancor più categorico è stato poi il presidente del working group, il professor Surya Deva, nella conferenza stampa che ha riassunto i tanti incontri svolti. Deva ha dichiarato che "in Val D'Agri Eni ha detto di non sapere nulla delle preoccupazioni della comunità locale. L'impresa ha parlato delle attività che svolge, ci ha mostrato le modalità del monitoraggio delle emissioni ma la comunità continua a non credere a una parola. I vertici aziendali devono uscire dagli uffici e mettersi in ascolto e qui il ruolo del governo e degli enti pubblici è cruciale. Altrimenti ci sarà sempre uno squilibrió di poteri tra impresa e comunità". Ecco, noi chiediamo:

davvero Eni può dire di non essere a conoscenza delle preoccupazioni della comunità locali, espresse invece quasi quotidianamente?

Risposta

Eni in Basilicata ha realizzato e ha in corso numerose iniziative finalizzate a consolidare e rafforzare un rapporto con gli stakeholder improntato su una comunicazione

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trasparente di dati e informazioni, sintetica e comprensibile, con l'accento sul monitoraggio ambientale.

A fine 2021 Eni ha lanciato la nuova versione del sito internet e l'app "Eni in Basilicata". Sia sul sito che sull'app è possibile consultare tutti i dati sulla qualità dell'aria e dell'acqua raccolti dalla rete di rilevamento Eni dislocata attorno al Centro Olio Val d'Agri, aggiornati costantemente. Il nuovo ecosistema è stato progettato per garantire a tutti gli interlocutori un accesso trasparente e comprensibile alle notizie e ai progetti operativi di Eni, con approfondimenti dedicati agli impianti, ai numeri dell'occupazione e delle royalties, alla sicurezza delle persone, agli accordi con gli stakeholder istituzionali per la realizzazione di progetti sostenibili.

ll 25 settembre 2020 è stato inaugurato il centro di controllo ambientale GEA -Geomonitoraggi Emissioni Ambientali - primo centro di controllo ambientale di questo genere realizzato da un'azienda, un modello per quanto riguarda l'adozione delle tecnologie digitali più innovative nel monitoraggio ambientale. GEA è un centro ad alta tecnologia aperto al pubblico in cui confluiscono i dati provenienti dai punti di rilevamento della rete controllo del Centro Olio Val d'Agri (COVA) e delle aree afferenti del Distretto Meridionale di Eni (DIME).

Il Distretto Meridionale (DIME) si è dotato di strumenti dedicati all'ascolto delle esigenze degli stakeholder secondo le Linee Guida internazionali, come il Grievance Mechanism, che consente di ricevere, indagare, rispondere e risolvere reclami o lamentele in modo tempestivo ed equo, e lo Stakeholder Management System, che consente di "mappare" gli stakeholder e di individuare criticità e temi rilevanti, al fine di predisporre azioni di risposta o di comunicazione ad hoc. I sistemi sono aggiornati regolarmente. Il Distretto Meridionale ha in organigramma, a diretto riporto del responsabile di distretto, un Responsabile "Comunità e Sviluppo Territoriale" il cui compito è anche quello di dialogare con la comunità e prevenire potenziali grievance.

9.1.1 perché l'azienda non si mette davvero all'ascolto, prediligendo forme di comunicazione che non coinvolgano veramente la popolazione? Risposta

Si veda risposta alla domanda 9.1.

9.2 Sul PiTESAI, attivo da qualche mese, negli scorsi mesi si sono registrate le contrarietà degli enti locali e delle comunità lucane a nuove estrazioni. Eni terrà conto della volontà politica e popolare?

Risposta

Non sono previsti nuovi sviluppi in Basilicata oltre alle attività già previste nel Programma lavori approvato per la concessione Val d'Agri.

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9.3 In ogni caso a guardare la mappa delle aree idonee, individuate dal Ministero della Transizione Ecologica, anche la Basilicata dovrebbe dare il proprio contributo all'annunciato obiettivo del governo e di Eni dell'aumento della produzione nazionale di gas. Eni conferma la volontà di nuove estrazioni di gas in Basilicata, dato che la Regione è già ora tra le maggiori produttrici di gas?

Risposta

Non sono previsti nuovi sviluppi a gas in Basilicata. Il gas prodotto attualmente da Eni proviene esclusivamente dal giacimento della Val d'Agri.

9.3.1 Quante e quali sono le richieste di permessi per la ricerca di gas inoltrate da Eni dopo il 2010 in Basilicata?

Risposta

Nessuna istanza di Permesso di Ricerca di gas è stata presentata al Ministero dopo il 2010.

9.4 Al di là dei progetti come il sito e l'app "Eni in Basilicata", quali sono le migliori tecnologie disponibili - le cosiddette BAT (Best Available Techniques) - che Eni sta applicando al Centro Oli della Val D'Agri?

Risposta

Eni in Basilicata, fin dall'inizio delle sue attività, opera ponendo massima attenzione a territorio e ai suoi abitanti, promuovendo azioni finalizzate alla salute e alla sicurezza delle persone nonché alla valorizzazione ed alla tutela del patrimonio naturale ambientale nel pieno rispetto delle vocazioni dell'area.

