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Saras

Quarterly Report Oct 28, 2022

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Quarterly Report

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Gruppo Saras Resoconto Intermedio sulla Gestione al 30 settembre 2022

Indice dei contenuti

Organi Societari e di Controllo 3
Attività del Gruppo 4
Struttura del Gruppo Saras 5
Andamento del titolo Saras 6

RELAZIONE SULLA GESTIONE

Non Gaap measure –
Indicatori alternativi di performance
Impatto guerra Russia-Ucraina 8
Principali risultati finanziari ed operativi di Gruppo 10
Mercato di riferimento 14
Analisi dei Segmenti 19
Industrial & Marketing 19
Renewables 24
Investimenti per settore di attività 25
Evoluzione prevedibile della Gestione 26
Analisi dei Rischi 28
Altre informazioni 31
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dei primi nove mesi del 2022 32
Prospetti Contabili Consolidati 33
Nota Integrativa ai Prospetti Contabili Consolidati 37

Organi Societari e di Controllo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

MASSIMO MORATTI Presidente e Consigliere
ANGELO MORATTI Consigliere
ANGELOMARIO MORATTI Consigliere
GABRIELE MORATTI Consigliere
GIOVANNI EMANUELE MORATTI Consigliere
DARIO SCAFFARDI Amministratore Delegato, Direttore Generale e Consigliere
ADRIANA CERRETELLI Consigliere indipendente
LAURA FIDANZA Consigliere indipendente
ISABELLE HARVIE-WATT Consigliere Indipendente
FRANCESCA STEFANIA LUCHI Consigliere Indipendente
GIANFILIPPO MANCINI Consigliere Indipendente
PATRIZIA RADICE Consigliere

COLLEGIO SINDACALE

GIANCARLA BRANDA Presidente
FABRIZIO COLOMBO Sindaco effettivo
PAOLA SIMONELLI Sindaco effettivo
PINUCCIA MAZZA Sindaco supplente
ANDREA PERRONE Sindaco supplente

DIRIGENTE PREPOSTO

FRANCO BALSAMO Chief Financial Officer

SOCIETÀ DI REVISIONE

EY SpA

Attività del Gruppo

Il Gruppo Saras è attivo nel settore dell'energia ed è uno dei principali operatori indipendenti europei nella raffinazione di petrolio. La raffineria di Sarroch, sulla costa a Sud-Ovest di Cagliari, è una delle più grandi del Mediterraneo per capacità produttiva (15 milioni di tonnellate all'anno, pari a 300 mila barili al giorno) e tra le più avanzate per complessità degli impianti (Indice Nelson pari a 11,7). Collocata in una posizione strategica al centro del Mediterraneo, la raffineria è gestita dalla controllata Sarlux Srl, e costituisce un modello di riferimento in termini di efficienza e sostenibilità ambientale, grazie al know-how e al patrimonio tecnologico maturato in oltre cinquant'anni di attività. Per sfruttare in modo ottimale queste risorse, Saras ha introdotto un modello di business basato sull'integrazione della propria Supply Chain, mediante lo stretto coordinamento tra le operazioni di raffineria e le attività commerciali. In tale ambito rientra anche la controllata Saras Trading SA, basata a Ginevra, uno dei principali hub mondiali per gli scambi di commodities petrolifere, che acquista grezzi e altre materie prime per la raffineria, vende i prodotti raffinati, e svolge attività di trading.

Direttamente e attraverso le proprie controllate, il Gruppo vende e distribuisce prodotti petroliferi come diesel, benzina, gasolio per riscaldamento, gas di petrolio liquefatto (GPL), virgin nafta, carburante per l'aviazione e per il bunkeraggio, prevalentemente sul mercato italiano e spagnolo, ma anche in vari altri paesi europei ed extra-europei.

Il Gruppo è attivo anche nell'attività di produzione e vendita di energia elettrica, mediante l'impianto IGCC (Impianto di Gasificazione a Ciclo Combinato) integrato alla raffineria e gestito anch'esso dalla controllata Sarlux, con una potenza installata di 575MW. L'impianto, che da aprile del 2021 è stato riconosciuto da ARERA tra gli impianti essenziali alla sicurezza del sistema elettrico italiano, utilizza i prodotti pesanti della raffinazione e li trasforma in circa 3,5 miliardi di kWh/anno di energia elettrica, contribuendo per circa il 40% al fabbisogno elettrico della Sardegna.

Sempre in Sardegna, il Gruppo produce e vende energia elettrica da fonti rinnovabili, attraverso tre parchi eolici gestiti dalle controllate Sardeolica Srl, Energia Alternativa Srl ed Energia Verde Srl situati in Sardegna, per una capacità installata totale ad oggi pari a 171 MW. L'attività nel settore delle fonti rinnovabili del Gruppo Saras è prevista in significativa espansione nel medio termine, con un obiettivo di capacità installata pari a 500MW entro il 2025.

Infine, il Gruppo è attivo nel settore dei servizi di ingegneria industriale e ricerca per il settore petrolifero, dell'energia e dell'ambiente, attraverso la controllata Sartec Srl.

Struttura del Gruppo Saras

Si riporta di seguito la struttura del Gruppo Saras e le principali società per ciascun settore di attività al 30 settembre 2022.

Si ricorda che dal 1° gennaio 2021 il segmento denominato "Industrial & Marketing" include tutte le attività relative alla raffinazione ed alla generazione di energia elettrica nonché le attività relative al "Marketing". Il segmento "Renewables" include le attività precedentemente incluse nel segmento "Wind", rinominato in vista dei potenziali sviluppi nell'ambito del fotovoltaico e idrogeno verde.

Andamento del titolo Saras

Di seguito si riportano alcuni dati relativi all'andamento del titolo Saras, in termini di prezzo e volumi scambiati, durante i primi nove mesi del 2022.

PREZZO DEL TITOLO (Euro) 9M 2022
Prezzo minimo (24/02/2022) 0,497
Prezzo massimo (28/06/2022) 1,464
Prezzo medio 0,944
Prezzo alla chiusura dei primi nove mesi del 2022 (30/09/2022) 0,976
VOLUMI SCAMBIATI GIORNALIERI 9M 2022
Massimo in milioni di Euro (17/05/2022) 32,1
Massimo in milioni di azioni (04/02/2022) 39,4
Minimo in milioni di Euro (11/01/2022) 1,8
Minimo in milioni di azioni (06/09/2022) 2,2
Volume medio in milioni di Euro 10,9
Volume medio in milioni di azioni 12,2

La capitalizzazione di mercato alla fine dei primi nove mesi del 2022 ammontava a circa 928 milioni di Euro e le azioni sono 951 milioni.

Nel grafico seguente viene riportato il confronto tra l'andamento giornaliero dei primi nove mesi dell'anno tra il titolo Saras e l'indice FTSE Italia Mid Cap di Euronext Milan, indice di riferimento del titolo Saras1 . La performance del titolo nei primi nove mesi è stata positiva del 77,2%.

1 La revisione di giugno 2022 degli indici della serie FTSE Italia, con effetto dal 20 giugno, riporta il titolo Saras all'interno dell'indice FTSE Italia Mid Cap (il titolo era entrato a far parte del FTSE Italia Small Cap dal 21 marzo al 19 giugno 2022).

RELAZIONE SULLA GESTIONE

GAAP e Non-GAAP measure

Indicatori alternativi di performance

Al fine di dare una rappresentazione della performance operativa del Gruppo che meglio rifletta le dinamiche più recenti del mercato, in linea con la prassi consolidata del settore petrolifero, i risultati a livello operativo e a livello di Risultato Netto comparable, misure non contabili elaborate nella presente relazione sulla gestione, sono esposti valutando gli inventari sulla base della metodologia FIFO però escludendo utili e perdite non realizzate su inventari derivanti dalle variazioni di scenario calcolate attraverso la valutazione delle rimanenze iniziali (comprensive dei derivati ad esse associati) agli stessi valori unitari delle rimanenze finali (con quantità crescenti nel periodo), e delle rimanenze finali agli stessi valori unitari delle rimanenze iniziali (con quantità decrescenti nel periodo). Sono escluse, sia a livello operativo che di Risultato Netto comparable, le poste non ricorrenti per natura, rilevanza e frequenza.

I risultati così ottenuti, denominati "comparable", sono indicatori non definiti nei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) e non sono soggetti a revisione contabile. L'informativa finanziaria NON-GAAP deve essere considerata come complementare e non sostituisce le informazioni redatte secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS).

Impatto guerra Russia - Ucraina

Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha mutato lo scenario energetico globale, innescando un'estrema volatilità e un forte incremento dei prezzi delle commodities energetiche (petrolio e derivati, gas ed energia elettrica) in particolare in Europa, maggiormente esposta alle forniture del mercato russo.

Con riferimento al mercato petrolifero, in seguito all'invasione russa dell'Ucraina, i principali operatori occidentali del settore hanno progressivamente interrotto le importazioni dalla Russia per gli annunci o per l'entrata in vigore di sanzioni da parte di Europa, USA, UK e Canada. In particolare in Europa, a fine maggio, il Consiglio europeo ha concordato il sesto pacchetto di sanzioni che prevedono il divieto di acquistare, importare o trasferire petrolio greggio e prodotti petroliferi dalla Russia all'UE: le restrizioni, applicate gradualmente, in modo da garantire approvvigionamenti alternativi e ridurre l'impatto sui prezzi mondiali del petrolio, prevedono che entro il 5 dicembre 2022 vengano bloccate le importazioni di greggio ed entro il 5 febbraio 2023 quelle di prodotti petroliferi russi, con un'eccezione temporanea per le importazioni di petrolio greggio fornito mediante oleodotto negli Stati membri dell'UE che, data la loro situazione geografica, soffrono di una dipendenza specifica dagli approvvigionamenti russi e non dispongono di opzioni alternative praticabili.

Questo scenario ha determinato, in un contesto caratterizzato da domanda sostenuta e prossima ai livelli pre-covid, una riduzione nella disponibilità globale di grezzo con un conseguente aumento delle quotazioni e, soprattutto in Europa, una minore offerta di distillati medi, con un aumento dei prezzi più che proporzionale rispetto a quello del grezzo.

La carenza strutturale di gasolio dell'Europa era infatti, prima della guerra, compensata dalle importazioni dalla Russia (fino a 800-900 k bbl/giorno, ca. il 35% delle importazioni europee di gasolio, e pari al 10-12% del fabbisogno totale del vecchio continente) 2 . Contemporaneamente, è venuta meno la disponibilità di crudi sour Urals (circa il 20% del grezzo lavorato nelle raffinerie dei paesi europei OCSE, in larga parte utilizzati nella produzione di distillati medi) costringendo diversi impianti a ridurre le lavorazioni, a causa dei vincoli di numerose raffinerie nella capacità di lavorazione di altre qualità di grezzi nella produzione del diesel.

A partire dalla fine di marzo, e fino a metà giugno circa, anche i prezzi e i margini della benzina hanno registrato aumenti senza precedenti, spinti da un forte aumento della domanda sia in Europa sia negli Stati Uniti con l'inizio della "driving season", nonché da un'offerta condizionata dalla generale ridotta capacità di raffinazione (molte delle raffinerie chiuse nell'ultimo decennio sia in Europa sia In USA producevano principalmente benzina) e dalla rimodulazione delle rese delle raffinerie in favore del diesel, nel periodo immediatamente successivo allo scoppio della guerra. Inoltre, la carenza di componenti alto-ottaniche, ha ulteriormente limitato la produzione.

Dopo i picchi registrati nel mese di giugno, a partire dal mese di luglio i margini della benzina si sono riportati ai valori stagionali storici nei mesi seguenti.

Infine, accanto all'aumento delle quotazioni petrolifere, anche quelle di energia elettrica e gas hanno contribuito all'aumento dei prezzi dei carburanti.

Come descritto successivamente, tali fenomeni hanno complessivamente determinato nel secondo e nel terzo trimestre un impatto positivo sulla situazione economico finanziaria del Gruppo Saras, pur generando elementi di criticità, quali, in primis, un importante apprezzamento dei grezzi a basso tenore di zolfo e dell'energia elettrica e, non da ultimo, una significativa difficoltà nella pianificazione operativa a fronte dell'estrema volatilità sui mercati delle principali commodities di riferimento. Per descrivere la portata dell'"impatto del conflitto" sul business del Gruppo nel primo semestre del 2022, è possibile confrontare le ipotesi assunte delle principali società analiste di settore nel periodo in uno "scenario di normalità" immediatamente precedente al conflitto, con i relativi valori medi effettivamente registrati nel periodo.

Per quanto riguarda il prezzo del petrolio di riferimento, il Brent Dtd, le assunzioni pre-conflitto vedevano un prezzo tra 85-90\$/bbl nella prima metà dell'anno, in graduale riduzione tra il primo e il Q2, con un ulteriore ribilanciamento nella seconda metà dell'anno a valori prossimi a 70\$/bbl; le principali assunzioni degli analisti di settore evidenziavano quindi una previsione con una media annua di 80\$/bbl. Inoltre, l'atteso giungere al termine dei tagli OPEC+ Russia, consentivano di ipotizzare il progressivo ritorno di maggior disponibilità di grezzi sour, e di ipotizzare per il 2022 un differenziale heavy light, ovvero uno sconto Ural-Brent Dtd pari in media pari a -1,2\$/bbl.

Come premesso, con lo scoppio delle ostilità tra Russia e Ucraina, lo scenario è drasticamente mutato, e le quotazioni del Brent hanno toccando picchi di oltre 138\$/bbl nella prima settimana di marzo, anche a fronte della produzione dei paesi membri dell'Opec+ inferiore ai programmi. Successivamente, nel corso del Q3, le attese di un freno alla domanda per le recrudescenze della pandemia in Cina e per il rallentamento dell'economia globale, insieme a un aumento delle produzioni

2 Fonte: IEA (International Energy Agency)

da parte dei paesi OPEC+, hanno riportato le quotazioni del Brent sotto i 100\$/bbl, con una media nei primi nove mesi del 2022 che si è attestata a 105,7 \$/bbl. Alla data in cui si scrive il Brent registra una quotazione che oscilla tra i 91 - 93 \$/bbl.

Guardando alla marginalità dei principali prodotti raffinati, ovvero benzina e gasolio, la media delle proiezioni anteconflitto delle società analiste di settore evidenziavano un miglioramento dei margini rispetto ai valori medi dell'ultimo trimestre 2021, prevedendo una ripresa dei consumi, e in particolare del diesel grazie alla graduale ripresa del traffico aereo. Tali proiezioni portavano a considerare per il 2022 un crack medio della benzina pari a ca. 11 \$/bbl e un crack medio del diesel pari a ca. 12-13 \$/bbl.

Il cambio di scenario seguito al conflitto russo-ucraino, per i motivi precedentemente illustrati, ha portato invece la marginalità dei prodotti nei primi nove mesi del 2022 a un valore medio di 18,3 \$/bbl nel caso della benzina, e di 35,3 \$/bbl per il diesel.

Per quanto riguarda i costi energetici e in particolare quelli dell'energia elettrica, le ipotesi prevalenti ante conflitto assumevano un PUN (Prezzo Unico Nazionale dell'energia elettrica) molto elevato, a fronte degli aumenti registrati nella seconda metà del 2021 e che nell'ultimo trimestre aveva registrato una media di 242 €/MWh, sebbene in graduale discesa nel corso dell'anno. Per la CO2 lo scenario consentiva di assumere per il 2022 una quotazione media dei permessi EUA di 80€/ tonnellata.

In realtà, le pressioni rialziste che hanno caratterizzato il mercato del gas naturale e quello, ad esso collegato, dell'energia elettrica è continuato nel 2022, culminando nelle giornate successive al 24 febbraio 2022, giorno dell'inizio del conflitto in Ucraina, quando il prezzo spot del gas naturale al Ttf (il mercato di riferimento europeo per il gas naturale) ha toccato i 208€MWh e il PUN ha toccato una media giornaliera record di 588€/MWh. In questo contesto, nei primi nove mesi dell'anno il PUN ha registrato una quotazione media di 323 €/MWh, con una media che nel Q3 si è attestata di 472 €MW/h.

Le quotazioni EUA dei permessi europei per le emissioni di anidride carbonica hanno registrato nei primi nove mesi del 2022 una media pari a 82,4 €/ton (prima della fase pandemica e la successiva ripresa il prezzo della CO2 si attestava a una media di 48,1 €/MWh).

Per quanto riguarda il segmento Renewables, la valorizzazione delle produzioni del segmento ha tenuto conto di quanto previsto dal Decreto-Legge 27 gennaio 2022 n. 4, cosiddetto "Sostegni TER", che istituisce un meccanismo di "compensazione" per le fonti rinnovabili non incentivate, tale per cui i produttori dovranno restituire, sino al termine del 2022, la differenza tra i prezzi che si verificheranno sul mercato e "un'equa remunerazione", riferita alla media storica dei prezzi zonali di mercato, dall'entrata in esercizio dell'impianto fino al 31 dicembre 2020. Per Sardeolica, la compensazione è basata su un prezzo medio storico di circa 61 €/MWh, da applicare alle sezioni produttive non incentivate ed entrate in esercizio prima del 2010 (circa il 63% della capacità installata).

Principali risultati finanziari ed operativi di Gruppo

RICAVI 11.965 5.839 105% 4.266 2.083 105%
EBITDA reported 1054,4 113,5 829% 365,9 4,8 7523%
EBITDA comparable 817,0 10,6 n.s. 296,4 2,3 n.s.
EBIT reported 913,2 (33,0) n.a. 317,5 (46,6) n.s.
EBIT comparable 675,8 (135,9) n.a. 248,0 (49,1) n.a.
RISULTATO NETTO reported 347,2 (34,9) n.s. 54,7 (35,4) n.s.
RISULTATO NETTO comparable 449,7 (109,7) n.a. 149,3 (38,8) n.a.
Milioni di Euro 9M 2022 9M 2021 FY 2021
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE IFRS 16 268,8 (503,0) (453,1)
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST IFRS 16 229,2 (546,9) (494,5)
INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI 66,4 48,2 84,0

Commenti ai risultati di Gruppo dei nove mesi del 2022

Nei nove mesi di esercizio del 2022 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 11.965 milioni di Euro rispetto ai 5.839 milioni di Euro realizzati nei nove mesi dello scorso esercizio. Il significativo incremento è legato sia alle mutate condizioni di scenario sia ai maggiori volumi prodotti e venduti tra i due periodi. Dal punto di vista dello scenario le variabili che hanno maggiormente inciso sono l'apprezzamento dei principali prodotti petroliferi, l'incremento del prezzo di vendita dell'energia elettrica (regolato all'interno del Regime di Essenzialità) e l'andamento del cambio caratterizzato dal rafforzamento del dollaro nei confronti dell'euro. Nello specifico nei primi nove mesi del 2022 il prezzo medio del diesel è stato pari a 1.052 \$/ton (vs 546 \$/ton nel 2021), il prezzo medio della benzina è stato pari a 1.036 \$/ton (vs 644 \$/ton nel 2021), il prezzo unico nazionale per la vendita dell'energia elettrica (PUN) è stato 323 €/MWh (vs un prezzo medio di vendita di 99 €/MWh nei nove mesi del 2021 legato sia all'andamento della tariffa CIP6, fino alla relativa scadenza, sia al successivo andamento del PUN regolato all'interno del contratto dell'essenzialità) ed il cambio €/\$ è stato pari a 1,06 (vs cambio €/\$ di 1,20 nel 2021). Dal punto di vista delle produzioni industriali si segnala che tutte le principali variabili produttive sono risultate superiori ai valori registrati nel 2021. Nello specifico le lavorazioni di raffineria nei nove mesi del 2022 sono state pari a 71,8 milioni di barili (vs 69,3 milioni di barili nel 2021), le produzioni di energia elettrica non rinnovabile sono state pari a 3.019 GWh (vs 2.454 GWh nel 2021), le produzioni di energia elettrica rinnovabile pari a 206 GWh (vs 176 GWh nel 2021) e le vendite del canale Marketing sono state pari a 2.749 migliaia di tonnellate (vs 2.496 migliaia di tonnellate nel 2021).

L'EBITDA reported di Gruppo dei nove mesi del 2022 è stato pari a 1.054,4 milioni di Euro, in incremento rispetto ai 113,5 M€ dei nove mesi dell'esercizio 2021. La variazione positiva è da ricondursi in primo luogo alle migliori condizioni di scenario che come menzionato, hanno beneficiato di un forte apprezzamento dei crack del diesel e della benzina nonché di un apprezzamento del dollaro verso l'euro; positività che sono state solo in parte compensate da un maggior costo ed una maggiore complessità sul fronte dell'approvvigionamento della materia prima (incremento del prezzo del brent e dei premi dei grezzi in special modo per le tipologie leggeri), da un indebolimento del crack della nafta, dall'incremento dei costi energetici solo in parte compensati dagli effetti del Decreto Sostegni Ter e dal perdurare di un struttura di mercato in "backwardation" che penalizza i costi di approvvigionamento della materia prima ed i costi indotti dalle attività di copertura del rischio sulle relative masse inventariali. La performance commerciale è stata caratterizzata da una migliore valorizzazione delle produzioni presso tutti i canali di vendita e da un miglioramento dei risultati delle attività di trading. La programmazione della produzione è stata penalizzata da una minore varietà di grezzi disponibili sul mercato e da un peggioramento della qualità di alcune di queste tipologie. Per quanto concerne gli aspetti produttivi, al netto degli impatti indotti dall'incremento della marginalità unitaria, i nove mesi del 2022 sono stati caratterizzati da una performance complessivamente superiore rispetto a quella del 2021 sebbene in un contesto caratterizzato da un piano manutentivo più oneroso. Inoltre, per quanto concerne le dinamiche di prezzo delle commodities sulle rimanenze inventariali oil (al netto dei relativi derivati di copertura) nei nove mesi del 2022 queste hanno beneficiato di un apprezzamento di 167,6 milioni di Euro rispetto ad un apprezzamento di 105,8 M€ realizzato nel medesimo periodo del 2021. In ultimo, per le poste non Milioni di Euro 9M 2022 9M 2021 Var % Q3/22 Q3/21 Var % ricorrenti si segnala un impatto negativo di 5,4 milioni di Euro nel 2022 legato alla rettifica di alcuni crediti rispetto ad un valore pari a 6,2 milioni di Euro nel 2021 prevalentemente da ricondursi al costo delle emissioni di CO2 di pertinenza del 2020. Si segnala infine che l'EBITDA reported dei nove mesi del 2022 riflette l'effetto del Decreto Sostegni Ter rispettivamente a riduzione dei costi energetici per ca 83,2 milioni di Euro e ad una limitazione delle tariffe di vendita dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (eolico) per ca 23,1 milioni di Euro.

Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato pari a 347,2 milioni di Euro, rispetto ad un valore negativo di 34,9 milioni di Euro conseguiti nei nove mesi dell'esercizio 2021. In aggiunta a quanto evidenziato a livello di EBITDA tale scostamento è da ricondursi prevalentemente ai maggiori oneri finanziari (principalmente dovuti al rafforzamento del dollaro ed al conseguente impatto sui risultati dei relativi derivati di copertura) ed alle maggiori imposte correnti, dovute all'incremento dell'imponibile dell'esercizio oltre all'effetto della cosiddetta "tassazione sugli extraprofitti" come meglio descritto in Nota Integrativa.

L'EBITDA comparable di Gruppo si è attestato a 817,0 milioni di Euro nei nove mesi dell'esercizio 2022, in incremento rispetto ai 10,6 milioni di Euro conseguiti nei nove mesi del 2021. Tale risultato, rispetto all'EBITDA reported non include il sopracitato effetto positivo dello scenario sulle differenze inventariali tra inizio e fine periodo, include gli impatti dei derivati su cambi (riclassificati nella gestione caratteristica) ed esclude le poste non ricorrenti. Il risultato in incremento rispetto ai nove mesi del 2021 si compone di uno scostamento positivo sia nel segmento "Industrial & Marketing" che nel segmento "Renewables" che verranno meglio declinati nella sezione "Analisi dei Segmenti".

Il Risultato Netto comparable di Gruppo nei nove mesi del 2022 è stato pari a 449,7 milioni di Euro, rispetto ad una perdita di 109,7 milioni di Euro nel medesimo periodo dell'esercizio precedente, per effetto degli stessi fenomeni descritti per il Risultato Netto Reported, al netto dell'effetto della "tassazione sugli extra-profitti.

Gli investimenti nei nove mesi del 2022 sono stati pari a 66,4 milioni di Euro superiori rispetto ai livelli del primo semestre del 2021 (pari a 48,2 milioni di Euro); tale incremento è riconducibile al segmento Industrial & Marketing ed è dovuto alle maggiori attività sviluppate nel 2022.

