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Brembo

Quarterly Report Nov 9, 2022

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Quarterly Report

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INDICE

Cariche sociali 3
Sintesi dei risultati del Gruppo 5
PROSPETTI CONTABILI CONSOLIDATI
Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata 8
Conto economico consolidato 9
Conto economico complessivo consolidato 9
Rendiconto finanziario consolidato 10
Indebitamento finanziario netto consolidato 10
Variazioni di patrimonio netto consolidato 11
NOTE DI COMMENTO AI PROSPETTI CONTABILI
Principi contabili e criteri di redazione 12
Area di consolidamento 12
Note di commento alle più rilevanti variazioni delle poste dei prospetti contabili consolidati 13
Ripartizione ricavi per area geografica e per applicazione 15
Prevedibile evoluzione della gestione 16

OSSERVAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI CIRCA L'ANDAMENTO GESTIONALE E I FATTI SIGNIFICATIVI

Scenario macroeconomico 17
Mercati valutari 19
Struttura operativa e mercati di riferimento 21
Implicazioni della pandemia da Covid-19 sul Resoconto intermedio
di gestione al 30 settembre 2022
23
Conflitto Russia-Ucraina 23
Fatti di rilievo del periodo 24
Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di opt-out) 24
Acquisto e vendita di azioni proprie 24
Fatti significativi successivi al 30 settembre 2022 25

ATTESTAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO 26

Cariche sociali

Presidente Emerito (1) Presidente Emerito Alberto Bombassei Consiglio di Amministrazione (2) Presidente Esecutivo Matteo Tiraboschi Amministratore Delegato Daniele Schillaci Consiglieri Valerio Battista (3) (8)

Cristina Bombassei (4) Nicoletta Giadrossi (3) (5) Elisabetta Magistretti (3) Umberto Nicodano (6) Manuela Soffientini (3) Elizabeth M. Robinson (3) Gianfelice Rocca (3) Roberto Vavassori (7)

Stefania Serina (10)

Collegio Sindacale (9) Presidente Raffaella Pagani (5) Sindaci effettivi Mario Tagliaferri

Sindaci supplenti Myriam Amato (5)

Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A. (11)

Dirigente Preposto alla Redazione dei Documenti Contabili Societari Andrea Pazzi (12)

Comitati Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità (13) Elisabetta Magistretti (Presidente)

Comitato Remunerazione e Nomine Nicoletta Giadrossi (Presidente)

Nicoletta Giadrossi Manuela Soffientini

Elizabeth M. Robinson Manuela Soffientini

Organismo di Vigilanza Giovanni Canavotto (Presidente) (14) Elisabetta Magistretti Matteo Tradii (15)

  • (1) Nomina a tempo indeterminato.
  • (2) In carica sino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.
  • (3) Amministratori non esecutivi e indipendenti.
  • (4) Il Consigliere riveste anche la carica di Amministratore esecutivo con delega al Sistema di Controllo Interno e Gestione Rischi e di Chief CSR Officer.
  • (5) Amministratore/Sindaco eletto da lista di minoranza.
  • (6) Amministratore non esecutivo.
  • (7) Amministratore esecutivo.
  • (8) Il Consigliere riveste anche la carica di Lead Independent Director.
  • (9) In carica sino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022. Ricopre il ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile ex art. 19 D.Lgs. 39/2010.
  • (10) Sindaco Supplente subentrato ai sensi di legge e di statuto con effetto dal 29 aprile 2022 a seguito delle dimissioni del Sindaco Effettivo, P.Tagliavini.
  • (11) Nominato dall'Assemblea degli Azionisti del 22 aprile 2021 per gli esercizi dal 2022 al 2030.
  • (12) In carica sino alla scadenza del mandato del Consiglio di Amministrazione in carica, ossia sino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.
  • (13) Tale Comitato svolge anche funzione di Comitato per Operazioni con Parti Correlate.
  • (14) Esterno Indipendente.
  • (15) Chief Internal Audit Officer.

Brembo S.p.A.

Sede Sociale: CURNO (BG) – Via Brembo 25 Capitale Sociale: € 34.727.914,00 – Registro delle Imprese di Bergamo Codice fiscale e partita IVA n. 00222620163

Sintesi dei risultati del Gruppo

RISULTATI ECONOMICI (in milioni di euro) 30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020 30.09.2021 30.09.2022 % 2022/2021
Ricavi da contratti con clienti 1.999,7 1.971,0 1.559,9 2.041,8 2.728,2 33,6%
Margine operativo lordo 380,0 394,0 267,1 381,7 482,3 26,4%
% sui ricavi da contratti con clienti 19,0% 20,0% 17,1% 18,7% 17,7%
Margine operativo netto 266,8 249,2 110,6 224,1 303,1 35,3%
% sui ricavi da contratti con clienti 13,3% 12,6% 7,1% 11,0% 11,1%
Risultato prima delle imposte 256,4 237,1 92,5 223,5 312,4 39,8%
% sui ricavi da contratti con clienti 12,8% 12,0% 5,9% 10,9% 11,4%
Risultato netto di periodo 197,2 176,1 71,7 168,7 234,8 39,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 9,9% 8,9% 4,6% 8,3% 8,6%

30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020 30.09.2021 30.09.2022
-- -- -- -- -- -------------------------------------------------------- --
RISULTATI PATRIMONIALI (in milioni di euro) 30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020 30.09.2021 30.09.2022 % 2022/2021
Capitale netto investito 1.450,1 1.770,6 1.924,7 2.170,5 2.592,4 19,4%
Patrimonio netto 1.182,3 1.330,9 1.394,8 1.665,3 1.943,6 16,7%
Indebitamento finanziario netto 240,7 414,5 505,7 483,3 630,7 30,5%
PERSONALE E INVESTIMENTI
Personale a fine periodo (n.) 10.595 10.516 10.869 11.539 12.897 11,8%
Fatturato per dipendente (in migliaia di euro) 188,7 187,4 143,5 176,9 211,5 19,6%
Investimenti netti (in milioni di euro) 184,1 152,5 112,0 152,0 210,8 38,7%

PRINCIPALI INDICATORI 30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020 30.09.2021 30.09.2022
Margine operativo netto/Ricavi da contratti con clienti 13,3% 12,6% 7,1% 11,0% 11,1%
Risultato prima delle imposte/Ricavi da contratti con clienti 12,8% 12,0% 5,9% 10,9% 11,4%
Investimenti netti/Ricavi da contratti con clienti 9,2% 7,7% 7,2% 7,4% 7,7%
Indebitamento finanziario netto/Patrimonio netto 20,4% 31,1% 36,3% 29,0% 32,4%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Ricavi da contratti con clienti 0,4% 0,6% 0,7% 0,4% 0,4%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Margine operativo netto 2,7% 4,5% 9,3% 3,6% 3,2%
ROI 23,6% 18,5% 9,3% 13,6% 14,2%
ROE 22,6% 17,0% 9,2% 14,1% 14,5%

Note:

ROI: Margine operativo netto rolling 12 mesi/Capitale netto investito.

ROE: Risultato prima degli interessi di terzi rolling 12 mesi (depurato del Risultato derivante da attività operative cessate)/Patrimonio netto.

(*) La voce è stata depurata dal valore delle differenze cambio.

