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Telecom Italia Rsp

Interim / Quarterly Report Aug 4, 2022

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Interim / Quarterly Report

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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2022

SOMMARIO

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2022

Highlights 4
Premessa 10
Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM 11
Andamento economico consolidato 11
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM 16
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato 24
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati 30
Indicatori After Lease 37
Eventi successivi al 30 giugno 2022 38
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2022 38
Principali rischi e incertezze 39
Principali variazioni del contesto normativo 47
Organi sociali al 30 giugno 2022 60
Macrostruttura organizzativa 62
Informazioni per gli investitori 63
Operazioni con parti correlate 64
Indicatori alternativi di performance 65
Innovazione, ricerca e sviluppo 67

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2022 DEL GRUPPO TIM ................................................ 69

Indice 70
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 71
Conto economico separato consolidato 73
Conto economico complessivo consolidato 74
Movimenti del patrimonio netto consolidato 75
Rendiconto finanziario consolidato 76
Note al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 78
Attestazione al Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
158
Relazione della Società di Revisione sulla revisione contabile limitata del Bilancio
consolidato semestrale abbreviato
159
NOTIZIE UTILI 161

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Salvatore Rossi
Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola
Consiglieri Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Luca De Meo (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Paola Sapienza (Lead Independent Director)
Segretario Agostino Nuzzolo

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi

Società di revisione EY S.p.A.

HIGHLIGHTS

Nel secondo trimestre è proseguita l'azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l'accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil in seguito all'acquisto degli asset mobili di Oi. Al contempo il Gruppo ha presentato, in occasione del Capital Market Day dello scorso 7 luglio, il nuovo piano che ha come obiettivi strategici il superamento dell'integrazione verticale attraverso la separazione degli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil) e la riduzione dell'indebitamento attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset.

In Italia TIM ha confermato la strategia di posizionamento premium, 'Value vs. Volume', anche nel secondo trimestre, limitando al massimo le attività promozionali sia nel fisso sia nel mobile, nonostante il difficile contesto competitivo e l'assenza del piano voucher per i clienti Consumer che aveva avuto un impatto positivo sulle performance nello stesso periodo dell'anno scorso.

Sempre nella Business Unit Domestic, nel corso del trimestre è proseguito il contenimento dei costi attraverso il 'Piano di Trasformazione', un insieme di azioni volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM. Nel primo semestre, la riduzione dei costi operativi rispetto ad un andamento inerziale è stata pari a circa 200 milioni di euro, il 70% circa del target fissato per il 2022. Inoltre, sono state identificate ulteriori aree di efficienza legate anche alla razionalizzazione delle Capex e dei leasing, con il conseguente innalzamento a 1,5 miliardi di euro da 960 milioni di euro entro il 2024 del target cumulato di riduzione dei cash cost rispetto ad un andamento inerziale.

TIM Brasil ha registrato nel semestre ricavi da servizi in crescita del 15,2% e un EBITDA in aumento dell'11,8%. Nel secondo trimestre c'è stata in particolare una forte accelerazione nella crescita dei ricavi da servizi (+21,9% YoY), dell'EBITDA (+18,2% YoY) e della generazione di cassa operativa (EBITDA-Capex, +19,9% YoY) grazie a una solida performance organica e al contributo, a partire da maggio, degli asset mobili di Oi. Con questa operazione TIM Brasil punta a diventare l'operatore con i migliori servizi e la migliore qualità della rete in Brasile, confermandosi il player di telecomunicazioni più profittevole in America Latina.

Alla luce dei trend operativi del primo semestre, i seguenti target per l'esercizio 2022 sono stati rivisti al rialzo:

  • EBITDA organico di Gruppo a "high single digit decrease" da "low teens decrease";
  • EBITDA AL di Gruppo a "low teens decrease" da "mid to high teens decrease".

L'indebitamento finanziario netto after lease al 30 giugno 2022 si attesta a 19,3 miliardi di euro, in aumento di 1,9 miliardi di euro YoY e di 1,7 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021. L'indebitamento finanziario netto è pari a 24,7 miliardi di euro, in aumento di 2,6 miliardi di euro YoY e di 2,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021.

TIM, a supporto della propria posizione di liquidità, ha incassato, lo scorso 27 luglio, 2 miliardi di euro relativi al finanziamento sindacato con primarie banche nazionali ed internazionali che beneficia della garanzia SACE.

L'Equity free cash flow del semestre è positivo per 16 milioni di euro su base after lease (338 milioni di euro l'equity free cash flow).

Sul fronte delle iniziative strategiche, queste le principali novità:

  • Rete in fibra: prosegue l'attività di sviluppo della rete FTTH (Fiber To The Home), con un aumento di 3 punti percentuali della copertura delle unità immobiliari, passata dal 25% al 28% in sei mesi.
  • TIM Enterprise: ricavi da servizi in aumento di circa il 9% YoY, grazie alla crescita del business Cloud (+62% YOY).
  • PNRR: TIM si è vista assegnare quote rilevanti in tutte le gare pubbliche relative allo sviluppo delle infrastrutture fissa e mobile, in particolare:
  • Tutti i lotti della gara '5G Backhauling' per la rilegatura in fibra di 11 mila siti mobili;
  • Sette lotti della gara 'Italia 1 Giga', corrispondenti a 1,2 milioni di unità immobiliari da coprire in fibra nelle aree grigie entro il 2026;
  • Quattro lotti della gara 'Connected Schools' per la copertura in fibra e la fornitura di connettività a circa 5.900 scuole;
  • Due lotti della gara 'Connected Healthcare' per la copertura in fibra e la fornitura di connettività a circa 3.100 istituti sanitari.

Gran parte degli investimenti incrementali nel 2022-2024 derivanti da queste gare sarà assorbito grazie al 'Piano di Trasformazione'.

  • Accordo commerciale con Open Fiber nelle aree bianche: il 13 maggio scorso TIM, FiberCop e Open Fiber hanno siglato un accordo commerciale che consente il riutilizzo delle infrastrutture di rete nelle cosiddette aree bianche. L'intesa, che inaugura una nuova fase di relazioni tra i principali operatori infrastrutturali italiani nell'ottica di un'accelerazione della copertura del Paese con reti very high capacity network (VHCN), prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop il diritto d'uso (IRU) per infrastrutture aeree e collegamenti d'accesso alla casa del cliente per un controvalore complessivo superiore ai 200 milioni di euro. Al tempo stesso, TIM si è impegnata a mettere a disposizione dei propri clienti nelle aree bianche la fibra ottica di Open Fiber. Ciò consentirà di attivare su rete Open Fiber almeno 500 mila clienti che chiederanno di utilizzare la tecnologia FTTH.
  • Processo di integrazione delle reti di TIM e Open Fiber: il 29 maggio scorso CDP Equity (CDPE), società interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, Teemco Bidco S.à.r.l., società lussemburghese controllata da uno o più fondi gestiti da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR), Macquarie Asset Management (Macquarie), Open Fiber e TIM hanno sottoscritto un protocollo di intesa non vincolante relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber. L'obiettivo è avviare un processo volto alla

creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDPE e partecipato da Macquarie e KKR. Con la sottoscrizione del protocollo di intesa non vincolante, le Parti si sono impegnate a negoziare in via esclusiva e in buona fede i termini e condizioni dell'operazione con l'obiettivo di addivenire alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022.

■ Polo Strategico Nazionale (PSN): il 7 luglio il consorzio composto da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso CDPE) e Sogei ha esercitato il diritto di prelazione nell'ambito della gara europea per la realizzazione e gestione del PSN, impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario provvisorio. Il PSN prevede la realizzazione e la gestione di un'infrastruttura per l'erogazione di soluzioni e servizi Cloud per la Pubblica Amministrazione, la cui migrazione sarà avviata nel primo semestre 2023. Grazie alle azioni di contenimento dei costi, la marginalità percentuale attesa per TIM è in linea con quella inizialmente prevista. La partecipazione al PSN in qualità di fornitore offrirà, inoltre, a TIM ulteriori opportunità commerciali da cogliere.

Andamento del secondo trimestre 2022

Prosegue la strategia commerciale "Value vs. Volume" che mira a una maggiore razionalità dei prezzi sia nel mercato del fisso sia in quello del mobile e ad una più elevata fedeltà dei clienti.

Nel secondo trimestre il tasso di abbandono ("churn") nel segmento mobile si è portato ai livelli più bassi degli ultimi 16 anni (3,3%, -0,4pp YoY) ed è migliorato anche nel fisso (3,3%, -0,1pp YoY).

Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,4 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente di 32 mila unità. In un mercato che rimane competitivo nella parte a minor valore (clientela lowspending), prosegue il trend di stabilizzazione della base clienti: nella "mobile number portability" (ovvero il flusso verso altri operatori) TIM registra il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati con un saldo netto pari a -67 mila linee. Al tempo stesso il settore vede il flusso delle portabilità ridursi complessivamente di oltre il 6% YoY, a dimostrazione del raffreddamento della competizione nella parte a maggior valore (clientela highspending).

In assenza del piano voucher per i clienti Consumer, che aveva avuto un impatto positivo anche sulle performance del secondo trimestre 2021, l'andamento delle linee fisse retail è simile a quello registrato nel primo trimestre (-97 mila). In aumento del 5,5% YoY il ricavo medio dei clienti retail (ARPU BB+ICT). Nel secondo trimestre sono state attivate 175 mila nuove linee retail e wholesale a banda ultralarga, raggiungendo 10,4 milioni di unità con un incremento di oltre il 10% YoY.

I ricavi di Gruppo si sono attestati a 3,9 miliardi di euro (-1,4% YoY), in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-4,5% YoY).

I ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,6 miliardi di euro, in crescita dell'1,0% rispetto al secondo trimestre 2021 e in miglioramento rispetto al trend del trimestre precedente (-2,5% YoY).

Nel segmento Business domestico continua la crescita dei ricavi legati ai servizi innovativi (ricavi ICT) con un incremento del 18,4% YoY.

L'EBITDA organico di Gruppo si è attestato a 1,6 miliardi di euro (-8,5% YoY): 1,1 miliardi di euro (-16,3% YoY) quello della Business Unit Domestic e 0,5 miliardi di euro per TIM Brasil (+18,2% YoY). La flessione dell'EBITDA organico della Business Unit Domestic, comunque in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-18,3% YoY), è per lo più legata all'andamento dei ricavi, a fronte di costi operativi in calo di circa l'1,0% rispetto al secondo trimestre 2021. La performance YoY risente dei benefici contabilizzati nel secondo trimestre 2021 relativi ai costi commerciali e di attivazione (allungamento della vita utile dei clienti mobili da 3 a 4 anni e fissi da 7 a 8 anni) e a transazioni non ripetibili in ambito wholesale domestico. In Brasile, l'integrazione degli asset di Oi ha fornito un'ulteriore spinta al trend di accelerazione dell'EBITDA organico di TIM Brasil.

L'EBITDA After Lease si è attestato a 1,3 miliardi di euro (-12,3% YoY): 1,0 miliardi di euro a livello di Business Unit Domestic (-18,0% YoY) e 0,3 miliardi di euro per TIM Brasil (+10,8% YoY).

A livello di Gruppo, gli investimenti si sono attestati a 0,9 miliardi di euro, in linea con gli obiettivi di piano e con un trend stabile rispetto al secondo trimestre 2021 (-0,7% YoY).

Il risultato netto attribuibile ai Soci della Controllante si è attestato a -483 milioni di euro nel semestre e a -279 milioni di euro nel secondo trimestre.

Highlights finanziari

(milioni di euro) - dati reported 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni % 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni %
(a) (b) (a-b) (a) (b) (a-b)
Ricavi 3.913 3.815 2,6 7.557 7.543 0,2
EBITDA
(1)
1.342 1.593 (15,8) 2.658 2.753 (3,5)
EBITDA Margin
(1)
34,3% 41,8% (7,5)pp 35,2% 36,5% (1,3)pp
EBIT
(1)
188 456 (58,8) 397 484 (18,0)
EBIT Margin
(1)
4,8% 12,0% (7,2)pp 5,3% 6,4% (1,1)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della
Controllante
(279) 79 (483) (149)
Investimenti industriali & spectrum 974 1.117 (12,8) 1.906 1.808 5,4
30.6.2022 31.12.2021 Variazione
assoluta
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(1)
24.654 22.187 2.467

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

Risultati organici (1)

(milioni di euro) - dati organici 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni % 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni %
(a) (b) (a) (b)
RICAVI TOTALI 3.913 3.967 (1,4) 7.557 7.782 (2,9)
Domestic 2.908 3.141 (7,4) 5.754 6.223 (7,5)
Brasile 1.013 833 21,8 1.819 1.573 15,4
Altre attività, rettifiche e elisioni (8) (7) (16) (14)
RICAVI DA SERVIZI 3.644 3.607 1,0 7.030 7.079 (0,7)
Domestic 2.671 2.807 (4,8) 5.283 5.565 (5,1)
o/w Wireline 2.056 2.164 (5,0) 4.076 4.308 (5,4)
o/w Mobile 751 783 (4,1) 1.479 1.540 (4,0)
Brasile 981 807 21,9 1.763 1.528 15,2
Altre attività, rettifiche e elisioni (8) (7) (16) (14)
EBITDA 1.563 1.708 (8,5) 2.950 3.308 (10,8)
Domestic 1.101 1.316 (16,3) 2.130 2.576 (17,3)
Brasile 466 396 18,2 826 738 11,8
Altre attività, rettifiche e elisioni (4) (4) (6) (6)
EBITDA After Lease 1.303 1.486 (12,3) 2.472 2.883 (14,3)
Domestic 972 1.186 (18,0) 1.876 2.321 (19,2)
Brasile 335 304 10,8 602 568 6,0
Altre attività, rettifiche e elisioni (4) (4) (6) (6)
CAPEX (al netto delle licenze per telecomunicazioni) 904 910 (0,7) 1.836 1.626 12,9
Domestic 702 735 (4,5) 1.408 1.225 14,9
Brasile 202 175 15,9 428 401 6,6

(1) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.

(milioni di euro) - dati reported 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni % 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni %
(a) (b) (a) (b)
Equity Free Cash Flow 37 (106) 338 363 (6,9)
Equity Free Cash Flow After Lease (107) (218) (50,9) 16 89 (82,0)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato (2) 24.654 22.072 11,7
Indebitamento Finanziario Netto After Lease(2) 19.269 17.415 10,6

(2) Indebitamento finanziario netto rettificato. La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

CONTRATTI COMPLESSI

Come dettagliato nella Relazione Finanziaria 2021, alcuni contratti per l'offerta di contenuti multimedia connessi alle partnership in essere, fra cui quella fra TIM e DAZN, hanno evidenziato un margine complessivo lungo l'intera durata contrattuale negativo, con la necessità di effettuare un accantonamento per complessivi 548 milioni di euro per l'iscrizione al 31 dicembre 2021 di un Fondo Rischi contrattuali per contratti onerosi.

A partire dal 2022, l'utilizzo del citato Fondo lungo la durata contrattuale consente di compensare la componente negativa del margine (EBITDA) - riferibile sia all'andamento operativo dei business sia agli impegni in termini di corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere alle controparti rilevando per il business dei contenuti una marginalità operativa (organica) nulla.

Di seguito si evidenzia:

  • l'ammontare utilizzato del Fondo rischi a fronte del margine negativo;
  • l'ammontare della marginalità organica complessiva (EBITDA organico) in assenza dell'utilizzo del Fondo rischi per contratti onerosi.
(milioni di euro) 1° Semestre 2022
Gruppo TIM Business Unit
Domestic
EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) 2.950 2.130
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del Margine negativo (329) (329)
EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) 2.621 1.801

L'importo di 329 milioni di euro rappresenta pertanto il margine negativo a fronte del quale è stato utilizzato il fondo. Per la quota relativa al contratto calcio con DAZN tale importo comprende sia l'andamento operativo del business sia la componente legata ai corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere a DAZN, oggetto di registrazione al termine di ciascuna stagione calcistica (30 giugno di ciascun anno), contestualmente all'utilizzo del relativo Fondo accantonato.

Sotto il profilo finanziario, il margine negativo coperto dal Fondo rischi, comporta un pari impatto sulla Posizione Finanziaria Netta e sui flussi di cassa. Per il contratto DAZN, TIM è contrattualmente obbligata a versare rate anticipate relative a ciascuna annualità (1° luglio-30 giugno, corrispondente a ciascuna stagione di campionato).

Si segnala infine che nel mese di agosto 2022 TIM e DAZN hanno raggiunto un accordo che – modificando le pattuizioni precedentemente in essere – consente a DAZN di distribuire i diritti del calcio per la visione delle partite del Campionato di Serie A TIM tramite qualsiasi terza parte, superando il previgente regime di esclusiva a favore di TIM. TIM ha informato l'Autorità Antitrust del raggiungimento del nuovo accordo. Il nuovo assetto contrattuale non genererà impatti sui clienti TIM, che continueranno a vedere le partite attraverso TimVision, la piattaforma streaming più vantaggiosa e ricca di contenuti sul mercato. Al contempo si raggiunge l'obiettivo di distribuire i diritti su una pluralità di piattaforme nell'ottica di realizzare un modello economico maggiormente sostenibile e soggetto a minore volatilità.

La valutazione del Fondo contratti onerosi in essere tiene conto del nuovo scenario. Il Fondo al 30 giugno 2022 ammonta a 221 milioni di euro.

Con riferimento ai contratti pluriennali di contenuti multimedia che in alcuni casi impegnano TIM a riconoscere alla controparte corrispettivi a titolo di minimo garantito, occorre richiamare come la valutazione di tali contratti e la stima dei costi ad essi associati è soggetta a numerose incertezze che includono fra gli altri dinamiche di mercato, pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato, sviluppo delle nuove tecnologie a supporto del servizio. Tali stime vengono riviste periodicamente sulla base dei dati consuntivati al fine di assicurare che il dato previsionale rimanga nell'ambito di range ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo della società, potrebbero pertanto impattare anche in maniera significativa sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti stessi, l'importo di marginalità (positiva o negativa) stimato, i flussi di cassa che verranno generati.

Il contributo di TIM alla trasformazione digitale e sostenibile per le persone, le imprese e le organizzazioni

La connettività e le soluzioni digitali sono oggi fondamentali. È cambiato il modo di lavorare, studiare, curarsi, divertirsi, vivere, con una sempre maggiore attenzione agli aspetti sostenibili. Nei primi sei mesi del 2022 il Gruppo TIM ha continuato a supportare in questo percorso i cittadini, le imprese e le istituzioni fornendo strumenti e servizi per la trasformazione digitale e sostenibile.

Infrastrutture

Al 30 giugno 2022 oltre il 94% dei clienti su rete fissa TIM è raggiunto dalle reti FTTH o FTTC a livello nazionale; nelle aree bianche tale percentuale si attesta al 76%. Prosegue, inoltre, la crescita della copertura FTTH di TIM che ha raggiunto il 28% delle unità immobiliari1 .

La rete 4G di TIM copre oltre il 99% della popolazione nazionale mentre la rete 5G di TIM al 30 giugno 2022 ha raggiunto 110 Comuni.

Nel primo semestre 2022 il volume di dati gestito sulla rete ultrabroadband mobile di TIM è cresciuto del 47,8% rispetto allo stesso semestre del 2021.

Sparkle, operatore globale del Gruppo TIM, grazie alla sua rete in fibra connette Europa, Africa, le Americhe e Asia offrendo capacità trasmissive fino a 100 Gbit/s per la banda gestita e 400 Gbit/s per il trasporto IP.

Data Center

Noovle, cloud company del Gruppo TIM e Società Benefit, dispone di 16 Data Center realizzati secondo i massimi livelli di sicurezza, protezione, operatività ed efficienza energetica che nel primo semestre 2022 hanno gestito un volume di dati pari a 82,1 Pbyte.

Sparkle gestisce una rete di sette "Open Landing & Interconnection Hub", data center neutrali di ultima generazione per l'approdo dei cavi sottomarini e per l'interconnessione tra operatori, OTT e imprese.

Servizi digitali per il sistema produttivo

Il Gruppo TIM offre smart services per le aziende e la Pubblica Amministrazione che contribuiscono al benessere della società e alla tutela dell'ambiente.

  • Cloud: massima efficienza e sicurezza nella gestione dei dati; risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2 .
  • Smart Working: organizzazione lavorativa più efficiente; riduzione del traffico; meno CO2 e gas inquinanti nell'atmosfera.
  • Cybersecurity: protezione dei sistemi informatici aziendali; resilienza per l'economia digitale.
  • Smart Industry: maggiore produttività per le fabbriche; minore impatto sull'ambiente.
  • Smart Agriculture: raccolti più abbondanti e meno costosi; tutela delle risorse naturali.
  • Smart City: Pubblica Amministrazione più efficiente; vita più semplice per i cittadini.
  • Sanità Digitale: efficienza per il Sistema Sanitario; vicinanza a chi ha bisogno di cure.

Venture capital

Nel corso del primo semestre 2022 TIM Ventures, attraverso il fondo UV-Growth, ha investito 7,1 milioni di euro per finanziare parte dell'investimento del fondo in Everli, società di servizi che punta all'evoluzione della spesa online.

Open innovation

Nel primo semestre del 2022 è proseguita la collaborazione con la startup AWorld per un'iniziativa di sensibilizzazione e ingaggio dei dipendenti TIM sui temi del vivere sostenibile. In particolare, dal 22 aprile al 22 giugno è stata lanciata la seconda Challenge Act4Green con l'obiettivo di risparmiare 60.000 kWh di elettricità, obiettivo ampiamente superato con un risparmio di 74.630 kWh. Come riconoscimento all'impegno dei partecipanti, TIM finanzierà l'installazione di 13 luci fotovoltaiche in un villaggio del Senegal.

Brasile

Connettività: TIM Brasil ha l'impegno pubblico di estendere la connettività 4G a tutti i comuni del Brasile entro il 2023. A giugno 2022 è stata completata l'attivazione della copertura 4G nel 100% dei comuni dello stato del Minas Gerais, il secondo per popolazione del Paese con il maggior numero di comuni.

Agroalimentare: TIM è l'unica azienda del settore telco a far parte dell'associazione ConectarAGRO. Nel primo semestre del 2022, TIM Brasil ha raggiunto oltre 7 milioni di ettari di copertura 4G nelle aree rurali e ha stretto una partnership con Agtech Garage, la start-up hub di LATAM Agribusiness, per la rete 5G focalizzata sul settore agroalimentare.

Digital Services: TIM Brasil ha creato il primo IoT Marketplace in Brasile, presentando soluzioni per l'agrobusiness, le smart city, le utilities elettriche e l'Industria 4.0. Nel primo trimestre del 2022 ha lanciato

La copertura FTTH si riferisce alle cosiddette Unità Immobiliari Tecniche (UIT) che rappresentano 24,3 milioni di unità immobiliari del territorio nazionale per le quali, nel tempo, è stata attivata da TIM una linea, retail o wholesale, telefonica, a banda larga o ultralarga.

MetaLoja, un nuovo concept di negozio che integra il mondo reale e virtuale e ha siglato una partnership con il gruppo educativo Kroton, per offrire corsi 100% digitali.

Digital Skills: TIM Brasil si impegna a formare oltre 5.000 dipendenti sulle competenze digitali entro il 2023, soprattutto attraverso il Journey to Cloud e l'Agile Journey.

Performance non finanziaria

Nel nuovo Piano Strategico 2022-2024, TIM ha rafforzato i propri impegni ambientali, sociali e di governance introducendo nuovi e più ambiziosi obiettivi ESG, confermando i pilastri di strategia climatica, economia circolare, crescita digitale e gender equality che indirizzeranno le iniziative a supporto del raggiungimento degli obiettivi.

Nel secondo trimestre l'Azienda ha ottenuto la validazione scientifica della propria strategia climatica dalla Science Based Targets initiative, l'organizzazione internazionale che promuove la definizione di obiettivi misurabili di riduzione dell'impronta climatica e li valida in modo indipendente per supportare le imprese nella transizione verso un'economia sostenibile.

TIM ridurrà entro il 2030 del 75% le emissioni derivanti dall'attività produttiva dell'azienda (Scope 1) e dall'acquisto di energia elettrica (Scope 2), grazie anche all'impegno di acquistare energia 100% rinnovabile al 2025. Inoltre, entro il 2030, ridurrà del 47% le emissioni della propria catena del valore (Scope 3) relative all'acquisto di beni e servizi, all'acquisto di beni strumentali e all'utilizzo dei prodotti venduti ai clienti.

La validazione di questi obiettivi di riduzione, calcolati rispetto al 2019, rafforza l'impegno del Gruppo a raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2030 e le "emissioni nette zero" (Net Zero) al 2040 in relazione alle attività a monte e a valle del proprio ciclo produttivo.

PREMESSA

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM è stata redatta nel rispetto dell'art. 154–ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche ed integrazioni e predisposta in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.

La Relazione finanziaria semestrale comprende:

  • la Relazione intermedia sulla gestione;
  • il Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • l'attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è sottoposto a revisione contabile limitata.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2021 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance.

In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; Indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity free cash flow. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance: EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, Equity free cash flow After Lease.

In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato ed il contenuto degli stessi sono illustrati nel Capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" ed è anche fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Come descritto nel Bilancio consolidato 2021 del Gruppo TIM, nel corso del quarto trimestre dell'esercizio 2021, TIM ha effettuato alcuni affinamenti relativi alla contabilizzazione di taluni accordi commerciali aventi ad oggetto la vendita di beni con consegna differita. Tali affinamenti hanno comportato per il primo, secondo e terzo trimestre dell'esercizio 2021 la rideterminazione della distribuzione temporale dei ricavi e degli acquisti di materie e servizi. In relazione a quanto sopra, si è provveduto alla rideterminazione dei dati economici del primo semestre dell'esercizio 2021 qui esposto a fini comparativi.

Si segnala, infine, che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2022" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione intermedia sulla gestione non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

Le principali variazioni del perimetro di consolidamento del primo semestre 2022 sono state le seguenti:

  • Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A. (entrata nel perimetro della Business Unit Brasile): in data 20 aprile 2022, TIM S.A. (società brasiliana controllata del Gruppo TIM), ha acquisito il il 100% del capitale sociale di Cozani, società in cui è confluito il ramo d'azienda relativo a quota parte delle attività, dei diritti e degli obblighi di telefonia mobile di Oi Móvel - Em Recuperação Judicial;
  • Mindicity S.r.l (entrata nel perimetro della Business Unit Domestic): in data 30 maggio 2022 Olivetti S.p.A. ha acquisito il 70% del capitale sociale della società. Mindicity gestisce una piattaforma software e attività nell'ambito delle Smart City.

Nel primo semestre 2021 le principali operazioni societarie erano state le seguenti:

  • Noovle S.p.A. (Business Unit Domestic): dal 1° gennaio 2021 è divenuto efficace il conferimento a Noovle S.p.A. del ramo di azienda di TIM S.p.A. costituito dalle attività e passività e dal personale dipendente riconducibili all'erogazione di servizi relativi al Cloud e Edge Computing;
  • FiberCop S.p.A.; Flash Fiber S.r.l. (Business Unit Domestic): dal 31 marzo 2021 è divenuto efficace il conferimento a FiberCop S.p.A. del ramo di azienda di TIM S.p.A. costituito dall'insieme di beni, attività e passività e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la fornitura di servizi di accesso passivi mediante la rete secondaria in rame o fibra. Al tempo stesso si è concluso l'acquisto da parte di Teemo Bidco, società indirettamente controllata da KKR Global Infrastructure Investors III L.P., del 37,5% di FiberCop da TIM e Fastweb ha sottoscritto azioni FiberCop corrispondenti al 4,5% del capitale della società, mediante conferimento della quota detenuta in Flash Fiber, che è stata contestualmente incorporata in FiberCop;
  • TIM Tank S.r.l. (Altre attività): in data 1° aprile 2021 è stata fusa in Telecom Italia Ventures S.r.l. con effetti contabili e fiscali retroattivi al 1° gennaio 2021;
  • Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. (Business Unit Domestic): con decorrenza 1° aprile 2021 la partecipazione nella società è stata conferita da TIM S.p.A. a Olivetti S.p.A.;
  • TIM S.p.A. (Business Unit Domestic): in data 30 giugno 2021 è stata perfezionata l'operazione di acquisizione delle Business Unit di BT Italia che offrivano servizi ai clienti della Pubblica Amministrazione e ai clienti Small & Medium Business (SMB) ovvero alle piccole e medie imprese. L'operazione di acquisizione ha incluso anche le attività di supporto ai clienti della Business Unit SMB fornite da Atlanet, il Contact Center BT di Palermo.

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Ricavi

I ricavi totali del Gruppo TIM del primo semestre 2022 ammontano a 7.557 milioni di euro, +0,2% rispetto al primo semestre 2021 (7.543 milioni di euro). Escludendo i ricavi delle attività mobili del gruppo Oi acquisite in Brasile i ricavi consolidati ammonterebbero a 7.480 milioni di euro.

L'analisi dei ricavi totali del primo semestre 2022 ripartiti per settore operativo in confronto al primo semestre 2021 è la seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre 2022 1° Semestre 2021 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 5.754 76,1 6.209 82,3 (455) (7,3) (7,5)
Brasile 1.819 24,1 1.348 17,9 471 34,9 15,4
Altre attività
Rettifiche ed elisioni (16) (0,2) (14) (0,2) (2)
Totale consolidato 7.557 100,0 7.543 100,0 14 0,2 (2,9)

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo è calcolata escludendo l'effetto delle variazioni dei tassi di cambio1 (+239 milioni di euro), nonché eventuali componenti non ricorrenti.

I ricavi del secondo trimestre 2022 ammontano a 3.913 milioni di euro (3.815 milioni di euro nel secondo trimestre 2021).

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 5,56056 nel primo semestre 2022 e a 6,48919 nel primo semestre 2021; per il dollaro americano sono pari a 1,09331 nel primo semestre 2022 e a 1,20504 nel primo semestre 2021. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

EBITDA

L'EBITDA del Gruppo TIM del primo semestre 2022 è pari a 2.658 milioni di euro (2.753 milioni di euro nel primo semestre 2021, -3,5% in termini reported, -10,8% in termini organici). Escludendo i risultati delle attività mobili del gruppo Oi acquisite in Brasile l'EBITDA consolidato ammonterebbe a 2.618 milioni di euro.

Il dettaglio dell'EBITDA e dell'incidenza percentuale del margine sui ricavi ripartiti per settore operativo del primo semestre 2022 in confronto con il primo semestre 2021 sono i seguenti:

(milioni di euro) 1° Semestre 2022 1° Semestre 2021 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 1.854 69,8 2.129 77,3 (275) (12,9) (17,3)
% sui Ricavi 32,2 34,3 (2,1) pp (4,4) pp
Brasile 813 30,6 630 22,9 183 29,0 11,8
% sui Ricavi 44,7 46,7 (2,0) pp (1,6) pp
Altre attività (8) (0,4) (4) (0,1) (4)
Rettifiche ed elisioni (1) (2) (0,1) 1
Totale consolidato 2.658 100,0 2.753 100,0 (95) (3,5) (10,8)

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 2.950 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 39,0% (3.308 milioni di euro nel primo semestre 2021, con un'incidenza sui ricavi del 42,5%).

L'EBITDA del primo semestre 2022 sconta oneri netti non ricorrenti per complessivi 292 milioni di euro principalmente connessi a costi del personale anche in applicazione dell'art.4 della legge 28 giugno 2012 n.92 e a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, a oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e ad accantonamenti e oneri per contenziosi, a sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate.

Nel primo semestre 2021 il Gruppo TIM aveva registrato oneri non ricorrenti per complessivi 448 milioni di euro principalmente relativi a costi del personale connessi anche all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012 n. 92 oltre ad accantonamenti per contenziosi, transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti nonché oneri connessi all'emergenza Covid-19 principalmente per accantonamenti relativi alla gestione dei crediti ed alle attese di peggioramento dell'Expected Credit Loss di una parte della clientela.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute %
EBITDA 2.658 2.753 (95) (3,5)
Effetto conversione bilanci in valuta 107 (107)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 292 447 (155)
Effetto conversione Oneri/(Proventi) non ricorrenti in valuta 1 (1)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.950 3.308 (358) (10,8)
% sui Ricavi 39,0 42,5 (3,5)pp

L'effetto della variazione dei cambi è principalmente relativo alla Business Unit Brasile.

L'EBITDA organico escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi del primo semestre 2022 è pari a 2.621 milioni di euro.

L'EBITDA del secondo trimestre 2022 ammonta a 1.342 milioni di euro (1.593 milioni di euro nel secondo trimestre 2021).

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente del secondo trimestre 2021 è pari a 1.563 milioni di euro (1.708 milioni di euro nel secondo trimestre 2021).

Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

■ Acquisti di materie e servizi (3.385 milioni di euro; 3.113 milioni di euro nel primo semestre 2021):

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Acquisti di beni 558 653 (95)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di
accesso a reti di telecomunicazioni
637 642 (5)
Costi commerciali e di pubblicità 678 533 145
Consulenze e prestazioni professionali 143 113 30
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 669 379 290
Costi per godimento beni di terzi 392 274 118
Altri 308 519 (211)
Totale acquisti di materie e servizi 3.385 3.113 272
% sui Ricavi 44,8 41,3 3,5pp

L'incremento è riferibile principalmente alla Business Unit Brasile (+254 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio positivo di 84 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (+17 milioni di euro).

■ Costi del personale (1.554 milioni di euro; 1.715 milioni di euro nel primo semestre 2021):

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Costi del personale Italia 1.398 1.592 (194)
Costi e oneri del personale ordinari 1.138 1.257 (119)
Oneri di ristrutturazione e altro 260 335 (75)
Costi del personale Estero 156 123 33
Costi e oneri del personale ordinari 154 123 31
Oneri di ristrutturazione e altro 2 2
Totale costi del personale 1.554 1.715 (161)
% sui Ricavi 20,6 22,7 (2,1)pp

Il decremento di 161 milioni di euro è principalmente attribuibile:

  • alla contrazione di 119 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale principalmente dovuta al saving conseguente la riduzione della consistenza media retribuita, pari a complessive -2.880 unità medie, di cui -2.639 unità medie derivanti dall'applicazione del Contratto di Espansione;
  • alla riduzione di 75 milioni di euro della voce "Oneri di ristrutturazione e altro" della componente italiana. Al 30 giugno 2022 sono stati accantonati oneri per complessivi 260 milioni di euro correlati principalmente alle uscite previste in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle degli accordi siglati con le OO.SS. dalla Capogruppo TIM S.p.A. il 7 giugno 2022 e da Telecom Italia Sparkle il 1° luglio 2022. Nel primo semestre 2021 gli "Oneri di ristrutturazione aziendale e altro" erano pari a 335 milioni di euro;
  • al maggior costo di 33 milioni di euro della componente estera correlata principalmente al saldo tra l'impatto della variazione dei tassi di cambio e le dinamiche retributive locali della Business Unit Brasile.

Il personale del Gruppo TIM al 30 giugno 2022 è pari a 52.023 unità, di cui 42.620 in Italia (51.929 unità al 31 dicembre 2021, di cui 42.347 in Italia) con un incremento di 94 unità rispetto al 31 dicembre 2021 (+273 unità in Italia, a seguito di assunzioni volte a rafforzare le competenze strategiche, soprattutto sulle nuove tecnologie, e a supportare l'evoluzione del business nei mercati adiacenti in crescita (cloud, datacenter, cibersecurity); - 179 unità all'estero (Brasile)).

■ Altri proventi operativi (78 milioni di euro; 169 milioni di euro nel primo semestre 2021):

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 20 20
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 5 6 (1)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 16 17 (1)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 15 6 9
Revisioni di stima e altre rettifiche 12 44 (32)
Proventi da formazione agevolata 63 (63)
Altri 10 13 (3)
Totale 78 169 (91)

■ Altri costi operativi (342 milioni di euro; 424 milioni di euro nel primo semestre 2021):

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 107 144 (37)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 23 24 (1)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 114 92 22
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 54 51 3
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 10 80 (70)
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 7 6 1
Altri 27 27
Totale 342 424 (82)

Il decremento si riferisce alla Business Unit Domestic (-113 milioni di euro) e include una componente non ricorrente, pari a 3 milioni di euro, parzialmente compensato dall'incremento attribuibile alla Business Unit Brasile per 28 milioni di euro (comprensivi di un effetto cambio positivo di 24 milioni di euro).

Si segnala che la voce "Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti" evidenzia un decremento di 37 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021.

La componente non ricorrente del primo semestre 2021, pari a 86 milioni di euro, si riferiva principalmente ad accantonamenti ed oneri della Business Unit Domestic connessi a contenziosi, transazioni, oneri per sanzioni di carattere regolatorio ed oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti oltre agli accantonamenti ed oneri connessi alla gestione del credito in relazione all'emergenza Covid-19.

Ammortamenti

Nel primo semestre 2022 ammontano a 2.295 milioni di euro (2.268 milioni di euro nel primo semestre 2021) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 734 804 (70)
Ammortamento delle attività materiali 1.154 1.125 29
Ammortamento diritti d'uso su beni di terzi 407 339 68
Totale 2.295 2.268 27

Svalutazioni nette di attività non correnti

Sono assenti sia nel primo semestre 2022 che nel primo semestre 2021.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società in accordo con le procedure aziendali ha ritenuto di effettuare in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2022 il test di impairment dell'avviamento.

La verifica per riduzione di valore non ha comportato svalutazioni sull'avviamento attribuito sia alla Cash Generating Unit Domestic che alla Cash Generating Unit Brasile, confermando a giugno 2022 i valori di avviamento iscritti in bilancio.

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM.

EBIT

L'EBIT del Gruppo TIM del primo semestre 2022 è pari a 397 milioni di euro (484 milioni di euro nel primo semestre 2021).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 689 milioni di euro (964 milioni di euro nel primo semestre 2021) con un'incidenza sui ricavi del 9,1% (12,4% nel primo semestre 2021).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute %
EBIT 397 484 (87) (18,0)
Effetto conversione bilanci in valuta 32 (32)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 292 447 (155)
Effetto conversione Oneri/(Proventi) non ricorrenti in valuta 1 (1)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 689 964 (275) (28,5)

L'EBIT del secondo trimestre 2022 ammonta a 188 milioni di euro (+456 milioni di euro nel secondo trimestre 2021).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente del secondo trimestre 2022 è pari a 409 milioni di euro (524 milioni di euro nel secondo trimestre 2021).

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 686 milioni di euro (negativo per 582 milioni di euro nel primo semestre 2021). L'incremento è sostanzialmente dovuto alla dinamica dei tassi di interesse che ha influenzato l'andamento del Mark to Market dei derivati di copertura (trattasi comunque di variazione di partite non monetarie di natura valutativa e contabile), e, relativamente al Brasile, degli oneri correlati soprattutto all'aumento dell'esposizione debitoria della componente lease IFRS16.

Imposte sul reddito

Nel primo semestre 2022 la voce è negativa per 102 milioni di euro (positiva per 7 milioni di euro nel primo semestre 2021) e si riferisce principalmente a FiberCop e alla Business Unit Brasile.

Utile (perdita) del periodo

E' così dettagliato:
(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Utile (perdita) del periodo (360) (57)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (483) (149)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (483) (149)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 123 92
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di
minoranza
123 92

Il Risultato netto del primo semestre 2022 attribuibile ai Soci della Controllante registra una perdita di -483 milioni di euro (-149 milioni di euro nel primo semestre 2021); escludendo l'impatto delle partite non ricorrenti il risultato netto del primo semestre 2022 è pari a -196 milioni di euro (nel primo semestre 2021 era positivo per 195 milioni di euro).

Per ulteriori dettagli sulle partite non ricorrenti, si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

Domestic

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 5.754 6.209 (455) (7,3) (7,5)
EBITDA 1.854 2.129 (275) (12,9) (17,3)
% sui Ricavi 32,2 34,3 (2,1)pp (4,4)pp
EBIT 146 296 (150) (50,7) (43,0)
% sui Ricavi 2,5 4,8 (2,3)pp (4,6)pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 42.864 (*)42.591 273 0,6

(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato 20 unità al 30 giugno 2022 (16 unità al 31 dicembre 2021) (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2021

(milioni di euro) 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 2.908 3.132 (224) (7,2) (7,4)
EBITDA 892 1.271 (379) (29,8) (16,3)
% sui Ricavi 30,7 40,6 (9,9)pp (4,0)pp
EBIT 54 356 (302) (84,8) (34,3)
% sui Ricavi 1,9 11,4 (9,5)pp (3,7) pp
(milioni di euro) 1° Semestre
2022
EBITDA 1.854
EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) 2.130
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del Margine negativo (329)
EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) 1.801

Fisso

30.6.2022 31.12.2021 30.6.2021
Accessi totali TIM Retail (migliaia) 8.765 8.647 8.765
di cui NGN (1) 4.926 5.186 4.926
Accessi totali TIM Wholesale (migliaia) 7.659 7.729 7.822
di cui NGN 5.110 4.819 4.516
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) 7.564 7.733 7.783
ARPU Consumer (€/mese) (2) 28,4 30,1 31,1
ARPU Broadband (€/mese) (3) 33,9 33,4 32,6

(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee "solo dati" e GBE (Gigabit Ethernet).

(2) Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer.

Mobile

30.6.2022 31.12.2021 30.6.2021
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) 30.427 30.466 30.317
di cui Human 18.620 19.054 19.306
Churn rate (%) (4) 6,9 14,7 7,5
Users broadband (migliaia) (5) 12.717 12.783 12.853
ARPU Retail (€/mese) (6) 7,0 7,5 7,5
ARPU Human (€/mese) (7) 11,4 11,7 11,6

(4) Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.

(5) Linee mobili che utilizzano servizi dati. (6) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee.

(7) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.

Ricavi

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 5.754 milioni di euro, in diminuzione di 455 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 (-7,3%). In termini organici si riducono di 469 milioni di euro (-7,5% rispetto al primo semestre 2021).

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 5.283 milioni di euro (-268 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, -4,8%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonché una riduzione dei livelli di ARPU; in termini organici, si riducono di 282 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 (-5,1%).

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari, in termini organici, a 4.076 milioni di euro, con una variazione negativa rispetto al primo semestre 2021 (-5,4%) dovuta prevalentemente alla diminuzione degli accessi dei livelli di ARPU ed alla presenza nel primo semestre 2021, di transazioni non ripetibili sul segmento Wholesale, parzialmente compensata dalla crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+110 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, 18,4%);
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 1.479 milioni di euro (-61 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, -4,0%) principalmente per effetto della contrazione della customer base connessa a linee Human e dei livelli di ARPU.

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari, in termini organici, a 471 milioni di euro nel primo semestre 2022, in diminuzione di 187 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, in maggior parte attribuibile al comparto Fisso.

Nella tabella seguente è riportato il dettaglio dei ricavi conseguiti nel primo semestre 2022 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con il primo semestre 2021.