Commenti ai risultati di Gruppo del terzo trimestre 2022

Nel terzo trimestre dell'esercizio 2022 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 4.266 milioni di Euro rispetto ai 2.083 milioni di Euro realizzati nel terzo trimestre dello scorso esercizio. La significativa variazione è da ricondursi alle medesime dinamiche di mercato evidenziate nel commento ai risultati dei nove mesi caratterizzate dall'apprezzamento dei principali prodotti petroliferi, da un incremento del prezzo dell'energia elettrica, regolata all'interno del Regime dell'Essenzialità, e da un rafforzamento del dollaro rispetto all'euro. In aggiunta a questi andamenti di mercato, i ricavi sono incrementati anche per i risultati positivi delle principali variabili produttive: le lavorazioni di raffineria sono state pari a 25,4 milioni di barili (+18% vs 2021), le produzioni di energia elettrica non rinnovabile sono state pari a 1.145 GWh (+17% vs 2021), le vendite del canale Marketing sono state pari a 979 migliaia di tonnellate (+5% vs 2021).

L'EBITDA reported di Gruppo del terzo trimestre del 2022 è stato pari a 365,9 milioni di Euro, in incremento rispetto ai 4,8 M€ del terzo trimestre del 2021. La variazione positiva è da ricondursi in primo luogo al miglioramento della gestione caratteristica tra i due periodi dovuto ai medesimi fenomeni evidenziati nel commento all'andamento dei nove mesi. Le dinamiche di prezzo delle commodities sulle rimanenze inventariali oil (al netto dei relativi derivati di copertura) nel terzo trimestre del 2022 hanno beneficiato di un apprezzamento di 44,2 milioni di Euro rispetto ad un apprezzamento di 4,7 M€ realizzato nel medesimo periodo del 2021. In ultimo, per le poste non ricorrenti si segnala un impatto negativo di 1,7 milioni di Euro nel 2022, rispetto ad un valore pari a 1,3 milioni di Euro nel 2021 entrambi dovuti alla riclassificazione di alcuni costi all'interno degli oneri finanziari. Si segnala infine che l'EBITDA reported del terzo trimestre 2022 riflette l'effetto del Decreto Sostegni Ter rispettivamente a riduzione dei costi energetici per ca 43,1 milioni di Euro e ad una limitazione delle tariffe di vendita dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (eolico) per ca 8,3 milioni di Euro.

Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato pari a 54,7 milioni di Euro, in incremento rispetto alla perdita di 35,4 milioni di Euro conseguiti nel terzo trimestre dell'esercizio 2021 prevalentemente per le medesime dinamiche evidenziate a livello di EBITDA e per l'incremento degli oneri finanziari e delle imposte entrambi legati ai medesimi fenomeni descritti nei commenti ai risultati dei nove mesi, tenendo presente l'effetto dell'incremento delle imposte correnti, dovute all'incremento dell'imponibile dell'esercizio oltre all'effetto della "tassazione sugli extraprofitti".

L'EBITDA comparable di Gruppo si è attestato a 296,4 milioni di Euro nel terzo trimestre dell'esercizio 2022, in incremento rispetto ai 2,3 milioni di Euro conseguiti nel terzo trimestre del 2021. Tale risultato, rispetto all'EBITDA reported non include il sopracitato effetto positivo dello scenario sulle differenze inventariali tra inizio e fine periodo, include gli impatti dei derivati su cambi (riclassificati nella gestione caratteristica) ed esclude le poste non ricorrenti. Il risultato in incremento rispetto al terzo trimestre del 2021 si compone di uno scostamento positivo sia nel segmento "Industrial & Marketing" che nel segmento "Renewables" che verranno meglio declinati nella sezione "Analisi dei Segmenti".

Il Risultato Netto comparable di Gruppo nel terzo trimestre del 2022 è stato pari a 149,3 milioni di Euro, rispetto ad una perdita di 38,8 milioni di Euro nel medesimo periodo dell'esercizio precedente, per effetto degli stessi fenomeni descritti per il Risultato Netto Reported, al netto dell'effetto della "tassazione sugli extra-profitti".

Gli investimenti nel terzo trimestre del 2022 sono stati pari a 15,5 milioni di Euro rispetto ai 8,0 milioni di Euro nel medesimo periodo del 2021. L'incremento è riconducibile prevalentemente alle maggiori attività d'investimento realizzate nel segmento Industrial & Marketing.

Calcolo dell'EBITDA comparable

Milioni di Euro 9M 2022 9M 2021 Q3/22 Q3/21
EBITDA reported 1.054,4 113,5 365,9 4,8
Utili / (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli
inventari
(167,6) (105,8) (44,2) (4,7)
Derivati su cambi (75,2) (3,3) (27,0) 0,9
Poste non ricorrenti 5,4 6,2 1,7 1,3
EBITDA comparable 817,0 10,6 296,4 2,3

Calcolo del Risultato Netto comparable

Milioni di Euro 9M 2022 9M 2021 Q3/22 Q3/21
RISULTATO NETTO reported 347,2 (34,9) 54,7 (35,4)
Utili e (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli
inventari al netto delle imposte
(120,8) (76,3) (31,8) (3,4)
Poste non ricorrenti al netto delle imposte 223,4 1,5 126,4 -
RISULTATO NETTO Comparable 449,7 (109,7) 149,3 (38,8)

Posizione Finanziaria Netta

La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2022, ante effetti dell'applicazione dell'IFRS 16, è risultata positiva per 268,8 milioni di Euro, rispetto alla posizione negativa per 453,2 milioni di Euro riportata al 31 dicembre 2021.

Nei nove mesi del 2022 la gestione operativa ha generato 965 milioni di Euro, all'interno dei quali 168 milioni di Euro sono riconducibili alle dinamiche di prezzo sugli inventari e relativi derivati di copertura. La variazione del capitale circolante ha assorbito 99,0 milioni di Euro, prevalentemente da incrementi del valore degli inventari (riconducibile, sia all'effetto dell'andamento dei prezzi sopra menzionato, sia all'aumento delle quantità stoccate) e dei crediti commerciali; tali effetti sono stati parzialmente compensati dall'incremento dei debiti commerciali e dagli impatti positivi delle dinamiche di pagamento della CO2. Gli investimenti hanno assorbito 66 milioni di Euro ed il pagamento degli interessi ed oneri finanziari e delle tasse ha assorbito 76 milioni di Euro, ivi incluso il pagamento dell'acconto sulla "tassazione sugli extraprofitti".

La Posizione Finanziaria Netta ante effetti dell'applicazione dell'IFRS 16 è risultata positiva per 268,8 milioni di Euro e positiva per 229,2 milioni di Euro considerando l'effetto dell'applicazione dell'IFRS 16.

Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota Integrativa.

Milioni di Euro 30-Sett-22 31-Dic-21
Finanziamenti bancari a medio e lungo termine (432,9) (5,6)
Prestiti obbligazionari a medio e lungo termine - -
Altre passività finanziarie a medio e lungo termine (4,6) (5,3)
Altre attività finanziarie a medio e lungo termine 4,1 4,1
Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine (433,4) (6,7)
Finanziamenti bancari correnti (118,5) (385,2)
Quota a breve dei finanziamenti bancari a MLT - (199,7)
Debiti verso banche per c/c passivi (12,8) (163,2)
Altre passività finanziarie a breve termine (37,8) (113,8)
Fair value derivati e differenziali netti realizzati (41,9) (9,1)
Altre attività finanziarie 188,8 57,6
Disponibilità liquide ed equivalenti 724,4 367,0
Posizione finanziaria netta a breve termine 702,3 (446,5)
Totale Posizione Finanziaria Netta ante lease liability ex IFRS 16 268,8 (453,2)
Debiti finanziari per beni in leasing ex IFRS 16 (39,6) (41,3)
Totale Posizione Finanziaria Netta post lease liability ex IFRS 16 229,2 (494,5)

Mercato di riferimento

Mercato petrolifero

Di seguito, una breve analisi sull'andamento delle quotazioni del grezzo, sui crack spreads dei principali prodotti raffinati, e sul margine di raffinazione di riferimento (EMC Benchmark) per quanto riguarda il mercato Europeo, che costituisce il contesto principale in cui opera il segmento Raffinazione del Gruppo Saras.

Q1/22 Q2/22 Q3/22 9M/22 Q1/21 Q2/21 Q3/21 9M/21
Prezzi e differenziali Grezzo (\$/bbl)
Brent Datato (FOB Med) 102,5 113,9 100,8 105,7 61,1 69,0 73,5 67,9
Urals (CIF Med) 91,9 79,9 74,5 82,1 60,6 67,8 71,7 66,7
Differenziale "heavy-light" -10,6 -34,0 -26,4 -23,6 -0,5 -1,2 -1,8 -1,2
Crack spreads prodotti (\$/bbl)
Crack spread ULSD 19,0 44,8 42,0 35,3 4,3 4,8 7,0 5,4
Crack spread Benzina 9,4 31,9 13,7 18,3 6,2 8,9 12,6 9,3
Margine di riferimento (\$/bbl)
Reference margin (NEW Benchmark) -0,5 16,9 8,6 8,3 -2,2 -2,8 -1,3 -2,1

Fonte "Platts" per prezzi e crack spreads.

Quotazioni del Grezzo

Nei primi nove mesi del 2022, il Brent Dtd ha registrato una quotazione media di 105,7 \$/bbl rispetto a una quotazione media di 67,9 \$/bbl nello stesso periodo del 2021. Il confronto deve tenere conto di uno scenario profondamente mutato nei due periodi.

In particolare, l'inizio del 2022 ha visto un'accelerazione al rialzo delle quotazioni rispetto a quello già registrato nel corso del 2021 con il rientro dell'emergenza pandemica: una domanda ai livelli pre-Covid e un'offerta carente in particolare per le produzioni inferiori ai target dei paesi produttori dell'Opec, hanno fatto registrare aumenti di oltre il 15% nelle quotazioni del Brent, che nel mese di gennaio superava la soglia di 90 \$/bbl per la prima volta in più di sette anni.

Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha quindi portato a nuovi aumenti: il progressivo allontanamento dei paesi occidentali dal mercato russo ha innescato un crollo delle quotazioni del grezzo Ural a favore di grezzi sour alternativi, e un rialzo delle quotazioni del Brent, che hanno registrato picchi di oltre 138 \$/bbl nella prima settimana di marzo, e una media di ca. 101 \$/bbl e di 114 \$/bbl rispettivamente nel primo e nel Q2.

Nei mesi immediatamente successivi al conflitto, infatti i paesi produttori dell'alleanza OPEC+, non hanno compensato le minori esportazioni di grezzo russo sul mercato, mantenendo livelli di produzione significativamente inferiori rispetto a quanto previsto dai precedenti impegni, riportando, come nel caso di Nigeria e Angola, difficoltà operative nell'assecondare i target prefissati. Minori esportazioni dalla Libia e dal Kazakistan, gravati dalle tensioni politiche, hanno inoltre neutralizzato gli incrementi di produzione dell'Arabia Saudita.

A fronte di questa situazione i 31 paesi membri dell'IEA (Agenzia Internazionale per l'Energia) hanno deciso a marzo di rilasciare oltre 180 milioni di barili di scorte di emergenza, da rendere disponibili in soli due mesi, la misura di emergenza più importante adottata nella storia dell'Agenzia. Questi annunci, insieme a una riduzione nella volatilità dei mercati, alle preoccupazioni legate a una recrudescenza della pandemia da covid in Cina e alla crescita dell'inflazione in USA ed Europa, hanno contribuito a ribilanciare le quotazioni del Brent tra marzo e aprile a valori più contenuti e intorno ai 100\$/bbl. Nelle prime settimane di maggio, i rapidi progressi sul sesto round di sanzioni dell'UE sulle esportazioni russe hanno però rinnovato le tensioni sui prezzi, con il Brent dtd che si è riportato rapidamente sopra i 110\$/bbl, fino a superare i 130\$/bbl a metà giugno, dopo che la UE ha adottato ufficialmente il sesto pacchetto di sanzioni sul petrolio russo.

Nel Q3, le quotazioni del grezzo hanno visto una progressiva flessione, registrando un valore medio di 100,8\$/bbl.

A partire dal mese di luglio, l'offerta mondiale di petrolio è infatti progressivamente aumentata, grazie alla fine di una serie di manutenzioni nelle piattaforme del Mare del Nord e Canada ma soprattutto grazie ai paesi dell'OPEC+ e in particolare dell'Arabia Saudita, Kuwait e Kazakistan che hanno contribuito con produzioni in linea con i target, oltre che alla Libia, tornata a produrre grazie alla revoca di metà luglio della forza maggiore.

In parallelo, è proseguito anche il rilascio di elevati volumi di grezzo dalle scorte strategiche USA. Inoltre, la domanda petrolifera è cresciuta meno del previsto, per il prolungarsi dei lockdown in Cina e per un generalizzato rallentamento economico globale, dove i timori di una recessione per gli elevati costi energetici, inflazione elevata e le politiche restrittive delle banche centrali sui tassi di interesse, hanno pesato sulle quotazioni.

Le esportazioni petrolifere russe sono diminuite da 230 mila barili al giorno a 7,5 mila barili al giorno a settembre, in calo di 560 mila barili al giorno rispetto ai livelli prebellici. A due mesi dall'entrata in vigore dell'embargo alle importazioni russe di greggio, i paesi dell'UE devono ancora diversificare più della metà dei loro livelli di importazione prebellici.

Differenziale di prezzo "heavy-light" tra grezzi pesanti e leggeri ("Urals" vs. "Brent")

Il differenziale "heavy-light" (ovvero tra grezzi "Urals" e "Brent") nei primi nove mesi del 2022 ha registrato uno sconto medio elevato, pari a 23,6 \$/bbl (pari a 1,2 \$/bbl nello stesso periodo dell'esercizio precedente). Le dinamiche descritte che hanno portato al crollo della domanda di grezzi russi hanno fortemente ampliato lo sconto dell'Ural MED, che nel Q2 ha registrato una media di 34\$/bbl. I volumi russi si sono quindi progressivamente riorientati, in gran parte verso India e Cina, consentendo una lieve ripresa di valore dell'Urals, che in Q3 ha registrato uno sconto medio nel bacino del Mediterraneo di ca. 26 \$/bl (1,8\$/bl in Q3 / 2021).

Questo fenomeno ha dall'altra parte comportato un apprezzamento dei grezzi sweet (vd. Azeri) che, in un contesto di domanda elevata e alti costi energetici, vengono spesso preferiti ai crudi a più alto contenuto di zolfo, che richiedono processi di desolforazione più onerosi: il premio medio del grezzo sweet Azeri nei primi nove mesi dell'anno si è quindi attestato a +5,5 \$/bbl (rispetto a un premio medio di +1,4 \$/bbl nello stesso periodo del 2021). In particolare, la materia light sweet, dopo un ulteriore apprezzamento a luglio, con un premio vs. Brent di +10,6\$/bl, ha visto una flessione ad agosto e settembre, dovuta ai minori acquisti delle raffinerie Europee, che ha portato la media del trimestre a +5,9\$/bl in Q3, un valore inferiore e simile al trimestre precedente (+6,5\$/bl in Q2).

"Crack spreads" dei principali prodotti raffinati (ovvero la differenza tra valore del prodotto e costo del grezzo)

Il crack della benzina nei primi nove mesi del 2022 ha registrato una media pari a +18,3 \$/bbl (vs. +9,3 \$/bbl nei primi nove mesi del 2021). Nei primi tre mesi dell'anno i margini si sono mantenuti (in media +9,4 \$/bbl) sostanzialmente in linea all'ultimo trimestre del 2021, quando la benzina, aveva già mostrato il pieno recupero dagli effetti della crisi pandemica.

Lo scoppio della guerra ha in un primo momento impattato meno sulle esportazioni di benzina, uno dei pochi prodotti in cui la Russia non gioca un ruolo significativo in termini di approvvigionamento sui mercati globali. Tuttavia, alcune caratteristiche del prodotto, quali la significativa stagionalità e le differenze geografiche nelle specifiche, hanno influito sull'eccezionale aumento dei prezzi registrato a partire dal mese di aprile. L'elevata domanda registrata sia in Europa sia in USA con l'avvio della stagione estiva non ha infatti trovato riscontro nell'offerta, condizionata da una ridotta capacità di raffinazione (molte raffinerie che lavoravano principalmente benzina sono state chiuse nell'ultimo decennio sia in Europa sia In USA) e dalla minore produzione dovuta alla rimodulazione delle rese in favore del diesel nel periodo immediatamente successivo allo scoppio della guerra. Inoltre, la carenza di componenti alto-ottaniche ha ulteriormente limitato la produzione di benzina. In Q2 il crack della benzina ha quindi toccato un valore medio record di +31,9 \$/bbl. A partire dal mese di luglio e nel corso del Q3 il prezzo della benzina si è velocemente riportato a valori più simili a quelli stagionali storici registrando una media pari a +13,7\$/bbl (+12,6 \$/bbl in Q3/2021), principalmente per un ribilanciamento dei consumi dopo i picchi della «driving season». Il lungo produttivo di benzina è stato ulteriormente accentuato dalle lavorazioni spinte delle raffinerie, che nei mesi precedenti hanno cercato di rispondere alla domanda elevata del diesel, aumentando le lavorazioni delle raffinerie e quindi nel contempo anche la produzione di benzina.

Il crack del diesel (ULSD) nei primi nove mesi del 2022 ha registrato una media di +35,3 \$/bbl (+5,4 \$/bbl nello stesso periodo del 2021. Il confronto tra i due periodi deve necessariamente tenere conto di uno scenario drasticamente mutato a distanza di un anno, e in particolare ancora fortemente penalizzato dagli effetti dalla crisi pandemica e dalla ripresa lenta nei consumi di diesel per la maggior parte del 2021, nonché al contrario degli effetti della guerra in Ucraina a partire dalla fine di febbraio 2022. Nei mesi precedenti lo scoppio del conflitto russo-ucraino, il recupero della domanda a livelli pre-covid aveva riportato i margini del diesel a valori prossimi a quelli pre-pandemia (+11 ÷ 12 \$/bbl). Lo scoppio del conflitto a fine febbraio ha portato a una volatilità e a quotazioni del diesel senza precedenti, alla luce di una carenza strutturale di distillati medi dell'Europa, fino a quel momento storicamente compensata dalle importazioni di prodotto russo (fino a 800-900 kbbl/g, ca. il 35% delle importazioni europee di gasolio, pari al 10-12% del totale fabbisogno del vecchio continente3 ). Contemporaneamente, dalla Russia è venuta meno la disponibilità di crudi sour Urals, largamente impiegati (circa il 20% del grezzo lavorato) nelle raffinerie europee, e in buona parte utilizzati nella produzione di distillati medi. I

3 Fonte IEA, International Energy Agency, Oil Market Report, March 2022

vincoli di numerosi impianti nella produzione di diesel da altre qualità di grezzi, in particolare nella capacità di hydrotreating, hanno costretto numerose raffinerie a ridurre le lavorazioni.

Questo shock dell'offerta si è sommato a una preesistente scarsa capacità inutilizzata di raffinazione in Europa e negli Stati Uniti, aggravata negli ultimi due anni dagli impatti della pandemia sul settore (la IEA calcola che negli ultimi 3 anni la capacità di raffinazione globale si sia ridotta di ca. 3mb/g).

Il crack del diesel ha quindi registrato in Q2 un valore medio di +44,8\$/bl.

Nel terzo trimestre, dopo una parziale flessione a luglio, dovuta alle elevate esportazioni di distillati medi dall'Asia verso l'Europa, il crack del diesel ha ripreso il trend crescente, segnando una media di +42 \$/bbl (+7 \$/bbl in Q3 / 2021), in un contesto sempre caratterizzato da domanda forte e offerta insufficiente. Inoltre, l'incombente embargo dell'UE sul diesel russo (a decorrere da inizio febbraio 2023) ha generato un'ulteriore spinta rialzista sui crack.

Passando all'analisi del jet fuel, questo, nei primi nove mesi del 2022, ha registrato un crack medio di +31,9 \$/bbl, (vs. una media di +2,6 \$/bbl nei primi nove mesi del 2021). Nel periodo pre-conflitto, il traffico aereo aveva mostrato un recupero, in particolare nell'ultimo trimestre del 2021. In seguito allo scoppio del conflitto russo ucraino, il jet, analogamente al diesel, ha ricevuto supporto dalla mancanza di offerta che ha impattato tutto il pool dei distillati medi. Infine, nonostante le cancellazioni dei voli russi abbia agito da freno ad una parte del traffico aereo europeo, la chiusura dello spazio aereo russo e ucraino ha aumentato la durata di numerosi voli intercontinentali tra Europa ed Asia, con maggiori consumi di jet fuel. Per quanto riguarda i voli a corto raggio, in Europa si è registrato un aumento del traffico (i dati di Eurocontrol mostrano un livello ormai tornato entro l'85% del livello di attività del 2019). Nel Q2 il crack del jet si è portato quindi a una media di +44,1 \$/bbl,

In Q3 il jet ha registrato un crack in media pari a 36,2 \$/bbl (+4,1\$/bl in Q3 / 2021), in leggera flessione rispetto al Q2, analogamente a quanto descritto per il diesel, per una maggiore offerta derivata dalle importazioni dall'Asia all'Europa.

Il crack del VLSFO nei primi nove mesi ha registrato una media di +4,5 \$/bbl (rispetto a una media di +2,2 \$/bbl nello stesso periodo del 2021). I margini del VLSFO avevano seguito un andamento piuttosto costante nel periodo pre-conflitto, in continuità con i valori in ripresa registrati nell'ultimo trimestre del 2021, a fronte dell'aumento del traffico marittimo e dei consumi di olio combustibile utilizzato per la generazione di energia elettrica in sostituzione del gas. Dopo lo scoppio del conflitto russo ucraino, i prezzi del VLSFO hanno subito un'ascesa, che si è riflessa anche nei costi di nolo, dovuta al supporto derivato dal valore dei distillati medi (da cui dipende la quotazione di talune componenti di blending come ad es. il GAV). La media del crack VLSFO in Q2 è stata pari a 7,4 \$/bbl (quasi raddoppiata rispetto alla media di 3,8 \$/bbl di Q1), con picchi giornalieri oltre i 14 \$/bbl nella prima parte di aprile. In Q3 il crack del VLSFO ha subito una forte flessione registrando un valore medio pari a +2,4 \$/bbl (+0,8 \$/bbl nello stesso periodo del 2021), in calo del 67% rispetto alla media di +7,4\$/bbl registrata del Q2, in particolare dovuto alla riduzione del traffico marittimo di merci, per il rallentamento economico globale.

Per contro, il crack del HSFO è crollato fino a -32 \$/bbl nella prima settimana del conflitto, poiché gli operatori occidentali hanno drasticamente tagliato gli approvvigionamenti di olio combustibile di origine russa: il crack medio dei primi nove mesi si è attestato a -29,2 \$/bbl registrando un deprezzamento progressivo nel periodo (con medie pari a -21 \$/bbl in Q1; -28,1 \$/bbl in Q2 e -38,4 4/bbl in Q3) rispetto a una media di -10,5 \$/bbl nello stesso periodo del 2021. L'olio combustibile HS è rimasto a valori depressi anche nel Q3, toccando un nuovo minimo con la media di settembre (-42,6 \$/bbl). Tale andamento è correlato alla scontistica dei grezzi HS (data la riduzione degli acquisti asiatici che hanno preferito la materia russa a forte sconto), oltre che alla disponibilità di materia alto zolfo di origine russa. Nel complesso, il crack HSFO in Q3 è stato pari a -38,4 \$/bbl (vs. -11,6 in Q3/ 2021).

Marketing

In Italia, secondo i dati rilevati da Unione Energie per la Mobilità (UNEM), nei primi nove mesi del 2022 i consumi di prodotti petroliferi mostrano un incremento del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma ancora inferiori (-3,5%) rispetto ai primi nove mesi del 2019. I consumi di carburanti da autotrazione (benzina e gasolio) hanno mostrato un recupero importante e pari al +6,3% rispetto al 2021, e consumi finalmente in linea (+0,3%) con il 2019, grazie a una forte ripresa della benzina (+5,6%) e un sostanziale riallineamento del diesel (-0,3%). Nello scostamento negativo verso il 2019 pesano i consumi di Jet ancora inferiori del - 25,2% rispetto al periodo pre-pandemico.

In Q3 i consumi petroliferi sono risultati in linea (-0,1%) rispetto allo stesso periodo del 2021, e quindi ancora inferiori rispetto allo stesso periodo del 2019 (-7,1%). Nel trimestre il dato sulle vendite di benzina e gasolio è stato positivo (le vendite complessive dei due carburanti sono aumentate del +0,4% vs 2021 e del +4,8% vs 2019). A impattare il confronto è ancora il recupero della domanda di jet, molto positivo (+92%) rispetto al Q3/2021, ma ancora inferiore del (-20,5%) rispetto allo stesso trimestre del 2019.