Il Centro Olio Val D'Agri (COVA) adotta e attua le migliori tecnologie a livellò internazionale. Sono stati sviluppati avanzati tool digitali in grado di supportare le operazioni con efficienza ed efficacia, tra i principali:

  • · eDOF (eni Digital Oilfield) un sistema che permette di acquisire/storicizzare i dati raccolti dal campo per effettuare analisi in tempo reale;
  • · Advanced Analytics avanzati algoritmi predittivi / prescrittivi che sfruttano la potenza di calcolo del Green Data Center di Eni (uno dei più potenti computer del mondo) e che permettono di anticipare fenomeni potenzialmente critici ed evitarne o mitigarne l'effetto;
  • · eWP (eni Work Permit) il sistema dei permessi di lavoro digitale per Enje ber/le aziende contrattiste che permette di gestire e integrare le attività layorative in sicurezza;
  • · eVPMS (eni Vibroacustic Pipeline Monitoring System) un avanzato sistema che attraverso onde sonore e interpretazione del dato, consente l'analisi dello stato delle condotte ;

  • · Smart Safety tool con annessa piattaforma on-line e smart badge prelevati prima dell'ingresso in campo, che permette in caso di emergenza, SOS, caduta ecc. di indentificare la posizione della risorsa all'interno dello stabilimento per ridurre al minimo i tempi di intervento e soccorso;

  • · Enhanced Operator tool digitale agile e flessibile atto a facilitare la routine lavorativa degli*operatori, semplificandone alcune attività come ad esempio la segnalazione di anomalie;

L'integrazione degli strumenti digitali realizzati e la creazione di un ambiente collaborativo on-line che ne permette un rapido utilizzo da tutte le risorse coinvolte, ha permesso di raggiungere ottimi risultati non solo per la sicurezza delle operazioni, ma anche per l'efficienza dei processi, la riduzione dei consumi energetici e la minimizzazione dell'impatto ambientale.

Il COVA è inoltre dotato di un avanzato sistema di controllo denominato APC (Advanced Process Control) che, sfruttando algoritmi matematici, matrici di risposta delle variabili e analisi dei dati storici, permette di controllare in maniera automatica i parametri di controllo di processo. I benefici raggiunti da tale sistema sono innumerevoli, da un incremento dell'efficienza energetica, al supporto continuo all'esercizio, alla riduzione delle fluttuazioni dei parametri di impianto.

Gli strumenti innovativi del Centro Olio Val D'Agri sono stati oggetto di articoli tecnicoscientifici, portando ad oltre 20 pubblicazioni internazionali negli ultimi 4 anni.

Il COVA è da sempre coinvolto in progetti di implementazione e sviluppo di BAT anche da un punto di vista impiantistico. Uno su tutti è la sezione di impianto denominata CANSOLV che abbatte il contenuto delle emissioni di SO2 .

In relazione alla gestione dei processi di manutenzione ed asset integrity, il Distretto Meridionale dispone inoltre di avanzate procedure ispettive, implementate mediante tools dedicati, frutto delle più avanzate metodologie ingegneristiche di controllo e verifica tecnica asset, ampiamente consolidate nella letteratura specifica di settore, che pongono al centro dell'analisi i modi di guasto di ciascuna attrezzatura disponibile / presente in impianto (cfr. Risk based inspection - RBI e Mode effects and criticality analysis - FMECA).

Tali metodologie - nel rispetto delle normative di sicurezza e tutela ambientale, delle procedure societarie, delle disposizioni legislative vigenti e delle norme di buona pratica tecnica - hanno consentito di incrementare l'affidabilità impiantistica, intervenendo preventivamente sui punti critici dell'impianto, massimizzando la sicurezza verso operatori ed ambiente e garantendo il miglioramento della disponibilità impiantistica.

10. RAVENNA

10.1 Dopo la mancata copertura economica dell'impianto di Ravenna per la cattura e lo stoccaggio di carbonio con l'Innovation Found, come intende finanziare il progetto Eni? Risposta

Si veda la risposta alla domanda 10.1.1.

10.1.1 Inoltre vorremmo avere qualche dettaglio del progetto, dato che da due anni se ne parla ma al di là degli annunci non è mai stata pubblicata una scheda tecnica.

Risposta

Lo sviluppo avverrà per fasi:

La Fase 1, in accordo con la normativa vigente, ha l'obiettivo di iniettare circa 25 mila tonnellate l'anno di CO2 provenienti dalla centrale a Gas Eni di Casal Borsetti, fino al massimo di 100 mila tonnellate totali.

Lo start-up è previsto entro il 2023 a valle dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Questa fase sarà finanziata con capitale proprio.

La Fase 2 prevede a partire dalla metà del 2027 l'iniezione di 4 milioni di tonnellate d anidride carbonica all'anno, che potrà essere incrementate in seguito in funzione dell richiesta che verrà dal mercato.

