Governance Information • Mar 29, 2023
Governance Information
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TIM S.p.A. Sede Legale in Milano Via Gaetano Negri n. 1 Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma Corso d'Italia n. 41 Casella PEC: [email protected] Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato Codice Fiscale/Partita Iva e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano Monza-Brianza Lodi 00488410010
| Glossario | 5 | ||
|---|---|---|---|
| Premessa | |||
| 1. | Profilo dell'Emittente | Pag. | 7 |
| 2. | Informazioni sugli assetti proprietari (ex art. 123 bis TUF) alla data del 31 dicembre 2022 | Pag. | 8 |
| a) Struttura del capitale sociale |
Pag. | 8 | |
| b) Restrizioni al trasferimento di titoli |
Pag. | 8 | |
| c) Partecipazioni rilevanti nel capitale |
Pag. | 8 | |
| d) Titoli che conferiscono diritti speciali |
Pag. | 8 | |
| e) Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto |
Pag. | 8 | |
| f) Restrizioni al diritto di voto |
Pag. | 8 | |
| g) Accordi tra azionisti |
Pag. | 8 | |
| h) Clausole di change of control e disposizioni statutarie in materia di OPA |
Pag. | 8 | |
| i) Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie |
Pag. | 10 | |
| j) Attività di direzione e coordinamento |
Pag. | 10 | |
| k) Poteri speciali dello Stato |
Pag. | 10 | |
| 3. | Compliance | Pag. | 12 |
| 4. | Consiglio di Amministrazione | Pag. | 13 |
| 4.1 Ruolo del Consiglio di Amministrazione |
Pag. | 13 | |
| 4.2 Nomina e sostituzione |
Pag. | 14 | |
| 4.3 Composizione |
Pag. | 15 | |
| 4.4 Funzionamento |
Pag. | 17 | |
| 4.5 Ruolo del Presidente |
Pag. | 18 | |
| 4.6 Consiglieri esecutivi |
Pag. | 19 | |
| 4.7 Amministratori indipendenti e Lead Independent Director |
Pag. | 19 | |
| 5. | Gestione delle informazioni societarie | Pag. | 21 |
| 6. | Comitati interni al Consiglio | Pag. | 22 |
| 7. | Autovalutazione e successione degli amministratori – Comitato Nomine e Remunerazione |
24 | |
| 7.1 Autovalutazione e successione degli amministratori | Pag. | 24 | |
| 7.2 Comitato nomine e remunerazione | Pag. | 25 | |
| 8. | Remunerazione degli amministratori – Comitato Remunerazione | Pag. | 27 |
| 8.1 Remunerazione degli amministratori | Pag. | 27 | |
| 8.2 Comitato remunerazioni | Pag. | 27 | |
| 9. | Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi – Comitato Controllo e Rischi | Pag. | 28 |
| 9.1 | Chief Executive Officer | Pag. | 31 | ||
|---|---|---|---|---|---|
| 9.2 | Pag. | 31 | |||
| 9.3 Responsabile della funzione Internal Audit |
32 | ||||
| 9.4 Modello organizzativo ex d.lgs. 231/2001 |
33 | ||||
| 9.5 | Società di revisione | Pag. | 35 | ||
| 9.6 | Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e altri ruoli e funzioni aziendali |
Pag. | 35 | ||
| 9.7 | Coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi |
Pag. | 36 | ||
| 10. | Interessi degli amministratori e operazioni con parti correlate | ||||
| 11. | Collegio Sindacale | Pag. | 39 | ||
| 11.1 Nomina e sostituzione | |||||
| 11.2 Composizione e funzionamento | Pag. | 39 | |||
| 12. | Rapporti con gli azionisti Pag. 42 |
||||
| 13. | Assemblee Pag. 44 |
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| 14. | Ulteriori pratiche di governo societario Pag. 45 |
||||
| 15. | Cambiamenti dalla chiusura dell'esercizio di riferimento Pag. 46 |
||||
| 16. | Considerazioni sulla lettera del Presidente del Comitato per la Corporate Governance Pag. 47 |
||||
| TABELLE | |||
|---|---|---|---|
| Tabella 1 - Informazioni sugli assetti proprietari | Pag. | 48 |
|---|---|---|
| Struttura del capitale sociale al 31 dicembre 2022 | Pag. | 48 |
| Altri strumenti finanziari (attribuenti il diritto di sottoscrivere azioni di nuova emissione) | Pag. | 48 |
| Partecipazioni rilevanti nel capitale al 31 dicembre 2022 | Pag. | 48 |
| Tabella 2 – Struttura del Consiglio di Amministrazione alla data di chiusura dell'esercizio | Pag. | 49 |
| Tabella 3 – Struttura dei Comitati consiliari alla data di chiusura dell'esercizio | Pag. | 51 |
| Cariche ricoperte dagli amministratori | Pag. | 53 |
| Tabella 4 – Struttura del Collegio Sindacale alla data di chiusura dell'esercizio | Pag. | 54 |
Bilancio di Sostenibilità: il documento approvato annualmente dal Consiglio di Amministrazione della Società e basato sulle Sustainability Reporting Guidelines della Global Reporting Initiative, recante la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di TIM S.p.A., ai sensi del d.lgs. n. 254/2016.
Codice/Codice Corporate Governance: il Codice di Corporate Governance delle società quotate approvato nel gennaio 2020 dal Comitato per la Corporate Governance.
Cod. Civ./c.c.: il Codice Civile
Comitato/Comitato CG/Comitato per la Corporate Governance: il Comitato italiano per la Corporate Governance delle società quotate, promosso, oltre che da Borsa Italiana S.p.A., da ABI, Ania, Assogestioni, Assonime e Confindustria.
Consiglio / Consiglio di Amministrazione: il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente.
Esercizio: l'esercizio sociale chiuso al 31 dicembre 2022.
FiberCop: la società controllata FiberCop S.p.A..
Noovle: la società controllata Noovle S.p.A..
Olivetti: la società controllata Olivetti S.p.A..
Principi di Autodisciplina: il documento recante le regole stabilite in via di autodisciplina dal Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A., a integrazione e completamento di quanto previsto dal Codice di Corporate Governance a cui la Società aderisce (consultabile all'indirizzo https://www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/strumenti-governance/codicipolitiche.html)
Regolamento Emittenti Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 11971 del 1999 (come successivamente modificato) in materia di emittenti.
Regolamento Parti Correlate Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 17221 del 12 marzo 2010 (come successivamente modificato).
Relazione: la presente relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, redatta ai sensi dell'art. 123-bis TUF.
Relazione sulla Remunerazione: la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti redatta ai sensi dell'art. 123-ter TUF e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti Consob.
Sparkle: la società controllata Telecom Italia Sparkle S.p.A..
Statuto: lo statuto sociale dell'Emittente.
Telsy: la società controllata Telsy S.p.A..
Testo Unico della Finanza/TUF: il Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (come successivamente modificato).
TIM, Telecom Italia, Emittente o Società: Telecom Italia S.p.A., altresì denominata TIM S.p.A., società per azioni di diritto italiano, con sede legale in Milano, Via Gaetano Negri n. 1, e direzione generale e sede secondaria in Roma, Corso d'Italia n. 41 – Sito web corporate www.gruppotim.it – Sito web commerciale www.tim.it
TIM Brasil: la società controllata brasiliana TIM S.A..
TIM aderisce al Codice di Corporate Governance; il mancato o parziale allineamento a specifiche sue disposizioni è illustrato nell'ambito della sezione della Relazione che riguarda la pratica di governo altrimenti applicata dalla Società. Le informazioni contenute nella Relazione sono riferite all'esercizio 2022 ovvero, là dove indicato, alla data della riunione del Consiglio di Amministrazione che l'ha approvata, e cioè al 15 marzo 2023.
Per dettagli sulla materia dei compensi, si rinvia alla Relazione sulla Remunerazione; per quelli in tema di responsabilità sociale, si rinvia al Bilancio di Sostenibilità.
TIM S.p.A. è una società di diritto italiano che guida il Gruppo TIM, leader in Italia e in Brasile nel settore ICT, che si pone all'avanguardia delle tecnologie digitali.
In particolare, TIM sviluppa infrastrutture di rete fissa in fibra che mette a disposizione di tutto il mercato, sia attraverso una presenza capillare sull'intero territorio nazionale sia attraverso Sparkle, a livello internazionale.
TIM offre agli individui ed alle famiglie servizi e prodotti di telefonia fissa e mobile per la comunicazione e l'intrattenimento, e accompagna le piccole e medie imprese verso la digitalizzazione con un portafoglio ritagliato sulle loro esigenze.
Cloud, IoT e cybersecurity sono al centro delle soluzioni end-to end di TIM Enterprise per aziende e Pubblica Amministrazione, che realizzano la digital transformation del Paese avvalendosi della più grande rete di data center in Italia, delle competenze di società del Gruppo come Noovle, Olivetti (entrambe Società Benefit) e Telsy, e di partnership con gruppi di primaria importanza.
In Brasile, TIM Brasil è uno dei principali player nel mercato sudamericano delle comunicazioni e leader nella copertura 4G.
Nello sviluppo del business il Gruppo ha fatto propria una strategia improntata alla sostenibilità che si poggia su obiettivi di climate strategy, economia circolare, crescita digitale e gender equality, e si prefigge di diventare carbon neutral nel 2030 e raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040.
Dal 2020 TIM ha inserito lo sviluppo sostenibile all'interno della sua strategia di lungo periodo, fissando obiettivi in materia ambientale, sociale e di governance ed integrandoli con gli altri obiettivi del Piano Industriale.
I progetti attivati per il raggiungimento di questi obiettivi contribuiscono all'implementazione di gran parte dei Sustainable Development Goals dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
A livello di governance dell'impegno ESG aziendale, è attivo un Comitato (diverso da quelli previsti dalla normativa o raccomandati dal Codice), presieduto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, con funzioni di natura istruttoria e consultiva.
TIM, quale emittente quotato, pubblica la dichiarazione di carattere non finanziario ai sensi del d.lgs. n. 254/2016 su base obbligatoria. La relazione per l'esercizio 2022 è disponibile all'indirizzo https://www.gruppotim.it/it/sostenibilita.html.
TIM rientra nella definizione di "società grande", di cui al Codice di Corporate Governance, in quanto la sua capitalizzazione è stata superiore a 1 miliardo di euro l'ultimo giorno di mercato aperto di ciascuno dei tre anni solari 2020-2022. TIM non rientra, invece, nella definizione di "società a proprietà concentrata", in quanto non sono presenti soci che, singolarmente o mediante adesione ad un patto, dispongano - direttamente o indirettamente - della maggioranza dei voti esercitabili in assemblea ordinaria.
La struttura del capitale sociale sottoscritto e versato, al 31 dicembre 2022, pari a euro 11.677.002.855,10, è riportata nella Tabella 1 – Informazioni sugli assetti proprietari.
Per informazioni relative al Long Term Incentive Plan 2020-2022, si rinvia alla nota "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale" del bilancio separato della Società al 31 dicembre 2022 e all'apposito documento informativo consultabile all'indirizzo
https://www.gruppotim.it/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/AGM_e_assemblee/2020/Docu mento%20Informativo%20LTI%202020_2022.pdf.
Per informazioni relative al Piano di Stock Option 2022-2024, si rinvia alla nota "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale" del bilancio separato della Società al 31 dicembre 2022 e all'apposito documento informativo consultabile all'indirizzo: https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc-avvisi/anno-2022/ita/Docinformativo-Piano-stock-option-22-24.pdf.
Sino a tutto il 26 marzo 2022, termine ultimo per l'eventuale conversione delle obbligazioni appartenenti al prestito obbligazionario "€2,000,000,000 1.125 per cent. equity-linked bonds due 2022", non si sono registrate richieste di conversione; pertanto, non è stato dato corso ad alcuna emissione di azioni ordinarie TIM prevista al servizio della conversione stessa. La documentazione di emissione del citato prestito obbligazionario convertibile è consultabile all'indirizzo https://www.gruppotim.it/it/investitori/debito-rating/profilo-finanziario/telecom_italia/XS1209185161.html.
Non esistono limitazioni statutarie al trasferimento dei titoli emessi dalla Società.
Per una descrizione dei poteri speciali dello Stato, si rinvia alla successiva lettera k) ("Poteri speciali dello Stato").
Le partecipazioni rilevanti nel capitale ordinario di TIM risultano dalla Tabella 1 – Informazioni sugli assetti proprietari.
Lo Statuto non prevede azioni a voto plurimo o maggiorato, né sono emessi titoli che conferiscono diritti speciali di controllo.
Per una descrizione dei poteri speciali dello Stato, si rinvia alla successiva lettera k) ("Poteri speciali dello Stato").
Non sono previste per le azioni rivenienti da piani azionari dedicati ai dipendenti specifiche modalità o limiti all'esercizio del diritto di voto.
Non esistono restrizioni al diritto di voto delle azioni costituenti il capitale sociale ordinario di TIM. Alle azioni di risparmio è attribuito il diritto di voto nelle sole assemblee speciali di categoria. Per una descrizione dei poteri speciali dello Stato, si rinvia alla successiva lettera k) ("Poteri speciali dello Stato").
La Società non è a conoscenza di accordi tra i propri azionisti ai sensi dell'art. 122 del TUF.
In una serie di accordi di cui TIM e/o le sue controllate sono parti, il fenomeno del change of control comporta una modifica o l'estinzione del rapporto. Si riferisce di seguito delle situazioni, non soggette a vincoli contrattuali di confidenzialità, in cui il cambio di controllo è significativo.
Rispetto ai rapporti di finanziamento di seguito indicati:
in caso di change of control la banca (ovvero l'agente, per conto delle banche finanziatrici) negozierà in buona fede le condizioni per la prosecuzione del rapporto entro un termine di 30 giorni, alla scadenza del quale la banca con la quale non sia stato raggiunto l'accordo potrà chiedere il rimborso della quota di finanziamento erogata e/o la cancellazione della quota relativa al suo commitment. Ad esclusione del Facility Agreement perfezionato dalla controllata FiberCop, nei suddetti rapporti di finanziamento non si configura convenzionalmente change of control nel caso in cui il controllo sia acquisito (i) da soci che alla data di firma dell'accordo detenevano, direttamente o indirettamente, una percentuale dei diritti di voto in Assemblea determinata nei singoli contratti, ovvero (ii) dall'azionista di maggioranza, diretto o indiretto, o da qualsiasi entità partecipata o controllata dallo stesso alla data di firma dell'accordo, ovvero (iii) da una combinazione di soggetti appartenenti alle due categorie precedenti.
Rispetto agli ISDA Master Agreement stipulati da TIM e/o dalle sue controllate con:
in caso di change of control, da cui derivi un sostanziale peggioramento del merito di credito della Società, è previsto il diritto della controparte di estinguere i contratti con un preavviso di venti giorni.
Nelle relazioni con Banca Europea Investimenti (BEI) nei contratti stipulati nel 2019 e 2021, per un importo complessivo di 700 milioni di euro, è previsto l'obbligo per TIM di comunicare immediatamente alla BEI ogni modifica sostanziale riguardante lo Statuto o l'azionariato; in caso di mancata comunicazione è prevista la risoluzione del contratto, previa diffida a adempiere. Nell'ipotesi in cui si verifichi un cambio di controllo è prevista, allo scadere di un termine entro il quale porre in essere consultazioni eventualmente sollecitate dalla BEI, la facoltà per quest'ultima di richiedere il rimborso anticipato del prestito. Non si configura un cambiamento di controllo nel caso in cui il controllo sia acquisito direttamente o indirettamente da: (i) qualsiasi azionista di TIM che alla data del contratto detenesse direttamente o indirettamente almeno il 13% dei diritti di voto in assemblea ordinaria, ovvero (ii) qualsiasi azionista che alla data del contratto detenesse direttamente o indirettamente la maggioranza dei diritti di voto in assemblea ordinaria.
Rispetto all'ultima emissione del Bond stand alone, emesso sul MTF Lussemburghese il 27 gennaio 2023, del valore di
850 milioni di euro, con scadenza 15 febbraio 2028, l'Information memorandum disciplina l'"Evento Put" che prevede, tra l'altro, che, in caso di acquisizione del controllo dell'Emittente, quest'ultima ne darà comunicazione agli obbligazionisti. In tal caso, ciascun obbligazionista avrà la possibilità di richiedere all'Emittente di rimborsare (o, a scelta dell'Emittente, di acquistare) le obbligazioni da esso detenute (in tutto ma non in parte) alla data che è di sette giorni dopo la scadenza del periodo di put, al 101% del loro importo capitale insieme agli interessi maturati a (ma esclusa) la data di rimborso.
L'onere di comunicazione del cambiamento di controllo è disciplinato inoltre nel D.L. n. 21 del 15 marzo 2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 56/2012 (c.d. Decreto Golden Power), recante norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
Lo Statuto non contiene deroghe alle disposizioni in materia di passivity rule, né regole di neutralizzazione in caso di offerta pubblica di acquisto o di scambio avente a oggetto i titoli emessi da TIM.
Non sono vigenti deleghe ad aumentare il capitale sociale, né autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie. Il Consiglio di Amministrazione non può emettere strumenti finanziari partecipativi. TIM possiede n. 115.942.196 azioni ordinarie proprie.
TIM non è soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e seguenti c.c..
L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power" (con riferimento in primis al D.L. n. 21/2012, convertito con modificazioni dalla L. n. 56/2012), finalizzati all'attribuzione allo Stato di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché sulle attività di rilevanza strategica nel settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato arricchendo il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power in ragione della finalità istituzionale perseguita.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 28 settembre 2017, ha stabilito che TIM è soggetta agli obblighi di cui al citato D.L. n. 21/2012 in quanto impresa che:
Nei confronti di TIM sono stati emanati i D.P.C.M. 16 ottobre 2017 e 2 novembre 2017.