(milioni di euro) 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni %
(a) (b) (c) (d) (a/b) (c/d) organica
esclusi
non
ricorrenti
(a/b)
organica
esclusi
non
ricorrenti
(c/d)
Ricavi 2.908 3.132 5.754 6.209 (7,2) (7,3) (7,4) (7,5)
Consumer 1.177 1.289 2.340 2.636 (8,7) (11,2) (8,7) (11,2)
Business 1.008 1.016 1.979 1.999 (0,8) (1,0) (0,8) (1,0)
Wholesale National Market 479 572 958 1.105 (16,1) (13,3) (16,1) (13,3)
Wholesale International Market 245 250 484 468 (2,0) 3,4 (5,4) 0,4
Other (1) 5 (7) 1

Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al primo semestre 2021:

■ Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile, dalla telefonia pubblica, dalle attività di caring e gestione amministrativa dei clienti; è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi di proprietà. In termini organici, i ricavi del segmento Consumer sono pari a 2.340 milioni di euro (-296 milioni di euro, -11.2%) e presentano un andamento, rispetto al primo semestre 2021, che sconta l'impatto dello sfidante contesto competitivo. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi, che sono pari a 2.099 milioni di euro, con una diminuzione di 195 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 (-8.5%). In particolare:

  • i ricavi da Servizi del Mobile ammontano, in termini organici, a 915 milioni di euro (-55 milioni di euro, -5,6% rispetto al primo semestre 2021). Permane l'impatto della dinamica competitiva seppur con una minore riduzione della customer base calling; in riduzione i ricavi da traffico entrante per la progressiva riduzione delle tariffe di interconnessione;
  • i ricavi da Servizi del Fisso ammontano, in termini organici, a 1.197 milioni di euro (-146 milioni di euro, -10,9% rispetto al primo semestre 2021), prevalentemente per effetto della riduzione dei livelli di ARPU e della minore Customer Base che nel primo semestre 2021 beneficiava dei programmi di incentivazione del Governo, quali il riconoscimento dei voucher per redditi ISEE inferiori a 20.000 euro. Si evidenzia la crescita dei clienti UltraBroadBand.

I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 241 milioni di euro, in riduzione di 101 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 (-29,5%), il delta è dovuto prevalentemente ad una forte contrazione della domanda di connettività post periodo Covid-19 e al termine delle vendite legate ai programmi di incentivazione del governo, quali il riconoscimento dei voucher per redditi ISEE inferiori a 20.000 euro.

  • Business: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies e Telsy e il gruppo Noovle. In termini organici, i ricavi del segmento Business sono pari a 1.979 milioni di euro (-20 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, -1,0%, di cui +1,3% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:
  • i ricavi totali del Mobile evidenziano una performance organica negativa rispetto al primo semestre 2021 (-1,4%) dovuta al contributo negativo dei ricavi da servizi stand alone (-2,0%);
  • i ricavi totali del Fisso in termini organici hanno subito una variazione di -15 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 (-0,9%) generata dalla riduzione dei ricavi da vendita; i ricavi da servizi mostrano infatti una crescita dell'2,2%, principalmente trainati dall'incremento dei ricavi da servizi ICT.
  • Wholesale National Market: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile, e degli MVNOs. Sono incluse le società: TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese. Il segmento Wholesale National Market presenta nel primo semestre 2022 ricavi pari a 958 milioni di euro, in diminuzione rispetto al primo semestre 2021 di 147 milioni di euro (-13,3%), con una performance negativa dovuta prevalentemente alla presenza, nel primo semestre 2021, di transazioni non ripetibili.
  • Wholesale International Market: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America. I ricavi del primo semestre 2022 del segmento Wholesale International Market sono pari a 484 milioni di euro, in crescita (+16 milioni di euro, +3,4%) rispetto al primo semestre 2021.Tale risultato positivo è determinato sia dalla vendita di servizi che dalla vendita di fibra/prodotti.
  • Other: il perimetro di riferimento è costituito da:
  • Altre strutture Operations: presidio dell'innovazione tecnologica e dei processi di sviluppo, ingegneria, realizzazione ed esercizio delle infrastrutture di rete, IT, impiantistiche e immobiliari di competenza; nonché la società FiberCop S.p.A.;
  • Staff & Other: servizi e prestazioni svolte dalle funzioni di Staff e altre attività di supporto effettuate da società minori.

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2022 della Business Unit Domestic è pari a 1.854 milioni di euro, (-275 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, -12,9%), con un'incidenza sui ricavi pari al 32,2% (-2,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2021).

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.130 milioni di euro, (-446 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 -17,3%). In particolare, l'EBITDA del primo semestre 2022 sconta partite non ricorrenti per 276 milioni di euro, mentre il primo semestre 2021 scontava un impatto complessivo di 445 milioni di euro di partite non ricorrenti, di cui 18 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute %
EBITDA 1.854 2.129 (275) (12,9)
Effetto conversione bilanci in valuta 2 (2)
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 276 445 (169)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.130 2.576 (446) (17,3)

L'EBITDA del secondo trimestre 2022 è pari a 892 milioni di euro (-379 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021, -29,8%).

L'EBITDA organico escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi del primo semestre 2022 è pari a 1.801 milioni di euro.

In relazione alle dinamiche delle principali voci si evidenzia quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Acquisti di materie e servizi 2.637 2.620 17
Costi del personale 1.410 1.604 (194)
Altri costi operativi 167 280 (113)

In particolare:

■ Altri proventi operativi sono pari a 69 milioni di euro con un decremento di 94 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 14 15 (1)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 5 6 (1)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 15 16 (1)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 14 6 8
Revisioni di stima e altre rettifiche 12 44 (32)
Proventi per attività di formazione agevolata 63 (63)
Altri proventi 9 13 (4)
Totale 69 163 (94)

■ Acquisti di materie e servizi sono pari a 2.637 milioni di euro con un decremento di 17 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Acquisti di beni 470 604 (134)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi
d'interconnessione
561 584 (23)
Costi commerciali e di pubblicità 454 369 85
Consulenze e prestazioni professionali 65 71 (6)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 561 296 265
Costi per godimento di beni di terzi 254 203 51
Altri 272 493 (221)
Totale acquisti di materie e servizi 2.637 2.620 17
% sui Ricavi 45,8 42,2 3,6

■ Costi del personale sono pari a 1.410 milioni di euro con un decremento di 194 milioni di euro rispetto a al primo semestre 2021.

■ Altri costi operativi sono pari a 167 milioni di euro con una diminuzione di 113 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 54 101 (47)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 11 9 2
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
22 21 1
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 46 42 4
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 10 80 (70)
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
5 5
Altri oneri 19 22 (3)
Totale 167 280 (113)

Gli Altri costi operativi del primo semestre 2022 includono una componente non ricorrente, pari a 3 milioni di euro, riferibile principalmente a contenziosi, transazioni, oneri per sanzioni di carattere regolatorio ed oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.

Si segnala che la voce Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti evidenzia un decremento di 47 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021.

La componente non ricorrente del primo semestre 2021, pari a 86 milioni di euro, si riferiva principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate e a passività con clienti e/o fornitori.

EBIT

L'EBIT del primo semestre 2022 della Business Unit Domestic è pari a 146 milioni di euro, (-150 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021), con un'incidenza sui ricavi pari al 2,5% (-2,3 punti percentuali rispetto al primo semestre 2021).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 422 milioni di euro (-319 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, -43,0%) con un'incidenza sui ricavi del 7,3% (11,9% nel primo semestre 2021).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute %
EBIT 146 296 (150) (50,7)
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 276 445 (169)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 422 741 (319) (43,0)

L'EBIT del secondo trimestre 2022 è pari a 54 milioni di euro (-302 milioni di euro rispetto al secondo trimestre 2021).

Brasile

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 1.819 1.348 10.095 8.747 1.348 15,4 15,4
EBITDA 813 630 4.512 4.086 426 10,4 11,8
% sui Ricavi 44,7 46,7 44,7 46,7 (2,0)pp (1,5)pp
EBIT 260 194 1.449 1.256 193 15,4 19,7
% sui Ricavi 14,4 14,4 14,4 14,4 0,0pp 0,6pp
Personale a fine periodo (unità) 9.147 (°)9.325 (178) (1,9)

(°) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2021.

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 5,56056 nel primo semestre 2022 e a 6,48919 nel primo semestre 2021.

(milioni di euro) (milioni di reais)
2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 1.013 690 5.368 4.407 961 21,8 21,8
EBITDA 457 326 2.421 2.078 343 16,5 18,2
% sui Ricavi 45,1 47,2 45,1 47,2 (2,1) pp (1,4)pp
EBIT 140 104 746 664 82 12,3 17,6
% sui Ricavi 13,9 15,1 13,9 15,1 (1,2) pp (0,6)pp
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) 68.695 (1) 52.066
ARPU mobile (reais) 26,5 25,6

(1) Consistenza al 31 dicembre 2021. (*) Include linee aziendali.

La Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) offre servizi di telefonia mobile con tecnologia UMTS, GSM e LTE. Inoltre, il gruppo TIM Brasil offre trasmissione dati tramite reti in fibre ottiche con tecnologia full IP, come DWDM e MPLS e servizi di banda larga residenziale.

Acquisto delle attività mobili del gruppo Oi

In data 20 aprile 2022, TIM S.A. (società brasiliana controllata del Gruppo TIM), Telefônica Brasil S.A. e Claro S.A. , dopo aver soddisfatto le condizioni stabilite dal Conselho Administrativo de Defesa Econômica (CADE) e dall'Agência Nacional de Telecomunicações (ANATEL), hanno concluso il processo di acquisizione delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. - Em Recuperação Judicial.

Con la conclusione dell'operazione, TIM S.A. detiene ora il 100% del capitale sociale di Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A. ("SPE Cozani"), società che corrisponde alla parte delle attività, dei diritti e degli obblighi di Oi Móvel acquisiti dalla società.

In particolare, a TIM S.A. sono stati assegnati:

  • circa 16 milioni di clienti;
  • circa 49 MHz;
  • circa 7,2 mila siti di accesso mobile

L'operazione, una volta perfezionata, porterà valore non solo alla sua controllata in Brasile, ma anche a tutto il Gruppo TIM e ai suoi azionisti perché permetterà di accelerare la crescita e aumentare l'efficienza operativa attraverso sinergie rilevanti. Inoltre, sono previsti effetti positivi anche per i clienti, visto che dall'operazione sono attesi miglioramenti nella user-experience e nella qualità dei servizi offerti.

Ricavi

I ricavi del primo semestre 2022 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 10.095 milioni di reais (8.747 milioni di reais nel primo semestre 2021, +15,4%) in accelerazione rispetto ai livelli registrati a partire dal terzo trimestre 2021. Escludendo i ricavi delle attività mobili del gruppo Oi(Cozani, acquisita il 20 aprile 2022), i ricavi del primo semestre 2022 sono pari a 9.689 milioni di reais.

L'accelerazione è stata spinta dai ricavi da servizi (9.785 milioni di reais rispetto ai 8.495 milioni di reais nel primo semestre 2021, +15,2%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita del 15,8% rispetto al primo semestre 2021. Questa performance è riconducibile principalmente al recupero continuo dei segmenti pre-paid e post-paid. I ricavi da servizi di telefonia fissa hanno mostrato una crescita del 6,4% rispetto al primo semestre 2021, determinata soprattutto dal ritmo di espansione di TIM Live.

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 310 milioni di reais (252 milioni di reais nel primo semestre 2021).

I ricavi del secondo trimestre 2022 ammontano a 5.368 milioni di reais, in crescita del 21,8% rispetto al secondo trimestre 2021 (4.407 milioni di reais).

L'ARPU mobile del primo semestre 2022 è stato di 26,5 reais, in crescita rispetto al dato registrato nel primo semestre 2021 (25,6 reais) grazie al generale riposizionamento verso il segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee mobili complessive al 30 giugno 2022 sono pari a 68,7 milioni, +16,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2021 (52,1 milioni). Questa variazione è principalmente riconducibile al segmento pre-paid per +9,7 milioni e al segmento post-paid per +6,9 milioni, anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 30 giugno 2022 i clienti post-paid rappresentano il 43,4% della base clienti (43,9% a dicembre 2021).

Le attività BroadBand di TIM Live hanno registrato, al 30 giugno 2022, una crescita netta positiva della base clienti di 33 mila unità, +4,9% rispetto al 30 giugno 2021. Inoltre, la base clienti continua a concentrarsi nelle connessioni ad alta velocità, con più del 50% che supera i 100Mbps.

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2022 ammonta a 4.512 milioni di reais (4.086 milioni di reais nel primo semestre 2021, + 10,4%) e il margine sui ricavi è pari al 44,7% (46,7% nel primo semestre 2021).

L'EBITDA del primo semestre 2022 sconta oneri non ricorrenti per 71 milioni di reais principalmente connessi allo sviluppo di progetti non ricorrenti e processi di riorganizzazione aziendale.

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita dell'11,8% ed è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute %
EBITDA 4.512 4.086 426 10,4
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 71 14 57
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 4.583 4.100 483 11,8

La crescita dell'EBITDA è attribuibile ai maggiori ricavi oltre che al consolidamento di Cozani (212 milioni di reais).

Il relativo margine sui ricavi, in termini organici si attesta al 45,4% (46,9% nel primo semestre 2021).

L'EBITDA del secondo trimestre 2022 è pari a 2.421 milioni di reais, in crescita del 16,5% rispetto al secondo trimestre 2021 (2.078 milioni di reais).

Al netto degli oneri non ricorrenti il margine sui ricavi del secondo trimestre 2022 si attesta al 46,1% (47,5% nel secondo trimestre 2021).

Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 756 502 4.199 3.260 939
Costi del personale 143 110 797 715 82
Altri costi operativi 171 143 944 927 17
Variazione delle rimanenze (13) 3 (78) 21 (99)

EBIT

L'EBIT del primo semestre 2022 è pari a 1.449 milioni di reais (1.256 milioni di reais nel primo semestre 2021, +15,4%).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nel primo semestre 2022 a 1.520 milioni di reais (1.270 milioni di reais nel primo semestre 2021) con un margine sui ricavi del 15,1% (14,5% nel primo semestre 2021).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute %
EBIT 1.449 1.256 193 15,4
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 71 14 57
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.520 1.270 250 19,7

L'EBIT del secondo trimestre 2022 è pari a 746 milioni di reais (664 milioni di reais nel secondo trimestre 2021).

Al netto degli oneri non ricorrenti il margine sui ricavi del secondo trimestre 2022 è pari al 14,8%, (15,4% nel secondo trimestre 2021).

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

Attivo non corrente

■ Avviamento: aumenta di 441 milioni di euro, da 18.568 milioni di euro al 31 dicembre 2021 a 19.009 milioni di euro al 30 giugno 2022, principalmente per effetto dell'iscrizione dell'Avviamento provvisorio a seguito dell'acquisizione, da parte della Cash Generating Unit Brasile di parte delle attività mobili di Oi Movél S.A. (gruppo Oi) per 371 milioni di euro (1.951 milioni di reais convertiti al cambio real/euro 5,25403). inoltre, nell'ambito della Cash Generating Unit Domestic, si rileva un incremento di 11 milioni di euro relativo all'iscrizione dell'avviamento provvisorio connesso all'acquisizione, nel maggio 2022, del controllo da parte di Olivetti S.p.A. di Mindicity S.r.l. (8 milioni di euro) e l'aggiornamento del corrispettivo relativo all'acquisizione, da parte di Olivetti S.p.A., del 100% di Staer Sistemi S.r.l. perfezionata a settembre 2021 (3 milioni di euro).

Nel primo semestre 2022 le differenze cambio sono positive per 59 milioni di euro e sono relative all'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile1 .

Per maggiori dettagli si rimanda alle Note "Aggregazioni aziendali" e "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM.

  • Attività immateriali a vita utile definita: aumentano di 752 milioni di euro, da 7.147 milioni di euro di fine 2021 a 7.899 milioni di euro al 30 giugno 2022, quale saldo fra:
  • investimenti industriali (+ 603 milioni di euro);
  • ammortamenti del periodo (-734 milioni di euro);
  • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 883 milioni di euro). Le differenze cambio sono positive per 228 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile; le altre variazioni si riferiscono all'ingresso nel perimetro di consolidamento delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. acquisite dal Gruppo TIM nel mese di aprile 2022 (Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A.).
  • Attività materiali: aumentano di 660 milioni di euro, da 13.311 milioni di euro di fine 2021 a 13.971 al 30 giugno 2022, quale saldo fra:
  • investimenti industriali (+1.277 milioni di euro);
  • ammortamenti del periodo (-1.154 milioni di euro);
  • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 587 milioni di euro). Le differenze cambio sono positive per 276 milioni di euro e relative alla Business Unit Brasile; le altre variazioni si riferiscono principalmente all'ingresso nel perimetro di consolidamento delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. acquisite dal Gruppo TIM nel mese di aprile 2022 (Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A.).
  • Diritti d'uso su beni di terzi: aumentano di 707 milioni di euro, da 4.847 milioni di euro di fine 2021 a 5.554 milioni di euro al 30 giugno 2022, quale saldo fra:
  • investimenti (+26 milioni di euro) e incrementi di contratti di leasing (+376 milioni di euro, principalmente riferiti alla Business Unit Brasile);
  • ammortamenti del periodo (-407 milioni di euro);
  • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 712 milioni di euro). Le differenze cambio sono positive per 192 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile; le altre variazioni si riferiscono principalmente all'ingresso nel perimetro di consolidamento delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. e le variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo.
  • Altre attività non correnti: sono pari a 8.258 milioni di euro e si riducono rispetto al 31 dicembre 2021 di 2.986 milioni di euro principalmente per effetto della riclassifica nell'ambito della voce "Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute" della partecipazione in INWIT a seguito del probabile prossimo perfezionamento della cessione di una quota detenuta da TIM, pari al 41% della holding Daphne 3 S.p.A. che attualmente detiene a sua volta una quota del 30,2% in INWIT.

Patrimonio netto consolidato

E' pari a 22.525 milioni di euro (22.039 milioni di euro al 31 dicembre 2021), di cui 17.590 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (17.414 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e 4.935 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (4.625 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono le seguenti:

Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 5,44071 al 30 giugno 2022 ed era pari 6,32047 al 31 dicembre 2021.

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
A inizio periodo 22.039 28.840
Utile (perdita) complessivo del periodo 512 (8.110)
Dividendi deliberati da: (28) (373)
TIM S.p.A. (318)
Altre società del Gruppo (28) (55)
FiberCop - aumento di capitale 1.750
Daphne 3 - distribuzione riserva sovrapprezzo azioni (42)
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto 4 33
Altri movimenti (2) (59)
A fine periodo 22.525 22.039

Flussi finanziari

L'indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 24.654 milioni di euro (22.187 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo del primo semestre 2022 è positivo per un importo netto di 353 milioni di euro: alla generazione di cassa operativa, positiva per 822 milioni di euro, si sono contrapposti pagamenti per l'acquisizione di diritti d'uso di frequenze per servizi di telecomunicazioni per 469 milioni di euro. Nel primo semestre 2021 l'operating free cash flow era positivo per 819 milioni di euro (+1.059 milioni di euro la generazione di cassa operativa cui ci erano contrapposti 240 milioni di euro per l'acquisizione di diritti d'uso di frequenze per servizi di telecomunicazioni).

Inoltre, le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato sono di seguito esposte:

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
(a) (b) (a-b)
EBITDA 2.658 2.753 (95)
Investimenti industriali di competenza (1.906) (1.808) (98)
Variazione del capitale circolante netto operativo: (261) (96) (165)
Variazione delle rimanenze (37) (55) 18
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 77 134 (57)
Variazione dei debiti commerciali (373) (390) 17
Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum (380) (380)
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 452 215 237
Variazione dei fondi relativi al personale 241 256 (15)
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni (379) (286) (93)
Operating free cash flow netto 353 819 (466)
% sui Ricavi 4,7 10,9 (6,2)pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 2 1.766 (1.764)
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori 7 7
Investimenti finanziari (1.771) (66) (1.705)
Pagamento dividendi (37) (336) 299
Incrementi di contratti di leasing (376) (253) (123)
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non
operativi
(645) (676) 31
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
(2.467) 1.254 (3.721)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle
attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
(2.467) 1.254 (3.721)

Equity Free Cash Flow

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
(2.467) 1.254 (3.721)
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i
rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni
anticipate di operazioni di leasing (+))
535 201 334
Pagamento delle licenze tlc e per l'utilizzo di frequenze 469 240 229
Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o
cessioni di partecipazioni
1.771 (1.668) 3.439
Pagamento dei dividendi e Change in Equity 30 336 (306)
Equity Free Cash Flow 338 363 (25)

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2022 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum

Nel primo semestre 2022 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum sono pari a 1.906 milioni di euro (1.808 milioni di euro nel primo semestre 2021).

Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 1° Semestre 2022
1° Semestre 2021
Variazione
peso % peso %
Domestic 1.478 77,5 1.465 81,0 13
Brasile 428 22,5 343 19,0 85
Altre attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 1.906 100,0 1.808 100,0 98
% sui Ricavi 25,2 24,0 1,2pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti industriali per 1.478 milioni di euro, con un incremento di 13 milioni di euro in termini organici rispetto al primo semestre 2021, principalmente connesso allo sviluppo delle reti FTTC/FTTH;
  • la Business Unit Brasile ha registrato nel primo semestre 2022 investimenti industriali per 428 milioni di euro (343 milioni di euro nel primo semestre 2021). Escludendo l'impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (+58 milioni di euro), gli investimenti industriali sono sostanzialmente stabili rispetto al primo semestre 2021.

Variazione del Capitale circolante netto operativo

La variazione del Capitale circolante netto operativo del primo semestre 2022 riflette una variazione di -261 milioni di euro (-96 milioni nel primo semestre 2021) conseguente principalmente alla variazione dei debiti commerciali e per licenze di telefonia mobile/spectrum (-753 milioni di euro) parzialmente compensata dalla variazione positiva degli altri crediti e debiti operativi (+452 milioni di euro).

Variazione dei fondi relativi al personale

Nel primo semestre 2022 i fondi relativi al personale aumentano complessivamente di 241 milioni di euro sostanzialmente per le uscite previste in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle degli accordi siglati con le OO.SS. dalla Capogruppo TIM S.p.A. il 7 giugno 2022 e da Telecom Italia Sparkle il 1° luglio 2022.

Investimenti finanziari

Nel primo semestre 2022 sono pari a 1.771 milioni di euro e comprendono principalmente l'impatto derivante dall'acquisizione del 100% del capitale sociale di Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A., società corrispondente alla parte delle attività, dei diritti e degli obblighi di Oi Móvel - Em Recuperação Judicial acquisiti dal Gruppo TIM.

Incrementi di contratti di leasing

Nel primo semestre 2022 la voce è pari a 376 milioni di euro (253 milioni di euro nel primo semestre 2021) e comprende il maggior valore di diritti d'uso iscritti a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti di locazione esistenti.

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi

Nel primo semestre 2022 il flusso presenta un saldo negativo per complessivi 645 milioni di euro (negativo per 676 milioni di euro nel primo semestre 2021). Comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione finanziaria, il pagamento delle imposte sul reddito nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nel primo semestre 2022 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2022 pari a 1.233 milioni di euro (1.536 milioni di euro al 31 dicembre 2021; 1.367 milioni di euro al 30 giugno 2021).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 16.414 17.383 (969)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 5.348 6.054 (706)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva 4.707 4.064 643
26.469 27.501 (1.032)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 1.683 3.512 (1.829)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 2.085 2.433 (348)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 782 651 131
4.550 6.596 (2.046)
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo 31.019 34.097 (3.078)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (50) (45) (5)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti (1.961) (2.285) 324
(2.011) (2.330) 319
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.532) (2.249) 717
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (54) (56) 2
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (351) (142) (209)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (2.391) (6.904) 4.513
(4.328) (9.351) 5.023
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie (6.339) (11.681) 5.342
Indebitamento finanziario netto contabile 24.680 22.416 2.264
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(26) (229) 203
Indebitamento finanziario netto rettificato 24.654 22.187 2.467
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 30.188 32.564 (2.376)
Totale attività finanziarie rettificate (5.534) (10.377) 4.843
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 1.683 3.512 (1.829)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.046 898 148
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 779 648 131

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 85% per la componente a tasso fisso e 15% - 35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo "Indicatori alternativi di performance".

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 24.654 milioni di euro al 30 giugno 2022, in aumento di 2.467 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (22.187 milioni di euro). Nonostante un positivo flusso di cassa derivante dalla gestione operativa-finanziaria, l'incremento dell'indebitamento è ascrivibile all'acquisizione in Brasile delle attività mobili del gruppo Oi per complessivi 1.741 milioni di euro, al fabbisogno correlato agli impegni per le citate acquisizioni di frequenze di telecomunicazioni in Brasile e in Italia (469 milioni di euro) ed all'impatto contabile di rinegoziazioni di contratti di lease IFRS16 (536 milioni di euro, al netto di 557 milioni di euro considerati nel valore di acquisizione di Oi).

Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 24.680 22.416 2.264
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(26) (229) 203
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 24.654 22.187 2.467
Leasing (5.385) (4.614) (771)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 19.269 17.573 1.696

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 30 giugno 2022 è pari a 24.680 milioni di euro, in aumento di 2.264 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (22.416 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione di 203 milioni di euro sostanzialmente a seguito dell'incremento dei tassi di interesse Euro, che ha l'effetto di rivalutare le coperture in cash flow hedge, e dell'ammortamento dell'adeguamento sui sottostanti oggetto delle coperture in Fair Value Hedge interrotte nel 2021. Tale variazione è rettificata nell'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dei contratti di lease), metrica adottata dai principali peers europei, al 30 giugno 2022 risulta pari a 19.269 milioni di euro, in aumento di 1.696 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (17.573 milioni di euro).

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 30 giugno 2022 sono iscritte per un importo pari a 18.097 milioni di euro (20.895 milioni di euro al 31 dicembre 2021). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 17.711 milioni di euro (20.338 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2022 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A 2002-2022 riservato in sottoscrizione ai dipendenti Euro 214 1/1/2022
Telecom Italia S.p.A 1.250 milioni di euro 5,25% (1) Euro 884 10/2/2022
Telecom Italia S.p.A. 2.000 milioni di euro 1,125% Convertible bond Euro 2.000 26/3/2022

(1) Al netto dei riacquisti per 366 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 30 giugno 2022:

(miliardi di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – scadenza maggio 2026 4,0 4,0
Totale 4,0 4,0

Al 30 giugno 2022 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 950 milioni di euro.

In data 6 luglio 2022 TIM ha stipulato con un pool di primarie banche internazionali un nuovo finanziamento che beneficia della "Garanzia Italia" (ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Decreto-Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni) per un importo pari a 2 miliardi di euro.

Scadenze delle passività finanziarie e costo medio del debito

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 6,92 anni.

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 4%, mentre il costo medio del debito di Gruppo "After Lease" risulta pari a circa il 3,5%.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 7.923 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 3.923 milioni di euro (9.153 milioni di euro al 31 dicembre 2021), comprensivi anche di 506 milioni di euro di pronti contro termine scadenti entro novembre 2022;
  • l'ammontare della Sustainability-linked Revolving Credit Facility pari a 4.000 milioni di euro, totalmente disponibile.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i prossimi 24 mesi.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 2.391 milioni di euro (6.904 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.532 milioni di euro (2.249 milioni di euro al 31 dicembre 2021): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 569 milioni di euro di Titoli di Stato detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 750 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 213 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato.

Al 30 giugno 2022 l'indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 24.654 milioni di euro, in aumento di 2.015 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022 (22.639 milioni di euro). La variazione in aumento è sostanzialmente indotta dai fenomeni già individuati nella dinamica descritta per il semestre, al netto delle positiva generazione di cassa operativa: acquisizione in Brasile delle attività mobili del gruppo Oi per complessivi 1.741 milioni di euro, fabbisogno correlato agli impegni per acquisizioni di frequenze di telecomunicazioni in Brasile e in Italia (283 milioni di euro) ed impatto contabile di una rinegoziazione di contratti di lease IFRS16 (7 milioni di euro, al netto di 557 milioni di euro considerati nel valore di acquisizione di Oi).

(milioni di euro) 30.6.2022 31.3.2022 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile 24.680 22.846 1.834
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(26) (207) 181
Indebitamento finanziario netto rettificato 24.654 22.639 2.015
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 30.188 29.213 975
Totale attività finanziarie rettificate (5.534) (6.574) 1.040

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM.

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 7.557 7.543 14 0,2
Altri proventi operativi 78 169 (91) (53,8)
Totale ricavi e proventi operativi 7.635 7.712 (77) (1,0)
Acquisti di materie e servizi (3.385) (3.113) (272) (8,7)
Costi del personale (1.554) (1.715) 161 9,4
Altri costi operativi (342) (424) 82 19,3
Variazione delle rimanenze 35 49 (14) (28,6)
Attività realizzate internamente 269 244 25 10,2
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.658 2.753 (95) (3,5)
Ammortamenti (2.295) (2.268) (27) (1,2)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
34 (1) 35
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 397 484 (87)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
31 22 9 40,9
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 12 (12)
Proventi finanziari 773 546 227 41,6
Oneri finanziari (1.459) (1.128) (331) (29,3)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(258) (64) (194)
Imposte sul reddito (102) 7 (109)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (360) (57) (303)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (360) (57) (303)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (483) (149) (334)
Partecipazioni di minoranza 123 92 31 33,7

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Utile (perdita) del periodo (a)
(360)
(57)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (4) 5
Effetto fiscale
(b)
(4)
5
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 58 22
Effetto fiscale (14) (5)
(c)
44
17
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
40 22
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (88) (12)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 14 (3)
Effetto fiscale 3 1
(f)
(71)
(14)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 631 565
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (384) (427)
Effetto fiscale (59) (33)
(g)
188
105
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 715 307
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h)
715
307
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
832 398
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
872 420
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
512 363
Attribuibile a:
Soci della Controllante 170 175
Partecipazioni di minoranza 342 188

Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 19.009 18.568 441
Attività immateriali a vita utile definita 7.899 7.147 752
26.908 25.715 1.193
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 13.971 13.311 660
Diritti d'uso su beni di terzi 5.554 4.847 707
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
335 2.979 (2.644)
Altre partecipazioni 128 156 (28)
Crediti finanziari non correnti per contratti di
locazione attiva
50 45 5
Altre attività finanziarie non correnti 1.961 2.285 (324)
Crediti vari e altre attività non correnti 2.343 2.266 77
Attività per imposte anticipate 3.441 3.513 (72)
8.258 11.244 (2.986)
Totale Attività non correnti (a)
54.691
55.117 (426)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 324 282 42
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.481 4.358 123
Crediti per imposte sul reddito 114 79 35
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
54 56 (2)
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
1.883 2.391 (508)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.391 6.904 (4.513)
4.328 9.351 (5.023)
Sub-totale Attività correnti 9.247 14.070 (4.823)
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 2.631 2.631
2.631 2.631
Totale Attività correnti (b)
11.878
14.070 (2.192)
Totale Attività
(b+a)
66.569 69.187 (2.618)
(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
17.590 17.414 176
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
4.935 4.625 310
Totale Patrimonio netto (c) 22.525 22.039 486
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
21.762 23.437 (1.675)
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
4.707 4.064 643
Fondi relativi al personale 812 699 113
Passività per imposte differite 234 245 (11)
Fondi per rischi e oneri 1.007 926 81
Debiti vari e altre passività non correnti 1.322 1.413 (91)
Totale Passività non correnti (d) 29.844 30.784 (940)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
3.768 5.945 (2.177)
Passività finanziarie correnti per contratti di
locazione passiva
782 651 131
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 9.410 9.473 (63)
Debiti per imposte sul reddito 239 295 (56)
Sub-totale Passività correnti 14.199 16.364 (2.165)
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 1 1
1 1
Totale Passività correnti (e) 14.200 16.364 (2.164)
Totale Passività (f=d+e) 44.044 47.148 (3.104)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 66.569 69.187 (2.618)

Rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (360) (57)
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.295 2.268
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 8 (9)
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) 83 (54)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(34) 1
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
(31) (22)
Variazione dei fondi relativi al personale 241 256
Variazione delle rimanenze (37) (55)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 77 134
Variazione dei debiti commerciali (67) (236)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (62) (235)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 380 (66)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 2.493 1.925
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(2.589) (1.960)
Contributi in conto capitale incassati 3
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(1.183)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (25) (66)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
768 (204)
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di
rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
2 9
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (3.024) (2.221)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (505) (518)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 228 1.912
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (3.635) (2.108)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (25)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 7
Dividendi pagati (37) (336)
Variazioni di possesso in imprese controllate (4) 1.758
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (3.971) 708
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (4.502) 412
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 6.904 4.508
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) (19) 48
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 2.383 4.968

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Acquisti di attività immateriali (603) (661)
Acquisti di attività materiali (1.277) (1.113)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (402) (287)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(2.282) (2.061)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
(307) 101
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(2.589) (1.960)

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (38) (254)
Interessi pagati (934) (863)
Interessi incassati 284 229
Dividendi incassati 96 86

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 6.904 4.829
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (321)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
6.904 4.508
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 2.391 4.969
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (8) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
2.383 4.968

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamentofinanziario netto" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM.

Altre informazioni

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Semestre
2022
Esercizio
2021
1° Semestre
2021
Variazione
(a) (b) (c) (a-c)
Consistenza media retribuita – Italia 37.071 38.826 39.951 (2.880)
Consistenza media retribuita - Estero 8.960 9.116 9.069 (109)
Totale consistenza media retribuita (1) 46.031 47.942 49.020 (2.989)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 11 unità medie in Italia nel primo semestre 2022; 12 unità medie in Italia nell'esercizio 2021; 12 unità medie in Italia nel primo semestre 2021.

Organico a fine periodo

(unità) 30.6.2022 31.12.2021 30.6.2021 Variazione
(a) (b) (c) (a-b)
Organico – Italia 42.620 42.347 42.910 273
Organico – Estero 9.403 9.582 9.494 (179)
Totale organico a fine periodo (1) 52.023 51.929 52.404 94

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 20 unità in Italia al 30.6.2022; 16 unità in Italia al 31.12.2021; 12 unità in Italia al 30.6.2021.

Organico a fine periodo - dettaglio per Business Unit

(unità) 30.6.2022 31.12.2021 30.6.2021 Variazione
(a) (b) (c) (a-b)
Domestic 42.864 42.591 43.157 273
Brasile 9.147 9.325 9.234 (178)
Altre attività 12 13 13 (1)
Totale 52.023 51.929 52.404 94

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute % assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.563 1.708 (145) (8,5) 2.950 3.308 (358) (10,8)
Canoni per leasing (260) (222) (38) (17,1) (478) (425) (53) (12,5)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 1.303 1.486 (183) (12,3) 2.472 2.883 (411) (14,3)

EBITDA AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro) 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute % assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.101 1.316 (215) (16,3) 2.130 2.576 (446) (17,3)
Canoni per leasing (129) (130) 1 0,8 (254) (255) 1 0,4
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 972 1.186 (214) (18,0) 1.876 2.321 (445) (19,2)

EBITDA AFTER LEASE BRASILE

(milioni di euro) 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazioni 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazioni
assolute % assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 466 396 70 18,2 826 738 88 11,8
Canoni per leasing (131) (92) (39) (42,4) (224) (170) (54) (31,8)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 335 304 31 10,8 602 568 34 6,0

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 24.654 22.187 2.467
Leasing (5.385) (4.614) (771)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 19.269 17.573 1.696

EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2021
Variazione 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Variazione
Equity Free Cash Flow 37 (106) 143 338 363 (25)
Variazione contratti di Leasing (quota capitale) (144) (112) (32) (322) (274) (48)
Equity Free Cash Flow After Lease (107) (218) 111 16 89 (73)

EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2022

Si rimanda alla Nota "Eventi successivi al 30 giugno 2022" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2022

Con riferimento all'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2022, rispetto a quanto comunicato in sede di Relazione Finanziaria annuale 2021, alla luce dei trend operativi del primo semestre 2022 i seguenti target di EBITDA sono stati oggetto di rivisitazione:

  • EBITDA organico di Gruppo a "high single digit decrease" da "low teens decrease";
  • EBITDA AL di Gruppo a "low teens decrease" da "mid to high teens decrease".

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.

Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi.

Il processo Risk Management è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

Il Modello di Risk Management adottato dal Gruppo TIM

  • classifica i rischi sulla base del loro impatto in Strategici (derivanti dalla evoluzione dei fattori sottostanti le principali assunzioni utilizzate per lo sviluppo del Piano Strategico) e Operativi (derivanti dall'evoluzione dei fattori di rischio, sia endogeni che esogeni, che possono compromettere il raggiungimento degli obiettivi di business);
  • valuta i rischi non solo singolarmente, ma anche in un'ottica di portafoglio rischi (analisi delle correlazioni);
  • individua e aggiorna l'insieme complessivo dei rischi ai quali è esposto il Gruppo mediante l'analisi del Piano Industriale, il monitoraggio del contesto di riferimento (macroeconomico, regolatorio, ecc.), un monitoraggio ciclico con i Risk Owner al fine di intercettare eventuali variazioni e/o nuovi scenari di rischio, analisi specifiche sui rischi a cui possono essere esposti gli asset aziendali.

L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2022 potrebbe essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

In tale ambito, si evidenzia il perdurare della diffusione del Covid-19, il conflitto Russia-Ucraina e i possibili incrementi dei costi connessi alle pressioni inflattive. Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, gli adempimenti connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti da valutare in termini di scelte strategiche e di sviluppo temporale degli obiettivi di Piano.

Rischi relativi alle attività di business e del settore

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni continua a mantenere una un elevato livello di competizione che comporta per il Gruppo TIM rischi di riduzione della quota di mercato e pressione sui prezzi negli ambiti geografici in cui opera. Ad un quadro complesso si è aggiunto nel mercato del fisso il recente lancio di Iliad, già presente in ambito mobile.

Oltre ai servizi tradizionali del core business cresce l'importanza e la competizione nel mercato dei servizi innovativi e delle offerte convergenti, con l'estensione verso il mondo dei contenuti, che amplia opportunità e rischi per gli operatori.

Dal lato infrastrutturale, permane la competizione con piccoli operatori locali ma soprattutto con l'operatore Open Fiber per la fornitura delle connessioni di accesso in fibra ottica. A fine maggio TIM ha sottoscritto un Memorandum of Understanding con CDP Equity S.p.A., Open Fiber S.p.A., Macquarie Infrastructure and Real Assets (Europe) Limited e Teemo Bidco S.a r.l per valutare la possibile creazione di un operatore unico, non verticalmente integrato, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture in banda ultra larga sull'intero territorio nazionale. L'obiettivo è permettere l'accesso ai servizi più innovativi ed efficienti alla generalità della popolazione, agli enti pubblici e alle imprese, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo più celere, duraturo e sostenibile del Paese. Il raggiungimento di tale accordo non è al momento garantito.

La situazione macroeconomica e le tensioni geopolitiche hanno riacceso i fenomeni inflattivi a tutti i livelli. Nella maggior parte dei paesi europei un contesto macroeconomico ad elevata inflazione è pressoché sconosciuto agli operatori di telecomunicazioni, poiché le precedenti esperienze risalgono a periodi antecedente la liberalizzazione dei mercati e da molti anni la dinamica ei prezzi nel mondo delle TLC è stata di tipo deflattivo. L'insorgere di un fenomeno di maggiore inflazione potrebbe indurre gli operatori a introdurre modifiche di prezzo legate all'inflazione. TIM ha allertato il Regolatore di settore sulla necessità di ritoccare i prezzi di alcune componenti all'ingrosso ma esistono dei rischi di tipo competitivo qualora la gestione dell'inflazione non sia omogenea tra gli operatori, per esempio introducendo opportunità per arbitraggio tariffario.

L'evoluzione del mercato della telefonia e della distribuzione dei contenuti ha comportato la stipula di contratti di durata pluriennale che in alcuni casi impegnano TIM a riconoscere alla controparte corrispettivi a titolo di minimo garantito. La valutazione di tali contratti e la stima dei costi ad essi associati è soggetta a numerose incertezze che includono fra gli altri dinamiche di mercato, pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato, sviluppo delle nuove tecnologie a supporto del servizio. Tali stime vengono riviste periodicamente sulla base dei dati consuntivati al fine di assicurare che il dato previsionale rimanga nell'ambito di range ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo della società, potrebbero pertanto impattare anche in maniera significativa sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti stessi, l'importo di marginalità (positiva o negativa) stimato, i flussi di cassa che verranno generati.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model dai servizi tradizionali a quelli più innovativi. I cambiamenti nel profilo di consumo della base clienti (migrazione da voice a data) richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo TIM Brasil potrebbe essere condizionato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture.

Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse e mobili

Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti.

Rischi di Cyber Security

Il rischio cyber è un fenomeno in crescita a livello mondiale e come tale richiede un costante presidio da parte di TIM, dato l'ingente patrimonio di asset informatico che l'azienda gestisce sia in termini di proprie infrastrutture di telecomunicazioni, sia in termini di asset necessari all'erogazione di servizi alla clientela, alcuni dei quali, essenziali, rientranti nella recente normativa in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.

Alla luce di queste considerazioni, particolare impulso è stato dato alla protezione delle reti dalle principali minacce (ad esempio: virus, malware, hacker, furto di dati). Rispetto all'ampia tassonomia degli attaccanti (Cyber-Criminals, Cyber-Terrorists, Insiders, ecc.) l'attività è condotta da TIM non solo a salvaguardia delle proprie infrastrutture ma, in uno spirito di forte responsabilità, anche nei confronti del patrimonio informativo della clientela, e dei servizi essenziali che rappresentano un target prioritario per l'azienda e per il sistema paese.

Per quanto riguarda la fase di prevenzione, TIM presidia le analisi di rischio cyber definendo i piani di sicurezza per gli asset informatici dell'azienda, allo scopo di identificare preventivamente le azioni necessarie alla mitigazione del rischio cyber e di garantire l'adozione di un approccio di security by design, provvedendo anche al monitoraggio dei piani delle suddette azioni e alle verifiche di effettiva applicazione in campo, l'azienda ha, inoltre, predisposto avanzati laboratori di test e sperimentazione per testare a livello di sicurezza gli apparati prima che vengano messi in campo e ambienti isolati dedicati alla individuazione di possibili vulnerabilità nei prodotti hardware e software impiegati sulla propria rete.

Per quanto riguarda la fase di identificazione e reazione rispetto ad attacchi cyber, il Security Operation Center (SOC), opera h24 per 365 giorni l'anno, allo scopo di gestire incidenti di sicurezza informatica così da contribuire a contenere gli impatti. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi cyber.

In relazione al conflitto Russia-Ucraina, TIM sta agendo in coordinamento con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN) che ha inviato a TIM una comunicazione relativa alle "Possibili ricadute su infrastrutture ICT nazionali in relazione alla situazione ucraina".

In particolare, a seguito dell'evoluzione della crisi e di scambi informativi a livello europeo e della NATO, TIM è stata invitata ad innalzare il livello di allerta in relazione al rischio cyber.

Al fine di prevenire eventuali impatti al verificarsi di condizioni similari a quanto avvenuto in precedenti casi (NotPetya, Wannacry), in aggiunta all'adozione delle best practice in materia è stato richiesto dal CSIRT ( struttura istituita presso l'ACN, che tra l'altro emette preallarmi, bollettini cyber e divulga informazioni alle parti interessate in merito ai rischi cyber) di elevare il livello di attenzione, adottando in via prioritaria alcune azioni di mitigazione tra le quali:

  • verifica della consistenza e disponibilità offline dei backup necessari al ripristino in particolare dei servizi di core business;
  • incremento delle attività di monitoraggio e logging;
  • creazione, aggiornamento, mantenimento ed esercizio periodico di capacità di incident response, di piani di continuità operativa e resilienza;
  • disponibilità del personale chiave;
  • particolare attenzione agli ambienti cloud;
  • prioritizzazione delle attività di patching;
  • monitoraggio degli account di servizio e di amministrazione per rilevare eventuali attività anomale;
  • monitoraggio del traffico di rete per analizzare picchi anomali;
  • incremento delle capacità di protezione delle infrastrutture di posta elettronica contro attività di spearphishing.

