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Biesse

Management Reports May 11, 2023

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Management Reports

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THINKFORWARD

RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 31/03/2022

IL GRUPPO BIESSE 3
STRUTTURA DEL GRUPPO 3
PROFILO DEL GRUPPO 4
INTRODUZIONE 4
INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE 4
FINANCIAL HIGHLIGHTS 5
COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI 8
RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE 9
IL CONTESTO ECONOMICO 9
IL SETTORE DI RIFERIMENTO 11
L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE 12
PRINCIPALI EVENTI 13
SINTESI DATI ECONOMICI 14
SINTESI DATI PATRIMONIALI 16
SEGMENT REPORTING 18
ATTESTAZIONE AI SENSI DEL COMMA 2 ART. 154 BIS TUF 19

IL GRUPPO BIESSE

STRUTTURA DEL GRUPPO

Le società appartenenti al Gruppo Biesse rientranti all'interno dell'area di consolidamento sono le seguenti:

Note: i diversi colori rappresentano i sottogruppi della catena di controllo

PROFILO DEL GRUPPO

Biesse Group è una multinazionale leader nella tecnologia per la lavorazione di legno, vetro, pietra, plastica e metallo. Progetta, realizza e distribuisce macchine, sistemi integrati e software per i produttori di arredamenti, serramenti, componenti per l'edilizia, nautica ed aerospaziale. Investe il 3% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo e vanta oltre 250 brevetti depositati. Opera attraverso 14 stabilimenti industriali, 34 filiali ed esporta l'80% della propria produzione. Annovera fra i suoi clienti i marchi più prestigiosi del design italiano ed internazionale. Fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci, è quotata dal Giugno 2001 al segmento Euronext Star di Borsa Italiana. Oggi conta più di 4.300 dipendenti distribuiti tra le principali aree produttive e distributive situate a Pesaro, Gradara, Padova, Villafranca (VR), Thiene (VI), Alzate Brianza (CO), Volvera (TO), Bangalore e le filiali/sedi di rappresentanza in Europa, Nord America, America Latina, Middle & Far East Asia, Oceania.

Rispetto al bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2021, l'area di consolidamento è cambiata a seguito della fusione della società controllata Bre.Ma. Brenna Macchine S.r.l. nella controllante Biesse S.p.A e dell'acquisto di un'ulteriore quota di partecipazione nella Montresor S.r.l. (tramite il quale la sua quota di controllo passa dal 60% al 100%).

INTRODUZIONE

La relazione trimestrale consolidata del Gruppo Biesse al 31 marzo 2022, non sottoposta a revisione contabile, redatta ai sensi dell'art. 154-ter, comma 2, del Testo Unico della Finanza, è predisposta conformemente ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standards (IFRS).

I principi contabili ed i criteri di valutazione sono conformi a quelli del bilancio al 31/12/2021 ai quali si fa rinvio. In questa sede, inoltre, si evidenzia quanto segue:

  • la situazione trimestrale è stata predisposta secondo il criterio della separazione dei periodi in base al quale il periodo di riferimento è considerato come esercizio autonomo; in tale ottica il conto economico trimestrale riflette le componenti economiche di pertinenza del periodo nel rispetto del principio della competenza temporale;
  • le situazioni contabili a base del processo di consolidamento sono quelle predisposte dalle società controllate con riferimento al 31/03/2022, rettificate, ove necessario, per adeguarle ai principi contabili di Gruppo.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Il Management utilizza alcuni indicatori di performance, che non sono identificati come misure contabili nell'ambito degli IFRS (NON-GAAP measures), per consentire una migliore valutazione dell'andamento del Gruppo. Il criterio di determinazione applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri Gruppi e gli indicatori potrebbero non essere comparabili con quelli determinati da questi ultimi. Tali indicatori di performance, determinati in conformità a quanto stabilito dagli Orientamenti sugli indicatori di performance emessi dall'ESMA/2015/1415 e adottati dalla CONSOB con comunicazione n.92543 del 3 dicembre 2015, si riferiscono alla performance del periodo contabile oggetto del presente Resoconto Annuale di Gestione e dell'esercizio posto a confronto.

Gli indicatori di performance devono essere considerati come complementari e non sostituiscono le informazioni redatte secondo gli IFRS. Di seguito la descrizione dei principali indicatori adottati.

  • Valore Aggiunto: tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali ed immateriali, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test, degli accantonamenti a fondi rischi ed oneri, dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo, nonché dei costi del personale.
  • Margine Operativo Lordo Adjusted o EBITDA Adjusted (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization Adjusted): tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, degli ammortamenti di

immobilizzazioni materiali ed immateriali, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test, degli accantonamenti a fondi rischi ed oneri, nonché dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo.

  • Risultato Operativo Adjusted o EBIT Adjusted (Earnings Before Interest and Taxes Adjusted): tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test, nonchè dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo.
  • Capitale Circolante Netto Operativo: tale indicatore è calcolato come somma di Rimanenze, Crediti commerciali e Attività contrattuali, al netto di Debiti commerciali e Passività contrattuali.
  • Capitale Circolante Netto: tale indicatore è calcolato come somma del Capitale Circolante Netto Operativo e delle Altre Attività e Passività Correnti inclusi i Fondi rischi e oneri a breve termine.
  • Capitale Investito Netto: tale indicatore è rappresentato dal totale delle Attività Correnti e Non Correnti, ad esclusione di quelle finanziarie, al netto delle Passività Correnti e Non Correnti, ad esclusione di quelle finanziarie.
  • Posizione Finanziaria Netta: tale indicatore è calcolato conformemente alle disposizioni contenute nella Comunicazione n. 5/21 del 29 aprile 2021 emesso da Consob che rimanda alle Raccomandazioni ESMA del 4 marzo 2021.