Con il primo provvedimento, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del D.L. n. 21/2012 mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni a TIM e alle società controllate Sparkle e Telsy. Si tratta di misure, tra l'altro, in ambito di governance aziendale e organizzazione; in particolare, viene imposta la presenza, nei Consigli di Amministrazione di tali Società, di un Consigliere Delegato alla Sicurezza - figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (avente cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza. Quest'ultima, diretta dal Funzionario alla Sicurezza, è preposta alle attività rilevanti per la sicurezza nazionale ed è coinvolta in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete.
TIM, Sparkle e Telsy devono, inoltre, fornire preventiva informazione in merito a:
È previsto, altresì, l'obbligo di notificare ogni azione societaria che possa avere un impatto sulla relativa sicurezza, disponibilità e funzionamento.
Con il provvedimento del 2 novembre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha imposto ulteriori prescrizioni a TIM, al fine di garantire la continuità del servizio universale, esercitando i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del D.L. n. 21/2012. Inoltre, con il DPCM del 16 novembre 2020, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, a seguito della notifica presentata da TIM in ordine all'operazione societaria riguardante FiberCop S.p.A. ("FiberCop"), ha esercitato i poteri speciali mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni facenti riferimento alle reti e agli impianti inclusi nel ramo di azienda trasferito a FiberCop. Con tali prescrizioni il Governo ha richiesto l'adozione di adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione necessari a garantire la continuità del servizio universale.
In materia Golden Power e a carattere generale, quale vincolo per tutti gli operatori, il dettato governativo, successivamente, è stato integrato dal D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.
Con quest'ultimo Decreto il legislatore ha ribadito la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento a tutte le forniture in materia 5G senza più riferimenti alla nazionalità del Fornitore. Di particolare rilevanza è l'introduzione nello stesso Decreto dell'obbligo a carico delle imprese di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.
Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.
In relazione a ciò, TIM ha presentato nel luglio 2022 il proprio Piano Annuale e in esito sono state emanate prescrizioni, tra le quali si evidenzia quella che impone di relazionare semestralmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito al rispetto delle prescrizioni medesime.
Il quadro normativo in materia di Sicurezza Nazionale si è arricchito della L. n. 133/2019 di conversione del D.L. n. 105/2019 che ha istituito il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica ("Perimetro").
Tale Provvedimento, nel disposto del comma 1 all'art. 1, intende "assicurare un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche, degli enti e degli operatori pubblici e privati aventi una sede nel territorio nazionale, da cui dipende l'esercizio di una funzione essenziale dello Stato, ovvero la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche, fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, possa derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale".
In attuazione di detta normativa, è stato emanato il DPCM 30 luglio 2020, n. 131 che:
Per dare attuazione a tali provvedimenti, sono stati emanati ulteriori decreti recanti disposizioni in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, tra i quali il DPCM n. 81/2021, che ha definito le procedure di notifica degli incidenti aventi impatto sui servizi essenziali e le relative misure di sicurezza e il DPR n. 54/2021 che impone, ai soggetti inclusi nel Perimetro, di notificare al Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale l'affidamento di beni, sistemi e servizi ICT prima di stipulare un contratto.
Agli obblighi previsti dalla normativa richiamata si è recentemente aggiunto, a seguito dell'emanazione del D.L. n. 115/2022 (Decreto Aiuti bis), convertito con L. n. 142/2022, quello di comunicare all'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale anche gli incidenti su reti, sistemi informativi e servizi informatici diversi dai beni ICT inclusi nei servizi essenziali del Perimetro.
TIM è una società per azioni con sede in Italia, soggetta alla disciplina nazionale e dell'Unione Europea. In relazione alla quotazione in borsa di alcuni degli strumenti finanziari emessi, è tenuta a ottemperare alle corrispondenti regolamentazioni.
TIM aderisce al Codice di Corporate Governance accessibile al pubblico sul sito web del Comitato per la Corporate Governance, istituito presso Borsa Italiana, alla pagina https://www.borsaitaliana.it/comitato-corporategovernance/codice/2020.pdf.
TIM non aderisce ad altro codice di comportamento in materia di governo societario.
Fra le controllate di TIM al 31 dicembre 2022, sono ricomprese le società del Gruppo TIM Brasil, tra cui TIM S.A., società di diritto brasiliano, quotata localmente, registrata presso la US Securities and Exchange Commission e quotata presso il New York Stock Exchange.
La struttura di corporate governance di TIM non è influenzata dalle disposizioni di legge cui è soggetta TIM S.A..
Il Consiglio svolge un ruolo d'indirizzo e supervisione strategica, perseguendo l'obiettivo prioritario della creazione di valore per l'azionista in un orizzonte di medio-lungo periodo, tenendo altresì conto dei legittimi interessi dei restanti stakeholder, nella prospettiva del successo sostenibile dell'impresa.
Il Consiglio, come da Regolamento di Gruppo, aggiornato da ultimo in data 9 novembre 2022 e consultabile all'indirizzo https://www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/strumenti-governance/regolamenti.html:
La valutazione dell'andamento della gestione avviene di volta in volta nel corso delle diverse riunioni e specificamente, anche mediante confronto dei risultati conseguiti con gli obiettivi di budget, in sede di esame delle relazioni finanziarie. Il Consiglio ha da tempo avviato un dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder rilevanti, approvando in particolare, a fine 2020, l'Engagement Policy TIM (disponibile all'indirizzo https://www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/strumentigovernance/altri-codici-procedure.html); ulteriori informazioni sui rapporti generali con gli azionisti sono contenute al successivo paragrafo 12.
Oltre alle materie riservate al Consiglio ai sensi di legge, Statuto e Principi di Autodisciplina, di cui la Società si è dotata, alla data di approvazione della Relazione sono rimesse alla sua competenza le seguenti operazioni, come da deliberazione del Consiglio di Amministrazione in data 23 giugno 2022:
a) partnerships, joint ventures, accordi parasociali rispetto a società partecipate che per l'oggetto, gli impegni, i condizionamenti, i limiti che ne possono derivare incidano durevolmente sulla libertà delle scelte strategiche imprenditoriali di TIM, ove non si tratti di operazioni o accordi già inclusi in termini analitici e definitivi nel Piano Strategico e/o nel budget annuale approvati dal Consiglio di Amministrazione e tempo per tempo vigenti, ovvero per importi diversi da quelli ivi previsti;
b) investimenti e disinvestimenti, ivi inclusi – a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo – atti d'acquisto e disposizioni di partecipazioni, aziende o rami di aziende che abbiano rilevanza strategica nel quadro della complessiva attività imprenditoriale, ove non si tratti di operazioni già incluse in termini analitici e definitivi nel Piano Strategico e/o nel budget annuale approvati dal Consiglio di Amministrazione e tempo per tempo vigenti, ovvero per importi diversi da quelli ivi previsti, sempreché, singolarmente considerati, siano di valore superiore a 50 milioni di euro (ovvero a 250 milioni di euro in caso di investimenti connessi alla partecipazione a gare pubbliche e private), nonché operazioni che possano comportare nel loro svolgimento o al loro termine impegni, e/o atti di acquisto e/o atti di disposizione di tale natura e portata;
c) assunzione di finanziamenti singolarmente considerati per importi superiori a 350 milioni di euro (ovvero a 500 milioni di euro in caso di finanziamenti agevolati e/o incentivati a livello nazionale ed europeo); erogazione di finanziamenti e rilascio di garanzie a favore di società e/o soggetti non controllati, in entrambi i casi per importi, singolarmente considerati superiori a 100 milioni di euro (ovvero a 250 milioni di euro in caso di rilascio di garanzie a favore di società o altri soggetti controllati); nonché operazioni che possano comportare, nel loro svolgimento o al loro termine, impegni e/o atti di tale natura e portata;
d) qualsiasi operazione, il cui controvalore sia pari o superiore al 5% del patrimonio netto o (se superiore) della capitalizzazione della Società rilevata alla chiusura dell'ultimo giorno di mercato aperto compreso nel periodo di riferimento del più recente documento contabile periodico comunicato;
e) le designazioni, su proposta del Chief Executive Officer e previo parere del Comitato per le nomine e la remunerazione, di amministratori esecutivi (o cariche equivalenti) e non esecutivi e di componenti del collegio sindacale delle attuali o future controllate individuate dal Consiglio come strategiche, incluse – a titolo esemplificativo – le società TIM Brasil, Noovle, FiberCop, Sparkle.
Nel corso dell'esercizio 2022 il Consiglio non ha ritenuto necessario modificare l'assetto di governance della Società (modello tradizionale basato su Consiglio di Amministrazione, che costituisce al proprio interno alcuni Comitati, e Collegio Sindacale), né modificare la politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti, a presidio della quale è stata adottata specifica Engagement Policy a fine 2020.
L'illustrazione delle ulteriori attribuzioni del Consiglio in materia di composizione, funzionamento, nomina e autovalutazione, politica di remunerazione, sistema di controllo interno e di gestione dei rischi viene fornita nelle successive Sezioni della presente Relazione.
L'Assemblea del 7 aprile 2022 ha confermato quale Amministratore Pietro Labriola (cooptato in data 21 gennaio 2022, in sostituzione del dimissionario Luigi Gubitosi), e il Consiglio di Amministrazione, tenutosi in pari data, lo ha confermato nella carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società.
Nel corso dell'esercizio, il Consiglio di Amministrazione è stato impegnato – oltre che nel monitoraggio e nell'indirizzo del business – nelle attività di pianificazione industriale (ciclo 2022-2024), nella implementazione della politica di remunerazione per l'anno 2022, nonché nell'elaborazione dell'informativa finanziaria e non finanziaria per l'esercizio 2022.
Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha proseguito le interlocuzioni con Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") al fine di acquisire le indicazioni necessarie per giudicare concretezza, attualità e attrattività della manifestazione non vincolante e indicativa di interesse inviata in data 17 novembre 2021. Con comunicato del 7 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione, alla luce della circostanza che KKR ha ritenuto di non confermare la precedente manifestazione d'interesse e il prezzo ivi indicato, ha deliberato all'unanimità di non ritenere opportuno dare seguito alla richiesta di due diligence.
Il Consiglio di Amministrazione, in data 6 luglio 2022, ha conferito all'Amministratore Delegato mandato a svolgere ogni attività utile per il conseguimento dell'obiettivo strategico del superamento dell'integrazione verticale e della riduzione del livello di indebitamento della Società, attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del Gruppo. In particolare, il piano all'uopo predisposto, e presentato al Capital Market Day del 7 luglio 2022, prevede la possibilità di separare gli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil) e illustra per ciascuna entità il contesto di mercato, i perimetri di attività e le attività strategiche, nonché le modalità in cui le stesse potranno competere nei rispettivi mercati di riferimento in modo da generare più valore. Il percorso di trasformazione, avviato nel 2022, è proseguito nel 2023, e culminato con l'approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione del 14 febbraio 2023, del Piano Industriale 2023-2025.
In data 9 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato l'avvio del processo di societarizzazione di TIM Enterprise, in linea con quanto comunicato al Capital Market Day del 7 luglio 2022.
In merito al Memorandum of Understanding sottoscritto il 29 maggio 2022 da CDP Equity, Macquarie Asset Management e Open Fiber relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e di quest'ultima società, il Consiglio di Amministrazione del 30 novembre 2022 ha preso atto del comunicato congiunto diffuso dalle parti firmatarie il Memorandum, che è stato pertanto considerato decaduto e privo di effetti.
KKR ha inviato, in data 1° febbraio 2023, una nuova offerta non vincolante, per l'acquisto di una partecipazione in una costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusivo degli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle. L'offerta non vincolante è riferita a una quota partecipativa da definire, fermo restando che dall'acquisto scaturirebbe la perdita dell'integrazione verticale rispetto a TIM.
In data 5 marzo 2023, TIM ha ricevuto una seconda offerta non vincolante, presentata dal consorzio formato da CDP Equity S.p.A. e Macquarie Infrastructure and Real Assets (Europe) Limited, per l'acquisto di una costituenda società cui farebbe sostanzialmente capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attività di FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle.
Alla luce delle informazioni acquisite, Il Consiglio di Amministrazione della Società, riunitosi il 15 marzo 2023, ha molto apprezzato l'interesse espresso nella offerta non vincolante formulata dal consorzio, pur considerando che la stessa – al pari dell'offerta non vincolante di KKR – non riflette il valore dell'asset e le aspettative di TIM. È stato pertanto avviato un processo competitivo regolato al fine di consentire ad entrambi gli offerenti di presentare le loro offerte migliorative. Alla data della presente Relazione, il suddetto processo è ancora in corso. Il Consiglio ha inoltre deliberato di attribuire al Comitato Parti Correlate il compito di espletare le proprie funzioni istruttorie in relazione a entrambe le offerte.
Ai sensi dell'art. 9 dello Statuto il Consiglio di Amministrazione (composto da un minimo di 7 a un massimo di 19 Consiglieri) è nominato sulla base di liste presentate da soci o dal Consiglio di Amministrazione uscente.
Oltre al Consiglio di Amministrazione uscente, hanno diritto di presentare liste i soci che da soli o insieme ad altri soci complessivamente posseggano almeno lo 0,5% del capitale ordinario, a prescindere dalla quota determinata annualmente da Consob. Dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti (c.d. Lista di Maggioranza) sono tratti, nell'ordine con il quale sono in essa elencati, i due terzi degli Amministratori da eleggere, con arrotondamento per difetto. I restanti Consiglieri sono tratti dalle altre liste con il c.d. metodo dei quozienti. Almeno la metà degli amministratori tratti da ciascuna lista (con arrotondamento per eccesso) deve possedere i requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148 del TUF e/o dal Codice di Corporate Governance, con possibilità di ripescaggio interno alla stessa lista. Il Consiglio di Amministrazione per almeno 2/5 (con arrotondamento all'unità superiore) deve essere costituito da Consiglieri del genere meno rappresentato; nel caso il requisito non risulti soddisfatto dai criteri di distribuzione dei seggi tra le varie liste, viene creata un'unica graduatoria decrescente di tutti i candidati (espressi sia dalla lista di maggioranza, sia dalle liste di minoranza) in base al rispettivo quoziente e i candidati del genere più rappresentato con i quozienti più bassi sono sostituiti nel numero necessario ad assicurare l'equilibrio di genere dai candidati del genere meno rappresentato indicati nella stessa lista del candidato sostituito, seguendo l'ordine della graduatoria, fermo il possesso dei requisiti di indipendenza, là dove si qualifichi indipendente il candidato da sostituire. In mancanza di candidati con le caratteristiche necessarie, l'Assemblea integra l'organo con voto separato a maggioranza assoluta. Per gli
amministratori da nominare con procedimento diverso dal voto di lista, l'Assemblea delibera con le maggioranze di legge, sempre nel rispetto dei requisiti di legge e Statuto.
Nel caso in cui nel corso dell'esercizio vengano a mancare uno o più amministratori, si provvede ai sensi dell'art. 2386 del c.c., assicurando il rispetto dei requisiti di legge e dello Statuto in materia di composizione dell'organo collegiale.
Per la descrizione del processo di autovalutazione del Consiglio e delle sue risultanze si rinvia al paragrafo 7.1. Per una descrizione dei poteri speciali dello Stato, rilevanti ai fini della composizione del Consiglio di Amministrazione,
si rinvia al paragrafo 2, lettera k) ("Poteri speciali dello Stato").
Il Consiglio di Amministrazione si è dotato di una procedura per la pianificazione della successione per le figure di vertice (Presidente e Amministratore Delegato), affidando l'impostazione, l'aggiornamento e il monitoraggio del piano di successione al Comitato per le nomine e la remunerazione, che si avvale del supporto della struttura aziendale preposta alla gestione delle risorse umane, ferma la possibilità di ricorso a consulenze esterne. Si tratta di un'attività ciclica, priva di periodicità predefinita, oggetto di informativa da parte del Comitato al plenum consiliare. Nel corso del 2022, il Comitato per le nomine e la remunerazione ha svolto una istruttoria per l'aggiornamento del processo di successione per gli esponenti di vertice, a esito della quale ha formulato una proposta di procedura di successione, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 18 gennaio 2023.
In particolare, tale procedura disciplina i casi di indisponibilità temporanea e definitiva del Presidente e dell'Amministratore Delegato, inclusi i casi di revoca dell'incarico, regolando anche le modalità di gestione del periodo transitorio. Al Comitato per le nomine e la remunerazione è attribuito un ruolo centrale nell'attivazione del piano di successione.
Ai sensi di Statuto, in caso di assenza o di impedimento del Presidente lo sostituisce il Vicepresidente, se nominato, oppure - in assenza del Vicepresidente - il Consigliere più anziano per età.
Nella Tabella 2 sono riportate le informazioni sui Consiglieri di Amministrazione in carica nel corso del 2022.
L'organo collegiale è stato nominato dall'Assemblea del 31 marzo 2021. In quella occasione i soci hanno fissato in 15 il numero dei componenti e in tre esercizi (fino all'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023) la durata del mandato.
Per la nomina del Consiglio sono state presentate - nei termini e con le modalità richieste dalla disciplina applicabile due liste, rispettivamente:
Dalla lista presentata dal Consiglio di Amministrazione uscente, che ha ottenuto più voti (56,09% del capitale ordinario), sono stati tratti i Consiglieri Salvatore Rossi, Luigi Gubitosi, Paola Bonomo, Franck Cadoret, Luca De Meo, Arnaud de Puyfontaine, Cristiana Falcone, Giovanni Gorno Tempini, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli i quali (ad esclusione di Luigi Gubitosi, Franck Cadoret, Arnaud de Puyfontaine e Giovanni Gorno Tempini) si sono dichiarati tutti indipendenti. Dalla lista presentata da un gruppo di Società di Gestione del Risparmio ed investitori istituzionali internazionali (che ha ottenuto il 2,50% del capitale ordinario) sono stati tratti 5 consiglieri nelle persone di Paolo Boccardelli, Paola Camagni, Maurizio Carli, Federico Ferro Luzzi e Paola Sapienza (tutti qualificatisi come indipendenti). L'accertamento del possesso dei requisiti dell'organo nella sua collegialità e dei singoli Consiglieri neonominati è stato effettuato dal Consiglio di Amministrazione nella prima riunione successiva alla nomina (1° aprile 2021). In pari data, Salvatore Rossi e Luigi Gubitosi sono stati nominati, rispettivamente, Presidente e Amministratore Delegato.