Prospetti contabili consolidati

Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata

(in migliaia di euro) 30.09.2022 31.12.2021 Variazione
ATTIVO
ATTIVITA' NON CORRENTI
Immobili, impianti, macchinari e altre attrezzature 1.130.687 1.047.259 83.428
Diritto di utilizzo beni in leasing 224.779 227.474 (2.695)
Costi di sviluppo 103.260 101.129 2.131
Avviamento e altre attività immateriali a vita indefinita 128.570 118.775 9.795
Altre attività immateriali 75.531 77.415 (1.884)
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 58.827 45.100 13.727
Altre attività finanziarie (tra cui investimenti in altre imprese e strumenti 241.621 320.252 (78.631)
Crediti e altre attività non correnti 23.981 23.218 763
Imposte anticipate 67.414 71.649 (4.235)
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI 2.054.670 2.032.271 22.399
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze 635.884 482.924 152.960
Crediti commerciali 752.000 468.222 283.778
Altri crediti e attività correnti 129.650 136.162 (6.512)
Attività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 34.150 5.592 28.558
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 286.783 557.463 (270.680)
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 1.838.467 1.650.363 188.104
ATTIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 467 655 (188)
TOTALE ATTIVO 3.893.604 3.683.289 210.315
PATRIMONIO NETTO E PASSIVO
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO
Capitale sociale 34.728 34.728 0
Altre riserve 249.947 124.093 125.854
Utili / (perdite) portati a nuovo 1.389.837 1.388.238 1.599
Risultato netto di periodo 234.820 215.537 19.283
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO 1.909.332 1.762.596 146.736
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI TERZI 34.272 33.524 748
TOTALE PATRIMONIO NETTO 1.943.604 1.796.120 147.484
PASSIVITA' NON CORRENTI
Debiti verso banche non correnti 471.281 516.182 (44.901)
Passività per beni in leasing a lungo termine 199.330 202.340 (3.010)
Altre passività finanziarie non correnti e strumenti finanziari derivati 1.344 3.117 (1.773)
Altre passività non correnti 6.964 2.022 4.942
Fondi per rischi e oneri non correnti 22.133 44.995 (22.862)
Fondi per benefici ai dipendenti 18.551 23.992 (5.441)
Imposte differite
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI
42.835
762.438
38.189
830.837
4.646
(68.399)
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti verso banche correnti 250.551 225.286 25.265
Passività per beni in leasing a breve termine 25.770 24.236 1.534
Altre passività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 3.406 3.760 (354)
Debiti commerciali 705.392 590.830 114.562
Debiti tributari 20.606 12.959 7.647
Fondi per rischi e oneri correnti 369 960 (591)
Altre passività correnti 181.405 198.222 (16.817)
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI 1.187.499 1.056.253 131.246
PASSIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 63 79 (16)
TOTALE PASSIVO 1.950.000 1.887.169 62.831
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 3.893.604 3.683.289 210.315

Conto economico consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2022 30.09.2021 Variazione %
Ricavi da contratti con clienti 2.728.224 2.041.755 686.469 33,6%
Altri ricavi e proventi 19.271 17.592 1.679 9,5%
Costi per progetti interni capitalizzati 16.836 16.278 558 3,4%
Costo delle materie prime, materiale di consumo e merci (1.317.672) (944.106) (373.566) 39,6%
Proventi (oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria 13.658 11.334 2.324 20,5%
Altri costi operativi (526.326) (384.605) (141.721) 36,8%
Costi per il personale (451.677) (376.589) (75.088) 19,9%
MARGINE OPERATIVO LORDO 482.314 381.659 100.655 26,4%
% sui ricavi da contratti con clienti 17,7% 18,7%
Ammortamenti e svalutazioni (179.200) (157.578) (21.622) 13,7%
MARGINE OPERATIVO NETTO 303.114 224.081 79.033 35,3%
% sui ricavi da contratti con clienti 11,1% 11,0%
Proventi (oneri) finanziari netti 1.424 (4.534) 5.958 -131,4%
Proventi (oneri) finanziari da partecipazioni 7.835 3.973 3.862 97,2%
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 312.373 223.520 88.853 39,8%
% sui ricavi da contratti con clienti 11,4% 10,9%
Imposte (76.744) (54.640) (22.104) 40,5%
Risultato derivante dalle attività operative cessate (277) (120) (157) 130,8%
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 235.352 168.760 66.592 39,5%
% sui ricavi da contratti con clienti 8,6% 8,3%
Interessi di terzi (532) (107) (425) 397,2%
RISULTATO NETTO DI PERIODO 234.820 168.653 66.167 39,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 8,6% 8,3%
RISULTATO PER AZIONE BASE/DILUITO (in euro) 0,73 0,52

Conto economico complessivo consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2022 30.09.2021 Variazione
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 235.352 168.760 66.592
Altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Effetto utile/(perdita) attuariale su piani a benefici definiti 4.595 3.489 1.106
Effetto fiscale (1.118) (745) (373)
Valutazione a fair value delle partecipazioni (131.283) 30.910 (162.193)
Effetto fiscale 1.318 (372) 1.690
Totale altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente
riclassificati nell'utile/(perdita) del periodo (126.488) 33.282 (159.770)
Altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di strumenti finanziari derivati 80.262 19.311 60.951
Effetto fiscale (6.588) (816) (5.772)
Variazione della riserva di conversione 53.196 35.636 17.560
Totale altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo 126.870 54.131 72.739
RISULTATO COMPLESSIVO RILEVATO NEL PERIODO
Quota di pertinenza:
235.734 256.173 (20.439)
- di terzi 1.548 1.874 (326)
- del Gruppo 234.186 254.299 (20.113)

Rendiconto finanziario consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2022 30.09.2021
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DEL PERIODO 471.948 445.230
Risultato prima delle imposte 312.373 223.520
Ammortamenti/Svalutazioni 179.200 157.578
Plusvalenze/Minusvalenze (589) 8
Proventi e oneri da partecipazioni al netto dei dividendi ricevuti (13.727) 3.542
Componente finanziaria dei fondi a benefici definiti e debiti per il personale 369 299
Accantonamenti a fondi relativi al personale 2.360 2.015
Altri accantonamenti ai fondi al netto degli utilizzi 755 8.543
Risultato derivante da attività operative cessate (277) (120)
Flusso monetario generato dalla gestione reddituale 480.464 395.385
Imposte correnti pagate (52.855) (47.565)
Utilizzi dei fondi relativi al personale (4.054) (3.187)
(Aumento) diminuzione delle attività a breve:
rimanenze (168.474) (95.904)
attività finanziarie (543) (154)
crediti commerciali (284.722) (104.064)
crediti verso altri e altre attività (8.726) (8.499)
Aumento (diminuzione) delle passività a breve:
debiti commerciali 114.562 19.782
debiti verso altri e altre passività (16.191) 9.555
Effetto delle variazioni dei cambi sul capitale circolante 17.177 5.349
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività operativa 76.638 170.698
Investimenti in immobilizzazioni:
materiali (178.315) (120.710)
diritto di utilizzo beni in leasing (9.830) (11.867)
immateriali (23.739) (22.477)
finanziarie (561) (128)
Prezzo di realizzo, o valore di rimborso, di immobilizzazioni 1.661 3.052
Corrispettivi (pagati)/ricevuti per l'acquisizione/dismissione di società controllate, al (3.395) (30.414)
netto delle relative disponibilità liquide
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di investimento (214.179) (182.544)
Dividendi pagati nel periodo (87.035) (70.870)
Dividendi pagati nel periodo ad azionisti di minoranza (800) (640)
Variazione di fair value di strumenti derivati 294 2.316
Nuovi contratti per beni in leasing 9.836 11.195
Rimborso passitivà per beni in leasing (23.038) (21.471)
Mutui e finanziamenti assunti nel periodo da banche e altri finanziatori 305 1.089
Rimborso di mutui e finanziamenti a lungo termine (126.918) (63.673)
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di finanziamento (227.356) (142.054)
Flusso monetario complessivo (364.897) (153.900)
Effetto delle variazioni dei cambi sulle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (7.097) 1.829
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DEL PERIODO 99.954 293.159