Passando all'analisi del mercato spagnolo, i dati compilati da CORES finora disponibili fino al mese di agosto, mostrano che durante il solo mese di agosto il consumo dei carburanti autostradali è cresciuto dello 0,5% rispetto ad agosto 2021. In particolare, la domanda di benzina è aumentata del 4,7% mentre si è ridotto il consumo di gasolio (-0,7%).

Rispetto alla situazione pre-pandemia del 2019 nel mese di agosto il consumo di carburanti autostradali è stato complessivamente inferiore (-2,6%): il consumo di benzina è significativamente aumentato (+7,5%) ma si è registrato nel mese un minor consumo di gasolio (-5,3%).

Nei primi otto mesi del 2022 il consumo di carburanti autostradali in Spagna è in generale aumentato del +5,5% verso lo stesso periodo del 2021, con una crescita della domanda importante in particolare per la benzina (+12,6%) oltre che per il gasolio auto (+3,8%).

Energia elettrica e CO2

La tendenza fortemente rialzista che a partire dalla seconda metà del 2021 ha caratterizzato il mercato del gas naturale e quello, ad esso collegato, dell'energia elettrica, si è aggravata nel 2022 con lo scoppio del conflitto russo-ucraino, con il prezzo spot del gas naturale al TTF (il mercato di riferimento europeo per il gas naturale) che a inizio marzo ha toccato picchi di 323 €/MWh e il PUN (Prezzo Unico Nazionale dell'energia elettrica) i 588 €/MWh. È infatti cresciuto l'allarme per un'estensione delle sanzioni adottate verso la Russia al comparto del gas, con il rischio di un'interruzione parziale o totale delle forniture dal paese.

In questo contesto, nei primi nove mesi dell'anno il PUN ha registrato una quotazione media di 323 €/MWh con una media di 472 €/MWh in Q3 (vs 125 €/MWh nello stesso trimestre del 2021) in ulteriore rialzo rispetto ai valori già molto elevati registrati nei trimestri precedenti (248 €/MWh in Q1 e 249 €/MWh in Q2), con un picco massimo a fine agosto (oltre 706 €/kWh). Per far fronte a questa emergenza il decreto Sostegni ter (DL 4/2022, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 25), ha disposto il riconoscimento di un contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l'energia elettrica acquistata e impiegata nell'attività economica durante il primo, il secondo, il terzo trimestre 2022, e nei mesi di ottobre e novembre, in favore delle «imprese a forte consumo di energia elettrica» (cosiddette "imprese energivore" 4 ), come la società Sarlux srl, controllata del Gruppo Saras.

Le quotazioni EUA dei permessi europei per le emissioni di anidride carbonica hanno registrato nei primi nove mesi del 2022 una media pari a 82 €/ton. Nel terzo trimestre l'andamento è rimasto invariato rispetto al Q2 nel periodo luglioagosto (84,2 €/ton), con una brusca flessione a settembre (-18%), sulla scia del ridimensionamento delle quotazioni del gas. Nel complesso, il costo medio della CO2 in Q3 è stato pari a 79,5 €/ton (vs 56,9 €/ton nello stesso trimestre del 2021), e di poco inferiore al Q2 (83,4€/ton).

Margini di raffinazione e margine Saras Industrial & Marketing

Per quanto concerne l'analisi della redditività del segmento Industrial & Marketing, Saras utilizza come riferimento il margine di raffinazione "EMC Reference Margin" benchmark, rispetto al quale la raffineria di Saras consegue tipicamente un margine superiore grazie alle caratteristiche di elevata flessibilità e complessità dei propri impianti, oltre che dell'andamento delle operazioni industriali e commerciali.

Nel Q3 2022 l'EMC Reference Margin, alla luce del contesto di mercato descritto nel paragrafo precedente, si è attestato a una media di 8,6 \$/bbl (vs una media negativa di -1,3 \$/bbl in Q3/21). Il margine Saras è stato pari a 15,3 \$/bbl (4,9 \$/bbl nello stesso periodo dell'esercizio precedente), evidenziando un premio di +6,7 \$/bbl (6,1 \$/bbl nel Q3 del 2021).

Nei primi nove mesi del 2022 l'EMC Reference Margin, si è attestato a una media di 8,3 \$/bbl (vs un EMC negativo pari a -2,1 \$/bbl nello stesso periodo del 2021). Il margine Saras è stato mediamente pari a 16,1 \$/bbl (4,3 \$/bbl nello stesso periodo dell'esercizio precedente), evidenziando un premio di +7,8 \$/bbl (+6,5 \$/bbl nello stesso periodo del 2021).

4 "di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 dicembre 2017, pubblicato per comunicato nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2017".

Analisi dei Segmenti

Industrial & Marketing

Il sito produttivo di Sarroch, posto sulla costa a Sud-Ovest di Cagliari, è costituito da una delle più grandi raffinerie del Mediterraneo per capacità produttiva e per complessità degli impianti, perfettamente integrato con un impianto IGCC (gasificazione a ciclo combinato). Il sito è collocato in una posizione strategica al centro del Mediterraneo e ha una capacità di lavorazione di 15 milioni di tonnellate/anno, corrispondenti a circa il 17% della capacità totale di distillazione in Italia e una capacità di generazione elettrica installata di 575 MW. Si ricorda che, per quanto concerne le attività di generazione di energia elettrica, in seguito alla delibera 630/2021 del 28 dicembre 2021 l'ARERA ha accolto la richiesta di ammissione al regime di reintegrazione dei costi per la centrale Sarlux, iscritta da TERNA nell'elenco degli impianti essenziali per il sistema elettrico per il 2022.

Milioni di Euro 9M 2022 9M 2021 Var % Q3/22 Q3/21 Var %
EBITDA reported 1027,4 97,6 953% 360,2 0,0 n.s.
EBITDA comparable 790,0 (4,6) n.s. 290,7 (2,5) n.s.
di cui: relativo al canale Marketing 41,2 24,6 67% 12,2 15,3 -20%
EBIT reported 892,7 (43,5) n.s. 314,0 (49,5) n.s.
EBIT comparable 655,3 (145,7) n.s. 244,5 (52,0) n.s.
INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI 60,4 39,8 52% 15,4 7,3 110%

Lavorazioni, produzioni di energia elettrica e margini

9M 2022 9M 2021 Var % Q3/22 Q3/21 Var %
LAVORAZIONE GREZZI migliaia di tons 9.830 9.489 4% 3.476 2.937 18%
milioni di barili 71,8 69,3 4% 25,4 21,4 18%
migliaia barili/giorno 266 257 4% 282 238 18%
CARICHE COMPLEMENTARI migliaia di tons 792 582 36% 180 180 0%
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA GWh 3.019 2.454 23% 1.145 977 17%
VENDITE TOTALI migliaia di tons 2749 2.496 10% 979 934 5%
di cui: in Italia migliaia di tons 1808 1.589 14% 654 583 12%
di cui: in Spagna migliaia di tons 941 907 4% 325 351 -7%
TASSO DI CAMBIO EUR/USD 1,06 1,20 -11% 1,01 1,18 -15%
NUOVO MARGINE BENCHMARK \$/bl 8,3 (2,1) n.s. 8,6 (1,3) n.s.
MARGINE SARAS IND & MKTG \$/bl 16,1 4,2 279% 15,3 4,9 213%

Commenti ai risultati di Gruppo dei nove mesi del 2022

La lavorazione di grezzo nei nove mesi del 2022 è stata pari a 9,83 milioni di tonnellate (71,8 milioni di barili, corrispondenti a 266 mila barili/giorno) superiore del 4% rispetto ai nove mesi del 2021. Le maggiori lavorazioni sono da ricondursi prevalentemente alle migliori performance produttive che hanno più che compensato un piano manutentivo più oneroso e gli impatti delle chiusure del porto per maltempo avvenute nel primo trimestre

La produzione di energia elettrica è stata pari a 3.019 GWh in incremento del 23% rispetto ai nove mesi del 2021, prevalentemente in ragione dei rilevanti interventi manutentivi che avevano penalizzato il 2021 e per i differenti assetti produttivi richiesti dal Regime dell'Essenzialità tra i due periodi.

L'EBITDA comparable è stato pari a 790,0 milioni di Euro nei nove mesi del 2022, con un margine Saras Industrial & Marketing pari a + 16,1 \$/bl all'interno del quale il contributo del canale Marketing è pari a 0,8 \$/bl (come di consueto, già al netto dell'impatto derivante dall'attività manutentiva svolta nel periodo). Tale risultato si confronta con un EBITDA comparable negativo per 4,6 milioni di Euro e un margine Saras Industrial & Marketing pari a +4,2 \$/bl (all'interno del quale il contributo del canale Marketing è stato di 0,5 \$/bl) nel medesimo trimestre dell'esercizio precedente.

Per quanto concerne le condizioni del mercato, gli impatti sulla generazione del margine sono stati positivi per ca. 844 milioni di Euro, tale positività è principalmente da ascriversi al rafforzamento dei crack dei principali prodotti petroliferi (diesel e benzina) e al rafforzamento del dollaro; fattori positivi che sono stati parzialmente compensati dall'incremento del prezzo del Brent e dagli incrementi delle premialità dei grezzi in special modo per le qualità leggere e dalla riduzione del crack della nafta. In aggiunta all'andamento delle variabili di mercato, all'interno di tali importi sono stati inclusi anche gli impatti negativi che la struttura di mercato in "backwardation" induce sia sull'approvvigionamento che sulle coperture inventariali relative alle materie prime e gli impatti negativi delle chiusure del porto per maltempo registrati nel primo trimestre del 2022.

Dal punto di vista delle prestazioni operative nei nove mesi del 2022 queste, se confrontate con il medesimo periodo del 2021 sono risultate superiori per ca. 77 milioni di Euro. Tale variazione è inclusiva del contributo per la remunerazione del capitale impiegato dagli impianti assoggettati al regime dell'essenzialità, il cui differenziale tra i due esercizi è pari a 19 milioni di Euro. In particolare:

  • Le attività commerciali (che includono l'approvvigionamento di grezzi e di materie prime complementari, la vendita dei prodotti finiti, i costi di noleggio delle petroliere, e la gestione degli inventari, ivi incluse le scorte d'obbligo) hanno apportato un contribuito superiore per 74 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Tale risultato è prevalentemente dovuto ad una performance positiva nella gestione dei prodotti e ad un maggiore contributo delle attività di trading.
  • La programmazione della produzione (che consiste nell'ottimizzazione del mix dei grezzi portati in lavorazione, nella gestione dei semi-lavorati, e nella produzione di prodotti finiti, ivi inclusi quelli con formulazioni speciali) ha apportato un contributo inferiore per ca. 21 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Tale differenza continua ad essere riconducibile prevalentemente alle indisponibilità ed alle mutate qualità di alcuni grezzi leggeri ed alla difficoltà di compensare tali variazioni in un contesto caratterizzato da elevata complessità sul fronte dell'approvvigionamento della materia prima.
  • L'esecuzione delle attività produttive (che tiene conto delle penalizzazioni legate alla manutenzione, sia programmata che non e dei maggiori consumi rispetto ai limiti tecnici di talune "utilities" come ad esempio l'olio combustibile, il vapore, l'energia elettrica e il fuel gas) al netto degli effetti indotti dai differenti livelli di marginalità unitaria tra i due periodi, ha apportato un contributo superiore per ca. 5 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.

I costi variabili di natura industriale, al netto delle componenti relative al Regime dell'Essenzialità, nei nove mesi del 2022 sono stati superiori per 126 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo del 2021. L'energia elettrica ha contribuito con un incremento di costo di 53 milioni di Euro. Tale incremento è imputabile all'incremento del prezzo unitario dell'energia che ha inciso per 146 milioni di Euro ed è stato in parte compensato dai benefici del credito fiscale dovuto al Decreto Sostegni e da minori consumi. Le emissioni di anidride carbonica hanno contribuito con un incremento di costo di 50 milioni di Euro dovuto per 25 milioni di Euro all'incremento del prezzo unitario, per 20 milioni di Euro alle minori allocazioni gratuite ricevute e per 5 milioni di Euro alle maggiori emissioni non rimborsate. La quota di costo incrementale restante è riconducibile alle maggiori controstallie (dovute ai maggiori costi unitari ed agli impatti del maltempo nel primo trimestre), al maggior costo dei catalizzatori (per incremento prezzi unitari e maggiore utilizzo funzionale al conseguimento dei maggiori margini di periodo) e delle utilities (azoto), per effetto dell'incremento dei costi unitari in parte correlati al prezzo dell'energia elettrica.

In relazione all'andamento dei costi fissi dei nove mesi del 2022, questi registrano un incremento di ca. 16 M€ rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Tale scostamento è da ricondursi prevalentemente ai maggiori costi manutentivi (dovuto sia al differente piano manutentivo previsto tra i due anni, sia all'incremento delle attività funzionali al conseguimento del maggiore livello di marginalità) ed agli impatti della cassa integrazione sul costo del personale nel 2021. Si ricorda inoltre che, all'interno dei costi consuntivati, circa 52 milioni di Euro è l'ammontare oggetto dei rimborsi relativi al Regime dell'Essenzialità nel 2022, tale importo era stato di 29 milioni di Euro nell'esercizio precedente con l'avvio del nuovo regime a partire dal 21 Aprile.

Analizzando il contributo del canale Marketing all'interno dell'EBITDA comparable esso è risultato pari a 41,2 milioni di Euro, rispetto ai 24,6 milioni di Euro registrati nel 2021. Tale scostamento è dovuto prevalentemente ai maggiori margini delle vendite realizzate sia in Italia che in Spagna. A tal proposito si segnala che in entrambi i mercati, grazie anche ad un contesto di mercato favorevole, sono incrementati sia i volumi di vendita che i margini unitari realizzati. Si ricorda che tale contributo va considerato congiuntamente a quello industriale in ragione del forte coordinamento tra le competenze tecniche e commerciali su cui poggia il modello di business del Gruppo.

Commenti ai risultati del terzo trimestre 2022

La lavorazione di grezzo nel terzo trimestre del 2022 è stata pari a 3,48 milioni di tonnellate (25,4 milioni di barili, corrispondenti a 282 mila barili/giorno) superiore del 18% rispetto al terzo trimestre del 2021. Tale incremento è dovuto da un lato ad una lavorazione del 2022 superiore alle attese, grazie all'ottimizzazione di alcuni interventi manutentivi previsti e dall'altro ad un risultato 2021 che era stato inferiore alle attese per effetto di interventi manutentivi inattesi (fermata FCC).

La produzione di energia elettrica è stata pari a 1.145 GWh in incremento del'17% rispetto al terzo trimestre del 2021, prevalentemente in ragione di un differente piano manutentivo previsto e dei differenti assetti produttivi richiesti dal Regime dell'Essenzialità.

L'EBITDA comparable è stato pari a 290,7 milioni di Euro nel terzo trimestre 2022, con un margine Saras Industrial & Marketing pari a +15,3 \$/bl all'interno del quale il contributo del canale Marketing è pari a 0,6 \$/bl (come di consueto, già al netto dell'impatto derivante dall'attività manutentiva svolta nel periodo). Ciò si confronta con un EBITDA comparable negativo di 2,5 milioni di Euro e un margine Saras Industrial & Marketing pari a +4,9 \$/bl (all'interno del quale il contributo del canale Marketing è stato di 0,9 \$/bl) nel medesimo trimestre dell'esercizio precedente.

Per quanto concerne le condizioni del mercato, gli impatti sulla generazione del margine sono stati positivi per ca. 282 milioni di Euro, tale positività è principalmente da ascriversi al rafforzamento dei crack dei principali prodotti petroliferi e al rafforzamento del dollaro; fattori positivi che sono stati parzialmente compensati dall'incremento del prezzo del Brent, dagli incrementi delle premialità dei grezzi in special modo per le qualità leggere e dall'indebolimento del crack della nafta. In aggiunta all'andamento delle variabili di mercato, all'interno di tali importi sono stati inclusi anche gli impatti negativi che la struttura di mercato in "backwardation" ha indotto nel trimestre sulle coperture inventariali relative alle materie.

Dal punto di vista delle prestazioni operative nel terzo trimestre del 2022 queste, se confrontate con il medesimo periodo del 2021 sono risultate superiori per ca. 63 milioni di Euro. Tale variazione è inclusiva del contributo per la remunerazione del capitale impiegato dagli impianti assoggettati al Regime dell'Essenzialità, il cui differenziale tra i due esercizi è pari a 2 milioni di Euro. In particolare:

  • Le attività commerciali (che includono l'approvvigionamento di grezzi e di materie prime complementari, la vendita dei prodotti finiti, i costi di noleggio delle petroliere, e la gestione degli inventari, ivi incluse le scorte d'obbligo) hanno apportato un contribuito superiore per ca. 44 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Come evidenziato precedentemente tale risultato è prevalentemente da ricondursi ad una performance positiva nella gestione dei prodotti e ad un maggiore contributo delle attività di trading.
  • La programmazione della produzione (che consiste nell'ottimizzazione del mix dei grezzi portati in lavorazione, nella gestione dei semi-lavorati, e nella produzione di prodotti finiti, ivi inclusi quelli con formulazioni speciali) ha apportato un contributo superiore per ca. 2 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Tale risultato è da ricondursi alle ottimizzazioni realizzate sul pool di grezzi leggeri ove alcune qualità tipicamente utilizzate e caratterizzate, nell'attuale contesto, da elevati livelli di premialità sono state sostituite con grezzi dal minor costo equivalente.
  • L'esecuzione delle attività produttive (che tiene conto delle penalizzazioni legate alla manutenzione, sia programmata che non e dei maggiori consumi rispetto ai limiti tecnici di talune "utilities" come ad esempio l'olio combustibile, il vapore, l'energia elettrica e il fuel gas) al netto degli effetti indotti dai differenti livelli di marginalità

unitaria tra i due periodi, ha apportato un contributo superiore per ca. 15 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.

I costi variabili di natura industriale, al netto delle componenti relative al Regime dell'Essenzialità, nel terzo trimestre del 2022 sono stati superiori per 47 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo del 2021. L'energia elettrica ha contribuito con un incremento di costo di 23 milioni di Euro. Tale maggior costo è imputabile all'incremento del prezzo unitario dell'energia che ha inciso per 60 milioni di Euro parzialmente compensato dai benefici del credito fiscale dovuto al Decreto Sostegni (per circa 43 milioni di Euro). Le emissioni di anidride carbonica hanno contribuito con un incremento di costo di 14 milioni di Euro dovuto per 13 milioni di Euro all'andamento dello scenario. La quota di costo incrementale restante è riconducibile alle maggiori controstallie, al maggior costo dei catalizzatori e delle utilities.

In relazione all'andamento dei costi fissi del terzo trimestre del 2022, questi registrano un incremento di ca. 3 M€ rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Tale scostamento è da ricondursi prevalentemente ai maggiori costi per attività di smaltimento e bonifica ed alle maggiori commissioni bancarie di natura commerciale il cui incremento è da ricondursi all'incremento delle quotazioni dei beni fisici. Si ricorda inoltre che, all'interno dei costi consuntivati, circa 17 milioni di Euro è l'ammontare oggetto dei rimborsi relativi al Regime dell'Essenzialità nel 2022, tale importo era stato di 16 milioni di Euro nell'esercizio precedente.

Analizzando il contributo del canale Marketing all'interno dell'EBITDA comparable esso è risultato pari a 12,2 milioni di Euro, rispetto ai 15,3 milioni di Euro registrati nel 2021. Tale scostamento è da ricondursi al risultato delle attività in Spagna.

Grezzi lavorati e rese di prodotti finiti

Il mix dei grezzi che la raffineria di Sarroch ha lavorato nei nove mesi del 2022 ha una densità media di 32,9°API, più pesante rispetto a quella del mix portato in lavorazione nei nove mesi del 2021. Analizzando in maggior dettaglio le classi di grezzi utilizzati, si nota un incremento dell'incidenza percentuale dei grezzi leggeri a basso e bassissimo tenore di zolfo ("light sweet" e "light extra sweet"), un incremento dell'incidenza percentuale dei grezzi pesanti sia a basso che alto contenuto di zolfo ("heavy sour/sweet") ed una riduzione dei grezzi medi sia a basso che alto tenore di zolfo. Tali andamenti sono da ricondursi alle mutate condizioni di mercato con elevate marginalità dei principali prodotti petroliferi ed alle maggiori produzioni di energia elettrica dovuto al diverso assetto produttivo richiesto.

9M 2022 9M 2021 Q3/22
Light extra sweet 44% 43% 44%
Light sweet 9% 6% 7%
Medium sweet/extra sweet 1% 6% 0%
Medium sour 12% 25% 9%
Heavy sour/sweet 33% 20% 40%
Densità media del grezzo
°API
32,9 33,8 31,9

Volgendo l'analisi alle rese di prodotti finiti, si può riscontrare che nei nove mesi del 2022 coerentemente con gli andamenti del mercato è stata massimizzata la resa in distillati medi (51,7%) che è risultata superiore rispetto a quella registrata nei nove mesi del 2021.

9M 2022 9M 2021 Q3/22
GPL migliaia di tons 207 211 62
resa (%) 2,0% 2,1% 1,7%
NAPHTHA + BENZINE migliaia di tons 2.791 2.934 913
resa (%) 26,3% 29,1% 25,4%
DISTILLATI MEDI migliaia di tons 5.492 4.867 1.897
resa (%) 51,7% 48,4% 51,9%
OLIO COMBUSTIBILE 0,5% ZOLFO migliaia di tons 510 513 234
resa (%) 4,8% 5,1% 5,6%
ALTRO migliaia di tons 1.008 925 363
resa (%) 9,5% 9,2% 9,9%

Nota: Il complemento a 100% della produzione è costituito dai "Consumi e Perdite" delle attività di raffinazione

Renewables

Il Gruppo Saras è attivo nella produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili. La società opera differenti impianti con una capacità eolica complessiva installata di 171 MW. Gli obiettivi di sviluppo del Gruppo prevedono l'incremento della capacità installata fino a 500 MW; a tal proposito in data 30 marzo 2022 la Regione Autonoma Sardegna ha deliberato l'Autorizzazione Unica a favore di Sardeolica S.r.l. per la costruzione e l'esercizio di un impianto fotovoltaico di 79 MW nell'area industriale di Macchiareddu. A tal proposito nel terzo trimestre è stato completato l'ordine di acquisto dei pannelli fotovoltaici ed è prevista entro la fine dell'anno l'assegnazione delle attività costruttive e l'allestimento del cantiere. Si conferma che la realizzazione del nuovo impianto avverrà entro il quarto trimestre del 2023.

Milioni di Euro 9M 2022 9M 2021 Var % Q3/22 Q3/21 Var%
EBITDA Reported 27,0 15,9 70% 5,7 4,8 19%
EBITDA comparable 27,0 15,2 78% 5,7 4,8 19%
EBIT Reported 20,5 10,5 95% 3,5 2,9 21%
EBIT comparable 20,5 9,8 110% 3,5 2,9 20%
INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI 6,0 8,4 -28% 0,2 0,7 -74%

Altre informazioni

9M 2022 9M 2021 Var % Q3/22 Q3/21 Var %
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA MWh 205.691 175.612 17% 42.528 47.438 -10%
TARIFFA ELETTRICA Eurocent/KWh 15,0 7,0 114% 16,9 10,2 66%
TARIFFA INCENTIVO Eurocent/KWh 4,3 10,9 -61% 4,3 10,9 -61%

Commenti ai risultati dei nove mesi del 2022

Nei nove mesi del 2022 l'EBITDA comparable del segmento Renewables è stato pari 27,0 milioni di Euro, superiore rispetto a quello realizzato nei primi nove mesi del 2021 pari a 15,2 milioni di Euro. L'incremento di EBITDA tra i due periodi è per 6,0 milioni di Euro riconducibile al contributo dei nuovi impianti e per la restante parte al contributo dei parchi esistenti.

In relazione ai parchi esistenti la produzione è stata superiore per 0,6 milioni di Euro per effetto della maggiore ventosità mentre la quota restante è da ricondursi agli incrementi della tariffa elettrica media tra i due periodi. La percentuale di produzione incentivata nei due periodi è stata rispettivamente pari al 17% nel 2022 e il 12% nel 2021, la differenza è da ricondursi alla produzione incentivata relativa all'impianto di Energia Alternativa srl.

In merito agli impatti relativi all'applicazione del Decreto Sostegni Ter si segnala che la produzione interessata dall'applicazione del limite del prezzo di vendita a 61 €/MWh è il 54% del totale e che l'applicazione di tale limite ha ridotto il risultato economico di circa 23,1 milioni di Euro.