Il 17 dicembre 2021 si è dimesso Luigi Gubitosi (che aveva precedentemente rimesso le deleghe attribuitegli quale Amministratore Delegato); a seguito di apposito processo di successione, il 21 gennaio 2022 il Consiglio di Amministrazione ha cooptato Pietro Labriola, nominandolo Amministratore Delegato della Società.
Pietro Labriola è stato confermato quale Consigliere dall'Assemblea del 7 aprile 2022; il Consiglio di Amministrazione, tenutosi in pari data, lo ha confermato nella carica di Amministratore Delegato della Società.
In data 29 settembre 2022 si è dimesso dalla carica Luca De Meo (che aveva già rinunciato, in data 23 marzo 2022, al ruolo di componente del Comitato per le nomine e la remunerazione). Il 16 novembre 2022 si è dimesso Franck Cadoret. In loro sostituzione, rispettivamente in data 30 novembre 2022 e 15 dicembre 2022, sono stati cooptati, Giulio Gallazzi (Amministratore indipendente) e Massimo Sarmi.
Il 16 gennaio 2023 Arnaud Roy de Puyfontaine ha rassegnato le dimissioni da Amministratore della Società. Il Consiglio di Amministrazione del 14 febbraio 2023 ha deliberato di non procedere alla cooptazione di un Consigliere in sua sostituzione, tenuto conto dell'approssimarsi dell'Assemblea chiamata a decidere sulla nomina. Il Consiglio, nella successiva riunione del 15 marzo 2023, ha altresì deliberato di non presentare all'Assemblea una candidatura per la relativa sostituzione, invitando gli azionisti a formulare proposte entro quindi giorni prima dell'Assemblea.
Il Consiglio è attualmente composto da 14 Amministratori di cui 10 indipendenti e uno esecutivo (l'Amministratore Delegato, cui è conferita anche la carica di Direttore Generale).
Gli Amministratori sono dotati di professionalità e competenze adeguate ai compiti loro affidati; il numero e le competenze degli Amministratori non esecutivi sono tali da assicurare loro un peso significativo nell'assunzione delle delibere consiliari e da garantire un efficace monitoraggio della gestione.
I curriculum vitae e le informazioni di dettaglio sui componenti dell'organo amministrativo in carica sono disponibili sul sito internet (www.gruppotim.it), sezione Il Gruppo - canale Governance/Il Consiglio di Amministrazione/Membri.
Nella nomina degli Amministratori avvenuta il 31 marzo 2021 è stato applicato l'articolo 9.1 dello Statuto, che prevede la presenza in Consiglio di esponenti del genere meno rappresentato in misura almeno pari ai due quinti del totale (la rappresentanza femminile in Consiglio attualmente è di sei componenti; quella maschile di otto). In vista della predisposizione delle liste, è stato pubblicato apposito Orientamento agli azionisti di TIM sulla composizione del Consiglio di Amministrazione (consultabile sul sito internet www.gruppotim.it), che pone come obiettivo prioritario l'adeguata competenza e la professionalità dei membri dell'organo amministrativo.
TIM è favorevole alla diversità nella composizione del Consiglio, anche in funzione del citato obiettivo prioritario dell'adeguata competenza e professionalità dei suoi membri. Sono escluse forme di discriminazione in base a considerazioni di etnia, nazionalità, paese di origine, sesso, orientamento sessuale, religione, opinioni politiche o di altra natura.
Non sono state adottate specifiche politiche in materia di diversità in relazione alla composizione del Consiglio, ritenendosi la materia devoluta ai soci, nell'esercizio dei diritti di candidatura loro attribuiti da legge e Statuto, rispetto alle liste dai medesimi presentate, ovvero alla responsabilità del Consiglio di Amministrazione uscente, in caso di esercizio della facoltà di presentazione di una sua lista, con disclosure del processo di selezione e dei criteri da cui è stato governato.
Il programma di Diversity & Inclusion di TIM mira ad attuare in concreto una visione sostenibile di lungo periodo dell'Azienda, garantendo pari opportunità, inclusione, valorizzazione e pieno rispetto della diversità di tutte le persone del Gruppo TIM. TIM è stata fra le prime aziende italiane a prevedere un programma di Diversity Management.
Il piano Diversity & Inclusion di TIM si articola in 5 filoni: diffusione culturale, gender gap, generazioni, Disabilità, LGBT+. Per promuovere l'inclusione, inoltre, in TIM è stata avviata una community, "TIM4inclusion", con la partecipazione di oltre 400 colleghi per il knowledge management e sharing su questi temi ed in cui vengono proposte, in ottica progettuale, soluzioni per il superamento delle barriere di ogni tipo.
Dal 2021 è stato avviato un importante piano di formazione e sensibilizzazione per il top e middle management su 5 filoni del Diversity & Inclusion; inoltre, per tutta la popolazione aziendale, sono stati avviati percorsi formativi su linguaggio inclusivo e bias di genere e, a cadenza quindicinale, vengono proposti contenuti mirati relativi sia al piano Diversity & Inclusion di TIM sia a spunti di riflessione sull'inclusione. Il tema Diversity & Inclusion e l'equità di genere vengono anche monitorati tramite il piano di ascolto interno (surveys e focus groups) e attraverso dei modelli di verifica dell'impatto delle azioni di Diversity & Inclusion sulla popolazione aziendale realizzati con le principali università italiane. Infine, TIM ha esplicitato il proprio posizionamento sui temi dell'inclusione, inserendo un rimando specifico nei principali documenti dell'identità organizzativa: policy diritti umani, carta dei valori, modello di leadership.
Negli anni TIM è diventato un benchmark di riferimento a livello internazionale, figurando tra le aziende virtuose in molti indici che misurano le performance Diversity & Inclusion, tra cui: Refinitiv D&I Index, GEI Bloomberg, PARKS Index, Diversity Brand Index.
Molto rilevante l'impegno di TIM anche verso l'esterno per la diffusione dei valori dell'inclusione e della valorizzazione delle diversità. Dal 2020 TIM è promotore di "4 Weeks 4 Inclusion", la maratona di eventi dedicati all'inclusione, articolati in un calendario di 4 settimane. L'edizione 2022 ha visto la partecipazione di oltre 300 aziende partner e oltre 3 milioni di visualizzazioni.
TIM è partner di Valore D, e grazie a questa iniziativa molte donne in Azienda ogni anno hanno la possibilità di frequentare corsi di skill building, programmi di mentoring e coaching, corsi e laboratori su welfare e work-life balance. Nel corso del 2020, è stato lanciato il "Progetto Donna" che rappresenta l'impegno di TIM per aumentare la cultura delle pari opportunità e accelerare la crescita professionale delle donne in azienda; il progetto si articola in due filoni: "Clima" e "Cultura e Carriera". Il primo passo è stato pubblicare il Manifesto TIM per superare il gender gap e, in collaborazione con "Parole O Stili", è stato realizzato un percorso sul linguaggio inclusivo. Per prendere consapevolezza dei pregiudizi di cui ognuno è portatore inconsapevole, sono state realizzate apposite survey ed è stato lanciato il percorso formativo e-learning sui bias di genere che, al suo interno, ha previsto la somministrazione dell'Harvard Implicit Test. Del Progetto Donna fanno anche parte "LeadHERship al femminile", il ciclo di incontri di role modeling in collaborazione con Valore D; la partnership con Young Women Network, l'associazione no profit di networking per giovani donne a cui sono state associate tutte le donne under 35 del Gruppo TIM; programmi di coaching e mentorship rivolti ad un bacino di donne di talento. Di particolare rilevanza l'impegno di TIM contro le molestie di genere, sessuali e il bullismo che ruota attorno a una policy di gestione e prevenzione degli episodi di molestia, comprensiva di strumenti specifici a supporto legale e psicologico delle vittime.
Con il piano 2021-2023 gli obiettivi di gender equality si rafforzano con l'introduzione di target sul pay gap e sulla rappresentanza manageriale delle donne. Relativamente alla dirigenza femminile e al pay gap sono state introdotte incentivazioni manageriali che prevedono entro il 31 dicembre 2023
il raggiungimento del 26% di manager donne sul totale della popolazione dei dirigenti
l'azzeramento del gender pay gap relativamente alla popolazione dirigente.
Con i target ESG 2022-2024, TIM ha ulteriormente rafforzato il proprio commitment sulla riduzione del gender gap, allargando la base di riferimento a tutte le donne in posizione (dirigenti e quadri).
Il Piano 2023-2025 conferma il target, con l'obiettivo di raggiungere/superare, a livello di Gruppo, il 29% di donne in posizione di responsabilità entro il 2025.
Secondo i Principi di Autodisciplina, non è considerato compatibile con lo svolgimento dell'incarico di amministratore di TIM il ricoprire incarichi di amministrazione o controllo in più di cinque società, diverse da quelle soggette a direzione e coordinamento di TIM ovvero da essa controllate o a essa collegate, quando si tratti (i) di società quotate ricomprese nell'indice FTSE/MIB, ovvero (ii) di società operanti in via prevalente nel settore finanziario nei confronti del pubblico ovvero (iii) di società che svolgano attività bancaria o assicurativa; non è inoltre considerato compatibile il cumulo in capo allo stesso amministratore di un numero di incarichi esecutivi superiore a tre in società di cui sub (i), (ii) e (iii). Non sono previste soglie diversificate per tener conto della partecipazione degli Amministratori ai Comitati endoconsiliari. Qualora un Amministratore ricopra cariche in più società facenti parte del medesimo gruppo, si tiene conto, ai fini del computo del numero degli incarichi, di una sola carica ricoperta nell'ambito di tale gruppo. Il Consiglio ha accertato il rispetto di tali limiti da parte dei Consiglieri in carica per gli esercizi 2022 e 2023.
Le modalità di funzionamento interno del Consiglio sono definite dallo Statuto, dai Principi di Autodisciplina della Società e da apposito Regolamento. Il Consiglio di Amministrazione stabilisce un calendario annuale d'attività, su proposta del Presidente, alla luce di una pianificazione che sconta scadenze di disclosure ed esigenze di pianificazione e monitoraggio. Detto calendario è poi fatto oggetto di tempo in tempo di integrazione e modifica, ove necessario, a seconda delle necessità e/o di suggerimenti o richieste formulate da Amministratori e Sindaci.
Il flusso informativo verso il Consiglio, in funzione dell'esercizio delle sue competenze e responsabilità, ha riguardato, oltre agli argomenti oggetto d'esame in riunione, l'attività svolta e/o in itinere; il generale andamento della gestione e la sua prevedibile evoluzione; il consensus del mercato e le valutazioni degli analisti; ogni attività, operazione o evento sia stato giudicato opportuno dal Presidente o dall'Amministratore Delegato portare all'attenzione del Consiglio o che i Consiglieri abbiano ritenuto opportuno approfondire.
Per disciplinare efficacemente il suo funzionamento, il Consiglio ha adottato un regolamento (consultabile sul sito www.gruppotim.it, Sezione Il Gruppo - canale Governance/Strumenti di Governance /Regolamenti) in cui sono definite le modalità di convocazione, l'organizzazione, lo svolgimento e la documentazione delle riunioni, le modalità di verbalizzazione degli incontri, l'organizzazione del flusso informativo verso i consiglieri ed i doveri di riservatezza a cui sono chiamati. Il regolamento del Consiglio di Amministrazione è stato da ultimo modificato con delibera in data 9 novembre 2022, al fine di disciplinare con maggiore dettaglio le modalità di gestione dei casi nei quali gli amministratori siano portatori di interessi extrasociali e ulteriori fattispecie di potenziale conflitto d'interessi. Il Regolamento del Consiglio prevede espressamente la possibilità di partecipazione alle riunioni dei manager del Gruppo. Questi ultimi, nel corso dell'esercizio 2022, hanno assicurato una costante partecipazione alle riunioni del Consiglio e dei Comitati endoconsiliari.
Regolamenti interni analoghi al regolamento del Consiglio di Amministrazione, per la composizione e funzionamento, sono stati adottati dai singoli Comitati endoconsiliari (vedi sez. Comitati).
Per le riunioni del Consiglio e dei Comitati è prevista la redazione di appositi verbali in lingua italiana, firmati dal Presidente e dal Segretario della seduta. Di regola i verbali sono distribuiti in bozza preliminare non appena disponibili, con invito alla segnalazione di eventuali osservazioni in tempo utile per la predisposizione di una bozza finale, che viene sottoposta ad approvazione in occasione della prima riunione successiva utile. È prevista, per gli eventuali consiglieri non di lingua italiana, nei limiti praticabili e con la massima possibile celerità, la messa a disposizione della traduzione in inglese delle bozze.
L'informativa pre-consiliare è stata veicolata con il supporto di apposita piattaforma informatica e resa disponibile, in linea generale, con l'anticipo previsto dal Regolamento, fatta eccezione per casi limitati, per i quali, comunque, le informazioni distribuite sono state oggetto di approfondita illustrazione in sede consiliare. In relazione all'informativa pre-consiliare non son previste generiche esimenti alla tempestività dell'informazione per ragioni di riservatezza. Rispetto al processo di pianificazione strategica è stato previsto apposito percorso di induction.
Nell'accettare la carica, il Consigliere si rende disponibile ad assicurare il proprio contributo professionale in sede di plenum consiliare e/o di Comitati endoconsiliari, mediante adeguata preparazione preventiva e partecipazione attiva ai lavori.
Nel corso del 2022, si sono tenute 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione, per una durata media di circa quattro ore e trenta minuti; la partecipazione degli Amministratori alle riunioni del Consiglio è stata pari a circa il 90,31%. Nel 2023 e sino alla data della presente relazione, si sono tenute 5 riunioni con un tasso di partecipazione del 100%.
Salvatore Rossi ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione per l'intero esercizio 2022. Alla data della nomina (intervenuta in data 1° aprile 2021), il Presidente Rossi risultava titolare dei poteri risultanti da legge, Statuto e Principi di Autodisciplina. Nella riunione del 26 novembre 2021, ad esito della remissione delle deleghe da parte del consigliere Luigi Gubitosi (con conseguente revoca delle sue cariche di Amministratore Delegato e Direttore Generale), al Presidente sono state altresì attribuite responsabilità e deleghe relative a Partnership & Alliances, Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship, Public Affairs, nonché la responsabilità di gestione degli assets e delle attività di TIM di rilevanza strategica per il sistema di difesa e di sicurezza nazionale. Avendo così assunto un ruolo esecutivo, da tale data non è stato più considerato un Amministratore indipendente.
Nella riunione del 21 gennaio 2022, con la cooptazione di Pietro Labriola ed il conferimento di tutte le deleghe gestionali in suo favore, al Presidente Rossi è stata mantenuta la sola delega alla comunicazione per quanto relativo alla manifestazione d'interesse indicativa non vincolante pervenuta da KKR & Co. e al processo che ne è conseguito, conclusosi con delibera consiliare in data 13 marzo 2022. Alla data di pubblicazione della presente Relazione, risultano attribuiti al Presidente i soli poteri risultanti da legge, Statuto e Principi di Autodisciplina.
Come da Principi di Autodisciplina, il Presidente Rossi – con la sola eccezione nel periodo in cui ha ricoperto un ruolo esecutivo (dal 26 novembre 2021 al 21 gennaio 2022) – svolge il ruolo di raccordo fra il Consiglio di Amministrazione e i Responsabili delle Funzioni di Controllo, e si fa carico della gestione ordinaria del loro rapporto di lavoro con la Società.
Come da previsioni del Regolamento del Consiglio, nel corso dell'esercizio 2022 il Presidente, d'intesa con l'Amministratore Delegato e con il supporto del Segretario del Consiglio:
Per agevolare la conoscenza dell'Azienda e l'istruttoria di tematiche complesse, in preparazione della loro discussione, anche nel 2022 è stato fatto ricorso a momenti informali di informativa e approfondimento aperti a Consiglieri e Sindaci. Nel corso del 2022 i Consiglieri sono stati coinvolti in quattro incontri di induction, per solito a margine di riunioni consiliari, funzionali ad approfondimenti in merito a industry, mercato, business e organizzazione dell'impresa, vision e prospettive.
È prassi aziendale agevolare la partecipazione dei componenti dei suoi organi collegiali a iniziative di formazione esterne.
Per la descrizione del processo di autovalutazione del Consiglio e delle sue risultanze si rinvia al paragrafo 7.1. Con periodicità variabile, il plenum consiliare è stato informato su consensus di mercato e interazioni con analisti e investitori.
Come da Principi di Autodisciplina, il Consiglio identifica, su proposta del Presidente, il proprio Segretario nel General Counsel e responsabile della funzione legale di TIM.
La conferma dell'attuale Segretario del Consiglio, Agostino Nuzzolo, è intervenuta in occasione della prima riunione successiva al rinnovo del Consiglio (1° aprile 2022). Agostino Nuzzolo già ricopriva l'incarico di General Counsel e Segretario del Consiglio dal gennaio 2017.
Ai sensi del Regolamento del Consiglio, per la convocazione, l'organizzazione, lo svolgimento e la documentazione delle riunioni, il Presidente e il Consiglio stesso si avvalgono del Segretario, nonché delle funzioni aziendali da questi coordinate. Il Segretario del Consiglio coordina la distribuzione del materiale documentale.
Il contributo del Segretario ai lavori è stato oggetto di valutazione nell'ambito delle attività di board review (cfr. paragrafo 7).