L'iniziativa sarà rivolta inizialmente alla decarbonizzazione del settore industriale del Nord Italia, ma la grande capacità di stoccaggio dei giacimenti a gas depletati in Adriatice superiore a 500 milioni di tonnellate potrebbe consentire di abbattere significativamente le emissioni Hard to Abate di altri poli Industriali

Il progetto Ravenna CCS ha il solo e unico scopo di evitare le emissioni in atmosfera di gas serra provenienti da attività industriali, ed i giacimenti esauriti coinvolti nel progetto saranno convertiti in modo permanente ed irreversibile a questo fine. L'utilizzo dell'anidride carbonica a fini estrattivi non è previsto né compatibile con l'attività di stoccaggio del progetto.

10.1.2 È vero che l'azienda intende stoccare l'anidride carbonica degli impianti hard to abate del Nord Italia e dei Paesi dell'ex Jugoslavia e allo stesso tempo intende utilizzare l'anidride carbonica per sfruttare ulteriormente i giacimenti di gas e consentire nuove estrazioni? Risposta

Si veda risposta alla domanda 10.1.1.

11. COVID

11.1 Con l'esplosione del Covid nel 2020 Eni ha deciso di riconvertire la Xinea di produzione di bio-etanolo dell'impianto di Crescentino, in provincia di Vercelli, per realizzare un disinfettante per le mani a cui è stato dato il nome di Invix. Vorremmo sapere:

quanto è costata l'operazione di riconversione dell'impianto?

Risposta

Invix è un disinfettante ad azione antimicrobica garantita dai principi attivi (l'etanolo ottenuto da materie prime vegetali e il perossido di idrogeno, ossia l'acqua ossigenata). ll disinfettante liquido mani è efficace anche per la disinfezione chirurgica, ed infatti un Presidio Medico Chirurgico autorizzato dal Ministero della Salute, sviluppato su formulazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

L'operazione di riconversione dell'impianto di Crescentino per la produzione di disinfettante è costata poco meno di €2 milioni e ha riguardato l'installazione di una sezione di formulazione automatica.

11.1.1 Sarebbe possibile replicarla in altri impianti in difficoltà, come ad esempio le raffinerie? Risposta

La riconversione di un impianto è possibile solo se l'impianto sul quale vengono apportate le modifiche è simile all'impianto che si intende traguardare.

Le raffinerie sono impianti completamente differenti come tipologia di apparecchiature, complessità di processo, materiali e feedstock utilizzati rispetto ad un impianto per la produzione di bio etanolo e pertanto la conversione [meglio dire la tecnologia] non sarebbe replicabile su una raffineria.

11.1.2 Per quanto tempo e in quali modalità proseguirà la produzione di Invix e quante persone sono state impiegate finora?

Risposta

Versalis produce attualmente e continuerà a produrre il disinfettante in funzione delle richieste di mercato potendosi orientare sia alla disinfezione delle superfici sia a quella della persona.

Le persone impiegate nella marcia dell'impianto (sia in assetto per la produzione di bio etanolo 2g, sia in assetto per la produzione di disinfettante) sono state 38 nell'anno 2021.

Il diverso assetto produttivo non modifica il numero di persone impiegate.

11.1.3 Oltre a Invix, quali altre azioni ha messo in campo Eni, a livello industriale, contro il coronavirus?

Risposta

In piena emergenza sanitaria da Covid-19, Versalis ha messo a disposizione le proprie competenze per convertire l'impianto di Crescentino alla produzione di una gamma di disinfettanti, e le proprie capacità logistiche e commerciali per assicurare una distribuzione capillare del disinfettante stesso su tutto il territorio nazionale con la consegna del disinfettante per conto della struttura commissariale direttamente a circa 18000 scuole italiane. Nel contesto dell'emergenza sanitaria, Versalis ha assicurato la

produzione di adeguati livelli di polimeri polietilene e stirenici per soddisfare una rilevante crescita dei consumi nel settore del confezionamento (packaging).

Inoltre, Eni ha messo liberamente a disposizione della ricerca sul coronavirus le proprie infrastrutture di supercalcolo nonché le proprie competenze di modellazione molecolare, offrendo il contributo di strumenti e risorse di eccellenza nella lotta all'emergenza globale. In particolare, nell'ambito del progetto europeo Exscalate4CoV che aggrega istituzioni e centri di ricerca di eccellenza in Italia e altri Paesi europei, al fine di individuare i farmaci più sicuri e promettenti nella lotta al coronavirus, Eni ha messo a disposizione del consorzio le proprie competenze tecniche e l'utilizzo del sistema di supercalcolo HPC5, il più potente al mondo a livello industriale.

Infine, Eni ha acquistato e importato (anche attraverso l'istituzione di un ponte aereo dedicato con la Cina) equipaggiamenti elettromedicali e dispositivi di protezione individuale da donare alle strutture competenti, come 600 ventilatori polmonari, misuratori di saturazione sanguigna portatili, pompe siringa, monitor multiparametrici e letti per terapia intensiva, nonché ingenti quantità di mascherine chirurgiche e superiori.