Indebitamento finanziario netto consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2022 31.12.2021
A Disponibilità liquide 286.783 557.463
B Mezzi equivalenti a disponibilità liquide 0 0
C Altre attività finanziarie correnti 34.150 5.592
D Liquidità (A + B + C) 320.933 563.055
E Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma esclusa la parte 113.482
corrente del debito finanziario non corrente) 215.926
F Parte corrente del debito finanziario non corrente 63.722 139.771
G Indebitamento finanziario corrente (E + F) 279.648 253.253
H Indebitamento finanziario corrente netto (G - D) (41.285) (309.802)
I Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli strumenti di debito) 671.955 721.639
J Strumenti di debito 0 0
K Debiti commerciali e altri debiti non correnti 0 0
L Indebitamento finanziario non corrente (I + J + K) 671.955 721.639
M Totale indebitamento finanziario (H + L) 630.670 411.837

Variazioni di patrimonio netto consolidato

Capitale sociale Altre Riserve Utili / (perdite)
portati a nuovo
Risultato netto
di periodo
Patrimonio Netto
di Gruppo
Patrimonio Netto
di terzi
Patrimonio netto
(in migliaia di euro)
Saldo al 1° gennaio 2021 34.728 37.428 1.241.370 136.533 1.450.059 30.982 1.481.041
Destinazione risultato esercizio precedente 65.278 (65.278) 0 0 0
Pagamento dividendi (71.255) (71.255) (640) (71.895)
Altre variazioni (12) (12) 0 (12)
Componenti del risultato complessivo:
Effetto utile/(perdita) attuariale su piani a benefici definiti 2.744 2.744 0 2.744
Valutazione a fair value delle partecipazioni 30.538 30.538 0 30.538
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di
strumenti finanziari derivati
18.495 18.495 0 18.495
Variazione della riserva di conversione 33.869 33.869 1.767 35.636
Risultato netto del periodo 168.653 168.653 107 168.760
Saldo al 30 settembre 2021 34.728 89.792 1.339.918 168.653 1.633.091 32.216 1.665.307
Saldo al 1° gennaio 2022 34.728 124.093 1.388.238 215.537 1.762.596 33.524 1.796.120
Destinazione risultato esercizio precedente 128.087 (128.087) 0 0 0
Pagamento dividendi (87.450) (87.450) (800) (88.250)
Componenti del risultato complessivo:
Effetto utile/(perdita) attuariale su piani a benefici
definiti
3.477 3.477 0 3.477
Valutazione a fair value delle partecipazioni (129.965) (129.965) 0 (129.965)
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di 73.674 73.674 0 73.674
strumenti finanziari derivati
Variazione della riserva di conversione 52.180 52.180 1.016 53.196
Risultato netto del periodo 234.820 234.820 532 235.352
Saldo al 30 settembre 2022 34.728 249.947 1.389.837 234.820 1.909.332 34.272 1.943.604

Note di commento ai prospetti contabili

Principi contabili e criteri di redazione

Il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2022, che comprende la Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata, il Conto economico consolidato, il Conto economico consolidato complessivo, il Rendiconto finanziario consolidato, le Variazioni di patrimonio netto consolidato e brevi note illustrative, è redatto sulla base dei criteri di rilevazione e misurazione previsti dagli IFRS adottati dall'Unione Europea e messo a disposizione del pubblico su base volontaria. Quanto ai contenuti, alle tempistiche e alle modalità di comunicazione dell'informativa periodica finanziaria aggiuntiva si rimanda a quanto specificato sul sito internet aziendale (http://www.brembo.com/it/investitori/calendario).

Si rinvia a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021 per quanto concerne i principi contabili internazionali di riferimento e i criteri scelti dal Gruppo nella predisposizione dei suddetti prospetti contabili. La redazione del Resoconto intermedio richiede da parte della direzione l'effettuazione di stime e di assunzioni che hanno effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del rendiconto intermedio. Se nel futuro tali stime e assunzioni, che sono basate sulla miglior valutazione da parte del management, dovessero differire dalle circostanze effettive, sarebbero modificate in modo appropriato nel periodo in cui le circostanze stesse si verificassero.

Si segnala, inoltre, che taluni processi valutativi, in particolare quelli più complessi quali la determinazione di eventuali perdite di valore di attività non correnti, sono generalmente effettuati in modo completo solo in sede di redazione del bilancio annuale, allorquando sono disponibili tutte le informazioni eventualmente necessarie, salvo i casi in cui vi siano indicatori di impairment che richiedano un'immediata valutazione di eventuali perdite di valore. Le valutazioni attuariali necessarie per la determinazione dei fondi per benefici ai dipendenti vengono normalmente elaborate in occasione della predisposizione del bilancio annuale. Il presente Resoconto intermedio di gestione non è stato assoggettato a revisione contabile.

Area di consolidamento

I prospetti contabili al 30 settembre 2022 includono quelli della Capogruppo Brembo S.p.A. e quelli delle società nelle quali essa detiene il controllo ai sensi dell'IFRS 10. Rispetto al 30 settembre 2021 sono intervenute le seguenti operazioni societarie che hanno avuto impatti sull'area di consolidamento del Gruppo:

in data 4 novembre 2021, Brembo ha acquisito il 100% del capitale del Gruppo J.Juan, azienda spagnola attiva nello sviluppo e nella produzione di sistemi frenanti per motociclette. J.Juan è stata fondata nel 1965, ha sede a Gavà (Barcellona) e opera con tre stabilimenti in Spagna e uno in Cina che producono in particolare tubi freno, componente strategico per la sicurezza dell'impianto frenante che integrerà l'attuale gamma di prodotti Brembo per le due ruote, permettendo al Gruppo di completare l'offerta di soluzioni per l'impianto frenante della moto e di ampliare la propria famiglia di brand per un settore in espansione. L'esborso complessivo per l'operazione è stato di € 76,4 milioni, pagato utilizzando la liquidità disponibile.

Note di commento alle più rilevanti variazioni delle poste dei prospetti contabili consolidati

I ricavi netti realizzati nei primi nove mesi del 2022 dal Gruppo ammontano a € 2.728.224 migliaia, segnando un aumento del 33,6% rispetto ai primi nove mesi del 2021. A parità di perimetro di consolidamento, escludendo quindi dai risultati del 2022 l'apporto del Gruppo J.Juan, il fatturato del Gruppo risulterebbe in crescita del 29,8%.

Il settore delle applicazioni per autovetture, da cui proviene il 72,3% dei ricavi del Gruppo, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 a +33,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche le altre applicazioni hanno fatto registrare un trend positivo: il settore delle applicazioni per veicoli commerciali ha chiuso a +20,4%, quello delle motociclette a +49,9% (+17,5% a parità di perimetro di consolidamento), mentre il settore delle competizioni a +28,3%.

A livello geografico, guardando all'Europa, la Germania ha registrato una crescita del 35,2% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Anche gli altri paesi europei hanno fatto registrare un risultato positivo: l'Italia è cresciuta del 14,1%, la Francia del 17,8%, mentre il Regno Unito dello 0,6%. In Nord America le vendite sono risultate in crescita del 53,0%, mentre in Sud America la crescita si è attestata al 60,4%. In Estremo Oriente, la Cina ha fatto segnare una crescita del 36,1% e l'India del 44,7%, mentre in Giappone si è registrato un calo del 12,3%.

Al 30 settembre 2022, il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a € 1.807.891 migliaia, con un'incidenza del 66,3% sulle vendite, in aumento rispetto al 63,4% dello stesso periodo dell'anno precedente. All'interno di questa voce i costi per progetti interni capitalizzati tra le attività immateriali ammontano a € 16.836 migliaia e si confrontano con € 16.278 migliaia dello stesso periodo del 2021.