Nel corso dell'esercizio 2022 – fatta eccezione per il breve periodo intercorrente fino al 21 gennaio (data di nomina di Pietro Labriola quale Amministratore Delegato) nel corso del quale il Presidente è stato titolare di responsabilità e deleghe relative a Partnership & Alliances, Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship, Public Affairs, nonché la responsabilità di gestione degli assets e delle attività di TIM di rilevanza strategica per il sistema di difesa e di sicurezza nazionale – l'organo collegiale ha visto la presenza di un Presidente non esecutivo e di un Amministratore Delegato e Chief Executive Officer (che ricopre anche il ruolo di Direttore Generale), nelle persone rispettivamente di Salvatore Rossi (cui sono state attribuite le assegnazioni di legge, Statuto e Principi di Autodisciplina) e di Pietro Labriola (cui sono stati assegnati tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale nelle sue diverse esplicazioni, estendendo la delega all'organizzazione di sicurezza, e dunque alla gestione di tutti gli asset e le attività di TIM di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, con la sola eccezione di quelli riservati per legge, Statuto o Principi di Autodisciplina al Consiglio).
Le responsabilità e le deleghe assegnate nel 2022 (per un breve periodo) al Presidente del Consiglio di Amministrazione sono descritte nel precedente paragrafo 4.5. Il Presidente non è azionista di controllo di TIM.
Il flusso informativo è assicurato di regola in occasione delle riunioni del Consiglio nel suo plenum e/o dei suoi Comitati, che ne riferiscono nella prima adunanza consiliare utile. Ove ritenuto opportuno, è stata trasmessa ulteriore documentazione o si sono organizzati incontri, anche informali e precedenti alle riunioni consiliari, con manager o consulenti, in funzione del completamento del quadro informativo e della preparazione delle riunioni dell'organo collegiale.
Non applicabile.
Degli attuali 14 Consiglieri in carica, 10 risultano in possesso dei requisiti d'indipendenza (ai sensi del TUF e del Codice): i Consiglieri Boccardelli, Bonomo, Camagni, Carli, Falcone, Ferro Luzzi, Gallazzi, Moretti, Romagnoli e Sapienza.
Il numero dei Consiglieri indipendenti e le loro competenze risultano adeguati alle esigenze ed al funzionamento del Consiglio, nonché alla corretta costituzione dei relativi Comitati.
Quale parametro quantitativo ai fini della valutazione di indipendenza degli amministratori, i Principi di Autodisciplina (si veda il paragrafo 3.3) prevedono che, fatta salva la possibilità di diversa e motivata valutazione da parte del Consiglio, si considera di regola significativa ogni relazione che abbia comportato per il Consigliere (o il candidato alla carica di Consigliere) un ricavo pari o superiore al doppio del compenso annuo riconosciuto dalla Società nel precedente esercizio per la carica di amministratore non esecutivo.
Il Presidente del Consiglio, Salvatore Rossi, riconosciuto indipendente dal Consiglio di Amministrazione (ai sensi del TUF e del Codice) in occasione della relativa nomina, ha perduto tale qualifica; a far data dal 26 novembre 2021, per effetto dell'assegnazione in suo favore di alcune deleghe operative in pendenza del processo successione dell'Amministratore Delegato. Dalla riunione consiliare del 21 gennaio 2022, nella quale è stato nominato Amministratore Delegato/CEO della Società Pietro Labriola, al quale sono state riconosciute le deleghe operative, il Presidente Salvatore Rossi è stato riconosciuto dal Consiglio di Amministrazione come Amministratore non esecutivo e non indipendente.
Alla data di pubblicazione della presente relazione, risultano attribuiti al Presidente i soli poteri risultanti da legge, Statuto e Principi di Autodisciplina.
TIM fa propri i criteri del Codice di Corporate Governance per la qualificazione degli Amministratori come indipendenti. Si considera di regola significativa, ai fini della valutazione di indipendenza, ogni relazione che abbia comportato un ricavo pari o superiore al doppio del compenso annuo riconosciuto dalla Società nel precedente esercizio per la carica di amministratore non esecutivo.
Dati i suddetti criteri e sulla scorta degli elementi messi a disposizione dagli interessati ai sensi del Codice stesso e come da Regolamento Emittenti Consob, o comunque nella disponibilità della Società, è stata effettuata la valutazione dei requisiti nella prima riunione consiliare successiva alla nomina del Consiglio di Amministrazione (1° aprile 2021) e, per gli esercizi successivi, il 14 febbraio 2022 e il 14 febbraio 2023.
Ciascun Consigliere ha fornito gli elementi necessari per le valutazioni del Consiglio.
Il Collegio Sindacale ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento dei requisiti dei Consiglieri, ivi incluso quello di indipendenza, adottati dal Consiglio di Amministrazione, nelle riunioni del 22 febbraio 2022 e 15 febbraio 2023, per gli esercizi corrispondenti.
Nel corso del 2022, gli Amministratori indipendenti si sono riuniti 6 volte.
Il coordinamento dei lavori (che hanno avuto principalmente ad oggetto (i) flussi informativi e (ii) temi di governance) è stato effettuato dalla Lead Independent Director, Consigliera Paola Sapienza. Ai Consiglieri indipendenti è stato consentito, a richiesta, di dotarsi di advisor di propria scelta.
Nel primo trimestre del 2023 si sono tenute 4 riunioni degli Amministratori indipendenti.
Nessuno degli Amministratori indipendenti in carica si è impegnato, in sede di candidatura, a mantenere l'indipendenza per l'intera durata del mandato. Tutti si sono peraltro impegnati a comunicare tempestivamente alla Società eventuali variazioni del proprio status.
L'Amministratore Delegato (Pietro Labriola) intrattiene un rapporto di lavoro dipendente con la Società, con la qualifica di Direttore Generale.
Nella riunione del 26 novembre 2021 il Consiglio di Amministrazione in carica ha nominato la Consigliera Paola Sapienza quale Lead Independent Director, con le attribuzioni e le prerogative di cui al Codice.
La figura (a prescindere dai presupposti di cui al Codice) rappresenta il punto di riferimento e coordinamento delle istanze e dei contributi degli Amministratori indipendenti e in genere degli Amministratori non esecutivi.
Al Lead Independent Director è riconosciuta la facoltà di avvalersi delle strutture aziendali per l'esercizio dei compiti affidati e di convocare apposite riunioni di soli Amministratori indipendenti per la discussione di temi che interessino il funzionamento del Consiglio di Amministrazione o la gestione dell'Azienda, con possibilità di invitare ai lavori esponenti del management del Gruppo.
Nel corso dell'esercizio 2022 il Lead Independent Director ha svolto un'attività di coordinamento tra i Consiglieri indipendenti e il Presidente del Consiglio, attraverso riunioni e interlocuzioni per le vie brevi. Sono state organizzate 10 riunioni (di cui 4 nel corso del 2023) a cui hanno partecipato i Consiglieri indipendenti in assenza di altri Amministratori. Le riunioni hanno avuto come oggetto temi di governance, assetto societario e operazioni straordinarie.
Infine, il Lead Independent Director ha interloquito con il Presidente in modo continuativo per far sì che le richieste e i suggerimenti dei Consiglieri indipendenti potessero contribuire in modo costruttivo al processo di formazione dell'agenda e ai lavori del Consiglio.
TIM ha adottato un articolato insieme di regole e procedure per la gestione delle informazioni trattate in azienda, nel rispetto delle normative applicabili alle varie tipologie di dati. Tali regole agiscono sul piano organizzativo, tecnologico e delle procedure operative.
Il trattamento delle informazioni, in particolare, è supportato da sistemi informativi, di cui sviluppo, manutenzione ed esercizio sono soggetti a specifici requisiti e regole, oggetto di un presidio organizzativo dedicato, affidato alla funzione Security per gli aspetti di ICT Risk Management e protezione delle informazioni e alla Direzione Compliance per gli aspetti di indirizzo e controllo di conformità.
Documento rilevante ai fini della gestione interna e della comunicazione all'esterno delle informazioni aziendali è la "Procedura informazioni privilegiate e insider dealing" (consultabile sul sito www.gruppotim.it, sezione Il Gruppo, canale Governance/Strumenti di Governance /Altri Codici e Procedure), redatta alla luce delle raccomandazioni di Consob contenute nelle "Linee Guida" per la gestione delle informazioni privilegiate dell'ottobre 2017.
Nella prima riunione successiva alla nomina (1° aprile 2021), il Consiglio ha deliberato la costituzione dei seguenti Comitati interni:
Comitato per le nomine e la remunerazione ("CNR"), da Principi di Autodisciplina composto da Amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti, fra cui almeno un Consigliere tratto da una lista di minoranza presentata a norma di Statuto.
Oltre ai compiti e alle attribuzioni a esso assegnati dal Codice di Corporate Governance e dalle regole interne aziendali, il CNR (i) monitora l'aggiornamento delle tavole di rimpiazzo del management aziendale, a cura del CEO; (ii) condivide preventivamente con il CEO le decisioni in ordine alla nomina dei managers a suo riporto diretto e alla designazione dei Chief Executive Officer delle controllate di maggiore rilievo; (iii) monitora l'adozione e l'attuazione delle misure atte a promuovere la parità di trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'organizzazione aziendale; (iv) propone i criteri di riparto del compenso complessivo annuo stabilito dall'Assemblea per l'intero Consiglio; (v) svolge gli ulteriori compiti a esso attribuiti dal Consiglio di Amministrazione. In particolare, in sede di attribuzione delle deleghe all'Amministratore Delegato in carica alla data di approvazione della Relazione, il CNR è stato incaricato di esprimere un parere sulle designazioni da parte del Consiglio di Amministrazione, su proposta dello stesso Amministratore Delegato, di amministratori esecutivi (o cariche equivalenti) e non esecutivi e di componenti del collegio sindacale delle attuali o future società controllate da TIM, individuate dal Consiglio come strategiche.
Comitato per il controllo e i rischi ("CCR"), da Principi di Autodisciplina composto da Amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti, fra cui almeno un Consigliere tratto da una lista di minoranza presentata a norma di Statuto.
Oltre ai compiti e alle attribuzioni a esso assegnati dal Codice Corporate Governance e dalle regole interne aziendali, il CCR (i) monitora l'osservanza delle regole di corporate governance aziendali, l'evoluzione normativa e delle best practice in materia di controlli e corporate governance, anche ai fini di proposta di aggiornamento delle regole e delle prassi interne della Società e del Gruppo; (ii) istruisce la comunicazione finanziaria e non finanziaria di periodo, in vista dell'esame da parte del plenum consiliare; (iii) svolge gli ulteriori compiti a esso attribuiti dal Consiglio di Amministrazione.
Comitato Parti Correlate ("CPC"), come previsto dal Regolamento Consob adottato con deliberazione n. 17221/2010 e successive modificazioni e dai Principi di Autodisciplina, composto da Amministratori indipendenti di cui almeno uno tratto dalla lista risultata seconda per numero di voti.
Il Comitato esercita i compiti e le attribuzioni stabilite dall'apposita Procedura aziendale per l'effettuazione di operazioni con parti correlate.
Tutti i Comitati endoconsiliari prevedono la presenza di un Presidente che ne coordina i lavori (oggetto di verbalizzazione) e informano il plenum consiliare degli argomenti trattati in occasione della prima riunione utile. I Comitati sono dotati di un proprio regolamento (consultabile all'indirizzo: https://www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/strumenti-governance/regolamenti.html) approvato dal Consiglio di Amministrazione, nel quale sono definite le regole per la composizione e nomina, le modalità di funzionamento, i compiti, i poteri ed i mezzi a disposizione.
Nell'istituzione dei Comitati il Consiglio, in coerenza con le indicazioni del Codice Corporate Governance, ha considerato la competenza e l'esperienza degli Amministratori chiamati a farne parte, evitando peraltro una eccessiva concentrazione di incarichi.
In data 1° aprile 2021, il Consiglio ha costituito il Comitato Sostenibilità (CS), con compiti consultivi, propositivi, di monitoraggio e istruttori, a supporto e indirizzo delle attività del plenum consiliare e del management, sul fronte della sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), in termini di posizionamento, obiettivi, processi, iniziative specifiche di TIM e del Gruppo. Inoltre, come da regolamento, rispetto ai processi endoconsiliari, oltre a operare a diretto supporto e indirizzo delle attività del plenum consiliare, il Comitato Sostenibilità è tempestivamente coinvolto con riferimento ai profili ESG delle attività presidiate dai restanti Comitati interni, nella forma della condivisione documentale oppure dell'istruttoria congiunta.
In particolare, in via esemplificativa, il Comitato interagisce:
a. con il Comitato per le nomine e la remunerazione, in relazione all'eventuale inclusione nella politica di remunerazione della Società di considerazioni ESG (anche nella forma di parametri e obiettivi di incentivazione) oltre che nel monitoraggio dell'adozione e dell'attuazione delle misure atte a promuovere la parità di trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'organizzazione aziendale;
b. con il Comitato per il controllo e i rischi nell'istruttoria della comunicazione non finanziaria (c.d. bilancio di sostenibilità) e nell'analisi dei rischi aziendali di natura ESG.
I componenti del Comitato devono avere competenze adeguate in relazione ai compiti che sono chiamati a svolgere. Per i dettagli della composizione, si rinvia alla Tabella 3.
Le modalità di funzionamento del Comitato e le prerogative allo stesso riconosciute sono disciplinate da apposito regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il Comitato ha ricevuto, per l'anno 2022, un budget di 100.000 euro, con autonoma facoltà di spesa entro detto limite. Tale budget è stato confermato anche per il 2023.
Il Presidente del Comitato convoca le riunioni di propria iniziativa o su richiesta di almeno due suoi componenti. La richiesta di convocazione delle riunioni può provenire anche dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, dall'Amministratore Delegato o dal Presidente del Collegio Sindacale. Nel corso del 2022, le riunioni sono state 5 di cui due in forma congiunta con il Comitato per il controllo e i rischi. Le riunioni hanno avuto una durata media di circa 1 ora e trenta minuti, con un tasso di partecipazione complessivamente pari a circa il 96%. Nel 2023 e sino alla data di approvazione della Relazione si sono tenute 3 riunioni, con un tasso di partecipazione del 95%.
Nel corso del 2022 le attività svolte hanno riguardato l'organizzazione della attività ESG, la definizione della matrice di materialità, la tematica degli indicatori GRI e della tassonomia europea, anche ai fini della DNF, oltre che nel monitoraggio delle iniziative aziendali in corso sul fronte della sostenibilità e nel lavoro di consuntivazione e pianificazione degli obiettivi ESG (a partire da quelli ambientali, con specifico focus sull'energy), in funzione della complessiva pianificazione aziendale.
Anche per l'esercizio 2022 è stata effettuata, come ogni anno a partire dal 2005, l'autovalutazione del Consiglio e dei suoi Comitati (nel seguito, anche, "Board Review"), con riferimento a dimensione, composizione e funzionamento, con il supporto quale advisor esterno, di Spencer Stuart Italia, leader nella consulenza sulle tematiche di corporate governance e board effectiveness, selezionata nell'ambito di apposita istruttoria condotta da parte del Comitato per le nomine e la remunerazione.
L'obiettivo dell'attività è stato quello di effettuare una ricognizione strutturata dell'efficacia del Consiglio di Amministrazione sotto il profilo operativo e di individuare potenziali aree di miglioramento.
La Board Review è stata effettuata in linea con la più evoluta metodologia a livello internazionale. In particolare, il procedimento è stato condotto attraverso interviste dirette ai Consiglieri su efficacia, composizione e funzionamento del Consiglio di Amministrazione nel suo complesso e dei comitati endoconsiliari; è stato altresì somministrato un questionario in versione elettronica. I Consiglieri si sono resi disponibili ed hanno partecipato attivamente al processo di autovalutazione.
Sul funzionamento del Consiglio di Amministrazione è stata effettuata anche l'analisi delle best practice ed il confronto con le prassi adottate dal Consiglio di TIM; a tal fine è stato utilizzato uno specifico studio, sistematicamente aggiornato da Spencer Stuart a livello internazionale, denominato "Boardroom Best Practice".
Le aree specificamente approfondite sono state le seguenti:
Fra le principali risultanze emerse, si segnala che:
Si riportano di seguito alcuni spunti di riflessione e di miglioramento, che emergono dall'analisi delle valutazioni dei Consiglieri:
Sulla base delle evidenze emerse sarà elaborato un piano d'azione con iniziative specifiche di follow-up.
TIM ritiene che il processo di nomina e successione degli amministratori sia primaria responsabilità dei soggetti che esercitano la facoltà di presentare liste di candidati, come per legge e Statuto. Per parte sua il Consiglio di Amministrazione, là dove non si faccia parte attiva presentando una propria lista (come accaduto in vista del rinnovo deliberato dall'Assemblea del 31 marzo 2021), si impegna ad assicurare le migliori condizioni per una scelta consapevole ed efficace, fornendo gli elementi informativi ritenuti più utili in funzione dell'esercizio dei diritti di candidatura.
In occasione del rinnovo dell'organo consiliare avvenuto in data 31 marzo 2021, in ottemperanza alle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, il Consiglio di Amministrazione ha espresso il proprio orientamento sulla dimensione e composizione del nuovo Consiglio. Ha ritenuto adeguato il numero di quindici amministratori, e ha manifestato l'opinione che la composizione dell'organo dovesse tenere conto delle esigenze aziendali anche prospettiche, nonché della necessità di mantenere un'importante presenza di amministratori indipendenti, con una diversità capace di portare valore al dibattito. È stato inoltre ritenuto opportuno che il nuovo Consiglio assicurasse la continuità del processo di trasformazione digitale in corso e che fosse formato da risorse in possesso di competenze ed esperienze adeguate alla sua piena condivisione, capaci di assecondare, con la rapidità richiesta dal mercato, le trasformazioni industriali e tecnologiche.