Commenti ai risultati del terzo trimestre 2022

Nel terzo trimestre del 2022 l'EBITDA comparable del segmento Renewables è stato pari 5,7 milioni di Euro, superiore rispetto a quello realizzato nel terzo trimestre del 2021 pari a 4,8 milioni di Euro. Nel trimestre il maggiore margine generato per effetto delle maggiori tariffe medie di vendita è stato quasi interamente compensato dagli effetti dell'applicazione del DL sostegni TER e dalle minori produzioni per effetto della minore ventosità.

La percentuale di produzione incentivata nei due periodi è stata rispettivamente pari al 17% nel 2022 e il 20% nel 2021, la differenza è da ricondursi alla produzione incentivata relativa all'impianto di Energia Alternativa srl per minore ventosità.

In merito agli impatti relativi all'applicazione del Decreto Sostegni Ter si segnala che la produzione interessata dall'applicazione del limite del prezzo di vendita a 61 €/MWh è il 65% del totale e che l'applicazione di tale limite ha ridotto il risultato economico di circa 8,3 milioni di Euro.

Investimenti per settore di attività

Milioni di Euro 9M 2022 9M 2021 Q3/22 Q3/21
INDUSTRIAL & MARKETING 60,4 39,8 15,4 7,3
RENEWABLES 6,0 8,4 0,2 0,7
Totale 66,4 48,2 15,5 8,0

Gli investimenti effettuati dal Gruppo Saras nei nove mesi dell'esercizio 2022 sono stati pari a 66,4 milioni di Euro, superiori rispetto ai 48,2 milioni di Euro del 2021.

Per il segmento Industrial & Marketing gli investimenti nei nove mesi 2022 sono stati pari a 60,4 milioni di Euro, superiori rispetto ai 39,8 milioni di Euro dei nove mesi del 2021, prevalentemente per la maggiore quota di lavori autorizzati ed i maggiori interventi manutentivi capitalizzati.

Per il segmento Renewables gli investimenti nei nove mesi del 2022 sono stati pari a 6,0 milioni di Euro. Tali investimenti hanno riguardato l'avvio delle attività di sviluppo del nuovo parco fotovoltaico

Evoluzione prevedibile della Gestione

L'International Energy Agency (IEA) nell'ultimo Oil Market Report rilasciato a ottobre ha parzialmente rivisto le stime sulla domanda petrolifera globale, con una previsione per il 2022 di crescita della domanda annua di +1,9 mb/g y-o-y, e consumi medi pari a 99,6 mb/g nell'anno. Tale stima rivede positivamente le stime di luglio - riportate nella prevedibile evoluzione della gestione del Gruppo Saras al 30 giugno 2002 - che vedevano per quest'anno una crescita di +1,7 mb/g e consumi in media pari a 99,2 mb/g. Nel report intermedio di agosto la IEA ha infatti evidenziato come, nonostante un previsto rallentamento dei consumi, a partire dal terzo trimestre fosse atteso un bilanciamento grazie alla maggiore domanda petrolifera per la produzione di energia elettrica in sostituzione al gas (stimata fino a ca. +380 mb/g).

Per il 2023 la IEA ha rivisto invece al ribasso le previsioni di crescita: +1,7 mb/d y-o-y (in riduzione rispetto ai +2,1 mb/g yo-y delle stime di luglio), con una media di consumi però stabile a 101,3 mb/g, vista la revisione sul 2022, e una forte crescita dei paesi emergenti a controbilanciare il rallentamento delle economie OCSE.

Guardando all'offerta petrolifera globale, a inizio ottobre, i paesi membri dell'OPEC+, dopo aver dato un sostanziale contribuito all'aumento della produzione mondiale registrato in Q3 (+2,1 mb/g, per un'offerta pari a 101,2 mb/g nel mese di settembre), hanno annunciato un taglio a partire dal mese di novembre pari a 2 mb/g rispetto agli obiettivi di produzione ufficiali (stimato tuttavia in 1 mb/g effettivi data la sottoperformance del blocco rispetto alle quote). A valle dell'annuncio le quotazioni del grezzo, che dopo i picchi di oltre 120\$/bl di giugno erano scese a una media di 90 \$/bl a settembre, hanno toccato massimi di ca. 99 /bbl, per poi riassestarsi a valori intorno ai 92 ÷ 93 \$/bbl. Rimane inoltre in vigore il sesto pacchetto di sanzioni Ue adottato a maggio 2022 che prevede l'embargo alle importazioni via nave di greggio russo, e che scatterà il prossimo 5 dicembre per il petrolio grezzo. 5

Sempre nel report di ottobre, la IEA evidenzia come questo contesto aggrava i rischi derivanti da un mercato petrolifero già "corto" di grezzo prima della crisi russo ucraina, e che, anche tenendo conto delle aspettative di una domanda in progressivo rallentamento, "ridurrà drasticamente la necessaria accumulazione di scorte petrolifere nel resto del 2022 e nella prima metà del 2023". Le persistenti tensioni sui mercati fisici del greggio e gli elevati margini di raffinazione evidenziano infatti il permanere di un sottostante disequilibrio tra domanda e offerta. In particolare, nei paesi dell'OCSE, sebbene i prezzi elevati del carburante abbiano iniziato a intaccare i consumi petroliferi, ciò sembra in questo momento riequilibrato da un rimbalzo della domanda più forte del previsto nelle economie emergenti e in via di sviluppo, guidate dalla Cina, che inizia a ripartire dopo le chiusure per il covid.

Inoltre, sempre nel report IEA viene evidenziata la resilienza delle esportazioni di grezzo russo in Europa che, se pur in progressiva riduzione nei mesi successivi allo scoppio del conflitto, si sono attestate in settembre a 7,5 mbl/g, in calo di 560 mila barili al giorno rispetto ai livelli prebellici: tale andamento rende necessario da parte dei paesi membri della UE, a meno di due mesi dall'entrata in vigore dell'embargo, diversificare più della metà delle livelli di importazione prebellici lontano dalla Russia.

Secondo la IEA, infine, la produttività globale delle raffinerie risponderà al rallentamento della domanda nell'ultima parte dell'anno e nel 2023, contribuendo a mantenere livelli di scorte relativamente bassi.

Le quotazioni petrolifere dell'ultimo mese hanno riflesso i fenomeni appena descritti, anche se i prezzi dei prodotti hanno registrato un incremento più che proporzionale rispetto a quelli del Brent, con un'espansione dei margini che nel caso della benzina già dall'ultima settimana di settembre sono tornati a mostrare valori a due cifre e in media pari a 11,4 \$/bbl e nel caso del diesel si sono attestati a una media di 58,3 \$/bbl, evidenziando un mercato particolarmente "corto" di gasolio in particolare nell'area MED.

Contemporaneamente, nonostante il perdurare di un'elevata instabilità sui mercati del gas e dell'energia elettrica, dopo i picchi di fine agosto il prezzo del gas è calato significativamente in Europa e in Italia, grazie a diversi fattori, tra cui il riempimento degli stoccaggi e temperature medie particolarmente miti per il mese di ottobre. Il PUN è sceso progressivamente dai massimi di oltre 740 €/MWh di fine agosto e, dal 19 ottobre, ampiamente sotto 200 €/MWh con una media giornaliera pari a ca. 176 euro/MWh: la riduzione va ricondotta al nuovo pacchetto contro il caro energia, presentato il 18 ottobre 2022 dalla Commissione europea, che prevede, tra le altre misure, l'applicazione di un price cap al prezzo del

5 A inizio ottobre il Consiglio Ue ha approvato ufficialmente l'ottavo pacchetto di sanzioni contro Mosca che comprende il tetto al prezzo del petrolio esportato via nave dalla Russia a paesi terzi. In base all'accordo, gli Stati membri Ue non potranno fornire servizi di trasporto marittimo, assistenza tecnica, intermediazione finanziaria o finanziamento, al greggio (da dicembre 2022) e ai prodotti petroliferi (da febbraio 2023) esportati dalla Russia a un prezzo più alto rispetto a quello del price cap. Il nuovo pacchetto include le basi legali per fissare un tetto al prezzo del petrolio russo, che verrà definito più avanti, in base a una serie di valutazioni tecniche svolte in modo congiunto dai vari Paesi aderenti all'iniziativa.

gas. La proposta della Commissione dovrà essere vagliata dal Consiglio europeo il 20 e 21 ottobre e approvato definitivamente dai ministri dell'Energia dei paesi membri che si riuniranno nel mese di novembre.

Le ipotesi sullo scenario oil del quarto trimestre, basate prevalentemente sull'andamento delle curve forward delle commodities petrolifere6 , portano a considerare per la fine del 2022 quotazioni del Brent in continuità con quelle attuali (90-95 \$/bbl), e con una premialità dei grezzi a basso tenore di zolfo, come l'Azeri, ancora molto elevata rispetto alle medie storiche. È inoltre ragionevole prevedere, pur in presenza di un rischio di rallentamento dei consumi, crack del diesel ancora elevati e mediamente in linea con la media registrata in Q3 (42 \$/bbl), in presenza di un mercato europeo corto di gasolio e dell'incombere delle sanzioni sulle importazioni di prodotto dalla Russia a partire da febbraio 2023. Per quanto riguarda i crack della benzina, esposti a un rischio di riduzione dei prezzi a fronte di un eccesso di produzione e di un rallentamento dei consumi, è prevedibile un ribilanciamento dai livelli attuali a valori prossimi alle medie storiche stagionali.

Relativamente ai costi energetici, e in particolare con riferimento al costo dell'energia elettrica e della CO2, sulla base di quanto indicato dalle principali società analiste di settore7 si ritiene di prevedere, nonostante la correzione al ribasso nei prezzi di gas e dell'energia elettrica registrata nel mese di ottobre, un PUN e un prezzo della CO2 a livelli in linea con quelli di Q3, dato il permanere di un'elevata volatilità sul mercato del gas ed elettrico.

Alla luce di tali ipotesi, e della performance consuntivata nei primi nove mesi dell'anno, la Società ritiene di conseguire nel 2022 un premio medio annuo rispetto all'EMC Reference margin compreso tra 7 ÷ 8 \$/bbl, inclusivo di un contributo di 0,5 \$/bbl del canale marketing. Tale stima si confronta con la precedente guidance che indicava un premio medio annuo di 6 ÷ 7 \$/bbl sull'EMC, di cui 0,5 \$/bbl del canale marketing.

Per quanto riguarda il segmento Renewables, a partire dal mese di febbraio, la valorizzazione delle produzioni del segmento tiene conto di quanto previsto dal Decreto-Legge 27 gennaio 2022 n. 4, cosiddetto "Sostegni TER", che istituisce un meccanismo di "compensazione" per le fonti rinnovabili non incentivate, tale per cui i produttori dovranno restituire, sino al termine del 2022, la differenza tra i prezzi che si verificheranno sul mercato e "un'equa remunerazione", riferita alla media storica dei prezzi zonali di mercato, dall'entrata in esercizio dell'impianto fino al 31 dicembre 2020. Per Sardeolica, la compensazione è basata su un prezzo medio storico di circa 61 €/MWh, da applicare alle sezioni produttive non incentivate ed entrate in esercizio prima del 2010 (circa il 63% della capacità installata).

Sempre in ambito Renewables, il Gruppo prosegue tramite la controllata Sardeolica le attività autorizzative per lo sviluppo di nuovi impianti greenfield per cui è atteso l'ottenimento nel corso del 2023 di nuove autorizzazioni per lo sviluppo di ulteriore capacità eolica e fotovoltaica con l'obiettivo di raggiungere una capacità rinnovabile installata complessiva di 500 MW entro il 2025.

È inoltre in fase di avanzamento la progettazione del nuovo parco fotovoltaico Helianto da 80MW di recente autorizzazione e la cui operatività è attesa entro la fine del 2023.

Per quanto riguarda gli investimenti del Gruppo, si prevede entro la fine del 2022 un ammontare di investimenti pari a circa 135 milioni di Euro, in parziale riduzione rispetto alla precedente previsione di 150 milioni di Euro. In particolare, nel segmento Industrial & Marketing sono previsti investimenti pari a ca. 100 milioni di Euro, con uno spostamento al 2023 di alcune attività di manutenzione inizialmente previste nell'anno. Nel segmento Renewable si conferma un ammontare di investimenti pari a 27 milioni di Euro, relativi principalmente alla realizzazione del parco fotovoltaico di 80MW nell'area di Macchiareddu.

In merito all'andamento atteso della Posizione Finanziaria Netta del Gruppo, ci si attende per la fine del 2022 un miglioramento rispetto alla posizione finanziaria consuntivata al 30 settembre 2022, grazie al contributo della gestione caratteristica, che rimane soggetta alla variabilità dell'evoluzione dello scenario per quanto attiene il capitale circolante e tiene conto del pagamento delle imposte nell'ultima parte dell'anno.

Infine, per quanto riguarda gli altri progetti avviati dal Gruppo nell'ambito della strategia di transizione energetica, nel corso del 2022 è previsto un avanzamento dei progetti relativi all'idrogeno verde e alla "Carbon Capture and Storage" (CCS).

Prosegue infatti il progetto, per cui a febbraio del 2021 Saras ha avviato una collaborazione con Enel Green Power, finalizzata a fornire idrogeno verde alla raffineria di Saras attraverso l'utilizzo di un elettrolizzatore da circa 20MW alimentato da energia rinnovabile attraverso un contratto PPA. A fine settembre SardHy Green Hydrogen, società nata dal progetto di Enel Green Power e Saras, è stata riconosciuta tra i beneficiari dei fondi stanziati a livello europeo nell'ambito dell'iniziativa IPCEI Hy2Use, il secondo Important Project of Common European Interest sull'H2 approvato dalla Commissione Europea, che supporta la ricerca, la prima applicazione industriale e la costruzione delle infrastrutture nella

6 Fonti: per il mercato Oil: curve forward al 5 ottobre per Brent e Cracks; indicazioni Supply Chain Management per premi/sconti grezzi.

7 Fonti per mercato energetico: stime di AFRY-Pöyry (Jul'22); Elemens (Sep'22); Ref4E e Nomisma (Oct'22).

catena del valore dell'idrogeno. SardHy Green Hydrogen è una delle quattro aziende italiane ammesse al programma europeo e per cui sono previsti fondi complessivi pari a 500 milioni di Euro in tutto.

Relativamente al progetto di Carbon Capture and Storage, dopo la conclusione nel 2021 di una la prima fase finalizzata a valutare diverse soluzioni impiantistiche per la cattura della CO2, procede con Air Liquide la fase di studio finalizzata a definire gli aspetti relativi all'intera catena di sviluppo inclusi aspetti di logistica e trasporto, unitamente a una stima dei costi e delle tempistiche.

In ambito biofuel Saras continua a monitorare la possibilità di espandere l'attuale capacità produttiva di Hydrogenated Vegetable Oil in co-processing da circa 100 kton all'anno fino a 250 kton all'anno con investimenti ridotti, in funzione dell'economicità degli oli vegetali grezzi).

Analisi dei Rischi

Il Gruppo Saras basa la propria politica di gestione dei rischi sull'identificazione, valutazione e la loro mitigazione, con riferimento alle aree strategiche, operative e finanziarie. I rischi principali vengono riportati e discussi a livello di top management del Gruppo al fine di creare i presupposti per la loro gestione nonché per la valutazione del rischio residuale accettabile.

La gestione dei rischi evidenziata nei processi aziendali si basa sul principio secondo il quale il rischio operativo o finanziario è gestito dal responsabile del relativo processo in base alle indicazioni del top management, mentre la funzione controllo misura e controlla il livello di esposizione ai rischi ed i risultati delle azioni di mitigazione. Nella gestione dei rischi finanziari il Gruppo Saras utilizza anche strumenti derivati, peraltro al solo scopo di copertura e senza ricorrere a strutture complesse.

RISCHI FINANZIARI

Rischio di cambio

L'attività petrolifera del Gruppo è esposta strutturalmente alle fluttuazioni dei cambi, in quanto i prezzi di riferimento per l'acquisto di greggio e per gran parte delle vendite di prodotti sono legati al dollaro USA. Al fine di ridurre sia il rischio di cambio relativo alle transazioni che prevede di eseguire nel futuro che il rischio originato da debiti e crediti espressi in valuta diversa da quella funzionale, Saras utilizza anche strumenti derivati con natura di hedging, quando ciò venga ritenuto opportuno.

Rischio di tasso di interesse

I finanziamenti a tasso variabile espongono il Gruppo al rischio di variazioni dei risultati e dei flussi di cassa dovuti agli interessi. I finanziamenti a tasso fisso espongono il Gruppo al rischio di cambiamento del "fair value" dei finanziamenti ricevuti. I principali contratti di finanziamento in essere sono stipulati sia a tassi di mercato variabili, che a tassi fissi. Il Gruppo Saras fa ricorso anche a strumenti derivati per diminuire il rischio di variazione dei risultati e dei flussi di cassa derivanti dagli interessi.

Rischio di credito

Il settore raffinazione rappresenta il mercato di riferimento del Gruppo ed è costituito principalmente da aziende multinazionali che operano nel campo petrolifero. Le transazioni effettuate sono generalmente regolate in tempi brevissimi e sono spesso garantite da primari istituti di credito. Le vendite extra rete sono di importi singolarmente contenuti ed anch'esse spesso garantite o assicurate, con un rischio di non recuperabilità molto basso. A seguito della crisi economica determinata dall'emergenza Covid-19 il profilo di rischio credito del Gruppo non si è modificato. Si ricorda che il gruppo non è esposto direttamente a controparti russe.

Rischio di liquidità

Il Gruppo finanzia le proprie attività sia tramite i flussi di cassa generati dalla gestione operativa, sia tramite il ricorso a fonti di finanziamento esterne. È dunque esposto al rischio di liquidità, costituito dalla capacità di reperire adeguate linee di credito nonché di far fronte ai relativi adempimenti contrattuali, tra i quali anche il rispetto dei covenants.

La capacità di autofinanziamento e conseguentemente il livello di indebitamento, sono determinati dalla generazione di cassa della gestione operativa e dall'andamento del capitale circolante; in particolare, quest'ultimo è funzione dei livelli di domanda e di offerta di grezzi e prodotti petroliferi nonché dei relativi prezzi, e della loro estrema volatilità e sensibilità a fenomeni esterni (quali ad esempio fattori economici, sociali e politici).

A partire dal 2020, il diffondersi del Covid-19 ha significativamente impattato negativamente sul mercato petrolifero, intaccando il livello di indebitamento finanziario del Gruppo con una Posizione Finanziaria Netta che è risultata negativa fino al 31 dicembre del 2021. Al fine di mitigare il rischio di liquidità sono stati ottenuti, in due fasi successive, due importanti finanziamenti: il finanziamento da 350 milioni di euro erogato a dicembre del 2020 con scadenza settembre 2024, assistito da garanzia dello Stato per il 70% del valore e un finanziamento da 312,5 milioni di Euro, erogato a maggio 2022, e assistito per il 70% dell'importo da garanzia rilasciata da SACE grazie a quanto previsto dal «DL Sostegni bis», con lo scopo di rimodulare il debt maturity profile del Gruppo.

Nel 2022, grazie al rientro dell'emergenza pandemica e al mutato scenario petrolifero, il Gruppo ha ritrovato la storica capacità di generazione di cassa dalla gestione caratteristica registrando una posizione finanziaria netta positiva alla fine del primo semestre, che è stata consolidata nel terzo trimestre registrando al 30 settembre 2022 un valore pari a 229,2 milioni di Euro (post IFR16).

Si sottolinea che i parametri finanziari sui finanziamenti in essere soggetti a verifica risultano rispettati.

ALTRI RISCHI

Rischio di variazioni dei prezzi

I risultati del Gruppo Saras sono influenzati dall'andamento dei prezzi petroliferi ed in particolare dagli effetti che tale andamento comporta sui margini della raffinazione (rappresentati dalla differenza tra i prezzi dei prodotti petroliferi generati dal processo di raffinazione ed il prezzo delle materie prime, principalmente petrolio grezzo). Inoltre, per lo svolgimento dell'attività produttiva, il Gruppo Saras è tenuto a mantenere adeguate scorte di petrolio grezzo e di prodotti finiti; il valore delle scorte è soggetto alle fluttuazioni dei prezzi di mercato. Il rischio di variazione dei prezzi e dei relativi flussi finanziari è strettamente connesso alla natura stessa del business ed è solo parzialmente mitigabile attraverso l'utilizzo di appropriate politiche di gestione del rischio. Al fine di fronteggiare i rischi derivanti da variazioni di prezzi, ed in particolare per mitigare le fluttuazioni puntuali dei prezzi sulle quantità acquistate e vendute rispetto alle medie mensili, il Gruppo stipula anche contratti derivati con natura di hedging su commodities. Sono soggetti a variazioni anche i prezzi di acquisto dell'energia elettrica da parte della controllata Sarlux (con particolare riferimento all'attività di raffinazione in quanto l'attività di produzione di energia elettrica è regolata nell'ambito del contratto di Essenzialità) nonché i prezzi dei TEE e delle quote di emissioni di CO2. La crisi Russia-Ucraina sta determinando una mancanza sul mercato di petrolio grezzo e quindi di una contrazione di liquidità del mercato stesso, con un impatto sulla volatilità dei prezzi dei prodotti petroliferi.

Rischio relativo all'approvvigionamento di petrolio grezzo

Una parte rilevante del petrolio grezzo raffinato dalla Società proviene da Paesi soggetti ad elevate incertezze di natura politica, sociale e macroeconomica; mutamenti legislativi, politici, economici e sommovimenti sociali potrebbero avere un impatto negativo sui rapporti commerciali tra Saras e gli stessi, con possibili effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria. In particolare, la crisi Russia-Ucraina sta determinando un aumento della difficoltà di approvvigionamento di petrolio grezzo, difficoltà che si sommano alle limitazioni di importazione di petrolio grezzo da paesi soggetti a restrizioni ed embarghi.

Rischi relativi all'interruzione della produzione

L'attività del Gruppo Saras dipende in modo significativo dalla propria raffineria ubicata in Sardegna, nonché dal contiguo impianto IGCC. Detta attività è soggetta a rischi relativi ad incidenti nonché ad interruzioni per fermate non programmate degli impianti. Saras ritiene che la complessità e modularità dei propri impianti consenta di limitare gli effetti negativi delle fermate non programmate e che i piani di sicurezza in atto (e continuamente migliorati) permettano di ridurre al minimo eventuali rischi di incidente; Saras fa inoltre ricorso in merito a tali rischi ad un programma di copertura assicurativa.

Rischi ambientali

Le attività del Gruppo Saras sono disciplinate da numerose normative dell'Unione Europea, nazionali, regionali e locali in materia ambientale. Il Gruppo Saras ha quale assoluta priorità lo svolgimento della propria attività nel massimo rispetto di quanto richiesto dalla normativa ambientale. Il rischio di responsabilità ambientale è insito, tuttavia, nell'attività e non può esservi certezza che in futuro nuove normative non comportino il sostenimento di oneri ad oggi non previsti.

Rischio normativo e regolatorio

La tipicità del business svolto dal Gruppo è condizionata dal contesto normativo e regolatorio in continua evoluzione dei paesi in cui opera. A tal riguardo, Saras è impegnata in una continua attività di monitoraggio e dialogo costruttivo con le istituzioni nazionali e locali volto a ricercare momenti di contradditorio e valutare tempestivamente le modifiche normative intervenute, operando per minimizzare l'impatto economico derivante dalle stesse. In questo contesto fra le principali evoluzioni normative in corso, gli elementi più significativi riguardano:

• normative concernenti la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici e relativi impatti sui limiti previsti nell'attuale decreto AIA;

  • il parere della Commissione Europea e i documenti attuativi dell'ARERA in merito al riconoscimento della controllata Sarlux della qualifica di "impresa energivora";
  • disposizioni normative relative ai titoli di efficienza energetica per il settore Power e agli incentivi per il settore Wind nonché ai riflessi sul GSE;
  • normative e documenti attuativi emanati da Terna e ARERA in merito ai requisiti di "essenzialità" dell'impianto IGCC di Sarlux, come previsto dalla Delibera di ARERA n.111/06, 598/20 e 152/2021, e al regime di reintegro dei costi;
  • misure adottate per il contenimento dei costi dell'energia elettrica, come per es. "Sostegni TER" che impattano da un lato gli oneri di sistema e le componenti variabili energetiche per le imprese "energivore" (Sarlux) e dall'altro i prezzi di vendita dell'energia elettrica da fonti rinnovabili (Sardeolica).
  • misure adottate dal Governo italiano a carico del settore energetico in qualità di "contributi solidaristici" di natura fiscale sui cosiddetti "extra profitti" del settore.