TIM sta profondendo ogni sforzo per elevare le misure di monitoraggio e contrasto delle minacce cyber anche sotto il profilo della Cyber Threat Intelligence, innalzando, contestualmente, anche le misure di sicurezza fisica nei siti di maggior criticità.

Rischi di Continuità di Business

Il successo del Gruppo TIM dipende fortemente dalla capacità di offrire in modo continuativo e ininterrotto i servizi/prodotti che eroga attraverso la disponibilità dei processi e dei relativi asset a supporto, che sono sensibili a diverse minacce sia esogene sia endogene. TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Model System", in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.

TIM infatti considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del Valore e della Reputazione del Gruppo, nell'erogazione dei propri servizi e nel pieno rispetto di quanto definito nei contratti con la Clientela, nella normativa di settore e, più in generale, in coerenza con le metodologie e le best practice di riferimento.

TIM mette in atto un processo continuo di gestione e di governo che, supportato dalla Direzione Aziendale, garantisce che vengano intrapresi i passi necessari per identificare l'impatto di potenziali perdite, mantenere praticabili i piani e le strategie di ripristino e assicurare la continuità dei servizi mediante programmi di formazione, test, esercitazioni e periodiche attività di aggiornamento e revisione.

TIM inoltre effettua periodiche attività di risk assessment sugli asset aziendali volte a valutare e mitigare i rischi di possibili danni diretti e/o di interruzione di attività, implementando altresì specifici programmi assicurativi a copertura di questi rischi.

Nel 2021 TIM ha avviato il percorso di certificazione ISO 22301 (Sicurezza e resilienza - Sistemi di gestione per la continuità operativa) relativamente alla governance del proprio BCMS e ai processi maggiormente rilevanti. Ad oggi sono stati certificati 41 processi nelle aree: Tecnologica, Customer Operations, Commerciale, Finanziaria, Security e HRO. Nel corso del 2022 continuerà l'estensione delle aree di copertura e realizzate le attività di manutenzione della certificazione. Questo consentirà sia di migliorare la continuità dei servizi offerti, sia di fornire maggiori garanzie in tal senso ai propri stakeholder.

Rischi di frodi

Il progresso tecnologico mette a disposizione strumenti e tecniche di perpetrazione di frodi e abusi sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di esecuzione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" stanno progressivamente acquisendo maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre, alcune specifiche tipologie di servizi resi (es. servizi wholesale di interconnessione, voce o dati, servizi Premium) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale.

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti che prevede al suo interno un'attività di fraud risk assessment che contribuisce, in sinergia con le evidenze di gestione delle frodi esterne ed interne, alla identificazione, pianificazione e monitoraggio del presidio operativo della prevenzione e del contrasto delle frodi.

La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti dal D.Lgs. n. 231/2001, definisce specifici schemi di controllo interni comprensivi di indicazioni comportamentali a cui i dipendenti ed i collaboratori dell'Azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere (Prevention). Nella fase di Detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla fondatezza dell'illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo endto-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell'azione svolta e individuate le eventuali azioni di miglioramento dell'efficacia del processo di fraud management.

Il contrasto alle frodi interne, attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa del personale come recentemente aggiornati, viene effettuato attraverso la rilevazione di informazioni relative alla concentrazione di operazioni anomale che facciano ipotizzare gravi illeciti.

Rischi legati ai principali temi di sostenibilità

Da molti anni il Gruppo coinvolge attivamente e consulta sistematicamente i propri stakeholder con l'obiettivo di migliorare le performance ambientali, sociali e di governance (ESG) dell'azienda. I risultati dell'attività di engagement, come emergono dalla matrice di materialità, sono riflessi nel Piano di Sostenibilità, centrale nel Piano Strategico triennale del Gruppo.

Il piano di azioni a supporto della strategia ESG è finalizzato ad ottenere un impatto concreto e rilevante nello sviluppo del business che ha fatto propri obiettivi di tutela dell'ambiente e di inclusione sociale.

Riduzione dei consumi energetici e lotta ai cambiamenti climatici

Il Gruppo si è posto l'obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030 ed essere "net zero" al 2040, con una sempre più crescente attenzione ai consumi energetici, il cui mancato contenimento, oltre che ad un impatto negativo sul clima, potrebbe portare un mancato saving di costi. Nel Piano 2022-2024 è stato inoltre riconfermato il target sull'utilizzo del 100% di energia rinnovabile per tutto il Gruppo al 2025.

A supporto del raggiungimento di questo target si inserisce l'accordo firmato in Italia da TIM e ERG per la fornitura di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili che coprirà al 2022 già circa il 20% dei consumi energetici aziendali. L'operazione, inoltre, rappresenta un importante contributo allo sviluppo del settore dell'energia pulita, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e decarbonizzazione stabiliti dall'Unione Europea. Oltre all'incremento dell'uso di fonti rinnovabili, le misure adottate da TIM per l'efficientamento dei consumi energetici includono:

  • iniziative e progetti finalizzati a minimizzare l'impatto ambientale delle attività aziendali, dei clienti che utilizzano prodotti del settore ICT e della catena di fornitura;
  • interventi di efficientamento energetico nell'ambito del perimetro di centrali e CED.

Il continuo aumento delle temperature medie globali sta impattando in modo significativo sugli eventi naturali/ catastrofali.

Le conseguenze negative legate ai cambiamenti climatici (es. alluvioni, esondazioni, windstorm), possono impattare anche sugli asset aziendali (danni materiali) e sulla Continuità del Business (Business Interruption). A tal proposito TIM ha posto in essere specifiche attività di valutazione, mitigazione e monitoraggio dei rischi derivanti da tali eventi, oltre che adeguate coperture assicurative.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia apre risvolti economici anche estremi relativamente all'approvvigionamento energetico. Le imprese dell'Eurozona, che a partire dal 2021 hanno affrontato le impennate dei prezzi delle bollette energetiche rispetto al 2020, potranno essere ulteriormente impattate dal rincaro dei costi dell'energia. Prima dell'inizio del conflitto oltre il 40% del gas naturale importato dal nostro Paese e necessario anche per la produzione di energia elettrica (centrali termoelettriche) era di provenienza russa (fonte Ministero della Transizione Ecologica). L'energia elettrica consumata da TIM dipende quasi nella sua totalità da fornitori di energia ed è solo in minima parte autoprodotta. Pertanto il Gruppo TIM risulta essere naturalmente esposto alle fluttuazioni dei costi energetici che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi di business in termini di riduzione della marginalità e dei flussi di cassa. Per mitigare tali esposizioni tra le azioni in corso per l'anno 2022 TIM ha coperto la gran parte del fabbisogno a prezzo fisso.

Inclusione sociale

Il digital divide rappresenta un grande ostacolo alla diffusione della digitalizzazione e alla crescita del Paese e ai correlati servizi di connettività con il rischio di ripercussioni in ambito commerciale. L'iniziativa "Operazione Risorgimento Digitale" iniziata nel 2019, prima grande scuola gratuita per la diffusione delle competenze digitali in Italia, è stata il progetto principale per l'inclusione che vuole colmare il divario digitale che interessa le aree a minore urbanizzazione del Paese.

Competenze ed engagement del personale

La capacità di attrarre e trattenere personale qualificato, specializzato e motivato è un fattore chiave di successo per il perseguimento degli obiettivi strategici e il raggiungimento di un elevato livello di customer experience.

TIM ha avviato un programma di assunzioni, ricercando profili professionali compatibili con il piano di reindustrializzazione/riorganizzazione aziendale e la realizzazione per tutto il personale di un programma di adeguamento delle competenze a supporto dei processi di riqualificazione, di reskilling e di upskilling, anche riguardante importanti internalizzazioni di attività core, tecnico-specialistiche evolute e tradizionali.

L'indagine sul clima interno, condotta tra i dipendenti nel 2021, ha riportato l'importante risultato sulla soddisfazione del proprio lavoro che è aumentata di 20 punti percentuali negli ultimi 3 anni, superando gli obiettivi del precedente Piano ('21-'23).

Resta in atto il piano sull'engagement del personale che racchiude una serie di azioni, tra quelle già in essere, quelle oggetto di revisione e quelle introdotte ex-novo, che guardano al benessere personale, organizzativo e a supporto delle persone per lavorare e vivere meglio in azienda e, a sua volta, si inquadra nell'ancora più ampio Piano di Sostenibilità di TIM che si è arricchito di obiettivi di gender diversity.

Rischi finanziari

Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e – più specificamente - rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM. Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati ed il monitoraggio dei risultati conseguiti. In particolare, per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM, ivi compresa la sua capacità di sostenere il livello atteso dei flussi di cassa e la marginalità del business, dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse, l'aumento del tasso di inflazione e dei tassi di cambio dei mercati in cui è presente.

A questi fattori si aggiungono le incertezze collegate all'evolversi della guerra in Ucraina e la trasformazione strutturale dei mercati energetici. Le aspettative di crescita del PIL italiano nel 2022 sono state confermate di poco inferiore al 3% considerando il protrarsi della guerra in Ucraina e l'andamento dei prezzi delle materie prime largamente al di sopra dei livelli medi. Il primo trimestre ha registrato una crescita dello 0,1% di PIL sul trimestre precedente grazie al contributo positivo del settore manifatturiero e delle costruzioni, le previsioni per il secondo trimestre prevedono una crescita dello 0,5% grazie al contributo del settore turistico e dei servizi ma nel secondo semestre dell'anno, in particolare nei mesi autunnali, è prevista una contrazione dell'attività economica. Quest'ultima è conseguenza degli alti livelli di inflazione (a giugno ha raggiunto l'8%) non più limitata soltanto al settore energetico che sta riducendo il potere di acquisto e il valore degli asset finanziari delle famiglie ed imprese e causando un innalzamento dei tassi d'interesse sui prestiti. Lo scenario ipotizzato non contempla una recrudescenza del virus Covid 19, ulteriori picchi nei prezzi delle materie prime ed un'estensione della guerra in Ucraina.

L'incremento dei prezzi del gas naturale e del petrolio greggio colpiscono l'industria europea, soprattutto i settori più energivori. Lo shock dell'offerta energetica ha evidenziato la dipendenza dei paesi europei dalle fonti di energia fossili. Si aggiungono inoltre rischi di instabilità finanziaria di imprese e banche dipendenti da investimenti fatti nei settori energetici.

In ragione degli esiti incerti della guerra in Ucraina e del perdurare delle pressioni sui prezzi del settore energetico, l'inflazione (prevista al 7% in media anno) nel breve periodo dovrebbe comunque mantenersi su livelli elevati.

I consumi, penalizzati dalla diminuzione del reddito disponibile reale delle famiglie, risultano in contrazione (-0,7% IQ 2022 vs IVQ2021) e non dovrebbero ritornare ai livelli pre Covid-19 prima della fine del 2024.

Le conseguenze future del conflitto tra Russia e Ucraina sull'equilibrio politico ed economico mondiale sono in evoluzione e allo stato difficilmente prevedibili nella loro interezza. L'Unione Europea e molti altri paesi hanno imposto delle sanzioni economiche nei confronti della Russia e della Bielorussia, con riferimento ad alcuni settori economici-finanziari e nei confronti di alcune persone fisiche e giuridiche vicine al Governo Russo. Ulteriori sanzioni potranno essere deliberate in seguito.

Per il Gruppo TIM, in particolare per Telecom Italia Sparkle, potranno esserci ricadute nelle relazioni commerciali, nell'incasso di crediti commerciali e negli assets presenti nel paese, la cui valorizzazione, pur dipendente dagli sviluppi del conflitto, è ritenuta, al momento, non significativa.

Con riferimento al costo dell'energia, va segnalato che il Gruppo TIM ha implementato un programma di coperture che, sul perimetro domestico, hanno consentito di coprire con anticipo la maggior parte dei fabbisogni 2022 e buona parte di quelli 2023.

In Brasile le previsioni di crescita per il 2022 sono attestate a circa il 2%. Il primo trimestre ha registrato una buona performance delle esportazioni (5%) e una diminuzione delle importazioni di pari livello. La politica monetaria restrittiva sta facendo recuperare credibilità alla moneta brasiliana (il Real ha registrato una crescita del 11% nei confronti del dollaro) ma l'inflazione rimane superiore al 10% penalizzando il potere di acquisto delle famiglie e determinando il rischio di una brusca riduzione della domanda aggregata. Non si intravedono segnali di rientro o stabilizzazione dell'inflazione.

Un punto di particolare attenzione merita l'impatto che l'attuale contesto geopolitico può far registrare sulla supply chain. In particolare, uno scenario inflattivo dei costi dell'energia può incidere sui costi di trasporto e su quelli delle materie prime. Inoltre, il protrarsi del lock-down cinese sta causando la congestione dei principali porti, l'aumento dei tempi medi di consegna e difficoltà nell'approvvigionamento di alcuni materiali e apparati necessari allo sviluppo della rete e di alcuni contratti.

Rischi relativi al contesto legislativo e regolatorio

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità (Rischi di Compliance), derivanti dall'inosservanza/ violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la posizione di significativo potere di mercato detenuta da TIM nei mercati dell'accesso di rete fissa e la struttura dei mercati mobili comportano un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.

I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

  • mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCom che di AGCM;
  • eventuali decisioni AGCom circa politiche tariffarie, anche con effetto retroattivo (ad esempio: revisione dei prezzi relativi ad anni precedenti, efficacia ed effettiva attuazione di politiche di repricing, anche a seguito di sentenze del Giudice amministrativo);
  • eventuali decisioni AGCom che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la replicabilità);
  • eventuale inadeguatezza, riscontrata da AGCom o AGCM, nell'implementazione di processi e sistemi volti alla gestione dei servizi regolamentati;
  • eventuali decisioni AGCom o AGCM che impongono vincoli sul pricing delle offerte fisse e mobili sulla base della normativa a tutela dei consumatori.

General Data Protection Regulation (GDPR)

Particolare rilevanza assume la conformità al Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018, in quanto, rispetto al previgente Codice Privacy tra le altre disposizioni prevede anche un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore. Partendo dal modello operativo già in essere con la previgente normativa Privacy, il Gruppo TIM ha esteso gli strumenti necessari per assicurare la conformità al GDPR, attivando anche specifici presidi organizzativi. In particolare, è stato istituito un comitato di steering sui temi della compliance al GDPR, presieduto dal vertice aziendale e che fornisce l'indirizzo per il perseguimento degli obiettivi di conformità. Al comitato sono sottoposte le valutazioni di conformità e i risultati delle attività di controllo, sia ex-ante che ex-post, svolte dalla Direzione Compliance in accordo con la struttura del Data Protection Officer di Gruppo, che operano secondo i principi di autonomia e di segregation of duties e che partecipano al Sistema di Controllo Interno della Società. I processi operativi della Società sono stati adeguati secondo il principio della privacy-by-design, con particolare attenzione ai processi commerciali, di relazione con il cliente e quelli tecnologici, adottando le modalità definite dalla normativa aziendale dedicata all'applicazione del GDPR ed ai provvedimenti dell'autorità Garante della protezione dei dati personali. I trattamenti di dati personali sono sottoposti a valutazione preventiva di impatto privacy (PIA) secondo le indicazioni del European Data Protection Board (EDPB), sono oggetto di censimento e le relative responsabilità vengono attribuite all'opportuno livello manageriale della organizzazione della Società, come previsto dal Codice Privacy in applicazione del principio di accountability fissato dal GDPR.

Salute e Sicurezza sul Lavoro

La conformità agli adempimenti previsti in materia di sicurezza sul lavoro è assicurata in TIM attraverso l'applicazione della normativa vigente in materia, a partire dalla effettuazione e periodico aggiornamento della valutazione dei rischi e del relativo documento. Nel corso del 2021 è stata anche conseguita la Certificazione ISO 45001:2018 relativamente alle attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione degli immobili uso ufficio e promiscui di competenza di Real Estate.

Riguardo alla gestione degli impatti della pandemia da Covid-19, TIM ha fin da subito adottato tutte le iniziative necessarie a dare completa attuazione alle disposizioni di carattere emergenziale emanate, in più fasi, dal Governo e dalle Regioni, per il contenimento del contagio del virus.

A partire dal 2020 è stato esteso il Lavoro Agile settimanale a tutte le figure professionali che hanno potuto svolgere attività da remoto, compresi gli operatori di call center, sono stati definiti appositi Protocolli di prevenzione e protezione, modulati tenendo conto della specificità lavorativa, per tutti coloro che hanno dovuto continuare a lavorare on field (tecnici, addetti ai negozi e ai Data center) dotandoli di appositi Dispositivi di Protezione Individuali e, in coerenza con gli orientamenti giuridici e tenuto conto degli indirizzi governativi e delle autorità sanitarie, è stato formalizzato ai sensi del D.Lgs. 81/2008 uno specifico documento dedicato al tema Covid-19 contenente tutte le misure a tutela del personale volte a prevenire il contagio, aggiornato nel corso dei primi mesi del 2022 in relazione all'evoluzione normativa.

Inoltre, TIM ha supportato i dipendenti con iniziative dedicate quali ad esempio:

  • una campagna continuativa di informazione e sensibilizzazione rivolta a tutto il personale;
  • una campagna di welfare sanitario, su adesione volontaria, basata su test sierologici ed antigeni rapidi (tra giugno 2020 e marzo 2021), volti a verificare il grado di immunità al Covid-19 tramite risposta anticorpale, destinata principalmente al personale che ha continuato ad operare in campo durante l'emergenza e che ha interessato circa 12.000 dipendenti. Dal 2021 la campagna è stata allargata a tutti i dipendenti TIM, con la collaborazione dell'ASSILT;
  • una campagna di vaccinazione antinfluenzale, sempre su base volontaria, tra fine 2020 ed inizio 2021, indirizzata a tutto il personale del Gruppo TIM, a cui hanno aderito circa 5.000 dipendenti; la campagna di vaccinazione è stata riproposta a novembre 2021, sempre su base volontaria, alla quale hanno aderito questa volta circa 3.800 dipendenti;
  • un servizio di supporto psicologico da parte di professionisti esterni;
  • specifiche modalità per la gestione di eventuali casi di accertata o sospetta positività al Covid-19, oltre ad una specifica copertura assicurativa per i propri dipendenti in caso di ricovero a seguito di contagio da Covid-19;
  • criteri per la mobilità interregionale ed internazionale per comprovate esigenze lavorative, sempre nei limiti imposti dagli schemi definiti dalle autorità sanitarie competenti;
  • la sottoscrizione di specifici accordi con le Organizzazioni Sindacali per la gestione del rientro in sicurezza, avvenuto, su base volontaria, dal 4 ottobre 2021 per circa 3.000 dipendenti che hanno scelto di non continuare a lavorare in smart working 5 giorni a settimana. Il parziale rientro è avvenuto secondo i criteri condivisi con le OO.SS. per il Lavoro Agile:
  • 1 giorno a settimana per il modello giornaliero e 1 settimana al mese per il modello settimanale per coloro che hanno aderito al lavoro agile transitorio;
  • 5 giorni a settimana per coloro che non hanno aderito al lavoro agile transitorio.

Tale rientro ha comportato la riapertura di 48 immobili nel pieno rispetto delle norme per prevenire il contagio da Covid-19, appositamente riportate negli specifici Regolamenti di Sede predisposti per ciascun immobile.

  • Predisposizione di appositi Regolamenti di sede necessari al rientro in piena sicurezza previsto dal 1° aprile 2022.
  • Dal 1° aprile 2022 è avvenuto il rientro in sede per tutti i dipendenti, secondo i seguenti criteri legati alla nuova modalità in Lavoro Agile: 3 giorni a settimana per il modello giornaliero e 2 settimana al mese per il modello settimanale.
  • Dal 1° maggio 2022, venendo meno l'obbligo del possesso ed esibizione del green pass, non è stata più effettuata alcuna verifica della certificazione verde.

Golden Power

L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", finalizzati all'esercizio dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato, arricchendo, in aggiunta, il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power, con un contenuto derivato dalla finalità istituzionale perseguita.

In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.

Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti su TIM e sulle società controllate Sparkle e Telsy. Si tratta di misure, tra l'altro, in ambito governance aziendale e di organizzazione; in particolare, la Presidenza del Consiglio dei Ministri impone la presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l'imposizione di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del servizio universale.

Il dettato governativo, successivamente, è stato integrato con la Legge 20 maggio 2019, n. 41 che ha ricompreso in un più ampio quadro di misure urgenti, quelle relative ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G.

A tale provvedimento, fecero seguito per TIM, nel biennio 2019-20, specifici decreti attuativi (DPCM 5 settembre 2019, 6 luglio 2020 e 7 agosto 2020) di fatto decaduti per TIM da maggio 2021 per effetto della scelta strategica-industriale operata e con l'intervenuto diritto di recesso nei confronti del fornitore extra-europeo precedentemente impiegato per le menzionate forniture.

La pubblicazione del D.L. n. 21 del 21 marzo 2022 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina) ), convertito con modificazioni dalla L. 20 maggio 2022, n. 51, rinnova la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, superando la Legge del 20 maggio 2019 in termini di tecnologie extra Ue e focalizzando l'attenzione su qualunque fornitura in ambito, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore e ridefinendo i poteri speciali dello Stato.

In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi relativi alla progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione delle attività relative alla tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.

Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni, secondo tempistiche previste tra un minimo di 30 e un massimo di cento giorni ed ai fini del monitoraggio di tali eventuali prescrizioni, l'impresa è tenuta a trasmettere una relazione periodica semestrale sulle attività in corso.

L'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.

Si fa un cenno a parte, in ultimo, al Decreto del 16 novembre 2020, con il quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri - a seguito della notifica presentata da TIM in ordine all'operazione societaria riguardante FiberCop S.p.A.- ha esercitato i poteri speciali mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni. Tali prescrizioni fanno riferimento alle reti e agli impianti inclusi nel ramo di azienda trasferito, richiedendo l'adozione di adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione necessari ad assicurarne il funzionamento e l'integrità, a garantire la continuità del servizio universale.

Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica

Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, istituita con la Legge 18 novembre 2019 n. 133, di conversione del D.L. 105/2019, recante "Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica".

L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.

In data 30 luglio 2020 è stato emanato il D.P.C.M. n. 131, che individua i soggetti rientranti nel Perimetro e definisce i criteri da seguire nella compilazione dell'elenco dei beni ICT relativi ai servizi essenziali; con successivi decreti sono state definite le procedure di affidamento/approvvigionamento delle forniture ICT, individuate le categorie dei beni che rientrano in tale ambito e assegnati i compiti del CVCN - Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale - e stabilite le procedure di notifica degli incidenti aventi impatto sui beni ICT relativi ai servizi essenziali, classificandoli in categorie in funzione della loro gravità.

Il quadro normativo sulla sicurezza cibernetica è completato con l'istituzione dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, a tutela degli interessi nazionali nel campo della sicurezza nello spazio cibernetico.

Il rispetto di tali obblighi determina, per TIM, un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.

La mancata osservanza degli obblighi normativi a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza della comunicazione o del superamento dei test o in violazione delle condizioni previste può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

Domestic

Si riportano di seguito le principali variazioni del contesto normativo in ambito domestico intervenute nel primo semestre 2022.

In merito ai procedimenti Antitrust nonché a quello relativo alla Fatturazione a 28 giorni, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM.

Regolamentazione europea

Regolamentazione roaming intra-europeo

Il nuovo regolamento roaming 2022/612, entrato in vigore il 1° luglio 2022, estende ai viaggiatori europei all'interno dell'Unione europea i vantaggi del roaming a tariffa nazionale (Roam Like At Home) fino al 2032 e introduce ulteriori vantaggi e tutele per i consumatori:

  • qualità del servizio: i fornitori di roaming sono obbligati a offrire la stessa qualità del servizio in roaming di quella sperimentata a livello nazionale, se le stesse condizioni sono disponibili sulla rete nel paese di destinazione;
  • migliore accesso e gratuità dei servizi di emergenza;
  • maggiore trasparenza sui costi dei servizi a valore aggiunto;
  • maggiore trasparenza sui costi del roaming su reti mobili non terrestri (navi ed aerei).

È, inoltre, prevista una ulteriore riduzione dei massimali all'ingrosso per garantire la sostenibilità per gli operatori:

2022 2023 2024 2025 2026 2027
voce €cent/min 2,2 2,2 2,2 1,9 1,9 1,9
SMS €cent/SMS 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3
dati €cent/GB 2 1,8 1,55 1,3 1,1 1

La Commissione europea dovrà inoltre valutare le misure relative alle comunicazioni intra-UE (chiamate e SMS dal proprio paese a un altro Stato membro) e verificare se e in quale misura sussista la necessità di ridurre i massimali per tutelare i consumatori dopo il 2024.

2030 Policy Programme "Path to the Digital Decade"

Il 14 luglio 2022 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul programma strategico per il 2030 "Percorso per il decennio digitale". L'adozione della decisione finale è attesa entro fine anno. L'accordo chiarisce varie definizioni degli obiettivi definiti dalla Commissione europea nella Comunicazione COM(2021) 118 final del 9 marzo 2021 (cosiddetta Comunicazione "Digital Compass") e nella proposta legislativa del 15 settembre 2021, che riguardano le seguenti aree:

  • Cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale,
  • Infrastrutture digitali sicure, performanti e sostenibili,
  • Trasformazione digitale delle imprese,
  • Digitalizzazione dei servizi pubblici.

Il Percorso per il decennio digitale prevede, inoltre. un meccanismo di cooperazione annuale con gli Stati membri che consiste in:

  • un sistema di monitoraggio strutturato, trasparente e condiviso basato sul Digital Economy and Society Index (DESI) per misurare i progressi verso ciascuno degli obiettivi 2030 (inclusi KPI);
  • un report annuale sullo stato della decade digitale, nel quale la Commissione valuterà i progressi e raccomanderà delle azioni;
  • roadmap multi-annuali strategiche sulla decade digitale per ciascuno Stato membro, nel quale indicare le policy adottate o pianificate e le misure in supporto agli obiettivi 2030;
  • un quadro strutturato annuale per discutere e gestire le aree con progressi insufficienti tramite raccomandazioni e impegni condivisi tra la Commissione e gli Stati membri;
  • un meccanismo per supportare l'implementazione di progetti multi-country.

Digital markets Act (DMA)

Il 5 luglio 2022 il Parlamento UE ha votato il testo definitivo del DMA che è stato poi adottato dal Consiglio il 18 luglio. Il nuovo Regolamento (che entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'UE) ha l'obiettivo di garantire mercati digitali più contendibili ed equi attraverso la regolamentazione delle principali piattaforme gestite dai cd. "Gatekeeper" (soggetti con fatturato annuo nello Spazio economico europeo ≥7,5 miliardi di euro o una capitalizzazione di mercato media ≥75 miliardi di euro oltre a fornire un servizio di piattaforma a 45 milioni di clienti finali attivi mensilmente e a oltre 10.000 utenti business attivi annualmente). Sono esclusi dallo "scope" del Regolamento le reti e i servizi di Comunicazione elettronica (diversi da quelli relativi ai servizi di comunicazione interpersonale indipendenti dal numero). Sono previsti obblighi e divieti specifici che i Gatekeeper devono osservare per non incorrere in sanzioni (fino al 10 % del fatturato annuo globale). Il Gatekeeper dovrà comunicare alla Commissione UE il suo status all'inizio del 2023 e avrà un periodo di adeguamento alle nuove norme che durerà fino all'inizio del 2024.

Digital Services Act (DSA)

Il 5 Luglio 2022 il Parlamento UE ha votato il testo definitivo del DSA che sarà poi adottato dal Consiglio. Il nuovo Regolamento (che entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'UE) ha l'obiettivo di creare un quadro armonizzato, a livello UE, sugli obblighi specifici di diligenza per determinati fornitori di servizi intermediari garantendo il rispetto dei diritti degli utilizzatori dei servizi online che risiedono nell'UE a prescindere dalla provenienza del fornitore. I destinatari del provvedimento sono i cd fornitori "Servizi intermediari" ("Mere conduit", "Caching", "Hosting", le Piattaforme online di intermediazione e le Grandi piattaforme online e i motori di ricerca con più di 45 milioni di utenti attivi mensili).

Sono previsti obblighi differenziati e gradualmente crescenti sulla base di tipologia e dimensione dei fornitori.

Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 6% del fatturato.

Le norme saranno applicabili 15 mesi dopo l'entrata in vigore e al più tardi il 1° gennaio 2024.

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

Il provvedimento finale pubblicato in data 8 agosto 2019 definisce gli obblighi e le condizioni economiche dei servizi di accesso wholesale per il periodo 2018-2021.

Le principali decisioni riguardano:

  • abrogazione della qualifica di TIM come operatore con Significativo Potere di Mercato (SPM) nel mercato dell'accesso – e, di conseguenza, abrogazione di tutti gli obblighi di regolamentazione ex ante - nel comune di Milano e conferma della qualifica di operatore SPM nel resto del territorio nazionale;
  • abrogazione dell'obbligo di orientamento al costo dei prezzi dei servizi bitstream rame e fibra in 26 comuni considerati "contendibili" (lista estesa a 43 comuni con delibera n. 385/21/CONS a partire dal 2022); possibilità di applicare, nei medesimi comuni, prezzi VULA diversi dal valore medio nazionale fissato dall'Autorità a partire dal 2021, qualora siano verificate determinate condizioni definite dall'Autorità con delibera n. 12/21/CONS;
  • aumento graduale del prezzo del full unbundling (ULL) e del bitstream su rame nel triennio 2019-2021;
  • stabilità del prezzo del sub loop unbundling (SLU) nel triennio 2019-2021;
  • graduale diminuzione dei prezzi di accesso in fibra (VULA FTTC e FTTH) e differenziazione, a partire dal 2021, del prezzo della banda a seconda se la linea di accesso sia su rete in rame o NGA;
  • abrogazione degli attuali obblighi di comunicazione preventiva ad AGCom e verifica di "replicabilità" ex ante per le offerte di punta (cosiddette "offerte flagship") con velocità maggiore o uguale a 100 Mbit/s e riduzione, negli altri casi, del periodo di comunicazione preventiva da 30 a 20 giorni;
  • definizione del processo e delle tempistiche per la chiusura delle centrali di TIM (decommissioning);
  • possibilità di utilizzo del vectoring nei cabinet FTTC nei quali gli operatori alternativi non hanno richiesto linee di sub loop unbundling (SLU);
  • eliminazione delle attuali asimmetrie nelle procedure di cambio operatore su rete TIM tra processi di rientro in TIM e quelli di passaggio da TIM ad operatori alternativi.

Nel novembre 2020, AGCom ha concluso la valutazione preliminare di affidabilità del progetto di separazione volontaria di TIM per la creazione di FiberCop (la Newco, controllata da TIM e partecipata da KKR Infrastructure Fund e Fastweb, che in data 31 marzo 2021 ha acquisito la rete di accesso secondaria in rame e fibra in capo a TIM e Flash Fiber).

Con la delibera n. 637/20/CONS, pubblicata nel dicembre 2020, l'Autorità ha avviato il procedimento relativo all'analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa ai sensi dell'articolo 50-ter del Codice e, contemporaneamente, ha avviato la consultazione pubblica sul progetto di separazione volontaria della rete di accesso fisso di TIM, i cui esiti sono stati pubblicati ad ottobre 2021 con delibera n. 253/21/CONS.

Una volta completata questa prima fase di consultazione sul Progetto FiberCop, AGCom sta proseguendo l'analisi coordinata con più elementi disponibili, con riferimento al quadro normativo (recepimento del nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche a livello nazionale e adozione della nuova Raccomandazione sui mercati rilevanti), a un primo riscontro ricevuto da parte delle parti interessate sull'impatto generale del progetto sui mercati dell'accesso alla rete fissa di TIM e alla notifica da parte di TIM all'Autorità in data 29 gennaio 2021 di una offerta di coinvestimento per la realizzazione di una nuova rete in fibra ai sensi degli articoli 76 e 79 del Nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche (CCEE) affinché ne sia valutata la conformità al suddetto art. 76 ai fini della deregolamentazione della nuova infrastruttura in fibra.

Tale offerta è stata successivamente modificata ed integrata da TIM a marzo, aprile e da ultimo a dicembre 2021 alla luce delle indicazioni fornite dall'Autorità nelle "Conclusioni preliminari" trasmesse a TIM all'esito del market test avviato con delibera n. 110/21/CONS.

Il progetto di coinvestimento è aperto a qualsiasi fornitore di reti o servizi di comunicazione elettronica ed è il primo caso di coinvestimento europeo su scala nazionale e di applicazione del nuovo Codice.

In particolare, il progetto consentirà di raggiungere, complessivamente entro aprile 2026, 9,7 milioni di UIT (Unità Immobiliari Tecniche), sui 13,9 milioni presenti, in 2.549 comuni.

In data 11 gennaio 2022 AGCom ha pubblicato la delibera n. 1/22/CONS che ha avviato la consultazione pubblica, terminata il 9 febbraio 2022, sul trattamento regolamentare della rete in fibra di FiberCop oggetto dell'Offerta di Co-investimento.

La delibera in consultazione prevede l'approvazione degli impegni di co-investimento che sono resi vincolanti per un periodo di 10 anni ai sensi dell'art. 76 del nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo (CCEE). In particolare, TIM sarà vincolata ai suddetti impegni e non sarà sottoposta ad alcun ulteriore obbligo regolamentare sulla rete secondaria in fibra in tutti i Comuni nei quali sia stato stipulato almeno un accordo di co-investimento tra un operatore alternativo e FiberCop con riferimento ai seguenti servizi:

  • accesso semi-GPON;
  • accesso alle infrastrutture di posa e fibra spenta su rete secondaria;
  • accesso al segmento verticale di terminazione in fibra;
  • ogni altro eventuale servizio di accesso che insiste unicamente sulla rete secondaria oggetto del coinvestimento.

In data 16 maggio 2022, l'Autorità ha notificato lo schema di provvedimento alla Commissione europea. Tuttavia, in data 7 giugno 2022 AGCom ha ritirato la notifica a seguito della comunicazione di TIM di un meccanismo di indicizzazione all'inflazione dei prezzi dell'Offerta di co-investimento, per tenere conto del recente, imprevisto e significativo, aumento dell'inflazione. Gli approfondimenti istruttori disposti da AGCom non comporteranno la rinnovazione in toto del procedimento, ma si limiteranno a valutare la conformità dei nuovi prezzi ai criteri previsti dal Codice, anche sulla base degli esiti di un market test ad hoc a valle del quale verrà rinnovata la notifica in Commissione europea.

Con delibera n. 412/21/CONS (dicembre 2021), l'Autorità aveva altresì prorogato di 90 giorni i termini del procedimento avviato con delibera n. 637/20/CONS considerato che le previsioni dell'Offerta di coinvestimento, la relativa valutazione dell'Autorità circa la sua conformità alle disposizioni dell'articolo 76 CCEE, nonché il livello di adesione alla stessa da parte degli operatori alternativi nelle diverse realtà territoriali del Paese, dovranno essere prese in debita considerazione dall'Autorità nell'analisi coordinata che, sulla base di un'analisi previsionale dei futuri sviluppi del mercato, stabilirà il livello di concorrenzialità dei mercati in esame e la relativa regolamentazione da imporre.

Nella riunione del 6 luglio u.s., il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato l'obiettivo strategico di riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell'integrazione verticale e ha conferito all'Amministratore Delegato il mandato di valutare e sottoporre all'organo amministrativo per le deliberazioni del caso le eventuali operazioni e i possibili accordi di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del Gruppo, idonei al conseguimento del suddetto obiettivo strategico.

Il piano di trasformazione, la cui esecuzione richiederà indicativamente 15-18 mesi, prevede in particolare la separazione degli asset di rete fissa, comprensivi della rete di accesso primaria e secondaria in rame e fibra ottica, delle attività wholesale domestiche e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e TI Sparkle S.p.A., che confluiranno in NetCo.

Il piano di separazione della rete fissa di TIM annunciato al mercato rappresenta sia sul piano infrastrutturale che della futura governance, un evidente superamento del modello di separazione in FiberCop della sola rete di accesso secondaria in rame e fibra, notificato all'Autorità, ai sensi dell'art. 89 del nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche (ex art. 50ter CCE), in data 2 settembre 2020 e oggetto del procedimento di analisi coordinata dei mercati dell'accesso avviato con la delibera n 637/20/CONS.

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

La Strategia italiana per la Banda Ultralarga – "Verso la Gigabit Society", approvata il 25 maggio 2021 dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione europea nel 2016 e nel 2021 – rispettivamente con la Comunicazione sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (cd. "Gigabit Society") e la Comunicazione sul decennio digitale (cd. "Digital compass") con la quale ha presentato la visione, gli obiettivi e le modalità per conseguire la trasformazione digitale dell'Europa entro il 2030.

Tali obiettivi europei di trasformazione digitale si sviluppano intorno a 4 punti cardinali: (1) le competenze digitali; (2) la digitalizzazione dei servizi pubblici; (3) la trasformazione digitale delle imprese; (4) la realizzazione di infrastrutture digitali sicure e sostenibili. Per quanto riguarda queste ultime, uno degli obiettivi fissati dalla Commissione europea è permettere entro il 2030 che tutte le famiglie dell'UE possano beneficiare di una connettività Gigabit e che tutte le zone abitate siano coperte dalle reti 5G.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano (PNRR) approvato dal Governo il 29 aprile 2021 destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro per progetti strategici per la banda ultra-larga, in continuità con la Strategia varata dal Governo nel 2015.

La Strategia, oltre ad avere come obiettivo il completamento del Piano di copertura delle aree bianche e delle misure a sostegno della domanda già avviate (c.d. voucher), prevede cinque ulteriori Piani di intervento pubblico per coprire le aree geografiche in cui l'offerta di infrastrutture e servizi digitali ad altissima velocità da parte degli operatori di mercato è assente o insufficiente, e si prevede lo sarà anche nei prossimi anni.

Il PNRR stanzia per i progetti a banda ultra-larga complessivamente 6,7 miliardi di euro distribuiti sui seguenti Piani:

  • Piano "Italia a 1 Giga" (3,86 miliardi di euro);
  • Piano "Italia 5G" (2,02 miliardi di euro);
  • Aree No 4G/5G (1 miliardo di euro);
  • Corridoi 5G (0,6 miliardi di euro);
  • Strade extraurbane 5G ready (0,42 miliardi di euro).
  • Piano "Sanità Connessa" (0,50 miliardi di euro);

  • Piano "Scuola Connessa" (0,26 miliardi di euro);

  • Piano "Isole minori" (0,06 miliardi di euro).

Attraverso tali misure, il Governo intende anticipare al 2026 – quindi di ben 4 anni – gli obiettivi di connettività a 1 Gbit/s per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate fissati dalla nuova strategia europea Digital Compass per il 2030.

Piano "Italia a 1 Giga" (3,86 miliardi di euro)

Il Piano "Italia a 1 Giga" prevede di garantire una copertura fissa di 1 Giga in download e almeno 200 Mbit/s in upload nelle zone grigie e nere dove fino al 2026 i piani degli operatori privati non possono garantire connessioni "affidabili" con almeno 100 Mbit/s in download.

In questo contesto, nell'aprile 2021, Infratel Italia (società in house del MISE) ha avviato una mappatura dei piani di copertura fissa UBB 2021-2026 da parte di tutti gli operatori privati, inclusa la copertura FWA su un totale di 21,3 milioni di indirizzi grigi e neri, come risultanti dalle precedenti mappature.

I risultati della mappatura fissa sono stati pubblicati il 6 agosto 2021.

Individuando come soglia di intervento una copertura di 300 Mbit/s, sono stati individuati come oggetto di intervento pubblico circa 6,2 milioni di indirizzi stradali privi di copertura a 300 Mbit/s.

A seguito di una consultazione pubblica sulle modalità di intervento, per l'erogazione dei finanziamenti pubblici sono stati utilizzati bandi con modello a incentivo su base regionale o multiregionale.

Nello stesso streaming del Piano "Italia a 1 Giga", Infratel in data 13 ottobre 2021 ha avviato una consultazione complementare conclusasi il 15 novembre 2021, relativa all'aggiornamento della mappatura delle coperture fisse UBB delle "Aree Bianche" del Piano BUL 2016 che include, un totale di 11,8 milioni di civici:

  • i civici dei bandi BUL aggiudicati alla concessionaria pubblica Open Fiber S.p.A.;
  • i civici corrispondenti a circa 450.000 unità immobiliari ubicate in aree remote (cd. "case sparse"), non comprese nei precedenti piani di intervento pubblico.

Lo scopo della mappatura è stato quello di identificare i civici presenti nelle suddette aree che sono state escluse dall'intervento pubblico e non saranno raggiunte, nei prossimi 5 anni (30/9/21-30/9/26), da investimenti privati idonei a garantire una velocità di connessione in download di almeno 300 Mbit/s nell'ora di punta.

Sulla base dei piani di copertura dichiarati da Open Fiber e dagli operatori privati, sono stati individuati 1,6 milioni di indirizzi stradali non coperti a 300 Mbit/s entro il 2026 che saranno oggetto di finanziamento pubblico per il completamento del Piano "Italia a 1 Giga".

Il "Piano Italia a 1 Giga" è stato notificato alla Commissione Europea l'8 novembre 2021 ed è stato approvato in data 27 gennaio 2022.

In data 15 gennaio 2022 è stato pubblicato da Infratel il bando "Italia a 1 Giga" per la concessione di contributi pubblici per il finanziamento di progetti di investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture di telecomunicazioni e relativi apparati di accesso in grado di erogare servizi con capacità di almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload, con scadenza 31 marzo 2022.

I civici coinvolti nel bando (circa 6,9 milioni) sono suddivisi in 15 lotti e il finanziamento previsto a bando è pari a 3,68 miliardi di euro. Ciascun concorrente poteva aggiudicarsi fino a un massimo di 8 lotti.

Il contributo pubblico coprirà fino al 70% delle spese sostenute mentre una quota non inferiore al 30% rimarrà a carico del beneficiario.

Gli esiti delle gare sono stati pubblicati in data 24 maggio 2022 e sono i seguenti:

  • TIM si è aggiudicata i bandi relativi a: Sardegna (lotto 1), Abruzzo, Molise, Marche e Umbria (lotto 3), Piemonte, Liguria e Val d'Aosta (lotto 4), Calabria Sud (lotto 5), Calabria Nord-Cs (lotto 11) e Basilicata (lotto 14) per un totale di circa 1,6 miliardi di euro;
  • OF si è aggiudicata i bandi relativi a: Puglia (lotto2), Toscana (lotto 6), Lazio (lotto 7), Sicilia (lotto 8), Emilia-Romagna (lotto 9) Campania (lotto 10), Friuli Venezia Giulia-Veneto (lotto 12) e Lombardia (lotto 13) per un totale di circa 1,8 miliardi di euro.

Il bando relativo a Trento e Bolzano (lotto 15) è stato riproposto con scadenza 3 giugno ed è stato aggiudicato a TIM in data 28 giugno 2022 per un totale di circa 65 milioni di euro.