11.1.4 E' stata effettuata una valutazione o uno studio sulla possibilità per l'azienda di riconvertire alcuni impianti in disuso per la produzione di mascherine chirurgiche o di ventilatori polmonari?

Risposta

Gli impianti Versalis, anche quelli in disuso, non possono essere riconvertiti alla produzione di mascherine chirurgiche né di ventilatori polmonari essendo impianti per la produzione di materiali polimerici base che necessitano di successive rilavorazioni in impianti di trasformazione. Tra l'altro anche le mascherine in tessuto a base di materiali polimerici utilizzano polipropilene, polimero non prodotto da Versalis.

12. ESTERI

12.1 E vero che Eni è coinvolta nella realizzazione del gasdotto Nigal? Se sì, in che termini e con quali modalità?

Risposta

Eni non è coinvolta nella realizzazione del gasdotto Nigal.

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Azionista D&C Governance Technologies titolare di 1 azione

1) L'avviso di convocazione indica che gli Amministratori e i Sindaci, nonché gli altri soggetti legittimati ai sensi di legge, diversi da coloro ai quali spetta il diritto di voto potranno intervenire in Assemblea mediante mezzi di telecomunicazione che ne consentano l'identificazione, quali presidi di sicurezza sono stati previsti per garantire la partecipazione esclusivamente ai soggetti indicati? Quale strumento tecnologico sarà utilizzato per la connessione video/audio?

Risposta

Amministratori e Sindaci, nonché gli altri soggetti legittimati ai sensi di legge possono collegarsi da remoto all'Assemblea, nel rispetto delle policy di sicurezza interne e con il supporto della funzione ICT di Eni, tramite dispositivi aziendali protetti. La presenza e il mantenimento del collegamento è monitorato dalla funzione ICT e l'intero processo è supervisionato dal Notaio.

2) Per le riunioni del Consiglio di Amministrazione convocate per deliberare sul bilancio e sulle relazioni semestrali – che di norma prevede una documentazione da analizzare più corposa – tale documentazione viene inviata ai consiglieri con un anticipo maggiore o uguale rispetto alle altre riunioni consiliari?

Risposta La documentazione relativa al bilancio e alle relazioni semestrali viene messa a disposizione del Consiglio nel rispetto dei termini previsti dal Regolamento del Consiglio di Amministrazione, consultabile al seguente link https://www.eni.com/it-IT/chisiamo/governance/consiglio-amministrazione.html, salve le eccezioni legate alla necessità di presentare al Consiglio documenti aggiornati alla data più prossima a quella di esame e approvazione consiliare. Ove, in casi specifici, non sia possibile fornire la documentazione con congruo anticipo, la Presidente in ogni caso cura che siano effettuati adeguati e puntuali approfondimenti durante le sessioni consiliari.

3) Quali considerazioni ha fatto il Cda per convocare l'assemblea di bilancio 2021 senza prevedere la partecipazione fisica ai lavori assembleari da parte dei soci, in considerazione anche della fine dello stato di emergenza previsto per il 31 marzo 2022? Risposta

La Società ha ritenuto di avvalersi della facoltà espressamente prevista dalla legge (comma 4 dell'art. 106 del D. L. n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020, nonché DL n. 228/2021, convertito dalla legge n. 15/2022) di consentire la partecipazione degli Azionisti in Assemblea esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato per

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ragioni di prudenza sanitaria, considerato l'ancora elevato livello di diffusione dei contagi.

4) In alternativa il Cda ha valutato la possibilità di ricorrere a strumenti di partecipazione a distanza per lo svolgimento dell'assemblea dal momento che viene evidenziata la sua importanza anche nella policy engagement? E se sì, quali sono le motivazioni che hanno portato a non mettere in atto tale opportunità? Risposta

La Società ha deciso di non avvalersi ancora di strumenti di partecipazione a distanza, per evitare problemi tecnici connessi all'utilizzo di strumenti ancora non testati dalla società e che sono oggetto di approfondimento con le associazioni di categoria.

5) Dalla lettura dell'avviso di convocazione sembrerebbe evidente che l'unica modalità consentita ai soci di porre domande in relazione all'assemblea convocata è tramite le domande "pre-assembleari", è così? Tuttavia, già nelle assemblee dell'anno scorso di tante società quotate era stata inserita la possibilità di porre domande tramite ji rappresentante delegato (nell'ambito della delega ex art.135-novies -). Questa opzione è esclusa o meno per l'assemblea in oggetto?

Qualora la risposta fosse "Si, è esclusa" si chiede inoltre:

  • Come ritiene la società di rispettare il diritto del socio che il suo delegato lo rappresenti in pieno in assemblea non prevedendo la possibilità che il socio possa chiedere al rappresentante designato di porre domande in corso di assemblea (eventualmente come replica o ulteriore chiarimento rispetto a quanto già posto nelle domande pre-assembleari)?
  • Tale scelta è stata oggetto di deliberazione da parte del Consiglio di Amministrazione?

Qualora la riposta fosse "No, è consentito porre domande tramite il Rappresentante Designato" si chiede inoltre:

  • Quali sono le modalità per trasmettere le domande al Rappresentante Designato?
  • Perché non si è evidenziata tale opzione nell'avviso di convocazione? .