Dipendenza da soggetti terzi

Il funzionamento dell'impianto IGCC, di proprietà della controllata Sarlux Srl, dipende oltre che dalle materie prime petrolifere fornite da Saras, anche dall'ossigeno fornito da Air Liquide Italia. Qualora dovessero venir meno queste forniture, Sarlux dovrebbe trovare fonti sostitutive che potrebbe non essere in grado di reperire o di reperire a condizioni economiche simili.

Rischio Climate Change

La transizione energetica cioè il passaggio da un mix energetico basato sui combustibili fossili a uno con emissioni nette pari a zero di carbonio rappresenta un rischio strategico per il core business delle società Oil&Gas. Le iniziative di decarbonizzazione messe in campo dai governi di molti paesi industrializzati, in particolare dell'area OCSE, la spinta della società civile e della comunità internazionale, l'evoluzione delle preferenze dei consumatori e il diffondersi di una crescente sensibilità al tema del cambiamento climatico e della salvaguardia dell'ecosistema sono tutti fattori che potrebbero determinare nel medio-lungo termine lo spiazzamento della domanda d'idrocarburi da parte di altri vettori energetici. La pandemia Covid-19 del 2020 e la grave crisi economica e sociale che ne è scaturita hanno contribuito ad accelerare tale processo, poiché i governi hanno varato misure di stimolo fiscale di entità rilevante con l'obiettivo di ricostruire le economie su basi maggiormente sostenibili e in chiave low carbon, allocando la gran parte delle risorse finanziarie ai settori energie rinnovabili, mobilità smart ed elettrificazione. Gli Stati possono perseguire l'obiettivo della decarbonizzazione attraverso normative volte a limitare il consumo degli idrocarburi, quali la tassazione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), e queste regolamentazioni possono sopprimere la domanda petrolifera e incrementare i costi operativi delle compagnie Oil&Gas. Nel 2021, il costo per l'acquisto di certificati emissivi "emission allowances" nell'ambito del sistema europeo di tassazione della CO2 "ETS" – Emission Trading Scheme – sono più che raddoppiati rispetto al corrispondente periodo di un anno fa non solo per la ripresa dell'attività industriale ma anche e soprattutto per l'accordo sulla legge europea sul clima che sancisce l'impegno dell'UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 con un target emissivo intermedio più ambizioso rispetto al precedente (-55% di emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 vs. la baseline 1990). Le tendenze descritte potrebbero comportare nel medio lungo termine il declino strutturale della domanda d'idrocarburi e l'aumento dei costi operativi e del costo del capitale per le società Oil&Gas con effetti negativi rilevanti sulle prospettive di crescita, i risultati operativi, il cash flow e i ritorni per gli azionisti. Saras sta attuando una strategia di lungo termine finalizzata a trasformare il modello di business in chiave sostenibile, in coerenza con il percorso di transizione energetica degli stati e dell'economia.

Per contro l'attuale crisi ucraina sta riportando l'attenzione sulla "Security of supply" alla quale il sistema oil della raffinazione fornisce un contributo positivo.

Saras ha messo a punto una road map basata su alcuni business case: (i) lo sviluppo della capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico per raggiungere i 400 MW di potenza installata (ii) aumento della produzione di biofuel (iii) sviluppo della produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili (iv) realizzazione di un impianto di Carbon Capture & Storage di CO2 al fine di ridurre del l'emissione in atmosfera di CO2 del gruppo.

Si segnala infine che alla fine del mese di giugno 2022 il Consiglio dei ministri Ue dell'Ambiente ha approvato il pacchetto di misure green 'Fit for 55' per il clima il cui obiettivo prioritario è quello di consentire all'Unione europea di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Tra le misure è stato introdotto un obiettivo di riduzione delle emissioni del 100% entro il 2035 per le nuove auto e i nuovi furgoni, con un impatto sulle vendite di auto a benzina e diesel che dovranno quindi concludersi entro il 2035. L'iter legislativo di tali misure prevede l'approvazione del Parlamento europeo prevista nella seconda metà dell'anno.

Protezione Dati Personali

Il Gruppo Saras opera nel rispetto della normativa vigente sulla protezione dei dati riguardanti i propri clienti, dipendenti, fornitori e tutti i soggetti con i quali entra in contatto quotidianamente. In particolare, il 25 maggio 2018 è divenuto efficace il nuovo Regolamento Europeo n. 679/2016 (il cosiddetto "GDPR") riguardante la protezione dei dati personali, il Gruppo Saras ha da tempo attivato un progetto volto ad implementare le nuove misure richieste dal GDPR e ha allineato le proprie procedure ed i processi alle novità introdotte da tale Regolamento.

Information Technology e Cyber Security

Complessi sistemi informativi sono a supporto delle diverse attività e processi di business. Aspetti di rischio riguardano l'adeguatezza di tali sistemi, la disponibilità e l'integrità/ riservatezza dei dati e delle informazioni. In particolare, alcuni rilevanti sistemi possono essere esposti al rischio di Cyber Attack. Il Gruppo sta da tempo sviluppando progetti e applicando soluzioni che mirano a ridurre sensibilmente questo tipo di rischio, avvalendosi di consulenti specializzati sul tema e adottando lo standard internazionale IEC 62443.

Fondi per rischi e oneri

Oltre a quanto sopra descritto relativamente all'attività di gestione e mitigazione dei rischi, il Gruppo Saras, in presenza di obbligazioni attuali, conseguenti ad eventi passati, che possano essere di tipo legale, contrattuale, normativo, ha effettuato negli anni congrui accantonamenti in appositi fondi rischi ed oneri presenti fra le passività di bilancio (vedasi Nota Integrativa).

Rischio Covid 19

L'intensificarsi della crisi economica e finanziaria determinata dall'emergenza Covid-19 ha determinato a partire dal mese di aprile 2020 un drastico e diffuso calo della domanda di prodotti petroliferi, con conseguente contrazione dei margini di raffinazione, unita alla volatilità dei prezzi delle commodities e in particolare del petrolio. Il prolungato effetto di scenario ha comportato, per il Gruppo Saras e per l'intero settore della raffinazione, ad una riduzione della redditività e a un aumento del fabbisogno di liquidità a breve termine difficilmente sostenibile se si dovesse protrarre nel medio termine. La messa a regime delle attività di vaccinazione a livello nazionale, europeo e mondiale ha comportato un aumento del livello di fiducia dei consumatori e una ripresa dei consumi petroliferi. Tuttavia, permane un livello di incertezza sulla domanda petrolifera come dimostrato nei primi nove mesi del 2022 dalla recrudescenza della pandemia in Cina.

Coinvolgimento in procedimenti legali

Saras è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegate al normale svolgimento delle sue attività. Oltre al fondo rischi per contenziosi stanziato in bilancio, è possibile che in futuro Saras possa sostenere altre passività, anche significative a causa di: (i) incertezza rispetto all'esito finale dei procedimenti in corso per i quali al momento è stata valutata non probabile la soccombenza, o non attendibile la stima della relativa passività; (ii) il verificarsi di ulteriori sviluppi o l'emergere di nuove evidenze e informazioni che possano fornire elementi sufficienti per una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione, (iii) inaccuratezza delle stime degli accantonamenti dovuta al complesso processo di determinazione che comporta giudizi soggettivi da parte del management. Violazioni del Codice Etico, di leggi e regolamenti, incluse le norme in materia di anticorruzione, da parte di Saras, dei suoi partner commerciali, agenti o altri soggetti che agiscono in suo nome o per suo conto, possono esporre Saras e i suoi dipendenti al rischio di sanzioni penali e civili che potrebbero danneggiare la reputazione della Società e il valore per gli azionisti.

Altre informazioni

Azioni proprie

Nel corso dell'esercizio 2022 Saras SpA non ha acquistato né venduto alcuna azione propria.

Ricerca e Sviluppo

Saras non ha effettuato attività significative di "Ricerca e Sviluppo" e pertanto non vi sono costi significativi capitalizzati o imputati a conto economico durante i primi nove mesi del 2022.

Operazioni atipiche ed inusuali

Nel corso dei primi nove mesi del 2022 non sono state poste in essere transazioni significative, e non sono in essere posizioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.

Altre informazioni rilevanti

Nel mese di agosto 2022 un dipendente della società Turisman, una ditta d'appalto che lavorava per Sarlux s.r.l., specializzata in pontili e ponteggi industriali, è deceduto durante dei lavori di smontaggio di un pontile nell'area della raffineria. La Procura di Cagliari ha aperto un'inchiesta sulla morte del dipendente della Turisman. Il fascicolo, al momento contro ignori, è stato aperto dalla Procura con l'ipotesi di reato di omicidio colposo.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dei primi nove mesi del 2022

Non ci sono fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dei primi nove mesi del 2022.

PROSPETTI CONTABILI CONSOLIDATI

Situazione Patrimoniale – Finanziaria Consolidata al 30 settembre 2022

Migliaia di Euro 30/09/2022 31/12/2021
ATTIVITÀ (1)
Attività correnti 5.1 3.709.810 2.284.904
Disponibilità liquide ed equivalenti 5.1.1 724.446 366.680
Altre attività finanziarie 5.1.2 307.428 115.268
Crediti commerciali 5.1.3 804.088 546.511
Rimanenze 5.1.4 1.722.824 1.169.172
Attività per imposte correnti 5.1.5 107.091 32.954
Altre attività 5.1.6 43.933 54.319
Attività non correnti 5.2 1.248.949 1.414.691
Immobili, impianti e macchinari 5.2.1 1.158.495 1.227.395
Attività immateriali 5.2.2 42.320 41.510
Diritto di utilizzo di attività in leasing 5.2.3 42.301 44.585
Altre partecipazioni 5.2.4 745 507
Attività per imposte anticipate 5.2.5 990 96.555
Altre attività finanziarie 5.2.6 4.098 4.139
Totale attività 4.958.759 3.699.595
PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO
Passività correnti 5.4 2.981.587 2.683.506
Passività finanziarie a breve termine 5.4.1 329.602 928.683
Debiti commerciali e altri debiti 5.4.2 2.127.105 1.580.564
Passività per imposte correnti 5.4.3 461.314 110.397
Altre passività 5.4.4 63.566 63.862
Passività non correnti 5.5 835.168 222.371
Passività finanziarie a lungo termine 5.5.1 477.172 51.845
Fondi per rischi e oneri 5.5.2 346.499 159.718
Fondi per benefici ai dipendenti 5.5.3 7.544 6.883
Passività per imposte differite 5.5.4 3.730 3.734
Altre passività 5.5.5 223 191
Totale passività 3.816.755 2.905.877
PATRIMONIO NETTO 5.6
Capitale sociale 54.630 54.630
Riserva legale 10.926 10.926
Altre riserve 729.215 718.828
Risultato netto 347.233 9.334
Totale patrimonio netto di competenza della controllante 1.142.004 793.718
Interessenze di pertinenza di terzi - -
Totale patrimonio netto 1.142.004 793.718
Totale passività e patrimonio netto 4.958.759 3.699.595

(1) Si rimanda alla nota integrativa sezione 5 "Note alla situazione patrimoniale-finanziaria"

(2) Si rimanda alla nota integrativa sezione 3.2 "Sintesi dei Principi contabili e dei criteri di valutazione adottati"

Conto Economico Consolidato e Conto Economico Complessivo Consolidato: 1 gennaio – 30 settembre 2022

Migliaia di Euro (1) 1 GENNAIO
30 SETTEMBRE
2022
di cui non
ricorrente
1 GENNAIO
30 SETTEMBRE
2021
di cui non
ricorrente
Ricavi della gestione caratteristica 6.1.1 11.926.017 5.780.209
Altri proventi 6.1.2 39.228 58.393
Totale ricavi 11.965.245 0 5.838.602 0
Acquisti per materie prime, sussidiarie e di consumo 6.2.1 (9.567.672) (4.934.997)
Prestazioni di servizi e costi diversi 6.2.2 (1.231.467) (683.523)
Costo del lavoro 6.2.3 (111.760) (106.506)
Ammortamenti e svalutazioni 6.2.4 (141.144) (146.636)
Totale costi (11.052.043) 0 (5.871.662) 0
Risultato operativo 913.202 0 (33.060) 0
Proventi finanziari 6.3 148.876 65.036
Oneri finanziari 6.3 (249.665) (86.519)
Risultato prima delle imposte 812.413 0 (54.543) 0
Imposte sul reddito 6.4 (465.180) 19.709
Risultato netto 347.233 0 (34.834) 0
Risultato netto attribuibile a:
Soci della controllante 347.233 (34.834)
Interessenze di pertinenza di terzi 0 0
Risultato netto per azione - base (centesimi di Euro) 36,51 (3,69)
Risultato netto per azione - diluito (centesimi di Euro) 36,51 (3,69)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO PER I PERIODI 1 GENNAIO - 30 SETTEMBRE 2022

Migliaia di Euro 1 GENNAIO
30 SETTEMBRE
2022
1 GENNAIO
30 SETTEMBRE
2021
Risultato netto (A) 347.233 (34.834)
Componenti dell'utile complessivo che potranno essere successivamente riclassificati nell'utile
(perdita) dell'esercizio
Effetto traduzione bilanci in valuta estera 1.053 (1.097)
Componenti dell'utile complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile
(perdita) dell'esercizio
Effetto attuariale IAS 19 su T.F.R. 0 0
Altri utili / (perdite), al netto dell'effetto fiscale (B) 1.053 (1.097)
Risultato netto complessivo consolidato (A + B) 348.286 (35.931)
Risultato netto complessivo consolidato attribuibile a:
Soci della controllante 348.286 (35.931)
Interessenze di pertinenza di terzi 0 0

(1) Si rimanda alla nota integrativa sezione 5 "Note alla situazione patrimoniale-finanziaria"

Prospetto delle Variazioni di Patrimonio Netto Consolidato al 30 settembre 2022

Migliaia di Euro Capitale
Sociale
Riserva
Legale
Altre
Riserve
Utile
(Perdita)
esercizio
Totale patrimonio
netto di competenza
della controllante
Interessenze di
pertinenza di terzi
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31/12/2020 54.630 10.926 994.482 (275.516) 784.522 0 784.522
Destinazione risultato esercizio precedente (275.516) 275.516 0 0
Effetto traduzione bilanci in valuta (434) (434) (434)
Riserva per piano azionario 3.314 3.314 3.314
Risultato netto 577 577 577
Risultato netto complessivo 0 577 577 0 577
Saldo al 30/06/2021 54.630 10.926 721.846 577 787.979 0 787.979
Destinazione risultato esercizio precedente 0 0 0 0
Effetto traduzione bilanci in valuta (317) (317) (317)
Effetto attuariale IAS 19 613 613 613
Riserva per piano azionario (3.314) (3.314) (3.314)
Risultato netto 8.757 8.757 8.757
Risultato netto complessivo (138) 8.757 8.619 0 8.619
Saldo al 31/12/2021 54.630 10.926 718.828 9.334 793.718 0 793.718
Destinazione risultato esercizio precedente 9.334 (9.334) 0 0
Effetto traduzione bilanci in valuta 1.053 1.053 1.053
Risultato netto 347.233 347.233 347.233
Risultato netto complessivo 0 347.233 347.233 0 347.233
Saldo al 30/09/2022 54.630 10.926 729.215 347.233 1.142.004 0 1.142.004

Rendiconto Finanziario Consolidato al 30 giugno 2022

Migliaia di Euro (1) 1/1/2022-
30/09/2022
1/1/2021-
30/09/2021
A - Disponibilità liquide iniziali 366.680 558.997
B - Flusso monetario da (per) attività operativa
Risultato netto 5.5 347.233 (34.834)
Differenze cambio non realizzate su c/c bancari (31.512) (14.265)
Ammortamenti e svalutazioni di immobilizzazioni 6.2.4 141.144 146.636
Variazione netta fondi per rischi 5.4.2 186.781 (29.740)
Variazione netta dei fondi per benefici ai dipendenti 5.4.3 661 341
Variazione netta passività per imposte differite e attività per imposte anticipate 5.2.4 - 5.4.4 95.561 (20.000)
Interessi netti 20.433 14.654
Imposte sul reddito accantonate 6.4 369.619 291
Variazione FV derivati 5.1.2 - 5.3.1 41.918 18.982
Altre componenti non monetarie 5.5 1.053 2.217
Utile (perdita) dell'attività di esercizio prima delle variazioni del capitale circolante 1.172.891 84.282
(Incremento) / Decremento dei crediti commerciali 5.1.3 (257.577) (182.765)
(Incremento) / Decremento delle rimanenze 5.1.4 (553.652) (324.270)
Incremento / (Decremento) dei debiti commerciali e altri debiti 5.3.2 546.541 374.881
Variazione altre attività correnti 5.1.5 - 5.1.6 (63.751) 43.808
Variazione altre passività correnti 5.3.3 - 5.3.4 41.576 98.603
Interessi incassati 165 110
Interessi pagati (20.598) (14.764)
Imposte pagate 5.3.2 (60.573) 0
Variazione altre passività non correnti 5.4.5 32 9
Totale (B) 805.053 79.894
C - Flusso monetario da (per) attività di investimento
(Investimenti) in immobilizzazioni materiali ed immateriali 5.2.1-5.2.2 (65.544) (66.096)
(Investimenti) in Diritto di utilizzo di attività in leasing (5.226) (11.159)
(Incremento) / Decremento altre attività finanziarie e altre partecipazioni 5.1.2 (73.729) 89.060
Totale (C) (144.499) 11.805
D - Flusso monetario da (per) attività di finanziamento
Incremento / (Decremento) debiti finanziari a m/l termine 5.4.1 425.327 (104.067)
Incremento / (Decremento) debiti finanziari a breve termine 5.3.1 (759.627) 89.319
Totale (D) (334.300) (14.748)
E - Flusso monetario del periodo (B+C+D) 326.254 76.951
Differenze cambio non realizzate su c/c bancari 31.513 14.265
F - Disponibilità liquide finali 724.446 650.213

(1) Si rimanda alla nota integrativa sezione 5 "Note alla situazione patrimoniale-finanziaria"

Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente

Massimo Moratti

NOTA INTEGRATIVA AI PROSPETTI CONTABILI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2022

1. Premessa

2. Criteri generali di redazione del Bilancio Consolidato

3. Principi di redazione e cambiamenti nei principi contabili del Gruppo

  • 3.1 Principi di redazione
  • 3.2 Nuovi principi contabili, interpretazioni e modifiche adottati dal Gruppo
  • 3.3 Area di consolidamento
  • 3.4 Uso di stime e valutazioni discrezionali anche alla luce degli effetti del covid-19

4. Informazioni per settore di attività e area geografica

  • 4.1 Premessa
  • 4.2 Informativa settoriale

5. Note alla Situazione Patrimoniale-Finanziaria

  • 5.1 Attività correnti
  • 5.1.1 Disponibilità liquide ed equivalenti
  • 5.1.2 Altre attività finanziarie
  • 5.1.3 Crediti commerciali
  • 5.1.4 Rimanenze
  • 5.1.5 Attività per imposte correnti
  • 5.1.6 Altre attività
  • 5.2 Attività non correnti
  • 5.2.1 Immobili, impianti e macchinari
  • 5.2.2 Attività immateriali
  • 5.2.3 Diritto di utilizzo di attività in leasing
  • 5.2.4 Altre Partecipazioni
  • 5.2.5 Attività per imposte anticipate
  • 5.2.6 Altre attività finanziarie
  • 5.3 Passività correnti
  • 5.3.1 Passività finanziarie a breve termine
  • 5.3.2 Debiti commerciali e altri debiti
  • 5.3.3 Passività per imposte correnti
  • 5.3.4 Altre passività
  • 5.4 Passività non correnti
  • 5.4.1 Passività finanziarie a lungo termine
  • 5.4.2 Fondi per rischi e oneri
  • 5.4.3 Fondi per benefici ai dipendenti
  • 5.4.4 Passività per imposte differite
  • 5.4.5 Altre passività
  • 5.5 Patrimonio netto

6. Note al Conto Economico

  • 6.1 Ricavi
  • 6.1.1 Ricavi della gestione caratteristica
  • 6.1.2 Altri proventi

6.2 Costi

  • 6.2.1 Acquisti per materie prime, sussidiarie e di consumo
  • 6.2.2 Prestazioni di servizi e costi diversi
  • 6.2.3 Costo del lavoro
  • 6.2.4 Ammortamenti e svalutazioni
  • 6.3 Proventi e oneri finanziari
  • 6.4 Imposte sul reddito

7. Altre informazioni

  • 7.1 Analisi dei principali contenziosi in essere
  • 7.2 Impegni
  • 7.3 Rapporti con parti correlate

1. Premessa

La pubblicazione del bilancio consolidato abbreviato del Gruppo Saras per il periodo chiuso al 30 settembre 2022 è stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione in data 28 ottobre 2022.

Saras SpA (di seguito anche la "Capogruppo") è una società per azioni quotata alla Borsa di Milano avente sede legale in Sarroch (CA) (Italia), S.S. 195 "Sulcitana" Km. 19. La Società è controllata congiuntamente da Massimo Moratti SAPA (20,01%), Angel Capital Management Spa (10,005%) e Stella Holding Spa (10,005%) rappresentanti in aggregato il 40,02% del Capitale Sociale di Saras SpA (senza considerare le azioni proprie in portafoglio), in virtù del patto parasociale dalle stesse sottoscritto in data 24 settembre 2019, successivamente modificato in data 30 marzo 2022 (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto già pubblicato sul sito www.saras.it). La durata della Società è prevista statutariamente sino al 31 dicembre 2056.

Saras S.p.A. opera nel mercato petrolifero a livello italiano ed internazionale attraverso l'acquisto di grezzo e la vendita dei prodotti finiti. Le attività del Gruppo Saras comprendono la raffinazione di grezzo e la produzione e vendita di energia elettrica prodotta sia dall'impianto di gassificazione integrata a ciclo combinato della controllata Sarlux Srl che dai parchi eolici delle controllate Sardeolica Srl, Energia Verde Srl ed Energia Alternativa Srl

Il presente bilancio consolidato intermedio, relativo al periodo chiuso al 30 settembre 2022, è presentato in euro, essendo l'euro la moneta corrente nell'economia in cui il Gruppo opera ed è costituito dalla Situazione Patrimoniale-Finanziaria, dal Conto Economico, dal Conto Economico Complessivo, dal Rendiconto Finanziario, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto e dalla Nota Integrativa. Tutti i valori riportati nelle note al bilancio consolidato sono espressi in migliaia di euro, salvo ove diversamente indicato

2. Criteri generali di redazione del Bilancio Consolidato

Il bilancio consolidato intermedio al 30 settembre abbreviato del Gruppo è redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (nel seguito "IFRS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e secondo i provvedimenti emanati in attuazione dell'Art. 9 del Decreto Legislativo del 28 febbraio 2005, n.38.

Per IFRS si intendono tutti gli "International Financial Reporting Standards", tutti gli "International Accounting Standards" ("IAS"), tutte le interpretazioni dell'"International Financial Reporting Interpretations Committee" ("IFRIC"), precedentemente denominate "Standing Interpretations Committee" ("SIC"), omologati dalla Commissione Europea alla data di approvazione dei progetti di bilancio consolidato e separato da parte del Consiglio di Amministrazione della società Capogruppo e contenuti nei relativi Regolamenti U.E. pubblicati a tale data.

Si precisa che gli schemi di bilancio sono stati redatti secondo i seguenti criteri, in linea con lo IAS 1, ritenuti adatti a fornire una completa informativa patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo:

  • Situazione Patrimoniale-Finanziaria: le attività e passività sono suddivise tra correnti e non correnti in funzione del loro grado di liquidità;
  • Conto Economico e Conto Economico Complessivo: le voci di conto economico sono presentate secondo la loro natura;
  • Rendiconto Finanziario: è presentato secondo il metodo indiretto, distinguendo i flussi finanziari derivanti dall'attività operativa, d'investimento e finanziaria;
  • Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato.

I principi contabili esposti di seguito sono stati applicati in modo coerente a tutti i periodi presentati.

3. Principi di redazione e cambiamenti nei Principi contabili del Gruppo

3.1 Principi di redazione

Il bilancio consolidato abbreviato del Gruppo Saras per il periodo chiuso al 30 settembre 2022, predisposto ai sensi dell'articolo 154-ter TUF e successive modifiche, è stato redatto in conformità agli International Financial Reporting Standards (IFRS), emessi dall'International Accounting Standard Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea, che includono tutti i principi contabili internazionali (IAS) e tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC). Il bilancio consolidato abbreviato per il periodo chiuso al 30 settembre 2022 è stato redatto in accordo con le disposizioni dello IAS 34 – Interim financial reporting.