La voce proventi (oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria, pari a € 13.658 migliaia (€ 11.334 migliaia nel 2021) è riconducibile al risultato della valutazione a patrimonio netto del Gruppo BSCCB.

I costi per il personale sono pari a € 451.677 migliaia con un'incidenza sui ricavi del 16,6%, in calo rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (18,4%). I dipendenti in forza al 30 settembre 2022 sono pari a 12.897 (12.225 al 31 dicembre 2021 e 11.539 al 30 settembre 2021).

Il margine operativo lordo è pari a € 482.314 migliaia (17,7% dei ricavi) rispetto a € 381.659 migliaia del 2021 (18,7% dei ricavi).

Il margine operativo netto è pari a € 303.114 migliaia (11,1% dei ricavi) rispetto a € 224.081 migliaia del 2021 (11,0% dei ricavi), dopo aver conteggiato ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali per € 179.200 migliaia, contro ammortamenti e svalutazioni dello stesso periodo del 2021 pari a € 157.578 migliaia.

L'ammontare dei proventi finanziari netti è pari a € 1.424 migliaia (oneri per € 4.534 migliaia nel 2021), composto da differenze cambio nette positive per € 10.994 migliaia (€ 3.421 migliaia nel 2021) e da oneri finanziari pari a € 9.570 migliaia (€ 7.955 migliaia nello stesso periodo del precedente esercizio).

I proventi finanziari netti da partecipazioni, ammontanti a € 7.835 migliaia (€ 3.973 migliaia nel 2021), sono riconducibili al risultato della valutazione a patrimonio netto delle società collegate e ai dividendi ricevuti da società partecipate non consolidate.

Il risultato prima delle imposte chiude con un utile di € 312.373 migliaia (11,4% dei ricavi), mentre nel 2021 si era registrato un utile di € 223.520 migliaia (10,9% dei ricavi). La stima delle imposte, calcolata sulla base delle aliquote previste per l'esercizio dalla normativa vigente, risulta essere pari a € 76.744 migliaia (€ 54.640 migliaia nel 2021). Il tax rate è pari a 24,6%, rispetto al 24,4% dei primi nove mesi del 2021.

Il risultato derivante da attività operative cessate, negativo per € 277 migliaia è riconducibile alla contribuzione della società Brembo Argentina S.A. in liquidazione, riclassificata in tale voce in seguito alla decisione del Gruppo, presa nel corso del 2019, di cessare la propria attività industriale nell'impianto di Buenos Aires.

Il risultato netto di Gruppo al 30 settembre 2022 è pari a € 234.820 migliaia (8,6% dei ricavi) rispetto a € 168.653 migliaia del 2021 (8,3% dei ricavi).

Il Capitale Netto Investito a fine periodo ammonta a € 2.592.358 migliaia, con un incremento di € 361.064 migliaia rispetto al 31 dicembre 2021, quando era € 2.231.294 migliaia.

L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 ammonta a € 630.670 migliaia rispetto a € 411.837 migliaia al 31 dicembre 2021. L'incremento di € 218.833 migliaia, registrato nel periodo, è principalmente dovuto al concorrere dei seguenti aspetti:

  • effetto positivo del margine operativo lordo per € 482.314 migliaia, con una variazione negativa del capitale circolante pari a € 318.600 migliaia;
  • attività di investimento netto per complessivi € 210.812 migliaia di cui € 17.144 migliaia (8,1%) relativi a costi di sviluppo; tali attività si sono concentrate, oltre che in Italia (24,4%), in Nord America (33,2%), in Cina (16,5%) e in Repubblica Ceca (14,5%);
  • pagamento delle imposte, che ha assorbito € 52.855 migliaia;
  • pagamento da parte della Capogruppo del dividendo deliberato pari a € 87.035 migliaia;
  • dividendi ricevuti da società partecipate non consolidate per € 7.692 migliaia.

Ripartizione ricavi per area geografica e per applicazione

Di seguito si riporta la suddivisione dei ricavi netti al 30 settembre 2022, suddivisi per area geografica e per applicazione.

(in migliaia di euro) 30.09.2022 % 30.09.2021 % Variazione %
AREA GEOGRAFICA
Italia 271.018 9,9% 237.615 11,7% 33.403 14,1%
Germania 506.375 18,6% 374.436 18,3% 131.939 35,2%
Francia 85.705 3,1% 72.733 3,6% 12.972 17,8%
Regno Unito 135.753 5,0% 134.880 6,6% 873 0,6%
Altri paesi Europa 333.448 12,2% 256.725 12,6% 76.723 29,9%
India 96.779 3,5% 66.866 3,3% 29.913 44,7%
Cina 417.410 15,3% 306.676 15,0% 110.734 36,1%
Giappone 18.314 0,7% 20.881 1,0% (2.567) -12,3%
Altri paesi Asia 40.833 1,5% 33.721 1,7% 7.112 21,1%
Sud America (Argentina e Brasile) 47.177 1,7% 29.420 1,4% 17.757 60,4%
Nord America (USA, Messico e Canada) 754.045 27,7% 492.752 24,1% 261.293 53,0%
Altri paesi 21.367 0,8% 15.050 0,7% 6.317 42,0%
Totale 2.728.224 100,0% 2.041.755 100,0% 686.469 33,6%
(in migliaia di euro) 30.09.2022 % 30.09.2021 % Variazione %
APPLICAZIONE
Autovetture 1.974.216 72,3% 1.481.429 72,6% 492.787 33,3%
Motocicli 362.438 13,3% 241.714 11,8% 120.724 49,9%
Veicoli Commerciali 266.225 9,8% 221.096 10,8% 45.129 20,4%
Competizioni 125.107 4,6% 97.507 4,8% 27.600 28,3%
Varie 238 0,0% 9 0,0% 229 2544,4%
Totale 2.728.224 100,0% 2.041.755 100,0% 686.469 33,6%

INCIDENZA SU FATTURATO

Prevedibile evoluzione della gestione

Il portafoglio ordini si conferma solido a livello globale anche per i prossimi mesi. Salvo mutazioni straordinarie del contesto geopolitico e macroeconomico, Brembo prevede per l'intero esercizio 2022 ricavi in crescita del 30% rispetto al 2021, migliorando le precedenti indicazioni, e margini in linea con i primi nove mesi del 2022.

Osservazioni degli Amministratori circa l'andamento gestionale e i fatti significativi

Scenario macroeconomico

Una corretta valutazione delle performance ottenute da Brembo nel corso dei primi nove mesi del 2022 non può trascurare una panoramica sul contesto macroeconomico a livello mondiale, con particolare riferimento ai mercati in cui il Gruppo opera.

"Contrastare il costo della vita" è il titolo del WEO (World Economic Outlook) pubblicato a ottobre dall'FMI (Fondo Monetario Internazionale), pubblicazione di riferimento per valutare l'evoluzione dell'economia mondiale. L'economia globale continua ad affrontare sfide difficili, modellate dagli effetti persistenti di tre potenti forze: l'invasione russa dell'Ucraina, una crisi del costo della vita causata da pressioni inflazionistiche persistenti e crescenti e il rallentamento in Cina. L'invasione russa dell'Ucraina continua a destabilizzare fortemente l'economia globale, portando ad una grave crisi energetica in Europa che sta aumentando il costo della vita e ostacolando l'attività economica. I prezzi del gas in Europa sono più che quadruplicati dal 2021, con la Russia che ha ridotto le consegne del 20% rispetto ai livelli del 2021, aumentando le prospettive di carenza di energia nel prossimo inverno. Il conflitto ha anche spinto al rialzo i prezzi dei generi alimentari sui mercati mondiali e le conseguenti pressioni inflazionistiche hanno innescato un rapido e sincronizzato inasprimento delle condizioni monetarie, insieme a un forte apprezzamento del dollaro americano rispetto alla maggior parte delle altre valute. Condizioni monetarie e finanziarie globali più restrittive si faranno strada nell'economia, appesantendo la domanda e contribuendo a domare gradualmente l'inflazione. Per molti mercati emergenti, la forza del dollaro sta causando grandi sfide, inasprendo le condizioni finanziarie e aumentando il costo delle merci importate.