In seguito alla formulazione dell'orientamento sulla dimensione e sulla composizione ottimali dell'organo amministrativo (pubblicata sul sito www.gruppotim.it), il Consiglio si è avvalso della facoltà prevista nello Statuto di presentare una propria lista. Per la preparazione della lista è stata adottata una apposita procedura (disponibile sul sito www.gruppotim.it). La lista presentata dal Consiglio conteneva una rosa di 10 candidati composta da 4 donne e 6 uomini, per un totale di 6 indipendenti, che coniugava il valore della continuità con quello del rinnovamento, introducendo accanto a 6 Consiglieri in carica (tra i quali il Presidente e l'Amministratore Delegato pro tempore, per i quali era prefigurata la conferma nel rispettivo ruolo) 4 candidati con background diversificato in termini di formazione e percorso professionale.
Come già evidenziato al precedente punto 4.2, il Consiglio si è dotato di una procedura per la pianificazione della successione degli Amministratori Esecutivi, affidando l'impostazione, l'aggiornamento e il monitoraggio del piano di successione al Comitato per le nomine e la remunerazione.
Il Comitato per le nomine e la remunerazione (CNR) è stato costituito dal Consiglio nella prima riunione successiva al suo insediamento (1° aprile 2021) ed è composto da Amministratori non esecutivi, allo stato tutti indipendenti di cui tre tratti dalla lista di minoranza presentata a norma di Statuto: per i dettagli si rinvia alla Tabella 3.
I componenti del CNR devono possedere competenze adeguate in relazione ai compiti che sono chiamati a svolgere; almeno un membro possiede competenze in materia finanziaria o di politiche retributive.
Il CNR (alle cui riunioni assiste il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da questi delegato, ferma la possibilità di partecipazione di tutti i Sindaci) ha la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti, invitando di volta in volta i manager responsabili delle tematiche oggetto di discussione. Al CNR è stato attribuito, per l'anno 2022, un budget di 500.000 euro, con autonoma facoltà di spesa entro detto limite. In data 30 novembre 2022, in relazione all'attività istruttoria di competenza per la cooptazione di due Consiglieri, in sostituzione dei dimissionari Luca De Meo e Franck Cadoret, è stato assegnato al CNR un budget aggiuntivo di 250.000 euro.
Il CNR ha confermato, quale proprio consulente generale, Mercer Italia, dopo averne accertato l'indipendenza rispetto alla Società.
Il CNR, che assomma – in base a considerazioni di efficienza operativa – i compiti e le responsabilità attribuiti dal Codice di Corporate Governance al comitato nomine e al comitato remunerazione, ai sensi dei documenti di governance in vigore, tra l'altro:
Le modalità di funzionamento del CNR e le prerogative allo stesso riconosciute sono disciplinate da apposito regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione.
Nel corso del 2022 il CNR ha definito la programmazione delle proprie attività in funzione dello svolgimento dei compiti
affidati, e le riunioni sono state 25, per una durata media di circa 1 ora e 40 minuti, con un tasso di partecipazione del 84,20% dei suoi componenti. Nel 2023 e sino alla data dell'approvazione della Relazione si sono tenute 5 riunioni del Comitato, con un tasso di partecipazione del 100%.
Nel corso dell'esercizio 2022, il Comitato si è occupato della gestione del processo di successione per la nomina del nuovo Amministratore Delegato, nonché del processo di engagement con i principali investitori istituzionali e proxy advisor. Il Comitato si è dedicato, inoltre, alla definizione delle politiche di remunerazione e di incentivazione variabile (sia di breve che di medio/lungo termine), nonché alla consuntivazione degli obiettivi di performance dell'esercizio precedente.
Il Comitato ha altresì condotto apposite istruttorie per la cooptazione di nuovi consiglieri in sostituzione dei Consiglieri dimissionari (De Meo, Cadoret e De Puyfontaine) e per la definizione della relativa politica di remunerazione
Il Comitato ha promosso e istruito l'aggiornamento del processo di successione dell'Amministratore Delegato e del Presidente, definito nel 2015, e delle tavole di rimpiazzo.
È proseguito intensamente l'esame ed il monitoraggio delle politiche di employee engagement e diversity, in termini di strumenti, obiettivi e risultati.
Per ulteriori informazioni sull'operatività del CNR, con particolare riferimento alle competenze in materia di compensation, si rinvia alla Relazione sulla Remunerazione.
Le informazioni sulla politica generale per la remunerazione, sulla remunerazione degli amministratori esecutivi e del top management, sui piani di remunerazione basati su azioni, sulla maturazione ed erogazione della remunerazione, sull'indennità degli amministratori, in caso di dimissioni, licenziamento o cessazione del rapporto a seguito di un'offerta pubblica di acquisto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera i), TUF) sono riportate nella Relazione sulla Remunerazione alla quale si rinvia.
Come anticipato al precedente punto 7.2 il Comitato per le nomine e la remunerazione assomma – in base a considerazioni di efficienza operativa – i compiti e le responsabilità attribuiti dal Codice al comitato nomine e al comitato remunerazione, ai sensi dei documenti di governance in vigore.
Le modalità di funzionamento del Comitato e le prerogative allo stesso riconosciute sono disciplinate da apposito regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione.
Il Consiglio di Amministrazione (cui fa carico l'approvazione dei piani di lavoro delle funzioni di controllo a suo diretto riporto gerarchico, sentito il parere del Comitato per il controllo e i rischi) definisce le linee di indirizzo del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (nel seguito, per brevità: Sistema di controllo interno o SCIGR), verificandone l'adeguatezza, l'efficacia e il corretto funzionamento, così che i principali rischi aziendali siano correttamente identificati e gestiti nel tempo.
In funzione di detta verifica, con riferimento all'esercizio 2022, la Direzione Audit ha effettuato una propria valutazione, i cui esiti possono essere sintetizzati come segue:
Il tasso di realizzazione delle citate iniziative e dei piani di remediation è oggetto di costante monitoraggio da parte dei competenti organi della Società.
Per la Direzione Audit, alla luce di quanto sopra, pur necessitando di tempo per il loro completamento e per poterne apprezzare pienamente l'efficacia e la relativa tenuta, le iniziative intraprese dal management riducono le aree di miglioramento precedentemente rilevate a livelli tali da non compromettere l'adeguatezza complessiva dello SCIGR.
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 15 marzo 2023, su proposta del Comitato per il controllo e i rischi, ha fatto propria la valutazione del sistema di controllo interno e gestione del rischio formulata dalla Direzione Audit, confermando l'adeguatezza complessiva dello SCIGR della Società.
Il Sistema di controllo interno si articola ed opera secondo i principi ed i criteri del Codice di Corporate Governance. Esso è parte integrante del generale assetto organizzativo della Società e del Gruppo e contempla una pluralità di attori che agiscono in modo coordinato in funzione delle rispettive responsabilità.
In particolare, il Sistema di controllo interno è costituito dall'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire – attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi – una conduzione dell'impresa sana, corretta e coerente con gli obiettivi prefissati, contribuendo al successo sostenibile dell'Emittente. Come tale è un processo finalizzato a perseguire i valori di fairness sostanziale e procedurale, di trasparenza e di accountability, ritenuti fondamenti dell'agire d'impresa di TIM, nel rispetto di quanto statuito dal Codice Etico e di Condotta del Gruppo Telecom Italia (consultabile sul sito www.gruppotim.it, sezione Il Gruppo - canale Governance/Strumenti di Governance/Codice Etico) e dai Principi di Autodisciplina. Tale processo, oggetto di continua verifica in ottica di progressivo miglioramento, è volto ad assicurare, in particolare, l'efficienza della gestione societaria ed imprenditoriale, la sua conoscibilità e verificabilità, l'affidabilità delle informazioni contabili e gestionali, il rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili nonché la salvaguardia dell'integrità aziendale e degli asset dell'impresa, anche al fine di prevenire frodi a danno della Società e dei mercati finanziari.
In questo ambito, al fine di assicurare l'identificazione e la definizione delle iniziative di evoluzione del sistema di controllo interno e gestione dei rischi aziendali, a settembre 2022 è stato costituito lo Steering Committee "Sistema di Controllo Interno e Gestione Rischi" (di seguito, in breve, anche "Steering Committee SCIGR") presieduto dall'Amministratore Delegato. Lo Steering Committee SCIGR ha definito un piano strutturato e integrato per l'implementazione e il monitoraggio delle azioni necessarie al superamento dei rilievi emersi e per il rafforzamento delle aree di debolezza rilevate dalle attività di controllo.
Il Gruppo TIM ha adottato un modello di Enterprise Risk Management (di seguito ERM) in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno del Gruppo. Il processo ERM è integrato con i processi di pianificazione strategica e operativa ed è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, al fine di gestire il rischio entro limiti accettabili e di fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali. Il Modello ERM adottato dal Gruppo TIM:
L'approccio adottato è dinamico e, pertanto, prevede una revisione degli scenari di rischio nel continuo sia in occasione della definizione del Piano Strategico che di significativi cambiamenti rispetto al contesto interno ed esterno al Gruppo, così come all'identificazione e/o al verificarsi di nuove situazioni di rischio. Il governo del processo è in carico allo Steering Committee ERM, presieduto e coordinato dal Chief Financial Officer, che assicura il governo della gestione dei rischi di Gruppo, finalizzato a garantire la continuità operativa del business aziendale monitorando l'efficacia delle contromisure adottate.
Il processo di gestione prevede le seguenti fasi.
Per quanto riguarda i rischi di natura finanziaria, il Gruppo risulta esposto a:
Tali rischi vengono fronteggiati mediante:
L'informativa finanziaria riveste un ruolo centrale nel mantenimento di relazioni positive tra l'impresa e la platea dei suoi interlocutori, contribuendo insieme alle performance aziendali e alla creazione di valore per gli azionisti.
Il sistema di controllo interno sul financial reporting è finalizzato a fornire una ragionevole assicurazione circa l'attendibilità, l'accuratezza, l'affidabilità e la tempestività dell'informativa finanziaria. In tale ambito, TIM ha predisposto e aggiorna costantemente un sistema normativo/documentale, composto di principi contabili di Gruppo, procedure amministrativo-contabili, linee guida, istruzioni operative, manuali contabili e piano dei conti, volto a garantire un efficiente coordinamento e scambio d'informazioni tra la Capogruppo e le società controllate, nonché la corretta formazione del bilancio. La Società gestisce un modello di rilevazione e monitoraggio dei rischi connessi all'informativa finanziaria, strutturato e documentato, che fa riferimento al Framework CoSO 2013. Tale modello, gestito mediante uno specifico applicativo, riguarda i controlli interni associati ai rischi identificati sull'informativa finanziaria e le conseguenti attività di valutazione, con precise attribuzioni di responsabilità.
Il sistema di controllo interno sul financial reporting di TIM è un processo operante nel continuo, per il quale sono previste periodiche fasi di assessment, volte a documentarne e valutarne l'efficacia progettuale e operativa. Il processo prende avvio con l'identificazione e la valutazione dei rischi sull'informativa finanziaria. In tale ambito, TIM definisce i criteri d'individuazione sia del perimetro delle entità e dei processi "rilevanti", in termini di potenziale impatto sull'informativa finanziaria, sia dei rischi conseguenti all'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi generali di controllo, per effetto di potenziali frodi o errori non intenzionali, qualora suscettibili di incidere in misura rilevante sull'informativa finanziaria.
In particolare, il processo annuale inizia con l'identificazione delle voci e disclosure di bilancio giudicati significativi, in base a valutazioni qualitative e con riferimento a parametri aggiornati di materialità. Si individuano quindi le reporting unit che contribuiscono significativamente alla composizione delle voci selezionate. Parallelamente si identificano i processi associati a dette voci e, per ciascun processo, sono valutati i rischi inerenti, che contestualizzano, fase per fase, il rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi di controllo generali. La periodicità, almeno annuale, di tale valutazione permette di tenere conto di nuovi rischi inerenti all'informativa finanziaria, derivanti dall'evoluzione di fattori esogeni o endogeni. Il processo prosegue con una fase più operativa, che consiste nell'identificazione dei controlli svolti in Azienda in grado di mitigare i rischi identificati.
TIM utilizza nel proprio modello tipologie diverse di controlli, con lo scopo di valutare tutte le componenti del sistema di controllo riferite all'obiettivo dell'attendibilità del financial reporting. Gli "entity level control" sono definiti a livello di Gruppo/Società/Unità organizzativa e hanno un impatto pervasivo sull'efficacia dei controlli definiti a livello di processo, transazione o applicativo; l'insieme di questi controlli fornisce quindi la rappresentazione di quale sia la sensibilità dell'organizzazione sui temi, ad esempio, del governo societario, della gestione del rischio, delle responsabilità relative al sistema di controllo interno, dell'attribuzione di poteri e responsabilità. Gli "IT General Control" sono controlli che si applicano a tutti i sistemi, processi e dati delle organizzazioni IT che contribuiscono al financial reporting, e rispondono a specifici obiettivi. I "Process Control" sono controlli posti a presidio dei processi aziendali e sono svolti tramite intervento umano e/o da applicazioni IT.
La fase di valutazione dei controlli a fronte dei rischi individuati si realizza attraverso attività di test, gestite in applicazione di una guida metodologica e una strategia aggiornate annualmente. Secondo logiche risk-based e topdown, le attività di test sono differenziate per tempificazione e profondità, in relazione alla tipologia, alla classificazione e alle altre caratteristiche dei controlli. Le attività di test sono volte a verificare sia l'efficacia del disegno sia l'efficacia operativa del controllo. Nel caso di esito negativo, per la mancata efficacia di un controllo, si procede a valutarne il rischio di errore in termini di probabilità e impatto; il rischio è quindi gestito attraverso l'apertura di una formale carenza di controllo e la definizione, tempificazione e responsabilizzazione di appositi piani di rimedio.
Il processo di attestazione è guidato da una procedura organizzativa che identifica ruoli e responsabilità in merito alle diverse fasi di svolgimento. Il Chief Financial Officer mantiene la responsabilità finale sull'intero processo, e ha una responsabilità diretta nella definizione periodica del perimetro di applicazione della normativa di riferimento, nella valutazione finale e complessiva del sistema di controllo interno sul financial reporting e nella gestione del rapporto con la società di revisione, coadiuvato da proprie funzioni specializzate. Il management, con il supporto di risorse che coordinano in ciascuna società/funzione aziendale le attività previste nel calendario di attestazione, ha la responsabilità in merito all'identificazione, realizzazione e valutazione dei controlli a fronte dei rischi individuati, e conseguentemente sulla valutazione e sulla gestione delle carenze di controllo, nonché sulla realizzazione dei piani di rimedio necessari per il loro superamento. Il Group Compliance Officer è responsabile per la definizione e l'aggiornamento della metodologia adottata e per il monitoraggio del processo end-to-end; sovraintende al disegno dei controlli, è responsabile per le attività di assurance (test indipendenti, follow-up per la verifica della valutazione del superamento delle carenze di controllo) a rafforzamento dell'attestazione del management. Inoltre, presta supporto al management e al Chief Financial Officer in tutte le fasi del processo, informandolo periodicamente sull'avanzamento delle attività e sulle risultanze del processo d'attestazione.
Il Group Compliance Officer, in coordinamento con il Chief Financial Officer, assicura l'informativa nei confronti del Comitato per il controllo e i rischi e del Collegio Sindacale sullo svolgimento del processo di attestazione, con particolare evidenza delle eventuali nuove carenze di controllo emerse e valutate significative/materiali in termini di potenziale impatto sul financial reporting, nonché la sintesi delle attività di rimedio sulle carenze di controllo pregresse.
TIM ha implementato un sistema per il controllo e la gestione dei rischi fiscali, in linea con le indicazioni dell'OCSE e con la disciplina fiscale nazionale (cosiddetto Tax Control Framework). Al riguardo, TIM nel 2019 è stata ammessa dall'Agenzia delle Entrate al cosiddetto regime di "adempimento collaborativo" con effetto dal periodo d'imposta 2017. Tale regime comporta una modalità di interlocuzione con l'Amministrazione Finanziaria, improntata alla trasparenza e alla cooperazione, in modo da ridurre il grado di incertezza nella gestione delle tematiche fiscali e prevenire il rischio di contenziosi fiscali.
L'istituzione e il mantenimento del Sistema di controllo interno sono affidati all'Amministratore Delegato e al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della Società (per l'ambito di competenza), così da assicurare l'adeguatezza complessiva del sistema e la sua concreta funzionalità, in una prospettiva di tipo risk-based.
L'Amministratore Delegato cura l'identificazione dei principali rischi aziendali rispetto agli ambiti operativi coperti da delega. Dà esecuzione alle linee di indirizzo definite dal Consiglio, curando la progettazione, realizzazione e gestione del Sistema di controllo interno e verificandone costantemente l'adeguatezza e l'efficacia. Riferisce al Consiglio di Amministrazione in merito alle problematiche e alle criticità emerse nello svolgimento della sua attività. Può inoltre chiedere alla Direzione Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali. L'avvio delle verifiche è comunicato ai Presidenti del Consiglio di Amministrazione, del Comitato per il controllo e i rischi, del Collegio Sindacale e, ove di competenza, al Presidente dell'Organismo di Vigilanza 231.
Il Comitato per il controllo e i rischi ("CCR") è stato costituito dal Consiglio nella prima riunione successiva al suo insediamento (1° aprile 2021) ed è composto da Amministratori non esecutivi, allo stato tutti indipendenti, di cui due tratti dalla lista di minoranza presentata a norma di Statuto: per i dettagli si rinvia alla Tabella 3.
I componenti del CCR devono possedere competenze adeguate in relazione ai compiti che sono chiamati a svolgere e almeno un membro possiede idonee competenze in materia contabile e finanziaria o di gestione del rischio.
Il CCR (alle cui riunioni assiste il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da questi delegato, ferma la possibilità di partecipazione di tutti i Sindaci e/o l'organizzazione di riunioni congiunte con il Collegio Sindacale) ha la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti, invitando di volta in volta i manager responsabili delle tematiche oggetto di discussione. Al CCR è stato assegnato per il 2022 un budget di 500.000 euro, con autonoma facoltà di spesa entro detto limite.
Fermi i compiti attribuiti dal Codice di Corporate Governance e dalle Principi di Autodisciplina 1 , il CCR:
Le modalità di funzionamento del CCR e le prerogative allo stesso riconosciute sono disciplinate da apposito regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione.