3.2 Nuovi principi contabili, interpretazioni e modifiche adottati dal Gruppo

I principi contabili adottati dal Gruppo Saras per la redazione del bilancio consolidato abbreviato al 30 settembre 2022 sono coerenti con quelli applicati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 e al corrispondente periodo intermedio di riferimento, ad eccezione dei nuovi principi contabili, interpretazioni ed emendamenti di seguito illustrati che, alla data di redazione del presente bilancio consolidato abbreviato, erano già stati emanati ed entrati in vigore nel corso del presente esercizio. Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun nuovo principio, interpretazione o modifica emesso ma non ancora in vigore.

Principi emanati e in vigore

Property, Plant and Equipment: Proceeds before Intended Use – Amendments to IAS 16

A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato Property, Plant and Equipment — Proceeds before Intended Use, che proibisce alle entità di dedurre dal costo di un elemento di immobili, impianti e macchinari, ogni ricavo dalla vendita di prodotti venduti nel periodo in cui tale attività viene portata presso il luogo o le condizioni necessarie perché la stessa sia in grado di operare nel modo per cui è stata progettata dal management. Invece, un'entità contabilizza i ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti, ed i costi per produrre tali prodotti, nel conto economico.

La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivi e deve essere applicata retrospetticamente agli elementi di Immobili, impianti e macchinari resi disponibili per l'uso alla data di inizio o successivamente del periodo precedente rispetto al periodo in cui l'entità applica per la prima volta tale modifica. Non ci si aspettano impatti materiali per il Gruppo con riferimento a tali modifiche.

Si rappresenta, inoltre, che in data 30 giugno 2021 è stata emesso un Amendment to IFRS 16 – Leases: Covid-19-Related Rent Concessions beyond 30 June 2021- emesso il 30 giugno 2021, che avrebbe dovuto avere efficacia dal 1° aprile 2021, e tuttora in attesa di omologazione. Con tale emendamento lo IASB ha modificato ulteriormente l'IFRS 16 per prorogare il periodo di tempo limite di uno dei criteri che il locatore deve rispettare per poter applicare l'espediente pratico alle concessioni ricevute (esenzione ai locatari dall'obbligo di determinare se una concessione in ambito lease sia una modifica del leasing), ovvero che qualsiasi riduzione dei canoni di locazione poteva incidere solo sui pagamenti originariamente dovuti entro il 30 giugno 2021.

Onerous Contracts – Costs of Fulfilling a Contract – Amendments to IAS 37

A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato modifiche allo IAS 37 per specificare quali costi devono essere considerati da un'entità nel valutare se un contratto è oneroso od in perdita.

La modifica prevede l'applicazione di un approccio denominato "directly related cost approach". I costi che sono riferiti direttamente ad un contratto per la fornitura di beni o servizi includono sia i costi incrementali che i costi direttamente attribuiti alle attività contrattuali. Le spese generali ed amministrative non sono direttamente correlate ad un contratto e sono escluse a meno che le stesse non siano esplicitamente ribaltabili alla controparte sulla base del contratto.

Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivi. Il Gruppo valuterà gli impatti di teli modifiche nell'eventualità di contratti per cui non avrà ancora soddisfatto tutte le proprie obbligazioni all'inizio dell'esercizio di prima applicazione.

Annual Improvements 2018-2020

Nell'ambito del ciclo dei miglioramenti lo IASB ha pubblicato una modifica all'IFRS 1 First Time Adoption, che permette ad una controllata che sceglie di applicare il par. D16(a) dell'IFRS 1 di contabilizzare le differenze di traduzione cumulate sulla base degli importi contabilizzati dalla controllante, considerando la data di transizione agli IFRS da parte della controllante. Tale modifica si applica anche alle società collegate o joint venture. Lo IASB ha poi proposto una modifica all'IFRS 9, chiarendo le

fee che un'entità include nel determinare se le condizioni di una nuova o modificata passività finanziaria siano sostanzialmente differenti rispetto alle condizioni della passività finanziaria originaria. Queste fees includono solo quelle pagate o percepite tra il debitore ed il finanziatore, incluse le fees pagate o percepite dal debitore o dal finanziatore per conto di altri. Un'entità applica tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente alla data del primo esercizio in cui l'entità applica per la prima volta la modifica. Le suddette modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 ed è permessa l'adozione anticipata.

IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards – Subsidiary as a first-time adopter

Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica all'IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards. Tale modifica permette ad una controllata che sceglie di applicare il paragrafo D16(a) dell'IFRS 1 di contabilizzare le differenze di traduzioni cumulate sulla base degli importi contabilizzati dalla controllante, considerando la data di transizione agli IFRS da parte della controllante. Questa modifica si applica anche alle società collegate o joint venture che scelgono di applicare il paragrafo D16(a) dell'IFRS 1.

La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, è permessa l'applicazione anticipata.

IFRS 9 Financial Instruments – Fees in the '10 per cent' test for derecognition of financial liabilities

Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica all' IFRS 9. Tale modifica chiarisce le fees che una entità include nel determinare se le condizioni di una nuova o modificata passività finanziaria siano sostanzialmente differenti rispetto alle condizioni della passività finanziaria originaria. Queste fees includono solo quelle pagate o percepite tra il debitore ed il finanziatore, incluse le fees pagate o percepite dal debitore o dal finanziatore per conto di altri. Un'entità applica tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente alla data del primo esercizio in cui l'entità applica per la prima volta la modifica.

La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, è permessa l'applicazione anticipata. Il Gruppo applicherà tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente o alla data del primo esercizio in cui l'entità applica per la prima volta tale modifica.

Non ci si aspettano impatti materiali per il Gruppo con riferimento a tale modifica.

IAS 41 Agriculture – Taxation in fair value measurements

Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica allo IAS 41 Agriculture. La modifica rimuove i requisiti nel paragrafo 22 dello IAS 41 riferito all'esclusione dei flussi di cassa per le imposte quando viene valutato il fair value di una attività nello scopo dello IAS 41.

Una entità applica tale modifica prospettivamente alla misurazione del fair value a partire per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, l'applicazione anticipata è consentita.

Non ci si aspettano impatti materiali per il Gruppo con riferimento a tale modifica.

Lo IASB ha inoltre approvato due emendamenti allo IAS 1 ed allo IAS 8 con riferimento all'informativa delle politiche contabili rilevanti ed alla definizione di stima e variazione di stime contabili.

Principi emanati ma non ancora in vigore

Lo IAS 8.30 richiede di dare informativa per quei principi che sono stati emessi, ma che non sono ancora in vigore; essa è richiesta ai fini di fornire informazioni note o ragionevolmente stimabili per permettere all'utilizzatore di valutare il possibile impatto dell'applicazione di tali questi principi sul bilancio di un'entità. Sono di seguito illustrati i principi e le interpretazioni che, alla data di redazione del bilancio consolidato del Gruppo, erano già stati emanati ma non erano ancora in vigore. Il Gruppo intende adottare questi principi e interpretazioni, se applicabili, quando entreranno in vigore.

IFRS 17 Insurance Contracts

Nel maggio 2017, lo IASB ha emesso l'IFRS 17 Insurance Contracts (IFRS 17), un nuovo principio completo relativo ai contratti di assicurazione che copre la rilevazione e misurazione, presentazione ed informativa. Quando entrerà in vigore l'IFRS 17 sostituirà l'IFRS 4 Contratti Assicurativi, emesso nel 2005. L'IFRS 17 si applica a tutti i tipi di contratti assicurativi (ad esempio: vita, non vita, assicurazione diretta, ri-assicurazione) indipendentemente dal tipo di entità che li emettono, come anche ad alcune garanzie e strumenti finanziari con caratteristiche di partecipazione discrezionale.

Allo scopo, limitate eccezioni saranno applicate. L'obiettivo generale dell'IFRS 17 è quello di presentare un modello contabile per i contratti di assicurazione che sia più utile e coerente per gli assicuratori. In contrasto con le previsioni dell'IFRS 4 che sono largamente basate sul mantenimento delle politiche contabili precedenti, l'IFRS 17 fornisce un modello completo per i contratti assicurativi che copre tutti gli aspetti contabili rilevanti. Il cuore dell'IFRS 17 è il modello generale, integrato da:

• Uno specifico adattamento per i contratti con caratteristiche di partecipazione diretta (il variable fee approach)

• Un approccio semplificato (l'approccio dell'allocazione del premio) principalmente per i contratti di breve durata. L'IFRS 17 sarà in vigore per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e richiederà la presentazione dei saldi comparativi. È permessa l'applicazione anticipata, nel qual caso l'entità deve aver adottato anche l'IFRS 9 e l'IFRS 15 alla data di prima applicazione dell'IFRS 17 o precedentemente.

Il principio non ha impatti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo.

Amendments to IAS 8 Accounting Policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of Accounting Estimates

Le modifiche introducono una definizione di stime contabili, in sostituzione al concetto di cambiamento delle stime contabili. Secondo la nuova definizione le stime contabili sono importi monetari soggetti ad incertezza di misurazione. Le entità sviluppano stime contabili se i principi contabili richiedono che le voci di bilancio siano misurate in modo tale da comportare incertezza di misurazione. Il Board chiarisce che un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non è la correzione di un errore. Inoltre, gli effetti di un cambiamento in input o in una tecnica di misurazione utilizzata per sviluppare una stima contabile sono cambiamenti nelle stime se non risultano dalla correzione di errori di esercizi precedenti. Un cambiamento in una stima contabile può influenzare solo l'utile o la perdita del periodo corrente, oppure sia del periodo corrente che di esercizi futuri, e l'effetto della variazione relativa all'esercizio corrente è rilevato come provento/onere nell'esercizio corrente, mentre l'effetto sui periodi futuri è rilevato come provento/onere in tali periodi futuri. Tali modifiche saranno applicabili, previa omologazione, dal 1° gennaio 2023.

Amendments to IAS 1: Classification of Liabilities as Current or Non-current

A gennaio 2020, lo IASB ha pubblicato delle modifiche ai paragrafi da 69 a 76 dello IAS 1 per specificare i requisiti per classificare le passività come correnti o non correnti. Le modifiche chiariscono:

  • Cosa si intende per diritto di postergazione della scadenza
  • Che il diritto di postergazione deve esistere alla chiusura dell'esercizio
  • La classificazione non è impattata dalla probabilità con cui l'entità eserciterà il proprio diritto di postergazione
  • Solamente se un derivato implicito in una passività convertibile è esso stesso uno strumento di capitale la scadenza della passività non ha impatto sulla sua classificazione

Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e dovranno essere applicate retrospettivamente. Il Gruppo sta al momento valutando l'impatto che le modifiche avranno sulla situazione corrente e nel caso si renda necessaria la rinegoziazione dei contratti di finanziamento esistenti nonché seguendo le discussioni dell'IFRS IC e dello IASB a riguardo.

Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements and IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting Policies

Tali modifiche intendono aiutare il redattore del bilancio nel decidere quali accounting policies, presentare nel proprio bilancio. In particolare, all'entità viene richiesta di rendere l'informativa di accounting policy materiali, anziché delle significant accounting policies e vengono introdotti diversi paragrafi che chiariscono il processo di definizione delle policy materiali, che potrebbero essere tali per loro stessa natura, anche se i relativi ammontari possono essere immateriali. Una accounting policy è materiale se i fruitori di bilancio ne hanno necessità per comprendere altre informazioni incluse nel bilancio. Inoltre, l'IFRS Practice Statement 2 è stato modificato aggiungendo linee guida ed esempi per dimostrare e spiegare l'applicazione del "four-step materiality process" alle informazioni sui principi contabili al fine di supportare le modifiche allo IAS 1. Tali modifiche saranno applicabili, previa omologazione, dal 1° gennaio 2023.

Reference to the Conceptual Framework – Amendments to IFRS 3

A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato le modifiche all' IFRS 3 Business Combinations - Reference to the Conceptual Framework. Le modifiche hanno l'obiettivo di sostituire i riferimenti al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements, pubblicato nel 1989, con le referenze al Conceptual Framework for Financial Reporting pubblicato a Marzo 2018 senza un cambio significativo dei requisiti del principio.

Il Board ha anche aggiunto una eccezione ai principi di valutazione dell'IFRS 3 per evitare il rischio di potenziali perdite od utili "del giorno dopo" derivanti da passività e passività potenziali che ricadrebbero nello scopo dello IAS 37 o IFRIC 21 Levies, se contratte separatamente.

Allo stesso tempo, il Board ha deciso di chiarire che la guidance esistente nell'IFRS 3 per le attività potenziali non verrà impattata dall'aggiornamento dei riferimenti al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements.

Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 e si applicano prospettivamente.

Amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single Transaction

Emesso il 7 maggio 2021, in attesa di omologazione. Lo IAS 12 richiede l'iscrizione di imposte differite ogni qual volta si verifichino differenze temporanee, ossia le imposte dovute o recuperabili in futuro. In particolare, è stato stabilito che le società, in circostanze specifiche, possano essere esentate dal rilevare l'imposta differita quando rilevano attività o passività per la prima volta. Tale disposizione in precedenza ha fatto sorgere una certa incertezza sul fatto che l'esenzione si applicasse a transazioni come leasing e obblighi di smantellamento, operazioni per le quali le società riconoscono sia un'attività che una passività. Con l'emendamento allo IAS 12, l'IFRS chiarisce che l'esenzione non si applica e che le società sono tenute a rilevare l'imposta differita su tali operazioni. L'obiettivo delle modifiche è ridurre la diversità nella rendicontazione delle imposte differite sui contratti di locazione e degli obblighi di smantellamento. Le modifiche sono efficaci per gli esercizi che iniziano al 1° gennaio 2023 ed è prevista l'early adoption.

3.3 Area di consolidamento

Il bilancio consolidato abbreviato include i bilanci della Capogruppo e delle società sulle quali la stessa esercita, direttamente o indirettamente, il controllo, a partire dalla data in cui lo stesso è stato acquisito e sino alla data in cui tale controllo cessa. Nella fattispecie, tale controllo è esercitato sia in forza del possesso diretto o indiretto della maggioranza delle azioni con diritto di voto che per effetto dell'esercizio di una influenza dominante espressa dal potere di determinare, anche indirettamente in forza di accordi contrattuali o legali, le scelte finanziarie e gestionali delle entità, ottenendone i benefici relativi, anche prescindendo da rapporti di natura azionaria. L'esistenza di potenziali diritti di voto esercitabili alla data del bilancio sono considerati al fine della determinazione del controllo.

I bilanci oggetto di consolidamento sono redatti al 30 settembre, e sono generalmente quelli appositamente predisposti e approvati dai Consigli d'Amministrazione delle singole società, opportunamente rettificati, ove necessario, per uniformarli ai principi contabili della Capogruppo.

Le società controllate incluse nell'area di consolidamento sono indicate nella seguente tabella:

Controllate con il metodo integrale % di partecipazione
Deposito di Arcola Srl 100%
Sarlux Srl 100%
Saras Ricerche e tecnologie Srl 100%
Sarint SA e società controllate 100%
Saras Energia SAU 100%
Terminal Logistica de Cartegena SLU 100%
Reasar SA 100%
Sardeolica Srl 100%
Energia Verde Srl 100%
Energia Alternativa Srl 100%
Saras Trading SA 100%
Altre partecipazioni: valutate al costo in quanto non significative
Sardhy Green Hydrogen Srl 50,00%
Sarda Factoring 4,01%
Consorzio La Spezia Utilities 5%
Non vi sono varizioni rispetto al 31 dicembre 2021.
3.4 Uso di stime e valutazioni discrezionali
La predisposizione del bilancio abbreviato richiede da parte degli amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili
che, in talune circostanze, si basano su valutazioni discrezionali e stime basate sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono
di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. L'applicazione di tali stime ed assunzioni
influenza gli importi riportati negli schemi del bilancio, quali la Situazione Patrimoniale-Finanziaria, il Conto Economico, il Conto
Economico Complessivo ed il Rendiconto Finanziario, nonché l'informativa fornita. I risultati effettivi delle poste del bilancio per le
quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nel bilancio a causa dell'incertezza
che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime. Le principali stime sono relative all'ammortamento delle
immobilizzazioni, al valore recuperabile delle immobilizzazioni, al valore recuperabile delle rimanenze, alle imposte differite, ai fondi
rischi ed ai fondi svalutazione delle attività correnti, ai ricavi derivanti dalla vendita di energia elettrica in regime di essenzialità e del
reintegro costi ammesso dall'Autorità, alla valutazione del valore recuperabile dei crediti e alla stima del fair value degli strumenti
derivati.

3.4 Uso di stime e valutazioni discrezionali

L'andamento delle variabili di mercato, nel medio-lungo termine e nel breve termine, tra cui il prezzo e l'offerta del greggio e la domanda mondiale dei prodotti finiti rispetto alla capacità di lavorazione in grado di influire anche significativamente sulle performance del Gruppo rappresenta una delle assunzioni critiche per i processi valutativi tra cui in particolare per la valutazione delle immobilizzazioni e del valore recuperabile delle rimanenze nonché della volatilità dei valori correnti degli strumenti finanziari. I processi valutativi sottostanti, anche complessi, comportano l'espressione di stime che dipendono da variabili esogene di settore, altamente volatili, e sono basati su assunzioni che, per loro natura, implicano il ricorso ad un elevato grado di giudizio da parte della Direzione aziendale, che a tal fine considera anche scenari espressi da esperti di settore indipendenti.

Le stime e le valutazioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ciascuna di esse sono iscritti nel conto economico. Una sintesi delle stime più significative è esposta nel bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2021, a cui si rimanda.

4. Informazioni per settore di attività e per area geografica

4.1 Premessa

Per esporre in maniera coerente l'andamento delle attività del Gruppo, le informazioni delle singole società sono ricondotte ai segmenti di business, che a far data dall'esercizio 2021, sono i seguenti:

  • Industrial&Marketing;
  • Renewable.

4.2 Informativa settoriale

Alla luce di quanto descritto al paragrafo precedente, l'informativa per settore di attività ha subito a partire dal primo trimestre 2021 una profonda rivisitazione, nella direzione di una sostanziale aggregazione dei segmenti precedentemente individuati ispirata dalle citate modifiche intervenute nel modello di business del Gruppo.

Tanto premesso, il formato precedentemente in uso per fornire nella presente nota l'informativa per settore di attività appare non più idoneo e si ritiene decisamente più chiara ed esplicativa l'informativa fornita in Relazione sulla Gestione per settore, alla quale dunque si rimanda.

5. Note alla Situazione Patrimoniale-Finanziaria

5.1 Attività correnti

5.1.1 Disponibilità liquide ed equivalenti

Le disponibilità liquide sono così composte:

Disponibilità liquide ed equivalenti 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Deposti bancari postali 724.415 366.629 357.786
Cassa 31 51 (20)
Totale 724.446 366.680 357.766

I depositi bancari sono riconducibili principalmente a Saras SpA per 523.387 migliaia di euro, Saras Trading S.A. per 88.622 migliaia di euro e Saras Energia per 39.092 migliaia di euro Tali depositi non sono soggetti a vincoli o restrizioni.

Si fa presente che la voce "Depositi bancari e postali" è comprensiva di una quota non immediatamente disponibile pari ad 1.356 migliaia di euro costituita dalla controllata Energia Alternativa S.r.l. a favore della banca finanziatrice a garanzia del debito derivante dal finanziamento per la costruzione del parco eolico.

Per il commento della posizione finanziaria netta si rimanda alla Relazione sulla Gestione al capitolo relativo alla stessa; la variazione delle disponibilità liquide ed equivalenti è riepilogata nel prospetto di rendiconto finanziario.

5.1.2 Altre attività finanziarie

Le Altre attività finanziarie negoziabili sono così composte:

Attività finanziarie correnti 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Strumenti finanziari derivati correnti 125.893 57.652 68.241
Depositi a garanzia derivati 180.006 56.087 123.919
Altre attività 1.529 1.529 0
Totale 307.428 115.268 192.160

La voce Strumenti finanziari derivati è costituita sia dal fair value positivo degli strumenti in essere alla data di fine periodo che dai differenziali attivi realizzati e non ancora incassati. I risconti attivi si riferiscono principalmente al risconto dei premi assicurativi e di oneri relativi alla normativa sui biocarburanti da parte

La voce Depositi a garanzia derivati accoglie il saldo al 30 settembre 2022 dei depositi a garanzia delle posizioni aperte in strumenti derivati richiesti dalle controparti con le quali il Gruppo pone in essere tali operazioni. della Capogruppo. La voce "Altri crediti" comprende principalmente:

5.1.3 Crediti commerciali Elettrico per il riconoscimento, ai sensi del titolo II, punto 7 bis, del provvedimento Cip n. 6/92, degli oneri derivanti dalla

I crediti commerciali ammontano a 804.088 migliaia di euro, in incremento rispetto all'ammontare degli stessi al 31 dicembre 2021, per 257.577 migliaia di euro. La voce è esposta al netto del fondo svalutazione crediti, che ammonta a 23.790 migliaia di euro, in incremento di 5.597 migliaia di euro per effetto di un ulteriore svalutazione di alcuni crediti commerciali (18.193 migliaia di euro al 31 dicembre 2021). L'aumento dei crediti è essenzialmente dovuto all' incremento dei prezzi dei prodotti petroliferi. Per ulteriori commenti sull'andamento delle vendite, si rimanda alla Relazione sulla Gestione. direttiva 2003/87/CE (Emission Trading), in applicazione della delibera dell'Autorità per l'Energia elettrica e il gas 11 giugno 2008, ARG/elt 77/08, riferiti all'anno 2019; l'incremento rispetto all'esercizio precedente è essenzialmente dovuto all'incremento del valore delle quote Co2 (24,77 €/tm nel 2019 e 15,63 €/tm nel 2018) - certificati bianchi per 36.688 migliaia di euro, relativi ai benefici riconosciuti alla controllata Sarlux a fronte dei risparmi energetici attraverso specifici progetti autorizzati in via preliminare dal GSE e realizzati nella raffineria di Sarroch (36.600 migliaia di euro nel 2018); per maggiori dettagli, si rimanda al punto 7.1;

5.1.4 Rimanenze settembre 2018.

La consistenza delle rimanenze e le variazioni intervenute nel corso del periodo sono riportate nella tabella seguente:

migliaia di euro a seguito dell'incremento del valore medio annuo delle quotazioni medie di C02.
Rimanenze
30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Materie prime suss. e di consumo 462.687 262.819 199.868
Prodotti in corso di lavorazione/semilavorati 139.737 124.561 15.176
Prodotti finiti e merci 1.022.222 675.178 347.044
Ricambi e materie prime sussidiarie 98.178 106.614 (8.436)
Totale 1.722.824 1.169.172 553.652

L'incremento del valore delle rimanenze petrolifere è attribuibile essenzialmente sia alla dinamica crescente dei prezzi che all'incremento delle quantità in giacenza rispetto al 31 dicembre 2021.

In ossequio a quanto previsto dai principi contabili, il Gruppo ha valutato le rimanenze al minore tra costo di acquisto o di produzione e valore recuperabile di mercato: da tale confronto è emersa la necessità di iscrivere le rimanenze ad un minor valore per circa 345 milioni di euro.

Non vi sono rimanenze a garanzia di passività.

5.1.5 Attività per imposte correnti

Le attività per imposte correnti sono così composte:

Attività per imposte correnti 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Credito per IVA 6.342 2.131 4.211
Crediti IRES 1.126 27.482 (26.356)
Crediti IRAP 8.435 (2.879) 11.314
Altri crediti tributari 91.188 6.220 84.968
Totale 107.091 32.954 74.137

Gli Altri Crediti comprendono imposte chieste a rimborso o pagate a titolo provvisorio; l'incremento del periodo si riferisce all'iscrizione del credito d'imposta a favore delle imprese energivore secondo quanto previsto dal decreto sostegni TER.

5.1.6 Altre attività

Il saldo è così costituito:

Altre attività 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Ratei attivi 215 109 106
Risconti attivi 12.432 5.801 6.631
Altri crediti a breve termine 31.286 48.409 (17.123)
Totale 43.933 54.319 (10.386)

I risconti attivi si riferiscono principalmente al risconto dei premi assicurativi e di oneri relativi alla normativa sui biocarburanti da parte della Capogruppo.

La voce "Altri crediti" comprende principalmente:

  • il credito di 23.684 migliaia di euro vantato dalla controllata Sarlux S.r.l. nei confronti della Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico per il riconoscimento, ai sensi del titolo II, punto 7 bis, del provvedimento Cip n. 6/92, degli oneri derivanti dalla direttiva 2003/87/CE (Emission Trading), in applicazione della delibera dell'Autorità per l'Energia elettrica e il gas 11 settembre 2008, ARG/elt 77/08, riferito ai primi mesi dell'esercizio 2021 che beneficiavano ancora del regime Cip 6/92;
  • certificati bianchi per 5.678 migliaia di euro, relativi ai benefici riconosciuti alla controllata Sarlux a fronte dei risparmi energetici attraverso specifici progetti autorizzati in via preliminare dal GSE e realizzati nella raffineria di Sarroch (30.978 migliaia di euro nel 2021); per maggiori dettagli, si rimanda al punto 7.1.