Secondo i dati pubblicati nel documento WEO, si prevede un rallentamento della crescita globale dal 6,0% nel 2021 al 3,2% nel 2022 e 2,7% nel 2023. Rispetto alle previsioni di luglio dell'FMI, la proiezione del rallentamento globale per il 2022 non è variata, mentre la previsione per il 2023 è inferiore a quanto previsto di 0,2 punti percentuali. Le tre maggiori economie del mondo: la Cina, l'area dell'euro e gli Stati Uniti rallenteranno in modo significativo fra il 2022 e il 2023, con downgrade rispetto alle previsioni fatte ad aprile e luglio dovuto a vari fattori: l'inasprimento delle condizioni finanziarie globali nella maggior parte delle regioni, associate ad aspettative di maggiori aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per combattere l'inflazione, un rallentamento più marcato in Cina a causa dei lockdown prolungati e del peggioramento della crisi del mercato immobiliare e gli effetti di spillover della guerra in Ucraina con restringimento delle forniture di gas dalla Russia all'Europa.

Nell'Eurozona la crescita dovrebbe attestarsi al 3,1% per il 2022 (rispetto al 2,6% previsto a luglio) e allo 0,5% per l'anno prossimo, secondo le stime pubblicate dall'FMI. Nel dettaglio, la crescita più importante è prevista per la Spagna (4,3%), seguita da Italia (3,2%) e Francia (2,5%). Performance inferiori per la Germania, il cui PIL (Prodotto Interno Lordo) è previsto in aumento dell'1,5%, quindi sotto la media europea stimata per il 2022. Nonostante il cauto ottimismo dell'FMI, secondo i dati PMI di S&P Global, il settore manifatturiero dell'Eurozona è sceso ulteriormente a causa del crollo della domanda e delle pressioni intensificate sui prezzi. Il PMI manifatturiero dell'Eurozona è stato rivisto al ribasso a 48,4 a settembre inferiore a 49,6 di agosto, segnando un ulteriore peggioramento delle condizioni operative per i produttori di beni dell'area dell'euro. Nel documento si legge che la domanda di beni dell'Eurozona è diminuita a settembre poiché l'inflazione elevata e l'incertezza economica avrebbero schiacciato la propensione al consumo dei clienti. La fiducia delle imprese è successivamente scesa al livello più basso da maggio 2020, portando le aziende a ridurre ulteriormente l'attività di acquisto in previsione di condizioni più difficili. Commentando i dati finali del Manufacturing PMI, Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence, ha dichiarato: "La brutta combinazione di un settore manifatturiero in recessione e delle crescenti pressioni inflazionistiche si aggiungerà ulteriormente alle preoccupazioni per le prospettive dell'economia dell'Eurozona. Escludendo i blocchi iniziali della pandemia, i produttori della zona euro non hanno assistito a un crollo della domanda e della produzione su questa scala dai tempi della crisi finanziaria globale del 2009".

L'FMI rivede al rialzo le stime di crescita per l'Italia per il 2022. Infatti, la ripresa dei servizi legati al turismo e la produzione industriale nella prima metà dell'anno hanno contribuito alla crescita prevista del 3,2%, ovvero 0,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di luglio. Si nota quindi che per quest'anno l'andamento del PIL italiano si profila più favorevole delle attese: nello scenario base, il CSC (Centro Studi Confindustria) prevede un incremento annuo del 3,4%, già più che acquisito a metà anno, che corrisponde a 1,5 punti percentuali in più rispetto allo scenario delineato in aprile. Sebbene l'economia italiana abbia subìto l'impatto della pandemia più della media dell'Eurozona, il rimbalzo nel 2021 e nella prima metà del 2022 ha consentito al nostro paese di superare, rispetto ai livelli pre-pandemia, le altre principali economie europee. Secondo lo scenario del CSC, dopo un fisiologico rallentamento del terzo trimestre 2022, la produzione scenderà tra il quarto trimestre del 2022 (-0,6%) e il primo del 2023 (-0,3%). Da un lato, infatti, si è esaurita la spinta legata al gap da colmare rispetto al pre-pandemia, ormai chiuso e, dall'altro, si manifesteranno pienamente gli effetti negativi dell'aumento dei prezzi dei prodotti energetici. Dal secondo trimestre del 2023, la dinamica del PIL dovrebbe tornare positiva, anche se in misura molto contenuta (+0,2% in media a trimestre).

Per quanto riguarda la situazione negli USA, l'FMI prevede un'importante differenza negativa rispetto a quanto aveva previsto a luglio e l'economia americana dovrebbe fermarsi a una crescita dell'1,6% (-0,7 punti percentuali rispetto alle ultime previsioni). Anche nel report pubblicato a ottobre 2022, gli economisti dell'OCSE prevedono che la crescita si posizionerà all'1,5% nel 2022 e allo 0,5% nel 2023, con inflazione e condizioni finanziarie rigide che gravano sulla spesa. Le pressioni inflazionistiche, guidate dalla forte domanda, dai vincoli dell'offerta e dall'aumento dei prezzi delle materie prime a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, possono rivelarsi persistenti, inducendo un'ulteriore stretta monetaria. Negli Stati Uniti, dove l'inflazione potrebbe aver raggiunto il picco e dove l'inasprimento della politica monetaria è iniziato prima che nella maggior parte delle altre grandi economie avanzate, si prevede un progresso più rapido nel riportare l'inflazione all'obiettivo rispetto all'area dell'euro o al Regno Unito.

Tra le economie emergenti, per il Brasile l'OECD prevede una crescita del PIL che dovrebbe rallentare in modo significativo nel 2022 allo 0,6%, prima di salire all'1,2% nel 2023, dopo una forte ripresa del 5% nel 2021. L'aumento dell'inflazione, la guerra in Ucraina e le condizioni finanziarie più restrittive hanno eroso il sentimento economico e il potere d'acquisto, che hanno intaccato la domanda interna nella prima metà del 2022. Le elezioni presidenziali del 2022 stanno aggiungendo incertezza, contribuendo a mantenere bassi gli investimenti fino al 2023. La ripresa del mercato del lavoro è stata lenta; il tasso di partecipazione e il reddito reale da lavoro rimangono al di sotto dei livelli pre-pandemia.

Per quanto riguarda la Russia, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha ridotto le sue previsioni sul PIL del paese che quest'anno registrerà una contrazione del 5% e del 3% per il 2023.

Secondo le stime dell'OCSE, dopo aver registrato il più forte rimbalzo del PIL tra i paesi del G20 nel 2021, l'economia indiana sta progressivamente perdendo slancio poiché le aspettative inflazionistiche rimangono elevate a causa dell'aumento dei prezzi globali dell'energia e dei generi alimentari, della normalizzazione della politica monetaria e del deterioramento delle condizioni globali. Si prevede che il PIL reale crescerà del 6,9% nell'anno 2022 e del 6,2% nell'esercizio 2023, nonostante una ripresa degli investimenti aziendali facilitata dal sistema di incentivi legati alla produzione.