Risposta

Possono essere poste domande anche tramite il Rappresentante Designato, ma saranno fornite dopo l'Assemblea le risposte che non potranno incidere sul voto, non potendo l'Azionista modificare le istruzioni di voto già date, sulla base della risposta. Atal fine, il modulo di delega disponibile sul sito internet reca una sezione denominata "spazio dedicato alle proposte individuali e ad altre eventuali istruzioni", dove possono essere indicate le domande da porre in assemblea, anche a chiarimento delle domande preassembleari. In questo stesso spazio l'Azionista potrà esprimere anche la propria

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dichiarazione di voto sulla base delle risposte ricevute alle domande pre-assembleari (ed eventualmente indicare se sia rimasto o meno soddisfatto di tali risposte).

6) Quante riunioni del CdA si sono svolte con collegamento da remoto nel 2021 e quante di presenza? Vi sono state riunioni convocate al di fuori della sede sociale in Italia? Risposta

Nel 2021 è stata sempre garantita ad Amministratori e Sindaci la possibilità di partecipare alle riunioni in collegamento da remoto, nel rispetto delle norme statutarie, del Regolamento del Consiglio, nonché della normativa emergenziale di cui all'art. 106 del D. L. n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020, e dal D. L. n. 228/2021, convertito dalla legge n. 15/2022. È stata contestualmente garantita, qualora richiesta, anche la possibilità di partecipazione in presenza presso le sedi della Società, nel rispetto delle disposizioni sanitarie prescritte dalla normativa sul contrasto al Coronavirus.

Nel 2021, in considerazione della situazione pandemica, non si sono tenute riunioni al di fuori degli uffici della Società in Italia.

7) Nel corso della riunione svoltasi dai soli Amministratori Indipendenti il 12 ottobre 2021, quali sono stati i temi oggetto di trattazione? E quali le risultanze? Risposta

Nel corso dell'esercizio 2021 gli Amministratori indipendenti, coordinati dal Lead Independent director, nominato ad aprile 2021, si sono riuniti il 12 ottobre 2021, nel rispetto di quanto previsto dalle Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, per scambi di riflessioni e confronti, di carattere generale sugli impatti della "Shareholders Rights Directive", nonché in particolare sui riflessi dell'emergenza epidemiologica sull'operatività della Società e sulla positiva evoluzione del funzionamento del Consiglio e dei Comitati consiliari.

8) L'informativa pre-consiliare è stata sempre fornita nel corso del 2021 con almeno tre giorni d'anticipo rispetto alla data della riunione? In caso contrario, in quali circostanze è stata fornita successivamente?

Risposta

Come indicato nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2021, nel corso del 2021, l'informativa pre-consiliare è stata sempre fornita nel rispetto dei termini previsti dal Regolamento del Consiglio di Amministrazione, salve le eccezioni legate alla necessità di presentare al Consiglio documenti contabili o di pianificazione aggiornati alla data più prossima a quella di esame e approvazione consiliare, ovvero documentazione di supporto relativa ad operazioni la cui negoziazione si è protratta fino alla data del Consiglio o ad argomenti urgenti emersi successivamente. In tali casi, la Presidente ha comunque curato che venissero effettuati adeguati e puntuali approfondimenti durante le sessioni consiliari, chiedendo alle strutture aziendali di soffermarsi specificamente, nel corso della presentazione in Consiglio, sulla documentazione pervenuta oltre il suddetto termine di tre giorni, al fine di consentire ai Consiglieri di deliberare in modo informato e consapevole.

9) Quali strumenti vengono adottati per garantire la riservatezza dei dati contenuti all'interno dell'informativa pre-consiliare? Per la distribuzione della documentazione pre-consiliare viene utilizzato un data base "cloud", il semplice invio via e-mail o cosa? Risposta

Come previsto dal Regolamento del Consiglio di Amministrazione, proprio al fine di garantire la confidenzialità della documentazione a supporto delle riunioni consiliari e di non pregiudicare la simmetria dei flussi informativi, la documentazione è messa a disposizione di Amministratori, Sindaci effettivi e Magistrato della Corte dei conti esclusivamente su una piattaforma digitale "in house" riservata al Consiglio di Amministrazione, dotata di elevati requisiti di sicurezza. L'accesso alla Piattaforma avviene mediante l'utilizzo di credenziali personali, assegnate a ciascun Amministratore, Sindaco effettivo e al Magistrato della Corte dei conti successivamente alla nomina, che devono essere custodite con diligenza al fine di evitare che alla stessa Piattaforma possano accedere soggetti non autorizzati. La documentazione è caricata nella Piattaforma a cura del Segretario del Consiglio, che si avvale allo scopo di personale autorizzato dell'ufficio di Segreteria del Consiglio di Amministrazione. La documentazione può essere altresì inviata per posta elettronica agli indirizzi con dominio "@eni.com", su richiesta dei singoli partecipanti, nei casi di difficoltà di accesso alla suddetta Piattaforma, o qualora il Segretario lo reputi opportuno in funzione di esigenze di celerità e compatibilmente con il livello di riservatezza delle informazioni trasmesse. Regole ancor più stringenti vigono per la documentazione contenente informazioni privilegiate, come indicato dal medesimo Regolamento del Consiglio di Amministrazione.