Piano "Italia 5G" (2,02 miliardi di euro)

Il Piano "Italia 5G" prevede la copertura 5G con 150 Mbit/s in download e almeno 50 Mbit/s in upload nelle seguenti aree:

  • Corridoi europei 5G (2.645 km) -> 420 milioni di euro;
  • Strade extraurbane predisposte per il 5G (10.000 km) -> 600 milioni di euro;
  • No aree 5G/4G -> 1 miliardo di euro.

Per identificare le aree da finanziare, Infratel ha effettuato una mappatura dei piani di copertura mobile 4G e 5G 2021-2026 degli operatori privati, comprensivi dei collegamenti di backhauling in fibra dei siti.

A esito della consultazione sono stati individuati come soggetti ad intervento pubblico:

  • 13.200 siti radiomobili, che comprendono circa 18.600 SRB (Stazioni Radio Base) su cui implementare il backhauling in fibra;
  • un 15% del territorio nazionale cui afferisce però solo l'1,6% della popolazione, ma con importanti vie di trasporto terrestri quali strade e ferrovie, da coprire in 5G.

Tali risultati sono stati sottoposti a consultazione pubblica fino al 15 dicembre 2021.

A seguito degli esiti della consultazione pubblica, in data 21 marzo 2022 Infratel ha pubblicato due bandi di gara (Bando Backhauling fibra e Bando per nuovi siti 5G) per favorire la realizzazione, entro il 2026, di infrastrutture per lo sviluppo di reti 5G nelle zone del Paese prive di investimenti da parte del mercato.

La Commissione europea ha approvato la misura di aiuto comprendente entrambi i bandi in data 25 aprile 2022.

Il termine per presentare le offerte è scaduto il 9 maggio 2022.

Bando backhauling in fibra

Il primo bando prevede incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di oltre 10.000 siti radiomobili esistenti fino al 90% del costo degli stessi. È suddiviso in 6 lotti pluriregionali e mette a gara un totale di 949.132.899 euro.

In data 13 giugno 2022 tutti i sei lotti sono stati aggiudicati a TIM per un controvalore complessivo di 725.043.820 euro.

Bando Nuovi siti 5G

Il secondo bando incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili 5G (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) in oltre 2400 aree del Paese con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch'esse finanziate fino al 90% del costo complessivo.

Anche il secondo bando è suddiviso in 6 lotti pluriregionali ma diversi dai precedenti e mette a gara un totale di 974.016.970 euro.

Il secondo bando per la realizzazione di nuovi siti 5G è andato deserto ed è stato ripubblicato con modifiche in data 20 maggio con scadenza 10 giugno 2022.

Il nuovo bando prevede un finanziamento di 567.043.033 euro su un numero inferiore di siti da collegare rispetto al precedente (-50%).

In data 28 giugno 2022 Infratel ha reso noto che tutti i sei lotti sono stati aggiudicati a INWIT S.p.A. in costituendo Raggruppamento Temporaneo di Impresa con TIM e Vodafone per un totale di circa 346 milioni di euro.

Piano "Sanità Connessa"

Il Piano "Sanità Connessa" ha lo scopo di fornire connettività con velocità simmetrica a partire da 1 Gbit/s fino a 10 Gbit/s a circa 12.280 strutture sanitarie in tutto il Paese.

Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una gara per la fornitura di servizi di connettività a banda ultra-larga presso le strutture del servizio sanitario pubblico sul territorio italiano, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di gestione e manutenzione, con scadenza 11 aprile 2022.

Il bando prevede uno stanziamento di 387 milioni di euro ed è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.

L'aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.

L'Importo complessivo aggiudicato è stato pari a 314 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata due degli otto lotti comprendenti le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e Umbria aggiudicandosi circa 78 milioni di euro.

Piano "Scuola Connessa"

Il Piano "Scuola Connessa" mira a completare il Piano Scuola 2020-2023 avviato dal Governo il 5 maggio 2020 con cui era stata prevista la fornitura della connessione a banda ultra-larga fino a 1 Gbit/s con 100 Mbit/s garantiti a 35.000 edifici scolastici (circa il 78% del totale), ossia di tutti gli edifici delle scuole secondarie di primo e secondo livello del territorio nazionale e, nelle "aree bianche", anche il collegamento di tutti i plessi delle scuole primarie e dell'infanzia.

Il Piano Scuola 2020-2023 è stato condotto da Infratel che, tra il settembre e dicembre 2020 ha effettuato una consultazione pubblica e emanato un bando di gara con un finanziamento pubblico di 274 milioni di euro suddiviso in 7 lotti su base geografica (con un limite di due lotti che possono essere assegnati allo stesso concorrente che può presentare offerte per tutti i lotti).

In data 26 febbraio 2021 è stata comunicata l'aggiudicazione dei singoli lotti.

L'importo complessivo aggiudicato è stato pari a 271 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata due degli otto lotti, comprendenti le regioni Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, aggiudicandosi circa 84 milioni di euro.

Il nuovo Piano "Scuola Connessa" mira a completare l'intervento pubblico già avviato, includendo i restanti 9.900 edifici che saranno forniti di connettività a 1 Gbit/s con relativa assistenza tecnica per 5 anni.

Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una nuova gara, con una dotazione complessiva di oltre 184 milioni di euro per la fornitura di servizi di connettività Internet a banda ultra-larga presso scuole sul territorio italiano, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di gestione e manutenzione, con scadenza 11 aprile 2022.

Il bando è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.

L'aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.

L'Importo complessivo aggiudicato è stato pari a circa 166 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata quattro degli otto lotti comprendenti le regioni Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna aggiudicandosi oltre 99 milioni di euro.

Piano "Isole minori" (0,06 miliardi di euro)

Il Piano "Isole minori" mira a fornire connettività adeguata a 18 isole minori oggi prive di collegamenti con fibra ottica con il continente. In particolare, le isole saranno dotate di backhaul ottico che consentirà lo sviluppo della connettività a banda ultra-larga. Il backhaul ottico sarà accessibile a tutti gli operatori tramite Submarine Backhaul Access Point individuati secondo il criterio di minore distanza dal punto neutro di consegna (NDP), se presente nell'isola, e dal punto di approdo del cavo sottomarino.

Il budget complessivo è pari a 60,5 milioni di euro.

La misura sarà attuata mediante modelli di intervento diretto. La nuova rete sarà interamente finanziata e di proprietà dello Stato e sarà gestita da uno o più operatori, scelti sulla base di un processo di selezione competitivo, aperto, trasparente e non discriminatorio.

La gara per individuare gli operatori economici a cui affidare la progettazione, fornitura e posa in opera di cavi sottomarini a fibre ottiche per la realizzazione del "Piano isole minori" è stata avviata in data 18 novembre 2021 e si è conclusa in data 22 dicembre 2021. Poiché la gara è andata deserta, Infratel l'ha riproposta, con modifiche, in data 11 febbraio 2022 con scadenza 18 marzo 2022 e il bando è stato assegnato alla società Elettra TLC in data 28 aprile 2022 per circa 45 milioni di euro.

Piano Voucher

L'obiettivo del Piano, avviato anch'esso in data 5 maggio 2020 con uno stanziamento complessivo di più di 1 miliardo di euro, è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra-larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie e imprese che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.

Voucher per le famiglie

Una prima fase di intervento, avviata il 9 novembre 2020, con uno stanziamento di 200 milioni di euro, a favore delle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro alle quali è destinato un contributo di 500 euro (200 euro per la connettività e 300 euro per Tablet o PC in comodato d'uso), rispondeva alla necessità di fronteggiare, nella prima fase della pandemia da Covid-19, gli effetti dell'emergenza sanitaria e garantire servizi di connessione idonei a dare continuità alle attività scolastiche e lavorative dei nuclei familiari. La prima fase si è conclusa in data 9 novembre 2021, a un anno dal suo inizio, come da decreto attuativo. Tale misura si è rivelata poco incentivante: dell'intero importo stanziato di 200 milioni di euro non ne sono stati assegnati oltre 93 milioni di euro. Sono stati assegnati 210.000 bonus a fronte di una disponibilità di 400.000.

In data 27 aprile 2022 Infratel ha pertanto avviato una consultazione pubblica propedeutica all'avvio di una seconda fase di erogazione dei voucher destinati alle famiglie.

Le risorse complessive stanziate per l'intervento ammontano a 407.470.769 euro.

L'obiettivo dell'intervento è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra-larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.

La consultazione è scaduta il 31 maggio 2022.

Voucher per le imprese

L'intervento di incentivazione per le imprese, approvato dalla Commissione europea lo scorso 15 dicembre 2021, è stato avviato in data 1° marzo 2022 e mira a favorire la connettività a internet ultraveloce delle imprese e la digitalizzazione del sistema produttivo.

Al netto di quanto attribuito a spese di comunicazione e di accompagnamento della misura e a rimborso dei costi diretti e indiretti legati alla realizzazione dell'attività l'ammontare destinato all'erogazione dei voucher è di circa 590 milioni di euro.

Le imprese potranno richiedere un solo voucher per garantire un incremento della velocità di connessione, da 30 Mbit/s a oltre 1 Gbit/s variabile da un minimo di 300 euro a un massimo di 2.500 euro, in funzione della velocità di download garantita e della durata del contratto.

Il Piano Voucher per le imprese avrà durata fino a esaurimento delle risorse stanziate e, comunque, fino al 15 dicembre 2022. La durata della misura potrà essere prorogata per un ulteriore anno.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2019 AGCom ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCom ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Ai sensi del regolamento delegato (UE) 2021/654 della Commissione europea è previsto, inoltre, un percorso di riduzione progressiva dei prezzi di terminazione mobile in tre anni al fine di consentire una transizione graduale per il raggiungimento del prezzo target di 0,2 centesimi/min al 2024: 0,67 centesimi/min fino a fine 2021, 0,55 centesimi/min nel 2022 e 0,4 centesimi/min nel 2023.

Sotto determinate condizioni, che dovrebbero garantire in linea di principio la reciprocità dei prezzi, i suddetti cap si applicano anche alla terminazione di chiamate originate fuori dalla UE.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale

Costo netto

A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCom sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004-2007, l'Autorità ha avviato con la delibera 89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007. In data 11 settembre 2019, l'Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/CIR) con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005 approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l'Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l'analisi di sostituibilità fisso-mobile, in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n. 6881 dell'8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato su-indicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23 maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/ CIR, l'Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR.

In data 21 luglio 2020, AGCom ha avviato la consultazione pubblica inerente il riesame dell'iniquità del costo netto del servizio universale 1999-2009. L'estensione dell'arco temporale oggetto di rinnovazione fino al 2009 si è resa necessaria a seguito della sentenza n. 2542/2020 con cui il TAR ha accolto il ricorso di Vodafone, sotto il profilo della sostituibilità fisso/mobile. Sulla medesima questione pendono anche i giudizi sulle annualità 2004-2007, rinnovate da AGCom con la delibera n. 103/19/CIR, e su cui il TAR non si è ancora espresso. In ottemperanza alla sentenza 6881 del Consiglio di Stato, l'Autorità con la delibera n. 263/20/CIR ha definito un nuovo approccio per dimostrare la liceità della partecipazione degli operatori mobili al costo netto USO per le annualità in oggetto. L'orientamento espresso da AGCom in consultazione è quello di riconoscere l'iniquità dell'onere in prima facie per le annualità 2002-2009. Per le precedenti annualità 1999-2000, invece, l'Autorità non ha riscontrato la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM.

In data 29 marzo 2021, l'AGCom, con la pubblicazione della delibera n. 18/21/CIR, ha confermato l'obbligo di partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di contribuzione USO per le annualità 2001-2009. A seguito dell'impugnazione della delibera da parte di Wind e Vodafone, il MISE ha sospeso l'obbligo di versamento a carico degli operatori.

In data 17 febbraio 2022, il TAR ha annullato la delibera n. 18/21/CIR accogliendo un unico motivo di ricorso degli OAO con cui è stato contestato il parametro-soglia relativo all'iniquità dell'onere (2^ facie) con riguardo agli impatti economici e finanziari sul soggetto incaricato. Gli ulteriori motivi di ricorso degli OAO sono stati invece respinti dal TAR.

AGCom in data 27 giugno 2022 ha pubblicato la delibera n. 1/22/CIR con cui si sospendono i termini stabiliti dalla delibera n. 92/21/CIR, già prorogati dalla delibera n. 58/22/CONS e dalla delibera n. 143/22/CONS, in attesa del giudizio di appello pendente innanzi al Consiglio di Stato. L'udienza preliminare del Consiglio di Stato potrebbe essere fissata non prima del 2023.

Linee guida del recesso volontario

Con la delibera n. 487/18/CONS l'Autorità ha disciplinato le modalità con cui gli operatori devono gestire le modalità di dismissione e trasferimento dell'utenza nei contratti per adesione.

TIM ha impugnato la delibera relativamente alle disposizioni che limitano il diritto di recuperare in maniera piena i costi in caso di recesso (sconti da promozioni, rate prodotti). Il Giudice amministrativo ha respinto il ricorso di TIM, in quanto trattandosi di linee guida non sarebbero direttamente lesive. TIM ha impugnato nuovamente la delibera n. 487/18/CONS quale atto presupposto della delibera n. 591/20/CONS con cui AGCom ha condannato TIM al pagamento di una sanzione amministrativa per la violazione della delibera n. 487/18/ CONS in materia di recesso. Il TAR Lazio a marzo 2022 ha respinto il ricorso e TIM ha presentato appello.

Libertà di scelta del modem

Con la delibera n. 348/18/CONS l'Autorità ha sancito il principio di libertà di scelta del modem da parte dell'utente per l'accesso ad Internet.

TIM ha impugnato la delibera per le disposizioni transitorie in merito ai clienti che abbiano un'offerta Internet con un modem in abbinata obbligatoria a titolo oneroso (vendita e noleggio) nei mesi precedenti all'entrata in vigore della delibera n. 348/18/CONS (1° dicembre 2018). A fine 2018 sono state sospese le suddette disposizioni transitorie in attesa della fissazione dell'udienza al TAR Lazio fissata per il 23 ottobre 2019. In data 28 gennaio 2020, il TAR ha rigettato in primo grado il ricorso di TIM che ha pertanto presentato appello.

Nel maggio 2020, TIM ha comunicato ai suoi clienti che hanno sottoscritto un'offerta per l'accesso a Internet e la vendita di rate del modem prima del 1° dicembre 2019, la possibilità di aderire a un'offerta equivalente di Internet senza modem e l'indennità per le rate residue. L'adesione all'offerta equivalente fa venir meno l'addebito in fattura delle rate residue del modem acquistato dal cliente, non comporta alcun onere aggiuntivo per il cliente e non implica modifiche alle condizioni economiche e contrattuali di fruizione dei servizi attivi sulla linea.

Il 2 agosto 2021 il Consiglio di Stato ha definitivamente respinto il ricorso di TIM.

Mercati retail di rete mobile

Servizi Premium

A febbraio 2021, con delibera n. 10/21/CONS, AGCom ha adottato nuove misure relative all'attivazione dei servizi digitali a contenuto in abbonamento da rete mobile. In particolare, è stata previsto un blocco (barring) di default sulle SIM, ossia una inibizione all'acquisto di tali servizi che può essere rimossa previa ed espressa manifestazione di volontà del cliente, ed un processo di acquisizione del consenso del cliente per singolo acquisto tramite inserimento di una password temporanea (cd. OTP). La delibera citata è stata appellata da TIM al TAR: l'udienza di discussione del merito è prevista per gennaio 2023.

Contributi Autorità

Contributo AGCom

Il 31° gennaio 2022, AGCom ha emesso le delibere n. 376/21/CONS e 377/21/CONS relative al pagamento del contributo AGCom per l'anno 2022 (calcolato sui dati del bilancio 2020). Le linee guida per il calcolo della quota contributiva sono invariate rispetto alle linee guida per il calcolo del contributo 2021. Per l'anno 2022, AGCom ha confermato il tasso dell'1,30 per mille per il mercato delle comunicazioni elettroniche e del 1,90 per mille per i servizi "media". Sulla base di questa aliquota, TIM ha pagato, sotto riserva, circa 15,677 milioni di euro.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e aggiornamenti Codice Privacy

Dal 25 maggio 2018 è efficace il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Regolamento UE n. 2016/679 - General Data Protection Regulation – GDPR).

Al fine di garantire – anche nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR ed al Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196), TIM adotta tutte le necessarie iniziative finalizzate a rendersi conforme alle suddette previsioni:

  • la policy "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo Telecom Italia" è tenuta costantemente aggiornata ed è reperibile sulla intranet aziendale. È stato inoltre eseguito l'aggiornamento della procedura per la gestione dei Data Breach, del manuale per la redazione del Privacy Impact Assessment e della policy per l'esercizio dei diritti privacy degli interessati che tiene conto delle modifiche apportate all'art. 132 del Codice Privacy dal D.LGS 23 Novembre 2021 n.178.
  • l'aggiornamento dei testi delle numerose informative sul trattamento dei dati personali, fornite da TIM e dalle altre Società del Gruppo alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori).

La Funzione Privacy di TIM pianifica annualmente specifici piani di formazione finalizzati a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali. Tale formazione ha coinvolto ad oggi la funzione Servizi per l'Autorità Giudiziaria.

Emergenza Covid-19

Nell'ambito dell'emergenza Covid-19, TIM monitora costantemente l'evoluzione normativa, i provvedimenti ed i pareri adottati dal Governo e dal Garante Privacy relativi al trattamento dei dati personali dei dipendenti nel contesto lavorativo.

In tale contesto, TIM adotta tutte le necessarie iniziative finalizzate a rendersi conforme alle suddette previsioni.

Spettro

Nel luglio 2020 AGCom, con delibera n. 338/20/CONS ha adottato una decisione favorevole al rinnovo per otto anni fino al 2029 dei diritti di utilizzo dello spettro FDD di TIM, Vodafone, Iliad e Wind/H3G nella banda 2100 MHz (2x15MHz per TIM e Vodafone, 2x10 MHz per Iliad, 2x5 MHz per Wind/H3G a cui si aggiungono i 2x15 MHz di Wind/H3G già prorogati). Ai fini del rinnovo, TIM, ad aprile 2021, ha versato circa 240 milioni di euro. Il 17 gennaio 2022 la Corte dei Conti ha proceduto alla registrazione del D.M di proroga, notificato quindi agli MNO interessati il 4 febbraio 2022. Infine, con delibera n. 147/22/CONS AGCom ha autorizzato la chiusura del servizio 3G/UMTS di TIM, a partire dal 1° giugno 2022. Le risorse frequenziali così liberate saranno utilizzate per rafforzare la capacità della rete LTE.

Il 31 dicembre 2021, AGCom ha pubblicato la delibera n. 426/21/CONS in cui esprime il proprio parere positivo per l'autorizzazione della proroga fino al 31 dicembre 2029 dei diritti d'uso delle frequenze in banda 28 GHz ad uso fisso che scadono a fine 2022. TIM, in tale banda, è titolare di 2x112 MHz, e in data 23 marzo 2022 ha presentato richiesta di proroga, sulla quale AGCom ha già dato parere favorevole al MISE, con delibera n. 157/22/CONS.Il contributo di proroga è stato calcolato dal MISE in circa 9,7 milioni di euro, da pagarsi entro fine luglio 2022. Sempre a marzo 2022, con delibera n. 66/22/CONS AGCom ha assentito alla richiesta di rinnovo dei diritti d'uso delle frequenze di TIM in banda 3,4–3,6 GHz (2x21 MHz in 9 regioni del Sud Italia) che scadono nel 2023 e allo scambio di un blocco di 20 MHz con Linkem. Tale scambio consente a TIM di detenere 20 MHz a livello nazionale nella suddetta banda, portando la dotazione complessiva nella banda 3,4-3,8 GHz a 100 MHz. Ad aprile 2022 il MISE ha emesso il provvedimento di autorizzazione, per il quale TIM ha pagato circa 5 milioni di euro per il rinnovo dei diritti d'uso sino al 31 dicembre 2029. Si è in attesa del D.M. di proroga.

Emergenza Ucraina

Alla luce della dichiarazione dello stato di emergenza del Governo Italiano, deliberato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2022 volto ad assicurare, fino al 31 dicembre 2022, soccorso ed assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale, TIM al pari degli altri operatori ha volontariamente avviato importanti iniziative di solidarietà a sostegno, in particolar modo, dei clienti di origine ucraina residenti in Italia, per consentire loro di comunicare gratuitamente o a prezzi agevolati con i propri familiari in Ucraina.

AGCom, analogamente a quanto fatto in passato per precedenti emergenze e, da ultimo, in occasione della pandemia Covid-19, ha istituito un tavolo tecnico di confronto con gli operatori al fine di condividere informazioni e discutere ulteriori iniziative che possano essere pianificate a medio termine a sostegno della popolazione ucraina.

Con il supporto della Commissione europea, l'8 aprile TIM ha anche sottoscritto con altri operatori UE e ucraini una dichiarazione congiunta per fornire a prezzi accessibili o azzerati servizi di roaming e chiamate internazionali tra l'UE e l'Ucraina. La dichiarazione congiunta intende creare un quadro più stabile per aiutare gli ucraini sfollati in tutta Europa a rimanere in contatto con familiari e amici.

Nuove agevolazioni per i consumatori disabili

Con la delibera n. 290/21/CONS l'Autorità delle Garanzie nelle comunicazioni ha definito la nuova regolamentazione a favore degli utenti con disabilità.

Con tale delibera viene ampliata la platea degli attuali destinatari delle agevolazioni in materia di servizi di comunicazione elettronica estendendo le agevolazioni tariffarie dei servizi di rete fissa e di rete mobile, attualmente riconosciute solo agli utenti non vedenti e non udenti, anche agli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione. A tal fine, viene prevista una fase sperimentale di applicazione delle misure, della durata di dodici mesi prorogabili, al fine di ottenere informazioni sulla nuova platea e sull'efficacia delle misure adottate. I nuovi destinatari delle agevolazioni hanno potuto inviare le richieste di adesione entro una finestra temporale di 90 giorni, dal 1° gennaio al 1° aprile 2022 con decorrenza delle agevolazioni dal 30 aprile 2022.

TIM, da sempre molto attenta ai bisogni degli utenti con disabilità, ha deciso di applicare dal 1° gennaio 2022, con un anticipo di quattro mesi, le agevolazioni dell'offerta mobile agli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione.

Golden Power

Il Decreto-legge 25 marzo 2019, n. 22 (convertito, con modificazioni dalla legge n. 41 del 20 maggio 2019), ha esteso l'esercizio dei poteri speciali anche alle reti di telecomunicazioni a banda larga con tecnologia 5G.

Il quadro normativo in materia, si è ulteriormente arricchito con il decreto-legge n. 105 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 18 novembre 2019) recante "Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica". La maggior parte delle misure attuative definite nel suddetto decreto-legge, ha richiesto l'emanazione dei seguenti provvedimenti:

  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) riguardante il regolamento per la definizione delle modalità e dei criteri per individuare i soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza cibernetica e criteri da utilizzare per la predisposizione degli elenchi di reti, sistemi informativi sensibili. Il DPCM è entrato in vigore il 5 novembre 2020;
  • Atto amministrativo del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui sono individuati i soggetti inclusi nel perimetro. Emanato a dicembre 2020;
  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) riguardante la definizione delle procedure di notifica degli "incidenti" aventi impatto sui sistemi al CSIRT (Computer Security Incident Response Team) e delle misure necessarie per garantire elevati livelli di sicurezza. Il Decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno 2021 ed è entrato in vigore dal 26 giugno 2021;
  • Decreto del Presidente della Repubblica (DPR), riguardante la definizione del processo di notifica al CVCN (Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale) delle infrastrutture critiche diverse dal 5G e per apparati 5G forniti da vendor europei: il regolamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 aprile 2021 ed è entrato in vigore l'8 maggio 2021;
  • definizione della tipologia di verifiche e test su hardware e software che potranno essere effettuati sia nell'ambito Golden Power che dal CVCN. Il Regolamento è entrato in vigore il 23 aprile 2021;
  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) con cui vengono individuate, sulla base di criteri di natura tecnica, le categorie di beni e servizi da oggetto di notifica al CVCN. Il Decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 agosto 2021 ed è in vigore a far data dal 9 maggio 2021;
  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) con cui vengono definiti i criteri che il CVCN dovrà utilizzare per individuare i laboratori accreditati ad effettuare i test di sicurezza/vulnerabilità. Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 luglio 2022 ed è in vigore a partire dal 30 luglio 2022. Con la pubblicazione in GU del DPCM, si completa l'attuazione normativa del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.

Il Decreto Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (adottato con modifiche dalla legge n. 40 del 5 giugno 2020) ha apportato una modifica sostanziale al regolamento generale sulla Golden Power societaria: anche per quanto riguarda il settore delle comunicazioni, è stato prorogato l'obbligo di notificare la partecipazione alle società a qualsiasi soggetto straniero, compresi quelli appartenenti all'Unione Europea, nei casi in cui l'acquisto è di tale importanza che determina la stabile costituzione dell'acquirente in ragione dell'assunzione del controllo della società di cui la partecipazione è stata acquistata.

Si segnala in ultimo, il Decreto Legge n. 21 del 21 marzo 2022, convertito con modificazioni dalla Legge n. 51 del 20 maggio 2022, che ha introdotto ulteriori disposizioni sulla materia:

  • completamente modificata la norma della Golden Power per il 5G. Introdotto l'obbligo di notifica ex ante di un piano annuale che include tutti gli acquisti (non solo quelli fatti da soggetti extra-UE). Il piano dovrà fornire indicazioni circa le prospettive di sviluppo della rete 5G e un quadro dettagliato delle modalità di sviluppo dei sistemi di digitalizzazione;
  • rafforzata la Golden Power societaria. Il Governo può esercitare il veto non solo nei casi di fusione/ scissione ma anche in caso di modifiche della titolarità, del controllo o della disponibilità degli attivi. Introdotta anche la notifica congiunta dell'operazione sia per l'impresa acquirente che per l'impresa target.

Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale

Relativamente alla misure per accelerare il processo di infrastrutturazione del Paese, in continuità con il Decreto Legge n. 76 del 2020 c.d. "DL Semplificazioni", si segnala il Decreto Legge n. 77/2021 recante "Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure", che reca, al pari del precedente, importanti misure di semplificazione per accelerare il completamento sia delle reti 5G che delle reti in fibra ottica a banda ultra-larga. Il Decreto è stato approvato in via definitiva, con modificazioni, dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108.

Si segnala inoltre anche il Decreto Legge n. 21 del 21 marzo 2022, convertito con modificazioni dalla Legge n. 51 del 20 maggio 2022, che ha introdotto ulteriori misure di semplificazione per l'installazione delle reti di telecomunicazione prevedendo:

  • l'eliminazione dell'obbligo di presentazione della documentazione relativa alle emissioni elettromagnetiche per l'installazione delle infrastrutture, quali pali, torri e tralicci, destinate ad ospitare gli impianti radioelettrici;
  • agevolazioni per la realizzazione delle reti tlc affidate con procedura di gara in concessione. In particolare, i soggetti titolari di concessioni per la realizzazione di reti di telecomunicazioni affidate con procedure di gara possono procedere alla realizzazione dei lavori anche mediante società controllate e in deroga ad eventuali clausole convenzionali.

In ultimo, si richiama il Decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022, convertito con modificazioni dalla legge n. 79 del 29 giugno 2022, che ha introdotto nell'ordinamento nuove misure di favore per le imprese di comunicazioni elettroniche.

In particolare, mediante puntuali modifiche al Codice delle Comunicazioni Elettroniche, sono state introdotte ulteriori semplificazioni delle procedure autorizzatorie per gli impianti radioelettrici ed è stata ampliata la portata del divieto in capo agli enti locali di imporre oneri agli operatori per l'occupazione di suolo pubblico. Inoltre, fino al 31 dicembre 2026, non è richiesta la procedura di valutazione d'incidenza per i lavori di scavo lunghi meno di 200 metri per la posa di infrastruttura a banda ultra-larga.

Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021

Il Consiglio dei Ministri del 4 novembre 2021, ha approvato il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.

Il disegno di legge ha le seguenti finalità:

  • promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l'accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni;
  • rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo e amministrativo, all'apertura dei mercati;
  • garantire la tutela dei consumatori.

Con particolare riferimento alle previsioni, introdotte dal testo, relative alla concorrenza, sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di telecomunicazioni, si evidenziano i seguenti elementi:

  • interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica: viene introdotto un obbligo di coordinamento tra gestori di infrastrutture ed operatori in caso di esecuzione di opere di genio civile;
  • blocco e attivazione dei servizi premium e acquisizione della prova del consenso: viene offerta maggiore tutela al consumatore/utente per l'erogazione di contenuti digitali forniti sia attraverso SMS e MMS, sia tramite connessione dati, con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione, offerti sia da terzi, sia direttamente dagli operatori;
  • procedure per la realizzazione di infrastrutture di nuova generazione: in caso di rifiuto all'accesso viene richiesto di dettagliare le motivazioni connesse al rifiuto (anche allegando documentazione fotografica/ tecnica). Per le altre previsioni non si evidenziano modifiche sostanziali rispetto a quanto previsto ad oggi.

Il testo è attualmente all'esame del Parlamento per il consueto iter di analisi.

Nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche

Il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207 recante "Attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche", è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 dicembre 2021 ed è entrato in vigore il 24 dicembre 2021.

Il nuovo Codice rivede e sostituisce il precedente quadro normativo e introduce importanti novità tra cui in particolare si evidenzia quanto segue:

  • favorire la migrazione rame-fibra dei clienti: l'utente deve consentire agli operatori di effettuare gli interventi di adeguamento tecnologico della rete di accesso, volti al miglioramento della connessione (senza modifiche delle condizioni economiche);
  • durata contrattuale: prevedere una durata iniziale dei contratti non superiore a 24 mesi e introdurre almeno una offerta commerciale di durata massima iniziale pari a 12 mesi;
  • sanzioni: forte inasprimento soprattutto per quanto concerne le violazioni in materia di tutela degli utenti;
  • diritto di recesso in caso di ius variandi: allungamento del termine per esercitare il recesso (60 giorni dalla comunicazione delle modifiche contrattuali anziché 30 giorni);
  • diritto di recesso: viene ribadito che restano ferme le disposizioni di cui all'art. 1 del DL 7/2007 (DL Bersani) ma è prevista l'eliminazione del costo di disattivazione in caso di disdetta/recesso dopo la scadenza del contratto (12/24 mesi) ed è introdotta la facoltà per il cliente di restituire l'apparecchiatura terminale di rete prima della scadenza contrattuale concordata, senza ulteriori oneri;

■ Servizio Universale: previsto un riesame degli obblighi esistenti, da parte del Ministero, entro il 21 dicembre 2022 e successivamente ogni 3 anni. In particolare, il Codice include nel servizio universale il servizio di accesso a internet a banda larga da postazione fissa. Con la delibera n. 162/22/CONS, pubblicata il 10 giugno 2022, AGCom ha avviato il procedimento finalizzato a definire, alla luce delle circostanze nazionali e della larghezza minima di banda di cui dispone la maggioranza dei consumatori nel territorio italiano (e tenendo conto della relazione del BEREC sulle migliori prassi), il servizio di accesso adeguato a internet a banda larga, necessario per garantire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale ed economica della società. L'accesso a internet dovrà comunque essere in grado di fornire la larghezza di banda necessaria per supportare almeno l'insieme minimo di servizi di cui all'Allegato 5 del nuovo Codice. Infine, è stato eliminato il meccanismo di fissazione, con delibere di AGCom, di obiettivi annuali sulla Qualità del servizio che TIM, in qualità di operatore incaricato della fornitura del servizio universale, era tenuto a rispettare pena il pagamento di sanzioni amministrative.

A marzo 2022, AGCom ha avviato un tavolo tecnico con gli operatori in materia di modifiche al quadro regolamentare esistente sulla tutela degli utenti per effetto dell'entrata in vigore del nuovo Codice di comunicazioni elettroniche. A valle del tavolo di confronto, sono attese specifiche consultazioni pubbliche.

Cessazione dello stato d'emergenza per la pandemia Covid-19

Il Decreto Legge n. 24 del 24 marzo 2022, convertito con modificazioni dalla Legge n. 52 del 19 maggio 2022, sono state definite le misure provvisorie atte a contenere la pandemia nella fase immediatamente successiva alla cessazione dello stato di emergenza, a far data dal 31 marzo 2022 (termine dello stato di emergenza).

In particolare, il Decreto Legge:

  • ha stabilito le proroghe degli obblighi vaccinali e regolato l'utilizzo del Green Pass base e rafforzato;
  • ha prorogato al 31 agosto 2022 la possibilità per i datori di lavoro privati di applicare la modalità di lavoro agile anche in assenza degli accordi individuali.

Si evidenzia, inoltre, che in data 30 giugno 2022, il Ministero del Lavoro, il Ministero della Salute, il Ministero dello Sviluppo Economico, l'INAIL e le parti sociali hanno siglato un protocollo contenente le linee guida per agevolare le imprese nell'adozione di misure di sicurezza anti-contagio in considerazione dell'attuale situazione epidemiologica.

Oltre agli obblighi informativi circa i rischi di contagio e le misure precauzionali, il protocollo prevede:

  • il ricorso al lavoro agile, soprattutto per i lavoratori cd. "fragili";
  • raccomandazione all'uso delle mascherine FFP2 per tutti i lavoratori (non vi è l'obbligo) e individuazione di gruppi di lavoratori (in particolare i soggetti fragili) che dovranno necessariamente indossare FFP2;
  • il datore di lavoro deve comunque assicurare la disponibilità di FFP2 a tutti i lavoratori.

Il Protocollo dovrà essere rivisto, in funzione del contesto epidemiologico, entro il 31 ottobre 2022.

Brasile

Revisione del modello per la fornitura di servizi di telecomunicazioni

Nel 2019 è stata approvata la legge 13879, che è entrata in vigore il 4 ottobre 2019, stabilendo un nuovo ambiente normativo per la regolamentazione delle telecomunicazioni in Brasile. Si tratta del più grande cambiamento da 20 anni.

Il nuovo quadro delle telecomunicazioni permette ai licenziatari di linea fissa di adattare i loro contratti, passando da un regime di concessione a un regime di autorizzazione. Questa transizione da concessione ad autorizzazione deve essere richiesta dal licenziatario e richiede l'approvazione di Anatel ("Agencia Nacional de Telecomunicações"). In cambio i concessionari devono, tra le altre condizioni, assumere impegni d'investimento per ampliare i servizi di telefonia fissa a banda larga in aree in cui non vi sono dinamiche competitive adeguate per questi servizi, al fine di ridurre al minimo le carenze e le disuguaglianze tra le aree brasiliane.

Il cambiamento riguarda anche i ruoli per autorizzare l'uso delle frequenze radio, stabilendo successivi rinnovi (attualmente limitati a uno solo), e permette lo scambio di frequenze radio tra operatori (mercato secondario dello spettro).

Nel giugno 2020 è stato pubblicato il Decreto 10402, che disciplina la procedura di adeguamento della concessione al regime autorizzativo, nonché la definizione dei criteri di calcolo degli impegni di investimento. Il Decreto ha anche stabilito le linee guida per l'estensione dell'autorizzazione delle frequenze radio, che sarà detenuta da Anatel per garantire maggiore sicurezza agli investimenti nel settore.

Politiche pubbliche applicabili al settore delle telecomunicazioni

Il decreto 9612/2018 ("Connectivity Plan") ha stabilito regole importanti con una serie di linee guida per l'adeguamento dei termini di condotta, l'onerosa concessione di autorizzazione dello spettro e atti normativi in generale, tra cui: (i) espansione di reti di trasporto delle telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) maggiore copertura delle reti di accesso mobili a banda larga; e (iii) ampliamento della copertura della rete di accesso della banda larga fissa in aree prive di accesso a internet attraverso questo tipo di infrastruttura. Tale Decreto stabilisce inoltre che la rete risultante dagli impegni deve essere condivisa dal momento della sua entrata in servizio, salvo che non esista un'adeguata concorrenza nel relativo mercato di riferimento.

In relazione alle scadenze per lo sviluppo delle pipeline non conformi alla normativa vigente, alle autorizzazioni per le licenze d'uso delle frequenze radio e all'introduzione di altre disposizioni regolamentari in generale, gli investimenti previsti (come individuati da Anatel e approvati dal MCTI "Ministério da Ciência, Tecnologia e Inovações") si concentreranno principalmente sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e su specifiche aree del Paese. Le reti di telecomunicazioni costruite nell'ambito del piano di investimenti avranno un accesso condiviso. Il decreto è stato modificato dal decreto 10.799/2021, che ha incluso le priorità per la copertura delle politiche pubbliche, ivi inclusa la copertura delle "aree di censimento con scuole pubbliche"; la copertura dei paesini non serviti con telefonia cellulare e l'espansione dell'accesso fisso a banda larga in luoghi senza accesso.

Il decreto prevede anche l'assegnazione di fondi per l'approvazione dei progetti approvati da Connected Cities e per la fornitura temporanea di banda larga fissa o mobile. Inoltre, disciplina la rete federale privata che può essere realizzata da altri organismi o enti pubblici o privati e i criteri per l'uso e il governo della rete saranno definiti dal Governo Federale nei termini stabiliti in un atto del Ministro di Stato per le Comunicazioni.

Nel 2020 il governo federale ha pubblicato il decreto n. 10480/2020, che regola la normativa sulle antenne (legge 13116/2015) con lo scopo di stimolare lo sviluppo dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni. Tale decreto favorisce lo sviluppo delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni e rappresenta un passo importante verso lo sblocco dei problemi storici del settore che ne impediscono lo sviluppo (diritto di passaggio libero su autostrade e ferrovie, silenzio-assenso, piccole celle e dig once sono alcuni degli esempi di questa rimozione normativa di problemi storici).

Nello stesso anno la legge 14109/2020 ha concesso l'uso del FUST ("Fundo de Universalização dos Serviços de Telecomunicação"), anche da parte del settore privato, per espandere la connettività nelle aree rurali o urbane con un basso indice di sviluppo umano (ISU), nonché le politiche di istruzione e innovazione tecnologica dei servizi nelle aree rurali. Il 15 giugno 2021 il Provvedimento Provvisorio 1018/2020 è stato trasformato nella Legge n. 14173/2021, riducendo le tariffe per le stazioni terrestri di internet satellitare e cambiando alcune regole di applicazione del FUST. La legge limita la riscossione del FUST tra il 2022 e il 2026 agli operatori di telecomunicazioni che eseguono programmi di universalizzazione approvati dal consiglio di amministrazione con risorse proprie. Il beneficio sarà valido per cinque anni a partire dal 1° gennaio 2022 e sarà progressivo: 10% nel primo anno; 25% nel secondo anno; 40% nel terzo anno; e 50% dal quarto anno in poi. Inoltre, la nuova legislazione elimina l'obbligo di condividere le torri a una distanza inferiore a 500 metri l'una dall'altra. L'eliminazione di questo obbligo è fondamentale per lo sviluppo del 5G in Brasile, anche per garantire lo scenario di densificazione previsto per la nuova tecnologia.

Nel primo trimestre del 2022, il Governo federale ha firmato il Decreto 11.004/2022, che regola l'utilizzo del FUST e stabilisce le indicazioni per l'utilizzo delle risorse da parte del Management Board, istituito nel giugno 2022. All'inizio di luglio è stato pubblicato il regolamento interno del Management Board del FUST ed è stato proposto un budget per il 2023 per l'inclusione digitale.

Revisione del regolamento sulla qualità del servizio

A dicembre 2019, Anatel ha approvato il nuovo Regolamento sulla Qualità dei Servizi di Telecomunicazione (RQUAL), basato su una regolamentazione reattiva. Secondo questo nuovo modello, la qualità è misurata in base a tre indicatori principali - Indice di Qualità del Servizio, Indice della Qualità Percepita e Indice dei Reclami degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). Sulla base di tale regolamentazione reattiva, Anatel potrà adottare misure secondo i casi specifici, come il risarcimento di consumatori, l'adozione di un piano d'azione o l'adozione di misure precauzionali per garantire il miglioramento degli standard di qualità.

Dopo un lavoro congiunto di Anatel, degli operatori e dell'ente di supporto alla garanzia della qualità (ESAQ) per definire gli obiettivi, i criteri e i valori di riferimento degli indicatori, a fine novembre 2021, il Consiglio di Amministrazione di Anatel ha formalizzato i documenti di riferimento che supportano questo regolamento: il Manuale Operativo e i Valori di Riferimento; e ha stabilito l'entrata in vigore operativa il 1° marzo 2022, così come la divulgazione degli indici ufficiali, e il Marchio di Qualità (che induce la concorrenza per la qualità) all'inizio del 2023, considerando i risultati dei nuovi indicatori monitorati nel secondo semestre del 2022.

Protezione dei dati

Il 14 agosto 2018 è stata promulgata la Legge Generale sulla Protezione dei Dati (Legge 13.709/2018 - "LGPD").

Nel dicembre 2018, il Provvedimento provvisorio 869/2018 ha istituito l'Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati (ANPD), posticipando inoltre l'entrata in vigore della legge di 24 mesi (agosto 2020).

Nel giugno 2020, la legge 14.010/2020, ha rinviato l'entrata in vigore della LGPD, solo per le disposizioni relative a multe e sanzioni, all'agosto 2021. Le altre disposizioni della legge sono entrate in vigore a settembre 2020. In aggiunta, il decreto 10.474/2020 (Autorità nazionale per la protezione dei dati) è entrato in vigore nell'agosto 2020, istituendo l'ANPD (Autorità Brasiliana per la Protezione dei Dati) che è responsabile, tra l'altro, di elaborare linee guida per la Politica Nazionale di Protezione dei Dati; supervisionare le aziende e applicare sanzioni; emettere regolamenti e procedure sulla protezione dei dati personali.

A gennaio l'ANPD ha pubblicato l'agenda normativa biennale (2021-2022) che elenca i seguenti punti salienti: regolamento interno dell'ANPD, definizione di un regolamento per l'applicazione dell'art. 52 e seguenti della legge, diritti degli interessati, segnalazione delle violazioni dei dati, tra gli altri.

Nell'agosto 2021 sono entrati in vigore gli articoli relativi alle attività di vigilanza e sanzione dell'Autorità Nazionale (ANPD).

Nell'ottobre 2021, è stato approvato il regolamento (CD/ANPD nº1 dell'ottobre 2021) per il Processo di Vigilanza e Amministrativo Sanzionatorio, nell'ambito di competenza dell'ANPD.

Nel gennaio 2022, è stato approvato il regolamento (CD/ANPD nº2 del gennaio 2022) che recepisce la LGPD per micro, piccole e medie imprese responsabili del trattamento dati.

Nel giugno 2022 è stato pubblicato il Provvedimento Provvisorio 1124, che ha trasformato l'Autorità nazionale brasiliana per la protezione dei dati in un'agenzia indipendente di natura speciale. Il Provvedimento Provvisorio ha effetto immediato, ma deve essere sottoposto all'approvazione del Congresso per diventare legge.

Trasformazione digitale, IoT e intelligenza artificiale

A marzo 2018 è stato pubblicato il Decreto E-Digital (Decreto 9319/2018) per individuare circa 100 azioni strategiche volte a stimolare la concorrenza e i livelli di produttività online nel paese, aumentando al contempo i livelli di connettività e inclusione digitale. Queste azioni cercano di affrontare le principali questioni strategiche dell'economia digitale, tra cui l'infrastruttura di connettività, l'uso e la protezione dei dati, l'IoT e la sicurezza informatica. Nel dicembre 2021, l'MCTI ha iniziato la revisione e la sua approvazione è prevista entro la fine del 2022.