1 Ai sensi dei Principi di Autodisciplina, al Comitato per il controllo e i rischi è attribuita la responsabilità del rilascio di un parere in favore del Consiglio di Amministrazione in relazione alla nomina/revoca dei responsabili delle funzioni di controllo e alla determinazione della relativa remunerazione. Al Presidente del Comitato per il controllo e i rischi è affidato il ruolo di raccordo fra i responsabili delle funzioni di controllo e il Consiglio di Amministrazione, nel caso in cui il Presidente di quest'ultimo abbia un ruolo esecutivo.
Nel corso del 2022 il CCR ha definito la programmazione delle proprie attività in funzione dello svolgimento dei compiti affidati, effettuando 26 riunioni (di cui 9 in forma congiunta con il Collegio Sindacale e 2 con il Comitato Sostenibilità) per una durata media di circa 3 ore e 30 minuti ed una partecipazione media di circa il 94,60% dei componenti. Nel 2023 e sino alla data dell'approvazione della Relazione si sono tenute 5 riunioni del Comitato, con un tasso di partecipazione del 92%.
Tra gli argomenti trattati dal Comitato nel corso del 2022 si segnalano, fra l'altro: l'istruttoria sull'informazione finanziaria e non finanziaria diffusa dalla Società in corso d'anno; il monitoraggio delle attività delle funzioni di controllo (Audit e Compliance), con analisi dei rispettivi report periodici e condivisione della valutazione del sistema di controllo interno e gestione dei rischi; la definizione della matrice di materialità ai fini della reportistica non finanziaria (bilancio di sostenibilità); il monitoraggio delle attività svolte dallo Steering Committee Sistema di Controllo Interno e Gestione Rischi e delle azioni dallo stesso individuate; l'esame di specifici processi aziendali e l'analisi di operazioni puntuali, sotto il profilo della rischiosità e degli impatti sui risultati di periodo e prospettici.
Ai sensi dei Principi di Autodisciplina, nell'esercizio della responsabilità che a esso compete sul Sistema di controllo interno, il Consiglio si avvale – oltre che del Comitato per il controllo e i rischi – del Responsabile della Direzione Audit. Il Consiglio i) ha nominato il responsabile dalla Direzione Audit di TIM, Massimiliano Turconi, quale soggetto incaricato di verificare che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi sia funzionante, adeguato e coerente con le linee di indirizzo definite dal Consiglio, (ii) ne ha definito la remunerazione coerentemente con le politiche aziendali e (iii) assicura che lo stesso sia dotato di risorse adeguate all'espletamento dei propri compiti. Il Responsabile della Direzione Audit è dotato di indipendenza organizzativa tale da assicurare il pieno adempimento delle proprie responsabilità, senza condizionamenti nella definizione dell'ambito di copertura delle attività, nello svolgimento degli interventi e nella comunicazione dei risultati.
Nel rispetto di quanto disposto dal Codice di Corporate Governance e dei Principi di Autodisciplina, il Responsabile della Direzione Audit:
La Direzione Audit effettua la propria attività anche nelle società controllate prive di corrispondenti strutture di Audit, agendo nel loro interesse e riferendo ai rispettivi organi. Inoltre, la Direzione Audit si interfaccia con la Funzione Audit di TIM S.A. (Brasile), in ottica di coordinamento, omogeneizzazione ed indirizzo metodologici, compatibilmente con il rispetto delle discipline applicabili e delle responsabilità proprie di detta struttura.
Sulla base del Piano annuale risk-based e delle specifiche richieste extra-Piano che pervengono nel corso del periodo, la
Direzione Audit espleta il proprio mandato attraverso lo svolgimento di servizi di assurance e di consulenza:
L'attività relativa al whistleblowing completa i servizi forniti: si tratta del processo di ricezione, trattamento, analisi e archiviazione delle segnalazioni, da chiunque inviate o trasmesse, anche in forma anonima, riguardanti sospette condotte non conformi a quanto stabilito dal Codice Etico e di Condotta del Gruppo Telecom Italia, dalla Policy per il Rispetto dei Diritti Umani nel Gruppo, dal Modello Organizzativo 231 adottato dal Gruppo, dalle procedure interne e dalla disciplina esterna comunque applicabile al Gruppo2 . Gli esiti delle attività istruttorie condotte sono comunicati all'Organismo di Vigilanza 231 e alle strutture aziendali interessate, per le eventuali iniziative di competenza. La Direzione Audit inoltre fornisce semestralmente al Presidente, all'Amministratore Delegato, al Presidente del Collegio Sindacale e al Presidente del Comitato per il controllo ed i rischi, informativa di sintesi sulle segnalazioni pervenute e le principali iniziative assunte.
Per lo svolgimento delle suddette attività, l'organizzazione della Direzione Audit è articolata nei seguenti ambiti:
Il Responsabile della Direzione Audit promuove, sviluppa e sostiene un programma di assurance e miglioramento della qualità, che copre tutti gli aspetti dell'attività di internal audit e che prevede una periodica valutazione di conformità rispetto all'International Professional Practices Framework (IPPF), nonché una periodica valutazione di efficacia ed efficienza dell'operatività anche con riferimento alle best practice di settore. Il Responsabile della Direzione Audit informa periodicamente il Consiglio di Amministrazione, per il tramite del Comitato per il controllo e i rischi, in merito ai risultati di tali valutazioni.
Il Sistema di controllo interno ricomprende il c.d. Modello Organizzativo 231, vale a dire un modello di organizzazione, gestione e controllo, volto a prevenire la commissione dei reati di potenziale pertinenza per il Gruppo, che possono comportare una responsabilità della Società ai sensi del d.lgs. n. 231/2001.
Il Modello Organizzativo risulta adottato, oltre che da TIM, anche dalle società controllate nazionali del Gruppo – che si sono dotate di una propria versione - e si articola in:
2 Per le segnalazioni riguardanti TIM S.p.A., l'owner del processo di gestione è l'Organismo di Vigilanza di TIM che si avvale del supporto della Direzione Audit, ferme le responsabilità e le prerogative del Collegio Sindacale sulle segnalazioni allo stesso indirizzate, ivi incluse le denunce ex art 2408 del codice civile. Per le segnalazioni riguardanti le altre società del Gruppo TIM, gli owner del processo sono i rispettivi Organismi di Vigilanza.
• Allegati, che comprendono: a) Codice Etico e di Condotta del Gruppo Telecom Italia b) Associazione processi – procedure - responsabilità - matrice per famiglia di Reato 231; c) Annesso tecnico normativo che contiene il dettaglio di tutti i reati previsti dal Decreto 231.
Con particolare riferimento ai Processi Sensibili la Società ha previsto:
Il Modello Organizzativo è uno strumento dinamico, che incide sull'operatività aziendale e che a sua volta deve essere verificato e aggiornato alla luce dei riscontri applicativi, così come dell'evoluzione del quadro normativo di riferimento e delle eventuali modifiche intervenute nell'organizzazione aziendale.
Come previsto dai Principi di Autodisciplina, il Consiglio ha attribuito le funzioni di vigilanza ex d.lgs. n. 231/2001 a un organismo collegiale appositamente costituito con professionalità interne ed esterne alla Società, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo (l'"OdV 231"). L'attuale OdV 231, come rinnovato dal Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2023, è composto da quattro membri, di cui il Presidente ed un componente individuati in professionisti esterni (Giuseppe Pignatone e Carlo Piergallini), a cui si aggiungono il Responsabile della Direzione Audit ed il Sindaco Anna Doro, al fine di assicurare il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione del rischio. L'Organismo di Vigilanza 231 cura l'aggiornamento del Modello 231, sottoponendo al Consiglio di Amministrazione le modifiche e/o integrazioni che si rendano necessarie alla luce di variazioni normative, organizzative o all'esito della concreta attuazione del Modello 231. A tal fine l'Organismo di Vigilanza 231 si avvale di un comitato manageriale, denominato Steering Committee 231, coordinato dalla Direzione Compliance e supportato, per l'espletamento dei propri compiti, da tutte le funzioni aziendali interessate.
Il Modello Organizzativo costituisce, inoltre, una componente integrante del compliance program di riferimento per l'applicazione delle normative anticorruzione. In questo ambito risulta altresì definita una sua versione estera, ai fini dell'adozione da parte delle società controllate non nazionali, tenuto anche conto dell'eventuale applicazione di analoghe normative a livello locale. In particolare, risulta adottato uno specifico Modello Organizzativo a livello di TIM S.A. in applicazione della normativa anticorruzione brasiliana.
Le tipologie di reato 231 contemplate nel Modello Organizzativo della società sono, principalmente, i reati contro la Pubblica Amministrazione, i reati societari, i reati tributari, la pornografia minorile, l'omicidio colposo e le lesioni per infortuni sul lavoro, i reati di abuso di mercato, la ricettazione, il riciclaggio e l'autoriciclaggio, i reati informatici, la violazione di diritti su marchi/brevetti e dei diritti d'autore, i reati ambientali, l'impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, i delitti di criminalità organizzata, razzismo e xenofobia.
L'Organismo di Vigilanza 231 vigila sull'effettività e sull'osservanza del Modello Organizzativo e riferisce al Consiglio di Amministrazione in ordine alle attività di presidio e di verifica ed ai relativi esiti.
L'Organismo di Vigilanza 231 si coordina con la Direzione Audit e con la Direzione Compliance per gli aspetti di rispettiva competenza. In particolare, la Direzione Audit supporta l'Organismo di Vigilanza 231 nello svolgimento dei propri compiti tramite un'apposita Segreteria tecnica, mentre la Direzione Compliance supporta le attività di aggiornamento del Modello 231, di gestione dei flussi informativi ordinari e ad evento, di monitoraggio dell'evoluzione normativa e giurisprudenziale in materia di responsabilità degli enti e di formazione sulle tematiche 231.
A partire dall'esercizio 2021, le attività di controllo relative al Piano di Vigilanza (condotte fino all'esercizio 2020 dalla Direzione Compliance) sono state condotte dalla Direzione Audit.
Il Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2023 ha approvato l'aggiornamento del Modello Organizzativo 231 e del Codice Etico e di Condotta della Società. Sul sito internet di TIM è presente una sezione dedicata al Modello Organizzativo 231 (www.gruppotim.it sezione Il Gruppo, canale Governance/Strumenti di Governance/Il Modello 231).
Nel 2019 TIM ha adottato il Sistema di Gestione Anticorruzione (anche "SGA") per il quale è stata conseguita la certificazione in base allo Standard UNI ISO 37001 "Anti-bribery Management Systems" da parte di ente accreditato specifico. Tale sistema - che è parte integrante del più ampio Sistema di controllo interno - è stato definito per supportare la Società nel prevenire, rilevare e rispondere a fenomeni legati alla corruzione, nel rispetto delle leggi anticorruzione di riferimento e degli impegni volontariamente assunti e applicabili alle sue attività.
Il Sistema di Gestione Anticorruzione si rivolge essenzialmente a dipendenti e collaboratori a vario titolo di TIM ed ai componenti degli organi sociali. Si compone dei seguenti elementi:
• il Codice Etico e di Condotta del Gruppo Telecom Italia;
Sul piano organizzativo, alla Direzione Compliance è attribuito il ruolo di funzione di conformità per la prevenzione della corruzione, responsabile dell'attuazione e del monitoraggio del SGA all'interno dell'organizzazione aziendale e, più in generale, della sua conformità ai requisiti della norma UNI ISO 37001/2016. Allo Steering Committee 231 è attribuita la responsabilità generale per l'attuazione e il rispetto del Sistema di Gestione Anticorruzione. Il Sistema di Gestione Anticorruzione di TIM è soggetto a periodica revisione finalizzata alla valutazione di conformità rispetto alla norma UNI ISO 37001/2016.
Sul sito internet di TIM è presente apposita sezione dedicata alla Policy Anticorruzione di Gruppo (www.gruppotim.it, sezione Il Gruppo, canale Governance/Strumenti di Governance/Sistema di Gestione Anticorruzione).
L'Assemblea degli azionisti tenutasi il 29 marzo 2019 ha conferito a EY S.p.A., per il novennio 2019–2027, l'incarico di revisione legale del bilancio separato di TIM e del bilancio consolidato e consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM, del sistema dei controlli interni che sovraintendono al processo di redazione del bilancio consolidato, oltre che di attestazione sulla conformità della dichiarazione consolidata di carattere non finanziario della Società. Come da normativa applicabile, la determinazione è stata assunta sulla base della raccomandazione motivata del Collegio Sindacale.
TIM ha a suo tempo adottato apposite Linee Guida per il conferimento degli incarichi alla società di revisione consultabili sul sito www.gruppotim.it, sezione Il Gruppo, canale Governance/Strumenti di governance/Altri Codici e Procedure. Nel rispetto di dette linee guida la selezione della società di revisione candidata al conferimento dell'incarico è avvenuta a seguito di un'analisi comparativa svolta sotto la supervisione del Collegio Sindacale, che si è avvalso del supporto delle strutture aziendali. Nella valutazione delle candidature sono state in particolare considerate le competenze e le specifiche esperienze di revisione nel settore delle telecomunicazioni, l'adeguatezza dell'organizzazione e della struttura operativa e, le competenze tecniche dell'audit team proposto rispetto alle esigenze connesse alla dimensione ed alla complessità della Società e del Gruppo ad essa facente capo, l'indipendenza e l'autonomia di giudizio rispetto alla Società e al Gruppo, la coerenza dei corrispettivi richiesti in relazione alle attività previste e ai livelli di professionalità garantiti. L'istruttoria è stata coordinata dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della Società, sotto la supervisione del Collegio Sindacale della Capogruppo e, per quanto di competenza, degli Audit Committees delle principali controllate. Il revisore incaricato dall'Assemblea della Capogruppo svolge infatti il ruolo di revisore principale dell'intero Gruppo TIM.
Il conferimento di incarichi di revisione o correlati (c.d. audit services e audit-related services) a entità diverse dal revisore incaricato e/o dalle entità appartenenti alla sua rete deve essere previamente verificato con il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della Capogruppo, che attiverà i necessari processi approvativi e di reporting, assicurando il rispetto della disciplina applicabile. Viceversa, a tutela dell'indipendenza del revisore incaricato, le Linee Guida statuiscono il principio per cui il conferimento di ulteriori incarichi è limitato ai servizi e alle attività di stretta attinenza alla revisione dei bilanci ed è soggetto ai limiti e ai divieti risultanti dalla disciplina di riferimento (italiana, UE, extra UE), ai principi previsti dalle Linee Guida e ai criteri stabiliti dal Collegio Sindacale della Capogruppo.
Come da Statuto, il Consiglio di Amministrazione nomina il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della Società, previo parere del Collegio Sindacale. Attribuzioni e poteri sono disciplinati in apposito Regolamento, consultabile sul sito www.gruppotim.it, Sezione Il Gruppo - canale Governance/Strumenti di Governance /Regolamenti. Con delibera del 14 febbraio 2022, il Consiglio di Amministrazione, preso atto dell'assunzione, da parte di Adrián Calaza Noia, della carica di Chief Financial Officer, acquisito il parere del Collegio Sindacale, lo ha nominato Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della Società, con decorrenza dal completamento, da parte del precedente CFO, Giovanni Ronca, delle attività connesse al deposito pre-assembleare dei bilanci delle Società del Gruppo.
In quanto per legge responsabile di predisporre adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio e consolidato, nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario, il Dirigente preposto è uno dei principali soggetti coinvolti nel funzionamento del Sistema di controllo interno e gestione dei rischi. L'apposito Regolamento gli riconosce una responsabilità funzionale (organizzativa e per materia) rispetto ai controlli interni per il financial reporting, chiarendo che, in relazione a tale ambito, è supportato dall'Amministratore esecutivo, oltre che dalla dirigenza della Società. Il Dirigente preposto riferisce al Consiglio di Amministrazione, al Comitato per il controllo e i rischi e – per quanto di competenza – al Collegio Sindacale.
Gli attori del Sistema di controllo interno operano assumendo come priorità l'efficacia del presidio, fermo il perseguimento di obiettivi di semplificazione ed efficienza operativa, in termini di disegno organizzativo e di deployment operativo. Il Collegio Sindacale beneficia di un supporto segretariale messo a disposizione dalla Società, nonché del libero accesso a consulenti di propria scelta, senza vincoli di budget.
I principali soggetti coinvolti nel funzionamento del Sistema di controllo interno sono:
A questi attori si aggiunge, in coerenza con il "Regolamento UE 2016/679, relativo alla protezione dei dati personali delle persone fisiche" (GDPR), il Data Protection Officer, ruolo attribuito al Responsabile della Direzione Legal & Tax, alla data di approvazione della Relazione identificato in Agostino Nuzzolo.
L'istituzione di una figura manageriale preposta alla compliance risponde alle specifiche necessità del Gruppo in tema di controlli interni e come tale è prevista dai Principi di Autodisciplina.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione (quando non esecutivo) svolge poi un ruolo di raccordo fra il Consiglio di Amministrazione e le strutture di controllo che dal Consiglio dipendono gerarchicamente: si tratta di una funzione di garanzia, che prescinde dagli aspetti operativi dei controlli, ma è volta ad agevolare il presidio consiliare sulle funzioni di controllo che dal Consiglio di Amministrazione dipendono gerarchicamente. Al Presidente del Consiglio di Amministrazione è altresì affidata la gestione ordinaria del rapporto di lavoro dei relativi responsabili con la Società.
Per quanto concerne il profilo di rischio del Gruppo, il processo ERM implementato in TIM garantisce, tramite la struttura ERM in ambito Chief Financial Office e l'operato dello Steering Committee ERM, il coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti nel processo di controllo interno grazie ad un flusso di informazione a due vie.
Come da Principi di Autodisciplina della Società, i componenti degli organi sociali assumono le proprie scelte con libero apprezzamento, nell'interesse dell'emittente e della generalità degli azionisti, dando tempestiva disclosure di ogni interesse extrasociale di cui risultino portatori rispetto alle operazioni sottoposte al loro esame a fini deliberativi, propositivi, istruttori, consultivi o di controllo.