FINANCIAL HIGHLIGHTS Dati economici

31 marzo % su 31 marzo % su Delta %
2022 ricavi 2021 ricavi
Migliaia di euro
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 196.599 100,0% 161.391 100,0% 21,8%
Valore aggiunto prima degli eventi non ricorrenti (1) 87.392 44,5% 76.399 47,3% 14,4%
EBITDA adjusted(1) 26.098 13,3% 20.539 12,7% 27,1%
EBIT adjusted (1) 15.146 7,7% 11.310 7,0% 33,9%
EBIT (1) 15.146 7,7% 11.310 7,0% 33,9%
Risultato dell'esercizio 9.758 5,0% 6.816 4,2% 43,2%

(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione i criteri adottati per la loro determinazione

Dati patrimoniali

31 marzo 31 dicembre
2022 2021
Migliaia di euro
Capitale Investito Netto (1) 150.989 124.614
Patrimonio Netto 258.651 249.217
Posizione Finanziaria Netta (1) 107.661 124.603
Capitale Circolante Netto Operativo (1) 20.828 (8.375)
Copertura Immobilizzazioni 1,22 1,16
Portafoglio ordini 409.197 378.213

(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione i criteri adottati per la loro determinazione

Dati di struttura (*)

* sono inclusi nel dato i lavoratori interinali.

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI

Consiglio di Amministrazione

Presidente Giancarlo Selci
Amministratore delegato Roberto Selci
Co-Amministratore Delegato Massimo Potenza
Consigliere non esecutivo Alessandra Baronciani
Consigliere indipendente (Lead Indipendent Director) Rossella Schiavini
Consigliere indipendente Ferruccio Borsani
Consigliere indipendente Federica Ricceri

Collegio Sindacale

Presidente Paolo De Mitri
Sindaco effettivo Giovanni Ciurlo
Sindaco effettivo Enrica Perusia
Sindaco supplente Silvia Muzi
Sindaco supplente Maurizio Gennari

Comitato per il Controllo e rischi - Comitato per la Remunerazione

Federica Ricceri Rossella Schiavini

Comitato per le operazioni con parti correlate

Ferruccio Borsani Rossella Schiavini

Società di Revisione

Deloitte & Touche S.p.A.

RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE

IL CONTESTO ECONOMICO

ANDAMENTO DELL'ECONOMIA MONDIALE

L'economia mondiale è cresciuta ad un ritmo sostenuto nel 2021, nonostante le difficoltà collegate alla recrudescenza della pandemia di coronavirus e alle strozzature dal lato dell'offerta. Nel primo trimestre del 2022, si segnala una perdurante crescita dell'attività economica. Le recenti indagini indicano che, con l'attenuarsi delle pressioni della pandemia e dal lato dell'offerta, da gennaio a febbraio la crescita ha acquisito slancio; tuttavia, a causa delle ripercussioni economiche del conflitto russo-ucraino e della graduale riduzione delle misure di stimolo, le proiezioni sulla crescita mondiale per il 2022 sono state riviste al ribasso rispetto all'esercizio 2021.

AREA EURO

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sta avendo un impatto rilevante sull'attività economica e sull'inflazione, attraverso il rincaro dell'energia e delle materie prime, le turbative del commercio internazionale ed il peggioramento del clima di fiducia. L'entità di tali effetti dipenderà dall'evoluzione del conflitto, dalla rilevanza delle sanzioni attuali e da eventuali ulteriori misure. L'impatto della guerra va valutato alla luce delle solide condizioni di fondo dell'economia dell'area dell'euro, che beneficia dell'ingente sostegno delle politiche economiche. La ripresa dell'economia è agevolata dal graduale dissolversi dell'impatto della variante Omicron del coronavirus (COVID-19), inoltre le strozzature dal lato dell'offerta hanno mostrato segnali di attenuazione. Nello scenario di base delle proiezioni macroeconomiche formulate a marzo 2022, che incorporano una prima valutazione delle implicazioni della guerra in Ucraina, la crescita del PIL è stata rivista al ribasso per il breve termine a causa del conflitto. L'inflazione ha continuato a rivelarsi superiore alle attese per via dei costi dell'energia inaspettatamente elevati ed i rincari sono inoltre divenuti più generalizzati. Lo scenario di base delineato per l'inflazione nelle nuove proiezioni degli esperti ha subito una significativa revisione al rialzo, tuttavia, nelle proiezioni, l'inflazione dovrebbe diminuire progressivamente e collocarsi su livelli prossimi all'obiettivo di inflazione del 2 per cento nel 2024.

STATI UNITI

L'economia statunitense ha registrato una forte espansione nel quarto trimestre del 2021, trainata principalmente da un significativo reintegro delle scorte. La crescita dovrebbe essere diminuita al volgere dell'anno a causa dell'impatto della variante Omicron e del calo dei consumi privati indotto dalla riduzione dei trasferimenti pubblici. Successivamente l'attività economica dovrebbe segnare una ripresa, sebbene solo graduale, giacché si ritiene che la guerra russo-ucraina graverà sull'attività, soprattutto nel secondo trimestre. L'inflazione al consumo, sia complessiva sia di fondo, negli scorsi mesi ha continuato a essere superiore alle aspettative, inducendo quindi la Federal Reserve a ritirare progressivamente il suo stimolo di politica monetaria e ad aumentare i tassi a marzo 2022. Nel contempo, il numero complessivo di rialzi dei tassi prefigurato per il 2022 dalle proiezioni pubblicate di recente, a marzo 2022, dal Federal Open Market.