A giugno 2019 è stato pubblicato il decreto sul Piano Nazionale per l'Internet delle Cose (decreto 9854/2019), allo scopo di regolamentare e incoraggiare questa tecnologia in Brasile. L'IoT è definito come "l'infrastruttura che integra la fornitura di servizi a valore aggiunto con la capacità di collegare fisicamente o virtualmente le cose utilizzando dispositivi basati sulla tecnologia di informazione e comunicazione esistente e la loro evoluzione, con interoperabilità". Il decreto elenca i temi seguenti, definendoli necessari a sostenere ulteriormente il Piano Nazionale per l'Internet delle Cose: (i) scienza, tecnologia e innovazione; (ii) integrazione internazionale; (iii) istruzione e formazione professionale; (iv) infrastruttura di connettività e interoperabilità; (v) regolamentazione, sicurezza e privacy; (vi) fattibilità economica.

Al fine di sviluppare un ambiente IoT nel paese, è stata approvata la legge 14108/2020. Questa legge esenta le stazioni di base e le attrezzature che integrano gli ecosistemi machine-to-machine (M2M) dal FISTEL (un'imposta amministrativa riscossa da Anatel) per 5 anni e, inoltre, estingue la licenza precedente. La definizione e la regolamentazione dei sistemi di comunicazione M2M sono stabilite da Anatel.

Nell'aprile 2021, è stata pubblicata dal MCTI la Strategia Brasiliana per l'Intelligenza Artificiale che ha l'obiettivo di guidare le iniziative a favore dello sviluppo della ricerca e dell'innovazione, nelle soluzioni con applicazione dell'Intelligenza Artificiale, così come il suo uso etico e consapevole volto all'innovazione. Nell'aprile del 2022, il Senato ha avviato una consultazione pubblica per discutere il nuovo quadro normativo sull'intelligenza artificiale in Brasile. La consultazione pubblica è tenuta da una commissione di giuristi specializzati che affronterà i seguenti aspetti: contesti economico-sociali e benefici dell'intelligenza artificiale (IA); sviluppo sostenibile e benessere; innovazione; ricerca e sviluppo dell'IA (fondi di risorse e partenariati pubblico-privati); sicurezza pubblica; agricoltura; industria; servizi digitali; information Technology e robotica nel settore sanitario.

Gara 5G

Nel febbraio 2021, il consiglio di amministrazione di Anatel ha approvato l'avviso pubblico per l'asta 5G. Dopo di che, c'è stata una valutazione da parte della Corte dei conti federale brasiliana (TCU), conclusasi il 25 agosto 2021. L'asta è tornata per l'analisi ad Anatel, che il 24 settembre 2021 ha approvato l'avviso. L'asta prevista nel secondo semestre del 2021 si è tenuta a novembre 2021. TIM ha acquisito 11 lotti, con un valore totale offerto di 1,05 miliardi di reais, in 3 bande di frequenza 3,5 GHz, 2,3 GHz e 26 GHz. Le bande acquisite hanno una serie di obblighi che devono essere soddisfatti con contributi finanziari o la costruzione di infrastrutture di rete mobile e fissa. Di conseguenza, TIM garantisce la capacità di spettro necessaria per seguire il suo percorso di crescita nel mercato della telefonia mobile a livello nazionale, essendo pronta alle richieste dei suoi clienti e ad esplorare nuove applicazioni e sviluppare soluzioni innovative che richiedono capacità e connettività ad alta velocità.

Principali impegni associati a ogni banda:

  • 2,3 GHz: copertura 4G in alcuni comuni e località (regioni sud e sud-est);
  • 3,5 GHz: copertura 5G in tutti i comuni con una popolazione uguale o superiore a 30.000 abitanti + obblighi di backhaul in fibra in 138 comuni + contributi aggiuntivi all'EAF ("Entidade Administradora da Faixa", nuovo ente già costituito) per realizzare i seguenti progetti: pulizia del 3,5 GHz, realizzazione di fibra ottica in Amazzonia e costruzione di una rete privata a uso esclusivo del governo federale;
  • 26 GHz: contributi all'EACE ("Entidade Administradora da Conectividade de Escolas", nuovo ente già costituito) per la realizzazione di progetti di connettività delle scuole.

ORGANI SOCIALI AL 30 GIUGNO 2022

Consiglio di Amministrazione

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM del 31 marzo 2021 ha nominato il Consiglio di Amministrazione, stabilendo in 15 il numero degli Amministratori e in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 1° aprile 2021 ha confermato Salvatore Rossi Presidente e Luigi Gubitosi Amministratore Delegato della Società.

Nella riunione del 26 novembre 2021 Luigi Gubitosi ha rimesso le deleghe di Amministratore Delegato nonché l'incarico di Direttore Generale. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato Direttore Generale della Società Pietro Labriola, cui sono stati attribuiti tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale. Sempre nella stessa riunione, il Consiglio di Amministrazione ha individuato Paola Sapienza quale Lead Independent Director.

Successivamente, in data 17 dicembre 2021, Luigi Gubitosi si è dimesso dal Consiglio di Amministrazione di TIM che, in data 21 gennaio 2022 ha cooptato Pietro Labriola, che ha mantenuto la carica di Direttore Generale, e lo ha nominato Amministratore Delegato e CEO.

L'Assemblea del 7 aprile 2022 ha confermato amministratore della società (con scadenza fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023) Pietro Labriola e il Consiglio di Amministrazione tenutosi in pari data lo ha nominato Amministratore Delegato e CEO; Pietro Labriola ha inoltre manutenuto i poteri e le attribuzioni quali Direttore Generale della Società.

L'attuale assetto di deleghe della Società prevede:

  • al Presidente le attribuzioni da legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione di quelli riservati al Consiglio di Amministrazione.

Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale, si qualifica come Amministratore Esecutivo (non indipendente).

Al 30 giugno 2022 il Consiglio di Amministrazione di TIM è così composto:

Presidente Salvatore Rossi
Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola
Consiglieri Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Luca De Meo (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Paola Sapienza (Lead Independent Director)
Segretario Agostino Nuzzolo

Al 30 giugno 2022 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

  • Comitato per il Controllo e i Rischi: composto dai Consiglieri: Federico Ferro Luzzi (Presidente), Paolo Boccardelli, Paola Bonomo, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
  • Comitato per le Nomine e la Remunerazione: composto dai Consiglieri: Paola Bonomo (Presidente), Paola Camagni, Maurizio Carli e Paola Sapienza (in data 29 marzo 2022 Luca De Meo si è dimesso da componente del Comitato e non è stato sostituito);
  • Comitato Parti Correlate: composto dai Consiglieri: Paolo Boccardelli (Presidente), Maurizio Carli, Cristiana Falcone, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
  • Comitato Sostenibilità: composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Salvatore Rossi, e dai Consiglieri Paola Camagni, Cristiana Falcone, Federico Ferro Luzzi e Paola Sapienza.

Collegio Sindacale

L'Assemblea ordinaria del 31 marzo 2021 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2023.

Il Collegio Sindacale della Società risulta a oggi così composto:

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi

Società di Revisione

L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 14 febbraio 2022 ha nominato Adrian Calaza Noia (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A. con decorrenza dall'approvazione del progetto di bilancio 2021 della Società.

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI Capitale Sociale TIM S.p.A. al 30 giugno 2022

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.329.466.496
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 115.942.196
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,54%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di giugno 2022) 5.590 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di TIM S.A. sono quotate in Brasile al B3 (ex BM&F/Bovespa).

TIM - Telecom Italia TIM S.A.
Codici ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 BRTIMSACNOR5
Bloomberg TIT IM TITR IM TIMS3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI TIMS3.SA

Le azioni ordinarie di TIM S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di TIM S.A..

Azionisti

Composizione dell'azionariato al 30 giugno 2022 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Partecipazioni rilevanti nel capitale

Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti (superiori alla soglia del 3%) nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A. Diretto 23,75%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Diretto 9,81%

Rappresentanti comuni

L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 28 giugno 2022 ha confermato Dario Trevisan rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024. Ad esito dell'assemblea di approvazione del bilancio per l'esercizio 2024, sarà convocata l'assemblea di categoria per il rinnovo del rappresentante comune degli azionisti di risparmio.

Rating al 30 giugno 2022

Al 30 giugno 2022, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB- Negativo
MOODY'S Ba3 Negativo
FITCH RATINGS BB Negativo

In data 22 luglio 2022 l'agenzia di rating Moody's ha modificato il giudizio su TIM a B1 con outlook negativo.

Deroga all'obbligo di pubblicazione dei documenti informativi per operazioni straordinarie

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Ai sensi dell'art. 5, comma 8, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e della successiva Delibera Consob n. 19974 del 27 aprile 2017, nel primo semestre 2022 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.

Inoltre, non sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2021 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2022.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance – Strumenti di Governance – Altri Codici e Procedure.

Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alla Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2022.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

In aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, il Gruppo TIM utilizza nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della propria gestione economica e della propria situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori rappresentano, infatti, un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS. Poiché queste misure non sono definite dagli IFRS, il loro calcolo può differire dagli indicatori alternativi pubblicati da altre società. Per questo motivo, la comparabilità tra le società può essere limitata.

Gli indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
  • +/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti

+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti

  • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. Il Gruppo TIM presenta la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT.
  • Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Il Gruppo TIM presenta una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimonialefinanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

+ Passività finanziarie non correnti
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A) Debito Finanziario lordo
+ Attività finanziarie non correnti
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B) Attività Finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato

■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze. L'indicatore, in particolare, evidenzia la variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato senza considerare gli impatti derivanti dal pagamento dei dividendi, dalle variazioni di capitale (change in equity), dalle attività di acquisizione/ cessione di partecipazioni, dagli esborsi per acquisti di licenze e frequenze, dalle variazioni in aumento/ diminuzione del debito relativo alle passività per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing, rinnovi e/ o proroghe, disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing).

L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:

Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/
+/- estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+))
  • Pagamento delle licenze tlc e per l'utilizzo di frequenze
  • +/- Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
  • Pagamento dei dividendi e Change in Equity
  • Equity Free Cash Flow

Indicatori alternativi di performance After Lease

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing. TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing. Tale indicatore viene determinato come segue:
+ Equity Free Cash Flow
- Quota capitale dei canoni di leasing

Tale indicatore rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.

INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

I primi sei mesi del 2022 hanno visto il Gruppo TIM farsi portavoce di attività di innovazione trasversali, centrali per il cambiamento tecnologico, di mercato e competitivo. La funzione di Innovazione, forte dei suoi TIM Innovation Labs, con sedi a Torino, Milano, Roma e Catania, che impiegano circa 160 persone, si focalizza sulle attività che creano un vantaggio competitivo per l'Azienda in termini di business, di innovazione tecnologica e di riconoscimento del valore innovativo del brand, sia in ottica di crescita della top line che di aumento dell'efficienza dell'Azienda. Più in generale nelle attività di R&S TIM impegna 1.450 persone in Italia.

TIM ha rafforzato la sua adesione al paradigma Open Innovation quale modello operativo puntando:

  • alla creazione di un ampio ecosistema di partner (start-up, aziende, Università, Pubblica Amministrazione, ...), per favorire l'incontro della "domanda" e dell'"offerta";
  • alla creazione di rapporti duraturi con partner strategici;
  • ad un approccio orientato al modello di piattaforma in cui TIM rende accessibili funzionalità utilizzate dai soggetti (sia interni che esterni) coinvolti nel processo di innovazione per creare nuovi prodotti/servizi digitali.

L'innovazione di rete e i servizi 5G based

La tecnologia 5G è fondamentale per una serie di servizi digitali grazie a una velocità che raggiungerà i 10Gbps, con una latenza di 1 millisecondo. TIM guida a livello mondiale l'innovazione tecnologica 5G e in questo ruolo l'Azienda si è aggiudicata le migliori frequenze messe in gara dal Mise.

Il 5G è il nuovo paradigma delle telecomunicazioni che comporterà una radicale evoluzione della rete fissa e mobile, con prestazioni 10 volte superiori a quelle attuali in termini di velocità e affidabilità delle connessioni per affiancare la digitalizzazione e rilanciare la competitività delle industrie, migliorando il nostro modo di comunicare e vivere.

I benefici del 5G saranno evidenti per:

  • consumatori grazie ad una vasta gamma di servizi innovativi dedicati all'Internet of Things, device connessi a sensori per il fitness, automobili, radio, impianti di climatizzazione, elettrodomestici, telecamere, o nell'entertainment dove questa tecnologia assicurerà una vera esperienza immersiva in 3D;
  • imprese saranno abilitati nuovi processi produttivi dall'intelligenza artificiale, dal cloud e dalla smart robotics;
  • cittadini le smart city diventeranno realtà grazie alla disponibilità dei dati forniti da milioni di sensori applicati agli oggetti (es. pali della luce, semafori, ecc …) collegati in rete. Ogni comune potrà avere così una propria Control Room, come nel caso della città di Venezia.

TIM ha lanciato nuove offerte commerciali e siglato partnership con player di settore per rendere disponibili sul mercato i nuovi smartphone 5G, insieme alle offerte dedicate alla clientela business e consumer TIM è impegnata nel continuo sviluppo degli asset (fibra nel fisso e 5G nel mobile) e nella crescita dei nuovi business, cogliendo anche i vantaggi legati ai fondi messi a disposizione dal PNRR.

Le più recenti applicazioni e scenari d'uso del 5G di TIM

Auto, Trasporti e Porti

Da giugno TIM partecipa alla sperimentazione "5G-Carmen", un progetto transfrontaliero sui servizi di guida autonoma e assistita, sviluppati sulla rete mobile 5G lungo il tratto autostradale al confine tra Italia, Austria e Germania. Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, vede la collaborazione di altri operatori e player del settore. L'Azienda ha sperimentato una soluzione dedicata alla mobilità intelligente, testata presso l'Innovation Lab TIM di Roma, basata sull'utilizzo di una navetta a guida autonoma, l'Autonom Bus prodotta da Navya, e integrata con le applicazioni delle piattaforme Smart Mobility e Smart City e le tecnologie di rete di ultima generazione 5G di TIM.

Torino ha ospitato un test live di una nuova tecnologia per la sicurezza dei conducenti e dei pedoni che consentirà una notifica in tempo reale dei pericoli della strada attraverso le reti 5G-Edge.

L'Azienda partecipa al progetto C-ROADS Italy come abilitatore dell'infrastruttura dedicata alla comunicazione ibrida, ovvero basata sull'interazione tra comunicazione cellulare e di prossimità. Infine TIM ha aderito al progetto MASA - Modena Automotive Smart Area - il laboratorio "a cielo aperto" per la sperimentazione e la certificazione delle nuove tecnologie nella guida autonoma e assistita e nella mobilità mettendo a disposizione soluzioni innovative abilitate dalle proprie reti radiomobili 4G e 5G, oltre che dalle tecnologie di Edge Computing per le applicazioni nel settore automobilistico legate alla gestione della mobilità e del traffico.

Droni e Smart City

TIM è partner del nuovo laboratorio urbano "La Casa delle tecnologie emergenti di Torino - CTE Next" per lo sviluppo di settori strategici come la mobilità intelligente, l'industria 4.0 e i servizi urbani innovativi. Si tratta di un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM. Mentre a Venezia - Urban Genius è la piattaforma TIM che impiega le più innovative tecnologie, quali l'Intelligenza Artificiale e i Big Data, per un approccio olistico all'analisi e al supporto nella gestione di un sistema complesso come la Città. Infine TIM ha sviluppato, in collaborazione con Seikey, una soluzione innovativa di simulazione degli effetti del passaggio di un'onda di piena eccezionale del fiume Po attraverso il centro abitato della città di Torino.

Turismo, Cultura & Entertainment

Le nuove tecnologie di eXtended reality (realtà estesa) rappresentano valide alternative di contatto con spettatori e visitatori, per una fruizione dei contenuti in contesti museali, archeologici e nella promozione del territorio e della cultura.

Automazione e robotica industriale

Interconnettere, scambiare dati e gestire a distanza gli impianti industriali, garantendo una maggiore efficienza, affidabilità, sicurezza e migliorare in modo significativo il ciclo produttivo. L'utilizzo di una connettività dedicata 5G (5G private network) consente di raggiungere gli obiettivi di bassissima latenza e sicurezza dei dati richiesti dalle aziende produttive.

L'innovazione e la ricerca con le Università

Ricerca e Università è il binomio, che da oltre 50 anni, contraddistingue TIM per la centralità data all'innovazione e allo sviluppo di partnership con il mondo accademico italiano.

Nel primo semestre 2022 le collaborazioni universitarie non sono ancora state attivate. In linea di massima andranno in continuità con quanto fatto l'anno precedente. Si prevede di impiegare un budget previsto di circa 800.000 euro per proseguire in continuità con i progetti di ricerca in corso con 6 Atenei nazionali su Access, Radio, Ottica, Cloud ed Edge, Servizi Innovativi.

Altro importante tassello per il supporto dato alla ricerca e innovazione è la strada intrapresa da TIM con il finanziamento di 30 PhD triennali.

Innovazione, ricerca e sviluppo in Brasile

La funzione "Architecture & Technology Evolution", che riporta al CTIO di TIM S.A., si occupa di definire le linee guida dell'evoluzione tecnologica e la roadmap architettonica di reti e tecnologie per il medio-lungo termine. La funzione assicura anche l'adozione di tecnologie innovative e lo sviluppo di partnership tecnologiche per la nascita di nuovi prodotti e servizi.

5G in Brasile

Fin dal 2019, TIM S.A. ha iniziato a testare la tecnologia 5G, focalizzata sullo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.

Nel 2021 ANATEL ha completato il regolamento dell'asta 5G e la bozza dell'avviso di gara.

L'asta è avvenuta nel novembre 2021 e TIM S.A. ha acquisito 11 lotti, con un'offerta complessiva di 1,05 miliardi di reais, in 3 bande di frequenza 3.5 GHz, 2.3 GHz e 26 GHz. Le bande acquisite hanno una serie di obblighi che devono essere soddisfatti con contributi finanziari o con la costruzione di infrastrutture di rete mobile e fissa.

Principali impegni associati a ciascuna banda:

  • 2.3 GHz: copertura 4G in alcuni comuni e località (regioni sud e sud-est);
  • 3,5 GHz: copertura 5G in tutti i comuni con una popolazione pari o superiore a 30.000 abitanti + fibra backhaul con obblighi in 138 comuni oltre a contributi aggiuntivi per EAF ("Entidade Administradora da Faixa");
  • 26 GHz: contributi all'EACE ("Entidade Administradora da Conectividade de Escolas") per realizzare progetti di connettività nelle scuole.

Attualmente, ANATEL ha approvato un nuovo programma per la liberazione dello spettro 3,5 banda GHz, attivo nella capitale brasiliana e Federal District dopo l'agosto di quest'anno per la commercializzazione del 5G in tutto il Brasile.

Dal 2020, TIM ha introdotto il 5G DSS (Dynamic Spectrum Sharing) nel suo portafoglio prodotti con Ericsson, Huawei e Nokia. È stata un'iniziativa che ha permesso ai clienti di TIM S.A. di avere massima qualità dei servizi.

Nell'aprile 2022, TIM ha portato la connettività 5G ad Agrishow attraverso ConectarAgro, associazione che mira a promuovere la connettività nelle campagne, in modo accessibile ai produttori rurali di tutto il Brasile, per sfruttare l'agribusiness. TIM ha messo a disposizione dei propri clienti il 5G DSS durante l'evento, fornendo un'esperienza di navigazione differenziata, che si evolverà con l'arrivo di 5G Standalone (5G SA) in Brasile.

L'infrastruttura della rete TIM è predisposta per l'attivazione commerciale del 5G. Nel marzo 2022, TIM ha annunciato il completamento dell'implementazione della rete 5G SA, ritenuto essenziale per la fornitura di servizi di quinta generazione.

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2022 DEL GRUPPO TIM

INDICE

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2022 DEL GRUPPO TIM

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 71

Conto economico separato consolidato
73
Conto economico complessivo consolidato 74
Movimenti del patrimonio netto consolidato 75
Rendiconto finanziario consolidato 76
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale 78
Nota 2 Principi contabili 80
Nota 3 Area di consolidamento 82
Nota 4 Aggregazioni aziendali 83
Nota 5 Avviamento 84
Nota 6 Attività immateriali a vita utile definita 87
Nota 7 Attività materiali 88
Nota 8 Diritti d'uso su beni di terzi 89
Nota 9 Partecipazioni 90
Nota 10 Attività finanziarie (non correnti e correnti) 92
Nota 11 Crediti vari e altre attività non correnti 94
Nota 12 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 95
Nota 13 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 97
Nota 14 Patrimonio netto 98
Nota 15 Passività finanziarie (non correnti e correnti) 100
Nota 16 Indebitamento finanziario netto 106
Nota 17 Strumenti derivati 109
Nota 18 Informazioni integrative su strumenti finanziari 110
Nota 19 Fondi relativi al personale 112
Nota 20 Fondi per rischi e oneri 113
Nota 21 Debiti vari e altre passività non correnti 114
Nota 22 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 115
Nota 23 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie 116
Nota 24 Ricavi 127
Nota 25 Proventi finanziari e Oneri finanziari 127
Nota 26 Utile (perdita) del periodo 129
Nota 27 Risultato per azione 130
Nota 28 Informativa per settore operativo 132
Nota 29 Operazioni con parti correlate 135
Nota 30 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale 146
Nota 31 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti 150
Nota 32 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali 151
Nota 33 Altre informazioni 152
Nota 34 Eventi successivi al 30 giugno 2022 153
Nota 35 Le imprese del Gruppo TIM 154

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 30.6.2022 di cui con
parti
correlate
31.12.2021 di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 5) 19.009 18.568
Attività immateriali a vita utile definita 6) 7.899 7.147
26.908 25.715
Attività materiali 7)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 13.971 13.311
Diritti d'uso su beni di terzi 8) 5.554 304 4.847 301
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto 9) 335 2.979
Altre partecipazioni 9) 128 156
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
10) 50 1 45 1
Altre attività finanziarie non correnti 10) 1.961 2.285
Crediti vari e altre attività non correnti 11) 2.343 2.266
Attività per imposte anticipate 3.441 3.513
8.258 11.244
Totale Attività non correnti (a) 54.691 55.117
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 324 282
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 12) 4.481 76 4.358 80
Crediti per imposte sul reddito 114 79
Attività finanziarie correnti
10)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
54 3 56
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari
e altre attività finanziarie correnti
1.883 2.391
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.391 6.904
4.328 9.351
Sub-totale Attività correnti 9.247 14.070
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute 13)
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 2.631
2.631
Totale Attività correnti (b) 11.878 14.070
Totale Attività (b+a) 66.569 69.187

Patrimonio netto e passività

(milioni di euro) note 30.6.2022 di cui con
parti
correlate
31.12.2021 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 14)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (63) (63)
Capitale 11.614 11.614
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.133 2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) del periodo
3.843 3.667
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 17.590 17.414
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
4.935 4.625
Totale Patrimonio netto 22.525 22.039
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
15) 21.762 23.437
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
15) 4.707 250 4.064 269
Fondi relativi al personale 19) 812 699
Passività per imposte differite 234 245
Fondi per rischi e oneri 20) 1.007 926
Debiti vari e altre passività non correnti 21) 1.322 23 1.413 27
Totale Passività non correnti (d) 29.844 30.784
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
14) 3.768 3 5.945 1
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
14) 782 75 651 74
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 22) 9.410 285 9.473 265
Debiti per imposte sul reddito 239 295
Sub-totale Passività correnti 14.199 16.364
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
13)
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 1
1
Totale Passività correnti (e) 14.200 16.364
Totale Passività (f=d+e) 44.044 47.148
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 66.569 69.187

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2022
di cui
con parti
correlate
1° Semestre
2021
di cui
con parti
correlate
Ricavi 24) 7.557 57 7.543 22
Altri proventi operativi 78 2 169
Totale ricavi e proventi operativi 7.635 7.712
Acquisti di materie e servizi (3.385) (294) (3.113) (229)
Costi del personale (1.554) (48) (1.715) (44)
Altri costi operativi (342) (424) (1)
Variazione delle rimanenze 35 49
Attività realizzate internamente 269 244
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.658 2.753
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 31) (292) (447)
Ammortamenti (2.295) (26) (2.268) (26)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
34 (1)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 397 484
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 31) (292) (447)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
9) 31 22
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 12
Proventi finanziari 25) 773 546
Oneri finanziari 25) (1.459) (10) (1.128) (9)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
(258) (64)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 31) (295) (448)
Imposte sul reddito (102) 7
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
(360) (57)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo 27) (360) (57)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 31) (289) (344)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (483) (149)
Partecipazioni di minoranza 123 92
(euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Risultato per azione:
27)
Risultato per azione (Base)
Azione ordinaria (0,02) (0,01)
Azione di risparmio (0,02) (0,01)
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,02) (0,01)
azione di risparmio (0,02) (0,01)
Risultato per azione (Diluito)
Azione ordinaria (0,02) (0,01)
Azione di risparmio (0,02) (0,01)
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,02) (0,01)
azione di risparmio (0,02) (0,01)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 14

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Utile (perdita) del periodo (a)
(360)
(57)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (4) 5
Effetto fiscale
(b)
(4)
5
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 58 22
Effetto fiscale (14) (5)
(c)
44
17
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
40 22
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (88) (12)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 14 (3)
Effetto fiscale 3 1
(f)
(71)
(14)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 631 565
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (384) (427)
Effetto fiscale (59) (33)
(g)
188
105
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 715 307
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h)
715
307
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
832 398
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
872 420
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
512 363
Attribuibile a:
Soci della Controllante 170 175
Partecipazioni di minoranza 342 188

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante

(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2020
11.588 2.133 20 (350) (2.538) (119) 15.481 26.215 2.625 28.840
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (318) (318) (18) (336)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(9) 105 211 17 (149) 175 188 363
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
4 9 13 13
FiberCop -
aumento di
capitale
(98) (98) 1.848 1.750
Daphne 3 -
distribuzione della
riserva
sovrapprezzo
azioni
(42) (42)
Altri movimenti 7 7 (9) (2)
Saldo al 30 giugno
2021
11.592 2.133 11 (245) (2.327) (102) 14.932 25.994 4.592 30.586

Movimenti dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022 Nota 14

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante

(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2021
11.614 2.133 49 (128) (2.500) (130) 6.376 17.414 4.625 22.039
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (28) (28)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(75) 188 496 44 (483) 170 342 512
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
4 4 4
Altri movimenti 2 2 (4) (2)
Saldo al 30 giugno
2022
11.614 2.133 (26) 60 (2.004) (86) 5.899 17.590 4.935 22.525

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (360) (57)
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.295 2.268
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
8 (9)
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
83 (54)
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(34) 1
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint
Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(31) (22)
Variazione dei fondi relativi al personale 241 256
Variazione delle rimanenze (37) (55)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 77 134
Variazione dei debiti commerciali (67) (236)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (62) (235)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 380 (66)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 2.493 1.925
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(2.589) (1.960)
Contributi in conto capitale incassati 3
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(1.183)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (25) (66)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
768 (204)
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese
controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
2 9
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (3.024) (2.221)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (505) (518)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 228 1.912
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (3.635) (2.108)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (25)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 7
Dividendi pagati(*) (37) (336)
Variazioni di possesso in imprese controllate (4) 1.758
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (3.971) 708
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (4.502) 412
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 6.904 4.508
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti nette
(g) (19) 48
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 2.383 4.968
(*) di cui verso parti correlate 36

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) note 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Acquisti di attività immateriali 5) (603) (661)
Acquisti di attività materiali 6) (1.277) (1.113)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 7) (402) (287)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza(*)
(2.282) (2.061)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi
(307) 101
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per cassa
(2.589) (1.960)
(*) di cui verso parti correlate 26 7

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (38) (254)
Interessi pagati (934) (863)
Interessi incassati 284 229
Dividendi incassati 96 86

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 6.904 4.829
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (321)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
6.904 4.508
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 2.391 4.969
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (8) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
2.383 4.968

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Forma e contenuto

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci Intermedi) e, così come consentito da tale principio, non include tutte le informazioni richieste in un bilancio consolidato annuale; pertanto, deve essere letto unitamente al bilancio consolidato del Gruppo TIM redatto per l'esercizio 2021.

Si precisa, inoltre, che nei primi sei mesi del 2022, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. Si veda la Nota "Principi contabili" per ulteriori dettagli.

Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

Per ragioni di confronto vengono presentati i dati della situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2021, i dati di conto economico separato consolidato e di conto economico complessivo consolidato, di rendiconto finanziario consolidato e i movimenti del patrimonio netto consolidato del primo semestre 2021. Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

La pubblicazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato chiuso al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2022.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è sottoposto a revisione contabile limitata.

Schemi di bilancio

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/ (Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
  • +/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT-Risultato Operativo

+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti

  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) del periodo, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/ oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi diversi da quelli di natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura non ripetitiva anche relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali. Sono, inoltre, identificati quali oneri non ricorrenti taluni costi legati alla pandemia Covid-19.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

Informativa per settore operativo

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

In particolare, i settori operativi del Gruppo TIM sono stati organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile). Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit". I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività della società FiberCop per la fornitura di servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic. Per ulteriori dettagli si fa rimando al capitolo "Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Domestic" della Relazione sulla gestione;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (gruppo TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

Continuità aziendale

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).

In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
  • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
  • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
  • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano, nonché la volatilità dei mercati finanziari derivanti dai rischi di recessione ed inflazione. In particolare, i rischi di recessione sono legati al perdurare del Covid-19, mentre i rischi di inflazione sono legati all'aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, anche a seguito del conflitto russo-ucraino; i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
  • i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
  • gli esiti dei procedimenti legali e delle autorità regolatorie;
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2021 nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità) così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2021 nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

Criteri contabili e Principi di consolidamento

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2021, ai quali si rimanda, fatta eccezione per:

  • le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2022 e più avanti descritte;
  • gli adattamenti richiesti dalla natura delle rilevazioni infrannuali.

Inoltre, in sede di bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, le imposte sul reddito del periodo delle singole imprese consolidate sono determinate sulla base della miglior stima possibile in relazione alle informazioni disponibili e sulla ragionevole previsione dell'andamento dell'esercizio fino alla fine del periodo d'imposta. In via convenzionale, le passività per imposte (correnti e differite) sul reddito di competenza del periodo infrannuale delle singole imprese consolidate sono iscritte nelle "Passività per imposte differite" al netto degli acconti e dei crediti d'imposta (limitatamente a quelli per i quali non è stato richiesto il rimborso), nonché delle attività per imposte anticipate; qualora detto saldo risulti positivo esso viene iscritto, convenzionalmente, tra le "Attività per Imposte anticipate".

Uso di stime contabili

La redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Per quanto riguarda le stime contabili più significative, si fa rimando a quelle illustrate in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2021.

Nuovi Principi e Interpretazioni recepiti dalla UE e in vigore dall'esercizio 2022

Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.

Raccolta di modifiche di portata limitata agli IFRS

In data 28 giugno 2021 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2021/1080 che ha recepito una raccolta di modifiche di portata limitata agli IFRS. La raccolta comprende modifiche a tre IFRS nonché i miglioramenti annuali agli IFRS, che riguardano modifiche minori non urgenti (ma necessarie). Tali modifiche devono essere applicate per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2022. Gli emendamenti emessi sono i seguenti:

■ IAS 16: "Immobili, impianti e macchinari"- Ricavi precedenti all'uso previsto

L'emendamento proibisce a un'entità di detrarre dal costo di un elemento Immobili, impianti e macchinari qualsiasi ricavo ottenuto dalla vendita di articoli prodotti mentre l'entità sta preparando l'attività per l'uso previsto (ad esempio, i proventi dalla vendita di campioni prodotti durante il test di una macchina per vedere se funziona correttamente).

I proventi della vendita di tali campioni, insieme ai costi per la loro produzione, devono essere rilevati a conto economico.

■ IAS 37: "Contratti onerosi - Costi per l'adempimento di un contratto"

L'emendamento chiarisce il significato di "costi per l'adempimento di un contratto". L'emendamento chiarisce che i costi diretti per l'esecuzione di un contratto comprendono:

  • a. i costi incrementali per l'adempimento di tale contratto (ad esempio, manodopera e materiali diretti); e
  • b. un'allocazione di altri costi direttamente correlati all'adempimento di contratti (ad esempio, un'allocazione della quota di ammortamento per una voce di Immobili, impianti e macchinari utilizzata per adempiere il contratto).

L'emendamento chiarisce inoltre che, prima di determinare un accantonamento separato per un contratto oneroso, un'entità deve rilevare qualsiasi perdita per riduzione di valore che si è verificata sulle attività utilizzate nell'adempimento del contratto, piuttosto che sulle attività dedicate a tale contratto.

La modifica potrebbe comportare la rilevazione di accantonamenti più onerosi, poiché in precedenza alcune entità includevano solo i costi incrementali nei costi per l'adempimento di un contratto.

■ IFRS 3: "Riferimento al framework concettuale"

Il Board ha aggiornato l'IFRS 3, "Aggregazioni aziendali", per fare riferimento al Framework concettuale per il reporting finanziario 2018, al fine di determinare cosa costituisce un'attività o una passività in un'aggregazione aziendale. Prima dell'emendamento, l'IFRS 3 faceva riferimento al Framework concettuale per l'informativa finanziaria del 2001.

Queste modifiche non variano le modalità di rilevazione contabile previste per le aggregazioni aziendali.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022.

Miglioramenti annuali a IFRS Ciclo 2018-2020

■ Modifica all'IFRS 9 - Commissioni incluse nel test del 10% per l'eliminazione contabile delle passività finanziarie

Questa modifica stabilisce le commissioni da includere nel test del 10% per l'eliminazione contabile delle passività finanziarie (In caso di modifica o scambio di una passività finanziaria, l'IFRS 9 Strumenti finanziari specifica un test quantitativo del "10%". Questo test valuta se le nuove condizioni contrattuali tra il mutuatario e il creditore sono sostanzialmente diverse dalle condizioni contrattuali originali, nel determinare se la passività finanziaria originale debba essere cancellata).

Costi o commissioni potrebbero essere pagati a terzi o al creditore. Ai sensi della modifica, i costi o le commissioni pagati a terzi non saranno inclusi nel test del 10%.

■ Modifica agli esempi illustrativi che accompagnano l'IFRS 16, "Leasing"

Il Board ha modificato l'Esempio Illustrativo 13 che accompagna l'IFRS 16 per rimuovere l'illustrazione dei pagamenti dal locatore relativa alle migliorie su beni di terzi. Il motivo dell'emendamento è eliminare ogni potenziale confusione riguardo al trattamento degli incentivi per il leasing.

■ Modifica all'IFRS 1 "Prima adozione degli International Financial Reporting Standards"

La modifica semplifica l'applicazione dell'IFRS 1 da parte di una controllata che diventa una first time adopter dopo la sua controllante. L'IFRS 1 consente un'esenzione se una controllata adotta gli IFRS in una data successiva rispetto alla sua controllante. La controllata può misurare le proprie attività e passività ai valori contabili che verrebbero inclusi nel bilancio consolidato della controllante, in base alla data di passaggio della capogruppo agli IFRS, se non sono state apportate rettifiche per le procedure di consolidamento e per gli effetti dell'aggregazione aziendale in cui la capogruppo ha acquisito la controllata.

Il Board ha modificato l'IFRS 1 per consentire alle entità che hanno adottato questa esenzione dell'IFRS 1 di misurare anche le differenze di conversione cumulative utilizzando gli importi riportati dalla controllante, in base alla data di transizione della controllante agli IFRS. La modifica all'IFRS 1 estende la suddetta esenzione alle differenze cumulative di conversione, al fine di ridurre i costi per i first time adopter. Questa modifica si applicherà anche a società collegate e joint venture che hanno ottenuto la stessa esenzione dall'IFRS 1.

Tutte queste modifiche sono in vigore a partire dal 1° gennaio 2022, è consentita un'applicazione anticipata.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022.

Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB ma non ancora applicabili

Alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE oppure non ancora entrati in vigore:

Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 12 imposte sul reddito: imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una
singola operazione
1/1/2023
Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: classificazione delle passività come correnti o non correnti 1/1/2023
Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori 1/1/2023
Modifiche allo IAS 1 - Presentazione del bilancio 1/1/2023

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 30 giugno 2022 rispetto al 31 dicembre 2021 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit
di riferimento
Mese
Entrate:
COZANI RJ INFRAESTRUTURA E REDE DE
TELECOMUNICAÇÕES S.A.
Nuova acquisizione Brasile Aprile 2022
MINDICITY S.r.l. Società Benefit Nuova acquisizione Domestic Maggio 2022

Oltre a quanto già sopra segnalato, le variazioni nell'area di consolidamento al 30 giugno 2022 rispetto al 30 giugno 2021 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit
di riferimento
Mese
Entrate:
PANAMA DIGITAL GATEWAY S.A. Nuova costituzione Domestic Luglio 2021
TIM SERVIZI DIGITALI S.p.A. Nuova costituzione Domestic Luglio 2021
STAER SERVIZI S.r.l. Nuova acquisizione Domestic Settembre 2021
OLIVETTI PAYMENT SOLUTIONS S.p.A. Nuova costituzione Domestic Dicembre 2021
Uscite:
I-SYSTEMS S.A. Diluizione Brasile Novembre 2021
Fusioni:
NOOVLE FRANCE Sasu Fusa in NOOVLE S.r.l. Domestic Luglio 2021
NOOVLE S.r.l. Fusa in NOOVLE S.p.A. Domestic Ottobre 2021

Il numero delle imprese controllate, delle joint ventures e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

30.6.2022
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 46 67
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 13 1 14
Totale imprese 36 47 83

31.12.2021
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 20 45 65
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 12 1 13
Totale imprese 34 46
30.6.2021
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 18 46 64
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 10 10

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

NOTA 4 AGGREGAZIONI AZIENDALI

Acquisizione delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A.

In data 20 aprile 2022, TIM S.A. (società brasiliana controllata del Gruppo TIM), Telefônica Brasil S.A. e Claro S.A. , dopo aver soddisfatto le condizioni stabilite dal Conselho Administrativo de Defesa Econômica (CADE) e dall'Agência Nacional de Telecomunicações (ANATEL), hanno concluso il processo di acquisizione delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. - Em Recuperação Judicial.

Con la conclusione dell'operazione, TIM S.A. detiene ora il 100% del capitale sociale di Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A., società che corrisponde a parte delle attività, dei diritti e degli obblighi di Oi Móvel acquisiti dalla società.

Gli effetti contabili dell'aggregazione aziendale sono così sintetizzabili in via provvisoria:

  • il corrispettivo è pari a 1.366 milioni di euro;
  • tutte le Attività acquisite e le Passività assunte delle società acquisite sono state oggetto di valutazione per la loro iscrizione a fair value;
  • in aggiunta al valore delle Attività acquisite e delle Passività assunte è stato iscritto un Avviamento provvisorio, pari a 371 milioni di euro, determinato come illustrato nella tabella seguente:
Valori a Fair Value
provvisori
Valori a Fair Value
provvisori
(milioni di euro) (*) (milioni di reais)
Valorizzazione del corrispettivo (a) 1.366 7.175
Valore delle attività acquisite (b) 1.751 9.194
Valore delle passività assunte (c) (756) (3.970)
Avviamento (a-b-c) 371 1.951

(*) tasso di cambio real/euro 5,25403

Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A.– valori alla data di acquisizione

Valori
correnti
a Fair Value
Valori
Contabili
Valori
correnti
a Fair Value
Valori
Contabili
(milioni di euro)(*) (milioni di reais)
Avviamento 371 1.951
Altre attività non correnti 1.592 1.005 8.362 5.283
Attività correnti 159 159 832 832
di cui Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 37 37 193 193
Totale attività (a) 2.122 1.164 11.145 6.115
Totale passività non correnti 573 573 3.006 3.006
di cui Passività finanziarie non correnti 459 459 2.413 2.413
Totale passività correnti 183 183 964 964
di cui Passività finanziarie correnti 98 98 517 517
Totale passività (b) 756 756 3.970 3.970
Attività nette (a-b) 1.366 408 7.175 2.145

(*) tasso di cambio real/euro 5,25403

Nel corso dell'esercizio 2022 - e comunque entro i 12 mesi successivi all'operazione - gli importi provvisori delle attività e delle passività rilevate alla data di acquisizione potranno essere rettificati con effetto retroattivo, così come consentito dall'IFRS 3, con conseguente rideterminazione del valore dell'avviamento.

Si segnala inoltre che, qualora l'operazione di acquisizione delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. fosse stata completata alla data di costituzione di Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A., il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 del Gruppo TIM avrebbe registrato maggiori ricavi per circa 130 milioni di euro e impatti non materiali sul risultato netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante.

NOTA 5 AVVIAMENTO

La voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione nel primo semestre 2022:

(milioni di euro) 31.12.2021 Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
30.6.2022
Domestic 18.124 11 18.135
Brasile 444 371 59 874
Altre attività
Totale 18.568 382 59 19.009

Con riferimento alla Cash Generating Unit Brasile la voce Avviamento registra:

  • un incremento di 371 milioni di euro relativo all'iscrizione dell'avviamento provvisorio connesso all'acquisizione di parte delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A.. Per maggiori dettagli si rimanda alla nota "Aggregazioni aziendali";
  • differenze cambio positive nette per 59 milioni di euro. In particolare, il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 6,32047 al 31 dicembre 2021 a 5,44071 al 30 giugno 2022.

L'Avviamento della Cash Generating Unit Domestic presenta un incremento di 11 milioni di euro relativo all'iscrizione dell'avviamento provvisorio connesso all'acquisizione, nel maggio 2022, del controllo da parte di Olivetti S.p.A. di Mindicity S.r.l. (8 milioni di euro) e per l'aggiornamento del corrispettivo relativo all'acquisizione, da parte di Olivetti S.p.A., del 100% di Staer Sistemi S.r.l. perfezionata a settembre 2021 (3 milioni di euro).

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società in accordo con le procedure aziendali ha ritenuto di effettuare in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2022 il test di impairment dell'avviamento.

L'impairment test è stato svolto stimando il valore recuperabile delle attività attribuite alle singole CGU alle quali è allocato l'avviamento; tutti i costi di holding sono allocate alle CGU.

Le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:

Settore Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari
Domestic Domestic
Brasile Brasile

Ai sensi della disciplina contabile applicabile il "valore recuperabile" delle CGU è pari al maggiore tra il "fair value (valore equo) al netto dei costi di dismissione" e il "valore d'uso".

Al 30 giugno 2022, la configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile della CGU Domestic è il fair value stimato sulla base dell'income approach, in quanto ritenuto in grado di meglio massimizzare il valore delle attività del Gruppo (c.d. prospettiva del partecipante al mercato) anche riflettendo gli interventi sui costi in vista di un eventuale futuro nuovo e diverso assetto di business.

Per la CGU Brasile la configurazione di valore utilizzata è il fair value sulla base della capitalizzazione di borsa a fine periodo.

Le valutazioni sono espresse in valuta locale, e pertanto in valuta Euro per la CGU Domestic e in valuta Reais per la CGU Brasile. Per quest'ultima unità il valore recuperabile delle attività è determinato con la denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.