5.2 Attività non correnti

5.2.1 Immobili, impianti e macchinari

La voce Immobili, impianti e macchinari e la relativa movimentazione risultano così dettagliabili:

Costo Storico 31/12/2021 Incrementi Decrementi Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Terreni e fabbricati 179.831 14 (594) 0 283 179.534
Impianti e macchinari 3.918.932 27.874 (1.346) 0 37.715 3.983.175
Attrezzature ind.li e comm.li 38.483 0 (9) 0 0 38.474
Altri beni 681.218 181 (343) 0 16.701 697.757
Immobilizzazioni materiali in corso 173.008 35.997 (36) 0 (58.178) 150.791
Totale 4.991.472 64.066 (2.328) 0 (3.479) 5.049.731
Fondi Ammortamento 31/12/2021 Ammortamento Utilizzo Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Fondo Terreni e fabbricati 107.850 2.562 (317) 0 138 110.233
Fondo Impianti e macchinari 3.101.580 107.350 (1.568) 0 (2) 3.207.360
Fondo Attrezzature ind.li e comm.li 34.812 1.103 (8) 0 (31) 35.876
Altri beni 519.835 18.323 (336) 0 (55) 537.767
Totale 3.764.077 129.338 (2.229) 0 50 3.891.236
Valore Netto 31/12/2021 Incrementi Decrementi Ammortamento Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Terreni e fabbricati 71.981 14 (277) (2.562) 0 145 69.301
Impianti e macchinari 817.352 27.874 222 (107.350) 0 37.717 775.815
Attrezzature ind.li e comm.li 3.671 0 (1) (1.103) 0 31 2.598
Altri beni 161.383 181 (7) (18.323) 0 16.756 159.990
Immobilizzazioni materiali in corso 173.008 35.997 (36) 0 0 (58.178) 150.791
Totale 1.227.395 64.066 (99) (129.338) 0 (3.529) 1.158.495

La voce "terreni e fabbricati" comprende principalmente fabbricati industriali, uffici e magazzini per un valore netto di 30.451 migliaia di euro, fabbricati civili ad uso uffici di Milano e Roma di proprietà della Capogruppo per un valore netto di 2.050 migliaia di euro e terreni in massima parte relativi ai siti di Sarroch e di Arcola rispettivamente di proprietà della controllata Sarlux S.r.l. e della controllata Deposito di Arcola S.r.l. per un valore di 36.800 migliaia di euro.

La voce "impianti e macchinari" è principalmente riferibile agli impianti di raffinazione e di generazione di energia elettrica dalla centrale a ciclo combinato situati in Sarroch.

La voce "attrezzature industriali e commerciali" comprende attrezzature relative al laboratorio chimico e alla sala controllo collegate all'attività di raffinazione e vari beni in dotazione necessari al processo produttivo

La voce "altri beni" comprende principalmente i serbatoi e gli oleodotti per la movimentazione dei prodotti e grezzi delle società del gruppo (Sarlux S.r.l., Saras Energia S.A. e Deposito di Arcola S.r.l.).

La voce "immobilizzazioni in corso ed acconti" accoglie costi sostenuti principalmente per investimenti relativi al parco serbatoi e agli interventi necessari all'adeguamento e all'aggiornamento delle strutture esistenti, in particolare per ambiente, sicurezza e affidabilità.

Gli incrementi del periodo ammontano a 64.066 migliaia di euro e sono relativi principalmente agli interventi tecnologici sugli impianti di raffinazione.

I principali coefficienti annui di ammortamento, invariati rispetto all'esercizio 2021, sono evidenziati di seguito:

per impianto I.G.C.C. per altre immobilizzazioni
(base annua)
Fabbricati Industriali (Terreni e Fabbricati) fino al 2031 5.50%
Impianti Generici (Impianti e Macchinari) fino al 2031 8.38%
Impianti Altamente Corrosivi (Impianti e Macchinari) fino al 2031 11,73%
Oleodotti e Serbatoi (Impianti e Macchinari) 8.38%
Centrale termoelettrica (Impianti e Macchinari) fino al 2031
Parco eolico (Impianti e Macchinari) 10.00%
Dotazioni (Attrezzature Impianti e Macchinari) 25.00%
Macchine elettroniche d'ufficio (Altri Beni) 20.00%
Mobili e Macchine per ufficio (Altri Beni) 12.00%
Mezzi di trasporto (Altri beni) 25.00%

La concessione all'occupazione di aree demaniali su cui insistono alcuni impianti della raffineria di Sarroch (trattamento affluenti, dissalazione acqua marina, blow down, torce e pontile), rilasciata dall'autorità portuale di Cagliari, è valida sino al 31 dicembre 2027.

La società, sulla base di quanto previsto dal principio contabile IAS 36 e dalle raccomandazioni delle principali autorità di regolamentazione, ha monitorato in modo costante la presenza di indicatori di mercato che potessero far emergere eventuali rischi sulle principali grandezze di bilancio. La società ha aggiornato gli scenari più recenti del mercato petrolifero e dell'energia elettrica per l'esercizio 2022 utilizzati per l'impairment test al 31.12.2021, e ha verificato che in base all'aggiornamento di tali scenari non emergono "impairment indicator" al 30.09.2022.

5.2.2 Attività immateriali

La movimentazione delle immobilizzazioni immateriali è esposta nelle seguenti tabelle:

Costo Storico 31/12/2021 Incrementi Decrementi Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Diritti di brevetto industriale ed opere ingegno 55.086 18 (31) 0 3.241 58.314
Concessioni, licenze, march e diritti similii
Goodw
ill e attività immater. a vita non definita
24.542
21.019
0
0
0
0
0
0
0
0
24.542
21.019
Altre immobilizzazioni immateriali 531.235 959 0 0 0 532.194
Immobilizzazioni immateriali in corso 1.265 1.405 0 0 0 2.670
Totale 633.147 2.382 (31) 0 3.241 638.739
Fondi Ammortamento 31/12/2021 Ammortamento Utilizzo Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Diritti di brevetto industriale ed opere ingegno 52.018 2.897 (16) 0 3 54.902
Concessioni, licenze, march e diritti similii 13.701 29 26 0 586 14.342
Altre immobilizzazioni immateriali
Totale
525.836
591.637
1.370
4.296
0
10
0
0
(113)
476
527.093
596.419
Valore Netto
Diritti di brevetto industriale ed opere ingegno
31/12/2021
3.068
Incrementi
18
Decrementi
(47)
Ammortamento
(2.897)
Svalutazioni
0
Altri movimenti
3.270
30/09/2022
3.412
Concessioni, licenze, march e diritti similii 10.841 0 26 (29) 0 (638) 10.200
Goodw
ill e attività immater. a vita non definita
20.937 0 0 0 0 0 20.937
Altre immobilizzazioni immateriali 5.399 959 0 (1.370) 0 113 5.101
Immobilizzazioni immateriali in corso
Totale
1.265
41.510
1.405
2.382
0
(21)
0
(4.296)
0
0
0
2.745
2.670
42.320
Il decremento registrato rispetto al 31 dicembre 2021 è riconducibile principalmente agli ammortamenti del periodo che
ammontano a 4.296 migliaia di euro e che sono determinati secondo le aliquote su base annua, invariate rispetto all'esercizio
2021 e di seguito riportate.
Non vi sono attività immateriali a vita utile definita destinate alla cessione. Il contenuto delle voci principali è riportato di seguito.
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
Il saldo della voce si riferisce essenzialmente ai diritti di superficie acquisiti dalla controllata Sardeolica sui terreni su quali insiste
il parco eolico di Ulassai, il cui ammortamento terminerà nel 2035.
Goodwill e altre attività immateriali a vita utile indefinita
La voce si riferisce principalmente all'avviamento iscritto in capo alla controllata Sardeolica Srl (20.937 migliaia di euro) pagato
per l'acquisto della controllata Parco Eolico di Ulassai Srl (successivamente fusa per incorporazione in Sardeolica): tale
avviamento è giustificato dalla proiezione dei flussi finanziari attesi dalla controllata Sardeolica Srl su un orizzonte temporale
esteso sino al termine delle concessioni ottenute dalla stessa.
Altre immobilizzazioni immateriali
Ammontano a 5.101 migliaia di euro pressochè invariate rispetto al 31 dicembre 2021.
Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti
La voce accoglie investimenti in corso per l'acquisizione di licenze relative a software. Non vi sono attività immateriali a vita
utile definita destinate alla cessione.
5.2.3 Diritto di utilizzo di attività in leasing
Il Gruppo Saras ha acquisito diritti di utilizzo di attività di terzi essenzialmente volti all'utilizzo di:


220/
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
________
Diritti
a di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere di ingegno.
20%
,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,


Δltr
ım
_____
33%

Concessioni, licenze, marchi e diritti simili

Goodwill e altre attività immateriali a vita utile indefinita

Altre immobilizzazioni immateriali

Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti

5.2.3 Diritto di utilizzo di attività in leasing

  • - aree funzionali ed indispensabili per lo svolgimento delle proprie attività caratteristiche (aree demaniali attigue ai siti di Sarroch e Arcola, aree sulle quali insiste il parco eolico di Ulassai, ecc..), delle quali non ha potuto o non ha ritenuto opportuno acquisire la proprietà;
  • - immobili adibiti ad uso uffici direzionali;
  • - beni strumentali e impianti costruiti ed eserciti da partner industriali, per i quali il Gruppo non possedeva il know-how tecnologico adeguato che ne consentisse la realizzazione e la conduzione.

La movimentazione dei diritti di utilizzo delle attività in leasing è esposta nelle seguenti tabelle:

Costo Storico 31/12/2021 Incrementi Decrementi Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Terreni e fabbricati in locazione 41.070 3.874 0 0 0 44.944
Impianti e macchinari in locazione 11.952 0 0 0 0 11.952
Altri beni in locazione 19.500 1.076 0 0 0 20.576
Totale 72.522 4.950 0 0 0 77.472
Fondi Ammortamento 31/12/2021 Ammortamento Utilizzo Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Fondo Terreni e fabbricati in locazione 15.118 4.080 0 0 (275) 18.923
Fondo Impianti e macchinari in locazione 4.621 1.090 0 0 (1) 5.710
Altri beni 8.198 2.340 0 0 0 10.538
Totale 27.937 7.510 0 0 (276) 35.171
Valore Netto 31/12/2021 Incrementi Decrementi Ammortamento Svalutazioni Altri movimenti 30/09/2022
Terreni e fabbricati in locazione 25.952 3.874 0 (4.080) 0 275 26.021
Impianti e macchinari in locazione 7.331 0 0 (1.090) 0 1 6.242
Altri beni in locazione 11.303 1.076 0 (2.340) 0 0 10.038
Totale 44.585 4.950 0 (7.510) 0 276 42.301

Il saldo al 30 settembre 2022, pari 42.301 migliaia di euro, è relativo all'applicazione del principio IFRS 16 – Leases. L'iscrizione si riferisce essenzialmente alle seguenti fattispecie contrattuali:

1) Concessioni, diritti di superficie e simili: si tratta principalmente delle concessioni delle aree su cui insistono parte del sito produttivo di Sarroch, i depositi petroliferi di Arcola e Cartagena, nonché quella su cui è stato costruito ed è in attività il parco eolico di Ulassai.

2) Impianti: si tratta principalmente dei contratti stipulati dalla controllata Sarlux con fornitori per la costruzione e l'esercizio di alcuni impianti all'interno del sito produttivo di Sarroch;

3) Flotte auto aziendali: trattasi di contratti di noleggio a lungo termine di auto aziendali in uso sia all'interno del sito industriale di Sarroch che ai dipendenti delle varie sedi direzionali e commerciali;

4) Locazioni di immobili per sedi direzionali e commerciali.

L'incremento rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente, pari a 4.950 migliaia di euro, si riferisce essenzialmente a rinnovi contrattuali, avvenuti nel periodo.

5.2.4 Altre partecipazioni

Il dettaglio delle altre partecipazioni è il seguente:

Altre partecipazioni 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Consorzio La Spezia Utilities 7 7 0
Sarda Factoring 495 495 0
Sardhy Green Hydrogen 243 5 238
Totale 745 507 238

L'incremento del periodo si riferisce ad un versamento in conto capitale effettuato nella società Sardhy Green Hydrogen.

5.2.5 Attività per imposte anticipate

La posizione netta della fiscalità differita attiva e passiva del Gruppo Saras al 30 settembre 2022 ammonta a 2.740 migliaia di euro (composto da imposte anticipate per 990 iscritte nell'attivo patrimoniale non corrente ed imposte differite iscritte nel passivo patrimoniale non corrente per 3.730 migliaia di euro).

La diminuzione è essenzialmente dovuto all'utilizzo delle imposte anticipate su perdite fiscali pregresse a fronte dell' incremento dell'imponibile fiscale generatosi nel periodo.

5.2.6 Altre attività finanziarie

Il saldo al 30 settembre 2022 è pari a 4.098 migliaia di euro (4.139 migliaia di euro nell'esercizio precedente) ed è rappresentato da crediti verso terzi a medio/lungo termine.

5.3 Passività correnti

5.3.1 Passività finanziarie a breve termine

Le passività finanziarie a breve sono così costituite:

Prestito obbligazionario correnti 0 199.684 (199.684)
Finanziamenti bancari correnti 118.522 385.252 (266.730)
Banche c/c 12.779 163.134 (150.355)
Strumenti finanziari derivati 160.546 66.769 93.777
Altre passività finanziarie a breve 37.755 113.844 (76.089)
Totale 329.602 928.683 (599.081)

Il Prestito obbligazionario è stato rimborsato nel corso del secondo trimestre 2022.

La voce "Finanziamenti bancari correnti" accoglie le quote a breve dei finanziamenti bancari accesi dal Gruppo, che sono valutati col criterio del costo ammortizzato. Il dettaglio e le condizioni dei finanziamenti e dei prestiti obbligazionari sono riportati nella successiva tabella (valori espressi in milioni di euro):

Valori espressi in milioni di Euro Accensione /
rinegoziazione del
debito
Importo Originario Tasso base Scadenza
contrattuale
Residuo
al 31/12/2021
Residuo
al
30/09/2022
Scadenze
1 anno oltre a 1 fino a 5 anni
Saras SpA
Bond Dicembre 2017 200 1,7% dic-22 199,7 -
Unicredit Febbraio 2020 50 Euribor 6 mesi ago-23 50,0 -
Finanziamento Sace Dicembre 2020 350 0,95% set-24 320,8 233,6 116,6 117,0
Finanziamento Sace Maggio 2022 312,5 1,70% mar-28 311,7 - 311,7
Energia Alternativa Srl Gennaio 2017 16 2,5% + Euribor 6 mesi giu-26 4,3 6,1 1,9 4,2
Totale debiti verso banche per finanziamenti 574,8 551,5 118,5 432,9

Nel corso del mese di dicembre 2020 - SARAS ha firmato un contratto di finanziamento di euro 350 milioni, assistito per il 70% dell'importo dalle garanzie rilasciate da SACE nell'ambito del programma Garanzia Italia e destinato a rafforzare la struttura patrimoniale della Società. Il finanziamento è stato organizzato e sottoscritto da un pool di primari istituti finanziari italiani, composto da Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit in qualità di Mandated Lead Arrangers e Banche Finanziatrici. Intesa Sanpaolo ricopre il ruolo di Banca Depositaria, Banca Agente e SACE Agent.

L'operazione si inserisce nel quadro di un piano di consolidamento finanziario messo in atto da Saras per fronteggiare l'impatto dell'emergenza Covid-19, e, in linea con quanto previsto dal "Decreto Liquidità" del 9 aprile 2020 e dalla normativa SACE,è principalmente finalizzato a sostenere il capitale circolante della Società.

Si segnala come al 31 dicembre 2021, a seguito della ricezione da parte di Saras Spa in data 24 dicembre 2021 della notifica del termine delle indagini relative agli acquisti di grezzo di origine Kurdistan (come meglio descritto nell'apposita sezione della presente relazione sulla gestione) e l'ipotizzato coinvolgimento della società come responsabile ai sensi del D. Lgs 231/2001 determina contrattualmente il diritto del finanziatore a richiedere il rimborso delle linee di credito (finanziamento SACE, finanziamento Unicredit e RCF) attualmente utilizzate o concesse e rappresenta una criticità per la concessione di nuove linee nel processo autorizzativo. Pertanto, il finanziamento SACE e il finanziamento acceso con Unicredit per 50 milioni di euro, pur essendo contrattualmente a medio termine, sono stati classificati nel bilancio al 31.12.2021 fra i finanziamenti a breve termine, in applicazione al principio contabile IAS1.74 che prevede tale classificazione quando venga violata una clausola di un contratto di finanziamento a lungo termine alla data di chiusura o prima della data di chiusura dell'esercizio con l'effetto che la passività diventa un debito esigibile a richiesta, in quanto viene meno il diritto incondizionato a differire il suo regolamento per almeno dodici mesi da quella data, anche se il finanziatore abbia concordato, dopo la data di chiusura dell'esercizio, di non richiedere il pagamento come conseguenza della violazione. Sanpaolo - Divisione IMI Corporate & Investment Banking e UniCredit in qualità di Mandated Lead Arrangers e Banche Passività finanziarie a breve termine 30/09/2022 31/12/2021 Variazione

Al fine di mitigare tale rischio si è reso necessario a inizio 2022 richiedere un waiver, effettivamente rilasciato in data 31 marzo 2022, che rappresenta anche un'evidenza della disponibilità del ceto bancario a proseguire con il supporto finanziario al Gruppo anche sulle restanti linee di credito a breve termine ed al finanziamento delle rate capitale e del prestito obbligazionario in scadenza nel 2022 e pertanto nella presente situazione contabile le originarie scadenze di pagamento sono state rispristinate nel medio e lungo termine.

Nel corso del mese di maggio 2022 Saras ha sottoscritto un nuovo finanziamento da 312,5 milioni di euro, assistito per il 70% dell'importo da garanzia rilasciata da SACE grazie a quanto previsto dal «DL Sostegni bis», con lo scopo di rimodulare il debt maturity profile del Gruppo.

Il finanziamento è stato organizzato e sottoscritto da un pool di primari istituti finanziari italiani, composto da Banco BPM, Intesa

Finanziatrici. Intesa Sanpaolo - Divisione IMI Corporate & Investment Banking ricoprirà il ruolo di Banca Depositaria, Banca Agente e SACE Agent

L'erogazione è avvenuta in un'unica soluzione ed il piano di rimborso prevede un periodo di preammortamento di 36 mesi e un rimborso in 12 rate trimestrali costanti a partire dal 30 giugno 2025 e fino al 31 marzo 2028, data di scadenza del finanziamento. I proventi sono stati utilizzati per rimborsare anticipatamente il prestito obbligazionario da 200 milioni di euro, con scadenza 28 dicembre 2022 e il finanziamento a medio lungo termine da 50 milioni di euro, con scadenza 14 agosto 2023. I restanti 62,5 milioni di euro saranno impiegati per sostenere il capitale circolante della Società, in linea con quanto previsto dal regolamento SACE.

Si sottolinea inoltre che i parametri finanziari sui finanziamenti in essere soggetti a verifica al 30 settembre 2022 risultano rispettati.

La voce "Banche c/c" accoglie il saldo delle linee di credito oltre che alle operazioni di "denaro caldo" cui il Gruppo fa ricorso nel normale svolgimento delle attività. La Capogruppo Saras ha inoltre in essere una linea di credito "Revolving Credit Facility" per un importo massimo di 305 milioni di euro, il cui importo utilizzato al 30 settembre 2022 era pari zero.

La voce "Strumenti finanziari derivati" accoglie il fair value negativo degli strumenti finanziari derivati in essere al 30 settembre 2022: l'incremento rispetto al 31 dicembre 2021 è sostanzialmente dovuto all'andamento dei prezzi dei grezzi e dei prodotti petroliferi.

La seguente tabella presenta le attività e le passività misurate al fair value al 30 settembre 2022, suddivise per tipologia di sottostante:

sottostante:
Interest rate sw
aps
0 586 0 65.185 (64.599)
Fair value strumenti derivati su commodities 125.893 157.980 57.652 509 157.471
Fair value acquisti e vendite a termine su cambi 0 1.979 0 970 1.009
Fair value passivo, strumenti derivati 0 0 0 105 (105)
Totale 125.893 160.545 57.652 66.769 93.776

5.3.2 Debiti commerciali e altri debiti

5.3.3 Passività per imposte correnti

Strumenti finanziari derivati 30/09/2022 Attività 30/09/2022 Passività 31/12/2021 Attivittà 31/12/2021 Passività Variazione
Fair value strumenti derivati su commodities 125.893 157.980 57.652 509 157.471
Fair value acquisti e vendite a termine su cambi 0 1.979 0 970 1.009
Fair value passivo, strumenti derivati 0 0 0 105 (105)
Totale 125.893 160.545 57.652 66.769 93.776
La voce "Altre passività finanziarie a breve" accoglie essenzialmente incassi relativi a crediti ceduti con operazioni di factoring
pro-soluto senza notifica, ricevuti dai clienti e non ancora retrocessi ai factors.
Per ulteriori dettagli si rimanda al prospetto di rendiconto finanziario.
5.3.2 Debiti commerciali e altri debiti
I debiti commerciali ammontano a 2.127.105 migliaia di euro, con un incremento di 546.541 migliaia di euro rispetto
all'ammontare degli stessi al 31 dicembre 2021. L'aumento è dovuto sia all'incremento dei prezzi che delle maggiori quantità
acquistate nel periodo.
5.3.3 Passività per imposte correnti
La composizione della voce è la seguente:
Passività per imposte correnti
30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Debiti per IVA 59.973 20.638 39.335
Debiti IRES (e imposte su reddito imprese estere) 128.856 8.809 120.047
Debiti IRAP 3.101 2.505 596
Altri debiti tributari 269.384 78.445 190.939
Totale 461.314 110.397 350.917
I debiti Ires aumentano per l'iscrizione delle imposte di competenza del periodo.
La voce "Altri debiti tributari" comprende principalmente:
debiti per accise su prodotti immessi al consumo dalla controllante Saras SpA (77.555 migliaia di euro) e dalla
-
controllata Saras Energia S.A.U. (6.244 migliaia di euro). L'incremento deriva sostanzialmente dall'effetto degli
acconti di accisa versati solamente nel mese di dicembre, come previsto dalla normativa italiana;
-
debito relativo al Contributo Straordinario sugli extraprofitti delle società che operano nel settore energetico derivante
prevalentemente dall'applicazione del D.L. n. 21 del 21 marzo 2022, come successivamente modificato, oltre alle
indicazioni emerse dal Regolamento UE 2022/1854, il cui ammontare è stato stimato prudenzialmente in ragione di
  • - debiti per accise su prodotti immessi al consumo dalla controllante Saras SpA (77.555 migliaia di euro) e dalla controllata Saras Energia S.A.U. (6.244 migliaia di euro). L'incremento deriva sostanzialmente dall'effetto degli acconti di accisa versati solamente nel mese di dicembre, come previsto dalla normativa italiana;
  • - debito relativo al Contributo Straordinario sugli extraprofitti delle società che operano nel settore energetico derivante prevalentemente dall'applicazione del D.L. n. 21 del 21 marzo 2022, come successivamente modificato, oltre alle

talune incertezze interpretative circa l'ambito di applicazione e di legittimità costituzionale del tributo. A tal proposito la società si riserva di rivedere il valore dell'imposta iscritta al 30.09.2022 alla luce delle eventuali modifiche normative e circolari interpretative che potrebbero essere emanate entro la data del saldo e/o delle eventuali azioni legali che la società potrebbe intraprendere.

5.3.4 Altre passività

Il dettaglio delle altre passività correnti è riportato nella seguente tabella:

Altre passività correnti 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Debiti istituti previdenziali e sicurezza sociale 10.014 12.306 (2.292)
Debiti verso il personale 30.753 27.960 2.793
Debiti verso altri 14.627 16.037 (1.410)
Ratei passivi 2.655 887 1.768
Risconti passivi 5.517 6.672 (1.155)
Totale 63.566 63.862 (296)

Le altre passività correnti diminuiscono di 296 migliaia di euro rispetto a quelle di fine esercizio 2021; in particolare, la voce "Debiti verso il personale" comprende le retribuzioni del mese di settembre non ancora liquidate e la quota maturata delle mensilità aggiuntive nonché degli eventuali premi legati al raggiungimento degli obbiettivi.