CINA

In Cina l'attività economica è rimasta contenuta al volgere dell'anno, indebolita dal protrarsi di circostanze sfavorevoli. La crescita del PIL in termini reali è diminuita nella seconda metà del 2021 su base annua, riflettendo le turbolenze nel settore degli immobili residenziali e al permanere di aree interessate dalla pandemia COVID-19. Nello specifico, l'adozione di politiche di lockdown particolarmente stringenti che interessano le principali città cinesi contribuisce a un significativo rallentamento dell'economia e degli interscambi. Queste circostanze sfavorevoli hanno continuato a gravare su investimenti e consumi anche nei primi mesi dell'anno, tanto che si ipotizza un rallentamento della crescita del PIL nel primo trimestre del 2022. Nel secondo trimestre ci si attende che l'effetto della guerra russo-ucraina limiti lievemente il vigore del recupero previsto. L'inflazione al consumo complessiva è scesa dall'1,5 per cento di dicembre allo 0,9 a gennaio (sul periodo corrispondente), soprattutto a causa della deflazione dei prezzi dei beni alimentari connessa con la normalizzazione dei prezzi della carne suina e con la ripresa dell'offerta di beni alimentari dopo le turbative causate dalle condizioni meteorologiche avverse. L'inflazione di fondo misurata sull'IPC al netto dei beni alimentari ed energetici è rimasta invariata all'1,2 per cento (sul periodo corrispondente). Agli inizi del 2022 i rincari delle materie prime hanno determinato revisioni al rialzo delle previsioni di inflazione,

ma non ci si aspettano variazioni significative nelle prospettive di inflazione per il 2022-2024. La politica economica sta diventando più accomodante per controbilanciare gli andamenti avversi alla crescita.

GIAPPONE

In Giappone la ripresa dovrebbe consolidarsi ulteriormente in una prospettiva di più lungo periodo, dopo il temporaneo rallentamento della crescita osservato agli inizi del 2022. La ripresa economica ha segnato un recupero verso l'ultima parte del 2021, dopo che, alla fine dell'estate, le misure di contenimento sono state revocate e si è assistito a un primo allentamento di alcuni vincoli dal lato dell'offerta. Sebbene per gli inizi del 2022 sia atteso un rallentamento dell'economia per effetto della variante Omicron e dei perduranti vincoli dal lato dell'offerta, in una prospettiva di più lungo termine si intravede una ripresa più consolidata, sulla scorta dei recenti annunci di ulteriori misure di stimolo fiscale. Si ritiene che le ripercussioni della guerra russo-ucraina siano piuttosto contenute in questa fase e limitate principalmente al breve periodo. La crescita economica dovrebbe successivamente moderarsi e tornare gradualmente su valori tendenziali. L'inflazione sui dodici mesi misurata sull'IPC dovrebbe aumentare nel breve periodo, in parte per il venir meno di alcuni fattori temporanei (fra cui il calo delle tariffe di telefonia mobile), rimanendo comunque al di sotto dell'obiettivo fissato dalla banca centrale nell'orizzonte di proiezione.

REGNO UNITO

Nel Regno Unito le prospettive dovrebbero rimanere piuttosto modeste, a fronte di forti pressioni sui prezzi e di perduranti strozzature dal lato dell'offerta. Il ritmo della ripresa economica si è confermato debole nell'ultimo trimestre del 2021, principalmente a causa della rapida diffusione della variante Omicron nel mese di dicembre, che si è andata ad aggiungere alle tensioni derivanti dalle strozzature dal lato dell'offerta e dalla carenza di manodopera in alcuni settori. Se da un lato il freno esercitato dalla variante Omicron sembra di breve durata, dall'altro ci si attende che le ripercussioni della guerra russo-ucraina gravino sulla crescita nel breve periodo. A più lungo termine, ci si attende che altri ostacoli, di natura più strutturale, in parte connessi con la Brexit, continuino a gravare sull'attività economica del Regno Unito nell'orizzonte di proiezione. L'inflazione al consumo si è rivelata superiore alle attese a gennaio a causa degli elevati prezzi dei beni alimentari e dei costi dei servizi in aumento. L'inflazione complessiva dovrebbe raggiungere un massimo prossimo al 7 per cento nel secondo trimestre del 2022, sullo sfondo delle attese di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Bank of England, per poi successivamente moderarsi.

ALTRE AREE EUROPEE

Negli Stati membri dell'UE che si trovano nell'Europa centrale e orientale gli andamenti avversi, non da ultimo quelli riconducibili alla guerra in Ucraina, dovrebbero far diminuire il ritmo dell'espansione. Nella seconda metà del 2021 l'attività economica in Europa centrale e orientale ha continuato a espandersi a ritmi robusti, sospinta dai solidi consumi delle famiglie. In prospettiva, la crescita del PIL in termini reali dovrebbe moderarsi a fronte delle ricadute economiche della guerra in Ucraina, delle persistenti strozzature dal lato dell'offerta, delle pressioni sui prezzi e di un temporaneo aumento dei nuovi contagi da COVID-19. L'attività economica dovrebbe continuare a evidenziare una buona tenuta nel medio periodo, trainata da una domanda interna in ripresa. Gli andamenti nei mercati dell'energia e i dati più recenti segnalano il protrarsi delle spinte inflazionistiche per il 2022 e il 2023, mentre le proiezioni indicano una normalizzazione verso tassi più contenuti alla fine dell'orizzonte di previsione.