Per la CGU Domestic la stima del Fair Value sulla base dell'income approach è stata effettuata, nel rispetto dello IAS 36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento i flussi del Piano Industriale 2022 – 2024, aggiornato al 30.06.2022 per tenere conto dei positivi scostamenti intervenuti nel semestre; il piano: (i) riflette aspettative realistiche sulle evoluzioni future; (ii) mette in campo attente azioni di cost cutting preparatorie al futuro assetto di business (iii) mantiene la prospettiva di utilizzo degli asset del mercato domestico in continuità rispetto alle condizioni correnti. I flussi di cassa attesi riportati nel Piano Industriale 2022-2024, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sono stati oggetto di analisi critica e con il supporto di esperti valutatori e industriali ne è stata valutata la medio rappresentatività. I flussi medi attesi di Piano Industriale 2022-2024 sono stati estrapolati per ulteriori due anni, portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2022-2026). L'estrapolazione al 2025-2026 si è resa necessaria per intercettare fenomeni di mercato, concorrenziali e industriali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale. Si precisa che, in presenza di input non osservabili, il Fair Value così determinato è assegnato al livello 3 della gerarchia del fair value, così come previsto dall'IFRS 13 – Valutazione del fair value.

Per quanto concerne la stima del valore terminale, si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2026, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti di lungo termine, normalizzato dagli effetti legati allo sviluppo di progetti in tecnologie innovative in essere negli anni di piano. Inoltre, con specifico riferimento al valore incrementale derivante dall'utilizzo della licenza 5G, e quindi dallo sviluppo di nuove e innovative aree di business, si è adottato un modello di valutazione che tiene conto dei flussi incrementali netti per un arco di tempo definito basato sulla sola durata temporale della licenza. Tale approccio è coerente con la necessità di intercettare nella configurazione di valore, da un lato i flussi negativi derivanti dal pagamento della licenza e degli investimenti industriali a supporto del suo sviluppo (inclusi nel Piano Industriale), e dall'altro lato i flussi netti positivi derivanti dalla componente incrementale di business che l'acquisizione della licenza consentirà di sviluppare in un arco temporale ampio e oltre i cinque anni di previsione esplicita.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime del fair value per la CGU Domestic:

  • è stato stimato con il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio paese;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito;
  • riflette le condizioni post Guerra Russia Ucraina;

Si riportano nel seguito per la CGU Domestic:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale;
  • il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tasso g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.

Parametri rilevanti

Domestic
WACC 5,51%
WACC prima delle imposte 7,14%
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,79%
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 4,72%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 6,35%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 15,68%

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" della CGU Domestic è stato stimato tenendo conto di:

  • l'evoluzione attesa della domanda delle diverse aree di business, presidiate sotto il profilo degli investimenti e delle competenze anche dalle controllate Noovle e FiberCop;
  • l'incremento, registrato tra il 31.12.2021 ed il 30.6.2022, del tasso di inflazione implicito nel rendimento a scadenza del benchmark decennale governativo italiano.

Il tasso di crescita così stimato si colloca all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.

Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.

Il valore recuperabile determinato sulla base del Fair Value stimato sulla base dell'income approach è superiore rispetto al carrying amount comprensivo dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Domestic.

Le differenze fra il valore recuperabile e i valori netti contabili per le CGU considerate ammontano a:

(milioni di euro) Domestic Brasile
Differenza tra i valori recuperabili e i valori netti contabili 805 397

Pertanto, alla luce di tutti gli elementi di cui sopra, al 30 giugno 2022 non vi sono evidenze di impairment losses.

Ai fini di una ulteriore verifica è stato stimato il valore della CGU Domestic, secondo una prospettiva per somma di parti (break-up), desunto dal valore delle componenti NetCo, EnterpriseCo e ConsumerCo e sulla base delle informazioni annunciate nel Capital Market Day del 7 luglio 2022. Il valore stimato è risultato superiore al valore recuperabile determinato sulla base del Fair Value stimato sulla base dell'income approach, sopra illustrato.

In sede di stima dei valori recuperabili si sono svolte analisi di simulazione dei risultati al variare dei parametri rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri, rendono il valore recuperabile uguale al valore netto contabile.

Parametri che rendono il valore recuperabile pari al valore contabile

Domestic
WACC prima delle imposte 7,26%
Saggio di crescita dei redditi oltre il periodo di previsione esplicita 0,67%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 16,2%

In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore recuperabile della CGU Domestic, sono state effettuate anche analisi di sensitivity sui fattori di rischio individuati con gli Esperti e per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato. A seguito di tali analisi il valore recuperabile risulta comunque superiore al valore netto contabile.

Relativamente alla CGU Brasile la riduzione del prezzo per azione, rispetto alla quotazione di riferimento considerata ai fini delle valutazioni, che renderebbe il valore recuperabile pari al valore contabile risulta essere uguale al 7%.

NOTA 6 ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2021, di 752 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2021 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
30.6.2022
Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle
opere dell'ingegno 1.933 354 (533) 63 249 2.066
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
3.376 78 (199) 100 850 4.205
Altre attività
immateriali
3 (2) (1) 29 29
Attività immateriali
in corso e acconti
1.835 171 66 14 (487) 1.599
Totale 7.147 603 (734) 228 14 641 7.899

Gli investimenti del primo semestre 2022 comprendono 118 milioni di euro di attività realizzate internamente (115 milioni di euro nel primo semestre 2021).

Le altre variazioni si riferiscono essenzialmente all'ingresso nel perimetro di consolidamento delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. acquisite dal Gruppo TIM nel mese di aprile 2022 (Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A.).

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 30 giugno 2022 sono rappresentati essenzialmente da software applicativo e di funzionamento impianti acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.365 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (457 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (153 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 30 giugno 2022 si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.796 milioni di euro per TIM S.p.A. e 1.344 milioni di euro per la Business Unit Brasile). Nel corso del primo semestre 2022 si segnala il passaggio in esercizio dei diritti d'uso in banda 2100 MHz di TIM S.p.A. oggetto nell'esercizio 2021 di proroga fino al 31 dicembre 2029.

Le attività immateriali in corso e acconti sono relative principalmente:

  • alla Capogruppo (1.033 milioni di euro) di cui 680 milioni di euro connessi ai diritti delle frequenze nelle bande 694-790 MHz (5G) di TIM S.p.A. non ancora in esercizio;
  • alla Business Unit Brasile (502 milioni di euro) connessi ai diritti d'uso delle frequenze 3,5 GHz (5G). Per questi ultimi, poiché il periodo di tempo necessario affinché i beni risultino pronti per l'uso è superiore ai 12 mesi, nel primo semestre 2022 sono stati capitalizzati i relativi oneri finanziari per 14 milioni di euro. Gli oneri finanziari capitalizzati sono stati portati a diretta riduzione della voce di conto economico "Oneri finanziari".

La voce comprende altresì attività immateriali in corso relative principalmente a sviluppi software e a investimenti finalizzati all'evoluzione digitale delle Infrastrutture di Rete.

NOTA 7 ATTIVITA' MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari di proprietà

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2021, di 660 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2021 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2022
Terreni 232 1 233
Fabbricati civili e
industriali
597 17 (18) 2 54 652
Impianti e
macchinari
11.254 905 (1.054) (12) 243 564 11.900
Attrezzature
industriali e
commerciali
19 2 (4) 1 18
Altri beni 367 41 (78) (1) 16 26 371
Attività materiali in
corso e acconti
842 312 14 (371) 797
Totale 13.311 1.277 (1.154) (13) 276 274 13.971

Gli investimenti del primo semestre 2022 comprendono 151 milioni di euro di attività realizzate internamente (129 milioni di euro nel primo semestre 2021).

Le altre variazioni si riferiscono principalmente all'ingresso nel perimetro di consolidamento delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. acquisite dal Gruppo TIM nel mese di aprile 2022 (Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A.).

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 30 giugno 2022 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (187 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (33 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende principalmente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche o ad uso ufficio e le costruzioni leggere. Il saldo al 30 giugno 2022 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (435 milioni di euro), a Noovle S.p.A. (189 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari comprende l'infrastruttura tecnologica adibita alla fornitura dei servizi di telecomunicazioni (trasporto e distribuzione del traffico voce/dati). Il saldo al 30 giugno 2022 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (5.707 milioni di euro), a FiberCop S.p.A. (3.704 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (2.077 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

NOTA 8 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2021, di 707 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2021 Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
Ammortamenti Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2022
Immobili 2.848 4 113 (186) (1) 49 148 2.975
Impianti e
macchinari
Altri beni materiali
1.847
119
6 251
12
(202)
(19)
(1)
(2)
143 388
2
2.432
112
Attività materiali in
corso e acconti
30 8 (18) 20
Attività immateriali 3 8 4 15
Totale 4.847 26 376 (407) (4) 192 524 5.554

Gli investimenti del primo semestre 2022 si riferiscono alla Business Unit Domestic e sono essenzialmente relativi all'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU nonché a migliorie e a spese incrementative sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione.

Gli incrementi di contratti di leasing, pari complessivamente a 376 milioni di euro, sono relativi alla Business Unit Brasile per 291 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 85 milioni di euro.

Tali incrementi comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti relativi a terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale, a siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e a infrastrutture di rete.

Le dismissioni sono rappresentative del valore contabile degli asset da contratti di lease cessati anticipatamente.

Le altre variazioni si riferiscono principalmente all'ingresso nel perimetro di consolidamento delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. e comprendono inoltre i passaggi in esercizio e le variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo.

La voce Immobili accoglie gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione e i relativi adattamenti edili e sono riferibili essenzialmente alla Capogruppo (2.315 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (541 milioni di euro e a Noovle S.p.A. (92 milioni di euro)

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile (1.548 milioni di euro), alla Capogruppo (586 milioni di euro), al gruppo Telecom Italia Sparkle (168 milioni di euro) e a Fibercop S.p.A. (130 milioni di euro). E' qui compresa, tra gli altri, l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo TIM Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario.

La voce Altri beni materiali accoglie prevalentemente diritti d'uso connessi a contratti di locazione su autoveicoli. Inoltre, è qui iscritto, per un importo pari a 16 milioni di euro, il diritto d'uso per affitto di ramo d'azienda relativo al complesso dei beni organizzati per l'integrale svolgimento delle attività di "construction", "delivery" ed "assurance" di reti ed impianti di telecomunicazione riveniente dal contratto stipulato tra TIM Servizi Digitali S.p.A. e Sittel S.p.A.. A fronte del citato diritto d'uso è iscritta la relativa passività finanziaria per leasing per l'obbligazione ad adempiere ai pagamenti contrattuali.

La voce Attività immateriali accoglie principalmente il diritto d'uso di Telecom Italia Sparkle sullo spettro di frequenze trasmissive su portanti in fibra ottica non illuminata del cavo sottomarino Monet nonché la rilevazione come lease di un contratto Software as a Service (SaaS), a fronte del quale la Capogruppo TIM S.p.A. ha acquisito il diritto di fruire in via esclusiva di licenze software residenti su partizioni di piattaforme hardware di terzi dedicate in via esclusiva alla Società.

NOTA 9 PARTECIPAZIONI

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
I-Systems S.A. 290 253
Satispay S.p.A. 20
ITALTEL S.p.A. 10
NordCom S.p.A. 6 6
W.A.Y. S.r.l. 3 4
QTI S.r.l 2 2
Altre 2 3
Totale Imprese collegate (a) 313 288
INWIT S.p.A. 2.669
TIMFin S.p.A. 22 22
Totale Joint Ventures (b) 22 2.691
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (a+b) 335 2.979

La movimentazione della voce Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto nel corso del primo semestre 2022 è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2021 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del patrimonio
netto
Altre
variazioni
30.6.2022
I-Systems S.A. 253 (4) 41 290
Satispay S.p.A. 20 (20)
ITALTEL S.p.A. 10 10
NordCom S.p.A. 6 6
W.A.Y. S.r.l. 4 (1) 3
QTI S.r.l 2 2
Altre 3 (1) 2
Totale Imprese collegate 288 10 (6) 21 313
INWIT S.p.A. 2.669 (59) (2.610)
TIMFin S.p.A. 22 22
Totale Joint Ventures 2.691 (59) (2.610) 22
Totale partecipazioni valutate con
il metodo del patrimonio netto
2.979 10 (65) (2.589) 335

In particolare, nell'ambito del processo di riorganizzazione di Italtel S.p.A. e a seguito di una procedura di concordato preventivo approvata dal tribunale di Milano nel dicembre 2021, TIM S.p.A. ha sottoscritto, in data 1° aprile 2022, una parte dell'aumento di capitale della società portando la partecipazione detenuta dal Gruppo TIM in Italtel S.p.A. al 17,72%.

Italtel S.p.A. è inoltre sottoposta all'influenza notevole di TIM S.p.A. ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

Con riferimento alla partecipazione in INWIT:

■ il flusso "valutazione con il metodo del patrimonio netto" della partecipazione in INWIT include:

  • la quota di pertinenza, del risultato economico positivo di INWIT comprensivo della maggior quota di ammortamento, a livello consolidato, degli assets ai quali è stata allocata parte del maggior valore derivante dall'operazione di integrazione societaria di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT (35 milioni di euro);
  • la riduzione del valore contabile della partecipazione per i dividendi ricevuti nel corso del periodo (94 milioni di euro);
  • il flusso "altre variazioni" si riferisce alla riclassifica, al 30 giugno 2022, della partecipazione in INWIT nell'ambito della voce "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" a seguito del probabile prossimo perfezionamento dell'acquisizione da parte di un consorzio guidato da Ardian, società di investimento privata leader a livello mondiale, di una quota detenuta da TIM pari al 41% della holding Daphne 3 S.p.A., che attualmente detiene a sua volta una quota del 30,2% in INWIT.

Le "altre variazioni" delle altre partecipazioni in imprese collegate includono principalmente le differenze cambio connesse alla partecipazione nella società collegata brasiliana I-Systems S.A..

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

Le Altre partecipazioni sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Fin.Priv. S.r.l. 19 22
Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. 20 17
UV T-Growth 12 12
SECO S.p.A. 64 92
Altre 13 13
Totale 128 156

Al 30 giugno 2022 il Gruppo TIM ha in essere l'impegno di sottoscrizione di quote:

■ del fondo Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. per un importo pari a 4,6 milioni di USD, pari, al cambio del 30 giugno 2022, a circa 4,4 milioni di euro;

■ del fondo UV T-Growth per un importo pari a 48 milioni di euro.

TIM, così come consentito dall'IFRS 9, valuta le Altre partecipazioni al "fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI)".

NOTA 10 ATTIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 40 39
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
1.795 1.935
Derivati non di copertura 114 100
Altri crediti finanziari 12 211
1.961 2.285
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 50 45
Totale attività finanziarie non correnti (a) 2.011 2.330
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 1.319 1.515
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 213 734
1.532 2.249
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
Crediti verso il personale 12 12
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
81 80
Derivati non di copertura 48 41
Altri crediti finanziari a breve 210 9
351 142
(b) 1.883 2.391
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (c) 54 56
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (d) 2.391 6.904
Totale attività finanziarie correnti e=(b+c+d) 4.328 9.351
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(f)
Totale attività finanziarie non correnti e correnti g=(a+e+f) 6.339 11.681

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono a:

  • contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati;
  • offerte commerciali per i clienti Consumer e Business di TIM che prevedono il noleggio di router ADSL;
  • contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene;
  • contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela. A fronte dei crediti finanziari per i contratti di lease attivi è presente il debito finanziario per le corrispondenti locazioni passive.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura, mentre i derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria si riferiscono ai ratei attivi su tali contratti derivati.

I derivati non di copertura si riferiscono essenzialmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile. In particolare, comprendono 99 milioni di euro relativi all'opzione a sottoscrivere azioni della C6 Bank con la quale TIM S.A. intrattiene rapporti di natura commerciale.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti derivati".

Gli altri crediti finanziari si riferiscono per 207 milioni di euro al credito che TIM S.p.A. vanta nei confronti di Ardian (tramite il vettore finanziario Impulse I) in seguito all'operazione mediante la quale TIM S.p.A. ha conferito il 30,2% delle azioni di INWIT a Daphne 3.

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 1.532 milioni di euro a titoli quotati, di cui 569 milioni di euro di Titoli di Stato acquistati da Telecom Italia Finance S.A., nonché 750 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato;
  • per 213 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

In base a due accordi di prestito titoli siglati con Telecom Italia Finance S.A. il 27 novembre 2019, e successivamente rinnovati il 28 aprile 2020, TIM S.p.A. ha ricevuto in prestito fino al 2 febbraio 2021 (termine rinnovabile) 98 milioni di euro (nominale) di BTP 1/3/2023 e 150 milioni di euro di BTP 15/4/2021; dal 1° dicembre 2019, TIM S.p.A. ha concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli.

In data 27 gennaio 2021 TIM S.p.A. ha rinnovato con Telecom Italia Finance S.A. l'accordo di prestito titoli che prevede il prestito fino al 15 febbraio 2023 di 98 milioni di euro (nominale) del BTP 1/3/2023.

Il 29 gennaio 2021 TIM S.p.A. ha ricevuto in prestito fino al 5 ottobre 2023 (termine rinnovabile) 24 milioni di euro (nominale) di BTP 15/10/2023 e 67,5 milioni di euro (nominale) di BTP 1/2/2026; inoltre TIM S.p.A. ha concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli in ottemperanza all'accordo siglato in data 21 dicembre 2020.

Dal punto di vista contabile, in ottemperanza ai principi IAS/IFRS, gli asset sono esposti esclusivamente nel bilancio della società Telecom Italia Finance S.A. che conserva rischi e benefici legati alla posizione.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti diminuiscono di 4.513 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 e sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 2.179 6.092
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 212 812
Totale 2.391 6.904

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 30 giugno 2022 hanno le seguenti caratteristiche:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito con una classe di rating almeno pari a BBB per l'agenzia di rating Standard & Poor's per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono stati effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 212 milioni di euro (812 milioni di euro al 31 dicembre 2021) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

NOTA 11 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI

In aumento rispetto al 31 dicembre 2021 di 77 milioni di euro, sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Crediti vari non correnti
(a)
489 433
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.760 1.755
Altri costi differiti 94 78
(b) 1.854 1.833
Totale
(a+b)
2.343 2.266

I crediti vari non correnti ammontano a 489 milioni di euro (433 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 171 milioni di euro (147 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

La voce è prevalentemente afferibile alla Business Unit Brasile (434 milioni di euro; 379 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

In particolare, la Business Unit Brasile al 30 giugno 2022 presenta crediti non correnti relativi ad imposte indirette per 143 milioni di euro (137 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e ad imposte dirette per 140 milioni di euro (116 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

I crediti non correnti comprendono inoltre crediti per depositi giudiziali per 130 milioni di euro (116 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Le altre attività non correnti ammontano a 1.854 milioni di euro (1.833 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e comprendono principalmente:

■ Costi contrattuali differiti pari a 1.760 milioni di euro (1.755 milioni di euro al 31 dicembre 2020), relativi principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti In media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso).

I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 2.331 milioni di euro (2.297 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti 1.760 1.755
Costi contrattuali differiti correnti 571 542
Totale 2.331 2.297
(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.295 1.246
Costi di esecuzione del contratto 1.036 1.051
Totale 2.331 2.297

I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa 313 milioni di euro nel secondo semestre 2022 e per circa 539 milioni di euro nell'esercizio 2023, sulla base della consistenza al 30 giugno 2022 senza tener conto delle nuove quote differite.

(milioni di euro) 30.6.2022 periodo di rilevazione a conto economico
2° Semestre
2022
Esercizio
2023
Esercizio
2024
Esercizio
2025
Esercizio
2026
Oltre il
2026
Costi di acquisizione del contratto 1.295 204 320 250 188 128 205
Costi di esecuzione del contratto 1.036 109 219 204 168 124 212
Totale 2.331 313 539 454 356 252 417

■ Altri costi differiti pari a 94 milioni di euro, attribuibili principalmente alla Capogruppo (38 milioni di euro), alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle (40 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (12 milioni di euro).

NOTA 12 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITA' CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2021, di 123 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 1.634 1.545
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni 1.115 1.130
(a) 2.749 2.675
Crediti vari correnti
Crediti verso altri (b) 555 780
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela
(Contract Assets)
19 20
Costi contrattuali differiti 571 542
Altri costi differiti 525 273
Altre 62 68
(c) 1.177 903
Totale (a+b+c) 4.481 4.358

I Crediti commerciali al 30 giugno 2022 ammontano a 2.749 milioni di euro (2.675 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e sono al netto di 531 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (565 milioni di euro al 31 dicembre 2021); comprendono 14 milioni di euro (9 milioni di euro al 31 dicembre 2021) di quota a medio/lungo termine, di cui 10 milioni di euro per contratti di cessione di capacità trasmissiva in Indefeasible Rights of Use – IRU.

I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (1.792 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (680 milioni di euro).

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 555 milioni di euro (780 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 48 milioni di euro (46 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Anticipi a fornitori 92 270
Crediti verso il personale 14 10
Crediti tributari 214 268
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 12 14
Partite diverse 223 218
Totale 555 780

I crediti tributari si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (194 milioni di euro) e sono connessi a imposte indirette locali.

I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (12 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare:

  • i crediti di TIM S.p.A. per Servizio Universale (52 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. per cessioni pro solvendo verso società di factoring (38 milioni di euro);
  • i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC (28 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. verso enti previdenziali ed assistenziali (18 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

■ Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets): la voce accoglie l'effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole performance obligation aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell'IFRS 15 di una riallocazione dello sconto lungo la durata minima contrattuale. I Contract Assets al 30 giugno 2022 ammontano a 19 milioni di euro (20 milioni di euro al 31 dicembre 2021) - al netto del relativo fondo svalutazione di 1 milione di euro - diminuiscono di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2021 in quanto il rilascio a conto economico del saldo precedentemente accumulato è sostanzialmente compensato dalla necessità di ripartire temporalmente lungo la durata minima contrattuale gli sconti concessi alla clientela con particolare riferimento a quelli connessi all'impatto del Covid-19;

  • Costi contrattuali differiti ammontano a 571 milioni di euro (542 milioni di euro al 31 dicembre 2021): sono costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso). Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti si rimanda alla Nota "Crediti vari e altre attività non correnti".
  • Altri costi differiti relativi principalmente:
  • alla Capogruppo essenzialmente per il differimento di: a)costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi (249 milioni di euro); b) costi per acquisti di prodotti e servizi (60 milioni di euro; c) spese post vendita su offerte applicativi (23 milioni di euro); d) canoni di manutenzione (18 milioni di euro);e) premi assicurativi (10 milioni di euro);
  • al gruppo Telecom Italia Sparkle prevalentemente attinenti al differimento di costi connessi a canoni per affitto circuiti e a canoni di manutenzione (15 milioni di euro);
  • alla Business Unit Brasile per 120 milioni di euro comprensivi del differimento di costi per utilizzo di capacità trasmissiva, il differimento dell'onere connesso al contributo per l'esercizio di attività di telecomunicazioni (FISTEL) ed inoltre per partite afferenti a contratti di manutenzione, assicurazioni e attività di marketing, complessivamente pari a circa 25 milioni di euro.

NOTA 13 ATTIVITA' CESSATE/ATTIVITA' NON CORRENTI DESTINATE AD ESSERE CEDUTE

In data 14 aprile 2022 TIM e Ardian, società di investimento privata leader a livello mondiale, hanno raggiunto un accordo per l'acquisizione da parte di un consorzio guidato da Ardian di una quota detenuta da TIM pari al 41% della holding Daphne 3 S.p.A., che attualmente detiene a sua volta una quota del 30,2% in Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. ("INWIT").

Al perfezionamento dell'operazione, il consorzio guidato da Ardian deterrà una partecipazione del 90% del capitale di Daphne 3 S.p.A.. L'accordo raggiunto si basa su una valorizzazione dell'azione INWIT pari a 10,75 euro (cum dividend), e corrisponde ad un incasso per TIM di circa 1,3 miliardi di euro, oltre al rimborso del prestito per circa 200 milioni di euro, concesso da TIM ad Ardian in seguito all'operazione del 2020 mediante la quale TIM S.p.A. ha conferito il 30,2% delle azioni di INWIT a Daphne 3.

Gli accordi sono stati strutturati in modo da non far sorgere alcun obbligo di offerta pubblica di acquisto (OPA). A seguito del closing, Ardian deterrà il pieno ed esclusivo controllo di Daphne 3 S.p.A., mentre a TIM verranno riconosciuti taluni diritti di governance di minoranza, sia su Daphne 3 S.p.A. che su INWIT S.p.A., in funzione di protezione dell'investimento effettuato.

Il completamento dell'operazione è soggetto all'avveramento di talune condizioni sospensive, tra le quali l'autorizzazione Antitrust, l'autorizzazione ai sensi della disciplina Golden Power e determinerà lo scioglimento del patto parasociale con Vodafone Europe e Central Tower Holding Company.

Al 30 giugno 2022, ritenendo altamente probabile il prossimo completamento dell'operazione, le attività e passività di Daphne 3 S.p.A. sono state riclassificate nelle voci della Situazione patrimoniale – finanziaria consolidata "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" e "Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute".

La voce "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" comprende inoltre il valore di un'altra partecipazione di cui si ritiene altamente probabile la prossima cessione.

Di seguito, la composizione delle Attività destinate ad essere cedute e delle Passività ad esse direttamente correlate:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 2.631
(a)
Totale
2.631
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 1
(b)
Totale
1
Valore netto delle attività destinate ad essere cedute
(a-b)
2.630

Le attività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Attività non correnti
Altre attività non correnti 2.631
2.631
Attività correnti
Totale 2.631

Le passività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Passività non correnti 1
Passività correnti
Totale 1

NOTA 14 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante 17.590 17.414
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 4.935 4.625
Totale 22.525 22.039

La composizione del Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante è di seguito illustrata:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Capitale 11.614 11.614
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.133 2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo 3.843 3.667
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
(26) 49
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
60 (128)
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (2.004) (2.500)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS
19)
(86) (130)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del
periodo
5.899 6.376
Totale 17.590 17.414

Sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022, la perdita dell'esercizio 2021 risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A. (8.314 milioni di euro) è stata oggetto di copertura mediante l'utilizzo di Utili portati a nuovo (7.357 milioni di euro) e di riserve (957 milioni di euro).

Al 30 giugno 2022 il Capitale è pari a 11.614 milioni di euro, già al netto di azioni proprie per 63 milioni di euro. Il Capitale è invariato rispetto al 31 dicembre 2021.

Si precisa che è presente il vincolo di sospensione d'imposta ai fini fiscali:

  • sul Capitale della Capogruppo per un importo pari a 11.104 milioni di euro, invariato rispetto al 31 dicembre 2021, comprensivo di 9.913 milioni vincolati ai sensi del DL 104/2020, art. 110, co. 8;
  • sulle Riserve della Capogruppo per un importo pari a 5.967 milioni di euro, comprensivo di 4.132 milioni vincolati ai sensi del DL 104/2020, art. 110, co. 8.

Le movimentazioni del Capitale nel primo semestre 2022 sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2021 e il numero delle azioni in circolazione al 30 giugno 2022

(numero azioni) al 31.12.2021 Assegnazione/
emissione azioni
al 30.6.2022 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.329.466.496 15.329.466.496 71,78
meno: azioni proprie (b) (115.942.196) (115.942.196)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.213.524.300 15.213.524.300
Azioni di risparmio emesse e in
circolazione
(d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,22
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.357.258.195 21.357.258.195 100,00
Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 21.241.315.999 21.241.315.999

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2021 e il valore delle azioni in circolazione al 30 giugno 2022

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2021
Variazioni di
capitale
Capitale al
30.6.2022
Azioni ordinarie emesse (a) 8.381 8.381
meno: azioni proprie (b) (63) (63)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.318 8.318
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.296 3.296
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.614 11.614

Variazioni potenziali future di capitale

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Risultato per azione".

NOTA 15 PASSIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 16.414 17.383
Obbligazioni convertibili
Debiti verso banche 4.516 4.394
Altri debiti finanziari 332 306
21.262 22.083
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
461 1.337
Derivati non di copertura 39 17
Altre passività
500 1.354
(a) 21.762 23.437
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva (b) 4.707 4.064
Totale passività finanziarie non correnti c=(a+b) 26.469 27.501
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 1.683 1.514
Obbligazioni convertibili 1.998
Debiti verso banche 1.678 2.099
Altri debiti finanziari 142 236
3.503 5.847
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
202 62
Derivati non di copertura 63 36
Altre passività
265 98
(d) 3.768 5.945
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva (e) 782 651
Totale passività finanziarie correnti f=(d+e) 4.550 6.596
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
(g)
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) h=(c+f+g) 31.019 34.097

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

30.6.2022 31.12.2021
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 5.906 5.686 5.789 5.111
GBP 378 440 389 463
BRL 16.952 3.116 12.694 2.008
JPY 20.029 141 20.030 154
ILS 51 14 51 14
EURO 21.622 26.347
Totale 31.019 34.097

Per i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota "Altre informazioni".

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Fino a 2,5% 8.394 8.619
Da 2,5% a 5% 10.982 12.872
Da 5% a 7,5% 6.506 7.055
Da 7,5% a 10% 2.044 1.971
Oltre 10% 1.822 1.437
Ratei/risconti, MTM e derivati 1.271 2.143
Totale 31.019 34.097

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Fino a 2,5% 12.916 15.353
Da 2,5% a 5% 9.899 9.936
Da 5% a 7,5% 2.996 3.396
Da 7,5% a 10% 1.135 1.334
Oltre 10% 2.802 1.935
Ratei/risconti, MTM e derivati 1.271 2.143
Totale 31.019 34.097

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

con scadenza entro il 30.6 dell'anno:
(milioni di euro) 2023 2024 2025 2026 2027 Oltre 2027 Totale
Prestiti obbligazionari 1.437 4.444 1.000 2.750 8.080 17.711
Loans ed altre passività finanziarie 873 1.426 532 826 1.564 (50) 5.171
Passività finanziarie per locazioni passive 736 1.049 569 515 486 2.088 5.443
Totale 3.046 6.919 2.101 4.091 2.050 10.118 28.325
Passività finanziarie correnti 1.046 1.046
Totale 4.092 6.919 2.101 4.091 2.050 10.118 29.371

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Quota non corrente 16.414 17.383
Quota corrente 1.683 1.514
Totale valore contabile 18.097 18.897
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato (386) (559)
Totale valore nominale di rimborso 17.711 18.338

In termini di valore nominale le obbligazioni ammontano complessivamente a 17.711 milioni di euro e diminuiscono di 2.627 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (20.338 milioni di euro) a seguito dei rimborsi intervenuti nel corso del primo semestre 2022.

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2022 si segnala quanto segue:

Rimborsi

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A 2002-2022 riservato in sottoscrizione ai dipendenti Euro 214 1/1/2022
Telecom Italia S.p.A 1.250 milioni di euro 5,25% (1) Euro 884 10/2/2022
Telecom Italia S.p.A. 2.000 milioni di euro 1,125% Convertible bond Euro 2.000 26/3/2022

(1) Al netto dei riacquisti per 366 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale
di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
30.6.2022
(%)
Valore di
mercato al
30 6.2022
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 1.000 1.000 3,250% 16/1/15 16/1/23 99,446 100,235 1.002
GBP 375 437 5,875% 19/5/06 19/5/23 99,622 101,203 442
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 99,128 991
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 98,801 741
Euro 1.250 1.250 4,000% 11/1/19 11/4/24 99,436 98,697 1.234
USD 1.500 1.444 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 96,242 1.390
Euro 1.000 1.000 2,750% 15/4/19 15/4/25 99,320 93,090 931
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 93,243 933
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 90,239 677
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 93,130 931
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 82,216 1.028
Euro 1.000 1.000 1,625% 18/1/21 18/1/29 99,074 72,985 730
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 80,643 540
Sub – Totale 12.551 11.570
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 1.015 1.015 7,750% 24/1/03 24/1/33 (a) 109,646 104,942 1.065
Sub – Totale 1.015 1.065
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD 1.000 962,7 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 77,715 748
USD 1.000 962,7 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 76,550 737
USD 1.000 962,7 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 76,218 734
USD 1.000 962,7 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 77,589 747
Sub – Totale 3.851
Obbligazioni emesse da TIM S.A.
BRL 1.600 294 IPCA+4,1682% 15/6/21 15/6/28 100 100 294
Sub – Totale 294 294
Totale 17.711 15.895

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito gruppotim.it.

I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 4.516 milioni di euro (4.394 milioni di euro al 31 dicembre 2021). I debiti verso banche a breve termine ammontano a 1.678 milioni di euro (2.099 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e comprendono 767 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/ lungo termine.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine di 332 milioni di euro (306 milioni di euro al 31 dicembre 2021) si riferiscono per 139 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 142 milioni di euro (236 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e comprendono 17 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/ lungo termine.

Le passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine ammontano a 4.707 milioni di euro (4.064 milioni di euro al 31 dicembre 2021), mentre quelle a breve termine ammontano a 782 milioni di euro (651 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e comprendono 779 milioni di euro di quota corrente delle passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine.

Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie nel primo semestre 2022 e 2021 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Rimborsi quota capitale 341 289
Cash out quota interessi 156 130
Totale 497 419

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 461 milioni di euro (1.337 milioni di euro al 31 dicembre 2021). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 202 milioni di euro (62 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 39 milioni di euro (17 milioni di euro al 31 dicembre 2021), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 63 milioni di euro (36 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"Covenants" e "negative pledges" in essere al 30 giugno 2022

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), in data 19 maggio 2021 TIM ha sottoscritto un nuovo finanziamento per un ammontare pari a 230 milioni di euro a supporto dei progetti per la digitalizzazione del Paese. Inoltre, ha ampliato il finanziamento firmato nel 2019 per un importo pari a 120 milioni di euro. Pertanto, alla data del 30 giugno 2022 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 1.200 milioni di euro, tutti tirati e non assistiti da garanzia bancaria.

Nei tre finanziamenti BEI firmati in data 14 dicembre 2015, 25 novembre 2019 e 19 maggio 2021 si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo;
  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/ Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.

Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del Gruppo TIM, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 30 giugno 2022, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

Revolving Credit Facility

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 30 giugno 2022:

(miliardi di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – scadenza maggio 2026 4,0 4,0
Totale 4,0 4,0

Al 30 giugno 2022 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 950 milioni di euro.

In data 6 luglio 2022 TIM ha stipulato con un pool di primarie banche internazionali un nuovo finanziamento che beneficia della "Garanzia Italia" (ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Decreto-Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni) per un importo pari a 2 miliardi di euro.

Rating di TIM al 30 giugno 2022

Al 30 giugno 2022, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB- Negativo
MOODY'S Ba3 Negativo
FITCH RATINGS BB Negativo

In data 22 luglio 2022 l'agenzia di rating Moody's ha modificato il giudizio su TIM a B1 con outlook negativo.

NOTA 16 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

La tabella seguente riporta la composizione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo TIM al 30 giugno 2022 e al 31 dicembre 2021, determinato secondo quanto previsto dagli "Orientamenti in materia di obblighi di informativa ai sensi del regolamento sul prospetto" emessi dall'ESMA (European Securities & Markets Authority) in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29 aprile 2021.

Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i citati criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (a) 2.179 6.092
Altre disponibilità liquide equivalenti (b) 212 812
Titoli diversi dalle partecipazioni (c) 1.532 2.249
Liquidità (d=a+b+c) 3.923 9.153
Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma
esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
(e) 1.042 1.538
Parte corrente del debito finanziario non corrente (f) 3.379 4.937
Indebitamento finanziario corrente (g=e+f) 4.421 6.475
Indebitamento finanziario corrente netto (h=g-d) 498 (2.678)
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli
strumenti di debito)
(i) 8.146 8.083
Strumenti di debito (j) 16.414 17.383
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (**) (k) 158 81
Indebitamento finanziario non corrente (l=i+j+k) 24.718 25.547
Totale Indebitamento finanziario netto come da orientamenti
ESMA 32-382-1138
(m=h+l) 25.216 22.869
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (**) (158) (81)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (50) (45)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (54) (56)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (222) (21)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti (52) (250)
Attività/passività finanziarie correlate ad attività cessate/attività
non correnti destinate ad essere cedute
Sub-totale (n) (536) (453)
Indebitamento finanziario netto contabile (*) (p=m+n) 24.680 22.416
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(q) (26) (229)
Indebitamento finanziario netto rettificato (r=p+q) 24.654 22.187

(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

(**) Includono principalmente i debiti della Business Unit Brasile per l'acquisizione e il rinnovo di licenze di telecomunicazioni (69 milioni di euro) comprensivi anche del debito verso la Entidade Administradora da Conectividade de Escolas (EACE) per lo sviluppo di alcuni progetti infrastrutturali in Brasile in relazione all'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze per i servizi 5G.

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(milioni di euro) 31.12.2021 Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni
di Fair
Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
30.6.2022
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 18.897 (1.098) 473 (25) (150) 18.097
Obbligazioni convertibili 1.998 (2.000) 2
Debiti verso banche 5.180 224 (196) 60 15 5.283
Altri debiti finanziari 321 3 16 9 349
(a) 26.396 227 (3.294) 549 (25) (124) 23.729
di cui quota a breve termine 4.313 2.467
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine:
4.712 203 (341) 218 694 5.486
(b) 4.712 203 (341) 218 694 5.486
di cui quota a breve termine 648 779
Altre passività finanziarie a medio/
lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura
finanziaria
1.399 (38) (706) 8 663
Derivati passivi non di copertura 52 (24) 35 (4) 99
Altre passività
(c) 1.451 (62) (671) 4 762
di cui quota a breve termine 97 262
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 1.313 (402) 911
Altri debiti finanziari 225 8 (6) (96) 131
(d) 1.538 8 (6) (498) 1.042
Passività finanziarie direttamente
correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute:
(e)
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(f=a+b+c+d+e) 34.097 430 (3.635) 713 (702) 76 31.019
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti e correnti di natura
finanziaria
(g) 2.015 380 (513) (6) 1.876
Derivati attivi non di copertura (h) 141 1 14 6 162
Totale (i=f-g-h) 31.941 430 (3.635) 332 (203) 76 28.981

Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nella Relazione sulla gestione considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Interessi pagati (934) (863)
Interessi incassati 284 229
Totale netto (650) (634)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita vengono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Interessi pagati (740) (686)
Interessi incassati 90 52
Totale netto (650) (634)

NOTA 17 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.

Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 30 giugno 2022 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al
30.6.2022
Nozionale al
31.12.2021
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
30.6.2022
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2021
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 300 300 3
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
Totale derivati in Fair Value Hedge 300 300 3
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 5.085 4.855 335 375
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
5.183 5.195 825 173
Totale derivati in Cash Flow Hedge 10.268 10.050 1.160 548
Totale derivati Non in Hedge Accounting 2.666 2.702 31 60
Totale derivati Gruppo TIM 13.234 13.052 1.191 611

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

NOTA 18 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

Valutazione al fair value

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate alcune informazioni integrative sugli strumenti finanziari, ivi compresa la tabella relativa ai livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutata al fair value al 30 giugno 2022.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Amortized Cost AC
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Amortized Cost AC
Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Hedge Derivatives HD
Not applicable n.a.

Livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutate al fair value al 30.6.2022

Livelli di gerarchia
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
Note Valore di
bilancio al
30.6.2022
Livello 1 (*) Livello 2 (*) Livello 3 (*)
ATTIVITÀ
Attività non correnti
Altre partecipazioni FVTOCI (9) 128 83 45
Titoli, crediti finanziari e altre attività
finanziarie non correnti
di cui titoli FVTOCI (10)
di cui derivati di copertura HD (10) 1.795 1.795
di cui derivati non di copertura FVTPL (10) 114 114
(a) 2.037 1.992 45
Attività correnti
Titoli
Valutati al fair value attraverso il conto
economico complessivo (FVTOCI)
FVTOCI (10) 1.319 1.319
Valutati al fair value attraverso il conto
economico separato (FVTPL)
FVTPL (10) 213 213
Crediti finanziari e altre attività finanziarie
correnti
di cui derivati di copertura HD (10) 81 81
di cui derivati non di copertura FVTPL (10) 48 48
(b) 1.661 1.532 129
Totale (a+b) 3.698 1.532 2.121 45
PASSIVITÀ
Passività non correnti
di cui derivati di copertura HD (16) 461 461
di cui derivati non di copertura FVTPL (16) 39 24 15
(c) 500 485 15
Passività correnti
di cui derivati di copertura HD (16) 202 202
di cui derivati non di copertura FVTPL (16) 63 63
(d) 265 265
Totale (c+d) 765 750 15

(*) Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi.

Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili. Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nel corso del primo semestre 2022 non si sono verificati trasferimenti tra diversi livelli gerarchici di attività e passività finanziarie valutate al fair value.

NOTA 19 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2021, di 187 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2021 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2022
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 678 (55) (5) 618
Fondi per piani pensionistici e altri 21 1 (1) 21
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
247 247
Totale altri fondi relativi al personale (b) 21 248 (1) 268
Totale (a+b) 699 193 (6) 886
di cui:
quota non corrente 699 812
quota corrente(*) 74

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e si riduce di 60 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021. Il decremento di 5 milioni di euro si riferisce agli utilizzi del periodo per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni.

La variazione di -55 milioni di euro registrata negli "Incrementi/Attualizzazione" è così composta:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*)
Oneri finanziari 3 2
(Utili) perdite attuariali nette del periodo (58) (22)
Totale (55) (20)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

Gli utili attuariali netti registrati al 30 giugno 2022 pari a 58 milioni di euro (utili attuariali netti per 22 milioni di euro nel primo semestre 2021) sono essenzialmente connessi sia al cambio del tasso di attualizzazione passato dallo 0,98% di dicembre 2021 al 2,74% di giugno 2022, sia alla variazione del tasso di inflazione passato dall'1,75% di dicembre 2021 al 2,10% di giugno 2022.

I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 21 milioni di euro al 30 giugno 2022 (21 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano, nel primo semestre 2022, di 247 milioni di euro e sono correlati principalmente alle uscite previste in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle degli accordi siglati con le OO.SS. dalla Capogruppo TIM S.p.A. il 7 giugno 2022 e da Telecom Italia Sparkle il 1° luglio 2022.

NOTA 20 FONDI PER RISCHI E ONERI

Diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2021 di 305 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2021 Incremento Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo
diretto
Differenze
cambio e
altre
variazioni
30.6.2022
Fondo imposte e rischi fiscali 73 3 (1) 16 91
Fondo per oneri di ripristino 281 7 (7) 47 328
Fondo vertenze legali 441 39 (43) 14 451
Fondo rischi commerciali 677 11 (9) (382) 2 299
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
12 (1) 11
Altri fondi rischi e oneri 4 1 (2) 3
Totale 1.488 61 (9) (436) 79 1.183
di cui:
quota non corrente 926 1.007
quota corrente 562 176

Il fondo imposte e rischi fiscali aumenta di 18 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 soprattutto per l'effetto cambio del periodo (11 milioni di euro). Il saldo al 30 giugno 2022 riflette accantonamenti e utilizzi effettuati principalmente dalla Business Unit Brasile.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di cespiti (in particolare: batterie e palificazioni in legno); è riconducibile principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A. (147 milioni di euro), alla società FiberCop (127 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (52 milioni di euro).

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con altre controparti e con il personale. Il saldo al 30 giugno 2022 è attribuibile per 342 milioni di euro alla Business Unit Domestic e per 109 milioni di euro alla Business Unit Brasile.