In Cina, secondo l'FMI, la crescita economica scenderà al 3,2% nel 2022 (-0,1% rispetto alle previsioni di luglio)

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per poi aumentare al 4,4% nel 2023 (-0,2% rispetto alle previsioni di luglio). In mezzo a crescenti venti contrari, la crescita sarà supportata dagli investimenti nella transizione climatica e dall'anticipo di progetti infrastrutturali. Gli investimenti immobiliari rimarranno deboli a causa delle continue inadempienze tra gli sviluppatori e delle aspettative sui prezzi in calo. Le esportazioni rimarranno relativamente forti, poiché le aziende continueranno ad aumentare le loro quote di mercato. Gli effetti negativi sulla fiducia legati ai continui blocchi, uniti a una protezione sociale inadeguata, peseranno sui consumi, anche se le grandi riserve di petrolio e grano della Cina attenueranno l'impatto dell'aumento dei prezzi globali dell'energia e dei generi alimentari.

Sempre nel WEO di ottobre, la stima dell'FMI della media aritmetica delle quotazioni delle tre qualità di petrolio Brent, Dubai e West Texas Intermediate (WTI) si attesta ad un prezzo di 98,19 dollari al barile per la fine del 2022 e di 85,52 per il 2023.

Mercati valutari

Nei primi nove mesi del 2022 il dollaro americano ha aperto il periodo con un leggero deprezzamento superando quota 1,1400. Successivamente la moneta ha avuto un nuovo deprezzamento che l'ha portata al massimo di periodo il 4 febbraio a 1,1464. In seguito, la valuta ha invertito decisamente il trend, con un forte e deciso apprezzamento che l'ha portata a raggiungere il valore minimo di periodo a 0,9565 (28 settembre). Nella fase finale del periodo il dollaro ha avuto un leggero deprezzamento, andando a chiudere a 0,9748, valore al di sotto della media di periodo di 1,0650.

Per quanto riguarda le altre valute dei principali mercati in cui Brembo opera a livello industriale e commerciale, la sterlina inglese ha aperto il periodo considerato con una fase altalenante, per poi presentare un forte apprezzamento, raggiungendo il minimo di periodo a 0,8239 (4 marzo). Successivamente la valuta ha invertito bruscamente il trend con un forte e costante deprezzamento fino alla fine di giugno, seguito da una fase di apprezzamento sotto quota 0,8400, per poi nuovamente invertire il trend, andando a toccare il massimo di periodo a 0,9027 (28 settembre). Chiusura: 0,8830, valore superiore alla media dei nove mesi di 0,8469.

Lo zloty polacco ha aperto l'anno muovendosi in un canale laterale 4,50-4,60 per poi leggermente apprezzarsi al valore minimo di periodo di 4,4921 (10 febbraio). In seguito la valuta ha avuto un forte e deciso deprezzamento, che l'ha portata a quota 4,9525 (7 marzo). Successivamente la moneta ha avuto un nuovo apprezzamento, durato fino alla fine di marzo scendendo sotto quota 4,7000. Dopo una fase laterale, la moneta ha avuto un nuovo apprezzamento verso la fine di maggio, seguito da un deprezzamento che l'ha riportata sopra quota 4,8000 alla metà di luglio. Nella fase finale del periodo considerato lo zloty si è mosso in un canale laterale per poi chiudere in deprezzamento a 4,8483, valore superiore alla media di periodo di 4,6700.

La corona ceca ha aperto il periodo considerato con un trend di leggero apprezzamento, che ha portato la moneta al valore minimo di periodo di 24,1350 (3 febbraio). In seguito si è assistito ad un forte deprezzamento, durato tutto il mese di febbraio, culminato con il valore massimo di periodo di 25,8660 (2 marzo). Successivamente la corona si è nuovamente apprezzata scendendo sotto quota 24,4000 verso gli inizi di aprile. La moneta ha avuto poi una fase altalenante per poi muoversi in un canale laterale 24,70-24,40 e chiudere a 24,5490, valore in linea con la media di periodo di 24,6174.

La corona svedese ha aperto il periodo considerato con un leggero apprezzamento, seguito immediatamente da un forte e deciso deprezzamento. In seguito la corona ha avuto un costante trend di apprezzamento fino al 20 aprile, minimo di periodo, toccando 10,2300. Successivamente la moneta ha invertito il trend, con un forte deprezzamento, superando quota 10,8000 agli inizi di luglio; in un secondo tempo, la corona ha avuto un forte apprezzamento seguito da un altrettanto forte deprezzamento che ha portato in data 29 settembre il massimo di periodo a 10,9580. Chiusura: 10,8993, valore superiore alla media di periodo rilevata di 10,5237.

La corona danese ha aperto il periodo attorno a quota 7,4380 per poi muoversi in un canale laterale 7,4450- 7,4370. Nel mese di luglio, la valuta ha avuto un forte deprezzamento, andando a raggiungere il massimo di periodo a 7,4457 (1 agosto). In seguito, la moneta ha avuto un deciso apprezzamento, portandosi a 7,4364 il 5 settembre, minimo di periodo. Chiusura: 7,4365, valore in linea con la media dei nove mesi rilevata di 7,4400.

Ad Oriente lo yen giapponese ha aperto il periodo considerato attorno al valore di 130 per poi, dopo essersi mosso in un canale laterale, avere un apprezzamento che ha portato il valore minimo di periodo a 125,5500 (7 marzo). Successivamente la valuta ha avuto un forte e deciso trend di deprezzamento, superando quota 143,0000 verso la metà di giugno. In seguito, la moneta ha avuto un fase di apprezzamento, durata fino alla fine di luglio, seguita da una fase di deprezzamento che ha portato lo yen a quota 144,5000 (13 settembre), massimo di periodo, chiudendo a 141,0100, valore al di sopra della media di periodo di 135,9321.

Lo yuan/renminbi cinese ha aperto il periodo considerato sopra quota 7,20 per poi avere un deprezzamento verso la metà del mese di gennaio. In seguito la valuta ha avuto un apprezzamento, che l'ha portata sotto quota 7,10. Successivamente lo yuan ha avuto un nuovo deprezzamento, andando a raggiungere il valore massimo di periodo di 7,2923 (4 febbraio). Partendo dal mese di febbraio la moneta ha avuto un forte apprezzamento, fino alla metà di marzo per poi invertire decisamente il trend, deprezzandosi fino agli inizi di giugno. In seguito, la moneta ha avuto una fase di forte apprezzamento, raggiungendo il minimo di periodo a 6,7518 (12 luglio). La fase finale considerata ha visto un trend di deprezzamento, chiudendo a: 6,9368, valore al di sotto della media di periodo di 7,0210.

La rupia indiana ha aperto il periodo considerato sopra quota 84, mostrando poi un apprezzamento seguito da un forte deprezzamento che ha portato al massimo di periodo di 85,9373 (10 febbraio). In seguito la moneta ha avuto un nuovo e deciso apprezzamento, fino alla fine di aprile, per poi avere un nuovo deprezzamento. A partire dalla fine di giugno la valuta ha visto un trend di deciso apprezzamento, andando a raggiungere il minimo di periodo di 78,2655 (28 settembre), chiudendo a 79,4250, valore inferiore alla media di periodo di 82,3310.

Nelle Americhe, il real brasiliano ha aperto il periodo considerato andando a toccare il valore massimo di periodo di 6,4420 (6 gennaio). In seguito la moneta ha avuto un forte e costante trend di apprezzamento, raggiungendo il minimo di periodo a 5,0261 (19 aprile). Successivamente la valuta ha avuto un leggero deprezzamento, tornando sopra quota 5,4000, seguito da un nuovo apprezzamento. Verso la metà di giugno si è assistito ad un nuovo deprezzamento, che ha portato nuovamente la valuta sopra 5,5000. Nella fase finale del periodo considerato, il real ha visto un trend di apprezzamento che l'ha portata a chiudere a 5,2584, valore al di sotto della media di periodo di 5,4677.