ITALIA

Alla fine dello scorso anno la crescita dell'economia italiana ha perso slancio, frenata dal ristagno dei consumi e dal contributo negativo della domanda estera netta. La produzione industriale è scesa nel primo trimestre, tornando su livelli lievemente inferiori a quelli precedenti lo scoppio della pandemia. Sul calo hanno influito i costi degli input e le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e prodotti intermedi. Secondo le valutazioni espresse dalle imprese tra febbraio e marzo, le condizioni per investire sono peggiorate, ma l'impatto sulla crescita degli investimenti prevista per il 2022 sarebbe contenuto. Nel quarto trimestre del 2021 si è arrestata l'espansione delle esportazioni, mentre è proseguita a ritmi sostenuti quella delle importazioni. L'avanzo di conto corrente è rimasto elevato nel complesso del 2021, ma su di esso incide il peggioramento della bilancia energetica. Dalla Russia proviene più di un quinto delle importazioni italiane di input energetici; per il solo gas naturale la quota supera il 45 per cento. Secondo valutazioni preliminari, l'eventuale interruzione dei flussi di gas russo potrebbe essere compensata per circa due quinti, entro la fine del 2022 e senza intaccare le riserve nazionali di metano, attraverso l'incremento dell'importazione di gas naturale liquefatto, il maggiore ricorso ad altri fornitori e l'aumento dell'estrazione di gas naturale dai giacimenti nazionali. Nel medio periodo sarebbe possibile compensare pienamente le importazioni di gas russo con più cospicui investimenti sulle fonti rinnovabili, oltre che mediante il rafforzamento delle impor-

tazioni da altri paesi. Le possibili conseguenze macroeconomiche della guerra in Ucraina sono esaminate in tre scenari illustrativi, definiti sulla base di ipotesi tra loro alternative sull'andamento dei prezzi delle materie prime, del commercio internazionale, dell'incertezza e della fiducia di consumatori e imprese, nonché delle forniture di gas naturale. Nello scenario più favorevole, che ipotizza una rapida risoluzione del conflitto e un significativo ridimensionamento delle tensioni a esso associate, la crescita del PIL sarebbe di circa il 3 per cento nel 2022 e nel 2023; l'inflazione si porterebbe, rispettivamente, al 4,0 e all'1,8 per cento. Nello scenario intermedio, formulato supponendo una prosecuzione delle ostilità, il PIL aumenterebbe attorno al 2 per cento in entrambi gli anni; l'inflazione sarebbe pari al 5,6 e al 2,2 per cento. Nello scenario più severo – che presuppone anche un'interruzione dei flussi di gas russo solo in parte compensata da altre fonti – il PIL diminuirebbe di quasi mezzo punto percentuale nel 2022 e nel 2023; l'inflazione si avvicinerebbe all'8 per cento nel 2022 e scenderebbe al 2,3 l'anno successivo. Questo ampio ventaglio di stime non tiene conto di possibili nuove risposte delle politiche economiche che saranno essenziali per contrastare le spinte recessive e le pressioni sui prezzi derivanti dal conflitto. Nei primi due mesi del 2022 la crescita del numero delle posizioni lavorative si è affievolita; il tasso di disoccupazione è lievemente diminuito. I recenti rialzi dei prezzi non si sono riflessi sulle retribuzioni contrattuali, la cui dinamica resta contenuta.

IL SETTORE DI RIFERIMENTO

UCIMU–SISTEMI PER PRODURRE

Nel primo trimestre 2022, l'indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE segna un leggero calo (-3%) rispetto al periodo gennaio-marzo 2021. In valore assoluto l'indice si è attestato a 164 (base 100 nel 2015). Sul risultato ha pesato la riduzione della raccolta ordini sul mercato interno, crescono invece gli ordinativi dall'estero.

In particolare, sul fronte estero, le commesse raccolte sono cresciute del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il valore assoluto dell'indice si è attestato a 163,2.

L'indice degli ordini raccolti sul mercato interno ha invece registrato un calo del 15,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il valore assoluto dell'indice si è attestato a 164,4.

Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: "l'attività sui mercati esteri è per i costruttori italiani indispensabile, per questo, nonostante le difficoltà indotte prima dalla pandemia e poi dal conflitto, occorre potenziare la nostra iniziativa oltreconfine, non soltanto per recuperare il terreno perso nell'ultimo biennio. La situazione attuale deve indurre le imprese italiane costruttrici di macchine utensili a rivedere l'ordine di priorità dei mercati: se è importante continuare ad esperire nuove aree di destinazione del made in Italy di settore, oggi è fondamentale presidiare e sviluppare l'attività nei mercati tradizionali, penso ad Europa e Stati Uniti in particolare, così da assicurarci quote di mercato nelle aree le cui economie, più facilmente, intesseranno rapporti commerciali nel prossimo futuro".

"Sul fronte interno il rallentamento registrato dai costruttori italiani sul mercato domestico è determinato da due ragioni: da un lato, si confronta con un risultato, quello del primo trimestre 2021, decisamente positivo; dall'altro, può ragionevolmente essere frutto della decisione degli utilizzatori di anticipare le decisioni di acquisto nell'ultimo trimestre, per godere degli incentivi 4.0 le cui aliquote previste dalla legge di bilancio scorsa (2021) erano superiori a quelle della attuale (2022)". "D'altra parte - ha continuato la presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - sebbene si tratti di un calo decisamente contenuto e al momento la raccolta ordini viaggi ancora su livelli molto alti, come dimostrano i valori dell'indice assoluto, tra i costruttori comincia a serpeggiare una certa preoccupazione relativa ad un possibile raffreddamento della propensione ad investire, determinata dall'incertezza portata dalla guerra tra Russia e Ucraina". "Il conflitto in corso sta già causando pesanti danni all'attività produttiva delle nostre imprese che devono allungare terribilmente i tempi di consegna dei macchinari in attesa di ricevere a loro volta approvvigionamenti di componenti elettroniche e materiali, quali nichel, acciaio e ghisa".