5.4 Passività non correnti

5.4.1 Passività finanziarie a lungo termine

La voce è così composta:

Passività finanziarie a lungo termine 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Finanziamenti bancari non correnti 432.937 5.244 427.693
Altre passività finanziarie a lungo termine 44.235 46.601 (2.366)
Totale 477.172 51.845 425.327

La voce accoglie le quote a medio/lungo termine dei finanziamenti bancari accesi dalla società del gruppo.

Come precedentemente ricordato le scadenze dei finanziamenti a medio e lungo termine, che nel bilancio dell'esercizio precedente erano state riclassificate nella "Passività finanziarie a breve termine" nella presente situazione sono state ripristinate con le scadenze originali. Si rimanda a quanto già descritto al paragrafo 5.3.1.

La voce "Altre passività finanziarie a lungo termine" accoglie principalmente il debito finanziario relativo ai contratti rilevati in ossequio a quanto previsto dall' IFRS16.

5.4.2 Fondi per rischi e oneri

Il dettaglio dei fondi per rischi ed oneri è il seguente:

Fondi per rischi e oneri 31/12/2021 Accantonamento Utilizzo Altri movimenti 30/09/2022
F.do smantellamento impianti 19.038 0 0 0 19.038
F.do oneri per quote CO2 133.307 186.988 0 0 320.295
Altri fondi rischi e oneri 7.373 1.423 (1.630) 0 7.166
Totale 159.718 188.411 (1.630) 0 346.499

Il fondo smantellamento impianti è iscritto a fronte dei costi futuri di smantellamento degli impianti e macchinari, considerati laddove sussista un'obbligazione legale ed implicita in tal senso.

Il Fondo oneri per quote di CO2, iscritto per 320.295 migliaia di euro, origina dall'esistenza di limiti quantitativi alle emissioni di CO2 degli impianti definiti dal Decreto Legislativo n° 216 del 4 aprile 2006; il superamento di tali limiti comporta l'obbligo di acquistare, nell'apposito mercato, quote che rappresentano i quantitativi di CO2 eccedenti. L'accantonamento si riferisce alle quote, necessarie all'assolvimento dell'obbligo per il periodo in corso, non ancora acquistate.

La voce "Altri fondi rischi" si riferisce principalmente a fondi iscritti a fronte di passività probabili di natura legale e fiscale.

5.4.3 Fondi per benefici ai dipendenti

La movimentazione del fondo "Trattamento di fine rapporto" è la seguente:

Fondi per benefici ai dipendenti 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Trattamento di fine rapporto 7.544 6.883 661
Totale 7.544 6.883 661

Il trattamento di fine rapporto è disciplinato dall'art. 2120 del Codice civile e rappresenta la stima dell'obbligazione relativa all'ammontare da corrispondere ai dipendenti all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. Il debito maturato sino al 31 dicembre 2006 è stato determinato sulla base di tecniche attuariali.

5.4.4 Passività per imposte differite

Le passività per imposte differite ammontano a 3.730 migliaia di euro e sono relative alle controllate estere.

5.4.5 Altre passività non correnti

Le altre passività non correnti ammontano a 223 migliaia di euro e si incrementano di 32 migliaia di euro rispetto all'esercizio precedente.

5.5 Patrimonio netto

La composizione del patrimonio netto è così rappresentabile:

Patrimonio netto totale 30/09/2022 31/12/2021 Variazione
Capitale sociale 54.630 54.630 0
Riserva legale 10.926 10.926 0
Altre riserve 729.215 718.828 10.387
Utili (perdite) netto esercizio 347.233 9.334 337.899
Totale 1.142.004 793.718 348.286

Capitale sociale

Al 30 settembre 2022 il capitale sociale di 54.630 migliaia di euro, interamente sottoscritto e versato, era rappresentato da n. 951.000.000 azioni ordinarie senza valore nominale.

Riserva legale

La riserva legale, invariata rispetto all'esercizio precedente, è pari ad un quinto del capitale sociale.

Altre riserve

La voce ammonta complessivamente a 729.214

migliaia di euro, con un incremento netto di 10.387 migliaia di euro rispetto all'esercizio precedente. Detto incremento netto origina da:

• destinazione del risultato dell'esercizio precedente (utile di 9.334 migliaia di euro);

• effetto positivo per la traduzione dei bilanci in valuta delle controllate estere per 1.053 migliaia di euro;

Ai sensi dello IAS 1, par. 1 e 97, si precisa che non sono state effettuate movimentazioni di patrimonio netto con possessori di capitale proprio.

Risultato netto

L'utile del periodo ammonta a 347.233 migliaia di euro.

6. Note al conto economico

6.1 Ricavi

6.1.1 Ricavi della gestione caratteristica

I "Ricavi della gestione caratteristica" si analizzano come segue:

Ricavi delle vendite e delle prestazioni 10.970.458 5.386.443 5.584.015
Cessione energia elettrica 951.774 388.843 562.931
Altri compensi 3.785 5.328 (1.543)
Variazioni lavori in corso su ordinazione 0 (405) 405
Totale 11.926.017 5.780.209 6.145.808

6.1.2 Altri proventi

Ricavi della gestione caratteristica 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 10.970.458 5.386.443 5.584.015
Cessione energia elettrica 951.774 388.843 562.931
Altri compensi 3.785 5.328 (1.543)
Variazioni lavori in corso su ordinazione 0 (405) 405
Totale 11.926.017 5.780.209 6.145.808
I ricavi delle vendite e delle prestazioni si incrementano per 5.584.015 migliaia di euro a causa del forte incremento dei prezzi
medi di vendita, parzialmente compensato da un leggero decremento dei volumi delle vendite. Per maggiori dettagli, si rimanda
a quanto esposto in Relazione sulla Gestione.
I ricavi per cessione di energia elettrica comprendono principalmente quelli relativi all'impianto della controllata Sarlux Srl, oltre
a quelli relativi all'impianto eolico della controllata Sardeolica (che comprende anche le vendite effettuate dai nuovi parchi
acquisiti). Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto esposto in Relazione sulla Gestione.
Si ricorda che i ricavi per la cessione di energia elettrica relativamente alla società Sarlux sono stati iscritti secondo la
Deliberazione n.630/2021/R/EEL emanata da ARERA (Autorità per l'Energia, Reti e Ambiente), nell'ambito della disciplina
dell'Essenzialità, che prevede l'ammissione alla reintegrazione dei costi avanzata da SARLUX S.r.l., per l'esercizio 2022, per la
propria centrale elettrica a ciclo combinato IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle).
I ricavi della controllante Sardeolica considerano quanto stabilito dal Decreto Legge 27 gennaio 2022, n. 4, cosiddetto "Sostegni
TER", che istituisce tra l'altro un meccanismo di "compensazione" per le fonti rinnovabili non incentivate , tale per cui i produttori
dovranno restituire, per il periodo dal 1 febbraio sino al termine del 2022, la differenza tra i prezzi che si verificheranno sul
mercato ed "un'equa remunerazione", riferita alla media storica dei prezzi zonali di mercato dall'entrata in esercizio dell'impianto
fino al 31 dicembre 2020.
Gli altri compensi comprendono essenzialmente i ricavi conseguiti dalle controllate Sartec Srl e Reasar SA nei rispettivi settori
di attività.
6.1.2 Altri proventi
Il dettaglio della voce "Altri proventi" è di seguito esposto:
Altri ricavi operativi 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Compensi per stoccaggio scorte d'obbligo 1.587 1.935 (348)
Cessione materiali diversi 258 161 97
Contributi 1.376 1.322 54
Noleggio navi cisterne 1.903 1.680 223
Recupero per sinistri e risarcimenti 83 391 (308)
Rimborso Oneri CO2 0 24.061 (24.061)
Altri ricavi 34.021 28.843 5.178
Totale 39.228 58.393 (19.165)
La diminuzione si riferisce principalmente alla voce "Rimborso Oneri C02" è costituita dai ricavi iscritti dalla controllata Sarlux
S.r.l. derivanti dal riconoscimento, ai sensi del Titolo II, punto 7-bis del Provvedimento Cip n°6/92 del rimborso degli oneri relativi
all'applicazione della Direttiva 2003/87/CE (Emission Trading) come da Delibera n°77/08 dell'AEEG non più presente nel
periodo a causa del termine del contratto di vendita Cip 6/92.
6.2 Costi
Di seguito si analizzano i principali costi

6.2 Costi

6.2.1 Acquisti per materie prime, sussidiarie e di consumo

Acquisti per materie prime, sussid. e di consumo 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Acquisto di materie prime 6.989.022 2.560.568 4.428.454
Acquisto semilavorati 102.559 134.014 (31.455)
Acquisto materie sussidiarie e di consumo 50.087 41.852 8.235
Incrementi imm.ni materiali (5.072) (7.787) 2.715
Acquisto prodotti finiti 2.983.898 2.540.460 443.438
Varizione rimanenze (552.822) (334.110) (218.712)
Totale 9.567.672 4.934.997 4.632.675

I costi per acquisto di materie prime si incrementano per 4.428.454 migliaia di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, a causa dell'incremento dei prezzi; i costi per acquisto di prodotti finiti si sono incrementati di 443.438 migliaia di euro principalmente a causa dell'aumento dei prezzi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto esposto nella Relazione alla Gestione.

In ossequio a quanto previsto dai principi contabili, il Gruppo ha valutato le rimanenze al minore tra costo di acquisto o di produzione e valore recuperabile di mercato: da tale confronto è emersa la necessità di iscrivere le rimanenze ad un minor valore per 345 milioni di euro.

6.2.2 Prestazioni di servizi e costi diversi

Prestazione di servizi e costi diversi 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Costi per servizi 872.642 434.072 438.570
Capitalizzazioni (24.076) (12.118) (11.958)
Derivati su grezzi e prodotti petroliferi e Co2 160.830 91.560 69.270
Costi per godimento beni terzi 3.693 2.932 761
Accantonamenti per rischi 186.988 152.827 34.161
Svalutazioni crediti commerciali 5.503 0 5.503
Oneri diversi di gestione 25.887 14.250 11.637
Totale 1.231.467 683.523 547.944

I costi per servizi comprendono principalmente manutenzione, noli, trasporti, energia elettrica ed altre utenze, nonché costi per commissioni bancarie. L'aumento della voce è essenzialmente legato al forte incremento dei prezzi delle utilities: per maggiori dettagli si rimanda alla Relazione sulla Gestione.

La voce "Capitalizzazioni" si riferisce principalmente ai costi di manutenzione di turn-around capitalizzati nel periodo.

La voce "Accantonamenti per rischi e oneri" include principalmente l'accantonamento per gli oneri relativi all'applicazione della Direttiva 2003/87/CE (Emission Trading). L'incremento rispetto al 30 settembre 2021 è essenzialmente dovuto sia all'aumento del valore delle quote di Co2 per effetto dei relativi prezzi, che all'aumento del numero di quote da acquistare a causa del taglio avvenuto nell'esercizio delle quote assegnate gratuitamente.

La voce "Oneri diversi di gestione" è composta principalmente da imposte indirette (Imposta Municipale sugli Immobili, tassa emissioni atmosferiche) e da contributi associativi.

6.2.3 Costo del lavoro

Il "Costo del lavoro" si analizza come segue:

Costo del lavoro 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Salari e stipendi 78.981 74.730 4.251
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (3.187) (4.056) 869
Oneri sociali 22.885 20.871 2.014
Trattamento di fine rapporto 5.057 4.851 206
Altri costi 6.489 9.702 (3.213)
Emolumenti al Consiglio d'Amministrazione 1.535 408 1.127
Totale 111.760 106.506 5.254

Il costo del lavoro si incrementa rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente principalmente per il mancato ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.

6.2.4 Ammortamenti e svalutazioni

Gli "Ammortamenti" si analizzano come segue:

Ammortamenti e svalutazioni 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Ammortamento Immobilizzazioni immateriali 4.296 4.077 219
Svalutazione e ripristino valore imm. immateriali 0 1.715 (1.715)
Ammortamento immobilizzazioni materiali 129.338 133.835 (4.497)
Totale 133.634 139.627 (5.993)
Ammortamenti in locazione 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Ammortamento immobilizzazioni materiali in locazione 7.510 7.009 501
Totale 7.510 7.009 501
La voce "Ammortamento dei beni in locazione" accoglie l'ammortamento del periodo calcolato secondo quanto previsto dall'
IFRS 16.
6.3
Proventi e oneri finanziari
Il risultato della gestione finanziaria è così dettagliato:
Proventi finanziari 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Interessi attivi bancari 165 110 55
Differenziali non realizzati su strumenti derivati 7.486 429 7.057
Differenziali realizzati su strumenti derivati 10.997 1.819 9.178
Altri proventi (62) 0 (62)
Utili su cambi 130.290 62.678 67.612
Totale 148.876 65.036 83.840
Oneri finanziari 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Differenziali non realizzati su strumenti derivati (1.178) 555 (1.733)
Differenziali realizzati su strumenti derivati (2.388) (1.305) (1.083)
Interessi passivi su finanziamenti e altri oneri finanziari (20.598) (14.764) (5.834)
Interessi su diritti uso in locazione (504) (504) 0
Perdite su cambi (224.997) (70.501) (154.496)
Totale (249.665) (86.519) (168.980)
La seguente tabella riporta l'analisi per tipologia aggregata di proventi/oneri netti:
Proventi finanziari e Oneri finanziari 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Interessi netti (20.937) (15.158) (5.779)
Risultato degli strumenti finanziari derivati, di cui: 14.917 1.498 13.419
Realizzati 8.609 514 8.095
Fair Value della posizioni aperte 6.308 984 5.324
Differenze cambio nette (94.707) (7.823) (86.884)
Altro (62) 0 (62)
Totale (100.789) (21.483) (65.887)
Il fair value degli strumenti derivati in essere al 30 settembre 2022 è interamente riferito alle operazioni di copertura sui cambi
e sui tassi oltre che alle operazioni di tipo speculativo.

6.3 Proventi e oneri finanziari

Proventi finanziari 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Interessi attivi bancari 165 110 55
Differenziali non realizzati su strumenti derivati 7.486 429 7.057
Differenziali realizzati su strumenti derivati 10.997 1.819 9.178
Altri proventi (62) 0 (62)
Utili su cambi 130.290 62.678 67.612
Totale 148.876 65.036 83.840
Oneri finanziari 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Differenziali non realizzati su strumenti derivati (1.178) 555 (1.733)
Differenziali realizzati su strumenti derivati (2.388) (1.305) (1.083)
Interessi passivi su finanziamenti e altri oneri finanziari (20.598) (14.764) (5.834)
Interessi su diritti uso in locazione (504) (504) 0
Perdite su cambi (224.997) (70.501) (154.496)
Totale (249.665) (86.519) (168.980)
Proventi finanziari e Oneri finanziari 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Interessi netti (20.937) (15.158) (5.779)
Risultato degli strumenti finanziari derivati, di cui: 14.917 1.498 13.419
Realizzati 8.609 514 8.095
Fair Value della posizioni aperte 6.308 984 5.324
Differenze cambio nette (94.707) (7.823) (86.884)
Altro (62) 0 (62)
Totale (100.789) (21.483) (65.887)

Gli interessi netti pari a 20.937 migliaia di euro si incrementano di 5.779 migliaia di euro rispetto al periodo precedente per effetto della contabilizzazione nel periodo delle commissioni di chiusura anticipata del finanziamento da 50 milioni di euro e del prestito obbligazionario da 200 milioni di euro.

Le differenze cambio nette mostrano una perdita di 94.707 migliaia di euro e si incrementano di 86.884 migliaia di euro rispetto all'esercizio precedente per effetto del rafforzamento del dollaro sull'euro.

Come evidenziato, le variazioni si riferiscono principalmente alle differenze cambi nette, oltre che ai risultati netti degli strumenti finanziari derivati. A tal proposito, si precisa che gli strumenti finanziari derivati in questione si sostanziano in operazioni di copertura a fronte delle quali non è stato adottato l'hedge accounting".

6.4 Imposte sul reddito

Le imposte sul reddito possono così essere riepilogate:

Imposte sul reddito 30/09/2022 30/09/2021 Variazione
Imposte correnti 466.755 (25.379) 492.134
Imposte differite (anticipate) nette (1.575) 5.670 (7.245)
Totale 465.180 (19.709) 484.889

Le imposte correnti sono costituite oltre che dall'IRAP e dall'IRES calcolate sugli imponibili delle società consolidate e mostrano un incremento di 492.134 migliaia di euro per effetto dell'incremento dell'imponibile dell'esercizio sommato all'effetto dell'applicazione del D.L. n. 21 del 21 marzo 2022 e successive modifiche, oltre alle indicazioni emerse dal Regolamento UE 2022/1854, cosiddetta tassazione sugli extra- profitti.

7. Altre informazioni

Per le informazioni relative agli eventi successivi intervenuti dopo la data di chiusura dell'esercizio si rimanda all'apposita sezione della Relazione sulla gestione.

7.1 Analisi dei principali contenziosi in essere

Le società del Gruppo sono coinvolte in contenziosi legali instaurati a vario titolo da differenti attorei, alcuni dei quali presentano difficoltà nella previsione dei relativi esiti. Pur in presenza di decisioni non univoche da parte della giustizia ordinaria ed amministrativa in relazione alle violazioni asserite, si è ritenuto che le eventuali passività si possano configurare come generalmente remote o possibili; laddove invece la passività è stata ritenuta probabile si è proceduto ad effettuare apposito accantonamento a fondo rischi.

La società Saras S.p.A. è sottoposta ad indagini nell'ambito del procedimento penale n. 9603/2021 R.G.N.R. mod. 21 D.D.A.T., pendente presso la Procura Distrettuale di Cagliari - Direzione Distrettuale Antimafia e Terrorismo.

Nei confronti di Saras l'accusa – ex art. 25-octies D. lgs. 231/2001 – concerne l'illecito amministrativo dipendente dal reato di "impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita" (ex art. 648 ter c.p.) contestato a taluni suoi manager.

In data 28 marzo 2022 è stato notificato alla Società e ai dirigenti coinvolti nelle indagini relative all'acquisto di grezzo di origine curda, l'avviso di fissazione dell'udienza preliminare davanti al GUP di Cagliari per il giorno 16 giugno 2022

Saras S.p.A. – sin da quando ha avuto conoscenza dell'esistenza del procedimento penale – ha emesso cinque comunicati stampa, con cui ha reso nota al mercato la propria posizione, respingendo ogni accusa (cfr: comunicati stampa in data 8.10.2020, 9.10.2020, 24.1.2021, 26.2.2022, 28.3.2022 reperibili sul sito web della Società).

All'udienza del 16.6.2022 odierna è stato rilevato un difetto di notifica nei confronti della persona offesa (Ambasciata dell'Iraq), che dovrà essere nuovamente eseguita. Nel corso dell'udienza è stata anche rilevata l'indeterminatezza del riferimento al reato di falso contenuto nel capo A) della imputazione, che il P.M. ha ritenuto di chiarire semplicemente eliminando dal capo di imputazione il riferimento al reato di falso di cui all'art. 479 C.P. Al contempo è stato anche chiarito che il riferimento alla tabella (contenente l'indicazione delle operazioni effettuate) e richiamata nel capo di imputazione, ma materialmente non allegata alla richiesta di rinvio a giudizio, è comunque la stessa già notificata con l'avviso di conclusione delle indagini ex 415 bis C.P.P.

Escluso poi il ricorso a riti alternativi, il processo è stato rinviato al successivo 6 e 20 ottobre. Le udienze del 6 e del 20 ottobre si sono regolarmente tenute. Il Giudice ha fissato per il giorno 29 novembre 2022 l'udienza per le repliche. Si informa inoltre che in data 8 agosto 2022 la società ha ricevuto dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Cagliari il Processo Verbale di Contestazione in materia di imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive relativamente al procedimento penale in corso di cui sopra.

Alla luce delle considerazioni sopra esposte e da una prima analisi, emergono diversi elementi atti a confutare sia l'applicazione della disciplina tributaria in materia di cd. costi da reato sia la ricostruzione fattuale delle ipotesi di reato. Si ritiene pertanto che ad oggi non sia stimabile il rischio relativo alla eventuale passività fiscale connessa alla potenziale contestazione a carico della Società da parte della Procura

Per quanto riguarda la controllata Sarlux Srl si segnala che sussistono contenziosi in essere con il GSE circa il non riconoscimento della qualificazione dell'impianto IGCC come cogenerativo e il conseguente asserito obbligo di acquisto di "certificati verdi"; le società produttrici di energia elettrica non proveniente da fonte rinnovabile o cogenerativa (ai sensi del D.Lgs. 79/99 e della Delibera dell'Arera- n. 42/02) sono infatti soggette all'obbligo di acquisto dei certificati verdi per una certa percentuale dell'energia elettrica immessa in rete. Conseguentemente la società non ha proceduto all'iscrizione di alcun onere né di alcun ricavo con riferimento alla normativa in oggetto.

Inoltre, sono iscritti a bilancio, tra le altre attività (come descritto al punto 5.1.6 – Altre attività), crediti per certificati bianchi (TEE) relativi ai benefici riconosciuti a fronte dei risparmi energetici realizzati attraverso specifici progetti autorizzati in via preliminare dal GSE. Nel corso del 2016 il GSE aveva avviato verifiche ispettive su tutti i progetti, benché già preliminarmente autorizzati; ad esito di tali verifiche, nel corso del 2017 aveva poi rideterminato la quota TEE di spettanza della società con riferimento ai progetti oggetto di verifica. Il Gruppo ha avviato un contenzioso amministrativo per contestare le conclusioni delle verifiche, riflettendo in bilancio le proprie valutazioni di rischio in merito al possibile esito della controversia. Nel corso dell'esercizi 2018 e 2020 il GSE ha parzialmente accolto, per alcuni progetti, le contestazioni avanzate dalla controllata, arrivando dunque alla definizione finale: gli effetti di tali evoluzioni sono stati adeguatamente riflessi nei rispettivi bilanci. Per quanto riguarda inoltre la controllata Sarlux si segnala un procedimento penali a carico della società e di alcuni manager.

Nel mese di aprile 2022, è stato avviato un provvedimento di indagine diretto alla Sarlux S.r.l. ed alcuni manager della società, da parte della Procura di Cagliari, nell'ambito di un'indagine per scarichi a blow down, con superamenti dei limiti dei gas inviati in torcia, come previsto dalla convenzione AIA, che avrebbero generato conseguenti fenomeni di fumate nere ed odorigeni, accertati in atti nel periodo compreso dal 2019 ad oggi. In particolare, l'indagine, fa riferimento al reato contestato 452-bis c.p. (Inquinamento Ambientale). Le indagini sono ancora in fase preliminare ed i termini per il deposito degli accertamenti peritali, disposti dal Tribunale, scadono in data 9 agosto 2022.

Nel mese di giugno 2022, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ("C.F.V.A.") ha notificato ad alcuni manager di Sarlux S.r.l il decreto di ispezione di luoghi e cose, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari, per il reato di cui all'articolo 452 bis c.p. in ipotesi commesso in Sarroch fino al mese di dicembre 2019 a seguito di possibili emissioni e sversamenti di reflui. Al termine della perquisizione il C.F.V.A. ha disposto il sequestro penale di una zona di limitata estensione del parco serbatoi per la presenza di tracce di idrocarburi sul suolo e di una delle vasche di raccolta acque meteoriche per la presenza di prodotti oleosi. Le zone circostanti le aree sotto sequestro sono state interdette e l'accesso regolamentato al solo fine dei monitoraggi ambientali.

La Capogruppo Saras SpA e le controllate, Sarlux Srl e Sardeolica Srl sono state oggetto di verifiche fiscali ed accertamenti da parte dell'Amministrazione finanziaria che si sono tradotti, per alcuni di essi, in contenzioso pendente innanzi ai giudici tributari.

7.2 Impegni

Al 30 settembre 2022 non risultano in essere impegni irrevocabili di acquisto di materiali o prestazione di servizi a carattere pluriennale.

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, la capogruppo Saras ha rilasciato fideiussioni il cui valore al 30 settembre 2022 ammonta ad un totale di 264.316 migliaia di euro, principalmente a favore di società controllate e di enti quali Agenzie delle Dogane e Ministero della Difesa.

7.3 Rapporti con parti correlate

Le operazioni compiute dal Gruppo Saras con le parti correlate riguardano essenzialmente lo scambio di beni, le prestazioni di servizi ed i rapporti di carattere finanziario. Nel corso del periodo non sono intervenute nuove tipologie di transazioni con parti correlate. L'incidenza di tali operazioni o posizioni sulle voci di stato patrimoniale, conto economico e rendiconto finanziario non è significativa ed è sostanzialmente in linea con i periodi precedenti.

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