Il fondo per rischi commerciali è relativo alla Business Unit Domestic e principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A.. Nel corso del primo semestre 2022 si riduce di 378 milioni di euro, principalmente a fronte dell'utilizzo per 329 milioni di euro del Fondi Rischi contrattuali per Contratti Onerosi (IAS 37), iscritti nel bilancio 2021 relativi ai rapporti in essere con alcune controparti per l'offerta di contenuti multimedia. L'importo di 329 milioni di euro rappresenta il margine negativo del periodo a fronte del quale l'utilizzo il fondo consente di rilevare una marginalità economica nulla. Per la quota relativa al contratto calcio con DAZN tale importo comprende sia l'andamento operativo del business sia la componente legata ai corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere a DAZN, oggetto di registrazione al termine di ciascuna stagione calcistica (30 giugno di ciascun anno).

NOTA 21 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2021, di 91 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 291 452
Debiti per imposte sul reddito 231 231
Altri debiti 88 7
(a) 610 690
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 87 88
Altri ricavi e proventi differiti 366 368
Contributi in conto capitale 259 267
(b) 712 723
Totale (a+b) 1.322 1.413

I debiti vari non correnti comprendono:

  • debiti verso istituti di previdenza pari a 291 milioni di euro principalmente relativi alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92;
  • altri debiti pari a 88 milioni di euro.

I debiti per imposte sul reddito comprendono principalmente il debito della Capogruppo TIM S.p.A. per la terza rata dell'imposta sostitutiva ai sensi del D.L. 104/2020 art. 110, commi 8 e 8bis.

Le altre passività non correnti includono:

  • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) pari a 87 milioni di euro (88 milioni di euro al 31 dicembre 2021) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2022 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2024. La voce comprende in particolare:
  • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione (43 milioni di euro);
  • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di accesso alla rete (23 milioni di euro);
  • i ricavi differiti relativi a canoni di outsourcing (14 milioni di euro);
  • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti di TIM S.p.A. (4 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione/installazione, in applicazione dell'IFRS 15, non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto.
  • Altri ricavi e proventi differiti pari a 366 milioni di euro che comprendono la quota non corrente (circa 120 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i ricavi differiti connessi a contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi operativi).
  • Contributi in conto capitale pari a 259 milioni di euro: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.

NOTA 22 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITA' CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2021, di 63 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 4.232 4.745
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 337
416
(a)
4.569
5.161
Debiti tributari (b) 648
168
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 289
176
Debiti verso istituti di previdenza 330
386
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" 249
165
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti 26
36
Altri 2.098 1.968
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si
prevede verranno liquidate entro 12 mesi
74
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate
entro 12 mesi
176
562
(c)
3.242
3.293
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities) 853
757
Altri ricavi e proventi differiti 68
66
Altre 30
28
(d) 951
851
Totale
(a+b+c+d)
9.410 9.473

I debiti commerciali al 30 giugno 2022, pari a 4.569 milioni di euro (5.161 milioni di euro al 31 dicembre 2021), si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (3.211 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (751 milioni di euro); per quanto riguarda TIM S.p.A. l'incremento dei debiti commerciali riflette la dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo.

Al 30 giugno 2022 i debiti commerciali con scadenza superiore ai 12 mesi ammontano a 70 milioni di euro (73 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e sono principalmente rappresentati dai debiti della Business Unit Brasile per l'acquisizione e il rinnovo di licenze di telecomunicazioni comprensivi anche del debito verso la Entidade Administradora da Conectividade de Escolas (EACE) per lo sviluppo di alcuni progetti infrastrutturali in Brasile in relazione all'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze per i servizi 5G.

I debiti tributari sono pari a 648 milioni di euro e si riferiscono principalmente ai debiti di TIM S.p.A per la maggior parte relativi al debito IVA (485 milioni) nonché al debito verso Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (33 milioni di euro), al debito per la tassa di concessione governativa (4 milioni di euro), sia ai debiti tributari della Business Unit Brasile (109 milioni di euro).

I debiti vari comprendono principalmente:

  • il debito residuo relativo all'acquisizione, da parte di TIM S.p.A., dei diritti d'uso delle licenze 5G (1.738 milioni di euro);
  • la posizione debitoria corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati e riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92;
  • il debito residuo relativo all'acquisizione, da parte di TIM S.A. (Business Unit Brasile), del 100% del capitale sociale di Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A., società in cui è stata trasferita la parte delle attività, dei diritti e degli obblighi di Oi Móvel S.A. - Em Recuperação Judicial acquisiti dal Gruppo TIM (140 milioni di euro).

Le altre passività correnti ammontano a 951 milioni di euro (851 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e comprendono:

■ Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 853 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2022 si riverserà sostanzialmente entro il 31 dicembre 2022.

In particolare:

  • contract liabilities, pari a 12 milioni di euro; la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati.
  • poste connesse alla clientela, pari a 393 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;
  • acconti e anticipi pari a 59 milioni di euro sono relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
  • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 389 milioni di euro comprendenti essenzialmente:
  • i ricavi differiti della Capogruppo per canoni di noleggio e manutenzione (230 milioni di euro);
  • i ricavi differiti della Capogruppo per canoni di interconnessione (112 milioni di euro);
  • i ricavi differiti della Capogruppo su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (4 milioni di euro).
  • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 68 milioni di euro. Si riferiscono principalmente a ricavi differiti su contratti di cessione di capacità trasmissiva e a ricavi differiti dai contratti di locazione immobiliare (leasing attivi operativi).
  • Altre (30 milioni di euro, 28 milioni di euro al 31 dicembre 2021): si riferiscono a debiti per anticipi su lavori di rete in corso di realizzazione.

NOTA 23 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 giugno 2022, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 273 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della Relazione finanziaria semestrale 2022 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2021:

  • Procedimento Antitrust A428;
  • Contenziosi Colt Technology Services, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.), Teleunit (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Eutelia e Voiceplus;
  • Poste;
  • Fallimento Elinet S.p.A.;
  • Brasile arbitrato Opportunity.

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 30 giugno 2022 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 17,2 miliardi di reais (16,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2021). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In relazione all'imposizione a livello federale, si segnalano i seguenti filoni vertenziali:

  • disconoscimento degli effetti fiscali di operazioni di fusione tra società facenti parte del gruppo TIM Brasil;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso;
  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito, e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,2 miliardi di reais (3,1 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular, ora incorporata in TIM S.A., sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati, come anticipazione delle successive ricariche.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 9,2 miliardi di reais (8,8 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 1,4 miliardi di reais (circa 1,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,4 miliardi di reais (3,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2021).

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina c.d. "Golden Power", l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'affermazione dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM della sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.

La Società, essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che nessun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato distinti ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e dinanzi al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Quanto al ricorso al TAR Lazio contro il provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, il TAR, accogliendo nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società, ha sospeso il pagamento della sanzione. Successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019, il TAR Lazio: (i) ha accolto la richiesta TIM di provvedimenti provvisori per la sospensione dell'ammenda condizionata all'offerta della garanzia; (ii) concesso la sospensione del procedimento al fine di attendere la sentenza definitiva nella causa (pregiudiziale) pendente dinanzi al Presidente della Repubblica in merito all'obbligo di notifica, ai sensi delle disposizioni Golden Power; (iii) respinto le eccezioni processuali sollevate dalle amministrazioni resistenti.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power). Tale fideiussione è stata rinnovata nel maggio 2021.

Inoltre, TIM impugnava dinanzi al TAR Lazio e poi appellava dinanzi al Consiglio di Stato il provvedimento con il quale Consob, il 13 settembre 2017, affermava l'esistenza del controllo di Vivendi su TIM. Nel dicembre 2020 il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha accolto il ricorso di TIM ed annullato il provvedimento di Consob, significativa premessa dell'intero procedimento successivo della Presidenza del Consiglio relativo all'obbligo di notifica Golden Power del quale s'è detto sopra. In data 14 giugno 2021, la Consob ha presentato ricorso straordinario dinanzi la Corte di Cassazione per motivi giurisdizionali; TIM si è costituita in giudizio, eccependo l'illegittimità e inammissibilità del ricorso. La Camera di Consiglio è stata fissata per il giorno 11 ottobre 2022.

Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni

Con atto di citazione di maggio 2020, Eutelia in Amministrazione Straordinaria e Clouditalia Telecomunicazioni S.p.A., acquirente del ramo TLC di Eutelia, hanno convenuto in giudizio TIM, dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando pretese risarcitorie, per circa 40 milioni di euro, per i danni asseritamente subiti, nel periodo 2009-2012, a seguito delle condotte di boicottaggio tecnico e margin squeeze, oggetto del procedimento AGCM A428. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte e formulando domanda riconvenzionale con riserva di quantificare i danni subiti in corso di causa. In data 1° aprile 2022, l'AGCM ha depositato il parere previsto dall'art. 14, terzo comma, del d. lgs. 3/2017, con cui ha: (i) proposto alcuni benchmark utilizzabili per definire lo scenario controfattuale sulla cui base quantificare i danni asseritamente subiti da Eutelia e Clouditalia; (ii) fornito alcune ulteriori indicazioni e criteri per stimare le diverse voci di danno richieste da Eutelia e Clouditalia.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga.

La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza del 28 febbraio 2022, il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM la quale intende proporre appello innanzi al Consiglio di Stato nei termini di legge.

Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale. L'udienza di discussione dinanzi al TAR Lazio si è tenuta in data 3 novembre 2021. Con sentenza 1963/2022 il ricorso di TIM è stato respinto; nei confronti della decisione del TAR, TIM ha proposto appello. La relativa udienza di discussione non risulta ancora fissata.

La Società ha provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.

Open Fiber

Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i) investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all'ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all'AGCom, in sede di approvazione di una offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. Enel spa è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha ridedeterminato il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi. Pende il termine per il deposito della terza memoria istruttoria. Prossima udienza per l'ammissione dei mezzi istruttori fissata al 19 ottobre 2022.

Irideos

Nel mese di gennaio 2022 Irideos ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando una richiesta di risarcimento dei danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate dall'AGCM con il provvedimento conclusivo del proc. A514 (azione c.d. follow on). La richiesta risarcitoria è pari a 23.204.079,87 euro per danni provocati dai comportamenti anticoncorrenziali posti in essere da TIM dal 2017 al 2019 (con effetti anche negli anni successivi) nel mercato dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato wholesale) e nel mercato dei servizi di telecomunicazione al dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato retail). TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di controparte.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Il 30 gennaio 2019 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sulla copertura realizzata, integrata con successiva comunicazione del 29 marzo 2019. TIM ha trasmesso ad AGCM ulteriori informazioni nel mese di luglio ed AGCM ha preso atto delle suddette il 15 ottobre 2019. Il 31 gennaio 2020 TIM ha inviato ad AGCM la terza relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti. Infine, il 29 gennaio 2021 TIM ha inviato ad AGCM la quarta ed ultima relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali.

Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento. Con sentenza di marzo 2020, il TAR ha integralmente respinto il ricorso di Open Fiber. Per il ricorso di Wind Tre non è stata ancora fissata l'udienza di merito

L'udienza per la discussione del merito del ricorso presentato da Wind Tre è stata fissata per il 12 ottobre 2022.

Fatturazione a 28 giorni

Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) in merito alla sussistenza in capo all'Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il giudizio. A febbraio 2021 TIM ha depositato le osservazioni scritte sulle domande di pronuncia pregiudiziale alla CGUE. Su richiesta della CGUE, Il Consiglio di Stato con ordinanza pubblicata il 23 novembre 2021 ha confermato il rinvio alla Corte di Giustizia sulle questioni pregiudiziali poste; il giudizio innanzi al Consiglio di Stato resta quindi sospeso in attesa della decisione della CGUE.

AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.

A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale, (ii) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.

Con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES AGCom, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori.

A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori dovevano restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM ha impugnato tutte le delibere sopra indicate.

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e, con ordinanza del 20 dicembre 2018, il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno fino al 21 maggio 2019, in attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza.

Si attende ancora la fissazione dell'udienza per la trattazione del merito del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti nel frattempo presentati da TIM. Il 12 luglio 2019 sono invece stati pubblicati i dispositivi di sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto gli analoghi appelli proposti da Vodafone, Wind Tre e Fastweb e nel corso del mese di febbraio 2020 sono state pubblicate le relative sentenze contenenti le motivazioni.

A settembre 2019 TIM ha impugnato dinnanzi al TAR anche la delibera 221/19/CONS con cui la sanzione di cui alla Delibera 499/17/CONS, annullata dal TAR del Lazio, è stata rideterminata in 580.000,00 euro, applicando il massimo edittale previsto dall'art. 98, comma 16 del CCE vigente all'epoca dei fatti.

Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la delibera n. 75/20/CONS l'Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l'inottemperanza di TIM alle delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020.

Peraltro da giugno 2019, TIM offre ai propri clienti di rete fissa, attivi da prima del 31 marzo 2018 e che sono stati oggetto di fatturazione a 28 giorni, la possibilità di aderire ad una soluzione compensativa, alternativa alla restituzione dei giorni erosi di cui alla delibera AGCom n. 269/18/CONS e da settembre 2019 accoglie le richieste di rimborso dei giorni erosi. In entrambi i casi TIM ha provveduto ad informare la clientela con diversi messaggi in fattura, sul web e sulle principali testate giornalistiche. Le iniziative appena descritte sono state comunicate ad AGCom nell'ambito del sopra richiamato procedimento sanzionatorio.

Sul fronte civilistico con sentenza pubblicata il 14 ottobre 2021 il Tribunale di Milano nell'ambito del giudizio di merito avviato da Associazione Movimento dei Consumatori nel 2018, inerente la tariffazione e rinnovo a 28 giorni per le offerte di telefonia fissa e convergenti, ha confermato l'ordinanza del 4 giugno 2018, adottata dallo stesso Tribunale a chiusura del procedimento di reclamo promosso da TIM ex art 669 terdecies c.p.c., e le misure ivi previste ordinando a TIM di accogliere le richieste di restituzione dei corrispettivi versati per effetto della manovra da parte dei clienti - anche cessati, cosa che come noto TIM sta già facendo dal 2018, estendendo al contempo il periodo rilevante ai fini del riconoscimento del rimborso al 1° aprile 2017, quindi ad una data antecedente al 23 giugno 2017 data entro cui gli operatori dovevano adeguarsi alla Delibera n. 121/17/ CONS. TIM ha impugnato la sentenza del Tribunale di Milano, proponendo contestualmente istanza di sospensione della efficacia esecutiva. Con ordinanza dell'11 gennaio 2022 la Corte d'Appello di Milano ha accolto parzialmente l'istanza di TIM, sospendendo il capo di sentenza relativo all'ordine di inviare una raccomandata a tutti clienti consumatori cessati ai quali era stata applicata la fatturazione a 28 giorni per informarli della possibilità di ottenere la restituzione degli importi aggiuntivi versati per effetto della manovra. A seguito dell'udienza del 5 luglio 2022 la Corte ha assegnato i termini per le comparse conclusionali e le memorie di replica.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.

Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra Telecom, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio.

Con sentenza pubblicata il 12 luglio 2021 il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM, annullando i provvedimenti assunti dall'AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell'intesa e all'irrogazione della sanzione.

In data 11 settembre 2021 l'AGCM ha presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo l'annullamento della sentenza del TAR, l'udienza di discussione del ricorso è stata fissata a novembre 2022.

Procedimento Antitrust I850

Con decisione del 15 dicembre 2020 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un'istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l'esistenza di eventuali violazioni dell'articolo 101 del TFUE.

Più precisamente l'istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.

Il 6 agosto 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria ed addivenire alla conclusione del procedimento senza l'irrogazione di alcuna sanzione.

Il 7 settembre 2021 AGCM ha giudicato gli impegni suddetti non manifestamente infondati e ne ha disposto la pubblicazione sul sito internet dell'Autorità a partire dal 13 settembre 2021; ha preso così avvio il c.d. market test che si è concluso il 13 ottobre 2021, data entro la quale tutti i soggetti interessati hanno trasmesso ad AGCM le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha prorogato il termine di conclusione del procedimento, inizialmente previsto per il 31 dicembre 2021, fissandolo al 15 febbraio 2022.

E proprio nella sua adunanza del 15 febbraio 2022 AGCM ha infine deliberato l'approvazione degli impegni in quanto ritenuti idonei a far venire meno i presunti profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

Con ricorso notificato ad aprile 2022. Open Fiber ha impugnato presso il TAR Lazio previo richiesta di adozione di misure cautelari, il suddetto provvedimento AGCM n. 3002 con cui è stato chiuso il procedimento rendendo obbligatori gli impegni che secondo la ricorrente non sarebbero idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali individuati con il provvedimento di avvio dell'istruttoria.

Ad esito dell'udienza cautelare dello scorso 1° giugno, il TAR ha rigettato la richiesta e fissato il merito al 25 gennaio 2023.

Procedimento Antitrust I857

Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un'istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all'accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024.

L'istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell'intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.

L'Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari.

Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le modifiche all'accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.

Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l'accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN una piena libertà nell'applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione.

TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.

Lo scorso 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l'accertamento di alcuna infrazione e quindi senza l'irrogazione di sanzione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell'istruttoria in questione.

Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test.

Il termine per le controdeduzioni e la proposta di eventuali modifiche accessorie agli impegni presentati da TIM e DAZN viene fissato al 7 marzo.

Il 23 febbraio 2022 TIM e DAZN vengono convocati separatamente in audizione dagli Uffici di AGCM. Nel corso dell'audizione, gli Uffici comunicano a TIM – e successivamente confermano nel verbale dell'audizione – che il Collegio, in un'adunanza tenutasi il 15 febbraio, riteneva necessarie alcune modifiche "accessorie" al fine dell'approvazione degli impegni presentati.

TIM e DAZN provvedono il 4 marzo 2022 a richiedere una proroga del termine per la presentazione di osservazioni, anche in considerazione delle novità emerse il 23 febbraio. Il nuovo termine viene fissato al 23 marzo.

In data 22 marzo 2022 TIM rappresenta all'Autorità che le ulteriori modifiche ritenute necessarie dal Collegio al fine dell'approvazione degli impegni avrebbero comportato un completo stravolgimento del contenuto e dell'equilibrio economico degli accordi sottoscritti da TIM e DAZN, tale da non rendere più perseguibile il modello di business ipotizzato. Nel contempo TIM rendeva noto all'Autorità l'avvio di negoziazioni con DAZN aventi come possibile oggetto la revisione della clausola di esclusiva della distribuzione, che costituisce il principale oggetto dell'attività istruttoria dell'Autorità. Considerata la complessità delle negoziazioni, TIM richiedeva una proroga di ulteriori 30 giorni per la presentazione di osservazioni. La proroga veniva accordata e il nuovo termine fissato al 23 aprile.

Il 20 aprile 2022 DAZN e TIM, in considerazione del protrarsi delle trattative, anche a causa della complessità e rilevanza economica di quanto oggetto di negoziazione, richiedevano un'ulteriore proroga. Il nuovo termine veniva fissato al 9 maggio.

Il 9 maggio 2022 TIM informava l'Autorità di aver manifestato a DAZN la propria disponibilità a rinunciare all'esclusività del rapporto di distribuzione dei diritti calcio della Serie A, come attualmente disciplinato dal Deal Memo, con la conseguente facoltà per DAZN di distribuire tali diritti anche attraverso operatori terzi e che, a fronte della disponibilità alla rinuncia a tale diritto, le Parti avevano avviato una negoziazione per la revisione dell'impegno economico contrattualmente previsto a carico di TIM.

Il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il rigetto degli impegni presentati, i quali "appaiono, sia complessivamente sia singolarmente considerati, inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di avvio dell'istruttoria, in quanto non suscettibili di risolvere le preoccupazioni concorrenziali evidenziate nel provvedimento di avvio, laddove non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le criticità concorrenziali" evidenziate dall'Autorità.

Sempre il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il differimento del termine per la conclusione del procedimento al 31 marzo 2023.

Il 2 agosto 2022 TIM ha informato l'Autorità antitrust del raggiungimento di un nuovo accordo con DAZN, in forza del quale quest'ultima ha la facoltà di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando il previgente regime di esclusiva a favore di TIM.

Procedimento Antitrust PS 10888 "TIM Passepartout"

Il 15 giugno 2021 AGCM ha avviato verso TIM un procedimento per pratiche commerciali scorrette avente ad oggetto la presunta mancata trasparenza dell'informativa della piattaforma di gestione dei pagamenti TIM Passepartout e presunte attivazioni di servizi non richiesti. Seppure convinta della legittimità della propria condotta, il 29 luglio 2021 TIM ha scelto di presentare degli impegni con delle misure correttive. Gli impegni presentati si sostanziano nel migliorare gli aspetti informativi rilevati come carenti della piattaforma TIM Passepartout (attiva solo per offerte in customer base) e nel porre in essere una campagna comunicazionale volta a sollecitare un contatto da parte dei clienti che non riconoscono gli addebiti dei servizi non richiesti per valutare gli estremi per il rimborso. L'l'Autorità ha accettato gli impegni presentati da TIM, per cui il procedimento si è concluso senza l'accertamento della presunta condotta scorretta e l'irrogazione della sanzione.

Procedimento Antitrust PS 12231 "Offerte fisso TIM" (Premium, Executive, Magnifica)

Il 22 dicembre 2021 AGCM ha avviato verso TIM un procedimento per pratiche commerciali scorrette avente ad oggetto la presunta omissione informativa della valorizzazione a consumo della componente voce delle offerte del fisso Premium ed Executive e di limitazioni tecniche correlate alla modalità in sperimentazione dell'offerta del fisso Magnifica. Seppure convinta della correttezza della propria condotta, il 23 febbraio 2022 TIM ha presentato degli impegni che hanno comportato il superamento dei limiti tecnici contestati per l'offerta in sperimentazione Magnifica, il miglioramento della trasparenza informativa delle componenti a consumo delle offerte Premium ed Executive e la definizione di una campagna comunicazionale mirata nei confronti dei clienti che non riconoscono gli addebiti del consumo della componente voce al fine di valutare gli estremi per il rimborso. L'Autorità ha ritenuto adeguati gli impegni presentati, tranne la campagna comunicazionale per il rimborso che ha comportato il rifiuto. La chiusura del procedimento è prevista per il 16 settembre 2022.

Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. e la ripartizione degli oneri del contributo. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa stessa delibera è stata impugnata al TAR da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e Fastweb hanno impugnato con motivazioni opposte la delibera in ordine a tutte le annualità interessate. Con sentenze pubblicate nel mese di febbraio 2022, la delibera 18/21/CIR è stata parzialmente annullata, infatti il TAR ha respinto la censura principale con cui si denunciava l'esaurimento del potere di rinnovazione e accolto il solo motivo incentrato sulla presunta irragionevolezza della soglia prevista da AGCOM per l'analisi di iniquità seconda facie . Fastweb , Vodafone , Wind e la stessa TIM hanno appellato di fronte al Consiglio di Stato la sentenza del TAR e le relative udienze di merito non sono stata ancora fissate.

Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998

In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti riferiti all'annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore. Poiché il MISE non ha dato seguito alle sollecitazioni di TIM finalizzate ad ottenere l'ottemperanza alla sentenza, TIM ha proposto un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato per mancata esecuzione del giudicato, ma con sentenza datata aprile 2022 la domanda di ottemperanza proposta da TIM è stata respinta.

Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato. Con sentenza pubblicata ad aprile 2022 il Consiglio di Stato ha ribadito i principi già fissati per l'esercizio 1994, e cioè che i crediti divenuti irrecuperabili per causa non imputabile al gestore, correttamente gestiti a livello contabile, bilancistico e fiscale, potevano essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio.

Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone 1998 attualmente pendente dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).

Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l'esercizio 1998 l'obbligo imposto a un'impresa di telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all'attuazione del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l'altro, affermato che il Consiglio di Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di un'autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell'UE, quale interpretato dalla Corte nella sua sentenza del 21 febbraio 2008. A seguito della sentenza della Corte di Giustizia UE il giudizio sul conguaglio del canone del 1998 è stato riassunto dinanzi al TAR Lazio che, con sentenza del febbraio scorso, ha dichiarato improcedibile il ricorso di TIM per una motivazione di carattere processuale, e cioè in ragione della prevalenza del giudicato formale rappresentato dalla sentenza n. 7506/09; sul piano sostanziale invece la sentenza della Corte di Giustizia UE ha accertato nuovamente l'illegittimità comunitaria della pretesa creditoria della PA di ottenere il pagamento del canone del 1998 e di conseguenza del conguaglio. La società ha impugnato la sentenza del TAR Lazio.

Iliad

Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.

TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A.; sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c., con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro. L'udienza per la precisazione delle conclusioni è fissata al 6 dicembre 2022.

Iliad

Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro. Il 1° febbraio 2022 si è tenuta la prima udienza e sono stati assegnati i termini per le memorie ex art. 183, comma VI, c.p.c.. L'udienza per la discussione delle istanze probatorie è stata rinviata al 5 aprile 2023.

T-Power

Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 T-Power s.r.l., ex Agente per il settore consumer, ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Roma perché gli venga riconosciuto il diritto al pagamento di un importo complessivo massimo di circa 85 milioni di euro a titolo di provvigioni, di indennità di preavviso e di cessazione del rapporto nonché di risarcimento del danno. Alla prima udienza del 27 aprile 2022 il Giudice ha concesso i termini ex art. 183 c.p.c. ed ha rinviato la causa al 22 maggio 2023 per l'ammissione dei mezzi istruttori.

Fastweb (migrazione ATM Ethernet)

Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 TIM ha convenuto Fastweb dinanzi al Tribunale di Milano, chiedendo di accertare e dichiarare che Fastweb non ha raggiunto gli obiettivi minimi di migrazione dalla tecnologia bitstream ATM alla tecnologia bitstream Ethernet in nessuna delle 30 Aree di Raccolta in cui è suddiviso il territorio nazionale entro i termini previsti dalla regolamentazione di settore e dal piano di migrazione concordato tra le parti; accertare e dichiarare che Telecom ha pertanto diritto a: (a) stornare a Fastweb i benefici economici relativi a tale migrazione, già concessi retroattivamente a partire dal 12.4.2016, e (b) ottenere da Fastweb i corrispettivi per la banda ATM previsti dal contratto concluso tra le parti e dalle OR vigenti ratione temporis; (iii) per l'effetto, dichiarare tenuta e condannare Fastweb a corrispondere a Telecom l'importo complessivo di 79.240.329,47 euro (o il diverso importo, anche maggiore, accertato in corso di causa),

Fastweb si è costituita in giudizio avanzando una domanda riconvenzionale per abuso di posizione dominante e inadempimento contrattuale. La domanda di Fastweb è essenzialmente fondata su asseriti ritardi nella realizzazione della copertura Ethernet. Controparte lamenta un danno di circa 81,4 milioni di euro. Il G.I., avendo constatato che la domanda riconvenzionale avanzata da Fastweb sembra esorbitare dal profilo dell'inadempimento contrattuale e che, in tal caso, potrebbe affermarsi la competenza della Sezione specializzata imprese, ha rimesso il fascicolo al Presidente di sezione per le opportune valutazioni. Il presidente di sezione ha trasmesso il fascicolo al Presidente della Sezione specializzata imprese.

Wind Tre

Con atto di citazione notificato a luglio 2022 Wind Tre ha convenuto in giudizio Tim, Inwit e Vodafone dinanzi al Tribunale di Milano, chiedendo di accertare le condotte ostruzionistiche di INWIT volte ad impedire a Wind Tre l'upgrade degli apparati della propria rete mobile attualmente ubicati nei siti INWIT sulla base dei contratti di ospitalità vigenti inter partes. Tali condotte costituirebbero inadempimenti contrattuali e sfruttamento abusivo della posizione di dominanza ai sensi dell'art. 3 legge antitrust, nonché atti di concorrenza sleale per interposta persona realizzati nella forma anche del boicottaggio secondario, imputabili, a INWIT S.p.A., TIM S.p.A. e Vodafone Italia S.p.A. Controparte richiede al Giudice di accertare e dichiarare INWIT S.p.A., TIM S.p.A. e Vodafone Italia S.p.A. responsabili in solido tra loro, al risarcimento del danno sofferto da Wind Tre in dipendenza di tali atti illeciti, da quantificarsi in 50 milioni di euro.

b) Altre informazioni

Telefonia mobile - procedimenti penali

Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.

La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società.

Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.

All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.

La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. "per saltum". A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Milano.

Il procedimento è stato assegnato alla Sezione IV della Corte d'Appello di Milano ed inizierà nel maggio 2022.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.

TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019. Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l'udienza di precisazione delle conclusioni (da cui decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali rinvii è seguito l'ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.

Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:

  • sulla ritenuta incompetenza del Tribunale di Roma (oggetto della sentenza del Tribunale di Roma appellata da TIM) a giudicare dell'azione di responsabilità dello Stato Italiano per attività di magistrati di vertice (nella specie, Consiglio di Stato), dalla quale sarebbe derivata la dichiarata inammissibilità dell'azione ai sensi dell'art. 5 legge n. 117/1978 (vecchio testo) – si sono pronunciate le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con sentenza 7 giugno 2018, n. 14842, confermando la competenza del Tribunale di Roma e quindi la correttezza della scelta di TIM di radicare nel foro romano la sua azione legale;
  • sulla illiceità del comportamento dello Stato Italiano e pertanto sulla responsabilità dello Stato–Giudice ai sensi della legge n. 117/1998 – si è ancora una volta pronunciata, decidendo sulla questione pregiudiziale sollevata dal TAR Lazio in altro giudizio connesso, la Corte di Giustizia UE con sentenza 4 marzo 2020 in C-34/19, ribadendo che TIM non era tenuta al pagamento del canone preteso dallo Stato per l'anno 1998, e pertanto confermando la manifesta violazione da parte del Consiglio di Stato del diritto comunitario (anche perché in aperto spregio della decisione già resa dalla Corte di Giustizia UE il 21 febbraio 2008, in C-296/06, come peraltro già statuito dalla stessa Corte di Appello di Roma, sez. I, con decreto 31 gennaio 2012 che ha sancito la ammissibilità processuale della azione legale di TIM);
  • sulla questione del diritto alla ripetizione del canone versato per l'anno 1998 si è pronunciata la Corte di Cassazione, con sentenza 7 settembre 2020, n. 18603, respingendo il ricorso proposto dalla Presidenza del Consiglio avverso la sentenza con quale la stessa Corte di Appello di Roma aveva accolto la domanda restitutoria proposta da Vodafone (pagamento del canone relativo all'anno 1998) per il medesimo titolo in separato giudizio.

In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudica amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e a oltre 6 anni dalla sentenza di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello (che non potrà che valorizzare le citate sentenze della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione) non è stata ancora emessa (né sulla base di questi reiterati rinvii la società può prevedere quando sarà emessa).

La società sta esaminando i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possano contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del processo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l'anno del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) Il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui aggiungere gli interessi da tale data; (iii) Il lunghissimo iter processuale che non ha portato neanche ad una sentenza di appello (il cui avvio è dell'anno 2015 e la cui conclusione non è prevedibile, attesi i continui rinvii); (iv) La circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).

Nell'ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l'ennesimo rinvio della causa, che – come noto - ha ad oggetto l'inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto, dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-Giudice. Con provvedimento dell'8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l'istanza di anticipazione, fissando l'udienza al 30 novembre 2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della Corte d'Appello. In data 4 marzo 2022, la causa è stata riassegnata ad altro giudice. Con provvedimento del 31 marzo 2022, il Collegio ha fissato l'udienza del 1° dicembre 2022 per la precisazione delle conclusioni.

TIM S.A. - Procedura arbitrale n. 28/2021/SEC8

Nel marzo 2020, TIM S.A. ha concluso la trattativa con C6 e, nell'aprile 2020, ha lanciato offerte esclusive per i clienti TIM che hanno aperto conti bancari C6 e utilizzato i suoi servizi. Come compenso in questo contratto, TIM S.A. riceve una commissione per ogni conto attivato e l'opzione di ottenere una partecipazione nella banca al raggiungimento di obiettivi relativi al numero di conti attivi.

Nonostante il successo del progetto nel 2021, è stata avviata una procedura arbitrale tra le parti.

La Procedura arbitrale n. 28/2021/SEC8 è stata depositata presso il Centro di Arbitrato e Mediazione della Camera di Commercio Brasile-Canada ("CCBC" e "Procedura arbitrale", rispettivamente), da TIM contro Banco C6 S.A., Carbon Holding Financeira S.A. e Carbon Holding S.A (insieme, gli "Imputati"), attraverso la quale verrà discussa l'interpretazione di alcune clausole dei contratti che regolano la partnership tra le parti. In caso di perdita, la partnership potrà essere sciolta.

c) Impegni e garanzie

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 42 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 5.567 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali.

In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • il Gruppo TIM ha fatto rilasciare sei fideiussioni bancarie a favore del Ministero dello Sviluppo Economico per complessivi 1.908 milioni di euro a fronte del differimento del pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia. Al 30 giugno 2022 l'impegno residuo è pari a 1.738 milioni di euro;
  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 1.505 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati;
  • il Gruppo TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione da parte di TIM e di alcune società del Gruppo – dell'art.4 della legge 28 giugno 2012, n.92, per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse è di 1.373 milioni di euro, di cui 1.319 milioni di euro per TIM S.p.A. e 54 milioni di euro per società del Gruppo.

Si ricorda infine, la fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Sono altresì presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 733 milioni di euro.

d) Attività date a garanzia di passività finanziarie

I contratti di finanziamento a tasso agevolato concessi dalla Banca di Sviluppo Brasiliana BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social) a TIM S.A. per un controvalore totale di 119 milioni di euro sono coperti da specifici covenants. In caso di mancato rispetto degli obblighi dei covenant, BNDES avrà diritto alle entrate che transitano sui conti bancari della società.

NOTA 24 RICAVI

Aumentano, rispetto al primo semestre 2021, di 14 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Vendite prodotti 527 697
Prestazioni e servizi 7.030 6.846
Totale 7.557 7.543

I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 575 milioni di euro (583 milioni di euro nel primo semestre 2021), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 25 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 686 milioni di euro (nel primo semestre 2021 era negativo per 582 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 1° Semestre

2022 2021
Proventi finanziari 773 546
Oneri finanziari (1.459) (1.128)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (686) (582)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (404) (417)
Interessi passivi a banche (35) (27)
Interessi passivi ad altri (19) (11)
Oneri finanziari su passività per leasing (170) (132)
(628) (587)
Commissioni (34) (34)
Altri oneri finanziari (100) (60)
(134) (94)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 65 22
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti 2 4
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti 11 11
Proventi finanziari diversi 24 23
102 60
Totale interessi/Oneri finanziari netti (a)
(660)
(621)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi 7 38
Risultato netto da strumenti finanziari derivati 50 55
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e
relativi sottostanti
1 (4)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (84) (50)
Totale altre componenti gestione finanziaria (b)
(26)
39
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(a+b)
(686) (582)

1° Semestre

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Utili su cambi 396 178
Perdite su cambi (389) (140)
Risultato netto sui cambi 7 38
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 1 26
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 1 26
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
202 179
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(149) (147)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(b) 53 32
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 38 5
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (42) (8)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (4) (3)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) 50 55
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value (d)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
3 48
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
(2) (52)
Adeguamenti netti al fair value (e) 1 (4)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) 1 (4)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 31 50
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (115) (100)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) (84) (50)

NOTA 26 UTILE (PERDITA) DEL PERIODO

Il risultato del periodo è così analizzabile:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Utile (perdita) del periodo (360) (57)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (483) (149)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (483) (149)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 123 92
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 123 92

NOTA 27 RISULTATO PER AZIONE

Risultato per azione base
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante
(483)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)


(milioni di euro)
(483)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio
(milioni)
21.241
21.201
Risultato per azione base – Azione ordinaria
(euro)
(0,02)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio


Risultato per azione base – Azione di risparmio
(euro)
(0,02)
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(483)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio


(milioni di euro)
(483)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.241
21.201
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro)
(0,02)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio


Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro)
(0,02)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)


Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.241
21.201
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)


Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)


1° Semestre
1° Semestre
2022
2021
Numero medio di azioni ordinarie
15.213.524.300
15.173.619.605
Numero medio di azioni di risparmio
6.027.791.699
6.027.791.699
Totale
21.241.315.999
21.201.411.304
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
(149)
(149)
(0,01)
(0,01)
(149)
(149)
(0,01)
(0,01)
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (483) (149)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(milioni di euro) (483) (149)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.602 22.284
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro) (0,02) (0,01)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro) (0,02) (0,01)
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(483) (149)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(milioni di euro) (483) (149)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.602 22.284
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) (0,02) (0,01)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) (0,02) (0,01)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.602 22.284
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Numero medio di azioni ordinarie (*) 15.574.352.762 16.256.104.991
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.602.144.461 22.283.896.690

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked rimborsato in data 26 marzo 2022. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" vengono rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+ 10 milioni di euro nel primo semestre 2022; +21 milioni di euro nel primo semestre 2021). Per quanto riguarda il primo semestre 2022 ed il primo semestre 2021, tuttavia, tali effetti non sono stati inclusi nel calcolo in quanto, in base alle previsioni dello IAS 33, questi ultimi sarebbero stati antidiluitivi.

Variazioni potenziali future di capitale

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dei piani di incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 30 giugno 2022:

n. Azioni
massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Long Term Incentive Plan 2020-2022 (emissione gratuita) 180.000.000
Piano di Stock Options 2022-2024 257.763.000 109.292 0,424
Totale 437.763.000 109.292

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 28 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

a) Informativa per settore operativo

I settori operativi del Gruppo TIM, organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica, sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività della società FiberCop S.p.A. per la fornitura di servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti S.p.A. (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (gruppo TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

In considerazione del processo decisionale adottato dal Gruppo TIM, l'informativa per settore è esposta per i dati economico-patrimoniali operativi.

I risultati economici della gestione finanziaria, le imposte sul reddito del periodo, nonché gli utili (perdite) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute sono esposti a livello consolidato.

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
consolidato Totale
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
Ricavi da terzi 5.738 6.195 1.819 1.348 7.557 7.543
Ricavi infragruppo 16 14 (16) (14)
Ricavi di settore 5.754 6.209 1.819 1.348 (16) (14) 7.557 7.543
Altri proventi operativi 69 163 9 7 (1) 78 169
Totale ricavi e proventi operativi 5.823 6.372 1.828 1.355 (16) (15) 7.635 7.712
Acquisti di materie e servizi (2.637) (2.620) (756) (502) (5) (1) 13 10 (3.385) (3.113)
Costi del personale (1.410) (1.604) (143) (110) (1) (1) (1.554) (1.715)
di cui: accantonamento TFR (1) (1)
Altri costi operativi (167) (280) (171) (143) (2) (2) (2) 1 (342) (424)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(65) (110) (66) (59) 1 (130) (169)
Variazione delle rimanenze 21 53 13 (3) 1 (1) 35 49
Attività realizzate internamente 224 208 42 33 3 3 269 244
EBITDA 1.854 2.129 813 630 (8) (4) (1) (2) 2.658 2.753
Ammortamenti (1.737) (1.829) (558) (439) (1) 1 (2.295) (2.268)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di
attività non correnti
29 (4) 5 3 34 (1)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
EBIT 146 296 260 194 (9) (4) (2) 397 484
Quota dei risultati delle partecipazioni in
imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
35 22 (4) 31 22
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 12
Proventi finanziari 773 546
Oneri finanziari (1.459) (1.128)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento (258) (64)
Imposte sul reddito (102) 7
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (360)
(57)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (360) (57)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (483)
(149)
Partecipazioni di minoranza 123 92

Conto economico separato consolidato per settore operativo

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 471 658 56 39 527 697
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo
Totale ricavi da Vendite prodotti 471 658 56 39 527 697
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 5.267 5.537 1.763 1.309 7.030 6.846
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 16 14 (16) (14)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 5.283 5.551 1.763 1.309 (16) (14) 7.030 6.846
Totale Ricavi da terzi 5.738 6.195 1.819 1.348 7.557 7.543
Totale Ricavi infragruppo 16 14 (16) (14)
Totale ricavi di settore 5.754 6.209 1.819 1.348 (16) (14) 7.557 7.543

Acquisti di Attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
1° Sem.
2022
1° Sem.
2021
Acquisti di attività immateriali 489 600 114 61 603 661
Acquisti di attività materiali 963 831 314 282 1.277 1.113
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 111 93 291 194 402 287
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
1.563 1.524 719 537 2.282 2.061
di cui: investimenti industriali 1.478 1.465 428 343 1.906 1.808
di cui: incrementi di contratti di diritti d'uso
su beni di terzi/leasing
85 59 291 194 376 253

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
30.6.2022 31.12.2021 30.6.2022 31.12.2021 30.6.2022 31.12.2021 30.6.2022 31.12.2021
Organici 42.864 42.591 9.147 9.325 12 13 52.023 51.929

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale consolidato
30.6.2022 31.12.2021 30.6.2022 31.12.2021 30.6.2022 31.12.2021 30.6.2022 31.12.2021 30.6.2022 31.12.2021
Attività operative non correnti 40.638 40.805 8.138 5.332 1 1 (1) 1 48.776 46.139
Attività operative correnti 3.690 3.794 1.133 864 19 19 (37) (37) 4.805 4.640
Totale Attività operative 44.328 44.599 9.271 6.196 20 20 (38) (36) 53.581 50.779
Partecipazioni valutate con il
metodo del patrimonio netto
44 2.725 290 253 1 1 335 2.979
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute 2.631
Attività non allocate 10.022 15.429
Totale Attività 66.569 69.187
Totale Passività operative 10.495 10.890 1.884 1.671 33 29 137 (81) 12.549 12.509
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 1
Passività non allocate 34.639
Patrimonio netto 22.525 22.039
Totale Patrimonio netto e passività 66.569 69.187

b) Informativa per area geografica

Ricavi Attività operative non correnti
(milioni di euro) localizzazione delle attività Ripartizione in base alla Ripartizione in base alla
localizzazione dei clienti
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
1° Sem. 2022 1° Sem. 2021 1° Sem. 2022 1° Sem. 2021 30.6.2022 31.12.2021
Italia (a) 5.604 6.054 5.299 5.772 40.369 40.542
Estero (b) 1.953 1.489 2.258 1.771 8.407 5.597
Totale (a+b) 7.557 7.543 7.557 7.543 48.776 46.139

c) Informazioni in merito ai principali clienti

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 29 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance – Strumenti di Governance – Altri Codici e Procedure.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2022 e il primo semestre 2021 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2022

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 7.557 11 46 57 0,8
Altri proventi operativi 78 2 2 2,6
Acquisti di materie e
servizi
3.385 211 83 294 8,7
Costi del personale 1.554 38 10 48 3,1
Ammortamenti 2.295 24 2 26 1,1
Oneri finanziari 1.459 10 10 0,7

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2021

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 7.543 22 22 0,3
Acquisti di materie e
servizi
3.113 176 53 229 7,4
Costi del personale 1.715 36 8 44 2,6
Altri costi operativi 424 1 1 0,2
Ammortamenti 2.268 26 26 1,1
Oneri finanziari 1.128 9 9 0,8

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo TIM al 30 giugno 2022 e al 31 dicembre 2021 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 30.06.2022

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Crediti finanziari non
correnti per contratti di
locazione attiva
(50) (1) (1) 2,0
Altre attività finanziarie non
correnti
(1.961)
Crediti finanziari correnti per
contratti di locazione attiva
(54) (3) (3) 5,6
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.707 250 250 5,3
Passività finanziarie correnti
per contratti di
finanziamento e altri
3.768 3 3 0,1
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
782 75 75 9,6
Totale indebitamento
finanziario netto
24.680 328 (4) 324 1,3
Altre partite patrimoniali
Diritti d'uso su beni di terzi 5.554 280 24 304 5,5
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.481 32 44 76 1,7
Debiti vari e altre passività
non correnti
1.322 2 21 23 1,7
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
9.410 203 56 26 285 3,0

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2021

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Crediti finanziari non
correnti per contratti di
locazione attiva
(45) (1) (1) 2,2
Altre attività finanziarie non
correnti
(2.285)
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.064 269 269 6,6
Passività finanziarie correnti
per contratti di
finanziamento e altri
5.945 1 1
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
651 74 74 11,4
Totale indebitamento
finanziario netto
22.416 344 (1) 343 1,5
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 4.847 299 2 301 6,2
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.358 24 56 80 1,8
Debiti vari e altre passività
non correnti
1.413 2 25 27 1,9
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
9.473 182 60 23 265 2,8

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impres

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2022 e il primo semestre 2021 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2022

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
2.282 14 12 26
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e
altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2021
(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
2.061 2 5 7 0,3
Dividendi pagati 336 36 36 10,7

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures

Nell'ambito del processo di riorganizzazione di Italtel S.p.A., TIM S.p.A. ha sottoscritto, in data 1° aprile 2022, una parte dell'aumento di capitale della società portando la partecipazione detenuta dal Gruppo TIM in Italtel S.p.A. al 17,72%.