"Tutto questo - ha affermato Barbara Colombo - rischia di causare disagi ai nostri clienti che devono attendere per la consegna della macchina oltre il termine fissato. Ma non solo. Il tempo che trascorre tra l'ordine della macchina e la sua consegna, momento della fatturazione, è oggi fissato a 9-12 mesi contro i 6-8 mesi abituali. In un lasso di tempo così ampio, e con un contesto così incerto, le variazioni dei prezzi delle materie prime possono incidere pesantemente sul costo di produzione della macchina, erodendo i margini per le imprese costruttrici di macchine utensili. A ciò si aggiunge il fenomeno inflattivo che si fa sempre più evidente e che può agire da moltiplicatore dei prezzi, a ulteriore detrimento degli utili derivanti dall'attività produttiva". "Per evitare che noi costruttori, ad un certo punto, si decida di non prendere più ordini

oppure che i nostri clienti decidano di aspettare ad ordinare in attesa di una situazione più chiara - ha continuato Barbara Colombo - occorre un intervento immediato da parte delle autorità di governo a cui UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, insieme ad altre associazioni, ASSOFERMET, ANIMA e ANFIA, in rappresentanza dei settori più esposti, ha chiesto un incontro per valutare possibili azioni di mitigazione degli effetti derivanti dal conflitto in corso". "In particolare, chiediamo un intervento immediato per la costituzione di un tavolo di lavoro con Ministero Sviluppo Economico e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per la definizione di nuovi canali di approvvigionamento delle materie prime in alternativa a quelli abitualmente utilizzati e ora interrotti dalla situazione contingente. Inoltre, per assicurare il corretto funzionamento delle filiere produttive che utilizzano metalli - filiere che rappresentano poi una fetta importantissima dell'industria europea – riteniamo debba essere presa in considerazione la sospensione temporanea delle misure UE (istituite nel 2018 in risposta ai dazi USA su import di acciaio dal Vecchio Continente) che fissano quote contingentate di ingresso di materiale siderurgico da paesi terzi e che impongono, per le quote eccedenti, dazi decisamente penalizzanti per i player del manifatturiero europeo".

"Oltre a ciò, chiediamo alle autorità di governo, impegnate già da alcune settimane nella definizione di misure che possano calmierare i costi dell'energia per cittadini privati e imprese, di estendere il provvedimento del tetto ai costi dell'energia dalle sole rinnovabili a tutte le fonti di energia che le aziende utilizzano per l'attività produttiva".

"Pur consapevoli della necessità di sostenere la transizione green, siamo costretti a sottolineare come, in una situazione di emergenza quale l'attuale, sia anzitutto necessario assicurare al manifatturiero, primo pilastro del sistema economico del nostro paese e dell'intera Europa, il prosieguo più agevole possibile dell'attività".

"Non possiamo permettere che le aziende escano dal mercato perché vessate da costi insostenibili o perché bloccate dall'impossibilità di produrre; sarebbe un danno sociale irreparabile. Per questo crediamo che tutti i provvedimenti previsti dall'Unione Europea in materia verde debbano essere rimodulati. Penso anzitutto al tema dell'elettrificazione del motore elettrico. Non chiediamo nessuno stravolgimento, intendiamoci, ma una ripianificazione delle tempistiche della transizione, da motore endotermico ad elettrico, che tenga conto della situazione attuale già particolarmente complessa".

L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Come noto, a partire dal mese di gennaio 2022, l'intensificarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina che ha portato alla dichiarazione di guerra della Russia all'Ucraina e all'invasione del territorio ucraino da parte dell'esercito russo in data 24 febbraio, stanno continuando a creare importanti ripercussioni sui mercati internazionali, sia in termini di andamento dei mercati finanziari che sui prezzi delle commodities. Per il Gruppo Biesse, che opera in Russia attraverso la filiale commerciale di Mosca, il mercato russo rappresenta circa il 3% del fatturato. La fatturazione delle macchine avviene in Euro, di conseguenza la società è protetta dall'impatto di fluttuazione del Rublo. Ciò nonostante, l'impatto delle sanzioni economiche e delle tensioni geopolitiche avranno verosimilmente conseguenze sull'evoluzione del business, comportando una riprevisione delle performances. L'evolversi della situazione è in continuo monitoraggio dal management aziendale, che si è impegnato a garantire il livello occupazionale della filiale in ottica di continuità del business.

Il contesto di riferimento rimane quindi ad oggi caratterizzato da rilevanti incertezze dovute non soltanto alla diffusione di varianti del COVID-19 (che stanno particolarmente influenzando il mercato cinese), ma anche all'evolversi del contesto geopolitico internazionale. Tuttavia, il backlog al 31 marzo 2022 e l'andamento degli ordini nel primo trimestre 2022 attestano una tendenza in linea con gli obiettivi aziendali.

Alla fine del primo trimestre, il Gruppo consuntiva un ingresso ordini in incremento del 15% rispetto al 2021 mentre il portafoglio si attesta a € 409.197 mila, in incremento del 8% rispetto a dicembre 2021.

Tale performance è stata resa possibile sia dalla situazione di mercato particolarmente positiva nei primi due mesi dell'anno, che dalla capillare rete di distribuzione del Gruppo.

Il positivo andamento è anche riflesso sia nella performance economica (con ricavi e margini in crescita) che in quella finanziaria (con una costante generazione di cassa). La positiva situazione di mercato ha effetti anche dal punto di vista patrimoniale, che registra una crescita sostenuta dei magazzini, necessaria per far fronte agli ordinativi ricevuti, fenomeno visibile anche dall'andamento dei crediti commerciali e degli anticipi da clienti.

Sulla base dello scenario fin qui descritto, il Gruppo proseguirà per l'intero esercizio 2022 nell'implementare con determinazione le azioni volte al contenimento dei costi, in particolar modo monitorando sia le dinamiche inflazionistiche che impattano sulle materie prime che sui costi dell'energia.