10) Quale è stato il costo del servizio prestato da Crisci & Partners per l'assistenza sul processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione? A quanto ammontano i corrispettivi per altri incarichi professionali svolti da Crisci & Partners, se ve ne sono, nel 2021?

Risposta

ll costo complessivo del servizio prestato da Crisci & Partners per l'assistenza sul processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per gli esercizi 2020-2022 è pari a €146.475. Il costo per lo svolgimento dell'autovalutazione per l'esercizio 2021 è pari a €48.825.

Non risultano in essere altri incarichi professionali svolti da Crisci & Partners a favore della Società.

11) Delle tre aree individuate come soggette ad un ulteriore approfondimento durante il processo di board review del Consiglio di Amministrazione di Eni, quali sono state le iniziative intraprese dal Gruppo a tal proposito?

Risposta

Gli esiti del processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione per il 2021 hanno evidenziato alcuni suggerimenti di ulteriore approfondimento che, oltre a costituire oggetto di una specifica sessione svoltasi il 16 dicembre 2021, in stretta connessione con l'avvio della discussione consiliare sul Piano strategico quadriennale 2022-2025, hanno rappresentato lo spunto per ulteriori riflessioni e confronti in occasione, oltre che delle discussioni consiliari sul Piano strategico quadriennale, anche dell'esame e approvazione dei documenti contabili periodici, nonché nel contesto di esame e approvazione delle principali operazioni di rilievo strategico per la Società.

12) Quale è stato l'incremento percentuale rispetto al 2021 della presenza femminile nelle posizioni apicali del management?

Risposta

Nel 2021 la percentuale di donne in posizione di responsabilità è cresciuta di 0,7 punti percentuali passando dal 26,6% al 27,3%.

13) Nel corso del 2021 quanti dipendenti si sono potuti avvalere della modalità Smart working? Che percentuale rispetto al totale? Per quanti dipendenti si prevede che l'opzione Smart working rimanga valida?

Risposta

  • · Nel 2021 tutto il personale Eni ha potuto avvalersi della modalità dello smart working ad eccezione del personale turnista e/o operativo la cui mansione non consente il lavoro a distanza.
  • · In termini percentuali, oltre il 70% del totale si è avvalso dello smart working.
  • · L'opzione smart working continuerà ad essere prevista per tutte le risorse la cui mansione consente il lavoro a distanza.
  • 14) Quante richieste di informazioni ex art. 115 D.lgs. 58/1998 da parte di Consob sono state ricevute dalla Società nel corso dell'esercizio? Quale è stato l'oggetto della richiesta? Risposta

Le richieste di informazione ex art. 115 del D. Lgs. 58/1998 da parte di Consob, ricevute da Eni nel 2021, sono state:

  • una richiesta di approfondimento e di documentazione sulla sezione Il della Relazione sulla Remunerazione Eni relativa all'esercizio 2020;
  • una richiesta, indirizzata a tutti gli emittenti azioni quotate, di aggiornamento dei dati relativi al capitale sociale.

15) Le decisioni degli amministratori, nel corso dell'esercizio 2021, sono state assunte sempre all'unanimità? Se no, su quali argomenti vi sono stati consiglieri contrari o astenuti?

Risposta

Le decisioni del Consiglio di Amministrazione, nel corso dell'esercizio 2021, sono state assunte all'unanimità, fermi i casi di astensione, richiesti da normativa di legge o interna, e un caso di astensione e di voto contrario relativi all'approvazione della Relazione sulla Politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti 2021.

16) Nel 2021 sono stati erogati bonus ad hoc/una tantum agli amministratori esecutivi non legati a criteri e parametri predeterminati o predeterminabili ex ante? Risposta

La politica sulla remunerazione Eni non prevede per gli Amministratori esecutivi bonus ad hoc/una tantum ma esclusivamente incentivi di breve e lungo termine collegati a criteri, livelli di incentivazione ed obiettivi predeterminati, dettagliatamente riportati nella Relazione sulla Remunerazione da pag. 33 a pag. 40.

17) Cosa rappresentano e come sono costituiti esattamente i compensi variabili non equity A quali parametri ed obiettivi sono collegati? Risposta

I compensi variabili non equity sono esclusivamente inerenti il Piano di incentivazione variabile di breve termine con differimento, descritto dettagliatamente nella Relazione sulla Remunerazione a pag. 33 e seguenti.

18) A quanto ammonta la quota di azioni vendute ai fini degli adempimenti fiscali connessi all'assegnazione relativa all'attribuzione 2018 del Piano ILT azionario da parte dell'Amministratore Delegato Claudio Descalzi? Risposta

Il Regolamento del Piano ILT azionario prevede che ai fini degli adempimenti fiscali i beneficiari possano vendere fino ad un massimo del 50% delle azioni assegnate, essendo l'altro 50% sottoposto a condizione di lock-up per un periodo di un anno. Le azioni vendute nel corso del 2021 dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale (incluse quelle inerenti l'assegnazione del Piano ILT) sono riportate nella tabella 4 a pag. 62 della Relazione sulla Remunerazione.