In caso di interesse, dichiarano:
fornendo all'uopo ogni opportuno elemento descrittivo, affinché i colleghi e gli organi nella loro collegialità possano operare sempre in modo consapevole e informato.
Ai sensi del Regolamento del Consiglio di Amministrazione – recentemente modificato con deliberazione consiliare del 9 novembre 2022 – l'Amministratore che abbia per conto proprio o di terzi, un interesse in una determinata operazione, si astiene dal prendere parte alla discussione e al voto sull'operazione in questione, allontanandosi dalla riunione, ferma restando la facoltà del Consiglio di Amministrazione di deliberare che, nell'interesse della Società, egli possa partecipare alla discussione, fermo l'obbligo di astensione dal voto. Inoltre, il Regolamento del Consiglio di Amministrazione individua ulteriori presidi applicabili in specifiche situazioni di potenziale conflitto d'interessi.
In ottemperanza al Regolamento Parti Correlate Consob, la Società ha adottato una procedura per l'effettuazione delle operazioni con parti correlate 3 , consultabile all'indirizzo www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/strumentigovernance/altri-codici-procedure.html.
La procedura prevede in particolare:
I pareri del Comitato, di natura non vincolante, riguardano l'interesse della Società al compimento dell'operazione nonché la convenienza e la correttezza sostanziale delle relative condizioni. In vista del rilascio del parere viene svolta specifica istruttoria, coordinata dal Group Compliance Officer (che in particolare valuta la qualificabilità di termini e condizioni dell'operazione come di mercato o standard, caso per caso, in concreto e tenuto conto di tutte le circostanze rilevanti) e alla quale il management è tenuto a prestare la propria collaborazione. In caso di parere negativo del Comitato sulle operazioni di maggiore rilevanza, il Consiglio di Amministrazione ha facoltà di assoggettare il compimento dell'iniziativa all'autorizzazione dell'Assemblea.
La disclosure delle operazioni con parti correlate nel periodo di riferimento è inserita nella Relazione Finanziaria Annuale, in apposito capitolo.
A supporto della corretta applicazione della procedura è attivo un applicativo informatico che consente di effettuare la verifica del rapporto di correlazione e di tracciare e documentare l'iter necessario per la sua finalizzazione.
Il Consiglio del 1° aprile 2021 ha costituito il Comitato Parti Correlate (anche "CPC"), composto da 5 amministratori indipendenti, di cui 2 tratti dalla lista di minoranza: per i dettagli si rinvia alla Tabella 3.
Il Comitato Parti Correlate (alle cui riunioni assiste il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da questi delegato, ferma la possibilità di partecipazione di tutti i Sindaci) ha la possibilità di accedere alle informazioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti, avvalendosi delle strutture della Società, fermo il supporto specifico da parte del
3 Per "parte correlata" di TIM si intendono i soggetti individuati come tali sulla base dei principi contabili internazionali a cui rinvia l'art. 3 co. 1 lett. a) del Regolamento Consob adottato con delibera n. 17221/2010 e successive modifiche. Maggiori dettagli sono disponibili in "Operazioni con le parti correlate" della Relazione sulla Gestione.
Group Compliance Officer, ai sensi della vigente Procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate, che ne disciplina le competenze e l'operatività. Al CPC è stato assegnato per l'anno 2022 un budget di 250.000 euro, con autonoma facoltà di spesa entro detto limite, ferma la possibilità di attivare esperti indipendenti di propria scelta per l'espletamento delle attività di competenza, come da Regolamento Parti Correlate di Consob.
Le modalità di funzionamento del Comitato Parti Correlate e le prerogative allo stesso riconosciute sono disciplinate, oltre che dalla Procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate, da apposito regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione.
Nel corso del 2022 il Comitato ha definito la programmazione delle proprie attività in funzione dello svolgimento dei compiti affidati e si è riunito 22 volte, per una durata media delle adunanze di circa 1 ora e 40 minuti, con un tasso di partecipazione pari al 93,60%. Nel 2023 e sino alla data di approvazione della Relazione si sono tenute 5 riunioni, con un tasso di partecipazione pari al 95%. Nel corso del 2022 il Comitato ha analizzato e rilasciato pareri su specifiche operazioni; ha acquisito i report predisposti dalla funzione Compliance, come da procedura, verificandone l'esatta ottemperanza; ha monitorato il perimetro delle parti correlate aziendali.
Attualmente in TIM, a fermo il rispetto delle disposizioni in materia di operazioni con parti correlate, la materia relativa ai potenziali conflitti di interesse è regolata dai Principi di Autodisciplina (cfr. ivi, paragrafo 2.2) e dal Regolamento del Consiglio di Amministrazione (cfr. ivi, articoli 2.11 e seguenti).
Ai sensi dell'art. 17 dello Statuto, il Collegio Sindacale è composto da cinque sindaci effettivi di cui tre di un genere e due dell'altro. L'Assemblea nomina altresì quattro sindaci supplenti, due per ciascun genere.
La nomina avviene sulla base di liste presentate da soci complessivamente titolari di azioni rappresentanti almeno lo 0,5% del capitale ordinario. Le liste si articolano in due sezioni: una per i candidati alla carica di sindaco effettivo e l'altra per i candidati alla carica di sindaco supplente. Le sezioni che contengano un numero di candidati pari o superiore a tre debbono assicurare la presenza di entrambi i generi, così che i candidati del genere meno rappresentato siano almeno un terzo del totale, con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore. Il primo dei candidati di ciascuna sezione viene individuato tra i revisori legali iscritti nell'apposito registro che abbiano esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. Dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti (c.d. Lista di Maggioranza) sono tratti tre sindaci effettivi e due sindaci supplenti, mentre i restanti sindaci effettivi e supplenti sono tratti dalle altre liste (c.d. Liste di Minoranza) secondo il metodo dei quozienti. In caso di parità risulta eletto il candidato della lista che non abbia eletto ancora alcun sindaco ovvero, in subordine, l'Assemblea procede a nuova votazione di ballottaggio.
Qualora la composizione dell'organo collegiale o della categoria dei sindaci supplenti che ne derivi non consenta il rispetto dell'equilibrio tra i generi, tenuto conto dell'ordine di elencazione nella rispettiva sezione, gli ultimi eletti della Lista di Maggioranza del genere più rappresentato decadono nel numero necessario ad assicurare l'ottemperanza al requisito, e sono sostituiti dai primi candidati non eletti della stessa lista e della stessa sezione del genere meno rappresentato. In assenza di candidati del genere meno rappresentato all'interno della sezione rilevante della Lista di Maggioranza in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, l'Assemblea nomina i sindaci effettivi o supplenti mancanti con le maggioranze di legge, assicurando il soddisfacimento del requisito.
In caso di cessazione di un sindaco tratto rispettivamente dalla Lista di Maggioranza o da una delle Liste di Minoranza, subentrano, in ordine di età, i supplenti tratti dalla Lista di Maggioranza ovvero dalle Liste di Minoranza, fermo il rispetto dei requisiti di composizione dell'organo. La nomina di sindaci per l'integrazione del Collegio Sindacale ai sensi dell'art. 2401 del codice civile è deliberata dall'Assemblea a maggioranza assoluta dei votanti, e comunque nel rispetto del principio di necessaria rappresentanza delle minoranze, oltre che dei requisiti in materia di equilibrio tra i generi. Alla cessazione di un sindaco effettivo tratto dalle Liste di Minoranza si intende rispettato il principio di necessaria rappresentanza delle minoranze in caso di nomina al suo posto di uno dei sindaci supplenti tratti dalle Liste di Minoranza.
L'Assemblea del 31 marzo 2021 ha nominato il Collegio Sindacale in carica, che scadrà alla data di approvazione del bilancio dell'esercizio 2023.
Al tempo sono state presentate nei termini e con le modalità richieste dalla disciplina applicabile tre liste, rispettivamente
Dalla lista Vivendi, che ha ottenuto più voti (24,28% del capitale votante), sono stati tratti tre Sindaci Effettivi e due Sindaci Supplenti: Angelo Rocco Bonissoni (Sindaco Effettivo), Francesca di Donato (Sindaco Effettivo), Massimo Gambini (Sindaco Effettivo), Franco Maurizio Lagro (Sindaco Supplente) e Ilaria Antonella Belluco (Sindaco Supplente). Dalla lista Società di Gestione del Risparmio (che ha ottenuto il 22,55% dei voti) sono stati tratti i restanti nominandi: Francesco Fallacara (Sindaco Effettivo), Anna Doro (Sindaco Effettivo), Paolo Prandi (Sindaco Supplente) e Laura Fiordelisi (Sindaco Supplente). Dalla Lista CDP (che ha ottenuto il 10,40% dei voti) non è stato tratto alcun Sindaco. L'Assemblea ha nominato il Presidente del Collegio Sindacale nella persona di Francesco Fallacara.
La Tabella 4 fornisce le informazioni di dettaglio in merito alla composizione del Collegio Sindacale. I curriculum vitae dei Sindaci sono disponibili sul sito internet www.gruppotim.it, sezione Il Gruppo – canale Governance/Il Collegio Sindacale/Composizione.
Il Collegio Sindacale svolge le attività a esso affidate dall'ordinamento nazionale. Per informazioni dettagliate in merito alle attività svolte si rimanda alla relazione all'Assemblea degli Azionisti redatta ai sensi dell'art. 153 del TUF.
I Sindaci partecipano agli incontri con il management, finalizzati a fornire ai componenti del Consiglio di Amministrazione conoscenza del settore di attività in cui opera l'impresa, dei presidi e delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione. È inoltre uso aziendale agevolare la partecipazione dei componenti dei suoi organi collegiali a iniziative di formazione esterne.
Il Collegio Sindacale (i cui componenti per prassi segnalano eventuali interessi rispetto agli argomenti oggetto di trattazione) ha la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali e tutti i suoi componenti hanno facoltà di partecipare alle riunioni dei Comitati endoconsiliari. La Società mette a disposizione dell'organo di controllo un supporto segretariale per l'organizzazione delle riunioni e la tenuta dei relativi libri verbali, la possibilità di chiedere alle funzioni di controllo, a diretto riporto del Consiglio di Amministrazione, lo svolgimento di specifiche verifiche e l'accesso a consulenti esterni di sua scelta, senza limiti di ammontare predeterminato.
Nel corso del 2022 si sono tenute 41 riunioni, di cui 9 in forma congiunta con il Comitato per il controllo e i rischi, ai cui lavori tutti i Sindaci hanno sempre la possibilità di partecipare.
La durata media delle riunioni è stata di 3 ore e 15 minuti. La percentuale media di presenze è stata pari a circa il 95%. Nel 2023 e sino alla data dell'approvazione della Relazione, risultano svolte n. 4 riunioni, con tasso di partecipazione pari al 100%.
La Società ritiene che, in aggiunta ai requisiti legali, le previsioni statutarie relative alla numerosità della composizione dell'organo di controllo, oltre che alle modalità di nomina (5 componenti, con spazio per la rappresentanza di una pluralità di liste, che concorrono per ottenere la preferenza dei soci), siano un utile presidio aggiuntivo in funzione dell'indipendenza e della robustezza professionale del Collegio Sindacale.
Per le generali politiche di diversità della Società, si rinvia alle considerazioni svolte al paragrafo 4.3.
Non sono state adottate specifiche politiche in materia di diversità in relazione alla composizione degli organi di controllo, ritenendosi la materia integralmente devoluta ai soci, nell'esercizio dei diritti di candidatura loro attribuiti da legge e Statuto.
La verifica da parte del Collegio Sindacale della sussistenza dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza dei suoi componenti, a valle della nomina assembleare, si è svolta nella riunione del 1° aprile 2021 e, per gli esercizi 2022 e 2023, rispettivamente nella riunione del 4 febbraio 2022 e del 15 febbraio 2023, applicando – tra gli altri – i criteri indicati nel Codice di Corporate Governance per la valutazione dell'indipendenza degli amministratori. L'esito delle verifiche in entrambi i casi ha confermato il possesso dei requisiti legali, oltre che il rispetto dei citati criteri di indipendenza per tutti i Sindaci in carica.
I compensi annuali dei Sindaci sono stati stabiliti, su proposta dell'azionista Vivendi, dall'Assemblea che ha proceduto alla relativa nomina in euro 95.000 per ciascuno dei Sindaci Effettivi, euro 135.000 per il Presidente del Collegio Sindacale ed euro 15.000 per il Sindaco Effettivo chiamato a far parte dell'Organismo di Vigilanza 231.
Come da Principi di Autodisciplina, i Sindaci (al pari degli altri componenti degli organi sociali) assumono le proprie scelte con libero apprezzamento, nell'interesse dell'emittente e della generalità degli azionisti, dando tempestiva disclosure di ogni interesse extrasociale di cui risultino portatori rispetto alle operazioni sottoposte al loro esame a fini deliberativi, propositivi, istruttori, consultivi o di controllo.
In caso di interesse, dichiarano:
fornendo all'uopo ogni opportuno elemento descrittivo, affinché i colleghi e gli organi nella loro collegialità possano operare sempre in modo consapevole e informato.
Attualmente, fermo il rispetto delle disposizioni in materia di operazioni con parti correlate, la materia relativa agli interessi extrasociali è regolata dai Principi di Autodisciplina (cfr. ivi, paragrafo 2.2) e dal Regolamento del Consiglio di Amministrazione (cfr. ivi, articoli 2.11 e seguenti).
Nell'apposita sezione Investitori del sito internet istituzionale (https://www.gruppotim.it/it/investitori.html) sono a disposizione le informazioni finanziarie per gli azionisti e per gli investitori (anche in titoli obbligazionari), attuali e potenziali, e i contatti del team Investor Relations.
I riferimenti dell'ufficio Investor Relations sono: TIM S.p.A. - rif. Investor Relations Via Gaetano Negri, 1 20123 Milano E-mail: [email protected]
La Funzione Investor Relations di TIM, di cui Manuela Carra è stata Responsabile sino al febbraio 2023, riporta al Chief Financial Officer, cui è attualmente affidata ad interim. Tale Funzione ha l'obiettivo di comunicare risultati, target e strategie di Gruppo alla comunità finanziaria, mantenendo un dialogo aperto e costruttivo con analisti equity e del credito fondi di investimento (compresi quelli con focus ESG), azionisti retail, obbligazionisti e con le associazioni di piccoli azionisti.
Il programma di comunicazione finanziaria nel 2022 si è svolto essenzialmente attraverso la partecipazione del Vertice aziendale ad eventi virtuali e fisici con investitori e stakeholders di diverse nazionalità (tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Regno Unito, USA). Sono state organizzate, con cadenza trimestrale, conference call sui risultati finanziari, roadshow con investitori equity, fondi di investimento ESG e del credito e molteplici incontri con la comunità finanziaria. Il 2022 ha visto anche la partecipazione fisica, e non solo virtuale, a conferenze settoriali, organizzate da banche italiane ed internazionali. Complessivamente, gli incontri di comunicazione, finalizzati a mantenere e ampliare la base degli investitori italiani e internazionali, sono stati oltre 700.
| 2022 | Evento |
|---|---|
| Gennaio – Febbraio | Incontri virtuali con investitori |
| Marzo – Aprile | Risultati finanziari FY2021 e update di Piano 2022-2024, relativa conference call con analisti e roadshow virtuale con investitori italiani ed internazionali per la presentazione di risultati e Update di Piano. Conferenza di settore e reverse roadshow virtuali con investitori Engagement pre-assembleari con Investitori |
| Maggio - Giugno | Risultati finanziari del Q1 2022 e relativa conference call con analisti Conferenze di settore virtuali e fisiche (Milano, Londra) e reverse roadshow virtuale con investitori |
| Luglio - Agosto | Capital Market Day virtuale e relativo roadshow fisico (Milano, Londra, New York e Boston) e virtuale con Spagna. Germania e Svizzera. Risultati finanziari del Q2 2022 e relativa conference call con analisti. |
| Settembre - Ottobre | Conferenze di settore virtuali e fisiche (Milano, Roma, Londra) e Reverse Roadshow su Roma con investitori |
| Novembre - Dicembre | Risultati finanziari del Q3 2022 e relativa conference call con analisti, conferenza di settore fisica a Barcellona con investitori e a Londra con investitori del credito. |
Fra i temi di maggiore interesse della Comunità Finanziaria si evidenziano:
Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 16 dicembre 2020, ha approvato l'Engagement Policy (disponibile all'indirizzo https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/gruppo/governance/doc-governance/italiano/Engagement-Policy-TIM-ITA.pdf), documento che formalizza la materia del dialogo con la generalità degli azionisti, raccomandato nel Codice di Corporate Governance. Il documento contiene un framework complessivo, da declinare a seconda della fattispecie.
A fronte di una massima apertura di principio alla generalità degli stakeholders su qualsivoglia argomento (in coerenza con le scelte di autodisciplina in essere), la Società si riserva una valutazione discrezionale dell'engagement concreto, sempre nel rispetto delle varie discipline (esterne e interne) applicabili. Anche quest'area è soggetta al ruolo di indirizzo del Consiglio di Amministrazione.
Ai sensi di legge, è legittimato all'intervento in Assemblea e al voto colui per il quale l'intermediario di riferimento abbia trasmesso alla Società l'apposita comunicazione attestante la spettanza del diritto alla record date (settimo giorno di mercato aperto precedente la riunione in prima convocazione).
L'Assemblea ordinaria delibera sulle materie di legge e autorizza le operazioni con parti correlate della Società, in caso di operazioni di maggiore rilevanza su cui il Comitato preposto abbia espresso parere sfavorevole, che il Consiglio di Amministrazione intenda superare. Lo Statuto rimette alla competenza del Consiglio di Amministrazione le determinazioni di incorporazione in TIM o di scissione a favore di TIM delle società possedute almeno al 90%, la riduzione del capitale sociale in caso di recesso del socio, l'adeguamento dello Statuto a disposizioni normative, il trasferimento della sede della Società all'interno del territorio nazionale, nonché l'istituzione o la soppressione di sedi secondarie.