PRINCIPALI EVENTI

In data 21 dicembre 2021 con atto del Notaio Luisa Rossi la società controllata Bre.Ma. Brenna Macchine S.r.l. è stata incorporata in Biesse S.p.A e gli effetti contabili e fiscali di tale operazione partiranno dal 1° gennaio 2022, peraltro senza impatti sul bilancio consolidato.

In data 14 febbraio 2022 con atto del Notaio Luisa Rossi si è proceduto con l'acquisto del 40% del capitale sociale della controllata Montresor S.r.l. passando ad una quota di possesso pari al 100%. Il corrispettivo per l'acquisto della quota di partecipazione in oggetto è pari € 1.173 mila.

In data 27 aprile 2022, l'Assemblea di Biesse S.p.A., ha approvato:

  • il Bilancio di Esercizio al 31/12/2021 della capogruppo Biesse S.p.A. che si è chiuso con un utile netto di euro 2.141.702,48, esaminato il Bilancio Consolidato di Gruppo ed il Bilancio di Sostenibilità;
  • la destinazione dell'utile di esercizio 2021 distribuzione di un dividendo lordo complessivo di euro 0,624 per azione, di cui euro 0,078 a valere sull'utile di esercizio ed euro 0,546 per azione a valere sulla riserva straordinaria di utili;
  • la Relazione sulla politica di remunerazione 2022 e sui compensi corrisposti nel 2021;
  • l'autorizzazione all'acquisto ed alla disposizione di azioni proprie.

PARTECIPAZIONE ALLA PAN-EUROPEAN SMALL MID CAP CONFERENCE

Biesse ha partecipato, in remoto, alla conference organizzata da J.P. Morgan-Cazenove riservata alle società Mid/Small Cap europee. In tale occasione l'Amministratore Delegato Roberto Selci ha illustrato i principali elementi caratteristici del Gruppo, gli obiettivi industriali a breve termine e gli impatti derivanti dai più recenti eventi in ambito internazionale.

PARTECIPAZIONE ALLA EURONEXT STAR CONFERENCE 2022

Biesse ha partecipato, in forma virtuale, alla conference organizzata da Borsa Italiana Euronext Star Conference 2022 riservata alle società del segmento Star. In questa occasione il management di Biesse ha così avuto l'opportunità di condividere con investitori e analisti italiani ed esteri le proprie strategie ed attività. In particolare, in relazione al conflitto in corso in Ucraina, il management ha precisato che il Gruppo ha una limitata esposizione nei paesi coinvolti nella guerra e/o raggiunti dalle sanzioni dell'UE, ossia Ucraina Russia e Bielorussia. Questi tre Paesi rappresentano insieme una percentuale estremamente limitata del portafoglio ordini di Gruppo (solo vendite). Nonostante non ci siano allo stato attuale impatti economici-finanziari tangibili, la Società monitora costantemente ogni evoluzione che possa avere potenziali effetti sul proprio business.

SINTESI DATI ECONOMICI

Conto Economico al 31/03/2022

31 marzo
2022
% su ricavi 31 marzo
2021
% su ricavi DELTA %
21,8%
17.931 9,1% 14.886 9,2% 20,5%
995 0,5% 1.113 0,7% (10,6)%
215.524 109,6% 177.390 109,9% 21,5%
(94.574) (48,1)% (75.796) (47,0)% 24,8%
(33.558) (17,1)% (25.195) (15,6)% 33,2%
(61.294) (31,2)% (55.860) (34,6)% 9,7%
26.098 13,3% 20.539 12,7% 27,1%
(7.991) (4,1)% (7.434) (4,6)% 7,5%
(2.961) (1,5)% (1.794) (1,1)% 65,0%
15.146 7,7% 11.310 7,0% 33,9%
- - - - -
15.146 7,7% 11.310 7,0% 33,9%
89 0,0% 105 0,1% (15,0)%
(439) (0,2)% (701) (0,4)% (37,3)%
(1.427) (0,7)% (1.300) (0,8)% 9,8%
13.368 6,8% 9.415 5,8% 42,0%
(3.611) (1,8)% (2.599) (1,6)% 38,9%
9.758 5,0% 6.816 4,2% 43,2%
196.599 100,0% 161.391 100,0%

I ricavi netti al 31 marzo 2022 sono pari a € 196.599 mila, in aumento (+21,8%) rispetto al dato dello stesso periodo 2021 (ricavi netti pari a € 161.391 mila).

Al 31 marzo 2022, il valore della produzione è pari a € 215.524 mila, in aumento del 21,5% rispetto a marzo 2021, quando il dato ammontava a € 177.390 mila. Al positivo contributo dato dalle vendite di periodo, si aggiunge inoltre l'incremento della produzione legata al magazzino, necessaria per far fronte alla crescente domanda e in linea con il trend degli ordini del primo trimestre 2022.

Le incidenze dei consumi calcolate sul valore della produzione, anziché sui ricavi, evidenziano l'assorbimento delle materie prime in aumento (pari a € 94.574 mila contro € 75.796 mila del 31 marzo 2021) per effetto dell'incremento dei costi delle materie prime registrato nel corso degli ultimi 6 mesi. Le altre spese operative aumentano in valore assoluto (delta pari a € 8.363 mila) e incrementano il proprio peso percentuale sul valore della produzione dal 14,2% al 15,6%. Tale fenomeno è prevalentemente attribuibile alla voce costi per servizi, che passa da € 22.345 mila a € 29.420 mila, in aumento del 31,7%: la variazione è principalmente dovuta a maggiori costi per prestazioni di servizi alla produzione, tra cui lavorazioni esterne e trasporti su acquisiti (in aumento per € 3.171 mila), spese di consulenza (in aumento per € 922 mila), provvigioni passive e trasporti su vendite (in aumento per € 1.277 mila), costi legati alla partecipazione a fiere ed eventi (in aumento per € 229 mila). Ai predetti aumenti si aggiungono inoltre sia quelli relativi a viaggi e trasferte (in aumento per € 765 mila) che quelli relativi alle utenze (in aumento per € 1.066 mila) a seguito dell'incremento del costo dell'energia e del riscaldamento.