Il peso messicano ha aperto il periodo attorno quota 23,2000 per poi muoversi in una fase laterale. Agli inizi di febbraio si è assistito ad un deprezzamento che ha portato la valuta a raggiungere quota 23,5856 il 4 febbraio, massimo di periodo. In seguito la moneta ha avuto un forte e deciso trend di apprezzamento costante che l'ha portata a toccare 19,5294 il 28 settembre, minimo di periodo. Chiusura: 19,6393, valore inferiore alla media dei nove mesi di 21,5785.

Infine, il rublo russo ha aperto il periodo considerato attorno a 84,5000, muovendosi in una fase laterale fino alla metà di febbraio; in seguito, la valuta ha avuto un forte e deciso deprezzamento, andando a toccare il massimo di periodo a 145,9011 (8 marzo). Successivamente la valuta, dopo una fase laterale, ha avuto un altrettanto deciso trend di apprezzamento che l'ha portata a raggiungere il valore minimo di periodo di 54,5292 (29 settembre), chiudendo al valore di 55,3412, valore al di sotto della media di periodo di 78,2932.

Struttura operativa e mercati di riferimento

Nel corso dei primi nove mesi del 2022 Brembo ha consolidato ricavi netti pari a € 2.728.224 migliaia, in crescita del 33,6% rispetto a € 2.041.755 migliaia dello stesso periodo del 2021.

Di seguito vengono forniti dati e informazioni, a disposizione della società alla data della presente relazione, sull'andamento delle singole applicazioni e sui relativi mercati.

Autovetture

Il mercato globale dei veicoli leggeri ha registrato, nei primi nove mesi del 2022, una diminuzione delle vendite del 2,0%.

Il mercato dell'Europa Occidentale (EU14+EFTA+Regno Unito) ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con le immatricolazioni di autovetture a -10,0% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Tutti i principali mercati hanno registrato un calo: Italia -16,3%, Spagna -7,4%, Francia -11,8%, Germania -7,4%. Anche nell'Est Europa (EU 12) si è registrato un trend negativo nelle immatricolazioni di auto del 6,3% rispetto ai primi nove mesi del 2021.

In Russia le immatricolazioni di veicoli leggeri hanno chiuso i primi nove mesi del 2022 con un calo delle vendite del 59,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gli Stati Uniti hanno fatto registrare un calo nei primi nove mesi del 2022, con le vendite di veicoli leggeri che sono diminuite complessivamente del 12,9% rispetto al pari periodo del 2021. Anche i mercati di Brasile e Argentina hanno chiuso i primi nove mesi dell'anno con un calo complessivo delle vendite del 3,7%.

Nei mercati asiatici, la Cina ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con le vendite di veicoli leggeri a +8,2% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Negativo invece l'andamento del mercato giapponese che, nello stesso periodo dell'anno, ha chiuso con una diminuzione delle vendite del 10,1%.

In questo contesto, al 30 settembre 2022 Brembo ha realizzato vendite nette di applicazioni per auto per € 1.974.216 migliaia pari al 72,3% del fatturato di Gruppo, in crescita del 33,3% rispetto ai primi nove mesi del 2021.

Motocicli

Europa, Stati Uniti e Giappone sono i tre più importanti mercati di riferimento per Brembo nel settore motociclistico.

In Europa i mercati di riferimento per le immatricolazioni di motocicli sono Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Nei primi nove mesi del 2022, nei cinque principali paesi europei, le vendite di moto e scooter hanno complessivamente chiuso in linea rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre se si considerano le sole immatricolazioni di moto e scooter superiori a 500cc le immatricolazioni sono calate del 7,0%. Guardando all'Italia, le vendite di moto e scooter dei primi nove mesi del 2022 hanno registrato un decremento del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Negli Stati Uniti le immatricolazioni di moto, scooter e ATV (All Terrain Vehicles - quadricicli per ricreazione e lavoro) nei primi nove mesi del 2022 decrescono del 7% rispetto allo stesso periodo del 2021. I soli ATV decrescono del 15,3%, mentre le moto e gli scooter, considerati complessivamente, scendono del 3,9%.

Il mercato giapponese, considerando complessivamente le cilindrate sopra i 50cc, nei primi nove mesi del 2022 ha registrato un calo del 120%.

Il mercato indiano (moto e scooter) nei primi nove mesi del 2022 è risultato in crescita dell'8,0%, mentre in Brasile l'aumento delle immatricolazioni è stato pari al 17,0%.

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per motocicli nei primi nove mesi del 2022 sono stati pari a € 362.438 migliaia in aumento del 49,9% (17,5% a parità di perimetro di consolidamento) rispetto allo stesso periodo del 2021.

Veicoli commerciali e industriali

Nei primi nove mesi del 2022 il mercato dei veicoli commerciali in Europa (EU-EFTA-Regno Unito), mercato di riferimento per Brembo, ha fatto registrare una contrazione delle immatricolazioni del 17,5% rispetto all'analogo periodo del 2021.

In particolare, in Europa le vendite di veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 tonnellate) si sono contratte complessivamente del 20,9%. Tutti i principali mercati europei per volume di vendita hanno chiuso in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021: Italia (-12,4%), Francia (-22,4%), Spagna (-27,7%), Germania (-18,9%) e Regno Unito (-20,1%).

Il segmento dei veicoli commerciali medi e pesanti (oltre le 3,5 tonnellate), in Europa, ha fatto registrare un aumento nei primi nove mesi del 2022, chiudendo a +1,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tra i cinque maggiori mercati europei solo la Spagna e il Regno Unito hanno registrato rispettivamente una crescita del 10,3% e del 3,1%, mentre gli altri mercati hanno registrano un calo: Italia e Francia (-1,3%), Germania (-4,4%).

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per questo segmento al 30 settembre 2022 sono stati pari a € 266.225 migliaia, in crescita del 20,4% rispetto al 30 settembre 2021.

Competizioni

Nel settore delle competizioni, nel quale Brembo ha da anni un'indiscussa supremazia, il Gruppo è presente con tre marchi leader: Brembo Racing (impianti frenanti per auto e moto da competizione), AP Racing (impianti frenanti e frizioni per auto da competizione), Marchesini (ruote in magnesio e alluminio per motociclette da corsa).

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per competizioni nei primi nove mesi del 2022 sono stati pari a € 125.107 migliaia, in aumento del 28,3% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Implicazioni della pandemia da Covid-19 sul Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2022

Brembo segue costantemente gli sviluppi della pandemia da Covid-19 presso tutte le proprie sedi a livello globale, adottando tempestivamente tutte le misure di prevenzione, controllo e contenimento della stessa, volte alla tutela della salute dei propri dipendenti e collaboratori, quali smart working, modifica dei layout produttivi, sanificazione dei locali, dispositivi di protezione individuale, regole di igiene e distanziamento sociale. Si segnala che, nel corso dei primi nove mesi del 2022, tutti gli stabilimenti in cui il Gruppo opera hanno svolto normale attività operativa, ad eccezione di un periodo di lockdown, nel secondo trimestre 2022, presso le società situate in Cina.