In relazione all'emergenza epidemiologica da COVID-19, l'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 si è tenuta secondo le modalità consentite dalla disciplina eccezionale contenuta nel D.L. 17 marzo 2020, n. 18. L'intervento in assemblea si è svolto esclusivamente tramite il rappresentante designato ai sensi dell'articolo 135-undecies del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), individuato nello Studio Legale Trevisan & Associati di Milano ed il Consiglio di Amministrazione ha consentito agli azionisti il voto in via elettronica (oltre al voto per corrispondenza). Sono intervenuti all'Assemblea, in presenza e mediante collegamento in video conferenza, 10 Amministratori, su un totale di 15 in carica.
Le modalità di gestione dei lavori assembleari applicate nel 2022 saranno replicate in occasione dell'Assemblea del 20 aprile 2023, considerato che la legge n. 14 del 24 febbraio 2023, di conversione, con modificazioni, del D.L. 198/2022 ha prorogato fino al 31 luglio 2023 il relativo termine di applicabilità.
In TIM gli azionisti ordinari possono esercitare il diritto di voto anche per corrispondenza, ed è facoltà del Consiglio consentire il voto in via elettronica, specificandone le modalità nell'avviso di convocazione. Al riguardo, è prassi l'attivazione di apposita piattaforma accessibile tramite il sito internet della Società.
Per permettere il regolare svolgimento dei lavori assembleari, la Società si è dotata fin dal 2000 di un Regolamento Assembleare, reperibile all'indirizzo https://www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/strumentigovernance/regolamenti.html.
In relazione alle modalità di tenuta dell'assemblea annuale nel corso del 2022, i Presidenti dei Comitati endoconsiliari non hanno avuto l'opportunità di riferire agli azionisti sulle modalità di esercizio delle funzioni dei rispettivi Comitati.
Nel corso dell'esercizio l'azionista di maggioranza relativa è rimasto Vivendi S.A., la cui partecipazione percentuale al capitale con diritto di voto è riportata nella Tabella 1 "Informazioni sugli Assetti Proprietari".
In relazione alla manifestazione di interesse indicativa e non vincolante inviata da KKR, in data 19 novembre 2021, il Consiglio di Amministrazione, nel riservarsi di valutare ogni opzione strategica nell'interesse della Società e degli stakeholder, ha istituito il 26 novembre 2021 – su proposta del Comitato per il controllo e i rischi – un Comitato ad hoc costituito dal Presidente del Consiglio di Amministrazione e da quattro Amministratori Indipendenti (il Lead Independent Director e gli Amministratori Paolo Boccardelli, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli). Per i dettagli si rinvia alla Tabella 3. Nel 2022, il Comitato ad hoc si è riunito 5 volte, per una durata media delle adunanze di circa 1 ora e 40 minuti, con un tasso di partecipazione pari al 96%. Il Comitato è stato sciolto in data 13 marzo 2022, avendone il Consiglio di Amministrazione ritenuta conclusa l'attività.
A seguito delle dimissioni rassegnate da Arnaud Roy de Puyfontaine in data 16 gennaio 2023, il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 14 febbraio 2023, ha deliberato di non procedere alla cooptazione di un Consigliere in sua sostituzione, tenuto conto dell'approssimarsi dell'Assemblea che sarà chiamata a decidere sulla nomina. Il Consiglio, nella successiva riunione del 15 marzo 2023, ha altresì deliberato di non presentare all'Assemblea una candidatura per la relativa sostituzione, invitando gli azionisti a formulare proposte entro quindi giorni prima dell'Assemblea.
Il Consiglio di Amministrazione del 18 gennaio 2023 ha deliberato l'emissione di un prestito obbligazionario non convertibile. In data 20 gennaio 2023, TIM, a conclusione dell'attività di bookbuilding, ha collocato con successo un bond unsecured da 850 milioni di euro a tasso fisso offerto agli investitori istituzionali. I proventi della nuova emissione saranno utilizzati per ottimizzare e rifinanziare le scadenze del debito esistente. Il regolamento del bond contiene a carico dell'emittente alcuni impegni tipici per operazioni con queste caratteristiche, tra i quali, la limitazione a concedere garanzie sui propri beni ovvero ad effettuare operazioni societarie straordinarie, se non nel rispetto di taluni parametri. Il bond è quotato presso il mercato Euro MFT della Borsa di Lussemburgo.
In data 1° febbraio 2023, TIM ha ricevuto da KKR una nuova offerta non vincolante per l'acquisto di una partecipazione in una costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusivo degli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle. L'offerta non vincolante è riferita a una quota partecipativa da definire, fermo restando che dall'acquisto scaturirebbe la perdita dell'integrazione verticale rispetto a TIM.
Il 14 febbraio 2023, il Consiglio di Amministrazione ha approvato all'unanimità il Piano Industriale 2023-2025, che segue il percorso di trasformazione avviato nel 2022. Nonostante un contesto macroeconomico profondamente mutato rispetto all'anno scorso, il nuovo piano è in continuità con il precedente e con il progetto presentato al Capital Market Day (7 luglio 2022). In particolare, grazie ai risultati del 2022 migliori delle attese, il piano prevede un'ulteriore accelerazione a livello di Gruppo.
In data 5 marzo 2023, TIM ha ricevuto una seconda offerta non vincolante, presentata dal consorzio formato da CDP Equity S.p.A. e Macquarie Infrastructure and Real Assets (Europe) Limited, per l'acquisto di una costituenda società cui farebbe sostanzialmente capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attività di FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle.
Alla luce delle informazioni acquisite, Il Consiglio di Amministrazione della Società, riunitosi il 15 marzo 2023, ha molto apprezzato l'interesse espresso nella offerta non vincolante formulata dal consorzio, pur considerando che la stessa – al pari dell'offerta non vincolante di KKR – non riflette il valore dell'asset e le aspettative di TIM. È stato pertanto avviato un processo competitivo regolato al fine di consentire ad entrambi gli offerenti di presentare le loro offerte migliorative. Alla data della presente Relazione, il suddetto processo è ancora in corso.
Il Consiglio ha inoltre deliberato di attribuire al Comitato Parti Correlate il compito di espletare le proprie funzioni istruttorie in relazione a entrambe le offerte.
La lettera della Presidente del Comitato per la Corporate Governance è stata portata all'attenzione di tutti gli Amministratori e Sindaci, e fatta oggetto di presentazione specifica al Consiglio di Amministrazione. Le raccomandazioni 2023 riguardano tematiche già fatte oggetto di specifica attenzione da parte del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliari.
| Struttura del capitale sociale al 31 dicembre 2022 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| N° azioni | % rispetto al c.s. |
Quotato (indicare i mercati) / non quotato |
Diritti e obblighi | |||
| Azioni ordinarie | 15.329.466.496 | 71,78% | Quotate presso Borsa Italiana S.p.A. |
Diritto di voto nelle Assemblee Ordinarie e Straordinarie della Società |
||
| Azioni di risparmio | 6.027.791.699 | 28,22% | Quotate presso Borsa Italiana S.p.A. |
Diritto di voto nelle assemblee speciali della categoria, privilegi patrimoniali previsti dall'art.6 dello Statuto sociale: dividendo privilegiato 5% di euro 0,55 per azione, trascinamento biennale del diritto al dividendo privilegiato, dividendo maggiorato rispetto alle azioni ordinarie in misura del 2% di euro 0,55 per azione |
| Numero Categoria di azioni al (indicare i Numero azioni al servizio della strumenti in servizio della mercati) /non conversione/esercizio circolazione conversione/esercizio quotato |
|---|
| -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- |
| Partecipazioni rilevanti nel capitale al 31 dicembre 2022 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Dichiarante | Azionista diretto | Quota % su capitale ordinario | Quota % su capitale votante | |||||||
| Vivendi S.A. | Vivendi S.A. | 23,75% | 23,75% | |||||||
| Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. | Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. | 9,81% | 9,81% |
| Consiglio di Amministrazione | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Carica | Componenti | Anno di nascita |
Data di prima nomina (*) |
In carica da | In carica fino a |
Lista (presentatori) (**) |
Lista (M/m) (***) |
Esec. | Non- esec. | Indip. Codice |
Indip. TUF | N. altri incarichi (****) |
Partecipazione (*) |
| Presidente | Rossi Salvatore | 1949 | 21/10/2019 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | CDA | M | = | X | 1 | 22/22 | ||
| Amministratore Delegato e Direttore Generale • |
Labriola Pietro | 1967 | 21/01/2022 | 07/04/2022 | 31/12/2023 | N.A. | N.A. | X | = | = | = | = | 22/22 |
| Amministratore | Boccardelli Paolo | 1971 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | AZIONISTI | m | = | X | X | X | = | 21/22 |
| Amministratore | Bonomo Paola | 1969 | 04/05/2018 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | CDA | M | = | X | X | X | 4 | 22/22 |
| Amministratore | Camagni Paola | 1970 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | AZIONISTI | m | = | X | X | X | 3 | 21/22 |
| Amministratore | Carli Maurizio | 1958 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | AZIONISTI | m | = | X | X | X | 2 | 20/22 |
| Amministratore | Roy de Puyfontaine Arnaud | 1964 | 15/12/2015 | 31/03/2021 | 16/01/2023 | CDA | M | = | X | = | = | 5 | 17/22 |
| Amministratore | Falcone Cristiana | 1973 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | CDA | M | = | X | X | X | = | 17/22 |
| Amministratore | Ferro Luzzi Federico | 1968 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | AZIONISTI | m | = | X | X | X | 1 | 20/22 |
| Amministratore | Gallazzi Giulio | 1964 | 30/11/2022 | 30/11/2022 | 20/04/2023 | N.A. | N.A. | = | X | X | X | 2 | 1/1 |
| Amministratore | Gorno Tempini Giovanni | 1962 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | CDA | M | = | X | = | = | 5 | 19/22 |
| Amministratore | Moretti Marella | 1965 | 04/05/2017 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | CDA | M | = | X | X | X | 2 | 22/22 |
| Amministratore | Romagnoli Ilaria | 1967 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | CDA | M | = | X | X | X | = | 21/22 |
| Amministratore ○ | Sapienza Paola | 1965 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | AZIONISTI | m | = | X | X | X | = | 21/22 |
| Amministratore | Sarmi Massimo | 1948 | 15/12/2022 | 15/12/2022 | 20/04/2023 | N.A. | N.A. | = | X | = | = | 1 | 0/0 |
| --------------------------------AMMINISTRATORI CESSATI DURANTE L'ESERCIZIO -------------------------------- | |||||||||||||
| Amministratore | Cadoret Franck | 1957 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 16/11/2022 | CDA | M | = | X | = | = | 2 | 19/20 |
| Amministratore | De Meo Luca | 1967 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 29/09/2022 | CDA | M | = | X | X | X | 4 | 10/17 |
Indicare il quorum richiesto per la presentazione delle liste da parte delle minoranze per l'elezione di uno o più membri (ex art. 147ter TUF): 0,5%
I simboli di seguito indicati devono essere inseriti nella colonna "Carica:
• Questo simbolo indica l'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
○ Questo simbolo indica il Lead Independent Director (LID).
(*) Per data di prima nomina di ciascun amministratore si intende la data in cui l'amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel CdA dell'Emittente.
(**) In questa colonna è indicato se la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore è stata presentata da azionisti (indicando "Azionisti") ovvero dal CdA (indicando "CdA").
(***) In questa colonna è indicato se la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore è "di maggioranza" (indicando "M"), oppure "di minoranza" (indicando "m").
(****) In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco ricoperti dal soggetto interessato in altre società quotate o di rilevanti dimensioni. Nella Relazione sulla corporate governance gli incarichi sono indicati per esteso.
(*****) In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni del CdA (indicare il numero di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare; p.e. 6/8; 8/8 ecc.).
| C.d.A. | Comitato Controllo e Rischi | Comitato Nomine e Remunerazioni |
Comitato OPC | Comitato Sostenibilità | Comitato ad hoc operazioni straordinarie |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Carica/Qualifica | Componenti | (*) | (**) | (*) | (**) | (*) | (**) | (*) | (**) | (*) | (**) |
| Presidente del C.d.A. | Rossi Salvatore | 5/5 | P | 5/5 | P | ||||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Boccardelli Paolo | 26/26 | M | 22/22 | P | 5/5 | M | ||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Bonomo Paola | 25/26 | M | 26/26 | P | ||||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Camagni Paola | 26/26 | M | 5/5 | M | ||||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Carli Maurizio | 22/26 | M | 22/22 | M | ||||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Falcone Cristiana | 17/22 | M | 4/5 | M | ||||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Ferro Luzzi Federico | 26/26 | P | 5/5 | M | ||||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Marella Moretti | 24/26 | M | 22/22 | M | 5/5 | M | ||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Romagnoli Ilaria | 22/26 | M | 20/22 | M | 5/5 | M | ||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
Sapienza Paola | 25/26 | M | 5/5 | M | 4/5 | M | ||||
| N. riunioni svolte durante l'Esercizio |
26 | 26 | 22 | 5 | 5 | ||||||
| AMMINISTRATORI CESSATI DURANTE L'ESERCIZIO | |||||||||||
| Amministratore non esecutivo indipendente da TUF e da Codice |
De Meo Luca | 4/10 | M | ||||||||
| N. riunioni svolte durante l'Esercizio: |
X | 10 | X | X | X |
(*) In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni dei Comitati (indicare il numero di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare; p.e. 6/8; 8/8 ecc.)
(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato: "P": presidente; "M": membro.
Si indicano per esteso le cariche ricoperte dagli Amministratori.
| Paola Bonomo | Consigliera di Amministrazione in Axa Assicurazioni, FAAC S.p.A. e Crystal Peak Acquisition; membro del Comitato di Investimento del Fondo Neva First |
|---|---|
| Franck Cadoret | Direttore Generale del Gruppo Vivendi e Chief Executive Officers per la Francia del Gruppo Canal+ |
| Paola Camagni | Amministratore Indipendente in FSI Sgr S.p.A., Presidente del Collegio Sindacale della società Mozambique Rovuma Venture S.p.A. e di AGI-Agenzia Giornalistica Italia S.p.A.; Sindaco effettivo di Azule Energy Angola S.p.A. ed Eni Rewind S.p.A. (tutte Gruppo ENI), nonché Sindaco effettivo di CNP UniCredit Vita S.p.A. e, del medesimo gruppo, di CNP Vita Assicura S.p.A., CNP Vita Assicurazione S.p.A. e CNP Vita Scarl. |
| Maurizio Carli | Consigliere di Amministrazione di Board International S.A. e di Temenos AG |
| Luca De Meo | Chief Executive Officer di Renault S.A., Chairman of Renault s.a.s., Chief Executive Officer Renault Brand e membro del Groupe Renault's Board of Management |
| Arnaud Roy de Puyfontaine | Chief Executive Officers and Chairman of the Management Board of Vivendi S.A., membro del Supervisory Board di Canal+ Group; Amministratore di Havas; Chairman del Management Board di Prisma Media e di Editis Holding |
| Federico Ferro Luzzi | Amministratore indipendente della Garofalo HC S.p.A. |
| Giulio Gallazzi | Consigliere di Amministrazione di MFE N. V. (Gruppo Media For Europe) e di Danieli & C. |
| Giovanni Gorno Tempini | Presidente di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., di CDP Reti S.p.A., di CDP Equity S.p.A. e di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis e Affini S.p.A.; Amministratore di Avio S.p.A. |
| Marella Moretti | Direttore Generale Delegato, Amministratore di CNH Industriai Financial Services e Direttore Generale, Amministratore di CNH Industrial Finance France |
| Salvatore Rossi | Presidente del Comitato Investimenti FIA di Pramerica SGR S.p.A. |
| Massimo Sarmi | Presidente di Fibercop S.p.A. (Gruppo TIM) |
| Carica | Componenti | Anno di nascita |
Data di prima nomina * |
In carica dal | In carica fino a |
Lista ** |
Indipendenza da Codice |
Partecipazione alle riunioni del Collegio *** |
Numero altri incarichi **** |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Presidente | Francesco Fallacara | 1964 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | m | X | 41/41 | 11 |
| Sindaco Effettivo | Angelo Rocco Bonissoni | 1959 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | M | X | 38/41 | 2 |
| Sindaco Effettivo | Francesca di Donato | 1973 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | M | X | 39/41 | 14 |
| Sindaco Effettivo | Anna Doro | 1965 | 24/04/2018 | 24/04/2018 | 31/12/2023 | m | X | 40/41 | 2 |
| Sindaco Effettivo | Massimo Gambini | 1957 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | M | X | 36/41 | 0 |
| Sindaco Supplente | Franco Maurizio Lagro | 1958 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | M | X | = | = |
| Sindaco Supplente | Ilaria Antonella Belluco | 1983 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | M | X | = | = |
| Sindaco Supplente | Paolo Prandi | 1961 | 31/03/2021 | 31/03/2021 | 31/12/2023 | m | X | = | = |
| Sindaco Supplente | Laura Fiordelisi | 1974 | 24/04/2018 | 24/04/2018 | 31/12/2023 | m | X | = | = |
NOTE
(*) Per data di prima nomina di ciascun sindaco si intende la data in cui il sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel collegio sindacale dell'Emittente.
(**) In questa colonna è indicato se la lista da cui è stato tratto ciascun sindaco è "di maggioranza" (indicando "M"), oppure "di minoranza" (indicando "m"),
(***) In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del collegio sindacale (indicare il numero di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare; p.e. 6/8; 8/8 ecc.).
(****) In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco ricoperti dal soggetto interessato ai sensi dell'art. 148-bis TUF e delle relative disposizioni di attuazione contenute nel Regolamento Emittenti Consob. L'elenco completo degli incarichi è pubblicato dallaConsob sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti Consob.
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