31 marzo 31 marzo
%
2021
2022
migliaia di euro
Valore della produzione 215.524 100,0% 177.390 100,0%
Consumo materie prime e merci 94.574 43,9% 75.796 42,7%
Altre spese operative 33.558 15,6% 25.195 14,2%
Costi per servizi 29.420 13,7% 22.345 12,6%
Costi per godimento beni di terzi 964 0,4% 531 0,3%
Oneri diversi di gestione 3.175 1,5% 2.319 1,3%
Valore aggiunto 87.392 40,5% 76.399 43,1%

Il costo del personale al 31 marzo 2022 è pari ad € 61.294 mila e registra un incremento di valore di € 5.434 mila rispetto al dato del 2021 (€ 55.860 mila, +9,7%). In proposito, si ricorda che nel corso del primo trimestre 2021 il Gruppo aveva beneficiato di diverse forme di ammortizzatori sociali e contributi statali, volti a tutelare il capitale umano dell'azienda. Rispetto al 31 marzo 2021, si evidenzia un aumento del numero di dipendenti a fine periodo di 171 unità.

L'EBITDA adjusted al 31 marzo 2022 è positivo per € 26.098 mila (a fine marzo 2021 era positivo per € 20.539 mila), in crescita del 27,1%.

Gli ammortamenti registrano nel complesso un incremento pari al 7,5% (passando da € 7.434 mila al 31 marzo 2021 a € 7.991 mila al 31 marzo 2022): la componente relativa alle immobilizzazioni materiali (comprensive dei diritti d'uso) è in calo di € 1.439 mila (-1,2%), mentre quella relativa alle immobilizzazioni immateriali diminuisce di € 2.096 mila (-2,1%).

La voce accantonamenti e impairment ammonta a € 2.961 mila ed include accantonamenti per € 3.780 mila (di cui € 3.331 mila per adeguamenti fondi rischi e oneri futuri e € 391 mila per l'adeguamento di stima del fondo garanzia prodotti). Si evidenzia inoltre un rilascio pari ad € 989 mila relativo al fondo svalutazione crediti, mentre le svalutazioni per impairment sono pari ad € 161 mila, relativi principalmente ad attività immateriali, tra cui costi di sviluppo.

Al 31 marzo 2022 non sono presenti in bilancio impairment e componenti non ricorrenti.

In riferimento alla gestione finanziaria si registrano oneri netti per € 350 mila, in diminuzione rispetto al dato 2021 (€ 596 mila).

Per quanto riguarda la gestione del rischio cambio, si registrano componenti negative nette per € 1.427 mila, in peggioramento rispetto al pari periodo dell'anno precedente (negativo per € 1.300 mila).

Il risultato prima delle imposte è quindi positivo per € 13.368 mila.

La stima del saldo delle componenti fiscali è negativa per complessivi € 3.611 mila. L'incidenza relativa alle imposte correnti è negativa per € 5.199 mila (IRES: € 2.184 mila, IRAP: € 477 mila; imposte giurisdizioni estere: € 2.309 mila; altre imposte sul reddito e imposte relative ad esercizi precedenti: € 229 mila), mentre l'incidenza relativa alle imposte differite è positiva e pari a € 1.588 mila.

Ne consegue che il risultato netto al 31 marzo 2022 è positivo per € 9.758 mila.

SINTESI DATI PATRIMONIALI

Stato patrimoniale al 31 marzo 2022

31 marzo 31 dicembre
2022 2021
migliaia di euro
Immateriali 95.894 97.989
Materiali 115.764 117.203
Finanziarie 4.717 4.578
Immobilizzazioni 216.374 219.770
Rimanenze 205.243 179.417
Crediti commerciali e attività contrattuali 136.780 125.962
Debiti commerciali (183.534) (186.660)
Passività contrattuali (137.662) (127.093)
Capitale Circolante Netto Operativo 20.828 (8.375)
Fondi relativi al personale (13.149) (13.318)
Fondi per rischi ed oneri (28.153) (24.850)
Altri debiti/crediti netti (61.154) (63.136)
Attività nette per imposte anticipate 16.244 14.660
Altre Attività/(Passività) Nette (86.213) (86.781)
Capitale Investito Netto 150.989 124.614
Capitale sociale 27.403 27.393
Risultato del periodo precedente e altre riserve 220.714 186.957
Risultato dell'esercizio 9.895 34.018
Patrimonio netto di terzi 639 849
Patrimonio Netto 258.651 249.217
Debiti finanziari verso banche e altri finanziatori 28.878 29.594
Altre attività finanziarie (27.141) (27.098)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (109.398) (127.099)
Posizione Finanziaria Netta (107.661) (124.603)
Totale Fonti di Finanziamento 150.989 124.614

Il capitale investito netto è pari a € 151 milioni, in aumento rispetto a dicembre 2021 (€ 124,6 milioni).

Il patrimonio netto è pari a € 258,7 milioni (€ 249,2 milioni al 31 dicembre 2021).

Rispetto a dicembre 2021, le immobilizzazioni sono in calo, decremento derivante dal fatto che gli ammortamenti sono maggiori dei nuovi investimenti di periodo.

Il capitale circolante netto operativo è in aumento rispetto a dicembre 2021 per € 29,2 milioni. Le rimanenze, pari a € 205.243 mila, aumentano di € 25.826 mila, mentre l'incremento dei crediti commerciali (pari € 10.819 mila) è quasi integralmente compensato dall'aumento delle passività contrattuali (pari a € 10.569 mila), fenomeni che confermano il positivo trend delle vendite e dell'ingresso ordini del primo trimestre 2022.