Conflitto Russia - Ucraina

A seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina, Brembo ha istituito un gruppo di lavoro volto a monitorarne le evoluzioni e a definire le azioni necessarie per mitigare i rischi ed i possibili impatti diretti ed indiretti sul Gruppo. Per quanto riguarda gli impatti diretti, Brembo ha scelto, fin dai primi giorni della crisi, di bloccare tutte le vendite in Russia e Bielorussia di prodotti aftermarket (unica GBU coinvolta dagli eventi), con una contrazione del fatturato rispetto ai primi 9 mesi del 2021 pari a € 12.213 migliaia. L'attuale contesto è stato riflesso nel calcolo dell'expected credit loss dei crediti netti vantati nell'area interessata dal conflitto pari a € 484 migliaia (oltre a € 60 migliaia di note credito da emettere riferibili a vendite ante conflitto che andranno a ridurre ulteriormente l'esposizione). Il Gruppo detiene una partecipazione del 100% nella società Brembo Russia Llc, che, con un organico di 3 dipendenti, promuove la vendita di dischi freno per il settore automobilistico per il solo mercato del ricambio. I ricavi netti della società realizzati nei 9 mesi del 2022, e interamente verso la Capogruppo, ammontano a Rub 20.432 migliaia (€ 261 migliaia), mentre la perdita netta è di Rub 19.177 migliaia (€ 245 migliaia). La liquidità sui conti bancari locali è pari a Rub 63.891 migliaia. Il tasso di cambio utilizzato per convertire gli importi in euro è stato stimato utilizzando fonti dati pubbliche. La società continua ad essere consolidata integralmente continuando a sussistere le condizioni per il controllo della partecipata. Anche gli effetti indiretti sofferti dal Gruppo sono stati ad oggi piuttosto limitati, nonostante il settore dell'automotive sia stato colpito da alcune interruzioni nelle forniture di materie prime e componenti che, unitamente alla crisi legata ai semiconduttori, hanno portato i costruttori a programmare degli stop produttivi per brevi periodi. Gli effetti associati all'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia hanno portato ad oggi impatti limitati, grazie alle strategie di copertura dei prezzi implementate precedentemente all'avvio del conflitto e alle attività di recupero verso i clienti. A livello macroeconomico le principali istituzioni e organizzazioni hanno rivisto le aspettative di mercato al ribasso, anche a causa degli effetti dell'inflazione. Si stima tuttavia che tali impatti saranno più contenuti per il Gruppo rispetto ad altre aziende del settore automotive, grazie al segmento di mercato cui Brembo si rivolge. A livello di compliance, Brembo analizza e monitora, con il supporto di consulenti esterni, l'evoluzione delle sanzioni imposte alla Russia dai paesi occidentali; in tal senso non si evidenziano al momento impatti diretti per il Gruppo. Infine, nell'ambito dell'emergenza umanitaria provocata dal conflitto, Brembo ha messo in atto un piano di azioni concrete a sostegno della popolazione ucraina. Nei siti italiani dell'azienda è stata attivata una raccolta solidale di beni per soddisfare i bisogni primari dei rifugiati. Il personale di Brembo ha avuto inoltre la possibilità di aderire alla donazione volontaria di una o più ore di lavoro, a cui Brembo ha aggiunto un contributo equivalente a quanto complessivamente raccolto. A ulteriore sostegno della popolazione in fuga dalla guerra, Brembo ha firmato un accordo con la Fondazione Cesvi per un progetto denominato "Safe Haven", con l'obiettivo di accogliere i rifugiati ucraini presso una struttura alberghiera in Polonia, offrendo loro un periodo di vitto, alloggio, cure e orientamento.

Fatti di rilievo del periodo

In seguito alle dimissioni di Laura Cioli, Amministratore Indipendente, Presidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità e membro del Comitato Remunerazione e Nomine, in data 3 marzo 2022, il Consiglio di Amministrazione di Brembo S.p.A., ha proceduto, sentiti anche gli orientamenti e le linee guida fornite dal Comitato Remunerazione e Nomine, a nominare per cooptazione Manuela Soffientini quale nuovo Amministratore Indipendente, componente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità e del Comitato Remunerazione e Nomine (il curriculum vitae del Consigliere è a disposizione sul sito Internet: Organi Societari | Brembo - Sito Ufficiale). Infine, il Consigliere Indipendente, Elisabetta Magistretti è stata nominata Presidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità.

L'Assemblea degli azionisti del 21 aprile 2022 della Capogruppo Brembo S.p.A. ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2021, destinando l'utile dell'esercizio pari a € 111.228.545,97 come segue:

• agli Azionisti, un dividendo lordo ordinario di € 0,27 per ognuna delle azioni ordinarie in circolazione, escluse quindi le azioni proprie;

• riportato a nuovo il rimanente.

In data 25 luglio 2022, Brembo ha firmato un accordo di joint venture paritetico con Shandong Gold Phoenix Co. Ltd., azienda cinese quotata alla Borsa di Shanghai, leader nella progettazione, collaudo, produzione e commercializzazione di sistemi frenanti, pastiglie e materiale di attrito per il primo equipaggiamento e l'aftermarket. L'accordo prevede la costituzione della nuova società Shandong BRGP Friction Technology Co. Ltd. che sarà completamente dedicata alla produzione su larga scala di innovative pastiglie freno per il mercato aftermarket dei segmenti auto e veicoli commerciali. L'operazione comporterà da parte delle due società un investimento complessivo pari a circa € 35 milioni per i prossimi tre anni.

Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di opt-out)

La società ha aderito al regime di opt-out di cui all'art. 70, comma 8 e all'art. 71, comma 1-bis del Regolamento Emittenti (delibera consiliare del 17 dicembre 2012), derogando agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Acquisto e vendita di azioni proprie

L'Assemblea degli Azionisti del 21 aprile 2022 ha approvato un nuovo piano di acquisto e vendita di azioni proprie con le finalità di:

  • compiere, direttamente o tramite intermediari, eventuali operazioni di investimento anche per contenere movimenti anomali delle quotazioni, per regolarizzare l'andamento delle negoziazioni e dei corsi e per sostenere sul mercato la liquidità del titolo, così da favorire il regolare svolgimento delle negoziazioni al di fuori delle normali variazioni legate all'andamento del mercato, fermo restando in ogni caso il rispetto delle disposizioni vigenti;
  • eseguire, coerentemente con le linee strategiche della società, operazioni sul capitale o altre operazioni in relazione alle quali si renda necessario o opportuno procedere allo scambio o alla cessione di pacchetti azionari da realizzarsi mediante permuta, conferimento o altro atto o disposizione;

acquistare azioni proprie in un'ottica di investimento a medio e lungo termine.

Il numero massimo di azioni acquistabili è di 8.000.000 che, sommato alle 10.035.000 azioni proprie già in portafoglio pari al 3,005% del capitale sociale, rappresenta il 5,401% del capitale sociale della Società. L'acquisto di azioni proprie potrà essere effettuato fino ad un importo massimo di € 144 milioni:

  • ad un prezzo minimo non inferiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, diminuito del 10%;
  • ad un prezzo massimo non superiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, aumentato del 10%.

Per quanto riguarda la vendita delle azioni proprie, il Consiglio di Amministrazione stabilirà di volta in volta, in conformità alla normativa applicabile e/o alle prassi di mercato ammesse, i criteri per la determinazione del relativo corrispettivo e/o modalità, termini e condizioni di impiego delle azioni proprie in portafoglio, avuto riguardo alle modalità realizzative impiegate, all'andamento dei prezzi delle azioni nel periodo precedente all'operazione ed al miglior interesse della società.

L'autorizzazione per l'acquisto di azioni proprie ha la durata di 18 mesi dalla data della delibera assembleare. Nel corso dei primi nove mesi dell'anno non sono stati effettuati acquisti o vendite di azioni proprie.

Fatti significativi successivi al 30 settembre 2022

Non si segnalano fatti significativi avvenuti dopo la chiusura dei primi nove mesi del 2022 e fino alla data del 9 novembre 2022.

Dichiarazione ex art. 154/bis comma 2 – parte IV, titolo III, capo II, sezione V-bis, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: "Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della Legge 6 febbraio 1996, n. 52"

Oggetto: Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2022, approvato in data 9 novembre 2022.

Il sottoscritto, Andrea Pazzi, dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari della società BREMBO S.p.A.,

DICHIARA

ai sensi del secondo comma dell'art. 154 bis, parte IV, titolo III, capo II, sezione V-bis, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 che, sulla base della propria conoscenza, il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2022 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Andrea Pazzi Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

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