19) Quali sono i Dirigenti con responsabilità strategiche che nel corso del 2021 hanno venduto complessivamente 64.305 azioni della Società? Risposta

In coerenza con la normativa Consob, per i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, la Relazione sulla Remunerazione riporta i compensi e le partecipazioni detenute in forma aggregata.

20) Quali sono le principali novità introdotte a seguito dell'approvazione nel marzo del 2022 di una Politica per la gestione del dialogo con gli investitori? E come il Gruppo reputa che tale politica possa migliorare i rapporti con i propri azionisti? Risposta

Nel marzo 2022, in linea con il Codice di Corporate Governance 2020 a cui Eni ha aderito e nell'ottica del perseguimento del successo sostenibile, il CdA di Eni, su proposta della Presidente, d'intesa con l'Amministratore Delegato, ha approvato la politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti, tenuto conto delle politiche di engagement adottate dagli investitori istituzionali e dai gestori attivi, anche al fine di assicurare una comunicazione ordinata e coerente. In particolare, la politica per il dialogo con gli azionisti individua i soggetti responsabili della sua gestione e le modalità con cui si svolge su iniziativa degli azionisti o della Società. La politica disciplina inoltre l'informativa al Consiglio sullo sviluppo e sui contenuti significativi del dialogo intervenuto e le modalità della sua diffusione e aggiornamento. Le funzioni Investor Relations ed Affari Societari e Governance (le "Funzioni di Contatto") sono le funzioni aziendali alle quali vanno dirette le richieste di dialogo, rispettivamente, per gli investitori istituzionali e retail.

21) Nel corso del 2021 vi sono stati incontri con gli Investitori secondo quanto disciplinato dalla politica di dialogo con la generalità degli azionisti? E se sì, quanti? Quale è stato il contenuto di questi incontri?

Risposta

Eni promuove costantemente il dialogo con gli azionisti. Nel corso del 2021, la funzione Investor Relations ha organizzato oltre 650 incontri con investitori istituzionali, principalmente attraverso modalità virtuale a causa del contesto di pandemia, sia a fronte di richieste di dialogo su iniziativa degli investitori sia su iniziativa della società. In particolare, sono previste alcune occasioni periodiche di interazione con gli investitori istituzionali su iniziativa della società tra cui: conference call per l'illustrazione dei risultati economico-finanziari periodici previamente comunicati al mercato; "Capital Markets Day" per l'aggiornamento sul piano strategico del gruppo; "roadshow" su specifiche tematiche di business o ESG. Negli ultimi anni Eni ha anche intensificato il dialogo con proxy advisor ed investitori sulla Politica di Remunerazione, anche con incontri con la Presidente del Comitato Remunerazione. Gli incontri hanno quindi coperto sostanzialmente tutte le tematiche oggetto di dialogo previste dalla politica di dialogo (cfr punto 1 della politica).

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22) La società, perché non specifica all'interno dell'avviso di convocazione l'esatto giorno in cui verrà messa a disposizione la documentazione relativa all'assemblea degli azionisti facilitandone in questo modo la loro consultazione?

Risposta

La documentazione relativa all'assemblea è pubblicata nei termini e secondo le modalità previste dalla normativa vigente e al momento dell'approvazione dell'avviso di convocazione non è ancora determinato il giorno di effettiva pubblicazione della documentazione. La messa a disposizione della documentazione, oltre a essere comunicata sul sito della società è anche segnalata sul sistema di stoccaggio centralizzato autorizzato da Consob denominato .

23) Nel corso del 2021 il Gruppo ha ricevuto sanzioni da parte delle autorità di vigilanza? E se sì, di che genere e a quanto ammontano? Risposta

Nel 2021 la società non ha ricevuto sanzioni da parte delle autorità di vigilanza.

24) Come giudica il Gruppo la posizione presa dal PD ed in particolare le dichiarazioni di Enrico Letta a Radio1 riguardo l'accordo sottoscritto dal gruppo Eni con l'Egitto per la fornitura di gas naturale liquefatto? Risposta

Eni rispetta le posizioni di tutti i partiti politici, nel cui merito ritiene di non dovere né potere entrare, e conferma il proprio impegno per operare al meglio delle policy interne, delle normative e delle best practices applicabili al fine, tra gli altri, di garantire la sicurezza energetica italiana al meglio in un contesto internazionale sfidante.

25) Quale è lo schema attualmente vigente per il pagamento del gas russo che sta attuando il Gruppo? Sussiste l'ipotesi concreta che la Società debba aprire un conto in rubli per pagare tali forniture? Vi sono stati degli incontri tra la compagnia e il Governo italiano a tal proposito?