La voce debiti commerciali si riduce invece di € 3.126 rispetto al valore di dicembre 2021, effetto principalmente riconducibile ad una diminuzione dei giorni medi di pagamento.

Posizione finanziaria netta al 31 marzo 2022

(Dati consolidati in migliaia di Euro) Al 31 marzo Al 31 dicembre Al 30 settembre Al 30 giugno Al 31 marzo
2022 2021 2021 2021 2021
migliaia di euro
Attività finanziarie: 136.539 154.197 143.508 178.143 171.946
Attività finanziarie correnti 27.141 27.098 27.867 27.682 27.589
Disponibilità liquide 109.398 127.099 115.641 150.461 144.357
Debiti per locazioni finanziarie a breve termine (7.194) (7.384) (6.628) (7.876) (6.929)
Debiti bancari e altri debiti finanziari a breve termine (5.826) (5.998) (5.539) (34.996) (41.101)
Posizione finanziaria netta a breve termine 123.520 140.815 131.343 135.271 123.916
Debiti per locazioni finanziarie a medio/lungo termine (15.179) (15.320) (16.546) (21.303) (22.939)
Debiti bancari e altri debiti finanziari a medio/lungo termine (395) (680) (916) (915) (40.838)
Debiti commerciali e altri debiti finanziari a medio/lungo termine (285) (213) - - -
Posizione finanziaria netta a medio/lungo termine (15.859) (16.212) (17.462) (22.218) (63.777)
Posizione finanziaria netta totale 107.661 124.603 113.880 113.053 60.139

Nello schema di PFN al 31.03.2022, in applicazione delle nuove disposizioni contenute nella Comunicazione n. 5/21 del 29 aprile 2021 emessa da Consob che rimanda alle Raccomandazioni ESMA del 4 marzo 2021, sono stati ricompresi i debiti commerciali scadenti oltre l'esercizio. Ai fini comparativi si evidenzia che tali debiti alle varie date risultano essere € 225 mila al 30 settembre 2021, € 238 mila al 30 giugno 2021 e € 249 mila al 31 marzo 2021.

Ai fini di una migliore rappresentazione sono inoltre stati esclusi dalle attività finanziarie il fair value attivo dei derivati in essere al 31.03.2022 e al 31.12.2021. Ai fini comparativi si segnala infine che il fair value attivo alle varie date risulta essere € 643 mila al 30 settembre 2021, € 596 mila al 30 giugno 2021 e € 557 mila al 31 marzo 2021.

La Posizione Finanziaria Netta di Gruppo al 31 marzo 2022 è positiva per € 107.661 mila, in diminuzione rispetto al dato al 31 dicembre 2021 (positiva per € 124.603 mila). Nel confronto con il fine anno 2021 l'indicatore diminuisce di € 16.942 mila, principalmente influenzato dalle dinamiche del capitale circolante netto, nonostante i buoni risultati ottenuti a livello di gestione operativa.

Per completezza d'informativa si precisa che, essendo fattispecie non disciplinate in modo specifico, all'interno della Posizione Finanziaria Netta non viene rappresentato i) il debito pari a un milione di euro, attualizzato alla data del 31 marzo 2022, legato all'esercizio dell'opzione put/call a valere sulle quote di minoranza della società Movetro ii) la stima della passività per earn-out pari a 3 milioni di € correlata all'acquisizione di Forvet S.p.A. ed esigibile oltre 12 mesi, iscritta in bilancio.

Alla data di approvazione della presente relazione, Biesse ha linee di credito superiori a euro 210,5 milioni, di cui 85,5 milioni a revoca con duration entro i 12 mesi e di conseguenza 125 milioni committed con duration oltre i 12 mesi. Tutte le linee di credito, peraltro non utilizzate, sono chirografarie esenti da ogni garanzia reale.

SEGMENT REPORTING

Ripartizione ricavi per segmento

31 Marzo
2022
% 31 Marzo
2021
% Var %
2022/2021
migliaia di euro
Segmento Macchine e Sistemi 178.023 90,6% 145.639 90,2% 22,2%
Segmento Meccatronica 26.853 13,7% 23.483 14,6% 14,4%
Elisioni Inter segmento (8.277) (4,2)% (7.731) (4,8)% 7,1%
Totale 196.599 100,0% 161.391 100,0% 21,8%

Ripartizione ricavi per area geografica

31 Marzo % 31 Marzo Var %
2022/2021
2022 2021
102.420 80.843 50,1% 26,7%
24.721 21.720 13,5% 13,8%
27.301 26.841 16,6% 1,7%
35.983 27.925 17,3% 28,9%
6.174 4.062 2,5% 52,0%
196.599 161.391 100,0% 21,8%
52,1%
12,6%
13,9%
18,3%
3,1%
100,0%
%

La ripartizione dei ricavi per segmento operativo evidenzia un sensibile incremento comune ad entrambi i segmenti. Macchine-Sistemi (che rappresenta il 90,6% del fatturato di gruppo) e Meccatronica registrano un aumento rispettivamente del 22,2% e del 14,4%, rispetto al primo trimestre 2021.

Analizzando il fatturato per area geografica, l'incremento ha riguardato tutte le aree geografiche di riferimento: Europa Occidentale (26,7%), Asia-Oceania (13,8%), Europa Orientale (1,7%), Nord America (28,9%) e Resto del Mondo (52,0%).

Pesaro, 12 maggio 2022 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Giancarlo Selci

ATTESTAZIONE AI SENSI DEL COMMA 2 ART. 154 BIS TUF

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili Pierre Giorgio Sallier de La Tour

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