Italtel S.p.A. è inoltre sottoposta all'influenza notevole di TIM S.p.A. ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

Pertanto, a decorrere dal 1° aprile 2022, la società è considerata società collegata e le società dalla stessa controllate sono considerate parti correlate del Gruppo TIM.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi Servizi di fonia e trasmissione dati a uso sociale, servizi
INWIT S.p.A. 15 25 ICT di Desktop Management, cessione in modalità IRU
di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali, servizio
Easy
IP
ADSL,
locazioni
immobiliari,
servizi
di
manutenzione, outsourcing amministrativo e fornitura
di energia elettrica.
I-Systems S.A. 3 Servizi forniti da TIM S.A.
TIMFin S.p.A. (8) (4) Servizi di fonia mobile e fissa, servizi in outsourcing, fee,
e margini per i costi vari per operazioni di
finanziamento.
Altre minori 1 1
Totale ricavi 11 22
Altri proventi operativi 2
Acquisti di materie e servizi
INWIT S.p.A. 167 172 Fornitura di servizi su siti SRB, sistemi di alimentazione
per la fornitura di energia elettrica degli apparati
ospitati,
servizi
di
monitoraggio
e
sicurezza
(allarmistica) e servizi di gestione e manutenzione,
servizio di gestione e monitoraggio
da remoto dei
consumi di energia elettrica delle infrastrutture
tecnologiche di TIM (SRB) ospitate presso siti di INWIT.
I-Systems S.A. 32 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
Italtel S.p.A. 7 Fornitura di servizi, di licenze software, relativi servizi
professionali, servizi di manutenzione software e
hardware collegati ad offerte TIM alla clientela finale.
W.A.Y. S.r.l. 4 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Altre minori 1
Totale acquisti di materie e servizi 211 176
Altri costi operativi 1 Penali per inadempienze contrattuali sui servizi di
gestione manutenzione verso INWIT S.p.A.
Ammortamenti 24 26 Ammortamento diritti d'uso connessi all'iscrizione di
maggiori attività non correnti ammortizzate per la
durata contrattuale residua verso INWIT S.p.A.
Oneri finanziari
INWIT S.p.A. 7 8 Oneri finanziari per interessi connessi alle passività
finanziarie per diritti d'uso.
TIMFin S.p.A. 3 1 Oneri finanziari per commissioni e altri oneri finanziari.
Totale oneri finanziari 10 9

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
Finanziamento soci a favore di Aree Urbane S.r.l. (in
liquidazione).
Passività finanziarie non correnti
per contratti di locazione passiva
250 269 Passività
finanziarie
non
correnti
connesse
all'iscrizione di diritti d'uso per contratti di locazione
passiva verso INWIT S.p.A.
Passività finanziarie correnti per
contratti di locazione passiva
75 74 Passività finanziarie correnti connesse all'iscrizione
di diritti d'uso per contratti di locazione passiva
verso INWIT S.p.A.
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
3 1 Passività finanziarie per oneri su cessione di crediti
verso TIMFin S.p.A.
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 280 299 Diritti d'uso connessi all'iscrizione di maggiori
attività non correnti ammortizzate per la durata
contrattuale residua verso INWIT S.p.A.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
INWIT S.p.A. 25 20 Servizi di fonia e trasmissione dati a uso sociale,
servizi ICT di Desktop Management, cessione in
modalità IRU di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture
Locali, servizio Easy IP ADSL, locazioni immobiliari,
servizi
di
manutenzione
e
outsourcing
amministrativo.
I-Systems S.A. 3 1 Servizi forniti da TIM S.A.
ITALTEL S.p.A. 1 Fornitura dei servizi di fonia fissa e mobile inclusi
apparati e licenze Microsoft.
TIMFin S.p.A. 1
W.A.Y. S.r.l. 2 2 Costi
differiti
per
fornitura
di
piattaforme
personalizzate, offerte applicativi e servizi di fonia
fissa e mobile.
Altre minori 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
32 24
Debiti vari e altre passività non
correnti
2 2 Ricavi contrattuali differiti verso INWIT S.p.A.
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
INWIT S.p.A. 171 171 Fornitura
di
servizi
su
siti
SRB,
servizi
di
monitoraggio e sicurezza, servizi di gestione e
manutenzione.
I-Systems S.A. 7 5 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
ITALTEL S.p.A. 18 Rapporti
di
fornitura
connessi
all'attività
di
investimento e di esercizio.
Movenda S.p.A. 1 Fornitura
e
certificazione
SIM-card,
sistemi
software.
W.A.Y. S.r.l. 2 2 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per
apparecchiature
di
geolocalizzazione
nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi software.
TIMFin S.p.A. 4 3 Costi del rischio per operazioni di finanziamento.
Altre minori 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
203 182

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
ITALTEL S.p.A. 7 Acquisti di apparati di telecomnunicazione.
INWIT S.p.A. 7 2 Maggior valore di diritti d'uso a seguito di nuovi
contratti o variazione di contratti esistenti di
locazione
passiva,
acquisizione
in
IRU
di
collegamenti di backhauling, fornitura di impianti,
posa in opera e relative attivazioni per l'estensione
della copertura radiomobile indoor relative ad
offerte TIM per la clientela finale.
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
14 2

Operazioni verso altre parti correlate (sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene;
  • Gruppo CDP ( Cassa Depositi e Prestiti e società del gruppo controllate);
  • Società correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 46 Cessione in IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e
Fibra Scura; fornitura servizi di Housing, manutenzione
Fibra Scura e connettività dedicata GEA/Giganet, servizi
di fonia fissa mobile ed apparati, licenze microsoft,
servizi di outsourcing applicativi, servizi in cloud, servizi
di manutenzione e fornitura energia elettrica.
Totale ricavi 46
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 22 Acquisti di prodotti destinati alla rivendita nell'ambito di
offerte TIM per la clientela finale, canoni noleggio parco
terminali POS rete di vendita TIM, costi per l'utilizzo di
infrastrutture di accesso alla rete SWIFTNet per l'invio e
la ricezione di messaggistica FIN e di File, servizio
relativo
ai flussi informativi e dispositivi tramite
Corporate Banking
Interbancario (CBI) e acquisti di
energia elettrica.
Gruppo Havas 58 51 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 3 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIM
Music, TIM Vision), gestione operativa della Piattaforma
dello Store on line denominato "TIM I Love Games" di
Telecom Italia S.p.A. e relativi sviluppi.
Totale acquisti di materie e servizi 83 53
Ammortamenti 2

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Attività finanziarie non correnti 1
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
3 Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
per Cassa Depositi e Prestiti.
Altre partite patrimoniali Fornitura e l'installazione di segmenti verticali verso
Diritto d'uso su beni di terzi 24 2 Cassa Depositi e Prestiti
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 34 43 Relativi principalmente a cessione in IRU di diritti d'uso
su Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura servizi
di Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività
dedicata GEA/Giganet, servizi di fonia fissa mobile ed
apparati, licenze microsoft, servizi di outsourcing
applicativi, servizi in cloud, servizi di manutenzione e
fornitura energia elettrica.
Gruppo Havas 10 13 Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Totale crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
44 56
Debiti vari e altre passività non
correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 20 23 Ricavi da canoni differiti.
Gruppo Vivendi 1 2 Risconti passivi per vendita IRU.
Totale Debiti vari e altre passività
non correnti
21 25
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 22 21 Acquisti di prodotti destinati alla rivendita nell'ambito
di offerte TIM per la clientela finale, canoni noleggio
parco terminali POS rete di vendita TIM, costi per
l'utilizzo di infrastrutture di accesso alla rete SWIFTNet
per l'invio e la ricezione di messaggistica FIN e di File,
servizio relativo ai flussi informativi e dispositivi tramite
Corporate Banking Interbancario (CBI) eacquisti di
energia elettrica.
Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
Gruppo Havas 32 37 pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 2 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIM
Music, TIM Vision), gestione operativa della Piattaforma
dello Store on line denominato "TIM I Love Games" di
Telecom Italia S.p.A. e relativi sviluppi.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
56 60

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
12
Dividendi pagati
Gruppo Vivendi 36 Dividendi pagati
Totale Dividendi pagati 36

Operazioni verso fondi pensione

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 4 4
Telemaco 32 30
Altri fondi pensione 2 2
Totale costi del personale 38 36

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2022 31.12.2021 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir 3 3
Telemaco 22 20
Altri fondi pensione 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
26 23

Compensi a dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa

Nel primo semestre 2022, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 9,8 milioni di euro (8,4 milioni di euro nel primo semestre 2021)

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Compensi a breve termine 5,6 5,5
Compensi a lungo termine
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 0.1
Pagamenti in azioni (*) 4,1 2,9
Totale 9,8 8,4

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 30 giugno, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive e Piani delle società controllate).

I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell'esercizio di riferimento, comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso.

Nel primo semestre 2022, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 100.700 euro (65.000 euro nel primo semestre 2021).

Nel primo semestre 2022 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:
Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Pietro Labriola Direttore Generale
(1) Diretor Presidente TIM S.A.
Dirigenti:
Alberto Maria Griselli (2) Diretor Presidente TIM S.A.
Giovanna Bellezza (3) a.i. Responsabile Human Resources, Organization & Real Estate
Adrian Calaza Noia (4) Chief Financial Office
Paolo Chiriotti (5) Chief Human Resources, Organization, Real Estate & Transformation
Office
Simone De Rose Responsabile Procurement
Stefano Grassi (6) Responsabile Security
Massimo Mancini Chief Enterprise Market Office
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia Chief Regulatory Affairs Office
Agostino Nuzzolo Responsabile Legal & Tax
Claudio Giovanni Ezio Ongaro Chief Strategy & Business Development Office
Giovanni Ronca (7) Chief Financial Office
Andrea Rossini (8) Chief Consumer, Small & Medium Market Office
(9) Chief Public Affairs & Security Office
Eugenio Santagata Amministratore Delegato Telsy
Elio Schiavo (10) Chief Enterprise and Innovative Solutions Office
Stefano Siragusa Chief Network, Operations & Wholesale Office

(1) Fino al 31 gennaio 2022

(2) Dal 1 febbraio 2022

(3) Fino al 29 marzo 2022

(4) Dal 1 marzo 2022

(5) Dal 30 marzo 2022

(6) Fino all'8 aprile 2022

(7) Fino al 28 febbraio 2022

(8) Dal 21 febbraio 2022

(9) Dal 9 aprile 2022

(10) Dal 16 maggio 2022

NOTA 30 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale in essere al 30 giugno 2022 sono utilizzati a fini di attraction, retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.

Peraltro, si segnala che detti piani non hanno effetto significativo sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 30 giugno 2022.

E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 30 giugno 2022.

Descrizione dei piani di stock option

Piano di Stock Option 2022-2024 di TIM S.p.A.

L'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato il lancio di un nuovo piano di long term 2022-2024, dotato di un singolo ciclo: il Piano di Stock Options 2022-2024. Il Piano ha l'obiettivo, in una logica di motivazione e di retention, di incentivare i Beneficiari alla creazione di valore per gli azionisti della Società, allineando gli interessi del management agli interessi dei soci di TIM, in termini di conseguimento di obiettivi qualificati del Piano Industriale e di crescita di valore dell'Azione nel medio periodo. Il Piano intende anche assicurare la possibilità di attrarre nuovi manager dall'esterno, in funzione dell'implementazione del Piano Industriale.

Il Piano di Stock Options 2022-2024 è rivolto all'Amministratore Delegato, al Top Management e ad un selezionato numero di dirigenti del Gruppo TIM con ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico. I destinatari sono distribuiti, in aggiunta all'Amministratore Delegato, in tre fasce di pay opportunity in relazione al contributo e all'impatto del ruolo ricoperto sugli obiettivi strategici aziendali; per ciascuna fascia è determinato il numero di diritti di opzione attribuiti a target.

Il Piano ha uno strike price di 0,4240 euro, un periodo di vesting triennale (1/1/2022-31/12/2024) e un periodo di esercizio biennale (dall' approvazione del Bilancio di esercizio 2024 fino ai due anni successivi).

Prevede, inoltre, le seguenti condizioni di performance per il triennio 2022-2024:

  • Indicatore economico-finanziario (EBITDA- CAPEX) Cumulato (reported), con peso 70%
  • Indicatori ESG, con peso complessivo del 30%, articolato in:
  • % donne in posizioni di responsabilità (15%)
  • % di consumo delle energie rinnovabili (15%).

Il livello di raggiungimento degli indicatori determina la maturazione dei diritti di opzione in un intervallo di variazione che va da -10% a + 10% rispetto al numero target attribuito per fascia.

Inoltre, è previsto un cap commisurato al beneficio economico massimo, calcolato applicando al numero dei diritti di opzione assegnato a target un valore normale dell'azione al momento dell'accertamento delle condizioni di performance (Bilancio di esercizio 2024) assunto pari a euro 1,5. Il cap viene applicato al momento della maturazione dei diritti di opzione e incide sul numero dei diritti di opzioni assegnabili.

Anche nei confronti di questo piano, trova applicazione la clausola di clawback per tutti i destinatari, fino al momento dell'esercizio dei diritti di opzione.

Al 30 giugno 2022 i destinatari sono complessivamente 141 e il numero delle opzioni attribuito a target risulta pari a 224.955.000.

Per maggiori dettagli si rinvia al documento informativo dell'iniziativa consultabile al link Documento Informativo Piano di Stock Options 2022-2024 (https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc-- avvisi/anno-2022/ita/Doc-informativo-Piano-stock-option-22-24.pdf).

Piani di Stock Option di TIM S.A.

Il 10 aprile 2014 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM Participações S.A. (ora incorporata in TIM S.A.) il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. L'esercizio delle opzioni non è condizionato al raggiungimento di obiettivi specifici di performance, ma il prezzo di esercizio delle opzioni, durante ogni anno di vigenza del piano, viene rivisto al rialzo o al ribasso in relazione al posizionamento del Total Shareholder Return di TIM S.A. rispetto ad un panel di peer (costituito da imprese del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media).

Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), il periodo di esercizio delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma.

Anno 2014

Il 29 settembre 2014, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 1.687.686 azioni. Al 30 giugno 2022 non sono presenti opzioni esercitabili. Sul totale attribuito, 1.558.043 opzioni sono state annullate (per l'uscita dei partecipanti dalla Società o per scadenza del periodo di esercizio) e sono state esercitate 129.643 opzioni.

Anno 2015

Il 16 ottobre 2015, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.355.229 azioni. Al 30 giugno 2022 sono considerate vested il 100% delle opzioni e non sono presenti opzioni esercitabili. Del totale concesso, 1.646.080 opzioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Tutto il saldo residuo (pari a 1.709.149 opzioni) è stato esercitato.

Anno 2016

L'8 novembre 2016, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.922.204 azioni. Al 30 giugno 2022 sono considerate vested il 100% delle opzioni. Del totale concesso, 1.727.424 opzioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Del saldo residuo (2.194.780 opzioni), 2.082.228 sono state esercitate e 112.552 sono ancora esercitabili.

Descrizione degli altri piani retributivi

TIM S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2020-2022

L'Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020 ha approvato il lancio del nuovo Piano di Incentivazione di lungo periodo denominato LTI 2020-2022, di tipo rolling ed equity based.

Ciascun ciclo di piano è suddiviso in due parti:

  • Performance Share: assegnazione gratuita di azioni ordinarie della Società la cui maturazione è soggetta ad un gate di accesso collegato al valore dell'azione e a due condizioni di performance di tipo azionario ed industriale, di seguito riportate.
  • Attraction/Retention Share: assegnazione gratuita di azioni ordinarie della Società, la cui maturazione è soggetta alla continuità del rapporto di lavoro con TIM o Società del Gruppo TIM.

Relativamente alla componente di Performance Share, le condizioni di performance sono le seguenti:

  • gate di accesso, rappresentato dal valore del titolo, che al termine di ciascun ciclo deve essere uguale o maggiore al valore del titolo all'avvio del medesimo (si fa riferimento al valore normale dell'azione pari alla media dei prezzi ufficiali di chiusura di Borsa dei 30 giorni antecedenti all'avvio e alla fine del ciclo di Piano);
  • rapporto NFP/EBITDA, con peso relativo pari al 40%;
  • performance relativa (TSR) del titolo azionario ordinario rispetto ad un paniere di peers, con peso relativo pari al 60%.

Ad entrambe le componenti (Performance Share e Attraction/Retention Share) sarà applicato un meccanismo di bonus/malus del payout pari al 4%, collegato, in pari misura,

  • alla crescita della % di utilizzo di energie rinnovabili sul totale dell'energia e alla riduzione di emissioni indirette di CO2 (ciclo 2020-2022);
  • alla crescita della % di utilizzo di energie rinnovabili sul totale dell'energia e all'incremento della presenza femminile nella popolazione dirigente (ciclo 2021-2023).

Per il CEO, il 100% della Pay Opportunity è collegata alla componente di Performance Share. Per i restanti manager destinatari, il 70% della Pay Opportunity è collegata al Performance Share e il restante 30% alle Attraction/Retention Share.

Ciclo 2020-2022

Il Consiglio di Amministrazione del 18 maggio 2020 ha dato avvio al primo ciclo del nuovo Piano, per il triennio 2020-2022, assegnandolo contestualmente all'Amministratore Delegato. Al 30 giugno 2022, il primo ciclo di incentivazione, rivolto a 135 risorse, prevede per i destinatari il diritto a ricevere un numero di azioni pari a 49.816.167 in corrispondenza del raggiungimento del target, fatti salvi:

  • condizione gate e applicazione del correttivo ESG per le Performance Share;
  • applicazione del correttivo ESG e continuità del rapporto di lavoro per le Attraction/Retention Share.

Ciclo 2021-2023

Il Consiglio di Amministrazione del 28 aprile 2021 ha deliberato l'avvio del secondo ciclo di incentivazione 2021-2023 del Piano Long Term Incentive 2020-2022, assegnandolo contestualmente all'Amministratore Delegato. Il secondo ciclo – come il primo - è rivolto all'Amministratore Delegato, al Top Management e ad un segmento selezionato della dirigenza del Gruppo TIM.

Al 30 giugno 2022, il ciclo prevede per i 148 destinatari il diritto a ricevere l'attribuzione di un numero di azioni pari a 45.283.008 in corrispondenza del raggiungimento del target, fatti salvi:

  • condizione gate e applicazione del correttivo ESG per le Performance Share;
  • applicazione del correttivo ESG e continuità del rapporto di lavoro per le Attraction/Retention Share.

L'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato, preso atto dei cambiamenti di scenario, di superare il Piano Long Term Incentive 2020-22 e di sostituire il terzo ciclo di tale piano – a cui in condizioni di ordinarietà si sarebbe semplicemente data attuazione - con il nuovo Piano di Stock Options 2022-2024 descritto precedentemente.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2018-2020

Il 19 aprile 2018 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM Participações S.A. (ora incorporata in TIM S.A.) il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della Società. Il piano si proponeva di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, subordinatamente a determinate condizioni temporali e di performance. La quota delle azioni legate alla performance (70%) è concessa in misura di 1/3 per anno, se viene raggiunta la performance definita; la restante quota delle azioni (30%) è concessa dopo 3 anni dall'assegnazione (restricted share). Il periodo di vesting è di 3 anni (con misurazione annuale) e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma.

Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2018

Il 20 aprile 2018 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 849.932 azioni, di cui 594.954 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 254.978 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Al 30 giugno 2022, è considerato vested il 100% dei diritti assegnati:

  • Primo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 29 maggio 2019, sono state trasferite ai beneficiari 115.949 azioni, di cui 91.708 relative al volume originario maturato, 20.594 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 3.647 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 3.685 azioni (2.915 relativo al volume originario maturato, 654 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 116 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • Secondo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 17 giugno 2020 sono state trasferite ai beneficiari 87.766 azioni, di cui 83.181 relative al volume originario maturato, 70 scontate in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 4.655 azioni per dividendi distribuiti nel periodo. Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 3.084 azioni (2.915 relative al volume originario maturato, 5 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 164 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • Terzo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2021 sono state trasferite ai beneficiari 252.143 azioni, di cui 187.039 relative al volume originario maturato, 42.854 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 22.250 azioni per dividendi distribuiti nel periodo. Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 12.500 azioni (9.101 relative al volume originario maturato, 2.305 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.094 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2022, a fronte di un volume originario assegnato pari a 849.932 azioni, 473.073 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società partecipante, 455.858 azioni sono state trasferite ai beneficiari (361.928 relative al volume originario maturato, 63.378 da performance raggiunta e 30.552 per pagamento dei dividendi in azioni) e 19.269 azioni sono state valorizzate e pagate in cash (14.931 relative al volume originario maturato, 2.964 da performance raggiunte e 1.374 per pagamento di dividendi in azioni), completando così la concessione 2018.

Anno 2019

Il 30 luglio 2019 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 930.662 azioni, di cui 651.462 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 279.200 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2022 si sono conclusi due vesting period:

  • Primo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 29 luglio 2020, sono state trasferite ai beneficiari 309.557 azioni, di cui 209.349 relative al volume originario maturato, 83.672 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 16.536 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • Secondo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 26 luglio 2021 sono state trasferite ai beneficiari 309.222 azioni, di cui 207.859 relative al volume originario maturato, 78.111 scontate in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 23.252 azioni per dividendi distribuiti nel periodo.
  • Terzo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, sono state trasferite a luglio ai beneficiari 175.836 azioni, di cui 118.207 relative al volume originario maturato, 41.107 scontate in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 16.522 azioni per dividendi distribuiti nel periodo.

Al 30 giugno 2022, a fronte di un volume originario assegnato pari a 930.662 azioni, 86.424 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 618.779 azioni sono state trasferite ai beneficiari (417.208 relative al volume originario maturato, 161.783 da performance raggiunte e 39.788 per pagamento di dividendi in azioni). Durante il mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 175.836 azioni (di cui 118.207 relative al volume originario maturato, 41.107 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 16.522 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo), lasciando così un saldo di 308.823 azioni maturabili a fine periodo.

Anno 2020

Il 14 aprile 2020 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 796.054 azioni, di cui 619.751 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 176.303 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2022 si sono conclusi due vesting period:

  • Primo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2021, sono state trasferite ai beneficiari 267.145 azioni, di cui 206.578 relative al volume originario maturato, 51.634 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 8.933 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • Secondo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 337.937 azioni, di cui 252.024 relative al volume originario maturato, 63.029 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 22.884 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a 3.478 azioni (2.593 relativo al volume originario maturato, 649 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 236 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2022, a fronte di un volume originario assegnato pari a 796.054 azioni, 70.378 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 270.623 azioni sono state trasferite ai beneficiari (209.171 relative al volume originario maturato, 52.283 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 9.169 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Durante il mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 337.937 azioni, di cui 252.024 relative al volume originario maturato, 63.029 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 22.884 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo, lasciando così un saldo di 264.481 azioni maturabili a fine periodo.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2021-2023

Il 30 marzo 2021 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2021

Il 5 maggio 2021 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 3.431.610 azioni, di cui 3.173.142 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 258.468 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Nel 2021, al piano tradizionale, è stato affiancato lo Special Grant, ulteriore concessione straordinaria con l'obiettivo di incentivare la chiusura dell'operazione di acquisto di Oi in Brasile nonchè il successo delle successive operazioni di integrazione.

Sul totale delle 3.431.610 azioni assegnate, 1.151.285 sono relative all'assegnazione tradizionale (con 892.817 performance share e 258.468 restricted shares) e 2.280.325 fanno riferimento allo Special Grant.

Al 30 giugno 2022 si è concluso il primo vesting period:

  • Primo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 572.608 azioni, di cui 463.608 relative al volume originario maturato, 87.605 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 21.395 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a 3.486 azioni (2.883 relativo al volume originario maturato, 473 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 130 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • Special Grant: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, sono state trasferite a luglio ai beneficiari 601.936 azioni, di cui 579.451 relative al volume originario maturato e 22.485 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.

Al 30 giugno 2022, a fronte di un totale assegnato pari a 3.431.610 azioni, 311.876 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società e 3.486 azioni sono state trasferite ai beneficiari mediante pagamento in cash, a fronte del risultato del primo periodo di vesting delle performance shares. Durante il mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 1.174.544 azioni, di cui 1.043.059 relative al volume originario maturato, 87.605 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 43.880 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo, lasciando così un saldo di 2.073.792 azioni maturabili a fine periodo.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2022-2024

Il 26 aprile 2022 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2022

Il 26 aprile 2022 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.129.846 azioni, di cui 790.892 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 338.954 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Al 30 giugno 2022, non è ancora terminato il primo periodo di vesting.

NOTA 31 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti del primo semestre 2022. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) dell'esercizio sono espressi al netto degli impatti fiscali.

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
del periodo
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
Valore di bilancio (a) 22.525 (360) 24.680 (4.502)
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo
sviluppo di progetti non ricorrenti ed altri costi
(23) (23) 14 (14)
Costi del personale - Oneri connessi a processi di
riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(260) (260) 221 (221)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e
sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad
essi correlati, oneri connessi a vertenze con personale ex
dipendente e passività con clienti e/o fornitori e altri
accantonamenti ed oneri (3) (3) 386 (386)
Altri oneri finanziari (3) (3)
Totale effetti non ricorrenti (b) (289) (289) 621 (621)
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate (c)
Valore figurativo di bilancio (a-b-c) 22.814 (71) 24.059 (3.881)

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nel periodo della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

I flussi relativi agli "Altri costi operativi – Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad essi correlati, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e/o fornitori e altri accantonamenti ed oneri" comprendono gli effetti connessi all'utilizzo di Fondi Rischi contrattuali per Contratti Onerosi (IAS 37) iscritti nell'esercizio 2021 e relativi ai rapporti in essere con alcune controparti per l'offerta di contenuti multimedia.

In particolare, nell'esercizio 2021 era stato accantonato il Net Present Value (valore attuale netto) del margine negativo connesso ad alcune partnership fra cui quella in essere fra TIM e DAZN, per l'offerta in Italia sulla piattaforma TIMVision dei contenuti di DAZN, comprensivi di tutte le partite del campionato di calcio di Serie A per le stagioni 2021-22, 2022-23 e 2023-24.

L'utilizzo del citato Fondo lungo la durata contrattuale consente di compensare la componente negativa del margine (EBITDA), rilevando per il business di vendita dei contenuti relativi all'offerta DAZN, una marginalità operativa (organica) nulla.

Sotto il profilo finanziario, il margine negativo coperto dal Fondo rischi, comporta un pari impatto sulla Posizione Finanziaria Netta e sui flussi di cassa. Per il contratto DAZN, TIM è contrattualmente obbligata a versare rate anticipate relative a ciascuna annualità (1° luglio-30 giugno, corrispondente a ciascuna stagione di campionato).

Si segnala infine che nel mese di agosto 2022 TIM e DAZN hanno raggiunto un accordo che – modificando le pattuizioni precedentemente in essere – consente a DAZN di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando il previgente regime di esclusiva a favore di TIM. La valutazione del Fondo contratti onerosi in essere è stata pertanto aggiornata al fine di tenere conto del nuovo scenario. Il fondo al 30 giugno 2022 ammonta a 221 milioni di euro.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente è così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Altri proventi operativi:
Recupero costi operativi 1
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (27) (27)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (262) (335)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (3) (86)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(292) (447)
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (292) (447)
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (3) (1)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(295) (448)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 6 104
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo (289) (344)

NOTA 32 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del primo semestre 2022 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 33 ALTRE INFORMAZIONI

a) Tassi di cambio utilizzati per la conversione dei bilanci delle imprese estere(*)

Cambi di fine periodo Cambi medi del periodo
(poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro) 30.6.2022 31.12.2021 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Europa
BGN Lev Bulgaro 1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
CZK Corona ceca 24,73900 24,85800 24,64492 25,86068
CHF Franco svizzero 0,99600 1,03310 1,03167 1,09469
TRY Lira turca 17,32200 15,23350 16,25703 9,52051
GBP Lira sterlina 0,85820 0,84028 0,84219 0,86800
RON Leu Romania 4,94640 4,94900 4,94572 4,90150
RUB Rublo Russo 57,24730 85,30040 84,27857 89,56573
Nord America
USD Dollaro USA 1,03870 1,13260 1,09331 1,20504
America Latina
Bolivar venezuelano -
VES (**) Soberano 5,73990 5,19230 5,07243 2.684.523,87137
BOB Boliviano 7,17790 7,83860 7,51293 8,32095
PEN Nuevo sol peruviano 4,01640 4,55660 4,12783 4,49323
ARS Peso argentino 131,25660 116,53860 122,68380 110,07095
CLP Peso cileno 969,87000 969,83000 902,86473 867,72767
COP Peso colombiano 4.349,27000 4.628,12000 4.279,99070 4.370,95736
BRL Real brasiliano 5,44071 6,32047 5,56056 6,48919
Altri paesi
ILS Shekel israeliano 3,63920 3,51590 3,57511 3,93700
NGN Nigerian Naira 441,14540 483,26890 455,35703 485,11946

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Bloomberg e principali Banche Centrali.

b) Ricerca e sviluppo

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(**)Dal 1° ottobre 2021, è applicata una nuova scala monetaria, che prevede l'eliminazione di sei zeri rispetto a quella precedente (1.000.000Bs=1Bs).

(milioni di euro) 1° Semestre
2022
1° Semestre
2021
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nel periodo 20 19
Costi di sviluppo capitalizzati 388 333
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 408 352

L'incremento rilevato nel primo semestre 2022 è da ricondurre principalmente alle maggiori attività implementative connesse alle reti di nuova generazione e agli sviluppi software su sistemi informativi aziendali.

Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato del primo semestre 2022 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nel periodo e in esercizi precedenti, per un importo complessivo di 444 milioni di euro.

Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione intermedia sulla gestione (Sezione "Innovazione, ricerca e sviluppo").

NOTA 34 EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2022

Polo Strategico Nazionale (PSN)

Il 7 luglio 2022 il consorzio composto da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso CDPE) e Sogei ha esercitato il diritto di prelazione nell'ambito della gara europea per la realizzazione e gestione del PSN, impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario provvisorio. Il PSN prevede la realizzazione e la gestione di un'infrastruttura per l'erogazione di soluzioni e servizi Cloud per la Pubblica Amministrazione, la cui migrazione sarà avviata nel primo semestre 2023. Grazie alle azioni di contenimento dei costi, la marginalità percentuale attesa per TIM è in linea con quella inizialmente prevista. La partecipazione al PSN in qualità di fornitore offrirà, inoltre, a TIM ulteriori opportunità commerciali da cogliere.

Finanziamento garantito da SACE

In data 6 luglio 2022 è stato stipulato un finanziamento sindacato con primarie banche nazionali ed internazionali per un importo pari a 2 miliardi di euro che beneficia della garanzia SACE ai sensi della Legge n. 178 del Legge 30 dicembre 2020 e successive modifiche. I fondi sono stati resi disponibili in data 27 luglio 2022.

Intesa con le organizzazioni sindacali su uscite volontarie

In data 28 luglio 2022 è stata siglata una Intesa con le Organizzazioni Sindacali volta, fra l'altro, alla realizzazione di uscite volontarie con accompagnamento alla pensione nella misura massima di 2.100 lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dalla prima decorrenza utile al trattamento pensionistico così come specificato all'art. 41, comma 5 bis D.Lgs. n. 148/2015.

L'Intesa è finalizzata alla stipula in sede Governativa di un Contratto di Espansione di Gruppo in cui si prevede il coinvolgimento anche di Olivetti S.p.A., Noovle S.p.A., TI Sparkle S.p.A, Telecontact Center S.p.A..

Come meglio dettagliato nella Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022, si richiama che il 7 giugno u.s. era stato siglato un primo Accordo che prevede uscite volontarie fino a un massimo di 1.200 lavoratori (con accompagnamento alla pensione ex Art. 4 L.Fornero per coloro che maturano il primo requisito utile per vecchiaia entro dicembre 2028 (dicembre 2027 per Tecnici On Field e Progettisti di Rete)).

NOTA 35 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo.

Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo.

Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
CD FIBER S.r.l.
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e
gestione di infrastrutture reti servizi e sistemi di
comunicazione elettronica ad alta velocità)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
FIBERCOP S.p.A.
(infrastrutture, reti, servizi passivi di accesso cablato ai locali
degli utenti finali da offrire agli operatori di TLC su tutto il
territorio italiano)
MILANO EUR 10.000.000 58,0000 TIM S.p.A.
GLOBAL SPACE TRE S.r.l. (in liquidazione)
(servizi ICT)
ROMA EUR 10.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 9.607.583 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
MINDICITY S.r.l. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione,
gestione e commercializzazione software, hardware, sistemi
informatici elettronici e di telecomunicazioni)
CASALMAGGIORE
(CREMONA)
EUR 10.000 70,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE AI S.r.l.
(servizi ICT)
ROVERETO
(TRENTO)
EUR 10.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
(servizi ICT)
PREGASSONA
(SVIZZERA)
CHF 20.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE MALTA Ltd
(servizi ICT)
GZIRA
(MALTA)
EUR 10.000 90,0000 NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture
e servizi data center)
MILANO EUR 1.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
NOOVLE SICILIA S.c.a.r.l.
(servizi ICT)
PALERMO EUR 50.000 80,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE SLOVAKIA S.R.O. (in liquidazione)
(servizi ICT)
BRATISLAVA
(SLOVACCHIA)
EUR 5.000 85,0000
15,0000
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
OLIVETTI PAYMENT SOLUTIONS S.p.A.
(gestione di partecipazioni societarie, attività di studio e di
ricerca, commerciali, industriali, finanziarie, mobiliari e
immobiliari)
MILANO EUR 350.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per
l'information technology)
IVREA
(TORINO)
EUR 11.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
PANAMA DIGITAL GATEWAY S.A.
(servizi di telecomunicazione e gestione data center)
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 60,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
STAER SISTEMI S.r.l.
(attività connesse all'iter di produzione e
commercializzazione di programmi e sistemi elettronici,
attività connesse ad impianti di efficientamento energetico)
ROMA EUR 419.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad
uso pubblico e privato)
ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie
dell'informatica NCA)
POMEZIA
(ROMA)
EUR 7.000.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A.
(servizi di telemarketing)
NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di
telecomunicazioni mobili)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 78.000 51,0000 TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
TELENERGIA S.r.l.
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e
scambio di energia elettrica)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELSY S.p.A.
(produzione, installazione, manutenzione, revisione e
vendita di terminali, radiotelefoni, sistemi di
telecomunicazioni ed elettronici in genere)
TORINO EUR 5.390.000 100,0000 TIM S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
(servizi di "managed bandwidth")
MIAMI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
BUENOS AIRES
(ARGENTINA)
ARS 9.998.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
VIENNA
(AUSTRIA)
EUR 2.735.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A.
(servizi di telecomunicazioni)
BRUXELLES
(BELGIO)
EUR 2.200.000 99,9967
0,0033
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 71.563.866 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 69.337.363 99,9999
0,0001
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
(attività di telecomunicazioni)
SOFIA
(BULGARIA)
BGN 100.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
SANTIAGO
(CILE)
CLP 5.852.430.960 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
BOGOTA'
(COLOMBIA)
COP 12.635.774.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE CZECH S.R.O.
(servizi di telecomunicazioni)
PRAGA
(REPUBBLICA
CECA)
CZK 6.720.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la
rete fissa e le attività afferenti)
PARIGI
(FRANCIA)
EUR 18.295.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GERMANY GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
FRANCOFORTE
(GERMANIA)
EUR 25.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GREECE S.A.
(attività di telecomunicazioni)
ATENE
(GRECIA)
EUR 368.760 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ISRAEL Ltd
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.
(servizi di telecomunicazioni)
AMSTERDAM
(PAESI BASSI)
EUR 18.200 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
NEW YORK
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 15.550.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PANAMA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PERU' S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
LIMA
(PERÙ)
PEN 57.101.788 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC
(servizi di "managed bandwidth")
SAN JUAN
(PORTO RICO)
USD 3.050.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.
(servizi di telecomunicazioni)
BUCAREST
(ROMANIA)
RON 3.021.560 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE RUSSIA LLC
(servizi di telecomunicazioni)
MOSCA
(RUSSIA)
RUB 8.520.000 99,0000
1,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd
(servizi di telecomunicazioni)
SINGAPORE USD 5.121.120 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O.
(servizi di telecomunicazioni)
BRATISLAVA
(SLOVACCHIA)
EUR 300.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.
(servizi di telecomunicazioni)
MADRID
(SPAGNA)
EUR 1.687.124 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ST. CROIX LLC
(servizi di "managed bandwidth")
ISOLE VERGINI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO
(SVIZZERA)
CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI
(servizi di telecomunicazioni)
ISTANBUL
(TURCHIA)
TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA
(REGNO UNITO)
EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A.
(servizi di "managed bandwidth")
CARACAS
(VENEZUELA)
VES 10 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TIESSE S.c.p.A. (in liquidazione)
(installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche,
informatiche, telematiche e di telecomunicazioni)
IVREA
(TORINO)
EUR 103.292 61,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TIM MY BROKER S.r.l.
(attività di intermediazione assicurativa)
ROMA EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIM RETAIL S.r.l.
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle
telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di
diffusione analogici e digitali)
MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A.
TIM SERVIZI DIGITALI S.p.A.
(attività di realizzazione e manutenzione ordinaria e
straordinaria di impianti per la fornitura di servizi di tlc ai
clienti finali)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIS LAGOS LIMITED
(servizi di telecomunicazioni)
LAGOS
(NIGERIA)
NGN 10.000.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
BU BRASILE
COZANI RJ INFRAESTRUCTURA E REDE DE
TELECOMUNICAÇÕES S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 2.993.889.243 100,0000 TIM S.A.
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 8.227.356.500 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
TIM S.p.A.
TIM S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 13.477.890.508 66,5882
0,0165
66,5992 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A.
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NURNBERG
(GERMANIA)
EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI UK Ltd
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORTHAMPTON
(REGNO UNITO)
GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO
ADMINISTRATIVA Ltda
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di
rappresentanza)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 118.925.804 100,0000 TIM S.p.A.
TI AUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione)
(servizi di revisione interna)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 1.500.000 69,9996
30,0004
TIM S.p.A.
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
IMPRESE CONTROLLATE POSSEDUTE PER LA VENDITA (HELD FOR SALE)
DAPHNE 3 S.p.A.
(assunzione, detenzione, gestione e disposizione di
partecipazioni in INWIT)
MILANO EUR 100.000 51,0000 TIM S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in fallimento)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
CONSORZIO MEDSTAR
(attività di altri servizi di sostegno alle imprese)
ROMA EUR 10.000 50,0000 STAER SISTEMI S.r.l.
I-SYSTEMS S.A.
(sistemi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 1.794.287.995 49,0000 TIM S.A.
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
(installazione ed esercizio di impianti e infrastrutture per la
gestione e la commercializzazione dei servizi di
telecomunicazione elettronica)
MILANO EUR 600.000.000 30,2000 DAPHNE 3 S.p.A.
ITALTEL S.p.A.
(sistemi di tlc)
ROMA EUR 5.692.956 17,7200 TIM S.p.A.
MOVENDA S.p.A.
(ideazione, realizzazione e diffusione di siti internet, prodotti
e supporti informatici)
ROMA EUR 133.333 24,9998 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
NORDCOM S.p.A.
(application service provider)
MILANO EUR 5.000.000 42,0000 TIM S.p.A.
PEDIUS S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni
specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni
telefoniche, di servizi voip)
ROMA EUR 181 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
QTI S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e
servizi innovativi ad alto valore tecnologico)
FIRENZE EUR 14.925 33,0000 TELSY S.p.A.
SATISPAY S.p.A
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o
servizi innovativi ad alto valore tecnologico)
MILANO EUR 826.385 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
SMART STRUCTURES SOLUTIONS S.r.l.
(attività degli studi di ingegneria)
ROMA EUR 15.000 36,0000 STAER SISTEMI S.r.l.
TIGLIO I S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 47,8020 TIM S.p.A.
TIMFIN S.p.A.
(svolgimento nei confronti del pubblico, dell'attività di
concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e,
segnatamente, di ogni tipo di finanziamento erogato nella
forma di prestito personale e al consumo)
TORINO EUR 40.000.000 49,0000 TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di
geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica)
TORINO EUR 136.383 39,9999 OLIVETTI S.p.A. SCOIETA' BENEFIT
WEBIDOO S.p.A.
(servizi ICT)
MILANO EUR 242.357 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
WESCHOOL S.r.l.
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di
tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia,
all'informatica e alle TLC)
MILANO EUR 25.000 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.

(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato, e Adrian Calaza Noia, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
  • l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato nel corso del periodo 1°gennaio-30 giugno 2022.
    1. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 3.1. il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
  • 3.2. La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio 2022 e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio 2022. La relazione intermedia sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

3 agosto 2022

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti della TIM S.p.A. Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal conto economico separato consolidato e dal conto economico complessivo consolidato, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note esplicative della TIM S.p.A. e controllate ("Gruppo TIM") al 30 giugno 2022. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2022 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Torino, 4 agosto 2022

EY S.p.A.

Ettore Abate (Revisore Legale)

NOTIZIE UTILI

La Relazione Finanziaria Semestrale 2022 può essere consultata accedendo al sito gruppotim.it/report/ita e gruppotim.it/report/eng.

È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito gruppotim.it e informazioni su prodotti e servizi al sito tim.it.

Infine, sono disponibili i seguenti numeri:

Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia) oppure +39 0112293603 (per chiamate dall'estero) a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti

+39 06 3688 2500 oppure [email protected]

TIM S.p.A.

Sede Legale in Milano - Via Gaetano Negri n. 1

Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma - Corso d'Italia n. 41

Casella PEC: [email protected]

Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato

Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 00488410010

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