Risposta

Il contratto in essere e le sue condizioni sono dati sensibili la cui pubblicazione pregiudicherebbe gli interessi commerciali della società. I nostri contratti prevedono la fatturazione in euro e non includono l'uso del rublo. Qualsiasi possibile variazione dovrà essere conforme alla legge che regola il contratto (svedese) e alle sanzioni ove applicabili.

26) A quando è fissata la scadenza dei pagamenti di Eni per le consegne di aprile di gas russo? Come si intende pagare, in rubli o in euro? Risposta

La scadenza dei pagamenti per le consegne di aprile del gas russo è prevista per la seconda metà di maggio e i nostri contratti non includono l'uso del rublo. Qualsiasi possibile variazione dovrà essere conforme alla legge che regola il contratto (svedese) e alle sanzioni ove applicabili.

27) Quale è stato il volume e il valore complessivo di importazioni di gas Russo che lo scorso anno ha acquistato il Gruppo?

Risposta

La fornitura totale di gas di Eni dalla Russia nel 2021 è stata pari a circa 30 miliardi di netri cubi di cui circa 22 miliardi di metri cubi destinati all'Italia e circa 8 miliardi di metri cubi destinati alla Turchia attraverso il gasdotto Bluestream.

28) Cosa prevede esattamente l'accordo siglato dal Gruppo con la Repubblica del Congo per l'aumento della produzione e dell'esportazione di gas naturale? E cosa relativamente alla produzione di energia da fonti rinnovabili?

Risposta

Il 21 aprile 2022 Eni ha siglato con la Repubblica del Congo una lettera d'intenti per l'aumento della produzione e dell'export di gas. L'accordo prevede l'accelerazione e l'aumento la produzione di gas nel Paese, in primis tramite lo sviluppo di un progetto di gas naturale liquefatto (GNL) relativo a riserve di gas di nostra equity con avvio previsto nel 2023 e capacità a regime di oltre 3 milioni di tonnellate/anno (oltre 4,5 miliardi di metri cubi / anno). L'export di GNL permetterà di valorizzare la produzione di gas eccedente la domanda interna congolese.

L'accordo include anche la definizione di iniziative di decarbonizzazione per la promozione della transizione energetica sostenibile nel Paese, in particolare negli ambiti delle energie rinnovabili, dell'agricoltura con lo sviluppo di una filiera agricola - non in competizione con la catena alimentare - per la produzione di feedstock per la bioraffinazione, la conservazione e la gestione sostenibile delle foreste, l'adozione di sistemi di clean cooking, la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio della CO2.

29) A quanto ammontano gli utili conseguiti dal Gruppo a seguito dei rialzo dei prezzi degli idrocarburi nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno? Quali sono le stime per il 2022?

Risposta

Per l'andamento dei risultati del primo trimestre 2022 e outlook anno 2022 si rimanda al comunicato stampa "Eni risultati del primo trimestre 2022" pubblicato sul sito il 29 aprile.

30) Cosa prevede il protocollo di collaborazione firmato dal Gruppo con la Regione Campania in merito allo sviluppo delle fonti rinnovabili?

Risposta

Si fa riferimento all'accordo di collaborazione sul biogas.

http://regione.campania.it/regione/it/news/comunicati-2022/28-04-2022-

comunicato-n-100-biogas-importante-accordo-tra-regione-campania-ed-eni

Da Eni è stato predisposto e condiviso con la Regione Campania un protocollo di intesa poi approvato in Giunta.

L'oggetto del protocollo prevede che le Parti intendono favorire, ciascuna secondo le proprie competenze, un percorso di sviluppo del territorio e della sua popolazione in ottica di economia circolare e di mobilità sostenibile, per la definizione di nuovi modelli industriali e la crescita sostenibile di lungo termine, nella prospettiva di un futuro low carbon e basato sulla gestione corretta delle materie prime, degli scarti e dei rifiuti.

ln particolare, le Parti, attraverso la sottoscrizione del Protocollo, intraprendono una collaborazione finalizzata alla valutazione della fattibilità di possibili iniziative congiunte sui temi dell'economia circolare e della mobilità sostenibile, nelle loro varie declinazioni di seguito riportate in sintesi:

1) Recupero energetico di scarti e rifiuti a partire dai reflui della filiera zootecnica e dagli scarti del settore latto-caseario per la produzione di biometano;

2) Mobilità sostenibile, ovvero utilizzo di i) biocarburanti ed energia elettrica rinnovabile, ii) strumenti digitali per le rotte del trasporto pubblico, iii) iniziative di sharing dei mezzi di trasporto, iv) asfalti sostenibili e bitumi modificati da economia circolare per la rete stradale regionale.

3) Raccolta di oli esausti di cucina (di seguito, "UCO" -- Used Cooking Oil) per la filiera dei biocarburanti.

4) Studio e valutazione di sperimentazione di modelli per lo sviluppo delle energie rinnovabili nell'ambito delle Comunità energetiche tra soggetti pubblici e privati.

5) Ricerca sull'idrogeno. Le Parti valuteranno potenziali sinergie nel campo della ricerca sull'idrogeno nelle sue diverse forme.

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